Insegnare a giocare
Andare a sentire il gioco
Seguendo uno schema di analisi molto diffuso, si pensa che per insegnare la pallavolo si parta dai
fondamentali e che, mettendo insieme dei fondamentali si arrivi al gioco. Io non sono daccordo:
perch non la realt di nessun giocatore, nemmeno di uno di minivolley. Quello che capita
davvero nella situazione reale, che si parte dal gioco: quindi anche noi come allenatori, dobbiamo
partire dal gioco, chiedendoci come una partita? e da l vedere cosa bisogna allenare. Invece di
cominciare, per esempio, dal bagher, io ho unaltra prospettiva e dico che il gioco si divide in due
parti: cambio palla e fase punto. Poi mi domando: per fare il cambio palla che cosa ci vuole? Uno
che riceve, uno che alza ed uno che attacca. Allora lesercizio principale del cambio palla
ricezione-alzata-attacco. Se non si pu fare, perch ci sono problemi tecnici (come pu succedere
nel settore giovanile), mi chiedo: che cosa ci vuole per ricevere, qual la cosa pi importante del
ricevere? Lo spostamento, o la valutazione della traiettoria, ecc... Ovviamente su questo ci sono
idee diverse. Ora, secondo me la cosa pi importante per ricevere il bagher: allora bisogner
insegnare il bagher, correggerlo. Facendo fare anche un esercizio contro il muro. Ma avendo
presente per cosa lo si f: lo facciamo per poter fare ricezione-alzata-attacco. Spesso per, invece
di andare a sentire il gioco, i consigli di Mamma Pallavolo, c ancora lidea di proporre delle cose
strane, giusto per variare. Magari complicando tutto, anzich semplificarlo. Ma in base a cosa
modifico gli allenamenti e le esercitazioni? Devo analizzare quello che succede davvero.
Cosa succede in partita? E quante volte?
E allora cosa succede quando si riceve? Che cosa pu accadere in una partita? Che riceva bene e
allora gioco primo tempo o palla spinta; oppure ricevo male e allora gioco palla alta. Si allena
questa possibilit, quella in cui sei costretto a schiacciare palla alta? Poco. Ma allora, quando si
prende la murata, non bisogna prendersela con la ricezione. Noi sappiamo con che percentuale
riceviamo male, ma alleniamo questa situazione in cui riceviamo male, o no? Poi c lattacco: la
palla pu essere alzata dal palleggiatore o pu essere cos brutta che deve essere palleggiata da un
altro. Anche qui ci dobbiamo chiedere: se la palla deve alzarla un altro, in grado di farlo? E
lattaccante in grado di schiacciarla in modo che la squadra arrivi a fare cambio palla lo stesso,
anche se brutta? E proprio la frequenza di una situazione come questa, durante la gara, che mi
dice che tutti i giocatori devono saper alzare la palla da qualunque posizione di gioco. Il gioco mi
sta dicendo che quella situazione pu capitare: intendiamoci, non la situazione principale e
quindi non gli dedicher il tempo principale, per devo dedicare tempo anche a quella situazione
l. Poi il giocatore attacca, attacca e chiude il punto. Ma se attacca ed murato ci vuole la
copertura. Per pu anche darsi che attacchi, gli avversari gli difendono la palla e questa, di prima,
torna subito di qua. Questa situazione si allena o c confusione quando la palla viene subito?
Tante volte si sente un allenatore dire Sbagliamo le cose pi facili. E un problema psicologico: la
palla viene di qua e non sappiamo cosa fare. Ma noi abbiamo allenato cosa fare? O lo lasciamo
alla capacit individuale di un giocatore? Sappiamo davvero cosa fare quando la palla torna di qua
subito? Quale schema dobbiamo fare? Dobbiamo fare quello di prima per il cambio palla o si
chiama una seconda palla come per il contrattacco? Queste sono cose concrete: noi abbiamo dato
risposta a questo problema concreto o lo lasciamo cos? Questo significa pensare agli allenamenti
in funzione di quello che succede nel gioco. E il tempo che devo dedicare ad una cosa o allaltra
dipende da quante volte queste si danno nel gioco. Se una cosa che si d poche volte le dedico
poco tempo, se si d molte volte le dedico molto tempo: quello deve essere il parametro.
