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Roberta Locatelli

ATTRAVERSO IL BLU
Sulla percorribilit
di una storia del colore
2
INDICE
INTRODUZIONE.................................................................7

I. IL COLORE COME OGGETTO DI INDAGINE
STORICA .............................................................................11
1. La difficolt di intendere il colore come un oggetto storico...13
2. L'evoluzione del senso cromatico...........................................17
3. Universali linguistici ed evoluzione del vocabolario
cromatico.................................................................................20
4. Pastoureau n! "eiger n! #art$..............................................24
II. BLUE. HISTOIRE D'UNE COULEUR.......................27
1. %l colore un fatto sociale.........................................................2&
2. 'ifficolt documentarie( metodologic)e( e*istemologic)e....33
3. La strana storia del blu............................................................37
III. IL BLU HA CAMBIATO COLORE?.......................53
1. Limiti e *ercorribilit di un a**roccio storico al colore........++
2. ,i*artire da #art$..................................................................-4
3. .)e cosa si intende *er /*ercezione0.....................................-1
4. 2edere lo stesso e vedere diverso..........................................74
3
+. #a i colori esistono davvero3...............................................13
-. Pro*riet *rimarie e *ro*riet secondarie..............................11
7. 'alle *ro*riet secondarie alle *ro*riet riem*ienti..............&4
IV. LO SPAZIO CROMATICO E LE SUE REGOLE...105
1. Una grammatica del colore..................................................107
2. L'es*erienza della transizione..............................................11-
3. %l sistema cromatico come sinossi di relazioni interne........127
4. .om*lessit dello s*azio cromatico e relativa libert delle
scelte linguistic)e.................................................................132
+. L'associazione non s*iega nulla...........................................140
-. %l blu una storia radicata nell'es*erienza.............................14&

CONCLUSIONI...............................................................157
NOTA BIBLIOGRAFICA...............................................161
4
Se continuiamo cos le nostre considerazioni, ci vengono sempre
pi in mente le 'propriet interne' di un colore, alle quali all'inizio
non avevamo pensato. E questo dovrebbe indicarci il cammino
lungo cui dovrebbe procedere una ricerca filosofica. Dobbiamo
sempre essere preparati ad imbatterci in una nuova strada.
n una strada alla quale non avevamo pensato!
45ittgenstein( "sservazioni sui colori6
+
Lucio 7ontana 1&-2
#oncetto spaziale. $ttese
-
INTRODUZIONE
%l *resente lavoro *rende le mosse dalla lettura del recente libro
di Pastoureau %lu. Storia di un colore( *ubblicato in 7rancia nel
2000. Pastoureau 4Parigi( 1&476 8 uno storico( c)e dal 1&13 si
occu*a di 9toria della simbologia occidentale *resso L':;99
4<cole Prati=ue des ;autes :tudes en 9ciences 9ociales6 della
9orbonne( dove attualmente tiene un corso di antro*ologia
storica. % suoi interessi *rinci*ali sono rivolti all'araldica( la
numismatica( la storia dei colori( degli animali e dei simboli( con
*articolare riferimento al #edioevo >ccidentale.
%n %lu. Storia di un colore Pastoureau traccia una storia del blu(
dei suoi usi nella vita =uotidiana( dei suoi valori simbolici(
sociali( religiosi( culturali. #a *arlare del blu 8 *er Pastoureau
un modo *er *arlare di tutti i colori e di come nel corso dei secoli
ci sia stato un totale ribaltamento nella gerarc)ia dei colori nei
codici sociali( nelle categorie di *ensiero( nella valorizzazione
simbolica e nelle modalit di *ercezione.
Pastoureau ricostruisce la storia di =uesto stu*efacente
riordinamento del sistema cromatico( c)e )a nella re*entina
valorizzazione del blu( maturata a cavallo tra il ?%% e il ?%%%
secolo( il fenomeno *i@ vistoso e significativo. 'ella sottile e
com*lessa trama di motivazioni c)e Pastoureau traccia(
connettendo istanze ideologic)e( dis*ute commerciali(
discriminazioni sociali e via dicendo( all'evoluzione della
sensibilit ai colori nella civilt occidentale noi ci
disinteresseremo relativamente a cuor leggero. Piuttosto( ciA c)e
vorremmo fare 8 mettere in luce =uali *roblemi filosofici si
intrecciano con la considerazione storica del colore *ro*osta da
Pastoureau e =uali assunzioni teoretic)e essa sottende.
'i fronte allo storico c)e raccoglie e organizza *edisse=uamente
i dati *er com*orre la storia dei colori( l'atteggiamento del
7
filosofo 4il solito tafano6 8 =uello di mettere il naso nell'onesto
lavoro altrui e insinuare con tono *etulante /2edo c)e )ai scritto
una storia del colore. #a una storia dei colori 8 *ossibile30.
La domanda 8 im*ertinente ed 8 forte la tentazione di tagliar
corto facendo notare c)e( se =ualcuno l')a scritta( una storia del
colore evidentemente 8 *ossibile. :**ure siamo convinti c)e
l'interrogativo( c)e *oco so*ra abbiamo formulato in maniera
sgarbatamente ingenua( racc)iuda una serie di =uestioni tutt'altro
c)e oziose.
'ecidere sulla *ossibilit di una storia del colore significa
innanzitutto interrogarsi sulla natura del colore. La =uestione )a
da sem*re solleticato gli intelletti dei filosofi c)e fin dall'e*oca
classica si sono arroventati sul colore( tanto da far scrivere a
"oet)e /si tenga dinnanzi a un toro un *anno rosso( ed esso
s'infurier( ma si *arli di colori( anc)e soltanto in generale( e il
filosofo uscir letteralmente di senno0 4"oet)e 1110a( *. 1+6.
Buesto enorme( sor*rendente interesse *er il colore non 8 dovuto
tanto C o almeno non solo C al fascino c)e =uesto tema suscita in
s!( ma al fatto c)e al colore si intrecciano tutta una serie di
=uestioni centrali nella discussione filosofica( come la
distinzione tra a**arenza e fenomeno( tra =ualit *rimarie e
secondarie( tra conoscenza em*irica e a *riori( tra la *rivatezza
delle sensazioni 4la loro certezza indubitabile e insieme la loro
incomunicabilit6 e la dimensione *ubblica e intersoggettiva
dell'es*erienza. 'iscutere sulla natura del colore significa
decidere =uanta *arte nella *ercezione s*etta al soggetto e
=uanta all'oggetto( significa c)iarire =ual'8 il contenuto reale
dell'es*erienza e cosa di*ende invece da o*erazioni intellettuali.
Dttualmente il dibattito sui colori 8 *articolarmente acceso(
dovendo fare i conti con nuove =uestioni ti*ic)e di =uest'e*oca(
in cui il riferimento alla scienza sembra im*rescindibile come
coniugare l'immagine scientifica del mondo e la sua immagine
manifesta3 .ome conciliare EeFton con "oet)e3 .ome tener
1
ferma la nostra es*erienza vissuta del colore di fonte alle *rove
scientific)e c)e lo riducono ad una sensazione c)e occorre nel
cervello in determinate circostanze( c)e c)iamano in causa le
leggi di scom*osizione della luce( le *ro*riet c)imic)e degli
oggetti e la nostra costituzione neurologica3
%n =ueste *agine non abbiamo la *retesa di fornire un =uadro
storico di come la filosofia )a affrontato il tema del colore( n! di
*rendere *osizione nel dibattito contem*oraneo( decidendo una
volta *er tutte se il colore risiede negli oggetti osservabili o sta
soltanto nel nostro cervelloG anc)e se dovremo addentrarci( *er
un tratto( sul terreno di =uello c)e 8 stato ed 8 il dibattito
filosofico intorno alla natura del colore.
Per gettare un *o' di luce sui *roblemi filosofici intorno alla
natura del colore non siamo costretti a elaborare una definizione
c)e decida una volta *er tutte dove stanno i colori C se negli
oggetti o nella nostra mente C n! 8 necessario as*ettare la
conferma o la negazione da *arte della comunit scientifica
dell'esistenza dei =ualia *er *oter affermare c)e i colori esistono
e non sono mera illusione.
L'unica cosa c)e il filosofo *uA e deve fare 8 c)iarire il
significato c)e s*etta al concetto di colore 4e a =uello di storia
del colore& nella nostra es*erienza. La nostra indagine dovr
abbandonare il *iano s*eculativo *er dis*orsi su un terreno
*rettamente descrittivo( teso a far emergere i *unti in cui ciA c)e
diciamo dei colori aderisce all'es*erienza.
Pi@ c)e c)iederci se sia *ossibile una storia del colore sar allora
o**ortuno domandarsi c'e cosa si debba intendere con storia del
colore. 7ino a c)e *unto )a senso *arlare di storia del colore3
.osa significa affermare c)e i colori )anno una storia3 .osa
im*lica ammettere c)e il colore 8 un fatto storico3
9ar *ossibile ca*ire c)e la vera *osta in gioco =uando si *arla di
storia del colore( almeno nei termini in cui la intende Pastoureau(
non consiste tanto nella scelta tra l'una o l'altra teoria sulla natura
&
del colore( ma in un'im*egnativa *resa di *osizione sullo statuto
dell'es*erienza e sui ra**orti c)e essa intrattiene con il
linguaggio.
La *osizione del nostro storico *resu**one una sottaciuta 4ma
non inconsa*evole6 immagine relativistica dell'es*erienza(
secondo la =uale la struttura dell'es*erienza 8 modellata
interamente dal linguaggio c)e la dice.
%n =ueste *agine tenteremo di es*licitare =uesta tesi nascosta tra
le *agine( cosH a**arentemente innocue sul *iano della
discussione filosofica( dell'o*era di uno storico( e ne discuteremo
la validit. D =uesta tesi contra**orremo la necessit di
*reservare l'autonomia dell'es*erienza e cerc)eremo di mostrare
=uali sono le regole invarianti c)e strutturano l'a**arire del
colore ad un livello *uramente *ercettivo e c)e vincolano la
sensatezza di ciA c)e del colore diciamo e facciamo.
'a =ueste regole c)e strutturano la nostra es*erienza del colore
non *ossiamo *rescindere ne**ure =uando facciamo intorno ad
esse un'indagine di ti*o storico( la =uale risulta *ercorribile
finc)! con essa si intende una storia della valorizzazione e degli
utilizzi culturali( linguistici( simbolici( sociali e *ratici del colore(
ma *erde di sensatezza nel momenti in cui si *retende di fare una
storia della *ercezione del colore. Bui le buone intenzioni dello
storico si scontrano contro l'irriducibile invarianza dei fatti
dell'es*erienza.
10
I. IL COLORE COME OGGETTO
DI INDAGINE STORICA
#upola del (ausoleo )alla *lacidia, +avenna ,- sec. d. #.&
11
12
.. /a difficolt di intendere il colore come un oggetto
storico
%l *resente lavoro si *ro*one di interrogarsi( a *artire dalla
lettura della recente o*era dello storico francese #ic)el
Pastoureau %lu. Storia di un colore, sulla *ossibilit di
intra*rendere una storia del colore e sul senso c)e =uesta *uA
assumere.
Per tentare di ris*ondere a =uesto =uesito( ci sembra
necessario( *rima di entrare nel merito dell'o*era( *rovare a
vedere come =uesto com*ito 8 stato in *recedenza affrontato.
.iA c)e *ossiamo fin d'ora rilevare 8 c)e i tentativi di
intra*rendere uno studio del colore di ti*o diacronico sono stati
rari e timidi. Pastoureau lamenta la resistenza dei suoi colleg)i a
considerare il colore come un oggetto storico a *ieno titolo
4Pastoureau 2000( *.1
1
G Pastoureau 1&&0( *. 3-16.
9e il colore )a sem*re affascinato e stimolato l'interesse di
filosofi( scienziati( *sicologi e letterati I nonc)! artisti e critici
d'arte( ovviamente C lo storico si mantiene a distanza circos*etta
da un fenomeno cosH com*lesso e indeterminato( c)e /rifugge le
generalizzazioni( se non addirittura le analisi0 4*. 76. Dd
affrontare in senso storico il colore sono allora i linguisti( i
filologi( gli storici dell'arte( i =uali *erA si sono interessati
soltanto a =ualc)e s*ecifico *roblema lessicale o artistico legato
al colore.
Juttavia negli ultimi decenni anc)e gli storici )anno iniziato a
rivolgere il loro interesse ai colori. 9ono state le ricerc)e
antro*ologic)e e la loro attenzione verso la cosiddetta /cultura
materiale0 a mostrare l'im*ortanza di tutti =uegli as*etti c)e
concorrono a definire la vita =uotidiana di una civilt 4gli oggetti
*rodotti e usati( le condizioni di vita( i costumi( le attivit( le
1
''ora in avanti( *er brevit( ci riferiremo( nel testo come nelle note( a %lu.
Storia di un colore di Pastoureau indicando sem*licemente il numero di
*agina.
13
*ratic)e e le relazioni sociali6. %l colore non *oteva essere
escluso da =uesto ti*o di indagine e anc)e tra gli storici si 8
diffusa la consa*evolezza della centralit del colore nella
categorizzazione del reale e nella costruzione di relazioni
all'interno della societ 4cfr. *.10G cfr. anc)e Kirren 1&-1( *. 16.
La difficolt degli storici a trattare del colore 8 *erA rimasta
evidente e la loro attenzione si 8 sem*re limitata a indagare
as*etti contingenti e limitati del ruolo del colore all'interno delle
*ratic)e umane.
Pastoureau 8 il *rimo a tentare di ricostruire l'intera vicenda(
dall'antic)it ad oggi( delle fortune e degli utilizzi di un colore I
ma /un colore non *uA mai essere trattato isolato0 4*. 116 I ( dei
significati di cui 8 stato investito e dei ruoli c)e )a giocato nelle
societ( andando alla ricerca delle motivazioni c)e )anno *ortato
alla valorizzazione o al discredito di =uel colore.
:**ure il rim*rovero( c)e Pastoureau muove ai suoi colleg)i(
di essersi cimentati tanto raramente e con scarso *rofitto nella
storia dei colori ci sembra =uanto meno tro**o severo. La
riluttanza a conce*ire il colore come un effettivo oggetto storico
*oggia( a nostro avviso( non soltanto C come vorrebbe
Pastoureau I su una diffidenza verso un oggetto di studio difficile
da circoscrivere( ma su una difficolt *i@ consistente. .i sembra
di *oter riscontrare un'effettiva difficolt nel conce*ire c)e cosa
si intende con /storia del colore0. %n c)e modo il colore *uA
diventare oggetto di indagine storica3 : subito si fa avanti
un'altra domanda c)e cosa 8 il colore3 > almeno( c)e cosa
dobbiamo intendere =ui *er colore3
9e( *er tentare di ris*ondere( diamo uno sguardo alle storie del
colore fin ora *ubblicate( le *er*lessit aumentano( invece c)e
di*anarsi.
Jralasciamo gli studi c)e indagano l'utilizzo del colore nella
storia dell'arte le *oc)e considerazioni c)e abbiamo fin =ui
*ro*osto sembrano gi indicarci c)e la storia del colore non *uA
14
essere limitata alla storia dell'arte. Pastoureau( nel suo %lu( ci
tiene a sottolinearlo fin da *rinci*io / La storia della *ittura 8
una cosa( la storia dei colori un'altra( assai *i@ vasta0 4*. &6.
'edic)iamoci allora a =uelle o*ere c)e dic)iarano di voler fare
una storia dei colori tout court.
L'esem*io *i@ celebre e im*onente 8 sicuramente (aterialien
zur )esc'ic'te der 0arbenle're di "oet)e( un'o*era ambiziosa e
ricca di s*unti( ma c)e si riduce( *er ammissione dello stesso
autore( a /una sorta di arc)ivio nel =uale de*orre le dic)iarazioni
sul colore fatte dagli uomini c)e )anno raggiunto( in materia(
l'eccellenza0 4"oet)e 1110b( *. 416.
Leggendo "oet)e verrebbe da *ensare c)e una storia del
colore *uA voler dire soltanto una storia delle teorie del colore.
%n fondo( se a brucia*elo ci c)iedessero di *arlare della storia del
colore( forse *enseremmo *ro*rio a =uesto I alle teorie c)e
)anno cercato di elucidarne la natura( di definirne il significato
simbolico e di conferirgli un ordinamento. 'el colore c)e altro
*uA essere *assibile di divenire storico( se non le teorie c)e
intessiamo intorno ad esso3
%l vaglio di un'altra o*era dal titolo im*egnativo non ci
sc)iarisce le idee la Storia dei #olori di #anlio Krusatin( edita
nel 1&13( am*lia le sue considerazioni ai *i@ svariati ambiti C dai
tatuaggi e il trucco nella civilt egizia alla simbologia
rinascimentale del colore( dal sos*etto degli antic)i nei confronti
dei colori alle teorie di EeFton e "oet)e( dall'utilizzo
*ubblicitario del colore alle teorie filosofic)e( da =uestioni
tecnic)e di tintura all'effetto *sicologico dei colori e via di
seguito C ma francamente 8 difficile scorgere in =uesto lavoro un
divenire storico. %l libro attraversa la storia a grandi falcateG in
*oc)e *agine ci *orta a s*asso( andata e ritorno( *er i millenni.
Dccosta Dristotele a EeFton 4cfr. Krusatin 1&13( *. -6(
5ittgenstein a Lucrezio 4cfr.ivi( *. 1146( gli antic)i egizi ad
Ddamo 4cfr. ivi( **. 13I146. Krusatin attraversa usi( costumi(
1+
credenze( arte e li accor*a con il collante del misticismo e di una
=ualc)e ricerca della =uintessenza del colore.
Buesto lavoro bizzoso e *rivo di rigore scientifico non fa altro
c)e confermare la difficolt( c)e avevamo fin dall'inizio intuito(
a definire i limiti e il senso di una storia del colore. Krusatin( nel
dubbio( fa di tutt'un *o'.
% lavori di "age e Kirren sono *i@ ordinati e cercano di seguire
con coerenza il divenire storico. :**ure #olor and #ulture di
"age finisce col *rivilegiare di gran lunga la storia dell'arte agli
altri as*etti del colore( mentre Kirren risolve in *oc)issime
*agine il suo breve eLcursus storico *er concentrarsi sul colore
nella contem*oraneit( con *articolare riguardo al design( alla
comunicazione visiva( al trucco e all'abbigliamento
1
.
Dncora la nozione di storia del colore ci a**are sfuggente.
'a una *arte( nel tentativo di considerare tutti gli as*etti c)e
riguardano il colore( si risc)ia di dimenticare il rigore necessario
all'indagine storica. 'all'altra( *er attenersi a *arametri di
scientificit( sembra essere necessaria una delimitazione del
*ro*rio studio a *eriodi e ambiti circoscritti e limitarsi a fare o
una storia delle teorie sul colore( o dell'arte( o della tintura e dei
*igmenti( della moda( o della simbologia dei colori...
9o*rattutto( nei testi c)e abbiamo *reso in considerazione( non
abbiamo trovato indizi c)e *ossano suggerirci =uale senso
attribuire all'es*ressione /storia del colore0. .i viene da *ensare
c)e sia una sorta di contenitore vuoto( in cui( volendo( c'8 s*azio
1
Mo)n "age 8 docente di Drc)itettura e 9toria dell'arte all'Universit di
.ambridge. Eel 1&&3 )a *ubblicato #olor and #ulture. *ractice and
(eaning from $ntiquit1 to $bstraction. 7arben Kirren 8 un consulente dei
colori nel design e nel marNeting. Eel 1&-1 esce il suo #olors. $ Surve1 in
2orld and *ictures. :ntrambi sono due libri molto ambiziosi( il *rimo 8
forse *i@ accurato( ma affronta molto timidamente il tema della funzione
sociale del coloreG il secondo 8 *i@ interessato al colore nella nostra societ
dei consumi( mentre la *arte storica sembra un *o' raffazzonata.
L'orientamento c)e essi )anno ris*ettivamente dato ai loro scritti 8 in linea
con i loro interessi *rofessionali.
1-
*er =ualsiasi cosa( ma nessuna vi risiede *ro*iamente.
3. /'evoluzione del senso cromatico
D dire il vero c'8 stato c)i )a tentato di riem*ire di significato
la nozione di /storia dei colori0 e di *rendere sul serio la tesi
della storicit del colore nella seconda met del ?%? secolo si 8
cercato di dimostrare c)e gli antic)i greci vedevano i colori in
modo diverso da noi e c)e( nei *oc)i millenni c)e ci se*arano da
loro( l'umanit 8 stata *rotagonista di un'evoluzione del senso
cromatico.
La tesi *rese le mosse dalla lettura dell'%liade e dell'>dissea
"ladstone( nei suoi Studies on 4omer and 4omeric $ge, notA
c)e nell'o*era omerica i vocaboli *er i colori sono *oc)i e usati
in modo estremamente instabile( tanto c)e la loro traduzione 8
condannata a restare im*recisa e incerta leu56s( *er esem*io(
indica il bianco ma anc)e tutto ciA c)e 8 brillante e c)iaro,
mentre glau56s 8 usato *er caratterizzare sia il grigio c)e il
verde e il blu( ma talvolta anc)e il bruno e il giallo.
9e in >mero si legge di ca*elli color del giacinto( di sangue
nero e di mare color del vino C concluse "ladston C
evidentemente 8 *erc)! i greci non avevano una nozione dei
colori altrettanto com*leta =uanto la nostra. Per =uesto motivo
la loro descrizione degli oggetti si organizzava maggiormente
intorno ai *arametri della luminosit 4c)e *erce*ivano
adeguatamente6 c)e in base ai colori 4*er i =uali non avevano
una vista altrettanto buona6 4.fr. Kerlin e Oa$ 1&-&( **. 134I+6.
D *artire da =ueste osservazioni "eiger concluse c)e i "reci
dovevano avere una sensibilit ai colori meno svilu**ata della
nostra. La vista umana( argomentava "eiger( avrebbe ac=uisito
gradualmente la ca*acit di vedere i colori( a *artire dalle tinte
con fre=uenza d'onda *i@ lunga( e i testi omerici sarebbero
testimonianza di uno stadio *rimitivo dell'evoluzione( in cui blu
e verde non erano ancora distinti 4cfr. ibidem6.
17
%n un'e*oca dominata dal *ositivismo evoluzionista furono in
molti a sostenere le tesi di "eiger
1
( ma si a*rH anc)e un acceso
dibattito c)e vide confrontarsi strenui difensori e agguerriti
o**ositori. "li o**ositori fecero notare come =ualc)e millennio
fosse un'inezia nei confronti della storia evolutiva della s*ecie e
c)e il motivo delle incongruenze cromatic)e rilevate nell'%liade e
nell'>dissea *uA risiedere nella forma stessa dei com*onimenti
in =uanto o*ere *oetic)e( sono guidati da criteri estetici ed
es*ressivi *i@ c)e di aderenza al vero. 9e 8 dubbio cercare nella
lingua le tracce di un *rocesso evolutivo fisiologico( 8 stu*ido
farlo a *artire da un testo *oetico.
7ra i contributi al dibattito( =uello di #art$
2
fu *articolarmente
significativo egli dimostrA come la tesi di "eiger fosse
sostenibile solo in virt@ di una tacita assunzione filosofica( =uella
di un *erfetto *arallelismo tra *ercezione e linguaggio( *er cui le
*arole sono intese come /fossili c)e ci *arlano di un remoto
*assato della storia dell'uomo049*inicci 1&&1( *. 116. Purtro**o
C osserva #art$ C le cose non stanno cosH da fatti linguistici non
8 *ossibile ricavare conclusioni certe sulla nostra *ercezione. Jra
ciA c)e *erce*iamo e ciA c)e diciamo *assa una considerevole
differenza( c)e risiede in una distinzione concettuale la
distinzione tra empfinden, bemer5en, anmer5en 7 sentire(
osservare( annotare.
1
.fr. Kerlin e Oa$ 1&-&( *. 134I1+1( in cui vengono es*oste le tesi
sull'evoluzione del senso cromatico con *articolare attenzione agli studi di
#agnus( oftalmologo tedesco c)e da**rinci*io si *rodigA a trovare
evidenze a favore della tesi di "eiger *er *oi dover ammettere c)e
l'evoluzione del vocabolario cromatico *uA essere indi*endente
dall'evoluzione dell'a**arato *ercettivo. L'es*osizione c)e =ui viene fatta
rivela un inatteso #agnus( ca*ace di indagini acute e attente( ins*erate *er
l'e*oca e il contesto in cui furono condotte e c)e *recorrono le ricerc)e
sistematic)e intorno agli universali linguistici condotte dai due americani.
2
#art$ *rende *osizione nel dibattito sull'evoluzione nella *ercezione dei
colori con il saggio 0rage nac' der )esc'ic'tlic'en Ent8ic5elung des
0arbensinnes del 117&.
11
%l sentire consiste nel livello cognitivo *i@ basso( =uello in cui
un fenomeno 8 sem*licemente /*resente alla nostra coscienza0
49*inicci 1&&1G *. 136.
Eell'osservare 8 gi in o*era una distinzione( una selezione
=ualcosa tra le altre viene notata( riconosciuta e classificata.
:cco un *rimo scarto c)e basterebbe a sconfessare la tesi della
s*ecularit tra linguaggio e *ercezione non tutto ciA c)e 8 visto
viene classificato( =uindi ne**ure *uA entrare nel linguaggio.
.'8 *erA una seconda distinzione c)e acuisce lo iato tra ciA c)e
8 dato nell'es*erienza *ercettiva e ciA c)e entra a far *arte del
vocabolario la distinzione tra osservare e nominare. Eon tutte le
distinzioni concettuali trovano una *recisa ra**resentazione nel
linguaggio( *erc)! il linguaggio non 8 un sem*lice
ris*ecc)iamento del *ensiero.
La funzione del linguaggio 8 =uella di comunicare. 9e tutti i
concetti trovassero una *arola c)e li nomina( avremmo una
lingua estremamente *recisa( ma assolutamente im*raticabile. La
*recisione si scontra con i limiti della memoria umana *erc)! un
linguaggio sia *raticabile( occorre c)e sia snello. ,icordare i
nomi di ogni sfumatura osservata sarebbe im*ossibile( allora le
lingue si dotano di un numero ristretto di termini( ognuno dei
=uali determina in *rima istanza un determinato colore( c)e
ra**resenta il significato del termine in senso *aradigmatico( ma
intorno a =uesto nucleo di significato stabile e definito( il termine
8 c)iamato a rico*rire anc)e un'area semantica marginale *i@
vasta e dai contorni im*recisi.
Lo s*azio cromatico 8 un continuum infinito( a cui il
linguaggio fa fronte scegliendo a =uali tinte dare una
denominazione *untuale e *er =uali sfumature ricorrere a
determinazioni im*recise. >gni lingua stabilisce =uanti e =uali
nomi di colore adottare in funzione delle esigenze comunicative
della comunit di *arlanti.
Juttavia( continua #art$( nonostante la relativa libert del
1&
vocabolario ris*etto al dato *ercettivo( il linguaggio non *erde
ogni legame con l'es*erienza ogni lingua deve trovare le sue
*eculiari ris*oste alle ric)ieste c)e la forma dell'es*erienza C
l'oggettiva natura dello s*azio cromatico C avanza al linguaggio.
PerciA *er #art$ 8 legittimo *arlare di vocabolari cromatici *i@ o
meno com*leti e *i@ o meno razionali C c)e riescono a
ris*ecc)iare *i@ o meno fedelmente la forma dello s*azio
cromatico.
Pur negando c)e il linguaggio sia s*ecc)io fedele della
*ercezione( #art$ non a**roda ad una visione relativistica del
linguaggio. L'autonomia del linguaggio resta vincolata alla
natura dei fenomeni( tanto c)e( alla luce della forma dello s*azio
cromatico e di alcuni tratti invarianti della natura umana( 8
*ossibile delineare =uale sia la forma generale comune ad ogni
nomenclatura dei colori e scorgere( oltre le *articolarit di
ciascuna lingua( degli universali linguistici.
La storicit dei linguaggi non im*lica cambiamenti in seno
alla natura dei colori i colori non sono soggetti a evoluzioni
fisiologic)e della *ercezione( ma tanto meno sono un fatto
culturale c)e varia al variare della storia dell'uomo e dei suoi
*aradigmi concettuali
1
.
9. :niversali linguistici ed evoluzione del
vocabolario cromatico
La teoria dell'evoluzione del senso cromatico 8 stata *resto
accantonata *er ovvi motivi di incoerenza e im*raticabilit
scientifica. Lo stesso #agnus( un oftalmologo c)e in *rima
battuta si era *rodigato *er fornire dati a sostegno della tesi
evoluzionista( dovette in seguito ammettere c)e l'evoluzione del
vocabolario cromatico *uA essere indi*endente dall'evoluzione
1
Per una trattazione *i@ a**rofondita delle *osizioni di #art$ sull'evoluzione
del vocabolario cromatico( cfr. 9*inicci 1&&1( **. 7&I1& e 9*inicci 2000.
20
fisiologica della *ercezione. Un ultimo tentativo di s*iegare le
differenze linguistic)e in termini fisiologici fu intra*reso da
,iver in uno scritto *ubblicato nel 1&01( ma allPa*ertura del
nuovo secolo lPi*otesi evoluzionista era ormai definitivamente
accantonata e ,iver non riscosse c)e as*re critic)e 4cfr. Kerlin e
Oa$ 1&-&( **.13&I1+16.
''altra *arte *erA( anc)e le osservazioni di #art$ sono rimaste
*er lo *i@ inascoltate nel corso del EovecentoG tra linguisti e
antro*ologi )a *reso *iede l'idea c)e la nomenclatura dei colori
sia modellata da ogni lingua in *iena autonomia e libert( *oic)!
il colore 8 un continuo senza interne articolazioni( in cui non vi 8
nulla c)e *ossa *orre dei vincoli al linguaggio. .osH ogni lingua
inventa un suo *ro*rio modo di organizzare il cam*o dei colori e
ogni sistema terminologico 8 del tutto relativo e arbitrario. 9e le
cose stanno cosH( allora il colore 8 un fatto culturale c)e varia al
variare delle culture( *erc)! 8 solo la lingua a istituire confini e
distinzioni all'interno di un continuo in cui ogni sfumatura
trascorre im*ercettibilmente in un'altra
1
.
Una voce fuori dal coro fu =uella di Krent Kerlin e Paul Oa$(
c)e nel 1&-& *ubblicarono %asic #olor ;erms, un'o*era molto
discussa c)e( ri*ro*onendo la riflessione sugli universali
linguistici( dimostrava come la com*onente di relativit e
arbitrariet nel modo in cui le lingue codificano l'es*erienza
*ercettiva dei colori era stata so*ravvalutata da antro*ologi e
linguisti del Eovecento 4ivi( *. 26.
% nomi dei colori non sono tutti uguali I osservano i nostri
linguisti vi sono nomi c)e indicano categorie cromatic)e
1
La tesi *er cui il vocabolario cromatico 8 un esem*io *aradigmatico del
relativismo culturale e dell'autonomia di ogni lingua ris*etto alle altre 8 nota
in linguistica come tesi 9a*irI5)orf( dai nomi di due tra i suoi *rimi
sostenitori. 2edremo nel *rossimo ca*itolo come =uesta 8 *ro*rio la
concezione c)e guida gli studi di Pastoureau e come( lo *ossiamo
immaginare fin d'ora( sia *ro*rio tale concezione relativistica del colore a
sorreggere la *ossibilit di una sua storicizzazione in senso *ieno.
21
fondamentali 4i /basic color terms0 c)e com*aiono nel titolo
dell'o*era I come /giallo0( /rosso0( /nero0( /verde06 e altri c)e
denotano una determinata sfumatura solo in virt@ di un
riferimento esem*lificativo o a *artire da variazioni di nomi
fondamentali 4come /color *istacc)io0 *er il *rimo caso e
/bluastro0 *er il secondo6. Kerlin e Oa$ identificano undici
termini fondamentali dei colori e individuano le caratteristic)e
c)e un nome deve avere *er essere considerato tale. Un termine
basilare *er un colore deve soddisfare i seguenti criteri
monolessemicitG il c)e esclude termini come /bianco
s*orco0( /verde c)iaro0( /blu intenso0G
salienza *sicologica /indices of *s$cological salience
include( among ot)ers( 416 a tendec$ to occur at t)e
biginning of elicited lists of color terms( 426 stabilit$ of
reference across informants and across occasions of use( and
436 occurrence in idiolects of all informants0 4Kerlin e Oa$
1&-&( *. -6G
referenza cromatica *rimaria il termine deve riferirsi
*rimariamente a un colore e non ad una classe di oggetti c)e
*orta esem*larmente =uel coloreG il c)e elimina termini
come /oro0( /*istacc)io0( /limone0G
generalit i nomi devono essere am*iamente a**licati a tutti
i ti*i di oggettiG ciA esclude termini come /biondo0 o
/castano0G
Uso fre=uente i nomi devono essere usati fre=uentemente
nel linguaggio comuneG vengono eliminati cosH termini
*rofessionali e scientifici 4ivi( **. +I76.
Juttavia non ogni lingua *ossiede tutti e undici i nomi basilari
di coloreG ma la constatazione di =uesto dato di fatto non *uA
condurci a concludere c)e ogni linguaggio segmenta lo s*azio
del colore con totale arbitrariet 4ivi( *. 26. %nfatti( *roseguono i
due linguisti( esistono delle *recise regole c)e *resiedono
22
all'introduzione dei termini cromatici in ogni lingua.
Jutte le lingue *ossiedono termini *er bianco e neroG
in una seconda fase viene introdotto un nome *er il rossoG
le lingue con =uattro nomi aggiungono il verde o il gialloG
e via di seguito secondo il seguente sc)ema
Kerlin e Oa$ ne deducono c)e dietro alle differenze di
vocabolario si nasconda una legge relativamente fissa c)e regola
l'introduzione dei termini dei colori
1
. %noltre essi i*otizzano c)e
tale ordine *ossa essere inter*retato in senso evolutivo
/J)e researc) re*orted )ere strongl$ indicates t)at semantic
universal do eList in t)e domain of color vocabular$. #oreover(
t)ese universals a**ear to be related to t)e )istorical
develo*ement of all languages in a Fa$ t)at can *ro*erl$ be
termed evolutionar$0 4Kerlin e Oa$ 1&-&( *. 16.
1
Kerlin e Oa$ *ervengono a =uesti risultati a *artire da un'indagine condotta
esaminando s*erimentalmente venti lingue e consultando i dati rinvenibili
nella letteratura s*ecialistica *er =uel c)e riguarda altre settantotto lingue.
:ssi osservano in tutte =ueste lingue un elemento di forte regolarit essi
trovano soltanto undici nomi di colore c)e ris*ondono ai re=uisiti della
basilarit. %n uno studio successivo viene ammesso un dodicesimo(
l'azzurro( e in seguito ne vengono introdotti ancora altri =uattro /caldo0(
c)e co*re una gamma tra il giallo e il rosso( /freddo0( c)e indica colori dal
blu al verde( /luminoso0( c)e sta *er giallo o bianco o rosso( /freddoI
scuro0( c)e sta *er nero o blu o verde. Bueste correzioni sono ri*ortate in
Oa$I#c 'aniel 1&17.
23
4ivi( *. 1046
White
Black
Green Yellow
or:
Yellow - Green
Blue Red
Purple
Pink
Orange
Grey
Brown
% due americani dun=ue( in controtendenza con le *osizioni
della maggior *arte dei loro contem*oranei( ancorano la variet
dei sistemi linguistici a norme unitarie e universali c)e
rimandano alla strutturazione intrinseca dello s*azio cromatico
4cfr. ivi( **. 1-I376. ''altra *arte essi affermano anc)e con
decisione c)e rendere conto dell'evoluzione dei vocabolari
cromatici non im*lica alcuna assunzione intorno ad
un'evoluzione della *ercezione( *oic)! /t)ere's no evidence to
indicate t)at differences in com*leLit$ of basic color leLicons
betFeen one language and one ot)er reflect *erce*tual
differences betFeen t)e s*eaNers of t)ose languages04ivi( *. +6
1
.
<. *astoureau= n> )eiger n> (art1
Pastoureau *rende con vigore le distanze da "eiger all'alba del
??% secolo la tesi sull'evoluzione della retina 8 evidentemente
im*ercorribile *er molte*lici e ovvi motivi. #a le motivazioni
c)e lo *ortano a res*ingere le tesi evoluzionistic)e sono tutt'altre
da =uelle di #art$ e di Kerlin e Oa$.
%nnanzitutto egli rifiuta( da buono storico contem*oraneo
abituato a dialogare con gli antro*ologi( il *aradigma evolutivo(
c)e considera /etnocentrico0( /im*reciso e *ericoloso0 /a
*artire da =uali criteri si *uA dire c)e una societ sia 'evoluta' o
'*rimitiva'( e a c)i sta decidere30 4*. 2-6.
%n virt@ di =uesta riserva Pastoureau ostenta diffidenza anc)e
nei confronti di Kerlin e Oa$( im*utando loro di sostenere la tesi
1
Eonostante in #olor %asic ;erms si faccia s*esso e volentieri riferimento a
"eiger e #agnus come ai *reziosi *recursori della teoria lH es*osta( ci *are
di *oter affermare c)e la *osizione di Kerlin e Oa$ sia assai *i@ vicina a
=uella di #art$( nonostante egli non venga mai citato. %n effetti( forse
inconsa*evolmente( le ricerc)e sul cam*o dei linguisti americani sono in
consonanza con =uelle dello *sicologo descrittivo tedesco( sia *er =uanto
riguarda la tematizzazione degli universali linguistici e dei vincoli *osti dal
materiale es*erito al linguaggio( sia *er il rifiuto di soluzioni c)e cerc)ino
sul *iano della *ercezione la giustificazione delle variet linguistic)e.
24
evoluzionista
2
4cfr. *. 2+( *. 1416. Dl contrario( abbiamo visto
c)e in %asic #olor ;erms non c'8 alcuna nozione di evoluzione(
se non nel senso debolissimo di arricc)imento =uantitativo del
vocabolario cromatico. : =uesto innanzitutto *erc)! i due
linguisti )anno condotto un'indagine di ti*o sincronico(
utilizzando =uestionari sotto*osti a individui *arlanti differenti
lingue viventi. 9olo successivamente i risultati )anno loro
*ermesso di i*otizzare l'estensione dei diversi stadi delle
terminologie cromatic)e sul *iano diacronico. .iA c)e guida
=uesto studio 8 la ricerca di universali linguistici e non certo il
tentativo di dimostrare una =ualc)e tesi evoluzionista sulla scia
di "eiger.
Dd ogni modo( Pastoureau vuole mantenersi egualmente
distante dalla =uestione /*aleoIfisiologica0 4cfr. 9*inicci 2000(
*. 36 di "eiger =uanto dalla riflessione sugli universali
linguistici di #art$ e di Kerlin e Oa$. Le =uestioni riguardanti il
2
L'attenzione a non ri*ro*orre la dicotomia *rimitivo C evoluto c)e )a
guidato i *rimi etnologi dell'>ttocento e a fugare ogni forma di
etnocentrismo 8 un im*ortante *asso avanti condotto dall'antro*ologia nel
corso del secolo scorso e ora *atrimonio indiscutibile *er tutte le scienze
sociali. Juttavia mi *are c)e Pastoureau ante*onga ciecamente =uesto
monito ad ogni altra considerazione( *recludendosi una reale com*rensione
delle *ro*oste di Kerlin e Oa$ C cosH come di ogni tesi c)e abbia il vago
odore dell'evoluzionismo culturale. La diffidenza di Pastoureau ri*osa
sull'idea c)e *arlare di evoluzione e=uivalga necessariamente a *arlare di un
movimento *rogressivo e migliorativo c)e conduce l'umanit dallo stato
*rimitivo alla civilt /svilu**ata0.
Eel caso di Kerlin e Oa$ tuttavia =uesto non *uA certo esservi *arlare di
vocabolari cromatici *i@ o meno evoluti non significa null'altro c)e
constatare c)e alcuni vocabolari )anno un numero inferiore di termini
basilari *er i colori e altri sono *i@ estesi. .iA non significa ri*ro*orre la
dicotomia *rimitivo C evoluto( ma soltanto constatare c)e forme di vita
differenti ric)iedono diverse batterie concettuali( *erc)! devono fare fronte
ad esigenze comunicative diverse. %n %asic #olor ;erms si *arla di
evoluzione solo in termini di adattamento alle condizione( senza *er =uesto
sottendere alcuna idea di tensione al meglio.
