ROSA LUXEMBURG E LA QUESTIONE NAZIONALE
Michele Nobile
Per gran parte del XIX secolo il regime autocratico zarista fu il pilastro della Restaurazione ¢ del
legittimismo, concreta minaccia militare nei confronti di qualsiasi movimento democratico ¢ di
liberazione nazionale europeo: 1a sua caduta era dunque questione vitale per il progresso politico e
sociale del continente, «Anello debole» del regime era la ribelle Polonia, o meglio la parte della
Polonia annessa all’lmpero russo, comprendente Vasavia, Lodz e Lublino (Cracovia era invece
nella parte annessa all’Impero asburgico e Danzica in quella prussiana), sicche la lotta dei patriot
polacchi suscitava grandi speranze nei democratici ¢ nei socialisti europei, suonando come una
campana di raccolta per la causa della liberta e del fratemo sostegno trai popoli. L’appoggio
al’insurrezione polacca esplosa nel 1863 fu la ragione immediata delle riunioni di Londra del 22 ¢
23 luglio tra delegaziont operaie inglesi ¢ francesi, dirette precorritrici dell’assemblea di St
Martin’s Hall dell’ anno seguente nella quale sarebbe stata costituita I’ Associazione intemnazionale
dei lavoratori (a Prima internazionale)
Vent’anni dopo quella storica assemblea la Polonia era ancora sotto il giogo zarista Non aveva
avuto uogo una rivoluzione politica borghese, nazionale e costituzionale, ma il capitalismo
industriale germogliava, il proletariato urbano iniziava a far sentire la propria voce e nascevano
organizzazioni operaie e socialiste
Per i socialisti occorreva definire l’orientamento strategico della rivoluzione polacca in un quadro
geopolitico che interessava direttamente i tre grandi imperi dell’ Europa centrale ¢ orientale che si
spartivano il paese. Con quali metodi condurre la lotta? Quali i rapporti tra i socialisti polacchi e
quelli dei tre Imperi? In che modo dovevano combinarsi la lotta per gli obiettivi democratici ¢
nazionali ¢ quella per il socialismo? E, infine, la domanda che fra tutte sara pit bruciante: in quale
forma statuale doveva darsi la liberazione nazionale?
Questioni spinose, che vennero ulteriommente complicate dall’irrompere sulla scena politica della
Socialdemocrazia del Regno di Polonia (Sdkp), ¢ di quella che si nivel come la mente pit brillante
del socialismo intemazionale Rosa Luxemburg, La Sdkp ruppe con la tradizione ottocentesca a
proposito della questione nazionale polacca, Rosa Luxemburg sviluppo una nuova sintesi politica
che comprendeva quanto di meglio si poteva trarre dall’esperienza socialista dell’Oniente e
dell’Occidente d’Europa nello stesso tempo opponendosi al burocratismo occidentale e
al’inclinazione giacobinay orientale
Coerentemente con la posizione di ponte tra Oriente e Occidente della Polonia, i militanti del Sdkpil
Iasciarono un segno profondo nella storia della rivoluzione russa e ancor pit! in quella tedesca
1 Rosa Luxemburg ¢ il primo pattito rivoluzionario europeo: il Sdkpil
Occorre correggere un Iuogo comune circa la storia dei partiti socialisti della Seconda
intemazionale ovvera che la frazione bolscevica del Partito operaio socialdemocratico russo
(Posdr) sia stata la prima, se non l’unica e la pit coerente, organizzazione rivoluzionaria dell’ epoca
Innanzitutto, occorre considerare delle date.
Il gruppo al quale aderi il giovane Lenin (n. 1870) nel 1894-95, Liberazione del lavoro, era stato
fondato nel 1883, il Posdr venne costituito nominalmente nel 1898, ma il congresso che fondo
realmente la socialdemocrazia russa come organismo vitale e con continuita organizzativa fu quello
del 1903, lo stesso nel quale iniziarono a definirsi le frazioni bolscevica e menscevica (uso il
termine socialdemocrazia nel significato dell’ epoca, precedente la separazione prodottasi nel 1914-1919 tra socieldemocratici ¢ comunisti, quando era semplicemente ¢ unanimamente sinonimo di
partito socialista)
La storia del primo Proletariat, primo pattito socialista nella parte polacca dell’Impero russo, si
svolse tra il 1882 e il 1886, anno nel quale tre suoi dirigenti vennero impiccati dall’ autocrazia
zarista, il suo principale teorico, Ludwik Warynski, era gia stato arrestato nel 1883 e mori in carcere
nel 1889.
