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PERDITA DI CARICO ATTRAVERSO LAMIERE FORATE: RICERCA

BIBLIOGRAFICA, INDAGINE SPERIMENTALE E MODELLO


TEORICO
Michele Mantegna, Aldo Coghe e Giorgio Sotgia

Dipartimento di Energetica - Politecnico di Milano, Milano

Sommario
Le lamiere forate sono frequentemente utilizzate allo scopo di uniformare il profilo di velocit di un fluido
attraverso un condotto. Le caratteristiche pi rilevanti per tale scopo sono la forma dei fori, la loro disposizione e
la loro dimensione caratteristica. Una rassegna della letteratura esistente rivela discordanze tra le formule
proposte da vari autori; quanto alla simulazione fluidodinamica al computer, la sua applicabilit limitata perch
le piccole dimensioni dei fori, paragonate alla sezione del canale, richiederebbero una mesh di finezza proibitiva.
Ne segue che, anche nella fluidodinamica computazionale, l'effetto di una lamiera forata dev'essere introdotto il
pi delle volte in maniera fenomenologica, mediante la perdita di carico. Il lavoro presenta innanzitutto una
rassegna bibliografica, che analizza le principali formule esistenti sia nel confronto reciproco sia nella coerenza
con i valori attesi nei casi limite. Successivamente sono descritti i risultati di una sperimentazione ad hoc
condotta su 11 lamiere forate, misurandone la perdita di carico concentrata per mezzo di un micromanometro in
corrispondenza ad una velocit assegnata. I dati sono confrontati con le previsioni delle formule desunte dalla
letteratura. Da ultimo illustrato un semplice modello teorico che porta ad una formula il cui confronto con i
dati sperimentali d un esito mediamente pi soddisfacente delle formule tratte dalla letteratura.

Abstract
Perforated screens are usually employed to improve uniformity of the velocity profile of a stream in a duct. The
main parameters influencing the process are the shape, relative position and hydraulic diameter of the holes. A
survey of the existing literature revealed some disagreement and inconsistency in the formula proposed by the
different authors. CFD simulation offers limited possibilities since the small dimensions of the holes, compared
with the duct cross-section, would require a mesh size too small to be feasible. It follows that, also in
computational fluidynamics, the effect of perforated screens must be quantified through a pressure loss which is
deduced by semi-empirical relationships. The present paper, after a critical review of the existing formula,
describes a detailed experimental investigation in which 11 perforated screens have been tested by measuring the
resulting pressure losses at a fixed flow velocity. The results were compared with the various formula reported in
the open literature and one purposely deduced using a simple theoretical model, which gives a better agreement
with the present experimental data.

1. Introduzione e rassegna critica delle formule disponibili


La regolarizzazione del profilo di velocit all'interno dei condotti pu essere tentata e spesso conseguita
inserendo opportune lamiere forate normali al flusso. A dispetto della semplicit dell'espediente non esiste a
tutt'oggi una teoria affidabile riguardo alla scelta della lamiera, che pu anche essere controproducente [1].
Essenzialmente l'effetto (favorevole o sfavorevole) sull'uniformit del flusso dipende dalla perdita di carico
concentrata provocata dalla lamiera forata. In linea di principio si potrebbe affrontare il problema partendo dalle
equazioni fondamentali secondo l'approccio CFD (Computational Fluid Dynamics), adottando una mesh a passo
variabile fortemente infittito in corrispondenza della lamiera. Poich il rapporto tra il diametro idraulico tipico
dei fori ed il diametro idraulico della sezione pu essere pari a 10-2 o inferiore, il problema richiederebbe mesh
contenenti decine di milioni di nodi che sono attualmente al limite di ci che si riesce a calcolare agevolmente e

in tempi ragionevoli su personal computer di fascia alta [2]. Sui risultati graverebbero per giunta le incertezze
insite nei modelli di turbolenza correnti.
La soluzione pi immediata descrivere il comportamento delle lamiere in maniera fenomenologica, mediante la
perdita di carico concentrata, p, che funzione della portata volumica, Q; si ha in generale:
(1)
p = f (Q)
Poich a livello del foro il flusso principale pressoch sempre turbolento, la (1) viene di solito posta sotto la
forma:
V 2
(2)
p =
2
dove la massa volumica del fluido, V la componente di velocit del fluido a monte della lamiera in
direzione normale ad essa, il coefficiente adimensionale di perdita di carico concentrata. La (2) pu essere
poi introdotta in forma locale nella simulazione CFD.
In letteratura sono disponibili numerose relazioni per il calcolo di differenti fra loro. Gi la circostanza che uno
stesso problema, apparentemente semplice, trovi risposte contrastanti da parte di autori diversi denuncia una
incompletezza di conoscenze. Tutte le fonti concordano che la grandezza pi importante sia il rapporto di vuoto
, definito come rapporto fra l'area totale dei fori e l'area nominale della lamiera. Alcuni autori introducono una
correzione dipendente dal numero di Reynolds locale del foro,

