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Sommario
1 Il Cemento Armato ............................................................................................................................................................................................... 2
2 Il calcestruzzo ....................................................................................................................................................................................................... 2
2.1 I componenti essenziali ................................................................................................................................................................................ 2
2.1.1 Il Cemento ............................................................................................................................................................................................ 3
2.1.2 Gli inerti ................................................................................................................................................................................................ 3
2.1.3 L'acqua.................................................................................................................................................................................................. 5
2.2 Prestazioni del calcestruzzo ......................................................................................................................................................................... 6
2.2.1 Resistenza ............................................................................................................................................................................................. 6
2.2.2 Durabilit .............................................................................................................................................................................................. 7
2.2.3 Lavorabilit ......................................................................................................................................................................................... 11
2.3 Modalit esecutive e posa in opera del calcestruzzo ................................................................................................................................. 11
2.3.1 Confezione del calcestruzzo ............................................................................................................................................................... 11
2.3.2 Trasporto del calcestruzzo ................................................................................................................................................................. 12
2.3.3 Getto del calcestruzzo ........................................................................................................................................................................ 12
2.3.4 Stagionatura e protezione .................................................................................................................................................................. 14
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2.3.5 Ancoraggi ............................................................................................................................................................................................ 14
3 Barre di armatura in acciaio ............................................................................................................................................................................... 15
3.1 Modalit esecutive e posa in opera delle armature .................................................................................................................................. 16

1 Il Cemento Armato
Le strutture di fondazione di macchine vibranti sono, nella maggior parte dei casi, realizzate in cemento armato.
Gli elementi costituenti il cemento armato sono:
IL CALCESTRUZZO
LE BARRE DI ARMATURA IN ACCIAIO
Le caratteristiche e le prestazioni richieste alle strutture ed ai loro componenti sono contenute nelle varie normative nazionali; nel seguito si
far riferimento a quanto contenuto nella Normativa Italiana "NUOVE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M. Infrastrutture 14 gennaio
2008 e Circolare 02 febbraio 2009 n617/C.S.LL.PP" armonizzata con gli Eurocodici; eventuali diversi riferimenti normativi verranno evidenziati
direttamente nel testo.
2 Il calcestruzzo
2.1 I componenti essenziali
Il calcestruzzo (cls) un materiale lapideo artificiale composto con aggregati lapidei di diverse dimensioni (inerti) uniti da un legante idraulico (il
cemento) la cui attivazione avviene grazie alle reazioni chimiche con lacqua.
Pertanto i componenti essenziali del cls sono:
Il cemento
Gli aggregati (o inerti)
L'acqua

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2.1.1 Il Cemento
Il cemento (di tipo Portland) si ottiene cuocendo ad alta temperatura (1400 1500 C) una miscela di calcare ed argilla (nella proporzione di
circa 1:3) e quindi macinando finemente il prodotto di cottura (Klinker).
Diversi tipi di cemento si ottengono modificandone la composizione: aggiungendo pozzolana si ottiene il cemento pozzolanico, con laggiunta di
loppa dalto forno si ottiene il cemento dalto forno, ecc.
Dal punto di vista chimico il cemento una miscela di silicati ed alluminati di calcio che, anche in virt della finissima macinazione, sono in
grado di reagire rapidamente con lacqua formando una massa dura, simile alla pietra.
La resistenza del calcestruzzo aumenta quasi proporzionalmente al quantitativo di cemento impiegato; tuttavia dosi eccessive (> 500 kg/m)
sono inutili o addirittura dannose.
2.1.2 Gli inerti
Gli inerti formano lo scheletro solido del calcestruzzo e ne costituiscono la percentuale prevalente in peso e volume: la loro qualit
determinante per la buona riuscita del calcestruzzo.
