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Giuseppe Colombo i il tipo d’uomo Gesit Crist che coe- ¢ quindi sactifica se LAr. 10 ff 33h- SAS 3. Il sacramento del matrimonio 3.1. La relazione det sacraments all’encaristia Per la sua origine dall'eucuristia, la vita della Chiesa si & logica- mente e sempre piti chiaramente determinata come vita in funzione dell’eucaristia, alimentata — letteralmente — dall'eucaristia, Risulta in particolare, dai sacramenti, che la Chiesa ha sempre riconosciuto come le sue istituzioni privilegiate. Pet quanto arduo riesca rico struire lorigine ¢ l'evoluzione sul piano storico, emerge perd in modo incontestabile un orientamento inteso ad ordinare i sacr: menti in funzione dell’eucaristia. Alcuni dati risiltano chiaramente dimostrativi‘in questo senso. 7 Innanai tutto il battesimo. Di origine precristiana, viene assunto ¢ fatto proprio dalla Chiesa®, ma come declassato a momento intro- duttivo — insieme con la consignatio — dell'iniziazione cristiana, che si compie con Peucaristia. Lleucaristia & infatti il rito caratteriz- zante della comuniti cristiana, caratterizzante perché propriamente costitutivo, Nello stesso senso poi, emerge immediatamente la tendenza, che trova immediata soddisfazione, a riservare leucaristia a chi ha, come ministero, la responsabilita di guida nella comuniti cristiana. Vi in 6, Clr, Me 28,19; Me 16,14-16, Aiea ii St nee 1 sacramento del matrimonio guesta tendenza, un duplice aspetto da rilevare: da un lato, la presa | —~di-coscienze che la-celebrazione dell’eucaristia—postula—un~carisora” patticolare, quello — si esplicitera — conferito dal sacramento del- Pordine nei suoi vari gradi; e, dall’altro, la presa di coscienza che il servizio eminente, e quindi da riservare a chi ha la responsabilita pid’ 4 alta nella comunita cristiana, @ quello che si riferisce pit immediata- mente all'eucaristia Infine, sempre nello stesso senso, lorganizzazione della disci- plina penitenziale che si esprime nel sacramento della penitenza. B noto che presto si istituisce come esclusione dall’eucaristia, nel senso ghe colui che si é riconosciuto colpevole, cot ha confessato di avere peccato, viene escluso dalla ~partecipazione all’eucaristia fino al compimento di una congrua penitenza; per cui l’assoluzione viene concessa con la riammissione all’eucaristia. Leucaristia risulta cosi il centro, non solo coordinatore ma — si dovrebbe dire — propulsore di tutti i sacramenti. Ci sembra questa, una constatazione inoppugnabile, anche se, allo stato attuale, le teologia non @ in grado di evidenziare con pari chiarezza, il rapporto con Peucaristia dei due sacramenti che restano: lolio desli infermi ¢ il matrimonio’. La difficolta infatti, ¢ anche la eventuale impossibilita, di evidepziare al livello della feno-_ menologia delle istituzioni, la rélazione ‘con l'eucatistia, won pud costituire una negazione di questo rapporto, se esso @ di carattere strutturale, cio® deriva dalla natura della isticiizi Per questo la teologia prima e poi Jo stesso magistero della Chiesa® ha potuto affermare la telazione con l’eucaristia di tutti i sacramenti, compresi Polio. degli infermi e il matrimonio, anche @ prescindere dalla rilevanzafenomenologica di questo rapporto. Per quanto riguarda, in particolare, il sacramento del matri- monio, la sua relazione con l'eucaristia, difficilmente poteva emer gere al livello delle istituzioni. Innanzi tutto perché il_matrimonig non @ un’istituzione specificamente cristiana: esiste infatti, anche ptima ¢ anche fuori del cristianesimo. Ma, soprattutto, per la sua 7. Tutavie «fin dai primi secoli della Chiess, Ie celebrazione eucarstica {veniva] conside- rata come il naturale coatesto del matrimoniow: E, Scrmuneseecex, I! matvinoni mento (tr. it), Milano 1963, 46. 