Stampa: Grafica Natale srl
DEL 5\12\1979 N° 250
Il presidente NAPOLITANO
ha detto:
“La morale politica è impoverita di
fronte al fenomeno sempre più forte
di impoverimento culturale e morale
della politica che è sotto gli occhi di
tutti. Si deve assolutamente agire
nonostante si faccia enorme fatica
a dirlo e a reagire.”
Lo afferma a Napoli il Presidente GIORGIO
NAPOLITANO spiegando i richiami fatti agli
amministratori del sud Italia per un profondo
rinnovamento e per una riflessione
autocritica sul modo di gestire la cosa
pubblica.
(Qualcuno di noi ha pensato: vuoi vedere
che è passato per S.Maria C.V.? città che
il Presidente conosce bene, nei primi anni
cinquanta, infatti, il Presidente
NAPOLITANO era il segretario della
federazione comunista Casertana ed aveva
l’ufficio in un palazzo di via Mazzocchi di
fronte a via Tari.)
Dopo le parole del Presidente, Veltroni ha
convocato a Roma Bassolino e la Iervolino
al primo ha chiesto le dimissioni alla seconda
ha chiesto l’azzeramento della giunta.
E da noi? a SMCV, di fronte alla continuità
di saccheggio e di sperperi e dopo le parole
del capo dello Stato il PD che dice?
ULTIMISSIME
DAL COMUNE
Giudicianni “ha costretto” la Giunta a ritirare la
delibera Schettino che non consentiva il centro
commerciale nell’ex tabacchificio rimangiandosi
tutto quello che aveva promesso ai
commercianti sammaritani in campagna
elettorale.
LA PROTESTA DEI DISOCCUPATI
Anche il sindacato provinciale disoccupati stigmatizza la scelta dell’amministrazione Giudicianni di “trasformare” di Schettino all’Urbanistica.
la vasta area dell’ex Canapificio, circa 100 mila metri quadri, in un multi service che non garantirebbe posti Ma la nostra buona volontà per un percorso
di lavoro stabili e duraturi.
“Santa Maria Capua Vetere, così come tanti altri centri della nostra provincia, - spiega Raffaele Romano
segretario provinciale del sindacato disoccupati – ha bisogno di veri sbocchi occupazionali che possono essere
garantiti solo tramite l’insediamento di realtà produttive sul nostro territorio. Ragion per cui, di gran lunga,
avremo preferito che sull’area dell’ex Tabacchificio fossero ubicate imprese e esercizi artigianali a tutto
vantaggio di chi vuole imparare un mestiere e inserirsi nella catena della produzione”.
COPIA DA CONSERVARE
per consentire ai posteri di constatare da chi eravamo disamministrati
N° 28 - SUPPLEMENTO DI A.Z. AUT. TRIB. DI S.MARIA C.V.
TRADITI E TRADITORI
NON SONO UGUALI
Ho letto e riletto l’articolo che ha rotto il silenzio
stampa che durava da diversi anni dell’on.
Franco Lamanna e mentre condivido
totalmente la sua analisi che fotografa lo
scenario, diciamo “politico”, della città, della
società e diciamola tutta, dell’imbarbarimento
consolidato delle rappresentanze politiche che
siedono a palazzo Lucarelli con le fisiologiche
dovute eccezioni, non condivido per niente le
conclusioni.
Mi considero un amico, un estimatore,un fan
dell’ on. Lamanna, gli riconosco una
grandissima intelligenza politica accompagnata
da un grande amore per la città, l’ho votato al
comune alla regione ed al parlamento Europeo
e lo rifarei ancora oggi, ma io ho seguito passo
passo tutti gli avvenimenti elettorali e
postelettorali e anch’io speravo molto
nell’accoppiata Di Muro/Stellato, ma
l’espressione : “si sono fatti dividere da
quanto di peggio c’era nelle loro rispettive
formazioni” la contesto! Questo significa
metterci sullo stesso piano e non è così ! Io
comprendo e apprezzo il tentativo di
“ricomposizione” per il bene della città ma
questo non sarà possibile se non tiriamo fuori
tutta la verità.
Di Muro aveva tutto l’interesse a collaborare
con Stellato ,aveva posto una sola condizione:
Giudicianni non bada a spese
di Marciano Schettino a pagina 2
la discontinuità totale con le “trastole” della
precedente amministrazione che aveva
cementificato, appuzzolentito, svenduta la
nostra città, creato delle posizioni di privilegiato
parassitismo per qualche consigliere comunale
Anfiteatro: le roulottes
a danno dell’equilibrio ambientale di S.Maria
C.V., sperperato il danaro dei contribuenti
concedendo consulenze miliardarie e lasciando
penetrare nel tessuto sociale e produttivo
sostituiscono gli elefanti elementi esterni che ne hanno stuprato la
Sammaritanità.
Solo questo è stato chiesto!
di Rinascita Cittadina a pagina 2 La Discontinuità è stato il nostro programma
elettorale e la città lo ha compreso e ci ha
Inconcludenza, la dolente nota
premiato, ha creduto in noi perché, come
Lamanna sa bene e lo sanno anche i
Sammaritani, noi manteniamo la promesse.
