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Sei gradi di separazione

di
Federica Nalbone


Copyright 2014 Federica Nalbone
Tutti i diritti riservati

Se una persona distante un grado di
separazione dalle persone che conosce
personalmente, e due gradi di
separazione dai soggetti conosciuti dalle
persone che conosce personalmente,
distante al massimo sei gradi di
separazione da ogni persona presente
sulla Terra. In pratica, ogni persona
collegata a una qualsiasi altra da una
catena di conoscenze con non pi di
cinque intermediari []
Frigyes Karinthy
Prologo
Il caldo era insopportabile.
Il tessuto leggero della maglietta di
cotone le si attaccava sulla pelle,
rendendola nervosa e irritabile pi di
quanto gi non fosse. Era stata previdente
e si era vestita in modo molto leggero per
sfuggire alle vampate di calore, ma
l'accorgimento non era stato sufficiente.
Forse il reale problema era l'agitazione,
non il debole sole che si era appena
lasciata alle spalle entrando all'interno
della Mogove High School.
La t-shirt che indossava le lasciava le
braccia nude e fresche, dandole di contro
un aspetto adolescenziale. Non riusciva
per a toglierle maturit nei lineamenti
del volto e nello sguardo. O forse la reale
colpa era nell'asprezza degli occhi, nella
piega dura delle labbra, nell'assenza di
cura e di interesse verso s stessa, propria
soltanto di un'anima che aveva gi visto e
sopportato pi di altri coetanei. C'erano
sempre cos tanti motivi dietro le cose,
che lei finiva spesso col perdersi dentro i
percorsi infiniti, dimenticandosi di
concentrarsi sui risultati. Come appariva,
come si mostrava agli altri, com'era fuori?
Sapeva soltanto cosa c'era dentro. O
forse, anche qui, divagava. In fin dei conti
a lei il punto delle cose non interessava
mai.
Prego, da questa parte.
L'assistente scolastico le fece strada,
ricevendo un cenno del capo in risposta.
La ragazza non aveva molta voglia di
parlare e lui le diede un'occhiata fugace,
decidendo di classificarla come tale e
non come ragazzina. Divideva sempre tutti
in tre categorie: ragazzi, ragazzini e idioti.
La Mogove era piena di idioti. Lei
sembrava abbastanza disperata da essere
a un passo dall'idiozia, e soltanto il tempo
avrebbe svelato la sua reale natura.
Difficilmente, per, avrebbe dato prova di
immaturit, si vedeva a distanza che non
era l per feste e festini. Era triste, no,
distrutta. Abbattuta.
Carl svolt l'angolo e un raggio di sole
che filtrava da un'ampia finestra invest in
pieno prima lui e poi Arianne, dietro di
lui. Lei reag male: si copr il volto con la
mano, ferita dalla luce, disturbata
dall'inaspettato raggio. Carl si volt a
guardarla con la coda dell'occhio mentre
lei, con le labbra strette in una smorfia, lo
sguardo basso, le dita sugli occhi,
continuava ad avanzare caparbia e a
trascinarsi dietro la sua enorme valigia.
Le ruote scivolarono silenziose sul marmo
rosa del lungo corridoio dell'immensa
struttura, la sensazione generale era di
lusso e sfarzo, tutto il contrario di ci che
Arianne si aspettava da una scuola. Ma
quella, lo sapeva bene, non era una scuola
normale. Privata, innanzitutto. Una delle
pi prestigiose dell'intero paese, una di
quelle pi costose, una delle pi lontane
dal resto del mondo. Situata in un paesino
sperduto, distante da ogni cosa, forse
persino dai ricordi e dai dolori, con
dormitorio annesso, diventava a tutti gli
effetti la casa degli studenti. Chi andava l
rinunciava alla propria famiglia per anni,
non tutti gli adolescenti e i loro cari erano
disposti a farlo, altri non aspettavano che
questo. E chiss quali motivi c'erano
dietro.
Toc toc.
