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MISTERI DEL MONDO - Il Manoscritto di Voynich

Curiosi simboli magici, animali e piante fantastiche, sfere celesti e donne nude illustrano uno
dei libri pi affascinanti e misteriosi del mondo. un manoscritto che non ha titolo, non se ne
conosce lautore ed scritto in una lingua sconosciuta oppure in un codice che nessuno mai
riuscito a decifrare. Oggi noto come il Manoscritto di Voynich dal nome dellantiquario
russo Wilfred Voynich che lo ritrov frugando nella biblioteca dei Gesuiti di Villa Mondragone,
a Frascati, nel 1912, quando si riteneva ormai perduto per sempre, scomparso da pi di tre
secoli.

Villa Mondragone - Frascati (Roma)

Il manoscritto misterioso
La storia e lelegante enigma del manoscritto di Voynich

Il manoscritto Voynich un libro di 22.5 per 16 centimetri, dallo spessore di circa 4 centimetri.
formato da 102 fogli, che danno un totale di 204 pagine scritte e illustrate. In origine, i fogli
erano 116, come si potuto dedurre dalla rilegatura dei vari fascicoli. Vi sono anche cinque
fogli ripiegati a met, tre fogli ripiegati tre volte, un foglio piegato quattro volte ed un foglio
con ben sei ripiegature. Tutto il manoscritto fittamente coperto da una scrittura sconosciuta;
si calcolato che sono quasi 250.000 i caratteri che formano il misterioso testo, le cui
principali caratteristiche quantitative sono le seguenti: le "parole" sono 4182; di queste 1284
sono presenti pi di una volta; 308 appaiono da otto volte in su; 184 da quindici volte in su; 23
sono presenti da cento volte in su.
Diversi caratteri (almeno una dozzina) sono perfettamente identici alle abbreviazioni latine in
uso presso gli amanuensi fra i secoli XIII e XV, per cui molto verosimile che lautore, o gli
autori, del Voynich abbiano avuto suggestioni, anche inconsce, in tal senso.
Le illustrazioni sono davvero numerose; poich il testo tuttora incomprensibile, gli studiosi
hanno convenzionalmente suddiviso il Voynich in alcune sezioni in base alle illustrazioni che le
caratterizzano, cos la prima parte del testo (che va dal foglio 1 al foglio 66) chiamata
botanica, perch essa contiene 113 disegni di piante di specie non identificata.
Sono piante dalle forme strane, con grandi foglie alcune puntute, altre rotonde e flaccide; con
radici contorte che sembrano alghe o gonfie come spugne o coralli, molte hanno strani
tubercoli, e alcune delle piccole teste umane. Gli steli sono talvolta doppi o tripli, uniti fra di
loro a formare delle anse e delle arcate. I fiori raffigurati non sono meno bizzarri: alcuni hanno
la forma di campane, altri sono larghi e tondi come piatti; altri ancora sono piccoli e spinosi,
altri hanno un aspetto carnoso e composito.
Un botanico avrebbe riconosciuto la pianta riprodotta al foglio 33: si tratterebbe del girasole
(Helianthus annuus), e tale elemento sarebbe di importanza decisiva per datare il manoscritto,
poich il girasole arriv in Europa dallAmerica non prima del 1493.
Ma questa identificazione rifiutata da diversi studiosi e, come vedremo, la datazione del
Voynich un problema tutt'altro che risolto.

Le pagine della sezione botanica hanno una struttura costante: il disegno della pianta occupa
quasi tutta la pagina, i colori predominanti sono il verde, il marrone, il giallo, il rosso e il blu.
Tutto attorno allillustrazione disposto il testo a caratteri illeggibili; allaspetto, dunque,
queste pagine sono del tutto simili agli antichi erbari, molto diffusi dal Medioevo fino a tutto il
Cinquecento.
La seconda sezione chiamata astronomica o astrologica, poich presenta 25 diagrammi che
ricordano i temi astrali e che contengono molte stelle. difficile solo immaginare cosa sia
effettivamente raffigurato in questa porzione del libro, che si estende dal foglio 67 al foglio 73.
Vi sono disegnate delle circonferenze concentriche o con segmenti che si irradiano dal centro
allesterno. Alcuni schemi mostrano la classica raffigurazione del sole e della luna con volti
umani; sui cerchi vi sono molte iscrizioni nella stessa scrittura del testo. Si riconoscono anche
alcuni segni zodiacali (Pesci, Scorpione, Ariete, Sagittario ...) e alcune figurine di donne nude,
che appaiono molto pi numerose nella sezione seguente, chiamata biologica dagli studiosi. Le
figure femminili presenti nel manoscritto sono in totale 227, solo tre le figure (forse) maschili.
La definizione biologica non deve trarre in inganno: il nome, infatti, soltanto convenzionale e
nessuno al mondo, finora, sa cosa davvero stia scritto in quella sezione che va dal foglio 75 al
foglio 86.
Il riferimento alla biologia solo dovuto alla presenza di dozzine di donne nude in piedi, con le
pance piuttosto rotonde e prominenti, che emergono da misteriosi tubi o pozze colme di
liquidi. I ricettacoli in cui stanno le donne sono quasi sempre in collegamento tra di loro
tramite tubi o canne. In altre pagine, vediamo gruppi di donne che stanno in una sorta di vasca
o piscina, immerse in un liquido scuro fino al ginocchio, e dei tubi cilindrici uniscono altre
vasche simili, dove stanno altre donne. Le illustrazioni raggiungono qui lapice della stranezza
e, direi, della allucinazione, perch le immagini sono cos strane, cos follemente irreali da
sembrare incubi trasportati sulla pergamena.