Gli inerti devono riempire al massimo i vuoti dellimpasto, onde rendere minimo il volume occupato dal cemento. A questo scopo si usano inerti
di diverso diametro:
Sabbie: materiali lapidei con diametro max 7 mm
Ghiaie: aggregati fluviali, diametro max 10-15 mm
Pietrischi: come le ghiaie, ottenuti per frantumazione
Aggregati grossi: ghiaie e pietrischi diametro max 70-100 mm
Per ottenere un buon calcestruzzo occorre che la miscela di inerti abbia una corretta granulometria, ottenuta mescolando in proporzioni
opportune inerti di tipo diverso.
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Il controllo della granulometria avviene tracciando la curva granulometrica della miscela, che si ottiene riportando in un diagramma, in funzione
del diametro, la percentuale in peso degli inerti passanti in crivelli con fori di diametro crescente. Un criterio valido per giudicare della qualit
della curva consiste nel verificare che essa sia contenuta allinterno del fuso di Fuller.
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Linfluenza degli inerti sulla qualit dellimpasto ovviamente legata anche alle loro qualit intrinseche: gli inerti grossi non devono essere
costituiti da rocce tenere di bassa resistenza, mentre le sabbie dovrebbero essere di tipo siliceo piuttosto che calcareo. Inoltre gli inerti devono
essere ben puliti, cio privi di argilla e materie organiche che, interponendosi, possono ostacolare laderenza tra il cemento e linerte.
Gli inerti sono ricavati mediante estrazione da cave e da processi di macinazione che offrono le diverse granulometrie.
Negli ultimi anni nel processo produttivo dei calcestruzzi ammesso, con alcune limitazioni, l'uso di "aggregati riciclati" prodotti del
trattamento dei rifiuti di natura inerte (macerie edilizie) in modo da ridurre l'impatto ambientale dell'attivit edile.
Gli inerti devono essere di buona qualit, puliti e dosati accuratamente.
2.1.3 L'acqua
Lacqua, combinandosi con il cemento nel fenomeno dellidratazione, d luogo alla presa che trasforma limpasto in una massa solida.
Tuttavia lacqua deve svolgere anche la funzione di lubrificante nellimpasto, rendendolo sufficientemente fluido da essere lavorabile. Per
questo motivo lacqua impiegata nellimpasto deve essere in quantit superiore a quella strettamente necessaria per lidratazione del cemento.
Peraltro si deve tenere presente che allaumentare delleccesso di acqua peggiorano sensibilmente le caratteristiche meccaniche del
calcestruzzo.
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Lacqua da usare nellimpasto deve essere il pi possibile pura, quando possibile si consiglia quindi luso di acqua potabile. In particolare
devono essere evitate acque contenenti percentuali elevate di solfati, acque contenenti rifiuti di origine organica o chimica e acque di mare e
salmastre. La presenza di impurit infatti interferisce con la presa, provocando una riduzione della resistenza del conglomerato.
Per la presa sono necessari circa 30 litri di acqua per ogni quintale di cemento, ma per rendere il cls lavorabile questa quantit deve aumentare
(circa il doppio). Tuttavia allaumentare del rapporto a/c le prestazioni del cls peggiorano drasticamente. Laggiunta di additivi fluidificanti
consente limpiego di valori pi bassi del rapporto a/c.
2.2 Prestazioni del calcestruzzo
Per una puntuale definizione delle caratteristiche richieste per il calcestruzzo si rimanda alla norma; di seguito verranno trattati le principali
caratteristiche richieste al cls:
Resistenza
Durabilit
Lavorabilit
2.2.1 Resistenza
La prescrizione del calcestruzzo allatto del progetto deve essere caratterizzata almeno mediante la classe di resistenza, la classe di consistenza
ed il diametro massimo dellaggregato.
La classe di resistenza contraddistinta dai valori caratteristici delle resistenze cubica Rck e cilindrica fck a compressione uniassiale, misurate su
provini normalizzati e cio rispettivamente su cubi di spigolo 150 mm e su cilindri di diametro 150 mm e di altezza 300 mm.