I secondo Proletariat venne fondato nel 1888, nel 1892 i resti del Proletariat e altri organismi si
fusero nel Partito socialista polacco (Pps). Il Pps sosteneva l’indipendenza e la siunificazione delle
tre parti nelle quali la Polonia era divisa, man piccolo gruppo di militanti si oppose decisamente a
questo obiettivo: per far conoscere le proprie posizioni antinazionaliste diede vita alla rivista
Sprawa robotnicza, stampata a Parigi. Si trattava di Adolf Warska (1868-1937), Leo Jogiches (1867-
1919), Julian Marchlewski (Karski, 1866-1925) e Rosa Luxemburg (1871-1919), mente e portavoce
dei dissidenti, A ventidue anni Luxemburg fece un tempestoso ingresso sulla grande scena del
socialismo europeo, battendosi senza successo nel congresso dell’Intemazionale per il
riconoscimento del proprio mandato in rappresentanza di Sprawa robotnicza, nel 1894 venne
costituita a Varsavia la Socialdemocrazia del regno di Polonia (Sdkp; Sdkpil dal 1899, in seguito
alla fusione con l’organizzazione lituana diretta da Feliks Dzierzynsla, il futuro capo della Ceka
sovietica), nel 1898 Rosa fu la pitt brillante avversaria di Bemstein, teorico del riformismo,
conquistandosi cosi una posizione di primo piano nel dibattito del pit forte partito operaio del
mondo, il Partito socialdemocratico tedesco
La Sdkp era piccola, diretta da emigrati (come il Posdr) ed estremamente vulnerebile, wuna testa
priva di corpo» fino al 1900, scrisse Nettl, peggio ancora, la sua inflessibile avversione
programmatica al nazionalismo polacco, contrastante con la tradizione democratica ¢ socialista
ottocentesca antirussa, le conferiva un sorprendente carattere eterodosso, aggravato
dall’incorreggibile propensione a polemiche disturbanti il tranquillo procedere dei congressi
intemazionali, per i grandi nomi dell’Intemazionale e il Bureau socialiste internationale le diatribe
russe e polacche erano noiose seccature, che potevano essere viste come I’opera di petulanti e
intriganti, Non c’é dubbio, perd, che la strutturazione del socialismo polacco in partiti ben definiti
precorse quella del socialismo russo, e che il vate del marxismo russo Plechanov, con Kautsky
allora considerato il pitt autorevole erede teorico di Marx, fu ferocemente ostile al nuovo partito
polacco.
Queste ultime osservazioni vanno gia oltre la mera questione cronologica. Quando si consideri la
qualita programmatica e la coerenza del socialismo intemazionalista polacco il primato
rivoluzionario russo @ anche pitt discutibile
I primo Proletariat nacque come partito rivoluzionario, classista e assolutamente ostile alle pretese
i far rinascere uno Stato polacco indipendente:riteneva che i destini del proletariato polacco e di
quello russo fossero inscindibili e che nei diversi «teatri» dell’ Impero la lotta dovesse condursi con
ali stessi metodi. Ma allora in Russia non esisteva un partito socialdemocratico: a condurre la lotta
contro l’autocrazia zarista era una particolare formazione rivoluzionaria, la populista Narodngja
volja, E fu proprio a causa di una visione integralmente intemazionalista della rivoluzione polacca
che il primo Proletariat tento di applicare la stessa tattica terroristica dei populisti russi, ma con
risultati tanto insignificanti quanto invece «spettacolari» furono quelli della Narodnaja volja
Del Proletariat la Sdkp rivendicava la visione intemazionalistica e il principio dell’assoluta
autonomia politica del proletariato dalla borghesia, ma rompeva con la pratica terroristica che era,
innanzitutto, frutto dell’arretratezza del movimento operaio russo. Come i democratici europei,
Luxemburg stimava il coraggio e I’abnegazione dei terroristi populisti e dei militanti del Proletariat,riconoscendo loro di aver assolto, in un dato momento storico, un ruolo di espressione ¢ di
catalizzazione del risveglio politico. mail metodo blanquista degli eroici attentati non era adeguato
allo sviluppo del movimento sociale della classe operaia (1)
La critica del blanquismo del primo Proletariat fu alla base del principio che pervade la riflessione e
Vazione di Rosa Luxemburg: il nesso indissolubile tra il fine dell’ autoemancipazione dei salariati e
la possibilita di formare una coscienza rivoluzionatia di massa solo nell’ esperienza diretta di grandi
lotte. Stessa origine avevano la sua visione del rapporto tra avanguardia politica organizzata e
movimento di massa del proletariato, 1a cui forma matura scaturi dalla rivoluzione russa e polacca
del 1905, ¢ la sua opposizione alla concezione leniniana del partito (in effetti di derivazione
kautskiana) espressa nel Che fare
Luxemburg vedeva operare una logica simile sia nel Che fare? di Lenin, con il suo centralismo
esasperato e la pretesa che la coscienza rivoluzionaria potesse venire inoculata» dall’estemo nella
classe, sia nel terrorismo della Narodnaja volja: quella della sostituzione dell’auto-orgenizzazione
del movimento operaio durante la lotta con I’azione e la direzione dall’alto da parte di un apparato
2.Rosa Luxemburg e la «questione nazionale»
Altra grande divergenza tra Rosa Luxemburg ¢ Lenin fu, notoriamente, quella circa il diritto di
autodeterminazione dei popoli, in particolare rispetto alla «Polonia del Congresson (annessa
all’Impero russo). Questione che, geneticamente e nel merito delle argomentazioni, risente molto,
per entrambi, delle differenti collocazioni nazionali dei due grandi rivoluzionari internazionelisti
La posizione di Lenin era assolutamente inequivoca Il fatto che l’autodeterminazione sia stato il
campo della sua wultima battagliay (contro Stalin e i suoi accoliti), in questo caso ammettendo la
possibilita della separazione di una nazionalita anche da uno Stato socielista, dovrebbe essere
sufficiente a cancellare qualsiasi dubbio circa il fatto che per il rivoluzionario russo quello
dell’ autodeterminazione fino alla separazione era un diritto non condizionato da alcuna circostanza
e indipendente dalla natura della direzione politica del movimento nazionale (2) La
socialdemocrazia rivoluzionaria poteva non sostenere in qualsiasi caso l’opportunita della
separazione, ma questa rimaneva un diritto inalienabile dei popoli in lotta per la propria liberazione.
