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‘Thoto uigeate La scence enlesslle on Fa onion dl Hegel {© 1968 by Libtive Pon, Pais Copptight © 1979 Gialio inauli editores. pa, ovine EUGENE FLEISCHMANN LA LOGICA DI HEGEL Traduzione di Anna Solmi Piccola Biblioteca Finaud? Indice pax 26 a B in x 7 G n a 7 Profasione La logica di Hegel 4 I presupposti di una Logica filosofica 1x, Certezza e verith 2, Il processo concettuale 3, Teoggeto e Fogeesto 1, La grande triade 2, Dessre 2, Lessons 3. 1 Concetta ur, La determinszione indeterminata, ola qualics 4, I puro essere 2, Lressere determinato 3. Lindividualita av. Ladeterminazione indiflrente,ole quantita x La grandest 2. Lagrondezza data 0 2 quanto 3. La relacione quantiuativs vw P33. 105 ns n6 19 5 133 “7 ny 3 14 15 137 163, 164 167 mn 176 "7 84 r9t 192 193 139 INDICE v, Misura e misurazione 1 La misuea specifier 2. La misura zeale 4 Lindifferensa assofuta vr. La fondazione del!'essere sulla sua spiegazione, o Pessenza 1. La natura dela rflesione a) Lidectis 3) La difrenva 6) TL foadsento 6) I focdamento aseluto 8) I fordameentodeterinato ©) condizionamento 2 Lesivensa 5. Lareifcaions (ais Ding) vit, Tl dustismo e i suoi problemi x, Imondo in quanto fenemena 2 La legge e i fenoment 3. Lrapporto di separazione 4) Insiemseparti 8) Forzamanifestazione €) Internoesterno virr, L'immanenza ¢ la sua esteriorizeazione 2, Lissolute 2. I problema modsle 3.11 processo iimmanente di cresriane 1) Sostansnaccidente 5) Cousnetierio ) Linterssione InpICE i207 a1 NG 217 a7 219 25 as ak aya 37 238 23 2s ast 258 263 285 269 arr 28 28r 287 289 290 295 son 34 vu rx, La struttuza della soggettivica 1, La eomprensione {il Concetto) 2) Vuniversale 6) I particotare ol 2. La divisione (il giv 2) 1 ghudizio qualitaivo 2) Ml giudizio della rifessione ¢) I givdizio necessario 4} I giudizio concettuale 3. La rinifierione (i sillogismo) 46) Il silogisaro deltimmediatezza 4) Teelogismo della rifessone 21 sillogismo necessacig x. La strutinra concettuale del mondo 1. U meceanieima 2, Ichimismo 3. La Gnalit 4) Il fine soggetsive 4) Th meza0 } TL fine reslzzsto x1. Il senso realizeato 0 Videa a Lavi 2. La vita delle epitzo 4) La woria a) Lanalst 5) La simtesi 3) Ls pratica 3. La presenaa della verish var pat 3 37 335 333 345 7 INDICE xz, La scienza ele scienze 2. Tsapere 2. Tt metodo 3. 11 modelo universle Bibliogrsfis Glosserio Indice det noni Prefazione Non? soltanto un interesse stotico che ha portato I'su- tore a pubblicare questo studio sulle Logica di Hegel. Gli sforzi dei nostri contemporanei per tipeasare radicelmen- te i rapporti tra flosofia e scienze particolari, Pattale confltto fra le scienze umane e le scienve della natura, la innovata ricerca di un metodo scientfico universalmente aceettabile sano tutti espressione éi problemi permanenti che si pongono al pensiero. L'altimo tentativo della filo- sofia classica (alla quale ron appaztiene pit il positivismo logico) di elaborare una escienza wniversalen & quello di Hegel, che a sua volta non faceva altro che soddisfere alambizione della filosofa trascendentale. Solo Hegel aiunse a elaborare tn sistema filosofico che pretese di es- sere una «superscienza» e di ricapitolare sia Te flosofie che Vavevano preceduto che le scienze particolati allors conosciute, L'Encielopedia contiene i principt filosofict delle scienze della natura e dell'vomo, mentre si ritie- ne che la Logica (Vergomente di questo libro) elabort le strutture a priori del pensiera, inteso