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Victor-Marie Hugo (pronuncia francese [vikt mai ygo]) (Besanon, 26 febbraio 1802 Parigi, 22

maggio 1885) stato un poeta, drammaturgo,saggista, scrittore, aforista, artista visivo, statista e attivista per
i diritti umani francese, considerato il padre del Romanticismo in Francia. Seppe tenersi lontano dai modelli
malinconici e solitari che caratterizzavano i poeti del tempo, riuscendo ad accettare le vicissitudini non
sempre felici della sua vita per farne esperienza esistenziale e cogliere i valori e le sfumature dell'animo
umano.
I suoi scritti giunsero a ricoprire tutti i generi letterari, dalla poesia lirica al dramma,
dalla satira politica al romanzo storico e sociale, suscitando consensi in tutta Europa.


PADRE DEL ROMANTICISMO
Una svolta epocale nella storia della letteratura avviene nel 1827, con l'uscita del dramma storico Cromwell,
considerato il manifesto delle nuove teorie romantiche. Nella lunga prefazione Hugo si oppone alle
convenzioni del teatro classico, tra cui le tre unit aristoteliche (contesta soprattutto le unit di tempo e di
luogo) e l'obbligo di biensance (che esclude azioni o anche solo parole considerate volgari o quotidiane,
umili), ed espone le sue teorie sul teatro e sulla letteratura in generale, che metter poi in pratica nel
dramma Hernani, del 1830, data che segna convenzionalmente l'inizio delRomanticismo in Francia: la
rappresentazione infatti segna l'inizio di una nuova querelle tra antichi e moderni che rimarr nella storia col
nome dibataille d'Hernani. Il dramma, che riscuote grande successo nonostante la prima rappresentazione
venga interrotta dagli scontri, sar poi trasposto in musica e rappresentato da Giuseppe
Verdi (Ernani, 1844).
Inizia un periodo molto produttivo per lo scrittore: pubblica un romanzo, Notre-Dame de Paris, del 1831,
accolto da un immediato e amplissimo successo; raccolte di poesie, Le foglie d'autunno dello stesso anno e I
canti del crepuscolo del 1835; altri drammi, come per esempio Ruy Blasnel 1838. Incontra Hector
Berlioz, Chateaubriand, Franz Liszt, Giacomo Meyerbeer; nel 1841 viene ammesso all'Acadmie franaise,
dove occupa il seggio numero 14

L'insieme della mia opera un giorno sar come un tutto indivisibile. [...] Un libro molteplice che sintetizzi un secolo,
ecco quello che lascer dietro di me. (Lettera del 9 Dicembre 1859)

Victor Hugo ha scritto nove romanzi. Essi coprono l'intero arco della sua vita, dal primo, Bug-Jargal, scritto
quando aveva sedici anni, all'ultimo, Novantatr. I suoi romanzi toccano inoltre tutti i generi letterari, senza
che sia possibile dare di essi una definizione univoca.
I primi romanzi nascono negli anni del grande successo di Walter Scott; ma nonostante che l'ispirazione
primaria sia quella del romanzo storico, Hugo non perde mai una certa indipendenza e relativit: in lui,
l'attualit fa sempre capolino dietro la storia. Cos in Han d'Islanda (1823) e in Bug-Jargal (1826); cos
soprattutto per il suo primo grande capolavoro, Notre-Dame de Paris, del 1831, affresco
della Parigimedievale e della sua cattedrale gotica, che riprende dai drammi degli stessi anni la tendenza
alla mescolanza degli stili, dei registri, alla compenetrazione di sublime e grottesco, in particolare nel
personaggio di Quasimodo.
L'attenzione ai problemi dell'attualit sociale prende corpo in appassionate lotte contro l'ingiustizia e
l'oscurantismo: L'ultimo giorno di un condannato a morte (1829) e Claude Gueux (1834) sono allo stesso
tempo romanzi storici e sociali impegnati in una lotta l'abolizione della pena di morte che supera i limiti
della finzione. Cos anche per I miserabili (1862), che esce in pieno periodo realista ma che da esso
riprende pochi elementi: quest'immenso successo popolare oscilla tra tutti i generi,
dal melodramma al didattico.