Re f =

vf D

(3)

dove D il diametro idraulico del foro, vf la velocit media del fluido in corrispondenza della sezione ristretta
del foro e la viscosit cinematica.
Autore
Baines & Peterson

Relazione

Cond.a
SI

Cond.b
Solo se
Ce=1

Cond.c
SI

Cond.d
SI

Collar

= 0.9

SI

SI

SI

SI

De Vahl Davis

1 C e
55
=
+

C
Re
f
e

SI

NO

SI

SI

Eckert & Pflugger

1
=

SI

SI

SI

SI

Glauert, Hirst &


Hartshorn

1 2
= (1 ) 2
3

0.15 1

=
4 1 + 0.5 2 1
V

SI

SI

SI

SI

SI

SI

SI

SI

SI

NO

NO

SI

SI

SI

SI

SI

Jonas
Taylor & Davies
Wieghardt &
Annand

1
=
1
Ce

1
2
2

0.7
1
2

= 6.5

1 Re f

1 / 3

Tabella 1 - Formule reperite in letteratura


Le relazioni sono elencate nella Tabella 1: quelle di Baines & Peterson e di De Vahl Davis contengono un
coefficiente Ce il cui valore standard non precisato. Tuttavia, come si vedr pi avanti, considerazioni a priori
circa la coerenza delle formule con i dati sperimentali inducono ad assegnare il valore Ce = 1.
L'esperienza dimostra tuttavia che la perdita di carico pu dipendere da molti altri fattori pi o meno facili da
quantificare, segnatamente:

lo spessore della lamiera;

la forma dei fori e il reticolo secondo il quale sono disposti, a parit di diametro idraulico dei fori e di
rapporto di vuoto della lamiera;

la concordanza fra il verso del flusso e il verso di punzonatura.


Infatti il bordo di ingresso del punzone generalmente svasato mentre il bordo di uscita pi netto e tagliente.
Bench la scala sia dell'ordine di una frazione di millimetro, la condizione dimbocco del flusso in grado di
produrre variazioni anche apprezzabili della perdita di carico.
Fermo restando che il giudizio finale spetta all'esperimento, un vaglio preliminare delle relazioni proposte pu
essere effettuato controllandone la coerenza con le seguenti condizioni facilmente intuibili:
a)
a parit di V, la perdita di carico concentrata deve crescere illimitatamente quando il rapporto di vuoto
tende a 0: lim 0 =

b)
a parit di V, la perdita di carico concentrata deve annullarsi in assenza della lamiera forata ( = 1);
c) il fattore dev'essere positivo per 0 < < 1;
d) a parit di V, deve decrescere con l'aumento di .
La Tabella 1 mostra che i criteri a) e d) sono sempre verificati, b) non lo in due casi e c) in un solo caso.

2. Indagine sperimentale
Lindagine sperimentale stata condotta su 11 lamiere commerciali assortite principalmente allo scopo di
esplorare un'estesa gamma di valori del rapporto di vuoto , che come si detto considerato il parametro pi
significativo. Le caratteristiche delle lamiere sono riportate nella Tabella 2, dove lo schema della perforazione di
tipo C indica fori circolari uguali disposti secondo un reticolo regolare di triangoli equilateri, mentre Q indica
fori quadrati allineati e disposti secondo un reticolo regolare pure quadrato. Nella stessa Tabella D rappresenta il
diametro dei fori, I il loro interasse, t lo spessore della lamiera.

