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55Congresso Nazionale ATI -- Bari- Matera 15-20 Settembre 2000

"LA ZISA" I !AL"#M$


%N "S"M!I$ I A#C&IT"TT%#A BI$CLIMATICA
Prof. Ing' Arman(o La !i)a - Arch' A(elai(e !ignato
Facolt di Ingegneria - Universit di Palermo
Dip. di Energetica ed Applicazioni di Fisica (D.E.A.F.)
S$MMA#I$
el presente lavoro si esamina! "#ale esempio ante litteram di residenza estiva e di architett#ra
$ioclimatica! l%antico &castello della 'isa(! significativa opera di carattere islamico-normanno in Palermo.
)%invol#cro dell%edificio! caratterizzato da m#rat#re di grande spessore! svolgeva #n r#olo di filtro tra
l%am$iente interno e "#ello esterno! controllando la fl#tt#azione della temperat#ra e l%immissione di aria! calore
e l#ce. *li aspetti legati alla f#nzione $ioclimatica dell%edificio sono stati oggetto prevalentemente di
&int#izioni( ma solo in tempi recentissimi si + otten#to "#alche specifico riscontro,--..
/on il presente lavoro gli a#tori presentano i ris#ltati di #na ricerca s# tali f#nzioni $ioclimatiche della
'isa. In particolare modo s#lle concrete possi$ilit offerte dall%edificio di #tilizzare al meglio le $rezze estive
provenienti dal mare. 0iene infine analizzata! s#lla scorta di #n pi1 attento esame dei caratteri morfologici del
man#fatto e dei dati meteorologici medio orari raccolti presso il DEAF nell%estate-a#t#nno-222! la f#nzione di
d#e corpi a torre! esistenti s#i fronti minori ed opposti dell%edificio! c#i lo stato dell%arte sino ad oggi ha
attri$#ito la f#nzione di &torri di ventilazione(. I ris#ltati dell%analisi degli a#tori rende inconsistente tale ipotesi
e porta ad #na diversa interpretazione! gi adom$rata da isolati ricercatori3 che si tratti di captatori di esalazioni
f#marie..
S%MMA#*

Is here e4amined! an ante litteram e4ample of s#mmer residence and $ioclimatic architect#re3 the ancient
5castle of 'isa5! meaningf#l 6or7 of Islamic-orman character near Palermo. E4ternal and internal
partitions are characterized $8 thic7 masonries 6ich developed a role of filter $et6een the inside
environment and the o#tside one! controlling temperat#re fl#ct#ation and immission of air! heat and
light. 9ioclimatic aspects of the $#ilding have primaril8 $een o$:ect of 5int#itions5. ;nl8 in recent
times specific anal8sis 6ere carried o#t ,--..
In the present paper the a#thors present res#lts of their search on $ioclimatic f#nctions of 'isa. In partic#larl8
6a8 on the concrete possi$ilities offered $8 the $#ilding to #se at $est the s#mmer $reezes from the
sea. Is finall8 anal8zed! on the $ase of a more caref#l e4amination of the morphological characters of
the mon#ment and on meteorological data sched#led at DEAF nell<estate-a#t#nno-222! the f#nction
of t6o to6er $odies! e4isting on the small and opposite fronts of the $#ilding! 6hich act#al state of the
art attri$#tes the f#nction of 5to6ers of ventilation5. =he res#lts of the anal8sis of the a#thors it ma7es
inconsistent s#ch h8pothesis and leads to a different interpretation! alread8 shaded from isolated
researchers3 the8 6ere chimne8 d#cts of fireplaces.
