Io lo so che parlo perch parlo ma che non persuader nessuno; e questa disonest ma la rettorica
nagczei me tata ba o in altre parole pur necessario
che se uno ha addentato una perfida sorba la risputi*. Eppure quanto io dico stato detto tante volte e con tale forza che pare impossibile che il mondo abbia ancor continuato ogni volta dopo che erano suonate quelle parole. Lo dissero ai Greci Parmenide, Eraclito, Empedocle, ma Aristotele li tratt da naturalisti inesperti; lo disse Socrate, ma ci fabbricarono su 4 sistemi. Lo disse lEcclesiaste ma lo trattarono e lo spiegarono come libro sacro che non poteva quindi dir niente che fosse in contraddizione collottimismo della Bibbia; lo disse Cristo, e ci fabbricarono su la Chiesa; lo dissero Eschilo e Sofocle e Simonide, e agli Italiani lo proclam Petrarca trionfalmente*, lo ripet con dolore Leopardi ma gli uomini furono loro grati dei bei versi, e se ne fecero generi letterari. Se ai nostri tempi le creature di Ibsen lo fanno vivere su tutte le scene, gli uomini si divertono a sentir fra le altre anche quelle storie eccezionali e i critici parlano di simbolismo; e se Beethoven lo canta cos da muovere il cuore dognuno, ognuno adopera poi la commozione per i suoi scopi e in fondo... questione di contrappunto. Se io ora lo ripeto per quanto so e posso, poich lo faccio cos che non pu divertir nessuno, n con dignit filosofica n con concretezza artistica, ma da povero pedone che misura coi suoi passi il terreno, non pago lentrata in nessuna delle categorie stabilite n faccio precedente a nessuna nuova categoria e nel migliore dei casi avr fatto... una tesi di laurea.