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GIRO DEL MONDO IN NOIR

GIRO DEL MONDO IN NOIR


6
LIMPRONTA DELLA VOLPE
Moussa Konat
Titolo originale: LEmpreinte du renard
Traduzione di Ondina Granato
World Copyright Librairie Anthme Fayard, 2006
Copyright Del Vecchio Editore, 2012
2014 Edizione speciale per il Gruppo Editoriale LEspresso S.p.A.
Pubblicato su licenza di Del Vecchio Editore
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MOUSSA KONAT
LIMPRONTA DELLA VOLPE

LIMPRONTA DELLA VOLPE

A Denis Douyon e Hassane Kansaye,


che mi hanno guidato
tra gli usi e i misteri
della loro terra natale.
In particolare devo a loro
Lidea del duello sulla falesia,
la scelta dellarma del delitto
e i nomi dei personaggi dogon

CAPITOLO UNO
Camminava a grandi passi tra rovi e spine, senza vedere niente, senza sentire niente. Il sole
bruciava nonostante fossero soltanto le dieci. Su un ampio terreno dei bambini giocavano a calcio in
unallegra confusione. Avanzava in mezzo a loro, tra i commenti e le risate di scherno provocate dai
calci o dalle testate che dava involontariamente al pallone.
Viva Yalmo! Viva Yalmo! scandivano ironicamente le cavallette, ridendo e ballando
intorno alla ragazza, che sudava e ansimava. Ma Yalmo continuava a non sentire n vedere niente.
Super il campo giochi e si avvi per la stradina che portava al villaggio, di cui si potevano gi
intravedere i tetti di paglia.
Yalmo! Ehi, Yalmo!
Un ragazzino le correva dietro chiamandola a squarciagola, con una voce rauca che si sentiva
appena quando la sforzava.
Yalmo! Yalmo! Aspettami!
Ma lei continuava la sua corsa. Sembrava anzi che accelerasse il passo. Il bambino riusc
comunque a raggiungerla. Le tir un lembo del pagne e la chiam di nuovo.
Yalmo si gir, e senza guardarlo, gli assest un sonoro schiaffo: il piccolo vacill, prov a
restare in piedi, ma alla fine si lasci cadere nella polvere del sentiero. Yalmo non lo degn di uno
sguardo e prosegu il suo cammino.
Sono io, Digin. Volevo solo dirti che la tua capra stata ritrovata. Perch mi hai preso a
schiaffi?
Yalmo era gi lontana. Digin si rialz e le tir dei sassi inutilmente visto che la ragazza stava
percorrendo la discesa che portava al villaggio e il bambino ormai la distingueva appena.
Che Lb ti maledica, Yalmo, che faccia spuntare corna di mucca su quella tua testa da rospo
bavoso! si vendic Digin, il quale, gesticolando con rabbia, fin per tornare dai suoi amici.
Yalmo entr nel villaggio. Il suo pagne allacciato male frusciava e, a ogni passo, i sandali di
plastica sbattevano contro la pianta dei piedi coperti di polvere.
Agli angoli della bocca si era accumulata della saliva. Respirava rumorosamente con la bocca
aperta e, con un gesto brusco, si asciugava ogni tanto la fronte grondante di sudore. Procedeva cos
tra le viette del villaggio senza prestare attenzione a chi incontrava. In quel momento stava
borbottando. E si mise a correre come se il suo obiettivo fosse ormai vicino. Poco dopo, si infil
nella concessione di famiglia.
Yalmo! Ehi, Yalmo, cosa succede? le chiese sua madre che, seduta davanti alla capanna che
fungeva da cucina, stava riparando una calebassa1.
Yalmo non le rispose. Si diresse verso suo fratello Yadj. Questultimo, un ragazzo slanciato e
attraente, si trovava allombra della sua capanna, su uno sgabello, e riparava delle reti da pesca.
Sentendo le grida della madre, non fece in tempo a sollevare la testa che sua sorella gli afferr il
braccio.
Yadj, il sole sorto in piena notte! Lo giuro su Lb! disse Yalmo.
Chiudi la tua bocca infame, svergognata! url la madre. Come osi parlare cos?
Giuro che il sole sorto in piena notte, insistette la ragazza. colpa nostra, fratello.
Cosa succede, Yalmo? chiese tranquillamente il ragazzo, liberandosi da sua sorella.
Seguimi e lo scoprirai.

Cosa stai tramando ancora, maledetta? url la madre dirigendosi rapidamente verso sua figlia.
Lascia in pace Yadj!
Madre, una nostra faccenda. Non ti immischiare, replic Yalmo.
La madre afferr prontamente un pestello e si lanci su Yalmo. Yadj si intromise tra le due
donne.
Tolse lentamente ma con fermezza lutensile dalle mani di sua madre che, per la collera,
ansimava:
Lasciami spaccarle quella testa di cagna!
No, madre, smettila, disse il ragazzo.
maledetta, questa Yalmo, continu sua madre, alla quale Yadj impediva di avvicinarsi
alla ragazza. sempre cos, lei combina dei guai ed a te che viene a chiedere aiuto. Lasciami
spaccarle la testa e poi sar tranquilla.
Yadj trascin sua madre verso la cucina e la aiut a sedersi sullo sgabello. La donna tacque
subito e si prese la testa tra le mani.
Yadj raggiunse sua sorella.
Yalmo, dimmi cosa succede, chiese.
Ti dico che il sole sorto in piena notte.
E su chi sorto il sole, sorella?
Su di te e sulla nostra famiglia. Vieni con me, Yadj.
Il ragazzo fiss sua sorella, raccolse il coltello che era rimasto nella polvere, se lo rimise nel
fodero, poi le disse:
Ti seguo.
Fu in quel momento che la madre scoppi in singhiozzi.
La disgrazia ci colpir presto. Questa figlia maledetta ci porter disgrazie, si lamentava.
Il ragazzo voleva avvicinarsi, ma sua sorella lo dissuase tirandolo con forza per un lembo della
camicia. Poco dopo si lanciarono fianco a fianco sul sentiero che serpeggiava tra le capanne.
Yadj era piuttosto preoccupato. Guardava dritto davanti a s, la fronte corrugata, i denti serrati.
Il sudore cominciava a imperlargli la fronte. Al contrario, sua sorella sembrava sorridere. Certo, lei
camminava sempre cos veloce, obbligando il fratello a imitarla, ma adesso era perch era contenta
come una bambina che di l a poco avrebbe visto concretizzarsi una promessa che le era stata fatta.
Cacciati dal calore violento del sole, i bambini avevano abbandonato il campo da calcio che i due
ragazzi stavano attraversando. Una mucca e qualche montone tentavano di brucare la poca erba che
era sopravvissuta ai piedi dei calciatori. Yalmo acceler di nuovo il passo, lasciando il fratello
leggermente indietro, che si umettava le labbra con la lingua.
Dopo una decina di metri, la ragazza blocc Yadj stendendo il braccio come una barriera.
l, bisbigli ansimando, gli occhi fissi su una capanna per met nascosta in un bosco.
Non vedo niente, rispose Yadj con voce spezzata e con il cuore che batteva allimpazzata.
Yalmo trascin suo fratello e lo obblig a nascondersi dietro un albero. Restarono cos qualche
istante, poi un ragazzo usc dalla capanna sistemandosi i pantaloni. Yadj si irrigid. Poco dopo
apparve una ragazza, che impieg del tempo prima di riuscire ad annodare il suo pagne in modo
appropriato. Yalmo, con un lampo di trionfo negli occhi, guard suo fratello che tremava respirando
rumorosamente, con la bocca aperta.
Il sole gi alto in cielo, constat banalmente la ragazza. Devo rientrare in fretta, Nmgo.
Nmgo, il suo compagno, avanz verso di lei e le prese la mano.
Quando ci rivediamo, Yakoromo?

Yakoromo sorrise: era bella come una statua, con grandi occhi ridenti, seni dal profilo perfetto, un
posteriore seducente. Il suo corpo sprigionava una sensualit irresistibile che pietrificava Nmgo,
inondato da una vampata di calore. Prov a prendere la ragazza tra le braccia che lo scans ridendo.
Avendo perso il controllo di se stesso, il ragazzo si dava da fare, deciso a raggiungere lo scopo.
Smettila, Nmgo, altrimenti non mi vedrai pi, lo minacci la bella Yakoromo.
Il folle innamorato ritorn subito in s e domand di nuovo la data dellincontro seguente.
Qui tra una settimana alla stessa ora, rispose la ragazza, sorridendo.
Ora potevano separarsi e rientrare al villaggio ognuno per conto proprio. Ritornati finalmente
sulla terra, come distinto guardarono alla loro sinistra, dove erano nascosti Yalmo e Yadj.
Yakoromo spalanc gli occhi, lanci un urlo, poi domand:
Sei proprio tu, Yadj?
Schifosa puttana! url Yalmo, gettandosi su Yakoromo.
Yakoromo fugg allistante. Yalmo si lanci alle calcagna coprendola di insulti.
Pi agile, Yakoromo stava per sottrarsi definitivamente alla rabbia della sua inseguitrice quando
inciamp e cadde. Yalmo le si butt addosso, le tir le trecce, la riemp di botte.
Yakoromo riusc a disarcionare la sua cavallerizza e fugg cos velocemente che Yalmo non
pens neanche di inseguirla. Si accontent di urlare:
Ti infiler il peperoncino l davanti, sporca puttana. Ti far passare la voglia di andare a letto
con gli amici del tuo fidanzato!
Intanto, Yadj e Nmgo, a qualche passo uno dallaltro, si guardavano, immobili e muti. Yalmo
si piazz davanti a Nmgo, lo squadr e disse:
Tu sei lultimo degli uomini. Vai a letto con la fidanzata del tuo amico. Maledetto!
Sput sul viso del povero ragazzo che non si prese neanche la briga di asciugarsi.
Andiamocene, Yadj! ordin, tirando violentemente la mano di suo fratello, che seguiva il
movimento senza smettere di guardare il suo amico, impietrito, lo sputo ancora sulla fronte.
Trascinato da sua sorella, Yadj si volt pi volte fino a quando il bosco non nascose del tutto
Nmgo.
Cosa ti avevo detto? Ora hai visto, no?
Yadj non rispose.
Chi avrebbe creduto che Nmgo ti avrebbe pugnalato alle spalle, Yadj?
Il ragazzo camminava in silenzio, come ipnotizzato.
Tu sei troppo buono, fratello. per questo che tutti ti calpestano i piedi. Sei un uomo, non devi
ascoltare tutto quello che dice nostra madre. Nmgo non pi il tuo amico. Il suo affronto deve
essere punito. Altrimenti rimarrai coperto di vergogna tutta la vita, e noi con te. Lha voluto lui.
Suo fratello camminava, sempre muto, il corpo madido di sudore.
Devi sfidarlo sulla falesia. Devi ucciderlo, Yadj. Nmgo non merita altro che la morte.
Yadj sembr tornare di colpo in s.
il mio amico, Yalmo, protest lui.
Tu credi che Nmgo sia ancora il tuo amico? Dopo quello che ha fatto? si indign la sorella.
Yalmo! grid dun tratto la voce di un bambino.
La ragazza si gir verso il punto da cui proveniva il richiamo. Ebbe giusto il tempo di intravedere
la fragile figura di Digin quando una pietra la colp sulla fronte. Yalmo lanci un urlo e port la
mano sul bozzo, che si mise a sanguinare leggermente, visto che il ragazzino era troppo lontano
perch il proiettile potesse fare un gran danno. Allora, riscoprendo il suo dovere di primogenito,
Yadj dissuase la sorella minore dal lanciarsi allinseguimento di Digin, che, comunque, era ormai

fuori dalla sua portata.

CAPITOLO DUE
Quando vide i figli tornare, la madre non disse una parola. Seguendo il movimento dellombra, si
era spostata solo di qualche passo sulla destra, sempre davanti alla capanna della cucina. Disse a
Yadj: Tuo zio ti sta aspettando.
Dove? chiese il ragazzo, preoccupato.
Nella tua capanna, si limit a rispondere la madre, enigmatica.
Si gir verso Yalmo, che stava entrando in cucina, e le disse:
Poi toccher a te. Io per te non esisto, ma sarai obbligata ad ascoltare tuo zio.
Effettivamente Kansaye, lo zio, stava aspettando nella capanna. Yadj lo salut con deferenza e
sedette su uno sgabellino ai piedi del vecchio, sistemato sul letto di bamb, con indosso un boubou e
in testa un berretto di cotonina, entrambi lavorati a bogolan2. A tratti si faceva vento o cacciava le
mosche con una coda di vacca. Il viso emaciato, la barbetta a punta, i piccoli occhi vispi e le folte
sopracciglia gli donavano unaria particolare.
Yadj, tua madre venuta a farmi visita per lamentarsi di tua sorella, che le rende la vita
difficile. Le ho risposto che tu ormai sei un uomo. Mio fratello maggiore, tuo padre, morto dodici
anni fa. Sei tu quindi il capofamiglia, malgrado la tua et. Io aspetto solo la fine. Non ho figli maschi,
lo sai. Alla mia morte, sarai responsabile delle mie figlie. Non puoi fare altrimenti: il destino.
Quindi devi essere forte. Vi ho visti nascere, te e tua sorella. So che siete legati luno allaltra, ma lei
destinata a vivere nella casa di suo marito, mentre tu sarai un capofamiglia fino alla tua morte. Sar
sempre unaltra donna che finir i suoi giorni nella tua casa, ma non il contrario. la donna che mette
al mondo luomo, ma comunque non sar mai un uomo. Tua madre, malgrado tutto, sar sempre solo
una donna. Non trova sbagliato piangere in pubblico. Tu invece non lo farai mai, vero, figliolo?
Non lo far, rispose il ragazzo.
Arriver il momento in cui sarai obbligato a prendere per mano tua madre, come una bambina,
perch la donna lunica creatura che mette al mondo suo padre. Ricordati di quello che ti dico oggi,
Yadj.
Me lo ricorder, zio.
Ora far venire tua sorella e tu le dirai quali sono i doveri di una figlia nei confronti di sua
madre. Io ti ascolter e ti appogger. tutto. Ma prima dimmi cosa successo.
Mia sorella tornata e mi ha chiesto di seguirla.
Perch?
Perch pensava fossi stato disonorato.
Poi?
Mia madre si opposta. Ma mia sorella ha insistito e siamo usciti insieme.
Dimmi, Yadj, pensi di aver avuto ragione a seguire tua sorella disobbedendo a tua madre?
No, zio. Solo che mia sorella non ha voluto dirmi chi mi aveva disonorato. Ho dovuto seguirla
per scoprirlo.
Ora sai chi ti ha disonorato?
S, zio.
Chi?
Yadj apr la bocca, ma ci ripens. Lo zio si sollev. Strizz i suoi piccoli occhi, che poi
guardarono fisso il nipote, ai suoi piedi.

Yadj, dimmi chi ti ha disonorato.


La sua voce aveva perduto dolcezza. Non era pi un invito, ma un ordine. Il ragazzo abbass la
testa e mormor:
Nmgo.
Nmgo! esclam lo zio. Il tuo amico Nmgo? E cosa ti ha fatto?
Il ragazzo tacque di nuovo e abbass la testa. Sentiva su di lui lo sguardo dellanziano, quindi fu
obbligato a dichiarare:
Sta con la mia fidanzata, Yakoromo.
La notizia sconvolse il vecchio. Brand il suo scacciamosche come un ombrello.
Nmgo ha osato toccare la fidanzata del suo amico! tuon.
Poi tacque e rimase immobile, lo sguardo rivolto a suo nipote, che teneva gli occhi bassi.
Probabilmente per la rabbia, delle gocce di sudore imperlavano la sua fronte grinzosa. La voce era
spezzata:
Quindi cosa farai, Yadj?
il mio amico, azzard il nipote.
Allora scoppi la bufera. Lanziano sput sul ragazzo:
Buono a nulla! cos che onori la memoria di tuo padre? Qualcuno della tua stessa et ti prende
la fidanzata e tu lo perdoni! Non hai sentimenti, quindi?
Non questo, zio, rispose Yadj. Sto riflettendo.
Non hai bisogno di riflettere. Sarai presto lo zimbello del villaggio, e con te la famiglia di mio
fratello. Non lo permetter mai. Sei un Dogon, Yadj, e devi dimostrarlo. Sfida Nmgo sulla falesia
e uccidilo! Te lo ordino. Hai capito?
S, zio.
Vai a chiamare tua madre e tua sorella!
Yadj usc per tornare poco dopo, seguito dalle due donne, che si accovacciarono di fronte al
vecchio, il quale disse con voce severa:
Nmgo ha infangato lonore di Yadj toccando Yakoromo. Yadj lo sfider domani sulla
falesia e lo uccider. Potete andare.
Yalmo fu la prima a lasciare la capanna, radiosa. Sua madre, invece, si sedette per terra e inizi
a lamentarsi.
Sapevo che sarebbe finita male. Yalmo, perch hai portato la disgrazia a casa nostra? Mio
figlio, il mio unico figlio...
Chiudi la bocca! tuon il vecchio. Sei una Dogon o un animale? cos che onori la memoria
del mio defunto fratello, facendo di suo figlio un codardo? Se fai desistere Yadj, che tu sia
maledetta per sempre dal nostro Antenato Lb. Alzati ed esci da qui!
La donna esegu senza protestare. Lo zio e suo nipote si alzarono. Il vecchio disse solamente:
Yadj, per domani. E se ne and.
Yadj super lingresso della concessione, devi subito e si intrufol tra le capanne come se
fuggisse. Se soltanto avesse guardato dietro di lui, avrebbe visto anche sua madre correre, ma in
unaltra direzione.
La luna si faceva strada, tonda e splendente, in un cielo senza nubi. A tratti si sentivano delle
risate e dei canti di bambini messi in fretta a tacere, il grido di qualche uccello notturno che abitava
nelle falesie. Poi il silenzio ripiombava sul villaggio.
Yadj arriv in una radura.

A una decina di passi da lui si trovava una figura che gli dava le spalle. Esit impercettibilmente,
rallent il cammino, lo sguardo fisso sullombra.
Questa si volt sentendo il rumore dei passi.
Ti saluto, Yadj, disse una voce commossa.
Ti saluto, Nmgo, rispose Yadj in un soffio.
Rimasero in silenzio per dei lunghi minuti, uno di fronte allaltro, senza osare realmente guardarsi.
Alla luce della luna, sembravano due statue di legno.
Devo parlarti di quello che successo stamattina, Yadj. Mi vergogno talmente che vorrei
sprofondare sotto terra.
Yadj non rispose. Si umett solamente le labbra secche. Sembrava non capire quello che stava
dicendo il suo amico. Perch Nmgo era il suo amico, il suo vero amico. Per i Dogon lamicizia
sacra.
Lega due uomini dalla prima infanzia fino alla loro morte. Lamico il confidente assoluto, pi
di un fratello. Il gesto di Nmgo era un tradimento che aveva stordito Yadj. Cosa fare, cosa dire
quando crolla il mondo?
Non sono pi degno di essere il tuo amico. Tu mi hai consolato, mi hai aiutato quando soffrivo,
senza chiedermi niente in cambio. Ero io ad accompagnare la tua fidanzata perch poteste incontrarvi
in riservatezza. Muoio di vergogna, Yadj.
Il fidanzamento sacro quanto lamicizia.
Si stringe da quando i bambini sono nella culla, secondo la volont dei loro genitori. Cos la vita
di un uomo, senza amico n fidanzata?
Yadj si sedette su una pietra, Nmgo rimase in piedi e disse:
Non accuso Yakoromo, e non devi accusarla neanche tu. Lunico colpevole sono io. Avrei
dovuto essere pi forte.
Yadj non parlava. Guardava dritto di fronte a lui qualcosa nella notte. Nmgo fin per lasciarsi
cadere a terra, vicino al suo amico.
Yadj, disse, ti devi vendicare, devo essere punito.
Yadj sembr animarsi un po. Alz la testa verso il suo amico e lo guard a lungo.
Devo essere punito, insistesse Nmgo. Devi deciderti.
Ho deciso, Nmgo, rispose infine Yadj, pacatamente.
Ah!
S, perch ne va dellonore di tutti e due, dellonore delle nostre famiglie. Andremo sulla
falesia, domani, dopo la fiera.
Mi devi uccidere, Yadj.
No, uno dei due morir di sicuro, ma nessuno sa chi.
Voglio dire che lascer che tu mi uccida.
No, questo no! protest Yadj. Sar una lotta leale. Se tu non vuoi batterti, non mi batter
neanchio.
Sono io il colpevole, sono io che non merito di vivere.
Nmgo, se cos, perch non ti sei suicidato? Ogni colpa si paga. Quello che hai commesso
il peggiore di tutti. Se tu non fossi stato il mio amico, mi sarei scontrato con te in quel momento. Ma
ero come paralizzato. Non potevo credere a quello che vedevo. Non potevo neanche parlare, sai. Se
rifiuti di batterti, Nmgo, la vergogna ti seguir tutta la vita e mi avrai distrutto per sempre. In nome
della nostra amicizia, domani devi batterti.
Nmgo accus il colpo. Abbass la testa, e gli occhi gli si riempirono di lacrime.

Allora facciamo un patto, propose. Se ti uccido, mi uccido anchio, e quando saremo di


fronte al nostro Antenato Lb non ce lavrai con me. Se invece mi uccidi tu, tu continuerai a vivere,
come se fosse morto un cane. Me lo prometti, Yadj? In nome della nostra amicizia.
La risposta di Yadj fu piuttosto sorprendente.
Perch ti sei comportato cos, Nmgo? chiese. Lamico si rialz, non sapendo bene cosa dire.
Diciottanni prima, forse un po di pi, forse un po di meno, un primo pomeriggio, Yadj arriva
da Nmgo. Non sono che bambini. Yadj, che nasconde qualcosa sotto il boubou, si ferma dietro il
recinto, chiama da lontano Nmgo e lo trascina nella boscaglia.
Lontani dal villaggio, i ragazzini si nascondono dietro un cespuglio. Yadj tira fuori da sotto il
boubou una gallina alla quale era stato tirato il collo. Nmgo gli chiede, incredulo, da dove arrivi.
Laltro risponde che appartiene a suo padre. Nmgo preoccupato, ma Yadj prova a rassicurarlo:
nessuno lo verr a sapere. Ha gi preparato il fuoco con dei rami secchi, aiutandosi con dei
fiammiferi che ha tirato fuori dalle tasche. Presto si leva un profumo invitante che si diffonde nei
dintorni. I due compagni mangiano con cos tanto appetito, che Nmgo si morde
contemporaneamente la lingua e le labbra. Urla. Yadj scoppia a ridere cos forte che gli va di
traverso un boccone di gallina. Soffoca, ha il singhiozzo, si batte il dorso e il petto, supplica lamico
di aiutarlo. A sua volta Nmgo ride slogandosi la mascella e, quando riesce finalmente a respirare,
il suo compagno ride fino alle lacrime.
Ma i due ragazzini non si rendono conto che, in piedi dietro di loro, un adulto li osserva. Vedendo
le piume, le zampe e la testa della gallina, ha capito. Tornati in s dalla loro estasi, Yadj e Nmgo
sono paralizzati dalla paura. Ladulto li conduce al villaggio. Si scopre che era una gallina del padre
di Nmgo.
Per un Dogon, rubare, anche da bambini, anche se solo una gallina, il peggiore dei peccati.
Nmgo si accusa del crimine. Porta ancora le cicatrici che gli ha lasciato la cinghia di suo padre.
Ma non si mai rimangiato la parola. Yadj gli dir, dopo: Non dimenticher mai il tuo gesto. Ti
sono debitore per sempre.
Ormai pi niente pu separarli. Sono diventati il simbolo della vera amicizia cos come la
intendono i Dogon. Ma la tentazione della carne arrivata, e il diavolo si intromesso.
Nmgo non disse nulla. Come spiegare linspiegabile?
Soprattutto non pensare che mi devi qualcosa Yadj, disse.
colpa di Yakoromo, afferm Yadj. lei che merita di morire.
No, no, protest con forza il suo amico, Yakoromo non ha colpa di nulla: lunico colpevole
sono io.
Allora devi accettare di batterti.
Se tu lo vuoi, mi batter, ma risparmia Yakoromo. In nome della nostra amicizia.
Va bene. Ci troveremo dunque domani sulla falesia, dopo la fiera, concluse Yadj. Qualsiasi
cosa succeda, sappi che tu sei il mio amico, Nmgo, per sempre.
Nmgo, gli occhi pieni di lacrime, annu. Fianco a fianco, fantasmi muti nel chiarore pallido
della luna, ripresero la strada per il villaggio.
Yadj era appena rientrato nella sua capanna quando sua madre varc a sua volta lingresso della
concessione e si chiuse nella sua.
Il giorno seguente, gioved, la madre aveva imboccato il sentiero delle volpi prima dellalba.
Alla fine di un pendio si trovava la casa della divinazione, dove due uomini accovacciati, degli

indovini, osservavano attentamente delle figure rettangolari ornate di bastoncini e segni, disegnate in
un quadrato di terra sabbiosa. Gli indovini, in realt, si erano gi preoccupati nel pomeriggio
precedente di spargere il luogo di semi darachidi di cui le volpi vanno matte. Queste, camminando
la notte alla ricerca del loro cibo, fanno cadere i bastoncini, le cui diverse posizioni finali sono
considerate come dei messaggi che gli stregoni interpretano. Dopo interminabili saluti, anche la
madre si accovacci. Tutti e tre rimasero cos per lunghissimi minuti, durante i quali i due indovini
conversavano a voce bassa. Uno dei due, che portava una bisaccia a tracolla, alla fine alz gli occhi
sulla madre, che trem. Luomo aveva un viso da gatto, gli occhi gialli a mandorla, il naso allins, i
baffi da gendarme, dei piccoli denti appuntiti e un corpo molto peloso. Si chiamava Kodjo, ma per
tutto il villaggio era il gatto.
Come vedi, le volpi hanno parlato, disse alla madre.
Che Amma sia lodato, si limit a rispondere la donna, con una voce chiaramente preoccupata.
Ieri sera, continu il Gatto, volevi che io interrogassi le volpi sulla sorte futura della tua
famiglia, non vero?
S, vero, conferm la madre.
Bene. Ho scritto le tue domande su questa tavoletta. Le volpi ieri sera hanno risposto. Tutto
quello sto per dirti, mi viene da loro, sono loro i veri indovini, poich Amma parla attraverso le loro
impronte.
Langoscia della povera donna era tale che riusciva solo ad annuire, incapace comera di staccare
gli occhi da quelli del suo interlocutore cos singolare.
Allora, ecco cosa hanno risposto le volpi: la pace abbandoner la casa per lungo tempo. Al suo
posto, ci sar sangue, molto sangue. Questo sangue si sparger per tutto il villaggio. Tutto questo
durer molto tempo.
Il compagno del Gatto annuiva senza sosta seguendo con il dito i messaggi scritti dalle impronte
delle volpi sulla tavoletta.
Ecco, concluse freddamente il Gatto, quello che dicono le volpi.
La madre mormor frasi impercettibili, le labbra si agitavano freneticamente. Forse pregava. Di
colpo, senza dire una parola, si alz e, con la tutta la forza delle sue gracili gambe barcollanti, fugg
verso il villaggio, sotto lo sguardo sbalordito degli indovini.

CAPITOLO TRE
In questo Paese roccioso e tormentato, tra pianure, falesie e altopiani, Pigui un villaggio dogon
come altri. Le sue capanne e i suoi granai in terra si aggrappano miracolosamente al fianco
dellimmensa falesia che caratterizza la regione dogon. Ibi, Banani, Neni, Ireli, Yaye, Tireli, una
moltitudine di piccoli paesi che sembrano l da sempre, che sonnecchiano, fuori dal tempo. Ci sono
anche Komokani, Dyeli, Ynebere, Guimini, Kassongo, seduti imprudentemente sul fianco della
falesia o rannicchiati tra due o tre enormi rocce, in pianura o sullaltopiano.
Queste terre aride, sassose, corrose, dove tutto porta limpronta di unerosione infinita, sono
limmagine della vita dura dei loro abitanti. Qui non c altro che il sudore delluomo a far inverdire
le rocce. Se ogni tanto un marigot3 offre la sua acqua solo per assicurare la sopravvivenza. La
natura non schiaccia luomo, lo minimizza. A prima vista i villaggi dogon, come Pigui, sembrano
disabitati, simili a siti preistorici portati alla luce di recente. Tutto ha il colore della terra: le rocce,
le case e gli uomini. E, visto che ci sono pochi abitanti, gli uomini si confondono con le rocce e le
abitazioni.
Cpita che una moschea o una chiesa in cemento stoni in questo universo cos uniforme, ma si
percepisce che attendono un dio che non viene da qui, perch il dio dei Dogon non ha bisogno n di
moschee n di chiese. Amma, e vive in ogni cosa, in ogni scultura, nellanima di ogni Dogon. Non
pretende n ori n sfarzo: solo un semplice altare in terra e pietra. Da quando, settecento anni fa,
fuggendo da popoli bellicosi, la piccola comunit dogon ha trovato riparo in questi luoghi cos poco
ospitali, Amma non ha mai smesso di vegliare su di essa. Lineffabile sensazione di pace dei primi
tempi, percepita dallo straniero che penetra nel paese dei Dogon, la quiete che nasce dallarmonia
tra Amma e le sue creature. Da quando lAntenato Lb si trasformato in serpente e ha reso gli
uomini mortali, ogni Dogon sa che luomo non nulla senza Amma.
Gli anziani lo ripetono fino alla nausea quando si riuniscono sotto il toguna4 attorno allhogon, il
capo spirituale, per riflettere sulla sorte del popolo dei Dogon e prendere decisioni sulla vita
quotidiana.
La fiera settimanale stava giungendo al termine. Il sole non era ancora arrivato sopra le teste ma
picchiava gi con violenza. Lanziano zio entr in casa, si ferm subito e url con tutta la forza della
sua esile voce:
Yadj, arrivato il momento!
Il nipote apparve, il viso segnato dallinsonnia, e si diresse verso il vecchio.
Buongiorno, zio, lo salut.
giunto il momento, fu lunica risposta dello zio, che torn subito sui suoi passi, seguito dal
ragazzo.
Nello stesso istante, Yalmo usc dalla sua capanna e, a distanza rispettosa, segu gli uomini.
Lo zio e il nipote camminavano fianco a fianco.
Non potevi sottrarti, Yadj, spieg il vecchio. Noi Dogon non perdoniamo mai simili azioni.
Nmgo ci ha dichiarato guerra. So che era il tuo amico, ma si comportato come un cane. Tu sei
Yadj, il figlio maggiore di mio fratello. Non puoi fare marcia indietro.
Sempre seguiti da Yalmo, arrivarono ai piedi della falesia. L si trovava una sorta di piano di

pietra sospeso nel vuoto e sostenuto solo grazie a una delle estremit conficcata sotto un ammasso di
rocce. Sotto, come se spuntasse da immense fauci di dinosauri, una moltitudine di spuntoni aspettava
il malaugurato. Cadere su quelle fortificazioni significava di sicuro morire dilaniato.
Lo zio si volt verso suo nipote e, con una voce stranamente dolce e commossa, gli disse:
Amma e i nostri Antenati vegliano su di te. Non hai nulla da temere, perch non hai colpa. Vai,
ragazzo mio.
Sei mio fratello, Yadj. Amma veglia su di te, disse Yalmo prendendo la mano del ragazzo.
Due lunghe file di lacrime le sgorgarono dagli occhi, ma lei non se le asciug.
Yadj stava gi arrampicandosi sul piano della morte. Si ferm e guard non il baratro, ma il
villaggio. Sembrava cos sereno che suo zio abbozz un rapido sorriso.
Uccidilo, Yadj: un cane, lo incoraggi sua sorella.
Decine di mercanti che avevano notato il ragazzo, capirono e iniziarono ad arrivare. Poco dopo,
arriv a sua volta Nmgo, accompagnato dal suo amico Antandou. Procedeva con passo meccanico,
gli occhi rivolti a Yadj, in cima alla roccia, senza neanche sentire Yalmo che gli continuava a dire:
arrivato il cane!
La folla di curiosi, silenziosa ma agitata, aumentava formando un semicerchio ai piedi dellarena
di pietra. Lo zio cammin verso Nmgo e gli sput sul viso.
Cane! gli url.
Uno sprazzo di dolore attravers lo sguardo del ragazzo, che si arrampic sul piano e si trov di
fronte a Yadj. I due amici rimasero immobili a pochi passi luno dallaltro, in profondo silenzio. Al
di sopra delle loro teste, due uccelli neri passavano e ripassavano senza sosta, emettendo piccole
grida acute.
Nel lugubre silenzio, risuon la voce di Yalmo: -Yadj, hai davanti a te un cane: uccidilo!
Allora Yadj si trasform. Si butt con rabbia sul suo amico che, anche se contrario, dovette
tendere i muscoli per resistere a quella furia omicida. Aggrappati uno allaltro, i due amici lottavano
ferocemente. Yadj pareva il pi determinato, mentre Nmgo dava limpressione di volere
semplicemente evitare la morte. Tuttavia, quando venne trascinato sul bordo del precipizio dal suo
avversario, si salv solo grazie a un vigoroso colpo di reni che lo riport nel mezzo dellarena.
Cominci allora a battersi con rabbia.
La lotta si svolse nel mezzo del piano, tanto le forze si neutralizzavano, fino a quando, a dispetto
di tutte le regole, iniziarono a volare pugni e calci. Allimprovviso Nmgo ricevette un tale colpo in
testa che cadde sul bordo del piano di pietra e solo la sua straordinaria agilit gli permise di
rimettersi in piedi. I due amici continuarono quindi a prendersi a botte. Il viso di Yadj era
insanguinato.
Yadj, uccidi quel cane! lo esort sua sorella brandendo il pugno.
Il sole, ora allo zenit, soffocava il mondo con i suoi raggi ardenti. Sopra i due lottatori sudati,
soltanto un uccello continuava la sua lugubre ronda.
Stranamente, le forze di Nmgo si indebolirono. Sembrava non volesse pi battersi. I colpi
piovevano su di lui senza che si difendesse veramente. E poco dopo si blocc.
Battiti, cane! gli url Yadj, il quale, folle di rabbia, si scaravent su di lui e lo spinse per
farlo cadere nel baratro.
Nmgo effettivamente cadde, ma fu Yadj che, spinto dal suo stesso slancio, precipit nel vuoto.
Come un sol uomo, la folla di spettatori lanci un grido, e qualche imprudente avanz fino al bordo
del precipizio, dove era visibile solo la testa del ragazzo. Titubando, Nmgo si ferm sul bordo del
piano di pietra, lo sguardo fisso nel nulla, come ipnotizzato. Qualcuno gli url da dietro: Cane!

ma lui non lo sent. Era Yalmo che si stava avventando su di lui. Senza capire cosa gli stesse
succedendo, il ragazzo, afferrato con forza dalla sorella di Yadj, fu scaraventato nel vuoto.
I due quasi volteggiarono per un momento prima di schiantarsi sulle rocce. Nella folla ci fu un
tumulto.
Il Gatto, che si era precipitato nella ripida discesa alla velocit della luce, stava gi riportando su
la salma di Yadj. Tenendo il corpo con una mano, con laltra si appoggiava alle asperit della
falesia e procedeva come un felino.
Quando ebbe deposto il cadavere del ragazzo, scese di nuovo nel precipizio e riport uno alla
volta Yalmo e Nmgo. Miracolosamente, questultimo era ancora vivo. Urlava di dolore quando
gli si toccava la schiena, ma era lucido e non sembrava ferito a morte.
La folla che circondava i morti e il ferito si apr davanti alla madre di Yadj e di Yalmo che
camminava a scatti, come un automa. Si inginocchi di fronte ai cadaveri dei figli senza dire una
parola, accarezzando un po uno e un po laltra.
Sapevo che la morte avrebbe colpito la nostra casa, lo sapevo. La volpe me laveva detto,
mormorava con voce addolorata, in mezzo alla folla immobile. Quando vedrete vostro padre,
ditegli che sto bene e che vi raggiunger presto, aggiunse, accarezzando i corpi distesi.
Dietro di lei, lo zio si appoggiava al suo bastone, la bocca spalancata e le labbra tremanti.
Il giorno dopo, nel momento in cui la luce del sole nascente incominciava a illuminare la falesia,
da qualche parte nel villaggio una donna lanci un grido di dolore, che leco ripet allinfinito. Era la
madre di Nmgo. Aveva appena scoperto il corpo senza vita del figlio, gonfio come un pallone
gigante, un rivolo di sangue nero coagulato allangolo della bocca.
Poco dopo, risuon altrove un altro lugubre lamento. A sua volta, la madre di Antandou, lamico
di Nmgo, scopr il cadavere del figlio gonfiato a dismisura, un rivolo di sangue nero alla bocca.

