Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Suono e Rumore
Suono e Rumore
1/24
Premessa
Benvenuti nel mondo dellacustica, del suono e del rumore!
lisolamento acustico.
2/24
1.2
Lacustica
il primo riguarda lottimizzazione della diffusione e della ricezione del suono nelle sale da
concerto, nei teatri e nei cinematografi, negli studi di ripresa cinematografica, radiofonica e
televisiva ( tale studio comprende lanalisi delle caratteristiche di volume e di forma degli
ambienti e dei materiali da costruzione impiegati, al fine di ottenere un buon ascolto in ogni
punto dell'ambiente e di rendere pi gradevole la riproduzione del suono);
il secondo problema riguarda lo studio delle propriet fonoisolanti delle strutture murarie
degli edifici al fine di ridurre la trasmissione di suoni o rumori indesiderati all'interno dei locali
che si intendono isolare acusticamente.
3/24
La velocit del suono nellaria indipendente dalla frequenza e dalla pressione barometrica,
risultando circa pari a c=340m/s a 14C, variando leggermente con la temperatura, alla frequenza di
100 Hz la distanza tra un picco di pressione e laltra percorre lo spazio in 1/100s alla velocit di
340m/s, pertanto lo spazio tra un picco e laltro pari a :
= 100
340
= 3.4m
sin
2 n ft
n
La pressione prodotta dalle onde sonore, come detto, oscilla in un vasto intervallo di valori,
facendo riferimento alla frequenza di 1000 Hz, un suono corrispondente ad una pressione di 20 PA
risulta appena udibile, mentre oltre 120 PA pu produrre danni agli organi dellorecchio, il rapporto tra
questi due valori di 6 milioni a 1.
Per questa ragione sebbene la pressione venga normalmente misurata in Pa (Pascal), al
fine di operare con grandezze pi maneggevoli, si adotta ununit di tipo logaritmico detta decibel,
definita come:
Ing. Luigi Di Francesco
4/24
(1.3.1)
dove = 20 PA
Il misurare l'intensit sonora, anzich tramite il valore assoluto dell'energia sonora (o della pressione)
che colpisce l'orecchio, con una scala logaritmica rapportata alla soglia di udibilit presenta una serie
di vantaggi:
il valore di intensit relativo alla soglia di udibilit vale proprio 0 dB. Se infatti sostituiamo a I
proprio il valore di Imin = 10 W/ m2 otteniamo naturalmente
1.4
- Il Suono E Il Rumore
Il rumore generalmente definito come un suono sgradito, da un punto di vista fisicomatematico potrebbe essere visto come un suono avente un andamento casuale sia per quanto
riguarda lampiezza donda, sia per quanto riguarda la sua composizione in frequenza, cos da apparire
imprevedibile, in rapporto allandamento tenuto in precedenza. Potrebbe essere visto, pertanto, come
una somma di onde sinusoidali aventi ampiezza casuale, in tali ipotesi possibile analizzare le
caratteristiche del rumore scomponendolo nelle sue frequenze componenti, ci viene fatto in maniera
automatica facendo passare il segnale sonoro tradotto in segnale elettrico, attraverso una serie di filtri
elettronici che ne setacciano le frequenze definendone le diverse ampiezze.
Comunemente si tende a collegare la parola suono a qualcosa di piacevole e la parola
rumore, come gi detto, a qualcosa di fastidioso, ma questa differenza piuttosto soggettiva e legata al
contesto in cui un suono o un rumore sono inseriti, nonch ai gusti ed allatteggiamento psicologico
dellascoltatore, che potrebbe ad esempio non apprezzare alcuni generi musicali ad altri
particolarmente graditi. Cos pure si potrebbe trovare piacevole il rombo di una motocicletta se si
appassionati di motori.
Entro certi limiti, tuttavia, possibile stabilire una differenza oggettiva tra suono e rumore,
basata sullanalisi delle vibrazioni: se le vibrazioni sono regolari e in rapporti armonici fissi (abbiamo un
suono; se sono irregolari abbiamo un rumore.