Foglio tratto dal Manoscritto Voynich


(illustrazioni della Beinecke Rare Book
and Manuscript Library)

Dopo la sezione biologica, si trova un grande foglio ripiegato sei volte (foglio 85 recto - 86
verso), nel quale sono disegnati nove "medaglioni" circolari, che contengono stelle e oggetti
simili a cellule, con strane strutture fibrose che collegano i nove cerchi. Alcuni medaglioni
hanno elementi simili a petali di fiori e altri presentano raggiere con stelle, oppure fasci di tubi.
Dal foglio 87 al 102 abbiamo la sezione farmacologica, chiamata cos per la presenza di
numerosi vasi tipici delle antiche farmacie, con coperchi alti e affusolati e basamenti elaborati.
Il settore contiene anche oltre cento disegni di piccole piante e radici, per cui molti
suppongono che si tratti di erbe medicinali.
Lultima sezione in cui convenzionalmente diviso il Voynich inizia al foglio 103 ed arriva fino
al termine del manoscritto, e contiene solo testo scritto, senza immagini, a parte molte stelline
incolonnate a sinistra del rigo, come in una rubrica o in un indice.
Le pagine sono ricoperte da fitte righe di scrittura assai regolare, dallapparenza familiare
anche se ignota, nitida, armoniosa, e - particolare da tenere a mente - senza la minima
correzione o il pi piccolo accenno ad un ripensamento.
La storia di quello che venne, giustamente, definito "il libro pi misterioso del mondo", inizia
nel 1912, quando un mercante di libri antichi statunitense, Wilfred Voynich, lo acquista dalla
scuola dei gesuiti di Villa Mondragone, presso Frascati; per questo motivo, il documento
comunemente noto come "Manoscritto Voynich".
Per prima cosa, lantiquario cerc di stabilire alcune certezze fra tanto mistero.

Incollata dietro ad una pagina del libro, Voynich trov una lettera di Johannes Marcus Marci
(1595-1667), medico dellimperatore Rodolfo II di Boemia, indirizzata al famoso poligrafo
Athanasius Kircher in Roma, datata Praga 19 agosto 1665 (o 1666).
In questa lettera Marci affermava che il libro gli era stato lasciato per testamento da un amico,
di cui successive ricerche riveleranno lidentit: si trattava di Georg Baresch, un alchimista
poco noto, nato verso il 1580/1585 in una localit ignota.
Marci - continuava la lettera - mandava il libro a Kircher, massimo esperto di lingue a quel
tempo, affinch lo decifrasse.
La lettera specificava poi che il manoscritto era appartenuto allimperatore Rodolfo, che
laveva acquistato per 600 ducati e che riteneva fosse opera di Ruggero Bacone.
Unaltra informazione fu ottenuta per caso: durante unispezione fotografica si scorsero alcune
righe tracciate sulla prima pagina e quasi cancellate dal tempo. Esaminate allinfrarosso, si
rivelarono essere una firma di appartenenza: "Jacobi a Tepenece", ovvero Jacobus Horcicki
(morto nel 1622), direttore del giardino botanico e del laboratorio alchemico di Rodolfo.
Horcicki ricevette il titolo nobiliare "de Tepenecz" (in latino: a Tepenece) dopo il 1608, quindi
la firma rintracciata non poteva essere stata apposta prima di quellanno. La datazione del
Manoscritto Voynich tuttora controversa: alcuni studiosi lo assegnano al XIII-XIV secolo; altri
- la maggioranza - stabiliscono invece quello successivo.
Un elemento pare decisivo per definire una data post quem per la redazione del Voynich: uno
dei tanti disegni rappresenta un esemplare riconosciuto dagli specialisti come Heliantuhs
annuus, ovvero il girasole americano, i cui semi furono portati in Europa per la prima volta da
Colombo, al ritorno del suo secondo viaggio.

