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I n t o 1 l c t t i n rt
StefanoBaratta
Tutti sappiamoche i numeri naturalinon sonodellemere convenzioni.Il solocontarli:1... 2... ) ... 4..., ne rivelauna propria
entiti dotata di qualiti intrinsecheimprevistee imprevedibili,
comunque fondamentalinel comprenderee dipanare trama e
ordito del mondo naturale.Per renderseneconto bastapensare
alladistribuzionedei numeriprimi, coi loro collegamentiai numeri immaginari.Jung scrisse- nel suo carteggiocon WolfgangPauli
- che il minimo comun denominatoredi fisicae psicologiad costituito dall'anticadynamisspiritualedei numeri.Ma, se cosi i: qual
d la loro naturae perch6i numeri naturafi"funzionano"?
A(lice)e B(ob) posseggono
in comuneuna coppiadi particelle
che si trovano in uno stato detto "entarcgled"o intrecciato.
Possonoesseredue fotoni, di cui uno polarizzatoin direzioneorizzontalee l'altro in posizioneverticale,ma non si sa qualedei due
sia polarizzatoorizzontalmenteo verticalmente.Si sa per6 che, se
si registrauno dei due fotoni e si trova che ha polarizzazioneorizzontale,alioraI'altro risulteri averepolarizzazione
verticale.Come
mai, pur trovandosi a disLanza,i due fotoni sono "entangled" o
intrecciatiin manierainestricabile,con un legamechenon ha analogo nell'evidenzaquotidiana?
Di seguitoriporto il commentodi Lorenzo Brutti (vedi il suo
Sogno)- un antropologoche E vissutoper cinqueanni col popolo
oksapmin- riguardanteun evento accadutogliin quel periodo.
.,[...] Talesognofu per me ancheun'espeienza"iniziatica"nel
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StefanoBaratttt
Ma torniamo alla fisica.Pii precisamentealla fisica astronomica. Li dove la materia, precipitando a velociti superiore di quella
della luce, riduce e concentra la propria massa fino al fondo del
buco nero, lo supera e si espandein un nuovo bang. E Ia nascita
del buco bianco, in cui il tempo si conta non pii dal passatoal
futuro, ma dal futuro al passato. E forse il tempo dell'eterno presente?Come mai questi fenomeni della fisica atomica e subatomica richiedono una conos cenza asftatta, fantasiosa,non relata alla
nostra esperienza diretta? Come mai per awicinarci ad essi non
sono sufficienti la profonditi e I'astuzia della fisica einsteiniana?
perch6 - almeno in parte - dobbiamo ricorrere all'arte, alla visio-
<<QuandoTomds tornd a Praga da Zurigo, fu preso da una sensazione di malessere al pensiero che il suo incontro con Tercsa
fosse stato determinato da sei improbabili coincidenzerr. (,osi ci
racconta Milan Kundera, commentando una situazionecli trrrbrrmento del protagonista, in una pagina esemplare,Jel,'insrtrtutihtlt'
leggerezzadell'essere,in cui si sofferma ad analizzarcI'cct.ezionir[ta di ogni storia d'amore. Ma non E invece gilrsto il c(]ntr.irr-i()/
Non d un awenimento tanto pii significativoc pri'u,ik.giirlo
clrrirrrri
piir casi fortuiti intervengono a determinarlo/
t+
ne e alla conoscenzaPoetica?
-)<
1t
StefanoBaratta
I nomidellaSincronicitd
Prefazione.
to
Stt'fanoBaratta
ma tuttavia significativa;c) una situazionein cui due eventi, coincjdenti nello spazio e nel tempo, sembrano collegati da un nesso
diverso e piu significativo.
<<Il concetto non spiega niente>>scrisse
Jung in Sincroniciti
come principtlodi nessiacttusali.<si limita a formulare il verificarsi
di coincidenze significative che in sd sono certo dei casi, ma che
posseggonoun talgrado di improbabilit) da doversi supporre che
essi si b_asinosu un principio o su una proprieti dell,oggetto empi_
rico.>>Questa considerazioneapre la strada a due ipotesi: o la psiche non d localizzabile nello spazio o lo spazio d psichicamente
relativo e lo stessodeve anche valere per la determinazione temporale della psiche o per il tempo. E ovwio che un postulato di que_
sto genere avri conseguenzedi amplissima porrara.
Rimanendo sempre al testo sopra citato, sincroniciti ccvneDrincipio di nessi ac(tusali,I'autore dettaglid il concetto con una formulazione piir precisa e circosranziaiadelle tre possibiritaprima
abbozzate, cosi descrivendole: <1) Coincidenza di uno statt psi_
chico dell'ossefvatore con un evento esterno contemporaneo e
obiettivo che corrisponde allo stato o contenuto psichico [...J,
dove tra stato psichico ed evento esreriorenon i visiLile alcun raoporto di causaliti e, tenendo conto della relativizzazioneosichica
di spazio e tempo che prima abbiamo messo in chiaro. iale .ap_
porto non d neppure pensabile.2) Coincidenza di uno ,tuto pri_
chico con un evento esterno (pii o meno contemporaneo)coirispondente, il quale perd si svolge al di fuori della sfera di percezione dell'osservatore,e quindi distanziato ncllo spazio. . p.,o
essereverificato soltanto successivamente
[...]. l)Coincidenza cll
uno stato psichico con un evento corrispondente,non ancora esistente,futuro, quindi distante nel tempo, il quale a sua volta pud
essereverificato solo a posteriori>>.
Ma nessuno dei numerosi tentativi di dimostrarc la variclit)
scientificadella teoria sulla sincronicit) ha mai porrar()a risr-rltati
apprezzal>Ll|cid nonostante moltissime personc si s.n. inrbattuie in esperienzesincronicheinequivocabili,sott. firr.nritrli coincidenze significativeo nello scoprire una str'rccie
rli rcrrrlcnza,un
corso' un fluire della propria vita, costellat. rlir c,r,t'rrirli qLresto
t ipo.
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Prefazir,tne.
I nctmidellaSincroniciti
Anche se il padre della psicologia analitica applicd la teoria
della sincronicit) a un'ampia gamma di ienomeni, che forse sarebbe pir) opportuno definire come parapsicologici, come ad esempio
quando cerc6 di dimostrare tale principio verificando se vi fosseo
nreno una corrispondenzastatisticamentesignificativa tra segno
zodiacalee scelta del coniuge, a mio awiso il concetto non andrebbe accostato a tali esperienze. Meglio sarebbe inserido in una
visione del mondo strutturata sul modello dell'armonia prestabilita di Leibniz o sul modello schopenhauerianodella ..simultaneit)
di termini non connessicasualmenter>.
D'altronde si trovano espliciti riferimenti in questo senso, scritti da Jung nel volume sopra
citato, che lo awicinano ad altri modelli interpretativi, dove il
significato degli eventi d cercato, oltre che nei rapporti causali,
anche nei rapporti sffutturali: strutturalismo che sottende a una
forma di armonia esperienzialetra gli eventi e la nostra capaciti di
comprenderli.
La ricerca sulla sincroniciti spinseJung a tre principali considerazioni: a) a proposito di opposti, che per l'autore sono l'indispensabilee ineliminabileprecondizionedi ogni vita psichica,non
si pud parlare di reaiti, ma di illusione;b) materia e spirito continuano a mescolarsil'uno nell'altro come una realti condivisa (d'altra parte nella teoria junghiana la concezione del 56 d qualcosa che
si ar,'vicinaall'espressionedell'archetipo universale dello spirito e
Jung riconosce che le mete spirituali devono prendere corpo per
essere realizzate); c) I'idea dell'znus mundus - concezione prenewtoniana secondo cui ogni strato dell'esistenza d intimamente
legato a tutti gli altri strati, piuttosto che in relazione con un piano
trascendenteo sopraordinatoche coordina le parti separate- non
d pir) un'astrusa teoria ma diventa un principio metafisico.
La sincroniciti e\uno dei n-rodiche hanno gli archetipi per rendersi manifesti. In essa questi ultimi rappresentano se stessi.
Abbiamo qui a che fare con un ordine significativo che gradualmente si svela e porta alla luce le sfaccettature di uno stessocontenuto archetipico,barlume, sentore,traccia,profumo, intuizione,
riflesso dell'archetipo, che - si sa - di per s6 ,i inconoscibile.
Quindi - tenendo presente la tendenza propria agli archetipi di
dare origine a una serie plurima e parallela di eventi - il comanife-
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Stefano Baratta
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Autds
Autbs dDTdq
Stesso tempo, come gli orologi dell'esperimento mentale del
treno nella riflessione bergsoniana su Einstein, che perd si pone sul
piano della simultaneiti.
Ma anche autds to oa, I'esserestesso,dove nessun tempo alberga I'identiti.
Ela coincidentia oppositorum del Cusano?
Ogni vero inizio non ha una causa.
Cos'd la discontinuiti e che rapporto ha con l'acausaliti?
Cid che in storia viene chiamato "caso", vale a dire l'incrocio di
eventi e serie di eventi che non hanno nulla apparentemente in
comune, e che pure s'incrociano nel tempo e nello spazio. Gli anti
chi lo chiamavanoFortuna (cfr. Koselleck, Fut. Pass.II, cap' 4)
E I'incrocio di serie causali indipendenti fra loro.
Lincontro
Capita a tutti di sognafe qualcosa che il giorno dopo si verifica,
almeno fino a un certo punto. Allora si esclama, un po' stupiti:
proprio stanotte ho sognato qualcosa di simile!>. Sciocco
<<Pensa,
sarebbe cercarne una spiegazione razionale. Infatti il sogno non e
certo la causadell'evento. Le due cose sono legate fra loro, ma non
nel modo del rapporto causale,che E quello con cui abitualmente
si spiegano le cose. Spiegaresignifica infatti sempre rispondere alla
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Autds
zz
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EnricoCas
te/li Gattinara
ccrta cpoca,a un certo momento,quandoil tempo dei segnis'd
incrociarocon quello dei significati.E solo a partire da quell'epoca la scrittura,noviti inimmaginabile,i venuia ad err.re. I segni
c'eraro gii, i significatipure. Il linguaggiostessogii esisteva.Ma
con la scritturatutto cambia.Nel mito di rheut c-heplatone raccontanel Fedrolaforza dirompentedel cambiamentosi manifesta
con la domandairagica,destinataa rimaneresenzarisposta,se la
scritturasia velenoo rimedio per Ia mente umana.segno di una
novitd sconosciutache origina una nuova temporaliti, quella che
pervadela permanenzasempreinterpretabileji ogni ,.rir,o.
Si pud "spiegare"la nascitadella scritturu,. lo ,i d fatto, ricor_
rendo a serie causalieterogeneeche implicano gli scambi .o-_
merciali,lo sviluppodelle grandi civilti e la necessitddi comunicaree catalogarein modo efficiente,il raffinarsidella cultura.Ma
questo non toglie nulla all'inspiegabileincontro che la scrittura
manifestafra il tempo evanescente
e tutto mnemonicodellalingua
parlata,il tempo lunghissimodei significaticondivisie il tenipo
ambiguo e incompiuto che nascecon lei. Sincronicit), .o-. hu
scrittoJung,vuol dire incontrofra temporalit) diversein uno stesso momento temporale.Impararea pensarel'incontro E uno dei
compitiche restanoaperti allafilosofiae che un'epistemologia
critica farebbebenea non ignorare.
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Lucetta Frisa
Caducit)
Contro la caduciti
2t
LuccttaFrisd
, r , , n. r \ , ,
' . ' l rl .rr.i o s l )c c u l a rea l l e tto re i n tempo real e_, l a pi etra
, lr , lr ' r . r lr r 1 r:rl o l icr i l v e n to c h e n o n l a cancel l a.
ll 1r.t.rrr,lcggcndoaltri poeti, ha la sensazionedi abitarein una
t trrr11111i1'l
dove ogni componenterappresentala caduciti nella proinJiuiduale
uersione, con parole che affida al sogno della
l,rit
soprawivenza dopo la sua morte fisica, qualunque sia il supporto _
pietroso, cartaceo,digitale o "ventoso". Siamo di fronte u .rr, ,.utto
di resistenza>>,
come suggerisceGilles Deleuze. La resistenza - l, atto in cui la vita si oppone al <<destinodella vito - consisteproprio
nel parlare della morte e prolungare questo corteggiamento a
distanza,fino a quando lei avri il soprawento: B atto metapoetico
attorno alla morte. Nelle epoche d'oro della poesia spagnola e di
quella inglese, al pieno fulgore di una regaliti t"...n, fa da contraltare il fulgore spoglio della sua caduciti, cosi come nella pittura
della,natura morta gli oggetti sono colti sul punto di sparire dalI'occhio dell'osservatore- occhio vivo, demiurgico, e asincronicamente occhio della morte che ne illumina la precariet).
euasi didascalicamentelo stessomessaggio- il permanere della dissoluzione
nel suo passaggionel tempo - viene espressonel tema delle tavole
apparecchiate e sparecchiate.Quando John Donne inneggia all'amore parlando della morte e inneggia alla morte alludendo ail'amore' questo amore mai scisso dalla morte si eternizza nelle paro,,vivi"
tra di noi.
{e, parole come pietre tombali, testimoni dei morti
E un doppio movimento di sincronia che ruota arrorno a se stesso,
non la coincidentia oppositorum verso qualche ipotetico centro. Il
concetto di caducit) - che si tinga di religiositi e di fede nell'urraterreno come di laicita senza speranza - segue una traiettoria da
fuori a dentro e viceversa, in un apparente sincronismo, celebrando, a seconda di questo movimento, il Tempo (che coglie passato
presente e futuro) o il tempo dove vediamo il presente, I'effimero e
il semplice sparire dell'uomo. Sparizione fatta disegnali che continuano a parlarne. Morire composto di segni che restano uniche
"consolazioni" per chi li scrive, contro ogni trascendenza.Ai
versi
di Omar Khayyam:
In mano prendi una coppa e la treccia
"[...]
d'Amica gentile / che passa,passae non resta, questa tua vita di un
giorno>>fanno eco quelli di Lorenzo il Magnifico, *[...] chi vuol
esser lieto sia / del doman non v'd certezza>>.
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Caduciti
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Lucetta Frisa
( )allipolis
La sincroniaimpossibile
lRep.,II169c).
Socratecominciacol descrivereuna citti "sana",chesi limita a
sopperireal bisogno;una comunitdsenzaviolenza,immobile nella
sar) non-umana,
suanaturalit).Ma questa"citt)", gli si contesta,
una <<cittidi maiali> t172d). La citti umana,veramentecivile,
dotatadi mercato,beni, commercio,templi, dimore,d la citt) del
lusso,che Socratechiamala cittd <<infiammata>>
[)72d): "gonfia",
malataper I'eccessodei beni e delle brame.In termini moderni,
I'uomo uomo solo quandod uscito dallo "stato di natura" (piir
tardi lo sosterri il Kant del)eCongetturesull'origine della storia);e
nello stessotempo la "civilt)" comportauna crescitairrefrenabile
dei desiderie delle ambizioni,fino a rendereinevitabilela tirannide e la guerra.
La citti su cui verte ora la ricercanon d pii la citti delleorigini o reale,ma una citti Ia cui costituzionepermettadi evitaresiail
pre-umanosiail disumano.Sar) una citti costruita"nel pensiero"
(Lo"yor),
<<come
se raccontassimo
una favolan[l76d1. Callipolisd
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Callipolis
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Con-presenza
Camilla Miglio
Con-presenza
Oltre la "vera presenza"
C)ndaunica di cui
progressiuamente sonontarc;
pli esiguodi ogni mdreposst:bile
marechesi conquista.
Quantezonedi questispazifurono gii
internein me. Certi uenli
rni sonocomefigli.
aria, tu, piena ancoradi luoghi gii miei?
Mi ricc,nosci,
Tu, un tempo scorzaliscia,
rotontliti e foglio delle mie parole.
t1
Lintuizione di Feynman d profonda. I fenomeni della fisica atomica e subatomica, della fisica non lineare, per la logica cui la
Chiedono una
scienzaE abituata ad affidarsi,restano <<misteriosi>>.
<<nonin rela<<fantasiosa>>,
conoscenzache egli chiama <<astratta>>,
zione con la nostra esperienzadiretta>>.
In altre parole, chiedono una conoscenzapoetica. La poesia i
pulsazione di sistole e diastole, e insieme astrazione.Non E in relazione <<conla nostra esperienzadiretta>>,ma dice proprio il margine ffa questa esperienza nel momento in cui svanisce, e la sua
costellazione che gi) - o ancora - brilla nel cielo. Pensiamo alle
stelle, la cui luce arriva a noi dal passato,come una macchina del
tempo: presente e passato in un solo raggio che parte anni luce
lontano e colpisce, oggi e qui e ora, la nostra retina che si serra. E
tempo, insieme dilazionato e simultaneo, che attraversa Ia notte.
Questa veriti delle stelle la racconta la scienza,ma Ia esprime
nel modo pii profondo e antico la poesia.
Allo stessomodo: onda e particella, statica e dinamica, ordine e
caos, pieno e vuoto. Questo paesaggioatomico per nulla simile a ci6
che alla nostra retina d noto, d da sempre familiare ai poeti, nella poesia del Novecento acuito nella sensibiliti e nelle forme' Come E fatta
r.rnapoesia?Proviamo a pensare alla posizione di vocali e consonanti
e sillabe e accenti. Si chiamano in uno spazio che E anche sempre
tempo e ritmo, nella ripetizione e variazione costruiscono lo spazio di
cui sono parte, uno spazio che si espande e si contrae con I'andare
del pendolo tra sensoe suono. Alcuni elementi - suoni, colori, imma-
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CamillaMiglio
gini - diventano stlange attractors, direbbero i fisici. Luoshi intorno
ai quali il tempo prima accelerae poi si addensa,verso i quari diverse zone del testo convergono.E sono con-presenti.
Un suono scorre nel letto del proprio verso, ma torna anche
altrove, d con-presente, chiama a s6 altri spazi e tempi del testo.