CAPITOLO QUATTRO
Il commissario Habib abitava in uno di quei quartieri nuovi situati alla periferia di Bamako. Di
solito sono vecchi villaggi venduti dai nativi per un tozzo di pane alle societ immobiliari. Al posto
delle capanne hanno costruito delle case basse, dotate di un minimo di comfort: elettricit, acqua
corrente, bagni e docce moderne. Ma, attenzione, non si tratta assolutamente di gran lusso. Il tetto di
lamiera, soffocante nei periodi canicolari, e il pavimento di cemento sono la norma. Le strade
rimangono di terra e diventano fangose nella stagione delle piogge. Le erbacce invadono ogni luogo,
offrendo alle mosche e alle zanzare un riparo insperato.
Malgrado il loro livello, tutto sommato ordinario, questi quartieri nuovi non sono alla portata del
maliano medio. Qui abitano i quadri dellamministrazione pubblica e i giovani uomini daffari.
Habib aveva collocato la sua dimora in uno di questi luoghi ormai da quasi due decenni, quando,
giovane funzionario di polizia senza nomina precisa, lavorava nella direzione dellAntidroga.
Quella mattina, alle 8.30, il commissario stava provando inutilmente a fare partire la sua 309 gi
da pi di mezzora. Il motore scoppiettava, esplodeva, riempiva il garage di un fumo nerastro, ma
non ne voleva sapere. Stanco, il commissario Habib si rassegn a chiamare alla riscossa il suo
fedele ispettore Sosso.
Passando per il salone per andare in camera, Habib dovette cedere alla volont di suo figlio di sei
anni, Oumar, che provava a decifrare il testo di un annuncio pubblicitario e chiedeva il suo aiuto.
Dopo aver ricevuto laiuto da suo padre, Oumar corse in veranda dalla madre, una donna piccola e
grassottella, una maestra chiacchierona di mezzet che suo marito, ormai, chiamava solo mamma
Haby.
Mamma, disse il ragazzino preoccupato, sai, la situazione di pap diventa sempre pi grave.
Cosa vuol dire, Oumar? domand la madre, incuriosita.
Sai, non sa neanche pi leggere: confonde la C con la O. Questo grave. Molto grave.
La madre si lasci cadere su una sedia e scoppi in unenorme risata che attir suo marito.
Ripeti quello che mi hai detto, disse al bambino, tra una risata e laltra.
Il bambino guard suo padre dritto negli occhi e disse:
Pap, il tuo caso sta diventando molto grave, perch non sai neanche pi leggere.
Cosa vuoi dire, Oumar? chiese Habib aggrottando le sopracciglia.
Confondi la C con la O, rispose testardo il bambino.
E come lo sai? lo interrog il padre.
Poco fa, ti ho detto di leggere il giornale per me, hai detto C invece che O.
Ah! S, esclam Habib. cos, Oumar. Be, aspetta.
Porse al ragazzino un giornale che si trovava sul tavolino, poi gli fece mettere i suoi occhiali e gli
disse:
Ora mostrami la O.
Oumar vedeva talmente grande che pose il dito non sul giornale, ma sul tavolino. Haby era piegata
in due dal ridere. Habib si riprese gli occhiali ridendo. Il bambino era completamente confuso
quando il padre gli mostr il suo errore, e giur di aver posato il dito sulla O. Fu in quel momento
che entr lispettore Sosso e salut.
Come puoi vedere, gli spieg il suo capo, mamma Haby entrata in trance.

Sosso si lasci contagiare dal buonumore e la sua risata acuta si aggiunse a quella della donna.
Tornato il silenzio, Habib pot finalmente spiegare la delusione di Oumar e Sosso lo prese in braccio
e gli chiese:
Allora, generale Oumar, ora confondiamo il giornale con il tavolo?
tutta colpa di pap, si difese Oumar. Mischia tutto.
Bene, Sosso, andiamo, ordin Habib nel mezzo delle risate.
Sosso salut Haby, accarezz la testa di Oumar e segu il suo capo che si dirigeva verso il
portone.
Capo, disse lispettore, vado comunque a dare unocchiata alla sua macchina.
I due poliziotti entrarono nel garage. Sosso fece girare il motore che esplose e liber unenorme
nuvola di fumo nero, da cui il commissario e il suo assistente si affrettarono ad allontanarsi, tossendo
violentemente.
Sai, Sosso, scherz Haby, la macchina del tuo capo ha let del nostro primo figlio: diciotto
anni. come il suo padrone: un po stanca.
Certo, replic Habib, la vecchia Haby a dirlo!
Proprio in quel momento, finito il sonnellino, apparve lultimogenito, il gattino, come lo aveva
soprannominato Oumar. E il gattino si era cinto il magro petto con il reggiseno della mamma e la
testa con gli slip del pap. Davanti a questo spettacolo, Haby si lasci cadere di nuovo sulla sedia e
url dal ridere mentre Habib si dirigeva mogio verso il portone, seguito da un allegro Sosso.
Poco dopo, i poliziotti si sistemarono nella 4x4 della Squadra Anticrimine, che si mise in moto.
sempre cos quando si osa fare figli a cinquantanni, brontol il commissario. Spero che
tu non farai la stessa sciocchezza, Sosso.
Comunque lo trovo divertente, capo. Io passerei tutta la giornata a ridere.
Oh, non fare confusione, Sosso: li adoro, i miei figli, ma a volte sono veramente difficili da
tenere! Vedrai, Sosso, vedrai.
Dovrebbe comprare una macchina nuova, capo, os dire senza transizione Sosso.
Perch la mia ha la stessa et del mio primogenito, vero, Sosso?
Niente affatto, capo, voglio solo dire che lo stato delle strade rovina rapidamente le macchine
e...
Andiamo, Sosso, non fare il finto tonto. Sai quello che guadagno. Se volessi comprare anche
solo una buona macchina doccasione, dovrei mettere da parte almeno un anno di salario. Ma come
faranno gli altri? Non lo so e non lo voglio sapere.
La 4x4 lasci la strada polverosa e si infil in una di quelle nuove arterie che avrebbero dovuto
rendere la circolazione pi razionale, ma la cui larghezza era piuttosto uno stimolo a sorpassare in
ogni senso. Probabilmente allinseguimento di un contravventore, stava passando una moto della
polizia a sirene spiegate. Habib domand a Sosso, con aria avvilita:
Cos questa storia?
Probabilmente un tassista che non ha rispettato uningiunzione, spieg lispettore.
In ogni modo, concluse Habib, sono buoni solo a correre dietro ai taxi. Che disgrazia!
Pi si avvicinavano al centro, pi la circolazione diventava densa.
Passo per il ponte Fahd, capo, sugger Sosso, -altrimenti rischiamo di non arrivare tanto presto
in ufficio.
Va bene.
A due chilometri dal ponte, file di macchine, di moto e di biciclette erano immobili in una nuvola

di fumo biancastro e in un baccano assordante. Sosso inve. Il commissario lo guard sorridendo e lo


prese in giro:
Hai giocato, hai perso. Bisogna saper perdere. Sosso si rilass e prefer dirigersi verso il
secondo ponte, quello detto dei martiri. Purtroppo lo spettacolo non era pi rassicurante. Un agente
di polizia, tuttavia, avendo riconosciuto il capo della Squadra Anticrimine, interruppe il fiume di
veicoli e permise alla 4x4 di raggiungere il centro della fila che scorreva lentamente verso la riva
sinistra del fiume Niger. Poi successe quello che non dovrebbe mai succedere in momenti come
questi: il motore della 4x4 singhiozz, si spense e si rifiut di ripartire.
Capo finita la benzina, spieg laconicamente Sosso ad Habib che, per la sorpresa, rimase a
bocca aperta per qualche secondo.
Lo sai bene, Sosso, che detesto quando finisce la benzina, sbrait. Come hai potuto? Eh?
Mai fare il gradasso in una situazione del genere; lispettore aveva imparato la lezione.
Capo, mi scusi, ma il prossimo rifornimento luned. Me lo ha detto lintendente.
Ah, s? cominci il commissario, la cui voce fu coperta dalle urla di un automobilista che
accompagnava le sue proteste con dei vigorosi colpi di clacson.
Segu immediatamente un tremendo concerto.
Toglietevi dai piedi! url qualcuno picchiando il pugno sul cofano della 4x4.
Una figura rotonda e grassottella si infil nella portiera e disse, rivolta al commissario:
Ehi, vecchio, non hai pi un soldo neanche per comprarti un litro di benzina?
Habib rimase senza fiato. Sosso cominci a spingere il veicolo. Dei ragazzini andarono ad
aiutarlo. Tra le risate, lispettore riusc cos a far superare il ponte al commissario, irrigidito nella
4x4, e a parcheggiare il veicolo su un piccolo spiazzo verde. Distribu delle monetine ai bambini e,
senza osare guardare il suo capo, prese una tanica e corse verso il distributore di benzina pi vicino.
Dei mendicanti chiesero lelemosina al passeggero cupo della 4x4, che non si degn neanche di
rispondere. Poi venne il turno di piccoli mercanti ambulanti che proposero, a un Habib assente, la
propria robaccia. Alcuni addirittura si spinsero con impertinenza a mettergli la loro paccottiglia sotto
il naso. Habib si limit ad allontanarli fermamente con la mano.
muto, osserv uno dei bambini.
Sembra che non capisce niente, disse un altro.
Torn Sosso, munito della sua preziosa tanica, di cui vuot il contenuto nel serbatoio della 4x4. Si
sedette al volante e, senza una parola, mise in moto. Al suo fianco, il commissario rimaneva muto.
Lispettore sapeva che il fulmine avrebbe colpito molto presto. Nella Squadra Anticrimine si
conosceva bene lumore del capo ed erano molto prudenti. In effetti il commissario era pi
rassicurante quando parlava piuttosto che quando taceva. Sosso non era stupido: il minimo errore da
parte sua gli avrebbe attirato le ire del suo capo. Per questo guidava con la prudenza di un anziano,
evitando di guardare dal lato del suo passeggero. Dopo qualche minuto di questo pesante silenzio,
lispettore parcheggi la 4x4 davanti alla sede della Squadra Anticrimine. E, mentre il commissario
raggiungeva il suo ufficio, rigido e a grandi passi, Sosso lo seguiva a distanza trascinando i piedi.
Una volta nel suo ufficio, il primo gesto del commissario fu quello di chiamare lintendente.
Questultimo, un omino obeso con la bocca adorna di imponenti baffi, non tard a presentarsi.
Allora, Ballo, cos hai inventato le macchine che vanno ad acqua! disse Habib.
Mi scusi, capo, ma non capisco, rispose il buonuomo.
Ti sto chiedendo se hai inventato delle macchine che non hanno bisogno di benzina per andare.
Come la 4x4. finita la benzina. Sul ponte!
Mi spiace, si scus maldestramente lintendente.

Tutto qui?
Mi spiace, capo, ma non ho capito bene.
Sotto leffetto della collera, gli occhi del commissario Habib sparirono nelle loro orbite e i suoi
tratti si indurirono a tal punto che si faceva fatica a riconoscerlo.
Basta, url. Mi prendi in giro? Ti sto dicendo che finita la benzina nella 4x4 mentre
eravamo sul ponte e tutto quello che sai dire : Mi scusi! Chi che distribuisce la benzina? Non
sei tu? Perch non ne hai prevista a sufficienza?
Il povero Ballo rimaneva immobile e a bocca aperta come un bambino. Rispose con voce
indefinibile, in lotta tra la ribellione e la paura.
Scusi, capo, ma uso il budget del ministero. Se faccio diversamente la catastrofe.
Habib lo guard a lungo e la sua collera cess.
Vai, gli ordin.
Grazie, capo, mormor lintendente.
Il commissario si alz e si ferm davanti alla finestra. Era a disagio. Effettivamente Ballo non era
in alcun modo responsabile della sua disavventura. Laveva maltrattato solo perch era il capo e
perch aveva bisogno di scaricare la collera su qualcuno. Sospir.
Il fiume Niger era l, uguale a se stesso, ma un po pi fangoso del solito. La stagione secca aveva
ingiallito lerba che, nella stagione delle piogge, inverdiva le rive. Pi lontano, qualche piroga
scivolava sullacqua, come piccole cose nere di cui i raggi del sole non si curavano.
La benzina, comunque, il minimo per lavorare, pensava il commissario. Cerano dei giorni nei
quali si diceva che ogni sforzo era inutile, che la sua sola volont non bastava. Cerano cos tanti
ostacoli quotidiani da superare, cos tanti imprevisti, che bisognava avere fede per non scoraggiarsi.
Fare ogni giorno dei miracoli con niente! Arrivavano quindi quei momenti di grande stanchezza in cui
si cominciava a dubitare. Il commissario sospir. Pi lontano, la folla brulicava. E ogni giorno era
cos, malgrado la miseria, malgrado le angosce. Che cosa dava loro quello slancio, quella forza di
andare avanti quando dovrebbero desiderare solo di riposarsi? S, andavano solo avanti, facendo
sempre la stessa strada, come una colonia di formiche, fino al giorno in cui la morte li avrebbe
colpiti. Bisognava quindi vivere senza farsi domande! Improvvisare sempre! In queste condizioni,
cosa pu pretendere un capo dai suoi collaboratori senza sembrare un aguzzino?
Un gruppo di adolescenti stava passando davanti alla sede della Squadra Anticrimine. Erano
vestite con abiti cangianti e gonne corte di taglio eccellente. A vedere le loro maniere provinciali e
la qualit dei loro abiti, si intuiva facilmente: erano vestite con abiti usati. Per convincersene bastava
dare unocchiata alle loro scarpe, parecchio ordinarie, e alle loro borse a tracolla in materiale
sintetico. Oltretutto, una di loro dovette decidersi a camminare a piedi nudi quando i lacci di un
sandalo si ruppero. Le sue amiche scoppiarono a ridere. Habib sorrise tristemente.
Lispettore capo si annunci ed entr.
Capo, per la benzina, abbiamo trovato una soluzione. Ballo molto dispiaciuto.
Capisco, Sosso. Non colpa sua. Lasciamo stare.

CAPITOLO CINQUE
Suon il telefono. Habib rispose e subito dopo esclam:
Issa! Quando sei tornato?... Ah! Bene... bene. A dopo, allora.
Ti ricordi di Issa? chiese a Sosso.
Il consigliere del ministro?
S. Ha bisogno di noi. Andiamo.
Sai, Sosso, cominci il commissario una volta partita la 4x4, quelluomo, ehm... Non me lo
ricordo pi. Sto invecchiando, accidenti!
Issa, lo aiut l'ispettore.
S, Issa. Era in un corso con me al liceo. Scienze esatte. Mediocre e pigro.
Per diventato consigliere del ministro della Sicurezza Interna!
Eh s, Sosso, cos la vita. Pagava per copiare dai compagni a fianco. I suoi genitori avevano i
soldi. Erano commercianti. Commercianti, anche un po trafficanti. In ogni caso ha comprato tutto,
fino al diploma. E visto che suo padre il grande investitore del partito al potere, in qualche modo
ha comprato anche il suo ruolo di consigliere. Il denaro tutto, con i tempi che corrono, figliolo. Se
non una sfortuna questa...
Per me e per gli altri figli di poveri, non bello.
Certo, ma attenzione, Sosso, niente disfattismo: la virt ha ancora un peso.
La 4x4 avanzava lentamente a causa delle biciclette e dei motorini che ingombravano la
carreggiata.
In circostanze del genere, era meglio raddoppiare la prudenza, perch le frecce passavano
inosservate e un incidente poteva capitare in fretta. Sosso si liber agilmente da quel flusso
scoppiettante e non tard a parcheggiare davanti al Ministero della Sicurezza Interna. Dopo aver
superato tre posti di controllo, i due poliziotti penetrarono nellufficio del consigliere, un belluomo
maturo, stempiato, con degli occhiali dalla montatura dorata, e in giacca e cravatta.
Ecco Habib il filosofo! disse al commissario stringendogli vigorosamente la mano.
Poi scoppi in una gran risata abbracciando il suo compagno di studi. Placata leuforia, Habib
pot esclamare a sua volta:
Vecchio mio, quando eravamo al liceo dicevi che sono solo gli affari a contare. Ed ecco che ti
ritrovo nellamministrazione.
Eh s, Habib, concesse Issa dirigendosi verso la sua scrivania, non siamo padroni del nostro
futuro. Sono anchio sorpreso nel vederti poliziotto. Pensavo che fossi un prof, o un filosofo, sai.
Esattamente, la vita che decide, concluse Habib, che aggiunse, indicando lispettore:
Questo Sosso, il mio collaboratore.
Ovviamente ho sentito parlare di lui, ma non lavevo mai incontrato. Piacere, Sosso. Cos ho
lonore di avere i pi abili segugi dellAnticrimine nel mio ufficio. Sedetevi e ditemi cosa posso
offrirvi da bere.
Quando ognuno ebbe la propria tazza di t, servita da una giovane segretaria molto profumata, il
consigliere tecnico disse:
Sai, Habib, senza lusingarti, se tutti i poliziotti fossero come quelli della Squadra Anticrimine il

nostro Paese sarebbe nella sicurezza pi totale.


Voglio crederti, Issa, ma il momento che lo Stato offra alla Squadra Anticrimine dei mezzi
allaltezza della sua missione. incomprensibile che non abbiamo benzina a sufficienza per le nostre
macchine. Incomprensibile e inammissibile. La benzina perlomeno il minimo.
Come, non avete benzina? cerc di capire il consigliere.
come ti dico. Appena due ora fa, la nostra macchina ha finito la benzina sul ponte. Solo perch
la nostra dotazione di benzina non sufficiente. Che si voglia fare economia, lo capisco, ma almeno
non per lessenziale!
E ti sei lamentato?
Certo, in ogni mio rapporto! Tutti per se ne fregano. Ma inizio veramente a essere stufo.
Senti, Habib, ti giuro che la prima volta che lo sento. Conta su di me per parlarne al ministro.
Non basta parlarne, vecchio mio. Se per farmi delle promesse senza nessun seguito, inutile.
Sono sempre lo stesso Issa, Habib. Dammi una settimana e vedrai.
Molto bene, concluse il commissario. Sapr se Issa sempre Issa.
Perfetto, mio caro, concluse a sua volta il consigliere. In realt, ti ho chiamato per una
ragione precisa, Habib. Normalmente ti avrebbe affidato questa missione il capo della Polizia di
Stato, ma il ministro ha deciso di farlo direttamente lui. In effetti, detto tra noi, lui stesso ha ricevuto
delle istruzioni perch si facesse cos. Dunque, abbiamo ricevuto delle notizie inquietanti da Pigui...
Dov Pigui? si inform Habib.
nella falesia di Bandiagara, un villaggio abitato da Dogon, spieg il consigliere con
evidente piacere. un piccolo comune che esiste come tale da soli due anni. Abbiamo ricevuto
delle notizie inquietanti da Pigui.
Da chi?
Dal sindaco del suddetto comune.
Detto tra noi, Issa, mi sorprende gi una cosa: Pigui un villaggio. Ci sar un commissariato di
polizia o una gendarmeria nelle vicinanze. Perch le notizie inquietanti di cui parli non sono state
gestite da questi canali abituali?
Ecco, Habib, avrei dovuto cominciare da qui. In effetti, questo comune in mano al partito al
potere, il nostro partito, il partito della Rdemption Africaine. Abbiamo dovuto combattere
parecchio. Quello che succede a Pigui pu degenerare e ripercuotersi su tutti i comuni della zona
dogon, che sono per la maggioranza dalla nostra parte.
Comincio a capire, disse Habib al suo compagno di studi, continua.
Un consigliere municipale di Pigui stato assassinato e altri tre sono a rischio di esserlo da qui
a poco.
Le minacce sono state manifestate realmente?
pi complicato, Habib. Conosci i Dogon, non ci muoviamo nel razionale, ma una minaccia
pesa di sicuro sui tre.
Lomicidio, dimmi, reale o nellordine dellirrazionale?
Senti, la cosa migliore sentire il sindaco di Pigui.
Dov?
Qui, disse Issa aprendo la porta della piccola sala dattesa contigua, nella quale un
condizionatore in cattivo stato sembrava bloccarsi a tratti, producendo un rumore molto fastidioso.
Habib non riusc a non manifestare la sua sorpresa vedendo il sindaco il quale, vestito anche lui
con un ampio boubou grigio di buona fattura e un cappello abbinato, aveva laria di un adolescente. Il
consigliere fece le presentazioni. Il ragazzo salut rispettosamente e prese posto alla destra di Sosso.

Signor sindaco, domand Habib sforzandosi di sembrare deferente, ho saputo che a Pigui
stato assassinato un consigliere municipale. Da chi e come?
S, stato ucciso Antandou, due giorni fa. Anche il suo amico Nmgo. Ma non so n come n
da chi.
Aspetti, signor sindaco. Dove si trovava quando si svolgevano i fatti?
A Pigui, ovviamente.
Non ha assistito agli omicidi, immagino; allora chi le ha dato la notizia?
Nessuno in particolare. A Pigui tutti sanno che Antandou e Nmgo sono stati uccisi, ma nessuno
conosce lassassino n il modo in cui sono stati uccisi.
Habib cominciava a perdere la pazienza. Lispettore Sosso se ne accorse e si affrett a
intervenire.
Signor sindaco, disse, sembra che altri consiglieri municipali siano minacciati di morte. Chi
li minaccia?
Nessuno in particolare, rispose il sindaco, -ma tutti sanno che rischiano la vita.
E lei? domand Sosso.
Anchio, certo.
Ma lei probabilmente non sa chi la minaccia di morte?
Esatto. Sa, da noi Dogon, non come qui. Si pu uccidere senza essere visti. Senza usare
unarma.
Nellufficio cadde il silenzio. Si sentiva ronzare debolmente il climatizzatore. Il commissario, la
fronte aggrottata, guardava fisso il giovane sindaco, mentre lispettore si tratteneva dal ridere
immaginandosi le parole che il suo capo stava trattenendo. Quanto al consigliere tecnico sembrava
visibilmente turbato dal silenzio dei poliziotti. Continuava quindi ad annuire, un piccolo sorriso sulle
labbra.
Mi dica, signor sindaco, continu il commissario, sa quando lei e gli altri consiglieri
dovete essere uccisi?
A questa domanda piuttosto sarcastica, il ragazzo rispose tuttavia con la pi grande seriet:
In ogni momento.
E perch ce lhanno con voi, con lei e la sua giunta?
Non ne so veramente nulla.
Ha qualcosa da rimproverarsi che potrebbe spiegare perch qualcuno ce lha con lei?
In realt, no.
E non ha avvertito n la polizia n la gendarmeria?
-No.
Perch?
Perch non sarebbe servito a nulla. Nessuno si sarebbe fatto coinvolgere.
Per paura di venire ucciso?
Forse. Non lo so.
Era evidente che il sindaco ne sapesse di pi di quanto lasciasse trapelare. A vederlo cos, col
suo ampio boubou, il cappello e i ridicoli baffetti, sembrava un bambino dallespressione ancora
incerta.
Lei abita a Pigui, immagino, gli chiese Habib.
No, abito a Bandiagara.
Pensavo che casa sua, in quanto sindaco, fosse nel suo comune.
Capisco, ma non abito a Pigui.

Il commissario si trattenne dal tormentare il povero piccolo sindaco che rimpiccioliva a mano a
mano che la conversazione andava avanti somigliando sempre pi a un interrogatorio camuffato.
Bene, sospir Habib girandosi verso il consigliere, il minimo che si possa dire che si
tratta di una storia strana. Immagino che il ministro voglia che io vada a Pigui per vedere cosa
successo o cosa succeder.
Esattamente! conferm il consigliere tecnico.
Allora siamo daccordo. In ogni caso non ho scelta, non vero? Spero solo che non mi
chiederai di andare nella regione dogon con il mio catorcio e, soprattutto, con la dotazione di benzina
dellAnticrimine.
Stai tranquillo, Habib, disse Issa, il ministro ha dato ordine che la tua missione si compia
nelle migliori condizioni. Avrai il tuo ordine di missione in debita forma e una 4x4 climatizzata con
autista. E non preoccuparti per la benzina: me ne occupo io. Tutti gli uffici della regione sono stati
informati della tua missione, polizia e gendarmeria, con lordine di prestarti manforte. A Mopti sar
la polizia, a Bandiagara la gendarmeria. Vedrai, la gendarmeria di Bandiagara in mano a un
ragazzo, il luogotenente Diarra, che noi apprezziamo molto. daltronde per questo che il suo
territorio eccezionalmente importante.
Perfetto, caro compagno. Sosso e io andremo a Pigui domani.
Issa sempre Issa, caro il mio filosofo, disse il consigliere tecnico scoppiando a ridere e
dando delle pacche amichevoli al commissario, che ricambi.
Dopo aver salutato il giovane sindaco, che dichiar che sarebbe tornato a Pigui il giorno dopo, i
poliziotti si congedarono. Issa li accompagn fino al portone, scherzando ancora con il suo compagno
di studi, prima di tornare nel suo ufficio.
La 4x4 correva gi da un po in direzione della sede della Squadra Anticrimine quando Sosso
disse:
Ha comunque unaria simpatica il suo... Issa, capo.
S, Sosso. sempre stato cos, gioviale, simpatico, dinamico. Un vero seduttore. Non si pu
affermare il contrario. E anche persuasivo. Di sicuro.
Ma pigro.
Mah, s, non si pu avere tutto.
Un carretto tirato da un cavallo e carico di mattoni e sabbia bloccava le macchine.
Lanimale, spaventato, si rifiutava di andare avanti malgrado le frustate che gli piovevano sulla
schiena. I clacson e gli insulti cominciavano a farsi sentire, linizio di una baraonda che agitava il
povero cavallo. Alla vista di due agenti che si dirigevano verso di lui con dei gesti minacciosi, il
proprietario del carretto prefer prendere le redini dellanimale e portarlo sul terreno di fianco alla
strada.
Poveretto, disse il commissario sorridendo tristemente, pagher caro lumore del suo
cavallo.
La circolazione si ristabil poco dopo e Sosso pot andare un po pi velocemente.
Credo che ci divertiremo nella regione dogon, continu il commissario ironicamente. Con un
adolescente come sindaco, degli omicidi senza autore e senza arma, il tutto in un ambiente
irrazionale, sar un piacere.
Assolutamente, capo! Solo che ho la sensazione che manchino dei dettagli sia nelle spiegazioni
di Issa sia in quelle del sindaco. strano.
S, Sosso, e ci che complicher ancora di pi tutto linteresse dei politici per questa storia.

Dovremo essere prudenti. A ogni modo, fuori discussione che io vada nella regione dogon senza
avvisare il mio superiore.
In ogni caso, io sono contento, perch non dovr guidare.
vero, saremo dei re. Per una volta! concluse Habib ridendo.
Cinque minuti dopo, Sosso posteggi la 4x4 nel parcheggio della Squadra Anticrimine.

CAPITOLO SEI

La strada che porta a Mopti probabilmente una delle pi frequentate del Paese. Collega Bamako
a citt la cui importanza economica innegabile. Alla fine della stagione secca, la savana era in gran
parte ingiallita, popolata di radi alberi scheletrici.
Nella 4x4 del Ministero della Sicurezza Interna, il commissario Habib e lispettore Sosso non
avevano alcuna ragione per lamentarsi, perch il consigliere tecnico era stato di parola: il veicolo
era pi che confortevole.
In compenso, il consigliere aveva omesso di dire al suo compagno di studi che Samak, lautista,
aveva un carattere alquanto singolare. Di piccola taglia, la figura rotonda, la parte superiore della
testa calva, luomo trasudava gioia da tutti i pori. Rideva di tutto e di niente, scherzando con tutti
senza prestare alcuna attenzione allumore dei suoi interlocutori. Fortunatamente per i poliziotti,
esisteva un ostacolo alla loquacit estrema dellautista: Samak parlava e capiva appena il francese.
In ogni caso, la sua guida controllata rassicurava i passeggeri.
Dimmi, Samak, gli chiese il commissario, seduto davanti, in che citt sei nato?
Sono nato a Mopti, ma i miei genitori alla fine si sono stabiliti a San.
Ora vivono a San?
Uno dei miei fratelli e la sua famiglia s. I miei genitori sono morti molto tempo fa.
Che Allah abbia piet della loro anima, lo compat il commissario come da prassi.
Amen, rispose Samak meccanicamente. Mio padre era un commerciante. Tutti a Mopti lo
conoscevano. Bastava pronunciare il suo nome e mille persone ti indicavano casa nostra. Ma era
tempo fa. I suoi nemici gli hanno gettato una maledizione: ha perso tutto, denaro e salute. diventato
praticamente cieco. Allora siamo andati a San perch la citt dorigine della nostra famiglia.
Conosci bene Mopti, quindi?
Certo! Ci ho vissuto trentanni e ci torno almeno due volte lanno. E tu?
Sul sedile posteriore, Sosso si irrigid sentendo lautista parlare al suo capo in modo cos
familiare. Certo, in lingua bambara non ci si d del lei, ma avrebbe potuto supplire largamente con
lintonazione. Samak non sa di sicuro chi il passeggero seduto al suo fianco, pens Sosso.
Il commissario non sembr offendersi per la troppa disinvoltura dellautista.
No, rispose, la conosco poco.
Ci sei nato?
No, ma ci sono venuto uno o due volte, tanto tempo fa. Sono almeno dieci anni che non ci tomo.
Sembra che la citt sia cambiata.
cambiato tutto, anche le zanzare.
Pensa! si sorprese Habib.
Te lo giuro, ehm... non ti ho neanche chiesto il tuo nome, si ricord Samak.
Mi chiamo Habib Kita.
Ah, ma sto portando mon esclave5. Il mio capo non me lha detto, altrimenti ti avrei annegato nel
fiume!
Poi scoppi a ridere. Habib non riusc a non imitarlo, e anche Sosso sempre meno indisposto
dalla loquacit di Samak.
E tu l dietro? chiese lautista allispettore.

Sosso Traor, rispose questultimo.


Ma tu, constat lautista, hai lo stesso nome delle zanzare6! Signore, il viaggio sar tremendo
per te. Appena una zanzara di Mopti scoprir il tuo nome, sar la guerra. In un batter docchio, tutte
le zanzare di Mopti arriveranno con i loro fucili e i loro bazooka. Bum! Bum! Bum! Peggio di una
guerra mondiale. Venire nel paese delle zanzare quando ci si chiama zanzara, che provocazione!
Piccolo Traor, vedrai di cosa sono capaci le zanzare di Mopti quando vengono provocate!
Anche il commissario scoppi in una gran risata dopo che lispettore si era piegato dal ridere sul
suo sedile. Anche lautista rideva di gusto.
I passeggeri raggiunsero la citt di Sgou, capitale dellantico regno dei Bamani o Bambari, con le
sue case in terra dal fascino caratteristico e il suo mercato brulicante reso pi visibile lungo tutta la
strada dai doubalens, alberi massicci dal fogliame sempreverde. Pi ci si avvicinava al centro del
paese, pi la 4x4 avanzava con difficolt a causa della marea disordinata di mezzi e veicoli di ogni
genere.
Ecco, siamo a casa tua, Sosso, constat Habib.
Il suo collaboratore conferm, con una punta di fierezza nella voce.
I paesi e i villaggi sfilavano, stendendosi sulla strada, che costituiva la loro unica risorsa di vita.
Costruite uniformemente in terra, le abitazioni coperte di paglia o di lamiera apparivano molto tristi,
soffocate dal sole della stagione secca, scurite dalle folate di sabbia che le avvolgevano a tratti. Una
mandria di mucche attraversava la strada, pi lontano. Lautista rallent e url qualche parola in Peul
al pastore il quale, col bastone sulla spalla, si prendeva tutto il suo tempo e non si degn neanche di
rispondere. Dovettero aspettare che le vacche, con la loro andatura solenne, fossero tutte passate
prima che la 4x4 riprendesse la sua corsa. Samak url ancora una parola al pastore che, questa
volta, rispose con veemenza.
Dimmi, domand il commissario allautista, tu li conosci, i Dogon?
Nessuno pu giurare di conoscere i Dogon, rispose Samak con una gravit che non gli era
abituale. Ce ne sono a Mopti e un po dappertutto nella regione, ma vivono soprattutto a Bandiagara
e nei villaggi vicini. Io non mi fido di loro.
Ah, e perch? si sorprese il poliziotto.
Perch hanno dei poteri da stregoni. Hai visto il loro modo di vivere nei villaggi? Sembra di
essere ai tempi dei nostri Antenati.
Non sembrano infelici, questo limportante. Niente dimostra che vorrebbero vivere come te.
Lo so, ma quello che voglio dire che sono persone di unaltra epoca. Li temo perch non li
capisco. E con tutto quello che si dice su di loro, ne ho ragione.
E cosa si dice? insistette Habib.
Sembra che tu stia facendo unindagine, come se fossi un poliziotto, disse lautista guardando
il commissario.
Questa volta fu Sosso che url dal ridere lasciandosi cadere sul sedile. Samak probabilmente
ignorava la caratteristica dei passeggeri che trasportava, e questo prometteva dei momenti di gran
divertimento.
Non vero, amico zanzara? chiese lautista allispettore divertito.
I tre uomini ridevano come dei pazzi.
Habibou, continu lautista, i Dogon sono degli stregoni. Sono capaci di prevedere il futuro.
Basta che vadano a vedere la volpe, che chiamano yurugu, perch essa sveli loro tutti i segreti della
vita. Uomini che parlano con le bestie, lhai mai visto? In ogni caso io non mi fido di loro. E se, per
tua sfortuna, fai loro un torto, per te finita: ti uccidono senza toccarti.

Il commissario tese lorecchio e, sul sedile posteriore, lispettore si tir su.


Tu conosci un caso del genere? chiese Sosso.
Un sacco! afferm lautista, sensibile allattenzione che si era rivolta su di lui. Conosco un
sacco di casi. Basta che vadano a lamentarsi dal loro dio e questo realizza ogni loro volont. Non si
pu sapere come uccidono, perch sono stregoni.
Samak, in realt, non faceva che ripetere dei luoghi comuni. Il commissario scosse la testa e
divent pensieroso. Nella macchina cadde il silenzio.
Dopo quasi cinque ore che erano partiti da Bamako, i viaggiatori cominciavano ad avere fame.
Quindi, mentre attraversavano un grande villaggio, Habib domand allautista di parcheggiare vicino
a una rosticceria di carne di manzo, di cui andava matto. E mangiando, i tre viaggiatori ripresero la
strada per Mopti. Dopo un po, Samak dovette frenare per lasciare passare un uomo che
attraversava la strada seguito da una muta di cani.
Povere bestie, le compat il commissario, sono veramente magroline. Sembra che non
mangino da giorni. Che interesse c a possedere cos tanti cani?
Il commissario si era espresso in francese, e lautista non aveva capito granch, ma pens di aver
intuito il motivo di disagio del poliziotto.
Quei cani, spieg, non fanno da guardia alle case, luomo vuole venderli.
Nessuno comprer mai dei cani del genere, protest Habib.
Oh s, Habibou, non hai capito: sono per chi mangia i cani.
Habib guard lautista come se vedesse un fantasma. Samak non intendeva fermarsi l.
Io non ne ho mai mangiata, ma sembra che la carne di cane sia la migliore. La si fa anche
arrosto, come quella che stiamo mangiando.
Notando nello specchietto retrovisore lespressione inorridita del suo capo, che sput la carne che
stava masticando, Sosso si nascose la bocca, ma non riusc a non ridere.
Oh, insistette lautista, in questa regione si mangia anche carne dasino. E anche a Sgou, che
la zanzara lo voglia o no. Detto tra noi, non so come si faccia a mangiare carne di asino! Mah!
Capo, intervenne Sosso vedendo lespressione abbattuta del commissario, la carne che
stiamo mangiando veramente di manzo. Vero Samak?
Certo, questa carne di manzo... o di capra, ma non di cane o asino.
Il commissario non disse una parola. Rompendo il silenzio, lautista si mise a salmodiare dei
versetti del Corano. Il viaggio continu cos fino a San, dove dovettero riposarsi.