Dalla resistenza cubica si passer a quella cilindrica da utilizzare nelle verifiche mediante lespressione:
fck = 0,83Rck
Sempre in sede di previsioni progettuali, possibile passare dal valore caratteristico al valor medio della resistenza cilindrica mediante
lespressione
fcm = fck + 8 [N/mm2] (11.2.2)
La classe di resistenza del calcestruzzo identifica la sua resistenza a compressione valutata su provini. Nelle prescizioni progettuali il calcestruzzo
viene titolato ed identificato mediante la classe di resistenza contraddistinta dai valori caratteristici delle resistenze cilindrica e cubica a
compressione uniassiale, misurate rispettivamente su provini cilindrici e cubici, espressa in MPa nella forma CN1/N2; dove N1 indica la
resistenza cilindrica e N2 quella cubica.
A titolo di esempio la classificazione C32/40 indica un calcestruzzo che ha resistenza cilindrica fck= 32 Mpa e resistenza cubica Rck= 40 Mpa.
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2.2.2 Durabilit
Per garantire la durabilit delle strutture in calcestruzzo armato ordinario o precompresso, esposte allazione dellambiente, si devono adottare
i provvedimenti atti a limitare gli effetti di degrado indotti dallattacco chimico, fisico e derivante dalla corrosione delle armature e dai cicli di
gelo e disgelo.
A tal fine in fase di progetto la prescrizione, valutate opportunamente le condizioni ambientali del sito ove sorger la costruzione o quelle di
impiego, deve fissare le caratteristiche del calcestruzzo da impiegare (composizione e resistenza meccanica), i valori del copriferro e le regole di
maturazione.
Al fine di ottenere la prestazione richiesta in funzione delle condizioni ambientali, nonch per la definizione della relativa classe, si potr fare
utile riferimento alle indicazioni contenute nelle Linee Guida sul calcestruzzo strutturale edite dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici ovvero alle norme UNI EN 206-1:2006 ed UNI 11104:2004.
Si riportano di seguito i due prospetti che consentono di individuare la corretta combinazione di classi di esposizione dellopera e di ogni sua
singola componente, in funzione dei singoli meccanismi di degrado dellambiente sulle strutture.
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Il seguente prospetto consente di individuare le caratteristiche minime che deve possedere il calcestruzzo per proteggere lopera, in base alla
combinazione di classi di esposizione: il rapporto acqua/cemento massimo, il contenuto minimo di cemento e la classe di resistenza minima.
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La combinazione delle classi di esposizione direttamente correlata anche alle formule per determinare il copriferro da adottare.
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2.2.3 Lavorabilit
La lavorabilit di un calcestruzzo rappresentata dalla "classe di consistenza".
La consistenza una propriet del calcestruzzo allo stato fresco che influenza fortemente le propriet del calcestruzzo indurito; si misura
facilmente in cantiere con il cono di Abrams.
La classe di consistenza un indice della lavorabilit del calcestruzzo, cio la caratteristica che consente di confezionare, trasportare, gettare e
compattare il calcestruzzo con una certa facilit. La norma UNI EN 206-1 prevede pi modi di classificare la lavorabilit del calcestruzzo fresco:
classi di abbassamento al cono, classi Veb, classi di compattabilit e classi di spandimento.
Normalmente si utilizzano le classi di abbassamento al cono (Fig. 1), in quanto ritenute le pi diffuse, versatili e semplici; la correlazione tra le 5
classi di consistenza e le misurazioni effettuate in cantiere illustrata nelle figura. La prova consiste nel misurare l'abbassamento che subisce il
calcestruzzo fresco dopo la rimozione della forma tronco-conica.

2.3 Modalit esecutive e posa in opera del calcestruzzo
2.3.1 Confezione del calcestruzzo
La confezione del calcestruzzo deve essere effettuata esclusivamente con mezzi meccanici (betoniere).
I mezzi per la confezione del calcestruzzo devono in ogni caso essere adeguati allentit delle opere da realizzare ed ai relativi programmi di
esecuzione,considerando altres che deve essere assicurata la regolare continuit delle operazioni di getto di ogni singola struttura.
