Vive un'infanzia senza ombre, se non quelle che la sua fantasia bizzarra trasforma, di notte, in orchi e vampiri. Nel 1984 nasce a nuova vita: smette di mangiare carni per empatica compassione, rompe il patto con il Dio della sua tradizione familiare e conosce la sua futura moglie. Meglio sarebbe non essere mai nati, ripete spesso. Il 24 gennaio del 1990 sua madre decide di impartirgli l'ultimo memorabile insegnamento: nella mia fine il tuo inizio. Nel mercoled delle ceneri del 1998 si inginocchia nuovamente, e prega un Dio sconosciuto: per la prima volta comprende il senso della parola "amen". Quando la sera osserva sua figlia, raccolta in un sonno finalmente sereno, e pensa a sua madre, ai suoi alunni, al vino, alla poesia di Char, alle canzoni di Nick Cave e all'Inter, benedice e s, in fondo, altissimo, non onnipotente buon Signore, grazie. (Scritta all'interno di un seminario con Domenico Notari (che ringrazio), tenutosi il 23 settembre al Liceo Classico "P. Giannone")