PRIAPEA
in italiano con testo a fronte
a cura di Edoardo Mori ed Enrique Valmont
CARMINA PRIAPEA di E. Mori ed E. Valmont 1
in copertina: Priapo itifallico, Casa dei Vettii Pompei
CARMINA PRIAPEA di E. Mori ed E. Valmont 2
PREFAZIONE
Questa una mia traduzione senza pretese dei Carmina Priapea. Non mancano certo altre
traduzioni quali
!io"anni #ac$% Carmina Priapea% &e Carlo% Roma 1'()
Cesare *i"aldi% Carmina Priapea% !uanda% Milano 1'+, e Ne-ton Compton 1'',
.ucio Mariani% Carmina priapea% Ponte alle !razie% /irenze% 1''2
Esule 0ella% I versi di Priapo% /o1ola% 2orino 1''2
Ettore #arelli% Carmina priapea% Nuo"a Pratic$e% 1''+
3olanda Insana% Carmi Priapei% E0. Milano 1'''
Antonio Castrono"o% Carmi Priapei% 0tampa Alternati"a% Milano 2441
AA.**.% i sonetti pe! Priapo aridotti in romanesco% *alentino de Carlo% Roma 1'++
In in1lese importante la traduzione di .eonard C. 0mit$ers e 0ir Ric$ard #urton del 15'4.
Mi distur6a"a il 7atto c$e nessuna 7osse reperi6ile in Internet. *e ne una sola di /iornando
!a66rielli% ma essa $a il di7etto di essere in "ersi e molto li6era. 8ra i Carmina non sono
interessanti per le loro qualit9 poetic$e :del resto irripeti6ili in una traduzione;% ma come
documento di costume e quindi essenziale cercare di rendere il senso preciso del testo in relazione
a quanto si conosce de1li usi sociali e reli1iosi romani. Quindi la mia traduzione $a cercato di essere
quanto pi< possi6ile aderente al testo. Il "ero pro6lema c$e spesso il testo incerto e c$e le molte
lacune sono state ricostruite dai curatori nel tentati"o di dare un senso lo1ico a 7rasi del tutto oscure.
Molte di esse riman1ono tuttora oscure perc$= 7anno ri7erimento ad usi c$e non conosciamo% o
perc$= conten1ono allusioni c$e ci s7u11ono o perc$= usano "oca6oli di si1ni7icato per noi incerto.
Nel du66io $o sempre cercato di dare un senso compiuto alla 7rase. I titoletti non sono presenti nel
testo ori1inale e sono opera mia.
.>opera% tramandataci con pi< nomi :Priapea% Carmina Priapea% Priapeia% Carmina
Priapeia% Corp"s Priapeor"m; una raccolta di circa 54 poesie il numero "aria perc$= alcuni
curatori $anno di"iso poesie un po> lun1$e in due poesie pi< corte. A queste sono state poi a11iunte
dai racco1litori poesie di 8razio% 8"idio% Marziale% Catullo a"enti ad ar1omento il dio Pri9po.
Anc$e le tre Priapeia della Appendi# Vir$iliana sono 7inite nella raccolta del Corp"s Priapeor"m,
portando il numero complessi"o di composizioni a '). .>Inno a Priapo non pro"iene da palinsesti
ma da una stele.
.>opera era 6en nota a1li umanisti del Rinascimento? nel 1,,( "enne commentata da @aspar
0c$oppe e da !iuseppe !iusto 0cali1ero con il titolo Priapeia% sive &iversor"m poetar"m in
Priap"m l"s"s.
Ampia stata la disputa circa l>autore dell>opera? l>opinione corrente c$e si tratti di una
raccolta di composizioni anonime% risalenti al periodo di Mecenate e quindi all>inizio del primo
secolo dopo Cristo. Nulla esclude o""iamente c$e qualcuna di queste composizioni anonime sia
stata composta da qualc$e poeta 7amoso e alcune sono state attri6uite in passato a 8"idio% Catullo%
2i6ullo% *ir1ilio. E77etti"amente alcuni "ersi riec$e11iano "ersi di questi poeti% ma 6en possi6ile
c$e si tratti di parodie% "isto c$e componimenti cosA 6re"i non ric$iedono c$iss9 quale arte poetica.
Ci si c$iesto come mai questo tipo di letteratura sia stato cosA raro a Roma% limitato com>
a questi Carmina% al 'at(ricon ed alle 'atire di !io"enale.
