Testo tratto da Gaio Tizio, frammenti Libera traduzione di A. Virgilio Savona
INTRO: LAm REm FA MI LAm SOL FA MIm SOL LAm
LAm REm Giocano ai dadi in allegre brigate SOL DO MI/SI tra stuoli di battone ben pagate, LAm REm ed alle quattro del pomeriggio SOL DO MI/SI spediscono uno schiavo per sondaggio, LA REm che vada al Foro e cerchi notizie, SOL DO MI/SI che riferisca i discorsi ascoltati, LA REm quanti contrari e quanti allineati, MI questa la vita LAm REm FA MI LAm SOL FA MIm SOL LAm dei magistrati.
LAm REm Poi si dirigono verso la piazza SOL DO MI/SI perch non li si accusi di mollezza, LAm REm ma in ogni vicolo, lungo il cammino, SOL DO MI/SI si attaccano ad unanfora di vino. LA REm E, giunti al Foro, invitano affranti SOL DO MI/SI i testimoni ed i contendenti; LA REm poi, mentre quelli si stanno a sgolare, MI loro si assentano LAm REm FA MI LAm SOL FA MIm SOL LAm per orinare.
LAm REm Quando ritornano sopra il palchetto SOL DO MI/SI dichiarano di avere udito tutto. LAm REm Poi si riuniscono per il giudizio SOL DO MI/SI e tra di loro non c mai uno screzio, LA REm perch si fermano unora a parlare SOL DO MI/SI di vini greci, di arrosti e fritture, LA REm di pesci grassi e di tordi infilzati, MI LAm REm FA MI LAm SOL FA MIm SOL LAm questa la vita dei magistrati.