5/24
1.5
Acustica Fisica
Possiamo immaginare il suono come prodotto da una immaginaria sfera pulsante che crei
una compressione o una rarefazione del mezzo elastico in cui posta, ad esempio laria, tali pulsazioni
propagandosi a strati successivi di particelle si diffondono allinterno del mezzo generando un fronte
donda sferico.
Una lieve sovrapressione di 20PA (per
confronto si osservi che la pressione di 1 atmosfera
corrisponde a 101000 Pa) in una banda di frequenze
compresa tra 20 Hz e 20KHz, genera Figura
nellorecchio umano la sensazione sonora.
Si pu ipotizzare che dette variazioni di
pressione seguano una legge sinusoidale cosicch,
dopo qualche tempo, in tutti i punti del mezzo che
circonda la sfera si abbiano delle variazioni periodiche di
pressione che seguono lo stesso andamento periodico..
Le grandezze che caratterizzano il moto ondulatorio sono fra loro collegate :
- la frequenza f legata al periodo T dalla relazione: f =
1/T (s-1 o Hz); (1.5.1)
la relazione che lega la velocit di propagazione c del
suono nel mezzo alla lunghezza d'onda l ed alla
frequenza f la seguente:
c = f = 1/T (m s-1)
(1.5.2)
(Hz ovvero s-1)
f = c/
(1.5.3)
Considerato che c= 340 m/s a 20C , risulta che a 20
Hz corrisponde una lunghezza donda di 17 m , mentre Figura 3 - grandezze caratteristiche di un
onda sinusoidale
alla frequenza di 20KHz corrisponde una lunghezza
donda di 17 mm.
Poich, daltro canto, lattenuazione delle onde sonore fortemente connessa ai fenomeni di
interferenza, che si verificano quando esse incontrano degli ostacoli, non difficile intendere come sia
difficoltoso attenuare i suoni a bassa frequenza, dovendo disporre sul loro percorso ostacoli di
dimensioni comparabili alla loro lunghezza donda.
6/24
1.6
Lorecchio e ludito
Nel trattare dellacustica non possibile prescindere dal principale strumento di misura del
suono : lorecchio umano. Difatti, il suo funzionamento , ci interessa non solo lacustica per gli effetti
che il suono ha sullascoltatore , ma anche perch gli strumenti di misura sono progettati per fornire
una risposta quanto pi simile alla sensazione dellorecchio.
Lorecchio viene solitamente suddiviso in 3 parti :
lorecchio medio : costituito dalla membrana timpanica, dalla catena degli ossicini
formata da staffa incudine e martello, i quali trasmettono amplificandole (di 10 volte)
le vibrazioni del timpano alla coclea;
Il padiglione auricolare non ha una influenza sulla riproduzione del suono, influisce, sulla
capacit di individuare la posizione da cui il suono origina.
Il canale uditivo, lungo 35 mm, permette il passaggio delle onde sonore verso il timpano,
comportandosi come una canna dorgano, che ha una frequenza di risonanza a 3-4 kHz.
Lorecchio medio ed il timpano fanno in modo da consentire la trasmissione del suono da
un mezzo a bassa impedenza ( velocit x densit) ad un mezzo come il liquido cocleare ad impedenza
pi elevata.
Il sistema, presenta una frequenza di risonanza a 1,5 kHz, dopo di che diventa
progressivamente meno sensibile a frequenze pi alte o pi basse, in conseguenza di questo
comportamento selettivo il campo di udibilit si estende dai 20 Hz a i 20 Khz.
La parte pi interna dellorecchio ( or. interno)prende il nome di coclea dalla sua forma
caratteristica, essendo costituita da un tubicino avvolto ad elica. Al suo interno la membrana basale, la
divide in due per tutta la sua lunghezza, su di essa sono disposte le cellule cigliate, che hanno il
compito di tradurre le vibrazioni in stimoli elettrici e di trasmetterli al cervello.
