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A, Confessiones, ,
. I
. Ci sono pi cose in cielo e in terra, Orazio, che non ne sogni la tua losoa (W
S, The Tragicall Historie of Hamlet, Prince of Denmarke, [Valentine Simmes] for N[icholas]
L[ing] and Iohn Trundell, London [ (Q), (Q), (F)] ; trad. it. di Luigi Squarzina,
Amleto, ed. integrale con testo inglese a fronte, Roma, Newton, [ , ], pp. -).
!
E ancora (e qui il principe si rivolge al padre morto) :
Rest, rest, perturbed spirit ! So, gentlemen, / With all my love I do commend me
to you ; / And what so poor a man as Hamlet is / May do texpress his love and
friending to you, / God willing, shall not lack. Let us go in together ; / And still
your ngers on your lips, I pray. / The time is out of joint. O cursed spite, / That
ever I was born to set it right ! / Nay, come, lets go together .
& &
e scientica in quanto il volto empirico del reale nasconde e, insieme,
rivela una profondit carica di mistero, il suo apparire nasconde e,
. Ivi, p. [c.vo dellA.] : Riposa, riposa, spirito aannato ! Mi ado a voi, signori, con tutto il
mio amore, e ci che un poveruomo come Amleto pu fare, con laiuto di Dio non mancher dessere fatto. Rientriamo insieme. Le dita sulle labbra, mi raccomando. I tempi sono fuori di sesto ; brutta sorte, che io debba essere nato a mettere ordine. Venite, rientriamo insieme [c.vo dellA.] (ivi, p. ).
. Florenskij se ne occup in un breve ma interessante saggio intitolato Amleto, scritto nel
per la rivista letteraria Vesy [La bilancia], rimasto tuttavia inedito no alla sua prima pubblicazione nel ; cfr. Gamlet, in P A F, Soinenija v etyrech tomach [Opere in
quattro volumi, in seguito st , Moskva, Mysl : , ; , ; , tt. - , ; , ], , pp. ; trad. it. di Sarah Zilio, Amleto, a cura di Andronik Trubav, ed. it. a cura di Adriano DellAsta,
Milano, Bompiani, ( PasSaggi ). La profonda stima per lopera shakespeariana gli fu trasmessa
dal padre, il quale laveva considerata come una sorta di Bibbia laica ; cfr. F, Detjam moim.
Vospominanja prolych dnej, Moskva, Moskovskij Raboij, ; trad. it. di Claudia Zonghetti, Ai miei
gli. Memorie di giorni passati, a cura di Natalino Valentini, Lubomr k, Milano, Mondadori,
( Uomini e religioni. Saggi ), p. .
. Il nome di Florenskij ormai ben noto in Italia, per la disponibilit delle numerose traduzioni
delle principali opere losoche e religiose e lampia messe di studi saggi monograci o contributi
inclusi in riviste e miscellanee sulla sua persona e il suo pensiero : tra le pi recenti pubblicazioni, si
rimanda a S T, Come leggere Florenskij, Milano, Bompiani, ( Tascabili. Saggi ,
). Per una sintetica presentazione della vita e del pensiero losoco e scientico del Nostro (e della
sua e su di lui bibliograa), cfr. N V, Florenskij, Pavel Aleksandrovi [ad v.], in Dizionario
Interdisciplinare di Scienza e Fede, a cura di Giuseppe Tanzella-Nitti, Alberto Strumia, -, Citt del
Vaticano-Roma, Urbaniana University PressCitt Nuova, , pp. - ; I, Introduzione. La
simbolica della scienza in Pavel A. Florenskij, in F, Il simbolo e la forma. Scritti di losoa della
scienza, a cura di Natalino Valentini, Alexandre Gorelov, trad. dal russo di Claudia Zonghetti, Torino,
Bollati Boringhieri, ( Nuova Cultura , ), pp. -. Una breve presentazione di Florenskij
teologo si trova in L , Florenskij, Pavel Aleksandrovi [ad v.], in Dizionario critico di teologia,
sotto la direzione di Jean-Yves Lacoste ; ed. it. a cura di Piero Coda, Roma, Borla-Citt Nuova, ,
pp. -.
. Interessante, in questo senso, la seguente aermazione di Florenskij : Non a caso Heine aveva denito i drammi di Shakespeare un vangelo laico ; non a caso vi scorgeva la rivelazione del
mistero della natura. una formidabile rivelazione della vita profonda del mondo, e neppure una
lettera, neppure uno iota pu essere cambiato impunemente nellAmleto (I, Amleto, cit., p. ).
Riferendosi a se stesso e alla sua percezione della realt, egli scrisse : La sensazione della rivelazione
dei misteri della natura e dello spavento a essa correlato, dellAbisso di Tjutev e del sentirvisi attirati
era ed , ritengo, una delle pieghe pi recondite della mia spiritualit (I, Ai miei gli, cit., p. ).
Che la percezione del mistero fosse un tratto distintivo del suo modo di accostarsi alla realt, il pensatore russo lo ribad anche verso la ne della sua vita quando, in un lettera dal gulag staliniano, scrisse
alla moglie Anna : A questo proposito, voglio dire a te e ai bambini che tutte le idee scientiche che
mi stanno a cuore sono sempre state suscitate in me dalla percezione del mistero. Tutto ci che non
ispira questo sentimento, non rientra aatto nellambito del mio pensiero, mentre ci che lo ispira
vive nel mio pensiero e prima o poi diventa oggetto di ricerca scientica. Per questo ti ho scritto a pi
riprese che non ti devi preoccupare per i bambini e che io ho ducia in loro : anche in loro, infatti, deve
abitare listinto del pensiero scientico, che si basa su questo sentimento di ci che misterioso e viene da esso alimentato ; un sentimento inspiegabile, ma che non delude. In qualunque ambito della
realt si stagliano determinati punti ; essi sono come il fulcro di cristallizzazione del pensiero. Non
si pu tuttavia esprimere a parole in che cosa questi punti si dierenzino dagli altri, e una persona
che manca di intuizione, se anche intelligente, colta e dotata, non vede che questi punti particolari
danno accesso ai regni sotterranei dellessere. Li conosceva invece Goethe, e cos Faraday e Pasteur.
La maggioranza della gente ovviamente troppo intelligente per abbandonarsi a questo sentimento
immediato e per vedere questi punti particolari nel mondo, e resta perci sterile. Questo non signica
che la gente sia incapace di produrre qualcosa di valido ; no, la gente produce e produrr sempre, ma
in ci che produce non si sente quel fremito particolare che indica lavvento di un nuovo principio
creativo (IDEM, Pisma s Dalnego Vostoka i Solovkov, in st , , cit. ; trad. it. di Giovanni Guaita,
Leonid Charitonov, Non dimenticatemi . Dal gulag staliniano le lettere alla moglie e ai gli del grande
matematico, losofo e sacerdote russo, a cura di Natalino Valentini, Lubomr k, Milano, Mondadori,
[ Oscar Saggi , ], pp. -). Per quanto possa sembrare del tutto ingenuo e ideologicamente predeterminato un simile presupposto della conoscenza scientica di Florenskij, esso emerge, in
realt, in molti altri scienziati del passato e del presente, tra i quali Albert Einstein. Nonostante la netta dierenziazione, sul piano della fede in Dio, tra il pensatore russo ed Einstein, lo scienziato ebreo
manifest apertamente una dimensione cosmico-primordiale della propria religiosit sorprendentemente analoga, per alcuni aspetti, a quella di Florenskij quando scrisse : La pi bella sensazione
il lato misterioso della vita. il sentimento profondo che si trova sempre nella culla dellarte e della
scienza pura. Chi non pi in grado di provare n stupore n sorpresa per cos dire morto ; i suoi
occhi sono spenti. Limpressione del misterioso, sia pure misto a timore, ha suscitato, tra laltro, la
religione. Sapere che esiste qualcosa di impenetrabile, conoscere le manifestazioni dellintelletto pi
profondo e della bellezza pi luminosa, che sono accessibili alla nostra ragione solo nelle forme pi
primitive, questa conoscenza e questo sentimento, ecco la vera devozione []. Mi basta sentire il
mistero delleternit della vita, avere la coscienza e lintuizione di ci che , lottare attivamente per
aerrare una particella, anche piccolissima, dellintelligenza che si manifesta nella natura (A
E, Wie ich die Welt sehe [] ; trad. it. di Remo Valori, in Come vedo io il mondo, in I, Come
vedo io il mondo. La teoria della relativit, Roma, Newton Compton, [ , ], pp. -).
