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Decreto Emissioni
Note:
(1) Si rinvia in questa Rivista: A. Quaranta, Prime osservazioni a caldo sul decreto emissioni industriali (D.Lgs. n. 46/2014), 2014, 5, per una sintetica lettura delle numerose modifiche, introdotte dal c.d. decreto emissioni; A. Muratori, La (nuova) AIA riveduta e corretta dal D.Lgs. n. 46/2014, 2014, 6, per
unanalisi generale sulla nuova disciplina AIA; L. Giampietro, Prime riflessioni
sulle nuove sanzioni penali introdotte nella disciplina sullAIA, 2014, 7, per la
ricostruzione dei rapporti tra le diverse sanzioni penali, poste a presidio del
corretto esercizio degli impianti sottoposti ad AIA; A. Scialo`, Lintegrazione
VIA-AIA in attesa del collegato ambientale alla legge di stabilita` 2014,
2014, 7, per le novita` introdotte dal D.Lgs. n. 46/2014 e le prospettive evolutive del TUA; A. Muratori, La Parte V del D.Lgs. n. 152/2006 riveduta e corretta
dal D.Lgs. n. 46/2014, 2014, 7, per lesame delle nuove disposizioni sulle emissioni in atmosfera.
(2) Che ha rifuso e modificato in unico testo numerose direttive precedenti,
relative allindustria del biossido di titanio (n. 78/176/Cee, n. 82/883/Cee e n.
92/112/Cee), allemissione di COV (n. 1999/13/Ce), allincenerimento dei rifiuti
(n. 2000/76/Ce), alle emissioni atmosferiche dei Grandi Impianti di Combustione (n. 2001/89/Ce), alla prevenzione e riduzione integrate dellinquinamento (n. 2008/1/Ce).
(3) Approccio gia` previsto dalle precedenti direttive n. 96/61/Ce e 2008/1/
CE, anche conosciute come direttive lPPC (acronimo di Integrated Pollution
Prevention and Control), volto a garantire un elevato livello di protezione
ambientale, attraverso la prevenzione e la riduzione integrate dellinquinamento, anche al fine devitare il trasferimento degli impatti da una matrice
allaltra.
(4) Cfr. lart. 22, comma 3, della direttiva n. 2010/75/Ce e lart. 29 sexies,
comma 9 quinquies, lett. b) del D.Lgs. n. 152/2006, nonche la nozione di
relazione di riferimento, contenuta nellart. 5, comma 1, lett. v bis) del
D.Lgs. n. 152/2006, che deve contenere: informazioni sullo stato di qualita`
del suolo e delle acque sotterranee, con riferimento alla presenza di sostanze pericolose pertinenti, necessarie al fine di effettuare un raffronto in termini quantitativi con lo stato al momento della cessazione definitiva delle
attivita`. Tali informazioni riguardano almeno: luso attuale e, se possibile,
gli usi passati del sito, nonche, se disponibili, le misurazioni effettuate
sul suolo e sulle acque sotterranee che ne illustrino lo stato al momento
dellelaborazione della relazione o, in alternativa, relative a nuove misurazioni effettuate sul suolo e sulle acque sotterranee tenendo conto della
possibilita` di una contaminazione del suolo e delle acque sotterranee da
parte delle sostanze pericolose usate, prodotte o rilasciate dallinstallazione
interessata. Le informazioni definite in virtu` di altra normativa che soddisfano i requisiti di cui alla presente lettera possono essere incluse o allegate
alla relazione di riferimento. Nella redazione della relazione di riferimento
si terra` conto delle linee guida eventualmente emanate dalla Commissione
europea ai sensi dellart. 22, par. 2, della direttiva n. 2010/75/Ue. Si rinvia,
per ulteriori dettagli, alle linee guida contenute nella Comunicazione della
Commissione, pubblicate il 6 maggio 2014.
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Inquinamento
Decreto Emissioni
Note:
(5) Non modificata dal D.Lgs. n. 46/2014.
(6) Linciso non e` presente nella definizione comunitaria.