CAPITOLO SETTE
La penisola di Mopti si present solo tre ore pi tardi. La citt era avvolta dalla luce rosseggiante
del sole al tramonto e dallodore di pesce, e sfoggiava il fascino dei luoghi unici con le sue case di
terra a pi piani, il fiume sul quale andavano e venivano piroghe e chiatte dalle inscrizioni e dai nomi
molto pittoreschi e con la sua brulicante folla variopinta.
La 4x4 si ferm davanti al commissariato di polizia. Mentre Samak, probabilmente a causa della
fatica, aveva smesso di salmodiare i versetti del Corano da un bel pezzo e sonnecchiava, il
commissario e lispettore entrarono nelledificio rovinato, dove furono accolti dal commissario B.
Era un uomo magro, quasi scheletrico, dai tratti e dallaccento peul.
Sa di sicuro perch sono qui, commissario, inizi Habib.
S, la direzione mi ha avvisato del suo arrivo.
Ha delle informazioni sul caso di Pigui?
In realt ne so ben poco. Di solito la gendarmeria di Bandiagara che dovrebbe occuparsi di
questo caso, ma apparentemente anche loro non ne sanno molto.
Ed normale che nessuno sappia niente? si sorprese Habib.
Il commissario B fece una smorfia per esprimere il suo imbarazzo. Nellufficio vicino, una voce
di donna protestava con veemenza mentre altre, maschili, tentavano di imporsi. A tratti, un rumore
sordo risuonava contro il muro di cemento.
Sa, commissario, si decise infine a spiegare B, molto pi complicato di quanto pensi.
Sono stato informato in maniera non ufficiale di quello che dovrebbe essere successo a Pigui. Sembra
che ci sia stato un duello seguito da due morti, o forse tre. Il problema che non c nulla di
razionale n nella maniera con cui vengono raccontati i fatti, n nei fatti stessi. Sa, Pigui, come tutti i
villaggi di questa regione, sfugge a ogni controllo. Tutto ci che vi succede resta nel pi profondo
segreto. Dubito che trover qualcuno che osi dirle ci che sa. per questo che, quando la direzione
nazionale mi ha domandato di farle avere tutto laiuto necessario, mi sono chiesto quale aiuto...
Se capisco bene, commissario, lo interruppe il capo della Squadra Anticrimine, Pigui e i
villaggi attigui sono delle zone dove la legge non esiste.
Non cos semplice, si difese il commissario B. Pi precisamente, voglio dire che quella
gente vive in un mondo con delle regole proprie, che non coincidono con le nostre. Mi creda,
commissario, sono ventanni che sono commissario in questa regione, ci sono nato, ma neanche una
volta mi venuto in mente di cercare di sapere cosa succede a Pigui. Tutto il Paese conosce la sua
competenza, commissario, ma questa missione sar difficile.
E come devo procedere, secondo lei? chiese Habib, che era comunque turbato dalla
franchezza del suo collega.
difficile da spiegare. Se le dico di usare dei metodi non razionali, conoscendola so che mi
prender per pazzo. Il vantaggio che ho su di lei, che io sono nato qui. Io procederei diversamente.
Se la sto seguendo, lei andrebbe da un marabutto perch le desse la chiave dellenigma?
chiese Habib.
Non esattamente, ma mi muoverei nello stesso modo dei Dogon.
-Cio?
Cio mi rivolgerei ai loro indovini.

Habib non riusc a non ridere prima di dire:


E nel suo rapporto cosa avrebbe scritto? Che gli indovini dogon le hanno dato la soluzione?
Andiamo, commissario, capisco che la situazione non sia semplice, ma non mi vedo a domandare a
un indovino di darmi una mano.
Il commissario B parve irritato dalle parole del capo della Squadra Anticrimine: i suoi tratti fini
si scavarono e una scintilla balen nel suo sguardo.
Seduto alla sinistra del suo superiore, Sosso aveva seguito il dialogo senza dire una parola.
Aveva capito molto in fretta che i due uomini, avendo tutti e due il difetto di andare dritti al punto,
avrebbero fatto fatica a venirsi incontro. Cos prov a evitare che il rapporto si inasprisse.
Mi scusi, commissario B, intervenne, posso chiederle se conosce il sindaco di Pigui?
Certo, tutti lo conoscono, rispose B, pi disteso. Si chiama Dolo. molto conosciuto a
Bandiagara...
Nellufficio vicino, le proteste si erano trasformate in grida acute, e i muri tremavano per quei
colpi. B si scus e usc.
Comincia a innervosirmi questuomo, confess Habib a Sosso. Per fortuna che ci sei tu.
S, capo. In un certo senso vi somigliate, capo, aggiunse Sosso, perfidamente.
Habib non ebbe la possibilit di rispondere, perch il commissario B era gi di ritorno.
unisterica che qui ogni settimana, spieg. -Pretende di discendere dal profeta Mohamed,
al quale non si pu rifiutare nulla. Allora infastidisce tutti quanti. Impossibile internarla:
provocherebbe una sommossa, perch la popolazione crede veramente che discenda dal profeta.
Incredibile!
Perch la arrestate, allora? si azzard a domandare Habib.
Perch disturba lordine pubblico, rispose il commissario B con enfasi, le braccia levate al
cielo.
Non vorrei essere al suo posto, in questo universo irrazionale, scherz il capo
dellAnticrimine.
Capisco perfettamente, conferm B. Stavamo parlando del sindaco di Pigui. In effetti, un
uomo piuttosto giovane, trenta, trentadue, trentacinque anni al massimo. Si chiama Dolo. Lo vedo
ogni tanto alle cerimonie ufficiali. Uno che gioca forte, questo s. In ogni caso, molto gentile.
Qualsiasi padre gli darebbe la figlia in sposa se la gentilezza fosse lunico criterio di scelta. Come
va ora al comune di Pigui, ve lo pu dire solo la gendarmeria di Bandiagara.
Unultima domanda, commissario. Sinceramente, al mio posto cosa farebbe? chiese Habib.
Al suo posto, avrei declinato la responsabilit di questa inchiesta. Ma era impossibile, non
vero? Allora non si faccia illusioni. Il mondo nel quale entrer non il suo. Per chi non lo conosce
pu essere pericoloso. Veramente. Sia prudente. tutto.
Non si pu certo dire che le sue parole siano rassicuranti o incoraggianti.
Mi ha domandato di parlare in tutta franchezza. Be, quello che ho fatto, commissario. Mi
spiace se questo non le fa piacere.
Non si preoccupi, caro collega, replic Habib, -non mi sciocca affatto, al contrario. Solo,
come sa bene, non mi piace lasciare le cose a met. Star attento come mi raccomanda, ma andr fino
in fondo. In ogni caso, grazie per la sua ospitalit e per le informazioni.
Habib e Sosso si alzarono, e anche B.
Se posso ancora esserle utile, non si faccia problemi, commissario, concluse porgendo la
mano ai due poliziotti.
La discendente del profeta Mohamed era seduta su una panca, in veranda, e recitava in maniera

teatrale e senza sosta alcuni versetti del Corano. Era una vecchia signora dalla capigliatura bianca e
folta e dallo sguardo brillante. I due agenti di polizia che la sorvegliavano sembravano piuttosto
venerarla: la contemplavano a bocca spalancata, bevendo quelle sure come fossero acqua benedetta.
Il commissario Habib e lispettore Sosso attraversarono il cortile e si diressero verso il loro
veicolo. Nuova sorpresa: lautista Samak era appoggiato alla 4x4, le mani giunte davanti a lui, alla
maniera dei musulmani, e ascoltava soggiogato, la salmodia della discendente del profeta. Fu solo
quando i passeggeri si furono sistemati nella 4x4 che lautista si pass le mani sul viso, si sistem al
volante e part.
Sapete chi quella donna? chiese ai poliziotti.
No, gli rispose Sosso. Chi ?
Quella donna, zanzara, lultima discendente del profeta in terra. Nessuno recita bene il Corano
come lei. Ha fatto il pellegrinaggio alla Mecca quattordici volte. E sempre a piedi. Mai una
macchina, mai un aereo! Nessuno sa quanti anni ha. cos da quando io ero un bambino qui, a Mopti.
una santa.
S, ma infastidisce tutti. per questo che la polizia continua ad arrestarla.
Ma no, non capiscono mai nulla i poliziotti. Sono troppo stupidi.
Ah be, esclam Habib.
S, conferm lautista imperturbabile. Sono quarantanni che stato detto loro di lasciare
quella donna in pace, ma non hanno mai capito niente. Ogni volta che larrestano, una sventura si
abbatte su Mopti. Vedrete, questa sera o domani succeder una catastrofe.
Lo pensi veramente? chiese Sosso, scettico.
Aspetta e vedrai. Toss. Bene, ora verso Bandiagara, giusto?
Esatto: verso Bandiagara, conferm Sosso.
Lautista tacque. Habib era pensieroso. Gli tornarono in mente le parole del commissario B. La
sua tranquilla sicurezza, che laveva irritato, non si traduceva piuttosto in un diffuso fatalismo? Se i
suoi interlocutori a Bandiagara e a Pigui erano creduloni quanto i poliziotti di Mopti di fronte alla
discendente del profeta, o superstiziosi come il sindaco e il commissario B, il suo compito si
prospettava piuttosto arduo.
Il sole sarebbe calato presto, tingendo a ponente tutto di uno strano rosso, come una moltitudine di
lingue di fuoco che leccano il blu del cielo.
I pipistrelli passavano e ripassavano senza sosta o si rifugiavano negli alberi.
Ci siamo quasi, Sosso, not Habib. Pi ci rifletto, pi mi dico che non sar di sicuro un
gioco da ragazzi.
S, capo, ho questa impressione anchio.
Quellidea del commissario B: andare da un indovino per capirci qualcosa. Non avrei mai
creduto che un commissario di polizia mi avrebbe proposto una tale incongruenza! Avrei creduto
scherzasse. Invece no, ci credeva proprio.
Dice che esercita la sua professione in questa regione da ventanni, questo deve aver lasciato
dei segni.
Esatto! per non averlo capito che mi sono stupidamente innervosito. di qui e la pensa come
tutti quelli di qui. Hai ragione, Sosso.
Mezzora pi tardi, la 4x4 parcheggi di fronte allhotel Le Cheval Blanc, a Bandiagara. Il
portiere si impossess prontamente della valigia e del borsone che erano nel bagagliaio. Mentre il
commissario saliva i gradini, Sosso chiacchierava con lautista Samak. Questultimo sperava di
ottenere il permesso di andare a dormire da dei conoscenti, a Mopti, per poter risparmiare sulle sue

spese di soggiorno.
Quanti figli ha? chiese pi tardi Habib a Sosso, che gli aveva confidato il desiderio di
Samak.
Nove!
Certo, rispose il commissario. Che lo faccia; ma insisti perch sia qui domattina, alle sette!
Ed entr nellhotel.

CAPITOLO OTTO
Il giorno dopo il capo della gendarmeria di Bandiagara, il luogotenente Jrme Diarra, accolse il
commissario e lispettore con una gioia infantile. Habib era stato, infatti, il suo insegnante alla scuola
di formazione e ne aveva serbato un eccellente ricordo. Da buon allievo, ci teneva a mostrare al suo
prof che aveva avuto successo. Il problema della supremazia tra gendarmeria e polizia si poneva qui
come altrove, ma il commissario Habib occupava, sia per la sua fama che ufficialmente, un posto
particolare che imponeva il rispetto da tutti.
Certo, Bandiagara era una citt piccola, ma il luogotenente doveva considerarsi fortunato, perch,
per un neofita in un posto di comando, non era il caso di fare gli schizzinosi. Appena la 4x4 si ferm,
il luogo-tenente si avvicin con aria marziale, salut, e gli si illumin il viso di un ampio sorriso.
Ah! esclam Habib. Ma sei Jrme?
Si, sono io, comandante, rispose il ragazzo con tono gioviale.
Allora ci ritroviamo. Bene.
Appena vide Sosso, che si era attardato in macchina, il luogotenente abbandon ogni ritegno, si
gett al collo del suo compagno di scuola e, come dei bambini, i due ragazzi abbracciati si misero a
danzare sotto lo sguardo commosso del commissario.
Nella 4x4 il conducente, sconcertato, osservava la scena. Malgrado il suo francese piuttosto
rudimentale, aveva alla fine scoperto la qualifica dei suoi passeggeri.
Una volta terminate le effusioni, il gendarme condusse i poliziotti nel suo ufficio.
Da quanto tempo occupi questo posto? chiese il commissario al luogotenente Diarra.
Da quattro anni, comandante.
Per! esclam Habib. E non un po troppo agitato, qui?
No, comandante. Ammetto che, senza i piccoli reati e i conflitti familiari, ci si annoierebbe,
invece.
Ah, per proprio in questo luogo che sarebbero avvenuti i gravi fatti che ci hanno condotto
qui, si sorprese il commissario.
Effettivamente, riconobbe il gendarme, nel mio territorio, ma non nella citt di Bandiagara.
Questa una citt gi cosmopolita, per cos dire, vi convivono molte etnie diverse. I fatti di cui parla
sono avvenuti a Pigui, che un villaggio dogon, abitato solo da Dogon.
Capisco. E cosa puoi dirmi di questi famosi fatti, Jrme? chiese Habib.
Rischio di deluderla un po, comandante, perch non ne so granch.
Ti sei recato sul luogo, immagino.
No, comandante.
E perch?
Perch ufficialmente non successo niente.
Non successo niente?
Nessuno ha sporto denuncia, non stato dichiarato nessun decesso. Sono solo voci.
S, ma tu avresti potuto fare unindagine per capire se le voci erano fondate.
Teoricamente s, comandante, ma la realt qui unaltra. Interrogare chi, e a proposito di cosa?
Comunque, intervenne Sosso, i parenti delle vittime ti devono aver detto qualcosa.
Non proprio: nessuno ha mai sporto denuncia.

Non mettiamo i carri davanti ai buoi, disse Habib. Di questa storia sappiamo solo quello che
ci ha detto il sindaco. Puoi dirci la tua versione?
Ecco: tutto sarebbe partito da un duello sulla falesia. Qui una cosa frequente. Ci sono stati due
morti, un ragazzo e sua sorella, e un ferito grave. Questultimo sarebbe morto la mattina dopo. Cos
come uno dei suoi amici, che invece il giorno prima stava bene.
Allora dov il problema?
Il problema, comandante, che si crede che il ferito e il suo amico non siano morti di morte
naturale, ma che siano stati assassinati.
Da chi? Con cosa?
Vede, comandante, mi ricordo di quello che abbiamo imparato, ma la realt nella quale sono
immerso qui non coincide con i metodi razionali che lei ci ha insegnato. Nel caso in questione,
nessuno ha visto n lassassino n larma del crimine, ma tutti sono convinti che i morti siano stati
uccisi dallo spirito dellAntenato dei Dogon. In questa ipotesi, che indagine posso condurre?
Ah, allora le cose stanno cos, mormor il commissario, pensieroso.
Esattamente, comandante, disse trionfante il giovane gendarme. Qui tutto complicato.
Dunque, se capisco bene, scherz Habib, dovrei ricorrere a un indovino per capirci
qualcosa?
Neanche, rispose il gendarme ridendo, perch nessun indovino si immischierebbe in una
storia che ha a che fare con lAntenato.
Allora dimmi, Jrme, mi vedi a scrivere nel mio rapporto che lassassino lanima
dellAntenato?
Appunto, comandante. Lindagine che le hanno affidato possibile? questa la mia domanda.
Lo sapr solo nella pratica, ma posso sempre provare a capire cosa successo. gi qualcosa.
Andr comunque a visitare Pigui e il luogo del duello.
Vengo con lei, comandante, se me lo permette, propose il gendarme.
Il commissario si alz. Sosso e Diarra fecero lo stesso. Il capo della gendarmeria fece chiamare il
suo autista il quale, sfortunatamente, era introvabile.
Hai un gendarme fantasma nella squadra? scherz Sosso.
Peggio! un uomo unico nel suo genere. La sua unica passione sono le sue pecore. capace di
restare un giorno intero a contemplarle, seduto di fronte alla stalla. Pu tornare a casa anche quattro o
cinque volte al giorno per vedere le sue pecore. Incredibile!
Eh, bene, eccoti servito, disse Habib.
E non c nulla da fare, n le minacce, n le sanzioni, non cambia nulla. Ho finito per dirmi che
un po disturbato. Del resto, tutta Bandiagara ride della sua fissazione.
Allora vieni con noi, lo invit Habib. Il nostro autista non ha la passione per le pecore. O
almeno credo!

CAPITOLO NOVE
Poco dopo, Sosso e Diarra dietro e il commissario a fianco dellautista, la 4x4 part in direzione
di Pigui. Ci volle una mezzora di strada accidentata, attraverso un paesaggio di pietre grigie, per
raggiungere il villaggio. Ma, visto che il paese era nascosto sul fianco della falesia, ci si poteva
accedere solo a piedi, esercizio non sempre ovvio per il commissario, costretto a guardare bene
dove metteva i piedi. A quellora del mattino, cera poca gente. Solo qualche donna, la testa carica di
sacchi o di brocche dacqua, che si inerpicava o scendeva la falesia con unagilit sorprendente. Le
si sentiva continuamente salutarsi da lontano.
qui che si svolto il duello, spieg il luogotenente Diarra ai poliziotti quando arrivarono ai
piedi della tavola di pietra sospesa nel vuoto.
Segu un breve silenzio. Il commissario e il suo collaboratore osservarono lo strano oggetto.
Certo, per chi cade da qui morte certa, afferm Habib. Il miracolo che qualcuno ne sia
scampato. Hai un agente originario di questo paese, Jrme?
No, comandante, rispose Diarra.
Dove si trova il comune?
quella casetta di terra proprio di fianco allarbusto, spieg il gendarme, indicandola.
I tre uomini si diressero verso il luogo in questione, dove effettivamente si trovavano il giovane
sindaco e due dei suoi consiglieri, giovani quanto lui. Una macchina (probabilmente del sindaco) e
due moto Yamaha rosse e blu erano parcheggiate nel cortiletto.
Quel giorno il sindaco era vestito con un ampio boubou di bazin blu cielo, finemente ricamato e
inamidato, mentre i consiglieri erano in camicia e pantaloni di buon taglio. Uno di loro sfoggiava
anche degli occhiali da sole piuttosto stravaganti, rossi e neri, laltro indossava al polso un orologio
doro di marca Kili. Questi piccoli dettagli non sfuggirono allocchio del commissario Habib, tanto
pi che linterno del comune, ammobiliato sommariamente con un tavolo in ferro, quattro sedie di
metallo e una panca di legno bianco, contrastava con labbigliamento ricercato dei suoi occupanti.
Dopo i saluti dobbligo, il sindaco e i suoi consiglieri cedettero le loro sedie di metallo agli ospiti e
si sistemarono sulla panca.
Ci rivediamo, quindi, signor sindaco, cominci il commissario. A Bamako mi ha detto che ci
sono stati due morti, uno era un suo consigliere, e che teme per la sua vita e per quella dei suoi
consiglieri. Immagino che siano questi ragazzi.
Esatto, commissario.
Allora, faccia uno sforzo per dirmi tutto quello che sa.
Nmgo, spieg il sindaco, si battuto in un duello con il suo amico Yadj, sulla falesia.
Era per una ragazza, la fidanzata di Yadj, che stava anche con Nmgo. I due ragazzi sono caduti
dalla falesia. Yadj morto sul colpo invece Nmgo sopravvissuto. La mattina dopo, lamico di
Nmgo, Antandou, anche lui uno dei miei consiglieri, e Nmgo stesso sono morti. Ecco.
Era presente il giorno del duello? gli chiese Habib.
Io no, ma Ouologuem e Ali s, spieg il sindaco indicando i suoi consiglieri.
Allora cosa le permette di dire che Nmgo e Antandou sono stati assassinati? Nmgo era
ferito gravemente e, visto che non stato portato in ospedale, non mi sorprende che sia morto durante
la notte per le ferite.

Forse, commissario, ma Antandou, invece, non era malato.


Lei non un medico! Si pu essere malati senza presentare sintomi visibili.
Antandou morto nello stesso modo di Nmgo. Ho visto i loro corpi gonfi, il sangue agli
angoli della bocca, protest il sindaco.
Il commissario rest un momento in silenzio, gli occhi fissi sul ragazzo infagottato nel suo ampio
boubou.
I suoi colleghi erano immobili e muti. Era uno spettacolo che non piaceva ad Habib.
Comunque lei non crede che sia lo spirito del vostro Antenato ad averli uccisi? chiese al suo
giovane interlocutore.
Crediamo nello spirito del nostro Antenato, ma questa volta non stato lui a uccidere.
Supponiamo, replic il commissario, che qualcuno abbia ucciso i vostri colleghi, perch
siete cos convinti di essere minacciati?
Lo avvertiamo perch conosciamo il villaggio.
E perch ce lavrebbero con voi?
Per gelosia.
Perch siete a capo del paese?
S, e attraverso di noi si gelosi delle nostre famiglie. Chi ce lha con noi ce lha anche con la
nostra famiglia.
S, ma chi precisamente? Perch immagino che sospettiate di qualcuno. Allora, chi?
Il sindaco esit leggermente prima di rispondere:
Ci sono molte persone che ce lhanno con noi, qui.
Lei stato eletto, no?
S, commissario, e in maniera ufficiale, rispose il sindaco con tono fermo, al massimo della
correttezza. C stata unelezione di consiglieri municipali perfettamente trasparente. E io sono
stato eletto con il 99% dei voti.
Quello che mi sorprende, allora, not Habib, che molti ce labbiano con lei, quando stato
eletto quasi allunanimit.
Il giovane sindaco sembr perdere la sua sicurezza. Fu allora che intervenne il luogotenente
Diarra:
Scusatemi se mi inserisco nel vostro dialogo, ma vorrei sottolineare che ha votato solo il 6%
degli iscritti. Penso che questo dettaglio relativizzi quello che dice il sindaco.
S, ma non abbiamo impedito a nessuno di votare! replic leletto con cos tanta veemenza da
sorprendere i poliziotti e il gendarme.
Non sto giudicando, spieg Diarra. Voglio semplicemente che il commissario abbia tutte le
informazioni per farsi unopinione pi corretta. Tutto qui.
Non se la prenda, stiamo solo cercando di capire. Ma mi dica, signor sindaco, lei membro del
partito Rdemption Africaine?
S.
E questo partito ha la maggioranza, qui?
S. In effetti, non c opposizione.
Nel comune di Pigui?
Non solo a Pigui, ma in quasi tutti i comuni della regione dogon. E non solo.
Il commissario Habib si accontent di annuire guardando uno alla volta i tre ragazzi, fino a quando
lispettore Sosso chiese al sindaco: Una domanda personale, signor sindaco, e anche a voi signori
consiglieri: di cosa vivete? Si sa che lindennit del comune piuttosto modesta.

Io sono infermiere, rispose il sindaco.


Io sono un insegnante del primo ciclo, rispose Ouologuem.
Anchio, aggiunse laconicamente Ali.
Dei tre ragazzi, Ali sembrava il pi fragile. Durante il lungo dialogo tra i poliziotti, non aveva mai
smesso di agitare le gambe come se ballasse. A volte sembrava avesse voglia di parlare, ma un
attimo dopo si raggomitolava su se stesso. A tratti si asciugava il viso o si sventolava con un
giornale, bench non facesse molto caldo.
I tre visitatori presero congedo subito dopo che Sosso e i tre ragazzi si furono scambiati i biglietti
da visita. Il sindaco e i suoi consiglieri rimasero a lungo sulla soglia del comune a guardare gli
stranieri andarsene.
Accidenti! imprec il commissario. Ritorniamo dal sindaco: vorrei sapere dove sono
seppelliti i morti.
Posso informarla io, comandante, intervenne il luogotenente Diarra. I morti in realt non
vengono seppelliti, ma deposti in una specie di grotta, sulla falesia in alto. Proseguiamo dritto e vi
mostrer il luogo.
Una decina di metri pi in l, il luogotenente Diarra indic, sul fianco della falesia, la grotta in
questione.
l che sono deposti i corpi, spieg.
Ma come fanno a salire l in alto con i corpi? si sorprese Habib.
Qualcuno li issa con una corda mentre altri sono sul pendio per riceverli.
In quel preciso istante, uno spettacolo incredibile si offr ai tre uomini: con una bisaccia sulla
spalla, un uomo scalava agilmente la falesia a una velocit impressionante. Ci si chiedeva come
trovasse le asperit che gli permettevano di aggrapparsi per non schiantarsi sulle rocce. Quella
agilit felina stup il commissario e il suo collaboratore. Il luogotenente della gendarmeria, invece,
sembrava meno impressionato.
Kodjo, soprannominato il Gatto, spieg. Si arrampica cos due volte al giorno: allalba e
al crepuscolo. Raramente a questora.
E dove va in questo modo? chiese il commissario.
Mistero, comandante. Sembra che conversi con lAntenato, l in alto. quello che si dice.
Ed questo il suo mestiere?
Pi che altro un indovino. Sembra che sia uno dei migliori predicatori della regione. Si dice
che decifri i misteri del futuro leggendo le tracce delle orme della volpe che i Dogon chiamano
yurugu. anche un esperto di piante medicinali.
Sembra proprio un gatto, ammise Sosso.
Oh, aspetta a vederlo! Ha anche la faccia da gatto. un completo mistero. In verit, non amo
quelluomo. Non mi fido di lui.
Tu non ti fidi dei misteri, Jrme, not il commissario, come tutti i comuni mortali.
Raggiunta la cima della falesia, il Gatto spar dietro un cespuglio, come per magia.
Ah! Mi immagino Sosso mentre scala questa falesia, lui, che la sola vista dei caimani lo riempie
di terrore, scherz Habib.
Il luogotenente Diarra scoppi a ridere dando delle pacche sulla schiena di Sosso che si difese:
Capo, io ho ancora voglia di vivere.
Ti capisco perfettamente, Sosso, replic il commissario. Sfortunatamente, quando bisogner
parlare con il Gatto, sei tu che dovrai raggiungerlo dallAntenato.
Comandante, intervenne Diarra, penso che sarebbe bene fare una visita di cortesia allhogon,

il capo spirituale. Qui molto importante. Anche se non parlate del motivo della vostra presenza.
Siamo sul suo territorio e finir comunque per scoprire perch siete qui.
Idea eccellente, Jrme, ma considera che sarebbe la stessa cosa in qualsiasi altro villaggio del
Mali. Forza, portaci dallhogon. Visto che la nostra indagine si deve svolgere a ritmo maliano,
andiamo!
Scesero nelle magre viscere di Pigui: un labirinto. Incontrarono una coppia di turisti bianchi che
parlavano in francese con un forte accento americano e fotografavano tutto quello che vedevano, su
consiglio della loro guida, che svolgeva il suo compito con evidente piacere. La presenza di un
gendarme in divisa aveva probabilmente incuriosito la coppia di bianchi, che interrog il suo
mentore. Si sent la parola gendarme.
Tutto a un tratto, il luogotenente tir brutalmente Sosso per un braccio.
Attento, Sosso, disse, stavi per camminare su un altare.
In effetti, davanti a Sosso cera un piccolo quadrato di terra sul quale si trovava una pietra
oblunga coperta di un materiale biancastro. Si sarebbe pensato a tutto, tranne che a un altare.
So che non molto visibile, disse Diarra. La prima volta che sono venuto qui, ci ho
camminato su. Bisogna essere del posto per saperlo. Scusa se ti ho spinto, Sosso.
Il commissario e lispettore erano talmente sorpresi che non dissero una parola. Solo qualche
minuto pi tardi il commissario os confessare, borbottando:
E dire che sono nato in Mali, che ci ho sempre vissuto e che non sono niente di tutto ci! Che
vergogna!
Vari giri e rigiri tra le capanne e i granai li portarono sulla piazza centrale. Dei bambini, le mani
piene di cianfrusaglie, si tenevano a distanza dagli stranieri, probabilmente intimiditi dalla divisa del
luogotenente di gendarmeria. Alcuni anziani, che indossavano un cappello a punta con grandi risvolti
per coprire le orecchie e un abito di cotone color ocra, chiacchieravano intorno a una borraccia di
birra di miglio che bevevano golosamente. Riconobbero il luogotenente Diarra e lo invitarono,
ridendo fragorosamente, a condividere il loro caff. Le battute durarono per un po, prima che
Diarra conducesse i suoi ospiti piuttosto lontano dal villaggio, nella dimora dellhogon, una
costruzione in terra ocra dalle mura ricoperte di sangue di animali sacrificati e di tracce di pappa di
miglio seccata, offerta per gli spiriti. Nel cortile, oltre a una casetta di argilla sulla cui porta erano
scolpite figure di personaggi e un serpente, si trovavano due granai. Un uomo era appoggiato a uno di
essi e sembrava dormire. Ma, sentendo i visitatori salutarlo, si alz subito e si inform, in maniera
molto civile, della ragione della loro visita. Incuteva soggezione per il suo fisico atletico e la sua
aria imperturbabile.
Desideriamo rendere omaggio allhogon, spieg Diarra.
Che Dio vi benedica, rispose luomo, ma lhogon malato da una settimana. Si riposa. Sono
il suo assistente. Sedetevi.
Apparve una donna e port rapidamente tre sgabelli sui quali presero posto gli stranieri. Qualche
istante dopo, si inginocchi di fronte a loro e offr un recipiente con dellacqua, probabilmente lo
stesso che proponeva a tutti i visitatori, certamente numerosi.
Comandante, faccia finta di bere, mormor il luogotenente Diarra, quando not limbarazzo
del commissario.
Alla fine, ognuno dovette bagnarsi le labbra, e la giovane donna, sempre in silenzio, si affrett a
portare via lotre.
Che Dio porti la pace a questa giornata, salut lassistente dellhogon.
Amen, risposero in coro gli stranieri.

Ho limpressione di averti gi visto, disse lassistente dellhogon al luogotenente. Qual il


tuo nome?
Diarra, rispose il luogotenente.
Ah! Diarra, il gendarme di Bandiagara! -esclam luomo. Ti ho visto una sola volta, quando
sei venuto a rendere omaggio allhogon almeno quattro o cinque anni fa. Io non vado quasi mai a
Bandiagara. Non vado da nessuna parte, in effetti. La mia vita qui, al fianco dellhogon. Ma chi
sono i tuoi compagni?
Lui Kita, lui Traor, rispose il gendarme indicando Habib e poi Sosso.
Kita e Traor, capisco. Io sono Douyon. Siete nostri parenti. Siete parenti dei Dogon. Sapete,
molto tempo fa, al tempo dei nostri Antenati, vivevamo nella regione Mand. stato solo dopo che ci
siamo insediati qui. Siamo veramente parenti. Qui siete a casa vostra. Venite da Bamako?
S, rispose il commissario.
Come stanno le vostre mogli e i vostri figli?
Stanno bene. Ma io ho una sola sposa, non pot non precisare il commissario, provocando
cos le risate dei suoi compagni.
Hai ancora una sola moglie? si sorprese lassistente dellhogon. E quando ne sposerai altre?
Una mi basta abbondantemente, disse Habib. Lassistente guard Habib con unaria sorpresa e
forse anche di condiscendenza.
Luomo, afferm, dovrebbe avere pi mogli. Ma vero che ognuno obbedisce alla propria
stella. Se questo il tuo cammino per la felicit, ben venga. Cosa siete venuti a fare a Bandiagara?
Sono dei funzionari, si affrett a rispondere il luogotenente Diarra. Vengono a visitare i
comuni e i diversi luoghi di lavoro per vedere se va tutto bene. Qui va tutto bene, non vero,
Douyon?
Per la grazia del nostro divino Amma, qui va tutto bene. Si potrebbe dire altrimenti quando non
si muore di fame e si sta bene con il proprio corpo e con la propria anima? S, qui va tutto bene.
Questuomo non uno stupido, pens il commissario. In effetti, Douyon possedeva larte del
dialogo: costantemente in guardia, senza mai dire una parola di troppo e cercando di penetrare i
pensieri del suo interlocutore, rimaneva di una gentilezza incredibile.
E la sua voce, profonda e calda, era per lui una carta vincente.
Lhogon non si sente bene da una settimana, -spieg Douyon. a causa del brutto vento e del
caldo. dura per un uomo anziano.
andato dal medico? chiese ingenuamente Sosso.
Il medico? si sorprese lassistente dellhogon. -No. Noi non andiamo dal medico. Conosco a
sufficienza le piante per poterlo curare. Il medico una cosa da gente di citt. Basta sapere di cosa
soffre il paziente e si trova la pianta che pu guarirlo.
Ma pu succedere che non trovi il rimedio, insistette Sosso.
S, riconobbe Douyon, ma in quel caso non si tratta di una malattia ordinaria e penso che
neanche il medico possa fare qualcosa.
Il commissario pens fosse opportuno intervenire: I giovani vedono le cose nella tua stessa
maniera, Douyon? chiese.
Per la prima volta luomo sembr riflettere pi a lungo del solito. La risposta arriv comunque
con voce sicura: Sai, Kita, il mondo non pi come prima. I nostri figli non ci somigliano affatto.
Ma un bambino un bambino: bisogna insegnargli a comportarsi correttamente ed efficacemente. Se
non seguono i loro genitori, si perderanno.
Decisamente questuomo possedeva alla perfezione larte di parlare restando impenetrabile.

Il commissario si accontent di constatarlo.


Siete arrivati ieri pomeriggio, vero? afferm pi che domandare laiutante dellhogon quando
i suoi ospiti presero congedo. E quanti giorni resterete a Bandiagara?
Oh, solo qualche giorno, gli rispose il commissario. Il lavoro ci aspetta a Bamako.
Non ne dubito. Dir allhogon che siete venuti a rendergli omaggio.
Torneremo di sicuro a trovarlo prima di tornare a Bamako, concluse Habib.
Si salutarono di nuovo a lungo, poi gli ospiti se ne andarono.

