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Friedrich Engels La situazione della classe operaia in Inghilterra introduzione di Eric J. Hobsbawm Editori Riuniti IV edizione: settembre 1978 Titolo originale: Die Lage der arbeitenden Klasse in England Trndursone di Raniero Panzer © Copyright by Eaditori Riuniti, 1955 Gia Stzchio 9/11 - 00158 Rema Tanodine df Be J. Hebbrom right di Evie J. Hobsbawas, ‘Tradurione di Elsa Fubini Copettina df Brano Muna esx Tntroduzione Avvertenza Alle classi lavoratrici di Gran Bretagna Prefazione Introduzione Ul proletariato industriale Le grandi citta La concorrenza Limmigtazione irlandese Risultati I singoli settori di lavoro. Gli operai di fabbrica in senso stretto Gli altsi setiori di lavoro Movimenti operai Il proletariato minerario Ul proletariato agricole L’atteggiamento della borghesia. nei confronti del pro- letariato Indice dei nomi Indice 20 23 26 30 52 56 118. 136 142 188 252 281 316 339 357 385 Introduzione Friedrich Engels, anche se 2 difficile ricordarsene leggen- do La situazione della classe operaia in Inghilterza, avera ven- tiguatiro anni quando scrisse questo libro. Era pero eccezional- mente qualificato per questo compito. Proveniva da una rica famiglia di industriali cotonieri di Barmen, in Renania, una lia che, per di pid, aveva avuto Vaccorterza di siabilire tna filiale (Ermen & Engels) proprio a Manchester, el centro Siesso del capitalismo industriale, IU giovane Engels, sircon- dato dagli orrori del primo capitalismo industriale e per rea- zione contro il gretto a farisaico pietismo della sua famiglia, imboced la strada percorsa di consueto dai giovani intellettuali progressisti della fine degli anni trenta. Come il suo contempo- raneo Karl Marx, di poco pit anziano dé Iui, divenne un « he- geliano di sinistra », — Ia filosofia di Hegel dominava allora la cultura accademica della capitale prussiana, Berlino, — avvi- cinandosi sempre pit al comunismo e cominciando a collabo- rare a vari periodici e pubblicazioni nei quali la sinistra tedesca tentava di formulare la sua critica alla societd. Non tardo a considerarsi comunista. Non @ chiaro se la decisione di stabi- linsi in Ingbilterra fosse sua o del padre. Probabilmente la fa- vorirono entrambi per opposti motivi: il vecchio Engels al tre di allontanare il rampollo rivoluzionario dalle agitaziani che travagliavano la Germania e di farne un solido uomo d'affari, i giovane Engels per trovarsi nel cuore del capitalisma mo- derno e avvicinarsi ai grandi movimenti del proletariato ingle- 7 se, nel quale egli gid riconosceva la forza rivoluzionaria cru- ciale del mondo moderno, Engels parti nell'autunno 1842, strada Jacendo ebbe il pri- ‘mo contatto personale con Marx, e rimase in Inghileerra per la maggior parte dei due anni che seguirono, osservando, stu- dianda e formulando le sue idee. Sicuramente stava git la- vorando a questo libro nei primi mesi del 1844, anche se la maggior parte fu scritta nell'inverno 1844-1845, L’opera vide Ja luce nella sua forma definitiva a Lipsia nell’estate del 1845 con una prefazione ¢ la dedica (in inglese) « Alle classi lavo- ratrici della Gran Bretagna ». Fu pubblicata in inglese, con qualche correzione dell’autore e con impegnate prefazioni nel 1887 (edizione americana) ¢ nel 1892 (edizione inglese). Ci volle dunque quasi mezzo secolo perché questo capolavoro st- gli esordi dell'Inghilterra industriale raggiungesse il paese che ne costituiva Vargomento, Da allora pera esso & divenuto fami- liare ad ogni studioso della rivoluzione industriale, almeno di nome. Liidea di scrivere un libro sulla situazione delle classi ae voratrici non era di per sé originale. Gia fin dagli anni trenta era chiara per ogni osservatore intelligente che le zone econo- micamente avanzate dell’Europa si trovavano a dover affron- tare un problema sociale che non era piti semplicentente quello dei « poveri », bensi quello di una classe senza precedenti nel- Ja storia, il proletariato. Negli anni trenta e quaranta, periodo cruciale per Vevolutione del capitalismo e del movimento ope- raio, si assistette percid in tutta l'Europe occidentale ad una fioritura di libri, opuscoli ed inchieste sulle condizioni delle classi lavoratrici. II libro di Engels & fra questi il testo pit illustre, benché meriti di essere ricordata come esenspio molto notevole di indagine sociale Vopera di L. Villermé Tableau de VEtat Physique et Moral des Ouvriers employés dans les Ma- 3 Ole alla Situoxione 4 risultati principalt del suo soggiorno. inglese furono ali Umrisse zu einer Kritik der Nationaldkonomie, primo anche se scot npesetosbboro di emf econgmien martina, © una sere acticoli sullInghilterra per. vari giomali del continente © sueli sviluppi ontinentali per V'organo degli owenisti New Moral World (cfr. Marx- Engels, Opere, v. IIT, Roma, Editori Rivniti, 1976, pp. 415575). 8 nufactures de Coton, de Laine et de Soie (1840). Era chiara che quello del proletariato non era soltanto un problema loca- Je 0 nazionale, ma internazionale. Buret nella sua opera (La mi- sére des classes laborieuses en France et en Angleterre, 1840) raffrontd le condizioni dell'Ingbilterra e della Francia, e Ducpé- tiaux raccolse dati sulle condizioni dei giovani operai in tutta la Europa nel 1843. Il libro di Engels non fu dunque wn feno- meno letterario isolato, fatto che ba indatto periodicamente gli antimarxisti, a corto di migliori argomenti, ad accusarlo di plagio?. Eppure esso per molte ragioni & diverso da lavori contem- poranei apparentemente consimili, Prima di tutto, come En- gels giustamente sosteneva, fu il primo libra comparso in In- ghilterra o in qualsiast altro paese che trattasse delle classe i 0 insieme_e non semplicemente di particolan Secondo punto, e_pit_ importante, non si. tratta soltanto di un'indagine sulle condizioni della classe operaia, ma di un'analist generale dello sviluppo del capitali- smo_industriale, dell’industrializzazione nel_suo impaito con la societa ¢ degli effetti politici e sociali da essa provocati, in- -aluso it sorgere del movimento operaio. In realta fu il primo entativo su larga scala di applicare it metodo marxitta allo studio concreto della societi, e probabilnrente il primo lavoro, fra quelli di Marx ¢ di Engels, che gli stessi fondatori del mar- xismo considerarono sufficientemente valida da meritare di essere conservato in modo permanente’, Tuttavia, cone Engels 2 Patticolarmente di aver plagiato Buret, Liaccusa & discussa nel vo- lume di Gustav Mayer, Friedrich Engels, v. I, L’Aia, 1934, p. 193, dove viene respinta in parte perché le opinion di Bure non hanao’ aula in comune con quelle di Engels, in parte, ¢ in modo ancor pid inconfu tabile, perché non vi ® prova che Engels fosse a conoscenza del libro di Baret’ prima del suo ritorno dall'Inghilerca, Ene el ith ser precedent il Manifesto dei capris, che ingels considers degni di essere vistampsti come opere e sé sunti di- fara atin sons fe Test oy Ronee ey Rbgsis dee Mowe i Marx. Sorge questo punto il problema della prioritt dellopers di Engels, perché non si so esattamente quando, nelle primavera del 1845, Mare scrisse le sue famose Tesi. E anche possibile che le avess scritte Brima del 15 marzo, glomo in cui Engels firmd la prefasione o questo dicbiara nella prefazione del 1892, il suo libro on rappresen- ta ancora il marxismo maturo, ma piuttosto «una delle fasi del suo sviluppo embrionale ». Per wn'interpretazione matura @ formulate nella sua pienezza dobbiamo arrivare al Capitale di Mars. Argomento ¢ analisi I volume comincia con una breve descrizione di quella rivoluzione industriale che trasfarmé la societa inglese e cred, come suo principale prodotto, il proletariato (capitoli I-II). E questo il primo fra é risiltati pionievistici conseguiti da En. sels, giacché la Situazione é probabilmente il prinro lavoro di una certa mole la cui analisi si basi sistematicamente sul com cetto di rivoluzione industriale, che era allora di fresca data € ancora in fase sperimentale, essendo stato creato nei dibat- titi dei socialisti inglesi e francest negli anni venti. Il resoconto storico che fa Engels di questa trasformazione non pretende ad alctua originalita storica, Benché ancora utile, & stato superato da opere piti tarde ¢ pitt complete. Socialmente, Engels vede le trasformazioni arrecate dalla rivoluzione industriale come wn gigantesco processo di concert trazione e di polarizzazione che tende a creare wn proletariato Sentpre piti numeroso e una borghesia sempre pitt ristrette, en- trambi in una societd sempre pitt urbanizeata. Il sorgere del capitalisma industriale distragge i piccoli produttori di merci, i contadini e la piccola borghesia, mentre il declino di questi strati intermedi, privando il lavoratore della possibilitd di diventare un piccolo maestro artigiano, lo confina nei ranghi del proletariato, che in tal modo diventa «una classe reale e Stabile della popolazione, mentre prima rappresentava soltanto uno stadio di passaggio verso la borghesia ». Gli operai percid soiluppano una cascienza di classe — il termine non é& usato da Engels — e un movimento operaio, Questo & un altro de- gli importanti risultati conseguiti da Engels. Per dirla con le parole di Lenin, Engels « per primo affermd che il proleta- 10 riato non ¢ soltanto una classe che soffre; sostenne che appur- to la vergoynosa situazione economica nella quale si irova lo Spinge irresistibilmente in avanti e lo incita a lottare per [a sua emancipazione definitiva »*. Tuttavia, questo processo di concentrazione, polariczazione @ urbanizzazione non & fortuito. L'industria meccanizzata che lavora su Targa scala esige investimenti di capitale sempre maggiori, la sua divisione del lavoro richiede Vaccumslarsi di gruppi molto numerosi di proletari. Queste grandi unite di produzione, anche quando sono edificate nella campagna, at- traggono intorno a sé delle collettivita che produrrasno un surplus di forcalavoro, cosicché i salari cadranno e altri indu- striali saranno a loro volta attratt sformano in cited cb ché Vindustria tenda a spostarsi dai salari urbani pid alti_a quelli rurali pitt bassi, cid a sua volta fa si che nelta campagna vengario gettati i sensi dell’ urbanizzazione. Per Engels le grandi citti sono percio le sedi pit tipiche del capitalismo, ed egli le discute nel capitolo II. La sfruttamen- toe la concorrenza sfrenata appaiono nella loro forma pid nu- da: « Dovungue barbara indifferenza, duro egoismo di un la- fo, © una miseria indicibile datl'altro, dappertutto la guerra sociale, la casa di ogni singolo in stato d'assedio, dappertutto rapine reciproche sotto la protezione della legge ». In questa anarchia colora che non hanno mezzi di sussistenza e di pro duzione sono sconfitti e costretti a faticare per un pezzo di pane oa morive di inedia quando sovo disoccupati. E, quel che 2 peggio, sono condannati ad una vita di profonda insicurezza, nella quale il futuro dell’operaio & del tutto iguoto e instabile. In realté- esto 2 governato dalle leggi della concorret.ze capita- listica che Engels discute nel capitolo IV. Il salario dell’operaio flutena tra un mininro situato a ti- vella di sussistenza, — benché questa non sia un concetta rie gido per Engels, — che & stabilito dalla concorrenza reciproca 4 fe. Friedrich Engels, in Lenin, Opere complete, v. 2, Rema, Edi- tori Riuniti, 1954, p. 13. i tra gli operai, ma limitato dalla loro impossibilita di lavorare al di sotto di tale livella di sussistenza, ed un massimo, ste. bilito dalla concorrenza reciproca tra i capitalist: nei poriodi di-scarsita di manodopera. Il salario medio 3 leggermente su- Periore al minimo, la misura dipende dal livello di vita, abi- tuale 0 acquisito, degli operai, Ma certi tipi di lavoro, soprat- tutto nellindustria, ricbiedano operai piti qualificati, e il Ii. vello salariale medio di questi ultimi @ percid superiore @ quel- Jo degli altri, anche se in parte questo livello pi elevate’ riflet- te il pit elevato costo della vita nelle citta, (It livello pitt alto del salario concorre anche ad espandere la classe operaia atti. rando immigranti dalle campagne e dai paesi stranieri, is questo caso dall'Trlanda.) Tuttavia la concorrenca tra gli operai crea una « popolazione eccedente » permanente, — cid che Mare chiamera in seguito esercito industriale di riserva», — che serve a mantenere basso il livello di vita di tutti. Cid accade nonostante Vespansione di tutta U'economia, grazie al minor costo dei beni dovuto al progresso tecnotogico, che aumenta la domanda e riassorbe molti degli operai spostan. doli nelle suove industrie. Cia @ anche dovuto al monopolio mondiale della Gran Bretagna, In sostanze, cresee la popola. zione, aumenta la produzione, e la stesso accade per la donan. da di manodopera. Tuttavia la « popolazione eccedente » per. mane per Vazione del cielo periodico di prosperité ¢ crisi, che Engels fu tra i primi a riconoscere come parte integrante del capitalismo, e per il quale fu anche tra i print a suggerire una precisa periodiciti*. L'aver compreso che Vesercito di riserva @ parte essenziale ¢ permanente del capitalismo e Vaver com reso Vesistenza del ciclo commerciale, sono due altri aspetti ‘insportanti di quest'opera di pionierismo teorico. I capitali- mo, poiché opera attraverso fluttuazioni, deve avere una ri. Jerva permanente di operai, eccettuato il momento pit alto 1a SH, Questo punto Engels pub forse essere debitore di quale Sega go, Si gies Jel Wate, autore del Hisary of te fiddle and Working Classes (1833), opera di cui si servi nella prepe: fazione del presente libro, Wade suggeriva un ciclo di 5.7 anni, che Et t8, per abbandonarlo pid i Engels acectte, per sbbandonarlo pid tardi in favore di ua ciclo decen- 12 del boon. La riserva & composta in parte da proletari, in par- te da proletari potenzisli: abitanti della campagua, inmigrati inlandesi, gente proveniente da occupation’ economicamente meno dinamiche, Quale tipo di classe operaia produce it capitalismo? Quali sono le sue condizioni di vita, quale sorta di conrportansento in- dividuale e collettiva creano queste condizioni materiali? En- gels dedica la maggior parte della sua opera (capitoli III, V- XI) alla descrizione e alla analisi di questi problensi, e cost fax cendo da il suo contributo pitt maturo alla scienza socide: una analisi ancora oggi insuperata dell’industrializcazione e urba- inizzazione capitalistiche nel loro inpatto con la societi. Il ca- pitalismo scaraventa il nuovo proletariato, spesso coniposto di immigrati provenienti da un ambiente preindustriale, in un in- ferno sociale che li maciulla, mal pagati e affamati, e ti lascia morire negli slums, negletti disprezzati e coartati non sclo dalla forza impersonale della concorrenza, na dalla borgbesia come classe, che li considera oggetti e now uomini, « lavoro », « ma- nis, non essere umani (capitolo XII). Il capitalista, sostenuto dalla legge borghese, impone la sua disciplina di fabbrica, lt muta, li fa buttare in prigione, impone la propria volonta ar- bitraria, La borghesia come classe li discrinina, svituppa cov- tro di essi la teoria malthusiana della popolazione e impone loro le érudeltd della malthusiana « nuova legge dei voveri » del 1834, Tuttavia questa disumanizzazione sistematica serve ‘anche a tenere gli operai lontani dall“ideologia e dalle illusiont orghesi, per esempio dall'egoismo, dalla religione e dalla moralita borghesi. La progressiva industrializazione € urba- nizzazione li obliga ad apprendere quale sia il loro colloca- ‘mento nella societa e, concentrandali, li rende consapevoli del- la propria forza, « Quanto piti strettamente gli operai sono as- sociati allindustria, tarito pitt sono progrediti. » (Tuttavia Engels osserva anche Veffetto radicalizzante delle immigrazio- ni di massa, ad esenipio tra gli irlandési.) Gli operai affrontano Ia loro situacione in modi diversi. Aleuni soccombono, cadendo viteime della degradazione mo- rale: ma Paumento dell'alcolismo, del vizio, del crimise ¢ del modo irrazionale di spendere sono, un fenomeno sociale, creato dal capitalismo, e non possono essere spiegati con la debolezza 3 olubilita degli individu. Altri accettano il loro destino pas- sivamente e vegetano come meglio possono da cittadini ligt al. le leggi, non si interessano degl affari della collettivita ¢ in tal modo finiscono coll’aintare la borghesia a ribadire le catene che avvincono gli operai. Vera umanita e dignita possono tro- varsi soltanto nella lotta contra ta borghesia, nel movimento operaio che le candizioni di vita degli opera’ produce inevita- bilmente. ~ Il movimento passa attraverso varie fasi. Una pud essere 4a rivolta individuale, — id delitto, — un'altra la distruzione di machine, benché né Vuna né Valtra si trovino dappertut- to. Il tradunionismo e gli scioperi sono le prime forme gene- rali che assume il movimento, Sono importanti non per la Toro efficacia, ma per le lezioni di solidarieta e di coscienza di clas- se che essi impartiscono. II movimento politico del cartisno segna 11 livello ancora pitt alto di sviluppo. Accanto a questi movimenti si hanno le teorie socialiste elaborate da pensa- tori che, dice Engels, fino al 1844 erano restati in larga misura fuori del movimento operaio, pur attirando una piccola mino- raza degli operai migliori. I! movimento tuttavia dovrd acco- starsi al socialismo man mano che avanza ta crisi del capita. lismo. Secondo Engels nel 1844 questa erisi si trovava a un bivio obligato: 0 la concorrenza americana (e forse quella tedesca) avrebbe posto fine al monopolio industriale inglese, facendo cost precipitare ana situazione rivoluzionaria, oppure la pola- rizzazione della societi sarebbe continuata finché gli operai, ornai diventati la grande maggioranza delta popolazione, avreb. ero preso coscienza della loro forza e si sarebbero impa- droniti del potere. (E interessante osservare che nel ragiona- mento di Engels non viene sottolineata la pauperizzazione a lunga scadenza del proletariato.) Tuttavia, date le intollerabili condizioni degli operai e la crisi dell’economia, si profilava pos- sibile lo scoppio di una rivoluzione prima che queste tendon ze si rivelassero appieno, Engels pensava che cid sarebbe av- venuto tra le due successive depressioni economicke, ciod tra il 1846-1847 © la meta degli anni cinguanta, 14 Per quanto si tratti di un’opera immatura, i risultati scien- lifici conseguiti de Engels sono tuttavia uotevoli. I difesti sono ‘soprattutto difetti di gloventi e in una certa misura di angola- ione storica, Per aleuni errori si pud dare una fondata spicga- zione storica, Quando Engels seriveva, il capitalisrmo inglese si trovava nella fase pid acuta del primo dei suoi grandi periodi i crisi secolari, ed egli giuuse in Inghilterra forse nel perioda peggiore del pitt catastrofico crollo del diciannovesimo secolo, (quello del 1841-1842. Non era’affatto fuori della realta pen- sare che il periado di crisi degli anni quaranta fosse Vagonia finale del capitalisimo e il preludio della rivoluzione. Engels non fu Vunico a pensarlo. Ora, si sa che quella non fu la crisi finale del capitalismo, ‘ma il pretudio di un pit importante periodo di espansione, ba- sata sul massiccio sviluppo delle principali industrie di base, — ferrovie, ferro e acciaio di contro alle industrie tessili del- la fase precedente, — sulla conquista di sfere di attivita capitali- stica ancora pisi ampie in pacsi fino allora sottosviluppati, sulla sconfitta degli interessi agrari costituiti, e infine sulla sco- perta di metodi nuovi e pit efficaci di sfruttamento delle clas- si lavoratrici, attraverso i quali, sia detto per inciso, si rese possibile un aumento sostanziale det loro redditi real. Si sa anche che la crisi rivoluzionaria del 1848, da Engels prevista con notevole esattezea, non toccd la Gran Bretagna. Cid fu dovuto soprattutto a un fenomeno di sviluppo ineguale che egli non aveva la possibilitd di prevedere. Infatti, mentre sul con- finente la fase acuta della crisi economica si ebbe nel 1846- 1848, in Ingbilterra il punto equivalente era stato toccato wel 1841-1842. Mentre nel 1848 il nuovo’ periodo di espansione, il cui primo sintomo ju il vasto «boom delle ferrosie » del 1844-1847, era gid in atto. Liequivalente britannico della rivo- luzione del 1848 fu la sciopero generale cartista del 1842. La crist, che fece precipitare le rivoluzioni sul continente, in In- statistica discutono sul punto in cui collocare esattamente, tra 15 i 1842 @ il 1848, i segno di demarcazione tra gli « anni neri» © quelli d’oro del boon: vittariano del capitalismo inglese. E difficile biasimare Engels per nou aver saputo vedere pitt chi ro. II lettore imparziale pub comungue giudicare secondarie le deficienze del libro, e wow pud invece non essere assai pith colpito dat risultati raggiunti, dovuti non solo all'innegabile talento personale di Engels, ma anche al suo comunismo. E questo che gli diede, per i fatti economici, sociali e storici, una perspicacia tanto superiore a quella dei contemporane: campioni del capitalismo. Buon scienziato sociale, come En- gels_mostrava, poteva essere solo chi fosse libero dalle Wa. Stoni della societa borghese. LiInghilterra del 1844 nella descrizione di Engels Quanto & attendibile ed esauriente la descritione che En- sels ja della classe operaia inglese nel 1844? Le ricerche po. steriori banino confermato le sue affermazioni? Il nostro giv. dizio sul valore storico dell opera dipende largamente dalle risposta a queste domande. Engels é stato spesto crticato, a partire dagli anni quaranta dell'ottocento, quando V. A. Elia ber ¢ B. Hildebrand accettarono i atti da lui exposti ma gin. dicarono troppo fosca la loro interpretazione, fino al 158, quando i curatori inglesi pitt recenti del volume asserirong che « gli storici non possono pitt guardare al libro di Engels come a awapera autorevole che di un guadro valido della Societd inglese negli anni quaranta dell'ottocenta »*. 1) primo Bindizio & sostenibile, il secondo ® um nonsense. Ul resoconto di Engels si basa su osservazioni di privia max no © su altre fonti a sua disposizione. Egli conosceva eviden. “ V.A. Huber, in Janus, 1845, Il, p. 387; B. Hildebrand, Natic Yona ‘der Gegenairt nd Zatun eestor Weak ee Henderson, tingels! Condition of tbe’ Working ‘Clas, Oxlond, 1556, B. XXXL. Per le reazioni tedesche contemporance al libro ch Engels, Gr. J. Kucoynski,, Die Geschichte der Lage der Arbeiter unter “lew Kepitelsans, v. 8, Betlino, 1960, che riproduce parccchic crttche 16 temeute molto bene il Lancashire imlustriale, in particolare la zona di Manchester, ed aveva visitato i principali centri indu- striali del Yorkshire, — Leeds, Bradford, Sheffield, — come pure aveve trascorso alcune settimane a Londra, Neswno ba mai seriamente insinuata che egli abbia dato wna visione di- storta di quel che aveva visto. Fra i capitoli descrittivi, 2 cbia- ro che larga parte del III, V, VII, IX e XIT sono barati sut- Posservazione diretta, ed ¢ evidente che tale conoscenze illu- mina anche gli altri capitoli, Non si deve dimenticare che Engels (a differenza di molti altri visitatori stranieri) non era un semplice turista, ma un uomo daffari di Manchester che conosceva bene gli uomini d'aftari in mezzo ai quali viveva, era:inoltre wr comunista che conosceva bene i cartisti e i primi socialisti, lavorava con loro, e — in won piccoia parte attraverso i suoi rapporti con Mary Burns, operaia di fabbri- ca, irlandese, ¢ i parenti ed amici di lei —~ un uomo che aveva una notevole conoscenza diretta della vita della classe ope- raia. Il suo libro ® percid una fonte di fondanentate importan- za per la nostra conoscenza dell'Inghilterra industrisle del- Vepaca. Per il resto del libro, ¢ a verifica delle proprie osservazio- ni personali, Engels ricorre ad atiri informatori non mona che a documenti scritti, tiene conto dell'orientamento politico del- le persone chiamate in causa e cita, quando possibile, da fonti che sinpatizzano con il capitalismo, (Vedi Uultima parte della sua prefazione.) Anche se non esauriente, la sua documentazione 2 buona e completa, Beuché vi sia un certo numero di sviste (alewne successivantente corrette da Engels) nella trascrizione delle citazioni e una tendenza a riassumere le fonti anciché a ri- produrle direttamente, Vaccusa che egli formuli e scelgs le sue Gitazioni in modo tendenzioso non regge. I curator ostili del- Popera sono riusciti a mettere insieme, da questo ampio volume, solo wn pugno di esempi cosiddetti « tendenziosi », ¢ molte del- le accuse sono banali o sbagliate ’. Vi sono invera jonti disponi- bili che Engels non utilizzd, ma alcune di esse semmal dinno 7 Per una discussione di queste accuse fr. E.J. Hobsbawm, Labon- ring Men, Londra, 1962, cap. 6. W un quadro ancora pit graffiante della situazione, Da tutti i punti di vista ta Sisuazione della classe operaia in Inghilterra costituisce un libro documentato in modo eccellente, elaborato sulla base di una solida padronanza delle fonti Si pud facilmente dimostrare che & falsa Vaccusa rivolta @ Engels di aver dipinto le condizioni dei proletari a colori inutilmente foschi 0 di non aver apprezzato le buone dispo- sizioni della borghesia britannica, A chi legga il libro con attenzione appariranno del tutto infondate anche altre accu: se: che egli avrebbe descritto gli operai come una massa di diseredati tutti ridotti al minimo livello vitale, che se- condo tui il proletariato sarebbe stato composto da una massa indifferenciata di poveri; come infondati appariranno analo- ghi giudici estremi attribuitigli da critici che non sempre ban- 10 letto il suo libro, Engels non ha mai detto che non ci sia 0 stati miglioramenti nelle condizioni della classe operaia (cfr. il riassunto alla fine del capitolo III). Non ba presentato Ja borghesia come wna massa di individui dal cuore di pietra (cfr. ta lunga nota alle fine del capitolo XII). Il suo odio per quel che la borghesia rappresentava, e per cid che la induceva « comportarsi in quel dato modo, non era l'odio ingenuo verso aleuni womini dé cattiva volonta diversé dagli uomini di buona volontd, Esso faceva parte della critica al carattere inumano del ¢apitalismo, che automaticamente trasforma li sfruttatori_ in wa classe « profondamente immorale, cost inguaribilmente cor- totta, intimamente corrosa e resa del tutto incapace di ognt Progresso _dall egoismo ». Le obiezioni mosse ad Engels dat suoi critici sono spesso suggerite soltanto dalla loro riluttanza ad ammettere i fatti, Nessuno, comunista o altro, avrebbe potuto visitare UInghil: terra in quegli anni e non riportarne un senso di orrore e di scandalo, che moltissini liberali borgbesi espressero in termini non meno infiammati di quelli di Engels, ma senxa le sua analisi. «La civiltd opera i snoi miracoli — seriveva Tocqueville proposito di Manchester — e l'uomo civile regredisce fino quasi a ridiventare selvaggio. » 18 « Ogni giorno che passa — scriveva Vamericano Henry Col- man — ringrazio il silo di non esser un poveruomo con fa- in Inghileerra. » mT Sat troare a tse dichiaraionisullindiforenc spietatamente witarstia degli industriali da collocare ac- lle di Engels. es 2 che opera di Engels rimane oggi, come lo ee nel 1845, i miglior libro sulla classe operaia del tempo. storici che sono venuti dopo lo hanno considerato e coninnane 4 considerarlo tale, salvo un grappo recente di critici spinti da livore ideologico. Non @ Pultima parola sull’argomtento, per- ché 125 anni di ricerche hanno arricchito le nostre conoscenze sulle condizioni della classe operaia, in particolare per anasto riguarda le zone con le quali Engels non era venuto a contatto diretto. B un libro del suo tempo. Ma é un libro a cri pete un suo posto nella biblioteca di chiunque studi Ja storia le diciannovesimo secolo e di chiunque si interessi del mosinento operaio. Rimane_un’opera indispensabile ¢ una pictra miliare nella lotta per Vemancipazione dell umanita E. J. Hobsbawm 19 Avvertenza Engels scrisse Die Lage der arbeitenden Klasse in England, Nach eigner Anschauung und authentische Quelle nel periodo che va dalla meta del novenbre 1844 alla met del marzo 1845, mentre si trovava a Barmen dopo un soggiorno di quasi due anni (novembre 1842-agosto 1844) in Inghilterra. Llopera ap- parve nel 1845, agli inizi di giugno, presso Veditore Otto Wigand di Lipsia, che la ristampo di nuovo nel 1848. Una «seconda ristanipa riveduta» ju pubblicata a Stoccarda nel 1892 dall’editore J.HW. Dietz, con una prefazione che porta fa data del 21 luglio 1892. Nel frattempo era apparsa nel 1887, presso la casa editrice John W. Lowel Company di New York, ‘una traduzione inglese autorizzata da Engels, provuista 4i ust appendice, datata 25 febbraio 1886, e di un'apposita brefatione datata 26 gennaio 1887. Questa edizione ameri- cana fa ristampata a Londra net 1892 da Swan Sonnenschein & Co. La relativa nuova prefazione reca la data dell’11 ger naio 1892, La presente traduzione (condotta sull'edizione rivista da Engels nel 1892 e pubblicata per la prima volta dalle Edi- zioni Rinascita net 1955) & tratta dal volume TV delle Opere complete di Mars-Engels (a cura di A, Scarponi, Roma, Edi- tori Riuniti, 1972, cut si rimanda anche per la prefazione di Engels all’edizione del 1892). Le note di Engels alle edizioni del 1887 ¢ del 1892 sono riportate con la relativa indicazione. 20 La situazione della classe operaia in Inghilterra | Alle classi lavoratrici di Gran Bretagna Operai! a voi dedico un’opera nella quale mi sono sforzato di presentare ai miei compatrioti tedeschi un quadro fedele delle vostre condizioni, delle vostre sofferenze e lotte, delle vostte speranze e prospettive. Ho vissuto abbastanza a lhungo tra voi per avere una cezta conoscenza delle vostre condizioni di esistenza, al cui studio ho dedieato Ia pitt se- xia attenzione, esaminando i vari documenti ufficiali e non ufficiali, nella misura in cui sono tiuscito a procurar- meli, Ma non mi sono accontentato di questo: volevo qual- cosa di pid della semplice conoscenza astratta del mio sog- getto, volevo vedervi nelle vostre stesse case, osservarvi nella vostra vita di tutti i giorni, discorrere con voi sul vostro stato ¢ sui vostri tormenti, essere testimone delle vostre lotte contro il potere sociale e politico dei vostri oppressori. Ho fatto cost: ho rinunciato alla compagnia e ai trattenimenti, al vino di Porto e allo champagne delle classi medie, ho dedicato le mie ore libere quasi esclusiva- mente a frequentare sempliei operai; sono insieme conten- to e fiero di averlo fatto. Contento, perché in tal modo sono stato indotto a trascorrere pit di un'ora felice, im- parando 2 conoscere la realth della vita, ore che altrimenti sarebbero state dissipate in conversazioni mondane e in tediosi cerimoniali; fiero, perché ho avuto cost la possi- bilita di rendere givstizia ad una classe oppressa e calun- 23 niata di uomini che, con tutti i loro difetti e in mezzo a tut- Ui i disagi della loro situazione, si impongono tuttavia al rispetto di chiunque non sia un affatista inglese; fiero, inoltre, perché sono stato cosi in grado di difendere i Popolo inglese dal disprezzo crescente che ha necessaria- mente prodotto sul continente la politica bratalmente egoistica € Ja condotta generale della vostra classe media dominante ', Nello stesso tempo, avendo ampia occasione di osser- vare le classi medie, vostte avversarie, ben presto sono Biunto a coneludere che voi avete ragione, perfettamente tagione, di non aspettarvi aleun appoggio da esse. I loro interessi sono diametralmente opposti ai vostri, sebbene esse cerchino sempre di sostenere il conteario @ di farvi credere che nutrono Ja pit fervids simpatia per Ia vostea sorte. Le loro azioni le smentiscono. Spero di aver sac. colto prove pit che sufficienti per dimostrare che Quali chersiano le loro parole — le classi medie in realta ad altro non mirano che ad arricchite se stesse col vostro lavoro, finché possono vendere il prodotto, @ a farvi morire di fame, non appena non possono pit trarte pro- fitto da questo commercio inditetto di carne umana. Che cosa hanno fatto per dare prova di quella buona volont’ che professano nei vostri riguardi? Hanno mai prestato serlamente attenzione alle vostre lagnanze? Hanno fatto forse qualcosa di pid che pagare le spese di una mean dozzina di commissioni d'inchiesta, i cui voluminost rap. Porti sono condannati a dormite in perpetuo tra catane di cartacce negli scaffali del Home Office? Hanno almeno tratto da questi libri azaursi che stanno ammuffendo un solo libro legaibile, dal quale ogauao possa attingere con facilita qualche informazione sulle condizioni della grande ‘maggioranza dei « liberi britanni »? Non son statiessi 4 ferlo, naturalmente; queste sono cose delle quali non ama 2g Hl termine «classe media » vedi Lawvertenza che di Engels « P. 24 hanno lasciato ad uno straniero il compito di Miguel monde civile sulla situazione degradante nella ete costretti a vivere. ; oe scaniera pe fore, non per wo speo, Anche se il mio inglse non sar perfeti, spero, tttava, che vo lo woverete cbiaro. Nessun opersio in Inghltera — ©, ta parenesi,neppure in Francia — mi mai trata da straiero. Con grande gioia bo osservato che vo sete in- muni da quella teerbile maleizione che sono i pregudi bazional e Porgoglio nazionale che, oltre tutto, naa sono altzo che egoism allingrosso, Ho osservato che vo sim Batzzate con chiungue’ dedichi serimente le sue fore al progresso umano, — sia © no inglese, — che ammi- er See See Es aovar che sete quakese'ai pit che sul vostro suolo, ho trovato che siete qu pith ingles’ pusie semplic, membri di una singolanazione ise Tata, bo tovato che site womni, membs della grande ¢ universal famiglia del'wmanit qual sanno che i props interessi coincidono con quelli di tutto il gener, umano, E come tal, come membri di questa famiglia del umnita sana @ indivisible», come esseri want el senso pi ie ro ella parole, io, ¢ moti ate. sul continent, plaudiamo al vostro progresso in tutte le dresion e vi auguriamo wn rapido sucesso. Andate avanti, come avete fatto fnora Mole cose ancora ci saranoo de affroniare; siate deci, site impavid il vostro successo& certo, e nessun pass da voi compiuto nella vostra marcia in avanti sard pe per la nostra causa comune, la causa dell'umaniza! ia renana), 15 marzo 1845 Barmen (Prussia senana) Friedrich Engels 25 Prefazione __Le pagine che seguono trattano un argomento che ini- zialmente volevo presentare soltanto come capitolo sin. golo di un lavoro pit ampio sulla storia sociale dell'In- ghilterra, ma limportanza di questo argomento mi costriny se ben presto a consacrare ad esso un'opera a sé stante. La situazione della classe’ operaia @ il terreno reale e ill punto di partenza di tutti i movimenti sociali del nostro tempo, poiché é Ia vetta pid alta e pit scoperta della no- stra attuale miseria sociale. Ti comunismo degli operai fran- cesi € tedeschi & i] suo prodotto diretto; il fourierismo il socialismo inglese, come pure il comtinismo della bor. shesia colta tedesca, ne sono il prodotto indiretto. La co. noscenza delle condizioni del proletariato 8 percid una necessita imprescindibile, per dare solide fondamenta da un lato alle teorie socialiste, dall’altto ai giudizi sulla loro legittimira, per porre fine a tutte le frenesie ¢ fantastiche- ie pro et contra. Le condizioni de! proletariato nella loro forma classica, nella loro pienezza, esistono perd soltanto aell'Impero britannico, particalarmente nell’Inghilterra v ra € propria; nello stesso tempo, inoltre, soltanto in Inghil- terra il materiale necessario & stato raccolto in modo cosi completo ¢ corroborato attraverso inchieste ufficiali, come 2 indispensabile per una trattazione in qualche modo esat~ tiente dell’argomento. Durante ventun mesi ebbi agio di conoscete da vicino, 26 attraverso Posservazione e i rapporti personali, il prole- tariato inglese, le sue aspirazioni, le sue sofferenze ¢ le sue gioie, ¢ nello stesso tempo di completare le mie osser- vazioni ricorrendo alle necessarie fonti autentiche. Cid che ho visto, udito ¢ Ietto @ rielaborato in questo scritto. Sono preparato a vedere attaccati da molte parti, non soltanto i mio punto di vista, ma anche i fatti riportati, special- mente se il mio libro andra nelle mani di inglesi; so anche molto bene che qua e li potrd essere rilevata qualche inesattezza di scarsa importanza, che neppure un inglese potrebbe evitare data I'estensione del soggetto ¢ [am- piezza delle sue premesse, tanto pit che non esiste ancora nemmeno in Inghilterra un’opera che, come la mia, tratti di tat gli operai; ma non esito a sfidare Ja borghesia inglese a provare — e a provare con testimonianze auten- tiche, come quelle che ho portato io — una inesattezza sia pure in un solo fatto che sia di una qualche impor- tanza dal punto di vista dell'insieme. Per le Germania, in particolare, la descrizione delle classiche condizioni del proletariato dell'Impero britan- nico riveste grande importanza, soprattutto in questo mo- mento. Tl socialismo e il comunismo tedesco pit degli altti 2 partito da premesse teoriche; noi teorici tedeschi conoscevamo ancora troppo poco il mondo reale per poter essere spinti direttamente da situazioni reali a tiformare questa «cattiva realta». Quasi nessuno dei fautori_di- chiarati di queste riforme & giuato al comunismo sen Sate attfaverso la dissoluzione della speculazione hege- liana compiuta da Feuerbach. Le reali condizioni di vita del proletariato sono cos{ poco conosciute tra noi che anche le bene intenzionate « Unioni per V’elevamento del- le classi lavoratrici », nelle quali oggi la nostra borghe- sia bistratta la questione sociale, prendono sempre le mosse dalle pit ridicole ed assurde opinioni sulla situa- zione degli operai. Su tale argomento soprattutto noi te- deschi abbiamo bisogno di conoscere i fatti. E anche se Ie condizioni del proletariato in Germania non sono giun- at te alla forma classica di quelle inglesi, tuttavia in fondo abbiamo lo stesso ordinamento sociale che, prima 0 poi, finira per essere spinto agli stessi estremi che esso ha gid raggiunto al di 1a del Mare del nord, a meno che Ja ni zione non si renda conto in tempo della necessit’ di attuare misure ‘tali che diano una nuova base all’intero sistema sociale. Gli stessi motivi fondamentali che in Inghilterra hanno prodotto la misetia e l'oppressione del proletatiato, esistono anche in Germania, ea lungo an- date devono produtre gli stessi risultati. Nel frattempo, perd, la constatata miseria imglese ci metterd in condi. zione di constatare anche la nostra miseria tedesea, ci forniri un metro con cui potremo misurare la sua esten- sione ¢ Ia gravita del pericolo — messo in luce dalle sol. levazioni scoppiate in Slesia e in Boemia — che da questo Tato minaccia in modo immediato la tranquillitt della Germania. Mi restano infine da fare due ossetvarioni, In primo luogo, che ho sempre adoperato V'espressione classe media nel senso dell’inglese middle-class (0, come si dice quasi sempre: middle-classes) 18 dove, come il francese bour- geoitie, essa indica la classe ebbiente, specialmente quella classe abbiente che & distinta dalla cosiddetta aristocrazia, ciot quella classe che, ditettamente in Francia e in In. shilterra, e indirettamente in Germania in quanto « opi nione pubblica », detiene il potere statale. Cosi ho an. che sempre usato come equivalenti le espressioni: operai (working men) e proletari, classe operaia, classe non ab- biente ¢ proletariato. In ‘secondo luogo’ devo precisare che nella maggior parte delle citazioni ho indicato a quale pattito sppartengono gli autozi citati a sostegno delle mie tesi, perché quasi a ogni pie sospinto i liberali cercano di mettere in rilievo Ia miseria delle zone apricole e di aegare invece quella delle zone industriali, mentre, all'in- verso, i conservatoti riconoscono V'indigenza delle zone industriali, ma non vogliono sentir patlare di quella delle zone agricole. Sempre per questo motivo, 1a dove mi 28 mascaveno i document fill, parlando degli opesi dellinustria ho sempre prfcrito Ia testimonianaa dt un liberale, al fine di colpire la borghesia liberale con Je sue stesse parole, e mi sono richiamato ai ¢ories 0 ai cattisti soltanto 18 dove Ja mia osservazine personale conferme va esatteza della cosa, ovvero dove In veiidicih de Paffermazione mi era garantita dalla personaliti morale © intellettuale dell'autore citato. Barmen, 15 marzo 1845 Friedrich Engels 29 Introduzione La storia della classe operaia in Inghilterra ha inizio nella seconda meta dello scorso secolo, con l'invenzione della macchina a vapore ¢ delle machine per la lavo. Frrione del cotone. Queste invenzioni, com’ noto, die- lero Fimpolso ad une rivoluzione industrale, una vivo. luzione che in pari tempo trasformd tutta la societd bor- ghese, © Ja cui importanza storica comincia solo, org essere iconoscuta, L'Inghiierra # i teen ciadee & questo rivolgimento, che fu tanto pid grandioso quanto pid procedette silenziosamente, ¢ percid P’Inghilterra & anche il paese classico per lo sviluppo del principale xi- sultato di quel rivolgimento, i proletariato. Il proleta- wiato_pud essere studiato in tutti_i suoi_rapporti e di tutti i lati soltanto in Inghilterra. * sion ye, 2a ul fare Ts storia di questa sivolu- Zone, della sua enorme importanza per il presente e il turo. Questa esposizione dev'essere riservata ad un Pid ampio lavoro futuro. Per i momento, dobbiamo li- itarci a quel tanto che & necessario per comprendere i fatti esposti pid avanti, per comprendere Pattuale situa. zione del proletariato inglese. ta petima dell introduzione delle macchine, la filatura e la tessitura della materia prima era fata in casa del la. voratore. La moglie ¢ le figlie filavano il filo, che Puomo 30 | | tesseva o che, se il capofamiglia non Jo lavorava egli stesso, veniva venduto. Queste famiglie di tessitori vi- vevano per lo piti in campagna nelle vicinanze delle citta e con il loro salario potevano cavarsela abbastanza bene, poiché il mercato interno era ancora decisive pet la do- manda di tessuti, anzi era quasi unico mercato, e il pre- potere della concorrenza, sviluppatosi pis tardi con la conquista di mercati stranieri e Vallargamento del com- mercio, non premeva ancora in modo avvertibile sul sa- latio. A cid si aggiungeva un aumento costante della do- manda nel mercato interno, che teneva il passo con la Jenta crescita della popolazione e che occupava percid tutti i lavoratori, ¢ Pimpossibilit’ di un’aspra concorrenza tra questi, derivante dal fatto che le loro abitazioni erano isolate nelle campagne. Per lo pid il tessitore era percid in grado di mettere da parte qualcosa ¢ di affittare un piccolo pezzo di terra che lavorava nelle ore libere, ¢ di queste ne aveva a volonti, poiché poteva scegliere a pia- cere il momento ¢ la durata del suo lavoro di tessitura. Indubbiamente era un cattivo contadino e mandava avanti Ia sua azienda agricola con poca cura ¢ senza molto pro- fitto reale; ma almeno non era un proletario, come dicono gli inglesi aveva messo un palo nel suolo della patria, cio? aveva fissa dimora, e si trovava nella societi ad un gradino pit alto dell’odierno operaio inglese. In questo modo i lavoratori vegetavano abbastanza comodamente e conducevano una vita dabbene e tran- quilla in tutta devorione e rispettabilita; la loro posizione materiale era di gran-lunga migliore di quella dei loro successori; non avevano bisogno di affaticarsi troppo, 1a- voravano non pié di quanto volevano e guadagnavano tuttavia cid di cui avevano bisogno, disponevano di tem po libero per un sano lavoro nel loro orto 0 campo, un lavoro che era per essi gid in sé un ristoro, ¢ potevano inoltre prendere parte ai divertimenti e ai passatempi dei loro vicini; tutti questi passatempi, birilli, gioco della palla ecc., contribuivano a mantenerli in salute e a rinvi- 31 gorimne il corpo. Per Jo pité erano gente di complessione regolare ¢ robusta, che fisicamente erano poco o nient’aé- fatto diversi dai loro vicini campagnoli. I loro figli cre. scevano all‘aria libera della campagna, e se pure aiut vano i genitori nel lavoro, cid avveniva solo di tanto in tanto, né si poteva parlare di una giomnata lavorativa di otto 0 dodici ore, Quale fosse il carattere morale e intellettuale di que- sta classe, & facile indovinare, Staccati dalle citta, nelle quali non capitavano mai, poiché il filo e il tessuto ve. iva consegnato contro pagamento del salatio ad agenti viaggianti, tanto staccati che dei vecchi, pur abitando Proprio nelle vicinanze delle cittd, non vi si erano mat recati, fino a che da ultimo le macchine rubarono loro il mestiere, costringendoli a cercare lavoro nelle cittd, co- Storo erano al livello morale e intellettuale della gente di campagna, con la quale, del resto, erano per lo. pit legati divettamente dalle loro piccole affittanze. Essi con. sideravano lo squire — il pis importante proprietario terziero della zona — come il loro naturale superiore, gli chiedevano consiglio, gli affidavano la decisione nelle loro piccole contese e gli tributavano tutti gli onori ine. renti a questo rapporto pattiarcale. Erano gente « rispet. tabile » e buoni padri di famiglia, vivevano moralmente Poiché non avevano occasione di essere immorali, in quan- to nelle loro vicinanze non esistevano ostetie cace di piacere, ¢ poiché laste presso il quale di quando in quan- do andavano a spegnete la loro sete era anch'egli un uomo rispettabile, ¢ per lo piti un grande affiteuatio, che teneva alls buona bizra, al buon ordine e a chiudere per tempo l'esercizio. Tenevano i loro figli tutto il giorno a casa con sé ¢ li allevavano nell'obbedienza e nel timor di Dio; i rapporti di famiglia patriarcali rimanevano in. variati Ciuché { figli non fossero essi stessi sposati; 1 gio. vani crescevano in idillica semplicita e familiariti. con i loro compagni di giochi, finché si sposavano, e anche se quasi comunemente si avevano rapport! sessuali prima 32 )eaueye A eowurge dd clam del matrimonio, tuttavia cid avveniva soltanto 1a dove da ambedue le parti vi era un impegno morale el ma- trimonio, e il susseguente sposalizio rimetteva poi tutte Je cose a posto. Insomma, gli operai_industriali_inglesi di_allora_vivevano ¢.zagignavanoal s0 mod ancot oggi si trova qua e [i in Germania, ritirati e rise fall, ieneaaltivily neletuale e-senat oscllagion! via lente nella loro situazione. Di rado sapevano leggete, € ancor meno scrivere, andavano regolarmente in chiesa, non facevano politica, non partecipavano a cospirazioni, non pensavano, si dilettavano di esercizi fisic, ascolta: vano con tradizionale devozione Ja lettura della Bibbia e, nella loro semplice umilta, erano in ottimi rapporti con le classi pitt elevate della societa. In cambio di tutto questo, perd, erano intellettualmente morti, vivevano sol- tanto per i loro meschini interessi privati, per il loro te- Ini © il loro orticello, ¢ non sapevano ‘nulla del gran- dioso movimento che fuori pervadeva l’umanita. Si sen- tivano a proprio agio nella loro quieta vita vegetativa € senza rivoluzione industriale non sarebbero usciti mai da questa esistenza, certo molto comoda e romantica, ma indegna di uomini. Infatti_ non erano veramente esseri umani, ma semplici macchine da lavoro al servizio dei pochi aristocratici che fino allora avevano guidato Ia sto- tia; la rivoluzione industriale, invero, non ha fatto altro che_portare tutto cid alle ultime conseguenze, comple tando_la_trasformazione dei Javoratori in pure ‘¢_sem- lici_ machine ¢ togliendo loro dalle mani l'ultimo te: di_attivith autonoma, ma _appunto percid spingendoli_a pensure_e ad esigere una condizione umana. Come in Francia fu Ia politica, in Inghilterra fi Ia rivoluzione in- dustriale ¢ i movimento della societ’ borghese in gene- rale a trascinare nel vortice della storia le ultime classi ancora sprofondate nell'indifferenza verso gli intezessi generali dell’umanita, La prima invenzione che provocd un profondo muta- mento nella situazione dei lavoratori inglesi fu la jenny 33 del tessitore James Hargreaves di Standhill presso Black- burn, nel North Lancashire (1764). Questa macchina fu il primo rudimento della mule, inventata pid tardi; era messa in movimento a mano, ma invece di un solo fuso, come il consueto filatoio a mano, ne aveva da sedici a diciotto, che venivano azionati da un solo operaio. A questo modo diventava possibile fornire filo in quantita notevolmente maggiote che per il passato; mentze prima, quando un tessitore teneva sempre occupate tre filatrici, non vi era mai filo pronto a sufficienza e spesso il tes. sitore doveva attendere questo filo, ora si aveva pit filo di quanto ne potessero tessere gli operai disponibili. La domanda di tessuti, che gia era in aumento, sali ancor piti per la diminuzione del prezzo dei prodotti, provo- cata dalla riduzione dei costi di produzione del filo, resa possibile dalla nuova macchina; occorreva un _maggior numero di tessitori, ¢ percid i salari dei tessitori aumen- tarono, Ora che potdya guadagnare di piti col suo telaio, il tessitore abbandond a poco a poco Ie sue occupazioni agricole e si dedicd interamente alla tessitura. In questo periodo una famiglia di quattro adulti e due tagazzi, che venivano impiegati alla spola, poteva guadagnare, con una giornata layorativa di dieci ore, quattro sterline la setti mana, equivalenti a ventotto talleri prussiani correnti, ¢ spesso anche di piti se gli affari andavano bene e il lavoro urgeva; non di rado un solo tessitore guadagnava al telaio due sterline Ja settimana. Gradatamente Ja classe dei tes- sitori-agricoltori scomparve del tutto e venne assorbita dalla nascente classe dei semplici tessitori, che vivevano soltanto del loro salatio, non avevano alcuna proprieta, neppure la proprieta apparente costituita da un’affittanza, e divennero cost proletari (working men). A cid si ag- giunse Jn scompaisa dell'antico rapporto tra filatore & tessitoxe. Fino ad allora, nei limiti in cui cid era pos- sibile, il filo era stato filato e tessuto sotto uno stesso tetto; ora che la jenny cosi come il telaio, esigeva una mano robusta, gli uomini cominciarono anch’essi a filare, 34 intere famiglie vissero esclusivamente della filatura, men- tre altre 2 loro volta mettevano in disparte il filatoio ormai invecchiato e sorpassato ¢, se non avevano i mezzi per acquistare una jenny, dovevano vivere soltanto di quel che rendeva il telaio del capofamiglia. Comincid cosi quel- In divisione del lavoro tra tessitura e filatura che verrh perfezionsta al massimo grado nell'industria posteriore. Mentre cosf, con la prima machina ancora tanto im- perfetta, si sviluppava il proletariato industriale, la stessa macchina dava anche origine alla formazione del prole- tariato agricolo. Fino allora vi era stata una grande quan- tit di piccoli proprietari, chiamati yeomen, i quali tra- scortevano Ja vita vegetando nella ‘stessa tranquilliti apatia dei loro vicini, i tessitori-agricoltori. Essi lavora- vano il loro pezzetto di terra nel modo antiquato e tra- scurato dei loro padsi, opponendosi ad ogni innovazione con la testardaggine propria di coloro che hanno conser- vato stabilmente le loro abitudini attraverso una serie di genetarioni. Tra di essi vi erano anche molti piccoli af- fittuari, ma non affittuati nel senso moderne della parola, benst gente che 0 attraverso un contratto di enfiteusi 0 in forza di antiche consuetudini aveva ricevuto il suo pezzetto di terra dai padri e dai nonni e vi era rimasta fino allora stabilmente come se fosse stato di sua pro- prieti. Ora che gli operai dell'industria si andavano riti- rando dall'agricoltura, molti appezzamenti rimanevano li- beri e su di essi si stabiliva la nuova classe dei grandi affittuari, i quali prendevano in affitto cinquanta, cento, duecento e anche pitt jugeri di terra in una volta, come tenants-at-will, cio’ affittuari il cai contratto poteva es- sere disdetto ogni anno, ¢ che mediante una migliore coltivazione e un lavoro su scala pit vasta riuscivano ad aumentare i] rendimento dei terreni. Essi potevano ven- dere i prodotti pit a buon mercato del piccolo yeoman, al quale non rimase altro che vendere il pezzo di terra, che non bastava a sfamarlo, e procurarsi una jenny o un telaio, ovvero lavorare come giornalicro, come proletario 35 agticolo, presso i grandi affittuari. L'innata pigrizia e Ja trascuratezza con cui aveva coltivato’ il suo terreno, qua- ith tramandategli dagli avi e dalle quali non poteva libe- rarsi, non gli Tasciarono altra scelta quando si trovd a dover fare Ia concorrenza a gente che conduceva la pro- pria azienda secondo principt pit razionalii e con tutti i vantaggi offerti dalla grande impresa e dall'investimento di capitali nelle migliotie del terreno. ‘Ma il movimento dell’industria non si arrest qui. Singoli capitalisti cominciarono a collocare un cerio nu. mero di jennys in grandi edifici ¢ ad azionarle con la forza idraulica, pet cui furono in grado di diminuite i] numero degli operai e di vendere il proprio filo piti 2 buon mer- cato dei filatori isolati che muovevano a mano le mac- chine. Furono'introdotti contiaui perfezionamenti_ nella jenny, cosicché ad ogni momento Ie machine risulta- vano antiquace e dovevano essere modificate o additit- tura tolte di mezzo; e se il capitalista poteva, mediante Vimpiego della forza idraulica, tirare avanti anche con machine git antiquate, alla lunga cid non era possibile per il filatore isolato, II sistema di fabbrica, che in tal modo stava gid sorgendo, ticevette un nuovo impulso dalla spinningtbrostle' inventata nel 1767 da Richard Arkwright, un barbiere di Preston, nel Notth Lancashire, Questa ‘machina, in Germania comunemente chiamata Kettenstubl*, 2, accanto alla machina a vapote, la pit importante invenzione meccanica del secolo XVIII. Essa era costruita appositamente per essere azionata da una forza motrice meccanica, e si fondava su principi del tutto nuovi. Unendo le proprieta della jenny e del Kettenstubl, Samuel Crompton di Firwood (Lancashire) cred nel 1785 la mule, e poiché nel medesimo periodo Arlowright aveva scoperto la macchina cardatrice e i banchi a fusi, il sistema di fabbrica divenne unico sistema vigente nella filatura 1 Filatoio a cilindri, 2 Filatoio a catena, 36 if Speer del winelrme 2, rribondedfimete, salle setlemety rad aeDian pees ‘del cotone, Gradatamente si incomincid, con insignificanti modifiche, ad impiegare queste macchine nella filatura della lana e pitt tardi (nel primo decennio del nostro se- colo) anche del lino, soppiantando anche in questo caso il lavoro manuale. Ma non ci si ferm neppure qui: negli ultimi anni del secolo scorso il dottor Cartwright, un par- roco di campagna, inventd il ¢elaio meccanico, ¢ intorno al 1804 V’aveva talmente perfezionato da poter battere nella concorrenza i tessitori 2 mano, L'importanza di tutte queste macchine venne raddoppiata dalla machina @ vapore di James Watt, inventata intorno al 1764 € applicata fin dal 1785 alle machine filatrici.. Con queste invenzioni, che da allora andarono perfe- zionandost di anno in anno, Ja vittoria del lavoro a mac- china sul lavoro manuale nei principali settori dell'indu- stria inglese era ormai decisa, e tutta la storia di quest’ul- tima ci narra soltanto come da allora in poi i lavoratori manuali furono scacciati da una posizione dopo Valtra ad opeta delle macchine. Le conseguenze furono, da un lato, la rapida caduta dei prezzi di tate le merci_manufatte, la industria, la_conguista di i non protetti, il tapido accresci- mento dei_capitali e della ricchezza_nazionale; dall'altzo, un aumento ancora pit rapido del proletariato, Ta distra- Zione di ogni possesso, di_ogni sicurezza di lavoro per la classe_operaia, la_degradazione morale, Je_agitazioni_po- litiche e tutti_quei fatti, tanto odiosi per gli inglesi_ab- Gieni, che doviemo esaminare “nelle pagine-che Soguon Se pit sopra abbiamo git visto quale rivolgimemto,avesse provocato nei rapporti sociali delle classi inferiori una sola, rozza macchina come lz jenny, non ci si potra pit meravigliare di cid che ha operato un sistema pienamente coordinato di macchine estremamente pertezionate, il qua- le riceve da noi la materia prima e ci restituisce il tessuto bell’e pronto. Seguiamo intanto un po’ pid da vicino lo sviluppo 37 dell’industria inglese *, © cominciamo con il suo settore principale, Pindustria del cotone, Negli anni 1771-1775; venivano importati annualmente in media meno di cin- que milioni di libre di cotone greggio; nel 1841, 528 milioni, ¢ Pimportazione del 1844 ammontera almeno a 600 milioni di libbre, Nel 1834 [’Inghilterra esportava 556 milioni di yarde di tessuto di cotone, 76 milioni mezzo di libbre di filo di cotone, e calze di cotone per 1 milione e 200.000 sterline, Nello stesso anno eran in funzione al servizio dell'industria cotoniera pid di’ otto milioni di fusi di male, 110.000 telai meccanici ¢ 250.000 manuali, senza contare i fusi di Kedlenstuhl, ¢ secondo il calcolo di MacCulloch in quel tempo vivevano diretta- mente o indirettamente collegate a questo ramo d’indu- stria nei tre regni quasi un milione e mezzo di persone, delle quali soltanto 220.000 lavoravano nelle fabbriche; la forza che veniva impiegata da queste fabbriche era di 33.000 cavalli-vapore e di 11.000 cavalli di forza idraulica, Oggi queste cifre sono ormai sorpassate, ¢ si pud senz’al- tro ritenere che nel 1845 la forza e il numero delle mac- chine, cost come il numero degli operai, superino per lo meno della met quelli del 1834. Sede principale di que- st'industria @ il Lancashire, che ® anche il suo luogo di origine; essa ha totalmente rivoluzionato questa contea, i_un'oscura_palude scarsamente coltiyata una laboriosa, ha decuplicato in oftant’anni fatto sorgere dal suolo, come per un_ec » cit gigantesche come Liverpool ¢ Manchester, che contano complessivamente 700.000 abitanti, € Te citta secondarie di Bolton (60.000 ab.), Rochdale (75.000 ab.), Oldham (50.000 ab.), Preston (60.000 ab.), Ashton e Stalybridge (40.000 ab.) ed una 3 Secondo The Progress of the Nation di Porter, Londra, 1836, I v.j 1838, II v.; 1843, th vy. (da dati ufficiali) ¢ altre fonti per lo pit ugualmente ufficiali. (1892) Lo schizzo storico del ri - strigle_abbaxzato sopra @ inesatto in qualche particola: 18H non existevano fonti miglion’ Gudia)- miriade di altri centti industeiali, La storia del South Lancashire, sebbene nessuno ne parli, comprende i pit grandi miracoli dell’tra moderna, e tutti questi miracoli sono stati compiuti dall'industria cotoniera. Un secondo centro & Glasgow, a cui fanno capo i distretti cotonieri della Scozia, il Lanarkshire e il Renfrewshire, ¢ anche qui Ja popolazione della citti principale & cresciuta, dopo Vin- troduzione dellindustria, da 30.000 2 300.000 unit’. An- che Vindustria delle calze di Nottingham ¢ Derby tice- vette nuovo impulso prima con Pabbassamento dei prezzi del filo, ¢ poi col perfezionamento del telaio da calze, che permise di tessere contemporaneamente due calze con un solo telaio; parimenti, fin dal 1777 divenne un im- portante ramo dell'industria la merletteria, poiché in tale anno fu inventata ‘la lace machine; poco dopo Lindley inventd la point-net machine ¢ nel 1809 Heathcote Ia bobbin-net machine, pet mezzo delle quali fu enorme- mente semplificata la fabbricazione dei pizzi, ¢ in con- seguenza dei bassi prezzi il consumo crebbe talmente che ora almeno 200.000 persone vivono di questa industria. Essa ha le sedi principali a Nottingham, Leicester e nella parte occidentale dell’Inghiltetra (Wiltshire, Devonsbire, ecc,). Eguale ampliamento hanno avuto le varie branche dipendenti dall'industria cotoniera, il candeggio, Ia tin- tora e Ia stampa. Il cadeggio mediante l’impiego di cloro anziché di ossigeno nell'imbiancatura rapida, la tintura la stampa grazie al rapido sviluppo della chimi stampa inoltre per una serie di(brillantissime)invenzioni meceaniche, ricevettero un ulteriore Impulso che, accanto allallargamento determinato dall’aumento della fabbrica- zione del cotone, portd queste branche ad una fioritura fino allora sconosciuta. La stessa operosit’ si verificd nella lavorazione della Jana. Questa era stata fino allora il ramo principale del- Vindustria inglese, ma Iz produzione di quegli anni & niente a paragone di cid che viene fabbricato oggi. Nel 1782, tutta la Jana prodotta nei tre anni precedenti era 39 rimasta inutilizzata per mancanza di operai, e tale sarebbe ancora rimasta senza V'aiuto delle nuove macchine che ne resero possibile la filatura, L’adattamento di queste mac- chine alla filatura della lana dette i miglioti risultati. Anche nei distretti lanieri si verificd lo stesso rapido sviluppo che abbiamo visto compiersi nei distretti coto- nieri. Nel 1738, nel West Riding del Yorkshire furono prodotte 75.000 pezze di panno di lana, nel 1817 i] nu- mero era salito a 490.000, e Pincremento dell’industria laniera fu cosi rapido che nel 1834 furono prodotie 450 mila pezze di panno pit che nel 1825. Nel 1801 furono lavorati 101 milioni di libbre di lena (di cui sette milioni importati), nel 1835 180 milioni di libre (di cui 42 mi- lioni importati). II distretto principale di questa industria & il West Riding del Yorkshire, dove specialmente a Bradford. la lana lunga inglese viene trasformata in filo da calze, ecc., € nelle altre citta, Leeds, Halifax, Hudders. field, ece., Ia lana corta viene trasformata in filato ritorto ¢ in tessuto di panno; vi sono poi la parte confinante del Lancashire, la zona di Rochdale, dove, oltre a lavorare il cotone, si produce molta flanella, ¢ le parte occidentale dell'Inghilterra, che fabbrica i panni pid fini, Anche qui @ notevole l'aumento della popolazione: i 1801 1831 I Bradford 29.000 77.000 abitanti Halifax . 63.000 110,000» Huddersfield 15.000 34.000» Leeds 53.000 123.000' » ¢ V'intero West Riding 564,000 980.000» e dal 1831 ad oggi questa popolazione deve essere aumen- tata almeno del 20-25 per centv, Nel 1833 Ia filarura del- Ja lana nei tre regni occupava 1.313 fabbriche con 71.300 operai, i quali ultimi, perd, non sono che una piccola par- te di quella massa che vive direttamente o indirettamen- 40 te della Javorazione della Jana, e da essi sono esclusi quasi tutti i tessitori. Nell'industria del lino il progresso si verificd con. ri= tardo, poiché qui la natura particolare della materia prima rese assai pit difficile Pimpiego della machina filatrice Git verso la fine del secolo scorso in Scozia erano stati fatti tentativi in questo senso, tuttavia solo nel 1810 il francese Girard riusci a introdurre un sistema pratico per Ia filatura del lino, ma anche le macchine di Girard acqui- starono sul suolo inglese Pimportanza che loro. spettava soltanto dopo i perfezionamenti subiti in Inghilterra dopo che il loro impiego divenne generale a Leeds, Dundee ¢ Belfast. Da quel momento perd industria inglese del lino si sviluppd rapidamente. Nel 1814 furono importate a Dundee 3.000 tonnellate * di lino; nel 1833 circa 19.000 tonnellate di lino e 3.400 di canapa. L'importazione in Gran Bretagna di lino irlandese sali da 32 milioni di yarde (1800) a 53 milioni (1825), una gran parte dei quali fu siesportata; Vesportazione di tessuto di lino in- glese © scozzese salf da 24 milioni di yarde (1820) a 51 milioni (1833). Le filande di lino nel 1835 erano 347 con 33.000 operai; la meti delle filande si trovava nella Scozia meridionale, piti di 60 nel West Riding del Yorkshire (Leeds ¢ dintorni), 25 a Belfast in Irlanda e le rimanenti nel Dorsetshire ¢ nel Lancashire. La tessitura viene eser- citata nella Scozia meridionale e qua e 18 in Inghilterra, ma specialmente in Irlanda. Con il medesimo successo gli inglesi si dedicarono alla levorazione della seta. Ricevevano il materiale gid fi- lato dall'Europa meridionale e dall’Asia, e il lavoro pri cipale consisteva nella ritorcitura dei fili sottili (¢ra- matura). Fino al 1824 il forte dazio sulla seta greggia (4 scellini Ia libra) ostacolava non poco V'industria serica inglese, la quale aveva a sua disposizione soltanto il mer- cato dell'Inghilterra e delle sue colonie grazie ai dazi pro- + La ronnellata inglese equivule a 2.240 libre inglesi, (1892) pari a circa 1.000 chilogrammi. 4 tettivi, I dazio d’importazione fu ridotto a un iT numero delle fabbriche salfimmediatamente ia’ misuse siderevole; in un anno il numero dei fusi passd 780.000 a 1.180.000, e anche se la crisi commerciale ii 1825 paralizzd per un istante questo ramo dell’industria tuttavia nel 1827 Ia produzione era gia salita aun livello mai raggiunto prima, poiché I'abilith e V'esperienza degli inglesi nel campo della meccanica assicuravano al loro macchinario di ritorcitura Ja preminenza vispetto ai gofli impianti dei loro concorrenti. Nel 1835 I'Impero briten- nico possedeva 263 officine di ritorcitura con 30.000 ope- rai, situate per Ja maggior parte nel Cheshire (Macclesfield, Congleton ¢ dintorni), a Manchester e nel Somersetshire. Vi sono inoltre molte fabbriche per la lavorazione del cascame dei bozzoli, dai quali viene fabbricato un arti- colo particolare (spensilk) con cui gli inglesi riforniscono anche le fabbriche di tessuti di Parigi e di Lione. La tes. gure di gust eta cost fita ¢ tora awviene patio mente in Scozia (Paisley ecc.) e 4 i ma anche 2 Manchester Dees Tondea (Spitalfields), 10, si estese a tut fell i_industriale, ¢ una quantita di inven: non avevano alcun legame con quelle sin qui ricordate, raddoppiarono dimportanza per il fatto di essere con. temporanee al movimento generale, Nello stesso tempo, una volta dimostrata praticamente enorme importanza della forza meccanica nell'industria, si fece di tutto per uitilizzare questa forza in ogni campo e per sfruttarla a vantaggio dei singoli inventor e fabbricanti; di pid, la richiesta di machine, di combustibile e di materiale grezzo raddoppid anch’essa direttamente Pattivita di una massa di operai e di industrie. La machina a vapore valorized gli ampi giacimenti di carbone dell'Inghilterra; comincid allora Ia fabbricazione di machine e con essa un nuovo interesse per le miniere di ferro che fornivano la materia 42 prima per le macchine; Yaumentato consumo della lana stimold Pallevamento ovino inglese, ¢ la crescente impor- tazione di lana, lino e seta provocd un notevole sviluppo della marina mercantile inglese. Soprattutto, perd, si ac- crebbe la produzione del ferro, Fino allora le riche mi- niere inglesi di ferro erano state poco sfruttate; il mi- nerale ferroso era stato sempre fuso col carbone di legna, che diventava sempre pid caro ¢ pid scarso data espan- sione dell’agricoltura e la devastazione dei boschi; sol- tanto nel secolo scorso si comincid ad impiegare a tale scopo il carbon fossile distillato (coke), ¢ nel 1780 si scoperse un nuovo metodo per trasformare in ferro lavo- rabile anche il ferro fuso con il coke, che fino allora era stato utilizzato soltanto come ghisa. Questo metodo, che consiste nell’eliminare il carbonio che si mescola al ferro nel proceso di fusione, @ chiamato dagli inglesi puddling, fe per suo mezzo tutto un nuovo campo si apri alla pr duzione inglese del ferro. Gli altiforni furono costruiti cinquanta volte pitt grandi di prima, mediante mantici ad alta temperatura si semplificd la fusione del minerale, riuscendo cost a produrre il ferro ad un prezzo tanto basso che una quantitt di cose che venivano prima co- struite in legho o in pietra furono ora costruite in ferro, Nel 1788 Thomas Paine, il noto democratico, costrui nel Yorkshire il primo ponte in ferro, al quale seguirono innumerevoli altri, cosicché oggi quasi tutti i ponti, par- ticolarmente quelli ferroviari, vengono fabbricati in ghisa, e perfino a Londra si costruf un ponte con questo mate- riale, il ponte di Southwark, sul Tamigi; d’uso generale sono i pali di ferro, i supporti per macchine ecc., ¢ con Vintroduzione dell’illuminazione a gas ¢ delle ferrovie nuovi mercati di sbocco sono stati aperti alla produzione inglese del ferro. Un po’ alla volta anche i chiodi ¢ le viti furono fatti a machina; nel 1/60 un cittadino di Sheffield, Huntsman, scopri un metodo per fondere V’acciaio che rese superfluo molto lavoro € permise di fabbricare merci del tutto nuove e 2 buon mereato; e grazie alla maggior pu- 43 remza del materiale a sua disposizione, agli stramenti pit perfezionati, al nuovo macchinario ¢ ad una pid dettagliata divisione del lavoro, industria metallurgica in Inghilterra comincid ad-assumere una nuova importanza. La popola- zione di Birminghan: crebbe da 73.000 abitanti (1801) a 200,000 (1844), quella di Sheffield da 46.000 (1801) a 110.000 (1844), e il carbone consumato da questa sola cittd ammontava nel 1836 a 515,000 tonnellate. Nel 1805 furono esportate 4.300 tonnellate di prodotti in ferro e | 4.600 di ferro grezzo, nel 1834 16.200 tonnellate di pro- dotti in ferro © 107.000 tonnellate di ferro prezzo, € Fiera produrione del ferro, che nel 1740 ammentava ancora a sole 17.000 tonnellate, sali nel 1834 a quasi 700.000 tonnellate, La fusione del ferzo greazo da sola consuma annualmente pii di tre milioni di tonnellate di carbone, ¢ incalcolabile @ Pimportanza che le miniere di carbone hanno assunto in generale nel corso degli ultimi sessant’anni. Tutti i giacimenti carboniferi inglesi e scoz- zesi, vengono ora sfruttati, ¢ le sole miniere del North- umberland e di Durham forniscono annualmente pit di cinque milioni di tonnellate per lesportazione oltremare e occupano 40-50,000 operai. Secondo il Dubram Chronicle, nelle due sunnominate contee si avevano in attivi a ) nel 1753 14 miniere di carbone » 1800 40 » » » > 1836 76 » » » J» 1843 130 » » » Tnoltre tutte le miniere vengono oggi sfruttate assai intensamente di una volta. Un simile aumento di attivitd si & manifestato nelle miniere di stagno, rame ¢ piombo, ¢, accanto all’espansione della fabbricazione del velra surse un nuovo ramo dell’industria per la fabbrica- zione di ceramiche, che acquistd importanza, grazie agli sforzi di Josiah Wedgwood, intomno al 1763. Questi pose su basi scientifiche tutta Ia fabbricazione del vasellame, 44 introdusse un gusto pitt raffinato e fondd le fabbriche di ceramiche (potteries) del North Staffordshire, un distretto di otto miglia inglesi quadrate, il quale, mentre prima era una landa sterile, 2 oggi disseminato di fabbriche © di abitazioni ¢ di da vivere a pit di 60.000 persone. Ogni attivit’ venne trascinata in questo movimento vorticoso. L’agricoltura subi anch'essa un rivolgimento. E non soltanta perché, come abbiamo visto sopra, Ia pro- prieti fondiaria passd nelle mani di altri proprietari_e coltivatori, ma anche sotto altri aspetti. I grandi affit- tuari impiegarono capitali per il miglioramento del suolo, abbatterono i muri divisori inutili, prosciugarono, conci- ‘marono, impiegarono strumenti migliori ¢ introdussero una sistematica rotazione delle colture (cropping by ro- tation), Anch’essi furono aiutati dal progresso_ delle scien- ze: Sit H. Davy applicd con successo la chimica all’agri- coltura, € lo sviluppo della meccanica diede loro una quantita di vantaggi. Per_di_ pit, in conseguenza dell’ mento della popolazione, la richiesta di prodotti agricoli sali talmente che dal 1760 al 1834 furono_ dissodati 6.840.540 jugeri inglesi di terra incolta e, cid nonostante, da_paese esportatore di grano |'Inghilterra_divenne_un. paese importatore. . ‘Uguale operosita si ebbe nell'ampliamento delle comu- nicazioni. Dal 1818 al 1829 nell’Inghilterra e nel Galles furono tracciate strade della larghezza prescritta di 60 piedi, per una lunghezza di 1.000 miglia inglesi, e quasi tutte le vecchie strade furono rinnovate con il sistema di MacAdam. In Scozia Je autoritd preposte ai lavori pub- blici fecero costruire, gid nel 1803, 900 miglia di strade e pitt di 1.000 ponti, cosicché la popolazione delle High- ands venne di colpo posta 2 contatio con la civilti. Gli abitanti delle Highlands erano stati sin qui generalmente cacciatori dt frodo e contrabbandierl; ora divennero agri- coltori e artigiani diligenti, ¢ sebbene siano state istituite scuole gaeliche per la conservazione della lingua, tuttavia i costumi e la lingua gaelico-celtica scompsiono rapida- 45 Ua prvalyayone dele ope A fone bette. mente a contatto con Ia civiltd in Irlanda, Tra le contee di estendeva fino ad oggi una landa deserta senza vie prati- cabili, la quale, a motivo della sua impenetrabilita, era il rifugio di tutti i malfattori e il principale ripazo della nazionalita celtico-irlandese nell'Irlanda meridionale; essa Venne tagliata da ampie strade, Ia civilta poté pene- rare cosi anche in queste contrade selvagge. L'intero Impero britannico, ¢ in particolare PInghilterra, Ja quale ancora sessant’anni fa aveva strade pessime, come quelle che avevano Ia Germania e la Francia, 8 coperto ora da tuna rete di splendide strade, che sono anch’esse opera delVindustria privata, come quasi tutto in Inghilterra, Poiché 1o Stato ha fatto poco 0 nulla al riguardo, Prima del 1755 V'Inghilterra mancava quasi comple- tamente di canali, Nel 1755 fu aperto nel Lancashire il canale da Sankey Brook a St. Helens; e nel 1759, James Brindley costeut il primo canale di una certa importanza, quello del Duca di Bridgewater, che va da Manchester € dalle miniere di carbone dei’ dintorni fino alla foce del Mersey, € che presso Barton viene fatto passare sopra il fitume Trwell mediante un acquedotto. Ha inizio da Guel momento la canalizzazione inglese, alla quale Brindley per primo conferi importanza, Allora furono tracciati on. nali in tutte le direzioni e i fiumi vennero resi navigabili. Nella sola Inghilterra vi sono oggi 2.200 miglia di canali ¢ 1.800 miglia di fiumi navigabili; in Scozia fu costruito il canale di Caledonia, che taglia trasversalmente il prese, € altri furono parimenti costruiti in Irlanda. Anche que. inglese. Lo stesso avviene Cork, Limerick & Kerry si ne ance due: ste _costruzioni, come le ferrovie ¢ le strace, sono quasi aie ommant come le ferrovie ¢ le strade, sono _quasi_ tutte opera di privati ¢ di compagnie, Le ferrovie sono state istituite solo di recente. La pris ma gtande ferrovia fu quella da Liverpool a Manchester (inaugurata nel 1830); da allora, tutte le grandi citta sono state collegate da strade ferrate, Londra con South. ampton, Brighton, Dover, Colchester, Cambridge, Exeter (via Bristol) e Birmingham; Birmingham con Gloucester, 46 "negli annali dell'pmanita ope Con) Liverpool, Lancaster (per Newson ¢ Wiamn ¢ per Mane et e Bolton), inoltre con Leeds (pet M filles © per Leicester, Desby Shetteld), Leeds con 5 Newcastle (via York). Vi sono in © Tue sono in como’ d costruione allo stato. pro getto, che presto permetteranno di andare da Edimburg a Londra in un sol giorno. ; — 1 vapore, come aveva rivoluzionato le comunicaxioi er via di terra, cosi diede nuova importanza a quel i er via dacqua. Il primo bettello a vapore viaggid pel 1807 sull'Hudson, nell'America del nord; in Gran Bre tagna il primo navigb sul Clyde nel 1811; De allora ne sono Stati cosrati in Inglterra pi 600 e pif erano in attivit’ nei porti inglesi nel 1836. hese ne. Questa &, in breve, la storia delindustia inglese ne- ft ultimi sessane’snnt, una storia che_non_be_Tepua x Sessanta, ottant'anni-fa T'Tnghil- terra eta un paese come tutti gli alti con piccole itt imiti i i sebben i- che € primitive indusitie ed una rada, sebbe Pomente momerosa, popolazione setcolss og un peese i, i i due milios ‘on ha pari, con una capitale di due milioni e s ina ‘Gigentesche citth indus, un indo che ifornisce i i he fabbrica quasi ta rifornisce il mondo intero e cl on ne pit: complesse, con una_popol Vso, delle macchine pit complesse, na, poral ‘iosa, intelli i due terzi della qua zone laboriosa, intelligente, denss, suse i nell’industei & composta da clas ccupati nelPindustria’, e che & co d tutto divers, con costal ¢ bisoyoi diversi da spel jvoluzione industriale ha avuto per 1” an ols ease inportanga dell oiaione pal per_la e La Fra i jca_per_la Ge © fn distanea ea lTnghilterra del 1760 ¢ Mnghilterra_dal 1844 2 almena_pati_a_suella tia la Francia dell ancien régime e la Francia della rivoluzione di | 5 Nelle edizioni inglese del 1887 ¢ 1892: nell'industria © nel com- 7 piti importante di questo rivolgimento industriale & perd il proletariato inglese. Al visto sopr il_proletariato_sia_stato creato_dall'introduzione delle machine. Il rapido esten- dersi dellindustria determind i bisogno di sempre nuove braccia; i salari aumentarono e di conseguenza schiere di operai emigrarono dai distretti agricoli nelle citta. La po- polazione crebbe rapidissimamente, e quasi tutto Paumen- to si verificd nella classe dei proletari. Anche in Irlanda, dove appena dall'inizio del secolo XVIII era’ subentrato un certo ordine, la popolazione, gia pitt che decimata dalla barbarie inglese nelle agitazioni del passato, aumen- t3 rapidamente, in particolare da quando V'impulso preso dall’industria comineid a richiamare in Inghilterra un gran numero di irlandesi. Sorsero cost le grandi cittd in- dustriali ¢ commerciali dell’Impero britannico, nelle quali almeno i tre quarti della popolazione sono costituiti dalla classe operaia, mentre la piccola borghesia consta soltanto di bottegai e di pochi, pochissimi artigiani. Infatti, come Ja nuova industria acquists importanza solo quando tra sform® gli utensili in macchine, le officine in fabbriche: quindi la classe media lavoratrice in proletariato lavora- tote e i grandi mercanti in fabbricanti; come dunque gid qui Ia piccola classe media venne eliminata e la popola- zione si ridusse alla contrapposizione di operai ¢ capitali- sti, cosf avvenne anche al di fuori dell’industria in senso stretto, nell'artigianato ¢ perfino nel commercio. Al posto degli antichi maestri e garzoni, subentrarono rind! capt falisti € operai, 1 quali non avevano alcuna prospettiva di innalzarsi_al di sopra della propria classe; 1 mestieri afti- ani furono esercitati secondo i sistemi in uso nelle fab- Eriche, fo rigidamente applicata la dvisione el lavoro, ¢ i piccoli. maestri artigiani, che aon potevano sostenere Jn concorrenza dei geandi stabilimenti’ industriali, furono sospinti nella classe dei proletari. Nello stesso tempo, con la soppressione dell’antico artigianato, con l'annientamen- to della piccola borghesia, venne telta all'operaio ogni 48 possibilitt di diventare egli stesso un borghese. Fino al- Jora egli aveva avuto.sempre la prospettiva di potersi sistemare in un posto qualsiasi come maestro artigiano stabile e di poter assumere col tempo, forse, dei garzoni; ma_ora che gli stessi_maestri_venivano soppiantati dai fabbricanti, ora che per gestire un’azienda indipendente erano necessari”grandi capitali, ora solfanio il proleta: ato. divente une Chase reals e stabile della popolaione, mentie_prima rappresentava soltanto uno stadio di pas. saggio verso la borghesia. Ora colui che nasceva operaio non aveva altra prospettiva che di seguitare a vivere come un proletario per tutta la vita. Ora soltanto il pro- letariato fu dunque in grado di intraprendere movimenti autonomi. In questo modo si costituf quella massa enorme di operai che oggi popola tutto ['Impero britannico ¢ Ja cui situazione sociale si impone ogni giorno di pit all’atten- zione del mondo civile. La situazione della classe operaia, cio’ Ia situazione della grandissima maggioranza del popolo inglese. E. il problema: che cosa faranno questi milioni di aullatenenti, che consumano oggi cid che hanno guadagnato ieri, che con le loro invenzioni ed il loro lavoro hanno creato la grandezza dell'Inghilterra, che ogni giorno divengono sempre pit consapevoli della loro forza e ogni giorno esigono con maggior energia di partecipare ai vantaggi delle istituzioni sociali, questo problema dal tempo del Reform bill® & diventato il problema nazionale. Tutti i dibattiti parlamentari~di una certa importanza _possono essere ricondotti a questo problema; e anche se la classe media inglese ancora oggi non lo vuole confessare a se stessa, anche se cerca di evitare questo grande problema © Legge di riforma: & In iforma eleorale approvata dal parla mento inglsse nel 1832, che allag® parealimente il suftaio (gt lero 1H, designati su base censitatia, furono portati da 430 mila a 650 mila) ce costituf una vitioria della borghesia industriale contro aristocrazia terviera 49 ec tenta di raffigurarsi i propri interessi particolari come se fossero gli interessi veramente nazionali, tutto cid non le serve a nulla. Ad ogni sessione parlamentare 1a classe operaia guadagna terreno, gli interessi delle classi medie perdono di importanza, ¢ sebbene la classe medic sia la forza principale, anzi la sola forza del parlamento, tuttavia ultima sessione del 1844 non & stata altro che un con- tinuo dibattito sulle condizioni degli operai (Ia legge sui poveri, la legge sulle fabbriche, la legge sui rapporti tra padroni ¢ sezvitori)’, e Thomas Duncombe, rappresen- tante della classe operaia alla Camera bassa, @ stato il protagonista della sessione; mentre la classe media liberale, con la sua mozione per la soppressione delle leggi sul grano, e Ia classe media radicale, con la sua proposta di rifiuto delle tasse, hanno sostenuto una parte miserevole. ‘Anche i dibattiti sull'Trlanda, in fondo, sono stati dibattiti sulla situazione del proletariato irlandese e sui modi per aiutarlo a risollevarsi. Ma & tempo ormai che Ia classe media inglese facia delle concession’ agli operai, i quali non pregano pit, ma esigono e minacciano, poiché tra poco potrebbe essere troppo tard. ‘Ma, nonostante tutto questo, la classe media inglese, ¢ in particolare quella industriale, che si arricehisce di- rettamente sulla miseria degli operai, non vuol sapere nulla di questa miseria. Essa, che si sente una classe potente, rappresentante della nazione, si vergogna di met- tere a tudo dinanzi agli occhi del mondo la piaga del- Pinghilterra; non vuole confessare a se stessa che gli opetai sono miseri, altrimenti essa, la classe abbiente, Ja classe industriale, dovrebbe portare la responsabilita morale di questa miseria. Di qui l'espressione ironica che li inglesi colti, — e soltanto essi, cio® Ia classe media, sono conosciuti nel continente, — che gli inglesi colti sono soliti assumere quando si comincia a parlare della situazione degli operai; di qui Ja completa ignoranza da 7 Sulla sessione parlamentare del 1844 vedi anche alle pp. 235-237, 365-366 e 37 di questo volume. 