Nessun popolo doveva essere costretto a«sposamey un altro
Ma anche sulla questione nazionale il pensiero di Lenin @ stato metamorfosizzato e il suo nome
usato come quello di un’auctorictas teologica medioevale per coprire posizioni opposte
‘Tra gli esempi pitt gravi in questo senso si possono fare quelli del patto tra Hitler e Stalin per la
quarta spartizione della Polonia, nel 1939, e il genere di «internazionalismo proletarion avanzante
su carri armati praticato dall’ Unione Sovietica in Ungheria, Cecoslovacchia e Afghanistan, o dalla
Cina in Tibet.
I valore della posizione di Lenin risiedeva nel fatto che essa stabiliva una linea di demarcazione
inviolabile net confronti dello sciovinismo imperiale, mettendo con le spalle al muro
Vopportunismo politico: nei confonti di un movimento di liberazione nazionale ci si doveva
collocare o dauna parte o dall’altra
Detto questo, occorre fare delle precisazioni.
Primo, Nella riflessione di Rosa Luxemburg erano sempre presenti insieme due esigenze, sulle quali
si espresse spesso, forte e chiro. quella della congruenza tra la tattica operativa e la finalita
liberatoria del socialismo, ¢ quella, alla quale forse i commentator hanno prestato meno attenzione,
della praticabilita degli obiettivi politici. La «praticabilita» per una rivoluzionaria come Luxemburg
ovviamente non era quella del basso cabotaggio politico o di chi si arrende aun «rapporto di forzesfavorevoley inclinando volentieri al compromesso, Si riferiva, invece, al fatto che un obiettivo
determinato, per quanto di difficile realizzazione, deve sia costituire soluzione concreta di problemi
reali sia muoversi nella direzione generale dello sviluppo storico
Finelita etico-politica e realismo storico erano in lei inseparabili. Indipendentemente dal giudizio di
mento, sul piano del metodo é per questa ragione che Luxemburg sosteneva, in polemica con Lenin,
che la lotta per la ricostituzione dello Stato polacco avrebbe allontanato la classe operaia polacca
tanto dalla realizzazione dei suoi compiti immediati quanto da quelli ultimi, che il principio di
autodeterminazione non avrebbe fornito alcuna indicazione per la pratica quotidiana del
proletariato, che la generica formula del paragrafo 9 del programma del partito russo «non
costituisce in realta un’indicazione politica e programmatica relativamente alla questione nazionale,
ma é un modo di sfuggire a questo problema» (3)
Secondo. Contro certe «sentenze» superficiali strumentali, occorre ribadire con forza che Rosa
Luxemburg non sottovalutava affatto la questione nazionale
Sensibilissima all’interclassismo nazionalista, era anche convinta che la liberazione delle
nazionalita fosse un valore di civilta. Quest’ultimo, perd, non veniva fatto discendere da quello che
Rosa giudicava il metafisico «diritto delle nazionin, «ma dall’ opposizione generale a un sistema di
classe, a ogni forma di disuguaglianza sociale e di dominazione sociale, in breve dalle stesse
fondamentali posizioni del socialismoy. Non ci si potrebbe aspettare di meno da colei che, nello
stesso documento in cui criticava la politica di autodeterminazione nazionale del bolscevismo al
potere, scriveva «la liberta solo per i seguaci del governo, solo per i membri di un partite — per
numerosi che possano essere — non @ liberta. La liberta sempre unicamente la liberta di chi la
pensa diversamenten (4). Per Rosa il socialismo era amplificazione qualitativa della liberta e,
quindi, unico contesto nel quale potesse darsi anche effettiva liberazione dall’oppressione
nazionale. Il nocciolo del problema non era se doveva darsi lotta per la liberta della nazionalita
polacca, mala forma che essa doveva assumere. Per Lenin la liberta nazionale poteva darsi anche
come separazione in un distinto Stato polacco, per Luxemburg no.