-
Introd#zione
Il pro$lema del controllo am$ientale per creare delle condizioni favorevoli ai propri o$iettivi ed alle
proprie attivit + antico "#anto l%#omo. Attraverso t#tta la s#a storia! il progetto dell%a$itazione ha rispecchiato
le diverse sol#zioni che ciasc#n periodo ha proposto per il perpet#o pro$lema di assic#rare #n microam$iente
controllato all%interno di #n macroam$iente nat#rale troppo spesso assediato dalle forze avverse del freddo! del
caldo! del vento! dell%ac"#a e dal sole.,-..
el presente lavoro si esamina! "#ale esempio ante litteram di residenza estiva e di architett#ra
$ioclimatica! l%antico castello della 'isa (dall<ara$o 'al-aziz = no$ile! splendente! glorioso)! significativa opera
di carattere ara$o-islamico! risalente agli inizi del >II secolo. )%edificio riveste #na notevole importanza in
"#anto + #no dei pochi esempi di architett#ra civile normanna con elementi di carattere ara$o-islamico e di
c#lt#ra $izantina! ma anche perch? era stato concepito secondo le pi1 raffinate tecniche islamiche di
refrigerazione ,@..
Fig#ra -3 0ista da s#d- est - Immaine d%archivio data -A2B
/ontemporaneamente all%edificio venne annessa #na cappella reale! -a chiesa della CC. =rinit! che
venne alterata da sovrastr#tt#re ed incorporata all%inizio del >I> secolo nella chiesa di *es1! Daria e C.
Ctefano ,@.. Il palazzo s#$E poche interventi fino al -FGB! anno in c#i f# concesso grat#itamente per le s#e
pessime condizioni a *iovanni de Candoval che con le manomissioni apportate arrestarono lo stato di degrado
ma modificarono l%immagine e la str#tt#ra originale della costr#zione penalizzando cosE le str#tt#re di
sostegno. el -AH2 estintasi la famiglia dei Candoval! la 'isa passa a Francesco otar$artolo e Pilo! principe di
Cciara che ne mantenne il possesso fino al -2B- anno in c#i venne espropriata e assegnata al Demanio
regionale.
)%immagine originale del palazzo + doc#mentata dall%a#silio dei dati osservati d#rante i lavori di
resta#ro di "#esti #ltimi anni e dalla descrizione del frate domenicano )eandro Al$erti fatta nel -B@F! prima
delle trasformazioni apportate dai Candoval avven#te nel -FGF ,G..
el -2B@ hanno inizio i primi lavori di resta#ro che f#rono interrotti nel -2BA per essere ripresi nel
-2FF! ma per essere ancora paralizzati nello stesso anno. Il -G ;tto$re -2I- crollJ gran parte dell<ala ord!
dove le trasformazioni seicentesche dei Candoval avevano rese la$ili le reazioni dei m#ri perimetrali alla spinta
delle volte e delle arcate principali. )<incarico di redigere il progetto di resta#ro f# affidato al Prof. *i#seppe
/aronia. ,@.. )a tematica si rivelJ s#$ito vasta e complessa. Il progetto doveva m#oversi attraverso d#e
importanti dilemmi3 ricostr#ire le parti crollate riconfig#randone -a spazialit originaria o limitarsi solo a
consolidare le parti s#perstiti. )<#na o l<altra sol#zione implicavano delle scelte di fondo s#lle "#ali si aprE #n
ampio di$attito. Prevalse alla fine la decisione! sosten#ta dal /aronia! di ricostr#ire il mon#mento ripristinando
gli antichi vol#mi originari ma conservando alc#ni elementi dei resta#ri seicenteschi.
C#l piano architettonico il mon#mento + stato oggetto! in passato ed oggi! di n#merosi st#di di
archeologi e storici dell%arte! anche rivolti al fine di en#cleare le n#merose s#perfetazioni che vi si sono
sedimentate nel corso dei secoli.
*li aspetti legati alla f#nzione $ioclimatica dell%edificio sono stati oggetto prevalentemente di
&int#izioni( prive! sino ad oggi! di alc#no specifico riscontro. /on il presente lavoro gli a#tori presentano i
ris#ltati di #na ricerca s# tali f#nzioni $ioclimatiche della 'isa. In particolare modo s#lle concrete possi$ilit
offerte all%edificio di #tilizzare al meglio le $rezze estive provenienti dal mare.