L'assistente scolastico apr la porta dopo
aver ricevuto l'invito. Present la ragazza
e si conged, lasciandola da sola con il
preside. Un uomo di mezz'et, con la
barba bianca, lo sguardo gentile e colto,
un po' in sovrappeso.
Arianne entr all'interno della splendida
stanza arredata con gusto, osservando i
titoli appesi lungo le pareti e i
soprammobili ricercati e raffinati che la
impreziosivano. Si perse lungo gli antichi
tomi posizionati in una libreria,
osservando le rilegature in pelle.
Arianne Ringwald, prego, accomodati.
un piacere averti qui. disse l'uomo,
stringendole la mano e indicandole una
sedia dall'altro lato della sua scrivania.
La ragazza fu costretta a interrompere il
suo amato silenzio per ringraziare
sottovoce.
Benvenuta alla Mogove High School.
L'ultimo anno scolastico iniziato da due
settimane quindi non avrai difficolt a
inserirti in corsa e a recuperare le lezioni
saltate, non un problema del quale devi
preoccuparti. I professori sono stati
informati del tuo arrivo e della tua
situazione, per quello che vale hai il
nostro sostegno e la nostra comprensione,
non esitare a chiedere aiuto per qualsiasi
cosa. Ti informo, per, come ben saprai,
che nonostante ci che ti successo non
potrai godere di strade privilegiate. Non
te lo dico per cattiveria, ma per renderti
chiaro il percorso all'interno della
struttura; d'altronde sono certo che
riuscirai a farcela con le tue forze.
Arianne annu piano e finse di ascoltare
anche il resto del discorso. Dove si
trovavano i dormitori, dove le classi,
quali erano gli orari, cosa ci si aspettava
dagli studenti. Disciplina, studio,
partecipazione alle attivit
extrascolastiche. Riusciva soltanto a
pensare al caldo, al rivolo di sudore che
le scivolava lungo la tempia nonostante
fosse a maniche corte e l'uomo dinanzi a
lei, invece, in giacca e camicia. Era
senz'altro esagerata.
Rimangono ancora due ore e mezza di
lezione, gradirei andassi nella tua camera
a posare la valigia per poi entrare a
lezione di storia, fra mezz'ora, in modo da
non perdere pi nulla. impose il preside,
prendendo di sorpresa la ragazza che
manifest la prima, vera, reazione. Sgran
per un momento gli occhi scuri e poi
annu, accettando l'ordine mascherato da
gentile richiesta.
Trascin la sua enorme valigia sino alla
propria camera, osservando l'unico letto,
dei due, ben rifatto, e compatendo la fine
della solitudine della sua nuova compagna
di stanza. Probabilmente l'avrebbe odiata
per aver interrotto la sua pace.
Moll tutto in quella che comprese essere
la sua parte di camera e non si preoccup
di disfare i bagagli, cercando invece il
panorama oltre la finestra. Un vasto
campo. Bello, dispersivo, piacevole. Il
cielo che si stagliava di sopra era
limpido, le nuvole chiare. Arianne si rese
conto di non avere il tempo di fare una
doccia dopo il viaggio, ma decise
ugualmente di cambiarsi la maglietta,
optando per una t-shirt blu elettrico,
aderente, con uno scollo medio, e
piuttosto anonima. Lasci i capelli sciolti,
tentacoli ondulati di un castano spento
intorno al corpo, ed evit di curiosare
sugli oggetti della sua compagna di stanza,
uscendo in gran fretta per arrivare
puntuale all'appuntamento con il preside.
Alle undici in punto Arianne osserv
l'uomo bussare alla porta di una classe
che non aveva affatto memorizzato. Non
aveva la minima idea di quale fosse, non
aveva prestato attenzione a nulla di ci
che le era stato detto. Stava iniziando
malissimo, proprio come si era
ripromessa di non fare, proprio come i
mille propositi che si era prefissata
vietavano. Ma aveva ancora la testa
altrove. Adesso sentiva di nuovo caldo,
come prima. Aveva incontrato soltanto
persone a maniche lunghe, alcune persino
con pullover pesanti, ma lei continuava a
essere agitata e a sentire caldo. Ringrazi
il cielo che in quella scuola non si
dovesse portare nessuna divisa o avrebbe
finito per sciogliersi, almeno cos riusciva
a mantenersi in piedi.