I fenomeni della poesiasono sempreanclrefenomeni di non-localitd. Nonlocalit) d quanto awiene quando lo sperimentatorebombarda una scatola (box) con r-rnapanicella, e in un'altra scatola sli
strumenti registrano un fenomeno analogo, nonostantela particella
abbia colpito un luogo lontano. E come se lo spazionon forre \,,uoto,
ma coeso, denso. Dicono i fisici, non esiste il r.uoto, ma qualcosa
come l'etere, una sostanzafluida che mette in collegamentoi corpi. I
corpi non hanno i confini netti che noi osserviamo a occhio r,rio, il
loro margine progressivamentesfrangiato, secondo modelli idrodi'i
namici, nello spazio (bellissime le immagini e importanti gli studi di
Gerhard Grossing riportati sul sito dell'Ains-Austrian lnstitute for
Nonlinear Studies: http :/ / w eb.telekabel.atlains/). I- inteiligenza poetica conosce la dimensione del dire in un suono, in un veiso, in una
parola, due o addirittura pii spazi-tempo insieme.
poesia, oggi, alle.soglie del ventunesimo secolo, d sorella
- _La
della scienzapii ardita. E scienza,d intuizione, d pratica della conpresenza' che va oltre la <<vera
presenza" di George Steiner: non ha
nulla di metafisico, d anzi sempre molto fisica e insieme astratta..
non d mai del tutto fuori dalle categorie, tutte umane e insieme
naturali, dello spazio-rempo.
Bibliografia
Richard P. Feynman,comportamentoeuantistico, in Id., sei pezzi
facili
11961,trad.di LauraServidei,
Adelphi,Milano2000.
Gerhard Grrissing,Das (Jnbewusstein der physik. IJber die obiektalen
Bedingungen
uissenschaftlicher
Theoriebildung,
Tutia+Kant,\x/ien-Berlin
199).
ld., Q.uantumCybernetics,
Tougrda Unificationof Relatiuityand euantum
Theoryuia CtrcularlyCausalModeling,Springer,New york ZOOOI
RainerMariaRilke,Sonettia Orfeo,Il,l, in Id., poesie,II(190g-1926),
a cura
di GiulianoBaioni,Einaudi-Gallimard,
Milano-parigi1995.
GeorgeSteiner,Verepresenze,
Garzanti,Milano 1992.
)1
Sirio Tommasoli
Cosa-causa-di-s6
Armonia della materia
3t
SirioTommasctli
tezza,su piani di nitidezzache si intersecanoe
sovrappongono
instabili.Echi dilatati si rifrangonosul ritmo imposto
ollamai..io
per poi perdersi bruscamentenel nulla,
crepe si aprono sulla
superficiedestandobagliori di memorierepentine
in un divenire
di forme e sospensioni
dellaforma cheannuncianoir vuoto:l, p..cezionedel non-luogolegataindissolubilmente
all,essere,
che si
manifestadiscontinuaner sogno,agitaIalbaperenne
dellavita.
. .,Lartesi rivolgealladimensione
del tempoche tendeallo zero.
r, il temponon coniugabiledel cosmo,del fluire generativo
dell,e_
nergia in-cui albergala vita, che transitadd p.!r..,t.-orr*,.
presente-futurosenzasoluzionedi continuita.
n t._po *aia "f
dalle misurazioni dell'esperienza,negato d,aila forzanrn
ai"..""idei s.ensi.che appartieneall'ambiltomisterioso
dell,intuizione,
:X saqrrnru
aIIa
delpoido:Ia pulsioneoriginariache si espande
a dis_
solversie ogni volta rinasie, comela i.iti.u fenice,p";iil;;;;
la mareriacon la rappresentazione
di infinite fr;;;;..,"p;;;;.'"
Il tempo dell'arte non i chiuso nel divenire
della narcazione,
ignorail percorsoche induceI'azionealla quiete,
riduce l'.-orio_
ne in equilibrio,riconduce la forzaul pot"... Non
traduce
Larmonia dellamateria,dellacosa_causa_di_s6,
rivelatae nega_
ta nel presenteche si dilata e_contraeirregolare,
,i ,p.*iir-i.i
segnidell'arte,si moltiplicasullasuperficiei.il.
,u" r"r-. i" ."a.
di energiache vibrano incoerenti,intransitive.
E l.rnmc,toche tende all'infinito.
,t6
Peter Carrauetta
Diacroniciti
37
Peter Cttrrauetta
sere-in-s6
in un essere-con_l'altro
e dunquein un essere_per-l,al_
tro? Sar) pure il caso,ma questodarsi dell,accadimento
;;il,
un senso,generaun effetto,e srotolatutta una
seriedi possibili
situazioniesistenzialipoich6 vengono alla luce in
un _;;;;;.
(tempo) specificoe in.un-1uogo(spazio)
determinati, pu ir"it,
personae non altra: Ia Storia, dunque, contro
ogni metafisica
dell'Essere,del Puncrum, dej paradig-u, dell,Assoluto_
che
pure hannoavutole loro ragionie giusiificzzioni
"
e sfered,influenza.eteorici,appunro,dei MassimiSistemi- si risolve
in storie; plu
rali, concrete,parziali,.circoscritte,
irripetibili r, autrir' io |r;;;,
nella loro irriducibile diacroniciti.
Larmonia prestabilita un concettoparadossale,
come hann<r
mostratopensatoricomeHeidegger,Derrida, e
Deleuze,fra altri.
Ha a tutti gli effetti la configurazLn","to.i.u di
una rnu".rrion" o
posteriori,consisrentenel porre un principio
dopo la ,uu ,.o_parsa,I'assumereuna presenza,r"l
della ,,r, ir.itrouubi.
liti: da qui la sua metafisicit)atemporale,
-o-.nio astorica,se si vuole
scientifica,orientativa,persinoutile in un mondo
do-irruto du un
inter-playdi modelli conoscitivie prammarici.Ma
sulla condizio_
ne umana'sul vivere,sulla liberti di scelta,sul rischio
,rell'interpretazione,sull' imprescindibilererazionarsi
costitutivotra esseri
viventi,gli ek-sistenti,ci dice poco.E vero che t,ur-oni^;;;;;_
lita d statagiustificatacon |auiirio dellenozionidi
.or.irpinJ.nru
e.di simpatia,ma di questesolola secondasi affaccia
,li;;;;;;
tiva diacronico-esistenziale.
co*ispondenza tendeper ruu rui*
a identificarsicon moduli matemaiici,calcificati,
d;.r.;;;r;;;
bili (infatti soloall'interno.diuna poetologicasi potrebbe
u-piirrne lo spaziosemanticoe dunque metufol.o e concepire
la corri_
spondenzacomeun rispondere-a,ciod ancora,r.ru
uolt, nel senso
vitale e individuale di una sceltacosciente).La
simpatiai.,u"."
rivelauna attrazioneetendenzaa co-partecipare,
variamentemotivate,che non pud non riconoscereanchen.llu rnut.riu,
;i .;rp.,
la suaforza.Si d) quindi importanzarorrrnriul"al
locus,".ir;;;
astrattoo come cifra,ma anche^al
topos,spaziovivente
,o.iul. pursibile di trasformazione
e codificazione'informula .",ori.u, in-lin
guaggiodellatribrl registrabilee trasmissibile.
per cui, setra due o
pii esserici si trova simpatici,se s'istanziaun patbos
tra indirrid,ri,
38
Diauctniciti
t r'co di nuovo il paradosso:c'E I'attimo che unisce,che assegnae
( ()nsegnasignificazione all'incontro e allo scambio, ma nasce qui
rrrbito I'esigenzadel suo superamentoda istanzaatemporale,pre( ()nscia,spontaneaa condizione marcatadal tempo, dal desiderio,
,lirlla costruzione della memoria. Il significato medesimo della pulrione simpatetica viene erogato come discorso. come passaggio
,rll,t coscienzae poi della coscienza,dunque ancora una volta come
.liacronicith.Ma c'b di pin.
Ne "La visione e I'enigma" nel terzo libro dello Zaratbustra
nietzscheano, dopo la faticosa ascesadel profeta (e dopo che il
rrrrnogli dice che la pietra filosofale scagliatacosi in alto comun,-1rre
gli ricadri addosso), Zarathusta dice: <<Guardaquesta porta
carraia ... essaha due volti. Due sentiericonvergonoqui: nessuno
li ha mai percorsi fino alla fine. Questa lunga via fino alla porta e
rrll'indietro: dura un'eternitd. E quella lunga via fuori della porta e
in avanti - E un'altra eterniti>>.(191) Lapparente contraddizione
lcrgica- come sono possibili due eterniti? - si risolve uscendo dalI'universo della logica, o meglio, facendo s/contrare i due sentieri,
sta scritto: <<attimo>>.
;lerch6 all'atto ove convergono le loro <<teste>>
Ma il profeta subito si domanda, domandandolo al nano, se i sentieri si contraddicano in eterno (il che tra parentesi fa pensare che
I'eterno qui non equivalgaall'abolizionedel tempo, ma a una sua
infinita estensione).Al che il nano risponde: <<Tuttele cose diritte
mentono ... Ogni verit) E ricurva, il tempo stesso e un circolo>>.
,lr92).
E noto che da questo momento viene introdotta la nozione
dell'attimo che ritorna, <<chetrae dietro di s6 tutte le cose awenire, dunque - anche se stesso>>.
Lo stessoNietzsche non sembra esser "uscito" da questo meccanismo capacitante ma a suo modo anche idealizzante in cui il
fine ultimo dello spirito, se ci si ricorda, tra I'altro, delle tre metamorfosi (il cammello, iI leone, il bambino), d quello di oltrepassarsi per riacquistare l'innocenza,lo spirito del gioco e della completa assenzadel senso del tempo: non termina il terzo libro con i
<sette sigillb del <si e amen>>in cui ciascun paragrafo di autoaccettazionereitera <<perch6ti amo, Eterniti?>.
Sari questo il motivo per cui n6 Heidegger n6 Gadamer riuscirono a vedere "oltre" il paradossalemessaggiodi Zarathustra,l'a-
39
PeterCanauetta
poteosi del pensiero metafisico occidentale, <<l'anticaerediti tragica dell'idealismo tedesco: il paradosso dell'imme diatezza ristabilita, dell'immediatezza mediato>. (Gadamer l5)
Ma c'E una seconda strada per uscire dalf impasse della sincronicitd assoluta:quella dell'ererotopia,che fa capo a Foucault. Abbiamo
ricordato sopra come f istanza sin-cronica si trasformi, all'atto pratico, all'incontro con il reale, in una sorta di qonotopo, ossia luogolinguaggio vivente accessibile alla memoria e di essa creatore,
Bisogna allora ammettere che il pensiero sincronico come teorizzato da Jung richiami come contropaftita la dimensione utopica, o
meglio atopica: ecco perch6 ,! marcato da qualcosadi trascendente,
di metafisico. Ora, nel suo dispiegarsi, nel suo attualizzarsi in corpo'
re uiuo e linguaggio marcato dal trascorrere del tempo, dell'assetto
diacronico, le figure tipiche del concetto di sincroniciti, quali I'irrazionalitd, il numinoso, il non casuale, la magia medesima intervengono nel concretizzarsidi quelle che, con Foucault, potremmo chiamare eterotopie, ossia quegli spazi sociali vissuti esistenzialmente
come alffo o alternativi, per esempio in quanto margini, periferie,
isolamenti o spazi nascosti o illeciti o virtuali, insomma appunto
come eterotopie. E queste ultime ..sono af6ni>> aife <<eterouonie>>
(Foucault 20), ossia a luoghi in cui si danno, o si creano, variazioni
del diacronico, per esempio, nei musei e nelle biblioteche, in cui
presumibilmente si accumula il tempo, o nelle feste o nei riti, in cui
alla modalit) eternitaria si sostituisce una temporaliti cronica, o
meglio mitica, oppure nel corso dei viaggi, in cui si di un tempo del
passaggioe della rigenerazione,oppure durante il pasto, I'estasi,la
danza, o durante I'amore, in cui si realizza un tempo acronico assolutizzante e tuttavia circostanziato. Oppure, come dice Saviani
(q.v.),ricordando Florenskii, un tempo capovolto come nel sogno.
Bibliografia
Nietzsche,Friedrich, Cosi parld Zarathustra,trad. di M. Montinari, Adelphi,
Milano 1979.
Gadamet Hans Georg, Il dramna di Zarathustra, trad. di C. Angelini' il
melangolo,Genova 1991.
Foucault, Michel, Utopie Eterotopie, tad. di A. Moscati, Cronopio, Napoli
2006.
40
SusannaMati
Dioniso
immanentialla coscienza'
Tutti gli ddi, pur se pervicaceme-nte
Potri bastasembranoaversempremeno a che fare con la storia'
presenza
della
quesrasincronicithrutta interiore,l'eterniti
;; il
pare
comun-que
nell'Io?Aperta la stagioneepocaledel nichilismo'
loro
il clestino;li .ont.*poraneiti occidentaleabita.la
dl
".r.rn"
notte, ripiegandosi sulla desolata e reattiva constarazlone
Avremoa che
Ni.trr.h", i)uemila anni e non un solonuovo dio>>'
divine
vicende
con
esclusivamente
fare oggi, in campo storico,
supetstizioni
con
owero:
.on ddi superstites?
;t;rr;;;'rolo
(Cristianesimo
compreso)iIl p.tn'o E:la storiaha ancoraqualcosa
sard'da qui
du ,itl.td"rri da u'dio "effettuale",oppure il divino
ideologico
puro
strumento
in avanti,chiamatoin causasolo come
al
potenzaxuminosa
di dominio, comeffistrumentunregni, come
politico?
attende
cosa
,._iri, ormai piir della Tecnicache del
storiadel
;;;r;" la Storia dal dio _ cosa attendiamoancora della
ancora
Dio (sela Storia coincidecol Suo farsi), cosaattendiamo
biblico
,n" iat il Verso dove indica I'ultimo Libro del canone
vicenla
cui
in
momento
un
in
rimosso),
(peraltrorigorosamente
passato
gi)
consegnata
e
conclusa
d'u diul.t" ,"ppur. del tutto
^l parefinisalvezza'
della
gica"
,Iastoria
o\ryeroin cui la storia"teolo
e immanenta? Si dovri optareper una radicalelettura ateologica
per la
(come
Kojive
A'
fa
iirti., a.U'int.ro f.no-eno storico
si
storia
e
dio
tra
F)lno,*rrohgia diHegel)?Insomma,la relazione
capace
ancora
d
d interrottaper sempre'oppure Ia potenzadivina
deciderloe
di ,.gt^r. il .o.so ttoti.t, di agiie epocalmente'di
il ricorrente
derriallol Non avrl ancora occasionedi giungere
41
.\usanna
Mati
punto estremodella maceriastorica(o ci siamo
dentro?),quel
punto in cui (comePlatonesostiene
neITirueo),preso
danadisperazionedi fronte alleirredimibili azionidegli uomini, ..il
dio int'erviene>>?
siamo forsegiunti al punto d'augurarciche trionfi la tota
le anomfa,che il ciclo .or.i.o .,raduta]mentea rotoli
tanto da
richiamarela presenzadivina, da esigereil dio giudicrnr.,
,..ri
natore, nel presentedella storia? C,d forse da luuora..' (come
un'anticasetta millenaristica)affinch6si realizziI'ingiusrizia
pii
completa,operandoil pii possibileoperedi male,p.ri"na.r"
l'n._
vitabileI'inrervenrodiretro,il giudizi,ofinale,I'apocalisse?
Dioniso
rirr,che la accompagniattraversoripetute epifanie, il cui luogo di
sirrcroniasia certo stabilmenteinteriore, e che tuttavia sia presentt' anche al Divenire, come pud esserlo solo la mobile eterniti del
rrrito. Costui, speranza riposta della Storia, immancabile dio a
vcrrire, riserva incombusta di Spirito - e sia un solo nome per Tutti
i ' Dioniso.
4t
DolcaSlataPe/
StefanoBaratta
Dolca Slataper
14
4t
Stefano
Baratta
Ritornandoa Slataper,Lrnodei suoi motivi pii autenticamente
lirici - narranosemprei biografi- fu quello delle propri.;;rfi,
insiemeimmaginariee reali:la casupolicol tetto aipogtio
ornZrrio
e
dal
in
ilou9
Carso,
la
grande
fumo
ili
Roueri
tn
llh
foresu
cro-aziae la pianuramorava,nel suose'tirsi italiano,slavoe atftatto dallacultura tedesca.Di nuovo mi stupivo.
euanto era similea
carla che accantoal medesimotemadelleorigini affr.ancavainconsciamenteun sensoprimigenio, se non adJirittura stregonesco
della natura. Anche lei, come Slataper,palpeggiando ,Z;r;;;;;
"
chiandocon la pahnaapertasull'orto )egti stagni, anduru
sp"iantro
ra
nascita della p ri nzauera?
Nel 1901una grandesofferenzapsicorogicacostrinse|autore
a
un lungo soggiornoin Carso,che silraclusr! ir, .r' percorsoiniziatico e gli fececapireche il sentimentodi nostalgiap.. t.
,urt" origini non potevaesserela premessa
per ir ritorno ain nido disfatto.
NIa patrzalontana sostitui il futuro nelLaterra del sole.Era incredibile.Tutto cid sembravaaderireperfertamente
allamia purr"iirt
Dovevaanchelei rinunciarealla iantasticatentazionedi
tornare
nel castellodorato?Proiettarsie rinascerenel futuro?
Il termineDolca,che io sappia,non esiste.La sua radicetede_
sca.perd,Dolch, potrebbealludere allalama,al coltello,
a cid che
tagliae divide.Dolch d effettivamenteuna parolag.r-uni.u
ur.uica, nel sensoche d. uno Friineuhochdeutsci- dicia'mo.h. pot..bbe esseredel XV secolo- chesignifica pugnale,stiletto.Esist.
iJ
tre il verbo dolchen= pugnalare. Ma bo'iro - nelle associazioni
ii
carla - ci portava alla dolcezzae arlamitezza,cosi come ana gradevolezzae alla mansuetudine.Dunque, se lo strumentoa il
loJ_
tello, nostro compito sari quello di iecidere, mozzare,
troncare,
separare.
Recidereogni legamecon il passato,e dunque.o., lu t"n_
tazionemai completamenteabbandonatadi poter riuiu.r. i
tempi
dei fasti del castello,ma anchecon il suo opporto, I'urp"tto
.ori_
pensatoriorappresentatodalla indomita iivoluzionaria,
volutamenteanticonformista.Dolcaci dice che separazione
dev'esserci,
ma.rispettosa
del passatoed anchein grado di dimenticarlo,innovativae armonica'ci mette in guardiae addolcisce- pur
confermando-lo- I'eroismo, I'irruenza,Ia voglia di cambiaie
ua ogni
costo di Slataper.