2+
linguaggio non *ossono essere analizzate a *artire da un
*resunto mutamento sul *iano fisiologico della *ercezione( ma
allo stesso tem*o Pastoureau vuole scindere =uel vincolo c)e la
struttura del dato *ercettivo im*one al linguaggio( =uel vincolo a
cui #art$ non 8 dis*osto a rinunciare e c)e tras*are nella
tematica degli universali linguistici.
Per Pastoureau non vi sono limiti alla libert c)e ogni lingua
)a di inventare classificazioni dei colori( *erc)! lo s*azio
cromatico 8 un continuo senza soluzione di continuit all'interno
del =uale le *ossibilit di suddivisione sono illimitate. >gni
lingua si inventa da s! le *ro*rie categorie cromatic)e( tanto c)e
terminologie differenti *ossono rivelarsi del tutto
incommensurabili 4cfr. *. 17-6.
.iA c)e gli *reme sottolineare o**onendosi alla tesi
evoluzionista di "eiger 8 il carattere culturale del colore 4e
della *ercezione6 il colore 8 innanzitutto un fatto sociale(
definito =uasi interamente dall'uomo 4cfr. **. 7I106G ed 8 *ro*rio
in virt@ di =uesto c)e una storia dei colori 8 *ossibile.
Dnc)e Pastoureau( come "eiger( vuole fare una storia dei
colori in senso forte( *er cosH direG una storia c)e non riguardi
solo =ualc)e as*etto contingente legato ai colori( ma c)e
im*lic)i in =ualc)e modo la storicit del colore stesso( di ciA c)e
il colore 8 *er noi( di come a**are ai nostri occ)i.
La *ercorribilit di tale strada nel ??% secolo gli 8 garantita
non gi dalla fiducia nel *arallelismo tra linguaggio e *ercezione
4come in "eiger6( ma dall'assunzione del carattere culturale della
*ercezione dei colori.
2-
II. BLUE. HISTOIRE D'UNE
COULEUR
/apislazzuli

27
21
.. l colore= un fatto sociale
.ome abbiamo visto( Pastoureau si rifiuta di credere
nell'evoluzione fisiologica della *ercezione del colore( tesi c)e
d'altronde nessun contem*oraneo *otrebbe ragionevolmente
sostenere.
%n %lue. 4istoire d'une couleur egli attribuisce l'errore del
linguista ottocentesco e dei suoi sostenitori ad una grave
confusione categoriale tra il *iano fisiologico della visione e
=uello( culturalmente determinato( della *ercezione
1
.
Juttavia Pastoureau 8 fermamente convinto c)e una storia dei
colori si *ossa e si debba fare e c)e =uesta debba tracciarsi
*ro*rio su =uesto secondo *iano =uello della *ercezione come
/fenomeno in gran *arte culturale0 4*. 2-6.
% sostenitori dell'evoluzione del senso cromatico sbagliano(
*oic)! dimenticano c)e la nostra *ercezione non si limita ad un
cieco immagazzinamento di stimoli forniti dai sensi( ma il
*erce*ire 8 un fenomeno com*lesso( culturale( c)e varia al
variare delle distinzioni categoriali in uso nelle societ e del
linguaggio con cui descriviamo la nostra es*erienza
2
.
9e si tiene *resente =uesta distinzione tra la mera visione e la
*ercezione( non vi 8 alcuna necessit di evocare un'im*robabile
=uanto re*entina storia evolutiva della retina umana *er
giustificare considerevoli mutamenti sul *iano della nominazione
1
/Jali teorie Q...R mi sembrano a un tem*o false e insostenibili. Eon solo si
basano su un concetto etnocentrista( im*reciso e *ericoloso 4a *artire da
=uali criteri si *uA dire c)e la societ sia /evoluta0 o /*rimitiva0( e a c)i sta
decidere36( ma confondono il fenomeno della visione 4in gran *arte
biologico6 con =uello della *ercezione 4in gran *arte culturale6.0 4*. 2+I2-6.
2
Per Pastoureau la *ercezione 8 strutturata dal linguaggio c)e la descrive e
dun=ue anc)e il colore 8 es*erito in maniera diversa nelle diverse societ.
Juttavia egli non entra mai nel merito della sua concezione /linguistica0
dell'es*erienza( ma nelle sue affermazioni e nell'im*ostazione com*lessiva
del suo lavoro =uesta idea emerge con c)iarezza. Eel ca*itolo successivo
cerc)eremo di rintracciarla e discuterla.
2&
dei colori. Le =uestioni riguardanti i termini greci e romani *er i
colori devono essere analizzate anzitutto su un *iano *rettamente
linguisticoIterminologico 4formazione della terminologia( sco*i(
funzionamento6 e in seguito sul *iano dellPideologia. Le
differenze lessicali sono dettate in gran *arte da motivazioni
ideologic)e e socialiG nella fattis*ecie( *er Pastoureau(
lPinstabilit e lPim*recisione del lessico dei blu 8 il riflesso dello
scarso interesse *er =uesto colore 4*. 2-6.
Eegare l'evoluzione dell'a**arato *ercettivo umano =uindi non
vuol dire affatto rinunciare a una considerazione storica del
colore( al contrario significa constatare la necessit di
tratteggiare una storia del colore e assumersi seriamente
l'incarico di considerare i fattori sociali e culturali c)e
concorrono alla sua definizione.
L'evoluzione dei termini dei colori ci costringe a renderci
conto del fatto c)e il colore non 8 un mero dato fisiologico
oggettivo( non 8 una reale caratteristica delle cose il colore 8 un
fenomeno com*lesso( una costruzione culturale e sociale( alla cui
costituzione coo*erano i *i@ svariati fattori. %l colore non resta
sem*re identico a s! stesso non )a alcuna verit arc)eti*ale( ma
8 un fatto sociale c)e si definisce storicamente e culturalmente
1
.
S lPuomo c)e stabilisce la definizione del colore( i nomi c)e lo
dicono( il suo significato( il suo valore simbolico e sociale( gli
ambiti della sua a**licazione 4*. 106.
Eegando il carattere fondamentalmente culturale del colore( si
finirebbe col cadere in uno scientismo o in un neurobiologismo
riduttivista( *ari a =uello c)e guidava i gi incriminati teorici
ottocentesc)i( o**ure si a**roderebbe ad un altrettanto
*ericoloso *sicologismo esoterizzante( alla ricerca di essenze
1
9u =uesto *unto Pastoureau non )a esitazioni e gi nelle *rimissime rig)e
dell'introduzione di %lu dic)iara /%l colore non 8 solo un fenomeno
naturale( ma una costruzione culturale com*lessa c)e rifugge le
generalizzazioni( se non addirittura le analisi e *resenta *roblemi di difficile
soluzione0 4ivi( *. 76.
30
transculturali( *recludendosi cosH la *ossibilit di ogni seria
indagine storica 4*.10G Pastoureau 1&&&( *. 23+6.
% mutamenti nel linguaggio sono allora lo s*ecc)io della
sensibilit ai colori delle diverse societ e il com*ito dello
storico sar scorgere nell'evoluzione del lessico cromatico le
traccie di una storia sociale dei colori.
#a il lavoro dello storico non deve fermarsi all'analisi del
linguaggio egli deve studiare il colore all'interno della societ e
analizzarne la funzione sociale
1
. Per =uesto la sua attenzione
deve rivolgersi a =uei contesti in cui il colore ac=uista un ruolo
*ubblico( civile( comunitario 4come l'araldica( le bandiere(
l'im*iego dei colori come discriminatori sociali6 ma ancor *i@
deve interessarsi al colore nel suo utilizzo =uotidiano( al colore
indossato e toccato dagli uomini delle diverse e*oc)e( alle
=uestioni riguardanti i tessuti( gli abiti( le mode.
La scelta di trascurare le teorie scientific)e( la trattatistica
erudita sulla simbologia del colore( le teorie degli artisti C tutte
=uestioni a cui si fa costante riferimento( ma c)e non vengono
mai realmente tematizzate C sicuramente 8 guidata dalla
consa*evolezza di *oter aggiungere molto *oco alla sterminata
bibliografia c)e gi 8 stata *rodotta a riguardo( mentre *er
=uanto concerne l'uso =uotidiano dei colori nell'abbigliamento e
nella ra**resentazione civile Pastoureau sa di dover colmare una
grossa lacuna negli studi storici. #a c'8 anc)e una motivazione
*i@ *rofonda c)e giustifica =uesta insolita selezione del
materiale Pastoureau 8 convinto c)e sia innanzitutto nei tessuti e
nell'abbigliamento c)e si *ossa scorgere in *ieno l'evolversi del
significato sociale( culturale e simbolico del colore( *i@ c)e nel
1
D suo avviso( il colore 8 usato in tutte le societ /*er significare o
trasmettere delle idee( *er suscitare im*ressione o emozioni forti(
organizzare codici e sistemi( *er aiutare a classificare( associare(
contra**orre( gerarc)izzare C tale funzione classificatrice 8 la *rima delle
funzioni del colore in ogni societ I( addirittura *er comunicare con l'aldil0
4*. 146.
31
cam*o dell'arte e delle teorie scientific)e. Eelle stoffe e nei
vestiti si *ossono trovare strettamente intrecciate tutte le
=uestioni riguardanti il colore. ,i*ercorrere le vicende della
tintura dei tessuti *ermetter allora di leggervi in tras*arenza
l'intera storia del colore( dalle =uestioni di c)imica dei coloranti
a =uelle ideologic)e( dal vocabolario cromatico alla
valorizzazione simbolica dei colori sul *iano sociale( *olitico e
religioso( dai *roblemi economici e commerciali alle
*reoccu*azioni estetic)e.
/%l colore )a sem*re mantenuto ra**orti *rivilegiati con la
materia tessile. Per tale ragione( *er lo storico( stoffe e vestiti
costituiscono la documentazione *i@ ricca e *i@ diversificata *er
tentare di com*rendere il ruolo e la storia dei colori in una data
societG una documentazione *i@ ricca e *i@ diversificata del
lessico( dell'arte e della *ittura. L'universo del tessuto 8 =uello
c)e mescola *i@ strettamente i *roblemi materiali( tecnici(
economici( sociali( ideologici( estetici e simbolici. Jutte le
=uestioni del colore vi si trovano riassunte c)imica dei
coloranti( tecnic)e di tintura( attivit di scambio( interessi
commerciali( vincoli finanziari( classificazioni sociali(
ra**resentazioni ideologic)e( *reoccu*azioni estetic)e.0 4*.
146.
Buesto addentrarsi nella storia dei tessuti( delle contese tra
tintori( della *roduzione e dell'im*ortazione dei materiali
coloranti 8 *erfettamente in linea con l'im*ostazione teorica di
Pastoureau il colore 8 ciA c)e l'uomo ne fa in societ( come lo
utilizza e come lo intende. /%l colore 8 un fatto sociale0 4*.-6 e
non se ne *uA fare c)e una storia sociale.
/%l colore si definisce in *rimo luogo come un fenomeno
sociale. S la societ c)e 'fa' il colore( c)e gli attribuisce un
codice e un significato( c)e costruisce i suoi codici e i suoi
valori( c)e stabilisce i suoi utilizzi e l'ambito delle sue
a**licazioni. L'artista( lo studioso( l'a**arato biologico
32
dell'essere umano e la natura sono irrilevanti0 4 *. 106.
Dllora *er Pastoureau studiare il colore significa osservarlo nel
suo *rendere cor*o sul terreno della =uotidianit. Eon bisogner
considerare tanto il colore degli artisti dun=ue( ma il colore c)e 8
indossato e toccato ogni giorno da uomini e donne di tutte le
classi sociali 4con le debite I e sottolineate C differenze6( il colore
venduto e com*rato nei mercati.
#a il merito di Pastoureau non sta tanto( o almeno non solo(
nell'aver ric)iamato l'attenzione degli studiosi sulla necessit di
studiare l'utilizzo =uotidiano del colore *er com*renderne lo
svilu**o storico( =uanto *iuttosto nell'aver avuto la ca*acit di
connettere i *i@ lontani ambiti in cui il colore gioca un ruolo
nella vita dell'uomo e aver messo in luce come tutti concorrano
in vario modo a definire il colore( come un ambito im*lic)i
significative conseguenze sull'altro.
S *ro*rio *erc)! nelle stoffe e nei tessuti C immancabili e
centrali in =ualsiasi civilt C il colore 8 *resente in tutti i suoi
as*etti( c)e essi sono stati eletti da Pastoureau materiale
*rivilegiato del suo studio.
%l colore 8 un fenomeno sterminato( c)e va a toccare ogni
ambito della vita civile( religiosa( militare( *ersonale( emotiva(
culturale( scientifica ed economica degli uomini. %l colore si
definisce in tutti =uesti ambiti e nel loro intrecciarsi.
3. Difficolt documentarie, metodologic'e,
epistemologic'e
Pastoureau 8 estremamente attento a tutte le difficolt c)e
l'analisi di un fenomeno cosH multiforme( *olisemico e *ervasivo
com*orta 4*. 16. Eell'introduzione di %lu. Storia di un colore egli
*resenta brevemente le difficolt metodologic)e( documentarie
ed e*istemologic)e con cui =ualsiasi a**roccio storico al colore
deve misurasi se vuole avere un minimo di rigore e seriet 4*. 1I
33
&6.
DttingerA =ui alle o*ere in cui Pastoureau si sofferma *i@
diffusamente su =ueste =uestioni di metodo
1
*er tentare di
delinearne un =uadro generale sistematico.
Per lo storico la /*riorit ai documenti0 8 un im*erativo
categorico 4Pastoureau 1&&0( *. 37-6. Eel caso dei colori i
documenti saranno gli oggetti e le immagini *ervenuteci
dall'e*oca in esame. Prima di formulare i*otesi attraverso i testi e
la simbologia dei colori( il ricercatore deve rintracciare gli
oggetti e le immagini( di cui dovr ris*ettare la ti*icit
un'immagine ric)iede un a**roccio *rofondamente diverso da
=uello riservato ai testi. D**licare alle immagini e agli oggetti
di*inti c)iavi di lettura tratte dai testi dell'e*oca *uA rivelarsi un
grave errore i testi sono sem*re /infedeli0( le descrizioni sem*re
/strettamente culturali e *ienamente ideologic)e0. %l fatto c)e un
cronista ri*orti c)e il tal sovrano *ortava il mantello di un certo
colore non ci assicura c)e le cose stiano davvero cosH 4ivi( *.
3736.
%noltre =uando lo storico si trova di fronte a testi antic)i sui
colori( siano essi descrittivi o es*licativi( risc)ia di inca**are in
*ericolosi fraintendimenti. %l *ericolo maggiore 8 =uello di
*roiettare anacronisticamente su =uesti scritti le nostre
conoscenze c)imic)e e fisic)e( la nostra simbologia del colore(
le nostre classificazioni( il nostro sistema linguistico. Eon
dobbiamo dimenticare C redarguisce il nostro storico I c)e lo
s*ettro( la distinzione in colori caldi e freddi( il cerc)io
cromatico( la nozione di contrasto simultaneo e via dicendo sono
soltanto recenti /ta**e nella mutevole storia delle conoscenze0 e
non verit assolute 4*.&6. D maggior ragione la nostra simbologia
del colore non *uA essere estesa a tutte le e*oc)e =ualsiasi
1
#i riferirA in modo *articolare a /Une )istoire des couleurs estIelle
*ossible30 in Et'nologie fran?saise( vol. 20T4. octId!c( 1&&0 e a
#ouleurs, images, s1mboles. @tudes d''istoire et d'ant'ropologie, Paris(
1&1&.
34
colore *uA veicolare =ualsiasi significato
1
.
Jra lingue diverse vigono enormi differenze
nell'organizzazione dei concetti di colore. Per esem*io il lessico
cromatico greco( osserva Pastoureau( indica *er lo *i@ la
/sensazione0 del colore( *iuttosto c)e la tinta. .osH il termine
glau5os *oteva designare egualmente un verde( un blu( un grigio(
ma anc)e un giallo o un bruno( *erc)! definiva in generale un
colore s*ento e *allido 4**. 24I+6. Dllo stesso modo osservazioni
simili valgono sul *iano dell'analisi sincronica i gia**onesi
organizzano e nominano i colori secondo il *arametro
fondamentale della brillantezza e non secondo =uello della
tonalitG *er loro 8 *i@ interessante notare c)e un colore 8 o*aco
o luminoso( *iuttosto c)e dire se 8 rosso o blu 4*.17+G Pastoureau
1&&0( *. 3706. Eelle *o*olazioni africane la distinzione tra tinte
rosse e tinte brune( gialle o addirittura blu e verdi 8
estremamente evanescente e i *arametri *er classificare i colori
sono ben altri dai nostri C seccoIumido( sordoIsonoro( liscioI
ruvido 4**. 17+I-G ibidem6
2
.
1
/E'im*orte =uelle couleur *eut Utre le su**ort de n'im*orte =uelle notion(
actions ou *ersonifications. :t( inversemnet( n'im*orte =uelle notion ou
*ersonification( =ui dans la realit! est emblematis!e ou s$mbolis!e *ar une
couleur donn!e( *eut *rendre dans l'image n'im*orte =uelle autre couleur0
4Pastoureau( 1&&0( *. 3736.
2
Per Pastoureau i diversi lessici cromatici s*esso si differenziano tra loro
*erc)! si organizzano su assi differenti. Le nostre lingue contem*oranee
occidentali ordinano i colori sull'asse della tonalit. Per gli antic)i e *er i
gia**onesi i *arametri essenziali sono la luminosit e la saturazione( tanto
c)e essi *ossono non trovare significativo distinguere il rosso dal blu( ma
)anno numerosissimi nomi *er i bianc)i( dal *i@ o*aco al *i@ luminoso.
Po*olazioni come =uelle africane invece si basano su *arametri talmente
lontani dai nostri c)e risultano *erfino incom*rensibili.
Jali differenze lessicali sono *er Pastoureau lo s*ecc)io di differenti
sensibilit al colore. Eel *rossimo ca*itolo discuteremo di =uesta i*otesi(
*er cui diversi vocabolari cromatici sono dettati da diversi *arametri con cui
si classificano i colori 4tonalit( saturazione( luminosit o effetto emotivo6 e
valuteremo =uali conseguenze 8 legittimo trarne.
3+
'imenticare =ueste *rofonde differenze categoriali e
*retendere di sovra**orre a =uesti vocabolari il nostro significa
*recludersi una reale com*rensione del colore nelle e*oc)e
*assate e nelle altre societ.
Per =ueste diverse ragioni( lo storico dei colori deve( almeno in
una fase iniziale( *rocedere come un *aleontologo 4*. 16( c)e
dall'analisi dei soli oggetti e immagini faccia emergere i ra**orti
strutturali interni da cui desumere significati( simboli( funzioni
del colore.
#a se tessuti( o*ere d'arte( oggetti d'uso comune sono il
materiale *rivilegiato dello storico dei colori( essi riservano allo
studioso nuove difficolt( documentarie e di fruizione gli oggetti
ci *ervengono s*esso alterati nei loro colori( le condizioni di
illuminazione in cui li osserviamo oggi differenziano molto da
=uelle di allora e il re*erimento stesso di =uesto materiale *uA
risultare molto difficile 4*. 16. %noltre secoli di fruizione delle
immagini in bianco e nero 4*rima attraverso le ri*roduzioni a
stam*a( *oi con la fotografia6 ci )anno abituato a studiare le
o*ere d'arte senza tenere conto dei loro colori e l'avvento della
fotografia a colori 8 riuscita a cambiare di ben *oco =uesta
abitudine radicata( favorita anc)e dall'evidente difficolt di
condurre un discorso intorno ai colori 4Pastoureau 1&&0( *. 3746.
%nfine( lo studio del colore deve fare i conti con un'infinit di
*roblemi inanellati l'uno con l'altro ogni *roblema deve essere
studiato in relazione agli altriG una volta c)e si *ensa di essere
venuti a ca*o di un *roblema( ecco c)e altri elementi( di tutt'altro
genere( vengono alla luce e c)iedono di essere considerati. Lo
storico dei colori dovr tenere contem*oraneamente a*erte
numerose ricerc)e *arallele e tessere *azientemente connessioni
da un ca*o all'altroG ma non *otr *rocedere a casaccio dovr
stabilire le *riorit( ca*ire =uali domande 8 lecito *orsi( =uale
im*ostazione seguire( come connettere i diversi *roblemi 4*. 16.
Pastoureau mette in guardia da una tentazione in cui 8 fin tro**o
3-
facile cadere selezionare solo il materiale utile alla *ro*ria linea
argomentativa e tralasciare tutto ciA c)e la fa vacillare
4Pastoureau 1&&&( *. 37+6.
9. /a strana storia del blu
%lu. Storia di un colore 8 *aradigmatico del modo di lavorare
aus*icato dallo storico francese *ercorrendo la travagliata
vicenda dell'accettazione e valorizzazione del blu dall'antic)it
ad oggi( mantiene a*erti contem*oraneamente una moltitudine di
/dossier0( ma nel contem*o sceglie un *ercorso *rivilegiato *er
attraversarli tutti coerentemente. Percorrendo le vicissitudini
dell'accettazione e della valorizzazione sociale del blu(
Pastoureau ci mostra come la storia del colore non si riduca a
=uesto o =uel cam*o della sua a**licazione e come certamente
sia ben *i@ vasta della storia dell'arte( a cui solitamente si relega
lo studio dei colori 4*. &6.
La scelta non cade accidentalmente sul blu colore dis*rezzato(
o =uantomeno oggetto di ben *oc)i interessi nell'antic)it e
nell'Dlto #edioevo( a *artire dal ?%% secolo )a subito una
re*entina valorizzazione( fino a diventare il colore *i@ indossato(
*i@ significativo nella ra**resentazione civile e nel simbolismo(
*i@ usato in *ittura.
/%l blu 8 un autentico rebus storico0 4*. 16( c)e *ermette a
Pastoureau di mostrare il carattere storico e culturale del colore.
9eguire gli avvicendamenti delle fortune del blu sar di *er s!
sufficiente a confermare il carattere storico e culturale del colore
e ric)ieder di guardare all'intera storia dei colori( *erc)! nessun
colore *uA essere trattato da solo 4*. 116. >gni colore 8 tale solo
all'interno dell'intero sistema cromatico e in relazione ai colori
cui 8 contra**osto e assimilato 4Pastoureau 1&&0( *. 3736. .osH(
ricalcando le orme di Pastoureau( dovremo interessarci
dell'intero ordinamento cromatico( in *articolare del nero( a cui il
blu 8 vicino e a cui s*esso 8 stato assimilato( e del rosso( *er
37
lungo tem*o o**osto e rivale del blu
1
.
'i seguito *ro*ongo un breve resoconto dell'o*era %lue.
4istoire d'une couleur( badando tuttavia a mettere in luce le
modalit di ricerca di Pastoureau( *i@ c)e ad es*orre i contenuti
s*ecifici del suo lavoro.
a. %lu= l'antico escluso
Pastoureau comincia dalle originiG le sue osservazioni
*rendono l'avvio dal Paleolitico su*eriore( ma tutto ciA c)e si
*uA osservare sul blu 8 c)e esso 8 del tutto assente dai *rimi
disegni ru*estri. "li uomini im*ararono a ri*rodurre il blu molto
*i@ tardi. :**ure =uesta assenza nel *unto in cui la storia
dell'uomo *rende le mosse fu gravida di conseguenze
=uand'anc)e gli uomini riuscirono a fabbricare e utilizzare tinture
1
Eell'e*oca antica il bianco era contra**osto al nero e al rosso. %ntorno a
=uesti colori fondamentali si organizzavano gli altri( c)e non erano *erce*iti
in maniera o**ositiva tra di loro. 9uccessivamente il blu )a incrementato la
sua *o*olarit e si 8 svincolato da =uesto ruolo marginale( diventando un
rivale del rosso. % due colori( oltre a concorrere *er il *rimato nell'utilizzo su
tessuti e in *ittura( )anno iniziato a essere *erce*iti nella sensibilit
dell'uomo occidentale come o**osti 4*. 126. Per ca*ire =ueste osservazioni(
dobbiamo ricordarci c)e *er Pastoureau un colore 8 interamente definito
dall'uso I *ratico e culturale C c)e le societ ne fanno. Un colore 8 cosH come
viene inteso. :gli esclude c)e sia *ossibile *arlare di colori riferendosi
sem*licemente al colore come si d nella *ercezione. Perc)! di colore *ossa
*arlarsi( 8 necessario c)e intervengano classificazioni e *arametri sensoriali
c)e si a**rendono vivendo in una societ( *erc)! la *ercezione non 8 mera
visione ma 8 sem*re culturalmente determinata. :cco *erc)! Pastoureau *uA
sostenere c)e nella storia cambiano le o**osizioni e le somiglianze tra i
colori. 9e il colore 8 come l'uomo lo *ensa e lo usa( allora 8 ben *robabile
c)e il rosso abbia da**rima il bianco come o**osto e *oi si contra**onga al
blu. Per Pastoureau l'o**osizione dei colori non 8 una relazione c)e si *ossa
constatare sul *iano *ercettivo( il cui senso *oggia sull'es*erienza della
transizione dei colori e sulla grammatica dello s*azio cromatico cosH come si
offre nell'es*erienza. Eoi crediamo invece c)e le cose stiano cosH. Eel
*rossimo ca*itolo argomenteremo a favore dell'autonoma organizzazione
dell'es*erienza.
31
blu( ormai il sistema simbolico dei colori era stato definito
intorno al bianco( al rosso e al nero e il blu ne era
definitivamente escluso. %l blu era simbolicamente tro**o
irrilevante *er *oter essere utile nell'organizzazione e
trasmissione di idee e concetti( nella classificazione e
gerarc)izzazione( nella *rassi sociale( religiosa e artistica 4*.146.
La marginalit del blu e la sua inca*acit di veicolare significati
*rende le mosse da =ui( dalla sua assenza nella tavolozza dei
nostri *i@ lontani antenati( e sar destinata a *erdurare *er
millenni.
%n occidente la *adronanza delle tinture blu arrivA davvero
molto tardi fino agli inizi dell'e*oca romana le stoffe venivano
tinte =uasi esclusivamente di toni *resi dalla gamma dei rossi.
Possiamo forse ricondurre a =uesta *rassi tintoria il sistema
cromatico c)e 8 andato delineandosi nella maggior *arte delle
societ indoeuro*ee( c)e si 8 consolidato nell'antic)it ed )a
resistito fino all'e*oca medievale. Per gli antic)i il bianco aveva
due o**osti( c)e si dis*onevano lungo due assi differenti =uello
della luminosit( al cui estremo o**osto al bianco troviamo il
nero( e =uello della saturazione( al cui estremo troviamo il rosso.
Pastoureau avanza l'i*otesi c)e tale ordinamento cromatico
avesse avuto origine dall'abitudine a considerare il rosso come il
tessuto tinto in generale e il bianco come =uello non tinto( e
d'altra *arte il tessuto nero come =uello s*orco( o**osto a =uello
bianco *ulito 4*. 1-6.
"i da =ueste *rimissime *agine 8 c)iaro il modo di *rocedere
del nostro autore egli riconduce dei fatti *rettamente culturali e
ideologici( come il valore simbolico di un colore e il sistema
cromatico( a motivazioni a**arentemente irrilevanti su =uesto
*iano( come le difficolt tecnic)e di *roduzione della materia
cromatica( mostrando come =ueste *ossano massicciamente
influenzare il valore simbolico dei colori I ma( vedremo *i@
oltre( vale anc)e l'inverso scelte ideologic)e e culturali
3&
stimolano con=uiste tecnologic)e nella *roduzione dei *igmenti.
Eella gran *arte del mondo occidentale il blu era =uindi
*ressoc)! inutilizzato nella tintura dei tessuti e relegato a ruolo
marginale nella *ittura( sebbene greci e romani conoscessero sia
il guado( utilizzato *er tingere di blu da .elti e "ermani( c)e
l'indaco( i la*islazzuli e l'azzurrite( utilizzati dalle *o*olazioni
del 2icino >riente 4*. 176 . Le im*ortazioni di =uesti *rodotti
erano *erA rare. 'a una *arte il guado era considerato dai
,omani una *rerogativa dei barbari e tale associazione contribuH
a screditare nella cultura ,omana il blu 4*. 276G d'altra *arte
l'indaco e i la*islazzuli erano molto costosi( sia *er la difficolt
della lavorazione( sia *erc)! venivano im*ortati da lontano 4*.
216. %noltre erano gi conosciuti dei *igmenti artificiali( dei
silicati di rame( c)e tuttavia davano dei blu molto instabili e *oco
brillanti 4*. 226. Dd ogni modo sa**iamo c)e i "reci usavano
*oco il blu e lo consideravano *oco *regiato( mentre i ,omani
addirittura lo dis*rezzavano( considerandolo un colore cu*o(
barbarico e mortuario. 'a entrambi era utilizzato *er lo *i@ come
sfondo 4*. 276.
"li :gizi usavano molto il blu( lo consideravano un benefico
*rotettore contro le forze del male 4*. 236( mentre gli ebrei
im*ortavano indaco e la*islazzuli ben *rima della nascita di
.risto( ma a causa dei costi elevati li utilizzavano con molta
*arsimonia. S tuttavia molto difficile stabilire il ruolo del blu
nelle antic)e *o*olazioni della Kibbia( *oic)! l'antico ebraico(
cosH come l'aramaico e il greco( *ossedeva /soltanto *arole *er la
materia( la luce( la densit o la =ualit0 e non *er il colore 4*. 11I
&6.
Lo stesso discorso vale *er il greco e il latino classici in essi il
lessico *er i toni del blu 8 estremamente im*reciso o addirittura
mancante. Jali lacune vengono so**erite utilizzando termini
im*recisi e *olisemici come i greci 5ianeos e glau5As o i romani
caeruleus, caesius, lividus, ferreus( c)e( *i@ c)e designare una
40
tonalit( indicano altre =ualit( talvolta invece oggetti
c)iaramente blu vengono descritti con *arole c)e significano
tutt'altri colori 4rossi( verdi( neri...64*. 2+6
1
. Dnc)e in =uesto caso
il motivo di tali lacune lessicali risiede in una estrema attenzione
ai valori della c)iarezza( della saturazione e della luminosit( a
disca*ito di =uelli della tonalit. #a *erc)! *ro*rio *er il blu
mancano le *arole3 : non *er il rosso( il verde( il bianco e il
nero3
/Buesta im*recisione e =uesta instabilit del lessico dei blu
sono in realt il riflesso dello scarso interesse c)e gli autori
,omani e *oi =uelli del *rimo #edio :vo cristiano nutrirono *er
=uesto colore0
2
4 *. 2-. .orsivo mio6.
Dgli antic)i C ci rivela Pastoureau I il blu non interessava( il
loro sistema simbolico si era costruito intorno ad altri colori e il
blu ne era stato escluso ormai era tro**o /*oco valorizzato e
*oco valorizzante0 4*. 326 *er assicurarsi un *osto im*ortante nel
lessico( nell'ordinamento della realt( nel sistema di codifica
sociale( culturale e religiosa.
Eella trattatistica sui colori( nella simbologia del colore( nei
codici dei colori liturgici( *ersino nelle descrizioni
dell'arcobaleno( il blu 8 costantemente il grande assente fino
all'anno #ille.
%l *erdurare dell'abitudine c)e i .elti e i "ermani avevano di
tingere con il guado stoffe( abiti comuni( oggetti di cuoio e *elle
fece sH c)e il blu fosse *resente in modo considerevole nella via
=uotidiana dell'Dlto #edioevo occidentaleG tuttavia *er la
sensibilit comune esso restava =uello c)e era nell'e*oca
romana *ressoc)! irrilevante. %l suo *osto nell'arte( in
*articolare nelle miniature( era molto marginale e *er lo *i@ si
1
.fr. su*ra ca*. %( V 2I3.
2
Bui Pastoureau *arla di ,omani e medievali( ma il discorso vale anc)e *er i
greci. Pastoureau riscontra nel greco e nel latino le medesime incertezze
nel nominare il blu.
41
trattava di un tono scuro( tendente al nero al grigio e al viola 4*.
416.
b. :na repentina valorizzazione
9olo a *artire dall'anno #ille il blu si sc)iarisce( nelle
miniature si inizia ad a**licare sullo sfondo un blu c)iaro(
luminoso( simile a =uello c)e gi da tem*o si utilizzava nei
mosaici 4c)e ereditavano la dimestic)ezza c)e l'arte bizantina
aveva con i blu6G esso tende ad assumere il ruolo di luce
*roveniente dalla *rofondit dell'immagine 4*. 426.
L'avvento degli sfondi blu nella miniatura 8 da ricollegare a
una nuova teoria della luce c)e si stava diffondendo a *artire dal
?% secolo *er *oi trionfare definitivamente nel corso del ?%%
secolo. La teologia medievale considera la luce come la visibile
emanazione di 'io nel mondo terrenoG sensibile e insieme
immateriale( essa 8 il modo con cui 'io manifesta la sua
*resenza. 'i =ui scaturH un dibattito acceso tra coloro c)e
sostenevano c)e il colore 8 luce e dun=ue *arteci*a essa stessa
del divino e ne 8 manifestazione immediata e coloro c)e
ritenevano il colore mera materia( futile artificio( involucro
immondo( vanitas da cui affrancarsi( *erc)! di ostacolo all'ascesa
verso 'io 4cfr. **. 41I76.
Per i difensori del colore( *er cui /luce( bellezza e ricc)ezza
erano necessari *er venerare 'io0 4*. 446( il blu assumeva un
ruolo di *articolare rilievo insieme all'oro( esso sembrava la
*resenza stessa della luce( tanto c)e si im*ose la sinonimia tra
luce( oro e blu( c)e *erdurA *er secoli nell'arte occidentale.
7avorito anc)e da =uesta sc)iarita e illuminazione dei suoi
toni( il blu fu *rotagonista( a *artire dal ?% secolo( ma so*rattutto
nel ?%%( di una re*entina e straordinaria valorizzazione( c)e *rese
le mosse *ro*rio dall'ambito iconografico e artistico e *resto si
diffuse nel cam*o dell'abbigliamento( della ra**resentazione
sociale e dell'araldica. Buesta /im*rovvisa *romozione0
42
/testimonia una riorganizzazione totale della gerarc)ia dei colori
nei codici sociali( nei sistemi di *ensiero e nei modi della
sensibilit0 4*. 4&6.
S nel ?%% secolo c)e il blu diviene definitivamente un attributo
mariano *rima di allora la 2ergine era vestita di scuro I
indifferentemente di nero( grigio( bruno( viola( blu o verde cu*o I
a indicare il lutto *er il figlio crocifisso. Progressivamente il blu
tende ad assolvere da solo =uesto com*ito e nel contem*o
diventa *i@ luminoso e deciso. Buesto nuovo blu mariano si
accorda con le nuove concezioni della luce e *resto vetrai(
miniatori( ceramisti e *ittori arricc)iscono le loro o*ere di blu
intensi e c)iari( caric)i di luminosit.
D imitazione della 2ergine alcuni *ersonaggi illustri iniziano a
indossare abiti bluG contem*oraneamente in :uro*a a**arvero i
*rimi stemmi di casate in cui figurava il blu. D *romuovere
=uesta diffusione concorse un esem*io illustre il re di 7rancia(
sul finire del ?%% secolo( fu tra i *rimi ad adottare l'azzurro nel
suo blasone( con il celebre stemma a fiordalisi d'oro su fondo
azzurro. La *o*olarit della dinastia ca*etingia mosse molte
nobili famiglie all'emulazione e *resto l':uro*a intera fiorH di
stemmi araldici in cui figurava il blu( tanto c)e alla fine del
#edio :vo il blu si afferma come /colore dei re( dei *rinci*i( dei
nobili e dei *atrizi0 4*. -26.
Dnc)e nei romanzi cavalleresc)i( nel cui codice fino ad allora
c'era s*azio solo *er nero( bianco( rosso e verde( fece la sua
com*arsa il blu( a vestire *ersonaggi leali( fedeli( coraggiosi(
da**rinci*io figure di secondo *iano( *oi eroi *rotagonisti.
La crescente ric)iesta di tinte blu im*ose la diffusione della
coltura del guado e della *roduzione di *astello e s*inse a
migliorare le tecnic)e di tinturaG *er secoli i tessuti tinti di blu
erano stati sbiaditi( cu*i e instabiliG ora finalmente i *rogressi
tecnologici *ermettevano di ottenere blu intensi( luminosi e
stabili. 9olo =uesto *ermise l'effettiva diffusione del blu nelle
43
stoffe e nell'abbigliamento. Per i medievali un bel colore(
*rezioso e costoso era necessariamente un colore intenso(
luminoso( saturoG colori *allidi e slavati erano adatti solo a
tingere stoffe destinate al *o*olo
1
. Poic)! *er secoli non fu
*ossibile ottenere dei blu accesi e saturi( il blu rimase a lungo
*rerogativa dei ceti bassi( mentre l'aristocrazia si vestiva di abiti
tinti con garanza( c)e dava colori sui toni del rosso.
Eon fu tanto la nuova ca*acit di *rodurre bei tessuti blu a
*romuovere la loro diffusione( *iuttosto furono ric)ieste sociali
e motivazioni ideologic)e a catalizzare innovazioni tecnic)e e
c)imic)e. #a certo le nuove con=uiste tecnic)e *romossero la
estensione della moda e la resero materialmente *ossibile(
svilu**ando un nuovo mercato c)e a sua volta im*ose le sue
*ressioni e indirizzA i gusti. Dncora una volta Pastoureau mostra
come motivazioni diverse siano strettamente connesse e si
im*lic)ino vicendevolmente.
La sensibilit medievale( com'era gi *er "reci e ,omani( dava
molta *i@ im*ortanza alla luminosit e alla saturazione del colore
c)e alla tonalit( tanto c)e un blu intenso era *erce*ito come *i@
simile a un rosso intenso c)e a un blu *allido e smorto. Ee
rendono testimonianza non solo le stoffe *regiate( ma anc)e /i
fatti lessicali 4con il gioco dei *refissi e dei suffissi( in modo
*articolare6( le *reoccu*azioni morali( gli intenti artistici( le leggi
contro il lusso0 4*. 7+6.
Pastoureau si sofferma a lungo sulle stoffe e la loro tintura
2
.
1
% tessuti tinti con toni s*enti e grigiastri erano nettamente dsitinti dai tessuti
dal colore vivo e acceso( tanto c)e in alcune citt tedesc)e oltre alla usuale
distinzione tra tintori /di bollore0 4rossi6 e tintori /di vasca0 4blu6( vigeva
una se*arazione tra tintori ordinari c)e *roducono tinture o*ac)e e smorte(
destinate agli abiti da lavoro( e tintori c)e tingono stoffe con colori *regiati(
*uri e luminosi. 4.fr. *. 726.
2
9ulle trenta=uattro *agine di cui consta il secondo ca*itolo( sedici sono
dedicate alla tintura( alle innovazioni tecnologic)e in materia( alla dis*uta
tra tintori di garanza e tintori di guado( e a =uella tra conciatori di *elli e
tintori( alle ricette *er la tintura e la mordenzatura in cui *recetti morali e
44
:gli rincorre la vicenda della nascente rivalit tra rosso e blu
4avviatasi a *artire dal ?%% secolo *er *lacarsi nel ?%2 secolo e
oltre con la sc)iacciante vittoria del blu sotto i col*i dell'ondata
moralizzatrice6 attraverso l'altrettanto accesa 4e =uesta reale(
combattuta a suon di editti( leggi( *rocessi( multe e diavoli
di*inti di blu
1
6 rivalit tra mercanti e tintori di garanza e di
guado.
/Buesta rivalit del rosso e del blu non )a nulla di aneddotico(
ma costituisce invece un as*etto im*ortante della storia della
sensibilit *er i colori nelle societ occidentali0 4*. 716.
Dlla fine del medioevo il blu )a raggiunto e distanziato il
rosso( 8 divenuto colore mariano( colore emblematico del re di
7rancia e colore distintivo dell'aristocrazia e della regalit(
colore alla moda( colore *rinci*e delle vetrate delle grandi
cattedrali. %n letteratura ricorre fre=uentemente associato a *ace(
lealt( amore( gioia( conforto( identifica i *i@ im*ortanti eroi
cavalleresc)i 4a *artire da ,e Drt@6 ed 8 considerato il /*i@
bello e il *i@ nobile dei colori0 4*. 106.
