Sei sulla pagina 1di 336
EMILIO CHIRONt STEFANO TORNINCASA disegno tecnicc industriale 1 EDIZION! il capitello = = om = = PRESENTAZIONE La pubbiicazione di un nuovo testo di Disegno Tecnico, visto che git ne esistono molti edi buon livello si giustifia per due considerazioni. La prima, che il disegno, per molti anni disciplina tranuilla esonnacchiosa, fra le conso. lidate regole della geometria descrittioa ela sicurezza della normativa tecnica in lentissima evoluzione, é stato investto da una bufera informatica che ha cambiato il modo non solo di eseguire, ma anche di pensare la raffigurazione degli oggetti della tecnica, per eui & opportuno raccogliere e mettere in chiaro {quel che ogg rimane (ed 8 molto) di una tradizione che ha sempre costituito un elemento fondamentale nella progettazione e nella produzione industrial. La seconda nasce dalla concreta esigenza di disporre di uno strumento di- dattico di supporto ai corsi che nelle Facolta di Ingegneria intendono fornire, sia alivello di Laurea, sa soprattutto di Diploma, la necessaria conoscenza del- le tecniche di rappresentazione, del linguaggio grafico e delle sue convenzioni e dei problemi legati alla documentazione tecnica nel processo industriale. Che cosa ® dunque e che cosa non # questo testo? Non & un manuale tecnico (come detto all’ inizio ne esistono di ottimi) né una raccolta di tabelle e prescri- Zioni, né tanto meno un’ enciclopedia di tutti i possibili tipi di disegno tecnico. Vuole essere una guida all'uso corretto del disegno, nella sua insosituibile fun- zione di strumento per Yorganizaazione e la stesura della documentazione ne- cessaria a rendere fattibile un progetto, a costruire concretamente un oggetto, sia questo un particolare di machina od una struttura pitt complessa, E stato quindi dato spazio alle regole di rappresentazione secondo le norme nazionali ed internazionali, accompagnate dalle osseroazioni dettate dall’espe- rienza degli autori. Si@ ritenuto indispensable affiancare la trattazione, quasi in ogni capitolo, con esercizi appropriati (ed i colleghi sanno come cid sia necessario, ma anche difficoltoso)e procedere anche ad una trattazione, ampia e completa nei limiti di un corso introduttivo, del disegno computerizznto: la scelta a questo propo- sito del rferimento ad Autocad # motivata dalla diffusione di tale programma e della relation facilita con cui ne possono disporre gli studenti. Un capitolo spe- cifico 2 stato dedicato agli sviluppi che i programmi pit recenti offrono per In rappresentazione spaciale degli oggelti ed alle conseguenze che cid comporta anche nel disegno meccanico. Nel testo sono state inserite anche parti che le esigenze di tempo non con- sentono di sviluppare nei corsi, ma che rispondono a richieste specifiche che possono presentarsi nell’esecuzione di un disegno. In particolare nei capitoli che richiedono ampio spazio per argomenti di tipo geometrico si & cercato co femporaneamente wn approccio semplificato che consentisse di eseguire imme. diatamente delle rappresentazioni corrette anche sewrea approfondimenti teor- ci: cid ha portato in qualche caso a delle ripetizioni e forse ache a delle omis- sioni C * S| Pamett grace e copetina “|| Mato Tiana Gountinamento grafico editorial: Danarta Tiana Musivo, AD | videwimparinazione: 3] smonerra Vanerro ets ~ ESESET Tome Videocomposteione: ‘TiZANA FaSsowe “Mamanoeta Tannen! ie) a taborazlon!srofche a computer: ‘STEFANO FoResTO Ronexta FaezzaTo ‘STEFANO Lanare ‘ANceLo Miusiao RiccAnDO PessaNa ‘Awonea Tanna Swowerta VaRerro isegat in copertina: {C.Wvers eg student det Polen di Torino de Universit di Brescia. Realizaazione: Uricio Tecnico il capitello =| tiroeiitees | Incision laste: Foromassa Erect - Savictiano (CN) =| ac-sone on BJ ta bd 4 ora Careiama Rearras _| eet tera sear oe; tant de interac a, dapsone deg et ei na ae | iit rato, dpoduine ed edatament, tle ‘i aaa 51 etengone conta cope non fate | hon mont contac ake etizione: ottobre 1996 stampa: 432" 2000 1999 1998 © Edizioni i captetio Via Sacra di San Michele, 27 10139 Torino | Vee iti normatici presenti nel testo sono necessariamenteparzal ed incom, labora per esigenze didettichecnon professional, a Stasi riers pais psn sere ft sl dspnende dee pb ont fil ote dal LINL, Ente latina