.a risposta 7ornita e1re1iamente da Paul En1lisc$% )esc*ic*te der erotisc*en iterat"r%
#erlino 1'2+% il quale scri"e :trad. M. Montanari;
Per quanto i romani 7ossero dissoluti nelle loro azioni e nei loro scritti% non sopporta"ano un
CARMINA PRIAPEA di E. Mori ed E. Valmont B
racconto scollacciato. 0e qualcuno usa"a una parola sconcia% se ne scusa"a con una 7ormula
introdutti"a sit venia ver+o, *onos a"ri+"s sit. Quintiliano de7inisce tali espressioni praefanda.
Questo pudore in molti casi e77etto di una superstizione caratteristica dei romani in7atti dire
parole oscene era considerato un presa1io s7a"ore"ole. &i conse1uenza tali espressioni erano
proi6ite persino nella cerc$ia dei vive"rs e delle ra1azze di piacere. Plauto dice nella sua commedia
Casina C&ire parole indecenti si1ni7ica portar s7ortuna al proprio interlocutoreD% e .ucio Accio
a"e"a scritto nella sua commedia Oenomae"s% C&ite per le citt9 e le campa1ne c$e tutti 1li a6itanti%
per assicurarsi il 7a"ore de1li di con presa1i 7a"ore"oli% de66ono e"itare o1ni espressione
indecenteD. Il 7atto c$e Plauto% Marziale% Catullo e 8razio a66iano li6eramente 7atto uso di parole
oscene puE essere attri6uito alla loro cultura 1reca% ma !io"enale c$e 7ece il ma11ior uso di
espressioni oscene per suscitare nausea e ri6rezzo proprio a questo proposito. 2utta"ia non si puE
7acilmente risol"ere questa e"idente contraddizione 7ra l>essere e il sem6rare. 81ni popolo ancora ai
primordi della sua cultura% non ancora corrotto dalla troppa ci"ilt9% parla li6eramente% senza
"er1o1na e con tutta naturalezza di o1ni cosa c$e sia strettamente connessa alla procreazione ed alle
necessit9 corporali. Quando la ci"ilt9 mette radici e pro"oca il di77ondersi della ra77inatezza%
dell>ipercultura e del 7asto% si a66andonano le "ie dirette e si pre7eriscono espressioni contorte c$e in
7ondo dicono la stessa cosa% ma e"itano l>antica% aperta 6rutalit9. 2utta"ia% a"endo acquisito una
sensi6ilit9 pi< ra77inata% il lettore ma11iormente disposto a rile"are certe s7umature e cosA 1li
saltano a1li occ$i quelle 7rasi e quelle parole il cui suono 7a pensare anc$e solo "a1amente alle cose
proi6ite ed escluse dal lin1ua11io comune. Ma non si puE rinne1are la natura% e poic$= l>uomo resta
6en consape"ole della necessit9 dei 6iso1ni ora occultati% seppure non pi< riconosciuti nei loro
diritti% si arri"a alla menzo1na cosciente% "oluta% al pudore a77ettato% e ci si a77erra disperatamente a
questo per mantenere le apparenze della decenza% anc$e quando ne 1i9 sparita da tempo la pi<
piccola traccia. Ma poic$= si continua pur sempre a nuotare in un mare di lasci"ia e nello stesso
tempo la si "uol nascondere a1li altri% si 7inisce col pre7erire la peri7rasi% la masc$era% c$e cela e allo
stesso tempo lascia intuire% e molto. F cosA c$e si costituisce la "ita pu66lica. Ma per quanto
ri1uarda la "ita pri"ata% c$iusa 7ra quattro pareti e nascosta a1li occ$i della 1ente% ci si esprime e si
a1isce o11i come un tempo in piena li6ert9.