Stellato diede la sua parola che non ci sarebbe
di Pullover a pagina 2 stata nessuna continuità con la precedente
consiliatura nè in termini di dirigenza nè in
GLI AFFARI IN CORSO DEI TRE DELL’APOCALISSE
termini politici, ebbene un minuto dopo i risultati
elettorali il suo atteggiamento cambiò ed il
conflitto ebbe inizio.
Al gruppo Di Muro, com’è noto, fu chiesto di
da Casertacè a pagina 3 far partecipare Biagio nella giunta esecutiva e
noi ponemmo come condizione che venisse
DALLA GAZZETTA DI CASERTA accompagnato dall’avv. Costantino Maglione
(aspetto legale di tutte le operazioni di giunta),
subito dopo la prima Giunta però , fu
Comunicato di Mariella Uccella defenestrato lo scomodo Avvocato, perché
troppo esperto nell’esaminare la legittimità degli
atti amministrativi.
a pagina 3 Di Maglione non vollero sentirne parlare;(troppo
indipendente, fa paura,dico io ) alla fine dopo
infinite diatribe finimmo per cedere e
sacrificammo Maglione sull’altare del “quieto
vivere” riuscendo ad ottenere solo la nomina
Donato Di Rienzo
Continua a pagina 2
 PAG. 2
da pagina 1
TRADITI E TRADITORI
NON SONO UGUALI
virtuoso si è quotidianamente scontrata con
l’instabilità del sindaco, con il decisionismo da
padrone del vapore di Stellato(aveva messo le
mani sui bottoni di comando del Palazzo) che
con la sua arroganza ha fatto abortire sul nascere
ogni spirito di collaborazione,perché gia avevano
deciso di metterci alla porta. Avevano ed hanno
altri progetti.
Dopo poco hanno cacciato Schettino, arcigno
guardiano dell’urbanistica e Biagio Di Muro è stato
costretto a dimettersi perché abbiamo un patto
d’onore tra di noi e con i nostri elettori ai quali
avevamo promesso di dare battaglia per migliorare
la città, evitare altre speculazioni edilizie e con i
commercianti ci siamo impegnati a disinnescare il
pericolo delle invasioni dei centri commerciali che
impoveriscono il territorio e portano al fallimento
attività commerciali che alimentano il tessuto sociale
e finiscono per arricchire solo i commercialisti i
costruttori i tecnici e i faccendieri locali e esteri.
Noi abbiamo dato la nostra parola e intendiamo
mantenerla.
Il gruppo Stellato invece ha fatto della continuità,,
con la precedente consiliatura il suo punto di
riferimento, reimbarcando anche coloro che erano
stati bocciati dall’elettorato.
Quindi sia in termini di uomini che di progetti.
“ Per guadagnare bisogna spendere dicono i
commercialisti”
Mi sembra che dopo l’anfiteatro, l’arco Adriano, il
tabacchificio, l’ex Italtel ci sia rimasto l’ex macello,
hanno ripristinato un altro progetto della passata
amministrazione : le case per le giovani coppie; è
in corso la trattativa con SARPI, naturalmente su
terreni agricoli riconvertiti per l’occasione, si riparla
del mulino all’ingresso della città venendo da
Caserta, dove le malelingue(?), dicono, siano stati
gia versati degli anticipi. Non si parla più della Gosaf
e della chiacchierata elargizione di 300000 abbracci
e baci , delle convenzioni edilizie, degli oneri
urbanistici non versati, dell’Eurospin, della STU,
dei casermoni di Tartarone a p.zza Padre Pio e
potrei andare avanti ancora per molto ma mi manca
lo spazio.
Mi corre l’obbligo di ringraziare l’on. Lamanna per
il contributo e per il piacere che ci ha dato
concedendoci di ospitarlo sul nostro fogliaccio e
spero di essere perdonato
se non sono d’accordo con lui. Non ci siamo fatti
dividere da quanto di peggio c’era nelle rispettive
formazioni ma, ed è sotto gli occhi di tutti, per
quanto di peggio c’e in una sola formazione.
Donato Di Rienzo
Dopo 22 secoli: intorno all’Anfiteatro di Capua, agli elefanti delle
truppe di Annibale si sostituiscono i Camper dei turisti della domenica
Lo scarabocchio tracciato da una mano infantile
intorno all’ovale perfetto dell’Anfiteatro
Campano: è “il progetto” del PIT “Città della
Storia”.
Eppure, incredibile ma vero…, è stato realizzato!
C’è da chiedersi allibiti: come è stato possibile?
Chi lo ha proposto, chi lo ha approvato, chi lo
ha finanziato?
E noi sammaritani frattanto, cosa facevamo,
dormivamo?
