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r \ nchc qucst ( )volunr c, c( ) siconlc i pr ececlcnti clcclicati tt, I norrti propri tlel/'Onbro, I ttottti tttrttuni dcll'Aniuru e I

ttoltt tlt'/lo I'rt.r.rtrntuziont', si avvalc di


ilna vast issim acollabor azionc int cr disciplinar c, alkl scopo ( li ot t encr e un
clizionar io nr inim o di "im nr agini" che
livisit ino c at t Lr alizzinoil concct t o junglr ir r not li Sincr onicit i.
.fung ideir un nuo\'o principio clie affianca c conrpleta quclli gii esistenti di
tcmlx). s;razioc causrrlita.Lo de6ni sincroniciti c, sokr pcr farc qualche cseml) i( ) . lr r t gli evcr r t i sincr onist ici( 'olnpr cse: ir r t r r izior t i.
lit nt asic,r isior r i.1'r r ecognizioni. sogni ver idici, pr r olezieecc.
La def inizione si basa sullir cont em poraneitii psiccllogica chc caratterizza
qucst o f cnonr eno;giacchesc si t r at t asse
solanr cnt c di cont er npor aneit a lisica
sar ebber o st at i suf f icicnt i vocaboli gi)
in r r sr 'rcont
.
e'sir t cr oniar 'tsir r cr t lnisnr o.

I n t o 1 l c t t i n rt

lirto Ji Sirio lirnrmirsoli

StefanoBaratta

nomi della Sincronicit)

Tutti sappiamoche i numeri naturalinon sonodellemere convenzioni.Il solocontarli:1... 2... ) ... 4..., ne rivelauna propria
entiti dotata di qualiti intrinsecheimprevistee imprevedibili,
comunque fondamentalinel comprenderee dipanare trama e
ordito del mondo naturale.Per renderseneconto bastapensare
alladistribuzionedei numeriprimi, coi loro collegamentiai numeri immaginari.Jung scrisse- nel suo carteggiocon WolfgangPauli
- che il minimo comun denominatoredi fisicae psicologiad costituito dall'anticadynamisspiritualedei numeri.Ma, se cosi i: qual
d la loro naturae perch6i numeri naturafi"funzionano"?
A(lice)e B(ob) posseggono
in comuneuna coppiadi particelle
che si trovano in uno stato detto "entarcgled"o intrecciato.
Possonoesseredue fotoni, di cui uno polarizzatoin direzioneorizzontalee l'altro in posizioneverticale,ma non si sa qualedei due
sia polarizzatoorizzontalmenteo verticalmente.Si sa per6 che, se
si registrauno dei due fotoni e si trova che ha polarizzazioneorizzontale,alioraI'altro risulteri averepolarizzazione
verticale.Come
mai, pur trovandosi a disLanza,i due fotoni sono "entangled" o
intrecciatiin manierainestricabile,con un legamechenon ha analogo nell'evidenzaquotidiana?
Di seguitoriporto il commentodi Lorenzo Brutti (vedi il suo
Sogno)- un antropologoche E vissutoper cinqueanni col popolo
oksapmin- riguardanteun evento accadutogliin quel periodo.
.,[...] Talesognofu per me ancheun'espeienza"iniziatica"nel

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StefanoBaratttt

Prefazione.I nomi della Sincroniciti

sensoche, in una societadel segretocome quella oksapmin, dove


soltanto gli uomini iniziati erano al corrente del significato arcano
del mio sogno, il fatto che io - bianco ignaro dei segreti iniziatici
- mi trovassia conoscereinconsciamenteun codice culturale senza
che nessuno me l'avesse svelato e per di piir ad averlo appreso
attraverso un sogno, mi conferi subito un'altra dimensione agli
occhi dei miei informatori che da quel giorno presero a considerarmi come uno di loro.>>Capita a tutti di sognare qualcosa che il
giorno dopo si verifica, almeno fino a un certo punto. Sciocco
sarebbe cercarne una spiegazionerazionale. Infatti il sogno non
certo ia causadell'evento,ma le due cose sono sicuramenteleqate
fra di loro: come?

Ma torniamo alla fisica.Pii precisamentealla fisica astronomica. Li dove la materia, precipitando a velociti superiore di quella
della luce, riduce e concentra la propria massa fino al fondo del
buco nero, lo supera e si espandein un nuovo bang. E Ia nascita
del buco bianco, in cui il tempo si conta non pii dal passatoal
futuro, ma dal futuro al passato. E forse il tempo dell'eterno presente?Come mai questi fenomeni della fisica atomica e subatomica richiedono una conos cenza asftatta, fantasiosa,non relata alla
nostra esperienza diretta? Come mai per awicinarci ad essi non
sono sufficienti la profonditi e I'astuzia della fisica einsteiniana?
perch6 - almeno in parte - dobbiamo ricorrere all'arte, alla visio-

Quando due persone si incrociano senzaaspettarseloe solo un


attino prima si erano impror,r,,isamentericordati I'uno dell'altro,
quando un sogno incredibilmente corrisponde a cid che da li a
poco ci accadri, quando veramentecapiamo chi ci d vicino, quando ci sembra di aver conosciuto e amato una persona da sempre,
anche se in realt) I'abbiamo appena conosciuta, la cosa awiene nel
modo delf incontro. Non c'd un perch6, ma I'incontro stesso,la
sua reciprocita, diventano I'unica possibile cifra di quell'infinitesimale eppur irripetibile momento della nostra vita. Anche la nascita e lo sviluppo della vita sulla Terra sono dovuti, per la scienza, a
un incontro di questo genere. Una cometa ha incontrato il pianeta. Alffe volte era successo.Forse altre volte accadr) di nuovo.
Perch6? Perch6 proprio quella cometa, in quel momento, ha
incontrato la Terra?

Nel cercare di rispondere a questi interrogativi io e Flavio


Ermini - curatori dei Quaderni di Conuergenze- abbiamo affidato
la rcalizzazionedi questo quarto volume a studiosi provenienti dai
vari campi del sapere,dalla fisica alla mistica,dall'arte alla scienza,
clallapsicoanalisialla critica letteraria e di costume.'., allo scopo
di ottenere una raccolta di brevi saggi,tutti fondati sul concetto
junghiano di "sincronicit)", che in qualche modo fornisce delle
poriibih risposte, magari patziali, nra che rappresentano lo stimoio p.. .rnu nuova, continua e approfondita ricerca nel campo'

<<QuandoTomds tornd a Praga da Zurigo, fu preso da una sensazione di malessere al pensiero che il suo incontro con Tercsa
fosse stato determinato da sei improbabili coincidenzerr. (,osi ci
racconta Milan Kundera, commentando una situazionecli trrrbrrmento del protagonista, in una pagina esemplare,Jel,'insrtrtutihtlt'
leggerezzadell'essere,in cui si sofferma ad analizzarcI'cct.ezionir[ta di ogni storia d'amore. Ma non E invece gilrsto il c(]ntr.irr-i()/
Non d un awenimento tanto pii significativoc pri'u,ik.giirlo
clrrirrrri
piir casi fortuiti intervengono a determinarlo/

t+

ne e alla conoscenzaPoetica?

-)<

In Mysterium Crniunctionzs, pubbiicato nei 1955' dopo aver


affermato che Mercurio d materia e spirito, Jung inquadrd un concetto destinato negli anni a divenire una topica della psicologia
analitica:il 56, come provano le sue numerosemanifestazionisimboliche, cinge in un comune abbraccio sia la sfera corporea che
quella psichica. Bisognerd aspettare molti anni. Pii precisamente
lVolfgang
li tggi. Quando, in occasione della pubblicazione di
(1992),
ci si
Pauli und C.G. Jung - Ein Briefwecbsel,1932'1958
alcheper
il
matrimonio
dell'autore
I'interesse
di
come
accorgerd
mico di psiche, materia e spirito, sia crescitttocostarltementeper
molti luitri e - in parte proprio gtazie allo stretto rapporto di
scambio umano e culturale intrattenuto per mohi anni con

1t

StefanoBaratta

I nomidellaSincronicitd
Prefazione.

Wolfgang Pauli - abbia aperto un nuovo e interessantecampo di


ricerca. Si tratta della Sincroniciti. Peraltro il rapporto tra il padre
della psicoanalisi e il noto fisico portd giovamento anche a quest'ultimo che - e non fu I'unico effetto - solo dopo aver incontrato Jung e iniziato a interpretare i propri sogni vide crescere in s6
l'attenzione per I'intricata relazione che lega la fisica dei quanti alla
psiche. Questo strano mix tra vita onirica, vita atomica e vita fisica cambid drammaticamente tanto lavita dello scienziato, a cui i
attribuita la scoperta di una delle pietre miliari nella fisica atomica: "The Pauli Exclusion Principle", quanto quella dello psicologo che qui trovd i vocaboli necessariper descrivere il sottile eppur
tangibile rapporto che accomuna physis e psiche. David Lindorff
- autore di Pauli and ]ung - The meeting of two great minds (2004)
- con molta sensibilitd e finezza intellettuale, individua nelle teorie
di Keplero quel corpus teorico inizialema germinativo che poi permettera ai due di riconoscere agli stessi principi dinamici la
responsabiliti di governare natura, psiche e spirito. Di fatto, tra gli
scritti del noto astronomo, scopriamo che definisce archetipi quelle immagini primarie che l'anima pud percepire con l'aiuto di una
capaciti istintiva innata. Questo ponte che collega le immagini primordiali con gli archetipi ci introduce alla moderna psicologia
analitica, diventando uno strumento di indagine dotato di grande
capacitd e specificiti nel promuovere una conoscenzaempatica ed
emotiva, li dove assumeil nome e assurgeal titolo di istinto delI'immaginazione. Lindorff annota nelle sue pagine che cosi come
nella fisica dei quanti l'atto di osservareuna particella sub-atomica inevitabilmente condiziona il suo comportamento, tanto da renderne impossibile una simultanea conoscenzadella sua posizione
e del suo momento (Heisenberg's Uncertainty Principle). anche
nell'indagine psicologica la presenza dell'osservatorecondiziona il
processo sotto osservazione.Nei colloqui con Pauli, Jung vcnne
certamente a conoscenzadi questa nuova prospettiva e probabilmente non pot6 che pensare, per analogia, che lo stesso rl<tvcsse
accadereanche nell'inconscio:l'Io doveva dunquc intcragirc cor-r
cid che osservava.Anche nei sogni. Da questa c()nsill)cv()lczza
crebbe il suo interesseper gli eventi sincronici, chc, l,, por.rt)a
coniare il termine "psicoide" per designare1l tr,trt ,!',tti,,tt tr.rrfisi-

ca atomica e archetitpi e chiamd "fartore psicoide" un aspetto


dell'archetipo,che si enetgizzaduranteuna sincroquasi-psichico
a pp. 100-101,in
ni.ita. collegapsichee materia.Nel carteggio,
convinto
una letteradel marzo I95), Jung scrissea Pauli: <<Sono
che essa(la psiche)sia in parte di natura materiale.Gli archetipi,
per esempio,sono Idee (in sensoPlatonico)da un lato, purtuttauiu dull'uli.o lato sonodirettamenteconnessicoi processifisiologici; e nel casodella sincroniciti essi sono organizzatoridi circostanzepsichiche,tanto da poter essereconsideraticomeuna caratteristicadella Materia (comeI'aspettoche la imbeve di significato)>.E - in unaletteradel maggio1953(p. Ill) - precisa:<<...psiche e materiasono governatida principi ordinatori comuni, neuDa questadata in poi ogni
trali, di per se stessinon accertabilil>.
nelcorpusteofico junghiano,sianellarelaspeculazione
successiva
zionetra prich. e materiache negli studi sullasincroniciti, dovrh
tener conto di quanto affermatoin questelettere.

to

d impossibilequi e ora,con il tempoe lo spaVistele premesse,


zio a disposizione,tracciareun esauriente,seppur compendiato
quadro sul fenomeno della sincronicit). Riporterd quindi solo
aicuniparticolariaspetti.Da me scelti- quindi in qualchemodo si
trattera di un'operazionearbitraria- perch6sembranopir) esaurienti di altri o pii interessantio aprono nuovefrontiere.
quelli
Jung ided un nuovo principio che si affiancae completa
gi) esisientidi tempo, spazioe causalit).Lo defini "sincroniciti"
e, solo per fare qualcheesempio,tra gli eventisincronisticicomprese:intuizioni, fantasie,visioni, precognizioni,sogni veridici,
profezieetc... La definizionesottolineala contemporaneit)psicoiogica che catatterizzaquesto fenomeno;giacch6se si trattasse
,olr-.nt. di contemporaneiti fisica sarebberostati sufficienti
vocaboligii in uso, comesincroniao sincronismo.
Dopo aver coniato il termine "sincroniciti", Jung vi diede
diversisignificati:a) un principio di nessiacausali;b) una situazione in cui due eventinon stannotra di loro in una relazionecausa-

Stt'fanoBaratta
ma tuttavia significativa;c) una situazionein cui due eventi, coincjdenti nello spazio e nel tempo, sembrano collegati da un nesso
diverso e piu significativo.
<<Il concetto non spiega niente>>scrisse
Jung in Sincroniciti
come principtlodi nessiacttusali.<si limita a formulare il verificarsi
di coincidenze significative che in sd sono certo dei casi, ma che
posseggonoun talgrado di improbabilit) da doversi supporre che
essi si b_asinosu un principio o su una proprieti dell,oggetto empi_
rico.>>Questa considerazioneapre la strada a due ipotesi: o la psiche non d localizzabile nello spazio o lo spazio d psichicamente
relativo e lo stessodeve anche valere per la determinazione temporale della psiche o per il tempo. E ovwio che un postulato di que_
sto genere avri conseguenzedi amplissima porrara.
Rimanendo sempre al testo sopra citato, sincroniciti ccvneDrincipio di nessi ac(tusali,I'autore dettaglid il concetto con una formulazione piir precisa e circosranziaiadelle tre possibiritaprima
abbozzate, cosi descrivendole: <1) Coincidenza di uno statt psi_
chico dell'ossefvatore con un evento esterno contemporaneo e
obiettivo che corrisponde allo stato o contenuto psichico [...J,
dove tra stato psichico ed evento esreriorenon i visiLile alcun raoporto di causaliti e, tenendo conto della relativizzazioneosichica
di spazio e tempo che prima abbiamo messo in chiaro. iale .ap_
porto non d neppure pensabile.2) Coincidenza di uno ,tuto pri_
chico con un evento esterno (pii o meno contemporaneo)coirispondente, il quale perd si svolge al di fuori della sfera di percezione dell'osservatore,e quindi distanziato ncllo spazio. . p.,o
essereverificato soltanto successivamente
[...]. l)Coincidenza cll
uno stato psichico con un evento corrispondente,non ancora esistente,futuro, quindi distante nel tempo, il quale a sua volta pud
essereverificato solo a posteriori>>.
Ma nessuno dei numerosi tentativi di dimostrarc la variclit)
scientificadella teoria sulla sincronicit) ha mai porrar()a risr-rltati
apprezzal>Ll|cid nonostante moltissime personc si s.n. inrbattuie in esperienzesincronicheinequivocabili,sott. firr.nritrli coincidenze significativeo nello scoprire una str'rccie
rli rcrrrlcnza,un
corso' un fluire della propria vita, costellat. rlir c,r,t'rrirli qLresto
t ipo.

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Prefazir,tne.
I nctmidellaSincroniciti
Anche se il padre della psicologia analitica applicd la teoria
della sincronicit) a un'ampia gamma di ienomeni, che forse sarebbe pir) opportuno definire come parapsicologici, come ad esempio
quando cerc6 di dimostrare tale principio verificando se vi fosseo
nreno una corrispondenzastatisticamentesignificativa tra segno
zodiacalee scelta del coniuge, a mio awiso il concetto non andrebbe accostato a tali esperienze. Meglio sarebbe inserido in una
visione del mondo strutturata sul modello dell'armonia prestabilita di Leibniz o sul modello schopenhauerianodella ..simultaneit)
di termini non connessicasualmenter>.
D'altronde si trovano espliciti riferimenti in questo senso, scritti da Jung nel volume sopra
citato, che lo awicinano ad altri modelli interpretativi, dove il
significato degli eventi d cercato, oltre che nei rapporti causali,
anche nei rapporti sffutturali: strutturalismo che sottende a una
forma di armonia esperienzialetra gli eventi e la nostra capaciti di
comprenderli.
La ricerca sulla sincroniciti spinseJung a tre principali considerazioni: a) a proposito di opposti, che per l'autore sono l'indispensabilee ineliminabileprecondizionedi ogni vita psichica,non
si pud parlare di reaiti, ma di illusione;b) materia e spirito continuano a mescolarsil'uno nell'altro come una realti condivisa (d'altra parte nella teoria junghiana la concezione del 56 d qualcosa che
si ar,'vicinaall'espressionedell'archetipo universale dello spirito e
Jung riconosce che le mete spirituali devono prendere corpo per
essere realizzate); c) I'idea dell'znus mundus - concezione prenewtoniana secondo cui ogni strato dell'esistenza d intimamente
legato a tutti gli altri strati, piuttosto che in relazione con un piano
trascendenteo sopraordinatoche coordina le parti separate- non
d pir) un'astrusa teoria ma diventa un principio metafisico.
La sincroniciti e\uno dei n-rodiche hanno gli archetipi per rendersi manifesti. In essa questi ultimi rappresentano se stessi.
Abbiamo qui a che fare con un ordine significativo che gradualmente si svela e porta alla luce le sfaccettature di uno stessocontenuto archetipico,barlume, sentore,traccia,profumo, intuizione,
riflesso dell'archetipo, che - si sa - di per s6 ,i inconoscibile.
Quindi - tenendo presente la tendenza propria agli archetipi di
dare origine a una serie plurima e parallela di eventi - il comanife-

19

Stefano Baratta

starsi e il susseguirsidei fatti tipico degli accadimenti sincronistici


deve essereconsiderato come una manifestazione multipla dell'archetipo, che in essi rivela, e gli stessiimbeve, di significato.
Quando ci imbattiamo in questi fenomeni, spesso ci troviamo
di fronte alla numinosit), la potenza, la grandezza,la capacit) di
sorprendere e meravigliare tipica delle manifestazioni archetipiche. La nostra ragione in maniera grossolana e sorprendente si
ribella di fronte all'idea di dover riconoscere l'esistenza dei fenomeni sincronistici. Anche chi non E prevenuto ha molta difficolti
nel riconoscere all'archetipo ordinatore la capacit) di trascendere
la coscienza.Il che vorrebbe dire concepire lo spirito e la materia
in modo unitario. La difficolti sopra accennata prende le mosse
proprio da questo fattore. In altre parole, tornando a un concetto
gii citato, non d facile accettare la natura non puramente psichica,
ma psicoide, dell'archetipo.

Queste riflessioni hanno l'intento di individuare un preciso


significato nella sincroniciti: non soltanto essa si presenta in
modo diretto, ma esprime anche e soprattutto qualcosa che trascende il suo apparire come insieme dei fenomeni che la caratterizzano in quanto tali, con la loro struttura, la loro storia, personaggi e luoghi. E dunque importante catalogare la sincronicitd tra
i fenomeni simbolici, qualunque sia la qualit) e I'interpretazione
dei fatti accaduti.In quanto simbolo, e manifestazionedell'archetipo, i fenomeni sincronistici stanno tra aldiqua e aldild, tra conscio e inconscio, tra razionale e irrazionale, tra reale e irreale, tra
concreto e astratto, ogni volta sono sempre tutte queste cose
insieme. Considerata come simbolo, la sincroniciti rivela un messaggio fondamentale: I'intuizione dell'unitd di tutto cid che esiste
e non esiste.

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Enrico Castelli Gattinara

Autds

Autbs dDTdq
Stesso tempo, come gli orologi dell'esperimento mentale del
treno nella riflessione bergsoniana su Einstein, che perd si pone sul
piano della simultaneiti.
Ma anche autds to oa, I'esserestesso,dove nessun tempo alberga I'identiti.
Ela coincidentia oppositorum del Cusano?
Ogni vero inizio non ha una causa.
Cos'd la discontinuiti e che rapporto ha con l'acausaliti?
Cid che in storia viene chiamato "caso", vale a dire l'incrocio di
eventi e serie di eventi che non hanno nulla apparentemente in
comune, e che pure s'incrociano nel tempo e nello spazio. Gli anti
chi lo chiamavanoFortuna (cfr. Koselleck, Fut. Pass.II, cap' 4)
E I'incrocio di serie causali indipendenti fra loro.
Lincontro
Capita a tutti di sognafe qualcosa che il giorno dopo si verifica,
almeno fino a un certo punto. Allora si esclama, un po' stupiti:
proprio stanotte ho sognato qualcosa di simile!>. Sciocco
<<Pensa,
sarebbe cercarne una spiegazione razionale. Infatti il sogno non e
certo la causadell'evento. Le due cose sono legate fra loro, ma non
nel modo del rapporto causale,che E quello con cui abitualmente
si spiegano le cose. Spiegaresignifica infatti sempre rispondere alla

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Enri co Castelli Gat tindra

Autds

domanda "perch6?", vuoi risalendo all'infinito la catena


delle
cause (come fanno i bambini intorno ai tre anni), vuoi interrom_
pendo la catena con la sussunzionedelle cause a una legge
gene_
rale (come hanno voluto per molto rempo ra razionalitd*.id""nrrle e I'epistemologia delle scienzenutrr.uli).
Quando invece due persone s'incrociano senza aspettarsero,o
quando un sogno co'isponde alla realt), il legame fia le due
cose
awiene nel modo dell'incontro. Non c'i un perch6 <Ji questo
incontro, perch6 la carenacausaledel sogno (di cui la psicoanalisr
ci sa indicare in parte..alcun_e
ragioni) non i la stessache ha porta_
to al sussisteredi quella realt). Il sogno ha incontrato la realtd. per
questo incontro il sogno e la realti acquisiscono un significato
s:gn{o dalla reciprocit). Infatti ogni incontro d tale se d Jgnificativo. Lesperienza che se nc genera d di tipo particolare: .r.ri. .azionalizzablle nel senso di non motivabile, si manifesta nella
forma
dello stupore e dell'apertura. Stupore per qualcosa che
nulla
lasciavapresagire,ma che non 6 del t,.rttoinatteso(lo si d sognato);
apertura verso qualcosadi nuovo, che sfugge alle catene causali
ma
che possiamo accogliere (ci accorgiamo j.,llu coincidenza).
Lincontro d un nodo dove due itinerari o due esperienze
si
mescolano, per poi magari separarsidi nuovo. Non c'd Lgiorr" p.,
cui proprio quelle strade s'incrocino: ogni strada seg,reiI projrio
itinerario, e facendolo ne incrocia un'altra. Ir nodo deli'incrocio
apre nuove possibiliti, e rende diversa la strada stessa.osni incontro rende differenti i propri elemend: se c'b inconr.o, null sar) pii
come prima, e il tempo che segue sari irreversibilmente diverso.
Quella strada non sar) piir I'unico cammino possibile, ir,"lo
f.."
corso obbligato: in virti dell'incrocio, si aprono nuove
possibilita
di percorso, de'iazioni che rendono rnolteplice la strada sterru.
Lu
realti che ci circonda ha anche tale aspetio. E non per questo
E
meno reale.
La nascitae lo sviluppo della vita sulla Terra sono dovuti
a un
incontro di questo genere,senzaun perch6. una co.reta ha incontrato il pianeta. Altre volte .ru,u...rro, forse altrc v.lte accadri
di nuovo' La catenadei perch6 si arrestaal calcol. .rbitare .l"i
J;;
corpi celesti,.e ci pud dar ragione dell'inrpatto. (,i pud persino
spiegare perch6 la vita poi si d sviluppata grazic ail',rnil-,icr-,iefavo-

lcvole. Tace perd sul perch proprio quella colneta in quel


nromento ha incontrato la Terra. Ecco perch6 gli scienziati scrivono che lavita b una singolarit), una noviti in controtendenza a\
rlcstino decretato dalla seconda legge della termodinamica che ci
condanna alla morte termica del disordine nel caos.
Una noviti non viene mai spiegata razionalmente. Si dd infatti
c()me un incontro, e solo dopo pud generare dei concatenamenti
causali.Non possiamo spiegare perch6 c'i vita nell'universo fisico,
ma possiamo spiegarea quali condizioni si sviluppa e perch6 segue
una certa evoluzione.Ma questo vale per ogni cosa ftuoua.
Qualcosa di completamente nuovo ci pud sfuggiredel tutto, o
possiamo fraintenderlo, o ci pud incutere paura. Perch6 il nuovo
possa venire accolto occorre una disposizione particolare, quella
dell'apertura e dell'attesa.Ma perch6 il nuovo possa esistereo
venire a essereoccorre la moltepliciti, e non I'identiti. Occorre la
singolaritd,e non I'uniformitd.
La storia come disciplina mostra Ia forza irreversibile delle singolaritd che sono gli incontri. Gli antichi la chiamavano Fortuna.
Nella storia infatti eventi come la nascita della vita si rcalizzano in
quantitd indefinite e interminabili, continuamente. Ma la storia ,i
la scienza delle cause per eccellenza. Pii ancora che le scienze
naturali - dove la causalitde assoggettataepistemologicamentealle
leggi generali - la storia lavora sulle causeall'infinito, senza potersi mai fermare alle condizioni di una legge. Questo per la casualiti
e la moltepliciti delle singolariti con cui ha a che fare. Casualit)
che E a-causalenel nodo che d I'incontro, ma che non sostituisce
per questo la causaliti delle serie indipendenti. Un evento storico
d spesso dovuto all'incrociarsi e all'incontrarsi di due o pii serie
causali indipendenti fra loro.
Prendiamo la nascita della scrittura, che si colloca in un periodo che risale circa a 5000 anni fa. La scrittura b stata un incontro
singolare fra certi segni e certi significati. Solo quando c'd stato
questo incontro, allora quei certi segni si sono legati strettamente
a quei certi significati. Sarebbe potuto accadere5000 anni prima,
ma non d stato cosi. Evolutivamente, il cervello umano era gi) perfettamente in grado di sviluppare Ia scrittura come aveva sviluppato gii la musica e la pittura. Lincontro perd c'E stato solo in una

zz

23

EnricoCas
te/li Gattinara
ccrta cpoca,a un certo momento,quandoil tempo dei segnis'd
incrociarocon quello dei significati.E solo a partire da quell'epoca la scrittura,noviti inimmaginabile,i venuia ad err.re. I segni
c'eraro gii, i significatipure. Il linguaggiostessogii esisteva.Ma
con la scritturatutto cambia.Nel mito di rheut c-heplatone raccontanel Fedrolaforza dirompentedel cambiamentosi manifesta
con la domandairagica,destinataa rimaneresenzarisposta,se la
scritturasia velenoo rimedio per Ia mente umana.segno di una
novitd sconosciutache origina una nuova temporaliti, quella che
pervadela permanenzasempreinterpretabileji ogni ,.rir,o.
Si pud "spiegare"la nascitadella scritturu,. lo ,i d fatto, ricor_
rendo a serie causalieterogeneeche implicano gli scambi .o-_
merciali,lo sviluppodelle grandi civilti e la necessitddi comunicaree catalogarein modo efficiente,il raffinarsidella cultura.Ma
questo non toglie nulla all'inspiegabileincontro che la scrittura
manifestafra il tempo evanescente
e tutto mnemonicodellalingua
parlata,il tempo lunghissimodei significaticondivisie il tenipo
ambiguo e incompiuto che nascecon lei. Sincronicit), .o-. hu
scrittoJung,vuol dire incontrofra temporalit) diversein uno stesso momento temporale.Impararea pensarel'incontro E uno dei
compitiche restanoaperti allafilosofiae che un'epistemologia
critica farebbebenea non ignorare.

24

Lucetta Frisa

Caducit)
Contro la caduciti

In uno dei suoi baiku MatsuoBashoscrive:<Erba estiva:/ per


molti guerrieri/ la fine di un sogno>>.
Da semprei poeti mettono
al centro della scenail tempo inesorabilee la caduciti della vita
con le sue impreseillusorie,il dolore per giovinezzae bellezza
fugaci come ala di farfalla.Lala di farfallami riporta all'idea di
Psychde quindi a SigmundFreud, chein Caducitdparladi questo
dissolversie del dolore che ogni essereumano non pud non provare nel momento in cui ne acquisisceinteramentecoscienza:<.Il
poetaammiravalabellezzadella naturaintorno a noi ma non ne
traevagioia. Lo turbavail pensieroche tutta quella bellezzaera
destinataa perire, che col sopraggiungeredell'inverno sarebbe
scomparsa:come del resto ogni bellezzaumana,come tutto cid
che di bello o nobile gli uomini hanno creatoo potranno creare.
Tuno [...1 gli sembrava
svilitodallacaducitia cui era destinator>.
Ma a segnodi questamancanza,di questoprofondo sentimento dell'effimero,il poeta ci lasciain erediti le sue parole: poesie
che, Iette e rilette, diventerannobumusper altre poesieche verrannoscritteda altri. Si delineaquindi una traccia,una sciadi volo
per chi vogliaseguirela divagantee invisibiletraiettoriadella farfalla. Per sostarein areagiapponese,ricordo le parole del settecentescoYosaBuson:<<Unmonacosolo/ leggeuna pietra incisa/
nel vento invernale>>.
Una pietra incisacome quelladi Gilgamesh
giunta fino a noi dal fondo dei millenni, e non solo perch6la pietra d materia legata alla permanenzapii di un foglio di carta.
Busonsembrarispondergliancheluifacendoparoladel sentimento dell'eterniti, esprimendolosimultaneamente
in tre immagini:il

2t

LuccttaFrisd
, r , , n. r \ , ,
' . ' l rl .rr.i o s l )c c u l a rea l l e tto re i n tempo real e_, l a pi etra
, lr , lr ' r . r lr r 1 r:rl o l icr i l v e n to c h e n o n l a cancel l a.
ll 1r.t.rrr,lcggcndoaltri poeti, ha la sensazionedi abitarein una
t trrr11111i1'l
dove ogni componenterappresentala caduciti nella proinJiuiduale
uersione, con parole che affida al sogno della
l,rit
soprawivenza dopo la sua morte fisica, qualunque sia il supporto _
pietroso, cartaceo,digitale o "ventoso". Siamo di fronte u .rr, ,.utto
di resistenza>>,
come suggerisceGilles Deleuze. La resistenza - l, atto in cui la vita si oppone al <<destinodella vito - consisteproprio
nel parlare della morte e prolungare questo corteggiamento a
distanza,fino a quando lei avri il soprawento: B atto metapoetico
attorno alla morte. Nelle epoche d'oro della poesia spagnola e di
quella inglese, al pieno fulgore di una regaliti t"...n, fa da contraltare il fulgore spoglio della sua caduciti, cosi come nella pittura
della,natura morta gli oggetti sono colti sul punto di sparire dalI'occhio dell'osservatore- occhio vivo, demiurgico, e asincronicamente occhio della morte che ne illumina la precariet).
euasi didascalicamentelo stessomessaggio- il permanere della dissoluzione
nel suo passaggionel tempo - viene espressonel tema delle tavole
apparecchiate e sparecchiate.Quando John Donne inneggia all'amore parlando della morte e inneggia alla morte alludendo ail'amore' questo amore mai scisso dalla morte si eternizza nelle paro,,vivi"
tra di noi.
{e, parole come pietre tombali, testimoni dei morti
E un doppio movimento di sincronia che ruota arrorno a se stesso,
non la coincidentia oppositorum verso qualche ipotetico centro. Il
concetto di caducit) - che si tinga di religiositi e di fede nell'urraterreno come di laicita senza speranza - segue una traiettoria da
fuori a dentro e viceversa, in un apparente sincronismo, celebrando, a seconda di questo movimento, il Tempo (che coglie passato
presente e futuro) o il tempo dove vediamo il presente, I'effimero e
il semplice sparire dell'uomo. Sparizione fatta disegnali che continuano a parlarne. Morire composto di segni che restano uniche
"consolazioni" per chi li scrive, contro ogni trascendenza.Ai
versi
di Omar Khayyam:
In mano prendi una coppa e la treccia
"[...]
d'Amica gentile / che passa,passae non resta, questa tua vita di un
giorno>>fanno eco quelli di Lorenzo il Magnifico, *[...] chi vuol
esser lieto sia / del doman non v'd certezza>>.

26

Caduciti

Il poeta non ha un suo pensiero originale. Ha un destino,


comune a tutti i poeti: circoscrivere la sua lotta e la sua illusione
(lentro un tessuto di parole, applicandosi ostinatamente a questo
lavoro. Per Danilo Kis: <<Tuttocid che soprawive al nulla d una
1'riccola,vana vittoria sull'eterniti del nullao. Il suo perenne scacco
i speculare alla consapevolezzache nel vuoto delle parole non trovcri che il vuoto delle parole. Ma la vita B divenire, supera e travolge I'impermanenza umana. Quello che qui muore, altrove pud
vivere, forse sta gih nascendo. Pensando oltre noi, come oltre le
nostre parole, troviamo vita e morte compresenti in un divenire
non legato solo alla cronologia umana. Allora, se d vero che ogni
poeta cerca la sua voce, per individuarsi dal nulla, E anche vero che
la sua poesia d chiamata a compiere un passo ulteriore: procedere
clltre il suo percorso individuativo e confluire, con la sua debole e
invisibile scia,nell'aria grande della poesia. Nessun poeta possiede
le parole. Sono loro a possederlo.E lui d voce tra le voci, disseminata in intrecci, mescolanze,polifonie. Nel suo prowisoio bic et
nunc il poeta non si individua se non nelle variazioni di queste
tracce, come un attore che, ogni sera, intona le stessebattute con
vibrazione individuale e sempre diversa, perch6 l'arte d molteplicitd e continuum di una stessaintonazione.
In una parabola che forse ho letto in qualche antologia borgesiana, un uomo compie un viaggio lunghissirno per trovare un
tesoro. Durante quel viaggio incontra qualcuno che gli racconta
un sogno dove viene descritta proprio la sua casa, da dove lui E
partito, il suo cortile eil pozzo al centro del cortile. In fondo a
quel pozzo, dice, c'd un grande tesoro. L'uomo torna a casa,scava
sotto il pozzo e trova il tesoro. Che d sempre stato li, a pochi passi
da lui. Ma lui lo ignorava. Il lungo viaggio gli d stato necessario
per conoscere la realti che cercava: lui stesso.Il racconto sembra
un chiaro esempio di quanto Jung intendesse per processo di
individuazione.
Anche per il poeta il viaggio E simile: tuttavia, appena toccato
il centro della sua poesia, sa che il suo nome si perderi insieme a
tanti altri che, nella loro molteplicith di voci, andranno a comporre un solo suono di fondo, una polifonia anonima. Nel suo viaggio
ha incontrato compagni che, secondo Jung, sono figure dell'indi-

27

Lucetta Frisa

viduazionee, nellefiabe,gli <aiumnrimagici>>:


srranecoincidenze
che non lo
davanti
a
un
definitiuo
u"llo d;oro
-accompagneranno
.ma a uno dei
tanti che_loseguiranno,a una serieprogressivadi
mascheramenti
e smascheramenti
attraversoc,ri ubitur. l. purol"
come.scudi - semprepir) sottili _ conrro la morre.
t . puioi"_
mascheresonole traccedel suopassaggio
terreno.Ma d solo atffaverso.di esseche pud fingersi immoilnl, e collegarsi
ull,ide" del
divenire.La sincroniciti d questocon*asto insaiabire,
tra vita e
che solo le parole,con la loro pelle illusoria,n.liu t.rrir,r.u
T9t!":
dei richiamie dellecorrispondenre,hunnoil poteredi
alreviare.Se
il non fare parola d consegnarsiail'irreversibirita. i""pp"liliil;
di una mofie che esistequi - nel nostrotempoma non nel
diveni_
re del Tempo-, scrivered il tentativodi esprimerequalcosa
che
"trabocca"e ci ammutoliscementreci esorta,paradossalmente,
a
farne parola.Una finzioneche non sari pii fir,rion., rn, .p...irf"
microcosmicodi un'altra- seppureirraggiungibile_ realta.
VicenreAleixandrenei suoi pot*oi-i, la-consumation
s*ive:
<Fared vivereancora,/ o esserevissuti,/ o prossimi.
Chi muore
vive e dura>>.