& &
di dentro della sua verit pi profonda. Non ardire a una simile impresa,
non assumersene il soerto rischio, avrebbe per lui il senso dellassurda
pretesa di edicare la conoscenza, losoca e scientica che essa sia, sulla
sabbia dellassenza dellineludibile fondamento delloggettivit.
Ma c di pi ancora ; Florenskij riconobbe nelle parole The time is out
of joint , pronunciate da Hamlet, il giudizio circa il signicato della sua
stessa esperienza giovanile quella del dicile e soerto distacco dal razionalismo positivista per abbracciare unintelligenza losoca e scientica
fondata sulle basi religiose in cui, secondo la sua interpretazione, si facevano sentire i profondi mutamenti della societ e della cultura russa ed
europea degli inizi del 900 ; e, soprattutto, consider tali parole unesortazione a indagare la complessit di quella essenziale dimensione della
realt che appunto il tempo.
Florenskij fu attratto dal tema del tempo sin dagli studi di matematica,
sica e losoa allUniversit di Mosca (-) e di teologia allAcca-
. in questo senso che vanno interpretate le sue parole di critica, non prive di ironia, rivolte
alla losoa e alla scienza moderne : La scienza non la verit, non vuole assolutamente esserlo,
ma intende essere gradevole e utile. Se fosse la verit, anche la pi cruenta che distrugge me e i miei
criteri, allora, io che sono un uomo, sarei costretto a piegarmi e mi piegherei. Ma, mi viene spiegato,
sulla verit non posso ardire n sperare ; in compenso posso attendermi utilit e comodit. Bene,
allora mi permetto, come uomo, di decidere da me ci che ritengo utile e comodo, e mi si risparmi
ogni benevolenza e non mi si costringa ad accettare delle comodit. Forse la vostra casetta da favola
sarebbe gradevole ai giganti, sono aari loro, ma per la vita che conduciamo io e i miei prossimi
e i miei prossimi nellumanit sono tutti gli uomini questo tipo di domicilio completamente
inadatto, e chi meglio di me potrebbe sapere che cosa per me gradevole o comodo o sgradevole ?
(I, Itogi [], Vestnik Rchd , , , pp. - [ora in st , , t. , cit., pp. -] ; trad. it.
Bilanci, in I, Il valore magico della parola, a cura e trad. di Graziano Lingua, Milano, Medusa,
[ Le porte regali , ], pp. -). Per il Nostro non si trattava, certo, di attribuire lassolutezza alle
verit scientiche o losoche, ma di inscriverle e di valutarle/vericarle dallinterno di uno spazio
veritativo pi ampio (o di un signicato pi profondo oggettivo della realt) : quello disegnato
dalle verit di ordine religioso. Egli spiega : Difatti, nonostante quanto ritiene chi crede nella scienza, le verit scientiche sono tuttaltro che longeve e, con i ritmi accelerati del moderno processo
scientico, longeve lo sono viemmeno, oltre a essere estremamente soggettive, pur se non nel senso
del singolo individuo, bens del gruppo, del circolo che le propugna ; per non parlare dei limiti che
presentano, determinati dalla loro applicazione allambito esclusivo di singole discipline, quando non
di branche delle discipline stesse. Al contrario, le verit e i simboli della religione sono onniumani
e onnistorici, universalmente comprensibili e altrettanto universalmente accettabili, rimanendo un
asse saldo della storia e non essendo soggetti, come larcobaleno, ai vortici dei tempi. mia profondissima convinzione che, se le idee qui espresse saranno avvalorate su basi religiose e poetiche, la
loro attualit sar assicurata in eterno, e ogni spirito vivo trover in se stesso una loro eco, laddove tra
una ventina danni unargomentazione scientica diverr ingenua e pretenziosa quanto un ridicolo
cappellino fuori moda (I, Macrocosmo e microcosmo, cit., in I, Il simbolo e la forma, cit., p. ).
. La traduzione russa, utilizzata dal Nostro a epigrafe di Amleto, recita : Il tempo uscito di carreggiata. / Oh me disgraziato, / che sono nato per rimetterlo / sulla vecchia strada (I, Amleto, cit., p. ).
. Cfr. I, Ai miei gli, cit., pp. -.
& &
. Quanto alla prigionia di Florenskij e agli ultimi anni della sua vita trascorsi nel gulag delle isole
Solovki, cfr. N V, Le lettere dal lager di padre Pavel Florenskij, in Lautunno della Santa
Russia. Santit e spiritualit in Russia in un tempo di crisi e persecuzione (-), a cura di Adalberto
Mainardi, Magnano, Qiqajon, ( Spiritualit orientale ), pp. - ; V, Introduzione.
LArte della gratuit, in F, Non dimenticatemi , cit., pp. .
. Kirill Pavlovi (-), secondo glio di Pavel Florenskij, siscrisse nel allIstituto di
Ricerca Geologica di Mosca, dove studi sotto la guida di Veniamin Arkadevi Zilberminc, autorevole esperto nel campo della mineralogia e della geochimica, e del celebre scienziato Vladimir
Ivanovi Vernadskij, che ebbe un inusso determinante sulla sua formazione scientica. Negli anni
- prese parte, assieme al fratello Vasilij e sotto la guida di Zilberminc, alla spedizione geologica nei monti Pamir, mentre nel periodo estivo degli anni - anni dellinternamento del
padre nel gulag studi la fauna di Zabaical. Concludendo gli studi, Kirill si impegn con successo
in diversi settori di ricerca scientica, incluso quello dellastrosica. Come segno di profondo apprezzamento nei suoi confronti la comunit scientica scelse il suo nome per denominare uno dei crateri
situati nella parte nascosta della Luna, mentre il suo discepolo Andrei V. Ivanov chiam con il nome
del maestro un minerale ( orenskit, FeTiP ) scoperto nel meteorite Kaidun. Su Kirill cfr. V
I O, Florenskie [I Florenskij], Moskva, Nauka, ( Nauno-biograeskaja literatura ), pp. -.
. Pubblicata in st , , Moskva, Mysl, , pp. - ; trad. it. in F, Non dimenticatemi ,
cit., pp. -.
& &
Non si prospetta qui certamente il compimento di unesaustiva trattazione della concezione orenskijana del tempo nella sua complessit,
quanto piuttosto si coglie loccasione per la puntualizzazione di alcuni dei
suoi aspetti pi rilevanti, con lintenzione di procedere a uno sviluppo della
trattazione in relazione al nucleo tematico indicato dal titolo del presente
contributo.
. D
Utile viatico, per potersi inoltrare nella viva profondit dei contenuti della
lettera di Florenskij al glio, la premessa di due fondamentali elementi
che ne possano illuminare la comprensione : il primo riguarda il pensiero
orenskijano in generale, il secondo la sua teoria del tempo.
a) Il primo presupposto consiste nel riconoscere che lidea della discontinuit rappresenta lelemento fondante e prospettico dellintero edicio del
pensiero del Nostro.24 noto che Florenskij incontr ed elabor tale idea
grazie a Nikolaj Vasilevi Bugaev, suo professore e decano della prestigiosa facolt di sica e matematica dellUniversit di Mosca, e a Georg
Cantor, matematico e logico tedesco che egli, fra i primi, fece conoscere
in Russia. Bugaev colp il giovane studente per il coraggio con il quale
. Per uno studio specico della teoria orenskijana del tempo rimando a , Il mistero del tempo
come quarta dimensione in Pavel A. Florenskij, Filosoa e Teologia , , , , pp. - (ripubblicato dalla rivista telematica di losoa Dialegesthai allindirizzo : mondodomani.org/dialegesthai/
lz.htm) ; G T, Pavel Florenskij e luni-totalit del tempo. Frammenti teoretici sparsi per una
affermazione del tempo come eventit, in Excerpta. Voci e testimonianze del pensiero contemporaneo, a cura di
Piero Davide Accendere, Padova, il prato, ( I Cento Talleri ), pp. -.
