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Immanuel Kant, FONDAZIONE DELLA METAFISICA DEI COSTUMI.

PREFAZIONE.
L'antica flosofa greca si divideva in tre parti: fsica, etica, logica. Codesta partiione ! del
t"tto con#or$e alla nat"ra della cosa, e non vi ! n"lla da correggervi, $a solo da aggi"ngervi
il s"o principio: sia per assic"rarne in tal $odo la co$pletea, sia per poter deter$inare
corretta$ente le necessarie sottoseioni.
%"alsiasi conoscena raionale !, o &$ateriale& ' e allora rig"arda "n ("alc)e oggetto ' o
&#or$ale&, e allora si occ"pa escl"siva$ente della #or$a dell'intelletto e della ragione stessa,
nonc)* delle regole del pensare in generale, sena distinione di oggetti. La flosofa #or$ale
si c)ia$a logica+ $a la $ateriale, c)e )a c)e #are con oggetti e con leggi deter$inate a c"i !
sottoposta, si divide a s"a volta in d"e. ,ali leggi, in#atti, o sono leggi della nat"ra o leggi della
li-ert.. La sciena delle pri$e si c)ia$a fsica, ("ella delle seconde ! l'etica+ l'"na ! detta
anc)e dottrina della nat"ra, l'altra dottrina dei cost"$i.
La logica non p"/ possedere alc"na parte e$pirica, tale, cio!, c)e le leggi "niversali e
necessarie del pensiero vi riposino s" #onda$enti tratti dall'esperiena: altri$enti non
sare--e logica, cio! "n canone per l'intelletto o la ragione, c)e vale in ("alsiasi pensiero e
c)e deve essere di$ostrato. Per contro, sia la flosofa nat"rale, sia la $orale, )anno ciasc"na
"na parte e$pirica+ poic)* ("ella deve defnire le leggi della nat"ra co$e oggetto
d'esperiena, e ("esta le leggi del volere dell'"o$o in ("anto a0etto da in1"ssi nat"rali: la
pri$a in #or$a di leggi secondo le ("ali t"tto avviene, la seconda in #or$a di leggi secondo le
("ali t"tto deve avvenire, $a non sena c)e si considerino le condiioni per c"i, spesso,
avviene il contrario.
Ogni flosofa c)e si -asi s"ll'esperiena p"/ esser detta &e$pirica&+ ("ella c)e trae le s"e
dottrine escl"siva$ente da princ2pi a priori p"/ dirsi flosofa &p"ra&. %"and'! escl"siva$ente
#or$ale, ("est'"lti$a si c)ia$a &logica&+ $a se ! ristretta a deter$inati oggetti dell'intelletto
si c)ia$a &$etafsica&.
Nasce cos2 l'idea di "na $etafsica articolata in d"e parti: "na &$etafsica della nat"ra& e "na
&$etafsica dei cost"$i 345. La fsica avr. d"n("e "na s"a parte e$pirica, $a anc)e "na
parte raionale, e lo stesso l'etica: dove, peraltro, la parte e$pirica potre--e ass"$ere il
no$e particolare di &antropologia pratica&, $entre la raionale potre--e c)ia$arsi &$orale&
propria$ente detta.
,"tte le ind"strie, i $estieri e le arti )anno tratto vantaggio dalla divisione del lavoro, graie a
c"i "no non )a da #are t"tto, $a si li$ita a "n lavoro deter$inato, e, nelle s"e operaioni, si
di0erenia sensi-il$ente da t"tti gli altri, e cos2 p"/ raggi"ngere la $assi$a #acilit. e
per#eione di esec"ione. 6ove le attivit. non sono cos2 distinte e ripartite, $a ciasc"no ! "n
t"tto#are, l'ind"stria ri$ane in condiioni di grande -ar-arie. P"/ darsi c)e sia "n oggetto non
indegno di consideraione il do$andarsi se la flosofa p"ra non esiga in t"tte le s"e parti lo
specialista, e se l'insie$e del lavoro er"dito non si trovere--e in condiioni $igliori ("alora
coloro c)e, seg"endo il g"sto del p"--lico, sono avvei a vendere $escolati, in rapporti a
loro stessi ignoti, l'e$pirico col raionale ' e si c)ia$ano pensatori indipendenti ', e ("egli
altri c)e, sotto il no$e di pensatori astratti 375, sono intenti a $ettere a p"nto la parte
p"ra$ente raionale #ossero a$$oniti di non praticare insie$e d"e attivit. c)e, ("anto al
$odo in c"i van trattate, sono $olto diverse, e per ciasc"na delle ("ali #orse ! ric)iesto "n
talento speciale, sicc)* la loro "nione in "na stessa persona non prod"ce altro c)e "n
arr"0one+ t"ttavia io ("i $i do$ando soltanto se la nat"ra della sciena non ric)ieda c)e la
parte e$pirica sia ten"ta se$pre acc"rata$ente distinta dalla raionale, e se alla fsica
3e$pirica5 propria$ente detta non si de--a #ar precedere "na $etafsica della nat"ra, e
all'antropologia pratica "na $etafsica dei cost"$i, dep"rate con c"ra da t"tto ci/ c)e
possono avere di e$pirico, in $odo c)e si sappia in entra$-i i casi fno a c)e p"nto si
estendano le possi-ilit. della p"ra ragione, e da ("ali #onti essa tragga ("ei s"oi
insegna$enti &a priori&: sia poi codesta indagine condotta da t"tti i $oralisti 3il c"i no$e !
legione5, o da alc"ni soltanto a ci/ ("alifcati.
Poic)* ("i, propria$ente, la $ia intenione si dirige s"lla flosofa $orale, io li$ito la
("estione in ("esti ter$ini: se non si pensi c)e sia assol"ta$ente necessario ela-orare "na
volta per t"tte "na flosofa $orale p"ra, co$pleta$ente li-erata da t"tto ci/ c)e sia
co$"n("e e$pirico e appartenente all'antropologia. C)e cos2 de--a essere, appare
diretta$ente dalla co$"ne idea del dovere e delle leggi $orali. Ness"no p"/ negare c)e "na
legge c)e sia $orale, e cio! #ondi "na o--ligatoriet., de--a co$portare "na necessit.
assol"ta. Cos2 il precetto non $entire non )a da valere solo per l'"o$o, ("asi c)e altri esseri
raionali non dovessero preocc"parsene+ e lo stesso p"/ dirsi di ogni altra legge $orale. Il
#onda$ento dell'o--ligatoriet., pertanto, non va cercato nella nat"ra dell'"o$o, o nelle
circostane del $ondo in c"i l'"o$o ! collocato, -ens2 &a priori&, escl"siva$ente in concetti
della p"ra ragione+ $entre ogni altra prescriione, c)e si #ondi s" princ2pi della $era
esperiena, #oss'anc)e "na prescriione in certo senso "niversale, se si appoggia anc)e per
"na $ini$a parte ' ad ese$pio, per "n s"o $ovente ' s" -asi e$piric)e, p"/ dirsi -ens2 "na
regola pratica, $a $ai "na legge $orale.
Perci/, non solo le leggi $orali, con i loro princpi, si disting"ono essenial$ente da t"tte le
altre, c)e )anno in s* ("alcosa di e$pirico, $a t"tta la flosofa $orale riposa intera$ente
s"lla s"a parte p"ra, e, p"r applicandosi all'"o$o, non trae n"lla dalla conoscena dell'"o$o
3antropologia5 385, -ens2 d. a l"i, co$e essere raionale, leggi &a priori&. %"este ric)iedono,
sia p"re, "n gi"diio ag"ato dall'esperiena: sia per disting"ere in ("ali casi vadano
applicate, sia per dare ad esse accesso alla volont. dell'"o$o ed energia nell'eserciio: in#atti
l'"o$o, a0etto co$e tale da tante inclinaioni, ! -ens2 capace dell'idea di "na ragion p"ra
pratica, $a non riesce #acil$ente a renderla e9cace &in concreto& nel s"o co$porta$ento.
:na $etafsica dei cost"$i !, perci/, assol"ta$ente indispensa-ile, non solo per "no scopo
teoretico, di indagare la #onte &a priori& dei princ2pi pratici c)e si trovano nella nostra ragione,
$a anc)e perc)* i cost"$i ri$angono soggetti a ogni genere di corr"ione, fnc)* $anc)i
("el flo cond"ttore e nor$a s"pre$a del retto gi"diio. Ci/ c)e )a da essere $oral$ente
-"ono, in#atti, non -asta c)e sia &con#or$e& alla legge $orale: esso deve anc)e avvenire
&per& la legge $orale. In caso contrario, ("ella con#or$it. resta $olto cas"ale e $anc)evole,
perc)* il $otivo non $orale p"/, -ens2, prod"rre ("a e l. co$porta$enti con#or$i alla legge,
$a, per lo pi;, ne prod"rr. di di0or$i. <e non c)e la legge $orale, nella s"a p"rea e
gen"init. 3c)e app"nto nelle ("estioni pratic)e ! la cosa pi; i$portante5, non va cercata
altrove c)e nella flosofa p"ra. %"esta, d"n("e, co$e $etafsica, deve precedere, e sena di
essa non p"/ esserci alc"na flosofa $orale. Ani, ("ella c)e $escoli i princ2pi p"ri con gli
e$pirici non $erita il no$e di flosofa 3disting"endosi la flosofa dalla co$"ne conoscena
raionale per la capacit. di isolare in "na sciena ci/ c)e ("esta a0erra solo $escolato con
altro5, e ancor $eno di flosofa $orale, dato c)e, per ("esta $escolana, reca addiritt"ra
detri$ento alla p"rea dei cost"$i e contrasta con lo scopo s"o proprio.
Non si creda, t"ttavia, di aver gi. ci/, c)e ("i si ric)iede, nella propede"tica c)e il cele-re
=ol0 pre$ise alla s"a flosofa $orale, c)ia$ando la flosofa &pratica generale&. Non si creda,
cio!, c)e il ca$po ("i coltivato non sia del t"tto n"ovo. App"nto perc)* voleva essere "na
flosofa pratica generale, essa non prende in consideraione "n volere specialissi$o c)e,
prescindendo da t"tti i $oventi e$pirici, sia deter$inato intera$ente da princ2pi a priori, e
c)e perci/ potre--e c)ia$arsi volere p"ro+ -ens2 il volere in genere, con t"tte le operaioni e
condiioni c)e gli co$petono in ("esto signifcato generale. Essa si disting"e, pertanto, da
"na $etafsica dei cost"$i, cos2 co$e la logica generale si disting"e dalla flosofa
trascendentale: ("ella esponendo le operaioni e le regole del pensiero &in genere&, ("esta
("elle particolari operaioni e regole c)e sono proprie del pensiero &p"ro&: da c"i, cio!, son
conosci"ti oggetti intera$ente &a priori&. La $etafsica dei cost"$i deve, in#atti indagare
l'idea e i princ2pi di "na possi-ile volont. p"ra, e non le operaioni e le condiioni del volere
"$ano in genere, in gran parte di ordine psicologico. C)e nella flosofa generale pratica 3sia
p"re del t"tto inde-ita$ente5 si parli anc)e di leggi $orali e di dovere, non ! "n'o-ieione:
perc)* gli a"tori di ("ella sciena ri$angono #edeli alla s"a idea, e non disting"ono i $oventi,
c)e, co$e tali, sono rappresentati intera$ente &a priori& dalla ragione ' e si c)ia$ano
propria$ente $orali ', dai $oventi e$pirici, c)e l'intelletto innala a concetti generali per
se$plice co$paraione di esperiene. Al contrario, sena -adare alla di0erena delle loro
#onti, essi li considerano solo in -ase al ris"ltato, $aggiore o $inore, della loro so$$a
3considerandoli, pertanto, co$e "ni#or$i5. In ("esto $odo pervengono al loro concetto di
&o--ligatoriet.&, c)e, in verit., ! t"tt'altro c)e $orale, $a ! tale ("ale lo si p"/ pretendere in
"na flosofa c)e non si interessa p"nto dell'origine di t"tti i possi-ili concetti pratici, se essi
siano anc)e &a priori& o soltanto &a posteriori&.
Coll'intento, d"n("e, di preparare "na volta o l'altra "na $etafsica dei cost"$i, io ne #accio
precedere ("i la #ondaione. E' vero: essa non )a propria$ente altro #onda$ento c)e la critica
della &ragion p"ra pratica&, analoga$ente a ("anto )a #atto per la $etafsica la critica della
ragion p"ra spec"lativa. <e non c)e, da "n lato la pri$a non ! cos2 assol"ta$ente necessaria
co$e la seconda, perc)* in ca$po $orale la ragione "$ana, anc)e nell'intelletto pi; co$"ne,
gi"nge #acil$ente a "na grande correttea e co$pletea, $entre in ca$po teoretico, co$e
ragion p"ra, ! a0atto dialettica. 6'altro canto, a "na critica della ragion p"ra pratica, ("ando
#osse co$pi"ta, io c)ieder/ c)e $ostri la s"a "nit. con la ragione spec"lativa in "n principio
co$"ne: poic)*, alla fne, non p"/ essere se non "na $edesi$a ragione, ("ella c)e va
distinta "nica$ente per la s"a applicaione. A "na tal co$pletea io non potevo ("i
pervenire sena prendere in ("estione consideraioni di t"tt'altra specie, con#ondendo il
lettore. Per ("esto $i son servito del titolo di &#ondaione della $etafsica dei cost"$i&,
anic)* di &critica della ragion p"ra pratica&.
>a poic)*, in tero l"ogo, anc)e "na $etafsica dei cost"$i, nonostante il s"o titolo, c)e p"/
spaventare, p"/ essere div"lgata e adattata all'intelletto co$"ne gi"dico opport"no #ar
precedere a parte ("esta ela-oraione del #onda$ento, per non dover in seg"ito associare a
dottrine pi; co$prensi-ili ("ella sottigliea c)e in "na tal ricerca ! inevita-ile.
La presente #ondaione, cionondi$eno, altro non ! c)e la ricerca e deter$inaione del
&principio s"pre$o della $oralit.&: ci/ c)e di per s* costit"isce, nel s"o intento, "n lavoro a
s*, da isolarsi da ogni altra ricerca di $orale. <ena d"--io le $ie a0er$aioni intorno a
("esto pro-le$a i$portante, e fn ("i non ancora a s"9ciena indagato, ricevere--ero $olta
l"ce dall'applicaione dello stesso principio all'intero siste$a, e verre--ero decisa$ente
convalidate dalla adeg"atea, c)e esso $ostra in t"tti i casi: $a )o dov"to privar$i di
("esto vantaggio, in #ondo pi; egoistico c)e altro, perc)* la #acilit. d'"so e l'apparente
adeg"atea di "n principio non #orniscono alc"na di$ostraione sic"ra della s"a esattea e
distolgono, pi"ttosto, dal val"tarlo per se stesso in t"tto rigore, e a prescindere dalle
conseg"ene.
?o seg"ito in ("esto scritto il $etodo c)e $i pareva pi; acconcio ("ando si voglia procedere
analitica$ente 3@5 dalla conoscena co$"ne alla deter$inaione del s"o principio s"pre$o+ e,
all'inverso, dall'esa$e di ("esto principio e delle s"e #onti alla conoscena co$"ne,
sintetica$ente. L'opera si divide d"n("e cos2:
4. &<eione pri$a&: Passaggio dalla conoscena raionale co$"ne della $oralit. alla
conoscena flosofca.
7. &<eione seconda&: Passaggio dalla flosofa $orale popolare alla $etafsica dei cost"$i.
8. &<eione tera&: :lti$o passo, dalla $etafsica dei cost"$i alla critica della ragion p"ra
pratica.
<eione pri$a.
PA<<AAAIO 6ALLA CONO<CENZA RAZIONALE CO>:NE 6ELLA >ORALI,A' ALLA CONO<CENZA
FILO<OFICA.
E' i$possi-ile pensare nel $ondo, e, in genere, anc)e #"ori di esso, "na cosa c)e possa
considerarsi co$e -"ona sena li$itaioni, salvo, "nica$ente, la volont. -"ona. Intelligena,
spirito, gi"diio, o co$"n("e si c)ia$ino i &talenti& spirit"ali, nonc)* coraggio, decisione,
costana nei propositi, co$e propriet. del &te$pera$ento&, sono sena d"--io sotto $olti
rig"ardi -"oni e desidera-ili, $a possono divenire anc)e estre$a$ente cattivi e dannosi,
("ando la volont., c)e deve #ar "so di ("este doti nat"rali e la c"i costit"ione specifca si
c)ia$a &carattere&, non sia "na volont. -"ona. Lo stesso accade con i &doni di #ort"na&:
potena, ricc)ea, onore e la stessa sal"te, e ("el -enessere e contentea del proprio stato
c)e si c)ia$a &#elicit.&, danno #ora d'ani$o, $a spesso anc)e prepotena d'ani$o, se non vi
sia "na volont. -"ona, c)e ne rettifc)i l'in1"sso s"lla $ente e, con ci/, renda con#or$e a fni
"niversali anc)e l'intero principio dell'aione. <ena dire c)e "no spettatore ragionevole e
i$pariale $ai si co$piacere--e di "na -"ona sorte ininterrotta in "n essere c)e non
$ostrasse ness"n tratto di "na volont. p"ra e -"ona: sicc)* la volont. -"ona appare co$e la
condiione necessaria per rendere degni di essere #elici.
,al"ne ("alit. #avoriscono sen'altro tale volont. -"ona, e possono #acilitarne l'opera, $a non
)anno, ciononostante, "n valore intrinseco incondiionato: esse pres"ppongono se$pre
ancora "na volont. -"ona, c)e li$ita la sti$a c)e, del resto a ragione, si )a per esse, e non
per$ette di considerarle co$e -"one assol"ta$ente. La $oderaione negli a0etti e nelle
passioni, il do$inio di s* e "n so-rio sentire, non soltanto sono -"oni sotto $olti rispetti, $a
se$-rano costit"ire addiritt"ra "na parte del valore &intrinseco& della persona 3B5. ,"ttavia si
! $olto lontani dal poterli c)ia$are -"oni sena li$ite alc"no 3per ("anto
incondiionata$ente gli antic)i li a--iano appreati5, perc)*, privi dei princ2pi di "na volont.
-"ona, essi possono divenire estre$a$ente cattivi+ e il sang"e #reddo di "n ri-aldo lo rende,
non solo $olto pi; pericoloso, $a anc)e sen'altro pi; repellente ai nostri occ)i di ("anto non
sare--e sena tale ("alit..
La volont. -"ona ! -"ona, non per ci/ c)e prod"ce o costr"isce, non per la s"a attit"dine a
raggi"ngere "n ("alsiasi scopo presta-ilito, -ens2 per il volere co$e tale+ e, in s* e per se
stessa considerata, va sti$ata sena paragone pi; alta di t"tto ci/ c)e $ediante il volere si
p"/ ottenere per soddis#are "na ("alc)e inclinaione+ o anc)e, se si v"ole, la so$$a di t"tte
le inclinaioni. %"and'anc)e, per "n particolare s#avore del destino o per l'avariia di "na
nat"ra $atrigna, alla volont. $ancassero co$pleta$ente i $ei per raggi"ngere le s"e
intenioni+ ("and'anc)e, nonostante i s"oi s#ori pi; grandi, n"lla se ne ri"scisse a cavare, e
solo ri$anesse la volont. -"ona 3da non intendersi certo co$e $ero desiderio, -ens2 co$e "n
$ettere in atto t"tti i $ei, nella $is"ra del possi-ile5+ p"re ("esta volont. risplendere--e
per se stessa co$e "n gioiello: co$e ("alcosa c)e )a il s"o pieno valore in s*. N"lla potre--e
aggi"ngere n* togliere, a ("esto valore, il #atto di ri"scire "tile o in#r"tt"oso: ci/ non sare--e
altro, per dir cos2, c)e l'incastonat"ra per renderlo pi; $aneggevole nel rapporto con gli altri,
o per attirare l'attenione di coloro c)e non se ne intendono a--astana: non per
racco$andarsi ai conoscitori, o per sta-ilirne il valore intrinseco.
In ("esta idea del valore assol"to e della volont. p"ra e se$plice, in c"i non entra in gioco
ness"na val"taione di "na ("alsiasi "tilit., vi ! ("alcosa di cos2 sorprendente c)e, per
("anto concordi con ci/ la co$"ne ragione, inevita-il$ente ne nasce "n sospetto: c)e al
#ondo si trovi, #orse, "na se$plice #antastic)eria stravagante, e c)e la nat"ra, nel dare alla
nostra volont. la ragione co$e g"ida, a--ia preso "n a--aglio. Esa$inia$o, d"n("e,
("ell'idea da ("esto p"nto di vista.
Nelle disposiioni nat"rali di "n essere organiato, cio! fnaliato alla vita, noi ass"$ia$o
co$e principio c)e non si trovi ness"no str"$ento, indiriato a "n ("alc)e scopo, c)e non
sia il pi; adatto e $eglio co$$is"rato ad esso. <e, d"n("e, in "n essere dotato di ragione e
volont. l'e0ettivo scopo della nat"ra #osse la s"a &conservaione&, il s"o &-enessere& ' in "na
parola, la s"a &#elicit.& ', la nat"ra avre--e preso per ("esto $olto $ale le s"e $is"re,
a9dando alla ragione il co$pito di eseg"ire codesta intenione. In#atti t"tte le operaioni
dirette a ("el fne, e t"tta la regola del s"o co$porta$ento sare--ero indicate a ("ell'essere
$olto pi; precisa$ente dal s"o istinto. Per $eo s"o, ("ello scopo si potre--e raggi"ngere
$olto pi; sic"ra$ente di ("anto non possa $ai avvenire $ediante la ragione. E, ("alora
("esta #osse, cionondi$eno, assegnata a ("ell'essere #ort"nato, essa dovre--e servirgli
soltanto a #argli svil"ppare consideraioni s"lla #elice disposiione della s"a nat"ra, e ind"rlo
ad a$$irarla, a co$piacersene, a ringraiare la ca"sa -enevola c)e gliel')a data+ non per
sotto$ettere la s"a #acolt. di desiderare a ("ella g"ida, de-ole e ingannevole, g"astando la
nat"rale intenione. In "na parola, la nat"ra si sare--e g"ardata dal concedere alla ragione
"n &"so pratico&, nonc)* la te$erit. di ela-orare essa stessa, con la s"a de-ole ved"ta, il
progetto della #elicit. e dei $ei per pervenirvi: la nat"ra si sare--e ass"nta la scelta, non
solo degli scopi, $a anc)e dei $ei, e avre--e saggia$ente a9dato entra$-i solo all'istinto.
In verit. trovia$o anc)e c)e, ("anto pi; "na ragione ! coltivata e si applica a cercare il
godi$ento vitale e la #elicit., tanto pi; l'"o$o si scosta dalla vera contentea. 6i ("i, a $olti
' e precisa$ente a coloro c)e pi; si sono ill"si di #a$e "so ' deriva, p"rc)* siano a--astana
sinceri per con#essarlo, "n certo grado di &$isologia& ossia di odio per la ragione, poic)*,
nell'eccesso di ogni vantaggio c)e essi traggono, non dico dall'invenione delle arti e del
co$"ne g"sto, $a addiritt"ra delle sciene 3c)e, alla fne, se$-rano essere anc)'esse "n
l"sso dell'intelletto5, trovano, t"ttavia, di essersi soltanto accollati, in realt., pi; #atica di
("anto non a--iano g"adagnato in #elicit. 3C5+ e fniscono con l'invidiare, anic)* dispreare,
il co$"ne atteggia$ento degli "o$ini, pi; vicino alla g"ida del se$plice istinto nat"rale: il
("ale, nel #are e nel non #are, non concede $olto spaio alla ragione. E fn ("i -isogna
riconoscere c)e il gi"diio di coloro c)e s$in"iscono assai, o addiritt"ra sti$ano al di sotto
dello ero, i concla$ati vantaggi c)e la ragione dovre--e proc"rarci in vista della #elicit. e
contentea, non ! p"nto risentito o irriconoscente verso la -ont. del governo del $ondo:
perc)* al di sotto di "n tal gi"diio si trova, pi"ttosto, l'idea d'"na diversa e $olto pi; degna
fnalit. della loro esistena. A ("esta, e non alla #elicit., sare--e propria$ente destinata la
ragione, e a essa perci/, co$e condiione s"pre$a, dovre--e s"-ordinarsi in gran parte
l'intenione privata dell'individ"o.
Poic)*, in#atti, la ragione non ! a--astana adatta a g"idare con sic"rea la volont. verso i
s"oi oggetti e verso la soddis#aione di t"tti i nostri -isogni 3c)e essa contri-"isce, in parte, a
$oltiplicare5, $entre a ("esto scopo ci avre--e condotti $olto pi; sic"ra$ente "n istinto
nat"rale innato+ e poic)*, d'altra parte, la ragione co$e #acolt. pratica, cio! co$e tale c)e
a--ia "n in1"sso s"lla &volont.&, t"ttavia ci ! data+ ne viene c)e la s"a destinaione ! di
prod"rre "n &volere c)e sia -"ono&, non &co$e $eo& in vista di altro. -ens2 &di per se
stesso&. E per ("esto, sena d"--io, la ragione era necessaria co$e t"tte le altre disposiioni
c)e la nat"ra )a posto in atto per raggi"ngere i s"oi fni. :na tal volont. non p"/ essere,
d"n("e, il -ene "nico e intero, $a deve essere il -ene s"pre$o, c)e condiiona t"tti gli altri,
incl"sa ogni pretesa di #elicit.. In ("esto caso si p"/ essere -enissi$o d'accordo con la
saggea della nat"ra, ("ando ci si accorge c)e la c"lt"ra della ragione, indispensa-ile per la
pri$a e incondiionata fnalit., li$ita in $olti $odi, per lo $eno in ("esta vita, il
raggi"ngi$ento della seconda, c)e in ogni caso ! condiionata, cio!, della #elicit.+ e, ani,
potre--e anc)e rid"rla a "n n"lla, sena c)e per ("esto la nat"ra venga $eno al s"o fne,
dato c)e la ragione, la ("ale riconosce la s"a s"pre$a destinaione pratica nella #ondaione
di "na volont. -"ona nel raggi"ngi$ento di ("esto scopo non ! capace se non di "na #elicit.
specialissi$a, c)e deriva dal raggi"ngi$ento di "no scopo prescritto, a s"a volta, solo dalla
ragione, ("and'anc)e t"tto ci/ #osse connesso con ("alc)e danno agli scopi propostici
dall'inclinaione.
>a, per svil"ppare il concetto di "na, in s* so$$a$ente sti$a-ile, volont. -"ona fne a se
stessa ' ("ale esso si trova gi. nel sano intelletto nat"rale, e c)e )a -isogno di essere, non
tanto insegnato, ("anto pi"ttosto se$plice$ente c)iarito ' per svil"ppare ("esto concetto,
c)e si trova se$pre al so$$o della val"taione dell'intero valore delle nostre aioni, e
costit"isce la condiione di t"tto il resto, prendia$o in esa$e il concetto di dovere, c)e
contiene ("ello di volont. -"ona, se--ene con alc"ne li$itaioni e i$pedi$enti soggettivi: i
("ali, t"ttavia, l"ngi dal nasconderlo e dal renderlo irriconosci-ile, lo #anno risaltare pi;
c)iaro, per contrasto.
,ralascio, ("i, t"tte le aioni riconosci"te sen'altro co$e contrarie al dovere, anc)e se, per
("esto o per ("ell'aspetto, possano essere vantaggiose. 6i ("este, in#atti, non p"/ $ai venire
in $ente c)e possano esser #atte &per dovere&, dato c)e col dovere addiritt"ra contrastano.
>etto da parte anc)e le aioni c)e e0ettiva$ente sono con#or$i al dovere, sena c)e gli
"o$ini a--iano per esse &ness"na inclinaione& i$$ediata+ $a c)e, t"ttavia, gli "o$ini
eseg"ono perc)* a ci/ li spinge "na inclinaione diversa. %"i, in#atti, si p"/ #acil$ente
disting"ere se codeste aioni, con#or$i al dovere, siano co$pi"te &per dovere& o per "na
intenione egoistica. >olto pi; di9cile ! ("esta distinione l. dove l'aione ! con#or$e al
dovere e, per di pi;, il soggetto )a "na &i$$ediata& inclinaione ad essa. Ad ese$pio, !
sen'altro con#or$e al dovere c)e il co$$erciante non prenda per il collo il cliente inesperto+
e, l. dove i tra9ci sono intensi, il co$$erciante saggio non #a n"lla del genere, -ens2 rispetta
"n preo fsso, "g"ale per ogn"no, sicc)* "n -a$-ino co$pera presso di l"i altrettanto -ene
co$e c)i"n("e altro. Il co$$erciante serve, d"n("e, &onesta$ente&: t"ttavia ci/ non -asta
a0atto per esser sic"ri c)e il co$$erciante si sia co$portato cos2 per dovere e per rispetto
dei princ2pi dell'onest.: il s"o vantaggio gli i$poneva di #arlo+ e c)e, oltre a ci/, egli dovesse
avere per il co$pratore "n'inclinaione i$$ediata la ("ale, per dir cos2, per -enevolena, lo
ind"cesse a non #avorire nel preo l'"no pi"ttosto c)e l'altro, ! "na s"pposiione c)e, fn ("i,
non ris"lta. L'aione, d"n("e, non era co$pi"ta, n* per dovere, n* per "na inclinaione
i$$ediata, $a solo in vista del proprio vantaggio.
Per contro, conservare la vita ! "n dovere e, oltre a ci/, ciasc"no )a "n'inclinaione
i$$ediata a #arlo. >a, app"nto perci/, la c"ra spesso angosciosa, con c"i la $aggior parte
degli "o$ini attende a ci/, non )a di per s* alc"n valore intrinseco, e la $assi$a c)e la ispira
non )a alc"n conten"to $orale. Ali "o$ini conservano -ens2 la loro vita &con#or$e$ente al
dovere&, $a non &per dovere&. %"ando, per contro, avversit. e l"tti sena sperana a--iano
tolto ogni g"sto alla vita+ ("ando "n in#elice, di ani$o #orte, provando per il proprio destino
pi; indignaione c)e p"sillani$it. o a--atti$ento, desidera la $orte, e t"ttavia conserva la
propria vita sena a$arla ' non per inclinaione o per pa"ra, -ens2 per dovere ', ecco c)e la
s"a $assi$a )a "n conten"to $orale.
Far del -ene ogni volta c)e si p"/ ! "n dovere+ e, oltre a ci/, vi sono ani$e cos2 partecipative
c)e, anc)e sena alc"n altro $ovente di vanit. o d'interesse, provano "n'inti$a soddis#aione
a di0ondere gioia intorno a s*, e possono gioire dell'altr"i contentea, sentendola co$e
opera loro. A0er$o, t"ttavia, c)e in tal caso "n'aione del genere, per ("anto sia con#or$e al
dovere e degna di apprea$ento, non possiede alc"n vero valore etico, $a va di pari passo
con altre inclinaioni 3D5: per ese$pio, con l'inclinaione all'onore c)e, ("ando #ort"nata$ente
coincide con ci/ c)e e0ettiva$ente giova al -ene co$"ne ed ! con#or$e al dovere e perci/
degna di onore, $erita, -ens2, lode e incita$ento, $a non propria$ente sti$a $orale, perc)*
la $assi$a $anca di conten"to etico atto a #ar co$piere ("este aioni &per dovere& e non per
inclinaione. >a, s"pposto c)e l'ani$o di ("el flantropo sia o0"scato da "n dolore proprio,
tale da spegnere ogni partecipaione alle sorti altr"i: egli avre--e p"r se$pre la possi-ilit. di
-enefcare c)i ne )a -isogno, $a il -isogno altr"i non lo tocc)ere--e pi;, essendo egli
s"9ciente$ente occ"pato dal proprio. Posto, d"n("e, c)e ness"na inclinaione pi; ve lo
sti$oli, e c)e egli si strappi t"ttavia da ("ella insensi-ilit. di $orte, per co$piere l'aione
sena inclinaione alc"na, per p"ro dovere: ecco c)e l'aione otterre--e il s"o gen"ino valore
$orale. 6ico di pi;: ("alora la nat"ra avesse posto nel c"ore di ("esto o di ("ello $inore
si$patia, e cost"i 3peraltro "n onest'"o$o5 #osse per te$pera$ento #reddo e indi0erente al
dolore altr"i ' #orse perc)* l"i stesso ! coraato contro il proprio da "na particolare dote di
paiena e di sopportaione, c)e egli s"ppone o addiritt"ra esige c)e si trovi anc)e in ogni
altro '+ se la nat"ra avesse #or$ato "n tal "o$o 3c)e, in verit., non sare--e il peggiore dei
s"oi prodotti5 non propria$ente alla flantropia, #orse c)e egli non trovere--e in s* "na #onte
a c"i attingere "n valore $olto pi; alto di ("ello proprio di "n te$pera$ento -onarioE
Certa$enteF App"nto ("i co$incia il valore del carattere, c)e ! $oral$ente sena paragone
il pi; alto: dal co$piere il -ene non per inclinaione, $a per dovere.