come presupposto # compimento di ogni lavoro intelleteusle. Ma mentre si pud considerare PExiciclopedia come obsoleta, almeno pet cid che concetne i particolati, Ja Logica pad ancora set vire come argomento di una discussione intelligente, Che cos’é Ia logiea hegeliana? Tespostzione del pen- sero quale si costituisce nello stesso atto di intelligenza per opera sua, Hegel wuole esplicitate le strutture del- Pintelletto per mostrare che & in esso che esiste la lease, TFordine, Ta razionaliti (indipendentemente da ogni espe sicnza) ¢ che ogei conoscenza della natara ¢ dell'uomo x PREEAZIONE non ? che un r-conoseimento di se stesso da parte di que- sto intellerto, che ha bisogno di queste cognizioni pacti- colari della reale3 per diventare cosciente dei propri po- teri e concretizzarsi. Cid significa che né Ia filosofia né te scienze potrebero mai seoprire tn fenomeno particolare che non faccis gid parte di un sistema coetente di. deter minazioni razionali. Questa logica non si propone dunque cl aiatere il pensiero 2 atrovare» dei dati —essi sono 'og- getto dellosservazione, non della logiea ~ ma di claborare un quadro intellettuale cosrettamente strutturato che J? spieghi nello stesso tempo in cui spiega se stesso. B que- sto i! motivo per cui la conoscenza che Pintelletto ha di se stesso 2 la «prima e ultima seienza» (II, 437) e il com- pito di una logica «speculative» consiste nel «dedur- Fe» (termine improprio che abbandonetema in seguito) le strutture particolari deffintelletto dal suo fine ultimo: Ja capacita di conoscersi. Now cé bisogno di dite che si tratta di wna delle iim prese piti andact nella storia del pensiero, e la sua riuscita © lungi dall’essere garantita. In termini moderni, Hegel credeva di avet costmaito un modello coerente, compren- sivo di éuttii procedimenti esplicatiyi sia delle scienze del- Ta natura che di quelle dell'uomo. Costruziane che — pet Ja sua stessa natura ~ deve necestariamente oscllare t2a un piano di. grandissima asteazione (contenence le strut- tre di ogi oggetto possibile) ¢ piani specifici dove ap- Paiono gia i contorni dei diversi campi scientifici {fisica, chimica, biologia ece.), Cid pud anche spiepare le diff colt) incontrate dagli interpreti di questo pensiero, che zon sempre sapevano ene dove situare i fondamenti del- Yanatisi hegeliana, per non parlare dei non specialisti, che si vedevano vietare Paccesso a questo testo, spesso citato «poco compreso. , percid che ci propaniama di mettere Paccento anzituito sulla struttura d'insieme di questo te- sto hegeliano (sull‘idea di coerenza), pur considerando i dettagli indispensabili allo sviluppo delle strutture parti colati, In questo modo speriamo di poter tendere ginsti- zia all'intenzione dell’opera e mostrare chiaramente cid che Hegel accetta o rifiuta come spiegazione valida nel carapo delle scienze, Ia sua preferenza per le filosofie e PREFAZIONE, xt Je scienze sistematiche e Ia sua evversione per i metodi matematico, sperimeatale o empitico-classificacario, Sono queste discussioni sempre attuali. Tn compenso, ci sarebbe impossibile giustificare gli ‘aspetti francamente negativi della soluzione troppo rapi- da che Hegel propone per le scienze in cerca di un me- todo. Per forza di cose, la nostra esposizione diventerl allora critica, chiarendo, questa volea, delle insufficienze. Senza anticipate Je nostre conclusion final, ricordiamo soltanto i due punti pit discutibili di questa teoria Sogica: lo statuto delle scienze della narura