. Dovendo denire tratti caratteristici del proprio pensiero, egli scrisse : [] Florenskij ritiene che lessenziale per la conoscenza del mondo sia la logicit come rapporto funzionale, inteso,
tuttavia, nellaccezione della teoria delle funzioni e dellaritmologia. Nel mondo regnano la discontinuit quanto alle correlazioni e la discretezza quanto alla realt. Ci che risulta inaccettabile per
il positivismo e il kantismo in quanto distruzione della continuit, invece logico e corrisponde
a funzioni discontinue, polivalenti, straticate, prive di derivate ecc. (F, Avtoreferat [Nota
biograca, -, pubblicata in forma ridotta in Enciklopedieskij slovar Russkogo bibliograeskogo
instituta Granat, , coll. -, Moskva, , ora nella versione integrale in st , , cit., pp. -] ;
trad. it. di Claudia Zonchetti, in I, Il simbolo e la forma, cit., p. ). Cfr. anche W U,
Florenskijs Beitrge zu einer Logik der Diskontinuitt, in Pavel Florenskij Tradition und Moderne. Beitrge
zum Internationalen Symposium an der Universitt Potsdam, - . April , hrsg. v. Norbert Franz,
Michael Hagemeister, Frank Haney, Frankfurt am Main, Lang, , pp. -.
. Per una breve presentazione della persona e del pensiero di Nikolaj Vasilevi Bugaev () si veda , Verit come ethos. La teodicea trinitaria di P. A. Florenskij, Roma, Citt Nuova, ,
pp. -.
. Cfr. ivi, pp. -
. Bugaev, pur riconoscendo i rilevanti risultati conseguiti dalla ricerca scientica, denunci il
pernicioso totalitarismo di una scienza che ponga sulla legge della continuit il perno di ogni ermeneutica del reale, eleggendola a unico principio strutturale e regolatore dellesistenza sia delluomo
inteso questo in tutta larticolata estensione della sua identit psicosica sia delluniverso. Al contrario, egli fu convinto assertore della multiforme complessit della realt, ossia del suo comporsi di
innumerevoli elementi ( le particelle) in grado di relazionarsi e di determinare, per la variet delle
loro combinazioni, la sionomia dellassetto globale del reale.
. Cfr. ivi, p. : nota .
. F, Ob odnoj predposylke mirovozzrenija [] ; trad. it. di Claudia Zonchetti, Su un presupposto della concezione del mondo, in I, Il simbolo e la forma, cit., pp. - : 3.
& &
Che dietro ai dogmi e alla religione della scienza di cui parla Florenskij
si debba intravedere la legge della continuit, lo si chiarisce immediatamente dal proseguimento della lettura del medesimo saggio, dove viene
spiegato che, malgrado lantichit dellidea della continuit, solo recentemente, nellOttocento, si arriv ad una sua vera e propria canonizzazione,
e ci soprattutto grazie alla matematica. I matematici, cio, presero
[] a dedicarsi esclusivamente a questioni in cui la continuit era eettivamente
riscontrabile, abituandosi gradualmente allidea che fossero le uniche esistenti.
Certo, non notare problemi che presentavano unevidente discontinuit non era
possibile, ma essi venivano ignorati, assumendone la discontinuit come caso accidentale, se non increscioso, e di intralcio alla soluzione.
.
.
.
.
Ivi, p. .
Ivi, p. .
Ivi, p. .
Ibidem.
Quante pi dimensioni ha il contenitore di gure geometriche preso in considerazione, quanto pi liberamente si schiudono i petali delle diversit, tanto pi
inaspettati e vividi saranno gli sbalzi improvvisi nelle propriet di dette gure.
Tuttavia, persino nel piano e nelle linee curve troviamo una tale ricchezza di sfumature nella discontinuit che il loro studio necessiterebbe di opere speciche.
Di conseguenza aggiunge :
Laermazione che lo spazio continuo una semplice supposizione. Lo spazio
reale da noi ritenuto continuo perch in esso sono possibili forme continue,
come per esempio le linee continue, laddove il suo fondamento solitamente
rappresentato dalla possibilit nello spazio di movimenti continui dei punti, tali
cio che la traiettoria del punto sia una curva continua.
b) Il secondo presupposto da richiamare brevemente sta nella convinzione di Florenskij dellinscindibile nesso tra spazio e tempo, nel senso che
luno non pensabile senza laltro. Sono soprattutto gli studiosi che si occupano del pensiero teologico del Nostro a non considerare con la dovuta
attenzione un simile ampliamento della sua concezione del tempo. Tale
tentazione comunque comprensibile, e ci gi per il fatto che nora la
teologia, salvo qualche rara eccezione, non si lasciata tanto sdare dalla
. Ivi, p. . E continua : Gi oggi, per, disponiamo di un certo numero di lavori al riguardo, cos
che risulta possibile fornire un quadro coerente ; che siamo in grado di studiare come in una gura
nora ritenuta continua si insinui la discontinuit di una delle propriet, sia essa il numero delle
tangenti, il raggio di curvatura o quantaltro ; che sia possibile osservare come, poi, il numero di questi
punti peculiari della curva cresca, come essi vadano a formare un punto di accumulazione, come
il gruppo delle peculiarit cresca di aspetto, come diventi, secondo la terminologia di G. Cantor, un
gruppo di seconda specie e come, inne, la curva si disintegri e si spanda su tutto il piano sotto forma
di brandello piatto. Insomma, gi oggi assistiamo alla disintegrazione della curva, alla distruzione
della sua piena continuit, concorrendo, con ci, a rendere la discontinuit pi facilmente recepibile,
pi convincente da un punto di vista psicologico (ivi, pp. -).
. Ivi, p. .
& &
complessit interdisciplinare del tema del tempo, dimostrandosi poco interessata a elaborare uno sguardo sulla realt del tempo per mezzo di un
confronto con le teorie proposte dalla scienza. La verit che Florenskij,
anche come teologo, aveva la forma mentis di uno scienziato convinto della
necessit di considerare lo spazio-tempo un solo costrutto unico e omogeneo, necessit ormai com noto generalmente riconosciuta grazie alla
teoria della relativit ristretta che stabilisce unequivalenza tra lo spazio e
il tempo.
Ecco perch nella lettera al glio egli non trascur di sottolineare :
. L - K
Il punto chiave della riessione di Florenskij sul tempo, formulata nella
sua lettera dal gulag, consiste nel ribadire la reale esistenza del tempo e
. Nonostante il tema del tempo non sia per niente assente nelle riessioni della teologia del
presente e del passato, la sua interpretazione si limita, nella maggior parte dei casi, esclusivamente a evidenziare il signicato soteriologico della realt del tempo (tempo come storia della salvezza). Per dirla con A. Darlap : Die theologische Frage nach Zeit und Zeitlichkeit steht im Kontext
eines Heilsgeschehens, bzw. einer Heilszusage an den Menschen, des Anrufs an seine Entscheidung,
das Heil in der Tat seiner Freiheit anzunehmen ; diese theol. Frage nimmt ihren Ausgang demgem nicht im naturwissenschaftl. Z.verstndnis, sondern bezieht sich auf ein Selbstverstndnis des
Menschen als eines heilsbedrftigen u. heilsfhigen Wesens, das der naturwissenschaftl. u. techn.
Selbstinterpretation des Menschen voraufgeht (A D, Zeit [ad v.], in Herders Theologisches
Taschenlexikon, , hrsg. v. Karl Rahner, Freiburg i.B., Herder, , p. ). Si veda inoltre H
B, Temps [ad v.] (. Singularit du temps chrtien ; . Le temps commun de la vie humaine ; .
Structuration chrtienne du temps ; . Enjeux actuels de la temporalit), in Dictionnaire de Spiritualit, ,
Paris, Beauchesne, , coll. - ; T F, Zeit. Zeitlichkeit (iv. Systematisch-theologisch)
[ad v.], in LthK, , coll. - ; J J S, Tempo [ad v.], in Dizionario Interdisciplinare di
Scienza e Fede, cit., consultabile anche allindirizzo : www.disf.org/Voci/.asp. Tra i pochi teologi
che hanno tentato di elaborare una riessione sul tema del tempo in dialogo con le scienze naturali si
veda T F T, Space, Time and Incarnation, Oxford, Oxford University Press, ;
I, Space, Time and Resurrection, Grand Rapids, Eerdmans, . Tra i tentativi pi recenti vanno
segnalati i saggi di A V. N, Light from the East. Theology, Science, and the Eastern Orthodox
Tradition, Minneapolis, Fortress, ; O. P, Boestvennaja metrika vselennoj. Slovo o prostranstve
i vremeni [Metrica divina delluniverso. Discorso sullo spazio e sul tempo], Moskva, Palomnik, .
