Le donne sole hanno spalle larghe e bicipiti scolpiti.

Sollevano fardelli di bottiglie d’acqua da due

litri come fossero fuscelli, danno di sega e martello come carpentieri, interrano piante con foga.
Le donne sole non chiedono aiuto per fare una manovra difficile, si destreggiano nel traffico con
la velocità e la perizia di un pilota di formula uno.
Le donne sole dormono poco, comunque meno di quanto si dovrebbe. L’alba è il loro crocevia
temporale: o si va a letto, o ci si leva.
Le donne sole guardano l’astro che sorge libero e giocondo, e pensano alle bollette, ai figli, agli
appuntamenti imprescindibili.
Le donne sole non sono svenevoli mammolette che bramano una spalla alla quale (almeno)
appoggiarsi.
Sono brusche, spicce, cazzute.
E se son donne sole di ritorno, per favore, moltiplicate il tutto per cento.