ds Ungensone dagen aa Sede cea d ete, ie Bait See 116, 20153 Mana et as © press uf per Un ringrcinento a Giorgio Cornet e Giuscpe Clos serail el incoraggia ‘mento non sarebbe stata realizzata quest opera. mn t , i 7 of US UE A, =. Data limportanza che Vargomento riveste, anche ai fini della qualita di prodotto, un particolare rilievo ® stato dato al disegio fusrzionale e di couse- ‘guenza alle tolleranze geometriche che si avvinno a diventare elemento essen Zale del disegno per la produzione anziché una agginnta opzionale come sp s0 sino ad ora @aceaduio. Rimanendo sul ilone dei temi legati al discorso sulla qualita del processo di produzione industriale non é stato trascurato, almeno a livello introduttivo, Vaccenno alle problematiche sul disegno come documento integrante di tale proceso. Sono stati inserti anche capitoli che devono tenere conto del riferimento a rmaterie affini, che non in tutti i piani di studi sono presenti: senza inwadere al- tri settori@ necessario quindi sviluppare argomenti senza i quali alcune regole procedure di disegno restano immotivate (esempio tipico quello delle lavora- +ioni meccaniche o degli strumenti di misura. Il disegno di oggetti concretamente realizzabili e non di pure astrazioni _geometriche deve prevederel'uso di quegli element normalizaati che si ritrova- tno simili in ogni costruzione (collegamenti, ingranaggi, ecc.)e di cui devono essere conosciuti, accanto alle norme di rappresentazione semplificata, i tipi principal ele modalita di impiego, ed a cid sono dedicat ienpitoli dal 14 al 17. Va sottolineato che non essendo questo volume un manuale professionale per progettisti, ma una guida didattica nella formazione dei tecnici a livello su- Periore, sono state anche qui operate delle scelte che, come tutte le scelte, com- portano delle'limitazioni e delle rinunce. Gli autori si augurano che tai sclte ‘siano'comprese e condivise da chi utilizerd il testo, cosi come si augurano di ricevere critiche e suggerimenti tesa rendere pit utile quest opera aft per quant sino sai grand Fimpegno fain (lo ona sail impiegati nell elaborazione dei testi e delle illustrazioni, nel reperimento della docuinentazione, nella preparazione degli esercizi, 2 inevitabile la presenza di errori, di confusioni edi omissioni e non @ quindi di manera il ringraziamento che viene anticipatamente inviato a chi vorra segnalarli, In tema di ringraziamenti alcuni sono doverosi gia ora: a chi ha curato la {grafica che rende il testo particolarmente valido softo quest aspetto, a chi ha {fornito consighi ed incoraggiamenti agli autori.. Vanno menzionati in primo ‘uogo i colleghi del Politecnico di Torino e delle Universita di Brescia e Cata- nia, e tutti i docenti universitari di Disegno Tecnico che da anni, singolarmen- teed attraverso I’ Associazione Disegno di Machine, operano per V'adegua- ‘mento della materia all'evoluzione dei tempi e degli studi. Né possono essere dimenticati i colleghi degli Istituti Tecnici e Professionali, con cui da anni si sviluppa il discorso iniziato insieme nelle prime esperienze di insegnamento. Infine,¢ nom ultimo, un ringraziamento va agli student che in tanti anni han- 110 senrpre risposto con attenzione e apprezzamento ad un‘attivita che in loro ha trovato la sua principale mottoazione. cu AuToRI ‘EMILIO CHIRONE Professore ordinario di Disegno Tecnico Indusriale preso la Facolta di Ingegneria sorgentilumtinose regolabif in inten 4. ithe colore, ad esempio luc ambien- ‘te, luci diffuse che si propagano in tut- op ins desion, act paforn 0 spot il cut cono ai emissione pu es- «sere regolato (fig. 34). J hace rappresenta {elemento princi EU pale pera lttura della forma dt un og. ‘® getto, e pud dare utili indicazioni sulla sCorrettezea del modello costa. cE allora ewidente che anche in campo tecnico s aprono con quests stemi pls ampi spect per “gpsrafche ai tipo pitorco, apis gene, ~ [Fale e relativamente facile compren- PSone, modern programini-consentono in- ati di modellaredirettamente in tre icazioni dimension con grande faciitae con ‘appresentation ealistiche ed eleva detagil programma gesticee mane tiene la coerenan delle informacion! venient dat var progetot! Sivatienda con aggiomament in em po real; in questo modo & possibile fonlare gruppi di oggetti