ND
DolcaSlataper
I-e indicazioni di quest'accadimento sincronico - grazie anche
queste
ir
amplificazioni - appartvano ora chiare.
Come gii detto sia io che la paziente ci trovavamo in una situazione <lifficile, in quanto laterapialanguiva. lanimus di Carla era
talmente radicato nei suoi processi di pensiero che non erano
bastati gli sfbrzi dei mesi di terapia sino ad allora condotti, e di
rrltri tentativi terapeutici attuati in precedenza da colleghi, per
scioglierne la cartesiana rigiditi; ci voleva un nuovo evento, un
accadimento irrazionale che io owiamente non potevo direttanrente provocare. Il mio lavoro dei primi mesi di analisi si era principalmente concentrato nella preparazione di uno spazio ermeneutico, un temenos,un hortus conclusus,ove cid potesseawenire,
dato che il lavoro sull'amplificazione non permette altro tipo di
programmazione a priori. Finalmente arrivd I'incontro sincronico
con Dolca Slataper, la cui amplificazione pose il problema a confronto con strati pii profondi dell'inconscio, innestando un processoterapeutico
La paziente - credo che ormai si sia capito - appartiene secondo la teoria dei tipi psicologici di C.G. Jung alla tipologia di pensiero introuerso. L'impostazione introversa aveva determinato in lei
un rapporto primitivo e arcaico con I'oggetto, che aveva assunto
caratterisdche stregonesche.Ora I'evento sincronico e la sua interpretazione avevano corretto questo atteggiamento, ponendo il
problema a un livello pii primitivo. Aveva dato voce all'inconscio
personale.Liberando le funzioni sino ad allora imprigionate Carla
pot6 ascoltare la propria estroversione e finalmente senti - in un
certo senso per la prima volta - la mia voce. Naturalmente cid che
awenne non fu solamente I'incontro col suo inconscio, ma anche
con I'inconscio collettivo e cid che sperimentd non fu soltanto primitivo, ma anche simbolico: uero per il futuro.
Tutto questo non deve meravigliare dato che un evento sincronico - come pir) volte mi d capitato di osservarenel lavoro clinico
- d in grado di correggere I'eccessivarigiditi di un'impost^zione
psicologica, facendo vibrare I'estroversioneverso l'introversione, e
viceversa. Inoltre, quando lo si tratti con la tecnica dell'amplifica-
47
StefanoBaratta
Filippo Fimiani
Due in uno
Anacronismie sincroniedell'immaqine
L 'a m o u rr 6 ci p r o q u e[...] m e t e n l e u [...1
la perception dc l'objet int6ricur dans
l'objet ext6rieur
llltlT()N
Latmosphirc - c'est I'obscurit6m6me de
l 'i r n r r g c
I,L 'IN AS
49
Filippo Fitniani
all'altezzadel pube, colla destra invece spinra fin sul fianco destro,
quasi a stringerlain un abbraccio da lividi, quasi a rigirarla all'indietro verso il vuoto o verso di s6. In primo piano, I'uomo, di
schiena,occupa solo una parte della figura femminile dietro di lui;
sbuca dal lato delle ombre portate, ombra fra le ombre, reciso dal
resto del suo corpo, invisibile, come lo d I'aria dal respiro; l'uomo,
ombra immembrata e incistita, invade il corpo della donna, ci s'incolla addosso,c'incide dentro, possessivo,I'inseguimentoinsistente e imorowiso.
i! L)s Jourc gigantesquesdi Magritte, del t9Z8,r che aveva avuto
gii, un'altra versione pubblicata nell'ultimo numero della rivista
parigina "Distances" di Paul Noug6 nell'aprile del medesimo
anno, col titolo L'Aube desarmdee che Magritre aveva presentaro
a Patrice Lecomte insistendo insieme sul tema - pii che un tentativo di stupro, <<lospavento che possiede la donnar, - e sul <<sotterfugio> tecnico, grafico prima e pittorico poi - un <<rovesciamento delle leggi dello spazior>graziea7mantenimento della figura maschile nel contorno di quella femminile. Contenimento che d
una contesa,composizioneche tende la rassomiglianza un paros^
sismo insiemerealista,meta-pittoricose non inter-mediale,
e denigratorio - le fattezze della figura citano il classicismo enfiato e
appesantito di Picassoe L6ger e le rotonditi burrose delle bandesdessindesd'awentura, d'altronde gii recuperate nella sdrie noire di
quegli anni ispirata alla versione cinematografica di Fant6mas di
Louis Feuillade e alla cronaca nera. Contenimento illusionista che
disattende il riconoscimento percettivo e cognitivo abituale di
figura e sfondo, che E una coesistenzapolemica, r,rnagigantomachia figuraleentro il figurativo.
E qui escogitata una ripresa originale di uno dei principi sovrani del surrealismo, di derivazione dada ma ritrovaro nel plan de
non-conuenarcce
di Max Ernst (Magritte elogia le illustrazioni per
Rdpdtitions di Eluard, del 1922) e, di li, nella moltiplicazione prospettica di de Chirico (Magritte rievoca la promiscuiri tra una
testa antica e un guanto chirurgico in Canto d'amore, del tqtq): il
collage. Il principio poetico dell'accoppiamento ingiudizioso ma
semplificatorio di soggetti differenti, del raggruppamenro emblematico o della collisioneesemplaredi diversi oggerri,rappresenta-
t0
Due in uno
t1
I:ilippo Fimiani
Sar) proprio Les Jours gigantesquesa ribadire che sostanze,
nature e simboli diventano gradualmentequalcos'altro,che si trasformano lentamentein altro da se e si fondono in un'unione inedita; e che tale potenzialiti metamorfica,pur refrattariaa una univociti identificatoria ed eidetica, d sempre raggelatae fissatain
forme controllatissime,che tale esuberanzametaforica d comunque regolata da un'art de peindre gi) tutta concettuale. Listante
d'un presenteche non si realizzeri miri ma d coagulatoin un anenire eternamentea venire e in gesti statici d dunque il tempo tragico di tale immagin e fatta di due eppur una, in bilico tra caduta e
arrivo, sospesasenza durata tra violenza e abbandono, insieme
ribelle e reclusa tra liberti e necessit},tra esistenzae impotenza.
Magritte, in un incompiuto rdcit a quattro mani con Carnille
(ioemans, definisce <.miracoli>,i gesti e i movimenti di questa
endiadi (di animus e anitnd?)imprigionata in figura, denunciando
la postura immobile, pii staruariache pittorica, di quest'immagine-rnontaggio (androgina?) di maschile e femminile, di questa
polariti intensificata- violenrata,non sublimata- in uniti.
Unit) antiteticadi movimenro e paralisi,in questedttitude.,passiouellesE perd all'opera un ahro principio genericodell'immagine, che affenna una pittura ormai decisamenteeterogeneatanto al
sincretismocompositir,o del collagequrrnto al sincronismomorfologico del frottage, e forse capace di declinare insierne anacronismo espressir,oe illusionismo figurativo, memoria figurale di gesti
remoti e riflessionelinguisticasulla percezionevisiva.Mi riferisco
alle attitudes ilbgiques dei corpi isrerici disegnati da Paul Richir o
fotografati da D6sir6-Magloire Bourneville e Paul Regnard alla
Salptridreal seguitodi Charcot; d'altronde, proprio nel marzo del
1928, lo stesso anno di Nadja e delle opere di Magritte, "La
Rdvoh"rtionSurr6aliste"pubblica Lrnresro di Breton e Aragon, Le
cinquantenaire de I'hystdrie, e due anni dopo L'Imnzaculde
Conception riprende alcune foto di Bourneville e Regnard. Tale
modello, perd, e malgrado i fraintendirnentidei surrealisti,eccede
il regestoclinico e protocollare di Charcot e sembra consenriredi
rivedereplasticamenteed espressivamente
all'opera nella figura di
Magritte quella che Freud, nel 1908, avevachiamatola toiderspruchsuolleGleichzeitigkcz7,la simultaneird conrraddittoria delle Troses
t2
' .t,rttiqut'sdegli attacchi isterici. Lincomprensibiliti, Unuerstrin,'tr,l,kt'it,del colpo isterico e della figura magrittiana, entrambi
,,r1'1'si1iva-"nteiliusionistici e teatralmentedoppi e posseduti,d,
,lilrrtti, tale perch6 risultato fragile d'un conflitto, d'una lotta
'tra forze opposte, tra antitesi inconciliabili eppur sinr,iltzrlrtcsczl
\ r()nichema non determinate.Il ribaltamento percettivo tra volurrt'e ombra grazie al sotterfugio tecnico dell'unica figura, insieme
r isrlriletutt'insierne- come una statua:come in Les lours gtgantcper Goethe, e non solo - e tuttavia
\tl//L's,o come il Lac.tcoctnte
incluietante,tutta riconoscibilecl'un blocco e tuttavia indecifrabiIt'. scmbra mettere in opera, allora, una dinamica formativa - plasrica, contraddittoria, sovra-determinata- dell'immagine e del
!.estoespressivo(dinamica che d, tra I'altro, del tutto assentedalla
topica e dalla sirribolicajunghiana).
Nelle pagine del ricit di pugno di Magritte, pubblicate nel
1978,un po' canovaccioiconograficoun po' commento esegetico
.lcl dipinto e dcl discgrro,compaiono proprio il motivo della statua c quasi una rivisitazione ribaltata del mito di Pigmalione: la
.lonna lascerebbel'<<improntadel suo incantesinro>sulle statuedi
cui ,! stata modello, finalmente <<animatedi vita (o animate di
Indizi letterari della costruzionedella rappresentazione
n.rorte?)>>.
e spie metaforiche delle implicazioni nascostedel suo dispositivc'r
forrnale, queste parole dicono gli eftetti profbndi clell'errupdtia
nella produzione e nella fruizione dell'immagine e ci awertono a
ben intendere un'affermazionecli Magritte circa la brutalit) ,.non
solo esteriore>>,
ciod inerente alla scabrosit)del soggettoe alla trovata tecnica, di Les Jours gigantesques.I itnpronta dice qui, infatti,
clella memoria psichica che si attualizza in fantasma e in gesto,
denuncia il doppio movimento di incorporazionee proiezioneche
c\ all'origine della nascitauna e bina dell'immagine, insieme interiore ed esteriore,imrnaterialee reale,r,issutae percepita,insierne
materia e ambiente, sangue e aria, confusione di s6 e dell'Altro.
Descrive come I'emozionedivori le distanzee costringalo spazioa
stringersi addosso in un tatuaggio d'ombra - come una "vogiia"
riemersa dalle regioni pii nascostedel cuore e finalmente visibile
decalconraniad'un segrcto;raccontacoure,impalpabile eppur fisica, I'atmosferaincarni figuralmentee tattilmentc il desiderio.
))
Filippo Finiani
Limmagine afferma insomma I'intenso e lllocalizzabile contatto, immaginario e sentito, attivo e passivo, con Ia Psychddell'Altro,
estesaper ogni dove e inafferrabile come il respiro del vento e il
sospiro dell'amante; informe come l'<<immagine d'al.a>>, ein
Lzftgebild, che I'anziano Goethe canteri in Ulrike von Lewetzov,
sua rediviva Elena - quasi eponimo uno e molteplice dell'anacronismo -; duttile come la nuvola che fa notte in pieno giorno e cinge
da ogni dove Io - 1o racconraOvidio (Met.,I,588 750) e lo raffigura Correggio (Gioue e Io),1 amn'irato anche da Bataille -, mortale insieme restia e arresa al corpo-respiro, all'affanno rapace del
cielo da lei stessainventato e plasmato, per dida con Aristotele,
naturalmente in sogno. O d lei a esser immaginata e formata
dall'Altro?
I'lote
I
Bibliogra/ia
Jean-Martin Charcot, Paul Richer, Les Ddmoniaquesdans l'Art (1878), 6d.
G.Didi-Huberman et P.F6dida,Macula, Paris 1984.
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Sigmund Fretd, Hlsterische Phantasien und ihre Beziehung zur Bisexua/ittit
(1908), trad. it. in Opere, ed. C. Musatti, V 1905-1908,Boringhieri,
Torino 1972.
ld. Vorlesungen
zur Einfiihrung in die Psychoanalyse
n916-7), trad. it. cit., IX:
1911-r92). 1977.
Ren6 Magritte, Ecrits Complers,6d. A. Blavier,Flammarion, Paris 1979.
,4
FedericoFerrari
Esempio
5t
f-eJt'rico Ferrart
t6
Lselll p I0
t7
Fcderico Ferrari
58
SergioA. Dagradi
Esistenza
Lungo d il tempo, ma il vero awiene.
H.)LDIR-LIN
,\crgioA. Dagratli
I:J/ J t eilZA
e dunquedominarla>>.5
Liberarcidallacasuarira
i.r,u.fJ".;,
Ai
60
l.'agireaurocomprendentesiclell'individuo - dero di nuovo , r'rr'rrdi dirimere I'accaderedi eventi coincidenti, posti in relaziorr r)()ncasualie aventi significatooriginariamenteuguale o simile;
l.r sirrcror-ricitide]l'esistereviene piegata dalla riflessionedel soglr'tto, ch solamentenell'istituzionedi nessicausalie di gerarchie
,li significatotra gli eventi mette alla prova se stessoe la sua possil,rlita di senso,sempre in bilico tra individuazionee nevrosi.
I IeideggerianamenteI'esistenzasi t.nosfraqtrindi coffie cx-r'rlc,i': il suo cafattere di trascendentalit) viene manifestato dalla
n()stracapaciti di esserestorici, iu quanto esseriche nel compren,lersi delineano la temporalit) della propria vita e la scansione
,legli accadimenti che I'hanno caratterizzata,ma aprendosi al conr('n1poal possibile.In questo atto di alltocon-tprensione
il soggetto
unrano d sempre oltre, al di l) dei meri fatti: d appunto Da-se,in,
('sserea cui ne va del proprio esseree del sensodel suo esistere.In
tal sensocrediamo inoltre accostabilequestavisione dell'esistenza
urrana a quella prospettatada CharlesTaylor,con la sua idea della
at t r aver soun
l )crsonau m ana com e sogget t oaut o- int er pr et ant esi
propri
di
articolazioni
espressive
dei
delle
sentimenti,
lrluralismo
proprie emozioni e I'assunzionecli una costanteresponsabilitanei
confronti delle valutazioni cla lui compiute rispetto al proprio
asire.')
l'l ote
1 M. Kundera,L'insostenibile
(1984),tr. it., Ade$hi,
leggertzza
tJell'essere,
p. 56.
Nlilano19c)8r5,
r Ivi ,p. 16.
I Su questetematichefbndamentalc
A. Cavarero,Tu cheni guurtli,tu che
ni racconti.
Filox,/iadellanarrazion
e, Feltrinelli,Milano2001t.
r M. Kundera,
(i986),
L'artedelromanzo,
tr. it. Adelphi,Milano1988,pp.
20-21. Ma ricordiamoar-rche
<<Lanarraziole paroledi AdrianaCar,arero;
ne,si sa,d un'artedelicata,
essa"rivelail significato
senzacommettere
I'erlore di definirlo".Contrariamente
allafiloso{ia.
checlarrillennisi ostinaa
catturareI'universonellatrappoladellatlefinizione,
la narrazione
rivelail
finitonellasuafragileur.ricitie ne cantala gloria' (A. Cavarero,
Tu chcmi
guardi,tu cberni raccortti.Filoso/iadellanarraztone,
op. cit., p. 11).
5 E. Sevelino,Leggec'ra.m,Adelphi,Milano 20025,
p. 15.
61
SergioA. Dagradi
Ancora Severinoci ricorda che: .Nel suo significatoessenzialeil caso
d
I'uscire dal nienre, il caderesull'esistenzaessendostarogettato da niente.,Il divenire in quanto tale i caso>>
(E. Severino,Leggee caso,op.cit.,p.
z) ) .
Si stagliain quesradinamica,in questo processodi individuazioneil pro_
blema della.perdita- junghiana_della Jimensioneinconscia,ossiaarchetipa e quindi collettiva. Allo stessotempo vi d un sottile equilibrio nell'evitare la massificazionealla quale ogni dimensione colleitiva rischia di
richiamare.
8
Matteo Vercesi
Fanciullo salvatore
... i mia opinionecheagliarchetipisiano
legati in certecircostanze
a fenomenidi
contemporaneiti,
cioddi sincronicitd.
c.c. JuNt;l
62
Il fanciullo salvatore,figura dalle caratterisdche divine, annunr rirtricedi una nuova era, pud essereritenuto cifra della sincroni, iti: non interpretabile attraversola discontinuith e la causaliti rrr sintesicome immagine di una tappa dell'esistenzache pud rinr t'nire il proprio compimento esclusivamentenell'evoluzione che
,.trrduce a fasi posteriori, "mature" - bensi attraversola compredi possibilita, date dalla convergenza di temporaliti diverse
'r'nza
..hc si correlano a spazi particolari. Egli si presenta sempre ina\l)ettato; fa la sua apparizionein luoghi inverosimili (nascitadall':rcqua, dalla pietra, da un albero, ad esempio) <: sotto aspetti
straordinari (bambino, nano, animale,hornunculus).
L archetipo del dio fanciullo i incredibilmente diffuso, connesso ad ogni aspetto del <<motivobambinon;2 non soltanto riscontrabile nell'immaginariodi culture e tradizioni, bensi anchenegli stati
individuali di dissociazione. Gli homuncoli che compaiono nelle
rranifestazioni schizofreniche (si pensi all',rallucinazione del baml.>ino>presente nelle donne alienate) sono il prodotto del dissolvirnento di una personalit) che si trova ancora al <<gradodella pluralit)>>,dove I'io non e in grado di vivere la propria totaliti se non
.,nella comuniti della famiglia, della tribi o della nazione>>.