Il preside buss e attese l'invito. Un
attimo dopo, apr la porta e le fece strada
all'interno della classe, e tutti gli studenti
si alzarono in piedi per accoglierli. Il
professore alla lavagna appoggi il gess
sulla cattedra e si pul in fretta le mani,
battendole fra loro. Salut entrambi con
un sorriso accogliente. Era giovanissimo,
doveva aver superato a malapena i
trent'anni, aveva una barba curata e scura,
capelli corti e ordinati, occhi dello stesso
colore marroncino.
Arianne smise di osservarlo quasi subito
per concentrarsi sui suoi nuovi compagni.
La stavano gi fissando tutti,
comprensibilmente. La prima cosa che
not, ma non aveva dubbi in proposito,
furono le maniche lunghe che tutti
indossavano. Era l'unica a sentire caldo,
evidentemente era pi nervosa del
previsto, anche se la sua agitazione era
del tutto comprensibile.
Ci che per non si sarebbe mai aspettata
di trovare l, in quella scuola mai vista
prima, distante chilometri da casa sua, era
un viso terribilmente familiare. Arianne
sbatt le palpebre due volte, con
incredulit evidente, quasi si aspettasse di
veder scomparire Juls Ringwald, seduta
in terza fila, che la fissava in volto con lo
stesso sconcerto con cui la guardava lei.
La somiglianza fisica, per quanto
presente, non era eccessiva da risultare
lampante a chiunque, ma lo sarebbe stato
presto.
Buongiorno professor Shultz e
buongiorno ragazzi. Scusate l'interruzione,
vi ruber pochi momenti per presentarvi
una nuova compagna. Lei Arianne
Ringwald. esord il preside con un
eccessivo buon umore.
Tutti persero interesse per la nuova
arrivata e si voltarono istintivamente
verso Juls Ringwald. Dopo aver svelato il
cognome in comune, infatti, l'aura di
mistero scomparve definitivamente fra le
due e le somiglianze fisiche iniziarono a
divenire pi chiare agli osservatori
attenti. Il colore degli occhi, la forma del
viso, il mento appuntito. Juls aveva
capelli lisci a caschetto, Arianne lunghi
fino a met schiena, ondulati, ma la
tonalit castana era identica.
Siete parenti?
Hai una sorella?
Una mezza dozzina di persone subiss
Juls di domande e le pareti dell'aula
divennero strette intorno a lei, opprimenti.
Il preside invit al silenzio.
Non sapevate che vi sareste incontrate
qui? chiese con delicatezza, guardando
in modo significativo il professore e
invitandolo cos, implicitamente, a seguire
la vicenda e a intervenire se necessario.
Gli adolescenti sapevano essere crudeli,
quelli della Mogove non facevano
eccezione.
Arianne e Juls rimasero in silenzio per un
breve momento, ognuna con lo sguardo
nell'altra, poi la prima scelse di non
negare l'evidenza.
No. fu tutto ci che disse, distendendo
le labbra in una piega dritta che suon
come un saluto nei confronti della cugina.
Lei ne fece uno pi deciso, ma anche pi
tirato. Non sembravano affatto felici di
incontrarsi, era chiaro a tutti.
Bene, allora stata una sorpresa per
tutti. E voi, ragazzi, ricordate che siete qui
per studiare, non per indagare nella vita
privata dei vostri compagni. il preside
ammon la curiosit di tutti e si distanzi
di pochi passi, la mano gi sulla maniglia.
Vi auguro buon lavoro. si conged
rapidamente, lasciando ogni incombenza
al professore.