La valorizzazione del blu 8 solo /la *arte visibile di un
*rofondo sconvolgimento c)e riguarda l'insieme dei colori e
delle relazioni fra =uesti0 ed 8 /l'es*ressione di cambiamenti
im*ortanti nell'ordine sociale( nei sistemi di *ensiero e nelle
modalit della *ercezione0 4*. 116. Jra il ?%% e il ?%2 secolo si
consumA la dissoluzione del millenario sistema cromatico
organizzato intorno al bianco e i suoi due contrari( rosso e nero.
La *romozione del blu non *oteva c)e sconvolgere =uesto
sistema e farlo cedere( *er a*rire la strada a uno nuovo. :ssa
*rocedeva di *ari *asso con la necessit di un ordinamento
considerazioni allegoric)e e simbolic)e si confondono con *rescrizioni
tecnic)e.
1
.fr. *. -4( in cui Pastoureau riferisce c)e i mercanti di garanza c)iesero ai
maestri vetrai di ra**resentare di blu i diavoli( *er demonizzare
4letteralmente6 la nuova moda tanto concorrenziale.
4+
simbolico *i@ ricco e articolato e con nuove concezioni sulla
natura del colore. Lentamente si delineA un nuovo ordinamento
cromatico( basato non *i@ su solo tre colori ma su sei(
organizzati in co**ie di o**osti( c)e *revede la distinzione del
nero e del bianco dagli altri colori e c)e *re*arA il terreno alla
teoria neFtoniana dello s*ettro.
Un altro evento alla fine del medioevo avr im*ortanti
conseguenze sulla *romozione del blu e la sua definitiva vitoria
sul rosso l'ondata moralizzatrice c)e( dalla met del ?%2 secolo(
attraversa l':uro*a( diffondendo la ricerca di austerit e di
sobriet( c)e im*orr l'uso del nero e dei colori scuri( bandendo
dagli abiti le tinte vivaci e accese.
c. /a moralit del nero e del blu
La ,iforma *rotestante si caratterizzA *er una s*iccata
cromofobia( c)e si accom*agnA ma non *uA essere sovra**osta
com*letamente alla *i@ celebre iconoclastia 4cfr. 100I46( c)e si
*ro*oneva di es*ungere il colore dal culto( dalle .)iese(
dall'abbigliamento e dall'arte.
La *romozione del nero sembra diretta conseguenza di due
fenomeni s*ecifici c)e si inserirono in =uel generale clima
moralizzatore e riformista le leggi suntuarie e i regolamenti
vestimentari( c)e fiorirono all'indomani della *este degli anni
134-I13+0.
Le leggi suntuarie furono guidate dall'intento moralizzatore di
risco*rire l'umilt e la virt@ cristiane( limitando l'ostentazione del
lusso( ma alla radice vi erano motivazioni di tutt'altro ti*o( *er lo
*i@ economic)e. 9i trattava di *orre fine agli s*rec)i( alle s*ese
eccessive c)e i nobili sostenevano *er abbigliamento e accessori(
s*esso indebitandosi rovinosamente( e nel contem*o si cercava
di orientare il ca*itale dei *atrizi verso investimenti *roduttivi(
c)e *otessero rinforzare l'economia locale e ridurre le
im*ortazioni di oggetti di lusso dall'>riente. %noltre la
4-
regolamentazione dei beni di lusso *ermetteva di fissare le
differenze sociali *er mezzo dell'abito e contenere i tentativi di
scalata sociale c)e s*esso *assavano *ro*rio attraverso
l'ostentazione del lusso. % motivi *er cui certi colori venivano
*roibiti a =uesta o =uella categoria sociale non sono la vivacit o
immoralit della tinta( ma il suo eccessivo costo( c)e doveva
essere riservato solo alle *ersonalit di *i@ alto lignaggio( tra
=uesti gli scarlatti veneziani( i rossi di cocciniglia e i blu tinti con
*astelli di ottima =ualit.
L'alta borg)esia e l'aristocrazia *i@ modesta( vedendosi
*roibito l'uso di rossi tro**o fastosi e blu tro**o intensi( *rese
l'abitudine di vestirsi di nero. %n *oc)i anni i tintori furono in
grado di fornire a =uesta nuova clientela( dis*osta a *agare
generosamente( intensi e *rofondi toni di nero( fino ad allora
mai realizzati. %l nero umile e slavato( c)e vestiva il *o*olo( si
trasformA in un nero *rofondo( elegante e sontuoso. La moda si
diffuse in fretta i ricc)i mercanti e i nobili *otevano ris*ettare i
regolamenti e nel contem*o seguire i loro gusti e ostentare un
abbigliamento austero( virtuoso e raffinato( in accordo con i
*recetti del *rotestantesimo( *er cui il vestito( segno della .aduta
dell'uomo e del suo *eccato( deve essere sobrio( discreto(
sem*lice nelle forme e nei colori.
Le leggi vestimentarie *revedevano( oltre a divieti( rigide
*rescrizioni di colori c)e dovevano essere indossati da
determinate figure sociali. Bui le motivazioni erano *rettamente
ideologic)e e di discriminazione sociale e ciA c)e veniva messo
in discussione non era il costo del colorante( ma il colore stesso.
9oggetti a *rescrizioni simili erano tutte le minoranze emarginate
o coloro i =uali dovevano essere immediatamente distinti( *erc)!
esclusi dalla comunit o *ericolosamente im*uri *rostitute(
giocolieri( musicisti e ambulanti( =uestuanti( vagabondi( usurai(
boia( c)irurg)i( ebrei e musulmani( stor*i e infermi( dementi(
condannati... :ssi avevano l'obbligo di indossare un ca*o di
47
abbigliamento( un accessorio o uno stemma di un determinato
colore c)e li *otesse identificare. % colori *otevano essere i *i@
svariati e mutavano di fre=uente e di citt in citt( ma i *i@
utilizzati erano giallo( verde( rosso( ritenuti i *i@ c)iassosi. La
cosa davvero interessante 8 c)e tra =uesti colori im*osti non
figura mai il blu. /La sua assenza documenta in modo elo=uente
lo scarso interesse dimostrato dai codici sociali e dai sistemi di
valori antecedenti il ?%%% secolo.0 4*. &26.
%l blu era cosH un colore /neutro0( non *ericoloso( n! vietato n!
*rescritto( non aveva nessuna connotazione sconveniente o
infamante. :sso *oteva essere liberamente indossato e *resto i
*i@ abbienti *oterono sostituire l'austero nero dei loro abiti con
un blu altrettanto morale. %noltre( nel clima di generale ostilit ai
colori( il blu fu ris*armiato dalla condanna. Buando tutti gli altri
colori furono *er lo *i@ eliminati I in *rimis il rosso( diventato
ormai colore del *eccato e della follia umani C il blu continuava
ad essere tollerato( se non addirittura *romosso e valorizzato
esso era considerato un colore morale( *erc)! sobrio e naturale C
colore del cielo C non com*romesso con la simbologia liturgica
c)e falsifica la cerimonia con l'uso dei colori.
9econdo Pastoureau( la moda *rotestante degli abiti scuri ebbe
enorme risonanza nei secoli successivi( fino all'avvento( nella
seconda met del ?%? secolo( della *roduzione di massa( c)e *er
anni non osA deviare dalla gamma neroIgrigioIbiancoIblu 4*.
1126( e alla contem*oraneit( in cui ancora il nero 8 simbolo di
eleganza e raffinatezza 4cfr. *. 1-6.
9iamo *artiti dalle miniature dell'?% secolo e dalla veste
mariana e *er seguire l'itinerario della *romozione del blu e
abbiamo dovuto attraversare le coltivazioni di guado e i grandi
mercati( entrare nei laboratori dei tintori e nelle botteg)e dei
tessitori( interessarci della dis*uta tra *relati cromofobi e *relati
cromofili( seguire il mutare delle scelte estetic)e e s*ulciare nelle
leggi suntuarie( analizzare gli interni delle .)iese( ascoltare le
41
*redic)e *rotestanti e osservare i cambiamenti delle mode... Per
Pastoureau la definizione del colore non *uA *rescindere da
tortuosi *ercorsi i *i@ diversi ambiti si rivelano tutti concause(
tutti variamente intrecciati e *rovare a districare la matassa
isolando un singolo as*etto significa *erdere la *ossibilit di
com*rendere tutti gli altri ambiti nel loro insieme.
d. /a scienza doma il colore= il secolo dei /umi
Eella seconda met del ?2%% secolo %saac EeFton scom*ose la
luce bianca e vi sco*rH lo s*ettro cromatico. /La scienza venne
cosH a confermare ciA c)e la morale e la societ *raticavano da
un *ezzo l'esclusione del nero e del bianco dall'universo dei
colori0 4*. 11&6. %n =uesto ordine il centro non era *i@ occu*ato
dal rosso( ma dal blu e dal verde( ormai *ienamente conce*ito
come mescolanza di blu e giallo. Lentamente su =uesto
ordinamento si im*orranno l'organizzazione in co**ie di o**osti(
la teoria dei colori *rimari com*lementari( la distinzione tra
colori caldi e freddi.
%l colore in breve fu dominato( misurato e =uantificato esso
non era *i@ conce*ito come =ualcosa di sfuggente e
*otenzialmente *ericoloso( illusorio. Pot! dun=ue /assolvere nel
=uadro o nell'o*era d'arte funzioni c)e un tem*o gli erano
*recluse classificare( distinguere( gerarc)izzare( indirizzare lo
sguardo0 4*.1206.
'al ?2%%% secolo il rosso cessA di essere un vero rivale *er il
blu nella *ittura e nell'abbigliamento il suo utilizzo era talmente
regredito da lasciare largo s*azio al blu( c)e diventA /il colore
*referito0 delle *o*olazioni euro*ee.
%ntorno al blu si definH il nuovo simbolismo dell'e*oca dei
Lumi e ancor *i@ del ,omanticismoG simbolo del *rogresso(
dell'ideale( della libert e *oi del sogno( del sentimento e della
malinconia( il blu divenne il colore *i@ *resente in *ittura e *i@
citato in letteratura e in *oesia 4cfr. **. 134I416.
4&
Eel corso del ?2%%% si diffusero nuove sfumature di blu *er la
*rima volta nella storia della moda i nobili e la borg)esia
indossarono abiti di blu molto c)iari e azzurri delicati.
La definitiva im*osizione del blu e dell'azzurro nella moda 8
da ricollegarsi anc)e alla *rogressiva liberalizzazione
dell'im*ortazione dell'indaco( c)e fino al 1700 era stata bloccata
*er tutelare la *roduzione euro*ea di guado e( successivamente(
alla *roduzione di coloranti di sintesi( tra cui il famoso blu di
Prussia( messo a *unto nel 170&( ma diffuso massicciamente solo
in seguito.
e. %lu= colore preferito e simbolo della societ
contemporanea
Pastoureau dedica( da buon francese( tre lung)i *aragrafi al
/Klu della 7rancia0 4*. 141I-06( in cui tratteggia la storia della
bandiera nazionale a *artire dalla rivoluzione francese( la
simbologia *olitica del blu( colore *rima dei rivoluzionari
re*ubblicani( *oi dei re*ubblicani moderati( infine dei liberali e
dei conservatori( e il suo utilizzo nelle divise militari. %n =uesta
nostra breve ricognizione non ci soffermeremo su tali =uestioni(
*er tornare al cam*o del vestiario( entro cui 8 *i@ facile seguire il
*ercorso del nostro autore( *er la costanza con cui il tema
com*are.
Eei *rimi decenni del ventesimo secolo molti vestiti masc)ili(
dalle uniformi agli abiti da sera( c)e nei secoli *recedenti erano
stati neri( vennero tinti del famoso /bleu marin0. Pastoureau
considera =uesta trasformazione del nero in blu /uno dei grandi
eventi cromatici del ?? secolo0 4*. 1-36. #a il trionfo dei toni
del blu 8 da attribuirsi anc)e alla diffusione( in *articolare a
*artire dagli anni cin=uanta( dei Weans.
'alla Prima guerra mondiale ad oggi i sondaggi di o*inione
citano immancabilmente il blu come colore *referito in :uro*a.
%l dato 8( a**unto( *rettamente euro*eo e il confronto c)e
+0
Pastoureau fa con le *referenze es*resse dai gia**onesi
1
8 *er
Pastoureau l'ulteriore conferma del /carattere strettamente
culturale della *ercezione del colore e degli as*etti lessicali c)e
ne derivano0 4*. 17+6.
>ggi il blu 8 un colore /seducente( c)e tran=uillizza( c)e fa
sognare0 4*. 17&6( 8 =uello c)e la *ubblicit sfrutta *er
incrementare le vendite( 8 il colore scelto dai grandi organismi
internazionali 4dall'>EU( all'Unesco( all'Unione :ur*orea6( 8 il
*i@ indossato. #a I nota Pastoureau I non *erc)! abbia assunto
una *articolare rilevanza simbolica( ma *iuttosto *erc)! si 8
guardato bene dall'assumerne
2
. %l blu )a conosciuto nella nostra
e*oca una *ervasiva diffusione *erc)! 8 innocuo( neutrale( non
)a alcun c)iaro orientamento simbolico. %l blu( divenuto /il *i@
*acifico( il *i@ neutro di tutti i colori0 4*. 1116( 8( *er Pastoureau(
non solo il colore *referito( ma anc)e l'emblema della nostra
societ( cosH asettica e fredda( cosH =ualun=uista.
1
% gia**onesi *referiscono il bianco( a cui seguono nero e rosso. 4.fr. *.
1736.
2
/Buesto gusto *ronunciato *er il blu non 8 l'es*ressione di *ulsioni e
motivazioni simbolic)e *articolarmente forti. 9i )a *ersino l'im*ressione
c)e sia *erc)! 8 simbolicamente connotato meno degli altri colori
4*articolarmente il rosso( il verde( il bianco e il nero6 c)e il blu ottiene il
consenso generale.0 4*. 1106.
+1
+2
III. IL BLU CAMBIA COLORE?
$ntonello da (essina. -ergine $nnunziata ,)alleria Bazionale di Sicilia,
*alermo. .<CD&

+3
+4
.. /imiti e percorribilit di un approccio storico al
colore
Lo studio di Pastoureau c)e abbiamo brevemente ri*ercorso
nel ca*itolo *recedente )a una significativa rilevanza storica.
:sso tematizza un ambito solitamente trascurato dagli storici(
c)e tuttavia si rivela cruciale nell'organizzazione simbolica del
reale e di cui lo storico dovrebbe tenere conto. Le diverse societ
)anno bisogno di definire le *ro*rie strutture e di elaborare la
realt attraverso sinossi simbolic)e( etic)ette( tassonomieG i
colori costituiscono il materiale *rivilegiato di =uesti codici
sociali e culturali 4Pastoureau 1&1&( *. 7( *. 2+6. 9tudiare i colori
nella storia allora significa ca*ire come le diverse societ
strutturano simbolicamente i vari ambiti del loro sa*ere e della
loro vita attraverso una simbologia del colore e di conseguenza
come utilizzano il colore alla luce di =uesti significati.
:**ure l'idea di una storia del colore ci lascia un *o' *er*lessi.
.ome si *uA condurre una storia del colore3 %l colore muta e
*ossiamo tracciare la storia dei suoi cangiamenti3 %l rosso( il
verde( il blu )anno cambiato as*etto dal ? secolo ad oggi3
;anno cambiato colore3
%l colore non muta( ris*onderebbe Pastoureau( *erc)! non )a(
*er cosH dire( uno statuto ontologico sufficientemente solido *er
mutare. %l colore non 8 un oggetto( arguisce Pastoureau sulla scia
delle moderne teorie scientific)e( ma 8 una sensazione
1
. .iA c)e
cambia 8 la sensibilit al colore( come gli uomini lo
*erce*iscono C ovvero( tutto ciA c)e il colore( con la sua incerta
1
/La couleur est un *)!nom8ne *erce*tifG *our =u'il eListe( il faut =u'il $ ait
trois el!ments non seulement une source lumineuse et un obWet =u'elle
!clarie( mais aussi un Utre vivant dot! de ce r! ce*teur com*leL =ui
constitue la cou*le oeilIcerveau( c'est dire un rec!*teur mettant en Weu la
culture( la m!moire( l'imagination( la sensibilit!. 9i ce troisi8me !l!ment fait
defaut( la coulear n'eList *lus. DuWourd')ui une robe rouge n'est *lus rouge
si *ersonne ne la regarde.0 4Pastoureau 1&&0( *. 3-16. .fr. infra ca* %%%( V +.

++
consistenza di sensazione( 8.
#a cosa dobbiamo realmente intendere =uando Pastoureau
afferma c)e nel ?%% secolo( in concomitanza con l'ascesa del blu(
cambiano le /modalit di *ercezione0 4*. 116( c)e l'occ)io
dell'occidentale contem*oraneo( a differenza di =uello
gia**onese( non 8 in grado di distinguere diverse sfumature di
bianco dal *i@ o*aco al *i@ brillante 4*. 17+G Pastoureau 1&1&( *.
1+6( c)e il colore degli occidentali non 8 necessariamente =uello
delle altre culture 4Pastoureau 1&&0( *. 3-16( c)e *er la vista
degli uomini dell'alto #edio :vo il rosso e il verde formano un
contrasto *i@ debole c)e *er la nostra
1
3
.osa siamo costretti ad accettare affermando c)e il colore 8
una =uestione culturale( c)e si definisce solo entro una societ e
*er cui natura e a**arato biologico sono del tutto irrilevanti 4*.
1063
L'im*ostazione storica di Pastoureau risc)ia di *erdere il
contatto con ciA c)e il colore effettivamente 8 un dato
*ercettivo( con le sue regole e i suoi modi di a**arire e(
*otremmo dire( =uella *articolare *ro*riet delle cose
2
con cui
1
Parlando dei colori utilizzati dagli im*eratori *er tingere le loro vesti(
Pastoureau dice /*riorit al rosso( al bianco( al *or*oraG eventualmente al
verde c)e si associa al rosso *erc)! =uesti due colori formano *er l'occ)io e
gli uomini dell'alto #edio :vo un contrasto debole( senza ra**orto con il
contrasto violento c)e la loro giusta**osizione costituisce *er il nostro
occ)io moderno.0 4*. 346.
2
Parlare del colore come *ro*riet delle cose forse urter la sensibilit
filosofica di molti( i =uali *robablmente ci ricorderanno( ric)iamando la
vetusta distinzione fra *ro*riet *rimarie e secondarie e rifacendosi alla
fisiologia( c)e il colore risiede soltanto nella relazione tra l'oggetto e il
soggetto c)e lo *erce*isce. :**ure *arlare di colori come di *ro*riet reali
8 in *erfetto accordo con il linguaggio ordinario( c)e attribuisce agli oggetti
un determinato colore come una loro propriet stabile( utile *er indicarli e
discriminarli. 9e restiamo sul terreno delle a**arenze fenomenologic)e e
della descrizione del loro senso( considerare i colori come *ro*riet inerenti
agli oggetti 8 *erfettamente lecito. S *ro*rio in =uesta direzione c)e le
nostre riflessioni vogliono andare. .fr. infra ca* %%%( VV -I7.
+-
abbiamo a c)e fare nell'es*erienza =uotidiana e c)e ci *ermette
di distinguere le ciliegie rosse tra le foglie. Pastoureau sembra
non badare al fatto c)e il colore( *rima di essere uno strumento
simbolico utilizzato dall'uomo nella classificazione del reale 4cfr.
*. 14G Pastoureau 1&1&( *. 76( *rima di essere *igmento e *ittura
con cui tingiamo stoffe e oggetti( 8 un carattere costitutivo del
mondo di cui facciamo =uotidianamente es*erienza =uando ci
guardiamo intorno e vediamo un *aesaggio fatto di *rati verdi(
case grigie( cieli blu e fiori gialli
1
.
:gli tende a dimenticare c)e( nonostante il linguaggio( le
categorie concettuali( le motivazioni *ratic)e e ideologic)e
influenzino il senso della nostra es*erienza del colore(
=uest'ultima )a i suoi caratteri fenomenologici costanti( sui quali
i fattori culturali vanno a incidere.
D**are ormai c)iaro come dietro al lavoro filosoficamente
innocuo del nostro storico( si celi una *resa di *osizione teoretica
im*egnativa sullo statuto della *ercezione. Una *osizione a
nostro avviso unilaterale( c)e i*ostatizza l'influenza linguistica e
culturale fino a negare l'autonomia dell'es*erienza come luogo in
cui i fenomeni si danno nei loro caratteri e il cui argomento
*ortante *otrebbe essere cosH formulato
1
D =uesto *ro*osito *uA essere interessante confrontare il lavoro sul colore
di Pastoureau con l'o*era di 7arben Kirren #olor. $ Surve1 in 2orld and
*icture( c)e si *ro*one di fare una ricognizione storica attraverso il mondo
del colore. Buesto libro( nonostante nell'intoduzione dic)iari la volont di
considrare il ruolo c)e il colore I /*arte integrante di tutti i domini della vita
e della cultura umana0 4Kirren 1&-1( *.16(C gioca in ogni societ( si a*re
con un am*io ca*itolo di =uaranta *agine sulla /natura del colore0 4ivi( *.
106( in cui viene illustrato il funzionamento della *ercezione del colore in
uomo e animali e veniamo informati sul ruolo c)e il colore gioca in natura
nella so*ravvivenza degli animali e delle *iante. %n =uesto ca*itolo si legge
/Usiamo il colore *er identificare gli oggetti la frutta matura( gli ortaggi
a**assiti( i fiori( la nostra s=uadra di calcio. %l colore ci aiuta a diagnosticare
le malattie e a riconoscere gli stati di collera( di *aura( di imbarazzo0
4ibidem6.
+7
se ogni descrizione della nostra es*erienza avviene in un
linguaggio storicamente dato( con la sua struttura grammaticale
e la sua organizzazione concettuale( allora da =uesto linguaggio
non 8 *ossibile uscireG la nostra conoscenza sar sem*re
inter*retante( vincolata alle categorie e alla struttura della lingua
in cui 8 es*ressa( mentre l'accesso all'es*erienza *recategoriale ci
sar *recluso
1
.
'un=ue 8 il linguaggio c)e im*rime la sua struttura
all'es*erienza( la =uale( *riva di una sua forma e organizzazione
*ro*rie( fornisce soltanto un disorganico materiale *ercettivo
2
.
%n =uesto modo( non solo si nega l'autonomia dell'es*erienza
ris*etto al linguaggio( della cui struttura sarebbe *arassitaria( ma
si afferma un *ieno /relativismo dell'es*erienza0( *er cui si
)anno tanti modi di *erce*ire =uante sono le lingue con cui
l'es*erienza 8 descritta e strutturata.
L'idea *er cui l'es*erienza non )a una sua forma *ro*ria( ma
riceve =uella del linguaggio con cui 8 descritta( 8 nella nostra
e*oca( non solo una tesi fra le altre( ma un /nodo ideologico0
ti*ico della nostra cultura( /il fondamento di un modo di
1
S facile scorgere in =uesta im*ostazione una c)iara matrice ermeneutica(
*er cui non vi 8 accesso *recategoriale al mondo *erc)! l'es*erienza
avviene sem*re entro un orizzonte linguistico c)e im*one all'inteso i *ro*ri
concetti( categorie( teorie storicamente determinati. %n -erit e metodo di
"adamer 8 evidente l'idea del linguaggio come orizzonte intrascendibile e
totalizzanteG si vedano( a titolo esem*lificativo( *ro*osizioni come /Eon c'8
cosa dove viene meno il linguaggio0( /la *arola a**artiene in =ualc)e modo
alla cosa stessa0( /l'essere c)e *uA venire com*reso 8 il linguaggio0.
2
%n /a visione e il linguaggio 9*inicci es*one con c)iarezza =uesta
*osizione e le motivazioni c)e concorrono alla sua formazione( *er
smasc)erarne infine l'unilateralit e svelare i fraintendimenti su cui *oggia.
9econdo tale concezione linguistica e relativista dell'es*erienza /*oic)!
ogni descrizione accade in un linguaggio c)e circoscrive e determina ogni
nostro orizzonte del com*rendere( allora ciA c)e saremmo tentati di
descrivere come forma di ciA c)e es*eriamo deve essere in realt attribuito
alla forma stessa del linguaggio in cui =uelle es*erienza sono trascritte0
49*inicci 1&&2( *. +06.
+1
*ensare0( un /assioma0 tale da non ric)iedere giustificazioni e
discussioni 4ivi( *. 406.
Dnc)e Pastoureau mantiene un atteggiamento a*roblematico
nei confronti di =uesta tesi non ritiene mai necessario es*licitare
o discutere il senso di locuzioni come /il carattere strettamente
culturale della *ercezione del colore0 4*. 17-6 e *arla
regolarmente di /fatti della *ercezione e fatti della nominazione0
4Pastoureau 1&&0( *. 3-16 come di un'acco**iata inscindibile( in
cui i *rimi sono s*ecc)i dei secondi e i secondi non trascendono
i *rimi
1
.
:**ure nel ragionamento c)e abbiamo a**ena *rovato ad
es*licitare ci sembra c)e =ualcosa non funzioni. La *ercezione 8
inestricabilmente intrecciata con la cultura e non si *uA
descrivere la nostra es*erienza senza ricorrere ad un linguaggio e
=uindi a delle categorie concettuali e ad una strutturazione logica
determinate.
#a =uesto c)e cosa significa3 .)e cosa com*orta3 %l fatto c)e
1
Dllo stesso modo Pastoureau non si *one mai il *roblema di discutere la
legittimit di un a**roccio storico alla tematica del colore( c)e( come
abbiamo visto( c)iama in causa il ra**orto tra linguaggio e *ercezione.
Perfino nell'articolo /Une )istoire des couleur estIelle *ossible30nonostante
il titolo *romettente( egli non *ro*one affatto degli argomenti a favore della
*ercorribilit di una storia del coloreG non ne vede la necessit.
La domanda intorno alla *ossibilit di tracciare una storia del colore 8
*osta( in a*ertura al saggio( in forma retorica /PeutIon tenter d'!crire
l')istoire des couleurs au sein d'une societ! donn!e30 4Pastoureau 1&&0(
*.3-&6G la ris*osta 8( a suo avviso( *i@ c)e ovvia i fatti C *er esem*io le
vicende c)e )anno condotto alla valorizzazione del blu C sembrano
sufficienti a giustificare( se non addirittura a reclamare( una storia del
colore. Buello c)e bisogna c)iedersi 8 *iuttosto come una storia del colore
debba essere condotta e =uali cautele debbano essere mantenute =uando si
)a a c)e fare con i colori. Dllora la ris*osta sar c)e del colore non si *uA
fare c)e una /storia sociale0 4ivi( *.3-16( *erc)! il colore 8 ciA c)e ne fa
l'uomo vivente in societ 4ibidem6. Dl contrario non *uA farsi una storia
universale del colore n! tentare un a**roccio teso a rilevarne i caratteri
transculturali. 4Pastoureau 1&&0( *. 3726.
+&
l'es*erienza sia es*rimibile solo entro un linguaggio dato non
im*lica ancora c)e l'es*erienza mutui la *ro*ria struttura dal
linguaggio c)e la dice.
Parlare di intreccio tra linguaggio ed es*erienza non significa
ancora sussunzione della seconda sotto il *rimo. Dl contrario( se
si vuole sensatamente sostenere l'intreccio di *ercezione e
linguaggio( 8 necessario *reservare l'autonomia di entrambe
1
. 9e
vi 8 intreccio( devono esservi due fili ben distinti( c)e I se**ur
con fatica I *ossono essere districati e riconosciuti
1
/Per *oter sensatamente sostenere c)e il linguaggio determina la forma
degli eventi c)e descrive devo *oter mostrare come e dove il linguaggio
incide sull'immagine c)e delle cose ci facciamoG in caso contrario =uella
*ro*osizione *erde I insieme ai limiti della sua corretta a**licabilit C
anc)e le condizioni della sua sensatezza.0 49*inicci 1&&2( *. +16. Kozzi
muove alla tesi secondo la =uale nella *ercezione o*erano sem*re facolt
linguisticoIconcettuali una critica molto stringente( c)e viene ri*ro*osta da
7erraris in (ondo esterno 4cfr. 7erraris 2001( **. 23( 111I1&-6 la tesi *er
cui nella *ercezione o*era sem*re =ualc)e facolt logicoIconcettuale 8
infalsificabile( tale da rivelarsi un dogma 4o /un'i*otesi di lavoro0( come
scrive 7erraris6 *i@ c)e una teoria sui ra**orti c)e effettivamente sussistono
tra *ercezione e linguaggio. /.a*isco c)e uno sia tentato di dire ma le
*ercezioni di*endono dal linguaggio Q..la struttura di ciA c)e vediamo 8 la
ris*ostaR ad un *ensiero non es*resso( ad un giudizio non formulato( ad una
teoria a fior di *elle( ma non ancora es*licitata( a una convinzione c)e
ancora non si 8 fatta strada fino alla coscienza e cosH via. Padrone ciascuno
di credere c)e ci siano *ensieri non *ensati( atti cognitivi inconsci. %o mi
sento barbaricamente negativo nei confronti di simili i*otesi( e in realt non
mi riesce ne**ure di ca*irle con c)iarezzaG ma non 8 =uesto il *untoG
idiosincrasie ce ne sono e ce ne saranno. %l fatto 8 c)e simili assunzioni
rendono infalsificabile l'i*otesi c)e l'evento *ercettivo di*enda da =ualcosa
di linguistico. Poic)!( come 8 evidente( o constatiamo la meccanica c)e lega
il *ensare e il *arlare agli osservabili( e allora vediamo bene c)e
l'osservabile 8 in =ualc)e relazione funzionale con il *ensato 4o con l'attivit
linguistica( o con l'es*erienza incamerata nella memoria ecc.6( o**ure non
lo vediamo affatto( e allora dobbiamo assumere( o credere( c)e tuttavia(
anc)e in assenza di visibilit del meccanismo( l'osservabile 8 un
e*ifenomeno di altre e nascoste attivit cognitive. D =uesto *unto uno non
se la sente. S fede( non teoria.0 4Kozzi 1&&1( *. 416.
-0
individualmente. Prima di c)iederci =uali fattori culturali si
intrecciano con l'es*erienza( dobbiamo vedere c'e cosa viene
intrecciato
1
.
,iconoscere l'autonomia della *ercezione non significa negare
c)e l'es*erienza sia sem*re inserita in un orizzonte linguisticoI
culturale( entro il =uale i fatti e gli oggetti es*eriti vengono
descritti( ma significa notare c)e all'interno della descrizione 8
*ossibile distinguere i /momenti c)e *er essere c)iariti ci
rimandano a tratti s*ecifici del linguaggio0 e =uelli c)e
rimandano alla forma dell'es*erienza stessa 49*inicci 1&&2( *.
+16.
%n =uesta direzione crediamo di dover riconoscere una certa
autonomia dell'es*erienza e di dover difendere la *ossibilit di
un'indagine fenomenologica tesa a mostrare le regole e le
strutture con cui i fenomeni si danno nell'es*erienza
2
.
'imenticare c)e i fattori storicoIculturali( cosH come =uelli
emotivi e immaginativi( incidono su un livello di datit( c)e
bisogna isolare e indagare( *reclude la stessa efficacia di una
1
La *riorit dell'es*erienza e la sua isolabilit dai fattori culturali 8 alla base
della *ossibilit di ogni indagine fenomenologica. Per un'inter*retazione del
metodo fenomenologico come un'analisi tesa a mettere in luce le strutture
invarianti dell'es*erienza( cfr. Piana 1&-7.
/Eoi *rendiamo le mosse dalla Xes*erienza sensibileYI da una restrizione
all'interno della nozione di es*erienza. : non abbiamo invece cominciato
con l'asserire c)e( in concreto( =ualun=ue es*erienza *ercettiva si *ro*one
sem*re in circostanze *articolari ed 8 inestricabilmente intrecciata con
es*erienze di altro ti*o. .iA 8 indubbiamente giusto ma =uando *arliamo di
=uesti intrecci( ad esem*io con stati emotivi( con tensioni *ratic)e( o
addirittura con l'ambito delle Xo*inioni im*liciteY c)e fanno *arte di
/concezioni del mondo0 *ersonaliIintersoggettive( dobbiamo in ogni caso
sa*ere con sufficiente c)iarezza c'e cosa 8 stato intrecciato. Prima
dobbiamo aver distinto =ualcosa.0 4Piana( *. -06.
2
.fr. Piana 1&&2( *. 33( in cui c)iarisce come l'obiettivo della descrizione
fenomenlogica sia =uello di mettere in luce /=uelle regole c)e determinano
la manifestazione di =uesta o =uella formazione *ercettiva0( di mettere in
evidenza /nessi e ra**orti funzionali0.
-1
ricerca storica
1
.
Eon *ossiamo realmente intendere come e *erc)! il blu sia
stato investito nelle diverse e*oc)e di svariati significati( n!
*erc)! sia stato *rotagonista di una re*entina valorizzazione
intorno al ?%% secolo( se non analizziamo *reliminarmente i
caratteri del colore c)e sorreggono determinati usi e se(
attraverso i mutamenti storici( non evidenziamo =uelle *ro*riet
del blu c)e rimangono invariate e c)e costituiscono i caratteri
fenomenologici su cui gli utilizzi culturali e immaginativi
*oggiano.
Eon solo il linguaggio( nel momento in cui la descrive(
im*rime le sue forme all'es*erienza( ma la forma dell'es*erienza
im*one le sue regole e i suoi limiti al linguaggio( *one ad esso
ric)ieste *recise. >gni cosa *uA essere detta in infiniti modi( ma
non tutti egualmente sensati e egualmente aderenti alla realt dei
fatti le scelte linguistic)e *oggiano sulla grammatica
dell'es*erienza c)e detta le regole di sensatezza delle
*ro*osizioni. %n =uesto senso il linguaggio *uA insegnarci
=ualcosa riguardo all'es*erienza
2
.
Lo stesso vale *er i colori. Possiamo immaginare infiniti
vocabolari del colore( infinite a**licazioni simbolic)e( infinite
strutturazioni dello s*azio cromatico( ma 8 necessario notare c)e
tutto ciA c)e si *uA dire sul colore 8 giustificato e reso *ossibile
da =uelle c)e *otremmo c)iamare le leggi dello s*azio
cromatico.
S vero c)e /i *roblemi del colore non si riducono affatto a
*roblemi biologici o neurologici sono in gran *arte sociali e
1
/%l riconoscimento delle sintesi interne al materiale fenomenologico come
tale 8 d'altro lato essenziale *er im*ostare correttamente i *roblemi
dell'incidenza del fattore storicoIculturale. .)e si tratti a**unto di incidenza
C =uesto 8 il *unto c)e deve essere vivacemente sottolineato. 2i deve
dun=ue essere =ualcosa su cui sia *ossibile incidere e i nodi di =uesta
incidenza debbono *oter essere c)iaramente indicati.0 4Piana 1&-7( *. -16.
2
.fr. %nfra ca* %2( V 1.
-2
ideologici0 4*. 2-6( ma =uesto non legittima la negazione della
*ossibilit di un'indagine fenomenologica c)e metta in luce i
caratteri strutturali dell'es*erienza del colore( come tacitamente
fa Pastoureau
1
.
2orremmo allora( non negare la *ercorribilit di una storia del
colore( ma sottolineare come =uesta abbia senso finc)! con essa
si intende la storia dell'utilizzo e della fortuna dei colori( di come
vengono intesi e classificati( finc)! essa non va a negare la
*ossibilit di una considerazione astorica e autonoma dei colori
cosH come si danno nella *ercezione.
9i *uA fare sensatamente una storia dei colori fino ad un certo
*unto( il *unto in cui bisogna far *oggiare l'incidenza culturale
sul terreno duro della *ercezione e ammettere c)e il blu 8 *ro*rio
cosH come ci a**are C a noi come ai greci.
Prima di cimentarsi in una storia dei colori( bisogner c)iarire
di c)e cosa( nell'ambito dei colori( vogliamo tracciare una storia
vogliamo fare una storia delle teorie del colore( o una storia
dell'evoluzione del linguaggio cromatico( o**ure una storia dei
*igmenti( delle *itture( del suo utilizzo nella cultura materiale(
della sua simbologia3
9ar necessario distinguere ciA c)e 8 soggetto a divenire
storico I le s*iegazioni scientific)e( le sistemazioni del
continuum cromatico( le teorie artistic)e( la materia cromatica( le
valenze simbolic)e( le sem*lificazioni e le classificazioni o*erate
dal linguaggio I da ciA c)e rimane costante sul *iano
dell'es*erienza I il contenuto descrittivo dei colori *erce*iti.
1
L'es*licito bersaglio critico di Pastoureau 8 =uella letteratura( c)e egli
definisce /esoterizzante0( c)e *retende di /studiare la *sicologia e la
simbologia del colore0 4Pastoureau 1&&&( *. 23+6G tuttavia( o**onendosi ad
ogni indagine sul colore c)e cerc)i delle invarianze transculturali 4cfr. *. &G
Pastoureau 1&&0( *.372G Pastoureau 1&&&( *. 23+6( egli nega in linea di
*rinci*io la *ossibilit di un a**roccio fenomenologico.
-3
3. +ipartire da (art1
9e la critica di #art$ a "eiger muoveva dall'osservazione c)e
non 8 *ossibile ricavare direttamente da fatti linguistici
riguardanti la nominazione del colore conclusioni intorno a
differenze nella *ercezione( *otremmo rivolgere la medesima
critica a Pastoureau. .erto( *er lo storico francese non si tratta(
come *er il linguista tedesco( di una /tacita accettazione di un
*erfetto *arallelismo tra es*erienza e linguaggio0 49*inicci 1&&1(
*. 11. .fr. su*ra ca*. %( V 2I36.
Per Pastoureau in un certo senso vi 8 solo il linguaggio( *oic)!
il linguaggio 8 gi in o*era nella *ercezione stessa. Eon vi 8 da
un lato la *ercezione e dall'altro il linguaggio e il
ris*ecc)iamento di =uella in =uesto. Piuttosto vi 8 una
percezione c'e si organizza secondo le forme del linguaggio ed 8
*ro*rio =uesta di*endenza della *rima dal secondo a garantire in
Pastoureau la *ossibilit di trarre dall'osservazione del
linguaggio informazioni riguardanti la *ercezione.
%n Pastoureau non c'8 un ra**orto di s*ecularit tra linguaggio
e *ercezione( *er cui tutto =uello c)e 8 visto viene detto( ma
*iuttosto ciA c)e vediamo si organizza in base a ciA c)e diciamo
il linguaggio dice tutto =uello c)e vediamo *erc)! ciA c)e
vediamo di*ende da come *arliamo e *ensiamo. %l linguaggio
*uA essere s*ecc)io dell'es*erienza sensibile *erc)! entrambi si
modellano su categorizzazioni ti*ic)e di una cultura. Buesta
differenza sostanziale *oggia su un diverso concetto di
*ercezione( c)e *er "eiger si risolve sul *iano fisiologico(
mentre *er Pastoureau )a carattere linguistico e inter*retativo
1
.
Eonostante l'im*ostazione *rofondamente differente( le
conseguenze cui Pastoureau *erviene sul *iano o*erativo sono
molto simili a =uelle di "eiger entrambi credono di *oter
1
,iferito alle teorie evoluzionistic)e di "eiger( Pastoureau afferma c)e esse
/confondono il fenomeno della visione 4in gran *arte culturale6 e il
fenomeno della *ercezione 4in gran *arte storico60 4*. 2-6.
-4
*assare con disinvoltura dal *iano del linguaggio al *iano della
*ercezione e viceversaG entrambi credono c)e le differenze
linguistic)e ci *arlino di un diverso modo di vedere
1
. .i sembra
allora c)e la critica di #art$ a "eiger *ossa essere rivolta con
*rofitto anc)e a PastoureauG anzi una confutazione dell'immagine
linguistica dell'es*erienza( =uale 8 =uella c)e guida Pastoureau(
*uA *rendere le mosse *ro*rio dalla distinzione martiana tra
empfinden, bemer5en e anmer5en 4cfr. su*ra ca*. %( V 26.