La struttura della coclea tale che ciascuna frequenza ecciti unarea ben definita della
membrana basale, rendendo in tal modo riconoscibile il tono del suono percepito.
Ing. Luigi Di Francesco
7/24
1.7
Bench, come vedremo in seguito, il termine intensit abbia correttamente una definizione
tecnica diversa, useremo per il momento tale termine utilizzandolo nellaccezione del linguaggio
comune.
Dal punto di vista musicale, il suono unonda generata dalloscillazione delle molecole
dellaria che, comprimendo gli strati adiacenti, li mettono a loro volta in vibrazione; le sue caratteristiche
sono tre: altezza, intensit e timbro.
Laltezza permette di distinguere tra suoni gravi ed acuti, e dipende dalla frequenza
dellonda. Per esempio una voce femminile , di norma, pi acuta (e quindi emette onde sonore
caratterizzate da una maggiore frequenza) di una maschile. In pratica un suono tanto pi acuto
quanto minore il tempo impiegato dalle molecole a compiere unoscillazione completa.
Suono grave
Suono acuto
8/24
Suono pi forte
1 La pressione acustica necessaria perch un suono sia udibile dallorecchio umano varia a seconda della
frequenza (altezza) dei suoni. Un suono di 1.000 hertz udibile a zero decibel, mentre scendendo a 30 hertz
occorre unintensit di almeno 60 decibel perch il suono sia udibile.
9/24
Lphon 40
10
La percezione del tono a parte
quanto detto circa la sensibilit di parti
specifiche della coclea a particolari valori delle
frequenze, risulta molto complesso in quanto in
base a tale meccanismo, risulta difficile
spiegare la possibilit di discriminare suoni poco
diversi fra loro di soli 3 Hz a frequenze prossime
a 1000 Hz , e nel contempo dare una
= 1 +
22
la cui ampiezza sia modulata alla frequenza pi bassa
= 12
2
10/24
2 ACUSTICA FISICA
Poich il suono unonda, anche per esso si pu definire una grandezza fisica che misuri la
quantit di energia trasportata dallonda, che passa attraverso una sezione di area unitaria nellunit di
tempo. Tale grandezza fisica, denominata intensit sonora, si misura pertanto in W / m2. Nel caso
semplice di onde sinusoidali (o di suoni puri), essa proporzionale al quadrato dellampiezza
delloscillazione dellonda. A livello percettivo essa determinante (anche se non in modo esclusivo,
cfr. fig.6) per cogliere quello che chiamiamo correntemente il volume del suono
2.1
Le Grandezze Fisiche
(2.1.1)
P max
2
v = p/ c
e che
Pw = p (p/ c) S
Pw = (pS)v
= (p/c) S (W)
(2.1)
Per una sorgente che irradia uniformemente in tutte le direzioni (mezzo isotropo), ovvero in campo
libero, il fronte d'onda S pari alla superficie di una sfera (v. figura 1); alla distanza r dalla sorgente la
potenza sonora sar dunque pari a:
Pw = (p/c) 4 r
(2.1.2)
Si definisce, poi, intensit acustica (simbolo I) la potenza media trasmessa per unit di superficie
nella direzione di propagazione dellonda. Se si divide PW nella (2.1.2) per la superficie S=
r si ottiene :
I=
eff
dove la densit del mezzo (in aria, a temperatura ambiente e a pressione atmosferica standard
= 1,21 kg/m3) e, al solito, peff la pressione efficace e c la velocit del suono nel mezzo. Questa
relazione valida sia per le onde sferiche, sia per quelle piane.
Ing. Luigi Di Francesco
11/24
Considerando lintervallo di valori assunti dalla pressione efficace, si nota che lintensit acustica
assume valori in un intervallo di valori molto ampio, andando da circa 10-12 W/m2 per la soglia di
udibilit a circa 0.5 W/m2 per la soglia del dolore.