Si tratta di uno stato di scissione,di incompatibiliti tra lo stato del presente e quello del passato: sovente il fanciullo incarna elementi
dimenticati dell'infanzia, venuti in contrasto con aspetti dell'esistenzache si conduce a livello attuale. In tale condizione I'origine,
individuale o collettiva, rischia di venire pericolosamente minata;
d come se il concetto legato alla nascita tendessead un graduale
offuscamento, riconducibile a una conseguente perdita dell'iden-
63
F,tttt'iuIlo sdluatr,re
\1 .,,,,,\,.t,,,sr
' , r i L r,' r l rt( rt\ttt//.t () i rt ti l tgeal puer, ri schi adi vederl omaterr.rl r,' z .rro
rrr , rrr' rrs tru tzsci g n i fi cati vecl el l apropri a esi stenza,
conte
ru) l)()lcntc t'ichiamo alla decifrazionee all'accoglirnentodel suo
c()ntcnLrtosimbolico, Lln po' come accadecon lo scarabeosimbolo cli rinascita che si mateializza dopo un sogno a una paziente di
imrnagine di
Jung, e che innesta un processo di trasforn'razione,r
una psiche che organizzala materia.
Il rituale, attraverso la ripctizione ciclica dell'cvento mitico,
consentedi riportare zrllacoscienzaI'immagine dell'infanzia,e di
sanarele frammentazictni. In csso d presente anche il <<carattere
di
awenire>>:
il motivo dei fanciullo infatti non soltanto correlatoal
concetto di passato,ma altresi a quello di futuro. Il bambino d
colui che "dcve divcnire", avenrein germe una teurporalit) diversa rispetto a quella gii espressadalla propria condizione; egli d
possibiliti e potenziaiit), ed esprinre sopraturto il senso della
"totalit)". Per molti versi d affine alla figura di Giano bifronte , rappresentazionedel passato,del presentee del futuro; come afferma
Gu6non, ..fra il passatoche non i piu e il futuro che non i ancora, il vero volto di Giano, quello che guarda il presente,non d, si
dice, n6 I'uno n6 I'altro di quelli visibili. Questo terzo volto, infatti, d invisibile perch6 il presente,nella manifesrazionetemporale,
non b che un istante inafferrabile>>.r
Ma innalzandosial di soora
della manifestazione clel transeunte, il presenre contiene o;ni
realti; si pensi alla tradizione dell'induismo, ove I'occhio f.ontale
di Shiva - invisibile perch6 non rappresenraroda organi corporei
- diviene manifestazior-redell'eterniti. Larchetipo del dio fanciullo csprimc quindi armonia e sincronia,non l'opposizionetipica del
dualismo; se ..nella sua formulazione ontologica.il dualismo prevede I'opposizione di due principii>>,5
in tale archetipo possiamo
invece rinvenire una costituzione triaclica,ove la dualiti visibile.
costituita dalle coppie semantichedivino-umano, passato-futuro,
forza-debolezza,completezz2t-carenza.
si risolve e si completa, per
cosi dire, nell'ineffabile sospensionedelle opposizioni; il tempo
presente,intangibile - quindi affine all'aeternus^ poich6 cosranremente mutevole, diviene il luogo "non luogo" ove confluiscono
tutte le fbrme. Gli aspettidell'umano e del divino si elevanoe confluiscono nell'eterr-ro;I'uomo diviene cosi un reftdltls.fanciLrlloche
64
N o te
(19)2), pref di Antonio Vitolo' Bollati
Carl G. Jung, La sittctctrticiti
1'1'
1980,
Torino
P.
Boringhieri,
(19'10)'in Carl G'
Cfr. Carl G. Jung, Psicologiadell',ttchctipodcl t^anciulh
dclla mitrtktgta
sciettttlin
studirt
ali't
Prolcgtmetti
i"r*, XU-ft Ker6nyi.
Torino 1972' pp' lo7Boringhieri'
Bollati
Trevi,
Mario
ai
itghl, f..t.
scritto Ilfanciu/lo diui148. Il saggitrnasceconrerispostae conlmento allo
citato'
volume
rlledesimo
nel
zo tJi Ker6nyi, contenuto
cit , pp 35'17'
Carl C].Jung, La sincrrtttictt)'
Sat:rd(|962), Adelphi, Milano 2000'
Scienza
Ren6 Gunon, '\tnboli delh
p .1 1 8 .
l o a n P.C o u l i a n o 'In i ti d ci d u u l i sn i tl cci l cn ttl /i .D a i si ste tn i g n o sti ci a l
Jaca Book, Milano \987 ' p' 26'
mondo rttrsderno,
Carl G. Jrrng,La sincroniciti,cit', pp 112 I ll'
65
Fiori gialli
Cristtna Faccincani
Fiori gialli
... Ma, a volte, proprio nel momento in cui
tutto ci sembra perduto, giunge il messag_
gio c he c i pu o s a h , a r ea: b b i a m ob u s s a l o - a
porte che davano tutte sul nulla; e nella
sola per cui si pud entrare, e che avremmcr
cercatainvano cent'anni, urtiamo inawer_
t it am ent e,ed e s s as i a o r e . . .
PROUiT,Il tempo ritrouato
Lavoravo con un paziente che aveva la convinzione
assoluta di
essere nocivo, di avere una negativit) che infettava la realti.
Si oercepiva come una sorta di awelenatore, per cui tutte le cose
con c,ri
entrava in contatto (oggetti, persone) venivano investite
da questa
negativita interna e subivano una metamorfosi negativu.
Aueuu-o
Iavorato molto su questo, io mi ero prodigata in interpretazioni,
66
l') /
Hc.r'.rc
Giouanni Guanti
Hesse
e Il gictcodelle perle di uetro
... tnirdndoil punto / a cui tutti li tctnpi- e
quinditutti gli spazi- sonprcsenri
...
DANTE.
Pttradiso.
XVII. 17 18
68
69
CiouanniGmnti
stica o della terza pag;na, e noi invece post-modernd:<<Contenacia
imparavano a guidare I'automobile, a fare difficili giochi con le
carte e come in sogno si dedicavano a risolvere parole incrociate,
perch6 erano quasi inermi di fronte alla morte, alla paura, al dolore, alla fame, le Chiese non davano loro alcuna consolazione, 1o
spirito non li consigliavapii>.5
Su niente, men che meno sui bugs (da non tradursi qui come
insetti o scarabei,ma come difetti di programmazione) con i quali
la sincroniciti ha infettato tutti i nostri arsenali di logica e di buon
senso.
l,lote
Hermann Hesse, Uza biblbteca della letteratura uniuersdle, trad. it. di
Italo AlighieroChiusano,Adelphi, Milano 1979,pp. 120-121.
Il celeberrimoepisodio venne descritto cosi nel saggiodi Jung sulla sincroniciti: <<Unagiovanepazientefece un sogno,in un momento decisivo
della cura. Nel sogno essaricevevain dono uno scarabeod'oro. Mentre
mi raccontavaquesto sogno,io stavo seduto voltando le spalle alla finestra chiusa.D'un tratto udii alle mie spalle un rumore, come se qualcosa
bussassepiano alla 6nestra.Mi voltai e vidi un insetto alato che, dall'esterno, urtava contro la finestra.Aprii la fincstra e presi al volo l'insetto.
Era l'analogiapir) prossin-ra
a uno scarabeod'oro che si potevatrovare alle
nostre latitudini, ossiauno "scarabeide",una Centaureaaurata,il comune
coleottero delle rose, che evidentementeproprio in quel momento si era
sentito spinto a penetrare,contrariamentealle sue abitudini, in una camera buia. Devo aggiungereche un casodel generenon mi era mai successo
prima n6 mi successein seguito;anche quel sogno della pazier-rte
d rimasto un fatto unico nellamia esperienzan.
Edgar Allan Poe, Tutti i racconti- Il resocontodi Arturo Gordon Pym - Le
poesie,trad.it. di Carla Apollonio,Bietti, Roma 19804,p.351.
Ibid. , p. 156.
Hermann Hesse, I/ gioco delle perle di uetro, ftad. it. di Ervino Pocar,
Mondadori,Milano 19814,p. 18.
70
Lucio Sauiant
<<Unmattino di primavera ero andato a passeggioe vagabondando per i campi verdi giungo a un vicino villaggio. Qui vedo gli
abitanti vestiti a festa con il libro di preghiere in mano awiarsi in
fblla alla chiesa.Oggi d infatti domenica,la messaincomincia presto. Decido di assistervi,ma di riposarmi prima un poco nel camposanto che circonda la chiesa,essendoaccaldatoper la passeggiata. A questo punto, mentre leggo le varie iscrizioni tombali, mi
accorgoche il sacrestanod salito sul campanile,sulla cui cima noto
la campanina rustica che dovrebbe annunciare I'inizio della funzione. Per un certo tempo essa pende immobile, poi prende a
oscillare e di colpo rintronano i suoi forti, penetranti rimbombi,
cosi forti, penetranti che mi sveglio. Risulta che i suoni provengono dallo scampanellio della sveglia.>
E il rr..onto di un sogno e del suo esito, uno dei racconti che
Pavel Florenskij riporta nelle pagine iniziali del suo Le porte rega/i. In quelle pagine Florenskii ci sta introducendo alla metafisica
delle immagini e della luce che I'icona presuppone; la "metafisica
concreta" a cui lascia accederef icona, immagine visibile delf invisibile, tautegoria, rigoroso rinvio a se stesso e medium verso il
tutt'altro ordine.
Nella metafisica "concreta" di cui parla Florenskii d necessario
che il piano dell'empirico e il tutt'altro ordine rimangano salvaguardati nella loro radicale differenza qualitativa, senza tuttavia
approdare a una loro incomunicabilit). Nella riflessione di
Florenskij, non c'e autentica metafisica che non sia, allo stesso
tempo, celebrazionedella positiviti, dell'empirico. Lesperienza
LucioSaulani
delf istantaneaaperrrrraal tutt'altro ordine necessitaclellavalorizzazione dell'empiria: la vocazione del sensibiie, organo e occasione imprcscindibile, d agevolare,consentire il transito, operando
una resistenzache E al tempo stessoimpulso allo slancio intuitivo.
La pos i ti ' i ta d e l l ' e m p i ri c oe .l e l l ' e speri enza
concreracome i nrercettazionedell'ordine rotalmenrealtro, dell'autonoma realt) delI'orizzontetrascendentee qualitativamentedifferente,di cui siano.
tuttavia, preservatel'alteriti e l'indipendenza.
La metafisica"concreta" ,imarri I'orizzonte teorico, lo sfondo
permanente su cui prendono forma le analisi figurative, storiche,
teologiche,esteticheche Florenskij svolge nel suo libro. Ma d in
quelle prime pagine che si annuncia il discorso,cenrralenell'esoosizione della teologia deli'icona, sulla prospettiua rouesciata presentenelle icone. Questo discorsosi articola a partire dal <tempo
capovolto>r.ossia, il tempo de] sogno. <<E'oto: in un intervallo
che i brevissimo secondo la r'isura esrerna,il tempo del sogno
pud durare ore, mesi, perfino anni e in certi casi pariicola.i, ,eco_
li e millenni. In questo sensonessunodubita che il dormiente, is.lato dal mondo visibile esterno e passandocon la coscienzanel
second.o-sistema, acquista anche una nuova misura tlel tenzpo in
forza del quale il suo rempo, rispetto al tempo del sistema da lui
abbandonato, rrascorre con incredibile velociti>. Eppure, dice
Flore'skij, pochi <<hannomeclitato sulla possibilita cire il tempo
trascorra a una velociti infinita e perfino rovesciandosi su se ,tesso. che, col passaggio alla velociti infinita, il suo corso prenda il
sensoinverso. Ma intanto il tempo dawero pud essereistantaneo
e fluire dal futuro al passaro, dagli effetti o[1. .urr., teleologica_
mente' e cid ar,'vieneappunto quando la nostra vita passadal visibile all'invisibile,dal reaileall'immasinario>.
La causaesrernadel sogno (ad esempio,lo scampanelliodella
s ' eglia) d s u b i to s i m b o l e g g i a rad a l l ' i mnragi nedel l a campani na
rustica. Pertanto, la causa psichica dell'inrero sogno d il suono
della campanina;sicch6,nella "causalit) diurna", eiso derreDrece_
dere temporalmenreI'inizio della passeggiata,
psichicamenrede.ivante dal suono della campanina.Nel tempo del mondo visibile, il
suono della campanina deve essereI'awio del dramma onirico, e
I'inizio della passeggiatail suo rermine. Eppure, nel tempo del
72
Iconedel ternPoall'inuerso
invisibile, tutto si rovescia.La causa(suono della carnpa',,,,ndo
rrrrrrt)non si manifesta prima della conseguenza(inizio della pasggiata) e di tutta la serie di conseguenze(la folla che va in chie'L
determinandolanon come causa
',r. la sostaal camposanto,etc.),
, lliciente, bensi come tdlos, come causafinale. ..Sicch6nel sogno il
r( nrpo scorre, e scorre celermente, incontrctal presente,all'inuerso
,lt'l movimento della coscienzadi veglia. Il primo si capouolgesu se
\/('.r'ro
e con essosi capovolgonotutte le sue immagini concrete>>'
Si capovoigono tutte ie immagini concrete, come nella prorpcttiva rovesciatadelle icone, in cui le case,i monti, le rocce, gli
.ggetti, tutte le cose si dirigono verso chi guarda I'icona.
<A dirla in breve, la pittura delle icone d una metafisicadell'esscreinon una metafisicaastratta,ma concreta.1...1 La pittura d'i(one sente cid che raffigura come manifestazione sensibilc dell'esscnza metafisica.Nei mezzi stessidella pittura d'icone, nella sua
recnica,nelle materie adoprate,nella fattura dell'icona si esprime
la metafisica di cui vive e graziea cui esisteI'icona.>t
Di nuovo, nella metafisica"concreta", posta la differenza qualitativa tra il piano dell'empirico e il tutt'altro ordine si impone
I'assolutanecessitiche si dia un contatto,un tempo istantaneoche
porti in contatto i due estremi; punto di unificazione degli opposti, ma sempreradicalmentedistinti. Il tempo di un lampo, che allo
stessotempo garantisceil contatto e la differenza,in cui le dimensioni materiale e spirituale si incontrano senzatrattenersi e senza
alcuna necessariapropedeutica.
Concluderemo, dunque, dalla prima pagina di Le porte regali,
in cui Florenskij si awia a introdurre il sogno e il tempo rovesciato dei sogni: <<Si,la vita della nostra anima ci di il punto d'appoggio per conoscere questo confine che mette in contatto i due
mondi, infatti anche in noi la vita nel visibile si alterna alla vita nelI'invisibile, sicch6 c'd un tempo, sia pure breve, sia pure concentrato al massimo, talvolta fino all'atomo di tempo - quando i due
mondi si toccano e ci diventa contemplabile perfino questo congiungimento. In noi il velo del visibile per un istante si squarciae
attraverso ad esso,mentre ancora si ar,.vertelo squarcio, ecco, invisibile soffia un alito che non d di quaggii>.
1l
Imtnagine c anima
Giancarlo Lacchin
Immaginee anima
Sincronicit)del bello in Ludwig Klages
Gcittinnen rhronen hehr in Einsamkeit,
Um sie kein Ort, noch weniger eineZeit;
Von ihnen sprechenist Verlegenheit.
Die Mtitter sind es:
Faustl
l.tY. C,OF;|'LIE,
Coincidenza d l'arte, coincidenza d il capolavoro che scrive e
descrive la vita dell'arte e delle sue forme. Srruttura della coincidenza E l'organizzazione a-causaledelle forme artistiche all'interno dell'organismoestetico,quale armonia di situazioni e di occasioni, <<comequando un maestosoedificio / fondiamo>>2.
Come nel ricordo di una voce perdura nel tempo della storia e
della cultura dell'uomo, I'opera d'arte rinnova il legame con il
mondo delle immagini e dice dell'antagonismo originario, quello
fra anima e spirito, fra visione e volonti, fra intuizione desli a.chetipi e riflessione nelle forme che pensano se sresse.Se infatti ..I'intuizione [...J d pensiero che produce il suo oggetto;la riflessione,
invece [...], e pensiero che produce la sua forma>>3.
La riflessione
d produzione e creazionecontinua e incessante,d mitopoiesi,educata, perd, alla contemplazione della realti delle immalini.
Tutto questo d tecbne, d poiesis,B pelasgismo.
Nell'immagine, unit) di pensieroe realti, vive la continuire fra
l'azione creativa e I'estasi inconsapevole che spinge lontano, oltre
il mondo, oltre la morte, verso la lontananza. Lestraneo in essasi
fa proprio, il vicino parla con la voce dello straniero, l,antico si fa
presente. Limmagine attira verso il suo mondo di forme per resti_
tuire il suo splendore nel corpo dell'opera, che vive, che nutre di
segni e di luce.
Nel capolavoro vibrano all'unisono i suoni numinosi desli antichi canti, il grido laceranre dell'eroscosmogonico che parla della
polarit) originaria; in esso si riconoscono i tratti dell'artista cosmico, cne
71
I tt( )llLlo.
75
Inmagine c dntmtt
CiancarloLacchin
ddi, patico e polare, che accoglie le immagini nella sua anima e ne
fa quindi realti, senso, accordo armonico, con il gesto imperioso e
riflessivo del suo spirito. Egli, <<certogii spirituale e turtavia ancora saldamentelegato all'anima, realizzala produzione magica delle
immagini o attraverso la loro invocazione "magica" , oppure immettendo plasticameilte la sua interiorit) fecondata in una materia
ricettiva, processo dal qr-raletra I'altro scaturiscela categoria a noi
ben nota di quei "segni" che intessonola realti>>.8
Nell'<.oppure>>i contenuto tutto il destino dell'arte. Essa non
vuole quindi Ia morte del poeta, di quell'<io gigantesco,ma ancora unito al cuore della terra>>,e
e proprio nella trama tessuta dalla
sua parola continua incessantea ricercare la composizione originaria. Il poeta d cosi spettatore e creatore della realt.): egli deve
liberarsi dalle sferzate del volere, rivolgere lo sguardo alle potenza
ctonie del destino e liberare la vita della parola stessa,ma, nella
soggezionealla terra, produrre al contempo plasticamente e <<con
I'aiuto di un uso della lingua pressoch6simile a quello dell'antichiti [...J rappresentare[...] il contenuto d'anima di quel che fu
vissuto e sentito>>.10
Egli d il testimonedi quel "resto" dello spirito
che soprawive nell'anima o deii'anima che ancora si pud udire
cantare nello spirito: d la voce che racconta il mistero, quello
sognato e venerato da Platone e rivelato da Diotima a Socrate: la
produzione, la generazionedel bello nel bello, sia rispetto al corpo
che rispetto all'anima, d I'immagine del loro reciproco amore, il
segno della loro inscindibile unit).
