In che modo i cento miliardi di neuroni del nostro cervello ci permettono
di ricordare chi siamo; di apprendere, pensare e sognare; di farci travolgere dalle passioni o dalla rabbia; di andare in bicicletta, di astrarre significati da simboli impressi con l'inchiostro.sulla carta o di riconoscere la voce materna in mezzo al frastuono di una folla? Cosa non va come dovrebbe nella rete neurale in presenza di schizofrenia, depressione o malattie spaventose come il morbo di Alzheimer, la sclerosi multipla, il dolore cronico o la paralisi?' Siamo alla soglia di un nuovo modello di interpretazione del cervello, che trasforma un secolo di teorie tradizionali e modifica soprattutto il ruolo dei neuroni. Riuniti attorno allo schermo di un computer,. nel 1990 gli scienziati osservarono il passaggio di informazioni attraverso particolari cellule del cervello che ignoravano i neuroni e comunicavano senza l'utilizzo di impulsi elettrici. Fino a quel momento, infatti, gli studiosi pensavano che le informazioni circolassero solo per via elettrica attraverso i neuroni. In realt, questi ultimi rappresentano appena il 15% delle cellule del nostro cervello. Le restanti cellule cerebra~ li - le cellule della glia - erano considerate poco pi che materiale da imballaggio infilato tra i neuroni. Denominate cellule delle pulizie e congedate come collaboratrici domestiche cellulari, le glia sono state trascurate per pi di un secolo dopo la loro scoperta .. Oggi gli scienziati si stupiscono all'idea che' queste strane cellule possano comunicare tra loro; la visione relativa al funzionamento del cervello stata infatti minata alle fondamenta dalla scoperta che le cellule della glia non solo rilevano l'attivit elettrica della rete neurale, ma addirittura sono in grado di controllarla..