Pastoureau o*era una distinzione tra vedere 4fisiologico6 e
percepire 4in gran *arte culturale6. 9e *roviamo a confrontare
=uesta distinzione con =uella martiana tra empfinden 4vedere6 e
bemer5en 4osservare6 ci rendiamo conto c)e le due
classificazioni non sono affatto sovra**onibili. %l vedere di
Pastoureau indica soltanto =uel *rocesso fisiologico *er cui degli
stimoli sensoriali arrivano al cervello. 9e nell'empfinden di
#art$ *ossiamo *arlare con cognizione di causa di /senso
dell'es*erienza0( *erc)! in esso dei fenomeni si fanno *resenti
alla coscienza( nel /vedere0 cosH come lo intende Pastoureau non
*ossiamo *arlare di contenuto *ercettivo o di senso
dell'es*erienza =ui nulla si fa avanti nella coscienzaG si tratta
solo di c)imica e biologia( di *rocessi causali.
Per /percezione0 invece Pastoureau intende un fenomeno
im*reciso ed esteso( di cui fanno *arte i *rocessi cognitivi di
selezione ed elaborazione dell'es*erienza( la determinazione
linguistica( le influenze culturali ed emotive... Potremmo dire(
continuando liberamente il gioco delle sovra**osizioni( c)e =uel
c)e intende *er *ercezione Pastoureau 8 un insieme di bemer5en
e anmer5en( con forse =ualcosa in *i@.
.iA c)e Pastoureau ignora dell'insegnamento martiano 8 in
fondo la consa*evolezza c)e ogni es*ressione linguistica e ogni
1
Pastoureau *arla di /caract8re etroitement culturel de la *arce*tion et des
faits de la nomination qui en decoulent0 4Pastoureau 1&&0( *. 370( corsivo
mio6.
-+
sistemazione culturale avvengono a *artire da un materiale
*ercettivo( il =uale )a una sua struttura c)e im*one vincoli alle
selezioni e sistemazioni o*erate dal linguaggio. Dnc)e se(
nell'es*erienza =uotidiana( gli oggetti es*eriti sono sem*re
*roiettati in una dimensione culturale( immaginativa ed emotiva
e non abbiamo mai a c)e fare con il dato *ercettivo s*oglio(
=uesto /dato *ercettivo0 c'8 nella sua struttura invariabile e *one
dei vincoli a ciA c)e di esso *ossiamo sensatamente dire e
*ensare.
Una buona distinzione categoriale deve sa*er rendere conto di
=uesto fatto( deve cio8 tener ferma la *ossibilit di riferirsi a
=ualcosa di esistente c)e )a la *ro*riet di apparire blu( cui si
riferiscono sensatamente il mio termine /blu0( il termine /siZ0
1
della lingua Mal!( il greco /N$aneos0
2
. 9e ci atteniamo alla
distinzione *ro*osta da Pastoureau tra vedere come fatto
*uramente neurofisiologioco e il *erce*ire come fatto culturale(
saremmo costretti ad ammettere c)e la co*ertina di =uesto libro
c)e io c)iamo /blu0 appare diversa ad un aborigeno australiano
e sarebbe a**arsa diversa ad un greco del #ille a. ..( *erc)! essi
lo pensano e lo nominano in maniera differente.
:videntemente egli non *uA sostenere c)e effettivamente
avere categorie diverse del colore im*lic)i vedere fisicamente i
colori in maniera diversa. 9e mi trasferissi in una comunit in
un'isola dell'>ceania e ac=uisissi( do*o anni( dimestic)ezza con
1
S il nome *er il nero nella lingua Mal!( una lingua *arlata da una
*o*olazione della Euova "uinea( a**artenente al *rimo stadio nella
classificazione di Kerlin e Oa$( in cui i nomi /nero0 e /bianco0 vengono
usati *er co*rire tutta la gamma cromatica. .fr. Kerlin Krent 1&-&( *. 24.
2
E1aneos 8 un termine greco c)e /=ualificava sia il blu c)iaro degli occ)i(
sia il nero di un abito da lutto( ma mai il blu del cielo( n! =uello del mare0
4*. 2+6. S un termine c)e *robabilmente in origine designava un minerale
4cfr. ibidem6( infatti non 8 considerato da Kerlin e Oa$ un termine
fondamentale. % due linguisti classificano il greco antico come una lingua
a**artenente al terzo stadio.
--
la loro classificazione dei colori( i colori muterebbero forse sotto
i miei occ)i( adeguandosi alla nuova concezione dei colori3
Per non cadere in =uesta evidente assurdit( Pastoureau si
aggra**a alla nozione di /vedere0 come fenomeno
neurofisiologico dice c)e la nostra *ercezione del colore varia al
variare della cultura( ma a livello neurologico *erce*iamo la
stessa cosa.
#a cosa significa vedere la stessa cosa a livello
neurobiologico3 D livello neurologico non vi F affatto un vedere(
c'8 solo una manciata di reazioni c)imic)e nel cervello. Buesta
nozione ci *uA *arlare solo dell'identit della conformazione
dell'a**arato *ercettivo neurologico umano( non dell'univoco
oggetto dell'es*erienza di cui sentiamo l'esigenza affinc)! i
nostri termini abbiano un significato. Buesto *iano fisiologico
non mi dice c)e cosa vedo( *erc)! c)e cosa vedo 8 ciA c)e *osso
descrivere e indicare nell'es*erienza( mentre l'identico modo in
cui i bastoncelli( il cristallino e le unit fotosensibili del ta**eto
retinico di tutti gli uomini del mondo funzionano non )a alcuna
rilevanza descrittiva( 8 =ualcosa c)e non *osso indicare nella mia
es*erienza( ma *osso solo dedurre da es*erimenti di laboratorio.
.onsiderazioni di =uesto ti*o /*ossono dire molto sull'occ)io(
ma nulla sulla natura dell'Xes*erienza sensibileY0 4Kozzi 1&&1( *.
136.
Eel momento in cui Pastoureau utilizza =uesta nozione c)e )a
rilevanza solo sul *iano scientifico come =ualcosa c)e *ossa
tenere ferma in =ualc)e modo una costanza a livello
fenomenologico della *ercezione( egli si confonde e i due
termini c)e aveva distinti( /vedere0 e /*erce*ire0( slittano l'uno
sull'altro e si sovra**ongono *arzialmente.
#art$ ricorda inoltre c)e non tutto ciA c)e viene osservato
entra a far *arte del linguaggio *erc)! la comunicazione
linguistica funzioni( non 8 *ossibile dare un nome ad ogni
-7
concetto. /La Precisione 8 scomoda0 4#art$ 117&( citato in
9*inicci 2000( *. +6.
Pastoureau sembra aver a**reso =uesta im*ortante
osservazione( *erc)! scrive /esse 4le teorie c)e sostengono
l'evoluzione del senso cromatico6 dimenticano o ignorano il
divario( talvolta considerevole( c)e esiste in ogni e*oca( in ogni
societ( in ogni individuo( fra il colore /reale0 4sem*rec)! tale
aggettivo voglia dire =ualcosa6( il colore *erce*ito e il colore
nominato0 4*. 2-6.
%n realt tuttavia ci sembra c)e non abbia fatto suo =uesto
insegnamento( o meglio c)e inserendolo all'interno della sua
grossolana distinzione tra vedere come fenomeno
neurofisiologico e *erce*ire come fenomeno culturale( egli ne
*erda il senso. %l /colore *erce*ito0 =ui sembra essere solo il
colore /visto0 come fenomeno neurobiologico. %nfatti il *asso
*rosegue cosH /l'assenza o l'im*recisione del blu nel lessico
greco0 non va mai studiata /ris*etto all'a**arato neurobiologico
degli individui c)e com*ongono tale societ0 4ibidem6.
%nsomma( anc)e =ui la sua 8 soltanto una distinzione tra ciA
c)e a livello neurobiologico viene *erce*ito e ciA c)e l'individuo
dice del colore I il c)e fa tutt'uno con l'es*erienza c)e del colore
tale individuo )a.
9. #'e cosa si intende per percezione!
Buello c)e siamo dis*osti a dire sulla *ossibilit di tracciare
una storia della *ercezione del colore a *artire da osservazioni
riguardanti i mutamenti linguistici( i codici sociali( le mode e le
norme *er la tintura di*ende in gran *arte da =uale significato
attribuiamo al termine /*ercezione0.
Una c)iarificazione terminologica e concettuale si rende allora
necessaria. Buando sosteniamo c)e una storia del colore deve
fare i conti con la costanza delle regole della *ercezione(
assumiamo il termine /*ercezione0 nella sua accezione *i@
-1
ristretta /*ercezione0 8 in =uesto senso nulla *i@ c)e la facolt
attraverso la =uale si costituisce *er noi un mondo oggettivo
concretamente es*erito( com*osto di fatti e cose c)e ci sono dati
con le loro *ro*riet e nei loro nessi relazionali.
'i contro( Pastoureau non fornisce alcuna indicazione *recisa
su cosa egli intenda con /*ercezione0 e riteniamo c)e la
confusione in cui Pastoureau sembra voler costringere il lettore
derivi *ro*rio dalla mancanza di una c)iarificazione
concettuale.
Pastoureau non solo non c)iarisce c)e cosa intende *er
/*ercezione0( ma *er lo *i@ sostituisce =uesto termine con un
altro( ancor *i@ vago e ricco di im*licazioni( di rimandi
metaforici e di *ossibili usi im*ro*ri /sensibilit0. .on
/sensibilit0 il lettore *uA intendere di volta in volta la facolt
*er cui l'uomo riceve im*ressioni dal mondo esterno attraverso i
sensi o l'attitudine a reagire maggiormente ad alcuni stimoli *i@
c)e ad altri( o**ure =uella c)e c)iameremmo /sensibilit
artistica0 o /sensibilit cromatica0( cosH come si *arla di
/orecc)io *er la musica0( o ancora una /inclinazione a intendere
cosH0. Pi@ facilmente il lettore rimane nella vag)ezza e accetta
insieme tutte le *ossibili sfumature del termine. L'intento di
Pastoureau 8 *ro*rio =uello di mantenere a*erte tutte le *ossibili
im*licazioni c)e il termine /sensibilit0 *orta con s! e attribuirle
tutte all'ambito della *ercezione.
%n fondo( il fascino e il successo c)e la tesi della relativit della
*ercezione riscuote *oggia sulla *ossibilit di estendere
indefinitamente il cam*o semantico del concetto di /*ercezione0.
9e nella *arolina /sensibilit0 8 gi *ossibile leggere tutti =uei
rimandi alle credenze( all'inter*retazione( alle motivazioni
ideologic)e( alle teorie( al linguaggio e alle concettualizzazioni(
allora l'es*erienza sensibile non *uA a**arire c)e =ualcosa c)e
muta sotto l'influenza di tutte =ueste variabili.
,iteniamo invece necessario restringere il concetto di
-&
*ercezione alla sem*lice es*erienza *ercettiva in cui i fenomeni
ci sono dati nelle loro strutture invariabili. Buando *arliamo dei
colori( dobbiamo ricordare c)e una cosa 8 vedere i colori( altra
nominarli( altra ancora farne un im*iego immaginativo e inserirli
in un sistema di organizzazione del reale( elaborare teorie
es*licative intorno alla loro natura.
Eoi vediamo i colori( li *erce*iamo come =ualit degli
oggetti( come caratteristic)e reali c)e ci aiutano a
distinguere le cose in un mondo c)e ci 8 dato come stabile(
intersoggettivamente accessibile e sem*re *resente.
Eoi nominiamo i colori e attraverso i nomi suddividiamo il
continuum dello s*azio cromatico.
Eoi utilizziamo il colore indossiamo abiti tinti(
mani*oliamo oggetti colorati( creiamo e guardiamo o*ere
*ittoric)e. Utilizziamo i colori e i loro nomi *er classificare
la realtG costruiamo sistemi simbolici dei colori. %nseriamo
i colori in contesti immaginativi ed emotivi( attribuendo
loro significati sociali( ideologici( simbolici( *ersonali.
Eoi studiamo i colori. %ndag)iamo la loro natura e il
meccanismo *er il =uale li *erce*iamo.
'obbiamo distinguere nettamente il *rimo caso I l'unico *er il
=uale *ossiamo *arlare *ro*riamente di *ercezione C dagli altri
1
.
%noltre( se il nostro nominare( usare( intendere i colori 8
sorretto e vincolato dal cosa e dal come della *ercezione( non
vale l'inverso il linguaggio( il *ensiero( l'emotivit non alterano
in =ualc)e modo misterioso ciA c)e ci viene dato nell'es*erienza.
Per Pastoureau invece sembra c)e le cose stiano *ro*rio cosH.
1
/%l costituirsi *ercettivo di un mondo ra**resenta tutt'altro *roblema
dall'ac=uisizione di un *atrimonio di conoscenze( sia *ure considerate
ancora soltanto a titolo di conoscenze =uotidiane. %l *rimo *roblema si situa
in uno stato anteriore del secondo( ma non 8 uno strato del secondo.0
4Piana 1&-7( *. 2-6.
70
'a Dristotele fino al ?2%% secolo( ci s*iega il nostro storico(
tutti i cam*ionari e i sistemi cromatici euro*ei dividono l'asse sul
=uale organizzano lo s*azio cromatico in due met da una *arte
abbiamo il rosso e il bianco( *assando *er il gialloG dall'altra il
verde e il nero( *assando *er il blu. %n =uesta classificazione il
giallo e il blu si trovano in *osizioni tanto lontane e
incomunicanti( da non *oter avere uno stadio intermedio(
costituito dal verde 4cfr. *. 726. 'a =uesto dato di fatto
Pastoureau deduce c)e( fino alla sco*erta dello s*ettro e alla
formulazione della teoria dei colori *rimari e dei loro
com*lementari( il verde e il rosso )anno formato nella vista /un
contrasto debole( senza ra**orto con il contrasto violento c)e la
loro giusta**osizione costituisce *er l'occ)io moderno0 4*. 34G
cfr. anc)e *. 11+6.
'obbiamo davvero credere c)e la vista sia alterata da un
sistema concettuale3 #a cosa vuol dire *oi c)e rosso e verde
formavano /un contrasto debole03 :rano forse diversi da oggi(
erano meno vivaci3
1
Pastoureau ris*onderebbe c)e sH( in qualc'e modo la vista 8
alterata dal sistema concettuale entro cui si intende l'es*erienza.
Eon ci basta vogliamo vederci c)iaro e ca*ire in quale modo
cambia. Pastoureau si avvale di concetti nebulosi e im*recisi di
vedere e *erce*ire( c)e gli *ermettono di fare affermazioni sul
carattere culturale dell'es*erienza sensibile c)e a**aiono a *rima
vista *ersuasivi( ma nel momento in cui cerc)iamo di andare a
fondo e *assiamo dal *iano delle *etizioni di *rinci*io al *iano
esem*lificativo( se *rendiamo sul serio le *osizioni di
Pastoureau e le *ortiamo fino in fondo( si delinea un =uadro
*aradossale. 9e il colore cambia al mutare delle conoscenze
concettuale c)e un individuo )a intorno ad esse( cosa dovrei
1
Jorneremo sulla =uestione della distinzione tra colori *rimari e secondari e
del dibattito sulla oggettivit o sulla convenzionalit di =uesta distinzione
nel ca*itolo successivo. .rf. %nfra ca*. %2( V +.
71
*ensare( c)e un gia**onese vedo =uesto giallo limone
diversamente da come lo vedo io3 : cosa dovrei fare *er
farglielo vedere come lo vedo io3 'evo forse aggiungere una
*unta di blu o una *unta di rosso3
9e il conoscere la teoria del contrasto simultaneo e la
dis*osizione s*ettrale dei colori fa sH c)e io veda rosso e verde
o**orsi con *i@ vigore( cosa dovrei fare *er vedere un rosso e un
verde c)e( accostati( formano( come li vedevo *rima( un
contrasto *i@ debole3 'evo sc)iarirli( o farli tendere entrambi al
giallo3
Buando ci vengono mostrati il rosso e il verde accostati( non
vediamo soltanto il rosso e il verde( ma vediamo anc)e il nesso
relazionale tra i due vediamo c)e il ra**orto c)e sussiste fra di
essi 8 decisamente diverso da =uello c)e c'8 tra rosso e arancione
o tra verde e blu. 2ediamo c)e non c'8 somiglianza. 2ediamo
l'o**osizione addirittura. : la vediamo non *erc)! abbiamo letto
la teoria dei colori di .)evreul o *erc)! abbiamo osservato molti
semafori
1
( ma *erc)! la loro relazione risiede nelle leggi
dell'es*erienza della transizione dello s*azio cromatico 4cfr. infra
ca*. %2( VV 2I36.
9e intendiamo la *ercezione in =uel senso ristretto c)e
abbiamo or ora delineato( non )a senso ammettere c)e la
*ercezione muti in =ualc)e modo sotto l'influenza delle nostre
conoscenze ed o*inioni. Eoi vediamo esattamente l'oggetto c)e
abbiamo di fronte con le *ro*riet fenomenic)e c)e gli
a**artengono e =uesto vale anc)e *er i colori noi *erce*iamo
sem*re le relazioni interne c)e strutturano lo s*azio cromatico.
Eon *ossiamo vedere =uello c)e vogliamo( ne**ure se
abbiamo studiato a fondo la teoria dei colori. ''altronde cosa
dovremmo dire degli uomini medievali c)e non )anno mai letto
1
/La segnaletica I marittima( ferroviaria( stradale C si servir su vasta scala
di =uesta co**ia di contrari( contribuendo a farne due colori fortemente
contrastanti.0 4*. 11+6.
72
una riga sulle teorie dei colori e c)e non )anno mai dedicato un
secondo alla riflessione sull'ordinamento cromatico 4cio8 =uasi
tutti6 *er loro il contrasto tra verde e rosso com'era3 9e la loro
*ercezione non *oteva essere influenzata C *er ovvi motivi
cronologici C dalla nozione di colori *rimari e com*lementari(
ma ne**ure C *er ignoranza I dall'allora vigente sistema di
classificazione dei colori( come vedevano essi3 : i nostri
contem*oranei c)e non )anno studiato la teoria dei colori e non
sanno c)e misc)iando un tubetto di *ittura gialla con un *o' di
blu si ottiene il verde( mentre misc)iando verde e rosso si ottiene
un orribile grigioImarrone( vedono in maniera diversa da uno
studente dell'Dccademia di Kelle Drti3 L'intensit del contrasto
cromatico c)e *erce*iscono tra rosso e verde da cosa di*ende in
loro3 'i*ender ancora dai semafori
1
3
9e davvero le nostre classificazioni del colore e le nostre
conoscenze scientific)e intorno ad esso sa*essero orientare con
tanto vigore il senso della nostra es*erienza *ercettiva( allora(
*aradossalmente( noi uomini contem*oranei non dovremmo
affatto vedere i colori( *erc)! a tutti )anno insegnato fin da
tenera et c)e /i raggi( a parlar propriamente( non sono
colorati04EeFton 177&( *. 3&46. :**ure( noi vediamo le cose
colorate( *ro*rio come ogni mattina vediamo il sole sorgere e
tracciare la sua *arabola nel cielo( *ur essendo tutti co*ernicani
incalliti
2
.
1
.fr. su*ra( nota 1 *. 7-.
2
Buesta =uestione a*re l'interessante dibattito sul ra**orto tra mondo
*erce*ito e mondo della scienza( tema centrale della contem*oranea
filosofia della *ercezione. La riflessione sul *roblema 8 stata inaugurata da
;usserl con il famoso manoscritto del 1&34 dal titolo /a terra non si muove
e *er lungo tem*o 8 stato un tema di *ertinenza della filosofia di
im*ostazione fenomenologica( insieme all'intero cam*o della cosiddetta
filosofia dell'es*erienza. Eel dibattito filosofico corrente =uello c)e 9ellars
)a definito il /divorzio0 tra /immagine scientifica0 e /immagine manifesta0
del mondo )a assunto *rogressivamente maggior rilievo e filosofi di diverse
im*ostazioni 4in *articolare filosofi della scienza e di corrente analitica6 si
73
<. -edere lo stesso e vedere diverso
,i*rendiamo la domanda a cui nel *aragrafo *recedente
abbiamo ris*osto negativamente c)i )a avuto un /addestramento
al colore0 vede in maniera diversa da c)i non )a mai studiato la
teoria dei colori e non )a mai fatto il gioco di misc)iare i tubetti
di tem*era3
>ra vorremmo *rovare a ris*ondere diversamente in un certo
senso sH( essi vedono in modo diverso.
L'addestramento )a un ruolo nella *ercezione e gli esercizi dei
*ittori sugli accostamenti cromatici e sull'armonia dei colori ci
insegnano =ualcosa a riguardo.
Le esercitazioni raccolte da Mosef Dlbers
1
nel suo nterazione
del colore si *ro*ongono di aumentare negli studenti la /ca*acit
di visualizzare l'interazione fra colore e colore0 fino al
sono cimentati nel tentativo di venire a ca*o di =uesto *roblema.
Purtro**o non abbiamo lo s*azio *er dedicarci a =uesto tema di centrale
im*ortanza e c)e sarebbe di grande interesse anc)e in relazione alle
tematic)e c)e stiamo =ui trattando. %l *roblema del ra**orto mondo
scientificoTmondo es*erito viene affrontato in maniera molto *untuale nel
saggio di Kenoist /%mage scientifi=ue et image manifeste du monde0( in cui
la rottura e*istemologica tra senso comune e scienza viene relativizzata( *ur
tenendo su *iani distinti descrizione del senso dell'es*erienza e s*iegazione
scientifica. %l saggio 8 contenuto nell'antologia *'ilosop'ies de la
perception( una raccolta di saggi tratti da un ciclo di seminari tenuto *resso
il .oll8ge de 7rance sotto la direzione di Kouveresse( in cui *roblemi di
filosofia della *ercezione sono trattati dal *unto di vista fenomenologico( di
analisi grammaticale di stam*o Fittgensteiniano e neurofisiologico
4Kouveresse I ,osat 2002. .fr. anc)e 9ellars 1&-3 e 7erraris 2001.
,itorneremo sulla =uestione nel ca*. %%%( V +6.
1
Mosef Dlbers 41111( 1&7-6 *ittore( grafico( designer tedesco. %nsegna al
Ka)u)aus( dove realizza i suoi *rimi collage di vetro traslucido su tavola(
c)e *ermettono grandi variazioni di luminosit. La sua ricerca *ittorica 8
tesa alla ricerca dell'instabilit e del sovvertimento dei colori e delle forme
*er effetto dell'interazione( ricerca c)e sar al centro anc)e del suo im*egno
di insegnante( al Ka)u)aus come negli 9tati Uniti. 'i =uesto im*egno
didattico( a cui Dlbers si dedicA con dedizione come ad una *arte integrante
della sua ricerca( 8 testimonianza il suo celebre libro nteraction of #olor.
74
/riconoscimento dell'interdi*endenza tra il colore( la forma e la
*osizione0 4Dlbers 1&74( *. 14. .orsivo mio6.
Eel corso delle lezioni gli studenti im*aravano a notare as*etti
c)e *rima non vedevano e a riconoscere differenze e somiglianze
sem*re *i@ sottili. 9e a uno studente fossero state *resentate
all'inizio del corso due sfumature di rosso egli le avrebbe forse
trovate identic)e( mentre al termine del corso avrebbe notato una
differenza di luminosit. 4cfr. ivi( *. 336.
Lo studente vede ora in modo diverso due colori c)e *rima
avrebbe detto uguali ora gli a**aiono diversi. .)e cosa succede
in =uesti casi3 'obbiamo forse concedere a Pastoureau c)e ciA
c)e vediamo di*ende da come le nostre conoscenze ci insegnano
a vedere3 'obbiamo ammettere c)e la forma di ciA c)e
*erce*iamo viene strutturata dalle categorie linguistic)e3
:videntemente no( non *ossiamo im*arare a vedere. %l vedere
8 un fatto e come tutti i fatti( sem*licemente accade. Eon
di*ende dalla mia volont o dal mio im*egno. Eon *osso
desiderare ardentemente di vedere una somiglianza tra il verde e
il rosso( o di vedere a**arire del blu in un =uadro( *erc)! non
riesco ne**ure a conce*ire c)e cosa voglia dire( in =uesto senso(
/voler vedere0.
:**ure( di fronte a un'immagine( un amico *uA invitarci a
guardare meglio e( seguendo le sue indicazioni( *ossiamo vedere
in un modo nuovo.
S *ossibile im*arare un atteggiamento nuovo c)e ci *ermetta
di notare ciA c)e *rima ci sfuggiva( ma =uesto non toglie c)e ciA
c)e *rima ci sfuggiva e c)e ora vediamo c)iaramente sia soltanto
ciA c)e era fin da *rinci*io *ossibile vedere 4cfr. 9*inicci 2003(
*. &4I1006.
Buesta *ossibilit di rivolgere l'attenzione( in virt@ di una
*rassi a**resa e delle conoscenze ac=uisite( a ciA c)e *rima non
era notato non dovrebbe coglierci di sor*resa( *oic)!( in fondo(
7+
non 8 =ualcosa di molto diverso dal bemer5en di #art$
1
.
Pastoureau fornisce un altro esem*io su cui vorremmo
riflettere( *ro*onendo *erA una lettura differente da =uella
avanzata dal nostro storico.
:gli *resenta il caso dei gia**onesi( *er i =uali /esistono
*arecc)i bianc)i c)e *ortano nel lessico comune nomi diversi e
vanno dall'o*aco *i@ s*ento al brillante *i@ luminoso. L'occ)io
occidentale( contrariamente a =uello gia**onese( non 8 sem*re in
grado di distinguerli e il vocabolario delle lingue euro*ee 8
tro**o *overo nella gamma dei bianc)i *er *oterli nominare0 4*.
1736.
%l gia**onese )a la ca*acit di ordinare diverse tonalit di
bianco secondo la loro luminosit( mentre l'occidentale(
guardando gli stessi cam*ioni non noterebbe alcuna differenza
significativa. % gia**onesi vedono dun=ue molti bianc)i C
osserva Pastoureau I mentre gli occidentali ne vedono solo uno
gia**onesi e occidentali vedono il bianco in maniera diversa(
*erc)! le ris*ettive societ praticano il colore in modo diverso.
: il motivo risiede C ormai lo abbiamo ca*ito C nel fatto c)e /8
la societ c)e XfaYil colore0 4*.106.
Juttavia I continua Pastoureau I /l'occ)io occidentale si abitua
*rogressivamente a certi *arametri del colore com'8 praticato in
"ia**one0 4*. 20+G corsivo mio6 anc)e l'uomo occidentale(
ac=uisendo dimestic)ezza con le stam*e gia**onesi( *uA
im*arare a vedere la differenza tra un bianco o*aco e uno
brillante. #a non 8( come sembrerebbe dalle *arole di
1
9*inicci c)iarisce il concetto di bemer5en cosH /notiamo un colore =uando
lo *erce*iamo come un *articolare ti*o di rosso( =uando la *ercezione
sensibile assume la forma di una classificazione c)e segna distinzioni tra le
cose. Juttavia( *er #art$( classificare significa riconoscere la *ossibilit di
notare le distinzioni racc)iuse nel materiale *erce*ito ri*osa dun=ue
sull'es*erienza *assata c)e *ermette di cogliere nel dato ciA c)e lo assimila
e lo differenzia da altre analog)e es*erienze0 49*inicci 1&&1( *. 136. .fr.
anc)e su*ra ca*. %( V 2.
7-
Pastoureau( c)e egli assimili( =uasi *er contagio o *er osmosi( la
ca*acit di distinguere diverse luminosit di bianco( n! sono i
suoi occ'i c)e si abituano *rogressivamente a vedere cosH( come
si abituano a vedere nel buio.
Dttraverso un addestramento( egli vede =ualcosa c)e *rima
non vedeva( e**ure i suoi occ)i vedono esattamente =uello c)e
vedevano *rima. .iA c)e l'occidentale vede di nuovo 8 soltanto
la differenza( ovvero una relazione. Dnzi 8 *ro*rio *erc)! fin
dall'inizio vedeva la diversa luminosit C e la vedeva *ro*rio
come la vede il gia**onese C c)e egli *uA im*arare a *restarvi
attenzione e riconoscere all'interno dell'immagine la relazione
c)e sussiste tra i due bianc)i.
7are riferimento a un riconoscimento rimanda necessariamente
ad una =ualc)e strutturazione intrinseca dell'es*erienza
*ossiamo riconoscere solo ciA c)e gi c'8. ,iconoscere significa
*restare attenzione a una relazione. ,iconoscere una relazione
vuol dire( a**unto( vedere c'e c'8( non istituirla. Posso
riconoscere una somiglianza tra due colori solo se in essi vi 8
effettivamente un carattere di somiglianza.
Eelle riflessioni c)e abbiamo *ro*osto *ossiamo scorgere la
tematica Fittgensteiniana del vedere come( il cui nocciolo risiede
*ro*rio nel cogliere relazioni.
5ittgenstein *ro*one un'es*erienza c)e 8 ca*itata sicuramente
a tutti
/ >sservo un volto e im*rovvisamente noto la somiglianza
con un altro. -edo c)e non 8 cambiatoG e tuttavia vedo in modo
diverso. .)iamo =uest'es*erienza Xil notare un as*ettoY0
45ittgenstein 1&+3( ?%( *. 2++6.
2edo un volto( im*rovvisamente riconosco in esso
un'es*ressione familiare e in =uello stesso volto vedo ora
=ualcosa di diverso. :**ure ciA c)e vedo( obiettivamente( non 8
cambiatoG soltanto c'8 stato( *er cosH dire( un riorientamento di
77
senso della scena percettiva( in virt@ del riconoscimento di una
relazione
/La mia im*ressione visiva 8 mutataG I com'era *rima3 .om'8
ora3 I 9e la ra**resento *er mezzo di una co*ia esatta C e non 8
forse una buona ra**resentazione3 I non si vede nessun
cambiamento0 4ivi( ?%( *. 2+&6.
5ittgenstein ci invita a notare c)e nei due casi il verbo
/vedere0 viene im*iegato in maniera differente nel *rimo caso
vedo sem*licemente un volto I il mio vedere si rivolge a una
cosa tra le altreG nel secondo caso l'oggetto del mio vedere non 8
*i@ una cosa( ma una relazione. .iA c)e vedo =ui 8 la
somiglianza di =uel volto con un altro
1
.
Eel secondo caso lo stesso dato fenomenico 8 ricondotto sotto
l'egida di un *aradigma inter*retativo( fondato sul
riconoscimento di una somiglianza( sul confronto con un
modello esem*lificativo. %l riferimento a un *aradigma
inter*retativo e il rimando ad una regola inaugurata da un gioco
linguistico
2
non deve farci *ensare c)e nel secondo caso abbiamo
1
/'ue im*ieg)i della *arola XvedereY.
%l *rimo X.)e cosa vedi l3Y X2edo =uesta cosa Y 4segue una descrizione(
un disegno( una co*ia6. %l secondo X2edo una somiglianza tra =uesti due
voltiY I colui al =uale dico =ueste cose *uA vedere i due volti tanto
distintamente =uanto li vedo io.
L'im*ortante La categorica differenza tra i due 'oggetti' del vedere.
L'uno *uA disegnare accuratamente i due voltiG l'altro *uA notare( in =uesto
disegno( =uella somiglianza c)e l'altro non )a visto0 45ittgenstein 1&+3(
?%( *. 2++6 /Buello c)e *erce*isco nell'im*rovviso balenare dell'as*etto
non 8 una *ro*riet dell'oggetto( ma una relazione interna tra l'oggetto e
altri oggetti0 4ivi( ?%( *. 2716.
2
"uardare un'immagine alla luce di un gioco linguistico( significa guardarla
secondo una regola c)e )a la forma di un /*rova a vedere cosH0( /*rova a
organizzare il materiale in =uest'altra maniera0. 9i tratta di fare sinossi
diverse 4ra**resentazioni *ers*icue6 con lo stesso materialeG e /la
ra**resentazione *ers*icua rende *ossibile la com*rensione( c)e consiste
a**unto nel fatto c)e noi 'vediamo connessioni'.0 4ivi( V 1226. D nostro
71
a c)e fare con un'inter*retazione
1
. Eoi( guidati dal confronto con
un modello( vediamo *ro*rio =ualcosa di diverso nel secondo
caso( ma ciA non significa c)e nel vedere ec)eggi un *ensare o
c)e il vedere necessiti del *ensare *er organizzare il materiale
c)e riceve. 9ignifica solo c)e 8 *ossibile accordare il nostro
vedere a una =ualc)e norma inaugurata con un gioco linguistico.
Lo ribadiamo vediamo davvero =ualcosa di nuovo( e**ure ciA
c)e vediamo 8 comun=ue solo =uel c)e c'8 e c)e era fin da
*rinci*io *ossibile vedere
2
. .iA c)e cambia 8 il nostro
atteggiamento 4ivi( ?%( *. 2-&6.
-edere come 8 vedere( alla luce di una regola( il balenare di un
nuovo as*ettoG ma 8 *ur sem*re un vedere. .iA significa c)e in
ogni caso io non *osso vedere =uello c)e mi *are. /%l vedere 8
uno stato0 4ivi( ?%( *. 27&6. Ju *uoi invitarmi a notare la
differenza di luminosit tra due cam*ioni di bianco( *uoi
accostare loro altri cam*ioni *er sollecitare la mia attenzione a
=uell'as*etto( ma il fatto c)e io veda la differenza 8 =ualcosa c)e
non di*ende dalla mia volont 8 un fatto c)e *uA accadere o
meno e la cui realizzazione risiede in ultima istanza nelle
*ro*riet fenomenic)e di ciA c)e sto guardando
3
.
avviso =uesto 8 il meccanismo c)e sottosta alla formazione di diverse
suddivisioni dello s*azio cromatico e( di conseguenza( di diverse
terminologie *er i colori. 4.fr. %nfra( ca*. %2( V 46.
1
9eguire una regola in un gioco linguistico non vuol dire inter*retare una
regola /esiste un modo di conce*ire la regola c)e non 8 un 'interpretazione(
ma c)e si manifesta( *er ogni singolo caso d'a**licazione( in ciA c)e
c)iamiamo Xseguire una regolaY e Xcontravvenire ad essaY. Per =uesta
ragione esiste una tendenza a dire c)e ogni agire secondo una regola 8
un'inter*retazione. %nvece si dovrebbe c)iamare Xinter*retareY soltanto la
sostituzione di un'es*ressione della regola a un'altra.0 4ivi( V 2016.
2
/L'es*ressione del cambiamento di as*etto 8 l'es*ressione di una nuova
*ercezione e( nel medesimo tem*o( l'es*ressione della *ercezione c)e 8
rimasta immutata.0 4ivi( ?%( *. 2+1I&6.
3
9ono debitrice *er =uesta lettura della tematica del vedere come di
5ittgenstein alla dis*ensa delle lezioni sulle +icerc'e filosofic'e di
7&
5ittgenstein nella seconda *arte delle ,icerc)e filosofic)e
suggerisce una moltitudine di esem*i molto illuminantiG tuttavia
vorremmo *resentare noi una nuova esem*lificazione( c)e *uA
aiutarci a ca*ire il valore di =ueste osservazioni in riferimento
alla =uestione c)e ci sta a cuore l'intreccio di linguaggio e
*ercezione nell'es*erienza dei colori.
%mmaginiamo c)e =ualcuno ci mostri due immagini e ci c)ieda
di descrivere cosa vediamo
Eoi *otremmo ris*ondere di fronte alla *rima immagine /una
*alla nera0 e di fronte alla seconda /una notte nera0. #a se l'altro
ci domandasse /#a 8 davvero nera la notte30 o**ure /#a sono
neri allo stesso modo30 o ancora /#a non vedi *ro*rio nessuna
differenza tra i due colori30( allora noi *otremmo ris*ondere
/9H( 8 vero la notte 8 blu( ma di un blu talmente scuro da
sembrare nero0( o**ure diremmo /8 un blu c)e tende al nero0 o
/un nero c)e tende al blu0.
%l nostro test funzionerebbe anc)e con individui c)e *arlano
una lingua in cui non esiste un nome *er il blu
1
. :ssi *otrebbero
5ittgenstein tenute da 9*inicci nell'anno accademico 2001T2202 4in
*articolare cfr. **. 217I33-6( nonc)! a numerosi s*unti tratti da Paolo
Kozzi 1&&1( un ricc)issimo commento ai VV 1I2& delle "sservazioni
filosofic'e di 5ittegenstein.
1
%mmaginiamo una lingua a**artenente a uno stadio anteriore al =uinto nella
classificazione degli stadi evolutivi dei vocabolari cromatici o*erata da
Kerlin e Oa$ nel loro %asic #olor ;erms= ideale *er il nostro esem*io
10
ris*ondere =ualcosa come /nella seconda immagine c'8 una
sfumatura di nero *i@ c)iara0. %noltre si *otrebbe s*iegare loro
c)e ci sono lingue( come l'italiano( in cui esiste un nome *er il il
colore del secondo disegno e si *otrebbero mostrare loro altri
cam*ioni *er i =uali la *arola /blu0 si a**lica. %n tal modo essi
*otrebbero im*arare a distinguere il blu dal nero e a nominarli in
modo differente( esattamente come *otrebbe succedere a noi se
un gia**onese ci insegnasse( utilizzando il metodo ostensivo( a
riconoscere e nominare differenti bianc)i. .iA non toglie c)e(
anc)e do*o tale a**rendimento( noi( *arlando italiano(
solitamente non sentiamo la necessit di distinguere tra diverse
gradazioni di bianco e nella maggior *arte dei casi non troviamo
tra le sfumature di bianco c)e vediamo =uotidianamente delle
differenze significative( tali da s*ingerci a introdurre nuovi
termini. Dllo stesso modo il nostro fantomatico collaboratore
all'es*erimento( *uA( anc)e in seguito alle nostre s*iegazioni(
non sentire la necessit di introdurre termini nuovi *er nominare
il blu( c)e *otrebbe tran=uillamente continuare a c)iamare
/nero0.
:**ure continuiamo a vedere una diversit tra i vari bianc)i(
nonostante non riteniamo necessario dare rilevanza linguistica a
=uesta differenza e la vediamo *ro*rio come la vedevamo
*rima
1
. .iA c)e cambia risiede tutto nel notare o meno una
differenza significativa
2
.
"uidata dall'indicazione c)e mi suggerisce a cosa devo
sarebbe immaginare una lingua in cui esistono soltanto termini *er il nero( il
bianco e il rosso 4secondo stadio6 4.fr. Kerlin e Oa$ 1&-&( *. 116.
1
Kasti( come *rova del fatto c)e vedo e )o sem*re visto tutte le sfumature di
bianco( osservare c)e io vedo c)e =uesto tavolo 8 tridimensionale( )a una
determinata grandezza e lung)ezza( 8 illuminato da un raggio di luce c)e
entra dalla finestra e gli oggetti *oggiati su di esso *roiettano delle ombre(
in virt@ del fatto c)e io vedo infinite sfumature di bianco.
2
D**rofondiremo il nesso c)e lega la formulazione della terminologia dei
colori in una lingua alle leggi dello s*azio cromatico nel ca*itolo seguente.
.fr. infra ca*. %2( VV 2I4.
11
rivolgere la mia attenzione( vedo =ualcosa di nuovo e ciA c)e
vedo 8 *ro*riamente una relazione la differenza tra il colore
della *rima immagine e =uello della seconda. Juttavia il nuovo
senso della scena *ercettiva 8 *ossibile solo *erc)! ciA c)e vedo
)a i caratteri fenomenologici adeguati *er sorreggere il mio
vedere cosH la relazione c)e colgo 8 =ualcosa c)e esiste a parte
obGecti
3
.
'i fronte a =ueste due figure
io non vedo alcuna differenza di colore( anc)e se tu insisti *erc)!
io guardi meglio.
Dllo stesso modo di fronte a
3
La somiglianza e la differenza non sono regole dell'associazione( non
dicono nulla intorno ai nostri com*ortamenti *ercettivi o di sintesi( ma sono
relazioni interne al materiale *ercettivo. Per =uesto Piana scrive c)e =uando
notiamo somiglianze su cui basiamo le nostre associazioni /sem*licemente
non diciamo nulla sui nostri com*ortamenti. Q...R La continuit( intesa come
*rossimit di un contenuto ad un altro in un com*lesso *ercettivo( 8 essa
stessa( non meno della somiglianza( una determinazione del contenuto c)e
fonda nessi sintetici di cui il com*lesso *ercettivo 8 un risultato0 4Piana
1&-7( *. 116.
12
non mi *otr mai succedere di dire c)e sono dello stesso colore e
sfido =ualun=ue antro*ologo a trovare una *o*olazione c)e *arli
una lingua in cui =uesti due colori vengono c)iamati allo stesso
modo.