Infatti :
c
(W/m2)
soglia di udibilit
20 x 10-6 PA
411 kg s/m2
1 x 10-12
200 PA
411 kg s/m2
0.5
peff
2.2
2.3
Quando il suono diffuso in un ambiente confinato, esso si comporta in maniera del tutto
diversa da quanto accade in uno spazio aperto, in quanto il suono emesso dalla sorgente incontra nel
suo percorso ostacoli (in particolare le pareti di confine), da cui riflesso, assorbito o trasmesso
allesterno, in maniera non molto diversa da quanto accadrebbe ad un raggio di luce.
I raggi riflessi si comportano come se fossero prodotti da una nuova sorgente posta nel
punto di riflessione, che viene detta sorgente immagine. Fino a che il suono emesso non viene
12/24
totalmente assorbito o trasmesso, subisce numerose riflessioni, sommandosi a quello che viene
contemporaneamente emesso dalla sorgente iniziale, sommandosi ad esso.
Nel caso in cui le pareti siano prevalentemente riflettenti e la lunghezza donda del suono
molto pi piccole delle dimensioni dellambiente, il campo sonoro assume un andamento casuale,
mentre se le dimensioni dellambiente sono comparabili con la lunghezza donda del suono, le
frequenze corrispondenti ne sono rinforzate attraverso lo stabilirsi di onde stazionarie. Queste vengono
a stabilirsi tra due pareti opposte dellambiente, che si comporta come una cavit risonante, in maniera
simile alla cassa armonica di uno strumento musicale. Ci accade quando le dimensioni dellambiente
sono un multiplo intero della lunghezza donda del suono. Per un ambiente di forma rettangolare di lati
A e B ed altezza H, si ha risonanza per onde, che abbiano frequenze date dalla formula seguente:
f =
r
H
Dove p, q ed r possono assumere valori interi piccoli come 0,1,2 etc., ad esempio una
stanza di dimensioni m 5 x m 9 x m 3, ha produce risonanza per le frequenze riportate nella tabella che
segue:
f(Hz)
(m)
17.4
31.4
34.9
35.9
46.9
52.3
55.2
61.0
62.8
62.9
65.2
81.7
104.7
106.1
109.3
18.0
10.0
9.0
8.7
6.7
6.0
5.7
5.1
5.0
5.0
4.8
3.8
3.0
3.0
2.9
0
1
0
1
1
0
0
1
2
0
2
2
0
0
1
1
0
2
1
2
0
1
0
0
2
1
0
0
1
0
0
0
0
0
0
1
1
1
0
1
0
1
2
2
2
F requenze di risonanza
100.0
Hz
80.0
60.0
40.0
20.0
0.0
1
9 10 11 12 13 14 15
13/24
Quanto sopra indica come le frequenze pi basse siano ampiamente rinforzate, rendendo il
suono percepito dallascoltatore molto diverso da quello prodotto dalla sorgente. Per tale ragione, al
fine di correggere le distorsioni dovute a queste risonanze nellascolto domestico, gli audiofili
inseriscono nellambiente i bass trap.
Alle frequenze pi alte si pu considerare il campo sonoro, come un campo diffuso, e
sviluppare una descrizione dellambiente sonoro in base ad un calcolo fondato su un tale assunto.
2.4
- Il Riverbero
Tr =
0,16 V
A
dove:
Tr il tempo di riverbero in secondi
V il volume dellambiente in m3
A la superficie equivalente degli elementi assorbenti (m2).
Se Si e i sono le superfici dei diversi materiali presenti e i relativi coefficienti di assorbimento, risulta :
A= S1 1 + S1 1 + Sn n
Il valore di a dipende dalle caratteristiche del materiale e varia da 0 a 1, quetultimo valore corrisponde
ad una superficie totalmente assorbente, come una finestra aperta dalla quale non si pu avere
nessuna riflessione.
