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Anno V n.

24 / Pasqua 2015

della comunit
Parrocchia Santa Lucia - Gioia del Colle - BA
Bollettino parrocchiale a diffusione interna

L' Angolo di Don Giuseppe

Gli appuntamenti
della Settimana Santa

PASQUA: GIORNO
DELLA VITA NUOVA

Domenica delle Palme:

Durante la Quaresima ci siamo lasciati attrarre dalla


misericordia del Signore. Egli ci ha chiamato alla conversione,
siamo cresciuti come popolo di Dio e come famiglia corpo del
Signore, animati dal suo Spirito. Questa preparazione ci porta ora
alla grande festa di Pasqua. Quando viene annunciata la data
della Pasqua nel giorno dellEpifania, dopo lomelia, il celebrante
proclama: Il centro di tutto lanno liturgico il Triduo del Signore
crocifisso e risorto.

-Benedizione delle Palme ore 10,30 sul sagrato


S. Francesco e processione verso S. Lucia
-Santa Messa in Parrocchia ore 11,00

Marted Santo:
-Confessioni con tutti i sacerdoti in Chiesa Madre dalle 19,30

Gioved Santo:
-Messa Crismale in Cattedrale a Bari ore 10,00
-Messa in Coena Domini ore 18,00
-Adorazione Eucaristica Comunitaria ore 22,00

Meditando sul mistero di morte e risurrezione di Cristo, l'apostolo


Paolo invita i cristiani di Efeso a riconoscere la difficolt e la bellezza, per gli uomini, del riconoscersi figli, figli dello stesso Padre,
e quindi fratelli tra loro. Il mistero della morte e risurrezione del
Signore conferisce senso e direzione alla storia umana, riscattandola dalla sua frammentariet e dispersione. Era il primo giorno
dopo il sabato. E che giorno! Una pietra ribaltata, un sepolcro
vuoto, una incredibile notizia che risuona nell'aria tersa del mattino: Perch cercate tra i morti colui che vivo? Non qui, risorto!. L'annuncio arriva agli Apostoli e questi corrono al sepolcro e trovano solo delle bende per terra e il sudario piegato in
disparte. Ma Lui non c' pi. Poi Ges stesso appare pi volte lo
stesso giorno per rassicurarli. Si manifesta a Maria di Magdala. Si
fa vedere ai discepoli di Emmaus, delusi e rattristati, appare agli
Apostoli nel Cenacolo. Sempre in "quel giorno". Per questo la
liturgia nel giorno di Pasqua ci far cantare: "Questo il giorno
che ha fatto il Signore.
Rallegriamoci e in esso esultiamo". Per questo verr chiamato
"Domenica", cio "Giorno del Signore". Giorno in cui il Padre, risuscitando il suo Figlio dalla morte, ha operato la salvezza del
mondo. E otto giorni dopo, apparir di nuovo per confermare che
quella la nuova festa di coloro che credono in lui e manger con
loro, come aveva fatto nell'ultima cena. E ancora cinquanta giorni
dopo il giorno di Pentecoste, il primo dopo il sabato, mander il
dono dello Spirito Santo. Da quel giorno ogni Domenica, noi cristiani, fedeli al Signore, ci ritroviamo per celebrare la Pasqua, per
compiere quei gesti e ripetere quelle parole, in obbedienza al comando di Ges che ha detto "Fate questo in memoria di me". Cos Ges continua a farsi presente oggi nelle sue parole, nei segni
del pane e del vino, continua a manifestarsi come risorto nello
"spezzare il pane". Per questo dobbiamo comprendere che la
celebrazione della Santa Messa, ogni Domenica un appuntamento indispensabile: l'incontro assieme ai fratelli nella fede,
con il Cristo risorto, il Cristo "vivo" che spezza ancora il pane con
noi, che ci ricorda che quel pane il segno del corpo che ha sacrificato per noi sulla croce. E' lo stesso Cristo che nell'ultima cena ci ha insegnato a servire i fratelli con il gesto della lavanda dei
piedi e ci ha fatto capire che non c' Eucaristia senza vita di carit
e di comunione. Per noi l'eucaristia necessaria per non rendere
la fede una realt astratta e il vangelo un bell'ideale, avulso dalla
vita quotidiana. Cos la Domenica non solo il giorno dell'incontro
con il Signore, ma anche il giorno per andare incontro ai fratelli,
anche "il giorno della comunit", della Chiesa. Noi non possiamo
vivere senza il Giorno del Signore.
Buona Pasqua a tutti! Che ognuno di noi torni a far rifiorire nel
suo cuore e nella propria vita la speranza e la gioia che sgorgano
dalla risurrezione di Cristo.