Il corpo dell'arte d portatore perfetto dell'infinito, manifestazione di infiniti psichica, perch6 <<l'animad il sensodel fenomeno
corporeo e il corpo d il fenomeno dell'animar>.ll
Note
*l)ivinitd solenni troneggianoin solitudine; / intorno ad esse'non luogo
le Madri"
alcuno,ed ancor meno un tempo' / Parlaredi esseturba / Sono
V' Amoretti' Feltrinelli'
G
di
a
cura
I-Jtfausl,
e
Faust
Goethe,
i,.
i"
ii..
l.Vl.
M i l a n o 1 9 9 1 ,I vo l ., P. 1 1 9 .
(traduzionenostra)'
Pindaro,Ode Olinpica V/' ]-{
1919\x/. Benjamin, Il concetto di critica nel romanticistno tedescrt.scritti
Torino
1922,a cura di G. Agamben, tr' it di C' Colaiacono' Einaudi'
1 9 9 2 ,p .2 4 .
L. Klages, \'otn kosmttgottischettEros 0922), tr' it Dell'eros cosmogontco'
a cura di U. Colla, Multiphla, Milano 1979,p' 12'
di Klagesin un frammento su Goethe risalenteal
Secondoun,espressione
herausgc1906. .on,"r,uto in L. Klages,Rhythruenund Runen. NachLt?
gebenuon ihtn selbst'Barth, Leipzig 1944,p' 144'
L' Reitani'
F. Holderlin, Rimembranza,in ld., Tutte le liriche, a cura di
Mondadori, Milano 2001' p. J45: *Was bleibt aber,stiften die Dichter''
L. Klages,Rhythmenund Runen,cit , p 258
di.G'
L. Klages, Das tV/eltbiltld'esPelasgertums,tt' ir'.1 Pelasgi'a cura
(prossima
p'
51
1990,
Napoli
N{oderni'
Tempi
tutn..,,], Nuove Edizioni
ristampa pressoI'editore Marinotti di Milano)'
lo
ll
Coslanch'iovoglio,dallealtezzedivine,
Riconsacrato
alla bella I-eliciti,
Lieto di cantaree vedere
Tornareora ai mortali.12
76
77
Italiana crtnmetlia
Gianni D'Elia
Italiana commedia
(.lnf.VI, 58-63).
z.
<<Lagente ft01,ae' subiti guadagni
orgoglio e dismisura ban generatu,
Fiorenza, in te, si che tu gii ten piagni.>
Cosi gridai con la faccia leuata 1...)
(Inf.XV\73-t6)
3.
Abi serua ltalia, di dolc.,reostello,
naue -tanz(tnoccbiere in gran tempesla,
non donna di prctuincie, ma bordelhl
78
1.
<<Cinismo e trasformismo> degli italiani, dei loro Costurui
(1821) (Leopardi): deprecazioneche seguela dantesca.
5.
<<NuovoFascismo>>
del neocapitalismo (Pasolini): Suitti corsari
(rc)75).
I1 sincrono fascistadell'Italia: Berlusconi,Ia Lega, i vari postfascisti.. . Tristezza e vergogna del razzismo.
Rileggere e commentare a fondo la numero I delle Prtme
.\t'ctrciatoiedi Saba, di cui resta memorabile la sintesi (1946) di
Storta d'Italta, tra cui le frasi:
(-).
<Gli italiani non sono parricidi; sono fratricidi. t...1 Gli italiani sono l'unico popolo (credo) che abbiano, alla base della loro
storia (o della loro leggenda)un fraticidio. Ed d solo col parricidio (uccisione del vecchio) che si inizia una rivoluzione.
Gli italiani vogliono darsi al padre, ed avere da lui, in cambio,
il permesso di uccidere gli altri fratelli.>
Sincroniciti tra la decadenzaitalianae il pensiero dei suoi pii
grandi antropologi: i poeti d'opposizione.
Speranza della critica: contro <<l'omologazionebrutalmente
totalitaria del mondorr, contro la riduzione della nazione a f azione,
in questa primavera fredda e piovosa del 200(',.
79
Gio Ferri
Limbo
80
pretendedi elaborare
, .tcl male, la corteccia,*;:::*^ente
quei materialie li plasmaal bene
istituzionalme.tte'
r:rzionalmente,
(' irl male.Alla vita senzai'innocenzadellapoesia.La vita dellapras,r c della menzogna.Certamente,si devepuf sopravvivere"civilnrcnre,'lMa Parsifal,il puro folle,non pud viverenellacivilti malarrr,lrromossacon prepotenzaregolatricedallacorteccia'E la poesia
fuor di follia.Fuor di Limbo'
si dissecca
La fisicaastronomicascoprei bordi (i lembi, il limbus latino)
- la
.lel nulla.Lh dove - contro un lato dellateoriaeinsteiniana
riduluce.,
della
quella
a
nrareria,precipitandoa velociti superiore
." . .on."nt.u lu propria massafino all'imbuto, fondo del buco
nero:lo superae ,i.sfund. in un nuovobang,lanascitadel buco
bianco,in cui il t.*pt si conta non pii dal passatoal futuro' m-a
,.lalfuturo al passato.E forr. il tempo dell'eternopresente?II
rempo ut.-po.ul. della poesia?Ma i resti della materialimbica
al limbus,al marindividuataialla neurofisiologiasono tratten:ui"i
Percid la poesia,
ordinatrice.
corteccia
della
gine, dalle resistenze
i
m
e'
a
b
dell'
dall'orlo
s'af'faccia
pericolosamente,
Per fortuna intervienela follia matematicadi Lewis carroll, di
RudyRucker,di molti altri profeti dellaquartadimensione.A]ice si
inolira oltre lo specchio,precipitaversoil buco biancoin cui tutto,
lo specchioin
con il tempo, va allaroueicia.Comeci preannunciava
Alice entranel Limbo dellaquartadimensiocui ci rispecchiavamo.
si annullano.si azzetane, in cui il benee il malematematicamente
Del
tutto. Il mondo paralnulla.
Del
Zero.
dello
folle
regione
no. t-u
raziocinante.Ma il
corteccia
dalla
regolato
quello
lelo e inv"ersoa
qua
dello specchio?
di
o
al
lo
specchio,
rovescio d h olire
della
all'insignificanza
zero,
allo
tende
Linterrogativo, appunto,
(nel
primigenia
la
cosa
poesia
a chefa della
poesia.I"nsignifican,
(seppur
oggetto)
non
ancora
sensodella Kristeva):la cosareale
(n-el senso di
materica,eppure indicibile' In-dicibile: percid
il prima'
I'oltre,
Gramigna)iitlUitt dentro.Oltre. Poich6il dentroB
questo
stato
"formula" per astrazionisimboliche
La
1o
-aiematica
n-dimensionale.LapoesiaIo tealizzae vive.
quadridimensionale,
ia nei territori del Limbo dove si incontra lo sconosciuto.
Il vaticinato.Lacosadellacomunione'olttela logica
I-lindinrostrato.
dellamillantatacotnuni cazione'
81
Lucto-asln0
Rubina Giorgi
Lucio-asino
82
,l (..). uom o di una cur iosit ) est t em a f ont e di guai m a pur e cli
,,cczrsioni
straordinarie,d la storia del farsi e del compiersi di un'e,Dcrienza numinosa, dove condizione necessariadel farsi e del
,or.Doiersid uno stato diminuito, la riduzione da uomo in bestia,
,,ell'asino, animale tra i pii disptezzari e asserviti dall'uomo'
(.redo sia possibilecogliervi una diffusa "sincronicit)" leggendoi
,.,rsisfortunati di Lucio in modo capovolto come una sofia di ctccaal riscatto della vita umano-bestialein
tlonaliti, approssin-razione
vita diviniforrne, in coscienzaaccresciutae illuminata attraverso
rrna mistica mortificazione. La "sincroniciti" junghiana senlbra
psichico, in cui
invero adonrbrareanche un tipo di occasionalismo
teol'occasionalismo
ltgtrebbero invenirsi dei tratti in comune con
caso,
nostro
iosico-filosofico.Ed d dato con esso di reperire, nel
trna eloquentepariti tra vicenda o romanzo di un uomo e romanzo di un dio: Amore, il dio che soffre nel mythos, B assimilato nella
realt) all'iniziando ai "misteri" Lucio.
Ma poi in eifetti nel romanzo dell'asino tutto E talmente mirato al fine della trasfigurazione deiforme del protagonista, che dobbiamo pensarea un ordinamento finalisticoclel mondo in cui ci si
ordinamento munito cli trna intensit) di sensoche non fa
r-r-,rou".
mancatela sua luce ad alcun evento realeper quanto infimo, e cl-re
appresta un rerreno fertile all'irruzione di inzmagini guida salvifisulle onde mosse dell'elemento psichico' in
.h. o
-.tu-orfiche
grado di sovverrire il corso dell'esperienza e gli affetti di un indi
uid.ro. cosi che l'emotiuiti vi si mostri una radice fondante e lasci
emergereuna contingenzariccadi sorprendentirisorsed'anima, di
possiLlli. Anzi tl pctssibiled, amio vedere, un altro dei nomi per I'i
di "possihile",
potesi junghiana di "sincroniciti": e, a proprc'rsito
(r'i
pensa
anzitutto Jung
Leibniz
{inalista
al
pensare
non possonon
"parte"
e "tuttr-r"
tra
lui
parih
stabilira
da
,r"rrt) e alla pregnante
cosi nella realt) come nella logica.
Ecco, Lucio si ritrova trasformatoin asino perch6,cdlto da una
chiede all'amataservettaFotide (dal nome
<<frenetica
esaltazioner>,
fiocamenreallusivodella luce iniziaffice) I'unguenro magico che lo
trasformi in uccello: <<Prestr,t!Farurui stare al Jiancc,tdella nzia
Quindi egli vuol esserepari ad
venere sotto forma di Antore a[ato>>.
nella fabella di Cupido e
presto
proporr)
gli
si
che
Amore
Amore!
8)
RubinaGiorgi
Psvche,ben nota almeno nella sua trama esteriore.Fotide sbaslia
ungu e n to c L u c i o s i tra s fo rmai n asi no, i n una speci edi rnosrro
dunq u e . d o ta to d i me n te e s e n ti mentiunrani ,cosi come ..mostro'
appariri a Psyche cupido stessonelle nozze che le sono state vaticinate <<nozzeche danno morre>>.
II rimedio esiste,e consisterebbeper Lucio nell'ingerire delle
rose. Niente di pin facile, ma il "facile" per il momento si mostra
imponderabilmente difficile, anzi inattingibile. La ghirlanda di
rose, che certo s'imprime bramosamentenel suo animo, gli appa
rir) molto pii tardi in sogno, nella visione di Iside, la dea dai mine
nomi e volti, e dopo la ricever) nel corso dei "misteri" cui Iside lo
chiama, ma intanto dovri soffrire la quasi-morte di sofferenze
atroci tra le mani di uomini pir) bestiali dell'asino. cosi elementi
realistici sono mescolati con elementi onirici ed endopsichici e il
rimando tra gli uni e gli altri finisce con lo stabilire delle corrispondenze portarici di senso, col far affiorare una base indeterminata di possibili in cui le demarcazioni tra sogno e veglia, tra i
cliversi tempi e tra i diversi spazi, possono andare dissolte.
Similmente si imprime in Lucio con forzala favola di Amore e
Psycheincastonataal cuore del romanzo, e accompagneri la sua
vicissitudine attestando una caratteristica straordinaiia: la forza
del debole entro una \ogica iniziatica di rinascita. La favola ha
valenzanon solo psichica ma anche fisica, poich6 da essaI'Ombra
e la Luce sono tali da colpirci in modo fisicamente forte oltre che
durevole. Ed E destinata esclusivamentea Lucio; significativo che
si chiami Carite, Grazia,la giovane cui viene nartat^, ma a lei essa
non giover): ar,woltain una sorte ominosa, assumeri su di s6 inconsciamente tutto il nero di spirituale alchimia e filtrerd per Lucio
(Charis E anche filtro amoroso) il dono di graziae di lucl.
Si costella molteplicemente l'archetipo delle nozze col dio per
la psiche di Lucio; quanto a Iside, sullo sfondo i anche lo ,ooro
Osiride fatto a pezzi da Seth, il dio che d pure asino malvagio,
mentre l'asino Lucio poco manca che sia fafio pezzi dalla-riuu_
^ perir
git) o dalla stupiditi variamente incontrate. E
la dea contrapposta all'asino salva nell'asino I'uomo a lei consacrabile.
Come Psyche vince le sue ardue prove per riconquistare
Amore, e pud finalmente accedere alla condizione divina. mentre
84
Luuo-aslno
8t
Mondo
Tiziano Salari
Mondo
Lo specchiodel mondo intelligibile
ln EnneadeIII,2, Plotino parte dalla premessache, se attribuire la costituzione e I'essenzadell'universo alla sorte costituisce
un'assurditi, tutta','ianon sono senzafondamento alcuni ragionamenti che provano questaassurditi. Ma da dove partire per capire se questo cosmo d subordinato al Destino e quindi alla
Necessiti (come credevano gli Stoici) o al contrario si muove, nel
suo funzionamento, secondo una logica diversa e pii libera da
questi vincoli? Da dove partire per definire l'operato della
Prowidenza rispetto al cosmo? In primo luogo questo non ha
avuto origine nel tempo, da un atto di creazione,e quindi da un
progetto calcolato di Dio nel farne un'opera perfetta. Ma poich6 il
cosurod eterno e non potri mai venir meno, bisognapartire dalla
premessa,dice Plotino, che I'universonascedall'Intelligenza,e che
quindi quello che abbiamo d una copia dell'Intelligenzaed d a essa
subordinato. Ma questo cosn)o precedente e originario rimane
sempre immobile in se stessoe senzatrasformazionie non manca
di niente in tutte Ie sue parti, e anzi ciascunaparte d in arn-ronia
con l'intero e non subisce alcuna alterazione.Siamo dunque in
presenzadi un Essereche gode della propria immobilit) e serenit),
e che proprio attraversoil suo non agire genera il nostro cosmo
che non d uno ma si disperde nella moltepliciti, dividendosi non
solo in amicizia ma anche nell'inimicizia ffale parti di cui d composto. Le parti non bastanopii a se stesse,ma guerreggianorra di
lor o p e r a s s i c u ra rs i l a s o p ra vvi venza. E ppure, del i vando
dall'Intelligenza,anche il nostro cosmo partecipadell'Intelligenza
e della ragioneche vengono di lassi, in forme che, sia pure subal-
86
87
llziano .Salari
, ) ,: ,1 rrr,r (l rr,s t()m o n d o Ie
A ni me possonoesserefel i ci e
se
non si sanno awicinare alla virti.
" i' ! ''|'rr()t'
i
;;i'r;""
, r , ,l ,r,,1 1 ;rl ricl'c.cr.re
i ,s e a i b u o n i n o n pesano,
per i mal vagi." p;;;;;;.
rrr,,1ti1li1i11rra
un bene. Insomma b destino .he
i .olpi ,i..il;;l;,
,. lirsciando spazioad altri corpi
e ur,.h" il,irio off;;;;ilil;;
taggio all'economia der tutto.
La vista der vizio i"rl,ri-f""rr"."
all'erta,mostra quanto sia pericoloso
abbandonarvisie quindi fa
nascerela tendenzaalla virtu.
Rispetto a questa visione, r'obiezione
B che tarvolta i cattivi primeggiano e i buoni patiscono
in questo mondo. Ma secondo
Plotino questo non pu.oessere..;n
qruna non vi e alcun male per
i
buoni, e nessun bene d possibile per
i malvagi. Eppure nel mondo
assistiamo
spessoa cyes.lo.up.ouolgi_.nto.l] furi,rn;;r;;;;;;i.
i malvagi'che cosasignifica?E poiriu'.
.n. u p."*ia..rr, ,i"*ri
e si lasci sfuggirequesteingiusiizie?
Ma questonon pud essere
vero,e se il nosrrouniversodipende
dall,Intelligen;;,:h; ;;;.
sente.conla suapotenzain ogni coru,
doCbiu-o anchericonoscere
checiascuna
realt)di questounjversoi proprio
comecJeve
essere.
Bisognatutraviasaprecheil bene
poaramai esseredispie_
gato totalmente,essendo,nel mondo, "on
neila sferadell,essere
misto,
mentre nell'Intellieenzasiamo nella
sfera d.ll,.rr.." n;;;;;;
Dunque siamo seirpre a un livello
inferiore, nell,esseremisto,
anchedi fronre al bene. ul b.il;,;;;rr.
ii rrr"r. allabellezzadi
un uomo sensibiledovremmoin ogni
casoapprezzn..I,op..u d.i
creatore,che d riuscito a imporre illu
,,^,ur.riul,rp.;;i"1il;;;_
ne. E poi Plotino s'interrogasu qualeposizrone
prenderedi fron_
te a palesiesempidi distriLuzi"n.
a.i'nruti antiteticaa quenache
dovrebbeessereeffettivamente:ua
.r.n'pio un uomo onestoche
viva in povert) e un reprobo che nuoti
nii, ,i..h.rr"
O"riir.
tutti gli alrri eventi,animalie piante,
.oniirriao.o J'Or-ril;;;
"r,
ragioneformale e la vita, nond il
.rro di sottilizzaredif;;';
qualchepiccolaimperfezione.f uniu".ro
non puOesseregiudica_
to a partire da alcunesueparri separate,
_u ,olo .oa"
E ce*o questouno deipii grandi
".r"iurio.
r.ni"rr"i firosofici;;*rJili
careil male'(Il concetrodiperlerion"
in sprnorunon ha nienrea
che vederecol bene o .ol
,i"rii.tir." esclusivamente
a
uno statodi coseche non potrebbe
-d.,].,u .rr... Jiu..samente
da come
,99
Mondo
r l)cr Plotino I'interpretazioned pii drastica,dato che ogni cosa
lr
' ,lrraggiirha la sua premessanel cielo dell'Intelligenza,e addiritr ,rr,r le anime preesistevanoal loro ingressonei corpi e nel mondo.
I r'iene introdotto, surrettiziamente, il concetto di liberti, il fatto
, lre la Prowidenza non potra mai esseretale da annullarela nostra
rt sponsabilit). E se i cattivi dominano, questo pud essereper Ia
r rlti dei dominati, e non certo per colpa delia Prorryidenza.
