Facciamo il riepilogo degli ultimi giorni, davvero molto intensi ed interessanti.
E’ doveroso , però, ricordare alcuni passaggi :
1. lo stabilimento è fermo dal giugno 2008
2. gli operai sono stati defraudati oltre che dalla Dignità e dal Lavoro, anche da circa il 50% dello stipendio. Tutti con enormi difficoltà a vivere “in cassa integrazione” , invocata dagli “affaristi-speculatori” di turno e “giustificata” da un piano industriale mai visto ! 3. per circa 20 mesi gli “affaristi-speculatori” hanno utilizzato le prestazioni ( a fabbrica “spenta” ) di circa 20 dipendenti, per la maggior parte impiegati amministrativi, commerciali e se dicenti capi-reparto ( quelli, per intenderci, che hanno, con il loro servilismo più strisciante, taciuto sempre su quanto accadeva e su come gli “affaristi-speculatori” stavano distruggendo la fabbrica. Circa le mansioni di questo gruppo di persone ( se si escludono 2-3 manutentori ) non è stato possibile sapere nulla. E’ infatti improbabile che 20 persone per 20 mesi possano essere “mantenute” ,a produzione ferma da quegli “affaristi-speculatori” abituati a piangere miseria !!!. Qual è il motivo ? Non può essere valida la tesi, tutt’ora indicata dalla direzione, secondo cui bisognava e bisogna fare cassa vendendo gli stock di magazzino ( appena 300 tons, ovvero l’equivalente di 10 giorni di produzione ) . 4. fino al 14 dicembre scorso, la direzione e tutti gli “yes-men”, con aria di strafottenza hanno letteralmente preso per il culo la maggior parte di lavoratori. Hanno continuato a svolgere attività amministrative e commerciali non definite e quindi poco chiare. L’arroganza esondava nel cattivo gusto. Al mattino, per alcuni, cappuccino e brioches nei bar del centro. A mezzogiorno, per altri, pranzo al ristorante. Durante la giornata, qualche “piccolo fungo” parassita si dedicava più al gioco del video-poker in locali cittadini che ad improbabili impegni lavorativi. 5. fino al 14 dicembre scorso gli incontri, tra le parti, ai “tavoli istituzionali” erano una vera e propria burla a causa dell’atteggiamento della proprietà ( ricordo che un se-dicente manager, entrando nella sala riunione allestita in Provincia e parlando ad un interlocutore telefonico diceva, in un dialetto partenopeo che offendeva i napoletani,: “hi che facce, stanne ‘cca “ – che volti, che espressioni, sono qua . Ricordo che i sindacati confederali, nelle stesse riunioni, chiedevano ai padroni di casa, di non volere a quei tavoli il sindacato di base !!! Ricordo che, a quei tavoli, era solo CUB che proponeva iniziative possibili per la ripresa della produzione ( interrotta a causa della fermata della centrale termoelettrica dopo la cessione del ramo d’azienda avallata e sottoscritta dai confederali ). Comitato Magentino Dignità e Lavoro - Viale Piemonte 66, 20013 Magenta Le nostre vite valgono più dei loro profitti 6. ricordo che CUB ed i lavoratori organizzati in comitato, hanno chiesto ed ottenuto un Consiglio Comunale aperto, hanno organizzato banchetti cittadini, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica del Tribunale di Milano per chiedere chiarezza in merito alla fermata degli impianti, hanno raccolto 450 firme per chiedere la modifica di un’osservazione al PGT ( penalizzante per il recupero delle attività produttive ) , hanno capito che era giunto il momento di dire BASTA ! 7. dopo il 14 dicembre, invece, grazie al sacrificio di tutti gli aderenti al Comitato, alla CUB, alle forze politiche, ai compagni che hanno trascorso il Natale ed il Capodanno al presidio permanente, a tutti quelli che hanno deciso di opporre resistenza a quegli “affaristi-speculatori” ed a un sistema italiano drogato dalla speculazione, dal malaffare, dalla corruzione , è ritornata l’attenzione sulla questione Novaceta. 8. oggi, la gran parte dei lavoratori Novaceta, ha aderito a CUB ed ha abbracciato la lotta degli aderenti al comitato. Occupazione e presidio cominciano a “dare fastidio” a lor signori che arrivano al punto di millantare perfino nelle sedi istituzionali dove chiedono a gran voce l’abbandono dell’occupazione per il ripristino di non ben precisate operazione commerciali. 9. oggi, l’unica bozza di piano industriale è quella presentata da CUB in sede Provincia. Le proprietà, quella industriale e quella immobiliare, parlano di nuovi imprenditori, ma non forniscono i nomi. Parlano di creare 5 società al posto di una. Parlano di aver bisogno di accedere a finanziamenti pubblici. Parlano di centrali a cogenerazione ( circa 2 anni per la realizzazione ). Parlano…parlano, ma non concretizzano niente. 10. infine, ed è la buona notizia, qualcosa si sta muovendo. Grazie alla tenacia dei “lavoratori sul tetto” , Provincia, Regione, tutte le Istituzioni, imprenditori seri e onesti stanno rivolgendo l’attenzione verso una realtà industriale che non vuole morire. Tutti d’accordo però su di un punto : via subito quegli “affaristi-speculatori” e quella attuale classe dirigente fallimentare.
Comitato Magentino Dignità e Lavoro - Viale Piemonte 66, 20013 Magenta