8, Chr, il Decreto sull'eucatistia emanato dal Concilio di Trento: DS 1639, Giuseppe Colombo natura, in quanto, al di Ja di tutte le convenzioni ¢ le usanze sto- riche, il matrimonio si consuma e quindi sembra esaurirsi nell’u- nione dei due coniugi, in autentica liberta di reciproca adesione totale e definitiva. Ogni interferenza e ogni riferimento ad extra appare quindi, se non superfluo, solo accessorio € obiettivamente escluso. a Di fatto, neppure la riflessione tedlogica che porté alla esplicita- zione del valore sacramentale del matrimonio, risulte incentrata sul- Veucaristia. Ha attinto invecee-si é alimentata direttamente ai testi biblici riguardanti il matrimonio, Di essi il Concilio di Trento, defi- nendo che il matrimonio @ un sacramento”, ha citato, in particolare Gn 2.23ss. (la pagina che descrive Ja creazione della donna ¢ la sua presentazione all'uomo), M¢_19,6 (la dichiarazione di Gest in risposta ai farisei sul probleifia della possibilita di sciogliere iT matri- monio), Ef 5,23ss. (il testo piti elevato riguardante il senso del matri- monio cristiano). A questi testi !"esegesi moderna ama aggiungere il filone dei testi_profetici in cui, per esprimere J'alleanza fra Dio e il suo popolo, viene usato come analogia, i] matrimonio. Evidentemente le due strade che portano a chiarire il valore | sacramentale del matrimonio — quella teologica della _relazione alPeucatistia e quella esegetica dei testi biblici — devono necessaria- mente confluire, per cut alla teologia non resta, dopo averle indicate, che evidenziarne la coincidenza. 3.2. La rivelazione biblica del matrimonio! Raccogliendo in sintesi i risultati dell’segesi, e quindi rimas\- dando alle opere specializzate per l’analisi, risulta innanzi tutto che il matrimonio non fu un fatzo pacifico per le prime comuniti cristiane, ma costitul un problema. Il problema si poneva formalmente in questi termini: & compatibile lo stato matrimoniale con la profes- sione cristiana? a) I Sinottict. — Se in 1 Cor 7 linterrogativo sembra suggerito da ragioni piuttosto contingenti, tanto che propriamente, pitt che in ter~ 9. DS 1797-1812. 10, Per questa parte, oft F. Pesto, Matrimonio Vergintd, Venegono lInferiore 1963, 51-158, ela bibli svrginitd nella Bibbia, in Matrimonio € ii iv ciara 536 \ Il sacramento del matrimonio aller Sinottici !!_Linterrogativo_pare_suggerito da ragioni pit ‘ssenziali. Scaturisce infatti dal nuovo ordine di valori instaurato da Ges Cristo con l’annuncio del «Regno». Questo nuovo ordine si F pone automaticamente come principio di revisione di tutti i valori Prrecedentemente riconosciuti, Di qui l'interrogativo: «il “Regno di Dio” tocca o non tocca la pratica e addirittura L'istituzione del matrimonio?». Come si vede, al di la del testo letterale dei Sinottici E (Mr 19.3), il problema del matrimonio non posto a Gest Cristo, Ema propriamente @ posto da Gesii Cristo, come conseguenza della sua rivelazione. wu. In questa prospettiva, cio® a partire dal «Regno di Dio», il pro- E blema del matrimonio risulta allargato rispetto ai termini in cui E veniva dibattuto nelle scuole rabbiniche della societi ebraica, ¢ si E specifica come problema del rapporto fra il «Regno di Dio» ¢ il tratrimonio: all’economia della Legge @ infatti subentrata l'economia del «Regno» e il «Regno» impone ormai le sue leggi. In particolare, Gest Cristo insegna — e la comunita cristiana comprende — che il (Ef5,30), vede il loro matrimonio in conti- nuita’ton questa azione del Cristo e come una sua espansione: il loro amore infatti, dev'essere penetrato ¢ «informato» — nel senso tec- nico della filosofia scolastica — dall’amore del Cristo per la sua Chiesa. Cosi, nella prospettiva di S. Paolo, il matrimonio non pud essere un semplice simbolo dell’amore del