Bueste osservazioni molto banali ci costringono a considerare
c)e( a *rescindere dalla libert c)e ogni lingua )a di tracciare i
confini tra i colori e di costruire vocabolari *i@ o meno densi(
ogni ri*artizione dello s*azio cromatico 8 vincolato da norme
interne al *erce*ito stesso( dalle =uali non si *uA *rescindere( se
non al *rezzo di rinunciare alla sensatezza. % gioc)i linguistici
sono vincolati dall'es*erienza.
Buesto 8 *ro*rio ciA c)e Pastoureau costantemente dimentica.
7acendoci guidare dalle suggestioni Fittgensteiniane intorno
al vedere come( abbiamo forse *rogredito un *oco nella
com*rensione del nostro tema. 7in ora avevamo insistito
sull'autonomia delle regole interne alla *ercezione. >ra ci 8
c)iaro come =uesta *riorit c)e abbiamo accordato all'es*erienza
*ercettiva non nega la *ossibilit c)e il linguaggio incida sulla
*ercezione riorientandone il senso.
'o*o esserci *remurati di salvaguardare l'autonomia
dell'es*erienza( eccoci dis*osti a fare una concessione al
linguaggio in concreto( ogni es*erienza *ercettiva c)e facciamo
8 sem*re intrecciata con fattori linguistici( immaginativi ed
emotivi 4cfr. Piana 1&-7( *.-16( e *uA essere guidata da una
=ualc)e regola c)e invita a guardare cosH( a cogliere talune e non
talaltre relazioni.
D. (a i colori esistono davveroH
:ne robe rouge estIelle ancore rouge si personne ne la
regardeH! 4Pastoureau 1&&0( *. 3-16.
Pastoureau *one a brucia*elo( nel suo articolo /Une )istoire
des couleurs estIelle *ossible30 =uesta domanda c)e )a
tormentato le notti di innumerevoli filosofi. :gli *erA 8 uomo
13
c)e ama dormir tran=uillo e non esita a trovarvi ris*osta. La
scienza C egli afferma C )a deciso il colore 8 una sensazione e
senza un ricettore 4la co**ia occ)ioIcervello6 il colore non c'8.
Juttavia Pastoureau 8 anc)e un buon relativista ed 8 convinto
c)e la scienza non sia null'altro c)e un sistema simbolico fra gli
altri al =uale non si *uA attribuire alcuna *articolare *retesa
veritativa 4Pastoureau 1&&0( *. 3716
1
. 'un=ue *rosegue
/$uGourd''ui une robe rouge n'est *lus rouge si *ersonne ne la
regarde0 4ibidem. .orsivo mio6( ma /il n'en a *as !t! ainsi et il
n'en est *as encore *artout ainsi0 4ibidem6.
La domanda 4una cosa rossa 8 ancora rossa se nessuno la
guarda36 I e la relativa ris*osta negativa C 8 la c)iave di volta
dell'intero atteggiamento di Pastoureau verso i colori se i colori
sono solo sensazioni( essi esistono solo in relazione a un
soggetto e di*endono( nel loro darsi( da come il soggetto li
*erce*isce.
/La couleur est un *)!nom!ne *erce*tiveG *uor =u'il eListe( il
1
Eon 8 =uesto il luogo *er addentrarsi in un dibattito sullo statuto delle
scienze e il valore di verit delle loro *ro*osizioni a confronto con =uello
delle credenze e delle teorie non scientific)e. .erto( le affermazioni di
Pastoureau ric)iedono c)e si faccia a *ro*osito un *o' di c)iarezza.
Pastoureau considera( tanto *er fare un esem*io( la sco*erta dell'esistenza
di coni e bastoncelli e delle leggi del contrasto simultaneo tanto
convenzionali =uanto l'o**osizione tra colori caldi e colori freddi o della
simbologia del colore 4cfr. *. &6. Pastoureau sbaglia =uando tratta alla
stessa stregua la storia delle scienze dei colori e la storia dei sistemi di
designazione e di classificazione dei colori e( *arallelamente( assimila verit
stabilite s*erimentalmente dalla scienza a verit relative all'uso culturale
c)e in ogni civilt si *uA fare del colore. #a se 8 vero c)e la storia della
scienza 8 mutevole tanto =uanto le teorie sulla simbologia del colore( essa
)a intrinsecamente una *retesa veritativa( c)e non *uA esserle in linea di
*rinci*io negata( se non *rivandola del suo stesso sco*o. 9e la scienza )a
sco*erto soltanto nel ?? secolo l'esistenza dei bastoncelli( ciA non toglie
c)e( se i bastoncelli esistono( sono sem*re esistiti( anc)e nella retina degli
occ)i dei medievali. Jant'8 c)e *arliamo di /sco*erta0 dei bastoncelli 4cfr.
Kouveresse 2003( *. 1-&6.
14
faut ='il $ ait trois !l!ments non seulemente une source
lumineus et un obWect =u'elle eclaire( mais aussi un Utre vivant
dot! de ces r!ce*teurs com*leLes =ue constitue la cou*le oeilI
cerveauL( c'est dire un r>cepteur mettant en Geu la culture, la
m>moire, l'imagination, la sensibilit>.0 4ibidem6.
%l colore 8 dun=ue un fatto sociale( il cui senso risiede *er lo
*i@ nella modalit di *ercezione( nei condizionamenti culturali e
idiosincratici del soggetto. D Pastoureau sembra *resto fatto(
e**ure affermare c)e senza un recettore non ci sarebbe il colore(
non vuole ancora dire c)e la *ercezione del colore sia
determinata da fattori linguistici( emotivi( sociali tra la necessit
c)e ci sia un soggetto affinc)! si verific)i la *ercezione e
l'influenza di fattori culturali nella *ercezione non c'8
conse=uenzialit. %l ricettore *otrebbe benissimo essere una
macc)ina. Eoi *otremmo essere delle tabulae rasae.
9enza entrare nel merito del dibattito filosofico( vorremmo far
notare come( mentre Pastoureau ritiene di *oter dare con tanta
fretta una ris*osta soddisfacente( la =uestione dello statuto del
colore 8 ad oggi del tutto a*erta e sta im*egnando molti filosofi(
in s*ecial modo di area anglosassone gli eliminativisti 4c)e
affermano l'illusoriet del colore6 si contra**ongono a
dis*osizionalisti 4*er cui la *ro*riet del verde 8 la dis*osizione
ad a**arire verde6 fisicalisti 4*er cui i colori sono *ro*riet
fisic)e6 e i *rimitivisti 4*er cui i colori( *ur essendo *ro*riet
degli oggetti( sono *ro*riet sui generis( non identic)e alle
*ro*riet fisic)e6
1
.
Lasciamo da *arte le teorie filosofic)e e torniamo alla
1
Una buona rassegna delle *osizioni in cam*o si *uA trovare nell'antologia
+eadings on color, vol. .= ;'e *'ilosop'1 of #olor( curata da K$rne e
;ilbert. L'introduzione fornisce un'ottima *resentazione del *roblema e dei
diversi tentativi di ris*osta 4cfr. K$rne( ;ilbert( 1&&76. 9i veda anc)e il
numero s*eciale di *'ilosop'ical Studies -1I1&&2( *. 217I370( interamente
dedicato all'ontologia del colore e alla *ercezione del colore. .fr. anc)e
;ardin 1&14G K$rne 2003G ;arve$ 2000G .lementz 2003.
1+
domanda da cui siamo *artiti /il colore esiste ancora se nessuno
lo guarda30.
La domanda )a una *reoccu*ante eco berNele$anaG
*ronunciandola( una vocetta insolente ec)eggia dal fondo delle
nostre reminescenze di studenti di filosofia /.osa ti garantisce
c)e il muro esista ancora( una volta c)e ti sei voltato30. >vvero(
cosa ti garantisce c)e esista =ualcosa oltre alle tue sensazioni(
c)e esista un mondo c)e 8 la causa delle tue sensazioni3 Esse est
percipi.
D =uesta domanda C eterno *reci*izio e eterna tentazione
dell'idealismoI vorremmo astenerci dal ris*ondere e lasciare a
5ittgenstein l'onere di c)iudere la =uestione
/Dll daomanda 'esiste ancora l'armadio =uando non lo guardo
*i@3' la ris*osta corretta 8 'Eon credo c)e =ualcuno lo *orter
via o lo distrugger *ro*rio in =uel mentre'0 45ittgenstein
2000( *. 43-6.
9icuramente ne**ure Pastoureau 8 allettato dalla tentazione
berNele$ana di trascinare nell'immaterialismo l'intero mondo
sensibile e non intende la domanda come l'insinuazione di un
dubbio sull'effettiva consistenza del reale. :gli vuole dimostrare
c)e nella *ercezione del colore la soggettivit svolge un ruolo
*i@ determinante c)e altrove. Per farlo( si serve della scienza
moderna i colori di*endono dalla *articolare com*osizione
c)imica degli oggetti( c)e assorbono alcune fre=uenze d'onda
della luce *er rifletterne altreG la luce col*isce l'occ)io di un
soggetto( c)e trasmette l'informazione al cervello( il =uale
elabora i dati e finalmente /a**are0 il colore. :cco( i colori
dovrebbero stare =ui da =ualc)e *arte tra le fre=uenze d'onda( i
fotorecettori( i neuroni e =ualc)e formula c)imica.
:**ure anc)e =uesta via risc)ia di trascinare nell'inesistenza 4o
in un'esistenza solo mentale6 l'intero mondo *erce*ito. 9e i colori
non esistono( *erc)! *ro*riamente vi sono solo radiazioni
1-
riflesse da una su*erficie( il colore viene relegato alla
dimensione dell'illusione( ma insieme al colore s*rofondano
nell'illusoriet tutti gli oggetti con cui abbiamo =uotidianamente
a c)e fare. 9e si attribuisce ai colori il titolo di mera a**arenza
illusoria( allora dovremmo ammettere c)e realmente non
esistono ne**ure sedie( tavoli( alberi e case( *erc)! i colori non
esistono( a**unto( soltanto nel mondo della scienza( =uel mondo
strano in cui c'8 s*azio esclusivamente *er onde e *articelle
subatomic)e.
:**ure abbiamo dei seri dubbi c)e le cose stiano cosH la
validit dell'immagine scientifica del mondo non *uA sconfessare
l'immagine del mondo *erce*ito( *erc)! 8 *er spiegare il
fenomeno del colore c)e si *arla di onde elettromagnatic)e di
una data fre=uenza
1
. La s*iegazione scientifica non *uA
invalidare la descrizione fenomenologica dell'es*erienza l'una e
l'altra sono modi di *arlare del mondo c)e giacciono su *iani
diversi. .osH( se alla tua ric)iesta di *orgerti la *enna rossa( io
ris*ondessi ricordandoti c)e *ro*riamente la *enna non 8
colorata( non sarei soltanto *edante( ma commetterei un errore
categoriale. 9arebbe come se esitassi a sedere sulla sedia *er
*aura c)e si scom*onga in atomi. Buando *arlo di tavoli( strade
e automobili( devo *oter *arlare anc)e di colori e considerarli
tanto reali =uanto gli oggetti di cui sono *ro*riet. ,iferirsi ai
colori in termini di fre=uenze d'onda non nega la legittimit di
1
/'enier toute verit! au monde manifeste( c'est faire *erdre auL sciences ce
=u'on *ourrit a**eler leur motivation mUme( ce =u'elle ont c)arge
d'elucider.0 4Kenoist 2003( *. 1+6. /Le *robl8me est =ue semble inscrit dans
notre *r!com*r!)ensione des ra**orts entre image scientifi=ue et image
manifeste =ue l'une eJplique l'autre( c'estIIdire *lus eLactement donne( en
*ro*osant un certain monde( la raison du monde de l'autre. Les XobWectsY du
monde scientifi=ues( si etranges soientIils( sont *r!sent!s g!n!ralement
comme devant eL*li=uer les com*ortements du monde manifeste. Q...R Dinsi
la structure atomi=ue de la Xtable scientifi=ueY d':ddington eL*li=ueItIelle
la solidit! de sa Xtable manifesteY( et l'eL*lication ne *eut ici Utre dite
*urement dissolvante.0 4Kenoist 2003( *. 206.
17
continuare a *arlare di erba verde e di fiori rossi( ma afferma
c)e *ossiamo s*iegare =uesti fenomeni riformulandoli in un
nuovo sistema concettuale ca*ace di s*iegare i nessi causali c)e
intercorrono tra essi 4cfr. 9*inicci 200+( *. 33I46.
La domanda /i colori esistono davvero a *rescindere da un
soggetto osservatore30 8 allora una domanda mal formulata c)e
non *uA c)e condurre a fraintendimenti. 9e vogliamo *orre
domande a cui sia possibile rispondere( dovremo riformulare la
=uestione in due =uesiti distinti.
'a un lato c)iederemo nell'esperienza vissuta c)e abbiamo
delle cose( i colori esistono e sono *ro*riet reali degli oggetti3
.on ogni evidenza la ris*osta sar affermativa *erc)! le carote(
da c)e ne abbiamo memoria( sono sem*re state arancioni e
*ossiamo grattugiarle( tagliarle( tritarle( ma rimangono sem*re
arancioni e non *ossiamo fare a meno di considerare l'essere
arancione una *ro*riet saliente della carota( c)e ci *ermette di
identificarla tra gli altri oggetti del mondo.
''altra *arte *otremmo c)iederci =uale meccanismo *resiede
alla *ercezione dei colori3 : allora avanzeremo una s*iegazione
scientifica c)e c)iama in causa le onde luminose( i fotoni( le
leggi di rifrazione della luce( la retina e i fotorecettori una
s*iegazione in cui non c'8 *osto *er i colori( ma c)e non *uA( in
senso *ro*rio( negarne l'esistenza( *oic)! si *one su un *iano
differente( in cui non 8 in gioco il senso dell'es*erienza( ma
soltanto l'esplicazione della catena causale c)e sta dietro a =uel
senso di cui soltanto la descrizione fenomenologica *uA rendere
conto.
K. *ropriet primarie e propriet secondarie
Dbbiamo a**ena affermato c)e considerare il colore come una
*ro*riet illusoria risc)ia di trascinare nell'immaterialit l'intero
mondo es*eritoG tuttavia *ermane in noi la sensazione c)e il
colore sia in un certo senso una *ro*riet *i@ effimera e
11
inconsistente dell'estensione e della forma( una *ro*riet *er la
=uale il soggetto gioca effettivamente un ruolo im*ortante.
Dbbiamo l'im*ressione c)e il colore inganni e non occorre
essere dei maestri del sos*etto *er avanzare dubbi sulla
consistenza del colore. "i gli antic)i credevano c)e il colore
fosse una *ro*riet sui generis( a met strada fra il soggetto e
l'oggetto
1
. #a se i greci non fanno testo *erc)!( si sa( erano
inclini a filosofare( dobbiamo ammettere c)e ognuno di noi(
forse da bambino( )a carezzato il fascino dell'idealismo
soggettivo( c)iedendo a un amico( fra il serio e il faceto /.osa
mi assicura c)e ciA c)e c)iamiamo verde a**aia a te e a me nello
stesso modo30. Persino un *ittore come Mosef Dlbers( c)e con i
colori lavora e dovrebbe avere con loro una s*eciale confidenza(
dimostra una certa diffidenza nei loro confronti
/Eella *ercezione visiva un colore non viene =uasi mai
*erce*ito come 8 nella sua realt fisica. Buesto fa sH c)e il colore
sia il mezzo *i@ relativo in cam*o artistico.
Per *oter usare il colore efficacemente( 8 necessario sa*ere
c)e esso inganna di continuo0 4Dlbers 1&-3( *. 13. .orsivo
mio6.
/9e si dice 'rosso' 4il nome di un colore6 e ci sono cin=uanta
*ersone c)e ascoltano( ci si *uA tran=uillamente as*ettare c)e
abbiano in mente cin=uanta ti*i di rosso. : si *uA essere sicuri
c)e tutti =uesti rossi saranno molto diversi.
Dnc)e =uando un determinato colore 8 =uello c)e sicuramente
tutti gli ascoltatori )anno visto innumerevoli volte C come *er
1
%l *rimo accanito sostenitore dell'irrealt dei colori fu( notoriamente(
'emocrito egli affermava c)e /il colore non 8 =ualcosa di necessario *er
Eatura( ma =ualcosa c)e si forma *er legge( convenzione( abitudine(
su**osizione e determinazione0. /%l colore( in s!( non 8 nulla. "li elementi(
il *iano( il vuoto( avrebbero 4certo6 *ro*riet( ma la loro com*osizione 8
dotata di colore 4solamente6 in ordine con ordine( figura( *osizione o
direzione. Buesto *erc)! i fenomeni a**aiono di conseguenza0 4fonte
"oet)e 1110( *. +-6.
1&
esem*io il marc)io della .ocaI.ola( c)e viene ri*rodotto
sem*re identico in tutto il mondo C continueranno a *ensare a
molti rossi diversi l'uno dall'altro. Q...R : *ersino =ualora si
mostri il marc)io rotondo della .ocaI.ola con il nome in
bianco nel mezzo( tutti riceveranno senz'altro la stessa
impressione sulla retina, ma nessuno potr sapere con certezza
se l'altro 'a avuto la stessa percezione.0 4Dlbers 1&-3( *. 17.
.orsivo mio6.
'ietro a =uesto atteggiamento c)e tende a negare( insieme alla
stabilit *ercettiva( consistenza ontologica al colore( ri*osa
l'antica distinzione tra =ualit *rimarie e =ualit secondarie.
'a un lato ci sono le *ro*riet reali degli oggetti( =uelle =ualit
stabili e immutabili c)e ineriscono in maniera immanente alla
cosa. Jutte le *ro*riet c)e )anno a c)e fare con l'estensione e la
solidit dell'oggetto 4forma( *eso( grandezza( moto...6 sono
=uelle c)e( *ossiamo starne certi( esso *ossiede anc)e =uando
nessuno lo sta osservando.
''altra *arte vi sono le *ro*riet c)e appaiono soltanto
all'interno di un ra**orto col soggetto *erci*iente( dun=ue esse
non a**artengono internamente alla cosa stessa( ma
*ro*riamente esistono solo nel soggetto. :sse non )anno
stabilit variano al variare dell'a**arato c)e le *erce*isce e delle
condizioni in cui sono es*erite. 'i =uesta seconda classe di
=ualit il colore 8 l'esem*io *aradigmatico.
.olori( suoni( odori( sensazioni tattili sono soltanto ciA c)e
a**are nelle nostre menti( mentre la realt 8 fatta *ro*riamente di
dura materia incolore e inodore di estensione e solidit C o(
*otremmo anc)e dire( di atomi e vuoto.
:ccoci tornati al *unto di *artenza la distinzione tra =ualit
*rimarie e secondarie 8 guidata da =uel *aradigma c)e *retende
di falsificare la descrizione del mondo *erce*ito alla luce di una
s*iegazione scientifica. Eon 8 un caso se i *i@ accaniti
sostenitori della distinzione tra *ro*riet *rimarie e secondarie
furono "alileo( EeFton( .artesio e gli altri *ensatori della
&0
rivoluzione scientifica. Per loro relegare i colori e i suoni al
mondo delle mere sensazioni si basava sulla constatazione c)e
=uesti non giocano alcun ruolo nella s*iegazione scientifica del
mondo
1
4cfr. .lementz 2003( *. 13-6.
"i KerNele$ e ;ume misero in crisi la distinzione tra
*ro*riet *rimarie e secondarie( ma non *er ri*ortare suoni e
colori negli oggetti( bensH *er trascinare anc)e le *rime nel
mondo immateriale delle idee sensibili. 9e /il duro( il tenero( il
caldo( il freddo( il bianco( il nero ecc... sono meramente
secondarie( e non esistono negli oggetti in s! stessi( ma sono
*ercezioni della mente0( allora I argomenta ;ume I ne**ure
estensione e solidit /)anno minor diritto a essere c)iamate
come le *rime0( *erc)! anc)e /l'idea dell'estensione 8
interamente ac=uisita dai sensi0 4;ume 1741( *. 1+46.
Juttavia gli em*iristi inglesi non si liberarono di =uel
*resu**osto teorico c)e costituiva il terreno fertile *er la
distinzione tra *ro*riet *rimarie e secondarie. Per 'escartes
infatti la nozione di *ro*riet secondaria si inseriva all'interno
della teoria ra**resentazionalistica dell'es*erienza e ne era
immediata conferma
2
. ;ume non abbatt! =uesto *resu**osto(
1
#a la distinzione tra *ro*riet *rimarie e secondarie in virt@ del ruolo delle
*rime nella conoscenza scientifica del mondo non *oteva essere *oi cosH
marcata. Lo rileva Kertolini /D ben vedere( la riduzione matematica non
garantisce *oi nemmeno l'oggettivit delle =ualit *rimarie il *ezzo di cera
c)e 'escartes avvicina al fuoco( *ur rimanendo un *ezzo di cera( muta
sa*ore( colore( odore( consistenza al tatto( rumore =uando viene col*ito( ma
modifica insieme anc)e la =ualit *rimaria della grandezza e ric)iede
l'intervento di una facolt su*eriore alla sensibilit( di una vera e *ro*ria
visione intellettuale( *erc)! si *ossa cogliere l'oggettivit dell'estensione
come infinita ca*acit di modificarsi0 4Kertolini 2002( *. 236.
2
%l dubbio c)e abbiamo *ro*osto *oco so*ra attraverso le *arole di Dlbers
circa l'identit della sensazione di rosso c)e ognuno )a si radica nell'idea
c)e *ensare il rosso significa vedere a**arire nella coscienza un'immagine
di rosso( come un di*into *rivatissimo cui ognuno )a accesso tanto diretto
=uanto esclusivo. :**ure =uando io dico /rosso0 o vedo un oggetto rosso(
non a**are nella mia coscienza alcuna immagine di rosso( *er la =uale
&1
anzi lo confermA( riducendo a mera idea l'intero ambito delle
sensazioni( incluse estensione e solidit. "li em*iristi
continuarono a ra**ortarsi al reale come a =ualcosa cui non
abbiamo accesso diretto( ma c)e *ossiamo soltanto *ostulare
come la causa delle idee 4immagini mentali6 c)e a**aiono nella
nostra coscienza.
#a se la se*arazione tra *ro*riet reali e mere sensazioni trova
le condizioni ideali all'interno del realismo indiretto( essa non 8
vincolata a =uest'ultimoG infatti )a resistito anc)e alla caduta del
*aradigma ra**resentazionalistico. Dttualmente la *osizione *i@
diffusa sulla natura del colore 8 =uella dis*osizionalista( c)e(
*arlando di /propriet essenzialmente percettiva! o /*ro*riet
fenomenica0( offre una rivisitazione raffinata dell'antica nozione
di *ro*riet secondaria. Per =ualit /essenzialmente *ercettive0
si intendono tutte le =ualit *er cui l'essere 8 in =ualc)e modo
legato al loro a**arire 4la rossezza del *omodoro 8 la *ro*riet di
a**arire rosso in circostanze normali a un osservatore normale6
1
.
*ossa c)iedermi di c)e sfumatura si tratti. La nostra *ercezione non 8
costituita da una galleria di immagini mentali c)e( con l'ausilio di =ualc)e
facolt intellettiva( mettiamo insieme *er ottenere un'immagine unitaria del
mondo e correggiamo. Buesta immagine della mente come una galleria
*rivata )a subito dall'inizio del Eovecento numerosi attacc)i( restando
tuttavia un *aradigma dominante e radicato nello studio del funzionamento
della *ercezione( sia in *sicologia c)e in filosofia.
'a *ros*ettive s*esso molto diverse( tra i *i@ accaniti o**ositori del
ra**resentazionalismo troviamo la fenomenologia( la *sicologia della
"estalt e "ibson 4cfr. Oatz 1&41( *. 223I+G cfr. anc)e infra ca*. %2( V +6(
5ittgenstein 4cfr. in *articolare 5ittgenstein 1&+3( VV 243I+106 e 9ellars
4cfr. 9ellars 1&&76( solo *er citare gli autori c)e *i@ da vicino )anno guidato
=ueste osservazioni.
1
La nozione di *ro*riet fenomenica 8 analizzata in .lementz 2003 e in
Kog)ossian C 2elleman 1&1&. Per argomenti a favore del dis*osizionalismo
cfr. i saggi id PeacocNe( Mo)nston( Dverill contenuti in +eadings on #olor.
-ol . *'ilosop'1 of #olor. MacNson fa notare come la *ro*riet di *rodurre
in noi delle idee o sensazioni 8 una *ro*riet *er modo di dire( *erc)! il
*otere rientra *i@ nella categoria di relazione c)e in =uella di =ualit.
2orremmo inoltre ric)iamare l'attenzione sulla sostanziale affinit tra la
&2
:**ure( nell'ambito delle *ure a**arenze fenomenologic)e(
=uella distinzione risulta del tutto infondata il colore di =uesto
tavolo non mi inganna affatto( io lo vedo stabile e identificabile
*ro*rio come la sua forma. 9u un *iano fenomenologico non *uA
esservi distinzione tra una *ro*riet c)e )a soltanto il *otere di
apparir cos 4colore6 e altre *ro*riet *er cui *ossiamo *arlare
nei termini *i@ im*egnativi di essere( *erc)! ciA c)e dobbiamo
considerare 8 *ro*riamente soltanto ciA c'e appare. .olore e
forma li vediamo entrambi allo stesso modo e nell'es*erienza
nulla ci *arla in favore dell'illusoriet dell'uno o dell'altra. 9e ci
atteniamo alla descrizione dell'es*erienza non sentiamo alcuna
necessit di allontanarci dall'es*erienza =uotidiana *er negare
l'esistenza di ciA c)e si *resenta ai nostri sensi 4colori( suoni(
odori6. %n =uest'ottica il berNele$ano esse est percipi( inteso come
un monito metodologico( corris*onde al gesto di ritagliare un
cam*o di indagine( il cam*o di ciA c'e mi F dato nell'esperienza
4la sfera fenomenologica trascendentale della coscienza con i
suoi Erlebnisse6 come l'unico cam*o d'indagine *ossibile e
suona come l'invito a /attenersi al fenomeno0( dis*onendosi in
un atteggiamento in cui l'o**osizione reale e irreale( vero e falso
*uA essere tracciata solo all'interno della sfera fenomenologica.
La distinzione tra *ro*riet *rimarie e secondarie *oggia su un
atteggiamento nei confronti della realt sostanzialmente antiI
fenomenologico( convinto c)e *er cogliere le *ro*riet degli
distinzione classica in *ro*riet *rimarie e secondarie e l'attuale teoria
dis*osizionalistica di colori e suoni gi nel 9ettecento si *arlava di
*ro*riet secondarie come /*otere di *rodurre in noi idee0. 9i vedano
LocNe
/2i sono delle =ualit c)e nei cor*i non sono altro c)e il *otere di
*rodurre in noi diverse sensazioni *er mezzo delle loro =ualit *rimarie Q...R
a =ueste do il nome di *ro*riet secondarie0 4LocNe 1-&0( **. 134I+6
e EeFton
/% raggi( a *arlar *ro*riamente( non sono colorati. %n essi non
c'8 altro c)e un certo *otere e una certa dis*osizione a stimolare una
sensazione di =uesto o =uel colore0 4EeFton 177&( **. 3&0 I106.
&3
oggetti occorra( non gi osservarli( ma astrarre( immaginarli(
cercare una *resunta verit c)e sta oltre il fenomeno
1
.
C. Dalle propriet secondarie alle propriet riempienti
Eon *ossiamo ritenere l'invito a dis*orsi sul terreno
dell'es*erienza c)e abbiamo a**ena *ro*osto sufficiente a
liberarci dalla vetusta distinzione tra =ualit *rimarie e
secondarie se essa )a resistito tenacemente nel corso dei secoli e
negli ultimi decenni 8 stata oggetto di una grande rivalutazione( 8
forse necessario tentare di vederci c)iaro e *rovare a ca*ire =uali
sono le motivazioni *er cui a una teoria a**arentemente cosH
ingenua 8 stata accordata tanta fiducia.
% sostenitori della tesi *er cui i colori sono *ro*riet secondarie
o dis*osizionali )anno *i@ di una constatazione da far valere a
loro favore. % colori( ci fanno notare( sono soggetti a illusioni e
interferenze essi variano al variare delle condizioni luminose in
cui sono osservati e( *er esem*io( uno stesso colore a**are
diverso su sfondi differenti.
Buesta *rima osservazione *uA essere agilmente accantonata(
facendo ricorso all'analisi fenomenologica il fatto c)e =uesto
tavolo ad una luce violenta a**aia biancastro e ad una luce
soffusa e calda sembri *i@ scuro e aranciato non 8 un'illusione(
ma 8 la regola degli adombramenti *ros*ettici nel decorso
*ercettivo( una regola c)e dice come si com*orta il marrone in
determinate condizioni di illuminazione. ;usserl lo s*iega molto
c)iaramente
/%l colore della cosa vista Q...R si manifesta( ma mentre si
manifesta( la manifestazione *uA( anzi deve( nell'es*erienza
variare continuamente. %l medesimo colore si manifesta
1
Piana afferma c)e la negazione di una distinzione ontologica tra =ualit
*rimarie e secondarie *uA essere considerato /il *rimo nodo di
un'im*ostazione fenomenologica0 4Piana 1&11( *. 76.
&4
attraverso molte*licit continue di adombramenti di colore0
4;usserl 1&13 ( *. &16
>gni /modificazione di stato0 o( nella terminologia
)usserliana( ogni /sc)ema0 8 *erce*ito /come l'XattestazioneY
4l'annunciarsi originario6 di una *ro*riet reale( e( a**unto *er
=uesto( come stato della sostanza reale in un determinato *unto
del tem*o0 4;usserl 1&42( *. 476
1
.
L'essere marrone del tavolo si da solo nella variazione dei suoi
as*etti( cosH come la forma rotonda di una moneta mi si da
unicamente nell'a**arire ellittica da un certo *unto di
osservazione e( man mano mi avvicino al tavolo su cui *oggia(
tra*assare dall'ellissi al cerc)io
2
. .olore( forma( grandezza e via
1
%n deen ;usserl affronta am*iamente il tema della costituzione
dell'oggetto unitario attraverso successivi adombramenti. 9e su*eriamo le
difficolt dell'im*atto con l'ostica terminologia )usserlana( il secondo
ca*itolo di deen ci fornisce una s*iegazione ancora *i@ c)iara di =uesto
*rocesso di costituzione //a cosa F ciA c'e F in relazione con certe
LcircostanzeM Q...R modificandosi lo sc)ema( la cosa *uA restare immutata.
Buest'ultimo caso si manifesta *er esem*io =uando una stessa cosa(
immodificata( viene *erce*ita in una luce naturale c)e si modifica o**ure
con un'illuminazione colorata soggetta a mutamento. Q...R .ol mutare
dell'illuminazione( e =uindi in relazione con un'altra cosa c)e 8 sorgente di
luce( la cosa assume un as*etto sem*re diverso( e =uesta diversit non 8
arbitraria bensH determinata. :videntemente esistono =ui nessi funzionali i
=uali pongono in relazione le modificazioni sc'ematic'e( c)e stanno da una
*arte( con le modificazioni sc)ematic)e c)e stanno dall'altra. l senso stesso
dell'apprensione della cosa in quanto cosa 4e non del mero fantasma6
implica c'e simili sc'emi, fluendo attraverso determinate serie di
modificazioni, vengano esperiti come manifestazioni di un'unica e
medesima cosa0 4;usserl( 1&+2( * 4+. .orsivo mio6.
: ancora /Dlla *ro*riet reale e unitaria C nel nostro esem*io ris*etto al
colore obiettivo c)e rimane immodificato C si contra**one lo stato reale
momentaneo c)e corris*onde alle XcircostanzeY e muta secondo certe leggi0
4ivi( *. 476.
2
S =uesto il fenomeno della /costanza del colore0( c)e si iscrive nel *i@
generale /fenomeno della costanza0. %l fenomeno fu studiato dalla
&+
dicendo si costituiscono *er me come *ro*riet unitarie
dell'oggetto *ro*rio in virt@ del decorrere dei diversi as*etti. Eon
si tratta di illusioni *ercettive( ma dell'unico modo in cui le
*ro*riet del mondo fenomenico ci sono date. S *ro*rio *erc)!
vedo tutte =ueste sfumature susseguirsi nel decorso *ercettivo al
variare dell'illuminazione ambientale c)e io riconosco c)e il
tavolo 8 marrone e so c)e cosa significa affermare c)e =uesto
oggetto 8 marrone.
*sicologia della "estalt e in *articolare da ;ering e Oatz( i =uali( tra l'altro(
si occu*arono della fisica del colore in un'ottica fenomenologica ;ering
con il suo Nur /e're vom /ic'tsinne e Oatz con Die Ersc'einungs8eisen
der 0arben. %l fenomeno della costanza consiste nel fatto c)e *erce*iamo
gli oggetti nell'ambiente in maniera costante( nonostante le immagini
retinic)e *roiettate nell'occ)io varino continuamenteG nella fattis*ecie il
colore viene *erce*ito come stabile e unitario( nonostante le variazioni di
illuminazione. "li es*erimenti degli *sicologi gestaltisti )anno dimostrato
la debolezza dell'inte*retazione c)e di =uesto fenomeno da la *sicologia
classica( secondo la =uale noi rettific)iamo le sensazioni *ure 4le immagini
retinic)e6 alla luce delle nostre es*erienze( *er lo *i@ tattili 4i*otesi della
costanza6.
Dl contrario la *sicologia della "estalt afferma l'indi*endenza del
fenomeno della costanza dalla rettificazione c)e *uA a**ortare l'es*erienza
alle immagini retinic)e( sottolineando l'inesistenza di sensazioni *ure 4c)e
/galleggino nell'aria liberamente0I Oatz 1&41( *. 2&6 e il fatto c)e
nell'im*ressione vissuta gli stimoli sensoriali locali giocano un ruolo
marginale( mentre influisce massicciamente l'organismo in toto. 4cfr. Oatz
1&41( *. 23I306. La *sicologia della "estalt si basa *ro*rio su un metodo
descrittivoIfenomenologico( c)e non nasconde la sua ascendenza dalla
filosofia )usserliana( tanto c)e Ooeler *arlava del suo metodo di lavoro
come di /un'analisi fenomenologicamente fondata0 4Oatz 1&41( *. 376 e
Kozzi di /fenomenologia s*erimentale0. .fr. anc)e Oanizsa 1&10. %l
metodo fenomenologico consiste innanzitutto nell'attenersi al dato
immediato. .iA condusse a una com*leta revisione della nozione di
sensazione( non *i@ riducibile( come nella *sicologia classica( a sc)emi
additivoIassociativi di sensazioni *ure( ma governata da leggi strutturali
interne!4#usatti 1&41( *. 211. .orsivo mio6.
Juttavia vorremmo sottolineare c)e( se**ure i risultati in cam*o
s*erimentale della *sicologia gestaltica diano risultati c)e confermano le
analisi fenomenenologic)e( affinc)! =ueste siano valide( la fenomenologia
&-
Dd ogni modo esistono alcuni fenomeni nella *ercezione dei
colori c)e )anno il carattere di vere e *ro*rie illusioni uno
stesso colore a**are *i@ c)iaro su fondo scuro e *i@ scuro su
fondo c)iaro( ma i colori interferiscono tra loro in molti altri
modi *otremmo *rendere nterazione del #olore di Dlbers come
un inventario di =uesti fenomeni illusori. :**ure( se nella
*ercezione dei colori *ossiamo contare occasionali occorrenze di
fatti c)e si discostano a**ena un *oco dalla norma( altrettanti ne
*ossiamo trovare c)e riguardano le cosiddette *ro*riet *rimarie
I il moto( la forma( la dimensione. %l cubo di EecNer 8 un famoso
esem*io di illusione della *ercezione della forma e della
*osizione nello s*azioG se si es*lorano oggetti attraverso il tatto
tenendo le dita accavallate( si verificano *eculiari alterazioni
nella *ercezione dei ra**orti s*aziali degli oggetti es*eritiG il
movimento *uA essere di *er s! un fenomeno illusorio due luci
vicine accese alternativamente danno la sensazione del
movimentoG e *otremmo elencarne molti altri 4cfr. Kozzi 1&&0(
**. &+I7 e Oanizsa 1&106.
La constatazione c)e i colori alle volte ci giocano brutti sc)erzi
non *uA valere come argomentazione *er sostenere la loro
illusoriet( *erc)! i nostri sensi inca**ano in altrettanti tranelli
*er =uel c)e riguarda la *ercezione di forma e estensione
1
.
non )a bisogno di tali conferme.
1
'el resto =uesti casi di illusione *ercettiva ci mostrano solo come la singola
=ualit 4/i contenuti assoluti06 si modifica sotto l'azione delle tendenze e
delle controtendenze c)e animano il cam*o *ercettivo. %n fondo i casi di
interferenza dei colori o casi come l'illusione di #[llerIL$er o il cubo di
EecNer /*otrebbero essere citati proprio perc'> in essi non accade nulla di
straordinario. 7uori dell'ordinario 8 soltanto l'evidenza con la =uale si
mostra l'incidenza del contesto relazionale sui contenuti assoluti. %l
divergere della situazione *ercettiva dalle determinazioni oggettive a**are
realmente significativa solo se facciamo notare c)e =uesto risultato si
ottiene *ro*rio *erc)! i segmenti sono =uello c)e sono C )anno( ad
esem*io( una lung)ezza ben determinata e sono dis*osti *ro*rio in =uel
modo. PerciA non si dovrebbe contra**orre la situazione *ercettiva alla
&7
Un'altra osservazione c)e s*esso viene *ro*osta come
argomento a favore del carattere /essenzialmente *ercettivo0 del
colore 8 =uella c)e fa riferimento alla privatezza delle
sensazioni non *osso sa*ere se di fronte a =uello c)e entrambi
c)iamiamo rosso( tu ed io abbiamo la medesima sensazione dal
tuo com*ortamento non *osso ca*ire cosa tu realmente
*erce*isci =uando dici /vedo rosso0. %l colore 8 una *ro*riet
c)e esiste solo in =uanto *erce*ita I argomenta il filosofo
dis*osizionalista C tant'8 c)e *ossiamo i*otizzare c)e ognuno
*erce*isca in maniera differente ciA c)e tutti c)iamiamo rosso. %l
senso dell'es*erienza del colore sarebbe racc)iuso nel mondo
ermetico delle sensazioni *rivate( cui ognuno )a accesso
*rivilegiato ed esclusivo.
Buesta argomentazione c)iama in causa una moltitudine di
*roblemi com*lessi e s*inosi. Eoi non ci imbarc)eremo =ui nel
com*ito di confutarla( ma ci limiteremo( *er cosH dire( a
neutralizzarne l'effetto( dimostrando c)e il carattere *rivato della
sensazione di colore 8 ininfluente sul *iano del linguaggio
ordinario e della vita =uotidiana. Dncora una volta ci facciamo
guidare in =uesto com*ito dalle osservazioni Fittgensteiniane.
Possiamo certamente immaginare( anc)e se ciA 8 im*robabile e
in linea di *rinci*io inverificabile( c)e ognuno di noi abbia una
sensazione di rosso diversa 45ittgenstein 1&+3( V 2726( *erc)!
nessuno *otr mai accedere all'es*erienza *rivata dell'altro e
controllare. Juttavia ciA non )a alcuna im*ortanza( *erc)! il
termine /rosso0 non si riferisce ad una sensazione( ma agli
realt delle cose =uanto *iuttosto mostrare c)e mutando il contesto le cose
non a**aiono *i@ cosH. La =uestione dell'illusoriet *uA *assare in secondo
*iano di fronte ala c)iara esibizione della circostanza c)e caratterizza in
generale ogni com*lesso *ercettivo la *arte Xdi*endeY dall'interoG la =ualit
dalla relazioneG e inversamente0 4Piana 1&-7( *. 706. Eon c'8 alcun errore
nel vedere le due linee di #[llerIL$er diverse( n! nel vedere =uesto foglio
grigio se *osto su uno sfondo bianco *i@ luminoso /l'idea di errore nasce
dai risultati ottenuti misurando0 4Kozzi 1&&1( *. -&6.
&1
oggetti fuori di me( a /=ualcosa c)e sta di fronte a noi tutti0 4ivi(
V 2736.