ache com plessi net quali utente in modo inte fateive pub prevenire le nterferense Fig. 34. Un exempio di rendering, cam uso della ce pr la ver ‘nel lettra delle ca- ratterstiche fusional edi forma di un com peente meceanien. I rendering ¢ una teeni- cn di nappreseutazi che consente disse ciare ad ni eget ene Patteristiche. superfi- ial come Fillumtina- iow li effet dt ‘sparenca « rflessione (Masterpiece, Bentley) trai vari organi e simulare movimenti e carichi; i disegni tecnici in proiezioni ortografiche vengono prodotti di tamente dal modello solido e aggior- nati automaticamente ad ogni varia- zione di forma o dimensione. Ogni Progetto viene cosi studiato ed anali zato con dei benefici in termini di co- sto, velocita e flessibilita rispetto alle procedure tradizionali. INTRODUZIONE La produzione industriale@ alla base del sistema economico di una nazio- ne; con essa si trasformano in beni servizi di pitt alto valore le risorse ‘umane, imateriali, i capital La figura 1 mostra uno schema di un sistema produttivo semplificato: asse- gnata la domanda, il lavoro sara pro- grammato e controllato in modo da dar luogo ai beni e servizi richiesti. Leattivita di trasforshazione eaumen- to del valore combinano e trasforma- no le risorse usando una qualche for- ma di tecnologia (meccanica, chimica, elettronica). Questa trasformazione crea nuovi beni e servizi, che per il ‘consumatore hanno pitt valore di ‘quanto V'acquisizione e i costi di pro- sso degli input ne abbiano per I'or- ganizzazione. 5i pud definire come produttivita la misura del rendimento delle risorse nella produzione di beni e servizi: valore- deoutput ‘costo dell input produttivita La sostituzione delle machine al la- voro manuale segna I'inizio della ri- voluzione industriale alla fine del "700; con lo sviluppo delle machine operatrici l’attivita manifatturiera si indirizza alla grande produzione di serie ed ai primi del 900 comincia ern della gstione o management scientifico della produzione, con F. Taylor. L’approccio di Taylor al pro- blema consisteva nel dividere ogni la- vorazione in piccole operazioni ele- mentari, per poter pit facilmente mi- CAPITOLO SECONDO il disegno nel ciclo produttivo Fig. 2, Losvilippo prouttvo degli ulti 300 an 1 € tn cor Ss we eee t t a t A =e ee ew eS Ys oe c : cee : PRODUZION saeomuaz-3i DIMASSA ‘Automazione cRESCITA —_Riduzione dei roduzione dimasca Manodopera a buon mercato 1950 1960 1970 Diversificazione dei prodots Besa 1980 Fig. 3. L'evluzione indusrile trai 1950 ei 1990. =" gliorare i metodi di lavoro e ridurre i \. tempi impiegati ‘Tale sistema, volto esclusivamente all'aumento della produzione, non s0- "lo trascurava i problemi fisologici e +L. psicologici del lavoratore, ma anche quelli della distribuzione e del consu- + Negli anni “60 i tempi di consegna ¢ la a geal del prodottl fon erano infatt 14 3ttoriimportanti, poiché il mercato si Dconfigurava ancora insaturo e a regi ‘me quasi monopolistico in numerosi ‘merceologici Con lo sviluppo delle tecniche di ri- cerca operativa e la diffusione del ~ computer, 'industria raggiunse poi un ivello di automazione senza pre- cedenti. In particolare, con lo svily ® po dei controlli automatici trail 1960 € 411970, il controllo manuale di alcune macchine fu rimpiazzato dal controtlo numerico (Numerical Control, NC) ¢ —™ pitt tardi dal Computerized Numeri- 4 eal Control (CNC). Ticontrollo numerico @ una forma di automazione programmabile nella quale Yoperazione di una macchina & controllata da numeri o simboli, che formano il programma per produrre tun certo componente. Tutto cid costi- tuisce la soft automation, ciot la capa- ita di cambiare il programma, piutto- sto che la macchina, per cambiare la- vorazione: si contrappone all‘hard au- tomation, poco flessibile, incapace di riconfigurarsi facilmente ad un cam- 3 bio di operazione, costtuita essenzial- mente da machine e stazioni di lavo- ro predisposte per operazioni specifi- cche su un dato prodotto. Dagli anni '80 ad oggi vi @ stata una vera e propria rivoluzione, nel senso che alcuni principi che sono stati alla base dell organizzazione industriale fin dalla sua nascita sono stati comple- tamente rinnegati (fig. 3). Intorno agli anni ‘80 ravvento dei Si- stemi Flessibili di Lavorazione (Flexi- ble