CAPITOLO DIECI
Il luogotenente Diarra aveva un appuntamento nel primo pomeriggio. Part quindi subito per
Bandiagara con Samak, lautista. Il commissario Habib e lispettore Sosso decisero di pranzare al
ristorante dellhotel La Falaise, a Pigui. Era un piccolo edificio blu e bianco, molto grazioso.
Cerano gi alcuni turisti. Un piccolo impianto, i cui altoparlanti gracchiami sembravano tenere solo
i suoni acuti, diffondeva musica maliana. Piccole sedie in bamb, non sempre stabili, circondavano
dei tavolini, anchessi in bamb, in una disposizione molto poco estetica. Ai muri si trovavano dei
quadri naif, che dovevano rappresentare la vita quotidiana e la mitologia dei Dogon. Il luogo era
fresco e pulito: cosa domandare di pi a uno stabilimento turistico a quasi ottocento chilometri da
Bamako?
Stai sicuro di una cosa, Sosso, disse Habib, -Douyon, laiutante dellhogon, sa chi siamo. E
probabilmente anche perch siamo a Pigui. un uomo onesto, ma come tutti i comuni mortali non ha
il pieno controllo delle sue emozioni. Non hai sentito la sua esitazione quando gli ho parlato dei
giovani? Inoltre ha affermato, ed stata lintonazione della voce a tradirlo, che siamo arrivati ieri
pomeriggio, non a Pigui, ma a Bandiagara.
S, capo, conferm Sosso, mi ha fatto una strana impressione. Mi sono detto che un
eccellente attore.
Allora siamo daccordo.
Il commissario si interruppe e guard nella stessa direzione di Sosso, che aveva smesso di colpo
di prestare attenzione alle sue parole.
Sembra che tu abbia visto il diavolo, lo punzecchi Habib.
Capo, fece notare il giovane poliziotto, quelluomo sulla moto, ai piedi dellalbero, Ali,
uno dei consiglieri del sindaco di Pigui.
E allora?
Ho la sensazione che ci segua da un po. Probabilmente ha il desiderio di parlarci. Tomo subito.
Lispettore si diresse verso Ali, con il quale si trattenne a lungo prima di portarlo nel ristorante. Il
ragazzo accett linvito a pranzo con qualche reticenza e sembrava nervoso sulla sedia un po troppo
bassa per la sua alta statura.
Ali, inizi il commissario, il tuo nome non dogon, se non sbaglio. I tuoi genitori sono
musulmani?
S, rispose Ali. Si sono convertiti allIslam poco prima della mia nascita.
Ci sono molti convertiti come voi qui?
No, siamo solo alcuni.
Non vi crea dei problemi essere musulmani in mezzo agli animisti?
Oh, ogni tanto ci sono delle incomprensioni, ma non si va oltre.
I tuoi genitori sono veramente praticanti?
S. Mio padre anche stato muezzin. morto non molto tempo fa. In modo strano. Molto strano.
Ah! disse il commissario. Frequentava gli altri anziani?
S, ma non so come andava tra loro.
Probabilmente Ali non voleva dire di pi. Il commissario quindi non insistette. Inoltre il pranzo
non tard a essere servito: riso col pollo. Habib gir e rigir il pollo sotto lo sguardo beffardo di

Sosso. I tre commensali cominciarono a mangiare. Sosso ordin un quarto di vino rosso e fu un po
sorpreso che Ali accett di dividerlo con lui.
Per essere il figlio di uno che stato muezzin, sei piuttosto sfacciato, Ali, constat Habib.
Faccio di tutto perch non mi si noti, spieg scoppiando a ridere.
Errore, figliolo, spieg il commissario, nella nostra societ, e a maggior ragione in un
paesino come Pigui, tutti vedono tutti. Un giorno si sapr. Quando studiavo in Francia, non
disdegnavo il buon vino rosso, soprattutto perch vivevo nella zona di Bordeaux. Ma, una volta qui,
mi sono dovuto riconvertire allacqua, non sempre potabile, del resto. Mi immagino la faccia di mia
madre se le avessero detto che il figlio beveva.
Commissario, disse Ali, il cui calore dellalcol aveva probabilmente sciolto la lingua,
volevo dirle che successo qualcosa prima della morte di Nmgo.
Qualcosa? Che cosa? gli chiese il commissario con tono grave e quasi preoccupato.
Lo zio di Yadj, si chiama Djn Kansaye, andato dalla famiglia di Nmgo la sera del duello.
E ha giurato che Nmgo non sarebbe sopravvissuto.
Ah, si sorprese il commissario, e tu come lo sai?
Me lo ha detto la sorella di Nmgo.
Lo conoscevi, Nmgo?
S, tutti lo conoscevamo. Prendevamo spesso il t insieme.
E anche Antandou, immagino.
S, anche Antandou. Era consigliere municipale. Si fermava con noi pi raramente, ma lo
conoscevo.
Lo zio di Yadj ha minacciato di morte anche Antandou?
Non lo so. Non mi hanno detto niente.
Il commissario guard Ali, che aspirava il fondo del bicchiere. Sosso ordin un altro quarto di
rosso.
Dimmi, Ali, chiese lispettore allospite, i cui occhi iniziavano a brillare un po, ci si fida
qui dello zio di Yadj?
Fa paura a tutti, rispose Ali.
Ha gi ucciso?
Non lo so. Non si pu sapere. I suoi poteri magici spaventano tutti a Pigui.
Va bene, intervenne Habib, ma si pu anche minacciare senza passare allazione.
Certo, commissario, ma sembra che sia restato praticamente tutta la notte in piedi dietro la casa
del padre di Nmgo. Non si sa cosa stesse facendo.
Allora glielo chiederemo. In ogni caso, grazie per queste informazioni. Ma non bere pi per
oggi, la lingua ti diventa pastosa. E soprattutto, stai attento quando guidi.
Il ragazzo rise senza ritegno e pos la mano sulla spalla di Sosso.
Niente da dichiarare, commissario, disse agitando lindice della sua mano libera. Per la
moto, niente da temere.
E ora dove vai? chiese lispettore.
Al grin7, lasci cadere il consigliere del sindaco non senza fierezza.
Cammin verso la sua moto senza fare passi falsi e part dopo aver detto: A questa sera, Sosso!
Penso che ci preoccupiamo per nulla, fece notare il commissario al suo collaboratore. Il
giovane Ali e lalcol sono pi complici di quello che crediamo.
Sosso scoppi a ridere.
I poliziotti dovettero ripercorrere i sentieri tortuosi di Pigui per andare da Djn Kansaye. Poich

non cerano n nomi di vie n qualsiasi altro riferimento, non restava altro che domandare la strada
ai passanti.
strano, disse il commissario. Ho limpressione di brancolare nel buio. Niente di concreto
a cui aggrapparsi. Non una bella sensazione.
Il problema, capo, che non si possono neanche vedere i corpi, cosa che avrebbe potuto
aiutarci.
vero, Sosso, sai bene che fuori questione procedere con unautopsia. Immagina la reazione
dei Dogon se osassimo toccare i cadaveri. Inoltre, in alto come sono, non vedo chi potrebbe andare a
prenderli. Ma perch ci hanno mandato qui, accidenti?
Il commissario doveva essere veramente a disagio per lasciar trapelare la sua preoccupazione in
maniera cos evidente.
Forse anche a causa del caldo e del viavai continuo tra le capanne di Pigui, su questi sentieri
pietrosi, pens Sosso.
La casa di Kansaye, che alla fine trovarono, era simile a tutte le altre. Sotto un piccolo capannone,
un ragazzo intrecciava una corda. Invit gli stranieri a prendere posto su degli sgabelli, si inform
della ragione della loro visita ed entr in unaltra capanna. Una donna, seduta davanti alla cucina,
macinava delle erbe per cucinare. Dopo aver salutato a lungo i poliziotti, si alz e, in ginocchio, offr
loro da bere in un recipiente.
Habib e Sosso avevano imparato la lezione: fecero finta di bere e resero il contenitore alla donna,
che ringraziarono. Poco dopo, il ragazzo usc dalla capanna, seguito da un uomo anziano che
camminava appoggiandosi a un bastone: era Kansaye. Ci si salut di nuovo cortesemente e il vecchio
prese posto su uno sgabello, di fronte ai suoi ospiti.
Il mio pronipote mi ha detto che desiderate parlarmi, cominci.
S, conferm il commissario. Siamo della polizia e siamo venuti da Bamako per capire cosa
successo qui in questi ultimi giorni. Sappiamo che suo nipote Yadj morto in un duello. Potrebbe
fornirci pi spiegazioni?
I tratti del vecchio si indurirono e si irrigid sullo sgabello:
Quello che succede dai Kansaye riguarda solo me, rispose in maniera netta. Se questa la
ragione della vostra visita, non vi trattengo.
Mi scusi, Kansaye, penso di essermi espresso male. come se fossimo dei gendarmi. Peraltro,
Diarra, della gendarmeria di Bandiagara, che ci ha accompagnato fin qui. Quando c un morto da
qualche parte, nostro compito sapere come successo, -spieg il commissario.
Kansaye parve rilassarsi. Si pass la lingua sulle labbra. Habib pens che un uomo della sua et
aveva probabilmente smesso di viaggiare da qualche anno o che, come laiutante dellhogon, magari
non aveva mai viaggiato. Kansaye probabilmente ignorava cosera un poliziotto. Forse lo confondeva
con un qualsiasi funzionario, di cui gli abitanti dei villaggi non hanno grande stima, mentre
dappertutto nel Paese cera la paura della gendarmeria.
Ho capito, si limit a rispondere il vecchio che tacque, poi si pass le sue mani tremolanti sul
viso, senza lasciare il bastone.
Yadj era mio nipote, il figlio, lunico figlio maschio di mio fratello Sgumo. Sgumo era il
migliore uomo del mondo. Aveva il cuore di un bambino. Nessuno lha mai sentito dire male di
qualcuno, non ha mai fatto male a nessuno. Il giorno in cui mia moglie e tre dei miei figli sono morti
per colpa di un camionista ubriaco, ho talmente sofferto che sono rimasto paralizzato. Sgumo si
occupato con cos tanta cura di me! Senza di lui sarei rimasto paralizzato per tutto il resto della mia
vita. Sono stati il suo calore, la sua generosit che mi hanno fatto rinascere. Mi ha insegnato che non

bisogna mai arrendersi. E, un giorno, morto. Lho trovato seduto, appoggiato a un albero, nella
boscaglia. Il suo corpo non aveva ferite. Era un segno. Sua moglie non ha retto il colpo: non pi s.
Yadj era ancora piccolo. Per me mio figlio, non solo un nipote. Ho vegliato su di lui come avrei
vegliato sui miei figli se avessero vissuto pi a lungo. Ho voluto infondergli i valori ai quali teneva
suo padre. Aveva la sua generosit e il suo coraggio di fronte alle avversit. Sfortunatamente era
troppo buono. Era la sua debolezza. Il mio compito era proteggerlo.
Quando il vecchio tacque, il commissario Habib gli chiese:
Quando ha voluto battersi con Nmgo avrebbe potuto impedirglielo.
Al contrario, protest Djn, lho incoraggiato. Nmgo era il suo amico, ma era un cattivo
amico. Meritava un castigo esemplare.
Il giorno del duello, domand il commissario, a un certo punto andato dalla famiglia di
Nmgo?
S. Come sapete, mio nipote e sua sorella sono morti sul colpo, ma Nmgo sopravvissuto. La
sera sono andato da suo padre.
Per quale ragione?
Ho detto ai suoi genitori che Nmgo non sarebbe sopravvissuto in nessun caso.
Come poteva esserne sicuro?
Se la morte non lavesse ucciso, me ne sarei occupato io.
restato a lungo?
Nella capanna no. Mi sono fermato a lungo dietro la loro concessione.
E perch?
Pensavo a mio nipote e a quello che avrei fatto.
E Nmgo morto per le ferite?
morto per il suo tradimento.
tornato da Nmgo?
No.
Ho capito, disse il commissario alzandosi.
Qualcuno potrebbe condurci dalla madre di Yadj? Vorremmo porgerle le nostre condoglianze,
-domand Sosso.
Il vecchio fu sensibile a questo segno di simpatia e la sua voce divenne pi calorosa.
Vi accompagna il mio pronipote, disse. Ma ve lho detto: mia cognata non pi in s.

CAPITOLO UNDICI
Preceduti dal pronipote di Kansaye, che si ecliss una volta compiuta la sua missione, i poliziotti
entrarono nella capanna della madre di Yadj. Era seduta direttamente per terra, in mezzo al cortile,
e setacciava una polvere verdastra, probabilmente una spezia seccata e pestata. Rispose
meccanicamente ai saluti dei poliziotti, che osserv a lungo. Il commissario le chiese se era la madre
di Yadj.
A questo nome, la donna depose il contenitore e concentr tutta la sua attenzione su Habib e
Sosso, che guard uno alla volta, poi disse:
Yadj non ancora tornato dai campi. Sua sorella, Yalmo, andata a cercarlo. Probabilmente
non tarderanno a rientrare. Sedetevi per aspettarli.
Il commissario e lispettore si scambiarono uno sguardo, domandandosi probabilmente in quale
strana situazione si erano ficcati. Lanziana donna offr due sgabelli, che era andata a prendere in una
capanna. Non cerano altre soluzioni se non quella di sedersi, ed quello che fecero.
Paradossalmente ora lanziana madre era molto allegra e si rivolgeva ai suoi ospiti come se li
conoscesse da lungo tempo. Arriv persino a battere le mani ridendo mentre parlava dei suoi figli.
fatta cos, Yalmo, non cambier mai. Minaccio continuamente di spaccarle la testa, ma
fatica sprecata, non mi ascolta neanche. Non ha paura di niente Vedrete quando torner, crederete che
ci staremo per picchiare. Ma le voglio bene, a Yalmo, e anche lei me ne vuole. Yadj pi
riflessivo, parla poco. il ragazzo pi generoso della terra. In ogni caso, la ragazza che lo sposer
sar molto fortunata. A patto che viva a lungo. Vivr a lungo.
Cosa fare? Andarsene abbandonando questa donna infelice intrappolata nel suo mondo illusorio o
restare ad ascoltare delle storie partorite da una mente malata? La domanda galoppava nella testa dei
poliziotti i quali, per facilit, rifiutarono di rispondersi. Rimasero quindi seduti di fronte allanziana
madre e ai suoi ricordi.
Sono andata da Amma. Lb li riaccompagner presto. Nmgo, lamico di Yadj, che non
stato molto gentile. Ha avuto torto, Lb lha punito. Tutti se lo aspettavano a Pigui. Qui chi tradisce
deve pagare. Lb non perdona mai. I ragazzi torneranno presto.
Tacque di nuovo, guard a lungo gli ospiti con un gran sorriso.
E Lb come ha punito Nmgo? linterrog comunque Sosso.
Mio figlio, rispose lanziana donna, non ha mai visto Lb. Quando i ragazzi torneranno con
lui, presto, forse... Io non ho mai visto Lb.
Perch trattenersi? I poliziotti dovettero prendere congedo, maldestramente.
Sosso tent di rassicurare la povera donna spiegandole che sarebbero tornati per incontrare i
ragazzi quando questi fossero stati di ritorno con Lb. La madre sembr molto infelice.
Samak aspettava nella 4x4 circondato da un nugolo di bambini. Appena videro i poliziotti, che
presero per turisti, i bambini intonarono in coro una melodia dogon di circostanza. Bast il polso
dellautista per placarli e allontanarli. La 4x4 part.
Non hai limpressione che sar particolarmente lunga, questa inchiesta? domand Habib a
Sosso.
Capo, come diceva lei, penso che non sappiamo molto bene dove stiamo andando. Sta qui il
problema, a mio avviso.

vero. Guarda per esempio quello che ci ha detto il giovane Ali. sicuro che Kansaye sia
lassassino di Nmgo, ma non ci sono testimoni, n prove. Ma ascoltando lanziano, si capisce che
non ha potuto uccidere la vittima. In effetti, tutti sono convinti che siano degli omicidi commessi per
magia e a distanza. Come puoi incolpare qualcuno presentando degli argomenti del genere? Quale
magistrato cosi stupido da prendere sul serio una ricostruzione del genere? No, abbiamo bisogno di
prove materiali.
Non avrei dovuto portarla dalla madre di Yadj, capo. Mi dispiace.
Al contrario, hai fatto bene. Tutto importante in unindagine di questo tipo. Anche laiutante
dellhogon non sembra averci detto granch, ma non bisogna fidarsi. Tutto pu riservarci delle
sorprese.
Il sole sarebbe presto tramontato. I suoi raggi rossi e gialli adornavano la pianura di oro e di
sangue.
Sulla strada si incrociavano dei contadini che tornavano ai loro villaggi con la testa carica di
panieri. A volte era un asino a portarli, con passo tranquillo. Di tanto in tanto, dei bambini agitavano
la mano al passaggio della 4x4.
Questa sera sono invitato a prendere un t dal sindaco con i consiglieri, capo, disse Sosso.
Ah, si sorprese il commissario, torni a Pigui?
No, abbiamo appuntamento a Bandiagara.
Allora va bene. anche vero che ci sono delle cose che direbbero solo a te. una questione di
generazioni. Spero che trarrai qualcosa da questo incontro. Brancoliamo, lo so, ma come fare
altrimenti? Prova soprattutto a capire di cosa vivono, le loro frequentazioni, la loro moralit, i loro
rapporti con i cittadini. Tutti questi dettagli possono esserci utili.
Va bene, capo.
Dimmi, Samak, spero che tu abbia mangiato a pranzo, domand allautista il commissario in
lingua bambara.
S, s, commissario, rispose lautista.
Mi raccomando, non privarti dei pasti, anche se capisco che tu voglia risparmiare. Devi avere
comunque la forza per guidare.
InchAllah, si limit a rispondere lautista.
Il commissario si gir verso Sosso: Dimmi, Sosso, hai visto la moglie dellhogon? piuttosto
giovane per un uomo della sua et.
Ho pensato esattamente la stessa cosa, capo.
curioso. Ma cosa non curioso, qui? Jrme probabilmente avr parecchie cose da spiegarci.
Hai visto la reazione del vecchio Kansaye quando gli ho detto che eravamo dei gendarmi?
La 4x4 si ferm davanti allhotel Le Chevai Blanc.
Il commissario si ritrov solo a cena. Nel giardino dellhotel cera qualche turista coraggioso che
si avventurava qui in questo periodo di grande caldo.
Il telefono cellulare del commissario suon: era il luogotenente Diarra.
Ho sentito Sosso poco fa. Mi ha detto che era da solo in hotel. Se non la disturbo, posso
raggiungerla, comandante.
Non sentirti obbligato, Jrme, rispose Habib, -ma vero che sono un po solo e che mi
farebbe piacere chiacchierare con te.
Allora arrivo, comandante.
A tra poco, Jrme.

Habib era gi al dessert quando il luogotenente si diresse verso di lui e lo salut. Il commissario
lo invit a prendere un bicchiere.
Immagino che il pomeriggio sia stato fruttuoso e che le indagini avanzino, inizi il gendarme.
In realt no, gli rispose Habib. Ho pensato che la tua presenza sarebbe stata necessaria,
perch non sempre capivamo le reazioni dei nostri interlocutori. Per esempio, abbiamo incontrato
lassistente dellhogon. Un uomo affascinante, ma impossibile cavarne qualcosa. In effetti il
problema capire come funzionano, comprendere la loro mentalit.
Esatto, comandante, conferm il gendarme. -Bisogna aver vissuto a lungo con loro per
cogliere il senso profondo delle parole che usano. Ho avuto la fortuna di lavorare con un certo
numero di Dogon e mi stato molto utile. Ma mi dica, comandante, pensa che si tratti veramente di
omicidi?
A dire il vero, non ho alcuna certezza. Ci sono solo delle dichiarazioni senza nessuna prova.
limpressione che ho avuto anchio quando sono arrivato, comandante. Ma, con il tempo, mi
sono accorto che le dichiarazioni apparentemente gratuite mascheravano sempre dei fatti, delle
azioni.
S, ma io ho bisogno di fatti, di prove.
Lo so, comandante, ma io le parlo della mia esperienza. Finch provavo ad attenermi soltanto
alle deduzioni logiche, alla mia ragione, avevo limpressione di girare in tondo e che non avrei mai
capito.
Ne abbiamo gi parlato, Jrme.
Mi scusi, comandante, non voglio dire che bisogna credere allirrazionale, affatto. Solo che se
parte da una base diversa dalla loro, ha poche possibilit di entrare nel loro mondo e di portarli ad
aprirsi. per questo che necessario fare finta di pensare come loro per conquistarsi la loro fiducia.
Ah! esclam Habib, un punto di vista a cui non avevo pensato. E secondo te cosa dovrei
fare?
Supponiamo, comandante, che lei pensi che tutti questi omicidi siano stati commessi grazie alla
magia, entrerebbe a pi pari nel loro universo. Le loro parole acquisirebbero un senso
completamente nuovo, finch non otterr una prova materiale che le permetter di orientarsi.
Il commissario guard il giovane gendarme e annui pi volte con il capo: Tu conosci questa
regione meglio di me, Jrme, e probabilmente hai ragione. Mi sento comunque turbato da quando
sono qui. Questo il mio Paese. Ci ho sempre vissuto. Ma ora ho limpressione di avere a che fare
con persone cos diverse da me. In tutto.
Comandante, i Dogon sono un mondo a parte. Hanno una spiegazione per tutto. E dunque hanno
delle certezze. Per loro il dubbio non esiste. Penso sia questo a renderli cos diversi da noi, che
abbiamo conosciuto pi civilt, pi religioni. Il loro mondo immutabile.
Mah, si sorprese il commissario, eccoti diventato uno specialista del mondo dogon, Jrme.
Ma no, comandante, visto che nessuno poteva aiutarmi, ho dovuto aiutarmi da solo trovando
delle spiegazioni ai problemi.
Saper mettersi nei panni degli altri una pratica che ho insegnato. Tuttavia io stesso ho dei
problemi ad applicarla qui. Perch? Spero di avere la risposta prima della fine di questa indagine. In
ogni caso, grazie di cuore, Jrme.
Il giovane luogotenente di gendarmeria non fu insensibile al complimento.
C un dettaglio importante, Jrme, continu il commissario. Ho dovuto far credere al
vecchio Kansaye, lo zio di Yadj, il ragazzo morto nel duello, che siamo dei gendarmi perch si
degnasse di concederci il suo interesse. Non sembra conoscere i poliziotti. Come spieghi un

atteggiamento del genere, tu che vivi tra loro?


In effetti, comandante, rispose il gendarme senza esitare, per la gente di qui e direi anche per
una gran parte dei nostri concittadini, i poliziotti sono degli agenti del traffico che pelano i
conducenti dei taxi e dei taxi-brousse8 tutto il giorno. Non fanno nessuna differenza tra la Squadra
Anticrimine e la Polizia Stradale. La gendarmeria ha unimmagine migliore, per questo pi
rispettata.
Non solo i cittadini la pensano cos. ben triste, tutto ci.
Quando il commissario e il capo di brigata si separarono, era quasi mezzanotte.

CAPITOLO DODICI
Guidata con mano sicura, la moto di Ali correva nelle strade polverose di Bandiagara. Seduto
dietro, lispettore Sosso si domandava come il ragazzo si orientasse nelloscurit dato che, a parte
qualche lampadina nuda che pendeva nelle vetrine dei pochi negozi, o la luce pallida delle lampade a
petrolio di cui si servivano i venditori di frittelle, era tutto buio.
La moto si ferm una decina di minuti pi tardi di fronte a una graziosa casetta la cui facciata era
illuminata da una lampadina al neon. Il guardiano, seduto su uno sgabello di fianco a un piccolo
fornelletto, si alz subito e si port di fronte ad Ali, che chiam capo. Si impossess della moto e
la sistem un po pi lontano.
casa tua? chiese Sosso ad Ali non appena entrarono nel cortiletto, abbondantemente
illuminato al neon.
No, una casa che appartiene a Dolo, il nostro sindaco.
Quindi vive qui con la famiglia?
No, abita in unaltra casa, un po pi in basso. Questa per gli amici.
Capisco, disse Sosso.
Presero posto su delle poltrone di velluto sistemate intorno a un tavolino. Ali accese un piccolo
impianto stereo dentro un mobiletto bianco e si sent un pezzo rap.
E tu, Ali, sei sposato? chiese poi il poliziotto.
S, ma mia moglie andata a trovare i suoi genitori nel loro villaggio.
Bambini?
Non ancora.
Arriveranno.
Spero. E tu?
Niente moglie e niente bambini.
Alla tua et! Non ti vergogni?
E quanti anni mi di?
Be, trentadue, trentacinque.
Trentaquattro. E tu?
Trentadue.
Entr una ragazza, annunciata dal rumore delle sue scarpe con i tacchi sul pavimento di cemento.
Indossava una t-shirt rosa molto scollata e una gonnellina aderente blu.
Un piacevole profumo le volteggiava intorno e il suo bracciale in oro brillava nella luce. Quanti
anni aveva? Forse sedici anni, forse meno. In ogni caso aveva un bel musetto e un corpo magro e ben
fatto. Salut e, al suono della sua voce, Sosso non ebbe pi dubbi: la ragazza era minorenne.
Ali fece rapidamente le presentazioni e disse al poliziotto che ladolescente, che lui chiamava
Pitiou, era il suo tesoro. Questultima, a disagio, respingeva le palpate del ragazzo, che riusc alla
fine a farla sedere al suo fianco, sulla stessa poltrona, e a metterle il braccio intorno alla vita. La
ragazza mormor allorecchio di Ali, poi i due entrarono in una stanza.
Rimasto solo, lispettore immagin sorridendo la reazione del suo capo. Abbandonare il proprio
ospite senza una parola non certo un comportamento africano, pens.
Nella casa vicina, una radio diffondeva dei canti religiosi che qualcuno cercava maldestramente

di ripetere con una voce nasale totalmente stonata.


Ali e la sua Pitiou alla fine uscirono dalla stanza. Ladolescente salut timidamente Sosso e se ne
and accompagnata dal suo amico. Poco dopo, Ali torn.
carina, la tua amichetta, disse Sosso. Va a scuola?
S, riconobbe Sosso, ma non nella mia classe. Non hai ancora visto quella di Antandou:
una vera principessa, la pi bella di tutto il paese dogon.
Sosso sorrise e aggiunse: I suoi genitori abitano a Bandiagara?
No, la figlia di quello che viene chiamato il Gatto. Lo conosci?
Lho intravisto. E il Gatto non ha niente da dire su questa relazione?
Oh, s! Aveva anche ordinato ad Antandou di non vedere pi sua figlia perch era fidanzata, ma
Antandou era un testardo. Bisogna riconoscere che chiunque al suo posto avrebbe fatto la stessa cosa.
La ragazza era veramente bella. Hanno continuato a vedersi, ma di nascosto.
Ciao! disse allegramente Ouologuem entrando nel cortiletto.
Il suo polso era sempre decorato dallorologio Kili e fumava una pipa piuttosto stravagante.
Contrariamente ad Ali, aveva una sicurezza che rasentava linsolenza. Strinse vigorosamente la mano
di Sosso, che non esit a chiamare piccolo sbirro in una maniera, pensava, amichevole.
Sei solo? si sorprese Ali.
S, ammise Ouologuem, a volte non si ha fortuna. Sua madre le ha impedito di uscire.
Dovremmo fare come il nostro sindaco: prendere solo donne sposate!
Risero a questa battuta.
Non vedo come per una donna sposata sia pi facile uscire rispetto a una ragazza, disse Sosso.
Errore, ispettore, rettific Ouologuem, quando una donna sposata vuole tradire suo marito ci
riesce sempre. So quello che dico.
I tre ragazzi scoppiarono di nuovo a ridere.
Oh, non ho fretta, io, disse Ouologuem. -Quando sar un ricco proprietario terriero, un
nababbo, saranno tutte ai miei piedi. Non bisogna avere fretta. Succeder.
Il cellulare di Ali suon. Convers brevemente con il suo interlocutore e annunci che il signor
sindaco sarebbe arrivato presto. Voleva assicurarsi che Sosso fosse presente.
Scusatemi, disse lispettore, ma questa mattina in comune vi trovavo molto pi tesi.
Be, normale, siamo con uno sbirro, non abbiamo pi paura di niente, disse Ouologuem,
ridendo.
Al punto da non temere pi neanche Kansaye?
Be, sai...
Se ho capito bene, questa mattina era lui a farvi paura perch pensate che sia lassassino.
S, riconobbe Ouologuem, ma difficile da spiegare. Noi crediamo che sia lui, ma visto che
non labbiamo visto uccidere, be... capisci...
In sostanza, come uccide, secondo voi?
Con la magia. Ecco cosa non abbiamo detto stamattina. Quelluomo un esperto di scienze
occulte. capace di tutto.
S, ma non avete nessuna prova.
necessario?
Per la polizia s. Potrebbe anche processarvi per falsa testimonianza.
Ah! Che ci provi! Capir chi siamo, esclam Ouologuem.
Entr a sua volta il signor sindaco. Salut Sosso con cortesia, punzecchi Ali chiamandolo
pulcino bagnato e diede una sonora pacca sulla mano di Ouologuem, che gli chiese se era venuto

solo.
Lo vedi da te, rispose il sindaco.
Laltro scoppi a ridere cos forte da non riuscire pi a parlare con Sosso, di cui aveva preso il
braccio.
Sai, Sosso, cosa successo al signor sindaco?
Rise ancora, come Ali e Dolo.
Una sera va dalla sua amica, che gli aveva detto che suo marito era in viaggio e che sarebbe
rientrato il pomeriggio dopo. Arriva a casa dellamica, ma c il marito. Allora il marito gli chiede: Cosa c?-. E sai cosa ha risposto il signor sindaco? -Sono un facchino, sono venuto a vedere se ha
dei bagagli da portare-. E il signor sindaco era pure in giacca e cravatta!
Fu lilarit generale. Dallaltro lato, nella casa vicina, alzarono al massimo la radio e la voce
nasale url: -Maledetti miscredenti! Senza riuscire a far tacere le risate tonanti.
Il sindaco si era buttato sulla poltrona, la bocca spalancata.
Una donna port dei bicchieri, poi della birra e delle bibite dolci, poi diversi piatti di spiedini di
carne, di patatine fritte e di verdure, che appoggi sul tavolo. Si diffuse nellaria un odore delizioso e
le risate sfumarono.
Allattacco, Sosso! esclam il sindaco con voce allegra prendendo uno spiedino.
Parola di facchino, aggiunse Ouologuem ridendo.
Ali sembrava essere tornato il timido ragazzo della mattina. Sembrava che la presenza dei suoi
compagni lo mettesse un po a disagio, a meno che non fosse latmosfera rumorosa.
Il guardiano serv il primo giro di t con una gentilezza che assomigliava piuttosto allossequio.
Non smetteva di ripetere miss sindaco a ogni pi sospinto.
Attese docilmente che i suoi capi finissero di sorseggiare il loro t per portare via i bicchieri.
Sa fare il t come nessun altro, constat Ouologuem.
vero, conferm Sosso. Il t, gli spiedini, le verdure, tutto buono. Veramente.
Allora beviamo e mangiamo.
Ali non aveva sentito, e stava gi bevendo la sua seconda birra. Come la mattina, Sosso not che
la lingua gli si scioglieva e gli occhi gli brillavano sempre pi.
I suoi compagni sembravano abituati a queste metamorfosi, perch Ouologuem lo prese in giro:
Ali sta per entrare nel suo Soyouz per lo spazio.
Allora, ispettore, queste indagini, vanno avanti?
Non proprio, rispose Sosso. Del resto, siamo qui solo da stamattina. troppo presto. Ci
vorr sicuramente pi tempo. Ma abbiamo incontrato il vecchio Kansaye e, contrariamente a quello
che sostenete voi, Ali mi ha spiegato tutto, non pensiamo assolutamente che sia lassassino.
Ah no? si sorprese il sindaco, il cui sguardo si incup un poco. Cosa glielo prova?
Praticamente niente prova la sua colpevolezza. Al momento della morte di Antandou e di
Nmgo, si trovava da unaltra parte. Se non entrato a casa di Antandou, come avrebbe potuto
ucciderlo?
Ma non ha bisogno di essere presente per uccidere! si indign il sindaco. Il vecchio Kansaye
capace di uccidere a distanza.
Con cosa?
Con la magia, andiamo!
Poi, girandosi verso il suo consigliere, quasi grid:
Ali, spiegagli cosa successo a tuo padre!
Ali, visibilmente infastidito, dovette fare un grande sforzo per aprire la bocca.

Kansaye e mio padre hanno litigato. Kansaye ha detto a mio padre che non avrebbe vissuto un
giorno di pi. La sera, mio padre morto in camera sua anche se non era malato.
Ecco! esclam Dolo.
Capisco, disse Sosso, ma nessun magistrato terr conto di un argomento del genere. Servono
delle prove, dei fatti o anche delle ipotesi che possano essere prese sul serio. questo il problema.
Penso che vi siate fissati su Kansaye e che non riusciate a sospettare di nessun altro. Sfortunatamente,
in questo caso niente prova la sua colpevolezza.
Gli interlocutori dellispettore nascosero appena la loro indignazione, e Sosso invece si
meravigli della loro ingenuit: come potevano pensare che solo la loro parola bastasse a stabilire la
colpevolezza di un individuo?
Aveva limpressione che quei ragazzi si aspettassero da Habib e da lui solo larresto di Kansaye
e nientaltro.
Sai, Sosso, insistette il sindaco, questuomo fa paura a tutto il mondo, altrimenti non
mancherebbero certo i testimoni. Tutti qui sanno quali sono i suoi poteri occulti e il male che
capace di fare. per questo che tutti tacciono. E se la polizia lo lascia libero, continuer i suoi
crimini. Sicuramente. In ogni caso, se cercate un altro colpevole, non lo troverete, perch non c che
lui e solo lui. Se non ci date retta, non so che senso abbia la vostra presenza qui. Pensavo fosse
chiaro.
Paradossalmente la testardaggine del sindaco e lindignazione muta dei suoi collaboratori
installarono violentemente una certezza nella testa dellispettore Sosso: questo caso era molto pi
serio di quanto sembrasse.
I quattro commensali rimasero in silenzio mentre bevevano e mangiavano. Sosso provava quasi
piet per i suoi ospiti. Imprigionati nelle loro funzioni, nella piccola localit di Pigui, non
sembravano rendersi conto che al di l della loro cerchia esisteva unaltra realt sulla quale non
avevano nessuna presa. Li guard uno a uno: perch una coltre dombra si era abbattuta di colpo tra
lui e loro, quando poco prima scherzavano come bambini?
La pensiamo diversamente, constat Sosso.
Sembrava comunque cos evidente! In effetti, si trattava pi di una concezione del mondo che di
una differenza di opinione. Daltra parte, perch era sorprendente che si indignassero, quando si nega
una realt che per loro consolidata? Questa verit era cos forte che riuniva Ali, figlio di
musulmani, con dei figli di pagani. Era evidente che non si poteva capirli e comprendersi, se non si
condivideva, anche solo temporaneamente, la loro visione del mondo.
Era lispettore Sosso, adesso, a essere un po confuso.
In ogni caso, tutto molto provvisorio, disse. -Dovremo ascoltare pi testimoni possibili e
considerare una moltitudine di ipotesi. Magari arriveremo alla vostra stessa conclusione, chi pu
dirlo?
Latmosfera fin per distendersi un po, ma la notte avanzava e il giorno dopo bisognava lavorare.
Ali nel suo soyouz, constat Ouologuem, mostrando il suo compagno che dormiva
sorridendo.
Il sindaco non voleva correre nessun rischio: propose a Sosso di riaccompagnarlo e ordin a
Ouologuem di portare Ali a casa sua. Era passata da poco mezzanotte.
Prendendo Sosso da parte, come sotto leffetto di uno sconforto improvviso, Ouologuem confess:
Sai, in questo paese si soffoca. Tutti questi usi e costumi, questa religione, queste costrizioni,
siamo stufi. Noi siamo giovani e vogliamo vivere. Pigui un inferno. Voglio solo una cosa: essere
ricco e andarmene. Per gli altri lo stesso.

Sosso si stava dirigendo verso lhotel quando una pietra colp sfrecciando il muro di fronte a lui.
Si volt: nulla. Mentre proseguiva, un altro proiettile rimbalz contro il tronco dellalbero proprio di
fianco a lui, allaltezza della sua testa. Lispettore non esit e si lanci allinseguimento della piccola
ombra che credette di vedere a una ventina di metri. Lombra si infil nel dedalo di Pigui e con tutta
la forza delle sue gambe corte tent di seminare il poliziotto che guadagnava terreno.
A una curva del sentiero, Sosso riusc ad afferrare il fuggitivo per un lembo della camicia. Il
bambino, perch proprio di un bambino si trattava, lanci un forte grido acuto, che poi si spezz di
colpo. Ma, come unanguilla, riusc a liberarsi dalla stretta del poliziotto e fugg di nuovo.
Senza fiato, lispettore abbandon la partita e ritorn sui suoi passi. Si sent un po ridicolo per
aver inseguito il ragazzino a unora del genere. Poi riapparve davanti a lui la piccola ombra e si mise
ad abbozzare uno strano passo di danza. Si era premurata di coprirsi la testa con un cappello e
sembrava provare un piacere maligno a prenderlo in giro sparendo e riapparendo nel labirinto di
Pigui. Inoltre il gioco cominciava a divertire il poliziotto, che sorrise.
Poi la piccola ombra spar per pi tempo e davanti a Sosso si profil unombra pi grande e pi
inquietante, perch sembrava tenere nella mano destra qualcosa che, al chiaro di luna, assomigliava a
un machete. Sosso si irrigid. Lo sconosciuto si confuse con la penombra e riapparve dietro il
poliziotto che tocc la sua arma, sotto il giubbotto. Ora lo sconosciuto camminava verso Sosso, che
credette di vedere un movimento di quella mano che teneva il machete. Strinse la sua arma. Laltro
procedeva in silenzio mentre lui camminava allindietro. Da entrambe le parti il ritmo stava
accelerando, tanto che Sosso tir fuori la pistola. In quel momento gli sembr di sentire a
intermittenza la risata del suo inseguitore senza volto il quale, di nuovo, si confuse con la penombra,
ma non riapparve pi. Sosso era a soli pochi metri dallhotel.
Chi mi vuole spaventare cos? si chiese.