La formula di Sabine in genere sufficientemente approssimata, ma pu subire notevoli scostamenti
dalla realt per ambienti molto vasti o molto assorbenti, numerose altre espressioni di Tr sono state
proposte in proposito da altri autori.
14/24
Di converso lascolto della musica richiede tempi di riverbero pi lunghi in modo che ci sia una
transizione morbida tra un suono ed il successivo.
Il tempo di riverbero ottimale dipende quindi dalluso e dalle dimensioni dellambiente come
indicato nella figura che segue.
Nella riproduzione domestica del suono, assumendo che il segnale emesso dalla sorgente
abbia le corrette caratteristiche, per avere unadeguata riproduzione necessario che lambiente in cui
il sistema di riproduzione abbia caratteristiche di assorbimento adeguate, cosa che pu ottenersi
attraverso unoculata disposizione di tappeti, tendaggi e suppellettili, ovvero opportuni sistemi correttivi
come bass trap. Queste correzioni si impongono in quanto come si visto le dimensioni dellambiente
influiscono sulla riproduzione del suono ed in particolare rendono difficile riprodurre correttamente i toni
bassi in una stanza troppo piccola.
2.6
- Mascheramento
In genere due suoni di tono differente sono facilmente discriminati e riconosciuti come suoni
di tono diverso, tuttavia ci abbastanza facile se le frequenze sono molto diverse, pi difficile se le
frequenze sono vicine, in tal caso il suono pi debole pu risultare del tutto inudibile.
Pu accadere cos che un suono a 400 Hz ed alla pressione di 60 dB interferisca, in diversa
misura, con la percezione dei suoni aventi frequenza compresa fra i 100 e i 4000 Hz. Sembra che ci
sia dovuto al fatto che un suono occupi una porzione della
membrana basale, impedendo ad altri suoni vicini di essere
elaborati dal sistema, in tal caso pi intenso il suono e pi
ampia larea della membrana occupata.
Un fenomeno simile di durata temporanea si ha
quando un suono di elevata intensit seguito, abbastanza
vicino nel tempo, da un altro pi debole, questultimo pu
non essere udito, se non trascorre un tempo sufficiente
affinch il sistema possa recuperare.
Figura 9 - Mascheramento
2.7
15/24
soglia uditiva rispetto a quella di riposo, seguito da un recupero della percezione uditiva che inizia al
cessare dell'esposizione e si completa in circa 16 ore. In presenza di rumori troppo forti il muscolo
stapediale tende a contrarsi, rendendo il timpano meno sensibile e proteggendo in tal modo l'orecchio
dall'eccessivo rumore,: questo processo chiamato riflesso stapediale.
Il riflesso stapediale entra in funzione ad intensit sonore superiori a 70-75dB, la
contrazione riflessa del muscolo stapediale e del muscolo tensore
del timpano aumentano la rigidit del sistema di trasmissione e
proteggono l'orecchio interno da stimoli troppo intensi. Questo
meccanismo per non efficace in alcune situazioni:
Adattamento in esposizioni croniche a stimoli sonori intensi
Rumori impulsivi che non lasciano il tempo necessario per
l''attuarsi del riflesso
Figura 10 Progressione
nella perdita delludito
2.8
Ascolto Binaurale
Gli esseri umani come tutti gli animali hanno la capacit di localizzare lorigine dei suoni
nello spazio, tale capacit fornita dallevoluzione risultava fondamentale per localizzare le prede e
sfuggire ai predatori, essa consente di individuare la direzione da cui un suono proviene e spesso
anche la distanza della sorgente.
Quando un suono raggiunge le orecchie sono presenti piccole differenze di intensit e di
fase tra le onde che raggiungono le due orecchie, nel caso in cui la sorgente sia di lato, posta cio a 90
o 270 gradi, vale a dire esattamente di fronte ad un orecchio, vi tra le onde percepite tra le due
orecchie una differenza di fase di circa 700 s, tale ritardo viene percepito come differenza di fase fra le
due orecchie rispetto alla stessa forma d'onda.