. Oggi si denisce uno spazio-tempo di Minkowski come uno spazio vettoriale reale di quattro
dimensioni, dotato di un prodotto scalare con segnatura (), cio (+,-,-,-). Tale prodotto scalare
quindi non degenere, ma non denito positivo.
. F, Non dimenticatemi , cit., p. .
. Egli spiega : Il compito fondamentale delle scienze naturali quello di provare la realt dello
spazio-tempo, ovvero di provare limpossibilit di ricondurre lo spazio-tempo sia a un concetto
astratto di ordine e rapporto di qualcosa di a-temporale e a-spaziale (come hanno fatto i razionalisti),
sia allassociazione (o riesso condizionato) di elementi psicologici, sensazioni, altrettanto a-temporali
e a-spaziali (come hanno fatto i rappresentanti del sensismo delle pi varie scuole, gli empiristi
inglesi, i seguaci di Hume, Berkeley, Bacon, Mill, Mach e altri). Nel caso di una risposta contraria,
si sopprimono le scienze naturali in quanto tali con labolizione della realt del loro oggetto, la
materia, poich non ha senso esaminare qualcosa che non c e che soltanto sembra esistere seppur
in maniera forzata (Kant) (ivi, pp. -) ; cfr. ivi, p. .
. Ivi, p. .
. Florenskij scrive : Chiunque vede la loro dierenza e si convince facilmente che essa
insormontabile. Tuttavia, nessuno sa rispondere in modo astratto a questa domanda. Non si trova
nessuna caratteristica che possa palesare ci che manca al guanto destro per essere quello sinistro.
Il fatto poi che questi oggetti siano eettivamente diversi, lo si vede dalla loro incongruenza, ossia
dallincompatibilit spaziale (in senso geometrico), dallimpossibilit di inlare un guanto nellaltro.
Presi separatamente, a ogni elemento delluno corrisponde un elemento dellaltro. Nondimeno, se si
cerca di esprimere perch la somma di caratteristiche uguali non conduce a un medesimo risultato,
se si vuole dimostrare in che cosa consiste la caratteristica che dierenzia un risultato dallaltro, si
nisce in un vicolo cieco, oppure si deve ricorrere a un articio, introducendo nei concetti-somme
in questione i termini destro e sinistro o altri equivalenti, vale a dire quelli stessi che si sta cercando di
denire (ivi, pp. -).
& &
dellaltro negativa. In altri termini, un contorno delimita una certa parte del piano.
Senza uscire dal piano, il segno della supercie non pu cambiare. Un contorno
delimita una certa parte del piano da tutto il resto ed evidenzia il contenuto delimitato, mentre laltro contorno, che uguale , separa lintero piano da una parte
di questo ed evidenzia la mancanza di contenuto nellinsieme del piano, cio la
grandezza del buco. In altre parole, mediante il contorno il piano viene diviso in
una parte interna ed una esterna. Se si passa dal piano allo spazio tridimensionale,
si possono portare i triangoli alla congruenza e allora la supercie positiva ricopre
non la supercie, bens il buco ad essa corrispondente. Allo stesso modo, con
due superci simmetriche, la prima delimita il corpo e indica un dato contenuto,
mentre la seconda indica uno spazio vuoto, una mancanza e delimita in fondo tutto ci che non quel corpo o un corpo siatto. Queste superci possono essere
portate alla congruenza soltanto facendo ricorso ad una quarta dimensione, allora ogni punto del corpo si troverebbe a coincidere con il corrispondente spazio
vuoto del punto. Ma le normali alle facce indicheranno la direzione opposta. Ci
che per una supercie lesterno, per laltra linterno, e viceversa.
A questo punto Florenskij fa due importanti osservazioni. La prima evidenzia che lesame dellasimmetria in una prospettiva quadridimensionale
invita a riconoscere la possibilit dellinversione del corpo, una possibilit constata il Nostro irrealizzabile nelle condizioni siche dellesistenza, perlomeno (!) nch si tratta dello spazio euclideo (nch essa viene
compresa alla luce della geometria euclidea). Tale impossibilit si fonda sul
principio di dispersione della materia-energia :
Se, infatti, la dispersione della materia-energia signica la deconcentrazione, ossia
luscire dallinterno verso lesterno, allora linversione del senso direzionale delle
normali, che tramuta linterno in esterno e lesterno in interno, signicherebbe
un processo di concentrazione, il conuire della materia-energia in determinati
punti ; alluderebbe cio a una inversione del processo del mondo, a una storia
rovesciata. [] Formalmente, per il rovesciamento di un corpo occorre il cambiamento del senso direzionale della quarta coordinata spazio-temporale, ovvero del
tempo. A questo ne, il corpo dovrebbe essere dotato di una velocit che superi
quella della luce, per la qual cosa la velocit crescente del corpo dovrebbe passare
attraverso il valore V = C ; per questo servirebbe tuttavia una forza innitamente
grande e un lavoro innitamente grande.
. Ivi, p. .
. Florenskij spiega : [] dobbiamo creare qui questo termine [materia-energia], perch la
materia viene caratterizzata dalle propriet dellenergia e lenergia dalle propriet della materia, cio
dal peso e dalla massa ; per esempio il calore, nellaccezione moderna, non energia, ma qualcosa di
simile alla materia, e lo stesso vale per lelettricit (ivi, p. ). E continua ancora : Essa [materiaenergia] ha la tendenza a deconcentrarsi, ovvero a diminuire la sua concentrazione, il suo contenuto
nello spazio nel corso del tempo, sia rispetto a un dato punto dello spazio, che rispetto a una data
direzione (in senso lato, rispetto a qualsiasi linea, a qualsiasi supercie) ; ha cio la tendenza ad
attenuare la precisione della sua articolazione, a passare da uno stato ordinato (una distribuzione
ordinata) a uno meno ordinato (ibidem).
. Ivi, p. .
. Ivi, pp. -.
. Ivi, p. . Florenskij dedic al tema dellinversione del tempo e del rovesciamento del corpo
uninteressante riessione ne Gli immaginari in geometria (), saggio in cui rivalutando positivamente la rappresentazione del mondo aristotelico-tolemaica e dantesca ipotizz la possibilit
& &
del processo di inversione e di rovesciamento, affermando : Per il momento lunico mezzo che possiamo immaginare per tale processo laumento delle velocit o forse di velocit di determinate
particelle del corpo oltre la velocit massima c, ma non abbiamo prove per sostenere limpossibilit
di un qualsivoglia altro procedimento (I, Mnimosti v geometrii. Opyt novogo istolkovanija mnimostej,
Moskva, Pomore, ; trad. it. di Claudia Zonchetti, Gli immaginari in geometria, in I, Il simbolo
e la forma, cit., p. ).
. I, Non dimenticatemi , cit., p. .
& &
. L
Mi riferisco, prima di tutto, allidea della multispazialit sviluppata, ad
esempio, ne Lanalisi della spazialit (e del tempo) nelle opere darte gurativa.
In questo saggio, che unampia trattazione dei fondamenti e dei concetti
chiave della teoria orenskijana dellarte, viene contestato il ruolo di assolutezza di una descrizione della spazialit del reale operata esclusivamente
dalla sica. Essa non lunica possibile, ma una fra le tante descrizioni
attuabili eettuate per mezzo dei dierenti modelli spaziali, descrizioni
che presuppongono lesistenza di una grande variet degli spazi . Tale
variet pu essere sperimentata da ogni uomo, ma essa viene percepita
con accentuata evidenza dai pittori e dai conoscitori delle opere darte.
Florenskij, tracciando uno schema a grandi linee e non chiuso, ne propone
una sua descrizione : vi uno spazio concreto e uno astratto ; il primo lo
spazio sperimentato dalluomo per mezzo dei suoi sensi, il secondo, invece,
quello teorizzato dalla sica e dalla geometria ; in altri termini, la dimensione spaziale del reale viene sperimentata e, insieme, pensata come spazio
psicosiologico, sico (della sica) e geometrico (della geometria). I tre
. Ivi, p. .