CAPITOLO TREDICI
Quando Sosso, finalmente sveglio, entr nella sala della colazione, il suo capo era gi l. Si
diresse verso di lui e lo salut allegramente.
Sembri di buon umore, Sosso, not Habib. Allora la festa non durata tutta la notte? Non
da te.
Sono tornato in hotel poco dopo mezzanotte, capo.
Sono andato nella mia camera pi o meno alla stessa ora, dopo che Jrme andato via.
Sosso si serv e riprese posto. In quel momento si accorse che il suo capo aveva bevuto solo del
caff, anche se il buffet traboccava di viveri. Glielo fece notare.
Sai, confess il commissario, non mi fido di nulla dopo la storia dei cani.
Malgrado tutta la forza di persuasione dellispettore, il commissario non mangi niente.
Ho limpressione che saremo presto in parit, capo. Io non posso vedere i caimani, voi la carne
di cane. Ognuno di noi ha finalmente la sua paura, constat lispettore.
Prendimi in giro, Sosso, disse Habib sorridendo, vedremo. Ma, dimmi, ti perlomeno
servita a qualcosa la tua serata?
Assolutamente s, capo. Ho fatto due constatazioni, per cominciare. La prima che siamo qui
solo da un giorno, anche se abbiamo limpressione che sia da pi tempo.
Siamo assolutamente daccordo. Non dobbiamo quindi preoccuparci. Dobbiamo tenere conto
del ritmo del paese.
In secondo luogo, ascoltando il sindaco e i suoi giovani consiglieri, ho capito che c una
barriera tra loro e noi: concepiamo il mondo in maniera diversa. Finch non saremo entrati nel loro
universo, ci sar difficile capirli e capire il problema che ci ha portato qui. Questo vale per i nostri
rapporti con tutti gli abitanti di Pigui.
Il volto del commissario si illumin di un largo sorriso, cosa inusuale: Sai che mi hai appena
detto esattamente quello che mi ha detto Jrme?
Ah s?
S, Sosso, esattamente. Ecco quindi due punti su cui siamo daccordo. Mi sono svegliato presto,
stamattina, e non ho mai smesso di rifletterci. Sembra ovvia, una tale procedura. Lho imparata, lho
insegnata e tuttavia qui non me ne sono ricordato. Perch? Tu sai perch, Sosso?
No, appunto, capo.
Bene, perch, senza rendermene conto, la disprezzavo, questa gente. Mi sono formato alla
scuola occidentale, che mi ha insegnato la razionalit, il cartesianismo. Tutto ci che prescinde da
questo modo di pensare non era degno di interesse. Quelli con cui abbiamo a che fare qui non
appartengono al nostro universo e non osiamo confessare che li consideriamo, dal punto di vista del
pensiero, come primitivi. Allora li disprezziamo. Non mi sentivo bene questa mattina perch ho
realizzato questa verit. Vedi, le cose non sono cos semplici e noi stessi, imbevuti della nostra
scienza, non sappiamo chi siamo. Non si tratta, infatti, di far finta di capirli, ma di ammettere che
hanno il diritto di avere il loro proprio universo.
Il commissario rimase un momento con gli occhi fissi sulla sua tazza vuota, della quale disegnava
il contorno con il dito. Sosso mangiava lentamente. Ma, come ti ho sempre detto, figliolo, noi siamo
dei poliziotti e non dei filosofi. Allora continua il racconto della tua serata, per favore.

Dunque, continu Sosso cercando le parole, i nostri tre amici erano tutti presenti in una casa
che appartiene a Dolo, il sindaco. Ma non ci abita. Insomma, un luogo riservato ai divertimenti del
gruppo. Con un guardiano reclutato apposta per occuparsi del posto. Ci che colpisce per prima cosa
lagio materiale di quei ragazzi. Sembrano non avere nessuna preoccupazione di denaro.
Anchio lho notato ieri quando eravamo in comune. I boubou di lusso, lorologio doro di
Ouologuem, gli occhiali di marca, i vestiti di buona fattura, tutto ci stona in un piccolo comune dove
tutti sono sempre vestiti in maniera semplice. Ci si chiede anche come mai tanto lusso venga
ostentato.
Aspetti, capo, lei non ha visto le loro amichette. Tutte in ghingheri con borse e profumi di lusso,
gioielli doro, eccetera.
Sono sposati?
Tutti.
E hanno delle amanti, ovviamente.
S, capo. Ali, per esempio, ha come amica una delle studentesse minorenni della sua scuola.
Ah! Si pu anche essere giovani, ma c comunque un limite da non superare. Soprattutto quando
si insegnanti. un insegnante, Ali, giusto?
S, capo. E in maniera generale, tutti e tre hanno un problema dal lato donne. Il sindaco va solo
con donne sposate, e Antandou stava di nascosto con la figlia del Gatto.
La figlia del Gatto?
S, capo. E sembra che sia la pi bella del paese!
Ah, s? Sar un problema di ereditariet, non ci interessa.
Dunque, non sono dei ragazzi molto sobri. Diciamo che, dal lato moralit, non ci stanno troppo a
pensare.
Immagino che sia il denaro a permettere queste diversioni.
Effettivamente i soldi contano molto per loro. Ouologuem non smette di parlarne. Non sogna
altro che il momento in cui sar ricco.
Non molto lusinghiero nei confronti del sindaco di Pigui. Ci che mi sorprende, che una
popolazione cos attaccata alle sue tradizioni si sia data dei responsabili cos giovani e poco
responsabili. Considera che, secondo Diarra, c stato solo il 6% dei votanti. Ma comunque! Visto il
modo in cui li dipingi, ho effettivamente limpressione di avere a che fare con una banda. Ma
andiamo avanti.
Sono convinti, continu Sosso, che il vecchio Kansaye sia lassassino di Antandou e
Nmgo e colui che li minaccia. Ovviamente senza nessuna prova. Ma non demordono. Sembra che
Kansaye sia dotato di poteri magici che gli permettono di uccidere a distanza. La cosa interessante
che ho avuto la sensazione che i nostri uomini siano sicuri che siamo venuti qui per eseguire un
ordine: arrestare colui che loro indicano essere lassassino. Come se volessero farlo fuori. In ogni
caso, questa la sensazione che ho avuto.
Il commissario divent pensieroso. Guard fisso il suo collaboratore e gli chiese:
Hanno nominato un responsabile politico o amministrativo di Bamako?
No, capo. Insomma, la mia sensazione che questo caso sia pi che una storia ordinaria di
omicidio. pi che altro un presentimento.
Perfetto, Sosso. La strada si illumina un po. Ora dobbiamo scoprire da dove arriva il denaro
dei nostri tre amici, che rapporti hanno con i loro cittadini. Inoltre, renderemo visita anche ai genitori
di Nmgo e di Antandou. Dovremo vedere lhogon, ma, visto che malato, aspetteremo. Sto
pensando a quello che mi hai appena detto, Sosso: molto probabile che non si tratti di un banale

caso di omicidio.
Passando senza legami a un altro argomento, Sosso disse:
Capo, dovrebbe provare le polpette di carne, sono deliziose. manzo.
Inutile, Sosso, non ci riuscirai, disse il commissario. Ma, dimmi, il Gatto vedeva di buon
occhio la relazione di sua figlia con... Antandou? Perch in un certo senso il guardiano delle
tradizioni.
Sembra che si sia ferocemente opposto e abbia messo Antandou in guardia.
Mhm, capisco. Ti propongo di sistemarci nel piccolo hotel di Pigui. Non sembrava cos male,
anche se non ha gli stessi comfort di questo. Il vantaggio che ci dovremo spostare meno. Questo
incessante va e vieni alla fine faticoso, soprattutto perch non sappiamo quando finiranno le
indagini. Cosa ne pensi?
Se utile, perch no, capo? Spero che ci siano delle stanze disponibili.
Allora perfetto. Andiamo. Per favore, porta la tua divisa, pu esserci utile.
Va bene, capo.
Suon il telefono cellulare di Sosso. Il ragazzo convers qualche momento con il suo interlocutore
e spieg ad Habib:
E Jrme, capo. La saluta e ci invita a cena. Ci dice anche che c una danza di maschere oggi a
Pigui. probabile che lui vada. Gli ho detto che anche noi potremmo esserci. Non so se ho fatto
bene.
Eccellente, Sosso. Ora andiamo! Ma dimmi, hai notato il cambiamento nel comportamento di
Samak, il nostro autista? strano! Non parla praticamente pi. Mi guarda appena.
Me ne sono reso conto, capo, e ho capito perch.
Ah s?
Perch ha scoperto che siamo dei poliziotti.
Pensa! Non lo sapeva?
Sembrerebbe di no.
E quindi? C qualcosa di male a portare dei poliziotti?
Forse i poliziotti non sono persone molto raccomandabili, capo, disse Sosso.
Scoppiarono a ridere.

CAPITOLO QUATTORDICI

Sulla piazza pubblica cera gi folla quando alle dieci arrivarono il commissario Habib e
lispettore Sosso, accompagnati dal capo di brigata e da un giovane dalla pelle chiara che il
gendarme chiamava Poulo e che aveva presentato come un collaboratore della gendarmeria. Il
piccolo gruppo prefer tenersi un po in disparte dalla folla, su una piccola altura sovrastante il
luogo.
Si tratta di un dama, oggi, spieg il ragazzo. Sono cio dei funerali di un anziano rispettato
da tutta la comunit. Ma, lo vedrete, sono soprattutto dei festeggiamenti e non dei lamenti. Le
maschere appariranno nellordine perpetuo e vi dir il nome. In realt oggi la fine dei funerali. Vi
siete persi le cerimonie precedenti.
Il ragazzo sembrava sicuro di s, ma aveva uno stile un po ampolloso che fece sorridere il
commissario, soprattutto quando fu la volta dellordine perpetuo.
Non si sarebbe comunque fatto guastare il divertimento e non si sarebbe mostrato ingrato nei
confronti del capo di brigata, che aveva avuto leccellente idea di portare un conoscitore dei costumi
e delle tradizioni dogon.
La folla diventava sempre pi fitta e i suonatori, probabilmente con lavvicinarsi dellinizio della
cerimonia, raddoppiavano lentusiasmo. Tamburi, tamburelli e nacchere di ogni tipo mescolavano i
loro suoni con forza.
Strano, disse Poulo, non ancora iniziato. inconsueto.
Perch? lo interrog Sosso.
Forse uno dei danzatori in ritardo. Forse...
E succede spesso?
No, molto raramente. In ogni caso, non mi ricordo di niente di simile.
Effettivamente, bisogn aspettare ancora qualche minuto perch un movimento nella folla
annunciasse larrivo dei danzatori.
Il Giovane Contadino! indic la guida quando apparve un primo danzatore mascherato.
Indossava una gonna in rafia nera e rossa su dei pantaloni a sbuffo blu, e le braccia e gli
avambracci erano ornati di braccialetti sempre di rafia degli stessi colori del costume. Portava dietro
una coda di mucca che seguiva i movimenti del corpo. La maschera era una specie di passamontagna
bianco ornato di cauri e con due fessure per gli occhi.
Dopo il Brigante apparvero il Coniglio e la Lepre, con le loro caratteristiche orecchie grandi, poi
le ragazze peul, bambara, dogon, con i danzatori che mostravano il petto addobbato con seni finti e
che sfoggiavano un cimiero cucito con cauri e pietre fnte. Segu una lunga processione di maschere,
dal Gozzuto allAnziano, passando per la Gazzella, il Bufalo, la Cerbiatta, poi la Madre Sovrana, le
Kanaga9, le Case a pi Piani10, maschere prolungate con una tavola di legno alta diversi metri, e
infine i Trampoli, dei danzatori mascherati su dei trampoli.
Le maschere danzarono in cerchio e poi, a turno, per onorarlo, si chinarono davanti allanziano
che aveva occupato in precedenza il loro posto nella societ delle maschere.
per mostrare quanto sia difficile essere portatori di maschere. Danzare con un peso del genere
sulla testa non per tutti. per questo che i danzatori giovani in attivit ringraziano i vecchi
danzatori in ritiro per aver loro aperto la strada, spieg la guida.

A un certo punto, nella folla si sentirono dei fischietti, come dei cacciatori che chiamano i loro
cani. I conigli e le lepri lasciarono subito la danza e si confusero nella folla per scappare dai cani
che stavano per arrivare. Sfortunatamente per loro, alcuni spettatori urlarono: Arrivano i cani!
Arrivano i cani!. I poveri conigli e le lepri abbandonarono il loro nascondiglio e, non sapendo cosa
fare, fuggirono verso i danzatori, poi di nuovo verso la folla con grande gioia dei bambini.
La danza pi impressionante fu probabilmente quella della prima Casa a pi Piani. Il suo
portatore doveva avere una forza da Ercole, perch spazzare il suolo con la cima della maschera,
alzare la testa, girarla da una parte e dallaltra e rifare questi gesti ininterrottamente era torcicollo
assicurato. Ma il danzatore sembrava non rendersi neanche conto dello sforzo che compiva.
E tutto questo in un baccano spaventoso di grida di animali, di musica, di urla della folla. Al ritmo
della musica, i danzatori si contorcevano, saltavano, giravano in cerchio andando avanti, provocando
le vertigini.
Vi confido un segreto, mormor la giovane guida, il portatore della prima maschera Casa a
pi Piani il Gatto. Non so se lavete gi visto, ma un uomo che ha una forza fuori dal comune.
anche il pi grande indovino del paese. Un uomo misterioso e temuto. Infatti, si evita di parlare di
lui. Qui, la notte gli appartiene.
Il commissario scroll la testa.
Sapete, continu la guida, chi porta la maschera smette di essere se stesso e si confonde con
il personaggio che rappresenta. Qui la maschera un elemento estremamente importante della vita
sociale. Non succede nulla di significativo senza la presenza di una maschera.
Si sentiva che la cerimonia stava finendo, le maschere ritornarono al loro santuario e la folla si
disperse.
Impressionante, disse Habib mentre, con il suo piccolo gruppo, camminava verso lhotel La
Falaise. tutto cos ben ragionato, talmente ordinato!
sempre stato cos, spieg la guida.
Non ne dubito ma, guardando lo spettacolo, mi sono detto che aveva una funzione pi importante
che quella dellintrattenimento. C una tale comunione tra gli spettatori, una tale forza di vivere
generale che non si pu non pensare alla funzione soprattutto sociale della cerimonia. la prima
volta che vi assisto, ma sono incredibilmente impressionato.
Senza alcun legame, il commissario domand alla guida:
Mi dica una cosa, lho sentita dire a Sosso che la cerimonia era iniziata in ritardo. Come pu un
danzatore essere in ritardo a una festa del genere? Si potrebbe credere che verr punito, no?
Non se il Gatto, spieg la guida sorridendo.
Non se il Gatto, certo, ripet Habib.
Lattenzione del gruppo fu attirata da una donna che veniva loro incontro gesticolando come
unattrice di teatro. In effetti, era il capo della brigata di gendarmeria a interessarle.
Mi scusi, signore, disse quando fu sufficiente-mente vicina, sono la moglie di Garba. Lavora
con lei, un gendarme. Mi deve aiutare, perch Garba diventato pazzo.
diventato pazzo? si sorprese il luogotenente Diarra. Ma venuto a lavorare questa
mattina! Lho lasciato in ufficio!
S, signore, ma diventato pazzo. Le sto dicendo la verit. Ha lasciato il lavoro non molto
tempo fa. andato a casa, ha preso una stuoia ed andato a sdraiarsi a fianco della sua pecora rossa.
Non smette di parlarle come se fosse una donna. Garba ha perso la testa, signore. da anni che
cos. Ero sicura che sarebbe finita cos. Mi aiuti.

Stia tranquilla, signora, gli parler e smetter, disse il capo della brigata all'infelice moglie in
lacrime la quale, dopo ripetute benedizioni, si volt.
Non deve essere certo bello sapere che laltra moglie una pecora, fosse anche rossa, disse il
commissario. Poveretta!
incredibile! intervenne Jrme. Ho provato di tutto per farlo staccare un po dalle sue
pecore, ma niente da fare! Non ho mai visto una situazione del genere.
Peccato che non ci sia uno scrittore tra noi. Luomo che era innamorato follemente delle sue
pecore, che soggetto accattivante! scherz il commissario.
Jrme, invece, era preoccupato.
Arrivarono davanti allhotel e stavano per separarsi quando il rumore di una moto lanciata a tutta
velocit li fece girare e spostare precipitosamente. Era Ali, che guidava come un pazzo. Fren cos
forte che le ruote slittarono e perse lequilibrio. Sosso si lanci al suo soccorso e riusc ad afferrarlo
nel momento in cui stava per scivolare sopra il manubrio. Il ragazzo era sconvolto e tremava in tutto
il corpo. Si aggrapp allispettore, agitandosi come se fosse posseduto.
Cosa ti succede, Ali? gli chiese Sosso tentando di immobilizzarlo.
Ouologuem! Ouologuem! url Ali. Morto! Morto!
Ouologuem morto? questo che hai detto?
Ouologuem! Ouologuem! Ucciso!
Liberandosi dalla stretta di Sosso, Ali sollev la moto, riavvi il motore e part bruscamente. La
sorpresa fu tale che nessuno fece il minimo gesto per trattenerlo. Tutti si limitarono a guardarlo
allontanarsi come una freccia.
Jrme, disse il commissario, come facciamo a sapere dove abita Ouologuem?
Posso portarvi io, si offr la giovane guida dalla pelle chiara.
Allora andiamo! Non devono seppellire il cadavere prima che lo vediamo noi, disse Habib.
E visto che nessuna macchina poteva infilarsi tra le capanne, si misero in marcia a piedi, quasi al
galoppo.

CAPITOLO QUINDICI
La casa di Ouologuem era situata un po in disparte rispetto alle altre abitazioni. Quando il
commissario Habib e il suo gruppo vi entrarono, cerano altre sette persone sedute proprio
allentrata del piccolo appartamento in terra, laria addolorata. Una donna, sicuramente la moglie,
piangeva in silenzio, sostenuta da unaltra, pi anziana.
Dove si trova il corpo? chiese in maniera perentoria il luogotenente Diarra.
Un uomo si alz e, con un gesto, indic linterno della capanna. Vi condusse il gendarme e i
poliziotti.
Effettivamente, nella penombra, giaceva Ouologuem di traverso sul letto, in pigiama, gli occhi
fissi al soffitto. Si era talmente gonfiato che non si distingueva altro che il suo ventre, nel quale
sembrava essere sparito il collo. Dopo aver aperto la finestra, il commissario esamin con attenzione
il corpo. Secondo le sue istruzioni, il capo della brigata di gendarmeria di Bandiagara ordin
allospedale di far venire dei barellieri, dopo che la Scientifica aveva fatto le foto. Poco dopo, il
morto fu trasportato attraverso gli stretti viottoli fino allambulanza. A memoria degli abitanti di
Pigui, non si era mai visto uno spettacolo del genere: un cadavere portato in giro tra le capanne al di
fuori di ogni cerimonia rituale. Si erano formati dei piccoli gruppi lungo la strada imboccata
dallambulanza.
Chi la moglie del defunto? interrog il commissario uscendo dalla camera.
Sono io, rispose la ragazza sostenuta dallanziana.
Quando ha scoperto il corpo di suo marito?
Poco fa. Lho lasciato qui stamattina prima di andare a trovare i miei genitori a Bandiagara. Mi
aveva detto che era stanco e che aveva voglia di dormire ancora un po prima di andare a lavorare.
Al mio ritorno, subito dopo la danza delle maschere, lho trovato sdraiato, cos. Il suo amico Ali era
venuto a vedere cosa aveva ed entrato in casa nel mio stesso istante, abbiamo scoperto il corpo
insieme.
Abita qui con qualcun altro?
La nostra domestica, Nai. quella seduta laggi.
Il commissario raggiunse la ragazza, che aveva dei grandi occhi rossi, a furia di piangere.
Chi cera oltre a lei in casa? le chiese Habib.
Nessuno, rispose la ragazza tirando su col naso.
Ha lasciato la casa, anche solo un momento?
No. Sono restata qui fino allarrivo della mia padrona.
Ed assolutamente sicura che nessuno a parte lei si trovava in casa o ci entrato?
S, lo giuro, non cera nessuno oltre a me.
La porta della camera di Ouologuem era aperta o chiusa?
Chiusa.
Ne certa?
S, lo giuro, nessuno lha aperta.
Il commissario torn nella stanza che esamin attentamente e si sporse dalla finestra.
Jrme, disse, puoi insistere che il medico di Bandiagara faccia unautopsia del corpo il pi
rapidamente possibile?

Certo, comandante, rispose il luogotenente Diarra, che telefon subito dal suo cellulare.
Credo che almeno su un punto il sindaco e i consiglieri avessero ragione, disse il commissario
a Sosso. Avevano ragione a temere per la loro vita.
S, capo, uno di loro morto, anche se non si sa ancora come.
Lo sapremo presto, spero.
Dalle finestre e dalle recinzioni delle concessioni, centinaia di occhi osservavano Habib e il suo
piccolo gruppo mentre camminavano nel dedalo dei sentieri. Non era la curiosit a brillare in quegli
sguardi, ma lincomprensione o una sorda collera.
Ho limpressione che ormai non ci guarderanno pi nello stesso modo, a Pigui, profetizz
Habib.
anche vero, fece notare la guida, che questo genere di trattamento di un morto piuttosto
inusuale qui. come se le autorit si immischiassero in un affare che non di loro pertinenza.
La guerra incominciata, insomma, disse Sosso.
Non so se si pu usare questa parola, ma non potrete pi aspettarvi della benevolenza da parte
loro.
Allora siamo daccordo, concluse Habib.
Il luogotenente Diarra prese congedo contemporaneamente alla Scientifica. Alla domanda del
commissario, la guida accett di indicare ai poliziotti la casa dei genitori di Antandou e Nmgo,
distanti qualche decina di metri. Il commissario ringrazi la guida dandogli una remunerazione la cui
importanza dovette sorprenderlo poich sembr incredulo, esit un momento, poi si profuse in
ringraziamenti che non finivano pi.
Ora possiamo contare solo su noi stessi, Sosso, disse Habib. Su noi stessi e sulla tua divisa.
vero, convenne lispettore. Visto il cambio di clima, ci sar molto utile, credo.
Presso i genitori del defunto Nmgo, senza luniforme del suo collaboratore il commissario
avrebbe effettivamente fatto fatica a trovare un interlocutore benevolo. Se per, volente o nolente,
scioglieva le lingue, luniforme presentava linconveniente di provocare istantaneamente la
diffidenza degli abitanti del villaggio. Quel giorno erano presenti solo il padre di Nmgo e le sue
due spose. Luomo, di una certa et ma ancora in buona salute, intrecciava delle corde, seduto su una
pelle di montone, direttamente a terra. Habib e Sosso si sottomisero allinevitabile rituale della
caraffa dacqua di benvenuto, dopo che furono portati degli sgabelli. In seguito, il capofamiglia si
inform del motivo della visita degli stranieri, mentre le donne si erano eclissate.
Come vede, cominci il commissario, siamo venuti da Bamako per renderci conto del modo
in cui funzionano le cose qui, a Pigui e nei villaggi vicini. So che suo figlio Nmgo morto non
molto tempo fa. per questo che siamo qui. Solo per capire. Sarebbe utile se lei potesse aiutarci.
Luomo guard i suoi ospiti e scosse la testa pi volte senza parlare. Il silenzio dur cos a lungo
che il commissario credette fosse un segno di rifiuto di rispondere. Cos Habib volle rivolgersi di
nuovo al suo ospite. Proprio in quel momento questultimo parl con una voce equivoca.
Sono obbligato a risponderle?
Non parliamo in questi termini, gli rispose Habib. Tra persone rispettabili, non possono
esistere che rapporti di rispetto. Lei un capofamiglia, un uomo anziano e non le mancher di
rispetto obbligandola. No. Devo solo fare un lavoro e le chiedo di aiutarmi. Non ci sono obblighi.
Luomo sospir profondamente. In realt, il suo silenzio era la calma che precede la tempesta. Fu
solo in quel momento che i poliziotti si resero conto che i suoi occhi erano diventati rossi e che delle
gocce di sudore gli imperlavano la fronte. Probabilmente erano scampati a un dramma.

Sta parlando di Nmgo, vero? chiese luomo con voce non ancora del tutto calma.
S, sto parlando di lui, conferm il commissario, vagamente preoccupato di non capire dove
volesse portarlo il suo interlocutore.
Di mio figlio Nmgo? insistette luomo.
S, di suo figlio Nmgo.
Cadde di nuovo il silenzio. Il padre sospir ancora, ma pi debolmente, poi parl senza guardare i
suoi ospiti.
La vita un cammino. Che si vada in aero, in bicicletta, in piroga o in moto, la vita sar sempre
un cammino. Arriva fatalmente il giorno in cui si fa un passo falso. Allora, quel giorno, il cammino
finisce, la vita si ferma. il destino di tutto ci che respira, uomini e animali. Non camminare
morire; camminare morire, un giorno. Noi diciamo che il sole calato, non vero? Ebbene, se cala
perch ha camminato. Lei mi risponder s, ma ogni giorno rinasce. Errore, il sole non rinasce.
unillusione: un nuovo sole a nascere. Altrimenti, se fosse il solito sole a rinascere senza sosta, non
ci porterebbe sempre le stesse cose? Luned non marted, marted non mercoled, e mercoled non
gioved. Il luned di questa settimana non uguale al luned della settimana prossima. Hanno lo
stesso nome, tutto qui. Mi avete seguito?
Lanziano uomo guard fisso i suoi ospiti. La collera era sparita dal volto ormai segnato da una
compassata tranquillit. Il commissario sapeva che doveva superare un test. Dalla sua risposta
dipendeva il credito che il suo ospite gli avrebbe accordato, tant vero che, in questo mondo, ogni
relazione umana si stabilisce secondo le classi di et. Se, malgrado le sue funzioni e lautorit
amministrativa, il commissario rimaneva un adolescente, a che pro discutere con lui?
Accettare che hanno anche loro il proprio mondo, si ricord Habib.
S, la pura verit, conferm il commissario, perch luomo che si rialza non lo stesso che
caduto. per questo che ognuno di noi vive un mattino e una sera. Chi non comprende questa verit
non comprende nulla della vita.
Lospite guard nuovamente il commissario annuendo con la testa: non cerano dubbi, il dialogo
con lui era possibile.
Nmgo era mio figlio, continu lanziano. Un figlio valoroso che non domandava altro che
servire i suoi simili. Era lamico di Yadj, un vero amico. Ma lei conosce il seguito: un giorno ha
fatto un passo falso ed caduto.
Capisco, disse Habib. Sapeva che i due amici si sarebbero battuti in duello sulla falesia?
S, ma se vuole sapere se lho autorizzato, allora rispondo di no. Erano degli uomini, dovevano
decidere da soli. Il duello era per il loro onore.
Non posso non farmi una domanda: lei sapeva che uno dei due sarebbe morto. Poteva aiutarli a
risolvere il loro conflitto in un altro modo.
come se lei mi dicesse che luomo che si alza lo stesso che cade. Se Nmgo avesse agito in
maniera diversa, quale immagine avrebbe lasciato di lui?
Ma c comunque lamore di un padre per suo figlio! Lei voleva bene a Nmgo.
S, volevo bene a Nmgo, e a chi ha agito come ha agito lui. Un altro Nmgo per me sarebbe
stato un estraneo.
Non morto immediatamente, Nmgo, ma il giorno dopo. E, secondo le mie informazioni, le
sue ferite, nonostante la gravit, non erano per forza mortali. Cosa successo, quindi?
Il vecchio non rispose subito, come se stesse riflettendo. Rimase con gli occhi fissi a terra.
Quando risollev la testa, guard non il suo interlocutore, ma il vuoto di fronte a lui.
Nmgo morto, quello che ricordo, afferm con voce piatta.

Il giorno della sua morte ha ricevuto una visita? domand Habib.


No, rispose lospite, a cui toccava ora non sapere dove voleva andare a parare il suo
interlocutore.
Quando morto Nmgo, esattamente?
La notte, nel sonno.
So che il suo corpo era smisuratamente gonfio, vero?
S, ma non ha nessuna importanza.
un fenomeno abituale qui?
Gli individui non sono identici; i morti neanche.
Se non ha ricevuto visite, il giorno della morte di Nmgo, posso sapere chi ha avuto accesso
alla sua camera, quel giorno?
Nessuno oltre me. Sono io che lho curato, solo io. Avevo fatto uscire le donne. Tutto il giorno e
tutta la sera sono stato seduto l, come in questo momento. Dormiva. morto nel sonno.
Le faccio unultima domanda: se fosse sopravvissuto alle ferite, come si sarebbe comportato nei
suoi riguardi?
Avrebbe smesso di essere mio figlio e gli avrei ordinato di lasciare questa casa.
Per lei, la sua morte era dunque meglio che la sua sopravvivenza?
Luomo non rispose. Il suo viso si era di nuovo adombrato. Era ora per i poliziotti di prendere
congedo.
Era quasi mezzogiorno e il sole era bianco. Le nuvole grigie si addensavano nel cielo annunciando
limminente stagione delle piogge. I viottoli di Pigui erano deserti e il villaggio pareva triste. Il
commissario Habib e lispettore Sosso si dirigevano verso la casa di Antandou.
Capo, disse Sosso, credo che io non sarei mai capace di condurre unindagine fuori da
Bamako.
Ah, e perch, Sosso?
Perch non mi sento in grado. Ha visto il modo in cui le ha parlato il padre di Nmgo?
Perifrasi, immagini, proverbi. Bisogna conoscere tutto ci, capo, per parlare con gli abitanti dei
villaggi.
Andiamo, Sosso, nessun disfattismo, gli rispose Habib sorridendo. vero che un modo
diverso di parlare. Ma ricordati quello che mi hai detto stamattina: bisogna entrare nel loro mondo.
Tutto si impara, Sosso. Hai tempo. Mi ricordo, questo non te lho mai raccontato, la prima volta che
unindagine mi ha portato in un villaggio; ho dovuto abbandonare. Sono riuscito ad aizzare tutto il
paese contro di me, tanto disprezzavo senza rendermene conto le conversazioni pi elementari. Ho
incaricato uno dei miei agenti di occuparsene. Era pi vecchio di me ed era cresciuto nella savana.
Be, alla fine lui ci riuscito. Hai tutto il tempo, Sosso.
Appena misero piede sulla soglia della casa, un adolescente che camminava con laiuto di due
stampelle, rigido come una marionetta senza articolazioni, si piant davanti a loro e li squadr.
la casa di Antandou? gli chiese Sosso.
S, rispose il ragazzino, ma non c nessuno. Sono tutti andati da qualche parte.
-E tu?
Mi chiamo Ambagu. Sono il fratello minore di Antandou. E voi?
Come vedi siamo poliziotti e vorremmo vedere i parenti di Antandou. Accetti di parlare un
momento con noi?
Andavo nei campi.
Possiamo venire con te. Se vuoi, Ambagu.

Daccordo, disse Ambagu, ma aspettate un attimo.


Il ragazzino torn in casa e riapparve su una sedia a rotelle artigianale, fatta di materiali di
recupero: placche di lamiera, un manubrio, dei mozzi e delle catene di bicicletta, delle ruote di
ciclomotori, il tutto dipinto approssimativamente di blu e grigio.
Andiamo, ordin Ambagu.
I poliziotti lo seguirono. Ambagu doveva aiutarsi vigorosamente con le mani per fare avanzare la
sua sedia, le cui ruote storte si bloccavano talvolta tra i rovi o le pietre.
Andavo sempre nei campi con Antandou. Era mio fratello e mio amico. A volte ci andavamo con
Nmgo. Era suo amico.
Dormiva nella capanna di vostro padre, Antandou?
S, dormiva con me nella stessa stanza.
Anche il giorno in cui morto?
S. Quando mi sono alzato, volevo svegliarlo, come ogni mattina. Ma non mi ha risposto. E
rimasto sdraiato sulla pancia. Si era gonfiato, si era gonfiato tantissimo!
Qualcun altro ha passato la notte con voi, in camera?
No, eravamo noi due, come sempre. Quando non ha parlato, lho scosso e ho urlato: Antandou,
alzati!. Non mi ha risposto. Ho detto: Antandou, non mi piacciono questi scherzi, alzati!. Non si
alzato. arrivato mio padre e ha detto che Antandou era morto. cos che andata.
La voce di Ambagu si spezz alla fine. La sedia a rotelle si ferm: il ragazzino piangeva.
Habib gli accarezz la testa.
Smetti di piangere, Ambagu, non serve pi a niente.
Poi il ragazzino diede una bella spinta al suo mezzo, che impenn. I poliziotti dovettero affrettare
il passo.
Dimmi, Ambagu, continu Habib quando raggiunsero il ragazzino, non era ammalato
quando andato a dormire, tuo fratello?
No. Era molto triste per le ferite di Nmgo. Non ha voluto neanche mangiare. Ha dormito cos.
E la notte tu non hai sentito niente, in camera vostra, colto qualcosa?
Niente. Dormivo.
Ambagu ferm la sua sedia a rotelle davanti ad alcuni appezzamenti verdi che si estendevano a
perdita docchio. Un fiume dalle acque ugualmente verdi formava come un lago il cui riflesso donava
al paesaggio intorno dei colori magici. Pi ci si avvicinava al lago, pi i colori brillanti della
vegetazione viravano verso il bianco cremoso. Degli uccelli passavano e ripassavano senza sosta al
di sopra dello specchio immobile. Quando si levava la brezza, sembrava di vedere e di sentire un
immenso fremito. Al di l del fiume si estendeva un avvallamento di collinette di arenaria coperte di
alberi dalle foglie verdi e oro.
I poliziotti si fermarono, colpiti dalla magia del luogo.
Ambagu domand:
E bello, qui, vero?
Molto bello, gli rispose Habib.
Cosa fanno quelli l in fondo? chiese Sosso indicando sulla sinistra delle persone che
andavano e venivano reggendo degli otri simili a borracce.
Annaffiano i loro campi di cipolle. Tutto ci che dietro, in fondo, sono campi di cipolla. Poi le
venderanno a Mopti o anche a Bamako. Anche mio padre ha un campo di cipolle, ma pi lontano.
L in fondo, dove c lalbero con i rami tagliati, c il campo dellhogon. Nessuno ha il diritto di
toccarlo. E l in fondo, dallaltro lato, costruiranno presto delle case, come a Bamako.

Ah, si sorprese Habib, chi costruir queste case?


Non lo so. Me lo ha detto Antandou. Sapete che ci sono dei pesci nel fiume? Ma nessuno pu
pescarli, perch lhogon lha vietato. vietato anche uccidere gli uccelli. Ma a volte, di notte, io e i
miei compagni veniamo a pescare. Ma non ditelo a nessuno, per favore.
Habib e Sosso non riuscirono a trattenersi dal ridere. Camminarono ancora un po con il
ragazzino, al quale Habib alla fine chiese: Allora, cosa facciamo adesso, Ambagu?
Torniamo a casa. Sono un po stanco.
Se quello che preferisci, allora andiamo.
Sfortunatamente per il ragazzino, dopo aver percorso qualche decina di metri una delle ruote della
sedia a rotelle si incastr tra due grosse pietre. Nonostante tutti gli sforzi di Ambagu, non si
muoveva di un millimetro. I due poliziotti dovettero sollevare il trabiccolo e il suo conducente per
rimetterli sulla strada giusta.
Antandou mi aveva promesso di comprarmi una sedia a rotelle a motore, come quelle che si
vedono a Mopti, ricord Ambagu. Sarei potuto andare ovunque da solo, fare tutto da solo. Me
lavrebbe comprata dopo poco, perch stava per ricevere tanti soldi. Ma lhanno ucciso.
Le orecchie dei poliziotti si drizzarono, e il commissario chiese:
Chi lo ha ucciso?
La gente, quelli che erano gelosi di lui. Perch lavorava in comune, sapete. quello che mi ha
detto mia madre.
E ha fatto dei nomi, tua madre?
No, ha solo detto che era la gente.
E tuo padre? Lui cosa ha detto?
Niente. Quella notte, andato alla riunione con lhogon. La mattina, Antandou morto. Non ha
detto niente.
Ambagu si rimise a piangere. Habib gli accarezz di nuovo la testa.
Antandou era bravo. Perch lo hanno ucciso?
Il ragazzino parlava a se stesso. Ora andava pi lentamente. Di colpo, con voce allegra esclam:
Se avessi avuto quella sedia a rotelle, sarei stato campione del mondo. Di sicuro! Neanche i
corridori con due gambe mi avrebbero battuto. Non pensate?
Sicuramente, Ambagu, gli rispose con tono vivace Sosso, al quale si era rivolto prendendogli
la mano.
Poi, inebriato dalla sua immaginazione, il ragazzino letteralmente decoll. Habib lo guard con un
sorriso commosso.
Sarai un grande campione, lo lusing Sosso quando lebbero raggiunto.
Vero? esclam Ambagu con il braccio alzato. Dove abitate? Continu.
Allhotel, rispose Sosso senza altre precisazioni.
Ah, lo conosco. Verr a trovarvi, ogni tanto. Prenderete le persone che hanno ucciso Antandou,
vero?
S, Ambagu, li prenderemo.
Quando i poliziotti lebbero riaccompagnato a casa, Ambagu insistette perch visitassero la
camera di suo fratello Antandou, senza immaginare che i due ospiti non domandavano di meglio.
Qualche minuto dopo, sulla strada per lhotel, passando vicino alla roccia dove aveva avuto luogo
il duello, lispettore Sosso alz la testa.
Guardi, capo, disse.
Il commissario vide allora il Gatto che, la sua bisaccia sulla spalla, si arrampicava sulla collina

con la sua solita agilit. Quando Sosso si volt, pochi istanti dopo, si rese conto che luomo, in piedi
su una roccia, li seguiva con lo sguardo. Non disse nulla al suo capo che pensava, invece, ad
Ambagu e alla sua povera sedia a rotelle.

