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Faida del mare


del buio
della luce
un colorarsi dinvisibili contorni sugli occhi
tramortiti di una veglia
e un corpo di Penelope scheggiata

Sono abbracciata dalla coscienza di scomparire


ma non ho ancora la coscienza di scompare
la nudit
casta di ferite
sussulta un ventre gravido
di grida
*
Voce
danima tremante
in una perdita che fissa gli orizzonti
tra le pareti di una vita che non cerco
che mi allontana
sfida
mi deride
in questo fremito sirenico di niente
dove il futuro scorre in ronda ai miei domani
e gli anni cadono
uno dopo laltro
sul fondo della brocca del tuo tempo
*
e credo

cedo allabbandono
su un origliere erboso annido i miei tormenti
perch leternit non sia ricordo
di una marea frenetica
proibita
per chiudere le ciglia
dire basta
al mendicare di una vita in interstizi
ai ritornelli di parole senza senso
alle frontiere che mai tracciai sul suolo.
***
Ma scivola
lubrica la vita
a branchi sopra petali di ghiaccio
dove i sospiri
ingordi di falene
sfiorano il mio misero giaciglio
chiss se trover pi quella gioia
che spar un giorno senza un ultimo saluto
chiss se ascolteremo
seguitando
un canto simulato di speranza.

Raggiungimi.

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