2 Insegnare a giocare
La globalita
Partire dal gioco vuol dire partire dalla sua struttura, che appunto si divide in cambio palla e fase
punto. Il cambio palla: ricezione-alzata-attacco-copertura-contrattacco della copertura.
La fase punto: battuta-muro-difesa-attacco-copertura-contrattacco della copertura. Logicamente i
fondamentali ci vogliono per fare queste cose; ma non il contrario, non fai queste cose con una
semplice somma dei fondamentali. Questo non solo un modo per organizzare il discorso. E un
concetto preciso che sta alla base, concetto che poi naturalmente si trasferisce negli esercizi, nel
come parli ai giocatori, del perch una cosa bisogna saperla fare, nel fare riferimento costante a
quando usi quella cosa che stai insegnando. Perch devi saper palleggiare da distanze lunghe?
Quando che si usa? E perch si palleggia a coppie se,
a coppie, nel gioco, non si fa mai, visto che tu, usando il palleggio, appoggi una palla o alzi una
palla? Quindi invece di fare palleggio a coppie, fai lo stesso s palleggio a coppie, ma imitando un
appoggio, imitando una alzata, e lo alleni perch in questo modo il feedback diretto. Se tu vuoi
far palleggio e basta, invece di fare palleggio a coppie cos, senza tener conto della rete, tu fai
alzare da zona 5 a zona 2, da zona 1 a zona 4. Se si vogliono fare degli appoggi, uno si mette sotto
rete e laltro si sposta e fa degli appoggi sotto rete. Poi si cambia.
Ma, anche in questo caso, bisogna chiedersi: come la passi quella palla che laltro deve alzare? La
passi in palleggio in modo da non farla girare su se stessa? No, non la fai girare perch molte
volte il problema palleggiare una palla che ti arriva ruotando su se stessa perch ha toccato il
muro o perch uno te la passa in bagher; e non la stessa cosa che alzare in situazione ideale. Ed
l che si sbaglia in partita. In ogni caso, in nazionale, esercizi analitici ne facciamo pochissimi. Ma
anche in nazionale noi estrapoliamo una cosa e la lavoriamo a parte. Per il punto cruciale
questo: noi estrapoliamo una cosa e la lavoriamo da sola o invece abbiamo lidea che molte cose
da sole alla fine, sommandole, ci diano il gioco?
Sono due modi completamente diversi di vedere le cose. Io insegno a giocare, e, a volte, prendo
una parte e la lavoro da sola perch c bisogno che tutta lattenzione del giocatore sia riversata in
quel problema l; ma dopo averla lavorata la reinserisco subito nel contesto del gioco. Questo
concetto molto diverso rispetto allaltro che dice: io faccio palleggio, palleggio, palleggio,
bagher, bagher, bagher e poi quando questo si fa bene li metto insieme e gioco.
Che poi come si insegnata sempre la pallavolo, con il risultato che anche poco motivante per i
giocatori. Ma non solo un problema di motivazione: anche un problema di velocit di
apprendimento. Insegnamo le tecniche o insegnamo a giocare? E logico che per insegnare a
giocare abbiamo bisogno delle tecniche, ma unaltra prospettiva, rispetto a chi pensa che si debba
insegnare la tecnica e poi i giocatori giocano. In questultima non c il concetto di insegnare a
giocare. Le spiegazioni, i consigli che si danno ai giocatori sono spesso squisitamente tecnici, non
vanno in direzione dellinsegnare loro a giocare, nel senso di chiarire che poich queste sono le
situazioni che si danno in partita, allora alleniamole. Uno non sa palleggiare, quindi se in partita
gli capita una palla la palleggia male: allora, siccome nel gioco succede, in allenamento devono
andare contro il muro a migliorare il palleggio dieci minuti tutti i giorni. Perch? Perch in quella
situazione altrimenti non sa palleggiare. Anche in questo caso quello che bisogna chiedersi in
quale situazione non palleggia bene: gli capita quando deve alzare da nove metri o quando alza da
tre? Perch se il problema quando alza da nove metri, mettersi contro il muro non gli serve a
niente. Gli serve palleggiare da nove metri: allora o si mette pi distante dal muro o lo fa in coppia.