50 parte della classe media di tutto cid che concerne gli operai; di qui i granchi colossali che questa classe prende dentro e fuori il parlamento, quando il discorso cade sulle condizioni del proletariato; di qui la sozridente spensie- ratezza con la quale essa vive su un terreno che & gid scavato sotto i suoi piedi, che pud franare da un giorno alfaltzo, e il cui franamento a breve scadenza & cosa tanto sicara quanto una qualunque legge matematica 0 mecca- nica; di qui V'incredibile stranezza per cui gli inglesi non possiedono ancora un solo libro esauriente sulla situa- zione dei loro operai, sebbene da non si sa quanti anni essi la vadano studiando per rabberciarla qua e li. Di qui, perd, anche il profondo risentimento di tutta la classe operaia, da Glasgow « Londra, contro i ricchi, dai quali essa viene sistematicamente sfruttata e poi spietatamente abbandonata al suo destino, un risentimento che tra non molto — si potrebbe quasi dize entro quanto tempo — dovra esplodere in una rivoluzione, a confronto della quale la prima Rivoluzione francese e il 1794 saranno un gioco + da ragazzi. 3L Il proletariato industrial La successione nella quale dobbiamo esaminare le di- verse sezioni del proletariato nasce spontaneamente dalla precedente storia della sua formazione, I primi proletari apparvero con Vindustria, furono un suo prodotto diret- to; gli operai industriali, che si occupano della lavora- zione delle materie prime, attraggono quindi per primi Ja nostra attenzione. La produzione del materiale per Y'in- dustria, cio? delle materie prime e del combustibile, aca st importanza soltanto in seguito alla rivoluzione indu- striale, e poté cosi dare orjgine ad un nuovo proletariat gli operai delle miniere carbonifere e metallifere. In teraa ‘stanza Vindustria agi sull’agricoltura e in quatto luogo sull’Trlanda, di conseguenza dovremo assegnare un posto cortispondente alle relative frazioni del proletariato. Tro- veremo pute che, eccetto forse gli irlandesi, il grado di educazione dei diversi operai @ in rapporto diretto al loro Tegame con T'industria, che quindi mentre gli operai in- dustriali hanno coscienza dei loro interessi in misura mag- giore, i minatori Yhanno in misura minore e gli operai agricoli non V'hanno quasi affatto. Anche tra i proletari industriali troveremo questa successione e vedremo che gli operai delle fabbriche, questi primogeniti della rivo- luzione industriale, sono stati dall’inizio fino ad oggi il perno del movimento operaio, mentre gli altri entrarono via via nel movimento nella’ misura in cui il loro me- 52 stiere veniva preso nel vortice della tivoluzione indu- striale; dall’esempio dell’Inghilterra, impareremo cost a comprendere l’importanza storica dell’industria per il fatto che il movimento operaio e il movimento industriale sono andati avanti di pari paso. Ma poiché ‘nel momento attuale quasi tutto il prole- tariato industriale partecipa al movimento, e poiché la situazione dei singoli settori, appunto perché sono tutti settori industriali, ha molti punti in comune, ci occupe- remo prima di questi aspetti comuni, per poter esami- nare poi in modo approfondito ciascuna ramificazione nelle sue particolarita. Abbiamo gid rilevato sopra come l'industria accentri la proprieti nelle mani di pochi. Essa richiede grandi ca- pitali, con i quali fonda stabilimenti colossali, mandando. € soprattutto del vapore, ¢ il lavoro meccanico” delle macchine, ecco Je tre grandi leve con le quali industria fin dalla meta del secolo scorso si adopra a far saltare le commessure de] mondo. La piccola industria ha creato Ja classe media, la grande industria ha creato Ia classe operaia e posto sul trono i pochi eletti della classe media, ma soltanto per potere un giorno tanto pi sicuramente farli precipitate. Frattanto perd & un fatto innegabile ¢ facilmente spiegabile che la numerosa piccola classe me- dia del « buon tempo_antico » & stata distrutta dall'in- dustria ¢ si dissolta in capitalisti ricchi, da una parte, e operai poveri dall'altra La tendenza accentratrice dell'industria, tuttavia, non 1 fr. al ciguardo i mici Lineantenti dé ama critica dell'econamia po litica, nei Dewtscl-Pronzisische Jabrbiicher (F. Engels, Lineamenti di una ‘critica dell'conormia politics, Roma, Editor: Riuniti, 19771. Io quello scritia i punto di partenaa & Ia «libeca concorrenza »; ma Vine dustria aan & che Ia prassi della libera concorrenza, ¢ questa non & che il principio a cui s'ispira l'industria (nd... 33 si ferma qui. Anche Ia popolazione viene accentrata, come il_capitale; ¢ cid & naturale perché nelPindustria 'uomo, Voperaio, viene considerate soltanto come una porzione di capitale, ‘che si mette a disposizione del fabbricante e alla quale il fabbricante paga un interesse sotto il nome di salario. IT grande stabilimento industriale richiede molti operai, che lavorano insieme in un solo edificio; essi devo- no abjtare insieme e, li dove sorge una fabbrica di una certa gtandezza, formano gid un villaggio, Essi hanno dei bisogni, per soddisfare i quali sono necessarie altre per- sone; vi accorrono artigiani, sacti, calzolai, fornai, muratori ¢ falegnami, Gli abitanti del villaggio, specie quelli della generazione pitt giovane, si abituano al lavoro in fabbrica, si familiarizzano con esso, ¢ se la prima fabbrica, come & naturale, non pud occupare tutti, il salario cade ¢ di con- seguenza vi si stabiliscono nuovi fabbricanti. Cost dal vil laggio nasce una piccola citta, dalla piccola una grande cit- +8, Quanto pit grande @ Ja citti, tanto pid grandi sono i vantaggi di stabilitvisi. Si hanno ferrovie, canali e strade; le possibilita di scelta tra gli operai esperti diventano sem- pre maggiori; a causa della concorrenza tra i costruttori edili e tra i fabbricanti di macchine, che sono a disposizione If sul posto, si possono erigere nuovi stabilimenti pit a buon mercato che in una zona distante, dove bisogna in- nanzitutto trasportare legname, macchinario, muratori e operai industriali; si ha un mercato, una Borsa, dove si affollano i compratori; si é direttamente collegati con i mercati che forniscono le materie prime 0 acquistano i pro- dotti finiti. Di qui laccrescersi straordinariamente rapido delle grandi cittd industriali, E vero che la campagna offre a sua volta il vantaggio di avere di solito i salari pitt bas- si; la campagna e Ja citti industriale stanno cost in concor- renza perpetua tra loro, e se oggi il vantaggio dalla par- te della citté, domani le oscillazioni del salario potranno essere tali da rendere nuovi investimenti pit vantaggiosi in campagna, Ma anche qui la tendenza accentrattice del- Vindustria mantiene tutta la sua forza, e ogni fabbrica co- 34 struita nella campagna reca in sé il germe di una cittd industriale. Se fosse possibile che questa frenesia dell'in- dustria continuasse nello stesso modo ancora per un secolo, ognuno dei distretti industriali dell’Inghitterra diventereb be un’unica grande cite’ industriale, e Manchester e Liver. pool si incontrerebbero a Warrington o a Newton; infatti anche nel commercio questo accentramento della popola. zione ha esattamente gli stessi effetti, e per questo pochi gtandi porti come Liverpool, Bristol, Hull e Londra mo- nopolizzano quasi per intero il commercio marittimo del- PImpero britannico. Poiché in queste grandi citta l'industria e il commercia si sviluppano nel modo piti completo, emergono qui nel modo pid netto e manifesto le conseguenze di tale sviluppo in rapporto al proletariato, Qui l’accentramento della pro- prieta & pervenuto al suo grado pitt alto; qui le usanze ¢ Ie condizioni del buon tempo antico sono state distrutte radicalmente; qui si @ giunti al punto che i! nome di Old merry England (Vecchia felice Inghilterra) non evoca pitt alla, poiché la stessa Old England non la si conosce nep- pure attraverso i ricordi e i racconti dei nonni. Vi sono, quindi, soltanto una classe ricea e una classe povera, poiché Ia piccola borghesia va scomparendo giorno per giorno. Es- sa, che era un tempo Ia classe piti stabile, @ divenuta ora Ja pit instabile; ormai & costituita solamente da pochi ru- deri di un tempo passato e da una quantita di gente che aspita a far fortuna, perfetti cavalieri d’industria e specu- latori, uno solo dei quali diventa ricco mentre novantanove dichiarano fallimento,-e pid della meta di questi novanta- nove vive soltanto di fallimenti. Ma la stragrande maggioranza di queste cittd & costi- tuita da proletari, e come questi vivano, quale influenza eserciti su di essi la grande citt’, & cosa che ci proponiamo ora di esaminare. . 35 Le grandi citta Una citta come Londra, dove si pud camminare per ore senza vedere neppure inizio della fi trare il benché minimo nanza_dell'aperta campagna, & certo qualcosa di singolate. Questa immensa concentrazione, questa agglomerazione di due milioni e mezzo di uomini in wn solo punto, ha cen- tuplicato la forza di questi due milioni ¢ mezzo; ha innalza- to Londra al rango di capitale commerciale del mondo, ha creato i gipanteschi docks e radunato le migliaia di basti- menti che ricoprono in permanenza il Tamigi. Non cono- sco nulla di pit imponente della vista che offre il Tamigi quando dal mare si risale verso il London Bridge. Gli am- massi di case, i cantieri navali da ambedue i lati del fiume, soprattutto dopo Woolwich, gli innumerevoli bastimenti che si accalcano sempre pit! fitti Iungo le due rive e da ultimo non lasciano libero che uno stretto passaggio nel mezzo del fiume, un passaggio nel quale sfrecciano uno at- taccato all’altro decine e decine di piroscafi: tutto cid & cost grandioso, cosi immenso da dare le vertigini, ¢ si re- sta sbalorditi dalla grandezza dell’Inghilterra ancor prima di mettere piede sul suolo inglese '. Ma & solo in seguito che si scopre quanti sacrifici sia ! Cid avveniva citea cinguant'anni fa, sl tempo dei_pittoreschi_ bast menti a vela. Oggi questi — se ancora ne giungono e Londra — stanno fe docks ¢ 1 Tanigi & coperto @ brates Ellginose navi & vapors (nda. all'edizione del 1892) 36 Ve gaede Penne delle able Urban T konona ] costato tutto cid. Dopo aver calcato per qualche giorno il selciato delle strade principali, dopo esser penetrati con grande fatica nel brulichio umano, tra le file interminabili di carzi e carrozze, dopo aver visitato i « quartieri brutti » della metropoli, soltanto allora si zileva che questi londi- nesi hanno dovuto sacificare la parte mipliose della Toro ulmaniti per compiere tutti quei mirucoli di civila di cui ip loro Gtt-® piene, che centinala di forge latent in cast sof rimasté inattive e sono state soffocate affinché alcune poche potessero svilupparsi pid compiutamente ¢ moltipli- carsi_ mediante T'untone con quelle tri. Gia il traffico Selle Hasde he Gualcoss i toellentes qualcosa di repellente, qualeosa contro cui Ia natura umana si ribella, Le centinaia di migliaia di indi- vidui di tutte le classi e di tutti i ceti che si urtano tra loro non sono ¢uiti esseri umani con le stesse qualita e capacita, € con lo stesso desiderio di essere felici? ¢ non devono for- * se tutti, alla Fine, ricercare la felicit® per le stesse vie e con gli stessi mezzi? Eppure si passano accanto in fretta come se non avessero nulla in comune, nulla a che fare Puno con Valtzo, e tra loro vi 2 solo il tacito accordo per cui ciascuno sul marciapiede tiene Ia destra, affinché le due correnti del- Ia calca, che si precipitano in direzioni opposte, non si osta- colino a vicenda il cammino; eppure nessuno pensa di de- gnare gli altri di uno sguardo. La brutale indifferenza, Vin- sensibile isolamento di ciascuno nel suo interesse personale emerge in modo tanto pid rip offensi maggiore & i numero di questi singoli individui_che sono. mmassati in uno spazio ristretto; ¢ anche se sappiamo questo isolamento del singolo, questo angusto egoismo & dap "for le della nostra odierna societi, pure in nessun luo rivela in modo cost sfrontato e aperto, cost consapevole come qui, nella cal della grande cittd. ia décomposizione dell'umanith in mo-” Radi,” clascusia delle quali ha un principio di vita partico- Tare ¢ uno scopo particolaze, il mondo degli atomi 2 stato portato qui alle sue estreme conseguenze, E per questo che la guerra sociale, la guerra di tutti 37 contro tutti, @ dichiarata qui apertamente. Allo stesso modo dell’amico| Stirner, gli uomini considerano gli altei soltanto come oggetti utilizeabili; ognuno sfrutta altro, € ne deriva che il pid forte si mette sotto i piedi il pid debole, e che i pochi forti, cio® i capitalisti, si impadro- niscono di fatto, mentre ai molti deboli, ai poveri, a mala- pena resta la nuda vita. E cid che vale per Londra vale anche per Manchester, Birmingham e Leeds, vale per tutte le grandi citta. Dap- pertutto barbara indifferenza, duro egoismo da un lato, € miseria indicibile dall’altro, dappertutto la guerra socia- Ie, la casa di ogni singolo in stato d’assedio, dappertucto rapine reciproche sotto la protezione della legge, e tutto cid in maniera cosi spudorata, cosi aperta che si resta at- tertiti dinanzi alle conseguenze delle nostre condizioni so- Ciali, che si presentano cosi senza veli, e soltanto ci si stupisce del fatto che tutta questa pazzesca baraonda rie: sca in generale a reggersi ancora. Poiché in questa guerra sociale Parma con cui si com- batte & il capitale, il possesso diretto o indiretto dei mez- zi di sussistenza e dei mezzi di produzione, ¢ lampante che tutti gli svantaggi di una tale situazione’ rieadano sul povero, Nessuno si cura di lui; afferrato dal vortice tu multuoso, deve cezcare di cavatsela come pud. Se ® tan- to fortunato da ottenere lavoro, ciot se la borghesia pli fa la grazia di volersi arricchire per suo mezzo, lo attende un salario che gli 2 appena sufficiente a tenere insieme corpo € anima; se non ottiene lavoro, pud rubare, ove non tema [a polizia, oppure morire di fame, e anche in questo caso la polizia si prenderi cura di far si che egli muoia di fame in silencio, senza offendere la borghesia. Durante Ja mia permanenza in Inghilterra, venti o trenta persone sono morte direttamente di fame in circostanze tali da suscitare Ia piti viva indignazione, ma all’esame necrosco- pico raramente si trovd una giuria che avesse il coraggio di affermarlo francamente. Le testimonianze potevano es- sere le pit chiare e inequivocabili, ma la borghesia, dalla 58 quale venivano scelti i membri della giuria, trovava sempre una scappatoia con la quale sottrarsi al tremendo verdet- to: morto per fame. Ma in tali casi Ia borghesia non deve dire la verita, perché pronuncerebbe cost Iz propria con- danna. Molto pié numerosi sono stati coloro che sono morti per fame non direttamente ma indirettamente, in quanto la costante mancanza di cibo sufficiente provoca- va malattie mortali e mieteva casi le sue vittime, giac- ché le debilitava a tal punto che determinate circostanze, le quali in condizioni diverse non avrebbero arrecato al- cun danno, portavano necessariamente a gravi malattie alla motte. Gli operai inglesi chiamano cid assassinio so- ciale, e accusano Pintera societi di commettere continua- mente questo crimine. Hanno forse torto? Senza dubbio sono soltanto singoli individui a morire di fame, ma quale garanzia ha Poperaio che domani non tocchi la stessa sorte anche a Ini? Chi gli da la sicurezza che, se domani, per un motivo qualsiasi o anche senza motivo, venisse licenziato dal padrone, egli potri con i suoi cavarsela fino'a che non ne trovi un altro che gli « dia i pane »? Chi garantisce all’operaio che basta Ia buona volonti di lavorare per ottenere lavoro, che Ponesta, la di- ligenza, In parsimonia e come altro si chiamano tutte le nu- merose virti che gli vengono raccomandate dalla saggia borghesia, siano realmente per lui la strada verso la feli cit? Nessuno, Epli sa che oggi ha qualcosa ¢ che non di- pende da lui se domani avri ancora qualeosa; sa che ogni mutamento, ogni capriccio del datore di lavoro, ogni cat- tiva congiuntura negli_affari lo pud risospingere nel vor- tice tumultuoso dal quale ha trovato momentaneo scampo e nel quale 2 difficile, spesso impossibile, restare a galla Egli sa che se oggi pud vivere, & assai incerto che lo possa anche domani. ‘Ma passiamo ora ad esaminare in modo pit particola- reggiato le condizioni in cui la guerra sociale pone la classe nulletenente, Vediamo un poco quale salario, in forma di abitazione, vestiario e nutrimento, la societ fornisce real- 39 a RoseBe dd Gierre mente all’operaio per il suo lavoro, quale esistenza assicura a coloro i quali contribuiscono pitt di tutti gli altri all’esi- stenza della societi; e prendiamo in’ primo luogo le abi tazioni. Ogni grande cittd ha uno o pit « quartieri brutti », nei aqali amass la clase opera, E'vaio che spose ot spesso Ta mi seria abita in vitoletd nasibst! dietro 1 palae det vices in genera egnata una zona a parte, nella quale essa, bandita dalla vista delle classi pid fortunate, ve campare la vita per conto suo, comunque vada. Ovesti quartieri bruttl in Inghilterra sono fatti pit o meno alla stessa maniera in tutte le citth: le case pepgiori nella zona peggiore della cittd; per lo pi lunghe file di costruzioni in mattoni a uno o due piani, eventualmente con cantine abi- tate, e quasi sempre disposte irregolarmente. Queste caset- te di tre o quattro stanze con cucina sono chiamate cof- tages e in tutta PTInghilterra — tranne qualche parte di Londra —-sono le normali abitazioni della classe operaia. Quanto alle strade, di solito non sono lastricate, ma piene di buche, sporche, cosparse di rifiuti_vegetali € animali, senza canali di scarico o fogne, ma provviste di fetide poz zanghere stagnanti, Olltre a cid la circolazione dell'aria & resa pid difficile dalla struttura pessima ¢ irregolare di tut- to il quartiete, e poiché in uno spazio tistretto vivono mol- te persone, é facile immaginare quale aria regni in questi quartiere operai. Inoltre le strade, quando il tempo é bel- Io, servono da stenditoio; da casa a casa vengono tese di traverso corde cui si appende Ja biancheria bagnata. Prendiamo qualcuno di questi quartieri brutti. Ecco per prima Londra* e, a Londra, la famigerata « cornac- chiaia » (rookery), S¢. Giles, che ora finalmente sta per essere attraversata da un paio di strade ampie e quindi 2 Avevo finito di serivere Vespasiviqne che segue, quando mi 2 venuto tea Je mani un articolo sui quarter’ operai di Londra dell laminated tha 4gazine (ottabre 1844), che concorda pienamente con la mia deserizione, Molti punti quasi alla letters, ma anche altrove nella sostanza. Esso intitolato: The Dwellings of the Poor, from the notebook of an M.D. (Me- dicinae Doctor) (nd.a) 60 | sard distrutta. St. Giles giace nel mezzo della zona pit po- polosa della citt’, contornata da strade ampie e splendide nelle quali si aggira il bel mondo di Londra, proprio nelle immediate vicinanze di Oxford Street e di Regent Street, di Trafalgar Square e dello Strand. & una massa disordi nata di alte case, di tre o quattro piani, con strade strette, contorte e sporche, nelle quali regna un'animazione per lo meno pari a quella delle vie principali della citta, solo che a St. Giles si vede unicamente gente che appartiene alla classe operaia, Per le strade si tiene il mercato: ceste pie di ortaggi ¢ di frutta, naturalmente tutta pessima ¢ quasi ommestibile, restringono ancor pit il passaggio, ema- nando, al pari delle macellerie, un puzzo dispustoso. Le case sono abitate dalle cantine fin sotto i tetti, sporche di dentro e di fuori, ed hanno un aspetto tale che nessuno vorrebbe abitarci. Ma questo & ancora niente di fronte al- Je abitazioni negli angusti cortili e nei vicoli tra una stra- da e Valtra, in cui si entra attraverso passaggi coperti tra le case, e dove la sporcizia e la rovina superano ogni im- maginazione: qui ¢ difficile trovare un vetro intatto, i mu- ti sono sbriciolati, gli stipiti delle porte ¢ Je intelaiature delle finestre spezzati sgangherati, le porte sono formate da vecchie tavole inchiodate insieme 0 non esistono affat- to: in questo quartiere di ladri non sono necessarie le por- te, poiché non vi é nulla da rubare. Dappertutto sono spar- simucchi di immondizie ¢ di cenere, ¢ l'acqua sporca get tata davanti la porta si raccoglie in pos i Qui abitano i pitt poveri tra i poveri, gli operai peggio: ‘pagati, insieme con ladzi, fusfanti e vittime della prosticu- zione, in un miscuglio eterogeneo; la maggior parte sono irlandesi o discendenti di irlandesi, e anche coloro i quali non sono ancora naufragati nel gorgo della corruzione che Ii circonda, ogni giorno scendono pit in basso, ogni giorno di pit vanno perdendo Ia forza di resistere all'influsso de- gradante della miseria, della sporcizia e dell’ambiente mal- sano. Ma St. Giles non & !unico « quartiere brutto » di Lon- 61 dra, Nello sterminato groviglio di strade vi sono centinaia © migliaia di straducole e vicoli nascosti, le cui case sono troppo in cattivo stato per essere utilizzate da coloro che possono ancora spendere qualche soldo per un’abitazione tumana; spesso questi miserabili rifugi della miseria pit neta si trovano accanto ai sontuosi palazzi dei ricchi. Cosi, recentemente, in occasione di una necroscopia, una zona situata proprio accanto a Portman Square, una vasta piaz- za assai decorosa, é stata indicata come In residenza « di una moltitudine di irlandesi moralmente degradati dalla sporcizia e dalla miseria ». In strade come ad esempio Long Acre ed altre, non proprio di lusso ma tuttavia decorose, vi sono innumerevoli scantinati usati come abitazione, dai quali salgono alla luce del giorno figure malaticce di bam- Dini e donne lacere ¢ affamate. Nelle immediate vicinanze del Teatro di Drury Lane — i secondo di Londra — vi sono alcune tra le pid brutte strade della cittds Charles Street, King Street e Parker Street, le cui case sono an- ch’esse popolate dalle cantine fino al tetto da famiglie poverissime, Nelle parrocehie di S¢. Joby e St. Margaret, a ‘Westininster, nel 1840, secondo il Journal of Statistical Society, 5.366 famiglie di operai abitavano in 5.294 « abi- tazioni », — se si pud chiamarle con questo nome, uomini, donne ¢ bambini ammucchiati insieme senza ri- guardo all’et8 o al sesso, in tutto 26.830 individui; e i tre quarti di queste famiglie non disponevano che di una sola stanza, Nell’aristocratica parrocchia di S¢. George, Hanover Square, secondo Ia stessa fonte, 1.465 famiglie di operai, complessivamente 6,000 persone, abitavano nelle medesi- me condizioni: anche qui, pit di due terzi del numero com- plessivo ammucchiati in ragione di una sola stanza a fami- glia. E come viene sfruttata con mezzi legali dalle classi abbienti la miseria di questi infelici, presso i quali nep- pure i ladri sperano di poter trovare qualcosa! Per le or- ribili abitazioni presso Drury Lane, ricordate sopra, si pa- gano i seguenti fitti: due alloggi nello scantinato 3 scellini (1 tallero) alla settimana, una stanza al pianoterra 4 scel- 62 lini, al primo piano 4 scellini ¢ mezzo, al secondo 4 scel- lini, Ia soffitta 3 scellini; cost che gli affamati abitanti di Charles Street pagano da soli ai proprietari di case un tributo annuo di 2.000 sterline (14.000 talleri), ¢ le 5.366 famiglie gia ricordate di Westminster un canone annuo di complessive 40.000 sterline (270.000 talleri). ‘Ma Ia zona operaia pid vasta 2 a oriente della Torre, a Whitechapel ¢ Bethnal Green, dove & concentrata le massa principale degli operai di Londra. Ascoltiamo cid che dice il sig. G. Alston, pastore di St. Philip's, Bethnal Green, sulle condizioni della sua parrocchii Essa contiene 1400 case, che sono abitate da 2.795 famiglic, ossia cirea 12,000 persone. Lo spazio in cui abita questa grande massa di popolazione misuea meno di 400 yarde quadrate (1.200 piedi), e dato tale affollamento, non & cosa eccezionale che un Uuomo, sua moglie, quattro o cingue figli e talvolta anche il nonno e la nonna, abitino in una sola stanza di dieci o dodici piedi quadrati, nella quale lavorano, mangiano ¢ dormono. Credo che, prima che il vescove di Londta attirasse V'attenzione publica su questa parrocchia cost miserabile, Ia gente del West End Ia cono- scesse un po! come conosce i selvaggi sustealiani 0 le isole dei mari del sud. E se veniamo a conoscere, per osservazione diretta, i mali di questi infelici, dopo aver spiato il loro magro pasto ¢ tiverli visti piegati dalle malattie 0 dalla disoccupazione, trove- remo un abbandono e una miscria tali che una nazione come la nnostta deve vergognarsi che cid sia possibile, To sono stato parcoco di Huddersfield nei tre anni in cui le fabbriche sono andate pexgio; ‘ma non ho mai visto un cost totale abbandono dei poveri come juando sono a Bethnal Green, Non a safo padre di famiglia su dicci in tutto if vicinato ha altro sbito oltre Mabito da lavoro, © questo & per di pid, lacero © consunto oltre ogni dire; molti, uddirittura, non hanno per Ia notte sltra copertura che questi stracci, ¢ ‘per letto null‘altro che un steco pieno di paglia di trucioli. Gia da questa descrizione ci facciamo un'idea dell’aspet- to che debbono avere tali abitazioni. Ma vogliamo ancora seguire le aurorita inglesi, che a volte vi metiono piede, in alcune abitazioni proletarie, In occasione di una necroscopia eseguita dal signor Carter, coroner del Surrey, sul cadavere della quarantacin« 63 quenne Ann Galtvay il 16 novembre 1843, i giornali cost 3 esprimono a proposito delPabitazione della morta: Ja donna abitava con il marito ed un figlio diciannovenne al aumero 3 di White Lyon Court, Bermondsey Street, Lon- ta, in una stanzuccia dove non c’era né un letto, né qual- zosa che vi somigliasse, né alcun altro mobile. Essa giaceva notta accanto al figlio sopra un mucchio di piume, che era- 10 sparse anche sul suo corpo seminudo, poiché non esiste- zano coperte né lenzuola. Le piume si erano attaccate cost ‘aldamente al corpo, che il medico non poté esaminare il zedavere se non dopo averlo fatto ripulire; 1o trovd semi- icheletrito e tutto pieno di morsicature di insetti. In una arte del pavimento i mattoni erano stati divelti ¢ il buco reniva usato dalla famiglia come latrina. X Lunedf 15 gennaio 1844 due ragazzi furono condotti avanti al tribunale correzionale di Worship Street, per- *hé per Ia fame avevano rubato in un negozio un piede di racea semicotto ¢ Pavevano subito divorato. II giudice si ‘enti in dovere di far svolgere ulteriori indagini, e ricevet- € dai poliziotti questo rapporto: Ia madre dei ragazzi era a vedova di un ex soldato, che poi aveva servito nella rolizia e, dopo la morte del marito, si era trovata assai ale con i suoi nove figli. Abitava al numero 2 di Pool’s Dace, Quaker Street, Spitalfields, nella pit squallida mi- eria, Quando il poliziotto and& da lei, la trovd con sei dei uoi figli letteralmente stipati in un’ angusto tetrostanza rrivo di mobili, eccettuate due vecchie sedie di vimini sen- 2 fondo e un tavolino con due gambe rote, su cui erano ina tazza sboceoncellata e un piccolo piatto. Nel focolare a aalapena una scintilla di fuoco, ¢ in un angolo un muc- hietto di stracci, quanti ne pud tenere una donna in un rembiule, che servivano da letto per tutta la famiglia. Per operte non avevano che i loro Jaceri indumenti. La povera lonna gli narr’d che Panno precedente aveva dovuto vende- e il letto per procurarsi un po’ di nutrimento; la biancheria a letto l'aveva data in pegno ad un negoziante di alimen. i, in cambio di un po’ di viveri; insomma, aveva dovuto 4 I | | i vendere tutto per avere un poco di pane, Il giudice fece dare alla donna un notevole sussidio dalla cassa dei poveri. Nel febbraio del 1844 una vedova di sessant’anni, The- resa Bishop, insieme alla figliola malata di ventisei’ anni, venne raccoinandata alla beneficenza del gindice di Marl- borough Street. Abitava al numero 5 di Brown Street, Gro- svenor Square, in un piccolo retrostanza non pitt grande di un armadio, in cui non vi era neppure un mobile. In un angolo giacevano alcuni stracci, sui quali Je due donne dor- mivano; una cassa serviva contemporaneamente da tavolo ¢ da sedia. La madre guadagnava qualcosa facendo Ie puli- zie; a detta del padzone esse vivevano in quelle condizioni dal maggio del 1843, avevano venduto o impegnato quan- to possedevano e¢ tuttavia non avevano mai pagato Vaf- fitto. I] giudice fece pervenire loro uns sterlina dalla cassa dei poveri. : Non intendo certo affermare che tutti gli operai di Londra vivano in una tale miseria, come le tre famiglie citate; so bene che, di fronte ad uno cos{ completamente calpestato dalla societa, ve ne sono dieci che viveno me- lio, ma affermo che migliaia di oneste ¢ laboriose fami glie, molto pid oneste, molto pid stimabili di tutti i ricchi di Londra, si trovano in queste condizioni indegne di un essere umano, e che ogni proletario, nessuno eccettuato, senza sua colpa e nonostante tutti i suoi sforzi, pud essere colpito da un eguale destino. Ma, nonostante tutto, sono ancora fortunati quelli che hanno un riparo qualungue; fortunati a paragone dei sen- zatetto. Ogni mattina a Londra 50.000 persone si alzano senza sapere dove potranno posare il capo la notte seguen- te. I pitt fortunati tra loro, quelli che riescono a mettere da parte per In sera uno o due pence, vanno in una delle co- siddette case d’alloggio (lodging-houses), che abbondano in ogni grande citth,e dove in eambio del denaro sicevono asi, lo. Ma quale asilo! Da cima a fondo la casa @ piena di Tetti, quattro, cingue, sel letei in ogni stanza, quanti ve ne entrano. In ogni letto vengono messe quattro, cingue, sei oo persone anche qui quante ve ne entrano, malati e sani, vec- chi e giovani, uomini e donne, ubriachi e sobri, come ca- pita, tutti mescolati. Naturalmente ne derivano liti, basto- nature e ferimenti, ¢ se i compagni di letto si mettono d’ac- cordo @ ancor peggio, perché allora si concertano rapine, © si commettono cose cosi bestiali che il nostro linguaggio, ormai divenuto umano, non yuol tradurre in parole. E co- loro i quali non possono pagarsi tale giaciglio? Ebene, co- storo-dormono dove trovano posto, in qualche passaggio, sotto un porticato, in un qualsiasi angolo dove Ia polizia 0 i proprietari li lasciano dormire indistarbati; alcuni capitano anche nei ricoveri che la beneficenza privata ha istituito quae 1a; altri dormono sulle panchine dei parchi, proprio Sotto le finestre della regina Vittoria. Ascoltiamo quanto dice il Times dell’ottobre 1843: : Dal nostro rapporto di polizia di ieti risulta che ogni notte dormono nei parchi in media una cinguantina di persone, senz’altro riparo contro le intemperie che gli alberie qualche buca nei terrs- pieni. La maggior parte sono ragazze che sono state sedotte da soldati, portate qui dalla campagna e abbandonate a se stesse nel wasto mondo, alla degradazione di una miserin senae.speranza, 2 tutta la selvageia crascuratezza det vizio precoce. Cid & veramente orribile. I poveri sono dappertutto. Dap- pertutto Vindigeasa troverd Ie sada per fart avant ¢ implantarsi con tutta Ja sua mostmuasiti nel cuore di una grande ¢ rigogliosa citth, Nelle mille anguste stradetie e nei vicoli di una popolosa metropoli, sempre, € duole diro, ci sartnno molte sollereme, molte che feriscono Tocchio, mofte altre che rimangono nascoste, Ma che nel recinto stesso della ricchezza, della gioia e del- eleganza, proprio accanto alla regale grandezza di St. James, proprio accanto allo splendido palazzo di Bayswater, 18’ dove si incontrano il veechio e il nuovo quartiere aristocratico, in una zona dove Ja preveggente raffinatezaa dellarchitertura moderna si Phen gunrdatn dalcostrure anche ‘una sola catapecchia pet la miseria, in una zona che pare consacrata all’eselusivo godimento della ricchezza, che proprio [a debbano convergere misetia ¢ fame malattia e vizio con tutti gli orrori ad essi collegati, distruggendo un corpo dopo Paltro, un'anima dopo Valtzal E una situazione veramente mostruosa. I massimo godimento che la salute fisica, lo stimolo intellettuale, le pit innocenti gioie dei sensi possano concedere, a contatio immediato con Ta pitt dura 66 miseria! La ricchezza che dai suoi splendidi salont ride con brutale noncursnza dinanzi alle oscure piaghe dell'indigenza! Gioie che, inconsciamente ma crudelmente scherniscono il dolore che geme |i sotto! Tutti i contrasti in lotta, tutti in opposizione, se si eccettua il vizio che induce in tentazione € il vizio che si lsscia fentare... Ma tutti gli uomini rammentino questo: nelle zone pit Iussuose della cited pit rica del mondo, notte per notte, da un inverne all'altro, si possono trovare donne, donne giovani quanto allt, vecchie ‘per i peceati e per le sofferenze, reictte della societi, che marciscono per fame, sporcizia ¢ malattie. Rammen- tino questo, ¢ imparino a non teorizzare ma ad agite, Dio sa se agigiorno non vi @ un campo: abbasianza vasto per ladione! Ho parlato sopra di ricoveri per i senzatetto. Fino a che punto siano affollate queste case ce lo possono mostra- re due esempi. Un refuge of the houseless* costruito di recente in Upper Ogle Street, che pud dare asilo ogni not- te 300 persone, dall’epoca della sua apertura, avvenuta il 27 gennaio, fino al 17 marzo 1844 accolse per una o piti notti 2.740 persone; e sebbene Ia stagione si facesse pitt clemente, i numero di coloro che chiedevano ospitali- #2 in questo, come negli asili di Whitecross Street e Wap- ping era in forte aumento, e ogni notte un buon numero di senzatetto dovevano essere xespinti per mancanza di spa- zio. In un altro, Vasilo centrale di Playhouse Yard, nei pri- mi tre mesi del 1844 fu dato alloggio in media a 460 per- sone ogni notte, in totale furono accolte 6.681 persone distribuite 96.141 razioni di pane, Tuttavia il comitato direttivo dichiara che anche questa istituzione ha potuto far fronte in certo qual modo all’affluenza dei bisognosi soltanto da quando anche Vasilo orientale & stato aperto ai senzatetto. Lasciamo ora Londsa per esaminare in ordine Te altre grandi citth dei tre regni, Prendiamo innanzi tutto Du- blino, ana citta il cui accesso dal mare & tanto effascinante quanto # imponente quello di Londra. La baia di Dublino la pit bella di tutte Je isole britanniche, e gli irlandesi sogliono paragonarla addirittura a quella di Napoli. Anche 3 Rifugio dei senzatetto. 67 la citta presenta notevoli bellezze e i suoi quartieri aristocra. tici sono costruiti meglio e con piti gusto di quelli di qual- siasi altra citta britannica, Ma, in compenso, i quartieti poveri di Dublino sono, dal canto loro, quanto di pit arrendo e ripugnante possa vedersi al mondo. Senza dub- bio vi ha Ja sua parte anche il carattere irlandese, che, in determinate cizcostanze, non si trova a suo agio che tra la sporcizia; ‘ma poiché in ogni grande cittd dell"Inghilterra € della Scozia troviamo migliaia di irlandesi, e ogni popo- lazione povera deve necessariamente sprofondare » poco a poco nella stessa sporcizia, evidentemente la miseria di Dublino non & qualcosa di specifico, qualcosa che appar- tiene soltanto alla citta irlandese, ma qualcosa che & comu- ne a tutte le grandi citta del mondo. I quartieri poveri di Dublino sono oltremodo estesi, e le case sono talmente su- dice ¢ inabitabili, le strade cosi mal tenute, da superare ogni immaginazione. Ci si pud fare un'idea del modo in cui i poveri sono ammucchiati insieme, quando si pensi che nel 1817, secondo il rapporto dell'ispettorato delle case di lavoro, in Barrack Street in 52 case con 390 stanze vivevano 1.318 persone, ¢ in Church Street ¢ dintorni in 71 case con 393 stanze abitavano 1.997 persone; che in questo ¢ nel quartiere vieino si trovano una quantith di vicoli € cortili puzzolenti (foul), che molte cantine ricevono Ince sol- tanto dalla porta © che in’ parecchie di esse gli abitanti dormono gulla nuda ‘era, sebbene lk _magglonaneaposseds almeno le lettiere, mentre ad esempio_ta Nicholson's Court contiene in 28 anguste ¢ misere stanzette 151 persone nella pitt grande indigenza, tale che in tutto il cortile non si sono trovate che due leniere © due coperte da. letto. ‘Tanta & la miseria a Dublino, che un solo istituto bene- fico, quello della Mendicity Association *, accoglie giornal- 4 Citeto it Dott. W.P. Alison, FRSE., fellow and late President of the Royal College of Physicians etc,, Observations on the Management Of the Poor in Scotland and its Effects on the Health of Great Towns, Edimburgo,, 1840. Lautore & un womo religioso, fory, fratello dello storico Archibald Alison (nd.2.). | 3" Associazione per Vassistenza ai mendicanti 68 mente 2.500 persone, ciot lao per cento dellintera po- polszione, li nutre durante il giorno e li fa andat via la sera. Qualcosa di simile ci racconta il dott. Alison di Edin. burgo, un’altra citta Ia cui stupenda posizione, che le ha dato la fama di Atene moderna, e il cui splendido quartie- re aristocratico nella citt’ nuova contrasta acerbamente con Is fetida miseria dei poveri nella citti vecchia. Alison afferma che questo vastissimo quartiere & immondo e re- pellente quanto le peggiori zone di Dublino, ¢ che la Men- dicity Association troverebbe a Edimburgo un numero di bisognosi da aiutare proporzionalmente pati a quello della capitale iclandese; anzi egli dichiara che in Scozia, segna- tamente a Edimburgo e Glasgow, i poveti sono in con zioni peggiori che in qualsiasi altra regione dell'Impero britannico, e che i pit: miseri non sono gli irlandesi ma gli scozzesi. Il dott. Lee, pastore della Chiesa Vecchia di Edimburgo, dichiard nel 1836 dinanzi alla Commission of Religious Instruction: Non avevo mai visto prima d’ora tanta miseria quanta ne ho vista nella mia parrocchia. La gente 2 priva di mobili, priva di tutto; spesso due copie disposi abitano in una stessa stanza. In un solo giorno ho visitato sette case nelle quali non vi era nemmeno un letto, anzi in alcune neppure un poco di paglia; persone di ottant'anai dormivano sul tavolato, quasi tutti trascor- Fevano Ia notte avvolti nei loro vestiti. In uno scantinato ho tro vato due famiglie scozzesi della campagna; poco dopo il loro areivo in cittA erano morti due figli, il terzo era moribondo all’epoca della mia visita. Per ogni famiglia vi era un mucchio di paglia sporca in un angolo, e per di pid a cantina, che era cost scura da non permettere ‘i riconoscere, la gente ‘neppure di giorno, ospitava anche un asino. Anche un cuore di pictra avrebbe san guinato al vedere tanta miseria in un paese come la Scozia. Qualcosa di analogo tiferisce il dott. Hennen nell’Edin- burgh Medical and Surgical Journal, Da un'inchiesta pat- lamentare‘ apprendiamo quale sporcizia regni nelle case © Report t0 the Home Secretary fron: the Poor-Law Commissioners, on an Inquiry into the Sanitary Condition of the Labouring Classes of Great Britain. With Appendices. Presented to both Houses of Parliament in July 69 dei poveri di Edimburgo, come del resto c't da aspettarsi date le circostanze. Sulle spalliere dei letti la notte si ap- pollaiavano le galline, cani e perfino cavalli dormivano nel- Ja stessa stanza con gli uomini, e la conseguenza naturale di cid che in questi alloggi, infestati da schiere di insetti di tutte le specie, regnavano un sudiciume e un fetore spa- ventosi. La struttura edilizia di Edimburgo favorisce al massimo questo vergognoso stato di cose. La citti vec- chia & costruita sui due versanti di una collina sulla cui sommita corre la Via Alta (High Street). Da essa si dipar- tono da ambedue i lati una quantita di stradette anguste contorte, chiamate wyuds per le loro numerose giravolte, che scendono verso il basso, e queste formano il quartiere proletario. Le case delle citta scozzesi sono in generale al- te, a cinque o sei piani, come a Parigi, e, contrariamente a quanto avviene in Inghilterra dove ciascuno, nei limiti del possibile, ha una sua.casa separata, sono abitate da un gran numero di famiglie diverse; percid V'affollamento di molte persone in una superficie ristretta 2 qui ancora mag- giore. x ~ Queste strade — dice un giornale inglese in un articolo sulle condizioni sanitatie degli operai nelle citth? — sono spesso cost strette che dalla finestra di una casa si pud passore a quella della casa di fronte, e inoltre le case sono cost alte, un piano sullaltro, che la luce penetra a stento nel cortile 0 nel vicolo che le divide. In questa parte della citth non vi sono scoli né altri scarichi 0 fatrine appartenenti alle case; e percid ogni notte tutta l'immon- dizia, i rfiuti e eli escrementi di almeno 50.000 persone vengono scaricati nei tombini, cosicché nonostante ogni pulizia delle strade, si formano mucchi di sterco secco, da cui emanano vapoti puzzo- lenti, cosa che non sofo offende Ia vista e 'olfatto, ma mette anche in estremo peticolo la salute degli abitanti, V2 forse da mera- vigliarsi che in tali zone non vi sia alcuna considerazione per Ia salute, per le convenienze e perfino per le pid comuni regole della decenza? Al contrario, tutti coloro che conoscono piii da vicino 1842, 3 vols, i folio. Raccolto ¢ ordinato in base a telarioni mediche da Elvin Chafvicy sietaio dls Commisione per i Legge sul paver 1 The Artizan, ottobre 1843. Rivista mensile. 70 le condizioni degli abitanti_possono testimoniare quale grado ab. iano raggiunto qui malattie, miseria e degradazione morale. In quattieri siffatti In societi 2 discesa ad un livello di miseria e di avvilimento davvero indescrivibile. Le abitazioni delle classi pitt povere in generale sono molto sudlice € non vengono evidentemente isi polite; nella maggior parte dei casi consistono in una sola stanza che, nonostante Ia cattiva circolarione dell'aria, @ tuttavia gelida a causa delle finestre rote e sconnesse; a volte 2 umida € situata in parte sottoterra, sempre male ammobiliata € assolu- tamente priva di tutto cid che rendz una casa abitabile, tanta che spesso serve da Jetto a un’intera famiglia un mucchio di paglia, sul quale giacciono in ripugnante promiscuita uomini ¢ donne, giovani ¢ vecchi, L'acqua si pud prendere solo alle fontane pub- bliche, ¢ la fatica che @ necessaria per procurarsela favorisce natu- ralmente Ts sporcizia, x In altre grandi citta portuali le cose non vanno meglio. Liverpool, con tutto il suo commercio, il suo splendore € la sua ricchezza, tratta gli operai con Ia stessa barbatie. Un buon quinto della popolazione — ciot pit di 45.000 persone — abita in cantine anguste, oscure, umide e mal ventilate; nella citi ve ne sono 7.862. Ad esse si aggiun- gono inoltre 2.270 cortili (conrts), ciok piccoli spiazzi con- totnati di costruzioni da ogni parte, che possiedono solo un’entrata stretta, per lo piti coperta, e che non petmet- tono quindi nessuna ventilazione, generalmente assai sudici ¢ abitati quasi esclusivamente da proletari. Di questi cor- tili avremo occasione di parlare piti a lungo quando ci occu- peremo di Manchester. A Bristol, in occasione di una visita 4 2.800 famiglie operaie, si trové che il 46 per cento di esse possedevano un’unica stanza. Nelle citi industriali troviamo esattamente le stesse cose. A Nottingham vi sono in tutto 11.000 case, delle quali 7.000 0 8.000 hanno in comune il muro posteriore, il che rende impossibile la circolazione dell’aria; inoltre, spesso una sola latrina serve in comune a parecchie case. Durante un’ispezione compiuta di recente, si trovd che mol- te file di case erano costruite sopra fognatute poco pro- fonde, coperte unicamente dal tavolato del pavimento. Lo stesso spettacolo si offre a Leicester, Derby e Sheffield. Su m Birmingham ci informa Particolo sopra citato dell’Artizan: Nelle parti pit vecchie della citta vi sono molti bructi quattieri, sporchi e teascurati, pieni di pozzanghere stagnanti e di mucchi di rifiuti. I cortili sono molto numerosi a Birmingham, oltre 2.000, e contengono la maggior parte della classe operaia. Per lo piti sono stretii, fangosi, mal ventilati e con cattive fogne, vi si allineano da otto a venti case, che per Ia maggior parte ricevono aria da un solo lato, poiché il loro muro posteriore & in comune con un altro edificio. Nel fondo del cortile esiste quasi sempre una buca per Ta cenere o qualeosa di simile, 1a cui sporcizia & indescrivibile. B, da osservare perd che i cortili piti recenti sono costruiti in maniera piti razionale e sono tenuti in modo phi decoroso; ¢ anche i cottages di quésti cortili sono molto meno ammucchiati l'uno aecanto all'aliro che a Manchester e Liverpool, ed & per que- sts ragione che quando scoppiano le epidemie a Birmingham i casi mortali sono assai meno numerosi che non ad esempio a Wolverhampton, Dudley e Bilston, che distano solo poche miglia Parimenti sono sconosciute a Birmingham le abitazioni nelle can- ine, sebbene alcuni locali sotterranei siano adibiti assai, impro- priamente a laboratori. Le case d'alloggio per proletari sono abba- stanza numerose (oltre 400), situate principalmente in cortili nelle zone centrali della cittd; quasi tutte sono disgustosamente sudice ¢ inaleodoranti, e sono il rifugio di mendicanti, vagabondi (tramper: diremo pid oltre del significato preciso di questo termine) Ia € prostitute, i quali qui mangiano, bevono, fumano e dormono senza pteoccuparsi minimamente della comoditi 0 della decenza, in ua'atmosfera tollerabile soltanto da esseri cost degradati. Per molti aspetti Glasgow assomiglia a Edimburgo: gli stessi wynds, gli stessi alti casamenti, A proposito di que- sta citta Artizan osserva: La classe operaia rappresenta qui circa il 78 per cento dell’intera popolazione (circa 300.000 abitant ta in quattieri che supe- rano per miseria € squallote i pid infimi angoli di St. Giles & Whitechapel, i liberties di Dublino, i wynds di Edimburgo, Pa- recchi di questi quartieri sono nel’ centro della cittd: a sud di Trongate, a ovest del Mercato del sale, nel Calton, ai lati della Via Alta, ece., labirinti interminabili di viuzze © di wynds, nei quali Si aprono’ quasi ad ogni passo cortili © vicoli ciechi, iormati da case vecchie, mal ventilate, altissime, prive di acqua e cadenti. Queste case’ sono letteralmente gremite di abitanti; contengono fre 0 quattro famiglie — una ventina di persone — per ogni piano, In alcuni casi ogni piano & affittato come dormitorio, cosicché 2 & Osco ray he fino @ quindici © venti persone sono ammucchiate, non si pub dire alloggiate, in un'unica stanza, Questi quactieri ospitano i membri pid poveri, pit deptavati, pid avviliti della popolazione, e devono essere considerati le fonti di quelle spaventose febbri epidemiche, che da qui si diffondono seminando Ia morte in tutta Glasgow. Ascoltiamo come descrive questi quartieri J. C. Symons, commissario governative nell’inchiesta sulle condizioni dei tessitori a mano ®: Ho visto 1a misetia in slcuni det suoi stadi peggiori sia qui che sul continente, ma prima di visitare { wynds di Glasgow on credevo che in qualche paese civile potessero esistere tante mo- struosita, tanta miseria © tonte malattie, Nelle case d'alloggio pit intime dormono da dieci a dodici e talvolta veati persone di ambo i sessi e di tutte le eti mescolate insieme, pid 0 meno svestite, sul, pavimento, Le abitazioni sono usualmente (generally) cost sudice, umide ¢ cadenti che nessuno vorrebbe tenervi i suo cavallo. AE in un altro punto: I wynds di Glasgow contengono una popolazione aane, di quindicimila a trentamila persone. Questo quartiere & composto interamenté di stradine anguste e di cortili quadrangolari, al centro dei quali si innalza sempre un letamaio. Per quanto tipugnante fosse T'aspetto esteriore di questi luoghi, tuttavia non bastd a prepararmi alla sporcizia e alla miseria ‘delVinterno. In alcune stanze da letto che noi (ill sovrintendente di polizia capitano Miller ¢ Symons) visitamme di notte, trovammo letteralmente uno strato di esseri umani sdraiati sul pavimento, spesso quindici o venti, alceni vestiti, altri nudi, uomini ¢ donne mescolati insieme. Ii Toro letto era’ uno strato di paglia ammoffita frammista ad alcuni stracci, Pochi o addirittura inesistenti i mobili, e Punica cosa che esse a questi bugigattoli un aspetto abitabile era un fuoco nel camino. I! furto e la prostituzione costituiscono le principali risorse i questa popolazione. Sembrava che nessuno si fosse mai dato a pena dt ripulite queste stalle di Augia, questo pandemonio, questo groviglio di delitti, di sporcizia e di pestilenza esistente nel centro della seconda citti del regno. Un'ampia ispezione dei quattieri pity infimi di altre cite nan riveld mai nulls che avesse 8 Arts and Artisans at Home and Abroad, by J.C. Symons, Edimburgo, 1839. Liautore, » quanto sembra scazzese egli stesso, & un liberale ¢ di conseguenza un fanatico avversatio di ogni movimento opersio autonome: T passi citati si trovano a p. 116 c seg. (ind.a) 73 anche solo la mei di quelle brutture, né per profondita di infe- gione fisica © morale, né per densith relativa della popolazione. In questo quartiere la maggior parte delle abitazioni ® stata di- chiarata pericolante € inabitabile dalla Court of Guild; ma proprio queste sono le pit affollate, poiché, per legge, per esse non si ud esigere affitto La grande zona industriale che & al centro dellisola britannica, la striscia fittamente popolata del West York- shire e del South Lancashire con le sue numerose citta in- dustriali non & da meno delle altre grandi citta. Il distret- to laniero del West Riding nel Yorkshize @ una contrada ridente, un susseguirsi ameno di verdi colline, le cui aleure divengono sempre piti ripide andando verso occidente, fi- no a raggiungere Ja loro punta pit alta con Verta czesta di Blackstone Edge, che fa da spartiacque tra il Mare d’Irlan- dae il Mare del nord. La valle dell’Aire, in cui giace Leeds, e quella del Calder, in cui corre la ferrovia Manchester. Leeds, sono tra le pid suggestive dell'Inghilersa e sono disseminate dovunque di fabbriche, villaggi e citta; le gri- gic case di pietra appaiono cosi pulite e graziose in con- fronto con gli anneriti casamenti di mattoni del Lancashire, che sono davvero una gioia, Ma quando si entra nelle cittd, si trovano ben pochi motivi di compiacimento. Co- me desarive l’Artizar (loc, cit.), e come ho potato riscon- teare direttamente, Leeds giace su un dolee declivio che scende nella valle dell'Aire. Il fiume attraversa serpeggiondo Ia citi. per una lunghezzn di circa un miglio © mezzo’ c, durante il disgelo o in periodi di piogge vio- lente; & soggetto ‘a gravi inondazioni. I “quartieri occidentali, situati in alto, sono relativamente puliti per una citti cos! grande, ma le zone piti basse intorno al fiume ed ai ruscelli (beck) suoi tributari sono sporche, strette ¢ git da sole sufficienti ad abbreviare In vita degli abitant, particolatmente dei bambini piccoli «ei si aggiungono ancora le orribili condizioni dei quartieri operai incorno 2 Kirkgate, March Lane, Cross Street ¢ Richmond Road, * Dovunque parliamo di miglia senza atta indicazione, si rata di mi- glia inglesi, 69 ¢ mezzo delle quali corrispondono al grado. del equatore Quind! un ‘migtio tedesco & uguale a cies cinque migla inglesi (nda). 14 che si devono attribuire principalmente alle strade non pavimen- tate e prive di fogne, all'archicetnura ircegolare, ai numerosi cortilé € vicoli ciechi ¢ all’assenza totale anche dei pitt comuni mezzi di pulizia; si metta insieme tutto questo ¢ avremo ragioni a suf ienza ‘per spiegarci Yelevatissimo indice di mortaliti di queste infelici regioni in cui regna fa pit sudicia miseria. In conseguenza delle inondazioni dell’Aire (che, si deve aggiungere, come cutti i fiumi che servono all'industria entra nella citta chiaro e tra- sparente ¢ ne esce denso, nero e puzzolente, inquinato da tutti i tifiuti possibili) le abitazioni e le cantine spesso si riempiono d'acqua al punto che & necessario yuorarle con le pompe; e in tali petiodi Taequa sale anche I dove esistono le fugne, da esse si riversa nelle cantine producendo vapori densi di” miasmi, fortemente impregnati di idrogeno solforato, ¢ lascia dietro di sé tun sedimento nauseabondo © sommamente nocivo per Ia salute. Durante Vinondazione della primavera del 1839, gli effetti di questa ostruzione delle fogne furono cosi deleteri che, secondo la rela ione dellufficiale di stato civile, in questo quartiere si ebbero nel corso di quel trimestre tre casi di morte per ogni due nascite, ‘mentre, pet Io stesso trimestre, in tutte le altre parti della cited si ebbero tre nascite contro due casi di, morte. X. Altei quartieri fittamente popolati sono privi di fogna- ture ovvero ne sono provvisti in misura cosi insufficiente da non ritrarne alcan vantaggio. Per intere file di case rara- mente si trovano cantine asciutre; in altri quartieri parec- chie sttade sono ricoperte di un fango molle dell’altezza di un piede. Invano gli abitanti si sono sforzati di tempo in tempo di riparare queste strade con palate di cenere; nonostante cid, in tutte fe buche ristagnano liquami e lac. qua sporca gettata via dalle case, finché il sole e il vento non li asciugano (cfr. la relazione del consiglio comunale nello Statistical Journal, v. 2, p. 404). Un normale cottage di Leeds non occupa pi di cinque yarde quadzate, e di solito & composto di una cantina, un soggiorno e una stan- za da letto, Queste abitazioni anguste, giorno € notte sti- pate di esseri umiani, sono un altro motivo di pericolo per la morale e la salure degli abitanti. E quanto siano affol- late tali abitazioni Jo descrive il rapporto sopra citato sulle condizioni sanitarie della classe operaia: ‘2 Non si dimentichi che queste « cantine » non sono ripostigli, ma abi- tazioni per esseri umani (n.d.¢.). 75 A Leeds trovamme Fratelli e sorelle e dozzinanti di ambo i sessi che dividevano Ia stessa stanza da letio coi genitori; ne derivano conseguenze i] cui solo pensiero ripugna ai seatimenti umani. Lo stesso vale per Bradford, che si trova a sole sette miglia da Leeds, al punto di convergenza di parecchie val- Ji presso un fiumiciattolo graveolente, nero come la pece. In una bella domenica di sole — poiché nei giorni di lavoro 2 avvolta da una grigia nube di fumo di carbone — vista dalle alture circostanti Ia citta offre uno spettacolo super- bo; ma dentro di essa regnano Ia stessa sporcizia e lo stes so abbandono che a Leeds. Le parti pit vecchie della ci t8, costruite su ripidi pendii, sono anguste e irregolari; nelle stradette, nei vicoli ciechi e nei cortili giacciono cu- muli di rifiuti ¢ macerie; le case sono semidiroccate, mal- sane e inadatte a servite da abitazione: nelle immediate vicinanze del fiume e del fondovalle ne trovai parecchie il cui piano inferiore, quasi interrato nel pendio del monte, era del tutto inabitabile. In generale, le parti del fondo- valle nelle quali si sono ammassate tra le alte fabbriche le abitazioni degli operai, sono le peggio costruite e le pitt ler- ce di tutta la citta. Nei quartieri nuovi di questa come di tutte Ie altre citta industriali, i cottages sono piti regolari, allineati in fila, ma anch’essi pieni di tutti gli inconvenienti che sono legati al consueto modo di alloggiare gli operai, dei quali parleremo pié a lungo tratando di Manchester. Lo stesso vale per tutte le altre citth del West Riding, ciod Barnsley, Halifax e Huddersfield. Quest'ultima, che per la sua incantevole posizione e per la sua architettura mo- derna & di gran lunge la pit bella di tutte le cittd industria. li del Yorkshize e del Lancashire, ha tuttavia anch’essa i suoi quartieri brutti; infatti una commissione, nomina- ta da un’assemblea cittadina per ispezionare la citta, comu- nicava il 5 agosto 1844: E notorio che a Huddersfield intere strade ¢ molti vicoli ¢ cortili non sono lastricati né provvisti di fogne o di altri mezzi di scolo; vi giacciono ammonticchiati rifiuti, spazzatura e sporcizia 76 Gi ogni specie che si decompongono ¢ imputridiscono, © quasi ovunque T'acqua stagnante si raccoglie in pozzanghere, ¢ in con- seguenza di cutto cid Je abitazioni cireostanti sono’ necessariamente miserabili ¢ sudice, sicché ivi hanno origine le malattie che mic nacciano ta salute dellintera citta Se andiamo oltre, o se con Ia ferrovia passiamo attra- verso il Blackstone Edge, arriviamo alla terra classica in cui I'industria inglese ha realizzato il suo capolavoro, e dal- Ja quale partono tutti i movimenti. degli operai, il South Lancashire, col suo centro, Manchester. Di nuovo abbiamo gui un bel paesaggio collinoso, che partendo dallo sparti- acque discende dolcemente ad occidente verso il Mare di Inlanda, con le incantevoli, verdi vallate del Ribble, del- MTewell e del Mersey e dei loro affluenti; una tetra che ancora cent’anni fa era per la maggior parte null’altro che una palude poco popolata, mentre oggi @ disseminata di citta e villaggi ed & Je regione pit densamente popolata di Inghilterra. Nel Lancashire, e particolarmente a Manche- ster, Pindustria britannica trova al contempo il suo punto di partenza ¢ il suo centro; la Borsa di Manchester 8 il ter- mometro di tutte le oscillazioni del traffico industriale; la moderna arte della fabbricazione ha raggiunto a Manche- ster la sua perfezione. Nell’industria cotonieta del South Lancashire sono spinti all’estremo lo sfruttamento delle forze naturali, la sostituzione del lavoro manuale mediante Te machine (particolarmente con i] telaio meccanico e la selfactor mule) e la divisione del lavoro, e se abbiamo indi. yiduato in questi tre elementi il tratto caratteristico del- Vindustria moderna, dobbiamo riconoscere che la lavora- zione del cotone dagli inizi fino a oggi & sempre stata al- Pavanguardia rispetto a tutti gli altti rami dell’industria. Ma, nello stesso tempo, dovevano svilupparsi qui nel mo- do pid completo e pitt netto gli effetti dell'industria mo- derna sulla classe operaia, e il proletatiato industriale do- veva presentare qui le sue piti classiche caratteristiche. La degradazione alla quale Poperaio viene ridotto dall'impie- go della forza-vapore, delle macchine e della divisione del 7 Meschesfer come ensbtrne lavoro, e i tentativi de! proletariato di sollevarsi da questa avvilente situazione, sono stati necessariamente spinti an- ch’essi all’estremo, ¢ hanno raggiunto la piti lucida con- sapevolezza. Poiché dunque Manchester & il tipo classico della moderna‘citta industriale e anche perché la conosco come la mia stessa citi natale — ¢ pit a fondo della miaggior parte dei suoi abitanti — ci soffermeremo pit @ Tungo su di essa. ~ Le citta intorno a Manchester differiscono ben poco dal capoluogo per quanto riguarda i quartieri operai, ma in esse gli operai costituiscono, se possibile, una parte an- cor maggiore della popolazione. Infatti questi sono cent esclusivamente industriali e lasciano che tutti gli affari com- merciali vengano trattati a Manchester o attraverso que- sta cittd; essi dipendono in tutto e per tutto da Manchester € percid sono abitati soltanto da operai, de fabbricanti ¢ da piccoli negozianti, mentre a Manchester risiede anche una popolazione commerciale molto importante, formate principalmente da ditte commissionarie e grossi dettaglian- ti, Per questo Bolton, Preston, Wigan, Bury, Rochdale, Middleton, Heywood, Oldham, Ashton, Stalybridge, Stock- port ecc., sebbene siano quasi tutte citta di trenta, cin- quanta, settanta ¢ anche novantamila abitanti, sono quasi esclusivamente grossi quartieri operai, disseminati di fab- briche e attraversati da poche grandi arterie, completamente fiancheggiate da negozi, dove sboccano i viali in cui si tro- vano i giardini e le case 0 ville dei fabbricanti. Le citta stes- se sono costruite male e itregolarmente, con sporchi cor- tili, viuzze e vicoletti pieni di fuliggine, e hanno un aspet- to particolarmente repellente perché i mattoni, che costi- tuiscono il materiale da costruzione generalmente adope- rato, con andar del tempo hanno perduto il loro colore osso acceso € sono divenuti neri di fumo, Gli scantinati abitati sono qui comunissimi; queste tane sotterranee ven- gono fabricate dovunque sia possibile e una parte assai considerevole della popolazione abita in esse. Tra le peggiori di queste cittd abbiamo, oltre Pieston 78 e Oldham, Bolton, situata undici miglia a nord-ovest di ‘Manchester. Come ho potuto osservare durante i miei ripe- tuti soggiorni, non ha che un'unica strada principale, piut- tosto sudicia, Deansgate, che serve contemporaneamente da mercato ¢ la quale, anche durante la bella stagione, @ sem- pre un buco squallido e oscuro, sebbene oltre le fabbriche non vi siano che basse casette a uno o due piani. Come dap- pertutto, la parte pitt vecchia della cittA & particolarmente cadente ¢ quasi inabitabile, Un’acqua nerastra, della quale non si pud dire se sia un.ruscello o una lunga serie di poz- zanghere fetide, vi scorre in mezzo e contribuisce ad ap- pestare del tutto Patia gia tutt’altro che pura. ‘Vi & poi Stockport, che pur essendo situata sul Mersey dalla parte del Cheshire, appartiene tuttavia al distretto in- dostriale di Manchester. Giace in una stretta valle lungo il Mersey, cosicché la strada da un lato scende e dall’altro sale sempre assaj ripida, mentre la ferrovia che da Manchester porta a Birmingham passa sopra la citta e Ia valle su un alto viadotto. Stockport & conosciuta in tutto il distretto come uno dei buchi pitt oscuri e furosi, e di fatto, special- mente se vista dal visdotto, appare estremamente sgrade- vole. Ma ancor ic saradevoli appaicno i cottages. e gli scan- tinati di bE a te ella cit Poche miglia a nord-est di Stockport si trova Ashton- under-Lyne, uno dei pit, moderni centri industriali della regione. Si stende sul pendio di una collina, ai cui piedi scorrono il canale e il fiume Tame, e in generale & costruita secondo sistemi pit moderni e razionali. Cinque o sei lun- ghe strade parallele attraversano il fianco della collina e sono tagliate perpendicolarmente da altre strade che condu- cono verso Ie valle. Con questo sistema tutte le fabbriche sarebbero state allontanate dalla citt’ vera e propria, an- che se Ia vicinanza dell’acqua e del canale non le avesse 79 gid necessariamente respinte nel fondo della valle, dove stanno tutte raggruppate e di dove i loro camini emet- tono un fumo denso. Per questo Ashton ha un aspetto as- sai piti piacevole di tutte le altre citta induseriali: le stra- de sotto larghe e piuttosto pulite, i cottages di un bel rosso brillante, appaiono auovi e comodi. Ma il nuovo sistema di costtuite cottages per gli operai ha anche i suoi incon- venienti; ogni strada ha alle spalle una sua stradina nasco- sta alla quale si accede per uno stretto vicolo trasversale, € che & percid tanto pid sporea. Ed anche ad Ashton, — sebbene non abbia visto edifici, tranne che all'ingresso del- In citta, che possano avere pid di cinquant’anni, — anche ad Ashton vi sono strade nelle quali i cottages stanno di- ventando brutti e vecchi, dove gli angoli dei muri cedono e si sgretolano, le pareti si fendono e lasciano sbriciolare la calce spalmata all'interno; strade il cui aspetto sudicio, nero e fumoso non la cede in nulla alle altre citta del di- stretto; tuttavia questa & per Ashton un’eccezione, non la regola. Un miglio ancor pi a oriente si trova Stalybridge, an- ch'essa sul Tame. Chi arriva da Ashton pasando per il monte vede in alto, a destra e a sinistra, grandi ¢ bei giar- dini con nel mezzo case fastose simili a ville, per lo pitt di stile « elisabettiano », che sta al gotico proprio come la religione protestante-anglicana sta a quella cattolica aposto- Tica romana. Ancora cento passi, ed ecco Stalybridge ap- patite nella valle, ma quale violento contrasto rispetto al- le sontuose ville di campagna, perfino rispetto ai pur mo- desti cotéages di Ashton! Stalybridge giace in una gola angusta e tortuosa, pid angusta ancora di quella di Stock port, i cui pendit sono coperti da un groviglio disordinato di cottages, case € fabbriche. Non appena vi si entra, pid i primi coftages sono stretti, affumicati, vecchi ¢ cadenti, € tutta Ia citi offre Io stesso aspetto. Le poche strade nel ristretto fondovalle per lo pit si incrociano alla rinfusa su © giti per la montagna, € a causa di questa posizione sco- scesa in quasi tutte le case i) pianoterra @ semisepolto, 80 quale massa di cortili, vicoli e angoletti isolati derivino da questo confuso modo di costruire lo si pud vedere guardan- do dalle alture, di dove in qualche punto si vede Ja cited al di sotto come in una prospettiva a volo d'uccello. Si aggiunga a questo la spaventosa sporcizia, ¢ si compren- deri quale ripugnante impressione facia Stalybridge, no- nostante i suoi graziosi dintorni. Ma delle citta minori abbiamo ormai detto abbastanza. Esse hanno tutte una loro caratteristica, nel complesso tuttavia gli operai ci vivono proprio come a Manchester; per questo ho descritto particolareggiatemente solo la Toro peculiare struttura, € voglio ancora aggiungere sol- tanto che tutte Je osservazioni pi generali sullo stato delle abitezioni degli operai di Manchester si adattano perfettamente anche a tutte le citta circonvicine. Passia- mo dunque al capoluogo. Manchester giace ai piedi del pendio meridionale di una catena di colline, che corre da Oldham git, tra le valli dell’Irwell e del Medlock, e la cui. ultima cima, Kersall-Moor, costituisce Vippodtomo e insieme il Mons sacer di Manchester; Ja cittd vera e propria si stende sulla riva sinistra dell'Irwell, tra questo fume e i due fiumi minori, I'Irk e il Medlock, che si. gettano qui nell"Irwell. Sulla riva destra dell’Irwell, cinta da una grande ansa del fiume, si trova Salford, e piti a occidente Pendleton; a nord dell’Irwell si trovano Broughton alta e bassa; a nord del- Pink, Cheethas Hill; a sud del Medlock vi 8 Hulme, e piti a oriente Chorlton-on-Medlock, mentre ancor piti di- stante, press'a poco a est di Manchester, si trova Ardiwick. Lintero complesso di edifici.2 chiemato comunemente Manchester e comprende 400.000 persone, piuttosto pid che meno. La citth stessa"€ costraita in modo singolare e si potrebbe abitarvi per anni ¢ entrarvi e uscirne ogni giorno senza mai venire a contatto con un quattiere ope- raio anche soltanto con operai, almeno fino a quando ci si limita a occuparsi dei propri affari o ad andare a pas- seggio. E. cid deriva principalmente dal fatto che, per un aL Ovrom dad! unbensin cele ghetto EO tacito, inconsapevole accordo, come pure per uni consa- pevole ed espressa intenzione, i_quartieri operai_sono hettamente separati dai quartieri destinati_alla classe me- dis, owvero, dove cb non ? possibile, sono stati eopert con_il_manto della carita, Nel centro Manchester ha un quartiere commerciale abbastanza esteso, lungo circa mezzo Pianta di Manchester © sobborghi. (I quartiere commerciale, at centio, & indicaro dal tratteggio discendente da sinistea a destea,) 1. La Rarsa 2. La Chiesa Veechia, 3. La casa di lavoro, 4. Il cimi- tero dei poveri tra i due [tra i an. 3 © 4] la stazione della ferrovia Liverpool Leeds, 5. Chiesa di S. Michele. 6 Scotland Bridge sok rk. La strada da 2a 6 si chiama Long Millga i sull'rks 8: Picola Ieandas nt Ven’ Mien 7- Pace Beige 82 miglio, ¢ largo altrettanto, composto quasi esclusivamente di uffici e di magazzini (warebouses). In cutto il quar- tiere non vi sono quasi case d'abitazione, ¢ di notte esso 8 deserto e solitario, e solamente le guardie notturne con le loro lanterne cieche percorrono le sue strade anguste e buie, Questa zona & atiraversata da alcune vie principali nelle quali & concentrato l'immenso traffico e dove il pianoterra delle case @ occupato da eleganti negozi; qua € Ih in queste vie alcuni dei piani superiori sono abitati, ¢ alla sera fino a tardi vi @ una certa animazione. Ad ecce- zione del quartiere commerciale, tutta la vera Manchester, tutta Salford ¢ Hulme, una parte notevole di Pendleton © Chorlton, due terzi di Ardwick singole strisce di Cheetham Hill e di Broughton non sono che un unico quartiere operaio che, simile ad una fascia larga in media tun miglio ¢ mezzo, cinge il quartiere commerciale. Fuori, oltre questa fascia, abita la media ¢ alta borghesia. La media borghesia in strade regolari nelle vieinanze dei quar- tieri operai, specialmente a Chorlton e nelle contrade pitt basse di Cheetham Hill; ‘alta borghesia nelle lontane ville con giardino di Chorlton e Ardwick, 0 sulle ariose colline di Cheetham Hill, Broughton e Pendleton, nella sana, libera aria di campagna, in comode ¢ lussuose abi- tazioni, dinanzi alle quali passano ogni quasto d’ora o ogni mezz’ora gli omnibus diretti verso la citt’. Ma il pit bello in tutto cid & che questi ricchi rappresentanti del- Paristocrazia del denaro possono attcaversare i quartieri operai, seguendo Ia strada pid diretta per arrivare ai loro ulfici al centro della cittd, senza neppure accorgersi della miseria che si stende tutt'intorno. Infatti lungo i due lati delle strade principali che dalla Borsa conducono in tutte le direzioni fuori di citta, si stendono” negozi in fila quasi ininterrotta, Queste strade si trovano quindi nelle mani della piccola e media borghesia, la quale se non altro per motivi di interesse mantiene ¢ pud man- tenete un aspetto pit decoroso e pulito. E vero che questi negozi hanno pur sempre un qualehe legame con i quar 83 tieti che si stendono alle loro spalle, e percid nel quar- tiere commerciale ¢ nei pressi dei quartieri della borghesia appaiono piti eleganti che non la dove celano i sudici coftages operai; tuttavia sono pur sempre sufficienti_a nascondere aj ricchi signori e alle rieche dame, dallo sto- maco forte e dai nervi deboli, la’ miseria e ill sudiciam che costituiscono il complemento della loro ticchezza e del Toro Tusso. Cost € ad esempio la Deansgate, che dalla Chiesa Vecchia conduce in linea retta verso sud, ed & contornata all'inizio da fabbriche e magazzini, poi da ne- gozi di seconda categoria ¢ da alcune birrerie, pit a sud dove abandon il quartiere commerciale, da negozi pi miseri, che man mano divengono pit sporchi e sono sem- pre pit spesso interrotti da taverne e bettole, finché nella parte terminale, a sud, l'aspetto dei negozi non Jascia alcun dubbio sul fatto che i loro avventori sono operai, e sol- tanto operai. Cosi Market Street, che dalla Borsa corre in direzione sud-est; all'nizio, eleganti negozi di prima categoria e, ai piani superiori, uffici e magazzini; pid in 1a (Piccadilly) grandiosi alberghi € magazzini; proseguendo ancora (London Road), nella zona del Medlock, fabbriche, osterie, botteghe per gli strati inferiori della borghesia e per operai, poi, nei pressi di Ardwick Green, abitazioni per media e alta borghesia, e di qui innanai grandi giar- dini e case di campagna per i ricchi industriali e com- mercianti, A questo modo & facile, conoscendo bene Manchester, dedurre dalle strade principali quali sono i quartieri retrostanti, ma difficilmente da esse si @ in grado di contemplare direttamente i veri quartieri operai, So molto bene come questa ipoctita urbanistica sia comune, pid o meno, a tutte le grandi citti; so anche che i negozi al minuto proprio per la natura dei loro affari devono occupare le grandi strade principali; so che, dovungue, in tali strade si trovano phi case belle che brutte e che nei loro paraggi il valore dei terreni @ pitt alto che non nelle zone pid lontane; ma_in nessun luogo come a Manchester ho trovato alteettantasistematichs Wel tener — 84 lontana la classe operaia dalle strade principali, altrettanta llecitadine nel Macondere delicatamienteTitso cS che Botrebbe offendere Tocchio e 1 nervi della borghesia. tuttavia in generale proprio Manchester pitt di tutte le altre citta @ stata costruita non secondo un piano o in base ordinanze di polizia, ma invece secondo il caso; e quando mi vengono in mente, a questo proposito, Te premurose affermazioni della classe media, secondo le quali gli operai se la passano egregiamente, non posso non pensare che i fabbricanti liberali, i « big whigs » di Manchester hanno avuto la loro parte in questa sistema- zione urbanistica piena di pudori Aggiungerd che gli stabilimenti industriali sono di- sposti quasi tutti lungo i tre fiumi o i diversi canali che si diramano per la citi, € passo quindi direttamente a descrivere i quartieri operai. Ecco in primo luogo la cittd vecchia di Manchester, che si stende tra il margine set- tentrionale del quartiere commerciale ¢ I'Irk. Qui le strade, anche le migliori, sono strette e tortuose, — come Todd Street, Long Millgate, Withy Grove e Shude Hill, — le case sporche, vecchie ¢ cadenti, mentre l'aspetto delle strade laterali assolutamente orribile, Giungendo a Long Millgate dalla Chiesa Vecchia, si ha subito a destra una fila di case antiquate, nelle quali neppure uno solo dei muri frontali @ rimasto diritto; sono i resti della vecchia Manchester preindustriale, i cui antichi abitanti si sono trasferiti con i loro discendenti in quartieri meglio co- struiti, lasciando le case, divenute per essi troppo misere, ad una razza di operai fortemente mescolata con sangue irlandese. Qui siamo realmente in un quartiere quasi di- chiaratamente operaio, poiché anche i negozi e le osterie non si prendono la briga di apparire un po’ puliti. Ma questo non @ ancor nulla a paragone delle viuzze ¢ dei cortili che si stendono dietro, e ai quali si arriva attra- verso stretti passaggi coperti, sotto i quali non possono passare neppure due persone [una accanto all'altra. E difficile immaginare la disordinata mescolanza delle case, 85 cchi tempi di Manchester: in tempi pit recenti Ja confusione @ stata portata al massimo, poiché dovunque si & trovato un pezzetto di spazio tra le costruzioni del- Tepoca precedente, si @ continuato a costruite © a rappez- zare, fino a togliere tra le case anche V'ultimo pollice di terra libera ancora suscettibile di essere utilizzata. A con- ferma di cid, unisco una piccola parte della pianta di Manchester; non ancora la parte piti brutta e non rap- presenta nemmeno un decimo di tutta la citt’ vecchia. Questo schizo @ sufficiente a caratterizeare Passurda urbanistica di tutto il quartiere, particolarmente nelle vi- cinanze dell'Ink. La riva meridionale dell'Irl @ qui molto ripida e alta da quindici a trenta piedi; su questo scosceso pendio sono generalmente costruite te file di case, di cui In pi bassa sorge quasi direttamente dal fiume, mentre Ia facciata di quella pit alta sta al livello della cresta della collina di Long Millpate. Tra di esse lungo il fiume sor- gono anche delle fabbriche: in breve, anche qui le costru- zioni sono anguste e disordinate come nella parte infe- riore di Long Millgate. A sinistra e a destra una miriade di passaggi coperti immettono dalla strada principale nei numerosi cortili, dove ci si imbatte in una rivoltante 86 Juegimennf de Frome Tek sporcizia che non ha Peguale, segnatamente nei cortili che conducono all'Irk ¢ che comprendono le pid orrende abi- tazioni che io abbia mai visto. In uno di questi cortili, proprio all’ingresso, 1A dove termina il passaggio coperto, si trova una latina priva di porta, e cosf lurida che gli abitanti per entrare e uscire dal cortile devono attraver- | sare una pozzanghera di orina imputridita e di escrementi. B il primo cortile presso Ick, al di sopra di Ducie Bridge, se qualcuno avesse voglia di andarlo a, vedere; sotto, sul fiume, si trovano numerose concerie, che appestano Tin- tera contrada col puzzo degli animali putrefatti. Nei cor- tili sotto Ducie Bridge si discende per Jo pitt su scale strette e sudicie, e solo attraversando mucchi di macerie e di immondizie si artiva alle case. Il primo cortile sotto Ducie Bridge si chiama Allen's Court, e durante il colera si trovava in condizioni tali che Ia polizia sanitaria do- vette farlo sgomberare, ripulire ¢ disinfettare con cloro; il dottor Kay in una sua pubblicazione” d& una tertifi- cante descrizione delle condizioni di questo cortile in quei tempi. Da allora pare che qualcosa sia stato demolito e ricostruito; per lo meno, da Ducie Bridge si vedono aleuni muri in rovina e alti mucchi di macerie, accanto a case di nuova costruzione. La vista da questo ponte — deli- catamente nascosta ai mostali di bassa statura da un pa- rapetto in muratura ad altezaa d’somo — @ in generale caratteristica per Tintera zona. In basso scorte, 0 meglio ristagna V'Irk, yn corso d’acqua siretio, nerastro, “puzzo- ente, pieno ‘aoimondisie edt riod che iver allt iva destra, pid piatta..Con il tempo asciutto_su_questa iva resta una Tunga fila di ripugnanti_ pozzanghere | ose, verdastre, dal cui fondo salgono continuamente alla superficie bolle di_gas.mef 4 The Moral and Physical Condition of the Working Classes, em played in the Cotton Manufacture in Manchester, by James Ph, Kay, ML B,, 2 ed., 1832, Il doce. Kay confonde Ia classe apersia in generale cod, Ig lise degli oper dt abbr, mt per i tet & elem (nda) 87 intollerabile anche per chi sta sul ponte, quaranta o cin. quanta piedi sopra il livello dellacqua. Per di pid ad_ ogni passo il flusso delle acque ® ostacolato da alti sbarramenti, dietro i quali si depositano ¢ imputridiscono in. grandi quantita il fango ¢ i rifiuti. In capo al ponte stanno grandi concerie, piti sopta ancora tintorie, mulini per polveriz- zare ossa, e gasometri, i cui canali di scolo e rifiuti si riversano tutti nell’Irk, che raccoglie inolire anche il contenuto delle attigue fognature e latrine. B facile im- maginare, dunque, di quale natura siano i depositi che il fume lascia dietro di sé. A pit del ponte si vedono le macerie, l'immondizia, il sudiciume e i rifiuti dei cor- tili che s‘affacciano sulla ripida riva sinistra; ogni casa @ ‘uddossata all'altra e, per Vinelinazione della riva, si vede un pezzo di ciascuna: tutte nere di fumo, sgretolate, vecchie, con le intelaiature e i vetri delle finestre in pezzi. Lo sfondo & formato da vecchi stabilimenti industriali simili a ceserme. Sulla riva destra, pitt pianeggiante, vi & una lunga serie di case e di fabbriche; gia 1a seconda casa & diroccata, senza tetto, piena di macerie, e la terza & cosf bassa che il piano inferiore & inabitabile e quindi sprowvisto di finestre e di porte. Qui lo sfondo @ costi- tuito dal cimitero dei poveri, dalle stazioni ferroviarie per Liverpool ¢ Leeds, dietro alle quali sorge la casa di lavoro, la « Bastiglia della legge sui poveri » di Manchester, che come una cittadella guarda minacciosa dall'alto di una collina, dietro alte mura e merli, verso i quartiere operaio che si trova di fronte. % Oltre Ducie Bridge Ia riva sinistra diviene pit pia- neggiante ¢ quella destra pit ripida, ma lo stato delle abitazioni su entrambe le rive peggiora piuttosto che mi- gliorare. Se dalla strada principale — ancora sempre Long Millgate — si volta a sinistra, si @ perduti: da un cortile si finisce nel‘altro, st continua a svoltare angoli, vicoli, passaggi, firiché dopo pochi minuti si perde J’orientamento ¢ non si sa pid da quale parte voltarsi. Dappertutto edi- fici in parte 0 del tutto diroccati, — alcuni sono effetti- 88 U ingpomatenat Aer degrade vamente disabitati, il che dice tutto in questi posti, — raramente le case hanno un pavimento di tavole o di pietra, e quasi sempre finestre e porte a pezzi, o scon- esse, e che sudiciume! Mucchi di dettiti, rifiuti ¢ immo dizie_dovunque; pozzanghere permanenti_al_posto dei Figagnoli, ¢ un _puzzo che da solo basterebbe a rendere Fnollerabile-a Omni uote appena cvile Tavita ib quest quartiere. IT nuovo tronco della ferrovia per Leeds, che atiraversa ['Irk in questo punto, ha sf spazzato via una parte dei cortili e dei vicoli, ma in compenso ne ha messo 2 nudo molti altri. Cosi, proprio sotto il ponte della fer- rovia vi 2 un cortile che per sporcizia e bruttura supera di gran Iunga tutti gli altri, appunto perché finora era stato cost nascosto ¢ isolato che solo con fatica vi si po- teva penetrare; io stesso non lo avrei trovato senza la falla aperta dal viadotto della ferrovia, sebbene credessi di conoscere perfettamente tutta la zona, Sopra una tiva accidentata, passando tra pali e biancheria stesa, si entra nel caos di piccole catapecchie a un solo piano e con una sola stanza, la maggior parte delle quali manca di pavi- mento ¢ in cui un solo ambiente serve da cucina, sog- giorno e stanza da letto. In uno di questi buchi, che malapena misurava sei piedi in lunghezza e cinque in larghezza, vidi due letti — ma quali lettiere e quali lettit — ‘che insieme a una scala e a un camino basta- vano a riempire V'intera stanza. In molti altri non vidi assolutamente nulla, sebbene la porta fosse spalancata gli abitanti appoggiati allo stipite. Davanti alle porte, dovunque, detriti ¢ immondizie; che sotto vi fosse una qualsiasi pavimentazione, non era possibile vedere, sol- tanto la si sentiva qua e Ia col piede. Tutto il complesso di queste stalle abitate da esseri- umani era contornato da due lati da case e da una fabbrica, il terzo lato confi- nava col fiume e, oltre l'angusto sentiero che s‘arram- picava sulla riva, soltanto. uno stretto androne immetteva in un altro labitinto di abitazioni, altrettanto mal costruite € mal tenute. 