Il tt u r ,t,\l ,t r tt,l l 1 t1tl,rr l t t

( )allipolis
La sincroniaimpossibile

yuXena tcr rcrl,q


RlRr.,Rep.,IV 4l5c
La Rcpubblica di Platone E il primo grande testo della letteraIura occidentale in cui troviamo congiunte le idee di utopia e sinelonia. Nel libro secondo la domanda socratica sull'uomo - gnozi
\&tuton - si apre a una nuova dimensione, la Citth. Luomo d come
un testo scritto in lettere uoppo piccole per la nostra vista; ma ci
viene in aiuto un testo di egual contenuto scritto in lettere molto
piri grandi. Questo secondo testo e la Citti. Socrate, dunque, si
propone di osservare la "nascita" della Citt): <<Sudunque, dissi,
costruiamo nel discorso una cittd fin dal principio (to l"oytl)>>

lRep.,II169c).
Socratecominciacol descrivereuna citti "sana",chesi limita a
sopperireal bisogno;una comunitdsenzaviolenza,immobile nella
sar) non-umana,
suanaturalit).Ma questa"citt)", gli si contesta,
una <<cittidi maiali> t172d). La citti umana,veramentecivile,
dotatadi mercato,beni, commercio,templi, dimore,d la citt) del
lusso,che Socratechiamala cittd <<infiammata>>
[)72d): "gonfia",
malataper I'eccessodei beni e delle brame.In termini moderni,
I'uomo uomo solo quandod uscito dallo "stato di natura" (piir
tardi lo sosterri il Kant del)eCongetturesull'origine della storia);e
nello stessotempo la "civilt)" comportauna crescitairrefrenabile
dei desiderie delle ambizioni,fino a rendereinevitabilela tirannide e la guerra.
La citti su cui verte ora la ricercanon d pii la citti delleorigini o reale,ma una citti Ia cui costituzionepermettadi evitaresiail
pre-umanosiail disumano.Sar) una citti costruita"nel pensiero"
(Lo"yor),
<<come
se raccontassimo
una favolan[l76d1. Callipolisd
28

29

Bianca Maria d'Ippolito

Callipolis

un'ipotesi,I'idea di una citt) che rispondaai nuclei essenziali


delI'anima:il sapere,il coraggio,il desiderio.Cid chevi conduced I'educazione:al <<giusto
amore>>,
che d <<amore
del bello> [Rep.,III
403', 403c1.
Ma qual d il rapporto tra il discorsoe la realt)?La citti perfetta, il cui "racconto" viene contrapposto,per la sua razionilitd,ai
vecchimiti, devepotersi"trovare" nellarealt). La suapossibilit)d
garantitain linea di principio dalla corrispondenzatra la configurazionedell'animae la costituzionedellaCitt}. Si tratta di un Daradigma in sensostretto, che escludeuna distanzaassolutaira il
saperee la realti.
Nasce dunque il vero problema: qual d il tempo della
Callipolis? Il filosofo d un <<pirtoredi costituzioni>>
[Rep., VI,
501c], fondatesui modi dell'animae la funzionedell'educazione.
Ma quandoe comeE resapossibileCallipolis?<Siirriterannodunque ancoraquandonoi diciamoche prima chela razzadei filosofi
non assumerd
il poterenella cittd,non vi sardn6 per la citt) n6 per
i cittadini sollievoai propri mali, e neppure sari compiutamente
realizzatala costituzione che abbiamo raccontata nel nostro
discorso?>>
[501e].Solo quandoil potereasseconderila sapienza,
vi sar) la citti perfetta,armoniosa..
perch6I'ordine tra i momenti
dell'anima d. musica. Quando I'anima sari musicale, vi sari
Callipolis.
Callipolisd dunquela citti del futuro - e il tempolungo necessarioal discorsod immaginedel tempo incalcolabilmente
lontano
in cui sari compiuto I'adeguamentodella costituzionepolitica
all'animaperfeffamenteeducatae sar) la signoria del sapeiesulla
forza.Ma proprio perch6sari reale,Callipolisperird - secondola
Leggecui d sottoposta
ogni cosageneratalRep.,YIII,546a-cl.
In realti, Callipolis,considerara
nellatotalit) del tempo pensabile, abitadiversedimensioni.<<Se
perd d accaduto- p"rru Stcrate
* nell'infinito tempo passato,o anche oggi accadein qualche
regione barbarica a noi ignota per la sua lontananza,oppure se
accadri nel futuro che una qualchenecessitiinduca chi eccelle
nella filosofiaa prendersicura di una cirt), allora [...] la costituzioneda noi descrittad esistitao esisteo almenoesisteri>[Rep.,
VI, 499c-dl. Ma sela "belfezz^"dellaCini perfenarisiede,come

il "paradigma" platonico dimostra,nella supremaziadeI sapere


sullapotenza,il "racconto" filosoficod destinatoa far deperireil
mito tradizionale.Il mito esiodeodella primigeniae feliceetd delI'oro, come il mito del regno di Crono nel Politico platonico
1269b275c), si riferisconoa un'eta incomparabilecon la storia
umana,a un'assenzadi tecnicae di pensieroagli antipodi della
qualiti di Callipolis.Nel passatocome nel futuro, la Citt) E resa
bella dall'invenzioneumana.E nel passatolontanissimocomenel
futuro incalcolabile,cid che muoveI'umanit) a concepiree tentare CallipolisE lo statod'indigenzadel sapere,di violenzae lacerazionee insiustizia.

30

31

Con-presenza

Camilla Miglio

Con-presenza
Oltre la "vera presenza"

C)ndaunica di cui
progressiuamente sonontarc;
pli esiguodi ogni mdreposst:bile
marechesi conquista.
Quantezonedi questispazifurono gii
internein me. Certi uenli
rni sonocomefigli.
aria, tu, piena ancoradi luoghi gii miei?
Mi ricc,nosci,
Tu, un tempo scorzaliscia,
rotontliti e foglio delle mie parole.

Neuton pensat)ache la /ucefosse costituita di parttcelle, ma poi si sco_


nl t 1 che si cotnporta come un'onda. pia tirtti per6 (alliinlzio iel
Nouecento)si i osscraatoche ffittiuamente ra rucesi comporta,a uorte,
come ura particella. Da sempresi credeuacbe l'elettrone
fosi" ono parttceila, e poi-si i scopeltochesotto molti punti di uistast compofiacome,tn.onda..E che quindi, in realti, non si'comporta n6 conteparticella nd come
onda. ora ci s/amoarresi,e dlciamosemphicemente
<<non? nuna cosanri
l'altrar.
Perdc'i una cosapositiua;gli elettronisi coruportanocomela luce
[...],
sonotutti oondecorpuscokrir>
[ .1.Le informazionisul comportamento
ato_
mico e su piccolascalache si eranoandateuia uia accumulandorJurante
il
primo quartodel Nouecento.[.
. .] generaronouna confusionecrescente,
finarmenterisoltatra il 1926e il 1927da schrr)dinger,
Hiisenberg, Born.'[...]
I I comportamentoatomico,essendolontaiissimo dalle isperien* ora,n.arie,
peculiare e misterioso a chiunque, a cbi appenainizia a stu-appare
diarelafsica comea cbi ha anni di esperierri t...1. griiil aoW;i*" ;;p:;
rare a conoscerloin modo astratto, o fantasioso,e non in ,elazione)lla
nostra esperienzadiretta.
Cosi spiega Richard P. Feynman nel suo celebre libro
comportamento Quantistico, del 196. Ma gii Rainer Maria Rilke
(e potremmo citare altri poeri) nel t92i, nil primo
della seconda
parte dei Sonetti a Orfeo, avevascritfo:
Respirare,tu poemainuisibile!
Puro spaziocosmicoscambtlato
Cont i nuament e con l' essere nost rc,t.Cr_t
nt rapp eso,
in cui ritmicanente accado.

t1

Lintuizione di Feynman d profonda. I fenomeni della fisica atomica e subatomica, della fisica non lineare, per la logica cui la
Chiedono una
scienzaE abituata ad affidarsi,restano <<misteriosi>>.
<<nonin rela<<fantasiosa>>,
conoscenzache egli chiama <<astratta>>,
zione con la nostra esperienzadiretta>>.
In altre parole, chiedono una conoscenzapoetica. La poesia i
pulsazione di sistole e diastole, e insieme astrazione.Non E in relazione <<conla nostra esperienzadiretta>>,ma dice proprio il margine ffa questa esperienza nel momento in cui svanisce, e la sua
costellazione che gi) - o ancora - brilla nel cielo. Pensiamo alle
stelle, la cui luce arriva a noi dal passato,come una macchina del
tempo: presente e passato in un solo raggio che parte anni luce
lontano e colpisce, oggi e qui e ora, la nostra retina che si serra. E
tempo, insieme dilazionato e simultaneo, che attraversa Ia notte.
Questa veriti delle stelle la racconta la scienza,ma Ia esprime
nel modo pii profondo e antico la poesia.
Allo stessomodo: onda e particella, statica e dinamica, ordine e
caos, pieno e vuoto. Questo paesaggioatomico per nulla simile a ci6
che alla nostra retina d noto, d da sempre familiare ai poeti, nella poesia del Novecento acuito nella sensibiliti e nelle forme' Come E fatta
r.rnapoesia?Proviamo a pensare alla posizione di vocali e consonanti
e sillabe e accenti. Si chiamano in uno spazio che E anche sempre
tempo e ritmo, nella ripetizione e variazione costruiscono lo spazio di
cui sono parte, uno spazio che si espande e si contrae con I'andare
del pendolo tra sensoe suono. Alcuni elementi - suoni, colori, imma-

J3

CamillaMiglio
gini - diventano stlange attractors, direbbero i fisici. Luoshi intorno
ai quali il tempo prima accelerae poi si addensa,verso i quari diverse zone del testo convergono.E sono con-presenti.
Un suono scorre nel letto del proprio verso, ma torna anche
altrove, d con-presente, chiama a s6 altri spazi e tempi del testo.
I fenomeni della poesiasono sempreanclrefenomeni di non-localitd. Nonlocalit) d quanto awiene quando lo sperimentatorebombarda una scatola (box) con r-rnapanicella, e in un'altra scatola sli
strumenti registrano un fenomeno analogo, nonostantela particella
abbia colpito un luogo lontano. E come se lo spazionon forre \,,uoto,
ma coeso, denso. Dicono i fisici, non esiste il r.uoto, ma qualcosa
come l'etere, una sostanzafluida che mette in collegamentoi corpi. I
corpi non hanno i confini netti che noi osserviamo a occhio r,rio, il
loro margine progressivamentesfrangiato, secondo modelli idrodi'i
namici, nello spazio (bellissime le immagini e importanti gli studi di
Gerhard Grossing riportati sul sito dell'Ains-Austrian lnstitute for
Nonlinear Studies: http :/ / w eb.telekabel.atlains/). I- inteiligenza poetica conosce la dimensione del dire in un suono, in un veiso, in una
parola, due o addirittura pii spazi-tempo insieme.
poesia, oggi, alle.soglie del ventunesimo secolo, d sorella
- _La
della scienzapii ardita. E scienza,d intuizione, d pratica della conpresenza' che va oltre la <<vera
presenza" di George Steiner: non ha
nulla di metafisico, d anzi sempre molto fisica e insieme astratta..
non d mai del tutto fuori dalle categorie, tutte umane e insieme
naturali, dello spazio-rempo.
Bibliografia
Richard P. Feynman,comportamentoeuantistico, in Id., sei pezzi
facili
11961,trad.di LauraServidei,
Adelphi,Milano2000.
Gerhard Grrissing,Das (Jnbewusstein der physik. IJber die obiektalen
Bedingungen
uissenschaftlicher
Theoriebildung,
Tutia+Kant,\x/ien-Berlin
199).
ld., Q.uantumCybernetics,
Tougrda Unificationof Relatiuityand euantum
Theoryuia CtrcularlyCausalModeling,Springer,New york ZOOOI
RainerMariaRilke,Sonettia Orfeo,Il,l, in Id., poesie,II(190g-1926),
a cura
di GiulianoBaioni,Einaudi-Gallimard,
Milano-parigi1995.
GeorgeSteiner,Verepresenze,
Garzanti,Milano 1992.
)1

Sirio Tommasoli

Cosa-causa-di-s6
Armonia della materia

Larte E realtdin s6,non ha significatio riferimential di fuori di


se stessa.Non rappresentao descrivecosaaltra da s6 e in questa
perfettaautonomiarisiedeI'originedellaforza chesi rivelaa chi le
rivolgelo sguardo.
Il segnodell'artistasi manifestain una moltepliciti di forme,
sull'infinitoapertoche trascendeil tempo e lo spazio.
sospese
e
Non propone,non comunica.E un'affermazioneindifferente
insensibilealla risposta,che non generarapporti di consuetudine,
non E utilizzabile,non d misurabile,non d consumabile.
La forma dell'artesi rinnovamai egualenellamateriadell'opera, in un rito ripetuto che inseguela verit) delle cosefondandosi
sulla trasparenza $eatrice del pensiero, la sapienzadella vita
madre-figliadel cosmo.Ripercorrein percorsidiversila sogliadel
dubbio, la lineasfumatadell'orizzontechedivide l'esseredallasua
negazione-origine.
I-larted visionariae contemplativa,non lasciadi s6 memoria
illuminazioniche si manicompiutama frammentidi conoscenza,
dell'universoquando
il
respiro
come
effimere
festanoimprowise,
dellanotte e poi
luminoso
guarda
il
cielo
invade,per un attimo,chi
polmoni.
svaniscecon lo svuotarsidei
Il segnodell'artistapercorrein direzioniimprevedibilile linee
dell'indeterminaellittichedella contiguiti, dell'approssimazione,

3t

SirioTommasctli
tezza,su piani di nitidezzache si intersecanoe
sovrappongono
instabili.Echi dilatati si rifrangonosul ritmo imposto
ollamai..io
per poi perdersi bruscamentenel nulla,
crepe si aprono sulla
superficiedestandobagliori di memorierepentine
in un divenire
di forme e sospensioni
dellaforma cheannuncianoir vuoto:l, p..cezionedel non-luogolegataindissolubilmente
all,essere,
che si
manifestadiscontinuaner sogno,agitaIalbaperenne
dellavita.
. .,Lartesi rivolgealladimensione
del tempoche tendeallo zero.
r, il temponon coniugabiledel cosmo,del fluire generativo
dell,e_
nergia in-cui albergala vita, che transitadd p.!r..,t.-orr*,.
presente-futurosenzasoluzionedi continuita.
n t._po *aia "f
dalle misurazioni dell'esperienza,negato d,aila forzanrn
ai"..""idei s.ensi.che appartieneall'ambiltomisterioso
dell,intuizione,
:X saqrrnru
aIIa
delpoido:Ia pulsioneoriginariache si espande
a dis_
solversie ogni volta rinasie, comela i.iti.u fenice,p";iil;;;;
la mareriacon la rappresentazione
di infinite fr;;;;..,"p;;;;.'"
Il tempo dell'arte non i chiuso nel divenire
della narcazione,
ignorail percorsoche induceI'azionealla quiete,
riduce l'.-orio_
ne in equilibrio,riconduce la forzaul pot"... Non
traduce
Larmonia dellamateria,dellacosa_causa_di_s6,
rivelatae nega_
ta nel presenteche si dilata e_contraeirregolare,
,i ,p.*iir-i.i
segnidell'arte,si moltiplicasullasuperficiei.il.
,u" r"r-. i" ."a.
di energiache vibrano incoerenti,intransitive.
E l.rnmc,toche tende all'infinito.

,t6

Peter Carrauetta

Diacroniciti

Come si fa a pensaree dunque capirela sincroniciti se non a


partire dalla sualabilit), dalla sua infondatezza,dalla suametafisiciti? Se lo si concepiscecome pura coincidenzadi eventi,il sincronico riveste si un valore orientativo, potendo inscenareun
luogo di p^rtenzaper estrapolazionisiamatematicheche psicologiche, tuttavia esso d destinatoa manifestaresubito la propria
auto-nientificazione,
owero il proprio non-sistere.
Questostatoo
condizioneb tipico delle filosofieidealiste,quelleche sostengono
che la materianon esiste,ma anchedi quelleche si nascondonoal
di sottodellescienzepure,le quali insistonosul far coincidereI'arch6 con I'assioma,il principio con il fine. Nelle matematiche,il
punto, il numero e la linea esistono,si dice, come Forme, o concetti puri, sempreidentici a sestessi,in ogni luogo e per tutti, indipendentementedal chi e dal dove, a prescinderedagli esseri.Se
junghianamente
non si di nessocausaletra awenimentiin sincronia, che cosacollegala psychealla materia,il pensieroal senso,
I'immaginealla realti? Non sempreduranteun incontro tra due
esseri(devoper forzaprecisare:due esseriumani)si manifestasincronicit): basti pensareall'innamoramento:
la situazionedell'uno
(desiderante,febbricitante,giocosa,spessoanche agonale)non
semprecoincidecon simileo analogasituazionedell'altro.Di storie di incomprensioni,disguidi,malintesie asimmetrietra intenzioni e disponibilitdsonozeppigli annalidellaletteraturacomele
memoriedi chi non vive esclusivamente
dentro un numero o una
pulsione.Che cosapermetteai due di in-contrarsi,di in-tuarsi,di
com-partecipare
I'un nell'altroessereal mondo,il trasformareI'es-

37

Peter Cttrrauetta

sere-in-s6
in un essere-con_l'altro
e dunquein un essere_per-l,al_
tro? Sar) pure il caso,ma questodarsi dell,accadimento
;;il,
un senso,generaun effetto,e srotolatutta una
seriedi possibili
situazioniesistenzialipoich6 vengono alla luce in
un _;;;;;.
(tempo) specificoe in.un-1uogo(spazio)
determinati, pu ir"it,
personae non altra: Ia Storia, dunque, contro
ogni metafisica
dell'Essere,del Puncrum, dej paradig-u, dell,Assoluto_
che
pure hannoavutole loro ragionie giusiificzzioni
"
e sfered,influenza.eteorici,appunro,dei MassimiSistemi- si risolve
in storie; plu
rali, concrete,parziali,.circoscritte,
irripetibili r, autrir' io |r;;;,
nella loro irriducibile diacroniciti.
Larmonia prestabilita un concettoparadossale,
come hann<r
mostratopensatoricomeHeidegger,Derrida, e
Deleuze,fra altri.
Ha a tutti gli effetti la configurazLn","to.i.u di
una rnu".rrion" o
posteriori,consisrentenel porre un principio
dopo la ,uu ,.o_parsa,I'assumereuna presenza,r"l
della ,,r, ir.itrouubi.
liti: da qui la sua metafisicit)atemporale,
-o-.nio astorica,se si vuole
scientifica,orientativa,persinoutile in un mondo
do-irruto du un
inter-playdi modelli conoscitivie prammarici.Ma
sulla condizio_
ne umana'sul vivere,sulla liberti di scelta,sul rischio
,rell'interpretazione,sull' imprescindibilererazionarsi
costitutivotra esseri
viventi,gli ek-sistenti,ci dice poco.E vero che t,ur-oni^;;;;;_
lita d statagiustificatacon |auiirio dellenozionidi
.or.irpinJ.nru
e.di simpatia,ma di questesolola secondasi affaccia
,li;;;;;;
tiva diacronico-esistenziale.
co*ispondenza tendeper ruu rui*
a identificarsicon moduli matemaiici,calcificati,
d;.r.;;;r;;;
bili (infatti soloall'interno.diuna poetologicasi potrebbe
u-piirrne lo spaziosemanticoe dunque metufol.o e concepire
la corri_
spondenzacomeun rispondere-a,ciod ancora,r.ru
uolt, nel senso
vitale e individuale di una sceltacosciente).La
simpatiai.,u"."
rivelauna attrazioneetendenzaa co-partecipare,
variamentemotivate,che non pud non riconoscereanchen.llu rnut.riu,
;i .;rp.,
la suaforza.Si d) quindi importanzarorrrnriul"al
locus,".ir;;;
astrattoo come cifra,ma anche^al
topos,spaziovivente
,o.iul. pursibile di trasformazione
e codificazione'informula .",ori.u, in-lin
guaggiodellatribrl registrabilee trasmissibile.
per cui, setra due o
pii esserici si trova simpatici,se s'istanziaun patbos
tra indirrid,ri,
38

Diauctniciti
t r'co di nuovo il paradosso:c'E I'attimo che unisce,che assegnae
( ()nsegnasignificazione all'incontro e allo scambio, ma nasce qui
rrrbito I'esigenzadel suo superamentoda istanzaatemporale,pre( ()nscia,spontaneaa condizione marcatadal tempo, dal desiderio,
,lirlla costruzione della memoria. Il significato medesimo della pulrione simpatetica viene erogato come discorso. come passaggio
,rll,t coscienzae poi della coscienza,dunque ancora una volta come
.liacronicith.Ma c'b di pin.
Ne "La visione e I'enigma" nel terzo libro dello Zaratbustra
nietzscheano, dopo la faticosa ascesadel profeta (e dopo che il
rrrrnogli dice che la pietra filosofale scagliatacosi in alto comun,-1rre
gli ricadri addosso), Zarathusta dice: <<Guardaquesta porta
carraia ... essaha due volti. Due sentiericonvergonoqui: nessuno
li ha mai percorsi fino alla fine. Questa lunga via fino alla porta e
rrll'indietro: dura un'eternitd. E quella lunga via fuori della porta e
in avanti - E un'altra eterniti>>.(191) Lapparente contraddizione
lcrgica- come sono possibili due eterniti? - si risolve uscendo dalI'universo della logica, o meglio, facendo s/contrare i due sentieri,
sta scritto: <<attimo>>.
;lerch6 all'atto ove convergono le loro <<teste>>
Ma il profeta subito si domanda, domandandolo al nano, se i sentieri si contraddicano in eterno (il che tra parentesi fa pensare che
I'eterno qui non equivalgaall'abolizionedel tempo, ma a una sua
infinita estensione).Al che il nano risponde: <<Tuttele cose diritte
mentono ... Ogni verit) E ricurva, il tempo stesso e un circolo>>.
,lr92).
E noto che da questo momento viene introdotta la nozione
dell'attimo che ritorna, <<chetrae dietro di s6 tutte le cose awenire, dunque - anche se stesso>>.
Lo stessoNietzsche non sembra esser "uscito" da questo meccanismo capacitante ma a suo modo anche idealizzante in cui il
fine ultimo dello spirito, se ci si ricorda, tra I'altro, delle tre metamorfosi (il cammello, iI leone, il bambino), d quello di oltrepassarsi per riacquistare l'innocenza,lo spirito del gioco e della completa assenzadel senso del tempo: non termina il terzo libro con i
<sette sigillb del <si e amen>>in cui ciascun paragrafo di autoaccettazionereitera <<perch6ti amo, Eterniti?>.
Sari questo il motivo per cui n6 Heidegger n6 Gadamer riuscirono a vedere "oltre" il paradossalemessaggiodi Zarathustra,l'a-

39

PeterCanauetta
poteosi del pensiero metafisico occidentale, <<l'anticaerediti tragica dell'idealismo tedesco: il paradosso dell'imme diatezza ristabilita, dell'immediatezza mediato>. (Gadamer l5)
Ma c'E una seconda strada per uscire dalf impasse della sincronicitd assoluta:quella dell'ererotopia,che fa capo a Foucault. Abbiamo
ricordato sopra come f istanza sin-cronica si trasformi, all'atto pratico, all'incontro con il reale, in una sorta di qonotopo, ossia luogolinguaggio vivente accessibile alla memoria e di essa creatore,
Bisogna allora ammettere che il pensiero sincronico come teorizzato da Jung richiami come contropaftita la dimensione utopica, o
meglio atopica: ecco perch6 ,! marcato da qualcosadi trascendente,
di metafisico. Ora, nel suo dispiegarsi, nel suo attualizzarsi in corpo'
re uiuo e linguaggio marcato dal trascorrere del tempo, dell'assetto
diacronico, le figure tipiche del concetto di sincroniciti, quali I'irrazionalitd, il numinoso, il non casuale, la magia medesima intervengono nel concretizzarsidi quelle che, con Foucault, potremmo chiamare eterotopie, ossia quegli spazi sociali vissuti esistenzialmente
come alffo o alternativi, per esempio in quanto margini, periferie,
isolamenti o spazi nascosti o illeciti o virtuali, insomma appunto
come eterotopie. E queste ultime ..sono af6ni>> aife <<eterouonie>>
(Foucault 20), ossia a luoghi in cui si danno, o si creano, variazioni
del diacronico, per esempio, nei musei e nelle biblioteche, in cui
presumibilmente si accumula il tempo, o nelle feste o nei riti, in cui
alla modalit) eternitaria si sostituisce una temporaliti cronica, o
meglio mitica, oppure nel corso dei viaggi, in cui si di un tempo del
passaggioe della rigenerazione,oppure durante il pasto, I'estasi,la
danza, o durante I'amore, in cui si realizza un tempo acronico assolutizzante e tuttavia circostanziato. Oppure, come dice Saviani
(q.v.),ricordando Florenskii, un tempo capovolto come nel sogno.

Bibliografia
Nietzsche,Friedrich, Cosi parld Zarathustra,trad. di M. Montinari, Adelphi,
Milano 1979.
Gadamet Hans Georg, Il dramna di Zarathustra, trad. di C. Angelini' il
melangolo,Genova 1991.
Foucault, Michel, Utopie Eterotopie, tad. di A. Moscati, Cronopio, Napoli
2006.

40

SusannaMati

Dioniso

immanentialla coscienza'
Tutti gli ddi, pur se pervicaceme-nte
Potri bastasembranoaversempremeno a che fare con la storia'
presenza
della
quesrasincronicithrutta interiore,l'eterniti
;; il
pare
comun-que
nell'Io?Aperta la stagioneepocaledel nichilismo'
loro
il clestino;li .ont.*poraneiti occidentaleabita.la
dl
".r.rn"
notte, ripiegandosi sulla desolata e reattiva constarazlone
Avremoa che
Ni.trr.h", i)uemila anni e non un solonuovo dio>>'
divine
vicende
con
esclusivamente
fare oggi, in campo storico,
supetstizioni
con
owero:
.on ddi superstites?
;t;rr;;;'rolo
(Cristianesimo
compreso)iIl p.tn'o E:la storiaha ancoraqualcosa
sard'da qui
du ,itl.td"rri da u'dio "effettuale",oppure il divino
ideologico
puro
strumento
in avanti,chiamatoin causasolo come
al
potenzaxuminosa
di dominio, comeffistrumentunregni, come
politico?
attende
cosa
,._iri, ormai piir della Tecnicache del
storiadel
;;;r;" la Storia dal dio _ cosa attendiamoancora della
ancora
Dio (sela Storia coincidecol Suo farsi), cosaattendiamo
biblico
,n" iat il Verso dove indica I'ultimo Libro del canone
vicenla
cui
in
momento
un
in
rimosso),
(peraltrorigorosamente
passato
gi)
consegnata
e
conclusa
d'u diul.t" ,"ppur. del tutto
^l parefinisalvezza'
della
gica"
,Iastoria
o\ryeroin cui la storia"teolo
e immanenta? Si dovri optareper una radicalelettura ateologica
per la
(come
Kojive
A'
fa
iirti., a.U'int.ro f.no-eno storico
si
storia
e
dio
tra
F)lno,*rrohgia diHegel)?Insomma,la relazione
capace
ancora
d
d interrottaper sempre'oppure Ia potenzadivina
deciderloe
di ,.gt^r. il .o.so ttoti.t, di agiie epocalmente'di
il ricorrente
derriallol Non avrl ancora occasionedi giungere
41

.\usanna
Mati
punto estremodella maceriastorica(o ci siamo
dentro?),quel
punto in cui (comePlatonesostiene
neITirueo),preso
danadisperazionedi fronte alleirredimibili azionidegli uomini, ..il
dio int'erviene>>?
siamo forsegiunti al punto d'augurarciche trionfi la tota
le anomfa,che il ciclo .or.i.o .,raduta]mentea rotoli
tanto da
richiamarela presenzadivina, da esigereil dio giudicrnr.,
,..ri
natore, nel presentedella storia? C,d forse da luuora..' (come
un'anticasetta millenaristica)affinch6si realizziI'ingiusrizia
pii
completa,operandoil pii possibileoperedi male,p.ri"na.r"
l'n._
vitabileI'inrervenrodiretro,il giudizi,ofinale,I'apocalisse?

Dioniso
rirr,che la accompagniattraversoripetute epifanie, il cui luogo di
sirrcroniasia certo stabilmenteinteriore, e che tuttavia sia presentt' anche al Divenire, come pud esserlo solo la mobile eterniti del
rrrito. Costui, speranza riposta della Storia, immancabile dio a
vcrrire, riserva incombusta di Spirito - e sia un solo nome per Tutti
i ' Dioniso.

Elusoil rapportostorico,rimanerasincronicitd dd divino,


a/ias
.
la suaimmanenzaallacoscienza.Sincroniciti der dio ,ig"ifi.u-r,!
pii n6 meno che la suasimbolica"eterniti": il luogo in"cu
inaefettibilmentepermane.cid significaancheilpin profondo;.;..;
to di "immortaliti" divina (nozionealtrimenti assaibanale).
Gli
ddi solo tramontano, si eclissano,si oscurano,mai
muoiono;
impossibileeliminareogni vero dio, essendoognunodi
essi...ol,ri
ed essenzaeterne;
ih: 8", e possedendoper definizioneesistenza
il loro destinod sparizionee ritorno, come accadeur.h.
u .olui
che, secondoHolderlin, ha compiuto e chiusoil convito
."I.rt",
Cristo. Dunque l'immortaliri non d quieta,non i pacifico
.o-pi
mento astorico,puramente"aionico": infatti essacontiene
in s6
l'inquieta riservadella speranza.La mitologia romantica
lo narra
convinta: c'E un dio che pian piano crescenella coscie
nru, un
<<sich-erzeugender
Gott>>,un dio che si procluce.o-. ,"1.,'.h.
compendiae rivela l'inrera-vicendadegli ddi passati,.uppr"r.n_
tando la spiritualizzazionedeila mitologla . l'oit..purr^-"i,i,
a.r
politeismonei Misteri, ma insiemeco.,ier.ndo inie
.ir.*" ..rsianicheeccedentiche "sfondano"in avantiil messaggio
.b.ui-cristiano- tanto cheallafine nessunariverazioneuurtl"pi,:,p.rJe
ognunapassata-, un dio capacedi raccoglierel,anelito
ui ,u.ro
nell'epocadel nichilismocompiuro,1l koimender Gott
di ..,i ,i
pud ormai dire (come Schelling nota nella Filosofa
della
Mitologia) che Egli B tutto il divino.
Il.divino d sempresincronicoalla coscienza:
ma abbiamobisogno di pensareancheun dio chesi formi per gradi insieme
,i"
"il"
+z

4t

DolcaSlataPe/

StefanoBaratta

Dolca Slataper

Carla, pazientedi mezzaet), colta e di buona famiglia,se ne


stavada tempo immobile; circumnavigandoattorno ai suoi pen_
sieri che mai riguardavanooggetti,dati obiettivi o situazioniconcrete:completamente
presadalleproprie idee,che seguivanoper_
corsiinterni, rincorrendogli elementisoggettividellasuaimmaei
nazione.
Io, il terapeuta,ero semprepii esterrefattoper questomodo di
-_
affrontarela realti che non parriva dall'esperien
ia, da| dato di
fatto, ma procedevada un contenutosoggettivo,in un certo senso
aprioristico,per cui gli elementiesterninon costituivanon6 I'origine n6 il fine del suo pensiero,che partiva,si torcevae si contor_
cevae infine tornavaal punto di partenza.
Affrontando in tal modo i propri problemi carla non o*eneva
nl!L.
*: complicarli, con il risuitrto di esseresemprepreda di
mille dubbi, di ogni sorta di indecisione,tirubante. i.,..rt". p"r
difendersida tutto cid facevaricorsoal meccanismodifensivopir)
owio in una situazionecome questa:la razionalizzazione.
per cui,
tendendoa soggettivare
la propria coscienza,comincida confondere la verit) soggettivacon la sua persona,scagliandosicontro
ogni mio rentativodi far breccianelle suedifese.
Inoltre la posizionedi predominio nella coscienzadel fattore
soggettivocomportavauna svalutazionedell'oggetto,che per lei
perdevad'importanza,avevapoco da dire e fin]ia pe. .rrer.
.osi
svalutatoda venirerelegatoa una posizioneinsostenibilea lungo.
In tal modo la realti oggetiva assumevaper la mia purieit.
una dimensioneterrorizzanteche le impedivadi affrontarealcun-

14

,lr.': il telefono, I'ascensore,le code, la gente... Di conseguenza


,rnurrvaun comportamento di evitamento che la distaccavaancora
,lr lriu dal mondo esterno.Tentava cosi di esercitaresovra di esso
,rrr rlominio razionale, sino all'illusione di una completa superiorrrrr: con cid perd separandosiquasi interamente dagli oggetti
,
ogni energia- fino alla neurastenia- da un
'tcrni ed esaurendo
l,rro nell'adottare questi meccanismi difensivi, dall'altro nel tentarivo di imporsi agli oggetti e alle impressioni sconvolgentiche da
t ssi riceveva.
Eravamo a questo punto.
Sino a quando Carla non ritrovd un vecchio libro e ricordd un
rrtrne:Dolca Slataper ?
,\lataper- I'autore del libro - b uno scrittore triestino, nato nel
1u88,di famiglia slava,ma di madre italiana, nella cui prosa realti
c fantasia, memoria individuale e vicenda collettiva si intrecciano
in chiave di mito. Di lui le biografie narrano che visse in una citti
.love i dissidi tra gruppi etnici avevano sempre caratterizzato una
situazione compromissoria, tra i sospetti, gli odii e i risentimenti
tipici delle zone di confine. Ed anche che, similmente ad altri scrittori di Trieste, cercd di valorizzare il rovescio di questa realth nel
nriraggio di un crogiolo culturale, di un punto di incontro di civilti
diverse, tentando di realizzare quella fusione di ingredienti mai
raggiunta nella societi triestina, in una letteratura di interessi largamente europei e nelle mitologie etnico-politiche.
In questo - pensai - era molto simile alla mia paziente. Anche
lei era una donna di conftnenel sensoche la vita I'aveva costretta a
mediare tra diverse realti sociali: quella nobile e altisonante voluta dalla famiglia - tantoch6 pir) volte nel corso della terapia scherzammo sulla sua sindrome da castellana- e quella pii energetica,
forse anche pii iibera, o meglio pir] autonoma, che emerse per
esempio durante il periodo universitario. In lei un'anima ircazionale e ribelle, anarcoide e polemica si scontrava con una sacerdotessa dell'etica, della morale e del primato dell'intelletto sull'arte,
sull'economia, sulla storia e sulla gente comune. Owiamente i due
aspetti procedevano di pari passo, evidenziandosi in un certo
periodo maggiormente il primo e in un altro il secondo.

4t

Stefano
Baratta
Ritornandoa Slataper,Lrnodei suoi motivi pii autenticamente
lirici - narranosemprei biografi- fu quello delle propri.;;rfi,
insiemeimmaginariee reali:la casupolicol tetto aipogtio
ornZrrio
e
dal
in
ilou9
Carso,
la
grande
fumo
ili
Roueri
tn
llh
foresu
cro-aziae la pianuramorava,nel suose'tirsi italiano,slavoe atftatto dallacultura tedesca.Di nuovo mi stupivo.
euanto era similea
carla che accantoal medesimotemadelleorigini affr.ancavainconsciamenteun sensoprimigenio, se non adJirittura stregonesco
della natura. Anche lei, come Slataper,palpeggiando ,Z;r;;;;;
"
chiandocon la pahnaapertasull'orto )egti stagni, anduru
sp"iantro
ra
nascita della p ri nzauera?
Nel 1901una grandesofferenzapsicorogicacostrinse|autore
a
un lungo soggiornoin Carso,che silraclusr! ir, .r' percorsoiniziatico e gli fececapireche il sentimentodi nostalgiap.. t.
,urt" origini non potevaesserela premessa
per ir ritorno ain nido disfatto.
NIa patrzalontana sostitui il futuro nelLaterra del sole.Era incredibile.Tutto cid sembravaaderireperfertamente
allamia purr"iirt
Dovevaanchelei rinunciarealla iantasticatentazionedi
tornare
nel castellodorato?Proiettarsie rinascerenel futuro?
Il termineDolca,che io sappia,non esiste.La sua radicetede_
sca.perd,Dolch, potrebbealludere allalama,al coltello,
a cid che
tagliae divide.Dolch d effettivamenteuna parolag.r-uni.u
ur.uica, nel sensoche d. uno Friineuhochdeutsci- dicia'mo.h. pot..bbe esseredel XV secolo- chesignifica pugnale,stiletto.Esist.
iJ
tre il verbo dolchen= pugnalare. Ma bo'iro - nelle associazioni
ii
carla - ci portava alla dolcezzae arlamitezza,cosi come ana gradevolezzae alla mansuetudine.Dunque, se lo strumentoa il
loJ_
tello, nostro compito sari quello di iecidere, mozzare,
troncare,
separare.
Recidereogni legamecon il passato,e dunque.o., lu t"n_
tazionemai completamenteabbandonatadi poter riuiu.r. i
tempi
dei fasti del castello,ma anchecon il suo opporto, I'urp"tto
.ori_
pensatoriorappresentatodalla indomita iivoluzionaria,
volutamenteanticonformista.Dolcaci dice che separazione
dev'esserci,
ma.rispettosa
del passatoed anchein grado di dimenticarlo,innovativae armonica'ci mette in guardiae addolcisce- pur
confermando-lo- I'eroismo, I'irruenza,Ia voglia di cambiaie
ua ogni
costo di Slataper.