Assic"rare la propria #elicit. ! "n dovere 3per lo $eno indiretto5, poic)* la $ancana di
contentea, aprendo il varco a $olte preocc"paioni e -isogni insoddis#atti, potre--e
#acil$ente divenire "na grossa &tentaione a trasgredire il dovere&. >a in ("esto ca$po,
anc)e sena -adare al dovere, gli "o$ini )anno di per s* la pi; possente e inti$a inclinaione
alla #elicit., nella c"i idea si raccolgono, app"nto, t"tte le inclinaioni, co$e in "na loro
so$$a. <e non c)e il precetto della #elicit. entra in collisione con tal"ne inclinaioni, sena
c)e l'"o$o sia in grado di #or$arsi "n concetto deter$inato e sic"ro di ("ella so$$a della
soddis#aione di t"tte le inclinaioni, c)e porta il no$e di #elicit.. Non c'!, pertanto, da
$eravigliarsi c)e "na singola inclinaione, in vista di ci/ c)e essa pro$ette o del $o$ento in
c"i la si p"/ soddis#are, possa prevalere s" "n'idea oscillante e ne-"losa, e c)e l'"o$o a0etto,
per ese$pio, da gotta possa scegliere di g"stare ci/ c)e gli piace, e di so0rire ci/ c)e gli
tocca, perc)* non si sente disposto a sacrifcare il godi$ento dell'atti$o presente
all'aspettativa, #orse in#ondata, di "na #elicit. #"t"ra. >a anc)e in ("esto caso, in c"i la
generale inclinaione alla #elicit. non deter$ina il s"o volere, e la #elicit., al$eno ai s"oi
occ)i, non prevale necessaria$ente, ri$ane t"ttavia 3in ("esto co$e in t"tti gli altri casi5 "na
legge: ("ella di pro$"overe la propria #elicit., non per inclinaione, $a per dovere+ ed ecco
c)e il s"o co$porta$ento raggi"nge "n gen"ino valore $orale.
In ("esto senso sono da intendersi, sena d"--io, anc)e i passi della <critt"ra in c"i si ordina
di a$are il prossi$o, e perfno il ne$ico. In#atti l'a$ore co$e inclinaione non p"/ venir
co$andato+ $a il #ar del -ene per dovere lo p"/, anc)e se a ci/ non spinge ness"na
inclinaione, ani contrasta "n'inclinaione nat"ral$ente irresisti-ile. %"esto #ar del -ene per
dovere ! "n a$ore &pratico& e non &patologico& 3G5, c)e )a l"ogo nella volont., e non nelle
pre#erene del senso: nei princ2pi dell'aione, e non nella partecipaione patetica. E solo "n tal
a$ore pratico p"/ venir co$andato.
<econda proposiione: "n'aione co$pi"ta per dovere trae il s"o valore $orale, &non dalla
fnalit.& c)e perseg"e 3H5, -ens2 dalla $assi$a in -ase alla ("ale la si decide: ("indi non
dipende dalla realt. dell'oggetto dell'aione, $a solo dal &principio del volere& in -ase a c"i si
co$pie l'aione, prescindendo da ("alsiasi oggetto della #acolt. di desiderare. C)e le $ire c)e
possia$o avere nelle nostre aioni, e le loro conseg"ene, co$e scopi e $oventi della
volont., non con#eriscano alle aioni alc"n valore $orale incondiionato, ris"lta c)iara$ente
da ("anto si ! detto. 6ove p"/ trovarsi, d"n("e, ("esto valore, c)e la volont. non trova
nell'e0etto speratoE In ness"n'altra parte c)e nel &principio della volont.&, a prescindere dagli
scopi c)e con ("ell'aione possono essere raggi"nti. In#atti la volont. si trova in $eo, tra il
s"o principio &a priori&, c)e ! #or$ale, e il s"o $ovente &a posteriori&, c)e ! $ateriale, ("asi
co$e a "n -ivio: e poic)* deve p"r esser deter$inata da ("alcosa, sar. il principio #or$ale
del volere ("ello c)e )a da deter$inarla, se la s"a aione ! #atta per dovere, dato c)e ness"n
principio $ateriale p"/ #are altrettanto.
La tera proposiione, conseg"ena delle altre d"e, la espri$erei cos2: &dovere ! la necessit.
di "na aione c)e va co$pi"ta per rispetto della legge&. Per l'oggetto, co$e e0etto dell'aione
progettata, posso avere -ens2 "n'&inclinaione&, $a &$ai rispetto&: app"nto perc)* si tratta di
"n se$plice e0etto e non dell'attivit. di "na volont.. 6el pari non posso avere rispetto per
"n'inclinaione, appartenga essa a $e o a "n altro, $a al pi;, nel pri$o caso, posso
approvarla, e nel secondo anc)e a$arla, cio! considerarla co$e #avorevole al $io proprio
vantaggio. Per contro, solo ci/ c)e alla $ia volont. si connette escl"siva$ente co$e
#onda$ento, e $ai co$e e0etto, n* serve alla $ia inclinaione, $a la soggioga, o, per lo
$eno, la escl"de del t"tto dalla -ilancia ("ando si tratta di scegliere ' e, perci/, solo la p"ra
legge per s* ', p"/ essere oggetto di rispetto e, cos2, #ornire "n co$ando. <e, d"n("e, in
"n'aione #atta per dovere si deve $etter da parte l'in1"sso dell'inclinaione e, con ci/, ogni
oggetto della volont., non ri$ane n"ll'altro, c)e possa deter$inare la volont., se non
oggettiva$ente la &legge&, e soggettiva$ente il &p"ro rispetto& per ("esta legge pratica,
perci/ la $assi$a 3A 45 di seg"ire "na tal legge anc)e andando contro t"tte le $ie
inclinaioni.
Il valore $orale dell'aione non si trova, d"n("e, nell'e0etto c)e ci si attende da essa, e
nepp"re, ("indi, in "n ("alsiasi principio dell'aione c)e possa trarre $otivo da ("esto e0etto
atteso. ,"tti gli e0etti, in#atti 3gradevolea di "no stato proprio, o anc)e pro$oione
dell'altr"i #elicit.5, possono essere prodotti anc)e da altre ca"se, sena c)e sia necessario
l'intervento della volont. di "n essere raionale: in c"i, p"re, solo si p"/ trovare il -ene
s"pre$o e incondiionato. Non p"/ esser altro, d"n("e, c)e la &rappresentaione della legge&
in se stessa ' &c)e, invero, si trova solo nell'essere raionale& ' in ("anto essa, e non l'e0etto
sperato, sia #onda$ento di deter$inaione della volont., ("el -ene cos2 eccellente c)e noi
c)ia$ia$o $orale, e c)e, presente gi. nella persona $edesi$a c)e agisce secondo la legge,
non va atteso dall'e0etto c)e l'aione prod"ce 3A 75.
>a ("al tipo di legge p"/ $ai essere ("ella la c"i rappresentaione, anc)e sena c)e si
consideri l'e0etto atteso, deve deter$inare la volont., a9nc)* ("esta possa c)ia$arsi -"ona
in senso assol"to e sena li$itaioneE 6ato c)e )o sottratto alla volont. t"tti gli i$p"lsi c)e
potre--ero derivare dal prestare o--ediena a "na ("alc)e legge, non ri$ane altro c)e la
"niversale con#or$it. delle aioni alla legge in genere: solo ("esta deve servire da principio
alla volont.. Cio!, io non devo $ai co$portar$i in $odo tale da non &poter volere c)e la $ia
$assi$a divenga "na legge "niversale& 34I5. Allora solo la p"ra con#or$it. alla legge in
generale 3sena c)e, a #onda$ento di certe aioni, si ponga "na legge deter$inata5 ! ci/ c)e
serve da principio alla volont.+ e anc)e ci/ c)e deve cos2 servirle, se il dovere )a da essere
("alcos'altro c)e "n v"oto sogno o "n concetto c)i$erico. <" ("esto p"nto la co$"ne ragione
"$ana concorda, nel s"o gi"diio pratico, per#etta$ente, ed )a se$pre davanti agli occ)i il
principio di c"i s'! detto.
Ponia$oci la ("estione: $i ! lecito, ("ando $i trovo in di9colt., #are "na pro$essa con
l'intenione di non $antenerlaE Facil$ente disting"o, ("i, i d"e signifcati c)e la do$anda p"/
avere: se sia saggio, o se sia con#or$e al dovere #are "na #alsa pro$essa. La pri$a cosa p"/,
sena d"--io, verifcarsi spesso. Certo non -asta constatare c)e, con ("ell'espediente, )o
$odo di sottrar$i all'inco$-ente di9colt.: devo -en considerare se da ("esta $enogna non
$i possa derivare, in seg"ito, "n i$-arao ancor $aggiore di ("elli da c"i, per il $o$ento,
$i li-ero+ e poic)*, nonostante ogni $ia pres"nta &ast"ia&, le conseg"ene non sono #acili da
prevedere, e la perd"ta fd"cia potre--e portar$i svantaggi $olto $aggiori di ("alsiasi danno
c)e io pensi ora di evitare, devo do$andar$i se non sare--e pi; &saggio&, in tale circostana,
co$portarsi secondo "na $assi$a "niversale e darsi co$e a-it"dine di non pro$ettere $ai,
se non con l'intenione di $antenere. >a, a ("esto p"nto, $i riesce evidente c)e "na tale
$assi$a avre--e se$pre a s"o #onda$ento soltanto le conseg"ene te$"te. Ora, ! ("alcosa
di a0atto diverso essere veritieri per dovere, o l'esserlo per ti$ore di conseg"ene sgradite:
nel pri$o caso il concetto dell'aione, in se stesso, contiene gi. per $e "na legge+ nel
secondo devo cercare al di #"ori di esso ("ali e0etti possano derivare dalla $ia aione. <e,
in#atti, $i scosto dal principio del dovere, l'aione ! sen'altro $oral$ente cattiva+ $a se
sono in#edele alla $ia $assi$a di saggea, p"/ darsi c)e, ("alc)e volta, ci/ $i torni di
vantaggio, anc)e se ! pi; sic"ro ri$anerle #edele. Per poi app"rare in -reve e sena
possi-ilit. di errore ' allo scopo di risolvere il $io pro-le$a ' se "na pro$essa $enognera sia
o no con#or$e al dovere, $i do$ando: sarei io contento c)e la $ia $assi$a 3("ella di trar$i
d'i$paccio $ediante "na #alsa pro$essa5 a--ia da valere co$e legge "niversale 3tanto per
$e ("anto per gli altri5, e potrei dire a $e stesso: #accia c)i"n("e "na #alsa pro$essa, se si
trova in di9colt. e non p"/ cavarsi d'i$paccio in altro $odoE Ecco c)e $i rendo conto
i$$ediata$ente c)e posso, -ens2, volere la $enogna, $a non "na legge generale di
$entire. <econdo "na tal legge, in#atti, non potre--e esservi propria$ente ness"na
pro$essa, perc)* sare--e in"tile fngere davanti agli altri di legare la $ia volont. nelle aioni
#"t"re, se a ("esta fnione ness"no credesse+ o se anc)e, p"r credendoci per leggerea, "no
#osse pronto t"ttavia a ripagar$i con la stessa $oneta. Non appena, ("indi, la $ia $assi$a
divenisse "na legge "niversale, si distr"ggere--e da s*.
Ci/ c)e )o d"n("e da #are, perc)* il $io volere sia $oral$ente -"ono, non )o -isogno di
particolare ac"tea d'ingegno per app"rarlo. <ena esperiena delle cose del $ondo,
incapace di prevedere t"tti i casi c)e possono prod"rsi, io $i li$ito a do$andar$i: p"oi t"
anc)e volere c)e la t"a $assi$a divenga "na legge "niversaleE <e non ! cos2, la t"a $assi$a
va respinta, e non gi. per "n danno c)e possa derivarne a te, o anc)e ad altri, -ens2 perc)*
essa non p"/ entrare co$e principio in "na possi-ile legislaione "niversale, verso la ("ale la
ragione $i i$pone i$$ediata$ente rispetto. E, anc)e se ("esto rispetto, per il $o$ento,
non &vedo& s" c)e cosa si #ondi 3essendo ci/ oggetto della ri1essione del floso#o5, per lo $eno
capisco ("esto: c)e si tratta di appreare "n valore c)e s"pera di gran l"nga ("alsiasi valore
di cosa c)e possa essere appreata dall'inclinaione+ e c)e la necessit. c)e le $ie aioni
siano co$pi"te per &p"ro& rispetto della legge pratica ! ci/ c)e costit"isce il dovere, a c"i
ogni altra $otivaione deve cedere il passo: perc)* il dovere ! la condiione di "na volont.
-"ona in s*, il c"i valore sta al di sopra di t"tto.
A--ia$o cos2 toccato il principio della conoscena $orale della co$"ne ragione "$ana:
principio c)e essa non isola, ! vero, in ("esta #or$a "niversale+ $a c)e, t"ttavia, )a
costante$ente davanti agli occ)i, e "sa co$e criterio del s"o gi"diio. Facile sare--e
$ostrare co$e, con ("esta -"ssola in $ano, essa sia per#etta$ente in grado di disting"ere,
in t"tti i casi c)e si presentano, c)e cosa ! -ene e c)e cosa ! $ale, c)e cosa ! con#or$e a
dovere e c)e cosa col dovere contrasta: -asta per ("esto, sena insegnarle assol"ta$ente
n"lla di n"ovo, #are co$e <ocrate: renderla attenta al s"o proprio principio, sena c)e essa
a--ia -isogno di sciena o di flosofa, per sapere c)e cosa de--a #are se )a da essere onesta
e -"ona, e perfno saggia e virt"osa. Era, del resto, pres"$i-ile fn da principio c)e la
conoscena di ci/ c)e ogni "o$o ! o--ligato a #are, e ("indi anc)e a sapere, sia alla portata
di ogni "o$o, anc)e del pi; co$"ne. Con t"tto ci/, ! i$possi-ile considerare sena
a$$iraione co$e la capacit. pratica di gi"diio s"peri sena paragone, nel co$"ne
intelletto "$ano, la capacit. teoretica. In ("est'"lti$a, se la co$"ne ragione si arrisc)ia di
allontanarsi dalle leggi dell'esperiena e dalle perceioni dei sensi, essa cade in di9colt.
inestrica-ili e in contraddiioni con se stessa+ o, ("anto $eno, in "n caos di incertea,
osc"rit. e inconsistena. In ca$po pratico, per contro, la capacit. di gi"diio co$incia a
$ostrare il s"o pregio app"nto ("ando l'intelletto co$"ne escl"de dalle leggi pratic)e
("alsiasi $ovente sensi-ile. P"/, allora, darsi perfno a sottigliee, e cercar sofs$i con la
propria cosciena, o con le pretese altr"i, in rapporto a ci/ c)e )a da c)ia$arsi retto+ o p"/
anc)e deter$inare sincera$ente il valore delle aioni a -enefcio della conoscena s"a
propria+ e, ci/ c)e ! pi;, in ("est'"lti$o caso p"/ sperare di cogliere nel segno non $eno di
("el c)e #are--e "n floso#o: ani, p"/ perfno s"perarlo in sic"rea, dato c)e il floso#o non
dispone di alc"n altro principio c)e ("ello dell'"o$o co$"ne, $entre il s"o gi"diio p"/
#acil$ente esser t"r-ato da "na ("antit. di consideraioni estranee alla $ateria e venir
deviato dalla retta direione. Non sare--e, d"n("e, pi; consiglia-ile a9darsi, nelle ("estioni
$orali, al gi"diio della ragione co$"ne e, al pi;, #ar intervenire la flosofa solo per esporre il
siste$a della $oralit. in $odo pi; co$pleto e co$prensi-ile e #ornire le regole per il s"o "so
3e, ancor pi;, per disc"terne5, $a non gi. con l'intento pratico di distogliere il co$"ne
intelletto "$ano dalla s"a #elice se$plicit. e g"idarlo, con la flosofa, verso "na n"ova via
d'indagine e d'insegna$entoE
L'innocena ! "na -ellissi$a cosa: $a, p"rtroppo, non ! #acile da conservare, e si lascia
spesso sed"rre. Pertanto la saggea ' c)e del resto spesso consiste pi; nel #are c)e nel
sapere ' )a -isogno anc)e della sciena, non per i$parare da lei, $a per rendere i s"oi
precetti accessi-ili e costanti. L'"o$o sente in s* "n potente contrappeso ad ogni co$ando
del dovere, c)e la ragione gli rappresenta cos2 degno di sti$a: lo sente nei s"oi -isogni e nelle
s"e inclinaioni, la c"i soddis#aione totale si riass"$e nel no$e di #elicit.. Ora, la ragione
co$anda in1essi-il$ente, sena n"lla pro$ettere alle inclinaioni, e, pertanto, ("asi
respingendo e tenendo in ness"n conto ("elle pretese cos2 i$pet"ose e apparente$ente
e("e 3c)e non si lasciano cancellare da ness"n co$ando5. Nasce, di ("i, "na &dialettica
nat"rale&, cio! "na tendena a raiocinare contro ("elle severe leggi del dovere, e a $ettere
in d"--io la loro validit., o, ("anto $eno, la loro p"rea e rigidea, in $odo da renderle, per
("anto possi-ile, pi; adatta-ili ai nostri desideri e inclinaioni+ cio!, in sostana, in $odo da
corro$perle e soppri$ere intera$ente il loro valore: cosa c)e, in "lti$a istana, nepp"re la
co$"ne ragione pratica p"/ gi"dicare -"ona.
Non, d"n("e, "n -isogno di spec"laione 3c)e la ragione non sente, fn ("ando s'accontenti di
essere $era ragionevolea5, -ens2 "n'esigena propria$ente pratica spinge la &co$"ne
ragione "$ana& a "scire dal s"o .$-ito e a co$piere "n passo nel ca$po di "na &flosofa
pratica&, per trarne insegna$enti e c)iare istr"ioni circa la #onte del s"o principio e la s"a
corretta deter$inaione, in contrapposto alle $assi$e c)e si #ondano s"l -isogno e
s"ll'inclinaione. Cos2 si trae dall'i$paccio c)e le proc"rano le pretese delle d"e parti, e non
corre il risc)io, c)e le #a correre l'a$-ig"it. in c"i #acil$ente cade, di veder so0ocati t"tti i
s"oi princ2pi $orali gen"ini. Anc)e nella ragion pratica co$"ne, d"n("e, ("ando essa si
coltivi, si svil"ppa insensi-il$ente "na &dialettica&, c)e costringe a cercare ai"to nella
flosofa, cos2 co$e accade nell'"so teoretico: sicc)* la pri$a, non $eno c)e la seconda,
trover. pace solo graie a "na critica esa"riente della nostra ragione.
<eione seconda.
PA<<AAAIO 6ALLA FILO<OFIA >ORALE POPOLARE ALLA >E,AFI<ICA 6EI CO<,:>I.
<e fn ("i a--ia$o tratto il concetto di dovere dall'"so co$"ne della nostra ragion pratica,
non se ne deve p"nto concl"dere c)e, per ("esto, noi lo a--ia$o considerato co$e "n
concetto d'esperiena. Ani, se noi -adia$o all'esperiena dell'agire "$ano, trovia$o
#re("enti ' e, a nostro parere, anc)e gi"stifcate ' la$entele c)e dell'intenione di agire per
p"ro dovere si possono indicare cos2 poco ese$pi sic"ri c)e, anc)e ("ando di #atto si co$pie
ci/ c)e il &dovere& co$anda, non si p"/ $ai essere assol"ta$ente certi c)e ci/ sia stato #atto
propria$ente &per dovere& e, ("indi, a--ia "n valore $orale. Per ("esto, vi sono stati in t"tti i
te$pi flosof c)e )anno assol"ta$ente negato la realt. di "na si0atta intenione nelle aioni
"$ane, t"tto ascrivendo a "n pi; o $eno ra9nato egois$o, sena per ("esto $ettere in
d"--io la correttea del concetto di $oralit.: ani, parlando con inti$o dispiacere della
#ragilit. e insincerit. della nat"ra "$ana, a--astana no-ile, -ens2, per #arsi "n'idea cos2
elevata di ci/ c)e le ! prescritto, $a, al te$po stesso, troppo de-ole per seg"irla, e c)e si
serve della ragione, c)e dovre--e indicarle la legge, solo per c"rare gli interessi delle
inclinaioni prese singolar$ente, o, ("ando vada -ene, rese il pi; possi-ile co$pati-ili l'"na
con l'altra.
E0ettiva$ente ! a0atto i$possi-ile accertare con assol"ta sic"rea, $ediante l'esperiena,
anc)e "n singolo caso in c"i la $assi$a di "n'aione, peraltro con#or$e al dovere, sia stata
ispirata escl"siva$ente da ragioni $orali e dalla rappresentaione del dovere $edesi$o.
Capita -ens2, ("alc)e volta, c)e anc)e il pi; acc"rato esa$e di cosciena non gi"nga a capire
c)e cosa, all'in#"ori del #onda$ento $orale del dovere, avre--e pot"to agire s" di noi con
tanta #ora da ind"rci a ("esta o ("ella aione -"ona, c)e ci ! costata tanto sacrifcio: epp"re
di ("i non si p"/ concl"dere con sic"rea c)e, e0ettiva$ente, ("alc)e sti$olo nascosto
dell'a$or di s* non sia stata la vera ca"sa deter$inante della volont. dietro la $era #acciata
dell'idea del dovere. Poic)* noi possia$o l"singarci volentieri di "n no-ile $ovente,
#alsa$ente pres"nto, $a in realt., anc)e con l'esa$e spinto pi; a #ondo, non ri"scia$o $ai a
individ"are piena$ente le $olle segrete dell'agire: in#atti, ("ando si tratta del valore $orale,
ci/ c)e conta non sono le aioni c)e si vedono, -ens2 i loro princ2pi interiori, c)e non si
vedono.
E a coloro c)e irridono a ogni $oralit., co$e a "n p"ro #antas$a d'"na #antasia "$ana c)e si
$onta da s* per vanit., non si p"/ rendere serviio pi; desidera-ile c)e concedere loro c)e il
concetto del dovere 3di c"i volentieri ci si pers"ade, per co$odit., c)e sia a9ne a t"tti gli
altri5 de--a e0ettiva$ente esser tratto dall'esperiena: perc)* cos2 si prepara loro "n sic"ro
trion#o. Per a$or degli "o$ini, voglio concedere anc)e c)e la $aggior parte delle nostre
aioni siano con#or$i al dovere: $a, appena si g"arda pi; da vicino il loro tendere e tentare, ci
si i$-atte dappert"tto nel caro io, c)e sp"nta contin"a$ente. <" di esso, e non s"l severo
co$ando del dovere, c)e $olte volte ric)iedere--e a-negaione, si #onda la nostra
intenione. NJ occorre essere "n ne$ico della virt; ' $a solo "n osservatore #reddo, c)e non
sca$-ia il vivace desiderio del -ene i$$ediata$ente per "na s"a realt. ' per d"-itare, in
certi $o$enti 3special$ente col crescere degli anni, e con "n gi"diio scaltrito dall'esperiena
e a9nato nell'osservaione5, se $ai real$ente possa incontrarsi nel $ondo "na vera virt;. A
("esto p"nto, n"lla p"/ preservarci dalla totale rovina della nostra idea del dovere, e
conservare nell'ani$a "n #ondato rispetto per la s"a legge, se non il c)iaro convinci$ento
c)e, ("and'anc)e non vi #ossero $ai aioni scat"rite da "na si$ile p"ra #onte, p"re non si
tratta p"nto di sta-ilire se accada ("esta o ("ella cosa: perc)* la ragione co$anda di per se
stessa, e indipendente$ente da t"tti i #eno$eni, ci/ c)e deve accadere: aioni, ("indi, di c"i
p"/ anc)e darsi c)e il $ondo fnora non a--ia #ornito alc"n ese$pio, ani, della c"i
eseg"i-ilit., fnc)* ci si #onda solo s"ll'esperiena, si p"/ #orte$ente d"-itare+ e c)e la
ragione non cessa, per ("esto, di co$andare inderoga-il$ente. Per ese$pio: "na assol"ta
onest. nell'a$iciia non p"/ non esser ric)iesta ad ogni persona, ("and'anc)e, fnora, non
#osse esistito ness"n a$ico sincero: in#atti, "n tal dovere si trova, co$e dovere in generale,
nell'idea di "na ragione c)e deter$ina la volont. secondo princ2pi a &priori&, pri$a di ("alsiasi
esperiena.
<i aggi"nga c)e, se non si v"ol negare al concetto di $oralit. ogni verit. e ogni rapporto a "n
("alc)e oggetto possi-ile, non si p"/ d"-itare c)e la s"a legge non a--ia "na portata cos2
"niversale da non valere solo per gli "o$ini, $a per ("alsiasi &essere raionale in genere&+ e
non solo in particolari condiioni e con ecceioni, -ens2 in $odo &assol"ta$ente necessario&.
Allora, ecco c)e diviene c)iaro c)e ness"na esperiena p"/ darci lo sp"nto per concl"dere
anc)e solo alla possi-ilit. di "na si0atta legge apodittica. Con ("al diritto, in#atti, di ci/ c)e
vale #orse solo in condiioni accidentali per l'"$anit., potre$$o noi #are "na prescriione
"niversale, c)e ogni nat"ra raionale deve rispettareE E perc)* le leggi c)e deter$inano la
&nostra& volont. dovre--ero essere considerate co$e leggi c)e deter$inano la volont. di "n
essere raionale in genere, e tali c)e solo per ("esto valgono anc)e per noi, se esse #ossero
$era$ente e$piric)e, e non traessero la loro origine, del t"tto &a priori&, da "na ragione p"ra
e t"ttavia praticaE
NJ si potre--e #are $aggior torto alla $oralit. c)e cercare di des"$erla da ese$pi. In#atti,
("alsiasi ese$pio $i venga presentato dev'essere, anit"tto, gi"dicato esso stesso in -ase ai
princ2pi della $oralit., per vedere se sia degno di servire da ese$pio originario, cio! da
$odello, e non p"/ in ness"n $odo essere la #onte pri$a, a c"i attingerne il concetto. Anc)e
il <anto dell'Evangelio deve, anit"tto, essere paragonato con il nostro ideale di per#eione
$orale, pri$a c)e lo si possa riconoscere per tale. E l"i stesso dice: Perc)* c)ia$ate $e 3c)e
vedete5 -"onoE Ness"no ! -"ono 3ness"no ! l'arc)etipo del -ene5 se non l'"nico 6io 3c)e non
vedete5. 6onde traia$o, t"ttavia, il concetto di 6io co$e so$$o -eneE :nica$ente
dall'&idea& della per#eione $orale, c)e la ragione disegna &a priori&, e c)e connette
indissol"-il$ente con il concetto di "na volont. li-era. L'i$itaione, in verit., non )a l"ogo in
$orale, e gli ese$pi servono soltanto d'incita$ento, cio! tolgono il d"--io circa l'eseg"i-ilit.
di ci/ c)e la legge co$anda: rendono int"itivo ci/ c)e la regola pratica espri$e
"niversal$ente, $a non a"toriano $ai a porre da parte il s"o vero originale, c)e si trova
nella ragione, per dirigersi secondo ese$pi.
6al $o$ento, d"n("e, c)e non c'! ness"n gen"ino principio s"pre$o della $oralit. c)e non
riposi necessaria$ente s"lla p"ra ragione, indipendente$ente da ("alsiasi esperiena, credo
c)e non sia necessario do$andarsi se sia opport"no presentare in "niversale 3in a-stracto5
tali concetti, c)e, insie$e con i relativi princpi, s"ssistono &a priori&: se$pre c)e la loro
conoscena si disting"a dalla conoscena co$"ne col no$e di flosofca. >a nel nostro te$po
ci/ potre--e -en essere necessario. <e, in#atti, si $ettesse ai voti se sia da pre#erire "na
conoscena raionale p"ra da ogni e$piria, e perci/ "na $etafsica dei cost"$i, opp"re "na
flosofa pratica popolare, ! #acile indovinare da c)e parte pendere--e la -ilancia.
%"esta condiscendena a concetti popolari ! sen'altro lodevolissi$a se, anit"tto, ci si !
innalati ai princ2pi della p"ra ragione fno a possederli piena$ente: e ("esto signifca
&#ondare&, anit"tto, la dottrina della $orale s"lla $etafsica, per darle poi &accesso& al pi;
vasto p"--lico, "na volta c)e sia salda$ente #ondata. >a acconsentire a ci/ nella ricerca
pri$itiva, in c"i si tratta di #ondare i princ2pi in t"tto il loro rigore, sare--e so$$a$ente
incongr"o. Non soltanto "n tal procedi$ento non p"/ pretendere $ai al $erito, $olto raro, di
"na vera &div"lgaione flosofca&: non essendo certo proprio dell'arte, per attenersi al senso
co$"ne, rin"nciare, con ci/, ad ogni consideraione #ondata+ $a il ris"ltato ! "n $isc"glio
rip"gnante di osservaioni raccattate ("a e l. e di princ2pi raiocinati a $eo: ci-o di c"i si
n"trono volentieri teste insipide, perc)* #ornisce ("alcosa di #acil$ente "tilia-ile nella
conversaione d'ogni giorno, $a in c"i gli esperti percepiscono la con#"sione, e da c"i
distolgono insoddis#atti i loro occ)i, sena t"ttavia ri"scire a #arci n"lla+ $entre flosof -en
capaci di s$asc)erare l'inganno trovano poco ascolto ("ando, per "n po' di te$po, #acciano a
$eno di "na pretesa popolarit., per poter essere poi popolari a -"on diritto, solo ("ando
a--iano raggi"nto "na ved"ta precisa.
<#ogliando i saggi s"lla $oralit. c)e rispondono a ("el genere di g"sto, s'incontreranno
consideraioni, ora s"lla specifca destinaione della nat"ra "$ana 3e, ("indi, anc)e l'idea di
"na nat"ra raionale in genere5, ora s"lla per#eione, ora s"lla #elicit.+ ("i il senti$ento
$orale, l. il ti$or di 6io, "n po' di ("esto e "n po' di ("ello, in "n $isc"glio incredi-ile, sena
c)e venga in $ente di do$andarsi se i princ2pi della $oralit. siano, co$"n("e, da cercarsi
nella conoscena della nat"ra "$ana 3c)e noi, di#atti, possia$o ricavare solo dall'esperiena5
e ' posto c)e non sia cos2 e c)e ("esti princ2pi non si trovino se non &a priori&, al di #"ori di
ogni e$piria, escl"siva$ente nei concetti della ragion p"ra e non altrove, nepp"re per la
$ini$a parte ' se non ci si de--a decidere a isolare ("esta ricerca co$e flosofa pratica p"ra,
o 3se ! lecito "sare "n no$e cos2 screditato5 co$e $etafsica 3A 85 dei cost"$i, per portarla
per s* a totale co$pi"tea, e venire poi incontro al p"--lico, c)e c)iede popolarit., solo "na
volta c)e ("esta i$presa sia stata co$pi"ta.
