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Laura Martein
x1 1
2
f (x1 , 2) = 2x1 16x1 , f (1, 2) = 14, risulta
2x2 16x +14
(1,2)
1 7)
= lim f (x1 ,2)f
= lim 1 x1 11
= lim 2(x1 1)(x
x
1
x
1
1
1
x1 1
x1 1
x1 1
analogo, tenuto conto che f (1, x2 ) = x2 4x22 , si ha
x 4x22 +14
(1,2)
2 7)
= lim 2 x2 2
= lim (x2 2)(4x
= lim f (1,xx22)f
2
x2 2
x 2
x 2
x 2
2
= 12.
= 15.
La derivata parziale rispetto alla variabile x1 nel punto x0 = (a1 , a2 ) rappresenta, approssimativamente, la variazione f subita dalla funzione per
effetto di un incremento unitario della variabile x1 (x1 = 1), con la variabile x2 fissata al valore a2 .
La derivata parziale rispetto alla variabile x2 nel punto x0 = (a1 , a2 ) rappresenta, approssimativamente, la variazione f subita dalla funzione per
effetto di un incremento unitario della variabile x2 (x2 = 1), con la variabile x1 fissata al valore a1 .
Il differenziale totale di f nel punto x0 si denota con df ed `e dato da
df =
f
f
x0 dx1 +
x0 dx2
x1
x2
Massimi e minimi
(3.1)
(3.2)
Si osservi che i punti critici sono sempre candidati sia di minimo che di
massimo, mentre i punti di frontiera che risultano candidati sia come punti
di minimo che come punti di massimo, non possono essere ne di minimo ne
di massimo. Ci`o comporta lesclusione del punto (2, 1) tra i candidati. Per
determinare i punti di minimo e di massimo assoluto occorre confrontare i
valori assunti dalla funzione sui candidati trovati (sia interni che di frontiera).
Risulta f (0, y) = f (0, 1) = 0, f (1, 1) = f (1, 1) = 3; di conseguenza i
punti (1, 1) e (1, 1) sono di minimo assoluto per f su S.
Risulta f (0, y) = f (0, 1) = 0, f (2, 1) = f (2, 1) = 72, f (2, 1) = 24; i
punti (2, 1) e (2, 1) sono di massimo assoluto per f su S.