%f':t
GIRO
DEL MONDO
GIRO
DEL MONDO
DEI DOTTOR
D.
GIO FRANCESCO
GEMELLI
T
UHTE
Contenente
CA
S
li
E R
I.
E S T ,A
pi ragguardevoli
vedute
le cofe
NELLA N VO VA SPAGNA.
700.
Sstius efi
Mundum -peragrre*
qum iffummet
fondere.
DON GIOVANNI
Milano, Franco, Ventimiglia,d'Aragona,
della Tolfa, del Tufo, Pignatelli, Caracciolo, d' Alagno, e Borgia,
Signore della Cafa Milano, e della Caf Fratico;fe(lo
Trataria
zio Valenzano,
Patri-
&c*
JECCELLENTISS. SIGNORE.
vago
di cofe
curiofeja relazione di
quanto
in
peregrinando oflervaco
a $
>
trat-
to oggi la
Campo
fiato fetnpre
raviglie,
il
delle
a conquiftar
e della Politica,
amendue pabolo
degl' intendi-
Gran Camerlengo
di
Pietro
Alfonfo pri-
mo Re di Napoli, Con
quefto pe-
non intendo entrar nelle immenfe lodi de'fuoi Avoli, che fra^
gli
alt ti
matrimonj contrarer
Ia^
la
bau-
Cafa
>
le rare glo-
imperocch vi
chea
il
Si-
l'altro io,
che-
Reggio, e
dovunque
ri-
verfo
dell'
il
modo e
proprio Re,e
animo grande
maggiori,
foliti
la
la fedelt
generofit
trasfufali da'
ad eroicamente
illuftri
antenati
una fcaturigine
crefciuta da
la ravvifo
per
di
della Eccel-
ler
lentiflima Signora
trice
fua
Venti miglia
Madre
Donna BeaeNormando
figlinola
deli'Ec-
Geracejc
l'altra della
ma Signora D.
Eccellenti^!-
Conforte: 'una e
,
l'altra-,
proprie
di
V. E.
cho
Ja
pren-
Ma veggo,che la vo-
lra
le offerifeo
denti rabbiofi
acci
di chi
l'al-
ed umilmente la reverifeo.
Napoli a d 2 4.diFebbrajo /700*
Di V. E.
trui
INDICE
DE' CAPITOLILIBRO PRIMO.
Cap.I.
\] Arra l'Autore
ci che gli
ac-
Cap.V.
INDICE.
Cap V. Meft-i Anni
7
e Secolo
de
Mexico
ni, co
Cap.VI.
112.
Cap.IX. Rifcbio, in cui fi pofe l'Autore-, per
veder cavare il Metallo ; e fi defcrivono
ro dell e/ito dell'acque della lacuna*
tre di miniera
/'
'argento
fuoco) e dell'argento
per
mezzo
del
LIBRO SECONDO.
Cap.I.
/c_>
e_>
V_>
Cap.
II.
Beai
officio dell'
Appartado di Mexico.
INDICE.
Carmelitani Scalzi, pag. 159.
altre cofe
duran-
Cap- VI. Efequiefatte a D. Faufla Domenica Sarmiento quinta nipote dell'I mperador
bre
Mont efuma.
e/I a
Teotiguacan.pag. 198.
Cap. IX. V cecili y ed Animali della nuova
Spagna, pag. 202.
Cap.X. Frutta > e Piante della nuova Spagna. pag.2o7.
LIBRO TERZO.
Capei,
le
Crux.pag.22i.
Cap. Ili.
Si
deferive la nuova
Vera Crux
Cap.V.
INDICE,
Cap.V. Siegue lofcoprimento> ed
acqujo
Cap.VII.
Si continua
l'Autore durante
il
fuofoggiorno nella~>
medefma.pag.335*
LIBRO QVARTO,
Cap.I. * / notano
i3
le cofe
pi ragguarde-
feprofeguifcc
il
e ci che
Madrid, pag.3^6.
Cap.I I. 5/ defcrive la Re al Villa di
drid }
>
Ma*
vi di pi ragguardevole.
7V
'
INDICE.
Cap.l V.
S continua
il
viaggiofino a
Mar*
feglia.pag.401.
>
e de*
Mi-
Cap-VII. Si continua
Mff-454f
Si termina
,
e fi dice
il
Giro del
Mon-
alcuna coja di
lei
GIRO DEL
D.
MONDO
DEL DOTTOR
GIO: FRANCESCO
GEMELLI-
Parte Sefta
Libro Primo.
CAPITOLO PRIMO.
Trarr l'untore
ci
^O non poflb
fomma mente
n biafimar
coloro
ragguardevoli
im-
Vane VI.
fcco-
un
Ma tutto ci
vado
fra
mi sbra
me
fteffo
conliderando > quella gran follia d* Aleffandro,foprannominato il Grande,il quale appena foggiogata buona parte d'Aperche non_,
da, narrafi , che piangeffe
vedea altri Mondi, da poter conquiftare:
e pure f Arittotile tuo Maettro n avea
p erduto il cervello , poteva avergli fatto
conofeere, quanto grande fpazio rima,
nca nei Mondo incili (lava, ove neanche il grido delle fue vittorie era giunto.
In fomma ovunque rivolgo il pen fiero,
non veggo che una prodigiofa vanit de
,
Del Gemelli.
allor
ti
d'
vi dalla
pu
pu dirti, che
rutto ci che
quanto
fi
vede pre-
od
oro Adunque egli bifogna pur dire, che
n che
Il Mondo gi non invecchiato
zioso;
e-
fi
calpefta, e argento,
miamo
il
di quegli
le
fimi da
mento-
varli.
Or dovendo io
America,
in
tres
Del Gemelli.
tresi
di
da'quali fui
umanamente
oipiziato.
La mattina
del
volta ifeoprifivro vafcelli in Mare . Dopo mezzo di ritorn il Sergente Maggiore Arambolo, il quale ne tolfe ogni
altri fette,
11
Mcrcordi 2*. collo fchifo d'un petacchio Peruano, appartenente a un Napoletano, andai a bordo dell'Almirante,
prima che ruffe vifitato . Egli il era uilj
buon vafcello (con 42 pezzi di cannone
di bronzo, di buona grandezza ) che era_*
venuto a predere il nuovo V.R Conte
di Canette : e differo , che avea consumati 48. giorni da Panama fino ad AcaIl
nome
Cina
meno
dono foggetta
di
a gravi infermit,dal
ma la
il
medefimo caldo
ren-
mefe
Erava-
e pure io fenti-
che in Europa in
tera*
Del Gemelli.
tempo
della Canicola
ci che viene in
parte cagionato dal non cadervi mai
:
pioggia ne'iette meli mentovati $ ma folamente alcuna da Giugno per tutf Ottobre, la quale per non rende fccico l'ambiente. Dee notarfi per, ch'in Acapulco, Me xico , ed altri luoghi della Nuova
5pagna non piove giammai la mattina ;
onde chi non vuol bagnarli, bi/cgna,chc
prima di mezzogiorno fpedifea i Tuoi
affari,c poi f ne dia in cafa.Per tale (temperanza, e per lo Ibo terreno alpcflrc,
egii d'uopo , che fi provveda Acapuico, in ci che appartiene al fo (lenta me to,
da altri luoghi > e perci vi fi vive caro,
non potendoli fpendere meno d'una pezza d'otto al d , per una comoda tavola;
l'abitazione,oItre l'effer cariflima, fangofa , e feomoda.
Non v'abitano perci che Neri , e
mulati, (nati da Neri e bianche ) e ben
di rado vi fi vede qualche nativo del luogo, con volto ollvaftro . I Mercanti Spagnuoli terminato il negozio , e la fiera ,
che fi fa dalia nave di Cina, e Vafcclii del
Per (che iogliono venir carichi di Cacao) fi ritirano altrove;partendoi anche
gli Officiali Reali, e'1 Caftellano^ caufa
della cattiva aria ; e cosi rimane la Citt
,
fpo-
(popolata
di
ficurczza naturale del Porto; ch'efiendo a guifa di lumaca , (come
di fopra detto ; e con ugual fondo da_>
per tutto, vi reftano le navi ferrate, come
.
buono, che
la
un cortile,cinto d'altiffimi monti; tanto che f\ legano agli alberi che danno
in
per
la
riva
due bocche
iVheftro
Difende
l'entrata
il
CafteIlo,con 42.pezzi
que n abbia
Dei Gemelli.
9
contenter d'una pezza d'otto
aldi. In fine tutti vivono del porto j
l'Ofpedale non folo prende un tanto dalle liberanze deYoldati 5 ma grandi limofine altres da'mercanti, che poi largaappena
fi
mente
fi
ghe difrante d' AcapuJco , con buon fondo, e capace di groiTi vafcelli; dovo
vanno ordinariamente le navi del Per;,
che non ponno entrare in Acapulco, a
cagion delle merci proibite, per quivi
venderle.
colle
come
fua
Armata Reale,
bandiera, elendo
e'I
va/cello di
il
Cina
Ge-
ne-
Re di
la di fferen*
za.
Quafi
ti
fu
gare
vafcelii
iti
terra,
dd
con
paflarc
Del Gemelli.
pa/Tare nel Per.Qucfta
li
una Religione
no all'ombra , e
poi al forno; e cosi feccatrafportano e ntrofacchi d peJJe,vcndendofi per tutto ii Per,* dove fono pi
in ufo, chela cioccolata in Ifpagna. Vien
te
fi
fti*
oltre
ha
il
uiu
acqua con
altra bollente, e
feparatcne
la
zucchero, e__>
polvere dell'erba, con un_>l
cucchiaro perforato, fi beve il pone poi
iuli'iftefla erba pi volte acqua, per fervirea molti. Alcuni buttan via. la prima_*
acquafrefea, e pollane altra , fopr?Lj
quella verfano la calda Seneconfuma_
gran copia in tutto ii Per, (limandoli,
ch'eftingua maravigliofamentc la fere-?.
I villani ne prendono inacqua frefea , o
pure ma dicano la fronde.
Il iVlcrcordi 50. giunfe il Teforiere^
del Conte di Canette, V.Re del Per,
per paffare in Lima, e torre in preftanza
da quei negozianti cento mila pezze, a_*
nome del iuo Signore 5 avendone qucfti
d'uopo, per pagare i debiti contratti , in
fpcndendo joo.mila pezze,per conicgui;
re
il
Governo
Aia famiglia.
condurre nell'Indie
Il
la
Del Gemella
Gioved* ultimo ritorn
Il
il
corner
da Meiico,coiraggiuftamcnto de'diritti
Reali del Galeone, per 80. m. pezze;onde
Venerdi primo
Febbraio
il
rono
a calare
di
fardi,
go
agl'infermi di riaverli.
intollerabile
e dalle Zanzare;
ma
affai
gon-
Del GfiMEtti
r$
gonfie. Il Sabato 9. vidi entrare moltiffimc mule , cariche di merci , e vettovaglie?
ma non
volli la
Domenica
io. ufeir
vecchio Genovefe;
convitati pagarono
e'1
bello
fi
la
feda
, che i
perche il
fu
buon vecchio alla fine and in giro , dimandandola mancia, fenza danneggiare
la
Il
Marted 12.
in
Il
Mercordi
3.
al
giorno,
che
io
Giro del Mondo
che buona Alcaldia ; ma perche io volea
ritornare in Europa , ricufai ogni utilit
propo Itami.
Fui
il
Giovedi
14. a
prender congedo
delle
grazie
quello Ipazio,
CAPITOLO SECONDO.
Viaggio [ino all'Imperiai Citt di Mexico,
e
deferitone
di ejfa,
Dogana,
e la boi,
pul-
Dsl Gemelli.
pulco;mi pofi
quattr'ore
in
cammino
dopo mezzo
di
il
17
lunedi 18.
e pallata su,
(iella
o(teria,iino a
mezzo d
In
cat
vicino bolco era pieno di cacciagione^ onde per diporto vi andai uccidendo alcune ciaccialacche.Quefto uccello di color cencrognoIo,di coda lunga, di groflezza poco men d'una gallina,
e di non interior iapore. Trovai, nel pi
folto del bofeo, molti alberi di limoni
beilifTimi , e melaranci,che fi perdevano,
fenza efler tolti da alcuno . Partitomi
quindi, dopo tre leghe di ftrada,fra monti, e bolchi copiofi di legno brafile:giunfi,
le
uova.
fui
Il
Vane VI.
Veri'
ta
18
Lexido;dove pallai anche malamente la norrc,a cagioo delle zanzare. Il pane di fermento bandito da tai luoghi,
perche gli abitanti mangiano Tortillas di
Alaiz , o grano d'India ; che medcfimamente fi d,come orzo,a*cavalli , e mule.
Xo bagnano prima con acqua, e poi lo
macinano fu d'una pietra,come il C acao,
ta di
per
la
tal patta, le
montuofo
camminando per
il
paefe
Mer-
meno
granelli neri,
produce
come pepe.L'albero,che
la
le
mo
&
\uolos.
Del Gemelli.
19
^uolos
penne nere ;
il
La notte
nell'ofteriadel Pellegrino
(alire per
viva ; e feendere
altrettanto, con pari incomodit, per ve-
del
di pietra
nire al
la
neiracqua,co una
mano tirandola^
coli*
nuoto, fino a portarla dall'altra riva : e come che la Corrente femprc la porta pi in gi ; l'Indiali
2
no
altra fpingedofi avti,a
20
no
la
porta al
giuftopaffo.
Pattato
il
a dormire
cosi detta , per eflcr quivi ftati per l'addietro molti alberi di Cacao)ctopo fatto
in tutto il di Tei leghe , per montagne?
afpriffime . Itecifi la iera due Ciaccialac(
che
altro cibo.
Il
Venerd
22.
cammino montuofo,cirjpofammo
di
a los
mo nella Cafa del Comune; dove vennero Indiani, perfervirci in tutto quello,
che ne facea d'uopo . Tra qucfti monti
meno calda
di quella , donde-?
lafciarono nel Villaggio
quattro mule,fovcrchio (lanche , e tene
l'aria
era
venivamo.
Si
montagna
e ftraripevole
de los
della
alta
Dogana d'Accaguifotta
nella cui
D
Tardi
il
E t
EMBLLT^
Sabato z?.ci
21
ponemmo in una
piciy
o Trapeto
po definare,
ripigliato
TataquUns-,
del
zelle
di quefto
luogo, per
farfi
mor*
faida
22
bida
la faccia,
impiaftranoc un
to
Andammo
A buon'ora il Lunedi 25. mi pofi acuminare per una Valla,fimile a quelle del
Tiroloje pervenni dopo nove Jeghc (fenza prender mai ripofo) al J[io de las Balfas,
detto cosi, perche fi valica entro balze.
Cosi quefto fiume, come quello del Papagayo rendono le loro aeque al Mar di
Mezzogiorno.Grindianidel vicino Cafale
detto
in balza$chc
zo*
D el Gemelli.
zo
d'archibufo.
Rimanemmo
2?
che un
a
tiro
dormir
campagna,due leghe lontano,nei luogo, che dicono T{ppaliIl> Camt*da del Car*
ri^al. Due ore prima di mezza notte fendili un terribile tremuoto, che dur per
lo fpazio di due Credo . Non pot fare alcun danno a noi,che davamo in campagna aperta;per in Acapulco ( come poi
in
Mercordi 27.,
fatte /ci
leghe per
gi*
24
e'1
ad accomodare
Mefonero
i
letti,
e a
prepararlo,
non
far
manca-
1110 ih
poco;cotinuammo
il
cammino due
altre
Calale di Cor-
Comune trovammo un
Teponafie, o
Tamburo, che anticamente fonavano
gl'Indiani. Egli era fatto d'un tronco di
tivafi
>
dopo
rimanemmo
a dor-
mire
in
po
Del G
p
dell'Alcaidia di
je
tal
1 1
25
t.
nome
(apparten-
della
che inebbria
gna
di pini;
to
perocch
l'indiicreto
padron
(ick
la
debolezza.
26
za, folamentc cinque Defaticavano a vicenda. II peggio era, che ne'luoghi mon-
non
tuofi,
che
la
notte.
li Sabato 2. teed dalla montagna, per
una dirupata ftrada, facemmo quattro leghe , e mezza , fino a S. goftino de las
Cuevasy pagato prima un reale per mula
alle Guardie del cammino , che trovammo all'ufcir del monte. II P. Procuratore della Miflon di Cina , che flava neir
Ofpiziodi quefto luogo, mi fece molte
cortefie; onde gli lafciaiin potere alcune
robe, che potevano effermi d'imbarazzo
nella Dogana di Mexico. Seguitammo
pofeia il cammino con grandillimo ven-
to,
Dogana, dopo tre leghe, entrai nelCitt di Mexico, per una Canada, o
ftrada di terrapieno,fatta fpra la lacuna.
La Guardia ,che fuole ftar full'entraro
della Citt , mi accompagn alla Dogana, acci vi fuffero viCitatc le mie caffo:
per con molta cortefia gli Ufficiali fi
portaron meco? apertele appena, e vedella
la
du-
D1 1 Gim111
datone
il
17
r.
Do-
gana, andai ad albergo in un'oftcria^molto mal fervita , per dimorarvi fino a tanto, che non mi fufl provveduto di cafa.
La mattina della Domenica 3. udii il
fermone nella Cattedrale 5 e dopo definare andai in S. Maria Rotonda, de'PP.di
S.Francefco,per fentire una facraRapprc*
Tentazione in lingua Mexicana.
Il Lunedi 4. andai a far riverenza al Si-
Corriere venuto
d' Acapulco
, fi
feppe
la
divini uficj
UMcrcordi. andai
coniare
2%
coniare
Giro
del Moni*)
pezze da otto In diverti Inoghi,diverfe perfone Sollecitamente s'adoperavano, ciafeuno nel fuo meftiere talch mi ditte un'Officiale , che f ne facele
vano
Pattai
il
Gioved
7. a
vedere
ftero di S.Bernardo,abifato da
il MoniMonache
dcll'iftefl
la
mente magnifico,
va
fi
della
in
Del Gemelli.
29
In
Audienze
di
quel
Regno. D. Miguel
ad accompagnar D. Fran,
cefeo de Caftro,y Gu2man fuo nipote,
che pattava Capitan di fanteria in Manila:onde,tra per far cofa grata a D.MicheJe, tra per riportarmi le robe , che avea_>
lafciate in potere del Padre Procuratore,
mi pofi in carrozza con iui,e con un fuo
de las Cuevas
Cognato. Giugnemmo
in
S.
Agofino
leghe Spagnuole,da Settentrione a Mezzod, larga 7. e di circuito 40.;per a volerlo mifurare dalle cime de'monti, dalla
parte , che riguardan Mexico, tara di 70.
ed allevolte
di 90.
Nel-
mezzo
ti,
dal
mezzo(come Palermo
Del
cdificj\ed
GfiMEtir.
31
ornamenti delleChiefe pu
dir-
Citt,venuti in colera
han loro
tirato
infomma
a tal
tutti
Europei,non trovando
come
ilabilirfl
32
te padre di famiglia dee farej non tolgono moglie cos di facile* e all'ultimo fi
di dlverfi Iftituti
tutti
fi-anno
nondimeno
darne alcun faggio al Lettore,la foia Cattedrale foftenta nove Canonici(o!trc uno
per lo Re, delle cai rendite s'approfitta^
il Tribunal della lnquifizione,come in->
tutte le Diocefi delia Nuova Spagna;anche coli' intereffeu^a ) cinque dignit ,
cio Dian
tXrcbidian
Maejire d'efeueias,
do tutti
Re. Or
l'Arci-
vefeovo
fi
cento; e
ai
novero
Che-
di trecento:
onde
Del Gemi il u
onde fattoli
il
calcolo
, fi
trover
che
la
il
Zona torrida,farebbe
inabitabile,
come
(rimarono gli antichi flofofanti.Da Settebre in poi tali pioggie fono pi rare,e minutiffime fino aMarzo.Chiamano freddo
gl'Indiani lefoavi notti, che principiano
Tane VI.
da
>4
non incomoda
il
freddo, e
#
l
caldo
beve frefca, giuda la freddezza dell'ambiente. Il terreno poi, perla copia dell'
fi
vembre,
Maggio
>
ed di rendita mirabile
Per-
di
Mexico
fi
fpendo-
no
Del Gemelli*
no
Cacao
comprar verdure, che fi danno 60. e
le
reale,
picciolc
frutta
fecondo che
di
alto,
o bado
il
55
per
80. a
prez-
d'ogni fpezie.
CAPITOLO TERZO.
Fondazione della Citt
quijli delle fue
di
Mexico
*Armi
de* fuoi {e
felici ac*
e Cronologia
antiche Iftorie
menzione
FAn
xicane d'un diluvio per lo quale pele
ivie-
JMexico;avvegnache
le Iftorie
Mexieanc
no;
circoli,
ciafeuno
di tutto ci,
uno
per
il
numero degli
vi fece
fta
dimora .11
anni
efprefib allato
mezzo d'un
che
fignificato
carattere
d'ogni
figu-
ra.
Il
Del GjMEtiri
si
alcun' ordine di
menta
Governo, efenzavefti-
oqd
folti
; e
cefpugli
ne'medefimi
dormendo entro
.
Occupavanfi
efercizj, lafciando
grotte,
le
i
mogli
figli
ap-
pellagli alberi. Oggid nel nuovo Menico , e Parrai fi truova tal genere di uomini, difendenti da' Chichequet^al , e^
Coxcox > che rimaferoinpaefi fterili, ed
alpe-
jrg
buon ter*
a caccia di fiere,
Tiavatlaca, a differenza de'Cicimccchi,
Ma
come
detto.
Fu cagione
di tal
dimora,
Peflerfi
cu*
Del Gemelli.
39
furono
Su-cimilchi
coltivatori di fiori
nome
dopo furono
del loro
fecondi,
molto tempo
tempo potenti.
Sopraggiunfero quindi Fondatori di
i
montagne
fertile, e
n'and
in
un piano molto
40
fece
la
mando
la
Gs MEI L,
3T
W>ile. Si
pefce, per
l'abbondanza , che ve n'ha nelle Aie lacune), e fondativi molti villaggi ; paflarono
ad abitar Moiinalco ( i di cui naturali oggidi vengono riputati difendenti da un
gran Stregoncrimafovi in que' tempi)ed
altri luoghi . Pervenuti in fine a Ciapultepech, vi fi fortificarono: e in brievc fpazio vinfcro,e pofero in baffo (tato le altre
ni in
fei
nazioni? e in particolare
Cialchi,che
iMexicani
dove avrebbon
tro-
Cit-
De
G MEtti.
4'jf
3 e due altri allato, che non lo toccano, (opra quali fon due leoni in piedi.
Nell'eftremita dei campo fono due fo-
trarvi
campo d'oro.
l'Idolo, per
tutta
la
mezzo de'fuoi
gente Mexicana
Sacerdoti,chc
fi
dividefie tl*
da
crebbe
Ja
; e cosi
Citt di
Me-
44
Mexico
Giro
mi Mondo
come
pi chiaramente
dalla figura rapportata.
,
Conobbero dopo
chefacea loro
fro,'!
quale
gli
di ci
di meftieri
fi
vede
Mcxicani,
avere un Ca-
reggefie,ctrovafieil
modo
figliuola del
Re,
di Culhuacan
nomo
Cominciarono
indi in poi a
la figlia
vivero
gavano iMexicani tributo,come gere vera ultimamele ad abitarvi. Volendo aduque trovar colore di rper lapace,md
il R di Azcapuzalco a dire ad Acamail tributo era pocos che perci
mandarTe per l'avvenire i materiali
pichtli,chc
gli
qua
Del Gemelli.
qua
della lacuna;
to
Aio
il
Reame
45
altamente avrebbe tut-
diftrutto.
Stimando ci imponbile
(lavano
foprammodo
parilo
loro
Mexicani,
afflitti,
ma com-
Dio confortogli ad
a quei Re un'ordiverti
legumi
di
natante
to
( oltre le traal
di
fino
d'oggi colfabbricale
per
la
vi
terreno
mobile
nella lacutivali si fatto
no feguenre portarono
na.
Pongono elTi
gramigna
intefuti, con
no
le
radici della
nati nell'
acqua
gramigna,cde'giunchi
e pofeia
conducono
fa-
tut-
Giro del
46
tutto ci rilafciar loro
Re
Mondo
il
tributo.
Mori
il
de'
del
morto Re,
uniti
Principali della
Repubblica, elefiero un de'/uoi figli , nominato UmxflauhtU (che fignifica perina ricca) e poi io coronarono, ed unfero
con l'unguento, con cui ungevanoi loro
Idoli.
delRcd'Azcapuaalco,
far
la
qualo
permutare
il
primo
terzodecimo
Fu
Regno.
Terzo Re
del
eletto per
ii
di lui figlio
Coronazione
Re
47
il
Non s'arred
quivi il corfo di fue vitfoggiogati primamente gli abitanti di Tacuba, e Cuyoacan, (che ubbidivano a particolari Signori) vinfc czian*
torie,
ma
dio,
43
dio, e
Succimilchi
come
primi abi-
fopra detuna_>
che
loro
imponendo
,
faceflero
to:
la
coftrada
terrapienata
per
o
cal^ada ,
,
,
di
dittante quat-
R volontariamcnre rendendoli
lo rico-
re,
popoli all'intorno.
Dopo dodici anni di cosi pr/peri av-
venimenti
venne
GeneraIe,fotto
la
ti tanti
furono
R di
Tefcuco , di Tacuba, ed
un nuovo R Fu
eletto adunque Mouhte^uma y nipote del
Generale . Fu egli Autore del barbaro
coftume,di non coronari! alcun R , fenza prima aver fatto unfacrirkio all'Idolo, di fchiavi prefi colle tue mani in guerra: perocch, aqueftofolofne dichiaaltri
il
ratala Provincia di Cialco nemica, vi fece egli in perfona molti cattivi ; e quelli
nazione
apri.
Del G e m e l t u
aprire
il
49
un col-
chie,ed altre parti, avanti la hraciera, detta divina, dalfcrvirene'loro abbominevoli facrificj: e quindi fece molte liberalitadi al popolo , e ricevette i tributi delle*
Provincie foggette.
Soggiogata Cialco,prefe a dilatar molto PImperio, col configlio del Zio ; per
quelli fu Tempre di parere, di non conquistare la Provincia di Tlafcala , confinante; acci fervide di cotc,per esercitare
gli animi de'giovani nella guerra, e per
, da offrire
in facrificio
Quefto R fabbric, perfe->
una magnifica abitazione, e un famofo Tempio al Aio Dio ; ed iftitui varj
Tribunali, Mori in rinsavendo regnato
averne fchiavi
all'Idolo.
2$. anni.
Uniti i quattro Elettori
co'R diTe-
do
Re-
gli Eietrori
trio, di far
ed
egli
lberr della
la
nomin
morto R
Tieo-cic
piacefTe;
figliuolo
del
figlio di Tlacaeilel
fuo figlio
al
la
titudine,fecclo
citi.
Prima
contro
di coronari!
Provincia
la
di
and Axayacac
Taguantcpec, e in
Ja
fondamenra la Tua Citt Mori queR, dopo aver regnato undici anni.
Aleuto pofeia (ul Trono Ahuitzoti
Vili. R ma prima di coronare, giuda
il coftume, and a gafirgar i Quaxutt*
quali aveano rubato Julia itrada il
lan
Tributo, che venia a Mexico . Side i
confini del luo Reame fino a Guatemadalle
llo
Del G meli ri
la,
e circond
^r
pofciaReMouhtezuma,chevitrovargli
Spagnuoli nella loro entrata , o Montefu-
ma
ricufata
la
Corona ,
ritirandofi nei
Tem-
perbojche comandoli
toglieilero tutti
naie,
52
naie, che
s'era ribellata
molte fpoglie , e
ri
Fu ricevuto
6'
erano eieguiti
Rade
blico, per
non
Tuoi
comandamenti.
volte in fine
fi
Ma
Del Gemelli.
Ma
fovraftando ormai
Ja
SI
caduta
dell*.
raccontavano*
penitenza ritiroili in_*
una caia folitaria , afpettando la fua perdita, che cagionar doveano i figli del Sole, venuti da Oriente , fecondo le antiche
predizioni . Giunto il decimoquarto anno del fuo regnare, vennero dal Mar Settentrionale, in molte navi, gli Spagnuoli,
Soggiogarono Mexico, fecero prigioniero Monrefuma , epofeia Tinga del Pe-
che varie
terribili vifioni
r, e
#
l
C11ZC05I
Si-
gnore
mo
di mille
dall'
Oceano
Settentrionale fino al
la
te,
54
tefuma
Quauh-timoc
-,
Cortes.
' da notarfi, che la fucceflone nel
Pacarne di Mexico fi regolava, non per
di/tendenti, ma per collaterali , fecondo
l'ordine d'et; dopoil
fecondo
primo
fratello, e quindi
eligendoii
il
terzo,
il
e'1
fi
mo fratello maggiore
d<^\
pri-
fecondo, terzo,
&c. Sul principio,quefta elezione apparteneva a tutto il popolo; ma poi per coniglio di Tlacaeilei , in tempo del IV. R
Itzcoatl, fi reftrinfe a foli quattro Eiettori
del fangue Reale, e due R? di Tefcuco,
i
C di
la
ce-
divennero iuperbi,
ed amatori dei fafto .
divenuti potenti
raflAi/
sa-
ti-
Del Gemelii
$$
CAPITOLO QVARTO.
comparazione , che alcuni fannd
Monarchia Mzxicana } colla vifionc
di S. Giovanni al Cap. I $.
S riferfce la
della
MI
fon diftefo alquanto intorno l'origine delle (ette generazioni , e intorno la genealogia de'dieci R Meccani; acci i'ingegnoib, e prudente Lettore
vegga ora in quefto Capitolo , come alcuni tal Monarchia abbiano prefa, per
beftia deferitta
c^.
S.Giovanni nel
gione, che
altri la
3.cap.
ra-
Romana imperocch
:
effi
5<*
fatte dalla
bava
della bcRia.
medefima
Mo:
colla
befja
fono:
Capitafeptem.
i
Sucjmilchi
Tlatluichi
2 Cialchi
3 Tecpancchi
6 Tlaxcaltechi
7 Mcxicani.
4 Tefcucani
1 dieci
Re
Z>eco Cornua.
i Acamapichtli
6 Ticocic
56
57
iHmztlauhtli
96 7 Axavacac
27
5 Chimalpopoca 66
s Ahu'itzotl
77
4 Yrzcoatl
62 9MouhtezumaS4
Mouhtezuma
che fanno
il
io Quauhtimoc 77
num.
666. proprio
della bcftia.
tere
tre) alle
uno
Del Gemelli.
uno fino
Re,
57
quindici, e queftia'nomide*
fanno, calcolandogli in ogni uno,la_*
a'
fomma di 666 come fi vede dalla comione d'ogni nome di Re, fecdo le
5
compiuto fecolo
A.C.E.H. I. L.M.N.O.
del
I. 2.
^4
5- 6. 7*
P.
Q. T. V. X. Z.
8.9* 10.11.12.1J.14.15.
Re in
numeri.
2.
1.
A-i
C-2
A-i
M
3.
H-4 C-2
V-u H-4
1-5
Z15
A T 12
P io 1
1-5 A
C V13
H 4 H 4
T12 T12
L L
1-5
M
A 1
L~ 6
Pio
O
O9
C
1-5 1-5 A
6
p6
$>
P-10
66
SS
4.