Arianne lo osserv richiudersi la porta
alle sue spalle, e l'attimo dopo sent un
brusio di sottofondo provenire dai suoi
nuovi compagni. Vide la ragazza seduta
accanto a Juls appoggiare una mano sulla
sua, fissando lei con astio. Arianne
avrebbe voluto spaccarle la faccia, ma si
trattenne dall'iniziare a modo suo la nuova
esperienza. Stava accadendo tutto un po'
troppo velocemente per i suoi gusti, senza
preavviso, senza che avesse il tempo di
prendere fiato o pensare.
Smise di fissare le due ragazze e corse a
cercare, lungo il resto della classe
composta da banchi doppi, i posti liberi.
Si trovavano soltanto in prima fila e lei
strinse le labbra, in un'involontaria
manifestazione di dissenso totale.
Il professor Shultz sorrise con aria
comprensiva e allung il mento verso il
fondo dell'aula, facendo un cenno a un
ragazzo magro, non molto alto e biondo.
Sanders, sono giorni che medito di
separarti dalla tua dolce met per
avvicinarti a me. Porta il tuo simpatico
viso in prima fila e cedi il posto alla tua
nuova compagna, mostrandole tutto il tuo
charme.
Nooooo. Il ragazzo non tent affatto di
dissimulare la sua personale tragedia,
sgranando gli occhi castani in
un'espressione attonita e sbuffando
sonoramente. Piant il gomito sul banco e
si port la mano sul volto, scuotendo il
capo con fare sconsolato. Ma
professore!
Il suo compagno di banco strinse gli
occhi azzurri in uno sguardo scocciato e
manifest lo stesso fastidio, ma in modo
meno adolescenziale e pi astioso. Si
concentr subito su Arianne per studiarla
con attenzione.
Aveva capelli ricci e castani, boccoli
inanellati tirati all'indietro che gli
ricadevano sul volto, sulle tempie, non
sulla fronte, incorniciandogli il volto
dalla pelle chiara. Arianne non stacc gli
occhi dai suoi, disinteressandosi della
forma perfetta del suo viso e sforzandosi,
invece, di sostenere il suo sguardo
sfrontato senza per sfidarlo apertamente,
come invece desiderava ardentemente.
Sarebbe stato un pessimo inizio. Ma in
qualche modo, pur non avendo ancora
fatto o detto nulla, erano gi partiti male e
i loro sguardi avevano qualcosa di troppo
forte. Arianne si sent punta nel vivo dal
ragazzo, quasi fosse una tragedia per lui
anzich una comune ragazza, non
offendersi era impossibile.
Qualche problema, Evans? intervenne
il professore, con tono duro.
Arianne, che era gi certa di non aver
immaginato l'astio negli occhi del ragazzo,
ebbe un'ulteriore conferma dalle parole
dell'uomo.
Richard Evans si volt verso il
professore e scosse il capo, fissandolo
con la stessa determinazione. Arianne non
cap se il ragazzo avesse il rancore negli
occhi o soltanto un involontario sguardo
da stronzo ma, in ogni caso, ispirava
antipatia a pelle e doveva esserne ben
conscio. Eppure la dolcezza del suo volto
si scontrava, facendo quasi a pugni, con
l'espressione scostante che assumeva. Le
labbra lisce e piene erano strette in una
piega dura, le sopracciglia aggrottate;
quel ragazzo sembrava un controsenso di
aspetto e atteggiamento, ma c'era troppo
caos per indagare a fondo su com'era e
come sembrava. E non erano affari di
Arianne.
Sanders si alz in quel momento,
rumorosamente, piazzandosi lo zaino su
una spalla e i libri contro il petto, fra le
braccia. Si trascin controvoglia fino alla
prima fila e si sedette su una sedia,
facendo ricadere le sue cose sul banco.
Intorno a lui si sentirono risate divertite.
Professore... Primo banco, sul serio? Mi
stanno gi prendendo in giro. protest
lui, sospirando rumorosamente. Sono
troppo vicino, la prego. Almeno secondo.
No, terzo, ma non primo, per favore!