0iene infine analizzata! s#lla scorta di #n pi1 attento esame dei caratteri morfologici del man#fatto e dei
dati meteorologici raccolti presso il DEAF nella stagione estiva del corrente anno! la f#nzione di d#e corpi a
torre! esistenti s#i fronti minori ed opposti dell%edificio! c#i lo stato dell%arte sino ad oggi ha attri$#ito la
f#nzione di &torri di ventilazione(. I ris#ltati dell%analisi degli a#tori rende inconsistente tale ipotesi e porta ad
#na diversa interpretazione! gi adom$rata da isolati ricercatori3 che si tratti di canne f#marie.
ANALISI BI$CLIMATICA
@
)%edificio (fig. 1) si presenta come #na massiccia costr#zione rettangolare ()KGF!LHM 9K-2!FHM NK@B!IH)
svil#ppata s# tre livelli e orientata con l%asse longit#dinale in direzione nord-s#d cosE da offrire il prospetto
principale est! con #na s#a $acino-peschiera antistante (oggi non pi1 in #so)! alla vista ed agli effetti del mare
da c#i provengono le $rezze pi1 temperate! accolte all<interno dell<edificio attraverso tre ampi fornici s#l
portico. =ali strategie! per il controllo climatico! hanno consentito all%edificio di a#toregolarsi rispetto
all%am$iente esterno e di gestire in modo dinamico i fl#ssi di calore e di energia.
Per l%analisi del comportamento energetico dell%edificio sono stati st#diati la scelta del sito! la forma!
l%invol#cro e la disposizione interna! clima del sito. ,B.
SIT$
Il palazzo sorgeva (fig. 2) all<interno del parco reale del *enoard (Gennet-el-ardhj) K paradiso della
terra! circondato da giardini e fr#tteti ed ameno per l%a$$ondante presenza delle ac"#e! che assolvevano al
compito di creare #n confortevole am$iente $ioclimatizzato.
In asse con la facciata principale vi era #n $acino (OpeschieraP3 fig. 3) con #n%isola-padiglione
raggi#ngi$ile attraverso #n ponte! in c#i si riversava l%ac"#a che sgorgava da #na fonte posta s#lla nicchia di
fondo della &sala della fontana(! alimentata pro$a$ilmente da #n recipiente di raccolta delle ac"#e posto nel
grosso m#ro a ridosso della fontana ,G.. All%approvvigionamento dell%ac"#a provvedeva verosimilmente #na la
derivazione da #n &qanat( - tipica rete di canali cavata in sotterraneo che captavano ed incanalavano le ac"#e!
a temperat#ra pi#ttosto $assa (-@Q-GR/)! della l%estesa falda freatica dell%agro palermitano S che permetteva
l%affl#sso contin#o di ac"#a nell%impianto della peschiera. Tecenti prospezioni geologiche ,F e I. hanno
individ#ato #n quanat a distanza s#fficientemente ravvicinata alla 'isa da rendere pla#si$ile #na tale ipotesi.
)a presenza dell%ac"#a e della vegetazione contri$#ivano a creare effetti $enefici s#lla costr#zione. Una
s#perficie li"#ida! anche se soggetta alla stessa insolazione ed assor$imento di radiazione solare del s#olo! si
riscalda molto meno ed ha #n calore specifico pi1 alto rispetto al s#olo ed + normalmente pi1 calda d%inverno e
pi1 fredda d%estate ed + #s#almente pi1 fredda di giorno e pi1 calda di notte.
el caso della 'isa la vicinanza dei corpi d%ac"#a moderava le variazioni di temperat#ra atten#ando le
massime estive. Inoltre nelle variazioni della temperat#ra di#rna! "#ando la terra + pi1 calda dell%ac"#a! #na
corrente d%aria fresca vicino al s#olo proveniente dal mare compensava le correnti termiche ascensionali.
