ROBERTO PADRIN Al sindaco di Longarone Roberto Padrin Caro sindaco, difficile trovare parole, anche dopo 51 anni, per un dolore che non passa. E che ritroviamo l, ogni anno, prigioniero di !uei duecentosessanta milioni di metri cubi di roccia che spa""arono via cin!ue paesi e uccisero 1.#1$ persone. Longarone, Pirago, Rivalta, %illanova, &a' nomi scolpiti nella memoria na"ionale. (a la memoria non basta. Ed per !uesto motivo che Longarone e il %a)ont sono stati tra i punti di parten"a anche della mia campagna per le primarie. *uando ho ascoltato le testimonian"e dei sopravvissuti al disastro ho sentito risuonarmi dentro solo due sole parole' mai pi+. Longarone un monito. (a la memoria, dicevo, non basta e non bastano i moniti' a noi chiesto di prevenire. Perch, il sacrificio di !uelle vite e di !uei territori non diventi vano. Come sindaco, e sindaco di una citt- che all.ac!ua deve molto ma che all.ac!ua ha anche pagato un grande tributo, sapevo che la difesa del territorio non una priorit-' LA priorit-. E la stessa priorit- ho mantenuto una volta al governo' di !uesto si occupa /0talia sicura contro il dissesto1, la struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche. 2en sapendo che la tutela del territorio non pu3 essere delegata soltanto agli /altri1, solo a chi governa ma deve essere impegno !uotidiano e cura di tutti. Caro sindaco, Longarone oggi anche il simbolo dell.0talia che si rial"a, dell.0talia che ce la fa. Ed da !uesto simbolo di fiducia che occorre ripartire' !uello di un paese con tante ferite ancora aperte ma, coraggiosamente, in piedi. (atteo Ren"i