1-5
5.
6.
Del Gemelli
59
Sappia anche il Lettore, chela descrizione , e pianta, di /opra portata, non
mia ma fi deveall'ingcgnofo Adriano
;
Menico.
Egli nefccela_>
miiuresper avendo
confumata , fu reftituita nel Aio edere, con gran fatica, da
D.Crifoforo di Guadalaxar , della Tobia
de los Angeles, buon Matematico, il quale
figura, con
ifpeziali
tempo
in parte
la
il
mi
zionde'curiofi.
CAPTOLO qvinto.
Mefi>
per quivi notare il tempo,ncl quale accadevano cofe memorabili , colle figure,
Si componeva quefto
caratteri propr;
folari , di 365. giorni
di
anni
fecolo
52.
l'uno. La Aia ruota eradivifain quattro
.
parti,
dici anni
Mondo,
nel
modo
feguente.
tra, detta
Tecpatl, in campogiallo.Quel-;
lo
Del G
mei tir
6
io d'Occidente,overo Sibuatlampijttz una
cafa in campo verde,e ii diceva Cagli.)
Quefte quattro divisioni erano principio delie quattro indizioni , che componevano un fccolo. Fra l'una. e l'altra, dalla parte interiore deJ ferpe , vi avea dodici picciole divisioni;, nelle quali fucceffi-
fino a finire
il
della
o
o o
000
0000
00000
000000
0000000
00000000
000000000
0000000000
00000000000
000000000000
0000000000000
Que-
62
roflfer-
ogni
modo giun-
ti al
za ,
re
o nafeimento Sola-
finoalFoppofizione,di 13. di
condo
del
fonno
e'i fe-
occultazione mattutina.
computo
della
una favola
.,
de-
DElGEMEtlTi
de' Dei,gli
cominci
63
muoverejdiverfa-
3. d,
eflendo
(ch'erano 15.)
anni, e giorni:
tro
il
ma
governo,
e tutela
cos l'uno
degli
come l'al-
Da
varjdubbj il primo fi , perche principiano a contar gli anni da Oftro:il fecondo , perche fi fervi rono delle quattro figure cio Coniglio , Carina , Pietra , e_
Cafa.Al primo dicono efl,che dopoch
detcrminato in Teoti bucu>
i Dei ebbero
can , di tor via le tenebre grandi e T^anamafzjn , e 7 e cuciate e atl-, per mezzo del
fuoco,furono divenuti Sole , e Luna il
pofero gli rettati Dei a fpiare,da qual parte dei Cielo farebbe principiata la Iuce;in
che furono di varia opinione,affirmando
alcuni, che farebbe venuta da Settentrione, altri da Occidente, altri da Oftro , ed
altri dx Oriente ( come f prima , che il
Sole averte cominciato ad illuminare il
Mondo, gi flirter inventati nomi d'Oriente, Occidente^ &c, ) ma che alla fine
5
li
vide
fi
eflfecolo
fra le altre
nocchione, fu i
cerimonie
tetti delle
ingi-
Diceano
di pi
Dei, il
tempo,di fua natura, finito farebbe col
vecchio Sole: e che il Sole del nuovo fecolo, era poi un nuovo Sole , che dovea
feguir l'ordine della natura; la quale ogni
gli fteil
il
alberi
dal
mefe
di
Dei Gemelli.
di
Gennaio (come
65
66
quantit d'anni
utl*
fecolo, la distinzione delle IndizioniYl'anno,in cui era accaduta alcuna cofa ricor-
devole*
la ferie
varie cofe.
km *
.
li
^L
&
(cio
(dice
il
medefimo Autore)
effe
& ^rfa
illum exiftima~
participem
idefl
ac pro-
Ccsluvu,
Quantunque*
a\lt->
medefimoannodi
$65. di 5 perl'apprefero dagli tgizj, che confervarono incorrotta la dottrina di No* comunicata per
mezzod Charn fuo figlio. Or'i Mexicani ancor'efll faceadi meftieri , che feguitaflTcro la medeflma dottrina 5 poich
^aggono origine da Nettuno > il qualcj
nou
Dei Gemeui.
non
67
Quanto
a'mefi,
avvegnach alcuni
di*
di
iS.de'Mexicani di 20.
nomi di qucfti meli fono i feguenti.
TLuaxipe
bua l'ietti , 2. Tozoztli , 5.
I.
Hueytozoztli, 4. Toxcatl, 5. Etzalcuagli
liztli, 6.
miti,
Se
7.
Hueytecuyl;
Micayl huitli,
9.
Hueymicayi
Tecuijl huitli
.miti, io. Oehpaniztli , u.Pach tli,i2Hueypachtli, 13. Checiogli , 14. Panchetzaliztli , 15. Atmoztli , 16. Tititl,
feguentc figura.
Ati,
63
Ati,
Itzcuintli,
Acatl,Occ!otI,Qu.iu]itli,Cozcaquauhtli,
Oglin, TetpatJjQuldhnitl.e Xocitl.
Non fi dividevano qnefti mefi 5n tettimane,perche quelle cominciarono appo
gli JEbrei ne'tcmpi d Moife (in ricordanza de'giorni della creazione) molto dopo
j.
fi
Cape-
di cinque in cinque?
faceva Tiangtz, ( come oggi di fi pratica in molte parti, ) e ci era
a'j.8. 13. 18. d'ogni mefc;come giorni
dedicati alle 4. figure, Tothtli , Acati,
Tccpatl, Cagli : e quella Regola , eia_>
f mpre la feia,bcnche gii anni non prin-
ve n'era un'altra
di
in cui
fi
ci-
Del Gemelli.
69
cipiaflerocon Tochtii*
Quindi eziandio fi feerne la gran fi*
militudine col computo degli Egiz/j im-
ai
medefimo nume-
rodi 565.
Penfano alcuni, che, effendo quefti
cinque di, fuor del numero de' mc(i>
noto
folo eglino aveano nome, ma entravano aitresi nel conto de le Triidecat- ri-
di. Per
1-
Tochtli
primo
d del
al
compongono
f i
8.
li
me-
di
70
delle Triadecateridi
ocon
Cipactli
fc
non
gli
fi
feer-
Db
i Gemelli!
71
fcernc nella delineazione riferita . II
tutto s' intender meglio in tal mo*
do . In quefto primo anno del fecoio
fi
il
Coati
fu
il
il
carattere del
E 4
feor*
riffimi
Re
Del Gemelli;
Re di
nea
Tefcuco
mano di D.Carlo,
in
7$
Aio efecntore
te*
volume,
denno
fi
>
di si pellegrine rarit.
Regolavano il
Cominciava
ma
bifeftile in
il
quefta For-
fe-
u. di
Aprile.
Prima
di
cominciare
il
nuovo fecolo,
rom-
74
(frumenti; ringraziando Iddio d'aver loro tatto dono d'un'altro fecole; compravano nuovi vafi , e ricevevano il nuovo
fuoco dai Sommo Sacerdote, con folcn-
nc proceflione.
I Peruani per contavano per lune, e
per 12* mefi, co* giorni come noi; *->
cominciavano anche Tanno da Gennaio ma poi un Ke volle, che fi faceffe a Dicembre Ufavano di porre intorno la Citt del Cuzco(dov'era la Corte del Re Inga ) i2.pilieri, in tal diftanza,
.
il
GAP.
Di l Gemslii*
75
CAPITOLO SESTO.
Orribili facrific)
Idoli
>
fefte,
ed abiti de'
medefimi.
AVeanoiMexicani,comeun
giunavano
dalle mogli, e
fi
Sacerdoti s'afcnevan
andavano percotendo, in
abito di penitenza
vanfi fimilmentc
>
Tutti
giorno de/rinato
(chiavo fimile
ed altri ancora
alla
fi
l'altro^
Sacrificava
una
come
Iddi;*
Pi efecranda era la feftivita , che faceano in onore del Dio J^uet^a d letatl .
Compravano 40. di prima uno (chiavo
fano, e fenza macchia; e vcftivanlo degli
ornamenti dell'Idolo, acci furie riverito.
y6
to.
Nove
due
morte ; e vedendolo turbarli, andava
no, e lavavano! coltelli del facriricicio
e quel fangue, che ne toglieano, lo dava
la
no
no gi per
le fcaie
del
Tempio* donde lo
prendeano i mercanti
ia del principale
ticavafi
uno (chiavo
e di quella pelle ve
lo
una parte della pelle fui volto delle persone, che non davano niente; finoactto,
che la (nedefitna non era putrefatta .
pure veftivano molti (chiavi degli ornamenti degl'Idoli, un'anno prima, di giorno portandogli per la Citt,acci fuflero
adorati, a fomiglianza degl'Idoli 5 e di
notte tenendogli chiufi;, dando loro bcru>
da
Del Gemelu.
da mangiare
77
per far cattivi da facrificarfi. Quattro Sacerdoti teneanole vittime per gli piedi,e mani: ed altri due, uno
apriva loro il petto, togliendone il cuore;
e l'altro fofteneva il collo , portolo prima
colle fpalle (opra una pietra aguta.
Nel Per oltreacci fi facrificavano
fanciulli,di quattro fino a dieci anni , per
la fallite dcll'inga 5 e i figli, per la faluto
del padre infermo, e disperato, al Sole, o
al riraco-pai Soffocandogli, o tagliando
loro la gola.
In Mexico gl'Idoli pi rinomati, dopo
l'altro in
guerra
Vitziltpuztli,
erano Tezcatepuca
Hu-
La
fa di rete
turchine
t;e
con
e di lepre
bian-
Del Gemili!.
ridevano migliaja
dori pi diletti
mondo
con
e fcpellivanfi
79
lui
immenfc
facrificj.
Quanroal
di
barbarie.
veftire,
I
foldati
non viaveameno
per moftrarfi pi
nemici , fi macchiavano il
corpo nudo; o lo coprivano con una pelle di Tigre intera, odi Leone, adattando
la tetta lopra la loro. Si cingevano t-*
traverio una catena di cuori, nafi, ed
orecchie umane,e un capo d'uomo altres portavano nelle mani , come fi vedo
terribili a'ioro
ma
coftume
di perforarfi
lo rendea
affatto
meno lodevole
il
il
labbro inferiore,
per
fi
facendofi un gran
nodo deU'eftremi-
Ufano, in vece di (carpe, zoccoli, come quei de'Religiofi Francefcani, andando parimente colle gambe, e piedi
nudi . Il cappello per giammai nonio
iafeiano, bench andaflero tutti nudi, o
t
laceri.
(ch'
eh' un panno bianco di fottil tela di cottone ; al quale ne aggiungono un'altro
fulle fpallc
quando fono
in
cammino,
che poi
in Chicfa f
Xilotepec.
Sono
tutti, cosi
mafchi
come femmi-
fudiin
ne,
guancie,
le
e rendi difenderli dal freddo
Sogliono
derle morbide , con erbe peftc.
andi
Ta^
C-
Paj So
Tiq
4-2.
Tia
Del Gimuii.
8i
tal
maniera
Le Meftizze pe-
?a*uVU
dfc*
82
duzione
di tanti Neri,per
palto.
ben
quali
applicavano, e riufeivano maraviglioi
samente
ma
le
piume
di diverfi colori
d'un'uccei-
Iino,che gliSpagnuoli chiamano ebuppafior $ ed io ne rengo una , cosi lavorata : altri fanno dilicatiffimi lavori di
legno ; ed altri giungono ad ingannarci
un'uccello,cosi fofpetto, come l'anitra^ :
cio , dopo che l'hanno accoftumato ad
andar fra zucche,galleggianti nella lacuna, a tal fine ivi polle ; forano le medefimc zucche in modo , che portovi dentro
il capo, ponno vedere^ed entrati cos,col
corpo tutto nell'acqua , vanno fra le anitre, e le tiran gi per gli piedi.
no primamente;
di vivere lenza
.
onoro
(poi-
DEt Gemelli.
8j
mettono
Dall'altro canto
ciali
>
malgrado
odono tutto
le
di dalla Corte.
CAPITOLO SETTIMO.
Deferire l'autore
in
ci}
che pi
di curiofo
Vide
Mexico.
fperimentandofigran careftia
nella
in
Me-
xico,/pezialmente il Marted i2.di Marzo ; onde ne avvenne una fpezie di tumulto popolare , effendo andato molto
popolo fotto le fineftre del palagio del
il
ducento colpi
fulle /palle
e poi fu bolla-
Dst Gemelli.
8$
fallibilmente
il
Signor V.
R D. GiufeppeSarmiento,
e pattare nella fala dei cy/wtf/z 5 e quivi federa' in mezzo agli Auditori, nei medesi-
mo banco.
La Domenica 17. andai ncll'Ofpcdalc
Rcalc,a vedere un Teatro mezzananien*
ce
S6
te capace,
die:
al
ben grande, ed a
frenavi a volta, formate da alti Pilaftri
di pietra La fabbrica non ancor finita,
e fi fa tuttavia a fpefe del Re , il quale le
ha afiegnato, oltre una certa fomma_*
dalla Real Cafla, mezzo Reale per tributo di tutta la diocefi: e perci l' Arcivescovo abita in una cafa /eziandio pagata
dal Re)dirimpetto la Cafa della Moneta.
fa Cattedrale. Ella
Nel mezzo fra il Presbiterio,e # Coro, ingegnofamentc lavorati d'odorifero legno, con bclliflime figure, e fogliami:
quattro vaghi altari tiene ne'iati del Aio
l
quadrato. All'intorno
la Chiefa fono pi
cappelle ricchiflme, e dorate, che non_>
invidiano punto al famofo aitar maggiore. 11 fronti fpizio viftofiflimo, con tro
porte; oltre altre cinque , che fono ne'ia-
ti.
Scrivono
fa fu
Del Gemelli.
87
Honduras
tyi-
J^iteba-yifcaya^
dal
d, che
fi
Chiefa di Mexico
fond, fino
a'
22. di
De-
e cinquanta.
la fab-
non
Per
la
finita.
feftz del Gloriofo S.
Giufeppo,
il
la Santifirna JEucariftia
ufcitadairArcivefcovado,per portarli a
un'infermo. Portavala il Sacerdote in
una carozza, tirata da quattro mule,mantenute dalie rendite delle Confraternit*
Il Mercordi 20.udii mefla nel Monifte-
ro
SS
ro
delle
le buone paftiglie d'odore, che lavorano . La Chicfa ben'ornata, e l Convento di buona fabbrica
Il Giovedi 2 .poftomi a cavallo col fcrvi-
per
era anche bella, con cinque altarLPafieggiammo pofeia per tutto il Convento,
che cosi grande, e capace, che non folo
vi abitano comodamente 52. Religiofi;
ma fono gi 108. anni, che femprc vi fi
celebra il Capitolo Provincialc.La libraria
circa
ti
pere
DuGsMKiir.
$9
dare,
come
di alberi piantati
Re
detto del-
il
danajopper mantenerti
cio
due
pezze
gelo
9.mila pezze da otto, di fole erbe, e verdurc.E'da notarli per,ch'il circuito delle mura del giardino non pi che uil>
terzo di lega. L'efFcr proffimo alla Citt
fa la rendita maggiore.
L'ofpizio di S. Nicolas de Villanueba de*
PP. Agoftiniani della miffiondlCina,
contiguo al fuddetto, verfo Mexico . Vi
ha
Del Gbmelii.
91
ha una Chiefa,ed abitazione per ofpizia*
re4o.miffionar;,comc mi riferi F.Pietro
Flores Procuratore del medefimo. Si
foftenta anche colle rcndire dei giardino.
Edendo il giorno della Annunziazion
ch Vergine, il Lunedi 25., andai a udir
la mefla cantataci iermone nel Convento dell'Incarnazione; e vi udiicanrar le
Monache aflai bene. Fileno fono circa-j
cento, e tgono fopra 500. ferve:c perci
la Chiefa tiene fette piccioli altari , ma il
Convento ben grande . Dopo definare
pattando per S.Franccfco il Grande, vi
trovai radunata quai la met del Popolo , per vedere i'efe quie di tre giuftiziati , ridotti in quarti un mefe prima, per enormi delitti; e poi lafciati efpofli ne'luoghi ptibiici, per terrore degli altri . I PP.di S.Gio;di Dio, gli dimandarono all' Audienza del Crimeni ci che ordi-
na riamente
Cappella de
fi
concede
los
Poftigl
poi nella
d:Jmparados y nQ loro
Con-
veritojchiefcro limoiina,pcriepeIlirgli,c
celebrar meffe.Gli portarono pofeia (giu-
da
92
Clio
in Mond
la
Mercordi
27.
Reale, incontrai
DblGembiii.
9*
.Sono molto goiofi delia carne di mula 5 onde talvolta, rubati i viandanti > han lafciate le
cafledi pezze da otto ( che nonapprezzano ) , e portateli le beftie . Di pi costumano di pingerfi il corpo, come Frati , che vanno a'Bettelemmc . Mantiene
ca, fenza giammai/roncarla
il
Re
circa
ne
gli
il
dal
Re di adoprari
modo fi fono
denno
cho
tempre
alla foltudine.
anche di frutta Europee oltre l'aver ricche miniere d'oro, e d'argento. Or non-
pei mettendo la lunghezza della ftrada~
di portar materafle,per dormire i Padri
;
Indiani ,di
Del Gemella
95
Andai
il
Gioved
28. nel
Moniftcro di
Dovendoti
il
generale de'carccrati
lle di
Pafqua
il
in
una
fila
per
Signor
le
V.R
lleal
vifita_>
feguenti
fe-
fenti pri-
Cappella
do-
fegno d'offequio
mezzo
Scdettefi
del banco,fotto
allato gli
il
il
V.R
in.
baldacchino
mi-
e
al
Giro
$6
numero di dieci
Auditore
leflc
del
:
Mondo
e quindi
il
pi antico
memoriali de'reijde'qua-
li
uditi
iftefsi
profeguifle la caufa.
Dopo definare fui invitato da D. Filippo de Rivas,Enfayador della Real Catta,
a veder l'operazione, ed efame, che dovca farfl in fua cafa da un'argentiere, fuo
di/crepolo, per la miniera di Sacatecas,
coll'afsiftenza degli Officiali della CaflK-
Reale
Andatovi
il
rinfrefea.
re
Del Gemelli.
97
Roma. Cottumano
li Indiani darle colcioccolata, e bifcotti;non per mangiarli, ma per portarli a cafa , offendendoli f
la
TmeVl.
lare
98
tar
maggiore
del Presbiterio,fecero>a
un
vidi, a
mio
piaccrc,in pi ftanze^coniar le
Compagnia,
che
il
e de'fratelli di S. Francefco,
chiama Proceffionc de
los Cinas,
una portava
le
fue fatue
Ogni
con quantit
di
Del Gemelli.
di
99
modo riferito
andavano
nel
da trombe
a cavallo, preceduti
lugubri
onde
e' Fratelli delia SS. Trinit
diedero colle nnzzc, e Croci (lille fpaile; in modo che molti vi rellarono feriti.
I fepolcri,e monumenti, che fi fanno in
Mexico, fono vaghi, e viftoii per poveri di lumi e tutti su d'un modello, <l*
ogni anno dello (tefib modo:eflendo i Tabernacoli alti, con colonnate e lavori di
fuccodorato,che fervono fin che buono il legno. La notte andai a vedergli,
come ivi fi cortami La mattina poi del
Venerd 5. andai ben per tempo in cafa_>
di D.Fjlippode Rivas, che mi avea invitato, per vedere Proccfionedei Calva*
rio,o diGcrufalcmme che e/c C da Saa
Francefco ii Grade,coirinfegn^del S. Sepolcro. Quatrr'ore prima d mezzo di fi
udirono tre trbe , co fuono flebile, e poi
fi videro molti fratelli con lumi in mano;
Cinefi,
fi
fra'
quali
andavano
varj
difciplinanti.
delia Paffione.
Qmndi
alcuni,rjpprcfea-
tanti
ioo
Giro del Mondo
unti il buono, e mal Ladrone,Nofro Signore, la Madre SantifTfma , S.Giovanni,
Pofcia due, che fi fingeae S. Veronica
.
no Sacerdoti
fimili
nata
dico
apparenze,
la
in
mule ed
Ebrei, fopra
affai
altre
ne, che
disciplinavano, efaceanoaltro
fi
Crijlo,
accompagnara
da_>
tedici B^cgidores,
in
prima
iftanza
rendono giuftizia
in
Me-
ri d'abito,
e fratelli
e tutti
miftcrj dclla_>
+4ngdi>bQa vediti
di
nero, con
gli abiti
ornati
Del Gemelli.
ioi
affai bcn_*
detro del-
in
un
S.Domenico. Andava^,
prcfio al monumento la Madre Santi/sima, e S. Giovanni e dopo un'infinit di
divoti. In (omnia non ebbe che cederci
al
Moniftero
di
gior :
102
Giro del Mondo
giordomo, Capitan della Guardia , e Cavallerizzo. Dal corno della Piftola fedeano Reggidori , afsiftiti da due mazzieri vediti di damafeo , con mazze di
i
argento in mano . Finite le fonte cerimonie, l cant h Mefla, e fi fcoperfe,nell'intonarii il Gloria, il ricco tabernacolo di
marmo; il di cui primo ordine (ottenuto da 1 6. colonne, eda8.il fecondo, con
ftatuc magnificamente dorate;macchina,
che giunge fino al tetto della Chicfa Vi
un pergamo altres deH'iftcffo fino marmo delle colonne, eccellentemente lavorato. Venne defiderio alla V. Regina d'un
poco di vino ; e il Cherichetto , che glie
io port , cadde per la (cala in gi, coilj
.
tutta
la
caraffina in
mano non
>
lenza rifa
del popolaccio.
no in Mexico molti
e di
altri
Ordini;
Cavalieri, di quello,
quali s'efercitano a mifurar
Del Gemelli*
ioj
La Chiefa
Suddetta belliflma,
adorbuone dipinture. Entrandoli fi vede
nobilt.
fini (tra
&
de la
Terzera Orden, con cinque altari, ricca mte ornati . Dopo definare andai nel Teatro , a veder rapprefentare una comme: ladicha>y desdeba delnomRiufci tanto nojofa, che mi farei ben
contentato d'aver dati i due reali, ( che fi
pagano per entrare , e federe) per non_>
dia, intitolata
bre.
fentirla
Erano
Comici Criogli, o
molto maEuropei tengono ad
fedici
le
e ci perche gli
ignominia recitare pubblicamente.
Andai a vifitare Noftra Signora di
Guadalupe il Lunedi 8. una lega lungi
dalla Citt
La Vergine Santiffima fi
5
compiacque apparire
un'Indiano, chia-
nel
5 j i.
And
dato fede
cembre , vaghiflme
che giammai
in
e freiche
rofo
di
cio),
pi divoto Pellegrinaggio
rono
Mexicani
con
dove concor-
ricchi doni
co'
quali
tri
JVlefTc,
Del Gemiii.
go
105
una gran
della 5. apparizione,con
for-
le di
Vi
fi
li
ro dj fonatorie cantori, i quali quivi gareggiano (uomini, e donne) per far comparire la perfezione del lor canto.
rive fono fparfe di povere cafe d'Indiani*
e di Olkrie;per prender rinfrefehi, cio a
dire cioccolata, Atole,etamales.U princi-
Lo
-,
la-
io6
fi
ugualmente
ie
il
al
buono,
mcdciimo giorno
e al cattivo,
vilo
gid di
pie-
Del Gemelli.
piede
a terra i\cll'+dlxo?idiga
107
luogo dove
negozio) n avendo
zione
andai
Commedia
dopo
io alcuna
occupauna
definare a fentire
nel Teatro.
del Gioved 1 u andai a vedere Ciapultepechj luogo nel quale dicono le Ilroric, efiere flato il Palagio di ricreazione dell' Imperador ivlontefuma.
Di preiente ferve d' abitazione a'Signori Vice-Re finoattanto, che non f difponc la Citt per riceverlo , e preparare
l'ordinario Palagio. Da alcuni anni in_>
qua n i fi pi qucfto ricevimento pubblico^avendo la Citt fatto rapprefentare
al Re il gran danajo, che (pendere abbifo-
La mattina
fece
la
Canada
di
Guadalupe
,
.
per I&4
accompagnato
Giunto all'arco
me-
ioS
menico
ferr
fi
la
re
por piede
cavallone
Volendo
a terra,pcrci fare,
gli
caj perche
c^ddc anche
egli
cadde da
di teda la
peruc-
la beftia
come Dottore
ci fatto
Chiefa;o
Te Dtum
Per ritornare al Palagio di Ciapultepech , egli fu fatto rabbricare,appi di un
colle (nella cui cima un romitorio, col'immagine di S. Francefco Xavier ) d&_>
fi
cant
il
la fetta de'
, il
conduce
per
Del Gemelli.
109
pech
fa
mo
fi
Archi
tto
Ella
ture,
ih
DelGemblli.
comodamente,
Sabato
i^.
Andai
In
San Domenico,
per vedere la Cappella di D. Fedro Montefuma, discendente dell'Imperador Montciumajc vi trovai la feguente Iscrizione,
iniingua Spagnuola:
Capiila di D. Vedr Mori tefuma , TrincipO
beredero , que (u de Montefuma , Svnor de U
mayoY pane de la nueba Efpaha . La Cappe 1ia dedicata a noftra Signora de los Dolo*
...
arricchites , afTai divotamente ornata,
ta d'oro; nientemeno, che gli altri 40.
&
altari della
medefima Chiefa
Oratori, e Congregazioni
ben grande,con
ti
Il
oltre gli
Convento
jn
in S.Terefa, delle
Monache
del Ilio
Ordi-
pelliflccol
molta convenevolezza.
ricco, e la Chiefa ha
ti,
Il
Monaftero
fei altari
con magnificenza
ben dipin-
arricchiti d'oro.
CAPITOLO OTTAVO.
Si d ragguaglio della maravigliofa opera, del
Difagne
di
Mexico, overo
dell'efito dell'-
DEfiderofo divedere
Iinprefa
>
mi
pofi
quefta grande-?
a cavallo
conio
Eu-
roficati dalle
Dame oziofe.
Del Gemelli.
u?
Il
Marted
16.
avendo
fatto alquanto
in
Gucguetoca; luogo,donde
fi
puardam'ayoy
mi
il
Tarn ri.
Me-
!i4
Giro
Mexico
dei:
Mondo
, che vieno
acque delle fue
Jacune, che feorgono in abbondanza dall'alto de' monti circondanti Ci accadde
la prima volta in tempo di Mouhtezuma
pofta in
fempremai inondata
tal fico
dalle
primo Re
di
tal
nome
pofeia
fotto
ta tutta la Citt.
Del Gemelli.
115
Nel 1604. l'inondazione fu cos
grande, che flette per annegar tuttala^
Citt onde il larcheie de Montesclal'opra.
al
fi
non fommerfe
la
Cittj
onde cominci
di/ague p gi riputato imponbile 5 e fi and a riconofeere il luogo pi volte dal V.Re , Audienza , Eletti dalla Citt , ed fcclefiaftici, con Ingegoieri , ed altri pratici ; a-
fine di trovare il pi facile modo, di dar
cammino all'acque . Dopo varie confultefif deliberato, che TiftelTo Avvocato
apenfarfi un'altra volta
fifcale, e la
licarne
andato
il
V.Re
di
al
2.
in
n6
cantatati la
minci
il
mano
a cavar la terra.
Quefto luogo fu
ritrovato da Arrigo Martinez Europeo,
il quale fi addofs il carico di condurre
,
l'opera a perfezione.
Perla grande
gnava,riftciTo
fpefa
V.Re
Cafe, e pofleflioni
mercanzie^
che
in
ci bifo-
di tutti
Cittadini, lo
in fine tutti
beni
faftici.
di
Gueguetoca,o fiume
fata-
sa; e dal
fpa-
Del Gemella
117
quanta quattro
e di quelli
che
Ila-
Nel 1611
.11
il
V.Re,col configliode'periti;
s'era
rifpofe,
Il
che
confeguente tutta
tile. In particolare
Alonzo d'Arias
inu-
fa
d'opinione: efler necelTarie 40. vare di
profondit nel canale fotterranco, e fettunta mila di lunghezza , fino a Mexico^
per porre in fieuro la Citt > ed e fiere impoffibile perfezionarfi l'incominciato cali
naie
S
,
11$
Giro del Mondg
naie fotterraneo,per la ftrettezfca, e mo I
to menoconfervarfi. La Citt fece una
relazione, fimile a quella del V, Re; con
chiudendo parimcnte,clTerfi preio errore,
per non
efferfi
operato fecondo
il
primo
ingegniero
Francefe, e cosi fu eicguito. Efcndo colini giunto in Mexico nel 1614. coll'afluditore, vi fit egli tutte Icj
ftenza d'un
lacune,e fiumi danncvoli alla Citt; e in
fine difle,che tutto il fatto era vano, e io
:
Jamcnte giovevole, per liberar la Citt1
dal fiume di Guautitlan , che porta la
maggior copia d'acque nelle lacune, di
Mexico, CitlaltepcceSumpango.
iTen-
Anno 1015.
fpefa di
d'otto;
la
non
fu afco)*ato
il
pezze-*:
partito, ef-
icndofi
al
della
lacuna, fino a potere allagar la Citt; fece tralafciar l'opera del Canale , romper
gli argini, ed entrarvi il fiume di Guautitlan, ed altre acque, da'13. di Giugno,
6flo all'ultimo di Ottobre 162?. S'oflervin prima crefeiuta l'acqua una vara
nel
mete
di
Decem-
onde,dopo
di
120
A 6. di Decembre 1629.
fi
fece un'al-
continuazione
del Canale di Guaguctoca,chc per ridurli a perfezione abbisognava di 200000..
pezze d'otto di fpefa; ed altri ripari nelle
Caifade, o argini di terra .Nel principio
di Gennajo i650.fi pofe mano all'opera,
tra confulta, e
fi
rifolfe la
tuno mefijcon 28o.mila pczzc,e col lavoro di 300. Indiani al di; fecondo il modo
proporlo dal Martincz, che fu conofeiu.
to pi facile degli altri. Promulg adun.
que "
il
Canale, fino
alla
fif
di Zerral-
cominbocca di
fi
S.Gregorio,
g\ Eletti del
Capitolari Eccicfiaftici, e Religiofi;ia maggior parte non volle accon-
Comandi
dere
il
non
fece rifolver
niente.
Canale,
Ve-
tutti
l'uno, e l'altro imponibile, ti dovette mutare il fito della Citt . In fine, fi fece calcolo, d'efierfi fpefi fino allora due milioni,
I zi
Del Gemelli.
novecento cinquanta mila , cento feffantaquattro pezze, fette reali, e mezzo.
ni,
Stanatali in
Mexico a
i Miniquella Relazione ,
del
e
CapiCitt
,
ftri de'Tribunali, della
tolo, a'Provinciali delle Religioni, ed altri dperti ; acci efaminatala diceflcroii
Ior parere . Si tenne a quello fine giunta
fu data a tutti
Gueguetoca fi frccffc_
apertojper la quale opera Geometri dif-
che
il
Canale
di
fero,
alia
letteccnto ven-
tuno miia,cinquecento
e ventifei varc^
non
me
di
cammino
al fiu-
progreffo di
can
per il maggiore fi
pioggie, perche allora
te
fa in
tempo
di
piena ajuta_
a portare in gi le pietre , che fi cavano;
altrimcnte non bafteriano molti feeoli.