89 Ma basta! A questo modo & costruita tutta la zona dell’Irk, un caos disordinato di case ammonticchiate, tutte pid o meno inabitabili, e il cui sudicio interno corrisponde perfettamente alla sporcizia circostante. E come potcebbe essere pulita Ia gente? Non vi sono neppure le comodita necessarie per il soddisfacimento dei bisogni naturali quotidiani. Le latrine sono cos{ rare che, o per la maggior parte della gente si trovano troppo lontane, o sono piene tutti i giorni. Come potrebbe lavarsi Ja gente se ha a sua disposizione solo le sudice acque dell’Irk, ¢ le condutture d’acqua ¢ le pompe esistono soltanto nei quartieri dab- bene? In verita questi iloti della societh moderna non Possono essere biasimati se le loro abitazioni non sono pitt pulite dei porcili che stanno qua e [a tra le case! Se i proprietari delle case neppure si vergognano di affittare delle abitazioni come le sei o sete cantine sul lungofiume, proprio sotto Scotland Bridge, nelle quali il pavimento & perlomeno a due piedi sotto il livello dell’acqua — quan- do & bassa — dell’Irk che scorre a meno di sei piedi da esse; oppure come il piano superiore nella casa d’angolo della riva opposta, proprio sopra il ponte, il cui pianter- reno @ inabitabile perché completamente privo di porte ¢ finestre; € questo @ un caso non insolito in tutta questa zona, per cui poi spesso il pianterreno aperto viene uti- lizzato da tutto il vicinato come latrina, data la mancanza di altri luoghi adatti! Ma Jasciamo I'Irk per portarci sul lato opposto di Long Millgate, di nuovo nel mezzo delle abitazioni ope- raie; arriviamo allora in un quartiere un po’ pitt moderno, che si stende dalla chiesa di St. Michael fino a Withy Grove e Shude Hill. Qui, almeno, c’é un po’ di ordine; invece del caos di costruzioni, troviamo’ vie lunghe; di- ritte € vicoli ciechi, o cortili, per lo pit quadrati, costruiti secondo un piano; ma come IA accadeva per ogni singola casa, qui ogni strada e ogni cortile viene costruito arbi- trariamente ¢ senza alcun tiguardo per la posizione degli altri. Le strade'corrono ora in questa, ora in quella dize- 90 ao iD Juels eofebtatte cme Aegrdle dell! wenno Lcasigias mente] zione, ad ogni passo si capita in un vicolo cieco o in un angolo chiuso da fabbricati, che ci riporta nuovamente al punto di partenza; insomma chi non he abitato per un certo tempo in questo labirinto, non riuscird certamente a orientarsi. Per questo motivo la circolazione dell’aria nelle strade — se il termine pud essere usato per questo quartiere — e nei cortili diviene insufficiente come nella zona dell’Irk; ¢ se questo quartiere presenta tuttavia qualche vantaggio rispetto alla valle dell’Isk, — effettiva- mente le case sono piti nuove, qualche strada & provvista almeno di fogne, — d’altra parte, quasi in ogni casa si trovano abitazioni installete negli scantinati, che invece sono rare nella valle dell’Irk appunto perché le case sono pit vecchie e costruite in maniera piti trascurata, Del resto, la sporcizia, i mucchi di detriti e di cenere, le poz- zanghere nelle strade sono comuni a tutti e due i quar- tieri, ¢ in quello del quale stiamo parlando troviamo an- cora un altro aspetto negative per l'igiene degli abitanti, e precisamente un gran numero di maiali che o s’aggirano per le strade, grufolando tra le immondizie, 0 stanno chiusi in piccole stie nei cortili. Gli allevatori di porci qui, come in quasi tutti i quartieri operai di Manchester, pren- dorio in affitto i cortili e vi costruiscono porcili; quasi in ogni cortile si trovano uno o piti recinti, nei quali gli abitanti dei cortili gettano tutti i rifiuti ¢ le immondizie con i quali i maiali ingrassano; e l’atia gid viziata di que- sti cortili racchiusi entro casamenti diventa del tutto irrespirabile a causa delle sostanze vegetali ¢ animali in decomposizione. Attraverso questo quartiere & stata trac- ciata una strada larga, abbastanza decorosa, — Millers Street, — nascondendo abbastanza alla vista quel che sta dietro; ma se per curiositd ci si lascia attrarre da uno dei numerosi passaggi che conducono nei cortili, ci si imbactera ogni venti passi in questi luuylii letteralmente per porci. Questa & Ja cittd vecchia di Manchester, ¢ rileggendo escrizi fessare_< ché_ essere 91 ‘Seiza_questi operai, senzi a, & di gran lunga troppo debole per poter render idenza la sporcizia, la degenerazion . la struttura edilizia che’ sfida ogni pri ciccolazione dell’aria_ ed igiene, in questo quartiere che contiene da venti a trentamila ‘abitanti almeno. E un tale quartiere esiste nel cuore della seconda cittd d’In- ghilterra, della prima citti industriale del mondo! Se si vuole vedere di quanto poco spazio per muoversi, di quanta poca aria — € che aria! — per respirare necessiti Tuomo, in caso di bisogno, con quanta poca civilti egli possa esistere, basta venire qui, Certo, si tratta della citta vecchia, — e questo tiene a sottolineare la gente di qui, quando si parla loro delle spaventose condizioni di que: sto inferno sulla terra, — ma che significa? Tutto ci che_qui suscita il nostro orrore e la nostra indignaaione », nel_modo pitt violento, & di origine recente, appartiene all'Gpoca ladustrile: Le poche senting case ote ap Partenevano alla vecchia Manchester sono state abbando- nate da tempo dai loro primitivi abitanti; soltanto lin- dustria vi ha stipato le schiere di operai, che oggi in esse albergano; soltanto V'industria ha coperto di costruzioni ogni spazio libero tra queste vecchie case, per ricavarci un tetto per le masse che si fanno arrivare dalle regioni agricole ¢ dall'Trlanda; soltanto V'industria consente ai proprietari di queste stalle di affitearle ad esseri umani esigendo fitti elevati, di sfruttare la miseria degli operai, di minare la salute di miglisia di persone, affinché essi soltanto, i proprietati, si atricchiscano; soltanto Vindu- sttia_ha’reso_possibile_che_il_lavoratote appena_bero dalla servitd delle glebs, potasSe nuovamnte sere alo erato come puro e semplice materiale, come cosa, che dovesse lasciarsi_tinchiudere in un’abitazione troppo _mi sera pet chiungue altro, che egli, data la mancanza_di denaio, Ta ora if dititto' di lasciar-andare completamente Tutto cio @ opera soltanto dell industrig, che le. schiavied’ di Guesti operai, non avrebbe potui E vero che le 92 [ } | struttura originaria di questo quartiere era gii difettosa, che non se ne poteva fare molto di buono; ma i proprie- tari dei terreni, l'amministrazione cittadina henno forse fatto qualcasa per migliorarla, mentre sorgevano le nuove costruzioni? Al contrario, {8 dove ancora c’eta un ango- letto libero, & sorta una casa, ogni passaggio superfluo stato sostituito da una costruzione; il valoe fondiario % aumentato con lo sviluppo dell’industria, e quanto pit. & aumentato, tanto pid si & costruito alla rinfusa, senza riguardo per la salute e la comoditi degli abitanti, col solo scopo di trarne il maggior profitco possibile, sulla base del principio che non vi é baracca tanto brutta che non si trovi un povero impossibilitato a pagarne una mi- gliore, Ma questa non & he la cinta vecchis, cost si com sola la borghesia. Orbene, vediamo un poco che cosa ci offre la cittd nuova (the New Town). La citté nuova, detta anche la cittd irlandese (the Irish Town), si stende al di la della cittd vecchia, sopra una collina argillosa tra l'Irk ¢ St. George’s Road. Qui cessa ogni sembianza di citta; singole file di case o gruppi di strade sono sparsi qua e IA come piccoli villagei sul nudo terreno argilloso, dove non cresce neppure Verba: le case, 0 piuttosto i coftages, sono in cattivo stato, mai riparate, sudice, dotate di abitazioni in scantinati umidi e insalubri; Ie strade non sono lastricate né hanno canali di scolo, ma ospitano innumerevoli colonie di maiali, rin- chiusi in piccoli cortili e, stalle oppure liberi di passeg- giare per il pendio, Queste strade sono cosf fangose che soltanto quando il tempo @ molto ascjutto si ha la pos- sibilita di attraversarle senza affondare fino alle caviglie ad ogni passo. Nelle vicinanze di St. George’s Road gli isolati si fanno pid fitti, e ci si imbatte in una serie senza fine di vie, vicoli ciechi, stradette secondarie ¢ cortili, che si fanno sempre pit numerosi e disordinati quanto pit ci si avvicina al centro della citta. In compenso, sono pit frequenti le strade lastricate o almeno prowviste di marciapiedi selciati e di canali di scolo; ma Ia sporcizia 93 © i difetti delle case, particolarmente delle cantine, riman- gono i medesim: ULE opportuno fare qui alcune osservazioni generali sul tipo di costruzione che & proprio dei quartieri operai di Manchester. Abbiamo visto come nella cittd vecchia sia stato per lo pid il puro caso a presiedere al raggruppa- mento delle case. Ogni casa & costruita senza tenere alcun conto delle altre, € i pochi palmi di terra liberi tra Puna e V'altra, in mancanza di un altro nome, sono chiamati cortili (courts). Nei settori un po’ pit nuovi di questo stesso quartiere e in altzi quartieri operai, sorti nei primi tempi della fioritura dell'industria, troviamo un maggior sforzo di sistematicita. Lo spazio tra due strade viene di- viso in cortili pit regolari, per lo pit di forma quadrata, aun dipresso cost WLU Ha LIL stinda I cottili, costruiti in tal modo fin dall'inizio, comunicano con le strade attraverso passaggi coperti. Ma se In dispo- sizione del tutto priva di un piano era gid tanto nociva alla salute degli abitanti perché impediva le citcolazione dell'aria, questo modo di rinserrare gli operai in cottili cinti da ogni lato da costruzioni lo & molto di pitt. L’aria non pud assolatamente uscire; i camini delle case, finché viene tenuto acceso il fuoco, costituiscono Tunica via duscita per Varia visiata dei cortili". A cid si aggiunge ® & cuttavia un savio libcrale inglese ha affe 7 sel sappora dela Chien Enploymen Commins cas oy til sono un capolavoro di urbanistica, perché essi, come una serie di 94 ancora il fatto che le case intorno a questi cortili sono per lo pitt doppie, unite assieme a due a due dal muro posteriore, e questo @ gia sufficiente a impedire una buona, libera ventilazione. E poiché la polizia stradale non si occupa delle condizioni di questi cortili, poiché tutto cid che vi viene gettato pud rimanervi tranquillamente, non ci si deve meravigliare della sporcizia ¢ dei mucchi di cenere e di immondizie. che vi si trovano. Sono stato in cortili — nei pressi di Millers Street — posti almeno mezzo piede sotto il livello stradale, e senza il minimo canale di scolo per le acque che vi si raccolgono durante le piogge! In tempi piti recenti si @ passati ad un altro modo di costruire, che & divenuto ora generale. I cottages operai non vengono piti costruiti singolarmente, ma quasi sempre a dozzine o anche pi per volta; un solo impren- ditore costruisce una o due strade alla volta. Queste ven- gono allora disposte come segue: un lato (cfr. il disegno a p. 96) & costituito dai cottages di prima fila, che sono tanto fortunati da avere una porta posteriore ed un pic- colo cortile, ¢ per i quali & richiesto Paffitto piti alto. Dietro il muro dei cortili di questi co#tages vi & un’an- gusta viuzza, la via posteriore (back street), che ® chiusa da costruzioni alle due estremiti ¢ nella quale sbocca la- teralmente uno stretto vicolo o un passaggio coperto. I cottages che guardano su questa viuzza pagano un fitto minore degli altri, ¢ in generale sono i piti trascurati. Essi hanno il muro posteriore in comune con Ia terza fila di cottages, che guardano dal lato opposto sulla via e pagano un fitto inferiore a quello della prima fila, ma superiore a quello della seconda, Ecco all'incirca la disposizione delle strade: iccole piazze pubbliche, migliorano la yentilazione ¢ la circolazione Varia! Senza dubbio, se’ ogni cortile avesse due 0 quattro accessi ampi, apetti in alto ¢ posti uno dirimpetto all'altro, attraverso i qual: Varia potesse passare; ma questi corti non hanno mai due passaggi scoperti, raramente ne hanno uno, € quasi tutti hanno invece gli accessi copert stretti (n.d.a) 5 sale vei file eatges ‘siesta OU ei fe cca Con questo sistema, I'ateazione dei cottages della pri- ma fila & abbastanza buona, e quella dei cottages della terza fila per lo meno non @ peggiorata rispetto alle co- struzioni corrispondenti del vecchio sistema; ma la fila centrale & mal ventilata almeno quanto le case dei cortili, € la via posteriore & sudicia e squallida non meno dei cortili stessi. Gli imprenditori preferiscono questo siste- ma di costruzione perché risparmia spazio e consente di sfruttare ancor pit gli operai meglio pagati, mediante i pitt alti fitti dei cottages della prima fila e della terza fila. In tutta Manchester troviamo questi tre tipi di cottages, anzi Ii ritroviamo in tutto il Lancashire e York- shire, spesso frammischiati, ma per lo pid abbastanza se- parati, in modo da poter dedurne l'et3 relativa dei vari quartieri cittadini. I] terzo tipo, quello delle strade po- steriori, predomina decisamente nel grande quartiere ope- raio a est di St. George’s Road dai due lati di Oldham Road ¢ di Great Ancoats Street, ed 2 il pitt diffuso anche negli altri quartieri operai di Manchester e dei due sob- borghi Nel grande quartiere menzionato, noto con il nome di Ancoats, sono situate lungo i canali la maggior parte delle fabbriche pit grandi di Manchester, colossali edi- fici di sei o sete piani, che cor le loro snelle ciminiere suvrastano i bassi cozeages operai. Percid Ia popolazione del quartiere @ costituita principalmente da operai di fabbrica e, nelle strade peggiori, da tessitori a Le strade pit vicine al centro della citta sono le pitt vecchie wets ay 96 ¢ quindi le peggiori, tuttavid sono lastricate ¢ fornite di canali di scolo; annovero tra esse le parallele pit vicine di Oldham Road ¢ di Great Ancoats Street. Pit in la, verso nord-est, si trovano parecchie strade di nuova co- struzione; qui i cottages appaiono lindi puliti, le porte € le finestre sono nuove e verniciate di fresco, le stanze interne bene imbiancate; anche le strade sono pit atiose con spazi liberi pid ampi e pit frequenti. Ma questo riguarda solo una patte e non la maggioranza delle abi- tazioni; a cid si aggiunge anche il fatto che in quasi tutti i cottages esistono cantine abitate, che molte strade non sono Instricate né provviste di scarichi e, soprattutto, che quest’aspetto lindo non 2 che una parvenza, parvenza che non dura pitt di dieci anni. Infatti Ja struttura dei cottages non & meno riprovevole della disposizione delle strade. AlPinizio appaiono tutti lindi e solidi, le massicce mura di mattoni appagano V'occhio, e se si percore una di queste strade operaie di nuove costruzione, senza curarsi delle strade posteriori 0 senza osservare meglio la costru- zione delle case, non si pud non condividere l’afferma- zione dei fabbricanti liberali, che in nessun luogo gli operai sono alloggiati meglio che in Inghilterra. Ma guar- dando un po’ piti da vicino, si trova che i muri di questi cottages sono pit sottili che sia possibile costruire. I muti esterni, che reggono lo scantinato, il pianterreno: e il tetto hanno al massimo lo spessore di un mattone, co- sicché in ogni strato orizzontale i mattoni vengono con- giunti dal lato pit lungo ( MHIMU ); ma ho visto molti cottages della stessa altezza — e alcuni ancora in via di costruzione — nei quali i muri esterni avevano lo spes- sore di mezzo mattone soltanto, cio’ i mattoni venivano messi non per largo ma per lungo, cosicché erano uniti Von Valtro per il lato pid corto (eemcrrm). Cid avviene in parte per risparmiare materiale, ma in’ parte anche perché gli imprenditori non sono mai i proprietari del solo, ma, secondo il costume inglese, lo hanno in affitto soltanto per venti, trenta, quaranta, cinquanta o anche oT novant’anni, trascorsi i quali esso ritorna all’antico pro- prietario con tutto cid che vi si trova sopra, senza che questi debba timborsare nulla per quanto vi & stato co- struito, Percid affittuario fabbrica gli edifici in modo tale che, allo scadere del termine contrattuale, siano il iti possibile privi di valore; e poiché spesso tali cottages vengono costruiti soltanto venti 0 treat’anni prima di tale data, 2 facile capire perché gli imprenditori vogliono spen- derci il meno possibile. A cid si aggiunge che questi im- prenditori, per lo pi muratori carpentieri o fabbricanti, parte per non diminuire i proventi che loro derivano da- ali affitti, parte perché si avvicina il momento della resti- tuzione del terreno dove sorgono le costruzioni, spendono poco o nulla in tiparazioni; e che a causa di crisi com- merciali ¢ della conseguente disoccupazione, spesso intere strade rimangono deserte, e di conseguenza i cottages vanno assai presto in rovina e diventano inabitabili. In effetti si calcola generalmente che le abitazioni operaie sono abitabili in inedia non pid di quarant’anni; cid ap- pare abbastanza strano, quando si vedono le belle e solide mura dei cottages di nuova costruzione, che sembrano pro- mettere una durata di alcuni secoli; © tuttavia & cost, perché Ia spilorcetia nelle costruzioni originarie, la man. canza di riparazioni, la frequenza con cui rimangono disa- bitate, il rapido, incessante alternarsi degli abitanti ¢ inol- tre le distrazioni apportate dagli inquilini, per lo pitt irlandesi, durante gli ultimi dieci anni di’ abitabilita, i quali spesso fanno a pezzi Je intelaiature in legno per bruciarle, tutto cid fa si che dopo quarant’anni i cottages siano ridotti a mucchi di rovine. Si aggiunga anche a tutto questo che Ja zona di Ancoats, la cui costruzione data dal- Fepoca dello sviluppo dell’industria, ani per Ia maggior parte & stata edificata in questo secolo, contiene tuttavia tuna quantita di case vecchie e cadenti, anzi la maggior parte delle case si trova git oggi nell'ultimo stadio di abitabilits. Non voglio neppure accennare alla grande quantita di capitale che viene sprecato in questo modo, 98 e al fatto che con piccole spese addizionali per la costru- zione ¢ le successive riparazioni tutto questo quartiere potrebbe essere conservato per molti anni in condizioni di pulizia, decoro e comodit’: mi interessano qui le con- dizioni delle case e dei loro abitanti, e a questo proposi si deve dire che questo & il sistema pid dannoso e moral- mente degradante di ‘dare alloggio agli operai. L'operaio costretto ad abitare questi coftages gia mezzi in rovina perché non ne pud pagare di migliori, o perché nelle «vicinanze delle fabbriche non ne esistono di migliori, o forse addirittura petché appartengono al fabbricante, e questi lo assume soltanto se egli prende una di quelle abitazioni. Naturalmente il limite di quarant’anni non & cos{ netto, perché se le case si trovano in una zona ad alta densita di popolazione nella quale quindi, anche se Vaffitto del suolo & caro, vi & perd la prospettiva di tro- vare sempre degli inquilini, gli imprenditori faranno cer- tamente qualcosa ‘per conservarle in condizioni di relativo comfort per pit di quarant’anni; ma certo non pit dello strettamente necessario, e queste abitazioni riparate sono poi le peggiori di tutte. Talvolta, quando incombe la mi- naccia di epidemie, la coscienza di solito sonnecchiante della polizia sanitaria si tidesta un poco, e si compiono allora incursioni nei quartieri operai, facendo chiudere intere file di scantinati e di cottages, come & avvenuto ad esempio in molti vicoli nelle vicinanze di Oldham Road; ma cid non dura a lungo; ben presto le abitazioni prosctitte trovano nuovi inquilini, ¢ i proprietari, se tro- vano nuovamente degli_affittuari, sono anzi in una situa- zione di vantaggio: si sa bene che Ja polizia sanitaria non si fark rivedere tanto presto! Questa parte orientale e nord-orientale di Manchester @ Yonica nella quale la borghesia non si sia mai insediata, per la ragione che il vento, che per dieci o undici mesi all’anno soffia da ovest o da sud-ovest, spinge sempre verso di essa il fumo di tutte le fabbriche, che non & certo scarso. Gli operai soltanto possono respitarlo. 99 ‘A sud di Great Ancoats Street si estende un grande quartiere operaio coperto di edifici solo per met: una striscia di terreno nuda e collinosa, sulla quale sono dis- seminate file isolate di case o piazzette disposte disordi- natamente; in mezzo, spiazzi vuoti, accidentati, argillosi, senza etba e quindi, quando il tempo % piovoso, quasi impraticabili, T cottages sono tutti vecchi e sporchi, situa spesso in profondi avvallamenti, e in generale ricordano Ia cittd nuova, La parte attraversata dalla ferrovia che va a Birmingham @ quella in cui le costruzioni sono pit fitte, e percid anche la peggiore. Qui il Medlock scorre in numerosi meand:i attraverso una valle che per certi tratti sta alla pari con quella dell'Trk. Sulle due rive di questo flume, anch'esso nero come Ia pece, stagnante ¢ puzzolente, dal suo ingresso nella cittd fino alla sua con- fluenza con I'Inwell, si stende un’ampia fascia di fab- briche € di abitazioni operaie; queste ultime sono tutte nelle peggiori condizioni possibili. La riva per lo pid & scoscesa e coperta di edifici fin quasi dentro il fiume, proprio come abbiamo visto per I'Trk, e altrettanto cattiva @ Ja costruzione delle case e delle strade, sia dalla parte di Manchester sia da quella di Ardwick, di Chorlton o di Hulme. Ma il posto pit ripugnante — se volessi esa- minare particolareggiatamente ogni singola localit’ non arriverei pitt alla fine — si trova dalla parte di Manchester, proprio a sud-ovest di Oxford Road, e prende il nome di Piccola Irlanda (Little Ireland). In un avvallamento abbastanza profondo, posto in un’ansa del Medlock e i condato su tutti quattro i lati da alte fabbriche e alti argini coperti di costruzioni, vi sono due gruppi di circa 200 cottages, per lo pit con il muro posteriore in comune a due a due, nei quali abitano circa 4.000 persone, quasi tutti irlandesi. I cottages sono vecchi, sporchi e del tipo piti piccolo, le strade non livellate, piene di buche ¢ in parte non lastricate e prive di fognature. Masse di im- mondizie, rifiuti e melma nauseabonda sono sparse dap: pertutro, in mezzo a pozzinghere permanenti; latmosfera 100 1 ¢ nelle pozzanghere; ia la zona ha un aspetto ancora pid sgradevole ipugnante det peggiori cortili presso I'lsk. La razza mana che vive in questi cottages cadenti, dietro le fine- stre rotte ¢ rappezzate con tela oleata, dietro le porte sconnesse ¢ gli infissi fradici, o addiriteura nelle umide e buie cantine, in mezzo a questa sporcizia senza limite € a questo puzzo, in un’atmosfera che pare di proposito asfissiante, questa raza deve realmente aver raggiunto il gradino pit basso dell’umanitd; questa & l'impressione € Ia conclusione a cui si 2 costretti gia solo dall'aspetta este- riore del quartiere. Ma che diremo quando apprendere- mo" che in ciascuna di queste casette, che contengono al massimo due stanze ¢ la soffitta, ¢ tutt’al pitt anche una cantina, abitano in media venti persone, che in tutto il quartiere esiste una sola latrina — naturalmente per lo pit: impraticabile — ogni 120 persone circa, ¢ che nono- stante tutte le prediche dei medici, nonostante 'agita- zione provocata nella polizia sanitaria all’epoca del colera dalle condizioni della Piccola Irlanda, tuttavia oggi, nel- Pano di grazia 1844, le condizioni sono quasi le stesse del 1831? I dottor Kay racconta che non soltanto le cantine ma anche i pianterreni di tutte le case di questo quartiere sono umidi; che numerose cantine, interrate in an primo tempo, poco alla volta furono nuovamente svuo- tate, e sono ora abitate da irlandesi; che in una cantina, siccome il pavimento era sotto il livello del fiume, I’acqua sgorgava perennemente da un buco sotterraneo otturato con argilla, cosicché l'inquilino, un tessitore a mano, ogni mattina doveva svuotare Ja sua cantina e versare Pacqua in strada! Poco discosto, sul lato sinistro del Medlock, si trova 4 Dott, Key, op. cit, [pp. 21-24] (nda) 101 Hulme, che in fondo non & altro che un grande quartiere operaio, ¢ le cui condizioni non differiscono quasi da quelle del quartiere di Ancoats. I rioni in cui pit fitte sono le costruzioni, sono per lo pitt miseri e quasi in roving; quelli meno popolati, costruiti con pitt moderni criteri e pié ariosi, sono quasi tutti immersi nel fango. Generale @ Pumidita dei cottages, cosi pure In struttura del quattiere a base di strade posteriori ¢ abitazioni in scantinati. Sulla parte opposta del Medlock, nella Man- chester vera e propria, si estende un altro grande quar- tere operaio, che occupa i due lati di Deansgate fino al quartiere commerciale, e per certi aspetti non- ha aulla da invidiare alla citt& vecchia. Infatti, nelle immediate vicinanze del quartiere commerciale, tra Bridge Street ¢ Quay Street, Princess Street e Peter Street, le costru- zioni si ammassano in maniera tale da superare in qualche punto, al confronto, i piti angusti cortili della citth vec- chia. Qui ci si imbatte in vie lunghe strette, tra le quali si trovano cortili © passaggi angusti e tortuosi, le cui entrate e uscite sono disposte cost disordinatamente che chi non conosce esattamente ogni passaggio ogni cortile di questo labirinto rischia ad ogni istante di finize in un vicolo cieco 0 di prendere una direzione sbagliata. In questi rioni angusti, cadenti e sudici abita, secondo i dott. Kay, la classe pit abbrutita di tutta Manchester, i cui mestiere @ i] furto o la prostituzione, ¢ tutto fa rite- nere che ancor ogei il suo giudizio sia assolutamente va- ido. Quando Ia polizia sanitaria fece nel 1831 un'in- cursione, trovd che in questo quartiere la sporcizia tiva- leggiava con quella della zona dell'Trk 0 della Piccola Irlan- da (e che le cose non siano ancor oggi molto migliorate, posso testimoniarlo io stesso) e, tra Talteo, che in Parliament Street per 380 persone e in Parliament Pas- sage per 30 case fittamente.abitate, vi cra un’unica latrina. Se attraversiamo I'Irwell e ci rechiamo a Salford, tro- viamo su una penisola formata da questo fiume una cit) che conta 80.000 abitanti, e che in fondo & soltanto un 102 vasto quartiere operaio, attraversato da un'unica ampia strada. Salford, un tempo pitt importante di Manchester, era allora il capoluogo del distretto circostante, cui ancor oggi da il nome (Salford Hundred). Per questo motivo anche qui si trova un quartiere alquanto vecchio e di conseguenza ormai molto insalubre, sporco ¢ cadente, che & situato dirimpetto alla Chiesa Vecchia di Manchester ed in condizioni altrettanto cattive della vecchia cite sull’altra riva dell’Trwell, A una certa distanza dal fiume si estende un quartiere pit recente, che tuttavia conta anch’esso git piti di quarant’anni ed @ percid abbastanza cadente, Lintera Salford & divisa in cortili o viuzze cost strette da ricordarmi le pid strette che abbia mai visto, i carrugi di Genova. Sotto questo aspetto, P'architettura predominante a Salford & notevolmente peggiore di quella di Manchester, e lo stesso si pud dire della pulizia. Men- tre a Manchester Ja polizia almeno di tempo in tempo — una volta ogni 6 o 10 anni — si reca nei quartieri operai, chiude le abitazioni peggioti, fa ripulite gli angoli pit lerci di queste stalle di Augia, sembra che a Salford non abbia mai fatto nulla di simile, Le anguste strade laterali e i cortili di Chapel Street, Greengate e Gravel Lane certamente non sono stati mai ripuliti dall’epoca della loro costruzione; oggi Ia ferrovia per Liverpool. li attraversa sopra un alto viadotto, ed ha fatto scomparire molti degli angoli piti sporchi; ma con quale risultato? Se si passa su questo viadotto non si vede in basso che sporcizia e miseria in quantita, e se ci si prende Ia briga di percorrere queste viuzze, di guardare dalle porte e fi- nestre aperte dentro le cantine e le case, ci si pud per- suadere ad ogni istante come. gli operai di Salford vivano in abitazioni nelle quali sono impossibili la pulizia e la comoditi. Ritroviamo le medesime condizioni nelle con- trade piti lontane di Salford, a Islington, in Regent Road ¢ dietro la ferrovia per Bolton. Le abitazioni operaie tra Oldfield Road e Cross Lane, dove le innumerevoli viuzze € cortili ai due lati di Hope Street sono nelle peggiori 103 condizioni possibili, gareggiano per sporcizie e sovratfol- Jamento con la citi vecchia di Manchester; in questo rione trovai un uomo, dell’apparente eti di sessant’anni, che abitave in una stalla: aveva costruito in questa stam- berga quadrangolare priva di finestre, senza soffitta ¢ senza pavimento, una specie di camino, vi aveva portato una lettiera e vi aveva eletto la propria dimora, sebbene Ia pioggia entrasse dal tetto rovinato e cadente. L'uomo era troppo vecchio per un lavoro regolare, e si procu- rava il vitto trasportando letame con una carriola; i mucchi di letame erano davanti alla sua stalla, Ecco i vari quartieri operai di Manchester, che io stesso ho avuto occasione di osservare nel corso di venti mesi. Riassumendo i risultati del nostro cammino attraverso que- sti quartieti dobbiamo dire che 350,000 operai_di Man- chester _¢ dei suoi sobborghi_abitano quasi tutti in cotta. ges miseri, umidi ¢ sudici, che le strade che li accolgono si trorano per fo pid in condlaioni dt aesoluta sporizia e ab- ba dono, ¢ Sone sate costrule senda alcuna consideauie ne per Paerazione, ma soltanto tenendo conto del profitto che pud trame il costruttore. In una parola, nelle abiion! operaié di Manchester non vi é pulizia, non vi & comodita, ¢ quindi non @ possibile neppure una vera vita familiare; soltanto und razza disumanizzata, depradata, ridotta intel- lettualmente e moralmente al livello della bestialita, Fisica- jente malata, pud trovarsi a suo agio in queste abitazio- ni, Né sono il solo ad affermere questo: abbiamo visto come il dottor Kay ci fornisca una descrizione de! tutto analoga, ¢ in aggiunta voglio citare ancora le parole di un liberale, un’autorita riconosciuta e molto apprezzata dai fabbricanti, avversario fanatico di ogni movimento operaio autonomo, le parole del signor Seior *. Quando visitai le abitazioni degli operai di fabbrica nells cit fnlandese, n Ancoats ¢ nella Piccola Irlande, mi meraviglat sole 1 Nassau W. Senior, Letters on the Factory Act to the Rt. Hon. the Prosident of the Board of Trade (Chas. Poulett Thomson Esq.), Londra, 1837, p. 24-25] (nda. 104 che fosse possibile conservare in qualche modo la salute in abi- tazioni simili. Queste citti, poiché tali sono per Vestensione ¢ il numero degli abitanti, sono’ state costruite con il massimo disprezzo per tutto ci che non fosse T'utile immediato dei costruttori speculatori. Un carpentiere ed un muratore si uniscono, per acquistare una serie di arce fabbricabili (vale a dire, le prendono in affitto per un certo numero di anni) e costruiryi sopra delle cosiddette case. Una volta trovammo tutts una strada che seguiva il corso di tun fossato, onde ricavare cantine pid profonde senza le spese di scavo, cantine destinate non gii a ripostighi © depositi, tna ad abitazioni umane. Nessuna delle case di questa strada sluggl al colera', E, in generale, in questi sobborghi le strade non sono fastricate, nel mezzo hanno un letamaio o un pantano, le case sono unite tra loro per il muro posteriore, sono senza ventilazione @ altro mezzo che le mantenga asciutte, e intere famiglie sono relegate nell'angolo di una cantina o di una soffitta Ho gid rammentato I'inconsueta attivita svolta a Man- chester dalla polizia sanitaria all'epoca del colera. All'avvi- cinarsi dell'epidemia, un’ondata di terrore pervase 1a bor- ghesia della citta; improvvisamente la gente si ricordé del- Ie insalubri dimore dei poveri, ¢ rabbrividi nella certezza che ognuno di quei miseti quartieri sarebbe divenuto un focolaio di infezione, dal quale il morbo si sarebbe diffuso rovinosamente in tutte le direzioni verso le case della clas- se abbiente. Venne nominata all'istante una commissione diigiene per ispezionare questi quartieri e fare un preciso rapporto al Consiglio comunale sulle loro condizioni. Il dott, Kay, membro di tale commissione, che visitd accura- tamente uno a uno tutti i distretti di polizia, ad eccezione dell'undicesimo, da alcuni estratti di quel rapporto. Fu- rono ispezionate in tutto 6.931 case, — naturalmente sol- tanto nella Manchester propriamente detta, escludendo Sal- ford e gli altri sobborghi, — 2.565 delle quali avevano ur- gente bisogno di essere imbiancate all'interno con la calce, 960 avevano necessitA di immediate riparazioni (were out of repair), 939 non avevano fogne sufficienti, 1.435 erano umide, 452 erano mal aerate ¢ 2.221 senza latrine. Delle 8 Corsivo di Engels. 105 687 strade ispezionate, 248 non erano lastricate, 53 lo era- no solo in parte, 112 erano mal ventilate, 352 contenevano pozzanghere petmanenti, machi di immondizie, rifiuti, ecc. Naturalmente, sarebbe stato del tutto impossibile ripulire queste stalle di Augia prima che arrivasse il colera; quindi ci si limitd a ripulize alcuni degli angoli peggiori, lasciando tutto i] resto come era; naturalmente, nei luoghi ripuliti, come dimostra la Piccola Irlanda, dopo qualche mese tor- nd ad imperare Pantica sporcizia, Sullo stato dell’interno di queste abitazioni la commissione riferi le stesse cose che abbiamo gi udito a proposito di Londra, Edimburgo ¢ altre cittd: Spesso unintera famiglia irlandese * & ammassata in un solo letto; spesso un cumulo di paglia sporca e di coperte di vecchia tela di sacco nascondono tutti i suoi componenti, aggrovigliati in un mucchio informe, dove ciascuno @ ugualmente’avvilito dalle privazioni, dafl'apatia e dalla licenza. Spesso in una sola casa con due stanze gli ispettori trovarono alloggiate due famiglie; in una delle stanze dormivano tutti insieme, T'altra era la cucinn e la stanza da pranzo comune; e spesso pid di una famiglia abitava un'umida cantina di una sola stanza, nella cui atmosfera pes lenziale erano ammassate da dodici a’ sedici persone; a questo altci focolai di malattie si aggiungeva il fatto che sotto to stesso teito si trovavano anche maiali, oltre a porcherie della specie pid rivoltante ® Dobbiamo apgiungere che parecchie famiglie che pos- siedono una sola stanza per sé accolgono dietro compenso anche pensionanti e inguilini, e non di rado questi pen- sionanti di ambo i sessi dormono perfino nello stesso let- to con la coppia dei padroni di casa. Ad esempio, il caso in cui un uomo, sua moglie ¢ la cognata adulta dotmivano nello stesso letto fu riscontrato a Manchester sei volte, se- condo il « Rapporto sulle condizioni sanitarie della classe operaia ». Anche qui le case d’alloggio comuni sono assai numerose; il dott, Kay calcola che nella Manchester pro- '% La parola « irlandese » & state aggiunta da Engels. 1 Lrespressione «e altri» ® stata aggiunta da Engels. Kay, op. eft p. 32 (maa. 106 priamente detta nel 1831 ce n’erano 267, e da allora de- Yono essere notevolmente aumentate. Ciascuna accoglie da venti a trenta ospiti, quindi tutte complessivamente al- bergano ogni notte da cingue a sete mila persone. Il ca- rattere di tali case e dei loro ospiti & lo stesso che nelle altre citti: in ogni stanza sono disposti sul pavimento da cinque a sette pagliericci, e in.essi viene stipato alla rin- fusa il maggior numero possibile di persone. Non occorre dire quale atmosfera fisica e morale regni in questi antri del vizio. Ognuna di queste case @ un focolaio di delitti ed & teatro di azioni che rivoltano la coscienza umana e che forse, senza questo concentramento forzato di immoralit3, non avverrebbero mai. Secondo Gaskell ”, nella sola Man- chester 20,000 individui vivono negli scantinati. Il Weekly Dispatch afferma che essi, « secondo rapporti ufficiali », rappresentano il 12% della classe operaia, e tale valuta. zione concorda con l’altra; infatti calcolando che gli operai siano 175.000, il 12% ammonterebbe a circa 21.000, Le abitazioni in scantinati nei sobborghi sono almeno altret- tanto numerose, e quindi il numero delle persone che nella citth di Manchester in senso lato abitano nelle cantine non 2 inferiore a 40-50,000. Cid per quanto riguarda le abi- tazioni degli operai nelle grandi citti: dal modo come viene soddisfatto il bisogno di un tetto possiamo arguire il modo © P. Gaskell, The Manufacturing Population of England, its Moral, Social and Physical Condition, and the Changes, wich Bave arisen fron the Use of Stearn Machinery; with on Examination of Infant Labour, Fiat Justitia, 1833. Descrive principalmente le condizioni. degli ope- rai del Lancashire. L'autore & un liberale, ma sctiveva in un'epoca nella quale non erm ancora compito-del liberalismo esaltare Ia « feliciti » de- fH opecl, Peed eal © ancora senza prevensionl © pub, eyere orci pes 'moli propri della situazione attuale, e in particolare del sistema di fnb- borica. Dialtra parte eli scrive pris della Foctories Inquiry Commission (Commissione cinehiesta sulle fabbriche], e ricayn da fonti non atten- ‘motte affermazioni che in seguiro vennero confutate dal rapporio, fella commisione, Der questa regione ¢ petché Tautare, come Key, com fonde’la classe operaia in generale con 1a classe degli operai di febbri in particolare, opera, pur essendo buona nellinsieme, deve essere uti Hizzata con cautela per eid che riguarda i particolari. La storia dello sviluippo del proletariato riportata nella Introduzione ® tolta soprattutto dal volume di Gaskell (1.d.a.). 107 con cui vengono soddisfatei tutti gli altri bisogni. B facile ca- pire che in quei sudici buchi pud abitare solo una massa di individui laceri e mal nutriti, E cosié infatti. Il vestiario del- la stragrande maggioranza degli operai in condizioni pes- sime. Gid le stoffe che vengono adoperate non sono le pit indicate; il lino e la lana sono quasi banditi dal guarda- toba di ambo i sessi, e al loro posto & subentrato il coto- ne, Le camicie sono di cotonina bianca o colorata, anche gli abiti delle donne sono per lo pit di cotonina stampata, assai di rado & dato vedere tra ln biancheria stesa una sot- toveste di lana, Gli uomini in generale indossano calzoni di fustagno o di altre pesanti stoffe di cotone, ¢ le giacche © giubbe sono per lo piti della stessa materia, L’abito di fustagno (fustian) & divenuto il costume proverbiale degli operai, che vengono chiamati fustian jackets, e cosi si chia- mano essi stessi in contrapposto ai signori, che vestono panno di lana (broadclorb), termine che infatti viene usato a sua volta per indicare la classe media, Feargus O’Connor, i capo dei cartisti, quando venne a Manchester durante Vinsurrezione del 1842, comparve in un abito di fustagno tra i pid delizanti applausi degli operai. I cappelli sono in Inghilterra di uso generale anche tra gli operai, cappelli delle piti diverse fogge, rotondi, 2 cono o a cilindro, a Targhe tese, con la tesa stretta o senza tesa; soltanto i pit giovani nelle citta industriali portano berretti. Chi non hha cappello si fabbrica un copricapo di carta basso, qua- drangolare, Tutto il vestiario degli operai — anche sup- ponendo che sia in buone condizioni — & assai poco adatto al clima. L’umida aria inglese, che con i suoi bru- schi cambiamenti di tempo piti di ogni altra provoca in- freddature, costringe quasi tutta la classe media a indossare indumenti di flanella sulla nude pelle del torace; sciarpe, giacche ¢ panciere di fkinella sono di uso quasi generale. La classe operaia non solo deve fare a meno di queste precauzioni, ma non @ quasi mai in grado di impiegare per l'ebbigliamento un solo filo di lana. I pesanti indu- menti di cotone, sebbene pid spessi, rigidi pesanti del 108 panno di lana, difendono assai meno dal freddo ¢ dal- Tumidita; per il loro spessore per la qualith del mate- riale conservano pitt a lungo I’umidic’, e in generale sono piti permeabili del panno calandrato di lana. E se l'ope- taio pud comprarsi eccezionalmente una giacca di lana per la domenica, deve andare in una delle « botteghe a buon mercato », — dove gli danno la stoffa cattiva chia- mata devil's dust che 2 fatta « solo per essere venduta, non per essere indossata », e che dopo un paio di setti- mane si laceta o diviene trasparente, — 0 deve com- prare da un rigattiere una vecchia giacea mezzo consunta, che ha gid visto giorni migliori, e che dura solo poche settimane. A cid si aggiunga, per la maggior parte di essi, il pessimo stato di questo vestiario e, di tempo in tempo, la necessit’ di portare i pezzi migliori al monte dei pegni. Ma per un numero molto, molto grande di essi, partico- larmente per quelli di origine irlandese, gli abiti sono veri stracci che spesso non tengono pié neppure i punti, © che, per molte toppe, non lasciano pit riconoscere il colore originario. Mentre gli inglesi e gli anglo-inglesi rat- toppano ancora i loro vestiti e arrivano a veri portenti in quest'arte, — rattoppi di Jana o di iuta sul fustagno o viceversa, per essi & indifferente, — i veri irlandesi im- migrati non rattoppano quasi mai, tranne nei casi di estre- mo bisogno, quando il vestito rischia di dividersi in due pezzi; di solito Ia camicia sbrindellata pende fuori dagli squarci della giacca o dei calzoni; come dice Thomas Carlyle®, indossano tun abito di cenci il cui stato & tale che mettetli o toglierli_rap- presenta una delle operazioni pid difficili, che viene incrapresa soltanto nei giorni di festa o in epoche particolarmente favorevoli. Gli itlandesi hanno introdotto in Inghilterra anche il costume di andate scalzi, che prima cra sconosciuto. Oggi in tutte le citta industriali si. vedono moltissime persone, % Thomas Carlyle, Chartism, London, 1840, p. 28. Sa Thomas Carlyle, si veda oltre (cfr. nota 1a p. 357 nota 3 a pp. 377378] (nda). 109 soprattutto donne e ragazai, andare scalze, ¢ questo uso si va gradualmente diffondendo anche tra’ gli inglesi pid poveri. _ Quel che si ® detto del vestiario, vale per laliment zione. Gli operaiprendono cid che ta classe abbiente ri- finta. Nelle grandi citth dell’Inghilterra si pud avere quel che vi & di meglio, ma a prezzi proibitivi; Toperaio che deve tirare avanti con i suoi pochi soldi, non pud spen- dere tanto. Inoltre il salario gli viene pagato di solito al sabato seta, — si 8 incominciato a pagarlo anche il ve- nerd{ sera, ma questo ottimo sistema non 2 ancora gene- ralizzato, — ¢ cost arriva al mercato solo al sabato sera verso le quattro, le cinque, le sete, mentre durante la mattinata la classe media ha gid scelto per sé i prodotti migliori, Al mattino il mercato riguegita delle cose pitt prelibate, ma quando operaio vi arriva esse sono gid scomparse; e del resto, anche se non fosse cost, egli pro- babilmente non potrebbe acquistarle. Le patate acquistate dall’operaio sono per lo pit cattive, le verdure avvizzite, il formaggio vecchio © di qualita scadente, il lardo ran. cido; la carne secca, vecchia, tigliosa, di animali vecchi, spesso ammalati 0 crepati, ® spesso gid mezzo putrefatta. T negozianti sono in generale dei piccoli rivenduglioli, che acquistano alla rinfusa generi d’infima qualita e appunto per questo li possono rivendere a prezzi cosi bassi. Gli operat pitt poveri devono ricorrere ad un altro artificio pet far bastare il loro scazso denaro, benché acquistino la qualit8 peggiote dei generi in vendita. Infatti, poiché alla mezzanotte del sabato tutti i negozi devono essere chiusi e alla domenica non & permesso vendere, tra le dieci e le undici tutte quelle merci che non arriverebbero fino al lunedi mattina senza guastarsi vengono. svendute a prezzi irrisori, Ma cid che alle dieci di sera & rimasto invenduto, per i nove decimi non & pitt buono per il mat- tino seguente, ¢ sono proprio queste merci che costitui scono il pranzo domenicale della classe pit povera. La carne che gli operai acquistano spesso ® immangiabile, 110 ma una volta comprata la devono pur consumare. Il 6 gennaio (se non sbaglio) 1844 si riunf a Manchester il ‘Tribunale del mercato (court leet), che condannd undici macellai colpevoli di aver venduto carne non commesti- bile. A ognuno di essi fu confiscato o un manzo intero, 0 un maiale, 0 parecchie pecore, 0 50-60 libre di came in tale stato. A uno di essi furono trovate 64 oche di Natale ripiene che, non essendo state vendute a Liverpool, erano state trasportate a Manchester, dove artivarono sul mercato putrefatte e puzzolenti. Tutta questa storia fu ri- portata allora dal Manchester Guardian che precisd anche i nomi e I’'ammontare delle pene. Nelle sei settimane dal 1° luglio al 14 agosto, lo stesso giotnale pubblicd I no- tizia di tre casi analoghi: secondo il numero del 3 luglio, fa confiscato a Heywood un maiale di 200 libre che, trovato morto e imputridito, era stato macellato e posto in vendita; secondo il numero del 31 luglio, furone con- dannati a una multa rispettivamente di 2 e 4 sterline due macellai di Wigan, uno dei quali si era gia precedente. mente reso colpevole dello stesso reato, per vendita di carne non commestibile; e, secondo il numero del 10 agosto, a un venditore di Bolton furono sequestrati 26 prosciutti non commestibili, che furono bruciati in pub- blico mentre il bottegaio venne condannato ad una multa di 20 scellini. Ma questi non sono per quelle sei setti- mane né tutti i casi, n€ la media dalla quale si potrebbe ricavare Ja media annua; vi sone periodi nei quali, ogni numero del Guardian, che esce due volte a settimana, riporta uno di questi casi da Manchester o dal distretto industriale circostante; @ se si tiene presente che molti casi restano impuniti, data Pestensione dei mercati, che si alli- neano lungo tutte le vie principali, la scarsa sorveglianza de- ali ispettori addetti, — e come sarebbe spiegabile altrimenti Pimpudenza con la quale interi quarti di bestiame ven- gono posti in vendita? — se si tiene presente che gran- dissima deve ‘essere la tentazione, data l'incomprensibile esiguit’ delle pene pid sopra riportate; se si tiene presente iw Le wpabeagne abannting in quali condizioni debba trovarsi un pezzo di carne per poter essere confiscafo come assolutamente non comme- stibile dagli ispettori, non & possibile credete che gli operai in generale ricevano carne buona e nutriente. Ma e vengono truffati anche in altsi modi dall'avidith di denaro della classe media. I rivenditori e i fabbricanti adulterano tutti i generi alimentari nel modo pitt irresponsabile, senza alcun riguardo per Ia salute di coloro che li devono con- sumare. Abbiamo fatto parlare pit sopra il Manchester Guardian, ascoltiamo ora un altro giornale della classe media, — amo prendere a testimoni i miei avversari, — ascoltiamo il Liverpool Mercury: con una copertura di burro fresco, o mettendo in vista, per Vassaggio, una libbra di burro freseo ¢ dopo questa prova’ ver: dendo le libre salate, 0 lavando via il sale e facendo passare it burro per fresco. Lo zucchero viene mescolato con tis. mac nto 0 altri ingredienti di poco valore e rivenduto a prezzo intero Anche le scorie dei saponifici vengono mescolate con altre sostanze © vendute per zucchero. Al caffe macinato viene mescofata cicaria © altre sostanze a buon mercato, ¢ perfino a quello non macinato, nel qual caso agli ingredienti aggiunti si da la forma di chicch{ café. Asai di frequente il cacao viene frammischiato con ima terra scuta, mista a grasso di montone per poter essere pid facilmente mescolata con vero cacao. Il t2 viene mescolato con foplie di prugnola o altra porcheria, oppure foglie di te Usate vengono asciugate ¢ abbrustolite su piastre di rame rovente, affinché riacquistino il colore primitivo © possano essere rivendute pet fresche. II pepe viene adulterato con gusci di noce polverizzati, ecc.; il vino di Porto viene addiritrura fabbricato (con sostanze coloranti, alcoal, ecc.), poiché & noto come nella sola Inghileerra se ne consumi pid di'quanto non ne produca lintero Portogallo, * ¢ il tabacco viene mescolaro con ogni genere di sostanze dispustose \ nee le forme possibili che vengono date a questo prodotto, (Pourei aggiungere che, a proposito di questa falsifi- carione del tabaeco univerealmente diffusa, alcuni dei pit rispettati tabaceai di Manchester dichiararono pubblica- mente, 1a scorsa estate, che tale forma di commercio non potrebbe sussistere senza falsificazione e che nessun sigaro 112 Si vende burro salato per burto fresco, 0 nascondendo i gum al di sotto dei 3 pence & composto esclusivamente di tabacco,) Naturalmente le mistificazioni non si limitano ai generi alimentari, ¢ potrei citare dozzine di altri casi: tra Paltro, Pinfamia di mescolare gesso o argilla alla fa- rina. Si ricorre alla frode nella vendita i ogni sorta di articoli: Ia flnnella, Ie calze ecc. vengono tese per sem- brare pitt grandi, e alla prima lavata si restringono; il tessuto basso viene venduto come se avesse una altezza di due o tre pollici maggiore; le stoviglie, ricoperte da uno strato di smalto cosi sottile da essere quasi inesistente, si screpolano subito; cento altri vergognosi_ espedienti Tout comme chez nous”. Ma chi deve sopportare le da nose conseguenze degli inganni sono soprattutto gli operai Il ricco non viene ingannato perché pud pagare gli alti prezzi dei grandi negozi, che ovviamente tengono alla Toro buona fama e che danneggerebbero principalmente se stessi se vendessero merci avariate 0 adulterate; il ricco @ viziato dal vitto buono e il suo palato raffinato scopre piti facilmente Pinganno. Ma il _loperaio, — per il quale pochi soldi contano molto, che con poco denazo deve comperare molte cose, che Ron pud_ permet ters a ith, perché non ha fai avuto occasione di raffinate il suo gusto, — Poperaio riceve tutta la “merce adulterata, spesso_addi ittura avvelenata. Egli deve servirsi dai piccoli bottegai, talvolta anzi deve comprare a credito, ¢ questi bottegai che, data lesiguitd del loro capitale ¢ le maggiori spese di esercizio, non possono assolutamente vendere merci della stessa’qualit® allo stesso prezzo dei negozianti pit grossi, gia a causa del minor prezzo che si richiede da essi_e della concorrenza degli altri, devono procararsi, coscientemente 0 no, merce adulterata, Inoltre, ‘se un rosso negoziante, che ha investito nel suo esercizio un capitale considerevole, quando venga scoperta una frode rischia di andare in rovina insieme con il suo credito 21 Bsattamente come da noi, 13, rovinato, che importa ad un mercantucolo, che con le sue merci rifornisce una sola strada, di essere accusato di frode? Se ad Ancoats non gli si presta pid fede, si sposta a Chorlton 0 a Hulme, dove nessune lo conosce ¢ dove ricomincia di nuovo ad imbrogliare; la legge punisce solo aleune falsificazioni, 2 meno che esse non comportino anche una frode doganale. L’operaio inglese viene perd truffato non soltanto nella qualit’, ma anche nella quan- tith delle merci; la maggior parte dei piccoli bottegai ha pesi e misure falsi, ¢ i rapporti di polizia ci danno ogni giorno notizia di una quantita incredibile di reati di questo genere. Come sia diffuso nelle zone industriali questo tipo di truffa, ce lo insegnano alcuni estratti dal Manchester Guardian, i quali abbracciano perd soltanto un breve periodo di tempo, ed anche per questo periodo non ho a mia disposizione ¢f#i i numeri del giornale: Guardian, 16 giugno 1844. Sessioni di Rochdale: quattro bottegai condannati a multe varianti da 5 a 10 scellini per pesi scarsi. Sessioni di Stockport: due bottegai multati di uno scellino; uno di essi aveva sette pesi scarsi e una bilancia falsificata, e ambedue erano gid stati am- moniti precedentemente, . Guardian, 19 giugno. Sessioni di Rochdale: un bot- tegaio multato di 5 scellini e due contadini di 10 scellini. Guardian, 22 giugno, Tribunale di pace di Manchester 19 bottegai condannati a multe varianti da 2 scellini mezzo a 2 sterline, Guardian, 26 giugno. Sessioni di Ashton: 14 bot- tegai e contadini condannati a multe varianti da 2 scel- lini e mezzo a 2 sterline. Piccola sessione di Hyde: 9 contadini ¢ bottegai condannati alle spese giudiziarie ¢ ad una multa di 5 scellini Guardian, 6 luglio. Manchester: 16 bottegai condan nati alle spese giudiziarie e a multe fino a 10 scellini. Guardian, 13 luglio, Manchester: 9 bottegai condan- nati a-multe varianti da 2 scellini e mezzo a 20 scellini. 14 Guardian, 24 luglio. Rochdale: 4 bottegai condannati a multe varianti da 10 a 20 scellini. Guardian, 27 luglio. Bolton: 12 bottegai ¢ osti con- dannati alle spese giudiziarie. Guardian, 3 agosto. Bolton: tre bottegai condannati a multe varianti da 2 scellini e mezzo a 5 scellini, Guardian, 10 agosto. Boléon: un bottegaio condan: nato a5 scellini di multa. Per Ie stesse ragioni per cui la frode sulla qualita della merce ricade principalmente sugli operai, su di: essi ricade anche la frode sulla quantita. Naturalmente Valimentazione consueta dei singoli operai varia a seconda del salario. Gli operai pagati_ me- glio, specialmente quegli operai di fabbrica nelle cui fa- miglie ogni membro @ in grado di guadagnare qualcosa, finché dura tale situazione mangiano bene: carne ogni giorno e alla sera lardo e formaggio. Dove si guadagna di meno, Ie carne & consumata soltanto Ia domenica, 0 due-ire volte Ja settimana, in compenso si consumano in maggior quantita patate © pane; a mano a mano che scendiamo, troviamio che l'alimentazione 2 base di carne si riduce ad un poco di lardo affertato in mezzo alle patate; scendendo ancora pit in basso anche questo scom- pare € non restano che patate, pane, formaggio ¢ pure di farina d’avena (porridge), finché al gradino piti basso, tra gli irlandesi, le patate costituiscono Punico nutti- mento. Oltre a cid si usa generalmente come bevanda un te leggero, a volte mescolato con un po’ di zucchero, di latte 0 di acquavite; in Inghilterra, e anche in Irlanda, il t2 & ritenuto bevanda necessaria e indispensabile quanto da noi il caffé, ¢ dove non si beve piti t& regna sempre la pid tremenda misetia. Ma tutto questo presuppone sempre che l'operaio sia occupata; quando invece non ha lavoro cade in balfa del caso, e mangia quello che gli viene regalato, quello che pud elemosinare 0... che ruba; € se non trova nulla, muore semplicemente di fame, come 4s abbiamo visto ptima. E naturale che anche la quantita del vito, come Ia qualiti, dipenda dal salario, e che presso gli operai pagati male, che abbiano per di pid una famiglia numerosa, anche in periodo di piena occupa. ione regni sempre la fame; ed il numero di questi operai imal pagati 2 assai grande. Particolarmente a Londra, do- ve Ia concortenza tra gli operai cresce con il crescere della popolazione, questa classe & molto numerosa, ma la ritroviamo anche in tutte Je altre cits. Allora si ricorre ad espedienti di ogni genere, bucce di patate, scarti di legumi, verdure guaste® vengono mangiati in’ mancanza di altri cibi, e viene raccolto con aviditi tutto cid che possa contenere anche solo un atomo di sostanza nutri- tiva. E quando il salario settimanale & consumato troppo presto, avviene assai di frequente che ta famiglia negli sltimi giomi della settimana non mangi affatto o solo quel tanto che basta a preservarla dalla morte per inedia, Naturalmente un tale tenoze di vita non pud che pro. durre ogni sorta di malattie, e quando queste compaiono, quando soprattutto Fuomo’— che sostenta col suo Ia. voro Tintera famiglia e la cui fatica fisica esigerebbe il massimo nutrimento — & il primo a soccombere, allora la misetia diventa ancora pit grande, allora emerge con acutezza ancora maggiore la brutalita ‘con Ja quale In so- cieti abbandona i suoi membri proprio quando avrebbero maggiormente bisogno del suo appoggio. Per concludete, riassumiamo brevemente ancora una volta i facti: Je grandi cittd sono abitate principalmente da operai, poiché nei casi piti favorevoli vi 8 un bor- ghese ogni due, spesso anche ogni tre e talvolta ogni quattro operai; questi operai non posseggono nulla ¢ vi- vono del salario che € quasi sempre appena append suf- ficiente’ al bisogni -quotidianhs Te socea dete weal mente in atomi non si cura di essi, lascia ad essi il com: pito di occuparsi di sé e della propria famiglia, ma senza ® Weekly Dispaeh, aprile © magyio 1844, seco dbouor Southwood Smith elle tondbion del pover a Lawler baclady 116 fornire loro i mezzi per potetlo fare in modo efficace € durevole; percid ogni operaio, anche il migliore, @ costan- temente esposto al pericolo della disoccupazione, che equivale alla morte per inedia, ¢ molti sono coloro che soccombono. Le abitazioni degli operai generalmente sono mal raggruppate, mal costruite, tenute in cattivo stato, mal aerate, umide ¢ malsane. Gli abitanti sono costretti a vivere in uno spazio ristrettissimo, e nella grande mag- gioranza dei casi almeno wna famiglia dorme in una sola stanza; arredamento delle abitazioni & misero fino a giungere alla mancanza totale dei mobili anche piti ne- cessari; parimenti il vestiario degli operai @ generalmente povero, e per una gran parte di casi addirittura a pezzi. T cibi in generale sono cattivi, spesso quasi immangiabili € in molti casi in quantita insufficiente, almeno in certi periodi, sicehé nei casi estremi sopravviene la morte per inedia. La classe operaia delle grandi citta ci offre cost una scala di differenti condizioni di vita: nel migliore dei casi una esistenza temporaneamente sopportabile, per un Iavoro faticoso un buon salario, una buona abitazione e un nutrimento non proprio cattivo, — naturalmente, tutte cose buone e sopportabili dal punto di vista degli operai; — nel peggiore, miseria estrema, che pud arr vare fino alla mancanza di un tetto ¢ alla fame; la media perd ? molto pit vicina al pegaiore dei casi che non al migliore. E questa scala non corrisponde a categorie fisse, per cui si possa dize: questa frazione di operai sta bene, quella male, e cosi rimane e cosi & sempre stato; invece, anche se quae Ia questo avviene, anche se, in complesso, singoli settori di lavoro godono di privilegi rispetto ad altri, tuttavia anche a situazione degli operai entro ogni singolo settore oscilla talmente che ognuno di essi pud trovarsi @ dover percorrere V'intera scala tra il relativo comfort ¢ Pestrema indigenza, perfino la morte per fames e del resto quasi tutti i proletari inglesi potrebbero rac- contare i loro notevoli cambiamenti di fortuna. Esami- neremo ora un po’ pitt da vicino le cause di tutto cid. 7 La concorrenza Abbiamo visto nell'introduzione come subito allinizio del movimento industriale a concortenza cted il prole- tatiato, facendo salite il salario dei tessitori con aumento della domanda di tessuti e inducendo cost i contadini tes. sitoti ad abbandonare Pagricoltura per potersi dedicare con maggior profitto al telaio; abbiamo visto come essa caccid dalla terra i piccoli contadini mediante il sistema della grande azienda agricola, li degradd al rango di pro- letari'e Ii attisd poi in parte nelle citta; come inolere rovind in grandissima parte Ia piccola borghesia abbas- sando anch’essa fino a trasformarla in proletariato, e co. me accentrd il capitale nelle mani di pochi e la popolazione nelle grandi citti. Queste sono le differenti vie e i mezzi mediante i quali la concorrenza — manifestatasi in tutca la sua pienezza € liberamente sviluppatasi nell'industria moderna — cred ed estese il proletariato. Esamineremo ora Ia sua influenza sul proletariato ormai esistente. A qEeste wiguardo dobbiamo seguire anziroro i ssulat concorrenza che i singoli operai si i dell co ingoli operai si fanno recipro- La concorrenza 2 I’espressione_piti_completa_della guerra di tutti contro tutti, che regna_nella moderna societh civile. Questa guerra, una guerra per la vita, per Fesistenza, per tutto, € percid anche, in caso di necessita, Una. guerta_per la vita 9 la morte, aon viené: combattuta soltanto tra le diverse classi della societd, ma anche ta 118 i singoli_ membri_di_qu alPaltro, e percid ciascuno ce: 7 coloto che gli sono d'ostacolo e di mettersi al_foro_pos! Gli operai sono in concorrenza tra loro cost come Io sono i borghesi. Il tessitore meccanico & in concorrenza con i tessitore a mano, il tessitore a mano disoccupato o mal pagato, con quello occupato o meglio pagato, e cetca di soppiantarlo, Ma questa concorrenza tra gli operai & Faspetto peggiore della situazione odierna per l'operaio, Parma pid affilata contro il proletariato nelle mani della borghesia. Di qui deriva lo sforzo degli operai per sop- ptimere questa concorrenza mediante le associazioni; di gui il furore della borghesia contro queste associazioni ed il suo tripudio per ogni sconfitta inflitea ad esse. Il proletatio & impotente; lasciato a se stesso non potrebbe vivere neppure un giorno. La borghesia si & impadronita del monopolio di tutti i mezzi di sussistenza nel senso pit ampio della parola, Il proletario pud si- cevere cid di cui ha bisogno soltanto da questa borghe- sia, il cui monopolio viene protetto dalla forza delo Stato. I proletario, dunque, é di diritto e di fatto schiavo della borghesia, la quale ha su di lui poteri di vita e di morte. Essa gli offre i propri mezei di sussistenza, ma per tun « equivalente », per il suo lavoro;, gli lascia perfino an- cora l’apparenza di agire di sua spontanea volonta, di stipu- Jare con essa un contratto con un'adesione libera, rion forza- ta, da uomo padrone del proprio destino. Bella libert, nella quale all'operaio non timane altro che sottoscrivere alle condizioni che la borghesia gli impone, oppure... morir di fame, di freddo, dormire nudo con gli animali della foresta! Bell's equivalente », il cui importo & lasciato in- ceramente all'arbitrio della borghesia! Ese il proletatio } tanta pazzo da preferire di morir di fame anziché accet- tare le « eque » proposte dei borghesi, dei suoi « superiori naturali »', beh, & facile trovarne un altro, vi sono abba- \ Espressione preferita dei fabbricanti inglesi (n.d.a,) 119 stanza proletari nel mondo, e non tutti sono cosf pazzi, hon tutti preferiscono la morte alla vita. , A questo punto subentra In concorrenza dei proletari tra loro. Se ¢utti i proletari annuncisssero di essere decisi a morire di fame piuttosto che lavorare per la borghesia, Questa sarebbe costretta ad abbandonare il proprio mono. polio; ma un tal caso non si verifica, anzi & un caso pressoché impossibile, e peccid la borghesia prospera, Questa concorrenza tra gli operai ha un solo limites nes, sun operaio vorti lavorare per meno di quel che & ne. cessario per Ia sua esistenza; se proprio deve morire di fame, preferisce subire questa sorte rimanendo in ozio piuttosto che lavorando, Naturalmente, questo limite ® relativo; c’@ chi ha bisogni maggioti o & abituato a mag. giori comoditi di un altro; Minglese, che consetva uh certo grado di civilti, ha maggiori esigenze dellitlandese che si veste di stracci, mangia patate e dorme in un por. cile. Ma cid non impedisce che Virlandese facia, com. correnza all'inglese, abbassando gradatamente il salario, « con esso il grado di civilta, dell’operaio inglese al proprio livello, Certi Iavoti esigono un determinato grado di incivilimento, e in questa categoria rientrano quasi tutti i lavori industriali; @ quindi interesse della stessa bor. ghesia che il salario sia cosi alto da consentire all'operaio di mantenersi in tale sfeta, L'irlandese immigeato di fre. sco, che si accampa nella prima stalla che ali capiti, che anche trovando una abitazione sopportabile viene buttato sulla strada dopo una settimana perché sperpera tutto nel bere ¢ non pud pagare il fitto, sarebbe un cattive opersio i fabbrica; percid agli operai di fabbrica dev'essere dato tanto da consentire loro di educare i figl ad un lavoro regolare, ma non di pi, perché altsimenti_potrebbero are a meno del salario dei loto figli e li farebbero di ventare qualcos'altro che non seinplici operai. Anche qui il limite, il minimo del salario & relativo; 1a dove nella famiglia tutti lavorano, il singolo pud accontentarsi di ‘una paga propotzionatamente minore, ¢ la borghesia ha 120 sfruttato largamente, al fine di abbassare il salario, le possibilita offertale dal lavoro a macchina, di impiegare e sfrattare Je donne e i fanciulli. Naturalmente, non in tutte le famiglie ognuno é in grado di lavorare, e una famiglia in cui non tutti lavorano starebbe veramence male se accettasse di lavorare al minimo salariale calcolato per una famiglia interamente occupata; peccid il salario viene a livellarsi intorno a una media, sulla base della quale la famiglia pienamente occupata sta abbastanza bene, mentre quella che conta pochi membri abili al lavoro si trova piuttosto male. Ma nel peggiore dei casi, ogni operaio preferira rinunciare a quel minimo di agi o di civilta al quale era abituato, pur di mantenersi in vita; preferira avere un porcile che essere senza tetto, indos sare stracci che star senza vestiti, mangiare soltanto pa tate, anziché morir di fame. Preferira, nella speranza di tempi migliori, accontentarsi di meta salario anziché sten- dersi silenziosamente sulla strada e morire sotto lo sguardo di tutti, come hanno fatto tanti disoccupati. Dunque questo pochissimo, questo qualcosa pid di nulla, 2 il mi- imo del salario. E se vi sono pit operai di quanti la borghesia ritiene opportano occupare, se quindi al ter- mine della lotta per la concorrenza rimane ancora un certo numero di operai che non trovano lavoro, questi devono semplicemente morire d’inedia; infatti con ogni proba- bilita il borghese non dara ad’ essi alcun lavoro se non potri vendere con un certo utile i prodotti del loro lavoro. Comprendiamo cost che cosa sia il minimo del salario. I] massimo viene stabilito dalla reciproca concorrenza dei borghesi, poiché, come abbiamo visto, questa esiste anche tra loro. II borghese pud aumentare il suo capitale sol- tanto attraverso il commercio o Vindustria, ¢ in anbedue i casi ha bisogno di operai. Ne ha bisogno indirettamente anche se presta il suo capitale ad inceresse, perché senza commercio ¢ industria nessuno potrebbe pagargli gli in- teressi per quel capitale, nessuno potrebbe utilizzarlo. In questo senso & vero che il borghese ha bisogno del pro- 121, letario, ma non per la sua immediata esistenza, — a questo scopo infatti egli potrebbe consumare il suo capi tale, — benst per arcicchirsi, ciot come si ha bisogno di un articolo commerciale o di una bestia da soma. I] pro- Jetario lavora per il borghese le merci che questi vende con profitto; quando la domanda di queste merci aumenta, cosicché gli operai in concortenza tra loro vengono tutti occupati, anzi forse scarseggiano addiritcura, Ia concor- renza ta gli operai cade e ha inizio la concorrenza reciproca tra i borghesi. I] capitalista in cerca di operai sa bene che, con i prezzi che salgono in conseguenza dell'sumento’ della domanda, egli otterra un guadagno maggiore, e quindi preferira pagare un salario un po’ su- periore anziché lnsciarsi sfuggire tutto il guadagno; egli si serve della salsiccia per procurarsi il prosciutto e, quando lo avri ottenuto, lasceri volentieri al proletario la salsiccia, Cosf un capitalista cerea di sottrarre allaltro ali operai, ¢ il salario sale. Se il capitalista, che & disposto a sactificare qualcosa del suo guadagno straordinario, do- vesse sactificare qualcosa anche di quello ordinatio, ciot del guadagno medio, si guarderebbe bene dal pagare salati pit alti di quelli medi, Possiamo cosi definire il salario medio. In condizioni medie, cio quando né operai né capitalisti hanno motivo di farsi reciprocamente una particolate concorrenza, quan- do vi sono esattanente tanti operai quanti possono es- sere occupati per fabbricare le merci richieste, il salario ammonter’ a qualcosa di piti del minimo. Di quanto esso potrd superare il minimo, dipendera dai bisogni medi ¢ dal grado di civilta degli operai. Se gli operai sono abituati a mangiare came pid volte alla settimana, i capitalisti dovranno acconciarsi a pagar loo un salario che li meta in grado di procurarsi tale nutrimento; non inferiore poi- ché gli operai, non essendo in concortenza tra loro, non hanno motive di accontentarsi di meno; non superiore perché non essendovi concorrenza tra i capitalisti, questi 122 , ? ue free = Cues ex frecte, ue Heed» non sono stimolati ad allettare gli operai con un tratta- mento particolarmente vantaggioso. Come abbiamo gid accennato, questa misura dei biso- gni medi e del grado di civiltt degli operai, dati i com- plicati rapporti esistenti nell’industria inglese odierna, divenuta assai confusa ed @ diversa secondo le diverse classi di operai, Tuttavia, quasi tutti i lavori industriali esigono una certa abilita e regolarit’, le quali richiedono anche un certo grado di incivilimento, cosicché il salario essere tale da indurre Voperaio ad acquisire questa abilich e a sottoporsi a questa regolarit’ nel lavoro. Percid il salario degli operai industriali in media & pit alto di quello dei semplici facchini, giomalieri ¢ via di- cendo; notevolmente piti alto di quello degli opemi age coli, sebbene a cid contribuisca senza dubbio aache il rincaro.dei mezzi di sussistenza nelle citta. Ossia, per parlare chiaro: operaio & di dititro ¢ di, fatto uno schiavo della classe abbiente, della borghesia, suo schiavo al punto che viené venduto come una merce €, come per una merce, il suo prezzo sale e scende. Se Ta domanda di operai sale, sale anche il loro prezzo; se cade, anche il loro prezzo cade; se cade al punto che un certo numero di operai non sono pitt vendibili, « riman- gono in giacenza », allora essi rimangono appunto a gia- cere, @ poiché cid non fornisce loro i mezai per vivere, muoiono di fame, Infatti, per usare il linguaggio degli economisti, le spese impiegate per il loro sostentamento non si « riprodurrebbero », sarebbero denato sprtcato, € essuno impiega cosi il suo capitale. E fin qui ls teoria della popolazione di Malthus sarebbe perfettamente giv- stificata. Tutta la differenza rispetto alla schiaviti dichia- rata del’antichita & che l'operaio odierno sembre essere libero perché non viene venduto in una sola volta, ma pezzo per pezzo, a givrni, a scitimane, ad anni, ¢ perché non viene venduto da un proprietario ad un altro, ma & egli stesso che deve vendersi a questo modo, poiché non Io schiavo di ua, singolo ma dell'intera clisse ab- 123 te, In fondo, per lui la cosa resta la stessa, ¢ anche se quest'apparenza di liberta da un lato deve dargli una certa liberta reale, dall’altro lato, tuttavia, ha lo. svan- taggio che nessuno garantisce il suo sostentamento, che egli pud essere tespinto ogni momento dal suo padrone, la borghesia, e abbandonato all'inedia, allorché la bor. ghesia non ha pid alcun interesse alla’ sua occupazione, alla sua esistenza. D'altra parte con questo stato di cose la borghesia si trova molto meglio che non con lantica schiavitti, perché pud licenziare a piacere i suoi uomini senza perdere un capitale investito, ¢ in generale ottiene il lavoro assai pit a buon mercato di quel che non si cttenesse con gli schiavi, come, a suo conforto, ha cal- colato Adam Smith * _ Di conseguenza, Adam Smith ha perfettamente ragione la dove (loc. cit. [p, 133]) formula Ia tesi secondo cui Ja domanda i lavoratori, cost come la domanda di qualsiasi altra | merce, regola Ta produzione di laveratori, la quantita degli indi vidui prodotti, poiché accelera questa produzione quando & troppo Tenta, la ritarda quando procede con troppa rapiditi. Proprio come per qualsiasi altra merce! Se ce ne sono troppo pochi, i prezzi, cioé i salario, salgono, gli operai stanno meglio, i matrimoni si moltiplicano, aumenta il numero delle nascite, crescono pid bambini, finché si producono operai a sufficienza; se ce ne sono troppi, i 2 stato alfermato che il logoro dello sciavo avviene a spese del psdrone, mentre quello dell'operao libero avviene: a sue propre spose. in eal il logos. dh quest ultimo avviene, come quel del pete a spese del padcone. Il salaro.papato 4 ional) © seritor di quasi Specie leve essere sale da metterl in condiiont di poter perpewte taza det gioroalien e serviton nella minura appunta in evr Wo exige la dlomanda, ora in somentoy ora staxionaria, of ih ciminuione, del 6. cit eben gai dun ope bro Sven caiman Spese del adronewrtovin di tego gt cont, mol, meng allo Puno setae. I tondo destin a ebrare se God at ged ice aes sesttsie i bso dh una schvo vee di slo emis dah paltone.urscutoio ody un sorvesiante nelientes eee 0 Ay Se Wei of Narn, 1, ® pe 134 delladone Maciocia vom 124 { prezzi cadono, subentrano la disoccupazione, la miseria, la fame e in conseguenza di cid le epidemie, che felciano la « popolazione superflua ». E Malthus, che sviluppa ultetiormente questa affermazione di Smith, a suo modo hha tagione anch’egli, quando sostiene che vi 2 sempre popolazione superflua, che vi sono sempre troppi vomnini al mondo; ha torto soltanto quando sostiene che vi sono pi uomini di quanti ne possano nutrice i mezzi di sussistenza esistenti. La popolazione superflua & prodotta unicamente dalla concorrenza dei lavoratori tra loro, che costringe ogni singolo lavoratore a lavorare quotidiana- mente fino al limite delle proprie forze. Un fabbricante che impiega giornalmente dieci operai per nove ore, po- trebbe invece, se gli operai lavorassero dieci ore ciascuno al giorno, impiegarne solo nove, e il decimo resterebbe disoccupato. E se il fabbricante, in un periodo in cui la domanda di operai non 2 molto grande, pud costringere i nove operai, sotto minaccia di licenziamento, 2 lavorare giornalmente per il medesimo salario un'ora di pii, cio dieci ore, egli licenzia il decimo e ne risparmia cost il salario. E come avviene qui in piccolo, cost avviene in grande in una nazione. La concorreaza reciproca che svi- luppa al massimo il rendimento di ciascuno, la divisione del lavoro, Vintroduzione delle macchine, Jo sfruttamento delle forze della natura, tolgono il pane a una gran quan- titt di operai. Ma questi operai disoccupati escono dal mercato: non possono piti comprare aulla, e cessa quindi Ja domanda di quelle merci che essi_precedentemente ichiedevano; di conseguenza non & pitt necessario fab- bricarle, e gli operai che prima erano occupati nel’a pro- duzione di queste si trasformano a loro volta in disoc- cupati, escono anch’essi dal mercato, e cost si prosegue, petcorrendo sempre lo stesso ciclo, 0 piuttosto cost si proseguirebbe se non intervenisseio altri fattori. Infatti, i mezzi industriali sopra citati, introdotti allo scopo di aumentare [a produzione, a lungo andare provocano un ribasso nei prezzi degli articoli prodotti e di conseguenza 125 un aumento del loro consumo, cosicché una gran parte degli operai rimasti disoccupati alla fine, sia pure dopo lunghe soffetenze, riesce a sistemarsi in altri settori di lavoro, Se a cid si aggiunge, come & avvenuto per 'In- shilterra durante gli ultimi sessant'anni, la conquista di mercati stranieri, cosicché Ia domanda di’ merci manufatte aumenta rapidamente e costantemente, allora aumenta nella stessa proporzione anche la domanda di operai e con essa la popolazione. Tl numero degli abitanti dell’Lm. pero britannico, anziché diminuire, & perci aumentato con estrema rapiditi e aumenta costantemente, e nono- stante 1a crescente espansione dell’industria, nonostante che la domanda di operai sia andata in generale aumen- tando, secondo T'ammissione di tutti i partiti ufficiali (tories, whigs © tadicali), V'Inghilterra ha costantemente una popolazione superflua e in sopranaumero, ¢ nel com- plesso la concottenza tra gli operai @ tuttavia costante- mente maggiore che non con la concorrenza per assicurarsi sli operai. ~ Donde nasce questa contraddizione? Dalla natura stessa dell'industtia e della concorrenza, ¢ dalle crisi commerciali che ne derivano. Data l'anarchia regnante nell’odierna produzione e distribuzione dei mezzi di sus- sistenza, intraptesa non per il soddisfacimento immediato dei bisogni, ma per il guadagno, dato il sistema secondo il quale ciascuno lavora e si articchisce per proprio conto, ® inevitabile che ad ogni istante sorga un impedimento. Ad esempio, I'Inghilterra fornisce le merci pit svariate a una quantita di paesi. Anche se il fabbricante sa quale 2 il fabbisogno annuo di ogni articolo in ogni singoio Paese, non sa tuttavia quale sia di volta in volta la coi sistenza delle scorte ivi accumulate, e meno ancora quanti dei suoi concorrenti vi spediscano le loro merci. Soltanto le continue oscillazioni dei prezzi possono sugyerirgli sup- posizioni malcerte sull’entita delle scorte e dei bisogni, cosicché egli @ costretto a spedire le sue merci alla: ciecas tutto avviene al buio, in modo irtazionale, pitt o meno 126 [ | 4 t t alla mereé del caso. Basta la minima notizia favorevole, perché ognuno spedisca quel che pud. Dopo poco :empo quel mercato @ saturo di merci, In vendita si arresta, i capitali? non rientrano, i prezzi cadono, ¢ l'industsia in- glese non pud piti date lavoro ai suoi operai. Alfinizio dello sviluppo indusitiale, questi ristagni erano limitati a singoli rami d'industria e a singoli mercati; ma I’xzione accentrattice della concorrenza — che getta gli operai di un ramo d'industria, rimasti disoccupati, negli altr: rami in cui pid rapido @ il tirocinio, e che trasferisce su altri mercati le merci non piti collocabili su un dato mercato — ha fatto convergere progressivamente tra loro le singole iccole crisi e le ha riunite via via in un’unica serie di petiodicamente ricorrenti, Crisi di questo genere scoppiano generalmente ogni cinque anni, dopo un breve periodo di fioritura e di benessere generale: il mercato interno e tutti i mercati esteri tigurgitano di prodotti inglesi che possono consumare solo lentamente; Pattivit dell'industria ristagna in quasi tutti i settori; i fabbricanti € i commercianti minori, che non possono resistere senza i loro capitali, falliscono, e i pit grossi cessano ci fare affari durante il periodo peggiore, fermano le loro mac- chine 0 fanno lavorare soltanto a « orario ridotto », ciot, ad es., mezza giornata; il salario cade a causa della con- correnza dei disoccupati, della contrazione del tempo di lavoro e della mancanza di vendite redditizie; Ja miseria si fa generale tra gli operai; i piccoli risparmi dei singoli, se pure ve ne sono, vengono consumati rapidamente, gli istituti di beneficienza sono assediati, a tassa per i poveri viene raddoppiata, triplicata, e tuttavia rimane insufficiente, il numero degli affamati aumenta, ¢ im- provvisamente tutta la massa della popolazione « super- flua» si rivela di un'ampiezza impressionante. Cid dura per un certo periodo; i « superflui » tirano avanti come possono, opptire soccombono; Ia beneficienza ¢ le leggi 3 Nell'edizione del 1892: Je rimesse. 127 sui poveri aiutano parecchi a prolungare stentatamente la Toro esistenza; altri trovano un misero sostentamento qua e IB, in quei settori di lavoro pit lontani dall'indu- stria, che sono meno esposti alla concorrenza, Quanto poco basta all’'uomo per campare durante un certo pe- tiodo! Gradatamente la situazione migliora; le scorte di metci accumulate vengono consumate, la demoralizeazione ancora diffusa ua i commercianti ¢ gli industriali impe- disce che i vuoti vengano riempiti troppo rapidamente, ma alla fine i prezzi in rialzo e le notizie favorevoli che giungono da ogni parte stimolano nuovamente l'attivita. T metcati sono in genere molto distanti; prima che le nuove importazioni possano giungervi, la domanda cresce incessantemente, e con essa i prezzi; si lotta per avere le prime merci in arrivo, le prime vendite ravvivano ancor piti il commercio, le importazioni ancora attese promet- tono prezzi ancora maggiori, in previsione di un nuovo incaro si comincia ad acquistare per speculazione, sot- traendo cost al consumo le merci ad esso destinate, ¢ cid proprio nel momento di maggiore necessita; gli specu- latoti fanno salire ancor pié i prezzi, poiché inducono altri ad acquistare, e si accapatrano le nuove importa- zioni. Tutto cid viene riferito in Inghilterra, i fabbricanti ricominciano a lavorare alacremente, sorgono nuove fab- briche, tutti i mezzi sono impiegati’ per sfruttare Mepoca favorevole. Anche qui interviene la speculazione, con gli stessi effetti che ha avuto sui mercati esteri: fa salite i prezzi, sottrae le merci al consumo e spinge cosi la pro- duzione industriale a compiere il massimo sforzo; soprav- vengono allora gli speculatori « poco solidi », — che la- vorano con capitale fittizio, vivono di credito e sono rovinati se non riescono a rivendere subito, — costoro si precipitano in questa generale, disordinata corsa al guadagno, cou le loro passioni sfrenare accrescono il di- sordine ¢ Ia furia, fanno salire vertiginosamente i prezzi ¢ Ia produzione. E una attivita frenetica che trascina anche ali individui piti equilibrati e pitt esperti: si martella, si 128 Lie erst Nogeniled Ber diseewbnagone Se tye fila, si tesse, come se si dovesse equipaggiare a nuovo tutta Pumanita, come se fossero stati scoperti sulla luna migliaia di milioni di nuovi consumatori. Allimprowviso, gli speculatori poco solidi delle piazze estere, che hanno bisogno di denaro, cominciano a vendere, — al di sotto dei prezzi del mercato, s’intende, perché non hanno tempo da perdere, — alla prima vendita ne seguono alte, i prezzi fluttuano, gli speculatori atterriti gettano le loro mer- ci sul mercato, i] mercato é in subbuglio, il credito & scosso, una ditta dopo laltra sospende i pagamenti, i fallimenti si susseguono, e si scopre che la merce sul mercato e in viaggio & il triplo di quello che il consumo potrebbe ri- chiedere. Le notizie giungono in Inghileerra, dove nel frat- tempo si & continuato a produrre a pieno ritmo: anche qui un terror panico si impadronisce degli animi, i fal- limenti all’estero producono fallimenti in Inghileerra, la stagnazione fa precipitare numerose altre imprese, anche qui per il timore vengono riversate sul mercato tute le scorte, accrescendo cosi ancor piti I’allarme. Questo é I'ini- zio della crisi, la quale finisce per avere poi lo stesso decorso delle precedenti, e piti tardi sfocia anch’essa in tun periodo di prosperit’. I corso & sempre questo: _pro- sperit’, crisi, prosperita, crisi, e questo Ip eter nel hale-si muous Tindustringlese di Solito”si_con chine abbiamo detio, ogni Cinque o sel ann. Da tutto cid consegue che sempre, eccettuati i brevi periodi di massima prosperiti, Vindustria inglese deve avere necessariamente una riserva di operai_ disoccupati, appunto per poter produrre, durante i mesi di maggior attivita, le masse di merci richieste dal mereato. Questa riserva & pit o meno numerosa a seconda che la situatione del mercato determina in grado maggiore 0 minore 'oc- cupazione di una sua parte. E anche se nelle condizioni di massima fioritura del mercaco i distretti agricoli, I'Irlauda, € i settori di lavoro meno toceati dalla ripresa économica, possono fornire almeno temporaneamente un certo nu- nero di operai, tuttavia questi, da un lato, costituiscono 129 una minoranza e, dall'altro, appartengono egualmente alla riserva, con I'unica differenza che soltanto la momenta- nea ripresa economica dimostra che essi vi appartengono. Quando passano a settori di lavoro pit prosperi, i loro ex padroni tappano i buchi per avvertire di meno Ja per- dita, aumentano Torario di lavoro, impiegano donne e operai pit giovani, e quando i transfughi licenziati per il sopraggiungere della crisi ritornano, trovano che i loro posti sono occupati ed essi stessi sono supertlui, almeno nella maggior parte. Questa riserva — che durante le ctisi abbraccia una massa enorme e, durante i period che possono essere presi come media tra prosperitd & crisi, un numero abbastanza considerevole di operai — & la «’popolazione superflua > dell’Inghilterra, che conduce una vita di stenii, mendicando e rubando, spazzando Je sirade e raecogliendo letame, andando in gito con un catretio. 8 “un asino, facendo il venditore ambulante o Iavoretti occasionali. In tutte le grandi cittA si incontrano molti di questi individui che, come dicono gli inglesi, « tengono insieme corpo e anima» mediante piccoli gua- dagni occasional. E straordinario a quali modi di guada- gnare qualcosa ricorra questa « popolazione superilua ». Gli spazzini londinesi (cross sweeps‘) sono conosciuti in tutto il mondo; fino a poco tempo fa non soltanto gli inctoci ma anche le strade principali delle grandi citth erano spazzate da disoccupati, assunti a questo scopo dogli uffici di assistenza e dalle autorita preposte alla manutenzione delle strade. Oggi esiste una machina che ogni giorno passa rumorosamente e che ha tolto ai disoc- cupati anche questo mezzo di sostentamento. Sulle grandi strade che portano alle citta, dove c'& grande traffico di carti, si vedono gruppi di individui con piccoli carretti che, mettendo a rischio la vita, si infilano tra le carrozze ¢ gli omnibus di passaggio e raccolgono lo sterco fresco dei cavalli, per poi venderlo; per far questo, devono ver- # Spazzini degli incroci. 