D#rante il giorno! "#esta $rezza dal largo aveva #n effetto rinfrescante. Di notte! invertendosi la direzione della
$rezza! gli effetti erano pi1 efficaci s#l lato sopravento e "#indi s#l lato ovest del palazzo.
Figura 2: Palermo e la on!a d"#ro $anni "%&' ( lo!alizzazione della )isa e di altri siti
Un #lteriore contri$#to veniva apportato dal manto nat#rale del terreno. )a vegetazione e i manti er$osi!
accortamente irrigati! intercettando parte della radiazione solare incidente al s#olo ed atten#ando
l%irraggiamento nott#rno! facevano "#indi dimin#ire la temperat#ra e ne sta$ilizzavano le variazioni.
)%evaporazione s#perficiale apportava #lteriore refrigerio e $eneficio nelle giornate particolarmente calde del
secco scirocco ,-..
M$#+$L$,IA
)a forma dell%edificio della 'isa la si p#J considerare #na risorsa vincente e strategica per il pi1
appropriato #so delle fonti nat#rali e grat#ite #tili per il miglioramento delle condizioni climatiche.
)a s#a tipologia presenta alc#ne caratteristiche delle costr#zioni fatimite nord-africane! che
rappresentano il livello pi1 alto di evol#zione in relazione al rapporto fra str#tt#ra edilizia! comfort am$ientale
e condizioni climatiche! "#ali3
Figura 3: *a )isa ( Planimetria del piano terra !on lo!alizzazione della sala della fontana e della pes!hiera
G
Figura %: *a )isa ( Planimetria del piano primo
Figura +: *a )isa ( Planimetria del piano se!ondo
Figura ,: *a )isa ( sezione longitudinale da sud a nord
svil#ppo in altezza!
impiego! come materiale da costr#zione! di pietra di levata massa specifica ma anche a $assa
cond#ttivit termica (arenaria sedimentaria di origine marina con p.s. circa -AHH 7gQm
G
)!
m#ra e partizioni interne di grande spessore!
vol#me raccolto (massimo rapporto tra il vol#me occ#pato e le s#perfici che lo delimitano)!
poche e piccole apert#re all%esterno s#i prospetti esposti all%arco solare!
pi1 grandi apert#re s#i lati in om$ra od esposti alle $rezze fresche!
massimo ris!ontro d%aria nei locali grazie ad apert#re di com#nicazione tra i vani e ad apert#re
praticate s#l fronti contrapposti. ,A. ,2..
;gn#na di "#este caratteristiche favoriva il $enessere termico degli occ#panti. Infatti #n controllo
climatico + reso possi$ile attraverso #na razionale forma e disposizione delle apert#re! sia esterne che interne!
#$icate in modo tale da realizzare percorsi preferenziali dell%aria sia dal $asso verso l%alto! ma principalmente
dal fronte est al fronte ovest.
C#l prospetto principale (ad est! lato mare)! al piano terreno! dominano tre fornici di c#i "#ello al centro
+ pi1 grande e raggi#nge l%altezza del piano mediano. I tre fornici appaiono concepiti per favorire il
convogliamento delle fresche $rezze di levante verso la sala della fontana e da "#esta! attraverso la
connessione aera#lica operata delle finestre grigliate posta nella parte alta della sala della fontana! verso le sale
del primo piano.
Al primo ed al secondo piano! sempre s#l prospetto principale dal lato est (lato mare) la rilett#ra dei
doc#menti di archivio e le versione di esse pi1 accreditate s#ggerisce la presenza di n#merose $ifore! di ampia!
ma non amplissima s#perficie! sormontate! in alc#ni casi! da piccole monofore poste in asse. =ali apert#re
f#nzione di dare l#ce ai locali ad esse pertinenti ed aria fresca non solo ad essi ma anche ai locali intermedi e
ai locali del fronte opposto (lato occidentale).
