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LA NARRATIVA DEL 900

David Nicoletti VM

Il secolo dei realismi


Anni 40 Anni 60: Realismo critico
Anni 30: Surrealismo

Neoavanguardie

1939-1960: C. E. Gadda
1926: Solaria

20/30

40
80

50
90

Postmoderno

60

70

1919 La Ronda 1940-1950: Neorealismo


Noir
Anni 30: Realismo

GLI ANNI 20 E 30

Il primo dopoguerra vede da una parte un


rilancio della narrativa (con lesigenza di
un nuovo tipo di romanzo) dallaltra un
ritorno allordine rappresentato dalla
rivista romana La Ronda;
Durante il ventennio fascista la produzione
letteraria conosce una fioritura notevole e si
affacciano sul panorama molte figure
significative anche per la letteratura della
seconda parte di secolo (Moravia; Montale).

DALLE AVANGUARDIE ALLA RONDA

La poetica delle avanguardie venne


rifiutata dalla rivista romana La
Ronda che, pubblicata tra il 1919 e il
1923, alludeva proprio alla ronda
militare auspicando un rientro nelle fila
del mondo letterario. Venne proposto
una sorta di classicismo i cui modelli
erano Manzoni e il Leopardi della
Operette Morali, cercando un perfetto
equilibro formale.

Non sembrer un paradosso se diciamo che dai classici per i quali,


come per noi l'arte non aveva altro scopo che il diletto, abbiamo
imparato ad essere uomini prima che letterati. Il
vocaboloumanitlo vorremmo scrivere nobilmente con l'H, come
lo si scriveva ai tempi del Machiavelli, perch s'intendesse il preciso
senso che noi diamo a questa parola (...). Abbiamo poca simpatia
per questa letteratura diparvenusche si illudono di essere bravi
scherzando col mestiere e giocando la loro fortuna su dieci termini o
modi non consueti quando l'ereditariet e la familiarit del
linguaggio sono le sole ricchezze di cui pu far pompa uno scrittore
decente (...).
Ci sostiene la sicurezza di avere un modo nostro di leggere e di
rimettere in vita ci che sembra morto. Il nostro classicismo
metaforico e a doppio fondo. Seguitare a servirci con fiducia di uno
stile definito non vorr dire per noi altro che realizzare delle nuove

I RONDISTI

Vincenzo Caldarelli, le sue opere sono


un misto di prosa e poesia, chiarezza
classica sul modello leopardiano;
Riccardo Bacchelli, autore di romanzi
storici da un forte epos popolaresco;
Antonio Baldini e Bruno Barilli

LE INNOVAZIONI DEL REALISMO

Massimo Bontempelli: in polemica con il


verismo ottocentesco sviluppa il realismo
magico , romanzi in cui il realismo borghese
avvolto in unatmosfera magica, descrive
lirruzione dellassurdo della realt quotidiana;
Corrado Alvaro riprende invece la lezione
verista e, nel romanzo Gente in Aspromonte
(1930) fonde realismo e lirismo introducendo
toni mitici e magici esprimendo una nostalgia
per la terra natale.

LA RIVISTA SOLARIA

Nasce a Firenze nel 1926


Si propone di aprire la letteratura
italiana a una coscienza letteraria
europea e cosmopolita
Culto delleleganza formale e implicito
disimpegno nei confronti del regime
Fece conoscere molti autori stranieri
(Proust, Joyce, Eliot) e italiani (Svevo,
Tozzi)
Forte ricerca narrativa

GLI ANNI 30: SURREALISMO

Erede delle esperienze futuriste, si


ispira a un immaginario fantastico;
Possono rientrare in questo filone le
ultime opere di Pirandello;
Tommaso Landolfi: la vita narrata si
deforma in immagini scomposte e
irreali;
Dino Buzzati: ambientazioni
fantastiche, in luoghi e tempi
imprecisati.

GLI ANNI 30: IL REALISMO

Realismo privo di caratteristiche


magiche.
Temi principali sono il mondo contadino
e operaio.
Ignazio Silone: illustra la vita dei
contadini e la loro lotta in un mondo
senza speranza contro la terra arida e i
soprusi dei ricchi e una prospettiva
meno ideologica e pi etica.

CARLO EMILIO GADDA: SPERIMENTALISMO


LINGUISTICO
nato a Milano quattordici giorni avanti la
caduta del Ministero Giolitti, del primo. [...]
Vive nella capitale della Repubblica a
quattordici chilometri dal centro,
in una casa di civile abitazione, confortato
nottetempo dagli ululati dei lupi
e lungo tutto il giorno dai guaiti di
copiosissima prole,
non sua, ma egualmente cara e benedetta.
Che cosa fai tutto il giorno?gli chiedono le
persone indaffarate:
non ti muovi mai?No: non mi muovo.