/"uarda l'azzurro del cielo e di a te stesso X.om'8 azzurro il
cielo\YI 9e lo fai s*ontaneamente C e non con intenzioni
filosofic)e C non ti viene certo in mente c)e =uest'im*ressione
cromatica a**artenga soltanto a te. : non )ai alcuna esitazione a
rivolgerti( con =uesta esclamazione( a un'altra *ersona. : se
*ronunciando =uelle *arole( indic)i =ualc)e cosa( indic)erai il
cielo. 2oglio dire c)e non )ai =uel sentimento di additareIinIteI
stesso c)e s*esso accom*agna il 'denominare una sensazione'(
=uando si riflette sul 'linguaggio *rivato'. : ne**ure *ensi c)e a
rigore dovresti indicare il colore( non con la mano( ma soltanto
con l'attenzione0 4ivi( V 27+6.
La sensazione *rivata di rosso non )a alcun ruolo all'interno
del gioco linguistico di nominare i colori. : ciA c)e il colore
rosso 8 non lo *osso cogliere attraverso l'intros*ezione( ma solo
vedendo come usiamo i nomi dei colori. /'obbiamo sem*re e di
nuovo tenere *resente la =uestione come im*arano gli uomini il
significato dei nomi di colore30 45ittgenstein 1&77( %%%( V -16. Ji
*osso insegnare cos'8 il rosso mostrandoti oggetti c)e sono
esem*larmente rossi e dire di volta in volta /la *arola XrossoY
indica =uesto colore0( e *oi ancora /ma anc)e =uesto 4e mostro
un rosso *i@ c)iaro( *i@ aranciato( o *i@ *or*ora6 si c)iama
XrossoY0G non *osso farlo c)iedendoti di cercare nella tua
coscienza l'idea del rosso n! descrivendoti la mia sensazione
=uando vedo un oggetto rosso.
7inora abbiamo visto alcune argomentazioni a sostegno della
distinzione tra =ualit *rimarie e secondarie e ci 8 sembrato
relativamente facile disattivarle e mostrarne l'inconsistenza.
:**ure non riusciamo ancora a conce*ire i colori e gli odori alla
stessa stregua della dimensione( del moto e della forma. 9embra
c)e( al di l di classificazioni *reconcette e di antic)i
&&
fraintendimenti( *ro*rio sul terreno delle a**arenze
fenomenic)e( una =ualc)e distinzione *ermanga alcune
*ro*riet( ci *are( ci sono date in maniera *eculiarmente diversa
da altre.
%nnanzitutto( se rivolgiamo la nostra attenzione ad un oggetto(
si fa avanti una constatazione il colore 8 dominio esclusivo della
vista. "randezza e forma di un oggetto noi li a**rendiamo
tramite il tatto e la vista. La mia *enna 8 un cilindro molto
allungato di ridotte dimensioni lo vedo( ma *osso anc)e
constatarlo con il tatto e( in caso di illusione( una *ercezione
corregger l'altra. Per i colori 4ma anc)e *er i suoni e gli odori6
non *osso basarmi su =uesto criterio di verificazione un colore
lo *osso soltanto vedere( un odore soltanto annusare( un suono
soltanto udire
1
.
%noltre *er il colore non esistono criteri di verificazione esterni
alla *ercezione. Una ruota 8 rotonda se gira( mentre non *osso
stabilire un criterio esterno al contenuto descrittivo della mia
*ercezione c)e garantisca c)e essa sia grigia. L'unico criterio 8
c)e lo vedo. Dllo stesso modo *osso s*iegarti cosa 8 un triangolo
senza c)e tu ne abbia mai visto uno se ti *arlo di un *oligono
con tre angoli e tre lati( tu *otrai farti un'idea di cosa sia un
triangolo e *otrai anc)e disegnarlo senza c)e io te ne mostri
uno. Dl contrario( *er s*iegarti c)e cos'8 il blu( devo
necessariamente fare riferimento ostensivo a casi *aradigmatici
di =uel colore
2
.
1
/%l cor*o 8 colorato soltanto nella sua Xmanifestazione otticaY.Eello Xs*azio
tattileY( nella cor*oreit c)e a**are al tatto 4data al tatto6 non si da il colore.
%l liscio( d'altra *arte( si da al tatto( il lucido si da alla vista. L'umidit non
*uA essere vista( *uA soltanto venire *al*ata. :ssa *uA venire soltanto
XconIvistaY( cosH come l'a**rensione di una tattilit serica *uA coI
*resentificare un'o*aca lucidit. %l ruvido *uA essere *al*ato e anc)e visto(
cosH le nervature di una su*erficie0 4;usserl 1&+2( *. 426.
2
/9e ci c)iedessero X.)e cosa significano le *arole 'rosso'( 'blu'( 'nero'(
'bianco'3Y *otremmo certo indicare cose c)e )anno =uei colori( I ma la
nostra ca*acit di s*iegare i significati di =uelle *arole non va *i@ oltre\ 'el
100
%nfine se guardo un oggetto e ne descrivo le *ro*riet( mi
accorgo ben *resto c)e non tutte )anno il medesimo *eso e il
medesimo ruolo nel *rocesso di /costituzione dell'oggetto
materiale0 innanzitutto la cosa )a un'estensione( ma =uesta
estensione non 8 sem*licemente una *ro*riet fra le altre( non 8
/una =ualit c)e la cosa *uA avere o non avere0 4Piana 1&11( *.
&6. L'estensione a**are come un /attributo essenziale della cosa
materiale0 4;usserl 1&+2( *. 336 nel senso c)e non vi 8 cosa
materiale senza c)e essa abbia un'estensione
1
. Una cosa
materiale deve avere un'estensione
2
. :**ure l'estensione non si
da mai in s! stessa autonomamente( ma sem*re insieme ad altre
=ualit. L'estensione( *er *oter essere *erce*ita( deve essere
/riem*ita0 da altre =ualit c)e la determinino. /Bueste
determinazioni si ra**ortano all'estensione come a un loro
necessario *resu**osto( come ad una forma vuota c)e esse
devono riem*ire0 4Piana 1&11( *. &6
3
.
/La cosa non conosce dun=ue altre determinatezze estensive
se non la *ura cor*oreit 4qualit primaria6 e le =ualit sensibili
resto non ci facciamo nessuna ra**resentazione del loro im*iego( o**ure ce
ne facciamo una del tutto rozza e *arzialmente falsa0 45ittgenstein 1&77(
*arte %( V -16.
1
/Jutto ciA c)e riguarda la cosa materiale 8 a *riori 4cio8 *er essenza6 in
riferimento alla sua estensione0 4;usserl 1&+2( *. 336.
2
/L'estensione 8 *er la cosa materiale una di =uelle /*ro*riet interne0 c)e
non *ossono essere tolte senza togliere la natura dell'oggetto e c)e non ci
dicono nulla su come stanno di fatto le cose( ma prescrivono il campo della
sintassi possibile dell'oggetto0 4.osta( 7ranzini( 9*inicci 2002( *. 7+.
.orsivo mio6.
3
/La cosa non 8 un c)e di esteso nel senso *er cui( tra le altre
determinazioni( *ossiede anc)e =uella c)e viene c)iamata estensione
cor*oreaG *iuttosto nell'insieme e nei dettagli di ciA c)e la cosa 8 dal *unto
di vista del contenuto Q...R( essa si estende e riempie la sua corporeit
spaziale0 4;usserl 1&+2( *. 3+6 e *i@ sotto /Bualsiasi =ualit cor*orea di
una cosa Xriem*ie il cor*o s*azialeYG in essa la cosa si diffonde( riem*ie la
sua cor*oreit 4estensione60 4;usserl 1&+2( *. 3+6.
101
c)e la modificano( le qualit secondarie Xc)e la riem*ionoY0
4;usserl 1&+2( *. 3+6.
9eguendo le ricerc)e )usserliane intorno alla .ostituzione
della cosa materiale condotte in deen ( siamo stati condotti a
recu*erare definitivamente la distinzione tra *ro*riet *rimarie e
secondarie( ma in un senso del tutto nuovo. La distinzione ora
non )a *i@ la *retesa si *orre un discrimine tra ciA c)e a**artiene
*ro*riamente alla cosa e ciA c)e 8 una mera a**arenza. Buelle
condotte da ;usserl sono soltanto constatazioni
fenomenologic)e e tali devono restare su*erare il terreno della
descrizione dell'es*erienza *er decidere intorno allo statuto
ontologico del colore e del suono sarebbe un *assaggio indebito.
Eon solo =uesta distinzione non s=ualifica il colore come
=ualcosa di illusorio( ma ricorda c)e senza colore 4e ruvidezza(
calore( odori...6 non si darebbe ne**ure l'estensione( in =uanto
=uest'ultima 8 /*riva di datit intuitiva autonoma04Piana 1&11( *.
236
1
.
Possiamo dirla con "oet)e
/L'occ)io non vede alcuna forma( in =uanto soltanto c)iaro(
scuro e colore stabiliscono insieme ciA c)e distingue un oggetto
dall'altro e la *arte di un oggetto dalle altre.0 4"oet)e 1110a( *.
146.
%n =uesto *asso della ;eoria del colore "oet)e( scendendo in
cam*o a difesa del colore contro la *riorit storicamente
concessa alla forma( non fa null'altro c)e una descrizione
fenomenologica in cui rileva =uello c)e ;usserl dir in termini
tanto com*licati lo s*azio e l'estensione 4=ualit essenziale6 si
1
Le *ro*riet secondarie non sono solo dei su**ellettili di cui la cosa *uA
fare a meno. S interessante allora *restare attenzione alla terminologia
utilizzata da ;usserl le =ualit riem*ienti non solo /riem*iono0 la
/cor*oreit s*aziale0( ma la /=ualificano0( la /co*rono0( la /espandono!( la
diffondono! 4;usserl 1&+2( *. 3+6.
102
vedono solo attraverso i colori 4=ualit riem*iente6
1
.
La stessa rilevazione *ossiamo trovarla in KerNele$
/7accio a**ello all'es*erienza di ciascuno di noi e c)iedo se
l'estensione visibile di un oggetto non gli a**aia tanto vicina
=uanto lo 8 il suo coloreG o( *i@ *recisamente se non gli
sembrano entrambe nello stesso luogo. .iA c)e vediamo
colorato non 8 forse l'estensione3 :d 8 davvero *ossibile( anc)e
solo nel *ensiero( se*arare il colore dall'estensione30 4KerNele$
170&( **. 7&I106.
e in ;ume
/Una estensione c)e non sia tangibile e visibile non *uA essere
conce*ita e una estensione visibile e tangibile c)e anc)e non sia
n! dura n! soffice( nera o bianca( 8 egualmente al di l di ciA c)e
le concezioni umane *ossono raggiungere.0 4;ume 1741( *.
1+46.
Potremmo allora dire cosH nell'es*erienza vissuta il colore ci
a**are come un /*ossesso0
2
della cosa( racc)iuso entro i suoi
confini( ma =uesto dato es*erienziale 8 il risultato di un *rocesso
oggettivante di costituzione( nel corso del =uale lo s*azio e la
forma si danno soltanto attraverso i colori 4cfr. Piana 1&11( *.
2+I-6. %l carattere riem*iente del colore non *uA essere indice di
una sua illusoriet contra**osta alla stabilit delle *ro*riet
1
Possiamo rintracciare nella storia del *ensiero occidentale una tradizione
c)e *otremmo c)iamare in senso lato /fenomenologica0( c)e si *reoccu*a
di /salvare il fenomeno0 e c)e consiste in un'analisi c)e si attiene alla
descrizione dell'es*erienza( alla ricerca di elementi di legalit( invece di
dedurre e s*iegare. 'i =uesto atteggiamento *ossiamo trovare *ro*rio nella
riflessione sul colore le ta**e *i@ significative( c)e vanno dal ]^_`
a_bcdebf di PseudoIDristotele( fino alle osservazioni di 5ittgenstein sul
colore( *assando *er la 0arbenle're di "oet)e e la 0arben5ugel di ,unge.
2
/Dbbiamo *reso le mosse dal colore come propriet della cosa ed 8 come
se avessimo voluto dire anc)e( es*rimendoci cosH( c)e la cosa F veramente
la proprietaria del suo colore0 4Piana 1&11( *. 2+6.
103
come forma e dimensione( *erc)! =ueste ultime sono
indissolubilmente legate alle *ro*riet secondarie. Eon *ossiamo
immaginare la triangolarit s*ogliata da ogni attributo visivo o
tattile( n! la dis*osizione nello s*azio senza *ro*riet c)e ci
facciano distinguere =ualcosa( c)e riem*iano lo s*azio e ne
caratterizzino una *orzione 4cfr. Kozzi 1&&0( *. &36. Eon siamo
legittimati a considerare il colore come una *ro*riet accessoria
e di second'ordine( *erc)! il colore 8 condizione stessa della
visibilit degli oggetti e dello s*azio stesso 4cfr. .a**elletto
2003( .a**elletto 2004 **. 102I3 e Kertolini 2002( **. +7I-36
/9e un tale volesse constatare c)e Xlo s*azio visivo 8
coloratoY( saremmo tentati di ris*ondergli XEon *ossiamo
affatto immaginarlo 4*ensarlo6 in altro modo.Y >**ure X9e non
fosse colorato( sarebbe differente dallo s*azio visivo( nel senso
in cui un suono 8 differente da un colore.Y #a *i@ correttamente
si *otrebbe dire allora non sarebbe affatto ciA c)e c)iamiamo
Xs*azio visivoY.0 45ittgenstein 2000( *. 4316.
104
IV LO SPAZIO CROMATICO E
LE SUE REGOLE
+obert Delauna1, primo disco simultaneo, .O.3.
(eridien ,:S$&P #oll. %urtonI;remaine
10+
10-
.. :na grammatica del colore
Dbbiamo messo da *arte il tentativo di considerare il colore
come una sensazione c)e di*ende dal soggetto e da come egli
*erce*isce. 9ul *iano dell'es*erienza il colore 8 una *ro*riet
reale degli oggetti ed 8 un contenuto c)e gioca un ruolo
im*ortante nel *rocesso di riem*imento intuitivo della nozione
di oggetto materiale.
%l fatto c)e nella *ercezione del colore si es*rima un /ra**orto
fenomenologicamente evidente tra la cosa *erce*ita e il soggetto
*erci*iente0 4cfr. 9*inicci 200+( *. 716 non *uA indurci a *arlare
del colore come di una mera sensazione o di una /costruzione0
dell'oggetto. %nfatti 8 insito nel contenuto descrittivo della nostra
es*erienza c)e( insieme alle *ro*riet degli oggetti( si
*erce*iscano anc)e i nessi relazionali c)e gli oggetti
intrattengono tra loro e col soggetto. S vero il soggetto entra in
maniera ineliminabile nell'es*erienza del colore 4ma anc)e dei
gusti( degli odori e *erfino della *osizione e della forma( basti
*ensare all'es*erienza della *ros*ettiva( c)e ci *resenta gli
oggetti *i@ *iccoli in relazione alla distanza da noi6( ma ciA non
si deve scontrare con la metafisica realista del senso comune *er
cui i colori sono *ro*riet degli oggetti e non stanno nella nostra
mente( ma *ro*rio nel mondo fuori di noi.
Dvevamo *reso le mosse dall'affermazione di Pastoureau *er
cui il colore 8 un fenomeno culturale definito dalla societ e
siamo a**rodati alla tesi ben *i@ nagf *er cui i colori sono
*ro*riet reali delle cose. %l *ercorso c)e ci )a condotti a =uesta
conclusione *assava attraverso una sem*lice constatazione se
nella *ercezione del colore incidono fattori storicoIculturali(
bisogna *ur c)e vi sia =ualcosa( un dato dell'es*erienza( su cui
=uesti fattori incidono
1
. Dbbiamo mostrato come un'analisi del
contenuto descrittivo dell'es*erienza del colore e della sua
struttura intrinseca sia necessaria e *reliminare a =ualsiasi studio
1
.fr. su*ra ca* %%( V 1.
107
sulla costruzione linguistica e culturale del colore.
7inalmente vorremmo rivolgere l'attenzione all'es*erienza del
colore e abbozzarne un'analisi fenomenologica. %l nostro
obiettivo sar =uello di *ortare alla luce i nessi invarianti c)e
strutturano il darsi del colore nella *ercezione e il nostro metodo
dovr necessariamente mantenersi su un *iano *uramente
descrittivo( *rescindendo da ogni s*iegazione c)e c)iami in
causa la fisica del colore( ma anc)e le valenze simbolic)e di cui i
singoli colori e l'intero sistema cromatico sono investiti. %noltre
dovremo evitare un a**roccio c)e tende a considerare il colore
come una nozione astratta( risultato di un'o*erazione concettuale
di generalizzazione a *artire da una raccolta di casi em*irici.
'obbiamo attenerci al colore come dato *ercettivo( ma 8 bene
notare c)e ciA non significa rivolgersi al colore come materia
cromatica( ma alla qualit visiva del colore. Parlare dei colori
come materia cromatica significa dis*orsi sul terreno di fatti
storicoIem*irici del tutto accidentali 8 un fatto contingente c)e
esistano alcuni *igmenti e non altri e c)e alcuni colori *ossano
essere ottenuti mediante com*osizione e altri no
1
. L'analisi
1
"ran *arte delle teorie dei colori si basano su un'oscillazione della nozione
di colore da materia cromatica a =ualit visiva. %n modo *articolare la
classica distinzione tra colori sem*lici e colori com*osti 8 stata tracciata a
*artire dall'osservazione di evidenti relazioni di affinit e differenza tra i
colori( ma anc)e e so*rattutto dalla constatazione c)e mescolando
determinati *igmenti si ottengono alcune tinte e non altre( mentre alcuni
colori non *ossono essere ottenuti *er com*osizione. Le due motivazioni
sono *rofondamente eterogenee e considerarle unitamente genera
confusione e fraintendimenti nel *rimo caso abbiamo a c)e fare con la
natura intrinseca del colore( nel secondo con fatti em*irici del tutto
accidentali C la com*osizione dei colori in =uanto materia cromatica indica
nient'altro c)e la *ossibilit o l'im*ossibilit tecnicoI*ratica di ottenere una
certa materia cromatica a *artire dalla mescolanza di alcuni *igmenti e
nulla ci assicura c)e un giorno un *ittore non otterr un bel rosso
mescolando alcune delle sue nuove vernici sintetic)e 4cfr. Piana 1&11( *.
27G Piana 2000( *. 146.
Dnc)e la nozione di colore c)e emerge dalle *agine di Pastoureau 8
101
fenomenologica *unta a far emergere le leggi c)e
necessariamente strutturano l'es*erienza del colore e non *uA
ridursi ad una mera registrazione di dati em*irici accidentali.
7are una fenomenologia del colore significa tracciare una
sintassi del colore( in cui siano es*licitate le condizioni e le
norme interne c)e ne regolano la visibilit. 9ignifica mostrare le
relazioni di affinit e di differenza c)e ogni colore intrattiene con
gli altri.
2enire a ca*o della natura del colore significa cercare =uelle
*ro*riet I o meglio =uelle regole C c)e non ci dicono nulla su
come di fatto stanno le cose( ma definiscono lo s*azio entro cui
si giocano tutte le *ossibilit del colore( il /cam*o delle sue
sintassi *ossibili0 4.osta( 7ranzini( 9*inicci 2002( *. 7+6 esse
tracciano la forma dello s*azio cromatico( i suoi confini esterni
ed i suoi snodi interni.
Bueste regole strutturali 4le =uali ci dicono( *er esem*io( c)e
un colore *uA essere *i@ o meno c)iaro( *i@ o meno saturo( ma
non *uA essere *i@ o meno *esante o sottile6 costituiscono la
natura del colore( la sua essenza( la cui conoscenza non di*ende
dall'es*erienza em*irica ma da vincoli di pensabilit logica non
)o bisogno di aver visto tutti i colori *er sa*ere c)e /*ossiamo
modellata su =uella di materia cromatica non 8 un caso c)e tutta la sua
trattazione ruoti intorno alla storia dei *igmenti e delle tinture. Juttavia( il
suo libro non tratta di =uesta o =uella materia cromatica( ma del blu( c)e
*rende cor*o come un'autonoma /entit0 astratta. Pastoureau o*era una
generalizzazione a *artire dal materiale storicoIem*irico c)e raccoglie e
*erviene ad una nozione nebulosa e vuota il blu viene *resentato talvolta
come un'entit unitaria( tanto da a**arire *rotagonista *ersonalizzato di una
vicenda C noi stessi abbiamo *otuto *arlare nella nostra *resentazione di
%lu. Storia di un colore delle /vicissitudini travagliate0 del blu e Pastoureau
stesso si riferisce al blu come a =ualcosa c)e sembra addirittura agire nella
storia il blu 8 latitante nell'antic)it 4cfr. **. 2+I76( rivaleggia col rosso 4**.
13( 1236 e infine trionfa 4*. 1246. Dltre volte a**are un nome vuoto cui a
stento si *uA attribuire un riferimento continuativo nel corso della storia. %n
definitiva 8 un concetto vuoto e ineffabile( come tutti i concetti costruiti
attraverso una generalizzazione a *artire da contingenze em*iric)e.
10&
*arlare di un blu rossiccio ma non di un verde rossiccio0
45ittgenstein 2000( *. 4316. 9e non riesco a immaginare c)e
cosa si debba intendere *er /verde rossiccio0( non 8 *erc)! non
)o mai fatto es*erienza di un simile colore( ma *erc)! nella
grammatica della *arola /verde0 8 inscritto il fatto c)e *osso
*ensare un verde c)e tende al blu o al giallo( ma non un verde
c)e tende al rosso. S sufficiente c)e io conosca il significato
della *arola verde *erc)! io sa**ia c)e un verde c)e tende al
rosso non c'8
1
. %l com*ito di rintracciare la natura del colore si
configura allora come un com*ito grammaticale =uella c)e
dobbiamo tracciare 8 una sintassi del colore. Possiamo dun=ue
*rendere alla lettera le affermazioni Fittgensieiniane *er cui /la
fenomenologia 8 grammatica0 45ittgenstein( 2000( *. 43+ I 8 il
titolo della sezione &4G cfr. anc)e 5ittgenstein 1&77( *arte %%( V
1-6 e /l'essenza 8 es*ressa nella grammatica0 45ittgenstein
1
9eguiamo =ui le suggestioni di 5ittgenstein( *er il =uale l'analisi c)e la
filosofia deve com*iere sul colore 4e sugli altri *roblemi fenomenologici6 8
=uello di tracciare una grammatica del colore( ovvero assolvere a un
com*ito di c)iarificazione concettuale non si tratta di raccogliere un
cam*ionario di manifestazioni em*iric)e del colore( ma di vedere =uali
sono a *riori i limiti della *ura *ensabilit logica del concetto di colore.
Un verde rossiccio non lo si *uA immaginare( ovvero /non si sa c)e cosa si
debba immaginare =ui0 45ittgenstein 1&77( *arte %( V 276( /non si sa =uale
descrizione( =uale ra**resentazione( =ueste *arole esigano da noi0 4ivi(
*arte %( V 236.
: ancora /,unge XBuando ci si vuole immaginare un arancione c)e d
sul blu( un verde c)e d sul rosso( o un violetto c)e d sul giallo si *rova la
stessa sensazione di =uando si vuole immaginare un vento settentrionale
c)e viene da sud ovest Y0 45ittgenstein 2000( *arte %( V216.
/9e =ualcuno non esce mai dalla sua camera( sa tuttavia c)e lo s*azio
continua( c)e esiste cio8 la *ossibilit di uscire dalla camera 4avesse *ure le
*areti di diamante6. Eon 8 =uindi un'es*erienzaG 8 insito nella sintassi dello
s*azio( a *riori. >ra( )a senso domandare =uanti colori occorra aver
incontrato nella *ro*ria vita *er conoscere il sistema dei colori3 Eo\ Q...R
Eon im*orta la =uantit dei colori visti ma la sintassi. 4.osH come non
im*orta la '=uantit di s*azio'6045ittgenstein 1&-7b( *. +3. .orsivo mio6.
110
1&+3( V 3716
1
.
S attraverso la c)iarificazione concettuale e un'osservazione di
come il linguaggio funziona c)e *ossiamo scorgere la natura del
coloreG =uesto non *erc)! il colore si riduca a una =uestione
eminentemente linguistica( ma *erc)! la grammatica del
linguaggio definisce ciA c)e si *uA sensatamente dire( ovvero
1
Per 5ittgenstein /la fenomenologia non c'8. PerA ci sono *roblemi
fenomenologici0 45ittgnstein 1&77( *arte %( V+36 e uno dei *roblemi
fenomenologici in cui 5ittgenstein si 8 cimentato con maggiore tenacia 8
=uello dei colori. Juttavia crediamo c)e egli non si sia sem*licemente
ado*erato a di*anare di tanto in tanto =ualc)e *roblema ascrivibile
nell'ambito della fenomenologia( ma l'atteggiamento fenomenolgico sia un
tratto autentico e *eculiare dell'intera sua ricerca. Per 5ittgenstein la
filosofia )a un com*ito *uramente descrittivo 45ittgenstein 1&+3( V 12-6(
essa /lascia tutto cosH com'80 45ittgenstein 1&+3( V 1246G /noi *ossiamo
*arlare soltanto dell'apparire. >ssia connettiamo a**arire con a**arire0
45ittgenstein 1&77( *arte %%%( V 2326 5ittgenstein rifiuta di cercare
un'essenza oltre al fenomeno( di guardare cosa ci sta /dietro0 o /sotto0.
Eon bisogna cercare niente di nuovo 45ittgenstein 1&+3( VV 10&( 127I&6(
ma soltanto assestare /ciA c)e da tem*o ci 8 noto0 45ittgenstein 1&+3( V
10&6 secondo nuove rappresentazioni perspicue!. 5ittgenstein mette in
cam*o un metodo esem*lificativoIimmaginativo c)e( attraverso variazioni
di esem*i( fa emergere le relazioni interne c)e determinano i limiti di ciA
c)e 8 *ensabile. Pro*rio in =uesto senso *er 5ittgenstein /l'analisi
fenomenologica Q...R 8 un'analisi concettuale0 45ittgenstein 1&77( *arte %%(
V1-6( /grammatica0( in =uanto le regole interne dell'a**arire si ris*ecc)iano
nelle regole di *ensabilit logica e dun=ue nella grammatica.
%l lavoro filosofico di 5ittgestein si configura come un'instancabile
osservazione analitica( tenace( ricorsiva( c)e torna senza sosta sugli stessi
*roblemi *er scorgerli da diverse *ros*ettive( c)e riorganizza il materiale
descrittivo in sem*re nuove sinossi e *rocede *er variazioni esem*lificative
.
.rediamo c)e =uesto ostinato guardare finalizzato a uno scopo
determinato! 45ittgenstein 1&+3( V 1276( =uello di far emergere relazioni
interne e regole di connessione( sia in fondo il nucleo autentico di ogni
indagine fenomenologica 4cfr. Piana 1&&2( *. 32I36.
.iA c)e( a nostro avviso( *uA essere evidenziato come l'autentico *unto di
111
come ciA c)e diciamo si attaglia al reale
2
. La grammatica 8 una
=uestione di *ensabilit logica e i limiti di *ensabilit del colore
si radicano nelle *ossibilit circoscritte dalla natura stessa del
colore. /La nostra com*etenza semantica getta luce su =ualcosa
di molto diverso da un fatto linguistico accidentale0 4.osta(
7ranzini( 9*inicci 2002( *. 7-6.
Jracciare /una logica del concetto di colore0 45ittgenstein
1&77( *arte %( VV 22( 27( 3&6 significa di*anare
contem*oraneamente *roblemi linguistici e fenomenologici.
/:' come se dovessimo guardare attraverso i fenomeni la
nostra ricerca non si rivolge *erA ai fenomeni( ma( si *otrebbe
dire( alle 'possibilit' dei fenomeni. ,ic)iamiamo ala mente(
cio8( il tipo di enunciati c)e facciamo intorno ai fenomeni. Q...R
PerciA la nostra 8 una ricerca grammaticale0 45ittgenstein 1&+3(
V &06.
.)iarire il funzionamento del linguaggio ci serve allora *er
vedere l'attrito c)e la natura del colore 4e siamo =ui davvero su
un *iano ontologico6 o*era su di esso.
/9e si descrive( *er cosH dire( la classe dei linguaggi adeguati
al loro sco*o( con ciA stesso si 8 mostrato l'essenziale di =uei
linguaggi e si F raffigurata con immediatezza l'esperienza
immediata. 'ire c)e una certa ra**resentazione si *otrebbe
anc)e sostituire con un'altra( 8 fare ogni volta un *asso avanti
convergenza tra la fenomenologia e 5ittgenstein( ciA c)e intimamente li
accomuna( 8 c)e *er entrambe le *osizioni( *er altri versi cosH lontane( lo
sco*o dell'indagine filosofica 8 =uella di far emergere /ciA c)e da senso al
dire0 4Eoh 1&&46. L'obiettivo della ricerca filosofica non 8 la verit( ma il
senso dell'esperienza( o( se vogliamo( non 8 stabilire la verit di =uello c)e
diciamo( ma le sue condizioni di sensatezza.
2
/La *ro*osizione mostra la logica della realt. La esibisce.0 45ittgenstein
1&21( 4.1216.
/Eella grammatica viene descritta anc)e l'a**licazione del linguaggio(
=uello c)e si *otrebbe c)iamare la connessione tra linguaggio e realt0
45ittgenstein 2000( *. 4316.
112
verso l'obiettivo di cogliere l'essenza di ciA c'e si rappresenta.0
45ittgenstein 1&-4( *. 3. .orsivo mio6.
.'8 =ualcosa c)e rimane costante nei gioc)i linguistici *i@
diversi 8 c)e io *osso dire =uello c)e mi *are( ma ci sono
es*ressioni 4come /verde rossastro0 o /un colore *rofumato06
c)e violano le regole della logica( *erc)! *er esse( /non si sa c)e
cosa ci si debba immaginare045ittgenstein 1&77( *arte %( V 276.
:s*ressioni del genere non aderiscono alla natura della realt.
Parlare di grammatica( di condizioni di *ensabilit logica( di
forma a *riori del colore non deve rimandare al terreno astratto
delle definizioni logicoIformali( ma al terreno materiale
dell'es*erienza( delle esemplificazioni intuitive( *erc)! le forme
logic)e del linguaggio generano dalle condizioni di *ossibilit
dell'es*erienza degli oggetti( le =uali risedono non in strutture
Nantianamente trascendentali del soggetto( ma nella forma
oggettiva del materiale sensibile
1
. Le regole c)e andiamo
cercando sono *ro*rio le relazioni interne al contenuto
descrittivo e la loro necessit non toglie nulla al fatto c)e esse si
radicano nella determinatezza contenutistica del colore( sono il
modo in cui il colore materialmente si d
2
. Eon *ossiamo
1
S =uesto rimando a una legalit dell'esperienza in cui il soggetto )a un
ruolo *uramente *assivo ciA c)e dobbiamo cercare nella tematica
)usserliana delle sintesi passive( sintesi c)e /non im*licano l'o*erare della
soggettivit( ma rivelano i dinamismi interni ai materiali dell'es*erienza( le
loro autonome forme di organizzazione0 49*inicci 1&&3( *. 216. Eoi non
vediamo macc)ie informi di colore c)e devono essere strutturate attraverso
un *rocesso di unificazione s*aziale e tem*orale o*erato da forme a *riori
del soggetto( ma vediamo gli oggetti colorati 4cfr. Kertolini 2002( *. 426.
2
D**artiene sia alla tradizione )usserlana( sia all'insegnamento
Fittgensteiniano l'idea *er cui la necessit logica coincide con la necessit
materialeIcontenutistica del dato di fattoG un *resu**osto =uesto c)e fa
convergere la ricerca di legalit logica con un'istanza sostanzialmente
obiettivistica. %n entrambi i filosofi ciA va di *ari *asso con la critica sia
all'astrazione em*iristica( sia all'organizzazione del materiale sensibile
attraverso strutture attive del soggetto.
113
*rescindere in nessun caso dall'osservazione del fenomeno. Per
cogliere la struttura essenziale dell'es*erienza del colore
dobbiamo guardare lo s*azio cromatico e guardare come si
com*orta il nostro linguaggio di fronte ad esso.
9e l'essenza del colore risiede nelle regole c)e delimitano le
*ossibilit del colore( essa non si *uA far emergere c)e
mostrando come il colore si com*orta( *rocedendo *er
esem*lificazioni e cercando di scorgere le relazioni strutturali
c)e sono gi sotto i nostri occ)i
1
.
7ornire una ra**resentazione( una sinossi dell'intero s*azio
Per ;usserl infatti( oltre all'a *riori formale( vi sono a *riori materiali( i
=uali( *er ogni regione materiale( *rescrivono le *ro*riet necessarie non in
virt@ della forma logica( ma in virt@ della natura contenutistica degli
oggetti. ;usserl( a *artire da deen( raggru**a le ricerc)e di tali *ro*riet
sotto il titolo di ontologie regionali o ontologie materiali, termine c)e
sottolinea il radicarsi delle condizioni della *ensabilit logica nella natura
materiale degli oggetti es*eriti. Eell'indagine eidetica )usserlana /l'a *riori
della forma non 8 logicoItrascendentale( ma fenomenologicoImateriale0
49*inicci 1&&3( *. 21G cfr. anc)e .osta( 7ranzini( 9*inicci 2002( **. 72I76.
5ittgenstein( da canto suo( nonostante critic)i a*ertamente la nozione
)usserliana di giudizi sintetici a priori 4cfr. 5ittgenstein 1&-7b( *. +46(
abolisce la distinzione tra necessit logica e necessit em*irica 4cfr.
5ittgenstein 1&77( *arte %%%( V 46. La realt )a una sua legalit( una
struttura di relazioni interne. Bueste relazione si vedono nel linguaggio e
determinano le condizioni e i limiti di ciA c)e 8 *ensabile e dicibile( *erc)!
/l'immagine )a in comune con il raffigurato la forma logica di
raffigurazione0 45ittgenstein 1&21( V 2.26. L'attivit filosofica di
5ittgenstein 8 insieme descrittivoI s*erimentale e logicoIformale.
1
L'enfasi sul vedere c)e =ui *ro*oniamo 8 tutt'altro c)e accessoria
nell'im*ostazione della nostra indagine e rimanda all'istanza intuizionistica e
al ric)iamo all'evidenza fondamentali in entrambi i filosofi c)e stanno
guidando le nostre riflessioni( ;usserl e 5ittgenstein. Per entrambi
l'indagine fenomenologica *rocede secondo il metodo della variazione
esemplificativa, un a**roccio c)e *otrebbe essere sintetizzato dal celebre
motto )usserliano /zu den 9ac)en selbst0 e da =uello altrettanto famoso di
5ittgenstein /'enN nic)t( sondern sc)au0. 9ulla vocazione intuizionistica
del metodo fenomenologico e sull'affinit di =uesto atteggiamento con
=uello di 5ittgenstein cfr. Piana 1&&2.
114
cromatico *uA aiutaci a vedere le relazioni c)e lo strutturano. Le
ra**resentazioni sinottic)e dello s*azio cromatico( come *er
esem*io l'ottaedro( sono ra**resentazioni delle sue relazioni
interne 4innanzitutto relazioni di somiglianza e differenza
1
6(
=uindi sono /un esem*io di raffigurazione sinottica delle regole
grammaticali0 45ittgenstein 1&-4( *. +G %d. 2000( *. 431G cfr.
anc)e .a**elletto 2003( *. 2+2 e .a**elletto 2004( *. 1736.
Doppio cono rovesciato costruito sull'ottaedro= immagine inserita
da +'ees in >sservazioni filosofic)e di 2ittgenstein.
Eelle *agine c)e seguono ci avvaleremo di *i@ d'una
ra**resentazione visiva del colore( convinti c)e si *ossano
mettere in luce le leggi dell'es*erienza 4c)e coincidono con le
leggi di *ensabilit6 del colore( attraverso variazioni
esem*lificative( attraverso la *ro*osta di sem*re nuove
1
/Eei colori affinit e o**osizione. 4: =uesta 8 logica60 45ittgenstein 1&77(
*arte %%%( V4-6.
11+
rappresentazioni perspicue
1
c)e *ermettano di riconfigurare il
materiale *ercettivo rendendo evidenti le connessioni im*ortanti
e *ermettendoci cosH di raccapezzarci
3
in un terreno c)e abbiamo
sem*re *ercorso senza conoscerne la to*ologia.
3. /'esperienza della transizione
9e dun=ue la grammatica dell'es*erienza del colore si *uA
scorgere guardando con attenzione il funzionamento del
linguaggio( *otremmo *artire da =uesta considerazione
/Eella vita di tutti i giorni noi siamo *raticamente circondati
da colori del tutto im*uri. :d 8 tanto *i@ degno di nota( *erciA(
c)e abbiamo costruito un concetto di colori puri0 45ittgenstein
1&77( *arte %%%( V +&6.
Kerlin e Oa$ )anno mostrato c)e( non solo in ogni lingua
esistono termini *er i colori *uri( ma in tutte le lingue si *uA
riscontrare una forte regolarit *er =uanto riguarda il vocabolario
cromatico. Jutte le terminologie del colore *ossono essere
ri*artite in otto s*ecie( la *rima delle =uali contiene soltanto le
due categorie bianco e nero( mentre l'ultima contiene undici
categorie 4bianco( nero( rosso( giallo( verde( blu( marrone( rosa(
viola( arancione( grigio6 4cfr. su*ra( ca*. %( V 36.
Perc)! abbiamo concetti *er i colori *uri( se nell'es*erienza
non vediamo mai il giallo( il rosso( il bianco3 Perc)! tutte le
lingue )anno concetti *er il bianco e il nero( c)e sono i colori c)e
forse troviamo con meno fre=uenza in natura3
1
/Una ra**resentazione *ers*icua si da =uando riusciamo a dis*orre una
serie di fatti o una serie di gioc)i linguistici all'interno di una rete di
*ossibili variazioni c)e ci consentono di vedere tanto l'unicit di una forma
=uanto il gioco delle sue *ossibili variazioni\0 49*inicci 2002( *. 21-6.
2
S un termine usato da 5ittgenstein *er riferirsi alla funzione e alla forma
dell'indagine filosofica /un *roblema filosofico )a la forma del Xnon mi ci
racca*ezzoY0 45ittgenstein 1&+3( V 1336.
11-
2enire a ca*o della =uestione significa cercare le regole
dell'es*erienza su cui gli universali linguistici *oggiano. Per
=uesto com*ito non ci sar d'aiuto rivolgere l'attenzione a =uesto
o =uel colore nella loro datit em*irica( ma dobbiamo aver
*resente l'intera possibilit dei colori come =ualit visiva.
#erc'io cromatico.
Questo diagramma l''a immaginato Be8ton nel .CKK. Bei
duecentoconquant'anni successivi il
diagramma 'a cambiato forma ma 'a mantenuto le propriet.
117
L'es*erienza del colore in tutte le sue *ossibilit 8 l'es*erienza
di uno s*azio continuo in cui i singoli colori ci a**aiono integrati
in una /struttura relazionale essenzialmente unitaria0 4Piana
1&11( *. 276 retta da una regola fondamentale( c)e *otremmo
c)iamare /esperienza della transizione dei colori0
1
. Lo s*azio
cromatico a**are come un *ercorso *ercettivo in cui da una
tonalit si trascorre ad un'altra secondo una gradazione continua.
'obbiamo immaginare lo s*azio cromatico come un solido di
colori *ercorribile in ogni direzione e di cui *ossiamo isolare
delle sezioni
1
Buesta locuzione 8 tratta da Piana 1&11 e Piana 2000( cui devo gran *arte
delle osservazioni c)e *ro*ongo in =uesto ca*itolo.
111
Le se=uenze di colore c)e abbiamo *resentato ci mostrano
come sia sem*re *ossibile /stabilire tra un colore e l'altro una
transizione *ercettiva continua0 4Piana 1&11( *. 3-6 vediamo il
rosso tra*assare nel giallo( il bianco divenire rosa e *oi rosso e
via dicendo.
Juttavia oltre all'es*erienza dell'unit e della continuit del
colore( *ossiamo notare c)e( nelle serie *ro*oste( non tutti i
*unti ci a**aiono nello stesso modo alcuni *unti si *ro*ongono
come limiti di una se=uenza( come *icc)i di colore su cui 8 *osto
un accento( altri come momenti di *assaggio 4ibidem6. 'iremmo
c)e il colore scorre dal giallo al rosso nel *rimo esem*io( dal
rosso al bianco nel secondo. Eell'ultimo caso ci sembra invece
c)e viola e verde convergano e si concentrino nel blu.