Il lato ovest! cio+ il retroprospetto (fig. -)! + stato concepito tenendo conto che nell%arco della giornata
era il lato pi1 caldo a ca#sa della com$inazione di radiazione solare e di #na pi1 alta temperat#ra dell%aria
d#rante il pomeriggio. Infatti "#esto + costit#ito da piccole apert#re che limitavano l%ingresso di aria calda e
facevano entrare pochissima radiazione solare. Inoltre "#este! essendo sistemate pi#ttosto in alto! favorivano il
richiamo di correnti d%aria pi1 fresca provenienti dal vesti$olo e dai locali lato est.
I
Figura ,: *a )isa - retrprospetto sud-o.est Figura -: *a )isa ( torre sud-est
IN-$L%C#$
)%invol#cro dell%edificio svolge il r#olo di #n filtro tra l%am$iente interno e "#ello esterno!
controllando l%immissione di aria! calore! l#ce. I m#ri portanti della 'isa com$inavano la f#nzione di sostegno
con la protezione dalla l#ce e dal calore.
)%edificio + caratterizzato da m#rat#re di grande spessore. Al piano terreno le m#rat#re esterne hanno
#no spessore di ml -.2H! al primo piano di ml -.FH e al piano secondo di ml -.LHM "#elle interne hanno spessore
rispettivamente di ml -.BH! ml -.-H e ml H.AH. Esse sono costit#ite da #na doppia fodera di pietra da taglio
riempita con pietrame a secco o legato con malta ed intonacate con st#cco applicato s#lla pietra e decorato con
disegni policromi.
*rande + la capacit termica del materiale e "#indi l%inerzia termica3 l%apporto radiativo estivo viene
mitigato dagli effetti dello sfasamento e della atten#azione termica ,--.. Il materiale da costr#zione + stato
sfr#ttato al meglio per avere condizioni e"#ili$rate all%interno dell%edificio.
L
IL CLIMA "L SIT$ " LA -"NTILAZI$N" ",LI INT"#NI
)a lett#ra planimetrica mette in chiara evidenza (vedi figg. 3/ %/ + e 0ez. in fig.,) il nat#rale percorso
dell%aria che si sta$ilisce all%interno dell%edificio! a ciasc#n piano! attraverso i vani! i corridoi e le apert#re
interne! allor"#ando le fresche $rezze di levante mettono in sovrappressione il prospetto est rispetto a "#ello
ovest.
In assenza di venti o di $rezze la nat#rale aerazione di locali interni esterni + resa possi$ile dalla
adozione delle n#merose piccole monofore ad arco a t#tto sesto! poste in alto! sopra i vani di transito e s#
alc#ne apert#re esterne.
Per meglio comprendere tale fenomenologia si consideri infatti che in #n am$iente la stratificazione
dell%aria dov#ta ad inevita$ili effetti termici prod#ce #n cappa di aria calda nella parte s#periore del locale e di
aria pi1 fresca nella parte $assa. A tale gradiente verticale di temperat#ra si associa #n gradiente verticale di
pressione che! se p#r modestissimo! + s#scetti$ile di attivare ricam$io di aria se s# #na parete dell%am$iente
stesso si apre #na l#ce a t#tta altezza! anche stretta! ovvero se s#lla stessa parete si aprono d#e l#ci3 #na in
$asso ed #na in alto. 0iene a crearsi! di fatto! tra le d#e l#ci #na sorte di !amino nat#rale in c#i il movimento
dell%aria ha motivazioni di tipo termogravimetrico. Ce si hanno d#e am$ienti contig#i (in differenti condizioni
termiche) +! "#indi! possi$ile attivare #n efficace scam$io d%aria tra di essi praticando nella parete di
separazione d#e l#ci di siffatte caratteristiche. In eg#al modo! se l%am$iente prospetta s#ll%esterno! e possi$ile
attivare il ricam$io d%aria esterna! anche in assenza di $rezze e di apert#re contrapposte! praticando s#lla parete
esterna d#e l#ci a differente livello. A tali principi si sono strettamente atten#ti! in modo capillare! gli antichi e
sapienti costr#ttori della 'isa .