E inoltre presente una live differenza di intensit, dovuta al fatto che una delle due orecchie
in ombra rispetto allaltra, a causa dellostacolo costituito dalla testa. Le differenze sono piccole fino a
poco pi di 1000 Hz ( =3,40m), ma aumentano notevolmente oltre questa soglia fino ad arrivare a uno
sbalzo di quasi 20 dB sulle alte frequenze. In tal modo il sistema percettivo pu facilmente localizzare
la posizione di una sorgente che emette alte frequenze.
Leffetto ombra molto efficace per onde di alta frequenza (e bassa lunghezza d'onda) per
le quali l'ostacolo rappresentato dalla testa dell'ascoltatore quasi insormontabile e determina un
significativo decremento dell'energia sonora (intensit) che arriva all'orecchio pi lontano
dell'ascoltatore
Leffetto fase efficace, invece, per onde di bassa frequenza (ed elevata lunghezza d'onda)
per le quali l'ostacolo rappresentato dalla testa dell'ascoltatore facilmente aggirabile.
La riproduzione stereo cerca, attraverso questi effetti di ricreare attraverso piccoli ritardi e
differenze di intensit tra i suoni percepiti, di dare allorecchio una sensazione di spazialit della
sorgente.
16/24
2.9
Effetto Haas
Quando in un ambiente chiuso viene emesso un suono, saremo raggiunti prima di tutto dal
segnale proveniente direttamente dalla sorgente e in un secondo momento dalle riflessioni del segnale
stesso sulle pareti della stanza. Questo ritardo dovuto al fatto che il suono riflesso compie un
percorso pi lungo del segnale diretto. Se i due segnali arrivano con un piccolo ritardo l'uno dall'altro,
viene percepito dal cervello un unico suono proveniente da una sola direzione. La direzione individuata
dal cervello come quella di provenienza del suono quella dell'onda che arriva per prima (questo vale
anche se l'intensit della seconda onda maggiore della prima) e per questo motivo questo effetto
prende anche il nome di effetto di precedenza. Fin quando il segnale diretto e quello riflesso
presentano un ritardo massimo di 35 ms, linsieme viene percepito come un segnale unico, questo
intervallo temporale viene definito come zona di Haas: [0 - 35ms]
Quando il ritardo fra i segnali eccede i limiti zona di Haas lascoltatore avverte due segnali
distinti come effetto eco.
Per tale ragione, in ambienti di grosse dimensioni, necessario ritardare opportunamente
lemissione del segnale dagli altoparlante pi distanti, per impedire che questo raggiunga lascoltatore
lontano prima del segnale diretto, impedendo lindividuazione della sorgente. Diversamente in un
auditorium accadrebbe che lascoltatore a causa a causa delleffetto precedenza, finirebbe per
individuare come sorgente laltoparlante piuttosto che loratore.
In tali ipotesi una altoparlante alla distanza di 20 m dal palco sorgente richiede un ritardo di
20/340 =58 ms, inoltre necessario che laltoparlante produca un suono di 10 dB pi elevato di quello
delloratore per dare lillusione di provenire dalloratore.
2.10
Distorsione
distorsione armonica;
distorsione d'intermodulazione
La prima dovuta alla introduzione nel segnale riprodotto di un suono spurio prodotto dal
sistema di riproduzione, che sommandosi al segnale originario ne distorce il contenuto in frequenza. La
distorsione Armonica Totale (THD - Total Harmonic Distorsion) la grandezza che misura, appunto,
l'introduzione di un rumore ad opera di un dispositivo su un segnale audio che transita al suo interno.
La distorsione di intermodulazione, invece, una distorsione che si aggiunge a quella
armonica, nel caso di dispositivo non lineare, allorch il segnale d'ingresso costituito da un segnale
non sinusoidale, ovvero, quando si hanno pi ingressi contemporanei diversi.