VITA E OPERE

Nasce a Milano nel 1893


Fu rapito e deportato durante la Prima guerra Mondiale
Esercit la professione di ingegnere elettrotecnico
Altern la scrittura alla sua professione scrivendo in
Solaria e altre riviste
Nel 1936 inizi a scrivere La cognizione del dolore
che venne pubblicato incompleto nel 39
Si trasferisce a Firenze dove inizia a scrivere Quer
pasticciaccio brutto de via Merulana
Le ultime produzioni di Gadda sono saggistiche
Muore nel 1973

PRINCIPALI ASPETTI DELLA POETICA

Intersezione di cultura letteraria e tecnico-scientifica,


precisione tecnica dei vocaboli.
La realt come un gomitolo, un groviglio e lo scrittore
deve solo parlare della complessit del reale.
Il dolore lelemento unificante e decisivo della
complessit del reale.
Ne deriva una narrazione frammentata e ricca di
digressioni (anche di carattere critico-letterario).
Non importante concentrarsi su un singolo evento, su
una singola azione, ma sulla rete di azioni, per questo
prevale laccavallarsi di fenomeni ed eventi che porta
spesso a esiti narrativi non-finiti.

PRINCIPALI ASPETTI LINGUISTICI

A una poetica del genere non pu che derivare una


lingua multiforme e variegata.
Domina il pastiche letterario, ovvero una lingua
composta da: dialetti (lombardo e romano
soprattutto), lingue straniere, latinismi, arcaismi,
tecnicismi, neologismo.
Dal punto di vista stilistico: lenumerazione,
liperbole, la metafora, la metonimia, lallusione, il
mascheramento e lironia.
In generale scrittore barocco, utilizzo spastico
della lingua.

INCIPIT DELLA COGNIZIONE DEL


DOLORE
In quegli anni, tra il 1925 e il 1933, le leggi del Maradagl,
che paese di non molte risorse, davano facolt ai
proprietari di campagna d'aderire o di non aderire alle
associazioni provinciali di vigilanza per la notte - (Nistitos
provinciales de vigilancia para la noche); e ci in
considerazione del fatto che essi gi sottostavano a balzelli
ed erano obbligati a contributi molteplici, il cui globale
ammontare, in alcuni casi, raggiungeva e financo superava
il valsente del poco banzavis che la propriet rustica arriva
a fruttare, Cerere e Pale assenziendo, ogni anno bisestile:
cio nell'anno su quattro in cui non si sia verificata siccit,
non pioggia persistente alle semine ed ai raccolti, e non abbi
avuto passo tutta la carovana delle malattie.

LA COGNIZIONE DEL DOLORE

La cognizione del dolore ambientato in un


immaginario paese sudamericano, il Maradagl, che
presenta impressionanti affinit con la Brianza, sia
fisicamente che socialmente. Il protagonista, don
Gonzalo Pirobutirro dEltino, rabbioso verso un mondo
intriso di volgarit, di opportunismo e di ipocrisia volta
ad approfittare della generosit della madre, che egli
vorrebbe proteggere dalla sua stessa bont e che
invece continua a offendere in maniera crudele.
Sotto le spoglie del Maradagl c lItalia del nord
appena uscita dalla prima guerra mondiale. Il
travestimento avvenne per non incorrere nella censura.

EROS E PRIAPO

Agli anni della Seconda guerra mondiale risale Eros e


Priapo, un pamphlet che egli stesso defin a
carattere irruente e redatto con estrema libert di
linguaggio.
Il titolo esprime il suo giudizio sullintera vicenda
fascista. Il termine eros rimanda alle pulsioni erotiche
che avrebbero guidato Mussolini, provocando, allo
stesso tempo la morte delle pulsioni vitali della
Nazione. Priapo, il dio latino raffigurato con un grande
fallo, sta a ricordare lassurda esibizione di virilit che
caratterizzava le azioni del Duce.

decise di seguire la corrente

Dialetto romagnolo

Questo qui, Madonna bona!, non avea manco finito di


imparucchiare quattro sue scolaresche certezze, che son
qua m son qua m, a f tutt m a f tutt m. Venuto
dalla pi sciapita semplicit, parolaio da raduno
communitosi del pi misero bagaglio di frasi fatte, tolse
ecco a discendere secondo fiume dietro al numero: a
sbraitare, a minacciare i fochi ne pagliai, a concitare ed
esagitare legenti: e pervenne infine, dopo le sovvenzioni
del capitale e dopo una carriera da spergiuro, a depositare
in ctedra il suo deretano di Pirgopolinice smargiasso,
addoppiato di pallore giacomo-giacomo, cio sulla
cadrga di Presidente del Conziglio in bombetta e guanti
giallo canarino.
Il miles gloriosus di Plauto
che ha il pallore da vigliacchio