Conficcano, per ci fare , una gran trave
Culla riva del fiume,
Ja
o prefib Jc volte
alia
trave
Del Gemelli
125
trave avvolgono pi cordelle quali fono ligati per la cinta gl'Indianijche lungo
Canale cavano la terra,c pictre,per farle
cadere nella corrente, dove alle volte
precipitano anch'elfi.
Or per dare al Lettore una vera notizia dell'odierno (lato del Canale, andai
dopo definare a vederlo.Lo trovai aperto, per una lega, e mezza , fino al luogo
detto la Ghignata (dove fi piega , per efferfi trovata dura pietra ) perche di l fino all' efremo , nella bocca di S. Gregorio per lofpazio di mezza lega, non
aperto, che in alcune parti , per fare ifperienza
Quivi ncceilario , che fi facciano voragini (com' detto) per giungere
al livello; per lo che ottenere, biiognano
migliaia di perfone , e molto maggiore-*
fpela,che le cento mila pezze d'otto, afiegnate dal Re . E pure quando il tutto
far compiuto, non batter a prefervarc*
il
Mexico
Ja_
quale farebbe ncceflario, far di gran lunga pi profondo il letto; acci vpoteiTer
correre tutte l'acque, che fi radunano
nella lacuna, in
tempo
di pioggia,
126
qua
Altri
cia cortefemente.
CA-
Del Gemelli.
127
CAPITOLO NONO.
%lfcbio
vare
in cui fi pofe
il
Metallo?
l'autore
e fi
deferirono
le
miniere
di Ttaciuca.
amici mi aveller feofbrtato dall'andare a vedere le miniere di Paciuca ; come quelle , che fono
oltre ogni credere, profonde 5 pure, oflinato nel mio proponimento, mi c'incamminai il Mcrcordi 17. Volle accompagnarmi il Parrocchiano,due leghe,fino al
Villaggio di Techifchiac Quivi fummo
Enche
tutti gli
ricevuti dal
mi la notte; per
di
io,ringraziatigli
dopo una
Guipuftla; ed andando
avanti, trovando
pattai
lega il Cafale
a pernottare,
iudi
128
quattro lepri preiTo lacafa,c ne avrei potuto uccider pi , ma non volli; primamente, perche non hanno il faporc di
quei d'Europa 5 e poi, perche Mexicani
i
gli
cavalli morti.
Il Gioved 18. fatte fei leghe per paefe,
or piano, or motuofo, giunti in Paciucca,
dove fui ofpiziato da Domingo Lavarrea
Officiai maggiore della Real Catta . Come che il mio principale intendimento
era di veder le miniere; defnato ch'ebbi
ani fece egli accpagnar da un fuo Genero
a due le pi vicine,cio mezza lega difeofte,perocch v'era un fender malagevole , e dirupato. AmendueeranoprofondiiTme.La prima chiamata diSantaCrux
eradi 92. ftadj (uno ftadio contiene tre
vare Spagnuole) ; la feconda detta di Navarro di 80. In quella di S. Crux fi tirava
Quella una*
il metallo per Malacates
macchina , che ha l'afte perpendicolare-?,
Intorno all'afse
appoggiato a due ferri
gira una manganella, alla quale s'avvolge, in cambio di corda, una catena di fr.
ro,
Del GEMBttrr
X2<>
rO;che da una eftrcmit vien su , col metallo appefo , e dall'altra va gi.per legarvifi l'altro.
Vkn
mofsa
la
macchina da
quattro mule.ligate a un legno,ehe attraverfa l'afse.Si adopravano in quella bocca due Malacates , cos per prendere il
metallo, come l'acqua, che forf forgendo a vca impedito il lavoro.Calai gi per
curiosit cinque fcale, o legni; ma poi il
mimmo non volle farmi pafsare avanti,
temendo, che non precipitagli : e vegli quali dovevamo
fcendere,eran bagnati 5 e molto di facile
vi farebbe fallito il piedcnel voler trovare l'intaccatura . Pafsai pofeia nella bocca del Navarro,dove gl'Indiani portavan
su il metallo in ifpalla, con evidente pericolodella vita:nel falir tante fcale,a mofeas,
dette dagli Spagnuoli ? cio legni diritti intaccati.Ci fanno,non ha dubbio,
per la paga di quattro reali al di 5 per la
fera fi permette loro di portarli tanto
metallo>quanto ponno in una volta $ che
poi fi divide col Padron della miniera-.
Erano cinque mefi,che vi fi faticava,per
ramente! iegni,per
fare
un ramno
o forame
di
comunica-
tjQ
Giro del Mondo.
a quel di non s'erano incontrati! minatori , ma (tavano cos vicini , che fentivanf fra di loro i colpi.
Il Venerd 19. in compagnia del medefimo Genero dell'Inficiale, e d'un'altro
Bifcayno, andai due leghe lonrano,a veder le miniere del monte Vi trovai quali una Citt di caie di loto , coperte di legno (f altrove gl'Indiani le cuoprono di
foglie dimaghey ) poich ben i2.mila
.
fer
comporta
di tte,dette la
Campcciana,
de-
Del
Gemeu
13
la
>
Si aperta
fo-
dei
Padrone
molta probabilit
di precipitare.
do adunque tornar
su
il
miner
Volen(
colui,
che ha cura di riparar le miniere) m'anim dicendo, che pochi legni reftavano
da feendere \ tanto che preceduto dai
2
I
me-
132
medefimo
fortunatamente
quello, che
a vea
detto
tre
il
volte pi di
, per dar-
Miner
terreno. Adunque
dopo cflTervi
flato cir-jl
mondo
e in
verit
Bl GfiMEtLF.
IlJ
ne per cinque anni di viaggia
fra barbare Nazioni averconofeiuto fimi! timore. Se mi avessero date due >o
tre mila pezze d'otto,ccrtamente non farei tornato a feendere in un luogo,dondc
veniva per mera curiofit.
Sono cosi profonde le miniere, perche
fempre fi cava perpendicolarmente a_
trovar la vena del buon metallo; la
dir pazza;
35
diani a tagliar
la pietra.
tallo
Giro bl Mondo
Volcano condurmi a vema io non volli tentare Dom-
I$4
allo in ifpalla
dere altre
,*
giorno
Paciucca , fui a
definare in cafa del Genero dd Lavarria.
tre ore di
in
CAPITOLO DECIMO.
In qud maniera
fi
me 7^0
l'argento, per
gento vivo.
MI condurr dopo
definare a veder
dall'altro, e lo
Quivi
fi
il
mandano
tritolano, e
nelle ^i^iende.
fi
macinano
lo
poi
al
fuoco,
fi
Del Gemelli.
1*5
zione
pimbo bruciato ( feparato prima da fimil metallo) ches'afTomiglia &_
una fchiumadi ferrod e fi pone,con ugual
quantit di carbone,dentro una fornace,
come cammino, alta dodici palmi, e pi
larga fopra che lotto Soffiano in quella
fornace due grandi mantici, molli per
mezzo d'una macchina, da due mule;
mentre il primo metallo fi va liquefacendo, vi fc ne pone dell'altro per lo fpazio
di fei ore incirca.
Liquefatto,ch' il piombo,ed argento,
Il toglie con un' uncino la felli urna bruciata; mentre per l'inferiore , e picciola_*
bocca della fornace, fi fa correre l'argento liquido per un canaletto, dentro una
forma, nella quale s'indurifee : e raffreddato eh' Ci toglie Si ferra poi di nuovo
la bocca della fornace, e fi continua a
porvi da fopra altro metallo crudo,piombo,e carbone,comc prima, per farne altre
di
pialli
co V lande,
al
parlar degli
piombo bruciato,
menzione lo vendono
li.
Il
IteiT
Indiani
Spagnuo-
Padroni
gli
lorch furtivamente proccurano di liquefar l'argento Fatte cinquanta, o te(fluita piaftre, in tutta la fettimana , pi o
meno, fecondo il potere del Padron dei.
tji^itn*
i>6
*Ax* cnda
per raffinarle
e fepararne
il
dando per
liquefarli le piaftre
adat-
no
perfette,
Regi
Ci
e fc ne prende
effendo in tutti
Tejorero
>
Un
per ricevere
luoghi
Contado)-,
i
di
& un
dirittiReg/.Sc
miniere un^
Officiai
wayer,
no fono per
fet-
Del Gemei in
pongono
fctte,(i
fuoco
al
di
37
nuovo,pcf
farle purificare
geIlano,e vi
Dopo
ben peftata^
polvere mi*
nini filma, fi patta per fctaccio:c poi s'ammalia (entro una cafia ben fatta di tavole)
con acqua, fale, e magiftrale , (che la*
quella forma
ne'riferiti
efTerfi
mortale ridotta
in
creta del ramcjcome fi averte a fare un Ioto,per fabbricar cafe. Ci fatto s'aggifige
l'argento vivo,e fi rimena co'piedi, per
24.
tutta
e riporti nello
Tutti
(te ilo
luogo.
mucchi, futi
in tal
modo
fono
argento ammaiTato
della
malia, conofee
U qu^itit di mercurio; e
re
138
di perla
condo
la
Ja
pili
moi-
lo
139
molle
io o di creta,
7
j v'erfati alla
'argento,
rampana
quando
fi
Una
indurito.
pone dentro
ferra,
fini il
con una_
Quefto fi
toglie, e
A mio
pezze;
non
perche il Re lo venda.*
300.
140
ma perche vedendofi il bifogno, che ne ha ralvolra un padron di miniera , gli Ufficiali Regii cercano il lor
profitto;equefta mancanza di mercurio,
e la povert di Mexico. Quindi nafee ancora, che l dove nella nuova Spagna il
Re il prende il quinto,che importa il dieoltre uno, detto de Cobos,{
ci per cento
per l'Infajatore, ed altri ufficiali ) per riguardo della gran fpefa , che vi ti fa : nel
Per fi toglie rigorofamente il venti,
avendoli quivi a buon prezzo l'argento
vivo Ne'tempi pattati , con quello Solamente, e fale, fi cava va l'argento; evi
volea lo fpazio d'un anno; ma poi un Fracosi caro,
te
Domenicano
venzion del
da la malli.
facilit
Magiflrale
il
tutto, coll'in-
forando
il
mercurio, che
fi
o f svaprima opi-1
fitta;
unifica l'argento.La
gua
Del G mei ix
14X
manca.
Il Sabato 20. a buon* ora parti; da Paciuccaje fatte fette lcghe,per paefe piano,
venni adefinareneU'ofteria del Cafalo
U<
142
LIBRO SECONDO
CAPITOLO PRIMO.
Con
quctl legge fi
concedano
le
miniere
LE
che
fia
Del Gemelli
14$
dar pi in gi; affinch l'altro non lo rag*
giunga, cavando dalla parte fuperiore.
Effendi) inondata la miniera inferiore
da qualche forgiva d'acqua(come ipefTo
accadcjdce colui, che ila fopra, dargli la
feda parte dei metallo,che cava: e f l'acqua forgendo nella fuperiore, fcorrelfc
nella inferiore , tenuto il padron della
prima a farla evacuare ; poich eflendo
le vette del metallo come le vene dei
braccio, piene d'umidir, & acqua in luogodifangue; fagliate tramandano l'ao
qua in gi; che non dileguata dall'inferiore minatore, avria da farlo ii fuperiore.
Coftoro, come ditti , pagano il decimo
al Re, a differenza de'Peruani, quanto
all'argento; ma perl'oro,non v'ha pri villeggio alcuno, e fono tenuti tutti a pagare il quinto
CAPITOLO SECONDO.
Della ]{ea! Cafa della moneta*
dell' *4fpartado di
e I(eal officio
Mexico.
fi
fcava nella^
Nuova
due
144
jfettecento mila
nella cafa della
per lo pagamento dei quinto ha da manifeftarfi di bel nuovo nella Rcal Carla,
per darfene quivi al Re un Reale per marchio d Sinor)ace ( come dicono gli Spagnuoli) cio quando l'argento h a la ley
Canfada da 2210. Maravedis finoa 2376.
che la ley Suvda.G Uficiali Reali no lo
znarchiano,fe non ha quefta perfezione 5
e s' di difTcrte qualit, prima lo riducono a quella di 2376. maravedis; e poi aggiungono ad ogni marchio cinque ottave d'oncia di rame,pcr ridurlo alla ley di
22io.maravedis;cemeibnooidinariamte le pezze d'otto,chc fi fpdono. La ipefa,per quefto lavoro > fi fa da'medefimi
;
mone-
Dei Gemelli;
3
'
145
Sfanno
le
10
uomini, Acoftui
fi
confegnano
le
ver-
ibri.
'*
>
ufficiali
Come
che
moneta vien_>
manda prima
la
,
fi
di li
li
146
Padrone
, avutane la porzio
tocca
a
griJfficiali,-ciocf$o Tefo*
ne,chc
liberarla al
ed
e venti Coniatori
Balan
altri Officiali
mino
condo
itribuifee quefto
+rf
$ra%ajeros
%d
los
24. maravedifes.
xAcunadores % .maravedifes.
Che fanno
xavedifes.
in tutto l
fomma di
6s.
m*
Tutti
Del G e me tir.
Tutti
gli Officiali
maggiori
147
come-
Teforierc, Infayarore , Tagliatore , Scrivano, Bilanciere, due Guardiani un'Alguzilc,edue Alca/di Dottori, vi fono porti dal Re 5 etutri gli altri inferiori fono
nominati dal Teforierc, pagando tre mila
pezze I primi fono/' folidum tenuti a_*
pagare l.i fraude commetta dal compagno, acci tutti fiano Alcali un dell'altro;
e ci lotto pena capitale , particolarmente l'In lavatore.
,
Si
comprano mentovati
v.
ii
offici
mag-
nel miglior
modo, che
il
Romitaggio de
Menico che d
efcrcitano d una mcdefima per/ona,ren
oa:
dono
irvi
pricti
al
PP Carmelitani Scalzi di
liti
otti
icqi
flu le n'approfitta
Quantunque ogni
particolar Cittadi
'oh
fio,
aio,
fono
di preferite tre
comprano
pi ricchi
qua
ii
il
lore dell'argento di
ley di
U76.
il
maravej
marchio
d]
, Itij */<
reali
Come
e,;;
i 4 9
Del Gemelli.
Come che nell'argto(ficcome detto)
fe
[Hi
teiera; e
cafone in
:
co
-/oro
irti
uatu o
y*
50
Volendoli dell'oro
ticano
far
monete,
prachc_>
fi
medefime circonftanze,
le
nell'argento; e
ro,nei
CAPITOLO TERZO,
Continuazione del Diario
Corriere, venuto
PEr un Vera
ii
Lunedi
22.
quel
1
Crux, fi
Petac-jjgia
Porto era giunto da Spagna un
chio, colla novella delia buona falure del
Re e del non eflere ancora arrivata la_> j)lc{
flotta a Cadice : perlochc^giufla il coftu) c a fi fonarono tutte Je campane deliaci 1)^
dalla
feppe,che
in
'
rur.
pori
Cit-
Del Gemelli.
251
fcgno d'allegrezza
Il Marted 25. IlSig.V.R,ei Miniflri
furono preferiti alla Meda, che nell'Arcivefeovado ti cant, in rendimento di
grazie; addendovi anche l'Arcivefcovo.
In una fila di fedic dal corno del Vangelo
fedea in mezzo il V. Re, e gli Auditori, Minidri delia Sala del Crimen,diCueu~
Citt
in
U1
l'Arcivefcovo.
Il Mercordi 24. dovendoli difendere
alcune Thefi, oCenclufioni di Teologia ncirUniverfita vi and if V.Re, con
,
voile
152
volle accettarlo 5 e quindi, fecondo il foli to,inginocchiatofi fopra uno ftrato, prima d'entrare, diede il giuramento in ma-
no ai Rettore
di
non
violare
Privilegi
medefima.
Il Gioved 25. per la fetta di S. Marco,
ufeirono molte procefioni d'Indiani,con
alcune ftatue di Santi, adorne di fiori, an-
della
dando da S.Domenico
drale,cantando
And
il
le
Venerd 26.
il
V.Re
nella,
Auditore , foccombendo
a tal fatica
una
tempo
di
e brut-
Dil Gemelli.
i$4
mente quefto palleggio farebbe di nonJ
picciol piacere Pallai, colla Canoa fino
che in lingua Mexial cafale d'Iftacaico
.
cana
fchite
terra, detta
Tcehi-
e colata per
un
ca-
Vidi.neH'andarejUna^
grano, come una piramide, con
naie,fe ne fa falc
fpica di
con
di fainitro
.
V. Re
fece impiccare
il
Lunedi
29.
che furono uno Spagnuolo, un Meftizzo, un Mutatole due Indiani, per un furto commeflb,in cafad'un->
Sacerdote. Avendo lo Spagnuolo una_>
mala pratica con una Meftizza , il Concinque
ladri
dente
dell'
efecuzione
il
d antece-
Cifatto,richie-
fare
154
fare
poco
ne. Morirono
fiti
tutti
cinque
in
Croce
deila
patibolo.
Dopodefinareil Marted
30. andai in
Mercordi primo
di
Maggio
andai al
dove trovai
molte ca rozze alla riva e canoe per lo
canale; nelle quali fi ballava, e cantava da
Pallai il Gioved 2. h\
molti Mutici
lega lontano da Meximezza
S. Cofmo ,
co, a vederla cafa,e'l giardino di D.Gio:
de Vargas ornata la prima di buoni arredi, edipinture, e'1 fecondo di vagho
fontane. Queflo Cavaliere fi mantiene
con una muta di lei cavalli 5 e fpende in_
ibmma lei mila pezze d'otto l'anno, fenfolito palleggio di Xaniica,
,
z'al-
Del Gemella
z'altra rendita
che quelJa,che
155
gli
dan Io
carte,
Andai
il
Venerd
j.
a caccia di coni-
che fi (tende
due leghe, e dicono cierfi formato dall'incendio d'un vulcano per mi trovai
delufo non trovando di tali animali;
nel Vedregal di S. Angel,
gli
mi
rimali
la
notre nell'iddio
Convento
de'PadridiS.Terefi.
ben
tardi;
Mexico
Sabato 4.
perche nel venire volli vedere
Feci ritorno in
il
La Domenica
allegramente
Xamaica eflendo
pieno il canale di Canoe,con beile Dame
vagamente veftite, e adorne di Pennaechf dei Per Quelli Ci comprano a caro
prezzo , e fono fatti di morbidiilme c^
bianche penne,lunghe mezzo palmo. Mi
convit il Lunedi 6. D.Migucl d'Yturrietta (che mi ofpiziava)ad andar di mio
vo a diporto in Xamaica, infiemecoia
5.
fretti
Aia
facemmo
ritorno incafa.
Martedi
Il
della
cammino;
tei
meli
Luys
e'1
Gioved 9. andai a veder l'InfermePP. di Betlemme, per ufo de' convalefcenti. Vi erano due corridoi di buona fabbrica, con Ietti bene acconci . La
Chiefa ha molti vaghi altari , e una bella
Sacriftia ; per ufo per di Preti fecolari
perche i Religiofi non afeendono al grado Sacerdotale La loro fepotura una
lunga danza, con alcuni banchi ne' lati
Il
ria de'
dove pongono
Il
Venerd
maiz nuovo
morti.
vide formento,
nella piazza ; per la penufeduti
io.
(I
ria era
fe
il
ci-
DelGhmbili.
157
ciocan, che govern da Vicer pr wtcrim . U Vicer nella propria carozza gli diede man dritta (fecondo l'ordine
Regio, avuto da' predecefbri ) d'accompagn molto fuori della Citt, con->
due Auditori
della Sala,
feguitoda mol-
altra in
Criogli,
Indiani.
Francefcani
11
accompagnamento;
e'i
Mercedi
15.
fi
fi folienniz
Sjgnore>con-*
buona mufica. Dopo defilane andai in
Xamaicca,dove fu gran concorib di mu-
la
feda
dici
dell'
16.
dame inghirlandate.
mto
mono di trombe
ponendoli
nuovo Dottore a cavallo, per effere accompagnato per la Citt dagli altri dcU
il
iua profeffione.
CA*
Dei Gemelli.
159
CAPITOLO QUARTO.
Si deferire
il
vedere il Romitorio
de'PP. Carmelitani Scalzi ne ci
potendofi fare fenza licenza del Provincialcjandai il Sabato ?.con D.Filippo de
Rivas,e due altri amici a S. Angelo, a fine
di avcrlajcome giorni prima mi et ftata
prometta dal medefimo Provinciale.
Fummo ricevuti, con molta cortefia^dal
Padre Rettore, ed alrri Padri, che ne diedero un buon dcGnare. Ottenuta la licenza, ci ponemmo in cammino, per una-*
cattiva ftrada; e giungemmo a un'ora di
DEfiderando
di
notte alla porta della prima cinta di mura; e ci per aver consumato molto tempo a ialire al monte, per una flrada di
mezza lega, cheavea coftato al Convento Tei mila pezze d'otto. Afpettammo
dopo il tocco della campana mezza ora,
per avere udienza; perche il moniftero
flava un miglio pi addentro; onde fu
d'uopo mandare un'Indiano, ch'era dentro, a dar i'avviio,che ritorn colla chiave. Venne a riceverci avanti la porta il
Pa-
i6o
Giro dhe Mondo
Padre Rettore con altri Religioni e ne
diede albergo in un convenevole appartamento, con una buona cena.
Udita ch'avemmo meffa la Domenica
19. venne un Padre, per condurci vedendola Chiefa,e' dormentori Quanto alla
prima, ella picciola,con cinque altari
;
Oratorj,ne'quali
pafbfono divoti
luoghi
fi
ceiletra,
gii e
Dei G emel t r.
161
quefto Romitorio, circondato di buone
mura
Vi fono rinchiufi
monti, coperti d'alti, e folti picon pochi abeti; onde, bench /errati,
di pietre, e calce.
ialtiflmi
ni,
vi ftanno
gri
i
come in
e conigli
libert cervi
che vengono
fin
lioni
ti-
fotto le
io ucci-
Convento Avendo
un cervo difpiacque grandemente a*
Padri, per efler vietato in quel luogo
*
uccider cacciagione.
\
Lacofa, che defta maggior maravi-*
glia (i , che dalla prima fondazione di
queft'ercmo, vi il fono veduti fempro
due corvi, i quali non vi permettono
l'entrata ad altri di fuori; anzi fubito, che
i lorocorbacchiotti fono in iftato di volare, negli fcacciano
Il cuoco chiama
quefti due corvi coi fifehio ed effi vengono, il cibano^ poi f ne vanno di nuovo al bofeo E* orrido, e ftempratiffimo
fineftrc del
fo
patimento
il
farvi
dimora.
il vede un monperche anticamente
detto degl'Idoli
ivifacrjficavano gl'Indiani.
Veggono ancora
nelle
Oggid
Tarte VI*
vi il
mu^
xo>
a'21. di
Gennajo
yiflc abit
Oltre la fabbrica del Convento , e rendita per foftenta-,
mento de'Religiofi;pcr circondare tanto
fpazioc mur3,fpefe 26. mila pezze d'otto; e poi fece dono al Moni fiero degli offici d'Infayatore , e Fonditore (come di;
jfopra detto) che fruttano preflb a id.
mila pezze; onde calcolandoli cos all'in*
groffo la fpefa, far fiata di feicento mila
pezze d'otto, che acquift colla Tua in-l
duftria nell'officio fuddetto poich egli
da Spagna venne povero. Fu anche be-
Quella?
nella Tobia de
los
.Angeles
molti
altri
untai Diego
dslCaftillo
nativo
{
Gra-
di;
Del Gemelli.
163
Granata, venuto da Spagna povero , cominci la Tua fortuna co! mcftiere di
ed accumulato, in progrefl
calderaio
di tempo, pi d'un milione di pezze da
otto fabbric il gran Convento di Ciribufco, de'PP. diS. Pietro d'Alcantara^,
una lega difcofto da Mexico : dentro la
;
Citt UMonaftero diS.Ifabei, di Religiofe Scalze cH S. Francesco 5 e per compiacere una (u fchiava , quello di S.Ines.
Dopo fattesi grandi fpefe, morendo , lafci un milione a D.Domingo de la Rea,
Cajillo.
il
titolo di S.Bernardo,lafci
un milione
a fua figlia
164
di tutto
Tuo avere
ifpala,
II
come
fuol diri!
Domenico Lau-
lina Mofcbera,
to
il
'
Del
GfiMBttT.
fa
i6
archi
luogo
fori
non
nel Capildo
Tralafcio
per tutti
Tuoi fuccef-
efcmpli
, per
lungo, e mi bader (blamente
che quanto fi vede di magnifico, ed
infiniti altri
efifer
dire,
cano
a tutti
alla forgi va
fi
anni,daefcmplareRomito,Gregorio Lopez, nativo di Madrid. Vna Dama Mexicana fece quivi fabbricare un'Oratorio,
e una comoda cafa per chi vi andaffe a-
dir Meffa Non pri ma di notte, a capo di
,
tre leghe
tomammaa cafa.
J.
A-
466
CAPITOLO QUINTO.
9
parrai autore
giorno
in
il
fuofog*
Mexico,
II
uno (colare di
Domingo, folle-
medicina, dell'Itola di S.
nere alcune thefi. Il Gioved 25.il Signor
V.Re fu nella Reale Audienza per trorari prefentealla determinazion dello
Cau/e.
Andai il Venerdi 24. in Efcanufalco,
per vedere f iettavano ancora vcfrigit-i
d'un Palagio del Re di tal nome. Fatta
una lega e mezza,dalla parte di ban Co
fimo, giunti in quefto picciol Villaggio
(Parrocchia de'PP. Domenicani ) nevi
trovai aler fabbrica di pietra, ch'un pic,
ciol
Convento
de*
capace di cinque
mede li mi
foli Frati,
che
Religi oli
ed una Chiefa
20. altari
Il
pala-
Del Gemelli.
giardino
dia
dove Tulle
fece vedermi
la
167
granavamo necefia-
ca;
buona ciocco-
la
lata.
Il Sabato 25. pafs il V.Rc al Palagio
Reale, riedificato dopo l'incendio. Dicono che quefto fu di Cortes; e che, per
maggior comodit de* V.Rc,fi permutaffe con quello di Monte/urna, appartenente al Re. Or mentre l rifece il Palagio
Reale,il Marchete del Valle
fuccciTore
,
di
zo
16
Giro del Mondo
o,per /crvirfene m occaiion di tumulto?
Da un gran Cortile, fi monta per una
fcala (fimilea quella dei Palagio di Napoli)a gli appartamenti,! qualiVono molti, e capacitimi, non che viftofi . In feparati cortili fono le camere de' Tribunali;
e'1 quartiere de* pochi foldati , che fono
di guardia Intervenne il V.Re la mattina nella fala del Crimen, per la vifita di
Pentccofte, veftito di campagna ; fedendoti fra cinque Auditori della Real Audienza , e cinque Alcaldi di Corte . Tutta la vifita di 400. , e pi carcerati, non_>
per molto,che
meftiere,
ervircjc pure
hanno occafio-
fono
Con
potuttoch
che ne fece il V.Re,e'fuoi Miniftri a queMi ramlli nemici della pubblica quiete
menta qui a proposto di M iniftri, che_>
dando in fine della vita alcun di loro; dee
il V.Rc, per ordine Reale, andarlo a vietare, e interrogarlo f ha qualche icrupolo da dirgli e poi ch' morto, dee accompagnare il cadavere alla Chiefa.
La Domenica 26. predic Monfignor
Arcivcfcovofottoun baldacchino, elevato lei gradini , veftitoponteficalmente fra le quattro dignit- Il Vicer aflfteva fui piano col Tuo (Irato , e Tediai
dalla parte del Vangelo; e tutti i Miniftri
avanti a lui, verfo l'aitar maggiore: dall'eppofta parte in banchi erano feduti il
Corrcggidore, Alcaldi, e Rcggidori.
Il Lunedi 27.dovea andare la Signora
V.Regina,con tuo marito,in S. Agostino
.
de las Cueraf
Cafa
per
della
far
scovo
il
po^come fcandaloio.
Fu
Ci
171
vacfler approvato Baccelliere. La Domenica 2. andai nel Teatro, e vi udij rapprefentare una peflima commedia Il
Lunedi
.?.
il
V.Re chiam
aconfulta di.
dar rimedio agli fcan-
mejru
e coltri*
il
]a
to, fotto
un baldacchino?
poco elevato
di S.
Agoftino
ufci
Del Gemelli.
173
tolata:
La
llofa d'Alettandria
co
Il
Lunedi
S.Iago di Talteluc-
174
perta
(lume,
altri
il
e giganteffe
co-
ed
mascherati.
Andai il Venerd 14. a vedere il Convento, e Chiefa diS. Paolo de'PP. Agofhniani . Il primo ben grande per la
Chiefa poco ornata ne'fuoi 6. altari
La festivit di S.Antonio arebbe dovuto
celebrarli il di antecedente ma l'ottava
del Corpus fece trasferirla al Venerdi
onde nella Chiefa di S.Francefco vi fu un
buonfermone, e mufica. Il medelimo
giorno fui in cafa di D. Filippo de Rivas,
invitato da lui,a veder f (te sciare il nomedi D.Antonia Tua moglie . Vi trovai
molte dame, che ballavano, e cantavano
per Venuto
affai bcne,all'ufo del paefe
fecero uiu
indi a poco quattro mulate
ballo, detto Sarao , battendo picdi,con-
molta leggiadria: poi eia fei altre mulate,
con torchi accefi in mano ballarono uri*
altro Sarao.
Il Sabato 15. andai nelPUniverfit, a.*
fentire alcune concludono e la Domenica 16- per lo contrario nel Teatro per
5
la
commedia
fu rapprefentata
molto ma-
le.
11
Lunedi
17..
vascelli Francefi
fi
aveano prefo
il
Cali elio
di
Del Gemelli.
di
Bocca cicca
di
Cartagena
175
e che
fi
fla-
che
11
in
di tal creta.
un gentiluomo
a fepellirvifi
in
La Domenica
palleggio di
il
Dome-
corpo di
carozza.
23. elTendo
Xamaica
andato
lo trovai
ai
molto
perche
tutri
.
176
fontana,
Vi andai ancor'io,con_*
D.Filippo de Rivas, che venne a pren-
dermi
rono
tutti
com-
plimenti col Signor V.Rejil quale, feduto fotto un baldacchino, gli ricevette in
medefirno cerimocol Rettore deli'Univerfit (che venne accompagnato da due bidelli.c mazze inargenta-
due
file
di fcdie
Il
tutti
Del G me ili*
177
ugualmente quanti entravano; non
coftumandofi nell'Indie Maeftro di cerimonie , ne ufciere come altrove ma
eglifi ii V. Re fervilo /blamente da*
tutti
non
Il
un giar-
in
Furono
fruttate tre
donne
il
Gioved
Per lametta
di
d aS.fi cant
il
fi trov
Signor V.Re(fenza perucca)
co* Tribunali, Citt, e Capitolo L'Aitar
pnaggiore era riccamente apparato; per*
alla
Merla
il
Torte Vl%
che
cio
folamentt
fi
pongono
alcuni
bambocci,
e varj
giuochi d'acqua . Lafontanadi bronzo, affai migliore di quella, th' in mezzo la piazza grande.