Tipo
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
M

Schema
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
Q

D [mm]
6
2
2
2
5
10
5
3
3
5
8

I [mm]
8
2.8
2.8
2.8
7
15
8
5
5
9
10

t [mm]
1
1.2
0.75
0.55
1
1
1.1
1.2
0.55
1.1
1

0.51
0.46
0.46
0.46
0.46
0.4
0.35
0.33
0.33
0.28
0.64

Tabella 2 - Caratteristiche delle lamiere forate utilizzate nelle prove


Tutte le lamiere sono state installate in un canale di prova rettangolare con il verso del flusso concorde con
quello di punzonatura. La misura della caduta di pressione stata eseguita con un micromanometro differenziale
di Betz fra due prese, una 200 mm a monte e l'altra 300 mm a valle della lamiera. Dato l'elevato diametro
idraulico del canale di prova (360 mm), la caduta di pressione equivale alla perdita di carico concentrata. Quanto
alla portata volumica, stata misurata con un diaframma a norma UNI 10023. Sono state utilizzate 10 portate
volumiche comprese fra 0 e 0,5 m3/s, spaziate in maniera abbastanza uniforme; l'origine (portata nulla, caduta di
pressione nulla) stata sempre assunta come primo punto sperimentale. Si riportano, a titolo indicativo, due
grafici della caduta di pressione concentrata in funzione della portata (Fig.1 e 2), che si riferiscono
rispettivamente alle lamiere L ed M, che a parit di portata danno luogo alle perdite di pressione estreme fra tutte
quelle provate.
I valori sperimentali di caduta di pressione p sono stati interpolati ai minimi quadrati con un polinomio di 2
grado nella variabile Q del tipo:
(4)
p = a 0 + a 1Q + a 2 Q 2
Noti il diametro idraulico del canale e la massa volumica dell'aria, si risale ai coefficienti di ciascuna lamiera.
Nella Tabella 3 sono riportati, per ciascun tipo di lamiera, i coefficienti delle curve interpolanti i dati
sperimentali ed il coefficiente sperimentale della lamiera. Si noti che il termine noto e il coefficiente di 1
grado sono sempre molto inferiori al coefficiente di 2 grado; ci depone sia a favore dell'attendibilit delle

misure, sia dell'applicabilit della formula (2). Viene anche riportato un grafico riassuntivo (Fig.3)di tutte le
esperienze, ottenuto riscrivendo la (2) sotto la forma:
2 p S 2
= Q2

(5)

dove al coefficiente dev'essere attribuito il valore che compete al rispettivo set di punti riportato nella Tab.3.
Riportando la portata volumica in ascissa e il 2 membro dell'equazione in ordinata, tutti i punti dovrebbero
cadere sulla parabola y = Q 2 .

30 0

25 0

D p [P a]

20 0

15 0

10 0

50

0
0,0

0,1

0,2

0,3

0, 4

0,5

0,6

Q [m / s ]

Fig.1 - Caduta di pressione concentrata in funzione della portata e sua interpolazione quadratica; lamiera L di
Tab.3.

25

20

D p [P a]

15

10

0
0,0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

Q [m / s]

Fig.2- Caduta di pressione concentrata in funzione della portata e sua interpolazione quadratica (linea); lamiera
M di Tab3.

Si constata che la parabola teorica (in tratto continuo) interpola molto bene i dati sperimentali, specialmente alle
portate volumiche pi basse. Il confronto dei coefficienti sperimentali delle varie lamiere con le relazioni
riportate in letteratura d luogo ad una mole notevole di dati. Allo scopo di sintetizzare il confronto in una

piccola serie di parametri statistici indicativi dell'applicabilit di ciascuna relazione, nella Tabella 4 sono
riportati, per ciascuna formula:

il valore medio della serie degli errori relativi, rel =

l'errore relativo massimo;


lo scarto quadratico medio.

Tipo
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
M

a0
0.114
-0.247
-0.117
0.12
-0.101
0.416
0.072
-0.538
0.554
0.6
0.182

sper calc
sper

a1
-2.011
5.592
2.758
-3.398
2.209
-6.325
-0.783
13.035
-14.74
-18.0
-3.88

3.76
3.27
4.09
3.99
4.02
7.78
9.32
10.18
10.62
19.41
1.29

a2
216.95
163.3
215.57
240.82
216.1
465.61
524.08
539.13
653.17
1160.4
83.52

Tabella 3 - Coefficienti dei polinomi interpolanti le cadute di pressione.

16
14

A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
M

12

Dp /

10
8
6
4
2
0
0 ,0

0 ,1

0 ,2

0 ,3

0 ,4

0 ,5

0 ,6

Q [m /s]

Fig.3 - Grafico riassuntivo di tutte le prove di Tab.3.


