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La
diversa
sensibilita`
ambientale
delle
prime
fasi
di
industrializzazione rispetto ad oggi, la mancanza di sviluppate
tecnologie di salvaguardia del territorio e di tutela dallinquinamento,
la carenza di una cultura di rigoroso rispetto dellambiente hanno
creato situazioni di alto degrado ambientale con preoccupanti
fenomeni di inquinamento di aree pubbliche e private a causa, anche,
dello smaltimento incontrollato e dissennato di materiali di risulta
spesso nocivi, dellinquinamento atmosferico con conseguente rischio
per la salute delle popolazioni e del possibile inquinamento delle acque
superficiali e sotterranee e della zona costiera.
In questo quadro, grazie ad una diversa sensibilita` ambientale maturata nel
mondo e nel Paese negli anni piu` recenti, si e` giunti a considerare larea di
Priolo-Augusta area a rischio di crisi ambientale e ad approvare, con il decreto
del Presidente della Repubblica 17 gennaio 1995, il piano di disinquinamento
per il risanamento del territorio della provincia di Siracusa che ha dato vita nel
gennaio 96 ad un accordo di programma corredato da circa 80 schede relative
ad interventi ritenuti utili ed indispensabili, pur se con diversa priorita`, per
eliminare le cause dellinquinamento, riqualificare le aree, monitorare i
fenomeni di emissioni e rischio industriale; tali interventi sono stati suddivisi in
opere di competenza di parte pubblica e di parte privata e quantificati in circa
1000 miliardi di lire.
Contestualmente a tale provvedimento veniva stanziato dallo Stato a favore
della regione Sicilia un primo importo di lire 100 miliardi per i comuni
interessati. Mentre i privati hanno eseguito gli interventi di loro competenza
sia di ristrutturazione che di riduzione dellinquinamento atmosferico e acustico
e di monitoraggio in rete, nessun intervento di quelli di competenza pubblica
e` stato realizzato, ne di monitoraggio ambientale ne di infrastrutturazione
ne di riconversione di aree pubbliche ne di tutela della qualita` dellarea e
delle acque, compromettendo con cio` lefficacia stessa del piano.
Non risultando utilizzate le risorse trasferite dallo Stato alla regione Sicilia,
dopo quasi 5 anni, nel luglio 2000 veniva nominato Commissario per
lattuazione del piano di risanamento ambientale per le opere di
competenza pubblica il prefetto di Siracusa che, ad oggi, non ha potuto
attivare alcuno degli interventi previsti nel Piano di risanamento
stesso non avendo ottenuto ancora il trasferimento delle risorse
attribuite nel 1995 alla regione Sicilia e avendo ricevuto, soltanto agli
inizi del 2002, comunicazione dellimpegno di trasferire una prima
tranche di 10 miliardi di lire (50.950.221,63 euro) nel corso del
corrente anno.
Successivamente, in ottemperanza allarticolo 17 del decreto legislativo
n. 22 del 1997, che prevede la bonifica ed il ripristino dei siti inquinati,
ed allarticolo 1 della legge n. 426 del 1998 che considera, tra laltro,
primi interventi di bonifica dinteresse nazionale quelli dellarea
industriale di Priolo, con il decreto del Ministro dellambiente del 10
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