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Dopo una breve telefonata, Dave la prende ancora per mano e si avvia verso il nulla.

Un luogo che
Kim non in grado di immaginare. S, conosce la citt come il palmo della sua mano, eppure
indovinare in quale posto Dave la stesse ora trascinando impossibile. Forse in qualche jazz bar pieno
di uomini ricchi con odore di sigaro e signorine annoiate.
Puoi camminare con quei trampoli che indossi ai piedi?
Caro signore, io so anche correre su queste opere darte che lei chiama, volgarmente, trampoli.
Ottimo, abbiamo una possibile candidata per la maratona dice lui ridendo di gusto.
Ma lei, piuttosto, che ci faceva in questo locale? Non credevo fosse il tipo che frequenta posti del
genere. A questora credevo dormisse fra lenzuola di seta oppure con qualche ricca figliola di famiglia
sintrattenesse a un raffinato pianobar.
Vero.
Quindi? Kim ha la voce curiosa di una bambina.
Lui sorride, in silenzio, mentre camminano per le strade di Manhattan. Strade fantasma di una
citt che sa diventare spettrale quando lo desidera, rispecchiando lanima di chi la vive.
Ogni vita fatta di fantasmi. Alcuni sono cattivi e altri sono buoni. Alcuni possono vestire le
sembianze di una cara amica e altri di un grande amore e, diciamocelo, Manhattan colma di
fantasmi che pullulano lungo i suoi grandi marciapiedi. Forse questo uno dei motivi per cui viene
chiamata la citt che non dorme mai. Perch invasa di cuori tormentati e irrequieti. Nessuno ne
avverte la presenza ma chiunque ne conosce lesistenza. Qualche volta basta passeggiare lungo una
strada e imbattersi nel ricordo di un momento felice con chi si amato e che ha preso vita lungo quella
via. E l, in quel preciso luogo e in quel preciso momento, lo avverti forte come un pugno nello stomaco.
E, improvvisamente, una citt troppo grande e affollata si trasforma in una gabbia di emozioni da cui
solo linsistente rumore di un clacson potrebbe risvegliarti.
Camminando nel buio, Kim ha questa sensazione di inquietante smarrimento, ma forse non sono i
suoi piedi a sentirsi persi, lo il suo cuore. Dave la guida accarezzando il suo morbido palmo con le
mani, facendole vibrare ogni fibra del suo essere.
Lo senti? chiede Dave avvicinando un dito allorecchio.
Cosa? dice lei spaesata e sempre pi confusa.
Il sax vieni. La tira e accelera il passo. Segue il suono della musica che avvolge la strada.
Ok, scherzavi quando hai parlato della maratona? Non con queste scarpe, ti prego!
A un certo punto, su un marciapiede poco prima di Broadway, si vede il musicista di sax. Se ne sta
ancora l, seduto a occhi chiusi come trasportato in un mondo parallelo, da ogni nota. Kim e Dave si
avvicinano lentamente, hanno timore di interrompere la magia.
Questo il mio locale preferito. Fatto di aria, luci suffuse, le stelle, un sassofono e due invitati
esclusivi.
Kim lo guarda rapita. Travolta da mille emozioni. Trascinata in un mondo incantato, dove solo loro
due hanno accesso. I fantasmi sono spariti facendo posto alle farfalle allo stomaco.
Lui le porge la mano e le sussurra: Vuoi ballare?
Sembreremo due matti risponde lei imbarazzata, guardandosi intorno.
Siamo due matti. Ti preoccupa davvero la cosa?
Lei inspira per un attimo come se tutto questo fosse troppo, come il suo intero mondo di
convinzioni, su cui cammina sapientemente con i suoi tacchi vertiginosi, le stesse per crollare sotto i
piedi. Senza voce, scuote in silenzio la testa, prende la sua mano, avvicina il viso al collo di Dave e
chiude gli occhi. La delicatezza con cui lui la tiene come una carezza di piuma, e il profumo del suo
dopobarba sembra provenire dal paradiso.
Dave le afferra le mani e se le pone intorno al collo, accarezzando le sue braccia, dai polsi fino le
spalle. Lavvicina di pi a s.

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