Cristo per la sua Chiesa, come nella prospettiva dei profeti rispetto all’amore di Jahweh per Israele, ma deve esserne una manifestazione reale, secondo il rap- porto — si direbbe — di causa (amore del Cristo per Ja sua Chiesa) ed effetto (['amore coniugale cristiano); i due amori infatti vengono concepiti, non come paralleli, ma come comunicanti, nel senso che il secondo deriva ultimamente dal primo. In questo superamento della prospettiva profetica, é logico che il matrimonio cristiano di Ef 5,22-33 appaia obiettivamente come at- tuazione del matrimonio descritto nel Cantico dei Cantici e come la Ul sacramento del matrimonio “due testi fondamentali del filone profetico che si riferisce al matsi- monio. Lamore coniugale che il Cantico dei Cantici ha concepito come prospettiva escatologica, e per questo presenta i caratteri della migliore riuscita, S. Paolo é ormai in grado di presentarlo come attuazione storica; e l'amore coniugale che Osea ha vissuto, almeno intenzionalmente, come esperienza storica, e quindi con tutti i carat- teri pitt dolorosi del fallimento, S. Paolo @ ormai in grado di presen- tarlo, sullo stesso piano della storicita, ma coi caratteri opposti della migliore riuscita. Evidentemente @ accaduto qualcosa di nuovo, che ha separato il tempoxdei Profeti da quello di §. Paolo; ed evidente- mente il fatto nuovo é costituito dalla venuta e dalla rivelazione del Cristo (Ef 1,3-23). Il Cristo ha rivelato che la trascendenza di Dio, affermata con tutta forza dai Profeti, non deve perd essere intesa in termini di separazione e incomunicabilita; ma, al contratio, di comu- ticazione ¢ comunione (Ef 2,11-22). Nel Cristo l'amore di-Dio comunica realmente agli uomini (E/3,19); e questo avviene in modo superiore. ad-ogni-immaginazione (Ef 3,20). Per cui, cid che era appena concépibile ma non ancora. attuabile al tempo. dei, profeti, deve diventare realta al tempo di S, Paolo, che @ il tempo di Gest Cristo © della Chiesa. 3.3. Dogma e teologia del «matrimonio sacramento» ¥ Sulla linea aperta da S. Paolo la Chiesa @ arrivata alla definizione {che il matrimonio @ un sacramento. Lo sbocco appare logico e inevi- tabile, dato il concetto di sacramento. Alla sua elaborazione la teo- logia @ giunta mediante un processo di pensiero in cui si possono distinguere diversi momenti logici. Punto di partenza é Panalisi delle forme, in particolare ‘siti, io cui si esprime la vita della Chiesa. L’analisi porta a riconoscere e a selezionare, fra tutti, alcuni riti che la Chiesa ritiene derivanti diret tamente dalla volonta di Gesti Cristo. In quanto tali, essi s'impon- gono alla Chiesa, che li deve mantenere fedelmente senza poterli mutare nella joro sostanza. La ragione profonda del catattere impo- 15. Per questa patte, fs. C. CoLoauo, I! matrimonio sacramento della Nuove Legge, in Matri monio e Verginiti, 45-491, ¢ la bibliografie ivi citata, 541 sitivo e immutabile di questi atti privilegiati, & che in essi la Chiesa riconosce un’operazione e quindi una presenza speciale e propria di Gesi Cristo: sono infatti gli atti che producono Ia trasformazione del'uomo nel cristiano, mediante la comunicazione dello Spirito di Gest Cristo. Per essi quindi, 'uomo riceve il dono dello Spirito di Gesii Cristo, per cui viene unito e conformato a Gesit Cristo stesso, Conseguentemente vengono riconosciuti come gli atti che costitui- scono é costruiscono la Chiesa, in quanto la Chiesa é i] «Corpo» di Gesii Cristo, cioé la sua espressione visibile: non pud essere tale, se non in quanto animata dal suo stesso Spirito, lo Spirito di Gest Cristo. Era inevitabile che nell'epoca medievale, quando la Chiesa si afferma soprattutto come istituzione, la somma cura dei teologi fosse quella di definire nella loro configurazione esteriore — risultante