Insomma non ci si pud lamentare, ma solo rendere coscienti
,lt'lla necessit)di ogni cosae della fondamentaletendenzaal bene,
\rrpendo che anche l'iniziativa umana ha una grande importanza
ncl contrastare i malvagi e nell'orientarsi spontaneamente al bene
..'al bello. Insomma i nostri occhi non riescono a vedere la totaliti
rriasolo i particolari. La ragione formale non ha creato solo dei, ma
rurche demoni e da ultimo gli uomini. Lamentarsi della realt) E
c()nre se un pittore di un animale dipingesse solo gli occhi o in
un'opera teatrale criticassimoil fatto che non si occupa solo di
eroi, ma anche di servi e di contadini. Senza completezza I'opera
lrerderebbe la sua bellezza, cosi I'universo. Per ogni esserenon
bisognaguardare solo al presente,ma anche al passatoe al futuro.
Qui Plotino sembra rifarsi al concctto di metempsicosi e di trasmigrazione delle anime, per cui da una vita all'altra si realizzerebbe la giustizia,nel sensodella punizione per chi in una vita precedente ha abusato delle sue ricchezze, e ora si ritrova povero,
mentre per i buoni Ia poverti non d mai disonorevole, o chi ha
ucciso la madre in una vita precedente si ritrova femmina in questa e subisce lo stessooltraggio da parte dei figli. La creazione non
d mai un'opera conclusama si rinnova continuamente,e tutto I'universo non E altro che una manifestazione di bellezza e di giustizia, in quanto d ordinato in conformith all'Intelligenza. Non mancando di niente, I'universo suscita la stupita ammirazione di chi lo
guarda con la ragione, e vede come ogni parte si integra con I'altra, e che, se il male E implicito in esso,E perch6 il male d inevitabile li dove vi sia la materia, e poi perch6 viene ritenuto un male
se gli uomini e gli animali si combattono gli uni con gli altri? La
sparizione di alcuni e la soprawivenza di altri, per I'implacabile
conflitto degli esseritra di loro, i una necessiti affinch6 si realizzi
un awicendamento (e un ringiovanimento continuo) del mondo.
89
Lii
,i
'l'i:ittuo
SaLtri
r,l ,rr rr u o i o r)()e l c s p e c i er estano.Qrrestad un' osservazi o,,' 1 r,,.r l rr)l )c n l ):l i l e ri a n sao, l o vi sta qui conre espressi onedel
' r r ' l rrrr, ,l ..i ' r.' d i p o s s i b i l i ,me ntre per S chopenhauerd i l pegr ' r . r r' \j 1 1 1 1i n1 1p re s e r.rzdai u n d ramma dai conti nui cambi amenti
(lr s(L'r)ltc di personaggi,in ultima analisia un gioco, e se piangiarrro 1li f1sn1sai mali, d come se fossimo bambini e piangessimodi
ctlseche non sono mali.
E, il ragionamentodi Piotino proseguenell'indagareil rapportcl della ragioneformale con tutte le sue parti, dato che tutte sono
espressionedella stessae della sua crearivit.).Luniverso d come un
grande dramn-rain cui ciascunoha la sua parte e si mette in gioco
nella recita che gli viene richiesta. La bellezza dell'universo si
manifesta anche nei suoi contrasti, non occorre che tutti siano
belli, ma chc ciascunoconcorra, per quanro gli compete, a recitare il ruolo che gli E stato affidato. Perfino le stonature risultano
integrate nell'economia e nella bellezza del tutto. Resta tuttavia
aperta la domanclasul perch6 sia stato necessariocreareil male.
RomanoGasParotti
Morte e tempo
l.
delNel paragrafo 50 clel capitolo primo della sezione seconda
'sein-unt)
or-itologico-esistenla
struttura
Zeit, neldelitleute
I'trpera
ziale deila morte, M. Heidegger scrive:
tlcve sempre
La morte i una possibiliti di essereche il Dasein stesst't
irssunlersiJa si.
p/1/
Nella morte, il Dascin si ad-tende se stessonel suo Poter'essere
nrottrio.
9o
91
'ji
Romdno Casparotti
Morte e tempo
Va posto in rilievo che, per Heidegger, E proprio e solo in questo "s'attendre", che il Dasein pienamente corrisponde al suo
pii proprior>.Ma I'attuarsi,l'eneirgeia di tale <<poter<<poter-essere
essetepii proprio>>non d altro, per Heidegger, che <la possibiliti
della pura e semplice impossibilit) del Dasein>>.3
E proprio I'esperienza dell'Angoscia, che, scavando il vuoto
attorno al nostro Esserci, <<isolae apre il Dasein come solus ipser,
cioE fa si che I'Esserci esperisca se stesso come pura ipseiti.
Decisivo E il fatto che - in questa kdnosis del Dasein quale purissima ipseiti, in un Mitwe/r del tutto vuoto di senso- viene a sospendersi ogni tempo, ogni modaliti della Zeitlichkeit, owero il tempo
crono-logico comunementeinteso. E tuttavia, proprio un tale dissolversi di ogni dimensione crono-logica, dischiude la possibiliti
di un'autentica comprensione della Ternporalitrit,nel senso che fa
libero spazio a quella dimensione autentica del Tempo - nel senso
di una temporaliti finita ed essenzialmenteecstatica- che originariamente ritma le estasi, secondo le quali la Temporalitll <<sitemporalizza originariamente dall'ar,ryenire>>.a
a
Z.
93
s^
llonr trtto (| t sparotti
91
Mt)rta c lLttlpo
Note
M. Heideggcr, Essoe e Ternpo,trad. it., a cura di P. Chiodi, Lor.rganesi,
Milano 1970,p. 105.
J. Derrida, Aporic. Morire-attendersiai "lintitt della ueriti',, trad. it.
Bompiani,Milano 2001,p.57.
M. Heidegger,Op.cit.,p. )06.
l
5
Ivi, p. 397.
Ivi, p. 59.
Ivi, p. 106.
I v i , p .3 1 9 .
Ivi, p. 19j.
I v i , p. 1 9 ) .
Numeron(tturttle
cauta necessitb,
negatiuaperch credo sizrancora veramentetroppo ardito andare a ricercare una omologia sul piano anatomico
dei fenomeni complessi della psicologia dinamica, analitica e
non), con le scoperte delle neuroscienzecontemporanee.Tutto
cid d, alle volte, percepito come una certa soddisfazione- forse
con un sospiro di sollievo - come a dire: <Bene! Non siamo stati
falsi/icat i (ancora)>r.
Tuttavia, vi d un aitro aspetto che qui desidero sottolineare.
Ecco: se la psicologia analitica davvero converge in forma cosi
importante con il panorama epistemologico e con la psicologia
contemporanei, c'6)dauuerr,,ancora bisogno di e.ssa?Non i forse
uenuto il montenlo di sctoglierci m quegli approcci con i quali ci
trouiarto ormai taflto prossinzi?E, se si: ..che cosa distingue ancora la psicologia analitica, e in misura sufficiente, darllealre psicol og ie,per giust if icar neI 'aut onom iae l'esist enza/ >>.
Io ho I'impressione che nessunoabbia ancora afTrontatoarticolatamente questa domanda, che poi non e cosi ovvia come
potrebbe sembrare. Qui vorrei avanzareuna prima chiave di
interpretazione.
Vi d un elemento, radicato nella psicologia anaiitica, che ia
rend.eunica nel panorama scientifico e analitico. Un elemento da
cui discendono poi moltissime altre caratteristiche distintive
della psicologia junghiana, come la dinamica dell'inclividuazione
da una matrice collettiva, e Ia stessateoria del simbolico corle
referentemigliore possibile- e quindi intrinsecamentenecessdrio
- di un fattore sconosciuto. Questo elemento (ma forse ce ne
sono alt r i! : quest e r ighe sono solo un appunt o per pensar e)si
caratterizzacorne una specie di gene; Lln gene clistintivo, unico,
in un DNA in parte altrimenti condiviso con altre branche delle
scienzecontemporanee.
A mio parere, unzrcaratteristicadistintiva di Jung d quella di
tenere conto del f-unzionamentopsichico-somaticoanche in aree
extracliniche, ovvero in aree che non hatrno rilevanza per la psicopatologia, e che configurano la Psicologiaanalitica nei termini
di una specie di psicologia generale.D'altra parte, se d vero che
gii Hartmann cosi intencleva la psicoanalisi, in Jung qr,resta
impostazione ha carattere fondativo e includc di necessiti
96
97
Stefano Carta
Numero naturale
Penso che tu sia nel giusto nelf ipotizzare
che la sincronicith,sebbenesia in oratica
un fenomeno relativarnenteraro, sia un
fattore,o un principio, onnipervasivonelI'universo. Ciod.nell'unus mundus. Dove
non vi d incommensurabiliti tra la cosiddetta materia e la cosiddettapsiche.Qui
si entra in acqrre profonde; perlomeno
per quanto riguarda me, debbo confessare che sono ben lontano dall'avereesolorato quesleprofondita abissali.
In relazionea cid mi scontro semrrrenell'enignra del lunr,ro naturule. Ho la
distinra sensazioneche il numero sia la
chiave del mistero, poich6 esso i tanto
scoperto quanto inventato. E quantiti e
nel contempo significato. Per quanto
riguarda quest'ultinroasperto,mi riferisco alle caratteristichequalitativedell'archetipo fondamentaleJel cosiddetto Se
(monade, microcosmo, ecc.) con le sue
varianti storicamenteed empiricamente
ben documentatedel Quattro: il l+1 e il
4- 1 .
C.G..ILING,
Letteraa .|tephenI. Abrams,
21 Ottobre 1957
ll'
StefottoCarta
.'lonr,rntlcche concernono anche le capaciti tipicamente umane
.li frrrc scienzae arte, nonchd di vivere in modo pieno soltanto
qr.ralorasi renda centrale il perseguimenro- infinito - del senso
dell'esistenza.In questo orizzonte quesrapsicologiageneraleche
d la psicologia analitica non d nd patomorfa, n6, in virtr) del suo
essenzialeantiriduzionismo, costruita su basi retrospettive,come
invece B stata per moltissimo tenpo molta parte della psicologia
dinamica clinica.
Sorretta da un antiriduzionismo radicale, che perd non sconfina nel mentalismo, I'opera di Jung tiene sempre sullo sfondo la
visione (evoluzionista)della biologia. Pensiamo alla conrroversa
teoria dell'archetipo, rispetto alla quale Jung si riferiva costantemente alla tipicit) ed all'arcaismo del sistema nervoso centrale
come escmpio che ne rendeva plausibile I'ipotesi ancbe su basi
empiriche-osservazionali, e non solo dal punto di vista clinicofenomenologico.Cosi, Jung ci indicava, io credo, la necessiti di
tenere conto degli aspetti biologici, senza contemporaneamente
"ridurre" la psicologia ad essi.
Dunque, la psicologia di Jung non si domanda soltanto come
far star meglio un parzientesofferente, perch6 e interessata
soprattutto a una questione assai pir) generale, che si potrebbe
definire cosi: ..Qual E la chiave per capire come funziona Ia
'mente' nelle situazioni tipiche dell'umano?>>.
Ora lo svincolamento dal rischio di guardare all'uomo attraverso la lente della patologia consente a Jung di affrontare alcune questioni che, a mia conoscenza,nessun'altrapsicologia oggi
affronta; questioni che, per le branche della scienza verso cui
registriamo una convergenza, si rivelano come vere e proprie
anoma/ie,nel sensoesatto in cui Kuhn tratta la questione nel suo
famoso testo sulle rivoluzioni scientifiche.
Non vi d dubbio che l'anomalia pii radicale tra rutte e quella
che d collegata alle domande: <<Quali lu natura dei numeri naturali e: perchd i numeri naturali 'funzionanri?>>.
A mio parere, quello del numero naturale,! un problema lnoseologicamentefondamentale, al quale, come ho detto, si collegano moltissime caratteristiche del pensiero junghiano. E un
tema che fa della psicologia analitica una branca del sapere
Nunero naturdle
I'
I
I
I
I
t#
StefanoCarta
Numeronaturale
100
IOI
I
Stefano Cartd
Hintergrundpyisik(sfondofisico fondamentale)
il quale pud tronelle immagini archetipiche?per ;r.*;
Ii::,
on
lr lc T":if.srazione
ne J .
Poich6 l'edificio di ogni scienzasi fonda,
alla fine, proprio
sullamatematizzazione,
il problemadel numero naturalemi sembra I'aspe*o pii clamorosodella necessiridi riferirsi
a q*i;;;
di siniilea una reoriaarchetipica(la si chiamicome
si uuol"i, p".
la quale.la biologiastessarientrerebbein una prospettiva
assai
pir) problematica- meno marerialistica razionalizzante
_ <ji
e
quellacontemporanea,
Ia quale,pur con tutti i suoi straordinari
successi,douri prima o poi ffiontale questadoruanda
onor,oio.-'
Il.numero, inquadratonel suo senso,,simbolico,,(nel
.
senso
ciod in cui lo intendonoJung,pauli o la Von Frunz),,i
.ril;;;;l
problemageneraledella sincroniciti e della
cosiddettatrasg!;;s;;uiti <lell'inconsciojunghiano e fa la parte di
.r., d.ttuglio il;;
razzanteidi ,n ospitemolto scomodo.Ma non
affron"tarlo,
alla
fine' porterebbealla paradossale
situazionedi dichiararescientincamenterrrrlevanteproprio il problema di
come funzioni la
conoscenzascientifica,perchd il problema *esso
seftlbrrtnon
scientifico.
Come ho scritto nelleprime righe cli questobrevissimo
con_
ributo,
_daquesta visione del fu*nzionr-.nro profondo della
mente,chenon esclude,ma circoscrive,
i livelli uersocui l" .;;;:
scenzecontemporaneeconvergono,fa della psicolo
gia analitica
un campo unico di ricerca che merita un.oiu
,1i sJpruu-viu.re.
Almenofino alla prossimadomanda.
Not e
'
2
r
t02
Marco Mazzi
Occhio
o sulfilm-diario
Locchio d I'affermazionedel momento presentecome elemento privilegiato del rapporto di conoscenza,ilgrado zero di un sistema percettivo.Ma la sua neutralita d quanto di pii enigmaticoesista al mondo. L occhio raccontasempre quella storia cui - pii d'ogni altra - vorrebbe credere.
Allo stessomodo ci possiamo rivolgere all'idea del film-diario.
Il film non d semplicementeuna registrazione accidentale dei fenomeni, ma, attraversola natura e gli strumenti propri del suo linguaggio, un tentativo di carpire I'essenzadella realt). Da questo
processoaffiora perd tutt'altra cosa,e vale a dire la consapevolezza che,dall'atto stessodi filmare, ha origine un "piacere" che non
B soltanto godimento estetico, ma d la presenza al tempo della
liberti del mondo. E proprio quesro piacere che spetta all'occhio,
e che l'occhio trae sotto l'illusoria forma di scgno.
La storia dell'occhio E dunque la storia del piacere. Cogliere,
con il film, questzrveriti significa tornare alle origini. E chi meglio
di Jonas Mekas ha perseguito,con i suoi film, questo inconrro originario?
Ogni discorso su Mekas pare sempre esaurirsie perdersi nei
particolari della sua straordinaria Recherche in 16mm, in quei
frammenti irrelati dell'affannoso rincorrere le rracce del tempo,
nell'implacabileriduzione del film a pura elegiadel presente,che
I'artista riconosce nel flusso enigmatico del suo mutamento.
Pensiamo a un film comeReminiscenccsof a .lcturnel,to Litbuania,
che Mekas gira all'inizio degli anni Settanta,durante il suo primo
viaggio nel paesenatale,venti anni dopo la partenzaper I'Amer:ica.
103
tf
Marcolvlazzi
Piuttosto che filmare i mutamenti apportati dal tempo, la cinepresa di Mekas si sofferma su cid che d rimasto immutato: la uecchia
stufa nella casadella madre, i campi, i boschi, i declivi intorno alla
via di casa...Che cosa siano questi istanti>>,
ci dice Mekas, ..e che
cosa mi porti a cogliere proprio quell'istantee non un altro, non
saprei.E la mia esistenzaintera che mi ha fatto incontraregli istan
ti che ho filmator>.Ciascunainquadratura sta per un sentimento,
per una sensazione- B la sintesidi un evento. EssacontieDetutta
la storia a cui I'artista ha inteso alludere.Chi guarda deve compiere un percorso a ritroso, scoprendo i fatti di vita su cui quelle
immagini cadono e si depositanocome neve joyciana.
Tra immaginazione e memoria, da un lato, e la realt), dall'altro.
il film d quelf involucro in cui si concenrra l'attenzione del soggetto e I'intensit) dello sforzo di comprensioneche egli compie. oltre
a essereun <.unico,lunghissimofilm>>,come ci dice lui stesso,i 16
rnm di Mekas si presentanocome un'unica e sempre piir intensa
soggettiua,entro il cui orizzonte si risolve il rapporto con il mondo,
con le persone e con le cose. Dichiara significativamente Mekas:
.<Non sono unf lzn-director,non ho maj diietto nr-rlla.Non sono Lln
.filtn-makcr, ma solo un filnter...rr. La ricerca di Mekas d <juntlue
intessutadella caparbia volonta di iscrivere in un flusso i fram
menti delle precedenti esperienze,dilatando ogni tema fino a rac_
cogliere nelle pii ampie volute del film tutto cid che sembrava
dimenticato e perduro. Locchio coglie i segni dell'attiva sopra'uwivenza del passatonel presenre;d la forma in cui I'essereaccettala
continuiti dei f-enomenie I'ineluttabilit) della morte.
E in q,resto diario di celluloide che si apre la strada dell'intuizione, nella certezza che filmare un luogo, un volto o una cosa,
conduce alla natura pii profonda dell'oggetto filnrato. Si tratta di
uno scambio con le cose stesse,in un nrodo pii consapevolee
traumatico del semplice sguardo. Locchio, infatti, non inconra
semplicemente I'altro - non segueufta scena- mala rivela quale
dimensione piena di infiniti significati (bench6 priva di uro ,pecifico senso) che riscatra I'ineffabiliti dell'immagin. .o-" ,Lgno
estremo della veriti delle cose. Al piacere resta solo una domanda... quella dell'occhio, che, aprendosi,si chiede:<.Stosuardando
o filmando?rr.