130 sare settimanalmente qualche scellino all’amministrazione stradale. In molte localita questa raccolta & assolutamente proibita, perché, diversamente, la spazzatura raccolta dal- Pamministrazione stradale non conterrebbe la quantith dovuta di sterco equino e non potrebbe essere venduta come concime. Fortunati sono quei « superflui » che pos- sono procurarsi un carretto ed eseguire dei trasporti; an- cora piti fortunati coloro che riescono a procacciarsi deaaro sufficiente per acquistare oltre al carro anche un asink Tasino dovri cercarsi da sé.il cibo, oppure ricever un po’ di rifiuti raccolti qua e 18, e in ogni modo far gua- dagnare un po’ di denaro. La maggior parte dei « superflui » si dedica al com- mercio ambulante. Soprattutto il sabato sera, quando tutta la popolazione operaia @ per le strade, si vedono radunati tutti coloro che vivono di questo lavoro. Stringhe, bre- telle, cordoncini, arance, dolci, in breve tutti gli articoli possibili vengono offerti da innumerevoli uomini, donne, fanciulli; ma anche gli altri giorni si vedono continua: mente gironzolare 0 sostare agli angoli delle strade riven- duglioli di arance, dolci, ginger-beer, 0 netile-beer®, An- che fiammiferi e simili, ceralacca, miscele brevettate per accendere il fuoco, ecc. costituiscono altri articoli di com- mercio per questa’ gente, Altri — i cosiddetti jobbers — si aggirano per Ie strade in cerca di qualsiasi lavoretto coccasionale; qualcuno riesce a procurarsi un lavoro a gior- nata, molti non sono cost fortunati. Presso gli ingressi di tutti i docks londinesi, — racconta reverendo W. Champneys, pastore nell'East End di Londra, — dinverno compaiono ogni maitina, prima dell'alba, centinaia di poveri che, nella speranza di ottenere un favoro a giomaca, atten- dono Papertura dei cancelli; e quando i pid giovani, i pit ford € i id conosciuti sono stati ingaggiati, ce ne sono ancora centinaia che delusi ¢ avviliti, ritornano alle loro squallide abitazioni, 5 Due bevende rinfrescamti «. gassose, composte la prima di cequa, uccheroe un po' di zenzero, Ia seconds di acqua, Zucchero ¢ ortiea, Particolarmente apprezeate dagli dperai, specie dagli astemi (oda) 1Bt Che altro resta a costoro, quando non trovano lavoro e non vogliono ribellarsi alla societt, se non Taccatto- naggio? E allora non c’é da meravigliarsi dell'esercito di mendicanti, in maggioranza uomini abili al lavoro, con i quali la polizia & costantemente in’ guerra. Ma T'accatto- naggio di questi uomini ha un carattere particolare. Di solito vanno in giro con Ia famiglia, cantando per le strade una canzone supplichevole, 0 facendo appello alla caritd del prossimo con un discorsetto. Ed @ sorprendente no- tare che questi mendicanti si trovano quasi esclusivamente nei quartieri operai, e che vivono quasi esclusivamente delle clemosine degli operai. Oppure la famiglia si ferma in una strada frequenrata e, senza dire una parola, lascia che agisca il puro e semplice spettacolo della sua misetia assoluta. Anche qui, essi contano soltanto sulla solida- rieta degli operai, che sanno per esperienza che cos’t la fame ¢ che ad ogni momento possono trovarsi nella stessa situazione; infacti ci si imbatte in questi appelli silenziosi, eppure cost commoventi, quasi soltanto nelle strade fre- quentate dagli operai ¢ nelle ore in cui essi vi passano; ma soprattutto al sabato sera, quando in generale i « se- greti» dei quattieri operai si svelano nelle strade prin- cipali, e la classe media per quanto @ possibile si tiene lontana da queste zone contaminate. E_ chi tra questi su- perflui ha abbastanza coraggio ¢ passione per tibellarsi apertamente alla societi e per rispondere con la guerra aperta alla guetra coperta che la borghesia conduce contro di lui, questi si getta allo sbaraglio, ruba, rapina e uccide. In Inghilterra e nel Galles, secondo i rapporti dei commissari per le leggi sui poveri, questi superflui sono in media un milione ¢ mezzo; in Scozia non @ pos- sibile determinarne il numero, data a mancanza di leggi sui poveri ¢ dell'Irlanda parleremo a parte. Questo mi- lione e mezzo, del resto, comprende solamente coloro che si tivolgono per aiuti all’amministrazione dell’assisterza publica; non vi compresa la grande massa di coloro che tirano avanti senza ricorrere a questo espediente cost 132 aborrito; tuttavia una buona parte di questo milione e mezzo appartiene alle regioni agricole, e quindi non viene preso in considerazione in questo studio. Naturalmente, durante una crisi questo numero aumenta in misura con- iderevole, ¢ anche la miseria cresce al massimo. Pren- diamo, ad esempio, la crisi del 1842 che, essendo L'ultima, @ stata anche la pitt violenta; infatti 'intensiti delle crisi cresce man mano che esse si ripetono, ¢ la prossima, che scoppiera al massimo nel 1847 *, sard con ogni probabilita ancora pit violenta e di maggior durata. Durante questa crisi la tassa per i poveri crebbe in tutte le citta fino ad un livello mai conosciuto. Tra 'altro, a Stockport, su ogni sterlina pagata per l'affitto della ‘casa si dovettero versare otto scellini di tassa per i poveri, cosicché lr tassa da sola rappresentd il 40 per cento dell’ammontare dei firei dell'intera cittd; per di pit intere strade erano de- serte, nella citth mancavano almeno 20.000 abitanti, e sulle porte delle case disabitate si trovava scritto: Séock- port to let: affittasi Stockport, A Bolton, Vammontare dei fitti soggetti alla tassa per i poveri, che in anni normali si aggirava in media sulle 86.000 sterline, scese a 36.000, mentre il numero dei poveri da soccorrere sali a 14.000, cio’ a pid del 20 per cento dell'intera popolazione. A Leeds Vamministrazione dell’assistenza pubblica aveva un fondo di riserva di 10.000 sterline, il quale insieme col ricavato di una sottoscrizione, che fruttd 7.000 sterline, fu subito esaurito, prima ancora che la crisi raggiungesse il suo culmine, Cost avvenne dovunque; un rapporto sulla situazione delle zone industriali nel 1842, compilato nel gennaio 1843 da un comitato della Lega contro le leggi sul grano, € che si basa su dati particolareggiati forniti dai fab- bricanti, siferisce che la tassa per i poveri in media era rad- doppiata rispetto al 1839 mentre il numero delle persone bi- sognose di assistenza nello stesso tempo si era triplicato, o anche quintuplicato, che molti postulanti appartenevano a © B nel 1847 venne (xd.a! all'edizione del 1887) classi che fino allora non avevano mai chiesto soccorsi € cosf vin; che i mezzi di sussistenza di cui disponeva la clas- se operaia erano diminuiti di due terzi rispetto al 1834- 1836; che il consumo di carne era sceso sensibilmente, in alcune lecalita del 20 per cento, in altre addirittura del 60 per cento; che anche i normali artiginni, fabri, mura- tori, ecc., i quali fino allora anche nei periodi pis depressi avevano lavorato a pieno ritmo, ebbero a soffrire grave- mente a causa della mancanza di lavoro e del ribasso dei salari; e che perfino allora, nel gennaio del 1843, il sa- lario stava diminuendo costantemente. E questi sono rap- porti di fabbricanti! Gli operai disoccupati, Je cui fabbriche erano ferme, i cui padroni non potevano dar loro alcun Javoro, si aggit2- vano dappertutro per le strade, andavano mendicando iso- lati o in gruppi, occupavano a schiere le strade carrozza- bili, chiedendo aiuto ai passanti, ma il loro atteggiamento non era umile come quello dei mendicanti, bensi minaccio- so, per il loro numero, i loro gesti ¢ le loro parole. Cid av- venne in tutte le zone industriali, da Leicester a Leeds ¢ da Manchester a Birmingham. Qua e [a scoppiarono tumulti, come in luglio, nelle fabbriche di ceramica del North Staf- fordshire. Tra’gli operai regnava il piti texvibile fermento, che finalmente in agosto esplose nell’insurrezione generale dei distretti industriali. Alla fine di novembre del 1842, guando giunsi a Manchester, stazionavano ancora dapper- tutto, agli angoli delle strada, gruppi di operai disoccu- pati, ¢ molte fabbriche erano ancora ferme; nei mesi suc- cessivi gradatamente questi oziosi involontati scomparvero ¢ le fabbriche ripresero [a loro attivita. Sarebbe superfluo descrivere quale massa di_miseria regni fra questi disoccupati durante una tale crisi. La tassa per i poveri non & snfficiente, nemmeno lontanamente; la beneficenza dei ricchi & come una goccia nel mare, il cui effetto scompare in un istante; laccattonaggio serve a po- chi, quando troppi lo praticano. Se i piccoli bottegai in tempi simili non vendessero a credito agli operai fin quan- 134 do possono farlo, certo facendosi ripagare Iargamente que- sto favore, e se gli operai non si aiutassero reciprocemente anch’essi fin quando possono, ogni ctisi e carestia, che ne 2 la conseguenza, falcerebbero masse di « superflui». Ma poiché il periodo di massima depressione & abbastanza bre- ve, dura un anno, al massimo due anni o due anni e mez20, Ja maggior parte di essi riesce tuttavia a mantenersi in vita a costo di gravi privazioni, Ma ogni crisi provoca indiret- tamente la morte di una moltitudine di persone per malat- tia ecc., come vedremo in seguito. Per i momento voglia. mo esaminare un'altra delle cause della degradazione di cu sono vittime gli operai inglesi, una causa che contribuisce incessantemente ad avvilie sempre pit questa classe. 135 Limmigrazione, intandese Abbiamo avuto gia parecchie occasioni di accennare agli irlandesi che si sono trapiantati in Inghilterra, e dol biamo ora esaminare pitt da vicino le cause e gli effetti di questa immigrazione. Il rapido sviluppo dell'industria britannica non avreb- be potuto effettuarsi se nella numerosa e povera popol zione dell'Irlanda [Inghilterra non avesse avuto una serva di cui disporre. L'irlandese che a casa sua non av va nulla da perdere, aveva invece molto da guadagnare in Inghilterra, ¢ dal momento in cui in Inlanda si diffuse la notizia che ad oriente del cariale di San Giorgio chi era provyisto di braccia robuste aveva possibilica di trovare un lavoro sicuro ¢ un buon salatio, cominciarono ad afflui- re ogni anno schiere d’irlandesi. Si calcola che @ questo mo- do sin immigrato fino ad ora piti di un milione di per- sone, € che ogni anno continuino ad affluirne cinquanta- mila circa, che si riversano quasi tutte nelle zone indu- striali e in particolate nelle grandi citt, dove costituiscono la classe pitt umile della popolazione. Cosi a Londra vi sono 120,000 irlandesi poveri, 2 Manchester 40.000, a Liverpool 34.000, a Bristol 24.000, a Glasgow 40.000, a Edimburgo 29.000'. Questi individui, cresciuti senza aver 1 Archibald Alison, High Sheriff of Lanarkshire, The Principles of Population, and their Connection with Human Happiness, 2 wv, 1840, Questo Alison lo storico delle Rivoluzione francese c, come’ il fre: tello, dott. W. P. Alison, & un fory religioso (r:d..)- 136 avuto quasi nessun contatto con la eivilt’a, abituati fin dal- Pinfanzia a privazioni di ogni sorta, brutali, ubriaconi, incuranti del futuro, arrivano portando tutti i loro incivili costumi in mezzo ad una classe della popolazione inglese che in verita non ha di per sé soverchio stimolo alla mora- lita e alla cultura. Lasciamo parlare ‘Thomas Carlyle*: Le selvagge face milesiane, dalle quali traspaiono falsa scal- tezza, cattiveria, irtagionevolezza, miseria e ironia, vi accolgono in tute le nostre sirade principale secondarc. Il cocchiere ingles, passando sulla sua carrozza, colpisce con Ia frasta il milesiano: questi lo maledice nella sua lingua, e stende il cappello per elemosinare. Esso @ il pegpiore det mali contro cui il paese debba lottare. Con i suoi stracci e il suo riso selvaggio & sempre pronto a fare catti i lavori che richiedono soltanto braccia vigorase schiene robuste, per un salario che gli permetta di comprare delle pacate, Per condisle non ha bisogno che di sale; dorme, perfet- tamenie soddisfatto, nel primo porcile o canile che gli cipita, si annida nei fienili, ¢ indossa un abito di cenci il cui stato & tale che mettrl o toglirti appresenia una delle opernioni pit dif, che viene intrapresa soleanto nei giorni di festa o in epoche particolarmente favorevoli. Il sassone, che non pub lavorare a ‘ali condizioni, rimane disoccupato, Ii rozzo irlandese, non per merito della sua forza, ma per li ragione opposta, scaccia’'indigeno sassone prende il suo posto. LA vive nella sua sporcizia e nella sua spensieratezza, nella sua ebbra violenza e falsiti, il nucleo pidi perfetco di degradazione e di disordine. Chi si sforza ancora di muotare, di restare a galla, ha qui un esempio di come l'uomo possa esistere non auotando, ma andando a fondo... Chi & che non vede come la situazione della massa pit umile degli opera: inglesi si avvicini sempre pit a quella degli irlandesi, i quali fanno loro a concorrenza in tueti i mercari; come ogni lavoro che richieda la sola forza fisica © non molea’abilita venga fatto non per un salacio inglese, ma per un salario che si avvicina a quello idandese, che cio & ancora qualcosa in pili di « una mezzn razione di patate della qualit peggiore per trenta settimane all’anno », ma che, con Vattivo di ogni nuovo battello dall'[rlanda, si approssima sempre piti a questa meta finale? Carlyle ha pienamente ragione in tutto cid, se prescin- diamo dalla condanna esagerata ¢ unilaterale del carattere 2 Churtisnn, pp. 28, 31 sex. (ude). ® Miles & ii nome degli antichi re celti d'Telanda (n.d.a,). 137 nazionale degli irlandesi. Questi operai irlandesi, che ven- gono trasportati in Inghilterra per quattro pence (3. grossi argento e 1/3), — sulla coperta del battello, dove stanno ammassati come bestiame, — si annidano dovungue. Del resto anche le abitazioni peggiori sono per essi abbastanza buone; i loro abiti danno loro poche preoccupazioni, fino a che possono ancora tenerli insieme con un poco di filo; non conoscono le scarpe; il loro nutrimento & costituito da patate e soltanto patate; quello che guadagnano in pitt se lo bevono: che bisogno ha questa gente di un salatio alto? In ogni grande citta i quartieri peggiori sono abitati da iz- landesi; dovunque un quartiere si distingue per particolare sporciaia e decadenza, si pud star certi di incontrarvi so- prattutto questi visi celtici, che si distinguono al primo sguardo dalle Fisionomie sassoni della gente del posta, ¢ di sentire Ia cantilena di quel dialetto pieno di aspirate, che il vero irlandese non disimpara mai. A volte ho sen- tito parlare il celtico-irlandese perfino nelle parti pitt fittamente popolate di Manchester. La maggioranza delle famiglie che abitano negli scantinati sono quasi dovun- que di origine irlandese. Insomma, gli itlandesi hanno scoperto, come dice il dott. Kay, quale sia il minimo dei bisogni dell'esistenza, ¢ lo vanno insegnando agli operai inglesi, Hanno portato con sé anche a sporcizia ¢ Vubtis- chezza, Questa mancanza di pulizia, che ® divenuta una seconda natura per gli irlendesi, non tanto dennosa in campagna, dove la popolazione vive sparsa, ma nelle grandi concentraaioni urbane diventa tertibile € perico- osa. Anche qui il milesiano, com’era abituato a fare a casa sua, getta davanti alla porta di casa tutta l'immon- dizia e i rifiuti, e moltiplica in tal modo le pozzanghere ei mucchi di immondizia che deturpano i quartieri operai € ne appestano Varia. Come in patria, si costruisce il suo porcile accanto alla casa, € quando non pub fulo, fa dormire il maiale nella sua stanza. Questa maniera nuova e abnorme di allevare il bestiame nelle grandi citta & tutta di origine irlandese; Vivlandese & attaccato al suo 138 maiale come I’arabo al suo cavallo, con la sola difierenza che lo vende quando @ diventato’abbastanza_grasso per essere macellato; ma, quanto al resto, mangia e dorme insieme ad esso, i suoi bambini ci giocano, gli salgono in groppa e si rotolano con esso nel fango, come si pud vedere continuamente in tutte le grandi citta inglesi. E non & possibile immaginare il sudiciume, lo squallore che regna all’interno delle loro case, L’itlandese non & avvezzo ai mobili: un mucchio di paglia, un paio di stracci troppo laceri per servire da vestiario, sono sufficienti per il suo siaciglio. Un pezzo di legno, una sedia rotta, una cassa vecchia al posto del tavolo; di pit non gli serve; una teiera, alcune pentole e pochi cocci gli sono sufficient per arredare Ia cucina, che & contemporaneamente stanza da letto e soggiorno. E se gli manca il riscaldamento, ogni cosa combustibile in suo possesso, sedie, stipiti delle porte, intelaiature, le assi delPimpiantito, quando ce ne sono, tutto finisce nel camino. E poi, perché nai gli oceorrerebbe piti spazio? In patria, nella sua capanna di paglia e argilla, vi era un solo vano interno per tutti i bisogni familiar’; anche in Inghilterra la famiglia non ha bisogno di pié di una stanza. Cost anche Paffollamento di molte persone in una sola stanza, divenuto ogsi cost generale, & stato introdotto principalmente dall’immigra- ione irlandese. E poiché un povero diavolo deve pur avere qualche piacere, ¢ poiché In societa gli ha precliso tutti gli altri, allora va a bere acquavite. L’acquavite & unica cosa che all'islandese renda la vita degna di essere vissuta, Pacquavite e, forse, il suo temperamento spen- sierato, sereno, ¢ cos! si tuffa nell’acquavite fino a cadere preda della pit turpe ubriachezza. Il carattere meridio- nale, leggero dell'irlandese, la sua rozzezza, che lo pone quasi allo stesso livello di’ un selvaggio, il suo disprezzo verso tutti i piaceri pitt elevati che egli non sa assaporare appunto a causa di questa rozzezza, la sporcizia e Ia mi seria, tutto cid favorisce in lui iJ vizio del bere; la ten- tazione & troppo grande perché egli possa opporvisi, 139 quando riceve del denaro deve assolutamente trasformarlo in alcool. E come potrebbe fare diversamente? Come pud Ja societ’, che lo relega in una situazione nella quale quasi per necessiti egli diventa un beone, che lo trascura com- pletamente e lo lascia abbrutire, come pud accusarlo quan- do diventa realmente un ubtiacone? E questo il concorrente contro cui @ costretto a lot- tare l'operaio inglese, un concorrente che si trova sul pid basso gtadino possibile in un paese civile, e che appunto per questo ha bisogno di un salario minore di chiunque alto. Percid & del tutto inevitabile che, come dice Carlyle, il salario delPoperaio inglese si abbassi sempre pitt in tutti i settori in cui T'irlandese pud fargli_concorrenza. E questi settori sono numerosi. Tutti quelli che esigono poca 0 nessuna abilita sono aperti all'itlandese. Senza dubbio Virlandese, sregolato, volubile ¢ ubtiacone, non & adatto per quei lavori che tichiedono un hungo titocinio © un'attivith regolare e costante. Per diventare mec- canico (mechanic in inglese & ogni operaio addetto alla costtazione di macchine), per diventare operaio di fab- brica egli dovrebbe innanzitutto assimilare a civilea ed i costumi inglesi, insomma, diventare in sostanza un in- glese. Ma Ii dove si presenta un lavoro semplice, meno preciso, dove sia necessaria pid Ja forza che V'abilica, Virlandese vale quanto l'inglese. Percié & soprattutto in tali settoti di lavoro che abbondano gli itlandesi; i tes- sitori a mano, i manovali, i facchini, gli jobbers € simili, contano masse di irlandesi, ¢ l'intrusione di questa po- polazione ha contribuito parecchio ad abbassare il salatio @ la stessa classe operaia. B se pure gli irlandesi intro- dottisi in altri settori di lavoro hanno dovuto incivilirsi, tuttavia rimane pur sempre abbastanza del vecchio an- dazzo per produrre anche qui — oltre alla influenza escrcitata in generale dai contatti con gli irlandesi — un effetto degradante sui compagni di lavoro inglesi. Tn- fatti, se quasi in ogni grande citth un quinto o un quarto degli operai sono irlandesi, oppure figli di irlandesi cre- 140 sciuti nella sporcizia irlandese, non ci si pud meravigliare del fatto che le vita del!'inteta classe operaia, i sui co- stumi, il suo atteggiamento intellettuale e morale, tutto il suo carattere abbia assimilaco molti clementi irlandesi, ¢ si pud comprendere come ls situazione indegna dei lavoratori inglesi, generata dall'industria moderna e dalle sue conseguenze immediate, sia stata resa ancora pitt de- gradante. 141 Risultati Abbiamo fin qui esaminato con una certa ampiezza le condizioni in cui vive la classe operaia inglese delle cited: & giunto ora il momento di trarre da questi fatti ulteriori conclusioni e di confrontarle poi a loro volta con i dati di fatto. Vediamo quindi che cosa sono diventati gli operai stessi in tali cizcostanze, che individui sono, quale & il loro stato fisico, intellettuale € morale, Se un individuo arreca ad un altro un danno fisico di tale graviti che la vittima muore, chiamiamo questo ato omicidio: se I'autore sapeva in precedenza che il danno sarebbe stato mortale, la sua azione si chiama assassinio. Ma se Ia societa! pone centinaia di proletari ' Se in questo senso palo dalla societt, qui o altrove, come di una comunita responsabile, che ha i suoi dititti e doveri, si intende che mi Hiferiseo al potere della socicti, ciot a quella classe che detiene ogat il dominio politico « sociale, e porta quindi anche Ia tesponsabiliri della situazione di coloro ai quali essa non cede parte alcuns di questo, do- ‘minio. In Inghilterca come in tutti pli aleri paesi civili, questa classe dominante & la borghesia, Ma che ta societi, © in particolar modo Ia borghesia, abbia il dovere di proteggere almeno la vita di ogni: membro della societa, ¢ di far si, ad esempio, che nessuno muoia di fame, & un’affermazione che non & nevessario dimoscrare ai miei letori tedeschi, Se serivessi per la borghesia inglese, sarehbe senza dubbio diverso. — (1887) E cost & ota in Germania, I nostri capitalisti tedeschi hanno agsiumto picnamente gli ingles, almene sotto questo aspetto, nell'annn di grazia 1886. — (1892) Come tutto cid & cambiato in cinguant'anni! (Oggi vi sono dei borghast in Inghileerra che riconoscono che Ia societd hha dei doveri verso gli individui che la compongono; ma in Germania?!? (nda). uw in una situazione tale che debbano necessariamente ca- dere vittime di una morte prematura, innaturale, di una morte che é altrettanto violenta di quella dovuta ad una spada o ad una pallottola; se toglie a migliaia di individui il necessario per Vesistenza, se li mete in condizioni nelle quali essi non possono vivere; se mediante la forza della legge li costringe a rimanere in tali condizioni finché non sopraggiunga la morte, che & Ia conseguenza inevi- tabile di talicondizioni; se sa, e sa anche troppo bene, che costoro in tale sitwazione devono soccombere, ¢ tut. tavia In lascia sussistere, questo & assassinio, esattamente come I'azione di un singolo, ma un assassinio mascherato ¢ perfido, un assassinio contro il quale nesuno pud difen- dersi, che non sembra tale, perché non si vede I’assassino, perché questo assassino sono tutti e nessuno, perché la morte della vittima appare come una morte naturale, € perché esso non & tanto un peccato di opera, quanto un peccato di omissione. Ma @ pur sempre un. assassinio, Dovrd ora dimostrare che in Inghilterra Ia societ’ com- mete ogni giorno ¢ ogni orn cid che i giornali operai inglesi a pieno diritto chiamano assassinio sociale; che essa ha ridotto gli operai in una condizione nella quale non possono né conservare Ja salute né vivere @ lungo; che essa'mina cos{ a pezzo a pezzo, gradatamente, lz vita di questi operai, spingendoli alla tomba anzi tempo; dovrd dimostrare inoltre che Ia societ& sa quanto questa situa- zione sia dannosa per la salute e per Ia vita degli cperai ¢ che tuttavia non fa nulla per migliorare questa situa- zione, Per dimostrare che essa conosce le conseguenze del suo sistema, ¢ che quindi il suo modo d’agire non & solo omicidio, ma assassinio, mi bastera citare documenti uffi- ciali, rapporti del parlamento e del governo che attestino il fatto dell'omicidio. B ovvio che una classe Ia quale vive nelle condizioni descritte sopra ed & provvista in cosi scarsa misura delle cose piti necessarie all’esistenza, non pud essere sana € on pud raggiungere un’eta avanzata, Ma esaminiamo ora 143 LU tNQUINAREHto ATnowERto di nuovo i singoli fatti, con particolare riferimento alle condizioni sanitarie degli operai. Gia l'accentramento del la popolazione in grandi_citth esercita un'influenza dele- teria; ['atmosfera di Londra non potra mai_essere_pura ¢ ricca di ossigend come quella di una zona rurale; due milion’ mezzo di_polmoni e duecentocinguantamila ca- mini_ammassati_in uno spazio di tre-quattro miglia qua- drate_consuman ‘enorme quantita ai ‘ossigeno, che si Hnnova soltanto con difficalta, poiché ledilizia_cittadina in_sé ¢ per sé rende difficile la circolazione dell’aria. Yanidride carbonica prodotta dalla respirazione e dalla combustione grazie al suo peso, specifico permane nelle sirade, ¢ la corrente daria principale passa al di sopra delle casé, I polmoni degli abitanti non ricevono l’intero quantitative di ossigeno di cui avrebbero bisogno e cid produce una prostrazione fisica ¢ intellettuale ¢ un ab- bassamento dell’energia vitale, Per questo motivo, gli abitanti delle grandi citté sono si meno esposti alle ma- lattie acute, particolarmente infiammatorie, che non gli abitanti delle campagne, i quali vivono in un’atmosfera libera e normale, ma in compenso soffrono molto pit di malanni cronici. E se la vita nelle grandi citta gia in sé ¢ per sé non @ confacente alla salute, quali danni dovra provocare questa atmosfera abnorme nei quartieri operai, dove, come abbiamo visto, si trova radunato tutto cid che @ in grado di inquinare Patmosfera? In campagna pud essere relativamente poco dannoso avere proprio accanto alla casa una concimaia, poiché qui Paria circola libera- mente da tutte le parti, ma nel mezzo di una grande citta, tra viuzze e cortili circondati dappertutto da edifici, chiusi ad ogni corrente daria, la cosa & molto diversa. Tutte le sostanze putrescenti di origine animale ¢ vegetale_ svi Tuppano gas decisamente dannosi alla salute, ¢ questi gas hon trovando via libera devono_necessariamente ammor bare l'atmosfera. La sporcizia e le pozzanghere permanenti nei quartieri operai delle grandi citi, che producono ap-_ punto quei gas apportatori di malattie, atrecano quindi 14 & gutsy peavee inegctnagetcle gravissimo danno alla sanitt publica; ¢ lo stesso deve dirsi delle esalazioni dei corsi d'acqua inguinati. Ma que- Sto non @ certo ancora tutto, E veramente rivolante il modo con cui la grande massa dei poveri viene trattata dalla societi odiemna. Li si attira nelle grandi citti, dove respirano un'atmosfera peggiore che nelle loro campagne. Li si relega in quartieri che per la loro struttura edilizia sono meno ventilati di tutti gli altri, Vengono privati dei mezzi atti ad assicurare 1a pulizia, vengono privati dell'acqua, poiché le condutture sono collocate solo die- tro pagamento, ed i fiumi sono cos{ sporchi che non possono pitt essere utilizeati a scopi di pulizia; li si co- stringe a gettare sulla strada tutti i rifiuti e le immon- dizie, tutta lacqua sporca, anzi, spesso perfino tutco il sudiciume pid ripugnante e lo stereo, poiché si tolgono ad essi tutti i mezzi per sbarazzarsene, costringendoli in tal modo ad appestare i propri quartieri. Ma non basta. Tutti i mali possibili vengono accumulati, sul capo dei poveri. Se, in generale, la popolazione della citta & git troppo densa, tanto pili essi vengono ammucchiati in uno spazio particolarmente ristretto. Non contenti di aver guastato Patmosfera nelle strade, li si rinserra a dozzine in un’unica stanza, nella quale T'aria che respirano di notte 2 ancora pitt soffocante, Si danno loro abitazioni umide, scantinati nei quali Vacqua penetra dal basso, 0 soffitte nelle quali penetra dali'alto. Si costruiscone le Toro case in modo che I'aria viziata non pud uscitne. Si danno loro abiti di qualita scadente, laceti o mal sidotti e alimenti cattivi, adulterati e difficilmente digeribili. Li si espone alle pit violente emozioni, alle pitt brusche oscillazioni di timore ¢ di speranza, li si persegu.ta come se fossero animali, e non si concede loro mai un po’ di pace e di tranquilliti. Si tolgono loro tutti i piaceri, lane quelli del scss0 ¢ dell’alcool, mentre ogri_ giorno Ii si fa lavorare fino all’estremo limite di tutte Je forze fisiche e morali, eccitandoli cost costantemente al pit smisurato abuso ‘degli unici due piaceri loro concessi. E 145 se tutto cid non basta, se tuttavia sopravvivono, cadono vittime di una crisi che, gettandoli nella disoccupazione, li priva anche di quel poco che fino allora era stato loro lasciato. Data questa situazione, come & possibile che la classe pid povera sia sana e possa vivere a lungo? Che altro c'& da aspettarsi, se non una mortaliti sproporzionata, continue epidemie, un progressivo indebolimento fisico del- la popolazione operaia? Osserviamo i fatti. Da tutte le parti ci viene confermato che le abita- zioni degli operai, poste nelle zone peggiori della citta, unite alle altre condizioni di vita di questa classe, pro- vocano numerose malattie, L'articolo dell'Artizan citato sopra? afferma molto giustamente che le malattie pol- monari sono la conseguenza inevitabile di un tale stato di cose e che esse si presentano effettivamente con par- ticolare frequenza tra gli operai, Che la pessima atmo- sfera di Londra, particolarmente nei quartieri operai, fa- vorisca al massimo grado il manifestarsi dell'etisia, lo dimostra l’aspetto tisico di tante persone che si incon- trano per le strade. Percorrendo le strade In mattina pre- sto, nell’ora in cui tutti vanno al lavoro, si resta sbalorditi nell'osservare quante delle persone che si incontrano ap- paiono tisiche © semitisiche. Nemmeno a Manchester la gente ha un sale aspetto; questi fantasmi pallidi, lunghi, dal torace stretto € dagli occhi infossati, in cui ci si imbatte ad ogni istante, questi visi flaccidi, deboli, asso- lutamente privi di ogni energia, li ho visti in quantita cosi impressionante soltanto a Londra, sebbene anche nelle citti industriali del nord la tisi mieta ogni anno un gran numero di vittime. Con la tisi rivaleggia, oltre alle altre affezioni polmonari ¢ alla scarlattina, soprattutto Ja malattia che provoca le pitt spaventose stragi tra gli operai: il tifo. Questa malattia universalmente diffusa, & senz’altro attribuita, dal tapporto ufficiale sulle condi- * Chr. pp. 7071, 146 zioni sanitarie della classe opersia, al pessimo stato in cui sono le abitazioni per cid che riguarda Ia circolazione dell’aria, il prosciugamento € la pulizia, Questo rapporto — che, non si deve dimenticarlo, & stato elaborato dai primi medici d’Inghilterra sulla base di dati forniti da altri medici — afferma che un solo cortile mal ventilato, un solo vicolo cieco senza scarichi, particolarmente se gli operai vivono troppo ammassati e se nelle vicinanze vi sono sostanze organiche in decomposizione, 2 suffi- ciente per provocare la febbre, ¢ cost avviene quisi sem- pre. Questa febbre ha quasi dovunque le stesse carat- teristiche, ¢ in quasi tutti i casi si sviluppa in tifo vero e proprio. Essa 2 presente nei quartieri operai di tutte le grandi citta, perfino in singole strade mal costruite e mal tenute di piccoli centri, ¢ trova la sua maggior dif- fusione nei quartieri peggiori, sebbene facia le sue vit- time naturalmente anche nei quartieri migliori. A Londra jmperversa da molto tempo; ¢ fu la sua straerdinaria violenza che nel 1837 diede origine al rapporto ufficia- Je summenzionato. Secondo il rapporto annuo cel dott. Southwood Smith sulVospedale per le malattie infettive di Londra, nel 1843 il numero dei malaticurati & stato di 1.462, cio? 418 in pitt della punta massima fino allora registrata. Nelle umide e sudice contrade dei quartieri orientali, settentrionali e meridionali di Londra, questa malattia aveva infuriato con straordinaria violenza. Molti dei pazienti erano operai emigrati dalle campagne, che durante il viaggio e dopo il loro artivo avevano sofferto Ie privazioni pid gravi, dormendo seminudi e semiaffa- mati per Je strade, senza trovare lavoro, e erano cost caduti vittime della febbre. Questi vomini furono portati alPospedale cosi indeboliti che si dovette somministrare loro una quantita eccezionale di vino, cognac, preparati di ammonio: ed altri_stimolanti, Il 16,5 per cento dei malati morf. Questa febbre maligna si incontra anche a Manchester; nei peggiori quartieri operai della cittd vec- chia, ad Ancoats, nella Piccola Irlanda e cost via, non 447 scompare quasi mai del cutto, ma qui, come in generale nelle citta inglesi, non raggiunge quella diffusione che si aspetterebbe. Invece in Scozia e in Irlanda il tifo fa stage con una violenza che supera ogni immaginazione; a Edimburgo ¢ a Glasgow nel 1817, dopo il rincaro dei prezzi, nel 1826 ¢ nel 1837 dopo le ctisi commerciali, scoppid con particolare virulenza, ¢ ogni volta, dopo aver infuriato per circa tre anni, diminui per un po’ di tempo d'intensita; durante Tepidemia del 1817 a Edimburgo furono colpite dalla febbre circa 6.000 persone, durante quella del 1837 circa 10.000, ¢ ad ogni nuova ondata dell’epidemia aumentd non soltanto il numero dei malati, ma anche la violenza del morbo ¢ la percentuale dei casi_mortali’. Ma Vinfuriare della malattia in tutte le epoche precedenti sembra esser stato un gioco da bam- bini di fronte a cid che avvenne dopo la crisi del 1842, Un sesto di tutti i poveri dell’intera Scozia fu contagiato ¢ attraverso i mendicanti girovaghi la malattia si propagd con rapidit’ fulminea da un luogo all'altro, senza rag- giungere le classi medie e superiori della societa; in due mesi vi farono pitt ammalati che nei dodici anni prece- denti. A Glasgow nel 1843 si ammald di febbre il 12 per cento della popolazione, e ciot 32,000 persone, il 32 per cento delle quali mori; mentre a Manchester e a Liver- pool la mortalita si aggira comunemente sull’8 per cento La malattia raggiungeva la sua crisi jl settimo o il quin- dicesimo giorno; nel corso di quest’ultima crisi il paziente assumeva un colorito giallo, il che, secondo il nostro autore, dimostra che Vorigine della malattia & da ricer- carsi anche in uno stato psichico di eccitamento ¢ di an- goscia’, Anche in Irlanda queste febbri epidemiche sono comuni. Negli anni 1817-1818, nello spazio di ventun mesi, 39,000 casi di questa malattia, ¢ l'anno seguente, tng 2m Aion, Masazennt of the Poor bv Seoond Upp 15,2527) “*Datt. Alison, in un articolo letto dinanzi_ alla British Association for the Advancement of Science a York, ottobre 1844 (nd). 148 secondo lo sceriffo Alison (nel secondo volume dei Priv- ciples of Population (p. 801), addirittura 60.000 malati calpiti dalla febbre passarono ‘per l'ospedale di Dublino, A Cork nel 1817-1818 Vospedale dovette ricoverare un settimo della popolazione; 2 Limerick nello stesso pe- iodo fu colpito dalla febbre un quarto degli abitanti nel quartiere povero di Waterford addirittura i diciannove ventesimi ®. Se si richiamano alla mente le condizioni nelle quali vivono gli operai, se si ripensa a quanto sono afvollate le loro abitazioni, come ogni angolo sia stipato di indi- vidui, come malati e sani dormano in una unica stanza, sn un unico giaciglio, ci si dovri anzi meravigliare che una malattia contagiosa come questa febbre non si pro- paghi ancor pid, E se si pensa quanto scarse siano le cure sanitarie prestate agli ammalati, quanti di essi siano privi di ogni assistenza medica ¢ ignorino le presctizioni die- tetiche pit clementari, la mortaliti appare ancora bassa, Il dott. Alison, che conosce perfettamente questa malat- tia, Ia fa derivate addirittura dalle privuzioni e dalla misera condizione dei poveri, come mostra il rapporto citato; egli sostiene che le privazioni e Minsufficiente sod- disfacimento delle necessita vitali predispone il corpo al contagio ¢ in generale determina la gravitd dell'epiclemia e la sua rapida diffusione. Egli dimostra come ogni pe- iodo di privazioni — una crisi commerciale o un cattivo raccolto — abbia provocato, in Scozia come in Lrlanda, un'epidemia di tifo, e come la virulenza della malattia abbia colpito quasi esclusivamente la classe operain, E da notare che, secondo le sue dichiarazioni, la maggio- ranza degli individui che soccombono al tifo sono padti di famiglia, cio& proprio coloro che sono pid necessari ai loro familiari; alla stessa conclusione giungono parec- chi medici irlandesi da lui citati. Un’altra serie di malattie trae la sua origine immediats 5 Dott. Al Wn, Marzagement af the Poor in Scotland [p. 28] {nudaa). 149 on tanto dalle abitazioni quanto dal nutrimento degli operai. Il vitto degli operai, gid indigesto di per sé, & del tutiG inadatto ai bambini piccoli; e tuttavia all ope. raio mancano i mezzi ed il tempo per procurare un vitto. adeguato ai suoi figli. Si aggiunga a cid il costume molto diffuso di dare ai bambini acquavite 0 addirittura oppio; da tutto questo, col concorso delle alte condizioni di vita dannose allo sviluppo fisico, sorgono le pid diverse ma- lattie dell'apparato digerente, che lasciano trace per tutta la vita. Quasi tutti gli operai hanno Io stomaco pitt o meno debole, e cid nonostante sono costretti ad attenersi permanentemente a quel regime alimentare che & proprio Porigine del loro male. Come potrebbero sapere quale ne & In causa; e, se pure lo sapessero, come potrebbero osservare una dieta confacente fino a quando non sa- ranno mutate le Toro condizioni di vita e Ia loro educa- zione? Ma gid durante Vinfanzia questa cattiva digestione provoca nuove malattie. La scrofola @ quasi generalmente diffusa wa gli operai, e i genitori scrofolosi hanno figli scrofolosi, soprattutto se la causa originaria della malatiia opera nuovamente sulla predisposizione alla scrofola ere- ditata da questi ultimi. Un'altea conseguenza_dell’insuf- ficiente nutrizione nel. periodo dello. sviluppo & il rachi- tismo (malattia_inglese, protuberanze nodose alle arti- colazioni), che si_verifica con molta frequenza tra i fight degli operai. Liindurimento delle ossa viene ritardato, in Benerale @ ostacolato lo sviluppo dello scheletro, e acean- to alle consuete affezioni rachitiche si riscontra abba stanza spesso una deformazione delle gambe ¢ della spina dorsale. Non ho certo bisogno di dire quanto tutti questi mali vengano aggravati dalle vicissitudini alle quali sono esposti gli operai per le oscillazioni del commercio, la disoccupazione e il misero salario durante le ctisi. La mancanza temporanea di nutrimento sufficiente, alla quale ogni operaio, almeno una volta nella sua vita, & soggetto per un certo periodo, non fa che aggravare le conseguenze delV'alimentazione normalmente cattiva, ma tuttavia suf 150 ficiente. I bambini che proprio nell’epoca in cui avreb- ero maggior bisogno di nutsimento possono sfumarsi soltanto a meth, — e quanti ve ne sono durante ogni crisi, anzi perfino nei periodi migliori del commerc.o, — questi bambini devono necessariamente crescere deboli, scrofolosi e rachitici in sommo grado. E gia il loro aspetto lo dimostra. L'abbandono al quale # condannata la gran massa dei figli di operai lascia dietro di sé tracce incan- cellabili ed ha come conseguenza Vindebolimento fisico di tutta 1a popolazione operaia, A cid si aggivnga il ve- stiario inadeguato di questa classe, e I'accresciuta impos- sibilitd che ne deriva di proteggersi dai raffreddori, inol- tre la necessiti di lavorare fin quando Vindisposizione lo permette, la miseria della famiglia che aumenta nei casi di malattia, la mancanza, anche troppo consueta ci ogni assistenza medica; e si avri un’idea approssimativa di quale possa essere lo stato di salute degli operai inglesi E non voglio occuparmi, qui, delle conseguenze dhnnose che portano con sé singoli tipi di lavoro, con i metodi che sono attualmente in uso. ; — A tutto cid si aggiungono ancora altri factori che Jogorano la salute di un gran numero di operai, Tananzi tutto il bere. Tutte le lusinghe, tutte le possibili renta- zioni si uniscono per spingere gli operai all'ubriachezza. L’acquavite & per essi quasi Ia sola fonte di piacere, € tutto congiura per mettergliela a portata di mano. L’ope: aio ritorna a casa stanco ed esautito dal suo ‘avoro; trova un’abitazione priva di ogni comodita, umida, sera- devole ¢ sudicia; ha un acuto bisogno di una distrazione, deve avere gualcosa per cui valga la pena di lavorare, che gli renda sopportabile la prospettiva delle fatiche del giorno successivo; i] suo umore depresso, insoddisfatto @ ipocondriaco che nasce gid dalle sue precarie cordizioni di salute, sopratcurto dalla cattiva digestione, viene spinto oltre i limiti del tollerabile dalle sue condizioni generali di vita, dall’insicurezaa_dell’esistenza, dalla dipendenza assoluta dai capricei del caso, dalla incapacitd di fare ist personalmente qualcosa per dar sicurezza alla propria po- sizione; il suo fisico logorato, indebolito dall'aria viziata e dalla cattiva alimentazione, chiede prepotentemente uno stimolo dal di fuori; il suo desiderio di compagnia pud essere soddisfatto soltanto in un’osteria, egli non ha asso- Iutamente altro Iuogo dove incontrare i suoi amici; e con tutto questo, Voperaio non dovrebbe sentire fortis- sima la tentazione di ubriacarsi, dovrebbe essere capace di tespingere gli allettementi del bere? Al contrario, in simili circostanze esiste una necessita fisica ¢ morale, per cui_una grande parte degli operai deve soggiacere allalcool. E, prescindendo dai fattori pid propriamente fisici, che spingono l'operaio a bere, Vesempio della mag- gioranza, Neducazione trascurata, Pimpossibilita di pro- teggere i giovani dalla tentazione, in parecchi casi l'in- flusso ditetto di genitori ubriaconi che dinno Pacquavite ai propri figli, la certezza di poter dimenticare per qual- che ora nell'ebrietd la miseria e il peso della vita; queste € cento altte circostanze agiscono cos{ fortemente che in veriti non si pud rimproverare agli operai la loro pre- dilezione per T'acquavite. L'ubriachezza in questi casi cessa di essere un vizio del quale si possa rendere respon- sabile il vizioso, diviene un fenomeno, la conseguenza necessaria e inevitabile di determinate condizioni nei confronti di un oggetto che, almeno riguardo a queste condizioni, & privo di volonta. Coloro i quali hanno fatto dell'operaio un puro e semplice oggetto ne portino Ia responsabilita. Ma come é inevitabile che un gran nu- meto di operai cada vittima dell'ubriachezza, cosi & anche inevitabile che alcool eserciti i suoi effetti distruttivi sullo spitito € sul corpo delle sue vittime, aggravando tutte le predisposizioni alle malattie derivanti dalle con- dizioni di vita degli operai e stimolando al massimo lo sviluppo di tutte le malattic polmonari ¢ addominali, vo- me pure Pinsorgere e il diffondersi del tifo. Un’altra causa di mali fisici per la classe operaia ti siede nella impossibilica, in casi di malattia, di procurarsi 152 Vassistenza di medici capaci. E bensi vero che una quan- tith di istituzioni benefiche cerca di ovviare a questo difetto, che, ad esempio, l'ospedale di Manchester ogni anno soccorre circa 22.000 malati, parte accogliendoli, parte aiutandoli con assistenza medica ¢ medicine, ma che & mai questo in una citta nella quale, secondo il caleolo di Gaskell*, i tre quarti degli abitanti hanno bisogno ogni anno di cure mediche? I medici inglesi esigono alti compensi, € gli operai non sono in grado di pagarli. Percid sono costretti a non far nulla, o a ricorrere a ciarlatani ¢ ciarlatanerie a buon mercato, con le quali, alla lunga, ottengono pit danno che giovamento, Tutte le citti inglesi sono infestate da un numero enorme di questi ciarlatani che attraverso annunai pubblicitari, ma- nifesti murali e altri mezzi si procurano una clientela tra le classi pitt povere. Ancora, & in vendita una quantith di cosiddette medicine brevettate (patent medicines) per tutti i mali possibili e impossibili, le pillole di Morrison, le pillole vital di Parr, le pillole del dott. Mainwaring e mille altre pillole, essenze e balsami che hanno tutti senza eccezione la proprieti di curare tutte le malattie del mondo. Questi medicamenti, pur cohtenendo di rado so- stanze direttamente nocive, assai spesso, soprattutto se prese con frequenza ed in grande quantita, hanno effetti dannosi, e poiché tutti gli annunzi vanno predicando agli operai inesperti che non se ne prende mai abbastanza, non & da meravigliarsi se essi ne inghiottono continua- mente grandi quantita, con o senza un motivo particolare, E non v’ nulla di strano che il fabbricante delle pillole vitali di Parr venda in una settimana da venti a venti- cinquemila scatole di queste pillole miracolose; € chi le ptende contro la stitichezza, chi contto la diatrea, o contro la febbre, la debolezza e tutti i mali possibili, Come i contadini cedeschi in determinate stagioni si fa cevano applicare le ventose o praticare il salasso, cost © The Mauufactaring Population of England, c. 8 (pp. 229-230) (nda). : 153 ora gli operai inglesi prendono le loro medicine breve tate per danneggiare se stessi e far affluire il proprio denaro nelle tasche dei fabbricanti. Uno dei piti dannosi, tra questi rimedi brevettati, @ una pozione composta da sostanze oppiacee, particolarmente Iaudano, che viene venduta col nome di Godfrey's cordial. Donne che la- vorano in casa e devono custodire i propri figh o quelli altrui, dinno loro questa bevanda perché se ne stiano tranquilli e, come molte ritengono, divengano pit robusti. Spesso cominciano gia subito dopo la nascita a somministra- re loro tali medicine, senza conoscere le dannose conseguen- ze di questo « eardiotonico », fino a che i bambini muoiono. Quanto pit organismo del bambino diviene insensibile agli effetti dell’oppio, tanto maggiori quantiti gliene som- ministrano. Quando il « cordiale » non serve pit, vien dato loro perfino del laudano puro, spesso da 15’a 20 gocce in una volta. I] coroner di Nottingham testimonid ad una commissione governativa’ che wa solo farmacista, per sua propria ammissione, in una anno aveva trasfor- mato in Godfrey's cordial sei quintali e mezzo di sci- roppo. B facile immaginace quali effetti abbia questo trattamento sui bambini. Essi diventano pallidi, avviz- e deboli e per lo pitt muoiono prima di aver _rag- giunto i due anni, L'uso di questa medicina & assai diffuso in tutte le grandi citti ¢ nelle zone industriali del regno. La conseguenza di tutto cid & un indebolimento fisico generale degli operai, E raro trovare tra di essi individui robusti, ben costruiti sani, almeno tra gli operai indu- fali, che layorano per lo pitt in ambienti chiusi, ed & 7 Report of Commission of Inquiry into the Employment of Chil. dren and Youig Persons in Mines and Collferies and in the Trades and Manufactures nt which Numbers of them work together, not being in. laded under the Terme of the Factories’ Regulation Act. First and Second Reparts. Graiger's Report, secand Report. Citato di solito come Children’s Ensployment Conmmission’s Report; uno dei migliori rapporti ufficiali, che contiene una massa enorme di fatti preziosi, ma anche. ter- Abi, fh primo rapporte apparve nel 184, i secondo @ue anni dopo 154 Le ade & jteee Re arotibe appunto di questi che parliame qui. Sono quasi eutti gra: ili, con ossatura nodosa, ma non vigorosa, magari pallidi ¢ flaccidi di fibra, ad eccezione dei muscoli partizolar- mente impegnati nel loro lavoro. Quasi tutti soffrox di cattiva digestione, e per conseguenza sono tutti pitt o meno ipocondriaci e di umore cupo € scontroso. I] loro co indebolito non & percid in grado di opporre resi- stenza alle malattie e ad ogni minima occasione ne viene colpito: per questa ragione invecchiano precocemente muoiono giovani. Le statistiche della mortalita recano in proposito dimostrazioni_ inconfutabili Secondo il rapporto del registratore generale G. Gra- ham, la mortalita in tutta lInghilterra e nel Galles & annualmente poco al di sotto del 2 e 14 per cento, cick ogni anno su 45 individui ne muore uno’. Tale almeno era la media negli anni 1839-1840; I’anno successivo la mortaliti diminui leggermente, e fu solo di uno su 46. Ma nelle grandi citti il rapporto & assai diverso. Ho dinanzi a me statistiche ufficiali della mortaliti (Man- chester Guardian, 31 luglio 1844), secondo te quali la mortalita nelle grandi citta sarebbe Ia seguente: a Man- chester, comprese Salford e Chorlton, un morta su 32,72 individui e, senza Salford e Chorlton, uno su 30,75; 2 Liverpool, incluso West-Derby (sobborgo), 31,90, senza WestDerby, 29,90, mentre in tutti i distretti citad del Cheshire, Lancashire e Yorkshire, — i quali compren- dono numerosi distretti rurali o semirurali, ¢ inoltre molte cittd piccole, — su una popolazione di 2.172.506 indi- vidui si ha’ in media una mortalita di uno su 39,80. Quanto siano sfayoriti_gli operai_nelle citi _risulta dai dai sulle moval di Préscout sel Lancashire, und stretto popolato da minatori di carbone, che, per la gian- f insalubriti del lavoro nelle miniere, dal punto di vista della aalute €-al-di souto dei distrewt agrical- May poiché questi operai abitano in campagna, la mortalita @ di uno 8 Fifth Annual Report of the Registrar General of Births, Deaths and Marriages (1843, pp. 1, 15} (nda). 155 su 47,54, dunque quasi del 2 ¢ 19 inferiore alla media generale dell’Inghilterra. Tutti questi dati sono tratti dal- le statistiche della mortaliti del 1843. Ancora pit alto 2 Vindice della mortalita nelle citi scozzesis a Edim- burgo, nel 1838-1839, uno su 29, mentre nel 1831, nella cittd vecchia, uno su 22; a Glasgow, secondo il dott. Cowan (Vital Statistics of Glasgow) dal 1830 in media uno su 30, ma in certi anni anche uno su 22 0 24, Una larga documentazione conferma che di questo enorme abbassamento della durata media della vita & vittima principalmente la classe operaia, ¢ che anzi la media di tute le classi viene migliorata dalla pi bassa mortalita delle classi alte © medie. Una delle testimonianze pid recenti 2 quella del medico P. H. Holland di Manchester, che per incarico ufficiale” ispeziond il sobborgo di Man: chester Chorlton-on-Medlock. Egli suddivise in tre classi le strade e le case, e riscontrd queste differenze nella mortalitd: mortalita Prima classe di strade: case I classe 1 su 51 » » » >» Il » lL» 45 » » » » Il » Le» 36 Seconda classe di strade: case TI » Ll» 55 » » > » IL » Lo» 38 » > » » TI » Lo» 35 Terza classe di strade: case 1 » mancano » » » >» IT » 1 su 33 » » > » II » Li» 25 Da _parecchie altre tabelle fornite da Holland risulta che la mortalita nelle strade della seconda classe maggiore ° Chr, Report of Comission of Inquiry into the State of large Tous and ponrions Discs, frat Report, 1844, Appéndic Cap. 202 AT (nda) 156 del 18 per cento, e quella della terza classe del 68 per cento tispetto alle sirade della prima classe; che la mor- talith nelle case della seconda classe & maggiore del 31 per cento, e quella della terza classe del 78 per cento rispetto alle case della prima classe; che nelle strade peggiori Ia mortaliti diminui del 25 per cento quando furono exeguite delle migliorie. Egli conclude con un'os- setvazione assai sincera per un borghese inglese: Se troviamo che Ia mortalita in alcune strade & quattro volte maggiore rispetto a quella i alrre, ¢ che la mortaliti di intere classi di strade & doppia rispetto’ ad altre classi, se troviamo inoltre che & invariabilmente alta nelle strade che si trovano in cattivo stato, ¢ invariabilmente bassa nelle strade in buone condi- zioni, non possiamo non concludere che masse di nostri confratelli, che centinaia di nostri prossimi vicini, vengono uccisi_ (destroyed) ogni_anno per mancanza delle pid _elenientar’ misure” preventive. Il rapporto sulle condizioni sanitarie delle classi Ja- voratrici contiene un dato che conferma questo fatto. A Liverpool nel 1840 la durata media della vita era di 35 anni nelle classi superiori (gentry, professional men ecc.), di 22 tra i commercianti e gli artigiani pid agiat, di 15 anni solamente tra gli operai, i giornalieri e la classe servile in generale. I rapporti parlamentari con- tengono un gran numero di altri fatti simi Le statistiche della mortalita. raggiungono livelli. cost alti principalmente per i decessi tra i bambini piccoli della classe operaia, Il fisico delicato di un bimbo resiste di meno agli influssi deleteri di una condizione disagiata; Pabbandono al quale spesso & esposto quando ambedue i genitori lavorano o quando uno di essi € morto, fa sen- tire assai presto le sue conseguenze, ¢ cosi non c’ da meravigliarsi se ad esempio a Manchester, secondo l'ul- timo rapporto che abbiamo citato, pit del 57 per cento dei figli di operai muoiono prima del quinto anno, men- tre tra i bambini delle classi pitt elevate questi sono sol- © Piccola nobilti, professionist. 137 tanto il 20 per cento, e nei distretti rurali, considerate tutte le classi, neppure il 32 per cento" di tutti i bambini muore prima dei cinque anni. L’articolo pitt volte citato dell’Artizan ci offre in proposito dati pid precisi, poiché contrappone Ia percentuale dei casi mortali per _aleune malattie infantili nelle citta ¢ nelle campagne, € dimostea cosi come in generale le epidemic a Manchester e Liver- pool provochino una mortalita tre volte maggiore che nei distretti rurali; che le malattie del sistema nervoso nelle citti sono quintuplicate ¢ i disturbi gastrici pid che raddoppiati, mentze per cid che riguarda i decessi dovuti a malattie polmonari il rapporto tra citti e campagna & di 2% a 1, I decessi di bambini piccoli provocati da vaiolo, morbillo, tose convulsa e scarlattina nelle citti si quadruplicano, quelli dovuti a idrocefalia si triplicano, e quelli causati da convulsioni si decuplicano. Per citare ancora un’autorita indiscutibile, trascrive qui una tabella riportata dal dott. Wade nella sua History of the Middle and Working Classes (Londra, 1835, 3* ed.), sulla base del rapporto del 1832 del comitato parlamentare per le fabbriche [vedi pagina a fianco} Oltce alle diverse malattie qui citate, che sono la conseguenza necessaria dell’odierno stato di abbandono ¢ di oppressione della classe povera, vi sono perd anche alts fattori che contribuiscono ad aumentare la morta- lita tra i bambini piccoli. In molte famiglie la donna la- vora fuori di casa come Puomo, e di conseguenza i bam- bini vengono completamente trascurati; essi devono ri- manere rinchiusi o essere dati in custodia dietro paga- mento. Non v'é quindi da meravigliarsi se centinaia di questi bambini perdono la vita a causa di disgrazie sva- riatissime. In nessun luogo come nelle grandi citta inglesi anti bambini vengono investiti da carrozze 0 cavalli, sono vittime di cadute mortali, annegano o muoiono pet "\ Factories Inguiry Commission's Report, 3rd vol. Report of Dr Haswkins on Laxcasbire, dove viene citato come fonte i dott. Robeson, «la principale autoritd nel campo della statistica a Manchester » (1.d.a.). 158 ‘v2 10.000 cbitanti muoiono: a2 Noelle Contea di Rut Ind, zona agricola se- ube lanes Nella Conces di Es sez) 2004 agricola paledoet 5159] Nelle ith ci Cac ale, 17DA787, pre tng delfintodszione dalle fabbriche 4408} Nello ith Cae J sis, ‘dopo Fined. Bone elle fabbaiche | 4738 Nella cid industria Jedi Preston 4pa7| 1136] 1379 | 1114) 593) 532] 298) 3a) 3 Nella itt} industia- Jedi Leeds 1275) 1299] 1189] 1498} 938] 112) 3 4526] 1413} 963] 1019] 630] 77) 3 1006 | 1201] 940] 826 533] 153] 22 1261) 1134) 677) 727] 452) 80] 1 5286|_ 927] 1228] 1198) 593] 512] 225] 29 ustioni. Particolarmeme frequenti sono i casi di morte in seguito a ustioni per acqua bollente; a Manchester durante i mesi invernali si verifica un caso del genere quasi ogni settimana, molti se ne verificano anche a Lon- dra, dove perd compaiono raramente sui giornali; ho trovato soltanto una notizia nel Weekly Dispatch del 15 dicembre 1844, secondo la quale nella setimana dal 1° al 7 dicembre erano avvenuti sei casi del genere. Questi poveri bambini che perdono la vita in un modo cost orti- bile, sono semplicemente le vittime del nostro disordine sociale e della classe ubbiente interessata a mantenere tale disordine; e tuttavia non sappiamo se persino tale morte orribile e atroce non sia un bene per questi bam- bini, poiché li preserva da una lunga vita di misecia e di stenti, ricca di dolori e povera di gioie. A tanto siamo giunti in Inghilterra, mentre la borghesia legge ogni giorno nei giornali questi fatti senza preoccuparsene minima- mente, Ma non potri neppure lamentarsi se l’accuso apertamente di assassinio sociale, fondandomi sulle citate 159 testimonianze, ufficiali e no, che deve conoscere. Prov- veda essa a porre timedio a questo spaventoso stato di cose, oppure ceda alla classe operaia 'amministrazione dei pubblici interessi. E mente non ha nessuna voglia di fare [a seconda cosa, non possiede Ia forza di fare la prima, fino a che rimane borghesia, non si libera dei pregiudizi suoi propri: infatti non riuscird a scagionarsi dalle accuse predisponendo ora finalmente, dopo che cen- tinaia di migliaia di vittime sono cadute, qualche insigni- ficante provwedimento per il futuro, promulgando un Me- tropolitan buildings act, con il quale si pone un certo fre- no almeno al pitt sfacciato sovraffollamento delle abitazio- ni, ¢ vantandosi di disposizioni che, ben lungi dall’attac- cate il male alle radici, non sono neppure normalissime or- dinanze di polizia sanitaria. La borghesia inglese pud sce- alicre soltanto tra due vie: continuare a governare con la inconfutabile accusa di assassinio sulle spalle e nonostante questa accusa, ovvero abdicare a favore della classe operaia. Fino ad oggi ha preferito la prima soluzione. Passiamo dalle condizioni fisiche degli operai a quelle intellettuali, Dal momento che la borghesia concede loro solo quel tanto di vita che @ proprio indispensabile, non dobbiamo meravigliarci se concede loro solo quel tanto d'istruzione che & negli interessi della borghesia stessa E in veriti non & molto. I mezzi d'istruzione in Inghilter- ra sono estremamente scarsi rispetto al numero degli abi- tanti. Le poche scuole feriali a disposiione della classe persia possono essere frequentate solo da pochissimi, € oltre a tutto sono cattive; i maestri — operai che non pos- sono pitt lavorare 0 altri individui incapaci, che diventano maestti di scuola solo per poter vivere — in gran parte sono privi essi stessi delle cognizioni elementati pit indi spensabili, privi della formazione morale cost necessaria per T'insegnante e non sono sottoposti a uessun eonuollo pubblico. Anche qui regna la libera concorrenza, ¢ come sempre i ricchi se ne avvantaggiano, mentre i poveri, per i quali invece la concorrenza non é libera e che non hanno le 160 cognizioni necessarie per poter giudicare, ne subiscono i danni, L'istruzione obbligatoria non esiste in nessun luo- fo, & stata introdotta soltanto di nome nelle fabbriche vere € proprie, come vedremo, ¢ quando nella sessione del 1843 il governo volle tradurre in realtd questo apparente obbligo scalastico, i borghesi fabbricanti si opposero con tutte le forze, sebbene gli operai si fossero pronunziati decisamen- te a favore di esso, Per di pid, molti fanciulli lavorano per tutta Ia settimana in fabbrica’o a casa, e percid nen pos- sono frequentare le scuole. Infatti le scwole serali, alle quali dovtebbero andare coloro che durante il giotno sono coccupati, non sono quasi frequentate, o lo sono senta pro- fitto. E in realth non si pud pretendere seriamente che i giovani operai, dopo dodici ore di lavoro logorante, vada- no ancora a scuola dalle otto alle dieci di sera. E quanti le frequentano per lo piti si addormentano, come & costatato da centinaia di deposizioni del Children’s Employment Re- port. Sono state istituite, & vero, scuole domenicdli, ma anch’esse difettano assohitamente di insegnanti idonci, € Possono giovare soltanto a chi ha gii imparato qualcosa nelle scuole feriali. L'intervallo tra una domenica ¢ V'altra 8 troppo lungo perché un bambino privo di ogni istruzio- ne alla seconda lezione non abbia dimenticato quello che aveva imparato nella prima, otto giorni innanzi. La Chil- dren’s Employment Commission afferma nel modo pitt re- ciso che né le scuole feriali né quelle domenicali possono sopperire neppure lontanamente ai bisogni della nazione, e il suo rapporto ne fornisce numerose prove. Questo rap- porto teca esempi tali d'ignoranza riscontrati tra la classe operaia inglese, quali ci attenderemmo neppure in paesi come la Spagna o I'Htalia. Né pud essere diversamente; la borghesia non ha sulla da sperare, molto invece da teme- xe dall’istruzione degli operai; il governo, nel suo colossale bilancio di. 55,000,000 di sterline, riserva_alPistrazione pubblica solo un insignificante stanziamento di 40.000 ster- line; ¢ se non fosse per il fanatismo delle sétte religiose, che almeno altrettanto dannoso quanto é utile per qualche 161 sporadico miglioramento, i mezzi d'istruzione sarebbero ancora piti miseri. Cosi, invece, la Chiesa alta ha istituito le sue National Schools, € ciascuna sétta ha le proprie scuole, esclusivamente nell'intento di conservare nel proprio seno figli dei propri correligionari e, dove @ possibile, di strap- pare alle altre sétte qualche povera anima infantile. Di conseguenza, la religione, ¢ proprio il lato pid sterile della religione, cide 1a polemica, & elevata a materia principale diinsegnamento, e la mente dei fanciulli viene sovraccati- cata di dogmi incomprensibili e di distinzioni teologiche, vengono destati assai precocemente Vodio di sétta e la bi- gotteria fanatica, mentre tutta Pistruzione razionale, in- tellettuale e morale viene vergognosamente trascurata, Gli operai hanno chiesto frequentemente al parlamento un'istru- zione pubblica puramente laica, che lasei Ia religione agli ec- clesiastici delle varie sétte, ma fino ad oggi non hanno tro- vato un solo ministero che abbia concesso loro qualcosa di simile, Ed & naturale, I ministro @ il servo obbediente del- la borghesia, e questa si divide in innumerevoli sétte; ma ogni setta concede all’operaio l'istruzione, altrimenti peri- colosa, solamente alla condizione che egli assimili contem- poraneamente Pantidoto, cio? i dogmi particolari di quella seta. E poiché tali sétte ancor oggi si accapigliano per la supremazia, la classe operaia nel frattempo resta senza istruzione. B vero che i fabbricanti si vantano di aver fatto si che la stragrande maggioranza sia in grado di leggere, ma bisogna vedere che cosa sia questo leggere; ¢ lo dimo- stra il rapporto della Children's Employment Commission. Chi conosce Valfabeto dice di saper leggere; i fabbricanti si accontentano di questo. E se si pensa alla confusa orto- gratia inglese, per cui la lettura diviene una vera e propria arte, che pud essere appresa soltanto dopo lungo studio, tale ignoranza @ comprensibile. Pochissimi poi sanno scri- vere: perfino molte « persone istruite » non scrivono cor- rettamente, Le scuole domenicali della Chiesa alta, quelle dei quaccheri ¢, credo, di molte altre sétte non insegnano affatto a scrivere, « perché questa & un’occupazione troppo 162 mondana per Ia domenica ». Quale sia Vistruzione che si offre agli operai negli altsi campi, basteranno a dimostrar- lo alcuni esempi tolti dal rapporto della Children’s Employ- ment Commission, il quale purtroppo non si estende alla vera e propria industria fondata sul sistema di fabbtica. A Birmingham, — dice il commissario Grainger, — la totalitd dei bambini da me esaminati sono interamente privi di cid che si potrebbe chiamare anche lontanamente istruzione utile. Scbbene in quasi tutte le scuole si impartisca unicamente un'istruzione religiosa, in generale essi mostravano anche in questo campo la pit grossolana ignotanza. A Wolverhampton, dice il commissario Home, trovai tra gli altri questi casi: una fenciulla di undici sani eta stata in una scuola feriale © domenicale, ma «non aveva mai sentito parlare di un altro mondo, del cielo di un'altra vita » Un altro ragazzo, di diciassette anni, non snpeva quanco fa due per due, a€ quanti farthings (14 di penny) siano contenusi in 2 peace, neppure a mettergli ‘il denaro in mano. Alcuni fanciulli on avevano mai sentito parlere di Londra o di Willenhall, sebbene quest'ultima cittd stia a un‘ora solranto dal lu030 ove risiedono, e sia in continui rapporti con Wolverhampton. Alcuni fon avevano mai sentito il nome della regina, 0 nomi come Nelson, Wellington, Bonaparte. Ma, cosa degna di nota, molti di essi, che non avevano sentito mai parlare di San Paolo, di Most o di Salomone, sapeyano tutto sulla vita, le imprese ¢ il carastere di Dick Turpin, il bandito, € particolarmente di Jack Sheppard, Indro ed evaso. "Un giovane di sedici anni non sapeva quanto fa due per due, oa che cosa equivalgono quattro farthings, un altro di diciassette anni asseriva che dieci farthings sono dieci_mezzi pence, e un terzo, pure di diciassetce anni, rispose senz'altro ad alcune domande assai semplici che «non sapeva niente di niente » (be was ne jadge o' nothin). (Horne Report, Appendix, Part Il, Q. 18, n. 216, 217, 226, 233, ecc.) Questi fanciulli che vengono tormentati per quattro © cingue anni con dogmi religiosi, ne sanno, alla fine, quanto ne sapevano al principio. Un fanciullo ha frequentsto regolarmente a scuola domenicale per cinque anni; non sa chi fosse Gest Cristo, ma ne ha sentito il nome; non ha’ mai sentito parlare det dodici apostoli, di Sansone, Most, Aronne, ecc. (ibidem, evidence, p. q. 39, I. 33). Ua altro aveva frequentato regolarmente Ia scuola domenicale per sei anniz sa chi fosse Gest Cristo: mori sulla croce per versare il suo 163 sangue per salvare il nostro Salvatore; non ha mai sentito parlare di San Pietro o San Paolo (ibidem, p. q. 36, 1. 46). Un tetz0 per sette anni @ stato in diverse scuole’ domenicali; sa solranto lepgere i libri leggeri, parole semplici di una sillaba; ha sentito parlare degli spostoli’ ma non sa se San Pietro era uno di essi o San Giovanni, if quele poi sarebbe San Giovanni Wesley (fondatore della sttta dei metodisti) (ibidenr, p. q. 34, 1. 58). Alla domanda chi fosse Gest Cristo, Horne ottenne tra le seguenti_risposte: «era Adamo »; «era un apostolo »; «era il figlio del Signore del Salvatore » (Ae tuas the Saviour’s Lord's San) e, da un ragazzo di sedici anni: « Era un re di Londra, tanto, tanto tempo fa», A Shefhteld il commissario Symons fece leggere gli alun- ni di una scuola domenicale; essi non erano in grado di dize che cosa avevano letto © che uomini fossero gli apo- stoli dei quali appena allora avevano letto. Dopo che li eb- be interrogati tutti uno per uno intorno agli apostoli, sen- za ottenere una risposta esatta, un ragazzino dall’aria fur- ba eselamd con grande sicurezza: « To lo so, signore, erano i lebbrosi! » (Symons Report, Appendix, Part 1, pp. E 22 sgg.). Casi analoghi ci vengono riportati dai distretti dell'in- dustria ceramica e dal Lancashire. Ecco quel che la borghesia e lo Stato hanno fatto per Viistruzione ¢ Veducazione della classe operaia. Per fortu- na, le condizioni nelle quali vive questa classe sono tali dx fornirle un'educazione pratica che non solo sostituisce !'in- segnamento scolastico, ma rende innocue le confuse idee religiose ad esso collegate, e pone addirittura gli operai al- Ia testa del movimento nazionale in Inghilterra.’La miseria insegna a pregare e, cid che vale di pil, a pensare e ad agire. L’operaio inglese, che sa a malapena leggete € ancor meno scrivere, sa tuttavia assai bene quali sono i propri interessi e quelli di tutta la nazione; sa anche quali sono gli interessi particolari della borghesia, e cid ch’egli pud attendersi da questa. Se non sa scrivere, sa perd parlare, ¢ parlare in pubblico; se non sa far di conto, sa perd calcolare con dei concetti economici quel tanto che sufficiente per 164 smascherare ¢ confutare il borghese che vuol abolire ls leg- gi sal grano; se, nonostante tutti gli sforzi dei preti, © pro- blemi celesti gli restano incomprensibili, in compenso & assai pratico dei problemi terreni, politici e sociali. Avre- ‘mo ancora occasione in seguito di parlare di questo; pas- siamo ora alla caratterizzazione morale dei nostti operai Non é difficile comprendere come V'istruzione morale, che in tutte le scuole inglesi & unita a quella religiosa, non possa avere effetti migliori di quest'ultima. I semplici prin. cipi che regolano per I'womo i rapporti tra gli uomini, prin- cipi che gid diventano tezribilmente confusi a causa della situazione sociale, della guerra di tutti contro tutti, devo- no necessariamente rimanere oscuri'ed estranei all operaio incolto quando vengono mescolati ad incomprensibili dog- mi religiosi © vengono presentati nella forma teligiosa di un'imposizione arbitraria ¢ ingiustificata. Per ammissione di tutte le fonti, e segnatamente della Children's Employ- ment Commission, le scuole non contribuiscono quasi pet nulla alla moraliti della classe operaia. La borghesia ingle- se & cos tozza, cost stupidamente rinchiusa nel suo egoismo, che non si di neppure la pena di inculcare agli operai la morale odietna, una morale che pure essa stessa ha abbor- racciato nel proprio interesse e per la propria difesa! Per- fino questa tutela dei propri interessi sembra troppo fati- cosa a questa borghesia ignava, che va infiacchendosi, per- fino questo le sembra superfluo. Senza dubbio verti un tempo in cui si pentira, troppo tardi, della propria trascu- ratewza. Ma non deve lamentarsi se gli operat ignorano questa morale e non la seguono. Cosi gli operai vengono trascurati e respinti dalla classe dominante, non solo fisicamente e intellettualmen- te, ma anche moralmente. L’unica attenzione che viene loro prestata @ data dalla legee, che li ghermisce non ap- pena fanno un torto alla borghesia; come per gli animali itragionevoli, uno solo & il mezzo di educazione che si usa nei loro confronti: Ja frusta, la violenza brutale che non persuade, che solo intimorisce. Non c’é quindi nep- 165 pure da meravigliarsi se gli operai, trattati come bestie, © divengono veramente tali o riescono a conservare la coscienza ¢ il sentimento della propria umaniti soltanto mediante lodio pitt ardente, mediante una perpetua ti- volta interna contro la borghesia dominante. Essi sono uomini soltanto fino a che provano ira contro Ia classe dominante; diventano bestie non appena si adattano pa- zientemente al loro giogo, cereando soltanto di rendersi piacevole la vita sotto di questo, senza voler spezzare il piogo stesso. Questo & dunque tutto cid che la borghesia ha fatto per Veducazione della classe operaia; ¢ se noi pensiamo alle condizioni in cui quest’ultima vive, non potremo minima- mente timproverarle il rancore che essa autre contro la classe al potere. L’educazione morale, che non viene im- partita all'operaio nelle scuole, non gli viene fornita nep- pure negli altri momenti della sua vita; almeno, non quella educazione morale che ha qualche valore agli occhi della borgbesia. Tutta Ia sua posizione ed il suo ambiente rac- chiudono i pid forti incitamenti all’immoralita. Egli @ po- vero, la vita @ per lui senza attrattive, quasi tutti i piaceri gli sono negati, i rigori della legge non hanno per lui pit nulla di spaventoso; perché dunque dovrebbe frenare i suoi desideri, perché dovrebbe lasciare al ricco il godimento del- Je sue ricchezze, anziché appropriarsene una parte? Quali motivi ha il proletario per nom rubare? E molto bello certa- mente, e suona assai bene alle orecchie de! borghese, quan- do si dice che « la proprietd & sacra »; ma per chi non ha alcana proprieti questo carattere sacro cessa automatica- mente. I] denaro é il dio di questo mondo, Il borghese to- glie al proletario i] suo denaro, e per cid stesso ne fa pra- ticamente un ateo. Non c'e dunque da meravigliarsi se il proletario conserva il suo ateismo e non rispetta pit la san- titi ed il potere del dio terreno. E quando la povert’ del proletario cresce fino alla mancanza vera e proptia dei pit necessari mezai per vivere, fino alla miseria ¢ alla fa- me, cresce ancor pitt lo stimolo a non tener conto di qual- 166 siasi ordinamento sociale. Questo Jo sanno anche molti bonghesi. Symous osserva® che la miseria ha sullo spirito gli stessi effetti rovinosi che Vubriachezza ha sul corpo, € lo scetiffo Alison espone addirittura con molta precisione agli abbienti quali devono essere per gli operai le conse- guenze dell'oppressione sociale". La miseria lascia all’ope- raio soltanto la scelta tra morire lentamente d'inedia, uc- cidersi subito 0 prendersi cid di cui ha bisogno la dove lo trova, in una parola, rabare. Non possiamo dunque stu- pirci se la maggior parte di essi preferisce il furto alla mor- te per fame o al suicidio. Senza dubbio anche tra gli ope- rai vi sono molti individui abbastanza morali per non tu- bare anche se sono ridotti agli estremi, © questi muoiono di fame o si uccidono. 11 suicidio, che un tempo era l’nvi- diabile privilegio delle classi superiori, ¢ diventato di mo- da in Inghilterra anche tra i proletari, ¢ molti povesi si uccidono per sfuggize alla miscria, dalla quale non senno come salvarsi altrimenti. Ma ancor piti demoralizzante della miseria @, per gli operat inglesi, l'insicurezza delle condizioni di vita, la ne cessit’ di vivere alla giornata con il salario, insomma cid che fa di essi dei proletari. I nostri piccoli contadini in Germania sono anch’essi in gran parte poveri ¢ anch‘essi soffrono privazioni, ma non sono cosi soggetti alle vicen- de del caso, hanno almeno qualcosa di solido. 11 proletario invece, il quale non possiede nulla all'infuori delle sue brac+ cia, che consuma oggi cid che ha guadagnato ieri, che & interamente soggetto al gioco del caso, che non ha nulla che gli garantisca anche in futuro la possibilita di procurar- sii pid necessari mezei di sussistenza, — una crisi, un capriccio qualsiasi del suo padrone lo pub lasciare disoccu- pato, — il proletario @ ridotto alla condizione pit rivoltan- te, pitt disumana che l'uomo possa immaginare. Lo schia- vo ha almeno Tesistenza assicurata dall'interesse egoistico del suo padrone, il servo della gleba ha ancora un pezzetto 2 Arts ond Artisans Epp. 147-148) (nda), 2 The Principles of Population, v. IL, pp. 196, 197 (rata). 167 di terra, del quale vive, essi hanno una garanzia almeno per Pesistenea pura e semplice: ma il proletario 2 abbandonato a se stesso, ¢ tuttavia, nello stesso tempo, & messo nel- Pimpossibilita di impiegare le sue forze in modo da poter- vi contare, Tutto cid che il proletario stesso pud fare per mmigliorare la sua posizione scompare, come una goccia nel mare, di fronte all'incalzare delle vicende alle quali espo- sto, ¢ sulle quali non ha il minimo potere. Egli @ Voggetto passivo di tutte le possibili combinazioni di circostanze, e pud ancora ringraziare la fortuna se per qualche tempo rie- sce a salvare almeno la vita. E, come @ naturale, il suo ca- rattere ed il suo modo di vivere si adattano a’loro volta a tali circostanze. O egli cerca in questo vortice di tenersi a galla, di salvare Ia sua umanit’, e pud farlo soltanto ribel- landosi * contro Ja borghesia, contro la classe che lo sfrut- ta cosi spietatamente ¢ lo abbandona poi al suo destino, che cerca di costringerlo a rimanere in questa condizione indegna di un uomo; oppure abbandona, considerandolt inutile, la lotta contro la sua condizione e cerca, per quan. to gli & possibile, di approfittare dei momenti favorevoli Risparmiare non gli giova a nulla, poiché al massimo riesce a mettere da parte cid che gli pud servire per sfamarsi per qualche settimana; ¢ quando resta senza lavoro, non vi resta solo per qualche settimana, Non pud procurarsi un patri- monio durevole, ¢, se lo potesse, cesserebbe di essere un operaio, ed un altro prenderebbe il suo posto. Che altro di meglio pud dunque fare, quando riceve un buon salario, che vivere comodamente di esso? Il borghese inglese si meraviglia e si scandalizza profondamente per la vita spen- sierata degli operai nel periodo in cui i salario & alto; tuttavia non @ soltanto naturale ma anche ragionevole, da parte loro, che si godano la vita quando possono, anaiché ammassare ricchezze che non servirebbero a nulla ¢ che alla fine sarcbbero divorate dalle tarme e dalla ruggine, clot 4 Vedremo pit tardi come fa ribellione del protetario contig ls bor: ahesia in Inger sin leglzata con i nconoscmento dels Uber associazione (rnd). 168 dalla borghesia. Ma tale vita moralmente degradante co- me nessun'altra. Cid che Carlyle dice dei filatori di coto- ne, vale per tutti gli operai industriali inglesi: 1 loro affari oggi sono fiorenti e domani languiscono; & un perpetuo gioco d'azzatdo, e percid essi vivono come giocitori, gai nel Lusso, domani nella fame. Un'insoddisfazione nera e rbelle |ivconsuma, il sentimento pit miserevole che possa albergare nel Petto dell'uomo. I] commercio inglese con le sue convulsioni ¢ oscillazioni di ampiezza mondiale, con il suo smisurato, proteiforme demone del vapore, ha reso malsicure tutte le loro strade, :ome un maleficio; sobriet’, fermezza, tranquilla continuits, le’ prime benedizioni deli'uomo, sono loro estranee... Il mondo ‘non & per essi una casa paterna, ma una cupa prigione piena di torment feroci ¢ di sterili ribellioni, odio © risentimento verso se. stessi € verso tutti gli uomini. E questa un mondo verdeggiante, fiotito, creato € governato da un dio, 0 non @ invece un Topher ™ “osco ¢ ribollente, pieno di vapori di-vetriole, polvere di cotone, chiasso di osterie, sabia ¢ torment del lavoro, creato e governato da tun diavolo? E pié oltre, a p. 40: __ Se Fingiustizia, il tradimento della veritt, della realti © del Vordine della nacura fossero il solo male sotto il sale, ¢ fa coscienza di subite torti ed ingiustizie fosse i solo sentimento intollerabil- mente doloroso, la nostra grande domanda sulla situazione degli operai sarebbe: & giusto rutto questo? E, sopratturco: che cosa ne pensano essi stessi della giustizia di tutto questo? Le loro parole sono una tisposta sufficiente, fe loro azioni ancor pit... La ribellione, limprovviso e vendicativo impulso alla ribellione contro Je classi superiori, il rispetto sempre minore verso i comand delle loro auroritd terrene, la fede sempre minore nelle dotitine delle loro aurorita spiriruali, divengono sempre pid latteggiamento generale delle classi inferiori. Questo atteggiamento pud essere Biasimato, pud essere punito, ma tutti devono riconoscere che ess0 esiste realmente tra quelle classi, devono sapere che cd & triste & che, ove non si cambi, sari apportatore di sciagure Carlyle ha perfettamente tagione nell'esposizione det '5 Dall'ebraico: valle gi adibita » cule idolace si bruciavano # cifiuti © Chartiom, pp. 34 spe. (da). © poi loge dove 169) fatti, ha torto soltanto quando biasima l'aspro risentimento degli operai contro le classi superior. Questo risentimen- to, questa ira sono invece Ia dimostrazione del fatto che sli operai sentono [a disumanita della loro condizione, che non vogliono lasciarsi respingere al livello delle bestie ¢ che un giorno si libereranno dalla servitii della borghesia. Lo vediamo in coloro che non condividono quest'ira: 0 si sottopongono umilmente alla loro sorte, vivono onorata- mente da privati finché @ possibile, non si occupano delle vicende del mondo, aiutano la borghesia a rendere pitl salde le catene dei lavoratori e rimangono fermi alle conce- zioni spiritualmente morte del periodo preindustriale; op- pure si lasciano sballottare dal destino e giocano con esso, perdono interiormente quella solidit che hanno gia per- duto esteriormente, vivono alla giornata, bevono € cor- rono dietto alle ragazze; in ambedue i casi, sono simili al le bestie, Questi ultimi, poi, contribuiscono anche in pri- mo luogo a quel « rapido acczescersi del vizio », di fronte 2 cui tanto inorridisce Ia borghesia sentimentale, dopo che proprio essa ne ha messo in movimento le cause Un'altra fonte di degradazione morale per gli operai @ Ja condanna al lavoro. Se la libera attivit’ produttiva & il massimo gedimento che conosciamo, il lavero forzato 2 il tormento pi duro e pi avvilente. Nulla @ pi tremendo che dover fare tutti i giorni, dalla mattina alla sera, un la- voro che ripugna. E quanto pit Poperaio ha sentimenti umani, tanto pitt deve odiare il suo lavoro, del quale egli sente la costrizione, l'inutilita per se stesso. Perché mai egli lavora? Per desiderio di creare? Per impulso naturale? Niente affatto. Lavora soltanto per il denaro, cio’ per una cosa che con il Javoro stesso non ha proprio nulla a che fare; lavora perché deve farlo, e per di pitt lavora cost a lungo e in modo cosi ininterrottamente uniforme che gid solo per questi motivi il lavoro fin dalle prime settimane deve diventare per lui una tortura, se ha ancora dei senti- menti umani. La divisione del lavoro poi ha aggravato ul- teriormente Pabbrutimento derivante dal lavoro forzato. 