Open skills
Questo discorso ha alla base una teoria dellapprendimento motorio. Del come che si fa. La
pallavolo, che una open skills, cio una disciplina definita aperta, poich lambiente esterno
in continuo cambiamento, per anni si insegnato come se fosse una closed skills, cio come se
fosse una disciplina chiusa, cio con lambiente esterno grosso modo costante (come accade nel
tiro o nei tuffi). Infatti il metodo, il criterio di insegnamento stato quello adottato per closed
skills, cio per tecniche come la ginnastica, che sono tecniche in se stesse. Negli sport di squadra
3 Insegnare a giocare
TIPI DI ESERCIZI
4 Insegnare a giocare
Per far capire meglio la differenza tra le varie possibilit di lavoro, facciamo un esempio concreto
con la ricezione.
Globalit: sei contro sei, ricezione e attacco di uno dei due gruppi, mentre laltro batte, mura e
difende. I sei che ricevono e attaccano lo fanno 10 volte consecutive permanendo nella stessa
rotazione.
Esercizio analitico-sintetico: a gruppi di 4, uno batte, uno alza e uno riceve e poi va ad attaccare
subito quella palla, con il quarto giocatore che fa muro.
Esercizio analitico: si batte e uno riceve.
Esercizio super-analitico: bagher contro il muro.
La diagnosi
Prendiamo un giocatore: ha quindici cose che potrebbe migliorare, ma, tu come allenatore, devi
scegliere le principali. Identificare le priorit la chiave. Poi lavori anche sulle altre, ma ci sono
quelle cose che, se le migliora, gli fanno fare un salto di qualit. Durante il mondiale del 90, ad
esempio, abbiamo fatto allenamenti per tirare alto sulle mani, perch quello dovevamo allenare: se
facevamo meglio quello, avremmo compiuto un salto di qualit. La capacit di scegliere le priorit
dipende ovviamente dalla capacit di saper diagnosticare. Ed quello che fa la differenza. Come
per un medico: la sua bravura non dipende dalle medicine che ti d, anche perch la cosa pi facile
dare 50 medicine per 50 malattie diverse, tanto con almeno una ci prendi di sicuro. Ma se segue
questa terapia, il paziente, invece di prendere tre pastiglie al giorno per quel problema, ne prende
una alla settimana perch deve prenderne anche delle altre che non servono. Cos migliora poco.
Oltre lelite
E vero che la nazionale una realt privilegiata dove lavori con 12 atleti pi o meno dello stesso
livello. Per se uno ha dei giovani in squadra, delle riserve non forti come i titolari potrebbe
lavorare unora in pi con loro. Dedicargli pi tempo, magari facendoli iniziare a lavorare prima.
Su certe cose inutile lavorare tutti insieme, se uno ha problemi di palleggio,
inutile far fare a tutti, anche ai pi evoluti, certi esercizi ad hoc per quel problema, anche perch
poi questi si annoiano. Si rimane un po' di tempo dopo in palestra con chi ha questi problemi
specifici. Io lo facevo con il minivolley. Quando allenavo il minivolley, in cui ti trovi bambini di
due classi diverse, quelli di 12 anni avevano fatto una stagione con me e sapevano gi giocare
mentre arrivavano quelli nuovi che non sapevano farlo. Io allora cominciavo con i pi piccoli un
po' di tempo prima, poi il mese successivo, quando iniziavano anche gli altri, spesso mettevo uno
che sapeva con uno che non sapeva, che intanto per qualcosa aveva imparato perch avevamo gi
lavorato un mese. Questo metodo fa migliorare perch tutti sono sempre coinvolti. Il problema del
livello delle riserve in un club reale, ma anche vero che, se c, bisogna passare del tempo solo
con loro dedicandosi a colmare le lacune specifiche.
Anche per questo ritengo che nelle squadre di serie A il primo allenatore dovrebbe essere il
supervisore del settore giovanile, perch lui che si deve preoccupare delle condizioni in cui gli
arriveranno i giovani lanno successivo.
Julio Velasco
5 Insegnare a giocare
6 Insegnare a giocare
4.
Concetti chiave:
1. Tempo di entrata sulla palla con rincorsa senza interruzioni (spesso causa altri errori, come un ultimo
passo troppo corto o uno scorretto rapporto con la palla). In analitica senza palla la rincorsa buona,
nell'esecuzione con la palla compare l'errore.