(7) Il legislatore nazionale ha sostituito il termine comunitario impraticabile,
che denota un approccio molto pragmatico ed in linea con la stessa nozione
di BAT, con lespressione impossibile, che potrebbe apparire come anche come
negazione assoluta (oltre che a determinate circostanze, identificate appunto
dalle BAT).
(8) La locuzione in modo generale non e` presente nella direttiva ed appare
pleonastica.
(9) LAllegato XI, aggiunto dal D.Lgs. n. 128/2010, determina le categorie da
tenere presenti in generale o in un caso particolare nella determinazione delle
migliori tecniche disponibili, tenuto conto dei costi e dei benefici che possono
risultare da unazione e del principio di precauzione e prevenzione, secondo il
seguente elenco:
Impiego di tecniche a scarsa produzione di rifiuti
Impiego di sostanze meno pericolose
Sviluppo di tecniche per il ricupero e il riciclo delle sostanze emesse e usate nel processo, e, ove opportuno, dei rifiuti
Processi, sistemi o metodi operativi comparabili, sperimentati con successo
su scala industriale
Progressi in campo tecnico e evoluzione, delle conoscenze in campo
scientifico
Natura, effetti e volume delle emissioni in questione
Date di messa in funzione degli impianti nuovi o esistenti
Tempo necessario per utilizzare una migliore tecnica disponibile
Consumo e natura delle materie prime ivi compresa lacqua usata nel processo e efficienza energetica
Necessita` di prevenire o di ridurre al minimo limpatto globale sullambiente delle emissioni e dei rischi
Necessita` di prevenire gli incidenti e di ridurne le conseguenze per lambiente
Informazioni pubblicate dalla Commissione europea ai sensi dellart. 16,
par. 2, della direttiva n. 96/61/CE, o da organizzazioni internazionali.
(10) Si noti il riferimento alla vecchia nozione di impianto, introdotta dal
D.Lgs. n. 128/2010, e non alla nuova definizione di installazione, riportata nellart. 5, comma 1, lett. i quater) del D.Lgs. n. 152/2006, come modificato dal
D.Lgs. n. 46/2014. (cfr. anche art. 3, punto 3 della direttiva n. 2010/75/CE).
(11) Lultima parte del punto 2 appare sostanzialmente equivalente alla corrispondente locuzione comunitaria: indipendentemente dal fatto che siano o
meno applicate o prodotte nello Stato membro di cui si tratta, purche il gestore possa avervi accesso a condizioni ragionevoli.
(12) Acronimo di BAT Reference document.
(13) Le Conclusioni sulle BAT sono definite dallart. 5, comma 1, lett. l ter) n. 2)
come: un documento adottato secondo quanto specificato allart. 13, par. 5,
della direttiva n. 2010/75/Ue, e pubblicato in italiano nella GU dellUnione europea, contenente le parti di un BREF riguardanti le conclusioni sulle migliori
tecniche disponibili, la loro descrizione, le informazioni per valutarne lapplicabilita`, i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili, il monitoraggio associato, i livelli di consumo associati e, se del caso, le pertinenti
misure di bonifica del sito. Tra le ultime approvate, si segnalano quelle per la
produzione dei cloro-alcali, approvate con decisione della Commissione del 9
dicembre 2013, disponibile anche sul sito del Ministero dellAmbiente (http://
aia.minambiente.it/Documentazione.aspx).
(14) Definiti dallart. 5 comma 1, lett. l ter) n. 4) come: intervalli di livelli di
emissione ottenuti in condizioni di esercizio normali utilizzando una migliore
tecnica disponibile o una combinazione di migliori tecniche disponibili, come
indicato nelle Conclusioni sulle BAT, espressi come media in un determinato
arco di tempo e nellambito di condizioni di riferimento specifiche.
(15) Vedi i BREF sullefficienza energetica, sui principi generali del monitoraggio, nonche la linea guida sulla valutazione degli aspetti economici e degli
effetti (impatti ambientali e sanitari) incrociati.
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11/2014
Inquinamento
Decreto Emissioni
Note:
(16) Lindustria ceramica, i grandi impianti di combustione, lindustria tessile,
del vetro, della carta, il trattamento dei rifiuti ecc.