Intorno a lui risero pi forte. Aveva un
modo di fare simpatico. Anche se si stava
lamentando, lo faceva con il sorriso sul
volto, e gesticolava in modo allegro.
Sorrise persino ad Arianne, come se non
la ritenesse responsabile di nulla.
Anche il professore dovette trattenersi
dal ridere. Non ti sto punendo, Sanders,
ti sto chiedendo di provare. Due settimane
qui, se fra quattordici giorni non ti
troverai bene, ti trover un nuovo posto,
te lo prometto, ma prima prova. Puoi
imparare molto dai tuoi nuovi compagni
di banco, di certo nuove cose rispetto al
tuo grande amore Evans.
Arianne intu, dal tono scherzoso del
professore, che i due ragazzi non fossero
fidanzati, ma solo grandi amici.
Probabilmente Sanders era un
chiacchierone ed Evans un bullo, a
giudicare dall'apparenza. Gli zigomi alti e
morbidi del suo volto perfetto, per,
sembravano promettere dolcezza.
Continuava a pensarlo per chiss quale
assurdo motivo. Ma l'aspetto poteva
ingannare, lo sapevano tutti, anche lei.
Sempre per via dell'aspetto poteva
riconoscere anche le belle della classe,
sedute in terza fila, ben vestite, avvenenti.
La scrutavano con diffidenza, ma quello,
in realt, lo facevano un po' tutti. Era pur
sempre quella nuova.
Arianne non si mosse e il professore la
scrut in silenzio. Prego, si pu
accomodare Miss Ringwald. Se vuole,
prima pu parlarci di lei e presentarsi alla
classe.
Segu un breve silenzio in cui Arianne
guard il professore negli occhi. La sua
giovane et invitava alla fiducia e alla
confidenza, inoltre dimostrava
ampiamente una forte inclinazione alla
comprensione. La ragazza decise di
rischiare con la sincerit, e scosse piano
la testa, negli occhi una tacita richiesta di
non parlare. Non in quel momento.
Il professore annu e le indic il suo
posto. Va bene cos. Prego, si
accomodi.
Arianne lo ringrazi con lo sguardo e si
incammin. Al passaggio fra gli altri
banchi, decise di osare. Allung una mano
sul banco di Juls, sfiorandole le dita con
le proprie. Sua cugina si irrigid
notevolmente, poi il suo volto assunse una
miriade di espressioni differenti.
Tormento, sorpresa, affetto. Arianne non
le diede il tempo di riflettere, ma prosegu
oltre; fugace ed effimera com'era sempre.
Si sedette al suo posto e Juls si volt a
guardarla. Soltanto quando fu certa che lei
stesse osservando Rick, in modo curioso,
quasi interessato, le sorrise. In modo triste
e caldo, intenso.
Tre anni e dieci mesi che non la vedeva.
Un'eternit.

Capitolo 1
La mensa della Mogove era un posto
terribilmente dispersivo e caotico.
Trovarla non era stato semplicissimo, ma
la segnaletica della scuola funzionava
bene e, soprattutto, l'intuito non falliva
mai. Era bastato seguire la folla per
ritrovarsi l.
Arianne non vacill neppure un attimo in
mezzo al caos: al contrario, studi gli
spazi e si mosse rapida. Era un tipo
pratico, che puntava la propria meta e la
raggiungeva senza timore. Agguant un
vassoio e si mise in fila, da sola, quieta,
senza manifestare alcuna emozione. Non
cerc la compagnia di qualcuno e fece
finta di non notare alcuni sguardi curiosi,
sebbene la maggior parte dei ragazzi fosse
troppo impegnata a chiacchierare per
accorgersi di un volto nuovo all'interno
della scuola. Meglio per lei. Non aveva
molta voglia di fare conoscenze, ancor
meno aveva il desiderio di parlare di s
stessa. Certe cose, poi, non poteva
proprio dirle.
