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LIMPUGNAZIONE DEL RICONOSCIMENTO

DEL FIGLIO NATURALE


Limpugnazione per difetto di veridicit del riconoscimento di un figlio naturale postula,
a norma dellart. 263 c.c., la dimostrazione della assoluta impossibilit che il soggetto che
abbia inizialmente compiuto il riconoscimento sia, in realt, il padre biologico del soggetto
ricono-sciuto come figlio.
Al principio, pi volte affermato nella giurisprudenza di legittimit, una recente decisione della
Suprema Corte ha inteso dare continuit. In particolare, ha precisato il giudice di legittimit,
lesame dei documenti esibiti e delle deposizioni dei testimoni, nonch la valutazione dei documenti e delle risultanze della prova testimoniale, il giudizio sullattendibilit dei testi e sulla
credibilit di alcuni invece che di altri, come la scelta, tra le varie risultanze probatorie, di quelle
ritenute pi idonee a sorreggere la motivazione, involgono apprezzamenti di fatto riservati al
giudice del merito, il quale, nel porre a fondamento della propria decisione una fonte di prova
con esclusione di altre, non incontra altro limite che quello di indicare le ragioni del proprio convincimento, senza essere tenuto a discutere ogni singolo elemento o a confutare tutte le deduzioni difensive, dovendo ritenersi implicitamente disattesi tutti i rilievi e le circostanze che, sebbene
non menzionati specificamente, sono logicamente incompatibili con la decisione adottata.
Spetta pertanto al giudice del merito, ha concluso la pronuncia, valutare di fare ricorso alle
presunzioni semplici, individuare i fatti da porre a fondamento del relativo processo logico e
valutarne la rispondenza ai requisiti di legge, con apprezzamento di fatto che, ove adeguatamente motivato, sfugge al sindacato di legittimit, dovendosi tuttavia rilevare che la censura
per vizio di motivazione in ordine allutilizzo o meno del ragionamento presuntivo non pu
limitarsi ad affermare un convincimento diverso da quello espresso dal giudice di merito, ma
deve fare emergere la assoluta illogicit e contraddittoriet del ragionamento decisorio, nella
specie non evincibile.

Avvocato Armando Cecatiello, Milano


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