170 wu yet AedLe Actine, peep dob. an: ‘emink : Nella maggior parte dei settori di lavoro, l'attivita dello operaio @ ridotta ad una misera manipolazione meramente meccanica, che si ripete minuto per minuto e resta la stessa di anno in anno”. Quanti sentimenti e quante capaciti umane potri aver salvato, giuinto ai trent’anni, chi fin da fanciullo ha fatto ogni giorno per dodici ore e pit capecchie di spillo o limato ruote dentate, vivendo per di pit nelle condizioni di un proletario inglese? Le cose non mutano con I'introduzione del vapore ¢ delle macchine. L’attiviti delloperaio @ divenuta facile, gli sforei muscolari ven- gono in gran parte evitati- il lavoro stesso @ divenute insi- gnificante, ma monotono al massimo grado. Esso non con- sente all’operaio nessuna esplicazione di attivied spiti-uale, € tuttavia incatena Ia sua attenzione al punto che, per po- terlo eseguire bene, non pud pensare a nient’altzo. E una condanna ad un simile lavoro, — un lavoro che esige tutto il tempo disponibile dell’operaio, gli lascia appena il tempo per mangiare ¢ dormize, e non gli consente mai di fare del moto all'aria aperta, di godere la natura, per non parlare poi di attivita spirituali, — una simile condanna noa do- wrebbe degradare Puoma al livello delle bestie! Anche qui, Voperaio non ha che un’alternativa: rassegnarsi al suo destino, diventare un « buon operaio », badare « ‘edel- mente » agli interessi della borghesia, —e in questo caso certamente si abbrutisce; — ovverd far resistenza, lot tare per la sua umanita finché pud, e per fare questo deve lottare contro Ja borghesia. E a tutte queste cause che gid hanno dato origine a un profondo decadimento dei costumi tra la classe operaia, se ne aggiunge poi un'altra, che diffonde ulteriormente ad esa- sperare al massimo grado questo decadimento: l'accen- tramento della popolazione. Gli scrittori ingles della bor- shasta Grdano Wf Specaiso Contto le influenge corruteric del " Devo far parlare per me anche qui le, testimonianze della bor. ghesia? Ne scelgo una sola, che chiunque pud leggere, nel Wedeh of atone (etstooe cata) di Adam Sith, v3, ro 3, exp. 1p. 297 171 le grandi cittd, questi Geremia alla rovescia effondono le lo- xo lamentazioni non sulla distruzione, ma sui suoi effetti. Lo sceriffo Alison attribuisce quasi ogni cosa a questa causa, e piti ancora il dott. Vaughan, autore di un libro The Age of Great Cities. naturale. Per le altre cause, che operano dannosamente sul corpo e sullo spirito degli ope- rai, entra in gioco in modo troppo diretto l'interesse del- Ja classe abbiente. Se essi dicessero: la miseria, l'insicu- rezza del posto, leccesso di lavoro e il lavoro forzato sono le cause principali, tutti, essi compresi, dovrebbero rispon- dere: diemo dunque ai poveri la proprieta, garantiamo loro Vesistenza, promulghiamo leggi contro l’eccesso di lavoro; ma la borghesia non pud ammettere tutto cid. Invece le grandi cittd sono venute crescendo da sé, la gente vi @ ac- corsa di sua spontanea volonta ¢ la conclusione secondo la quale sono state unicamente V'industria e Ia classe media, che da essa trae i suoi profitti, a creare queste grandi cit: 12, & cosi lontana che fin troppo ovvio che alla classe do- minante sia venuta V'idea di attribuire ogni male a questa catisa apparentemente inevitabile, mentre, in realti, le grandi citt possono soltanto conferire uno sviluppo piti rapido ¢ pit maturo al male gia esistente almeno in ger- me. Alison, per lo meno, @ ancora tanto umano da ricono- scetlo: egli non & un borghese perfetto, industriale e libe- tale, & soltanto un ‘ory, semisviluppato come borghese, e percid ha qua e Ia gli occhi aperti, mentre i veri bor. ghesi sono assolutamente ciechi. Ascoltiamolo: E nelle grandi cited che il vizio diffonde le sue tentazioni e 1a lascivia tende le sue reti, che la colpa viene stimolata dalla speranza dell'impunich e Ia pigrizia dalla frequenza degli esempi. Qui, in questi grandi empoti della corruzione umana, giungono i malvagi © i dissoluti fuggendo la sempliciti della vita campagnola, qui esi trovano vittime per la loro malvagita ed it guadagno come tmereede per i peico ai quali si espongono. La visa & avviluppata € sotfocata nell’oscurita, la colpa matura perché difficilmente viene scoperta, i traviamenti hanno come ricompensa il piacere imme- diato. Chi passi nottetempo per St. Giles, per le viuzze affollate di Dublino, per i pitt poveri quartieri di Galsgow, eroveri una 172 conferma di cid, e non si meraviglierd che vi siano tanti delitti nel mondo, bens{ che ve ne sian tanti pochi... La causa maggiore della corruzione delle grandi citta & la natura contagiasa del cattivo esempio e la difficolta di evitare [a tentazione del vizio quando ‘essa viene messa a contatto diretto © quotidiano con la generazione piti giovane. I ricchi non sono eo ipso [percid stesso} miglior anch'essi nella stessa situazione non potrebbero resistere alla tentazione; a disgrazia particolare dei poveri & che essi devono incontrare dovungue le allettanti immagini def vizio e le tentazioni di piaceri La_dimostrata impossibiliti di nascondere alla parte pitt giovane dei poveri delle grandi citta gli allettamenti del vizio @ Vorigine della degradazione morale. Dopo una lunge descrizione dei costumi, il nostro au tore continua: Tutto cid non deriva da una straordinaria depravazione del carattere, benst dalla natura quasi irresistibile delle tentizioni cui sono esposti i poveri. I riéchi, che condannano il comporiamento dei poveri, cederebbero probabilmente anch'essi con la stessa rapi- dita all'azione di cause analoghe. Vi & un grado di misetia, un’imposizione del peccato, che la virté di rado sa contrastare, e a cui particolarmente Ia’ giovents di solito non 2 in grado di opporsi. In simili circostanze, il vizio progredisce quasi con Ia stessa sicurezza e rapiditd del contagio fisieo E in un altro passoz Quando le classi supetiori per il proprio interesse rivniscono gtandi masse di lavoratori in uno spazio ristretto, i contegio del delitto diviene rapido ed inevitabile. Le classi inferfori, daca il loro livello attuale di educazione religiosa © morale, non sono in genere pid biasimevoli, quando ecdono alle tentazioni che Ti circondano, di quel che siano quando cadouo vittime dei tifo™ Non ¢’t bisogno d'altro! Il semiborghese Alison ci rivela, sia pure nel suo piatto modo d’esprimersi, liafluen- za nefasta che le grandi cittd esercitano sulla formazione morale degli operai. Un altro borghese completo, un indivi- duo caro alla Lega contro le leggi sul grano, il dottor An- drew Ure”, ci tivela V'altro aspetto. Egli racconta come la \ The Principles of Population, v. IL, pp. 76 seg. 135 (ndst) © Philosophy of Manufactures, Londra, 1835. Dovremo ancora oc- 173 vita nelle grandi citta faciliti gli intrighi tra gli operai e con- ferisca potenza alla plebe. Se in esse gli operai non ven- gono educati (vale a dice, edlucati alla obbedienza nei con- fronti della borghesia), considereranno le cose in modo unilaterale, dal punto di vista di un sinistro egoismo, € si lasceranno facilmente corrompere da astuti demagoghi; anzi saranno perfino capaci di guardare i loro magliori benefattori, i trugali ¢ attivi capitalisti, con occhio invi- dioso ed ostile. Soltanto una buona educazione pud por- tate qualche simedio, in caso si avri necessariamente come conseguenza la bancarotra nazionale ed altri orrori, per- ché non potr’ non scoppiare una rivoluzione degli’ ope- rai, I timori del nostro borghese sono perfettamente giu- stificati. La concentrazione della popolazione, se da un lato & un elemento di stimolo e di sviluppo per le classi abbienti, dalf'altro rende ancora pid rapido lo sviluppo degli opera’. Questi cominciano a sentirsi una classe nella loro totalita, scoprono che, pur essendo deboli come in- dividui, uniti costituiscono una forza; il terreno & favore- vole per il loro distacco dalla borghesia, per la forma- zione di idee peculiati agli operai e corrispondenti alla loro posizione nella vita, si rendono conto di essere de- ali oppressi ed acquistano importanza politica e sociale. Le grandi citti_sono_la_culla del movimento operaio, in esse_per_Ja“prima_volta_gli operai_hanno cominciato_a’ clletere sulle lone condldionte a comtarere: ese p in esse per {a prima volta si @ manifestato il contrasto tra proletario borghesia, da esse sono uscite le associazioni operaie, i ca tismo e il socialismo. Le grandi citti hanno reso acuta la malattia dell'organismo sociale, che nelle campagne si pre- sentava in forma cronica, e con cid stesso ne hanno messo in luce la vera essenza e il modo giusto per guarirla, Senza le grandi cittd ed il lore influsso stimolante sullo sviluppo dell'inrelligenza pubblica, gli operai sarebbero ancora ben cuparci in seguito di questa squisitissima opera. I passé citati si trovano 8 pp. 406 spe. 174 lontani dal punto in cui sono oggi. Inoltre, esse hanno di- strutto le ultime tracce del rapporto patriarcale ta gli ope- rai ¢ i loro padroni, compiendo un processo al quale ha conttibuito anche Ia’ grande industria, che ha moltiplicato il numero degli operai dipendenti da un solo borghese. Senza dubbio, In borghesia si lamenta di cid, ed ha ragio ne; infatti con gli antichi rapporti il borghese era abbastan- za al sicuro di fronte a una ribellione degli operai, Poreva sfruttarli e dominarli a suo agio, ¢ in cambio riceveva da quella sciocea gente perfino obbedienza, gratitudine e af- fetto, se solo aggiungeva al salario un po' di cordialita che non gli costava nulla, © magari qualche piccolo vantag- gio, e tutto cid, apparentemente, per pura, traboccante ab- negazione per buon cuore, mentre non era neppure la decima parte del suo debito, Come singolo borghese, po- sto in una situazione che egli stesso non aveva crexto, tut- tavia in qualche misura faceva il suo dovere, mentre, come membro della classe dominante, che per il solo fat:o di es- sere al potere & responsabile dalle condizioni dell'intera nazione ¢ si assume la tutela degli interessi generali, egli non faceva assolutamente nulla per adempiere i dover! che aveva assunto insieme con la sua posizione, ma. pet di pid, sfructava V'intera nazione per il proprio vantaggio per- sonale. Nel rapporto patriarcale, che velava ipocritamente il suo stato di schiavité, Poperaio doveva rimanere immer- so nella morte spirituale, doveva ignorare totalmente il proprio interesse, essere unicamente un individuo priva- to. Soltanto quando egli si estranid dal suo padrone, quan- do apparve chiaro che era legato a lui unicamente dall'inte: resse personale, dal guadagno, quando Paffetto apparente, che non resistette alla minima prova, venne a mancare del tutto, soltanto allora Poperaio comincid a comprendere Ja sua posizione ed i suoi interessi ¢ a svilupparsi in modo indipendente; soltanto allora cess’ di essere schiavo della borghesia anche nei pensieri, nei sentimenti e nelle mani: festazioni della sua volonta. E cid & stato soprattutto ope- ra della grande industria e delle grandi citta. 175 Un altro momento, che ebbe una notevole influenza sul carattere dell’operaio inglese, & costituito dall'immi- grazione irlandese, della quale anche in questo senso si & ait parlato. In generale, come abbiamo visto, da un lato essa degradd gli operai inglesi, li strappé alla civilea e peg- giord la loro condizione; ma, dall'altro, appunto percid contribuf anche ad approfondire Pabisso ‘tra operai e bor- ghesia ¢ ad afftettare cosi Ia crisi che va avvicinandosi Infatti il decorso della malattia sociale di cui soffre PInghil- terra @ simile a quello di una malattia fisica: si sviluppa se- condo certe leggi ed ha Je sue crisi, di cui l'ultima, la pid violenta, decide del destino del malato. E poiché la nazione inglese non pud tuttavia perire in quest'ultima crisi, ma deve uscirne rinnovata e rinata, non c'e che da rallegrar- si di tutto cid che pud acuire la malattia. E Pimmigrazione irlandese vi contribuisce anche trapiantando in. Inghil- terra ¢ trasmettendo alla classe operaia inglese il carat- tere appassionato e vivace degli irlandesi. Per molti aspet- 4, gli irlandesi stanno agli inglesi come i francesi stanno ai tedeschi, e Ia mescolanza del temperamento irlandese, pid leggeto, pit eccitabile, pitt passionale, con il tempera. mento inglese tranquillo, tenace, raziocinante, alla lun- ga non pud che essere utile ad ambedue le parti. I! bru- tale egoismo della borghesia inglese si sarebbe conser- yato molto pid a lungo nella classe operaia, se non fosse intervenuto il carattere irlandese, generoso fino all’abne- gazione, dominato in prevalenza dai sentimenti, © non avesse mitigato il freddo carattere inglese, eminentemen- te raziocinante, sia attraverso la mescolanza delle razze, sia attraverso il contatto quotidiano. Dopo quanto si @ detto, non potremo piti stupirci se la classe operaia & divenuta, a poco a poco, un _popolo completamente diverso dalla borghesia inglese. La borghe- sia ha maggiori affinita con tutte le altre nazioni della ter- a che non con gli operai che vivono accanto ad essa. Gli operai parlano altri dialetti che la borghesia, hanno altre idee ed altre convinzioni, altri costumi e altri prinefpi mo- 176, rali, altra seligione € altra politica. Sono due popeli del tutto differenti, come possono esserlo soltanto raze diver- se, ¢ dei quali noi nel continente fino ad oggi non ne ab- biamo conosciuto che uno, Ia borghesia. Eppure, proprio Palero popolo, costituito dai proletari, @ di gran lunga il pid importante per il futuro dell'Inghilterra *. Del carattere pubblico degli operai inglesi, quale si esprime in associazioni e principi politici, dovremo par lore ancora a lungo; qui vogliamo unicamente menzionare Pezione che i fattori or ora esaminati esercitano sul loro carattere privato, Nella vita quotidiana, l'opersio & di gran longa pid umano del borghese. Ho ricordato sopra come i mendicanti usino appellarsi quasi soltanto agli ope- rai ¢ come, in generale, per il mantenimento dei poveri facciano di pid gli operai che non i borghesi. Queste fatto — che del resto trava la sua conferma ogni giorno —& con- fermato tra Paltro anche dal signor Parkinson, canonico di Manchester: I poveri tra di loro donano pit di quanto i ticchi non diano ai poveri. Posso convalidare la mia affermazione con ta testimo- nnianza del dott. Bardsley, uno dei nostri medici pid veecsi, pid valenti, pid acuti e pid umani. Questi ha dichiarato pubblicamente che la somma totale che i poveri elargiscono annualmente tra loro supera il contributo che i ricchi danno nello stesso periodo di tempo?! ‘Ma anche per altri aspetti 'umanit’ degli operai emer- ge dovungue felicemente. Essi hanno conosciato di per- sona la cattiva sorte, € possono quindi provar compassione verso chi si trova nei guai: per essi ogni uomo rappresenta un uomo, mentre per il borghese operaio & meno di un 3 Questo stesso concetto, che cio® Ia grande industria ha diviso gli inglesi in due diverse nazioni, & stato espresso, come & now, quasi nelio eco peviodo anche da Disraeli nel suo romanzo Sybi, or the Two Na tions (nud. aledizione del 1892). 11 On the present Condition of the Labouring Poor in Manchester, ete, By the Rey. Rd, Parkinson, Canon of Manchester, 3* ed, Londra © Manchester, 1841, Pamphlet Cpp. 9-10] (nda. 177 uomo; percid sono piti socievoli, pitt espansivi, e sebbene abbiano bisogno di denaro pit degli abbienti, tuttavia vi sono meno attaccati, perché per essi il denaro ha valore uni- camente per cid che con esso si pud acquistare, mentre per il borghese il denaro assume un valore particolare, in- trinseco, il valore di un dio, ed & questo che fa del bor- ghese il valgare, sordido « uomo del danaro ». L'operaio, che ignora questo sentimento di rispetto per il denaro, @ quindi meno avido del borghese, che si muove soltanto per guadagrare denaro, che nell'accumular tesori vede lo unico scopo della sua vita, Per questo Toperaio ha una mentalita assai pit aperta, ha Pocchio assai pit acuto nel giudicare gli avvenimenti che non il borghese, e non vede tutto attraverso la lente dell’egoismo, Le manchevolezze della sua educazione lo proceggono dai pregindizi religiosi, c@li non li capisce e non se ne preoccupa, non conosce ii fanatismo di cui @ prigioniera la borghesia, e anche se per caso ha un po’ di religione, questa @ solo nominale, non ha nemmeno base teorica: in pratica, egli vive soltanto per questo mondo e cerca di prendervi dimora stabile, Tutti gli scrittori della borghesia concordano nell’affermare che ali operai non hanno religione e non frequentano la chiesa. Tutt'al pit si deve fare eccezione per gli irlandesi e per qual- che persona anziana, inoltre per i semiborghesi, i sorve- glianti, i capiofficina e simili. Ma tra la massa si riscontra quasi dovungue un’assoluta indifferenza verso Ia reli- gione, 0, tuti’al pitt, un pizzico di deismo, troppo poco svi- Tuppato per andare’al di la di qualche frase o di un vago senso di ortore di fronte ad espressioni come infidel (mi- scredente) e atheist [ateo}. Il clero di tutte le sétte & assai mal visto presso gli operai, sebbene solo negli ultimi tempi abbia perduto Ia propria influenza su di essi; ma oggi le cose sono a un punto tale che il sémplice grido: he is @ parson! (& un prete!) spessn & sufficiente a cacciare un ecclesiastico dalla tribuna di una riunione pubblica. E come in generale la Joro situazione, anche la mancanza di cultura religiosa e di altro genere’contribuisce a mante- 178, nere gli operai pitt spregiudicati, pitt liberi da rigid: prin- cipi tradizionali e da opinioni’ preconcette, che non il borghese. Questi @ sprofondato nei suoi pregiudizi di clas- se, immerso fin sopra alla testa nei prinefpi inculcatigli fin dall'infanzia; con lui non c’® nulla da fare, & sostanzial- mente un conservatore, anche se in forma liberale, il suo interesse @ concresciuto con l'ordinamento esistentz, egli & morto per qualunque movimento, Egli sta perdeado la sua posizione alla testa dello sviluppo storico, e gli operai subentrano al suo posto, innanzi tutto di diritto e poi anche di fatto. Tutto cid, ¢ V'attivita publica degli operai che ne consegue, ¢ che esamineremo in seguito, sono i lati posi- tivi del caratiere di questa classe; quelli negativi passono essere rigssunti con altrettanta rapidita, ¢ derivano altret- tanto naturalmente dalle cause che abbiamo addotte. Ubria- chezza, mancanza di freno nei rapporti sessuali, roztezza € mancanza di rispetto per la proprieta sono le accuse princi- pali mosse loro dai borghesi. Che gli operai bevano forte non pud meravigliare nessuno. Lo sceriffo Alison afferma che a Glasgow ogni domenica sera vi sono 30.000 operai ubriachi, ¢ senza dubbio il numero non & esiguo; che in questa cittd nel 1830 vi era una bettola ogni dodici case, nel 1840 una ogni dieci, e che in Scozia nel 1823 furono pa- gati dazi per 2.300.000 galloni di acquavite, nel 1837 per 6.620.000 galloni, ¢ in Inghilterra nel 1823 per 1.976.000 galloni e nel 1837 per 7.875.000 galloni. I] decreto sul- Ja birra del 1830, che favorf listituzione di birrerie, cosiddetti jerry-shops, — al cui proprietario era consen- tita la vendita’ della birra to be drunk on the premises (da consumarsi nel locale stesso), — favorf anche il diffon- dersi dell'ubriachezza, ponendo, per cosi dire, una osteria davanti ogni portone. Quasi in ogni strada si troveno pa- recchie di queste birrerie, © nelle campagne, quando vi sono due o tre case raggruppate, & certo che tra esse vi & 2 The Principles of Population, passint (1d). 179 un jerry-shop. Vi sono inoltre anche numerosi bush-shops. ciot osterie clandestine senza licenza, e altrettante distil. lerie di acquavite che, nel cuore delle grandi citta, in quar- tieti appartati ¢ di rado visitati dalla polizia, producono grandi quantiti di questa bevanda. Gaskell (op. cit., [pp. 117-124, 349-351]}, calcola che il numero di queste ulti- me nella sola Manchester sia di oltze un centinaio, e che la loro produzione annua ammonti per lo meno a 156.000 galloni, Inoltre a Manchester vi sono piti di un migliaio di taverne, cio’, in proporzione al numero delle case, non meno che a Glasgow. Lo stesso dicasi per tutte le altre gran- di citta. E se, oltre alle consuete conseguenze dell'ubriachex- za, si pensa che uomini e donne di tutte le eta, perfino fanciulli, spesso anche madri con i loro piccoli in braccio, si incontrano qui con le vittime pié degradate del regime borghese, con ladri, truffatori e prostitute, se si pensa che molte madri fanno bere Vacquavite al lattante che tengono in braccio, non si potri non ammettere I'effetto abbru: tente che questi locali esercitano sui loro frequentatori Particolarmente il sabato sera, quando viene pagato il sa. lario e il lavoro cessa un po’ prima del solito, quando tutia Ja classe degli operai dai suoi quartieri brutti si riversa per le strade principali, si pud vedere la ubriachezza in tutta Ja sua brutaliti, Raramente in una di queste sere sono uscito da Manchester senza incontrare un gran numero di ubriachi barcollanti o sdraiati nei tigagnoli, La dome- nica sera queste scene si ripetono, perd con minor chias- so. E se il denaro non basta, i bevitori vanno al primo banco di pegni, di cui c’® abbondanza in ogni grande cit- th, — 2 Manchester sono sessanta e pith, ¢ in una sola stra- da di Salford (Chapel Street) dieci 0 dodici, — ¢ impegna- ‘20 quel che ancora possiedono. Mobili, abiti da festa, quan do esistono, stoviglie, vengono ritirati ogni sabato sera in grandi quantita dai banchi di pegni, per ritarnarvi ractavia quasi sempre prima del mercoledi successivo, fino a che, da ultimo, un caso qualsiasi rende impossibile i] riscatto, tun pezzo dopo Valtro passano in proprieta dello scrozzino, 180 oppure fino a quando costui non vuole piti anticipare un solo centesimo per oggetti logori ¢ consumati. Chi ha po- tuto costacare personalmente quanto sia diffusa l'ubtia- chezea tra gli operai in Inghilerra, crede senza dfficolta all'affermazione di Lord Ashley®, secondo la quale que- sta classe spende annualmente inforno a venticingue mi lioni di stetline per bevande alcoliche; e ognuno pud fa- cilmente immaginare le conseguenze di tutto questo, che si tlassumono nel peggioramento delle condizioni esteriori, in una rovina spaventosa della salute fisica e morale, ¢ nella distruzione di tutti i vincoli familiari, Certamente Te associazioni per la temperanza hanno fatto molto, ma che cosa possono mai fare alcune migliaia di teeiotallers [astemi] su milioni di operai? Quando padre Mathew, Papostoio irlandese della temperanza, attraversa le citti in- glesi, spesso da trenta a’ sessantamila operai fanno ill pled- ge (il voto), ma dopo qualche settimana al massimo tutto & dimenticato. Ad esempio, se si contano le masse che negli ultimi tre o quattro anni a Manchester hanno fatto voto di temperanza, si ottiene un numero di persone mag- giore di quello che realmente abita nella cittd; eppare non si riscontra nessuna diminuzione dell'alcolismo, Accanto all'intemperanza nel consumo delle bevande alcoliche, la intemperanza nei rapporti sessuali costituisce il vizio principale di molti operai inglesi. Anche questo deriva per ferrea conseguenza, per inderogabile necessit2, dalla situazione di una classe che viene abbandonata a se stessa senza possedere i mezzi per fare un uso appropriato di questa liberti. La borghesia le ha Jasciato soltanto que- sti due piaceri, mentre Ie ha imposto una quantith di f tiche e di sofferenze, e la conseguenza di tutto cid & che gli operai, per ave.e almeno qualcosa dalla vita, hanno con- centrato tutte le loro passioni su questi due piaceri, e si abbuudouane ad essi ole misura ¢ nel mode pit sfrcnato. Quando si mettono gli uomini in una situazione cke si ad- % Seduta della Camera dei comuni del 28 febbaio 1843 (n.d) 181 dice soltanto alle bestie, non rimane loro nulPaltro che ribellarsi, 0 sprofondare’nell’animalita. E poiché, per di pit, Ia borghesia stessa contribuisce bravamente all'au- mento diretto della prostituzione, — quante delle 40,000 donne di piacere che popolano ogni sera le strade di Lon- dia® vivono a spese della virtuosa borghesia? Quante di esse non debbono alla seduaione di un borghese se per vi- Vere sono costrette a offrire a buon mezcato il loro corpo ai passanti? — essa non ha davvero il diritto di timprove- tare agli operai Ia loro bruralita sessuale T difetti degli operai sono tutti da ricondursi, in gene- tale, a sfrenatezza nei piaceri materiali, a scarsa previden- za € a mancanza di arrendevolezza verso l'ordinamento so- ciale, in sostanza all'incapacita di sacrificare il piacere del momento ad un vantaggio piti lontano, Ma come ci si pud metavigliare di cid? Una classe che in cambio del suo duro lavoro pd procurarsi ben poco, e soltanto i piti immediati piaceri dei sensi, non deve necessariamente gettarsi a capo- fitto in questi piaceri? Una classe della cui istruzione nes- suno si cuta, che ® soggerta a tutte le vicende possibili, che non sa cosa vaol dire una condizione di vita sicura, quali motivi, quale interesse pud avere a dedicarsi alla pre. videnza, a condutre una vita « solida », anaiché approfit- tare delle occasioni del momento, a pensare ad un godi- mento lontano, che appunto per essa, data la sta posizione erernamente oscillante facile a capovolgersi, & per di pid molto incerto? Da una classe che deve sopportare tut- ti gli svantaggi dell’ordinamento sociale senza goderne i vantaggi, da questa classe si pretende anche il rispetto per questo ordinamento sociale che le appare soltanto come una forza ostile? E davvero troppo. Ma la classe operaia non pud sottrarsi all’ordinamento sociale fino a che ess0 esiste, e se il singolo operaio si solleva contro di esso, ne riceve il massimo danno, Cosi, ad esempio, Yordinamento sociale rende quasi impossibile agli operai la vita di fami- alia; una casa sudicia e quasi inabitabile, appena sufficiente ™ Sceriffo Alison, The Principles of Population, v. I [p. 147] (nda) 182 a costituire un riparo per Ja notte, male ammobiliata spesso non protetia dalla pioggia e non riscaldata, un’at- mosfera pesante in una stanza sovraffollata non consente alcuna intimiti familiare; P'uomo lavora tutto il giorno, € lo stesso fanno magari la donna ed i figli maggiori, tutti in luoghi diversi, si vedono soltanto al mattino e alla sera; inoltre In perenne tentazione di bere acquavite; come pud aversi, in queste condizioni, una vita familiare? Ma Vope- raio non pud sfuggire alla famiglia, deve vivere in essa, € questa necessita porta a continue rotture e liti familiar, che agiscono in modo estremamente negativo sulla, morale tanto dei coniugi quanto, e ancor piti, dei loro figli. La trascuratezza verso tutti i doveri familiari, soprattutto Ia trascuratezza verso i figli, & anche troppo Frequente tra gli operai inglesi ¢ viene anche troppo stimolata dale attuali istituzioni della societa. E i fanciulli che a questo modo cre- scono come selvaggi, in un ambiente immorale, al quale abbastanza spesso appartengono anche i genitori, proprio essi_dovrebbero in seguito diventare moralmente inecce- pibili? E davvero troppo ingenuo che il borghese, soddi- sfatto di sé, esiga dall’operaio queste cose. Il disprezzo verso Vordinamento sociale si manifesta nel modo pitt scoperto nella sua espressione estrema, il delitto. Quando le cause che concorrono a degradare mo- ralmente l'operaio operano con maggior forza € concenira- tione del solito, egli diventa un delinquente con a stessa inevitabiliti con cui Pacqua a 80° Réaumur passa dallo sta- to liquido a quello gassoso, A causa del trattamento bru- tale © abbrutente della borghesia, V'operaio diventa ap- punto un oggetto privo di volontd, come V'acqua, ¢ con la stessa necessiti sottoposto alle leggi della natura; a un certo punto, la liberti cessa per lui di esistere. Percid con Taumento del proletariato anche il delitto & aumentato in Tnghilterta, ¢ la nazione britannica & quella che detiene nel mondo il primato della delinquenza. Dalle « statistiche della criminalita » pubblicate annualmente dal ministero degli interni, risulta che in Inghilterra l'aumento dei delit- 183 ti ha proceduto con rapidita incredibile, TI numero degli arresti per reati penali ® stato il seguente: nel 1805 — 4.605 » 1810 — 35.146 > 1815 — 7.818 » 1820 — 13.710 > 1825 — 14.437 » 1830 — 18,107 » 1835 — 20.731 > 1840 — 27.187 » 1841 — 27.760 » 1842 — 31.309 soltanto nell’Inghilterra e nel Galles; dunque in 37 anni il numero degli arresti si sertuplicato. Per il 1842, nel solo Lancashire furono eseguiti 4.497 arresti, vale a dire pid del 14 per cento, ¢ nel Middlesex (compresa Londra) 4.094, dunque piti del 13 per cento, Cost vediamo come due contee che comprendono grandi citth con proletariato numeroso danno origine esse sole a piti di un quarto di tutti i reati, sebbene Ia loro popolazione complessiva sia assai al di sotto della quarta parte degli abitanti di tutto il pacse. Le statistiche della criminalita dimostrano inoltre in modo diretto che per quasi tutti i reati l'autore @ da ricerearsi tra i] proletariato, perché nel 1842 su 100 delin- guenti in media 32,35 non sapevano leggere né scrivere, 58,32 leggevano e scrivevano male, 6,77 bene, 0,22 ave- vano ricevuto un‘istruzione pit avanzata e di 2,34 non si poté stabilire il grado di istruzione. In Scozia la ctimina- lita ha avuto una diffusione anche pit rapida. Se nel 1819 erano avvenuti soltanto 89 arresti per reati penali, nel 1837 si era gia passati a 3.176 e nel 1842 addirittura a 4 189. Nel Lanarkshire, dove lo stessu sceriffo Alison com- pilb il rapporto ufficiale, la popolazione si era raddoppia- ta in 30 anni, mentre i reati in 5 anni e mezzo, con un aumento quindi sei volte piti rapido di quello della popo- 184 Jazione. I teati stessi, come in tutti i paesi civili, sono nel- la stragrande maggioranza delitti contro la proptieta, dun- que proprio quelli che hanno Ia loro radice nella mancan- za di qualche cosa, perché uno non va a rubare cié che gid possiede. I] rapporto tra i delitti contro la proprieti ¢ Ia popolazione, che nei Paesi Bassi @ di 1 a 7.140, in Fran- cia di La 1,804, nello stesso periodo in cui scriveva Gaskell era in Inghilterra di 1 a 799; quello tra i delitti contro le persone ¢ Ia popolazione, nei Paesi Bassi era di 1 a 28.904, in Francia di 1 a 17.573, in Inghilterra di 1 a 23.395; quello tra i delitti in generale e la popolazione era nei distretti rurali di 1 a 1.043 e in quelli industriali di 1 a 840%; nellintera Inghilterra esso & oggi appena di 1 a 660, e non sono trascorsi che dieci anni da quando com- parve il libro di Gaskell! Questi fatti in verita sono pit che sufficienti per indur- re chiunque, e perfino un borghese, a riflettere e a preoc- cuparsi delle conseguenze di un simile stato di cose. Se la corruzione ed i delitto continuassero per altri venti anni ad aumentare in questa misura, — e, se l'industria inglese in questi vent’anni sara meno prospera di quel che 2 stata finora, Ia progressione del delitto verri ulteriomente ac- celerata, — quale sara allora il risultato? Gii oggi noi vediamo Ja societa in piena disgregazione, non possiamo aprite un giomale senza costatace sulla base di fatti inequi- vocabili il rilassamento di tutti i legami sociali, Prendo a caso nel mucchio di giornali inglesi che mi stanno davanti; ecco il Manchester Guardian (30 ottobre 1844) che rife- risce gli avvenimenti di tre giorni; esso non si da pid) nep- pure la pena di riportare notizie precise su Manchester ¢ racconta soltanto i casi pid interessanti: che in una fab- brica gli operai, per ottenere un aumento di salario, hanno sospeso il lavoro ¢ dal giudice di pace sono stati obbligati a ngh TH Manntacuring Popoaton of England, cap. 00 Cop, 285257 nd.a.) % Ciod il numero dei rei convinti (22.753) diviso il numero desli abitanti (circa 15 milioni) (nda) 185 riprenderlo; che a Salford alcuni ragazzi hanno compiuto dei furti e un commerciante fallito ha cercato di ingannare i suoi creditori. Le notizie dalle localita vicine sono piui det- tagliate: ad Ashton due furti, un furto con scasso, un stir cidio; a Bury un furto; a Bolton due furti, una frode da- ziaria; a Leigh un furto; a Oldham una sospensione del lavoro per rivendicazioni salariali, un furto, una zuffa tra donne irlandesi, un cappellaio non appartenente alla lega operaia malmenato dai membri della lega, una madre per- cossa dal proprio figlio; a Rochdale una serie di risse, un'ag- gressione contro In polizia, un furto in chiesa; a Stockport malcontento degli operai per il salario, un furto, una truf. fa, una rissa, un uomo che maleratta Ia moglie; a Warring- ton un furto e una rissa; a Wigan un furto e un altro furto sa. I resoconti dei giornali londinesi sono ancora peggiori: truffe, furti, aggressioni, litigi familiari si sus- seguono incessantemente; mi viene tra le mani un numero del Times (12 settembre 1844), che riporta gli avveni- menti di una sola giornata, e che parla di un furto, di una aggressione alla polizia, di una sentenza che intima a un padre di cortispondere gli alimenti a una figlia illegittima, dell'abbandono di un bambino da parte dei suoi genitori, e dell'awelenamento di un uomo per mano della’ moglie. Fatti analoghi si possono leggere in tutti i giornali ingle. si. In questo paese la guerra sociale @ scoppiata in pieno; ciascuno sta per conto suo e lotta per conto suo contro tutti gli altri, e se egli debba danneggiare o no tutti gli altri, suoi nemici dichiarati, dipende scltanto da un cal- colo egoistico su cid che & per lui pitt vantaggioso. A nes- suno piti viene in mente di poversi accordare per via paci- fica con il suo prossimo; la gente risolve tutti i contrasti con le minacce, facendosi giustizia da s¢ 0 ricorrendo al tri- bunale. Insomma, ciascuno vede nel suo prossimo un ne- mico da toglicre di mezev u wuct'al pit uno strumento da sfruttare per i propri fini, E questa guerra, come dimo- strano le statistiche dei delitti, diviene di giorno in giorno pitt violenta, pit accanita, piti implacabile; i nemici 186 divideno gradatamente in due grandi schiere che lottano Puna contro Valtra: da una parte Ia borghesia e dall’altra il proletariato. Questa guerra di tutti contro tutti e del proletariato contro la borghesia non pud stupirci, poiché non @ altro che la coerente attuazione del principio gia_in- sito nella libera concorrenza; ma certo deve stupirci il fat- to che la borghesia, sulla quale si addensano ogni giorno ot jesche, rimanga cid nono- inte, come essa possa leg- gere ogni giorno sui giotnali queste cose senza provare, non diciamo indignazione contro I'attuale assetto sociale, ina almeno il timore delle conseguenze che possono deri- varne, di un’esplosione generale di cid che nel delitto, si manifesta in modo isolato, Ma per questo appunto essa & borghesia, e dal suo punto di vista non pud rendersi con- to neppure dei fatti, per non patlare poi delle conseguenze Ce solo da stupirsi che i pregiudizi di classe e le opinioni preconcette inculcate nelle menti, possano ridurre un'in- tera classe di uomini ad un grado cosi alto, e vorrei dire cost folle, di ceciti. Lo sviluppo della anzione, frattanto, prosegue i] suo corso, se ne accorgano o no i borghesi, ¢ un bel mattino Ia classe abbiente vedri con sorpresa cose che la sua sapienza non si sogna nemmeno. 187 I singoli settori di lavoro. Gli operai dé fabbrica in senso stretto Se vogliamo ora esaminare piti da vicino ad uno ad tno i principali setiori del proletariato industriale inglese, dovremo cominciare, secondo il principio esposto sopra (p. 52), dagli opetai di fabbrica, ciot da quelli che sono compresi nella legge sulle fabbriche. Questa legge regola Vorario di lavoro nelle fabbriche nelle quali si fila o si tesse Jana, seta, corone e lino con l'siuto della forza idrau- lica © del vapore, © percid si estende a tutti i settori pitt importanti dell'industria inglese. La classe che vive di que- sto lavoro rappresenta il nucleo pitt numeroso, pitt antico, pid intelligente ed energico degli operai inglesi, ma an che, proprio per questo, il pit irrequiero e il pid odiato dalla borghesia. Questi operai di fabbrica, e specialmente quelli dell'industtia cotoniera, sono alla testa del movimen- 0 operaio, cost come i loro padroni, i fabbricanti, special- mente quelli del Lancashire, sono alla cesta dell’agitazione borghese. Abbiamo gid visto nell’introduzione, come le popo- lazione che lavora in questi settori sia stata anche le pri- ma ad essere strappata alle sue vecchie condizioni di vita dalle nuove macchine, Percid non pud meravigliarci se il progresso delle invenzioni meccaniche, anche negli anni successivi, ha avuto su di essa effetti pit intensi e dure- voli. La storia dell'industria coroniera, come ci viene espo- 188, sta da Ure', Baines”, ed altri, ci parla ovunque di nuovi perfezionamenti, che poi nella’ maggior parte si sono este- si anche agli altri rami di industria sopra citati. Quasi dap- pertutto il lavoro manuale & stato soppiancato da quello meccanico, quasi tutte le operazioni vengono compiute con la forza dell'acqua o del vapore, ed ogni anno porta nuovi perfezionamenti In un regime sociale ordinato, tali_perfezionamenti sarebbero una ottima cosa; ma nel’ regime in cui vige Ia guerra di tutti contro tutti, pochi individui se ne appro priano i vantaggi, soctraendo ai pit i mezzi di sussistenza. Osgni perfezionamento delle machine getta sul lastrico al- cuni operai, e quanto pit il perfezionamento & importante, tanto pid numerosa diviene la classe dei disocenpati; ogni perfezionamento, quindi,. causa per un buon numero di operai gli stessi effetti di una crisi commerciale, produce solo miseria, indigenza ¢ delitti. Prendiamo alcuni esem- pi. Poiché proprio la prima invenzione, la jenny (vedi so- pra) azionata da wt solo operaio, forniva una quantita di prodotto almeno sei volte maggiore di quella fornita nel medesimo tempo da un filatoio a mano, per ogni nuova jenmy furono messi sul lastrico cinque filarori. La throstle, che a sua volta aveva un rendimento assai maggiore della jemy, ¢ tichiedeva egualmente un solo operaio, ne rese disoccupati un numero anche maggiore. La mile, che a sua volta abbisognava di un numero ancora minore di operai in proporzione al prodotto, ebbe lo stesso effetto, ¢ ogni per- fezionamento della male, ciot ogni aumento del numero dei suoi fusi, ridusse a sua volta il numero degli operai Ma quest’aumento del numero dei fusi della mule & cost tilevante, che per sua causa intere schiere di lavoratori so- no rimasti disoccupati; se infatti prima un « filatore » con un paio di fanciulli (piecers) metteva in moto 600 fusi, ing ailt Catton Manufacture of Great Brite, By Dr. A. Use, 1836 nda) {History of the Corton Manufacture of Great Britain. By E. Baines, Esq. (nda). i 189 ora poteva controllare da 1.400 a 2.000 fusi su due mule, mentre due filatori adulti ¢ una parte dei piecers da essi impiegati rimanevano senza lavoro, E da quando in un numero notevole di filande a mule sono stati introdotti i self-actors, le funzioni del flatore vengono assolte intera- mente dalla macchina. Ho qui un libro? sctitto dal noto dirigente dei cartisti di Manchester, James Leach. Questi ha lavorato per anni in differenti cami dindustria, in fab- briche e in miniere, ed 2 a me personalmente noto come uomo di valore, degno di fiducia ed esperto. Data la sua posizione nel partito, egli ha potuto avere le informazioni piti particolareggiate intorno alle singole fabbriche, procu- rategli dagli stessi operai, e ne ha tratto delle statistiche dalle quali sisulta che nel 1829 in 35 fabbriche erano im- piegati alle mule 1.083 filatori in pit che nel 1841, seb- bene il numero dei fusi in queste 35 fabbriche sia cre- sciuto di 99.429 unitd. Egli cita 5 fabbriche in cui non vi 2 piti nemmeno un filatore, perché lavorano solo con self- actors. Mentre i numero dei fusi & aumentato del 10 per cento, il numero dei filatori & diminuito di pitt del 60 per cento. E, aggiunge Leach, dopo il 1841 sono stati in- trodotti tali perfezionamenti, mediante il raddoppiamento delle serie di fusi (double decking) e altri metodi, che in alcune delle suddette fabbriche, da allora ad oggi, & stata ancora licenziata la meta dei filatori; in una sola fabbri- ca, dove fino a poco tempo fa vi erano ancora 80 filatori, hon ne restano che 20: gli altri sono stati mandati via, o debbono compiere un lavoro da fanciulli, per un salarfo corrispondente. Le cose, secondo Ja sua desctizione, non stanno diversamente a Stockport, dove nel 1835 erano im- piegati 800 filatori e nel 1843 soltanto 140, sebbene negli ultimi 8-9 anni l'industria vi si sia considerevolmente svi- luppata. Anche alle macchine cardatrici sono stati appor- tati analoghi perfezionamenti, per cui la meta degli ope- 3 Stubborn Facts from the Factories, by a Manchester Operative. Published and dedicated to the Working Classes, by Wen. Rashleigh. M. P. Londra, Ollivier, 1844, pp. 28 sag. (nda). 190 rai & rimasta disoccupata. In una fabbrica sono state in- stallate delle addoppiatrici perfezionate, che hanno gettato sul lastrico 4 ragazze su 8, e oltre a cid il fabbricante ha ridotto il salario di quelle rimaste da 8 a 7 scellini. Lo stes- so ® avvenuto per la tessitura. Tl telaio meccanico ha assor- bito uno dopo l'altro tutti i rami della tessitura a mano, € poiché produce assai pid del telaio a mano, ed un operaio pud sorvegliare due di queste macchine, anche qui un gran numero di operai @ rimasto senza lavoro, E in tutti i set- tori dell'industria tessile, nella filacura del lino e della Jana, nella tramatura della seta, @ avvenuta la medesima cosa; il telaio meccanico comincia ad assorbire singoli ra mi della tessitura della seta ¢ della Jana; nella sola Roch- dale vi sono pit telai meccanici che telai'a mano impiegati nella produzione di tessuti di flanella e di altri tessuti di lana, A tutto questo la borghesia suole rispondere che il perfezionamento delle macchine, abbassando i costi di pro- duzione, permette di fornire Ia merce a un prezzo piti bas- so, € che questo minor prezzo provoca un tale aumento del consumo, che gli operai rimasti disoccupati troveran- no ben presto piena accupazione nelle nuove fabbricke che sorgeranno. Senza dubbio la borghesia ha pienamente ragio- ne nell'affermare che, in certe condizioni favorevoli allo sviluppo generale dell’industtia, ogni diminuzione del pre2- zo delle merci, la cui materia prima costa poco, fa crescere di parecchio il consumo e provoca la costruzione di auove fabbriche; ma per il resto ogni sua parola & una menzogna Essa finge di ignorare che dovranno passare anni prima che le conseguenze di questa diminuzione dei prezzi si ma- nifestino, prima che le nuove fabbriche siano costruite; es- sa non dice che totti i perfezionamenti delle macchine, ti- versando sempre pit sulle macchine stesse il lavore vero ¢ proprio, che richiede sforzo, trasformano il lavoro degli uomini adulti in una pura e semplice sorveglianza, che anche una debole donna o addirittura un fanciullo pos- sono eseguire altrettanto bene, ¢ in realtd eseguono, anche per la meta o un terzo del salario; che gli uomini adulti 19t vengono quindi progressivamente cacciati sempre pitt dal- Vindustria ¢ now vengono ruovamente occupati dall'au- mento della produzione industriale; essa non dice che, a questo modo, interi settori di lavoro scompaiono 0 ven- gono modificati a tal punto da richiedere un nuovo tiro- cinio; ¢ si guarda bene dal confessare qui cid di cui si fa sempre forte quando si profila il divieto di far lavorare i bambini: cio’ che il lavoro nelle fabbriche deve essere ap- preso nella prima infanzia e prima dei dieci anni, per poter essere imparato a dovere (cfr., ad esempio, Factories Inquiry Commission Report, in vari passi); essa non men- ziona il fatto che il proceso di perfezionamento delle machine non ha sosta, ¢ che, se pure l’operaio talvolta riesce a sistemarsi in un nuovo settore di lavoro, ben pre- sto anche questo lavoro gli viene nuovamente tolto, ¢ con cid gli viene strappato anche quel po’ di sicurezza di procurarsi il pane che ancora: gli rimaneva. La borghesia invece gode i vantaggi derivanti dal perfezionamento dei macchinari; durante i primi anni, quando ancora lavorano macchine vecchie ¢ i perfezionamenti non sono ancora sta- ti introdocti dappertutto, essa ha un’ottima occasione per ammassare denaro, ¢ sarebbe pretendere troppo che deb- ba anche accorgersi dei danni arrecati da queste machi. ne perfezionate. La borghesia nega anche energicamente che queste macchine perfezionate abbassino il salario, come afferma- no invece costantemente gli operai, Essa sostiene infatti che, sebbene aumento della produttivita abbia fatto ab- bassare il salario @ cottimo, wittavia nel suo complesso il salario settimanale @ piuttosto aumentato che diminuito ¢ quindi le condizioni degli operai sono piuttosto migliora- te che peggiorate. Non é facile venire a capo della cosa, poiché gli operai si richiamano per lo pit alla caduta del sulurio a cottimo; wuttavia & certo che in diversi settori di lavoro anche il salario settimanale & stato abbassato. I cosid- detti filatori fini (addetti alla produzione meccanica dei filati fini) ricevono certamente un salario alto, da 30 a 40 192 scellini alla settimana, perché hanno una forte associazione che difende il loro salario, e perché il loro lavoro esige tun faticoso tirocinio; invece i filatori di filo grosso, che devono subire Ia concorrenza di macchine automatiche (self-actors) che non possono essere invece impiegate per il filato fine, e la cui associazione & stata indebolita dall'in- troduzione di queste machine, hanno un salario assai basso. Un filatore alla mule mi diceva di non guadagnare piti di 14 scellini alla settimana, e cid concorda con le afferma- zioni di Leach, secondo le quali i filatori di filo grosso in diverse fabbriche guadagnano meno di 16 scellini e mezzo alla settimana, e che un filatore, che te anni addietro gua- dagnava 30 scellini, ora poteva incassarne appena 12 e mez- zo e anche nell’ultimo anno in media non aveva guadzgnato di pi6. Il salario delle donne e dei fanciulli in generale forse non & caduto altrettanto, ma solo perché fin dall’inizio non era alto. Conosco parecchie donne, vedove con figli, che guadagnano con molta fatica 8 0 9 scellini la settimana; € chiunque conosea i prezzi dei generi di prima necessita in Inghilterta dovra ammettere con me che con tale salario non possono vivere decentemente insieme con la loro fa- miglia, Ma @ affermagione concorde di tutti gli operai che, in generale, a causa dei perfezionamenti delle macchine, il sélario si ® abbassato; e Passerzione dei borghesi fabbri- canti, secondo la quale la condizione della classe operaia & migliorata con l'introduzione delle machine, viene sma scherata come spudorata menzogna da questa stessa classe, come si pud udire in tutte le assemblee di operai dei di- stretti industrial. E anche se fosse vero che @ caduto solo il salario relativo, il salario a cortimo, mentze quello assoluto, Ia somma del salario da guadagnarsi settinanal- mente, @ rimasto inalterato, che ne seguirebbe? Che gli opera’ hanno dovuto starsene tranquilli a guardare come i signori fabbricanti siempivano le loro tasche ¢ traevano profitto da ogni perfezionamento meccanico introdotto, senza cedere ad essi sia pure la minima parte. Quando combate contro gli operai, Ia borghesia dimentica anche 193 i principi pit elementari della sua economia politica. Essa, che pure givra su Malthus, obietta angosciata agli operai: dove avrebbero potuto trovare lavoro senza le macchine i molti milioni di individui dei quali si“t accresciuta 1a popolazione dellInghilterra? *, Vere e proprie stupidag- gini, come se la stessa borghesia non sapesse assai bene che senza le machine e lo sviluppo industriale che ne 2 derivato, questi « milioni » non sarebbero stati né ge- nerati né cresciuti! Le machine hanno giovato agli operai solo perché hanno mostrato loro la necessita di una rifor- ma sociale, in vired della quale le machine stesse lavo- ino non pit coutro ma per gli operai. I sapienti signori borghesi provino un poco a domandare a tutti coloro che a Manchester e altrove spazzano le strade (2 vero perd che anche questo & finito, poiché anche per questo lavoro sono state inventate ¢ introdotte macchine), op- pure per le strade vendono sale, fiammiferi, arance 9 stringhe, 0 sono costretti a mendicare, che cosa faces- sero prima; ¢ per molti di essi la risposta sara: operai di fabbrica gettati sul lastrico dalle macchine, Le conse- a Ze guenze di tutti_i_perfezionamenti_introdo hi nati, nelle odierne condizioni sociali, sono sfavorevoli_ per li operai_e spesso_opprimenti_ in’ sommo grado; ogni Wa_macchina pro tia, disoccupazione e indi- _genza e in un pacse come IInghilterra, dove gia si ti contra in_permanenza_una_« pope edente licenziamento &, nella maggior parte dei casi, la_peggior “isgrazia che possa_toccare_alloperaio. E anche prescin- dendo da cid, quale prostrazione e snervatezza deve pro- voeare tra gli operai, gid posti in una situazione di pre- carieti, questa insicurezza delle condizioni di vita deri- vante dall'incessante progresso del macchinario ¢ della disoceupazione! Per sfuggire alla disperwzione, anché qui due sole strade sono aperte all'operaio: la rivolta interna ed esterna contro la borghesia, oppure l'ubriachezza, ma- 4 E quanto domanda, ad es, il signor Symons, in Arts and Artisans (pp. 154155} (nda.) 194 gari la dissolutezza. E gli operai inglesi sogliono ricorrere ad ambedue. La storia del proletariato inglese ricorda centinaia di rivolte contro le machine © contro la bor- ghesia in generale, e della dissolutezza abbiamo gid par- into, Senza dubbio, anche questa non & che un’altra forma di disperazione. I pid oppressi sono quegli operai che devono far con- cortenza ad una macchina che si va facendo strada. Il prezzo dell’articolo da essi prodotto & regolato da quello del medesimo articolo fabbricato a machina, ¢ poiché Ja machina layora pitt a buon mercato, loperaia che viene a trovarsi in concorrenza con essa riceve il salario peggiore. Questa stessa situazione si verifica per ogni operaio che lavora ad una macchina posta in concorzenza con macchine nuove e perfezionate. Naturalmente, chi altri mai dovrebbe subirne i danni? Il fabbricante non vuole gettar via le sue machine, né vuole subire i danni; non potendo ricavare nulla dalla macchina morta, si tifa con l'operaio vivo, il capro espiatorio universale della societi. Tra questi operai in concorrenza con le macehine, quelli trateati peggio sono i tessitori a mano dell'industria cotoniera. Costoro ricevono i} salaric pitt basso e, anche lavorando a pieno ritmo, non soro in grado di guadagnare di 10 scellini alla settimana. Un settore dopo Ialtro della tessitura viene loro coateso dal telaio meccanico, e per di pitt la tessitura a mano & Pultimo rifugio di tutti gli operai rimasti disoccupati negli altri settori, cosicché essa & sempre sovraccarica. Da cid deriva che nei periodi medi il tessitore a mano si reputa fortunate quando pud guadagnare 6-7 scellini alla settimana, e anche per raggiungere tale somma deve sedere ogni giorno 14-18 ore al suo telaio. Per di pit, Ja maggior parte dei tessuti esigono un ambiente umido, alfinehé il ilo dell’ordito non si spezzi ogni momento, € in parte per questo motivo, in parte per la miseria degli operai, che non possono pagarsi un'abitazione mi- gliore, i laboratori dei tessitori a mano sono generalmente 195 senza payimento di legno o di pietra. Sono stato in pa- recchic abitazioni di tessitori a mano, poste in cortili o vicoli miseri e isolati, di solito in scantinati. Spesso una mezza dozzina di tessitori, alcuni dei quali erano sposati, abitavano tutti insieme in un solo coftage, che conteneva soltanto una o due stanze da lavoro ¢ una grande stanza da letto per tutti. La loro alimentazione consiste quasi esclusivamente in patate, forse un poco di pappa d'avena, raramente latte € quasi mai carne; molti di loro sono irlandesi o i origine irlindese. E questi poveri tessitori a mano, i primi ad essere colpiti dalle crisi e gli ultimi a uscitne, devono servir da pretesto alla borghesia per potersi difendere dagli attacchi al sistema di fabbrica! Guardace, esclama trionfante la borghesia, guardate a quali stenti sono costretti questi poveri tessitori, mentre agli operai di fabbrica se la passano cosi bene, ¢ poi giu- dicate il sistema di fabbrica!*. Come se non’ fosse stato appunto il sistema di fabbriea e il macchinario ad esso legato, a ridurte a un livello cosi vergognasamente basso i tessitori a mano; come se la borghesia stessa non lo sapesse almeno quanto noi! Ma poiché vi & di mezzo Vinteresse della borghesia, questa non si fa scrupolo di ricorrere a qualche menzogna ¢ di far sfogaio di un po’ di ipoctisia. Esaminiamo ora un po! piti a fondo la progressiva eliminazione dell’somo adulto dalla fabbrica ad_ opera della macchina. 1 lavoro alle machine, sia per la filatura sia per la tessitura, consiste principalmente nel rianno- dare i fili spezzati, tutto il resto viene eseguito dalla machina; questo lavoro non esige forza muscolare, ma solo una certa agilits delle dita. Percid gli uomini qui non soltanto non sono necessari, ma, a causa della.strut- tura pit robusta dei muscoli ¢ delle ossa delle loro mani, sono addirittura meno adatti delle donne ¢ dei fanciulli, 7 Ad ee il dott Ure nella Philosophy of Manafactres Lop. 353354] 196 ¢ quindi, com’? naturale, vengono quasi totalmente sop- piantati in questo tipo ‘di lavoro, Dunque quanto pit Pactivita delle braccia e Ia tensione muscolare, attraverso Vintroduzione delle macchine, vengono sostituite dalla forza idraulica © dal vapore, tanto minore & il numero degli uomini che occorre occupare, cosicché si ticorre in prevalenza alle donne e ai fanciulli che costano meno e, come si é detto, in questi settori di lavoro tendono meglio degli uomini. Nelle filande accanto alle throstles si trovano soltanto donne ¢ ragazze, presso le mules un filatore, un uomo adulto (che scompare soppiantato dal self-actor) e parecchi péecers per riannodare i fili, pet lo pit donne e fanciulli, a volte giovani dai 18 ai 20 anni, qua e Ia qualche vecchio filatore timasto disoccupato®, Ai telai meccanici si incontrano per lo pid donne di 15-20 anni € oltre, anche alcuni uomini, i quali perd raramente rimangono in questa occupazione oltre il ventunesimo anno deta. Alle macchine preparatrici si trovano pari- menti soltanto donne e, tutt’al pi6, alcuni uomini addetti alfaffilatura e ripulitura delle macchine cardatrici. Oltre a questi, le fabbriche occupano una quantita di fanciulli addetti a staccare e simettere i rocchetti (doffers), € al- cuni uomini adulti posti come sorveglianti nelle sae, un meceanico €-un macchinista addetto alle macchine a va- pore, ¢ in generale anche falegnami, portinai, ecc. Ma il lavoro vero ¢ proprio viene compiuto da donne e fanciulli 1 fabbricanti negano anche questo, e lo scorso anno hanno pubblicato ponderose statistiche ‘che avrebbero dovuto dimostrare come Ie macchine non avessero soppientato gli uomini. Da queste statistiche risulta che, di tu:ti gli operai di fabbrica, poco pid della meta (52 per cento) © It sistema delle retribuzioni & attualmente del cutto caotico in cunt setrori della Invorazione del cotone nel Lancashire; vi sono centinaia di giovani tra i 20 ¢ i 30 anni, che sono occupati come piecers 0 altro, e ‘non ricevono pit di 8 © 9 scellini a settimana, mentre sotto Ic stes vento fanciulli di 13 anni guadagnano 5 seellini e fanciulle wa i 16 e 20 anni da 10 2 12 scellini la. settimana. » Rapporto dell'ispenore di fabbrica L. Homer, ottobre 184 (n.d.a.) 197 sono di sesso femminile, e circa il 48 per cento maschile, e che di questi operai pit della meta erano in eta supe- riore ai 18 anni, Fin qui, tutto bene. Ma i signori fab- bricanti si sono guardati bene dal dirci quanti degli adulti fossero di sesso’ maschile e quanti di sesso femminile Eppure proprio questo @ il punto. Inoltre @ evidente che essi hanno incluso nel conto anche i meccanici, falegnami € tutti quegli uomini adulti che hanno un qualsiasi rap- porto con Ie loro fabbriche, forse addirittura gli scrivani, ece., eppure non hanno il coraggio di esporre il vero stato delle cose. Quei dati, in generale falsi, manipolati o ertonei, pieni di calcoli e di medie che, se impressionano il profano, per chi & pratico non significano nulla, carat terizzati dallo sforzo di occultare proprio i punti pid im- portanti, finiscono col mostrare unicamente la cieca avi- dita e la disonesta di questi fabbricanti. Dal discorso con cui Lord Ashley il 15 marzo 1844 presentd alla Camera dei comuni Ia mozione per le dieci ore di lavoro pren diamo alcune cifre concernenti Peta ¢ il sesso degli operai, che non sono state smentite dai fabbricanti, i cui dati del resto si riferiscono soltanto ad una parte delle fab- briche inglesi. Dei 419.590 operai di fabbrica dell’lm- pero britannico (1839), 192.887, dunque quasi la meta, erano inferiori ai 18 anni e 242.296 di sesso femminile, e tra queste 112.192 sotto i 18 anni. Restano cosi 80.695 uomini sotto i 18 anni e 96.599 adulti, cioé il 23 per cento, quindi veppure un quarto del numexo totale, La percentuale delle donne nei cotonifici era del 56 ¢ 4 nei lanifici del 69 © 44 nei setifici del 70 ¢ % e nelle filande di lino del 70 ¢ ¥%. Queste cifre sono suficienti a dimostrare come gli uomini adulti siano stati soppian- tati, Ma, de! resto, basta recarsi in una fabbrica qualsiasi per averne la conferma, Da cid deriva dunque, necessa- Fiamente, quel capovolgimento dell’ordine sociale esistente, che, appunto perché & imposto, ha sugli operai gli effetti piti deleteri. Soprattutto, il lavoro delle donne disgrega totalmente le famiglie; infatti, se la donna trascorre nelle 198 fabbriche 12-13 ore al giorno, e ’'uomo lavora nella stesso Juogo o altrove, quali possono essere i risultati per i bambini? Essi crescono selvaggi come la gramigna, ven- gono affidati in custodia a uno scellino o uno scellino e mezzo la settimana, e quale trattamento sia loro riservato 2 facile immaginare. Per questo inoltre nelle cittd indu- striali si moltiplicano nel modo piti spaventoso le disgrazie di cui per mancanza di sorveglianza i bambini piccali ca- dono vittime. Le statistiche delobitorio di Manchester (secondo il rapporto della Factories Inquiry Commission, report del dott, Hawkins, p. 3) recavano, per un periodo di nove mesi, 69 morti per ustioni, 56 per annegamento, 23 per cadute, 67 per altre disgrazie, dunque in totale 215 infortuni mortali’, mentre a Liverpool, citta priva di fabbriche, in dodici’ mesi si verificarono soltanto 146 infortuni mortali. Sono escluse, per ambedue le citta, le disgrazie avvenute nelle miniere di carbone, ed & da ‘no- tare che il coroner di Manchester non estende la sua auto- titi a Salford, cosicché la popolazione dei due distretti @ press’a poco la stessa. Il Manchester Guardian riporta quasi in ogni numero uno o pité casi di morte per ustion Che la mortalita generale dei bambini piccoli sia parimenti accresciuta a causa del lavoro delle madri, & chiaro di per sé, ¢ lo confermano fatti inoppugnabili. Spesso le donne ‘ritornano in fabbrica tre 0 quattro giorni dopo il pacto ¢ naturalmente lasciano a casa i neonati; nelle ore libere devono correre a casa per allattare il bambino ¢ mangiare qualcosa; ed @ facile immaginare quale sorta di allattamento debba essere quello, Lord Ashley riferisce le dichiarazioni di alcune operaie: M. HL, di vent‘anni, ha due bambini; if pitt piccolo ® un lat tante che ‘viene custodito dallaltro, ua_poco pit grande; essa va in fabbrica la mattina poco dopo le cingue © torna a casa alle otto di sera; durante if giorno il latte le scorre dal petto e le 1 Fra gli infortani per i quali nel 1843 si ricorse all’ospedale i Man- chester, in 189 casi, dico centottantanove, si trattava di ustioni. Non & detto quanti furono i east mortal (dia). 199 inzuppa le vesti. H. W. ha tre bambini, esce di casa il tuned verso le cinque del mattino e ritorna soltanto il sabato sera alle sette; al suo ritorno ha tanto da fare per i suoi bambini che non pud andare a dormice prima delle tre di notte. Spesso torna bagnata fradicia a causa della pioggia ed & costretta a lavorare in queste condizioni. « I! seno mi ha causato i pri terribili doleri, e a volte mi 2 aceaduto di essere bagnata di latte fino a gocciolare. » L'impiego di narcotici per far stare tranquilli i bam- bini viene favorito ulteriormente da questo infame si stema, ¢ in realti nei distretti industriali tale uso si & di fuso al massimo grado; il dott. Johns, registratore-capo * del distretto di Manchester, ritiene che tale abitudine sia Ja causa principale dei numerosi casi di morte per con- vulsioni. Necessariamente Voccupazione della donna nella fabbrica disgrega cotalmente Ia famiglia, ¢ questa disgre- gazione, nelle condizioni attuali della societa, che pog- giano sulla famiglia, ha le conseguenze moralmente pit degradanti tanto pet i coniugi quanto per i figli. Una madre che non ha il tempo di occuparsi del suo bambino, che nei primi anni non pud dedicare al suo bambino le cure pid elementari, una madre che vede appena il suo bambino, non pud essere per lui una vera madre, al con- trario, deve necessariamente perdere ogni affetto per lui, trattarlo senza amore, senza premure, come un bambino estraneo; ¢ i bambini cresciuti in tali condizioni saranno in seguito totalmente perduti per la famiglia; pit tardi non potranno mai sentirsi a loro agio nella famiglia che essi stessi fonderanno, poiché hanno conosciuto soltanto una vita isolata, ¢ percid devono per forza di cose contri buire alla distruzione della famiglia, che tra gli operai & gii_un fenomeno comune. La medesima disgregazione, inoltre, viene prodotta dal lavoro dei fanciulli. Quando questi giungono a guadagnare pid di quanto non costi il loro mantenimento, cominciano a consegnare ai geni tori una certa parte del salatio per il vitto e Valloggio © a spendere per sé il rimanente. Cid avviene gia verso " Capo detfufticio dello stavo civil, 200 i quattordici e quindici anni (Power, Report on Leeds passin, Tufnell, Report on Manchester, p. \7 ecc, nel rapporto sulle fabbriche), In una parola, i figli si eman- cipano ¢ considerano Ia casa paterna come una locinda, che assai spesso poi lasciano per un'alera, quando non la trovano pit di loro gradimento. In molti casi, [a famiglia non viene toralmente di- sgregata dal lavoro della donna, ma capovolta, La madre mantiene Ia famiglia, if padre Testa a casa, custodisce i bambini, pulisce le stanze e la cucina. Cid avviene spesso, anzi spessissimo; nella sola Manchester si possono con- tare parecchie centinaia di questi uomini condannati al lavoro domestico. E facile immaginare quale giustificata esasperazione provochi presso gli operai questa castra zione di fatto, e quale inversione di cutti i rapport fa miliari ne derivi, mentre tutti gli altti rapporti sociali rimangono invariai. Ho qui una letera di un operaio inglese, Robert Pounder, Baron's Buildings, Woodhouse MoorSide, Leeds (la borghesia pud cercarlo coli, ¢ per questo ne do V’indirizzo preciso), da lui indirizzata a Oxstler, e a cui ingenuita posso rendere solo in parte: infatti Vortografia pud essere, in qualche modo, riprodotta in tedesco, ma non cosi il suo dialetto del Yorkshire. Egli narra come una volta un altro opetaio di sua conoseenza, durante un viaggio in cerca di lavoro, andd a trovace un vecchio amico a St. Helens nel Lancashire. Dunque, signore, lui lo trav, ¢ quando aerivd alla sua baracca che cos'era, figuratevi, soltanto’ una cantina bassa ¢ umida, la descrizione ‘che fa dei’ mobili era quelle che segue: due vecchie sedie, un tavolo rotondo con tre gambe, una cassa, niente letto ma un mucchio di paglia vecchia in un’ angolo, con un paio di lenzuoli sporchi sopra, e due pezzi di legno nel camino ¢ quando iL mio povero amico’ entrd, il povero Jack: sedeva sulla legna vicino al fuoco, che faceva, pensite un po? sedeva e rammendava a sua moglie le calze con ago € filo, © quando vide il suo vecchio amico sulla porta cere’ di masconderle, ma Joe, cost si chiama il mio amico, aveva visto tutto € disse: « Jack, al diavolo, che fai, dov'e tua moglie, @ questo il tuo lavoro? » e il povero Jack si vergognd € disse: « No, so che questo non & il mio lavoro, ma la 201 mia povera moglie & in fabbrica, deve uscire alle cinque ¢ mezzo di mattina e lavora fino alle otto di sera, e vedi 8 cost stanca che quando tora a casa _non pud fare nulla, © cosi devo fare per lei tutto quello che posso, petché non ha lavoro @ non ne ho pit avuto da pid di ¢re anni, e non ne avr pitt per tutta la vita », € poi pianse, una grossa lacrima; «no, Joe, qui nci dintorni ce abbastanza lavoro per donne e bambini ma’niente per gli uomini; puoi trovare pitt facilmente cento scerline per Ia strada che lavoro, ma io non avrei mai creduto che tuo un altro dovesse vedermi che tammendo le calze di mia moglie, perché questo @ un brutto lavoro, ma, vedi, lei non pud quasi pi stare in piedi, e ho paura che siammali del tutto, ¢ dopo non so che cosa Succederi di noi, perché vedi & gia molto tempo che lei mantiene la famiglia, ¢ fo faccio la donna, & un brutto lavoro, Joe », piangeva amara- mente, € disse «non & stato sempre Cosi 00»; « Jack », disse Joe, «se non hai pid avuto lavoro da taito tempo come hai fano « campare? » «Te lo ditd Joe, ho fatto come ho potuto, ma @ stato motto brutwo; tu sai, quando ho sposato Mary avevo abbastanza lavoro ¢ tu sai che non ero pigro. » « No, che non lo eri.» «E avevamo una buona cast con mobili © Mary non aveva bisogno di lavorare, io potevo Invorare per tutti e due, ma ora il mondo & cambiato ¢ Mary deve lavorare © io devo rimanete gui, accudice i bambini ¢ spazzare, lavare, cucinare, ¢ cucire perché quando Ta povera donna torna a'easa 2'stanca e sfinita; sai Joc. & dura per uno che era abituato diversamente. » «Sin, disse Joe, «vecchio mio dura», e poi Jack comincid di nuovo a Diangere © voleva non essetsi mai sposata e non essere mai nato, ma non avrebbe mai pensato quando sposa Mary che gli sarebbe andata cosi, « Spesso ho pianto tanto», disse Jack; quando Joe senti questo, signore mio, mi disse che aveva maledetta ¢ stra: maledetto le fabbriche e i fabbricanti ¢ il governo con tutte le bestemmie che aveva imparato fin da giovane nelle fabbbriche. E possibile immaginare una situazione pitt parados- sale e assurda di quella descritta in questa lettera? Eppure questa situazione che svitilizza luomo © to- glie alla donna la sua femminilita, senza riuscire a date all'uomo una vera femminiliti e alla donna una vera viriliti, questa situazione che nel modo pid in- fame degrada i due sessi e con loro l’umanita, & la conseguenza ultima della nostra tanto decantata civilta, Vultimo risultato di tutti gli sforzi compiuti da innu- merevoli generazioni per migliorare le loro condizioni 202 e quelle dei loro discendenti! © dobbiamo disserare interamente dell’'umanith, delle sue aspirazioni e det suoi sforzi, quando vediamo come tutte le nostre fatiche e il nostro lavoro approdino a risultati che sono una beffa, ovvero dobbiamo ammettere che fino ad oggi la societ’ umana ha cereato la propria feliciti per vie _sbagliate; dobbiamo ammettere che un cost torale capovolginento nella posizione dei sessi pud derivare unicamente dal fatto che, fin dal principio, i sessi sono stati posti uno di fronte all'altro in una posizione sbagliata, Se_la supre- mazia della donna sull’uomo, che inevitabilmente ¢ pro- voeata dal sistema di fabbrica, @ inumana, anche Torigi aria Supremazia dell'uomo_sulla_donna_doveva essere ‘inumana, Se oggi la donna, come gia un tempo luomo, pud reclamare Ia supremazia perché contribuisce oer la massima parte, se non addiriteura per la totalita, ai beni comuni della famiglia, segue necessariamente che questa comunione di beni non @ vera e razionale, altrimenti non sarebbe possibile che un membro della famiglia accam- passe delle pretese per avere apportaco un contributo maggiore. Se la famiglia della societa attuale viene di- sgregata, appunto in questa sua disgregazione si dimostra che in fondo non l'amore familiare ne costituiva il lega- me sostanziale, ma Vinteresse privato, necessariamente conservato in questa distorta comunione dei beni’. La stessa situazione si verifica anche a proposito dei figli che mantengono i loro genitori disoccupati, quando non pagano ai genitori il proprio mantenimento, come abbia- mo visto sopra. II dott. Hawkins attesta, nel suo rap- porto sulle fabbriche, che questa situazione si presenta assai spesso e che @ Manchester & un fenomeno comune * Quanto siano numerose le donne sposite che livorano nelle fabri che, emerge da un dato fornite dagli stessi fabbricanti: in 412 fabbri Che dal Lancashice lavoravano 10721 donne; dei lore maciri, saltanta. 5314 lavoravano aach‘essi nelle fabbriche, 3.927 exano occupati ultrove, 821 erano disoccupati e su $59 mancavano informazioni. Dungue per gai fabbeiea in media due uomini, quando non tre, vivono del lavoro delle mogli (ud a.) 203 Come nellaltro caso [a donna, qui sono i figli i padroni di casa, e di cid da un esempio Lord Ashley nel suo discorso (seduta della Camera dei comuni del 15 marzo 1844). Un uomo rimproverd le sue due figlie perché erano state in un’osteria; esse allora dichiararono che erano stan- che di stare sotto tutela: Daw you, we have you to Aeep™, eppoi volevano aver anche qualcosa del foro la- voro; se ne andarono dalla casa parerna, abbandonando padre e madre al loro destino Le donne nubili cresciute nelle fabbriche non stanno meglio di quelle sposate. Naturalmente, una fanciulla che dall’eta di nove anni lavora in fabbrica, non ha la pos- sibilich di impratichirsi dei lavori domestici, ¢ percid tutte le operaie di fabbrica sono in questo campo assolu- tamente inesperte ¢ per nulla adatte a far le donne di casa, Non sano cucire né fare Ia calza, cucinare © lavare, Ron conoscono nemmeno le pid elemencari incombenze di una massaia e non hanno la minima idea di come si debbano trattare i bambini piccoli. Il rapporto della Factories Inquiry Commission ci fornisce dozzine di esem- pi in proposito, e il dottor Hawkins, commissario per il Lancashire, giunge alle seguenti conclusioni (p. + det rapporto): __ Le fanciulle si sposano presto e avventatamente, non hanno né i mezzi né il tempo né Voceasione di imparare ‘ad assolvere i doveri pit elementari della vita familinre, ¢, se pure li avessero, nel matrimonio non troverebbero il tempo di attendere questi doveri. La madre 2 separata dal figlio per pii di dodici ore al giorno; ill bambino viene custodizo da una fanciulla o da una vecchia, dietro compenso; per di piti, assai spesso Pabitazione dell’operaio di fabbrica non @ affaito una casa confortevole (home), spesso & una cantina priva dell'occorrente per cucinare o per layare, per cucite © per rammendare, alla quale manca cutto cid, che potrebbe rendere la vita piacevole e civile, © attracnte il focolare domestico. Per questi ed altci_ motivi, ma_sopratturre perché vi siano maggiori probabilth di'vita per i bambiat pice posto soltanto desiderare © sperare che venga un tempo in cui Te donne sposate possano essere escluse dalle fabbriche. % Va al diavolo, ti dobbiamo mantenere. 204 Per altri esempi ¢ dichiarazioni, cfr. Factories Laguiry Commission Report, Cowell, evidence pp. 37, 38, 39, 72, 77, 50; Tufnell, evidence pp. 9, 15, 45, 54, ecc. Ma cid non & tutto. Pit gravi ancora sono le conse- guenze morali del lavoro delle donne nelle fabbriche, La promiscuiti di individui dei due sessi e di tutte le eta ammucchiati in un unico locale di lavoro, l'inevitabile accostamento tra essi, |'affollamento in uno spazio ri- stretto di persone alle quali non @ stata data alcuna istru- zione né intellettuale né morale, non sono certo le con- dizioni pid indicate per lo sviluppo del carattere femmi- nile. II fabbricante, anche se bada a queste cose, non pud intervenire se non quando avvenga realmente qual. cosa di scandaloso; mentre non pud avvertire e quindi neppure contrastare Vinfluenza costante, meno visibile, che i caratteri dissoluti esercitano su quelli pi integri, especialmente sui giovani. Ma appunto questa influenza % Ia pitt dannosa. I] linguaggio che viene tenuto nelle fabbriche & stato da molti definito di fronte ai com- missari di fabbrica del 1833 « indecente », « corrotto », «sudicio », ecc. (Cowell, evidence, pp. 35, 37 € in molti altri punti). In piccolo, il fenomeno che abbiamo ri- scontrato in grande nelle grandi citta, L'accentramento della popolazione ha sulle stesse persone gli stessi effetti, sia che operi su loro in una grande citta, sia in una piccola fabbrica. Quanto pid piccola 2 la fabbrica, tanto maggiore @ la vicinanza tra gh operai, e tanto pit inevi- tabili sono i rapporti reciproci. Le conseguenze non si fanno attendere. Un testimone a Leicester affermava che avrebbe preferito mandare la figlia a mendicare piuttosto che lasciarla andare in fabbrica; che queste erano vere e proprie spelonche del vizio, che la maggior parte delle prostitute di Leicester potevano ringraziare le fakbriche per il loro stato (Power, evidence, p. 8): un altro, a Man- chester, affermava di «non avere nessuna difficolta a sostenere che i tre quarti delle giovani operaie di febbrica tra i 14 € i 20 anni sono impudiche » (Cowell, evidence, 205 p. 57). Il commissario Cowell afferma in generale che il liveilo morale degli operai di fabbrica @ ancora al di sotto del livello medio della classe operaia (p. 82) e il dott. Hawkins (Report, p. 4) dice: Non si pud tradurre in cifre una valutazione della moralita ssiuile, ou se devo prestar fede alle mie osscrvazioni personal ¢,sllopinione generale di color con i quali ho patlata, cos! come al tono generale delle testimoniance lornitemi, ci si offte un panorama assai avvilente quanto agli effetti che la vita nelle fabbriche ha sulfa moraliti ‘della giovensi fomegile: . _ Del resto, & comprensibile che la servitti della fab- brica al pari e pid ancora di ogni altza, confeisca ai po. droni il jus prinae noctis". Anche sotto questo aspetro, il fabbricante @ signore del corpo delle attrattive delle sue operaie. I] licenziamento 2 un castigo sufficiente in Rove casi su dieci, se non addivittura in novantanove a cento, ad abbattere ogni resistenza in ragazze che del resto non hanno molti motivi per difendere la loro ene Sita, Se il fabbricante non ha scrupoli — e il rapporte della commissione cita parecchi casi — Ia sua frbbrice & insieme il suo harem; e il fatto che non tutti | fabbrt canti facciano uso dei loro diritti, non cambia affatto Ie sitwazione per quanto riguarda le’ ragazze. Agli inizi del. industria di fabbrica, i fabbeicanti in maggior parte ouo. vi ricchi, privi di istruzione e di riguardi per lipocrisia Sociale, non rinunciavano in nessun caso ad esercitare il loro dititto « acquisito ». a pret Potts Siudicare con esattezza le conseguenze che il lavoro nelle fabbriche. ha sulle condizioni fisiche del sesso femminile, sara necessario prendere prima in con- siderazione il lavoro dei fanciulli e il genere del lavoro in sé. Fin dagli inizi della nuova industria, vennero over. pati fanciulli nelle fabbriche: da principio, a causa della Biccolezza delle machine, — che in seguito si ingran. iiono, — in modo quasi esclusivo; ¢ cioé si prendevano Ditito di prima norte, 206 ee dalle case dei poveri i bambini, che a gruppi venivana affittati per un certo numero di anni ai fabbricanti come « apprendisti ». Venivano alloggiati e vestiti in comune, € naturalmente erano in tutto gli schiavi dei loro padroni, che Ii trattavano con la massima trascuratezza e crudelta Fin dal 1796, V'opinione pubblica si pronunzid contro questo rivoltante sistema per bocca del dott. Percival ¢ di Sir R. Peel (padre dell'attuale ministro ed egli stesso fabbricante cotoniero), e in modo cosi energico che nel 1802 il parlamento vord un Apprentice-bill (legge sugli apprendisti) col quale si pose termine agli abusi pid cla- morosi. Gradualmente subentrd la concortenza degli ope- tai liberi e il sistema dell’apprendistato venne a cessare. Le fabbriche furono costruite sempre piti di frequente entro le citta, le machine ingrandite ed i locali resi pit ariosi e pitt sani; gradatamente si trov anche piti lavoro per gli adulti ¢ i giovani, e cos{ diminuf un po’ il nu- mero relative dei bambini occupati e si comincid a la- vorare ad un’etd leggermente pid avanzata. Di rado si assunsero bambini inferiori agli 8-9 anni. In seguito, co- me vedremo, il potere legislativo intervenne ancora ripe- tutamente a proteggere i fanciulli contro l'avidit’ di de- naro della borghesia. La grande mortalita tra i figli degli operai, ¢ special- mente degli operai di fabbrica, prova a sufficienza 'in- salubrita dell’ambiente in cui essi trascorrono i primi anni di vita. Queste cause operano anche sui bambini che rimangono in vita, sebbene naturalmente con minore energia che non su coloro che ne cadono vittime. L’ef- fetto sui primi 2, nel migliore dei casi, una predisposi- zione alle malattie 0 uno sviluppo incompleto, ¢ percid una robustezza fisica inferiore al normale. Il figlio di un operaio di fabbrica, cresciuto tra privazioni, stenti e in condizioni precarie, esposto all’umiditi e al freddo, mal vestito e male alloggiato, 2 a nove anni assai meno atto al lavoro di un fanciullo cresciuto in condizioni di vita pid sane. A nove anni viene mandato in fabbrica, lavora 207 giornalmente 6 ore ¢ mezzo (precedentemente 8, ¢ prima ancora 12-14, perfino 16 ore) fino ai tredici anni, ¢ da allora fino ai diciotto anni 12 ore al giorno. Le cause di indebolimento continuano ad agire, © ad esse si aggiunge il lavoro. Certo, non si pud affermare che un fanciullo di nove anni, anche se figlio di un operaio, non poss sostenere un lavoro giornaliero di 6 ote e mezzo senza che ne derivi al suo sviluppo un danno vasibile © mani- festamente imputabile a questo motivo; ma in. nessun caso la permanenza nella pesante atmosfera della fab- brica, spesso calda ¢ umida insieme, giova alla sua salute Resta comunque un atto di incoscienza sacrificare all'avie dish di una borghesia senza scrupoli il tempo che i fan- ciulli dovrebbero dedicare esclusivamente allo sviluppo fisico © morale, sottrarli alla scuola ¢ all'atia aperta per sfruttarli a vantaggio dei signori fabbricanti. Ma la bor- ghesia obietta: se non impiegassimo i fanciulli nelle fab- briche, essi crescerebbero in condizioni sfavorevoli al loro sviluppo: ¢ cid in complesso @ vero; ma, riportando al suo giusto valore questa affermazione, essa non significa altro se non che Is borghesia prima mette i fig degli operai in una situazione insostenibile, e poi sfrutta a proprio vantaggio questa situazione; cio’, esse si fonda propria su cid che costituisce una sta colpe, esattamente come per il sistema di fabbrica, anche qui essa giustifica i peccati che commette oggi con quelli che ha commesso ieti. E se la legge sulle fabbriche non legasse loro le mani, almeno in una certa misura, come si prenderebbero a cuore gli interessi degli operai questi « benevoli », « uma- ni» borghesi, che hanno eretto le loro fabbriche in fondo soltanto per il bene degli operai! Vediamo un poco qual @ stato il loro comportamento prima che V'ispettore di fabbrica si mettesse loro alle costole; a confutarli servira una loro testimonianza, da essi riconosciuta valida, cio& i rapporto della Commissione per le fabbriche del 1833. _ I rapporto della Commissione centrale iferisce che i fabbricanti cominciavano ad occupare fanciulli rara- 208 mente di cinque anni, spesso di sei, molto spesso di sette, per la maggior parte di otto.o nove anni; che lorario di lavoro spesso durava 14-16 ore al giorno (oltre le ore libere per i pasti), che i fabbricanti permettevano ai sor: veglianti di maltrattare © bastonare i fanciulli, che, anzi, spesso vi mettevano mano personalmente; si racconra perfino il caso di un fabbricante scozzese che rincorse cavallo un operaio di sedici anni che era fuggito e lo costtinse a ritornare indietso di corsa alla velociti. con cui galoppava il cavallo, sferzandolo di continuo con la sua Tunga frusta (Stuart, evidence, p. 35). Nelle grandi citta, dove gli operai opponevano maggiore resistenza, queste cose avvenivano perd piti di rado. Ma perfino un orario di lavoro cosi lungo non bastava all'avidit dei capitalisti. Si doveva ottenere con ogni mezzo che il ca- pitale investito in edifici e machine fosse redditizio, che lavorasse il massimo possibile. I fabbricanti introdussero quindi Vinfame sistema del lavoro notturno; alcuai ave- vano due gruppi permanenti di operai, dei qual "uno lavorava nelle dodici ore diurne e Paltro nelle dodici ore notturne, ciascuno forte a sulficienza per tenere in attivita tutta la fabbrica. E facile immaginare queli con- seguenze dovesse avere questa permanente abolizione del tiposo notturo, che non & sostituibile con il sonno diurno, sulle condizioni fisiche dei fanciulli e degli adolescent, e perfino su quelle degli adulti. I risultati inevitabili erano un grande eccitamento del sistema nervoso, unito all'indebolimento ed esaurimento generale di tutto il cor: po. Inoltre venivano stimolati e favoriti V'ubtiachezea ali eccessi sessuali; un fabbricante testimonia (Tufnell, evidence, p. 91) che nei due anni nei quali nella sua fab- brica si era lavorato di notte, era nato un numero doppio di bambini illegittimi, ¢ che in generale era subentrata tuna tale corruzione, che egli doverte rinunziare al lavot notturno. Altri fabbricanti si comportavano ancora. pit barbaramente: facevano lavorare parecchi operai per 30 40 ore di seguito, e cid parecehie volte alla settimana, 209 infatti la squadra di sostituzione non era completa, ma aveva unicamente lo scopo di rimpiazzare una parte degli operai ¢ di consentire loro qualche ora di riposo. T rap- porti della Commissione su questa barbaric ¢ sulle sue conseguenze, superano tutte le alte cose di questo ge- nere di cui sono a conoscenza. Gli orroti che qui vengono nazrati non hanno riscontro, ¢ vedremo come la borghesia citi continuamente « proprio favore le testimonianze del- la Commissione. Le conseguenze di tutti questi fatti si manifestarono ben presto: i commissari raccontano di es- setsi imbattuti in numerosi storpi, i quali dovevano la loro minotazione unicamente all’eccessivo prolungamento dell’orario di lavoro. Questa minorazione, che consisteva di solito in una deformazione della colonna vertebrale & delle gambe, viene cosi descritta da Francis Sharp di Leeds, M.R.CS. (membro del reale collegio dei chirurghi): Prima di venite a Leeds non avevo mai avuto modo di vedere questa singolare deformazione delle parti inferiori del femore. All'inizio credetti che si teattasse di rachitismo, ma il gran nu mero di pazienti che si_presentavano all'ospedale di Leeds, [a frequenza della malattia in un'et3 (8-14 anni) nella quale i fan. ciulli generalmente non sono piti soggetti al rachitismo, e infine Ja costatazione che i! male aveva avuto inizio soltanto da quando i fanciulli Iavoravano nelle fabbriche, mi indussero ben presto a modificare la mia opinione. Fino ad oggi ho esaminato circa tun continaio di questi casi, © posso affermare nel modo piti cate- gotico che sono una conseguenza dell’eccesso di lavoro; a quanto 80, erano tutti fanciulli lavoranti_ in fabbrica, ed essi stessi vedevano in questo la causa della loro malattia. I numero dei casi di scoliosi della spina dorsale che mi si sono presentati e che sono provocati evidentemente da una posizione cretta troppo prolungata, non & inferiore ai rrecento, (Dat. Loudon, evidence, pp. 12-13) Alllo stesso modo si esprime il dott. Hey che per 18 anni ha prestato la sua opera all’ospedale di Leeds: , Deformazioni della spina dorsale assai frequenti tra la gente di fabbrica. Alcune conseguente del semplice cccess0 di lavoro ®, "Nel testo di Hey: conseguenza del semplice lavoro, 210 tadionpaltor ale rabity in {pine altre effetto del lavoro troppo prolungato "su una cos:ituzione otiginariamente debole 0 indebolita dal cattivo nutrimerto. Gli storpiamenti sembrano ancora pity frequenti di queste malattie; Te ginocchia curvate verso l'intetno, i legamenti delle cavi assal Frequentemente indeboliti ed allentati, © incurvate le ossa junghe delle gambe, Particolarmente le tcrminazioni grosse di queste ossa erano stravolte e sviluppate a dismisura, = questi pazienti provenivano da fabbriche nelle quali di frequente il lavoro, si protraeva a lungo. (Dott. Loudon, evidence, p. 16.) Le medesime cose affermano i chirurghi Beaumont e Sharp di Bradford. Le relazioni dei commissari Drink- water, Power ¢ dott, Loudon contengono una cuantita di questi esempi, in minor numero le relazioni di Tufnell e del dott, Sir David Barry, che si sono occupati meno di questo settore (Drinkwater, evidence, p. 69, due fra- telli, pp. 72, 80, 146, 148, 150 due fratelli, 155 e parec- chie’altre; Power, evidence, pp. 63, 66, 67 due volte, 68 tre volte, 69 due volte; a Leeds pp. 29, 31, 40, 43, 53 sgg.; dott. Loudon, evidence, pp. 4, 7 quattro volte, 8 parecchie volte, ecc,; Sir D. Barry, pp. 6, 8, 13, 21,22, 44, 55 tre volte, ecc.; ‘Tufnell, pp. 5, 16, ecc.). T commissari per il Lancashire, Cowell, Tufnell, e dotcor Hawkins, han- no quasi interamente trascurato questo aspetio de) siste- ma di fabbrica nel campo sanitario, sebbene tale contea non abbia nulla da invidiare al Yorkshire per quanto riguarda il numero di storpi. Raramente sono passato per Manchester senza incontrare tre 0 quattro storpi, che soffrivano appunto di questa deformazione della spina dorsale ¢ delle gambe, e che ho avuto modo di osservare attentamente con grande frequenza, Io stesso conosco uno storpio, la cui infermiti corrisponde