Foglio tratto dal Manoscritto Voynich


(illustrazioni della Beinecke Rare Book
and Manuscript Library)

ovvio, allora, che quella immagine non fu realizzata prima del 1493: questa constatazione
impedisce di attribuire lopera a Ruggero Bacone, il quale mor alla fine del XIII secolo. Nel
corso degli anni, molti si sono occupati del manoscritto Voynich: docenti universitari, biologi,
crittologi militari, linguisti, medici, un cancerologo, un avvocato e molti dilettanti. Ciascuno di
loro ha suggerito una soluzione per leggere quella che sembra una enciclopedia di filosofia
naturale del Rinascimento. William Newbold, studioso di filosofia medievale, stato il primo,
negli Anni Venti, ad affermare di aver decifrato il testo.
Ma il sistema di Newbold cos palesemente arbitrario da non convincere nessuno: egli,
infatti, credeva di aver scoperto che nei caratteri del manoscritto si nascondessero dei "microcaratteri" stenografici, i quali andavano anagrammati per dare poi delle parole latine piuttosto
improbabili a causa di un non meglio motivato "raddoppiamento sillabico".
Per far funzionare una decifrazione fantasiosa, Newbold scambiava secondo le esigenze le
lettere fra loro facendo, ad esempio, diventare "d" una "f". Con questo sistema di pura
invenzione, Newbold credette di leggere alcune pagine del libro che, secondo lui, contenevano
straordinarie rivelazioni scientifiche: in quel testo, disse Newbold, erano descritte le nebulose
stellari e le cellule alcuni secoli prima che venissero scoperte.
Ma, ben presto, questi fantastici risultati furono riconosciuti quali prodotti "del profondo
entusiasmo e del dotto e ingegnoso inconscio" del professore. Lavvocato Joseph Feely tent

di decifrare il Voynich attraverso lanalisi della frequenza dei segni, ma non arriv a risultati
significativi. Leonell Strong, un genetista della Yale University, attribu lopera ad Anthony
Ascham, un astrologo inglese del Cinquecento.
Il crittologo William F. Friedman, nel 1945, riun un gruppo di studio a Washington che diede
lassalto allenigma del Voynich con criteri rigorosi, proprio come se fosse un testo cifrato. Per
prima cosa, il gruppo di Friedman decise di trascrivere i bizzarri caratteri del manoscritto in
segni convenzionali ma sicuri; ad esempio, un segno del Voynich uguale alla cifra 9 venne
trascritto come G; ci non significa che i ricercatori lo "traducessero" con quella lettera; era
insomma un espediente per trasportare lastrusa scrittura del manoscritto in un sistema
riconoscibile e chiaro.
Friedman mor nel 1969 senza aver trovato la soluzione allenigma cui aveva dedicato decenni
di studi e che aveva affrontato, per primo, con criteri oggettivi; tuttavia, egli si era fatto una
sua personale opinione sul Voynich, che riteneva essere stato scritto in un linguaggio
artificiale, qualcosa sul tipo dellEsperanto. Oltre a queste congetture, Friedman arriv ad
osservazioni oggettive; egli not che il testo del manoscritto era altamente ripetitivo, la stessa
parola appariva due o tre volte di seguito, e parole che differivano di una sola lettera si
presentavano con inusuale frequenza.
Inoltre il vocabolario del Voynich era pi esiguo di quanto ci si aspettasse secondo i calcoli
statistici, e le singole parole erano insolitamente corte rispetto al latino e allinglese. Curiosa,
poi, la totale assenza di parole formate da una o due lettere, che invece esistono in tutte le
lingua naturali.
Secondo il professor Robert S. Brumbaugh, docente di storia della filosofia medioevale a Yale,
il manoscritto Voynich un falso, un antico falso realizzato con il solo fine di spillare quattrini
allimperatore Rodolfo, e - se la teoria giusta - lingegnoso truffatore ci riusc, perch come
ricorderete il sovrano pag ben 600 ducati il magico libro.
Una scoperta interessante, e basata su dati oggettivi, venne fatta nel 1976 da William Ralph
Bennett che esamin il Voynich in una sua opera sullapplicazione del computer nella
soluzione di problemi scientifici e di ingegneria. Egli consider il manoscritto come un esempio
metodologico, arrivando ad un risultato dalle conseguenze notevolissime. Bennett determin
il livello di entropia del linguaggio in cui scritto il Voynich, e fece notare che un livello
basso, pi basso di quello di ogni altra lingua europea nota.
Ma cos lentropia in linguistica? In fisica, entropia indica la quantit di disordine in un
sistema: com noto, le leggi della termodinamica ci attestano che ogni sistema tende ad una
entropia sempre crescente. Ogni trasformazione spontanea di un sistema isolato comporta un
irreversibile aumento dellentropia; fenomeni di questo tipo sono, ad esempio, il fluire del