Illustrazione di Cosette per I miserabili, da mile Bayard.
Con I lavoratori del mare (1866) e L'uomo che ride (1869), l'autore si riavvicina all'estetica romantica dei
primi scritti, dominata da personaggi deformi, mostruosi, e da una natura spaventosa. Pi vicino alla storia
invece l'ultimo romanzo, Novantatr (1874), che mette in scena un tema molto caro all'autore: il ruolo
fondante della Rivoluzione francese nella coscienza letteraria, politica, sociale e morale del XIX secolo.
Caratteristica portante di tutti i romanzi di Hugo come in generale di quasi tutta la sua produzione di
non fermarsi mai alla semplice piacevolezza: essi sono sempre al servizio di un'idea. Questo d conto delle
numerose e spesso lunghe digressioni che interrompono la narrazione, come quelle sulla miseria materiale
e morale ne I miserabili. Ad avvicinarli ai drammi sono invece lo scontro costante dei protagonisti con
l'esterno, con un'implacabile fatalit che talvolta deriva dalla societ, talvolta dalla storia, talvolta anche dalla
natura: ne deriva un avvicinamento al sublime, all'epopeadi una lotta titanica e tragicamente destinata a
fallire. Ma l'autore sa essere vicino anche alla vita povera e quotidiana degli umili, senza mai sconfinare in
un asciutto realismo.

Sia nelle opere poetiche o romanzesche, sia in testi a s stanti quali saggi, studi, lettere, Hugo si batte per
un'idea, un'ideologia politica, una concezione del mondo.

La poetica di Hugo si esprime attraverso le sue opere: l'abbiamo gi visto commentandole. Che sia in
poesia, a teatro o nell'ambito della narrazione, egli pu considerarsi l'iniziatore del Romanticismo francese
ma anche un artista a s, non classificabile sotto alcuna etichetta.
Nel prologo del Cromwell (1827), come gi detto opera fondante per una nuova drammaturgia, egli teorizza
una storia del mondo divisa in tre et, in cui evoluzione della poesia ed evoluzione della societ sono
inseparabili:
1. La prima et quella dell'infanzia del mondo; l'uomo appena nato e risplende ancora della
presenza di Dio; la sua forma poetica l'ode, che canta l'eternit; il suo prodotto pi emblematico
la Bibbia.
2. La seconda et l'et dell'oro: la societ inizia a svilupparsi, organizzarsi e prendono vita anche le
turbolenze e le guerre; la sua forma poetica l'epopea o la tragedia, che rappresenta la storia; il
suo cantore principale Omero.
3. La terza et la modernit, la vecchiaia del mondo, l'epoca della melancolia e dell'analisi dei
fenomeni; nasce la commedia, che riscopre la verit svelando che il mondo non solo bellezza:
mescolandosi alla tragedia nel dramma romantico, essa punta a rappresentare la vita; suo cantore
Shakespeare.
In poesia Hugo applica gli stessi principi della mescolanza degli stili; egli si batte inoltre per un verso pi
libero, pi naturale, che si manifesta nel rifiuto della cesura e nel largo utilizzo di enjambement, oltre che con
una spontaneit che si rende attraverso il frequente cambio di registro stilistico e linguistico: in particolare,
egli si batte per reinserire nella poesia tutte quelle parole che ne erano state bandite, perch considerate
troppo banali, quotidiane e quindi volgari. Nella biografia di William Shakespeare, testo che doveva essere
un semplice prologo alla riedizione delle opere di quest'autore nel 1864, ma che diventa un vero e proprio
manifesto del Romanticismo, Hugo redige poi un appassionato elenco di quelli che considera "geni" della
letteratura.
Anche per quanto riguarda l'architettura, in un intervento sul portale della Rai Letteratura, Sandro Veronesi ci
ricorda che fu Victor Hugo a usare parola "vandalo", per la prima volta riferendosi a chi demoliva le chiese
costruite dai barbari, nella fattispecie dai Goti.
in fin dei conti Hugo un uomo che esaspera i suoi ammiratori e sa farsi ammirare dai suoi nemici... Cosa fin
troppo naturale per un maestro delle antitesi.

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