Il retroprospetto (fig. -) lato ovest! + stato concepito tenendo conto che nell%arco della giornata era il lato
pi1 caldo a ca#sa della com$inazione di radiazione solare e di #na pi1 alta temperat#ra dell%aria d#rante il
pomeriggio. Presenta apert#re di piccola l#ce che limitavano l%ingresso di aria calda e facevano entrare
pochissima radiazione solare. Inoltre "#este! essendo sistemate pi#ttosto in alto! favorivano la f#ori#scita di
aria calda sedimentata nel vol#me s#periore degli am$ienti ed il richiamo (anche non forzato) di correnti d%aria
pi1 fresca provenienti dal vesti$olo e dai locali lato est.
Anche l%orientamento dell%edificio svolgeva #na f#nzione importante! infatti! "#esto era disposto
s#ll%asse nord-s#d! orientamento non cas#ale in "#anto essendo #na dimora destinata alla residenza estiva +
stata data preferenza all%orientamento a levante per i locali pi1 importanti. U#esti sono infatti sono esposti al
sole $asso e tiepido del mattino! mitigato dai mushara12ja alle apert#re esterne mentre ad ovest la forma
compatta e il notevole spessore m#rario e le piccole apert#re minimizzavano gli scam$i con l%esterno e
l%apporto della radiazione solare del pomeriggio.
Altra forma di difesa dal caldo di#rno era stata affidata ad #na razionale progettazione e destinazione
degli spazi interni. Infatti si era scelta #n%#$icazione l#ngo il lato s#d per gli spazi occ#pati d#rante il giorno
mentre l#ngo il lato rivolto ad ovest erano stati #$icati i servizi e dei disimpegni. Un l#ngo corridoio al primo e
secondo piano a ridosso del lato ovest! f#ngendo da schermo di radiazione! permetteva di dissipare gran parte
del carico termico della parete esposta al sole pomeridiano agendo! anche attraverso il meccanismo
termogravimetrico prima descritto! s#lla ventilazione dello stesso corridoio e s#l richiamo di aria pi1 fresca dai
locali di levante.
Al secondo piano s#lla scorta della descrizione dell%Al$erti vi erano tre atri scoperti con #na f#nzione
molteplice poich? le dimensioni limitate e l%altezza facevano sE che "#esti rimanessero in om$ra mantenendo
#na temperat#ra radiante pi1 $assa che all%esterno. Di sera e di notte si aveva #n effetto di raffreddamento per
irraggiamento verso l%atmosfera a $eneficio degli am$ienti vicini. I tre atri! fornivano inoltre il nat#rale
riscontro d%aria agli am$ienti del secondo piano! che vi si affacciavano nella loro totalit.
ANALISI "I ATI M"T$#$L$,ICI
Allo scopo di correlare "#anto sopra "#alitativamente descritto in merito alle felici int#izioni e
conseg#enti sol#zioni adottate dagli originari costr#ttori per #tilizzare al meglio le fresche $rezze estiva e
proteggersi dai caldi venti meridionali! gli a#tori hanno analizzato i dati meteorologici medi orari rilevati da
#na stazione installata s#lla copert#ra dell%edificio del Dipartimento. )a stazione + gestita da altro gr#ppo di
ricerca D.E.A.F. dell%Universit di Palermo il "#ale ha messo a disposizione degli a#tori i dati registrati per le
s#ccessive ela$orazioni confacenti agli scopi ora indicati.