ND

DolcaSlataper
I-e indicazioni di quest'accadimento sincronico - grazie anche
queste
ir
amplificazioni - appartvano ora chiare.
Come gii detto sia io che la paziente ci trovavamo in una situazione <lifficile, in quanto laterapialanguiva. lanimus di Carla era
talmente radicato nei suoi processi di pensiero che non erano
bastati gli sfbrzi dei mesi di terapia sino ad allora condotti, e di
rrltri tentativi terapeutici attuati in precedenza da colleghi, per
scioglierne la cartesiana rigiditi; ci voleva un nuovo evento, un
accadimento irrazionale che io owiamente non potevo direttanrente provocare. Il mio lavoro dei primi mesi di analisi si era principalmente concentrato nella preparazione di uno spazio ermeneutico, un temenos,un hortus conclusus,ove cid potesseawenire,
dato che il lavoro sull'amplificazione non permette altro tipo di
programmazione a priori. Finalmente arrivd I'incontro sincronico
con Dolca Slataper, la cui amplificazione pose il problema a confronto con strati pii profondi dell'inconscio, innestando un processoterapeutico
La paziente - credo che ormai si sia capito - appartiene secondo la teoria dei tipi psicologici di C.G. Jung alla tipologia di pensiero introuerso. L'impostazione introversa aveva determinato in lei
un rapporto primitivo e arcaico con I'oggetto, che aveva assunto
caratterisdche stregonesche.Ora I'evento sincronico e la sua interpretazione avevano corretto questo atteggiamento, ponendo il
problema a un livello pii primitivo. Aveva dato voce all'inconscio
personale.Liberando le funzioni sino ad allora imprigionate Carla
pot6 ascoltare la propria estroversione e finalmente senti - in un
certo senso per la prima volta - la mia voce. Naturalmente cid che
awenne non fu solamente I'incontro col suo inconscio, ma anche
con I'inconscio collettivo e cid che sperimentd non fu soltanto primitivo, ma anche simbolico: uero per il futuro.
Tutto questo non deve meravigliare dato che un evento sincronico - come pir) volte mi d capitato di osservarenel lavoro clinico
- d in grado di correggere I'eccessivarigiditi di un'impost^zione
psicologica, facendo vibrare I'estroversioneverso l'introversione, e
viceversa. Inoltre, quando lo si tratti con la tecnica dell'amplifica-

47

StefanoBaratta

zione, capita spesso che si passi anche nel giro di brevissimo


tempo, a volte in un lampo, da una funzione all'allra, dal pensiero
al sentimento, dalla sensazioneall'intuizione, per poi magari tornare al primo. La sua importanza sta anche in questo. Nella capaciti di lavorare sia all'interno della funzione principale sia con le
funzioni inferiori, amplificandole e portandole pii vicine alla consapevorczza,
Nel caso di Cada il passaggioall'estroversione aveva permesso
un nuovo atteggiamento verso il mondo esterno, il mondo degli
oggetti, che aveva aperto nuove strade alla terapia.
Il pensiero aveva momentaneamente abdicato a favore del sentimento e - quella stessanotte - una sensazionenuova che I'accompagnd per tutto il pomeriggio produsse un ricordo: il libro di
letteratura, la pagina aperta dalla madre (alla voce Slataper?),un
biglienino in cui malediceva i genitori, i rimproveri, la lite, e molto
peggio...
Fu questo il momento della sua prima dissociazionenevrotica.
Da li divenne vittima inconsapevole del suo animus. Li assunsesu
di s6 il potere del logos.La sua ostinazione. La direttiviti. La voglia
di dominare. Li venne abbindolata da un pensiero di second'ordine, che procedeva da convincimenti non correlati con la realti. Li
dovemmo tornare.

Filippo Fimiani

Due in uno
Anacronismie sincroniedell'immaqine
L 'a m o u rr 6 ci p r o q u e[...] m e t e n l e u [...1
la perception dc l'objet int6ricur dans
l'objet ext6rieur
llltlT()N
Latmosphirc - c'est I'obscurit6m6me de
l 'i r n r r g c
I,L 'IN AS

Un fondo compatto e spopolatoverde petrolio, in bilico sul


solo piedesinistro- il destrosospesoin un quasimalfermoe miracoloso,tra ombrae terra:staper caderespintaall'indietro?O sta
per spuntarefinalmenteoltrela sogliaterrosa?-, unadonnanuda,
collo scopertoma lunghi capellineri e caporeclinatodi profilo per
1osforzo,respingein basso,mani sullespalle,un uomo in giacca
quasi
scuracollamanosinistrasullacosciadi lei,quasicarezzevole,
48

49

Filippo Fitniani

all'altezzadel pube, colla destra invece spinra fin sul fianco destro,
quasi a stringerlain un abbraccio da lividi, quasi a rigirarla all'indietro verso il vuoto o verso di s6. In primo piano, I'uomo, di
schiena,occupa solo una parte della figura femminile dietro di lui;
sbuca dal lato delle ombre portate, ombra fra le ombre, reciso dal
resto del suo corpo, invisibile, come lo d I'aria dal respiro; l'uomo,
ombra immembrata e incistita, invade il corpo della donna, ci s'incolla addosso,c'incide dentro, possessivo,I'inseguimentoinsistente e imorowiso.
i! L)s Jourc gigantesquesdi Magritte, del t9Z8,r che aveva avuto
gii, un'altra versione pubblicata nell'ultimo numero della rivista
parigina "Distances" di Paul Noug6 nell'aprile del medesimo
anno, col titolo L'Aube desarmdee che Magritre aveva presentaro
a Patrice Lecomte insistendo insieme sul tema - pii che un tentativo di stupro, <<lospavento che possiede la donnar, - e sul <<sotterfugio> tecnico, grafico prima e pittorico poi - un <<rovesciamento delle leggi dello spazior>graziea7mantenimento della figura maschile nel contorno di quella femminile. Contenimento che d
una contesa,composizioneche tende la rassomiglianza un paros^
sismo insiemerealista,meta-pittoricose non inter-mediale,
e denigratorio - le fattezze della figura citano il classicismo enfiato e
appesantito di Picassoe L6ger e le rotonditi burrose delle bandesdessindesd'awentura, d'altronde gii recuperate nella sdrie noire di
quegli anni ispirata alla versione cinematografica di Fant6mas di
Louis Feuillade e alla cronaca nera. Contenimento illusionista che
disattende il riconoscimento percettivo e cognitivo abituale di
figura e sfondo, che E una coesistenzapolemica, r,rnagigantomachia figuraleentro il figurativo.
E qui escogitata una ripresa originale di uno dei principi sovrani del surrealismo, di derivazione dada ma ritrovaro nel plan de
non-conuenarcce
di Max Ernst (Magritte elogia le illustrazioni per
Rdpdtitions di Eluard, del 1922) e, di li, nella moltiplicazione prospettica di de Chirico (Magritte rievoca la promiscuiri tra una
testa antica e un guanto chirurgico in Canto d'amore, del tqtq): il
collage. Il principio poetico dell'accoppiamento ingiudizioso ma
semplificatorio di soggetti differenti, del raggruppamenro emblematico o della collisioneesemplaredi diversi oggerri,rappresenta-

t0

Due in uno

ti- come dir) in Ligne de uie, confercnzadi Anversa, del 1918 - in


<tutti i loro particolari manifestirr,fedelmente raffigurati neiia ioro
apparcnz^ sensibile, d, infatti, mantenuto all'interno della sintassi
e della grammatica della pittura figurativa in quanto tale. In questi
anni, durante il soggiorno a Perreux-sur-Marne e a stretto contatto coi surrealisti parigini, Magritte scopre difatti il mistero non tra
le cose ma in esse,non nella retorica iconografica della contrapposizione e del dipaysagema nell'iconologia materiale della co-esistenzae della co-fusione.
Si guardi, per rimanere al precedente pii significativo di Les
lours gigantesques,l'affrorare,il traspirare organico e vegetaledella
materia naturale per eccellenza- il legno, inanellato da Freud, in
una celebre sinossi semantica, con byle, Holz, Stoff, Madeira, mater
e materia - in La Ddcouuerte:2in questo ritratto di donna, del l92l,
sono lasciati intatti i materiali e le forme della pittura ed d del tutto
inindagata la sua figuraliti materiale, a ribadire, quasi didascalico,
un symbolischenGebrauch di significati gid predefiniti e costituiti.
Se si tratta di un <<collagedipinto interamente a mano>), come
auspicavaMax Ernst, essosi guarda bene dall'andare au-deldde la
peinture, giacch6 l'assenzadi frattura e di confine tra due o pir)
materie di due o pii oggetti, la compresenzae la sincronia di due
o pii sostanzee oggetti, di cui Magritte scrive a Noug6 nel novembre del 1927, a sempre risolta e resa nella continuita della superficie pittorica. Non si tr^tta ne d'un assemblaggiodi elementi figurativi e stilistici - come nella pittura-nella-pittura della riuerie
modernista e archeologica, letteraria e meta-pittorica, di de
Chirico -, n6 d'una combinatoria di anacronismimateriali - come
nella morfologia generalizzan dei frottages di Ernst, che fa della
trcatiire interrogie il principio aleatorio e ornamentale d'una sincroniciti poietica tra attiviti artistica e generazione naturale.
Magritte d dunque assai distante dalla anamnesi dell'inconscio
morfologico messa in essere da Ernst in Histoire Naturelle, malgrado sembri ricordare e condividere la sua riscoperta, il 10 agosto 1925, della maccbiadi Leonardo, di Cozens e della tradizione
dell'image ruade by chance,e la cui portata gi) intuisce Breton nel
1921, poiin Le Surrdalismeet la Peinture, proprio del '28, e nell'auis au lecteurdi FemruelaA ttes de|'29.

t1

I:ilippo Fimiani
Sar) proprio Les Jours gigantesquesa ribadire che sostanze,
nature e simboli diventano gradualmentequalcos'altro,che si trasformano lentamentein altro da se e si fondono in un'unione inedita; e che tale potenzialiti metamorfica,pur refrattariaa una univociti identificatoria ed eidetica, d sempre raggelatae fissatain
forme controllatissime,che tale esuberanzametaforica d comunque regolata da un'art de peindre gi) tutta concettuale. Listante
d'un presenteche non si realizzeri miri ma d coagulatoin un anenire eternamentea venire e in gesti statici d dunque il tempo tragico di tale immagin e fatta di due eppur una, in bilico tra caduta e
arrivo, sospesasenza durata tra violenza e abbandono, insieme
ribelle e reclusa tra liberti e necessit},tra esistenzae impotenza.
Magritte, in un incompiuto rdcit a quattro mani con Carnille
(ioemans, definisce <.miracoli>,i gesti e i movimenti di questa
endiadi (di animus e anitnd?)imprigionata in figura, denunciando
la postura immobile, pii staruariache pittorica, di quest'immagine-rnontaggio (androgina?) di maschile e femminile, di questa
polariti intensificata- violenrata,non sublimata- in uniti.
Unit) antiteticadi movimenro e paralisi,in questedttitude.,passiouellesE perd all'opera un ahro principio genericodell'immagine, che affenna una pittura ormai decisamenteeterogeneatanto al
sincretismocompositir,o del collagequrrnto al sincronismomorfologico del frottage, e forse capace di declinare insierne anacronismo espressir,oe illusionismo figurativo, memoria figurale di gesti
remoti e riflessionelinguisticasulla percezionevisiva.Mi riferisco
alle attitudes ilbgiques dei corpi isrerici disegnati da Paul Richir o
fotografati da D6sir6-Magloire Bourneville e Paul Regnard alla
Salptridreal seguitodi Charcot; d'altronde, proprio nel marzo del
1928, lo stesso anno di Nadja e delle opere di Magritte, "La
Rdvoh"rtionSurr6aliste"pubblica Lrnresro di Breton e Aragon, Le
cinquantenaire de I'hystdrie, e due anni dopo L'Imnzaculde
Conception riprende alcune foto di Bourneville e Regnard. Tale
modello, perd, e malgrado i fraintendirnentidei surrealisti,eccede
il regestoclinico e protocollare di Charcot e sembra consenriredi
rivedereplasticamenteed espressivamente
all'opera nella figura di
Magritte quella che Freud, nel 1908, avevachiamatola toiderspruchsuolleGleichzeitigkcz7,la simultaneird conrraddittoria delle Troses

t2

Due itt tttto

' .t,rttiqut'sdegli attacchi isterici. Lincomprensibiliti, Unuerstrin,'tr,l,kt'it,del colpo isterico e della figura magrittiana, entrambi
,,r1'1'si1iva-"nteiliusionistici e teatralmentedoppi e posseduti,d,
,lilrrtti, tale perch6 risultato fragile d'un conflitto, d'una lotta
'tra forze opposte, tra antitesi inconciliabili eppur sinr,iltzrlrtcsczl
\ r()nichema non determinate.Il ribaltamento percettivo tra volurrt'e ombra grazie al sotterfugio tecnico dell'unica figura, insieme
r isrlriletutt'insierne- come una statua:come in Les lours gtgantcper Goethe, e non solo - e tuttavia
\tl//L's,o come il Lac.tcoctnte
incluietante,tutta riconoscibilecl'un blocco e tuttavia indecifrabiIt'. scmbra mettere in opera, allora, una dinamica formativa - plasrica, contraddittoria, sovra-determinata- dell'immagine e del
!.estoespressivo(dinamica che d, tra I'altro, del tutto assentedalla
topica e dalla sirribolicajunghiana).
Nelle pagine del ricit di pugno di Magritte, pubblicate nel
1978,un po' canovaccioiconograficoun po' commento esegetico
.lcl dipinto e dcl discgrro,compaiono proprio il motivo della statua c quasi una rivisitazione ribaltata del mito di Pigmalione: la
.lonna lascerebbel'<<improntadel suo incantesinro>sulle statuedi
cui ,! stata modello, finalmente <<animatedi vita (o animate di
Indizi letterari della costruzionedella rappresentazione
n.rorte?)>>.
e spie metaforiche delle implicazioni nascostedel suo dispositivc'r
forrnale, queste parole dicono gli eftetti profbndi clell'errupdtia
nella produzione e nella fruizione dell'immagine e ci awertono a
ben intendere un'affermazionecli Magritte circa la brutalit) ,.non
solo esteriore>>,
ciod inerente alla scabrosit)del soggettoe alla trovata tecnica, di Les Jours gigantesques.I itnpronta dice qui, infatti,
clella memoria psichica che si attualizza in fantasma e in gesto,
denuncia il doppio movimento di incorporazionee proiezioneche
c\ all'origine della nascitauna e bina dell'immagine, insieme interiore ed esteriore,imrnaterialee reale,r,issutae percepita,insierne
materia e ambiente, sangue e aria, confusione di s6 e dell'Altro.
Descrive come I'emozionedivori le distanzee costringalo spazioa
stringersi addosso in un tatuaggio d'ombra - come una "vogiia"
riemersa dalle regioni pii nascostedel cuore e finalmente visibile
decalconraniad'un segrcto;raccontacoure,impalpabile eppur fisica, I'atmosferaincarni figuralmentee tattilmentc il desiderio.

))

Filippo Finiani
Limmagine afferma insomma I'intenso e lllocalizzabile contatto, immaginario e sentito, attivo e passivo, con Ia Psychddell'Altro,
estesaper ogni dove e inafferrabile come il respiro del vento e il
sospiro dell'amante; informe come l'<<immagine d'al.a>>, ein
Lzftgebild, che I'anziano Goethe canteri in Ulrike von Lewetzov,
sua rediviva Elena - quasi eponimo uno e molteplice dell'anacronismo -; duttile come la nuvola che fa notte in pieno giorno e cinge
da ogni dove Io - 1o racconraOvidio (Met.,I,588 750) e lo raffigura Correggio (Gioue e Io),1 amn'irato anche da Bataille -, mortale insieme restia e arresa al corpo-respiro, all'affanno rapace del
cielo da lei stessainventato e plasmato, per dida con Aristotele,
naturalmente in sogno. O d lei a esser immaginata e formata
dall'Altro?

I'lote
I

Olio sul tela, 16 x 81 cm, Kunsrsammlung Nordrhein-Vestfalen,


Dtisseldorf.

Olio su tela, 65,2x )Q) cm, Bruxelles,coll. privata.

Olio su tela, 161,8x 70,5 cm, Vienna,KunsthistorischesMuseum, l530ca.

Bibliogra/ia
Jean-Martin Charcot, Paul Richer, Les Ddmoniaquesdans l'Art (1878), 6d.
G.Didi-Huberman et P.F6dida,Macula, Paris 1984.
Andr6 Breton, OeuuresComplltes,I, d. M.Bonnet, Gallimard, Paris 1998.
Max Ernst, Ecrtts,G^Ilimard, Paris 1970.
Sigmund Fretd, Hlsterische Phantasien und ihre Beziehung zur Bisexua/ittit
(1908), trad. it. in Opere, ed. C. Musatti, V 1905-1908,Boringhieri,
Torino 1972.
ld. Vorlesungen
zur Einfiihrung in die Psychoanalyse
n916-7), trad. it. cit., IX:
1911-r92). 1977.
Ren6 Magritte, Ecrits Complers,6d. A. Blavier,Flammarion, Paris 1979.

,4

FedericoFerrari

Esempio

Cid che colpisce un "profano" quando si ar,ryicinaalle pagine


junghiane sulla sincroniciti sono gli esempi che lo psicanalista ne
di. Viene quindi da chiedersi cosa sia un esempio. Ma a questa
domanda, in realtd,non si d) risposta.Non tanto perch6 I'esempio
sarebbe indefinibile o non risponderebbe alla domanda fondamentale di tutta la filosofia <<checos'b?>>(ti estin) - domanda che
tra l'altro, perde di attualiti con I'awento dell'epoca della tecnica,
orientata al come pii che al perchd - ma piuttosto perch6 I'esempio ha gi) sempre risposto, prima di ogni possibile domanda'
Lesempio d I'esposizione della mancanza di domanda o del fatto
che il suo essere d gii tutto li, nella sua semplice esistenza.
Uesempio i tautologico, fa tutt'uno con il suo esserein atto, con il
suo essereun possibile in atto: un uomo d un uomo, e niente di piir
- ma neanche niente di meno. Cosi un uomo che soffre non d il
rappresentante degli uomini che soffrono, non A l'elemento campione della statistiia e nemmeno il tipo da prendere a modello' E
semplicemente un esempio degli infiniti compossibili che compongono quell'insieme che prende il nome di "uomini che soffrono". In questo senso,un esempionon E mai esaustivo,pur essendo tautologico. Inoltre ogni esempio E perfettamente sostituibile un esempio vale l'altro - ma d anche totalmente unico: "2" e "4",
entrambi esempi dell'insieme dei numeri pari, sono indifferenti
nella loro differenza. Uesempio d al di l) del sistema rappresentativo: non rappresenta nulla, presenta soltanto la propria singolare
esistenza,il proprio esserequello che i.
Ma come parlare di un esempio?Come dire appunto I'esem-

5t

f-eJt'rico Ferrart

plarit) di ogni caso, di ogni occorrenza acausale,di ogni singola


soffercnza, senza tradire la loro specificiti?
Il problema d difficile, non solo per il saperenecessariaurente
incerto di colui cl.resi occuira della sofferenzaaltrr,ri,ma anche per
ragioni logiche e filosofiche.Lesempio, infatti, ha cerramenrc a
che fare con il linguaggio, non d un suo "fuori", un qualcosadi
extralinguistico. "Esemplare B cid che non d definito da alcuna
proprieti, tranne I'esser-detto".Cosi "un evento acausale"d un
esempio dell'insieme che prende il nomc di "eventi acausali".In
questo senso,un esempiol-rala propria specificiti nell'esser-,/e,/lo
x o y. Il dire, I'esserelir-rguistico,
i il fondamento di tutte le possibili appartenenze, di tutti i possibili insiemi di esempi. Riap
propriandosi dell'esserelinguistico, quindi, ci si riapproprier.ebbe
dell'appartenenzastessa,superando cosi ogni particcllarit) come
ogni universaliti, o meglio, l'aut aut tra le due. Il che d esarto,ma
solo a patto di aggiungereche il detto d la cosastessa,e la cosaE il
detto. In quesro modo si potrebbe anche dire che I'esserelinsuistico, I'insieme di tutti i possibili esempi,d il nondo,. uiceueisa.
Rinvio dall'uno all'altro, in una distanzadi nulla.
Allora, I'esempio sarebbeliberato non ranro per mezzo di una
sottrazionedella presunracosain s6 all'insiemedei predicati - poich6 I'esempio non b indicibile, ma B sempre detto - e nemmeno,
quindi, per n)ezzo di una parola vergine capace di liberarsi delI'ingombro delle cose, ma piuttosto arrratversola liberazione di
tutti i predicati possibili, la riduzione di tutti al lor-o cararreredi
esempio,di singolaritiiuniversaleche nel dirsi x o y, ogni voita, di
nuovo, configura un mondo di possibili.
Essereesempio, farsi esempio, significa dire, ogr-rivolta e sempre di nuovo, "anche questo d mondo; questd d la mia sofferenza",
cioE dire I'evento dell'esserelinguistico, dove pero il "dire" va
inteso come un mostrare e quindi un fare. Farsi esenpio, cos'altro
significa se non cid che i Greci, e ancora Marx, chiar.navanoprdxi-r:
un fare nel quale l'agente dell'azione (e quindi anche del dire) si
"produce" nel suo stessooperare?
Parlare d'esempio, dunque, non vuole affattosottintendereun
abbar-rdono
della dimensionedell'universaliti a favore di un particolarismo,pii o meno chiuso. Il particolarismo,infatti, i la nega-

t6

Lselll p I0

ziorrcstessadi cid che s'intende parlanclod'esertrpio.Particolareb


r iir che non risponde che a se stessoe di se stesso.Le particolaritit
:ono esaustive,I'esempio,i complementare.La particolariti nega,
r'()n la sua stessaesistenza,la categoria di universale.Lesempio
,lovrebbe evitareqLtestorischio, rientrando in una dimensioneche
l)otremmo definire di universalit) singolare.Lesempio dice solriult():"ecco un possibilein atto, all'interno dell'insiemedei possibili", mentre il particolare dice: "ecco la sola attualit)r possibile:
I'affermazionedella mia particolariti".
Il particolarismob sempre particolarismopredicativo. Dice: io
sono x) y, z, oppure: questad la mia sotferenza,questele mie solrrzioni, queste le mie certezze,queste le cause e questi i fini. E in
Llucstomodo presuppone conte giit definito cosa sia "i{)", "x" e
l"'essere" che li unisce.L'esempio non put) invece dire: "io sono
x", poich6 la sua non d una funzione connotativa, ma piuttosto
denotativa ("un x"). Un esempio pud solo essere lnostrato.
Lesempio dunque non puo essere ipostatizzato in un predicato
particolaree nemmeno in un insiemeassoluto.Un esempionon sa
nulla dell'insieme che esemplifica,perch6 in sensostretto I'esempio pud solo indicare un insieme a cui appartiene ma non pud in
nessunmodo esaurirlo o chiamarsi a rappresentarlo'Un esempio
d solo un esempio,tra infiniti altri, pur mantenendo il suo carattere d'esemplariti: E rnanifestanlentepercepibile da tutti. Esso non
rappr esent a un'appar t enenza, m a, com e scr ive giust am ent e
Agamben, mostra la possibiliti di espropriarsidi tutte le appartenenze,per appropriarsi dell'appartenenzastessil.Di qui segueche
la semplice esistenzadi un esempio e la dimostrazione del fatto che
l'universaliti non i mai astratta,ma sempreconcreta.Ogni discorso universale deve concretizzarsiin una pluraliti di esempi, alrimenti d un discorsovuoto, un insiemevuoto.
Lesempio, quindi, attestache l'insieme non E vuoto e che dei
possibili sono, appunto, possibili, anche quando sembranoimpossibili. Esso attestala possibilita di una particolarit) che cntri a far
parte di un'universaliti. Infatti, non si di mai un solo esempio.
Lesempio d sempreplurale o, meglio, I'esempiosi di semprecome
rinvio a una pluralita. Un esempiounico non sarebbepiu un esernpio, ma una regolaeccezionale:uno stato d'eccezionesottopostoa

t7

Fcderico Ferrari

un Filhrerprinzzp. Lesempio, invece, conserva nella sua esempla_


ritd plurale un rapporto con una regola valida per tutti i casi sin_
golari. Come scrive Nancy, .d'esempio B scelto e messo da parte
per presenrarequalcosadi grande, d'eccezionale.
eui, quel ihe A
esemplificato, d I'eccezione della singolaritd - i., quanio essa d
anche la b-analeregola della molteplicitd. Ma una tale regola, come
d giusto che sia, non ha altraistanza che i suoi casi d'eccezione e
d'csemplarita>.Ed d esatramenrecosi: I'esempiod l'eccezioneirriducibile d^ellasingolarit), <<inimitabilenel suo sressoessere qualunquerr. E per questo che non d esatto dire, come fu unroru
Nancy, che ol'esempio, qui, non rinvia ad una generaliti o ad una
universaliti'>. Esso, infatti, r'i rinvia proprio in quanto singolariti
universale, valida, ciod, nella sua insostituibile uniciti, p..-, tu,,o
I'insieme d'appartenenza. Se cosi non fosse, l,esempio si trasfor_
merebbe in particolare, in quanto ab,soluto. Detio altrimenti,
come fa Agamben, <.dauna parte, ogni esempio E traitato come un
caso particolare reale, dall'altra, resta inteso ih.
non pud vale_
"rro
re nella sua particolariti>>. La struttura dell'esempio
d, dunque,
quella del rinvio, ma di un rinvio in quanto a.rdrta e ritorno:'dai
singolare all'universale, dal centro alla perif-eria,da s ali'altro, e
viceversa- dove il polo d'andata e quello di ritorno si danno solo
nel percorrere la distanza; letteralmente, non vi sono n6 prima n6
dopo.
Lesempio, quindi, d sia particolare che universale(e non n6
_
I'uno-n6 l'altro), poich6 essoe esattamenteuna singolariti universale:I'unico punto in cui i due termini possono assumereun senso
senza ipostatizzarsi - senzaciod soccombere al rischio dell'autonomia, ma piuttosto facendo sistema (essendoil sistemacid
che
tiene insiem.egli esempi). La sua struttura esistenzialed quella delI'et et et... all'infinito.

58

SergioA. Dagradi

Esistenza
Lungo d il tempo, ma il vero awiene.
H.)LDIR-LIN

Milan Kundera, in una pagina esemplarede Linsostenibile leg


perezzdtlell'essere, si i soffermato ad analizzare I'eccezionaliti di
ogni storia d'amore, di ogni rapporto umano. Commentando una
situazione di turbamento del protagonista afferma: <Quando
Tomds tornd a Praga da Zurigo, fu preso da una sensazione di
malessereal pensiero che il suo incontro con Teresa fosse stato
determinato da sei improbabili coincidenze.
Ma non d invece giusto il contrario, che un awenimento d tanto
piir significativo e privilegiato quanti pii casi fortuiti intervengono
a determinarlo?>>.r
Alcune pagine precedenti contengono un'altra osservazione
dello scrittore ceco che merita la nostra attenzione: <<Nonsi pud
mai sapere che cosa si deve volere perch si vive una vita soltanto
e non si pud n6 confrontarla con le proprie vite precedenti, n6 correggerla nelle vite futurer>.2
Queste due considerazioni,apparentementedistanti e sconnesse,possonoin veriti dire ben altro. Assumiamo- innanzitutto - la
prospettiva, coltivata in particolare dal pensiero femminista, del
testo come luogo di configurazione di senso dell'esistenza e di
emergenzadel proprio s6.Attraverso il raccontarsi,gli accadimenti della vita assumono per noi una trama, owero un senso, dai
quale si staglierebbe un s6 coerente ed unitario: a differenza di
ogni metafisica certezza nell'esistenza di una sostanzialiti soggiacente questo s6, precedentee indipendente da ogni forma di narrativit) e da ogni configurazione autobiografica, il pensiero femminista ha sottolineato la dipendenza di questo s6 dalla modula-

,\crgioA. Dagratli

I:J/ J t eilZA

ziclnedel racconto.Ii potere performativo del


test' e crellesue s'ategie retoriche presenta a noi un s6 che potremmo
definire fanta_
snatico, e che riverbera I'alone di incertizza che presiede
gI ;.;;
dimenti della nostra esisrenza.rE, lo stessoK,.,ri..o,
.l"l'r.rto, u
ricordarci come I'arte dei raccontareabbia a
che fare co
gezza dell'incertezza,t in quanto consapevole
"
d"ll'op".o,. ";;;;ni;;;",
realti sce'ra da verit) assolute,
pnpoiut, viceversada veriti
plurine, relati'e e con'adclittorie,
-u il ,r...,.r,o.r, assume
piena_
mente l'orizzonte di indeterminatezza della prassi
umana.
Lesistcnza untana, quindi, quale accadi-"nto
di eventi che
possono essereinterpretati corne non guidati
da logiche sovradeterminate:il senso,viceversa,.o-" p.oJuzione
di n.ssi tra u..u.ri
nrenti sincronici, che assumonovalore per il soggetto
stesso..g.,,
dosi rispetto al caos possibiledel diuenire. E ,irl.tto
n u. alu?ni
re sentito come minaccia perchd privo di senso.
La costruzionedi
senso viene pertanto a delinearsi come tutela
dall,angosciadel
divenire, del non sensodell'esistenza.
Ricorda g-onu.lJs."*r".,
<'La volonti di salvarsi dalla minaccia dei
divenir. d ;r"-;;ii;
fbrme originarie di dominio. [...] per salvarsi
d necessarioarginare la minaccia del divenire, ciod controllarla, so*oporla
u unu [gg.

e dunquedominarla>>.5
Liberarcidallacasuarira
i.r,u.fJ".;,

Ai

fortuito aggrovigliarsidegli eventiche dipananora


nostra.rirt.,rza'6 I'n questo dare senso,in questaariribuzione
di rogiciti, di
raz.iona/izzdzione
deglievenriemergeil percorsodi indiviiuazione
del soggetto:
il soggettosi mosrratru-ii" la suacapacitidi storia,
di farestoriadi s6 e quindi di autodeterminarsi,
,ii scegliersi.
Nei
prenderesensodegli elemenrisincronici,questi
stesii elemenri
sonoelaboraticomeesperienza:-come
la propriaesperienza
e quin_
di cornese/bst.'-Ma di u' s6 che og.ri eu.nto successrvo
mostra
nellasuaimpossibilit)a pensarsicomesrrutturachiusa
e immutabile, definitain quanto definitiva:<<Ladistruzionedegli
imm.,tabili da parredellanoviti imprevedibiledell,evento
d [...] determi_
nata dalla contraddizioneche l'evenrointroducenella
struttura
inrmutabile.I-leventoirrompe in questastruttura
appuntocome
noviti imprevedibileche d in contraddizione
con ra-dimensione
chelovuole anticiparee ridurrea s6traslormando
in un non niente la nientit) originariadell'evenro>r.s

60

l.'agireaurocomprendentesiclell'individuo - dero di nuovo , r'rr'rrdi dirimere I'accaderedi eventi coincidenti, posti in relaziorr r)()ncasualie aventi significatooriginariamenteuguale o simile;
l.r sirrcror-ricitide]l'esistereviene piegata dalla riflessionedel soglr'tto, ch solamentenell'istituzionedi nessicausalie di gerarchie
,li significatotra gli eventi mette alla prova se stessoe la sua possil,rlita di senso,sempre in bilico tra individuazionee nevrosi.
I IeideggerianamenteI'esistenzasi t.nosfraqtrindi coffie cx-r'rlc,i': il suo cafattere di trascendentalit) viene manifestato dalla
n()stracapaciti di esserestorici, iu quanto esseriche nel compren,lersi delineano la temporalit) della propria vita e la scansione
,legli accadimenti che I'hanno caratterizzata,ma aprendosi al conr('n1poal possibile.In questo atto di alltocon-tprensione
il soggetto
unrano d sempre oltre, al di l) dei meri fatti: d appunto Da-se,in,
('sserea cui ne va del proprio esseree del sensodel suo esistere.In
tal sensocrediamo inoltre accostabilequestavisione dell'esistenza
urrana a quella prospettatada CharlesTaylor,con la sua idea della
at t r aver soun
l )crsonau m ana com e sogget t oaut o- int er pr et ant esi
propri
di
articolazioni
espressive
dei
delle
sentimenti,
lrluralismo
proprie emozioni e I'assunzionecli una costanteresponsabilitanei
confronti delle valutazioni cla lui compiute rispetto al proprio
asire.')
l'l ote
1 M. Kundera,L'insostenibile
(1984),tr. it., Ade$hi,
leggertzza
tJell'essere,
p. 56.
Nlilano19c)8r5,
r Ivi ,p. 16.
I Su questetematichefbndamentalc
A. Cavarero,Tu cheni guurtli,tu che
ni racconti.
Filox,/iadellanarrazion
e, Feltrinelli,Milano2001t.
r M. Kundera,
(i986),
L'artedelromanzo,
tr. it. Adelphi,Milano1988,pp.
20-21. Ma ricordiamoar-rche
<<Lanarraziole paroledi AdrianaCar,arero;
ne,si sa,d un'artedelicata,
essa"rivelail significato
senzacommettere
I'erlore di definirlo".Contrariamente
allafiloso{ia.
checlarrillennisi ostinaa
catturareI'universonellatrappoladellatlefinizione,
la narrazione
rivelail
finitonellasuafragileur.ricitie ne cantala gloria' (A. Cavarero,
Tu chcmi
guardi,tu cberni raccortti.Filoso/iadellanarraztone,
op. cit., p. 11).
5 E. Sevelino,Leggec'ra.m,Adelphi,Milano 20025,
p. 15.

61

SergioA. Dagradi
Ancora Severinoci ricorda che: .Nel suo significatoessenzialeil caso
d
I'uscire dal nienre, il caderesull'esistenzaessendostarogettato da niente.,Il divenire in quanto tale i caso>>
(E. Severino,Leggee caso,op.cit.,p.
z) ) .
Si stagliain quesradinamica,in questo processodi individuazioneil pro_
blema della.perdita- junghiana_della Jimensioneinconscia,ossiaarchetipa e quindi collettiva. Allo stessotempo vi d un sottile equilibrio nell'evitare la massificazionealla quale ogni dimensione colleitiva rischia di
richiamare.
8

Matteo Vercesi

Fanciullo salvatore
... i mia opinionecheagliarchetipisiano
legati in certecircostanze
a fenomenidi
contemporaneiti,
cioddi sincronicitd.
c.c. JuNt;l

E. Severino,Leggee caso,op. cit., p. 44.


Ch. Taylor, La topografiamorale del sr', (19gg), tr. it. Edizioni ETS, pisa
2004.

62

Il fanciullo salvatore,figura dalle caratterisdche divine, annunr rirtricedi una nuova era, pud essereritenuto cifra della sincroni, iti: non interpretabile attraversola discontinuith e la causaliti rrr sintesicome immagine di una tappa dell'esistenzache pud rinr t'nire il proprio compimento esclusivamentenell'evoluzione che
,.trrduce a fasi posteriori, "mature" - bensi attraversola compredi possibilita, date dalla convergenza di temporaliti diverse
'r'nza
..hc si correlano a spazi particolari. Egli si presenta sempre ina\l)ettato; fa la sua apparizionein luoghi inverosimili (nascitadall':rcqua, dalla pietra, da un albero, ad esempio) <: sotto aspetti
straordinari (bambino, nano, animale,hornunculus).
L archetipo del dio fanciullo i incredibilmente diffuso, connesso ad ogni aspetto del <<motivobambinon;2 non soltanto riscontrabile nell'immaginariodi culture e tradizioni, bensi anchenegli stati
individuali di dissociazione. Gli homuncoli che compaiono nelle
rranifestazioni schizofreniche (si pensi all',rallucinazione del baml.>ino>presente nelle donne alienate) sono il prodotto del dissolvirnento di una personalit) che si trova ancora al <<gradodella pluralit)>>,dove I'io non e in grado di vivere la propria totaliti se non
.,nella comuniti della famiglia, della tribi o della nazione>>.
Si tratta di uno stato di scissione,di incompatibiliti tra lo stato del presente e quello del passato: sovente il fanciullo incarna elementi
dimenticati dell'infanzia, venuti in contrasto con aspetti dell'esistenzache si conduce a livello attuale. In tale condizione I'origine,
individuale o collettiva, rischia di venire pericolosamente minata;
d come se il concetto legato alla nascita tendessead un graduale
offuscamento, riconducibile a una conseguente perdita dell'iden-

63

F,tttt'iuIlo sdluatr,re

\1 .,,,,,\,.t,,,sr
' , r i L r,' r l rt( rt\ttt//.t () i rt ti l tgeal puer, ri schi adi vederl omaterr.rl r,' z .rro
rrr , rrr' rrs tru tzsci g n i fi cati vecl el l apropri a esi stenza,
conte
ru) l)()lcntc t'ichiamo alla decifrazionee all'accoglirnentodel suo
c()ntcnLrtosimbolico, Lln po' come accadecon lo scarabeosimbolo cli rinascita che si mateializza dopo un sogno a una paziente di
imrnagine di
Jung, e che innesta un processo di trasforn'razione,r
una psiche che organizzala materia.
Il rituale, attraverso la ripctizione ciclica dell'cvento mitico,
consentedi riportare zrllacoscienzaI'immagine dell'infanzia,e di
sanarele frammentazictni. In csso d presente anche il <<carattere
di
awenire>>:
il motivo dei fanciullo infatti non soltanto correlatoal
concetto di passato,ma altresi a quello di futuro. Il bambino d
colui che "dcve divcnire", avenrein germe una teurporalit) diversa rispetto a quella gii espressadalla propria condizione; egli d
possibiliti e potenziaiit), ed esprinre sopraturto il senso della
"totalit)". Per molti versi d affine alla figura di Giano bifronte , rappresentazionedel passato,del presentee del futuro; come afferma
Gu6non, ..fra il passatoche non i piu e il futuro che non i ancora, il vero volto di Giano, quello che guarda il presente,non d, si
dice, n6 I'uno n6 I'altro di quelli visibili. Questo terzo volto, infatti, d invisibile perch6 il presente,nella manifesrazionetemporale,
non b che un istante inafferrabile>>.r
Ma innalzandosial di soora
della manifestazione clel transeunte, il presenre contiene o;ni
realti; si pensi alla tradizione dell'induismo, ove I'occhio f.ontale
di Shiva - invisibile perch6 non rappresenraroda organi corporei
- diviene manifestazior-redell'eterniti. Larchetipo del dio fanciullo csprimc quindi armonia e sincronia,non l'opposizionetipica del
dualismo; se ..nella sua formulazione ontologica.il dualismo prevede I'opposizione di due principii>>,5
in tale archetipo possiamo
invece rinvenire una costituzione triaclica,ove la dualiti visibile.
costituita dalle coppie semantichedivino-umano, passato-futuro,
forza-debolezza,completezz2t-carenza.
si risolve e si completa, per
cosi dire, nell'ineffabile sospensionedelle opposizioni; il tempo
presente,intangibile - quindi affine all'aeternus^ poich6 cosranremente mutevole, diviene il luogo "non luogo" ove confluiscono
tutte le fbrme. Gli aspettidell'umano e del divino si elevanoe confluiscono nell'eterr-ro;I'uomo diviene cosi un reftdltls.fanciLrlloche

64

quindi aifern.raritorna al primigenio punto di partenza'Possianro


u.natenesprimendo
lo
scopo
incatna'-to
rc che inianzia e origine
nelrisolve
si
totalitl
della
Il
senso
si,cneal futuro - deil'e.istere.
di
accacluto"'
"non
ancora
del
l'invisibile, che d in sintesi la cifra
per
conchiudere
tendere
dovri
.iJ u .,,1 inevitabilnente I'umano
la temporaliti ciclica propria del mito.' . .
poich6 con
Se <<l'archetiporappr;sentala prctbabiliti psicbica'
d al coned
tipi>>'
irti.tturii'ordinari in una sorta di
figrl.u
"u.nri
priori' forma ricctnct;;1,;. oh forma tlel cctordinametlto psicbicg a
7l fanciullo appare cosi trasccnrclbitc per uia d'introspezione>>,6
offre il dispiegaJ"niulrrr.,-t," retto da Jn principio orclinatore che
e divieesistenza;
di
possibiliti
infinite
di
e la germinazione
..,uluu,o,e''proprio trat:rite le possibilitl che offre all'un.rano,
-.nro
,-'.
ad atofizzare e
ot,r" it principic, d-i causalit) che sovente tende
spegnereI'Anima'
'
cui xttingere
ir-, tol senso,clivienefonte sempre rinnovantesia
forme e temPi.