I0 1
Andrea Vestrucct
Oracolo
10t
Andrea\/estrucci
dello scarto che il soggettocrede sussistatra la sua domanda e I'oracolo di risposta, Edipo non riconosce il fatto che la predizione
del suo futuro rapporto con i genitori - parricidio e incesto - altro
non a se non la risposta alla sua domanda sulle origini della sua
nascita: conre potrebbe darsi tale comprensione, dal momento che
la chiave per I'interpretazione corretta di questo oracolo risiede
proprio in un passatooscuro,non saputo perch6 mai visto - Edipo
figlio di Laio e Giocasta - ? Bench6 sia proprio questa oscurita il
principio di illuminazione dell'oracolo,bench6 dietro il parricidio
e I'incesto si nascondanoi nomi di Laio e di Giocasta,gli occhi di
Edipo non sono abituati all'oscuriti nebbiosa nel santuario di
Apollo, ma paiono esserein grado di vedere solo la luce della presunta certezza passata,e non il buio della predetta certezzafutura:
questo passatooscuro - oscuro perch6 d un passatoda verificarsi
- viene quindi da lui sostituito con un passatoverificato,ossia di
cui il contenuto erroneo - Edipo figlio di Polibo e Merope - viene
dato come certo.
Lerrore di Edipo consiste quindi nel non riconoscere una certa
inferenza tra futuro e passato: il legame tra la risposta e la veriti
del passatoappartieneal futuro e non riemergedai passato,in aitri
termini d la realizzazionedella previsione a rivelare I'origine e non
I'origine a qualificare, a informare la previsione, ad attribuirle
forme e nomi. Se la veriti dell'oracolo trova il principio di determinazione nel nesso necessario acausaleche dal futuro aniva al
passato,la veritd.- cieca - di Edipo risulta governata dall'inferenza inversa, un'inferenza che scopre il futuro alla luce - falsa - del
passato. Due necessiti qui si scontrano, e di natura opposta:
secondo I'una, i'awenimento, ogni awenimento futuro, accade
secondo una sequenza di eventi che sorgono per continuiti dal
passato, in concatenazione costante; secondo l'altra, il futuro
riqualifica il passato, gli d) forma, lo modella secondo un processo circolare di sviluppo e di formazione dell'essere.Quest'ultima d
Ia necessit)che governa il tempo mantico: essonon sussistecome
linearit) di eventi, ma come circolo in rotazione; ogni determinazione di posizione di qualsivoglia punto della circonferenza - ossia
di qualsivoglia av'venimento - alla luce della sua equidistanza dal
centro perde ogni sensatezzae plausibiliti; il tempo dell'oracolo,
r0 6
Oracokt
pur avendo un centfo di movimento - il centro della circonferen,u -, non pud pii essereridotto a una seriedi successiveposizioni
in movimento: in altre parole, il movimento
occupate Ju un
"tt.t"
seguepir) il movimento di un essere,ossia
non
mantico
del tempo
suddivisibile in un prima e in un poi; da
biologico
il suo sviluppo
di questo tempo circolare si rivela
la
verita
che
cid deriva il-farto
e realizzazionedell'ar,ryenipredizione
tra
all'interno di un nesso
da una concatenazione
deriva
non
mento predetto, la cui necessit)
sincronicit)' Edipo'
appunto
ma
d
di prima e poi, non d causaliti,
u"i"n,lo linearmente cid che esiste circolarmente, posizionando
secondola propria storia biologica il non posizionabile,credendo
di agire n"liutu.o e invececompiendo il passato,non vede il nesso
necesrario di sincronicit) tra I'oracolo e la sua realizzazione.l
E possibileora inserire I'errore edipico temporale di interpreturio.," dell'oracolo ali'interno dei nesso di sincronicit) tra la
domanda di Edipo e la risposta della Pizia.Il fraintendimento di
Edipo d infatti manifestazionedell'assenzadi quella corrispondenzafta stato psichico di chi domanda e senso della risposta, enunciata nelle pu.ol. di Jung; e se la sincronicitd mantica si inscrive
proprio ailtnter'o del l.gu-" tra psiche soggettiva e risposta deli'o.u.olo, I'assenzadi questa corrispondenza rappresenterebbe
allora il principio di impedimento della sincronicitd stessa:l'oracolo non si poirebbe pir) con-refonte di quella necessiti circolare,
e perderebbela sua veriti' Eppure d proprio questa interruzione
d.i l.gu-" sincronico tra soggettoe oracoio a consentireall'oracolo dl verificarsi: senzaessa,Edipo non avrebbe ragione di lasciare Corinto, n6 di incontrare, viandante, il carro sul quale viaggia
f ut uLai o,.. La ver it a dell'or acolor isult a allola dall'af f er m azione
sin
nesso
del
soggettiva
ra della predizione attraversola negazione
determiche
cro.,ico. Ecco quindi chiarito il legame sincronistico
na I'oracolo a Edipo: la sincronicit) tra predizione e awenimento
si manifesta alla luce della negazione della sincronicitd tra soggetto e oracolo. Loracolo a Edipo si mostra a tal purnto terribile e
affascinante in forza di questo legame oscuro tra negazione del
del nessostesso:tutto cid si tranessodi sincronicit) e sussistenza
tra fraintendiDrento e realizzalegame
nel
duce, nel caso specifico,
soggetto.La possibiliti che
stesso
parte
dello
zione dell'oru.io du
107
AnJrea Vestntcci
Paradosso
Un racconto
Allora, un uomo deluso,che ormai sente
interesserealepir) per gli individui e per il
cosmo, che per i problemi di una societ) e
per la lotta di classe,cosa pud fare, se la
mita da conquistaree per lui gii perdutaT
I'ASOLINI
l,l ctte
Carl Gustav Iung, volume YIII: La tJinanzica
dell'incottscio, tr. ir.
!n""r1dl
dr
). lJanrele,consulenzadi M. tevi, Boringhieri,Torino
1976,p. i45.
C[r. Ediptt rc. rv. 788-78.)
Alla luce dell'errore di Edipo verso l'oracoro i p.ssibire
chiarire anche il
suo successorelll r.ispostaalla Sfinge: il mosiro pone'a
una domanda
rerarN'a
allo svllupfo dr un essere;Ia risprosta,
basatasuila successione
di
prima e di poi interna al
biologico dell'essereumano, porebbe
1em.l9
risalirealla fissiti degli occhi
di Edipo versora rrrcecJiqr.rr'uni., a.r".minazionetemporale,e alla sua ceciiavcrso l'oscuriti
dcil'altra.
t0 8
109
Saluature
Ritrouato
fla imboccato il sottopassaggio.L'avrei
inconrrara di nuovo. Si
gira. Cerca nei miei gesti le iagioni
cli una sincera dedizioneal
caso.
Paradosso
111
q
Principio
Stefano Guglielnzin
Principio
Le nascitedel principio
11i
ll
Sta.fanr.,
Cuglielnin
II4
Mario Perniola
Quadratura
11t
F
Mario Perniola
Si apre turravia un problema: questi quattro effetti si presentano in successionestorica oppure simultaneamente?Nel primo
caso si ricade nello storicismo;nel secondo caso nello strutturalismo. Da un punro cii vista epistenrologico,d semn-rai
la nozione di
nelaork la pii prossirna al Geuiert e alla Te'trad.E la rete non e un
sistema storicistico, n6 una struttura. Nel mio lil:ro Transiti
(Castelvecchi,Roma 1985)) ho appunto elaborato la nozione di
transitc.tper spiegareil movimento all'interno di una rete. Tutto cid
risr,rltain modo molto evidente non appena ci si mette a lavorare
su una pagina tL'cb per Internet. Essa ci fornisce I'esperienzadi
qr-ralcosache si presenta come infinito, effimero, archivistico e
cornpletamenteriformabile. Si transita all'interno di queste quattro possibiliti, ma essesono date tutte insieme.
I t6
GraziaMarchiand
Risveglio
Nelle sue arcliteindagini sull'inconsciocollettivo,le coincidenze acausalic la sincroniciti vista come il campo degli intrecci reali
tra I'inaspettatoe cid che e sottoposto alla legge di causa-effetto:
kurrruttnell'accezioneantica indiana, C.G. Jung ha posto le basi di
Lrna comprensione del cosmo interiore di straordinaria portata
conoscitivanel pensiero moderno. Lo ha fatto con gli strumenti
dell'analisidel sogno e della struttura profonda della psiche nello
stessomomento in cui la fisica novecentescacompiva passi da
gigante nell'indagine sulla struttura qr-rantisticadella r-natcriae
r-rella
formulazione,mobile e pur sempreespostaa inintcrrotte rettifiche, di una teoria cosmologicache ipotizza un universo a n...
dinrensionidi cui la mente umllna e il mondo vivente sono intima
parte.
Confinata nelle opere di Jung e nei trattati di fisica inaccessibili all'uomo comune, la sincroniciti - che alla lettera significa cctnut'gno di pii liuelli temporali nella percezione istantanea di cid cbe
accade- d sfioraterpir) spessodi quanto si creda da gente di ogni
genere;bambini, anzian| individui rr-ralatie satri.personc espostc
a trilumi violenti o a niente di tutto quea emozioni scl,"erchianti,
sto, quando si trovino agganciatia una sincronia trasalisconosgomenti, incapacidi farsi una ragioneche il consuetoe familiare quadro del mondo possavenire alf improwiso alteratoe con la stessa
velocit) ripristinato come nulla fosse.
Chi ha avuto un'esperienzasincronicaha vissuto sulla propria
pelle il brivido che l'attore del teatro Noh comunica a chi assistea
questa antica forma di liturgia-spettacolorlovc ponti sottili sono
117
Grazit Marchiattd
gettati tra i vivi e i morri, esseri um.rl
e spiriti disincarnati (kami)
e per questa via le gamme dell,emozione
estetica foccano il diapason. Una procedura cara*erisrica del
Noh
;;;i";;;;;r;';;"
fessionista si addestra per |intera vita
"il,
clnsiste nel rallentamento
della cammi|'a\a a pieJi striscia.,ti in
s..r,, fino agli .ri."-ia"f
corpo immobile. Tecnicamente questa
manovra viene definira
taglio-nel-conrinuum (kire tsuzuki), I'uttor.
infatti interviene sulta
sequenzialiti remporale segmentandola
in minutissimi frammenti
passodopo passo,un.microgesto
dopo I,altro, ruotancloimpercet_
tibilmente il volto cui la ma"sch..u
una strana, ammic_
cante rigiditi, il carisma del sembiante
-nf..ir.e
annullato. Via v'ia.h; i"
cesura si allarga,la percezioneche il
tempo fluisce r."-u nno-o
estinguersicome una fia,mma.dicanclela
espostaa un alito improv_
viso di vento. euando il taglio nel continuum
d andato , ,.d;, i"
acque del tempo-che-scorre e del tempo
arrestato si rimescolancr
in un'onda di pietra u-nicae pierra.
Cisi accorge che diacronia e
sincronia, arresto e fuga, sospensione
e moto sono modaliti
conformi a un sistenradi utt.nrion"
capace di accrescer. ;;;.;"
scere la gamma percettiva ar di sopra
. a ai so*o dei varori senso-
Risueglio
lcrenzialeche la caratterizza,lamente che si affida ai cinque sensi
ordinari b a disagio con la vertigine di un tempo che non scorre
rettilineo dal passatoal futuro ma s'awortica, s'impenna in sincronie, s'arrestao procede retrogrado alterando il consueto e familiare quadro del mondo. Le vie del risveglio indicate nelle tradi'
zioni sapienzialidi Oriente e Occidente e del mondo indigeno e
sciamanico allenano a espansioni strabilianti della sensorialiti.
(]razie a esseil consueto e familiare quadro del rnondo acquista ia
ranquilla identit) del grembiale che s'infila per il disbrigo delle
faccende quotidiane. Il grembiale perd si pud sfilare in ogni
momento ed d a questa svestizione,a questo denudamento del
vuoto sottostante donde affiora l'ottavo senso(alaya) che alludono
gli espedientidi scenadel Noh con la camminata strisciantedelI'attore rallentata allo stremo, i suoni gutturali della voce emessa
dal basso ventre e la maschera indecifrabilmente n6 tetra n6 lieta,
volto dell'indicibile.
119
Sirtcronicitriiraniche
EzioAlbrile
Sincronicit)iraniche
Si pud parlare del \,'athekdi W. Beckford nei termini di una sincroniciti tra iranismo e gotico: I'evidenza letteraria d nella Storia
del principe Alasi e della principessa Firuzkal: (Sellerio, palermo
1992\. La storia b quella del Mago zoroastriano(pp. B1 ss.): egli
vive nel <rPalazzodel Fuoco Sotterraneo>>un luogo che ricorda il
Kang di Afrasiyab,il "Paradiso" dove vive Afrasiyab,il potentissimo re turanico accolito di Ahriman del mito sistanico,il mito pii
antico dello zoroastrismo.
La tradizione islamica a cui attinge Beckford tende a demonizzare la religione zoroastriana utllizzando un rnito genuinamente zoroastriano qual d quello sistanico.Le dicromie presenti in
tutto il testo culminano nel nome della principessa:Firuz-kah, ciod
Firuz-kuh, 1l Mons uictnrialis dell'Opus imperfectum in
Mutthacum, il Tur neshanetlella Cronaca)i Zrrlniit,l, rnontngnu
sulla cui cima appare ai Magi il Saluator mundi, il Jabat al-fath dei
tafsir persiani, il Kuh-e Xwaja sistanico. Ma fruz vale anche per
"turchese": il colore che tinge il fuoco nel Tempio sottemaneodel
Mago di Beckford.
Anche nel mito sistanicoAfrasiyab,inariditore e bonificatore,d
responsabile,tramite la combustione delle granagliesaccheggiate,
del ripristino del fuoco sacro di Karkoy. E probabile che sullo
sfondo di siffatti materiali mitologici ci sia il pii antico tema di
Yima, primo uomo, primo re, r.nAanche primo trasgressorepoich6
primo sacrificatore (Yasna )2, 8 = di R.C. Zaehner, Zuruan. A
ZctrctastrianDtlemnza. Oxfbrd 1955 lrepr. Neu. \brk 19721, p.
145): relegatoin un uar(tsotterraneo,al quale allucleprobabilmen-
120
te anche Erodoto quando parla cli ho hyprt gen theos "il dio che
abita sottoterr^>>...di qui il passoverso Ahriman d breve' "
Infine I'anelito del Mugo n"l voler conseguireil dominio sulle
<<ossudue esistenze(in termini mazdei quella <invisibile" e quella
pensare
fa
operazioneimpossibilealle creature ahrimaniche'
ta>>),
mondo
alla'possibile cromaticith dei kesbtaar' le sette regioni del
,,turchese"d il colore vittoriale del montc che sta al cenirurri.o, il
tro dello ierocosmoiranico, ma d anche I'unico a esserepercepito
clall'uomo.Non solo,rtruzd. anche il colore dell'Iran islamizzato'
Si possono solo fare ipotesi sulla cromaticita dei restanti
di
krrhw), (molto materiale iconografico si mova nel libro
delle
cc-,lorazione
dalla
adombrata
Ringbom, PararJisusteffestris)
"volante" deila
muia .l.lla citta fluttuante di Kang diz, versione
d legato alla
sicuramente
terrestre Ecbatana, un arcobaleno che
sequenzaplanetaria.
'A
q,r.rt" spigolature va "rivelato" che la ben nota formula
(eccetto la 9) e che i
liturgica .he lnt.odrce ogni Sura coranica
al'
musulmani recitano a ogni pii sospinto: bismillah al-rdhman
irarahim ..nelnome di Dio ilcmente e misericordioso>i in realti
(volta
singolaal
araba
la
traduzionc
infatti
partc
E
nica: lir prima
yoztlan <.Nel
re) della b".t .totu formula zc''roastrianapar) natn i
con "venetradotto
=
essere
(yaal
anche
pud
dio,
nome degli ddi>>
intronizzazione
di
la
cerimonia
rabile"). Ancora, sincronicamente,
=
clel sovrano achemenide(primo impero persiano 5)Q3)0 a'C'
(Artaserse
1,l-2), ha clei singocirca) cosi come letta in Plutarco
lari punti cli contatto con I'ascensione celeste, tl mi'ral' di
Muo*.tto, il re achemenidemangia pistacchie fichi secchie beve
prima
latte cagliato (= yogurt), che sono i cibi assunti dal profeta
del viaggio ..l"ri" e che fanno ancora oggi parte del pasto rituale
dell'Ashura, la festa degli sciiti di areairanica'
Sempre ir-t,"-u di iianismi, bisognerebbe forse rileggere il bel
Tht.
lissimo b.S. Flut,"ry-M. Schwartz, Haotna and Harmaline'"S9r7a"
Hallucinogen
Sdcred
Botanical ltlentity of the Indct-Iranian
dntJ Its Legaq' ii Religittr, Languuge,and Middle Eastern Fctlklore'
Berkeley-io, Ang.l"i London 1989: l'iclea centrale clel libro e
o rna
dimost mre cheiI i;om a indico etin-rologicamente iclentico all'b a
psicoattiiranico, altro non d che il Peganutnhannala, una pianta
t2r
)p
EztoAlbrile
Sincronicitiiraniche
Tale tradizione onirica si ritrova (non si sa come) nell'ermetismo barocco del marcheseMassimilianoPalombara (1614-1685),
un nobile romano edificatore di una pii famosa <<Portamagica>>.
La dottrina del Palombara, sincretico crocevia di neopitagorismo,
ermetismo e alchimia, E in gran parte enunciata in una serie di poemetti o Rime ermetiche,nelle quali si esprime lo gnostico anelito
verso la palingenesi, il rinnovamento spirituale e corporeo conseguito attraverso la creazione di un elisir universale, il Mercurio
filosofico, singolarmente definito <.Hermetico papavero>>,utllizzato probabilmente in sinergia con il Croco (Zafferano), cosi infatti
parlano le allusioni nelle sue Rime.
122
123
1l
Sogno
LorenzoBrutti
Sogno
All'alba l'armosfe_ra
sonora di un villaggio oksapnrin ai b.rdi
della forestad fatta di stridii di uccelli tragli alb.ri,'aig.rg.,1ir
Ji
nei porcili e di pianti di neonati alter.natialle uo.li
,,-r]rr-.r_
'-raiali
se degli adulti che iniziano anch'essi a svegliarsi.
t-. .uponn.
oksapmin sono piccole e il centro del pavimento
di cortecce di
pandano d occupato da un braciere. Gli iniziati
rrasco'ono le
prime ore clell'alba.elle case degri uomini
ad, anarizzar. i ;g;l
occorsi durante la norre.