B
)a stazione meteorologica + #$icata a poco meno di #n chilometro dalla 'isa e! dal p#nto di vista della
localizzazione rispetto alla piana della /onca d%;ro! alla cint#ra montana! all%esposizione al mare $en
riprod#ce le omologhe localizzazioni della 'isa . Ci serve di #n m#ltiac"#isitore 9A9U/ che! a cadenza tra - e
F min#ti! registra i valori massimi e minimi della =$s! U.T! 0vento! DITvento! I)) p. oriz.! ITT.*)p. oriz. Patm ed invia
tramite modem i dati ad #n centro di ela$orazione che provvede alla determinazione dei parametri statistici ed
alla #lteriore determinazione di3 A*;); medio orario del vento nella direzione prevalenteM TI/;TTE'EV
orarie delle direzioni del vento in ciasc#no dei -F settori della rosa dei ventiM V oraria di /A)DAM 0med nel
settore prevalente (cio+ a maggiore ricorrenza percent#ale).
Il periodo preso in esame! proprio in considerazione della originaria destinazione a residenza
prevalentemente estiva! copre --I giorni! dal H-QHIQ22 al HBQ--Q22! della stagione estiva e met della
a#t#nnale -222. Il n#mero di eventi medi orari presi in considerazione ammonta a @.IFA per ciasc#no dei
parametri prima indicati
A titolo di esempio si riportano in =a$. I a e =a$ I $ i facCimile dei ta$#lati dei dati ela$orati3
data ora T min T
med
T
max
UR
min
UR
med
UR
max
P min P max V
min
V
med
V
max
RG
47/5
min
RG
47/5
med
RG
47/5
max
01/07/1999
5,00
19,8 20,2 20,6 52 53 54 1012,7 1012,9 0,2 1,01 2,39 1 1 1
01/07/1999
6,00
20,84 21,27 21,9 52,6 54 55 1012,6 1012,8 0,19 1,24 3,17 1 3 13
Tabella I a : ela1orazione dei dati medi orari dei .alori 3a4/ 3ed e 3in di 51s/ 6.7/ Patm / 8.ento / 977.G*p. oriz.
canale 6
Direz.
VENTO
Valori orari
1
!et
tor
e
"
!e
tto
re
"
!e
tto
re
4
!e
tto
re
5
!e
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re
6
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re
7
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re
#
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re
$
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tto
re
1%
!e
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re
11
!e
tto
re
1&i
!e
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re
1"
!e
tto
re
14
!e
tto
re
15
!e
tto
re
16
!ett
ore
Data ed ora '
(ali
di
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5

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del Vento
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Vme
d
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Vel
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ri!-l
t
01/07/1999
0,00
100 0 0 0 0,3 0 1 4,5 17 19 22 25 8,3 1,8 0,7 0,2 0 0 200 9 Mezzog. e
Libeccio
1,19 1
01/07/1999
1,00
100 0 0 0 0,2 0,5 0 1,1
6
3 10 36 39 7,8 1,2 0,8 0,2 0 0,5 213 10 Libeccio 1,06 0,9
Tabella I b: ela1orazione dei dati medi orari dei .alori di: 79#77:;):< delle direzioni del .ento in
!ias!uno dei 1, settori della rosa dei .enti= >;G#*# medio del .ento nella direzione
pre.alente= < oraria di >*3>= 8med nel settore pre.alente
I dati analizzati sono stati raccolti nei seg#enti grafici di sintesi.
Grafico 1: Periodo &1?&-?@@ A &%?11?@@ ( 0ettori angolari della Birezione del 8ento Pre.alente= e 8.ento media
oraria nella direzione pre.alente= 8alori 3a4/ di 51s/ 6.7.
Grafico 2: 0tral!io del periodo di maggio !alura autunnale - Periodo 1&?&C?@@ A 23?&C?@@ ( 0ettori angolari
della Birezione del 8ento Pre.alente= e 8.ento media oraria nella direzione pre.alente= 8alori 3a4/
di 51s/ 6.7.