Edoardo Mori
,ol-ano, ./ novem+re .001
G G G
Ho conosciuto i Priapea al liceo% quando la mia pro7essoressa di lettere me ne parlE come testo di
1randissimo pre1io in1iustamente oscurato e ta1liato dal latino per6enista c$e da sempre si "uole
imporre nelle scuole. 0ul li6ro di testo% a con7erma di ciE% appena una "a1a descrizione senza
ri7erimento ori1inale. &a allora inizia la mia ricerca online per curiosit9 personale% 7ino a qualc$e
1iorno 7a del tutto inconcludente% cio 7in quando $o tro"ato il testo redatto due anni 7a dal 1entile
Mori% c$e $a deciso di di77ondere le sue 7atic$e 1ratuitamente. Non solo $o apprezzato l>opera ad
uso personale ma $o deciso modestamente di ridarne lustro con un nuo"o laIout% piccole do"erose
re"isioni stilistic$e e 1rammaticali e delle le11erissime precisazioni con a11iunte come si con"iene
:specialmente in sinossi col pi< romanzato e 1i9 citato !a66rielli;. Credetemi controllare e
or1anizzare da zero 1B1,( parole J 6en ++,+B caratteri J in BB pa1ine :contro le 14( dell>edizione
di partenza dal MoriK; come scri"erlo di proprio pu1no? non stato un la"oro 7acile ma 6en
ripa1ato. Ed ora c$e 6ell>e 7inito dedico soddis7atto il risultato a quella pro7essoressa di lettere da
cui prima del latino $o appreso la curiosit9% il pepe delle cose "ietate... anc$e in tema letterario.
Enri2"e Valmont
Ca$liari, 3 ma$$io .044
CARMINA PRIAPEA di E. Mori ed E. Valmont (
,I,IO)RAFIA
/. #Lc$eler% Petronii 'at"rae et i+er Priapeor"m% #erlin 1'11
#ae$rens% Poeti atini Minores% I recensuit et emenda"it% .ipsiae 15+'
I ristampa anastatica% Ne- MorNO.ondon 1'+'
P.H. ParNer% Priapea poems for a p*allic )od% .ondonO0idneI 1'55
AleQander "on #ernus% Carmina Priapeia. In Nac*dic*t"n$ von Ale#ander von ,ern"s mit einer
5ritisc*en Einf6*r"n$ von Adolf &anne$$er% Pri"atdrucN des *erla1es 0c$uster R .oe77ler%
#erlinO.eipzi1 1'4)
*inzenz #uc$$eit% 't"dien -"m Corp"s Priapeor"m% C. H. #ecN% 1',2 1'',
C$ristiane !old6er1% Carmina Priapea. Einleit"n$, 7+erset-"n$, 8ommentar% C. Pinter%
Sni"ersitTts"erla1% Heidel6er1 1''2
#ernard @Itzler% )edic*te an den )arten$ott, Carmina Priapea 9&ie ,i+liot*e5 der Alten :elt;%
Artemis R PinNler *erla1% 1'+B 1'5B
!errit @loss% 8ritisc*es "nd E#e$etisc*es -" den Carmina Priapea. In )<ttin$er For"m f6r
Altert"ms=issensc*aft% 1''5 0. 'J25
CARMINA PRIAPEA di E. Mori ed E. Valmont )
CARMINA PRIAPEA
CARMINA PRIAPEA di E. Mori ed E. Valmont ,
I PROEMIO
Carminis incompti lusus lecture procaces%
con"eniens .atio pone supercilium.
Non soror $oc $a6itat P$oe6i% non *esta
1
sacello%
nec quae de patrio "ertice nata dea est%
sed ru6er $ortorum custos% mem6rosior aequo%
qui tectum nullis "esti6us in1uen $a6et.
Aut i1itur tunicam parti praetende te1endae%
aut qui6us $anc oculis aspicis% ista le1e.
2u c$e ti accin1i a le11ere 1li s7rontati sc$erzi di
queste rozze poesie% non a11rottar i sopracci1li
come si con"erre66e alla 1ra"it9 latina. In
questo tempietto non a6itano n= la sorella di
/e6o n= *esta n= una dea nata dal cer"ello del
padre% ma un rosso custode di orti% pi<
mem6ruto del 1iusto% c$e $a l>in1uine non
coperto da "este alcuna. PerciE% o stendi la
tunica sulla parte da coprire oppure% con 1li
stessi occ$i con cui la 1uardi% le11i attentamente
questi "ersi.
II GIUSTIFICAIO!E "E# POETA
.udens $aec e1o teste
2
te% Priape%
$orto
B
carmina di1na% non li6ello%
scripsi non nimium la6oriose.
Nec musas tamen% ut solent poetae%
ad non "ir1ineum locum "oca"i.
Nam sensus mi$i corque de7uisset%
castas% Pierium c$orum% sorores
auso ducere mentulam ad Priapi.
Er1o quidquid id est% quod otiosus
templi parieti6us tui nota"i%
in partem accipias 6onam% ro1amus.
