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L'IDEA. LO SCAMBIO DI INFORMAZIONI IN RETE INFLUENZER GUSTO ED ESIGENZE DEI LETTORI?

Blog e romanzo, il contagio


ancora molto lontano
SCAMBIO
Lo scambio
di informazioni
quotidiano
sui social,
al quale
la stampa
si in parte
adeguata,
influenzer
anche
il mondo
della
letteratura?
Per ora
i due universi
restano
lontani
(Un dipinto
di Vittorio
Matteo
Corcos)

Dice Domitilla Ferrari, blogger ed esperta


di social media: il confronto continuo
non ancora entrato nelle pagine dei libri
ino a qualche tempo fa, in
letteratura vigeva una regola aurea: "Se non ti chiami
Primo Levi, non scrivere libri
autobiografici". Un modo ironico per dire che tutti abbiamo
avuto la varicella e non serve un
romanzo per raccontarcela. Insomma: parlare di s aveva editorialmente senso se c'era in ballo una testimonianza importante o, quantomeno, un punto di
vista significativo, capace di approfondire e presentare il mondo in maniera nuova, diversa e
illuminante. Oggi, al contrario,
la comunicazione online rappresenta spesso il trionfo dell'ordinario. I blog e i social network
grondano di varicelle, tuffi, nuotate, cene, autobus in ritardo,
treni soppressi e affollati vagoni

della metropolitana.
Gli interrogativi e le confessioni spopolano. Si legge: Sono al
supermercato e c' una fila pazzesca: che faccio, torno a casa?
Su Facebook, invece: Per cena,
mia moglie ha preparato i ravioli con taleggio e pinoli. Siccome
erano pi buoni del solito ne ho
mangiato sette anzich cinque.
Per capire se questo nuovo
modo di comunicare finir per
alterare il gusto e le esigenze dei
lettori, permeando anche la produzione letteraria, ci siamo rivolti a Domitilla Ferrari blogger,
social media expert e autrice per
Sperling & Kupfer dell'ebook "Se
scrivi fatti leggere" dedicato all'importanza della riconoscibilit in rete.
Domitilla, in che maniera i

blogger hanno influenzato il gusto dei lettori e la produzione letteraria?


Sui giornali ci son sempre
stati gli editoriali con il commento del direttore. Sui blog, nel
frattempo, tutti commentavamo
di tutto. Oggi, anche i direttori
pi restii hanno compreso il
vantaggio della condivisione: essere l dove si parla delle notizie.
Questo confronto continuo
non ancora entrato nelle pagine dei libri. Gli autori, a differenza dei giornalisti, hanno bisogno di pi tempo, perch non
rincorrono una notizia, ma le
proprie idee: dando loro la forma
migliore, che non sempre la
pi immediata...
Come mai i lettori online sembrano essere attratti dall'ordinario pi che dall'uniyersalmente
valido?
Se mi riconosco in una storia, quella storia mi emoziona.
Piango anche al cinema o guardando una pubblicit se ci sono

un desiderio o una paura che mi


riguardano. Salinger ha scritto:
"A lasciarmi proprio senza fiato
sono quei libri che, quando hai
finito di leggerli, vorresti che
l'autore fosse tuo amico per la
pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira".
Grazie alla presenza online di
molti autori contemporanei questo, oggi, pi possibile che mai.
Anche se, come ha scritto Male
De Baggis in un tweet: "Non
SALINGER

m A lasciarmi senza fiato sono quelle letture,


che una volta fatte,
vorresti fautore come
tuo amico

sempre mi piacciono le persone


che mi piace leggere".
La figura del mostro sacro ha
stancato?
A me piace sapere che Barack Obama, il presidente degli
Stati Uniti d'America, uno di
noi, che fa le facce buffe guardandosi allo specchio provando
un discorso: le stesse cose che
tutti fanno, ma delle quali nessuno parla. Per questo il video girato da Obama per BuzzFeed, il sito statunitense di notizie pop, ha
ricevuto in 24 ore pi di 20 milioni di visualizzazioni. Lo scopo? Ricordare a tutti gli americani di cliccare sul sito dell'assistenza sanitaria in vista della
scadenza per il piano 2015.
Lo scrittore sempre stato colui che, a differenza degli altri,
riusciva^ raccontare le sue sto-

rie in maniera universale. Oggi


ancora cos?
Ognuno di noi vive storie uniche, che si replicano nella vita
di tanti altri e che ci connettono,
permettendoci di conoscere persone nuove. E avere qualcosa in
comune che ci fa fare il primo
passo. Anche nella lettura di un
autore sconosciuto.
Tutto logico, tutto molto interessante.
Forse, per, stata proprio la
sensazione di non aver nulla in
comune con Proust e Oscar Wilde la ragione per cui li abbiamo
letti con avidit e interesse: desiderosi di confrontarci con ci
che era altro da noi, per esplorare a fondo tutte le possibili sfumature dell'esistenza umana: e
non soltanto repliche pi o meno fedeli della nostra.
Nicola Lecca

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