Terzo. La differenza tra le posizioni di Lenin e Rosa Luxemburg non va irrigidita in una dicotomia
tra altemative inconciliabili. Si trattava, invece, di punti di vista che esprimevano due priorita
differenti, ma entrambe inteme a una medesima prospettiva classista e intemazionalistica La
prionita di Lenin era la lotta al nazionalismo imperiale grande-russo, quella di Luxemburg la lotta al
nazionalismo piccolo-borghese e interclassista polacco
In quanto partito della nazionalita dominante, il bolscevismo aveva il dovere di contrapporsi
frontalmente allo sciovinismo imperialista grande-russo ¢ quindi di sostenere la liberta di
autodeterminazione delle nazionalita anche fino alla separazione: una posizione diversa da parte di
‘un partite di uno Stato imperialistico non pud che risultare sciovinista o pericolosamente ambigua
D’altra parte, il partite polacco-litnano, espressione di nazionalita oppresse, aveva pure il dinitto di
dichiararsi per il mantenimento, su basi democratiche, dell’unita statale tra la Russia e i territori
polacchi e lituani. Su quest’ultimo diritto Luxemburg e Lenin convergevano; la polemic, invece, si
inaspriva a proposito del precedente dovere e sullo status dell’obiettivo dell’ autodeterminazione nel
programma della socialdemocrazia russa
Di fronte aun movimento di massa che si batte perI'indipendenza statale-nazionale (che é molto di
pit che la lotta per l’uguaglianza tra nazionalita in seno alla stessa entita statale) la linea di Lenin &
politicamente pit forte e pitt chiara di quella di Luxemburg perché non lascia dubbi su quale fronte
schierarsi, 'impostazione di Luxemburg era invece orientata a prevenire la lotta per I’indipendenza
statale-nazionale nei casi in cui la vitalita storica di questa fosse discutibilePer definire correttamente i termini fratemni del disaccordo tra Rosa Luxemburg ¢ Lenin sulla
questione é di grande utilita leggere il bilancio della discussione sull’ autodeterminazione nazionale
che il secondo scrisse nell’ ottobre 1916. Qui Lenin riconosceva che i marzisti polacchi (e olandesi)
erano trai migliori del socialismo intemazionale e che il loro contributo militante di rivoluzionari e
intemnazionelisti alla lotta contro I’imperialismo fosse di grandissimo valore. Inoltre, interpretava la
posizione dei polacchi sulla questione nazionale anche come effetto della peculiare posizione ¢
storia del loro paese, che un tempo era stato pitt potente della Russia, nel quale i proprictari fondiari
polacchi ancora sfruttavano i contadini ucraini e ruteni e la borghesia il proletariato ebraico, per
Lenin era ovvio che la posizione della Polonia la destinava ad essere un campo di battaglia tra
Russia e Germania oppure, come si illudera durante la guerra sovietico-polacca del 1920, un ponte
fra rivoluzione russa e rivoluzione tedesca
Nel vivo della guerra mondiale Lenin giunse a dar ragione ai polacchi per la loro lotta contro
Vobiettivo dell’autodeterminazione della Polonia perche, in quel momento storico, esso sarebbe
stato una diversione rispetto alla questione vitale della costruzione dell’unita della lotta dei
proletariati di Germania, Polonia, e Russia
Quarto, Rosa Luxemburg non era contraria all’indipendenza statuele delle nazionalita dominate in
ogni e qualsiasi occasione. Fin dagli anni Novanta del XIX secolo era stata favorevole alla
disgregazione dell’ Impero ottomano in Stati nazionali, L’argomento decisivo usato da Luxemburg
in merito al diritto di autodeterminazione, in effetti comprensivo degli altri, era quello del
significato dell'indipendenza di una nazione per il progresso storico della stessa ¢, quindi,
dell’umanita
Era una posizione coerente con la concezione dello sviluppo capitalistico come ineguale e
combinato che, in modi diversi, veniva elaborato da Lenin e, pitt conseguentemente, da Trotsky (5)
La teoria e la parte storica de L'accumulazione del capitale. Contributo alla spiegazione economica
dell’imperialismo, ¢ l’analisi delle alleanze e delle spinte alla guerra del 1914 condotta ne La crisi
della socialdemocrazia (Juntusbroschure), conseguono proprio dall’attenta considerazione delle
specificita nazionali nel quadro di un sistema mondiale che nella sua dinamica riproduce i dislivelli
delle condizioni sociali, dello sviluppo economico e tecnico-scientifico, della potenza politico-
militare (sistema che @ qualcosa di pit della somma di relazioni inter-nazionali, cosi come dell’idea
di un mondo «globalizzatoy perche i suoi diversi elementi tendono a convergere nel livello di
sviluppo)
Quinto, L’obiettivo dell’indipendenza della Polonia non veniva respinto da Luxemburg in nome di
una qualche forma di astratto intemazionalismo ideologico. Il suo approccio alla «questione
nazionaley e all’ opportunita dell’esistenza di un particolare Stato nazionale era decisamente storico
e relativistico: «anche all’interno dello stesso paese la questione nazionale trasforma, con il passare
del tempo, il suo carattere e cid dev’ essere seguito da una modificazione del giudizio che si da su di
essa» (6)
In particolare sulla questione polacca le argomentazioni di Luxemburg erano precise e documentate,
secondo due linee interdipendenti, La prima era quella delle trasformazioni della struttura sociale ¢
della dinamica politica delle diverse classi sociali, la seconda si fondava sullo studio dei rapporti
economici tra Polonia e Russia in connessione con gli obiettivi di politica intema ed estera del
govemo zarista
Cosa diceva a questo proposito Rosa Luxemburg?