Per sc$erzo o Priapo% c$e nei sei testimonio% $o
scritto queste poesie% de1ne di un orticello e non
di un li6ro% senza troppo impe1no. E neppure%
come usano i poeti% $o in"ocato le Muse in
questo luo1o non "ir1inale perc$= mi sare66ero
mancati i sensi e il cuore di condurre il coro
delle caste sorelle Pieridi da"anti al mem6ro di
Priapo. PerciE ti pre1o di non prendertela a male
per qualunque cosa io% non a"endo di me1lio da
7are% a66ia scritto sulle pareti del tuo tempio.
III PRIAPO A" U! RAGAO
86scure poteram ti6i dicere U&a mi$i% quod tu
des licet assidue% nil tamen inde perit.
&a mi$i% quod cupies 7rustra dare 7orsitan olim%
cum tenet o6sessas in"ida 6ar6a 1enas%
quodque Io"i dederat qui raptus a6 alite sacra
(
miscet amatori pocula 1rata suo%
quod "ir1o prima cupido dat nocte marito%
dum timet alterius "olnus inepta loci.V
0implicius multo est U&a pedicareV .atine
dicere. Quid 7aciamW Crassa Miner"a mea est.
Con eu7emismi potrei dirti U&ammi ciE tu puoi
dare di continuo tanto mica si consumaK &ammi
ciE c$e 7orse un tempo a"rai "o1lia di dare
in"ano quando a"rai le 1uance ricoperte da una
6ar6a in"idiosa? ciE c$e diede a !io"e quel tale
rapito dal sacro uccello e c$e riempie le coppe al
suo 1radito amante? ciE c$e la "er1ine d9 al
marito "o1lioso la prima notte di nozze%
temendo% l>inesperta% la 7erita nell>altro postoV.
Ma molto pi< semplice dirti da 6uon romano
U&ammi il culoV. C$e de"o 7arci% la mia
Miner"a "ol1are.
1 &iana% *esta e Miner"a erano tre dee "er1ini. .e statuette di Priapo erano tutte dipinte di rosso.
2 Possi6ile 1ioco di parole con il si1ni7icato di testes% testicoli.
B Il termine *ort"s era usato anc$e in senso erotico.
( !animede.
CARMINA PRIAPEA di E. Mori ed E. Valmont +
IV "E"ICA "I #A#AGE
86scaenas ri1ido deo ta6ellas
dicans eQ Elep$antidos
)
li6ellis
dat donum .ala1e ro1atque% temptes%
si pictas opus edat ad 7i1uras.
.ala1e% mentre dedica al dio arrapato questi
osceni quadretti ispirati ai li6elli di Ele7antide% lo
pre1a di "oler pro"are se ciE c$e sa 7are 6en
renda le posizioni dipinte.
V #A #EGGE "I PRIAPO
Quam puero le1em 7ertur diQisse Priapus%
"ersi6us $is in7ra scripta duo6us erit
UQuod meus $ortus $a6et sumas inpune lice6it%
si dederis no6is quod tuos $ortus $a6et.V
Qui sotto scritta in due "ersi la le11e c$e
Priapo% a quanto si dice% sta6ilA per il ra1azzo
U2u puoi prendere impunemente ciE c$e nel
mio orto se ci darai ciE c$e $a il tuo orto.V
VI PRIAPO MI!ACCIA U!A "O!!A
Quod sum li1neus% ut "ides% Priapus
et 7alQ li1nea li1neusque penis%
prendam te tamen et tene6o prensum
totamque $anc sine 7raude% quantacunque est%
tormento cit$araque tensiorem
ad costam ti6i septimam recondam.
#enc$=% come "edi% io sia di le1no e cosA lo
siano la 7alce e il pene% tutta"ia ti prenderE e ti
terrE stretta e tutto quest>a77are% pi< teso della
corda della cetra% per quanto lun1o e senza
in1anno% 7ino alla settima costola te lo in7ilo.
VII PRIAPO $ %#ESO
Cum loquor% una mi$i peccatur littera? nam 2
P dico semper 6laesaque lin1ua mi$i est.
,
Quando parlo% sempre mi con7ondo su una
lettera? la mia lin1ua 6lesa e dico sempre U2i
inculo.V
VIII CASTE MATRO!E
Matronae procul $inc a6ite castae
turpe est "os le1ere inpudica "er6a.
non assis 7aciunt euntque recta
nimirum sapiunt "identque ma1nam
matronae quoque mentulam li6enter.
Caste si1nore% andate"ene da questo posto
scon"eniente c$e "oi le11iate queste turpi
parole. Ma esse se ne 7anno un 6a77o e
continuano per la loro strada non c> da stupirsi%
anc$e le si1nore apprezzano e 1uardano
"olentieri un 6en 1rosso arnese.