N o te
(19)2), pref di Antonio Vitolo' Bollati
Carl G. Jung, La sittctctrticiti
1'1'
1980,
Torino
P.
Boringhieri,
(19'10)'in Carl G'
Cfr. Carl G. Jung, Psicologiadell',ttchctipodcl t^anciulh
dclla mitrtktgta
sciettttlin
studirt
ali't
Prolcgtmetti
i"r*, XU-ft Ker6nyi.
Torino 1972' pp' lo7Boringhieri'
Bollati
Trevi,
Mario
ai
itghl, f..t.
scritto Ilfanciu/lo diui148. Il saggitrnasceconrerispostae conlmento allo
citato'
volume
rlledesimo
nel
zo tJi Ker6nyi, contenuto
cit , pp 35'17'
Carl C].Jung, La sincrrtttictt)'
Sat:rd(|962), Adelphi, Milano 2000'
Scienza
Ren6 Gunon, '\tnboli delh
p .1 1 8 .
l o a n P.C o u l i a n o 'In i ti d ci d u u l i sn i tl cci l cn ttl /i .D a i si ste tn i g n o sti ci a l
Jaca Book, Milano \987 ' p' 26'
mondo rttrsderno,
Carl G. Jrrng,La sincroniciti,cit', pp 112 I ll'

65

Fiori gialli
Cristtna Faccincani

Fiori gialli
... Ma, a volte, proprio nel momento in cui
tutto ci sembra perduto, giunge il messag_
gio c he c i pu o s a h , a r ea: b b i a m ob u s s a l o - a
porte che davano tutte sul nulla; e nella
sola per cui si pud entrare, e che avremmcr
cercatainvano cent'anni, urtiamo inawer_
t it am ent e,ed e s s as i a o r e . . .
PROUiT,Il tempo ritrouato
Lavoravo con un paziente che aveva la convinzione
assoluta di
essere nocivo, di avere una negativit) che infettava la realti.
Si oercepiva come una sorta di awelenatore, per cui tutte le cose
con c,ri
entrava in contatto (oggetti, persone) venivano investite
da questa
negativita interna e subivano una metamorfosi negativu.
Aueuu-o
Iavorato molto su questo, io mi ero prodigata in interpretazioni,

cercando di dare altre spiegazioni, altre restituzioni di senso


del
delirio fino a che un giorno successeuna cosa sconcertante.prima
di andare in studio quel giorno ero andata a comperare un
beilissimo mazzo di tulipani gialli, li avevo messi in un vaso poco prima
di ricevere il paziente. Arrivd, raccontd le cose ,,r.."rr" q.,.Ii,
,.t_
rimana, dalle quali estraeva il solito significato. Io ricominciai
a
dire che si poteva darne un'altra interpretazione, si potevano
vedere le cose in un altro modo, opporr.ndo il mio ritornello al
sLro...
quando lui mi disse: <<Madottoressa, guardi sul suo tavolo,
sono
stato iol>. Mi sono girata e i tulipani si erano completamente afflosciati, le corolle reclinate sul tavolo, come morti. Ho avuto un,esperienza di vacillamento, di spiazzamento,nella quale, a un
ini_
ziale sensodi mancanzadi speranzadi via d'uscita, erasubentrato
un movimento psichico di ricerca di relazione con l'evento che
si
era dato, di trasformazione, di accessoalla possibiliti di pensare
nuovi pensieri in concomitanza con I'interruzione violenta
dell'attivit) interpretativa. Naturalmente io non potevo pensare
che cid
che sosteneva il pazientesi fosse prodotto sr.,q,rei tulipani in modo
lineare. Ma nello stessotempo era awenuto, ,"1 q,ri . ora
dell'in_

66

contro terapeutico. Era uno di quei fenomeni che awengono in


sincroniciti, ai quali appunto non si pud applicare una logica di
causalit) lineare. Di fatto quell'esperienza ha portato, nella relazione tra me e il paziente,la possibiliti di parlare di questo suo vissuto in modi completamente diversi. Io avevo avuto uno choc
emotivo che mi aveva consentito di entrare in contatto profondo
con cid che il paziente provava quando viveva la realt) infettata
dalla sua negativiti. Avevo avuto un'esperienza di forte spiazzamento.ero st at aat t r aver sat adalle "sue" per cezioni,essein m e avevano avuto un destino diverso e cid mi dava I'autoriti di riaffrontare il problema dell'interpretazione dei suoi vissuti di contagio
negativo in un altro modo. Ai suoi occhi ero stata investita da quella negativiti e non ne ero stata travolta, in un certo senso ero
soprawissutai avevapotuto suscitarein me una reazione e il risultato non era st at o un r if iut o. . . sopr at t ut t o aveva un t est im one ed
egli stessoera stato testimone dell'evidenza della mia rcazione: a
partire dall'evento di quell'esperienza condivisa le mie interpretazioni potevano esserecredibili; a quel punto potevano anche funzi onare,non pr im a. Le st esseint er pr et azioni,quant o a cont enut o.
ora potevano avere un'efficacia perch6 si innestavano in un'incarnazione.
A distanza di un paio d'anni, durante una seduta con lui, si
verificd un blackout elettrico; ci fu fra noi uno sguardo d'intesa e
il oaziente disse ridendo: <<Nonsono stato io!>>.

l') /

Hc.r'.rc

Giouanni Guanti

Hesse
e Il gictcodelle perle di uetro
... tnirdndoil punto / a cui tutti li tctnpi- e
quinditutti gli spazi- sonprcsenri
...
DANTE.
Pttradiso.
XVII. 17 18

Affinch6 anche il nostro Pellegrinaggic.t


tn Orientc possa dirigersiverso lo stessotraguardo vagheggiatoda Hermann HessenelI'omonimo racconro del I9J2, bisognaavere come bussolala fede
in quel punto arcano che lega con (tlnorein un uolume, / cii cheper
l'nniuerso si squaderna(ParatJiso,XXXIII, 87 88). Bisogna credere ciod, come lo credettero prima o dopo di lui innumerevoli alri
visionari, che possanoviaggiareinsieme,in una fraterna comunione d'intenti, i vivi e i trapassatie i posteri;quelli che furono e quelli che non saranno mai; chi, con-reDantc, s'immagind i propri
accompagnatori e chi invece, come il Pablo del Lupo della steppa,
il pittore Klingsor (non ancor giunto alla sua ultima estate),
Boccadoro e Siddhartae Knecht, percorsemolta strada pur essendo s t at o s o l ta n toi m m a g i n a to .
Tutti insieme appassionaramente,entro le spire di quel nc.tdct
dell'essereche d insieme Aleph, I'inizio e sorgente del Tutto, e
Omega, il Liber in quo totunt continetur degli apocalittici. l|n nodo
che b lecito raffigurarsi anche come un viluppo di fogli, o come un
volume al contempo puntiforme e onnicomprensivo: e dunque,
come una biblioteca, visto che anche la pii sguarnita resta pur sempre un porto accogliente tutto cid che 1o scorrere del tempo e la
diaspora degli spazi terrebbe altrimenti irrimediabilmente diviso.
Contemplo la mia biblioteca, meravigliandomi ancora che il
Gioco delle perle dl uetro poss^ impilarsi frale Odi di C)razio e un
calendario degli incontri dei mondiali di calcio Germania 2006:
sarebbe essacaotica, o in ordine o che cos'altro? Hic Rhodus. hic
saltusr.

68

ln un aureo libriccino Hesse ha affermato che la Biblioteca d


,,(nrl)re<<untempio con mille cellee cortili in cui d presentelo spiriro cli tutti i popoli e di tuttc le epoche, perpetuamcntein attesa
,li lidestarsi e sempre pronto a rivivere in uniti ia multiforme
1'r'lifoniadelle sue manifestazioni>>.1
llibbia (t(t biblia,la raccolta di libri per antonomasia), un nodo
,i,'ll'csserecosi intricato che leggerladalla prima all'ultima pagina
o rrprirlaa casod forse la stessacosa,visto che ogni suo versctto ci
\(ludLlernaun consiglio in apparenza casuale,ma che si rivela inve( r necessarioe irrevocabilegrazieal tocco fatale della...
Prima di poterle dare un nome prcciso, fra il 1916 e 111L)11
,
I lcsse si era sottoposto a un'analisi terapeutica con Jozef Lang,
lrsichiatraformatosi con Jung e appartenentealla sua cerchia di
tollaboratori pii stretti; e poi, nel 1920, era diventato paziente
,lcllo stessoJung.Non so quello che i tre si dissero,anche se pare
clre parlassero molto di rutne,ordalie, wotdnismo, tleutscheSeele,
Lttlti solari, arianesirno...Mi piace perd pensareche Jung trovasse
il modo di esporre a l{esse anche lo strano ..cascldello scarabeot;2
c che Hesse,rassicuratodel fatto che .,la connessionedi certi evenprontati pud esseredi altra natlrra che non causale.,associasse
(The
Golcl tsug,
r)renteil racconto dell'analista allo Scarabeod'oro
l84l ) di Edgar Allan Poe: forse,a un precisopassaggio:<<Hodetto
che la singolariti di questa coincidenzami stupi per un istante,il
che d il solito effetto di tali fatti: la mente si sforza di trovare una
connessione,un legamedi causaed effetto e, quando non vi riesce,
oppure, al dilemma
subisce una specie di paralisi temporanear>;3
I'ingegnositi umana riescaa costruire un enigma
ilei dilemmi, <<se
di un genere tale che I'ingegno umano non possa,con la dovuta
applicazione,spiegare>>.4
L'accoppiamentotra i due insetti, lo scarabeod'oro di Jung e
lo scarabeo d'oro di Poe, fecondo di significati ancorchE sterile di
rapporti causali, avrebbe ben potuto generare I'architettura
profonda del Glassperlenspiel,innalzato a detta di llesse a livelli
virtuosisticida pochi chierici vaganti ebbri di enigmi, rebus e sciarade, ma praticato in modo dilettantesco anche da tutti quelli che
sarebbero vissuti nell'era che egli chiamd delfeutlleton, appendici-

69

CiouanniGmnti
stica o della terza pag;na, e noi invece post-modernd:<<Contenacia
imparavano a guidare I'automobile, a fare difficili giochi con le
carte e come in sogno si dedicavano a risolvere parole incrociate,
perch6 erano quasi inermi di fronte alla morte, alla paura, al dolore, alla fame, le Chiese non davano loro alcuna consolazione, 1o
spirito non li consigliavapii>.5
Su niente, men che meno sui bugs (da non tradursi qui come
insetti o scarabei,ma come difetti di programmazione) con i quali
la sincroniciti ha infettato tutti i nostri arsenali di logica e di buon
senso.

l,lote
Hermann Hesse, Uza biblbteca della letteratura uniuersdle, trad. it. di
Italo AlighieroChiusano,Adelphi, Milano 1979,pp. 120-121.
Il celeberrimoepisodio venne descritto cosi nel saggiodi Jung sulla sincroniciti: <<Unagiovanepazientefece un sogno,in un momento decisivo
della cura. Nel sogno essaricevevain dono uno scarabeod'oro. Mentre
mi raccontavaquesto sogno,io stavo seduto voltando le spalle alla finestra chiusa.D'un tratto udii alle mie spalle un rumore, come se qualcosa
bussassepiano alla 6nestra.Mi voltai e vidi un insetto alato che, dall'esterno, urtava contro la finestra.Aprii la fincstra e presi al volo l'insetto.
Era l'analogiapir) prossin-ra
a uno scarabeod'oro che si potevatrovare alle
nostre latitudini, ossiauno "scarabeide",una Centaureaaurata,il comune
coleottero delle rose, che evidentementeproprio in quel momento si era
sentito spinto a penetrare,contrariamentealle sue abitudini, in una camera buia. Devo aggiungereche un casodel generenon mi era mai successo
prima n6 mi successein seguito;anche quel sogno della pazier-rte
d rimasto un fatto unico nellamia esperienzan.
Edgar Allan Poe, Tutti i racconti- Il resocontodi Arturo Gordon Pym - Le
poesie,trad.it. di Carla Apollonio,Bietti, Roma 19804,p.351.
Ibid. , p. 156.
Hermann Hesse, I/ gioco delle perle di uetro, ftad. it. di Ervino Pocar,
Mondadori,Milano 19814,p. 18.

70

Lucio Sauiant

Icone del tempo all'inverso

<<Unmattino di primavera ero andato a passeggioe vagabondando per i campi verdi giungo a un vicino villaggio. Qui vedo gli
abitanti vestiti a festa con il libro di preghiere in mano awiarsi in
fblla alla chiesa.Oggi d infatti domenica,la messaincomincia presto. Decido di assistervi,ma di riposarmi prima un poco nel camposanto che circonda la chiesa,essendoaccaldatoper la passeggiata. A questo punto, mentre leggo le varie iscrizioni tombali, mi
accorgoche il sacrestanod salito sul campanile,sulla cui cima noto
la campanina rustica che dovrebbe annunciare I'inizio della funzione. Per un certo tempo essa pende immobile, poi prende a
oscillare e di colpo rintronano i suoi forti, penetranti rimbombi,
cosi forti, penetranti che mi sveglio. Risulta che i suoni provengono dallo scampanellio della sveglia.>
E il rr..onto di un sogno e del suo esito, uno dei racconti che
Pavel Florenskij riporta nelle pagine iniziali del suo Le porte rega/i. In quelle pagine Florenskii ci sta introducendo alla metafisica
delle immagini e della luce che I'icona presuppone; la "metafisica
concreta" a cui lascia accederef icona, immagine visibile delf invisibile, tautegoria, rigoroso rinvio a se stesso e medium verso il
tutt'altro ordine.
Nella metafisica "concreta" di cui parla Florenskii d necessario
che il piano dell'empirico e il tutt'altro ordine rimangano salvaguardati nella loro radicale differenza qualitativa, senza tuttavia
approdare a una loro incomunicabilit). Nella riflessione di
Florenskij, non c'e autentica metafisica che non sia, allo stesso
tempo, celebrazionedella positiviti, dell'empirico. Lesperienza

LucioSaulani
delf istantaneaaperrrrraal tutt'altro ordine necessitaclellavalorizzazione dell'empiria: la vocazione del sensibiie, organo e occasione imprcscindibile, d agevolare,consentire il transito, operando
una resistenzache E al tempo stessoimpulso allo slancio intuitivo.
La pos i ti ' i ta d e l l ' e m p i ri c oe .l e l l ' e speri enza
concreracome i nrercettazionedell'ordine rotalmenrealtro, dell'autonoma realt) delI'orizzontetrascendentee qualitativamentedifferente,di cui siano.
tuttavia, preservatel'alteriti e l'indipendenza.
La metafisica"concreta" ,imarri I'orizzonte teorico, lo sfondo
permanente su cui prendono forma le analisi figurative, storiche,
teologiche,esteticheche Florenskij svolge nel suo libro. Ma d in
quelle prime pagine che si annuncia il discorso,cenrralenell'esoosizione della teologia deli'icona, sulla prospettiua rouesciata presentenelle icone. Questo discorsosi articola a partire dal <tempo
capovolto>r.ossia, il tempo de] sogno. <<E'oto: in un intervallo
che i brevissimo secondo la r'isura esrerna,il tempo del sogno
pud durare ore, mesi, perfino anni e in certi casi pariicola.i, ,eco_
li e millenni. In questo sensonessunodubita che il dormiente, is.lato dal mondo visibile esterno e passandocon la coscienzanel
second.o-sistema, acquista anche una nuova misura tlel tenzpo in
forza del quale il suo rempo, rispetto al tempo del sistema da lui
abbandonato, rrascorre con incredibile velociti>. Eppure, dice
Flore'skij, pochi <<hannomeclitato sulla possibilita cire il tempo
trascorra a una velociti infinita e perfino rovesciandosi su se ,tesso. che, col passaggio alla velociti infinita, il suo corso prenda il
sensoinverso. Ma intanto il tempo dawero pud essereistantaneo
e fluire dal futuro al passaro, dagli effetti o[1. .urr., teleologica_
mente' e cid ar,'vieneappunto quando la nostra vita passadal visibile all'invisibile,dal reaileall'immasinario>.
La causaesrernadel sogno (ad esempio,lo scampanelliodella
s ' eglia) d s u b i to s i m b o l e g g i a rad a l l ' i mnragi nedel l a campani na
rustica. Pertanto, la causa psichica dell'inrero sogno d il suono
della campanina;sicch6,nella "causalit) diurna", eiso derreDrece_
dere temporalmenreI'inizio della passeggiata,
psichicamenrede.ivante dal suono della campanina.Nel tempo del mondo visibile, il
suono della campanina deve essereI'awio del dramma onirico, e
I'inizio della passeggiatail suo rermine. Eppure, nel tempo del

72

Iconedel ternPoall'inuerso
invisibile, tutto si rovescia.La causa(suono della carnpa',,,,ndo
rrrrrrt)non si manifesta prima della conseguenza(inizio della pasggiata) e di tutta la serie di conseguenze(la folla che va in chie'L
determinandolanon come causa
',r. la sostaal camposanto,etc.),
, lliciente, bensi come tdlos, come causafinale. ..Sicch6nel sogno il
r( nrpo scorre, e scorre celermente, incontrctal presente,all'inuerso
,lt'l movimento della coscienzadi veglia. Il primo si capouolgesu se
\/('.r'ro
e con essosi capovolgonotutte le sue immagini concrete>>'
Si capovoigono tutte ie immagini concrete, come nella prorpcttiva rovesciatadelle icone, in cui le case,i monti, le rocce, gli
.ggetti, tutte le cose si dirigono verso chi guarda I'icona.
<A dirla in breve, la pittura delle icone d una metafisicadell'esscreinon una metafisicaastratta,ma concreta.1...1 La pittura d'i(one sente cid che raffigura come manifestazione sensibilc dell'esscnza metafisica.Nei mezzi stessidella pittura d'icone, nella sua
recnica,nelle materie adoprate,nella fattura dell'icona si esprime
la metafisica di cui vive e graziea cui esisteI'icona.>t
Di nuovo, nella metafisica"concreta", posta la differenza qualitativa tra il piano dell'empirico e il tutt'altro ordine si impone
I'assolutanecessitiche si dia un contatto,un tempo istantaneoche
porti in contatto i due estremi; punto di unificazione degli opposti, ma sempreradicalmentedistinti. Il tempo di un lampo, che allo
stessotempo garantisceil contatto e la differenza,in cui le dimensioni materiale e spirituale si incontrano senzatrattenersi e senza
alcuna necessariapropedeutica.
Concluderemo, dunque, dalla prima pagina di Le porte regali,
in cui Florenskij si awia a introdurre il sogno e il tempo rovesciato dei sogni: <<Si,la vita della nostra anima ci di il punto d'appoggio per conoscere questo confine che mette in contatto i due
mondi, infatti anche in noi la vita nel visibile si alterna alla vita nelI'invisibile, sicch6 c'd un tempo, sia pure breve, sia pure concentrato al massimo, talvolta fino all'atomo di tempo - quando i due
mondi si toccano e ci diventa contemplabile perfino questo congiungimento. In noi il velo del visibile per un istante si squarciae
attraverso ad esso,mentre ancora si ar,.vertelo squarcio, ecco, invisibile soffia un alito che non d di quaggii>.

1l
Imtnagine c anima

Giancarlo Lacchin

Immaginee anima
Sincronicit)del bello in Ludwig Klages
Gcittinnen rhronen hehr in Einsamkeit,
Um sie kein Ort, noch weniger eineZeit;
Von ihnen sprechenist Verlegenheit.
Die Mtitter sind es:
Faustl
l.tY. C,OF;|'LIE,
Coincidenza d l'arte, coincidenza d il capolavoro che scrive e

descrive la vita dell'arte e delle sue forme. Srruttura della coincidenza E l'organizzazione a-causaledelle forme artistiche all'interno dell'organismoestetico,quale armonia di situazioni e di occasioni, <<comequando un maestosoedificio / fondiamo>>2.
Come nel ricordo di una voce perdura nel tempo della storia e
della cultura dell'uomo, I'opera d'arte rinnova il legame con il
mondo delle immagini e dice dell'antagonismo originario, quello
fra anima e spirito, fra visione e volonti, fra intuizione desli a.chetipi e riflessione nelle forme che pensano se sresse.Se infatti ..I'intuizione [...J d pensiero che produce il suo oggetto;la riflessione,
invece [...], e pensiero che produce la sua forma>>3.
La riflessione
d produzione e creazionecontinua e incessante,d mitopoiesi,educata, perd, alla contemplazione della realti delle immalini.
Tutto questo d tecbne, d poiesis,B pelasgismo.
Nell'immagine, unit) di pensieroe realti, vive la continuire fra
l'azione creativa e I'estasi inconsapevole che spinge lontano, oltre
il mondo, oltre la morte, verso la lontananza. Lestraneo in essasi
fa proprio, il vicino parla con la voce dello straniero, l,antico si fa
presente. Limmagine attira verso il suo mondo di forme per resti_
tuire il suo splendore nel corpo dell'opera, che vive, che nutre di
segni e di luce.
Nel capolavoro vibrano all'unisono i suoni numinosi desli antichi canti, il grido laceranre dell'eroscosmogonico che parla della
polarit) originaria; in esso si riconoscono i tratti dell'artista cosmico, cne

71

,rffcrrato dall'Eros si sente come attraversato da pulsioni e inondato


,1'r,rsida una corrente elettrica che, simile per essenzaal magnetismo,
Lir(.ul.ante
dei loro limiti muove due anime lontanissimea ricercarsireciil mezzo stesso
I,r()calrentein uno slancio che le unisce;e che ffasforma
,li ,,gni accadere,lo spazio ed il tempo che separanoi corpi, neli'onnile sue acque:
l)r (.senteelemento di un ocear-roche sorregge e circonda con
, tosi congiunge,senza danno per la loro sminuibile diversiti, i poli del
ll

I tt( )llLlo.

l'opera d'arte B il volto della polaca organizzatarr5


Come <<eroti
r.iti universaleoriginaria. Nelle sue linee si possonoleggerei tratti
rrntichied eterni della realti pulsante,il ritmico alternarsidi notte
t' giorno, di terra e cielo, di acque e fuoco. Essa realizza il miracokr pii alto: ricondurre lo spirito e la vita all'indisturbatoessereper
s.' Jel l a l oro realt aor iginar ia.
E, lrn ,u..o connubio d'amore quello che essacelebra, il ricongiungimento iniziale nel suo eterno presente. Lopera e archetipo
perch6 forma numinosa d I'immagine dalla quale scaturisce:insieme,
opera e immagine, sono l'imporsi della coincidenza eternamente
presente sulle situazioni e gli eventi che si succedono secondo un
nessopuramente causale.
La sincroniciti metafisicafondamentaleincarnaradall'arte d cosi
il ricordo attualizzante del e nel corpo vivente dell'opera, unica
superstitedi un antagonismo antico.
cosi cantano le Muse
<Ma cid che resta d un dono dei poeti>>:6
e la Terra.
E un dono unico e irripetibile della memoria e dell'azione, l'opera d'arte, che cattura un'immagine della realti, la rende carne
nelle forme sensibili lasciandola vibrare nell'unith riconquistata:
Larte profondad il ponte fra il Nous e la materialHyl(il, fra E'lioe
Gea [...],mortedellospiritonellavita del sangueo mortedel sanguenelspirituale[...] il suoflussoconduccin brcvencl chiaroreprivo di
l,essere
foschia,ii suo splendoregii nelleofficinecli Efesto.T
E nell'universo del mito che affonda le radici la poesia dell'immagine, lo sguardo nel mistero che si fa canto, Sagee leggenda' Il
po"1r, come la parola cantata,E il pelasge, I'uomo prossimo agli

75

Inmagine c dntmtt

CiancarloLacchin
ddi, patico e polare, che accoglie le immagini nella sua anima e ne
fa quindi realti, senso, accordo armonico, con il gesto imperioso e
riflessivo del suo spirito. Egli, <<certogii spirituale e turtavia ancora saldamentelegato all'anima, realizzala produzione magica delle
immagini o attraverso la loro invocazione "magica" , oppure immettendo plasticameilte la sua interiorit) fecondata in una materia
ricettiva, processo dal qr-raletra I'altro scaturiscela categoria a noi
ben nota di quei "segni" che intessonola realti>>.8
Nell'<.oppure>>i contenuto tutto il destino dell'arte. Essa non
vuole quindi Ia morte del poeta, di quell'<io gigantesco,ma ancora unito al cuore della terra>>,e
e proprio nella trama tessuta dalla
sua parola continua incessantea ricercare la composizione originaria. Il poeta d cosi spettatore e creatore della realt.): egli deve
liberarsi dalle sferzate del volere, rivolgere lo sguardo alle potenza
ctonie del destino e liberare la vita della parola stessa,ma, nella
soggezionealla terra, produrre al contempo plasticamente e <<con
I'aiuto di un uso della lingua pressoch6simile a quello dell'antichiti [...J rappresentare[...] il contenuto d'anima di quel che fu
vissuto e sentito>>.10
Egli d il testimonedi quel "resto" dello spirito
che soprawive nell'anima o deii'anima che ancora si pud udire
cantare nello spirito: d la voce che racconta il mistero, quello
sognato e venerato da Platone e rivelato da Diotima a Socrate: la
produzione, la generazionedel bello nel bello, sia rispetto al corpo
che rispetto all'anima, d I'immagine del loro reciproco amore, il
segno della loro inscindibile unit).
Il corpo dell'arte d portatore perfetto dell'infinito, manifestazione di infiniti psichica, perch6 <<l'animad il sensodel fenomeno
corporeo e il corpo d il fenomeno dell'animar>.ll

Note
*l)ivinitd solenni troneggianoin solitudine; / intorno ad esse'non luogo
le Madri"
alcuno,ed ancor meno un tempo' / Parlaredi esseturba / Sono
V' Amoretti' Feltrinelli'
G
di
a
cura
I-Jtfausl,
e
Faust
Goethe,
i,.
i"
ii..
l.Vl.
M i l a n o 1 9 9 1 ,I vo l ., P. 1 1 9 .
(traduzionenostra)'
Pindaro,Ode Olinpica V/' ]-{
1919\x/. Benjamin, Il concetto di critica nel romanticistno tedescrt.scritti
Torino
1922,a cura di G. Agamben, tr' it di C' Colaiacono' Einaudi'
1 9 9 2 ,p .2 4 .
L. Klages, \'otn kosmttgottischettEros 0922), tr' it Dell'eros cosmogontco'
a cura di U. Colla, Multiphla, Milano 1979,p' 12'
di Klagesin un frammento su Goethe risalenteal
Secondoun,espressione
herausgc1906. .on,"r,uto in L. Klages,Rhythruenund Runen. NachLt?
gebenuon ihtn selbst'Barth, Leipzig 1944,p' 144'
L' Reitani'
F. Holderlin, Rimembranza,in ld., Tutte le liriche, a cura di
Mondadori, Milano 2001' p. J45: *Was bleibt aber,stiften die Dichter''
L. Klages,Rhythmenund Runen,cit , p 258
di.G'
L. Klages, Das tV/eltbiltld'esPelasgertums,tt' ir'.1 Pelasgi'a cura
(prossima
p'
51
1990,
Napoli
N{oderni'
Tempi
tutn..,,], Nuove Edizioni
ristampa pressoI'editore Marinotti di Milano)'
lo
ll

L. Klages,Rhvtmenund Runen,cit.' p' 2)7 '


L. Klages,lPelasgi,tr. it. cit., p.42.
L. Klages,Vont WesendesBeausstseil/,tr. it. Ld natuta della coscienza'in
Id., a cura di R. Cantoni,Bompiani,Milano 1940'p' 242'
<Sowill ich
E Holderlin, Diotima,inld.,Tutte le litiche,tr' it' cit', p 187:
zu
singenr'rnd
/
Froh
Glilck,
ausGotterhohen, / Neu geweiht in schci'rem
zurijck'
/
zu
Srerblichcn
Nun
zu sehcn.

Coslanch'iovoglio,dallealtezzedivine,
Riconsacrato
alla bella I-eliciti,
Lieto di cantaree vedere
Tornareora ai mortali.12

Larte d allora la soluzionedell'enisma.

76

77

Italiana crtnmetlia

Gianni D'Elia

Italiana commedia

Quell'anima gentil fu cosipresta,


sol per lo dc,lcesuon della sud terra,
di fare al cittadtn suo quiui festa;
c ora in te non stdnno senzaguarra
li uiui tuc,ti, e /'un l'altro si rode
di quei ch'un ruuro etl una fossa serra.
(Purg. YI,7 6 81)

Sincroniciti tra I'Italia e la Commediadantesca(D06-2I):


1.
Io li rispuosi: <Ciaccct,il tuo affanno
mi pesa si, ch'a lagrimar mi 'nuila,.
nza dimrui, se tu sai, a che uerranno
li clttdJln della citti partlta;
s'alcun u'i giusto, e dimmi la cagione
per cbe l'ha tanta discordia assalita>.

(.lnf.VI, 58-63).

z.
<<Lagente ft01,ae' subiti guadagni
orgoglio e dismisura ban generatu,
Fiorenza, in te, si che tu gii ten piagni.>
Cosi gridai con la faccia leuata 1...)

(Inf.XV\73-t6)

Dante fa la domanda e si di la risposta,dopo dieci canti.


E poi:

3.
Abi serua ltalia, di dolc.,reostello,
naue -tanz(tnoccbiere in gran tempesla,
non donna di prctuincie, ma bordelhl

78

1.
<<Cinismo e trasformismo> degli italiani, dei loro Costurui
(1821) (Leopardi): deprecazioneche seguela dantesca.
5.
<<NuovoFascismo>>
del neocapitalismo (Pasolini): Suitti corsari
(rc)75).
I1 sincrono fascistadell'Italia: Berlusconi,Ia Lega, i vari postfascisti.. . Tristezza e vergogna del razzismo.
Rileggere e commentare a fondo la numero I delle Prtme
.\t'ctrciatoiedi Saba, di cui resta memorabile la sintesi (1946) di
Storta d'Italta, tra cui le frasi:
(-).
<Gli italiani non sono parricidi; sono fratricidi. t...1 Gli italiani sono l'unico popolo (credo) che abbiano, alla base della loro
storia (o della loro leggenda)un fraticidio. Ed d solo col parricidio (uccisione del vecchio) che si inizia una rivoluzione.
Gli italiani vogliono darsi al padre, ed avere da lui, in cambio,
il permesso di uccidere gli altri fratelli.>
Sincroniciti tra la decadenzaitalianae il pensiero dei suoi pii
grandi antropologi: i poeti d'opposizione.
Speranza della critica: contro <<l'omologazionebrutalmente
totalitaria del mondorr, contro la riduzione della nazione a f azione,
in questa primavera fredda e piovosa del 200(',.

79

Gio Ferri

Limbo

La teologia cattolica defini, oltre al Limbo dei Giusti non redenti,


anche il Limbo dei Fanciulli. La teologia cattolica disse di un Limbo
degli Innocenti, dei non lrati alla vita. Dei non nati al bene e al male.
Nietzscheanamenteil nonluogo al di li, o meglio al di qua, del bene
e del male. Emilio Cecchi narra dei viaggiatori e pellegrini che, sbarcati ad Apollonia, in carovanasi diresseroversoCirene: ,.... che cavalcate, che ingressimemorabili... un platonico paesedi rimembranze
prenatali... un limbo biancheggiantedel candor delle origini...>.
\X/atteau dipinse Littbarco per Citera, il luogo dell'oblio, delle nonmemorie. Il non-luogo del)apurezza. Dell'amore senzaaggettivi.
La teologia cattolica si espressepoi, or non d gran tempo, sulla
inesistenza del Limbo. Il non-luogo del non-luogo. Ma il Limbo
ormai d stato detto e vissuto nei millenni, e ora la duplice negazione ne fa un luogo reale al quale i pellegrini della terra possono
accorrere. Come? Semplicemente ridicendolo per la via della poesia, che d la parola innocente, <biancheggiante del candor delle
origini>. Del nulla prolifico.
La regione del nulla d la regione limbica della neurofisiologia.Le
aree del setto, dell'amigdala, dell'ippocampo, dell'ipotalamo: unit)
funzionali che promuovono i comportamenti emotivi, I'amore, le
passioni al di qua della corteccia raziocinante, al di qua del bene e
del male. La regione limbica d I magazzino delle memorie individuali e genetiche.Ma in esso si situa un retrobottega, il rettiliano,
ripostiglio delle memorie ataviche,primigenie. Da questi magazzini
dell'inconscio viene la materia della poesia. Mateda <biancheggiante del candor delle originl>. Fuori, nelle confinanti regioni del bene

80

pretendedi elaborare
, .tcl male, la corteccia,*;:::*^ente
quei materialie li plasmaal bene
istituzionalme.tte'
r:rzionalmente,
(' irl male.Alla vita senzai'innocenzadellapoesia.La vita dellapras,r c della menzogna.Certamente,si devepuf sopravvivere"civilnrcnre,'lMa Parsifal,il puro folle,non pud viverenellacivilti malarrr,lrromossacon prepotenzaregolatricedallacorteccia'E la poesia
fuor di follia.Fuor di Limbo'
si dissecca
La fisicaastronomicascoprei bordi (i lembi, il limbus latino)
- la
.lel nulla.Lh dove - contro un lato dellateoriaeinsteiniana
riduluce.,
della
quella
a
nrareria,precipitandoa velociti superiore
." . .on."nt.u lu propria massafino all'imbuto, fondo del buco
nero:lo superae ,i.sfund. in un nuovobang,lanascitadel buco
bianco,in cui il t.*pt si conta non pii dal passatoal futuro' m-a
,.lalfuturo al passato.E forr. il tempo dell'eternopresente?II
rempo ut.-po.ul. della poesia?Ma i resti della materialimbica
al limbus,al marindividuataialla neurofisiologiasono tratten:ui"i
Percid la poesia,
ordinatrice.
corteccia
della
gine, dalle resistenze
i
m
e'
a
b
dell'
dall'orlo
s'af'faccia
pericolosamente,
Per fortuna intervienela follia matematicadi Lewis carroll, di
RudyRucker,di molti altri profeti dellaquartadimensione.A]ice si
inolira oltre lo specchio,precipitaversoil buco biancoin cui tutto,
lo specchioin
con il tempo, va allaroueicia.Comeci preannunciava
Alice entranel Limbo dellaquartadimensiocui ci rispecchiavamo.
si annullano.si azzetane, in cui il benee il malematematicamente
Del
tutto. Il mondo paralnulla.
Del
Zero.
dello
folle
regione
no. t-u
raziocinante.Ma il
corteccia
dalla
regolato
quello
lelo e inv"ersoa
qua
dello specchio?
di
o
al
lo
specchio,
rovescio d h olire
della
all'insignificanza
zero,
allo
tende
Linterrogativo, appunto,
(nel
primigenia
la
cosa
poesia
a chefa della
poesia.I"nsignifican,
(seppur
oggetto)
non
ancora
sensodella Kristeva):la cosareale
(n-el senso di
materica,eppure indicibile' In-dicibile: percid
il prima'
I'oltre,
Gramigna)iitlUitt dentro.Oltre. Poich6il dentroB
questo
stato
"formula" per astrazionisimboliche
La
1o
-aiematica
n-dimensionale.LapoesiaIo tealizzae vive.
quadridimensionale,
ia nei territori del Limbo dove si incontra lo sconosciuto.
Il vaticinato.Lacosadellacomunione'olttela logica
I-lindinrostrato.
dellamillantatacotnuni cazione'
81

Lucto-asln0

Rubina Giorgi

Lucio-asino

Una certa superstizionedello spirito, ma forse ancheuna voglia


di romanzo cl'anima,ci trascinatalora aleggerein modi tra il maei
co e il causalealcuni o molti nessi che ci stanno a cuore: p., qu"_
sto E difficile cogliere nitidamente la "sincronicitd" ipotizzati da
.|ung o coincidenzaacausaledi eventi interiori ed esterni,psichici
e fisici. Se la causalit) riguarda una tipologia di nessi,la sincroniciti tende a scoprire altri nessio altre caratteristichedi nessi.Essa
forma tra il mondo razionaledelle causee il
incerto delle
'rondo
supposizioni magiche un cosrno altro, taiora
rischiosa'rente
confondibile coi due primi, di corrispondenzeampie tra individuale e universarle,
tra empirico ed extrasensoriale,
ira effimero e
stabile o anzi eterno, nella cui vastit) d possibilerestaredolorosamente sospesi,perdersi nella vertigine o attraversoardue vicissitudini ritrovarsi. Nelle Metamorfosi o l'asino d'orc.,di Apuleio, le
sorelle di Anima sue cattive consiglieresono convinte, nella loro
invidia turta umana e mortale, che sia labellezzadi psyche a causare la sua fortuna nel palazzo incantato coln.ro di tesori Dosto a
disposizionedall'incognito amante. Ed d invece I'inserimento non imnrune da rischio spavento e dolo'e - della bellezza c)i
Psyche nella Bcllezza cosmica e divina, il suo rifulgere segreto,
segreto a lei stessa,insieme al dio Amore, a fare di lei l,Amata
immortale e beara. Solo piu tardi le sorelle comprendono che in
essa<<attraverso
la donna gii traspare la dearr.E questo non le
salva,non le guarisce della loro umanit) isolata dalle corrisoonden z ep s i c o c o s m i c h e .
Il romanzo di Lucio protagonista dell'Astlnttsaurelts (II sec.