e i] problema della dialettica, Hegel & convinto che il dominio per eccellenza della cconoscenza razionale & costituito dalle scienze dell’ como, poiché in esse @ di per sé intelligibile non soltanto il me- todo, ma anche Fosgetto. L'uomo & pil capace di com- preadere se stesso che di cogliete un oggetto i cui carat- teti sono radicalmente diversi dalla propria costituzione. Git che si chiama «natura» & Voggetto opaco e impenc- trabile (I'aaltro» dell’'uomo) che deve essere compreso alla luce delle legat fssate acbitraciamente (sebbene cox formemente alla ragione)dall'intelleto umano, E un istin- to profondo della natura umana razionale che la spinge a voler sopprimere lestraneiti cel mondo che le citconda, €2 rendete il mondo sbitsbile rendendolo comprensibile. Asli occhi di Hegel, la ricerea nelle scienze della natura ha come scopo supremo quello di congivngere Vopgetto opaco ¢ inerte alle seal:A razionale dove Puomo si sente acl proprio elemento. Ora Te scienze della natura, secon- do il nostro filosofo, non rispondono a questo bisogno fondamentale, donde Ie eritiche severe che egli rivolge loro. T metodi matematici non possono trattare che un universo quantitativo rigido e fisso, le espericnze non si tifetiscono che a una patte della realt’ astratta arvficial- inente da! resto e le classificazion?, botaniche 0 zaologi che, si fondano su un procedimento comparativo del tutto, empirico, che esumera arbitrariamente, senza fandamen- to razionale, le «note», trovate o immaginate, dei feno- meni. La vera scienza della natura invece deve poter ela- borare la cocrenza intima ¢ sistematica degli oggetti trat- xa PREFAZIONE, tati, al fine di mostratvi i differenti gradi di realizzazione della strustuta tazionale, caratteristica di ogni proced!- mento intellettucle. Gli esempi di questo metodo «spe- calativon che Hegel propone ale scienze della natura nom mancheranno nel nostto testo. Ma questi esempi lasce- anno nello spitita del lettore Pimpressione ele i! nostro amore non si tenda eonto di tutte le dificoled della sua impresa. E possibile ricondurze le scienze della natura alla ragione — alla flosofe — volendo imporze loro un me- todo estzaneo al loro dominio? B vero che i llosafipossie- dono tuna saggeza che 2 anche immediatamente applica- bile alle science git costituite? Bisogna veramente pensa- ze che le «tecniche> scientiiche non hanno niente a che vedere col sapere essenziale della flosofia? Domande co- ‘me queste si pongono di fronte agli interventi del nostro filosofo nel lavoro delle scienze particolari. Le sua rispo- sta troppo sommaria: « Verra i] momento in cui [gli spe- cialis) proveranno il bisogno di utilizeare i cancetti ra- 2ionali (Ene., § 270, aggiunta alledizione del 1841). Re cordiamoci che 2 tentativo i Hegel si situa in un’epoca jn eui Ja rottura tra filosoiae scienze non era ancora siata definitivamente consumata, rottua i eu aspettiteoricd st svilupperanno sotto la nostra riflessione, nel testo che ci propoviamo dé snalizeare, Tl metodo dialettico che ei propone Hegel, e che do- vechhe fungere come veicolo della sua scienza universale, i Iascia non meno perplessi. Dave cogliere il significato del termine «dialettica> se non nella lopica di Hegel? Ora la verita & che I'analisi pit accurata nen pud fornirct tuna risposta soddisfacente, La dialettica — certamente — si trova nel nostro testo. Solo che essa non & assimilabile ‘ng a un metodo a priori valido (secondo guella che & non- dimeno Popinione pit