di gesti o parole e di cose — questi riti; ma questa stessa preoccupa- Zione per il loro aspetto esteriore, Iungi dal contraddire, é rivelatrice del loro valore e significato profondo. Ora se, da un lato, il sacramento @ in sostanza lazione propria di Gesi Cristo per unire a sé gli uomini e cosi costruire la Chiesa, ¢, dall’altro, il matrimonio — secondo il chiarissimo insegnamento di S, Paolo — é una funzione del «Regno», nel senso che lo costituisce perché rende presente, e quindi attua, storicizza, l'amore di Gest Cristo_per la sua Chiesa, consegue necessariamente che il matti monio verifica in sé e realizza la novioi® ai Sacramento, Dietro la defifizione promulgata dal Concilio di Trento, che il matrimonio & ‘un sacramento, c’é tutta questa profonditi e tutto il lavoro di pen- siero necessario a scoprirla. Proseguendo nel suo lavoro di scoprire il senso cristiano del matrimonio, la teologia, dopo aver preparato la definizione che il matrimonio @ un sacramento, deve mostrarne la connessione con Peucaristia, In realta questo lavoro non sembra difficile. Se infatti i matrimonio, in quanto sacramento & una funzione del «Regno», e se, d'altra parte, il «Regno» si compie per la presenza di Gesii Cristo, la relazione fra il matrimonio ¢ Peucaristia appare ‘hecessaria ed evi- dente: l'eucaristia 2 infatti per eccellenza il sacramento della pre- senza di Ges Cristo. Con una formula riassuntiva, si deve conclu- dere che nell’economia cristiana il matrimonio é una funzione del- Peucaristia In questa prospettiva, che va dall’eucaristia al matrimonio, H sacramento del matrimonio poiché-si-tratta-di-prospettiva- che-icalea-ed-esprime_la_situazione— obiettiva, il senso del matrimonio risulta ovviamente determinato dalleucatistia. Ora se leucaristia é la comunione con Ges Cristo che di se stesso — il proprio corpo e il proprio sangue — per la sal- vezza degli uomini, il matrimonio cristiano, che deriva ultimamente dall'eucaristia, non pud essere se non_un’attuazione e determina- zione particolare di questa comunione. E cio® sulla linea segnata dal- Peucaristia che si compie il matrimonio cristiano. Coerentemente a questa prospettiva, nell’ordine cristiano, ‘il matrimonio viene considerato — secondo la proposta di $, Paolo (EF 5,25) — soprattutto nell’aspetto di donazione che gli @ intrin- seco. Nel dono reciproco, i due coniugi cristiani esprimono e met- tono in evidenza, ciascuno, la propria comunione al Cristo dell’euca- ristia, cio’ il Cristo che dona tutto se stesso per compiere la salvezza degli altri. La stessa «carita» dell’eucaristia alimenta la carita del matrimonio; le stesse «grazian dell’eucaristia opera nel matrimonio; lo stesso «Spirito» dell eucaristia anima e vivifica il matrimonio, Legato all'eucaristia, i! matrimonio rivela il proprio valore che, se da un lato appare solo relativo, dall'altro perd risulta autentico. E solo relativo in quanto il valore assoluto si trova nell’eucaristia, cio’ nella comunione con Gesii Cristo. Per questo il «Regno», cio? la comunione a Gesii Cristo, ha la priorita sul matrimonio e, nell’alter nativa, il cristiano deve rinunciare al matrimonio per il «Regno» D’altra parte perd é un valore autentico, nel senso piti profondo di autenticamente cristiano, proprio perché deriva dall’eucaristia che, essendo il sactificio di Gest Cristo e quindi la redenzione, é la fonte della grazia, cio’ del valore autentico. Forse a questo punto della riflessione teologica si pud intrave: dere la ragione per cui il matrimonio @ stato voluto da Gesii Cristo come sacramento. In realta, il problema ha una dimensione antece- dente pid generale, nel senso che investe tutti i sacramenti, Acqui- sito infatti che tutti i sacramenti hanno una relazione intrinseca alleucaristia, diventa inevitabile