Nella città che insiste sulle vestigia dell’antica
Capua, capitale della Campania Felix rivale di
Roma e, all’epoca, più splendida di Roma, nella
città che ha dato i natali ad Alessio Simmaco
Mazzocchi, nella città sulle cui origini e sul cui
patrimonio archeologico indagarono e
studiarono Beloch ed Hergòn, nella città in cui
è vietato eseguire uno scavo nel suolo più
profondo di 20 cm senza aver interpellato la
Sovrintendenza Archeologica, nella città del
Foro, del Liceo Classico Gneo Nevio, della
facoltà di Conservazione dei Beni Culturali,
nella città delle professioni liberali ed
intellettuali… com’è mai potuto accadere che,
Novantaduemila euro annui per la
comunicazione: Giudicianni non bada a spese
con i soldi dei contribuenti!
Seimila e cinquecento euro a numero, appena
sedici pagine (che in seppur in quadricomia hanno
un costo tipografico di non oltre mille e cinquecento
euro) e probabilmente – ma questo lo scopriremo
solo dopo la pubblicazione della prima edizione
ufficiale - neanche uno staff redazionale con cui
condividere oneri e, soprattutto, onori.
Benvenuti nell’antica Capua dove gli attuali ozi (non
per forza di annibaliana memoria) costituiscono
uno spreco di denaro pubblico senza precedenti.
E dove il settore dell’informazione (bollettino mensile
e ufficio stampa, laddove proiettato su scala
annuale) viene a costare alle tasche dei contribuenti
oltre novantaduemila euro. Iva esclusa. A tanto,
infatti, ammontano le spese per la
comunicazione/informazione previste dal sindaco
Giudicianni il quale, evidentemente, conferendo a
una giornalista non sammaritana l’incarico di
redigere e pubblicare un organo informativo
dell’amministrazione ha bruciato i tempi e si è
trasformato in Babbo Natale con una sessantina
di giorni in anticipo. Nel frattempo, già dallo scorso
mese di luglio lo stesso Primo Cittadino si era
avvalso di un’altra preziosa collaborazione,
privilegiando anche in questo caso professionalità
non locali, per una comunicazione istituzionale
(unica nel suo genere a memoria d’uomo) per la
“misera” cifra di mille e duecento euro mensili. Ma
tanto che problema c’è se a pagare i costi di questo
faraonico apparato mass-mediatico sono i nostri
concittadini?
Giudicianni, insomma, quando si tratta di distribuire
soldi non suoi è particolarmente munifico. E spende
e spande, con magnanimità, più di ogni altro comune
di Terra di Lavoro, ivi compresa la città capoluogo
di provincia dove pure il suo omologo Petteruti è
più cicala spendacciona che oculata formichina.
La questione del giornalino comunale, e per
estensione, dell’ufficio stampa merita almeno tre
punti di domanda e un interrogativo finale a cui ci
piacerebbe rispondesse, sulle colonne del Popolo
Sammaritano, lo stesso sindaco.
Prima questione: c’era proprio così tanto bisogno
di impegnare a bilancio voci di spesa consistenti
per un apparato mediatico che sarebbe potuto
costare molto di meno come avviene in tante altre
realtà provinciali e regionali?
Seconda questione: sette/otto mesi orsono, una
delibera di incarico a un editore sammaritano, per
l’ammontare complessivo di settantamila euro
(comprensivi, però, di ufficio stampa, bollettino
comunale, aggiornamento del sito internet dell’Ente,
scrittura di manifesti ed altro) fu considerata
scandalosa e fatta ritirare dal Consiglio comunale
su mozione, appoggiata da settori della
maggioranza, avanzata dai socialisti all’epoca fieri
senza che nessuno abbia saputo e nessuno
abbia potuto interloquire, si sia perpetrato
questo osceno oltraggio al simbolo stesso della
civiltà capuana?
E come tollerare la spudoratezza di chi osa
ora presentare la realizzazione di questa
turpitudine come “fiore all’occhiello”
dell’Amministrazione Comunale?
Evidentemente non c’è limite al peggio: tutto
può accadere in questo disgraziato territorio
ed ormai anche in questa disgraziata città!
Parcheggi e piazzali-posteggi per camper e
roullottes, piste di skate-board, campi da bocce,
campo di basket con spogliatoi e docce, il tutto
assemblato nella maniera più casuale torno
torno, ad est a nord ed a nord-est del recinto
del monumento: manca solo che si proponga
una rifunzionalizzazione dello stesso Anfiteatro
come pizzeria o salsicceria alla “mac-donald”,
con tanto di camerieri travestiti da gladiatori a
servire scanzonati turisti della domenica.
Pur di attivare una spesa, pur di non perdere
un finanziamento, pur di coltivare clientele
professionali ed aprire la strada ai più beceri
oppositori. Ebbene, allo stato attuale, possibile mai
che quei censori integerrimi non abbiano nulla da
dire in relazione a costi in merito sensibilmente
incrementati? Le considerazioni, dunque, sugli
sprechi della macchina amministrativa variano da
caso a caso? Oppure l’ars amministrandi prevede
corsie di preferenze per parentele e affettività del
passato?