In questi casi, infatti, oltre alle armoniche dovute alla non linearit del componente, in uscita
si hanno anche altri termini, chiamati prodotti di intermodulazione le cui frequenze sono combinazioni
lineari delle frequenze presenti nel segnale o nei segnali d'ingresso.
In teoria un sistema perfettamente lineare dovrebbe riprodurre le onde in ingresso senza
alterazioni se non di ampiezza, diversamente ciascun sistema affetto da una sia pur limitata
distorsione, la distorsione totale viene misurata attraverso le distorsioni delle diverse armoniche,
ottenute raffrontando i valori efficaci (rms) dei segnali originali e di quelli dei segnali riprodotti, pertanto
la THD pu esprimersi come:
THD =
[( 1
armonica)2 + ( 2a armonica)2 +
3a ar....)2 ......
17/24
Il THD tuttavia rappresenta una misura alquanto grezza della distorsione in quanto, sistemi
di riproduzione aventi lo stesso valore di THD possono riprodurre il suono in maniera nettamente
diversa luno dallaltro.
I sistemi a transistor inducono inoltre un
altro tipo di distorsione dovuto allaccendersi ed
allo spegnersi successivo dei transistor al
passaggio del segnale che per sua natura
alternato, considerato che la tensione positiva del
segnale fornita da un transistor NPN, mentre
quello PNP eroga quella negativa. Questi
dispositivi presentano tempi di commutazione finiti; esiste quindi il problema di raccordare fra di loro la
fine dellerogazione di corrente da parte di un transistor con linizio dellerogazione da parte dellaltro. In
classe A si cerca di eliminare il problema facendo circolare nei transistor comunque una corrente sia
pur minima, nella classe AB si cerca di ridurre il problema adottando delle soluzioni di compromesso.
Il Microfono
Sfrutta la propriet di alcune materie plastiche a base di fluoroderivati del carbonio di polarizzarsi elettricamente
per riscaldamento a 100-300 C, fino al punto di rammollimento e di raffreddarsi all'interno di un elevato campo
elettrico. Tale materiale funziona da strato di dielettrico M di un condensatore (con un'intercapedine I di aria).
Funziona quindi come un microfono a condensatore, con il vantaggio di non avere bisogno di tensione continua di
polarizzazione, ha per una sensibilit assai bassa, con elevata impedenza di uscita, il che ha posto problemi di
amplificazione, poi risolti con amplificatori a transistori.
19/24
Una risposta in frequenza piatta stato l'obiettivo principale dei produttori microfono per gli
ultimi tre o quattro decenni. Negli anni Cinquanta, i microfoni erano di cos scarsa qualit che i
produttori di console hanno iniziato ad aggiungere equalizzatori a ciascun ingresso per compensare le
distorsioni. Questo sforzo ha dato i suoi frutti al punto che la maggior parte dei microfoni professionali
ora presentano una caratteristica sensibilmente piatta, almeno per i suoni provenienti dal davanti.
Problemi nella risposta in frequenza sono per lo pi incontrati con i suoni provenienti da
dietro il microfono.
I microfoni producono una piccola quantit di corrente, per essere utile per la registrazione o
ad altri processi elettronici, il segnale deve essere amplificato di un fattore di pi di mille. Qualsiasi
rumore elettrico prodotto dal microfono sar amplificato, quindi, anche una piccola quantit di rumore
appare intollerabili. I microfoni dinamici sono essenzialmente privi di rumore, ma il circuito elettronico
integrato nei tipi a condensatore una fonte potenziale di problemi, e devono essere attentamente
progettati e costruiti delle parti critiche. Il rumore comprende inoltre lingresso indesiderato di vibrazioni
meccaniche attraverso il corpo del microfono, pertanto modelli molto sensibili richiedono supporti
ammortizzati. La fonte pi comune di rumore associato con i microfoni il filo che collega il microfono,
un preamplificatore microfonico molto simile ad un ricevitore radio, perci al cavo deve essere
impedito di diventare un'antenna. La tecnica di base di circondare i fili che portano la corrente e dal
microfono con uno schermo metallico flessibile.