calore da un corpo caldo ad uno pi freddo, o anche lespansione di molecole di un gas nel
vuoto.
Nella comunicazione, entropia indica la relativa assenza di informazione, o lincertezza del
messaggio. Facciamo un esempio: se trovo una sequenza cos composta: ab ab ab ab ab ab ab
ab a, posso supporre con buona probabilit che la lettera successiva sar una "b". In questo
caso, la stringa delle lettere molto prevedibile e quindi lentropia bassa. Se invece ho una
successione di lettere del tipo: dsghttfkptuyewsxhbrjyhko, sar praticamente impossibile
prevedere quale sar la lettera che seguir allultima, e quindi sar davanti ad un caso di alta
entropia.
Nella lingua italiana, ad esempio, la lettera Q ha una entropia minima, perch nel 99% dei casi
sar seguita da una U. Bennett scopr dunque che il testo del Voynich ha unentropia bassa.
Lunica lingua che egli trov con un livello di entropia paragonabile era lhawaiano.
Questa scoperta decisiva per sostenere la tesi per cui il Voynich reca un linguaggio artificiale,
o comunque non naturale. Immaginiamo che qualcuno abbia voluto riempire un libro con
centinaia di "parole" inventate (non un codice segreto, ma segni grafici apparentemente
significanti): quellinsieme di parole avrebbe una entropia bassa perch lo scrivano finirebbe
col ripetere, per abitudine e per comodit, certi gruppi di due o tre lettere, formando quei
moduli ricorrenti che si sono riscontrati.
Dopo tanti anni di studi, analisi e falliti tentativi di decifrazione, il manoscritto Voynich
continua ad essere "il pi misterioso libro della terra". Eppure qualche ragionevole ipotesi sulla
sua natura e sulla sua storia possibile; cominciamo col raccogliere tutti i dati certi. Lapparire
del Voynich legato allimperatore Rodolfo II dAsburgo. Il volume gli fu offerto da qualcuno
che venne per questo ricompensato con 600 ducati.
Chi era questo personaggio? Fino a qualche anno fa, la maggioranza dei ricercatori lo
individuava in John Dee (1527-1606), il celebre mago, astrologo e filosofo ermetico dellet
elisabettiana. Giovanotto prodigio, a ventiquattro anni Dee teneva lezioni a Parigi su Pitagora
ed Euclide. Solo un anno pi tardi, le sue conoscenze astrologiche gli fecero ottenere una
pensione dal re dInghilterra. Fu lui a stabilire la data della incoronazione di Maria Tudor (14
gennaio 1559) in base ai suoi calcoli sulle migliori influenze astrali.
Successivamente, Dee spost i suoi interessi verso lalchimia, e nel 1564 diede alle stampe la
famosa opera Monas Hyerogliphica, dedicata a Massimiliano II, padre del futuro imperatore
Rodolfo II. Nel 1581, la vita di questo grave erudito venne sconvolta da un farabutto, Edward
Kelley, che gli causer tanti problemi. Kelley era un criminale dalle orecchie mozzate per aver
falsificato documenti notarili e, come tutti i delinquenti incalliti, aveva elaborato una sua
filosofia della natura umana: aveva compreso allistante che Dee era il classico uomo di studio,
colto e poliglotta, ma anche ingenuo e fiducioso come un bambino.

Fingendosi un conoscitore della magia, Kelley riusc a plagiare il povero filosofo, a sfruttarlo
economicamente, a dominarlo fino al punto di ottenere, col pretesto di avere avuto istruzioni
divine, lo scambio delle mogli. Fu Kelley ad indirizzare Dee allo spiritismo, alla evocazione degli
angeli, alla medianit. Se Dee fosse stato meno credulone, forse avrebbe avuto dubbi su certi
angeli che gli ordinarono di versare a Kelley una pensione annua di 50 sterline. Ma ormai il
povero esoterista era in balia del giovane scroccone, ed alcuni biografi hanno chiamato in
causa una omosessualit latente.

Foglio tratto dal Manoscritto Voynich


(illustrazioni della Beinecke Rare Book
and Manuscript Library)

Larrivo della strana coppia Dee-Kelley a Praga fu determinato dal solito Kelley, che il 21
settembre 1583 disse di aver visto nella "pietra magica angelica" che lamico sarebbe stato
ucciso se non fossero fuggiti dallInghilterra. A Praga Dee arriv il 9 agosto 1584 e, con alcune
brevi interruzioni, vi rester fino alla fine di maggio del 1586, quando il 29 di quel mese
Rodolfo II lo band dalle terre dellimpero.
Osserviamo subito che limperatore cacci il mago inglese, che incontr una sola volta, il 3
settembre 1584. In quellunico incontro, Rodolfo II fu molto annoiato dalla verbosit
misticheggiante dellinglese, il quale espose le sue dottrine magico-spiritualistiche al sovrano,
che non ne fu affatto impressionato, anzi si limit a dire di non aver letto la Monas
hyerogliphica perch troppo difficile.