Terza questione: il nostro buon Giudicianni è a
conoscenza che nella città di Santa Maria Capua
Vetere esistono giornalisti, che possono vantare
ben altri curricula professionali, a cui si potevano
affidare gli incarichi in questione certi di una loro
consistenza, e attendibilità, lavorativa di altro e più
qualificato spessore e con costi sicuramente più
contenuti?
Dulcis in fundo: senza voler scomodare la
questione morale di berlingueriana memoria, che
con gli attuali amministratori scivolerebbe come
acqua piovana su impermeabili corazzati, ci sa dire
Giudicianni in quale altro comune casertano ad
occuparsi del settore informativo sono chiamati
professionisti non del luogo?
Marciano Schettino
Inconcludenza,
la dolente nota
Senatores boni viri, senatus mala bestia.
I senatori sono brave persone, il senato una “bestia”
cattiva.
Si parva licet componere magnis (se è lecito
paragonare le cose piccole con le grandi), il detto
può ben essere applicato anche all'odierno Consiglio
Comunale di S.Maria C.V.
Singolarmente presi, i consiglieri comunali sono
tutti (o quasi) individui rispettabilissimi, ma quando
agiscono assemblearmente lasciano (non poco) a
desiderare.
Accantonata la polemica, invero stucchevole, sui
gettoni di presenza, va piuttosto affrontata la
“questione centrale”, opportunamente individuata
dal buon Ivan MAZZOLETTI sul suo blog, nella
“produttività”, ovvero nella quantità e qualità del
lavoro svolto delle istituzioni rappresentative
comunali.
Ed è qui che si registrano le “dolenti note”.
In primis, appare essersi accentuata la
“marginalizzazione” del Consiglio Comunale, rispetto
alla preponderanza, oltremodo marcata, del ruolo
del Sindaco e della Giunta.
Sebbene questa non sia una novità (Iodice docet),
segue a pagina 4
interessi imprenditoriali, ormai Regione e
Comuni della Campania sono capaci di tutto!
È un’offesa ad un monumento che è patrimonio
dell’umanità, ma è innanzitutto un’offesa a noi
cittadini sammaritani.
Ed è vergogna di una borghesia “intellettuale”
cittadina, invero presuntuosa ma altrettanto
distratta, che stavolta ha davvero da riflettere
sulle conseguenze del suo disimpegno e della
falsa coscienza con la quale ha delegato
completamente a questa classe politica la
gestione del patrimonio collettivo ambientale,
culturale, urbanistico, produttivo.
Un dettaglio. L’impresa esecutrice dirà: << ho
realizzato un progetto regolarmente approvato
ed andato in appalto>>.
Perfetto. Vada a prendersi i soldi che le spettano
e poi si accomodi fuori.
Ora siamo noi sammaritani che abbiamo da
dirci qualcosa di molto importante al riguardo
della nostra città e del nostro destino: i forestieri
sono pregati di attendere… e non disturbare.
Associazione culturale “Rinascita Cittadina”
DA CASERTAC’E’ GIORNALE ON-LINE
GLI AFFARI IN CORSO DEI TRE DELL’APOCALISSE
Centro commerciale al posto del tabacchificio, i tre
dell'Apocalisse ci riprovano. Questa volta con gli
imprenditori dell'agro aversano
Politica & speculazione. Ecco come un funzionario
della Regione ha piegato la normativa alle esigenze
della triade Giudicianni - Castaldo - Natale. E
l'assalto alla diligenza è bello e che che pronto alla
faccia della crisi dei piccoli esercenti locali.
Nell’ormai immobile S. Maria C.V. anche le lancette
dell’orologio sembrano essersi fermate : un anno
fa, circa, i commercianti della città del Foro erano
in agitazione a causa dell’imminente rilascio, da
parte dell’Ufficio Tecnico comunale, della
concessione per la realizzazione di una struttura,
di fatto assimilabile a centro commerciale,
nell’area dell’ex Tabacchificio che avrebbe
aggravato la crisi di un settore già fortemente
prostrato dall’’incontrollata e sconsiderata
proliferazione di grandi strutture commerciali
nell’intera Provincia di Caserta.
A distanza di un anno le stesse preoccupazioni
tornano ad affliggere gli operatori commerciali
sammaritani. E’ di queste ore, infatti, la notizia che
l’Amministrazione dei commercialisti
–intermediari” si appresta a rilasciare quella stessa
concessione che fu rifiutata un anno fa, grazie alla
intransigente presenza di Marciano Schettino,
al tempo assessore, che vigilava sulla legittimità
degli atti posti in essere dagli uffici competenti.
Rifiuto che provocò la revoca e il siluramento del
medico sammaritano, e le conseguenti dimissioni
di Biagio Di Muro, a sua volta assessore ai Servizi
sociali, che di quella poltrona, checché la vulgata
ormai stucchevole e datata di S.Maria continua
a sostenere in relazione alle azioni di questa
famiglia, se ne disinteressò di fronte all'esigenza
di far valere un patto di amicizia, lealtà e onore
politico.