Eflendofi fatta copiofa raccolta di gra-
il loro animo
fece portar bikottini, e cioccolata; acci
guadagnare maggiormente
ne prendefiero in ma prefenza . Promifero di si, mentre bcvevano,ma poi mal volentieri attefero la
promefla
cilendoav.
altrimenti
Marted
2.
fanno,abi-
i valinte.
non
fu in
il
Me-
Papa-i
tolte,
Del Gemelli.'
con una
bolla
79
tutte Je fette, fuorch quelle degli Apofoli , e cinque della Vergine, e di alcuni Santi Protettotolte,
Mexico
Il Vicer
e la moglie fumattina a udirla Me fifa, e'1 Sermone nel Collegio de lasT^inas de S.Ifa
bel. La /era poi vi fu un proogo,e Santo,
recitato, e ballato dalie orfane del detto
Collegio; e in tanto fi diedero rinfrefehi
a tutti , Quelle orfane, al numero di 26.,
fono (orientate dalla Confraternit del
Sanriflmo Sacramento , che d a ogni
una 14- Reali la /ettimana: e, quando
prendon marito, 500. pezze d'otto di dote Con tutto ci entrano anche in forte
di altri maritaggi, che fi danno da altri
luoghi pii, per buffola.
Fece il V.Rc fare una caccia di Tori nel
Real Parco , il Mercord j. per dar paffatempo a lio figlio : ed effendone morti
quattro, due fi divifero fra ferventi del
ri di
rono
la
campo,
e udii
trovai, tra le
altro
tutte di
Mi
lui fatto
iampare
le
antichit Indiane.
La Domenici.
neli'Ofpedale della.*
Trinit
celebr la fefta di
11
SantiiTima
pofpofta
S. Pietro (
, per dar luogo alla-
Cattedrale) $ eilendo la Chiefa riccamente apparata. Aflft il Prelato al fermolice Meffa.
Il Lunedi 8. il Signor Vicer and, veAito di nero,neila Real Audienza; ed ordin, che l ufalTeogni diligenza, per in*
vefiigar l'Autore d'una infame fatira I
comporta contro il fuo malgoverno. Si
fece nel Parco un'altra piccola caccia di
Tori
il
Marted 9.
II
Del Gemeli.
iSf
Mercordi io., dopo definare,caddo
gran copia d'acque, e grandini; deche
mal mio grado biign che me ne ftaffi
Il
confinato in cqfa.
A mezza notte del Gioved 1 1. fu n_
rumore mezza la Citt; perche vicino il
muro delle Monache di S. Caterina d
Siena , la Giustizia and a prender, da
fotto un mucchio di terra, 2500. pezzs_*
d'otto, che confeiarono alcuni ladri, aver
quivi nafeofte.
Il Venerd 2. cadde, dopo dcfinarc,una
grandituma pioggia giuda il folito di
;
Sabato
i*
pubblicoffi
la
partenza
dola
flotta
La Domenica
Teatro
una rarit, cio una commedia mezzanamente rapprefentata Si fece il concorfo d'una Cattedra il Lunedi 5. fecodoi! noftroufo; cio facendoli una le14. fenrii
nel
CA,
iSi
CAPITOLO
SESTO.
Martcdi
D. Faufla Do*
MOr
menicaSarmiento, quinta nipote
16.
il
di Monte/urna.
Defderando il cortefe lettore intender l'origine di quella parentela ,dee fapere che fra le molte donne, ch'ebbe
J'Imperador Montefuma , una ie no
:
Chiam
inficine nipote
come
nata da ixtlilcue
Ebbe
di lei
un
fi-
(u
Cugina
%$UQ
cio
fratello di
figlia di
Ilacabucparu
MonteAima,o Mouhtczuma)
Del Gemelii.
l$?
dere a
Montcfumma nell'Imperio,
non
fecondo
fu Q^auncmocl^n
dopo la morte del
quale Ferndo Cortes la diede a D. Alonzo de Grado che non ne ebbe prole Si
marit la 4. volta con Pietro Gagliego
d'Andrada; dal quale difeendono gli Andradi Montefumma,chcfonoin Mexico:
e poi la quinta con Gio: Cano; dal quale
vengono Cani Montcfumma,
Si differ il funerale (ino al giorno fegutedi Mercordi 17.; e frattanto tintele
capane della Citt li fonarono a mortorio. Cparvero adunque, filile dicci ore,
l'avelie lifurpato
Quauhtimoc .
Il
tutti
medeiimo
A*
letto di brocca"
to,
li 4
to,
fotto uri
prett
non gi
dell'
Del Gemelli!
185
dell'odia non fi fece altro, che alcuni
giuochi di bandiera dall'Alfiere, preflb
l'aitar
lire
il
fiele
d'India.
11
Giovedi
dare a udire
18.
non
feci altro,
una commedia
pentite,
le meretrici
per
farle
vivere mi,
Marted 23- fuiadipor-
ferabilmente. Il
to in S. Agoftino de
di 24.a
un bnon
las
Cuevas;
feftino,al
e'1
Mercor-
invitato.
Il Gioved 25.,giorno dedicato a S.Giacomo,andai nel Convento di S.Giacomo
Tetilulco de' PP. Francefcani , dove fu
granconcorfo. La feftivit di S. Anna il
Venerdi 26. fi folennizz anche coro
gran pompa nella Cattredale. Unafchie,
Guar-
Gongora
figure,
.
Qiiefto buon Prelato far di limofinein tutto l'anno circa 100. mila pezze
d'otto, pi che non tiene di rendita ; pe-
dale
Del Gemelli.
187
bondi^
Mexico.
Martedi 50. furono truffa ti , e poi
bollati lotto la forca, fette ladri, che aveano rubato 13. mila pezze in una bottega.
e di di
Il Mercordi ultimo del mefe
S.Ignazio, nella C a fa pr f (la Ci celebr
la feffa , con gran folennir; cflendo full'
Aitar maggiore ricchi ffimi arredi, e fino
a trecento torcic. Il GiVcdi , primo di
fpenficrati in
Il
co
il
Grande
fi
cant folennemente
il
Ve-
ipro di
S.
retta del
Santo.
dote di 300,
pezze per ciafeheduna , da pagarli dallo
rendite d'una Congregazione. Ufcirono
in procelTone le 5, Vergini . Per la f?
1
ita di S,
Gaetano
il
Mercordi
7. nella-,
Chic-
Mondo
Giro dil
i8 8
Chiefa Arcivcicovale
mufica a pi
Cori. Sopravvenne una gran tempeita__,,
con moire grandini, il Giovedi 8* ed allag le fh ade , in modo che non vi fi potevi fu
va pattare a piedi.
Eflendo andato il Venerd 9. nel Collegio di S.Alfonfo, a vedere alcune anticaglie; trovai, nel iato Orientale del medefimo, alcune antiche pietre,in una delle quali erano (colpite figure, egeroglifici$e fra gli altri, un'aquila, con frondi di fi-
lo Siguenza,
grande antiquario
delle^j
che da
antiche
argomento, che
del gentilefimo,
fi
facea
Mori
Del Gemella
Mori
la
Domenica
189
D.Dlcgo Par-
11.
do, Secretano del Tribunale dell'Inquini2ione; elafci 56. mila pezze d'otto a_>
S.Domenico il Grande.
Il Luned
2. nei Convento di S.Chiara,fi celebr la feda d'efl Santa,con buona mufica . Dopo Vefprofegui la folennir del Vendon , ch* la maggiore , che fi
1
faccia in
Mexico
conquida
della
conquido
fylcxico
in
rimembranza
della
Citt, Seguita il di di
tutti i Reggidori , AlUniti
.Ippolito .
caldi ordinar/, Correggidore , ed altri
Cavalieri invitati dalla Citt? tollero il
Vendon , o ftendardo, col quale Cortes
:
ed andarono
al
pala-
fra'quak
del Crime , e della Sala Reale
andava il Tendon ,portato da un Reggidor In tutto erano circa cento, malamente a cavallo Di/piacque a tutti, che
5
il
cedola)
il
Signor Vicer
fi
polito
ritornarono
tutti
coi
medefimo
ordine, in paggio.
Il Martedi 1 3. giorno
di S. Ippolito , di
ordine , furono i medefimi nella fua Chiefa , per affiftere alla
Meifa, e poi riportarne lo ftcndardo.
nuovo
11
te
il
coll'iftefo
rono,
niftri
mente
e Rcggidori
fcrmone
portandoli
Mi-
final-
la fiatila di Noira
Signora dell' ^zjjun e ion, tutta d'oro, temperata di diamanti, e rubini . Ella ha_>
di pelo ( con tutti quattro Angeli , che
le ftanno a piedi) 69S4.Caftigliani d'oro,
e tutto il fuo valore far di $o.mila pezze
d'otto. Sono oltre acsi in quefta Chiefa
preziofe Reliquie, cricchili] mi arnefi ,e
vali d'argento, e d'oro. Furono quivi
date a fone/iftcTo di, tre doti, di trecen-
in
proceiTone
to
Del Gemelli.
191
to pezze d'otto i'una, ad altrettante don*
zelle orfane,
II
Venerdi
celebr
ve
fi
6.
dedicato
a S.
Fetta nell'Ofpedalei
Rocco, fi
luogo do-
prima d'efpngnar
Sabato 17. le Monache di
celebrarono /biennemente*
fortific Cortes,
Mexico
S.
11
Lorenzo
La Domenica
fecero le nozze di
colla.*
Sivigliano,
Tiran
IlMercordi 21.
D. Tommafo
fi
de mai, ed
foJamente
la
pioggia dopo
mez*
Giro de Mondo
192
La Domenica
25.fi
Commedia.
CAPITOLO SETTIMO.
Della
MI
partii
Camita.
caccici della
alcuni amici,per andarmi a trattenere alcuni giorni alla caccia de* Cervi.
Pernottai la fera in una azienda, appi
la
fi
sito,
non
vi
trovammo
la
caccia defide-
montagna.
Mercordi 28. prefo congedo dal Padrone della Maflaria , dove avevamo pernottato, giugnemmo a buon'ora nel Ca-
in un'altra
Il
lale
Del G mi tir:
193
San Girolamo, abitato da Indiani
ottoniti > co* quali bifogn avvalerci d'interprete , perche non intendeano la favelVivono qucfti mefchini
la Mexicana
(come tutti gli altri della nuova Spagna)
pi toflo da Bruti, che da uomini, tra orride montagne. Alimentano" la maggior
parte dell'anno d'erbe, perche non hanno
Maiz: difetto, che nafce,si dal poco terreno, che coltivano , come per efiere inchinati all'ozio. Mi vennero le lagrime fagli occhi, vedendogli in tale miferia , che
non aveano,come coprire le parti vergognofe , cosi mafehi , come femmine; ed
ammaliar le barbe del nuovo grano d'India , {tritolate su d'una pietra da macinar cioccolata 5 aggiugnendovi eroica*
per fare indurire alquanto , e cuocer
quella pafta verde . Vedendo io un di
loro raccor le briccioledi pane, e he mi
cadevano , gli ne diedi alquanto . Corrifponde il dormire al nutrimento , perche
fale di
in tutto l'anno
che
il
luolo
E' caufa,
94
fari!
uccidere
Si tirarono!
uh
Del Gemelli.
un daino d'Europa
195
Ci fopraggiunfeia.*
matteria di
il
primo di
vammo in Mexico.
tutte le
>
Miniftri.
>
>
La
il
Marted
do di
: e'1 Giovemila
d
cinquanta
marchi
venuta
5. la
d'argento nella Cafa della moneta . Andai il Venerd 6. a fpaflb in S. Agoftino de
las
2
Baccelliere in medicina
di
7*
Lunedi
flemme
onde di pefo,
per Io
medefimo prezzo.
La Domenica
Teatro
rap-
prefentare una
commedia, intitolata;
ntnoY en Bifcayno
>
Et
f-
fendo andato in palagio il Lunedi l.trovai nella fala quattro Cicimeccos (voccche
lignifica , nudrito fra l'amarezze ) venuti"
dal Parrai, a
dimandar Jimofina
Signoi
Vicer.
al
Del Gemelli.
Vicer
197
Andavano eglino
avanti
Giro
i$S
d'otto
ml
Mondc*
Il fiiolo
i8.incafa.,
CAPITOLO OTTAVO.
'Delle
(traverfando
la
lacuna di S.Chriftoval) in
Del G i mei l
1
prender
199
i,
50. vare
come
le
piramidi
primo Vefcovo
il
nome
preferite la ftrada
di Micaotlijcbe lignifica;
.
Pattammo pofeia verlo Mezzo di, -a veder la piramide del Sole,
detta Tonagli* dittante 200, palli dalla fuddctta.Mifuratine due lati, gli trovammo
di 300. vare; per gli altri lati non cran
pi di 200. L'altezza era d'un quarto pi
di quella della Luna. La ftatua del Soie,
che vi era fopra, dopo efiere fiata rotta,e
polcri di Signori
ri
La
della
fuo Timeo
Fall tal
conghicttura
per-
che
De
Gtntiit
che concordemente
20?
ferviffero del
medefimo anno
come
fcolpiti
talvolta
nelle
aguglio
d'Egitto animali', ed uccelli, etidtn alieni Mundi . Niuno Storico Indiano ha faputo investigare il tempo dell'erezione
delle piramidi d'America; per D.Carlo
Siguenza le ftima antichifime, e poco
dopo il diluvio . Certa cofa fi , che l
dove cileno iono , fu per l'addietro una_
gran Citt; come fi feorge dalle grandiffime rovine alIlntorno>e dalle grotte cosi
naturali,
come artificiali
e dalla quantit
Kb,i 7t
202
tit di monticeli],
fatti in
ftefifa
ftrada
Mi coft
cara
la
curiofit di
veder
22.
le
mori
Umida*
CAPITOLO NONO,
cetili
ed
Del GemeLl'?
20>
grand
e quanto un pafiero , e di colotei
re, che inchina al nero . L'uccello, chiamato Cardinale , canta eziandio affai bene; grande quanto una Calandra, e tiene non folo le penne purpuree,ma anche
il becco 5 ed ha di pi falla tefta un pennacchio bcliifimo, e vifiofo . Si prende^
nelle Terre temperate della Nuova Spagne, e Florida ; e gli Spagnuoli , per por-
do, detto
un
104
paflero.
giallo, e nero,
alle piate,
co
peli di cavallo,teffuti
come
Qato agl'imitatori della favella umana, vi fono Pappagalli di varie forti. Sono detti Catcrinillas , alcuni verdi di penne;
anche verdi
altri loros
Iiiit dell'ale
ma
coll'eftre;
Tericcos
poco pi grandi d'un tordo, e di color verde. Altri grandi quanto un coaltri
fopra mmod
vaghi; perocch hanno penne incarnate,
verdi , e gialle , e una viftofiilma coda.*,
lunga quanto quella delfaggiano, per
eglino non parlano
Quanto agli uccelli per mangiatavi
fonofaggiani di due fpezie ; uno con coda, ed ale nere, e col corpo fofeo, cho
chiamano Grittones ; un'altra di color lionato, molto pi grande, che dicono Reale, perche tiene fopra la ceda una corno
corona, ed di fapor migliore.
Vi fono Ciaccialacche , che s'aflbmigliano in tutto alle galline domeftiche, f
lionate
meno
Di
che
tempo di Luna nuova,fi uccidono,con
molta
pi
filveftri
Del Gemell!.
205*
non vi pericolo, che gli alne vadano a volo,per lo ftrepito dell'archibugiata . Sono buoni anche a mangiare certi uccelli , che fi chiamano Tordi
neri, i quali domefticamente vanno per
dentro le abitazioni. Ve n'ha diverfo,
uno
a terra,
tri f
altri
colgale rof-
La lingua
ftjmano gli Spagnuoli , che fia efficaciffimo rimedio per lo mal di cuore ; dandoli
a bere all'infermo l'acqua tiepida, in cui
ella fia fiata
penne
Di pi
che
il
fumo
delle.*
fimpaticamen-
Cbupfaflores
.
Maravigliodetto Guada!,
no(M
(per
differenti da*
la
fchiena)
ed
altri; lioni per non fono s ficri,como
la Africa, ma feguitati da cani,fuggono
su
gli alberi.
Del Gemeil?
207
mento appella
ttante, e
CAPITOLO DECIMO.
frutta
Dire
>
e Viante della
nuova Spagnai
nuova Spagna
truo-
2oS
movano o pure
,
nafcono nelle
Filip-
>
agl*in-
fermi.
Tar.C
Vcuj.
2.08
Del Gemelli!
glie:
il
frutto grande
209
quanto una per&_^
con quattro
virt di conciliare
La
il
Ha
inno.
terza
fi
ro limile
al
mentovato
ma con rami
Il
cioli piccioli
collocati
come
in
tanto
ferviziali.
La
Cranadilla di
Tane FI.
da
2io
capo
di
5.
giorni, e tarda
due anni
a cre-
sogna Svellerla pianta, con tutto il terreno, che cuopre le radici. Quando poi fi
pian-
iPaq Zio
Del Gemelli.
2?i
piantano, dcnno (tare a fila , l'una difcofta dall'altra 1 8. palmi. Vi fi pone un palo
per reggere ciascheduna, e all'incorno
plantaai, ed altri alberi fruttiferi , perche
col'ombra di quefti crefee notabilmente.
Di pi bifogna togliere tutt'i virgulti dai
piede del cacao (acci non impedivano
l'avanzar fi in airottenere netto il terreno
dall'erbe cattive , e cuiTodir la pianta dal
freddo, dalla fvcrchia acqua, e da alcuni
vermi, che vi fogion nafeerc . A capo di
cinque anni fi rruova crefeiuta deila_>
groffezza d'un pugno, ed alta iettc palmi e d frutto . Le lue foglie fono fimili a quelle del cafbgno , poco per pi
Strette; il fiore nafee per mero ii tronco, e
rami, cornei gelfomini; per appena la
quarta parte ne rimane. Dal fiore efee
5
lanugine bianca
Si
>
ii
laida
al Sole;
per
quindi altrec2
tanti
5
212
tanti in cafa
e finalmente di
nuovo
al
fa
leccare
Sole,e
al
fi
(lira di
quan
do
in
farle pi odorifere
con vinogenerofo,
le
fogliono bagnare*
Cacao,
e la Vainiglia
come
cia-
Del Gemelli.
pongono le
fcorzc
dell'
2f$
ideilo cacao
per
Indiani prima, che gli Spagnuoli conquiftaflero il lor paefe ; per la diligenza
g*
Spagnuola
la
ufitata nell'Indie,che
chino, che
vi
Per
Nero,n
l'utile vi un'altra
il
d, e
fac-
me-
giorno.
pianta in India,
come quei di
tracci vino
e bai
(amo
feta
Se ne cava ol-
aceto, acquavite
efficace.
licore,
Il
come mele
melo ,
quando
ha
il
efee
indi a_*
faporo
dell'acqua aloxa di Spagna ,ed giovevod'urina , ed altre infermit . Gl'Indiani vi pongono dentro una_>
radice, che lo fa bollire, e fermentarti
come il vino ; e quindi inebbria altres,
qual vino e Ci chiama Tulcbt La pianta
le alia difficult
alla
alla
bene non
fi
tro, che un
frutta inutili
tagliale
non produce
gambo, come
.
Acquavite
ne
della
fa
fi
al-
ferula, con_>
volume.
uni ver fai e fra gl'Indiani quella bcvanda,chc il dazio (opra di ella in Mexico
non era meno di i io. mila pezze d'otto;
E'
ma
si
i\
tolte
dopo
il
fuoco p fto da efii alla piazza, e Palagio, nel 69 2. com' detto di iopra e fu
vietata anche la bevanda. Con tutto ci
5
non
lafcia d'introdurfene
e alcuni Spa-
di bel
Del Gemelii.
I fichi d'India
fo!o
215
producono
frut-
ma eziandio la
LIBRO
216
LIBRO TERZO
CAPITOLO PRIMO.
Viaggio fino alla Tobia de
ferirono
lo s
Angeles
le eofe notabili di
e fide*
quefla Citt*
^O^^fl
^7^^^I
mJT^^t
par>
an "
Nizza
di
Provenza
ac-
perripofojmidimand^perpid'un'ora,
delle
Del emelli.
delle cofe di
Cina
217
e fpezialmente f vi
fi
ceffarj,
cafa
SI
ai 8
prefente
il
Vicer, e
fermone
da un Padre
,
recitato,
la
Citt
alla
Meffa, e
reftai la
l'ultimo addio.
fi
tate, in
Del Gemelli.
terribile
Marzo
lantc
tremuoto
del 1681.
mandommi
il
accaduto
219
a' 19. di
fia
nella
PJva di
quella lacuna
&
gna
220
Giro del Mondo
gna a Mexico. Preflb Mexicalfingo
le
prendemmo ripoibneH'Ofteria di
Cordua ; dalla quale entrati in una montagna, ch'era un continuato pineto, dopo
quattro leghe, andammo a pernottare in
Riofrio ; taverna porta in mezzo la montagna, dove fi paga alla Guardia un reale
per cavallo . L'oftc aveva pi fembianza
di bandito, che d'altro.
falita,
A buon'ora
il
giammai
l'armi dell'Imperio
Mexicano.
Pafiati alcuni piani paludofi , e parte coperti d'acqua, pred la Citt 5 valicai un
Del GemeliI.
221
il
cinque leghe
mezzo d: e
Vefcovado.Vi giunfi,fatte
di
prefi
ticolare,
mentre la Citt fi
fabbricava vide in fogno molti Angeli,
che, con corde, ne regnavano il fito.
Generalmente le fabbriche fono quivi
di pietre,e calce,e garreggiano con quelle di Mexico. Le ftrade per fono affai
j
pi pulite , febbene non laftricate
tutte ben formate e diritte , che Ci attraverfano fra di loroyvcrfo i quattro
venti principali l dove quelle di Mexico fono tempre fetide,c fangofe,ficch vi
fa d'uopo gii flivali.
che
la
Ifabella
Sono
222
Sono
all'intorno
la
to lette
della
vi
pilaftri di
pietra
Il
Coro,
come
quelli
Mexicana ) che
la
anche come quei di Mexico, pee con fole dodici colonr pi baili
fatti
nette di
Tiene que(a_>
una ben' ored una cameretta , detta_*
Chiefa
nata Sacriflia ,
Ocbavo, (per confervar le cofe pi prcziof ) ricca mente dorata, come anche la fua
cupoletta Le Cappelle fono anche bea
do*
Del Gemelli.
22*
ma
fiede nel
Coro,
giufta gli
ordini Reali.
parimente accompagnarmi
Pattai pofcia
fuon
la
Signora
Citt, nel
Con-
Carmen , de*
vento
Padri Terefiani Scalzi , dove Ci celebrava
la feda di S. Terefa . La Chiefa piccioper il Convento
la, con dieci Altari
grande, ed ha un buon giardino
D. Nicolas Alvarez, Macftro di cerimonie, dopo definare , mi fece vedere in
fin cafa una pietra calamita, quanto un-,
pomo ordinario, che foftenea dodici libbre Spagnuole di ferro . Oltreacci una
di noftra
del
cotta di Gigante
come un
bractradizione,
cio^ lunga dieci palmi. V'ha
che queftl Giganti abitavano ne' monti
fopra Tlafcala.Nella Pobla piove ancht->
,
grotta
in Mexico 5 e quel
piena del fiume fi porr via_>
cafe, animali, e quelch' peggio,quattro
giorno
la
Del Gemelli."
Mercordi
225
D. Francefco Tagle->
mi invit alle Aie nozze. Vi fu un magnifico pafto; il bailo per fu freddo, perche in India le Donne non coitumano di
ballare con uomini.
li Gioved 17. andai a vedere D. CriII
16.
rit
dai io, a
volta,
fi
con dodici
flava fabbricando
la
^{a^areno ,
grandi archi di pietra
Tane VI.
San
\ttan de-
Bios
de^
2iS
Del Gemelli.
S.Chiara
in cui
fono
fei altari
227
vaghifli-
mi
rate Cappelle.
Qlieliade'PP.Belenifti, fono gi 15. anfi fabbrica,col Convento. Il Collegio di S.Idelfonfo de'PP. Gefuiti, nuovamente fabbricato, bengrande,e vi fianni, che
no
dici altari.
Ve
'228
V' oltrcacci
la
Chiefa
con
con ot-
di S.Ines,
la
Preti,
con
gomento
CAPITOLO SECONDO.
Si fegu ita
il
COntinii ado
il
Lunedi
21.
il
cammino
verfo la Vera Crux; tre leo;he lontano dalla Pobla, trovai il Cafaled'Amoroquc;c dopo altre cinque,il Villaggio d'Araflngo: e quindi fattene altre due, mi rimari a pernottare nel Cafale di Quaciula,
in cafa dd Governadore Indiano.
Il Marted 22. , fatte quattro leghe di
ftra-
Del Gemelli.'
ft
229
Agoflino
di S.
quefio luogo
de,
come
le
fi
Vicino la Parrocchia di
feorge una gran Pirami-
mentovate
Dopo definaro,
mi
Ripigliato
e fcef da
l
ie
in
a trar
nuovo
\\\
cammino
ma fi ncl'ltgbcnio
Neri
Nero
Mi
partii
a cavallo
la
Ben
l'ifteflb
un
Mattarla di
iando
e'1
di
era s
S.
ap-
con
tnoye,o
pretto
da ricchi Mercanti
che tengono
(fretto;
di
2}f
il Gemilli
zucchero. La maggior parte fono Spa
gnuoli,a cagion della benignit del clima*
e del fuoo,che produce ogni forte d'albe.
di
f la
ri
fruttiferi
Il
I
1
cavezza
Venerd
della
mula.
nel villaggio di
S.Lorenzo
delos negros,po-
fto in
Ghinea
tezze
aTadron^ci
Qujndi,
non
2J2
non
vi dafer di piglio.
L'Ode
era
uno
fervire altrui
chiunque
va doverle
quanti ne periscono di pura fame,acomparazion di quei che s'innalzano a fornirlo grado d'onore, e di fortuna in India;
appunto come nella milizia, infiniti fono
coloro , che perdon la vita per molti
pochi, chedivengon Colonnelli, e Gene*
in
vi
corno
Neri, e Mulati.
Il Sabato 26. per un piano Umilmente
incoIco,fcci quattro leghe, che (1 poteano
contar per ic\ : e poi mi ripofai nel parlo
de las Carrettas.Non fi vede altro in quello
luogo , che una caia di Mulati , fenza ve-
tante fi^re
infiniti
pier la pancia
non
Del Gemelli.
non
tenute tre d
buon
233
che dopo efferfi
cafa.Quefti Mulati fanno
ponno mangiare
fi
in
col-
tivano.
Mi
luogo in gran trabifognandomi dipanare a guazzo un gran fiume Facendo in fine della
necefita virt, Io,e uno Spagnuolo d'Orizava,ci facemmo guidare da uno di quei
Mulati e giunti alla riva del fiume , facemmo Daffare lui prima, fopra una mula
alta; e vedemmo, che l'acqua giungeva
alla groppa . Or non potendoli tornare m
dietro, feci ripagare il Mulato fopra L'iftcffa mula, a lafciar dall'altra riva le mie valividi in quefto
vaglio
manuferitti; e quin-
coraggio*
accorgerne, quanto indegni di ficaia farla mo flati, f il mulato ne avefe fcherniii
Sig., dall'altra riva, e ripigliato
ci
iv.uh
ceca
il
all'altra riva
ma
a pafTar
prima un di
ma
va? glie
la
tolfe
le,
gordo Alcalde,
mero,
Del Gemelli.
25
f^
nante
barca
il
fiume
di tal
Uno Spagnuolo
nome.
ch'era neirOfteria-,
il
P. Colin feri- **
mo nel
porto della Vera Crux nuova,dove trovai la mia roba , mandatavi un mefc prima per Fernando Mercado Non 11
truovano alberghi nella Citt onde un
foreftiere obbligato prender in affitto
,
una cafa
viaggio
il
in cafa del
Piaz-
fre-
iMft.u
Fl/ipp ' -
nas .
2$6
fregata
fulla
mi^per efTer picciola; e allo ftefb Governadore non parve bene , che dopo una si
lunga peregrinazione , per non attendere
per pochi di occafione migliore, m'arrii'chiaili
>
Seno Medicano,
Afficurandomi
brieve dovea partire un'al-
con venti
Settentrionali
per che
in
tra
miglior fregata
mandarmi
ai
valli.
CAPITOLO TERZO.
Si deferire la
LA
Citt
nuova
della
e'ifuo Torto.
Vera Crux,
vi fi
vive
Del Gemelli^
237
circostanti arene.
Coloro ch'ebbero
la cura di cingerla^
sfacciatamente fraudarono
il Rc^racendo alcuni Stretti mnricciuoli,
alti ici paini], ch'appena potrebbon Servire di frada coperta; oltre che di prefente
Sopra ^i cil l pafla a cavallo,per efler coperti dall'arena; ed inutile Serrar le porte,potendoi entrar da ogni lato. Alcuni
Bafhoni, e Ridotti, che tiene , Sono ben-
di muraglie
mente,due fortini
Sola-
due
fu
luogo
Vera Crux,perche quel porto n era capace di legni gradi. Nel i6S^.
fu preSa, e Saccheggiata ii un tal LaurenfeSa
della vecchia
Capo de' Pirati del Pitiguao Coitolo ben per tempo una mattina SceSero,
mezza lega lontano dalla Citt,verSo Oc-
zio,
JDeo
23 S
Dettero fondo pofeia le loro navi nell'Ifola de Sacrificios>pci; dar lontane dal can-
none del
Cartello.
Quc (lo
dalla Citt,
do
fotto le fue
mura
Il
Porto
forte di
ne fono prattici.
Or con tutto che quivi vadano ad approdare tutte le flotte, e navi, che vengono da Europa,nella nuova Spagna; puro
la Citt, In vece d'efler grande e ricca ai
,
onde
lla
vi
fi
partita
le
perfonc agiate
ritiranti
te,
Del Gemelli.
2*9
in cui
Com-
te, e
fentii
pagnia
dicci Altari,
La
tore
pagnie
di finteria,
prelidio
di
pallai
paflai in barca
mo
altri della
Nuova Spagna
pieni di iearti,
nato*
CA-
Del Gemelli,
241
CAPITOLO QVRTO.
Brlere Votila dello [coprini ente, ed acquiflo
della Ignora Spagna.
le
navi del Cortes, non far qui fuor di propolito, due alcuna cofa dello feoprimento, ed acquino della Nuova Spagna aggiungenaoaqucl che altri Autori han->
;
d padre
in figlio in
quel medefimo
paefe,e cavate da quattro lettere del Cortes a Carlo V. di cui fi confervan le co-
pie imprefle da
viera di
Genova
le
Tane
VU
che
comprar
vafcelli
ne (perocch
ricorfe prima
fi
era
al
un povero marinajo)
Re d'Inghilterra; e
poi a
Del Gemelli.
dati fcdc mila feudi
marinai, efoJdati.
fratello,
24$
co'qiaii tolfc
tro
20. pen'onc,fra_
Partiili
adunque col
chiamato Bartolomeo
a* 5.
di
di 1 1
narie , profegui il fuo viaggio.
di Ottobre (coverte terra , e fu una dell*
Ifole de los Lucayos, detta Gnanahini , fra_
Ja
Florida
der porto,
pofleffo dell'Indie.
e'1
Da^
vedendo
gli
Spagnuoli, cominciarono,
tre bagattelle
Il
Colombo,
dall'altro
Q_
244
pcrmife
di fare
, e !egna
Lafciati quivi di prefidio 38.