Ebbene, ancora oggi in molte storie sintetiche del manoscritto Voynich si legge che esso fu
probabilmente portato a Praga da Dee; ma come abbiamo visto, il rapporto fra costui e
limperatore fu assolutamente breve e non felice. Dee cerc molte altre volte di ottenere
udienza dallimperatore, che per la neg sempre, dirottando lerudito al suo consigliere Vilm
Rozmberk. Quando Rodolfo ordin lespulsione di Dee, il bando venne commutato nel
permesso di restare in Boemia, ma solo allinterno della propriet terriera di Rozmberk.
Se analizziamo nei dettagli il periodo praghese di Dee, vediamo che egli parl di un solo libro
allimperatore, e quel libro era la Monas Hyerogliphica. Nei diari di Dee, nelle memorie dei
cortigiani di Rodolfo non vi alcun accenno al manoscritto Voynich, la cui eccezionalit
sarebbe stata un motivo sufficiente per essere notato e ricordato.
Arthur, il figlio di Dee, scrisse di ricordare che suo padre possedeva "un libro che conteneva
solo geroglifici", ovvero caratteri che nessuno sapeva leggere; molti hanno pensato che si
trattasse del Voynich. Ma quando Arthur arriv in Boemia col padre, aveva solo cinque anni,
essendo nato il 13 luglio 1579: ora, possiamo fidarci dei ricordi di un bambino piccolo rievocati
decenni pi tardi?
Dee possedeva diversi libri alchemici scritti in caratteri misteriosi (il Libro di Soyga, ad esempio,
ed il Libro di San Dunstano) o libri cabalistici in ebraico: a questi probabilmente faceva
riferimento Arthur. Se vogliamo restare fedeli ai dati verificabili, dobbiamo fare iniziare la
storia del Voynich con quella piccola firma cancellata di Horcicki de Tepenec, che lui o qualcun
altro verg sul manoscritto non prima dellottobre 1608.
Per tentare, pur con molta prudenza, di trovare un senso allinsieme del manoscritto, non ci
resta che esaminare le illustrazioni, considerandole non come sezioni di un libro, ma come il
filo conduttore della sua realizzazione. innegabile, infatti, che il testo non ci pu dire nulla,
una lingua sconosciuta ed unica, per cui sar quasi impossibile non solo arrivare alla sua
decifrazione, ma ancor pi dimostrare che una qualsiasi decifrazione corretta. Ma le
immagini sono l, direttamente disponibili alla nostra osservazione e al nostro giudizio. In esse
si nota un "crescendo di stranezza": le prime pagine contengono solo disegni di piante. Certo,
sono piante strane e misteriose, ma ben riconoscibili come tali.
La sezione seguente composta da schemi astronomici o astrologici, e gi si nota una specie di
salto di qualit: dalla terra al cielo, dalle erbe medicinali ai cerchi astrali, con variazioni sul
tema quali spirali, volute, arabeschi. Non il semplice diagramma oroscopico, ma tavole fitte di
elementi eccezionali, imprevedibili.
Ed con la terza sezione che si tocca il culmine della stranezza: le figure di donne nude, i
filamenti che sembrano canne, vene, canali; oggetti sconosciuti spugnosi, gonfi, squamati;
bulbi o radici ...

La struttura dellinsieme delle illustrazioni suggerisce che lautore (o gli autori) del manoscritto
abbia, per cos dire, deciso cosa disegnare nel corso del lavoro stesso: inizi con un erbario
che, per quanto corredato da una scrittura incomprensibile, era un genere assai diffuso nei
secoli scorsi e comunque non abbastanza misterioso e suggestivo per i suoi scopi. In seguito,
per rendere pi prezioso e desiderabile il volume, pass ad oggetti vistosamente magici,
segreti, oscuri: ecco allora le misteriose figure nude, i diagrammi complessi, spirali stellate,
rosette da cui escono tubi o canne, costellazioni arcane e fascinose. Il solo dato veramente
oggettivo e immediato, cio le immagini, mi spinge a credere che il manoscritto Voynich sia
stato realizzato col solo scopo di essere presentato, utilizzato, venduto come libro magico.
Il primo possessore accertato fu Horcicki, direttore delle raccolte botaniche di Rodolfo: questo
un argomento valido per sostenere la natura preminente di erbario del Voynich. Ma Horcicki
era anche direttore del laboratorio alchemico dellimperatore, per cui doveva essere esperto
di libri esoterici, come il manoscritto mostrava, enigmaticamente ma prepotentemente, di
essere.
Il libro pi misterioso del mondo allora un trucco? Credo di s. O piuttosto credo che non
contenga nessun testo di senso logico. Spesso due parole identiche si succedono una allaltra,
cosa che invece, in un linguaggio reale, accade di rado. Molto spesso il primo carattere dei
vocaboli lo stesso per pi righe di seguito e ci chiaramente poco verosimile; come, ad
esempio, trovare un racconto le cui frasi inizino sempre con la parola "allegria".
La totale mancanza di correzioni molto significativa: nessuno correggerebbe un testo dove
non possono esservi errori, perch di fantasia. Come prova contraria, ricordiamo che non
esiste manoscritto leggibile che non rechi qualche correzione o qualche ripensamento. E
ancora: non stato possibile, nonostante lunghi tentativi, ricostruire e stabilire un alfabeto del
manoscritto, perch i caratteri, pur quelli analoghi, presentano numerose e significative
variazioni, legami, svolazzi, abbellimenti e altre caratteristiche che fanno pensare ad una libera
espressione grafica e non alla applicazione costante e rigorosa di un codice preesistente.
Ma anche la mia solo una congettura. Da pi di cinque secoli, il manoscritto Voynich mostra
al mondo il fascino oscuro delle sue pagine, sfida lintelligenza dei ricercatori e la vince. Al di l
delle ipotesi pi o meno assurde, il manoscritto Voynich si pu definire solo come ha fatto una
delle sue pi attente e tenaci studiose: un elegante enigma.