82

,l (..). uom o di una cur iosit ) est t em a f ont e di guai m a pur e cli
,,cczrsioni
straordinarie,d la storia del farsi e del compiersi di un'e,Dcrienza numinosa, dove condizione necessariadel farsi e del
,or.Doiersid uno stato diminuito, la riduzione da uomo in bestia,
,,ell'asino, animale tra i pii disptezzari e asserviti dall'uomo'
(.redo sia possibilecogliervi una diffusa "sincronicit)" leggendoi
,.,rsisfortunati di Lucio in modo capovolto come una sofia di ctccaal riscatto della vita umano-bestialein
tlonaliti, approssin-razione
vita diviniforrne, in coscienzaaccresciutae illuminata attraverso
rrna mistica mortificazione. La "sincroniciti" junghiana senlbra
psichico, in cui
invero adonrbrareanche un tipo di occasionalismo
teol'occasionalismo
ltgtrebbero invenirsi dei tratti in comune con
caso,
nostro
iosico-filosofico.Ed d dato con esso di reperire, nel
trna eloquentepariti tra vicenda o romanzo di un uomo e romanzo di un dio: Amore, il dio che soffre nel mythos, B assimilato nella
realt) all'iniziando ai "misteri" Lucio.
Ma poi in eifetti nel romanzo dell'asino tutto E talmente mirato al fine della trasfigurazione deiforme del protagonista, che dobbiamo pensarea un ordinamento finalisticoclel mondo in cui ci si
ordinamento munito cli trna intensit) di sensoche non fa
r-r-,rou".
mancatela sua luce ad alcun evento realeper quanto infimo, e cl-re
appresta un rerreno fertile all'irruzione di inzmagini guida salvifisulle onde mosse dell'elemento psichico' in
.h. o
-.tu-orfiche
grado di sovverrire il corso dell'esperienza e gli affetti di un indi
uid.ro. cosi che l'emotiuiti vi si mostri una radice fondante e lasci
emergereuna contingenzariccadi sorprendentirisorsed'anima, di
possiLlli. Anzi tl pctssibiled, amio vedere, un altro dei nomi per I'i
di "possihile",
potesi junghiana di "sincroniciti": e, a proprc'rsito
(r'i
pensa
anzitutto Jung
Leibniz
{inalista
al
pensare
non possonon
"parte"
e "tuttr-r"
tra
lui
parih
stabilira
da
,r"rrt) e alla pregnante
cosi nella realt) come nella logica.
Ecco, Lucio si ritrova trasformatoin asino perch6,cdlto da una
chiede all'amataservettaFotide (dal nome
<<frenetica
esaltazioner>,
fiocamenreallusivodella luce iniziaffice) I'unguenro magico che lo
trasformi in uccello: <<Prestr,t!Farurui stare al Jiancc,tdella nzia
Quindi egli vuol esserepari ad
venere sotto forma di Antore a[ato>>.
nella fabella di Cupido e
presto
proporr)
gli
si
che
Amore
Amore!

8)

RubinaGiorgi
Psvche,ben nota almeno nella sua trama esteriore.Fotide sbaslia
ungu e n to c L u c i o s i tra s fo rmai n asi no, i n una speci edi rnosrro
dunq u e . d o ta to d i me n te e s e n ti mentiunrani ,cosi come ..mostro'
appariri a Psyche cupido stessonelle nozze che le sono state vaticinate <<nozzeche danno morre>>.
II rimedio esiste,e consisterebbeper Lucio nell'ingerire delle
rose. Niente di pin facile, ma il "facile" per il momento si mostra
imponderabilmente difficile, anzi inattingibile. La ghirlanda di
rose, che certo s'imprime bramosamentenel suo animo, gli appa
rir) molto pii tardi in sogno, nella visione di Iside, la dea dai mine
nomi e volti, e dopo la ricever) nel corso dei "misteri" cui Iside lo
chiama, ma intanto dovri soffrire la quasi-morte di sofferenze
atroci tra le mani di uomini pir) bestiali dell'asino. cosi elementi
realistici sono mescolati con elementi onirici ed endopsichici e il
rimando tra gli uni e gli altri finisce con lo stabilire delle corrispondenze portarici di senso, col far affiorare una base indeterminata di possibili in cui le demarcazioni tra sogno e veglia, tra i
cliversi tempi e tra i diversi spazi, possono andare dissolte.
Similmente si imprime in Lucio con forzala favola di Amore e
Psycheincastonataal cuore del romanzo, e accompagneri la sua
vicissitudine attestando una caratteristica straordinaiia: la forza
del debole entro una \ogica iniziatica di rinascita. La favola ha
valenzanon solo psichica ma anche fisica, poich6 da essaI'Ombra
e la Luce sono tali da colpirci in modo fisicamente forte oltre che
durevole. Ed E destinata esclusivamentea Lucio; significativo che
si chiami Carite, Grazia,la giovane cui viene nartat^, ma a lei essa
non giover): ar,woltain una sorte ominosa, assumeri su di s6 inconsciamente tutto il nero di spirituale alchimia e filtrerd per Lucio
(Charis E anche filtro amoroso) il dono di graziae di lucl.
Si costella molteplicemente l'archetipo delle nozze col dio per
la psiche di Lucio; quanto a Iside, sullo sfondo i anche lo ,ooro
Osiride fatto a pezzi da Seth, il dio che d pure asino malvagio,
mentre l'asino Lucio poco manca che sia fafio pezzi dalla-riuu_
^ perir
git) o dalla stupiditi variamente incontrate. E
la dea contrapposta all'asino salva nell'asino I'uomo a lei consacrabile.
Come Psyche vince le sue ardue prove per riconquistare
Amore, e pud finalmente accedere alla condizione divina. mentre

84

Luuo-aslno

si reintegra I'essenza luminosa del dio Amore di contro al


"mostro" delle primitive <<nozzedi morter>,cosi Lucio, impressionato ormai da questa impronta numinosa, affronta le sue dure ultilne prove fino al superamento della morte, alla fuga dai vincoli
rrmani e alla trasmutazione non nel vecchio uomo ma in uomo pir)
che umano, in uomo divino che cerca e trova se stesso come si
trova I'amore perduto, attraverso la partecipazione ai misteri di
Iside, nei quali, iniziato e vagliato, esperisceil cospirare, il respirare insieme di tutte le cose e le potenze kympnoia o sympatheia),il
corrispondersi di tutti gli elementi, I'inserimento della propria
vicenda in una pii vasta cosmica vicenda.
V'E da notare qui, per tutto cid che abbiamo detto, il presentarsi di una quasi costante caratteristica: alla disfatta dell'agire
umano, che sia accolta e intimamente soppesatae consapevole,si
affiancaI'aprirsi di un'altra strada, di occasioni - certo per chi sappia coglierle - che sopraggiungono,come una nube di gloria, da
parte di un agire straneo,altamente estraneo, incognito ma forse
in parte cognito. E la pigra conoscenza parziale viene destata e
sommossa dalla durezza di cid che accade. La disfatta non causa
I'aprirsi della strada, bensi la rende visibile e la propone. Senza
quella disfatta la manifestazionedivina non avrebbe luogo. E questo nesso pud esser ritenuto, credo, un atto di creazione psichica,
la creazione di un senso sincronistico, che si serba o tramanda
d'awentura in awentura, d'esperienza in esperienza - capace di
far mondo.

8t

Mondo

Tiziano Salari

Mondo
Lo specchiodel mondo intelligibile

ln EnneadeIII,2, Plotino parte dalla premessache, se attribuire la costituzione e I'essenzadell'universo alla sorte costituisce
un'assurditi, tutta','ianon sono senzafondamento alcuni ragionamenti che provano questaassurditi. Ma da dove partire per capire se questo cosmo d subordinato al Destino e quindi alla
Necessiti (come credevano gli Stoici) o al contrario si muove, nel
suo funzionamento, secondo una logica diversa e pii libera da
questi vincoli? Da dove partire per definire l'operato della
Prowidenza rispetto al cosmo? In primo luogo questo non ha
avuto origine nel tempo, da un atto di creazione,e quindi da un
progetto calcolato di Dio nel farne un'opera perfetta. Ma poich6 il
cosurod eterno e non potri mai venir meno, bisognapartire dalla
premessa,dice Plotino, che I'universonascedall'Intelligenza,e che
quindi quello che abbiamo d una copia dell'Intelligenzaed d a essa
subordinato. Ma questo cosn)o precedente e originario rimane
sempre immobile in se stessoe senzatrasformazionie non manca
di niente in tutte Ie sue parti, e anzi ciascunaparte d in arn-ronia
con l'intero e non subisce alcuna alterazione.Siamo dunque in
presenzadi un Essereche gode della propria immobilit) e serenit),
e che proprio attraversoil suo non agire genera il nostro cosmo
che non d uno ma si disperde nella moltepliciti, dividendosi non
solo in amicizia ma anche nell'inimicizia ffale parti di cui d composto. Le parti non bastanopii a se stesse,ma guerreggianorra di
lor o p e r a s s i c u ra rs i l a s o p ra vvi venza. E ppure, del i vando
dall'Intelligenza,anche il nostro cosmo partecipadell'Intelligenza
e della ragioneche vengono di lassi, in forme che, sia pure subal-

86

tcrne, hanno la possibilit) di dominare la Necessita.Se un altro


nrondo doveva derivaredal primo, questo,essendomescolatoalla
lnateria, non poteva che avere un carattere misto, dentro il quale
hir incominciato a operare l'Anima, ma non si creda aflitta dalI'angoscia,piuttosto con estrema naturirlezzae con la semplice
rrodalit) del suo esserepresente.
Quello che Plotino ci dice d che il mondo d bello in quanto non
c\altro che un riflesso del mondo intelligibile, nato non per un calcolo razionale ma per la sovrabbondanza creativadel Bene, e non
solo. Anche se fossefrutto cli un atto creativo,essosarebbeuguallnente bello, e il Dio creatore non dovrebbe affatto vergognarsi
clellasua creatura.Luniverso va infatti visto come un intero, e non
pud esseregiudicato prenclendo in esame soltanto le sue parti
scparatamente,collrese di fronte a un uonlo rlellasua intefezzanoi
o giudicassimoa partire da un capello,da un'unio esaminerssimo
ghia o da un piede. Poich6 il mondo e un tutto organico, se noi lo
interrogassimopotrebbe risponderci che b nato gii perfetto e che
non manca di niente, e che in essosi trovano tutte Ie piante e tutti
gli animali, e la stirpe di tutte le creature,di tutti gli dei e di tutti i
demoni. E ogni particolare di questc'rttrtto e orientato al Bene,
salendodalle creature che hanno una vita puramente vegetativaa
quelle dotate di sensibiliti, e su su fino a quelle in possessodella
ragionee in grado di parteciparealla vita in tutte le sue forme.
La differenza sostanzialetrir il costno reale e il cosmo intelligibile b che mentre nel cosmo reale c'i il movimento e il cambiamento delle parti, lassritutto d imnobile e invariante nel tempo,
mentre nel nostro mondo solo la totalit) vive una vita inesauribile.
Vero i che talvolta anche quaggii, quando un'Anima ne ha Ia
del divenire e si nobipossibiliti. trova una stabilitafuori dalflr-rsso
lita in vicinanza dell'Anima universale.Gli esseriparticolari vivono invece soltanto in funzione della speciee dell'insieme' In ogni
caso tutta la vita, sia degli animali che degli uomini, pur nella
sopraffazionedegli uni sugli altri, tende al Bene. Siamo dunque in
presenzadi urnordine universaleal quale d soggettoI'universo,e
solo in virtir dell'esistenzadell'ordine si da il disordine e I'irrazionalit) e i colpevoli paganoil fio delle loro azioni tnalvage.I buoni,
all'opposto,vivono una vita di beatitudinc come gli dei.

87

llziano .Salari
, ) ,: ,1 rrr,r (l rr,s t()m o n d o Ie
A ni me possonoesserefel i ci e
se
non si sanno awicinare alla virti.
" i' ! ''|'rr()t'
i
;;i'r;""
, r , ,l ,r,,1 1 ;rl ricl'c.cr.re
i ,s e a i b u o n i n o n pesano,
per i mal vagi." p;;;;;;.
rrr,,1ti1li1i11rra
un bene. Insomma b destino .he
i .olpi ,i..il;;l;,
,. lirsciando spazioad altri corpi
e ur,.h" il,irio off;;;;ilil;;
taggio all'economia der tutto.
La vista der vizio i"rl,ri-f""rr"."
all'erta,mostra quanto sia pericoloso
abbandonarvisie quindi fa
nascerela tendenzaalla virtu.
Rispetto a questa visione, r'obiezione
B che tarvolta i cattivi primeggiano e i buoni patiscono
in questo mondo. Ma secondo
Plotino questo non pu.oessere..;n
qruna non vi e alcun male per
i
buoni, e nessun bene d possibile per
i malvagi. Eppure nel mondo

assistiamo
spessoa cyes.lo.up.ouolgi_.nto.l] furi,rn;;r;;;;;;i.
i malvagi'che cosasignifica?E poiriu'.
.n. u p."*ia..rr, ,i"*ri
e si lasci sfuggirequesteingiusiizie?
Ma questonon pud essere
vero,e se il nosrrouniversodipende
dall,Intelligen;;,:h; ;;;.
sente.conla suapotenzain ogni coru,
doCbiu-o anchericonoscere
checiascuna
realt)di questounjversoi proprio
comecJeve
essere.
Bisognatutraviasaprecheil bene
poaramai esseredispie_
gato totalmente,essendo,nel mondo, "on
neila sferadell,essere
misto,
mentre nell'Intellieenzasiamo nella
sfera d.ll,.rr.." n;;;;;;
Dunque siamo seirpre a un livello
inferiore, nell,esseremisto,
anchedi fronre al bene. ul b.il;,;;;rr.
ii rrr"r. allabellezzadi
un uomo sensibiledovremmoin ogni
casoapprezzn..I,op..u d.i
creatore,che d riuscito a imporre illu
,,^,ur.riul,rp.;;i"1il;;;_
ne. E poi Plotino s'interrogasu qualeposizrone
prenderedi fron_
te a palesiesempidi distriLuzi"n.
a.i'nruti antiteticaa quenache
dovrebbeessereeffettivamente:ua
.r.n'pio un uomo onestoche
viva in povert) e un reprobo che nuoti
nii, ,i..h.rr"
O"riir.
tutti gli alrri eventi,animalie piante,
.oniirriao.o J'Or-ril;;;
"r,
ragioneformale e la vita, nond il
.rro di sottilizzaredif;;';
qualchepiccolaimperfezione.f uniu".ro
non puOesseregiudica_
to a partire da alcunesueparri separate,
_u ,olo .oa"
E ce*o questouno deipii grandi
".r"iurio.
r.ni"rr"i firosofici;;*rJili
careil male'(Il concetrodiperlerion"
in sprnorunon ha nienrea
che vederecol bene o .ol
,i"rii.tir." esclusivamente
a
uno statodi coseche non potrebbe
-d.,].,u .rr... Jiu..samente
da come
,99

Mondo
r l)cr Plotino I'interpretazioned pii drastica,dato che ogni cosa
lr
' ,lrraggiirha la sua premessanel cielo dell'Intelligenza,e addiritr ,rr,r le anime preesistevanoal loro ingressonei corpi e nel mondo.
I r'iene introdotto, surrettiziamente, il concetto di liberti, il fatto
, lre la Prowidenza non potra mai esseretale da annullarela nostra
rt sponsabilit). E se i cattivi dominano, questo pud essereper Ia
r rlti dei dominati, e non certo per colpa delia Prorryidenza.
Insomma non ci si pud lamentare, ma solo rendere coscienti
,lt'lla necessit)di ogni cosae della fondamentaletendenzaal bene,
\rrpendo che anche l'iniziativa umana ha una grande importanza
ncl contrastare i malvagi e nell'orientarsi spontaneamente al bene
..'al bello. Insomma i nostri occhi non riescono a vedere la totaliti
rriasolo i particolari. La ragione formale non ha creato solo dei, ma
rurche demoni e da ultimo gli uomini. Lamentarsi della realt) E
c()nre se un pittore di un animale dipingesse solo gli occhi o in
un'opera teatrale criticassimoil fatto che non si occupa solo di
eroi, ma anche di servi e di contadini. Senza completezza I'opera
lrerderebbe la sua bellezza, cosi I'universo. Per ogni esserenon
bisognaguardare solo al presente,ma anche al passatoe al futuro.
Qui Plotino sembra rifarsi al concctto di metempsicosi e di trasmigrazione delle anime, per cui da una vita all'altra si realizzerebbe la giustizia,nel sensodella punizione per chi in una vita precedente ha abusato delle sue ricchezze, e ora si ritrova povero,
mentre per i buoni Ia poverti non d mai disonorevole, o chi ha
ucciso la madre in una vita precedente si ritrova femmina in questa e subisce lo stessooltraggio da parte dei figli. La creazione non
d mai un'opera conclusama si rinnova continuamente,e tutto I'universo non E altro che una manifestazione di bellezza e di giustizia, in quanto d ordinato in conformith all'Intelligenza. Non mancando di niente, I'universo suscita la stupita ammirazione di chi lo
guarda con la ragione, e vede come ogni parte si integra con I'altra, e che, se il male E implicito in esso,E perch6 il male d inevitabile li dove vi sia la materia, e poi perch6 viene ritenuto un male
se gli uomini e gli animali si combattono gli uni con gli altri? La
sparizione di alcuni e la soprawivenza di altri, per I'implacabile
conflitto degli esseritra di loro, i una necessiti affinch6 si realizzi
un awicendamento (e un ringiovanimento continuo) del mondo.

89

Lii
,i
'l'i:ittuo
SaLtri
r,l ,rr rr u o i o r)()e l c s p e c i er estano.Qrrestad un' osservazi o,,' 1 r,,.r l rr)l )c n l ):l i l e ri a n sao, l o vi sta qui conre espressi onedel
' r r ' l rrrr, ,l ..i ' r.' d i p o s s i b i l i ,me ntre per S chopenhauerd i l pegr ' r . r r' \j 1 1 1 1i n1 1p re s e r.rzdai u n d ramma dai conti nui cambi amenti
(lr s(L'r)ltc di personaggi,in ultima analisia un gioco, e se piangiarrro 1li f1sn1sai mali, d come se fossimo bambini e piangessimodi
ctlseche non sono mali.
E, il ragionamentodi Piotino proseguenell'indagareil rapportcl della ragioneformale con tutte le sue parti, dato che tutte sono
espressionedella stessae della sua crearivit.).Luniverso d come un
grande dramn-rain cui ciascunoha la sua parte e si mette in gioco
nella recita che gli viene richiesta. La bellezza dell'universo si
manifesta anche nei suoi contrasti, non occorre che tutti siano
belli, ma chc ciascunoconcorra, per quanro gli compete, a recitare il ruolo che gli E stato affidato. Perfino le stonature risultano
integrate nell'economia e nella bellezza del tutto. Resta tuttavia
aperta la domanclasul perch6 sia stato necessariocreareil male.

RomanoGasParotti

Morte e tempo

l.
delNel paragrafo 50 clel capitolo primo della sezione seconda
'sein-unt)
or-itologico-esistenla
struttura
Zeit, neldelitleute
I'trpera
ziale deila morte, M. Heidegger scrive:
tlcve sempre
La morte i una possibiliti di essereche il Dasein stesst't
irssunlersiJa si.
p/1/
Nella morte, il Dascin si ad-tende se stessonel suo Poter'essere
nrottrio.

,,classica"traduzior-reitaliana di Pietro chiodi rende il sensc'r


La
preferidell'ad-tenderecon il verbo "sovrastare":lDerrida' invece'
una
per
sottolineare
lui-mtme
sce I'espressione verbale s'at-tend
contempo
nel
e
riflessiva
,nrtu di t.u.,sitivita all'ennesima potenza,
dell'uso di
non riflessiva. In questo moclo, berrida rende ragione
tale singolare espressione "s'dttentlre"
"
e ch
... la morreE, in fondo, il nome dellasimultaneit)impossibile
attende
ci
che
simultanearnente
una simultaneit)che tuttaviasappiamo
nello stesstr
insieme,nello stesso tempo' dmtt, comesi dice in greco:
e questoconanacronla
questa
attendian-ro
ci
simultaneamente,
temDo,
questoappunta
trattempo;l'uno e I'trltro non arrivanon-raiinsiemea
d colui che ci
non
confine'
questo
a
colui che vi attendeI'altro,
."n,o
I'altro a
"
attendere
Per
plima
per
recr
si
vi
.1,"
urriuup". primo o .ol"i
non in
e
in
ritardo'
qucstoappuntamento,bisognaal contiarioarrivarci
anticipo.2

9o

91

'ji

Romdno Casparotti

Morte e tempo

Va posto in rilievo che, per Heidegger, E proprio e solo in questo "s'attendre", che il Dasein pienamente corrisponde al suo
pii proprior>.Ma I'attuarsi,l'eneirgeia di tale <<poter<<poter-essere
essetepii proprio>>non d altro, per Heidegger, che <la possibiliti
della pura e semplice impossibilit) del Dasein>>.3
E proprio I'esperienza dell'Angoscia, che, scavando il vuoto
attorno al nostro Esserci, <<isolae apre il Dasein come solus ipser,
cioE fa si che I'Esserci esperisca se stesso come pura ipseiti.
Decisivo E il fatto che - in questa kdnosis del Dasein quale purissima ipseiti, in un Mitwe/r del tutto vuoto di senso- viene a sospendersi ogni tempo, ogni modaliti della Zeitlichkeit, owero il tempo
crono-logico comunementeinteso. E tuttavia, proprio un tale dissolversi di ogni dimensione crono-logica, dischiude la possibiliti
di un'autentica comprensione della Ternporalitrit,nel senso che fa
libero spazio a quella dimensione autentica del Tempo - nel senso
di una temporaliti finita ed essenzialmenteecstatica- che originariamente ritma le estasi, secondo le quali la Temporalitll <<sitemporalizza originariamente dall'ar,ryenire>>.a

Tutto questo, perd, a partire dal confronto diretto con la


Morte. Con la Morte che, nelle parole di Heidegger, d,,la possibiliti della pura e semplice impossibilit) del Dasein>>.6
Qualche pagina pii avanti leggiamo: <<Laprossimit) pii prossima dell'essereper-la-morte come possibilitn d il pii possibile lontana da qualcosa di effettivo(lVirklichen)rl (p. 319).
La consapevolezzadi cid - sosterri Heidegger pir) tardi, negli
scritti successivialla cosiddetta Kebre - non impone solamente il
ripensamento delle categorie logiche della modaliti (al di fuori dei
vincoli interpretativi, in cui sono state imprigionate dalla metafisica), ma comporta ed esigeun altro modo di pensare,in cui, innanzitutto, Ia potenza,Ia dynamis, viene prima di ogni attualiti.
Un altro modo di percsare,che nasce dall'essere posti soli - solus
Ipse - al cospetto della morte, come accade - prima dellafine, in
attesa della vera Morte - nell'esperienza radicale dell'Angoscia, la
quale, dopo Essere e Tempo, non sar) piD chiamata col nome di
<<Angst>.
Quest'ultima parola, infatti, richiama ancora qualcosa di
umano, di troppo umano, mentre la Morte come <<possibilitidella
pura e semplice impossibilit) del Dasein>>
d molto di piil di un'esperienza umana. Cosi come il Dasein stesso- in quanto <<tremitodelI'essere (Erzitterung des Seyns)>,- non coinci de affatto n6 con l'homo ltumanus,n6 con il singolo uomo, n con llVolk, ma indica semmai la totalit) dell'ente, ogni ente, in quanto puramente possibile,
nel suo stare in bilico sull'instabile soelia di un Essereche "trema".

a
Z.

Dunque, nell'angoscia,cid che ci assalesenzaun perchde cid


che,in nessuntempo,dilegua,lasciail Daseinsolo, solo nel suo
puro essere-per-la-morte,
la posowero \a possibiliti per eccellercza,
sibiliti pura, in quanto pctssibilitddell'impossibiliti.
Sappiamoche, per Heidegger- il quale ebbe modo di enunciarlo sin dalle pagine di Esseree Tempo- <Pii in alto della realti
si trouala possrbiliti,.5
E,la possibilitapura - intesacomepossibilit)dellasua stessa
impossibilit)- finisceper dercalizzare
tutto. Dar,werotutto, cosicch6 ancheciir che si dice sia gii accaduto- e rispetto al quale
Aristotele,citandoil poetaAgatone,sosteneva
cheneppureun dio
avrebbepotuto far si chenon fosseaccaduto- diventa,a suavolta,
un puro possibile.
E allora,nienteE irrevocabile,nientepud essereconsideratoun
"punto fefmo", niente sta a fondamento,niented effettuale,nulla
potrebbe risultareda nessunaparte. Nessunente pud dirsi reale,
neppureil Dasein.
92

Ebb.n", questo altro modo di pensare ha come condizione il


pensare radicalmente I'impossibile appuntamento con la Morte.
Un rendez-uous,in cui chi attende ha un appuntamento con se
stessoche ancora non conosce:arriveri? Un appuntamento, nel
quale il Dasein attende se stesso,pro-tendendosi verso cid che E
assolutamenteAltro da s6. Nell'attesadi un incontro, in cui i due
non arriveranno mai assieme,ma in cui ugualmente i due - il
Dasein e se stesso,se stessoela sua "impossibile" morte - sincronicamentesi attendono e altrettanto sincrcnicamezlesperimentano il loro contrattempo, il loro simultaneo (ama,in greco) essere
i rriducibilm ente an acrunici.

93

s^
llonr trtto (| t sparotti

l . ,r rrrl t' i rc f().i c N


e s p e ri e n z a
o ri gi nari adel l a Temporal i t),acca,1.'t Ir.' srrl. rcl pro-tendersi,ossiaiolo nella tensione
d.ll'irfuiu.rr.si,il Ddscinpuc\ ri-conoscereil passatoche essostesso
i, nel sincronico cofttrattelnpodi "prima" e "dopo", di aver gi)
e aver da, di
csser dopo e di esserper, senzache i[ possibile circolo
si chiuda
m ai .
Da una tale esperienzafilosofica della sincronicit)
ail'interno cli
qu,ella che Heidegger chiama prospettiva aurentica
e originaria
della Temporalitat - che ha nella Morte quale .<arten,t.rri
,.'rt.r*
nel suo poter-essere>pii propricl il suo insuperabile
skandalon _
derivano irlcuneassaisignificativeconseguenze,che hanno
apunto
a che fare con un altro modo di pcnsare.
Innarrzirurro il passato - cio che, per Hei<Jegger,
il Daseirt in
.
primo luogo essenzialmente
i - d destinatoa rinranereinattingibile, perfectum e quindi del tutto itntneznorabilein quanto
tul..'p".
poterlo inconrrare, infatti, il Dasein deve prenderne
le distanre,
deve esserselolasciato definitivamente dietro, alle
spalle.
Dall'altra parte, Ia dimensi.ne dell'ad-ten<1".",
.h" evoca il
,
fyty..o, non d I'approdo a un ,.oltre ora,, _ inteso
nel senso
dell'.<oranon ancora, ma poi si>>8
- ma d continuo pro_veniente
essere-in-proiezione'verso dove? Verso un senlperacrueni.ns,
che
i lo stessoinattingibile passaro che il Dasein e.
Qui d racchiuso l'originario ritruo delra temporarita, secondo il
quale,per riprendere ancora,unavolta le purol. di fi"ij"gg"r,lou_
venire <<vanta
un primaro nell'ambito deii'uniti esraricaJ.itu ,"-poraliti originaria e autentica,bench6la Temporaliti
non risulti da
un'addizione,o da una successionedelle estasi,ma si
temporalizzi
nella loro cooriginarieti>>.e
Una <cooriginarietb> sincronicamente anacronica; ciod
sempre
arua, sittul, in contrattentpo.

91

Mt)rta c lLttlpo

Note
M. Heideggcr, Essoe e Ternpo,trad. it., a cura di P. Chiodi, Lor.rganesi,
Milano 1970,p. 105.
J. Derrida, Aporic. Morire-attendersiai "lintitt della ueriti',, trad. it.
Bompiani,Milano 2001,p.57.
M. Heidegger,Op.cit.,p. )06.
l
5

Ivi, p. 397.
Ivi, p. 59.
Ivi, p. 106.

I v i , p .3 1 9 .
Ivi, p. 19j.
I v i , p. 1 9 ) .

Numeron(tturttle

Tra gli analisti junghiani d frequente la sensazione- che in me


sta via via diventando una convinzione - che i fondamenti della
psicologia analitica siano congruenti e convergenti con morte tra
le recenti scoperte dell'infant researcb,delle teorie cosnitive e di
alcuni settori della psicoanalisi.Inoltre, credo che le basi deila
psicologia creata daJung ilon stLt,t()
in contraddizione(mi sembra
prematuro, e sarebbe fbrse riduttivistico, andare oltre questa

cauta necessitb,
negatiuaperch credo sizrancora veramentetroppo ardito andare a ricercare una omologia sul piano anatomico
dei fenomeni complessi della psicologia dinamica, analitica e
non), con le scoperte delle neuroscienzecontemporanee.Tutto
cid d, alle volte, percepito come una certa soddisfazione- forse
con un sospiro di sollievo - come a dire: <Bene! Non siamo stati
falsi/icat i (ancora)>r.
Tuttavia, vi d un aitro aspetto che qui desidero sottolineare.
Ecco: se la psicologia analitica davvero converge in forma cosi
importante con il panorama epistemologico e con la psicologia
contemporanei, c'6)dauuerr,,ancora bisogno di e.ssa?Non i forse
uenuto il montenlo di sctoglierci m quegli approcci con i quali ci
trouiarto ormai taflto prossinzi?E, se si: ..che cosa distingue ancora la psicologia analitica, e in misura sufficiente, darllealre psicol og ie,per giust if icar neI 'aut onom iae l'esist enza/ >>.
Io ho I'impressione che nessunoabbia ancora afTrontatoarticolatamente questa domanda, che poi non e cosi ovvia come
potrebbe sembrare. Qui vorrei avanzareuna prima chiave di
interpretazione.
Vi d un elemento, radicato nella psicologia anaiitica, che ia
rend.eunica nel panorama scientifico e analitico. Un elemento da
cui discendono poi moltissime altre caratteristiche distintive
della psicologia junghiana, come la dinamica dell'inclividuazione
da una matrice collettiva, e Ia stessateoria del simbolico corle
referentemigliore possibile- e quindi intrinsecamentenecessdrio
- di un fattore sconosciuto. Questo elemento (ma forse ce ne
sono alt r i! : quest e r ighe sono solo un appunt o per pensar e)si
caratterizzacorne una specie di gene; Lln gene clistintivo, unico,
in un DNA in parte altrimenti condiviso con altre branche delle
scienzecontemporanee.
A mio parere, unzrcaratteristicadistintiva di Jung d quella di
tenere conto del f-unzionamentopsichico-somaticoanche in aree
extracliniche, ovvero in aree che non hatrno rilevanza per la psicopatologia, e che configurano la Psicologiaanalitica nei termini
di una specie di psicologia generale.D'altra parte, se d vero che
gii Hartmann cosi intencleva la psicoanalisi, in Jung qr,resta
impostazione ha carattere fondativo e includc di necessiti

96

97

Stefano Carta

Numero naturale
Penso che tu sia nel giusto nelf ipotizzare
che la sincronicith,sebbenesia in oratica
un fenomeno relativarnenteraro, sia un
fattore,o un principio, onnipervasivonelI'universo. Ciod.nell'unus mundus. Dove
non vi d incommensurabiliti tra la cosiddetta materia e la cosiddettapsiche.Qui
si entra in acqrre profonde; perlomeno
per quanto riguarda me, debbo confessare che sono ben lontano dall'avereesolorato quesleprofondita abissali.
In relazionea cid mi scontro semrrrenell'enignra del lunr,ro naturule. Ho la
distinra sensazioneche il numero sia la
chiave del mistero, poich6 esso i tanto
scoperto quanto inventato. E quantiti e
nel contempo significato. Per quanto
riguarda quest'ultinroasperto,mi riferisco alle caratteristichequalitativedell'archetipo fondamentaleJel cosiddetto Se
(monade, microcosmo, ecc.) con le sue
varianti storicamenteed empiricamente
ben documentatedel Quattro: il l+1 e il
4- 1 .
C.G..ILING,
Letteraa .|tephenI. Abrams,
21 Ottobre 1957

ll'

StefottoCarta
.'lonr,rntlcche concernono anche le capaciti tipicamente umane
.li frrrc scienzae arte, nonchd di vivere in modo pieno soltanto
qr.ralorasi renda centrale il perseguimenro- infinito - del senso
dell'esistenza.In questo orizzonte quesrapsicologiageneraleche
d la psicologia analitica non d nd patomorfa, n6, in virtr) del suo
essenzialeantiriduzionismo, costruita su basi retrospettive,come
invece B stata per moltissimo tenpo molta parte della psicologia
dinamica clinica.
Sorretta da un antiriduzionismo radicale, che perd non sconfina nel mentalismo, I'opera di Jung tiene sempre sullo sfondo la
visione (evoluzionista)della biologia. Pensiamo alla conrroversa
teoria dell'archetipo, rispetto alla quale Jung si riferiva costantemente alla tipicit) ed all'arcaismo del sistema nervoso centrale
come escmpio che ne rendeva plausibile I'ipotesi ancbe su basi
empiriche-osservazionali, e non solo dal punto di vista clinicofenomenologico.Cosi, Jung ci indicava, io credo, la necessiti di
tenere conto degli aspetti biologici, senza contemporaneamente
"ridurre" la psicologia ad essi.
Dunque, la psicologia di Jung non si domanda soltanto come
far star meglio un parzientesofferente, perch6 e interessata
soprattutto a una questione assai pir) generale, che si potrebbe
definire cosi: ..Qual E la chiave per capire come funziona Ia
'mente' nelle situazioni tipiche dell'umano?>>.
Ora lo svincolamento dal rischio di guardare all'uomo attraverso la lente della patologia consente a Jung di affrontare alcune questioni che, a mia conoscenza,nessun'altrapsicologia oggi
affronta; questioni che, per le branche della scienza verso cui
registriamo una convergenza, si rivelano come vere e proprie
anoma/ie,nel sensoesatto in cui Kuhn tratta la questione nel suo
famoso testo sulle rivoluzioni scientifiche.
Non vi d dubbio che l'anomalia pii radicale tra rutte e quella
che d collegata alle domande: <<Quali lu natura dei numeri naturali e: perchd i numeri naturali 'funzionanri?>>.
A mio parere, quello del numero naturale,! un problema lnoseologicamentefondamentale, al quale, come ho detto, si collegano moltissime caratteristiche del pensiero junghiano. E un
tema che fa della psicologia analitica una branca del sapere