I, Lo spazio e il tempo nellarte, cit., p. . Riferendosi, in un altro saggio, al tema della
complessit multiforme dello spazio ( la multispazialit), il pensatore russo scrive : [] esistono delle
realt, cio esistono dei centri dellessere, dei grumi di essere, soggetti a leggi proprie, e perci aventi ciascuno la propria forma ; perci nulla di ci che esiste pu essere considerato come materiale
indierente e passivo []. E inne, lo spazio stesso non soltanto un luogo omogeneo e senza
struttura, n una semplice casella, ma a sua volta una realt particolare, interiormente organizzata,
dovunque dierenziata, sempre dotata di una struttura e di un ordine interiore (I, Obratnaja perspektiva [], in Trudy po znakovym sistemam, , , Tartu, , pp. - [ora in st , , t. , cit.,
pp. -] ; trad. it. di Carla Muschio e Nicoletta Misler, La prospettiva rovesciata e altri scritti, a cura di
Nicoletta Misler, Roma, Gangemi, [ Interpretazione e documenti , ], p. ).
. I, Lo spazio e il tempo nellarte, cit., p. . Spiega Florenskij : evidente che non vi alcun
fondamento per aermare a priori lidentit dello spazio psicosiologico con quello sico, perch la
nostra vita di tutti i giorni non tiene conto dei fondamenti astratti della sica, e a sua volta la sica,
nelle sue costruzioni, si distanzia consapevolmente dai fenomeni psichici e psicosiologici (ibidem).
. Il concetto di spazio estetico uno strato autonomo nella concezione generale dello spazio. Il
pi vicino al concetto di spazio estetico il concetto di spazio psicosiologico, mentre il pi lontano
il concetto di spazio geometrico ; quello che si costruisce attraverso la sica si trova a met fra gli
ultimi due (ibidem).
. Per la descrizione di tali propriet cfr. ivi, pp. -. Si veda, inoltre, I, La prospettiva
rovesciata, cit., pp. -.
. I, Lo spazio e il tempo nellarte, cit., pp. -.
. Ivi, p. ; cfr. anche I, La prospettiva rovesciata, cit., p. .
& &
ma con una quantit innita di spazi diversi . Per dirla con altre parole :
Innite sono le variet di spazio geometrico, e innite sono quindi le possibili variazioni delle sue propriet caratteristiche .
Vi , poi, uno spazio sico, ossia una descrizione della spazialit del reale
fatta da parte della sica. Si tratta di una descrizione che gi nella versione
elaborata da Newton contraddisse alcune propriet dello spazio euclideo,
ma che condusse a punti di vista sullo spazio sostanzialmente dierenti,
soprattutto quando la sica inizi a pensare lo spazio sul terreno di entrambi
i principi di relativit, stabilendone la nitezza, la non omogeneit, lanisotropia, la multidimensionalit (cinque dimensioni nella concezione di
Eddington), la dierenza della sua curvatura dallo zero (diversa inoltre nei
diversi punti), la multivocit e, in base a un dato approccio ( lutilizzazione
degli immaginari), la sua non connessione . E ci non tutto : In futuro
si pu prevedere la negazione, a cui gi si accenna nel pensiero contemporaneo, della continuit sulla base della teoria dei quanti . Come nel caso
dello spazio astratto della geometria, anche in quello della sica Florenskij
aggiunge unimportante constatazione, e cio che esso non uno spazio
unico nel suo genere. Infatti, visto che le propriet dello spazio dipendono
dai molteplici processi che avvengono in esso, tali propriet possono subire
innite variazioni.
Vi , inne, uno spazio psicosiologico, anchesso profondamente incompatibile con quello kantiano-euclideo. Tale spazio, che ha al centro luomo
ed a lui commisurabile in quanto terreno della sua vita e della sua manifestazione, , in primo luogo, nito. E non pu essere diversamente in
quanto, sebbene lo spazio psicosico possa essere grande o piccolo, []
lo si pensa sempre saturo di determinate sensazioni e per le sensazioni
linnito unassurdit . Si tratta, allo stesso tempo, di uno spazio limitato, soprattutto se viene costruito sulla base delle impressioni visive che
Florenskij distingue tra ristrette e complete. Esso, poi, non omogeneo ed necessariamente anisotropo, anzi, multianisotropo, in quanto
esiste una propria anisotropia [] dello spazio psicosiologico per ciascuna delle capacit percettive . Infatti, ciascun organo di percezione ha
i suoi assi, che, in generale, non corrispondono n per numero, n per
direzione agli assi degli altri organi . Essendo, per, anisotropo, lo spazio
psicosiologico non possiede n la bipolarit, n la continuit. Quanto alla
sua discontinuit, il Nostro afferma :
[] lo spazio delle percezioni sostanzialmente e interamente discontinuo ed
costituito da singoli elementi. In certi casi esso granulare e deve essere immaginato come simile a quel tessuto di singole cellette scintillanti che si vede in un
cocomero tagliato. In altri casi lo spazio costituito da un reticolo strutturato
secondo un certo ordine oppure un altro. Ma, in ogni caso, [] lo spazio non
pu mai essere ricondotto allo schema di un continuum. I suoi elementi sono di
numero nito e separati fra loro, e non possiedono unestensione, o almeno non
la possiedono nella sua pienezza, vale a dire nelle tre dimensioni.
. Le impressioni ristrette aiutano a costruire uno spazio ristretto : quello, cio, che vediamo
nella nostra impressione istantanea, anzi, di cui facciamo esperienza attraverso i nostri sensi. Esso
necessariamente limitato, avendo una cornice al di l dei conni della quale non si pu andare in un
determinato momento. Essa deriva dalla linea formata dallarcata sopraccigliare vista da me, dalla
linea del naso, ecc., che racchiudono lo spazio, mentre tutto ci che al di l di tali limiti risulta irraggiungibile (ivi, pp. -).
. Le impressioni complete sono quelle che, sommandosi a quelle ristrette, portano a crearsi
lidea di uno spazio visibile nella sua completezza. Si tratta delle impressioni acquisite grazie alle
nostre esperienze visive precedenti, ad esempio quelle che uno acquisisce quando, prima di crearsi
unidea dello spazio mediante unimpressione ristretta, si voltato indietro. Il Nostro spiega : Infatti
quello che io ho visto prima del mio ingresso nellaula, sulla porta, sulle scale, in qualche modo
collegato nella mia coscienza, e quello che ho visto continua a restare visibile, legato cio in un certo
qual modo alla percezione visiva, sebbene questa somma di immagini visive differisca sostanzialmente dalla mia percezione istantanea (ivi, p. ).
. chiaro che lo spazio da noi percepito non pu essere identico in tutte le direzioni, visto che
in noi stessi, nellorganizzazione stessa del corpo che percepisce, conosciamo assi che si distinguono
qualitativamente luno dallaltro nella nostra autocoscienza sensoriale immediata. Assi di questo tipo
sono molti, e quanto pi attentamente ci orizzontiamo nella struttura e nelle funzioni del nostro
corpo, tanto pi si presentano motivi per i quali lo spazio non pu essere isotropo (ivi, p. ).
. Errata corrige di isotropia nella trad. it. del testo cit.
. Ibidem.
. Ibidem.
. Ivi, p. .
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Come gi nel caso degli spazi della geometria e della sica, anche in quello
e su quello psicosiologico, occorre riettere in termini di pluralit, per
le innite variazioni delle descrizioni che vi aeriscono, a loro volta correlate allinnita quantit degli spazi che le sottendono. Il che dipende, non
per ultimo, dal genere di percezioni che si trovano alla base di una data
costruzione spaziale. Florenskij spiega :
Di fatto, se gi stata indicata da tempo la non omogeneit fra lo spazio visivo e quello muscolare e, al limite, fra quelli visivo-contemplativo, visivo-cinetico,
muscolare-percettivo, muscolare-tattile, tanto pi allora dobbiamo ripetere la stessa cosa per quanto riguarda lo spazio auditivo, quello termico, quello dellodorato,
quello del gusto, ecc. e, pi oltre, riguardo a spazi ancora pi specici che corrispondono a un gruppo o a un altro di percezioni. necessario tenere a mente
che nella disomogeneit e anisotropia degli spazi psicosiologici qualsiasi nuovo
fattore qualitativamente originale d anche una struttura sostanzialmente nuova
dello spazio [].
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e cos via . Insomma, la forza della bellezza, ad esempio, esiste in misura non minore della forza magnetica e di quella di gravit .