Il Manoscritto di Voynich

di Federico Peiretti

Indice:
Il Manoscritto di Voynich
La griglia di Cardano
Edward Kelley e John Dee, tra scienza e magia

Villa Mondragone - Frascati (Roma)

Curiosi simboli magici, animali e piante fantastiche, sfere celesti e donne nude illustrano uno
dei libri pi affascinanti e misteriosi del mondo. E un manoscritto che non ha titolo, non se ne
conosce lautore ed scritto in una lingua sconosciuta oppure in un codice che nessuno mai
riuscito a decifrare. Oggi noto come il Manoscritto di Voynich dal nome dellantiquario
russo Wilfred Voynich che lo ritrov frugando nella biblioteca dei Gesuiti di Villa Mondragone,
a Frascati, nel 1912, quando si riteneva ormai perduto per sempre, scomparso da pi di tre
secoli.

Le ipotesi sullorigine e sul significato di questo manoscritto, che si trova oggi nella biblioteca
della Yale University, sono molte e alcune veramente fantasiose. Era noto un tempo come
Manoscritto di Bacone, dal nome del doctor mirabilis del XIII secolo che si riteneva ne fosse
lautore. Molti hanno sostenuto questa tesi, ad esempio William R. Newbold, docente di
filosofia della University of Pennsylvania, uno dei primi ad aver avuto la fortuna di esaminare il
manoscritto, nel 1921. Secondo Newbold, ogni carattere del codice conterrebbe piccoli tratti
corrispondenti a un antico tipo di stenografia che nasconderebbe la descrizione del
microscopio e di altre straordinarie invenzioni fatte da Bacone. Ma linterpretazione non ha
retto a un pi attento esame: i trattini di penna si sono rivelati, in realt, semplici macchioline
di inchiostro.

Alla fine della seconda Guerra Mondiale molti dei crittografi che erano riusciti a decifrare il
codice Enigma e il codice della Flotta Imperiale giapponese si dedicarono alla decifrazione di
antichi documenti cifrati e riuscirono a decifrarli tutti, tranne uno: il Manoscritto di Voynich.
Nel 1978 il filologo John Stojko sostenne che il testo era scritto in ucraino, senza le vocali:
unipotesi anche questa non convincente. Nel 1987 il medico Leo Levitov sostenne invece che
era un testo religioso dei Catari, scritto in una specie di gramelot, un insieme di termini di
lingue diverse. C poi chi lo ritiene opera di Leonardo da Vinci, chi pronto a giurare che sia
la versione pi segreta della leggendaria Clavicola di Salomone, il testo magico per
eccellenza, e naturalmente c anche chi sostiene che sia opera di una civilt extraterrestre.
Dallo stile e dai costumi dei personaggi delle illustrazioni possiamo soltanto avanzare lipotesi
che sia stato redatto alla fine del XIV secolo. La prima notizia certa su questo manoscritto
una lettera del Seicento, ritrovata fra le sue pagine, dalla quale veniamo a sapere che il
manoscritto fu acquistato nel 1586, per la considerevole somma di seicento ducati doro, da
Rodolfo II, Imperatore del Sacro Romano Impero. Successivamente, verso la fine del Seicento,
il manoscritto scomparve. Lunico documento che lo riguarda una lettera che il rettore
dellUniversit di Praga Joannes Marcus Marci, presumibilmente detentore del manoscritto,
invi nel 1666 al celebre gesuita Athanase Kircher, esperto crittografo, invitandolo a tentare la
soluzione del manoscritto, che ricomparve, come abbiamo detto, soltanto nel 1912, in un
convento dei gesuiti. Voynich lo affid immediatamente ai massimi esperti di codici segreti,
ma nessuno riuscito a trovare una soluzione convincente e il mistero rimane ancora oggi.

Il codice ritorna dattualit in questo periodo per lultimo tentativo di interpretazione da parte
di un informatico inglese, Gordon Rugg, della Keele University. Si tratterrebbe soltanto di una
burla, sostiene Rugg, o meglio di una truffa operata ai danni di Rodolfo II.