<e non c)e "na tal $etafsica dei cost"$i, per#etta$ente isolata, non $escolata con ness"na
antropologia, o teologia, o fsica, o iperfsica, e ancor $eno intess"ta di ("alit. occ"lte 3c)e
potre--ero dirsi ipofsic)e5, non solo ! "na -ase indispensa-ile per ("alsiasi conoscena
teoretica dei doveri deter$inata con sic"rea, $a !, al te$po stesso, "n'esigena della
$assi$a i$portana per la reale esec"ione dei precetti $orali. In#atti, la se$plice
rappresentaione del dovere e, in genere, della legge $orale, p"ra da ("alsiasi aggi"nta
estranea di attrattive e$piric)e, )a, attraverso la via della sola ragione 3c)e solo cos2 si
capisce co$e possa essere per se stessa anc)e pratica5, "n'in1"ena s"l c"ore dell'"o$o,
tanto s"periore a t"tti gli altri sti$oli 3A @5 c)e l'esperiena possa dare, da #ar dispreare,
nella consapevolea del s"o valore, ("esti altri sti$oli fno a c)e se ne divenga, a poco a
poco, padroni. Per contro, "n'etica co$posita, c)e $escoli le spinte dei senti$enti e delle
inclinaioni con i concetti raionali, non p"/ c)e rendere l'ani$o incerto, tra $otivi c)e non si
lasciano co$porre sotto ness"n principio, e c)e solo $olto accidental$ente portano al -ene,
$a, spesso, possono portare anc)e al $ale.
6a ci/ c)e si ! detto ris"lta: c)e t"tti i concetti etici )anno la loro sede e la loro origine
intera$ente &a priori& nella ragione: e, ("esto, nella pi; co$"ne ragione "$ana co$e in
("ella spec"lativa$ente pi; esercitata+ c)e essi non possono venir tratti da ness"na
conoscena e$pirica e perci/ p"ra$ente accidentale+ c)e in ("esta p"rea della loro origine
si trova, app"nto, la loro dignit. di princ2pi pratici s"pre$i per noi+ c)e, ogni volta c)e a ci/ si
aggi"nge ("alcosa di e$pirico, si di$in"isce di altrettanto il loro in1"sso gen"ino e il valore
incondiionato delle aioni. Ancora: c)e !, non soltanto assol"ta$ente necessario in #"nione
teoretica, l. dove si tratta se$plice$ente di ri1ettere, $a anc)e enor$e$ente i$portante in
pratica, attingere concetti e leggi $orali dalla p"ra ragione, presentarli nella loro p"rea
inconta$inata, deter$inare l'.$-ito di t"tta ("esta conoscena raionale pratica o p"ra, cio!
defnire l'intera #acolt. della ragion p"ra pratica: non, per/, nel $odo c)e ! per$esso dalla
flosofa spec"lativa, in c"i talora si trova necessario #ar dipendere i princ2pi dalla nat"ra
particolare della ragione "$ana, -ens2 nel senso c)e le leggi $orali devono valere in
generale, per ogni essere raionale, e vanno des"nti dal concetto generale di essere raionale
in genere. <icc)* ! necessario presentare t"tta la $orale ' c)e, p"re, per &applicarsi& agli
"o$ini ric)iede l'antropologia ' anit"tto indipendente$ente da ("esta, co$e flosofa p"ra,
cio! co$e $etafsica 3cosa c)e in ("esto tipo assol"ta$ente speciale di conoscene !
possi-ile #are5, con la consapevolea c)e, sena essere in possesso di tali princpi, ! in"tile e
i$possi-ile, non dico cercar di deter$inare esatta$ente, per "n gi"diio spec"lativo, la
$oralit. del dovere in t"tto ci/ c)e al dovere si attiene, $a addiritt"ra ' in "n "so pratico e
co$"ne, particolar$ente delle istr"ioni $orali ' ! i$possi-ile #ondare i cost"$i s"i loro
princ2pi gen"ini, e cos2 prod"rre e instillare negli ani$i intenioni $oral$ente p"re, indiriate
al s"pre$o -ene del $ondo. >a, per procedere in ("esta ela-oraione, per gradi nat"rali, non
solo dal gi"diio etico co$"ne 3c)e ("i ! degno di grande attenione5 al flosofco, co$e fn
("i ! avven"to, -ens2 da "na flosofa popolare, c)e si li$ita ad andare a tentoni per $eo di
ese$pi, alla $etafsica 3c)e non si lascia trattenere da n"lla di e$pirico e, dovendo #ar #ronte
all'intero co$plesso delle conoscene raionali di ("esta specie, gi"nge in ogni caso fno alle
idee, dove anc)e gli ese$pi ci a--andonano5, noi do--ia$o seg"ire ed esporre con c)iarea
la #acolt. raionale pratica, dalle s"e regole generali di deter$inaione fno al p"nto dove da
essa scat"risce il concetto di dovere.
Ogni cosa di nat"ra agisce secondo leggi. <olo "n essere raionale )a la capacit. di agire
&secondo la rappresentaione& delle leggi, cio! secondo princ2pi ovvero con "na &volont.&.
Poic)*, per des"$ere le aioni dalle leggi, si ric)iede la &ragione&, la volont. altro non ! c)e
ragion pratica. %"ando la ragione deter$ini la volont. i$$anca-il$ente, sicc)* le aioni di
"n tal essere, riconosci"te co$e oggettiva$ente necessarie, siano anc)e necessarie
soggettiva$ente, la volont. ! "na #acolt. di scegliere &solo ci/& c)e la ragione,
indipendente$ente dall'inclinaione, riconosce co$e pratica$ente necessario, cio! co$e
-"ono. >a se la ragione di per s* non deter$ina la volont. nella s"a interea, ("esta va
soggetta ancora a condiioni soggettive 3a deter$inati $oventi5, c)e non se$pre concordano
con le oggettive: in "na parola, la volont. non ! &in s*& intera$ente con#or$e alla ragione 3e
ci/, e0ettiva$ente, accade negli "o$ini5. Allora le aioni riconosci"te co$e oggettiva$ente
necessarie, soggettiva$ente sono accidentali, e la deter$inaione di "na tal volont. secondo
leggi o--iettive ! "na &coaione&: ossia, il rapporto delle leggi o--iettive con "na volont. non
total$ente -"ona ! rappresentato co$e "na deter$inaione della volont. di "n essere dotato
di ragione $ediante, -ens2, #onda$enti raionali, a c"i per/ tale volont. per s"a nat"ra non
o--edisce necessaria$ente.
La rappresentaione di "n principio oggettivo, in ("anto necessario per "na volont., si c)ia$a
co$ando 3della ragione5, e la #or$"la del co$ando si c)ia$a i$perativo.
,"tti gli i$perativi sono espressi dal ver-o &dovere&, e rivelano, con ci/, il rapporto di "na
legge oggettiva della ragione con "na volont. la ("ale, secondo la s"a costit"ione
soggettiva, non ne viene necessaria$ente deter$inata 3coaione5. Essi dicono c)e co$piere
od o$ettere "na ("alc)e cosa sare--e -ene: per/ lo dicono a "na volont. c)e non se$pre #a
sen'altro "na cosa perc)* le si #a presente c)e ! -ene #arla. Ora, pratica$ente &-"ono& ! ci/
c)e deter$ina la volont. per $eo di rappresentaioni della ragione e, perci/, non per ca"se
soggettive, -ens2 oggettiva$ente, cio! per #onda$enti c)e valgono per ogni essere raionale
co$e tale. Il -"ono si disting"e dal &gradevole&, co$e da ci/ c)e in1"ena la volont. solo per
$eo della sensaione, per ca"se p"ra$ente soggettive, c)e valgono solo per ("esto o ("el
senso individ"ale, e non co$e principio della ragione per ciasc"no 3A B5.
:na volont. per#etta$ente -"ona sare--e, d"n("e, sottoposta anc)'essa a leggi oggettive
3del -ene5, $a non la si potre--e rappresentare co$e &costretta&, per ("esto, ad aioni
con#or$i alla legge, deter$inandosi essa da s*, per la s"a costit"ione soggettiva, solo in
-ase alla rappresentaione del -ene. Pertanto, per la volont. &divina&, o, in generale, per "na
volont. &santa&, non vale alc"n i$perativo: il ver-o dovere ("i non ! al s"o posto, perc)* il
&volere& gi. di per s* concorda necessaria$ente con la legge. Ali i$perativi sono d"n("e
soltanto #or$"le per espri$ere il rapporto di leggi oggettive del volere in generale con
l'i$per#eione soggettiva della volont. di ("esto o ("ell'essere raionale: ad ese$pio, della
volont. "$ana.
Ora, gli &i$perativi& in genere co$andano, o &ipotetica$ente&, o &categorica$ente&. I pri$i ci
presentano la necessit. pratica di "n'aione possi-ile co$e $eo per raggi"ngere "n
("alc)e scopo c)e si v"ole 3o c)e ! possi-ile c)e si voglia5. I$perativo categorico sare--e,
per contro, ("ello c)e presenta "n'aione co$e oggettiva$ente necessaria per se stessa,
indipendente$ente dal rapporto con "n altro scopo.
Poic)* ogni legge pratica ci presenta "na possi-ile aione co$e -"ona, e perci/ co$e
necessaria per "n soggetto la c"i volont. si lasci deter$inare dalla ragione, t"tti gli i$perativi
sono #or$"le della deter$inaione di "n'aione necessaria secondo il principio di "na volont.,
per ("alc)e aspetto, -"ona. Ora, se l'aione si presenta co$e -"ona solo &per altro&, in
("anto $eo, l'i$perativo ! &ipotetico&, $entre se ! rappresentata co$e -"ona in &s*&, e
pertanto co$e necessaria per "na volont. di per s* con#or$e a ragione e co$e principio della
volont. stessa, l'i$perativo ! &categorico& 3445.
L'i$perativo $i dice, d"n("e, ("ale aione, c)'io posso #are, sare--e -"ona, e rappresenta la
regola pratica in rapporto a "n volere c)e, t"ttavia, non co$pie "n'aione sen'altro, solo
perc)* essa ! -"ona: sia perc)* il soggetto non se$pre sa c)e ! -"ona, sia perc)*,
("and'anc)e lo sapesse, le $assi$e da l"i seg"ite possono t"ttavia contrastare con i princ2pi
oggettivi di "na ragion pratica.
L'i$perativo ipotetico dice, d"n("e, soltanto c)e l'aione ! -"ona per "na ("alc)e fnalit.,
&possi-ile& o &reale&. Nel pri$o caso, esso ! "n principio pro-le$atica$ente pratico, nel
secondo assertoria$ente pratico. L'i$perativo categorico, c)e procla$a oggettiva$ente
necessaria per s* l'aione, sena ri#eri$ento a "na ("alc)e fnalit., cio!, anc)e sena "n
("alc)e altro scopo, vale co$e principio apodittica$ente pratico.
Ci/ c)e ! possi-ile solo $ediante le #ore di "n essere raionale, lo si p"/ pensare anc)e
co$e "n'intenione possi-ile di "na ("alc)e volont.+ e, pertanto, i princ2pi delle aioni
rappresentate co$e necessarie per raggi"ngere "n ("alc)e fne possi-ile sono, in realt.,
infnita$ente n"$erosi. ,"tte le sciene )anno "na parte pratica: essa consiste in pro-le$i,
c)e s"ppongono "n ("alc)e scopo per noi possi-ile, e in i$perativi, c)e ci dicono co$e lo
scopo vada raggi"nto. %"esti i$perativi possono dirsi, in generale, i$perativi dell'a-ilit.. <e lo
scopo sia ragionevole e -"ono, non ! ("i in ("estione, $a solo c)e cosa si de--a #are per
ottenerlo. Le prescriioni per "n $edico c)e v"ol g"arire, s" -ase scientifca, il s"o $alato, e
per "n avvelenatore, c)e v"ole "cciderlo con sic"rea, in ("esto senso )anno lo stesso
valore: entra$-e servono a portare allo scopo per#etta$ente. Poic)* nella pri$a giovinea
non si sa ("ali scopi potranno presentarsi a noi nella vita, i genitori si s#orano, in pri$o
l"ogo, di #ar i$parare ai fgli &$olte cose&, e di svil"ppare in loro l'&a-ilit.& nell'"so di $ei
per raggi"ngere &possi-ili& scopi di ogni genere, ness"no dei ("ali essi possono prevedere in
anticipo se $ai, in #"t"ro, diverr. e0ettiva$ente "n o-iettivo della loro prole, $a c)e, in ogni
caso, ! &possi-ile& c)e lo divengano. E ("esta preocc"paione ! cos2 grande c)e, per essa, in
genere tralasciano di #or$are e di correggere il gi"diio dei fgli s"l valore delle cose c)e essi,
event"al$ente, potranno proporsi co$e scopi
C'!, poi, &"no& scopo c)e si p"/ pres"pporre co$e reale in ogni essere raionale 3in ("anto gli
si applic)ino i$perativi, cio! in ("anto essere dipendente5, e c)e, d"n("e, ! "n o-iettivo c)e
non soltanto ! &possi-ile& avere, $a c)e si p"/ prevedere con certea c)e t"tti &avranno&,
per "na necessit. nat"rale: ed ! l'o-iettivo di &esser #elici&. L'i$perativo ipotetico c)e
rappresenta la necessit. pratica di "n'aione co$e $eo per pro$"overe la #elicit., !
assertorio 3475. Non lo si p"/ presentare co$e necessario solo per "na fnalit. incerta,
se$plice$ente possi-ile, -ens2 per "na fnalit. c)e si p"/ pres"pporre con certea e &a
priori& in ogni "o$o, perc)* essa appartiene alla s"a essena. E l'a-ilit. nella scelta dei $ei
per raggi"ngere il $assi$o -enessere proprio p"/ dirsi &saggea& 3A C5 in senso stretto.
L'i$perativo c)e si ri#erisce alla scelta dei $ei per la propria #elicit., cio! il precetto della
saggea, !, d"n("e, p"r se$pre solo &ipotetico&, perc)* l'aione ! co$andata non
assol"ta$ente, $a solo co$e $eo per "na diversa fnalit..
Ki !, infne, "n i$perativo c)e, sena porre a #onda$ento di ci/, co$e condiione, "n'altra
fnalit. raggi"ngi-ile $ediante "n certo co$porta$ento, co$anda t"ttavia tale
co$porta$ento in $odo i$$ediato. Codesto i$perativo ! categorico. Esso non concerne la
$ateria dell'aione e ci/ c)e da essa p"/ ris"ltare, -ens2 la #or$a e il principio a c"i l'aione
o--edisce+ e la -ont. esseniale dell'aione stessa consiste nell'intenione, ("al"n("e ne sia
poi il ris"ltato. ,ale i$perativo p"/ dirsi i$perativo della $oralit..
La &diversit.& del volere deter$inato secondo ("este tre specie di princ2pi ris"lta anc)e, con
c)iarea, dalla diversit. del tipo di coaione esercitata s"lla volont.. Per rendere anc)e
("esto evidente, credo opport"no dare a ("ei princpi, nel loro ordine, le seg"enti
deno$inaioni: gli i$perativi sono, o &regole& dell'a-ilit., o &consigli& della saggea, o
&co$andi& 3&leggi&5 della $oralit.. <olo la &legge&, in#atti, co$porta il concetto di "na
&necessit. incondiionata&, cio! oggettiva, e pertanto valida "niversal$ente: e i co$andi sono
leggi a c"i si deve o--ediena anc)e contro l'inclinaione. Il &consiglio&, per contro, contiene
-ens2 "na necessit., c)e t"ttavia vale solo alla condiione, soggettiva$ente accidentale, c)e
("esta o ("ella persona ascriva ("esto o ("el fne alla propria #elicit.. Al contrario,
l'i$perativo categorico non ! s"-ordinato ad alc"na condiione, e p"/ dirsi, del t"tto
propria$ente, "n co$ando necessario in senso assol"to, anc)e se pratico. Ali i$perativi della
pri$a specie potre--ero anc)e esser detti tecnici 3pertinenti all'arte5, ("elli della seconda
&prag$atici& 3A D5 3pertinenti al -enessere5, ("elli della tera &$orali& 3attinenti al
co$porta$ento li-ero in generale, cio! ai cost"$i5.
<orge ora la ("estione: co$e sono possi-ili t"tti ("esti i$perativiE La ("estione non concerne
la possi-ilit. di eseg"ire l'aione ordinata dall'i$perativo, $a do$anda soltanto co$e si
possa pensare la costriione della volont., c)e l'i$perativo espri$e. In c)e $odo sia possi-ile
"n i$perativo dell'a-ilit., in realt., non ric)iede particolari spiegaioni: c)i v"ole lo scopo
v"ole 3nella $is"ra in c"i la ragione a--ia "n'in1"ena decisiva s"lle s"e aioni5 anc)e il
$eo necessario per raggi"ngerlo, ("and'esso sia in s"o potere. ,ale proposiione, per ("el
c)e concerne il volere, ! analitica, perc)* nel volere "n oggetto co$e e0etto della $ia aione
! pensata gi. la $ia ca"salit. co$e ca"sa agente, e ("indi ! pensato l'"so del $eo+ e
l'i$perativo trae il concetto di operaione necessaria a ("esto scopo gi. dal concetto di "na
volont. diretta allo scopo. 3%"anto al deter$inare i $ei stessi, per "na fnalit. pres"pposta,
a ci/ si ric)iedono, sena d"--io, proposiioni sintetic)e: c)e, peraltro, non concernono ci/
c)e rende reale l'atto della volont., -ens2 ci/ c)e rende reale l'oggetto.5 C)e, per dividere in
d"e parti "g"ali "na linea secondo "n principio sic"ro, io de--a tracciare d"e arc)i c)e si
incrociano #acendo centro s"gli estre$i, ("esto $e lo insegna la $ate$atica solo $ediante
proposiioni sintetic)e: $a c)e, se io so c)e "n tale ris"ltato si p"/ raggi"ngere solo con
("este operaioni, ("ando voglio co$pi"ta$ente il ris"ltato voglia anc)e le operaioni c)e
per ("esto sono necessarie, ! "na proposiione analitica: in#atti ! del t"tto identico
rappresentar$i ("alcosa co$e possi-ile ris"ltato di "na $ia aione, c)e si svolge in "n certo
$odo, e rappresentare $e stesso c)e agisco, in vista di essa, precisa$ente in ("el $odo.
<e solo #osse altrettanto #acile #ornire "n concetto deter$inato della #elicit., gli i$perativi
della saggea #are--ero t"tt'"no con ("elli dell'a-ilit., e sare--ero eg"al$ente analitici. %"i
co$e l., in#atti, si potre--e dire: c)i v"ole lo scopo v"ole anc)e 3necessaria$ente, secondo
ragione5 gli "nici $ei in s"o potere c)e per$ettono di raggi"ngerlo. <#ort"nata$ente, il
concetto della #elicit. ! "n concetto cos2 indeter$inato c)e, se--ene ogni "o$o desideri
gi"ngere a essa, ness"no t"ttavia ! in grado di dire deter$inata$ente e coerente$ente c)e
cosa, in verit., desideri e voglia. Ca"sa di ci/ ! c)e t"tti gli ele$enti c)e concorrono a
#or$are il concetto della #elicit. sono e$pirici, ossia devono essere tratti dall'esperiena,
$entre all'idea della #elicit. si ric)iede "n t"tto assol"to: "n $assi$o di -enessere nella $ia
condiione att"ale e in ogni stato #"t"ro. Ora, ! i$possi-ile c)e anc)e l'essere pi; penetrante
e pi; potente al te$po stesso, $a p"r se$pre fnito, si #or$i "n concetto di ci/ c)e egli, in
("esto caso, propria$ente v"ole. <e v"ole la ricc)ea, ("ante preocc"paioni, invidie e
insidie non potre--e attirare s" di s*F <e v"ole $olta conoscena e penetraione, p"/ darsi
c)e la vista gli si ac"isca solo per $ostrargli tanto pi; spaventosa$ente ("ei $ali c)e, ora, gli
restano celati, e c)e egli non ! in grado di evitare+ o per aggi"ngere n"ovi -isogni alle s"e
-ra$e, c)e gi. presente$ente gli danno a--astana flo da torcere. <e v"ole "na l"nga vita,
c)e cosa escl"de c)e essa sia, per l"i, "na l"nga in#elicit.E <e v"ole, ("anto $eno, la sal"te,
("anto spesso non ! accad"to c)e le indisposiioni del corpo a--iano tratten"to ("alc"no da
dissol"tee, in c"i sare--e cad"to se la s"a sal"te #osse stata per#etta, eccetera. In -reve,
ness"no ! in grado di deter$inare con piena certea, in -ase a "n ("alsiasi principio, c)e
cosa e0ettiva$ente lo render. #elice: perc)*, per ("esto, sare--e necessaria l'onnisciena. E'
i$possi-ile, ("indi, agire secondo princ2pi deter$inati in vista della #elicit.. E' possi-ile #arlo
solo secondo consigli e$pirici, per ese$pio la dieta, la parsi$oniosit., la gentilea, la
continena, eccetera, di c"i l'esperiena ci insegna c)e, in $edia, #avoriscono al $assi$o il
-enessere. <eg"e, di ("i, c)e gli i$perativi della saggea, parlando propria$ente, non
possono co$andare, cio! rappresentare in $odo oggettivo co$e pratica$ente &necessarie&
certe aioni+ $a c)e essi sono, pi"ttosto, da considerare co$e consigli 3&consilia&5 c)e co$e
co$andi 3&praecepta&5 della ragione. E il pro-le$a di deter$inare, con sic"rea e generalit.,
("ale aione pro$"over. la #elicit. di "n essere raionale ! del t"tto insol"-ile+ pertanto, non
! possi-ile trarne "n i$perativo, c)e co$andi in senso stretto di #are ci/ c)e rende #elici:
perc)* la #elicit. non ! "n ideale della ragione, -ens2 dell'i$$aginaione, e riposa s" $eri
#onda$enti e$pirici, da c"i invano ci si attendere--e c)e deter$inino "n'aione da c"i
dovre--e dipendere "na serie di conseg"ene, in realt., infnita. >a, s"pposto c)e si
potessero indicare con sic"rea i $ei per la #elicit., codesto i$perativo della saggea
sare--e, t"ttavia, "na proposiione analitica$ente pratica. Esso si disting"e dall'i$perativo
dell'a-ilit. perc)*, in ("esto, lo scopo ! solo possi-ile, e nell'altro ! dato: $a, per il resto,
entra$-i co$andano soltanto i $ei rispetto a ci/ c)e si pres"ppone di volere, co$e scopo.
Inso$$a, l'i$perativo c)e co$anda di volere il $eo a c)i v"ole lo scopo !, in entra$-i i
casi, analitico. La possi-ilit. di "n tale i$perativo non presenta, d"n("e, alc"na di9colt..
Per contro, co$e sia possi-ile l'i$perativo della &$oralit.& !, sena d"--io, l'"nico pro-le$a
c)e ric)ieda "na sol"ione, non essendo tale i$perativo per n"lla ipotetico, e non potendosi,
("indi, appoggiare la s"a necessit., rappresentata co$e oggettiva, s" ness"n pres"pposto,
co$e accade negli i$perativi ipotetici. >a, nel considerare ("esto pro-le$a, non si deve $ai
tralasciare c)e non do--ia$o &$ai& des"$ere &da "n ese$pio&, e cio! e$pirica$ente, se, in
genere, vi sia "n i$perativo si0atto, -ens2 preocc"parci del #atto c)e t"tti gli i$perativi, c)e
se$-rano categorici, potre--ero, t"ttavia, essere occ"lta$ente ipotetici. <e, per ese$pio, si
dice: t" non devi pro$ettere #alsa$ente+ e si ass"$e c)e la necessit. di ("esto divieto non si
rid"ca a "n consiglio per evitare ("esto o ("el $ale, co$e se si dicesse: t" non devi
pro$ettere #alsa$ente per non perdere credito ("ando la $enogna divenga palese+ se si
ass"$e, cio!, c)e "n'aione di ("esta specie de--a per se stessa essere considerata co$e
$alvagia, e c)e l'i$perativo c)e la vieta sia, pertanto, categorico, t"ttavia non si p"/ #ar
vedere con certea in ness"n ese$pio c)e la volont., ("i, si deter$ini "nica$ente per la
legge, sena ness"n altro $ovente, anc)e se apparente$ente ! proprio cos2. In#atti, ! se$pre
possi-ile c)e ("alc)e ti$ore di essere svergognati, o anc)e "na osc"ra preocc"paione di
altri pericoli possa aver in1"ito s"lla volont.. C)i $ai potr. di$ostrare l'assena di "na ca"sa
con l'esperiena, dal $o$ento c)e ("est'"lti$a altro non ci insegna se non c)e noi non la
percepia$oE >a per ("esta via il cosiddetto i$perativo $orale, c)e, co$e tale, appare
categorico e incondiionato, di #atto sare--e solo "n precetto prag$atico, c)e ci rende attenti
al nostro vantaggio e ci insegna solo a tenerne conto.
Noi do--ia$o, d"n("e, indagare la possi-ilit. di "n i$perativo &categorico& intera$ente &a
priori&, poic)*, in ("esto caso, noi non disponia$o del vantaggio di trovarne data la realt.
nell'esperiena, sicc)* scoprirne la possi-ilit. non serve a sta-ilire c)e c'!, $a soltanto a
spiegarlo. Frattanto, "na cosa da intendersi preli$inar$ente ! c)e solo l'i$perativo
categorico s"ona co$e "na legge pratica, $entre t"tti gli altri possono, -ens2, c)ia$arsi
&princpi& della volont., $a non leggi. In#atti, ci/ c)e ! necessario se$plice$ente per
raggi"ngere "n ("alc)e scopo p"/ essere considerato in s* co$e accidentale, e noi ci
possia$o se$pre esi$ere dal precetto rin"nciando allo scopo+ per contro, il co$ando
incondiionato non lascia alla volont. alc"na scelta di pre#erire il contrario ed ! il solo,
pertanto, c)e co$porti ("ella necessit. c)e ! propria della legge.
In secondo l"ogo, nel caso di ("esto i$perativo categorico, o legge della $oralit., la ragione
per c"i ! di9cile intendere co$e sia possi-ile ! $olto rilevante. <i tratta di "na proposiione
&a priori& sintetica$ente pratica 3A G5: e, poic)* intendere la possi-ilit. di proposiioni di
("esta specie ! cos2 di9cile nel conoscere teoretico, ! #acile des"$ere c)e la di9colt. non
sar. $inore in ca$po pratico.
Nell'a0rontare il pro-le$a, cerc)ia$o anit"tto se, per caso, il se$plice concetto di "n
i$perativo categorico non #ornisca anc)e la s"a #or$"la, contenente ("ell'"nica proposiione
in c"i "n i$perativo categorico p"/ consistere. Capire, poi, co$e sia possi-ile "n tal co$ando
assol"to, anc)e ("ando sappia$o co$'esso s"ona, ric)ieder. ancora gravi e speciali s#ori:
$a noi li riservia$o per l'"lti$a seione.
%"ando io considero, in generale, "n i$perativo &ipotetico&, non so in precedena c)e cosa
conterr.: fn ("ando, cio!, la condiione non $i sia indicata. <e, per/, penso "n i$perativo
&categorico&, so i$$ediata$ente c)e cosa contiene. Poic)*, in#atti, all'in#"ori della legge,
l'i$perativo contiene solo la necessit. della $assi$a 3A H5 di con#or$arsi a tale legge, $entre
la legge non contiene alc"na condiione a c"i vada ri#erita, non ri$ane se non l'"niversalit. di
"na legge in generale 3485, a c"i la $assi$a dell'aione de--a con#or$arsi: ed ! solo ("esta
con#or$it. ci/ c)e l'i$perativo propria$ente rappresenta co$e necessario.
L'i$perativo categorico !, d"n("e, "no solo, e precisa$ente il seg"ente: &agisci solo secondo
("ella $assi$a c)e t" p"oi volere, al te$po stesso, c)e divenga "na legge "niversale&.
<e, ora, da ("est'"nico i$perativo possia$o derivare t"tti gli i$perativi del dovere co$e dal
loro principio, possia$o ' lasciando i$pregi"dicato il pro-le$a se ci/ c)e si c)ia$a dovere
non sia, per avvent"ra, "n concetto v"oto ' $ostrare per lo $eno c)e cosa noi pensia$o con
esso, e c)e cosa tale concetto voglia dire.
6ato c)e l'"niversalit. della legge, secondo c"i )anno l"ogo gli e0etti, costit"isce ci/ c)e si
c)ia$a propria$ente &nat"ra& in generale 3secondo la #or$a5, cio! l'esistena di cose in
("anto deter$inata secondo leggi generali, l'i$perativo "niversale del dovere potre--e
anc)e s"onare cos2: &agisci co$e se la $assi$a della t"a aione dovesse, per t"a volont.,
divenire "na legge "niversale di nat"ra& 34@5.
Indic)ia$o ora alc"ni doveri particolari, distinti, nel $odo cons"eto, in doveri verso noi stessi
e doveri verso gli altri "o$ini, nonc)* in doveri per#etti e i$per#etti 3A 4I5.
4. :n tale, colpito da "na serie di sciag"re tali da portarlo alla disperaione, prova disg"sto
per la vita+ $a ! ancora a tal segno in possesso della s"a ragione, da do$andarsi se il
togliersi la vita non contrasti con il dovere c)e )a verso se stesso. Allora esa$ina se la
$assi$a della s"a aione possa -en divenire "na legge "niversale di nat"ra. >a la s"a
$assi$a !: per a$or di $e, $i #or$o il principio c)e, se la vita, col s"o perd"rare, $i
$inaccia pi; $ale di ("anto $i pro$etta di piacevolea, io $e la accorcio. Lasta ora
do$andarsi se "n tal principio dell'a$or di s* possa divenire "na legge "niversale di nat"ra:
allora si vede s"-ito c)e "na nat"ra in c"i #osse legge c)e, ("ello stesso senti$ento c)e !
destinato a pro$"overe la vita, distr"gga la vita stessa, ! "na nat"ra in s* contraddittoria e,
("indi, non p"/ s"ssistere co$e nat"ra. Pertanto, ("ella $assi$a non p"/ #"ngere da legge
"niversale di nat"ra, e contrasta intera$ente col principio s"pre$o di ogni dovere.
7. :n altro si trova nella necessit. di prendere a prestito denaro. <a -ene c)e non sar. in
grado di ri#onderlo, $a si rende anc)e conto c)e il denaro non gli verre--e i$prestato, se egli
non pro$ettesse risol"ta$ente c)e pag)er., in "n te$po deter$inato. ?a -en voglia di #are
"na si$ile pro$essa, $a )a ancora a--astana cosciena per do$andarsi: non ! #orse illecito
e contrario al dovere trarsi d'i$paccio in "n $odo si0attoE %"alora t"ttavia vi si decidesse, la
$assi$a della s"a aione s"onere--e cos2: se gi"dico di aver necessit. di denaro, lo prender/
a prestito e pro$etter/ di restit"irlo, p"r sapendo c)e ("esto non avverr. $ai. Ora ("esto
principio dell'a$or di s*, o del proprio vantaggio, p"/ darsi c)e si lasci conciliare -enissi$o
con t"tto il $io -enessere #"t"ro: $a la do$anda ! se sia gi"sto. ,ras#or$o allora la pretesa
dell'a$or di s* in "na legge "niversale, e pongo la do$anda cos2: c)e cosa ris"ltere--e, se la
$ia $assi$a divenisse "na legge "niversaleE >i accorgo allora c)e $ai "na legge di nat"ra
del genere potre--e valere e coerire con se stessa, $a c)e dovre--e necessaria$ente
entrare in contraddiione. In#atti, l'"niversalit. di "na legge secondo c"i, ("ando "no si
gi"dica in stato di necessit., p"/ pro$ettere ci/ c)e gli viene in $ente, con la riserva di non
$antenere, rendere--e i$possi-ile la pro$essa e lo scopo stesso c)e si v"ol raggi"ngere:
ness"no credere--e c)e gli sia #atta "na pro$essa, $a t"tti ridere--ero di proposiioni del
genere, co$e di "n vano tentativo di inganno 34B5.
