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"La pi bella avventura, per un architetto, quella di costruire una sala per concerti. Forse ancora pi
bello per un liutaio costruire un violino; ma si tratta (con tutte le differenze di dimensione e di impiego) di
attivit molto simili. In fondo si tratta sempre di costruire strumenti per fare musica o per ascoltare musica.
E il suono che comanda, la cassa armonica che deve saper vibrare con le sue frequenze e la sua energia.
Io ho avuto lavventura di costruire spesso per la musica: dallIstituto per la Ricerca Acustico Musicale di
Parigi con Pierre Boulez e Luciano Berio, al Prometeo con Luigi Nono, alla sala di Berlino alla Potsdamer
Platz, alla sala del Lingotto di Torino, alla Sala Niccol Paganini a Parma e ora allAuditorium di Roma.
In tutti questi progetti la musica sempre stata al centro dellattenzione: lavorando con gli acustici,
lavorando con i musicisti. Ma lAuditorium di Roma non un semplice Auditorium ma una vera e propria
Citt della Musica: con tre sale, un anfiteatro allaperto, delle grandi sale di prova e di registrazione.
Lavventura, a Roma, si quindi arricchita di una importante dimensione urbana: lAuditorium non
soltanto un impianto musicale; c anche una piazza, c Santa Cecilia, c gente che ci lavora, ci sono dei
negozi, bar e ristoranti.
Funzioni tutte che affidano a questo progetto limportante funzione di rendere urbano questo luogo che ha
bisogno di urbanit.
I luoghi della cultura, daltronde, come quelli della musica, hanno la naturale funzione di fecondare il
tessuto urbano, sottrarre la citt allimbarbarimento e restituirle quella qualit straordinaria che ha
sempre avuto nella storia. Strumenti musicali, quindi, immersi nel verde di un parco della Musica che
scende da Villa Glori, avvolge i grandi liuti dellAuditorium, i due gioielli dello stadio Flaminio e del
Palazzetto dello sport e si spinge fino a viale Tiziano regalando alla citt di Roma un grande parco di venti
ettari abitato dalla Musica.
Renzo Piano