Dbbiamo di fronte a noi una *rima regola dello s*azio
cromatico l'es*erienza della transizione 8 scandita da un ritmo
interno( c)e si im*enna in =uelli c)e *otremmo c)iamare *unti
di massima cromaticit 4il giallo( il rosso( il blu *uri6.
'is*oniamo ora i colori *rinci*ali lungo un asse( fornendo una
nuova sinossi del colore( sem*lificata ris*etto alla
ra**resentazione tridimensionale del do**io cono rovesciato.
11&
Dlla nostra attenzione si fa avanti un'altra regola dell'es*erienza
del colore il bianco e il nero a**aiono come gli estremi in cui il
colore si s*egne e tutti i colori sembrano sorgere dal bianco e
morire nel nero( dis*onendosi tra l'uno e l'altro. %l colore
trascorre dalla c)iarezza assoluta del bianco all'oscurit assoluta
del nero dal bianco si *assa al giallo e *rima del nero il colore si
inscurisce nel blu. Eotiamo una vicinanza fenomenologica del
giallo al bianco e del blu al nero. % colori )anno dun=ue una
c'iarezza intrinseca *er cui un giallo *uro 8 *i@ c)iaro di un blu
*uro. %l giallo 8 simile al bianco e il blu 8 simile al nero. %l giallo
8 *i@ simile al rosso c)e al blu
1
.
.iA c)e vediamo 8 c)e bianco e nero costituiscono i limiti
esterni dello s*azio cromatico il colore si estingue nella
c)iarezza assoluta del bianco e nell'oscurit assoluta del nero.
S su =uesta evidenza fenomenologica c)e *oggia di fatto
l'esclusione di bianco e nero dall'universo dei colori( da ben
*rima c)e EeFton com*isse i suoi es*erimenti con il *risma
ottico
2
. Eon 8 un caso c)e "oet)e( volendo elaborare una teoria
del colore fondata esclusivamente su osservazioni
fenomenologic)e( *rendesse le mosse *ro*rio dall'osservare c)e
/la nascita di un colore ric)iede luce e oscurit( c)iaro e scuro(
1
9ono frasi di =uesto ti*o =uelle c)e si *ossono leggere nelle "sservazioni
sui colori di 5ittgenstein concernenti la grammatica 4vale a dire( con una
terminologia cui 5ittgenstein era *oco incline( la necessit ontologica del
colore6. 9i veda *er esem*io /% colori saturi *uri )anno una loro c)iarezza
relativa s*ecifica e essenziale. Per esem*io( il giallo 8 *i@ c)iaro del rosso.
%l rosso 8 *i@ c)iaro del blu3 Eon lo so.0 45ittgenstein 1&77( *arte %%%( V
-16. Dncor *i@ c)e nelle "sservazioni sul colore, il metodo di indagine
fenomenologica Fittgensteiniano c)e consiste nel raccogliere osservazioni
em*iric)e c)e )anno valore di necessit logica 4cfr. ivi( *arte ( VV 4( 1&6 8
ben evidente nella *arte dedicata alla fenomenologia del colore in
"sservazioni filosofic'e 4cfr. 5ittgenstein 1&-4( **. 221I23+6.
2
Pastoureau afferma c)e gi dal medioevo si tendeva ad escludere bianco e
nero dall'universo cromatico 4cfr. **. 113( 11&6( ma sa**iamo c)e bianco e
nero venivano considerati( in =uanto luminosit e oscurit( come l'origine
degli altri colori gi dai greci 4cfr. "oet)e 1&10( *. -36.
120
o**ure con un'altra formula *i@ generale( luce e nonIluce.
2icinissimo alla luce nasce un colore c)e c)iamiamo giallo(
vicinissimo all'oscurit sorge invece =uanto designiamo con
l'es*ressione azzurro0 4"oet)e 1&10a( *. 1-6
1
.
Kasandoci sulla sem*lice osservazione dello s*azio cromatico(
abbiamo individuato in breve alcune leggi strutturali del colore
il colore 8 un continuo in cui *ossiamo tran=uillamente
veder trascorrere un colore in un altroG
l'es*erienza della transizione non 8 *erA =uella di un fluire
senza soluzione di continuit( ma )a una sua struttura(
ritmata dall'alternarsi di *unti *erce*iti come valori
cromatici forti e momenti di *assaggio tra un *icco e l'altroG
Lo s*azio cromatico )a dei limiti in cui il colore si s*egne(
costituiti da bianco e neroG
% colori si dis*ongono nello s*azio a*erto tra =uesti due
estremi secondo un ordine ben *reciso il giallo )a una
relazione di somiglianza col bianco e si situa vicino ad esso(
il blu 8 simile al nero( il rosso e il verde si trovano a met.
Jale legalit interna all'es*erienza mina l'i*otesi del
relativismo storicoIlinguistico nella classificazione dei colori c)e
1
"oet)e racconta nella 0arbenle're di un *ittore c)e( dovendo restaurare un
di*into( *assA sulla tela con una s*ugna e notA c)e l'abito nero del signore
c)e vi era ritratto diventA im*rovvisamente un azzurro c)iaro. "oet)e *arla
di =uesto come di un :rp'Rnomen, un caso c)e( *ur essendo un fatto
em*irico tra gli altri( vale come modello *er tutti gli altri( *erc)! da esso 8
*ossibile /discendere fino al caso *i@ comune dell'es*erienza =uotidiana0
4"oet)e 1&10a( *. -16. La regola c)e 8 *ossibile /intuire attraverso0 =uesto
fenomeno 8 la seguente /'a un lato vediamo la luce( il c)iaro( dall'altra la
tenebra( lo scuroG *oniamo tra le due la torbidezza( e da =uesti o**osti I con
l'aiuto della mediazione di cui abbiamo detto e ancora in un'o**osizione C si
svilu**ano i colori0 4ibidem6.
9i veda anc)e OandinsN$ /%l giallo tende al c)iaro 4bianco6. : infatti non
esiste un giallo molto scuro. .'8 dun=ue una *rofonda affinit fisica tra il
giallo e il bianco( come *ure tra il nero e il blu( *erc)! il blu *uA diventare
*rofondo come un nero0 4OandinsN$ 1&12( *. -16.
121
guida Pastoureau e buona *arte degli studiosi di scienze sociali.
9e l'idea c)e il colore sia un fatto storico risiede
nell'osservazione c)e il colore 8 un continuo in cui nessuna
tonalit )a un *osto *rivilegiato ris*etto alle altre
1
( vorremmo
invitare a guardare meglio *er rendersi conto c)e le cose non
stanno cosH( c)e il colore )a delle regole di datit( regole c)e *er
altro concordano *ienamente con la costatazione della *resenza
di universali linguistici *er i colori.
9e ogni lingua elabora nomi *er il bianco( il nero e il rosso
4colori c)e gli uomini incontrano raramente nell'es*erienza
=uotidiana6 *rima c)e *er =uei colori di cui tutti facciamo
continuamente es*erienza 4i marroni( le infinite sfumature di
verde( i grigi6 8 *erc)! il colore )a una sua interna legalit e
*ensare il colore significa classificarlo a *artire dagli snodi
fondamentali della sua struttura interna.
>gni lingua *uA scegliere se dotarsi di un vocabolario
cromatico molto minuzioso o**ure a**rossimativo( ma ad ogni
modo( sia il sistema categorico a maglie strette c)e =uello a
maglie molto larg)e( aderiscono egualmente alla natura del
colore. >gni linguaggio *uA far fronte alle ric)ieste
dell'es*erienza con grande libert. Juttavia vi sono( *er cosH dire(
dei re=uisiti minimi cui ogni lingua deve ris*ondere( se vuole
aderire alla struttura dell'es*erienza( c)e ne *one i vincoli di
sensatezza( *ers*icuit e com*rensibilit.
9e un linguaggio vuole dominare il colore( innanzitutto deve
essergli *ossibile nominarne i confini esterni ecco *erc)! non
esiste alcuna lingua c)e non abbia dei termini *er designare
bianco e nero. 9e mancassero( cadrebbe la *ossibilit di definire i
confini dello s*azio cromatico( i limiti entro cui si *arla di
1
;ardin riassume cosH la *osizione dei sostenitori del relativismo linguistico
nella classificazione dei colori /9urel$ t)e s*ectrum is continous and no
)ue )as *ride of *lace over anot)er. J)at is t)e natural fact about t)e )ues(
so an$ uni=ueness must to be a *roduct of culture( embedded in a certain
linguistic *ractice.0 4;ardin 1&14( **. 4&2I36.
122
colore. 9arebbe come *retendere di individuare un territorio
guardando una cartina *olitica in cui sono ra**resentate tutte le
citt( ma non sono tracciati i confini tra gli stati.

+appresentazione di un lessico cromatico appartenente al primo stadio
,%erlin e Ea1 .OKO, p. .C&


/a tavola dei colori di (unsell. )li studi effettuati da %erlin e Ea1 sono stati
condotti sulla base di questa tabella di classificazione dei colori e le
rappresentazioni degli stadi dei vocabolari cromatici rappresentano l'area c'e
ogni categoria cromatica di base copre su questo campionario. Dunque per
comprendere le rappresentazioni proposte da %erlin e Ea1, bisogna
sovrapporle alla tavola di (unsell.
Prendiamo in considerazione ora una lingua a**artenente al
secondo stadio della classificazione *ro*osta in %asic #olor
123
;erms=



+appresentazione di un lessico cromatico appartenente al secondo stadio
,%erlin e Ea1 .OKO, p. .S&.
Una lingua c)e adotta tre termini di colori basilari( aggiunger
necessariamente a bianco e nero il rosso. %l rosso si trova infatti
*erfettamente al centro tra bianco e nero. S il *unto di maggiore
saturazione( densit( vivacit del colore
1
. %l giallo 8 vicino al
1
S =uesta un'osservazione( c)e ancora una volta( *ossiamo trarre da
=uell'o*era di attento e tenace lavoro di descrizione fenomenologica c)e 8 la
;eoria dei colori di "oet)e( c)e costituisce un *unto di *artenza
ineliminabile *er le ricerc)e fenomenologic)e in =uesto cam*o 4cfr.
Kertolini 2002( *. 71G Piana 1&77( **. 37I7+6. "oet)e afferma c)e( se
bianco e nero sono l'origine dei colori( il rosso 8 lo /zenit0 4"oet)e 1110a(
*. 1316 dei colori( /il colore c)e contiene in s!( in atto o in *otenza( tutti i
colori0( /il colore *erfettamente finito e il *i@ *erfetto0 4ivi( *. 1&+6 il
giallo e l'azzurro( intensificandosi tra*assano nel rosso 4cfr. ivi( **. 1-(
1746. %l rosso a**are come il momento di maggiore intensit dei colori( in
cui la *otenza del colore sembra condensarsi( mentre sembra attenuarsi fino
a *erdersi =uando da =ui ci si allontana in direzione di giallo e bianco e di
blu e nero. D =uesto *ro*osito 8 interessante l'osservazione di #. ..
Pouc)elle nell'articolo c)e a*re il numero s*eciale di Et'nologie fran?ais
dedicato al colore( in cui 8 a**arso il saggio di Pastoureau /Une )istoire des
couleur estIelle *ossible30 /Le rouge( il faut bien le dire( a un statut
*articuli8re( mUme si( comme le suotien #ic)el Pastoureau( on assiste
de*uis le ?%%% si8cle une assom*tion du bleu en :uro*e. Be saraitIce que
124
bianco( il blu 8 vicino al nero. "iallo e blu trascolorano senza
soluzione di continuit ris*ettivamente nel bianco e nel nero. Dl
contrario( il rosso 8 *erce*ito come un picco di cromaticit( in
alcun modo confondibile con i confini in cui il colore si *erde.
:sso si trova esattamente al centro dello s*azio cromatico.
Dvendo bisogno di arricc)ire il vocabolario cromatico( la
scelta *i@ ovvia e funzionale 8 =uella di introdurre il rosso un
nome *er il rosso *ermette di co*rire tutta =uell'area centrale
dello s*azio cromatico c)e i soli /nero0 e /bianco0 non co*rono
o co*rono in modo estremamente im*ro*rio. 9arebbe sciocco
scegliere come terzo colore il giallo( *er esem*io. 9i avrebbe una
ri*artizione molto s=uilibrata da un lato due nomi 4giallo e
bianco6 *er dominare una breve gamma cromatica( dall'altra tutta
una gamma di colori( in cui rientrano nero( blu( viola( e magari
verde e rosso( *er cui utilizzare il medesimo nome.
9candire lo s*azio cromatico mettendo l'accento su nero(
bianco e giallo( o**ure su nero( bianco e blu( sarebbe come avere
un rig)ello graduato( invece c)e a intervalli regolari di un
centimetro( a intervalli alterni di tre millimetri e due centimetri.
La sua *raticit sarebbe al=uanto dubbia.
parceIque, puor les coloriste, le rouge est la seule tinte qui traverse
ind>finimment toutes les couc'es de blanc sous les quelles on voudrait le
dissimulerH! 4Pouc)elle( 1&&0( *. 3--6. %l rosso 8 vivo( *enetrante(
difficilmente viene annullato dal bianco. Pouc)elle fa un'osservazione
em*irica( legata all'es*erienza del colore come materia cromatica( ma dietro
a =uesto dato di fatto si scorge una caratteristica fenomenologica della
=ualit visiva del rosso.
12+
La motivazione *er cui il blu )a trovato soltanto molto tardi un
*osto fisso nella terminologia dei colori basilari( non 8 allora da
cercarsi( come fa Pastoureau( nello /scarso interesse0 c)e gli
antic)i nutrivano *er =uesto colore 4*. 2-6( ma nella forma dello
s*azio cromatico. %l blu 8 rimasto un colore marginale nella
sistemazione concettuale e nell'ordinamento cromatico( *erc)!
nello stesso s*azio cromatico es*erito rico*re un ruolo
marginale. :sso assomiglia al nero ed 8 logico c)e la necessit di
coniare un nome a**osito *er identificarlo sia meno urgente di
=uella di coniarne uno *er il rosso( *erc)! classificarlo a fianco
del nero era gi una distinzione sufficiente( mentre il rosso non 8
adeguatamente ra**resentato n! dal bianco n! dal nero.
Potremmo dire c)e( se dovessimo fare una s*artizione dei
colori distinguendo =uelli c)e *otrebbero stare dalla *arte del
bianco e =uelli c)e *ossiamo accostare al nero( *er giallo( blu e
la maggior *arte dei colori intermedi non avremmo difficolt a
dis*orli da una *arte o dall'altra( in virt@ della loro c)iarezza o
scurezza. Per il rosso *uro ci troveremmo invece indecisi( *erc)!
esso 8 e=uidistante da =uesti due *oli
1
.
1
%l rosso( sul *iano della descrizione dell'es*erienza( 8 e=uidistante da nero e
bianco( e**ure simbolicamente viene *i@ facilmente associato al nero c)e al
bianco. "li antic)i conce*ivano nero e rosso come i due o**osti del bianco
12-
9. l sistema cromatico come sinossi di relazioni
interne
%n virt@ di =uanto abbiamo detto fin ora( *ossiamo affermare
c)e il cerc)io cromatico non 8 una mera organizzazione
arbitraria( ma una ra**resentazione grafica ca*ace di rendere
*ers*icue le relazioni interne di somiglianza e o**osizione c)e
strutturano la *ercezione del colore.
La distinzione del bianco e del nero dall'universo cromatico e la
dis*osizione dei colori nel cerc)io non sono legati soltanto alla
conoscenza s*erimentale dei colori s*ettrali il *rimo *oggia
sulla *osizione liminare c)e essi occu*ano nello s*azio del
colore( il secondo sull'es*erienza della transizione.
Dllo stesso modo la distinzione dei colori in *rimari 4o
fondamentali6 e secondari 4o complementari6 non 8 del tutto
culturale( anc)e se si 8 diffusa solo a *artire dal ?%? secolo. Eon
si basa ne**ure esclusivamente sulle *ratic)e di com*osizione
dei colori c)e mostrano la *ossibilit di ottenere determinati
4cfr. *. 1+I-6. .iA di*ende dal fatto c)e il bianco in =uanto luminosit
assoluta( viene *erce*ito come alterit assoluta 8 ciA c)e 8 *uro( *ulito(
*rivo di =ualsiasi traccia( sia essa di s*orco o ombra 4il nero6 o di colore 4il
rosso6.
127
*igmenti mescolandone altri( ma sul ritmo interno all'esperienza
della transizione( *er cui alcuni colori ci sono dati come *unti
terminali e inaugurali di una se=uenza e altri come *unti di
transizione( cosH c)e *ossiamo c)iamare i *rimi colori terminali
e i secondi colori intermedi o transitori 4cfr. Piana 2000( *. 216.
9e *ossiamo dis*orre i colori in circolo( 8 *erc)!
nell'es*erienza esistono relazioni c)e connettono i colori tra loroG
relazioni c)e non sono soltanto di somiglianza( ma anc)e di
o**osizione. %nfatti la *ossibilit di tra*assare da un colore
all'altro in maniera graduale in alcuni casi s*ecifici viene a
mancare.
Jra il rosso e il verde non *uA esserci transizione *er andare
dall'uno all'altro 8 necessario *assare attraverso il grigio( ovvero
attraverso una graduale perdita della saturazione e, quindi, del
cromatismo 4Piana 2000( *. 236.
Lo stesso vale *er tutti i colori diametralmente o**osti.
.iA c)e *oteva sembrare soltanto un tratto della sinossi grafica
con cui siamo soliti ra**resentare il sistema cromatico I il fatto
c)e alcuni colori siano diametralmente opposti I ad un'indagine
c)e *roceda *er variazione esem*lificativa si rivela una
necessit logica del colore.
Possiamo finalmente dissentire con l'idea di Pastoureau *er cui
/il cerc)io cromatico( la nozione di colore *rimario( la legge del
contrasto simultaneo Q...R sono solamente ta**e della mutevole
121
storia delle conoscenze0 4*. &6 anc)e se la loro elaborazione )a
una *recisa collocazione nella storia e sorge in un contesto
culturale s*ecifico( la *ossibilit c)e si *ossa *arlare di colori
*rimari e com*lementari( di cerc)io cromatico( di contrasto
simultaneo *oggia sulla struttura dell'es*erienza del colore.
%l cerc)io cromatico non 8 l'immagine esatta dello s*azio
logico del colore( cosH come non lo 8 il do**io cono rovesciato(
ma entrambi ne sono la ra**resentazione *ers*icua essi sono la
resa visiva di alcune delle relazioni interne tra i colori( sono la
resa grafica della sua grammatica
1
. .osH se confrontiamo
differenti sinossi del colore( in tutte *ossiamo scorgere le stesse
evidenze fenomenologic)e. Prendiamo( *er esem*io( il cerc)io
cromatico 4c)e( nonostante le successive elaborazioni( 8
sostanzialmente =uello *ensato da EeFton6( il triangolo dei
colori di #aLFell e il *i@ antico sc)ema a noi noto delle
relazioni tra colori( =uello c)e com*are nell'"ttica di 7rancisco
Dguilonius del 1-13.
+appresentazione dei colori ad opera di 0ranciscus $guilonius I .K.9
,tratto da *iana .OSS, p. 9T&
1
/La ra**resentazione *ers*icua rende *ossibile la com*rensione( c)e
consiste a**unto nel fatto c)e noi 'vediamo connessioni'. 'i =ui
l'im*ortanza del trovare e dell'inventare membri intermedi0 45ittgenstein
1&43( V1226.
12&

#erc'io cromatico ;riangolo dei colori di (aJ8ell
>gni sinossi ra**resenta in maniera *ers*icua alcune relazioni
e non altre( *erc)! ognuna 8 stata costruita con intenti diversiG
e**ure in tutti tre gli sc)emi( nonostante le differenze( 8 *ossibile
scorgere lo stesso fenomeno. 'al diagramma di Dguilonius al
triangolo di #aLFell assistiamo al *rogressivo allontanamento
dalla sem*lice osservazione dell'a**arenza *ercettiva del colore(
*er lasciare s*azio alla ra**resentazione di relazioni conosciute
attraverso l'indagine scientifica I EeFton disegna il cerc)io
cromatico in seguito alle sue sco*erte sullo s*ettroG #aLFell
elabora il suo sc)ema alla luce degli studi di colorimetria(
disci*lina c)e egli fonda scientificamente I ma in entrambi il
fenomeno 8 /salvato0 le relazioni tra i colori c)e vi vengono
evidenziate sono giustificate sul *iano della stessa
manifestazione cromatica.
Eel caso del cerc)io cromatico l'/aderenza al fenomeno0 8
*articolarmente evidente anc)e se le leggi su cui EeFton si basa
*er la costruzione dello s*azio cromatico sono emerse soltanto in
un contesto s*erimentale( esse rendono ragione *ro*rio delle
relazioni tra i colori c)e *ossiamo constatare nella nostra
es*erienza vissuta. Bui la teoria scientifica non sconfessa in
130
alcun modo il fenomeno( ma gli fornisce un fondamento( una
solida giustificazione
1
.
Jralasciando le differenze tra i tre diagrammi( 8 *ossibile
vedere c)e ciA c)e =ui 8 variamente ra**resentato 8 sem*re lo
stesso fenomeno I la totalit dei colori( di cui( nelle diverse
ra**resentazioni( vediamo emergere sem*re le stesse *ro*riet(
di volta in volta illustrate in maniera *i@ o meno *ers*icua.
Eello sc)ema di Dguilonius sono ra**resentati con
immediatezza la *osizione centrale del rosso e la somiglianza di
giallo e blu ris*ettivamente a bianco e nero. % colori
fondamentali si trovano sullo stesso *iano del bianco e del nero e
verso essi convergono le linee c)e tracciano le relazioni tra i
colori( i colori com*lementari sono scritti in un livello
sottostante( lungo l'arco c)e congiunge i colori *rimari
corris*ondenti. Juttavia la differenza tra colori *rimari e
secondari non 8 raffigurata in termini o**ositivi( come invece
accade nel cerc)io di EeFton e nel triangolo di #aLFell.
Ee**ure l'es*erienza della transizione viene mostrata in maniera
*articolarmente efficace in =uesto diagramma del ?2%% secolo(
*erc)! 8 soltanto suggerita dagli arc)i tracciati tra un colore e
l'altro. 9e il cerc)io cromatico rende meglio conto della
transizione e delle relazioni o**ositive tra i colori( =ueste ultime
emergono ancora meglio in #aLFell. La dis*osizione di bianco
e nero ai confini esterni dello s*azio cromatico 8 resa in maniera
intuitivamente evidente solo da Dguilonius
2
( mentre EeFton si
1
.onferma del valore descrittivo del cerc)io cromatico 8 il fatto c)e la
0arbenle're di "oet)e consiste *ro*rio nel tentativo di elaborare una teoria
c)e giustific)i il cerc)io cromatico sulla base della *ura es*erienza visiva.
D =uesto sco*o( "oet)e c)iama in causa il fenomeno dell'inversione
cromatica nell'immagine *ostuma( *er dimostrare c)e /l'occ)io ric)iede =ui
una totalit Q...R e serra in s! stesso il cerc)io dei colori0 4"oet)e 1110a( *.
376.
2
7orse *ro*rio *er =uesta ragione lo sc)ema di Dguilonius *iaceva tanto a
"oet)e 4cfr. "oet)e 1110b( *. 20-6 la discussione del *oeta tedesco sul
131
limita a escluderli dalla ra**resentazione 4e sa**iamo c)e lo fa
*er ragioni scientific)e6 e #aLFell isola il bianco *onendolo al
centro degli altri colori.
<. #omplessit dello spazio cromatico e relativa libert
delle scelte linguistic'e
#olto *robabilmente Pastoureau ci accuserebbe di *arzialit 8
facile( direbbe( affermare c)e noi riconosciamo la struttura
dell'es*erienza c)e sorregge la *ossibilit di organizzare i colori
nel cerc)io cromatico. :gli direbbe c)e noi *erce*iamo i colori
*rimari come valori cromatici rilevanti e il bianco e il nero come
/nonIcolori0 *ro*rio *erc)! il senso della nostra es*erienza
viene modellato dal modo in cui organizziamo concettualmente i
colori allPinterno del cerc)io cromatico e *erc)! la nostra
*ercezione 8 guidata da motivazioni di carattere ideologico(
culturale( sociale( simbolico c)e ci induce a *orre l'accento su
=uei momento del continuum.
Potrebbe forse accusarci di aver scelto C magari in malafede I
degli esem*i *oco rilevanti( in =uanto tutti *ensati nell'alveo
della stessa sensibilit al colore ti*ica dell'e*oca moderna. %l
fatto stesso c)e siano ra**resentazioni sc)ematic)e del continuo
dei colori *otrebbe essere letto dal sostenitore del relativismo
culturale come il sintomo di una cultura ben *recisa( =uella
definitoria e razionale della civilt moderna.
Dllora Pastoureau ci sfiderebbe a *rendere in considerazioni
classificazioni dei colori ben *i@ lontane da noi( e vedere come
le differenze diventano *rofonde e radicali( tanto *rofonde da
orientare diversamente la *ercezione stessa. Pastoureau ci
inviterebbe a *rendere in considerazione =uelle lingue 4a *artire
dal greco e dal latino( fino al gia**onese6 in cui /sa*ere se si )a
colore *rende le mosse *ro*rio dallPidea c)e il colore sorga tra il bianco e il
nero.
132
a c)e fare con un blu( con un rosso *iuttosto c)e con =ualsiasi
altro colore 8 talvolta meno im*ortante di sa*ere se si 8 in
*resenza di un colore o*aco o di un colore brillante0 4*. 17+6(
o**ure lingue come =uelle di molte *o*olazioni africane in cui
l'organizzazione dei colori si gioca intorno a o**osizioni come
seccoIumido( tristeIallegro( sordoIsonoro.
Pastoureau concluderebbe c)e( se esistono classificazioni tanto
diverse dei colori( allora il continuum cromatico non *uA avere
una strutturazione interna sua. 9e si *uA *arlare di accenti nello
s*azio cromatico( si deve *arlare di accenti posti dalle culture(
c)e scandiscono ciA c)e non )a affatto un'articolazione interna.
% greci *er esem*io non *onevano alcun accento sul blu
=uesto colore non aveva *er loro nessuna rilevanza simbolica e
culturale. Dlla luce di =uesta scarsa considerazione essi non lo
vedevano come un momento cromatico rilevante. 9e le cose
stanno cosH( allora la su**osta es*erienza della transizione C
direbbe Pastoureau I non *uA essere considerata una regola
immutabile e costante dell'es*erienza( *erc)! anc)'essa varia
sotto l'influenza di fattori culturali.
9iamo( ancora una volta( di fronte a =uella *osizione c)e fa
valere la variet linguistica come *rova dellPinfluenza c)e
motivazioni c)e non risiedono nellPes*erienza )anno sul senso
della *ercezione. .i sembra su*erfluo tornare a ricordare c)e da
constatazioni intorno a differenze concettuali *ossiamo dedurre
soltanto informazioni riguardo alla costruzione dei concetti( non
alla *ercezione( *iuttosto vorremmo seguire unPaltra strada( c)e 8
lo stesso Pastoureau( inconsa*evolmente( a suggerirci. :gli
osserva c)e *er tutta l'antic)it e *er gran *arte del medioevo(
nonc)! tuttora in *o*olazioni come =uella gia**onese( i
*arametri fondamentali intorno a cui organizzare il colore erano
=uelli della saturazione e della densit( non =uello della tonalit
c)e 8 oggi *er noi il *rinci*ale 4cfr. *. 1-( 7+( 1746.
Pastoureau inter*reta =uesto fatto come una *rova
133
dell'arbitrariet e dell'autonomia con cui i linguaggi o*erano
ris*etto all'es*erienza
1
e ne conclude c)e( come tutti gli altri
*arametri di classificazione( /teintes et nuances n'ont gu8re de
raison d'Utre0 4Pastoureau 1&&0( *. 3706.
Per Pastoureau il fatto c)e diverse societ organizzino il colore
secondo *arametri diversi 8 la *rova dell'inesistenza di strutture e
*ro*riet intrinsec)e e costanti nel fenomeno cromatico. #a la
facilit con cui Pastoureau trae =uesta conclusione ci sembra
nascondere un fraintendimento di fondo l'idea c)e *arlare di
regole dell'es*erienza dovrebbe im*orre vincoli cosH stretti da
negare la *ossibilit delle variet linguistic)e. Dl contrario(
sostenere c)e l'es*erienza *one delle ric)ieste al linguaggio( c)e
limitano il cam*o di sensatezza delle nostre es*ressioni( non
significa affatto dire c)e il linguaggio 8 del tutto aderente
all'es*erienza. Le regole dell'es*erienza avanzano ad un
linguaggio c)e voglia essere significativo delle ric)ieste( alle
=uali *erA i linguaggi *ossono fare fronte in infiniti modi diversi(
tutti egualmente validi. 'ovendo descrivere il medesimo
oggetto( ognuno di noi fornir *robabilmente un resoconto
diverso( =ualcuno far notare alcuni as*etti c)e un altro
trascurerG ma =ualun=ue ascoltatore *otrebbe riconoscere nelle
diverse descrizioni il medesimo oggetto. Lo stesso avviene *er le
classificazioni dei colori abbiamo a c)e fare con lo stesso
fenomeno( la differenza consiste soltanto nel fatto c)e alcuni
sistemi concettuali danno rilevanza a determinate relazioni
interne( c)e altri trascurano e viceversa.
"uardando le diverse ra**resentazioni( vediamo c)e ognuna )a
la sua *ers*icuit. >gni sistema concettuale dei colori 8 soltanto
1
/Bueste differenze fra societ 4e Pastoureau si riferisce *ro*rio al
vocabolario gia**onese e a =uelli di molte *o*olazioni africane( c)e
differiscono dal nostro in maniera ancor *i@ lam*anteG n.d.a.6 sono
fondamentaliG come l'etnologo e il linguista( lo storico deve tenerle *resenti
di continuo. :sse mettono Q...R in risalto il carattere strettamente culturale
della *ercezione dei colori e degli as*etti lessicali c)e ne derivano0 4*. 17-6.
134
/un modo di raccogliere i dati0( una /sinossi0 c)e ci *ermette di
/vedere i dati nella loro connessione reci*roca e riassumerli in
un'immagine generale0 45ittgenstein 1&-7( *. 216. 9e due
vocabolari cromatici sembrano a *rima vista incommensurabili(
8 *ossibile trovarne un terzo c)e( accostato ai *rimi( metta in
luce una *ossibile continuit tra i vari sistemi.
La libert c)e ogni cultura )a di scegliere lungo =uale asse
*rivilegiato organizzare i colori 4cosH come la *ossibilit di
avvalersi di un vocabolario ristretto o**ure molto am*io6 non
*arla in favore del relativismo culturale( ma 8 indice della vastit
dello s*azio cromatico. %n altri termini( scegliere di organizzare i
*ro*ri concetti dei colori lungo l'asse della luminosit( della
tonalit o della saturazione 8 una *ossibilit insita nella
grammatica stessa del colore e non *uA in nessun modo( come
invece vorrebbe farci intendere Pastoureau( essere inteso come
un indizio della relativit dellPes*erienza del colore.
Lo s*azio cromatico *uA essere *ensato come un solido 4la
/bobina del colore0( l'ottaedro o il do**io cono rovesciato6( in
cui ogni *unto del volume corris*onde ad un *reciso valore
cromaticoG anzi( *er dirla con 5ittgenstein( l'ottaedro 8 /una
ra**resentazione sinottica delle regole grammaticali0 del colore
45ittgenstein 1&-4( *. +G 5ittgenstein 2000( *. 4316.
S nella logica del colore la *ossibilit di essere *ercorso in
lungo e in largo il fenomeno della transizione garantisce c)e( in
qualsiasi direzione ci si muova( ad una sfumatura ne segua
unPaltra *alesemente simile( senza c)e =uesta relazione di
somiglianza inca**i mai in interruzioni.
Eello s*azio cromatico non c'8 una sola regola *ossibile di
ordinamento dei colori. % linguaggi non sono dun=ue costretti a
organizzare il loro lessico cromatico tutti nel medesimo modo(
ma *ossono( anzi devono operare selezioni.
>gni singola tinta *uA essere individuata univocamente
definendone il valore della saturazione( della luminosit e della
13+
tonalit. Buesti tre *arametri sono come tre assi cartesiani(
individuando le variabili dei =uali si identifica un *unto nello
s*azio tridimensionale.
Le lingue comuni *erA non *ossono dare la medesima
im*ortanza a tutti e tre gli assi =uando definiscono un colore(
*erc)! in tal modo avrebbero un numero infinito di colori. 9olo a
sco*i scientificoI*sicologici o in ambiti *rofessionali s*ecifici si
utilizza la determinazione dei colori attraverso tutti e tre i
*arametri.
Le lingue devono o*erare delle scelte e definire a =uale asse
attribuire la *rioritG bisogna scegliere in =uale direzione
muoversi nel solido dei colori.
9i *uA scegliere di *ercorrere l'asse c)e collega i due vertici del
do**io cono. %n tal caso abbiamo la scala dei grigi.
13-
>**ure scegliere di organizzare i colori *ercorrendo la
circonferenza delle basi coincidenti dei due coni sovra**osti(
*rendendo i *unti di massima saturazione di ogni tonalit.
La ra**resentazione di =uesta scelta 8 il cerc)io cromatico cui
siamo abituati.
> ancora *ercorre da un *unto sulla circonferenza della base
dei due coni fino al centro dell'asse( dal *unto di massima
saturazione a =uello in cui il colore si s*egne incontrando l'asse
dei grigi
>**ure *ercorrere il cono dal vertice del bianco fino al vertice
del nero( tracciando un *ercorso c)e va dal massimo di
137
Saturazione
;onalit
luminosit del bianco all'oscurit del nero( *assando attraverso
diversi gradi di luminosit di una tonalit.
>gnuno di =uesti assi 8 guidato da regole interne c)e li
rendono *ercorribili e c)e si basano innanzitutto sulla relazione
di somiglianza di ogni *unto dellPasse col suo successivo.
Prendiamo una sezione dell'albero dei colori redatto da
#unsell( c)e raccoglie /tutti i colori e le loro relazioni in scale
misurate di tonalit( luminosit e saturazione0 4dal titolo del suo
$tlante dei colori6.
valori di luminosit e saturazione per una tonalit data
,dall'$tlante dei colori di (unsell&
131
/uminosit
>gni tassello 8 im*arentato agli altri da una relazione di
somiglianza( tanto c)e *ossiamo raggru**are tutti sotto il
termine /viola0 4D6. :**ure( *rendendo isolatamente il *unto di
massima e =uello di minima luminosit( i due colori non
manifestano alcuna somiglianza. La relazione di somiglianza si
vede solo attraverso gli /anelli intermedi0.
Dllora( invece di considerare sem*licemente tutte le sfumature
/viola0( *otremmo *orre lPaccento sulla differenza c)e intercorre
tra le sfumature c)iare e =uelle scure e tracciare una ideale linea
orizzontale c)e divida i colori c)iari 4luminosi6 dagli scuri 4K6( o
ancora se*arare i colori saturi da =uelli meno saturi( tracciando
idealmente una linea verticale 4.6. >**ure *otremmo anc)e
classificare nel nostro linguaggio =uesti colori intersecando
*arzialmente i tre *arametri *er esem*io *otremmo c)iamare
viola tutte le sfumature c)e sono abbastanza luminose e sature da
non s*rofondare nel grigio( nel bianco e nel nero e c)iamare con
un nome c)e stia *er /grigio0 o /s*ento0 tutte le altre( tracciando
un sottoinsieme 4'6.
9ia la scelta o*erata dalle lingue occidentali di trascurare il
valore di luminosit e classificare i colori in base alla loro
tonalit( sia =uella dei gia**onesi di *restare maggior attenzione
alla variabile della luminosit( tanto da avere molti nomi c)e
indicano il bianco( ma non distinguere *er esem*io tra un viola e
un rosso( sono dun=ue sorrette dalle regole interne dello s*azio
cromatico.
'i fronte a lingue c)e organizzano i concetti di colore in
maniera diversa dal nostro lPatteggiamento non *uA essere allora
=uello di s*alancare la bocca stu*iti e invitare a osservare =uanto
cambiano i colori da una cultura ad un'altra. .iA non basta 8
necessario rivolgere la nostra attenzione non solo ai concetti( ma
agli osservabili( ai colori stessi. Dllora ci renderemo conto c)e i
gioc)i linguistici *i@ eccentrici ris*etto alle nostre consuetudini
tanto strani non sono anc)Pessi sono giustificati dalle regole di
13&
es*erienza del colore.
Dllora se la classificazione dei colori in uso in "ia**one o in
certe societ africane /ci disorientano0 4cfr. *. 17-6( ciA non *uA
essere considerato come indice dellPassoluta autonomia del loro
4e del nostro6 sistema linguistico ris*etto allPes*erienza.
%l disorientamento di fronte a lingue c)e classificano i colori
secondo *arametri come mutoIsonoro( seccoIumido o in cui il
lessico dei bruni si differenzia *er uomini e donne 4cfr. *. 17-G
Pastoureau 1&&0( *. 370 6 *uA essere su*erato con un *iccolo
sforzo. .on un *oP di immaginazione *ossiamo cogliere la loro
*lausibilit e conce*ire le motivazioni su cui =uelle scelte
linguistic)e *oggiano. : =ui *lausibile significa pensabile C ciA
c)e la grammatica del colore consente. La *ossibilit di ogni
gioco linguistico *ensabile risiede nella logica dello spazio
cromatico.
D. /'associazione non spiega nulla
Dbbiamo a**ena sostenuto c)e i vocabolari delle lingue
occidentali contem*oranee c)e nominano i colori facendo
riferimento alla loro tonalit e =uelli delle *o*olazioni africane
c)e classificano i colori in base al loro a**arire secc)i o umidi(
tristi o allegri( sordi o sonori )anno la medesima *lausibilit e
sono allo stesso modo sorretti dalle caratteristic)e osservabili dei
colori.
9arebbe tuttavia im*ossibile non rendersi conto di una
sostanziale differenza tra il *arlare dei colori in termini di
saturazione( luminosit e tonalit e in termini di caldoIfreddo(
umidoIsecco.
Jonalit( saturazione e luminosit sono( come abbiamo detto(
gli assi lungo i =uali si svilu**a lo s*azio cromatico. 'icendo
c)e un rosso 8 molto saturo e luminoso descriviamo delle
caratteristic)e di =uel colore c)e stanno sotto i nostri occ)i e c)e
140
noi non facciamo altro c)e constatare.
Buando diciamo c)e un colore 8 caldo( o**ure c)e 8 allegro(
non ci sembra di *oter fare riferimento ad un carattere intrinseco
del materiale *ercettivo. 9icuramente in distinzioni come freddoI
caldo( ruvidoIliscio( umidoIsecco( la cultura gioca un ruolo
fondamentale =ueste classificazioni sono frutto di associazioni
sinestetic)e( *ossibili solo in virt@ di una valorizzazione
immaginativa del materiale *ercettivo.
L'essere freddo del blu non risiede nella =ualit visiva del
colore( =ualit c)e *otrebbe essere *roiettata con eguale
*ertinenza in un'altra direzione immaginativa. 'ire c)e il blu 8
freddo non )a la stessa evidenza fenomenologica del dire c)e 8
un colore *rimario se il fatto c)e *ossiamo c)iamarlo colore
*rimario risiede nel suo a**arire come un momento terminale
nell'es*erienza della transizione( *er l'esser freddo non *ossiamo
indicare un'analoga evidenza. S la nostra societ c)e lo
caratterizza cosH( tant'8 c)e *er i medievali( come ri*orta
Pastoureau( il blu era considerato un colore caldo 4*. &6
1
.
#a allora *erc)! *ossiamo dire c)e il rosso 8 vivace( il blu 8
*rofondo( il giallo 8 allegro( l'arancione 8 caldo e il viola 8
freddo3
La ris*osta di Pastoureau fa a**ello all'arbitrariet delle
associazioni mentali e alla convenzionalit con cui =ueste
associazioni vengono fissate in consuetudini linguistic)e
2
G
1
Prendiamo =uesta informazione con il beneficio del dubbio Pastoureau non
adduce nessuna *rova e nessun dato con cui giustificare tale affermazione.
Juttavia noi non abbiamo condotto studi storici autonomi *er verificarne la
validit. %n =uesto caso su**oniamo di *oterci fidare di uno storico c)e )a
dedicato decenni dei suoi studi al colore nel medioevo( *oic)!( ai fini del
nostro discorso( non 8 affatto rilevante se i medievali intendevano
effettivamente il blu come un colore caldo o meno.