1. Cuba adotta la al centro su ricostruzione perch ha le atleti pi potenti in tale zona: perch non
provarlo con Amaretti
2.
Cercare un sistema di ricezione con posto 6 (zona pi colpita) pi avanzato a coprire il centro del
campo ed affidare questo compito al miglior ricevitore.
7 Insegnare a giocare
sulla linea laterale ad 1 mt dalla rete . Naturalmente i martelli debbono anche essere in grado di attaccare di
potenza una palla alta! Oltre il 50% delle alzate (tra ricezione e rigiocata) arrivano dai 3 metri o dietro: siamo
in grado di fare arrivare comunque una palla precisa alle bande (sia con P che con le altre )? Se si, abbiamo
martelli in grado di gestirle con efficacia e basso margine di errore ? Se non li abbiamo dobbiamo prepararli!
Importanza della manualit: se non c' manualit impossibile far allenare la squadra perch l'intervento
dell'allenatore necessario solo in certe situazioni specifiche: nelle altre le azioni si svolgono tra compagne e
quindi se non c' precisione nell'attacco impossibile allenare tutto il resto.
PALLAVOLO: 2 SITUAZIONI
CAMBIO PALLA: situazione di difesa per evitare di subire il punto;
PUNTO: situazione di attacco, dare la palla all'avversario per avere la possibilit di fare il punto.
Nella programmazione di una seduta di allenamento occorre scegliere NON GLI ESERCIZI, ma LA SITUAZIONE
SU CUI SI INTENDE LAVORARE, la FASE ed IL MOVIMENTO che si intende perfezionare.
Se ci alleniamo a mettere la palla a terra ogni volta al 1 scambio NON SOPPORTEREMO L'ANSIA QUANDO IN
GARA NON RIUSCIREMO A FARLO;
Allenare quindi situazioni dopo il 1 attacco (difesa su contrattacco avversario, palla che torna direttamente o come
free ball, simulazione di murata per allenare le coperture di attacco, etc).
CHIARIRE DOPO UNA COPERTURA DI ATTACCO A CHI DEVE ANDARE (IN LINEA DI PRINCIPIO)
L'ALZATA SUCCESSIVA (rovesciare il gioco, rigiocare sull'ala, servire la seconda linea,) ED ALLENARE LA
SITUAZIONE.
NELLE POSIZIONI DI ATTESA, MAI TENERE UNA POSIZIONE ISOMETRICA PERCHE' DISTURBA LA
COORDINAZIONE FINE SUCCESSIVA!
RICEZIONE:
TECNICHE DI BASE: bagher e palleggio
B frontale braccia staccate dal corpo, minimo movimento di accompagnamento del piano di rimbalzo,
spostamenti per portarsi "dietro" alla palla.
B su palla corta arrivo inginocchiato (ginocchio dietro a terra) abbassando il sedere; se la palla laterale il
ginocchio pi avanzato deve essere quello esterno alla direzione in cui deve essere inviata la palla (es: palla in 4
da inviare in 3, ginocchio sinistro avanzato!). Se molto corta sbilanciarsi ulteriormente in avanti fino alla
inginocchiata anteriore ed alla uscita in rullata o strisciata. Allenare a mantenere il piano di rimbalzo
svincolato, in fase di caduta, dalle reazioni posturali di equilibrio.
B su palla lunga impattata lateralmente - indietro con apertura della gamba senza bisogno di elevare la spalla Se
la palla tende a scavalcare, diventa importante l'innalzamento di spalla.
B su palla laterale spostamento di una apertura o di un passo accostato e bagher frontale. Se la palla laterale bassa arrivo in affondo laterale, accentuando lo spostamento fino alla caduta, scivolata o rullata.
Punti da considerare ed allenare:
1. Piano di rimbalzo: favorire (a Papi e Sartoretti stata modificata!) l'impostazione "americana" con
mano dx che impugna la sinistra, pollici opposti, gomiti iperestesi. Evitare la iperestensione dei polsi e
l'elevazione delle spalle che impediscono il rilassamento e rendono poco fluido,(legnoso) il movimento.
L'impostazione "Asiatica" con pollici paralleli e ravvicinati d un piano di rimbalzo pi solido (ma il
fallo di accompagnata non esiste pi) ma pi piccolo! N.B. l'impugnatura delle mani viene per ultima,
quando gi gli arti superiori sono estesi.