Spagnuoli, /tto il comando del Capitan
fui lido.
di Cordova ; e
40. pappagalli , molti
galli, conigli, grano d'India , ed altre co-
te,
con due
armiqueftiverfi;
Tor Cafllla ,y por Leon
T^uebo Mundo all Colon.
E pofeia lo fecero federe in lorprefenza.
Datoti i ci ctezza ad Aleflandro VI.
ailora Pontefice, quefi concedette a Ferdinando tutte l'Itole, e la terra ferma, che
Sfarebbe {coverta ad Occidente 5 coro
con-
Del Gemelli.
condizione per
245
che
Miflonarj,per convertire gl'Idolatri Seil Pontefice lui globo una linea, da_*
Settenrrionc a Mezzod, diftanre cento
.
gn
leghe dall'Itole de los jtvks& Capo verde,per dividere la conquida de'Caftigliani da quella de'Portughei; a'quaJi rimafe tutto lo fpazio dalla detta linea > ed
Itola verfo Oriente.
tiplicaflfero nell'Indie
\
dove nonven'e-
all'Equinoziale,
Spa-
dini avuti
ba, verfo
pi picciole Ebbe quivi molte di fferenzecol Vicario del Papa , per lo rigoreda
lui ufato co'Sacerdoti , e Spagnuol; di
che fatto confapevole Ferdinando , feco
.
venirgli
Spagnuoli.
ne fpedi ducj>
Avuti
altri
otto vafcelli
fato
di
vata
Del Gemelli*
247
Mare, venne
in
S.Domingo,
Govcrnadore.
Qujvi ebbero
volta
gli;
la
prima
morbo
regio,
Spagnuoli
buboni,e ritterizia,o
perocch gl'Indiani,
che gli rendea
per difcacciargli colla fame non f minavano maiz, edefi eran correrti a mangiar ferpi, lucertole, e cofe limili* Ufcendo dalla Fortezza ufavano anche violenza alle donne Indiane, e le appellavano
co bubom , e itterizia; onde (degnati g In- co ck.
gialli
venuto ilColbo
non
pa S .
non *
fuffe
in foccorfo.Paflati alcu-
morbo,
CL 4
Ca-
nuovo il Governo
di
rono
ma
(cello
Del Gemelli.
249
fcello,nuovamenrc da effi rifatto: nella_>
mifchia per alcuni morirono,cd altri rima/ero prigionieri del
Colon*
Dopo
ville celibe
mofa
libraria, del
Morendo
l'acquirto della
ma Ccnza
Cordua andovvi
do
nel
me/c
di
Febbraio
feci-
madura
vernadore
vi fu queffi
di
ordine all'Alcalde della Villa della Trinit, che lo ritenefle. Ma non pot venire a capo del fuo de(iderio,perche il Cortes era molto amato da 5o8.foldati,e 109.
marina;, che feco portava.
La prima conquida fu del Cafale di
Tabafco; non fenza refiftenza degli abitanti. Coftoro non avendo veduto ancora cavalli, (limarono il cavallo, e'1 cavaliere tutt'uno.Il Gioved Santo del 1 5 9.
approd Cortes nel porto di S.Juan di
Lua;dovefcefe tutta la gente il Venerd Santo delia Croce , e per tal cagione ebbe poi nome di Vera Crux. Stettero quivi alcuni raefi a bada, per l'oppofizione degli Indiani ma in fine determinato avendo di vincere, o morire, fece il
Cortes rompere nell'arena i vafceili, per
1
togliere
Del Gemelli.
251
foldati^prefe
volte alle mani co'Tlafcalrechi , che crcdeano, quella gente efier mandata da'
le feri-
vuto
oro , e ricche
coltri
i reo
fan
gli
Amba-
ii
male non aver rimedio, fitta delia neceffit virt , mandorli incontro un fuo
nipote,detto Camatzin,Signor di Tefcuco, ed altri Nobili, con gran pompa, una
giornata lontano In compagnia di effi
venne Cortes, per Iztapalapa, alla e alfida
larga di Mexico dove furono ad ifeontrario Coadlavacca , e Cuyoacan flrctti
parenti dell' Imperadore. Vennero poi
.
Montefuma , popiede a terra, in vedendo Cortes;il quale fece lo (redo dal fuo canto , e di pi gli
fece preferite d'una collana di pietre fai*
altri Signori; e rifletto
f;
Del Gemelli.
f
mcnto,imponendo
can ,
il
2^5
compli-
Signori di
Cuyoa-
Monrcfuma dopo
Si parti
a*
e Tefcufco,fuoi nipoti
che lo con-
ducefiero all'abitazione
preparale
il
Quartiere per
gli foJdati
Montefuma
nel corrilo
Si fece trovar
andava
al
come
de' foldati
Cu o Tempio,
,
Quando
portava una_*
bacchetta,
Tempio,
al
quale
fi
montava per
114.
Tempio,doveeraHuyciobos, Dio
della guerra,e Tezcatcpuca dell'Inferno
puzzolenti per la carnicina di
fratelli
tanti uomini facrificati.
Andando in traccia un giorno i foldati di qualche Juogo,per fare una Chiefa,
gli
il
picciol
Pens adunque
d'ingannarlo , e di farlo venir colle buone nel Aio quartiere; e quivi dirgli, che o
A contentale di rimaner prigione,o mor.
to. Saputo poi, che g' Indiani aveano
uccifo , nella Vera Crux, Gio: Scalante*
con (ei compagni ( ci che fece prender
coraggio a' Barbari, veddo che Teuii,
o Detenuti da Oriente,anche morivanojs'avvalfedi quella occafione , per vei
nire
DelGemeili.
255
Montefuma. And
preceduta ambasciata coru
adunque
tani,
2$6
gli
ci
fi
mentre
Mon-
Cacamatzia
di
Teicuco
vedendo
nipoti di
Cuvoacan anelli
Montcfuma Avendone coftui
Tacuba
avuta notizia, volle, che Cortes gli faceffe tutti e quattro prigonicr,come feguij
efendo, per ftio comandamento, podi in
catena ; perche quantunque carcerato,
era obbedito*
Colla prigionia di qucfti Regoli, prefe
ardimento Cortes,di follecitar Montefuma,a giurar omaggio a'Rc di Cafligi&->;
ond'egii tenuto configlio co'principali
Cazicchi,fi 1 ifolvette di farlo:come fegu
,
in valida
forma
promettendo tributo,
medefimo
Vedendo
fapcre , donde fi
fecero
Pvegoli
e'l
a lui foggetti
ca.
Del G me iti.
fcavava;onde
257
Montefuma mand
in tre
con
gl'Indiani
fuo padre , che (lava ferrato nella fuddetta danza, e molte altre gioje, portategli
de'Cazicchi. Ridotto in ladre tutto l'oro,
e fuggellato dagli Officiali Reali , fi trov di ieicento mila pezze d'otto di valore ; donde tolta una quinta parte per lo
R,e un'altra per Cortes, fi diviic il refto
fra'foldari.
Avendo
offerto
Montefuma una
fna-*
per moglie a Cortes 5 quelli l'accett,concondizione;Che fi ponefle l'immagine di Noftra Signora , e la Croce nel
figlia
JVleiTa
pubblicamente
Ma non
potendo
Sacerdoti, e gli confortaflero, a far prender l'armi, ed uccidere gli Spagnuol i ; al-
tamente effi
Tane VI.
fi
co'q'iali
doti con
Mare un'Armata
di i9.vafcclii,
co 1400.
Audicnza
di
S.Domingo, per
interpor
fi
que
al
che
Del Gemelli.
259
Montcfuma
fe
ben noto)
Ner vaez, che per onor delNazione,e fervigio del R, non voleie
e fi pfar si che la Citt fi rivoltante
tani; fcritte al
la
nefle in libert
in fine tutto
il
di afcolta-r quegli di
In vece
buon'animosi giuda
.
fcala. Si difpofero
adunque
alla
difefai
[oldti
Giro
160
del
Mondo
(brprendendo Ncrvaez, ci
fuoefercito trafcurato, lo ruppe , e fece
d'avanti
prigioniero, con
l'artiglieria;
altri
Capitani, e
fi
prefe
d'un'efercito,
Del Gemelli.
Ceche
261
nuto
di
il
ma
combatterono
gli
Spagnuo-
moltitudine*
de* nemici , ne rimafero molti uccifi,
( bench non morirtelo invendicati )$ e'I
rimanente fi ri tir negli alloggiamenti, a
fortificarfi . Qujvi furono la notte cos
vigorofamente aflaltari, che vi morirono
molti dell'una, e l'altra parte.
Continuandoli la guerra, fecero gli Spa.
gnuoli alcune Torri di legno portatili, ed
i
fopraffatti dalla
adunque
di chieder
pace
il
di
feguento ,
maniera
tale,
ligiofo della
acci
fi
262
'armi
re,di
no
Montefuma
fo
17. anni.
Montefuma,
ci
fu (Te
al
e mandogli
Re
la
morte di
il
di feguente-*
le forze,pcr
vendicarli; e bruci pi cafe, e uccifo
molti Indiani , bench con grave perdita
de'fuoi. Vedendo poi di non poter refifte-
yc
al
numero
de'
nemici, mancandogli
a 11.
Del Gemeiil
anche
min
26$
Monrefuma,e'Regoli prigionieri, la notte dei Gioved io. di luglio 1 5 20. mentre g' Indiani a tutt'altro
penfavano, tolto quell'oro, che fi poto
ed foprammentovato, e divifolo a* falchetamente prefe a ufeir dalla Citdati
t, portando feco un ponte di legno, per
pafsare canali dove eran rotti gli argini. Mentre a mezza notte ftavafi per
pafsare gli argini, bench fufse l'aria molparenti di
famatigli cosi
&
fcal.
264
anche
notte.Quado
fu a
un Tempio,vi
fi
ferm
per avere agio di far curapoi vi fi fabbric la Chiefa di No (tra Signora de los B^mcdios
Fu chiamata quefta notte , la T^oche trifte,
per la tanta uccifione accaduta; lazialmente di coloro,che per non abbandonar
l'oro>incontrarono la morte. Si continu
pofeia la fuga , fempre tenzonando co*
Mexicani; ma ricordevole afsai fu la battaglia de' 14. di Luglio , prefso Otumba,
con molta uccifione d'ambe le parti ; do.
p di che fatta la rafsegna , non li trova.
rono pi che 440. Spagnuoli . Giunto
qucfto abbattuto efercito in Tlafcala , vi
fu ben ricevuto , quantunque vi andafsc
con 1200. Tlafcaltechi meno Mori in.
tanto il Re , e lo di gi eietto Quauhtimoc, ftretto parente di Montefuma_> ,
cominci a regnare ; e nello lefso
tempo , per una cafuaiit , fi aggiuntelo al Campo di Cortes 120. Soldati , e
i7.Cavalli:perche avendo mandati Francefeo de Garay tre vafcelletti da Xa malva , per impadroniri del fiume di Panu.
co; foldati ,che vi erano, trovando pi
fortificandoli
re
feriti; onde
refifenza
tutti
al
Del Gemelli.
Parve quindi bene
265
Corressi madare
ftrada d'aiTediar
in
Mexico.
per faziarfi
di
carne umana,
come
corbi,
Dopo l'acquili o di
Tcz-
266
Giro dei Mondo
Tezputlan, pattato avanti per Oornavacca; vinfcin una fanguinofa zuffa, Mcxn
cani; quali per prefa gente frefea , diedero agli Spagnuoli di ver fi affai ti in Sucimilco. Ritorn pofeia Cortes in Tefcucoje faputo,che un confidente di Nervaez, ed altri macchina vano d'ucciderlo,
i
impiccare.
Pentecofte del 15 21. fatta
gli fece
A
del
campo,
fi
la
raficgna
e lancia
650.
e 194. di
,
archibufo. Di qnefti tolfe 150. e gli difribu Ibpra i bergamini (da dodici remi
l'uno) e'1 rimanente divife in nove com-
pagnie;
mando
d'un
pofe fotto
il
co-
romper
Tacuba,
aquidotti di Ciapulrepec,
che portavano l'acqua aMexico;ed egli f
ne and,co'fuoi bergamini, per la lacuna,
fommergendo pi canoe d'Indiani,pafs
in Iztapabpa , a foccorrer Con fai vo
SandovaljChe flava a (Tediato da pi Squadroni di Mexicani . Liberatolo, io mand ad invertire il terrapieno di Tepeachi-
gli
do
e fpal-
leg-
Del G e m e i t
267
1.
leggiate da'bergantini , f n'andava a cobattere co'Mexicani . Poco profitto poteano fare gli Spagnuoli,perdendo di notte tutto il terreno, che acqui/lavano di
giorno fuFle flrade terrapienate;poiche cffendo tutte le cafe circdate d'acqua, e tagliate di feffijl'aprivano grindiani di notte,per farvi cader dentro foldati, e cavalli.
24. di
Giugno furono
gli
Spagnuoli
e /ebbene valo-
rofamente mantenendoli fui terreno acquetato, nonvi perilTero che pochi foldati; n li lUdi manco vedendo Cortes, che
la dimora non potea clTer giovevole- ,
ogni d divenendo minore ii fuo campo*
determin in fine d'entrare all'improvvitb in Tete'ulco(che allora era la maggior
piazza di Mexico, ed oggid Convento
di S.Iago de' PP. Francescani ) e quindi
paffare a
combattere
le
adunque
ftrade di
Mexico.
fquadroni per tre parti ma fenz'aJcun profitto ; perocch Cortes innoltratofi troppo
in una Calfada, dove a bello ftudio lo
avean trano gl'Indiani fuggendo; fopraffatto dall'acqua, e dal fango, fu ferito
Si fpinfero
tre piccioli
nella
gamba
gl'altri
gionieri
ac-
26%
gna^
dalle le-
carono poi
li
SpagnuoHuycilobos il
prigionieri all'Idolo
rifervando
e braccia , per jmn*
fiere; e
ibldati di
fi
riti-
onde
una compagnia
fbfT di terra, e
legna
narono
faldati di Tlafcala
Tefcuco
Re;ma
paco
che.
Venuto
il
foccori, e
vedendo , che
il
Re
Del Gemelli.
269
R non
.
Vedendo Cortes , ch'il Re non
volea fentirpropofta di pace, confidato
nell'acque, che lo circondavano; comand a Cnftoforo Sandoval, che Gaffe ad affediarl ocon tutti 1 bergantini Ci fatto,
Spagna
temendo
in
il
R non
una barca
pi prcziofi,
i'uccideffero
colle fue
f
donne
ne fuggi per
la
poftoli
e gli arredi
lacuna
di
mano a
fenza por
nulla
Io
a
prefo
Cortes,
e fpczialmentc->
alle
fcefe a preparare
gli dille
il
Ippolito,
conceduto
armi (etto
tede
teftc di
Del Gemelli.
27 i
Re all'intorno e tre corone nel,
lo feudo. Licenzi egli con buone parole, e carichi delle fpogiie de* vinti, tutti
ma
il
Idei
rmandar
i
libri
nell'Indie Dottori
poneffero in
I'inquietafTcro gli
litigi
tutto
che coloro
il
paefe,
c_>
272
dall'Imperadorcnon fblo il governo della Nuova Spagna per Cortes, ma la confermazione della divi fion de' paei , fatta
dallo ItefTo a'conquiltatori 5 e facolt altres di fare il limile per l'avvenire. Man-
To
en el Ai un do*
Effendo andato poi a galtigar la rivoluzione di Criltoforo d'Ol, Tulle Provincie d'Higueras, e Onduras? condule feco Quauhtimoc, e '1 Signor di Tacuba, e
fecGgii impiccare nel Cafale di Gheyacala> morte, che pajrve a'medelimi fuoi in*
si ulta.
Del G e m e 1 1 u
27 f
nofeiuto
le
mi ave-
io ftcflb
mi
li
giog,in un batter di cig!io,quelle, ed altre Provincie; e ritorn Cortes in Mexico, nel mefe di Giugno i $ 25.
Nel Sindicato poi, che diede per ordine
deirimperadore,fu privato dei Governo
alla
pezze
della
e'i
titolo di
Nuova Spagna
anzi per
Capitan Generale
e del
Mar
compimento d'onore
del Sur*
effendo
va fedii
prir
nuove
ridionale
niasi
con
per ifeo-
Dapoi feoperte
las
Me-
Califor-
TmeVi.
miU
ma non
folo
farfi
bo-
non ebbe
il
danajo , ma fagli vietato di pattare in India, prima che ruffe finito il flio Sindicato, In fine tornato, coll'Imperadorc, dal-
TalTedio d'Algeri , f ne mori in Cafiille\& della Cofta, preffb Siviglia, a* 2_ di Decembre 1545. in et d'anni 62. Le fue offa furono poi portate in S. Francefco di
CAPITOLO QUINTO.
Siegue lo feoprimento
ed acquifto del
Tevu.
trov
NOnFrancefco
rei 1525. in
gen*
te,
Del Gemelli.
te; e poi>col
275
Pizarro,profeguendo lo feo-
re dall'Almagro
e dai
Luque , fi
rifolfe
dipanare in 1/pagna, a dimandare il Governo de' luoghi , che fperava di conquistare. L'Imperador Carlo V. 5 oltre il
Governo, gli diede il titolo d'Adelantado> e Capitan Generale del Per, e nuova
Cartiglia ; ond'egli foprammodo contento degli onori ricevuti, torn in India. ,
accompagnato da Gio;Confalvo, e Hernando fuoi fratelli , e da Francefco Martino fratello uterino : ma in vece d'accoglienze, non trov che fdegnato TA1magro; perche non avea proccurato dalrimperadore per lui alcuno onore . Alla
fine rappacifica tifi,
ebbe due
S 2
vafcelli,
con
toU
'276
foldati baftanti
da.
fi
parti per la
conqui-
rifola di
and col
vafcello in
Tumbez
nomo
mino
jrifpofta
onde
fi
difpofe
al
combatter,
&e
Del Gemei in
277
Re la
Toro, che ne pendea Giunto in Caxamalca e udito un in e fio dei Pizarro, che
.
i'degnoffi in gtiifa,
nente a portarli da
Si
273
no
morti amendue
nendofi
fratelli
corfo delle
guerra co'barbari , cominci
la civile fra gli Spagnuoli , per l'ambizione di dominare , e per la fame dell'oro;
poich Pizarro divenne nemico dell'Ai*
magro,a fegno che lo fece morire ftragolato ; e poi tecc mozzare il capo ad IberFinita
al
la
fratello altres
Ven*
Del Gimellk
279
morte del padre D. Diego
d'Almagro,uccidendonel 1541J11 Lima,
con pi ftoccate,Francefco Pizarro,figlio
baftardo di Confalvo Pizzarro di Navarra. Ci fatto, pofe infieme un grande*
cfercito$e ricufando ubbidire a Vacca di
Caftro, mandato dall'Imperadore al Governo del Per; in fine termin, con una
dicofl della
effi la
quando
fu in
Guaura
io liber
Pen-
in
Chito
Io feonfifle
teda da un
iSO
prigio*
nia del V.Re.e le novit di Confai vo, ne
fenti gran doglia; onde,per rimediare a>
mandovvi il Sacerdote r.
Pietro Gafca, con aflfoluto poterete coru*
fogli bianchi fottoferitti, per fervirfeno
nelle occafioni 5 rivoc le leggi tanto
odiofe in India 5 e fcrifle al medeimo
tante ftraggi,
ij
Confalvo.
And Gafca nel 1546. con poca gente,
e due Auditori cfidenti;c giunto in Pa-
nama fcrifle
al
Pizarro,
pervadendolo a
coflui
Del
Gemeil'i."
281
mani la flotta del Pi-"
Alvarado^i quali
te,
come rei
gli
fentziarono a mor-
di fellonia
Fu condotto
Pi-
Jtequixaguana
Campai, en
la
contro el eflendarte
Valle de
I\eal del
Ve-
to
il
Spagna pofTede
in
tarfi
primi
di pattare oltre,
CAPITOLO SESTO.
Contnua V\Autore a narrare
ri
Ritornai
ti
della
malfari*
mente.
mi
ricevette amorevol-
La
Del Gemelli.
28$
La
Avendo
poi fatto
male accorto
prefe per un piede; on,
il
mulato corfe, e lo
de la fiera voltatati
parte
il
merica non mandino fuori alcuno efcremro, per quel bellico, che dilli avere fopra la fchiena , un palmo ltano dalla co*
da; ne tramadano per un'odor cosi reo,
che f non fi taglia fubito dopo uccifo,
ficch non fi pu
mangiare.RJtornaiin cafa l'ideilo dimeno di Garrapattas ; animaletti filveftri, coinfetta tutta la carne
me piattole,
demandanti
Fer
iS4
c;
Mexico,che
fi
follecitafie la
partenza dei-
la flotta.
te frai Cittadini.
Il
Venerdi
22.fentii mefia
Chiefa,
ma un
Agohanno
da'PP.
ftiniani;
picciolo Oratorio.
cioli.
Del Gemelli.
Meda
285
non
Ja
cadutaci
la
molta acqua
25 .tutta la
Citt era piena di laghetti 5 cofa, che non
fuole accadere in fai tempi. Per affari delil
ghiale.
Il Giovedi 28. lungo il fiume (fotto
l'ombra di vaghe palme, limoni, e melaranci) mene andai cacciando 5 ed uccifi
un di quei fagiani, che gli SpagnuoH
dicono Grittcnes.
Pattai
il
tempo nella
ftefla
guifa
il
Ve-
>
ajuto gli
altri della Aia fpezieji quali correvano gridando, anch'elica dormo, deche coprivano l'aria. Vccifi pofeia duo
fagiani reali,l'unmafchio, e l'altro femeffi vanno fempre infieprimo ha tutte le piume nere, fuorch fotto il ventre , e un cinuere vagamente arricciato; fui capo la
mina; perocch
me
uniti
Il
fern-
La Domenica primo
di Deccmbre,ucprima una fagiana Realce poi quattro Galli d'India. Quefti filveftri fono
elfi
Lunedi
11
2. a
Del Gbmeui.
zty
Scrivano,poco manc,che non I'uccidefnon ftiflc flato ritenuto dai G^vernadore. Diflmul quefti la gravezza del
delitto,di por mano alla fpada in fua prefenza, e in quel luogo, dove era il ritratto di S. Maeft e ne mand tutti e due
alle loro cale. Io per altro mi confeflb
eternahnente tenuto alla fua gentilezza ;
perocch vedendomi rifoluto di andare
all'Avana , per quivi potermi imbarcare
su i Galeoni jmidifeil Mercord4.,chc
non parlaffi ad alcun Capitano delle tre
fregate, eh' erano in porto ; ma che vederti pure /opra quale volea andare, che
farebbe fiata fua cura, ficcome in fatti
fc,fe
fece.
Tornai
il
Giovedi
5.
nell'azienda di
e nel paflar
patte.
La Domenica
. fi
celebr
la fefta
del-
iSS
Lunedi
getto . Il
9. difperato da' Medici,
ficonfefs , e comunic l'Almirante della flotta 5 Iafciando un valfcntc di 150.
mi diede
efficaci lettere di
per lo viaggio.
Il Mercordf 1 1. udii la feconda rapprefentazione,in onor della Vergine; e poco
dopo mi fopravvenne una gagliarda febbre , la prima che fperimentaffi dopo cinque anni di peregrinatione . Il Gioved
12. D. Antonio Penatola, Capitan di ca-
il
pitani
Chiudeano
Ja
pompa
tutti gli
Officiali,veftiti di nero.
Giunto
nella
Chiefa di S. Francefco
Saverio,le
natc nejia
peli'
Del Gemelli^
289
diera.
La
fera al
mal
della febbre
mi
fi
no
ladri di que'paefi.
CAPITOLO SETTIMO.
Si continua
il
Refo congedo
altri
amici
comoda
abitazione,
non meno ai
Cartel*
impedifcono
no Mexicano(ch'
fatto in
forma
mez-
mo
ria.
La Domenica
15.
fi
tenne
medefi-
il
dper
la
medefima
linea
fi
oflervaro-
il
Marte-
d 17-che fece venir h naufea al medefiCapitano del vafcelfo, non che a'
mo
il me.
procciu guadagnare altezza,per evitare alcuni /cogli e poi
andar per dritto all'Avana . Si oterv il
fole a zs.gr.e 50. m.
palTaggieri
e perche continuava
defimo vento,
fi
Vna
forte,e repeftofa
Tramontana
fo
il
vantejenella
ftefla
guifa andando
il
S-
bato
Del Gemelli
29 i
bato 2i.mo!toc'innoltrmmo.OflTcrva3
ti
25.gr.e
.?o.
Cuba
andammo in
traccia
dammo
della pattata,
Mu-
ner*
2p2
mo
{ta alla
tirate
il
fanale,per vedere-
l'entrata.
la
Domeni-
gran pericolo.
Le guardie delia Doganale del Governadore aveano impedito,ino allora , anche lo feender de'ietti; ma fattali la vifita,
ad vafcelio il Lunedi 50. ciafeuno co-,
minci , a tirar fuori le fue robe Io ri-;
poli le mie nella cafa, che prefi affitto;
.
pretto
Del Gemelli.
29$
no
tutti,col
Governadore,c'l Vefcovo
al-
la
CAPITOLO OTTAVO.
Deferitone della sAvana,e mifere del
Taefe.
'
Avana
za lega di circuito, pofta in un piano,in altezza di 23.gr. e 20. m. La fu a figura quafi rotonda, cinta di balTe,epio
'''ciole mura,verfo terra; e difefa altronde
dal Canale. Far circa 4. mila anime fra
Spagnuoli,Mulati, e Neri, che abitano la
ptfggjor parte in cafebaffe . Le donno
1
11
jj
1
io^Q
l'Ifola,colla
figlio d'indias.
oncie
no non loiamcnrei poveri, ma que'nobili ancorach hanno molta ra miglia-Quella radice non producc,n fronde, ne
feme; ma, per moltiplicarli, le ne pongoL'Ino pezzi fotto terra.
Dfl Gemelli.
295
femmine almeno
ingordigia de'padroni parta pi olmandano le Nere ad ertere impregnate, come vacche, e Ce fono Aerili le
la
tre, perche
vendono.
pel-
206
La Domenica
5.
il
Ve-
VangeIo,ra-
un calGioved 9.
fi fenti un freddo d'Inverno , con pioggia 5 che continu in modo il Venerai
io. che giammai non credo, che fa_,
flato fmiie,in un luogo temperato,pofto
in altezza di 2.?.gr.e 20.m.
Giunfe il Sabato 1 1. una barca, venuta
Se
do
tutti
di State,
con
aria fercna;
il
ad
Del G m ehi
297
ad ogni abbominevol vizio, nonchcJ
all'ozio;per fi permetteva loro il commercio a fine di ridurgli alla vera Religione; perche il loro Principe , o Cazicche s'era contcntatedi ricevere nel fuo
,
La Domenica 12.1'n S.Francefco fi celebr folennementela fefta del T^iuo perdido. H Lunedi 13. entr in porto una_>
Palandra, mandata dal Governadore di
Xamaicca, per dare avvilo a quel deli'
Avana,deila pace (labilit tra l'Inghilterra > Spagna, Francia, ed Olanda, a'i9- di
di Novembre 1697. ; e che all'Imperadore s'era dato tempo per tutto Dece mbre di efierne partecipe . Pareva la_*
Palandra pi tofto venuta per mercantare,^ altro $ perocch avea portato
moltevettovagIie,ebrea,opece per gli
per fpedita in poche ore.
Martedi 14. mori D.Giovanni
vaicelli.Fu
Il
do
Roxas, e fu portato in S.Francefco il cadavere,accompagnatoda tutta la Nobilt^ falutatocon pi tiri del Cafiello della
Del Gemelli.
29$
la
governato
l'ifteffa
in_>
carica
Galeoni tutte
pezzo
le caflette di
9
d'otto(quelle del Redi ?pOo.l una,e l'altre di 20oo.)che montavano a ben trenta
milioni , parte appartenenti al Re, e
parte a particolari mercatanti, di roba
venduta nella
riera di
Portovelo
che
Ci
commerci
di
Siviglia
Lima
li
per
farfi
Del Gemelli.
fard
il
tutto
bonificare
Quell'anno pag
5. mila pezze per
nc'fardi ricevuti
de fimo
fi
la
il
commercio
di
Lima
roba trovata di pi
precedente fiera. Il mela
pratica in quella dc
nell'arrivo del
299
da' principali.
Galeon
di
Acapuico,
Manila.
Mae Aro di
Tinta della Capitana una perla di 60. grani di pefo, e della figura d'una pera , dal
Fu con legnata
di pi al
la pellegrina
300
Governadore
di
Ciucuitu, e
la
feconda*
Definai
il
della SantzCru^ada.Ld
Domenica
19. vidi
no,benche non potfano dare alcun paffatempo parlando, fono nientedimeno cosi vaghi di pjume , che niun dotto pennello potrebbe agguagliarle; Ai d'una te
Ja.
campagna
301
del
perche vi fi
fme,co'loro giardini, e poderi,dovc non
mancano molte frutta-Indiane . Vi trovai una certa fpezie di lumache ben_
grandini di dentro fimili alle marittime.
Il Marted 21. definal col Padre Francefco de la Fuente,Proccurator Generale
ziofa,
dopo
20.an-
per vivere col quietamente in Villa Garda ; avendo di gi dato baftevol faggio
della fua dottrina, e bont di coflumi.
Oltre i fei galeoni,rimafi in Cartagena,
f n'abbandon un'altro nell'Avana , come inabile a( viaggio : onde nacque con-
D. Fernando Chacon,Cavalier di
S.Giacomo, ch'era capitano del galeone
l'Eflrella , e Francefco Qinxano, capita-
tefa tra
no
pr interim del
galeone, appellato
ii
Governo,intorno al comandare.Tenutafi
adunque giunta il Mercordi 22.dagliUfficiali di guerra, con quattro Dottori, fa
deliberato a favor di D.Fernando , come
pi antico Capitano.
Mi invit a definar feco il Gioved 25,
D. Severino de Manfaneda
Governo
dell'
Avana
era
go
Egli
dopo un lauto
che,dopo
il
flato eletto
di
S.Domiu-
palt fattomi,
s'of-
302
s'offerfedi
allegramente
parlarla
governo
Entrai
il
Itola, a_
durante il iuo
Venerd 24. a veConvento de'Padri
,
ben piccioli
dormentori
fo per
'1
fecondo incomodi
Sabato 25. andai afpaf-
5
.
Il
la riviera.
La Domenica
26.
quella povera
Lunedi 27. mi trattenni pi ore
col Governadore , o Capitan Generalo
dell'Itola, e molti Mini ft ri > e Cavalieri; i
quali aveano gran piacere, d! udirmi ragionare e vederle rarit, che io portava
travi fra gli altri D. Carlo Sotomayor
Cavalier di Calatrava ed Auditore di
S. F, al quale era accaduto un fatto, che
mai non s'avrebbe immaginato And
egli,pcr ordine dd fuo Tribunale, a prendere informazione controil Governador
di Carraga* j per aver quefli rendutala
affittito da' Beneficiati di
Chiefa.
Il
Piazza
do
al
feco
il
Entrato folo in
Car-
Del Gemelli.