Venerd Santo:
-Ufficio delle Letture e Lodi ore 9,00
-Celebrazione della Passione del Signore ore 16,00

Sabato Santo:
-Ufficio delle Letture e Lodi ore 9,00
-Confessioni dalle ore 17,00 alle 19,00
-Veglia Pasquale ore 22,00

Domenica di Pasqua:
-Sante Messe secondo gli orari domenicali (7,30 e 8,30 in
San Francesco, ore 9,00 e 11,00 in Santa Lucia)
-Battesimi nel corso della Messa delle 11,00

...e con questo Giubileo


della Misericordia,
mi toccher sopportarvi
ancora di pi:
siete voi la mia penitenza!!!

Don Mim

...
...bla.
a
l
b
.
.
.
la
bla...b

Nelle pagine interne


in seconda:

La Croce Pellegrina a Gioia


Non sarebbe lora di professarsi Cristiani?

-in terza:
Dimmi il tuo nome
Da cosa ci riconosceranno?
Letto per voi/ Diario di O. A. Romero

-in quarta:
Una spesa per i poveri
Inaugurazione dellanno giudiziario a Benevento
Voce della comunit
via Buonarroti 29 - 70023 Gioia del Colle
Redazione: don Giuseppe Di Corrado, Don Alessandro DAngelo,
Vito Buttiglione, Francesco Giannini, Vito Sportelli,
Vito Giannelli, Rocco Barbalinardo, Giovanni Capotorto,
Marina Capodiferro, Marida Donvito
Vieni a trovarci e a leggerci on line su
http://parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.com
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La "Croce Pellegrina" a Gioia

E conosciuta come la Croce Pellegrina


dei giovani quella presente nella nostra
Diocesi e in questo periodo in giro per le
varie vicarie. Anche nella nostra VIII vicaria, che comprende i paesi di Cassano,
Casamassima, Sammichele e Gioia, labbiamo accolta con fervore ed entusiasmo. Ospitata dai giovani a Casamassima nella parrocchia Santa Croce, lo
scorso 15 febbraio durante la Celebrazione Eucaristica, ha sostato, dopo Casamassima negli altri paesi, accompagnata
da momenti di preghiera, adorazione e
catechesi. Ma perch una croce dei giovani pellegrina? Il santo papa Giovanni
Paolo II nel 2000 afferm: Carissimi giovani, al termine dellAnno Santo affido a
voi il segno stesso di questanno giubilare: la croce di Cristo! Portatela nel mondo, come segno dellAmore del Signore

Ges per luma- more grande di Cristo e sorgente di gioia


nit, ed annun- e di speranza per questa umanit tanto
ciate a tutti che affamata e assetata di Dio.
solo in Ges
Don Alessandro
Cristo morto e
risorto c salvezza e redenzione. Per questo la croce diviene segno di
comunione con
quella croce che
gira in tutto il
mondo, segno di
comunione con tutta la Chiesa, in continuit con le Giornate Mondiali della Giovent. Provvidenzialmente in questo anno, come segno tangibile dellamore e
della misericordia di Dio, che nasce dalla
croce, vivremo dal prossimo 8 Dicembre
un anno giubilare straordinario voluto da
papa Francesco. Anche con i nostri giovani abbiamo accolto a Gioia la Croce
Pellegrina venerd 20 febbraio con un
momento di preghiera interparrocchiale
in Chiesa Madre e poi con una festa conclusiva sabato 21 febbraio presso la palestra della scuola media Losapio, nella
struttura succursale. Insieme con tutti i
giovani delle quattro parrocchie cittadine
abbiamo vissuto una serata allinsegna
del gioco, della musica e delle danze
intorno alla croce, che per noi non strumento di condanna, ma segno di quellA-

Non sarebbe l'ora di "professarsi" Cristiani?