Come gi ricordato, la curvatura della supercie determina la curvatura
del tempo. Dunque, a ogni spazio del reale corrisponde un proprio scorrere del tempo, ogni spazio ha un proprio orologio di dimensione sia macroche microcosmica. Ma quale degli orologi mostra il tempo vero, quello
oggettivo del reale ? Tutti, risponderebbe Florenskij. Perch cos come non
si possono suddividere le forze, che agiscono negli spazi multipli, in esteriori, cio universalmente validi, ed interiori, cio di carattere puramente soggettivo (meno oggettive o del tutto prive di oggettivit), allo stesso
modo non si pu suddividere il tempo nei tempi di maggiore o di minore
importanza. Ma c di pi ! La multitemporalit determinata non solo
dalla molteplicit degli spazi. Essa, infatti, caratterizza il tempo specico
di ogni singolo spazio. Ci signica che ogni tempo spaziale ha una sua
complessit. Ci dovuto al fatto che la supercie curva di ogni spazio,
ogni sua forma, non un rigido e impenetrabile continuum, ma composta
come un insieme discontinuo. Si pu, perci, dire che nei dierenti spazi
scorrono i dierenti tempi, aggiungendo, per, che ogni singolo tempo
un insieme, ossia una sequenza dei singoli istanti. chiaro allora come sia
la curvatura della supercie a determinare la velocit di scorrimento di tali
istanti e la durata del tempo.
Tutto ci signica, ad esempio, che per conoscere una cosa nella sua
oggettivit, incluso il suo tempo, necessario conoscere il manifestarsi
del suo essere nei dierenti istanti di tempo, abbracciando complessivamente tutti gli stadi del suo progressivo sviluppo. Il che vale anche, in
modo particolare, se si intende conoscere un uomo, la sua identit individuale. Per Florenskij, la possibilit di conoscere un uomo direttamente proporzionale alla quantit di informazioni relative alle manifestazioni
del suo essere in dierenti istanti di tempo che possono essere raccolte
e distribuite nellordinata progressivit di una linea. Ovviamente, la lunghezza di una simile serie di manifestazioni condizionata dalla lunghezza
della vita biograca. In questo senso va detto che, secondo il Nostro, la
vita di ogni uomo un insieme (una forma) circoscritto da due poli di ordine spaziale e temporale : la nascita e la morte, un insieme che egli chiama
leternit biograca (relativa). Si capisce che un simile sguardo sulluomo,
da conoscere nel e con il suo tempo, predilige la dimensione biologica
della vita umana, che poi quella di un organismo vivente. Tale vita, nel
suo insieme nella sua forma che varia da persona a persona, ha una sua
. Ivi, p. . A questo proposito spiega ancora : In rapporto a essi [una massa inerte e un pezzo di
ferro] n lo spettacolo, n la parola sono delle forze, ma questo non signica affatto che non esistano
la forza dello spettacolo e la forza della parola. Un pezzo di ferro non sensibile (come in eetti si
pensa comunemente) alla forza della parola e dello spettacolo allo stesso modo in cui n luomo, n
un ciottolo sono sensibili alla forza di una calamita. Lassenza di unazione di accelerazione, in tutti
questi casi, non attesta linesistenza di forze corrispondenti, ma soltanto linesistenza di un inusso
reciproco attivo-passivo [] (ivi, pp. -). E ancora : Dunque, traendo le conclusioni, sottolineiamo
di nuovo che si pu chiamare forza a buon diritto tutto ci che in grado di agire producendo delle
variazioni nelle caratteristiche del reale, vale a dire comunicando unaccelerazione al loro scorrere
nel tempo continuo e rettilineo. Le forze della realt sono molteplici e diverse, e lattivit di ciascuna
di esse si manifesta e compare soltanto in presenza di una corrispondente sensibilit degli oggetti
al loro inusso e rimane sconosciuta se questa sensibilit manca. Fra le diverse forze non c una
frontiera divisoria, da un lato della quale si trovi ci che oggettivo e dallaltro ci che soggettivo
(ivi, p. ).
. Ivi, p. 47. E continua : Ma probabilmente qualcuno obietter che la forza della bellezza non in
grado di dimostrare la sua azione in modo diretto e di cambiare le propriet caratteristiche del reale,
che questa forza deve passare attraverso unelaborazione cosciente e vitale prima di manifestarsi in
unesperienza valutabile dallesterno, e inne che noi non conosciamo i complicati processi e percorsi
attraverso i quali agisce tale forza. Non approfondiremo ulteriormente queste considerazioni e per
il momento risponderemo soltanto alla questione seguente. Noi non sappiamo niente dei percorsi e
dei processi generali attraverso i quali si manifesta lazione di una forza qualsiasi, meccanica o sica,
e osserviamo sempre solo azioni gi pronte, nate non si sa come ; bisogna, semmai, riconoscere [il
contrario] : che sono meno incomprensibili quelle azioni che passano attraverso la nostra coscienza o
la nostra autocoscienza sensoriale (ibidem).
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curvatura sia spaziale sia temporale, il punto pi estremo della quale viene
chiamato sin dallantichit lacme. Si tratta di quel punto della curvatura
spaziale e temporale della vita delluomo, in cui si avverte lespansione pi
completa, totale e armoniosa delle sue possibilit psicosiologiche.
Il fatto che, per Florenskij, luomo una realt estremamente complessa, irriducibile alla dimensione soltanto biologica della vita, nonostante
questultima sia di capitale importanza per la sua esperienza del reale. Ogni
uomo, cio, per il semplice fatto di essere, di nascere in una determinata
famiglia, in un determinato contesto geograco e sociale ecc., partecipa di
molti altri spazi e viene a stretto contatto con molti altri tempi ancora del
reale, con le curvature in cui linizio, lacme e la ne non sono deniti dalla nascita e dalla morte, ossia dalla dimensione esclusivamente biologica
della vita delluomo. Tali spazi e tempi possono essere di ordine superiore
o inferiore, con le curvature che testimoniano lesistenza di un altro insieme appartenente allumanit, un insieme che supera quello dato dalla sola
vita biologica delluomo, o che appartiene ad una struttura pi profonda
dellessere umano. Tra gli insiemi di ordine superiore insiemi che non
sono altro che manifestazioni della realt multiforme della vita Florenskij
cita la stirpe (il genus). Ogni uomo che nasce si posiziona, indipendentemente dalla sua volont, nello spazio-tempo di un albero genealogico che,
nella sua complessa forma caratterizzata dalla progressiva ramicazione,
ha le propriet di un unico insieme. Questo posizionamento determina
luomo, cos come lui, a sua volta, condiziona lo svolgimento del processo
della successiva ramicazione. Le forze vitali di una determinata stirpe, la
sua specica curvatura spazio-temporale, inseriscono luomo in un determinato spazio-tempo di vita ; questi a sua volta pu agire con maggiore o
minore intensit allinterno dello spazio-tempo imprimendo il timbro incancellabile della propria personalit ad uno ma anche a pi di uno dei
molteplici punti della curvatura spazio-temporale di tutta la stirpe.
Certo, la realt di cui luomo fa parte ancora molto pi complessa
e multiforme, in quanto egli, salvaguardando la sua irripetibile identit
& &
determinare lo scorrimento del tempo, allora egli deve agire con estrema
responsabilit, cogliendo la radicale contrapposizione tra le parole del serpente tentatore, sareste come di (Gn ,), e quelle della Scrittura, Voi
siete di, siete tutti gli dellAltissimo (Sal [],), parole che per
Florenskij mirano a denire il nucleo pi profondo della realt delluomo.
S, il pensatore russo lo dice frequentemente nei suoi scritti e lo dice come
frutto della sua stessa percezione di s e della vita : luomo un essere paradossale, [] tempio di Dio, ma anche Colui che in lui vive, il nito
e linnito, lanimale e dio [] , egli partecipa della complessa realt
della vita come facitore dei propri spazi e dei propri tempi e, contemporaneamente, come ospite degli spazi e dei tempi organizzati con le loro
speciche curvature dagli altri, tra i quali gli spazi e i tempi organizzati
dalla stessa vita.
Ci che ora mi preme di sottolineare la capacit delluomo evidenziata da Florenskij di organizzare e abitare spazi e tempi multipli. In realt,
tale capacit di carattere strutturale, in quanto luomo deve gestire prima
di tutto la sua stessa complessit che di proporzioni innite e che presente e percepibile su ogni piano o strato della sua esistenza sica, biologica, psichica, intellettuale, spirituale e sociale. Insomma, la vita porta
luomo ad abitare, e a organizzare a sua volta, spazi dierenti collocati
fuori e dentro di lui, spazi multipli di vario ordine. E la stessa vita, di conseguenza, lo porta a fare lesperienza della simultaneit dei dierenti tempi,
e ci senza che questi diventino per lui la causa di un disorientamento storico-temporale. Infatti, la grandezza divina delluomo sta, tra le altre cose,
In certi casi si tratta dello spazio delle nostre relazioni vitali, e allora lattivit
corrispondente si chiama tecnica. In altri casi si tratta dello spazio mentale, di un
modello mentale della realt e la realt della sua organizzazione si chiama allora
scienza o losoa. Inne la terza classe di casi si trova fra i primi due. In essi lo
spazio, o meglio gli spazi, sono visibili come spazi della tecnica, ma allo stesso
tempo non ammettono lingerenza della vita, come gli spazi della scienza e della
losoa. Lorganizzazione di questi ultimi spazi si chiama arte.