CAPITOLO SEDICI
Allhotel La Falaise, mentre si affrettavano a salire in camera loro, il gestore inform i poliziotti
che un signore li stava aspettando sotto il piccolo capannone, nel cortile. Lispettore prefer liberarsi
della divisa prima di raggiungere il suo capo nella hall. Come se li avesse riconosciuti, luomo si
alz con il sorriso sulle labbra vedendo il commissario e il suo collaboratore dirigersi verso di lui.
Strinse loro vigorosamente la mano presentandosi:
Dottor Diallo, direttore dellospedale di Bandiagara.
Porse al commissario due foglietti tirati fuori dalla borsa, dicendo non senza una punta di fierezza:
Il rapporto dellautopsia, commissario.
Di gi, dottore? non pot non sorprendersi il commissario.
S, commissario, di gi, come dice lei.
Habib scorse rapidamente il rapporto annuendo con la testa sotto lo sguardo lusingato del dottore,
poi lo porse a Sosso.
Le faccio un riassunto, commissario, propose il dottor Diallo. In effetti, la vittima morta tra
le otto e le nove, questa mattina, in seguito a un avvelenamento. Si stupisce della mia rapidit; in
realt, non ho un gran merito. Il genere di veleno usato ci familiare, perch caratteristico della
regione. Ogni anno causa un certo numero di decessi. una pianta rara, unerba, in realt che cresce
sotto alcune rocce, in luoghi umidi, cosa non usuale qui. I Dogon la chiamano testa gialla, perch lo
stelo di questa pianta finisce con un fiore giallo. Tuttavia, di per s questo veleno non aggressivo.
Lo diventa solo se associato a unaltra sostanza velenosa, perch in quel caso sembra, e dico sembra,
acquistare delle nuove propriet di unefficacia straordinaria. Sfortunatamente il livello delle
attrezzature del nostro laboratorio non ci permette di andare oltre.
Interessante, molto interessante, quello che mi sta raccontando dottore, intervenne Habib. Mi
potrebbe dire quali sono i sintomi clinici di un avvelenamento di questo genere?
Come le dicevo, la Testa Gialla poco tossica di per s. Tuttavia se la si ingerisce, anche in
quantit minima, provoca una forte febbre che, se non curata, pu provocare la morte del paziente,
tanto pi che questa febbre spesso accompagnata da palpitazioni cardiache. Ho incontrato un caso
di un paziente le cui feci presentavano sangue.
Quando parla di una sostanza velenosa, dottore, pensa a qualcosa di preciso, mi pare.
Il dottor Diallo sembr esitare un momento prima di rispondere: S. Non avevo finito,
commissario. Dunque, la vittima che ho esaminato presenta anche tutti i sintomi di un avvelenamento
da serpente, da cobra pi precisamente, qui ci siamo abituati. Daltronde si nota il segno del morso
sul collo. Il veleno del serpente associato alla Testa Gialla diventa fulmineo: la vittima ha appena il
tempo di capire cosa sta succedendo che il sangue gli si coagula e muore, gonfiandosi smisuratamente
poco dopo. Sfortunatamente, come le ho detto commissario, non posso andare oltre, perch
bisognerebbe sapere quale reazione provoca lunione delle due sostanze, quale nuova sostanza ne
nasce, ecc. Tutte cose che non sono in grado di spiegarle in questo momento.
Mi ha gi detto molto, dottore, lo confort il commissario. Mi dica, c qualche dettaglio o
qualsiasi cosa che lha colpita in maniera particolare esaminando la vittima?
S, commissario. Mi chiedo come la Testa Gialla e il veleno si siano potuti incontrare per
produrre questa sostanza cos fulminante. Ma usciamo dallambito della medicina, no? piuttosto

vostro compito cercare una risposta a questa domanda. Detto tra di noi, commissario, questo paese
strano e siamo lontani dallimmaginare ogni conoscenza che vi si nasconde. Ovviamente, questo tiene
occupato solo me.
Certo, dottore, convenne Habib.
Mi scusi, dottore, intervenne Sosso, il modo in cui il corpo della vittima si gonfiato in cos
poco tempo straordinario.
In effetti, rispose il dottor Diallo, la combinazione del veleno e della Testa Gialla accelera
in maniera fenomenale ogni processo. Sfortunatamente non a Bandiagara che troverete una
spiegazione soddisfacente a questenigma.
In ogni caso, la ringraziamo infinitamente, dottore, disse il commissario.
Sono lusingato, commissario. Ho sentito molto parlare di lei e dellispettore Sosso ed un
grande onore per me avervi incontrato.
Spero che ci rivedremo, dottore, concluse Habib.
Si strinsero la mano, e il dottor Diallo se ne and.
Una piacevole sorpresa, non vero, Sosso? -chiese Habib.
Ammetto di s, disse lispettore.
Ovvio, il dottor Diallo non pu che offrire ci che ha. Mi immagino il suo laboratorio, con una o
due provette. sicuramente lui a fare tutto. Non possiamo pretendere troppo. In ogni caso, a Bamako
non farebbero di meglio. Comunque, il problema si complica. Nmgo, Antandou e Ouologuem sono
morti nello stesso modo, cio per leffetto della Testa Gialla e del veleno di serpente, se ci affidiamo
alle conclusioni del dottor Diallo. Sono tutti morti nel loro letto e, a parte Nmgo, tutti erano in
buona salute al momento di andare a coricarsi. Siamo quindi in grado di dire che il veleno stato
loro iniettato mentre dormivano e non prima. Supponiamo che quello che il dottor Diallo prende per
un morso sia una puntura fatta da un ago. In questo caso, i primi sospettati sono le persone che hanno
avvicinato per ultime le vittime da vivi. Cio il vecchio Kansaye, il padre di Nmgo, Ambagu, il
fratello minore di Antandou, la moglie o la domestica di Ouologuem. Ma tu li hai visti, Sosso: si pu
pensare seriamente per un istante che quelle persone siano degli assassini? No, la risposta da
unaltra parte. C un dettaglio o un fatto che ci sfugge.
vero, capo, ma quello che mi incuriosisce che, se noi supponiamo che lo stesso individuo
ad aver commesso i delitti, se sono dei delitti e non degli incidenti, si doveva trovare in tutti i luoghi
in cui sono morte le vittime. Se fosse cos, lavremmo saputo, in un modo o nellaltro. Altrimenti
bisognerebbe abbracciare lipotesi che i delitti, se si tratta di delitti, siano stati commessi da diversi
individui. Probabilmente associati da un legame che ancora da definire.
Esatto, Sosso. E qual la tua idea?
Ammetto che per il momento non ne ho, capo. Per, a parte quella di Ouologuem, tutte le morti
hanno avuto luogo molto tardi la notte. Questo mi incuriosisce.
Hai perfettamente ragione. Non dimentichiamo questo dettaglio. Aspettando, ordina qualcosa da
bere, perch non sono sicuro che i camerieri vengano qui.
Sosso si diresse verso il bar. Quando torn al suo posto, sotto il capannone, il suo capo lo guard
a lungo senza vederlo davvero, e poi gli disse:
Ripenso continuamente a quello che mi hai detto sul sindaco e sui suoi consiglieri. evidente
che, al di l delle loro funzioni, formano un gruppo la cui natura ancora da definire. Quello che
certo, invece, che sono i soldi a legarli. Ouologuem diceva che aspettava di essere ricco e
Ambagu ci ha rivelato che suo fratello stava per diventare ricco. Da dove aspettava i soldi? Mi
sembra che faremmo un grande passo in avanti chiarendo questo mistero. Ma, visto il nuovo

atteggiamento degli abitanti nei nostri confronti, sono convinto che non sar facile. No, per niente
facile.
Una ragazza piuttosto carina serv loro delle bibite dolci senza dire una parola. Sosso le fece, a
disagio, un piccolo sorriso. Habib se ne accorse.
Scommetto che hai voglia di parlare alla ragazza, Sosso, disse.
Oh, no, capo, penso prima di tutto alle indagini.
Habib scoppi a ridere guardando il suo collaboratore il quale, a sua volta, fu preso da un attacco
di riso folle.
Non ne dubito, Sosso, riusc a dire il commissario.
Come ci si poteva aspettare, gli and di traverso la bibita e toss fino a sputare i polmoni, fino a
che arriv un uomo, uscito da non si sa dove, che esercit una pressione col dito sulla parte bassa del
collo: la tosse cess immediatamente. Luomo spar senza neanche dare il tempo ad Habib di
ringraziarlo.
Incredibile! si meravigli il commissario. Hai visto, Sosso?
S, capo, conferm lispettore, anche lui altrettanto sorpreso. Quando il dottor Diallo parla
di scienza che si nasconde, sono sempre pi tentato di dargli ragione.
Habib annu con il capo.
Avevano il tempo di riposarsi prima di prendere parte alla cena offerta dal luogotenente Diarra.
Samak, lautista, sembrava piuttosto cupo al volante della 4x4 che portava i poliziotti a
Bandiagara Al suo fianco Sosso fantasticava, mentre il commissario, che aveva preferito stare dietro
per, aveva detto, poter stendere le gambe, non si faceva scrupoli a occupare tutto il sedile.
Dimmi, Samak, da quando hai scoperto che sono un poliziotto hai fifa, vero? chiese il
commissario senza giri di parole.
Lautista scoppi a ridere.
Ah! Lhai capito, Kita? rispose.
Naturalmente. E io che credevo che i Samak fossero delle persone coraggiose, ne incontro uno
che trema davanti a un Kita. Non ti vergogni?
Samak rise ancora: era sollevato.
In realt, sono stato molto sorpreso di scoprire che stavo portando il commissario Habib e
lispettore Sosso di cui parlano tutti. Io non sapevo che Habib Kita e il commissario Habib erano la
stessa persona. Allora ho avuto paura.
Non hai niente da temere con me, a meno che tu non commetta un crimine, ma, per come ti vedo,
fifone e chiacchierone, non sei capace di uccidere una mosca, disse Habib.
Lautista rise.
Non cera anima viva sulla strada che portava a Bandiagara. Laria era fresca e immobile, e la
luna eccezionalmente bianca in un cielo ricoperto di stelle.
Mi intrometto di sicuro in qualcosa che non mi riguarda, Kita, ma voglio dirvi di fare
attenzione. Avete toccato un cadavere questa mattina, senza lautorizzazione dei patriarchi, e siete
entrati in alcune case in assenza del capofamiglia. Qui, questo non si fa. La gente di Pigui e dei
dintorni ce lha con voi. Ve lho gi detto, sono degli stregoni. Non so neanche perch non siete
restati allhotel di Bandiagara. Qui siete troppo vicini a loro. Fate attenzione.
Il commissario si limit a dire mhm annuendo con la testa e ringrazi il conducente per i suoi
consigli. Erano gi davanti a casa del luogotenente Diarra. Questultimo e sua moglie vennero ad

accogliere i poliziotti. Attraversarono un giardino di fiori ben tenuto, che fece fischiare Sosso per
lammirazione. La sposa, elegante e di bella presenza, fece fare il giro della propriet e raggiunsero
il salone. una casa coloniale, spieg Jrme. proprio dietro la gendarmeria. Era lalloggio
del comandante bianco dellepoca.
una bella eredit, insomma, scherz Habib che, senza alcun legame, domand novit
delluomo che amava troppo i montoni.
Questo pomeriggio venuto in gendarmeria con la sua pecora, sospir il luogotenente. Lha
attaccata a una trave, proprio di fianco alla mia auto, e ogni mezzora usciva dallufficio per vedere
se lanimale stava bene. un caso unico, questa passione per le bestie.
Immagino che non le allevi per venderle, disse Sosso.
Mai! Le tiene per il piacere di averle vicino. Mi sconvolge. La cosa pi difficile qui che
bisogna gestire dei problemi che non hanno alcun rapporto con la nostra funzione. Continuamente. E
visto che ci sono solo problemi di questo tipo, non si ha il tempo di lavorare seriamente.
Sai, Jrme, disse Habib, siamo tutti in questa situazione. Bisogna gestire i problemi dei
parenti, degli amici, dei vicini, ecc. E, effettivamente, resta poco tempo per esercitare la propria
funzione. vero. Ma cosa vuoi, cos.
La cosa pi patetica nel caso di questo signore, intervenne la moglie, che si comporta
sempre pi come le sue bestie, nel modo di parlare, di camminare. Io credo sia malato, ma
comunque cos gentile!
Dove si collocano i suoi figli in questa strana storia? domand Habib.
Non ha figli.
Ah, ecco che forse si spiega.
Immagina, Jrme, quando il tuo capo verr in ispezione a Bandiagara, se domanda al tuo agente
qual il suo nome e questo gli risponde: Be!
Basta, Sosso! disse Habib ridendo, non traumatizzare ancora di pi il nostro ospite.
Scoppiando a ridere, la moglie torn ai fornelli. Jrme e Sosso ne approfittarono per ricordare le
loro avventure a scuola, sotto lo sguardo commosso del commissario che si guard dallintervenire
nella loro discussione.
A tavola, Jrme domand novit sulle indagini.
Procedono lentamente, al ritmo del paese, gli rispose Habib. Il dottor Dialla, invece, ci ha
fatto una buona impressione. Ha fatto un lavoro notevole, malgrado i suoi mezzi mediocri.
un uomo affidabile, riconobbe il gendarme. -Sono contento che sia andato bene. Pensate,
quando ho detto a mia moglie che eravate allhotel La Falaise ha praticamente urlato. Pensa che
possa essere pericoloso per voi. Ma lei di Mopti, si capisce.
No, protest la moglie, solo perch non prudente trovarsi isolati in un villaggio dove le
persone sono vendicative.
Tu non ami i Dogon, constat il marito, si vede. In effetti per i Dogon le donne peul, e mia
moglie ne una, sono lincarnazione del diavolo. Un Dogon non sposerebbe mai una Peul.
Cominciate a capire la reazione della mia cara sposa?
La capisco, intervenne Habib, non ama quelli che non la amano.
E in pi, commissario, aggiunse la sposa, quelli sono degli stregoni. Sono capaci di uccidere
qualcuno senza toccarlo. per questo che dovreste stare attenti.
Non forse piuttosto perch sono troppo chiusi? azzard il commissario. Guardandoli
vivere, mi faccio delle domande. Si direbbero fuori dal tempo.
E disprezzano le donne, insistette Madame Diarra.

Non so se sarei cos categorico, Madame Diarra, disse Habib, ma vero che, nella storia
che ci ha portato qui, morta anche una ragazza, ma nessuno ne parla, come se non avesse nessuna
importanza. E quando si ascoltano i padri, si ha la sensazione che il loro mondo sia esclusivamente
un mondo di uomini. Mi chiedo se tutto ci non contribuisca a rendere la loro vita cos dura.
Io, invece, non sono per niente sicuro che sia un popolo arrogante, protest Jrme. Quando
si conosce la loro cosmogonia, quando ci si ricorda che hanno una rappresentazione del mondo che
non ha nulla da invidiare a quella di altri popoli che vengono messi su un piedistallo,
comprensibile che diano limpressione di disprezzare tutti gli altri. In realt, credo che sia la loro
pace interiore a turbarci, e che noi prendiamo per disprezzo.
Hai ragione, Jrme, te lho detto: sei diventato uno specialista dei Dogon, scherz Habib.
No, comandante, troppo onore per me, ma ammetto che un popolo che mi affascina. Se ancora
riesce a resistere a ogni sorta di invasione, perch si poggia su una salda struttura sociale.
Sicuramente io non potrei mai vivere tra loro, ma questo non mi impedisce di ammirarli.
Se capisco bene, disse Habib, tu vuoi farmi credere che qui unindagine poliziesca ha poche
possibilit di andare a buon fine?
Non lo so, comandante, protest Jrme, ma la sua indagine sar molto difficile.
Di questo ce ne siamo gi resi conto, vecchio mio, fece Sosso.
Forse dovrei mettere un gendarme di guardia davanti al vostro hotel, propose Jrme quando
arrivarono al t.
Ma no, inutile, protest Habib. Siamo dei duri, noi, vero Sosso? Vorrei invece farti una
domanda, Jrme: com possibile che alla sua et lhogon abbia una moglie cos giovane, quasi una
bambina?
Comandante, non veramente sua moglie, ma la moglie rituale, per cos dire. l per occuparsi
dellhogon, tutto qui, spieg il gendarme.
Ah, cos, dunque, disse il commissario.
Quando i poliziotti si congedarono, era mezzanotte e mezzo.

CAPITOLO DICIASSETTE
Quando Habib e Sosso arrivarono in hotel, dormivano gi tutti. La receptionist, che ronfava
profondamente appoggiata al muro, non li sent neanche prendere le chiavi. Occupavano a pianoterra
due stanze contigue, separate da una porta con il battente di ferro. Una volta spogliato, lispettore
Sosso, al momento di spegnere la luce, diede unocchiata dalla finestra, di cui aveva chiuso la grata
ma non il battente, e rimase paralizzato.
Nella luce scintillante della luna, una cosa rossa scarlatta e non ben definita era immobile e lo
guardava. Pi passava il tempo, pi i suoi occhi brillavano, diventando sempre pi rossi. Un uomo?
Una bestia? Come saperlo? In ogni caso, lapparizione guardava Sosso. Questultimo,
apparentemente ipnotizzato, aveva limpressione che la cosa di fronte a lui lo attirasse lentamente, in
modo irresistibile.
Poi la cosa si mise a oscillare da sinistra a destra, come se danzasse. A Sosso sembr di sentire
una musica in sordina, un tam-tam sincopato che andava amplificandosi. E pi aumentava il ritmo
della musica, pi lessere, dallaltro lato della finestra, si animava. Presto divent una danza
indiavolata, sostenuta da un battito di mani. La cosa si contorceva, muoveva la testa da ogni parte,
faceva dei salti da togliere il fiato, si accovacciava, girava come una trottola. Il tam-tam aveva
raggiunto una tale intensit che Sosso aveva limpressione che fosse un lungo urlo senza fine. E
lispettore si mise a danzare a sua volta, come la cosa di fronte a lui. Ruotava, saltava, si agitava,
come posseduto. Allora, poco alla volta, il ritmo inizi a rallentare, cos come lo slancio dei due
danzatori, i cui gesti erano diventati identici, fino a che torn il silenzio. Sosso e la cosa si
immobilizzarono di nuovo, sembrava fossero legati da un filo nello sguardo. E lispettore si avvicin
lentamente ma inesorabilmente alla finestra, senza avere coscienza di quello che faceva. Con dei
gesti estremamente rallentati, si avvicinava come se volesse superare il muro e andare a gettarsi tra
le braccia di ci che lo chiamava come un canto di perdizione. Ma lispettore urt la lampada sul
comodino, che cadde provocando un gran rumore. In quel momento Habib fece irruzione nella camera
del suo collaboratore.
Sosso! Sosso! url il commissario prendendo lispettore per mano.
Ma questultimo non sentiva niente, non vedeva niente, avanzava meccanicamente, al rallentatore,
e nessuna forza al mondo poteva fermare la sua marcia. Il commissario tent di bloccargli il
cammino, ma il rullo compressore che era diventato il giovane poliziotto lo spingeva lentamente e lo
sollevava verso la finestra. Quando la sua schiena sfior il muro, unidea attravers la mente del
commissario: tir il battente della finestra, che si chiuse violentemente.
Allora il sortilegio si ruppe: come un pezzo di ferro che perde lattrazione di una potente calamita,
Sosso fu proiettato allindietro e croll con cos tanta forza sul letto che la testa urt violentemente
contro il muro. Lispettore si distese in tutta la sua lunghezza, immerso in un sonno profondo. Habib
si precipit su di lui e gli prese la testa: Sosso dormiva pesantemente. Il respiro era profondo e
calmo. Il pigiama era talmente umido di sudore che anche le lenzuola e il cuscino erano bagnati.
Habib, la gola serrata, rimase a lungo chino sul suo giovane collaboratore. Senza pensarci, si alz
e riapr la finestra: niente, solo la calma del villaggio e la luce lattiginosa della luna. Rimase l, come
per lanciare una sfida. Non successe nulla. Allora il commissario richiuse la finestra e si sedette
nuovamente al capezzale del giovane poliziotto. Si ricord delle raccomandazioni della giovane

guida, dellautista Samak, della moglie di Jrme. Forse avrebbe dovuto effettivamente restare
allhotel Le Cheval Blanc di Bandiagara, forse aveva sottovalutato il pericolo che correvano a
restare tra gente che non si conosce bene. Sospir, si appoggi al muro, chiuse gli occhi.
Inevitabilmente dovette riflettere sul suo lavoro, sulla sua immagine che, come in questo momento,
lo metteva in situazioni che la sua anzianit avrebbe dovuto evitargli. Molti della sua generazione
vivevano tranquillamente la loro vita nei gabinetti ministeriali o in organizzazioni internazionali.
Forse sono un ingenuo, pens. Mi chiedo se non vivo fuori dal mondo, se il mio sogno di giustizia
non mi giochi dei brutti scherzi. Guard nuovamente Sosso: con che diritto gli faceva rischiare la
vita? Si alz e percorse in lungo e in largo la stanza. Pi la sua et avanzava, pi constatava che gli
uomini non diventavano migliori, gli succedeva sempre pi spesso di chiedersi: perch? Sosso era
giovane, pieno di forze, destinato a un grande avvenire. Probabilmente ho torto a volerne fare un
poliziotto come me, perch cos un poliziotto come me, ai giorni nostri?. Il commissario Habib si
risedette al capezzale del suo collaboratore, che ora sorrideva nel sonno.
Fuori la luce della luna stava lasciando spazio poco a poco al rosso del sole. Habib sapeva che
non avrebbe pi dormito. Pens con una stretta al cuore: Sono invecchiato.
Un gallo cant in lontananza.
Lispettore Sosso stava facendo colazione con il suo solito buon appetito quando fu raggiunto dal
suo capo il quale, il viso tirato a causa della notte insonne camminava piuttosto pesantemente.
Ti senti bene, Sosso? chiese Habib.
S, capo, rispose il ragazzo sorridendo. stranissimo: mi sono alzato con un bernoccolo
sulla testa, ma non so da dove venga. Devo aver sbattuto contro il muro facendo un incubo. Non mi
chiaro.
Il commissario constat con perplessit la tranquillit del suo giovane collaboratore, che
sembrava non avere nessun ricordo degli avvenimenti della notte passata. Tuttavia la botta
dimostrava, qualora ce ne fosse bisogno, che effettivamente era successo qualcosa di inusuale. Ma
allora, pens il commissario, perch io mi ricordo la scena nei minimi dettagli e lui no? Perch,
anche se eravamo tutti e due spettatori, era lui a essere attirato irresistibilmente verso lapparizione e
non io?.
Perch anche Habib aveva visto la cosa che danzava al chiaro di luna: era il portatore della prima
maschera Casa a pi Piani. Il Gatto. Ovviamente non poteva essere che lui. Ma cosera avvenuto?
Cera della musica, ma nessun musicista in vista, ed era sparito come unombra appena la finestra era
stata chiusa. Era veramente presente, in carne e ossa, o era unillusione? In questultimo caso, come
potevano due individui essere vittime della stessa illusione nello stesso momento? Questo
implicherebbe che il Gatto sarebbe detentore di un sapere fuori dal comune. Cosa voleva? Che
messaggio aveva voluto inviare? Se il commissario non avesse avuto la presenza di spirito di
precipitarsi nella camera di Sosso, questultimo si sarebbe schiantato contro il muro e lo scontro
sarebbe stato fatale, tanto era potente la forza che lo attirava. Aveva intenzione di uccidere o voleva
solo dire ai poliziotti che la loro presenza non era benvoluta a Pigui? In ogni caso, questo faceva
supporre che in un modo o nellaltro stavano disturbando.
Fino a quel momento non avevano avuto a che fare con il Gatto: non sentendosi sospettato, n
attaccato, perch aveva sentito il bisogno di reagire?
Il Gatto comincia a perdere il suo sangue freddo, pens il commissario. Gir il suo caff. Alz
la testa e vide Sosso che lo guardava, incuriosito. Allora, visto che aveva deciso di nascondere
lepisodio della notte al suo collaboratore, ment:

Pensavo al sindaco e al suo ultimo consigliere. Mi chiedo se non bisognerebbe assicurare loro
una protezione. Ma contro cosa?
Magari chiamo Ali, disse Sosso. Visto lo stato in cui si trovava ieri dopo la morte di
Ouologuem...
Fallo, Sosso.
La conversazione tra Ali e lispettore fu breve.
Questultimo spieg:
Ali mi ha detto che a casa di suo zio, nel villaggio di Songo. Mi sembrato di capire che si
nascondeva. Mi ha chiesto se avevamo arrestato lassassino di Ouologuem. Non vuole che andiamo a
trovarlo e non ha intenzione di tornare a Pigui prima dellarresto del colpevole. Ha sicuramente
paura. Mi ha detto che il sindaco si nascosto a Mopti, che impossibile raggiungerlo. Naturalmente
il comune chiuso. Ecco qua.
Prova a chiamare direttamente il sindaco... ehm...
Dolo.
S, Dolo.
Ho provato, capo, ma c la segreteria telefonica.
veramente un fuggi fuggi generale, constat Habib. Ma la loro reazione comprensibile.
Dobbiamo capire comunque quali erano i loro progetti personali, perch siamo quasi sicuri che
avessero uno o pi progetti comuni. Avremmo dovuto perquisire le loro case, ma visto che sono
introvabili...
Capo, disse Sosso, generalmente i funzionari lasciano i loro documenti personali in ufficio.
Pensi alle nostre indagini precedenti. Io credo che, se ci sono dei documenti, non possano che
trovarsi in comune.
Ah! Non ci avevo pensato. Allora telefona a Jrme e passamelo.
E cos fece.
Jrme, ho bisogno di un mandato di perquisizione per il comune... s, il comune di Pigui. Il
sindaco e il suo consigliere sono introvabili. Se il procuratore vuole assistervi di persona, non vedo
nessuna obiezione... S... allora tra mezz'ora, se ho capito bene... Perfetto. A pi tardi, Jrme.
Il commissario si volt verso Sosso.
Avremo il mandato di perquisizione tra poco. Spero soltanto che ci sia un guardiano.
Di solito s, capo.
Bene, non ci resta che aspettare. Oggi la tua divisa ci sar pi utile dei jeans, Sosso, non pensi?

CAPITOLO DICIOTTO
Muniti ufficialmente del mandato di perquisizione, Habib e Sosso non sospettavano sicuramente
che quel trattamento preferenziale non sarebbe stato sufficiente per accedere ai locali del comune,
sorvegliati da un guardiano che, oltre a essere intrattabile, non sapeva neanche leggere. Anche
luniforme dellispettore non serv a nulla: luomo non voleva sentire ragioni.
Il mio capo mi ha detto di non lasciare entrare nessuno quando non c, era la risposta a
qualsiasi domanda, a qualsiasi argomento.
Dovettero chiedere laiuto della gendarmeria. I due gendarmi, venuti alla riscossa, fecero grande
impressione sul guardiano, che accett controvoglia.
I poliziotti si misero dunque al lavoro sotto lo sguardo dei loro colleghi. In realt, non cerano che
degli scarni archivi ordinari: verbali di riunioni, ricevute e altri documenti amministrativi; il tutto
poteva stare in una cartelletta. Fu nel piccolo ufficio del sindaco, tra due riviste porno, che Sosso
scopr una cartelletta verde contenente dei documenti che attirarono la sua attenzione e che sfogli.
Capo, guardi, disse dando i documenti ad Habib.
Quando ebbe dato unocchiata ai fogli in questione, il commissario aggrott le sopracciglia.
Rappresenta vano il progetto di costruzione di un complesso alberghiero composto da un piccolo
hotel con spiaggia' piscina, campo da tennis, palestra e negozi.
Hai capito qual il luogo dove sorger questo gioiello? chiese Habib al suo collaboratore.
No, in effetti, capo. Il luogo non precisato.
Guarda qui. Vedi questo corso dacqua, questa catena di colline di granito...
Oh! esclam Sosso, ma sulla riva del fiume!
Esatto! Allora portiamoci tutto in hotel prima che il guardiano inizi a vedere rosso.
Dopo aver lasciato liberi i gendarmi e ringraziato il guardiano, che rispose sempre controvoglia, i
due poliziotti ripresero il cammino verso lhotel.
Mi chiedo una cosa, capo: un loro progetto personale o un progetto comunale?
Da quello che so di questo paese, risponderei che un loro progetto. Il comune troppo povero
per realizzare un investimento del genere e oltretutto non siamo pi ai tempi del Socialismo. N lo
Stato n le collettivit fanno pi affari. Secondo me, il problema piuttosto sapere chi si nasconde
dietro questo progetto. Questi ragazzi non hanno soldi, evidente. Sono dei prestanome, o meglio dei
soci. Visto che tutti sembravano convinti di arricchirsi presto, va da s che contavano di ricevere
qualche beneficio da questa impresa. Peccato che non possiamo interrogarli!
Ed esattamente in quel luogo che si trovano i campi dellhogon! esclam Sosso.
Ecco qui, Sosso, volevo sentirtelo dire. In una societ come quella dei Dogon, voler depredare
la terra del capo spirituale come un crimine di lesa maest. Non dico che sia per questo che i
ragazzi hanno subito questa morte atroce, ma, se il progetto noto, perlomeno una ragione per non
essere amati a Pigui. Mi segui, Sosso?
Assolutamente, capo. Ma sono pazzi! Come osano, nati in questo villaggio, educati in questo
villaggio di cui conoscono le regole, permettere che si tocchino le terre dellhogon?
Il denaro, figliolo, sempre il denaro, il sogno di arricchirsi il pi velocemente possibile.
Qualcuno deve aver fatto balenare questa prospettiva sotto i loro occhi, ed eccoli partiti per il grande
sogno. Ma non ci entusiasmiamo, dobbiamo verificare le ipotesi. Se non riusciamo a raggiungere n

Ali n il sindaco, saremo obbligati a ripiegare sullhogon e sul suo assistente. Non sar divertente,
ma non abbiamo altra scelta.
Quello che mi incuriosisce ora, perch il sindaco e i consiglieri si erano accaniti sul vecchio
Kansaye. Apparentemente non ha niente a che vedere con questa storia.
Ascolta, Sosso: mi chiedo se non abbiano fatto tutti i furbi. Forse i ragazzi pensavano di agire
nel pi grande segreto, quando il loro progetto stato scoperto. Kansaye un colpevole facile e non
hanno cercato pi lontano.
Lispettore Sosso si ferm bruscamente e porse un foglio al suo capo. Sul retro del documento,
proprio sul bordo, cerano scritte alcune righe il cui inchiostro si era schiarito.
D: 4 m; O: 2,5 m; Al: 2,5 m; An: 2,5 m. Potrebbe significare: Dolo: 4 milioni; Ouologuem: 2,5
milioni; Ali: 2,5 milioni; Antandou: 2,5 milioni, interpret Sosso ad alta voce.
Ecco, ecco! esclam Habib. Non lavevo visto. Sar laccordo sulla partizione, sicuramente,
perch non posso credere che sia la loro partecipazione al capitale. Ora abbiamo qualcosa da cui
partire. Mentre aspettiamo, questo pomeriggio andremo a fare visita al Gatto. Quelluomo mi
interessa enormemente.
Non ci volle molto tempo perch i poliziotti trovassero il pendio alla cui fine il Gatto compieva la
sua divinazione. Con la solita bisaccia a tracolla, luomo era accovacciato davanti a una tavola e
meditava. Il commissario e lispettore lo avevano salutato ed eran in piedi gi da qualche tempo
senza che lindovino paresse essersi reso conto della loro presenza.
Mormorando e sorridendo di tanto in tanto, leggeva le risposte che le volpi avevano dato alle
domande preoccupate degli esseri umani. Sput, alz la testa e sembr accorgersi solo in quel
momento della presenza dei poliziotti.
Buongiorno, Kodjo, disse Habib.
Buongiorno a voi, rispose lindovino con voce grave.
Ci dispiace disturbarla fin qui, ma a volte luccello non pu scegliere il ramo su cui posarsi.
Per fortuna i rami non si sottraggono mai alluccello che non ha scelta.
Torna a onore del ramo, non vero? Sa di sicuro chi siamo, vero, Kodjo?
So che siete venuti da Bamako e che siete poliziotti. Lho sentito dire, come tutti qui, a Pigui. Il
vostro soggiorno piacevole?
Lo nella misura in cui non abbiamo n fame n sete e godiamo di buona salute.
vero. Che il vostro soggiorno possa allora continuare in pace.
La morte visita troppo spesso Pigui in questi ultimi giorni. Le volpi avevano predetto queste
sciagure?
Le volpi portano la parola di Amma, il nostro Dio. Niente di quello che succede sulla terra pu
sfuggirgli. Le volpi sanno tutto.
E quindi per conseguenza anche lei, non vero, Kodjo?
Io sono il servitore. Interpreto la parola di Amma attraverso limpronta delle volpi sulla sabbia.
Non invento nulla.
Mentre il commissario e lindovino si dedicavano a questa gara di retorica della quale Sosso non
capiva granch, lispettore non smetteva di osservare Kodjo, i cui grandi occhi gialli a mandorla non
avevano effettivamente niente da invidiare a quelli di un gatto. Quando stringeva le labbra, gli si
alzavano i baffi e gli si drizzavano le orecchie. Ogni suo movimento dava limpressione di unagilit
felina.
Mi dica, Kodjo, continu il commissario, qualche giorno fa morivano Nmgo e Antandou,

ieri Ouologuem. In comune non rimane pi molta gente. Le volpi hanno annunciato la sorte dei due
sopravvissuti in municipio?
Per la prima volta, scoprendo i suoi denti di un biancore stupefacente, luomo sorrise, di un
sorriso che assomigliava piuttosto al ghigno di una bocca che piange.
Se i sopravvissuti verranno a consultarmi, chieder il parere delle volpi.
Lei conosceva bene Antandou, non vero, Kodjo?
S, lo conoscevo come tutti quelli di Pigui, perch era un figlio di Pigui.
morto. Senza essere malato. Morto nel sonno.
Il Gatto restava in silenzio. Per una volta, sembr prendere tempo per riflettere. I suoi baffi si
drizzarono, gli occhi gialli brillarono, una ruga profonda gli comparve sulla fronte.
Lei dice che non era malato, cosa ne sa? Si pu essere sani nel corpo e soffrire nellanimo.
Ma lei sapeva che avevano paura di essere uccisi?
Non ne ho mai sentito parlare.
E se si fossero confidati con lei, cosa avrebbe risposto?
Non mi hanno detto niente.
S, ma supponiamo.
Il Gatto rise piano: il gioco lo divertiva.
Mi sorprende quando parla cos, lei che ha frequentato la scuola dei bianchi. Mi chiede cosa
avrei fatto ieri, ma neanche le volpi possono dare soddisfazione alla sua domanda. Che ci che non
stato ieri sia stato ieri, insomma, non quello che vuole?
Lei non vuole rispondere, Kodjo, non vero?
Probabilmente perch non sono capace di rispondere. Glielho detto, io non sono che un
interprete, non una volpe.
Ma turbato da queste morti?
No. Lb, il nostro primo Antenato, ci ha portato la morte, certo, ma ci ha anche portato la
salvezza. Perch dovrei essere turbato da qualcosa che solo una metamorfosi? Morire non finire.
A me quello che turba che tutti questi ragazzi siano morti avvelenati dalla stessa sostanza.
Il Gatto non pot reprimere un sussulto. Spalanc gli occhi come per osservare meglio il suo
interlocutore. E, per la prima volta, si degn di dare unocchiata a Sosso, il quale, in piedi al fianco
del suo capo, lo osservava senza battere ciglio. Non rispose.
Questa pianta, la Testa Gialla, che nasce sotto le rocce, ha un effetto fulmineo. Quelli che sono
morti lo sanno. Comunque non si sono suicidati. Qualcuno colpevole della loro morte.
Se lei conosce la risposta, disse infine lindovino, perch fare la domanda?
Vorrei sapere se qualcuno oltre a me conosce la risposta. Se faccio la domanda alle volpi,
Kodjo, mi risponderanno?
Io non sono che un interprete, glielho detto. Come posso conoscere la volont delle volpi senza
averle consultate?
Peccato, mi sarebbe proprio servito.
In ogni occasione non si fa che la volont di Amma.
Ora alla sua saggezza che faccio appello, Kodjo. Una cosa pu esistere senza esistere?
Questo dipende dalla volont della cosa.
E se io le dicessi che ieri il mio collaboratore e io abbiamo visto una cosa che non esisteva?
Risponderei che ieri eravate gli unici testimoni. Chi metterebbe in dubbio quello che affermate?
Questa cosa che esisteva senza esistere aveva la forma della Casa a pi Piani. Danzava senza
danzare, saltava senza saltare.