3. Laposizione di Luxemburg sull’indipendenza della PoloniaCon un termine modemo si pud dire che la rivoluzionaria polacca analizzd un caso particolare,
intimamente contraddittorio ¢ quindi in definitiva fallimentare, di developmental State o Stato
«sviluppistay: quello imperiale zarista. Obiettivo prionitario dello zarismo era cancellare la
resistenza nazionele della szlachta (1a nobilta) polacca
«Nel perseguire questo obiettivo I’assolutismo russo scorse, ora, un opportuno alleato nella
borghesia industriale polacca, Legare la Polonia attraverso interessi materiali alla Russia e in una
classe capitalistica, appena sorta sotto lala della nobilta russa — classe che, non essendo nazionale
per mancanza di ogni tradizione del passato, ma essendo servile in forza degli interessi del suo
futuro, sarebbe stata disposta a fungere da contrappeso al fermento nazionale della nobilta — questo
eral’ obiettivo della politica russa che essa persegui con abituale ferrea conseguenza» (7)
Ragion per cui nulla venne tralasciato per trasformare la nobile ¢ ribelle Polonia in una Polonia
capitalistica e domay. Dunque, nella «Polonia del congresso» il capitalismo si sviluppava non
nonostante, ma proprio in forza della sua integrazione economica con la Russia, realizzata
attraverso la politica economica zarista, in particolare l’eliminazione del confine doganale (1851),
la costruzione delle ferrovie, I’abolizione della serviti della gleba in Russia (1861) e in Polonia
(1864) con i conseguenti effetti sulla disponibilita di manodopera proletaria sul mercato intemo
dei beni di consumo; l'involontaria spinta modernizzatrice derivante dalla guerra di Crimea. La
borghesia polacca doveva la propria esistenza all’assolutismo ¢, da parte sua «ringraziavay lo
zarismo russo col «tradimentoy del movimento nazionale polacco e col fungere, attraverso le
esportazioni industrial, da principale agente dell’ autocrazia russa in Asia, specialmente in Persia
Tra la borghesia industriale polacca e quella russa non esisteva secondo Luxemburg, una
contrapposizione di interessi su base nazionale
«nessun delle due classi nazionali di capitalisti ci appare come una falange intimamente compatta,
bensi ci appare divisa, lacerata da lotte d’interesse, profondamente incrinata da rivalita E d'altra
parte i diversi gruppi, immemori delle rivalita nazionali, si porgono la mano per poter meglio
assestare, nella nobile competizione per il profitto, eventualmente, qualche colpo alla borsa dei
propri compatrioti, Cid che, in questo modo, compare sulla scacchiera industriale sono non dei
contrapposti partiti nazionali, bensi dei contrapposti partiti capitalistici, non polacchi e russi, bensi
filatoni e tessitori, ingegneri meccanici ¢ propnetari terrieri e sulle bandiere che sventolano al di
sopra dei combattenti, in luogo dell’aquila a una o due teste, si vede solamente l’emblema
intemazionale del capitalismo» (8)
Per quanto riguarda la dinamica politica delle classi, per Luxemburg «in Polonia non esiste alcuna
classe che abbia un concreto interesse nella ricostituzione della Polonia e che, nel contempo, abbia
anche la forza di mettere in primo piano tale interessey (9). Della borghesia industriale si é detto, i
contadini erano ostili alla nobilta e potevano perfino considerare lo zarismo come liberatoren dalla
servita. Le uniche frazioni di classe politicamente nazionalistiche erano la piccola borghesia
attigianale povera e arretrata, e quella parte dell’intellighenzia borghese, «reclutata in massima
parte tra la nobilta la piccola borghesiay, le cui possibilita di carmiera erano danneggiate dalla
russificazione, «entrambe momenti fluttuanti, entrambe solo stadi di transizione e quindi incapaci di
dare corpo e vita ai loro ideali politici» (10).