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Le quantit e le caratteristiche dei singoli componenti limpasto da confezionare devono essere costanti, ed esattamente corrispondenti a
quelle risultanti come optimum delle prove preliminari eseguite per la determinata categoria di calcestruzzo.
Di regola gli impasti ed i getti devono essere eseguiti a temperature, comprese quelle prevedibili notturne; superiori a +5C; per temperature
inferiori occorre modificare la miscela e proteggere i getti durante il periodo di stagionatura.
La temperatura massima allinterno del calcestruzzo durante la maturazione deve essere di 65C. Al fine di contenere tale temperatura
consigliato luso di additivi superfluidificanti-ritardanti. Luso delladditivo consente una riduzione del rapporto acqua/cemento quindi minore
temperatura interna durante la fase di maturazione ed un aumento della lavorabilit senza fenomeni di segregazione.
2.3.2 Trasporto del calcestruzzo
Il trasporto del calcestruzzo ai punti di getto, deve essere effettuato con mezzi meccanici idonei e rapidi atti ad evitare la separazione dei singoli
componenti limpasto. Il tempo intercorrente dal momento del carico del calcestruzzo sul mezzo di trasporto a quello di posa nelle casseforme
non deve essere maggiore del 25% dal minimo tempo di inizio presa e il mezzo di trasporto sia munito di miscelatore e lagitazione della miscela
va ridotta al minimo della velocit.
Il calcestruzzo non deve essere scaricato nella sede di getto, qualunque sia lattrezzatura usata (dumpers, canali in lamiera, benne e simili, tubo
pompa) da unaltezza non maggiore di m 1.00.
2.3.3 Getto del calcestruzzo
Prima dellinizio del getto si deve verificare che:
Larmatura metallica corrisponda esattamente al progetto per numero, posizione e diametro delle barre, per le loro piegature,
giunzioni, sfalsamenti, sovrapposizioni, interdistanze, ricoprimenti, legamenti ed inoltre che il fissaggio delle gabbie sia tale da garantire
la stabilit delle loro posizioni durante il getto.
Sia stata effettuata unaccurata pulizia delle casseforme eliminando qualsiasi traccia di corpi estranei e di eventuali imperfezioni.
Nelle casseforme siano stati esattamente predisposti tutti gli inserti metallici per i quali previsto l'inghisaggio diretto nel blocco di
fondazione.
Siano state predisposte, secondo esatti livelli, allineamenti e posizionamenti, tutte le parti quali bulloni, tirafondi, manicotti, piastre,
tubazioni e simili, sia su strutture verticali che orizzontali e sia sotto che fuori terra, necessarie al futuro montaggio di impianti ed
attrezzature di qualsiasi tipo sia definitivi che provvisionali. Per questi elementi metallici, da inghisare nel 1 getto di fondazione, si
raccomanda particolare cura per il posizionamento secondo precise tolleranze, indicate nei disegni, lungo le tre direzioni cartesiane.
Siano stati installati gli opportuni mezzi ed attrezzature mobili e fisse, per il sollevamento, il trasporto e la distribuzione del calcestruzzo,
effettivamente capaci della produzione prevista senza alcuna interruzione di continuit.
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Il getto per la fondazione dovr avvenire, per quanto possibile, in unica soluzione esclusi i getti delle eventuali parti emergenti (blocchi di
supporto al compressore, al motore, etc); per tali zone dovranno essere presenti le armature di ripresa e dovranno essere successivamente
montate le relative armature e cassaforme posizionate sul getto precedente.
Per tali zone si verificher pertanto una ripresa orizzontale di getto, le superfici di contatto oggetto della ripresa devono essere accuratamente
scalpellate e lavate e trattate con prodotti specifici per la riprese di getto.
Durante il getto , il calcestruzzo deve essere posto e distribuito in opera in strati orizzontali successivi dello spessore max di 30 cm e costipato
mediante vibratori, avendo cura di non provocare alcun spostamento dellarmatura metallica, e che anche ogni minima parte della sezione di
getto sia riempita e costipata sino allaffioramento di un velo di boiacca in superficie.