diffusa), né a un procedimento che tarebbe apliabie al di de iit dels Sosa (lt iffuso pregindizio dei nostri siorni). Essa 8 piyttosto una visione lilosofiea de! mondo (trapica, se si vuole) insepa- rabile dalla convinzione hegeliana della finitezes delle co- se terresttic della perennit) dello spirito. Noi la conside- riamg soprattutto come l'espressione ci un certo realismo che si rifiuta di separare realti e pensiro, traendone, nel PREPAZIONE xu contempo, conseguenze proprie a una filosofia che crede allesisterza della storia. Quanto all'stilita metodelogica della «dialettica» hegeliana, ne tratteremo al momento di trarre le nostre conclusioni, alla fine di quest’opera, E questa la psime nozione della Logica che abbiamo creduto utile delineare prima di afirontate fl nostro testo. Visi cercherebbero inutilmente espressioni come «penlo- gismos, «idealismo assoluto», «itrazionalismo dello spi- tito», ece, Non abbiamo effntto ginrato fedeltd a tutta la letteratura esistente sul nostro argomento, ¢ sone soprat- tutto Je idce «neohegeliane» che abbiamo voluto evitare. £ ormai molto tempo che Valternativa ideslismo-nateria- fismo non interessa pit nessuno, ¢, piuttosto che attac- ‘care uoa o pili etichette ala Logica, abblamo preferito un «metodo di comprensione immanente, ma non passive, Le ‘enormi diffcoltA terminologiche che, durante un secolo @ mezzo, hanno reso questo testo di Hegel inaccessible al Iettore colto ma inconsapevote delle vicissitudini del Tinguaggio especulativos del x1x secolo tedeseo, ci hanno fia procurato abbastanza noie, Noi abbiamo avuto cura di evitaze il inguaggio troppo tecnico (e soprattutto ca- rico di ripetizioni imutii) del Slosofo, Non era forse inop- portuno redigere questa esposizione in une lingua diversa da quella tedesca, in medo che il suo contenuto abbia aalche probabilit’ di essere meno oscursto da espressioni cariche di molteplici sigaificat In questo senso ci hanno molto afutato Te opere i lingua frencese su Hegel (s0- prattutto i lavori di Jean Hyppolite, Alesandre Kojéve, Jean Wahl ed Eric Weil). Le principali monografie che ‘rattano del nostro argomento (in parte utilizaate 0 che presentano un'interpretazione diyersa dalla nostra) figu- rano in una bibliogtsEa alla fine del volume. Discuterle i avrebbe portato al di [3 degli cbiettivi che ei eravamo profiss, Tuttavia abbiomo larsamente wtiizzato due come ‘mentasi completi della Togica hegeliana: quello di Johann Edeard Esdmann (1805-92) ¢ quello di G. R. G. Mure (lortunatamente ancora in vita), nostri precutsori. Exd- mann, che scrisse un capolavoro di coneisione, & ancora, troppo vicino alla terminologia speculativa di Hegel e tal- volta spiega troppo poco. Mure ~ che prende un eccel- xv PREFAZIONE, lente avvio da Aristotcle ~ cesca di adattare Hegel alla mentalit} flosofica inglese. Entrambi i commentari con- servano ext il loro valore; divergenze di opinioni su un argomento enigmatica come il nostro sono fin troppo na- twrali. Lo sforzo intellettvale investito in uno studio co- ‘me questo trova gi la sua ticompensa se rende possibile una discussione seria. Ringzeziamo vivamente Eric de Dampierre, Edmond Ortigas ¢ Jean-Michel Rey, che hanno gentilmente letto il manoseritto e corretto aleune sue imperfecioni; René Chenon, Georges Ambrosina e I. Tarchin, peri loro con- sigli di specialisti di scienze; Pauline Roux per i] suo ac- utara lavoro dattilografco Abbreviationi Fenomenologia WF. neaet, Phanomenclogie der Geistes, herwspegeben von. Johannes