esattamente a quella descritta dal dott, Hey, che si 2 buscato il suo malanno a Pendleton nella fabbrica del signor Douglas, tuttora in ottima fama presso gli operai per gli orati di lavoro un tempo assai prolungati ¢ continuati anche du- rante la notte, Si vede subito donde proviene Iz mino- 1 Le parole « troppo pralungato » sono state aggiunee da Engels ait razione degli storpi di questo tipo, tutti hanno il medesimo aspetto, le ginocchia voltate in'dentro e all'indietro, i piedi in dentro, le articolazioni deformate ¢ ingrossate, © frequentemente la spina dorsale incurvata in avanti lateralmente. Sembra che le infamie maggiori siano state commesse dai fabbricanti filantropici del distretto serico di Macclesfield, anche perché in queste fabbriche lavo- ravano bambini di cingue e sei anni. Nelle testimonianze supplementari fornite dal commissario Tufnell troviame la deposizione del dirigente di fabbrica Wright (p. 26), le cui due sorelle vennero storpiate nel modo pid orcendo, € che una volta aveva contato il numero di storpi in pa. recchie strade, tra le quali le pit pulite ed elegant’ di Macclesfield; in Townley Street trovd dieci scorpi, in George Street cinque, in Charlotte Street quattro, a Watercots quindici, a Bank Top tre, in Lord Street sette a Mill Lane dodici, in Great George Street due, nella casa dei poveri due, a Park Green uno, in Pickford Street due, le cui famiglie dichiararono unanimemente che tutti quanti ayevano contratto Pinfermiti a causa dell’eccesso di lavoro nelle fabbriche per la tramatura della seta. A P. 27 si cita un fanciullo che era cost deformato da non poter salire una scala, ¢ inoltre si accenna a fanciulle storpiate alla schiena e’alle anche. Ma Teccesso di lavoro provoca anche altri tipi di de- formazioni, particolarmente i piedi piatti, dei quali Sir D. Barry trovd frequenti casi (ad es., a p. 21 due volte, sg), € che vengono dichiarati assai frequenti anche dai medici e chirurghi di Leeds (Loudon, pp. 13, 16, ecc.). Quando un miglior nutrimento, una’ pid robusta’ cos tuzione ¢ altri fattori avevano preservato i giovani da questi effetti del barbaro sfruttamento a cui erano sot- toposti, troviamo tuttavia dolori alla schiena, alle anche e alle gambe, caviglie gonfie, vene varicose, oppure grosse ulcerazioni alle cosce e ai polpacct che scomparivano dif- ficilmente. Questi malinni sono stati riscontrati quasi dovungue tra gli operai; le relazioni di Stuart, di Mac. 212 kintosh, di Sir D. Barry recano centinaia di esempi; si pud dire anzi che non conoscano nessun che nor soffra di qualcuno di questi malanni; ¢ anche nelle altre rela zioni, tali conseguenze vengono confermate almeno da parecchi medici, Le zelazioni riguardanti la Scozic dimo- strano inconfutabilmente, con innumerevoli esempi, come il lavoro prolungato per tredici ore provochi anche presso gli operai tra i 18 e i 22 anni, uomini ¢ donne, almeno queste conseguenze, e cid sia nelle filande di lino di Dundee ¢ di Dunfermline sia nei cotonifici di Glasgow e Lanark, Tutti questi mali si spiegano facilmente con la natura del lavoro di fabbrica, che in realta, come dicone i fab- bricanti, & molto «leggeto », ma che appunto per tale sua qualita & spossante pitt’ di ogni altro. Gli operai hanno poco da fare, ma devono stare in piedi tutto il tempo, senza potersi sedere. Chi si siede su un davan- zale o su una cesta, viene punito; ¢ la posizione sempre eretta, Ja prolungata pressione meccanica del tronco sulla spina dorsale, sulle anche e sulle gambe provoce inev' tabilmente le conseguenze summenzionate, E vero che la posizione eretta non sarebbe necessaria per il lavoro, ¢ infatti_a Nottingham, almeno nei reparti di doppia. tura, furono introdotti i sedili (e la conseguenza fu che quei_mali scomparvero e quindi le operaie furono mag- giormente invogliate ad accettare lunghi orari di lavoro); ma in una fabbrica in cui l'operaio fatica soltante per il borghese, ed ha quindi poco interesse a compiere bene il proprio lavoro, & probabile che si farebbe maggior uso dei sedili di quanto non torni gradito e utile al fabri. cante; cosi, affinché non si sciupino troppo le materie prime del borghese, gli operai devono sactificare linte- gritt delle loro membra", Questa posizione eretta pro- tata a lungo, aggiumgendosi all’aumusfera per lo pit # Anche nel reparto di filatura di una fabbriea di Leeds exano stati inteodotti i sedili, Drinkwater, evidence, p. 83 (nda) 213 cattiva delle fabbriche, provoca inoltre un grave esau mento di wrte le forze Fisiche, ¢ di conseguenza ogni sorta di altri malanni piuttosto generali che. localizzati Latmosfera delle fabbriche &, di consueto, calda e umida nello stesso tempo, generalmente pitt calda di quanto non sia necessario e, data la ventilazione non molto buo- na, assai insalubre, pesante ¢ povera di ossigeno, piena di polvere ¢ dei vapori dell’olio delle machine, che quasi dappertutto insudicia i pavimemo, si compenetra con ess0 ¢ diventa rancido; gia a causa del calore, gli operai sono poco coperti ead un minima sbalzo di temperatura nelle sale inevitabilmente si raffreddano; dato il calore dell'ambiente preferiscono evitare la citcolazione dell'aria; il progressive spossamento che si impadronisce gradata- mente di tutte le funzioni del corpo riduce il calore ani male che deve quindi essere conservato dallesterno; ¢ cosi Poperaio stesso preferisee restarsene con tutte le fine- stre chiuse nelle calda atmostera della fabbrica, A. cid si aggiunge ancora l'azione dei frequenti e rapidi sbal di temperatura quando dalla calda atmosfera. della fab- brica si esce all’aria aperta, che & gelida o freddo-umida, Nimpossibilita. per essi di proteggersi a sufficienza contro la pioggia e di poter sostituire gli abiti umidi con altri asciutti, tutte citcostanze che concorrono a produrre ra- freddamenti continui. E se si riflette che, con tutto que- st, quasi nessun muscolo del corpo viene realmente im- piegato, realmente posto in attivita, tranne forse quelli delle gambe; che non v'é nulla che possa contrastare a spossatezza ¢ l'indebolimento provocati da tutto questo, ma che al contrario manca qualsiasi esercizio che possa dare forza ai muscoli, elasticita e consistenza alle fbre, che fin dalla loro infanzia gli operai non hanno assolu. tumente il tempo di fare del movimento all'aria aperta, non ci si potri pit meravigliare dell'affermazione quasi unanime dei medici i quali sostengono, nel rapporto sulle fabbriche, di aver riscontrato tra gli operai di fabbrica in particolare una notevole incapaciti a resistere agli at- 214 wow tacchi delle malattie, una depressione generale di tate Je funzioni vitali e un progressivo affievolimento di tutte le energie spirituali ¢ fisiche. Ascoltiamo prima di tutto Sir D. Barry: Gli influssi daonost det lavoro nelle fabbriche supli operat sono i seguenti: 1) limprescindibile necessita di costringere i foro storzi fisici © spirituali a procedere di pari passo con i movimenti di un macchinario azionato da forze regolari e continue; 2) il prolungarsi di una posizione cretta per periodi di tempo innaturalmente lunghi e che si susseguono troppo rapidamente; 3} l'insonaia causa del lungo orario di lavoro, di dolori alle gambe e di un generale malessere fisico!. A cid si agaiungono spesso anche local di lavoro bassi, affollati, polverosi o umidi, aria impura, a:mosfera surtiscaldara, sadore incessante. Percid patticolatmente i fanciull con rare eccezioni, perdono molto presto la rosea freschezza del Vinfaozia e divengono pis pallid e pid magri def loro coetanei Perfino Vapprendista del cessitore a mano, che sta al telaio con | pied! oudi sal pavimenco argilloro dell’ sun stanas, da lavoro, conserva un aspetto migliore, poiché almeno di tanto in. tanto pub andare un po’ all'atia aperta, Ma il fanciullo delle (abbriche non ha un solo momento libero, tranne che per # pasti, e non esce mai all'aria aperta, tranne quando va a mangiare, Tutti i filatori adulti sono pallidi ed emaciati, hanno l'appetito elt digestione incostanti, e poiché tra di essi,'che fin dalla fanciullezza sono ctesciuti nelle’ fabbriche, 2 difficile, 0 meglio impossibile, trovare uomini ben sviluppati ed atletici, si pud concludere che la loro oceupazione & sommamente dannosa per lo sviluppo del Vorganismo maschile, Le cone sopporsino molto meglio it lavoro (oaturalmente, ma vedremw che anch’esse hanno te loro malattie) (General Report by Sir D. Barry) Allo stesso modo si esprime Power: Passo senv’altea affermare che il sistema di fabbrica a Bradford ha creato un gean numero di swwpi.. e che leffetto di ur lavoro prolungato sull’organismo non sii manifesta soltanto in deforma zioni reali, ma anche, molto pié in generale, in uno. sviluppo ncompleto, un’atrofia dei muscoli € und costituzione fisien fragile \ toes Report, ps 7) Inoltre, il gid citato chirurgo " F. Sharp di Leeds: 8 1 cosidderti chirurghi (surgeos} anno compiuto gli sudi uni versitari come i medic} laureati (physicians) e percid normalmente unis 215 Quando da Scarborough mi trasferiia Leeds, mi colpi subito il fatto che Vaspetto generale dei fanciulli qui era assai pi patito € che Ia loro fibra era assai meno robusta qui che a Scarborough € dintorni. Trovai_parimenti, che molti fanciulli per la loro et stano eccezionalmente piccoli... Ho riscontrato innumerevoli casi i scrofola, malazie polmonari, affezioni. mesenteriche © cattiva digestione, ‘riguardo ai quali, come medico, non outro it minima dubbio che siano tutti provocati dal lavoro nelle fabbriche. Sono dellopinione che il lavoro prolungato indebolisce 'enetgia ner. vosa dell’organismo prepara il terreno su cui si sviluppano mole malattie; se non vi fosse un'incessante immigrazione di gente che viene dalla campagna, la razza degli operat di fabbries degenererebbe totalmente in breve tempo. Le medesime cose afferma Beaumont, chirurgo di Bradford: A mio giudizio, if sistema con il quale si lavora qui nelle fabbriche provoca un indebolimento particolare dell'intero orga. sismo, © rende cosf i fanciulli estremamente ricettivi. sia alle epidemic che alle malattie sporadiche.... Ritengo nella maniera PIG assoiuta che Ia mancanza di un adeguato regolamento riguardo ly wentilazione ta putizia nelle fabbriche sia uno dei motivi Principali di quella peculiare ricettivita o tendenza alle affezioni morbose, che nella mia attivith ho incontrato cost di frequente. Anche William Sharp junior" attesta 1) Ho avuto occasione di osservare nelle condizioni pit favo- revoli gli effetti del sistema di fabbrica sulla salue dei fanciulli {nello ‘siabilimento di Wood a Bradford, i meglio onganizzato Gel Inoyo, dove egli era medico di fabbrica); 2) decisamente ¢ in larghissima misura, tale effetto & dannoso anche in queste condizioni favorevoli; 3) nel 1842 i tre quinti di tutti i fanciulli ‘occupati nella fabbrica di Wood furono da me curati; 4) Teffette pid dannoso & il predominare’di organismi, se non deformati, indeboliti € malaticei; 5} tutto cid & notevolmente migliorato da quando Poratio di lavoro dei fanciulli di Wood & stato abbas. sao a dieci ore scona a pratica, della medicina a quella della chirurgia, In generale, ¢ er diversi motivi, sono additictura preferiti ai physicians (ada) Nol testo di’ Engels: «dot. Kay», a sua volta erraco pet: «dou Hey» fetr. Factories Inquiry Commission, Second Report, 1833, C. 3 p. 23 216 Tl commissario dott. Loudon, che monianze, dice a sua volta: queste testi- Ritengo che sia stato dimostrato con sufficiente chiatezza che i fancivlli hanno dovuto lavorare con orari_irtazionalmente crudelmente lunghi, © che anche gli adulti debbono sobbarcarsi una quantita di lavoro che forse nessun essere umano porrebbe sopportare. La conseguenza & che molti muoiono prima da tempo. alist sono afflitei per rutta Ia vite da una costituzione difettosa , fisiologicamente parlando, @ anche woppo fondato i timore che vi sari una discendenza’ indebolita a causa della cosiituzione mminata dei sopravvissuti E infine il dott. Hawkins, a proposito di Manchester: Credo che la maggior parte dei viaggiatori debba -imanete impressionata dalla bassastatura, dalla magrezea e dal pallore che con tanta frequenza si riscontrano nella gente di Manchester, sopractutto tra gli operai di fabbrica. Non ho mai visto in nessuna citti della Gran Bretagna o d'Europa una simile degenetazione della figura ¢ del colorito rispetto alla media nazionale. Le donne sposaie sono prive in moda sorprendente di tunte le caratteristi- che peculiarita della donna inglese, exe... Devo confessite che, in generale, i fanciulli ¢ le fanciuile delle fabbriche di Man. chester che mi sono stati mostrati avevano un aspetto sofferente ed un colorite pallido; nell'espressione dei loro visi nor vi era sulla della solita mobilita, vivaciti e allegria della fanciulleza Molti mi dichiararono che’ non provavano alcun desideria di ura scorrere il sabato sera ¢ Ja domenica all'aria tibera, ma che pre. ferivano rimanere cranquillamense a casa a riposare. Riportiamo qui anche un altro passo della relazione di Hawkins, che rientra solo in parte nell’argomento trattato, ma che appunto per questo pud star bene qui, come altrove: Sregolatezza, eccessi e mancanza di previdenza per l'svvenire sono i difetti principali della popolazione delle fabbriche © non & difficile ricondutre questi mali ai costumi formatisi sotto il sistema odierno, dal gnale derivano quasi imevttabtimente. Tutti Ficonoscono che Ia cattiva digestione, Vipocondria e la generale debolezza sono mali largamente diffusi in questa classe; dopo dodici ore di lavoro monotone, & anche troppo naturale che si vada in cerca di stimolanti di qualungue specie, ¢ quando # tutto 217 cid si aggiungono anche gli stati morbosi sopra accennati, si ricorre subito ¢ di continuo a bevande alcoliche. Il rapporto offre centinaia di esempi che confermano pienamente tutte queste dichiarazioni di medici e com. missari. Centinaia di dati testimoniano che lo sviluppo normale dei giovani operai viene ostacolato dal lavoro; tra gli altri, Cowell siferisce i peso di 46 alunni di una scuola domenicale, tutti di 17 anni, tra i quali 26, occu- pati nelle fabbriche, pesavano in’ media 104,5. libbre inglesi-", mentre 20 che non lavoravano in fabbrica, pur appartenendo alla classe operaia, pesavano in media 117,7 libbre. Uno dei maggiori fabbricanti di Manchester, diti- gente della lotta condotta dai fabbricansi contro gli operai, =~ credo Robert Hyde Greg, — affermd una volta che se le cose fossero continuate cosi, gli operai delle fab- briche del Lancashite si sarebbero trasformati ben presto in una razza di pigmei". Un tenente addetto al recluta- mento affermd (Tufnell, p. 59) che gli operai di fab- brica erano poco adatti al servizio militare; apparivano troppo esili e deboli, e spesso yenivano dichiarati inabili dai. medici. A Manchester, difficilmente aveva trovato uomini alti 5 piedi e 8 pollici, Ia maggior parte arriva appena a 5 piedi e 6-7 pollici, mentre nei distretti rurali la maggior parte delle reclute raggiungevano i 5 piedi 8 pollici (la misura inglese € minore di quella prussiana e la differenza 8 di circa 2 pollici su 5 piedi) ” In conseguenza di tutto cid, gli uomini si logorano molto presto. La maggior parte di essi @ inabile al lavoro verso i quarant’anni, pochi si mantengono abili fino a guarantacingue, quasi nessuno fine a cinquanta. Oltre che dal deperimento fisico generale, cid deriva anche da un indebolimento della vista, conseguenza della filacura alia mule, nella quale gli operai devono storzare gli occhi Una libra inglese equivale a ke 0,453. . Questa affermazione non & tolta dal rapporta sulle fabbriche. TH piede equivale a em 30 circa; il police « mm 25 fissando lo sguardo su una lunga serie di fil sottili che corrono paralleli, Su 1.600 operai occupati in un gruppo di fabbriche a Harpur e Lanark, soltanto 10 avevano pit di 45 anni; su 22.094 operai di un gruppo di fabbriche a Stockport e Manchester, soltanto 143. superavano i 45 anni, Di questi 143, 16 erano mantenuti al lavoro a titolo di favore particolare, e uno di esi svolgeva un lavoro riservato generalmente ai fanciulli. Una lista di 131 filatori ne conteneva soltanto 7 al di sopra dei 45 anni, € tuttavia tutti i 131 non erano stati accettati dai fabbricanti presso i quali avevano cercato lavoro, « per et troppo avanzata ». Su 50 filatori, licenziati a Bolton, soltanto 2 erano sopra ai 50 anni, e il resto, in media, non arrivava a 40 anni; ma tutti erano disoccupatt a causa dell’etd avanzata! Perfino un grosso fabbricante, i! signor Ashworth, in una lettera a Lord Ashley ammette che verso i quarant’anni i filatori non sono pit in grado di fornire una sufficiente quantita di filo, e che percio «talvolta » yengono licenziati; egli chiama « gente vec chia » gli operai di quarant’anni!® Allo stesso modo si esprime il commissario Mackintosh nel rapporto del 1833 Sebbene fossi gid preparato, dato il modo con cui i fanciulli vengono occupati, tuttavia mi fu difficile eredere agli opersi pid anziani quando mi dissero Ia loro eti, tanto precocemente invec- chiano questi uomini Ul chirurgo Smellie di Glasgow, che cura principalmente operai di fabbrica, afferma anch’egli che per essi quaranta anni costituiscono gid un'etd avanzata (old age) (Stuart, evidence, p. 101), Testimonianze analoghe si trovano in Tufnell, evidence, pp. 3, 6, Hawkins, Report, p. 4; evidence, p. 11 ecc. A Manchester questo precoce invec- chiamento degli operai & cosi universalmente diffuso che quasi ogni quarantenne dimostra da dieci 2 quindici anni di pid, mentre nelle classi abbienti tanto gli uomini quan- % Tueti questi dati sono sieavati dal discorso di Lord Ashley (sedura della Camera dei comuni del 15 marzo 1844) (nd), 219 to le donne conservano assai bene il loro aspetto, purché non bevano troppo. Anche sul fisico della donna il lavoro di fabbrica ha degli effetti del tutto particolari. Le deformazioni, che sono la conseguenza di un orario di lavoro troppo prolun- gato, assumono nella donna un aspetto anche piti grave; spesso si producono deformazioni del bacino, in parte per la posizione sbagliata ¢ per lo sviluppo difettoso delle ossa del bacino, in parte per lo storpiamento della parte inferiore della colonna vertebrale. Nel suo rapporto il dott. Loudon dice: Sebbene non mi sia capitaro nessun esempio di_un bacino: deformaro e di alcune altre malartie, tuttavia questi fenomeni sono tali che ogni medico non pud non ammetterli come probabile conseguenizat di simili orari di lavoro imposti ai fanciulli, ¢ per di pid sono ateestati da uomini che godono il massimo crediw ‘nel campo medico. Le operaie delle fabbriche partoriscono con maggiore difficolti delle altre donne, come viene testimoniato da parecchie levatrici ¢ ostetrici, i.quali affermano anche che esse abortiscono pit di frequente; vedi ad esempio dort Hawkins, evidence, pp. 11 e 13. Per di pid le donne sof frono di deperimento generale come tutti gli operai di fabbrica, e quando sono incinte continuano a Javorare in fabbrica fina al momento del parto, — naturalmente, poiché se cessano di lavorare troppo presto, c’é il rischio che il Ioto posto venga occupato ¢ che esse vengano li- cenziate, — e perdono anche il salario. Avviene assai di frequente che donne che alla sera lavoravano ancora, il mattino seguente abbiano gia partorito, anzi, non & nep- pure infrequente il caso che partoriscano direttameiite in fabbrica, rra le machine. E anche se i signori borghesi trovano che non c’é nulla di strano, almeno le loro mogli concederanno forse che & una crudelt’, una barbarie in- fame, costringere praticamente una donna incinta a la- vorate giornalmente da dodici a tredici ore (e in passaro 220 | | ancora di pitt) fino al giorno del parto, in piedi © curvan dosi ogni momento, Ma non basta ancora. Se dopo il parto possono stare senza lavorare per quattordici gior- ni, sono felici di potersi riposare cosi a hingo. Molte ri- tomano in fabbrica git dopo otto giomni, alcune addirit- tura dopo tre quattro, e lavorano subito a oratio pie no. To ho sentito una volta un fabbricante intercogare un sorvegliante: «La tale non 2 ancora ritormata? » «No. » «Da quanto tempo ha partorito? » « Da otto gior- ni. » « Allora avrebbe potuto tornare molto prima, Que Ii resta di solito a casa solo tre giorni. » Naturalmente: la paura di essere licenziate, Ia paura della miseria, le sospin- ge alla fabbrica nonostante la debolezza, nonostante i do loti; T'interesse del fabbricante non tollera che le operaie restino a casa per malattia, esse non hanno i permesso di ammalatsi, non possono permettersi un puerperio rego: lare; diversamente, egli dovrebbe fermare le sue maechine. ovvero applicare la sua mente eccelsa all'organizzazione di tuna loro temporanea sostituzione; e piuttosto di fare cid licenizia le sue operaie, quando esse si permettono di am- alarsi. Ascoltate questa (Cowell, evidence, p. 77): Una ragazza si sentiva molto male, non poteva fare il sve lavoro. « Perché non domanda il permesso di andare a casa? » «Ab, signote, il "padrone” in questo & molto strano, se stiamo assent anche’ un quarto dlls glorara rsthiamo di essere man late via. » Oppure questa (Sir D. Barry, evidence, p. 44): Tho. mas MacDurt, operaio, ba una leggera febbre, fon pud restare a casa, almeno non pi di quattro giorni, sftri- menti rischia di perdere il posto. E cid avviene in quasi tutte le fabbriche. II lavoro provoca inoltre tutta una serie di anormalita durante il pe iodo di sviluppo delle fanciulle. Per alcune, particolarmen- te le meglio nutrite, il calore delle fabbriche accelera lo sviluppo, cosf che frequentemente fanciulle dai 12 ai 14 an- 221 ai sono completamente formate; Roberton, il gid menzio nato e, come dice il rapporto, « eminente » ostetrico di Manchester, racconta nel North of England Medical and Surgical Journal che gli si presentd il caso di una fanciul- la di 11 anni fa quale non solo era completamente svilup- paca, ma era gid addirittura incinta, e che a Manchester non @ affatto rara che fanciulle di 15 anni partoriscano, In simili casi, il calore delle fabbriche opera allo stesso mode del calore dei climi tropicali, e, come nei climi tropicali, lo sviluppo eccessivamente precoce si vendica mediante una vecchiaia ¢ un indebolimento altrettato precoci. Tuttavia spesso si da il caso di uno sviluppo sessuale ritardato del- Vorganismo femminile; i seni si formano tardi o non si formano affatto, e di cid fornisce esempi Cowell, p. 35 owvero le mestruazioni in parecchi casi si presentano sol. tanto verso i diciussette o diciatto anni, talvolta addirietu: ta a venti, e spesso non si presentano affatto (dott. Haw. kins, evidence, p. 11, dott. Loudon, p. 14, ecc., Sir D. Barry, p. 5, ecc.). Le mestruazioni irregolari, congiunte a forti dolori ¢ altri mali, particolarmente anemia, sono assai frequenti, come affermano concordemente tutte le rela- zioni dei medici I figli nati da queste donne, particolarmente se esse devono lavorare durante la gravidanza, non possono essere tobusti. Al contrario, in particolare per Manchester, nel rapporto vengono descritti come molto gracili, ¢ soltanto Barry afferma che sono sani, ma aggiunge anche che in Scozia, dove egli svalse In sua ispezione, quasi nessuna donne sposata lavorava; inolere |i quasi tutte le fabbriche, fatta eccezione per Glasgow, sono situate in campagna, ¢ ci contribuisce parecchio alla robuscezza dei bambini. I figli degli operai che in citt appaiono pallidi ¢ scrofolosi, nelle immediate vicinanze di Manchester sono quasi tutti robusti fiorenti; ma verso i nove anni il loro colorito im- pallidisce improvvisamente, poiché vengono inviati nelle fabbriche, e ben presto non si possono piti distinguere dai bambini della cited. 222 Vi sono poi alcuni tipi di lavoro di fabbrica che hanno conseguenze particolarmente dannose. In molti locali del- le filande di cotone ¢ di lino, soprattutto nelle sale di car- datura e di pettinatura, Varia & piena di una polvere fila. mentosa che produce disturbi al torace. Vi sono organi smi che possono sopportarla, altri invece no. Ma Pope- taio non ha scelta, deve prendere cost com’é il luogo in cui trova lavoro, che il suo petto sia 0 no in buone condizioni. Le conseguenze pit comuni dell'inspitazione di questa pol. vere sono sputo misto a sangue, respito pesante e sibilan- te, dolori al petto, insonnia, tose, insomma tutti i sinto- mi dell'asma, che nei casi peggiori portano all’etisia (cfr. Stuart, pp. 13, 70, 101, Mackintosh, p. 24 ece., Power, Report on Nottingham, (pp. 15-17], on Leeds [p. 37), Cowell, p. 33, ecc,, Barry, p. 12 — cinque in una sola fabbrica — pp. 17, 44, 52, 60, ecc.; parimenti, nel suo rapporto; Loudon, p. 13, ece. ecc.). Particolarmente mal sana & la filatura a umido del lino, che viene eseguita da giovani ragazze e da bambini. L'acqua schizza loro addos- So, inzuppandone continuamente gli abiti e mantenendo sempre bagnato il pavimento. Cid si verifica anche, sia pure in misura minore, nei reparti di doppiatura dei coto- nifici, provocando continui raffreddori ¢ affezioni polmo- nari, Tutti gli operai di fabbrica hanno la voce bassa e roca, ma piti di tutti coloro che lavorano alla filacura a umido ¢ alla doppiatura, Stuart, Mackintosh e Sir D. Bar- ty condannano aspramente 'insalubrita di questo lavoro € Ta mancanza di riguardi che la maggior parte dei fabbri- canti ha verso la salute delle raguaze addette a questo la- voro. Un’altra conseguenza della filatura del lino. deri- vante dalla natura stessa del lavoro, @ rappresentata da ca- ratteristiche deformazioni delle spalle, segnatamente della scapola destra, che finisce con lo sporgere. Questo moda di filare, cosi come la tilatura a ¢hrostle del cotone, provoca anche frequenti deformazioni delle ginocchia, con cui si trattiene il fuso quando si debbono riannodare i fili spez- zati. In ambedue questi lavori la necessita di chinarsi tre- z 223 quentemente e la bassa struttura delle macchine hanno in generale come conseguenza una crescita difettosa. Nel re- parto throstle della fabbrica di cotone di Manchester dove sono stato occupato, non ricordo di aver mai veduto una sola fanciulla ben formata e slanciata; cute erano pic- cole, mal cresciute, di una caratteristica statura tozza, fran- camente brutte di corporatura. Olire a tutte queste ma- Jattie ¢ deformazioni, vi sono ancora altri fattori che dan- neggiano il fisico degli operai. I} lavoro tra le macchine causa una quantita di infortuni, che sono di natura pido meno grave, e che, per di pid, rendono done Poperaio_paril mente o totalmente inabile al suo lavoro. Il caso pid fre- quenté consiste nelfasportizione di una falange del dito, pit di rado avviene che il dito intero, la meta di una mano 0 Ja mano intera, un braccio ece,, vengano afferrati e stritolati agli ingranaggi. Assai di frequente dopo questi infortuni, anche dopo i meno gravi, sopravviene il tetano, che pro” voca la morte. A Manchester, oltre ai molti storpi si in- contrano anche mutilati in gran numero; ad uno manca un braccio intero 0 mezzo braccio, all altro il piede, all'al- tro ancora mezza gamba; sembra quasi di vivere in mezzo a un esercito reduce da qualche compagna militare. Ma le parti pi pericolose del macchinario sono le cinghie che trasmettono la forza motrice dall’albero alle singole- mac- chine, soprattutto se dotate di fibbie, che perd vanno via via scomparendo, Chi viene afferrato da queste cinghie @ trascinato con velocita vertiginosa dalla forza motrice che lo lancia in alto contro il soffitto e in basso sul pavimento con tale violenza da sfracellargli tutte le ossa e da provo- carne la morte immediata. Tra il 12 giugno ¢ il 3 agosto 1844, il Manchester Guardian — che non accenna neppure a quelli pit leggeri — riporta i seguenti infortuni gravi: 12 giugno, un fanciullo muore a Manchester di tetano, pro- vocato dallo stritolamento della mano che era rimasta im- pigliata in un ingranaggio; 15 giugno, un fanciullo di Sad- dleworth viene afferrato ¢ trascinato da una ruota e muore sfracellato; 29 giugno, a Greenacres Moor, presso Man- 224 chester, un giovane che lavora in una fabbrica di macchi ne cade sotto una mola che gli fracassa due costole e gli produce gravi lacerazioni; 24 luglio, muore a Oldham una fanciulla afferrata da una cinghia che le aveva fatto com- piere cinquanta rotazioni: non le era rimasto neppure un sso intatto; 27 luglio, 2 Manchester una fanciulla finisce nella Blower (la prima macchina per la quale passa il co- tone greggio) e muore per le mutilazioni riportate; 3 ago- sto, a Dukinfield un operaio addetto all’incannatura muo- re afferrato da una cinghia, che gli ha frantumato tuete le costole. Nel solo 1843, ospedale di Manchester dovette curare 962 ferite e mutilazioni cagionate dalle macchine, meatze il numero di tutti gli altri inforeuni verificatisi nel. la giurisdizione dell’ospedale era di 2.426, cosicché su cin- que infortuni per altre cause due erano provocati dalle machine. Non sono compresi qui gli infortuni avvenuti a Salford, ¢ neppure quelli curati da medici privati, Per questi infortuni, siano essi tali da rendere inabili 0 no, i fabbricanti pagano al massimo il medico ¢, quando pro- prio vogliono essere generosi, corrispondono il salatio per Ja durata della cura; dove veda poi a finire loperaio, se non pud lavorare, ? una questione che non li interessa. — Su questo argomento il rapport sulle fabbriche dice: in tutti i casi il fabbricante dovrebbe essere tenuto respon- sabile; infatti, i fanciulli non sono in grado di esser pru- denti,, mentze senza dubbio gli adulti, nel proprio inte- resse, Io sarebbero se fosse possibile. Ma coloro che com- pilano il rapporto, essendo borghesi, non possono non con- traddirsi, e si diffondono quindi in ogni sorta di sproloqui sulla « colpevole temeriti » (culpable temerity) degli ope- rai, Come al solito. La faccenda sta nei seguenti termini: se i fanciulli non possono esser prudent, il lavoro dei fan- ciulli dev'essere proibito. Se gli adulti non sono abbastan- za prudenti: o essi sono pari ai fanciulli, si trovano civt a un livello d'istruzione che non consente loro di com- prendere tutta la graviti del pericolo, — ma di cid chi & colpevole se non la borghesia, che li mantiene in una con- 225 dizione nella quale non possono istruirsi? — oppure le macchine sono sistemate male, e devono esser cizcondate da ringhiere o impalcature, e anche cid ricade. sulla bor- ghesia; oppure l'operaio & pressato da motivi che hanno maggior peso del pericolo a cui & esposto, deve lavorare in fretta per guadagnare e non ha il tempo di essére prudente, ecc., e anche di questo @ colpevole la borghesia. Ad esem- pio, molti infortuni avvengono perché gli aperai vogliono pulire le macchine mentre sono in movimento. Perché? Per- ché il borghese costringe gli operai a pulire le macchine du- rante le ore di liberta, quando sono ferme, ¢ naturalmente Voperaio non ha nessuna voglia di farsi derubare di una par- te del suo tempo libero. Tanto sono care all'operaio le sue ore di liberta, che spesso preferisce rischiare Ia vita due volte la settimana, anziché sacrificarle al borghese. Fate che i fabbricanti sottraggano alle ore di lavoro il tempo necessario per pulire le machine, e a nessun operaio ver- ra piti in mente di pulire il macchinario in movimento. In tutti i casi, insomma, la colpa ricade in ultima analisi sul fabbricante, dal quale bisognerebbe esigere, come mini- ‘mo, un sussidio vitalizio a favore dell’operaio divenuto ina- bile al lavoro, ovvero, in caso di morte, un soccorso alla sua famiglia. Nei primi tempi dell'industria gli infortuni erano, proporzionalmente, assai pit numerosi di ora, per- ché le macchine erano piti scadenti, pitt piccole, pitt ammas- sate e per lo pid non cintate, Ma, come mostrano i dati su riferiti, il loro numero & ancora abbastanza alto da solle- vare seri dubbi circa Ja legittimitd di una situazione nella quale possono verificarsi matilazioni ¢ ferite a vantaggio di una sola classe, ¢ nella quale tanti diligenti operai ven- gono 2 trovarsi in preda alla miseria e alla fame, a causa di infortuni subiti al servizio e per colpa della borghesia. Una bella sequela di malattie, provocate unicamente dalla ripugnante aviditd della borghesia! Donne rese in- capaci di partorire, fanciulli storpi, uomini esauriti, membra maciullate, intere generazioni rovinate, inde. bolite © malate, e tutto soltanto per riempire la bor- 226 sa alla borghesia! E quando si leggono poi singoli episodi di barbarie, che riferiscono come i fanciulli vengano dai sorveglianti strappati nudi dal letto e, con i vestiti sul braccio, spinti al lavoro tra persone percosse e calei (ad es. Stuart, p. 39 ed altrove), come venga loro impedito di riaddormentarsi con Je bastonate, come nonostante que- sto si addormentino sul lavoro, come un povero fanciullo, ancora addormentato, risvegliato dal grido del sorvegliante quando la macchina era gia ferma, ancora con gli occhi chiu- si compisse i movimenti del suo lavoro, e quando si legge come i fanciulli, troppo stanchi per tornarsene a casa, si na- scondano nelle sale di essiccazione sotto la lana per dormir- vi, e solo a colpi di cinghia possano essere cacciati dalla fabbrica, come a centinaia tornino ogni sera a casa tarto af faticati da essere incapaci, per stanchezza ¢ mancanza di appetito, di consumaze la cena; come a volte i genicori li trovino inginocchiati a fianco del letto, poiché si sono ad- dormentati durante la preghiera; quando in una di queste relazioni si leggono gueste ¢ centinaia di altre infamie scelleratezze, tutte riferite sotto giuramento, tutte confer- mate da parecchi testimoni, tutte affermate da uomini che i commissari stessi dichiarano degni di fede, quardo si riflette che questo un rapporto « liberale », un rapporto della borghesia compilato per confutare il vecchio rapporto presentato dai ories ¢ riabilitare Vintegrit’ dei fabbricanti, e che gli stessi commissari sono dalla parte della borghesia e solo a malincuore riportano questi fatti; come nor indi gnarsi, come non provare collera verso questa classe che si ammanta di umanita ¢ di altruismo, mentre desidera sol- tanto riempirsi la borsa ¢ fou? prix? Ma ascoltiamo che cosa ci dice la borghesia per bocca del suo servo pre‘erito, il dottor Ure. Questi racconta nella sua Philosophy of Manufactures, p. 277 e seg., che da quando @ stato predicato agli operai che il salario non é affatto proporzionato al loro sactificio, 21 A ogni costo. 227 i rapporti tra operai e padroni si sono guastati. Viceversa, se gli operai avessero saputo raccomandarsi da sé con {a loro diligenza ed attenzione, e si fossero rallegeati dei gua- dagni dei loro padroni, anch’essi sarebbero divenuti sor- veglianti, ditigenti ¢ infine associati e per tale mezzo avreb- ero anche (0 saggezza, tu parli come una colomba!) « au- mentato la richiesta di lavoro sul mercato! ». « Se gli ope- rai non fossero stati cosi irtequieti, il sistema di fabbrica si sarebbe sviluppato molto e ancor piti beneficamente. » A cid segue una lunga geremiade sulle numerose insubordi- nazioni degli operai e, a proposite di uno sciopero degli operai meglio pagati, i filatori « fini», questa ingenua affermazione: ‘Si, fu il loro salario a far sf che essi mantenessero un comitato stipendiato © contracssero una ipertrofia nervosa dovuta a una die: ta troppo robusta ed eccitante per il loro lavoro! (p. 298). Sentiamo come il borghese descrive il lavoro dei fan- cil Ho visitato parecchie fabbriche a Manchester ¢ dintorni, ¢ non ho mai visto fanciulli maltrattati, sottoposti a punizioni corporali © anche soltanto di malumore. Essi appaiono tutti sereni (cheerful) & svelti e si rallegrano (taking pleasure) dell’agile gioco dei loro muscoli ¢ dino Libero sfogo alla vivacit propria della loro eta. Lo spettacolo del lavoro nella fabbrica, ben ungi dal suscitare nel mio animo pensieri rattristanti, fu ‘sempre russerenunte. Era delicioso (delightful) osservare la destrezza con la quale rianno- davano i fili spezzati quando il cartello della mule tornava in. dietto, © vederli in ozio quando, dopo che i loro ditini delicati erano ‘stati per qualche secondo in attiviti, sf divertivayo a stare in qualsiasi posizione loro piacesse, finché il tirare e il torcere erano di nuovo finiti. Il lavoro di questi yeloci (lively) elfi asso- migliava ad un gioco nel quale l'esercizio conferiva loro una piacevale destrezea. Consci della propria abilici, essi_si compia- cevano di mostrarla ad ogni estraneo. Nessuna’ traccia di spos- satezza, ché anzi, appena uscici dalla fabbrica, eccoli cuzzare nel campo’ di gioco’ pis vieino con la stessa vivacitd di fanciulli appena tornati dalla scuola (p. 301). (Naturalmente, come se il movimento di tutti i mu- 228 scoli non fosse una necessiti per il corpo irtigidito e nello stesso tempo intorpidito! Ma Ure avrebbe dovato atten- dere, per vedere se dopo qualche minuto questa momen- tanea eccitazione non scomparisse. E, del resto, non pud aver osservato cid che a mezzogiorno, dopo un lavoro di cinque 0 sei ore, ma non certo di sera!) Quanto alle condi- zioni sanitarie degli operai, i] borghese ha lincredibile im- pudenza di invocare appunto il rapporto del 1833, da noi citato e riprodotto in mille passi, come testimonianza del- Ja loro eccellente salute, e di voler dimostrare, stralciando singoli brani, che non v'é tracclia di scrofola tra essi e che — © questo @ esatto — il sistema di fabbrica li preserva da tutte le malattie acute (ma, naturalmente, omette di dire che in cambio addossa loro tutte quelle croniche). Per- ché si possa comprendere Pimpudenza con cui il nostro amico Ure si petmette di snocciolare al pubblico inglese le pi grosse menzogne, & necessario aggiungere che il rap- porto consta di tre volumi in folio, cost ponderosi che a nessuno dei grassi borghesi verrebbe mai in mente di leg- gerli. Sentiamo ancora com’egli giudica la legge sulle fab- briche del 1833, che fu vocata dalla bozghesia liberale ¢ che, come vedremo, impone ai fabbricanti soltanto le li mitazioni assolutamente indispensabili. Questa legge, soprattutto Pistruzione obbligatoria, non 2, a suo parere, che una misura assurda e dispotica diretta contro i fabbri- canti, che ha reso disoccupati tutti i fanciulli al di sotto dei dodici anni. E con quali conseguenze? I fanciulli, sot- tratti cosi al loro facile ed utile lavoro, non ricevond ora alcuna educazione; dalla calda sala di filatura ricacciati nel Jreddo mondo, vivono solo di clemosine ¢ di fusti: una vita che contrasta tristemente con la loro condizione in fabbrica, in via di continuo miglioramento, ¢ con la scuola domenicale! Sotto Ia maschera della filantropia, questa legge aggrava le sofferenze dei poveri, e ostacolera scmma- mente i fabbricanti coscienziosi nel loro prezioso lavoro, se non li fermera addisittura (pp. 405-406 sgg.) Le conseguenze deleterie del sistema di fabbricu comin. 229 ciarono assai_presto ad attirare su di sé l'attenzione gene- sale, ABbiamo gia parlato della Tegge sugli apprendisti del 1802. Pid tardi, nel 1817, il futuro fondatore del sociali- smo inglese, in quel tempo fabbricante a New Lanark (Scozia), Robert Owen, attraverso petizioni e memoriali comincié a prospettare al potere esecutivo la necessit’ di garanzie legali che proteggessero 1a salute degli operai, par- ticolarmente dei fanciulli, Il defunto Sir R. Peel, ed altri filantropi si unirono a Ini, e riuscirono a far approvare via via le leggi sulle fabbriche del 1819, 1825 ¢ 1831, delle quali le prime due non furono applicate affatto, e la terza solo patzialmente. Questa legge del 1831, fondata sulla propesta di Sir J.C. Hobhouse, stabiliva che in nessun co- tonificio i giovani sotto i ventuno anni potessero lavorare di notte, e cio’ dalle sette e mezzo di sera alle cinque e mezzo del mattino, e che in tutte le fabbriche i giovani sot- to i diciotto anni potessero lavorare al massimo dodici ore al giorno, e il sabato nove. Ma poiché gli operai non pote- vano testimoniare contro i loro padroni senza essere licen- ziati, questa legge servi a poco. Nelle grandi citta, in cui era maggiore l'agitazione fra gli operai, si realizzarono qua e [8 accordi tra i fabbricanti pit importanti che si impe- gnarono a conformarsi alla legge, ma anche in esse vi furo- ‘no parecchi che, analogamente a quanto facevano i fabbri- canti delle campagne, non si curarono minimamente della legge. Frattanto gli operai avevano cominciato a rivendicare sempre pid insistentemente una legge per le dieci ore di lavoro, cio una legge che proibisse a tutti i giovani sotto i diciotso anni di lavorare piti di dieci ore; le associazioni ope- raie, attraverso l'agitazione, chiamarono a sostenere questa richiesta tutta la popolazione delle fabbtiche; Ja parte uma- nitaria del partito fory, guidata allora da Michael Sadler, fece suo questo piano e lo portd dinanzi al parlamento. Sa- dler ottenne la nomina di una commissione parlamentare incaricata di svolgere un'inchiesta sul sistema di fabbrica, la quale present’ il suo rapporto nella sessione del 1832. Questo rapporto era decisamente partigiano, compilato 230 esclusivamente da nemici del sistema di fabbrica, e per ser- vire a scopi di partito. Sadler si lascid fuorviare dalla sua nobile passionalita fino a fare le affermazioni pid assurde e inesatte, e git per il modo con cui poneva le domande ai testimoni provocd delle risposte che contenevano bensi del vero, ma in forma capovolta e distorta. I fabbricanti, di fronte a un rapporto che li descriveva come dei most, si indignarono e chiesero essi stessi un'inchiesta ufficiale; sa- pevano che ora un rapporto esatto non avrebbe potuto che tornare a loro vantaggio, sapevano che il timone delle Sea- to era nelle mani dei whigs, schietti borghesi, con i quali erano in buoni rapporti, e i cui prinefpi erano contrari a una Timitazione dell’industria. Riuscirono cost a far nomi- are una commissione composta di soli borghesi liberal, il cui rapporto fu appunto quello che ho citato cost di fre- quente nelle pagine precedenti. Questo rapporto si avvi- ina alla verita un po’ pi di quello della commissiore di Sadler, ma naturalmente le sue deviazioni dalla verita van- no in ditezione opposta. Ad ogni pagina esso rivela sim- patia per i fabbricanti, diffidenza verso il rapporto di Sadler, ostilita verso gli operai che si agitavano in modo autono- mo e verso i sostenitori della legge delle dieci ore; non riconosce mai il diritto degli operai a una esistenza umana, a una propria attivith e ad opinioni proprie; rinfaccia loro di aver pensato con la legge delle dieci ore non soltanto ai fanciulli ma a se stessi, chiama demagoghi, maligni, malin- tenzionati, ec. gli operai in agitazione; insomma @ a favo- re della borghesia, e tuttavia non riesce a discolpare i fab- bricanti, e per sua stessa confessione sulle spalle de fab bricanti seguitano a pesare tante nefandezze, che perfiz0 da questo rapporto appaiono pienamente giustificati l'agita- zione per la lepge delle dieci ore, l'odio degli operai coatro i fabbricanti ¢ le espressioni piti dure che lz precedente com- missione aveva usato nei loro riguardi. La sola differenza & che, mentre il rapporto di Sadler accusa i fabbricanti di manifesta ¢ sfacciata brutaliti, ora si dimostra che cuesta brutalitd viene esercitata nella’ maggior parte dei casi sotto 231 la maschera della civilta e dell'umanita. Tanto & vero che il dott. Hawkins, commissario medico per il Lancashire, fin dalla prima riga della sua relazione si dichiara decisamente favorevole alla legge delle dieci ore! E lo stesso commissa- rio Mackintosh dichiara che la sua relazione non contiene Vintera veritd, poiché & molto difficile indurre gli operai a testimoniare contro i loro padroni, e che i fabbricanti — i quali del resto erano gid stati costretti, per Vagitazione che regnava tra gli operai, a mostrare verso di essi maggior arrendevolezea — spesso si erano preparati alla visita del- Ja commissione “, avevano fatto ripulite le fabbriche, dimi- nuito la velocita delle machine, ecc. Soprattutto nel Lan. cashire essi usarono il wucco di presentare alla commi sione come « operai » i sorveglianti di reparto, affinché at- testassero Pumanita dei fabbricanti, la salubrita del lavoro ¢ l'indifferenza, anzi Postilita degli operai verso la legge delle dieci ore.’ Ma questi sorveglianti non sono pifi ver operai, sono transfughi della loro classe, che in compenso di un salario pid alto sono encrati al servizio della borghesia, ¢ lottano contro gli operai nell'interesse dei capitalist. II loro intetesse coincide con quello della borghesia, e percid sono odiati dagli operai quasi piti degli stessi fabbricanti. B tutta- via tale rapporto @ pienamente sufficiente a dimostrare Ia vergognosa brutalit con cui Ia borghesia delle fabbriche trata i suoi operai, a denunciare tutta Pinfamia, tutta la ferocia del sistema industriale di sfruttamento. Nulla & pit rivoltante che vedere in questo rapporto, da un lato, il lungo elenco di malattie e deformazioni. dovute all'ecces- so di lavoro, contrapposto, dall’altro, alla fredda, calcola- trice economia politica del fabbricante, che tenta di di- mostrare con le cifre come egli e con hui tutta l’Inghilterra andrebbero in rovina se non gli si permettesse pit di stor- piare ogni anno tanti e tanti fanciulli; soltanto Pimpudente Haguaggio del siguur Ure, che ho appena cituto, pocrebbe essere ancor pid rivoltante, se non fosse troppo ridicolo. ® Nelledizione del 1845: visita dei fabbricanti 232 Conseguenza di questo rapporto fu Ia legge sulle fab- briche del 1833, che proibiva il lavoro dei fanciulli sotto 1 9 anni (fatta eccezione per i setifici), limitava l'orario di lavoro dei ragazzi trai 9 e 13 anni a 48 ore settimanali ©, al massimo, a 9 ore giornaliere, quello dei giovani tra i 14 ei 18 anni a 69 ore settimanali, o al massimo, a 12 ore giornaliere, stabiliva un intervallo minimo di un'ora e mez- zo per i pasti e, ancora una volta, proibiva il lavoro not- turno per tutti i minori di 18 anni. Contemporaneamen- te, veniva sancito Vobbligo per i fanciulli sotto i 14 anni di frequentare’ giornalmente Ia scuola per due ore, e si dichiarava passibile di pena il fabbricante che occupasse un fanciullo senza un certificato del medico di fablrica che ne attestasse l'eta, © senza il certificato scolastico rila- sciato dal maestro. In cambio, poteva trattenere un penny alla settimana dal salario del fanciullo, per il maestro. Inoltre furono nominati medici di fabbrica e ispettori, i quali potevano visitare in qualunque momento la fabbrica, ascoltare sotto giuramento gli operai e dovevano denunciare al giudice di pace i casi di violazione della legge. Questa @ Ia legge contro la quale il dott. Ure si scaglia con tanta veemenza! In conseguenza di questa legge, ¢ soprattutto della no- mina di ispettori, orario di lavoro fu abbassato in media a 12-13 ore, e i fanciulli vennero sostituiti nel limite del possibile. In tal modo scomparvero quasi per intero alcu- ai dei mali piti appariscenti; le deformazioni fisiche colpi- rono soltanto le costituzioni molto deboli, Ie conseguenze nocive del lavoro si mostrarono in una forma meno impres- sionante. Tuttavia nel rapporto sulle fabbriche troviamo numerose testimonianze secondo cui anche in quelle fab- briche ¢ in quegli individwi che lavoravano secondo le pre- scrizioni della legge di Sir J.C. Hobhouse, —~ cioé 12, al massimo 13 ore, — si manifestarono uguaimente i malan- ni minoti, come gonfiori alle articolazioni del piede, debo- lezza ¢ dolori alle gambe, alle anche e alla spina dorsale, vene varicose, ulcere alle vestremita inferiori, debolezza 233 generale, in particolare indebolimento addominale, tenden- za al vomito, inappetenza alrernata a fame furiosa, catti- va digestione, ipocondria, e inoltre infiammazioni polmo- nari, causate dalla polvere e dalla cattiva atmosfera della fabbrica, ecc. ecc. Al riguardo, si confrontino soprattutto i rapporti su Glasgow € stu. Manchester. Questi_ mali sono rimasti anche dopo 1a legge del 1833, e continuano ancora oggi a minare la salute della classe operaia. Si & ottenuto che la brutale sete di guadagno della borghesia assumesse una forma ipocrita e civile, che i fabbricanti, cui la forza della legge ha impedito di commettere le infamie peggiori, avessero in cambio motivi apparenti per magnificare con compiacenza la loro simulata umanita; ¢ questo @ tutto. Se oggi si facesse girare una nuova commissione per le fab- briche, troverebbe che le cose sono rimaste su per giti co- me prima. Quanto all'improvvisata istruzione obbligatoria, essa timase sulla carta, poiché il governo non provvide a creare contemporaneamente delle buone scuole. I fabbri- canti incaricarono di cid degli operai a riposo, presso i qua- i mandavano per due ore al giorno i fanciulli, obbedendo cosi alla lettera della legge: i fanciulli non imparavano nul- la. E perfino le relazioni degli ispettori di fabbrica, i quali si limitavano strettamente al loro compito, cio’ a far rispet- tare la legge sulle fabbriche, forniscono materiale suffi- ciente a trarre la conclusione che i mali sopra indicati con- tinuano necessariamente a sussistere. Gli ispettori Horner e Saunders, nelle loro relazioni dell’ottobre ¢ del dicem- bre 1843, raccontano che un gran numero di fabbricanti di quei rami di produzione nei quali si pud fare a meno del lavoro dei fanciulli e lo si pud sostituire con quello di adulti rimasti disoccupati, fanno lavorare questi ultimi 14, 16 ore e oltre. E che tra essi vi sono particolarmente molti giovani di et& appena superiore a quella prevista dalla legge. ‘Altri calpestano apertamente Ja legge, riduconu le ore di riposo e fanno lavorare i fanciulli piti a Iungo di quanto sia consentito, senza preoccuparsi di essere denunciati, poi- ché Veventuale condanna @ assai mite a paragone delPutile 234 ricavato dalla trasgressione. Specialmente in questo perio- do in cui gli affari prosperano, i fabbricanti sono fortemen- te tentati di commettere simili infrazioni Frattanto non cessava tra gli operai l'agitazione per le dieci ore; nel 1839 essa era nuovamente in pieno svJup- po, € al posto del defunto Sadler subentrd alla Camera bas- sa Lord Ashley e accanto a lui Richard Oastler, ambedue tories. Soprateutto Oastler, che senza posa teneva desta Vagitazione nei distretti industriali, come gia aveva fatto al tempo di Sadler, era particolarmente amato dagli opzrai. Essi lo chiamavano il loro « buon vecchio re », il « re det figli delle fabbriche », e in tutti i distretti industriali non v'e fanciullo che non lo conosca € non lo veneri, che non gli vada incontro in corteo insieme agli altri quando egli si reca nella cittk. Onstler combatté anche con molta di dieci minuti non lo si Inscia entrare finché non sia trascorsa l'ora della colazione, e cosi perde il salatio di tun quarto della giornata (sebbene non lavori solo 2 ote e@ mezzo su 12). Egli deve mangiare, bere e dormire a comando, Per il soddisfacimento dei bisogni pits urgenti dispone appena del tempo indispensabile. Che la sua abi- tazione disti dalla fabbrica mezz'ora 0 un'ota di strada, @ cosa che non interessa i fabbricanti. La campana dispo. tica lo burta gid dal letto, lo strappa alla colazione ¢ al pranzo, _E qual la condizione dentro la fabbrica! Qui il fab- bricante & i legislatore assoluto. Emana regolamenti di fabbrica a suo pincimento; cambia e aggiunge paragrafi al suo codice come gli aggrada; ¢ anche se introduce le clausole pid assurde, i tribunali dicono all'operaio: Voi eravate libero di decidere, non dovevate accettare quel contratto se non ne avevate voglia; ma ora che vi siete sponta- Reamente assogyertato a quel contratto, dovete rispettarlo. degiadaone morte. Un lavoro continuo, ¢ faicoso proto gonna Per giorno, anno. per anno, non & il pil indicat a sviluppare le capa, ith intellcicuali e'morall-dell'uamo, La terra consuetudine di un lavoro tormentoso (drudgery) senza fine, in. cul il_medesimo. processo. mee. viene ripetato allifinito, somiglie af tormento ‘ci Sisifor il peso del lavoro, come il masso, rade di continuo. sul’operaia eae sto. A causa dell'eterno lavoro che impeuna sempre git stessi muscol lis mente: nom si arvcshisee ‘dt muove.cognizion! enon. svolge Un led ttlctale; Hnvlletto si geopisce in una o(csa inet, mente Ia purce_meno nobile della nostra natura sublsce. ‘uno sviluppo. ri slioso. Congannare Toma a simile lavoro significa coltivare th tui le “octinecont-animatesche. gh viene indiferente, diggegna git pul ‘€11 costumi che contreddistingyono (a sua specie. Trascura le com dich © Ye oie pi nobilf dels vita, vive nel suicume nella miserly con un nuttimento searso, e spetperd in siraviei il testo del UO sus dagno », Dost, J. P. Kay, foe. ett. [pp. 78) Uedant s 240 E cosf loperaio deve subire anche gli scherni del giu- dice di pace, che 2 un borghese, e della legge, imposta dalla borghesia. Simili sentenze vengono emesse con molta frequenza. Nellottobre del 1844 i lavoratari del fabbri- cante Kennedy di Manchester sospesero il lavoro. Ken nedy li denuncid in base ad una disposizione emanata nella fabbrica, secondo la quale per ogni sala non porevano licenziarsi pid di due operai alla volta! I tribunale gli diede ragione, € rispose agli operai net modo riportaro sopra (Manchester Guardian, 30 ottobre). E quali sono di solito queste regole! Ascoliate: 1) I portone della fabbrica viene chiuso dieci minuti dopo linizio del hhvoro € nessuno pud essere pitt introdorto fino all’ora di cola- zione. Chi 2 assente durante questo periodo incorre in una multa di 3 pence per ogni telaio, 2) Ogni tessitore (al telaio meceanico) che venga trovato assente in un momento qualsiasi in cui la macchina @ in movimento, incorre in una multa di 3 pence per ogni ora € per ogni telaio che sorveglia, Parimenti viene condannato «ll’'am- menda di 3 pence chiunque nelle ore di lavoro abbandoni la sala senza il permesso del sorvegliante, 3) 1 cessitori che non hanno le forbici con sé pagano 1 penny al giorno. 4) Tutte le spole, le spazzole, le latte dell'olio, le ruote, le finestre ecc. che vengono rote saranno ripagate dal tessitore. 5) Nessun tessitore pud abbandonare il servizio senza disdetta, che dev’essere data una settinana prinea. Tl fabbricante pud licenziare qualunque operaio senza disdetta, per scarso rendimento o cattiva condotta. 6) Ogni operaio che venga cdito a parlare con un altro, a critare oa fischiare, incorre nella multa di 6 pence. La stessa multa si applica a chi abbandona i} suo posto durante il lavoro®. Ho qui un altro regolamento di fabbrica, in base al quale a chiunque arriva con tre minuti di ritardo vien trattenuta kt paya di-un quarto dora © a chiunque arriva con venti minuti di ritardo un quarto del salario % Stubborn Facts, pp. 9 spp, (nal 241 giornaliero. Chi non si presenta prima della colazione, uno scellino il lunedf © 6 pence gli altri giorni ecc, ecc. Questo & il regolamento dei Phoenix Works, situati in Jersey Street, 2 Manchester. Mi si dirt che tali regola- menti sono indispensabili per assicurare all'interno di una grande fabbrica bene ordinata il necessario coordinamento delle diverse operazioni; mi si dirt che una disciplina rigida & necessaria qui come nell’esercito. Pud darsi: ma quale ordinamento sociale & mai questo, che non pud sus- sistere senza una cos{ odiosa tirannia? O il fine santifica i mezzi, oppure, quando il mezzo @ cattivo, si pud con- cludete legittimamente che anche il fine & cattive. Chi & stato soldato sa bene che cosa significhi essere sottoposto a disciplina militare anche per un breve periodo; ma questi operai sono condannati a vivere sotto la frusta spirituale € fisica dai nove anni fino alla morte, la loro schiaviti & peggiore di quella dei negri d’America, poiché ven- gono sorvegliati ancor piti severamente; ¢ tuttavia si pre- tende che vivano da uomini, che nutrano pensieri e sen timenti umani. Ma, in verith, eid & possibile solo se ali- mentano in se stessi l’odio piti ardente contro i loro op- pressori, contro un ordinamento che [i pone in una simile situazione, che li abbassa al livello delle macchine! Ma ancor piti vergognosi sono i metodi seguiti da numerosi fabbricanti i quali, secondo quanto affermano ‘uti gli operai, applicano alle loro maestranze le multe stabilite con la piti crudele severiti, per accrescere i loro guadagni con i soldi rubati ai proletari nullarenenti. Anche Leach afferma che spesso al mattino gli operai trovano Foro: logio della fabbrica messo avanti di un quarto d’ora. Di conseguenza la porta ® gid chiusa al loro atrivo, mentre lo scrivano attraversa i reparti con il registro delle multe in mano, annotando i nomi dei numerosi assenti. Leach sostiene di aver contato una volta personalmente 95 operai che non avevano poruto entrare nella fabbrica. Liorologio di questa fabbrica la sera andava indietro di tun quarto d’ora e la mattina avanti, sempre di un quasto 242 dora, rispetto agli orologi pubblici della cittd. Arche il rapporto sulle fabbriche cita fatti consimili. In una fab- brica V'orologio veniva messo indietro durante le ore di lavoro, cosicché si lavorava pit a lungo del tempo pre- scritto, senza che V'operaio ricevesse un salario maggiore; in un’alira fabbrica si lavorava apertamente un quarto dora in pid; in una terza vi erano un orologio normale ed un contatore che indicava il numero dei giri compiuti dall’albero motore principale; se ill macchinario andava adagio, si lavorava secondo il contatore fino a raggiun- gere il numero di giri che secondo i calcoli si dovevano compiere in dodici ore; se il lavoro procedeva bene, co- sicché tale numero era raggiunto prima del tempo previsto, gli operai dovevano continuare il lavoro fino al termine delle dodici ore. I] relatore aggiunge di aver conosciuto alcune ragazze le quali, pur avendo un buon lavoro che comportava anche degli straordinari, preferirono abban- donarsi alla prostituzione anziché subire ancora tale ti- rannia (Drinkwater, evidence, p. 80). Per tomate alle multe, Leach racconta di aver visto pid d’una volta mul- tate di 6 pence donne in stato avanzato di gravidanza, Te quali durante il lavoro si erano sedute un momento per riposare. Le multe per difetti di lavorazione vengono applicate in modo del tutto arbitrario; la merce viene controllata nel magazzino, e qui il capo magazziniere ad- detto al controllo annota in una lista le multe, senza neppur cbiamare Voperaio; questi apprende di esser staro multato soltanto al momento in cui il sorvegliante gli consegna il salario, quando la merce @ forse gia venduta, @ in ogni caso @ gid stata portata altrove. Leach possiede una di queste liste di multe, i cui fogli messi in fila copri- rebbero una lunghezza di dieci piedi, e che ammonta com- plessivamente a 35 sterline, 17 scellini ¢ 10 pence. Egli racconta che nclla fabbriea dove fu compilata questa lista era stato licenziato un capo magazziniere nuovo perché multava troppo poco, facendo cosi intascare all'industriale 5 sterline (34 talleri) in meno ogni settimana (Secbborn 243, Facts, pp. 13-17). E torno a ripetete che conosco perso- nalmente Leach come uomo assolutamente serio e inca- pace di mentire. Ma anche sotto altri aspetti l'operaio & schiavo del suo padrone. Se al ricco signore piace la moglie o la figlia dell'operaio non ha che da disporne, che da fare un cenno, ed essa sarh costretta a sacrificargli le sue grazie. Quando il fabbricante desidera riempire di firme uuna petizione ispirata agli interessi della borghesia, non ha che da inviarla nella sua fabbrica. Se vuole decidere Vesito di un’elezione al parlamento, manda alle urne tutti gli operai che hanno diritto al voto inquadrati_militar- mente, ed essi devono votare a favore del borghese, lo vogliano 9 no. Se vuole disporre di una maggioranza in un'assemblea pubblica, li lascia liberi mezz'ora prima del solito, e cura che siano ammassati proprio sotto la tri buna, dove li pud sorvegliare a dovere. Ma a tutto questo si aggiungono altre due istituzioni che contribuiscono con particolare efficacia ad assogget- tare gli operai al fabbricante: il ¢ruck system e il cottage system, Col primo termine gli operai indicano il paga- mento del salario in merci, che un tempo era universal- mente diffuso in Inghilterra. Il fabbricante « per como- dita degli operai e per proteggerli dagli alti preazi dei bottegaé », apriva un negozio nel quale si vendevano pet suo conto merci di ogni genere; ¢, affinché loperaio non si rifornisse da altri commercianti che gli avrebbero po- tuto vendere Ja merce pid a buon mercato, — gli articoli del tommy shop” erano di solito pit cati degli altri del 25-30 per cento, — al posto del denaro si consegnava Joro un buono, da spendersi nel negocio suddetto, per Yammontare del salatio. Ma lo sdegno generale contro questo infamne sistema condusse nel 1831 al Truck act, con il quale per la maggioranza deyli uperai il pagamento in merci veniva dichiarato nullo, illegale e passibile di pene; 2 Spactio di fabbrica 244 tuttavia tale legge, come la maggior parte delle leggi in- glesi, viene rispettata effettivamente solo qua e 1a. Nelle cittt ha trovato applicazione abbastanza larga, ma nelle campagne il truck system, in forma diretta o indiretta, & tutiora in piena fioritura, Esso & fortemente ciffuso anche nella cittd di Leicester. Ho dinanzi a me le copie del Manchester Guardian e del Northern Star che ripor- tano citea una dozzina di condanne per questo reato, emanate nel periodo che va dal novembre 1843 al giugno 1844. Naturalmente tale sistema oggi non viene pit pra- ticato cosi apertamente; per lo pit Poperaio viene pagato in denaro, ma il fabbricante ha mezzi a sufficienza per costringerlo ad acquistare le sue merci nello spaccio di fabbrica ¢ non altrove. Diventa quindi difficile colpire guesti fabbricanti, i quali possono ora commettere le loro truffe sotto la protezione della legge, purché realmente consegnino nelle mani dell’operaio il loro denaro. I Northern Star del 27 aprile 1844 riporta Ia lettera di un operaio di Holmfirth, presso Huddersfield nel Yorkshire, il cui modo di scrivere cercherd di riprodurre come posso, e che si riferisce a un industriale di nome Bowers: E quasi impossibile pensare che quel maledetto irucl system possa ancore statstere cont lagsmente come avviene 9 Timid € non si pud tovare nessuno che abbia il corapgio di dare una borta al fabbricante per questo. Qui una grande quantita di bravi tessitori a mano soffre per questo maledetto sistema. Questo non & che un saggio, fra molti, delle prodeze di quei nobii della cricea dei liberoseambisti® C'& un Fabbricante che si & tirato addosso le maledizioni di una intera conirada per le infamie com- messe contro i suoi poveri tessitori: se questi fabbricino un pezzo da 34 0 36 scellini, lui gliene di 20 in denaro e il resto in stoffa.o in, vesiatio, € del 40,0 30 per canto, pil earo che resso gli altsi venditori. E per di pit, quanto spesso Ie merci Sono rovinate! Ma come dice il Mercurio del libero scambio, essi non sono obbligati a prenderle, & 2 loro discrezione farlo. Si, ma bisopna prenderle o morite di fame. Se uno vuole avere in’ denaco pit di 20 scellini, pud aspettare Lordito per £ 0 per % Allude ai sostenitori della Lega contro le leggi sul grano (nd.a). ® The Leeds Mercury, giornale borgheseradicale (nd.a.) 245 15 giomni, ma se accetta i 20 scellini in denato e la mezce, trova agmpre un ordito pronto. Questo é il libero scambio. Lord Broom (Brougham) dice che noi nella nostra giovinezza dobbismo mette- ze da parte qualcosa affinché nella vecchisia non abbiamo bisogno Gi sicottere alla casse dei poveri. Debbiamo forse metre da parte le merci rovinate? Se questo consiglio non venisse da un lord si dovebbe dire che 1a sua testa & rovinata proprio come le merci che ticeviamo in compenso del nostra lavoro, Quando. uscirono i volantini non autorizzati, ci fu una quantini di persone a Holmfirth che segnalarono questo alla polizia, erano i Blyth, gli Bstwood « alti. Ma dove sono ora? C’& delPaltro. Il nostro fab- ricante che usa il sistema del pagamento in merci appartiene a Guella gente devota dei liberoscambisti, va due volte in. chiesa {a domenica, © dice devoramente al prete: abbiamo trascurito di fare le cose che dovevamo fare ¢ abbiamo fatto iavece cose che 1m dovevamo e in noi non c’ nulla di buono, ma il. nost Bugs Dio abbie pict di, aoi (parle della Titania anglicane) st etd di noi fino a domani, cos! che possiamo pa i tesston con mel rovintes no SH Pessitme page nose __ (ll sistema dei cottages appare assai pi innocente ¢ di fatto ® nato in un modo assai pid innocente, scbbene contribuisca con eguale effieacia alla schiavité: degli ope- tai. Spesso nelle campagne, in vicinanza delle fapbriche, vi & penuria di abitazioni per gli operai; spesso il fab. bricante & costretto a costruire tali abitazioni e lo fa vo. Ientieri, poiché il capitale cos{ impiegato gli procura un utile notevole. Se i proprictati dei cottages degli operai Hicavano annualmente circa il 6 per cento dal loro capitale, si pud calcolare che al fabbricante i cottages rendano il doppio, poiché fino a quando la sua fabbrica rimarr’ in funzione, egli avrk permanentemente degli inquilini che Pagano sempre. Egli & dunque al sicuro dai due principali inconvenienti cui vanno soggetti gli altri proprietari, di case; i suoi coffages non sono mai vuoti e non corre alcun rischio, Ma 'affitto dei cottages & calcolato in modo da coprire tali inconvenienti, ¢ visto che il fabbricante chie- de lo stesso affitto degli altri, ricavando il 12-14 per cento, fa un brillante affare a spese degli opera. E unlingiustizia manifesta che egli, quando estende i suoi 246 affari alla locazione degh immobili, ne ritragga un utile maggiore, addirittura doppio, degli altri proprietari_ di case, e nello stesso tempo tolga ad essi ogni possibilit di fargli concorrenza. Ma ® una ingiustizia ancora mag- giore che attinga questo utile dalle tasche di uns classe misera, che deve economizzare jl centesimo; ma del resto egli C& abituato, dato che tutta Ia sua ricchezza ® accu- malata a spese dei suoi operai, Ma V'ingiustizia diventa infamia quando il fabbricante — e cib avviene abbastanza di frequente — costringe gli operai, che sotto pena di liceniamento devono abitare nelle sue case, a pagate un fitto pit alto di quello consueto, o addirittura a pagere un fitto per case che non abitano neppure! Il Halifax Guardian, citato dal liberale Su, afferma che centinaia di operat a Ashton-under-Lyne, a Oldham e Rochdale altrove, sono costretti dai loro padroni a pagate l'affitto per le case, che le abitino o no *. I! sistema dei cottages 2 universalmente diffuso nelle zone industriali delle cam- pagne; ha creato interi villaggi, e per lo pid il fabbricante trova poca 0 nessuna concorrenza con le sue case, cosicché non deve regolare i suoi fitti secondo le richieste di altzi, ma pud stabilirli a suo piacimento. E quale potenza con- ferisce il sistema dei cortages al fabbricante nei conflitti con gli operai! Se essi fanno sciopero, egli non ha che da disdire l'affitto, con un preavviso di soli otto giotni; trascorsi i quali, gli operai non soltanto sono dei disoc- cupati, ma anche dei senzatetto, vagabondi in balfa della legge, che senza pieti li spedisce per un mese in galera. Questo @ il sistema di fabbrica, che ho cercato di descrivere dettagliatamente per quanto lo spazio me lo concedeva, e con tutta PimparzialitA consentita dalle eroi- che imprese che la borghesia compie contro operai inermi, imprese di fronte alle quali non 2 possibile rimanere in~ difterenti, di fronte alle quali I'indifferenza sarebbe un delitto. Paragoniamo ora la sitnazione del libero inglese % Sim (quotidiano fondingse), fine di noversbre 18M (nd.t). 247 del 1845, con quella in cui si trovava, intorno al 1145, il sassone servo della glebs sottoposto alla frusta def baroni normanai. I! servo della gleba era glebae adscriptus, cio legato alla terra, ed anche il libero operaio lo 2, col sistema dei cotzages; il servo della gleba era debitore al suo padrone del jus primue noctis, ¢ il libero operaio & debitore al suo padrone non soltanto del diritto della prima notte, ma di ogni notte. Il servo della gleba non Poteva acquistare alcuna proprieta, tutto cid che acqui- Stava poteva essergli tolto dal suo padrone, ¢ il libero operaio anch’egli non ha alcuna proprieti, né pub acqui- stame alcuna a causa della concorrenza, ¢ il fabbricante fa cid che neppure il normanno faceva: attraverso il ruck system si arroga il diritto di amministrare ogni giorno cid da cui Voperaio trae l'immediato sostentamento della sua vita. Il rapporto tra il servo della gleba e il proprietario della terre era regolato sia da leggi, che venivano risper. tate perché corrispondevano alle usanze, sia dalle usanze stesse; il rapporto del libero operaio con il suo padrone é regolato da leggi che non sono tispettate, perché non cortispondono né alle usanze né all’interesse del padrone. IL proprietario fondiario non poteva cacciare il servo della glebs dalla tetra, non poteva venderlo se non in- sieme ad essa e, poiché quasi dappertutto vigeva il mag. giorasco e non cera capitale, non lo poteva vendere af- fatto; la borghesia moderna costringe l'operaio a vendere se stesso. I servo della gleba era schiavo del_pez0 di terra_sul_quale era_nato; Toperaio & schiavo delle pid clementarl necessiti della vita e del denaro con cui deve soddisfarle; “ambedue_sono_schiavi della coma Tl servo della gleba aveva la sua esistenza garantita dalfordi mento della societd fetidale, che assegnava a ciascuno il sue posto; il libero opersio non ha alcuna garanzia, poi ché ba un. posto nella socictasoltanto xc la borghesia ha bisogno di lui, diversamente lo si ignora, come se non sistesse. TI servo della gleba si sacrificava per il suo signore in tempo di guerra, V'operaio in tempo di pace. Il padro- 248 ne del servo della gleba era un barbaro, considerava il suo servo come un capo di bestiame; il padrone del- Toperaio & un essere civile, lo considera come una mac- china. Insomma ambedue, servo della gleba e cperaio, stanno press'a poco sullo’ stesso piano, ¢ se svantaggio vi &, esso @ dalla parte del libero operaio. Ambedue sono schiavi, ma la schiavitii dell’uno era palese, aperts, men- tre quella dell’altro & ammantata d'ipocrisia, astutamente celata a tui e a tutti gli altri, una servitd teologica, che & peggiore di quella antica. 1 filantropi tories avevano ragione quando soprannominarono gli operai di fabbrica white staves, schiavi bianchi. Ma la servitd ipocritamente dissimulata riconosce, almeno esteriormente, il diritto alla liberta; essa si inchina all'opinione publica amante della liberta, e il progresso storico rispetto all’antica schiavitd € gli oppressi sapranno ben imporre Pattuazione di tale principio. Per chiudere, voglio riportare alcune strofe di una poesia che esprime Popinione degli operai stessi sul si- stema di fabbrica, E di Edward P. Mead di Birmingham, € tiflette assai bene lo stato d'animo che regna tra gli operai Esiste un re, un principe furioso, non l'immagine di re sognata dal poeta, un tiranno, ben noto allo schiavo bianco, ed 2 il vapore questo re selvaggio. Ha un braccio, un beaccio ferreo, € scbbene non’ne abbia che uno in quel braccio si cela una forza magica che colpisce milioni Feroce come il Moloch, suo avo, che un tempo sedeva nella valle di Himmo fuoco ardente sono le sue viscere @ fanciulli sono il suo pasto, 1 suoi sacerdoti, privi di umanitd, assetati di sanguc, colmi di superbia © furore, guidano — 0 vergognal — la sua mano gigantesca © convertono il sanguo in oro, 249 Calpestano nella polvere il diitto dell'uomo per il vile oro, loro dio, il dolore della donna & scherza per loro le lactime dell'uomo loro trastullo, Musica al loro orecchio 8 V'urlare del povero in lotta con la morte; scheletri di vergini ¢ di fanciulli riempiono gli inferi del re vapore. Gi inferi sulla terra! spargono morte tuttintorno nel regno, da che regna il vapore, assassinando insieme il corpo € Vanima dell'uomo. A morte dungue il vapore, il Moloch selvaggio, © migliaia di lavoratori, tutti quanti lcgategli la mano, o il nostro pacse presto porter x rovins! E i suoi feroci intendenti, i superbi Mill-Lords *, jonfi di oro e rossi di sangue, Ia collera del popolo deve far precipitare, come il mostto loro dio! ® 3 Signori delle fabbriche 2 Non ho tempo né spazio sufficienti per diffondermi sulle repli che dei fabbricanti alle accuse che vengono lore mosse da dodiei anni 3 questa parte, Costor non intendono Tagiane, perché il loro. presunto interesse li acceca. Nelle pagine che precedono sono gid state confutate qua ¢ Ii alcune delle loro obiezioni; mi cesta ancora da dire quanto seque: Voi vi recate x Manchester, per conoscere quale sia In situazione in nghilterra. Avete delle buone raccomandazioni per gente «rispetta- bile», & namarale. Lasciate cadere. qualche osservazione. sulla situazione degli operai. Vi si fa conoscere allora qualcuno dei fabbricanti Uberali pid in vista, come Robert Hyde Greg, Edmund Ashworth, Thomas Ashton, © altri, Voi parlate loro delle vostre intensioni. Il fabbricante vi, com: prende, e sa bene cid che deve fare. Vi conduce alla sua fabbrica in campagna: if signor Greg a Quarry-Bank nef Cheshire, il signor Ashworth a Turton presso Bolton, il signor. Ashton a Hyde,’ Exli vi fa. visicare uno splendido edificio ben costtuita, forse provvisto perfino di, venti Intori, vi prega di osservare le ampie, ariose sale, le belle macchine, ¢ ‘qua ¢ 13 un opersio dall'aspereo sano. Quindi vi offre una buona co- lizione ¢ poi vi propone di visicare le abitazioni degli operai;, vi con duce nei co¢tages, che appaiono nuovi, graviosi ¢ pulitt, vi accompagna Persongimente in questa 0 quellabitazione. Naturalinente, solo in cease di sorveslianti, meceanicl, eee, affinché «vediate famialie che vivono interamente ‘della fabbrica». Presso le altee.famiglie pote 250 ste trovare che soltanto le donne ¢ i fanciulli lavorano, ¢ che uomo rammenda le ealze. La. presenza dol fabbricante vi impedisee di fare domande indiserete; “‘trovate “rurta gente ben retribuita, calfaspet- to vile, relativamente sano grazie ‘all's di campagna, e comin. ciate a ricredervi delle vostre idee esagerate sulla miscria sulla fame degli opera. Ma certo non verrete a sapere che il sistema del cottages onde. schiavi gli operai, che nelle vicinanze vi & forse uno spaccio di fabbrica, né la gente vi manifesta il suo odio verso il. fabbri- ante, dato che egli © presente. Pud darsi che questi abbia fondato an. che scuole, chiese, sale di lettura, occ. Ma non potrete sapet: che si serve delle scuole per abituave i fancialli alla sottomissione, che nelle sale i lettura eollera soltanto quegli seritti nei quali viene difeso interes. se della borghesia, che licenzia i suoi dipendenti se legzono gornali ¢ libri cartsti'o socialist. Voi vedete ung situazione piacevole, patria ‘ale, vedete Ia vita dei sorveslianti, vedete cid che ln borghesia pro- imette agli opersi se secettano di diventare suoi schiavi anche spiritual ‘mente. Queste « fabbriche di_campagna » sono sempre state il cavalo si Battaglia det fabbricanti, perché qui gli inconvenieaci del sistema di fabbrica, e Sopratturto quelli sanitari, sono paezialmente climinati dal- Varia aperta ¢ dall'ambiente, ¢ anche perché qui In. serviks)putriareale ‘degli operai si mantiene phi lungo. Il dott. Ure intona ditinimbi su ese. Ma gusi sc gli operdi si attentano a pensare con la lero testa € 2 diventare cartisti: allora cessa di colpo Paffetto paterno del fab- bricante, Del resto, se volete essere condotti attraverso. i quarteri ope: tai di Manchester, se volete vedere quale arpetto.assuma il sistema di fabrics in una citté industriale, allora potete aspettare un bel pez- 20 che questi ticchi borghesi vi siano di aiuto! T signori nox sanno i che i loro operai vorliono © in, quali condizfoni <1 trovane. ¢ non Yoglions, non possona saperto, poiché hanna sempre timore dt appren- dere cose che i rendercbbero inquieti o che Ii costringereboero ad andare contro il proprio interesse. Ma del resto importa poco che lo fretano: ib ge gl oper devono compiere, Jo sompiony upualmente, 251 Gli altri settori di lavoro Se abbiamo dovuto soffermarci un po’ a lungo a descrivere il sistema di fabbrica in quanto creazione del tutto nuova dell’etA industriale, potremo parlare pitt ra- pidamente degli altri operai, poiché ad essi si pud ap- plicare, in tutto o in parte, cid che abbiamo detto dei proletari industriali in generale, o del sistema di fabbrica in particolare. Potremo quindi limitarci ad analizzare in qual misura il sistema di fabbrica @ riuscito a penetrare nei singoli settori di lavoro e quali, per altro verso, sono le peculiarité di questi settori I quattro settori di lavoro ai quali si riferisce Ja legge sulle fabbriche si occupano della produzione di tessuti per labbigliamento. Sari quindi opportuno parlare anzi- tutto degli operai che da queste fabbriche ricevono il loro materiale, ¢ cio& in primo luogo dei calzettai di Nottingham, Derby ¢ Leicester. Riguardo a questi operai, il Children’s Employment Report (pp. 134-136] rife. tisce che il lungo orario di lavoro (imposto dal basso livello del salario), unito alla vita sedentaria ¢ agli sforzi cui gli occhi devono essere sottoposti per Ia natura stessa del lavoro, producono nella maggior parte dei casi una ptedisposizione generale alle malattie e in particolare indeboliscono Ia vista. Senza un’illuminazione molto forte, di sera non si pud lavorare, e percid i tessitori di solito adoperano dei globi di veto per concentrare la luce, la quale cosi offende ancor pit gli occhi. Verso i quaranta 252 anni quasi tutti sono costretti a portare gli occhiali. 