I vari progetti di “centri commerciali”, tanto cari ad
alcuni intermediatori e commercialisti, sono stati
fino a ieri bloccati perché l’unico atto di giunta,
seppure di solo indirizzo, che riuscì, faticosamente,
a far passare la” vittima designata” prima di essere
sacrificata sull’altare di discutibilissime intenzioni
di sindaco, assessori e di alcuni consiglieri è stato
ritenuto dal T.A.R., immediatamente invocato, su
spinta del progettista ing. Carlo Raucci , dall’allora
proprietario Malatesta, ( che pare detenga
attualmente solo il 10% del pacchetto azionario,
mentre il restante 90% sarebbe detenuto da un
gruppo di imprenditori dell’agro-aversano) ,
non impugnabile.
Il progetto relativo all’area del dismesso tabacchificio,
reso ancora più appetibile dall’imminente
apertura del casello autostradale, provoca nei
cittadini sammaritani una particolare indignazione
visto che la maggior parte di quella superficie (circa
60.000 mq) fu acquistata negli anni ’50 dal
Comune e donata all’Azienda Tabacchi Italiani
con la precipua condizione che questo fosse
utilizzato in modo da occupare il maggior numero
possibile di lavoratori.
E il fatto che questo ed altri simili progetti, già in
nuce durante l’Amministrazione Chirico-Iodice,
non siano mai stati cestinati, lo prova la richiesta
di un parere avente ad oggetto:” Insediamenti
commerciali in zone “D” del P.R.G. vigente” al
dirigente regionale del settore regolazione dei
mercati (Area generale di coordinamento
sviluppo economico) dott. Califano, da parte
dell’ ing. Roberto Di Tommaso, che, coadiuvato
da un gruppo di consulenti esterni (oramai
comunemente soprannominati “i quattro
saggi”), guida l’ufficio tecnico sammaritano.
Il neo dirigente, proveniente dagli stessi ambienti
ecclesiastici (Opus dei e dintorni) dell’assessore
Castaldo , non ha potuto o voluto, fino ad oggi
esaudire i desideri del trio Castaldo-Natale-
Giudicianni a causa di quell’unico atto di Giunta
che l’assessore Schettino riuscì a far approvare
prima di essere esautorato.Si tratta della Delibera
n. 2 del 7/1/2008 (LEGGI IL TESTO INTEGRALE
CLIKKANDO SULLA SCRITTA ARANCIONE IN
CALCE A QUESTO ARTICOLO) nella quale si
richiama l’attenzione degli uffici competenti alla
corretta interpretazione ed applicazione dei
regolamenti comunali e delle vigenti normative
in campo urbanistico nel rilascio delle
concessioni edilizie; in particolar modo si fa
rilevare che in base all’art. 28 delle Norme
Tecniche di Attuazione del vigente P.R.G “Le
zone industriali D e D-PIP sono riservate
esclusivamente a edifici e impianti di carattere
industriale e artigianali ed attrezzature
mercantili, magazzini all’ingrosso, capannoni
e simili, con esclusione di quelle attività che
dovessero per qualsiasi ragione recare molestia
ed essere comunque pregiudizievoli alle
residenze vicine…”. sono da escludere,
espressamente, in tali aree, attività produttive
diverse da quelle industriali ed artigianali,
potendo prevedere al più attività commerciali
all’ingrosso. Insomma, una vera e propria forma
di tutela contro ogni prurito speculativo.
A rafforzamento di quanto già espresso in consiglio,
nella delibera viene riportata una recente sentenza
del Consiglio di Stato che, nel chiarire i rapporti
intercorrenti tra piano regolatore generale e
Strumento integrativo delle attività distributive,
sottolinea tra l’altro : “la necessità che, anche ai
fini del rilascio dell’autorizzazione commerciale,
venga attentamente considerata la conformità
del nuovo insediamento ai vigenti parametri
urbanistici,” e che, in ogni caso, “ non si possa
prescindere dalle destinazioni d’uso previste
dal P.R.G. e relative N.T.A. o nei piani attuativi
e nei regolamenti edilizi.” (Consiglio di Stato,
Sezione IV, sentenza 08 Giugno 2007 n. 3027).
Pochi giorni fa , in barba ai competenti organi
amministrativi, un gongolante Giudicianni ,
affiancato dal suo ispiratore Castaldo, annunciava
l’imminente nuovo insediamento commerciale. Il
gruppo dei commercialisti e mediatori, che sostiene
l’Amministrazione sammaritana, è sicuro che Di
Tommaso si convincerà, finalmente, a rilasciare
il tanto agognato e discusso permesso a costruire,
proprio sulla scorta di quel parere rilasciato dal
Dott. Califano, il quale pur non avendo alcuna
competenza nel settore urbanistico, e
negando sorprendentemente anche il
significato letterale dell’art. 28 delle norme
tecniche di attuazione del P.R.G. (già sopra
menzionato) si pronuncia in favore “della
compatibilità e conformità delle aree industriali
con la funzione commerciale in ordine a quanto
disposto dal PRG vigente del comune di S.