In un microfono, qualunque sia la tecnologia costruttiva, troviamo un diaframma vibrante ed
un congegno di conversione delle vibrazioni in segnale elettrico. I principi di funzionamento fanno capo
alle teorie della meccanica delle vibrazioni e dellelettromagnetismo.
In genere un microfono non riceve solo i segnali che provengono da aree in asse con lo
stesso, ma recepiscono anche con minore o maggiore intensit segnali con origine posta
obliquamente. Si definisce pertanto direttivit del microfono la capacit di recepire segnali sonori da
ogni direzione o di discriminare fra le diverse direzioni di origine avendo una risposta selettiva rispetto
ad esse. Questa caratteristica del microfono viene solitamente graficizzata in un diagramma polare, in
tale rappresentazione un microfono omnidirezionale presenterebbe un diagramma circolare, un
microfono unidirezionale avrebbe un diagramma cardoide, mentre sarebbe bilobato quello di un
microfono bidirezionale. Spesso possibile reperire microfoni con capsule intercambiabili, per
rispondere alle diverse esigenze di ambiente e di riproduzione.
Una caratteristica, quindi, importantissima dei microfoni la loro capacit di captare o
meno un suono proveniente da una certa direzione rispetto al loro orientamento.
Questa caratteristica gioca un ruolo fondamentale nelle tecniche di
nella decisione di quali e quanti microfoni usare e dove posizionarli. Per
registrazione, cio
descrivere questa
20/24
caratteristica, si usano i diagrammi polari, che sono dei grafici che riportano la sensibilit del microfono
a seconda della direzione da cui il suono proviene rispetto allasse del diaframma.
Le configurazioni possono essere:
a) Omnidirezionale riprende in tutte le direzioni allo stesso modo e con la stessa fedelt.
Ideale per riprese dambiente.
b) Bidirezionale - in questo caso il microfono in grado di captare al meglio i suoni provenienti
sia da dietro che da davanti ma risulta poco sensibile ai suoni provenienti dalle direzioni
laterali
c) Cardioide il nome deriva dalla linea a forma di cuore del diagramma. In questo caso i
suoni provenienti da dietro il microfono non vengono captati. Ideale per riprese in cui si
voglia riprendere una sorgente sola, in mezzo a pi strumenti.
d) Super-cardioide come il diagramma cardioide ma con caratteristiche di direzionalit
accentuate. Tuttavia per stringere il diagramma anteriore bisogna accettare l'insorgenza di
un piccolo lobo posteriore. Ci implica un leggero aumento della sensibilit ai suoni
provenienti da dietro al microfono.
e) Iper-cardioide come il super cardioide ma con caratteristiche di direzionalit ancora
accentuate. Da notare la presenza ancora maggiore del diagramma cardioide posteriore
f) Shot-gun cosiddetto microfono a fucile, sfrutta il principio della riflessione per captare
solo il suono della sorgente verso cui puntato, anche a grande distanza. Il suo
diagramma fortemente direzionale.
Nellangolo di ricezione utile il microfono non ha un comportamento uguale a tutte le
frequenze, e sopra i 5 Khz di solito la riproduzione si presenta problematica, in quanto le dimensioni del
microfono a quelle frequenze appaiono comparabili con la lunghezza dellonda sonora, e pertanto lo
stesso microfono costituisce un ostacolo alla propagazione del suono, producendo fenomeni di
riflessione e rifrazione che distorcono il segnale. Una riproduzione pi fedele pu aversi allora con
microfoni di pi ridotte dimensioni, si trovano infatti in commercio microfoni del diametro di 1/8,
costruiti appunto per il rilievo di segnali ad alta frequenza.
21/24