8. :n tero si trova in possesso di "n talento c)e, opport"na$ente coltivato, potre--e
renderlo "n "o$o preioso sotto $olti rispetti. <i trova, t"ttavia, in #elici condiioni di #ort"na,
e pre#erisce a--andonarsi al godi$ento c)e a0aticarsi a $igliorare la s"a #elice disposiione
nat"rale. Allora si do$anda se la s"a $assi$a, di vanifcare le s"e doti nat"rali
a--andonandosi al piacere, oltre ad andar d'accordo con se stessa vada anc)e d'accordo con
ci/ c)e si c)ia$a dovere. E allora si accorge c)e "na nat"ra c)e seg"a "na si0atta legge
"niversale potre--e, ! vero, s"ssistere, anc)e se l'"o$o 3co$e l'a-itante dei $ari del <"d5
lascia arr"gginire il proprio talento e inclina a dissipare la propria vita "nica$ente nell'oio,
nel godi$ento, nella riprod"ione, in "na parola, nel piacere+ $a c)e, t"ttavia, ! i$possi-ile
volere c)e ci/ divenga "na legge "niversale di nat"ra, ovvero "n istinto posto dalla nat"ra in
noi. Co$e essere raionale, in#atti, egli v"ole necessaria$ente c)e t"tte le s"e #acolt. si
svil"ppino, poic)* esse gli son date perc)* possano servire per ogni genere di fni.
Ancora: "n ("arto, a c"i le cose vanno -ene, $a c)e vede altri intorno a l"i lottare contro
grandi di9colt. 3ed egli potre--e #acil$ente ai"tarli5 pensa: c)e cosa $e ne i$portaE <ia
ogn"no #elice tanto ("anto il cielo gli concede, o ("anto riesce a rendersi tale da s*: io non gli
porter/ via n"lla e non lo invidier/+ $a non )o ness"na voglia di contri-"ire al s"o -enessere
o ad assisterlo nelle s"e necessit.. Ora, sena d"--io, se ("esto $odo di pensare divenisse
"na legge "niversale di nat"ra, il genere "$ano potre--e -enissi$o s"ssistere+ e, sena
d"--io, $eglio c)e ("ando ciasc"no c)iacc)iera di partecipaione e di -enevolena, e anc)e
$ostra elo ("ando se ne presenta l'occasione, $a, per contro, non appena p"/, $ente, si
lascia corro$pere o in#range in ogni $odo i diritti altr"i. >a, se--ene sia possi-ile c)e
s"ssista "na legge "niversale di nat"ra ispirata a ("ella $assi$a, ! t"ttavia i$possi-ile
volere c)e "n tal principio viga in ogni caso, co$e legge di nat"ra. In#atti, "na volont. c)e
volesse ("esto contraddire--e se stessa, potendosi -en presentare casi in c"i essa )a
-isogno dell'a$ore e della partecipaione altr"i, e in c"i "na legge si0atta, "scita dalla s"a
stessa volont., i$pedire--e a lei stessa di sperare nell'ai"to desiderato.
%"esti sono alc"ni dei $olti doveri reali, o gi"dicati tali, la c"i classifcaione si lascia
#acil$ente des"$ere dal principio proposto. <i deve &poter volere& c)e "na $assi$a della
nostra aione divenga legge "niversale: ("esto ! il canone del gi"diio $orale dato s" di
essa. Alc"ne aioni sono tali, c)e la loro $assi$a non p"/ nepp"re essere &pensata&, sena
contraddiione, co$e "na legge "niversale di nat"ra: tanto ci $anca c)e si possa &volere& c)e
lo divengano. In altre, per contro, non si trova "na si0atta i$possi-ilit. interna: t"ttavia !
i$possi-ile &volere& c)e la loro $assi$a venga innalata all'"niversalit. di "na legge di
nat"ra, perc)* "na tal volont. contraddire--e se stessa. <i vede #acil$ente c)e la pri$a
$assi$a va contro "n dovere stretto o rigoroso 3inderoga-ile5, la seconda solo contro "n
dovere pi; largo 3s"pererogatorio, o $eritorio5. Con ci/, graie a ("esti ese$pi, t"tti i doveri
vengono co$pi"ta$ente classifcati nella loro dipendena da "n "nico principio, per ci/ c)e
concerne il tipo della loro o--ligatoriet. 3non l'oggetto dell'aione da co$piersi5.
<e, ora, -adia$o a ("el c)e avviene in noi ("ando trasgredia$o "n dovere, ci accorgia$o c)e
ci/ c)e noi voglia$o vera$ente non ! c)e la nostra $assi$a divenga "na legge "niversale,
perc)* ("esto ci ! i$possi-ile, -ens2, app"nto, c)e ri$anga "niversal$ente "na legge
esatta$ente il contrario di ci/ c)e voglia$o. <olo ci prendia$o la li-ert. nel nostro caso 3e
#oss'anc)e solo per ("esta volta5 di #are "n'&ecceione& a vantaggio della nostra inclinaione.
6i conseg"ena, se soppesassi$o t"tto da "n solo e identico p"nto di vista, cio! secondo
ragione, trovere$$o nella nostra volont. "na contraddiione, e cio!: c)e oggettiva$ente "n
certo principio sia necessario co$e legge "niversale, e t"ttavia soggettiva$ente non valga
se$pre, $a conceda ecceioni. <e non c)e, dato c)e "na volta noi consideria$o la nostra
aione dal p"nto di vista di "na volont. per#etta$ente con#or$e alla ragione, "n'altra volta
consideria$o la stessa aione dal p"nto di vista di "na volont. a0etta da inclinaioni, in realt.
("i non si prod"ce ness"na contraddiione, -ens2 "n'opposiione 3&antagonis$"s&5
dell'inclinaione contro il precetto della ragione. Con ci/ l'"niversalit. del principio
3&"niversalitas&5 viene tras#or$ata in "na se$plice generalit. 3&generalitas&5, in c"i il principio
pratico raionale s'incontra con la $assi$a a $ea strada. <e--ene "n nostro gi"diio
i$pariale non possa gi"stifcarlo, ci/ $ostra, t"ttavia, c)e noi riconoscia$o e0ettiva$ente la
validit. dell'i$perativo categorico: soltanto 3col $assi$o rispetto verso di esso5 ci
per$ettia$o "na, cos2 ci se$-ra, irrilevante ecceione, riservata a noi.
Fin ("i a--ia$o per lo $eno $ostrato c)e, se il dovere ! "n concetto dotato di signifcato e di
e0ettiva gi"risdiione s"lle nostre aioni, ("esto non si p"/ in ness"n $odo espri$ere negli
i$perativi ipotetici, $a solo nell'i$perativo categorico. Inoltre, a--ia$o indicato c)iara$ente
e deter$inata$ente, per ogni "so, il conten"to dell'i$perativo categorico, il ("ale dovre--e
contenere il principio di ogni dovere 3se$pre c)e ce ne siano5: e ("esto non ! poco. Non
sia$o, per/, ancora gi"nti a di$ostrare c)e "n tal i$perativo esista real$ente, e c)e vi sia
"na legge pratica c)e co$anda di per s*, con #ora assol"ta e al di #"ori di ogni altro
$ovente+ e, infne, c)e l'o--ediena a tale legge sia dovere.
A ("esto scopo ! estre$a$ente i$portante tener presente, a titolo di avverti$ento, c)e non
p"/ venir in $ente di des"$ere la realt. di detto principio dalla &particolare costit"ione della
nat"ra "$ana&. Il dovere dev'essere, in#atti, "na necessit. pratica$ente incondiionata
dell'aione, e deve, ("indi, valere per t"tti gli esseri raionali 3a c"i possa co$"n("e ri#erirsi
"n i$perativo5, e &solo per ("esto& essere "na legge anc)e, in particolare, per t"tte le volont.
"$ane. Ci/ c)e, per contro, dovesse valere in #ora della particolare disposiione dell'"$anit.
' ci/ c)e ci appartenesse per particolari senti$enti e inclinaioni, o addiritt"ra, se possi-ile,
per "no specifco indirio proprio della ragione "$ana, e non valesse necessaria$ente per la
volont. di ogni essere raionale ', ("esto potre--e essere, -ens2, "na $assi$a per noi, $a
non #ornire "na legge: potre--'essere "n principio soggettivo, secondo il ("ale a--ia$o
inclinaione o propensione ad agire, $a non "n principio oggettivo, secondo il ("ale sia$o
&o--ligati& ad agire, ("and'anc)e ogni nostra propensione, inclinaione o disposiione
nat"rale vi contrasti+ al p"nto c)e la s"-li$it. e l'intrinseca dignit. del co$ando tanto pi;
risplende in "n dovere, ("anto $eno le ca"se soggettive gli sono #avorevoli, e ("anto pi; gli
sono contrarie, sena perci/ inde-olire per n"lla la coaione esercitata dalla legge o togliere
("alcosa alla s"a validit..
Kedia$o, ("i, la flosofa collocata e0ettiva$ente in "na posiione critica, c)e essa deve
$antenere anc)e se non riesce ad agganciarla a n"lla nel cielo, o ad appoggiarla a n"lla s"lla
terra. %"i essa deve di$ostrare la s"a gen"init., co$e conservatrice a"tono$a delle s"e
leggi, e non co$e se$plice ann"niatrice di ("elle c)e le s"ggerisce "na sensi-ilit. innata, o
"na nat"ra, c)i sa co$e, t"trice. ,"tte ("este cose possono essere $eglio di niente, $a non
#orniscono $ai princ2pi dettati dalla ragione. %"esti devono avere la loro #onte e, con ci/, la
loro o--ligatoriet. intera$ente &a priori&: non attendersi n"lla dall'inclinaione dell'"o$o, $a
t"tto dall'a"torit. della legge e dal doveroso rispetto c)e le si deve portare+ opp"re, in caso
contrario, condannare l'"o$o al dispreo e ad "n'inti$a rip"gnana verso se stesso.
Ogni ele$ento e$pirico, d"n("e, c)e volesse aggi"ngersi al principio della $oralit., non solo
sare--e a ci/ del t"tto inadatto, $a portere--e "n danno estre$o alla sc)iettea dei
cost"$i. %"i il gen"ino valore di "na volont. assol"ta$ente -"ona ' valore c)e si eleva al di
sopra di t"tto ci/ c)e )a "n preo ' consiste app"nto nel #atto c)e il principio dell'aione sia
li-ero da t"tti gli in1"ssi di $otivi accidentali, c)e solo l'esperiena p"/ #ornire. Contro ("esta
negligena, o addiritt"ra -assea d'ani$o, nel cercare il principio tra $otivi e leggi di ordine
e$pirico, non si $etter. $ai in g"ardia a--astana, dato c)e la ragione "$ana volentieri si
adagia, stanca, s" ("este pi"$e+ e nelle dolci rappresentaioni del sogno 3per c"i, in l"ogo di
Ai"none, a--raccia "na n"vola5 34C5 sostit"isce alla $oralit. "n -astardo, rappeato da
$e$-ra di t"tt'altra discendena, c)e asso$iglia a t"tto ci/ c)e si v"ole vedervi, salvo c)e
alla virt;, agli occ)i di col"i c)e, al$eno "na volta, l')a scorta nel s"o vero volto 3A 445.
La ("estione !, d"n("e, la seg"ente: ! "na legge necessaria &per t"tti gli esseri raionali&,
c)e essi gi"dic)ino se$pre le loro aioni secondo $assi$e tali di c"i sia possi-ile volere c)e
servano da leggi "niversaliE <e ! cos2, ("esto dev'essere connesso 3del t"tto &a priori&5 gi. col
concetto della volont. di "n essere raionale in genere. >a per scoprire ("esta connessione
occorre, per ("anto si recalcitri, #are "n passo pi; in l.: precisa$ente alla $etafsica, sia p"re
a "na s"a -ranca distinta da ("ella della flosofa spec"lativa, e cio! alla $etafsica dei
cost"$i. In "na flosofa pratica, dove non a--ia$o da occ"parci delle ragioni di ci/ c)e
&accade&, -ens2 delle leggi di ci/ c)e &deve accadere&, ("and'anc)e non accadesse $ai, cio!
di leggi oggettiva$ente pratic)e, non occorre $ettersi a indagare i #onda$enti per c"i
("alcosa piace o non piace, avviene co$e per la soddis#aione della se$plice sensaione di
g"sto+ n* se ("esto vada distinto da "na approvaione "niversale della ragione. NJ occorre
indagare s" c)e cosa si #ondi il senti$ento del piacere e del dispiacere, e co$e di ("i nascano
$assi$e, anc)e con la colla-oraione della ragione. In#atti, t"tto ("esto appartiene a "na
psicologia e$pirica c)e, se si v"ol considerare la dottrina della nat"ra co$e &flosofa della
nat"ra& 34D5, ne costit"ir. la seconda parte, #ondata s" &leggi e$piric)e&. %"i si tratta, per/,
di leggi oggettiva$ente pratic)e, e, pertanto, del rapporto di "na volont. con se stessa, in
("anto deter$inato "nica$ente dalla ragione+ e t"tto ci/ c)e )a rapporto con l'e$piria ne
cade, pertanto, #"ori. <e, in#atti, la &ragione& deter$ina il co$porta$ento &di per s* sola& 3e di
ci/ do--ia$o ora indagare la possi-ilit.5, occorre c)e lo #accia necessaria$ente &a priori&.
La volont. ! pensata co$e "na #acolt. di deter$inarsi all'aione &secondo la
rappresentaione di certe leggi&. E "na tal #acolt. p"/ incontrarsi solo in "n essere raionale.
Ora, ci/ c)e serve alla volont. co$e #onda$ento oggettivo della s"a a"todeter$inaione ! lo
scopo: e ("esto, ("ando sia dato dalla p"ra ragione, deve valere eg"al$ente per t"tti gli
esseri raionali. Ci/ c)e, per contro, contiene solo il #onda$ento della possi-ilit. dell'aione, il
c"i e0etto ! lo &scopo&, si c)ia$a &$eo&. Il #onda$ento soggettivo del desiderio ! il
&$ovente&, ("ello oggettivo del volere ! il &$otivo& 34G5: di ("i la distinione tra scopi
soggettivi, c)e dipendono da $oventi, e scopi oggettivi, #ondati s" $otivi c)e valgono per
ogni essere raionale. I princ2pi pratici sono &#or$ali& ("ando #anno astraione da t"tti gli
scopi soggettivi+ sono &$ateriali& ("ando pongono a #onda$ento codesti scopi e, perci/,
deter$inati $oventi. Ali scopi c)e "n essere raionale si pone a s"o piacere, co$e &e0etti&
della s"a aione 3scopi $ateriali5, sono t"tti relativi soltanto: in#atti, solo il loro rapporto con
"na #acolt. di desiderare del soggetto, con#or$ata in "n certo $odo, con#erisce loro il valore
c)e, pertanto, non p"/ #ornire alc"n principio "niversale e necessario, c)e valga per ogni
essere raionale e per ("alsiasi volont.: cio!, non p"/ #ornire leggi pratic)e. ,"tti ("esti scopi
relativi sono, perci/, #onda$ento solo di i$perativi ipotetici.
Posto, per/, c)e vi sia ("alcosa &la c"i esistena )a in se stessa& "n valore assol"to, e c)e,
co$e &fne in s*&, possa essere #onda$ento di deter$inate leggi, in ci/, e soltanto in ci/, si
trovere--e il #onda$ento di "n possi-ile i$perativo categorico, cio! della legge pratica.
Ora io dico: l'"o$o, e ogni essere raionale in genere, &esiste& co$e scopo in se stesso, e
&non solo co$e $eo& perc)* sia "sato da ("esta o ("ella volont.+ in t"tte le s"e aioni,
dirette, sia verso se stesso, sia verso altri esseri raionali, esso dev'essere se$pre
considerato, &al te$po stesso, anc)e co$e "n fne& 34H5. ,"tti gli oggetti delle inclinaioni non
)anno se non "n valore condiionato, perc)*, ("alora non esistessero le inclinaioni e i
-isogni c)e s" essi si #ondano, anc)e il loro oggetto sare--e sena valore. Le inclinaioni
stesse, per/, co$e #onti di -isogno, )anno cos2 poco "n valore assol"to, c)e le renda
desidera-ili, c)e, ani, ("alsiasi essere raionale deve pi"ttosto "niversal$ente desiderare di
esserne li-ero. 6"n("e, il valore di t"tti gli oggetti &da ottenere& col nostro agire ! se$pre
condiionato. Ali enti la c"i esistena non deriva dalla nostra volont., -ens2 dalla nat"ra,
("ando siano realt. prive di ragione, )anno "nica$ente "n valore relativo, di $ei, e si
c)ia$ano perci/ &cose&. Per contro, gli esseri raionali son c)ia$ati &persone&, perc)* la loro
nat"ra li designa, gi. essa, co$e fni in s*, cio! co$e ("alcosa c)e non p"/ venire adoperato
escl"siva$ente ("ale $eo: e, pertanto, tale nat"ra pone "n li$ite all'ar-itrio 3ed ! oggetto
di rispetto5. %"esti non sono, d"n("e, scopi p"ra$ente soggettivi, la c"i esistena, co$e
e0etto della nostra aione, a--ia "n valore &per noi&: sono &scopi oggettivi&, cio! cose la c"i
esistena ! "n fne in s*, tale c)e al s"o posto non se ne p"/ $ettere ness"n altro, e del ("ale
i fni soggettivi dovre--ero stare al serviio, co$e &se$plici& $ei, perc)* sena di esso non
vi sare--e, in generale, ness"n &valore assol"to&. >a se ogni valore #osse condiionato e
pertanto accidentale, la ragione non potre--e possedere ness"n principio pratico s"pre$o.
<e )a da esservi, d"n("e, "n principio pratico s"pre$o, e "n i$perativo categorico c)e
co$anda alla volont. dell'"o$o, ("esto deve derivare dalla rappresentaione di ci/ c)e !
necessaria$ente "no scopo per ogn"no, essendo &fne in se stesso&: e, co$e tale, costit"ire
"n principio &oggettivo& della volont., c)e serva di legge pratica "niversale. Il #onda$ento di
tale principio !: &la nat"ra raionale esiste co$e "n fne in s*&. Cos2, necessaria$ente, l'"o$o
si rappresenta la propria esistena+ e in tale senso, ("esto ! "n principio &soggettivo&
dell'aione "$ana. Allo stesso $odo, per/, si rappresenta la propria esistena anc)e ogni
altro essere raionale, in conseg"ena, app"nto, dello stesso #onda$ento raionale c)e vale
anc)e per $e 3A 475: esso ! d"n("e al te$po stesso "n principio &oggettivo&, da c"i si devono
poter derivare, co$e da "n #onda$ento pratico s"pre$o, t"tte le leggi della volont..
L'i$perativo pratico sar., d"n("e, il seg"ente: &agisci in $odo da considerare l'"$anit., sia
nella t"a persona, sia nella persona di ogni altro, se$pre anc)e al te$po stesso co$e scopo,
e $ai co$e se$plice $eo&. Kedia$o se ci/ si possa $ettere in pratica
,ornando agli ese$pi precedenti, do$andia$oci:
&In pri$o l"ogo&, secondo il concetto del dovere necessario verso se stesso, col"i c)e
co$$ette s"icidio co$pie "n'aione co$pati-ile con l'idea dell'"$anit. co$e &fne in s*&E <e,
per s#"ggire a "na condiione dolorosa, egli si distr"gge, si serve di "na persona "nica$ente
co$e di &"n $eo& per conservare "no stato sopporta-ile fno alla fne della vita. >a l'"o$o
non ! "na cosa, e, perci/, non ! ("alcosa c)e si possa adoperare &solo& co$e $eo: in t"tte
le s"e aioni egli deve essere considerato, al te$po stesso, co$e "n fne in s*. Io non
dispongo ("indi dell'"o$o, nella $ia persona, per $"tilarlo, danneggiarlo o distr"ggerlo. 3%"i
devo tralasciare ogni deter$inaione pi; precisa di ("esto principio, intesa ad evitare ogni
e("ivoco circa l'a$p"taione di $e$-ra per salvare la vita, circa il pericolo a c"i "no espone
la vita per conservarla, e cos2 via: tali ("estioni rientrano nella dottrina $orale vera e propria.5
&In secondo l"ogo&, per ci/ c)e rig"arda il dovere necessario o--ligatorio verso gli altri, col"i
c)e )a intenione di #are agli altri "na pro$essa $enognera si accorger. i$$ediata$ente
c)e v"ole servirsi di "n altro &solo co$e di "n $eo&, sena rispettarlo al te$po stesso co$e
"no scopo. In#atti, col"i c)e, con "na tal pro$essa, io adopero per i $iei fni non p"/ in
ness"n $odo esser d'accordo con il $io $odo di co$portar$i verso di l"i, e non p"/, ("indi,
avere in s* lo scopo di "na si0atta aione. Pi; c)iara$ente ancora colpisce il contrasto col
principio del dovere verso altri "o$ini, se si portano ese$pi di aggressioni alla li-ert. e alla
propriet.. Perc)* ("i appare evidente c)e il trasgressore dei diritti dell'"o$o intende servirsi
della persona degli altri solo co$e di "n $eo, sena considerare c)e essi, co$e esseri
raionali, devono se$pre essere trattati anc)e co$e scopi, cio! co$e tali c)e possano
contenere anc)e in s* lo scopo di ("ella precisa aione 3A 485.
&In tero l"ogo&, rispetto al dovere accidentale 3s"pererogatorio5 verso se stessi, non -asta
c)e l'aione non contrasti con l'"$anit. co$e scopo nella nostra persona: occorre anc)e c)e
&concordi& con tale scopo. Ora, nell'"o$o si trovano disposiioni ad "na $aggiore per#eione,
c)e rientrano tra gli scopi della nat"ra rispetto all'"$anit. nel nostro soggetto: il trasc"rarle
sare--e, -ens2, in ogni caso co$pati-ile con la &conservaione& dell'"$anit. co$e scopo in
s*, $a non con la &pro$oione& di tale scopo.
&In ("arto l"ogo&, per ("el c)e rig"arda il dovere s"pererogatorio verso gli altri, lo scopo
nat"rale, proprio di t"tti gli "o$ini, ! la loro #elicit.. Ora, l'"$anit. potre--e, -ens2, s"ssistere
anc)e se ness"no contri-"isse alla #elicit. degli altri sena t"ttavia detrarre n"lla ad essa
intenional$ente: se non c)e ("esto ! "n concordare solo negativo, e non positivo, con
l'&"$anit. co$e fne in s*&, ("ando ness"no si s#ori di pro$"overe, per ("anto p"/, anc)e i
fni degli altri. In#atti, il soggetto fne a se stesso ! "n soggetto tale c)e i s"oi scopi, se ("ella
rappresentaione )a da avere presso di $e &t"tta& la s"a e9cacia, devono anc)e, per ("anto
possi-ile, essere scopi &$iei&.
%"esto principio dell'"$anit., e di ogni nat"ra raionale in genere, &co$e fne in s*& 3c)e ! la
condiione li$itativa s"pre$a della li-ert. d'aione di ciasc"n "o$o5 non ! tratto
dall'esperiena: in pri$o l"ogo, per la s"a "niversalit., rig"ardando t"tti gli esseri raionali in
genere, circa i ("ali ness"na esperiena potre--e dirci ("alcosa+ in secondo l"ogo, perc)* ("i
l'"$anit. non ! rappresentata co$e scopo degli "o$ini 3soggettiva$ente5, cio! co$e "n
oggetto c)e "no, di per s*, si proponga co$e scopo, -ens2 co$e scopo oggettivo c)e, ("ali
c)e siano gli scopi c)e e0ettiva$ente a--ia$o, )a da costit"ire la s"pre$a condiione
li$itativa di ogni scopo soggettivo: e ci/ non p"/ scat"rire se non dalla p"ra ragione.
&Oggettiva$ente&, in#atti, il #onda$ento di ogni legislaione pratica si trova nella &regola& e
nella #or$a dell'"niversalit., c)e la rende capace 3secondo il pri$o principio5 di essere "na
legge 3analoga alla legge di nat"ra5+ $a &soggettiva$ente& si trova nello &scopo&. Ora,
soggetto di t"tti gli scopi ! ciasc"n essere raionale co$e fne in s* 3in -ase al secondo
principio5. <eg"e ora di ("i il tero principio pratico della volont., co$e condiione s"pre$a
del s"o accordo con la ragion pratica "niversale: &l'idea della volont. di ogni essere raionale
co$e di "na volont. "niversal$ente legislatrice&.
In -ase a ("esto principio, vengono respinte t"tte le $assi$e non co$pati-ili con "na
legislaione "niversale propria della volont.. Non solo, ("indi, la volont. viene sottoposta alla
legge, $a vi viene sottoposta in $odo da dover essere considerata anc)e &co$e legislatrice
rispetto a se stessa&, e solo per ("esto, app"nto, sotto$essa alla legge 3di c"i essa stessa
p"/ considerarsi co$e l'a"trice5.
Ali i$perativi ' cos2 rappresentati co$e "na legislaione rispetto alle aioni, o alla &scelta&
"niversale &di scopi&, da parte degli esseri raionali co$e tali, analoga a "n &ordina$ento&
"niversale &della nat"ra& ' escl"dono, -ens2, dalla loro capacit. coercitiva ("alsiasi
$escolana di interessi co$e $oventi, per il #atto, app"nto, d'essere stati rappresentati co$e
categorici: $a essi sono stati &a$$essi& co$e categorici perc)* ! necessario a$$ettere
i$perativi del genere, se si v"ole spiegare il concetto del dovere. <e, per/, vi siano
proposiioni pratic)e c)e co$andano categorica$ente, non poteva di per s* esser provato,
n* in generale, in ("esta seione, e neanc)e ancora in ("esto p"nto particolare. :na sola
cosa si poteva #are: indicare l'indipendena da ("alsiasi interesse della volont. per dovere,
co$e carattere distintivo specifco dell'i$perativo categorico rispetto all'ipotetico: indicare
("esta indipendena nell'i$perativo stesso, $ediante "na ("alc)e deter$inaione, c)e esso
contenga. E ("esto ! stato #atto nella presente tera #or$"la del principio, e cio! nell'idea
della volont. di ogni essere raionale co$e &volont. "niversal$ente legislatrice& 37I5.
<e, in#atti, pensia$o "na cosa del genere, ! vero -ens2 c)e "na volont. c)e &sta sotto leggi&
p"/ esser legata alla legge anc)e da "n interesse+ $a "na volont. c)e sia il s"o stesso
legislatore s"pre$o non p"/, in ("anto tale, dipendere da "n ("alsiasi interesse: perc)* "na
tal volont. dipendente i$plic)ere--e "na legge "lteriore, c)e li$iti l'interesse del s"o a$or di
s* alla condiione di valere co$e legge "niversale.
6"n("e, il &principio& per c"i ogni volont. "$ana ! "na &volont. "niversal$ente legislatrice
$ediante t"tte le s"e $assi$e& 3A 4@5, se soltanto potesse a0er$arsi nel volere "$ano, si
&accordere--e& in ci/ &per#etta$ente& con l'i$perativo categorico. App"nto in virt; dell'idea
di "na legislaione "niversale, esso &non si #onda s" ness"n interesse&, e, ("indi, tra t"tti gli
i$perativi possi-ili ! il solo c)e possa essere &incondiionato&. La cosa si vede ancor $eglio
rovesciando la proposiione: se c'! "n i$perativo categorico 3cio! "na legge per la volont. di
ogni essere raionale5, esso p"/ co$andare solo di operare escl"siva$ente in -ase alla
$assi$a di "n volere tale c)e possa aver per oggetto se stesso, co$e "niversal$ente
legislatore: poic)* in tal caso soltanto il principio pratico, e l'i$perativo a c"i esso o--edisce,
! incondiionato, non avendo a s"o #onda$ento alc"n interesse.
<e, ora, g"ardia$o all'indietro a t"tti gli s#ori c)e fn ("i si sono #atti per $ettere in l"ce il
principio della $oralit., non possia$o $eravigliarci c)e essi #ossero destinati t"tti,
inevita-il$ente, all'ins"ccesso. <i vedeva l'"o$o legato dal s"o dovere a leggi, $a non veniva
in $ente c)e egli #osse sottoposto &solo alla legislaione s"a propria, e t"ttavia "niversale&+ e
c)e #osse ten"to soltanto ad agire in $odo con#or$e alla propria volont., in ("anto
legi#erante secondo lo scopo della nat"ra, $a "niversal$ente. <e, in#atti, lo si pensava co$e
sotto$esso a "na legge 3("ale c)e sia5, si era costretti a s"pporre c)e ("esta co$portasse "n
("alc)e interesse c)e #"ngesse da sti$olo o costriione, non sorgendo essa, co$e legge,
dalla &s"a& propria volont., -ens2 essendo ("esta volont. legal$ente costretta da
&("alcos'altro& a co$portarsi in "n certo $odo. >a, a ca"sa di ("esta conseg"ena
assol"ta$ente necessaria, t"tto il lavoro per trovare "n principio s"pre$o del dovere andava
irri$edia-il$ente perd"to. In#atti, non si $ettevano $ai le $ani s"l dovere, -ens2 s" "na
necessit. dell'aione #ondata s" "n ("alc)e interesse. %"esto poteva essere "n interesse
proprio o altr"i: $a, allora, l'i$perativo doveva inevita-il$ente presentarsi co$e
condiionato, e non poteva assol"ta$ente servire co$e co$ando etico. C)ia$er/ d"n("e
("esto principio 'principio dell'a"tono$ia della volont.', in contrapposto ad ogni altro,
("alifcato co$e principio della eterono$ia.
Il concetto dell'essere raionale in genere ' c)e deve considerarsi in t"tte le $assi$e della
s"a volont. co$e "niversal$ente legislatore, per gi"dicare da ("esto p"nto di vista se stesso
e le s"e aioni ' ci porta a "n concetto connesso col pri$o e assai #r"tt"oso: e, cio!, a ("ello
di "n &regno dei fni&.
Per &regno& intendo il collega$ento siste$atico di diversi esseri raionali $ediante leggi
co$"ni. Ora, poic)* le leggi deter$inano gli scopi per la loro "niversale validit., se si astrae
dalle di0erene personali tra gli esseri raionali e, con ci/, da ogni conten"to dei loro scopi
privati, sar. possi-ile pensare in connessione siste$atica "na totalit. dei fni 3tanto degli
esseri raionali co$e fni in s* ("anto dei singoli scopi c)e, ciasc"no per s*, essi si possono
proporre5: in altre parole, "n regno dei fni, reso possi-ile dai princ2pi sovraesposti.
In#atti, t"tti gli esseri raionali si trovano sotto la legge secondo c"i ciasc"no di loro deve
trattare se stesso, e t"tti gli altri, $ai &co$e "n se$plice $eo&, $a se$pre anc)e &al te$po
stesso co$e "n fne&. 6i ("i nasce "n collega$ento siste$atico degli esseri raionali
$ediante leggi oggettive co$"ni, cio! "n regno c)e, avendo tali leggi in vista app"nto le
relaioni di esseri raionali tra loro co$e $ei e fni, p"/ -en c)ia$arsi regno dei fni 3sia
p"re co$e "n ideale5.
>a "n essere raionale appartiene co$e &$e$-ro& al regno dei fni ("ando vi si trovi, -ens2,
co$e legislatore da "n p"nto di vista "niversale, $a anc)e, al te$po stesso, sia sotto$esso
l"i stesso a ("este leggi. Ki appartiene, per contro, co$e &capo s"pre$o& se, essendone
legislatore, non ! sotto$esso alla volont. di ness"n altro.
L'essere raionale deve se$pre considerarsi co$e legislatore in "n regno dei fni, possi-ile
graie alla li-ert. del volere: vi appartenga esso co$e $e$-ro o co$e capo. >a il posto di
("est'"lti$o p"/ rivendicarlo, non se$plice$ente in virt; della $assi$a del s"o volere, -ens2
solo ("ando sia "n essere del t"tto indipendente, li-ero da -isogni e da li$itaioni del s"o
potere, adeg"ato alla volont..