Manufacturing Systems, FMS) e del controllo numerico diretto (Direct ‘Numerical Control, DNC), no allintegrazione aziendale e quindi al- le cosiddetie isole di automazione. Nei sistemi DNC un certo numero di machine a controllo numerico sono controllate in tempo reale da un sin- elo computer {programm pera wvorazione dei singoli pezzi vengono caricatie inviati secondo le esigenze. Un sistema flessibile di lavorazione & tun sistema integrato di dispositivi il trattamento di pezzi, materiali e ‘CNC, che pud si- ‘multaneamente processae lott medi di una varieta di parti; in questo senso questi sistemi sono nati per riempire il ‘vuoto esistente tra le linee a trasferta della produzione di massa e le mac- chine CNC. In altre parole, le linee a trasferta consentono tna grande pro- duttivita nella produzione di grosse {quantita di componenti simili 0 iden- tici; non esisteflessibilita e non sono ammessi cambiamenti nel progetto del prodotto. Al contrario, le macchi- ine a CNC sono altamente flessibili e possono essere riprogrammate per compiere differenti operazioni, ma rnon offrono una grande produttivita.. Tsstemi FMS rappresentano il ponte di collegamento tra questi due estre- ri: ogni parte viene automaticamente trasportata alle machine dopo Fiden- tificazione delle operazioni che deve subize; la sequenza del ciclo viene de- terminata da uno schedulatore e quindi iene determinata Vordine e la succes- sione di caricamento di ciascuna mac- china CNC. Un computer centrale controlla il flusso dei materiali, e le singole macchine utensil La collaborazione tra machine com- uterizzate e robot industriali ha dato lessibilita ai sistemi produttivi: essi possono ricevere informazioni e rea- gire ad esse, in tempo reale; si posso- no realizzae prodoti personalizzati ad un ritmo che prima era pensabile solo con una complicata e farraginosa automazione di serie, La vecchia st tegia della produzione di massa, deri vante dalla teoria dell’economia di seala, non é pid ritenuta valida ed 2 stata sostituita da una nuova strategi che facia ea duce te 30 di progettazione del prodotto al- interno delfazienda, i tempo del- Yimmissione sul mercato per i nuovi prodotti ei tempi di consegna ai clien- dei prodotti esistent. Le caratteristiche pit) importanti di questa nuova strategia sono: a) aumento della diversita del prodotto ») riduzione del ciclo di vita del pro- dotio ©) priorita operativa basata sulla qua- litd e non sul profitto immediato. Tl progresso della tecnologia del- Yinformazione é rivolto negli anni 2000 verso un modello CIM (Com ter Integrated Manufacturing), cioe tun modello che riproduce la struttura dei prodotti e la logica dei process. Tale strumento riesce cosi ad integra- re tutte le risorse di fabbrica in un 1adro unico, che rappresenta il siste- tha di riferimento pe la pianficazio- need il controlio della produzione. Le sue funzioni meccanizzano logistica, acquisizione ordini ed avanzamento pecifiche elaborazioni calcolano i termini di approvviggio- namento, pilotano il mix giornaliero di produzione e colloquiano con i nari intelligenti disposti nel re- IL CICLO DI VITA DEL PRODOTTO Per una corretta comprensione e valu- tavione dell importanza del disegno, alfinterno del ciclo di lavorazione di tin componente, ® opportuno exami hare e commentare le varie alivith Collegate alla progettazionee ala pro- Guzione dium certo prodott alnter- no di un‘azienda, Tutte le ativitacol- legate al ciclo di vita del prodotto si possono suddividere in tre part: pro- getto,industrializzazione, produsio- Re. La figura 4 mostra vari passi da Seguire nel ciclo produttive di un Gualstasi componente. I cielo viene Sondizionato dai cliente dal mercato: nella realta st poseono distinguere due generi di aziende, cot quelle che la- Woranosu “commesea” equelle che a- Vorano per "magazzino™ Nel primo ‘aso, Ia funzione di concezione del prodotto deriva da un’esigenza dello Etesso cliente, mentre nel secondo caso il progetto e ia produzione di un pro- dotto nascono nellambito di una pre- cisa strategia aziendale di mercato ‘Anche le previsioni sui ticambi neces- Sari durante 'uso del prodotto ela sua te finale (eliminazfone o eventuale Ficiclo) fanno part di una ingegneri2- Zazione corretta. IDEA Dall‘idea al progetto La