Cartagena
perche
303
Governador
il
di
Marta, pi fcaltrodi lui , firimafe fuori, a veder l'efito della faccenda) fcnza far
vedere la fu a commeffione, prefe a portarli rigorofa mente , pi che non conveniva;onde (degnatoti forre il Governador
della Piazza, il quale (limava di averla difefa da buon foldato, e Cavaliere, fino a
tato che s'era potuto; pafs di notte a carcerar l'Auditore, il quale bench ponefle
mano alla fpada,pcr difenderle chiamaffe ajuto, reft alla fine prefo in luogo di
S.
prenderei privato
cambio
delia
commcfione in
fegli di
prender
nemmeno
il
le
fue vaiige
Governato-
acci-
modo
di tenere
ditte
fari.
DI
G EH Eliti
>05
i Galeoni. Adunque la Domenica 2. fi port
fui Galeon Governo la ftatua di Noftra
Signora procefionalmente dalla Chiefa
J,
Madre
e nel
cammino
fu falutata dall"-
e di altri Vafcelli,
nemente
Andai a vedere
della Punta; ch'
tro Baloardi.
Giovedi
6.
Toghe.
Tane VI.
Vcn-
gomene , pece, e
vettovaglie, per gli galeoni . Ricufarono
fui principio il Governadorc,e'l Comune
di farla entrare ; ma alla per fine fu ammetta . Ritornai il Sabato 8. a caccia,ma
poco diletto v'ebbi,per lo gran caldo,che
fi fentiva; come Tempre fuole nell'Avana
il
Vcnerdi
7. carica di
in tale ftagione
quando non
loffia tra*
montana.
riguarda
la
artiglieria di
o follazzo.
11
Mercordi
12.
primo di Quarefima,
Del Gemili K
507
Giovedi 13. nella Cniefa dello Spirito Santo predic il Priore di S. Agoftino,con grande applaufo.il Vcnerdi 14.
andai a bordo di un petacchio della Cofra; e'1 Sabato 1 5. ufeii fuori della Citt a
caccia,per non marcire nell'ozio.
La Domenica 16.il Generale fece da_
un trombetta pubblicar la partenza per
gli 1 1. del feguente mefe$ ed ordine, che
teiafeuno fi trovafle imbarcato a gli otto.
Entr in porto il Lunedi 1 7. un petac1 chio dell' Ifole Canarie , carico di fermento, frutta,vino,e acquavite > portanII
do infieme la
di Siviglia,
'
Due
bianchi
di
2,
agro
30$
agro,
e di dolce,
Ciambergos*
l Mercordi 19- entr nel porto una_>
barca della Florida, carica di pelli, uccelli cardinali , e frutta Andai il Gioved
20. a veder la fabbrica, che fi (lava facen-
do
Convento di
Domenicane
giofe
JMatacumb
S.
Del Gemelli.
jo^
per aver voluto di notte, con intempefti vo zelo, fare una proceflone, avanti la
pagode degridoIatrLFuggirono coftoro
la prima volta,ma poi tornarono armati,
e maltrattarono i Frati, (cacciandogli dal
loro paefe ; onde fur costretti di andaro
mezzi nudi in Matacumb > Cayo d'Indiani Cattolici.
Il
Sabato
rale dal
22.fii
rapprefentato
al
Gene-
Capo della
leoni,effendo fiati
pi alta, che* vafcelli da guerra, farebbe
flato un mandargli a perdere, facendogli
partire poco carichi, come i Deputati
pretendeano.Si tenne perci giuta la Do-
menica
e
fi
comandato, che n
czie
ficato
galeoni
il
Lunedi
niva
al
fervigio del
(per
non
conve-
dir loro)
io.
quel
jix
America.
Venerd 7. un pancgirico,iai
dalla Flotta in
Si fece
il
cammino.
ssssss
CA-
312
CAPITOLO NONO.
tfarga^ione fino al Torto
di Cadi%.
cai
il
il
noftroga-
Cartello della
Forza con fette tiri , e gli fu rifpofto
con fei ; e poi il Cartello del Morr con_>
fei, che rifpofe con altrettanti.
Si corteggi tutto il di, per dar tempo
il
onde
Del Gemelli.
31$
giomo,era
vamo 20. leghe lontano dall'Avana.Noa
vedendoti per i due mentovati galeoni,
voltammo la prora in dietro 5 ed incon-
Onde
trato
il
il
Venerd
Garal,
fapemmo, ch'era
ufeito in-
nes.
314
nes. Si
tenne
Scirocco , e
linee
fi
Offervoifi
il
Diede
Del GiMiui,
315
ma 25.cpoi
io.hraccia.
giore
Il
a Scirocco.
fette vafcelli
galeoni, dopo
che
la
Capitana, con
altri
fo Greco
no entr a comandar da Capitana S' offerv il Sole in gr.29.e 45 m. d'altezza.,.
;
zo
Giro ml Mondo
Lunedi 24.a gir per Greco :
'$16
zo giorno
il
non
fi
fmarriflero,fegui-
Governo
a differenza della Capitana , che la pone nel maggiore; e dell' Almirante, che
la innalbera nel Trinchetto ) perocch fi
temeva di qualche pericolo fulla Coita di Portogallo
e nomin di pi il
pi forte vafcello de' mercantili per Aimirante, giacch il noftro comandava da
Capitana; avvegnach nel partire dall'
Avana tutti i vafcelli ricevano ordine in
ifcritto,ddcamnyno> che denno tenero
:
in
Del GsMEttr;
$17
Si celebr la mefla
una
falva di tutta
la
il
Dopo tre giorni di Quarellma mangiammo di graffo la Domenica 30.S govern la prora per Levante 4. a Greco, e
poi a Greco-levante,con vento Mezzo
giornojefioflervilSolea 33.gr.
Eflendo gi avanti, pred PIfola della
Bermuda, che Ita in altezza di 32.gr. <u
3o.m.e lontana dalla Avana 46o.leghe, il
principiarono gli efercizj militari , per
ammaeftrare
i faldati, e bbardierijgiac*
chli temeva d'averli ad incontrar nemici. Quella Ifola della Bermuda appar-
bafla;
mo di Aprile,e
petti di
fi
ondo
do fi faceafenrire
terribilmente 5
alcuni Cavalieri vediti di feta , e privi di
mantello la paflavan molto male . Ofier-
mo
per
la.
notte demmo inquieti, per un gran temporale fopravvenuto ; imperocch entrando l'acqua per le finedrine de'cannoni, fi bagn molta roba 5 in particolare^
una mia
valige,
Mi
ma
poi fpirando
il
Luned
un
7.
Dbi G m blu*
Mezzo giorno
vento
buon
un
, fi
ftp
naviga
cordi 9. e
fi
m.
d'altezza.
fcerla
di effa
Chiamatala con un
il
Ca-
Garbino.
'
ap-
g20
Sppartarfi dagli ordini Reali (cio di gifigere fino a 42.gradi);poiche vi era la pace
colia Francia , e ceffava il motivo , per lo
quale fi era ftabilito quello ftraordinario
cammino; tanto pi, ch'effendo maltrattati
vafcelli mercantili
potuto
feguireil craleon
non avrebbono
Governo in tale
altezza,
di tutti i Piloti,e Capitanici deliber, giufta il defiderio de'mercatanti , di non dpverfi paflare,che per 40.gr. fra i'Ifcle del
Scirocco!
prora verfo Levante. I cuo-:
chi raccolferoqueld fino a 140. pezze
di mancia;meno per di quello,che aveav
no avuto i Maggiordomi . Soglion dar
allor che la dimandano, un piatto dolco:
per ciafeua viandante, acci volontier:
ponemmo
fi
la
ponga mano
alla borfa.
Del G s msi zi
321
mo
il
)\ e'1
Sabato
9-
facem-
Scirocco.
La Domenica
navig
20.,
fi
oftervarono
39.gr. e 40. m. Si dirizz la prora a Levvante 4. a Greco il Lunedi 21. foffiando
Mezzo giorno ; e fi vide il Sole in altezza
di40.gr. e 5. m.
I II Marted 22. coll'ifteflb vento, R fece
linea
filila ftefla
fi
na del vafcello . Si (enti prima una can, e poi videfi pofta bandiera alla
tprora d'una nave , che s'era avanzata a_>
/coprir terra ; ci che caus una contenutezza univerfale . Con tutto ci non polionata
Iremmo avvicinarci
5
calmai
:?:nettampoco
^(contrario
a terra, per la
il
nduta dcU'Ifole
del
Corbo
e Flores, di-
ma
ferve di pafcolo
Tarn FI*
XtO
Stemmo
il
retto del d
fermi,come anche
la
dietro fino a40.gr. e 51. m. Poi ci fermammo, fenza innoltrarci paffo, fino al
Marted 29. Mor un'altro marinajo il
30. Il Gioved primo di Maggio, per lo vento forte,fi cal il Maceller,
legno fuperiore dell'albero grande.
Il Venerd 2.ofiervatofiil Sole, fi conobbe, che andavamo di nuovo involon.
tariamente nell'Indica cagion del vento
Mercordi
Del Gemelli*
32$
parte : onde (land tutti in pericolo di pcrderci,non s'udivano, che finghiozzi, e lamenti , o puro
Rofarj, e Litanie. Si port in proceflio-
favano dall'una
all'altra
ne
ftavamo,per
la
mento della
perche
parecchiare.
La Domenica
4. , bench alquanto pi
vento,non cefs per di efler conrarioj onde fi navig colla prora ver/o
Mezzo giorno, dopo efferfi oficrvati 40.
>r.e 5-m.d'altezza polarc.Si erano divifi,
Der la tempera, tutti i vafcelli 5 onde per
mite
il
':
'
324
Nazareno.
che vedendoli , gi andare a fondo(no badando quattro trombe a cavarne fuori l'acqua) avea chiamato a juto; onde avvicinatili due vafcclli ne
aveano tolta la gentc,e'l danajo, e poi da.
rovi fuoco Grazie al Cielo, che non mi
ci era imbarcato io,ficcome avea proccuVafcello, detto
Ne
il
difiero,
rato.
beccio/il Marted
notte,e
la
affatto.
Il
re rifole d el Corbo,e de
eravamo
las
Floresjda cui
difeoftati
ropa, cominci
a celiare
il
flullo diven-jj-
Avemmo calma
poi
fi
fece
fino a
cammino
il
mezza
Venerd
notte; e
9.
con^
Tra-
Del Gemelli*
32$
Sabato
feirocco
zo di
fi
io. fi pofe ia prora ad Oftrofpirando Levante Circa mezfeoperfe rifola del Fayai ( che.*
,
[difsero cfser
Picco
appartenente anche
al
iemmo
li
Il
il
e povento
vandoci
trammo
il
Gioved
foffiando Borea
mi, per
5. filila ftcfsa
e la notte
linea,
demmo fer.
delia luce,
Non
prima
di
mezzo
il
Sabato 17.
eli;
na compiuta
la
buon
Dei Gemblu.
bti
on Mezzogiorno,
andammo
li
cio,
coll'ajuro dei
27
quale
verfo Greco-levante,
Lunedi i9.con buon venro Libecci avviammo per Greco levante, a_*
perche
fi
ch'era flato
tremuoto
altri
ch'eravamo
qualche balena addormentata; per faputofi, che a gli altri vafcelli era accaduto l'ifteffo, fi conferm
l'opinione del tremuoto.
Cadde il Marrcd ^o.una pioggia, dopo la quale mutoffi il vento in Maeflro,
me Ci pofe la prora a Greco-levante. La_*
notte avemmo una gran tempera, e
]
ne fece andar col folo trinchetto, e dur
.fino al Mercordi 21. Dopo di ci demmo in calma, e quindi di nuovo fummo
paffuti per fopra
ho
io,
^1%
Giro
dei.
Mondo
fenza vele, e a pai fecco , come fi fuol dire, a cagion del vento contrario . I Piloti contendeano intorno alla lontananza
da terra; e Ja pi benigna opinione, diceva , ch'eravamo per lo meno lontani 50.
leghe dal capo di S.Vn$entt, Continua m-
zo
Del Gemelli.
e 50.
m.
d'altezza
and
ti
329
Levante^
poich il Piloto i faceva 40. leghe lontano , e rAjurante io.dal fuddetto Capo
di S. Vincente.
Datoli ordine a un picciol Vafcello,.
d'andar iempre avanti la noftra prora,
efser Francefe
Madera Poco dopo il Scoche andavano all'cammino, che noi onde il noftro
all'Itola della
prirono
iftefl
4. Va/celli
che al Commefiario Generale della Mercede, e alle Dame Spagnuole . La confufione fu grande,nel darfi (ito a tante cafFece
f, e fardelli, che (lavano difper fi
dopo di ci provveder tutti di polvere,
palle , e mlccie accefe 5 afiegnando a cia.
feuno
il
fuo porto?
come Te
di brievefi
avef.
333
avefse
a far si,chc
il
Attendemmo primamente
cammino.
Giovedi
Mar
fi
fi
videro tre vafcell,che pofero di bel nuovo in ifcompiglio il noftro galeone , per
porli in arme, per il Venerd 30. fattici
pi da preffo , fi conobbe alla bandiera^,
uno eflere la noftra Capitana , e gli altri
due Galeoni d'Ovilla , e Garay , che pi
di due meli prima, s'erano da noi divifi,
per la tempefta . Salutarongli adunque i
vafcelli mercantili,con cinque tiri, ed effondo loro rifpofto con tre , replicarono
con altrettanti . Alla fine ne fpar uno la
Capitana, e fi termin con un' altro da'
mer-
Del Gemelli.
33
eJlemuatuY ditta
Si
Sabato ultimo
facemmo cammino
53
te a GrecoIcvante.La mattina della Domenica prima di Giugno,quando credevamo, fecondo il calcolo de* Piloti,tro-
,
.
la vedemmo n,
Giugnemmo in fine
non
po un
m.
onde tutti ci rallegramcongratulammo fcambievolmente. Si conobbe intanto che Tacque correano molto verfo Scirocco , non avendo acquietata altezza, che di tre min.
di feoprir terra
mo
a terra Ja_>
un'altro
co faluto
Apprefsatcfi
vocale,!!
dopo
il
recipro-
incipi io frepitofo
del
Dsl Gemella
353
ch
Jo
di S.
il
VJncente.Venne accompagnandoci
te 4. a
ra
di farci avanti
di noftra
la
miracolosa Immagine
$34
rdammo a
finiftra la terra di
partenente
al
tilTmi vafcelli,
ancore nella.*
fondo, graTuntales , dopo 460.
ch'erano
in
demmo
Prima
di porli l'ancore in
acqua
me
CA.
Del Gemelli.
33$
CAPITOLO DECIMO.
Deferitone
Cad% , e
l'autore
dell'ifola, e Citt di
narrazione
durante
medefima.
L'Ifola
di
pellata di
Tempio
a coftei
dedicato;poicia fu detta
fermano tutte le navi > che vanno, o tornano da Levante , dalle Code d'Africa^,
dall'Indie Orientaii,ed Occidentale che
per Io Stretto hanno a paflar nell'Oceano.
Quanto
rocch
pe-
cio verfo
terra, tiene un Canale,che unifee l'acque
della baia , con quelle del Mar grandalla parte d'Oriente
fcclli,
ra una
i 1
tei va.
del Corpus,
i
della Citt,
dea*
^
(Q
Dit Gemelli;
337
dentro
la ftefla
pazione all'occhio.
Andai il Venerd 6. a prendere alcune
robe, che mi bifognavano, dal galeone
Governo; e nel ritorno , avendo incontrate molte guardie, fu d'uopo regalarle,
per evitar qualche moleftia; avvegnach
vedeflfero,cheton portava ne oro,n ar-
gemo.
Sabato 7. partirono due vaiceli!, per
andare all'incontro ali* Almirante, e Servirgli di feorta, acci non s*abbatteflc->
li
ce'corfali
eh' infettavano
Vagente.
La Domenica
il
Capo
di S#
e'I^U^ma^ones
nedi
Il Padre Nicolas Mirabai Gefuita^;
Teatro
il
9. la
Giannizzero
commedia
Procuratore
d' V.ngaYa\
de las
della Provincia di
Lima,
del-
della
ondo
fulle 24.ore, andai nel fuo Palagio a trovarlo. Mi ricevette egli molto onorevol-
tutti
verfi,
trattenutici fino a mezza notte in varj ragionamenti del mio viaggio, prefi da lui
colla prome(Ta per di avere
adefinar feco la mattina feguente^o
in fine d'avere a goder delia Aia tavola, durante ia mia dimora in Cadiz
Egli fi quefto Cavaliere molto intendente in varie feienze , particolarmente
nella Geografia , e in molte lingue ftraniere . Le ben chiare doti del fuo animo
han fatto s , che da' teneri anni il R
N.S. l'abbia tenuto occupato in rilevanti
cariche; nelle quali fi portato inguifa_>
tale, che di prefentc Commendatore di
liont^Megre dell'Ordine d'Alcantara-*,
congedo;
Del Gemelli.
319
Il
me
s'era
tanti di
Cadiz che
,
il
vi a veano interefe di
mia
die-
Gepar-
te pregaffero
2
11
S40
Il
mi il
Gioved
Entrarono il Sabato 14. i vafcelli Gere S. Rofa , che venivano da Lifboa,per parlare a Genova. Si rapprefenta-
mano,
rono la Domenica
nel
DlL GEMEILIt
4
due fole legho
quindi dittante . Quivi giunti,andammo
nel palagio del Signor Duca di Medinanel Porto di S. Maria,
Celi,a visitare il Signor Duca d'Alburquerque, che ivi abitava; eTTendo Capitan Generale delle Corte d'Andalu^a^.
Hebbegran piacere il Duca di udirmi
ragionare; e volle, che gli promettefli di
tornarvi un'altro d , perche la Sig. Du*
chefla fua moglie, era curiofa anch'ella
gnor Conte,dopo
fi
foliti
licenzi
il
Si-
complimenti di
vi abitano
yafcelli
entra
*
mata Reale ( in tre filuche) a vifitare
Cologcn Comandante d'una (quadra^
Cologon, ne rice, Mi
con gran cortefia, nel Tortalo,
faldati (lavano in arme. Entrati
cella camera, il Signor Conte gli diedo
notizia di me; onde egli , che molto curiofo fi era fecemi diverfe dimande intorno al mio viaggio . In fine fece venir
Caff, ed erba T,ifcufandofi,che non fi
coftumava appretto di loro cioccolata^,
n cofe dolci Quefte bevande furono
riputate ftrane dagli Spagnuoli io per
Comandante
v tutti
mentre
Nei
ne accompagnarono
finoalmedefimo Portalo; e poicia udimmo un faluto di undici
pezzi . L'Auditor Generale fc ne and
ben predo a terra, per temenza della marea, ma io andai col Signor Conte fino
alos Tnntales , per riconoscere un vafcello venuto dall'Indie. bbi gran piacere, in vedendo , ch'era la Spagnoletta-
licenziarci
tintigli ufciali,
di
Del Gemelli
'343
di Gio: de la
duto) col valfente di mezzo milione;
avendovi io qualche intereffe. Dal medefimo fapemmo,effrc anche giunto in-*
S. Lucar un'altro percchio , detto il Si*
molto capace,
ca,abbellita di
e di
buona fabbri-
marmi di Genova.
Fumo coli'Auditor Generale,e D.Giufeppe Avillaneda il Lunedi 2j.fulla Capitana de* galeoni, e fui Governo,portati
dalla filuca del Signor Conte, per richiedere il Prefidente, che mi faceffe tor lo
mie caff , ficcome avea prometto . In->
S. Domenico fi celebr quel giorno la_*
fefta di S. Gio: e la fera fi vide tutta hu,
Citt illuminata da fuochi fedivi, mentre in Mare i vafcelli facevano altrettanto. Il Marted 24. l'Armata di Francia fi
fece in alto mare,per gire(come diceano)
in traccia de'corfali di Sale ,chc aveano
prefe alcune barche Francefi.
RiY 4
fui
Galeone
riconofeiuta
fin
mife egli,che
la
fotto
il
Dopoaverla_
fondo , mi per*
porta d a terra
ma non
mi
altro di.
al
De Gemelli?
345
da D. Giacomo Pavia, Confalo di Genova, che molte volte s'era compiaccia*
to di vifitarmi . Il Marted primo di Luglio, dopo aver ben definato col medefimo Confolo,andai Alila Capitana > colla
filuca dell' Armatale un'Aiutante mandato dal Sig.Conte, per farmi dare la mia
carta di Bue cdW,lafciata in potere del Prefidente; il quale,per riguardo del Signor
Conte,non
molto
mortemi
giufta il
fine tolfi da lui
I-
3+6
LIBRO QVARTO
CAPITOLO PRIMO.
Si notano
le
cofe
di Siviglia
>
alla Corte di
ARebbc voluto
mi
il
Madrid.
Sig.
Conte , che io
vedere il
ifcufatomi , al meglio che potei , colla
lunghezza della ftrada , mi partij il Mercordi 2. verfo il porto di S. Maria . Giuntovi ancor per tempo,albergai nell'Oderia del Fimengo , il quale trattava bene,
per nove reali al di. Paflai quindi a yifitare il Signor Duca d'Alburquerque , e_>
la Signora Duchefsa > ficcome avea loro
promefso
go,il
di pafsati
Tornato
buon Fiammengo mi
na tavola
fece
all'alber-
una buo.
Del G mklii.
flato otto doppie
347
di
vafceJlo Olande/e gli facea roder Je labbia 5 poich prendendo la baja di lui , dicea , che l'armi dipinte nella pergamena
'
molte rivolte
nondimeno
placido,
amendue
a delira del
fiume
di-
t*>
'
$48
difcoite
2.icghc da S.Lucar.Fattequin;
di
jj
lU
demmo fondo
Venuto
il
per
la
viglia
Sabato
porta
5.
entrammo in
dell' Arfenale
n
qi
Si.
dovo
roic
Dei G m ehi.
349
furono fcolpite
>
le
allora
non
vi
colonne.
;
--
de' cittadini . Le flrade per non fono la^ftricate , anzi ftrette , e curve, e molto fi'ornili nella ftruttura a quelle delle Citt
tricate in
modo,che facilmente
fonde un foreftiere
vi
con*
fi
1
;
""v
allor
Roque,
*'
S.
fc
tobfpo
della Tablada
ed altri
la fuente del
*Ay-
fi
ve-
de
r
[
Gli uomini fono pij ben fatti delie donne, per molto fuperbiLa Domenica 6. verfo la fera,a ndammoa veder TAlcafTar, o Palagio de'Re H
Mori. Intorno al primo cortile , ch' affai grande, (1 veggono le abitazioni , che
fervivano per la famiglia; donde paffandofi per un portico > foftenuto da 52.
colonnette di marmo ( dove dicono chV
era la ftalla Reale) fi va a'bagni.Si truova
quindi il fecondo cortile, intorno al qua-!
le fono bellifime ftanze, nel piano inferiore, che fervono di prefente per Archi*
vio; e nel fuperiore, per abitazione del
DI
Governadore della Cittjtutte per hanno dei Regio, bench gli ftucchi,e dorature fi veggano effer di mano barbara.
Nel vano de'bagni fono quattro quadri di melaranci, per diletto (come dicono)delIa Reina D. Maria Padilla, moglie
del Re D. Pietro il crudele , che ufava di
andarvi fovente.
A fronte de'medcfimi
la
Del Gemelli.
551
ra, da cui
ite
,1
alla
ji
,;
deftra,per
due
ondati d'airi, e
fcale in
folti
due quadri,
cir-
Sono quivi
medefimo ver-
mirti.
.'
le,e
'ari
mpenfata
chi
paffa
Camminandofi
j[:iofamente lavorati
.
to
'3$2
Giro del Mondo
to quadri, con varie piante h all'intorno
Spalliere di mirti; e nel mezzo buoni viali, per patteggiarvi. Vi fono due fontane;
una allato
al
un'altra pefchiera,
con una
'
ftatiUL*
;}
con un
alto
muro.
Si
ordini di voite,l'un fopra raltro,c balconi di ferro dorato. Tutto quel, che fin'ora defertto, fta ferrato d'alte muraglie:
con torri quadrate,in competenti fpazj.
Del Gemelli.
s$j
per ben grande, con grandi pilaftri,
cheiianno a foftenere le volte de'dormentorj per i so.Frati. La Chi eia am
pia, e arrenavi.
Andammo pofcia a
vedere
S.
France-
fco,Conventoragguardevole,non per la
J
I bellezza, ma pei ia grandezza eflendovi
1 pi chioftri, e dormentori con infinito
.jftanzeperfervigiodi soo.Frati. IlNovij.ziato fta feparatametc in un angolo deli'
Sorto. La Chiefa n molto grande,per
itiene pi cappelle all'intorno , che fono
;
particolarmente^
1 quella
!i|nifccno
'
entrammo, bench picciola, molto bella; e'1 Convento molto capace, eoa-
1
^!
Tarn Fi.
caff
1*^4
eafle in Siviglia
de'Mori,nel 1249.
Fui pofcia a vedere
commercio
ben grande
d'India
la Ionia,
la di
o Cafa del
cui fabbrica
Qojvi fotto un baldacchino, pofto in una bella fala , amrainiftrano giustizia a'mercanti due Confoe
li, e un Priore: ed han cura di tartare
lastri di pietra
viva.
manda il Re
i diritti
per
le
anno, non ottante le perdite fatte in Cartagena, ebbero i mercanti a pagare hu>
Portovelo tre milioni, e mezzo; e pure-*
i Confoli pretendeano,di far loro paga-
fomma.
re maggior
Entrammo
samente
ripe
(li
preziofiffi. !
e artificio-
in piccioli forzieri.
La Chiefa Arcivcfcovale,quivi
(modello
vicina
pu
Del Gemelli.
pu
355
un'altro S. Pietro di
le
cinque porte
laterali,
che ha la Chiefa,
, che non e
parabile
lo;
il
le
ba di
Cri*
gono quefU
verfi.
iA CaflilU
y Lyon
7{uebo Mundo
dia
Colon*
Contiguo
agU
li
i
]<
De l
a gl'infermi
una buona
Sagrertia
belle ftatue di
il
marmo
di
357
altari,
cJ
tutto adorno di
mezzo
rilievo.
La Torre
ca
tra
poi un'opra affai magnifiquadrata, e fatta di foda piecon bellifhmi lavori. Si va fempre
Elia
reftringendo verfo
;[q[
la
fommit;perocch
la,
35$
con
foli
d'argento.
La
cafa di S,
ricevono
Elmo
un luogo, dove
(I
fanciulli, per
lemme.
Il
fiali
Marted
5
8. entrai a
e paflatoper
tondatp da
belle
vedere
un buon
Trib
Cortile,cir-
Del G&mslii.
fontana nel
mezzo
319
due
nale,dove feggono tre AJcaldi,c un fifeaJe. Afsifte un Regente togaro a fuo arbitrio , ora in una , ora in un'altra, come
Prefidente > e perci tiene ivi la fua abita zion e.
Andammo pofeia a vedere la cafa della Contrattazione, nella quale fono tre fale: una detta di governo, che fi compone
di un Prefidente, e alquanti Cavalieri di
cappa , e fpada l'altra di Giuftizia, con_*
;
Auditorio un fi/calere la terza del Teforo, dove fi radunano fritti Officiali Re-
tre
gj.
A buon'ora
il
Wercordi
9.
il
Prefidete.
andammo
da
un Napoletano;ccsi al naturale, e fecondo tutte le buone regole dell'arte cho
par vivente. La fel. mcm. di Filippo IV*
la vide, e la dimand per l' fai rial e pegi
e'1
lione)
r iPP.
feufarono
difrkult di
trafportarfi cofa tanto fragile per si lunfi
go cammino.
Il
Alila
Convento
Zi
4
ben gran-
dc>
366
de; e
la
nondimeno
tornando
alla Citta
paflammo per
ha
Ixlj
l'O-
J
!;K
mi
isjlc
>
,
che dicono effer
che fur date a Giuda. Nella Sala Capitolare fi veggono due ftatue
de'medefimi Conti 5 e fopraun vagoaltare,una di Noftra Signora,afai ben fcolpita . In un'altra ftanza fi vede il fepolcro deli'Arcivefccvo Mena,Fondatore-*
del luogo.
Nel ritorno, che facemmo ben tardi a
caff mi fu moftrato nella firada, detta il
Candekjo, un mezzo bufto del Re D.Pie-
di quelle,
tro
ti
una
li
Sangre:
|s
Del Gimeut.
i
:.
36i
il
c;
'j
fi
te
Re, che
procedere feveramente, e fi
contezza dell'uccifoadoper tanto l'Alcalde, che feofi
:.:-proccuraTe d'aver
>
re . Si
verfe il fatto;
::
:ij
col procedo, perche l'acci fore era perfojfna di troppa autorit . Impodogli per
J di nuovo , che procedefc pure fecondo
la maggior feverit delle leggi, qua luti*
que fi fufle 11 perfonaggio; fece l'Alcalde
:i decapitare il Re in figura ; e in ricordanj za di tal fattoli fece il mezzo bufto,nelIa
i
:t
mezza
Non
tornammo
a cafa.
k
i
andai ne'Tribunali, su
Il Venerd
della
caufa di quindici;
udir ragionare
inquifiti di vizio nefando. Vi fu moltoj
concorfo, per la novit dd delitto; per]
fi differ il decretare per un'alrro giorno*
Tornammo il Sabato 12. inS.Juand *Al* i|n
1
1.
51
in
tu
(0
vi
eiTeo- 1
; e ben tardi fummo a cafa ,
doli per istrada rotto un tirante della ea,:p
farace
rozza,
La Domenica
congedo
me che ufeimmo di
Siviglia preflb
al tra*,
montar
del ole,
maggior
libert
andammo
in un'alber-
le
mule
dU
11
fa
d
P
Del Gemelli.
:
Il
Lunedi
4.
363
demmo
a.
::
:c
.na
ma
letto
il
peffimo
Reftammo
il
luogo , per far ri:?<,pofarele mule; e intanto noi ciandammo follazzando all'ombra di una buona
lameda, cio a dire d'una ftrada adorna^
5-Aiartedi
5. ncli'iftcflb
ii,
:fc
i).
nove pezze
1 ghe
^
jj
!
j
j
di
la
porti in carozza,
fta
uno
Il
buon Villaggio,
Religiofe , ed
di
di Frati.
Gioved i7.facemo4Jeghe,fempre
dipaefe piano,per venire a los Santos,V"illa Regia 4 ben popolata > donde, eflcndoci
ripo*
>64
fi
mangiare, en
fattopagarea'viandanti
letto; vogliono un tanto per lo Huydo, o
il
iS.neiriftetfa Villa; e
ne partimmo dopo
j
folariegas.
tuali di
picciol
Cafalo
di
Del Gemelli
"
di S.
no a venti
ore, parlammo
i pianura, a Medellin
:.
due a Miajadas
il
dopo
cammi-
tre
leghe
amendue luoghi
Conte di Medellin
36$
Trovammo
del
pref>_>
, onde
parlammo malamente.
La Domenica 20. dopo definare, fatte
oltre leghe,rimancmmoin S.Crux; donde,
U mezza notte ripofti incammino, an-
1:.
la
:r
ofc
nidammo il Lunedi
rici and da
i
j
21. in Torrefillas
la-
Truxillo.
fimo caldo;
facemmo
1
un lato
per alte
montagnefnidi
e ftrabbocchevoli
di ladri)!!
ruppe tutta
la.
:
]?