Cid spiega perch6 gli anziani furono cosi sor;rresi
cla un sogno
.
che racconrailoro e che feci qualche rempo dopo
il n.,ioor.iul, I
Oksapmin, quando ero gi) abbastanzain confidenza
con i miei
informatori ma non abbastanzainiziato alla
cultura Oksarrmin ,la
comprenderei simboli che vidi in quella srranasituazio,-,e
oni.icaEro nella capannache nri ero fatto costruire secondo
i criteri tra_
dizionali dei materiali impiegati. Al cen'o della
capann;;;;;;
giava il focolare, indispensabileper scaldarsi p",
.
cu.i,rn.". In
questo mio sogno un individ'o, un uomo del
clan Diuaa che cono_
scevoappena,entrava in casamia, si sedevaaccanto
al fuoco e sol_
levava le cortecce di pandano del pavimento, proprio
vicino al
-perch6
perimetro del braciere..Il sogno era stano per
me
cono_
scevo appena quell'individuo e non capivo cosa
stessefacendo
nella mia capanna. cosi ne parlai agli uomini iniziatiche
solevano
venire a bere il caffd con me ogni mattino.
euancro ebbi finito di
racconrareil breve sogno, ci fu un silenzioimprowiso
nell,assem_
blea, rnterrorto solranro dal crepitio crerfuoco ner
braciere e dai
rumori attutiti che provenivano dall'esterlro. poi
quel silenzio
121
12'
LorenzoBrutti
pur impermeabili alla coscienza,possono invece essereinconsciamente trasmessiall'individuo che per lungo tempo si trovi a contatto di una cultura altra e il cui inconscio finisca coll'essereimoregnato del genius loci.
Tale sogno fu per me anche un'esperienza"iniziatica" nel senso
che, in una societi del segreto come quella oksapmin, dove soltanto gli uomini iniziati erano al corrente del significato arcano del
mio sogno, il fatto che io - bianco ignaro dei segreti iniziatici - mi
trovassi a conoscere inconsciamente un codice culturale senza che
nessuno me I'avesse svelato e per di pii ad averlo appreso attraverso un sogno, mi conferi subito un'altra dimensione agli occhi
dei miei informatori, che da quel giorno presero a considerarmi
come uno di loro.
I simboli culturali possono fare senso in una cultura e solo in
quella cultura. Quando essi cominciano afarc senso anche in una
cultura che non d quella di origine del sognatore, vuol dire che il
sognatore ha vissuto abbastanza tempo a contatto con questa
nuova cultura per essersi appropriato, inconsciamente, dei suoi
etnoarchetipi e averla transformata quindi nel proprio sistema simbolico di adozione. E quello che successe
i., qtru.rto antropo^ -.
logo: comin ciavo a esseresempre pii intriso
della cultura autoctona che studiavo.
FlauioErmini
Sonno
Il mondo, la psichee l'uonro formano un
sistema complesso e inscindibile che
rimanda a matrici archetipichecomuni. In
esseil principio di causaliti i costretto ad
abdicare per lasciare spazio alle relazioni
analogiche. La matrice archetipica del
sonno, per esempio, in s6 pud accogliere
I'incontro sincronicotra principio psichico
materno e principio di formazione-trasformazione dell'uomo e del mondo, quando
ad essisia concessosolo il sonno e non I'altra morte, che li porrebbe d'appressoalla
rinascita
srEFANo BARA''-''A
t26
t27
Flat:ioEnnini
Questo terreno sembraprecludereogni via di ritorno. E di seta
il ponte che da un al di qua doloroso conduce a un alrrove libero
da vita e infelicita. La morte interiore a'urziene
senza scosse,nel
sonno.
Giouanni Gocct
Storia
t28
129
Ciouttnni Gocci
j',to:1,T:,,'.":l1H[tlirir:;:i::;:E
ru,.,-u.i"';;;i;T
Jtona
unremafo,,au...,t,iJf
:::ffi.j:H:::xi3iil?i'1,1,,1'li:::
111
Tclctra.rporkt
LanfrancoBcilont
Teletrasporto
I J:
13i
F
LanfrancoBelloni
Einstein riteneva assurde e, soprattutto, incompatibili con la sua
teoria della relativit). Ma proprio giocando sulle proprieti degli
stati entangled, d. iuscita la trasmissioneo il teletrasporto di informazione quantistica da Alice a Bob.
2.
Ad Alice viene data la particella 1, con I'incarico di comunicare a Bob I'informazione codificata nel suo stato. Potrebbe soedirla direttamente a Bob, ma questa non E sempre la via pii iacile.
Potrebbe eseguire una misura sulla 1, ma ne distruggerebbe lo
stato originario e fornirebbe a Bob una informazione incompleta.
Sfrutta a\lonl'entanglement tra2 e l, ciod il "canale quantistico,'
che la collega a Bob.
Esegue una "misura congiunta" sulla 1 e sulla 2, rendendole
cos\ entangled fra di loro. Questa operazione agisceanche sulla l,
in virtri delle correlazioni a distanza rese possibili dalle propriet)
degli stati entarcgled.
In seguito alla misura congiunta, effettuata da Alice su 1 e 2,
Bob trova che la particella a sua disposizione, ciod la i, pur essendo a distanza, "precipita" nello stato quantistico che aveva la 1,
ciod assume gli stessi parametri che aveva la 1, originariamente
data ad Alice.
IJinformazione, nascosta nello stato della 1, viene trasmessa
alla 3, ma per essere certo che la sua particella I sia veramente
"precipitata" nello stato originario della 1, Bob deve conoscere il
risultato ottenuto da Alice nella sua "misura congiunta". per ottenere esartamente lo stato di pafienza della 1, Bob potrebbe dover
effettuare una rotazione della polarizzazione della l.
Per parte sua, Alice trova quattro possibili output nella sua
misura. Ma, a seconda del risultato, hala certezzadi quale fosse lo
stato delle due particelle I e2, in entrara del suo appanto.
Per completare alla perfezione l'operazione di trasmissione a
distanza, Bob deve quindi comunicare con Alice tramite un canale "classico", come un telefonino, facendo uso di onde elettromagnetiche. La trasmissione dell'informazione in questo "canale classico" non supera perd il limite posto dalla velocit) della luce.
In conclusione, quella che viene trasportata non d la particella
1J4
Teletrasporto
13t
Vacuiti
Giulia Niccr.tlai
Vacuita
La teoria buddista della vacuiti
116
quasi nornralmente,e con lC)studio della filosoha buddista, la pratica di un'erica rigorosa e lunghe sessionidi preghiera e di medita(ir-r
zione, sarei riuscita a collegaree a spiegarn-ri parte) i fenomenl
"vacuit)"
buddista'
di sincronismo cot-rla teoria della
La forrnula della vacuit) d, molto semplicemente:la non-esistenzai neren t edei f enonr eni.
Alior.a, se i fenomeni non esistor]o in maniera inerente, dalla
l oro parte. sono int cr dipcn. lent i.La nost r a m enlc per cepisccinveogni fenomeno, ogni persona' come solida, compatta'
." ,.-p..
be,-rdeiimitaia ed esistentedalla propria parte' Dunque ognuno di
noi "vede", considerae giudica in maniera errata' E lo fa da tempo
(se si crede nell'imprescindibilc concetto buddista
irr-rmemorabile
ci
del l a rci ncar r r azione)l). r opr io quest a Jispar it ) t r lt com c le cosc
filoso
I'intuizione
e
sono,
appaiono e come le cose e'f-fettivamente
Iica pin importante del Buddismo e deriva dalla teoria della
I'ultima e fondamentale conclizione di un can-rnlinospiri"u.rri,), consistein: Rinuncia, Bodhicitta (la mente altruistica di
tuale che
illuminazione) e, aPPunto, Vacuit).
Scritta cosi,la '!,on-esirte.za inerente dei fcnomeni" d solo una
formula che lascia dei tutto inclifferenti, e infatti i Lama, i Maestri
guardia
tibetani che trasmettono gli insegnamenti, mettono in
d il pin
vacuita
di
concetto
il
che
discepoli e studenti, au"risandoli
afferrato
puo
cssere
non
perch6
ostico e ciiflicile da comprendere
razionalmentee concettualntente,diventa reale per ogrluno di noi
solo se se nefa l'esperienzadiretta, solo se ci appare' per un altiTo'
come una luminosa, numinosa rivelazione che ci lascia sbalorditi
per la sua esoterica potenza, dandoci un'er]]ozione che non ha
uguali nella vita.
Cosi icl stessa, ora, per cercare di spiegarmi meglio' sono
costrettaad accennar. u .,no seriedi iatti (tra loro strettamentecolpotrei
legati), che mi sono capitati nel 1990-91 e nel 2006, ma che
il
Buddha
quando
fa'
anni
2500
a
,,i.h. fu. risalire . .o,-,n.tt"..
storico era sulla terra.
per prima cosa e indispensabile che riferisca alcuni concetti
il
fondam.ntali del Dharma 1la legge) che governa il Buddismo'
paroIa
testa,
quale identifica - r-regliesserisenzienti- il corpo alla
la alla sola e la mcnte al cuore. Corpo, parola e mente sono i tre
137
Giulia Niccolai
Vacuiti
ri-
139
Giulit Niccolai
Marco Zulbertt
Vincent
)!
110
La vita di Vincent era scandita dal ciclo dei mesi e dei giorni,
che si ripetevano lungo il fluire delle stagioni, sernpre uguali rna
semprediverse.Cosi il richiamo della madre: <<Vincent,
Vincent, la
colazione>ogni mattina all'alba, si ripeteva da anni tutte le mattine e llon si interrclmpevafinn a qr-rirndonon rispondevacon il suo
<<arrivo>>.
Ma mentre, tra sonno e veglia,si appressavaal risveglio,
quel <<Vincent"gli sembravala voce di un donna che nell'ultirno
sogno lo chiamavagentile,una figura lieve clre emergevaidealeda
freschi en-rpireimondi. Sognareera diventato per Vinccnt pertanto un vivere a occhi aperti, uno scenderele scalee guardare fuori
dalla finestra,dall'oscuraumida cr:cina,dove la maclregizi cuoceva le patate sul focolare,la bianca neve cadere sr,rliescure fracide
zolle dei campi aperti dalle zappe. Di quel richiamo ripetuto
<<Vincent>>
per innumerevoli mattini e per tutti gli anni dellrr sua
fanciullezza ora echeggiavanella mente Llnasorta cli rnelodia breve
e sincopata,come il canto di un uccello che dalla primavera all'autunno gioisceall'arrivo dell'alba.
Il nome era un sussultotra le due sillabe,<Vin>><<cent>>,
<.vin>>
<<cent>),
<<vincent> che gli sembrava prima lo innalzasseronel cielo
e poi lo precipitasserosulla pianura di Auvers tra i covoni clel
grano arsi dal sole: <.Vinr><<cent,.<vin>>
<<cent>),..vin,r.<cent>,
era
uno sbatter d'ali.
Anche quella mattina di luglio gli sembrava fosse sua nradre
che lo chiamava.Ma aperti gli occhi nel prato erboso non v'era
ligura di donna. Solo un sommessocanto di cicale rallentaalcr-rna
te dal caldo umido di quell'estate sembrava richiamare il suo
111
MarcoZulberti
Vinct'rtl
142
143
F
MurcoZilberti
Il fonema sta quindi printa del norue, influenzdftdo la formazione "frattale" della coscienzache agendo in artbienti serupr('diuerst si
cc,tstruisce
in modo organicamente diuerso in ogni essereumdno. Ho
tletto frattale proprio perchd il fonema ripetendosi nzilioni di uolte
deterrztinauna speciedi sutcope,di pausa tra una ripetizione e zrn'altra, senz(tarruonizzazione. Ebbene questa sinrcpe poi uedo si ritroui costantenzentealla base del ftostro agire artistico e ruor(tle. Il tema
della sincronicita d proprio questo. Ld coscienza non agendo come
ttna fnnzione ma come un J'rattale,cotne un(t partilura rnusicdlecbe
si ripete in eterno, non preuede quella lineariti che erlolteanetrte e
platonicatnentela rruenleitutnagirta contc su una lauagna,ma (tuanza per piani sconnessi, con salti senza scale cbe li congiungano. Il
nome oltre che la.fr,,rmaD quintli anche la gubbia in cui l'esseresi
rn/.!oue,diuentando solo esclusiuamenle quell'esserci li e non altri.
l'loi diueniatno il ur,ttnesr,lose lo lasciamoagire seuzatnrtscherarkt
tlietrct troppe parole. Per tTuestoil pcteta con pochi uersi cerca di saluare la sua ndsclsta identlti.
t11
POS'TFAZIONE
FlauioErmini
Paesaggidella sincronicit)
... il fiore
di cui gii siamo
il profumo
STANESCU
147
Flauio Ermini
dellasincroniciti
Paesaggi
Postfazione.
Le anime mortali parrecipano del tempo della storia e di quello arcaico; non sono eterne n6 storiche. Non avendo radici nel
mondo delle percezioni sensoriali, d difficile coglierle se non partecipando alla loro doppia essenzaremporale, segnalatadai fenomeni della sincroniciti,
Nella nostra vita esiste quel che ci succede, ma anche quello che
potrebbe accaderee apparentemente non accade.La narrazione- sia
essaletteraria, psicoanalitica, filosofica, a seconda della colorazione
del suo antidiscorso - va proprio alla ricerca di questi <<futuriabortiti>>,cosi come Magris li chiama, e che non accadono, ma segnalano
in qualche modo la loro presenzatra le pieghe del "vero" e della luce.
Il narratore va a vedere quello che non d mai scomparso; ascolta le voci che si sono perdute nello scolatoio della storia. Di testimonianza di un perenne presente, sempre assente. Lo fa "alla
cieca", come fa Magris quando con la sua scrittura insegue <<cid
che non d accaduto mai e accade sempre>>,cid che gli eventi sincronici costantemente ci segnalano.
148
149
FlauioErmini
Oltre l'estenuanteripetizionedella scenafamiliare,si apre un
varco dato da incrinaturee fessuredi cui colpiscela costrizione
angusta.
Come scriveLeopardi: <<Perquanto le cose col progressosi
alterino, corrompano,sformino e travisino, sempreconservano
qualchesegnodella loro origine, e qualchepoco dello spirito e
statoloro primitivo>>.
Inoltrandosiverso il fondo inesploratodel tempo aurorale,il
narratoredescrivequellageografiainteriorein ogni storiache racconta.Comepotrebbefare altrimenti?
Nessunaesitazioned ammessa.E necessariopenetrarefino
all'intenzionalitidinamicadelle cose,aprirsi alla continua esperienza del possibile, alla libert) di nominare sempre in modo
nuovo.
Va compiuto per intero il salto vertiginosoverso il sensooriginario dellecose,quello cheLeopardichiamail <<senso
dell'animo>>,
ben sapendochesolo affidandosialleemersionisincroniched possibile esplorare<<imisteri pii nascosti,gli abissipii cupi della
natura,i rapporti pii lontani o segreti,le cagionipii inaspettatee
remote,le astrazionipii sublimil>.
La ven natura delle cose corrisponde al caratterealogico,
sovraconcettuale
dell'accadimentoprimordiale.Per recuperareal
linguaggiole sueoriginariepotenzialit)di creare,la narrazionesi
affrdaa parole che conservanonel loro orizzonte questarelazione
con le affezionidell'anima.Parolechevengonoa darsial modo del
gestoinaugurale,cid che precedela stessadistinzionetra ragione
e follia.
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FlauioErmini
I-origine d totaliti che non va intesa come sistema ma
come
permanente apertura. Ecco perch6 la scena familiare
impedisce
I'accesso:I'uomo ha dmore del suo passato animale,
che credeva
assimilato e reso inoffensivo dalla ritualitd quotidiana.
La parola torna a quel fondo nascostoda cui si sprigionano
mondi che la logica della ragione ordina, ma non genera.
L'uomo. sa da quale fondo si d liberato. platone per primo
operd un decisivo distacco, uno strappo nei confronti
iel pensiero precedente. L'atto di nascita del logos lascia inascoltut,
lu pu.ola demonica della sua origine. Nell'ati=rarrersamento
i termini della
differenza decisi dalla soglia non spariscono: ogni evento
sincronico li chiama in causa.
Per questo I'uomo chiude la terribile apertura verso
il ruogo
opaco e buio che lo chiama continuamente in causa,
i., quunio
fonte. delle categorie che reggono la nostra interpretazione
del
mondo.
La patria antica - dove niente ha ancora senso_, il luogo
delle
nostre origini: ci si arriva narrando la memoria dei secoli
e q,_rella
personale.
Solo Ii inizia il nosrro viaggio, li dove il passo inaugurale volge
una volta ancora al futuro.
Il luogo verso il quale diviene necessarioorientarsi d dunque,
al
contempo, terra di origine e terra promessa, provenienza
e desti_
nazione, in quanto gi) stata e ancora a venire.
Loscillazione sincronica diffida delle nette demarcazioni, perch6 familiari le sono I'aurora e il crepuscolo, quando il giorno
non
d solo giorno e la notte non d solo tenebre.
ci
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eui
ancora posto per tutte quelle nostre vite che abbiamo
sognato e
immaginato, ma mai vissuto.
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Gli autori
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Cli autori
GIi autori
GnNNI D'ELIA, poeta. I suoi libri sono editi da Einaudi (Bassastagione, 200)). Due studi recenti: Leresia di Pasolini (2005\ e Il
Petrolio delle stragi (2006), entrambi pubblicati da Effigie.
Caltu-la MIGLIO insegnaLingua e letteraturatedescae Teoria e storia della traduzione alla facolti di Lettere e filosofia
dell"'Orientale" di Napoli. Ha pubblicato saggi e monografie su
Celan; ha tradotto Kafka, Enzensberger,\Waterhouse.
Glulm NICCOLAI, poetessae scrittrice. Tra i suoi libri: Frisbees(poe'
sie da lanciare), (1994), Esoterico biliardo (2001), Le due sponde
(2006). Con La misura del respiro (2002) le d stato conferito da
Anterem il premio specialedella giuria Lorenzo Montano.
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Gli autori
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