Autori
Baines & Peterson
Collar
De Vahl Davis
Eckert & Pfluger
Glauert et al.
Jonas
Taylor % Davies
Wieghardt & Annand

Medio (%)
66
46
64
66
48
35
47
51

Max. (%)
75
57
67
75
59
48
59
59

S.Q.M. (%)
5.6
7.8
9
5.6
6.8
8
7.8
5.6

Tabella 4 - Indici di errore delle relazioni di Tab.1.

Si noti che, nell'ipotesi Ce = 1,adottata in precedenza, le formule di Baines & Peterson e di Eckert & Pfluger
coincidono, fornendo identici risultati.
L'applicazione delle relazioni riportate nella Tab.1 evidenzia un fatto molto interessante: le formule citate in
letteratura prevedono sempre valori inferiori alla realt. I migliori risultati si ottengono con la formula di Jonas; i
peggiori con le formule di Baines & Peterson e di Eckert & Pfluger. chiaro che nessuna delle relazioni
riportate pu essere considerata conclusiva; resta spazio per ulteriori approfondimenti teorici.

3. Considerazioni teoriche
La perdita di carico attraverso una lamiera forata dipende fondamentalmente da due fenomeni:
la perdita di carico per brusca contrazione tra il flusso libero e la sezione ristretta del foro;

la perdita di carico per brusco allargamento della sezione all'uscita del foro.

Le perdite di carico per brusco allargamento sono per lo pi calcolate con una formula semi-razionale dovuta a
Borda [3]. Detta Smin la sezione ristretta, Smax la sezione allargata, Vmin la velocit nella sezione ristretta, Vmax la
velocit nella sezione allargata, pmin la pressione del fluido nella sezione ristretta, pmax la pressione del fluido
nella sezione allargata, l'equazione di continuit
fornisce:
S min Vmin = S max Vmax
(6)
Borda intu che il fluido si comportava come se la pressione pmin agisse non soltanto sulla sezione ristretta Smin
ma su tutta la sezione allargata Smax. Partendo da questa ipotesi (che si giustifica a posteriori in base all'accordo
con i risultati sperimentali) e applicando il bilancio di forza in direzione assiale:
2
2
p min S max p max S max + S min Vmin
S max Vmax
=0

(7)

la caduta di pressione, vale

(Vmin Vmax )2
(8)
2
che la formula di Borda. Non lecito applicare la stessa formula ad una brusca contrazione, perch le
equazioni di Navier-Stokes non sono invarianti per inversione del flusso. A parte considerazioni teoriche,
l'esperienza mostra che a parit di sezioni e di velocit le perdite di carico per brusca espansione sono
generalmente superiori a quelle per brusca contrazione a causa del distacco della vena.
p =

m a x

S *

m in

F ig . 4

tu b o
d i
flu s s o

fo ro

F ig . 5

Fig.4 - Schema di una brusca contrazione


Fig.5 - Schema di un foro inserito in una lamiera

La generalizzazione della formula di Borda al caso di brusca contrazione richiede ulteriori informazioni dedotte
empiricamente (Fig.4):
la maggior parte della perdita di carico nel tratto bd dovuta all'allargamento della vena nel tratto cd,

calcolabile con la formula di Borda. La contrazione della vena lungo il tratto bc d un piccolo contributo
stimabile con la formula
V 2
(9)
p bc = 0.1 min
2
la perdita di carico fra le sezioni a e b, grazie all'effetto di imbocco, vale circa
S
(10)
p ad = 1 min p bd
S
max

Tenendo conto dei vari effetti elencati, semplici calcoli forniscono la perdita di carico per brusca contrazione fra
le sezioni a e d di Fig.4:

S
p ad = max
S min

S min
1
S max

V 2
max
4

(11)

Consideriamo ora il caso di Fig.5; interpretando la perdita di carico totale come somma di una brusca
contrazione seguita da un brusco allargamento, la combinazione della formula di Borda (8) con la (11) fornisce:
2 2 5 + 3
(12)
=
2 2
avendo posto per brevit di scrittura =

S min
S max

Formalmente la (12) si presta ad essere applicata anche al caso delle lamiere forate, interpretando come
rapporto di vuoto della lamiera. Si noti che la relazione (12) coerente con tutti i requisiti elencati
precedentemente.