Molti studiosi sono sempre stati contrari a questa ipotesi osserva Rugg il Voynichese
sarebbe troppo complesso per essere un documento privo di significato. Come avrebbe
potuto un truffatore medioevale produrre 230 pagine di testo con una struttura cos perfetta?
Neanche lavorando per parecchi anni a una nuova grammatica si arriverebbe a un testo cos
convincente come il manoscritto di Voynich. Ma io ho scoperto che questo possibile usando
uno strumento molto semplice, la Griglia di Cardano, inventata dal grande algebrista italiano
Girolamo Cardano e ben nota nel XVI secolo. Si tratta di un foglio di cartone nel quale
vengono praticati a caso buchi rettangolari. Il messaggio scritto in questi buchi su una pagina
sottostante, riempita poi con altre parole e frasi fuorvianti, ma di senso compiuto, potr
essere letta solo da chi possiede una griglia identica a quella del mittente. Il testo che si pu
produrre grazie a questa griglia assomiglia molto al Voynichese, ma soltanto un insieme di
parole privo di significato, senza alcun messaggio nascosto.

Protagonisti del raggiro sarebbero due inglesi, Edward Kelley, medium e avventuriero, e il suo
amico, il celebre matematico e filosofo, con una accentuata inclinazione per il paranormale,
John Dee. I due viaggiarono insieme per anni, presentandosi a tutte le corti europee come
messaggeri delle sfere celesti, in comunicazione diretta con gli angeli, ed erano a Praga alla
corte di Rodolfo II proprio nel periodo in cui limperatore acquist il misterioso manoscritto. La
Griglia di Cardano utilizzabile per costruire il codice era, secondo Rugg, uno strumento
sicuramente noto a un matematico del valore di John Dee, e Kelley pu averlo convinto a
collaborare nellorganizzazione della truffa.
Per la sua ricerca Rugg ha usato EVA, lAlfabeto Europeo Voynich, uno dei modelli di
traduzione dei caratteri del Voynichese nelle lettere del nostro alfabeto. Analisi statistiche
compiute sui vari linguaggi umani dai linguisti rivelano una chiara regolarit nella ripetizione di
sillabe o parole. La struttura del Voynichese risulta completamente diversa da quella di
qualsiasi altro linguaggio conosciuto, pur presentandosi con una complessit linguistica
straordinariamente precisa. proprio questa differenza dagli altri linguaggi avvalorerebbe
lipotesi della truffa e ha convinto Rugg a proseguire nella sua indagine.

Gordon Rugg al lavoro sul Manoscritto di Voynich

Mi resi conto che una Griglia di Cardano con tre buchi, collocati in modo opportuno afferma
Rugg posta su una tabella contenente colonne di prefissi, sillabe di mezzo e suffissi, poteva
essere usata per costruire, partendo dalla tabella, parole in un linguaggio simile al
Voynichese.
Nel manoscritto non sarebbe per nascosto alcun messaggio particolare, sarebbero tutte
parole senza senso Questa mancanza di significato non prova sicuramente che il manoscritto
sia una truffa, ammette onestamente Rugg, ma prova semplicemente che ununica persona in
due o tre mesi di lavoro potrebbe produrre un documento simile. Rugg afferma di essere in
grado di dimostrare la sua ipotesi, plausibile ma contestata dagli altri esperti che si sono
occupati del manoscritto.

PER SAPERNE DI PI
Gerry Kennedy, Rob Churchill, The Voynich Manuscript, Orion, 2004
D'Imperio, M.E., The Voynich Manuscript - an elegant enigma, Aegean
Park Press, 1980
Gyorgy E. Szonyi, Gli angeli di John Dee. Il Merlino di Elisabetta, Tre
Editori, 2004
Peter French, Vita di John Dee, Transeuropa, 1999
Gerolamo Cardano, Della mia vita, Garzanti, 2002

Lindagine di Gordon Rugg, con tutte le informazioni necessarie per


capire il suo procedimento:
http://www.keele.ac.uk/depts/cs/staff/g.rugg/voynich/
La Beinecke Rare Book and Manuscript Library della Yale University, dove
si trova il manoscritto, catalogato come "MS 408. Al prezzo di 40 dollari

possibile
averne
una
copia:
http://www.library.yale.edu/beinecke/brblhome.html
Unampia
e
accurata
presentazione
del
manoscritto:
http://www.voynich.nu/ e http://www.crystalinks.com/voynich.html
Una accurata descrizione delle illustrazioni del
http://members.efortress.com/wilsonk/vmspictures.html

manoscritto:

Lhome page di John Stojko: http://home.att.net/~oko/home.htm


La tesi universitaria di Antoine Casanova dal titolo Mthodes danalyse du
langage crypt: Une contribution ltude du manuscrit de Voynich:
http://voynich.free.fr/these.pdf
La
griglia
di
Cardano:
ligne.net/crypto/stegano/cardan.html

http://www.apprendre-en-

La NASA ha dedicato recentemente al manoscritto "La foto del giorno",


aprendo
un
dibattito
on
line:
http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/ap050122.html

Alcune pagine del Manoscritto di Voynich

Immagini da: http://www.library.yale.edu/beinecke/brblhome.html

La griglia di Cardano

Girolamo Cardano, 1501-1576

Girolamo Cardano, matematico e medico del Cinquecento, era anche mago e pericoloso
truffatore. "Sono incline a ogni tipo di eccesso e al male riconosce nella sua bellissima
biografia ma, a parte lambizione, sono pronto a riconoscere le mie incapacit.
Scrive lo storico della matematica Morris Kline: La sua carriera di furfante e di studioso una
delle pi affascinanti fra tutte le fantastiche carriere degli uomini del Rinascimento.
Cardano lautore di un codice segreto molto semplice, ma efficace. sufficiente un foglio di
cartone nel quale si devono praticare alcuni buchi rettangolari in ordine sparso. Questo foglio
viene poi usato come griglia, sovrapposto al foglio sul quale deve comparire il messaggio
cifrato. Il mittente inserisce le lettere o le sillabe del messaggio nei buchi preparati in
precedenza e riempie poi il foglio sottostante con altre lettere e parole in modo da dare un
senso compiuto, ma fuorviante alla pagina. Chi riceve il messaggio, per poterlo leggere, dovr
collocare sul foglio una griglia uguale a quella usata dal mittente.
Una curiosit: la stessa griglia, nella forma pi semplice, con buchi che evidenziano una lettera
o una parola s e una no, battezzata codice Bibbia, stata usata per rivelare ipotetici
messaggi nascosti nella Bibbia.
Una griglia a tre buchi, spostata in modo opportuno su una tabella contenente prefissi, sillabe
centrali e suffissi, ripetuti su diverse colonne potrebbero creare una pagina di Voynichese.
Questa almeno la tesi di Rugg, ma per averne la prova necessario produrre una grande
quantit di testo, usando griglie e tabelle diverse. A questo scopo sta elaborando un software
adatto allo scopo.

Il tavolo di lavoro di Rugg con le griglie a tre buchi


e la tavola con le colonne di prefissi, sillabe centrali
e suffissi usata per compilare pagine di Voynichese

Edward Kelley e John Dee, tra scienza e magia

Edward Kelley, medium e truffatore di professione, si vantava di aver scoperto la pietra


filosofale e di essere in comunicazione diretta con gli angeli, che evocava attraverso la classica
boccia di cristallo. Nel 1582 conobbe il matematico John Dee, che aveva sempre coltivato le
arti magiche tanto da essere considerato il Mago Merlino dellInghilterra elisabettiana. Dee
linventore dellenochiano, il linguaggio degli angeli e si era convinto che proprio Kelley, con i
suoi poteri di medium, gli consentisse questo contatto soprannaturale. Apparentemente
Kelley era al servizio di Dee, ma in realt era Kelley a dominare lamico, attraverso gli ordini
che egli affermava di ricevere dagli angeli. Per parecchi anni i due vissero insieme, viaggiando
per i paesi dellEuropa Centrale e tenendo ovunque conferenze sulla realt del paranormale.

Edward Kelley, 1555 - 1597 John Dee, 1527 - 1609

Grazie allautorit di Dee, considerato giustamente uno dei pi grandi matematici dellepoca, i
due poterono avvicinare molte famiglie reali europee in particolare, a Praga, lImperatore
Rodolfo II, riuscendo forse a realizzare la loro grande truffa con il falso manoscritto. Nel 1588
Dee, interruppe i suoi rapporti con Kelley e ritorn in Inghilterra, abbandonando lamico che
aveva deciso di dedicarsi completamente allalchimia. Nel 1590 Kelley, grazie ai favori
dellimperatore e di un ricco conte boemo, aveva raggiunto una certa agiatezza ed era stato
nominato Barone del Regno. Ad un certo punto per Rodolfo II ebbe il sospetto che Kelley
volesse nascondergli le sue scoperte e nel 1591 lo fece richiudere in prigione. Spaventato,
Kelley promise di collaborare e di essere pronto a svelare i suoi segreti alchemici per la
trasformazione delle pietre in oro. Naturalmente i suoi esperimenti fallirono e cos venne
nuovamente rinchiuso in prigione. Secondo la tradizione Kelley sarebbe morto durante un
tentativo di fuga, attuato nel modo pi classico: legando fra loro le lenzuola del suo letto. Ma
la sua corda era troppo corta e cadendo si procur diverse ferite dalle quali non riusc pi a
guarire. Secondo unaltra versione avrebbe invece toccato terra illeso, e sarebbe fuggito
facendo perdere per sempre le sue tracce.

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