Lavanzamento del getto dovr procedere con continuit in senso longitudinale su tutta la larghezza della fondazione. Per getti di grandi
dimensioni potrebbe essere necessario agire su pi fronti.
Le superfici di contatto delle sezioni di calcestruzzo in avanzamento non devono aver iniziato minimamente il processo chimico-fisico della
maturazione. Questa norma deve essere osservata fino al termine del getto in ogni singola unit strutturale od almeno sino ai limiti
predeterminati per la ripresa.
La superficie orizzontale dei getti deve essere a perfetto piano e finita a frattazzo grosso, lisciata a ferro; le superfici a contatto delle
casseforme, a disarmo avvenuto, devono presentarsi lisce, con piani uniformi, compatte, esenti da difformit di colore, da vuoti e da sbavature.
I calcestruzzi devono essere vibrati entro i primi 15 minuti di posa in opera degli stessi, con apparecchi ad aria compressa, elettrici o meccanici
aventi normalmente una frequenza compresa tra 8000 12000 vibrazioni al minuto primo, tenuto presente che la frequenza delle vibrazioni
in funzione della granulometria degli inerti e della densit dei ferri dellarmatura metallica.
I vibratori devono essere immersi e ritirati verticalmente di getto, con una velocit approssimativa non superiore a cm 8 10/sec., per evitare la
formazione dei vuoti nel calcestruzzo. Inoltre deve essere assolutamente evitato qualsiasi contatto tra il vibratore e qualunque barra
dellarmatura metallica.
La profondit di ogni singolo strato da vibrare non deve essere maggiore di cm 40, ivi comprendendo anche uno spessore di cm 10 del
precedente strato.
La vibrazione deve iniziare e proseguire in modo che lintera massa risulti lavorata con omogeneit e deve essere interrotta quando in
superficie affiora un velo di boiacca cementizia; unulteriore azione di vibratura potrebbe provocare la stratificazione dei costituenti il
calcestruzzo.
In presenza di armature metalliche molto ravvicinate la vibratura deve essere effettuata con vibratori a lama, avente questultima una
lunghezza non maggiore di cm 20.
Durante e dopo il getto del calcestruzzo si deve tenere presente che unalta temperatura dellaria , un forte vento e bassa umidit, sono motivo
di evaporazione rapida e quindi aumentano sensibilmente le probabilit che si verifichino fessurazioni di ritiro plastico.
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E necessario prendere provvedimenti quando la velocit di evaporazione si avvicina o supera 1 Kg/m2 ora.
Tali provvedimenti consistono:
nel bagnare il sottofondo e/o le casseforme;
nel raffreddare il calcestruzzo alla temperatura pi bassa possibile;
nellinnalzare frangivento o frangisole;
nel ridurre il tempo fra posa in opera ed inizio stagionatura;
nel ridurre al minimo levaporazione specialmente nelle prime ore dopo la messa in opera coprendo il getto con teli di polietilene;
nel bagnare abbondantemente e ripetutamente nelle 24 ore successive il getto non appena raggiunta una consistenza del calcestruzzo
tale da non essere dilavato.
2.3.4 Stagionatura e protezione
Oltre a quanto gi detto va sottolineato che in clima caldo c la necessit di una stagionatura continua, preferibilmente con acqua, oppure con
teli di juta, di plastica bagnati o strati di sabbia bagnati.
Tutte le superfici devono venire protette dallessiccamento, anche minimo, poich esso contribuisce notevolmente allo sviluppo di fessurazioni.
In generale le casseforme devono essere coperte e mantenute umide, allentate non appena ci possibile senza causare danni al calcestruzzo,
in modo da poter far scorrere allinterno lacqua di stagionatura.
Durante la rimozione delle casseforme bene coprire con teli bagnati le superfici scasserate per evitare lesposizione al sole e al vento.