4. Correzione al modello proposto e conclusioni


L'applicazione della relazione (12) conferma quanto gi stato riscontrato con le formule desunte dalla
letteratura: i coefficienti previsti teoricamente sono sempre inferiori ai coefficienti sperimentali. Il confronto
dei dati sperimentali con la formula proposta fornisce i seguenti indici statistici:
errore medio 36%;
errore massimo 50%;
errore quadratico medio 8,3%.
Questi valori competono favorevolmente con i valori riportati nella Tab.4; l'unica formula della letteratura che
riesce a fare meglio, sia pure di poco, la formula di Jonas. La necessit di rendere pi accurata la previsione dei
coefficienti sperimentali suggerisce di analizzare pi in dettaglio gli scarti fra le previsioni teoriche del
modello proposto e i dati sperimentali.
Poich in nessuno dei modelli finora considerati si tenuto conto dello spessore delle lamiere, opportuno
studiare l'effetto di questa grandezza sull'entit degli errori. Nella Fig.6 stato riportato il quoziente fra
misurato e calcolato con la formula (12) in funzione del rapporto fra spessore e diametro delle lamiere provate.
E' evidente la tendenza dei punti a disporsi attorno ad una retta con pendenza negativa; il quoziente
sperimentale/teorico pi forte per lamiere molto sottili e diminuisce nettamente per lamiere pi spesse,
suggerendo che il ragionamento svolto precedentemente sia pi attendibile in quest'ultimo caso. In effetti,
soltanto quando lo spessore della lamiera non trascurabile acquista significato lo schema di Fig.5
Il grafico precedente suggerisce di migliorare l'accuratezza del modello proposto introducendo un fattore
correttivo dipendente dal rapporto spessore della lamiera/diametro dei fori, come segue:
s
s
(13)
F = 1.89 1.15
D
D
Il fattore correttivo corrisponde all'equazione della retta ai minimi quadrati del grafico precedente. La
sostituzione della retta con un polinomio interpolante di grado superiore non migliora sensibilmente
l'accuratezza.

2 ,2
2 ,0

F a tto re di co rre z io ne

1 ,8
1 ,6
1 ,4
1 ,2
1 ,0
0 ,8
0 ,6
0 ,4
0 ,2
0 ,0
0 ,0

0 ,1

0 ,2

0 ,3

0 ,4

0 ,5

0 ,6

0 ,7

S pe s s ore /D ia m etro

Fig.6 - Rapporto tra I valori misurati e calcolati di , in funzione del rapporto spessore/diamtro delle lamiere.
Poich le lamiere sono state provate nelle stesse condizioni operative si deve escludere linfluenza del No. di
Reynolds del flusso medio e come primo tentativo stato esaminato leffetto del diametro dei fori. Tuttavia,
correlando i rapporti tra i valori sperimentali di e quelli calcolati con la (12) con la correzione (13), si ritrova
un coefficiente di regressione di circa 0.3, che segnala quindi la possibile influenza di altri fattori.
Lapprofondimento dellindagine, con necessaria estensione della casistica, appare debba essere indirizzato allo
studio dellinfluenza del coefficiente di efflusso dei fori e quindi ancora alle caratteristiche geometriche e
fluidodinamiche che lo condizionano.
Occorre infine non scartare a priori anche grandezze che sfuggono ad una facile quantificazione, ad esempio lo
stato di finitura superficiale della lamiera e del bordo interno del foro che, apparentemente poco rilevanti,
potrebbero esercitare un'influenza apprezzabile sul flusso attraverso i fori in ragione della piccola scala di questi
ultimi.
6. Bibliografia
[1] E. Idel'chik "Fluid Dynamics of Industrial Equipment: Flow Distribution Design Methods", English Edition
Edited by Norman A. Decker, Hemisphere Publishings Co., 1991.
[2] Arrigo Bhm "Dispense per tecnici dell'industria del gas" Associazione Nazionale Industriali Gas - Sezione
Tecnologica, Roma 1963.
[3] D. Citrini e G. Noseda "Idraulica", Ambrosiana, Milano 1981.
[4] A. Dadone, M. Napolitano "Perdite di carico attraverso reti intubate", ATA, 1973.
[5] Bhimsen K. Shivamoggi "Theoretical Fluid Mechanics" 2nd Edition, John Wiley & Sons, New York 1998.
[6] G. Sotgia "Il ruolo della fluidodinamica nei riguardi delle prestazioni dei separatori elettrostatici", Ingegneria
Ambientale, Vol.11, No.5, pp.365-375, 1982.
[7] Stefan Turek "Efficient Solvers for Incompressible Flow Problems", Springer, New York, 1999.

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