La $oralit. s"ssiste, d"n("e, solo in ("el ri#erirsi di t"tte le aioni alla legislaione, c)e rende
possi-ile "n regno dei fni. ,ale legislaione, per/, deve potersi trovare in ciasc"n essere
raionale e scat"rire dalla s"a li-ert., il c"i principio ! d"n("e: non co$piere alc"na aione
secondo altra $assi$a da ("ella con c"i sia co$pati-ile l'esistena di "na legge "niversale: in
$odo, d"n("e, &c)e la volont., con la s"a $assi$a, possa considerarsi co$e "niversal$ente
legislatrice rispetto a se $edesi$a&. Ora, se le $assi$e non concordano necessaria$ente gi.
per la loro nat"ra con ("esto principio oggettivo degli esseri raionali co$e "niversal$ente
legislatori, la necessit. dell'aione secondo ("el principio prende il no$e di coaione pratica,
cio! di &dovere&. Il dovere non co$pete al capo, nel regno dei fni, -ens2 a ciasc"n $e$-ro e
a t"tti nella stessa $is"ra.
La necessit. pratica di agire secondo ("esto principio, il dovere, non si #onda p"nto s"
senti$enti, sti$oli, inclinaioni, $a solo s"l rapporto degli esseri raionali gli "ni con gli altri,
in c"i la volont. di "n essere raionale deve considerarsi, al te$po stesso, co$e &legislatrice&,
perc)* altri$enti n"lla si potre--e pensare co$e "n &fne in s*&. La ragione ri#erisce, d"n("e,
ogni $assi$a della volont. co$e "niversal$ente legislatrice a ogni altra volont., e anc)e a
ogni aione rispetto a se $edesi$a: e, ("esto, non in vista di "n ("alc)e altro $otivo pratico,
o di "no sperato vantaggio, -ens2 per l'idea della &dignit.& di "n essere raionale, c)e non
o--edisce ad altra legge da ("ella c)e esso stesso si d..
Nel regno dei fni, t"tto )a "n &preo& o "na &dignit.&. ?a "n preo ci/, al c"i posto p"/
esser $esso anc)e ("alcos'altro, di &e("ivalente&+ per contro, ci/ c)e si innala al di sopra di
ogni preo, e perci/ non co$porta e("ivalenti, )a "na dignit..
Ci/ c)e si ri#erisce ai co$"ni -isogni e inclinaioni "$ani )a "n &preo di $ercato&+ ci/ c)e,
anc)e sena pres"pporre "n -isogno, si con#or$a ad "n certo g"sto, cio! a "n co$piaci$ento
del $ero gioco, sena scopo, delle #acolt. del nostro ani$o, )a "n &preo d'a0eione&+ $a
ci/ c)e costit"isce la condiione a c"i soltanto ("alcosa p"/ essere "n fne in s* )a, non
soltanto "n valore relativo, cio! "n preo, -ens2 "n valore intrinseco, cio! "na &dignit.&.
Ora, la $oralit. ! la condiione a c"i soltanto "n essere raionale p"/ essere "n fne in s*,
perc)* solo in graia di essa ! possi-ile appartenere, co$e $e$-ro legislatore, al regno dei
fni. 6"n("e, la $oralit. e l'"$anit., in ("anto capaci di ci/, sono la sola cosa c)e a--ia
dignit.. L'a-ilit. e la diligena nel lavoro )anno "n preo di $ercato+ lo spirito, la #antasia
vivace e l'estro, "n preo d'a0eione+ per contro, la #edelt. nel pro$ettere, la -enevolena
per principio 3non per istinto5 )anno "n valore intrinseco. In loro $ancana, n* la nat"ra n*
l'arte contengono n"lla c)e si possa collocare al loro l"ogo: perc)* il loro valore non consiste
negli a0etti c)e ne scat"riscono, nel vantaggio e nell'"tilit. c)e proc"rano, -ens2 nelle
intenioni, cio! nelle $assi$e della volont., pronte a $ani#estarsi in ("esto $odo in aioni,
("and'anc)e il s"ccesso non le #avorisca. Codeste aioni non a--isognano nepp"re di "na
racco$andaione ("alsiasi, da parte di "na disposiione o di "n g"sto soggettivi, c)e
ind"cano a considerarle con i$$ediato #avore e co$piaci$ento+ non )anno -isogno di
ness"na propensione o senti$ento i$$ediato di desiderio: esse $ostrano, nella volont. c)e
le esercita, l'oggetto di "n rispetto i$$ediato, e per ("esto non si ric)iede altro c)e la
ragione, per &i$porle& alla volont., non per &ottenere l'o--ediena $ediante l"sing)e&: ci/
c)e, nel caso di doveri, sare--e sen'altro "na contraddiione. Codesto apprea$ento ci #a
d"n("e riconoscere, nel valore di "n $odo di pensare si0atto, la dignit., e lo colloca
infnita$ente al di sopra di ogni preo, col ("ale non lo si p"/ in ness"n $odo paragonare e
co$$is"rare, sena "na inco$prensione radicale della s"a santit..
C)e cosa, d"n("e, a"toria l'intenione $oral$ente -"ona, ovvero la virt;, ad avere cos2
alte preteseE N"lla di $eno c)e la partecipaione, c)e essa proc"ra all'essere raionale, &a
"na legislaione "niversale&, c)e lo ("alifca co$e $e$-ro di "n possi-ile regno dei fni, a c"i
egli #" destinato gi. dalla nat"ra s"a propria, co$e fne in se stesso, e, app"nto perci/, co$e
legislatore nel regno dei fni, li-ero rispetto a ogni legge della nat"ra, dovendo o--edire solo
alla legge c)e esso stesso si d., e secondo la ("ale le s"e $assi$e possono rientrare in "na
legislaione "niversale 3a c"i esso stesso si sotto$ette5. In#atti, n"lla )a "n valore c)e non sia
("ello c)e la legge gli con#erisce. La legislaione co$e tale, per/, c)e deter$ina ogni valore,
app"nto per ("esto deve avere "na dignit., cio! "n valore incondiionato e inco$para-ile,
nei c"i rig"ardi la parola 'rispetto' ! la sola c)e espri$a adeg"ata$ente la sti$a c)e "n
essere raionale vi deve portare. L'&a"tono$ia& !, d"n("e, il #onda$ento della dignit. della
nat"ra "$ana e di ogni nat"ra raionale 3745.
I tre $odi s" esposti di rappresentare il principio della $oralit. non sono, in #ondo, se non
altrettante #or$"le di "na $edesi$a legge, ogn"na delle ("ali racc)i"de in s* le altre d"e. ,ra
esse s"ssiste, t"ttavia, "na diversit., c)e )a "na rilevana soggettiva$ente, pi; c)e
oggettiva$ente, pratica nell'avvicinare "n'idea della ragione all'int"iione 3secondo "na certa
analogia5, e perci/ al senti$ento. In#atti, t"tte le $assi$e )anno:
4. "na &#or$a&, c)e consiste nell'"niversalit.+ e allora la #or$"la dell'i$perativo etico si
espri$e cos2: doversi scegliere le $assi$e co$e se avessero da valere co$e leggi "niversali
di nat"ra+
7. "na &$ateria&, e cio! "no scopo+ e allora la #or$"la s"ona: l'essere raionale, co$e scopo
per s"a nat"ra, cio! co$e fne in se stesso, deve servire da condiione li$itativa a ogni
$assi$a, rispetto a ("alsiasi scopo se$plice$ente relativo e ar-itrario+
8. "na &deter$inaione co$pleta& di t"tte le $assi$e $ediante ("ella #or$"la, e cio!: dover
concordare t"tte le $assi$e, per legislaione propria, con "n possi-ile regno dei fni co$e se
#osse "n regno della nat"ra 3A 4B5. Il progresso avviene, ("i, ("asi passando attraverso le
categorie dell'"nit. della #or$a del volere 3s"a "niversalit.5, della &$olteplicit.& della $ateria
3degli oggetti, cio! degli scopi5, e della &totalit.& del loro siste$a. In verit., ! pre#eri-ile, nel
&gi"diio& etico, procedere se$pre secondo il $etodo rigoroso, e porre a -ase la #or$"la
generale dell'i$perativo categorico: &agisci secondo "na $assi$a c)e possa #arsi al te$po
stesso legge "niversale&. >a, se si v"ole o0rire accesso alla legge $orale, ! $olto "tile #ar
passare "na $edesi$a aione attraverso t"tti i tre concetti elencati, in $odo da avvicinarla,
per ("anto possi-ile, all'int"iione.
Possia$o or$ai fnire di dove aveva$o co$inciato, e cio! col concetto di "na volont.
incondiionata$ente -"ona. La &volont. ! -"ona in senso assol"to& ("ando non p"/ esser
cattiva, cio! ("ando la s"a $assi$a non possa entrare in contrasto con se stessa, posto c)e
se ne #accia "na legge "niversale. Codesto principio !, d"n("e, anc)e la s"a legge s"pre$a:
agisci se$pre secondo ("ella $assi$a di c"i p"oi volere, al te$po stesso, l'"niversalit. co$e
legge. E' ("esta l'"nica condiione per c"i "na volont. non p"/ $ai entrare in contrasto con
se stessa, e "n si0atto i$perativo ! categorico. Poic)* il valere di "na volont. co$e legge
"niversale per possi-ili aioni )a "n'analogia con la connessione "niversale delle cose
esistenti, secondo leggi "niversali, connessione c)e costit"isce l'aspetto #or$ale della nat"ra
in genere, l'i$perativo categorico p"/ anc)e espri$ersi cos2: &agisci secondo $assi$e c)e
possono avere al te$po stesso per oggetto se stesse co$e leggi "niversali di nat"ra&. Cos2 !
#atta, d"n("e, la #or$"la di "na volont. assol"ta$ente -"ona.
La nat"ra raionale si eccett"a da ogni altra, perc)* pone a se $edesi$a "no scopo. %"esto
sare--e la $ateria di ogni volont. -"ona. >a poic)* nell'idea di "na volont. assol"ta$ente
-"ona, sena condiioni li$itative 3del raggi"ngi$ento di ("esto o ("el fne5, si deve astrarre
del t"tto da ("alsiasi scopo &da porre in atto& 3c)e rendere--e la volont. solo relativa$ente
-"ona5, il fne deve potersi pensare, ("i, non co$e "n fne da realiare, -ens2 &co$e
indipendente&: da pensarsi, perci/, solo in via negativa, co$e ("ello contro il ("ale non si p"/
$ai agire, e c)e, perci/, in ogni atto di volont. non deve essere $ai val"tato co$e "n
se$plice $eo, -ens2 se$pre anc)e al te$po stesso co$e "no scopo. >a ci/ non p"/ essere
altro c)e il soggetto di t"tti i possi-ili fni, in ("anto ("esto ! al te$po stesso il soggetto di
"na possi-ile volont. -"ona in senso assol"to 3775. %"esto, in#atti, non p"/ essere posposto
sena contraddiione a ness"n altro oggetto. Il principio: agisci verso ogni essere raionale
3verso te, o verso gli altri5 in $odo c)e nella t"a $assi$a esso valga al te$po stesso co$e
scopo in s*, coincide, in #ondo, con il principio: agisci secondo "na $assi$a c)e, al te$po
stesso, contenga in s* la s"a validit. "niversale per ogni essere raionale. In#atti, il dover io
restringere la $ia $assi$a, nell'"so dei $ei per "n ("alsiasi fne, alla condiione della s"a
validit. "niversale, co$e legge per ("alsiasi soggetto, e("ivale a dire: il soggetto dei fni, cio!
l'essere raionale, non deve $ai esser posto a #onda$ento di t"tte le $assi$e dell'aione
co$e p"ro e se$plice $eo, -ens2 co$e la s"pre$a condiione li$itativa nell'"so dei $ei:
in altri ter$ini, co$e fne.
<eg"e di ("i, incontesta-il$ente, c)e ogni essere raionale deve potersi considerare co$e
scopo in s* rispetto a t"tte le leggi a c"i possa $ai essere sottoposto+ e, al te$po stesso,
co$e legislatore "niversale: perc)* app"nto ("esta ("alifcaione delle s"e $assi$e a "na
legislaione "niversale lo contraddisting"e co$e fne in se stesso. In altri ter$ini, la s"a
dignit. 3prerogativa5 rispetto a t"tte le creat"re $era$ente nat"rali co$porta c)e le s"e
$assi$e de--ano essere se$pre ass"nte dal p"nto di vista s"o proprio, $a anc)e, insie$e,
di t"tti gli altri esseri raionali co$e legislatori 3c)e, perci/, prendono anc)e il no$e di
persone5. In tal $odo ! possi-ile "n $ondo di esseri raionali 3&$"nd"s intelligi-ilis&5 co$e
regno dei fni, e, precisa$ente, $ediante l'a"tono$a legislaione di t"tte le persone co$e
$e$-ri. In -ase a ci/, ogni essere raionale deve agire co$e se, $ediante la s"a $assi$a,
#osse se$pre "n $e$-ro legislatore nel regno "niversale dei fni. Il principio #or$ale di ("este
$assi$e !: agisci co$e se la t"a $assi$a dovesse servire al te$po stesso da legge
"niversale 3per t"tti gli esseri raionali5. :n regno dei fni !, d"n("e, possi-ile soltanto per
analogia solo con "n regno della nat"ra: ("ello, per/, solo secondo $assi$e, cio! regole
i$poste a se stessi+ ("esto secondo leggi di ca"se e9cienti esterior$ente necessitate. A
parte ci/, anc)e al t"tto della nat"ra ' c)e, p"re, ! considerato co$e "na $acc)ina ' si p"/
dare, in ("anto )a ri#eri$ento ad esseri raionali co$e scopi, il no$e di 'regno' della nat"ra.
:n si0atto regno dei fni sare--e ora e0ettiva$ente realiato ' in virt; di $assi$e, la c"i
regola ! prescritta a t"tti gli esseri raionali dall'i$perativo categorico ' &se ("este regole
#ossero "niversal$ente seg"ite&. >a, nonostante c)e l'essere raionale non possa #ar conto s"
ci/ ' c)e, ("ando anc)e egli seg"a p"nt"al$ente ("este $assi$e, per ci/ stesso anc)e t"tti
gli altri #acciano altrettanto, e, ("indi, c)e il regno della nat"ra e il s"o ordina$ento fnalistico
vadano d'accordo con l"i co$e $e$-ro ("alifcato di "n regno dei fni, possi-ile $ediante l"i
stesso 3in altri ter$ini: non potendo egli #ar conto s"lla soddis#aione delle s"e aspiraioni alla
#elicit.5 '. ri$ane t"ttavia #er$a ("ella legge: agisci secondo $assi$e di "n $e$-ro
"niversal$ente legislatore, in vista di "n regno dei fni se$plice$ente possi-ile. %"esta legge
conserva t"tta la s"a #ora, perc)* co$anda categorica$ente. E ("i precisa$ente s'incontra
il paradosso: c)e "nica$ente la dignit. della condiione "$ana co$e nat"ra raionale, sena
alc"n altro scopo o vantaggio c)e si pensi di trarne, e perci/ "nica$ente il rispetto per "na
p"ra idea, deve servire co$e precetto inderoga-ile del volere+ e c)e app"nto in ("esta
indipendena della $assi$a da t"tti ("ei possi-ili $oventi consista la s"a s"-li$it., e la
dignit. di ogni soggetto raionale ad essere "n $e$-ro legislatore nel regno dei fni.
Altri$enti, in#atti, "n tal soggetto dovre--'essere rappresentato escl"siva$ente co$e
sottoposto alle leggi di nat"ra del s"o -isogno. %"and'anc)e il regno della nat"ra, co$e
("ello dei fni, #osse pensato co$e "nifcato sotto "n capo s"pre$o, e il secondo non
ri$anesse, perci/, $era idea, $a ottenesse realt. e0ettiva, ci/ contri-"ire--e, -ens2, al
#or$arsi di "n #orte incentivo, $a $ai all'accrescersi del s"o intrinseco valore: perc)* sena
tener conto di s*, ("esto stesso legislatore "nico ed esente da restriioni dovre--e se$pre
essere rappresentato co$e tale da gi"dicare il valore degli esseri raionali solo secondo il loro
co$porta$ento disinteressato, ad essi prescritto escl"siva$ente in virt; di ("ell'idea.
L'essena delle cose non $"ta, con ci/, i s"oi rapporti esterni+ e ci/ c)e #or$a, da solo,
l'assol"to valore dell'"o$o, sen'altra consideraione, deve essere anc)e ci/ in -ase a c"i
l'"o$o ! gi"dicato anc)e dall'Essere s"pre$o. La &$oralit.& !, d"n("e, il rapporto delle aioni
con l'a"tono$ia del volere, cio! con la possi-ile legislaione "niversale $ediante le s"e
$assi$e. L'aione co$pati-ile con l'a"tono$ia del volere ! &lecita&, ("ella non co$pati-ile
&illecita&. La volont., le c"i $assi$e necessaria$ente concordano con le leggi dell'a"tono$ia,
! "na volont. &santa&, assol"ta$ente -"ona. La dipendena di "na volont. non
assol"ta$ente -"ona dal principio dell'a"tono$ia 3e cio! la costriione $orale5 !
l'&o--ligatoriet.&. %"est'"lti$a non p"/, d"n("e, ri#erirsi a "n essere santo. La necessit.
oggettiva di "n'aione o--ligatoria si c)ia$a &dovere&.
6a ("anto test* si ! detto, si p"/ capire #acil$ente co$e accada c)e, p"r pensando noi, nel
concetto di dovere, "na sotto$issione alla legge, t"ttavia ci rappresentia$o anc)e, con ci/,
"na certa s"-li$it. e &dignit.&, propria della persona c)e ai s"oi doveri ! #edele. L'essere
&sottoposta& alla legge $orale, in#atti, non costit"isce di per s* ness"na s"-li$it. in lei, $a
solo l'esserlo in ("anto la persona !, al te$po stesso, &#onte della legge stessa&, e solo in virt;
di ci/ le ! sotto$essa. 6el pari a--ia$o $ostrato pi; s" co$e, non la pa"ra, e nepp"re
l'inclinaione, $a soltanto il rispetto per la legge sia "n $ovente capace di dare all'aione "n
valore $orale. La nostra propria volont. c)e agisse solo per rispetto della condiione di "na
legislaione "niversale possi-ile $ediante le s"e $assi$e, ("esta volont., per noi possi-ile in
idea, ! l'oggetto vero e proprio del rispetto+ e la dignit. della condiione "$ana consiste
precisa$ente in ("esta capacit., di essere "niversal$ente legislatrice, p"r congi"nta con la
condiione di essere, al te$po stesso, sottoposta a tale legislaione.
L'A:,ONO>IA 6ELLA KOLON,A' CO>E PRINCIPIO <:PRE>O 6ELL'E,ICA.
L'a"tono$ia del volere ! ("ella propriet. della volont. per c"i essa ! legge a se stessa
3indipendente$ente da ("alsiasi nat"ra degli oggetti del volere5. Principio dell'a"tono$ia !
d"n("e: non scegliere, se non in $odo c)e le $assi$e a c"i si ispira la scelta siano, nel
$edesi$o te$po, co$prese nella volont. co$e "na legge "niversale. C)e ("esta regola
pratica sia "n i$perativo ' c)e lega, cio!, co$e condiione necessaria la volont. di ogni
essere raionale ' non lo si p"/ di$ostrare $ediante la se$plice sco$posiione dei concetti
c)e co$paiono in essa, trattandosi di "na proposiione sintetica: occorrere--e, per ("esto,
oltrepassare la conoscena degli oggetti e addivenire a "na critica del soggetto, cio! della
ragion p"ra pratica. In#atti, codesto gi"diio sintetico, c)e co$anda apodittica$ente, deve
venir conosci"to del t"tto &a priori&: $a ("esto non ! co$pito della presente seione. >a c)e
codesto principio dell'a"tono$ia sia l'"nico principio della $orale, lo si p"/ -enissi$o
$ostrare $ediante la se$plice sco$posiione dei concetti della $oralit.. In#atti, in tal $odo
si trova c)e il s"o principio )a da essere "n i$perativo categorico, e c)e ("est'"lti$o non
co$anda n"lla di pi; e n"lla di $eno c)e, precisa$ente, ("ell'a"tono$ia.
L'E,ERONO>IA 6ELLA KOLON,A' CO>E FON,E 6l ,:,,I I PRINCIPI <P:RI 6ELLA >ORALI,A'.
<e la volont. cerca la legge &in ("alc)e altra parte& c)e nella capacit. delle s"e $assi$e a
costit"ire "na s"a propria legislaione "niversale ' e, pertanto, se, oltrepassando se stessa, la
cerca nella nat"ra di "n ("alc)e s"o oggetto, c)e de--a deter$inarla ' ne deriva, in ogni
caso, "n'&eterono$ia&. La volont. non d. allora legge a se stessa, $a l'oggetto d. la legge
alla volont., $ediante il s"o rapporto con essa. %"esto rapporto, riposi esso s"
"n'inclinaione i$$ediata o s" rappresentaioni della ragione, non rende possi-ili se non
i$perativi ipotetici: io devo #ar ("alcosa &perc)* ne voglio ("alc)e altra&. Per contro,
l'i$perativo $orale, e perci/ categorico, dice: io devo agire cos2 e cos, a prescindere da
("alsiasi altra cosa io voglia. Ad ese$pio, il pri$o dice: io non devo $entire, se voglio
conservare il $io onore. Il secondo, per contro, dice: io non devo $entire, ("and'anc)e non
$e ne derivi il $ini$o disonore. L'i$perativo categorico deve, d"n("e, #are astraione da
ogni oggetto, in $odo c)e l'oggetto non a--ia alc"n &in1"sso& s"l volere, e la ragion pratica
3volont.5 non si li$iti ad a$$inistrare interessi estranei, $a $ostri escl"siva$ente la s"a
propria capacit. di co$ando co$e legislatrice s"pre$a. Cos2, per ese$pio, io devo cercar di
pro$"overe la #elicit. altr"i, non perc)* $'i$porti ("alcosa il s"o esistere 3v"oi per "na
inclinaione i$$ediata, v"oi, anc)e, per "n co$piaci$ento indiretto, $ediato dalla ragione5,
-ens2 "nica$ente perc)* "na $assi$a c)e la escl"desse non potre--e essere co$presa in
"na stessa volont. co$e legge "niversale.
CLA<<IFICAZIONE 6I ,:,,I I PO<<ILILI PRINCIPI 6ELLA >ORALI,A' IN LA<E AL <:PPO<,O
FON6A>EN,O 6ELL'E,ERONO>IA.
%"i, co$e in t"tti gli altri casi, la ragione "$ana nel s"o "so p"ro, fnc)* non si ! servita della
Critica, )a tentato t"tte le possi-ili vie s-agliate, pri$a c)e le ri"scisse di trovare l'"nica
gi"sta.
,"tti i princ2pi c)e si possono ass"$ere da ("esto p"nto di vista sono, o &e$pirici&, o
&raionali&. I &pri$i&, derivanti dal principio della #elicit., si #ondano s" "n senti$ento fsico, o
s" "n senti$ento $orale+ i &secondi&, derivanti dal principio della &per#eione&, si #ondano, o
s"l s"o concetto raionale co$e e0etto possi-ile, o s"l concetto di "na per#eione s"ssistente
3la volont. di 6io5 co$e ca"sa deter$inante del nostro volere.
I &princ2pi e$pirici& non sono in ness"n caso adatti a #ondarvi s" "na legge $orale. In#atti,
l'"niversalit. con c"i tali leggi de--ono valere, sena distinione, per t"tti gli esseri raionali,
ovvero la necessit. pratica incondiionata c)e, con ci/, a ("egli esseri si i$pone, $anca, se il
s"o #onda$ento vien tratto dalla &particolare con#or$aione della nat"ra "$ana&, ovvero
dalle circostane accidentali in c"i si trova. Peraltro, il principio della &propria #elicit.& ! il pi;
spregevole+ non solo perc)* #also, e perc)* d. l'i$pressione c)e l'esperiena co$$is"ri
se$pre il -enessere al co$portarsi -ene+ e nepp"re solo perc)* non contri-"isce in n"lla alla
#ondaione dell'etica, essendo ("alcosa di assol"ta$ente diverso rendere "n "o$o #elice o
renderlo -"ono, renderlo saggio e attento al s"o "tile o renderlo virt"oso+ -ens2 perc)* -asa
la $oralit. s" $oventi atti, pi"ttosto, a sotterrarla, e a distr"ggere t"tta la s"a s"-li$it.,
collocando in "na stessa classe ci/ c)e spinge alla virt; con ci/ c)e spinge al viio, e
assegnando solo al calcolo il co$pito di disting"ere l'"na dall'altro: sicc)* la virt; ne viene
spenta co$pleta$ente. Per contro, il senti$ento $orale, ("esta pretesa speciale sensi-ilit.
3A 4C5 3per ("anto s"perfciale sia anc)e il ric)ia$arsi ad essa, credendo, coloro c)e non
sanno &pensare&, di trarsi d'i$paccio con il &sentire& 3785, anc)e in ci/ c)e ! di pertinena
della p"ra ragione "niversale, e nonostante c)e i senti$enti, c)e per nat"ra si di0ereniano
infnita$ente l'"no dall'altro, non #orniscano "na $is"ra "ni#or$e del -ene e del $ale: sicc)*
"no non p"/, in -ase al proprio senti$ento, gi"dicare valida$ente dell'altro5, ri$ane t"ttavia
pi; vicino alla $oralit. e alla s"a dignit., rendendo alla virt; l'onore di ri#erire ad essa
&i$$ediata$ente& il co$piaci$ento e la consideraione, e non di dirle, sena $ei ter$ini,
c)e ci/ c)e ci lega ad essa non ! la s"a -ellea, $a solo il nostro vantaggio.
Ai #onda$enti &raionali& della $oralit. appartiene, per contro, il concetto ontologico della
&per#eione&, c)e 3per ("anto v"oto, indeter$inato e perci/ in"tilia-ile esso sia, per trovare,
nel ca$po i$$ens"ra-ile della realt. possi-ile, la $assi$a so$$a c)e ci conviene 37@5+ e
per ("anto, nel s"o proposito di disting"ere ("ella realt., di c"i ("i ! ("estione, da ogni altra,
esso a--ia "na propensione irresisti-ile ad aggirarsi in circolo, e non possa #are a $eno di
pres"pporre s"rrettiia$ente ("ella $oralit. c)e vorre--e spiegare5 !, t"ttavia, $igliore del
concetto teologico, c)e pretende di des"$ere la $oralit. da "na per#ettissi$a volont. divina:
non solo perc)* noi non scorgia$o t"ttavia la s"a per#eione, e solo possia$o des"$erla dai
nostri concetti, tra c"i ("ello della $oralit. ! il pi; elevato+ -ens2 perc)*, se noi non #accia$o
ci/ 3e, se lo #acessi$o, la spiegaione cadre--e in "n grossolano circolo viioso5, il concetto
c)e ancora ci ri$ane della s"a volont., caratteriato dalla -ra$a di onore e di do$inio, e
congi"nto con le rappresentaioni terri-ili del potere e della vendetta, verre--e a costit"ire il
#onda$ento di "n siste$a etico diretta$ente opposto alla $oralit. 37B5.
<e, poi, io dovessi scegliere tra il concetto del senso $orale e ("ello della per#eione in
genere 3c)e entra$-i, per lo $eno, non o0endono la $oralit., anc)e se non servono p"nto a
#ondarla5, $i deciderei per il secondo, c)e, per lo $eno, porta la ca"sa davanti al tri-"nale
della p"ra ragione, staccandola dalla sensi-ilit.: p"r non decidendo, anc)e ("i, n"lla, esso
t"ttavia conserva incorrotta per "na possi-ile, pi; precisa deter$inaione, l'idea
indeter$inata di "na volont. in s* -"ona.
Per il resto, penso c)e si possa tralasciare "na con#"taione circostaniata di t"tte ("este
teorie. Essa ! cos2 #acile, ! cos #acil$ente a0erra-ile da coloro stessi c)e, per ragioni d'"9cio,
p"r si dic)iarano per "na di ("este teorie 3dato c)e gli "ditori non sopportere--ero volentieri
c)e il gi"diio sia rinviato5, c)e #arlo sare--e soltanto sprecare lavoro. >a ci/ c)e ("i pi; ci
interessa ! sapere c)e ("esti princ2pi non pongono a #onda$ento pri$o della $oralit. altro
c)e l'eterono$ia del volere, e app"nto per ci/ sono destinati necessaria$ente a $ancare il
loro scopo.
Ov"n("e sia posto a #onda$ento "n oggetto della volont., per prescrivere ad essa la regola
c)e la deter$ini, codesta regola non ! altro c)e eterono$ia. L'i$perativo ! condiionato,
cio!: &se, o poic)*&, si v"ole "n certo oggetto, ci si deve anc)e co$portare cos2 e cos2.
Pertanto, esso non p"/ $ai co$andare $oral$ente, ossia categorica$ente. L'oggetto p"/
deter$inare la volont. $ediante l'inclinaione, co$e nel principio della propria #elicit., o
$ediante la ragione diretta s" oggetti della nostra volont. possi-ile, nel principio della
per#eione: $a in ness"n caso esso deter$ina la volont. &i$$ediata$ente&, con la
rappresentaione dell'aione, -ens2 se$pre solo con $oventi c)e spingono la volont., con la
rappresentaione dell'e0etto previsto dell'aione: &io devo #are ("alcosa, perc)* ne voglio
("alc)e altra&. E allora occorre c)e nel $io soggetto sia posta, a #onda$ento, "na ("alc)e
altra legge, per c"i io voglio necessaria$ente ("est'altra cosa: legge c)e ric)iede, a s"a
volta, "n i$perativo c)e li$iti tale $assi$a. In#atti, poic)* la spinta c)e la rappresentaione
di "n oggetto, possi-ile $ediante le nostre #ore e secondo la costit"ione nat"rale del
soggetto, deve esercitare s"lla s"a volont. appartiene alla nat"ra del soggetto, si tratti della
sensi-ilit. 3della inclinaione e del g"sto5 o dell'intelletto e della ragione, c)e, secondo la
particolare con#or$aione della loro nat"ra, prendono piacere a "n deter$inato oggetto,
sare--e propria$ente la nat"ra ("ella c)e d. la legge. :na tal legge, non soltanto dev'essere
conosci"ta e $ostrata per $eo dell'esperiena, e, ("indi, ! in s* accidentale e pertanto
inadatta a costit"ire "na regola pratica apodittica, ("ale )a da essere la $orale+ $a ! anc)e
&se$pre soltanto eterono$ia& della volont., in c"i la volont. non d. a s* la legge, -ens2 "no
sti$olo esterno d. la legge alla volont., per $eo di "na nat"ra del soggetto predisposta a
riceverla.
La volont. -"ona assol"ta$ente, il c"i principio dev'essere "n i$perativo categorico, deve
("indi, lasciando indeter$inato ogni oggetto, contenere solo la &#or$a del volere&, e
precisa$ente co$e a"tono$ia: cio!, la capacit. della $assi$a di ogni volont. -"ona, di #are
di s* "na legge "niversale, ! essa stessa l'"nica legge c)e il volere di ogni essere raionale
i$pone a se stesso, sena il #onda$ento di "n ("alsiasi $ovente o interesse.
&Co$e "na si$ile proposiione pratica sintetica a priori sia possi-ile&, e perc)* sia necessaria,
! "n pro-le$a la c"i sol"ione non si trova pi; entro i confni della $etafsica dei cost"$i+ n*
noi, ("i, a--ia$o a0er$ato la s"a verit., e ancor $eno a--ia$o fnto di disporre di "na s"a
di$ostraione. A--ia$o $ostrato soltanto, svil"ppando il concetto della $oralit. ("al !
co$"ne$ente inteso, c)e ad esso inerisce inevita-il$ente "n'a"tono$ia del volere, ani, c)e
("esta sta a s"o #onda$ento. C)i, d"n("e, consideri la $oralit. co$e "n ("alcosa, e non
co$e "n'idea $era$ente c)i$erica sena verit., deve riconoscere il s"o principio ("ale ("i !
stato indicato. %"esta seione, cos2 co$e la pri$a, era d"n("e "nica$ente analitica. C)e,
ora, la $oralit. non sia "na rappresentaione #antastica, ! "na concl"sione a c"i si p"/
gi"ngere se l'i$perativo categorico, e con esso l'a"tono$ia della volont., ! vero co$e
principio &a priori& assol"ta$ente necessario, e ric)iede "n &possi-ile "so sintetico della
ragion p"ra pratica&, c)e noi non osia$o proporre sena "na previa &critica& di detta #acolt.
raionale 37C5. E di ("esta do--ia$o esporre nell'"lti$a seione i tratti principali, c)e -astano
al nostro scopo.