Pi il commissario parlava, pi il Gatto pareva perdere sicurezza. Delle sottili goccioline di


sudore gli imperlavano la fronte. Inghiottiva la saliva sempre pi spesso e si passava la lingua sulle
labbra.
Era l senza essere l, questa cosa, continu Habib, e il suo unico pensiero era di fare male,
forse anche di uccidere.
Di uccidere chi?
Il mio collaboratore.
Posso constatare che vivo, il suo collaboratore.
Perch il ferro pu tagliare il ferro. La cosa ha i suoi limiti e anche il padrone della cosa. Ma mi
dica, Kodjo, perch era in ritardo alla festa del dama?
Il Gatto non rispose subito. Abbass la testa, guard a lungo la tavola di divinazione davanti a lui.
Quando i suoi occhi si posarono su quelli del suo interlocutore, era ritornato il Gatto di sempre.
A volte non si vede il cielo diventare scuro, -disse, enigmatico, per questo che molti restano
troppo tempo fuori e si fanno sorprendere dalla pioggia. Il cielo diventa scuro, devo rientrare,
disse una volta in piedi.
Avremo sicuramente occasione per continuare questa conversazione, non vero, Kodjo?
Se un fulmine non ci colpisce, sicuramente. Che la pace di Amma sia con voi, fu la risposta
dellindovino.
Che Allah ci protegga dalla sciagura, concluse Habib.
Il Gatto se ne and, la sua bisaccia a tracolla. I poliziotti lo guardarono scendere con grande
agilit per il pendio prima di riprendere la strada dellhotel.
Una strana conversazione, capo, disse Sosso.
S, Sosso, ammise Habib. Con un uomo come Kodjo non si pu fare diversamente. Possiede
il sapere dei suoi Antenati e ha la tendenza a considerare tutti gli altri dei cretini.
Ho creduto che parlaste di me, per un attimo.
Non ci fare caso, era una figura retorica, ecco tutto.
Mi pareva comunque irritato verso la fine.
Certo! Del resto quello che volevo. Vedi, Sosso, sono sicuro che centra con i vari omicidi,
perch sono convinto che siano degli omicidi. Ho voluto che capisse che non lo temo.
E cos il fulmine di cui ha parlato?
Ci minaccia, n pi n meno. Era come se ci dicesse: occupatevi degli affari vostri, altrimenti vi
colpir una disgrazia. Nientaltro!
Per reagire cos, non deve essere molto tranquillo.
S, per questo che dovremo essere pi prudenti. Ma non lo perder docchio.
In effetti, i poliziotti avevano appena sfidato Kodjo. Ma chiunque a Pigui li avrebbe avvertiti che
non si provoca impunemente il Gatto.

CAPITOLO DICIANNOVE
Contrariamente a quello che temeva il commissario, la notte fu calma. Sosso dorm come un sasso.
Anche Habib non si svegli che la mattina tardi.
Lispettore era al ristorante, come sempre, e chiacchierava con la giovane cameriera, che si
ecliss vedendo il commissario. I due giovani turisti americani avevano portato gi i loro bagagli;
probabilmente partivano. Cera visibilmente poca gente in hotel; in ogni caso pi impiegati che
clienti. Fuori, il sole era accecante.
Dei bambini si aggiravano tra i rari tavoli occupati mostrando dei giochi di loro fabbricazione.
Erano delle automobili, delle moto e delle biciclette fatte di materiali di recupero dai colori vivaci.
Sosso era particolarmente interessato a una macchinina che aveva la scritta Nullit! su una portiera
e Assolutamente sullaltra.
Pens di discutere il prezzo con il ragazzino che gliela voleva vendere, ma cambi idea
accorgendosi che il bambino non capiva il francese. La compr comunque. Fu un errore. Un nugolo di
bambini saltellanti si abbatt sul povero ispettore, ognuno tentando di rifilargli la propria merce, cos
che cominci a innervosirsi veramente.
Habib osservava la scena divertito, senza dire una parola, fino al momento in cui, sommerso, il
suo collaboratore gli gett uno sguardo supplicante. Allora con voce grossa, il commissario intimid i
ragazzini che se ne andarono.
Con dei commercianti del genere, non c dubbio che il nostro paese si svilupper rapidamente
scherz Habib, gli occhi fissi su Sosso, la cui camicia bianca era coperta di macchie dovute alle
mani unte dei ragazzini.
Sosso si alz ed entr nella sua stanza senza dire una parola, e riapparve poco dopo, con indosso
una camicia grigia a quadri.
la prima volta che ti vedo cos arrabbiato, Sosso, gli fece notare Habib.
Sono fastidiosi, questi bambini, e oltretutto fa caldo, brontol il giovane poliziotto.
Devi capire, questi poveri piccoli non vanno a scuola. Che altro fare? I turisti per loro sono una
possibilit. Provano quindi a trarne il massimo profitto. molto triste, certo, ma cos. Quello che ti
propongo, che andiamo di nuovo a rendere visita allhogon, sperando che sia nello stato di
riceverci. Ti ricordi che il piccolo Ambagu ci ha detto che suo padre aveva assistito a una riunione
presieduta dallhogon, il giorno prima della morte di Nmgo e di Antandou? Vorrei sapere di cosa
si trattava. Ne approfitteremo per parlare del famoso campo. Potrebbe essere interessante, non trovi?
S, capo, a condizione che non parli solo per immagini, altrimenti io sar fuori gioco, rispose
Sosso asciugandosi la fronte con il fazzoletto che aveva tirato fuori dalla tasca.
Andiamo, nessun complesso di inferiorit, ragazzo. Let servir almeno a qualcosa! Apri la tua
mente e le orecchie quando i vecchi come noi parlano e alla fine capirai.
Inspiegabilmente lispettore fu preso da una risata folle che attir lattenzione del personale
dellhotel e soprattutto di un piccolo lustrascarpe, che si avvicin allegramente e quasi si appoggi al
poliziotto. Allora tutto lhotel scoppi a ridere come un solo uomo, compreso Habib!
Fa bene, constat il commissario quando le risate tacquero, e non costa nulla.
Sosso si asciug le lacrime che gli erano venute agli occhi. I due turisti non smettevano di
guardare i poliziotti che chiacchieravano con un servitore. Il piccolo lustrascarpe voleva a ogni costo

lucidare le scarpe di Sosso, che proprio non voleva saperne. Ma il nostro ragazzo era molto
coriaceo: quando Sosso gli rispondeva, non sembrava sentire niente e ripeteva il suo desiderio di
lucidargli le scarpe. Esasperato, lispettore ricominci ad asciugarsi la fronte e il collo. Il nostro
uomo non demordeva da quello che assomigliava sempre pi a un debito. Finalmente vinto, Sosso
stese le gambe e offr i suoi piedi al piccolo lustrascarpe, che si mise al lavoro. Lispettore gli diede
qualche moneta in cambio e se ne and.
Sembra che solo i bambini ti riescano a domare, disse il commissario.
Non provano neanche a capire quello che gli si dice!
Hanno bisogno di soldi, figliolo. Mettiti nei loro panni. Devono lottare. Non hanno scelta.
Sosso, che sudava ancora copiosamente, cerc il suo fazzoletto nella tasca dei pantaloni e intorno
a lui, ma non lo trov.
quel piccolo imbecille che me lo ha fregato! -disse con voce lamentosa.
Habib si mise a ridere e tent di consolare il suo collaboratore, che aveva una faccia da funerale.
Poi, ricordandosi del particolare timbro di voce del lustra-scarpe, lo stesso del ragazzino che aveva
tentato di terrorizzarlo laltra notte, Sosso mormor:
Ma lui! e si precipit verso luscita.
Naturalmente Digin, perch di lui si trattava, era sparito. Quando il suo collaboratore gli ebbe
spiegato la sua disavventura della notte precedente, il commissario scosse la testa.
Appena i poliziotti varcarono luscita dellhotel, il telefono di Sosso si mise a suonare. Ascolt,
rispose a voce bassa esitando, poi guard fisso il commissario
Cosa succede? gli chiese questultimo.
Ali... Ali morto... a Songo... la gendarmeria che...
Ah! esclam il commissario, che esit per un po prima di continuare. Allora andiamo a
Songo. Chiedi a Jrme di mandarci un gendarme.
Giusto in quel momento la Land Rover della gendarmeria fren davanti allhotel e scesero due
gendarmi per spiegare al commissario che il loro capo aveva chiesto loro di mettersi a disposizione
dei poliziotti. Il convoglio part subito per Songo, raggiunto in un quarto dora di strada polverosa.
Era un villaggio particolare. Solo capanne coperte di paglia, di cui ci si domandava per quale
miracolo i muri stessero in piedi, essendo le pietre appoggiate una sullaltra senza nessun tipo di
cemento. In altre circostanze, Habib si sarebbe di sicuro attardato in questo luogo.
La casa dello zio di Ali era situata ai piedi della falesia. Mentre i gendarmi montavano di guardia,
i poliziotti entrarono. Nel cortile, qualche montone e delle capre legate a dei pioli emanavano un
forte odore.
Lo zio in questione era un tetraplegico che si trascinava aiutandosi con le mani. Condusse Habib e
Sosso nella capanna dove riposava il corpo di Ali, su un letto di bamb. Come quello di Ouologuem,
era gonfio e con del sangue nero che si era coagulato agli angoli della bocca. Habib esamin il
corpo, linterno della capanna e, dopo che i gendarmi ebbero fatto delle foto, chiese di trasportare il
cadavere allospedale di Mopti per lautopsia.
Fuori, su un pezzo di stuoia, lo zio sembrava inebetito.
Quando Habib gli chiese spiegazioni sulla morte del nipote, lanziano uomo pianse.
Ali venuto a trovarmi ieri. Abbiamo parlato a lungo. Visto che era arrivato di notte, gli ho
detto di dormire qui. La mattina tardava a svegliarsi. Sono entrato in camera sua e lho trovato in
questo stato.
Gli colarono ancora delle lacrime.
Quando arrivato ieri a casa sua, gli chiese Habib, non si lament di essere malato?

No, lho solo sentito un po preoccupato.


Ha dormito da solo nella capanna?
S, da solo.
La porta si chiude dallinterno?
S, c una serratura.
sicuro che nessun altro entrato nella capanna?
Non ho visto nessuno entrare nella capanna.
Mi ha detto che sembrava un po preoccupato. Le ha detto perch?
Ali non era un ragazzo che si confidava facilmente. Non mi ha detto niente.
Veniva a trovarla spesso?
Era lultimogenito della mia defunta sorella. Io sono solo, lo vede; era lui che provvedeva ai
miei bisogni. Era un ragazzo generoso.
Dov sua moglie?
nella sua capanna. Non smette di piangere perch amava molto il ragazzo. Abbiamo avuto
nove figli, ma sono morti tutti alla nascita. la volont di Amma.
Ha unidea della causa della sua morte?
Il paralitico si pass la mano sul viso pi volte prima di rispondere.
Non lo so proprio. strano, un corpo che si gonfia tanto in cos poco tempo! Non ho mai visto
una cosa del genere.
Conosceva la ragazza con cui stava?
La figlia di Kodjo? S, venuto a presentarmela qualche mese fa. Voleva sposarla, ma il padre
della ragazza non voleva. Ho detto ad Ali di smettere, perch Kodjo un pozzo di scienza. Non
bisogna mai sfidarlo. Ali non mi ha pi parlato della ragazza, ma non so se continuava a vederla.
Perch Kodjo non voleva un genero come Ali?
Noi siamo musulmani, Kodjo non lo . Forse questa la causa, non lo so. Ali aveva promesso di
comprarci un aratro e dei buoi; doveva prendere qualcuno che lavorasse per noi, perch avrebbe
presto avuto molti soldi. Ma Amma ha deciso diversamente.
In unaltra capanna si lev il pianto della vecchia inconsolabile zia.
I poliziotti presero congedo.

CAPITOLO VENTI
Nella 4x4 che si dirigeva verso Pigui sollevando una fitta nuvola di polvere, Sosso tent
disperatamente di contattare il sindaco. Inform Habib, che si limit a sospirare. I poliziotti si
sentivano infatti disorientati. Habib non smetteva di chiedersi se non avesse commesso un errore a
non garantire la sicurezza del sindaco e dei suoi consiglieri. Ma proteggerli contro chi? Quello che
avevano indicato come loro futuro assassino non sembrava per niente coinvolto nelle morti
successive. Inoltre, cosa fare contro un nemico invisibile, che poteva colpire ovunque e in qualsiasi
momento? No, il commissario aveva torto a colpevolizzarsi: semplicemente, non si era mai
confrontato con una realt del genere. Sosso, invece, era dispiaciuto per la perdita di Ali perch era
un ragazzo della sua et che avrebbe potuto essere un buon amico. La sua fragilit non laveva
salvato da una morte brutale e atroce. Tutti e due pensavano a Dolo, il sindaco, ma cosa fare per
aiutarlo, visto che non sapevano neanche dove si nascondeva?
Il commissario e lispettore lasciarono lauto e si diressero verso la casa dellhogon. La notizia
della morte di Ali aveva di sicuro fatto il giro del villaggio, poich tutti sembravano essere
particolarmente interessati ai poliziotti.
Dallhogon era sempre presente Douyon, il fedele assistente. Salut con la sua voce soave e
scherz come sempre e, come sempre, gli stranieri ricevettero la rituale brocca dacqua di
benvenuto.
Desideriamo vedere lhogon, disse Habib.
Ah s, rispose Douyon nel suo modo inimitabile, oggi sta molto meglio.
Allora possiamo vederlo?
In realt, ancora affaticato e temo...
Da una capanna, una voce chiam Douyon, che si alz subito.
Lhogon dice che pu ricevervi. Vi parler, questa uneccezione perch non parla mai con gli
stranieri di passaggio. Non lo dimenticate. Venite con me in camera sua, disse ai poliziotti, che lo
seguirono.
La capanna era spoglia di mobili, a eccezione di una specie di tavolino sul quale era scolpita una
coppia di cavallerizzi. Su un letto di bamb, era seduto lhogon, ottuagenario, con le gambe allungate.
Indossava un cappello rosso, un ampio boubou indaco di cotone, dei sandali ornati di cauri e teneva
in mano un bastone. Unimpressione di grande dolcezza emanava dalla sua persona e i suoi piccoli
occhi brillanti si corrugavano quando rideva.
Siamo passati qui una prima volta, ma non si sentiva bene. Siamo stati ben accolti da Douyon,
cominci Habib.
S, me lo ha detto, conferm lhogon, avevo un po di febbre. lannuncio del cambiamento
di stagione, perch la stagione delle piogge sta arrivando. Avete visto le nuvole sempre pi pesanti
nel cielo, non vero? Ora va meglio.
Che sia cos per lungo tempo.
Che Amma vi dia ascolto. Stavo per domandarvi la ragione della vostra visita.
Siamo dei funzionari di polizia e arriviamo da Bamako. Prima di tutto, ci tenevamo a renderle
omaggio, come vuole la tradizione. Poi, ci piacerebbe parlare con lei di certi avvenimenti che sono
avvenuti a Pigui.

Non c nulla di male a informarsi. Dunque vi ascolto.


Lei sa che i ragazzi che lavorano in comune stanno morendo, uno dopo laltro, in modo strano.
Ne resta soltanto uno, perch il terzo morto proprio questa mattina. Penso che queste morti non
siano naturali, ma che qualcuno le ha provocate. Sto cercando di capire chi.
Lhogon scosse la testa, gli occhi fissi al suolo.
Quando noi, i Dogon, siamo venuti a installarci qui pi di settecento anni fa, fu perch eravamo
un popolo selvaggio, fiero e geloso della propria libert. Siamo venuti dal grande Mand senza armi
n ricchezze. Non avevamo che la nostra fede. Da quel momento, ci siamo affidati alla protezione del
nostro Dio Amma. Tutto che quello che esiste sulla nostra terra e sotto la nostra terra esiste solo per
la volont di Amma. Solo Amma ha risposte per tutto. Il nostro primo Antenato, Lb, ci ha portato la
morte, certo, ma ci ha dato anche la missione di vegliare sulleredit comune. per questo che ogni
Dogon, ovunque si trovi, deve ricordarsi che ha come missione quella di vegliare sulleredit
dellAntenato, altrimenti smette di essere un Dogon. Io, che sono lhogon, da mattina a sera sono
seduto qui e aspetto che, ogni notte, Lb, il nostro Antenato, venga a visitarmi e a insegnarmi un po
del suo sapere infinito. la mia missione, il mio destino. Lo accetto. Tutto quello che succede a
Pigui mi riguarda. Lei mi dice che dei ragazzi muoiono a Pigui e che questo la stupisce. Vorrebbe
sapere perch muoiono. La mia prima risposta al suo interrogativo questa: qualunque sia la sua
intelligenza, luomo non sar mai Dio. La morte cosa di Dio.
Secondo lei, i ragazzi che sono morti sono stati fedeli al precetto del vostro Antenato Lb?
chiese Habib.
Chi sono io per osare dare un giudizio su un mortale? Non sono che io stesso un mortale.
Loro hanno frequentato la scuola dei bianchi, non la pensano come lei.
Non la scuola che spinge gli individui a dimenticare le loro radici, ma la loro debolezza.
Ho saputo che lei possiede un campo.
Possiedo un campo, come ogni hogon, dallorigine dei tempi.
E se qualcuno avesse in mente di sottrarle il campo?
Nessuno qui, a Pigui, toccherebbe il campo dellhogon, perch ognuno ha il proprio campo,
rispose luomo sorridendo.
S, ma se comunque si toccasse il suo campo, quale sarebbe la sua reazione?
Non reagirei.
Veramente?
Veramente.
Perch qualcun altro reagirebbe al suo posto, giusto?
A questo punto Jhogon rise di una risata infantile.
Credo che ci sia un malinteso, Kita, lei un Kita, vero? Il campo dellhogon appartiene
allhogon, non a me.
Ma lei lhogon! si sorprese il commissario.
Certo che sono lhogon, ma lindividuo che sono non che un individuo fra gli altri. Il campo
dellhogon appartiene allhogon oggi e domani. Chi lo tocca, tocca un bene dellhogon, non un mio
bene.
S, Poudiougou, perch lei un Poudiougou, giusto? Ma chi preserva il bene dellhogon di ieri,
di oggi e di domani? insistette il commissario.
Tutti i Dogon. Penso che ora ci siamo capiti. La parola difficile, sa, la sua forza e la sua
correttezza non dipendono sempre dal sapere.
Si dice: Parla, ma non dire tutto quello che hai nello stomaco. Io sono un Malink, ignoro i

fronzoli. per questo che le domando, Poudiougou, lei lhogon, sapeva che delle persone stavano
per impossessarsi del campo dellhogon di Pigui per costruirci delle case?
- I Malink sono nostri cugini, vero? Vivevamo insieme nel grande Mand settecento anni fa. La
sua maniera di fare domande quindi non mi sorprende: i Malink resteranno sempre dei Malink. Lei
mi dice che delle persone stavano per impossessarsi del campo dellhogon. Le chiedo: lo hanno
fatto?
Stavano per farlo.
E dunque perch non lo hanno fatto?
Perch sono morti o sono condannati a morire.
Seduti fianco a fianco, Douyon e Sosso assistevano in silenzio a questo duello. Era piuttosto un
giocare a nascondino, dove i giocatori erano a turno il gatto e il topo. Gli spettatori restavano l,
immobili e preoccupati per lesito della battaglia.
Kita, la parola che non supera la barriera delle labbra si chiama pensiero. Non c niente di
pi segreto del pensiero. Che della gente sia stata uccisa perch ha solamente pensato mi sorprende
molto.
Esattamente, ed per questo che credo che il loro pensiero sia diventato parola, che stata poi
portata dal vento e che arrivata a un orecchio che lha trasmessa a un altro orecchio. So che i
ragazzi del comune sono morti per aver voluto impossessarsi della terra dellhogon.
Se quello che lei dice vero, non hanno meritato la morte?
I Dogon vivono a Pigui, Pigui fa parte di un Paese: il Mali, e solo il Mali ha il diritto di punire.
Non possono esistere due leggi nello stesso Paese.
Allora le chiedo, Kita, tra Pigui e il Mali, cos pi antico?
Non una questione di anzianit, Poudiougou, ma una questione di diritto. Pigui un comune, e
non lo Stato.
Le faccio ancora una domanda: prima che Pigui fosse un comune, non esisteva? I Dogon sono
nati con il comune?
I Dogon occupano queste terre da settecento anni, lo so, ma non sono una nazione indipendente.
Questa terra stata donata ai Dogon da Amma; i nostri Antenati ce lhanno trasmessa per
leternit. Chi ignora questa legge ignora tutto.
Lei ha torto, Poudiougou. Ora posso sapere di cosa avete parlato durante la riunione che ha
preceduto la morte dei ragazzi? chiese il commissario guardando lhogon dritto negli occhi.
Fu lassistente a rispondere.
Vede, Kita, anche la parola a volte dimentica la saggezza, allora si inebria. per questo che
meglio lasciarla riposare quando comincia ad agitarsi. Posso chiederle di rivederci domani sera, non
dallhogon, ma sotto il toguna?
Non ci vedo nessun inconveniente, se questo il desiderio dellhogon, disse Habib.
Che sia dunque cos, per la volont di Amma. Che Lb si prenda cura del vostro cammino,
concluse lassistente con un sorriso enigmatico.
Lhogon invece pareva assente.

CAPITOLO VENTUNO
Un sibilo stridente risuon. Poi fu come un topo che mangiucchiava le sbarre della finestra, presto
raggiunto da un altro topo, poi un altro ancora, fino a che non sembr piuttosto un gatto che graffiava
il battente con rabbia; poi vi era riflesso un altro gatto, poi un altro e un altro ancora.
Sosso si svegli, accese la lampada del comodino e tese lorecchio. Agli stridii si aggiunsero dei
sibili sempre pi numerosi, sempre pi acuti. Poi dei colpi sordi risuonarono contro il battente della
finestra, sempre pi violenti. Sembravano delle pietre lanciate con forza che si erano abbattute contro
il legno.
Sosso pens che dei bambini dispettosi si divertissero a impedirgli di dormire e stava per aprire
la finestra per urlargli addosso quando un colpo pi forte ruppe il battente della finestra, di cui vol
via un pezzo e and a schiantarsi sul muro opposto. Allora, attraverso una breccia, sbuc una testa di
serpente che sibilava come una freccia. Il rettile, il cui resto del corpo faceva fatica a uscire dalla
fessura, spalancava le fauci e sibilava orribilmente. Dalla rabbia, si agitava talmente che, per
leffetto della luce, il suo corpo lanciava dei fulmini in ogni direzione.
Sosso era paralizzato, soggiogato dal rettile, che, visibilmente, ce laveva a morte con lui. Poco a
poco, il corpo scivoloso si stava liberando dalla stretta della fessura e, poco a poco, il morso
mortale si avvicinava al giovane ispettore, immobile come una statua. Gli stridii e i sibili
aumentavano sempre pi: altri serpenti tentavano furiosamente di entrare nella camera. Dei frammenti
del battente della finestra si misero a volare e colpirono Sosso in pieno viso. Il giovane continuava a
non muoversi. Due, poi tre teste di serpenti passarono attraverso il battente della finestra e, incastrati
nella fessura, sibilavano a pi non posso. A volte, due teste passavano attraverso la stessa fessura,
allora sibilavano ancora di pi dibattendosi.
Lispettore, sempre affascinato dallo spettacolo e inchiodato dalla paura, era paralizzato. Il primo
serpente riusc a far passare il suo corpo attraverso la fessura e si lanci alla velocit della luce
verso Sosso.
Allora apparve Habib, tir brutalmente il suo collaboratore per la camicia fino alla camera
contigua e chiuse provocando un fragore la porta in ferro.
Sosso! Sosso! tutto finito, ripeteva il commissario al suo collaboratore stringendolo a lui.
Sosso diceva solamente mhm! scuotendo la testa. Habib gli diede un pizzicotto sulla guancia, gli
scroll la testa, invano: il ragazzo sembrava sotto leffetto di un incantesimo.
Nella camera di Sosso, i serpenti erano ora presi da una crisi di follia omicida. Si gettavano
contro la porta, sibilavano, si intrecciavano e, irritati, si muovevano tutti insieme, si dibattevano e
poi si sparpagliavano sul pavimento di cemento. Presto si levarono degli stridii conosciuti dalla
finestra della camera di Habib, uniti a dei sibili: i serpenti tentavano di introdursi anche da questo
lato.
Il commissario e il suo collaboratore si tenevano stretti uno allaltro, in mezzo alla camera.
Restava ununica soluzione: uscire. Mentre Habib trascinava Sosso verso la porta, dei colpi sordi
risuonarono contro il battente, seguiti da sibili sempre pi numerosi: i poliziotti erano circondati.
Escluso un miracolo, era sicuramente la fine, perch i serpenti che ce lavevano cos
violentemente con loro erano dei cobra. Anche il commissario, di solito padrone dei suoi nervi,
sentiva che erano in trappola. Attraverso le inferriate della finestra e dietro i due battenti della porta

si tendevano gi delle fauci lucenti, pronte a mordere, con le loro zanne velenose in avanti.
Fu in quel momento che listinto di sopravvivenza venne in soccorso del commissario, il quale,
bench appesantito da Sosso che gli si era aggrappato, si precipit verso il comodino e afferr la
scatola promozionale di fiammiferi che vi si trovava, strapp il lenzuolo dal suo letto, lo incendi e,
munito di questa torcia, bruci senza riguardo le teste velenose che li puntavano. Si sent allora un
rumore sordo, come di un oggetto che cade sul suolo nudo, in contemporanea a un fischietto che
risuon dal lato della strada.
Fu come il segnale della ritirata: strisciando sulle mensole, sul letto, sullarmadio, i cobra si
precipitarono fuori e, in qualche secondo, sparirono nella notte. Quanti erano? Una decina, forse
meno.
Habib prese tra le braccia Sosso, che tremava in tutto il corpo.
Ora finita, gli disse.
Fu in quel momento che arriv laddetto alla reception, che si inform della ragione di quel
baccano. Quando Habib gli ebbe fornito spiegazioni, luomo spalanc gli occhi e scosse la testa
senza dire niente.
I poliziotti chiesero di cambiare stanza.
Dovettero somministrare un sonnifero allispettore.
Il commissario prese una torcia elettrica e pens di fare il giro dellhotel, dal lato della strada da
dove erano venuti i serpenti. Laddetto alla reception riteneva fosse una follia, ma Habib non cedette.
Fuori, le tracce lasciate dai serpenti erano ancora visibili; non era dunque stato un incubo. La luce
della torcia illumin subito un oggetto. Con mille precauzioni e con laiuto di un bastoncino, il
commissario dopo essersi protetto con dei guanti, port loggetto in camera sua, lo fece scivolare in
un sacchetto di plastica e incaric laddetto alla reception di recapitarlo con urgenza al dottor Diallo.
Inutile spiegare perch i poliziotti apparvero al ristorante quasi deserto solo allora di pranzo.
Sosso, sotto leffetto del sonnifero, sbadigliava ancora. Habib sorrise guardandolo.
Ieri non stato un incubo, capo, disse lispettore.
Questa volta no, Sosso. Erano dei veri serpenti indiavolati, dei cobra, mi sembra. E sono
convinto che qualcuno li abbia aiutati a entrare nelle nostre camere, perch non sono i serpenti ad
aver perforato i battenti delle finestre. un miracolo che ne siamo usciti.
Insomma, il fulmine caduto.
Esattamente! Credo che il Gatto abbia messo in atto la sua minaccia, voleva ucciderci.
S, ma capo, non lo lasceremo certo libero di fare!
Quale prova hai per arrestarlo? Quale giudice ti crederebbe se raccontassi questo attacco dei
serpenti? No, Sosso, per il momento non possiamo fare nulla contro di lui.
Sosso sospir facendo un gesto di impotenza.
Vedi, piccolo mio, gli disse il commissario, in te c una paura della savana che devi
vincere. Tu hai paura non solo dei serpenti, ma di tutto ci che simboleggia la savana. Questa paura
non una carta vincente. Mi chiedo se la prossima volta non dovrei mandarti da solo in missione.
Lispettore, che non era certo attratto da questa prospettiva, prefer non rispondere.
Un uomo robusto e vestito con una camicia blu si diresse verso i poliziotti, li salut e porse una
busta al commissario. Conteneva il rapporto dellautopsia del corpo di Ali e i risultati dellanalisi
delloggetto che il commissario aveva raccolto dietro alla finestra. Dopo aver letto i documenti,
Habib li porse a Sosso. Quando questultimo alz la testa, il commissario si limit a mostrargli
loggetto in questione. Lispettore rimase a bocca aperta dalla sorpresa.

Al di sopra della recinzione dellhotel, si poteva vedere una fila di asinai che andavano
probabilmente a Bandiagara, con il loro carico di cipolle. Il corteo era composto essenzialmente da
donne e bambini. Alcuni cani li accompagnavano trotterellando e agitando la coda. Habib li guard
con aria pensierosa. Gli abitanti del villaggio avevano accettato lordine della loro societ, non si
ponevano domande e apparivano se non felici perlomeno sereni. Sarebbero ritornati a fine
pomeriggio con un po di soldi che gli avrebbero permesso di sopravvivere qualche giorno, ma non
sembravano chiedere di pi. Certo, sarebbero rimasti per sempre anonimi, ma quella loro maniera di
vivere valeva meno della sua, fatta di missioni, stipendi di fine mese e di dubbi?
Rifletti, Sosso, ora hai unidea plausibile dellassassino, del movente e dellarma del crimine?
Sosso riflett un momento, poi sospir.
Altrimenti, continu il commissario, lo scoprirai questa sera, sotto il toguna.
Capo, prudente andarci? chiese Sosso. Non sappiamo che trappola ci tender, questa
gente.
Nessuna, Sosso. Si sono resi conto che ho capito tutto. Telefona a Jrme per informarlo che
torniamo a Bamako domattina. Andremo a salutarlo partendo. Linchiesta praticamente finita.

CAPITOLO VENTIDUE
Alla luce di una torcia elettrica, il commissario e lispettore camminavano attraverso i cespugli,
verso il toguna. Sosso stava ben attento a tenere lo stesso passo del suo capo, perch non era del tutto
sicuro che lhogon non avrebbe teso loro una nuova trappola. Certo, aveva, come Habib, preso la
precauzione di portare la sua arma, ma non si poteva mai sapere.
La massa scura, imponente del toguna si profil. Si potevano gi sentire degli stralci di
conversazione. Habib e Sosso salutarono e fu un vociare a rispondere.
Erano presenti tutti i capifamiglia attorno allassistente dellhogon. Gli abiti erano invariabilmente
dei boubou di cotone bianco o ocra, con in testa dei berretti a punta dai grandi risvolti, anchessi di
cotone. In questo insieme quasi uniforme, stonava solo lo sguardo giallo del Gatto, che portava la sua
bisaccia a tracolla e stringeva un borsone sciupato tra le gambe. Erano tutti seduti su dei tronchi
dalbero caduti. Il commissario e lispettore furono delusi e incuriositi dallassenza dellhogon. Era
semplicemente in ritardo?
Douyon, il maestro di cerimonia, dopo aver scambiato qualche parola con il suo vicino, parl.
A voi tutti, capifamiglia di Pigui, il mio saluto, per la grazia di Amma e del nostro Antenato
Lb. Attraverso di me, lhogon qui con noi questa sera. E se ha tenuto a essere dei nostri, perch
lo esige la sorte di Pigui e dei Dogon che noi siamo. Poudiougou ha ricevuto la visita di Kita e del
suo collaboratore. Sono persone della polizia venute a informarsi sulla nostra situazione. Vorrei far
capire loro che lhogon s assente, ma che ogni parola che pronuncer uscir comunque dalla sua
bocca: non ne aggiunger n toglier neanche una. Dunque gli stranieri hanno parlato dei decessi che
hanno avuto luogo qui, quelli dei tre ragazzi del comune: Antandou, Ali e Ouologuem, e di Nmgo.
Non hanno parlato di Yadj, tuttavia anche lui morto. Hanno detto che la loro morte non era
naturale, che qualcuno li aveva uccisi. Lhogon li ha ascoltati, perch bisogna ascoltare per capire.
per questo che giusto che siano i padri dei defunti a prendere la parola a turno, per chiarire i fatti a
Kita e al suo collaboratore.
In un silenzio di tomba, lo zio di Yadj incominci.
Parler io, Kansaye. Kita e il suo collaboratore mi hanno fatto visita. Ho detto loro quello che
pensavo. Mio nipote Yadj morto nellonore e con dignit. morto perch caduto dalla falesia.
Sarebbe potuto sopravvivere, ma Amma ha deciso diversamente. Vorrei che gli stranieri sapessero
che noi non scambieremmo la nostra dignit con nulla. Non ce lho n con il padre n con la madre di
Nmgo: quello che doveva succedere successo. Che sia sempre cos, secondo la volont di Amma
e del nostro Antenato Lb.
Si sentirono degli mhm di approvazione, amplificati da dei cenni del capo.
Poi, come per un ordine, si lev unaltra voce.
Quanto a me, il padre di Antandou, vorrei dire questo agli stranieri: tutto quello che succede
deriva dalla volont di Amma. Nessuno pu togliere la vita se Amma non lo vuole, altrimenti la
punizione che subir sar la stessa. Mio figlio morto perch doveva morire. Ecco tutto.
Di nuovo approvazioni nella stessa maniera e, sempre nella stessa maniera, si lev una voce rauca
e tremante.
Sono il padre di Ouologuem. Non parler diversamente dagli altri. Vorrei solo che gli stranieri
sapessero che ogni padre, qualsiasi cosa lasci trasparire, ama suo figlio. E io amavo Ouologuem.