Era ancora a maniche corte, ma non
sentiva pi caldo come prima; adesso
stava bene, anche se, suo malgrado, era un
po' tesa per via della guerra fredda con
Evans. Avevano trascorso le due ore di
lezione in totale silenzio, tanto che, dopo
un po', era diventato chiaro si sforzassero
entrambi di non scambiarsi neppure una
parola. Senza dire nulla, avevano creato
una situazione lunga, tesa e innaturale.
Insomma, un disastro. Se lui non si fosse
mostrato ostile, a lei sarebbe senz'altro
piaciuto. Era affascinante, aveva qualcosa
di dolce e intrigante nello sguardo, occhi
chiarissimi, universalmente riconosciuti
come belli, ma se era cos cafone da non
volerla nemmeno salutare era meglio
pensare ad altro.
Scacciando il ricordo di quei brutti
momenti, scelse gli stessi piatti di chi la
precedeva, sperando di trovare cos i
migliori. Se tutti avevano scelto le patate
al forno come contorno, non dovevano
essere poi cos terribili, si disse. In ogni
caso doveva provare pi cose.
Cerc un tavolo dove sedersi, quando, a
distanza, scorse Juls seduta con altre
persone. Pens di lasciarle il suo spazio,
ma poi decise di no, di osare, perch lei,
in fin dei conti, era fatta cos. Si avvicin
al suo tavolo, chiamandola a voce alta.
Sua cugina sollev il mento, guardandola
in silenzio.
Posso? le domand, sedendosi senza
attendere risposta.
Tutti intorno al tavolo sorrisero per
l'intraprendenza. Juls annu dopo poco.
Scusate se vi ho interrotto. Juliette,
io...
No. la interruppe sua cugina,
inchiodandola con gli occhi d'ambra. Qui
mi chiamano solo Juls.
Arianne socchiuse gli occhi per un
momento, come se trovasse eccessiva la
sua protesta, ma si trattenne dal replicare.
Era la nuova arrivata, doveva cercare di
non imporsi su tutti.
Va bene, Juls, scusa. si corresse
Arianne, iniziando a mangiare con
appetito. Non ho sentito una parola di
quello che mi ha detto il preside oggi,
potresti dirmi cos' importante che io
faccia? le chiese, infilzando con energia
una terza patata con la forchetta. Ah, per
fortuna sono buone.
Juls la guard in silenzio per un momento
e poi rispose con un sospiro. Se c'era
qualcosa a cui cedeva sempre, era la
gente che aveva bisogno d'aiuto.
Detestava perdere tempo in quel modo,
eppure godeva dell'importanza che
guadagnava indirizzando le scelte e le
decisioni di ognuno. In molti si fidavano
di lei, le riconoscevano una personalit
carismatica, decisiva. Ma Arianne non era
il tipo da lasciarsi trascinare, dirle cosa
fare dopo la lezione sarebbe stata gi
un'enorme vittoria.
Ti avr detto di scegliere un corso
pomeridiano. Almeno uno obbligatorio,
poi puoi seguirne fino a quattro, ti danno
crediti in pi. Trovi l'elenco in segreteria,
valgono sia i laboratori che gli sport, c'
anche il basket, se vuoi.
La ragazza sorrise pigramente e decise di
giocare facile, limitandosi a un solo corso
pomeridiano, nello sport che le riusciva
meglio. Vada per il basket. Grazie.
C' anche la pallavolo, ma non sono
molto in gamba. Potresti provare a
risollevare la squadra.
Prima che potesse rispondere, in breve si
sollev un vociare sui corsi pomeridiani.
Arianne rimase in silenzio, investita dalla
descrizione di ogni tipo di sport e di
laboratorio esistente, ognuno dipinto come
il migliore del mondo. Alla fine il
discorso sfum sulla palla-tamburello.
Mi prendete in giro. disse Arianne,
annoiata. Questo sport non esiste.
Ti dico di s! In Francia e in Italia
molto diffuso, si gioca con un tamburello
e si tira una pallina. C' la formazione
e...