chiedersi perché leucaristia si esprime ¢ quasi si distribuisce in sette forme e modalita, tante quanti sono i sactamenti; e poi, passando al problema specifico, perché fra queste sette forme @ compreso il matrimonio. Ora a noi sembra che la teologia oggi non sia in grado di dare una risposta al problema di carattere generale. Probabilmente pesa su questa incapaciti la tradizione scolestica. Fin da quando ha cer- 543 Giuseppe Colombo cato di dare una sistemazione alla teologia dei sacramenti, essa si & interrogata sul loro numero, chiedendosi se e perché i sacramenti devono essere sette. Tuttavia, non avendo prima esplicitato il rap- porto dei sacramenti con l’eucaristia, la ricerca ha imboccato strade diverse, ma fatalmente inconcludenti '*, Ora il problema viene ricon- siderato nella prospettiva dell’eucaristia. E questa — riteniamo — una gatanzia di sucesso, che é auspicabile arrida presto alla teologia Quanto al problema specifico, la risposta, che ovviamente deve mantenersi aperta alle indicazioni che verranno dalla soluzione del problema generale, pud forse trovarsi proprio nella tensione obietti- vamente esistente fra l'amore per il «Regno», cio’ la comunione con | Gesii Cristo, ¢ l'amore per il coniuge, cio8 la comunione col coniuge, una tensione cosi reale che pud trasformarsi in alternativa Ora, vi @ nella pit antica tradizione teologica una tendenza insi- stente a considerare l’elevazione del matrimonio a sacramento in ter- mini di rimedio contro la decadenza e Ja debolezza indotta nel- Tuomo dal peccato. Non tutto @ puro in questa tendenza, nel senso j che non tutte le sue motivazioni sono di origine autenticamente cri- stiana; in particolare non ha radici cristiane la diffidenza e la predi- sposizione negativa — sia pure solo generica — che essa tradisce verso il matrimonio. Turtavia si pud vedere in essa anche la consape- volezza, pitt o meno esplicita, che V’elevazione del matrimonio a sacramento esorcizza il matrimonio dalla sua tendenziale opposi- zione al «Regno». Se infatti, non @ cristiana la posizione che pre- sume l’opposizione — sia pute solo tendenziale — del matrimonio + al «Regno», sappidmo perd che l’introduzione del «Regno» e il pri- mato assoluto da riconoscergli, problematizza il matrimonio, metten- done in discussione il valore, cioé, in ultima analisi, la capacita costruttiva, Ora nell’integrazione del matrimonio all’eucaristia si tr0- | vano assunte e trovano piena soddisfazione anche queste istanze della tradizione teologica. In questa integrazione vi é infatti un’affer- | mazione di principio che — riteniamo — ci consente di identificare Ja grazia propria del matrimonio cristiano e quindi il suo significato | profondo. L’affermazione di principio @ la non incompatibilita frail - totale amore per il «Regno» e il totale amore per il coniuge; anzi pit 16. Cir J. Dawns, Per decifrure il settenario sacramentale, «Concilium 4 (1968) 83-100. Hi sacramento del matrimonio on_incompatibilita, propriame! varlare_di_perti- nenza rispettiva dell’amore per il «Regno» e dell'amore per il coniuge, secondo la compenetrazione suggerita da S. Paolo. Ora, questa affermazione di principio si risolve, sul piano della vita con- creta dei coniugi cristiani, in una grazia, che pud considerarsi la grazia propria del sacramento del matrimonio, la grazia di un amore coniugale che introduce veramente e veramente costruisce il «Regno di Dio», Evangeliaazione ¢ sacramento del matrimonio parlare d in ipospd, costituigg/€a quel «tytfon che n a é it le al «Re; ms essere ¢ deve essere costruito. SA rr (94 Su questo sfondo ha il suo posto il sacramento del matrimonio. ft In quanto sacramento @ fatto per costruire 1a Chiesa, cio® per annunciare il Vangelo, il

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