1 fanciulli che vengono occupati ad incannare e cucite (fare orlature) di solito riportano gravi danni alla salute e alla costituzione. Lavorano in stanzette piccole e soffocanti fin dai sei, sette © otto anni, per dieci e perfino dodici ore al giorno. Molti svengono durante il lavoro, si inde- boliscono al punto di non poter sbrigare le pitt comuni faccende domestiche, e divengono cosi miopi che sono costretti_a portare gli occhiali fin dall'infanzia, I com missati hanno riscontrato in molti di essi i sintomi della scrofola, e i fabbricanti rifiutano in generale di assumere nelle loro fabbriche le ragazze che sono state occupate in questo lavoro, per via della loro debolezza. Le con- dizioni in cui vivono e lavorano questi fanciulli: vengono definite «un’onta per un paese cristiano », ¢ si sollecita Vadozione di leggi protettive (Grainger, Report, Appen- dix, Part 1, [431] p- F. 16, [evidence] 132-142). I sapporto sulle fabbriche aggiunge che i calzetta’ sono gli operai peggio pagati di Leicester, poiché guadagnano 6, © compiendo uno sforzo eccezionale, 7 scellini alla settimana, per un lavoro di 16-18 ore giornaliere. Un tempo guadagnavano 20-21 scellini, ma Tintrodueiane di telai pitt grandi li ha rovinati; la grande maggioranza lavora ancora con telai vecchi, semplici, ¢ a fatica tiene testa al pro- agresso de! macchinario con cui si trova in concorrenza. An- che qui, dunque, ogni progresso segna un regresso per l'ope- aio! Ma nonostante tutto, racconta il commissario Power, i calzettai sono fieri di essere liberi e di non dover sot- tostare a nessuna campagna di fabbrica che imponga loro il tempo di mangiare, di dormire e di lavorare. La situa- zione di questa categoria di operai, per quanto riguarda il salario, non & migliore oggi di quella che era nel 1833, allozché la commissione per le fabbriche forni i dati citati sopra. Cid @ frutto della concorrenza dei calzettai della Sassonia, che a loro volta riescono appena a campare. Tale concorrenza soppianta gli inglesi in quasi wtti i mercati esteri e, per le merci di qualita inferiore, perfino 253 el mercato inglese. Non deve essere dunque una gioia per il patriottico calzettaio tedesco che la propria fame trasformi in affamati anche i calzettai inglesi, e non con- tinuer’ egli, pieno di gioia ¢ d’orgoglio, a morir di fame per la maggior gloria dell’industria tedesca, poiché l’ono- re della Germania esige che la sua scodella sia piena solo a meta? Oh, & senza dubbio una gran bella cosa Ja concorrenza e «la gara tra le nazioni »! In un numero del Morning Chronicle — ancora un giornale liberale, il giornale della borghesia par excellence — del dicembre 1843 sono riportate alcune lettere di un calzettaio di Hinckley sulla situazione dei suoi compagni di lavoro. Egli riferisce, tra Valtro, che 50 famiglie, in totale 321 persone, vivevano col lavoro di 109 telai; ogni telaio rendeva in media 5 scellini e 1/6, ogni famiglia guada- gnava in media 11 scellini e 4 pence la settimana. Di questi, 5 scellini e 10 pence se ne andavano per la pigione, Vaffitto della macchina, il carbone, la luce, il sapone € gli aghi, cosicché per il vitto restava 1 penny ¢ mezzo al giorno per persona, — 15 pfennig prussiani, — ¢ nulla per il vestiario. Nessun occhio ha potuto vedere, — scrive il calzettaio, — nessun orecchio udire e nessun cuore intendere la meta delle sof- ferenze sopportate da quella povera gente I letti mancavano totalmente o quasi, i bambini_gi- ravano laceri ¢ scalzi; gli uomini dicevano, con le lacrime agli occhi: « E tanto, tanto tempo che non abbiamo pit visto la carne, ne abbiamo quasi dimenticato il sapore >; e alla fine alcuni avevano cominciato a lavorare anche la domenica, nonostante che Vopinione pubblica lo con- sideri un fatto imperdonabile, e benché il rumore del telaio si udisse in tutto il vicinato. Ma, — diceva uno, — guardate i miei bambini ¢ non domandate altro, La mia miseria ‘mi costringe a questo; non posso © non vo- glio sentire etcrnamente i miei bambini piangere per un po' di pane, senza tentare l'ultimo mezzo per guadagnarmelo onestamente, 254, Lunedi scorso mi sono alzato alle due e ho lavarato fin quasi a mezzanotte, i giorni successivi dalle sei del mattino fino alle undici o alle dodici di sera, Ma non ne posso pid, e non voglio andar. mene nella tomba, Ora smetto di lavorare ogni sera alle dieci ¢ la domenica tiguadagno il tempo perduto Né a Leicester né a Derby © Nottingham il salatio & salito rispetto al 1833 e, cid ch’ peggio, a Leicester, come abbiamo detto, il ¢ruck system diffusissimc, Per- cid non c® da meravigliarsi se i calzettai di questa re- gione hanno partecipato con grande slancio a tutti i movimenti operai ¢ la foro azione & stata particolarmente fattiva ed efficace, tanto pii che i telai sono per lo pid azionati da sonini Nella stessa regione in cui vivono i calzettai, si trova anche i centro principale’ della fabbricazione dei’ merletti. Nelle tre contee su menzionate, operano complessivamente 2.760 macchine per merletti, mentre in tutto il resto dell'Ingbilterra non ne esistono che 786. La fabbrica- zione dei merletti & resa assai complessa da una divi- sione del lavoro rigidamente attuata, ¢ si suddivide in numerosi rami, Innanzi tutto il filo dev'essere incainato, compito al quale sono adibite fanciulle dai quattordici anni in su (winders); poi le spole vengono rimontate sulla macchina da fanciulli dagli otto in su (threaders) e il filo fatto passare attraverso i fori — ogni macchina ne ha in media 1.800 — e guidato alla sua destinazione; quindi Voperaio fabbrica i merletti, che escono dalla macchina in forma di un ampio telo. Dei bambini piccoli lo suddividono nei singoli pezzi estraendone i {ili di congiunzione; questo lavoro si chiama running 0 drawing lace, ed i bambini che lo effettuano sono chiamati lace- runners. Quindi i merletti vengono approntati per la ven- dita. I winders come i threaders non hanno un orario di lavoro determinato, perché vengono impiegati appena i rocehetti di una machina sono liberi; poiché gli operat tessono anche di notte, essi possono essere chiamati in qualunque momento nella fabbriea o nella stanza da Ia- 255 voro del tessitore. Questa irregolariti nell’occupazione, il frequente lavoro notturno, il disordinato sistema di vita che ne deriva, producono una serie di mali fisici © morali, e dinno origine soprattutto @ rapporti_sessuali sregolati e precoci: ¢ su questo punto tutte le testimo- nianze sono concordi. I] lavoro stesso & assai dannoso per la vista; i sbreaders, sebbene non sia accertato che subiscano danni permanenti, vanno soggetti a infiamma- zioni agli occhi e, quando’ infilane gli aghi, a dolori, lacrimazione, momentaneo offuscamento della’ vista, ec. E invece accertato che il lavoro dei winders danneggia seriamente gli occhi e, oltre alle frequenti infiammazioni della cornea, non di rado provoca le cateratte ¢ Yamau- rosi. II lavoro dei merlettai veri e propri & assai faticos: poiché col tempo le machine sono diventate sempre pi grandi, cosicché oggigiorno quasi dappertutto si impie- gano quelle azionate da tre uomini, i quali si danno il cambio ogni quattro ore. I lavoro dura cosi comples- amente ventiquattro ore! al giorno, mentre ciascuno di essi lavora otto ore. Eeco perché i winders e i threaders cosi spesso devono recarsi al lavoro di notte, affinché la machina non resti ferma troppo a hingo. L’occupa- zione di infilare i rocchetti in 1.800 fori impiega non meno di tre fanciulli per due ore intere, Molte machine vengono azionate dal vapore che viene a sostituirsi al lavoro degli uomini, e poiché il Children’s Employment Report a proposito dell’impiego dei fanciulli si riferisce sempre soltanto a « fabbriche di merletti >, sembra che se ne possa arguire, 0 che negli ultimi tempi il lavoro dei metlettai & stato accentrato in grandi stabilimenti, o che I'uso del vapore per la fabbricazione dei merletti si & generalizzato. In ambedue i casi si tratta di un progresso del sistema di fabbrica. Ma il lavoro pid nocivo @ quello dei ranners, che per lo pid sono baubini di setie anni, ma a volte anche di cingue o di quattro. I} commissario Grainger trovd addirittura un bambino di due anni oc- cupato in questo lavoro. Seguendo uno stesso filo, che 256 deve essere estratto con Tago secondo’ le giravolte che compie nel disegno, gli occhi si rovinano, particolarnente se il lavoro dura, come avviene generalmente, da quat- tordici a sedici ore. Nel migliore dei casi subentra una gtave forma di miopia, nel peggiore, che purtroppo é assai frequente, una cecitd incurabile causata da amaurosi. Di pid, dovendo ster sempre curvi, i fanciulli divengono deboli, dispnoici ¢ scrofolosi per ‘In cattiva digestione; quasi generali sono i disturbi delle funzioni uterine nelle fanciulle, come pure Vincurvamento della spina dorsale, cosicché « i runers si riconoscono tutti dal modo di cam. minate ». Le stesse conseguenze, sia pet gli occhi che per tutto Torganismo, ha la ricamatura dei merletti. I medici interpellati affermano concordemente che la sa- Jute di tutti i fanciulli occupati nel ricamo ne risente gra- vemente, che essi sono pallidi, esili, deboli, troppo ficcoli per la loro eti e assai meno atti degli altsi a resistere ad una malattia. I mali pit diffasi sono: debolezza ge- nerale, svenimenti frequenti, dolori al capo, ai fianchi, alla schiena e alla vita, palpitazioni cardiache, nausea, vomit € inappetenza, incurvamento della spina dorsale, scrofola ed etisia. In pasticolare Y'organismo femminile si logora incessantemente ¢ profondamente; dovunque si denunciano casi di anemia, parti difficili e aborti (Grainger, Report, passim). Lo stesso funzionario della Children's Employment Commission aggiunge che assai di frequente i fanciulli sono laceri o mal vestiti, e che hanno ‘un‘alimentazione insufficiente, a base soprattutto di pane e di t2, mentre per lunghi mesi non vedono carne. Quanto ai loro costumi, cosi li descrivi Tutti_gli abitanti di Nottingham, polizia, clero, fabbrcanti, operai e gli stessi genitori dei fanciulli'sono unanimemente persuasi che Vattuale sistema di lavoro sis un'assai larga fonte di immoralita, IT threaders, per lo pith ragazzi, c i winders, per lo pid ragazze, ven. gono chiamati contemporaneamente alla fabbrica, spesso nel cuore della norte, ¢ poiché i loro genitori non possono sapere pet quanto tempo devono restarvi, essi hanno la pit bella delle occasion per stringere Iegami sconvenienti ¢ per andare insieme a vagabondare 257 a lavoro finito. Cid rappresenta une delle couse principali del moraliti che, secondo la voce pubblica, ha assunto a Nottingham proparzioni spaventose, Del resto, ta quiete domestica e a. ttan- quilliti delle famiglie ‘alle quali apparwengono questi fanciulli « questi giovani, viene ad essere completamente sacrificata a causa di questo stato di cose sommamente innaturale Un altro ramo della merletteria, Ia lavorazione a tom- bolo, viene esercitato nelle contee, per il resto agricole, di Northampton, Oxford, Bedford ¢ Buckingham, per lo pitt da fanciulli ¢ da giovani, i quali si lamentano tutti della cattiva alimentazione, che assai raramente compren- de Ia came. Il lavoro stesso & estremamente malsano. I fanciulli lavorano in piecole stanze soffocanti ¢ mal ventilate, sempre seduti e curvi sul tombolo. Per soste- nere il corpo costretto in questa posizione faticosa le fanciulle usano un busto con stecche di legno, il quale, poiché la maggior parte di esse sono giovanissime e quin- di hanno le ossa ancora tenere, data la posizione curva, sposta completamente lo sterno e le costole ¢ impedisce lo sviluppo del torace. Percid la maggior parte di esse muore di etisia, dopo aver sofferto per qualche tempo dei dolorosissimi (severest) effetti della cattiva digestio- ne derivante dal lavoro sedentario e dall’atmosfera vi- ziata. Sono prive di qualsiasi educazione, soprattutto mo- rale, amano gli ornamenti e, in conseguenza di ambedue le cose, i loro costumi sono deplorevoli e la prostituzione tra di esse & quasi epidemica (Children’s Employment Commission, Burns, Report) Questo & il prezzo che Ia societa paga per procurare alle belle dame della borghesia il piacere i portare mer- letti; ¢ pon 2 forse un prezzo ragionevale? Solo qualche migliaio di operai ciechi, solo un certo numero di figlie di prolerari tisiche, solo una generazione malatiecia tra la plebaylia, cle uasimetterd le propric infermita ai suoi figh ¢ nipoti altrettanto plebei; che cosa conta tutto questo? Nulla, proprio nulla, Ia nostra borghesia inglese mettera con indifferenza da parte il rapporto della com- 258 missione_governativa, ¢ le sue mogli ¢ figlie seguiteranno come prima ad adornarsi di merletti. L'imperturbabilita del borghese inglese @ veramente ammirevole! Un gran numero di operai viene occupato nelle stam- petie di cotone del Lancashire, del Derbyshire e della parte occidentale della Scozia. In nessun'altra branca dell’industria inglese la meccanica ha ottenuto risultati cosi brillanti, ma in nessun’altra essa ha sottoposto Lope- raio ad un'oppressione cosi grave. L'impiego di clindri incisi azionati dal vapore, i quali, grazie a una recente invenzione, possono imprimere da quattro a sei colori per volta, ha completamente soppiantato il lavoro ma- nuale, come git avevano fatto le macchine nel campo della filatura e tessitura del cotone, mentre i] numero degli operai rimasti disoccupati a causa delle invenzioni & assai maggiore nel settore della stamperia che non in quello della fabbricazione delle stoffe. Un uomo con Peiuto di un fanciullo compie per mezzo della macchina il lavoro che un tempo eta compiuto a mano da 200 operai; una sola macchina fornisce 28 yards (80 piedi) di stoffa stampata al minuto. Di conseguenza, gli stam- patori di cotone si trovano in una condizione assai grave; le contee di Lancaster, Derby e Chester (secondo pe tizione degli stampatori alla Camera bassa) nel 1842 for- nivano 11 milioni di pezze di cotone stampato; di esse, 100.000 fabbricate mediante il solo lavoro manuale, 900 mila dalle macchine con lausilio dell’impressione a mano, € 10 mitioni interamente a macchina, con I'impressione da uno fino a sei colori. Poiché le macchine sono di data recente € vengono sempre pit perfezionate, il numero degli stampatori a mano @ assai superiore alla quantith di lavoro disponibile, e naturalmente molti di essi — la petizione afferma che si tratta di un quarto del numero complessivo — sono del tutto disoccupati, mentre i ri- manenti sono occupati in media uno, due © al massimo tre giorni Ja settimana, per di piti mal pagati. Leach rife- risce che in una stamperia (Deeply Dale, presso Bury 259 nel Lancashire) gli stampatori a mano gusdagnavano in media non pid di 5 scellini (Seubboru Facts, p. 47), seb- bene gli consti di preciso che gli operai addetti alle’ mac- chine sono pagati abbastanza bene. Le stampetie hanno dunque atrvato in pieno il sistema di fabbrica, senza perd sottostare alle limicazioni Iegali ad esso applicate. Pro- ducono articoli di moda, e percid non hanno un orario di lavoro regolare, Se hanno poche ordinazioni, lavo- sano soltanto meti del tempo, se un articolo ha sucesso gli affari vanno bene, si lavora invece fino alle dieci di sera, fino a mezzanotte, e perfino per tutta la notte. Nelle vicinanze della mia abitazione a Manchester vi era una stamperia che talvolta era illuminata fino a notte fonda, quando tornavo a casa, € spesso ho sentito dire che ai bambini accadeva di dover lavorare cost a lungo, che cercavano furtivamente di riposarsi e di dormire per qualche attimo sulle scale di pietra o negli angoli del vestibolo, Purtroppo non ne ho la certezza in senso ginridico, diversamente citerei il nome della dita, Il rapporto della Children’s Employment Commission su questo punto assai frettoloso ¢ riferisce soltanto che almeno i bambini in Inghilterra sono per lo pid ben vestiti e ben nutriti (cid dipende da quanto guadagnano i genitori), che non hanno alcuna istruzione e che i loro liyello motale @ molto basso. Ci basta ricordare che que- sti bambini sono sottoposti al sistema di fabbrica, € pos- siamo quindi procedere oltre, simandando a quanto gid abbiamo detto sull’argomento. Poco ci resta da dire degli altri operai occupati nella fabbricazione di stofe per abbighiamento; i candeggéatori hanno un lavoro estremamente nocivo, dovendo respirare continuamente il cloro, una delle sostanze pié dannose per i polmoni; il lavoro dei fintori & meno nociva, in parecchi casi & anzi molto sano, poiché esige uno sforzo di tutto il corpo; del salario di queste categorie si sa poco, e cid @ sufficiente per concludere che Ia loro paga deve essere superiore alla media, diversamente avrebbero 260 protestato. I cimatori del velluto, che sono abkastanza numerosi (3.000-4,000) dato il grande consumo di vel luto di cotone, hanno subito indirettamente danni assai gravi ad opera del sistema di fabbrica. La merce, che un tempo veniva fabbricata con telai, non era tessuta in modo regolare e le singole righe di fili richiedevano, pet essere tagliate, una mano esercitata; da quando la produzione ® affidata a telai meccanici, le right sono perfettamente eguali, ogni filo di trama & esattamente paralielo all'altro, ela tagliatura non tichiede pid una grande arte. Gli operai rimasti disoccupati a causa delle macchine si sono gettati sulla cimatura, ¢ con la loro concortenza abbassano i salari; i fabbricanti hanno sco- perto che questa operazione pud essere svolta da donne © fanciulli, ¢ cosi il salario & caduto al livello di quello delle donne ¢ dei fanciulli, mentre centinaia di uomini sono stati soppiantati; i fabbricanti hanno scoperto che il lavoro veniva a costare meno nei locali delle fabbriche che non nel Jaboratorio dell’operaio, per il quale dove- vano pagare indirettamente l'affitto; da allora in molti cottages le basse soffitte adibite alla-cimatura sone vuote © vengono affittate come locali di abitazione, mentre il cimatore ha perduto la liberti di scegliere le sue ore di lavoro ed & ora sottoposto alla campana di fabbrica. Un cimatore sui 45 anni mi diceva di ricordare ancova il tempo in cui riceveva 8 pence a yard per compiere lo stesso lavoro per if quale oggi riceve un penny; & vero che oggi pud cimare con maggiore rapiditi il tessuto, pid regolare che non quello antico, ma non riesce nem meno lontanamente a compiere in un’ora il doppio di cid che prima faceva nello stesso periodo, cosicché il suo salario settimanale & sceso a meno di un quarto tispetto ad allora, Leach (Stubborn Facts, p. 35) riporta un pro- spetto dei salari che sono stati’ pagati nel 1827 ¢ nel 1843 per diversi tipi di stoffe, dal quale risulta che gli atticoli per la cui cimatura nel 1827 si pagavano 4 pence, 2 pence e 1/4, 2 penceve 3/4 per yard, nel 1843 sono 261 stati pagati rispettivamente soltanto 1 penny e 1/2, 3/4 di penny, 1 penny e 3/3 di penny per yard. Secondo Leach, la vatiazione intervenuta nel guadagno settimanale medio viene espressa dalle seguenti cifre: 1827, 1 sterlina, 6 scellini, 6 pence; 1 sterlina, 2 scellini, 6 pence; 1 sterlina; 1 sterlina, 6 scellini, 6 pence; ¢ nel 1843 per le stesse merci 10 scellini, 6 pence; 7 scellini, 6 pence; 6 scellini, 8 pence; 10 scellini; e vi sono centinaia di operai il cui salario non raggiunge neppure questo livello. Abbiamo gid parlato dei tessitor? a mano dell'industria cotoniera; gli altri tessuti vengono prodotti quasi esclusivamente da tessitori a mano, la maggior parte dei quali, analoga- mente ai cimatori del velluto, hanno sofferto gravi danni perché parecchi operai soppiantati dalle macchine si sono volti verso tale lavoro. Per di piti essi, al pari degli operai di fabbrica, sono sottoposti a gravi multe per difetti di lavorazione. Prendiamo i tessitori della seta, Brocklehurst, uno dei maggiori fabbricanti di seta di tutta [’Inghilterra, ha presentato a una commissione parlamentare un estratto dei suoi libri, dal quale risulea come per gli stessi articoli per i quali nel 1821 aveva dato salari di 30 scellini, 14 scellini, 3 scellini e 1/2, 3/4 di scellino, 1 scellino e 1/12, 10 scellini, nel 1831 pagd soltanto 9 scellini, 7 scellini ¢ 1/2, 2 scellini e 1/4, 1/3 di scellino, 1/2. scel- lino, 6 scellini e 1/4; e gui non erano stati introdotti per- fezionamenti. al macchinario. Ma cid che fa il signor Brocklehurst pud essere assunto come norma per tutta VInghilterra. Gli stessi dati indicano che il guadagno medio dei suoi tessitori, al netto di tutte le ritenute, ammontava a 16 scellini e mezzo la settimana nel 1821, e soltanto a 6 scellini nel 1831. Da allora, il salario & ancora diminuito; i tessuti, che nel 1831 rendevano an- cora 1/3 di scellino ossia 4 pence di salario per yard, nel 1843 sono pagati soltanto 2 pence e mezzo (si tratta dei single sarsnets*), e numerosi tessitori delle campagne Semplici taffered. 262 riescono a procurarsi del lavoro soltanto accettando una paga di 1 penny e mezzo o 2 pence per questi tessuti. A cid si aggiunge poi Parbieraria decurtazione dei salar Ogni tessitore che ritica un ordito, riceve insieme una car- ta nella quale generalmente c’@ sctitto: che il lavoro deve essere consegnato alla tale 0 tal altra ora del giorno; che il tessitore if quale si ammala in modo da non poter lavo- rare deve avvisare l'ufficio entro tre giorni, diversamente Ja malattia non gli serve di giustificazione; che il tessitore non potrd discolparsi affermando di non essersi potuto procurate in tempo il filo per la trama; che per detetminati difetti di lavorazione (ad esempio, se in una stoffa di Iunghezza determinata si trovino fili di tramatura in ou- meto maggiore del prescritto, ecc.) viene applicata una ritenuta now inferiore alla meti del salario; e che, se la stoffa non & pronta al termine fissato, per ogni yard della pezza commissionata vercd detratto un penny. Le decur- tazioni del salario in base a queste carte sono cos rilevanti che, ad esempio, un agente che si reca due volte alla setti mana a Leigh nel Lancashire per ritirare i tessuti -iporta ogni volta al suo fabbricante almeno 15 sterline (190 tal- leti prussiani) di multe. Cost afferma il fabbricante stes- 50, eppure passa per uno dei pid tolleranti, Un tempo tali questioni venivano risolte attraverso un arbitrato ma, poi- ché gli operai che vi si appellavano venivano per lo pit licenziati, quest'uso & stato totalmente abbandonata, ¢ il fabbricante agisce in modo del tutto arbitrario, rienendo in sé le funzioni di accusatore, testimonio, giudice, legisla- tore € esecutore. E se loperaio si rivolge al giudice di pace, gli si risponde: accettando la carta vi siete impegnato con un contratto e dovete rispettarlo. Esattamente lo stes- 30 argomento che viene usato per ‘gli operai di fabbrica Tholtre, il fabbricante fa firmare ogni volta all’opersio un documento nel quale questi dichiara di «esser d'accordo per Ie ritenute praticate ». E se si oppone, tutti i fabbri- canti della citti sanno subito di avere a che fare con un uomo il quale, come dice Leach, 263 si ribella all'ordine ¢ alla legaliti convalidati dalle carte ed ha la impudenza di dubitare della saggeza di coloro che, come cgli dovrebbe sapere, sono i suoi superiori nella societi (Stubborn Facts; pp. 37-40). Nawuralmente, i tessitori sono del tutto liberi, il fab- bricante non li costringe ad accettare i suoi ordini e le sue carte, ma dice loro, come traduce Leach in buon inglese: Se non volete essere arrostiti nella mia padella, andate pure passeggiare nel fuoco (if you don't like to be friazled in my Frying-pan, you can take a walle into the fire). I tessitori di seta di Londra, specialmente a Spitalfields, da lungo tempo si trovano periodicamente in condizioni d'estrema miseria; € anche oggi non hanno alcun motivo di essete soddisfatti della loro condizione, come dimostra la loro partecipazione attivissima a tutti i movimenti degli operai inglesi especialmente londinesi. La miseria domi- ante tra essi fu la causa della febbre che scoppid nella parte orientale di Londra, e che diede origine alla Com- missione d’inchiesta sulle ‘condizioni sanitarie della classe operaia, Ma dallultima relazione dell’ospedale per le ma- lattie contagiose di Londra apprendiamo che tale febbre continua ancora a imperversare. Dopo i tessuti per abbigliamento, le merci pitt impor- tanti prodotte dall’industria inglese sono gli articoli di me- tallo. Le sedi principali di questa industria sono Birmin- gham, dove vengono prodotti gli articoli metallici pit fini, Sheffield, dove si fabbricano coltelli di tutti i tipi, € lo Staffordshire, soprattutto Wolverhampton, dove si fanno gli articoli pid ordinari, serrature, chiodi ecc. Nell'esporre Te condizioni degli opetai occupati in questi rami d’indu- stria iniziamo da Birmingham. L’organizzazione del lavoro a Birmingbam, come in generale in quasi tutti i luoghi in cui si lavorano metalli, ha conservato qualcosa del’amtico carattere artigiano; ancora continuano ad esserci i piccoli maestri che con i loro apprendisti Iavorano in officine si- stemate nella propria casa, 0, quando hanno bisogno del- 264 la forza del vapore, in grandi stabilimenti industriali sud divisi in piccole officine affictate singolarmente a ogni maestro, nelle quali ogni stanza & provvista di un albero di trasmissione azionato dalla macchina a vapore, che a sua volta pd mettere in movimento altre macchine. Léon Faucher (autore di una serie di articoli sulle condizioni degli operai inglesi, nella Revue des dens Mondes, che, se non altro, mostrano che lautore ha studiato argorrento, ¢ che sono cettamente migliori di tutti gli scritti inglesi ¢ tedeschi apparsi fino ad oggi) definisce questi rapporti, in contrasto con quelli che dominano nella grande industria del Lancashire e Yorkshire, col nome di démocratie indu- strielle, e osserva che essi non dino tisultati molto posi tivi per quanto tiguarda la situazione dei maestri come pure degli apprendisti. ‘Tale osservazione & assolutamente esatta, perché i numerosi piccoli meestri, tra i quali viene diviso il guadagno, regolato dalla concorrenza, che diversa- mente verrebbe assorbito da un solo grande fabbricante, resistono con difficoltl. La tendenza accentratrice del capi. tale Ti opprime: per uno che si arricchisce, dieci vanno in rovina € cento si trovano in una posizione peggiorata 2 causa della pressione esercitata da quelPunico ricco, che pud vendere a prezzi piti bassi di quelli da loro praticati. Qualora poi fin dal principio debbano sostenere la concor- renza di grandi capitalisti, & evidente che vi riescono solo con molta fatica. Gli apprendisti, come vedremo, coi pic coli maestri non si trovano certo meglio che con’ i fabbri- canti; Tunica differenza & che col tempo diventeranno ¢s- si stessi maestri e otterranno cosi una certa indipendenza; vale a dire, lo sfruttamento cui vengono sottoposti dalla borghesia assume una forma meno diretta che nelle fabbri- che. Cosi questi piccoli maestri non sono né veri proletari, — poiché in parte vivono del lavoro degli apprendisti « non vendono il lavoro stesso ma il prodotto finito, — né veri borghesi, poiché in sostanza ¢ sempre il loro lavoro che li mantiene. Si deve a questa particolare posizione in- termedia se i Iavoratori di Birmingham solo di rado hanno 265 aderito completamente e apertamente al movimento ope- raio inglese. Politicamente Birmingham & una citti radi- cale ma non decisamente cartista. Vi sono perd anche pa- recchi stabilimenti di maggiori dimensioni che lavorano per conto di capitalisti, e in essi vige pienamente il sistema di fabbrica; la divisione del lavoro, spinta gui fino alle ope- razioni pitt minute (ad esempio, nella fabbricazione degli aghi) come anche I'uso del vapore consentono l'impiego di donne e fanciulli in gran numero. Ritroviamo qui (se- condo il Children’s Employment Report) esattamente le stesse caratteristiche indicate dal rapporto sulle fabbri- che; il lavoro delle donne protratto fino al momento del parto, incapaciti a sbrigare le faccende domestiche, trascu- ratezza verso la casa e i figli, indifferenza anzi ostilita verso Ia vita familiare € degradazione morale, inoltre allontana- mento degli uomini dal lavoro, progressive perfeziona- mento del macchinario, precoce emancipazione dei fanciul- li, uomini che devono essere mantenuti dalle mogli ¢ d: figli, ecc. Questi fanciulli ci vengono descritti come esseri affamati ¢ laceti, la meta di esst pare che ignori che cosa significbi essere sazio, molti vivono V'intera giornata con tutto il pane che si pud acquistare con un penny (10 pfen- nig prussiani), 0 non ricevono alcun cibo prima di mez- zogiorno; addirittura, in alcuni casi, ci si ¢ imbattuti in fanciulli che non mangiavano nulla dalle 8 del mattino fino alle 7 di sera. L’abbigliamento molto spesso @ appena sufficiente a coprire la loro nudita; molti vanno scalzi an. che in pieno inverno. Percid sono tutti piccoli e deboli per la loro eta e solo di rado diventano, crescendo, relati- vamente robusti; ¢ se si pensa che a questa scarsitt di mez- zi per riprodurre le energie fisiche si aggiunge un lungo ed estenuante lavoro in ambienti chiusi, non ci si meravi- gliera che rari siano gli adulti a Birmingham abili al ser- vizio militare. Gli operai, — dice un medico addetto al reclutamento, — sono piccoli, gracili e di scarsissima forza fisica, molti pet di piti hanno il petto o la spina dorsale deformi, 266 Secondo i dati di un sottufficiale addetto al -ecluta mento, gli abitanti di Birmingham si distinguono da tutti gli altri per la loro bassa statura che generalmente non supera i 5 piedi ¢ 4-5 pollici; su 613 reclute che si erano presentate ne furono dichiarate abili soltanto 238. Per quanto riguarda l'istruzione, mi bastera rinviare il lettore alle deposizioni e agli esempi tratti dai distretti mecalliferi che ho riportato in precedenza’; del resto, risulta dal Children’s Ensployment Report che a Birmingham pit della meti dei fanciulli tra 5 e 15 anni non frequentano scuole di nessun genere, che gli alunni delle scuole cambia- no frequentemente, cosicché non & possibile dare ad essi un’istruzione seria, ¢ che assai presto i fanciulli yengono tolti dalla scuola per essere mandati al lavoro, Dalla stessa fonte risulta anche quali insegnanti si impieghino in queste scuole; una maestra, alla domanda se il suo insegnamento si estendesse anche alla morale, rispose di no, che non lo si poteva pretendete per una tassa scolastica di 3 pence la settimana; molte altre non comprendevano neppure tale domanda, altre ancora non ritenevano affatto che facesse parte del loro compito. Una maestra disse che non inse- gnava la morale, ma che si sforzava di infondere buoni prinefpi ai fanciulli, ¢ nel dire questo pronunzid un gros- so strafalcione. Nelle scuole stesse, il commissario trové sempre disordine e chiasso. Di conseguenza il livello mo- rale dei fanciulli @ bassissimo; la meta di patti i reati ven- gone commessi da persone di ett inferiore ai 15 snni; ¢ in_wn solo anno sono state emesse 90 sentenze contro ‘agazzi di 10 anni, tra cui 44 per gravi trasgressioni del codice penale, Secondo il parere dei commissari, la sfre- natezza nei rapporti sessuali appare pressoché generale, fin dalla pit giovane etd (Grainger, Report and evidence). Nella zona siderurgica dello Staffordshire le cose vanno ancora peggio. Le ferramenta di tipo grezzo che vengono qui prodotte non richiedono (salve qualche eccezione) una 2 Cir. pp. 160 spe. 267 applicazione su vasta scala della divisione del lavoro né del vapore 0 delle machine. Qui — a Wolverhampton, Willenhall, Bilston, Sedgeley, Wednesfield, Darlaston, Du- dley, Walsall, Wednesbury, ecc, — vi sono percid meno fabbriche, ma tanto piti numerose sono le piccole fucine, nelle quali i piccoli maestri lavorano da soli, aiutati da uno © piti apprendisti, che stanno al loro servizio fino a ven- tun anni. Mentre questi piccoli maestri si trovano piti o meno nelle condizioni di quelli di Birmingham, gli appren- disti invece stanno generalmente assai_peggio. Ricevono quasi esclusivamente carne di animali abbattuti perché ma- lati o carne e pesci imputriditi, come pure vitelli partoriti troppo presto e maiali soffocati nei treni. E questo fanno non soltanto i piccoli maestri, ma anche fabbricanti piutto- sto grossi, che hanno da 30 a 40 apprendisti. Realmente sembra che quest’usanza sia universalmente diffusa a Wol- verhampton. Le conseguenze inevitabili sono frequenti ma- lattie addominali ¢ di altro tipo. Per di pid, i fanciulli non hanno mai da mangiare a sufficienza, e raramente hanno altri abiti oltre quelli da lavoro; anche questo @ uno dei motivi per cui non frequentano la scuola domenicale. Le abitazioni sono misere € sudice, spesso al punto da costi- tuire focolai di malattie, e percid, sebbene il lavoro sia in generale sano, i fanciulli sono piccoli, poco sviluppati, de- boli e, in molti casi, gravemente deformi, Ad esempio, a Willenhall vi sono numerosissimi individui i quali, costret- tia lavorare perennemente con Ia lims alla morsa, hanno Ja gobba e una sola gamba storta, la gamba che poggia in- dietro, bind-leg, come la chiamano; cosicché le gambe han- no Ie forma di un K; per di pii, si afferma che almeno un terzo degli operai del uogo & affetto da ernia, Qui come a Wolverhampton, si riscontrano innumerevoli casi di puber- 2 ritardata tanto nelle ragazze, — anche gueste lavorano nelle fucine! — quanto nei ragazzi, anche fino a dicianno- ve anni. A Sedgeley e dintorni, dove si fabbricano quasi soltanto chiodi, Ia gente vive e lavora in miserabili capan- ne simili a stalle, di una sporcizia senza eguale. Ragazze € 268 ragazzi fin da dieci o dodici anni maneggiano i! martello, € vengono considerati operai completi solo quando forni scono mille chiodi al giorno. Per 1.200 chiodi il salario & di 5 pence e 3/4, clot neppure 5 grossi d'argento. Ogni chiodo richiede dodici martellate, e poiché ill martello pe- sa 1 libra e 1/4, loperaio deve sollevare 18.000 libre per guadagnarsi quel misero salario. Dato il Iavaro pe- sante e il nutrimento insufficiente, i fanciulli devono for- zatamente crescere con una corporatura mal conformata, piccola, debole, com’é confermato anche dalle dichiars zioni_dei commissari. Abbiamo git fornito alcuni dati che illustrano la situazione di questa regione per quanto ri- guarda Vstruzione, che si trova qui a un livello inccedi- bilmente basso; una meta dei fanciulli non frequenta nep- pure Ia scuola domenicale, e Valera meta. lo fa in modo estremamente irregolare; in confronto con altre regioni, sono assai pochi quelli in grado di leggere, ¢ pochissimi guelli che sanno serivere. E cid @ naturale, perché i fanciul- i vengono avviati al lavoro tra i sette e i dieci anni, cioé proprio quando comincerebbero a frequentare con profit- to la scuola, e gli insegnanti delle scuole domenicali — fabbri 0 minatori — spesso sanno appena leggere © non riescono neppure a scrivere il Iozo nome. II livello mara- le corrisponde a questi mezzi di educazione. A Willenhall, secondo l'opinione del commissario Horne, —- suffragata da abbondanti prove, — tra gli operai non esiste alcun senso morale. Egli trovd in generale che i fanciulli non si sentivano uniti ai loro genitori da nessun vincolo di dove- io di affetto. Erano cosi poco in grado di riflettere a cid che dicevano, cosi ottusi, cosi animalescamente stupidi, che affermavano spesso di essere trattati bene, di passar- sela egtegiamente, quando dovevano lavorare dodici 0 quattordici ore, erano coperti di stracci, non avevano ab- Lustauza da mangiare e per di pitt venivano bastonati in modo da risentirne le conseguenze per alcuni giorni. Non conoscevano nessun altro modo di vivere, se non quello di faticare dalla mattina gla sera, finché era loro consen- 269 tito di fermarsi, e non comprendevano neppure la doman- da per essi inaudita: siete stanchi? (Horne, Report and evi- dence). A Sheffield il salatio & migliore e percid sono migliori anche le condizioni materiali degli operai. Ma vi sono da considerare qui alcuni mestieri che si distinguono per la Toro estrema insalubrita. In certe operazioni gli strumenti premono continuamente contro il petto e provocano spes- so Vetisia; altre, ad esempio la tagliacura delle lime, osta- colano lo sviluppo generale dell’organismo e dinno o: gine a malattie addominali; la lavorazione dell’osso (per impugnature di. coltelli) porta con sé emicranie, disturbi biliari e, nelle fanciulle, che vi sono occupate in gran nu- mero, Panemia. Ma il lavoro di gran hunga pid malsano & Paffilatura di lame e forchette che, particolarmente se vie- ne effectuata con pietre asciutte, comporta inevitabilmente una morte precoce. L’insalubrita di questo lavoro deriva, in parte, dalla posizione curva, che comprime il petto ¢ Io stomaco, in parte, e soprattutto, dalla tagliente polvere me- tallica che si sprigiona abbondantemente durante l'affila- tura, riempie Patmosfera e viene forzatamente inspirata. In media gli arrotini che lavorano su piette asciutte non ar- rivano ai 35 anni, mentre quelli che lavorano con pietre bagnate, di rado oltrepassano i 45 anni. I dott. Knight di Sheffield dice: Per mostrare approssimativamente quanto sia dannosa questa ‘occupazione, posso dire soltanto che i pid forti bevitori tra gli ar- rotini sono i pid longevi, perché sono i meno assidui al lavoro. In totale vi sono a Sheffield circa 2.500 arrotini. Circa 150 (80 uomi- nie 70 ragazzi) affilano le forchette, e questi muoiono tra i 28 © i 32 annis gli arrotini di rasoi, che impiegano tanto pietre ba gnate che asciutte, muoiono tra i 40 ¢ i 45 anni, ¢ quelli di col telli da tavola, che impiegano soltanto pietre bagnate, muoiono tra 140 © i 50 anni Lo stesso medico cost illustra il decorso della malattia, detta appunto asma dellarrotino: Di solito essi iniziano il loro lavoro verso i quattordici anni, € 270 se hanno una buona costituzione, fino a vent'anai in generale non risentono molti disturbi, Allora ‘cominciano a mostratsi i sincomi della loro malaitia catatteristica: al minimo sforzo, se salgono una scala 0 una via un po’ fipida, manea loro ill respizo, tengono le spalle alte per diminuire il continuo e erescente affanno, si cur vano in avanti ¢ sembrano in generale pié a loro agio nela posi- zione curva in cui lavorano; il loro colorito diviene giallastto, i loro lineamenti esprimono angoscia, accusano un senso di oppres- sione al petto; la voce diviene roca'e fioca, tossiscono forte, come se T'atia venisse spinta attraverso un tubo di legno. Di tinto in tanto espettorano grandi quantiti di polvere 0 frammista a catarro @ in masse sferiche o cilindriche con un lieve involucro di catarro. Speti sanguigni, impossibilith di restare sdraiati, sudori notturni, diartee colliquative, dimagramento inconsueto, con tutti i somuni simomi consueti della tist polmonare, ne provocano infine la mor te, dopo che per mesi, e spesso per anni, hanno languito, incapaci li sfamare se stessi e la famiglia con il loro lavoro. Devo aggiun- gere che tutti i tentativi fatti sin qui, per prevenire © curare Pasma degli arrotini, sono falliti completamente Cosi scriveva Knight dieci anni or sono; da alora il numero degli arrotini ¢ la violenza della malattia sono aumentati, ma sono stati compiuti anche dei tentativi per prevenite la malattia coprendo le mole ¢ allontanando la polvere mediante aspirator. Questi impianti si sono dimo- sttati efficaci almeno in parte, ma gli arrotini stessi non vogliono usarli e talvolta li hanno perfino fatti a pezzi, perché temono che in tal modo un numero maggiore di operai si dedichi a questo lavoro e il salario venga akbassa- to; essi sono per « una vita breve ma allegra ». Spesso if dott. Knight ha detto agli arrotini che si tecavano da lui con i primi sintomi dell'asma: se tornate alla mola andate incontro alla morte. Ma cid non @ mai servito; una volta divenuti arrotini si attaccano disperatamente a tale lavoro come se si fossero venduti al diavolo. L’istruzione a Shef- field & ad un livello molto basso; un ecclesiastico che ave- va svolto una serie di indagini statistiche sull'istruzione, sosteneva che su 16.500 fanciulli figli di operai in grado di frequentare la scuola, non piti di 6.500 sapevano leg- gere; ¢ cid deriva dal fatto.che i fanciulli gid a sette anni, 0 271 al pié tardi verso i dodici, vengono tolti dalla scuola, € che i maestri sono pessimi (uno di essi era stato condanna- to per furto e dopo la sua scarcerazione nan aveva trovato altro mezzo per vivere che fare il maestro di scuola!). L'im- moralita dei giovani sembra essere a Sheffield maggiore che nelle altre citta (ma in realti non si sa davvero a quale cittd dare la palma, e quando si leggono i rapporti sem- bra che ciascuna di esse la meriti). La domenica i giovani si trascinano tutto il giorno per le strade, giocando a testa e croce 0 aizzando i cani, frequentano con diligenza le taverne ¢ vi siedono in compagnia delle loro belle, finché a tarda notte fanno a coppie delle passeggiate solitarie. In una bettola visitata dal commissario vi erano 40-50 gio- vani di ambo i sessi, quasi tutti sotto i 17 anni, ogni ta- gazzo con fa sua ragazza. Qua ¢ la si giocava a carte, altro- ve si cantava e ballava, dovunque si beveva. Nella bettola si trovavano anche delle note prostitute di professione, Nes- suna meraviglia, dunque, che, come dichiararono tutti testimoni, rapporti sessuali precoci e sfrenati e la prosti- tuzione giovanile siano straordinariamente frequenti a Sheffield gia in individui tea i 14 ei 15 anni. I delitti, par- ticolarmente brutali e disperati, sono all’ordine del ‘gior- no; Manno precedente l’arrivo del commissario era stata ar- restata una banda composta per lo pid di giovani, mentre era in procinto di dar fuoco all'intera citta; erano completa- mente armati di picche e di sostanze infiammabili, Vedre- mo in seguito come anche i! movimento operaio a Sheffield abbia un carattere ugualmente bratale (Symons, Report and evidence). Oltre a questi centri principali per la lavorazione dei metalli, vi sono anche fabbriche di spilli 2 Warrington (Lancashire), dove ugualmente regnano tra gli operai, e soprattutto tra i fanciulli, molta miseria, immoralita e igno- ranza, e un certo numero di chioderie nella zona di Wigan (Lancashire) ¢ nella parte orientale della Scozia; i rappor- ti riguardanti questi ultimi distretti concordano quasi per- fettamente con quelli sullo Staffordshire. Non ci resta 272 ora che un ultimo ramo di questa industria, la fabbrica- zioue di machine, situata principalmente nelle regioni in- dustriali, particolarmente nel Lancashire. La sua caratteri- stica & che le machine vengono costruite mediante altre machine, per cui agli operai gid espulsi da altri rami & stata tolta Pultima via di scampo, cio’ la possibilit’ di trovare impiego nella fabbricazione di quelle machine che li hanno gettati sul lascrico. Anche qui, machine per pial- lare © perforare, macchine per fare viti, ruote, madreviti, ecc., torni meccanici, hanno tolto il lavoro a numetosi operai che prima erano regolarmente occupati con un buon salatio; e chi ne abbia il desiderio pud vederne parecchi a Manchester. ‘A nord della regione siderurgica dello Staffordshire, si trova una zona industriale alla quale vogliamo ora volgere Ja nostra attenzione: le fabbriche di ceramiche (potteries), la cui sede principale @ il comune (borough) di Stoke, il quale abbraccia gli abitati di Henley, Burslem, Lare End, Lane Delph, Etruria, Coleridge, Langport, Tunstall e Gol- den Hill, con un totale di 60.000 abitanti. I] Children's Employment Report riferisce al riguardo: in alcani rami di questa fabbricazione — maiolica — i fanciulli hanno un’occupazione non pesante, in sale calde € ariose; in altri invece devono compiere un lavoro duro ¢ faticoso, senza avere peraltro né alimentazione né vestiario sulficienti. Molti fanciulli si lamentano: « Non ho abbastanza da man- giare, mi dinno soltanto patate e sale, mai care, mai pane, non vado a scuola, non ho vestiti ». « Oggi non ho avuto nulla da mangiare 2 mezzogiorno, a casa non si pranza mai, mangio quasi sempre patate col sale, qualche volta pane. » « Questi sono tutti i vestiti che ho, a casa non ho un vestito per la festa, » Tra i fanciulli if cui lavoro & particolarmen- te nocivo, meritano un cenno particolare i mould-ranners, che devono portare negli essiccatoi l'articolo gii prepara to e posto nelle forme e, quando & asciutto, riporiare in- dietro le forme vuote, Essi devono cost andar su e giti tutto il giorno con un carico troppo pesante per Ia loro eta, € 273 Valta temperatura in cui sono costretti a lavorare aumenta ancora considerevolmente la loro spossatezza, Con rarissi- me eccezioni questi fanciulli sono magri, pallidi, deboli, piccoli ¢ mal conformati; quasi tutti soffrono di disturbi allo stomaco, vomito, inappetenza, ¢ molti di essi muoiono di consunzione. Quasi altrettanto mal ridotti sono i fan- ciulli designati col nome di jiggers, dalla ruota (jégger) che devono far girare. Ma il lavoro di gran lunga pit nocivo viene compiuto da coloro che devono immergere i prodotti finiti in un liquido che contiene grandi quantita di piom- bo, ¢ spesso anche parecchio arsenico, 0 devono prendere in mano i prodotti appena uscita da tale bagno. Le mani ¢ gli abiti di questi operai — uomini e fanciulli — sono sempre bagnati di questo liquido, la pelle diventa molle ¢, essendo a continuo contatto con oggetti ruvidi, si lacera, cosicché le dita sanguinano spesso € sono continuamente in condizioni tali da favorice in sommo grado l’assorbimento di queste pericolose sostanze. Ne derivano dolori violenti ¢ gravi malattie dello stomaco ¢ degli intestini, costipazione ostinata, coliche, talvolta consunzione e, con la massina frequenza, epilessia wa i fanciulli, Gli uomini sono colpiti solitamente da paralisi a intere parti del corpo. Un testi mone racconta che due fanciulli che lavoravano con lui moritono tra le convulsioni durante il lavoro; un altro, che da ragazzo aveva fatto per due anni 'aiutante in questo lavoro, racconta che all'inizio aveva violenti dolori all’ad- dome, poi fu cdlto da convulsioni, in seguito alle quali dovette rimanere a letto pet due mesi; da allora le con- vulsioni erano diventate sempre pit frequenti, ora aveva attacchi epilettici tutti i giorni, spesso da dieci a venti al giorno. Tl suo lato destro era paralizzato e i medici gli aveyano detto che non avrebbe mai pid riacquistato uso degli arti. In una fabbrica, nel reparto immersione vi erano ‘quattro uomini tutti epilettici e soggetti a violente coliche, ¢ undici fanciulli alcuni det quali gia epilettici. In breve questa terribile malattia & una conseguenza quasi generale di quel lavoro, e anche questo per il maggior guadagno 274 della borghesia! Nei reparti in cui si pulisce la maiolica, Patmosfera @ sempre carica di pulviscolo siliceo, che & al- trettanto nocivo all’apparato zespiraorio quanto la polve- re di ferro nel caso degli atrotini ci Shetield, Agl oper manca il respiro, non possono stare sdraiati, soffrono di ulcerazioni alla gola ¢ di tossi violente, Ia loro voce diven- ta cosi fioea che a mala pena si riesce a udirli, Anch’essi muoiono tutti di etisia. Si afferma che nelle potteries vi & un numero relativamente elevato di scuole, le quali offri- rebbero ai fanciulli 'occasione di istruirsi, ‘ma poiché essi sono mandati tanto presto in fabbrica e devono lavorare a lungo (in genere dodici ore e anche pit), non sono in grado di usufraimne. Si spiega cosi perché i tre quarti dei fanciulli esaminati dai commissari non sapevano né leg- gete né scrivere, e perché in tucta la regione regnava la pid profonda ignoranza, Fanciulli che avevano frequentato per anni le scuole domenicali non erano in grado di distinguere una lettera dall’altra, ¢ in tutta la zona anche leducazione religiosa ¢ morale, oltre quella intellettuale, & 2 un livel- lo molto basso (Scriven, Report and evidence) Anche nelle veérerie vi sono lavori che sembra non sia- no nocivi per gli uomini, ma che non possono esse-e sop- portati da fanciulli. I1 lavoro duro, l'orario inregolare, il frequente lavoro notturno e soprattutto l’slta temperatura dei locali (da 100° a 130° Fahrenheit), provocano nei fan- ciulli debolezza e malessere generali, sviluppo difettoso € in particolare disturbi agli occhi, malattie addominali ¢ affezioni bronchiali e reumatiche. Molti fanciulli sono pallidi, hanno occhi arrossati e spesso perdono la vista per intere settimane, soffrono di nausee violente, vomi- to, tosse, raffreddori e reumatismi. I! calore al quale sono esposti nell'estrarre i prodotti dai forni & cost in- tenso che le assi sulle quali stanno prendono spesso fuoco sotto i lore piedi. I soffiarori di vetro muoiono in gene- rale precocemente di debolezza e di malattie polmonati (Leifchild, Report, Appendix, Part. IL, p. L 2, ss. 11, 12; Franks, Report, Appendix, Part Il, p. K 7, s. 48; 275 Tancred, Evidence, Appendix, Part UL, p. i 76 ecc., tutti in Children's Employment Report) In generale, lo stesso rapporto riscontra in tutti i settori dell’industria In graduale ma sicura penetrazione del sistema di fabbrica, che si manifesta soprattutto nel- Vimpiego di donne e fanciulli. Non ho ritenuto necessario seguire dovungue il progresso delle machine e il loro so- stituirsi agli vomini adult, Chi abbia qualche conoscenza del complesso dell’industria, potra colmare facilmente tale lacuna, mentre 2 me manea qui lo spazio pet esaminare particolareggiatamente questo aspetto dell'attuale sistema di produzione, del quale ho esposto i risultati trattando del sistema di fabbrica. Dappertutto vengono impiegate le macchine, ¢ si distrugge cosi Vultima traccia di indipen- denza dell’operaio. Dappertutto Ia famiglia viene disgre- gata a causa del lavoro delle donne ¢ dei fanciulli, 0 addi- Fittura capovolta per la disoccupazione dell’'uomo; dap- pertutto Vinevitabile impiego del macchinario consegna le attivita, © con esse gli operai, nelle mani del grande capitalista. L'accentramento della’ proprieti ’ prosegue in- cessantemente, la divisione della societa in grossi capitalisti € operai mullatenenti diviene ogni giorno pitt neta, € lo sviluppo industriale della nazione procede a passi da gigan- te verso una immancabile crisi Ho gid detto sopra come anche nell’artigianato la po- tenza del capirale unita talvolta alla divisione del lavoro abbia prodotto gli stessi risultati, soppiantando la piccola borghesia ¢ mettendo al suo posto grossi capitalisti e ope- rai nullatenenti. In fondo, su questi artigiani c’e poco da dire, poiché tutto cid che’ ha tiferimento con essi 2 stato git detto dove si & parlato del proletariato industriale in generale; del resto, il lavoro ¢ Je sue conseguenze sulla salute degli operai hanno subito qui poche modificazioni da quando si @ iniziato il movimento industriale. Ma il contatto coi veri e propri operai dell'industria, la pres- > NelVedizione del 1892: capitale, 276 sione dei grandi capitalisti, assai pit sensibile di quella dei piccoli maestri, i quali nonostante tutto, avevano con Lapprendista ancora un rapporto personale, gli influssi del- la vita delle grandi cittd e la diminuzione del salario hanno indotto quasi tutti gli artigiani a partecipare attivamente ai movimenti operai. Di cid dovremo parlare tra poco, ma ora passiamo ad una classe della popalazione operaia di Londra che merita una particolare attenzione per Pinau- dita barbarie con cui viene sfruttata dalla aviditd della borghesia, Intendo parlare delle modiste e delle cucitrici caratteristico che proprio la confezione di quegli atticoli che servono per adornare le dame della borghesia comporti danni gravi per la salute degli operai che v. sono occupati. L'abbiamo gia visto in precedenza, parlando del- la fabbricazione dei merletti, e una nuova dimostrazione ci viene ora fornita dai negozi di mode di Londra. Questi stabilimenti occupano numerose ragazze — in tutto sareb- bero cirea 15.000 — che abitano e mangiano nell’edificio stesso, provengono in massima parte dalla campagna ¢ so- no quindi completamente schiave dei padroni che le im- piegano. Durante l'alta stagione, che dura circa quattro mesi all’anno, anche negli stabilimenti migliori le ore di lavoro giornaliere sono quindici ¢, quando vi siano ordina- zioni urgenti, anche diciotto; nella maggior parte dei 2egozi in tale periodo si lavora senza un oratio stabilito, cosicché le ragazze non hanno mai pit di sei ore — spesso scltanto tre 0 quattro, talvolta anche solo due ore — su ventiquattro per riposare e dormire, ¢ si lavora da diciannove ¢ ventun ore al giorno, quando non si deve continuare a lavorare tut- ta la notte, come spesso avviene! L’unico limite pesto al loro lavoro & quello dell’effettiva impossibilith fisica di te- nere Pago tra le dita anche un solo minuto di piti. Vi sono stati dei casi in cui queste indifese creature per nove giorni fila non hanno potuto togliersi gli abiti di dosso, ¢ solo di quando in quando si gettavano per qualche minuto a posare su un materasso, dove si metteva loro davanti il cibo gid tagliato a pezzetti affinché potessero mandarlo gid 27 nel pitt breve tempo possibile; in breve queste infelici ca. gazze, sottoposte a quella frusta morale da schiavi che @ la minaccia del licenziamento, sono costrette ad un lavoro che sarebbe troppo lungo e faticoso perfino per un uomo ro- busto, per non parlare di una delicata fanciulla dai quat- tordici ai vent'anni. A cid si aggiungono Patmosfera soffo- cante che tegna nei laboratori ¢ anche nei dormitori, la posizione curva, il cibo spesso cattive e indigesto. Tutto questo, ma sopra ogni altra cosa il lavoro prolungato e la mancanza di aria pura, producono effetti dannosissimi pet la salute delle ragazze, Abbattimento e spossatezza, debo- lezza, perdita dell'appetito, dolori alle spalle, alla schiena e ai fianchi, € soprattutto dolori di testa, sono i primi ef- fetti; in seguito sopraggiungono deformazioni alla spina dorsale, spalle alte e'incurvate, dimagramento, occhi gon- fi, lactimosi e dolenti, che ben presto diventano miopi, tosse, dispnea ¢ respiro corto, ¢ casi pure tutte le malattie femminili dello sviluppo. In molti casi il dolore agli occhi & tanto forte da provocare una ceciti incurabile, una totale disfunzione dell’occhio; e quando la vista rimane abba- stanza buona da consentire il lavoro, la tisi pone in gene- tale ben presto termine alla breve ¢ triste vita di queste modiste. Anche quelle che abbandonano tempestivamente questo lavoro hanno la salute rovinata per sempre e la co- stituzione indebolita; soprattutto quando si sposano, sono permanentemente malaticce e deboli e partoriscono bam- bini molto gracili. Tutti i medici interrogati dal commissa- rio (della Children’s Employment Commission) afferma- rono concotdemente che non si potrebbe trovare un modo di vivere pid indicato per distruggere la salute ¢ provocare una morte prematura. Con Ia stessa crudelta, anche se meno diretta, vengono sfruttate a Londra le cucitrici di tutte le categorie. Le ra- gszze occupate nella confezione di busti hanno un lavoro duro, faticoso, deleterio per la vista, ma quale salario rice- vono? To non lo s0, ma so che l’imprenditore che deve for- nire Ja garanzia per il materiale che gli viene consegnato 278 © che ripartisce il lavoro fra le singole cucitrici, riceve pet ogni pezzo un penny e mezzo, cioé 15 pfennig prussiani Da questa soma va detratto il suo utile, cio? almeno mez- zo penny: nelle tasche delle povere ragazze entra quindi al massimo 1 penny. Le ragazze che cuciono cravaite de- vono impegnarsi a lavorare sedici ore al giorno, e ricevono 4 scellini € mezzo la settimana, equivalenti a 1 tallero & mezzo, con i quali possono acquistare quello che si pud acquistare con 20 grossi d’argento nella pitt cara delle cit- ti tedesche *. La situazione peggiore, perd, & quelle delle camiciaie. Esse ricevono per una comune camicia 1 penny e mezzo; prima ne guadagnavano da 2 a3, ma da quando la casa dei poveri di St. Pancras, gestita da una amministea- zione borghese-radicale, comincib ad accettare ordirazions per 1 penny e mezzo, anche le povere donne dovettero fa- te Jo stesso. Per le camicie fini e ricamate, che richiedono diciotto ote di lavoro, vengono pagati 6 pence, ciot 5 gros- si d’argento. Il salatio di queste cucitrici ammonta quindi, secondo quanto affermano numerose operaie ¢ imprendi- tori, se il lavoro & estremamente intenso e prolungato fino a tarda notte, a 2 scellini « mezzo o 3 scellini alla settima- nal Ma il coronamento di questa vergognosa barbaric & costituito dalla cauzione che le cucitrici devono depasitare pet coprite in parte i valoze del materiale loro affidato, Per farlo, devono — come sano anche i proprietari — impegnarne una parte e riscattarla con perdita; quando non possono riscattarla, vengono portate dinanzi al giv- dice di pace, come avvenne a una cucitrice nel novembre 1843. Una povera ragazza che era in questa situazione € non sapeva piti che fare, si annegd in un canale nell'agosto 1844. Queste cucitrici vivono di consueto, tra gli stenti, in anguste soffitte, dove si affollano in parecchie in una sola stanza, fino ai limiti consentiti dallo spazio disponi- bile, ¢ dove d'inverno il calore animale delle abitatrici costituisce l’unico mezzo di riscaldamento. LA siedono chit 4 Cf. Weekly Dispatch, 17 marzo 1844, (nda) 279 ne sul loro lavoro, e cuciono dalle quattro o dalle cinque di mattina fino a mezzanotte, si rovinano in pochi anni Ja salute ¢ muoiono precocemente, senza poter soddisfare i bisogni pit elementari della vita*; mentre in basso ai loro piedi passano le splendide carrozze dellalta borghesia, € menue forse a dieci passi di distanza un misetabile dandy dilapida in una sola sera al gioco pitt denato di quel che esse non possano guadagnare in tutto un anno. Tale & la situazione del_proletariato_industriale_in- glese Dovunque ci_volgiamo, troviamo miseria_perma- nente_o temporanea, malattie che derivano dalle condi- zioni stesse di vita o dal lavoro, degradazione morale; dap- pertutto distruzione, un lento a sicaro logoramento del !eoaturs mana, di per quarto Aguasda il fsa che pet quanto riguarda Vintelletto, Pud durare questa situazione? uo _durare e non durera. Gli juesta_situazione non i, gperai, Ia grande maggioranza del popolo, non lo vogliono. Vediamo-ora che cosa dicoo ei diy questa situazione. $ Thomas Hood, if pi genisle degli umoristi inglesi contemporanei, fiero di umaniti come tutti gli umoristi, ma priva di ogni encegia io. telleiale, allio del 1844, quando. turd | grocnli non parlavane ‘che della imiscria delle cucitrici, pubblie® una bella poesia: The song of the shirt, Ia conzone della camicia, che sirappd molte lacrime pietoce rma ioutil, agli occhi delle figlie della borghesia. Non ho spazio suffi iente per riprodurla; apparve originariamente su Prutch ein seguito fece il gino di turti i’ giomali. Poiché allora la situazione delle uct venne discuss su tutti} giornali, sono superflue le citazioni specifiche (ada), 280 Movimenti operai Anche se non ne avessi fornito la prova con tantie cost particolareggiati esempi, mi si dovrebbe egualmente con- cedere che in queste condizioni gli operai inglesi non pos- sono sentissi felici; che la loro non & una situazione in cui tun uomo, 0 un'intera classe di uomini, possa pensare, sen- tire e vivere umanamente. Gli operai devono quindi cer- care di uscire da questa situazione che li abbrutisce, di crearsi una posizione migliore e pi umana, e per fare cid devono lottare contro Vinteresse della borghesia in quanto tale, che consiste appunto nello sfruttamento degli ope- rai. Ma la borghesia difende il suo interesse con tutte le forze che & in grado di mobilitare, sia per mezzo’ della proprieta, sia per mezzo del potere statale che & a sua disposizione. Non appena loperaio cerca di uscire dal- Pattuale stato di cose, il borghese diviene il suo remico dichiarato. : Inoltre, 'operaio nota ad ogni istante che la borghe- sia lo trata come una cosa, come una sua proprieta, e gid solo per questo egli assume un atteggiamento ostie alla borghesia. Ho dimostrato sopra con centinaia di esempi, e altre centinaia avrei poruto addume, come nelle odierne condizioni l'operaio pud salvare la propria umaniti solo con I’odio ¢ la ribellione contro Ia borghesia. E a dargli modo di protestare con Ia pitt violenta passione contro la tirannia degli abbienti, provvede Ia sua educazione, o per 281 meglio dire, la sua mancanza di educazione, ¢ V'ardente sangue irlandese trasfusosi in gran copia nella classe ope- raia inglese, L'operaio inglese non & piti un inglese, cal- colatore ¢ attaccato al denaro come il suo connazionale abbiente, i suoi sentimenti si sono sviluppati con mag. giore pienezza, la sua originaria freddezza nordica viene compensata dalla sfrenatezza con cui le passioni si sono formate € si sono impadronite di lui. L'educazione intel. Jettuale che tanto fortemente sviluppa la disposizione all’egoismo nel borghese inglese, facendo di questo egoi- smo la sua passione dominante ¢ concentrando tutta la sua energia sentimentale su un unico punto, Paviditd del denaro, questa educazione manca all’operaio, e percid le sue passioni sono forti e potenti come tra gli altri po- poli. In lui Ja nazionalita inglese & annullata. Se, come abbiamo visto, l'operaio non ha altro sfogo per_affermare la propria umanita che l'opposizione con- tro tutta la sua condizione di vita, & naturale che proprio in questa opposizione gli operai debbano apparire degni, Aobili_¢ timani al massimo grado. Vedremo come tutte le energie, tutta lattivith degli operai siano dirette verso quest'unico punto, ¢ come anche i loro sforei per con- quistarsi quel minimo di cultura degna di un uomo siano strettamente collegati con esso. B vero che dovremo ri- ferive singoli atti di violenza ¢ perfino di brutalita, ma on si dimentichi mai che in Inghilterra esiste una guerra sociale aperta, ¢ che, se @ interesse della borghesia con- durre questa guerra ipocritamente, sotto il _manto della pace e addirittura della filantropia, all’operaio_pud sola: mente_giovare che si_mettano a nudo i rapporti_reali, che questa ipocrisia venga distiutta E-necesaro perc ricordare che anche i pidviolenti atti di ostiliti degli operai_contro Ja borghesia e i suoi servi non sono che Pespressione aperta e palese di cid che la borghesia cont pie celatamente ¢ perfidamente ai loro danni. La rivolta degli operai contro Ia borghesia ha seguito da vicino lo sviluppo dellindustria e ha attraversato di- 282 verse fasi, Non @ questa la sede per illustrare limpor- tanza storica che queste hanno avuto per levoluzione del popolo inglese; devo riservare tale compito ad un futuro lavoro, e limitarmi per ora ai fatti puri e semplici, in quanto servono a caratterizzare Ia situazione del prole- tariato inglese. La prima forma, la pit rozza ed infeconda, di questa rivolta fu il delitto. L’operaio viveva in mezzo alla mi- setia e agli stenti, e vedeva che altri se la passvano molto meglio, Non riusciva a capire perché proprio lui, che pure faceva per la societi ben pid di quanto non facesse il ricco fannullone, dovesse sopportare una tale situazione. Per di pit la miseria prevalse sul suo innato rispetto verso la proprieti, ed egli rubd. Abbiamo visto come i delitti siano aumencati con I'estendersi cell'in- dustria, come ogni anno il numero delle condanne sia in rapporto diretto con il numero delle balle di cotone consumate. Ma ben presto gli operai si accorsero come cid non servisse a nulla, I delinquenti con i loro furti potevano protestare contro l’ordinamento esistente della societa solo isolatamente, solo come individui; tutta la potenza della societa si scagliava contro il singolo e lo schiacciava sotto il peso di forze enormemente superiori. Inoltre il furto era la forma di protesta pitt rudimentale ed inconsape- vole, e per cid stesso non rappresentava mai l'espres- sione generale dell'opinione pubblica degli operai, anche se in segreto essi V'approvavano. La classe degli operai diede inizio alla sua opposizione contro la borghesia solo quando si ribelld con la violenza alla introduzione delle macchine, come avvenne subito agli inizi del movimento industriale. A questo modo si perseguitarono gia i primi inventori, come Arkwright e altri, e si distrussero le loro macchine; pit tardi scoppiarono una serie di sommosse contro le macchine, che ebbero quasi gli stessi_sviluppi delle agitazioni degli stampatori boemi nel giugno 1844; le fabbriche furono demolite e le machine fatte a pezzi. 283 Anche questo tipo di opposizione era isolato, limita a determinate localita € si dirigeva contro un solo aspetto dell'attuale situazione. Anche se lo scopo immediato ve- niva raggiunto, il potere sociale si abbatteva con tutto il suo furore sui colpevoli di nuovo inermi ¢ li puniva a suo piacimento, mentre le macchine venivano introdotte ugualmente. Occorreva trovare una forma nuova di op- posizione. ‘A cid servi una legge emanata dal vecchio parlamento, ancora non sottoposto alla riforma e dominato dalla oli- garchia fory, una legge che piti tardi, quando con il Reform bill venne legalmente sanzionato il contrasto tra borghesia € proletariato ¢ la borghesia fu elevata a classe domi- nante, non sarebbe mai stata approvata dalla Camera bassa, Questa legge, votata nel 1824, annullava tutte le disposizioni precedenti, che fino allora avevano proibito agli operai di associarsi fra loro per difendere i propti interessi, Gli operai ottennero cosi la libertd di associa: zione che fino allora era stata un privilegio riservato all’aristocrazia e alla borghesia. Gid prima si erano avute associazioni segrete tra operai, le quali perd non avevano potuto ottenere grandi risultati. In Scozia, come racconta Symons (Arts and Artisans, pp. 137 sgg.), nel 1812 tra Faltro si era svolto uno sciopero generale tra i tessitori di Glasgow, organizzato da un'associazione segreta. Lo sciopero si ripeté nel 1822, e in tale occasione due operai che non avevano voluto aderire all’associazione, ed erano quindi considerati dagli associati come traditori della loro classe, vennero colpiti in viso con il vetriolo e perdet- tero la vista. Anche Vassociazione dei minatori scozzesi eta abbastanza forte da poter effettuare nel 1818 uno sciopero generale, Queste associazioni, le quali esigevano dai loro membri un giuramento di fedelta e di segretezza, avevano registri, casse e contabilita regolari e diramazioni locali. Ma Ia clandestinita in cui tujto si svolgeva ne impediva lo sviluppo, Quando invece, nel 1824, gli ope- rai ottennero il diritto di associarsi liberamente, queste 284 societd si rafforzarono e si diffusero ben presto ia tutta VInghilterra, In tutti i settori di lavoro si costicuirono unioni (trades unions) con Vobiettivo dichiarato di pro- teggere il singolo operaio contro la tirannide ¢ la tra scuratezza della borghesia. I loro scopi furono: fissare il salario ¢ trattare en masse ', come porenza, con i datori di lavoro, regolare il salario’ sul profitto del datore di lavoro, elevarlo quando il momento fosse propizio e mantenerlo dappertutto a un medesimo livello per ogni singolo mestiere; percid solevano negoziate con i capi- talisti una scala’ salariale che tutti dovevano rispettare, e cessavano il lavoro presso chiunque rifiutasse di accet. tare tale scala. Inoltre si proponevano di limitare I'as- sunzione degli apprendisti, onde mantenere sempre viva la richiesta di operai e difendere cost il livello del salatio; di controbatiere, nei limiti del possibile, i sotterfugi dei fabbricanti volti ad abbassare il salario mediante l'intro- duzione di nuove macchine e stramenti di lavore, ecc.; ¢, infine, di aiutare finanziariamente gli operai’ disoc- cupati. Cid vien fatto sia direttamente coi fondi del Punione sia mediante una tessera, recante i dati necessari all'dentificazione del titolare, con la quale Poperaio si sposta da un lyogo all’altro ricevendo dai suoi compagni di mestiere siuti ¢ informazioni sulle migliori occasioni di lavoro. Questo tipo di migrazione @ chiamato dai la- voratori the tramp, e tramper colui che la compie. Per raggiungere questi scopi vengono nominati un presidente e un segretario con uno stipendio, — paiché non ci si pud aspettare che qualche fabbricante dia lavoro a gente simile, — come pure un comitato che riscuote i contri- buti settimanali, e controlla che vengano adopersti per sli scopi dell’associazione.' Quando cid fu possibile e si dimostrd vantaggioso, gli operai di uno stesso. mestiere di singoli distretti si unizono talvolta in un'associazione federata e organizzarono assemble di delegati in date * Come massa, collectivamente. 285 stabilite. In singoli casi, si cercd di unite in 1a sola grande associazione per ‘tutta I'Inghilterra gli operai di uno stesso mestiere e parecchie volte — per Ja prima vol- ta nel 1830 — si tentd di fondare un'associazione generale degli operai di tutto il zegno, con un‘organizzazione parti- colare per ogni categoria. Ma queste associazioni non ressero a lungo, anzi di rado fu possibile costituizle anche per breve tempo; infatti soltanto un generale fermento di eccerionale intensit’ pud dar vita ed efficacia a una tale unione Esaminiamo ora i mezzi che queste associazioni sono solite impiegare per raggiungere i loro scopi. Se uno o pit padroni si rifiutano di corrispondere il salario sta- bilito dall'associazione, gli viene inviata una delegazione © una petizione (come si vede, gli operai sanno ricono- scere il poiere del fabbricante, signore assoluto della fab- brica, nel suo piccolo Stato); se cid non serve a nulla, Passociazione ordina di sospendere il lavoro, e gli operai tornano a casa. Questa sospensione del lavoro (#ern-out ovvero sérike) ® parziale, quando un sole 0 alcuni datori di lavoro si rifiutano di regolare il salario secondo Je proposte della associazione, generale quando il rifiuto viene opposto da tutti i datori di lavoro di un settore. Questi sono i mezzi legali dell’associazione, purché la sospensione del lavoro, come non sempre @ i] caso, av- venga con preavviso. Ma questi mezzi legali sono estre- mamente deboli, perché vi sono ancora operai che stanno fuori dell’associazione, ed altri che l'abbandonano, at- tratti da effimeri vantaggi offerti loro dal borghese. So- prattutto negli seioperi parziali & facile per il fabbricante reclutare un certo numero di queste pecore rognose (chia- mati kuobsticks), e frustrare cost gli sforai degli operai associati. Di frequente questi knobsticks vengono minac- ciati dai membri dell’associazione, insultati, bastonati o comunque maltrattati, insomma intimoriti in ogni modo; ne segue una denunzia, e poiché la borghesia amante della legalita ha ancota in mano il potere, Ja forza dell’associa- 286 zione viene spezzata quasi sempre dal primo atto ille- gale, dalla prima denuncia giudiziaria contro i suoi membri La storia di queste associazioni @ una lunga setie di sconfitte degli operai, interrotta da qualche vittoria iso- lata. E naturale che tutti questi sforzi non possano mu- tare Ja legge economica secondo Ia quale sul mercato del lavoro il salario viene determinato? dal rapporto tra la domanda ¢ Pofferta, Pescid queste associaaioni sono im- potenti contro tutti i grandi fattori che agiscono su tale rapporto; durante una crisi commerciale, lassociazione stessa deve abbassare il salario oppure disgregarsi com- pletamente, e quando vi sia un considerevole aumento della domanda di lavoro, essa non pud fissare un salatio pitt alto di quello che deriverebbe comunque automatica- mente dalla concorrenza. tra i capitalisti. Ma contro fat- tori di minore portata, che operano singolarmente, la loro azione & efficace. Se il fabbricante non dovesse aspettarsi un’opposizione concentrata e di massa da parte degli ope- rai, per accresceze i suoi profitti abbasserebbe gradata- mente ¢ sempre piti il salario; la lotta di concorrerza che deve sostenere contro gli altri fabbricanti addiritwra ve Jo costringerebbe, e il salario scenderebbe rapidamente al suo limite minimo. Ma questa concorrenza che i fabbri- canti si fanno fra loro viene frenata in condizioni medie dallopposizione degli operai. Ogni fabbricante sa che la conseguenza di un abbassamento del salario, non giusti- ficato da cizcostanze alle quali siano soggetti anche i suoi concorrenti, sarehbe uno sciopero che gli cagionerebbe danni sicuri, perché per tutta la durata di tale sciopero il suo capitale rimarrebbe inattivo le sue macchine atrugginirebbero. In tal caso, oltre a tutto, @ anche assai incerto che egli possa imporre la riduzione dei salari, mentre ha la certezza, ove cid gli riesca, che i suoi con- correnti non tarderanno a seguitlo, abbassando i prezzi dei prodotti ¢ privandolo cosi nuovamente dei vantaggi 2 Nelledizione del 1843: viene orientato. 287 conseguiti. Inoltze, dopo una crisi, le associazioni deter- minano abbastanza spesso un aumento dei salari pit rapido di quel che altrimenti non si avrebbe; il fabbri- cante ha infatti tutto Pinteresse a non tialzare i salari prima di esservi costretto dalla concorrenza degli altri, mentre gli operai possono ora esigere un salario piti alto quando la situazione del’ mercato migliora, ¢ in tali cir- costanze, data Ia scarsa disponibilita di operai, con uno sciopero possono obbligare il fabbricante ad accordare un aumento salatiale, Tuttavia, come abbiamo detto, contro i fattoti pit importanti che modificano il mercato del lavoro le associazioni sono impotenti. In tali circostanze la fame costringe poco alla volta gli operai a riprendere il lavoro a qualunque condizione, ¢ anche un numero mitato di uomini ® sufficiente a spezzare la forza del- Passociazione, perché questi pochi kuobsticks, insieme con Ie scorte di merci ancora sul mercato, mettono la borghesia in condizioni di ovviare alle conseguenze piti gravi del perturbamento negli affari. I fondi dell’asso- ciazione si esauriscono presto, dato il gran numero degli assistiti, il credito, concesso dai bottegai a un alto saggio d'interesse, alla Iunga viene rifiutato, ¢ la miseria co- stringe gli operai a ritornare sotto il giogo della borghesia. ‘Ma poiché i fabbricanti, nel loro stesso interesse, — seb- bene sia diventato tale solo per l'opposizione degli ope rai, — sono costretti a evitare tutte le riduzioni di salatio non necessarie, mentre a ogni diminuzione del salario determinato dalla situazione del commercio gli operai av- vertono un peggioramento delle loro condizioni dal quale devono difendersi come possono, la maggior parte degli scioperi si risolvono a danno degli operai. Si domanderi allora perché gli operai scioperino in casi in cui & evi- dente Vinefficacia della loro azione. Semplicemente per: ché essi devnnn protestare contro Ia diminuzione del sa- Iatio € perfino contro Ja necessiti di tale diminuzione, perché devono dichiarare che, come uomini, non possono adattarsi alla situazione ma é'la situazione che deve adat- 288 tatsi_ ad essi, gli uomini; perché il loro silenzio sarebbe un riconoscimento di tale situazione, un riconoscimento del diritto della borghesia di sfeuttare gli operai rei pe-. riodi di prosperita commerciale ¢ di fatli morir di fame guando i tempi sono difficili. Gli operai devono prote- stare contro cid finché non hanno perduto ogni senti- mento umano; e protestano cost e non diversamente, per- ché sono inglesi, gente pratica, che deve manifestare la sua protesta con un affo, € non andatsene tranquillamente a dormire come fanno i teorici tedeschi, quando lt loro protesta & stata debitamente protocollata ¢ posta ad acta’, dove restera a dormire con Ia stessa tranquilliti di coloro che hanno protestato. Invece la protesta attiva dell'inglese ha la sua efficacia; tiene entro determinati limiti la cupi digia della borghesia e mantiene viva Dopposizione degli operai contro Ponnipotenza sociale e politica della classe abbiente, mentre li costringe anche ad ammettere che occorre qualcosa di pidi delle associazioni operaie e degli scioperi per spezzare il potere della borghesia. Ma queste associazioni e scioperi che ne detivano assumono un'im- portanza specifica in quanto rappresentano il primo ten- tativo degli operai di abolire la concorrenza. Esse pr suppongono Ia consapevolezza che il potere della bor- ghesia poggia unicamente sulla concorrenza degli operai ta di loro, cioé sul frazionamento del proletariato, sul reciproco_contrapporsi. dei singoli operai. E appunto perché, sia pure in modo unilaterale e limitato, sono di- rete contro Ia concorrenza, contro questo nerbo vitale dellattuale ordinamento sociale, appunto percid costi- tuiscono un grave pericolo per questo ordinamento. L'ope- raio non pud colpire la borghesia, ¢ insieme lintera attuale structura della societi, in un punto pitt nevral- gico di questo. Una volta eliminata la concorrenza degli operai tra loro, una volta che essi siano tutti decisi a non Jasciarsi pit sfruttare dalla borghesia, il regno della pro- 8 Agli ate . 289 prieta @ finito. Il salario dipende dal rapporto tra domanda oferta, dalle vicende del mercato del lavoro, appunto solo perché gli operai fino ad oggi hanno tollerato di, essere trattati come una cosa, che si pud comprare ¢ vendere. Ma se essi decideranno di_non lasciarsi pid com- prare ¢ vendere, se nella determinazione del walore att tivo del lavoro si_affermeranno come womini, che_ oltre alla forzalavoro_possiedono_anche una_volonta, allora sari_la fine per tutta Veconomia politica odierna_e Te legai del salatio. Certamente le leggi del salario alla lunga tormerebbero a farsi valere, se gli operai si accontentassero solo di abolire la concorrenza tra di loro; ma non possono farlo senza tradire tutto il loro movimento attuale, senza ripristinare questa loro concorrenza interna, in altri ter- mini non possono farlo in nessun modo. La necessiti li costtinge a distruggere non soltanto una parte della con- correnza, ma la concorrenza in generale: ed essi lo fa- ranno. Gii ora gli operai comprendono ogni giorno di piti a che cosa li porti la concorrenza, comprendono assai meglio dei borghesi come anche la concorrenza reciproca tra gli abbienti, che provoca le crisi del commercio, op- prima gli operai, e come quindi anche questa sia da eli- minare, Ben presto comprenderanno anche come farlo, Non c’& bisogno di dite che queste associazioni con- tribuiscono notevolmente ad alimentare Podio ¢ il risen- timento degli operai nei confronti della classe abbiente. Queste organizzazioni dinno percid origine, — con o senza consapevolezza da parte dei loro dirigenti, — in periodi di particolare fermento, ad azioni isolate, che possono essere spiegate soltanto con un odio spinto fino alla disperazione, con una passione impetuosa e irrefre- nabile. Tra queste azioni rientrano i casi sopra ricordati di gente cosparsa di vetriolo, ed una serie di altri casi da cui trarrd alcuni esempi. Nel 1831, a Hyde, presso Manchester, durante una violenta agitazione operaia, il giovane fabbricante Ashton fu ucciso con una fucilata una sera mentre passava attraverso i campi, né fu mai 290 scoperta traccia del colpevole. Non v't dubbio che quella fu una vendetta degli operai. Assai frequenti sono gli incendi e gli attentati dinamitardi. Il 29 settembre 1943, un venerdi, qualcuno tentd di far saltare in aria Vefficina del fabbricante di seghe Padgin in Howard Street a Sheffield, servendosi di un tubo di ferro riempito di polvere € poi otturato; i danni furono considerevoli. I] giorno seguente, il 30 settembre, un attentato analogo si verified nella fabbrica di coltelli e di lime Ibbeison, a Shales Moor presso Sheffield. U1 signor Ibbetson si era fatto odiate partecipando attivamente ai movimenti della borghesia, mantenendo bassi i salari, assumendo esclu- sivamente kobsticks e sfruttando a proprio vantaggio la legge sui poveri (infatti durante la crisi del 1842 aveva costretto gli operai ad accettare un salario basso, segna- Iando alle autorit’ incaricate di distribuize i sussidi coloro che rifiutavano le sue proposte, come individui che avreb- beto potuto lavorare, ma non volevano farlo, © quindi non metitavano alcun soccorso). La esplosione caus} con- siderevoli danni, e tutti gli operai che erano accorsi a vedere si rammaricavano soltanto « che non fosse saltata in aria tutta la baracca ». 11 6 ottobre 1843, un venerdl, un tentative di incendio nella fabbrica di Ainsworth Crompton a Bolfon non provocd danni; era il terzo 0 quarto tentativo del genere contro a stessa fabbrica in un breve periodo di tempo. Nella seduta del Consiglio municipale di Sheffield di mezcoledi 10 gennaio 1344 il commissatio di polizia present un ordigno di ghisa che era stato ttovato nella fabbrica del signor Kitchen, Ear] Street, Sheffield, appositamente costruito per l’esplesione, riempito di quattro libbre di polvere e provvisto di una miccia che si era spenta dopo Taccensione. II 21 gennaic 1844, una domenica, avvenne un’esplosione nella seghe- tia di Bentley e White, a Bury nel Lancashire, causata dal lancio di pacchi di polvere, che provocd "nctevali danni, T 1° febbraio 1844, giovedi, fu appiccato il fuoco alle officine Soho Wheel a Sheffield, che furono dalle fiamme. Ecco dunque in quattro mesi sei casi di questo genere, che traggono tutti origine dal risentimento degli operai nei confronti dei datori di lavoro. Non oc- corre certo che io dica quali siano le condizioni sociali che rendono anche solo possibili cose simili. Questi fatti dimostrano chiaramente che in Inghilterra, anche in. pe riodi di prospetita degli affari, come alla fine del 1843, Ja guerra sociale @ dichiarata ¢ condotta apertamente; € tuttavia la borghesia inglese ancora non he comincisto a tiflettere! Ma i] caso pitt clamoroso & quello dei thugs di Glasgow", discusso dinanzi alle assise di quella citta dal 3 all’S1 gennaio 1838. Dai dibattiti risultd che Passocia- zione dei filatori di cotone, che esisteva qui fin dal 1816, era eccezionalmente forte ¢ bene organizeata. Gli associati erano vincolati da un giuramento alle decisioni della mag- gioranza, e durante ogni sciopero entrava in funzione un comitato segreto, sconosciuto alla grande maggioranza de- gli iscritti, il quale poteva disporre liberamente dei fondi. Il comitato stabiliva taglie sulla testa di knobsticks, di fabbricanti odiati, e premi per incendi nelle fabbriche Venne cost incendiata una fabbrica nella quale erano state assunte per la filatura donne kyobsticks al posto degli uomini; una certa signora MacPherson, madze di una di queste ragazze, fu uceisa e i due uccisori fatti riparare in America a spese dellassociazione. Gia nel 1820 un Awobstick, di nome MacQuarry, era rimasto ferito da un colpo di arma da fuoco ¢ il feritore aveva ricevuto 15 sterline dall'associazione. Pid tardi qualcuno spard anche contro un certo Graham; l'esecutore ricevette 20 ster- line, ma venne scoperto © deportato a vita. Infine nel maggio del 1837, in conseguenza di uno sciopero nelle fabbriche di Oatbank ¢ Mile End, scoppiarono dei disor- dini nel corso dei quali una dozzina di knobsticks vennero malmenati; nel luglio dello stesso anno i disordini con- + Thugs vennero chiamati questi operai dal nome di una famosa trib delPIndia orientale, 1a cui unica attivits & Vassassinio di tut ali stranieri che cadono nelle suc mani. 292 tinuarono ancora ed un certo Smith, anch'egli kvobstich, venne picchiato cosf duramente che mori. In tale occasione veune artestato il comitato e si apri un'inchiesta in se. guito alla quale il presidente ed i membri principali fu- fono condannati a 7 anni di deportazione per aver par. tecipato ad associazioni illegali, malmenato Anobsticks e dato fuoco alla fabbrica di James e Francis Wood. Che ne dicono di questa storia i nostri bravi tedeschi? * La classe abbiente, © soprattutto i fabbricanti, che sono a diretto contatto con gli operai, si scaglia con [a massima violenza contro queste associazioni e cerca senza tregua di dimostrarne agli operai l'inutilits, servendosi di argomenti che secondo i criteri dell’economia politica sono pienamente validi, ma che appunto percid sono in parte fallaci e non hanno alcuna presa sulloperaio. Lo elo della borghesia basterebbe git da solo a dimosteare che qui sono in gioco i suoi interessi e infatti, anche prescindendo dai danni immediati di uno sciopero, tutto cid che entra nelle tasche del fabbricante esce necessaria- mente da quelle degli operai. E gli operai, anche se non sapessero fin troppo bene che le associazioni tengono in certo qual modo a freno il desiderio dei loro padroni di abbassare a gara i salari, terebbero duro non foss'altro perché in tal modo possono arrecare dei danni a loro nemici, i fabbricanti. In guerra, il danno di una parte & un vantaggio per l'altra, e poiché gli operai stano sul * a Quale “selvaggia iustizia” (wild jastice) deve aver tiempito a cuore di questi womini spingendoli a giudicare con fredda determina- zione, riuniti in conclave, come disertore del suo esta ¢ della ciusa del suo ceto un loro confratello di lavera, a condannarlo alla more dei traditori © dei disertori, ¢ a giustiziarla per mezzo di un camefice se- ereto, in_mancanza di un giudice © di un carefice pubblico, come se fantica Femgericht ¢ il tribunale segreto della cavalleria <'improvviso rivivesse in questa forma, d’improvviso apparisse ripecutamente dinane zi agli occhi seupelatti della gence, non pli in giaco main iacca di yelluto, riunendosi non nelle foreste della Vestfalia ma nella selciata Gallowgate di Glasyow!... Tale scatimento devessere molto. diffuso, « forte fra Ia molttudine, «nei pochi pud assumere, anche. ses trata di punte estceme, forme, di questo genere! » Carl artis, tema’ pun di questo genete! » Carlyle, Curtism, 293 piede di guerra con i loro padroni fabbricanti, si verifica cid che né pi né meno accade tra le grandi potenze quando si azzuffano tra loro. ‘Tra tutti i borghesi il pid acceso nemico di tutte le associazioni di operai @ ancora una volta il nostro amico dottor Ure. Egli freme di sdegno contro «i tribunali segreti» dei filatori di cotone, la sezione operaia pit forte, tribunali che si vantano di poter paralizeare ogni fabbricante recalcitrante, « e rovinare cost l'uomo che per anni ha dato loro da vivere ». Parla di un'epoca in cui «la mente inventrice e il cuore vivifieatore dell’industria sono stati ridotti in schiavitt dalle agitate membra_in- fetiori », — peccato che gli operai inglesi non siano di- sposti a lasciarsi incantare dalla tua favola cosi facilmente come i plebei romani, 0 novello Menenio Agtippal — ¢ racconta infine questa bella storia: anche i filatori di grosso alla rate un tempo avevano abusato della propria forza fino al limite del tollerabile, L'alto salario di cui godevano, invece di indurli a sentimenti di gratitudine verso i fabbricanti e a un’educazione intellettuale (in scienze innocue, anzi utili alla borghesia, si capisce!), in patecchi casi aveva fatto nascere Ia presunzione ¢ pro- curato i mezzi per favorize lo spirito di sedizione du- rante gli scioperi, dai quali un gran numero di fabbri- canti, uno dopo altro, erano stati arbitrariamente af- flitti’ Durante una di queste sciagurate ribellioni a Hyde, Dukinfield e localita adiacenti, i fabbricanti della regione, preoccupati che i francesi, i belgi gli americani non li soppiantassero sul mercato, si erano rivolti alla fabbrica di machine di Sharp, Roberts ¢ Comp. con la preghiera che il genio inventive del signor Sharp si applicasse alla costruzione di una mile automatica, «onde salvare gli affati dalla mortificante schiavité ¢ dalla rovina in- combente ». Tn pochi mesi fu approntata una macchina che sembrava, pro- prio dotata del cervello, del sentimento ¢ della sensibilita di un ‘operaio esperto. Cosi su comando di Minerva dalle rani del mo- 294 deruo Prometeo balzd l'uomo di ferro, come lo chi ’0, come Jo chiamano gli ope- ti, una erent destin. a {ponte Pordine ts ie clas inde swriali e ad assicurare agli inglesi il dominio dellindustria, La no. fala di questo prodigio do Ercole, diffuse i “Tore nellasoce tione degli opera, ¢ ancor prin, per cost dire, di lasciar Soffoco Pidra dellenurebias ” P" fre desire cll Allo stesso modo Ure dimostra poi che Vinvenzione della machina con cui si stampano in una sola volta quattro 0 cinque colori @ stata una conseguenza delle agitazioni tra gli stampatori del cotone, che l'instbordi. nazione dei mercerizzatori dell’ordito nelle fabbriche tes. sili ha provocato il sorgere di una nuova macchina pit perfezionata per la mercerizzazione, e ancora altxi casi consimili®. Questo stesso Ure poche pagine prima si affannato lungamente a, dimostrare come le macchine siano un vantaggio per gli operai! Ma del resto Ure non é il solo; nel rapporto sulle fabbriche il signor Ashworth, fabbricante, ¢ qualche altro non si lesciano sfuggire nessuna occasione per dar sfogo alla propria ira contro le associazioni. Questi saggi borghesi agiscono proprio come certi governi e attribuiscono tutti i mo- vimenti ch'essi_non comprendono all'influsso di. malvagi agitatori, di malintenzionati, di demagoghi, di scalmanati edi ragazzi; affermano che i funzionari pagati da queste associazioni sono interessati allagitazione perché vivono di essa; come se non fosse la borghesia stessa a rendere necessatio questo pagamento, dal momento che nor vuol dare occupazione a gente simil Lincredibile frequenza di questi scioperi dimostea meglio di ogni altra cosa a qual punto sia giunta gid in Inghilterra la guerra sociale, Non passa settimana, anzi quasi non passa giorno, senza che qua o la non avvenga uno sciopero: ora per una diminuzione di salaric, ora per il rifiuto di un aumento, ora per Vassunzione di Anobsticks, ora per il rifiuto di eliminate abusi 0. incon- © Ure, The Philosophy of Manufactures, pp. 366 spe. (1d.t). 