Maria Capua Vetere.” Lo stesso dirigente regionale
aggiunge, ricalcando pareri di "mazzottiana
memoria", per rafforzare la propria tesi una
personale interpretazione dei criteri applicativi del
D.L.g.s 114/1998, espilicitati nell’ambito della
Conferenza unificata Stato-Regioni Enti locali. Egli,
tralasciando una pur significativa parola e cioè
quell’”esclusivamente” che precede l’elencazione
delle attività cui le aree industriali sammaritane
sono destinate, ritiene si possa riscontrare una
genericità di funzioni delle suddette zone industriali
che aprirebbe anche alla possibilità di insediarvi
attività commerciali al dettaglio. Il dott. Califano ,
poi , non contento , da esperto urbanista si
trasforma anche in giurista e rappresenta che : “la
Delibera di Giunta n. 2 del 7/1/2008 va intesa
come “l’espressione di una volontà di operare
una variante al SIAD e non certo un richiamo
alla interpretazione autentica delle norme
urbanistiche comunali”, con la conseguenza che
la stessa, quindi, per poter produrre effetti deve
seguire l’iter procedimentale proprio delle modifiche
del Siad ( passaggio al vaglio del Consiglio
Comunale , ottenimento del visto di conformità
della Regione e relativa pubblicazione sul Burc
). Sorprendente conclusione del Parere in oggetto
? Nelle zone industriali del vigente piano regolatore
generale sono possibili gli insediamenti commerciali
al dettaglio sulla scorta dell’ assimilazione tra
funzione produttiva e commerciale. (Mazzotti docet,
vedi Pick Up, Eurospin, Decò)
Al di là delle palesi difformità lessicali riscontrabili
tra quanto asserito nel Parere redatto dal dirigente
regionale, rispetto agli attuali strumenti urbanistici
di S. Maria C.V., un interrogativo spontaneo nasce
dalla sua lettura : “perché mai un dirigente
napoletano dovrebbe stravolgere in tal modo l’
interpretazione normativa, che interesse potrebbe
mai avere nelle vicende sammaritane? Nessun
arcano, la risposta è semplice e facilmente
riscontrabile: il Dirigente in questione è tutt’altro
che napoletano, vanta in realtà una origine
sammaritana nonchè parentele e amicizie con
vari esponenti politici e professionisti sammaritani.
A questo punto vorrei rivolgere una domanda e
contemporaneamente un consiglio al “timorato” ing.
Di Tommaso: quale validità giuridico- amministrativa
riveste il parere di un dirigente regionale rispetto
all’opinione di un qualsiasi altro dirigente di un Ente
Pubblico? Mi permetto anche, presuntuosamente,
di anticipare una ovvia risposta a tale quesito:
Nessuna!
La responsabilità in merito al rilascio del permesso
di costruire il centro commerciale, seppur camuffato
e modificato in centro polifunzionale, in una zona
esclusivamente destinata ad attività industriale è e
sarà totalmente sua, caro Ing. Di Tommaso, nessun
parere, sia esso ,rilasciato anche dal più grande
luminare dell’urbanistica, la solleverà dalle
responsabilità del suo ruolo.
Prima di avviarsi su di una strada dubbia, le
consigliamo di pensare soprattutto all’interesse
concreto dei suoi concittadini, che fa a pugni sia
con quanto più volte espresso dal suo Sindaco sia
con il cambio di rotta del consiglio comunale, che
ha smentito spudoratamente quanto già deliberato.
Si chieda quali strani motivi, hanno spinto quegli
stessi consiglieri che chiedevano le modifiche del
SIAD a permettere lo stravolgimento di quanto da
loro stessi deciso all’unanimità in Consiglio solo un
anno fa.
Perché, non avendo alcun interesse personale in
questa vicenda, i consiglieri comunali remano contro
i desideri dei loro stessi elettori?
Perché chi ha vinto le elezioni comunali – proprio
utilizzando come cavallo di battaglia la non fattibilità
di un centro commerciale in via Galatina – è stato
cacciato fuori dalla maggioranza?
Perché chi ha perso le elezioni, riabilitato
impropriamente e in spregio del verdetto del popolo
sovrano, dal ribaltone politico, può portare avanti
programmi bocciati dai cittadini che hanno nelle
urne espresso la loro volontà, implicitamente, ma
in virtù di un mandato che è nominale, ma anche
programmatico, anche su quale doveva essere la
destinazione urbanistica dell’area di cui ci si
interessa?
Gianluigi Guarino
DALLA GAZZETTA DI CASERTA
Comunicato di Mariella Uccella
DELEGATA REGIONALE DEL P.D.
In tempo prenatalizio sentire parlare di pace è
sempre bello, ma se dietro le intenzioni pacificatrici
si nascondono obiettivi diversi, allora siamo a
carnevale e non a natale.
I programmi di pace sono di solito preceduti da
azioni positive per dimostrare l’attendibilità della
volontà di ripresa di un dialogo pacificatore.