2
L'argomento delle associazioni mentali 8 antico e )a la sua immediata
*ersuasivitG si basa sull'idea *er cui /ogni caratteristica degli oggetti c)e
non sia riducibile al bruto gioco degli stimoli sensoriali 4=ualsiasi cosa si
voglia dire con ciA6 8 frutto di associazioni. 2edo il rosso e lo associo alla
141
tuttavia noi crediamo c)e anc)e in relazione a =uesto *roblema(
c)e c)iama in causa la tematica della valorizzazione
immaginativa( si *onga il *roblema dell'aderenza ad un
contenuto es*erienziale noi vediamo la *rofondit del blu e la
vivacit del rosso. .i sembra c)e nel materiale *ercettivo stesso
ci sia una /potenzialit espressiva0 4Piana 1&-7( *. 2076 c)e
rende *ossibile *arlare di un colore cu*o( tenebroso o gaio( c)e
giustifica certe associazioni e ne esclude altre.
S facile accorgersene considerando un di*into. :sso ci dice
=ualcosa( lo consideriamo /es*ressivo0. ''altra *arte un di*into
non 8 altro c)e una com*osizione di colori accostati ad arte.
Potremmo dire c)e i colori sono i suoi materiali.
/Dllora *otremmo c)iedere l'espressione C =ualun=ue cosa si
voglia intendere con essa C sorge soltanto con la Qcom*osizione
*ittoricaR stessa3 >**ure vi 8 un =ualc)e senso legittimo in cui
*ossiamo dire c)e gi i suoi materiali sono caric)i di
es*ressione3 Q...R 9arebbe assai strano se il materiale grezzo( il
materiale cio8 inteso come esso si *resenta *rima del *roblema
di una messa in forma com*ositiva( fosse in se stesso
es*ressivamente neutro. Q..R Bueste caratterizzazioni =ualitative
Qil fatto c)e un colore sia vivace( lugubre( calmo( gaio(
*rofondoR rimandano ad una valorizzazione immaginativa ed 8
essa c)e conferisce al materiale una ca*acit es*ressiva. Buesta
es*ressivit fa tutt'uno con la capacit allusiva del materiale.
Eel materiale vi 8 un'immaginazione nascosta0 4Piana 1&-7( **.
201I&6
1
.
vivacit di colei c)e cin=uant'anni fa *ortava un abitino di =uel coloreG
sento l'accordo di settima diminuita e mi ricordo dei suoi interventi
lamentosi e racca*riccianti nelle vicende narrate dalla tale e tale o*era( il
verde mi ricorda l'albero sotto il =uale da bambino mi addormentavoG e
cosH via0 4Kozzi 1&&0( *. 1016. 9e il blu a**are calmo e *rofondo 8 *erc)!
siamo abituati ad associarlo a =ueste nozioni.
1
L'esem*io 8 tratto da Piana 1&-7( il =uale non *arla di un =uadro e i suoi
colori( ma di una melodia e i suoni c)e lo com*ongono. Dbbiamo adattato
l'esem*io *er renderlo *i@ funzionale al *roblema c)e stiamo trattando.
142
Bueste caratterizzazioni immaginative non *ossono essere
s*iegate solo evocando l'associazione c)e occorre nella mia
mente tra l'idea di blu e l'idea della lontananza. S necessario
ca*ire come mai il blu 8 ca*ace di sorreggere =uesta
associazione.
/'associazione non spiega nulla *erc)! c)e nella nostra mente
sorgano delle idee( ric)iamate da altre 8 un fatto e come tutti i
fatti non *uA s*iegare nulla( ma *uA solo essere constatato e
semmai ric)iede a sua volta di essere s*iegato
1
.
9e *rendessimo l'argomento delle associazioni come una
s*iegazione conclusiva( saremmo costretti ad ammettere c)e il
rosso 8 stato codificato come colore vivace( forte( vitale( *otente(
*assionale ed ora dun=ue viene utilizzato come simbolo
dell'amore( della *assione( del *otere( solo *erc)! un giorno un
re )a indossato un mantello rosso durante le cerimonie di
celebrazione della sua autorit e da allora noi abbiamo
formalizzato l'associazione rossoI*otere. Eon 8 forse l'inverso I
c)e i sovrani )anno s*esso utilizzato il rosso *er la
ra**resentazione del loro *otere( *erc)! il rosso 8 un colore
forte( centrale( energico( brillante e *otente3 /7orse il rosso viene
scelto *erc)! 8 vivace e se ne fanno vestiti *er le vacanze( non
viceversa0 4Kozzi 1&&0( *. 1026.
.erto( il rosso *uA essere utilizzato in moltissime maniere
differenti ed 8 legato ad una variet di simboli il rosso ci ricorda
la vivacit e insieme il *otere( la brutalit *ersinoG l'amore 8 tinto
1
/.)e talvolta una cosa venga in mente a causa di un'altra 8 un fatto ovvio(
ma a**unto un fatto( non una s*iegazione di =ualcosa. Eon significa certo
c)e ogni =ualit riscontrabile nelle cose si trovi l dove siamo in grado di
scorgerla a causa di =ualc)e associazione.Q...R .'8 da c)iedersi se gli as*etti
isterici dell'accordo di settima diminuita *ossano esserglisi aggra**ati
addosso *ro*rio *erc)! =uell'insieme di note( *er *uro caso( 8 stato
introdotto come commento a scene in =ualc)e senso sconvolgentiG e *oi *er
associazione 8 diventato =uell'accordo c)e 8 nella semantica musicale
ufficialmente riconosciuta0 4Kozzi 1&&0( **. 101I26.
143
di rosso( ma lo *ossono essere anc)e l'inferno e il furore della
battaglia. Dl rosso si associa una gamma molto vasta di
significati( ma non tutti i significati possibili. 7acciamo una certa
fatica ad associare al rosso la noia( la malinconia( il
raccoglimento. .i accorgiamo allora c)e la rosa delle
associazioni c)e ci sorgono s*ontaneamente =uando *ensiamo al
rosso )a dei limiti.
9e in linea di *rinci*io 8 vero c)e /n'im*orte =uelle couleur
*eut Utre le su**ort de n'im*orte =uelle notion( action et
*ersonification. :t( inversement( n'im*orte =uelle notion ou
*ersonification( =ui dans la realit! est emblematis! *ar une
couleur donn!( *eut *rendre dans l'image n'im*orte =uelle autre
couleur0 4Pastoureau 1&&0( *. 3736( 8 vero anc)e c)e non tutti i
significati fanno *resa con la stessa evidenza sulla =ualit visiva
del colore.
.ertamente io *osso di*ingere un =uadro utilizzando i colori
come segni arbitrari di un codice 4cosH come *untoIlinea nel
codice #orse sta *er la lettera /D06 e in =uesto senso 8
ovviamente *ossibile attribuire al colore *ro*rio =ualsiasi
significato. #a in tal caso dovrA attrezzare lo s*ettatore di una
legenda c)e stabilisca c)e( *oniamo il caso( rossoi*atria(
azzurroiaddio( nerois*eranza( e nello s*ettatore non
occorreranno libere associazioni( ma egli si cimenter in un
esercizio di inter*retazione di un codice.
La fruizione di =uadri *erA solitamente non funziona cosH il
=uadro suscita in noi s*ontaneamente delle associazioni e delle
emozioni( esso ci a**are gaio( *otente( leggero( vivace( cu*o(
illanguidito( violento in virt@ dei suoi colori. Un di*into in cui
*revale il rosso *uA farci venire in mente l'amore( una battaglia(
una *assione( un violento dolore o un violento *iacere( la follia
magariG non la noia( l'attesa( la stasi. Possiamo identificare un
ventaglio di concetti c)e si condensano intorno all'idea del rosso
e notare c)e tutti fanno *resa sulla medesima =ualit visibile del
144
rosso il suo essere il *unto di massima intensit del valore
cromatico( il suo essere e=uidistante da nero e bianco(
massimamente lontano dai luog)i in cui il colore si s*egne.
.i rendiamo conto c)e anc)e nel cam*o della valorizzazione
immaginativa dei colori non *ossiamo *rescindere da un
riferimento ad un fondamento contenutistico c)e o*eri una
resistenza nei confronti delle libert concesse al linguaggio.
/% dati *ercettivi non sono mai informi( nemmeno se li
consideriamo dal *unto di vista dell'immaginazione. Un
contenuto =ualun=ue non *uA essere valorizzato in una direzione
=ualun=ue. Dll'a*ertura delle direzioni di valorizzazione deve
essere im*osto( *er cosH dire( un limite inferiore. : di fronte ad
un atteggiamento c)e toglie ogni limite( tenderemo a ribadire il
nostro oggettivismo fenomenologico a mettere l'accento sul
fatto c)e la stessa natura fenomenologica del QcoloreR *one il
QcoloreR stesso come sfuggente sul *iano immaginativo *ro*rio
in quella direzione. .ome se *otessimo dire Q=uesti colori sono
*ro*rio allegri( =uegli altri invece sono *ro*rio lugubriR( anc)e
se sa**iamo benissimo c)e ci troviamo di fronte ad una s*ecie
di imbroglio0 4Piana 1&-7( *. 201I&6
1
.
% concetti c)e associamo ai colori non sono guidati
dall'arbitrariet assoluta( anc)e se dobbiamo ammettere c)e vi
sono associazioni mentali c)e )anno valore *uramente
idiosincratico( basato sull'es*erienza *ersonale di un individuo.
PuA essere c)e =ualcuno mi dica c)e il rosso gli fa sem*re venire
in mente la neve( *erc)! =uando da *iccolo andava a sciare
indossava sem*re una giacca a vento rossa. #a se guardando un
=uadro interamente di*into di toni rossi( egli mi dicesse /#i fa
venire in mente la neve0( io *otrei ris*ondere /io non ci vedo
nessuna connessione0( il c)e 8 gi indice del fatto c)e vi sono
altre idee *er le =uali possiamo vedere una connessione con il
1
Dnc)e =ui abbiamo modificato l'esem*io di Piana sostituendo il
riferimento ai suoni con =uello ai colori.
14+
rosso. %noltre *arlare dell'insussistenza del legame associativo
indica c)e la connessione tra le due idee non *uA essere istituita
dalla sem*lice associazione( dal /sem*lice fatto c)e *ro*rio il
contenuto K sia venuto in mente( essendo dato D0 4Piana 1&-7(
*. 1176.
%l rosso 8 vivace e violento *erc)! si trova al centro dello
s*azio cromatico( il blu 8 *rofondo( lontano( lugubre *ersino(
*erc)! 8 simile al nero( ma ris*etto a =uest'ultimo *i@
/dinamico0 4cfr. OandinsN$ 1&12( **. -1I36. #a la sem*lice
centralit e marginalit ris*ettivamente del rosso e del blu non ci
dicono nulla in s! sul loro carattere es*ressivo( cosH come la
vivacit del rosso non basta da sola a giustificare il rimando di
=uesto colore alla *assione o alla forza.
Buando *arliamo della sua *otenza o della sua regalit( il rosso
8 vissuto secondo una piega immaginativa c)e fa *erno sulla
centralit e vivacit del colore come su una determinazione
instabile( intorno alla =uale si addensano in modo indeterminato
altre idee c)e *roiettano il colore in un dinamismo latente di
sensi cui esso rimanda allusivamente 4cfr. Piana 1&-7( *.11+6.
9e il rosso 8 usato *er i mantelli dei sovrani( *er i vestiti estivi(
*er i segnali stradali c)e avvisano di un *ericolo( 8 *erc)! il
colore rosso ci invita a usarlo cosH il rosso ci dice /vitalit0(
come il blu ci dice /*rofondit0
1
. Eelle cose c'8 un /eco di
senso0( un valore c)e viene *erce*ito immediatamente( *rima
delle singole =ualit
2
/il nero 8 lugubre *rima di essere nero0
1
/>gni cosa dice cosa 8... Un frutto dice X#angiami\Y( l'ac=ua dice
XKevimi\Y( il tuono dice XJemimi\Y e la donna dice XDmami\Y. 4OoffNa
1&3+G citato in "ibson 1&7&( *. 2216. /Le cose ci dicono cosa *ossiamo
fare con esse0 4"ibson 1&7&( *. 21&6.
2
/% XvaloriY e i XsignificatiY delle cose dell'ambiente *ossono essere
*erce*iti direttamente.0 4"ibson 1&7&( *. 20+6.
La stessa idea si trova nella tematica fenomenologica dell'intuizione
originaria e diretta del valore. %n *articolare 9c)eler fonda l'intera sua
riflessione etica e ontologica sull'idea c)e la *ercezione del valore veicola il
14-
45ert)eimer( citato in Kozzi 1&&0( *. 1006.
Kozzi c)iama =uesti /brividi di significato *resenti nelle cose0
/qualit terziarie0( ri*rendendo una definizione in uso tra gli
*sicologi della "estalt 4Kozzi 1&&0( *. 1006. Le =ualit terziarie
sono localizzate nell'oggetto( /nello stesso *osto dello s*azio
*ercettivo in cui si trovano le altre *ro*riet( *rimarie e
secondarie0 4Kozzi 1&&0( *. 1036( ma sembrano legate al
soggetto *erci*iente ancor *i@ delle *ro*riet secondarie
/Le =ualit terziarie sembrano affondare le loro radici nelle
*i@ interne casse di risonanza del soggetto senziente( sebbene
a**aiano to*ograficamente collocate anc)'esse nelle cose
esterne0 4Kozzi 1&&0( *. 1006.
S il blu stesso ad essere *rofondo( cu*o( malinconico( *ro*rio
nella stessa misura in cui 8 scuro. "ibson
1
radicalizza =uesta
nostro accesso originario al mondo. /La sfumatura assiologica di un
oggetto Q...R 8 *er cosH dire il medium attraverso cui l'oggetto svilu**a
*ienamente il *ro*rio contenuto come immagine o il *ro*rio significato
come concetto. %n un certo senso il suo valore lo precede 8 il *rimo
'messaggero' della sua natura s*ecifica. Dnc)e =ualora l'oggetto si *resenti
come *rivo di c)iarezza e distinzione( il valore *uA manifestarsi gi come
c)iaro e distinto.0 49c)eler 1&13( *. 3&. .orsivo mio6. Dnc)e *er ;usserl il
valore di un oggetto 8 dato immediatamente nellPes*erienza diretta
/'avanti a me trovo le cose fisic)e fornite non solo di *ro*riet materiali(
ma anc)e di carattere di valore cose c)e sono belle e brutte( *iacevoli e
s*iacevoli( gradite e sgradite( ecc. Le cose si *resentano immediatamente
come oggetti d'uso Q...R. Dnc)e =uesti carattere di valore e pratici
appartengono costitutivamente agli oggetti Lalla manoM come tali( c)e io
*resti o non *resti attenzione ad essi e agli altri oggetti.0 4;usserl 1&13( *.
-3. .orsivo mio6.
'Paltronde n! "ibson n! gli *sicologi gestaltisti )anno mai fatto mistero
del loro debito nei confronti dellPa**roccio fenomenologico. Per uno studio
degli as*etti filosofico e teorici di ;'e Ecological $pproac' to -isual
*erception cfr. .orti 1&&1.
1
Mames M."ibson 41&04 I 1&7&6 )a una formazione fenomenologica 4studia
con Langfeld6( ma i suoi *rimi *assi sul terreno della *sicologia li muove a
*artire da *osizioni com*ortamentiste( c)e tuttavia abbandona *resto.
147
istanza oggettivistica( sostituendo il termine di /=ualit terziarie0
con il neologismo affordances( *ro*rio *er scansare
definitivamente l'idea c)e il valore e i significati delle cose( delle
su*erfici( delle sostanze siano =ualcosa c)e viene aggiunto da un
soggetto ad un materiale fisico *rivo di valori 4cfr. "ibson 1&7&(
*. 22+6.
L'affrodance 8 il /carattere di invito0( l'informazione riguardo a
/ciA c)e la cosa ci dice di fare con essa0( c)e riceviamo dalla
luce insieme alle altre informazioni sull'ambiente 4cfr. "ibson
1&7&( *. 2216
L'influenza *i@ significativa c)e riceve 8 =uella del gestaltista OoffNa.
Juttavia "ibson *rende le distanze dal maestro( in *articolare in merito al
dualismo di OoffNa( *er cui /se non esistessero differenze tra una
descrizione fisicoIgeometrica del mondo 4geograp'ical environment6 e una
sua descrizione fenomenologica 4be'avioural environment6 non sarebbe
ne**ure conce*ibile l'idea di un'es*lorazione s*erimentale della
*ercezione0 4Kozzi 1&&&( *. 126. "ibson rifiuta violentemente ogni
dualismo( *onendosi sul *iano di un risoluto realismo diretto /Le
affordances non a**artengono n! all'uno n! all'altro mondo Qil mondo della
materia e il mondo della menteR( nella misura in cui la teoria dei due mondi
viene rigettata. .'8 solo un ambiente( anc)e se esso contiene molti
osservatori( c)e )anno illimitate o**ortunit di vivere in esso0 4"ibson
1&1-( *. 221. cfr. ivi( **. 222I36. "ibson *erviene all'elaborazione di una
*osizione autonoma( =uella c)e egli c)iama teoria ecologica della
percezione( il cui *resu**osto decisivo 8 il rifiuto del cognitivismo. %l
cognitivismo si basa sul modello com*utazionale dell'uomoIcom*uter( *er
cui la mente elabora le informazioni *er ottenere ra**resentazioni della
realt 4realismo indiretto6. Per "ibson le informazioni non devono essere
elaborate( ma sono gi *resenti nell'ambiente e sono gi significanti in s!
/S la struttura nella luce( non la stimolazione della luce( c)e d
informazioni *er la *ercezione0 4.orti 1&&1( *. -6.
9econdo la teoria ecologica l'uomo accede direttamente all'ambiente( i dati
informativi significanti stanno gi nella realt *erce*ita. Le affordances
sono *ro*rio il senso( l'informazione c)e l'oggetto e l'ambiente danno di s!
immediatamente. La *ercezione viene studiata in maniera strettamente
di*endente dallPazione del soggetto *erci*iente( il =uale 8 considerato nella
sua totalit 4il sistema visivo integrato occ)iItestaIcor*o6 e nella sua
interazione con l'ambiente.
141
/L'affordance di =ualcosa non cambia con il cambiare dei
bisogni dell'osservatore. L'osservatore *uA o meno *erce*ire o
*restare attenzione all'affordance( secondo i suoi bisogni( ma
=uesta( essendo invariante( 8 sem*re l( *ronta ad essere
*erce*ita. Un'affordance non 8 conferita a un oggetto da un
bisogno di un osservatore e dal suo atto di *erce*irla. L'oggetto
offre =uel c)e offre *erc)! 8 =uel c)e 8.Q...RQLe affordancesR
sembrano *erce*ite direttamente *erc)! sono *erce*ite
direttamente0 4"ibson 1&7&( **. 222I36
1
.
K. l blu= una storia radicata nellUesperienza
9e nellPes*erienza immediata del colore risuona un /eco di
senso0( cui lPosservatore *uA *restare o meno attenzione e
valorizzare in una direzione immaginativa o**ure in unPaltra( ma
c)e non F egli a porreG allora gran *arte della tesi c)e guida la
ricerca di Pastoureau( sulla storicit della *ercezione viene a
cadere.
Eella storia il blu 8 stato fatto oggetto di utilizzi simbolici e
immaginativi molto differenti( 8 stato *rima dis*rezzato come
colore mortuario e barbarico( *oi osannato come colore della
libert. Dtteggiamenti tanto distanti nei confronti del medesimo
colore C sembra dire Pastoureau C non *ossono essere com*resi
se non ammettendo c)e il colore appare in maniera diversa sotto
la s*inta di motivazioni culturali e ideologic)e.
S vero il contrario( invece non solo 8 *ossibile *arlare di
1
9i veda anc)e /Un fatto im*ortante c)e riguarda le affordances
dell'ambiente 8 c)e esse sono in un senso ben definito oggettive( reali e
fisic)e( diversamente dai valori c)e s*esso sono ritenuti soggettivi(
a**arenti e mentali. #a in realt un'affordance non 8 n! una *ro*riet
oggettiva( n! una *ro*riet soggettivaG o**ure( se volete( 8 tutt'e due le
cose. Un'affordance taglia di traverso la dicotomia tra soggettivo e
oggettivo e anzi ci aiuta a ca*ire l'inadeguatezza di tale dicotomia. :ssa 8 in
egual misura un fatto dell'ambiente e un fatto del com*ortamento0 4"ibson
1&7&( *. 2016.
14&
=uella /verit transculturale0 4*.76 del colore c)e Pastoureau
vorrebbe definitivamente bandire da ogni considerazione sul
colore e c)e consiste nel sem*lice dato osservabileG ma la storia
degli usi simbolicoIculturali e delle valorizzazioni immaginative
di cui il blu 8 stato investito nei secoli non *uA essere com*reso
senza fare riferimento a ciA c)e nellPes*erienza rimane invariato
C alla logica del colore e al suo *otenziale immaginativo
intrinseco.
9e lPindagine storica deve mettere in luce le motivazioni c)e
)anno condotto alla valorizzazione o al discredito di un colore(
lPatteggiamento di Pastoureau 8 tro**o *overo *er renderne
realmente conto. Eon basta fare a**ello alle difficolt tecnic)e
nella *roduzione di un *igmento o alle dis*ute tra mercanti di
guado e di garanza( *er s*iegare i motivi *er cui un colore
assume certi significati. Eon 8 sufficiente elencare le diversit
degli usi simbolici del blu( far notare come esso faccia
im*rovvisamente la *ro*ria com*arsa in *ittura e sugli abiti dei
nobili e concludere da =ueste osservazioni c)e il colore viene
*erce*ito in maniera diversa in e*oc)e differenti.
.iA c)e cambia non 8 il colore( ma il sistema concettuale in cui
viene inserito( cambiano i valori( i significati c)e con i colori si
vogliono veicolare. .osH se i ,omani erano ostili al blu e lo
associavano alla morte e agli inferi 4cfr. *. 276 e se la riforma
*rotestante lo )a innalzato a colore morale I l'unico ammesso e
ris*ettato I 4cfr. *. &3( 1046( ciA *oggia in entrambi i casi nella
=ualit visiva del blu il blu 8 un colore cu*o( vicino al nero(
*rofondo.
9e facciamo un'analisi fenomenologica del blu( vediamo come
i *i@ diversi atteggiamenti c)e si sono susseguiti nella storia nei
confronti di =uesto colore *oggiano sugli identici caratteri
descrittivi.
/o spirituale nell'arte di OandinsN$ fornisce un buon esem*io
di =uella c)e *uA essere una descrizione fenomenologica del blu.
1+0
Buest'o*era infatti( *rima di addentrarsi in considerazioni
sull'influenza *sicologia del colore( sul valore del colore nella
com*osizione *ittorica( sul significato dell'arte e via dicendo(
offre una *untuale descrizione delle =ualit visive dei colori
1
.
/%l blu Q...R svilu**a un movimento concentrico 4come una
c)iocciola c)e si ritrae nel suo guscio6 e si allontana da c)i
guarda.0 4OandinsN$ 1&12( *. -16.
/La *rofondit la troviamo nel blu( sia in teoria 4nei suoi
movimenti di 1. allontanamento dallo s*ettatore( 2. di
avvicinamemento al centro6( sia in *ratica( se lo lasciamo agire(
in =ualsiasi forma geometrica( su di noi. La vocazione del blu
alla *rofondit 8 cosH forte( c)e *ro*rio nelle gradazioni *i@
*rofonde diviene *i@ intensa e intima. Pi@ il blu 8 *rofondo e *i@
ric)iama l'idea di infinito( suscitando la nostalgia della *urezza e
del so*rannaturale. S il colore del cielo( come a**unto ce lo
immaginiamo =uando sentiamo la *arola XcieloY.
l blu F il colore tipico del cielo. 9e 8 molto scuro d l'idea
della =uiete. 9e *reci*ita nel nero ac=uista una nota di tristezza
struggente( affonda in una drammaticit c)e non )a e non avr
mai fine. 9e tende ai toni c)iari( a cui 8 meno adatto( diventa
invece indifferente e distante( come un cielo altissimo. Pi@ 8
c)iaro( meno 8 elo=uente( fino a giungere a una =uiete
silenziosa il bianco. Q...R %l blu difficilmente diventa acuto e non
*uA sollevarsi a grandi altezze.0 4OandinsN$ 1&12( *. -36.
%l blu 8 scuro( 8 vicino al neroG ma non solo 8 cu*o( triste(
1
Dncora una volta si im*one la necessit di ricordare c)e una descrizione di
come il blu a**are( di =uali caratteri invarianti mostra( di =uale sia( se
vogliamo usare un lessico im*egnativo( l'/essenza0 del blu(
immediatamente colta nel suo darsi( non significa 4o almeno( non significa
necessariamente6 fare una /*sicologia esoterizzante da =uattro soldi0 4*. 76(
ma 8 una =uestione fenomenologica. %l tema degli stati dPanimo suscitati
dai colori( non 8 affrontato da OandinsN$ come un *roblema *ro*riamente
*sicologico I cosH come non 8 *sicologico lPinteresse di "oet)e nella *arte
finale della 0arbenle're C ma fenomenologico.
1+1
*rofondo. :cco *erc)! ai Latini non *iaceva. %l blu era associato
alla morte( la sua *rofondit 4/drammatica0( c)e /ric)iama
l'infinito06 evocava gli inferi sconosciuti. : allora non c'8 da
stu*irsi ne**ure se il blu non giocava un ruolo im*ortante nel
sistema concettuale dei colori i Latini erano una *o*olazione
c)e non amava avere tro**o a c)e fare con l'aldilG il loro culto
era sclerotizzato nella ri*etizione di rituali esteriori( tesi ad
esorcizzare la morte *i@ c)e ad attrezzarvicisi
1
. %n una cultura del
genere( tanto attenta alla celebrazione *ubblica( civile e religiosa(
=uanto diffidente verso le manifestazioni di s*iritualit
individuale( il blu non *oteva non essere guardato con sos*etto( a
tutto vantaggio del rosso( colore regale( forte( *otente. %l rosso
sembra il colore ideale *er la celebrazione ufficiale del *otere(
della magnilo=uenza il rosso( /senza avere la su*erficialit del
giallo( c)e si dis*erde in tutte le direzioni( dimostra un'energia
immensa e =uasi consa*evole. n questa agitazione e in questo
fervore introversi, poco rivolti all'esterno, c'F per cos dire una
maturit virile.0 4OandinsN$ 1&12( *. -16.
#a =ueste caratteristic)e del rosso e del blu c)e ne giustificano
ris*ettivamente la fortuna e la disistima nell'antic)it classica(
motivano in egual misura l'atteggiamento o**osto ti*ico dell'et
della ,iforma Protestante. %l rosso )a un'/energia immensa0 e le
tante sfumature del rosso *ossono raggiungere *icc)i di
c)iassosit eccessiva /il rosso caldo c)iaro 49aturno6 Q...R d
sensazioni di forza( energia( tensione( determinazione( gioia(
trionfo 4*uro6( ecc. 'a un *unto di vista musicale ricorda il
suono delle fanfare con la tuba forte( ostinato( assordante0
4OandinsN$ 1&12( *. 706. Un colore simile doveva essere bandito
in una cultura c)e as*irava ad un ideale di vita tutto interiore.
1
Dnc)e la religione classica greca 4=uella ufficiale( fino all'e*oca ellenistica6
non aveva un ra**orto stretto con la morte. 9ignificativamente( il blu era
=uasi assente dalla ra**resentazione religiosa( se non *er com*arire
associato a =uelle divinit ambigue( con funzioni ctonie( come *er em*io
'ioniso( s*ecie in e*oca ellenica.
1+2
Dl contrario il blu 8 il colore dellPinteriorit( 8 un colore
/lontano0( discreto( c)e non disturba( c)e si *uA assimilare al
nero( colore c)e C e non 8 certo un caso\ C vestir tutto il
.in=uecento.
LPascesa del blu comincia nel momento in cui esso viene
consacrato come colore mariano *er eccellenza( un fatto c)e *er
Pastoureau riveste un ruolo cruciale nella storia di =uesto colore.
#a come 8 *otuto accadere ciA3 Pastoureau non dice molto
/#aria non era sem*re stata vestita di blu. Kisogna attendere
il ?%% secolo *erc)! nella *ittura occidentale la madre di .risto
venga *rioritariamente associata a =uesto colore e *erc)! esso
diventi uno dei suoi attributi obbligati Q...R. Prima( nelle
immagini( #aria *oteva essere vestita di =ualsiasi colore ma si
tratta =uasi sem*re di un colore scuro nero( grigio( bruno( viola(
blu o verde scuro. L'idea c)e domina 8 =uello di un colore di
afflizione( un colore di lutto la 2ergine *orta il lutto del figlio
morto sulla .roce. Q...R Juttavia( nella *rima met del ?%%
secolo( =uesta tavolozza va riducendosi( e il blu tende ad
assumere da solo =uesto ruolo di attributo mariano del lutto.
%noltre si sc)iarisce( si fa *i@ seducente Q...R diventa *i@ deciso e
*i@ luminoso.0 4*. +06.
Pastoureau sembra non accorgersi c)e i colori di cui *oteva
essere vestita la #adonna non sono *ro*rio /=ualsiasi colore0.
Eon 8 affatto secondario c)e i colori di cui 8 adornata la 2ergine
siano tutti colori scuri( tanto *i@ tenendo *resente ciA c)e 8
*ro*rio Pastoureau a farci notare c)e nel #edioevo 8 data
/*riorit all'asse di densit o di saturazione a sca*ito di =uello di
tonalit o colorazione0 4*. 7+6 e c)e gi i ,omani usavano vesti
nere o scure in occasione dei funerali 4cfr. *. +16.
9arebbe *oi interessante c)iedersi come mai il blu mariano si
sia sc)iarito( diventando infine azzurro celeste. 7orse anc)e in
=uesto caso un'osservazione dello stesso Pastoureau *otrebbe
aiutarci egli nota come il blu diventi intorno al ?%% secolo
1+3
sinonimo di luce( accanto all'oro 4cfr. *. 446. Buesto *assaggio
dal blu scuro /di afflizione0 all'azzurro c)iaro 4/indifferente e
distante come un cielo altissimo0( *er ri*rendere la definizione di
OandinsN$6 *otrebbe forse insegnarci =ualcosa sul mutamento
della figura della 2ergine nel culto. 9ono direzioni di ricerca
sicuramente ricc)e di suggestioni( c)e tuttavia( *er ovvi motivi(
dobbiamo lasciare allo stato di fugace accenno.
Parlavamo di azzurro /indifferente e distante0 ed ecco c)e
=uesti due aggettivi gettano nuova luce anc)e sulle motivazioni
dellPenorme successo c)e il blu e in *articolare lPazzurro )a
riscosso nell'e*oca moderna. 9e il blu 8( come afferma
Pastoureau( /al tem*o stesso lPemblema( il simbolo e il colore
*referito0 della nostra societ occidentale contem*oranea 4*.
1116( in =uanto ne incarna la freddezza( lPas*irazione alla calma
e alla tran=uillit( la ricerca dellPomologante consenso generale
4cfr. **. 17&I116( non 8 /*erc)! 8 simbolicamente meno
connotato di altri colori0 4*. 1106. 9emmai 8 =uesta inca*acit di
es*rimere /*ulsioni e motivazioni *articolarmente forti0 4*. 1106
c)e deve essere a sua volta s*iegata e la s*iegazione risiede nella
sua /affordance0( nel suo essere lontano e *rofondo.
Jutto ciA 8 assolutamente evidente
1
( ma sar ben difficile
trovare =ualcuno dis*osto concederci di *arlare in =uesti termini(
s*ecie se scegliamo i nostri interlocutori *asseggiando *er i
corridoi del di*artimento di filosofia. Le *ersone acculturate e
intelligenti *referiscono *arlare di associazioni mentali *iuttosto
c)e di /ca*acit es*ressiva del materiale *ercettivo0 e( a sentirci
*arlare di /*rofondit del blu0 torceranno il naso( grideranno allo
scandalo accusandoci di ingenuo *sicologismo degno di riviste
neFIage e taglieranno corto dicendo /un colore 8 un colore( cio8
una certa com*osizione cosH 8 cosH0 4Kozzi 1&&1( *. 416. %ntanto
1
Dnzi( come scrive Kozzi( /dispettosamente evidente0( *erc)! fa rabbia
dover ammettere c)e vi sono =ualit assolutamente im*al*abili c)e tuttavia
si *ossono asserire con evidenza( in *ro*osizioni come /l'arancione 8 *i@
allegro del marrone0 4Kozzi 1&&1( *. 416.
1+4
*erA anc)e i nostri dotti interlocutori riduzionisti *referiscono
di*ingere le *areti delle loro camere da letto di azzurro *iuttosto
c)e di rosso.
7orse ci vuole una certa avventatezza nell'affermare c)e la
malinconia 8 *ro*rio un carattere di =uel blu c)e vediamo fuori
di noi e non risiede in =ualc)e catena associativa nella nostra
mente( ma( come afferma Kozzi( /ci vuole coraggio
metodologico( nell'analisi fenomenologica( se si vuole arrivare a
=ualcosa0 4Kozzi 1&&1( *. +26 e talvolta una certa s*udoratezza.
%l coraggio necessario 8 =uello di lasciare da *arte le *ro*rie
raffinate convinzioni teoric)e *er rivolgersi agli osservabili.
9e guardiamo ai colori senza *regiudizi teoretici 4cosa c)e
facciamo tutti I com*resi i filosofi =uando smettono di filosofare
I =uando scegliamo =uale vestito indossare e come arredare la
casa6 non *ossiamo fare a meno di vedere c)e la *rofondit del
blu( la gaiezza del giallo e la vivacit del rosso sono *ro*rio
sotto ai nostri occ)i( *erc)! fanno *arte del senso della nostra
es*erienza immediata e *ossiamo ritrovarli identici ad ogni
nuovo atto es*erienziale.
/2oglia 'io *rovvedere il filosofo di uno sguardo acuto *er
ciA c)e sta sotto gli occ)i di tutti0( scrisse 5ittgenstein. .on
=uesto lavoro non siamo certi di aver dato *rova di sguardo
acuto( ma abbiamo almeno tentato di /aguzzare la vista0(
convinti c)e molti dei *roblemi filosofici in cui l'intelletto
inciam*a regolarmente I /=uei /cram*i mentali0 c)e /sorgono
=uando il linguaggio fa vacanza0 45ittgenstein 1&+3( V 316 C si
*ossono di*anare soltanto se si distoglie l'attenzione da =uel
mondo gratificante 4*erc)! autoreferenziale6 ma un *o' fittizio
costituito dalle meravigliose *ieg)e del nostro %ntelletto e del
nostro 9*irito( *er rivolgersi al senso dell'es*erienza.
1++
1+-
CONCLUSIONI
.i siamo interrogati sulla *ossibilit di tracciare una storia del
colore e le nostre riflessioni )anno *reso il via dall'o*era di uno
studioso c)e )a dedicato anni della sua vita alla storia del colore.
Dttraverso un'attenta lettura di %lu. Storia di un colore ci
siamo accorti c)e la sem*lice nozione di storia del colore(
almeno nei termini in cui la intende Pastoureau( im*lica
l'accettazione di una serie di *resu**osti molto im*egnativi. Dd
essere c)iamata in causa 8 non solo la natura c)e si vuole
attribuire al colore( ma tutta una teoria dell'es*erienza e del
ra**orto tra linguaggio e *ercezione.
Per Pastoureau la *ossibilit di una storia del colore 8 legata
all'idea c)e il colore 8 solo una sensazione( 8 =ualcosa c)e esiste
soltanto nella mente di c)i lo *erce*isce( di un soggetto c)e( nel
*erce*irlo( lo investe delle sue as*ettative e categorie culturali(
ideologic)e( simbolic)e( storicamente determinate. Juttavia
=uesta idea 4c)e a nostro avviso si basa su un'indebita confusione
fra il *iano della scienza e =uello dell'evidenza fenomenica6(
oltre a garantire la *ossibilit di una storia del colore( assumendo
il carattere culturale della *ercezione( nega la *ercorribilit di
un'indagine autonoma e transculturale dell'es*erienza del colore.
Dbbiamo messo in discussione =uesta tesi( non soltanto
dimostrando c)e vi 8 una legalit autonoma dell'es*erienza( ma
cercando di mostrare( attraverso un'analisi *uramente
descrittiva( quali sono le ric)ieste e i vincoli c)e le regole
dell'es*erienza *ongono al linguaggio c)e la dice.
Eon neg)iamo c)e nella *ercezione del colore gioc)ino fattori
diversi e c)e sia *ossibile vedere come( nel corso della storia(
=uesti fattori abbiano variamente inciso sulla /sensibilit al
colore0G ma crediamo c)e sia *ossibile com*rendere come e in
c)e misura la cultura incide sull'es*erienza( solo se si sono
*reliminarmente osservate le =ualit dei dati es*erienziali su cui
1+7
il linguaggio incide.
Pastoureau nega grossolanamente ogni considerazione
fenomenologica del colore *erc)! fa confusione fra due cose il
fatto c)e *er lo storico il colore sia un oggetto culturale 8 un
conto ed egli )a tutto il diritto di ricordarlo ai colleg)i c)e lo
ignorano( considerandolo un dato invariabile( storicamente
irrilevante. Jutt'altra cosa 8 *erA negare la *ossibilit di
a**rodare a verit transculturali di =ualsiasi sorta riguardo al
colore
1
.
Dl relativismo di Pastoureau I condiviso da buona *arte di
sociologi( storici e antro*ologi contem*oranei C secondo il =uale
il colore 8 interamente determinato da ciA c)e l'uomo ne fa( 8
necessario *orre un limite( c)e individuiamo nella resistenza c)e
il senso dell'es*erienza o*era sulle scelte linguistic)e e *ratic)e.
Parlare dei colori come di /costruzioni sociali o culturali0 *uA
non essere sbagliato( se si vuole mettere in luce il ruolo c)e il
colore )a nella vita dell'uomo e nei suoi sistemi simbolici( ma
certamente da adito a molti *ericolosi fraintendimenti. La
=uestione 8 costruzione di cosaH L'unica ris*osta c)e a nostro
avviso si *uA dare 8 costruzione di una realt naturale c'e F gi
obiettivamente data nella percezione( ma *uA essere mani*olata
da fattori sociali e culturali.
Dllo stesso modo *arlare di una storia dei colori 8 certo
*ossibile( ma es*one ad una =uantit di fraintendimenti da cui 8
bene *reservarsi. .iA c)e *ro*riamente si *uA fare 8 una storia
della scienza del colore( delle tecnic)e di tintura( della
terminologia dei colori( della simbologia del colore( del colore
nella moda e nelle scelte estetic)e... %lu. Storia di un colore 8 la
storia della faticosa *romozione di un colore all'interno della
cultura occidentale dall'antic)it ad oggi e( finc)! Pastoureau
1
/Bue l')istorien n'ait *as l'usage( dans son travail( *uor des verit! de cette
sorte est une c)ose( =u'il n'en eListe en est une autre0 4 Kouveresse 2003( *.
1-16.
1+1
non si arroga il diritto di negare al colore una realt fuori dalle
nostre menti e dalle nostre convenzioni sociali( il suo lavoro
storico 8 legittimo e estremamente utile( ma( se vogliamo *arlare
con *ro*riet( dovremmo affermare c)e una storia del colore non
si *uA affatto fare( *erc)! il colore 8 un dato *ercettivo( e c)e
cosa esso sia ce lo *uA dire soltanto un'analisi fenomenologica
dell'es*erienza
1
.
1
>**ure( in un senso molto diverso ma altrettanto valido( lo *uA dire la
scienza( c)e *arla di verit immutabili( come i bastoncelli la retina e le
fre=uenze d'onda. L'obiezione c)e c)iama in causa la storicit e =uindi la
relativit delle sco*erte scientific)e non regge anc)e se si sono sco*erti
soltanto negli ultimi secoli( se i bastoncelli esistono( ci sono sem*re statiG
altrimenti dovremo ammettere c)e non sono esistiti ne**ure =uando lo
credevamo e c)e di scoperta scientifica non si trattava affatto.
1+&
1-0
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Piana( ".
1&--( problemi della fenomenologia( #ilano( #ondadori
ed. digitale curata da 2incenzo .osta( con aggiornamenti
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