Alla fine del prescritto periodo di stagionatura (7 giorni minimo), la copertura va lasciata ancora senza pi essere bagnata per alcuni giorni (
consigliabile 4 giorni) in modo che la superficie del calcestruzzo asciughi lentamente e sia pertanto meno soggetta a fessurazioni da ritiro
superficiale.
Nei getti in climi freddi si deve cercare di ridurre al minimo la dispersione del calore di idratazione del cemento, per cui le casseforme in legno o
metalliche dovranno essere opportunamente trattate con materiali isolanti che riducono al minimo la dispersione del calore.
Le superfici dei getti esposte dovranno essere protette con teli di polietilene e/o lastre di polistirolo o sabbia.
Il completo di tali opere provvisionali non dovr essere rimosso sino a che il processo di maturazione abbia esaurito in gran parte il proprio
ciclo.
2.3.5 Ancoraggi
Per lancoraggio dei tirafondi e delle relative sottopiastre, la cui posa sia prevista in tasche, si dovranno utilizzare delle malte e betoncini
reoplastici premiscelati senza ritiro.
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Prima di procedere all'ancoraggio le tasche dovranno essere pulite da eventuali sostanze oleose o grassi, bagnate fino a rifiuto e asciugate con
pompe e spugne. Nelle operazioni di ancoraggio/livellamento dovr essere posta particolare cura per evitare che rimangano occluse sacche
d'aria al disotto delle piastre.
3 Barre di armatura in acciaio
Le barre di armatura hanno il compito di contrastare, nelle sezioni in cemento armato, le tensioni di trazione indotte dalle sollecitazioni agenti;
infatti una delle ipotesi alla base dello studio delle sezioni in C.A. che sia nulla la resistenza a trazione del calcestruzzo.
Secondo la normativa italiana ammesso esclusivamente limpiego di acciai saldabili qualificati e controllati; l'acciaio di uso comune il tipo
denominato B450C che caratterizzato dai seguenti valori nominali delle tensioni caratteristiche di snervamento e rottura da utilizzare nei
calcoli:
fy nom 450 N/mm
ft nom 540 N/mm
e deve rispettare i requisiti indicati nella seguente tabella:

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L'acciaio prodotto in barre o rotoli di diversi diametri dal 8 (diametro 8 mm) al 32 e superiori; la superficie laterale delle barre si presenta
corrugata con rilievi che conferiscono una migliore "presa" tra acciaio e calcestruzzo migliorandone l'aderenza; da alcuni anni non pi
consentito l'uso di acciai con superficie laterale liscia.
Il calcestruzzo racchiude all'interno della sua massa le barre di armatura e con i suoi processi chimici e le sua compattezza protegge le armature
stesse; infatti l'eventuale creazione di fessure nella cls provoca, in presenza di ossigeno e acqua, l'ossidazione dell'acciaio con conseguente suo
aumento di volume ed espulsione del copriferro.
Per le fondazioni di macchine non si hanno riferimenti a riguardo del contenuto minimo di armatura, di solito si seguono i seguenti criteri
minimi:
Passo, in qualunque direzione, delle armature poste sulle superfici laterali della fondazione 300 mm
Passo, in qualunque direzione, delle armature poste all'interno del blocco di fondazione 600 mm
Diametro delle armature 16 mm
3.1 Modalit esecutive e posa in opera delle armature
Le barre di armatura dovranno essere sagomate secondo le forme e le dimensioni riportate nelle "bar bending schedule" del progetto
esecutivo; la sagomatura potr essere effettuata direttamente in cantiere oppure in centri di trasformazione che provvederanno alla
etichettatura delle barre secondo le marche progettuali.
Le armature devono esser poste in opera con opportuni distanziatori in modo da rispettare le dimensioni del copriferro e dovranno essere tra
loro legate con filo di ferro, in modo che non subiscano spostamenti a causa delle sollecitazioni dovute al getto del calcestruzzo.
Le armature dovranno essere esenti da ossidazioni profonde, comunque ammessa la presenza di ossidazione passivane superficiale.

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