Nunero naturdle

molto diversada quellesulle quali pur si regiintrinsecamente


La problematicaconnessaal problemadel
stranoconvergenze.
numero,rutrrul", se d anomaliaper quellebranchedella ricerca
a cui mi sono prima riferito (scienzecognitive,infant resedrcb,
d inveceparadigmaper la psicologiaanalitica'
neuroscienze),
Naturalmente,la questionesi pud liquidare come frutto di
una mera bizzarria:un lusso,o una stranezza'E del tutto owio
cheuna tale clomandanon sorgerdmai in nessunasedutaanalitie che essanon ha alcuna rllevanzaclinica
ca o psicoterapeutica,
diretia.Tuttavia,come,appunto,per le anomaliedi Kuhn, essa
stessosignificatodel problemadella
possiedeper la psicologia-lo
meccanicadel ialore risolto da Planck per il sorgeredel nuovo
paradigmaquanristico;oppure della distorsionedell'orbita di
'li4"r.uiio
checonfermd
al suoperielio:un'osservazione
osservata
gravitazionale
teoria
utilissima
ancora
e
cara
la
ouanto vecchia,
verosimile,ma non "vera" (so
.re*tonianafosseeccezionalmente
che non ci sono Ieorieuere;intendodire: assaimeno inclusiva).
(come,d'altra parte' un
In questosenso,uno psicoanalista
il problemadel nume
porsi
ruai
.,"u.or.i..triato) potrebbenon
il
ro naturale. p.oi.gui.e tranquillamente proprio lavoro-'Temo
tuttaviache, cosi facendo,il solo aspettoclinico a cui egli comridurrebbela sua disciplinaa una
pletamentesi destinerebbe,
da riferimentiobiettivie ancorataaila
sganciata
,"tori.u speciale,
(a
verosimiglianza)'
qualsiasi
iglianza
verosim
sola
rappresentauno snodo
naturale
numero
del
problerira
Il
e la questioneche
analitica,
psicologia
della
unico e interessante
a rivedere
costringe
porsi
e
affrontare
di
Jung ebbe il coraggio
neuroscieni
rnodelli
entro
conclrrsioniforsesoltantoverosimili
tifici attuali, che ancora rivelano la loro insufficienza dinanzi
complessitidella realt) psicologica'
all'eccezionale
i
Una cosami sembradi poter dire con sufficientesicurezza:
contare,
Latto del
numerinaturalinon sonomereconvenzioni.
infatti,producedelleentitd(!,2,)...) cherivelanoqualiti intrinseche,i*preuiste e imprevedibili'Alcune di esse,a loro volta'
pare abbiano grande rilevanzaper la comprensionedel tessuto
pi,j i.rti*o della natura(b il casodella distribuzionedei numeri
con i nutneriirnmaginari)'
orimi. con i loro collegamenti

I'
I

I
I
I

t#
StefanoCarta

Numeronaturale

Sr'r'onrlo.fung il numero naturale ,! contemporaneamente


-rco_
Itt't'/, t'irtucntato ed E un indice di quantiti, qualiti e significato.
Ir clucst<'r
significa niente meno che, attraversola capaciii intrins c c a. li c o n ta re p ro p ri a d e l l a me n te . l a mentc stessapud scoprl re_
Uedre aspetti del reale. Il legame tra l'aspetto dell'invenzione del
numero e quello della sua scoperta d, per Jung, formulato attra_
verso la sua ipotesi della sincronicitd in quanto tertium del nesso
acausaletra i due asperti opposti del reaie: quello "inrerno" alla
"mente" e quello appartenenteal mondo ,,oggettuale,'.
Nel suo aspetto qualitativo il numero naru.ale descriverebbe
dunque qualit) discrete di organizzazionesia del monclo ,.ogget_
tuale" che della "mente". Nel caso della mente, p.. .r.-pio, il
passaggiodalla dualiti alla triadiciti d evidente come passaggio
verso una rappresentazione- in qualche modo ,.sintetica',_ di
due elementi diversi (strutturalmente opposti). Laspetto quaritativo dei numeri, invece, i evidente sul versante del mondo
"oggettuale" quando si getta uno sguardo, per
esempio, sulla
tavola periodica degli elementi.
Jung riteneva che il numero fosse il rappresentantedell'inti_
m a c ap a c i ta d e l l a " me n te " d i p e n e trare nel tesro tl cl l a narufa
(questa penetrazione d, naturalmente, soggetta al principio
di
indeterminazione. Credo che anche p.. qu"rto
parlasse
di
Jung
creatio continua).Il valore e l'estensionedi questa impostazione
costringono a immaginare un qualche livello della "mente" che
sia potenzialmenteisomorfo con il mondo ,,esterno,,.
La relazione sincronistica espressadal processo del contare,
tuttavia' collega il mondo interno e quello esterno seconclo
modaliti inattese.Infatti, il mondo a cui attinge la matematica d
ben diverso dall'Uruuelt legato alla percezione, rivelando cosi
c he il p ro c e s s op re c o n s c i o d e l p ro durre numeri natural i (per
Jung un processo <arch6-tipico>>)d isomorfo al tessuto d.lla
realti, a sua volta impercepibile dai sensi. come a dire che nesli
strati non consci del pensare,la mente d sincronisti.r-"nt. .ollegata con quella struttura del reale, le cui .<profonditi abissali>.
alle quali Jung accenna nella lettera riportaia in apertura, resta_
no precluse ai sensii quali di essa,a loro volta non attingono che
una m in i m a p o rz i o n e q u a l i ta ti v a .In questo senro I' oferati vi r)

.lcl numero assomigliaalla funzione della conoscenzadianoetica


(fino a quella urrol,rto, della pistis) che Platone discute nel
I:t'tlone, nel qr-,alela conoscenza affidata ai sensi non d che pura
,/oxa. "opinione".
S.-,q,,.rt. basi, per esempio, le teorie "relazionali" della psicc-,analiiidiventano casi pariicolari (come a dire: newtoniani) di
una psicologia generaleassaipir) inclusiva (come a dire: relativistical, sebbene ancora in parte ipotetica, per la quale

100

non v'd dubbio che I'idea dell'unusmundussia fondata sull'ipotesi


che la molteplicit)del mondoempiricopoggisull'uniti del mondo stesso e chedue o piu universiseparatiin lineadi principionon possanoesiconfrsil'unocon l'altro.Al contrario,tutto cid che
stereinslemeo essere
a-unsoloe unicomondo'chenon
appartiene
diverso
divisoe
si presenta
la cui probabiliti e garantitadal
postulato
ma
u,'
sensi,
dei
mon;o
il
i
fatto che, fino ad o.u, n".rr,lo E stato in grado cli scoprireun mondo.in
cui le leggidi naturaconosciutesianoinvalidate.[TraduzionerivistadalI'autore]I
D'altra parte abbiamo la testimonianzadi \X/olfgangPauli:
quantistiil fatto che' secondola meccanica
[...] apparesignificativo
esistenza
Ia
sua
esprime
che
lato,
un
da
dell'energia
.", l, .oni".uazione
ur"n.,porul",e il manifestarsiiel'energia nello spazioe nel tempo dall'aldella raalti' ln verit)' essi
,.o, ,ono tlue aspettiopposti(complementari)
l'uno ora I'altroesplicano
ora
in
concreto
ma
sonosempfecompresenti,
"astratte"
Le
predominante.
funzioni matematiche
in
modo
la loro azione
dellafisicamodernafungonoin questocasoda sirnbolichericornpongonrt
il contrastn.2
E cl-riaroche questa impostazione raclicalizzasu un piano
ontologico quella polarit) interno/esterno che oggi viene normalmente descritta nei termini assai meno compromettenti dl
uniti costruzionistiche complesse quali: psiche/mondo oggettuale, innato/appreso, ecc.] Questa concezione "forte" dell'unus
muntJusinerisce a una potenziale unit) transpersonaledel reale
articctlata dal numero in quanto sitnbolo unifcatc,tre,dalla sincroniciti come modalit) di manifestazionenclla coscienza,nonch6
dalle strutture archetipiche intese, come fa l)auli, nei termini di

IOI

I
Stefano Cartd

Hintergrundpyisik(sfondofisico fondamentale)
il quale pud tronelle immagini archetipiche?per ;r.*;
Ii::,
on
lr lc T":if.srazione
ne J .
Poich6 l'edificio di ogni scienzasi fonda,
alla fine, proprio
sullamatematizzazione,
il problemadel numero naturalemi sembra I'aspe*o pii clamorosodella necessiridi riferirsi
a q*i;;;
di siniilea una reoriaarchetipica(la si chiamicome
si uuol"i, p".
la quale.la biologiastessarientrerebbein una prospettiva
assai
pir) problematica- meno marerialistica razionalizzante
_ <ji
e
quellacontemporanea,
Ia quale,pur con tutti i suoi straordinari
successi,douri prima o poi ffiontale questadoruanda
onor,oio.-'
Il.numero, inquadratonel suo senso,,simbolico,,(nel
.
senso
ciod in cui lo intendonoJung,pauli o la Von Frunz),,i
.ril;;;;l
problemageneraledella sincroniciti e della
cosiddettatrasg!;;s;;uiti <lell'inconsciojunghiano e fa la parte di
.r., d.ttuglio il;;
razzanteidi ,n ospitemolto scomodo.Ma non
affron"tarlo,
alla
fine' porterebbealla paradossale
situazionedi dichiararescientincamenterrrrlevanteproprio il problema di
come funzioni la
conoscenzascientifica,perchd il problema *esso
seftlbrrtnon
scientifico.
Come ho scritto nelleprime righe cli questobrevissimo
con_
ributo,
_daquesta visione del fu*nzionr-.nro profondo della
mente,chenon esclude,ma circoscrive,
i livelli uersocui l" .;;;:
scenzecontemporaneeconvergono,fa della psicolo
gia analitica
un campo unico di ricerca che merita un.oiu
,1i sJpruu-viu.re.
Almenofino alla prossimadomanda.

Not e
'
2
r

(19)6), Mystz'rium Coniunctionts,


vol. g, princeror.r Un.
9.G. .Jung,
Press,Princeton 1970.
V/. Pauli, 09j2), psiclte e ndtula, pagg.16 7, AtJelphi,
Milano 2006.
Cfr. M.M. Gill, (1991), psicoanalisiin transizione,Cortina,
Milano 1996.

t02

Marco Mazzi

Occhio
o sulfilm-diario

Locchio d I'affermazionedel momento presentecome elemento privilegiato del rapporto di conoscenza,ilgrado zero di un sistema percettivo.Ma la sua neutralita d quanto di pii enigmaticoesista al mondo. L occhio raccontasempre quella storia cui - pii d'ogni altra - vorrebbe credere.
Allo stessomodo ci possiamo rivolgere all'idea del film-diario.
Il film non d semplicementeuna registrazione accidentale dei fenomeni, ma, attraversola natura e gli strumenti propri del suo linguaggio, un tentativo di carpire I'essenzadella realt). Da questo
processoaffiora perd tutt'altra cosa,e vale a dire la consapevolezza che,dall'atto stessodi filmare, ha origine un "piacere" che non
B soltanto godimento estetico, ma d la presenza al tempo della
liberti del mondo. E proprio quesro piacere che spetta all'occhio,
e che l'occhio trae sotto l'illusoria forma di scgno.
La storia dell'occhio E dunque la storia del piacere. Cogliere,
con il film, questzrveriti significa tornare alle origini. E chi meglio
di Jonas Mekas ha perseguito,con i suoi film, questo inconrro originario?
Ogni discorso su Mekas pare sempre esaurirsie perdersi nei
particolari della sua straordinaria Recherche in 16mm, in quei
frammenti irrelati dell'affannoso rincorrere le rracce del tempo,
nell'implacabileriduzione del film a pura elegiadel presente,che
I'artista riconosce nel flusso enigmatico del suo mutamento.
Pensiamo a un film comeReminiscenccsof a .lcturnel,to Litbuania,
che Mekas gira all'inizio degli anni Settanta,durante il suo primo
viaggio nel paesenatale,venti anni dopo la partenzaper I'Amer:ica.

103

tf

Marcolvlazzi
Piuttosto che filmare i mutamenti apportati dal tempo, la cinepresa di Mekas si sofferma su cid che d rimasto immutato: la uecchia
stufa nella casadella madre, i campi, i boschi, i declivi intorno alla
via di casa...Che cosa siano questi istanti>>,
ci dice Mekas, ..e che
cosa mi porti a cogliere proprio quell'istantee non un altro, non
saprei.E la mia esistenzaintera che mi ha fatto incontraregli istan
ti che ho filmator>.Ciascunainquadratura sta per un sentimento,
per una sensazione- B la sintesidi un evento. EssacontieDetutta
la storia a cui I'artista ha inteso alludere.Chi guarda deve compiere un percorso a ritroso, scoprendo i fatti di vita su cui quelle
immagini cadono e si depositanocome neve joyciana.
Tra immaginazione e memoria, da un lato, e la realt), dall'altro.
il film d quelf involucro in cui si concenrra l'attenzione del soggetto e I'intensit) dello sforzo di comprensioneche egli compie. oltre
a essereun <.unico,lunghissimofilm>>,come ci dice lui stesso,i 16
rnm di Mekas si presentanocome un'unica e sempre piir intensa
soggettiua,entro il cui orizzonte si risolve il rapporto con il mondo,
con le persone e con le cose. Dichiara significativamente Mekas:
.<Non sono unf lzn-director,non ho maj diietto nr-rlla.Non sono Lln
.filtn-makcr, ma solo un filnter...rr. La ricerca di Mekas d <juntlue
intessutadella caparbia volonta di iscrivere in un flusso i fram
menti delle precedenti esperienze,dilatando ogni tema fino a rac_
cogliere nelle pii ampie volute del film tutto cid che sembrava
dimenticato e perduro. Locchio coglie i segni dell'attiva sopra'uwivenza del passatonel presenre;d la forma in cui I'essereaccettala
continuiti dei f-enomenie I'ineluttabilit) della morte.
E in q,resto diario di celluloide che si apre la strada dell'intuizione, nella certezza che filmare un luogo, un volto o una cosa,
conduce alla natura pii profonda dell'oggetto filnrato. Si tratta di
uno scambio con le cose stesse,in un nrodo pii consapevolee
traumatico del semplice sguardo. Locchio, infatti, non inconra
semplicemente I'altro - non segueufta scena- mala rivela quale
dimensione piena di infiniti significati (bench6 priva di uro ,pecifico senso) che riscatra I'ineffabiliti dell'immagin. .o-" ,Lgno
estremo della veriti delle cose. Al piacere resta solo una domanda... quella dell'occhio, che, aprendosi,si chiede:<.Stosuardando
o filmando?rr.

I0 1

Andrea Vestrucct

Oracolo

dell'I-Ching b che esisteuna corrispondenzasin<<Presupposto


cronisticatra lo stato psichico di colui che interroga e l'esagramma
A partire dalla prospettiva ermeneuticajunghiana d
di risposta>>.r
possibileapplicare il modello della succitatamodalita di sincroni.ite ul.uto dell'oracolo a Edipo. Un uomo dai piedi gonfi domanda alla Pizia chi egli sia, ossiaquale sia la sua storia e la sua origine; Apollo pare non risponderealla richiesta,rivelando unicamente il futuro di quell'uomo. Nessun nome escedalla bocca del dio;
Edipo, di fronte a cid che b reputato un rifiuto di risposta'rinterpreta la predizione in modo erroneo: la conseguenzadi tale errore
d la realtzzazionedell'oracolo nella sua correttezza. lanalisi del
caso si determina quindi su due piani differenti, I'uno compreso
all'interno dell'altro: il primo, relativo alla natura dell'errore di
Edipo nell'interpretazione deil'oracolo; il secondo, relativo all'iscrizione di tale errore nel nesso tra la domanda di Edipo e la
rispostadella Pizia.
L oracolo formulato a Edipo d di per sti un caso di coincidenza
tra predizione e fatto futuro, l'improbabiliti della quale si pone
come necessiti alla luce dello statuto stessodeii'oracolo: il legame
tra il senso del messaggiodell'oracolo e ia forma della realti susalla luce dell'istanza"sincronistiseguentesi d) necessariamente,
ca" della rispostastessa:si potrebbe dire che I'oracolo d un ricettacolo inesauribilee infallibile di sincroniciti' Eppure' allo stesso
tempo, si d di fronte a un caso particolare di sincronicita: infatti,
I'oracolo non d recepito dal soggettoin modo corretto - da qui, Ia
natura duale della rispostamantica stessa.In altre parole, a causa

10t

Andrea\/estrucci
dello scarto che il soggettocrede sussistatra la sua domanda e I'oracolo di risposta, Edipo non riconosce il fatto che la predizione
del suo futuro rapporto con i genitori - parricidio e incesto - altro
non a se non la risposta alla sua domanda sulle origini della sua
nascita: conre potrebbe darsi tale comprensione, dal momento che
la chiave per I'interpretazione corretta di questo oracolo risiede
proprio in un passatooscuro,non saputo perch6 mai visto - Edipo
figlio di Laio e Giocasta - ? Bench6 sia proprio questa oscurita il
principio di illuminazione dell'oracolo,bench6 dietro il parricidio
e I'incesto si nascondanoi nomi di Laio e di Giocasta,gli occhi di
Edipo non sono abituati all'oscuriti nebbiosa nel santuario di
Apollo, ma paiono esserein grado di vedere solo la luce della presunta certezza passata,e non il buio della predetta certezzafutura:
questo passatooscuro - oscuro perch6 d un passatoda verificarsi
- viene quindi da lui sostituito con un passatoverificato,ossia di
cui il contenuto erroneo - Edipo figlio di Polibo e Merope - viene
dato come certo.
Lerrore di Edipo consiste quindi nel non riconoscere una certa
inferenza tra futuro e passato: il legame tra la risposta e la veriti
del passatoappartieneal futuro e non riemergedai passato,in aitri
termini d la realizzazionedella previsione a rivelare I'origine e non
I'origine a qualificare, a informare la previsione, ad attribuirle
forme e nomi. Se la veriti dell'oracolo trova il principio di determinazione nel nesso necessario acausaleche dal futuro aniva al
passato,la veritd.- cieca - di Edipo risulta governata dall'inferenza inversa, un'inferenza che scopre il futuro alla luce - falsa - del
passato. Due necessiti qui si scontrano, e di natura opposta:
secondo I'una, i'awenimento, ogni awenimento futuro, accade
secondo una sequenza di eventi che sorgono per continuiti dal
passato, in concatenazione costante; secondo l'altra, il futuro
riqualifica il passato, gli d) forma, lo modella secondo un processo circolare di sviluppo e di formazione dell'essere.Quest'ultima d
Ia necessit)che governa il tempo mantico: essonon sussistecome
linearit) di eventi, ma come circolo in rotazione; ogni determinazione di posizione di qualsivoglia punto della circonferenza - ossia
di qualsivoglia av'venimento - alla luce della sua equidistanza dal
centro perde ogni sensatezzae plausibiliti; il tempo dell'oracolo,

r0 6

Oracokt
pur avendo un centfo di movimento - il centro della circonferen,u -, non pud pii essereridotto a una seriedi successiveposizioni
in movimento: in altre parole, il movimento
occupate Ju un
"tt.t"
seguepir) il movimento di un essere,ossia
non
mantico
del tempo
suddivisibile in un prima e in un poi; da
biologico
il suo sviluppo
di questo tempo circolare si rivela
la
verita
che
cid deriva il-farto
e realizzazionedell'ar,ryenipredizione
tra
all'interno di un nesso
da una concatenazione
deriva
non
mento predetto, la cui necessit)
sincronicit)' Edipo'
appunto
ma
d
di prima e poi, non d causaliti,
u"i"n,lo linearmente cid che esiste circolarmente, posizionando
secondola propria storia biologica il non posizionabile,credendo
di agire n"liutu.o e invececompiendo il passato,non vede il nesso
necesrario di sincronicit) tra I'oracolo e la sua realizzazione.l
E possibileora inserire I'errore edipico temporale di interpreturio.," dell'oracolo ali'interno dei nesso di sincronicit) tra la
domanda di Edipo e la risposta della Pizia.Il fraintendimento di
Edipo d infatti manifestazionedell'assenzadi quella corrispondenzafta stato psichico di chi domanda e senso della risposta, enunciata nelle pu.ol. di Jung; e se la sincronicitd mantica si inscrive
proprio ailtnter'o del l.gu-" tra psiche soggettiva e risposta deli'o.u.olo, I'assenzadi questa corrispondenza rappresenterebbe
allora il principio di impedimento della sincronicitd stessa:l'oracolo non si poirebbe pir) con-refonte di quella necessiti circolare,
e perderebbela sua veriti' Eppure d proprio questa interruzione
d.i l.gu-" sincronico tra soggettoe oracoio a consentireall'oracolo dl verificarsi: senzaessa,Edipo non avrebbe ragione di lasciare Corinto, n6 di incontrare, viandante, il carro sul quale viaggia
f ut uLai o,.. La ver it a dell'or acolor isult a allola dall'af f er m azione
sin
nesso
del
soggettiva
ra della predizione attraversola negazione
determiche
cro.,ico. Ecco quindi chiarito il legame sincronistico
na I'oracolo a Edipo: la sincronicit) tra predizione e awenimento
si manifesta alla luce della negazione della sincronicitd tra soggetto e oracolo. Loracolo a Edipo si mostra a tal purnto terribile e
affascinante in forza di questo legame oscuro tra negazione del
del nessostesso:tutto cid si tranessodi sincronicit) e sussistenza
tra fraintendiDrento e realizzalegame
nel
duce, nel caso specifico,
soggetto.La possibiliti che
stesso
parte
dello
zione dell'oru.io du

107

AnJrea Vestntcci

la sincroniciti dell'oracolo si verifichi deriva


unicamente dal non
riconoscim.enrosoggettivo della sincroniciti
stessa,or,werosiadal_
l assenzadr srncronicit) tra 56 domandante
e Altro rispondente:la
sincroniciti dell'oracolo giunge a verita attraverso
,rrrufulru cecit).
Edipo compie cid che non aveva visto, compie
il suo passato
oracolarenel suo futuro biolosico.
Q u i n tl i , v i s ta l a s u a c e c i ta ,s i a c ceca.

Saluatctre Ri troua tc.t

Paradosso
Un racconto
Allora, un uomo deluso,che ormai sente
interesserealepir) per gli individui e per il
cosmo, che per i problemi di una societ) e
per la lotta di classe,cosa pud fare, se la
mita da conquistaree per lui gii perdutaT
I'ASOLINI

Alla proposta di scrivere qualcosa sulla "sincroniciti", risposi


senza pensarci su. Positivamente. Non sapevo in che guaio mi sarei
cacci,tto. In che pensiero senza storia.

l,l ctte
Carl Gustav Iung, volume YIII: La tJinanzica
dell'incottscio, tr. ir.
!n""r1dl
dr
). lJanrele,consulenzadi M. tevi, Boringhieri,Torino
1976,p. i45.
C[r. Ediptt rc. rv. 788-78.)
Alla luce dell'errore di Edipo verso l'oracoro i p.ssibire
chiarire anche il
suo successorelll r.ispostaalla Sfinge: il mosiro pone'a
una domanda
rerarN'a
allo svllupfo dr un essere;Ia risprosta,
basatasuila successione
di
prima e di poi interna al
biologico dell'essereumano, porebbe
1em.l9
risalirealla fissiti degli occhi
di Edipo versora rrrcecJiqr.rr'uni., a.r".minazionetemporale,e alla sua ceciiavcrso l'oscuriti
dcil'altra.

t0 8

Il treno d luogo di molti enigmi originari. Di paradossi.Di


molti incontri mai conclusi e mai cercati. Acausali, come si dice.
Luogo che radicalizza ogni ambiguit). Ogni scandalo. Facendone
delle dualiti ostinate.
Dualiti. Mi seguono ovunque. Qualcuna d in agenda. Altre
cipitano. Spazi di estensionee profbndit) differenti. Asimmetrici.
Che a volte coincidono. Il treno poi d come un ascensore(o "discensore"), ma orizzontale. Parallelo alla terra. Sul treno non
occorre decidere la destinazione.Superareinvece l'imbarazzo del
perch6. Che cosa porta gli uomini a sfiorarsi. A percorrere un tragitto comune. Che cosa scioglie le distanze tra i loro corpi.
Immaginando prossima un'anima. Addirittura. Che cosa incrocia
in una variabile scartata 1o sguardo. Quello che ciascuno riserva
per se. Tiene segreto.
Ma un giorno, ecco. Il pensieroprecipita. E una signora che va
a Yenezia. Lo so, perch6 riesco a sbirciare per un attimo nel suo
biglietto quando lo introduce frettolosamente nell'obliteratore.
Ho gii incrociato il suo sguardonell'atrio della stazione.Lei porta
gli occhiali scuri. Io no. Ho anche rifatto i suoi passicon i miei. In
.rttesa.Nervosi. Mentre sul pannello scofrevaI'elenco dei treni in
ritardo. Sempre pii nervosi. Lho seguitafino all'uscita dall'atrio.

109

Saluature
Ritrouato
fla imboccato il sottopassaggio.L'avrei
inconrrara di nuovo. Si
gira. Cerca nei miei gesti le iagioni
cli una sincera dedizioneal
caso.

Aspettoche il casosi manifesti.che mi dia


l'occasionedi dare
sensoalla coincidenza.
Siamonella stessacafrozza.stessoscompartimento'Prima classe.Stessadirezione.
E,traiettoria.v";;,
"destino-verso".'rangentisu curveinfinite.
Ir controiloremi manderi via' Forsemanderivia anchel.i- Ho
un bigliettodi seconda.
Forseintreccer)i nostri sguardi,le voci.
Scelgo ,"aif"
A
destrail finesrrino.Ooye possibileguurai. ".
"_"..
frr.i,
p..
ir..i"
.e
Faredel paesaggio
un alibi.i.i duuuni.
Ora si sisrema.
Osrentatamenre
sottovalutai miei dubbi. Non
possoessereio il limite della sualiberti.
Forseun evento
corrispondeal mio stato psichico.
euesto .ollio, p", "r,".n,,
Indolentee perperuo-Stu pe, u..rd.i.,
"rdr;
f.nro. Aboliri le
hasarrJ.
E a distanzadi giorni o addirittu.a di
;""r avri ragione.d;;;
insommauno "scarabeo,'.
Che bussiallafinestraper ..entrare,,
nel
buio. Oltre i suoi occhiali neri. Li ;i;;;"
con zelo. Come uno
scudoconrroil caso.Un colpodi dadi.
scelgo.l{o bisognodi aigomenriper rendere
credibilela sin_
croniciti' Anzi nrinacciosa.
per sentirlavissuta.
Errebnis.Non,olo
E mi serveun sogno.Anche innocente.
''x/eltanschauung.
o incoe_
rente. Verso un ,,dentro',.O dentro
un ,,verso,,.Unu fugu-rral
limbo dellecircostanze
non pianificate.
Di quel checi stainrorno.
Il cuorenero delle cose.Le ieggi del .u*.
D.ll. casualisincronie.
Eccetera.
Intantoscavalca
le suelunghegambe.Ne approfittoper
butta_
re e distenderele mie. Maldestrariente.
Mie scuse.Infine si parla.
Di tutto. pii o meno..pernascondersi,
s'intende.euesto "d;;;.
Tutto che scorre al finestrino del treno.
E.r,.u, bussa,svanisce.
parlare del tempo
Senzaconnessione.
.1. fu .',1.i ;;;"1;
citt) che sciamanoal finestrino,d.gli uomini.h.
l. ubitunoo-i.
abitavano.E vi fuggono.,,S.urut.i'l O;;;;r".
Penso.Parliamo esartamente
di ci6 che sta scivolandovia da
questopiccoloschermovuoto.parliamo.
Come se la macchiadi
forme e di colori dietro ir verocrerfi"";,;i";
significasse
quarcosa.
Un eventocontemporaneoal nostro desiderio
di senso.Di sentir_
ll0

Paradosso

si pii leggeri, penso. Pii tersi. Awolgere il mondo di connessioni.


Snretteredi fissare"fuori". Per distrarsida un segreto.
Ora mi cerca. Forse ho qualcosa nei miei gesti. Un'anima che
non posso o non so vedere. Io il suo padrone. Io che non so dove
sia l'anima. Ne cosa sia. Oltre la sfera di questo scompartimenro.
Mi distendo. Perch6 distendersifa bene. Vuol dire sentirsi pieni
clcllasituazione.Magari prima che sia troppo tardi. Dimenticarne
I'inebrianteincolmabile insensatezza.
Sposata.Indizi varii e inconfutabili. Ha pure due figli. Come
supponevo.E un marito che aspettadi rendersi utile. Di non mancare. Che viaggia spesso.A volte non ne percepisce la presenza.
Con-rese fosseli da sempre.La suavita d un'ombra. Da tempo non
sa che farsene. Seguei movimenti della luce. Di notte si confonde
con le cose.Ii sogno?Lo ha appreso dai libri. E lo ha abbandonato in una citt) che non conoscepii. In una citt) senzasessoe senza
certezze.Vorrebbe tornare con lei in questa citti. Il suo sorriso. Ne
sorride ancora. Le risale agli occhi, si dissolve, trema. Come un
gesto di paura sorpreso nell'insonnia. Nessuno torna laggii.
Nessuno d mai tornato.
Il marito. Pensa.Senteche i cosi. Aspetta forse un altro segnale. LeggeJung. Ha tempo per leggerlo."Coincidenza di uno stato
psichico con un evento corrispondentenon ancora esistente,ciod
distantenel tempo, e verilicabilesolo a posteriori..." pensa.Su un
treno come questo. Di sola andata.O solo ritorno. Non andare via
da quella storia perduta, vorrebbe dirgli. Semplicemenrenon
andare oltre.
Ora appare. Venezia.Da questalingua di terrapieno che fende
la laguna. Lenta. Sonnolenta.Come sempre.Dietro questi discorsi. Come un sogno luminoso. Interrotto. Che escedal buio.
Scendelei per prima. Con calma.Io dietro. I bambini li abbiamo lasciatidai nonni. Dorrnivano.

111

q
Principio

Stefano Guglielnzin

Principio
Le nascitedel principio

La filosofia greca nasce a Mileto, colonia ionica


dell'Asia
. _.
IVIinore,nel VI secoloavanti Cristo. Lungo la linea
,..otor. i"t
pensieroreligiosooccidentale,
nerqualel'uniti e il mortepliceconvivevanoin divina conflittuarit),si apre infatti una
air."nri"uiia
radicale,chesubordinail moltepliceail'Uno,secondo
necessiti:il
monismoilozoistadi Taleteconsisteappunto nel ricondurre
le
innumerevoli
differenzedeglienti al|uniti del principio,;r;;;pito qualefbrza vitale, energiain perpetuacreazione.^prima
di l.i,
Assiro-babilonesi
ed Egizi piegavanola specurazione
all'utire
astrologico,agronomicoe allaprassisociale;jul .anto
to.,r, t" ,i.tigioni,preolimpica,
olimpicae misrerica,
pur clandof.,r.n, ur_oni_
ca e divinaall'inspiegabile
naturale,si negavano
la possibilitad'interrogarequest'ultimotramiteI'indagineformale,compito
che si
assunrer).1a.
lilosofiapresocratica,
metendo le basip"rrn,.fi"._
mologiadellavisione,secondole procedure,lel cooriina;",
,i;;;
guere,subordinaree unificareil f'enomenic.,cosi
da riconcrurlo,
appunto,all'uniti.
Talet_e
inaugurail viaggiodellascienzaocciclentale,
Conlucio
.. .Se
d) I'awio allastoriadel pensierocinese,nellamisurain
cui, selezionandoe.interprerand.
alcunitrattatianonimid'antichissimu
rruJ_
zrone,da loro unasistematica
unitariae funzionaleal buon governo,
eticae politica.A ,liff;.n;; Ji
il].un Reriododi piena decadenza
Talete,Confucionon creaconcerri,bensipiega-spiega
la tradizione
plurisecolare
allenecessitipolitiched"i p."r"nt".-A rigore,d,rnqu",
la suadottrinanon d filo-sofia(am.remai colmabil.p".
il
pr*
prio perch6,in essa,il verod gii dato,e scmmaiI'esercizio
".r"1,
,p;."1;
112

tivo consistenel trovare le parole giusteper insegnarela pratica della


\/ia, quell'etica dello stare dentro il movimento imperscrutabile
della verit), che diverri subito motivo di contrasto con I'altra grande scuola cinese, il Taoismo. Entrambe le correnti si diff-erenziano
nell'interpretazione della Via, che nel Tao T0 Cbing non e cosrante,'
e tuttavia concordano nel ritenerla ,trchd da cui tutto comincia e
ritorna. In questosenso,sia lo ionico sia i due cinesiinauguranoun
pensiero che unifica il molteplice nella sostanzialitddel Principio e
lo fanno, per usarela terminologia junghiana,sincronicarnente,ossia
nel medesimo tempo secondo un parallelisrnoacausalee significativo, a cui partecipa la stessafilosofia indiana, tanto nella dottrina del
Buddha Siddhartha quanto in quella di Vardhamana, fbndatore,
semprenel VI sec.a.C.,del Giainismo.
Com',i noto, nel Buddismo hinayano, la pratica dell'ottuplice
sentiero che conduce all'estinzionedel desiderio (e dunque del
dolore) si fonda neila certezzaupanisadicadell'Unit) dell'Essere
(Bribrnan), modello e meta del viaggio c'lell'animaindividuale
(Atman), che in essosi risolve;lo stessodicasi per il Giainismo, nel
quale l'esperienzaasceticaprelude alla fusione dell'anima individuale (jiua) con la totalita ciclica del cosmo: purificatasi dalla materia e dunque estinto 11karman, essa raggiunge le alre <<ernime
salve> in una <<Darticolare
resione dell'universo>>e li dimora in
perfettabeatitudine.'In .ont.orro con Ia visionefenomenicametodologicamente fondata della filosofia greca, la ricerca indiana
volge dunque lo sguardo verso I'interioriti - ne fa metafora del
sentire rettamente impostato - fino a dissolverla nel Principio
onnipervadente; similmente, Confucio mantiene l'occhio vigiie
sull'armonia dinamica degli opposti, curando l'equilibrio interiore, che B specchiodella volont) del Principio. Cosi facendo, I'agire individuale si armonizza con I'Ordine delTao, in una gerarchia
che trova, nella vita collettiva e nell'Imperatore (figlio del Cielo), il
suo punto mediano.
Alcuni studi recenti,sulla base delle discordanzestilistichedel
Tao T0 Ching, sospettanoche Lao tzu non sia mai esistito.Di contro, lo storico Ssu-maCh'ien (I45-7c)a.C.) afferma di essererimasto a lungo, archivistaimperiale a I-o Yang, dove incontrd Con-

11i

ll

Sta.fanr.,
Cuglielnin

fucio e con lui si confrontd in merito al significato delTao. Anche


lo storico della filosofia Chow Yin Ching lo d) contemporaneo del
maestro;e cosi fanno, in generale,i taoisti occidentali.*Come gi]
suggerito, se cosi fosse, ci troveremmo davanti la singolare evidenza che, sincronicamente, un greco, due cinesi e due indiani hanno
fondato la loro dottrina sul Principio unico; a questi, sarebbe
doveroso aggiungereI'iraniano Zarathustra (6305Y a.C.), la cui
nretafisicamonoteistatrova, nel principio di causalit),il corrispett iv o m o n d a n o u n i ta ri o .'
l,lote
Com'd noto, I'originario canoneconfuciano, fissatodefinitivamentetra il
1t-2e 11178d.(,., comprende i seguenti<.Cinqueclassici>r:
Libro dei rnutant'nti (I Ching), Libro dellepoesre(Shih Ching), Libro dei locurnenti (Sht
Ching),Priutuuera
c Arttuttno(Ch'un Ch'iu), Memoriesui Riti (Li Chi); su
questi testi, Confucio intervenne direttamente, compilandoli (il Ch'un
Ch'iu) oppure selezionandole testimonianzee annotandole.
Nel Tao T0 CL'ing (I), infatti, <<LaVia, veramente Via non d una via
costante>>,
se non in quanto ..alternarsidel Non-Esseree dell'Essererr,
i
quali .<hannoin comune ... il Mistero supremo,la porta di tutti i prodigi'r, (trad.it. di A. Devoto).Ed d appunto questa<<porra>>
l'archisrrutrnra del differire continuo quasi in sensodeleuziano.
Angelo Brelich, Introduziont' ,tl/a storia dt'lle religioni, ecl. dell'ater.reo,
Roma 1966,pp.284-292.
Chorv Yih-Ching, La /ilosoJiacinese, trad. dal fr. di G. Falco, Garzanti,
Milano 1960,p. 28 Alan \X/.Watts, Il'Iao; la uia dell'acquachescorre,tlld.
it. A. Mantici Lavagnino,Ubaldini,Rorna 1977,p. 20.
Zarathustra cornpil) i capitoli Yasna, deti .,Gatharr, i piir antichi
clell'Auesta.In essi, il dualismo (la reciproca lotta fra gli spiriti gemelli
SpentaMainyu e Angra Mainyu) trova originariamenrein Ahura Mazda il
Principio primo, che cli questee altre forze a il creatore.Sari soltanto nei
testi pahlavi,successividi circa un millennio alleGatha,che Ahura Mazda
diventa il Dio del bene che lotta contro Angra Mainyu, spirito ostile al rinnovanento del mondo. Sull'argomentocfr. Paul Du Breuil, Lo zorr.tastrisrno, trad. it. S. Brusati, il Melangolo, Genova 199), e A. Brelich,
Introduzione alla str.triadelle rcligioni, ed. cit., pp. 294 100. La filosofia
pratica cui rinvia Zarathustrala ritroverenroncl Tbetatctplatonico( 176),a
proposito della massima perfezionc umana perseguibile in terra:
<.Assomigliarsi
a Dio d acquisiregiustiziac santira,e insiemesapienza,,.

II4

Mario Perniola

Quadratura

Il rilievo dato da Jung al concetto di sincronicit) anticipa di


alcuni decenni il declino dello storicismo, che owiamente privilegiava la diacroniciti. Quindi sotto un certo aspetto si potrebbe
sostenereche Jung anticipa lo strutturalismo degli anni Sessanta
del Novecento. Lopera di Gilbert Durand, Le strutture antropologicbe dell'immaginario (PUF, Parigi 196),tr. it. Dedalo, Bari I972)
potrebbe essere considerata come la versione strutturalistica di
Jrng.
Proprio in quegli anni sono in molti a lasciarcaderelo schetna
triadico, essenzialmentediacronico, di Hegel e di Comte e a sostituirlo con uno schema articolato su quattro elementi. Heidegger
introduce la nozione di Geuiert (Quadratura) che implica appunto
un rifiuto implicito della dialetticahegeliana.
Anche Marshall Mcluhan nel libro Laws of Medid, scritto in
collaborazione con suo figlio Eric e pubblicato postumo, introduce una nozione articolatasu quattro elementi,laTetrad. Attraverso
tale schema Mcluhan interpreta moltissimi fenomeni della vita
contemporanea. Egli individua quattro effetti: rispettivamente
definiti con i termini di enhance, obsolence, retrieue e reuerse.I1
di un
primo, l'enhance, consiste nell'amplificazione-estensione
senso,di un organo o di una funzione; nel secondo,l'obsolence,la
situazionepassataviene resaimpotente attraversola sua rimozione; nel terzo, il retrieue,qualcosa da tempo obsoleto viene rimesso
in servizio; e infine nel quarto, il reuerse,si crea una nuova configurazioneche ha caratteriinsieme simili e opposti al punto di partenza.