Io, delegata regionale del partito democratico, leggo
solo dai giornali di questa buona novella.
Non conosco, quindi, nei fatti l’iter convegnistico
nella sede del circolo del PD di S.Maria..
Il Segretario Provinciale del PD ha rivolto un appello
affinché fossero prese tutte le possibili iniziative per
porre fine alla piaga dolorosa del triste fenomeno
di un’amministrazione che si professa a maggioranza
PD senza aver avuto alcun rapporto politico col
Partito.
Nella sede del circolo del P.D. dove si è consumata
la farsa della finta pace perché non sono state
invitate le persone che ne avevano titolo quali i
delegati regionali, provinciali e i componenti del
comitato provvisorio nominati dal Segretario
Provinciale?
L’appello del Segretario Provinciale del P.D. non
ha raggiunto, quindi, le menti di tutti coloro ai quali
compete la responsabilità della vera unione del
P.D.sammaritano.
E’ solo negligenza questa mancata convocazione?
Io credo che sia anche altro e questo è un indicatore
chiaro ed inequivocabile della farsa carnevalesca
che si è voluta inscenare.. Non si può parlare di
unità vera se nella riunione non si sono affrontati i
problemi reali della città , che sono a cuore ai cittadini
e che dovrebbero essere oggetto di riflessione e
preoccupazione per un partito che molto spesso,
in tante realtà come la nostra, è democratico solo
in modo nomilastico.
Spero di non dover registrare ulteriori comportamenti
che non farebbero altro che indebolire la passione
civile con cui ho aderito al progetto del Partito
Democratico.
da pagina 2
purtuttavia il dato suscita preoccupazione in quanto
negativamente confermativo di una concezione e,
insieme, prassi di gestione che, al di là dei proclami
e neppure in materia istituzionale (dove ci sarebbe
tanto bisogno di riordino, semplificazione e
razionalizzazione della “macchina” comunale).
LA DIFFERENZA
di facciata e/o della propaganda, è sempre meno Insomma, calma piatta. "Non ho mai capito perchè le necessità sessuali
democratica e partecipata e sempre più oligarchica, Il problema vero di questa consiliatura, al di là della degli uomini e delle donne sono così differenti fra
quando non addirittura “ cesaristica”. deriva trasformistica e dell'aumento del tasso di loro...
Oltre che “diminuito” nel ruolo , nella funzione e rissosità politica, è il sostanziale “immobilismo” Non ho mai capito tutte quelle idiozie che le donne
nello stesso prestigio, il Consiglio Comunale di amministrativo. provengono da Venere e gli uomini da Marte.
S.Maria C.V. è apparso, finora, incapace di ancorare Anche per questo S.Maria C.V. è una città a rischio E non ho mai capito perchè gli uomini pensano con
(se non vincolare) l'azione di governo della città a progressivo di decadenza. la testa mentre le donne con il cuore.
chiari ed inequivoci indirizzi politico – pragmatici, Nonostante che i sammaritani (boni viri !), nei più Però......Una notte mia moglie ed io siamo andati
alla cui stregua, poi, incalzare l'Amministrazione e svariati campi, dell'economia e del sociale, corrano a letto.
verificarne il concreto operato. al passo con l'innovazione e siano protagonisti nei Abbiamo cominciato ad accarezzarci, massaggiarci,
La crisi identitaria odierna dell'Assise Civica è vari scenari della competizione, purtuttavia essi bacini etc, etc.....
generale, investendo, insieme, la maggioranza (che debbono contare solo su se stessi, sul loro talento, La questione è che io ero già pronto, ma proprio
non conta e/o incide come potrebbe e/o dovrebbe) sulle loro capacità, per l'inconsistenza e/o in quel momento lei mi dice: 'Adesso non ne ho
e la minoranza (che, specularmente, non si oppone inconcludenza delle istituzioni civiche che certo voglia, amore mio. Voglio solo che
come, altrettanto, potrebbe e/o dovrebbe). non li agevolano, nè costituiscono, come mi abbracci' Ed io esclamo:
Il rischio, in gran parte già presente, è che il Consiglio dovrebbero, serio e fattivo punto di riferimento (e, 'CHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE????????????'
Comunale si riduca ad un organo meramente tan poco, volano di sviluppo). Al che mi dice le parole magiche di tutte le donne:
“figurativo”, burocraticamente appiattito sull'ordinaria Come sono misere e meschine, a fronte di cotanti 'Non sai connetterti con le mie necessità emotive
amministrazione. problemi, le beghe della politica sammaritana di donna'.
Certo è che alcuna decisione rilevante, di carattere odierna! Che c******a. Il punto finale è che quella sera non
programmatico e/o pianificatorio, è stata ancora A quando un sussulto (perché no, anche d'orgoglio ci sarebbe stata nessuna lotta.
assunta, né in materia urbanistica (dove continua civico), a quando un ritrovato impegno per la Ho messo a posto gli oli afrodisiaci, ho spento le
la vigenza del vecchio P.R.G.), né in materia rinascita? candele, ho tolto il disco di Baglioni (in quei momenti
commerciale (dove perdurano le storture del SIAD) ( PULLOVER ) funziona quasi sempre) ho spento lo stereo ed ho
rimesso in frigo lo champagne.