) Ele7antide una scrittrice di un li6ro osceno citata da 0"etonio nella "ita di 2i6erio. Il testo non era o""iamente
illustrato% ma qualc$e pittore si era ispirato ad esso per 7are una serie di quadretti illustranti Ule nuo"e posizioniV.
0iccome qualcuno a"e"a letto Uno"eV in"ece di Unuo"eV in certi testi si le11e c$e il testo espone"a Ule no"e
posizioniV. 0econdo certi studi potre66e essere stato lo pseudonimo di 0ulpicia% amica di 8"idio.
, C$i 6leso non pronuncia la r in"ece di dire te praedico :Uti lodoV; dice te pedico :Uti inculoV;.
CARMINA PRIAPEA di E. Mori ed E. Valmont 5
I& #'ARMA "I PRIAPO
Cur o6scaena mi$i pars sit sine "este% requirens
quaere% te1at nullus cur sua tela deus.
/ulmen $a6ens mundi dominus tenet illud
aperte?
nec datur aequoreo 7uscina tecta deo.
Nec Ma"ors illum% per quem "alet% occulit
ensem?
nec latet in tepido Palladis $asta sinu.
Num pudet auratas P$oe6um portare sa1ittasW
Clamne solet p$aretram 7erre &iana suamW
Num te1it Alcides nodosae ro6ora cla"aeW
0u6 tunica "ir1am num deus ales $a6etW
Quis #acc$um 1racili "estem praetendere
t$Irso%
quis te celata cum 7ace "idit% AmorW
Nec mi$i sit crimen% quod mentula semper
aperta est
$oc mi$i si telum desit% inermis ero.
Mi c$iedi perc$= le mie parti oscene non siano
coperte da una "esteW Ed io ti c$iedo perc$=
nessun dio copra le sue inse1ne. Il padrone del
mondo $a il 7ulmine e lo tiene 6en in "ista? n= al
dio del mare stato dato un tridente nascosto% n=
Marte nasconde quella spada per cui e1li "ale%
n= la lancia di Pallade nascosta nel suo tiepido
seno. /orse c$e /e6o si "er1o1na di portare le
sue 7recce d>oroW E &iana porta 7orse le sue
7recce in modo nascostoW /orse c$e Alcide
nasconde la potenza della sua cla"a nodosaW
/orse c$e il dio alato tiene il suo caduceo sotto
la tunicaW C$i $a mai "isto #acco stendere la sua
"este sull>esile tirsoW C$i "ide te% o Amore% con
la torcia celataW PerciE neppure per me sia un
delitto se il mio mem6ro sempre in mostra se
questa mia arma non appare% sarei disarmato.
& RAGAA C(E RI"E
Insulsissima quid puella ridesW
non me PraQiteles 0copas"e 7ecit%
non sum P$idiaca manu politus
+
?
sed li1num rude "ilicus dola"it
et diQit mi$i U2u Priapus estoV.
0pectas me tamen et su6inde rides
nimirum ti6i salsa res "idetur
adstans in1uini6us columna nostris.
Perc$= ridi stupidissima ra1azzaW Non sono stato
scolpito n= da Prassitele n= da 0copa% n=
le"i1ato dalla mano di /idia% ma un rustico
contadino mi $a s1rossato con l>ascia e mi $a
detto U2u sei PriapoV. Eppure mi 1uardi e
continui a ridereW Ci credo% a te de"e sem6rare
6u77a questa colonna c$e s"etta dal mio pu6e.
&I MI!ACCE A" U! RAGAO
Ne prendare ca"e. Prenso nec 7uste noce6o%
sae"a nec incur"a "olnera 7alce da6o
traiectus conto sic eQtendere pedali%
ut culum ru1am non $a6uisse putes.
Attento a non 7arti prendereK 0e ti prendo non ti
7arE male col 6astone% n= ti darE crudeli 7erite
con la 7alce cur"a tra7itto da questo piolo lun1o
un piede% sarai cosA allar1ato c$e potrai 7ar conto
di non a"er pi< 1rinze al culo.
&II U!A VECC(IACCIA
Quaedam iunior Hectoris parente%
Cumaeae soror% ut puto% 0i6Illae%
Sna donna% meno 1io"ane della madre di Ettore
e sorella% a quanto stimo% della 0i6illa cumana%
+ .e statue de1li antic$i erano colorate.