Quanto al proletariato, Luxemburg respingeva I’ analogia tra I’Europa occidentale la Polonia Li,
diceva, il proletariato pud far propri gli obiettivi democratici traditi dalla borghesia, inserendosi
nella grande corrente storica da essa iniziata, ma in Polonia, la lotta per I'indipendenza «non fu
propriamente tradita dalla borghesia dato che non fu mai il suo ideale. Essa fu l’ideale del periodo
precapitalistico, nobiliare, basato sull’ economia naturale» (11). Un obiettivo, l'indipendenza, che
avrebbe dungue posto il proletariato in contrasto con I’evoluzione storica volta all’integrazione tra
Ia Russia e la «Polonia del Congreso»Per i sivoluzionari polacchi 1a rivendicazione dell’indipendenza polacca non solo andava,
obiettivamente, in senso contrario alla dinamica reale della storia, ma avrebbe portato a subordinare
la lotta det proletari polacchi alla direzione della piccola borghesia nazionalista. Questa era la
ragione del loro irriducibile antagonismo nei confront del Pps
Inolire, da quando la Rzeczpospolita polacco-lituana era stata smembrata le sue diverse parti si
erano organicamente legate alle sorti dei tre Imperi che le dominavano. Essendo le condizioni
politiche e sociali nei tre Imperi tanto diverse, e condividendo le classi dominate di nazionalita
polacca lo stesso destino delle classi dominate della Germania, della Russia e dell’ Austria, obiettivi
e ritmi della lotta politica non potevano che essere diversi anche nelle tre aree della spartizione. Ne
conseguiva anche che, ameno di non porre al centro di tuttal’azione politica la rivendicazione della
costituzione di uno Stato polacco borghese e indipendente, risultava impossibile unire in un unico
partito il proletariato di lingua polacca. La difesa della nazionalita polacca nei tre Imperi poteva
darsi solo come parte della lotta per le liberta democratiche dei tre diversi proletariati nei rispettivi
Stati. Ilavoratori di Polonia e di Russia non dovevano, quindi, dividersi sulla questione nazionale,
ma condurre un’unica guerra sociale per il rovesciamento dello zarismo, la conquista della
democrazia e, in prospettiva, la rivoluzione socialista
«Lintegrazione capitalistica tra Polonia e Russia ha come risultato finale qualcosa che governo
russo, borghesia polacca e nazionelisti polacchi non prendono in considerazione nella stessa misura
Vunificazione del proletariato polacco e russo a futuri curator: fallimentari della bancarotta, prima
del dominio zarista russo, e poi del dominio capitalista polacco-russo» (12)
E un fatto che lo Stato polacco indipendente non sorse in forza di una rivoluzione nazionale ma
come sottoprodotto della rivoluzione in Russia e della sconfitta della Germania e dell’ Austria nella
Prima guerra mondiale. I suoi confini si definirono negli anni tra il 1918 ¢ il 1920 attraverso una
serie di guerre locali che furono parte del processo di costruzione statale nell’ area con la Germania,
la Cecoslovacchia, la Lituania, I’ Ucraina, la Russia
Il nuovo Stato polacco fu subito la pietra angolare del «cordone sanitarioy costruito intomo alla
Russia rivoluzionaria, Dominato da una destra autoritaria, il nazionalismo si espresse nel senso
della restaurazione dell’antica Rzeczpospolita I'attacco all’Ucraina comandato nel 1920 da
Pilsudski, dal 1926 dittatore di fatto, rispondeva ideologicamente ad una visione jagellonica (tra il
1386 e il 1572 la dinastia degli Jagelloni aveva regnato su un «impero» di fatto che si stendeva dal
mar Baltico al mar Nero e su gran parte dell’Ucraina al suo culmine era il pit! vasto regno
europeo)
Invece, la burocrazia della Polonia «socialista», che aveva iniziato a costruire la propria posizione
i potere intomo ai cari armati sovietici durante la guerra mondiale, cercd di crearsi una legittimita
nazionale rivalutando il primo regno polacco dell’ epoca Piast (secoli X-XIV)
4,Riassumendo
2) Pur tenendo conto dell’ovvia fragilita della vita di un organismo che nasceva in ambiente
fortemente ostile, a cui del resto era soggetto anche il Posdr, non solo la Socialdemocrazia del
Regno di Polonia si organizzo prima di quella russa, ma in essa la netta separazione organizzativa
tra la corrente rivoluzionaria e quella socialista-nazionale precorse di dieci anni la separazione del
Partito russo in menscevichi e bolscevichi, fatto pid importante, la Sdkp nacque con basi
programmatiche molto chiare, inerenti la sostanza della rivoluzione polacca, impossibili da
confondere con manovre di potere personale, cosa quest’ultima che, invece, non pud dirsi della
genesi della frattura nel partito russo, a meno che non si trasformi in feticcio una data forma emodalita di funzionamento dell’ organizzazione politica e non si veneri il Che fare? di Lenin come
‘un testo sacro dalle formule taumaturgiche. L’unico contenuto politico che Luxemburg e Trotsky
scorgevano nella posizione leniniana sul partito eral sostituzionismo «giacobinon.