295 venienti, ora per Vintreduzione di nuove macchine, ora per cento altre cause. In generale questi scioperi sono soltanto scaramucce di avamposti, talvolta perd sono gid scontri di una certa importanza; non decidono nulla, ma sono la prova migliore che la’ battaglia decisiva tra ill proletariato e la borghesia si sta avvicinando. Sono In scuola di guerra nella quale gli operai si preparano alla grande lotta ormai inevitabile; sono i prourciamientos di singole categorie di operai sulla loro adesione al grande movimento operaio. Scorrendo un’annata del Northern Star, Vanico giornale che riporti tutti i movimenti del proletariato, si troverd che tutti gli operai delle citti e delle industrie che sorgono in campagna si sono uniti in associazioni ¢ di tempo in tempo hanno protestato, incro- ciando le braccia, contro il dominio della borghesia. E quali scuole di guerra, queste lotte sono di un’efficacia insuperabile. In esse ha modo di svilupparsi il valore innato degli inglesi. Si dice sul continente che gli inglesi, € particolarmente gli operai, sarebbero vili ¢ incapact di fare una rivoluzione, perché non esplodono ogni mo- mento in una rivolta come i francesi, perché sembrano adattarsi cosi tranquillamente al regime borghese. Niente di pitt falso. Gli operai inglesi non la cedono a nessuna nazione quanto a cotaggio, ¢ sono irrequieti quanto i francesi, ma lottano in modo diverso. I francesi, che hanno un temperamento totalmente politico, lottano con mezzi politici anche contro i mali sociali; gli inglesi, per i quali la politica esiste soltanto in funzione dell'interesse, in funzione della societi borghese, anziché combattere contro il governe combattono contro la borghesia diret- tamente, € cid per ora pud essere fatto con qualche sultato soltanto per via pacifica. II ristagno commerciale e la conseguente miseria nel 1834 provocarono a Lione la rivolta per Ja repubblica; a Manchester invece, nel 1842, condussera allo sciopero generale per Ja Carta del popolo ¢ I'aumento dei salari, Ma @ facile comprendere che in uno sciopero occorre anche coraggio, ¢ in misura 296 notevole, anzi spesso occorre un coraggio assai maggiore, una risolutezza assai pitt audace € alla che non in una rivolta. In veriti non & certo cosa da nulla per un operaio, che per esperienza conosce la miseria, andarle yolonta riamente incontro con moglie ¢ figli, sopportare per mesi € mesi stenti e fame, € tuttavia rimanere incrollabile. Che cosa @ Ia motte, che cosa sono le galere che minacciano il rivoluzionario francese, di fronte al lento affamamento, di fronte alla vista quotidiana della famiglia affamata, di fronte alla certezza della successiva vendetta della bor- ghesia, che l'operaio inglese sceglie piuttosto che sotto- mettersi al giogo della classe abbiente? Vedremo pitt avanti_un esempio di questo coraggio tenace € infles- sibile dell’operaio inglese, che cede alla violenza soltanto quando ogni resistenza-sarebbe inutile ¢ insensata. E proprio in questa calma tenacia, in questa costante fer- mezza, che deve superare ogni giorno centinaia di prove, Toperaio inglese sviluppa i lati pitt ammirevoli del suo carattete. Uomini che sopportano tante sofferenze per piegare un solo borghese, saranno in grado di spezzare anche il potere dell’intera borghesia, Ma anche prescin- dendo da tutto questo, Voperaio inglese ha dimostrato in numerose accasioni il suo coraggio. Se lo sciopero del 1842 non ebbe seguito, cid avvenne, in parte perché gli operai vi furono spinti dalla borghesia, in parte perché essi stessi_non avevano ancora una coscienza chiara e concorde dei loro scopi. Comunque hanno dimostrato a sufficienza il loro coraggio li dove si trattava di obiett sociali determinati. Per non parlare dell'insurrezione del Galles del 1839, durante il mio soggiorno a Manchester (maggio 1843) questa citta fu teatro di una vera e pro- pria battaglia, Una fabbrica di mactoni (Pauling & Hen- frey) aveva ingrandito Je forme dei mattoni senza elevare il salario, e naturalmente vendeva i mattoni pid grandi ad un prezzo pit alto. Gli operai, ai quali era stato rifiutato I'aumento del salatio, abbandonarono Ia faabrica, € l'associazione dei fornaciai mise al bando la ditta. Con 297 grandi stenti quest’ultima riusci tuttavia a procurarsi de- gli operai nei dintorni e tra i Anobsticks. Contro questi per prima cosa si usd 'intimidazione. La dicta pose allora a guardia del cortile dodici uomini, tutti ex militari poliziotti, ¢ fi armd di fucili. Poiché lintimidazione non aveva avuto esito, una sera verso le dieci una schiera di operai si presentd in assetto di guerra, le prime file armate di fucili, e mosse all’assalto del cortile, che distava meno di quattrocento passi da una caserma di fanteria e riusci a penetrarvi. Accortisi dei guardiani, ssi. apri- rono il fuoco, calpestarono i mattoni bagnati messi ad essiccare, distrussero gli strati accatastati di quelli git asciutti, demolizono tutto ci che si presentava loro in- nanzi, € itruppero in un edificio dove fecero a pezai i mobili e malmenarono la moglie del guardiano che. vi abitava. Frattanto le guardie si erano apostate dietro uno steccato dal quale sparavano liberamente e senza pericolo; gli invasori invece avevano alle loro spalle une fornace divampante che li illuminava a giorno, cosicché ogni pallottola dei loro nemici colpiva nel segno, mentre tutti i loro colpi mancavano il bersaglio. Il fuoco conti- nud per una mezz’ora circa, finché le munizioni non furono esautite ¢ non fu raggiunto lo scopo dell’incursione, Ja distruzione di tutto cid che nel cortile poteva essere di- strutto. Poi sopraggiunsero i soldati, ¢ gli operai si riti- rarono verso Eccles (a tre miglia da Manchester). Poco distante da tale localita fecero l'appello, chiamando ogni uomo col numero che aveva nella sezione, e quindi si dispersero, col solo naturale risultato di cadere ancora pit sicuramente nelle mani della polizia che accorreva da ogni parte. I] numero dei feriti deve essere stato assai rilevante, ma si seppe solo quello di coloro che furono poi arrestati. Uno di essi era stato colpito tre volte, alla costi, al pulpaccio ¢ alla spalla, eppure si era trascinato per oltre quattro miglia. Questi uomini hanno ben mo- 7 Allangolo di Cross Lane e Regent Rond; eft. la pianta di Man- chester (nda) 298 strato di avere anch’essi del coraggio rivoluzionario e di non temere una pioggia di pallottole; ma quando masse inermi, che non sanno in realta cid che vogliono, vengono tenute a bada in una piazza di mercato bloccata da pochi dragoni e poliziotti che hanno occupato le vie duscita come avvenne nel 1842, non si tratta affatto di mancanza di coraggio. La veriti & che la massa non si sarebbe mossa anche se non fossero stati presenti gli agenti del potere pubblico, cio del potere della borghesia. Quando ha dinanzi a sé una meta ben determinata, il popoio d? prova di grande coraggio, come ad esempio nell'attacco della fabbrica Birley, che in seguito dovette essere protetta con lartiglieria. Cogliamo Loccasione per dire due parole sul modo in cui si rispetta la santita della legge in Inghilterra. E vero, per il borghese la legge & sacra, poiché ® opera sua, emanata_con il suo consenso per sua protezione © van- tagpio. Eli sa che, se anche una singola legge pud dan- neggiare la sua persona specifica, tuttavia T'intero com- plesso della legislazione protegge i suoi interessi, ¢ sa soprattutto che la santita della legge, la intangibilita del- Tordine costituitosi actraverso la manifestazione attiva della volonti di una parte e quella passiva dell'altre parte della societ’, @ il sostegno pit valido della sua posizione sociale. Nella legge, allo stesso modo che nel groptio dio, ill borghese inglese ritrova se stesso, per questo la ritiene sacra, e per questo il bastone del poliziotto, che in fondo & il suo bastone, ha su di lui un potere calmante di efficacia mirabile. Per loperaio invece le cose si pre- sentano in maniera molto diversa, Egli sa anche «oppo bene ed ha spetimentato anche troppo di frequente come In legge sia per lui una sferza fabbricata dal borghese e, se proprio non vi & costretto, non se ne cura, E ridicolo affermare che loperaio inylese ha paura della polizia, mentre a Manchester Ia polizia le prende ogni sett:mana, e T'anno scorso fu tentato addirittura un assalto contro un posto di polizia, in yn edificio protetto da porte di 299 ferro e da pesanti imposte, La forza della polizia nello sciopero del 1842 era costituita, come ho detto, soltanto dallo smartimento degli stessi operai. Poiché dunque gli operai non rispettano la legge, ma unicamente ne riconoscono Ja forza dal momento che non hanno essi stessi [a forza di mutafla, & pit che naturale che essi avanzino almeno delle proposte per modificare Ja legge, ¢ che al posto della legge borghese vogliano instaurare la legge proletaria. Questa legge proposta dal proletariato & a Carta del popolo (people's charter), che nella forma ha un carattere esclusivamente politico ed esige una base democratica per la Camera bassa. I_car- tismo & la forza compatta dell'opposizione contro _la bor- ghesia, Nelle associazioni e negli scioperi l'opposizione rimaneva sempre isolata, erano singoli operai o gruppi di operai a combattere contro singoli borghesi; quando Ja lotta diventava generale, raramente cid avveniva per volont degli operai, e in quei pochi casi alla base di questa volonta vi era il cartismo. Nel cartismo, invece, & Fintera classe operaia che insorge contro la borghesia € che attacca prima di tutto il suo potere politico, il muro di leggi con il quale essa si & circondata. I] cartismo @ nato dal partito democratico, partito che negli anni ottanta del secolo scorso si 2 sviluppato cow il proleta- riato e allo stesso tempo nel proletariato, Rafforzatosi durante la Rivoluzione francese, quando Ja pace fu rista- bilita si presenta come partito « radicale ». In quel tempo Je sue sedi principali crano Birmingham e Manchester, mentre prima il centro del movimento era stato a Londra, Unendosi alla borghesia liberale esso impose agli oligarchi dell'antico parlamento il Reform: bill, ¢ da allora @ andato consolidandosi di fronte alla borghesia sempre pitt net- tamente come partito operaio. Nel 1838 un comitato dell’associazione generale degli opcrai di Londra (Working Men's Association) con alla testa William Lovett, com- pild ta Carta del papolo, della quale diamo i « sei punti »: 1) suffragio universale esteso a tutti gli uomini maggio- 300 renni, sani di mente e incensurati; 2) parlamento da rinnovare annualmente; 3) indennita ai deputati, a‘finché anche coloro che sono sprovvisti di mezzi possano accet- tare il mandato; 4) elezioni mediante suffragio segreto, per evitare cortuzioni e intimidazioni da parte della bor- ghesia; 5) collegi elettorali uguali, onde assicurare a tutti un’eguale rappresentanza, e 6) abolizione della es-lusiva cleggibilita — del resto illusoria — di color che pos- siedono una proprieta fondiaria del valore di 300 sterline, cosicché ogni elettore sia anche eleggibile. Questi sei punti, che riguardano esclusivamente la composizione della Camera bassa, sono sufficienti — benché appaiano tanto innocui — a distruggere la costituzione inglese insieme con la regina e la Camera alta, Il cosiddetto elemento monarchico e- aristocratico della costituzione pud mantenersi in vita soltanto perché la borghesia ha interesse alla sua apparente conservazione; e ambedue ormai non hanno altro che un'esistenza puramente appa- rente. Ma quando tutta Popinione pubblica si troverh rappresentata dalla Camera bassa, quando questa espri- mera non piti soltanto il volere della borghesia ma quello dell'intera nazione, essa assorbird in sé tutto il potere cosi pienamente che anche l’ultima aureola cad:A dal capo del monarca e dell’aristocrazia. L'operaio ingles non rispetta né i lords né la regina, mentre Ja borghesia, par tenendone conto quanto alla sostanza, li diviniza quanto alla persona. Il cartista inglese politicamente 8 repubblicano, sebbene raramente 0 mai abbia in bocca questa parola; mentre simpatizza in generale con i partiti repubblicani di tutti i paesi, preferisce chiamarsi demo- cratico, Ma egli @ pit di un repubblicano puro e sem- plice: Ia sua democrazia non & solvanto politica. Pur essendo, fin dai suoi inizi, nel 1835, un movi- mento essenzialmente operaio, il cartismo non era ancora nettamente separato dalla piccola borghesia radicale. I] radicalismo degli operai’procedeva di pati passo con il 301 radicalismo della borghesia; la Carta era lo scibboleth® di entrambi, ogni anno esi tenevano insieme [a loro «Convenzione nazionale », e sembravano costituire un unico partito. In quel tempo Ja piccola borghesia, delusa per i risultati del Reform bill e per i cattivi affari degli anni 1837-1839, era di umore molto bellicoso ¢ sangui- nario, € accettd di buon grado Ia violenta agitazione dei cartisti. In Germania non si ha idea della violenza di questa agitazione. Il popolo venne esortato ad armarsi, spesso addirittura a sollevarsi; si fabbricavano picche, come ai tempi della Rivoluzione francese, e tra gli altri nel 1838 prese parte al movimento un certo Stephens, ecclesiastico metodista, il quale disse al popolo riunito a Manchester: Non dovere temere a forza del governo, i soldati, le baionexte ¢ i cannoni che sono a disposizione dei vostri oppressori voi avete lun mezeo assai piii potente di tutto questo, un’arma’ contro | quale baionette ¢ eannoni sono inefficaci, ¢ un fanciullo di dieci anni_pub impugnare quest’arma: non avete bisogno che di qual- che fiammifero ¢ di un fastello di paglia imbevuro di pece, e vor- rei vedere che cosa potranno fare il governo c le sue centinaie di migliaia di soldati contro quest'unica arma, se & adoperata con coraagio * Ma, nello stesso tempo, si manifestava gid il carat- tere peculiare, sociale del ‘cartismo operaio. Lo stesso Stephens in un’assemblea di 200.000 persone a Kersall Moor, il gia nominato mous sacer di Manchester diceva Il cartismo, amici miei, non @ una questione politica, in cui si trata per voi di ottenere il diritto di voto, ece.; il cartismo invece & una questione di forchetta e coltello, la Carta significa buone abi tazionj, buon vito e buone bevande, buone condizioni di vita c orario di lavoro ridotto. Gia allora i movimenti contro Ia nuova legge sui_po- veri ¢ in favore della legge per le dieci ore erano quindi 8 Termine ebraico per parole d'ordine, segno di riconoscimento, 9 Abbiamo Visto come gl opersi ne faesero tesor0 (mde) 302 i | assai strettamente collegati al cactismo, A tutti i meetings dell’epoca prese parte attiva il fory Oastler, e accanto alla petizione nazionale per la Carta del popolo, appro- vata a Birmingham, furono adottate centinaia di petizioni per il miglioramento delle condizioni sociali degli operai; nel 1839 Pagitazione prosegui con eguale energia, e quan do sul. finize dell'anno comincié a rallentare “un po’, Bussey, Taylor e Frost si affrettarono a far scoppiare una rivolta contemporaneamente nell’Inghilterra settentrionale, nel Yorkshixe ¢ nel Galles. Frost dovette perd, 2 causa di un tradimento, scatenare Vattacco topo presto, € percid Ja sua impresa falli; i cospiratori del nord appre- sero tale infelice esito in tempo per tirarsi indietz0; due mesi piti tardi, nel gennaio 1840, scoppiarono nel York- shire parecchie cosiddette rivolte di polizia (spy outbreaks), ad esempio a Sheffield e Bradford, dopo di che il feno- meno and® a poco a poco spegnendosi, Nel frattempo la bonghesia si volse a progetti pit pratici e pit vantaggiosi per essa, prendendo di mira soprattutto le leggi sul grano; a Manchester fu fondata l'associazione contro quelle leggi © per conseguenza il legame tra borghesia radicale e pro- letariato comincid ad allentarsi. Gli operai si accorsero ben presto che 'abrogazione delle leggi sul grano poteva servire ben poco ad essi, mentre era assai vantaggiosa per la borghesia, e percid non si lasciarono allettare da tale progetto. Sopravvenne quindi la crisi del 1842. L’agi- tazione riprese slancio come nel 1839, Ma questa volta vi prese parte anche la ricca borghesia fabbricante, che subiva gravi danni a causa di tale crisi. La Lega contro le leggi sul grano, come si chiamd ora Passociazione det fabbricanti di Manchester, assunse un carattere violento e estremamente radicale. I suoi giornali ed i suci agita- tori usarono un linguaggio apertamente rivoluzionario, anche perché dal 1841 il potere era nelle mani del par- tito conservatore. Come prima i cartisti, essi spinsero ora direttamente a una sollevazione, ¢ gli operai, che pid di tutti avevano da soffrire per la crisi, a loro volta 303 non timasero inattivi, come dimostra la petizione nazio- nale di quell’anno con i suoi tre milioni e mezzo di firme. In breve, se i due partiti radicali si erano un po’ allontanati uno dall'altro, ora tomarono ad allearsi; il 14 febbraio 1842, a Manchester in una riunione di libe- rali ¢ di cartisti, venne redatta una petizione nella quale si rivendicava sia Vabrogezione delle leggi sul grano che Ia promulgazione della Carta, petizione che il giorno se- guente venne adottata dai due partiti. La primavera e Pestate trascorsero in un clima di violente agitazioni e di miseria crescente. La borghesia era decisa ad ottenere Vabrogazione delle leggi sul grano con Vaiuto della crisi, della conseguente miseria e della tensione generale, Que. sta volta, poiché al potere erano i tories, essa abbandond perfino, in parte, la sua legalita; intendeva fare la tivo- luzione, ma con’ aiuto degli opera. Gli operai avreb- bero dovuto togliere le castagne dal foco e bruciarsi le dita per il bene della borghesia. Da molte parti si rico- minciava git a ventilare Pidea, lanciata precedentemente (1839) dai cartisti, di un « mese sacro», di un tiposo generale di tutti gli operai; ma questa volta non erano li operai a voler sospendere il lavoro, bensi i fabbri canti che volevano chiudere le loro fabbriche, spedire sli operai nei centri agricoli sui poderi dell'aristocrazia, ¢ costringere in tal modo il parlamento fory ¢ il governo ad abolire i dazi sul grano, Senza dubbio cid avrebbe provocato una sollevazione, ma la borghesia se ne stava al sicuro dietro le quinte © poteva attendere il successo senza, nel peggiore dei casi, compromettere se_stessa. Alla fine di luglio gli affari cominciarono a migliorare; il tempo stringeva, e per non lasciar passare loccasione propizia, tre ditte di Stalybridge, menére la congiuntura era favorevole (cfr. le relazioni commerciali di Manchester e Leeds alla fine di luglio c al principio di agosto), dimi- nuirono i salari, non saprei dire se di propria iniziativa © daccordo con gli altri fabricanti e particolatmente con la Lega. Due “di esse, perd, fecero marcia indietro; 1a 304 terza, William Bailey ¢ Fratelli, tenne duro, ¢ disse agli operai che protestavano che se non erano contenti avreb- bero fatto meglio ad andare a divertirsi per un certo periodo. Gli operai accolsero con grida di urra questa espressione di scherno, abbandonarono [a fabbrica, si sparsero per la cittd e invitarono twtti gli operai a’ so- spendere il lavoro. In poche ore tutte le fabbriche si fermarono e gli operai si diressero in corteo verse Mot- tram Moor per tenervi un meeting. Cid avveniva il 5 agosto. L’8 agosto si recarono ad Ashton e Hyde, forti di cinquemila uomini, fecero chiudere tutte le fatbriche e le miniere di carbone e tennero meetings, nei quali perd non si parld dell’abrogazione delle leggi sul grano, come la borghesia aveva sperato, bensi di «un salario onesto per una onesta giornata di lavoro» (a fair day's wages for a Jair day's work). 11 9 agosto ginnsero ¢ Man- chester, dove vexnero lasciati entrare dalle autoriti, tutte liberali, e fecero.sospendere il lavoro nelle fabbriches P11 erano a Stockport, dove incontrarono resistenza sol- tanto quando presero d'assalto la casa dei poveri, questa creatura prediletta della borghesia; nel medesimo giorno a Bolton si ebbe una sospensione generale del lavoro, accompagnata da disordini, ai quali tuttavia neppure qui Je autorita si opposero; ben presto la sollevazione si este- sea tutte le zone industriali, e tutti i lavori rimasero sospesi, eccezion fata per Ia’ raccolta delle messi ¢ la produzione di viveri. Ma anche gli operai in sivelta ri- masero tranquilli, Erano stati spinti a questa rivolia sen- za volerlo; contro tutte le loro tradizioni, i fabbricanti non si erano opposti allo sciopero, eccezion fatta di uno solo, il tory Birley di Manchester; 1a cosa era cominciata senza che gli operai avessero uno scopo determinato. Mentre tutti erano d’accordo sul fatto di non volersi far uccidere a vantaggio dei loro fabbricanti contrazi alle leggi sul grano, alcuni volevano ottenere Ia Carta del popolo, altri invece, ritenendo prematuro questo obiet- tivo, volevano solo raggiungere nuovamente il livello sa- 305 lariale del 1840. Percid tutta l'insurrezione fall. Se fin dall'inizio fosse stata intenzionalmente e consapevolmente un’insurrezione di operai, senza dubbio avrebbe sortito buon esito; ma queste masse che erano state spinte dai loro padroni nelle strade senza volerlo, che non avevano mete ben precise, non poterono far nulla, Intanto la borghesia, che non aveva mosso un dito per rendere operante L’alleanza del 14 febbraio, si accorse ben presto che gli operai non intendevano diventare il suo stru- mento, ¢ che Vincoerenza con cui aveva abbandonato il suo atteggiamento « legale » costituiva per essa un pe- sicolo; percid ritornd al suo vecchio legalitarismo, e si schierd a fianco del governo contro gli operai che essa stessa ayeva prima sobillato e poi costretto alla solleva- zione. Insieme con i suoi servi fedeli costitui una po- lizia speciale, ¢ anche i commercianti tedeschi di Man- chester passeggiarono impettiti in parata per la citta, del tutto inutilmente, con i loro grossi bastoni ¢ il sigaro in bocca; fece sparare sul popolo a Preston, ¢ cosi d'un tratto la sollevazione popolare si trovd di fronte non soltanto la forza militare del governo, ma anche I’intera classe abbiente. Gli operai, che comunque non avevano obiettivi determinati, poco alla volta si dispersero, ¢ l'in- surrezione ebbe termine senza gravi conseguenze. In se- guito Ja borghesia accumuld infamie su infamie, cercd di rifarsi una verginit’ mostrando verso Vazione violenta del popolo un orrore che mal si confaceva al linguaggio rivoluzionario tenuto in primavera, riversd la colpa della sollevazione sui « sobillatori » cartisti ecc., mentre essa stessa si era adoperata ben pid di quelli 2 provocare la rivolta, ¢ con una spudoratezza senza pari ritornd ai suoi vecchi principi fondati sulla santita della legge. I cartisti che non avevano quasi affatto contribuito alla solleva- vione, che non avevano fatto se non cid che anche la borghesia aveva progettato di fare, cio’ sfruttare l’occa- sione, furono trascinati in tribunale e condannati, men- tre la borghesia se Ja cavd senza danni, dopo aver ven- 306 duto con profitto le sue scorte durante la sospensione del lavoro. Fratto della rivolta fu la separazione definitiva det proletariato dalla borghesia. Fino allora i cartisti_noa ave- vano fatto mistero di voler ottenere la loro Carta con ogni mezzo, anche con una rivoluzione; le borghesia, che ora d'un tratto aveva compreso quale pericolo co- stituisse per la sua posizione ogni rivolgimento viclento, non volle pit saperne di « violenza fisica » e volle at. tuare i suoi fini soltanto mediante Ia « violenza mozale come se questa fosse una cosa diversa dalla minaccia di retta o indiretta di violenza fisica. Questo fu il primo dissidio, che perd fu sostanzialmente composto per fa suc- cessiva dichiatazione dei cartisti — i quali sono degni di fede quanto la borghesia liberale — di non voler neppuze essi fare appello alla violenza fisica. Il secondo, e pit capitale, dissidio, nel quale il cartismo si manifestd in tutta la sua purezza, fu la questione delle leggi sul grano, che interessava Ia borghesia radicale, ma non il prole: tariato. Quello che era stato fino allora il partito cartista si scisse percid in due partiti, i cui prineipi politici di- chiarati concordavano pienamente, ma che erano in realth radicalmente differenti e inconciliabili. Alla Convenzione nazionale di Birmingham del gennaio 1843, Sturge, rap- presentante della borghesia radicale, propose di omettere il nome della Carta negli statuti dell’Associazione car- tista, sotto il pretesto che, a causa delPinsurrezione, tale nome era collegato a ricordi di violenze rivoluzionarie: un legame che del zesto era esistito da anni, e contro il quale il signor Sturge fino allora non aveva’ avuto nulla da obiettare. Gli operai non accettarono la soppressione del nome. Quando vide respinta la sua proposta, il bravo quacchero, divenuto improvvisamente legalitario, cbban- dond con'la minoranza la sala ¢ costitut una Conplere Suffrage Association, composta di borghesi radicali. Quei ricordi erano divenuti cos{ molesti per questo borghese ancora fino a poco tempo prima giacobino, che volle per- 307 fino mutare il nome di suffragio universale (#niversal suf- frage) in quello ridicolo di suffragio completo (complete suffrage)! Gli operai risero di lui € proseguirono tranquil lamente per la loro strada. Da quel momento il cartismo divenne un movimento puramente operaio depurato di tutti gli elementi bor- ghesi. I giornali « completi » — Weekly Dispatch, Weekly Chronicle, Examiner, ecc. —~ assunsero gradatamente il ton sonnacchioso degli altri giornali liberali, difesero il libero scambio, attaccarono il bill delle dieci ore e tutte le rivendicazioni esclusivamente operaie e nel complesso non fecero gran mostra di radicalismo. In cutti i conflieti la borghesia radicale si alled ai liberali contro i cartisti e in generale fece della questione delle leggi sul grano, che per gli inglesi & la questione della libera concorrenza, il suo problema principale, Cosf cadde sotto il potere della borghesia liberale, e oggi sostiene una parte estremamente penosa Tavece gli operai cartisti parteciparono con foga rad- doppiata a tutte le lotte del proletariato contro a bor- ghesia. Gli operai hanno dovuto sopportare trope sof- ferenze a causa della libera concorrenza, per non odiarla profondamente; i suoi sostenitori, i borghesi, sono i loro nemici dichiarati. L’operaio non pud aspettarsi che danni i lla concorrenza. Tutte le sue 2 legge delle dieci ore, la. dif dell’operaio contro il capitalista, un buon salario, la. sicu- ted esto, l'abolizione della nuova legge sui_poveri, tutte cose che appartengono_al_cartismo_almeno_altret- a _«-sei_punti», sono_in_di- retto contrasto con la libera concorrenza ¢ il libero scam- bio. Non v’é dunque da meravigliarsi se gli operai — cosa che riesce assolutamente incomprensibile @ tutta la bor- ghesia inglese non ne vogliono sapere di libsra con- correnza, di libero scambio, di abolizione delle leggi sul grano, ¢ sono per lo meno assai indifferenti verso quest’ul- tima, mentre sono risentiti in sommo grado contra i suoi 308 sostenitori. E appunto su questa questione che il prole- tatiato si distacea dalla borghesia, il cartismo dal radica- lismo, e una mente borghese non pud capirlo perché non pud capire il proletariato. Qui sta anche Ia differenza tra democtazia cartista € tutte le forme di democrazia politica borghese che si sono avute fino ad oggi. I! cartismo é essenzialmente di watura sociale. I « sei punti», che per il borghese radicale rap- presentano tutto, e che dovrebbero portare tutt'al pitt a qualche altra riforma della costituzione, per il proletario ion sono che il mezzo. « Il potere politico @ il nostro mezzo, il benessere sociale i nostro fine », questo & ora il motto elettorale chiaramente espresso dai cartisti, La « questione di forchetta ¢ coltello » del predicatore Ste- phens era una veritt solo per una parte dei cartisti nel 1838; ma lo @ per tutti nel 1845. Non vi sono piti tra i cartisti dei politic! puri. E anche se il loro sociali- smo & ancora assai poco sviluppato, anche se fino ad oggi il loro strumento principale contro la miseria con- siste nella parcellizeazione della proprieti_ fondiaria (allotment-system), che vattayia & git stato superato a causa dello sviluppo industriale (cfr. introduzione), an- che se in generale la maggior parte delle loro proposte pratiche (tutela degli operai, ecc.) in apparenza sono di natura reazionaria, da un lato, queste misure devono per intrinseca necessiti o cedere nuovamente il campo alla forza della concorrenza e ripristinare 1a vecchia situazio- ne, o condurte alla eliminazione della concorrenza stessa; dail'altro lato, Vattuale situazione ambigua del cartismo, il suo distacco dal partito puramente politico, fa sf che dovranno essere ulteriormente sviluppate proprio Je sue caratteristiche distintive, che risiedono nel suo aspetto sociale. L'accostamento al socialismo non pud mencare, sopracturto se la prossima crisi — che al pid cardi nel 1847", ma probabilmente gii nell’anno prossimo, seguirt 4 B subentrata puntualmente (nd.a, all'edizione del 1892). 309 Pattuale congiuntura favorevole dell'industria e del com- mercio, e che supereri di gran lunga tutte le crisi pre- cedenti per violenza e furore — con la miseria che por- teri con sé spingera sempre pitt gli operai ad adottare rimedi sociali anziché politici. Gli operai imporranno [a loro Carta, cid & naturale; ma fino a quel momento chia- riranno ancora a se stessi parecchie cose su cid che po- tranno imporre attraverso [a Carta, mentre oggi non lo sanno ancora bene. Intanto anche V'agitazione socialista progredisce. II socialismo inglese viene preso in considerazione qui sol- tanto nella misura in cui influenza la classe operaia. I socialisti inglesi chiedono introduzione graduale della co- muniti dei beni in « colonie in patria » comprendenti da 2.000 a 3.000 persone, che esercitino "industria e l’agri- coltura ¢ godano di uguali diritti e uguale istruzione; chiedono Ia semplificazione delle pratiche per il divorzio € Vistituzione diun governo razionale con piena liberti di opinione ¢ l'abolizione delle pene, che dovrebbero es- sete sostituite da un trattamento razionale dei criminali. Queste sono le proposte pratiche, mentre i principi teo- rici qui non ci interessano, II socialismo deriva da Owen, un fabbricante, ¢ per questo, mentre nella sostanza va oltte Vopposizione tra borghesia e proletariato, nella for- ma & tuttavia molto indulgente verso la borghesia e molto ingiusto verso il proletariato. I socialisti sono assai miti € pacifici, riconoscono che le condizioni esistenti, pur essendo cattive, sono giustificate, in quanto rifiutano ogni altea via che non sia quella della persuasione publica. In pati tempo sono perd astratti al punto che, nella for- ma attuale dei loro princfpi, non potrebbero mai raggiun- gece questa persuasione publica, Inoltre si_lam continuamente della degradazione morale delle classi in- fetiori, sono ciechi dinanzi a tutti gli clementi di pro- Bresso. insiti in questa dissoluzione dell’ordine sociale, € non considerano che la degradazione morale della classe abbiente fondata sull'interesse privato e sullpocrisia & di 310 gran lunga_peggiore. Essi non riconoscono lo sviluppo storico, e percid vogliono mettere subito la nazione nella condizione del comunismo, senz’altro, senza un progre- dire della politica fino al punto in cui essa si dissolve da sé". Comprendono sf perché operaio 2 indignato con- tro il borghese, ma ritengono infruttuoso questo risen- timento, che pure Punico mezzo per far progredite gli operai, ¢ predicano una filantropia ed un amore univer- sale assai pit sterili per la situazione inglese di oggi. Ri- conoscono soltanto 10 sviluppo psicologico, lo sviluppo dell'uomo astratto, che & fuori di ogni legame con il pas- sato, mentze il mondo intero, e il singolo uomo con ess0, poggia su questo passato. Percid sono troppo dotti, troppo metafisici, e concludono poco. Essi si reclutano ix parte dalla classe operaia, della quale per hanno attratio solo una parte molto piccola, sia pure la pit istruita e dotata di maggiore fermezza di carattere. Nella sua configura- zione attuale il socialismo non potti mai diventcre pa- trimonio comune della classe operaia; sari anzi costretto allumiliazione di ritornare per un istante alla pisttafor- ma del cartismo; il_socialismo_autenticamente_procetatio, invece, passato attraverso il cartismo e depurato dei suoi elementi borghesi, quale_si_va syiluppando ‘oggi in molti socialisti e in molti dirigenti cartisti, che sono quasi tutti socialisti™, avra senza dubbio, ¢ tra breve, una_patte im portante nella storia dello sviluppo del_popolo ingese. II socialismo inglese, che nella sua base supera largamente i comunismo francese, mentre gli & inferiore nello svi- Iuppo, dovri per un istante ritomnare alla piattaforma francese per superarla pit cardi. Ma certamente allora anche i ftancesi avranno compiuto dei progressi. Tl so- cialismo @, in pari tempo, lespressione pid risoluta del- 1 Nelle edizioni inglesi del 1887 ¢ del 1892 la frase som: fino al punto in cui questa transisione diviene insieme possibile © neces saria, 4 Socialisti naturalmente in senso generale, non nel senso specifico del socialismo di Owen (nd. all’edizione det 1892). Bit Virreligiosita che regna tra gli operai, cosi risoluta che spesso gli operai, irreligiosi Zxconsciamente, cio solo in pratica, si spaventano dinanzi alla crudezza di questa espressione. Ma, anche qui, il bisogno costringeri gli operai ad abbandonare una fede che, come essi si ren- dono conto sempre meglio, serve soltanto a renderli de- boli ¢ rassegnati al loro destino, obbedienti e devoti alla classe abbiente che li dissangua, Noi vediamo dunque che il movimento operaio & scisso in due frazioni, i cartisti e i socialisti. I cartisti sono di gran lunga pid arretrati, assai meno maturi, ma in cambio sono proletari autentici, in carne € ossa, sono rappresentanti del proletariato, I socialisti hanno. oriz- zonti pid vasti, propongono rimedi pratici contro la mi- seria, ma provengono originariamente dalla borghesia e percid non sono in grado di amalgamarsi con la classe operaia. La fusione del socialismo con il cartismo, la tiproduzione del comunismo francese in modi inglesi, a il prossimo paso e in parte @ gid in atto. Solo quando iS sari avvenuto, la classe operaia sari realmente la pa- drona dell'Inghilterra. Nel frattempo lo sviluppo politico € sociale continuera il suo corso e favorird questo nuovo Partito, questo-progresso del cartismo. Queste diverse frazioni di operai, — membri delle unioni, cartisti e socialisti, — che a volte coincidono a volte sono divise, hanno fondato di propria iniziativa una quantit8 di scuole ¢ di sale di lettura per elevare il livello culturale. Tutte Je organizzazioni socialiste e quasi tutte Je organizzazioni cartiste ¢ anche molte singoli unioni artigiane possiedono simili istituti. In essi vien data ai fanciulli un'istruzione schiettamente proletaria, immune da tueti gli influssi della borghesia, ¢ nelle sale di lettura si trovano quasi esclusivamente libri e giornali proletari Questi_istiwuti sono assai pericotosi per Ia borghesia, la quale & riuscita a sottrarre al controllo del proletariato un certo numero di istituzioni analoghe, le Mechanics’ institutions, © a trasformarle in organi destinati a dif- 312 fondere tra gli operai Je scienze utili per 1a borghesia. Qui vengono insegnate ora le scienze naturali, cre di- stolgono gli operai dall’opposizione contro la borghesia, € forniscono loro invece i mezzi per fare eventualmente delle invenzioni che possono fruttare denaro alla bor- ghesia, mentre oggi in veritt per I'operaio la conoscenza della natura & del tutto infruttuosa, poiché spesso non ha neppure il modo di vedere la natura, vivendo in una grande citta ¢ lavorando con un orario prolungato; qui viene predicata economia politica, il cui idolo é Ja libera concorrenza, ¢ da cui Voperaio pud trarre una sola con- clusione: per lui nulla & pi ragionevole che rassegnarsi a morir silenziosamente di fame; qui tutta Vistruzione & addomesticata, malleabile, servile verso Ia politica e la religione dominanti; cosicché per l'operaio essa in realta non @ altro che una predica permanente per indurlo alla quieta obbedienza, alla passivita, alla rassegnazione verso il suo destino, Naturalmente la massa degli operai_ non yuol saperne di questi istituti e si indirizza verso le sale di lettura proletarie, dove si discute sulle circostanze che concernono direttamente i loro interessi; piena di suf- ficienza, la borghesia pronuncia allora il suo dixi et sal- vavi®, e si allontana con disprezzo da una classe che pre- ferisce le « tirate violente di malintenzionati demagoghi ad una solida cultura ». Ma che gli operai sappiaao ap- prezzare anche una « solida cultura», quando sia loro offerta non mescolata alla interessata sapienza della bor- ghesia, Io dimostrano le frequenti conferenze su_argo- menti di scienze naturali, di estetica e di economia che vvengono tenute spesso, ¢ con larga affluenza di pusblico, in tutte le istituzioni proletarie, particolarmente in quelle socialiste, Ho udito degli operai, la cui giacca di vel- Iuto non stava pitt insieme, parlare di geologia, astro- nomia e altri argomenti con una preparuzione superivie a quella di qualche borghese colto della Germania. E 8 Ho detto © ho salvato [['anima mia] 313 fino @ qual punto ill proletariato inglese sia riuscito a conquistarsi una cultura autonoma @ indicato dal fatto che i prodotti che fanno epoca della moderna letteratura filosofica, politica ¢ poetica vengono letti quasi esclusi- vamente dagli operai. Il borghese, schiavo delle condi- zioni sociali e dei relativi pregiudizi, si segna impaurito di fronte a tutto cid che rappresenta un progresso reales il proletario invece ha gli occhi bene aperti per opere di questo genere e le studia con piacere ¢ profitta. Sotto quest'aspetto, i socialisti in particolare hanno potente- mente contribuito allistruzione del proletariato, hanno tradotto i materialisti francesi, Helvétins, Holbach, Di- derot, ece., ¢ li hanno diffusi in edizioni economiche ac- canto alle migliori pubblicazioni inglesi. Anche In Vita di Gestt di Strauss la Proprieté di Prondbon citcolano soltanto tra i proletari, Shelley, il geniale, profetico Shelley, © Byron con il suo ardore sensuale e Ia sua amata satira della societd attuale contano il maggior numero di let- tori tra gli opersis i borghesi possiedono soltanto edizioni castrate, family edition, raffazzonate secondo V'ipocrita morale di oggigiorno, I due massimi filosofi pratici del- epoca pitt recente, Bentham ¢ Godwin, € soprattutto quest'ultimo, sono ‘anch'essi patrimonio quasi _esclusivo del proletariato; anche se Bentham ha un seguito tra la bosghesia radicale, soltanto il proletariato e il socialise sono riusciti a sviluppare da lui elementi di progresso. Su queste basi il proletariat si 2 creato una. propria letteratura, che consta per Jo pili di giornali e opuscoli, e che per il contenuto supera di gran lunga tutta la let. teratura borghese. Ma di cid parleremo un’altta volta Una cosa ancora si deve osservare: gli operai di fab- brica, ¢ particolarmente quelli dei distretti cotonieri, co- stituiscono il nucleo dei movimenti operai. I] Lancashire © specialmente Mauchester sono la sede delle piu forti associazioni operaie, il centro del cartismo, il luogo che ™ Edizioni per famiglia. 314 conta il maggior numero di socialisti. Quanto pit pro- fondamente il sistema di fabbrica penetra in un settore di lavoro, tanto pii attivamente gli opersi prendona paite al movimento; quanto pit acuto diviene il contrasto tra operai ¢ capitalisti, tanto pid sviluppata, tanto pid acuta diviene Ia coscienza proletaria nell"operaio. I piccoli mae. stri artigiani di Birmingham, sebbene soffrano anch’essi per le crisi, si trovano tuttavia in una sciagurata posi- zione di mezzo, tra cartismo proletario e radicalismo da bottegai. Ma in generale tutti gli operai dell’industria sono stati ormai conquistati a una forma o Valtra di ribel- lione contro il capitate e la borghesia, e sono tutti d’ac- cordo su questo punto: che essi, in quanto working men, — un titolo del quale sono orgogliosi © che & Mappella- tivo usvale nelle assemblee cartiste, — costituiscono una classe a parte, con propri interessi e prinefpi, con una propria mentaliti, di contro a tutti gli abbienti, ¢, nello stesso tempo, che in essi stanno la forza e la capacit’ di sviluppo della nazione. Ra ereatiter delle eeyeouye di cherse BIS I! proletariato minerario La fornitura delle materie prime ¢ dei combustibili per un'industria colossale come quella inglese, assorbe parimenti un gran numero di operai. Ma delle materie necessarie per l'industria — oltre Ia ana, che proviene dai distretti agricoli — I'Inghilterra stessa fornisce solo i minerali, i metalli e il carbon fossile. Mentre in Cor- novaglia vi sono ricche miniere di rame, di stagno, di zinco e di piombo, lo Staffordshire, il Galles settentrio- nale e altti distretti forniscono grandi quantita di ferro, © quasi tutto il nord e Vovest dell"Tnghilterra, la Scazia centrale e alcune zone dell’Trlanda, producono carbon fossile in grande abbondanza ! } Secondo il censimento del 1841, il numero degli operai occupati nelVindustia mineratia della Gran Bretagna (escsa lands) ei ‘vomit donne sopra i sotto i] sopra i sowto i] in totale 20 anni_20 anni 20 anni _20 anal Miniere di carbone 83.408 32475-1185 1.165 118.233 Miniere di tame 2866 3428 9131200 15.407 Miniere di piombo = 9.427 1.932 40 2 © 1119 Miniere di ferro = 7.773.267 424 73 10949 Miniere di stagno 46021349 & 2 “6101 Varie, © quelle per le quali non & epesificato i minerale 2416265914724. TI. Totale 159.238 48454 «3.102 3031 193.825 Poiché nelle miniere di carbone e di ferro lavorano pet lo pi le stesse 316 Nell’industria mineraria della Cornovaglia sono oc- cupati circa 19.000 uomini ¢ 11.000 tra donne e bam- bini, parte sotto terra, parte in superficie. Nelle gallerie vere © proprie lavorano soltanto uomini e ragazi dai dodici anni in su. Le condizioni materiali di questi operai, secondo il Children’s Eniployment Report, sembrano ab- bastanza tollerabili, e gli inglesi amano vantarsi_spesso dei loro robusti ¢ arditi minatori di Corovaglia, che esplorano le viscere della terra fin sotto il fondo del mare. Ma il Children's Employment Report di un giudizio ben diverso sulla robustezza di questa gente. Nell'intelligente relazione del dott, Barham esso dimostra come la respi- razione di un’atmosfera povera di ossigeno © mescolata al pulviscolo e al fumo della polvere adoperata >er le mine, quale & quella che si trova nel fondo delle miniere, danneggia gravemente i polmoni, turba l'attivita del cuore € indebolisce gli organi della digestione; che il lavoro faticoso, e particolarmente il salire e scendere ogni gior- no, prima e dopo il lavoro, le scale a piuoli, operazione che in alcune miniere, anche per i giovani pitt robusti, richiede oltre un’ora, contribuisce fortemente a svilup- pare questi mali; © che di conseguenza gli uomini che vanno in miniera fin dalla fanciullezza non rageiungono nemmeno lontanamente quella robustezza fisica che si riscontra nelle donne che lavorano in superficie; che pa- recchi muoiono giovani di tisi galoppante e i pit muoio- no nel fiore degli anni di tisi lenta; che invecchiano pre- cocemente € tra i 35 e i 45 anni divengono inabili al lavoro; che moltissimi operai, quando, grondanti di su- dore @ causa della faticosa artampicata per le scale, pas- sano bruscamente dall'aria calda del pozzo all’atia fredda della superficie, vengono colpiti da infiammazioni acute agli organi respiratori, del resto gid lesi, Je quali assai di frequente hanno conscgucnze mortali. Tl lavoro alla persone, una parte degli individui segnalati come minatori di carbone e anche una parte silevante di quelli segnalati nell ultima rubrica sono da considerarsi occupati nelle miniere div ferro (ida B17 superficie, la frantumazione e la cernita del materiale, viene compiuto da ragazzi e bambini, ed & considerato molto sano perché si svolge all’aria aperta. Nell’Inghilterra settentrionale, al confine tra le contee di Northumberland ¢ di Durham, si trovano le importanti miniere di piombo di Alston Moor. Le relazioni da questa regione — che si trovano parimenti nel Children’s Ent- ploynsent Report, rapporto del commissario Mitchell — concordano quasi perfettamente con quelle dalla Corno- vaglia, Anche qui si lamenta la mancanza di ossigeno, Feccesso di pulviscolo di polvere da sparo, di anidride carbonica e di gas solforici nell'atmosfera dei pozzi. Di conseguenza i minatori, come in Cornovaglia, sono pic: coli di statura ¢ dai 30 anni in su soffrono quasi tutti di disturbi al petto che in seguito, se persistono in tale la- voro, come quasi sempre avviene, degenerano in etisia vera € propria ¢ abbreviano notevolmente Ia durata media della vita di questi individui. I minatori di questa con- trada vivono un poco piti a lungo di quelli della Corno- vaglia, solo perché non scendono nei pozzi prima dei 19 anni, mentre, come abbiamo visto, in Cornovaglia questo lavoro viene iniziato gid verso i 12 anni. Tuttavia, secondo Ie affermazioni dei medici, anche qui la maggioranza muore tra i 40 e i 50 anni, Su 79 minatori, Ja cui morte fu trascritta nei registri ufficiali del distretto, e che in media erano arrivati ai 45 anni, 37 erano morti di etisia e 6 di asma. Nei centri circonvicini, Allendale, Stanhope ¢ Middleton, la durata media della vita era rispettivamente di 49, 48 © 47 anni, ¢ i casi di morte in conseguenza di malattie polmonati rappresentavano rispettivamente il 48, il 54 € il 56 per cento del numero totale. Ed & da notare che tali dati si riferiscono soltanto a minatori che inizia- rono il lavoro non prima dei 19 anni. Facciamo i) con- fronto con Je cosiddette tavole svedesi, — tavole detta- gliate della mortalita per tutti gli abitanti della Svezia, — che in Inghilterra sono considerate fino ad oggi la misura piti esatta della durata media della vita della classe operaia 318 britannica. Secondo queste statistiche, gli individui. di sesso maschile che superano i 19 anni, raggiungono un'eti media di 57 anni e mezzo, € quindi la vita dei minatori inglesi del nord a causa del loro lavoro viene accoxciata, in media, di circa 10 anni. Ma le tavole svedesi servono come misura della durata della vita degli operai e offrono quindi un quadro delle probabilita di vita nelle condizioni gia sfavorevoli del proletariato, cio’ indicano una durata della vita gia inferiore a quella normale In questa zona ritroviamo anche le case d'allogg’o ¢ i dormitori che imparammo a conoscere nelle grandi citta, con un aspetto almeno altrettanto sporco disgustoso altrettanto. sovraffollato. Mitchell visitd una di queste stanze, che misurava 18 piedi in Iunghezza ¢ 15 in lar- ghezza ed era apprestata per ricoverare 42 uomini e 14 ragazzi, dunque complessivamente 56 persone in 14 letti, di cui una meti @ messa sopra all’altra, come nelle navi. Non vi erano aperture per far uscize Paria viziata; seb- bene per tre notti non vi avesse dormito nessuno, il >uzz0 ¢ V'atmosfera erano tali che Mitchell non poté resistervi tun solo istante, E come dev’essere in una calda notte d'estate, con 56 ospiti! E questa non & la sottocoperta di un bastimento negriero americano, ma l'abitazione di « liberi britanni »! Passiamo ora ai rami pitt importanti dell’industria mi- netaria inglese, le miniere di ferro e quelle di carbone, che il Children's Employment Report esamina insieme 2 con tutta la ricchezza di particolari richiesta dallimportanza dell'argomento. Quasi tutta le prima parte di questo rap- porto si occupa della situazione degli operai che lavorano in queste miniere. Ma, avendo gid desctitto in modo pat- ticolareggiato Ja situazione degli operat industriali, posso qui trattarne brevemente, come impongono i limiti di quest’opera. Nelle miniere di carbone e di ferro, che vengono sftut tate press'a poco allo stesso modo, lavorano fanciulli di 4, 5, 7 anni; la maggior parte di essi perd & superiore agli 319 8 anni. Sono usati per trasportare il materiale dal luogo di estrazione al sentiero dei cavalli © al pozzo principale, € inoltre per aprire e chiudere i portelli che separano le diverse sezioni della miniera, al passaggio degli opera = del materiale. Alla sorveglianza di questi portelli vengono adibici in genere i bambini pit piccoli, che a questo modo devono starsene soli per dodici ore al giormo nel buio, in un cortidoio angusto e quasi sempre umido, senza avere neppure quel tanto di lavoro sufficiente a scacciare la noia abbrutente ¢ demoralizeante dell'inattivita. Invece il tra- sporto del carbone e del minerale di ferro costituisce un lavoro estremamente duro, perché questo materiale deve essere trascinato in secchie senza ruote, sul fondo acci- dentato delle gallerie, spesso su fango umido o attraverso Pacqua, spesso ancora per erte salite e attraverso passaggi che talvolta sono tanto angusti che gli operai devono cam- minare carponi. Percid a questo estenuante lavoro ven- gono adibiti fanciulli pit grandi e ragazze adolescenti. A seconda delle circostanze alle secchie ¢ addetto un ope- taio oppure due giovani, di cui uno tira e altro spinge. Anche Vestrazione, che viene compiuta da uomini adulti 0 da giovanotti robusti di 16 anni e oltre, & un lavoro estenuante. La giornata lavorativa & in generale di 11-12 ore, spesso anche di pitt; in Scozia dura anche 14 ore, € assai_spesso si lavara raddoppiando Torario, cosicché witti ali operai sono in attivita sotto terra per 24 ore € non di rado per 36 ore consecutive. Non esistono di solito ore fisse per i pasti, di modo che gli uomini mangiano quando hanno fame © tempo La situazione esterna dei minatori @ descritta in gene- rale come abbastanza buona, e i loro salario sarebbe alto a paragone di quello dei braccianti agricoli dei dintorni (che perd muoiono di fame), ad eccezione di alcune parti della Scazia e dei distretti carboniferi irlandesi, dove regna una grande miseria, Avremo in seguito occasione di ritornare su questa affermazione, gid di per sé relativa, in quanto vi 2 un tiferimento alla classe pii povera di 320 IL |#& Las bike moe b dromcinglte: Le erry de Euweutor te mien tutta I"Inghiltetra. Per il momento vogliamo esaminare i mali che derivano dai metodi attualmente praticati nel lavoro mineratio, e i lettori avranno quindi agio di deci- dere se un salario, per alto che sia, possa mai ripagare Toperaio di queste sofferenze T bambini ¢ i ragazzi occupati a trascinare il carbone ¢ il minerale ferroso lamentano tutti una grande spossa- tezza. Nemmeno negli stabilimenti industriali diretti coi criteri pit bratali troviamo un esaurimento cost generale © spinto a un punto cos! estremo, L'intero rapporto forni- sce a ogni pagina una serie di esempi. Avviene di continuo che i fanciulli, quando tornano a casa, si gettino su. pavi- mento di pietra davanti al camino e si addotmentine im- mediatamente, senza essere in grado di mangiare neppure un boccone, ¢ che debbano essere lavati e messi a letto dai genitori nel sonno. Talvolta, additittura, i genitori nel cuore della notte debbono andare a ricercarli, e li trovano addormentati per sttada dove si sono gettati a terra vinti dalla stanchezza, Eun fenomeno quasi generale che questi fanciulli trascotrano 2 letto la maggior parte della dome- nica, per rimettersi un poco dallo sfinimento della setti- mana; Ia chiesa e Ia scuola vengono frequentate sclo da pochi, e di questi pochi i maestri lamentano la grande son- nolenza ¢ la difficolta a capire, nonostante il grande desi- detio di apprendere. Lo stesso avviene per le ragazze pid gtandi e per le donne, che vengono sovraccaricate di la- voro nel modo pitt brutale. Questo sfinimento, che quasi sempre viene portato fino ad un grado estremamente do- lorose non mines dl yene [Sac See co. La con- Seguenza prima di una fatica cost eccessiva & che tutte le energie vitali vengono assorbite dallo sviluppo unilate- rale dei muscoli, cosicché particolarmente i muscoli delle braceia ¢ delle gambe, della schiena, delle spalle ¢ del petto, che nel tirare e nello spingere vengono adoperati pid degli altci, si sviluppano in modo eccessivo, mentre tutto_il_resto del. corpo, per la mancanza di sufficiente Auttimento, si deforma. Soprattutto viene impedita la 321 crescita; quasi tutti gli operai delle miniere sono di bassa statura, fatta eccezione di quelli del Warwickshire e del Leicestershire, che lavorano in condizioni particolarmente favorevoli. Tnoltre la pubertt viene ritardata tanto_nei ragazzi quanto nelle ragazze, nei primi spesso fino ai 18 anni; il commissario Symons trovd addirittura un ragazzo di 19 anni che, a eccezione dei denti, in nessuna parte del corpo era pit sviluppato di un fanciullo di 11-12 anni. Anche questo prolungamento della fanciullezza in sostanza non @ che un indizio di uno sviluppo frenato, e non manca di avere le sue conseguenze in et matura. Gambe storte, ginocchia curvate in dentro, piedi in fuori, deformazione della spina dorsale ¢ altri difetti in queste circostanze, ¢ |; data Iz debolezza costituzionale, vengono provocati con | grande facilita dalla posizione quasi sempre innaturale del corpo durante il lavoro, ¢ sono cosi frequenti che tanto nel Yorkshire € nel Lancashire quanto nel Northumberland nel Durham molti, tra cui anche dei medici, affermano che Poperaio dei pozzi si pud riconoscere dalla sua con- formazione fisica. Particolarmente le donne sembrano sof- frine molto per questo lavoro, e raramente, se non addirit- tura mai, sono diritte come Je altre donne. Si afferma anche qui che il lavoro delle donne nelle miniere provoca deformazioni al bacino e, di conseguenza, patti diffcili © spesso mortali. Oltre queste deformazioni locali, gli operai dei pozzi soffrono anche di una serie di malattie specifiche, che coincidono in parte con quelle degli altri minatori, e si.spiegano facilmente con la natura del lavoro. Maggiormente ne zisente la zona addominale: P’appetito scompare, si avvertono dolori di stomaco, nausea € vomito nella maggior parte dei casi, e inolire una sete violenta, per soddisfare la quale il minatore non ha altro che Pacqua della miniera, sudicia e spesso tiepida; viene ostecolata la digestione, e favorite cosi le altre malattie. Parimenti, da molte parti si additano come mali che frequentemente colpiscono gli operai dei pozzi le malattie di cuore, patti colarmente ipertrofia, inflammazione del cuore € del peri- 322 cardio, contrazione delle comunicazioni auricolo-ventrico- lari e dellingresso della aorta, che si spiegano facilmente con Veccesso di lavoro. Lo stesso avviene per le ernie da cui sono affetti quasi tutti e che sono parimenti una diretta conseguenza dell’eccessiva tensione muscolare, In parte per Je stesse cause, in parte per la cattiva atmosfera pozzi, — che qui si potrebbe facilmente evitare, — e id; ica _€ met: polverosa e mescolata_a manifestano una serie di dolorose e pericolose_indlati in alcur e nella polmonari, particolarmente l'asma, ch maggior parte degli operai dei pozzi si presenta verso i 40 anni, in altre gia verso i 30, ¢ in breve tempo li rende™ inabili al lavoro. Naturalmente, coloro che devono livo. rare in gallerie umide vengono colti assai prima dall'af- fanno; in alcune regioni della Scozia tra i 20 € 30 anni, ¢ in tali periodi i polmoni colpiti sono assai sensibili anche alle infammazioni e alle affezioni febbrili. Una malattia caratteristica di questi operai é lo sputo nero (black spittle) provocato dalla polvere di carbone che riempie i polmoni: si manifesta con debolezza generale, dolori di testa, affanno ced espettorato nero e catarroso. In alcune regioni questo male si presenta in forma benigna, in altre sembra del tutto incurabile, particolarmente in Scozia; qui, oltre ad un aggravamento dei sintomi gia noti, si riscontra anche un tespiro molto breve e sibilante, polso frequente (pit di 100 pulsazioni al minuto), tosse spezzata; il dimagramento @ Ia debolezza crescono € rendono il paziente ben presto inabile al lavoro. Qui in tutti i casi questa malattia porta alla morte. I dott. MacKellar di Pencaithland, Zast- Lothian, afferma che in tusti i pozzi ben ventilati questa malattia non si verifica, mentre spesso gli operai che da pozzi ben ventilati passano ad altri mal ventilati, ne ven- gono colpiti, L'avidith di guadagno dei proprietari delle miniere, che trascurano di costruire pozzi di aerazione, & dunque la causa che da origine a questa malattia. Aache i reumatismi, eccezion fatta per il Warwickshire e il Leice- stershire, sono un male generale tra gli operai dei pozzi, 323 provocato soprattutto dai luoghi di lavoro spesso umidi, Come risultato di queste malattie, in tutti i distretti senza eccezione gli operai dei pozzi invecchiano presto e diven- gono inabili al lavoro poco dopo i 40 anni, con qualche differenza tea i diversi distretti. Avviene assai di rado che un operaio dei pozzi possa continuare il suo mestiere dopo i 45 e meno ancora dopo i 50 anni. Per generale ammis- sione, verso i 40 anni tali operai_cominciano ad essere fecchi. Cis vale per coloro” che estraggono W carbone, t @Garieatori, che devono continuamente sollevare nelle sec- chie grossi blocchi di carbone, invecchiano git verso i 28-30 anni, tanto che nei distretti carboniferi c’t un detto: i caricatori diventano vecchi prima di essere giovani. E facilmente comprensibile che un invecchiamento cost pre- coce nei minatori conduce anche ad una morte precoce, ¢ percid un uomo di sessant’anni rappresenta tra essi una rarita; perfino nello Staffordshire meridionale, dove le minere sono relativamente sane, pochi soltanto raggiun- gono i 51 anni. Dato questo precoce invecchiamento degli operai, anche qui come nelle fabbriche, troviamo natural- mente una frequente disoccupazione tra i genitori, che devono essere mantenuti dai figli spesso giovanissimi. Se riassumiamo ora brevemente le conseguenze del lavoro nelle miniere di carbone, troviamo, per dirla con il dott. Southwood Smith, uno dei commissari, che, da un lato per il prolungamento della fanciullezza, dall'altro per il precoce invecchiamento, il periodo della vita in cui 'uomo @ nel pieno possesso delle sue forze, 'eti matura, viene notevolmente ridotto e 1a durata della vita in generale viene abbreviata da una morte precoce. Anche questo va addebitato alla borghesia! Questa é Ia condizione media delle miniere inglesi, ma ve ne sono molte nelle quali la sitaazione & assai peggiore, cio® quelle nelle quali si sfruttano sotili strati orizzon- tali di carbone. I! carbone verrebbe a costare troppo se, oltre allo strato carbonifero, si volesse asportare anche tuna parte degli strati sabbiosi ¢ argillosi contigui; percid 324 i proprietari fanno scavare solo i primi, di modo che le gillerie, che altrove sono alte quattro, cinque piedi e pit qui sono cosf basse da non permettere la posizione eretta, Loperaio @ sdraiato su un fianco ed estrae il carbone con il piccone puntellandesi sul gomito, donde una infamma- ione alla giuntura e, nei casi in cui deve stare inginoc- chiato, all'articolazione del ginocchio. Le donne e- fan. iulli che devono trascinare il carbone, sttisciano sulle mani e sui piedi lungo le basse gallerie attaccati con fnimenti € una catena, che in molti casi passa tra le gambe, 2 una secchia che un altro di dietro spinge con Ia testa e con le mani. Coloro che spingono con la testa vengono calpiti da irritazione locale, dolorosi gonfiori e ulcerazioni. In rmolti casi le galletie sono anche umide, di modo che questi operai devono strisciare in mezzo a un'acqua suditia o salata, profonda parecchi pollici, che provoca parimenti inritazioni catanee. E facile immaginare come le malattic di per sé peculiari a tutti gli operai dei pozzi debbaro es- sere ulterigrmente favorite da un cost orrendo lavoro da schiav. 77 Ma non sono questi tutti i mali che colpiscono loperaio dei pozzi, In tutto l'Impero britannico non vi é altro levoro in cui, come in questo, si rischia la vita in tanti modi. La miniera di carbone & teatro di una serie di spaventose sciagure, che sono da addebitare direttamente all’avidita della borghesia. Il metano che si sviluppa in esse con -anta frequenza produce, mescolandosi con Paria atmosferica, un gas esplosivo che a contatto con la fiamma si incendia ¢ uecide chiungue si trovi nel suo raggio d’azione. Tali esplosioni si verificano quasi ogni giorno, nell’una o nel- Valtra miniera; il 28 settembre 1844 a Haswell Colliery (Durham) per un’esplosione sono rimaste uccise 96 per- sone, L’anidride carbonica che si sviluppa anch’essa in quantita, si accumula nei punti pit bassi delle miniere spesso fin oltre V'altezza dell’vomo, soffocando chiunque vi si addentri. I portelli che'dividono le singole parti delle miniere dovrebbero impedire il propagarsi delle esplosioni 325 e il movimento dei gas, ma poiché sono affidati alla sor veglianza di bambini piccoli, che spesso si addormentano 6 li trascurano, questa misura precauzionale & del tutto ilusoria. Una buona ventilazione delle miniere, per mezzo di pozzi di aerazione, permetterebbe di evitare completa- mente i dannosi effetti di entrambi i gas, ma il borghese non spende il suo denaro per queste cose, ¢ preferisce or dinare agli operai di usare esclusivamente le lampade Davy, che diffondono una luce cosi debole da essere spesso del tutto inservibili, per cui vengono sostituite con sem- plici candele. Se poi avviene un’esplosione, la colpa & della trascuratezza degli operai, mentre il borghese con una buona ventilazione potrebbe rendere quasi impossibile ogni esplosione. Inoltre, quasi ogni momento una gal- leria frana del tutto o in parte seppellendo oppure schiac- ciando gli operai; & interesse del borghese che gli strati vengano scavati al massimo, di qui anche questo tipo di sciagure. Inoltre le corde per mezzo delle quali gli operai si calano nei pozzi sono spesso in cattivo stato, sicché si spezzano facendo precipitare gli infelici che si sfracellano al suolo, Tutte queste sciagure — non ho spazio sufficiente per singoli esempi — secondo il Mining Journal costano Ja vita ogni anno a circa 1,400 persone. Il Manchester Guardian ne riporta per il solo Lancashire almeno due 0 tre alla settimana. Quasi in tutti i distretti le giurie ad- dette alla necroscopia sono sempre dipendenti dai propri tari delle miniere ¢, ove cid non avvenga, interviene Pabi tudine onde il verdetto suona: « morte accidentale ». Del resto la giuria si occupa poco dello stato della mi niera, perché non ne capisce nulla, Ma il Children's En- ployment Report non esita a rendere responsabili aperta- mente i proprietari delle miniere della quasi totalith di questi incidenti Quanto alf'istruzione e alla moralita della popolazione mineraria, secondo il Children’s Ensployment Report, dovrebbero essere abbastanza buone nella Cornovaglia 2 addirittura eccellenti ad Alston Moor; invece in tutti i 326 distretti carboniferi in generale sono molto basse, Que- sti operai vivono in campagna, in conttade abbandonate, e quando hanno compiuto il loro duro lavoro, nessuno, tranne la polizia, si occupa di loro. Per questo motivo ed a causa della tenera eta in cui i fanciulli vengono mandati al lavoro, la loro formazione spitituale & trascu- rata, Non possono frequentare le scuole notmali, quelle setali € festive sono un’illusione, i maestri non valgono nulla, Petcid pochi soltanto sanno leggere e ancora pitt rari sono coloro che sanno scrivere. L’unico fatto cae li interessa, a detta dei commissari, @ che il salatio & di gran lunga troppo basso per il loro duro e pericaloso Javoro, Tn chiesa non vanno mai, o di rado; tutti isa cerdoti Jamentano un’irreligiosita' senza pari, In effetti troviamo fra essi un’ignoranza sulle cose religiose ¢ mon- dane tale da superare nettamente quella di molti operat dell'industria, di cui pid sopra abbiamo dato qualche esempio. Conoscono le categorie religiose soltanto sttra- verso le bestemmie, La loro moralita viene distrutts gid dal lavoro stesso; infatti & evidente che l'eccesso di lavoro cui sono sottoposti tutti i minatori deve necessariamente indurli all'ubtiachezza. Quanto ai rapporti sessuali, basti dire che a causa del gran calore che regna nelle miniere uomini, donne e fanciulli lavorano in molti casi del tutto © quasi nudi, e ciascuno pud immaginare quali debbano esserne le conseguenze nelle gallerie buie ¢ solitarie. Tl numero, eccezionalmente alto, dei figli illegittimi 2 un indice di cid che avviene laggit tra gente semiselvaggia, ma mostra anche come i rapport sessuali illegittimi non siano ancora scesi qui alla prostituzione, come avviene nelle grandi cittd. Il lavoro delle donne ha qui le stesse conseguenze che nelle fabbriche, disgrega le famiglie rende le madri totalmente incapaci di accudire alle loro faccende domestiche. Quando venne presentato al parlamento il Children's Employment Report, Lord Ashley si affrettd a proporte una legge in cui si proibisse il lavoro delle donne nelle 327 miniere e si limitasse molto quello dei fanciulli. La legge passd, ma & rimasta lettera morta quasi dappertutto, per- ché non vennero nominati ispettori_minerari con I'inca- rico di controllarne l’applicazione. Del resto le trasgres- sioni sono grandemente facilitate dalla dislocazione delle miniere, che sono situate in distretti rurali, e percié non deve farci meraviglia che l'anno scorso l'associazione dei minatori abbia presentato al ministro degli interni una denunzia ufficiale secondo la quale aelle miniere del duca di Hamilton in Scozia lavorano pié di 60 donne, oppure che il Manchester Guardian abbia riportato una notizia secondo la quale presso Wigan, se non erro, una fan. ciulla era stata uccisa da un'esplosione in una miniera, ¢ nessuno si sia minimamente curato del fatto che in questo modo era venuta alla luce un'illegaliti. In singoli casi, le cose possono essere state cambiate, ma nella ge- neralita i vecchi metodi sono rimasti invariat. Ma i guai dei minatori non sono tutti qui. La bor- ghesia, non paga di rovinare Ia salute di questi uomini, di mettere continuamente a repentaglio la loro vita, di to- gliere loro ogni possibilita di istruirsi, li sfrutta nel modo pitt vergognoso anche con altri mezzi. Il track system non & qui l'eccezione ma la regola, ¢ viene esercitato nella forma piii aperta e diretta. Anche il sistema dei cottages ® qui generale e anzi quasi una necesita: esso pure natu- ralmente viene adoperato per meglio sfruttare gli operai. A. cid si aggiungono una serie di truffe di vario tipo. Mentre il carbone viene venduto a peso, Poperaio per Io pit viene pagato secondo la misuta, ¢ se la sua secchia non & ben piena, non riceve nessun salario, mentre nep- pure un soldo gli vien pagato per leccedenza. Se la pol- vere nella sua secchia supera una quantita determinata, il che non dipende tanto dall'operaio quanto dalla qualita dello strato carbonifero, non soltanto gli vien crartenuto Vintero salario, ma per soprappidi gli si applica una multa. Il sistema delle multe in denaro nelle miniere & in ge- nerale sviluppato in modo cost perfetto che a volte un 328 | | | | | povero diavolo, allorché si presenta, dopo aver lavarato tutta Ia settimana, per ritirare il salario, si sente dirs dal sorvegliante — poiché questi punisce a suo arbitrio senza avvisare il lavoratore — che non solo non si deve asper- tare alcun salatio, ma deve per di pit pagare tanto ¢ tanto per multe! In generale il sorvegliante ha poteri assoluti per cid che riguarda il salario, egli annote il la. voro fornito © pud pagare cid che vuole alloperaio. che ® costretto a credergli. In alcune miniete dove si p:ga a peso, si adoperano-bilance decimali falsificate, i cui pesi on sono soggetti a verifica da parte dell'autorit’ pub- blica; in una esisteva addiritrura un regolamento secon- do il quale ogni operaio che intendesse reclamare per ine- satiezza della bilancia doveva preavvisarne tre seltimane prima il sorvegliante! In molte regioni, particolarmente nell'Inghilterra del nord, @ costume che gli operai ven- gano ingeggiati per un anno; essi si impegnano durante tale periodo non lavorare per nessun altro, ma il pro- prietario non s'impegna affatto a dar loro lavoro, cosicché spesso sono disoccupati per mesi, e se cercano un’occapa- zione altrove vengono spediti per sei settimane al peni- tenziatio, per abbandono di posto. In altri contratti si assicura agli operai lavoro per 26 scellini ogni due setti- mane, ma non viene dato; in altri distretti, i proprietari prestano agli operai piccole somme da scontare in se- guito, e cosi li legano a sé. Nel nord & consuetudine ge- nerale di trattenere sempre il salario di una settimana, per vincolare gli operai. E per completare la schiavite ¢ Voppressione di questi operai, quasi tutti i giudici di pace dei distretti carboniferi sono essi stessi proprietari di miniere 0 parenti e amici di questi; ¢ in queste zone misere ¢ primitive dove esistono pochi giornali — e anche questi al servizio della classe dominante — e dove Pagi- tazione politica debole, hanno un potere quasi illimitato, E difficile immaginarsi come questi poveri minatori sia, no stati spogliati ¢ tiranneggiati dai giudici di pace, che erano al contempo giudici & parte in causa. 329 Le cose procedettero cosi per molto tempo. Gli operai non sapevano altro se non che eranio nati per essere scorticati 2 sangue. Ma gradatamente si venne destando anche tra essi, particolarmente nei distretti industriali, in cui il contatto con i pit evoluti operai di fabbrica non mancd di produrre i suoi effetti, uno spirito di resi- stenza contro la brutale oppressione dei « re del car- bone ». Essi° cominciarono a costituire delle associazioni e di tanto in tanto ad effettuare scioperi. Nelle zone pitt progredite si unirono addirittura anima e corpo ai cartisti. Tuttavia rimaneva ancora indietro la grande zona carbo- nifera dell'Inghilterra del nord, esclusa da ogni attivita industriale, finché dopo molti sforzi ¢ molti tentativi, sia dei cartisti, che dei piti intelligenti tra gli stessi_ mi- natori, nel 1843 si tisveglid anche qui uno spirito gene- rale di resistenza. Gli operai del Northumberland ¢ del Durham diedero vita a un movimento di tale intensitd per cui si posero alla testa di un'associazione generale dei minatoti di tutto il regno, € nominarono loro « pro- curatore generale » un cartista che si era gid distinto nei precedenti processi cartisti, 'avvocato W. P. Roberts di Bristol. L’« Unione » si diffuse ben presto in quasi tutti i distretti; dappertutto furono nominati dei rappresen- tanti che tennero assemble ¢ reclutarono nuovi aderentis alla prima conferenza di delegati a Manchester, nel gen- naio del 1844, erano rappresentati pit di 60.000 membri, alla seconda, tenutasi a Glasgow sei mesi dopo, gid pitt di 100.000. In esse si discussero tutti i problemi dei minatori ¢ si presero decisioni riguardanti gli scioperi di una certa importanza. Furono fondati parecchi giornali, tra cui in primo luogo il mensile The Méner's Advocate di Newcastle-upon-Tyne, che difendevano i diritti dei minacori. Il 31 marzo 1844 scadevano i contratti di lavoro di tutti i minatori del Northumberland e Durham. Essi si fecero prepatare da Roberts un nuovo contratto nel quale 330 chiedevano: 1) pagamento secondo il peso e non secondo Ja misura; 2) verifica del peso con bilance e pesi notmal tiveduti da ispettori pubblici; 3) validith semestrale del contratto; 4) abolizione del sistema delie multe © paga- mento del lavoro realmente fornito; 5) impegno da parte del proletariato di garantire agli operai che si trevano al suo esclusivo servizio il lavoro per almeno quattro giorni alla settimana, o il salario di quattro giorri. Tl contratto venne inviato ai re del carbone e fu nominata una delegazione per condusre le trattative; ma la risposta di quelli fu che per loro I’ Unione » non esisteva, che avevano a che fare solo con i singoli operai e che non avrebbero mai riconosciuto P'sssociazione. Inoltre propo- sero un altro contratto, che non accoglieva nessuna delle richieste suddette che naturalmente venne respinto da- ali operai. La guerra era ormai dichiarata. I 31 marzo 1844, 40.000 minatori deposero i loro picconi e :utte le miniere delle due contee rimasero vuote. I fondi del- Passociazione erano cosi cospicui che per parecchi mesi 4 ogni famiglia fu assicurato un sussidio settimanale di 2 scellini © mezzo. Mentre gli opetai mettevano cost alla prova la pazienza dei loro padroni, Roberts organizaava infaticabilmente lo sciopero ¢ l'agitazione, faceva tencre assemblee, percorreva in lungo ¢ in largo PInghilterra, raccoglieva soccors? per gli scioperanti, predicava pace ¢ legalita ¢ contemporaneamente conduceva contro il despo- tismo dei giudici di pace e dei padroni che applicavano il truck systerr una campagna di cui in Inghilterra non s'era ancora mai vista V'eguale. gli Paveva cominciata gia all'inizio dell’anno. Ogni qual volta un minatore ve- niva condannato dai giudici di pace, egli si procucava dalla Corte del Queen’s bench? un bubeas corpus’, com. duceva il suo cliente dinansi al tribunale di Londra © iu sciva sempre a farlo assolvere. Cost il giudice Williams 2 Tribunale della re Ondine di seaceraione, + 331 del Queen's bench assolse il 13 gennaio tre minatori con dannati dai giudici di pace di Bilston (Staffordshire me- tidionale); il deliteo di questi uomini era di non voler lavorare in un punto che minacciava di franare, € che realmente frand prima che essi tornassero! In precedenza, i giudice Patteson aveva assolto sei operai, cosicché il nome di Roberts comincid a poco a poco a incutere timore ai giudici di pace proprietari di miniere. Anche a Preston, quattro dei suoi clienti erano in prigione; egli vi si recd nella prima settimana di febbraio per compiere indagini sul posto, ma quando giunse trovd che i condannati erano stati rilasciati prima che fosse trascorso il termine della pena. A Manchester ve ne erano altri sette; Roberts ottenne I'habeas corpus ¢ una completa assoluzione dal giudice Wightman. A Prescott erano in carcere nove mi natori, i quali, dopo essere stati dichiarati colpevoli di un presunto turbamento della quiete publica a St. Helen (Lancashire meridionale), erano in attesa di giudizio; quando giunse Roberts vennero immediatamente rila- sciati. Tutto cid avvenne nella prima meta di febbraio. In aprile, Roberts liberd allo stesso modo un minatore dalla prigione di Derby, quattro da quella di Wakefield (Yorkshire) e quattro da quella di Leicester. Cost con- tinud per qualche tempo fino a che i « Dogberries », com'erano soprannominati i giudici di pace dal noto per- sonaggio di Shakespeare in Molto rumore per nulla, non comineiarono ad avere un po’ di ritegno. Lo stesso av- venne per il truck system. Roberts trascind dinanzi altri bunale uno dopo Valero questi impudenti proprietari di miniere e costtinse i giudici di pace, benché riluttanti, a condannarli; allora comincid a diffondersi un tale senso di tetrore dinanzi a questo procuratore generale dalle mosse fulminee, il quale sembrava possedere il dono del- Vubiguita, che u Belper, presso Derby, ad esempio, una ditta che applicava tale sistema, subito dopo il suo arrivo fece affiggere il seguente manifesto: 332 Avviso. Miniera di carbone Pentrich J signori Haslam ritengono necessario (onde prevenire qual siasi errore) precisare che tutti gli operai occupati nella loro. mi. hniera riceveranno il salario interamente in denaro, e che potraano spenderlo come ¢ dove vorranno. Se acquisteranno le merci nel negozio dei signori Haslam, potranno averle, com’? avvenuto fino ad oggi, a prezzi all'ingrosso, ruttavia non sono tenuti a fare qui i loro acquisti, € sia che comperino in tale negozio o alt-ove, il foro lavoro e il loro salario rimarranno gli stessi Questi trionfi suscitarono entusiasmo nell’intera classe operaia inglese e portarono all’« Unione » un gran numero di nuovi aderenti. Frattanto l'astensione dal lavoro con- tinuava nel nord. Non una mano si muoveva, e Newcastle, il porto principale per l'esportazione del carbone, ne era cosi sprovvisto che si dovette portarvelo dalle coste della Scozia, sebbene in inglese so carry coals to Newcastle + suoni come per i greci portar nottole ad Atene, qual cosa di assolutamente superfluo. All'inizio, fino a quando non si esaurirono i fondi dell’« Unione », tutto proc dette bene, ma alla fine della primavera la lotta degli operai si fece assai pitt difficile. Si trovavano nella pit nera miseria, non avevano denaro, perché i conttibuti degli operai di tutti i rami d'industria dell"Inghilterea servivano a poco, ripartiti tra Ia grande massa degli scio- peranti; dovevano prendere a prestito dai bottegai a con- dizioni svantaggiose; tutta la stampa, ad eccezione di pochi giornali proletari, era contro di loro; i borghesi, anche quei pochi che avrebbero avuto abbastanza senso di giustizia per sostenerli, non apprendevano che men- zogne dai giornali mercenari liberali e conservatori; una delegazione di dodici minatori, recatasi a Londra, rac- colse del denaro tra il proletariato di quella citt?, ma anche questo giovd poco, dato il gran numero di persone bisognose di un sussidio; nonostante tutto questo, i mi natori non si piegarono e, cid che & ancor pitt signiticati- * Portar carbone a Newcastle, 333 vo, rimasero calmi e pacific nonostante tutti gli atti ostili e Je provocazioni dei proprietari di miniere dei loro servi fedeli. Non si ebbe alcun ato di vendetta, nessun rinnegato venne malmenato, nessun furto com- piuto. In tal modo V’astensione dal lavoro durava da circa quattro mesi, ¢ ancora i proprietari non avevano alcuna prospettiva di vittoria. Ma una via rimaneva an- cota aperta: si ricordarono del sistema dei costages ¢ venne loro in mente che le case dei ribelli erano di loro proprieti. In luglio venne data la disdetta agli operai € in una settimana tutti i quarantamila furono buttati sulla strada. Tale misura venne attuata con una brutaliti ripugnante, Malati e deboli, vecchi ¢ lattanti, perfino donne partorienti, furono strappati dai loro letti senza alcuna misericordia e gettati nei fossati lungo la stra- da. Un agente si diverti perfino 2 trascinare con le pro- prie mami fuori dal letto, tirandola per i capelli, una don- na in stato di avanzata gravidanza e a buttarla in strada Esercito e polizia stavano Ia in massa, pronti ad assa- lirli al primo segno di rivolta, al primo cenno dei_giv- dici di pace che ditigevano questa inumana operazione. Ma gli operai sopportarono anche questo senza scompor- si. Si era sperato che avrebbero usato la violenza, si cercd con tutte lé forze di provocarli alla tibellione, solo per avere un pretesto che giustificasse un interven- to dell'esercito che avrebbe posto fine allo sciopero, ma j minatori senza tetto, memori degli ammonimenti del Joro procuratore, rimasero impassibili, in silencio siste- marono i loro mobili sulle distese paludose o sui cam- pi gid falciati, e tennero duro. Alcuni, non trovando posto, si sccamparono nei fossati delle strade; altri, trodottisi nei campi di privati, vennero poi que- rela per aver apportato «danni dell'ammontare di mezzo penny», e condannati a una sterlina di spese che naturalmente non potevano pagare e che sconta- rono in galera, Cosi per otto e pitt settimane in quella piovosa estate dell'anno scorso (1844) sono vissuti con 334 Ie loro famiglie sotto il cielo aperto, senza altro riparo per sé e per i loro piccoli che le tende di cotore dei letti, senza altri mezzi di sussistenza che i piccoli sus- sidi dell’« Unione » © il credito, sempre pitt limitato, dei bottegai. Per di pis Lord Londonderry, che pos- siede a Durham importanti miniere, minaccid della “sua altissima ira i negozianti della « sua cittd », Seaham, se avessero continuato a fornire credito ai « suo’ » operai ribelli. Questo « nobile » lord assolse in generale du- rante lo sciopero la parte del buffone con i suoi « ukase », ridicoli, ampollosi e mal scritti, che di tempo in tempo inditizeava agli operai, senza altro effetto, per, che quello di far ridere tutta In nazione‘, Quando tutto cid risult8 inutile, i proprietari fecero arrivare con gravi spese dall’Irlanda ¢ dalle zone piti remote del Galles, dove non esiste ancora nessun movimento operaio, gente per lavorare nelle loro miniere. Ristabilita cost fa con- correnza interna tra gli operai, la forza degli sciope- ranti si spezzd. I proprietari Ii costrinsero a staccarsi dall’« Unione » ed abbandonare Roberts ¢ ad accetiare le condizioni da essi dettate. Ai primi di settembre ebbe cosf termine la grande lotta dei minatori contro i pro- prietari che era durata cinque mesi, una lotta che da parte degli oppressi & stata condotta con una costanza, un coraggio, un‘intelligenza ¢ una ponderatezza che esi gono da noi la pitt incondizionata ammirazione. Quale grado di vera educazione umana, di entusiasmo e di forza di carattere presuppone una simile lotta in una massa di quarantamila individui, che, come abbiamo visto, nel 1840 erano ancora descritti dal Children’s Employment Report come assolutamente rozzi e amorali! E quanto doveva essere dura d'altra parte l'oppressione che indusse questi quarantamila a sollevarsi come um sol uomo e a 5 Nulla di nuovo sotto il sole, slmeno in Germania, I nostri «re Stumm » non sono infatti che una’ copia di quel prototipi ingles! ormat

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