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cultura UNO DEI nen) UN GIALLO METAFISICO peewee = TRAPARIGIE BAIRES ae SI SCIOGLIE NEL PASSATO ie E UNA SOLUZIONE Juan José Saer & stato uno scrittore geniale, ferreaasreay appassionato, talmente dedito a rincorrere la sua acs idea totalizzante di letteratura che oggi chiunque eNtensamyet eT lolegga, sia che ne resti stregato sia che mantenga il dubbio, non pud far altro che inchinarsi di fronte allo sforzo coltivato allosfinimento. I due gioieli che La Nuova Frontiera ha portato in libreria un anno dopo altro lo testimoniano, Dopo Cicatrici (pp. 301, euro 17,50), torna ora in una nuova versione italiana L'indagine (pp. 159, euro 15,50), Entrambi tra- dotti da Gina Maneri, il primo usci nel 1969, il secondo invece nel 1994, Gerla bisa e costituiscono due pilastri sotto cui scorre buona parte della produzione di Saer, che esordi nel 64 e mori sessantottenne nel 2005 finendo di ri- vedere ultima sua opera, Mentre leggiamo questi due libri, diversi per forma, genere e ambientazione, restiamo intrappolati nella mano che trascrive minuziosamente quello che locchio cattura e nella prosa che ci accompagna a chiederci quale sia Yocchio che tutto registra © dove si finisca per cadere quando si spera di riconoscere quell‘occhio e la sua obiettivita Se Cicatrici era un grande romanzo a spirale in cui quattro storie raccontate in prima persona finivano per trovare un punto di raccordo riarrativo in un omicidio inutile, L indagine mette in scena una struttura apparentemente pitt semplice nella forma di un giallo metafisico. E la storia di un serial killer che seminaiil terrore fra le vecchie parigine del decimo e undicesimo arrondissement: ventisette ne sono gia morte e il commissario Morvan, assieme al suo amico e vice Lautret, ci spinge nellenigma indecifra- bile, in cui pid che il futuro conta il passato, «in un mondo contiguo a quello delle apparenze in cui ciascun atto, ciascun oggetto e ciascun dettaglio occupavano il posto esatto accordatogli nellinsieme dalla logica del delirio, valida solo per colui che aveva elaborato il sistema e intraducibile in alcuna lingua cono- sciuta». Ma quel che accade é in realta solo loggetto di un racconto che Pichén, un argentino da anni trapiantato a Parigi (proprio come Saer, nato a Serodino, Santa Fe, nel 1937 e parigino acquisito dal 1968 fino alla morte), propone al suo amico di una vita, Tomatis (presente anche in Cicatrici), ea un giovane appassionato di letteratura, Soldi. Inuna Buenos Aires di fine estate, su fiumi che spingono verso un passato mai ela- borato, nell'umidita di un acquazzone che sta per esplodere, i tre uomini giocano una partita che si riflette come in uno specchio convesso nel racconto parigino. Il punto di fuga sembra aprirsi in un manoscritto anonimo su cui i tre si interrogano, intitolato Nelle tende greche, riscrittura della guerra di Troia, incontro fra un Vecchio Soldato e un Giovane Soldato, forse d’accordo su un fatto sconcertante: la causa della guerra, Elena, @ un simulacro e dunque la guerra’stessa é un simulacro. Con abilita, Juan José Saer riesce a non offrire alcuna risposta. Il «pit importante scrittore argentino dopo Bor- ges» rispetta enigmi e labirinti e spinge il let- tore ad affrontare la sfida. £ chiama in causa, come in Cicatrici, Oscar Wilde, per sentenziare CHE RICORDANO IL GRANDE BORGES : ide. pe Le strade di Parigi in una foto depoca. che «i'tomo non solo uccide cid che ama ma Qui ambientato parte de Liinchiesta(Nuova soprattutto ama cid che lo uccide». / Frontiera), il capolavoro di Juan José Saer

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