NEOREALISMO (1940-1950)

Alla letteratura dei buoni sentimenti, cara al regime


fascista, di contrapponeva un nuovo modo espressivo e
una nuova realt sociale: la plebe contadina del Sud e il
mondo operaio del Nord.
Il mito dellAmerica data dalla traduzione di opere
americane (Steinbeck, Melville, Calwell)
Atteggiamento critico nei confronti dellItalia fascista,
infatti aderirono al Neorealismo soprattutto esponenti
del Partito Comunista, che consideravano la letteratura
come strumento di denuncia e di impegno sociale.
I temi sono quelli della guerra, della Resistenza e della
condizione degli emarginati negli anni del fascimo.

PRINCIPALI ESPONENTI

Elio Vittorini, credeva che la cultura fosse lunica forza capace


di costruire un mondo pi giusto e pi umano. La sua narrativa
ruota attorno al tema del viaggio, metafora esistenziale del
processo conoscitivo. Opere principali: Il garofano rosso;
Conversazioni in Sicilia; Uomini o No.
Cesare Pavese, morto suicida, narratore nostalgico, ha cercato
di conciliare la necessit tutta civile del rispetto umano con una
drammatica coscienza di corruzione, da cui quasi niente riesce a
salvarsi. Temi della sua narrativa: la rivelazione mitica
delladolescenza, il faticoso e doloroso dovere della vita
collettiva, il desiderio di annientamento. Opere principali: La
bella estate; La luna e i fal; Il mestiere di vivere.
Beppe Fenoglio ha espresso un realismo eroico e insieme
etico. Da ricordare soprattutto Il partigiano Johnny.

IL REALISMO CRITICO

Il lavoro di alcuni scrittori va oltre la nozione


pur ampia di neorealismo ed pi
opportunamente collocabile in una sorta di
realismo critico, categoria narrativa in cui
si tende, oltre che a rappresentare,
soprattutto a indagare le forme della realt.
Esponenti di questa corrente: Moravia,
Brancati, Sciascia, Tomasi di Lampedusa,
Primo Levi e, in un certa misura, Pasolini.

ALBERTO MORAVIA
Alberto Pincherle nacque a Roma nel 1907.
Da piccolo soffr di tubercolosi ossea, questo
lo costrinse a lunghi ricoveri dove lesse
molto (Dostoevskij, Rimbaud, Shakespeare,
Goldoni, Molire)
Nel 1927 si trasfer a Roma, dove lavor
come giornalista.
Fu legato alla scrittrice Elsa Morante, poi a
Dacia Maraini .
Mor a Roma nel 1990.

LE OPERE

Le sue opere possono essere divise in tre gruppi: il filone


esistenziale-critico, il filone di formazione e il filone romano.
La sua carriera inizia con Gli indifferenti, pubblicata nel 1929,
in cui si descrive un salotto borghese.
Dal 1929 fino al 1940 ci sar una pausa data dal rapporto
conflittuale con il fascismo.
Del 1944 Agostino primo romanzo di formazione.
Nel 1947 ha inizio la fase romana.
Nel 1960 pubblica La Noia romanzo esistenzialista sulla falsit
della vita borghese.
Nei suoi romanzi Moravia utilizza due strumenti per descrivere
la borghesia: da una parte il marxismo, dallaltra la psicanalisi.

LINGUA E STILE

Il suo stile molto semplice e sobrio.


Risulta privo di qualsiasi bagaglio
verboso.
La sua lingua la stessa del mondo che
va a criticare: la lingua dellitaliano
medio-borghese. Una lingua
normale, neutra, a volte aspra.

GLI INDIFFERENTI

Si concentra solamente su 5 personaggi: la vedova


Mariagrazia ha due figli, Carla e Michele. Per far fronte
alla noia che Carla prova finir per sposare Leo, lamante
della madre. Michele, dopo alcuni tentativi di eliminare
Leo, finir per diventare lamante di Lisa
Il romanzo vuole denunciare la categoria degli
indifferenti, tipici personaggi dellet contemporanea.
Presenza del darwinismo sociale: chi non si adegua con
cinismo alle regole della vita costretto a rinchiudersi
nella propria immobilit interiore.
Spietata critica della borghesia italiana.
Forma quasi teatrale: descrizione della scena e dialoghi.