.1
ti
Sef>
$66
Stemmo in
tina del
paefatte
e
varj
Cafali;
due
leghe,
di
fparfo
f,
paflammo per Oropefa,appartenentc al;;
ci
lfi
j,
,;.
tare
^)livo alto.
CAPITOLO SECONDO
M
jl
Madrid
e ci che
Real Villa
Madrid limata
LAuna
campagna, innaffiata, non gi
in_
di
|'J>agnata dal
fiume di Mancanares.
Il
(uo
ghez;
'36%
Giro del Mondo
jghezza , e pred a cinque di circonferenza.Da piccioli villa crefciuta fino a tal
Re diSpagna_>
con tutto
ci
le
mura, che
la
circondano, fono
con 1 4. o 1 5 porte; e le
ftrade d'ogni rempo fporchifsime, come
ciafcun fa, per la coltumanza di buttarti
bafle, e di fango,
dalle fineftre
Inverno d
il
j.
In_>
fciogliere, e dar
tura
di
Palagi del
Re
fupcrbifsimi,siper
la
gra
ricch
fupellettili,famofe dipintnre,copia di f
tane,e pefchiere, e per gli boschetti d
le
Pardo, Aran;iicz,ed
aitrijde'quali
avend
Del Gemelli.
3 6gi
/Reina madre
di fel.
l'avea eletto
mem.
fervite.
'
Ma
Citt
fi
Tane Vi.
Aa
vino,
dofi
la
mente introdorre
Madrid
I/una fi
in
nuova-
la gran-,
jj
c:
j(
'
memoria
fa
jjt,ecortefia.
ai
1<|
jj
mi
ceffi
si
commendate molto,
fi
compiacque ali
n
,v
Del Gemelli.
371
3'
di libri
Ci
ziofe medaglie, vi avea moltiffimi ritratti di Re,e Principi, de'quali alcuni appe,'na
fono noti
in
uropa,adorni
tutti d'ar-
D.
Ifabella
Pacecco,Con-
tetta
'
iy
ij
il
avendoli
'l
la
Regina
tagliati
una infermit.
Il Lunedi 4. per efler giorno
xnenico, andai in S. Domingo
a z
capelli, per
el
S.Do-
di
Bfal
>
e vi
fen-
$j2
fcntii le
Monache cantare
affai
bene.
!(
jFi
Mercord
6. feci
fi
La Domenica
nei Teatro
intitolata: Los
della
io.fentii rapprefentare*
(jfcfos
offendo andato
il
de
amor 3 y
odio.
Lunedili, appiedi
di
D;
Del Gemelli.'
373
S.M. con un memoriale; me ne partii
ifconfolato vedendolo con vifo imortOj
t'e con poco buona fallite;
Il Marted 12. andai a riverire il Sigi
di
:;!
:,
;1
Ritornai
il
Mercord
i.ldMJzcda^ e bench
j.fuoi (oliti ftudj,
non
Sig.Duca
occupato ne*
.*. dal
ftaffe
laici di
e tener
ricevermi,
dotti
meco
ikiicorii.
)l
Gioved
vento
>
3
II
con
della
tre
14. andai a
Merce.
dormenrorj,
jipaci per
Egli
1
vedere il Con*
fi magnifico
un (pra
i"altro,ca*
molto ben'ornata.
il Venerd 1 5. a fentir Merla nelle
vftedes Defcal^as, dove fu celebrata la fei-jftivita della Madre San tiflma, con mufiJca, e fermone divotameute Il dopo deolfinare oflfervai un gran concorib di cari'che
Fui
rozze in
Aa
Udii
'374
lj/|
ad
v;
|&
gi terminate.
11
Lunedi
18. fentii
Meffa in S.Felppe
Heal
Il
Marted
veder
la
ioi
S.Ifidoro.
Il
Mcrcordi
D.
I-
ft
l
ira
tifi
Del Gemelli.'
$75
',
liderabile
Majora/cato, che
(I
tratta va_,
La Domenica
.1
:|
.(
li
))
Aa
Re.
376
Regale
mi
Il
dalla
il
ve /pr in S. Maria
foglion farfi divoti
l'Immagine
era
di valore.
alla
Sede Apofolica,
fi
offeriva
di farle cono/cere,
che
Del Gemelli
377
quegli inllgni matematici, ch'eranfi adoperati nella correzion Gregoriana, avean prefo errore di cinque giorni
nel Kalendario del 2200. e di quattro
nel Martirologio; e che egli arebbe dato
un modo facile d'emendar Terrore. In_j
un'altro libro avea compole le Tavole*
che
tutti
trovammo
>78
ta della Chiefa,
con
Tei
ftatue d Profeti.
La
ftefla
pietra
fi
vede
mura
laterali
ftatue di Carlo
fono di fino
V.e di Filippo
marmo
II.
le
fini-
tenerfiii
Scendemmo
fe-
polcri de' Re , e Regine feconde ( feparato da quello delle Aerili , e de'figli de*
Re) e lo trovammo tutto coperto di fino marmo nero,a fimiglianza delle tom;
Del Gemelli*
*
>
379
di
Cana
Galilea.
La
fala
Capitolarc,dove
pofcia entrammo,era adorna tutta di antichi/fime^e famofiffime dipinture.il Coro era affai ben lavorato, c'fuoi libri di
canto fermo folamente,differo I PP-, che
colavano 30. mila pezze d'otto . Vi fo-
pi piccioli
cheftanno
olrre_>
distribuiti
per
3S0
Giro del Mondo
Dopo definare tornammo a
vedere il
rimanente; e un Religiofo ne conduflc
all'intorno della Chiefa,per dentro il muro, a bello ftudio lafciato aperto. Le volte tutte del piano formavano ben grandi
cappelle,
come quelle di
S- Sofia d
Co-
buon'ora,non
fi
fa
come.
Maravigliofe fono le dipinture di quello luogo,fatteda eccellenti maeftri per lacofadi maggior ftupore,che vi fia,
una calamitatile foftien 24.1ibbre di ferro;ed cosi attiva,che opera eziandio co
un corpo folido interpofto.Quello per,
che fa innarcar le ciglia per lo Ituporcfi
che ella non traggo il ferro, f non pofta
per lungo , con quella puntaglie riguar5
del-
dove
dorme
38
vede il Tabernacodell'
aitar maggiore. Dal medeiimo
lo
appartamento pu pattarli all'Oratorio,
di fopra mentovato.
Nel Convento fono 14. chioftri,coru;
cinque ordini di dormentori, l'un fopra
l'altro : dee per faperfi , che vi abitano
egli
, fi
>
cia-
ti
dagli
altri
ni;
Convento Vi fono
.
di frutta,
come
diverfi giardini,cos
t.
P
2
volerne confederar la ftrutrura) fpendendovi il medefimo Filippo IL venti milioni, e mezzo; oltre la dote di 46. m. pezze
d'otto annue
mento
fl
2l
|'
(c
del Monaftero.
a(
Venerd
5.
cammino vedemmo
F
|
ji
venirci frettolofa-
ftaflere del
Reg|
drone
ftava
D.Pietro
moribonda onde
5
il
il
Tuo Pa-
nipote
fi
cammino
di
Pam.
plona
cn
|
i^l
j
^
I
h
j
^
^
S
:Ca.
;
|Cii
Del Gemelli.
3%
Mi
licenziai
adunque
la fera
CAPITOLO TERZO.
Si nota ci, che fi ride fino a Tolofa\.
PEr la
ghe, pernottammo in Roxas , dove l'Oftefla volle molto danaio, per una mife-
un cattivo
Al far del
il cammino, parlammo, (opra un buon ponte di
pietra ,il fiume di Guadarama e poi il
Cafale di Torrejon e dopo tre leghe, la
rabil cena, e
giorno
il
Marted
letto.
9. ripigliato
Citt d'Alcal, da'Latinl detta Ccmplutum, Diocei dell'Arcivescovo di Toledo, e rinomata per l'Uni verfit. Ella
fituata in piano , preflb il fiume de los Henares,
584
time
(rradc, cafc, e
rimanemmo
definare nel
di
Guadalaxara
Junquera
del Duca--.
di Paftrana
>
il
definare,
dopo due
'Rjofrio
Camminammo pofeia,
leghe, nell'ofteria di
anche-*
pioggia, tre leghe , per reftara dor-fc
.
con
mire
due
Villaggi,
rimanemmo
nella Terra*
'
Il
Del Gemelii.
385
Sabato 13. dopo cinque leghe di
buona firada,definammoin Hinajofa; e
pallate pofcia alcune afpre montagne.?,
venimmo in Agrida, ( ultima Citt, p*
fla non lungi dal monte Moncajo, Tempre coperto di neve ) e vi avemmo buoIl
_,
la cena, e letto
,.
martire vidi in
,
icro di
..
un Cvento
di
Monache,
nuovo
le Guardie , e fu d'uopo
non effer tenuto pi a badas
altre,che incontrammo quattro
'egalarle,per
)eralle
eghe pi avanti
lar niente
>er lo
i
Bb
te
$36
te
giugnemmo
di
mol-
Lunedi
1.5.
nell'ifteffa
cocchiere; e
partitici
Marted
16. su*
dopo
Qumdi
; e venimmo a definarc
leghe, in T'afalla , Citt Re
gi ben grande, e cinta di mura, Pattata.
pofcia,indi adueleghe,Barafein, ed altr
prima di giorno
dopo quattro
luoghi;
tretunto
il
V.Re,
i\
Del Gemelli.
487
'
Vefcovo che
,
ym>
vo di
'a
allora eiercita va
carica di
p ro iute-
circuito delle Tue mura ch' quali ottangolare, fari di mezza lega Le cafo
fteneralmente fono ottime, e le vtrova*
-nlic a buon prezzo . I Conventi , e Chicte no fono gran fatto magnifiche: e bche
i'a Cattedrale fia grande , e fatta di pietre
Hii taglio a cinque navi 5 per molto
c
pfcura : il ehioftro bens, a lei contiguo,
4: una fabbrica ragguardevole La Cittadella ben grande ,con mura cosi lar^
The, che vi ponno andar duecarozze del
'li
cati.
&
%o
na infolenza,o ruberia.
Non
ebbi tanta
ottener
paflaporto dal Vedifficult in
fl
((
j(
^
,0
Ja
(Inda.
le
ma
C(
le,
fempre
ben coltivatolo!
belli villaggi , fino al ponte di Suveri
(dove il largente maggiore di Pampl<
na>chc lo go vernacene oldati, che di
bi
fra valli,cpaefc
man
Or
Del Gemelli.
389
chiunque
e quindi faticammo molto in falifeendereuna ftraripevole monta-
e, e
gna, e ci
[n
di
quello
utti
ratti va, e
ega
montuofa^
Cafale
e /afeiato
dopo una
capod'un'altra
Burghetto ( dove fi truova guardato il
kaffo daunGovernadore, con faldati)
rovammo cento pafli pi avanti il
il
d'Efpi/ial,c a
:1
Cafale di i{oncifvalle
ficuopron
!icch vi
le
cale di tavole.*,
ie oltre
Canonici , con-
ciascheduno.
medefimi Canonici conferifeono i
Canonicati vacanti
per il Priore vien
nominato dal Re. Fan vedere in quefta
i
^tonier
2.
ti
Mcf.
390
Io Storico
Mefite
lafamofa
medefimo Turpino,
go fepanto dalla
Chiefa, dove
battaglia,
in luo
Ila dipinti
ve morirono
che
pit*
tentifITme
Corone
e ni fine
pattammo un
piccio
confini delle
due p
di
Giugnemmo, indi
ir
fi ririraiiti
ietomi
be de' medefimi. Fattici quindi fui moni
te,per il ftrabbocchevolfentiero, e nelle
feender dall'altra parte,paflate due leghe
e mezza di fimigliante ftrada,coperta d
nioltiflmi alberi
Magno Uh
e:
ci
Spagna
, e Francia)
a un'altra lega, il
tr
ciol Borgo . Vipaffapcrlo mezzo urirapido fiume , che la fera ne fece avere
cena buone trotte Sopra il monte , eh eh
domina la Citt, fi vede un Caftello,coiiiic
;
Alberga mmo
in
La Domenica
21.
fentimmo Mcfli
vedemmo,
per
Terrai e
gran freddo, le donne coprirfi il capo c<
un mantellino, come quelli , che ulano
Mori j egli uomini con certe berrette.
nell'i ftefia
fchiac
toi
\%
Dei Gemeili,
391
11
Ne partimmo
minammo per un
verde; con cafe di
il
campo
in
competenti
Paffammo vari fiumi fopra ponti; e fra gli altri uno ben grande ( una tega prima di giugnere in T^avirrens) dove
fpazi
Ai
ponte
(la
terfiilpaffo
Rimanemmo, dopo
fette.*
in ca-
di trotre.
renduto
il
>
vi
ha
in fpazio,aicuni le-
b 4
S ni >
302
si
gran Monarca.
r.
e
(I
a
d
:if<
,jro
pie
Dei,
Gemella
39
pietra) ed alta
ri
:?,
derna
mo-
veggono fcolturc
L'.famofifime, eftatuedi mezzo corpo di
I
Nel
cortile
fi
uru
paftore, e
Aro.
Mi
:;.
;i:
'
ir.
C
di
a
D(
h
hi
e
Ja
|f<
In
4
Del Gemelli.
Ja fera
dopo
tre leghe
595
in Tarbe, a ca-
in
piano,
membri;perche nell'encomporta
trare fi truova un borgo, pofeia una.*
di pi
Citt murara; quindi un'altra , pi grande, anche cinta di mura ; e in fine altre.*
abitazioni continuate,per un miglio Italiano di lunghezza . E' Capo della Pro
vincia di Pigorre, per foggetta
al
Par-
lamento diTolofa.
Il Venerdi 26. perpaefeben coltivato,
a veduta Tempre degli alti, e canuti Pirenei (che dividono Je due pi grandi Monarchie d'Europa ) facemmo quattro leI
i>
lega,
andammo
capo d'un'altra
a pernottare neli'ofteria
della Battaille.
I
I
il
tre
leghe
ci ri*
drid,
come il candel baffone; tanto, che eficndo ad ogni ora ubbriaco, nelle ftrade di
fcefa
non potea
v(
c
D
'
reggerli a cavalIo,ancor-
e
,
\\V
ri
guardle,fenza aprirle valige,fi cotentarono d'effer regalate; onde fenza ftar molto
tempo a difagio , traverfato il Borgo,
andammo appi del ponte nell'ofteria del
la
J.
r
lc
Ci
11
P
,
c
|
Cornuto,
(jj
|j
*
|
D
c
fondazione
ftrufie;
ene
di
Roma
tolfc
*o> e di argento.
Le mura
di preiente fa
no
'(
I
1
397
no
di
attenti, e civili;
la Francia
come
cibi
fi
coftuma
in tutta
Il
;.
ie
f
"
bufcello fra
Gmo
308
del
mirino %eftaur.SaL
Mondo
MCLXVIII.
Gitumna
Ha&enus
ftatua.
Andai pofeia a vedere il tanto rinomato Pariamento,iftituito da Filippo il Bello; ma per effer tempo di ferie, trovai
chiufe le camere . Dopo dclinarc pattai
alla Maifon de faille, dove fono otto Miniflri, per governare la Citt , che portano
una lunga
vette
larghe, guernita di galloni d'oro . Il palagio aliai magnifico, colle mura tutte
adorne dimezzi
butti di
marmo;
e le
D G mli il
ritratti di tutti
39S>
Miniftri pattati.
mi moftrarono divi*
quando reggono
gluftizia. Si vedeva.*
Nella-
prima
fala
luftri di
te,
ove
Uomini
II-
membri
400
Itante acqua
ra
fatti
il
da fpazio in fpazio
manten-
tai
tix
Dl(
C,
Coro,
re nella
e l'Aitar
Chiefa Arcivefcovale
K
del
che->
le
te
fct-
LD
tti
nel
G E M E L L 1^
E I
401
di di-
non
viftofo.
CAPITOLO QUARTO.
A
Si continua
il
lo
il
Diion'ora
cjgrande
cammino
te
il
mi
Martedi ultimo a
canale fopra
pti,per lo fpazio di tre leghete mezza di
du on paefe j rimali a definare in Bayege,
squindi,paffati molti Cafali, giunfi ben
pattato alquante
volte
to
leghe, e
mezza
[nezzo feudo a
quali vi era
il
capo
di
quar-
un Religiofo
che mangia-
402
Gmo
e>el
Mondo
Cafalo
vifi
la cinta di
Carcaffon. Ei-
mura, e generalmente
le
cafe
che
quelle di Tolofa. Tutte le ftrade fono ottime,per la piazza fupera tutte. Vi fono
ben grandi Borghi e ad uno di effi fi
p a fifa , per un lungo pome fopra il fiume
Oodi, e vi fi truova un'ampia Cttadelia,
fono
Il
(j
i
ci
ir
ts
C
b;
c|
Vefcovodiquefta x
:
Citt ha 40. mila franchi di rendita.
Prima d'ufeir dalla Citt il Gioved 2.:;;;;
entrai a veder lavorare il panno. Trovai! fe
/ette tela;, con due perfone per cadauno ,j
perocch il drappo era fette palmi largojj k
e in un'altra ftanza altri , che con forbici 0,
attendevano a ripulirlo. Portomi quindilM
in calefi, dopo una lega pafiai di nuovoroi
Ti ftefib fiume, su d'un ponte preflb il vil-[c
Jaggio di Travcs,6c pofeia diverfe fiate il
canale; lungo il quale vidi molti cavalli,
e uomini, che con corde tiravano le barati:
che. Definammo nel picciol villaggio dii ?m
Pifcin, dopo tre leghe ; e poi fattene al
3.1
fiv
tretrante,per
un fentiero
(affalo,
pernot
tammo in TouffoU
ce/;<
ti
La
Del Gemelli.
40S
Vencrdi $. paflammo
.dopo tre leghe Capcfan, luogo ben granfde, e chiulo ( poich tutti villaggi di
jFrancia
o che hanno mura o almeno
La mattina
del
csi,
ma
di
poco commercio.
Il
icnder
il
elle
tro-
cgrande fpefa,per
duo
in Francia
cdioleoflervai
;
fempre laitricate di pietre, da che
Ce z
vi
pubbliche (trade
404
Vi entrai
la villa di
feia
il
.Dopo una
Montagna
peri
continuando p
dal lare,ri.
leghe, a dell
villa
bada Lingnadoca
alta
ficcome Tolofa
un monte
dell'
fommit d
fembra da lontano un be
Teatro.
La Domenica
ie Ville,
la
come
5. andai
a veder
la
maifot
tti
nuflelT
la,
ma
fuperba ifcrizione
che
vi fta fot
to.
ne
Del Gemei
iti
405
poco fuori la porta
off Tayrou rifatta ultimamente da' Confoli. Ella tutta al di fuori adorna di tro-
ttvina
Vfcii indi a
te, e ritorce
numero degli
Dopo
definare
mi
Marfe.
quattro leghe, pernottai nell'
Ofteria di Vontlunel ( cosi detta da Luncl Citt vicina , che fi lafcia a deftra)
dove le Ofteffe ini trattarono bene. Por-
Ce
cu
c
i
1?
!j
Diana,
la
guadoca
va
dalla
a rifeuotere
Provenza
i
Un che
diritti della
vi (la-
Dogana, mi
ar
^
na
hi
co:;
m
otti\
Del G me tri.
407
j
.
r.
>
cosi intero
mura, che
come quello
la
Ottime; per
circondano
Verona. Le
fono
di
,
e le caie
le ftrade ftrette
Ce
e la Maifon
de
Jo
deVille d'una
Arcivefeovo un'antico
grande
. Le mura dell&_>
Cartello , e ben
Citt fono mezzo abbattute dall'antichil'alto vi tiene P
Romadairimperador M.Aurelio. Di
ragguardevole non vi altro che il fe,
T^oflra
fniftra della
ifcri-
zione;
D.
Micbaelh
di fio digni
Orbis
M. C tariffimi Offa.
omniu mortalium
ex Aftrorum influxu
futuri eventus
LXlLmenfibiu
vi.
Del G b
4o$
il li.
li
MLXVl-
quiel
^nna Tontia
Ce*
V.F,
fi pu vedere una
Verginea Tatto di fchiodarfi
Redentore dalla Croce, con fette figa*
Nell'i fteiTaChiefa
ftatua della
il
re,fatte di fino
d'inigne Maeftro.
Fatte cinque leghe di peffima ftrada_>
montuofa,ilMercordi S.venimmo
mez-
de
zo una campagna
cafe di delizia
di pi leghe, fparfa di
appartenenti a'Cittadini
egingnemmoadueore di notto
Albergammo nella ftrada,
le Cours, a les deux pommes
Una le-
nMarfeglia.
detta
ti,
Mar-
4XO
lunghe
file
d* alberi
ben ordinati
e'I
vano
ftie,
uomini
fenz'al-
me. Ilporto
da quattro Fortini
come anche
fopra altrettanto
Ifolette , ofcogli, mezza lega lontani j
il pi grande de'quali chiamano Coflao*
din, e vi
fi
fermano a
far
quarantana
va*
feci*
Del Gemelli.
'/celiache
li
ove
Giovedi
fi
fan
4il
vengono da luoghi
9. fui a
le <ralere.
vedere
Ella in
/off etti.
Darfcna^i
vero grande
la
un
morano gli
mezzo, dove
officiali delie
galere
di-
edue-
altri canali
me,
e un'armeria per
armare (come mi
cernila JoJdati.
Cattedrale
La
pofla vicino al mare,
nella parte Occidentale della Citt. Ella
a tre navi } e le cappelle fono convenevoli,per quel che fi ufa in Francia;per il
vicino palagio del Ve/covo (fuffraganeo
di quello d'Arles)non ha cofa di ragguar
:
devole.
Entrai quindi a vedere il fuddetto Cartello di S.Jean, pofio a defin, fuori del
porto.Ha vvi una falla braga, con buona_
artiglieria a fior d'acqua 5 per nel rimanente non ve n'avea quanto farebbe fiato
d'uopo ; per efierfene redimita qualche
quantit al Duca di Savoja nell'ultima^
pace.
diflero)
fai
pace. Come
in barca a
veder
di S.Nicolas, (pra
un
to Mare.
Nel
l'Hoflel de Ville,
a' Cittadini di
Mar-;
fa
Del Gemelli;
fcglia, e cT Aix.Vi giunfi
ben
41 s
tardi, e
eoa
pioggia a fine di cinque leghe, ed albergai^ la Sele d'or. Quefta Citt fituata in
una valle, coronata di monti, e bencho
v'abbiano lor refidenza il Parlamento*
una Ca mera di Conti , e una Generalit
e nondimeno ferrato il Aio circuito, di
-,
fcirca
due miglia
Italiane
con ordinarie
mura fenza foiTo. Le cafe per lo contrario iono belle, e a quattro, e cinque piani, molto migliori di quelle di Marfeglia? e le frade fpaziofe, dritte, e ben lalineate, ed alcune in
eroce,come
il
Caf-
ferodi Palermo.
Andai
feovado
il
Sabato
1 1
La Chiefa
ftro,fin fotto
il
414
di velluto nera,che
pmw.Sedettero
in alcuni banchi,
con
ori-
de*
medefimi ottimo.
fala;
Tulle fpal-
anche a'Proccuratori,
ed Avvocatici Configlieri per, quantunque non portano portare altra in Parlamento, nelle pubbliche procefloni , e
folcnnit ne portano una limile di co-
mu-
I
i
jl
(
Del Gemelli".
415
nel
veder
le altre
medeflmo piano,
Provincia fovranamjente,
camere,dieci
prendenti, e circa
quelle
in
57.Configlieri.
Dopo definare me ne tornai per Viftcfgli affari della
fo dilettevol
cammino,ed
entrai a
buon'
orainMarfeglia-
CAPITOLO QUINTO^
Navigazione
fino a
%ione di
Genova,
e defer"
effa Citta.
a vedere hfainbaume , overo la grotta , ove diedi, che flette 50. anni la Maddalena--;
per parendomi ogni ora mill'anni di
riveder la patria, feci airinfretta leprovvifioni neceflarie; e mi partii per Genova
la Domenica 12. fopra una Tartana .
Ufcimmo dal Porto con un'ora di Sole 5
e corteggiando Tempre, fra le riferite Ifolette la terra vicina , deliziofa per le tante
Eie
cafe di
campagna
non facemmo
altro
che
i
che
un
in
i CI
picciol Se-
;a
mo a finiftra
un
il
>
Lunedi is.Iafciam-l
, che dicono la|
villaggio
Citt
fummo all'incontro
e vedevamo il Cartello , e molte.]
cafe di diporto. Navigammo quindi tutta la notte , e la mattina del Martedi 1
ci trovammo a fronte la villa d'Hyeres ,|
tramontar del Sole
Tolon
e poi pafiammo fra le tre Ifole del medefimo nome, e terra ferma Cinnoltrammo quindi lentamete, per effer celiato il
vento 5 maeflendofidi nuovo moffo nel
tramontar del Sole, andamo bene avanti
fino a due ore dopo mezza notte. Divenuto quindi pi forte, fu d'uopo dar
.
ne
Del Gemelli.
'
;;
f;
n
:
S.
irosi
elione
},j
:
c
!
'c
::
;
:;
;
>
:i '
D
;
11
l'opra l'alta ,
la
fia
[:
no fondo dopo
:::
ftraripcvoi rocca
^afl
:
417
ta
mura appi
d'alti monti,
una mal ficur&j
piaggia Vien guardata da un Cartello
il lido del mare, e da un Fortcfabbricato
ell'alto monte Alban ; dove pone guer-
erra, cinta di
:he
non ha porto
ma
igione
il
Duca di Savoja.
e pagati
diritti,
vento,
badammo
San
Monaco.
di
Si
monta al medefimo
marmo, fatte in
forma
di
mezzo
poi in una
le
fi
bella, e
fol
Convento
di Religiofe di S.Terefa^ij
900.
tati
La
perche
il
lo
Mo-
paga
no tutte.
l
Gioved
16. a
buon'ora ne fpingenn
mo avanti, lafciando a
fniftra fui
monte
il
ari-
Del Gemella
419
cominciamo a
arido); e
paffammoS.
Remo
Terra abbondevole
rio,
Cafaledel
vento contrabi fogno andar bordeggiando filila.
belli
filma riviera di
far del
a fronte del
il
Genova; ove
manoGenovefe
l'ind-
verdeggiare.?
alberi fruttiferi fullo ferile terreno Dopo mezzo di il vento Ci fece favore volo*
e ne men molto avanti , a veduta fempre di belliiTcni villaggi
Pallata la_>
Citt d'Albenga , lafciammo anche ir
dietro Finale , co' due Gattelli , uno fui
ftriofa
fa
monte,
prefidio
mu-
ferrata di
e tiene
intorno,
con
campagna
fruttiferi giardini
Od
all'
a difpcc-
to
420
Mare ed
,
fono
una Immagine
rocche
Ja
giurifdizzione benlimita-
ra.
a buon'ora
Arenzano
, Cogoletto ( difeo-j
Genova.) Vnltri,cd altre
bene ordinate Ville fulla riva, con bellif-j
verde
di
fiume
Del Gemelli.
421
te in
rezza di gr. 45-640. m. Elia elevandopoco a poco fui colle, fembra a chi
fi a
'{
Mare un
viene dal
marmi
Le
il
n meno
tempo quelle
iranno facendo
che ab-
braccia
8
:'
:: '
[l '
fabbri-
':ata. Il
*>
la
fabbri-
finiflmi
in tutto
que miglia
bel teatro
arricchite di
male
fi
I[li
e tutti
Cittadini
^ 'trucidati, o fatti fchiavi, per venne po^ feia, ed pi magnificenza, riftorata. Vieie chiamara la Superba, perche fuoi no,
tanto
"''"bili fono fuperbi , e intrattabili
[[t
>
prefumoriQ di loro
ftefii,
Pd
minio
fi
lunghezza
fulla riva
meno
da Levante a Po-
dodici in larghezza.
Dopo il flagello ddc bombe Francesi
nel i684.fabbricarono due piatte forme,
e vi allogarono buona artiglieria, per te- 1
ner lontani si fatti fulmini, valevoli ad
abbattere qualsivoglia fuperbia.
nente, e
di
la fala del
dd
Del Gemelli.
del
fari
4* *
Collegio per gli afdi governo, dove s'aflembrano 27.
Doge
e allato
il
Doge,
ma
di
'
ca,rnarmi,fontane, e giardini,
le fuppellettili
|.
degno
d'eficr
come
per
veduto.
>
lj
modello
Napoli; e
e ben lar
vorati, con colonne ben grandi: non e
per cosi grande,comela mentovata.
Il Duomo, o S.Lorenzo tiene un bea
alto, efamofofrontifpizio di marmi di
La Chicfa grande , a^
diverti colori
I tre navi , formata da otto colonne di
\ marmo; per non sber/ornata, come
S.Ambjogio. Definai la mattina in cadella
Cafa prefetti
fini
di
marmi
'
>d
fi
$24
fini
marmi,
e dipinture
in verit
S.Girolamo
ornano il
frontiipizio,e foftengono
l'altro
due
cpoflb diro
jj
d'aver
Del Gemelli.
425
marmo,
lonne
di
ftro
La Chiefa
affai
La
buone dipinture.
prefentare
il
marmo
medefima
pietra
fifima, belli/fimo
maggiore per
quattro colonne
marmo nero. La volta poi,
e la cupola fono riccamente dorate , e
con grande fpefa dipinte. In fine noiiL
vi Citt al Mondo, che (uperi Genova
nell'ornamento delle Chiefe, per la comodit de'finiffmi marmi, che noii^
s'han da mendicar lontano*
Ufcito
l'aitar
di fini (lmo
le
426
Ufcitoper
fc (tefT in vita
in
Dentro
poich
Del Gemelli.
donne condannate
le
feparatamente
corrompano
fuJia
la
Chiefa
mente
427
e pentite
,
vivono
acci non.
delle vergini
Mi
fanze
in cui
dove fono
le
biignc della cafa e tutti quefti appagamenti , per l'eminenza del (ito , flanno
;
uno dopo
ci
l'altro
Teatro; e
fi
come una
gode molto
in
profpettiva
mirandogli
dalle loggie.
&
con
tre altre
danzerei le perfone
nobili,
e fan-
42S
Ja
Ruota
La
della
Doge
fedia del
al
S.Mattco; picciola Chiefa a tre navi, formate da otto colonne, per ben'ornata.
La Parrocchia di S.Luca, bench picciola,
con
altres bella,
per
Del Gemella
429
non potei
Son pofte
lungo
la
falire in
le
andai
e fine dipinture
>
Cappellani
8.
nelle Sauli
che oggid
Sauli
fi
Doge
fondata da Bandi-
monte,
dal quale
Genova.
Andai il Venerd 24. nel monte di
S.Giorgio, dove fono le maggiori ricchezze di Genova Nel primo piano la
defi tutta
Dogana
fi
truo-
va
15
va a deftra
Ge'melli.
Et
l'antica fala,
con
4^1
circa quindi-
ci ftatue di
della
mefino.
il Sabato 25. andai a vedere il palagio
del Duca d'Oria
Al di fuori ha una bene intefa facciata di marmo 5 ed allato
vaghi giardini , e due loggie > ornata ciafcheduna di otto colonne. Per entrarli
al cortile , (1 monta per unafcala , ch'ha
del Regio; e dal cortile, per una non me
no magnifica, che fi divide in due , fi va
agli appartamenti fupcriori, di cui meglio dirne fttila , che poco . II cortile^
folamenteadornodi 20. grandi colonne ed altre 22. l'ottengono le volte del
fecondo piano.
