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Conosce Charlotte Bronte?.

Di nuovo mascherai il mio fastidio


dietro unespressione sorpresa.
Lo sconosciuto scoppi a ridere e scosse la testa divertito, in
modo affettuoso quasi, come se provasse compassione verso di
me.
Riapr il libro e lo sfogli, con una cautela che aveva
dellassurdo; non si sarebbe certo spezzato, era abbastanza
resistente, le pagine erano fatte apposta per essere aperte e lette.
La cosa doveva essergli sfuggita.
Dovrebbe essere pi paziente con la gente che non conosce mi
consigli riprendendo a sfogliarlo.
Mi guardai intorno, credendo per un attimo che fosse un brutto
scherzo, ma nessuno sembrava far caso a noi, perci sospettai che
fosse uno squilibrato che amava parlare con le persone a
sproposito. Uno dei tanti che in libreria andavano soltanto per
attaccare bottone con gli altri: un povero pazzo, per essere chiari.
Parla sempre con persone che non conosce in una libreria?
chiesi, ignorando la sua velenosa constatazione. Oppure sono io
lunica fortunata ad aver avuto il grande privilegio?.

Certo non si poteva dire che ora mi fossi rivolta a lui in modo
garbato, ma mi giustificai pensando che le molestie andavano
sempre denunciate.
Parlo con loro solamente quando sono interessato a comprare il
loro stesso libro, come in questo caso rispose schietto,
richiudendo il romanzo e porgendomelo con galanteria.
****
Semplice. Sono una tua ammiratrice.
Avrebbe dovuto bastarmi e invece mi sentii insoddisfatto.
Era lusinghiero che una persona si definisse una mia fan, ma non
lei. Diana stava diventando un pensiero fisso e lavevo conosciuta
da un solo giorno.
Solo unammiratrice? Sei sicura? digitai.
Ripresi a controllare ossessivamente fino a che non aggiunse la
risposta.
Che altro vorresti da me?.
Ora la faccenda iniziava a farsi complicata. Mi imposi di non
pensarci, di ignorare il blog e rilassarmi scrivendo, ma la domanda
si fece martellante e non sarei riuscito a sgombrare la mente finch
non le avessi risposto. Non potevo fare passi falsi con lei.
Avrei potuto dirle la sincera verit, ma avevo mille dubbi e
insicurezze. Mi grattai il capo e inveii contro il soffitto, tanto per
dimostrarmi un uomo maschio e dominatore.
Stare con te. Ecco la mia risposta, scritta e ormai inviata.
Mi portai la mano sulla fronte, gomito sul tavolo, e guardai fisso
il legno di mogano sotto di me.
Dovevo avere qualche problema di memoria breve, perch le mie
dita si erano mosse da sole e non ricordavo di aver scritto io una
simile scemenza.

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