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LA RICOSTRUZIONE DEL DELITTO DI TRIFONE E TERESA

Marted 17 marzo il
sottufficiale
dellEsercito Trifone
Ragone esce dalla
caserma di
Cordenons alle
16.30. Un
commilitone lo
accompagna alla
palestra di via
Interna, dove si
allena sino alle
19.30.
Tra le 19.40 e le 19.50 un
killer (forse con un
complice) uccide con sei
colpi di pistola, cinque
andati a segno, la coppia.
Teresa non ha nemmeno
fatto in tempo ad
accendere lauto, Trifone
aveva ancora il piede fuori
dellabitacolo.
Entrambi guardavano
avanti: conoscevano il loro
assassino?

La compagna, la subassicuratrice Teresa


Costanza, disdice un pranzo di
lavoro, raccontando al titolare che
deve portare il fidanzato da
qualche parte. In realt Trifone
resta in caserma, il cellulare della
trentenne, invece, aggancia la
cella in prossimit della loro
abitazione di via Chioggia. Poi
torna al lavoro. Raggiunge il
fidanzato in palestra, va a fare la
spesa, fuma pi volte allesterno
del palasport.

Poco dopo le 19.30 Trifone e Teresa


escono assieme dalla
palestra. Salgono le
scale con un amico,
che li saluta ed entra
nella sua auto, dove
accende la radio e
guarda sms e
telefonate non
risposte.
Allimprovviso sente
rumori come di
micette.

Alle 19.55 una insegnante della scuola Skorpion torna alla sua
auto, nel parcheggio del
palasport. E lei a scoprire i due
giovani morti: rientra in palestra
e lancia lallarme. Nel frattempo
la zona viene circondata dai
carabinieri. Oltre allamico che
era con loro, i militari dellArma
sentono un compagno di palestra,
uscito poco prima, e un runner.
Sono i tre testimoni ritenuti
credibili.

Nessuno ha visto il killer. Le telecamere installate sul muro del


palasport sono finte. Tre testimoni hanno sentito gli spari, attutiti
dallabitacolo, uno ha notato anche unauto scura, in sosta, con
motore acceso, in prossimit del luogo del delitto.

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