& &
proprio nella capacit di poter giungere alla sintesi dei tempi con dierenti
curvature : sia quella dei singoli processi, determinati da una singola curvatura di un dato spazio, composti dagli inniti istanti di tempo, sia quella dei
tempi appartenenti agli spazi diversi. Secondo Florenskij, questa straordinaria capacit di sintesi legata allattivit della coscienza, che coincide
con lentrata in quello spazio del sentire, del percepire, del ricordare e del
pensare il reale, che collocato nellinteriorit pi intima e misteriosa del
cuore umano.
Quanto pi la coscienza delluomo attiva, tanto pi in grado di realizzare la sintesi del tempo/dei tempi, vale a dire in modo tanto pi intero e
compatto il tempo viene vissuto da essa . Insomma, grazie allattivit
della propria coscienza che luomo in grado di cogliere, come in un unico insieme, i molteplici istanti di tempo che scorrono su una determinata
curvatura dello spazio-tempo e i dierenti tempi legati ai dierenti spazi.
Al contrario, se egli rinuncia a essa, il tempo/i tempi di cui fa esperienza si
disgregano (per e in lui). Disgregandosi, per, essi producono parti singole, autosucienti, ciascuna delle quali aderisce allaltra soltanto esternamente e dalla cui percezione separata non si pu presentire niente riguardo allaltra. Pi luomo rinuncia alla sua coscienza, pi essa si indebolisce,
perdendo man mano i punti di appoggio per confrontare le impressioni
acquisite. Tale stato di coscienza non permette alluomo di costruirsi di s
degli altri, della realt della vita ecc. unidea chiara e precisa. Una simile
situazione vicina allincoscienza , in quanto il pensiero delluomo con
una coscienza cos ignara, cos indebolita (essendo cio posseduto da una
sola impressione nella quale non si intravede la variet), [] conduce a
una condizione ipnotica, quasi di mezzo sonno, dove la volont diventa
inattiva e il movimento si congela .
Se, alla ne, luomo si trova in uno stato di completa inattivit della
coscienza, [] si interrompe totalmente la sintesi del tempo, e insieme a
essa si spegne la stessa coscienza temporale . Ma se ci accade, luomo
perde completamente lorientamento nello spazio/negli spazi e nel tempo/nei tempi della sua stessa vita e, come una semplice [] cosa in mezzo alle cose del mondo, viene trasportato insieme alle altre sulla supercie
del ume del tempo . Il fatto spiega il Nostro che egli non sa niente
di ci, perch non cosciente in generale di quello che avviene in lui. Il
tempo si disgregato, e ciascun suo momento della coscienza esclude del
tutto qualsiasi altro. Il tempo diventato per la coscienza soltanto un punto, ma non un punto di pienezza, che assorba in s tutto il tempo, bens un
punto di svuotamento dal quale stato estratto e cacciato via qualsiasi tipo
di variet, movimento, forma .
. C : A
Dovendo denire in modo estremamente sintetico la sua complessa teoria
dello spazio-tempo, il pensatore russo cos si esprime :
Quanto allo spazio e al tempo, Florenskij professa un atomismo originale. La
lotta con la concezione kantiana dello spazio e la coscienza della convenzionalit
e dellinsuciente essibilit degli spazi proiettivi non euclidei convogliarono linteresse di Florenskij verso gli spazi non proiettivi e la topologia.
. Si tratta di una capacit che dovrebbe caratterizzare ogni attivit di organizzazione dello spazio, inclusa quella dellarte ; cfr. I, Lo spazio e il tempo nellarte, cit., pp. -.
. Ivi, p. .
. Questa constata il Nostro precisamente la coscienza quotidiana della maggioranza
persino in rapporto alla propria vita, la quale si disgrega in singoli frammenti che si succedono lun
laltro soltanto per contiguit ma che non derivano da una sola integra unit temporale tutta la loro
biograa, biograa che dispieghi la variet interiore e il ritmo della personalit (ivi, p. ).
. Ivi, p. .
. Ibidem.
& &
degli spazi immaginari. Non mi stato nemmeno possibile approfondire la sua idea dello spazio-tempo elaborata, nella prospettiva losocoteologica, allinterno di unampia riessione presente ne La losoa del
culto dedicata alla realt del culto cristiano. Ricordo solo che lelaborazione di tale idea viene animata dalla convinzione della centralit del tema
del tempo per il cristianesimo e, contemporaneamente, del ruolo di
questultimo per un approfondimento decisivo e assolutamente originale
di tale tema, legato alla proposta, specicamente cristiana, di organizzare
il tempo secondo uno schema fondato sulla Rivelazione di Dio in Ges
Cristo. Per dirla con le sue parole :
Prima di concludere desidero ricordare che se vero che Florenskij si dedic, s, a elaborare un pensiero speculativo circa la questione del tempo,
altrettanto lo il fatto che la teorizzazione di cos originali soluzioni interpretative egli la evinse dalla carne e dal sangue di unesperienza viva,
sperimentandole sotto la forma delle profonde e misteriose dinamiche che
attraversano come correnti sotterranee o invisibili so daria lampio
ed eterogeneo spazio della vita e della storia umana. Mi riferisco, in particolare, a quella identicazione interiore del pensatore russo con le prospettive interpretative della sua teoria del tempo, ossia a quellesperienza
del senso pi profondo della questione del tempo che egli ebbe nellultimo
periodo della sua vita, quando dovette subire lisolamento della prigionia, prima, e linternamento nel gulag, dopo, e che con lantecedenza
di alcuni decenni evidenzi riferendosi al destino spirituale di Amleto. Il
drammaturgo inglese, cio, costruisce la trama del dramma in modo che
il protagonista, Amleto, principe di Danimarca, sperimenti il nesso tra il
tempo e la memoria (il ricordarsi di un altro). Infatti, dopo la rivelazione
del padre e della verit sulla sua morte, e dopo aver accolto le sue implorazioni acciocch venisse ricordato e vendicato, Amleto inizia a vivere in un
altro spazio, quello del costante ricordo dellassassinio del padre :
Il cristianesimo ebbe un interesse molto pi elevato, rispetto alle religioni precristiane, per unesatta organizzazione del tempo (e perci anche per la sua concezione come qualcosa di unitario), interesse che era la traccia della coscienza
illuminata delleternit.
. Desiderando solo evocare il tema del tempo capovolto, inteso come tempo che scorre negli
spazi immaginari, mi permetto di citare le seguenti parole del Nostro : noto : in un intervallo che
brevissimo secondo la misura esterna, il tempo del sogno pu durare ore, mesi, perno anni e in
certi casi particolari, secoli e millenni. In questo senso nessuno dubita che il dormiente, isolato dal
mondo visibile esterno e passando con la coscienza nel secondo sistema, acquista anche una nuova
misura del tempo in forza del quale il suo tempo, rispetto al tempo del sistema da lui abbandonato,
trascorre con incredibile velocit. Ma se tutti sono daccordo, anche senza conoscere il principio di
relativit, che nei singoli sistemi, come nel caso osservato, il tempo trascorre secondo una sua velocit e una sua misura, non tutti, per, e nemmeno molti, hanno meditato sulla possibilit che il tempo
trascorra a una velocit innita e perno rovesciandosi su se stesso, che, col passaggio alla velocit
innita, il suo corso prenda il senso inverso. Ma intanto il tempo davvero pu essere istantaneo e
uire dal futuro al passato, dagli eetti alle cause, teleologicamente, e ci avviene appunto quando la
nostra vita passa dal visibile allinvisibile, dal reale allimmaginario (I, Le porte regali, cit., p. ).