2. posizione di partenza con piedi alla larghezza delle spalle, un piede pi avanti, e soprattutto le braccia
ben staccate dal corpo.
5. Spostamenti: brevi
6. Impatto con piano di rimbalzo ben staccato dal corpo e spinta di gambe !! Se la palla tesa, minima
spinta di gambe, accentuarla se la palla lenta
In base alle caratteristiche delle traiettorie allenare :
palla tesa frontale bagher frontale (addosso, affondo anteriore, affondo posteriore, spostamento etc)
8 Insegnare a giocare
palla lenta girare intorno alla palla (avanti - dietro, lateralmente) e bagher frontale
palla tesa ai lati bagher laterale
passo in arretramento + affondo dietro e bagher arretrato con attenzione alla spalla
affondo laterale
PARTE PRATICA
Riscaldamento con esercizi di mobilit articolare
Lo stretching e l'allungamento muscolare devono essere preceduti da una valutazione del ROM in quanto
spesso le atlete presentano una ipermobilit di spalla; in questo caso tali esercitazioni andranno sostituite da slanci
ed esercizi di allungamento attivo. Associare un programma di potenziamento che interesser anche pettorale e
deltoide pur mantenendo un lavoro doppio sugli antagonisti.
Palleggio a rotazione con 1' di lavoro da vicino per scaldare le mani poi palleggi a campanile da zona 5 a zona 2
e dalla 1 alla 4 (settori definiti nell'angolo del campo).
2. Posizione sulla fronte per non dare segnali al muro (allenare la spinta di indice per la palla in banda e
quella di pollice per l'alzata dietro) es: solo palleggio di indici.
3. Velocit di dita e polso nella fase finale del palleggio per variare la lunghezza della traiettoria.
9 Insegnare a giocare
P palleggia alto contro il muro (1), sul rimbalzo (2) alza parallelo al muro una traiettoria di
3 - 6 mt (3), corre sotto alla palla, si gira e la ripalleggia contro il muro (4).
Sul rimbalzo (5), stessa traiettoria in direzione opposta (o di lunghezza diversa) (6) portarsi sotto alla palla e
palleggiarla contro il muro (7).
Bloccare e ripartire.
Curare la posizione dei piedi, la posizione sotto alla palla e la velocit dello spostamento che deve consentire di
arrivare sotto alla palla e palleggiare da fermo.
Gioco a canestro di continuo a coppie: il canestro centrato con un palleggio eseguito dopo un rimbalzo vale 1 pt,
se palleggiato senza rimbalzo vale 2, se palleggiato in sospensione vale 3.
Bagher di alzata contro il muro: mai frontale ma sempre laterale, su palla bassa, in caduta laterale etc,
Palleggio continuo sulla testa con le mani sulla fronte: ogni tanto palla spinta in alto - avanti contro il muro per
allenare la propulsione di indici.
Variare l'altezza della traiettoria sulla testa ed eventuali spostamenti - rotazioni sotto la traiettoria.
RICEZIONE:
Lavoro analitico delle tecniche di base
A coppie sulla palla ALTA E LUNGA CHE SUPERA IL RICEVITORE: apertura dal lato della palla,
arretramento con passo accostato laterale, arresto in affondo posteriore e bagher laterale; passare poi al lavoro
complessivo globale etc. Se necessario tornare all'analitico.
Allungare la traiettoria, chi fa bagher deve allungare l'affondo postero - laterale, rialzare la spalla e controllare
il carico con una flessione del ginocchio arretrato.
Ricezione in palleggio di 5 battute float: se fuori lasciare !
A da sotto rete e B sui 6 mt: di palleggio A alterna (senza un ordine mentre B non pu anticipare lo spostamento ma
deve "leggere" la traiettoria) palloni tesi sulla linea di fondo e alti corti.
B deve arretrare (bagher frontale se fa a tempo, bagher laterale in caso contrario) o avanzare (arrivo in
accosciata per avere un piano di rimbalzo parallelo al suolo ed un buon controllo dell'equilibrio) per
appoggiare in bagher.
La palla corta una palla da salvare e quindi NON DEVE CADERE e NON DEVE ANDARE OLTRE LA
RETE (Principi!): se succede, ripetere 5 volte l'esecuzione cadendo ogni volta dopo l'accosciata etc.