<eione tera.
PA<<AAAIO 6ALLA >E,AFI<ICA 6EI CO<,:>I ALLA CRI,ICA 6ELLA RAAION P:RA PRA,ICA.
IL CONCE,,O 6ELLA LILER,A' E' LA C?IAKE PER LA <PIEAAZIONE 6ELL'A:,ONO>IA 6EL
KOLERE.
La &volont.& ! "n tipo di ca"salit. proprio degli esseri viventi in ("anto raionali, e la &li-ert.&
sare--e "na propriet. di "n tale $odo di ca"sare, per c"i esso agisce indipendente$ente da
ca"se esterne &c)e lo deter$inino&. Corrispondente$ente, la &necessit. nat"rale& ! la
propriet. della ca"salit. di t"tti gli esseri raionali di esser deter$inati ad agire dall'in1"sso di
ca"se esterne.
La defniione addotta della li-ert. ! &negativa&, e non ce ne #a cogliere, perci/, l'essena: $a
da essa deriva "n s"o concetto &positivo& pi; ricco e #r"tt"oso. Poic)* il concetto di ca"salit.
porta con s* ("ello di &leggi&, secondo c"i, in virt; di ci/ c)e c)ia$ia$o ca"sa, deve seg"ire
("alc)e altra cosa co$e conseg"ena, la li-ert., p"r non essendo "na propriet. del volere
secondo leggi nat"rali, non ! t"ttavia in ogni senso eslege, $a dev'essere pi"ttosto "na
ca"salit. secondo leggi i$$"ta-ili, per/ di "n tipo particolare: in caso diverso, in#atti, la
volont. li-era non sare--e n"lla. La necessit. nat"rale era "na eterono$ia delle ca"se
e9cienti, non potendo prod"rsi "n e0etto se non secondo la legge c)e ("alcosa di esterno
deter$ini la ca"sa e9ciente a ca"sare+ $a c)e cos'altro p"/ essere la li-ert. del volere, se
non a"tono$ia, cio! la propriet. del volere di essere legge a se stessoE <e non c)e la
proposiione: il volere !, in t"tte le aioni, legge a se stesso, non #a altro c)e indicare il
principio di non agire secondo ness"n'altra $assi$a, c)e ("ella c)e p"/ aver per oggetto "na
legge "niversale. %"esta, app"nto, ! la #or$a dell'i$perativo categorico e il principio della
$oralit.: d"n("e, "na volont. li-era e "na volont. sottoposta alla legge $orale sono la stessa
cosa.
<e, d"n("e, si pres"ppone la li-ert. del volere, la $oralit., insie$e col s"o principio, ne
seg"e per se$plice sco$posiione di ("el concetto. E', per contro, p"r se$pre "na
proposiione sintetica la seg"ente: "na volont. assol"ta$ente -"ona ! ("ella, la c"i $assi$a
p"/ se$pre contenere s* in se stessa, considerata co$e legge "niversale. In#atti,
sco$ponendo il concetto di "na volont. assol"ta$ente -"ona, ! i$possi-ile trovarvi ("ella
propriet. della $assi$a. <i0atte proposiioni sintetic)e, peraltro, sono possi-ili solo ("ando
entra$-e le conoscene siano legate tra loro dalla connessione con "na tera, c)e s'incontri
in t"tte e d"e. Il concetto &positivo& della li-ert. prod"ce ("esta tera conoscena, c)e non
p"/ essere la nat"ra del $ondo sensi-ile, co$e nel caso delle ca"se fsic)e 3nel c"i concetto
convengono i concetti di ("alcosa co$e ca"sa, in rapporto con &("alc)e altra cosa& co$e
e0etto5. C)e cosa sia ("esto tero, a c"i ci rinvia la li-ert., e di c"i a--ia$o "n'idea &a priori&,
non si p"/ ancora $ostrare ("i, per rendere co$prensi-ile la ded"ione del concetto di li-ert.
dalla ragion p"ra pratica e, con essa, anc)e la possi-ilit. dell'i$perativo categorico: pri$a di
#arlo, occorre ancora ("alc)e preparaione.
LA LILER,A' 6EK'E<<ERE PRE<:PPO<,A CO>E PROPRIE,A' 6EL KOLERE 6I OANI E<<ERE
RAZIONALE.
Non -asta c)e noi, per "na ragione ("alsiasi, ascrivia$o alla nostra volont. la li-ert., se non
a--ia$o "na ragione s"9ciente per attri-"irla anc)e a t"tti gli &esseri raionali& 37D5. Poic)*,
in#atti, la $oralit. ci serve da legge solo in ("anto sia$o esseri raionali, essa deve valere
anc)e per t"tti gli altri esseri raionali+ e poic)* la si deve poter ricavare dalla propriet. della
li-ert., occorre di$ostrare c)e la li-ert., co$e propriet. del volere, appartiene a t"tti gli
esseri raionali. E non -asta esporla in -ase a certe pres"nte esperiene della nat"ra "$ana
3essendo ci/, del resto, assol"ta$ente i$possi-ile, e dovendosi $ostrare la li-ert. del t"tto
&a priori&5, $a si deve di$ostrarla co$e propria dell'attivit. degli esseri raionali in genere,
dotati di volont.. Io a0er$o d"n("e: ogni essere c)e non possa agire altri$enti c)e &sotto
l'idea della li-ert. !&, per ci/ stesso, real$ente li-ero sotto il rispetto pratico. Per esso, cio!,
valgono t"tte le leggi c)e sono indissol"-il$ente connesse con la li-ert., esatta$ente co$e
se la s"a volont. #osse dic)iarata li-era in se stessa per "na proposiione della flosofa
teoretica 3A 4D5. Ora io a0er$o: in ogni essere raionale dotato di volere noi do--ia$o
necessaria$ente a$$ettere anc)e l'idea della li-ert., con c"i soltanto esso agisce. In#atti, in
"n tal essere noi pensia$o "na ragione la ("ale sia pratica, cio! sia dotata di ca"salit.
rispetto ai propri oggetti: ora, ! i$possi-ile pensare "na ragione c)e, con la s"a propria
cosciena, riceva dal di #"ori "na g"ida per i s"oi gi"dii, perc)* in tal caso il soggetto
ri#erire--e la deter$inaione del gi"diio, non alla s"a ragione, -ens2 a "na sollecitaione
diversa. La ragione deve considerarsi co$e a"trice dei s"oi princ2pi indipendente$ente da
in1"ssi esteriori+ e, di conseg"ena, co$e ragione pratica, o volont. di "n essere raionale,
dev'essere considerata co$e li-era di per s*. Cio!: la volont. di ("est'essere p"/ essere "na
volont. s"a propria solo sotto l'idea della li-ert., e ("esta deve, ("indi, essere attri-"ita,
sotto il rispetto pratico, a t"tti gli esseri raionali.
%:ALE IN,ERE<<E INERI<CA ALLE I6EE 6ELLA >ORALI,A'.
A--ia$o da "lti$o riportato il concetto deter$inato della $oralit. all'idea di li-ert., $a in
ness"n $odo poteva$o $ostrarla co$e ("alcosa di reale in noi stessi e nella nat"ra "$ana:
ci sia$o resi conto soltanto di doverla pres"pporre, se voglia$o pensare "n essere co$e
raionale e co$e dotato di cosciena della s"a ca"salit. in rapporto alle aioni, cio! dotato di
volont.. A--ia$o trovato, cos2, c)e app"nto per la stessa ragione noi do--ia$o attri-"ire ad
ogni essere dotato di ragione e volont. codesta propriet., di deter$inarsi ad agire sotto l'idea
della s"a li-ert..
>a dal pres"pporre ("este idee derivava anc)e la cosciena di "na legge: i princ2pi soggettivi
delle aioni, cio! le $assi$e, devono se$pre essere scelti in $odo c)e possano valere anc)e
oggettiva$ente, cio! "niversal$ente, co$e princpi, e possano servire perci/ alla nostra
propria legislaione "niversale. >a perc)* devo sottopor$i a ("esto principio, e #arlo co$e
essere raionale in genere, alla stessa streg"a, d"n("e, di t"tti gli altri esseri dotati di
ragioneE Koglio concedere c)e a ci/ non $i &spinga& ness"n interesse, perc)* ("esto non
#ornire--e "n i$perativo categorico: epp"re io devo anc)e necessaria$ente &prendere& "n
interesse, a c)e ("esto accada: perc)* "n tal dovere !, propria$ente, "n volere c)e vige in
ogni essere raionale, a condiione c)e la s"a ragione vi svil"ppi la s"a attivit. pratica sena
i$pedi$enti. Nel caso di esseri c)e, co$e noi, sono sollecitati dalla sensi-ilit. con $oventi
d'altro tipo, e in c"i, cio!, non accade se$pre ci/ c)e la ragione di per s* sola vorre--e, ("ella
necessit. dell'aione ! "n dovere soltanto, e la necessit. soggettiva si di0erenia
dall'oggettiva.
<e$-ra, d"n("e, c)e propria$ente noi ci li$itia$o a pres"pporre nell'idea della li-ert. la
legge $orale, e cio! il principio dell'a"tono$ia della volont. stessa, e c)e non possia$o
di$ostrare di per se stessa la s"a realt. e necessit. oggettiva. Con ci/ avre$$o p"r se$pre
g"adagnato ("alcosa di $olto considerevole, avendo deter$inato, con $aggior precisione di
("ella c)e si a--ia di solito, il principio gen"ino+ $a rispetto alla s"a validit. e alla necessit.
pratica di sotto$etterglisi, non avre$$o #atto "n passo avanti, perc)*, a c)i ci do$andasse
perc)* $ai la validit. "niversale della nostra $assi$a co$e legge de--a essere la condiione
li$itativa della nostra aione, e s" c)e cosa si #ondi il valore c)e attri-"ia$o a ("esto $odo di
agire ' valore c)e vorre--'essere cos2 grande da non trovare in ness"na parte "n interesse
s"periore al s"o ' e co$e accada c)e l'"o$o creda di cogliere soltanto in ci/ il s"o personale
valore, rispetto al ("ale ("alsiasi valore di "na condiione gradevole o sgradevole va
considerato co$e "n n"lla, non potre$$o dare ness"na risposta soddis#acente.
,rovia$o, -ens2, c)e noi possia$o prendere "n interesse a "n $odo d'essere della persona
sena alc"n interesse per la s"a condiione, ("alora esso solo ci ("alifc)i a partecipare di
("est'"lti$o, nel caso c)e la ragione #osse incaricata di distri-"irlo: cio!, c)e il p"ro e
se$plice esser degni d'essere #elici potre--e interessarci di per s*, anc)e sena la spinta a
divenir partecipi di tale #elicit.. In verit., codesto gi"diio non ! altro c)e l'e0etto della gi.
pres"pposta incidena delle leggi $orali 3("alora noi, $ediante l'idea della li-ert., ci
stacc)ia$o da ogni interesse e$pirico5. >a c)e noi ci stacc)ia$o da ("esto, e, cio!, c)e ci
consideria$o co$e li-eri nell'agire, e c)e cos2 do--ia$o t"ttavia considerarci co$e sottoposti
a certe leggi se$plice$ente per trovare "n valore nella nostra persona ' valore capace di
ri#ondere ogni perdita di ci/ c)e rende apprea-ile la nostra condiione ' e co$e ci/ sia
possi-ile+ e, ("indi, &in -ase a c)e cosa la legge $orale ci o--lig)i&, ("esto, per ("esta via,
non lo possia$o ancora vedere.
<i $ani#esta ("i, do--ia$o riconoscerlo sincera$ente, "na sorta di circolo da c"i se$-ra non
si possa "scire. Noi ci s"pponia$o li-eri nell'ordine delle ca"se e9cienti, per pensarci
sottoposti a leggi etic)e nell'ordine dei fni+ dopo di c)e ci pensia$o sottoposti a ("este leggi
perc)* ci attri-"ia$o la li-ert. del volere. In#atti, li-ert. e legislaione propria della volont.
sono entra$-e a"tono$ia, e, perci/, concetti reciproci, ness"no dei ("ali, app"nto perci/,
p"/ essere "sato per spiegare l'altro e servirgli da #onda$ento, $a, t"tt'al pi;, possono
essere "sati con l'intento logico di riportare rappresentaioni apparente$ente diverse dello
stesso oggetto a "n "nico concetto 3co$e diverse #raioni di "g"al conten"to ad "n co$"ne
deno$inatore5.
:na via d'"scita, t"ttavia, ci ri$ane: e cio!, cercare se noi, ("ando pensia$o noi stessi co$e
ca"se e9cienti $ediante la li-ert., non ass"$ia$o "n p"nto di vista diverso da ("ando ci
rappresentia$o nelle nostre aioni co$e e0etti, c)e ci stanno davanti agli occ)i.
A #ar presente ("esta osservaione non si ric)iede "na ri1essione sottile. <i p"/ pres"$ere,
pi"ttosto, c)e la #accia anc)e l'intelletto pi; co$"ne, sia p"re a $odo s"o, $ediante "na
osc"ra distinione all'interno di ("ella capacit. di gi"diio c)e esso c)ia$a sentire. ,"tte le
rappresentaioni c)e ci vengono sena c)e noi lo voglia$o 3co$e ("elle dei sensi5 non ci #an
conoscere gli oggetti altri$enti c)e co$e essi agiscono s" di noi, $entre ci/ c)e gli oggetti
siano in se stessi ci ri$ane sconosci"to. <icc)*, per ci/ c)e concerne ("esto tipo di
rappresentaioni, anc)e con l'attenione e la precisione pi; ac"te di c"i sia capace l'intelletto,
noi non pervenia$o se non alla $era conoscena di &#eno$eni&, e $ai delle &cose in se
stesse&. Non appena si #accia ("esta distinione 3sia p"re -asata s"lla se$plice diversit. c)e
si osserva tra le rappresentaioni c)e ci vengono dall'esterno, e in c"i ("indi sia$o passivi, da
("elle c)e noi prod"cia$o se$plice$ente da noi stessi, e in c"i $ostria$o la nostra attivit.5,
ne seg"e di per s* c)e, dietro ai #eno$eni, do--ia$o a$$ettere e pres"pporre ("alcosa c)e
non ! #eno$eno, e cio! le cose in s*: p"r dovendo riconoscere c)e, poic)* esse non sono $ai
da noi conosci-ili cos2 co$e sono, $a solo co$e agiscono s" di noi, noi non possia$o $ai
penetrarle, n* sapere c)e cosa siano in s*. Ci/ #ornisce inevita-il$ente "na distinione, per
("anto roa, tra il &$ondo sensi-ile e il $ondo intelligi-ile&: il pri$o dei ("ali p"/ anc)e
di0erire decisa$ente nei vari osservatori, per la di0erena della loro sensi-ilit., $entre il
secondo, c)e gli sta a #onda$ento, ri$ane se$pre il $edesi$o. Nepp"r di se stesso l'"o$o
p"/ pres"$ere di conoscersi co$e ! in s*, $ediante il senso interno c)e )a di se $edesi$o:
poic)*, in#atti, egli non crea, per dir cos2, se stesso, e non riceve il concetto di s* &a priori&,
-ens2 e$pirica$ente, ! nat"rale c)e egli a--ia notiia anc)e di s* $ediante il senso interno
e, di conseg"ena $ediante l'apparire della s"a nat"ra, secondo il $odo in c"i la s"a
cosciena riceve le i$pressioni+ $entre, d'altra parte, egli deve a$$ettere necessaria$ente,
al di l. di ("esta nat"ra della s"a soggettivit., co$posta di p"ri #eno$eni, ancora
("alcos'altro c)e vi si trovi a #onda$ento, e cio! l'Io, cos2 co$e p"/ esser #atto in se stesso+
considerandosi, d"n("e, co$e appartenente al &$ondo sensi-ile& in relaione alla p"ra
perceione e recettivit. delle sensaioni, e co$e appartenente al &$ondo intellett"ale& o
intelligi-ile in relaione a ci/ c)e p"/ essere in l"i attivit. p"ra 3c)e egli non coglie $ediante
l'a0eione dei sensi, -ens2 $ediante la cosciena i$$ediata5: anc)e se, di ("esto $ondo
intelligi-ile, non sa n"ll'altro.
La stessa concl"sione l'"o$o pensante deve trarre circa t"tte le cose c)e gli si presentano: ed
! la concl"sione c)e, pres"$i-il$ente, si trova anc)e nell'intelletto pi; co$"ne, c)e, co$e !
noto, inclina assai ad attendersi, dietro gli oggetti dei sensi, ancor se$pre ("alcos'altro di
invisi-ile e di attivo per se stesso: p"r tornando i$$ediata$ente a corro$pere codesto
invisi-ile col #arne, di n"ovo, "na cosa sensi-ile, ovvero "n oggetto di int"iione, e non
progredendo, ("indi, d'"n passo s"lla strada della verit..
Ora, l'"o$o trova e0ettiva$ente in s* "na #acolt. con c"i si disting"e da t"tte le altre cose,
ani, anc)e da se stesso in ("anto riceve i$pressioni dagli oggetti: e ("esta #acolt. ! la
&ragione&. %"esta, co$e p"ra attivit. spontanea, s'innala anc)e al di sopra dell'&intelletto&,
perc)*, se--ene anc)e ("est'"lti$o sia attivit. spontanea e, a di0erena del senso, non
contenga solo rappresentaioni c)e si #or$ano "nica$ente ("ando si riceve l'i$pressione
delle cose 3perci/ passiva$ente5, p"r t"ttavia non p"/ trarre dalla propria attivit. altri
concetti se non ("elli c)e servono "nica$ente a &portare sotto regole le rappresentaioni
sensi-ili&, "nifcandole cos2 in "na cosciena: sena il ("al "so della sensi-ilit., l'intelletto non
pensere--e n"lla+ $entre la ragione $ani#esta nelle idee "na spontaneit. cos2 p"ra, da
trascendere di gran l"nga co$pleta$ente t"tto ci/ c)e la sensi-ilit. possa o0rirle, e svil"ppa
il s"o "9cio pi; elevato nel disting"ere tra loro "n $ondo sensi-ile e "n $ondo intelligi-ile, e
nell'indicare cos2 allo stesso intelletto i s"oi li$iti.
In consideraione di ci/, "n essere raionale, &co$e intelligena& 3("indi non sotto l'aspetto
delle s"e #acolt. in#eriori5, deve considerarsi co$e appartenente, non al $ondo sensi-ile,
-ens2 all'intelligi-ile. Pertanto, egli dispone di d"e p"nti di vista, da c"i considerare se stesso e
riconoscere le leggi dell'"so delle s"e #acolt. e, pertanto, di t"tte le s"e aioni: &da "n lato&, in
("anto appartiene al $ondo sensi-ile, si riconosce sottoposto a leggi di nat"ra 3eterono$ia5+
&dall'altro lato&, in ("anto appartiene al $ondo intelligi-ile, si riconosce sottoposto a leggi
c)e, indipendente$ente dalla nat"ra, non si #ondano s"ll'esperiena, $a escl"siva$ente s"lla
ragione.
Co$e essere raionale, e, pertanto, appartenente al $ondo intelligi-ile, l'"o$o non p"/
pensare la ca"salit. del s"o volere se non sotto l'idea della li-ert.. In#atti, l'indipendena dalle
ca"se deter$inanti del $ondo sensi-ile 3c)e la ragione deve in ogni caso attri-"ire a se
stessa5 ! li-ert.: ora, con l'idea della li-ert. ! indissol"-il$ente connesso il concetto della
&a"tono$ia&, e con ("esto il principio "niversale della $oralit., c)e sta, nell'idea, a
#onda$ento di t"tte le aioni degli esseri &raionali&, allo stesso $odo c)e la legge di nat"ra
sta a #onda$ento di t"tti i #eno$eni.
E' tolto cos2 il sospetto, c)e pi; s" a--ia$o insin"ato, di "n circolo viioso, nascosto nel nostro
concl"dere dalla li-ert. all'a"tono$ia, e da ("esta alla legge $orale: il sospetto, cio!, c)e noi
a--ia$o posto a #onda$ento l'idea della li-ert. solo in vista della legge $orale, per tornare,
poi, a #ar discendere la legge $orale dalla li-ert.+ col c)e non potre$$o #ornire alc"n
#onda$ento alla legge $orale, $a soltanto ric)iederlo, con "na petiione di principio, a c"i
-en volentieri aderiranno le ani$e -ene intenionate, $a c)e noi non potre$$o $ai
presentare altri$enti c)e co$e "na proposiione da di$ostrare. Ora, in#atti, vedia$o c)e, se
noi ci pensia$o co$e li-eri, ci trasponia$o, co$e $e$-ri, nel $ondo intelligi-ile, e
riconoscia$o l'a"tono$ia del volere insie$e con la s"a conseg"ena, c)e ! la $oralit.+ se,
per contro, ci pensia$o co$e o--ligati, ci consideria$o co$e appartenenti al $ondo
sensi-ile, $a anc)e al $ondo intelligi-ile nello stesso te$po.
CO>E E' PO<<ILILE :N I>PERA,IKO CA,EAORICOE
L'essere raionale, co$e intelligena, si ascrive al $ondo intelligi-ile, e c)ia$a &volont.& la
propria ca"salit. solo co$e ca"sa e9ciente c)e appartiene a "n tal $ondo. 6'altro canto,
esso ! consapevole di s* anc)e co$e ele$ento del $ondo sensi-ile, in c"i s'incontrano,
-ens2, le s"e aioni co$e $eri #eno$eni di ("ella ca"salit., $a la loro possi-ilit. non p"/
venir des"nta da ("ella ca"salit., c)e non conoscia$o+ $entre, al contrario, ("elle stesse
aioni, in ("anto appartenenti al $ondo sensi-ile, devono esser viste co$e deter$inate da
altri #eno$eni, e cio! dai desideri e dalle inclinaioni. Co$e proprie di "n p"ro $e$-ro del
$ondo intelligi-ile, d"n("e, t"tte le $ie aioni sare--ero per#etta$ente con#or$i al principio
dell'a"tono$ia della volont. p"ra+ co$e proprie di "n ele$ento del $ondo sensi-ile, esse
dovre--ero essere ass"nte co$e intera$ente con#or$i alla legge nat"rale dei desideri e delle
inclinaioni, e, perci/, alla eterono$ia della nat"ra. 3Le pri$e si #ondere--ero s"l principio
s"pre$o della $oralit., le seconde s" ("ello della #elicit..5 >a poic)* il &$ondo intelligi-ile
contiene il #onda$ento del $ondo sensi-ile e, perci/, anc)e delle s"e leggi&, e perci/ d.
i$$ediata$ente la legge alla $ia volont. 3c)e appartiene intera$ente al $ondo intelligi-ile5,
e co$e tale deve anc)e venir pensato, cos2 io, nonostante c)e per "n altro verso appartenga
al $ondo sensi-ile, co$e intelligena $i riconoscer/ sottoposto alla legge del pri$o, cio!
della ragione, c)e racc)i"de la s"a legge nell'idea della li-ert. e, ("indi, della a"tono$ia del
volere: sicc)* le leggi del $ondo intelligi-ile devono essere considerate, rispetto a $e, co$e
i$perativi, e le aioni con#or$i a ("esto principio co$e doveri.
Ali i$perativi categorici sono cos2 possi-ili, perc)* l'idea della li-ert. #a di $e il $e$-ro di "n
$ondo intelligi-ile+ e se io non #ossi altro c)e ("esto, t"tte le $ie aioni &sare--ero& se$pre
con#or$i all'a"tono$ia della volont.. >a, poic)* $i riconosco anc)e co$e $e$-ro del
$ondo sensi-ile, le $ie aioni &devono& esser con#or$i all'a"tono$ia della volont.+ e ("esto
dovere &categorico& rappresenta "na proposiione sintetica &a priori&, in ("anto, oltre alla $ia
volont. a0etta da -ra$e sensi-ili si )a ancora l'idea della $ia volont. stessa, $a co$e
volont. pratica p"ra, appartenente al $ondo intelligi-ile, e ("esta contiene, secondo ragione,
la condiione s"pre$a anc)e della pri$a. E' "n po' la stessa sit"aione in c"i si trovano i
concetti dell'intelletto, c)e si aggi"ngono alle int"iioni del $ondo sensi-ile: essi, di per s*,
non signifcano altro c)e "na #or$a della legalit., e, con ci/, rendono possi-ili gi"dii sintetici
&a priori&, s" c"i si #onda ogni conoscena della nat"ra.
L'"so pratico della co$"ne ragione "$ana con#er$a l'esattea di codesta ded"ione.
Ness"no, nepp"re il peggior ri-aldo, per poco c)e sia a-it"ato a #are "so della ragione,
("ando gli si presentino ese$pi di onest. nelle intenioni, di costana nel seg"ire le $assi$e
-"one, di partecipaione al -ene co$"ne 3anc)e se connesse con grandi sacrifci di vantaggi
e co$odit.5, $anca di a"spicare di essere anc)e l"i dotato di si0atte intenioni. >a, ("esto,
egli non riesce a realiarlo in s*, a ca"sa dei s"oi istinti e inclinaioni: non sena c)e egli
desideri t"ttavia, al te$po stesso, di esser li-ero da tali inclinaioni viiose. Con ci/ egli
$ostra, d"n("e, di trasporsi nel pensiero, con "na volont. li-era dagli sti$oli sensi-ili, in "n
ordine di cose t"tto diverso da ("ello dei s"oi desideri, c)e si svil"ppano nel ca$po della
sensi-ilit.. Non potendo egli ripro$ettersi, dalla realiaione di ("el desiderio, ness"na
soddis#aione di "na s"a voglia e, perci/, ness"na condiione c)e soddisf alle s"e inclinaioni
e0ettive, o co$"n("e ipotia-ili 3altri$enti, l'idea stessa c)e carpisce il s"o desiderio
perdere--e la s"a s"periorit.5, la sola cosa c)e p"/ aspettarsi da ci/ ! "n $aggior valore
intrinseco della s"a persona. %"esta $iglior persona egli crede, per/, di essere ("ando si
colloca dal p"nto di vista di $e$-ro del $ondo intelligi-ile, a c"i, sena c)e egli lo voglia, lo
destina l'idea della li-ert., cio! dell'indipendena dalle ca"se &deter$inanti& del $ondo
sensi-ile: sit"aione in c"i egli ! conscio di "na volont. -"ona c)e, per s"o stesso
riconosci$ento, detta legge alla s"a volont. cattiva di $e$-ro del $ondo sensi-ile, e di c"i
egli riconosce l'a"torit., nel $o$ento stesso in c"i la trasgredisce. Il dovere $orale !,
d"n("e, "n s"o volere necessario di $e$-ro di "n $ondo intelligi-ile, ed ! pensato da l"i
co$e costriione solo perc)* egli !, al te$po stesso, $e$-ro del $ondo sensi-ile.
6EL CONFINE E<,ERNO 6I OANI FILO<OFIA PRA,ICA.
,"tti gli "o$ini si pensano li-eri nella loro volont.. 6i ("i derivano t"tti i gi"dii s"lle aioni
c)e &si sare--ero dov"te co$piere&, anc)e se &non le si ! co$pi"te&. Epp"re ("esta li-ert.
non ! "n concetto d'esperiena, n* p"/ esserlo, poic)* ri$ane salda nonostante c)e
l'esperiena $ostri il contrario di ("elle esigene, c)e il pres"pposto della li-ert. rende
necessarie. 6'altro canto, ! altrettanto necessario c)e t"tto ci/ c)e avviene sia
i$$anca-il$ente deter$inato da leggi di nat"ra: e ("esta necessit. nat"rale non ! nepp"r
essa "n concetto d'esperiena, app"nto perc)* co$porta il concetto della necessit. e,
pertanto, di "na conoscena &a priori&. ,"ttavia, il concetto della nat"ra trova con#er$a
nell'esperiena, e dev'essere, ani, inevita-il$ente pres"pposto, se "n'esperiena ' cio! "na
conoscena degli oggetti dei sensi coerente secondo leggi ' )a da essere possi-ile. Pertanto la
li-ert. ! soltanto "n'idea della ragione, la c"i realt. oggettiva ! in s* d"--ia: $entre la nat"ra
! "n &concetto dell'intelletto&, c)e di$ostra, e deve necessaria$ente di$ostrare, la propria
realt. in ese$pi tratti dall'esperiena.
Ora, se--ene di ("i nasca "na dialettica della ragione, perc)* la li-ert., c)e si attri-"isce al
volere, se$-ra entrare in contrasto con la necessit. della nat"ra+ se--ene, in ("esto
divergere di strade, la ragione nel s"o &"so spec"lativo& trovi "na via $olto pi; piana e
#acil$ente percorri-ile c)e ("ella della li-ert.+ p"re, nell'&"so pratico&, il viottolo della li-ert.
! l'"nico s" c"i sia possi-ile #ar "so della nostra ragione nell'agire e nel preter$ettere: sicc)*,
n* alla pi; sottile delle flosofe, n* al pi; co$"ne intendere degli "o$ini, ! possi-ile li-erarsi,
raiocinando, dell'idea della li-ert.. La flosofa deve d"n("e pres"pporre c)e ness"n e0ettivo
contrasto si trovi tra la li-ert. e la necessit. nat"rale delle $edesi$e aioni "$ane, non
potendo la ragione sacrifcare, n* il concetto della nat"ra, n* ("ello della li-ert..
Frattanto, tale contraddiione apparente deve, per lo $eno, venire atten"ata nel $odo pi;
pers"asivo, ("ando anc)e non si riesca $ai a co$prendere la li-ert.. In#atti, se il pensiero
della li-ert. #osse addiritt"ra contraddittorio rispetto alla nat"ra, c)e ! necessaria anc)e essa,
la li-ert. dovre--e essere sacrifcata alla necessit. nat"rale.
Ed ! i$possi-ile s#"ggire a tale contraddiione, se il soggetto, c)e si pensa li-ero, si
considerasse li-ero &nello stesso senso, o sotto il $edesi$o rig"ardo&, in c"i si considera
sottoposto, per la $edesi$a aione, alla legge di nat"ra. E', pertanto, "n co$pito
inderoga-ile della flosofa spec"lativa $ostrare, ("anto $eno, c)e l'apparena di
contraddiione si #onda s"l #atto c)e noi pensia$o l'"o$o in "n altro senso, e sotto "n altro
rispetto, ("ando lo dicia$o li-ero e ("ando lo consideria$o co$e "n ele$ento della nat"ra
sottoposto alle s"e leggi+ e c)e le d"e proposiioni, non soltanto &possono& -en coesistere, $a
&devono&, ani, venir pensate &congi"nta$ente& nel $edesi$o soggetto: perc)*, altri$enti,
non si capire--e perc)* noi do--ia$o caricare la ragione con "n'idea c)e, se anc)e si lascia
congi"ngere &sena contraddiione& con "n'altra, s"9ciente$ente accertata, p"re ci avvolge
in "n pro-le$a da c"i la ragione, nel s"o "so teoretico, viene posta a--astana a $al partito.
:n tal co$pito inerisce, per/, solo s"lla flosofa spec"lativa, c)e deve aprire la strada alla
flosofa pratica. Non sta, d"n("e, al -eneplacito del floso#o togliere o lasciare intatta
l'apparente contraddiione: perc)* nel secondo caso, la teoria c)e la concerne ! "n &-on"$
vacans&, di c"i a -"on diritto p"/ i$padronirsi il #atalista, cacciando la $orale dalla s"a
pres"nta propriet., c)e essa detiene sena titolo 37G5.