Gi dal primo secolo d.C. i cristiani sono stati oggetto di persecuzione da parte dei pagani.Nel Medio Evo
sono stati i cristiani, nel nome della fede, con le crociate e con armi rudimentali, a scatenare guerre e
massacro di infedeli, nel tentativo di riconquistare Gerusalemme e i luoghi santi.
Forti delle esperienze del passato e seguendo linsegnamento evangelico e quello dei Padri della Chiesa,
i cristiani hanno compreso che gli uomini, a qualsiasi credo religioso o ideologia appartenenti, sono da
considerarsi come fratelli, verso i quali occorre praticare la misericordia, soprattutto se deboli ed emarginati.
E tale atteggiamento evidente nellaccoglienza che i cristiani offrono ai profughi, che sempre pi numerosi sbarcano sulle nostre coste, mettendo in pratica il loro credo sia nellaccogliere uomini senza terra e senza mezzi di sostentamento, sia dando
loro la possibilit di professare il proprio credo religioso, sia dialogando e convivendo pacificamente con loro.
In contrapposizione a questo costruttivo atteggiamento di noi cristiani, oggi sempre pi frequentemente assistiamo ad uno
scontro tra lislamismo ed il cristianesimo. I cristiani, infatti, cos come avvenuto in Pakistan, solo per il fatto di professare la
Fede, sono sotto attacco da parte di fanatici islamici, che operano con armi sofisticate, organizzando anche attentati suicidi, in
nome del loro dio.
Di fronte a questa emergenza sembra che noi cristiani, bombardati quotidianamente da notizie di guerre e di stragi, siamo diventati sensibili solo per le necessit dei non credenti e ci vergogniamo o facciamo passare sotto silenzio gli attacchi rivolti a
chi professa la fede cristiana.
Occorre che noi cristiani facciamo sentire la nostra voce, non nascondendo questi attacchi ed orrori, ma stimolando anche i
fratelli islamici che vivono nelle nostre terre e nella nostra comunit perch facciano sentire la loro voce di dissenso verso questi loro connazionali o correligiosi, attentatori e criminali.
E in questo senso si gi alzata, pacata ma forte e repentina, la voce di Papa Francesco, il quale invita a porre fine agli atti
terroristici, a riflettere sul dolore causato da tali azioni, sulla dignit e il rispetto della persona umana, a dialogare con i fratelli di
fede diversa dalla nostra, a pregare perch si possa rafforzare il dialogo interconfessionale e raggiungere finalmente la Pacem
in terris. Se non oggi, quando sar lora di professarsi cristiani?
Francesco Giannini
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Cronache "catechistiche"

Dimmi il tuo nome


Come ti chiami? Questa
in genere la prima domanda che ci viene posta quando entriamo in
un nuovo ambiente, in
un gruppo, sul posto di
studio o di lavoro.
Dire il proprio nome il
primo passo per presentarsi, per farsi conoscere, per iniziare a raccontare la propria storia.
Anche nella Bibbia il nome ha una grande importanza. Dio non si rivolge
mai a tutti indistintamente, a una massa anonima, ma ci conosce, ci
invita personalmente, uno per uno, ci chiama per nome.
Chiama per nome Mos al roveto ardente (Es 3,4) e addirittura gli rivela il proprio nome quando questi, forse spaventato per aver ricevuto lincarico di liberare il suo popolo, si chiede cosa dir quando gli chiederanno chi lo manda, in nome di chi parla.
Chiama per nome Samuele nel tempio (1 Sam 3) quando
lo costituisce profeta, rivelandogli come avrebbe punito i
peccati dei figli di Eli.
Chiama per nome Maria per mezzo dellangelo Gabriele,
per chiederle di portare in grembo suo Figlio, il nostro salvatore.
Chiama per nome gli apostoli per renderli pescatori di
uomini e tanti altri che incontra sulla sua strada, dando
una direzione nuova alle loro vite; un cambiamento cos
profondo che per alcuni coincide con limposizione di un
nuovo nome: come Simone che diventa Pietro o il persecutore Saulo trasformato in Paolo, apostolo delle genti.
Chiama per nome ciascuno di noi, invitandoci a pentirci
dei nostri peccati e a tornare al padre come il figliol prodigo. Il Buon Pastore sta fermo davanti allovile e aspetta
che tutti siano tornati prima di chiudere la porta.