Poco lungi fi vede il palagio di Bri
gnoie, di cui le volte inferiori fono foltenute da ledici colonne 5 le leale ornate-*
.
da
SJJ2
'da
arredi.
La Domenica
eflendo andato a.
fentir Mcfla nell* Annunziata de' Padri
di S- Francefco , trovai certamente una
bella Chiefa a tre navi , formate da cinque colonne ben grandi di fino marmo
periato. Le volte fono ben dipinte, e
dorate riccamente . Le Cappelle a fini26.
ne, ftatue, ed
te nelle
Le
fupel-
fono prezofiffimcL*
delle ftanze
ia
fomma
e'i
cinque
credito . Non
di
P un :
Del Gemelli.'
4^
punto inferiore al fuddetto il palagio di
Carlo Balbi , parente dello fletto Marchcfe.
;
principio
dentro
ca
le
venti,
(d gi
mi
facea di mefticri
mi andai
licen.
CAPITOLO SESTO.
Si nota ci, che
fi
eft
partire
il
Veneti
difommaim
cammino il Sabato
portanza; mi pofi in
primo di Novembre
to pi volte
dopo aver
parla-
'4*4
giunti
la
fera
di frontiera dei Genovefato;e quindi andai a vedere Serra valle dello Stato di
ilano, tre miglia difeofto. Il luogo molto picciolo, e tiene un Caftello nella
Sommit
in Gavi.
Lunedi
<
glia, pattato
il
Del Gemelli.
frettante
tcllo;
faro
il
fiume Grevalu
435
anche
in bat>
che
la ba^na.
Pavia una forte Piazza, circondata^
da un largo foflb d'acqua , e da buono
fortificazioni efteriori.
li
CaPiello ha_*
;
'
li
!'
fono
LongoMagno, ri ma-
potere degrimperadori d'Occidente, fino al 1 62. che l'Imperador Federigo primo la uguagli al fuolo, e femin
di falc . Redimita pofeia neirantico fuo
fplendore, flette , come feudo Imperiale,
folto il dominio di pi Principi . Finalmente (cacciatine gli Sforzefchi da'Francefij e quefii nell'aiedio di Pavia feonfitti da'Capitani di Carlo V. colla prigionia
di Francefco primo? il mede/Imo Impe
le in
Del Gemelli.
4*7
dio, quelle
li
due cafe
fcontrafiero>n
in tal fito.acci
non
Tdue
'438
po amici
Or
fono
Que-
comunemente
viene Miniato
il migliore, e pi grande , e ficuro di tutte le Fortezze d'Europa je la iua armeria,
bench Oggid non tenga tante armi , almeno fta in opinione di potere armarci
llo Cartello
di tal
nome,
ma da
t; nelle quali
palchetti, dirtri-
buiti
Del Gemelli.
439
di
Campo
Sig.
D.Ferdinando Valdes
mi
che fentiva
e'1
di
difpiacere di
feiuto in Napoli
Campo
Vaudemont Governadore
Parlata la_#
440
in Chief,vidi venire
il
Principe in una_
Del Gemelli.
deva
ii
Preposto
calmente)
441
che celebrava pontifi-
>
fuolo . In
con
origlieri
panno
fedea in
Maeftro di
primo luogo
il
Signor
ordine
il
Soldati. Si diede
fo , e a baciare il
/blamente
gli altri
In fine cantatoli
falva Reale.
il
la
Pace, ed incenfo.
Te Dami
fi
fece
una
mente apparati
damafeo li
Signor Principe Governadore, fermatoli
nell'ultima ftanza , diede, con molta affabilit congedo a tuttijlontano da quella
d'arazzi, e di
gravit
menta
infkfJibiie, ch'altrove
Porti in carrozza
Ferdinando
tornammo
fi
fperi-
44*
armar;
iti una
camera ( dopo la galleria ) dove anticamente ftava l'orologglo e cheavea \zj
fneftre fu Ha piazza d'armi Ella era mol,
mo
adunque con
lui in
-,
/edia differente
Pafs
il
Signor Principe
pi
Del Gemelli.
pi avanti
44*
fopra
mentovata; ed ivi li trattenne in familiari difeorn* con altre Dame, alle quali, ficcomc a noi , erano recati di quando in_>
quando rinfrelchi . Di l ad un'ora paffammo tutti ne* palchetti del Teatro e
5
quivi
udimmouna
nata a quattro voci, intitolata; La confidenza della piet : la quale non fblo non
corrifpole alia perfezione degli ftru menti; ma ne facea a tutti desiderar, che fniffe torto . Si diede intanto incredibil copia di varie forti di rinfreschi, e cofe dolci. Tornai a caia a 5. ore di notte, portato dall'ifteffo Commertario Generale *
Il Venerdi 7. mi convit a definar fcco il Signor Maertro di Campo D. Francefeo Fernandez de Cordova, e trattommi fplendidamente per il miglior piatto fu quello della fua amorevolezza , ed
affabilit . Mi trattenni la notte in Cartello, coli* ordinaria converfazione di pi
Cavalieri
a' quali gcnerofa mente il
Signor D. Ferdinando fuol dare acquea
concie, cioccolate, e cofe dolci.
Avendo fatta conofeenza, fin dal 1687.
in Yngheria a ceHGeneral dj battaglia
;
Don
444
D.Francefco Cui miner, y Gattinar,oggidi Governadore di Valenza del P, andai il Sabato 8. a vifitarlo ed egli ebbe*
gran piacere di vedermi dopo ranti anni.
Quello Cavaliere in tutte le battaglie-
d'Ungheria (mentre io ferviva da volontariojavea dato badante faggio dei ilio
,
Pallai poi a
re, fondato
dirli
al di
tro
445
pattare
vernadcreandin
fo; e
fi
Caftclio all'improvi-
Signor Cartel-
lano, in
dente
il
Signor Cancellano,
lafciai d'an-
darvi.
in_>
fratej>
fondate dalle Regine Longobarde^ quivi fecemi vedere la Cattedra , ove lefTe_>
Santo Agoftino Entrammo poi ivi dirimpetto nel Collegio de'nobili Dotto.
ri
tono
Miniftri fupcriori.
Martedi
glio fccreto
il
Novena
di
S.Car-
lo. Sedea dentro una cortina nel prese la Sibiterio , nel corno della piftola
gnora Principeifa fopra un palchetto.
I Miniftri non aveano fedie ,'comc nella Cappella Reale ma banchi coperti di
damafeo, con origlieri per inginocchiar*
Quefi. La predica, e unifica fu ottima
fta Chiefa per ia fua ampiezza
effndo
lungaducentogombiti^e ijo.Iarga) no;
,d
bilt di marmi
eccellenza di (iatue
fontuofir d'altri ornamenti,vien riputa,
ella
rati
rati di
Dil Gemelli.
447
marmo, che foftcngono l'altiffi-
me vorc
che
maggiore fono
in tutto fettanta
Tutto
adorno
tto
ed
di bellifinne rtatue di
mo; or penfate
quai fiano
dove
mar-
gli altari,
cappellc',particolarmente l'aitar
re,
mezzo bue
maggio-
di
Monaci,
dali.
Verfo
fcefo nell'inferiore^
Duomo, venerai il Corpo d
la
Chiefa del
fera
una caria di
con cornice d'argento, e coperta d'un altra di bronzo dorato,ed argenS. Parlo, ch'era riporto in
criftallo,
Sig.
, per licenziarmi dal
Cartellano; e dagli altri Cavalieri amici
CA-
44$
CAPITOLO SETTIMO.
Si continua
il
Bologna.
una carrozza, che dovea paffare a Bologna, il Mercordi 1 2. pagando una doppiai fatte dicci miglia*
con gran neve , definai nel Cartello" di
PArtii
in
un buon Cartello.
Ben per tempo il Gioved
13. portomi
paffando quivi
La
con pochi abitanti- Nella piazza fi veggono due ftatue equertri di bronzo,
maeftrevolmente lavorate; l'una d'AleffandroFarnefe, l'altra di Ranuccio fuo
figliuolo.
La mattina
del
Venerd i4.andai a
ve-
dere
Del Gemelli
dere
il
palagio,
ove dimora
di
t. Egli magnifico,cosi
come
449
Duca
il
per
la
fabbrica,
particolarmente
peli* appartamento del Principe fono
quattro camere, coperte di rafo lavorato e l'ultima di broccato d'oro, con un
ricchiflmo letto. L'appartamento inferiore apparato di buoni arazzi e'1 teaper
gli arredi
tro vicino
La
ben
colti-
antecedente.
buon'ora partitomi il Sabato 1 s.paffai per la Citt del Borgo; e dopo 1 5. miglia,giunto al fiume Taro,vi trovai tanta
quantit di calcili, e carrozze, che bi fogn ftar quuirr'ore ifpct:do,per pattare
[leduebraccia del medefimo fiume; ben|che vi fuffero due barche,in cui fi pagava
Un teftone Romano per perfona . Fatte
1
altre
5.m. giugnemmo
tardi in
entrati
Ff
fc
il
Parimi
Signor
Duca
'4$o
Duca
Parma
e 20.ro.in
no
all'et di
20.e
30. anni
Le
fi-
lue fab-
La Domenica l.fcntii meiTanel Duomo;ch'a tre navi a volta, fopra alti piIl
laftii, perfenza molto ornamento
.
di fuori*
te.Vi fono ftanze /ufficienti per 260.C0IJeggiali nobili, e per gli loro lettori , mi-
ni (tri, e fervi.
451'
blico
non
cinque ordini
con
di palchetti.
della
innanzi
detta
quale fi fa la
navi, di buona_
alla
'45 2
Giro del Mondo
nottejonde
attendemmo finche fi comla
Ja
barca
ponefle
, nella quale poi pattammo, mediante due giulj per pedona. Paffate quindi Tei miglia pervenimmo a_
buon'ora in Modena; dove fi rimafcj
l'Abate D. Pietro Mogelli , che veniva
meco in
J
i
tro , e
io
come
jd
nelle ttrettifime
da
IDel
G m ehi.
45?
dafotto un' alta torre in un cortile, circondato da grofe colonne &indipaf5
.all'alto, di
vca.
Il
.
Marted
in carrozza
me
j8.
pattai
dopo
tre
miglia
il
fiu-
e dopo altre tre miglia, entrai nei territorio di Bologna , giungendo in Cartel
una lunga
per una
.Fortezza da prcnb,bene intefa, con guernigione Pontifcia Fatte poi quattro al-
Franco
ftrada di
luogo confidente
buone botteghe
in
vi
tre miglia,defin ai nell* Qftcria di Samog,gia, dove la pofta; e a fine di dieci altre
di paefe coltivato , e fparfo di belle cafet>
te , giunfi a buon'ora in Bologna , ed albergai nell'Ofteria del Pellegrino - Qui*
vi avendo trovato il Procaccio di Fircn2e,che dovea partire la mattina fogliente*
determinai d'andarmene col medefimo
e intanto la fera fui a fentir \^\ commedia.
come Modena
Ff
Ella antichiffij
ina,
454
Europa.
CAPITOLO OTTAVO.
Si nota ci che fi vide fino a Firenzescolla
rimanemmo a degnare
Quindi continuando
il
in
Lugano*
cammino, con un
che m'ebbe a
but-
Del Gemelli*
45$
mo
Gioved 20. con un vento impetuo, efreddojecon molta fatica andammo montando le fei miglia che foil
fiffimo
no
te
Giogo
che mi parve
la
mon-
Reggia d'Eo.
fummo
ben
trattati
Facemmo
quindi
fei
mente
le
Ff 4
Fi.
%$6
che
ficenza di palagi
magni-
ornamento difamo-J
Di
Del Gemelli.
Di
fei
457
fono compiute
no: donde pu fard argomento del rimanente della Cappella. Evvene un'altra,
dove fon fepelliti gli altri foggetti della
famiglia e in effe Ci veggono fei ftatue,
fatte per mano del divino Michelagno5
Duomo
Il
bel frontifpiziodi
e di una
Ai
Da
Corone nell'altar maggiore. Que ottagono circondato da colonnettc,ed altri artificiefi lavori dj marmo Dirimpetto fi pu vedere la Chicfa di S. Giovanni, fatta in forma di cupola rotonda, co tre porte di bronzo d'ammirabil manifattura fopra le quali fono
nove iUtuc (tre per cadauna) fei di bro
zo
ite nel
llo
Coro
45
Giro del Mondo
zo, e tre di marmo bellitfmi , Dentro
quefta Chiefa fono i fepoicri d'alcuni
Pontefici Faentini* e famofe ftatue. Nei
ricorno pallai pei* lo mercato nuovo do*
ve,fotto una bella loggia , fofenuta dtL*
2Q. colonne di marmo , fbgliono patteggiare i nobili.
Dopodcfinarc andai nella piazza, a
vedere la (tatua equeftre di Cofimode
Medici , tutta di bronzo , maravigliofanicnte lavoratolo! la fontana del Gigante, con dodici flatue di bronzo all'intorno, ed una nel mezzo, di fm i-fu rata grandezza . Avanti la porta del palagio vecchio,che era gi la caia dei Comune deU
la Repubblica di Firenze , fono due gra,
bronzo,
una
di
marmo.
Del Gemelli.
45^
delGrDuca,volli nondimeno
tornarvi la terza Confile ella in duo
fa
galleria
&
prima danza
fi
tori pi celebri
veggono
,
ritratti de'Pit-
fatti di lor
mano
nella
fogliente divert vai! di porcellana finiffima della Cina > con belliflmo ordino
collocati; e nel
tra
fiori, uccelli, e
inca (Irate
do
In
un luogo
a ilniftra
quan-
dono
S ve-
da cavallo
d di
vaf-
460
&
In un'
dia, e un'avanti-altarc,maravigliofamcnte
ornato di
no
gemme
Orientali
cheden*
mento-
vata . In un'altra fanza erano pi bronzi antichi^ rarit portate dall'Indie; una
colonna, e una tavola d'alabaftro molto
trafparenti; un lampiere d'ambra , donato dal Duca di Saflnia; un ritratto a moaltre cofe di gran pregio.
faico,
Pred quella ftanza l'armeria , divifa
in quattro feparazioni. Nella prima fono vedi , ed armi bianche ; nelle due feguenti armi da fuoco, e bianche, di gran
maeftria, e i'oflame in piedi d'una cavalla, di cui fi moftrano i crini lunghi quattro braccia . Nell'ultima fono arnefi,felle,ed armi Turcheichc, con lavori d'oro*
e d'argento, e pietre pi ezofe.
Nella ftanzu maggiore vedefi la tanto
&
rinomata
flatus ai
Venere
detta
defe-
dici) fatta gj in Grecia , cerne fi giudica, da ben 25' ce. annis e preffo la medefi-
ma
ohrc ciqque rnfigni ftatue. Oltreac uno frrign* , adorno di gemme; un->
qud. e ai
tic > fatto da un'OiJandele;
Dei Gemei tu
461
una donna, tori una
candela accefa nelle mani , da cui prende
tal Iti me, ch' uno iupore; un'altro quadro di Mofaico, fatto poco tempo prima da un Francefe; una tefta ben grande
di un fol pezzo di pietra turchina ; ed altre infinite cofe , degne di ibmma confidcrazione, che per efier brieve tralafcio:
e di pi la forma del pellegrino diamante
del Gran Duca,chepefa 552. grani.
.incili (l dipinta
!
con
,
uno fcrigno
Alemagna con maravigliofe di-
fatto in
tutte
una gran
ftanzai
di
5J.62
&
Paffai
il
pietra,a vedere
il
fi
vede una
bella
fi
fontana
truovano
gli
Nel
capo
appar-
Andai quindi
nella
Chiefa
di 6.
Mi-
Dentro
tile
vi
qua! di
fi
quat-
Del Gemei
ti.
46 b
La Domenica 23* vidi la famofa libraria dei G. Duca che fi conferva jnuna_*
gran fala dd Moniftcro di S.Lorenzo.
bulla, porta fi feorge una maravigliofa_>
facciata, fatta colla direzione del famofo
Statuario Buonarota I! pregio maggio,
mi
CAPITOLO NONO.
Si nota
ci
AVendo
ma, per
m'ac*
Andammo Tempre per montile colli, Aelor natura, ma renduti fecondi dalrinduftria Fiorentina , che fa capitale fin
degli eferementi, per fetvirfene fui terreno. Parlato il Cartello di Barberino, do*
ve in rimembranza di loro origine, tengono un podere i Signori Barberini di
Romane fatte in tutto il di 2 1 .miglia, perrili di
in
Con cinque
nottammo
rata.
no
Del Gemelli.
nodi
figure, che
465
altiflma
Torre,
Facemmo
8.
polla.
Il
no
che
cammino
non facemmo
feender montagne-?,
con pioggia, e nebbia , e venimmo dopo
is. miglia nella ofteria di Redicofani,
detta cosi dal Cafale dell'iddio nome-?.
Con ugual pio^eia feendemmo dalla-
altro
!
pollici in
,
falire, e
fammo
nimmo a
pernottare in Acquapendente/
prima
VarteVi.
Gg
4-66
po
Ecclefiaftico,do-
i4.miglia di ftrada.
Il
Mercordi
nammo
26. fatte
nove
miglia,defi-
non
effen-
trettante
miglia,giugnemmo in Roma
Regina delle Citr,ecapodel
Aiondo,c polla nelLazio,in elevazione di
gr,4i,e4o.m;benche il Borgo Vaticano
1 5.
Roma
ftia
Si
crede fondata
e cos appellata
Del G e m e t l n
467
Olimpiade,? 5 3. anni prima del nafcimenio di Gies Cri/lo. Cinte egli primamente
e
mura
di
quindi
vi
fi
il
monte
folo
aggiunte
il
Palatino
Capitolino 5 e in
regioni
ni, le
pa*
e'1
pi bel Teatro
dove
Gg
, che U
volgo
colei
468
Gino del Mondo
volgo appella Fortuna, faccia conofeer
le fue vicende. In una parola dir tutte
le fue gloriesclla fede del vero, e legitti-
mo fucceffor di
Pietro
cio a dire
ella
reggere
cjegli
parte Spirituale, e pi
la
uomini
che
il
dominare
nobjlo
i
corpi
CAPITOLO ULTIMO.
Si termina
Mondo
Giro del
il
in
Napoli
e fi
PRefo
congedo
feppe Lucini
ofpiziato
il
dall'
,
rni poti a
Sabato 29
>
Avvocato Gi-
buon'ora
m calcilo
oltremodo
comode
e bellifsima_>
demmo alla
-,
e fatte 14.
Sennofleta>
?\
Dei Gemelli-
46p
Facemmo
paffo
'
il
Deccmbre,dopo
I.
dazioni di
fotto
nome
pafamo
di Fornite
Dopo
definare
fatte 18.
fiume Garigli-ana,
miglia, rimanemmo in S. Agata
di Sefli
Priuw
in ifcafa
il
di parlare
Gg
quello
3
fiumoj
fi
ve;
fi
Teatro, e
tempo
poco
turno,
Quattr'ore prima di giorno ci ponmo
in camino ilMercord j.con lume di fiaccole;onde venimmo a definare nella Cit-
firo>dove
fi
(limano
Averfa (ehe
ed
Dei Gemella
47t
ed Indi a quattro altrc,cominciaia veder
gli amici, che m'erano venuti all'inconrro,per favorirmi . Eglino fi furono principalmcnte,il Configliere Amato Danio
(foggetto de* pi dotti d'Europa , da cui
la Toga non pretefa riceve ornamento),il
Dottor Lorenzo Sandalari ( fra gli Av-
Gi-
feppe Caftagnola , il Dottor Gio: Antonio Tuo figlio, giovane di gran riufcita_j,
D. Pietro Antonio Bartolotti Maeftro di
Cappella della Cbtefa Arcivefcovalo,
perfona di candidiflmi coftumi; ed altri, che mo/i da (incero affetto, erano venuti, per rivedere in vita un'uomo,
che potea dirfi venuto dall'altro Mondo.
Finiti gli fcambievoli,e cari abbracciarneti, ci ponemmo in carrozza ; e fatte quattro altre miglia entrammo nella tanto defiderata Citt diNapo!i:e cosi compii in fi-
ne
il
appunto
S.Francefco Saverio A pflolo dell'Indie, e protettore de' viaggianti. E* ben vero per, che per le ragioni, di vifate nei principio della quinta
parte, non contava io Adercordi 3. ma
Gioved 4. di Decembre i69S.e per conseguente zi. giorni ibpra i cinque meli,
il
di
fedivo
di
Gg
472
Mi
(letti in
continuo
moto, per Soddisfare la curiofit di molti-, alla fine per venni loro in iazict
(come
il
mi andai
campagne di
campagna feiiceje
colle fertiliffime
terra di Iavoro,overo
da Mezzo giorno le fa Specchio il Tirreno, anzi fembra una gran conca, coronata di fertili, e deiziofe rive.
Jib.1
cata
Del Gemelli.
473
che
lei
filile ella
edificata
da'Cumani)
e di
Se d
manfit cuflodial
fieno
per
atl
Patsr
474
quella Citt.Sul principio vi (Te colle leggi AtenieG, e mentre fu confederata > ed
amica de' Romani 5 ma poi ubbid all&j
anzi colla
morte
di quali tutti
Ruggieri
il quale ne fu intitolato Re d Anacleto Antipapa. Finita la linea dc'Normandi, fucSi fortopofe
III.
t\
fine nel
Norrhando, Duca
28. a
di Puglia,
mercato
l'infelice
Corradino
Signore^
Del Gemelli.
giarono
il
Regno otto Re
475
di quella fa-
miglia; e rimanane
fore
famiglia*
perche
il
Regno. Ma_>
>
e*l
regna-
Aie
tutte
mura
le
e di
ven-
glieria, e
Ma-
Cartelli
ma
non mi veggo abile a tanta mprefa; e poi non v'ha Scrittore, o antico, o
moderno, che non celebri la vaghezza , e
io
de'fuoi piani
schezza dell'acque,
la
Del Gemelli.
477
Se poi vorremo por mente al Aio fto
ella fcmbra un bel Teatro , elevandoli a
poco a poco [ulc falde de'vicini colli, che
ha da Settentrione: f alle ftrade, fono ottimamente laftricate di viva pietra, e convenevolmente fpaziofe f a* palagi, oc
edifici pubblici, non fpirano, che maefts
f alle Chicfe, elleno fono quafi infinite,
e tutte magnificamente ornate di oro, e
5
i ottime dipinture
fetta libraria; f
Ne
47 8
Nevio
Capua, Pacuvio in
Orazio in Venofa, Giovenale
no, ed
Brindili,
in
in
Aqui-
Magna Grecia,
prefente
nome di
acu
riftretto di
il
altro
nome
ivi
fi
di-
Pitagorica, chccon_
Italica
venne appellata
e f
ebbe
Diog
non
indi a
infiniti
e tutti
u1
"
! .l.
tamente
Ic^^eraili
Calcidico,
li
dove
il
atten-
tambuco
tagoiica,troveremo, che
che tutta
ma
libro di
di Calabrefi
ella
era pred,
compoda.Non vo-
Del Gemelli.
Calabria,
vegnache Plutarco
f
perche
479
Samo
av- Mutarci^
lo faccia diLocri;for-
f>'
3of'
del
Mondo
(impc-^^*^
roche
il
famoib
Fiiolao,
compe-
Conolano
vhiiof.
Tommafo
Cornelio, delle
buono
o-
48o
compimento.
IL FINE.
sAppena
tu
appena compiuta
Germano
recatagli da Monjgnor
Leoneffa Vefcovo
di
Pariggi ; e
eletto Beritenfe, e
Vicario
colla
feguente copia
r
Al di fuori
A Monfieur
Monfleur Jean Francois Gemelli
a Naples
r
Aldi dentro
MONSIEUR
appris avec une extrme confolation
bon fuccez de vtre voyage a Manilla > & la facilit i que vous avez eu>
'y trouver pafsage pour la nouvelU-
Efpagne > durant que plufieurs Perulros
le
J'Ay
&
Je
&
Parsevi.
Hh
eri
48*
en entrane en Chine
commne,
&
>
ime chofe-
y a ic bien de Miflonaires*
qui l'admirent. Vtre exemple animer fans
doute pluieurs curieux a vous imiter Je
me tiendray heureux> fi par l , je trouve Poccafon^de voir ic fouvent d'honnetes gens>
cornine vous ; & je me feray un plaifr inguiier de les fervir en tout ce que je pourray . J' aurois bien voulu vous rendre quelque petit fervice , mais Poccafon ne s'en eli
car pour tonts les remereipas prefente
ments > que vous me faitesj dans la 2- lettre>
que vous m'avez fait Thonneur de m tcrire*
ce font de purs effets de votre honntet,
que je ne inerite point . De mon c. je
vous dois de veritbles r merci ments 3 pour
le foin 3 que vous avez pris Manille j d'xecuter les commiflons , dont vous aviez bien
voulu vous charger. J'ay re^eu les pepite* de
il
,'
S. Igndce
pour
le
refte
je
veux
dire
&
le
,*
&
autre
4S?
anne
voir
faic
qu'.il
el
&
meme
Par
la
de
grofileres
&
Hh
ces
4S4
dans moti memolre ce n* etoit
de vous dcmner tant d'em-
tes chofes
mon
pas
deffein
baras.
fes
31
les feuls
dans
la
der-
perfeciition
bien
&
.,
la
fes
il
rmercier
mais il alla aufl a PEglifc-
des PP. Portugais , o il n'avoic pas t avant
fon depart . li demanda en y entrant , fi fon
pere 3 & fon ayeul avojent jamais batu de^>
la tue contre Terre de vant iTmge de notre
Seigneu- j Se ayant appris , que non,ilprit
cela pour une excfe de le commencer a le
faire. Il demeu^a long tems avec les PP-;ce
qui ne lai a pas de faire un bon effe e dans
l'efprit des Cninois* pour accrediter les Mifionaires . Un Chirurgien de Macao > qui
avoit fulvi PFnifereur en Tarrarie , dir ici >
que le mocif de cne 'vinte * qu'avoit fait le
les
,*
fils
4S*
>
&
tf
me,
&
un'attachement partculer<
Monieur.
a Cha fcheou ce 2).Mars 97.
Votre
&
lournex.
tres -
humble,
tres-obeiiTant ferviteut
le
fcullet*
IN-
INDICE
DELLE COSE PIV NOTABILI
Della Sefla Parte.
ACapulco,fuofito,
e porto. 6.
& 8.
Ttoven^a. 41 J.
.Anno Me.xica710.62. 66. e 07.
Simigliatila, che uvea col l'Egidio* 6p
De* Ternani. 74.
lAqudotti di Mexico. IO9.
.Argento, che fi conia ogni anno in Mexico. 92I
.Argento , ed oro come fi traggano dalle pietre mtt
*Ax Citt
nerali
di
d'argento vivo.
54
fino a 140.
Come
fi
^Argento vivo
.Animali d'India
pwz^p
detti Zorrillas
dell'orina.
>
>
fi
difendono cq\
207.
e clima.
29 J.
^iverfa. 470.
BElle^a
delle
Dame Mexicane*
Bologna.^.
HJ* 4
'f
403.
C^|
INDICE.
C
C*Jc
a$,
come fi coltivi. 2 1 o.
Cacci opini,
e Criogli,
Cadi^, fuofito,
che filano. 31
13$.
e traffico.
Canale
di
Gueguetoca
Mexico. 125.
Canale fatto dal l[
di Francia,
per comunicazione
}.
Sono
dejlri arcieri.
Commercio
di
Lima,
92.
e Siviglia.
298.
V.273.
D
DElit
e
ti
INDICE.
E
rJ^trata folenne delv.^edi Mexico.
Efcuria! e
Xlt
Efeque della
107."'
figlia del
V.^e
Mexico. \%3 %
Mexico. li
126.
Fabbriche
di luoghi pij
>
Sue Chiefc.^.
Galleria del
'Palagio.
Cappella,
e libraria
4 5 6.
463.
Graffo
ferite.
Guerre
25
r.
Mexhani 9 26 {.
Ci-
INDICE,
Civili fra di loro
fino a 282.
I
IDolatra
Idoli de'
Me xi e ani. 77
penne di varj
los
remedios. 109.
colori.
82.
Ingegno, e
vq
14.
168-
dell' ^reivefeovo di
Unrofine
Mexico. 186.
M
Madrid, fiwfto, e grande^a. 167.
Magbei
no.
Mal
215.
Francefe
34*.
Marfeglia, fua fondazione,
Materajje a "pento. 94-
e grande^a.
0.
e grandina. 364.
Mexican, e loro aliti antichi. 79 e So.
Loro credenza intorno la [me del Mondo. 74
Fefte, che fiutano a loro Idoli. 76,
Zero Giubileo. 75.
Sacrifici.
f.or
7{o^e. 46.
48.
idei
INDICE.
Mexico come fi con quifi ajft\ 269.
Sua edificar ione. 42.
}
Suo clima. 3 .
Sua figura, e grande^a. 29.
270.
30.
Duomo. 446.
Ofpedale. 444.
Caftello.437.
Miniere con qual legge
concedano 142.
fi
Modena,
tff'o fito.
Monache
Monaco,
452.
fua Fortezza. 41 S.
255.
Morte
di Francefco
Tifano
>
I{e di
Spa*
conquiftatore del
Te~
r. 28I.
loro defire^py
Tutinfolentiffmu Sii
*<>
9di
INDICE.
N
Nc/4
bellezza
472.
473*
Governo. 474-
fuofito.
Delizie, ed abbondanza.
474.
2.
^Z^t
OF
uffic}.
i^.fino d 148.
I{e
D.Tietro
il
crudele. 361.
49.
Pelagio Ideale
di Mexico. 167.
Di Ciapultepech. 107,
Pane dell'avana,
detto Caffave*
294.
>
efito.
8.
pericolo , in cui
fi pf
nitrii 31^
392.
le
mi*
7{el
INDICE.
3\e/
Maria. 341.
Porre? di S.
Di Montefuma, 255.
Del Re ^Atabaliva del Ter,
fratello.
Cuafcar fuo
277.
Vroceffioni
ta.
e di
RE
Mexicani. 44.
I{eggiOje fu a antichit.
J{e ligio
fi di
451.
Bettelemme. io.
89.
indice;
Savona
Me xi e ano. 60.
Mexicano. 289.
Siena > e fua beitela
Secolo
'Seno
464.
Sottigliezza de
Menanti Ternani.
Statua maravigliofa
di S.
Idearne di
Girolamo.
3*
59.
54.
in
america. io5
Tamburo
1 5
J.
Tomba
VC
di Crifioforo
Colombo. 249.
202.
Vera Crux nuova, fuo fito 3
23$.
Vino Indiano, detto Tulere . 25.
celli diverfi d'India.
Clima 236
*-*
Uomini
417.
illufir
479.
Z
ZOrrillas, animali
202.
Un
12
fe*cr.
268
lin-
27 guera
guerra
e a Atabaliva
297
326
350
3*5
290
393
443
44S
4SI
45 *
e Atabaliva
MiiTonarj
6 MiiEonarj
il Sole 57
il Sole a 37
16 non fi offerv
fi offerv
picciola per
picciola>
vidi un
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9 il ftrabbocchevol iftrabbocchevol
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circuito
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