11t

F
Mario Perniola
Si apre turravia un problema: questi quattro effetti si presentano in successionestorica oppure simultaneamente?Nel primo
caso si ricade nello storicismo;nel secondo caso nello strutturalismo. Da un punro cii vista epistenrologico,d semn-rai
la nozione di
nelaork la pii prossirna al Geuiert e alla Te'trad.E la rete non e un
sistema storicistico, n6 una struttura. Nel mio lil:ro Transiti
(Castelvecchi,Roma 1985)) ho appunto elaborato la nozione di
transitc.tper spiegareil movimento all'interno di una rete. Tutto cid
risr,rltain modo molto evidente non appena ci si mette a lavorare
su una pagina tL'cb per Internet. Essa ci fornisce I'esperienzadi
qr-ralcosache si presenta come infinito, effimero, archivistico e
cornpletamenteriformabile. Si transita all'interno di queste quattro possibiliti, ma essesono date tutte insieme.

I t6

GraziaMarchiand

Risveglio

Nelle sue arcliteindagini sull'inconsciocollettivo,le coincidenze acausalic la sincroniciti vista come il campo degli intrecci reali
tra I'inaspettatoe cid che e sottoposto alla legge di causa-effetto:
kurrruttnell'accezioneantica indiana, C.G. Jung ha posto le basi di
Lrna comprensione del cosmo interiore di straordinaria portata
conoscitivanel pensiero moderno. Lo ha fatto con gli strumenti
dell'analisidel sogno e della struttura profonda della psiche nello
stessomomento in cui la fisica novecentescacompiva passi da
gigante nell'indagine sulla struttura qr-rantisticadella r-natcriae
r-rella
formulazione,mobile e pur sempreespostaa inintcrrotte rettifiche, di una teoria cosmologicache ipotizza un universo a n...
dinrensionidi cui la mente umllna e il mondo vivente sono intima
parte.
Confinata nelle opere di Jung e nei trattati di fisica inaccessibili all'uomo comune, la sincroniciti - che alla lettera significa cctnut'gno di pii liuelli temporali nella percezione istantanea di cid cbe
accade- d sfioraterpir) spessodi quanto si creda da gente di ogni
genere;bambini, anzian| individui rr-ralatie satri.personc espostc
a trilumi violenti o a niente di tutto quea emozioni scl,"erchianti,
sto, quando si trovino agganciatia una sincronia trasalisconosgomenti, incapacidi farsi una ragioneche il consuetoe familiare quadro del mondo possavenire alf improwiso alteratoe con la stessa
velocit) ripristinato come nulla fosse.
Chi ha avuto un'esperienzasincronicaha vissuto sulla propria
pelle il brivido che l'attore del teatro Noh comunica a chi assistea
questa antica forma di liturgia-spettacolorlovc ponti sottili sono

117

Grazit Marchiattd
gettati tra i vivi e i morri, esseri um.rl
e spiriti disincarnati (kami)
e per questa via le gamme dell,emozione
estetica foccano il diapason. Una procedura cara*erisrica del
Noh
;;;i";;;;;r;';;"
fessionista si addestra per |intera vita
"il,
clnsiste nel rallentamento
della cammi|'a\a a pieJi striscia.,ti in
s..r,, fino agli .ri."-ia"f
corpo immobile. Tecnicamente questa
manovra viene definira
taglio-nel-conrinuum (kire tsuzuki), I'uttor.
infatti interviene sulta
sequenzialiti remporale segmentandola
in minutissimi frammenti
passodopo passo,un.microgesto
dopo I,altro, ruotancloimpercet_
tibilmente il volto cui la ma"sch..u
una strana, ammic_
cante rigiditi, il carisma del sembiante
-nf..ir.e
annullato. Via v'ia.h; i"
cesura si allarga,la percezioneche il
tempo fluisce r."-u nno-o
estinguersicome una fia,mma.dicanclela
espostaa un alito improv_
viso di vento. euando il taglio nel continuum
d andato , ,.d;, i"
acque del tempo-che-scorre e del tempo
arrestato si rimescolancr
in un'onda di pietra u-nicae pierra.
Cisi accorge che diacronia e
sincronia, arresto e fuga, sospensione
e moto sono modaliti
conformi a un sistenradi utt.nrion"
capace di accrescer. ;;;.;"
scere la gamma percettiva ar di sopra
. a ai so*o dei varori senso-

Risueglio
lcrenzialeche la caratterizza,lamente che si affida ai cinque sensi
ordinari b a disagio con la vertigine di un tempo che non scorre
rettilineo dal passatoal futuro ma s'awortica, s'impenna in sincronie, s'arrestao procede retrogrado alterando il consueto e familiare quadro del mondo. Le vie del risveglio indicate nelle tradi'
zioni sapienzialidi Oriente e Occidente e del mondo indigeno e
sciamanico allenano a espansioni strabilianti della sensorialiti.
(]razie a esseil consueto e familiare quadro del rnondo acquista ia
ranquilla identit) del grembiale che s'infila per il disbrigo delle
faccende quotidiane. Il grembiale perd si pud sfilare in ogni
momento ed d a questa svestizione,a questo denudamento del
vuoto sottostante donde affiora l'ottavo senso(alaya) che alludono
gli espedientidi scenadel Noh con la camminata strisciantedelI'attore rallentata allo stremo, i suoni gutturali della voce emessa
dal basso ventre e la maschera indecifrabilmente n6 tetra n6 lieta,
volto dell'indicibile.

riali comuni.Ad esempiola scalaall.rtitu


dallu p;i;"il;;;'il;;
stadel profondo (yusbiki)cherisalea K0kai,
it fondutor! J.ll;;;
fila esore.rica
shingon(VIII IX sec.)d
in quanto;;;;;;
""rpfi..
Ia coscienza
(6"),
il
taanas_pensiero
(7o)e
liiti?:j:"li.aggiunge
(E"), il ricettacolodove sono srivati
ataya
i semi diogni furr)ion"
della.mente-cuore:
percettiva,
emotiva,mnestica,
logica,translogi_
ca, visionaria,estatica,pneumatica,numinosa_
n"it" gruauriini
estesedal
di
auto-referenziariti
ar
minimo
che sconfina
.massimo.

nella vaculta radlcale.

Tra i pensatorieuropeimoderniArthur Schopenhauer


(17gg_
1B60)fu uno dei pochissimiai quali l,idea
di
;;;il;;
sioni non solonon hafatto purio
ha dato-o.rdi
adito a,r.ru.on..zione che senzaessereteleologica(agganciata
-u
a un mondo di fini)
non per questo d nreccanicistica,
e alla sincronicit) assegnaun
posto importante. Nella specurazionetrascendente
rrii;;;-;;r;;;
di segrco i nt enzionaI e neI di st i n, d, tI i, d;;;;r,t (p
arerga, ;:r;ri ;;;
metta' P arrcII )' si derinea.r'inrmagine
.ii unagiganresc"a
r.i. .or-ica solcatada innumerevolirivelritri ."olro. i%.
ra srrurruraaurore118

119

Sirtcronicitriiraniche

EzioAlbrile

Sincronicit)iraniche

Si pud parlare del \,'athekdi W. Beckford nei termini di una sincroniciti tra iranismo e gotico: I'evidenza letteraria d nella Storia
del principe Alasi e della principessa Firuzkal: (Sellerio, palermo
1992\. La storia b quella del Mago zoroastriano(pp. B1 ss.): egli
vive nel <rPalazzodel Fuoco Sotterraneo>>un luogo che ricorda il
Kang di Afrasiyab,il "Paradiso" dove vive Afrasiyab,il potentissimo re turanico accolito di Ahriman del mito sistanico,il mito pii
antico dello zoroastrismo.
La tradizione islamica a cui attinge Beckford tende a demonizzare la religione zoroastriana utllizzando un rnito genuinamente zoroastriano qual d quello sistanico.Le dicromie presenti in
tutto il testo culminano nel nome della principessa:Firuz-kah, ciod
Firuz-kuh, 1l Mons uictnrialis dell'Opus imperfectum in
Mutthacum, il Tur neshanetlella Cronaca)i Zrrlniit,l, rnontngnu
sulla cui cima appare ai Magi il Saluator mundi, il Jabat al-fath dei
tafsir persiani, il Kuh-e Xwaja sistanico. Ma fruz vale anche per
"turchese": il colore che tinge il fuoco nel Tempio sottemaneodel
Mago di Beckford.
Anche nel mito sistanicoAfrasiyab,inariditore e bonificatore,d
responsabile,tramite la combustione delle granagliesaccheggiate,
del ripristino del fuoco sacro di Karkoy. E probabile che sullo
sfondo di siffatti materiali mitologici ci sia il pii antico tema di
Yima, primo uomo, primo re, r.nAanche primo trasgressorepoich6
primo sacrificatore (Yasna )2, 8 = di R.C. Zaehner, Zuruan. A
ZctrctastrianDtlemnza. Oxfbrd 1955 lrepr. Neu. \brk 19721, p.
145): relegatoin un uar(tsotterraneo,al quale allucleprobabilmen-

120

te anche Erodoto quando parla cli ho hyprt gen theos "il dio che
abita sottoterr^>>...di qui il passoverso Ahriman d breve' "
Infine I'anelito del Mugo n"l voler conseguireil dominio sulle
<<ossudue esistenze(in termini mazdei quella <invisibile" e quella
pensare
fa
operazioneimpossibilealle creature ahrimaniche'
ta>>),
mondo
alla'possibile cromaticith dei kesbtaar' le sette regioni del
,,turchese"d il colore vittoriale del montc che sta al cenirurri.o, il
tro dello ierocosmoiranico, ma d anche I'unico a esserepercepito
clall'uomo.Non solo,rtruzd. anche il colore dell'Iran islamizzato'
Si possono solo fare ipotesi sulla cromaticita dei restanti
di
krrhw), (molto materiale iconografico si mova nel libro
delle
cc-,lorazione
dalla
adombrata
Ringbom, PararJisusteffestris)
"volante" deila
muia .l.lla citta fluttuante di Kang diz, versione
d legato alla
sicuramente
terrestre Ecbatana, un arcobaleno che
sequenzaplanetaria.
'A
q,r.rt" spigolature va "rivelato" che la ben nota formula
(eccetto la 9) e che i
liturgica .he lnt.odrce ogni Sura coranica
al'
musulmani recitano a ogni pii sospinto: bismillah al-rdhman
irarahim ..nelnome di Dio ilcmente e misericordioso>i in realti
(volta
singolaal
araba
la
traduzionc
infatti
partc
E
nica: lir prima
yoztlan <.Nel
re) della b".t .totu formula zc''roastrianapar) natn i
con "venetradotto
=
essere
(yaal
anche
pud
dio,
nome degli ddi>>
intronizzazione
di
la
cerimonia
rabile"). Ancora, sincronicamente,
=
clel sovrano achemenide(primo impero persiano 5)Q3)0 a'C'
(Artaserse
1,l-2), ha clei singocirca) cosi come letta in Plutarco
lari punti cli contatto con I'ascensione celeste, tl mi'ral' di
Muo*.tto, il re achemenidemangia pistacchie fichi secchie beve
prima
latte cagliato (= yogurt), che sono i cibi assunti dal profeta
del viaggio ..l"ri" e che fanno ancora oggi parte del pasto rituale
dell'Ashura, la festa degli sciiti di areairanica'
Sempre ir-t,"-u di iianismi, bisognerebbe forse rileggere il bel
Tht.
lissimo b.S. Flut,"ry-M. Schwartz, Haotna and Harmaline'"S9r7a"
Hallucinogen
Sdcred
Botanical ltlentity of the Indct-Iranian
dntJ Its Legaq' ii Religittr, Languuge,and Middle Eastern Fctlklore'
Berkeley-io, Ang.l"i London 1989: l'iclea centrale clel libro e
o rna
dimost mre cheiI i;om a indico etin-rologicamente iclentico all'b a
psicoattiiranico, altro non d che il Peganutnhannala, una pianta

t2r

)p

EztoAlbrile

Sincronicitiiraniche

va nota anche come "ruta selvatica"(ni/d rue):la ricerca sesuela


falsariga del ba'chiere e poi etnobotanico Gorclon wasson, che
negli anni Sessantadel Novecento con un famoso libro identificd
il soma conl'Amanita muscaria(il fungo macularo delle fiabe), idea
poi mutata in seguito nell'identificazione con la pnlocibe (a
\X/assonsi deve anche la "scoperta" dellaSaluia ,lirinori*, recata_
gli dalla "curandera" Maria Sabina). In realt) non c'E bisosno di
tanti e tali artifizi etnobotanici:l'baoma,la pianta che reca illuido
lunare per eccellenza kfr. M. Eliade, irattato di Storia deile
Religioni, Torino r976, p.164), che crescenelle altezzedella catena montuosa dell'Hara, pud essereidentificata con 1l papauersomn iferu m.
E noto lo stretto legame esistente tra haorta avestico (pahlavi
hom) e soma vedico: enrrambi sono il modello dell'Acqua ii Vitu,
la libagione celeste ricettacolo della forza luminosa. L b)oma/soma
d il nettare vivificante in cui d celata la Luce .
La cosa doveva essereabbastanza notanell'antichiti e forse veicolata dai cosiddetti Magi elleniz zati.Di fatro troviamo quesre speculazioni oniriche in tutto il tardo neoplatonismo e in
farticolare
nella sua versione "ecclesiastica",gli Oracoli Caldaici, u"r. . pro_
prie icone enteogene.
Secondole Rapsodieorficbe (citate da proclo) la Notre, gii nutrice di Kronos, consiglia azeus di ubriacare Kronos col miere. Tutto
lasciasupporre che nel sonno Kronos sveli a Zeus i suoi segreti,vare
a dire "le misure della demiurgia": <<Cronofornisce aZeusi principi di tutta la demiurgia e della prowidenza verso i sensibili> E orobabile che semi di Papauersoznniferuruvenisseromescoiad d mlele.
certo d che la figura di Kronos sognanrecreatore di universi paralleli B un tratto costantedi tutta questa "teologia" oracolare,un l.eume noto anche da un punto di vista etimologico-ieratico: il ,onrro
del divino Noezs"saruro" e satollo di idee intellegibili, secondo
un'altra etimologia conosciuta anche da Agostinl esprime nel
modo pii efficacela separazionedal mondo sensibile.Esio caratterizza specificamente Kronos perch6, come dice proclo sulla base
delle Rapsodie,<egli fu il primo degli ddi a sognare>>.
che tale tradizione orfica sia pir) antica delle Rapsodie d confermato dal passo
dell'Aristotele exorerico riportato da Tertulliano.

Tale tradizione onirica si ritrova (non si sa come) nell'ermetismo barocco del marcheseMassimilianoPalombara (1614-1685),
un nobile romano edificatore di una pii famosa <<Portamagica>>.
La dottrina del Palombara, sincretico crocevia di neopitagorismo,
ermetismo e alchimia, E in gran parte enunciata in una serie di poemetti o Rime ermetiche,nelle quali si esprime lo gnostico anelito
verso la palingenesi, il rinnovamento spirituale e corporeo conseguito attraverso la creazione di un elisir universale, il Mercurio
filosofico, singolarmente definito <.Hermetico papavero>>,utllizzato probabilmente in sinergia con il Croco (Zafferano), cosi infatti
parlano le allusioni nelle sue Rime.

122

123

1l
Sogno

LorenzoBrutti

Sogno

All'alba l'armosfe_ra
sonora di un villaggio oksapnrin ai b.rdi
della forestad fatta di stridii di uccelli tragli alb.ri,'aig.rg.,1ir
Ji
nei porcili e di pianti di neonati alter.natialle uo.li
,,-r]rr-.r_
'-raiali
se degli adulti che iniziano anch'essi a svegliarsi.
t-. .uponn.
oksapmin sono piccole e il centro del pavimento
di cortecce di
pandano d occupato da un braciere. Gli iniziati
rrasco'ono le
prime ore clell'alba.elle case degri uomini
ad, anarizzar. i ;g;l
occorsi durante la norre.
Cid spiega perch6 gli anziani furono cosi sor;rresi
cla un sogno
.
che racconrailoro e che feci qualche rempo dopo
il n.,ioor.iul, I
Oksapmin, quando ero gi) abbastanzain confidenza
con i miei
informatori ma non abbastanzainiziato alla
cultura Oksarrmin ,la
comprenderei simboli che vidi in quella srranasituazio,-,e
oni.icaEro nella capannache nri ero fatto costruire secondo
i criteri tra_
dizionali dei materiali impiegati. Al cen'o della
capann;;;;;;
giava il focolare, indispensabileper scaldarsi p",
.
cu.i,rn.". In
questo mio sogno un individ'o, un uomo del
clan Diuaa che cono_
scevoappena,entrava in casamia, si sedevaaccanto
al fuoco e sol_
levava le cortecce di pandano del pavimento, proprio
vicino al
-perch6
perimetro del braciere..Il sogno era stano per
me
cono_
scevo appena quell'individuo e non capivo cosa
stessefacendo
nella mia capanna. cosi ne parlai agli uomini iniziatiche
solevano
venire a bere il caffd con me ogni mattino.
euancro ebbi finito di
racconrareil breve sogno, ci fu un silenzioimprowiso
nell,assem_
blea, rnterrorto solranro dal crepitio crerfuoco ner
braciere e dai
rumori attutiti che provenivano dall'esterlro. poi
quel silenzio

121

iml>arazzztntefu interrotto da un uomo che si indirizzir agli altri e


comincid a parlare come eccitato. Luomo diceva che dovevanc.r
dirnrelo, che questo sogr-ro
significavala stessacosa anche per me.
Il gruppo rimase a confabulareper un lungo momento dopodich6,
a seguitodelle rnie insistenze,gli uornini accettaronodi spiegarmi
il nrotivo del loro stupore e del fervore della loro discussione.Fu
il vecchio Hilin che prese la parola e mi disse con voce calma,
quasi sorridendo: <Vedi, il sogno che tu hai fatto ci ha molto colpito perch6 ci ha reso f'elicie tristi al tempo stesso.Felici perch6
hai sognato secondo i segni della nostra tradizione, tristi perch6
una personacara della tua famiglia d morta>. E riprese a fumare la
sua pipa di bambir, rimuovendo le braci con le pinze di legno
duro, gli occhi persi nel fuoco, in un'espressionemista di serenit)r
e tristezzaal tempo stesso.Bench6 inrpressionato<laquesta dichiarazione,volli andare fino in londo e gli chiesi di spiegarmi perche
sognavocon i simboli della loro cultura e perch6 qualcuno a casa
mia era morto. II vecchio Hilin mi rispose:<Perch6 quando una
persona muore a Oksapmin, la sua anima devc raggiungere il
mondo sotterraneodei rnorti e I'accessosi trova tra il focolare e le
cortecce di pandano, in ognuna delle casedegli uomini. Ma non
tutti possono aprire quella porta, soltanto un clan Oksapmin, il
clan deputato ad accompagnarele anime nel regno dei morti, pud
farlo e tu hai sognato Llnapersona di quel clan che lo faceva,qui
in casatua. Quindi d chiaro che il messaggiodi questo sogno d che
qualcuno della tua famiglia i mortol>r.
Trascrissiaccuratamentequel sogno nel mio diario notandone
la data,ma confessoche ero scetticoallora, pervasodal cartesianismo tipicc-rdei giovani ricefcatori.
La posta arrivava r2lramentea Oksapmin, e fu dopo qualche
mese che ricevetti una lettera dall'Italia, in cui mio padre mi
annunciavaIa morte di mio zio. Nella lettera, c'era anche un ritaglio di giornale che ne facevail necrologio con la data e I'ora del
decessoche corrispondevano,come mi pressaidi constatareconsultando le note del mio diario, alla notte in cui feci quello strano
sogno che nel frattempo avevo dimenticato.
Questo evento comincid a far maturare in ne I'idea dell'esistenzadi archetipi etnici, di simboli a valenzaculturale che, sep-

12'

LorenzoBrutti
pur impermeabili alla coscienza,possono invece essereinconsciamente trasmessiall'individuo che per lungo tempo si trovi a contatto di una cultura altra e il cui inconscio finisca coll'essereimoregnato del genius loci.
Tale sogno fu per me anche un'esperienza"iniziatica" nel senso
che, in una societi del segreto come quella oksapmin, dove soltanto gli uomini iniziati erano al corrente del significato arcano del
mio sogno, il fatto che io - bianco ignaro dei segreti iniziatici - mi
trovassi a conoscere inconsciamente un codice culturale senza che
nessuno me I'avesse svelato e per di pii ad averlo appreso attraverso un sogno, mi conferi subito un'altra dimensione agli occhi
dei miei informatori, che da quel giorno presero a considerarmi
come uno di loro.
I simboli culturali possono fare senso in una cultura e solo in
quella cultura. Quando essi cominciano afarc senso anche in una
cultura che non d quella di origine del sognatore, vuol dire che il
sognatore ha vissuto abbastanza tempo a contatto con questa
nuova cultura per essersi appropriato, inconsciamente, dei suoi
etnoarchetipi e averla transformata quindi nel proprio sistema simbolico di adozione. E quello che successe
i., qtru.rto antropo^ -.
logo: comin ciavo a esseresempre pii intriso
della cultura autoctona che studiavo.

FlauioErmini

Sonno
Il mondo, la psichee l'uonro formano un
sistema complesso e inscindibile che
rimanda a matrici archetipichecomuni. In
esseil principio di causaliti i costretto ad
abdicare per lasciare spazio alle relazioni
analogiche. La matrice archetipica del
sonno, per esempio, in s6 pud accogliere
I'incontro sincronicotra principio psichico
materno e principio di formazione-trasformazione dell'uomo e del mondo, quando
ad essisia concessosolo il sonno e non I'altra morte, che li porrebbe d'appressoalla
rinascita
srEFANo BARA''-''A

Va a vedere ogni nottc se la figlia E viva. Siede accanto a lei e


ar,'vicinala mano alla sua bocca per sentirne il respiro'
Col passaredel tempo, la madre raccoglie i capitoli di quel
libro cupo che narra la storia degli uomini.
La donna si identifica nella materia che modella. La sostanza
mortale, una volta uscitadalle sue mani, crescea dismisurae occupa tutto l'orizzontein cui d nata, tanto che in essal'uomo va perJendosi come nel sepolcro dove gli occhi si oscurano e la bocca
tace.
La sostanzaspecchiante,con la sua luminositi di superficie' si
appropria di ogni presenza,cosi come I'uomo sembra trovare in
qr.ttu costellazione graditi riconoscimenti, tanto da assumere
consciamente le sembianze della sostanza che altre mani hanno
creato.
Ecco perch6 I'uomo crede che dietro il gesto ripetuto della
madre si nascondanoi grovigli dell'autodistruzione'

t26

t27

Flat:ioEnnini
Questo terreno sembraprecludereogni via di ritorno. E di seta
il ponte che da un al di qua doloroso conduce a un alrrove libero
da vita e infelicita. La morte interiore a'urziene
senza scosse,nel
sonno.

Giouanni Gocct

Storia

Ne ha coscienzala madre. E questo pericolo giustificala sua


apprensione per la figlia. F'.ccoperchd Rilke - nel suo Canto d,dtzlora e ftlorte - registra: .<E come se fosse dietro cento porte que_
sto sonno che unisce due persone; le unisce cerfle/.r/?ttmadre o una
morte>>.
<Alla fine di una seduta, dopo aver asct'tltatoun ilnportante
professorer-rniversitario,
di provare
sogno, chiesi all'analizzan,Jo,
al
problema
relativo
sogno.
a scrivereuna fiaba sul
Quando rientrd a casa il paziente si era gi) dimenticato il
"compito", menre continud a dedicarsi alla produzione di un
articolo per I'universitd.
Passavanoi giorni e si ricordd che avrebbedovuto inventarela
fiaba rna, di nuovo, senti che era cosa di minor valore rispetto alla
pubblicazione relativaalla ricerca che avevaef-fettuato.Cosi torno
a immergersi nei giorni seguenti nella stesuradel testo e la fiaba
venne dimenticata.
E,ranogi) passati otto o nove giorni e una sera il lavoro deli'articolo giunse a compirnento, manc:rvilsolamente una annotilzione bibliografica attinente all'anno di pubblicazione di un
testo citato in nota. Cosi si mise a cercare il libro nella biblioteca di casa.La ricerca risultava difficile perch6, avendo traslocato da poco tempo, anche la collocazione dei libri era cambiata
rispetto all'ordine precedente,inclltre i suoi libri si erano mescolati a quelli appartenenti alla biblioteca personale della moglie.
Inizid cosi la ricerca, che procedette per qualche ora senzaesito
fino a cadere sulla poltrona di fronte alla libreria stanco e sconsolato.
Mentre stava riflettendo sul disordine che c'era nella mescolanza di testi di vario genere,il suo sguardo cadde in alto verso la
secondaanta della libreria in un angolo e li intravide ii iibro che
cercava. Prese allora la scaletta e dorro esseresalito aiferrd il libro

t28

129

Ciouttnni Gocci

il qualeusci assiemea un altro


libro nascostodietro dalla coper_
tina rossacon una strana fig,ura.
Incuriosito guardd u.ir. colpito
dalla rappresentazione
di
"
una testadi donnl

j',to:1,T:,,'.":l1H[tlirir:;:i::;:E
ru,.,-u.i"';;;i;T

con la fiaba; le storie,h, ,rrooo,


b. Gocci, il suo analista.
";;;;"
t,.Oro,
uo::.1
u ui|Lu
t.,
che l,avevaacquistaro,
,- ^,9,1"^::: un
rncu'oslta,
siorno di"nru
-.gfprima in libreria,
cinqueanni
s;;h.
Iui ne fosseu .o".ror..nru.
In seguitoera stato posizionato
nella libreria dalla moslie e
dopo il traslocoera sratomescorato
ad altri libri net'uni.u irbr.ria di famiglia.
Nel momentoin

Jtona

Dunque I'evento sincronico entra nel campo della nostra comprensione-consapevolezza


conscia e ci obbliga a un comportamento in particolare. Levento sincronico a pertanro una storia,
una parte della nostra storia, e ha un sensoe un significatoin rapporto al fiume dei personaggi, degli incontri, delle narrazioni
della vita.

unremafo,,au...,t,iJf
:::ffi.j:H:::xi3iil?i'1,1,,1'li:::

vere una.fiaba,il professoreaveva


.i_or* rapidamentela conse_
gna,ma I'inconscio
attraverso
I'eventosincronico,
l";;;;;;;;
tato in contattocon sestessoe gli
avevadato t occasioneper farlo.
Quella stessanorte scrissela fiiba"
ra sua storiae att^
versodi essacomincidun cambir-.nioirporrante
"irr-to
dellasuaesistenza.>>
La sincronicitinon d-nient,altro
cheunanarrazionedei fatti irr
cui un cerroevntopsichico,rnu,
,.rnp"Jr.r. i" q;;i.h. ;;;;,,
esternonon psichico.
Tra i due farti nc
tuttavia' alcun nessocausale:
d un
parallelismodi ,ig"ifi:"::lste'
In altri termini, tutto cid che
ar,ruiene
in ogni momento d
espressione
di quel particolarg unl.o ,.g_.nto
di tempoche non
tu mai prima e mai pii sari. oweroriu,'orr..uundo
l,inconscioe
ascoltandolonelle sue manifestazioni'.i-j-buttiamo
in eventi
-'
ambientaliparallelidi tipo po"i.rf"r..'
Tale coincidenza del fa.tio.r,.*o
.on queto inrerno diventa
importanteoccasione
per I'individ""rir...L'evento porta a'la coscienzal,
.onruf.u orezza,ched diversa
dalla presadi coscienza,.d"il,*;;;;;;;iella
situazione.Tu*o
questoaccadecome se da qualche
purr. il fnno o lu.;r; t;:6
fossegii conosciuta,
ma non a ]ivellodell,Io...
1J0

111

Tclctra.rporkt

LanfrancoBcilont

Teletrasporto

Iil telet.urpo rto, reahzzatoper primo in laboratorio cla Anton


Zeilinger,d I'ultimo grido in
di sincronicit), basato com'd
-ut..i^
sulle "correlazi.ni quantistiche"
a distanza. Il termine richiama
Star Trek, e riguarda un oggetto che sconrparc,in qualche posto
e
appare in qualche altro, a una ccrta distanza.
Prendere turte le nrisure a captain Kirk, fino alla disposizione
dei suoi geni, pud essereancora al di l) delle possibiliti iella biotecnologia.E senz'alrropii agevolc raccoglieretutte le intornra_
zioni sulle propriet) di una sedia, eseguendodelre misure, il
cui
risultato pur) cssereletto su di uno ,t.um",-,to, copiato e inviato
ad
altre persone,che si incaricherannodi trasporrele propri.tl origi_
narie su un altrc'rsupporto materiale,ricostruendou"a .opiu
,l.iiu
sedia di partenza.
Lzr te/eportat/o, o telctrasporto una operazior-redi questo
genere. Non consiste in un trasferime'to di materia alla
stai Trah,
ma di informazictne, e in particolare di informazione che riguarda
un oggettomicroscopico,come un elettrone. un fotone. se-sit.at
tassedi una sedia,tutto sarebbesemplice.Ma raccoglierele informazioni sui paran-retri che caratt erizzano lo stato Ji un oggetro
rnicroscopicod un'operazionecon conseguenze"sincro"i.rr."
,li
nltevo.
Infatti,
<lualunquemisura effettuata su un micro_oggetto
..
-una
distruggeil suo stato reale (a me'o che non si r.vi in un u,itortrto della misura, precisanoi dotti, ma d un caso raro).
Qualunque dispositivodi misurazionealtera in maniera incon_

I J:

trollabile i paranreui che caratteri zzanolo stato del micro-oggetto,


mentre una sedia non viene per niente "perturbata" quando le si
prendono le misure. Una conseguenzadi questo fatto d nel famoso principio di indeterminazione di Heisenberg, per cui, se si
misura con esattezzala posizionedi una particella,non si controlla pii la sua velocit), che pud risultarequalunque. Di qui il cosiddetto teorema di " no-clon/ng", che escluclela possibilita di riprodurre la copia esattadi un oggetto quantistico,conservandonelo
star oiniziale,pur chc.quesr osia ignor o.
Il teletrasporto rende possibile la trasmissionedi uno staro
quantistico ignoto da A(lice) a B(ob). Innanzirutto i due posseggono in comune una coppia di particelle. o rnicro-oggetti,cl-re
chi a m er em o2 e) , le quali si t r ovano in uno st at o det t o "ent angled" o intrecciato.Possonoesseredue fotoni, di cui uno y>olarizzato in direzione orizzontale e I'altro in posizione verticale. Ma
non si sa quale dei due d polarizzato orizzonralmenteo r,erticalmente. Si sa perd che, se si registrauno dei due fotoni e si trova
che ha polarizzazione orizzontale, allora I'altro risulta avere polarizzazione verticale. Pur trovandosi a distanza, i due fotoni sono
entanglatlo intrecciatiin maniera inestricabile,con un legameche
non ha analogonell'esperienzadi ogni giorno.
Aibert Einstein era inorridito da questache, ai suoi rempi, era
solo una possibilit) teorica, mentre la tecnologia odierna ha permessodi verificarnela realt) in laboratorio. Per lui I'entangleruent
en <rspukhaftefernu,irkureg>>(spettrale azione a distanza) e <<telepatlsche kupplungr, (accoppiamento telepatico). Come pud una
misura effettuata su una particella avere un effetto istantaneosu
un'altra, posta a distanza/ Forse che le due si scambiano,di soppiatto, messaggie informazioni a velocith super-luminale? Allora
verrebbe superatoil limite superiorealla velociti di propagazione
dei segnali,fissatodalla velocit) della luce nel \/uoro, come insegna
la relativiti.
Il sincronismoimnrediato, che si stabiliscelra le due particelle
nello stato "entanglcd", non appena viene eseguitauna misura su
una di esse,non venne mai accettatoda Einstein.
La natura perd si comporta proprio secondo le modalit) stranissime, previste sulla base del iormalismo quantistico, che

13i

F
LanfrancoBelloni
Einstein riteneva assurde e, soprattutto, incompatibili con la sua
teoria della relativit). Ma proprio giocando sulle proprieti degli
stati entangled, d. iuscita la trasmissioneo il teletrasporto di informazione quantistica da Alice a Bob.
2.
Ad Alice viene data la particella 1, con I'incarico di comunicare a Bob I'informazione codificata nel suo stato. Potrebbe soedirla direttamente a Bob, ma questa non E sempre la via pii iacile.
Potrebbe eseguire una misura sulla 1, ma ne distruggerebbe lo
stato originario e fornirebbe a Bob una informazione incompleta.
Sfrutta a\lonl'entanglement tra2 e l, ciod il "canale quantistico,'
che la collega a Bob.
Esegue una "misura congiunta" sulla 1 e sulla 2, rendendole
cos\ entangled fra di loro. Questa operazione agisceanche sulla l,
in virtri delle correlazioni a distanza rese possibili dalle propriet)
degli stati entarcgled.
In seguito alla misura congiunta, effettuata da Alice su 1 e 2,
Bob trova che la particella a sua disposizione, ciod la i, pur essendo a distanza, "precipita" nello stato quantistico che aveva la 1,
ciod assume gli stessi parametri che aveva la 1, originariamente
data ad Alice.
IJinformazione, nascosta nello stato della 1, viene trasmessa
alla 3, ma per essere certo che la sua particella I sia veramente
"precipitata" nello stato originario della 1, Bob deve conoscere il
risultato ottenuto da Alice nella sua "misura congiunta". per ottenere esartamente lo stato di pafienza della 1, Bob potrebbe dover
effettuare una rotazione della polarizzazione della l.
Per parte sua, Alice trova quattro possibili output nella sua
misura. Ma, a seconda del risultato, hala certezzadi quale fosse lo
stato delle due particelle I e2, in entrara del suo appanto.
Per completare alla perfezione l'operazione di trasmissione a
distanza, Bob deve quindi comunicare con Alice tramite un canale "classico", come un telefonino, facendo uso di onde elettromagnetiche. La trasmissione dell'informazione in questo "canale classico" non supera perd il limite posto dalla velocit) della luce.
In conclusione, quella che viene trasportata non d la particella

1J4

Teletrasporto

1, ma l'informazione sul suo stato. Solo l'informazione fra 2 e )


viene trasmessa "istantaneamente", tramite il gioco delle correlazioni a distanza fra particelle entangled, con buona pace di
Einstein.
L'operazione completa richiede l'impiego di un canale classico,
come una normale telefonata fra Alice e Bob. Quindi, nonostante
il "canale quantistico", la trasmissionedell'informazione awiene a
velocit) inferiore a quella della luce, con grande soddisfazionedelI'anima inquieta di Albert Einstein.