Ogni 2 - 3 esecuzioni fermare la palla, cos come deve essere fermata ogni volta che l'appoggio impreciso.
Questo esercizio analitico amplificabile fino al controllo di tutti i tipi di traiettoria.
Campo con settori di ricezione delimitati e 2 ricevitori.
10 Insegnare a giocare
Serie di 5 - 6 battute (alternato rapido tra i 2 campi: tra la palla che passa
sopra rete e la battuta successiva devono passare 1 - 2") con A e B che ricevono, C deve alzare in posto 4 e
correre a bloccare la palla prima che cada a terra per ripassarla a D.
Chi non riceve chiama Corto - Buono - Out, chi riceve "mia"; le chiamate devono essere anticipate il pi
possibile.(zone di conflitto)
C entra a palleggiare da posto 1,6 etc; allenare al palleggio anche i centrali (o chi deve palleggiare la palla
difesa da P) partendo da posto 3.
Se c' errore (battuta o ricezione) ripetere.
RICEZIONE-ATTACCO
Attacco da posto 4 dopo ricezione del martello:
Ricezione solo del martello o 2 ricevitori con lavoro sulla zona di conflitto
Con bersaglio a terra: n. di esecuzioni senza errore (azzera)
Con difensore/i e muro che lascia libera la parallela; in questo caso non si pu lavorare per punteggio in quanto
una delle squadre patirebbe un handicap. L'obiettivo riguarda allora l'attaccante che deve centrare 3 bersagli
consecutivi senza errore.
M.S. Se si lavora con il muro, allenare ad appoggiare la palla a filo contro il muro, staccare in autocopertura la
palla e riattaccare (oppure tocca a P rovesciare il fronte di attacco).
Esercizio per la correzione analitica per chi anticipa sistematicamente la partenza di 3 tempo con errori conseguenti
(rincorsa lenta, ultimo passo corto, rapporto scorretto con la palla, scarso equilibrio in volo etc):
A d la palla a T che ha 2 opzioni
1. alza alto in 4
2. arresta la palla in posizione di palleggio per controllare che S non abbia gi iniziato la rincorsa
TECNICA E PUNTI IMPORTANTI DELL'ATTACCO IN 1 TEMPO:
A) saltare con ultimo passo lungo e veloce staccate da rete(1 mt: riga a terra da non pestare) per
11 Insegnare a giocare
1. la situazione (Ricezione di palla corta o lunga, ricostruzione dopo muro nei diversi settori di rete o
appoggio su free ball del centrale stesso o di un'altra compagna etc);
12 Insegnare a giocare
LAVORO A COPPIE
Nella difesa a coppie se si lavora con palloni lenti si lavora solo per la ricezione della battuta in salto.
Per allenare il bagher di difesa l'attacco deve essere forte e addosso; il movimento di attacco deve essere quello
della schiacciata e non colpi a braccio flesso etc e quindi
Caricare il braccio dietro - alto prima del colpo (e non basso dietro con rotazione )
Spalla aperta, tronco in lieve torsione, colpire la palla avanzando il tronco, "rotando" la spalla e tenendo il
gomito alto.
Colpo con il polso che imprime una rotazione alla palla (frontale o laterale).
Usare anche palloni pi lenti al viso per la difesa di palleggio, pallette e pallonetti per sorprendere la compagna
ed allenarla ad "uscire" dalla posizione di difesa.
Anche nella difesa a coppie una palla lasciata cadere senza tentativo comporta una serie di 10 difese "alla
morte".
Lavoro a coppie per la manualit e la sensibilizzazione del bagher: difende sempre A dagli attacchi di B fino a
che la risposta precisa, quando non lo pi B alza ad A e si inverte. Tirare progressivamente pi forte !
Difesa a coppie ; nella continuit inserire colpi che costringono ad una difesa "alta" di palleggio NON SOLO
FRONTALE ma anche preceduta da spostamenti laterali di 1 o 2 passi.
M.S. (ed anche ai lati della testa e delle spalle, tipo "parata"!)
