Nel 2000 mi trovavo in assistenza e in viaggio di "speranza" in un'ospedale di
Milano, avevo saputo da pochissimo che il tumore di mio padre era incurabile, dopo il ricovero in ospedale fui buttato fuori dal reparto perch orario non di visite, e seduto su una panca nel corridoio meditavo sull'uragano che era piombato addosso; dopo un p di tempo mi si avvicin un frate molto anziano, mai visto prima, e senza se e senza ma, mi spar addosso la seguente frase: "ricordati che ognuno ha la propria croce proporzionata alle proprie spalle , il cielo s il peso che pu sopportare." ..pensiero sulla sfortuna.. molte volte si parla di sfortuna, quando non riusciamo (vuoi per il caso o qualche evento fortuito, vuoi per nostri errori ) a raggiungere una meta che ci eravamo prefissi.. dimenticando spesso che pi importante il "viaggio" per arrivare che la stessa meta.. mettersi in viaggio ovvero camminare, ma, " cu camina truoppica" (chi cammina inciampa) "e cu truoppica s'addinoccia" (e chi inciampa si inginocchia) "uominu ranni, non cu nun cari, ma cu si risusi" ( grande uomo non colui non cade mai, ma quello che pur cadendo riesce a rialzarsi.) quindi non perdetevi d'animo che, in quel gioco chiamato vita, la "salita" (sfortuna, difficolt) di solito serve a sedersi in cima e vedere un panorama dall'alto..