progettazione pud essere definita come il processo di ideazione, selezio- ne ed analisi delle forme di un ogget- too di un prodotto, al fine di permet- tere una data funzione; questo proces- so si svolge in due parti, cio’ in una prima fase di tipo cretiv (fig. 5) nella uale si deve tener conto di alcuni fat- tori che vincolano le modalita di pro- gettazione, come i problemi tecnici Gidentifcazione delle specifiche del progetto) quelli commercial il mer- specifiche ¢ caratteristiche tecniche del prodotto —minimo numeri degli organi —facilita di montaggio er 1 : concezione I > DELPRODOTTO ,.. oo ——_——_ ~~ —massima semplicita degli organi —semplicita delle forme da lavorare —scelta dei componenti dal mercato cato, i costi di produzione e la tempi- stica di esecuzione del prodotto). idea iniziale viene man mano rifini- ta, analizzata e migliorata per trasfor- smarla alla fine in un progetto prelimi- nare 0 avanprogetto, nel quale la so- Iuzione concettuale individuata viene sviluppata dettagliatamente (molte volte si presenta sotto forma di uno schizz0). La seconda fase consiste nell‘analisi della funzionalita di cia- sscun componente, fino alla ottimizza- Zione finale della forma, delle dimen- sioni.Lo stadio finale & rappresentato progetto di massima (avanprogetto) (progetto preliminare) PROGETTO COSTRUTTIVO analisi e ottimizzazione « percomplessivo, gruppi e sottogruppi ——~— —_I fem —comportamento strutturale J) | | —smuteson dnematcn S| | —simulazione dinamica ieeani di —comportamento temico disegni di gruppo a} — studio funzionale i — control interferenze disegni dei particolari —comportamento strutturale — —analisi costi —ottimizzazione forme — processi di produzione s analisi particolari (om tems disegno ottimizzato aT Fig 6 I progeto“cesrlioa"Fulizz di programm di Comput Aided Engineering (CAE) pert di simular il comport strut ral dei comple del orton, ance aan pate. Ven oral ecg unosatofaseal constr asic fod tree una compe oimizzacione dle forme Dal poeta cotati setuid di arizona. ‘aoe Seem © omy 5 B dal progetto costruttvo che viene de- terminato con teeniche di analit edi simulazione computerizate sempre pill sofsticate e complesse (fig, Ola ocumentazione teenca finale eos tuita da una serie dl diegn!(conples: sive disegnt di dettagio de partieoa- #) che dentiicano tk mod romplets ie forme, gli error! previst edt proces: si produttivi. Dovtebbe contempora- neamente essere sviluppata anche la Preparazione del document necessar per''uso ela manutenzione del pro: dotto (manuali). Dal progetto alla produzione Dalla progettazione si passa alla indu- strallzzasione, che rappresenta i ponte di collegamento tra area pro- gettuale e I’area produttiva; in pratica dall‘analisi det disegni siricavano tut- tele istruzionie gli elementi necessari per la produzione. Le principali funzioni di industrializ- zazione son: a) la pianificazione del processo (Process Planning), che definisce: = cosa produrre ~come produrre ~con quali mezzi di produzione 2 b) la pianificazione della produzione (Production Planning), che definisce: ~quante unit produrre ~quando e dove da chi devono essere prodotte. Nel process planning viene formulato tun piano di produzione che specifica la sequenza di operazioni richieste per ottenere ogni singolo componente prodotto. Questa sequenza viene Spesso ottenuta sotto forma di un do- ‘cumento denominato foglio di produ- zione, che contiene una lista delle la- vorazioni, degli utensili e delle mac- chine utensili adoperate. 1 production planning & spesso chiama- to piano aggregato di produzione, ed i suo obiettivo @ quello di program- ‘mare quantita e tempi di produzione a Fig. 7. Un sister integento CADICAM ef i ciclo di vita del prot, ied termine (re mesi ad un are no) aggiustando il ritmo di produzio- ne ie Pores lavoro eFinventori del materiali. Obiettivo del piano aggre- gato 8d reagire alla domanda irrego- re del mercato, utilizzando con effi- cienza le risorse interne. Viene chiamato to poiché non, sloccupa del singolo bene'o servizio, ‘ma li amalgama in categorie omog nee e coordina in maniera integrata tutte le attivita produttive dei diversi sottosistemi costituenti Ia struttura aziendale. input deriva dalle previsioni di ven- dita (Marketing) e dagli ordini acqui- siti (Ufficio Vendite). La pianificazione della produzione si ‘occupa anche delle fasi di scheduling, cio® al problema di determinare 'or- dine e fa sequenza di lavorazione per assegnare determinat lottida produr- re ai singoli centri di lavorazione: Yobiettivo é quello di ottenere la mas- sima utilizzazione delle machine e delle attrezzature, con la riduzione dei tempi di attesa, in modo tale da prevedere la consegna del prodotto nei termini prestabiliti da un‘eventua- Je commessa, Parecchi fattori rendono Vattivita di schedulazione molto complessa: pri- ma di tutto, il numero delle parti da schedulare pud essere molto elevato; ciascuna parte ha un proprio ciclo di lavorazione da seguire e richiedere Yimpegno di pitt macchine utensil. Ciascuna macchina pud eseguire dic verse lavorazioni e avere differenti ca- ta. in questa realta aziendale, la possibi- lita di utilizzare un sistema integrato CAD/CAM (Computer Aided Design - Computer Aided Manufacturing) lungo Fintero i realizzazio- ne di un prodotto, pub apparire di cestremo interesse (fig. 7). Le tecniche di Computer-Aided Design € disegno automatico sono utlizate nella concezione, toe docu- tnentazione del probate nate uso di programmi di analisi e di ottimiz- zazione progettuale permettono di te- stare e simulare completamente il ‘comportamento dei modelli (Compu- ter Aided Engineering, CAE). 1 disegni dei componenti vengono realizzati con la massima precisione e velocita con programmi di disegno automatico (Computer Aided Draf- ting CAD). Iicli di lavorazione sono generati in ‘modo automatico da appropriati pro- grammi, col calcolo dei tempi di ogni ‘Operazione e con la scelta appropriata dei parametri di lavorazione (Comp- puter Aided Process Planning, CAP) I vantaggi che si ottengono sono mol- teplici,e possono essere cosiriassunti: ~ riduzione dei tempi global del ciclo priate ~ maggiore precisione nella realizza- zione del prodotto, ~ eliminazione di aleuni lavori manwali, ~ maggiore creativita in fase concet- tuale, ~ miglioramento della qualita del pro- doit, ~semplificazione delle revisioni, ~ integrazione tra area tecnica, gestio- nale e produttiva. computer viene anche utilizzato per la pianificazione della produzioneg, il fabbisogno dei materiali, la schedula- zione, if controllo della lavorazione e della qualita. prodotto oggi si tende alla coopera- Bisedhtfnemems cet cep ea ‘multanea) nel senso che una serie di at- eee sence i aie re otto finale. Le fasi di ideazione, di fopte ant ence cece uote serie ene ge PE enh est che; Seem nate rt pete pies ae ee ©) i dati di produzione per indicare aitivira pro- duttive. quali siano le soluzioni che rendono it economici e efficienti la produzio- nee assemblaggio; d) le conoscenze dei fornitori e dei clienti, per individuare i materiali pits facilmente reperibili e meno costosi, i sspetti di manutenibilits eaffidabil Liintegrazione di questi fattori per- ‘mette non solo di aumentare la soddi- sfazione nel lavoro, ma di concentrare tutte le competenze nella fase iniziale di sviluppo del progetto; questo con- sente di ridurre gli oneri legati alle modifiche e nello stesso tempo di ab- breviare notevolmente il ciclo di vita del prodotto all'interno dell'azienda, IL CAD/CAM NEL PROCESSO PRODUTTIVO Nella valutazione economica dell'in- troduzione di tale tecnologia all'inter- no di un’azienda, Vattvita produttiva va divisa in quattro categorie (fg. 8) 1) Processi a flusso continuo (Conti- ruous-Flow Processes) 2) Produzione di massa di prodotti di- screti (Mass Production) 3) Produzione a lott (Batch Preduction) 4) Produzione unitaria (ob Shop Pro- duction). Nel primo caso si ha la produzione di ‘grandi quantita di beni in modo con- inuo: ad es. Ie acciaierie, raffinerie, ‘cementificio industrie chimiche, nelle ‘quali la produzione, il controllo e Yot- timizzazione delle operazioni pud av- venire in modo completamente auto- Unteconomia Daatesulla produatone Fig. 9. Ladif- [rena tra la Straten pr ‘tution di ee rieagel rae desta e personaiatt ‘oicerea ssa moulle OFFERTA>> DOMANDA, "yma Si Seis ‘atico. Il secondo caso riguarda le in- dustrie che producono grandiquan- tita di un solo prodotto, con qualche variazione nei modell si pud parla- re di produzione di tipo discontinuo; il caso di industrie