(17) Si pensi, ad es., alla pletora di processi e tecniche di trattamento (biologiche, chimico-fisiche, rigenerazione ecc.) dei rifiuti, o alle diverse tecnologie
di trattamento termico (pirolisi, gassificazione, incenerimento) dei rifiuti.
(18) Ladozione delle Conclusioni sulle BAT e` avvenuta con decisione n. 2013/
163/UE della Commissione del 26 marzo 2013, con successiva pubblicazione
nella G.U. dellUnione europea del 9 aprile 2013.
(19) Ovviamente a determinate condizioni, specificate allinterno dello stesso
BREF.
(20) Trattasi del documento Monitoring of emission from IED-istallation,
adottato nel luglio 2003.
(21) Sia quelle diffuse (fuggitive) sia quelle convogliate.
(22) Intesa come correttezza, o almeno sufficiente vicinanza del dato misurato, rispetto al dato reale. Tale concetto, come noto, introduce il tema della
rappresentativita` dellintera catena di misura (dal campionamento fino alla
determinazione analitica).
(23) Che puo` essere espressa, ad es., dalla misura dellintervallo di confidenza,
con cui possono essere confrontati set di dati appartenenti a diverse istallazioni e/o settori.
(24) Lelevata varieta` e numerosita` dei dati, infatti, induce ad utilizzare diversi
i consueti parametri che derivano dallanalisi statistica, quale il valore medio,
massimo o minimo, la deviazione standard ecc.
(25) Trattasi del sistema di abbattimento degli ossidi di azoto, mediante riduzione selettiva non catalitica, ottenuta mediante iniezioni di urea in camera di
combustione.
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Inquinamento
Decreto Emissioni
puo` stabilire, anche con legge o provvedimento generale, sulla base delle migliori tecniche disponibili, appositi valori limite di emissione e prescrizioni, anche
inerenti le condizioni di costruzione o di esercizio e i
combustibili utilizzati;
nelle prescrizioni riguardanti la costruzione e lesercizio di tutti gli impianti, inclusi i combustibili utilizzati, ex
art. 271, comma 5, ove si statuisce che: per gli impianti e le attivita` degli stabilimenti anteriori al 1988,
anteriori al 2006 o nuovi lautorizzazione stabilisce i
valori limite di emissione e le prescrizioni, anche inerenti le condizioni di costruzione o di esercizio ed i
combustibili utilizzati, a seguito di unistruttoria che
si basa sulle migliori tecniche disponibili e sui valori
e sulle prescrizioni fissati nelle normative di cui al
comma 3 e nei piani e programmi di cui al comma
4. Si devono altres` valutare il complesso di tutte le
emissioni degli impianti e delle attivita` presenti, le
emissioni provenienti da altre fonti e lo stato di qualita`
dellaria nella zona interessata. I valori limite di emissione e le prescrizioni fissati sulla base di tale istruttoria devono essere non meno restrittivi (31) di quelli
previsti dagli Allegati I, II, III e V alla Parte V del presente decreto e di quelli applicati per effetto delle
autorizzazioni soggette al rinnovo;
nella conseguente definizione di limiti e prescrizioni piu` severi di quelli previsti negli Allegati alla Parte V,
ex art. 271, comma 7, laddove si stabilisce che: anche
a seguito delladozione del decreto di cui al comma
2 (32), lautorizzazione degli stabilimenti anteriori al
1988, anteriori al 2006 e nuovi puo` sempre stabilire,
per effetto dellistruttoria prevista dal comma 5, valori
Note:
(26) A seconda della fonte di emissioni e del tipo di inquinante atteso.
(27) Ad esempio, per le emissioni di ossidi di azoto sono indicate alcune tecniche specifiche, quali le iniezioni di acqua in fiamma, i bruciatori a basse
emissioni di azoto, impianti di tipo mid-kiln firing, laggiunta di agenti mineralizzanti per migliorare la lattitudine alla cottura della farina cruda (clinker
mineralizzato), lottimizzazione del processo, la combustione a stadi (con
combustibili convenzionali o da rifiuti), anche in combinazione con luso di
un precalcinatore e di un mix di combustibili ottimizzato, la riduzione selettiva catalitica o non catalitica.