Da cosa ci riconosceranno?
Durante un recente incontro di catechismo con i
bambini, prossimi a ricevere il sacramento della Prima Comunione, ho posto una domanda molto semplice, che forse ognuno di noi dovrebbe spesso
porsi e rispondere nellintimo del proprio cuore magari a conclusione di ogni giornata: da cosa ci riconoscono cristiani?
Le risposte dei bambini sono state varie e fantasiose: portare una t-shirt con la scritta io sono cattolico, mettere allentrata delle nostre case un manifesto con su scritto noi siamo amici di Ges,
indossare un bel crocifisso al collo.
Sicuramente i pi grandicelli risponderebbero:
andare a messa tutti i giorni, rispettare tutti i
precetti della nostra religione..partecipare a novene e processioni varie.
Beh, certo ma non basta!
Ges risponde a questa domanda nel vangelo di
Giovanni, capitolo 13 versetto 35: da questo riconosceranno che siete miei discepoli :dallamore che
avrete gli uni per gli altri.
Ecco il nostro impegno pi grande, sicuramente piu
semplice a dirsi che a farsi, perche in mezzo a quel
prossimo da amare ci stanno le persone che non
sopportiamo, che non stimiamo o con le quali non
vorremmo avere nulla a che fare per via di antipatie,
rancori, dissonanze...
Ma se vogliamo davvero essere suoi discepoli, se
realmente vogliamo seguire le sue orme, dobbiamo
amare il nostro prossimo, cominciando soprattutto
dal prossimo che tendiamo ad escludere!

Marina Capodiferro

Gianni Capotorto

Letto per voi/Diario di O. A. Romero/Editore La Meridiana


Il prossimo 23 maggio mons. Oscar A. Romero sar beatificato a San Salvador, paese
di cui era vescovo e dove venne barbaramente ucciso il 24 marzo 1980 mentre celebrava la messa, quasi un simbolico unire il proprio sangue a quello del sacrificio di Cristo.
Per conoscere meglio questa figura importante della chiesa latinoamericana consiglio
la lettura del suo Diario, pubblicato nel 1991 da La Meridiana, che raccoglie gli ultimi
tre anni della sua vita, dal 31/03/1978 al 20/03/1980, pochi giorni prima della sua morte.
Uno scritto intimo in cui annota con precisione eventi e incontri, ma anche il dolore per
la morte dei tanti sacerdoti, catechisti e persone comuni uccise dal regime, le paure e i
dubbi che hanno segnato il suo cammino di conversione.
Un vescovo considerato conservatore che pian piano comincia a conoscere le sofferenze del popolo salvadoregno, schierandosi apertamente, soprattutto dopo lassassinio del
suo confratello e amico padre Rutilio Grande, in difesa dei poveri, degli oppressi, della
giustizia sociale. Aperture che gli causarono molte incomprensioni anche da parte della
Santa Sede e il sospetto di simpatie per il comunismo, nonostante abbia sempre ribadito la propria fedelt alla Chiesa e al Vangelo.
Lector in Fabula
Pag.3