b) La posizione di Rosa e del Sdkpil all’intemo del socialismo dell’ Impero russo era in contrasto
con la prassi bolscevica nell’ambito dell’ organizzazione, ma con essa convergente per quanto
riguarda i contenuti politici (ad eccezione del principio di autodeterminazione nazionale ¢ della
politica agraria). L’enfasi sul valore della dinamica autonoma della lotta di classe e sul carattere
dialettico del rapporto tra avanguardia e movimento di massa avvicinava Rosa alla concezione
trotskiana della rivoluzione russa come tendente a trascendere i limiti della democrazia borghese
Nella frazione bolscevica lo «stadismon, invece, fi duro a morire ¢, in fondo, non mori mai del
tutto, siaffiorando in forma «perversm, in effetti menscevica piuttosto che leninista,
nell’orientamento staliniano della politica estera sovietica (nella quale @ compresa I’azione dei
partiti del Komintern) verso la collaborazione con i governt imperialistici e le rispettive borghesie
O)ll contributo che Rosa Luxemburg diede al marxismo rivoluzionario internazionale attraverso la
sua battaglia nel Partito tedesco fu inestimabile. Luxemburg era l’unica che potesse confrontarsi ad
ami pari con Lenin Trotsky, allo stesso modo, non possono esserci dubbi sul fatto che sarebbe
stata fin dal primo momento un’ avversaria implacable della deriva della Rivoluzione russa e dello
stalinismo. Se Rosa fosse sopravvissuta, I’antistalinismo rivoluzionario del XX secolo avrebbe
assunto una configurazione diversa e con ogni probabilita sarebbe stato molto pitt forte e pit
incisivo nelle crisi politiche trale due guerre mondieli
Una delle prime ¢ pitt importanti operazioni dello stalinismo su scala intemazionale fr
Pestirpazione dell’eredita luxemburghiana dal Partito comunista tedesco, in generale, la costruzione
staliniana di una presunta cortodossia leninista non poteva fare a meno innanzitutto di ridurre
Velaborazione di Rosa Luxemburg a una imperfetta approssimazione al «leninismoy e poi di
contrapporglisi.
Le critiche luxemburghiane al bolscevismo al potere, specialmente riguardo alla democrazia
socialista, erano totalmente organiche alla riflessione e all’azione di tutta una vita L’idea che esse
sarebbero poi state «ritiraten da Rosa é risibile, non é che il risultato di una logica di pensiero diretta
a costruire una (propria) «ortodossia», ostacolo quasi insormontabile all’ apprendimento delle
lezioni di quello che nei primi del Novecento era un campo aperto e fluido di discussione su tutti i
temi fondamentali della politica rivoluzionaria
1 cfantasmay di Rosa Luxemburg é certamente uno degli elementi da valutare per comprendere
quel che poi Stalin fara al Partito comunista polacco
4) rigoroso classismo del Sdkpil era tutt’uno con la visione della rivoluzione antizarista ¢
socialista come parte di un unico processo multinazionale che avrebbe dovuto coinvolgere I’intero
territorio dell’Impero zarista
Molti sivoluzionari polacchi parteciparono, spesso con un ruolo di primo piano, alla lotta politica in
Germania in Russia (e poi nell’Urss). Si trattava di qualcosa che non conseguiva solo dall’esilio,
forzato 0 volontario: piuttosto, nel microcosmo delle vicende personali sembra esprimersi
attivamente la storia polacca, con le sue inclinazioni culturali ¢ le tensioni politiche intemazionali
che le davano forma
La storia ha dimostrato quanto fosse giusta la tesi luxemburghiana dell’inscindibilita dei destini
della rivoluzione polacca e di quella russa, che era la ragione dell’ esistenza del Sdkpil, al contrario,
dal socialismo nazionalista del Pps emerse il dittatore Pilsudski, Ma la dimostrazione si @ data inmodi imprevedibili e terribili, nei quali le tragedie umane e politiche si combinano con la beffarda
ironia della storia
Durante il Grande terrore sovietico del 1937-1938, nel quale si combinarono purghe dell’élite
politica «operazioni di massay contro le pitt diverse categorie di persone definite «socialmente
pericolosey e operaziont di «puliziay di gruppi etnici non-russi, i quadn del Partito comunista
polacco vennero uccisi a centinaia insieme a oltre centomila polacchi e cittadini sovietici di origine
polacca Fatto unico, il partito venne formalmente dissolto dall’Esecutivo del Komintem, con quelli
federati dell’ Ucraina occidentale e della Biclorussia occidentale
Si riproponeva cosi una «questione polaccay frutto della forma pit estrema di violenta e paranoide
affermazione del dominio russo nell’ambito del Komintem, del timore da parte della casta
burocratica di disordini e rivolte contadine nelle aree frontaliere tra Ucraina sovietica e Ucraina
occidentale polacca, forse la previsione di Stalin di una possibile quarta spartizione della Polonia,
questa volta con la Germania di Hitler.
http://utopiarossa blogspot.com.ar/2011/09/rosa-luxemburg-e-la-questione-nazionale htm!