A causa del resoconto soporifero, nei
venti minuti successivi si defilarono tutti,
uno dopo l'altro. Arianne, infine, chiese
anche al sostenitore della palla-
tamburello di togliersi di mezzo. Rimase
da sola con Juls, come voleva. Cercava il
silenzio, cercava la concentrazione per
togliersi dalla mente due occhi azzurri
troppo intensi da sostenere. E dire che
Evans non era neppure l con loro.
Non puoi cacciare i tuoi nuovi
compagni. stava dicendo Juls,
esasperata.
Arianne si sforz di non pensare e
maledire Evans. Rise, invece, per quanto
sent dire a sua cugina. Scommetti?
La mensa si era svuotata in parte, anche
se molte persone erano ancora intente a
mangiare. Le due ragazze si guardarono in
silenzio, ognuna persa nelle proprie
riflessioni personali. Curiose, sorprese,
intenerite. Erano molto simili fisicamente.
Ari... esord Juls, schiarendosi la voce.
Volevo scusarmi per come ti ho accolta
oggi. Non me l'aspettavo proprio, stata
un'enorme sorpresa per me, ma sono
felice di vederti qui. Per qualsiasi cosa
conta su di me, se vuoi ambientarti
chiamami pure.
Arianne, che non amava mai parlare
molto dei sentimenti, si limit a sorridere.
Juls riemp con piacere il suo silenzio.
Davvero non avevi idea fossi qui? Mi
sono iscritta tre anni fa, ormai.
Arianne scosse il capo, osservandosi
intorno.
Quindi non sai che anche Myranda in
questa scuola?
Arianne sgran gli occhi marroni, caff
caldo e scuro, per la sorpresa. Anche
Myranda?
Juls annu. Lei qui dal primo anno,
adesso frequenta il terzo. Conoscendola
sar qui a momenti per rivederti, non
rimander per nulla al mondo l'incontro.
Arianne storse le labbra in una smorfia
affatto convinta. Una riunione di famiglia
in mensa, davanti a tutti? chiese scettica.
Entro la fine del pranzo sar qui, di
certo. Intanto ti avverto che se ti iscrivi a
basket sarai con Rick e Laz.
Arianne inclin il capo verso destra,
curiosa. Chi?
Richard Evans e Lawrence Sanders.
Evans. Arianne scroll le spalle,
manifestando un'indifferenza che non
provava, e nello stesso momento not una
ragazza seduta a tre tavoli di distanza. Era
vestita molto alla moda, con un blazer
turchese e una gonna a vita alta che le
slanciava le gambe accavallate. Aveva
capelli ondulati come quelli di Arianne,
ma lei aveva dei riflessi color miele
artificiali e dei boccoli pi definiti, frutto
di una buona piega. I suoi occhi erano
nocciola, un misto di verde e ambra, come
quelli di Juls. Arianne, invece, li aveva un
po' pi scuri, pi profondi, ma il taglio
era lo stesso per tutte e tre. Avevano il
mento appuntito nello stesso modo, mentre
l'ovale del viso differiva lievemente da
ragazza e ragazza.
Myranda sent lo sguardo di Arianne su di
s e si volt, fissandola con sgomento. Si
alz in piedi, facendo segno a chi era con
lei di rimanere dov'era. Quasi corse verso
le due Ringwald.
Per la miseria... Sicura che abbia sedici
anni? domand Arianne, attonita.
Se fisicamente Myranda era simile a loro,
nell'atteggiamento era una donna fatta e
formata. Avvenente, languida, piaceva e si
piaceva, era evidente dalla padronanza
che aveva di s e dei suoi movimenti.
Non posso sopportare un'altra
Ringwald. il sussurro irritato arriv da
un tavolo poco distante, coperto dal
vociare tipico della mensa.
Arianne e Juls non capirono da chi
provenisse esattamente.
S. ... diversa. Credo aspiri a prendere
il posto delle vip diplomate l'anno scorso.
Non ci siamo frequentate molto nemmeno
noi. Credo abbia timore di me. ammise
Juls, bevendo un sorso d'acqua.
Fine dell'estratto di questo libro Kindle.
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