automobilistiche © costruttrici di elettrodomestici, che prevedono linee di assemblaggio au- tomatico,con uso frequente di robots er saldature, verniciature, assem- Pines Tat sono aitamente standardizzati, con I'uso di macchine dedicate e specializzate e quindi estre- ‘mamente costose a tal punto da dover essere ammortizzate solo con grossi volumi di produzione. I due termini hhard automation e Detroit style automa- tion sono stati coniati per descrivere la Pfoduzione di massa: infatti la produ- ‘Zione & hard nel senso che ¢ dedicata e molto poco flessibile; e veniva usata soprattutto nell'industria automobili- stica, da qui il termine Detroit style au- tomation. Negli ultimi vent’anni i lenti hanno cambiato le loro abitudl- ni, chiedono sempre pitt ampie scel- te nell'acquisto per esempio di un’au- tovettura, non solo riguardo al colore, ‘ma anche ai tipi di accessori, al nume- ro di porte, di cambio ecc; il risultato 2 che ciascun produttore di auto & for- zato non solo alla costruzione di nuo- vi modell, ma ad offre un‘ampia ‘celta di modelli per ciascun segmen- to con frequenti upgrades o restylings. Per questo motivo, la produzione au- tomobilistica si sta muovendo verso tun tipo di produzione che assume le ccaratteristiche della produzione a lot- ti, Nella produzione a lotti si hanno quantita medie dello stesso prodotto ‘© componente, e il lotto viene prodot- ‘ody a © ge“ sa 4 Py (gm om ‘em “te “le che 31 pnd vendere to una sola volta o ripetuto periodica- mente (aziende editoriali, industrie tessili, macchine utensili ed alcuni ‘macchinari industrial) ‘Volumi medi e ampio catalogo carat- terizzano le fabbriche che ricadono in questa categoria, soprattutto nel setto- re meccanico. Il flusso produttivo @ co- stituito da piccole serie di articoli ‘gual che af altemano in rapida suc cession: il processo @variabile enon si presta ad essere ottimizzato una volta per tutte. I macchinari devono essere molto flessibil: i sistemi di pro- cess planmin edi schedulazione devo- causa delle frequent revisioni di ap- prowvigionamento e avanzamento. Il prodotio segue le ihiste de lent € viene modificato di conseguenza. Nel caso di produzione a magazzino, @ necessario disporre di un buon pro- gramma previsionale, mentre nella produzione su commessa bisogna es- sere in grado di reagire molto veloce- znte e quindi bisogna disporre di un sistema molto flessibile. In questo ca- 0, oltre all'uso di robots, si ticorre al- Je macchine a controllo numerico e in qualche caso, ai sistemi flessibili di produzione. Infine, nella produzione Job shop, si producono basse quantita di prodotti specializzati, come nel ca- so di costruzione di prototipi, macchi- ne utensili e aerei. Questi prodotti hanno un bassissimo livello di stan- dardizzazione che richiede una attitu- dine alla produzione flessibile. In que- sto caso sono evidenti i vantaggi in- trodotti dal controllo numerico, nel quale illivello di flessbilitottenibile @ ancora maggiore per la possibilita di interagire direttamente con I'elabora- tore che controlla il ‘e modifi care facilmente via software le specif che di lavorazione del prodotto (fig 10). La differenza tra la produzione di ‘massa ela produzione per lotti pud es- sere esplorata in termini di organizza- zione del processo produttivo. Infati, tradizionalmente I organizzazione per Contrllo computerizzat del processo macchine completamente automaiche Linea a trasferta “Macchinee robots in lines \ Calle fest ‘ester ci Fig. 10. Caratteristche del- leattvta produttve. Fig. 11 Diferenza tra leat- titi produttve. >rocesso in cui il layout aziendale &ba- ‘ato sull'organizzazione per reparto 0 2 proceed voraine a alla produzione per lotti (quindi grande Ressbi, ma tempt hung Attraversamento). L’approccio per prodatto, che implica la disposizione del layout secondo i zione del prodotto, & associato con la produzione di massa. Per rilevare la differenza tra automa- Zione e tecnologia CAD/CAM, ¢ op- portuno effettuare una valutazione Eemplificata del tempo speso per pro- gettare, pianificare e produrre un cer- fo componente. Indicando con T, il tempo richiesto per produrre il singo- lo prodotto, che tiene conto dei tempi di lavorazione, di assemblaggio e di controllo, e con T, il tempo associato con la pianificazione e