. Va detto che la teoria dello spaziotempo proposta da Florenskij estremamente stimolante
dal punto di vista teologico, in quanto tra le altre cose invita a trovare nuovi approcci interpretativi ai temi arontati sulle pagine della Sacra Scrittura, approcci che, ad esempio, pongono in grande
rilievo la circostanza che lo stesso annuncio di Ges Cristo faccia costante riferimento alle coordinate
spazio-temporali (come ad esempio le aermazioni : Anche se io rendo testimonianza di me stesso,
la mia testimonianza vera, perch so da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove
vengo o dove vado , Gv ; Dove vado io, voi non potete venire , Gv ; Figlioli, ancora per
poco sono con voi ; voi mi cercherete, ma come ho gi detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi : dove
vado io voi non potete venire. [] Simon Pietro gli dice : Signore, dove vai ? . Gli rispose Ges :
Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi ; mi seguirai pi tardi , Gv ; Nella casa del Padre
mio vi sono molti posti. Se no, ve lavrei detto. Io vado a prepararvi un posto ; quando sar andato
e vi avr preparato un posto, ritorner e vi prender con me, perch siate anche voi dove sono io.
E del luogo dove io vado, voi conoscete la via , Gv ; Il Maestro ti manda a dire : Il mio tempo
vicino , Mt ; Ges allora disse loro : Il mio tempo non ancora venuto, il vostro invece
sempre pronto []. Andate voi a questa festa ; io non ci vado, perch il mio tempo non ancora
compiuto , Gv ).
. F, Lo spazio e il tempo nellarte, cit., p. .
. Tuttavia, Florenskij fece tali esperienze della quarta dimensione del reale quelle, cio, che
gli permisero di sperimentare la misteriosit della realt del tempo in diversi momenti della vita,
ancor prima dellarresto. Si veda quanto a questo proposito scrive allamico Vasilij Vasilevi Rozanov
in FLORENSKIJ, Na Makovec (Iz astnogo pisma) [in st , , t. , cit., pp. ] ; trad. it. di Rossella Zugan,
Sulla collina Makovec (da una lettera personale), in I, Il cuore cherubico. Scritti teologici e mistici, a cura
e con Introduzione di Natalino Valentini, Lubomr k, Casale Monferrato, Piemme, ( LAnima
del mondo , ), pp. -.
. Atto , Scena : SPETTRO [...] Devo dirti addio ! La lucciola mostra che lalba si avvicina, il suo
fuoco senza calore comincia a impallidirne. Addio, addio, addio ! Ricordati di me. (Esce). A []
Ricordarmi di te ? S, povero spettro, nch memoria avr luogo in questo globo impazzito. Ricordarmi di te ? S, dalle tavole della memoria canceller i ricordi triviali, fatui, le massime di tutti i libri,
tutte le forme, le impressioni passate, che giovent e osservazione vi copiarono ; e solo il tuo comando vivr nel libro, nel volume del mio cervello, sgombro di soggetti pi vili : cos, per il cielo ! []
(S, Amleto, cit., p. ).
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Il tempo del giovane principe, allora, la sua curvatura viene determinato dalla curvatura dello spazio della memoria e della vendetta. Essa inizia a inuire sulla velocit di scorrimento degli istanti di tempo vissuti da
Amleto, squarciando drammaticamente il velo che si frapponeva fra lui e
la rivelazione delleettiva consistenza della sua realt : To be, or not to
be, that is the question .
Certo, Florenskij non visse per la vendetta. Purtroppo, negli ultimi anni
di vita fu gettato con violenza in uno spazio organizzato dai soi mortali
della spettrale operosit di anime morte ; e la curvatura di tale spazio inizi a determinare il suo tempo : la velocit del suo scorrimento e la sua durata. Ci che suscita sincero stupore e commossa ammirazione , da una
parte, linteriore accettazione da parte di Florenskij della realt di vita
da detenuto, assieme alla sua spazialit e temporalit ; dallaltra, la capacit del pensatore russo di trascendere, in se stesso, lo spazio e il tempo
del gulag grazie alla partecipazione interiore ad altri spazi e ad altri tempi
di ordine superiore. Egli, cio, visse in mezzo agli altri prigionieri, e con
essi condivise le lacrime della fatica dei pesanti turni di lavoro, il terrore
e le incertezze riguardo al futuro e la nostalgia del mondo libero ; contemporaneamente, per, cerc di reagire, mettendo in comune i talenti
di studioso e di docente, alleviando la solitudine dei compagni di sfortuna
con conferenze dedicate a svariati argomenti scientici e dando lezioni di
sica, matematica e chimica.
Tuttavia, per non rimanere inghiottito e trasformato dalle forze dello
spazio in cui si trovava, per non crollare sotto il tremendo peso dei singoli istanti di tempo che imprimevano il loro ferreo ritmo alle giornate
innitamente lunghe perch abitate dal dolore del detenuto, Florenskij
impar ad aprire la porta dingresso verso gli spazi e i tempi con le curvature determinate da altre forze, di ordine superiore, tra le quali la
forza dellarte letteraria e, soprattutto, quelle forze dellamore e della
memoria che lo tennero intimamente unito alla moglie, ai cinque gli, alla
madre e ad altri familiari. Uno straordinario documento che testimonia
tale sua capacit di entrare e abitare grazie agli autentici sentimenti di
amore negli spazi e nei tempi degli altri, sono le gi citate lettere dal gulag. In esse confessa : Vi sento tutti dentro di me, come parte di me stesso,
e non posso guardarvi dal di fuori ; Dico soltanto che il mio punto dappoggio
interiore nei confronti del mondo gi da tempo si spostato da me a voi, o piuttosto in voi . E ancora : chiaro che non penso che a voi. [] Sento che
ormai non c niente che mi interessi di per s, e solo ci che in qualche
modo si riferisce a voi muove il mio pensiero .
Certo, tutto ci non sarebbe stato possibile se Florenskij non avesse cercato e abitato quello spazio degli spazi che organizzato dalla forza della
fede in Dio, lo spazio della memoria di Dio con una curvatura del tutto
particolare : quella dellEternit. Il pensatore russo fu sempre convinto, anche nella fase pi drammatica della sua vita, dellesistenza di tale sublime
spazio di ordine superiore e, insieme, della necessit di entrare e permanere in esso. Perch l, in quello spazio, si epifanizza alluomo la verit
che i torrenti del tempo non possono portar via e la morte corrosiva
non corrode ; l brilla la Stella radiosa del mattino (Ap ,), la cui
mite luce illumina e mette in sintonia con il ritmo originario lo scorrere di
tutti i tempi.
Florenskij sapeva che per entrare in tale spazio e sperimentare il ritmo
originario che unica in s, in ununica sintesi, i ritmi di tutti i tempi
non occorre andare lontano. Esso, s, nel Cielo, sopra le nostre teste,
ma anche (e contemporaneamente) l, nelle misteriose e insondabili
profondit del cuore, dove luomo solo se veramente lo desidera e vi si
. Essere, non essere, qui sta il problema [Atto III, Scena I] (ivi, pp. -).
. Tale presa di posizione viene testimoniata, ad esempio, dalle sue stesse parole scritte in una
lettera ( novembre ) al glio Vasilij : Sarebbe ora che tu capissi che tutto ci che succede ha
un suo signicato e si combina in modo tale che, in ultima analisi, la vita si dirige verso il meglio. I
dispiaceri, nella vita, non si possono evitare ; ma i dispiaceri sopportati consapevolmente e alla luce
degli avvenimenti generali ci educano e arricchiscono e, in seguito, portano i loro frutti positivi
(F, Non dimenticatemi , cit., p. ). In unaltra lettera (- marzo ), indirizzata alla moglie, leggiamo : Ognuno ha la propria disgrazia e la propria croce. Non mormorare pertanto contro
la tua. Negli ultimi tempi ho visto tante di quelle disgrazie, di tutti i tipi e dovute a ogni genere di
cause, che di fronte ad esse la mia disgrazia sembrava svanire (ivi, p. ).
. Cfr. ivi, p. .
. Cfr. ivi, pp. e .
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I
Tutte le illustrazioni presenti in questo contributo sono cortesia dellArchiv
svj. Pavla Florenskogo di Mosca, diretto dalligumeno Andronik Trubav, che si
ringrazia sentitamente, cos come si esprime una profonda gratitudine alla famiglia Florenskij per la preziosa collaborazione offertaci in questa come in altre
occasioni.
T Kirill Pavlovi Florenskij, glio di Pavel Aleksandrovi, ;
foto di A. A. Pronin
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T - Lettera di Florenskij dal gulag ai familiari,
isole Solovki, - settembre [L. ].
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note biografiche
degli autori
il ne