Sono andato a farmi una doccia fredda per vedere
Ripubblichiamo questi se potevo calmare 'la bestia' e mi sono messo a
prospetti perché le due guardare Discovery Channel a tutto volume per
pubblicazioni non fare dormire la figlia di mia suocera...
precedenti sono andate Dopo un pò mi sono addormentato.
letteralmente a ruba, (mi Il giorno dopo siamo andati al centro commerciale
spiego meglio in alcune e mi sono messo a guardare orologi mentre lei si
edicole i giornali sono provava tre modelli carissimi di Armani.
stati sottratti con uno Come tutte le donne non sapeva decidersi, così le
stratagemma da un ho detto di prenderli tutti e tre.
giovane mandato da un A questo punto mi ha detto che le sarebbero servite
consigliere comunale di delle scarpe nuove da mettere con i nuovi vestiti...
cui conosciamo il nome 350 euro al paio... Le ho detto che andava bene.
e il distintivo di Di lì siamo andati nella sezione casual dalla quale
famiglia). ha preso un piumino ed una borsa di Louis Vuitton.
Il prospetto, lo Era così emozionata!
precisiamo, Credo pensasse che fossi diventato pazzo, ma ad
viene pubbli- ogni modo le ha prese lo stesso. Mi ha messo,
cato non per quindi, alla prova chiedendomi un gonnellino corto
stigmatizzare i
consiglieri di da tennis.
minoranza che per il Non sa neanche correre, figuriamoci giocare a
compito istituzionale di Tennis. E' rimasta shockata quando le ho detto di
controllo sono tenuti, comprare tutto ciò che voleva.
o meglio hanno il Era così eccitata sessualmente dopo tutto questo,
dovere di essere ed ha cominciato a chiamarmi con tutti i nomignoli
presenti il più possibile, più affettuosi e stupidi che le donne usano.
soprattutto in sede di 'Cucciolone mio'
commissione, quanto, 'Topolino amoroso' e così via.
invece per mettere in Siamo andati alla cassa a pagare.
e v i d e n z a i l E' stato qui che, essendoci solo una persona prima
comportamento di noi, le ho detto: 'No amore mio, credo che in
irresponsabile dei questo momento non ho voglia di comprare tutto
consiglieri di questo'...
maggioranza che Se aveste potuto vederle la faccia, diventò pallida
strumentalmente quando le ho detto: 'Voglio solo che mi abbracci'.
aumentano il numero Sembrò quasi che stesse per svenire, le si è
delle sedute di paralizzata la parte sinistra del corpo, le è venuto
commissioni (per un tic nervoso all'occhio.
discutere del sesso A questo punto le ho detto: 'Non sai connetterti con
degli angeli) al fine di le mie necessità finanziarie di uomo'.
incassare più gettoni.

Lettera al direttore
Egregi direttore
In questa città,alcune tradizioni musicali e dello
spettacolo che appartengono alla storia dei
Sammaritani sono state completamente
snobbate, abbandonate, ridicolizzate e viste
come inutili pagliacciate solo perché non fanno
parte della musica “seria” o del “teatro d’arte”.
Io non riesco a comprendere perché alcune
espressioni popolari dell’intrattenimento siano
state escluse da ogni progetto nonostante la
pioggia di danaro sperperata in spettacoli che
non riescono ad occupare neppure la platea.
Grazie per l’ospitalità
ARNALDO TARANTINO
La Tabacchera
di Monsignore Notizie Utili
L’associazione G.B.PERGOLESI presenta
MUSICA ALLE ANTICHE SALE
CONCERTO PER DUE PIANOFORTI
Buon Natale amici Sammaritani, Buon Natale di 6 dicembre 2008 ore 20 al
cuore, nonostante questo sindaco, nonostante la TEATRO GARIBALDI
crisi mondiale,nonostante il concorso dei vigili, Santa Maria Capua Vetere
nonostante la faina casalese, nonostante la lentezza
della giustizia, nonostante gli sperperi di questa dis
amministrazione comunale, nonostante i consiglieri
saltimbanchi, nonostante siano state lasciate nel LA CONSULTA EDILE DI Santa Maria Capua
bisogno migliaia di famiglie che avrebbero potuto Vetere Preannuncia lo stato di agitazione del settore
beneficiare, forse, di un aiuto e della nostra edile cittadino. L’ assemblea generale del 10
solidarietà di cittadini a cui ne il sindaco e ne la dicembre deciderà le iniziative da intraprendere
giunta ha pensato troppo occupati dai centri Info tel. 0823798388-29
commerciali (e..altro) che sono nei loro pensieri. Il portavoce dott. Ing. Antonio Pasquariello
Buon Natale e buona salute!

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