Yavvio di cia- $seun lotto di produzione (che include i tempi di emissione degli ordini dei pezzi grezzi, il tempo richiesto per Echedulare il lotto e la messa a punto ei tempi delle singole operazioni); T, Bil tempo richiesto per la progettazio~ ne e pet la stesura dei cicli di lavora~ Zione e che viene speso una sola volta nella vita del prodotto. B indica poi i ‘numero dei loti di produzione e Qi ‘numero di unita per ciascun lotto, per ‘Semplicta assunto uguale per ciascun lotta, per cui il numero totale di unita durante il ciclo? BxQ. Ttempo speso durante il ciclo di vita del prodotto sara allora: ‘T=BOT,+BT, +T, e dividendo per il numero di unit prodotte, si ottera il tempo medio per Gascuna unit di produzione: ete bee Q BQ Nel caso dei processi a flusso continuo edi produzione di massa, i termini T, € T, sono trascurabili poiché sono r- paititisu un elevato numero di unita rodotte, ein questo caso diventa im- te il termine, 1 caso della produzione a lott, se il lotto? molto grande, i termini T, eT, no ancora essere trascurabili.In- ine, nella produzione Job Shop, dato che le quantita prodotte sono basse, diventano importanti i termini T, eT, ‘ioe i costi dominant del : Mentre Mautomazione 2 rivolta alla ri- duzione del termine T,, la tecnologia CAD/CAM @ focalizzata principal- mente sui termini T, ¢ Ty ¢ risulta Quindi valida in aziende nelle quali Giventa dorinante Iattvité di piani- ficazione e progettazione. I SISTEMI CAD Volendo tentare una defi sistemi di Computer Aided ud dire che la tecnica CAD coinvol- ke ogni tipo di attivita di progettazio- he, per concepire, sviluppare, analiz- zare o modificare un progetto. {Ta figura 12 mostra le funzioni che do- vrebbero caratterizzare un sistema CAD completo, dalla fase di concezio- ne del prodotto, fino ad arrivare alla ‘reazione di un database per la pro- duzione.Vi quindi sono parecchie ra- gioni per implementare un sistema AD, ele principali sono: 1L Migliorare la produttivita del pro- gettista. Esso @ aiutato nella visualiz- Zazione del prodotto assemblato con i relativi partcolari In una normale at- tivita di progetto, le informazioni sul prodotto da elaborare sono tradizio- halmente trasferite attraverso docu- ‘enti eseguiti secondo regole basate essenzialmente su una rappresenta- Zione grafica bidimensionale, il tutto {ntegrato con una serie di informazio- ni simboliche. I! miglioramento della produttivita dipende dai seguenti fat- tori: ~complessita dei disegni “live di dettaglio ~ grado di ripetivita delle parti pro- tate — grado di simmetria = estensione delle librerie delle entita comunemente usate Alfaumentare di questi fattori cresco- ‘delfazienda DISEGNO AUTOMATICO no i vantaggi del CAD. I primi quat- tro punti non richiedono ulterior: spiegazioni, mentre # opportuno sof- fermarsi sull'ultimo per il quale vi so- no oggi diverse soluzioni in elabora- soe Un vile suo pub at ese fornito da librerie che a il petite nella scelta e nella rappresen- tazione del disegno di particolari fre- quentemente ricorrenti nella - lone o che devonoexere salt daca taloghi di fornitori o dalle tabelle di standardizzazione interna dell'azien- da. La libreria dei i norma- lizzati contiene tutte le informazioni sui pezzi standardizzati secondo le rormne internazionali, compresi mate- tiali, utensilie attrezzature. Unaltra Iibreria da la possibilitall’azienda di standardizzare i propri component in modo tale da parametrizzare le di- mensioni ele geometrie det pezzi pit ricorrenti. Al progettista resta cos) il ‘compito di determinare tali dimensio- ni tramite 'analisi delle ete belle in relazione alle funzioni richie- ste al particolare. 2. Migliorare le qualita del progetto. Un sistema CAD completo permette ‘una molteplicita di funzioni, di analisi edi ottimizzazione quali 'analisi del- le interferenze, il calcolo automatico delle tolleranze, linterfacciamento ‘con programmi ad element finiti, la simulazione cinematica; tutto questo influisce positivamente sull’aspetto qualitativo del progetto. 3. Migliorare le comunicaziont. Le informazioni esplicitate nel disegno, che viene utilizzato per trasferire la Proposte alternative Concezione del prodotto Valutazione Fig. 12, ambiente di pro- {gettazione-modellazione EAD. -; ESD aS

Potrebbero piacerti anche