Una spesa per i poveri

Per avere una maggiore disponibilit di


risorse alimentari e, insieme, per sensibilizzare le persone al donare, il Banco
delle Opere di Carit di Bitonto, centro
che colletta gli alimenti UE che il nostro
Gruppo distribuisce ai bisognosi, ha proposto una giornata di raccolta presso i
supermercati del paese di prodotti alimentari di prima necessit e di largo
consumo.
La questua, realizzatasi il 7 marzo, grazie ai giovani della Parrocchia, che volontariamente hanno risposto positivamente allappello di don Giuseppe e del

nostro Pino Curci e alla coordinazione di


Chiara Loliva, impegnata nel coro e al
nostro oratorio, ma soprattutto grazie
alla generosit dei molti consumatori
gioiesi, ha dato un esito che andato
molto oltre le nostre aspettative pi rosee, permettendo lintroito di ben dodici
quintali e quattrocento chili di prodotti fra
pasta, farina, tonno e carne in scatola
ecc.
La sera di venerd 13, alle ore 20.30, si
tenuto un incontro in cui il Gruppo ha
inteso ringraziare i volontari.
Chi scrive non ha potuto partecipare,
ma, per bocca di Pino, ha appreso dellentusiasmo e della partecipazione di chi
ha voluto, ed stato capace di attuare,
unopera damore cos importante per
tante persone meno fortunate, che in
numero sempre maggiore bussano alle
porte della nostra Parrocchia.
Simpongono, dunque, un paio di riflessioni. La prima pu apparire scontata,
ma non lo : la concretezza dei gesti ha
bisogno di essere spronata e trova emulazione solo se vede vere e forti motivazioni.
La seconda che molte volte ci si la-

menta perch le cose non vanno bene e


si punta il dito verso un certo modo di
fare lassista e poco generoso, vedendo
dappertutto e, soprattutto, nel mondo
giovanile tanta leggerezza.
Non sempre vero. A volte basta poco.
Appena un richiamo e un gesto motivante.
A tutti e a ciascuno di coloro che hanno
collaborato, anche offrendo il pi piccolo
dei doni, va il nostro grazie anche da
parte dei nostri assistiti.
Rocco Barbalinardo
per il Gruppo Caritas

L' ANGOLO DEL D. V.

INAUGURAZIONE DELLANNO GIUDIZIARIO 2015


DEL TRIBUNALE ECCLESIASTICO DI APPELLO DI BENEVENTO

Il 18 marzo u.s. avvenuta linaugurazione del Tribunale Ecclesiastico Regionale e di Appello di Benevento, tribunale dal
quale dipende il Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese insieme al Tribunale Ecclesiastico Pugliese. Alle ore 9.00 nella Cappella del SS. mo Sacramento si tenuta la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da S.E. Mons. Andrea
Mugione, Arcivescovo di Benevento e Moderatore del Tribunale. Alle ore 10.30, nel salone arcivescovile, dopo la relazione ufficiale sullattivit giudiziaria dellanno 2014, di mons. Pietro Russo, Presidente del Tribunale, ha preso la parola Sua
Ecc.za Mons. Giuseppe Sciacca, Segretario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, sul tema: Matrimonio tra
fede e contratto. Egli ha ribadito la dottrina tradizionale, riaffermando la centralit del consenso degli sposi per la validit
del sacramento. Per quanto attiene il tema della fede dei nubendi, egli ha sottolineato che la mancanza di fede e/o la lontananza dalla pratica religiosa non pu mai costituire un capo di nullit a s. Nessun accenno ad eventuali novit procedurali o sostanziali. Sembra tutto rinviato a dopo il Sinodo Ordinario di ottobre 2015.
Piuttosto il rapporto personale degli sposi con la pratica religiosa potr costituire una circostanza utile nellambito della
simulazione totale del consenso o per la esclusione della sacramentalit, temi gi trattati in passato in questo rubrica.
Buona Pasqua a tutti.
Vito Giannelli

Con il ritorno all'ora legale


da domenica 29 marzo
la Santa Messa serale
sar celebrata
alle ore 19,00

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