Holfneister, Felix Meiner Verlag, Haaburg 1952. Las 5, WE HEGEL, Wigsensebalt der Logit, hersus von Georg Lasson, Felix Meiner Verlag, Leipalg 1948, vol. T, p23. Mars Thid., woh. UL, p. 935. Eve, Suro 16 W. ». MEceL, Enzyhlopidie der philazophitchen Wiszenscho. ton im Grumivise (830), bexavepepeben von Briedhelm Nicola wad Orva Pigeler, Pix Meiner Verlag, Haba 2859, pareprao 11. KrdnV.Bacg istanuen rast, Kritik der einen Vernunft, 2 ede 2787, rs Kr d., $36 nisin xawr, Knit der Urteatrat, peragrafo 26, Exdmann Sonat enuaan eam, Grundrist der Logik und Metapby- ub, 5° ed, Halle 1875. Mure ©. 3. 6 NRE, A Stady of Hegel's Logie, Clarendon, Oxford 1590 LA LOGICA DI HEGEL Capitolo primo. 1 peesupposti di una logica filosofica ‘Una delle diffcoltd (¢ non la minore) della Logiva hege- liaaa risiede nell’ afferinazione del floso‘o che & impossi bile darne un’eintroduzione» senza presuppotre concerti che non st spiegheranno che nello svilappo della logica stessa (eft. per esempio, I, 23-24,29-30; Enc, § 105 $ 195 nota; § 20, nota); nesstina nozione esplicativa preliminare pud essere veramente provata prima di terminare i libro. Hegel stesso, nei suoi tentativi di introduzione ~ poiché cali capi molta bene che non si incoraggerebbe nessun lettore domandandogli uno sforzo simile — si appoggia principalmente sul fatto che la logica Ia scienza del pen- siero (das Denker): La logica ® la scienza dell'dea pu- ra, ¢ coe dellidea nell’elemento astratto del pensiero» (Enc., § 19). Epli distingut la flosofia, che si occups di soxgetti concreti», dalla logica, che considera solo Is lo 10 «strattura completamente astratta (I, 73). Tutto que- st0 8 facilmente comprensibile, ma nulla pd ancora spie- gare il carattere specifica della logica hegeliana in tap- porto con le altre scienze del pensiero. Alcune osserva- Zioni sulla terminofogia hegeliana possono facilitarci Pae- cesso al suo modo di considerate fa formazione della sua scienza, I contenuti o dererminazioni della coscienza si chiamano axappresentazioni» (Vorstellungen, clr. Ene, $ 5, nota), e sono altrettanto vieini alla garvteista di Ati- 5totele che all’zmaginatio di Spinoza. Le rappresentazioni hhanno un carattere sensibile e soggettivo (Euc., $8 451 £20, nota), sono dungue del tutio contingenti, ma il vantaggio di interiorizzace gli oggetti, di incorporatfi an soggetto e servire casi come inizio soggettivo del sa- 4 CAPITOLO PRIMO pete. Esse stanno alla base di tutti i processi ulteriori del- Ia coscienza,e il lavoro del pensfera consister’ nel cons detare le rappresentazioat e nellintetiocizzarle ancoza di pid {Enc., $. Il pensiero stesso non svri altro conte. nate che queste rappresentazioni, esso non esercita su di esse che un'sttivita «formale» (#bid., § 2), ma questa at- tivict Je priver’ del loro carattere «immediaton, le met- teri in rappotto le une con le alire, nello stesto tempo {ntroducendo tra di esse tratti distintivi, eoc., e cosi co- jincer’ un pracesso che elimina a poco a poco ogni iner- zia ¢ opacita, rendendo i contenuti della coscienza deter- nati e sensati, Il pensiero allo stato puro ~ e cic’ privo di contenati sensibili — non appari’ ceonologicamente che dopo le tappresentazioni; logicamente csso sark V'as- solutamente primo (come per Aristotele), poiché tutto il resto dipender’ da esso; senza di esso le rappresentazioni ron satebbero coscient (incorporate nella struttara del sogetio), ma si confonderebbero con Ia massa amotfa depli ogzetti esteriori. B cost che