13 Insegnare a giocare
Difesa a terne: A attacca, B e C difendono. Quella delle 2 che non ha difeso deve correre ad alzare di nuovo ad
A, recuperare la posizione di difesa per l'attacco successivo ma in ogni caso arrestarsi dove si trova in posizione
di difesa quando A sta per colpire la palla. Meglio delimitare una parte di campo!
Chi alza deve preoccuparsi PRIMA DI ALZARE BENE e solo DOPO DI RECUPERARE LA POSIZIONE DI
DIFESA.
INSISTERE SUL CONCETTO DI ASSISTENZA AL DIFENSORE: B difende male, C corre per cercare di
recuperare la palla e anche B deve seguirla in modo da aiutarla se C riesce ad alzarla da terra.
DIFESA ACROBATICA: chi difende deve preoccuparsi di difendere la palla indirizzandola il pi alto e preciso
possibile, solo dopo si preoccupa della caduta (piano di rimbalzo svincolato dalle reazioni posturali di
equilibrio).
Esercizio per chi difende la palla bassa (soprattutto dopo caduta): T lancia una palla bassa che S deve difendere in
caduta, rialzarsi e riuscire a tornare a toccare la stessa palla prima che cada a terra.
14 Insegnare a giocare
2 Variabili:
la distanza tra prima e seconda linea: se molto avanzata la seconda linea fatica a difendere i primi tempi lunghi
e gli attacchi con traiettoria di alzata tesa, se troppo arretrata lasci spazio per il pallonetto (di P o di 1 tempo!).
MS. Adattare in base alle caratteristiche dell'attaccante ed alla qualit della traiettoria di arrivo a P: quante sono
le palle che consentono un 1 tempo anticipato, potente etc ?
La posizione di posto 6 che spostato verso posto 5 o posto 1. Velasco consiglia la posizione verso 5;
M.S. adattare ad ogni situazione e spostare verso posto 5 quando la rincorsa del 1 tempo parte da posto 2, verso
posto 1 quando parte da posto 4.Altra possibile opzione, spostare sempre sulla diagonale pi lunga
Esercizio: 6 a rete e 6 al muro:
al muro: serie di attacchi contro il muro, controllo in bagher o palleggio sulla testa e di nuovo attacco (sia palla
diretta contro la parete , sia dopo rimbalzo a terra )
a rete: coppie, su lati opposti della rete. Attacco piazzato (piedi a terra o in salto) sulla compagna che si
controlla la palla sulla testa in bagher o palleggio ed attacca a sua volta.
15 Insegnare a giocare
Difesa 6 x 6 con attacco costante in parallela dalle bande; difesa con raddoppio della parallela da posto 6.
16 Insegnare a giocare
Esercizio:
T, piazzato dietro a B dallo stesso lato della rete, lancia
una palla da rigore per A sull'altro campo che schiaccia di prima intenzione sulla preferenziale della rincorsa. B
osserva la rincorsa di A, si piazza e salta a muro. Poich la palla gli arriva da dietro B non la pu vedere ed
impara a concentrarsi solo sul rapporto palla - schiacciatore.
Possibili varianti tattiche:
1. B chiude la preferenziale
2. B copre una determinata zona di campo
3. B chiude una uscita (extrarotazione, intrarotazione etc)
Il tempo di stacco sar dato dal momento in cui A carica il braccio (+ o - a seconda della distanza da rete, delle
caratteristiche dello schiacciatore etc);
M. S. Ogni tanto A finta di saltare e non stacca: in questo modo B costretto ad aspettare e controlla la tendenza a
saltare anticipato!
Negli allungamenti degli Ischio - crurali (seduta a terra, gambe divaricate, flessione in avanti del tronco;)
mantenere la parte lombare in lordosi ed il piede a martello.
Allungamento catena posteriore: posizione eretta, ginocchia flesse, tronco piegato in avanti mantenendo la
lordosi lombare; Fig 1S Afferrare le caviglie con le mani ed estendere lentamente le ginocchia (mantenendo la
lordosi ) fino a che il tronco con si comincia ad allontanare dalla faccia anteriore della coscia. Mantenere la
posizione.
Nella posizione dell'ostacolista l'anca flessa a 90 mentre il ginocchio pi flesso.
Stiramento dello psoas: posizione di affondo anteriore, tronco inclinato in avanti, braccia estese in alto avanti;
Fig 2S portare il bacino in avanti coordinando il respiro.
Julio Velasco