Note,
1) Rosa Luxemburg, «Relazione al III Congresso dell’ Internazionale socialista dei lavoratori, a
Zunigo 1893, sulla situazione elo sviluppo del movimento socialdemocratico nella Polonia russa dal
1889 al 1893», Sprawa Robotnicza, s. d., in Questione nazionale e sviluppo capitalista, Jaca Book,
Milano, 1975, p. 31
2) Il riferimento é a Liultima battaglia di Lenin di Moshe Lewin, Laterza, Bari, 1969. Il definitive
chiarimento sul «testamento» di Lenin é di Luciano Canfora, La storia falsa, Rizzoli, Milano 2008
nell’introduzione dello stesso a Salvatore Aponte, Il Corriere tra Stalin e Trockij. 1926-1929,
Fondazione Corriere della sera, Milano 2010. Si veda anche «L’autodeterminazione dei popoli,
Vultima battaglia di Lenin e il Tibet, di Roberto Massari nel blog di Utopia Rossa
http: //www:utopiarossa org/Autodeterminazione%20e%20Tibet pdf
3) «La questione nazionale ¢ l’autonomia», in Scntti scelti, a cura di L. Amodio, Einaudi, Torino,
1976, p. 272
4) La prima citazione di Luxemburg é da «La questione nazionale e I’autonomia», cit, p. 272, la
seconda da La rivoluzione russa, Un esame critico, introduzione e cura di Roberto Massari, Massari,
Bolsena 2004, p. 79
5) Sulla problematica dell’imperialismo, Michele Nobile, Imperialismo. Il volto reale della
globalizzazione, Massari editore, Bolsena 2006
6) «La questione nazionale e I’autonomia», op. cit, p. 275.
7) Rosa Luxemburg, Lo sviluppo industriale della Polonia, tesi di laurea, magna cum laude, Zurigo
1897, in Questione nazionale e sviluppo capitalista, Jaca Book, Milano, 1975, p. 283, corsivo mio
8) Ibid, p. 261, corsivi miei
9) «ll socialpatriottismo in Polonia», in Neue Zeit, 1895-1896, II, in Questione nazionale e sviluppo
capitalista, Jaca Book, Milano, 1975, p. 93.
10) Ibid, p. 96
11) Ibid, p. 98.
12) Conclusione di Lo sviluppo industriale della Polonia, cit, p. 307.
13) Si vedano «Problemi di organizzazione della socialdemocrazia russa» (1904) in Scritti politici
di Rosa Luxemburg, a cura ci Lelio Basso, Editori Riuniti, Roma 1970, pp. 217-236, e I nostri
compiti politici (1904) di Trotsky, in Opere Scelte, I. Gli anni formativi, Prospettiva Edizioni, Roma
1994.Riferimenti bibliografici.
Aubet, Maria-Jose, Rosa Luxemburg y la cuestion nacional, Editorial Anagrama, Barcelona 1977.
Blit, Lucjan, The origins of Polish Socialism. The history and ideas of the first Polish Socialist
party, 1878-1886, Cambridge University Press, Cambridge 1971
Deutscher, Tamara «In memoriam: Proletariat party, 1882-1886», New Left Review, 1/143,
gennaio-febbraio 1984
Gallissot, René, «Nazione ¢ nazionalita nei dibattiti del movimento operaio», », in Storia del
marxismo, II. Il marxismo nell’eta della Seconda Internazionale, Einaudi, Torino 1979
Haupt, Gorge-Lowy, Michael-Weill, Claudie, Les marxistes et la question nationale, 1848-1914,
Maspero, Paris 1974
Lowy, Michael, «Rosa Luxemburg ¢ la questione nazionalen, in Dialettica e rivoluzione, Jaca book,
Milano 1974
Lowy, Michael, «Marxists and the national question», New Left Review, 1/96, marzo-aprile 1976
Lenin, Vladimir 1'ig, (@ cura di Nicola Simoni), L'autodeterminazione dei popoli. I testi
fondamentali, con un saggio di Héléne Carrére D'Encausse, Massari ed., Bolsena 2005
Luxemburg, Rosa L’accumulazione del capitale. Contributo alla spiegazione economica
dell’impenalismo, Einaudi, Torino 1960.
Luxemburg, Rosa, Scnitti politici di Rosa Luxemburg, a cura di Lelio Basso, Editori Riuniti, Roma
1970.
Luxemburg, Rosa, Questione nazionale ¢ sviluppo capitalista, Jaca Book, Milano 1975
Luxemburg, Rosa, (a cura di Horace B. Davis), The national question. Selected writings by Rosa
Luxemburg, Monthly Review Press, 1976.
Luxemburg, Rosa, «La questione nazionale ¢ |’ autonomia», in Scritti scelti, a cura di L. Amodio,
Einaudi, Torino 1976
Luxemburg, Rosa, La rivoluzione russa. Un esame critico, introduzione e cura di Roberto Massari,
Massari ed., Bolsena 2004
Luxemburg Rosa, «In memoria del Proletariato, in Scritti contro il terrorismo (1902-1905), a cura di
Giorgio Salmon, Prospettiva edizioni, Roma 2004.
Massari, Roberto, «L’autodeterminazione dei popoli, I’ultima battaglia di Lenin e il Tibet», nel blog
di Utopia Rossa: http://wwwutopiarossa org/Autodeterminazione%20e%20Tibet pdf
Nettl Peter, Rosa Luxemburg, Oxford University Press, 1966 [Rosa Luxemburg, il Saggiatore,
Milano 1970]
‘Trotsky, Lev (Lev Davidovic Bronstejn), I nostri compiti politici (1904), in Opere Scelte, I. Gli anni
formativi (a cura di Isabella Alagia e Vincenzo Sommella), Prospettiva Edizioni, Roma 1994
Venturi, Franco, Il populismo russo, III. Dall'andata nel popolo al terrorismo, Einaudi, Torino 1979