E, t"ttavia, ("i non si p"/ ancora dire c)e co$inci il confne della flosofa pratica. Perc)* la
co$posiione di ("ella lite non ! di s"a spettana: essa esige dalla flosofa spec"lativa c)e
("esta ponga ter$ine al dissidio, in c"i si avvolge nei s"oi stessi pro-le$i teorici, in $odo c)e
alla ragion pratica sia data tran("illit. e sic"rea rispetto agli attacc)i esterni, c)e
potre--ero contenderle il terreno s" c"i v"ole edifcarsi.
>a la pretesa gi"ridica alla li-ert. del volere, anc)e nella co$"ne ragione "$ana, si #onda
s"lla cosciena e s"l pres"pposto, riconosci"to, dell'indipendena della ragione da ca"se
deter$inanti $era$ente soggettive, le ("ali, t"tte insie$e, appartengono alla se$plice
sensaione, e costit"iscono il deno$inatore co$"ne della sensi-ilit.. L'"o$o ' c)e, in tal
$odo, si considera co$e intelligena ' si colloca con ci/ in "n altro ordine di cose, e in "n
rapporto con ca"se deter$inanti di t"tt'altro tipo, ("ando si pensa co$e "n'intelligena
dotata di volont., e perci/ di ca"salit., da ("ando si percepisce co$e #eno$eno del $ondo
sensi-ile 3cosa c)e egli, e0ettiva$ente, anc)e !5, e assoggetta la s"a ca"salit. alla
deter$inaione esterna secondo leggi nat"rali. >a presto egli si accorge c)e entra$-e le
cose possono, ani devono coesistere. C)e, in#atti, "na &cosa co$e #eno$eno& 3appartenente
al $ondo sensi-ile5 sia assoggettata a deter$inate leggi, da c"i la $edesi$a &cosa&, o il
$edesi$o essere, &in s*& ! indipendente, ! proposiione c)e non contiene la -enc)* $ini$a
contraddiione. >a c)e, d'altra parte, l'"o$o de--a pensarsi e rappresentarsi in ("esto
d"plice $odo, dipende, per ci/ c)e rig"arda il pri$o p"nto, dalla cosciena c)e egli )a di s*,
co$e oggetto c)e s"-isce l'i$pressione dei sensi+ e, per ci/ c)e rig"arda il secondo p"nto,
dalla cosciena c)e egli )a di s* co$e intelligena, cio! co$e essere c)e "sa della ragione
indipendente$ente dalle i$pressioni sensi-ili 3e c)e, pertanto, appartiene al $ondo
intelligi-ile5.
Per ("esto l'"o$o si attri-"isce "na volont., c)e non tiene in ness"n conto ci/ c)e #a parte
"nica$ente delle s"e -ra$e e inclinaioni, e, per contro, pensa co$e possi-ili, ani
necessarie, aioni c)e derivano da lei soltanto, e c)e possono co$piersi solo se ogni desiderio
e sti$olo sensi-ile ! $esso da parte. La ca"salit. di codeste aioni si trova in l"i co$e
intelligena, e nelle leggi c)e regolano gli e0etti e le aioni secondo princ2pi d'"n $ondo
intelligi-ile, di c"i egli non sa nient'altro, se non c)e in esso la ragione, e precisa$ente la
ragione p"ra, indipendente dalla sensi-ilit., d. la legge+ sicc)*, essendo egli in ("el $ondo,
in ("anto ! intelligena, il soggetto vero e proprio 3$entre l'"o$o non ne ! altro c)e il
#eno$eno5, ("elle leggi concernono l"i i$$ediata$ente e categorica$ente. <icc)* ci/ a c"i
lo sti$olano le inclinaioni e gli istinti 3e perci/ l'intera nat"ra del $ondo sensi-ile5, non p"/
recare ness"n pregi"diio alle leggi della s"a volont. co$e intelligena: egli non !
responsa-ile delle pri$e, c)e non dipendono dal s"o Io gen"ino, cio! dalla s"a volont., -ens2
dell'ind"lgena di c"i si rendere--e colpevole verso di esse, se per$ettesse loro di esercitare
"n in1"sso s"lle s"e $assi$e, a detri$ento delle leggi raionali della volont..
Per il #atto di &pensarsi& co$e appartenente ad "n $ondo intelligi-ile, la ragion pratica non
oltrepassa p"nto i propri confni: lo #are--e, al contrario, se volesse &introd"rsi in s* con
l'int"iione o la sensaione&. %"ello ! soltanto "n pensiero negativo, rispetto al $ondo
sensi-ile, c)e non d. alla ragione ness"na legge per deter$inare la volont.+ ed ! positivo solo
s" ("est'"nico p"nto: c)e ("ella li-ert., co$e deter$inaione negativa, !, al te$po stesso,
legata con "na #acolt. 3positiva5 e perfno con "na ca"salit. della ragione, c)e noi c)ia$ia$o
volont.: #acolt. di agire in $odo c)e il principio delle aioni sia con#or$e alla costit"ione
esseniale di "na ca"sa raionale, cio! alla condiione dell'"niversalit. della $assi$a co$e
legge. >a, se pretendesse di trarre "n &oggetto del volere&, cio! "na $otivaione, dal $ondo
intelligi-ile, allora la ragione oltrepassere--e i propri confni, e pres"$ere--e "na conoscena
c)e non )a 37H5. Il concetto di "n $ondo intelligi-ile !, d"n("e, soltanto "n &p"nto di vista&
c)e la ragione si vede costretta ad ass"$ere, al di #"ori dei #eno$eni, &per pensare se stessa
co$e pratica&. Ci/ non sare--e possi-ile se, nell'"o$o, l'in1"sso della sensi-ilit. #osse
decisivo: ed !, t"ttavia, necessario, se non si v"ol negare all'"o$o la cosciena di s* co$e
intelligena e, pertanto, co$e ca"sa e9ciente li-era, raionale e attiva $ediante la ragione.
Codesto pensiero co$porta, -ens2, l'idea di "n ordine e di "na legislaione diversi dal
$eccanis$o nat"rale c)e regge il $ondo sensi-ile, e rende necessario il concetto di "n
$ondo intelligi-ile 3cio! della totalit. degli esseri raionali co$e cose in se stesse5: sen'altra
pres"nione, t"ttavia, c)e di pensare, ("i, secondo ("el c)e esige la s"a se$plice condiione
#or$ale, cio! l'"niversalit. della $assi$a del volere co$e legge e, pertanto, l'a"tono$ia della
volont., c)e ! la sola c)e possa coesistere con la s"a li-ert.+ $entre, al contrario, t"tte le
leggi fnaliate a "n oggetto #orniscono "na eterono$ia, c)e dipende escl"siva$ente dalle
leggi nat"rali, e c)e s'incontra soltanto nel $ondo sensi-ile.
>a la ragione oltrepassere--e t"tti i s"oi confni se intraprendesse "na &spiegaione del
co$e& la ragion p"ra possa esser pratica: coincidendo in t"tto e per t"tto, ("esto pro-le$a,
con la spiegaione di &co$e sia possi-ile la li-ert.&.
In#atti, noi non possia$o spiegare se non ci/ c)e sia$o in grado di ricond"rre a leggi, il c"i
oggetto possa esserci dato in "na ("alc)e esperiena possi-ile. >a la li-ert. ! "na se$plice
idea, la c"i realt. oggettiva non p"/ in ness"n $odo essere esi-ita secondo leggi nat"rali e,
pertanto, in "na ("alsiasi esperiena possi-ile. Poic)*, d"n("e, non le si p"/ $ai sottoporre
"n ese$pio, #ondato s" "na ("alsiasi analogia, la li-ert. non p"/ $ai essere capita, o anc)e
soltanto int"ita. Essa vale solo co$e pres"pposto necessario della ragione, in "n essere c)e
crede di esser consapevole di "na s"a #acolt., diversa dalla p"ra e se$plice #acolt. di
desiderare 3c)e crede, cio!, di deter$inarsi ad agire co$e intelligena e, pertanto, secondo
leggi della ragione, indipendente$ente dagli istinti nat"rali5. >a, dove cessa la
deter$inaione secondo le leggi di nat"ra, cessa anc)e ogni &spiegaione&, e non ri$ane altro
c)e la &di#esa&: cio! la risposta alle o-ieioni di coloro c)e pretendono di aver visto pi; nel
pro#ondo l'essena delle cose, e dic)iarano, perci/, sen'altro i$possi-ile la li-ert.. Ad essi si
p"/ soltanto $ostrare c)e la contraddiione, c)e essi pres"$ono di aver scoperta, non si
trova se non nel #atto c)e, per #ar valere la legge di nat"ra rispetto alle aioni "$ane, !
necessario considerare l'"o$o co$e "n #eno$eno+ e c)e, $entre essi dovre--ero pensarlo, in
("anto intelligena, anc)e co$e cosa in s*, contin"ano a pensarlo anc)e ("i co$e #eno$eno.
Allora, sena d"--io, eccett"are la s"a ca"salit. 3cio! la ca"salit. del s"o volere5 da t"tte le
leggi nat"rali del $ondo sensi-ile prod"rre--e, in "n solo e identico soggetto, "na
contraddiione: c)e, t"ttavia, viene $eno, se si ri1ette e si riconosce onesta$ente c)e, dietro
ai #eno$eni, devono trovarsi a #onda$ento cose in se stesse 3se--ene nascoste5, delle c"i
leggi d'aione non si p"/ pretendere c)e coincidano con ("elle c)e regolano i #eno$eni.
L'i$possi-ilit. soggettiva di &spiegare& la li-ert. del volere #a t"tt'"no con l'i$possi-ilit., e di
trovare, e di rendere co$prensi-ile "n &interesse& 3A 4G5 c)e l'"o$o possa prendere alle leggi
$orali. Epp"re egli prende real$ente interesse ad esse+ e la -ase di ("esto interesse ! ("ello
c)e si c)ia$a 'senso $orale': #alsa$ente spacciato co$e criterio del nostro gi"diio $orale,
$entre deve pi"ttosto esser considerato co$e l'e0etto soggettivo c)e la legge esercita s"lla
volont.. E, di ci/, la ragione soltanto #ornisce i #onda$enti oggettivi.
Per volere ci/ c)e la ragione da sola prescrive a "n essere raionale soggetto alla sensi-ilit.,
!, -ens2, necessaria "na #acolt. della ragione: "n &senso di piacere&, o di soddis#aione, c)e
&si prova& nel #are il proprio dovere, e, pertanto, "na ca"salit. della ragione stessa c)e
deter$ini la sensi-ilit. secondo i s"oi princpi. >a ! assol"ta$ente i$possi-ile scorgere, cio!
rendere co$prensi-ile &a priori&, co$e "n p"ro pensiero, c)e non contiene in s* n"lla di
sensi-ile, prod"ca "na sensaione di piacere o di dispiacere. <i tratta, ("i, di "no speciale tipo
di ca"salit., circa il ("ale, co$e circa ogni altra ca"salit., noi non possia$o deter$inare n"lla
&a priori&, $a do--ia$o li$itarci a interrogare l'esperiena. Poic)*, per/, ("esta non ci
#ornisce ness"na relaione di ca"sa ed e0etto, co$e avviene tra d"e oggetti dell'esperiena,
dato c)e ("i la p"ra ragione, $ediante se$plici idee 3c)e non trovano oggetto
nell'esperiena5, dev'essere la ca"sa di ("ell'e0etto c)e, p"re, si trova nell'esperiena, la
spiegaione del co$e e del perc)* l'&"niversalit. della $assi$a co$e legge&, e pertanto la
$oralit., ci &interessi&, ! per noi "o$ini del t"tto i$possi-ile. <olo ("esto ! certo: c)e ("ella
legge non )a validit. per noi &perc)*& ci interessa 3perc)* ("esto ! eterono$ia e dipendena
della ragion pratica dalla sensi-ilit., cio! da "n senti$ento c)e si trovi a s"o #onda$ento, di
$odo c)e $ai essa potre--e essere etica$ente legislatrice5+ -ens2 c)e ci interessa perc)*
vale per noi, "o$ini, scat"rendo dalla nostra volont. co$e intelligena, e perci/ dalla nostra
personalit. vera e propria. >a &ci/ c)e appartiene al se$plice #eno$eno ! s"-ordinato
necessaria$ente dalla ragione, alla costit"ione della cosa in s*&.
La ("estione, d"n("e, co$e sia possi-ile "n i$perativo categorico p"/ trovare risposta nella
$is"ra in c"i si indic)i ("ell'"nico pres"pposto, in -ase al ("ale soltanto esso ! possi-ile,
ossia ! possi-ile l'idea di li-ert.. Potendosi scorgere la necessit. di tale pres"pposto, ci/ !
s"9ciente per l'&"so pratico& della ragione, ossia per la convinione della &validit. di detto
i$perativo& e, pertanto, anc)e della legge $orale. >a co$e ("esto pres"pposto stesso sia
possi-ile, non ! cosa c)e possa scorgere ness"na ragione "$ana. A$$esso per/ il
pres"pposto della li-ert. del volere co$e intelligena, la s"a &a"tono$ia&, co$e condiione
#or$ale sotto c"i soltanto la volont. p"/ essere deter$inata, discende co$e "na
conseg"ena necessaria. Pres"pporre tale li-ert. del volere 3sena, per ("esto, cadere in
contraddiione col principio della necessit. nat"rale della connessione dei #eno$eni nel
$ondo dell'esperiena5 ! per#etta$ente &possi-ile& 3co$e la stessa flosofa spec"lativa p"/
$ostrare5: non solo, $a ! anc)e, sen'altra condiione, pratica$ente &necessario&, per "n
essere raionale conscio della propria ca"salit. $ediante la ragione, e perci/ della s"a
volont. 3c)e va distinta dalla -ra$a5. In altri ter$ini, ! necessario porre nell'idea ("el
pres"pposto a #onda$ento di t"tte le s"e aioni volontarie, co$e loro condiione. >a co$e la
p"ra ragione, sen'altri $oventi c)e le possano derivare dal di #"ori, sia di per se stessa
pratica+ cio!, &co$e il $ero principio della validit. "niversale di t"tte le s"e $assi$e co$e
leggi& 3("ale sare--e, -ens2, la #or$a di "na ragion p"ra pratica5, sena alc"na $ateria 3o
oggetto5 della volont., a c"i si possa prendere in anticipo "n ("alc)e interesse, #ornisca per
se stessa "n $ovente, e prod"ca "n interesse c)e p"/ dirsi p"ra$ente &$orale&+ o, in altre
parole, &co$e la ragion p"ra possa essere pratica&, ! "na cosa assol"ta$ente i$possi-ile da
spiegare per ("alsiasi ragione "$ana: e ogni #atica e lavoro c)e $irassero a ci/ andre--ero
perd"ti.
E' esatta$ente lo stesso c)e se io cercassi di capire co$e sia possi-ile la li-ert. stessa, o la
ca"salit. di "na volont.. A ("esto p"nto, in#atti, io a--andono ogni #onda$ento di
spiegaione flosofca, sena averne alc"n altro. Potrei, -ens2, prendere il volo verso il $ondo
intelligi-ile, ' il solo c)e ancora $i ri$anga ', cio! verso il $ondo delle intelligene: $a,
se--ene di ci/ io a--ia "n'&idea&, c)e )a il s"o gi"sto #onda$ento, non )o t"ttavia, di ("el
$ondo, la $ini$a &conoscena&, n* posso $ai gi"ngere ad averla con ("alsiasi s#oro delle
#acolt. raionali date$i dalla nat"ra. %"ell'idea signifca soltanto "n ("alcosa c)e ri$ane,
("and'io a--ia escl"so dai $otivi di deter$inaione della $ia volont. t"tto ci/ c)e appartiene
al $ondo sensi-ile+ e ri$ane solo con la #"nione di li$itare il principio dei $otivi tratti
dall'.$-ito della sensi-ilit., col #atto di deli$itare l'.$-ito stesso, e di$ostrare c)e esso non
a--raccia t"tto il soggetto, $a c)e, al di #"ori di esso, vi ! ancora altro. %"esto di pi;,
t"ttavia, io non lo conosco. 6ella p"ra ragione, c)e pensa ("esto ideale, non ri$ane, dopo
c)e se ne ! isolata ogni $ateria, cio! ogni conoscena di oggetti, altro c)e la p"ra #or$a, e
cio! la legge pratica della "niversale validit. delle $assi$e: con la conseg"ena di pensare,
con#or$e$ente a ci/, la ragione co$e possi-ile ca"sa e9ciente, cio! deter$inante la volont.
in ri#eri$ento a "n p"ro $ondo intelligi-ile. >a i $oventi, ("i, non possono c)e $ancare del
t"tto. 6ovre--'essere, in#atti, ("esta stessa idea di "n $ondo intelligi-ile il $ovente,
ovverosia ci/ a c"i la ragione prende originaria$ente interesse: $a render co$prensi-ile ci/
!, app"nto, il pro-le$a c)e noi non possia$o risolvere.
%"i s'incontra, d"n("e, il li$ite s"periore di ogni indagine $orale. >a averlo deter$inato !
gi. cosa della $assi$a i$portana, a9nc)* la ragione, da "n lato, non vada cercando nel
$ondo sensi-ile, in "n $odo c)e pregi"dica la $oralit., il $otivo "lti$o in "n interesse,
co$prensi-ile -ens2, $a e$pirico+ e, d'altro canto, a9nc)* essa non $"ova in"til$ente le
s"e ali verso "no spaio v"oto, di concetti trascendenti, sotto il no$e di $ondo intelligi-ile, e,
sena $"oversi dal posto, non si perda tra #antasie cervellotic)e. Ri$ane, per contro, l'idea di
"n p"ro $ondo intelligi-ile co$e della totalit. delle intelligene, a c"i noi stessi appartenia$o
co$e esseri raionali 3p"r essendo, al te$po stesso, $e$-ri del $ondo sensi-ile5: ri$ane p"r
se$pre co$e "n'idea lecita e "tilia-ile in #avore di "na #ede raionale, anc)e se ogni sapere
cessa ai s"oi confni. 6i $odo c)e, $ediante il sovrano ideale di "n regno "niversale dei &fni
in s*& 3degli esseri raionali5, a c"i possia$o appartenere co$e $e$-ri solo se ci
co$portia$o scr"polosa$ente secondo $assi$e della li-ert. c)e possano essere al te$po
stesso leggi di nat"ra, si prod"ce in noi "n vivo interesse alla legge $orale.
CON<I6ERAZIONE CONCL:<IKA.
L'"so spec"lativo della ragione, &rig"ardo alla nat"ra&, cond"ce all'assol"ta necessit. di "na
("alc)e ca"sa s"pre$a &del $ondo&+ l'"so pratico della ragione, &rispetto alla li-ert.&,
cond"ce anc)'esso a "n'assol"ta necessit., $a solo delle &leggi delle aioni& di "n essere
raionale co$e tale. Ora, ! "n &principio& esseniale di ogni "so della nostra ragione cond"rre
la s"a conoscena fno alla consapevolea della s"a &necessit.& 3poic)*, sena di ci/, essa
non sare--e conoscena raionale5. Altrettanto esseniale !, per/, anc)e la &li$itaione& della
stessa ragione, per c"i essa non scorge la &necessit.& di ci/ c)e esiste, o c)e avviene, e
nepp"re di ci/ c)e deve avvenire, sena porre a #onda$ento di ci/ c)e avviene, o di ci/ c)e
deve avvenire, "na &condiione&. >a in tal $odo, contin"andosi a c)iedere "na condiione
"lteriore, non si #a altro c)e spostare se$pre pi; in l. la soddis#aione della ragione. Perci/ la
ragione cerca sena posa l'incondiionata$ente necessario, e si vede costretta ad
a$$etterlo, p"r sena avere alc"n $eo per renderselo co$prensi-ile. Essa ! gi. #ort"nata
a--astana se gi"nge a $etter le $ani s" "n concetto c)e, con ("el pres"pposto, non sia
inco$pati-ile. Non !, d"n("e, "n -iasi$o c)e colpisca la nostra ded"ione del principio
s"pre$o della $oralit., -ens2 "n ri$provero c)e si dovre--e #are alla ragione "$ana in
generale, l'incapacit. di rendere co$prensi-ile, secondo la s"a assol"ta necessit., "na legge
pratica incondiionata, ("ale )a da essere l'i$perativo categorico. C)e, in#atti, tale ded"ione
non voglia #ar ci/ $ediante "na condiione, e cio! $ediante "n ("alc)e interesse posto a
#onda$ento, non le p"/ venire ri$proverato, perc)* app"nto cos2 $anc)ere--e "na legge
$orale, cio! s"pre$a, della li-ert.. E, cos2, ! vero c)e non co$prendia$o la necessit. pratica
incondiionata dell'i$perativo $orale, $a, al$eno, co$prendia$o la s"a &inco$prensi-ilit.&+
e ("esto ! t"tto ci/ c)e si p"/ esigere onesta$ente da "na flosofa, c)e spinge i s"oi princ2pi
fno ai confni della ragione "$ana.
NO,E 6ELL'A:,ORE.
A 4. &>assi$a& ! il principio soggettivo della volont.+ il principio oggettivo 3("ello cio! c)e servire--e
anc)e soggettiva$ente da principio pratico a t"tti gli esseri raionali, se la ragione avesse "n do$inio
pieno s"lla loro #acolt. di desiderare5 ! c)ia$ato &legge& pratica.
A 7. >i si potre--e ri$proverare di cercare, con la parola &rispetto&, "na $era evasione in "n
senti$ento osc"ro, in l"ogo di in#or$are con c)iarea s"lla ("estione $ediante "n concetto raionale.
>a, se--ene il rispetto sia "n senti$ento, esso t"ttavia non ! p"nto "n senti$ento &ricev"to& per "na
aione esterna, -ens2 &prodotto da s*&, per "n concetto della ragione. Esso si disting"e, perci/,
specifca$ente da t"tti i senti$enti del pri$o tipo, c)e si possono riportare o a inclinaione o a ti$ore.
Ci/ c)e io riconosco i$$ediata$ente co$e legge per $e, lo riconosco con rispetto: e ("esto non !
altro c)e la cosciena della &s"-ordinaione& della $ia volont. a "na legge, sena alc"na $ediaione
della sensi-ilit.. La deter$inaione i$$ediata della volont. $ediante la legge, con la cosciena c)e se
ne )a, si dice &rispetto& e ("esto, d"n("e, va considerato co$e l'&e0etto& della legge s"l soggetto, e
non co$e la s"a &ca"sa&. Propria$ente, il rispetto ! la rappresentaione di "n valore c)e danneggia
l'a$ore di s*: ! ("alcosa, d"n("e, c)e non p"/ venir considerato co$e oggetto n* dell'inclinaione n*
del ti$ore, p"r avendo ("alcosa di analogo a entra$-i. &Oggetto& del rispetto !, d"n("e,
escl"siva$ente la &legge&, e precisa$ente ("ella legge c)e noi i$ponia$o a &noi stessi&, e t"ttavia con
necessit.. Noi sia$o soggetti ad essa, co$e legge, sena c)e l'a$or di s* sia interpellato. >a, co$e
i$posta da noi a noi stessi, ("ella legge ! t"ttavia "na conseg"ena della nostra volont., sicc)* sotto il
pri$o rig"ardo ! analoga alla pa"ra, e sotto il secondo all'inclinaione. Ogni rispetto verso "na persona
!, propria$ente, solo rispetto verso la legge 3dell'onest.5, di c"i essa ci #ornisce "n ese$pio. Poic)* noi
consideria$o co$e "n dovere anc)e lo svil"ppo del nostro talento, anc)e in "na persona di talento noi
ci rappresentia$o ("alcosa di si$ile all'&ese$pio di "na legge& 3di divenire si$ili ad essa $ediante
l'eserciio5, e ("esto ! ci/ c)e costit"isce il nostro rispetto. Ogni cosiddetto &interesse& $orale consiste
escl"siva$ente nel &rispetto& per la legge.
A 8. Cos2 co$e la p"ra $ate$atica si disting"e dalla $ate$atica applicata, o la logica p"ra dalla logica
applicata, si p"/, volendo, disting"ere la p"ra flosofa dei cost"$i 3$etafsica5 dalla flosofa dei
cost"$i applicata 3applicata cio! alla nat"ra "$ana5. Con ("esto $odo di espri$ersi si ricorda anc)e,
i$$ediata$ente, c)e i princ2pi etici non si #ondano s"lle propriet. della nat"ra "$ana, $a devono
s"ssistere per se stessi &a priori&. ,"ttavia da essi si devono des"$ere regole pratic)e, co$e per ogni
nat"ra raionale, cos2 anc)e per la nat"ra "$ana.
A @. ?o "na lettera dell'eccellente e co$pianto st"dioso &<"ler& in c"i egli $i do$anda: %"ale possa
essere la ca"sa per c"i le teorie della virt;, per ("anto potere esse a--iano di pers"adere la ragione,
siano t"ttavia cos2 poco e9caci pratica$ente. La $ia risposta #" ritardata dalla preocc"paione di
renderla co$pleta, $a essa non ! altro c)e ("esta: coloro stessi c)e pretendono di insegnare, non
)anno portato a p"rea i loro princpi, e, con le $igliori intenioni, cercando da t"tte le parti $otivi c)e
spingano al -ene $orale, per rendere e9cace la $edicina la g"astano. In#atti, la co$"ne osservaione
$ostra c)e, ("ando si rappresenta "n'aione dettata dall'onest. eseg"ita con ani$o #er$o nonostante
pi; grandi tentaioni dei -isogno o dell'alletta$ento, e sena alc"na $ira a "n ("alsiasi vantaggio in
("esto o in ("ell'altro $ondo, tale aione lascia di $olto indietro, osc"randola, ogni aione si$ile, in c"i
si sia $escolato anc)e il $ini$o $ovente estraneo, e innala l'ani$a, e sveglia il desiderio di saper
agire allo stesso $odo. Perfno i -a$-ini di "na certa et. sentono ("esta i$pressione: n* si dovre--e
$ai presentar loro altri$enti il dovere.
3A B5. La dipendena della #acolt. di desiderare dalle sensaioni si c)ia$a inclinaione, e ("esta
d"n("e rivela, in ogni caso, l'esistena di "n &-isogno&. La dipendena di "na volont. accidental$ente
deter$ina-ile, per/, dai princ2pi della ragione si c)ia$a &interesse&. %"esto s'incontra, d"n("e, solo in
"na volont. dipendente, c)e non si con#or$a costante$ente da s* alla ragione. Nella volont. divina
non si p"/ pensare alc"n interesse. >a anc)e la volont. "$ana p"/ &prendere interesse& a ("alcosa
sena t"ttavia &agire per interesse&. La pri$a cosa signifca c)e vi ! "n interesse pratico all'aione, la
seconda c)e vi ! "n interesse &patologico& all'oggetto dell'aione. Il pri$o $ostra solo la dipendena
della volont. da princ2pi della ragione in se stessa, il secondo da princ2pi della $edesi$a in vista
dell'inclinaione: in c"i, cio!, la ragione d. soltanto la regola pratica per venire incontro al -isogno
dell'inclinaione. Nel pri$o caso io $'interesso all'aione, nel secondo all'oggetto dell'aione 3nella
$is"ra in c"i esso $i ! gradito5. Nella pri$a seione a--ia$o visto c)e in "n'aione co$pi"ta per
dovere si deve g"ardare non all'interesse per l'oggetto, -ens2 "nica$ente all'aione stessa e al s"o
principio nella ragione 3la legge5.
A C. La parola saggea viene intesa in d"e sensi: co$e pr"dena $ondana o co$e pr"dena privata.
La pri$a consiste nell'a-ilit. di "na persona a in1"ire s"lle altre per adoperarle in vista dei propri fni.
La seconda consiste nel saper "nifcare t"tte ("este fnalit. in vista di "n proprio vantaggio d"revole. A
("est'"lti$a p"/ essere ricondotto anc)e il valore della pri$a, e col"i c)e ! saggio nel pri$o senso, $a
non nel secondo, $erita di essere c)ia$ato a-ile e scaltro, $a privo di saggea nel s"o insie$e.
A D. >i pare c)e il signifcato proprio della parola &prag$atico& potre--e essere defnito, nel $odo pi;
preciso, cos2 co$e s'! detto. In#atti vengono c)ia$ate prag$atic)e le &sanioni& c)e non derivano dal
diritto costit"ionale, co$e leggi necessarie, -ens2 dalla sollecit"dine per il -enessere co$"ne. :na
&storia& ! condotta prag$atica$ente ("ando rende &saggi&: cio! ("ando insegna al $ondo co$e si
possa provvedere al proprio vantaggio nel $odo $igliore o, per lo $eno, altrettanto -ene c)e coloro
c)e ci )anno preced"ti.
A G. Io connetto &a priori& l'aione con la volont., sena la condiione pres"pposta di "na ("alc)e
inclinaione: la connetto, perci/, necessaria$ente 3se--ene solo in senso oggettivo, cio! sotto l'idea di
"na ragione c)e avesse piena potest. s" t"tte le $otivaioni soggettive5. %"esta !, d"n("e, "na
proposiione pratica c)e non #a derivare analitica$ente il volere di "n'aione da "n'altra proposiione
gi. accertata 3poic)* noi non a--ia$o "na volont. cos2 per#etta5, -ens2 lo connette col concetto della
volont. di "n essere raionale i$$ediata$ente, co$e ("alcosa c)e, p"re, non ! conten"to in esso.
A H. &>assi$a& ! il principio soggettivo per c"i si agisce, e deve essere distinta dal &principio
oggettivo&, cio! dalla legge pratica. %"ella contiene la regola pratica c)e deter$ina la ragione
con#or$e$ente alle condiioni del soggetto 3spesso con#or$e$ente all'ignorana, o anc)e alle
inclinaioni del soggetto5, ed !, d"n("e, il principio secondo c"i il soggetto &agisce&+ la legge, per
contro, ! il principio oggettivo valido per ogni essere raionale, il principio secondo c"i &si deve agire&:
cio! "n i$perativo.
A 4I. Ka osservato c)e io ("i $i sono riservato la classifcaione dei doveri per "na #"t"ra &$etafsica
dei cost"$i&, lasciandola del t"tto i$pregi"dicata. Essa si trova ("i, ("indi, solo co$e "na
classifcaione ("alsiasi 3per dare ordine ai $iei ese$pi5. Per il resto, per &dovere per#etto& intendo ("el
dovere c)e non concede ecceione a vantaggio dell'inclinaione e, in ("esto senso, io )o doveri
per#etti, non soltanto esterni, $a anc)e interni: cosa c)e va contro l'"so ling"istico accolto nelle sc"ole+
$a di ci/ non devo rispondere ("i, essendo indi0erente al $io ass"nto se la cosa $i venga concessa o
no.
A 44. <corgere la virt; nel s"o aspetto gen"ino non ! altro c)e $ostrare la $oralit. spogliata da ogni
$escolana del sensi-ile e da ogni lenocinio di pre$io o di a$or di s*. Co$e essa, allora, osc"ri t"tto il
resto, c)e p"/ apparire attraente alle inclinaioni, lo p"/ intendere con "n $ini$o di ri1essione
c)i"n("e conservi "na ragione non priva del t"tto della capacit. di astrarre.
A 47. Pongo ("i ("esta proposiione co$e post"lato: nell'"lti$a seione se ne troveranno i #onda$enti.
A 48. Non si pensi c)e ("i possa servire da flo cond"ttore il precetto co$"ne: &("od ti-i non visceri...,
etc.&: perc)* ("esto ! soltanto "n s"o derivato, non sena li$itaioni. Esso non p"/ costit"ire "na
legge "niversale, perc)* non contiene il #onda$ento dei doveri verso di s*, e nepp"re dei doveri di
carit. verso gli altri 3perc)* a ("alc"no potre--e anc)e andar -ene c)e gli altri non rec)ino -enefcio a
l"i, p"rc)* egli sia scaricato dell'o--ligo di -enefcare gli altri5+ e, infne, nepp"re dei doveri reciproci in
senso stretto: perc)* il cri$inale, in -ase a ("el principio, potre--e argo$entare contro il gi"dice c)e
lo condanna, e cos2 via.