(28) Ad esempio, si specifica che il valore e` influenzato dalle caratteristiche
dei fonti esistenti, dalle proprieta` del mix di combustibili (rifiuti compresi),
dalla attitudine alla cottura delle materie prime (cemento speciale o clinker
da cemento bianco ecc.), mentre livelli inferiori a 350 mg/Nmq si ottengono
in forni con condizioni favorevoli, quando si utilizza la riduzione selettiva non
catalitica (SNCR).
(29) Ma vedi anche la facolta` dellautorita` competente di andare oltre le BAT,
indicata nel paragrafo seguente.
(30) Si veda il citato contributo di A. Muratori.
(31) I limiti contenuti negli Allegati alla Parte V diventano, pertanto, solo un
valore di cautela minima ed inderogabile, da utilizzare come riferimento per
la selezione di valori piu` restrittivi, in base alle BAT e/o agli obiettivi di qualita`.
(32) Si veda il terzo punto dellelenco.
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11/2014
Inquinamento
Decreto Emissioni
Conclusioni
Questa breve disamina consente di riscontrare come le
BAT, che gia` costituiscono un riferimento vincolante, ai
fini della determinazione dei livelli di emissione delle
istallazioni sottoposte ad AIA (39), siano destinate ad assumere un ruolo sempre piu` rilevante nella determinazio-
Note:
(33) In tal senso, dal ricorso alle BAT si possono derivare limiti e prescrizioni
piu` severi, rispetto e quelli contenuti nella normativa regionale, destinata al
rispetto dei valori e degli obiettivi di qualita` dellaria.
(34) In attesa delle future linee guida ministeriali, previste dal comma 5 bis
del medesimo art. 271.
(35) Si veda ad esempio, la pianura padana, ove la morfologia del territorio e
le condizioni climatiche spesso favoriscono il ristagno degli inquinanti atmosferici, peraltro prodotte in unarea caratterizzata da notevole sviluppo industriale, con i conseguenti impatti ambientali.
(36) Si noti che tale prescrizione non risulta facoltativa e rende superflua
ogni possibile valutazione sulla sostenibilita` economica, connessa al concreto
adempimento alla prescrizione. Resta, in ogni caso, la necessita` di motivare
adeguatamente le condizioni di particolare rischio sanitario o ambientale.
(37) Sono disponibili le tecniche sviluppate su una scala che ne consenta lapplicazione in condizioni economicamente e tecnicamente valide nellambito del
pertinente comparto industriale, prendendo in considerazione i costi e i vantaggi, indipendentemente dal fatto che siano o meno applicate o prodotte in ambito nazionale, purche il gestore possa avervi accesso a condizioni ragionevoli.
(38) Si veda anche il comma 3 del medesimo articolo, ove si riscontra che: La
normativa delle Regioni e delle Province autonome in materia di valori limite
e di prescrizioni per le emissioni in atmosfera degli impianti e delle attivita`
deve tenere conto, ove esistenti, dei piani e programmi di qualita` dellaria
previsti dalla vigente normativa. Per tutti gli impianti e le attivita` previsti dallart. 272, comma 1, la Regione o la Provincia autonoma, puo` stabilire, anche
con legge o provvedimento generale, sulla base delle migliori tecniche disponibili, appositi valori limite di emissione e prescrizioni, anche inerenti le condizioni di costruzione o di esercizio e i combustibili utilizzati. Con legge o
provvedimento generale la Regione o la Provincia autonoma puo` inoltre stabilire, ai fini della valutazione dellentita` della diluizione delle emissioni, portate caratteristiche di specifiche tipologie di impianti.
(39) Si pensi, in particolare, ai BAT-AELS, livelli di emissioni associati alle BAT,
contenuti nelle Conclusioni sulle BAT, emanate dalle decisioni della Commissione europea.
(40) Si tralascia, in questa sede, lanalisi degli impianti e delle attivita` in deroga.
(41) Ovviamente, eccetto le informazioni commerciali riservate o ritenute
sensibili, ai fini della legittima tutela della concorrenza.
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