Ma, come me, mio figlio aveva una missione: fare in modo che la dignit e lonore dei Dogon siano
salvaguardati. Se morto per non aver onorato la sua missione, allora ha avuto la morte che
meritava. Lha voluto il nostro Antenato Lb.
Il commissario constat che, in un ordine preciso, gli oratori parlavano da destra verso sinistra
dellassistente del capo spirituale. Fu dunque senza sorpresa che sent parlare lultimo oratore a
fianco di Douyon.
Sono il prozio paterno di Ali. Mio fratello pi giovane ha scelto di essere musulmano, questo
affar suo. Nessuno lo ha tenuto in disparte se non lui stesso. Anche se porta un nome non delle nostre
parti comunque mio nipote. Ha del sangue dogon. Se, con il pretesto di essere musulmano, non si
sente obbligato a comportarsi come tutti noi, non ha comunque il diritto di offendere lonore e la
dignit dei Dogon. Se ha perso la vita per aver dimenticato questa verit, una questione del nostro
Antenato Lb. Nessun mortale ne responsabile.
Nmgo ha dimenticato il significato dellamicizia. Ha fatto un passo falso ed caduto nel
burrone. Non colpa di nessuno. Cosa posso dire ancora?
Cos si espresse il padre di Nmgo.
Il maestro di cerimonia lasci passare qualche minuto di silenzio prima di riprendere la parola.
Quelli che dovevano parlare hanno parlato. Lhogon li ha sentiti, lassemblea li ha sentiti. Gli
stranieri li hanno sentiti. Ognuno ha detto quello che aveva nel fondo del cuore, in tutta onest.
Lhogon, attraverso la mia voce, vi ringrazia, lassemblea vi ringrazia, voi che avete parlato. Ora, se
gli stranieri hanno qualcosa da aggiungere, vorrei che sapessero che siamo tutti orecchie. Kita, a lei
la parola.
Il commissario non era stupido: quegli anziani si erano riuniti prima dellassemblea, ognuno
sapeva cosa doveva dire, non ci sarebbero mai state voci discordanti. I discorsi erano tutti
arzigogolati, identici perch nessuno voleva rispondere direttamente alla domanda che si poneva il
commissario.
Saluto lhogon assente, ma presente attraverso di lei, Douyon; vi saluto tutti, miei cugini dogon,
cominci il commissario. Avrei voluto incontrarvi in altre circostanze, ma luomo non ha sempre
possibilit di scelta. Sono dunque venuto qui per sapere come e perch sono morti i ragazzi del
comune. Prestatemi attenzione. Tutti questi ragazzi sono morti per una ragione precisa: sono andati
contro l'ordine stabilito qui da secoli. Yadj e Nmgo si sono battuti perch Nmgo ha trasgredito
un principio sacro al quale ogni Dogon degno di questo nome tiene: lamicizia. Gli altri, Ali,
Antandou e Ouologuem, e anche Nmgo, hanno commesso il sacrilegio di voler prendere possesso e
vendere il campo dellhogon a delle persone che volevano costruirci un hotel. La propriet
dellhogon per voi sacra, e il suo rispetto si impone su tutto. Aggiungo che il fatto di correre dietro
alla figlia di Kodjo non ha semplificato la situazione di Antandou. Non ero presente alla vostra
riunione, il giorno prima della morte di Nmgo e Antandou, ma indovino quello che si detto quella
sera, e ognuno di voi si ricorda il suo discorso. Cosa successo quindi?
Dopo il duello, Douyon, che si trovava sul posto, and a informare lhogon degli avvenimenti
che Pigui stava vivendo. Certo, sfidarsi per delle questioni donore non era raro, ma lhogon
pens che la vicenda fosse pi grave di quanto non sembrasse a prima vista. Cos ordin al suo
assistente di convocare il consiglio degli Anziani la sera stessa, sotto il toguna. L hogon non si
sposta e parla poco. Cos incarica Douyon del messaggio che doveva dare ai capifamiglia riuniti.
Dunque quella sera, guidandosi con la luce della luna o di una torcia elettrica, delle ombre
fantasma dal passo a volte incerto, sostenute da bastoni, cominciarono, attraverso i campi, a

convergere verso il toguna. Sembravano dei coni viventi, con i loro boubou e i loro berretti a
punta.
In mezzo al toguna, una lampada a olio, il cui stoppino di stracci disegnava sul suolo delle
strane figure senza fine, teneva compagnia a Douyon, seduto, solo e immerso nei suoi pensieri.
Poi furono unombra, due, tre, a entrare sotto il toguna chinandosi. Allora i saluti non finivano
pi, e man mano che gli arrivati prendevano posto, il toguna si animava. Cadde bruscamente il
silenzio senza che nessuno lavesse imposto e si lev la voce dellassistente dell'hogon.
Amma ha guidato i nostri passi fino al toguna questa sera, possa darci la saggezza necessaria
per superare tutti gli ostacoli. Parlo sotto lo sguardo del nostro Antenato Lb. Lhogon mi ha
incaricato di riunirvi questa sera in suo nome per un problema molto grave che riguarda Pigui, la
nostra terra, la terra dei nostri avi. Vi dir solo quello che lui mi ha incaricato di dirvi. Se
aggiungo o sottraggo una parola, che questa parola sia per sempre una macchia sul mio nome:
Oggi dei ragazzi si sono battuti sulla falesia. Due di loro sono morti, laltro gravemente
ferito. I loro padri sono qui tra noi, certo, ma non sono forse semplicemente dei ragazzi dogon, i
nostri figli? Se si smarriscono, sono i nostri figli a smarrirsi. Con i tempi che corrono, perdere la
propria strada vuol dire perdere il proprio avvenire. Perch i nostri figli si sono battuti? Perch
si sono fatti beffe di uno dei valori sui cui fondata la nostra societ: lamicizia. Vi insulterei
volendovi spiegare che per noi, i Dogon, l'amicizia significa rettitudine e onore, questi valori
sono dei pilastri della nostra societ. Nmgo era l'amico di Yadj, ma non ha esitato a portare il
suo sguardo sulla fidanzata del suo amico. Sfortunatamente, Yadj che ha perso la vita. Tuttavia,
ha avuto ragione di difendere il suo onore. Non siamo noi a decidere, ma Amma. E Amma ha
deciso che Yadj doveva morire.
L hogon mi incarica di dirvi che niente succede senza ragione e che la ragione di Amma non
per forza la nostra. Non dunque il duello di per s che ha portato lhogon a convocare questa
riunione. In realt, Nmgo amico di Dolo, di Ouologuem, di Antandou e di Ali. Sono loro a
dirigere il comune. A suo tempo, lhogon vi ha detto che il mondo andava al contrario, dato che si
chiedeva a dei ragazzi di prendere il comando della societ dogon. Noi li abbiamo lasciati fare,
perch per noi non erano che bambini seduti a cavalcioni su uno stelo di miglio agitando le
gambe, che si immaginavano di cavalcare un cavallo da corsa. La terra dei Dogon non pu che
appartenere ai Dogon, e nessun essere umano, qualunque sia il suo potere, pu decidere al posto
di Amma e del nostro Antenato Lb.
Qualche mese fa tuttavia un progetto funesto ha invaso la testa dei nostri ragazzi: hanno
pensato, con la complicit di gente estranea al nostro paese, di accaparrarsi le terre dellhogon
per costruirci degli hotel, farci venire degli stranieri, delle donne dai costumi leggeri e con usi
che non sono i nostri. Tutto questo solo per il denaro. Quando la notizia arrivata alle orecchie
dellhogon, mi ha incaricato di chiamare Dolo per dargli dei consigli e metterlo in guardia.
Perch, ditemi, chi tra noi accetterebbe mai che fosse venduta una parte anche minima del nostro
paese? Tuttavia, tre giorni fa, i nostri ragazzi hanno venduto la nostra terra e hanno ricevuto un
acconto. S, Ali, Ouologuem, Dolo e Antandou hanno ricevuto del denaro dagli stranieri, ai quali
hanno venduto una parte della nostra terra.
il denaro che li spinge a non rispettare i loro avi, a prendere delle mogli pi povere di loro,
a sputare sullamicizia, a considerarsi come dei re. Di questo passo, cosa diventer quindi Pigui?
Cosa possiamo sperare da dei ragazzi del genere quando saranno cresciuti avendo avuto come

unico maestro il denaro?


Lhogon mi incarica di chiedervi se essere Dogon ha ancora un senso. Se degli stranieri
vengono a visitarci senza oltraggiare i nostri valori, non c di che innervosirsi o preoccuparsi,
ma quando i nostri ragazzi si alleano con gli stranieri per impossessarsi delle nostre terre, allora
rimanere passivi ci renderebbe complici del loro crimine.
Non Lb ad aver guidato i nostri passi fino a queste terre che Amma ci destinava? Il
mondo, il nostro mondo, appartiene ad Amma. lui ad avere creato gli otto Antenati primordiali,
lui che ha fatto esistere il nostro Antenato Lb perch generasse le quattro trib originali. Non
dimentichiamoci da dove veniamo.
Luditorio ascoltava, lo sguardo fisso a terra. Alcuni si lisciavano la barba, altri annuivano
senza sosta. La notte avanzava. Si sentivano degli asini ragliare, lontano. Delle urla di uccelli si
levavano ogni tanto da qualche parte. Quando soffiava la brezza, la fiamma della lampada a olio
danzava follemente, poi si raddrizzava. Solo il Gatto restava dritto, immobile, gli occhi fissi
sulloratore, la sua bisaccia a tracolla.
Noi sappiamo che luomo pu mettere al mondo qualsiasi cosa, compreso il suo stesso
nemico, continu Douyon. Questi ragazzi sono nostri figli, ma sono diventati i nostri nemici,
perch solo i nostri nemici possono avere il progetto di sottrarci la nostra terra. Infatti, ci
combattono con il denaro e per il denaro, il denaro dei nostri nemici. Allora vi chiedo: cosa
dobbiamo fare? Lhogon mi ha incaricato di farvi questa domanda: cosa dobbiamo fare se siamo
ancora dei Dogon? Noi tutti siamo padri di questi ragazzi, ma soprattutto a chi li ha generati
che faccio questa domanda.
Ci fu un momento di esitazione, poi si lev la voce del padre di Antandou: Se Antandou ha
preferito il denaro alla sua terra, vuol dire anche che ha preferito il denaro a suo padre. Se ha
fatto cos poco caso a me, allora non pi mio figlio. Che sia punito cos come si puniscono i
traditori. Ecco cosa rispondo allbogon.
Lo sparviero non pu generare un mostro. Dolo si comportato come un mostro, non pu
essere mio figlio. Che ci che gli deve succedere gli succeda, per la volont di Amma. Ecco la mia
risposta allhogon, dichiar il padre del giovane sindaco.
Il padre di Ouologuem, un vecchio signore cieco, fu pi laconico.
Se mio figlio ha sbagliato, che la paghi cara, secondo la volont di Amma.
Ali come mio figlio, dichiar il prozio di Ali, ma non si comportato come mio figlio.
Suo padre morto per aver tradito e lui segue le tracce di suo padre. Meriter ogni punizione.
Dei mormorii riempirono il toguna. Lontano, gli asini ragliarono ancora.
Porter i vostri discorsi allhogon senza aggiungere n omettere una parola. Ali, Ouologuem,
Antandou e Dolo pagheranno con la loro vita. quello che avete deciso. Se qualcuno ha
un'obiezione, che lo dica ora, altrimenti taccia per l'eternit.
Fu in quel momento che intervenne il padre di Nmgo.
Mio figlio Nmgo non lavora in comune, ma amico di chi ci lavora. Non ha preso i soldi
della vendita della nostra terra, ma ha perso la retta via. Quando si ha per amico un disonesto, si
finisce per perdere la propria onest. Anche Nmgo ha tradito. Ha calpestato lamicizia, quindi
ha calpestato la nostra dignit. Che anche lui subisca la punizione riservata a suoi amici. Ho
finito.
Ci furono di nuovo dei mormorii. Un vecchio sdentato, piegato in due, toss a lungo prima di

poter esprimersi con voce fievole.


Mia figlia Yakoromo non meno colpevole. Yadj era il suo fidanzato. Noi, i suoi genitori,
labbiamo deciso prima ancora della sua nascita. Se ha tradito il suo fidanzato per legarsi con il
suo migliore amico, allora non pi degna di noi. La sciagura venuta da lei. Non ho aspettato.
Le ho detto che non era pi una Dogon, che doveva andarsene per sempre. A questora, gi in
strada e non si fermer finch non sar fuori dalle terre in cui vivono i Dogon. Per me, mia figlia
gi morta.
Tutto ci che abbiamo detto e sentito lo porteremo con noi nella tomba. Lhogon vi saluta.
Che Amma illumini il nostro cammino, che Lb vegli su tutti noi, concluse lassistente
dellhogon.
Mentre gli altri lasciavano il toguna, il Gatto, con la sua bisaccia a tracolla, si diresse verso
Douyon, che sembrava aspettarlo.
Mentre i notabili camminavano attraverso la sterpaglia, risuon il terzo canto del gallo.
Nel momento in cui la luce del sole nascente cominci a illuminare la falesia, da qualche parte
nel villaggio una donna lanci un grido di dolore, che leco fece risuonare allinfinito. Era la
madre di Nmgo: aveva scoperto il corpo senza vita di suo figlio, gonfio come un pallone
gigante, un rivolo di sangue nero coagulato allangolo della bocca.
Poco dopo, un altro lamento lugubre risuon altrove: a sua volta, la madre di Antandou,
lamico di Nmgo, scopriva il cadavere smodatamente gonfio di suo figlio, e un rivolo di sangue
nero coagulato allangolo della bocca.
Furono queste le scene che tornarono alla mente del suo uditorio quando il commissario, meno
informato dei dettagli, rivel la sua versione dei fatti, conforme, nellessenziale, alla realt.
Come sono morti i ragazzi? continu. quello che spiegher adesso. Kodjo il custode del
santuario dei serpenti. Lho visto scalare la falesia centinaia di volte, ma non ho mai provato a capire
cosa ci andasse a fare. Tuttavia so che ci sono dei serpenti. Sapete come me che qualsiasi animale,
fosse anche sacro, pu essere addestrato perch obbedisca agli ordini del suo padrone. Cos Kodjo
anche il padrone dei cobra, che gli obbediscono in tutto e per tutto. Come agisce? Un serpente si
addestra come un cane, al punto che pu anche reagire al fischietto del suo addestratore. Se si vuole
che vada a mordere qualcuno, gli si d da annusare e riconoscere lodore della persona. Baster
allora portarlo non lontano dalla sua futura vittima perch la riconosca e la morda. sufficiente
trovare un abito o una cosa della sua futura vittima, in ogni caso un oggetto che abbia il suo odore. Lo
sapete quanto me, una capanna pu anche essere chiusa bene, ma ci sar sempre sul tetto o tra i
mattoni o le pietre delle pareti uno spazio dove pu passare un serpente. Ecco come sono stati uccisi
Ali, Antandou, Ouologuem e Nmgo, morsi da un serpente. Non si tratta solo di un semplice morso
che introduce il veleno gi mortale del cobra. Tutti hanno notato che le vittime si gonfiano subito e
che del sangue si coagula agli angoli della bocca. la Testa Gialla che causa un effetto del genere
quando combinata con il veleno del cobra. Il serpente, quando morde la sua vittima, non gli
introduce solo il suo veleno, ma anche unaltra sostanza (la Testa Gialla), di cui stato macchiato il
suo dente. cos che si fa con le frecce o le zagaglie, non vero? Ecco perch le vittime non hanno
nessuna possibilit di sopravvivere. Ma sar molto pi preciso. Kodjo, nella bisaccia che le pende
sulla spalla, c almeno un cobra. E nella stessa bisaccia, c probabilmente un pezzo di tessuto
appartenente alla futura vittima. lei ad aver incaricato Digin, il piccolo lustrascarpe, di sottrarre
un fazzoletto al mio collaboratore. Sfortunatamente per lei, quando ha lanciato i suoi cobra

allassalto della nostra camera, non si svolto tutto come sperava. Nella fretta, volendo rimettere i
serpenti nella bisaccia, ha fatto cadere il fazzoletto del mio collaboratore. Altro dettaglio importante.
Ali, Antandou e Nmgo sono morti di notte, in camera loro. Kodjo, qui lei il re della notte. Pu
uscire quando vuole, andare dove vuole senza rendere conto a nessuno, lho capito fin dal mio arrivo
a Pigui. Le bastato lasciare ogni volta il cobra ammaestrato in prossimit della capanna della sua
vittima perch ci entrasse e facesse la sua volont. Nel sonno la vittima sente un morso di cui non
sapr mai la natura. E il serpente torna dal suo padrone, che lo rimette nella bisaccia. Quanto alla
morte di Ouologuem, avvenuta di mattina, poco prima del dama. Le ho chiesto perch era arrivato
in ritardo alla cerimonia, Kodjo, lei che il portatore della maschera Casa a pi Piani, ma si
rifiutato di rispondermi. E se ora affermassi che ha approfittato del fatto che quasi tutta Pigui si
trovava sulla piazza pubblica per introdurre il suo cobra nella stanza di Ouologuem, cosa mi
risponderebbe?... Vede, tace. In verit, lei lassassino, Kodjo, anche se ha agito su comando. I suoi
complici sono tutti quelli che hanno preso parte allassemblea nel corso della quale stata presa la
decisione di uccidere i ragazzi, cio tutti voi che siete qui e lhogon che assente. Kodjo, se vuole
dimostrare che ho torto, apra la sua bisaccia. Ma so che non lo far. Ecco come sono andate le cose.
Se sto mentendo, che qualcuno me lo dica a voce alta.
Il disagio dellassemblea era percepibile: si lisciavano la barba, si grattavano la testa,
tossicchiavano, ma non parlavano. Il Gatto era lunico a restare di marmo e a guardare Habib con
unespressione terribile.
Seduto accanto al suo capo, Sosso non sapeva cosa pensare. Certo il ragionamento del
commissario non lasciava alcun dubbio sul modo in cui erano stati commessi gli omicidi, ma si
domandava quale sarebbe stata la reazione di quegli anziani messi con le spalle al muro e che
rischiavano la prigione.
Parla lhogon, annunci il maestro di cerimonia, ma fu in effetti lui stesso a esprimersi:
Kita, cominci pacatamente, labbiamo ascoltata. Vorrei comunque, prima di andare pi
lontano, farle una domanda: con quale diritto viene a intromettersi nei nostri affari?
Perch, come voi, sono un figlio di questo Paese, e perch il crimine sempre affar mio. Del
resto, i serpenti hanno attaccato, in camera nostra laltra notte, a me e il mio collaboratore. Volevate
ucciderci.
Ma siete vivi.
Si, perch abbiamo avuto pi fortuna degli altri. Ma vi ho fatto una domanda alla quale non
avete risposto: ho mentito?
Trattandosi di persone rispettabili, non si parla di menzogne ma di errori. Se mi chiede se ha
commesso un errore, le risponder s. Ma pazienza. Tutti i capifamiglia hanno parlato. Tutto quello
che successo doveva succedere. Non rimpiangiamo niente. Ognuno fa quello che deve fare. Ma si
ricordi di quello che sto per dirle, Kita: finch ci saranno dei Dogon sulla terra, essi difenderanno i
Dogon. Il suo errore di accusare un essere umano di commettere ci che al di sopra delle sue
forze. Non sono i serpenti a mordere, Lb che uccide, perch lui il primo dei serpenti. Colui che
lei considera il padrone dei serpenti in realt non che il servitore di Lb. Infatti, tra noi c un
problema di comprensione, perch non diamo lo stesso significato alle parole. Noi facciamo la
volont di Amma e di Lb e saremo solidali fino alla morte. questo che volevo farle capire.
Ammette dunque ci di cui vi accuso. Vorrei comunque farle unultima domanda: cosa avete
intenzione di fare a Dolo, il sindaco?
Le risponder cos, Kita: lavvenire nellimpronta della volpe.
Ho capito, Douyon. Se posso darvi un consiglio: non lo toccate, lo dico nel vostro interesse. Al

vostro posto, prenderei del tempo per riflettere prima di agire. Ditelo allhogon.
Che Amma illumini il vostro cammino, che Lb vegli su di voi e su tutti noi, concluse il
maestro di cerimonia.
Senza una parola, cos comerano venuti, i notabili si dispersero per la boscaglia e, poco a poco,
lombra li avvolse. Habib e Sosso li seguirono con lo sguardo.
Hanno laria sconvolta, capo, afferm Sosso.
S, disse Habib, la prima volta che succede. Non hanno labitudine di rendere conto delle
loro azioni.
Sospettavo che il campo dellhogon creasse dei problemi, ma la storia del serpente no. Non so
come lha indovinato.
Grazie al tuo fazzoletto, Sosso. Non capivo perch i serpenti attaccassero te e non me, fino a
quando le analisi hanno provato che il tuo fazzoletto era contaminato di Testa Gialla e di veleno; era
quindi il tuo odore ad attirare a te i serpenti. Il resto una faccenda di deduzioni. Se penso che quella
gente ha condannato i propri figli a morte... Viviamo veramente in due universi differenti.
Invece nulla le permette di affermare che il Gatto abbia approfittato del dama per uccidere
Ouologuem, capo.
Ricordati dei discorsi che hai fatto con la guida, Sosso. Ovviamente non avevo prove, ma
lipotesi non era assurda. E il Gatto non ha protestato. Questa non intuizione, ma fiuto. I poliziotti
ne hanno bisogno durante le loro indagini, come la fortuna.
Ma la bisaccia di Kodjo, capo, come ha immaginato che contenesse dei cobra?
Questa invece unintuizione, Sosso. Il Gatto ha perso il suo sangue freddo, questo mi ha
facilitato il compito.
Sosso si trattenne dal confessare la sua ammirazione al suo capo; aveva invece proprio voglia di
domandargli quando contava di procedere allarresto di tutta quella bella gente.

CAPITOLO VENTITR
La mattina dopo, alle otto, il commissario Habib e lispettore Sosso si affrettavano a prendere
posto nella 4x4 quando Ambagu apparve su una sedia a rotelle a motore nuova fiammante. Il ragazzo
esprimeva gioia da tutti i pori.
Ehi, commissario! Ehi, Sosso, sono io! url prima di frenare quasi contro la ruota posteriore
della 4x4.
Il tuo nuovo mezzo ha laria di piacerti, Ambagu, gli disse il commissario.
Troppo! esclam il ragazzo. Sono lunico ad averne una cos a Pigui. Sono venuto a dirti
grazie, commissario. Non lo dimenticher mai.
Stai attento, non andare troppo veloce, gli consigli il commissario.
Promesso. Guarda, trasporto le cipolle del nostro campo. Fatica finita. Mio padre molto
contento. Voleva venire a ringraziarti, ma non si sente bene.
Ho capito, Ambagu. Fai il bravo.
Grazie, commissario, ripet il ragazzo. Sosso, faremo una gara quando tornerai, vero?
Promesso, lo rassicur Sosso.
La 4x4 part e, per qualche minuto, seduto sulla sua sedia, Ambagu agit allegramente la mano.
Capo, disse Sosso, quando glielha comprata?
Ieri. andato Samak a comprarla a Mopti.
Ma ha fatto una follia!
Lo so, Sosso, a volte mi succede. Mi dico che a volte la vita molto ingiusta. Il piccolo
Ambagu, che lo voglia o no, diventer presto capofamiglia perch suo fratello morto. Ti immagini
la vita che lo attende?
Un uomo proprio strano, il commissario Habib, pens Sosso, che non comprendeva veramente
questo eccesso di generosit.
Uno strano spettacolo li aspettava di fronte alla gendarmeria di Bandiagara.
Cera parcheggiata unambulanza, al bordo della quale dei gendarmi tentavano di far salire un
uomo con una pecora. Habib e Sosso non fecero fatica a capire che si trattava di Garba, il gendarme
che amava troppo i montoni. Non si decideva a lasciare la corda attaccata al collo della sua bestia
che, da parte sua, si rifiutava di lasciare il padrone. Era presente anche il luogotenente Diarra e
guardava la scena un po perplesso. Ci fu bisogno di una schiera di gendarmi e molta pi tenacia per
separare il padrone e la bestia. Nel momento in cui gli tolsero dalle mani la corda che teneva la
pecora, luomo volle rivolgersi alla bestia e bel. La pecora gli rispose e tent di ribellarsi, ma
luomo era gi stato infilato a bordo dellambulanza, che stava partendo.
Lo mando in un ospedale psichiatrico, su richiesta della famiglia, spieg Jrme ai poliziotti
mal nascondendo la sua emozione. Non cerano altre soluzioni. Lo vedete bene: il dramma
individuale esiste, anche nel paese dei Dogon.
una storia molto triste, e capisco quello che dici, concord Habib il quale, preceduto da
Sosso e dal capo della brigata, si diresse verso gli uffici della gendarmeria.
un vero dramma alla Comeille11, per me, confess qualche istante pi tardi il commissario

Habib nellufficio del luogotenente Diarra. Non c nessun dubbio, i fatti si sono svolti cos. Del
resto, quando lho accusato, Kodjo non ha negato. Nessuno ha negato, perch erano tutti sconvolti di
vedere qualcuno svelare i loro segreti. Se ho preso parte a questo incontro, perch li volevo vedere
tutti, pi da vicino, sentirli. Le loro dichiarazioni non hanno fatto altro che sostenere la mia tesi. Ora
il problema capire cosa fare. Ci sono stati degli omicidi, ne ho le prove. Il movente conosciuto, i
colpevoli anche. Bisogna arrestarli? Tutta la notte mi sono girato e rigirato nel mio letto cercando di
trovare una risposta a questa domanda. Supponiamo che li faccia arrestare tutti, come se
decapitassi una civilt millenaria, perch la fine di questi anziani significa la fine della cultura
dogon, dato che sono loro a esserne i depositari. Ne ho il diritto? Daltra parte non farlo non
lasciare un crimine impunito? Da parte di un poliziotto imperdonabile. Ecco a che punto sono e
perch non ho chiesto il tuo aiuto per procedere agli arresti, Jrme.
Per qualche lungo secondo, n Sosso n Diarra parlarono. Alla fine fu il gendarme che disse:
Sono abbastanza ambientato per sapere che non semplice, comandante. Mi chiedo, infatti, se la
decisione non pi politica. Ci sono dei reati, certo, ma dico che sono dei reati di natura politica.
Allora che se la sbrighino i politici.
Salvo che, comunque, protest Sosso, compito della polizia arrestare i criminali. a
livello della giustizia che pu intervenire la polizia.
Detto tra noi, Sosso, insistette Diarra, la politica pu interrompere le indagini dove vuole, lo
sai bene. Sono spiacente, ma se il rapporto che il comandante depositer pu essere imbarazzante,
be, rester nei cassetti e il caso verr archiviato. Oso pure gi affermare che il caso di Pigui verr
archiviato, perch il potere non ha alcun interesse che venga portato a conclusione.
Ci che sicuro, disse Habib, che ho ricevuto la pi bella lezione di umilt della mia vita.
Ho incontrato delle persone che mettono luomo al centro del mondo. Se commettono un crimine, non
mai per difendere degli interessi personali, ma per salvare il loro onore e mantenere i fondamenti
della loro societ. Per loro, le parole hanno un significato. Non giustifico il crimine, semplicemente
lo sto constatando.
S, capo, ma quella gente ha comunque condannato i propri figli a morte e li ha fatti giustiziare!
In una situazione del genere, come dice spesso lei, filosofeggiare non compito della polizia, e non
il momento.
Allora ti faccio una confessione, Sosso: ormai mi faccio solo delle domande. In ogni caso, la
mia decisione presa: non arresto nessuno. Non sono lontano dal pensare la stessa cosa di Jrme:
in alto, se ne fregano se i criminali vengono arrestati o no, quello che vogliono la tranquillit degli
elettori. E poi questa storia dell'hotel non che un imbroglio. Ma non ne parleremo. Rifletti, Sosso: e
se ci avessero spediti qui perch facilitassimo la costruzione del complesso turistico proteggendo
Dolo e la sua banda? unipotesi che non mi sembra pi assurda. Eh bene, quando avranno letto il
mio rapporto, che quelli che devono decidere decidano!
Di nuovo silenzio.
Su tutto un altro piano, Jrme, aggiunse Habib, non capisco perch lhogon non ha preso
parte alla riunione di ieri sera, sotto il toguna. Tu hai una spiegazione?
Semplicemente perch i piedi dellhogon non devono toccare terra al di fuori del suo domicilio,
comandante.
Se no?
Se no non piover pi e sar siccit garantita.
Per! Che Dio ci preservi. Che lhogon resti allora nella sua stanza! scherz il commissario,
stringendo calorosamente la mano di Diarra. Grazie veramente per il tuo aiuto e per la tua

ospitalit. Saluta tua moglie da parte mia. Non dimenticarti di farti sentire quando passi da Bamako.
Come hai visto la gendarmeria e la polizia possono amichevolmente collaborare.
Dopo che Sosso e Diarra si furono abbracciati, la 4x4 parti in direzione di Bamako.
Andiamo subito a ingozzarci di carne di cane e di asino. Vero, Kita? scherz Samak,
lautista.
E i tre uomini scoppiarono a ridere.

CAPITOLO VENTIQUATTRO
Issa era ancora in ufficio, al Ministero della Sicurezza Interna, quando il commissario Habib e
lispettore Sosso arrivarono. anche vero che Habib si era preso cura di telefonare al suo vecchio
compagno di scuola per annunciare il suo arrivo.
Hai fatto in fretta, commissario, disse il consigliere del ministro, di sicuro per rompere il
ghiaccio.
S, come vedi siamo ritornati da Pigui.
Con delle buone notizie, spero.
Non proprio. Sai di sicuro che due altri consiglieri del sindaco sono morti mentre eravamo l.
Lho saputo, s. E avete trovato lassassino?
Certo, il consigliere era sempre gentile, ma pareva vagamente preoccupato e torturava
nervosamente la sua penna.
pi complicato di quello che tu possa pensare. In ogni caso, quello che il sindaco sospettava
essere lassassino o il futuro assassino non ha assolutamente niente a che vedere con i delitti. Questa
indagine mi ha messo molto a disagio, per parlarti sinceramente. Ho avuto limpressione che mi
avessero mandato l per dei motivi politici, che si aspettassero da me solo che arrestassi qualcuno
per mettere fine a una situazione potenzialmente pericolosa. Comunque una gestione del caso in
questa maniera non era possibile. Mi chiedo se voi, voglio dire lautorit politica che ha dato
lordine di indagine, sospettasse la complessit del problema.
La complessit del problema? si sorprese Issa. -Pensavo che ci fosse stato un delitto, che si
rischiasse che ce ne fossero altri e che bisognasse fermare il processo arrestando lassassino.
Secondo quello che ci ha detto il sindaco di Pigui. Ovviamente qualcuno del nostro partito, ma per
quanto mi riguarda non cera nessun secondo fine.
Non dubito di te personalmente, Issa, ma mi faccio molte domande, che appariranno sul mio
rapporto. Avete creato dei comuni ovunque, avete fatto delle elezioni, ma avete riflettuto, per
esempio, sul fatto che a Pigui c unorganizzazione territoriale, sociale, economica, anteriore a ogni
vostra decentralizzazione, un concetto venuto da altri tempi? Avete almeno pensato che stavate
piazzando delle strutture nuove su delle strutture vecchie negando le seconde? Avete pensato anche
solo un istante che creavate pi problemi di quanti ne risolvevate? Che facevate penetrare
brutalmente unaltra cultura, un altro tipo di comportamento in una civilt millenaria? Mi pongo tutte
queste domande, Issa, perch sono tutte state poste a me, a Pigui. per questo che non mi sono mai
sentito cos a disagio in unindagine. In ogni caso, vi prenderete le vostre responsabilit, perch
tocca a voi decidere il seguito di questo caso.
Uff! Una vera requisitoria, caro il mio filosofo. Spero che il tuo rapporto sia meno virulento, se
no gi mi immagino la faccia del ministro. Perch il rapporto in questione lo porterai prima a me, i
tuoi responsabili verranno informati pi tardi. Sono le istruzioni.
una pratica alquanto singolare, constat il commissario con un sorriso. Ma vedremo.
Ancora una cosa, Issa: se ci sono stati questi delitti a Pigui, perch qualcuno o pi di qualcuno, qui
a Bamako, ha avuto la stupida e malvagia idea di creare un complesso turistico su delle terre sacre.
Mi si ribatter che non mio compito indagare su questo fatto. Ma tutto collegato. Che quelli che
devono decidere, decidano.

Il consigliere prese la mano del commissario e gli chiese:


Tu non credi che io abbia potuto farlo, vero, Habib?
Sinceramente no, anche se non ne ho le prove, - rispose il commissario, che aggiunse: Dimmi,
puoi ritrovare il sindaco di Pigui? scomparso.
Certo, qui, figurati!
Ah!
S. arrivato circa due ore fa. lui che mi ha annunciato i due morti. in uno stato pietoso. In
realt, non molto contento del modo in cui sono andate le cose...
Di che non contento di me. Non ne dubito, ma sono io a essere stato incaricato di condurre le
indagini, non lui.
Certo! Non perdiamo tempo su questo dettaglio.
Bisogner trovargli un rifugio sicuro, perch meglio se non ritorna a Pigui. In ogni caso, non
ora. nel suo interesse.
Ti confesso, Habib, disse il consigliere alzandosi, che la politica complicata. Ecco, venite,
il sindaco di Pigui nella sala dattesa piccola. Devo accompagnarlo tra poco dal segretario
generale del nostro partito.
Il commissario e lispettore seguirono il consigliere, che apr la porta della sala dattesa in
questione. Il sindaco di Pigui effettivamente era l, steso sul dorso, il corpo smisuratamente gonfio,
un po di sangue coagulato allangolo della bocca, gli occhi fuori dalle orbite per il terrore, la mano
tesa verso la porta.
Il consigliere si blocc: Meno di unora fa era l, affacciato alla finestra. Ho anche parlato con
lui, - balbett.
La larga finestra dava effettivamente su un grande garage a cielo aperto, abbandonato.
probabilmente questo che gli stato fatale, - rivel il commissario.
Si era appena ricordato del borsone da viaggio del Gatto, durante lassemblea sotto il toguna, a
Pigui.
Il Gatto lha sicuramente seguito stamattina, quando ha lasciato Mopti. Deve essere ancora nei
paraggi.
Il gatto? Quale gatto? si sorprese Issa, gli occhi spalancati.
Lo sguardo di Habib si port istintivamente sul buco gigante destinato al climatizzatore che
lelettricista non aveva ancora finito di sistemare.

Note
1

La calebassa un recipiente ricavato da una zucca.

Il bogolan un procedimento tipico delle popolazioni dogon, Bambara, Malink, Snoufo e Bobo. Il suo nome deriva dalla lingua

Bambara diffusa soprattutto in Mali. Bogo indica il fango, lan significa fatto con", da cui: fatto con il fango". Il bogolan una stoffa
formata da strisce di cotone tessute a mano e cucite luna accanto allaltra. La filatura del cotone affidata alle donne, che la svolgono
ancora a mano, la tessitura riservata agli uomini e svolta con un semplice ma lunghissimo telaio orizzontale. Per la decorazione,
tradizionalmente affidata alle donne, sono necessarie molte fasi consecutive di tintura, ammollo e lavaggio. Il cotone grezzo viene
immerso in un colorante vegetale che serve a tingere la base e permettere il fissaggio degli altri colori. Lessicazione al sole fissa il colore
ocra di base ottenuto con questo primo bagno. I motivi che poi risulteranno neri sono tracciati a mano libera o con lausilio di tiralinee
(kalama), spatole, steli di miglio con del fango fermentato in una giara.
3
Tipico delle zone tropicali, il marigot una zona bassa del terreno soggetta nel periodo delle piogge a delle alluvioni.
4

Il toguna una struttura tipica dei villaggi dogon in Mali. una sorta di edificio pubblico in cui si riunisce il consiglio degli anziani
per prendere decisioni riguardanti la vita della comunit. di solito composto da un tetto di paglia poggiato su delle colonne costruite con
dei tronchi dalbero, e il nome significa casa della parola.
5
Qui si fa riferimento a una relazione anche non di parentela tra due persone, tipica dellAfrica occidentale, nella quale una delle due
persone autorizzata o addirittura obbligata a prendere in giro laltra. In questo contesto ciascuno finge di sentirsi superiore allaltro ed
entrambi si rivolgono allaltro con il termine di schiavo" (mon esclave). Si veda L'assassino di Banconi, Del Vecchio Editore, Roma
2010.
6
Soso significa zanzara" in lingua bambara.
7

Il grin in Mali unabitudine sociale di incontro regolare tra persone. Indica sia il luogo sia le persone che vi si incontrano. Pu
essere uno spazio per passatempi ludici (per ascoltare la musica tra amici, fare giochi di societ ecc.), ma anche un luogo dove prendere
decisioni politiche o sociali. Qui probabilmente Ali fa riferimento a un consiglio comunale.
8
Il taxi-brousse, o bush taxi, il mezzo pi comune di trasporto pubblico in Africa occidentale insieme agli autobus. Ne esistono di
tre tipi: Peugeot taxi, minibus e pick-up.
9

La Kanaga una maschera a forma di doppia croce, molto comune in Africa, che rappresenta i tre elementi naturali: cielo, acqua
e terra.
10
La maschera Guinna, che rappresenta la casa dellhogon.
11

Pierre Corneille (1606-1684), drammaturgo e scrittore francese, autore de Il Cid. Nei suoi drammi gli eroi si devono confrontare
con dei dilemmi insormontabili e si trovano spesso in situazioni senza via duscita.

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