A 4@. Posso esi$er$i ("i dal portare ese$pi a c)iari$ento di ("esto principio, perc)* t"tti ("elli
portati pi; s" a c)iari$ento dell'i$perativo categorico e delle s"e #or$"le possono servire a tale scopo.
A 4B. La teologia tratta la nat"ra co$e "n regno dei fni, la $orale tratta "n possi-ile regno dei fni
co$e "n regno della nat"ra. L. il regno dei fni ! "n'idea teorica a c)iari$ento di ci/ c)e esiste+ ("i !
"n'idea pratica, per porre in essere ci/ c)e non esiste, $a p"/ divenire reale in virt; della nostra
aione, e precisa$ente secondo ("ella idea.
A 4C. Ascrivo il principio del senso $orale a ("ello della #elicit., perc)* ogni interesse e$pirico $ediato
dalla piacevolea c)e ("alcosa ci o0re, sia p"re i$$ediata$ente e sena c)e si a--ia di $ira "n
vantaggio o c)e se ne tenga conto, pro$ette, ci/ non di $eno, "n incre$ento di -enessere. Cos2 p"re il
principio della partecipaione alla #elicit. altr"i dev'essere $esso in conto, d'accordo con &?"tc)eson&,
a ("el senso $orale c)e egli a$$ette.
A 4D. <celgo ("esta via, di a$$ettere co$e s"9ciente ai nostri scopi la li-ert. c)e esseri raionali
pongono a #onda$ento delle loro aioni se$plice$ente &nell'idea&, perc)* con ci/ non $i o--ligo a
di$ostrare la li-ert. anc)e nella s"a valena teoretica. In#atti, anc)e se ("esta di$ostraione non !
co$pi"ta, eg"al$ente valgono, per "n essere c)e non p"/ agire altri$enti c)e sotto l'idea della s"a
propria li-ert., le stesse leggi c)e o--lig)ere--ero "n essere c)e #osse li-ero e0ettiva$ente. Noi ("i ci
possia$o d"n("e li-erare dell'onere c)e inco$-e s"lla teoria.
A 4G. Interesse ! ci/ con c"i la ragione diviene pratica: cio! "na ca"sa c)e deter$ina la volont.. <i
dice, perci/, solo di "n essere raionale c)e esso prende interesse a ("alcosa: creat"re prive di ragione
sentono solo sti$oli sensi-ili. La ragione prende "n interesse i$$ediato all'aione solo ("ando la
validit. "niversale della s"a $assi$a costit"isce "n #onda$ento s"9ciente a deter$inare la volont..
<olo "n interesse si0atto ! p"ro. >a, se la ragione deter$ina la volont. solo per $eo di "n altro
oggetto del desiderio, ovvero pres"pponendo "n deter$inato senti$ento del soggetto, essa prende "n
interesse soltanto $ediato all'aione+ e poic)* la ragione, di per s* sola, non p"/ #ornire, n* "n oggetto
del volere, n* "n particolare senti$ento c)e lo #ondi, sena esperiena, ("est'"lti$o interesse sare--e
soltanto e$pirico, e non "n p"ro interesse raionale. L'interesse logico della ragione 3a pro$"overe le
s"e conoscene5 non ! $ai i$$ediato, $a pres"ppone certe fnalit. del s"o "so.
NO,E AL ,E<,O 6EL C:RA,ORE.
N. 4. Lo scopo c)e Mant assegnava alla Critica co$e propede"tica era di $ettere s"lla strada sic"ra della sciena la
flosofa vera e propria: sciena dotata di conten"to, c)e, in ("anto #ondata s" concetti indipendenti
dall'esperiena, era detta da l"i $etafsica. Mant voleva, -ens2, con#"tare le pretese della $etafsica dog$atica
3non sottoposta a "na preventiva critica della ragione5, $a resta"rare, non distr"ggere, la $etafsica co$e tale. 6i
("i i titoli delle opere c)e danno il conten"to vero e proprio della flosofa Nantiana: &Princ2pi $etafsici della sciena
della nat"ra& 34DGC5 e &>etafsica dei cost"$i& 34DHD5.
N. 7. I d"e ter$ini di Mant sono &<el-stdenNer& 3("asi pensatori a"todidatti5 e &Ar-ler&. La pole$ica, velata $a non
troppo, si dirige contro i rappresentanti della flosofa popolare e contro gli accade$ici.
N. 8. 6i tale conoscena e$pirica dell'"o$o Mant si occ"pa nell'&Antropologia pra$$atica& e in altri scritti -revi
3&<"lla deter$inaione del concetto di raa "$ana&, 4DGB5, nonc)* nelle stesse &Osservaioni s"l senti$ento del
-ello e del s"-li$e& 34DC@5, c)e rappresentano lo stadio precritico della s"a etica.
N. @. %"ando Mant disting"e tra $etodo &analitico& 3c)e, dal #atto di certe conoscene, risale ai princ2pi c)e le
#ondano5 e $etodo sintetico 3c)e, $"ovendo dai &princpi&, costr"isce le conoscene c)e s" di essi si #ondano5, il
senso dei d"e ter$ini non coincide con ("ello per c"i Mant parla di gi"dii analitici 3in c"i il concetto del predicato !
gi. pensato in ("ello dei soggetto5 e sintetici 3in c"i il predicato aggi"nge ("alcosa di n"ovo al soggetto5. Il $etodo
analitico ricorda ("ello introdotto nelle $ate$atic)e del <ei'<ettecento 3dal pro-le$a alle condiioni c)e ne
rendono possi-ile la sol"ione5, in contrapposto al $etodo sintetico di E"clide. Mant gi"dica il $etodo analitico pi;
atto ad avvicinare alla flosofa il non specialista, e lo "sa perci/ in ("esta &Fondaione&, nonc)* nei &Prolego$eni&
del 4DG8. L'"so dei d"e ter$ini e dei d"e concetti lascia peraltro, in Mant, $olte incertee.
N. B. Nella s"a teoria del valore assol"to, Mant disting"e solo tra ci/ c)e ! -"ono &intrinseca$ente& e ci/ c)e ! "tile
&in vista di altro&: di9cile, perci/, assegnare in essa "n posto a valori co$e il valore estetico, o anc)e alla
rivelativit. flosofca, c)e non coincidono col valore della volont. -"ona. La flosofa dei valori trarr. da Mant la
distinione tra ci/ c)e !, di #atto, e ci/ c)e &)a valore&, indipendente$ente dall'esistere, $a costr"ir. "n siste$a di
valori pi; articolato.
N. C. A parte Ro"ssea", Mant )a presente l'idealiaione settecentesca del -"on selvaggio, in #avore della ("ale le
relaioni di viaggio nei $ari del <"d se$-ravano portare #elici ese$pifcaioni. Il s"o concetto della $oralit., co$e
inderiva-ile dalle inclinaioni 3anc)e dalle $igliori5 lo ind"ce a respingere ("esta $aniera di pensare, $a ad
accogliere al te$po stesso da Ro"ssea" il concetto c)e la ragione non ! il $iglior str"$ento per raggi"ngere la
#elicit..
N. D. Prende sp"nto di ("i il cele-re epigra$$a di <c)iller: Kolentieri servo gli a$ici: $a lo #accio, p"rtroppo, con
inclinaione+ e perci/ $i rodo spesso di non essere virt"oso. Non c'! altra via d'"scita: t" devi odiarli, e #are poi con
ri-reo ci/ c)e il dovere co$anda. In verit. Mant non escl"de c)e con l'eserciio, la virt; possa divenire se$pre
pi; spontanea, ("asi "na seconda nat"ra, co$e aveva detto Aristotele. E non escl"de nepp"re c)e, dall'eserciio
della virt;, l'"o$o virt"oso tragga ' sena detri$ento per la p"rea dell'intenione ' "na soddis#aione 3c)e non !
la ragione c)e lo spinge ad agire virt"osa$ente, -ens2 la conseg"ena di "n tal agire: "n piacere, dire--e ancora
Aristotele, co$e per#eione dell'atto5. >a il concetto, d'origine teologica, d'"na &nat"ra lapsa& lo ind"ce a
considerare co$e nat"ral$ente prevalente l'inclinaione a #are il $ale nonc)* a di$enticare c)e #are il -ene ! "n
&dovere&, non "n piacere. ,radotta in ter$ini laici da Mant, la dottrina protestante del $ale radicale diviene dottrina
dell'inco$"nica-ilit. 3nat"rale5 tra regno della nat"ra e regno della graia.
N. G. Il ter$ine &patologico&, in Mant, signifca solo prodotto dalla passione, cio! s"-to, per "na ("alsiasi ca"sa
3anc)e sanissi$a5 c)e seg"a la concatenaione delle leggi nat"rali. Il ter$ine &pratico&, c)e, in senso pi; lato,
designa t"tto ci/ c)e deter$ina la volont. 3a volere ("ello c)e v"ole5, in senso pi; ristretto designa, co$e ("i,
t"tto ci/ c)e deter$ina la volont. &indipendente$ente dalle ca"se nat"rali&, e ("indi raional$ente, per la p"ra
#or$a della legge $orale.
N. H. La -ont. 3$orale5 dell'aione dipende, non da ci/ c)e $i propongo, -ens2 dal &principio& per c"i $e lo
propongo. Con &fnalit.& trad"co spesso &A-sic)t&, c)e indica l'intenione in senso oggettivo 3il ris"ltato a c"i si
$ira5. L'intenione in senso soggettivo 3&Aesinn"ng&5 coincide, per contro, con il valore o disvalore dell'aione, a
seconda del principio a c"i s'ispira. 3Le -"one intenioni, di c"i ! lastricata la via dell'in#erno &fngono& soltanto,
davanti agli altri o davanti a se $edesi$i, di ispirarsi a "n principio -"ono.5 C)e la -ont. dell'intenione dipenda
dal principio a c"i o--edisce, e non dall'oggetto perseg"ito, ! la proposiione #onda$entale dell'etica Nantiana,
sena la ("ale t"tta la precettistica $orale si rid"rre--e a #ariseis$o. La ragione per c"i &si deve& "ccidere "n
$alintenionato, se non c'! altro $odo per salvare "n innocente, non !, evidente$ente, c)e la $orte del
$alintenionato sia "n -ene, -ens2 c)e il diritto dell'innocente va di#eso+ e cos2 via.
N. 4I. <olo ("esto, in#atti, $i garantisce c)e il principio a c"i la $ia aione si ispira sia sganciato da ogni interesse
particolare.
N. 44. La classifcaione dei gi"dii ' secondo "na tecnica cara a Mant ' seg"e la classe delle categorie &$odali&
3possi-ilit., realt., necessit.5: le ("ali caratteriano, in ("esto caso, il tipo di rapporto con la #acolt. soggettiva di
desiderare, in -ase al ("ale l'i$perativo ! o--ligante. Nel pri$o caso, l'i$perativo co$anda solo &se& si v"ole "n
certo scopo. Ad ese$pio, spingere, scritto s" "na porta, ! "n co$ando solo per c)i voglia entrare 3regola
dell'a-ilit.5. Nel secondo l'i$perativo )a sen'altro "n valore o--ligante, perc)* la condiione a c"i co$anda !
sen'altro realiata 3consiglio della pr"dena5. Il s"o valore di co$ando ! -ens2 s"-ordinato, $a alla condiione
c)e si voglia esser #elici: e ogn"no v"ole esser #elice, se--ene non t"tti lo vogliano allo stesso $odo. Nel tero
caso, l'i$perativo co$anda &indipendente$ente da ogni condiione&: co$e, dir. Mant, "n &#atto& della ragione. '
<e, co$e voleva Epic"ro, non vi #ossero co$andi di ("esto tipo, distinti da ("elli del secondo, non vi sare--e,
osserva Mant, alc"na $oralit., $a solo "na &saggea& nella scelta dei propri fni egoistici. ' :na con#"sione tra
co$andi del pri$o e del tero tipo, per contro, ! ("asi ini$$agina-ile, perc)* ness"no pensa di dover o--edire
&sen'altro& a "na regola dell'a-ilit.. Accadde, t"ttavia, in "na sc"ola a$ericana c)e "n ragao, scorta sotto "n
-ottone la scritta pre$ere, pre$esse il -ottone, scatenando l'allar$e antincendio: il ragao aveva sca$-iato "n
i$perativo &ipotetico& per "n i$perativo &categorico&.
N. 47. Nel gi"diio assertorio l'a0er$aione ! #atta indipendente$ente da ogni d"--io 3ad ese$pio: c'! il sole: non
#orse c'! il sol5, $a sena i$plicare necessit. 3&potre--e&, in#atti, essere n"volo5.
N. 48. %"esto procedi$ento per escl"sione, c)e Mant seg"ir. pi; #or$al$ente nella &Critica della ragion pratica&,
apparente$ente ! estrinseco: l'assol"tea di "n co$ando non p"/ #ondarsi s"lla &$ateria& 3cio! s"lla cosa
co$andata5, d"n("e deve #ondarsi s"lla &#or$a& della legge c)e co$anda. E la #or$a di "na legge !
l'&"niversalit.& 3il co$andare indistinta$ente a t"tti5. Il conten"to dell'i$perativo categorico coincide, d"n("e, con
la s"a #or$a 3#or$alis$o etico5. Ri1ettendo, t"ttavia s" ci/ c)e signifca l'"niversalit. della nor$a, si p"/ anc)e
capire c)e essa prescriva "n conten"to, per il #atto stesso di &opporsi alla particolarit.& 3c)e caratteria, in genere,
le nostre intenioni5. La &ragione per volere& "na cosa pi"ttosto c)e "n'altra ! cercata, di solito, nel vantaggio c)e
l'"na o l'altra $i d., vista la sit"aione particolare in c"i $i trovo 3visto c)e sono, ad ese$pio, il co$pratore e non
il venditore, eccetera5. L'i$perativo $orale, al contrario, $i ordina di &prescindere& da tale particolarit., per
considerare c)e cosa sia gi"sto &in s*& 3ad ese$pio: il gi"sto preo5, indipendente$ente dalla sit"aione in c"i $i
trovo. App"nto ("esto prescindere dalla particolarit. ! la "niversalit. o oggettivit. 3in senso etico5 del gi"diio: e
("esto, non altro, ! l'oggetto del co$ando $orale. Perci/ la #or$a coincide con la $ateria. NJ p"/ esserci altro
co$ando assol"to: perc)*, per i$por$i &dall'esterno& di volere ("esto pi"ttosto c)e ("ello, "na volont. dovre--e
#ar leva s" ("alc)e $ia inclinaione o ti$ore. <olo la $ia stessa ragione, co$e ragion pratica, p"/ i$por$i di
volere ("alcosa indipendente$ente dagli sti$oli della $ia sensi-ilit.. 6i ("i l'e("aione della $orale Nantiana:
legge $orale O legge assol"ta O legge #or$ale O a"tono$ia.
N. 4@. In tal caso il principio soggettivo, o $assi$a, a c"i s'ispira l'aione coincide con l'oggettivo 3legge5. In t"tti
gli altri casi l'aione ! 3i$$ediata$ente o $ediata$ente5 "tilitaria.
N. 4B. Non occorre ripetere c)e ("esta conseg"ena non ! la &ragione& c)e rende i$$orale il pro$ettere il #also
3("asi c)e il divieto si #ondasse s"ll'&"tilit.& c)e vi siano pro$esse possi-ili5, -ens2 solo il &segno&, da c"i si p"/
des"$ere tale i$$oralit..
N. 4C. Accolto nell'Oli$po dopo aver "cciso il s"ocero, Issione prese a insidiare Era+ e Ze"s, esperto di tali
sit"aioni, #or$/, al posto della $oglie, "na n"vola, con c"i Issione giac("e credendo di giacere con Era. Ne
nac("e il Centa"ro, c)e Mant paragona, perci/, all'i-rida #"sione di princ2pi "tilitari e princ2pi a priori nella $oralit..
N. 4D. Contro l'"so inglese di c)ia$are flosofa la sciena della nat"ra, Mant diverr., col te$po, se$pre pi; critico.
Filosofa ! per l"i, propria$ente, solo la pri$a parte della sciena, cio! ("ella c)e si p"/ des"$ere a priori dalla
str"tt"ra trascendentale dell'intelletto. La loc"ione stessa &legge e$pirica&, del resto, dal p"nto di vista Nantiano !
contraddittoria, perc)* l'esperiena non p"/ $ai o0rire l'"niversalit. di "na legge. Nell'"lti$a #ase del s"o pensiero
3cio! negli a--oi del cosiddetto &Op"s post"$"$&5 Mant cerc)er. di riportare a princ2pi &flosofci& anc)e la
conoscena della nat"ra e$pirica, in contrasto con NePton, c)e aveva cercato di riportarla a princ2pi $ate$atici. Il
tentativo di ri#ondere nella n"ova prospettiva anc)e l'etica, in "na grandiosa sintesi di t"tta la flosofa
trascendentale 34GI45, ri"sc, per/, solo nei s"oi tratti pi; generali, a ca"sa dello stato di sal"te di Mant.
N. 4G. Con i ter$ini &,rie-#eder& 3o $olla c)e d. la spinta5 e &LePeg"ngsgr"nd& 3ragione del $ovi$ento5 Mant
disting"e la ragione, rispettiva$ente, soggettiva e oggettiva per c"i si co$pie "na certa aione. 3La ragione per
c"i, o #onda$ento, non si con#onde, in tedesco, con la ragione co$e #acolt., &Kern"n#t&.5 6a &LePeg"ngsgr"nd& va
distinto, p"r nell'a9nit., &Lesti$$"ngsgr"nd&, c)e trad"co perci/, di solito, analitica$ente con #onda$ento di
deter$inaione, $a ("alc)e volta anc)e con $otivo deter$inante, co$e nella $aggior parte delle trad"ioni.
N. 4H. Non &solo& co$e "n fne, ovvia$ente, altri$enti non ci si potre--e servire di "n altro nepp"re, ponia$o, per
recapitare "n -iglietto. Nel #ar ci/, t"ttavia, il postino dev'essere conseniente, sicc)*, #acendo del recapito anc)e
"n &proprio& fne, egli non ! pi; adoperato co$e &p"ro& $eo.
N. 7I. &:niversal$ente legislatrice& signifca: c)e legi#era in -ase a criteri oggettivi, sganciati da ogni
consideraione di vantaggi soggettivi. Pertanto l'a"tono$ia ' c)e Mant )a $ostrato esser condiione necessaria di
"na &legge& $orale ' ! esatta$ente il contrario dell'ar-itrio individ"ale: la $orale Nantiana &non& ! soggettivistica.
N. 74. <pesso si sente dire c)e l'"$anit. ' o, anc)e, la vita "$ana ' )a "n valore assol"to. La dottrina Nantiana ! la
sola c)e dia a tale a0er$aione "n senso ragionevole. Co$e $ero essere nat"rale o -iologico, in#atti, l'"o$o si
attri-"ire--e del t"tto ar-itraria$ente "n valore assol"to. Per contro, co$e soggetto c)e )a il &dovere& di pensarsi
li-ero, l'"o$o costit"isce, rispetto a t"tto il resto della nat"ra, "n'assol"ta &ecceione&.
N. 77. Ci/ c)e non ! portatore di "na volont. li-era non p"/ considerarsi co$e "n fne in s*, o indipendente: p"/
essere ass"nto co$e fne str"$entale, in vista di altro. 6'altra parte il portatore di "na volont. li-era 3sollecitato,
t"ttavia, anc)e dalle inclinaioni5 ! il soggetto del dovere. Le dottrine 3antropologic)e, politic)e o sociali5 c)e, per
("alsiasi $otivo, non riconoscono all'"o$o tale carattere di a"tono$ia e responsa-ilit. insie$e, #anno dell'"o$o
"n se$plice $eo, anc)e ("ando, gi"ridica$ente, non lo dic)iarano in $odo esplicito sc)iavo. La ragione, in tal
caso, ! solo ("ella c)e la sc"ola di Franco#orte c)ia$er. ragione str"$entale, le c"i origini lontane si possono #ar
risalire all'Ill"$inis$o 3per la s"a preocc"paione di indiriare l'aione all'"tilit.5, $a le c"i conseg"ene
distr"ttive dell'"$anit. si $ani#estano in pieno solo nelle conceioni &totalitarie& del nostro secolo, c)e #anno del
singolo lo str"$ento di "n preteso fne assol"to 3<tato, "$anit. totale, o co$"n("e lo si c)ia$i5.
N. 78. Mant prende le distane da ("ella sensi-ilit. dell'"niversale con c"i a--ia$ visto c)e il <ettecento cerca di
ri#ondare "na $orale "niversale. Egli contin"a, t"ttavia, a riconoscere c)e la legge $orale, per #arsi o--edire, deve
ispirarci &rispetto&, c)e ! "n senti$ento a priori 3pratico e non patologico5.
N. 7@. %"i la pole$ica si rivolge contro l'Ill"$inis$o scolastico: =ol0 sopratt"tto, e, per "n altro verso, Cr"si"s. Il
principio della per#eione 3di origine lei-niiana e, indiretta$ente, neoplatonica5 !, in realt., "n principio &#or$ale&+
$a, per dargli "n conten"to, Mant gi"dica c)e sia necessario #ar intervenire ele$enti $ateriali, c)e in("inano la
p"rea della legge.
N. 7B. La critica appare certa$ente s#orata rispetto all'etica dell'a$or di 6io, c)e ci #a seg"ire la volont. di 6io
disinteressata$ente, per "n a$ore pratico 3dire--e Mant5, e non patologico. L'intenione di Mant !, per/, pi; di
riportare al s"o stesso principio il principio dell'a$ore p"ro e disinteressato di 6io 3c)e egli trovava, ad ese$pio,
nel ("ietis$o, e in particolare in >ada$e Ao"Qon, a$$irata da Lei-ni5, c)e di contestarlo. <i tenga presente,
peraltro, anc)e la s"a preocc"paione 3tipica di -"ona parte del <ettecento5 di $ettere in g"ardia contro il
&#anatis$o&.
N. 7C. Perc)* ci sia "na $oralit. occorre c)e la ragione, co$e #acolt. dei princpi, sia per se stessa pratica, cio!
-asti da sola a deter$inare la volont.: e ("est'"so della ragione ! &sintetico& nel senso c)e non si #onda s"l
principio d'identit.. 36"n("e, )anno torto coloro c)e credono di vedere, in Mant, "na #ondaione della $oralit. s"l
principio di non contraddiione.5 6a "lti$o, ("esta capacit. della ragione di deter$inare la volont. non potr.
essere intesa c)e co$e "n #atto.
N. 7D. Nel ling"aggio della tradiione, &raionale& signifca: indipendente dalla sensi-ilit.. Ali &esseri raionali&
sono, d"n("e, esseri capaci di decidersi indipendente$ente dagli sti$oli i$$ediati della sensi-ilit., e la loro
li-ert. ! "n'&idea& 3concetto di c"i non si d. ness"na int"iione corrispondente5, non il dato di "n'esperiena
possi-ile. Ci/ c)e d. &realt. oggettiva& a ("est'idea 3disting"endola da "na se$plice #antasia5 ! app"nto la legge
$orale: la li-ert. 3co$e dir. la &Critica&5 ! solo "n post"lato pratico, cio! "na pres"pposiione necessaria, secondo
la ("ale l'essere raionale deve deter$inare la propria volont..
N. 7G. La distinione tra #eno$eno e cosa in s*, caratteristica della flosofa spec"lativa di Mant, ! indispensa-ile
per o0rire "n do$inio alla li-ert., c)e, altri$enti, i princ2pi della nat"ra escl"dere--ero. Anc)e scostandosi da
("ella distinione, t"ttavia, la flosofa pratica di Mant resta in piedi. Il deter$inis$o "niversale, in#atti, ! soltanto
"n &principio regolativo& della sciena della nat"ra+ o, al pi;, la condiione a c"i "n oggetto ("alsiasi p"/ divenire
per noi oggetto di sciena. La sciena non p"/ di$ostrare o #ondare la li-ert., $a, se credesse di poterla
escl"dere, di$entic)ere--e i li$iti c)e ineriscono al s"o stesso procedi$ento conoscitivo, e cessere--e d'esser
sciena.
N. 7H. Mant non a$$ette, d"n("e, c)e noi cavia$o 3platonica$ente5 da "n $ondo di valori la ragione per agire in
"n $odo pi"ttosto c)e in "n altro: la s"a, in#atti, ! "n'etica del dovere, non "n'etica del valore. 3Per attingere il
valore da "n $ondo sovrasensi-ile occorrere--e "na int"iione intellett"ale c)e non a--ia$o.5 Per Platone, al
contrario, il valore sovrasensi-ile risplende nello stesso $ondo sensi-ile, e perci/ lo possia$o percepire.
PAROLE C?IAKE.
A posteriori ' v. A PRIORI.
A priori ' Ci/ c)e dai principi discende alle conseg"ene, in contrapposto all'A PO<,ERIORI, c)e dalle
conseg"ene risale ai principi. Per Mant: ci/ c)e ! indipendente dall'esperiena, se--ene lo si possa conoscere solo
dall'esperiena stessa.
Categoria ' ,er$ine della logica aristotelica, a c"i corrisponde il latino predicato, cio! carattere generale c)e si
attri-"isce a "n soggetto particolare. ' Per Mant le categorie sono t"tte le possi-ili #or$e in c"i l'intelletto pensa,
ossia deter$ina attiva$ente il >A,ERIALE <EN<ILILE 3v.5.
Conetto ' Prodotto attivo della #acolt. di conoscere o &intelletto& 3v.5. <i ri#erisce all'oggetto concreto solo
attraverso l'IN,:IZIONE 3v.5 ossia, in ling"aggio scolastico, ! "na &intentio sec"nda&. ' Concetti p"ri e("ivale a
CA,EAORIE 3v.5.
Fenomeno ' E' l'oggetto in ("anto, sottostando alle condiioni ,RA<CEN6EN,ALI 3v.5 della s"a conosci-ilit., p"/
&apparire& e, ("indi, essere conosci"to.
Imperati!o ' Co$ando, diretto a "na volont. c)e, di #atto, p"/ o--edirgli o no. La s"a i$perativit. p"/ dipendere
da &condiioni& 3ad ese$pio: c)e il soggetto gi. voglia o te$a ("alcosa5, e allora l'i$perativo ! &ipotetico&+ opp"re
esso p"/ co$andare incondiionata$ente, e allora ! &categorico&. <olo la legge $orale co$anda
incondiionata$ente.
Inlina"ione ' Propensione verso ("esto o ("ell'oggetto, deter$inata dalla costit"ione psicofsica congi"nta con
l'esperiena passata.
Intelletto ' Facolt. attiva del conoscere. Per gli antic)i l'intelletto 3&No"s&5 era anc)e "n principio cos$ico
3Anassagora, Aristotele5 o sovracos$ico 3Plotino5 di &"nit.&+ ad ese$pio, il principio $otore dei cieli.
Intelligi#ile ' Pertinente all'IN,ELLE,,O 3v.5 o &No"s&. Nel ling"aggio co$"ne e("ivale a co$prensi-ile, $a nel
ling"aggio Nantiano signifca: pensa-ile prescindendo dalle condiioni c)e ne rendono possi-ile l'apparire alla
sensi-ilit.. 3v. <EN<ILILE+ v. NO:>ENO5.
Intui"ione ' Rapporto diretto con l'oggetto conosci"to 3per gli <colastici, &intentio pri$a&5. Negli enti fniti )a
se$pre "na co$ponente passiva 3sensi-ile5. In 6io va pensata, al contrario, co$e intellett"ale, cio! p"ra$ente
attiva, creativa.
Legge ' Prescriione c)e vale "niversal$ente 3O per t"tti5. <i parla anc)e di leggi nat"rali, relativa$ente a
co$porta$enti c)e di #atto non possono essere diversi, $a ("i si ri#erisce per lo pi; a legge &$orale&, c)e si
rivolge a volont. pres"nte &li-ere&. In ("esto caso la legge ! "na sola, identica per gli "o$ini e per 6io+ $a per 6io
essa non ! "n I>PERA,IKO 3v.5, perc)* la volont. divina &coincide& con essa, e non le ! soggetta.
Li#ert$ ' In senso negativo, assena di costriione+ in senso positivo, capacit. di deter$inare da s* la volont.,
prescindendo da ogni sollecitaione e$pirica 3o &inclinaione&5. Il solo principio in -ase a c"i "na volont. li-era in
("esto senso possa trovare "n $otivo per deter$inarsi ! il &rispetto& della legge $orale.
Materia ' E' ci/ a c"i applic)ia$o il nostro operare 3$eta#ora tratta dal legna$e, in greco &Qle&, stessa radice di
&sQlva&5. Nell'operare conoscitivo, la $ateria ! #ornita dalla sensi-ilit., a c"i si applica il lavoro attivo
dell'IN,ELLE,,O 3v.5. >ateria della volont. ! l'oggetto vol"to.
Meta%sia ' Cos2 #"ron c)ia$ati i li-ri di Aristotele collocati &dopo& i li-ri della &Fisica&. Essi rig"ardavano, nel
ling"aggio di Aristotele, la flosofa pri$a. Poi la parola venne a signifcare: sciena di ci/ c)e ! al di l.
dell'esperiena. Per Mant: sciena delle condiioni A PRIORI 3v.5 c)e deter$inano l'esperiena 3teoretica e pratica5.
Noumeno ' Oggetto del p"ro &pensiero intellett"ale& 3&No"s&5, a c"i $anca, per esser conosci"to, la >A,ERIA 3v.5,
c)e a noi ! #ornita solo dalla sensi-ilit..
&atologio ' Relativo ai &pat)e&, o passioni. In Mant non e("ivale a $or-oso, -ens2 a passivo, in ("anto
condiionato dalla sensi-ilit.. <alvo il RI<PE,,O 3v.5 i senti$enti sono, in ("esto senso, patologici.
&ostulato ' Ass"nione, da c"i ! possi-ile des"$ere ("alcosa. La parola deriva dagli &Ele$enti& di E"clide, ed
e("ivale a ric)iesta 3proposiione c)e si c)iede sia a$$essa co$e vera sena di$ostraione5. Mant parla di
post"lati pratici co$e di ass"nti c)e sia$o o--ligati ad accettare per deter$inare la volont. secondo la legge
$orale.
&ratio ' Attinente alla deter$inaione della volont.. :nico senti$ento pratico ! il &rispetto& della legge $orale,
perc)* capace di deter$inare la volont. da solo, sena pres"pporre altri i$p"lsi 3v. PA,OLOAICO5.
'agione ' Facolt. dei principi, del conoscere e dell'agire, i ("ali non dipendono da condiioni pi; pri$itive e,
("indi, sono incondiionati. In ca$po PRA,ICO 3v.5, la sola LEAAE >ORALE 3v.5 ! raionale nel senso
dell'indipendena da ogni apporto della sensi-ilit..
Sensi#ile ' Letteral$ente c)e p"/ esser sentito o percepito con i sensi. In Mant, ci/ c)e appartiene alla s#era
dell'esperiena.
Sensi#ilit$ ' Co$ponente passiva del conoscere sensaioni e del sentire senti$enti, tipica di "n ente fnito ("ale
l'"o$o. La legge $orale i$pone di deter$inare la volont. prescindendone.
Trasen(entale ' Per gli scolastici ! "n carattere c)e, appartenendo all'essere &in ("anto essere&, appartiene
necessaria$ente a ogni ente. Per Mant ! ci/ c)e, condiionando la conosci-ilit. di ogni oggetto d'esperiena, !
individ"a-ile A PRIORI 3K.5, co$e proprio di ogni oggetto di esperiena 3ad ese$pio, lo spaio e il te$po5.
Uni!ersalit$ ' Carattere di ci/ c)e si rivolga a t"tti, sia co$e a0er$aione, sia co$e co$ando. In ("esto secondo
senso la legge p"/ essere "niversale solo se si rivolge a "na volont. li-era, ossia se non #accia leva s"
INCLINAZIONI 3v.5, perc)* ("este, dipendendo dall'esperiena, sono ("indi accidentali.

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