CARMINA PRIAPEA di E. Mori ed E. Valmont '
aequalis ti6i% quam domum re"ertens
2$eseus repperit in ro1o
5
iacentem%
in7irmo solet $uc 1radu "enire
ru1osasque manus ad astra tollens%
ne desim si6i mentula% ro1are.
Hesterna quoque luce dum precatur%
dentem de tri6us eQcrea"it unum.
U2olle J inquam J procul et iu6e latere
scissa su6 tunica stolaque ru7a%
ut semper solet et timere lucem
qui tanto patet indecens $iatu%
6ar6ato macer eminente naso%
ut credas Epicuron oscitari.V
coetanea di quella c$e 2eseo% ritornando a casa%
tro"E stesa su di un ro1o% solita "enir qua con
passo tra6allante e% alzando alle stelle le sue
mani ru1ose% pre1a perc$= non le "en1a a
mancare un mem6ro. Ieri mentre pre1a"a in tal
modo% dei suoi ultimi tre denti ne $a sputato
7uori uno. U2o1limi dai piedi J 1ridai J quel tuo
conno% e 7allo stare 6en nascosto sotto la tua
tunica lacera e la tua stola rossa% come 7a di
solito% e tema la luce% esso c$e sta spalancato in
modo cosA indecente c$e mi ricorda Epicuro c$e
s6adi1lia tutto ma1ro con il suo naso
prominente.V
&III AVVISO A" U! RAGAO
Percidere% puer% moneo? 7utuere% puella?
6ar6atum 7urem tertia
'
poena manet.
Io ti a""erto% 6el ra1azzo tu "errai inculato? e tu%
6ella 7anciulla% "errai 7ottuta? al ladro peloso
spetter9 la terza pena.
&IV I!VITO !E# TEMPIETTO
Huc $uc% quisquis es% in dei salacis
de"erti 1ra"e ne puta sacellum.
Et si nocte 7uit puella tecum%
$ac re quod metuas adire% non est.
Istud caeliti6us datur se"eris
nos "appae sumus et pusilla culti
ruris numina% nos pudore pulso
stamus su6 Io"e coleis apertis.
Er1o quili6et $uc lice6it intret
ni1ri 7ornicis
14
o6litus 7a"illa.
Qui% qui% c$iunque tu sia% non credere di poter
e"itare di passare presso il tempio austero del
dio lasci"o. E se di notte ti accompa1na una
ra1azza% non "i moti"o perc$= tu de66a a"er
paura di "enire da me. Questo rispetto do"uto
ai se"eri di del cielo noi siamo dei perdi1iorno%
piccoli numi di un dio campestre e% a66andonato
o1ni pudore% ce ne stiamo con i co1lioni al "ento
sotto 1li occ$i di !io"e. PerciE qui entri pure
c$iunque% anc$e se ancora tutto sporco della
nera 7uli11ine del 6ordello.
&V MI!ACCE AI #A"RI
Commisso mi$i non satis modestas
quicunque attulerit manus a1ello%
is me sentiet esse non spadonem.
dicat 7orsitan $oc U2i6ine quisquam
C$i cerc$er9 di sacc$e11iare con le sue mani da
ladro questo campicello c$e mi stato a77idato%
sentir9 su s= stesso c$e non sono un castrato.
/orse e1li 7ra s= e s= dir9 UNessuno "err9 mai a
5 0i ri7erisce ad Ecate c$e% secondo un poemetto di Callimaco% a"e"a ospitato 2eseo? questi% al suo ritorno dalla lotta
con il toro maratonio% la tro"a morta% distesa su di un ro1o.
' Cio prenderlo in 6occa.
14 Erano i portici sotto cui esercita"ano le prostitute.
CARMINA PRIAPEA di E. Mori ed E. Valmont 14
$ic inter 7rutices loco remoto
percisum sciat esse meV% sed errat
ma1nis testi6us
11
ista res a1etur.
sapere c$e io sono stato rotto di dietro in questo
luo1o remoto 7ra i cespu1liV% ma si s6a1lia
perc$= la cosa si s"ol1er9 da"anti a dei 1rossi
testimoni.
&VI OFFERTE "I ME#E A# "IO
Quali6us Hippomenes rapuit 0c$oeneida
12
pomis%
quali6us Hesperidum no6ilis $ortus erat%
qualia credi6ile est spatiantem rure paterno
Nausicaam pleno saepe tulisse sinu%
quale 7uit malum% quod littera pinQit Aconti%
qua lecta est cupido pacta puella "iro
1B