dohbiamo fare Vimpor- tante distinzione fra « pensicro riflessivos o «riflessiones (Neckdenken) e pensiero propriamente detto (Denen): Al primo & un pensiero che presuppone una rappresentar Zione come «data», e dungue si doppia in una parte inet xe (opgctto) e una attiva (sopeetto), mentre il secondo & interamente atiivith, Vattivith che costituisce Toggetto donandogli la sua determinazione ¢ il suo senso (Enc., $2, nota), La rifessione & Paintelletton' di Kant (con cul avremo continvamente a che fare) e il pensicra in quanto attivita puta sari i] Concerto di Hegel, il fondzmento o Potigine logica che rende possibile Tisrelletto nella sua coerenza ¢, a fortiori, tutto eid che pad presentatsi nella coscienza come opgetta. Di conseguenza, la scienzn della Jogica sara fondata su questa possibilit’ di separare T’atto del pensiero dai suoi opgetti (sensibilio altri) e di consi- derarlo nella sua attiviti pura, Hegel si sforzer’ di mo- strare, in seguito, che una scienza in cui sia tl sopaetto che Yogeetto sono fo stesso pensiero non per questo si mao ve tra vuote tautologie, Al contrario, & perfettamente Berstendl. I PRESUPFOST DI UNA LOGICA FILOSOFICA 3 possibile segnice un processo in cui non ci sata aleun o3- getto intuitivo 0 rappresentativo e che avr nondimexo un contenuto: le deterininazioni per cui il pensiero si de- tetmina. Queste ricche possibilitt di autedeterminazione che si trovano nel pensiero ae fanno un modello della liberti, che si definisce anch'essa come autedetermins- ione (Euc,, §§ 11 € 23). B percid che Hegel tiene molto ad accentuate Pafinie) fra Ia sua impresa logica e pli ideali che animano il suo tempo (I, 21-22 nella seconda prefa- zione scritta nel 183%), ¢ noi vedremo piti tardi che egli non rinvia il problema della libert2 alla filosofia pratica, ma lo situa al ceatro della sua teoria scientifica, Dobbiamg insistere su un’ultima possibilitd inerente al pensieto, la pid importante di tutte. Lo sviluppo defla logice ci mostreri ~ contro Kant - che il pensiero non solo una «facolri soggettiva che pud esistere solo nel- Vinteriorité di un individuo pensante, ma 2 parimenti cid che vid di pit oggettivo. E lo stesso Kant che ha definito come ctiteti dell'oggettivita Poniversalita e Ia necessiti (Ks. d. VB, 1425 Bac, § 7); ora esse sono appunto le determminazioni che non possono esistere che per opera del pensiero ¢ per il pensieto. Non @ dunque con la perce- Zone di un oggetto empirico che la conoscenza logica ac- cedera alla verith oggettiva, ma piuttosto cogliendo Te de- termingzioni concettuali che sono necessarie - ¢ dunque oggettive — per loro propria natura, senza Ie quali noa cl sarchbe oggetto conosciuto. E cosi la sfera della Logica sark carntterizeata come quella in cui soggecto opgetto si mostrano insepatabili (I, 30-313 Enc., §§ 24-25) ~ il ensieco soggettivo che st mostra necessita oggettiva -, ¢dliconseguenza 2 solo lA che si po’ comprendete il mon- do in quanto unita globale, in quanto realta che contiene [a propria ragion d'essere (Enc., § 6 ¢ nota). ‘Queste idee dominant relative alla natura del pensiero devono, secondo Hegel, precedere la lettara della sua Lo- 4ica, ¢, come dicevamo, avranno il loro posto sistematico all'interno dello stesso contesto logico. Ma dopo aver let- {pacompreo e icerpretato i iro, si pnge lla cone sione che ci sono altri tre fondamenti (incessantemente Tipetuti) che devono essere spiegati all'inizio per evitare,

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