di Riccardo Storti Pu un disco essere il pi autentico e fedele curriculum vitae per un musicista? Questo l'interrogativo che mi sorto appena ho dedicato il mio tempo all'ascolto di Equinox, CD del chitarrista acustico genovese Luigi Milanese. E la risposta stata subito affermativa, gi dopo avere dato un occhio alla tracklist. Si spazia, non perch Milanese abbia voluto mostrare sfoggio di conoscenze musicali a 360, bens perch Equinox racconta una vita musicale, che ha attraversato e sta attraversando lidi e latitudini sonore diverse tra loro. Interpretazioni che toccano il bardo celtico O'Carolan, J.S. Bach (la Sarabanda dalla Partita per liuto BWV 997), Villa Lobos (l'emozionante Preludio n. 4 in mi minore) e i Led Zeppelin, nonch pagine personali di indubbio interesse. La chitarra sotto le sue dita - si fa quasi orchestra nelle mirabolanti ascese fingerpicking di Flower of Lust (qui mi ha ricordato Riccardo Zappa) e negli arpeggi rarefatti ed essenziali di Cosmic Revolution. Lui e la sua chitarra, un binomio felicemente scindibile, quando arrivano a dare una mano amici suonatori di archi, fiati, percussioni e pianoforti. Meritano una citazione lo Gnu Quartet, Marco Fadda e Fabio Vernizzi, musicisti ben noti non solo nella cerchia genovese. Il proposito cameristico brilla e valorizza ulteriormente l'imprinting chitarristico dei brani. Alcune composizioni assumono colori brillanti grazie agli interventi di timbriche delicate quali l'oboe (Alice Fabbri), il sax soprano (Paolo Firpo) e il violoncello (Marila Zingarelli). In Little Modal Dance si evocano tessiture acustiche memori degli album anni Ottanta della Windham Hill; La mia stella si apre con un'allusione ad Horizon di Hackett, ma lo sviluppo puntellato dal canto del violoncello potrebbe essere benissimo una base sonora per il primo Nick Drake; l'anima folk blues di un classico dei Led Zeppelin (Tangerine) assume inflessioni quasi da pop unplugged grazie alle sottolineature dello Gnu Quartet e alle percussioni di Marco Fadda; in Africa la chitarra si presenta inizialmente defilata, quasi affidando agli altri strumenti la scatola di montaggio melodicoarmonica in un moto dinamico dalle intenzioni cangianti. Che curriculum in pentagramma... Riccardo Storti