Era la prima volta che Mariagrazia si abbandonava a tali violenze; allora


avvenne un fatto impreveduto; Carla che durante queste scene si era
sempre taciuta protest: "Io vorrei sapere una cosa" incominci; le parole
e il tono si sforzavano di parer calmi, ma le contrazioni del volto puerile,
un certo rossore, e la durezza inconsueta degli occhi rivelavano un'ira
profonda; "vorrei sapere, mamma, se tu ti accorgi di quello che dici...
questo solo vorrei sapere."
La madre la guard come si guarda un fenomeno vivente: "Ah questa
nuova!... ora non sar pi neppur libera di parlare."
"Vorrei sapere" insistette Carla, e la voce era gi pi alta, vibrava, un
tremito era su quelle labbra; "se tutto questo dovrebbe essere
permesso..." chin un poco la grossa testa e fiss la madre negli occhi,
stranamente, di sotto in su.
Per un istante ci fu silenzio; quei tre si guardavano involto, stupiti e
incomprensivi; forse soltanto Leo ebbe in quel momento una vaga
percezione dello stato d'animo di Carla; per guardar meglio la madre ella
si era messa un po' di fianco alla tavola, stava come rannicchiata nella
sedia dallo schienale troppo alto, le spalle magre parevano pi strette, la
testa pi grossa... sembrava che si preparasse a saltare. "Una piccola
furia," egli pens osservandola: "ora si slancia contro Mariagrazia e le
lacera la faccia con le unghie." Ma queste catastrofiche previsioni non
dovevano avverarsi; Carla non fece che alzare la testa;

"Questo vorrei sapere" ripet, "e se sia possibile continuare cos, tutti i
giorni, con questa noia, e non cambiare mai e non lasciar mai queste
miserie e compiacerci di tutte le stupidit che ci passano per la testa, e
discutere e litigarci sempre per le stesse ragioni e non staccarci mai da
terra, neppure di tanto" ella alz la palma della mano sulla tavola, gli
occhi adirati le si empivano di lagrime, tremava; "ora" ella soggiunse
raddrizzandosi del tutto, "vorrei sapere da te se tutto questo bello... tu
non te ne accorgi... ma dovresti vederti in uno specchio mentre parli,
mentre discuti, allora ti vergogneresti di te stessa e capiresti fino a che
punto si possa arrivare con la noia e con la stanchezza e quanto si possa
desiderare una nuova vita completamente differente da questa..."
tacque e un po' rossa in volto e lacrimosa, senza neppure sapere quel
che facesse si serv dal piatto che la cameriera le porgeva.

GLI ALTRI ROMANZI

Agostino (1944) parla delliniziazione


sessuale di un ragazzino che in
vacanza con la madre ha un traumatico
incontro con la sfera sessuale.
La noia (1960) riprende i temi
esistenziali di Sartre, e rappresenta
ancora una volta la vuotezza delle
strutture borghesi.

ALTRI REALISTI CRITICI

Leonardo Sciascia, scrittore di grande impegno


civile e politico, propone una narrativa limpida e
distaccata, in una sorta di pessimistico, lucido
razionalismo.
Primo Levi racconta con scrittura piana e
distaccata lorrore del lager nazista dando
unaltissima testimonianza morale e poetica
dellolocausto.
Tomasi di Lampedusa ha scritto il romanzo
storico Il gattopardo, che attraverso le vicende
siciliane indaga il carattere degli italiani.

PIER PAOLO PASOLINI

Egli intese la letteratura come un modello per


capire la realt fuori da ogni astrazione
intellettualistica. Fu uno dei pochi scrittori del
secolo a interpretare con coraggio e dignit il
dovere civile dellindignazione.
I suoi temi sono quelli di denuncia del
sottoproletariato romano. Egli aderisce a una
visione marxista della societ, anche se con punte
di moralismo cattolico.
Romanzi pi importanti: Ragazzi di strada, Una
vita violenta, Petrolio.

NEOAVANGUARDIA

La neoavanguardia affermava linadeguatezza


e la crisi dellultimo neorealismo. Suo punto di
riferimento ideale sono le avanguardie
storiche, sia per lo stimolo da esse esercitato
nel primo Novecento sia per la nuova
concezione di rapporto dinamico e
coinvolgente con il pubblico. Il Gruppo 63
affida alla sperimentazione linguistica una
nuova funzione sovvertitrice della razionalit
borghese.

ELSA MORANTE

Il successo letterario arriv nel 1948 con Menzogna e


Sortilegio.
Nel 1957 il suo secondo romanzo Lisola di Arturo le valse il
premio strega. Il romanzo era incentrato sulla difficile esistenza
di un ragazzo, ofgano della madre e affascinato da un padre
misterioso e inafferrabile.
Ma sicuramente pi noto La Storia del 1974, in cui si narra la
storia miserevole di una maestra elementare calabrese che
vive con il figlio Nino e un altro figlio, Useppe, avuto da un
soldato tedesco.
La sua narrativa, di timbro realistico e pur immersa in un
leggero e sfolgorante bisogno di meraviglioso, in qualcosa di
antico e mitico, ne fa figura di assoluto spicco nella letteratura
del Novecento.

IL POSTMODERNO

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