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"Il conflitto delle facoltà", apparso nel 1798, fu l'ultimo libro di cui Kant curò personalmente la pubblicazione. Caratterizzata da una vicenda editoriale tormentata, anche per l'intervento della censura, l'opera si compone di un'introduzione, che espone la teoria kantiana dell'università nello stato moderno, e di tre parti indipendenti, dedicate ciascuna a un tema su cui la filosofia è destinata a essere in disaccordo con le discipline insegnate nelle facoltà universitarie "superiori", teologia, giurisprudenza e medicina. Nonostante l'importanza attribuitagli dall'autore, lo scritto ebbe scarsa fortuna sia presso i contemporanei sia presso gli interpreti, che a lungo vi videro una ripetizione di tesi che Kant aveva già formulato in precedenza.
"Il conflitto delle facoltà", apparso nel 1798, fu l'ultimo libro di cui Kant curò personalmente la pubblicazione. Caratterizzata da una vicenda editoriale tormentata, anche per l'intervento della censura, l'opera si compone di un'introduzione, che espone la teoria kantiana dell'università nello stato moderno, e di tre parti indipendenti, dedicate ciascuna a un tema su cui la filosofia è destinata a essere in disaccordo con le discipline insegnate nelle facoltà universitarie "superiori", teologia, giurisprudenza e medicina. Nonostante l'importanza attribuitagli dall'autore, lo scritto ebbe scarsa fortuna sia presso i contemporanei sia presso gli interpreti, che a lungo vi videro una ripetizione di tesi che Kant aveva già formulato in precedenza.
"Il conflitto delle facoltà", apparso nel 1798, fu l'ultimo libro di cui Kant curò personalmente la pubblicazione. Caratterizzata da una vicenda editoriale tormentata, anche per l'intervento della censura, l'opera si compone di un'introduzione, che espone la teoria kantiana dell'università nello stato moderno, e di tre parti indipendenti, dedicate ciascuna a un tema su cui la filosofia è destinata a essere in disaccordo con le discipline insegnate nelle facoltà universitarie "superiori", teologia, giurisprudenza e medicina. Nonostante l'importanza attribuitagli dall'autore, lo scritto ebbe scarsa fortuna sia presso i contemporanei sia presso gli interpreti, che a lungo vi videro una ripetizione di tesi che Kant aveva già formulato in precedenza.