13t

Vacuiti

Giulia Niccr.tlai

Vacuita
La teoria buddista della vacuiti

Verso i miei cinquant'anni, dunque agli inizi degli anni C)ttanta,


cominciai a vivere con Llna certa, sorprcr.rdentefrequenza delle
coincider-rze
o sincronismi che, pur dandorni un sensodi vertigine
causatoda incredulit) e meraviglia (stupore e perplcssit) rrel trovarmi a esseretestimone di tali inspiegabilie "magiche" epifanie),
mi clavanopero anche. quasi conternporaneamente,un attimo di
s t r aor t linar i ac o n rp i rrtc z z a
e gioia.
Sentivo conre se mi si aprissero dentr<1, all'altezza del cuore,
una dopo I'altra, una fuga di porte fino allora riurastesprangatc.
Sentir,o che nri si presentava una prospettiva di liberazione.
Provavo un esaltantesensodi libert) interiore, accelltuatodall'impressioneche, per un istante, lo scorrere del tempo si fosse bloccato sopra il nrio capo.
liurono proprio Ie coincidenze, i sincronismi, che nella loro
esotericae geomctrica "pcrfezione" mi spinsero a intravedere la
possibilit) di un "disegno superiore", di una forza superiore che
non avrei mai voluto tradire per alcuna ragione. Non so di cosa si
tratti - rni dicevo - ma non posso far finta che questeepifanie non
siano awenute . Se lo facessi,mi perderei,tradendo nre stessa.E mi
era chiarissimo il concetto faustiano del "vendere I'anima al diav olo" .
Cosi, rimasi fcrma, in attesa,e dopo un ictus cerebrale che mi
colpi nella prin'raveradell'85 (rendendomi afasica),appena uscita
clall'ospedale,incontrai il Buddisrno tibetano del quale divenni
rnonacar-rel1990.
Lentamente, c<ln il passaredcgli anni, avrei ripreso a pirrlare

116

quasi nornralmente,e con lC)studio della filosoha buddista, la pratica di un'erica rigorosa e lunghe sessionidi preghiera e di medita(ir-r
zione, sarei riuscita a collegaree a spiegarn-ri parte) i fenomenl
"vacuit)"
buddista'
di sincronismo cot-rla teoria della
La forrnula della vacuit) d, molto semplicemente:la non-esistenzai neren t edei f enonr eni.
Alior.a, se i fenomeni non esistor]o in maniera inerente, dalla
l oro parte. sono int cr dipcn. lent i.La nost r a m enlc per cepisccinveogni fenomeno, ogni persona' come solida, compatta'
." ,.-p..
be,-rdeiimitaia ed esistentedalla propria parte' Dunque ognuno di
noi "vede", considerae giudica in maniera errata' E lo fa da tempo
(se si crede nell'imprescindibilc concetto buddista
irr-rmemorabile
ci
del l a rci ncar r r azione)l). r opr io quest a Jispar it ) t r lt com c le cosc
filoso
I'intuizione
e
sono,
appaiono e come le cose e'f-fettivamente
Iica pin importante del Buddismo e deriva dalla teoria della
I'ultima e fondamentale conclizione di un can-rnlinospiri"u.rri,), consistein: Rinuncia, Bodhicitta (la mente altruistica di
tuale che
illuminazione) e, aPPunto, Vacuit).
Scritta cosi,la '!,on-esirte.za inerente dei fcnomeni" d solo una
formula che lascia dei tutto inclifferenti, e infatti i Lama, i Maestri
guardia
tibetani che trasmettono gli insegnamenti, mettono in
d il pin
vacuita
di
concetto
il
che
discepoli e studenti, au"risandoli
afferrato
puo
cssere
non
perch6
ostico e ciiflicile da comprendere
razionalmentee concettualntente,diventa reale per ogrluno di noi
solo se se nefa l'esperienzadiretta, solo se ci appare' per un altiTo'
come una luminosa, numinosa rivelazione che ci lascia sbalorditi
per la sua esoterica potenza, dandoci un'er]]ozione che non ha
uguali nella vita.
Cosi icl stessa, ora, per cercare di spiegarmi meglio' sono
costrettaad accennar. u .,no seriedi iatti (tra loro strettamentecolpotrei
legati), che mi sono capitati nel 1990-91 e nel 2006, ma che
il
Buddha
quando
fa'
anni
2500
a
,,i.h. fu. risalire . .o,-,n.tt"..
storico era sulla terra.
per prima cosa e indispensabile che riferisca alcuni concetti
il
fondam.ntali del Dharma 1la legge) che governa il Buddismo'
paroIa
testa,
quale identifica - r-regliesserisenzienti- il corpo alla
la alla sola e la mcnte al cuore. Corpo, parola e mente sono i tre

137

Giulia Niccolai

Vacuiti

elementi e le tre porte di ognuno di noi (tra la nosrra interiorit) e


il mondo esterno),che vanno purificati per poter praricarecorrettamente rinuncia, bodhicitta e vacuiti sul lungo iter spirituale. Il
corpo si trova alla testa perchnel capo ci sono quattro dei cinque
sensi, e la mente (la coscienza) viene visualizzata al|'altezza del
cuore per insegnarci man mano a diminuire la dicotomia tra la
nostra razionalitd e i nostri sentimenti.
La definizione di mente d: chiara, limpida, senza Forma e percepiscegli oggetti.
Essendo "senza forma", non d owiamente materia, dunoue
non avr) massa.

Dopo la sosta di Bohdgaya, sarei poi andaracon il Lama e con


un'altra monaca a Sarnath per seguire I'iniziazione di Kalachakra
(La ruota del tempo), che S.S. il Dalai Lama diede li, nel famoso
Parco dei Cervi, a due passida Varanasi,nel gennaio del 1991.
Un'altra iniziazione di Kalachakra in India l'avrebbe conferita
sempre S.S. nel gennaio del 2006 ad Amaravati proprio dove il
Buddha storico diede per la prima volta quella stessainiziazione, e
il mio Lama, il Venerabile Thamthog Rimpoce mi consiglid (ma
sarebbepii corretto dire: mi ordind) di andarci. Confessoche se
avessipotuto decideredi persona,avrei desistito,perch6 ormai ho
settant'anni, i viaggi e soprattutto le iniziazioni Kalachakra sono
molto faticosi e stancanti e dal 1985 avevo comunque gi) partecipato a sei iniziazioni della Ruota del tempo in Asia, Europa e
America.
Il nostro gruppo di una cinquantina di discepoli, accompagnato da Thamthog Rimpoce, atterrd a Mumbay (ex Bombay) e nei
giorni successivi, dopo aver preso un secondo aereo per
Aurangabad, visitammo i templi e i monasteri scavati nelle montagne di Aianta, di Ellora nonch6l'isola di Nagariunakonda dove era
vissuto,all'inizio del II secolo d.C. Nagarjuna,il massimofilosofo
e teorico della legge della vacuit).
Alla fine di questi tre giorni di lunghe camminate, salite e discese su gradini e terreni sconnessi, mi ritrovai con una dolorosa
infiammazione al tendine d'Achille della gamba sinistra che mi d)
filo da torcere ancora adessodopo tre mesi.
Ma, come confessaiall'amica Andrea \)7ahl (con la quale condividevo la stanza dell'albergo a Guntur), dopo tre giorni che
erano iniziati gli insegnamenti preliminari di Kalachakra ad
Amaravati (dove ci recavamo ogni mattina in autobus), proprio
quell'ultima sofferenza aveva fatto si che percepissi per la prima
volta il lento movimento delle ruote alla pianta dei piedi.
Avevo appena terminato questa mia confessione,quando bussd
alla porta Paola De Pirro di ritorno da un Internet CaffE. Ci disse
che, avendo cercato Amaravati sul Web, aveva saputo che Ii, in
quella zona ancora deserta e disabitata, pin di un secolo prima,
durante degli scavi erano state scoperte delle formelle di terracotta sulle quali erano incisi dei piedi con i simboli delle ruote. E

ri-

Le sculturee le immaginidipinte delBuddha e di altre diviniti


dell'empireobuddista,ce le mostranosemprecon delle ,,ruote"
sullepalmedellemanie sullepiantedei piedi- neglistessi
identici punti dellestigmatediGesi.
Queste"ruote" che i discepolipossonoawertire (come un
lento rnovimentorotatorio orizzontale)anche in altre parti del
corpo,dovesonosituatii chakra(appunto,"ruote")principalidel
canalecentrale(coronae terz'occhioalla testa,gola,cuore,ombelico e genitali),rappresentano
il distaccodellamentedallamaterialitn del corpo fisico,e le ruote alle due estremiti (di mani e piedi)
suggellanol'awenuta totalepurific azionein questosenso.In altre
parole,quando un discepoloriescea percepireun lento movimento rotatorioancheallemani e ai piedi, potri definirsi,,vuoto,'
e vibrantecome un flauto,libero da qualsiasieccessivo
atraccamentoa sestesso(o ad altri)e dallaawersione.
Nel dicembredel 1990mi rrovanoa Bodhgayacon il mio maestro di allora,il VenerabileLamaTenzinGonpo, e mentrefacevo
una serie di prostrazioniin uno dei cortili del luoso sacro del
GrandeStupa(chericordaI'illuminazione
del Buddka,a\,r/enuta
proprio li), promisi a me stessa,con tutto I'impegnodi cui ero
capace,che avreifatto il possibile(in questavita) per ottenereuna
purificazionetanto efficacee validada poter an/errireil movimento delleruotesiaallemani cheai piedi.
138

139

Giulit Niccolai

aggiunse che quelle formelle si rrovano ora al British Museum.


nella stanza n. )4.
Fu proprio quel numero che mi lascid senzaparole, essendoicr
nata nel ')4.Per un atrimo mi ser-rtiiar,voltaneila vacuiti che _
ridendo - mi faceva cenni da ogni lato. E mi fu chiara la raqione
per cui il Lama avesseinsistitoperchd facessiqLrelviaggio.

Marco Zulbertt

Vincent

)!

Anche secondola relativiti, cid che non ha massanon sar) con_


dizionato dalla legge del ternpo progressivo.
Ueterniti d: assenzadi ten-roo.
La mente che non ha fornra e non ha massa,se riescea liberarsi dall"'afferrarsial s6", porri sperirrentareclegliattimi di vacuita,
degli attimi di assenzacli tempo (pure in un corpo vivo e vegeto
sulla terra), congiungendosicosi - per interdipendenza- od ultr"
menti che hanno pensato le stessecose anche mieliaia di a'ni
prima di lei e si sono date eterno appuntamento.
Questi fenomeni sono comunque sempre collegatialla legge di
causa ed effetto del Kar:rla.

110

La vita di Vincent era scandita dal ciclo dei mesi e dei giorni,
che si ripetevano lungo il fluire delle stagioni, sernpre uguali rna
semprediverse.Cosi il richiamo della madre: <<Vincent,
Vincent, la
colazione>ogni mattina all'alba, si ripeteva da anni tutte le mattine e llon si interrclmpevafinn a qr-rirndonon rispondevacon il suo
<<arrivo>>.
Ma mentre, tra sonno e veglia,si appressavaal risveglio,
quel <<Vincent"gli sembravala voce di un donna che nell'ultirno
sogno lo chiamavagentile,una figura lieve clre emergevaidealeda
freschi en-rpireimondi. Sognareera diventato per Vinccnt pertanto un vivere a occhi aperti, uno scenderele scalee guardare fuori
dalla finestra,dall'oscuraumida cr:cina,dove la maclregizi cuoceva le patate sul focolare,la bianca neve cadere sr,rliescure fracide
zolle dei campi aperti dalle zappe. Di quel richiamo ripetuto
<<Vincent>>
per innumerevoli mattini e per tutti gli anni dellrr sua
fanciullezza ora echeggiavanella mente Llnasorta cli rnelodia breve
e sincopata,come il canto di un uccello che dalla primavera all'autunno gioisceall'arrivo dell'alba.
Il nome era un sussultotra le due sillabe,<Vin>><<cent>>,
<.vin>>
<<cent>),
<<vincent> che gli sembrava prima lo innalzasseronel cielo
e poi lo precipitasserosulla pianura di Auvers tra i covoni clel
grano arsi dal sole: <.Vinr><<cent,.<vin>>
<<cent>),..vin,r.<cent>,
era
uno sbatter d'ali.
Anche quella mattina di luglio gli sembrava fosse sua nradre
che lo chiamava.Ma aperti gli occhi nel prato erboso non v'era
ligura di donna. Solo un sommessocanto di cicale rallentaalcr-rna
te dal caldo umido di quell'estate sembrava richiamare il suo

111

MarcoZulberti

Vinct'rtl

nome. Prima di esserci nella vita presente, Virrcent, gli


appariva
una sinfonia breve di due barture ihe si ripereva in
sel.iei.. o..,
oppure una poesia di due versi, che lo rinserrava nella
briglia dei
suoi versi, il cui senso era solo il suo volto indicato dal
dito"che lo
mostrava sulla tela dei suoi autoritratti. Il nome lo
indicava agli
altri ma anche a se stesso,che si specchiava in quelle pennellate
lunghe d'azzurro della giacca e di iosso della barba.
o"u"ti
p.j. yn
Solo qui sono tre: uno famo a parigi.,el igg7, e".lii
due
?ome.
a Saint-R6my nel r899. un solo nome per tre voiti che
erano tutti
suoi-come i girasoli che si ripetevano orienrandosi ogni giorno
in
modo diverso.
<<Vincent>diventava cosi il respiro che ro aveva
educato irrimediabilmente, che aveva curato if suo modo di sentire
il mondo,
sempre lo stessoper turra lavita. Il respiro sonoro di vincent
era
quel mondo minimo, naturale, fatto di casupole basse
e or.ur", dl
fSme di rigore, e di sorrisi larghi come il cielo .h. b.lllurru
9
fi.ro
di stelle che ruotavano ancora senzanome.
Anche a Neunen, in quel paese freddo e umido, si usavano
le
parole per indicare gli umili attrezzi da lavoro e i loro
amari frutti.
ma senzasvelarei loro fondamenti. Solo i nomi apparivano
vivi
chiamando le ragazzeuna ad una, indicando il loro uolto p...i*,
il loro.preciso,comportamento,come se sotto ad ognuna
ui forr.
una-solasemplice legge che non si ripeteva. Allora \iin."n,
intuiva
quale fosse_
la sua: quella di osservaie il mondo n"l p.ofondo J"l
suo volo che poi svelava agli altri come in una tensione
morale
insopprimibile che scaturiva dal suo nome <<vncenr>>.
Ma come
salvarle?Con le parole attente, curate, ma sempre errate
di un
pastore o con i colori di un pittore, che toccano
come dita nel
profondo anche le anime pir) grevi e accecate?
euei contadini eli
sembravano nomi sotto cui agivano in modo quasi musical.
f.r?r_
zioni sentimentali ben precise, computate, fin dall'origine,
dal loro
stessonome, che li orientavano verso la soprar.wiven
ia erafeliciti
attraverso quell'ostile, duro ambiente naturale. per
Vincent
"conoscefe se stesso"
era divenuto osservarela signora Loyer, la
vedova-Kee o la protetta clasina e descri'ere con-i colori
lu fu.rzione che agiva sotto il loro nome, la legge che comput
uiu Jut
primo giorno Ia loro coscienzarendendole Lrganismi
autonomi di

Ho usato la figura biogra/ica di Vincent Van Gogh per spiegare


quale signifcato attribuisco, sulla scia delle leztoni di Nelson
Godmann, Gilles Deleuze, Andrea Bonomi e Frarcco Brioschi, al
nome dell'irzdiuiduo. La figura di Vincent Van Gogh si prestaua a
questa descrizione, per il suo approdo alla pittura come mezzo per
indirizzare gli altri alla ueriti attrauelso non la conoscenzae la spiegazione linguistica come aurebbe fatto se fosse rimasto un pastore
euangelico, o peggio aftcora scienttfica se professore, ma attrauerso
l'estasi dei colori, attrauerso il piacere della pittura come euocatricee
suelatrice tlelle leggi misteriose cbe nzuouotto l'uniuerso. Nei -ruoi
quadri tutto d mouimento, l'aria, i girasoli, i pianeti, le stelle, e in
Tnezzoui i il contadino clte cantntind come un dio sulle acque.

142

143

passi onie gioie. I l lor o nom e er a la par t it r r r ',nnr


r sr r . r lr r , . r r , ,
, ,,
.1r, .,1,g,,,,,
ca, dalla quale erano state ra\,'vivate,
comc h k'g13r'
mente muove la luna poi gover nadall'int er noclcl g, r r r r l, ,r,l , , , , , ',
mento del girasole tra l'alba e il tramonto.
Per questo motivo Vincent avevacompreso che da Ogril n,,rr,,
ci si attende misteriosamenteun qualcosache d gii ncl volt,', rrn
qualcosa di gi) intuito che poi si rivela nel suo movimento. lr qrrt'
sto valeva misteriosamente anche per i luoghi dov'era stato.
Dall'Aja a Bruxelles, da Parigi a Londra, da Etten ad Arles, nominarli voieva dire immaginare individui, lingue e parole ben precisi, in cui si rivelano comportamenti determinati che appaiono
mossi da leggi nascoste.Il nome rivelava fin da subito la "legge"
sentimentale, un tono musicale, che scaturiva dal respiro delle sue
vocali, dal battere contro i denti, dietro le labbra o sul palato della
lingua, mossa da una funzione "matematica" interiore precisa,da
un caractel. Questo era divenuto Vincent, che non sapeva spiegare con parole, ma solo descrivere con i colori la funzione nascosta
che muove l'estatee il sole,I'autunno e Ia luna, l'inverno e la neve,
i venti e le primavere con Venere che brilla quando il contadino d
<<cent>r
gid nel campo ta zappe e patate. <<Vin>>
era quel respiro
sinfonico che poi d diventato colore saltando le parole, imponendo di andare oltre, di sacrificarsi,di andare oltre il passo che conduce a vedere la legge che giace dietro la montagna, ma gii intuita nella sua veritd irreale dal suo nome <<Vincent>>.

F
MurcoZilberti
Il fonema sta quindi printa del norue, influenzdftdo la formazione "frattale" della coscienzache agendo in artbienti serupr('diuerst si
cc,tstruisce
in modo organicamente diuerso in ogni essereumdno. Ho
tletto frattale proprio perchd il fonema ripetendosi nzilioni di uolte
deterrztinauna speciedi sutcope,di pausa tra una ripetizione e zrn'altra, senz(tarruonizzazione. Ebbene questa sinrcpe poi uedo si ritroui costantenzentealla base del ftostro agire artistico e ruor(tle. Il tema
della sincronicita d proprio questo. Ld coscienza non agendo come
ttna fnnzione ma come un J'rattale,cotne un(t partilura rnusicdlecbe
si ripete in eterno, non preuede quella lineariti che erlolteanetrte e
platonicatnentela rruenleitutnagirta contc su una lauagna,ma (tuanza per piani sconnessi, con salti senza scale cbe li congiungano. Il
nome oltre che la.fr,,rmaD quintli anche la gubbia in cui l'esseresi
rn/.!oue,diuentando solo esclusiuamenle quell'esserci li e non altri.
l'loi diueniatno il ur,ttnesr,lose lo lasciamoagire seuzatnrtscherarkt
tlietrct troppe parole. Per tTuestoil pcteta con pochi uersi cerca di saluare la sua ndsclsta identlti.

t11

POS'TFAZIONE

FlauioErmini

Paesaggidella sincronicit)
... il fiore
di cui gii siamo
il profumo
STANESCU

Cbe cosaconosciamo della storia?


Annota Nietzsche: <<Tuttocid che il filosofo enuncia sull'uomo
non d in fondo altro che una testimonianza sull'uomo di un periodo molto limitato ... Tutto I'essenziale dell'evoluzione umana E
awenuto in tempi remotissimi, assai prima di quei quartromila
anni che all'incirca conosciamo>>.
Commenta Vtiello: <<Essere
veramente storici, significa tener
distinti la pre-istoria e il pir) antico passato.pre-istoria non d I'antico, il pir) antico. Pre-istoria dl'arcatlco:il luogo delle crplcrr, dei
principi. E i "princip7",le arcltai, hanno una temporalitd che non
d quella della storia. Sono passato,infatti - e gii da sempre passato - perch6 mai sono state, mai avrebbero potuto essere,,,presente". Ma "passato" sono, che mai non tramonta. Che mai non lascia
quanto da esse viene. La pre-istoria E il sottosuolo della storia. Il
suo spazio s'estende all'intero corso della storia>>.
Soggiunge Nietzsche: <Eppure dell'uomo degli ultimi quatrro
millenni si parla come di un uomo eterno, al quale tendono naturalmente dalla loro origine tutte le cose del mondo. Ma tutto E
divenuto; non ci sono fatti eterni: cosi come non ci sono veriti
assolute>>.
Che cosa esige Ia comprensione della storia?
E lapidario Nietzsche nel rispondere a questa domanda: <<La
felicitd di albergare in s6 non un'anima immortale, bens\ molte
arcime mortali>>.

147

Flauio Ermini

dellasincroniciti
Paesaggi
Postfazione.

Le anime mortali parrecipano del tempo della storia e di quello arcaico; non sono eterne n6 storiche. Non avendo radici nel
mondo delle percezioni sensoriali, d difficile coglierle se non partecipando alla loro doppia essenzaremporale, segnalatadai fenomeni della sincroniciti,

Lo vediamo: i paesaggisi ripetono: la collina, i roseti, il cielo


quasi spento, il cantiere. E radure, di tanto in tanto' Nel tema del
paesaggiotrovano sviluppo gli stati d'animo. La serenitd conosce
spessole apparizioni del sentimento opposto.

Nella nostra vita esiste quel che ci succede, ma anche quello che
potrebbe accaderee apparentemente non accade.La narrazione- sia
essaletteraria, psicoanalitica, filosofica, a seconda della colorazione
del suo antidiscorso - va proprio alla ricerca di questi <<futuriabortiti>>,cosi come Magris li chiama, e che non accadono, ma segnalano
in qualche modo la loro presenzatra le pieghe del "vero" e della luce.

Di radura in radura, il narratore cerca il luogo verso cui avanzare


per poter tornare: la nascitada rinascere.Con estremaprecisionePaz
indiiu dorr. conduce il suo cammino: <<Primadella storia, ma non
all'infuori di essa.Prima, in quanto realt) archetipica che d impossibile datare, inizio assoluto, tempo rotale e autosufficiente. Dentro la
storia - meglio: storia anch'egli - perch6 vive soltanto incarnato, rigenerandosi, ripetendosi nell'attimo della comunione poetica>>'

Il narratore va a vedere quello che non d mai scomparso; ascolta le voci che si sono perdute nello scolatoio della storia. Di testimonianza di un perenne presente, sempre assente. Lo fa "alla
cieca", come fa Magris quando con la sua scrittura insegue <<cid
che non d accaduto mai e accade sempre>>,cid che gli eventi sincronici costantemente ci segnalano.

Nel pensare a una possibilita di accessoall'originario, ai suoi


p.o..rridi morte, rinascita e trasformazione, il narratore indaga la
iunrione originaria della propria esisrenza,accostandosial motivo
stessoper cui esiste,e si affida a quel senso transitivo della parola
che mantiene stretto il legame albale ed essenzialecon I'ombra che
non d mai stato spezzato. Li, solo una fragile ringhiera lo separa

Va accostataquella cosi poco naturale luce-non-luce, da cui ci


difendiamo giorno dopo giorno per non precipitare nelle tenebre
dell'insensatezza.
Lintera attiviti narrativa conosce da secoli questa via: conoscere il mondo attraverso paesagginon appariscenti. E riceve stimolo
dai principi senza spazio n6 tempo che non possono diventare
coscienti ma si manifestano attraverso le coincidenze sincroniche.
Si corre al suono improwiso di una voce dentro una cinta di
cose mute e irraggiungibili. Quel suono accende il passaggio e
subito dopo lo vela, aprendoci al pensiero del cedimento pii che
a quello del consistere.
Il minore d lo specchio del grande e in parole senzaornamenri
sta I'essenzadella complessit). La narrazione applica questa sintesi al groviglio di sensazioniche la natura fa affiorare in noi.

148

dalla notte indifferenziata della ragione.


Un'impercettibile fessura si apre proprio ld dove - attraverso
I'evento sincronico - accadono il contatto e la corrispondenza con
l'illeggibilitd della follia che disorienta I'anima.
La lingua originaria d un vasto mare dentro il linguaggio'
Sgorga dalle profondith archetipiche. Registra Novalis: <<Ilvero
inizio e poesia della natura. La fine d il secondo inizio: la poesia
dell'arterr, il cui compito d la narrazione del <<veroinizio>>"'
consentire che il passo si lasci guidare da questa collusione di
senso porta a un'esperienza capace di riandare all'infigurabile
cltaos, nelle acque senzafondo visibile dell'inconosciuto'
Verso I'inizio si spinge il narratore, ma il passato che svela non
d antecedente al presente,sebbene sia la sua fonte. Il suo intento d
di preparare il passaggioa un totalmente altro. Per questo si dice
che la sua d una continua ricerca di autenticiti'

149

FlauioErmini
Oltre l'estenuanteripetizionedella scenafamiliare,si apre un
varco dato da incrinaturee fessuredi cui colpiscela costrizione
angusta.
Come scriveLeopardi: <<Perquanto le cose col progressosi
alterino, corrompano,sformino e travisino, sempreconservano
qualchesegnodella loro origine, e qualchepoco dello spirito e
statoloro primitivo>>.
Inoltrandosiverso il fondo inesploratodel tempo aurorale,il
narratoredescrivequellageografiainteriorein ogni storiache racconta.Comepotrebbefare altrimenti?
Nessunaesitazioned ammessa.E necessariopenetrarefino
all'intenzionalitidinamicadelle cose,aprirsi alla continua esperienza del possibile, alla libert) di nominare sempre in modo
nuovo.
Va compiuto per intero il salto vertiginosoverso il sensooriginario dellecose,quello cheLeopardichiamail <<senso
dell'animo>>,
ben sapendochesolo affidandosialleemersionisincroniched possibile esplorare<<imisteri pii nascosti,gli abissipii cupi della
natura,i rapporti pii lontani o segreti,le cagionipii inaspettatee
remote,le astrazionipii sublimil>.
La ven natura delle cose corrisponde al caratterealogico,
sovraconcettuale
dell'accadimentoprimordiale.Per recuperareal
linguaggiole sueoriginariepotenzialit)di creare,la narrazionesi
affrdaa parole che conservanonel loro orizzonte questarelazione
con le affezionidell'anima.Parolechevengonoa darsial modo del
gestoinaugurale,cid che precedela stessadistinzionetra ragione
e follia.

Postfazio n e. Paesaggi della sin oon i cit i

Il carattereoriginario della parola risulta fine e presupposto


insieme.
RegistraBenn: <<Quandol'anima si sviluppa, essasi forma
muovendoversoil basso.Demonicaquestaverit), non c'E spazio
per la malinconia,I'Acheronteha sommersoI'Olimpo, il Gangesi
mettein movimentoverso\Tittenberg.I-iio, scioltodallacostrizione, nell'abbattimentodelle funzioni, puro io nell'incendiodelle
si volge all'indietro ...
origini, acausale,a priori dell'esperienza,
per sollevareil velo di Majo.
Nei fuochi artificiali del mondo visibile non c'E salvezzan6
verit). La parola E fuga dal tempo e dal mondo verso il passato
quell'invisibileche ogni eventosincroni<<che
mai non tramonta>>;
co segnala.
Ecco perch6i narratori non hanno mai abitato il mondo, ma
sempree solo la descrizioneche loro stessine fanno, manifestando asimmetriae trascendenzarispetto alle cose e al paesaggio.
Ecco perch6sono attentissimialle coincidenzesincronicheche si
manifestanotra eventifisici e psichici.
A quel sussurroprirnordialein cui sonocompresetutte le possibiliti si accedesolo con il sentireel'immaginazione,attt^verco
l'oscillazionesincronicache invita a un modo di pensarein cui
non sono pii reperibili gli impianti categorialidella razionaliti.
la s^pienz divina,che fu la prima sapienScriveVico: <<Adunque
za dellagentilita,dovettecominciareda una metafisica,non ragionata ed astrattaqual d questaor degli indottrinati' ma sentitaed
di tai primi uomini' siccomequelimmaginataqualedovett'essere
e
tutti robusti sensie vigorosissime
raziocinio
li ch'eranodi niuno
fantasie>>.

Cosi facendo,la narcazione


incrina gli schemicanonicidell'ordine familiare;ritorna dal detto a cid che non d detto e che dagli
eventisincroniciE richiamato:quellacondizioneanimaleche l'uomo avvertecomesuo sfondoe da cui si difendetemendonela sempre possibileirruzione.

Guadagnarela dimensionedell'originenon significaspostareil


mondo vero dall'alto (Platone)al basso(Freud), dall'iperuranio
all'inconscio.Si tratta semplicementedi non ignorareI'apertura
versola fonte che precedela logica.

1t0

1t1

FlauioErmini
I-origine d totaliti che non va intesa come sistema ma
come
permanente apertura. Ecco perch6 la scena familiare
impedisce
I'accesso:I'uomo ha dmore del suo passato animale,
che credeva
assimilato e reso inoffensivo dalla ritualitd quotidiana.
La parola torna a quel fondo nascostoda cui si sprigionano
mondi che la logica della ragione ordina, ma non genera.
L'uomo. sa da quale fondo si d liberato. platone per primo
operd un decisivo distacco, uno strappo nei confronti
iel pensiero precedente. L'atto di nascita del logos lascia inascoltut,
lu pu.ola demonica della sua origine. Nell'ati=rarrersamento
i termini della
differenza decisi dalla soglia non spariscono: ogni evento
sincronico li chiama in causa.
Per questo I'uomo chiude la terribile apertura verso
il ruogo
opaco e buio che lo chiama continuamente in causa,
i., quunio
fonte. delle categorie che reggono la nostra interpretazione
del
mondo.
La patria antica - dove niente ha ancora senso_, il luogo
delle
nostre origini: ci si arriva narrando la memoria dei secoli
e q,_rella
personale.
Solo Ii inizia il nosrro viaggio, li dove il passo inaugurale volge
una volta ancora al futuro.
Il luogo verso il quale diviene necessarioorientarsi d dunque,
al
contempo, terra di origine e terra promessa, provenienza
e desti_
nazione, in quanto gi) stata e ancora a venire.
Loscillazione sincronica diffida delle nette demarcazioni, perch6 familiari le sono I'aurora e il crepuscolo, quando il giorno
non
d solo giorno e la notte non d solo tenebre.
ci
."gn"ulu
.h.
.,!
eui
ancora posto per tutte quelle nostre vite che abbiamo
sognato e
immaginato, ma mai vissuto.

152

Gli autori

Ezio ALszuLE,storico delle religioni. Ha studiato in particolare le


interferenze fra ellenismo e dualismo iranico. Tiene corsi di
"Religioni dell'Iran preislamico" pressoil Cesmeodi Torino.
SrtrnNo BAMTTA, psichiatrae psicoterapeuta.Da piir di vent'anni
approfondiscele rematichesullapsicologiaanaliticadi C.G. Jung'
Ha fondato "Convergenze".
LANfnANCCtBef-LONt,ricercatoreconfermatodi Fisica all'Universitd
di Milano, collabora al "Corriere della Sera" e ha pubblicato con
Rizzoli: Da Fermi a Rubbia (1988) e I'a scienzatJiuertente(2002)'
LoRrNzo BRUTTI,psicologo e antropologo. Specialistadella Papua
Nuova Guinea presso il Centre National de la Recherche
Scientifiquea Marsiglia.Per Meltemi ha curato, insieme ad Anna
Paini, il volume La terra dei miei sogni Q002).
PETERCnnnave,tra, poeta e filosofo, i professoredi Italiano e letteratura compa rata allaCity University of New York. Autore di The
Sun and Other Things (1996).
StEnRNo C,tRrn, psicologo analitico, professoredi Psicologia dinamica pressoI'Universit)di Cagliari.
ENnrco C,qstf,r-lt GAtnNanA, insegnantedi Lettere e docente di
Filosofia della scienzaall'Universiti di Roma 1 e all'EHESS di
Parigi, si occupa dei rapporti fra filosofia,epistemologiaed estetica. Fra i suoi libri pii recenti: Pensarel'itnpensato 12004).
SEncto A. Dircnant, docente di Filosofia nei licei e dottorando in
Filosofia del diritto presso I'Universiti di Milano Bicocca. Ha
pubblicato la raccoltadi saggiIl Vuoto e la Carne:il pensierofilosofico e la problematizzazionedella sessualiti.

1t3

Cli autori

GIi autori

GnNNI D'ELIA, poeta. I suoi libri sono editi da Einaudi (Bassastagione, 200)). Due studi recenti: Leresia di Pasolini (2005\ e Il
Petrolio delle stragi (2006), entrambi pubblicati da Effigie.

GIovANNI GoCCI, psicologo analitico. Docente pressole Universiti


di Siena, Arezzo e Urbino. Direttore della Scuola di specializzazione in Psicoterapiapsicosinteticae ipnosi ericksoniana.

BlaNca ManrR D'Ippolrro, d ordinario di Filosofia morale alla


Facolti di Lettere dell'Universiti di Salerno.Tra le sue pubblicazioni pii recenti: Viaggioal centro della ragione (su Kant), 1998 La
cattedralesornmersa(su Binswanger), 2004.

GtovaNNr GuaNl, didatta, saggista e conferenziere, insegna


Musicologia e storia della musica all'Universiti di Roma 3.Frai
suoi volumi: Romanticisnzoe musica (1981), Guida all'ascolto di
Beetbouen(19S5),Estetica musicale (1999).
SrgpRNo Gucrmr-pltN, poeta e saggista,ha pubblicato Comea beato
confine (poesia, 2001) e Scritti nomadi. Spaesamentoed enanza
nella letteratura del Nouecento (saggistica,2001).

FLAVIO ERMINI, poeta e saggista.Tra i suoi libri pir) recenti, due


opere di saggistica:Il moto appalentedel sole (con MorettiecVitali)
e Antiterra (con i Libri dell'Arca). Direttore di "Anterem" e fondatore di "Convergenze".
CnIsnNa FACCINCANI,psichiatra.Si occupa di cura, supervisionee
formazionenel campo della psicoterapiapsicoanalitica.
FEosPJco FERRARI,docente di Fenomenologia delle arti contemporanee presso I'Accademia di Brera. Le sue ultime due opere:
Costellazioni.Saggisull'irnmagine, il tempo e la memoria (2006) e,
con Jean-Luc Nancy, Iconografiadell'autore (2006).
GIo Fr,nRI,poeta, poeta visivo, critico d'arte e letteratura.Fra le sue
pir) recenti raccolte di poesia: lnuenta lengua, LAssassinio del
poeta, I e II, Le Palais de Tokio-Guermantes.Fondatore e condirettore di "Testuale".
Fnppo FtuIaNI insegnaPoeticae retorica all'Universiti di Salerno.
Tra i suoi ultimi lavori PoeticaMundi (Aesthetica-preprint, 2001),
Forme informi (il melangolo, 2006). Ha curato Arte Poetica
(Mimesis, 2002) di Paul Claudel.
Lucl,rra FRISA,poeta, tradutrice e scritrice. Tra i suoi libri di poesia pii recenti.'L'altra (Manni, 2001) e SiamoappenaJigure(GED,
2001). Con Marco Ercolani, i volumi di racconti: Nodi del cuore
(Greco & Greco,2000)e Anime strane(rbidem,2006).

Gmrucanro LaccutN assegnistadi ricerca presso I'Universit) di


Milano, collabora con la cattedra di Estetica I. Autore di Stefan
Georgee I'anticbiti (2006).Dirige "Panoptikon" ed d redattoredi
"Filosofia dell'arte", diretta da StefanoZecchi.
GRnzIR MaRcriraNd, orientalista, estetologa, scritffice, curatrice e
interprete dell'opera di El6mire Zolla. Per aver aperto nuovi orizzonti alla ricerca esteticaha ricevuto nel 2004 il dottorato honoris
causadalla Open University, Edinburgo.
SusaNNaMATI e dottore di ricerca in Estetica.Ha curato edizioni di
Novalis, \X/.F.Otto, Bataille. Tiene un seminario di Estetica filosofica presso lo IUAV di Venezia. Ha pubblicato nel 2006 con
Moretti&Vitali N i nfa i n La birin t o.
Manco MAzzr i nato nel 1980 a Firenze, dove vive. Scrive sagginei
campi letterari e artistici con particolare attenzione all'arte del
SecondoNovecento.

RoMANo Gaspanott, filosofo, insegna all'Accademia di Belle Arti


di Brera e alla facolti di Filosofia dell'Universit) "Vita e Salute"
del S. Raffaeledi Milano. Con M. Don) ha curaro Andrea Emo,
Quadernidi metafisica1927-1981(Bompiani, 2006).

Caltu-la MIGLIO insegnaLingua e letteraturatedescae Teoria e storia della traduzione alla facolti di Lettere e filosofia
dell"'Orientale" di Napoli. Ha pubblicato saggi e monografie su
Celan; ha tradotto Kafka, Enzensberger,\Waterhouse.
Glulm NICCOLAI, poetessae scrittrice. Tra i suoi libri: Frisbees(poe'
sie da lanciare), (1994), Esoterico biliardo (2001), Le due sponde
(2006). Con La misura del respiro (2002) le d stato conferito da
Anterem il premio specialedella giuria Lorenzo Montano.

RustNa GtoRGI, scrittrice.I suoi recenti lavori: un saggiosulla poesia


mistica,Luoghi dell'amore.Lintimo intelletto (2001);un racconto,
Llimperfezionenecessaria(2004); due libri di poesia:Amore che tu
alla fonte beui (2004) e Ombra di luce (200j).

MAPJOPEnNroI-ad professoredi Esteticaall'Universiti di Roma Tor


Vergata.Ha di recentepubblicato pressoI'editore Einaudi Il sex
appeal dell'inorganico (1994, 2004), Contro la comunicazione
(2004),L'arte e la sua onbra (2000,2004).

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?'

t
Gli autori

Sal-vRronr, RrrnovRro (1967) si occupa di Lerreratura ftaliana


moderna e contemporaneae collabora a varie riviste. Insegna
all'Universiti di Urbino. Ha pubblicato con Book le raccolte di
versi: Quanta uita (7991) eVia dellapesa(200)).
TtztRNo Snlazu, poeta e saggista.Tra i suoi ultimi libri, Le asine di
Saul (2004) e Sotto il uulcano.Studi su Leopardi e altro (2006). In
preparazione,La dolcezzad'esserenato. Intorno alla poesiametafisica di Arturo Onofrt
Luclo Savt,qNl Filosofo e saggista,insegna Storia della filosofia e
Fondamenti di scienzeumane all'Universiti "La Sapienza"di
Roma. Tra le sue pubblicazioni, Sull'Athos (20$), Tracciati.
Itinerari filosofici nella societi della coruunicazione(2004).
Stnto TouiltASOLI, arrista,impegnatonella ricerca visiva nell'ambito
della fotografia e della video-art. Tra i suoi llbri: ll Cielo di Maria
E (AnteremEdizioni. 1991).
MRttEct VERCESI,dottorando di ricerca in Italianistica e Filologia
classico-medievaleall'Universiti "Ca' Foscari" di Venezia. Suoi
articoli sono apparsi su varie riviste e in Il mito nella letteratura italiana,I, operadiretta da Pietro Gibellini (2005),pp.279-297.
Axon-e,aVL,sTRUCCI
collabora con le cattedre di Storia della filosofia
e di Filosofia morale presso l'Universiti di Milano. Si occupa di
problemi inerenti alla storia della 6loso6a morale, con particolare
riferimento al pensierodi Agnes Heller e di Eric \7eil.
MARCOZULBERTI,critico e poeta,ha curato per Mario Luzi i saggiin
Prima Scmina (Mursia, 1999) e pubblicato la raccolta di poesie
Viuerenel buio (1992).

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