Grafico 3: 0tral!io del periodo di maggio !alura autunnale - Periodo 1-?1&?@@ A 2@?1&?@@ ( 0ettori angolari
della Birezione del 8ento Pre.alente= e 8.ento media oraria nella direzione pre.alente= 8alori 3a4/
di 51s/ 6.7.
F
I s#ccessivi grafici L e B! ed ancor pi1 il grafico F evidenziano in modo chiaro la prevalenza dei venti
caldo s#doccidentali ed occidentali (da li$eccio a li$eccio-ponente3 fortemente varia$ili tra il molto secco e
l%#mido) - e ricorrenza pi1 limitata dei venti freschi orientali del @R (levante3 mediamente #midi) e GR settore
(scirrocco-levante fortemente varia$ili tra il molto secco e l%#mido).
Grafico 4: Periodo &1?&-?@@ A 31?&C?@@ ( 0ettori angolari della Birezione del 8ento Pre.alente
Grafico 5: Periodo &1?&@?@@ A &+?11?@@ ( 0ettori angolari della Birezione del 8ento Pre.alente
E% opport#no rilevare! poiche ciJ appare strettamente connesso con gli aspetti $ioclimatici delle
sol#zioni costr#ttive ed architettoniche adottate nella 'isa! che tale ricorrenza meteorologica! ha carattere locale
nella sicilia occidentale! a ca#sa della #$icazione al margine tra l%area continentale e#rope e l%area continentale
africana! e si protrae sino alla meta del mese di novem$re. el periodo considerato! difatti! le pert#r$azioni di
origine atlantica prevalgono rispetto ad altre pert#r$azioni. Esse! penetrando nel Dediterraneo da occidente ad
oriente! determinano regimi ciclonici con rotazione in senso antiorario che richiama nelle estreme frange
meridionali aria da s#dQs#dovest! s#dovest! est! s#d est.
el s#ccessivo grafico sono rappresentate! in forma istogrammica! a conferma di "#anto asserito! le
ricorrenze medie orarie dei venti prevalenti in ciasc#no dei sedici settori della rosa dei venti! nell%arco
temporale dei --I giorni considerati . )a prevalenza dei venti s#d occidentali (caldi) ed orientali (freschi) +
nettamente apprezza$ile.
Grafico 6: Periodo &1?&-?@@ A &+?11?@@ ( 7i!orrenza < media oraria dei 8enti Pre.alenti in !ias!ino dei
sedi!i settori della rosa dei .enti estesa all"intero periodo di osser.azione .
T$##I I -"NTILAZI$N"
D#rante gli #ltimi lavori di resta#ro vennero alla l#ce! nei d#e corpi a torre(fig. I) sporgenti s#i fronti
minori s#d e nord dell%edificio! cavedi rettangolare dalle dimensioni di circa cm -@H di larghezza e @B
centimetri di profondit. =ali fori si presentano come tali negli attraversamenti dei solai del primo piano.
Dentre negli attraversamenti del secondo piano e della copert#ra interessano am$iti m#rari o muqarnas che ne
config#rano l%aspetto nella forma di canale verticale.
=ali canali e fori hanno fornito sp#nto alle pi1 varie interpretazioni. =al#ni sostengono che facessero
parte di #na evol#ta canalizzazione a tiraggio nat#rale diretto (movimento verso l%alto) ovvero indiretto
(movimento verso il $asso) concepita dagli originari costr#ttori per assic#rare la ventilazione ed il
raffrescamento dell%edificio ed il ricam$io d%aria! interessando circ#iti aera#lici di p#ra fantasia coinvolgenti la
sala della fontana e percorsi orizzontali e verticali variamente articolati da "#esta dipartentisi. =al#ni altri! pi1
pr#dentemente! hanno ipotizzato che l%effetto camino (diretto od inverso) potesse avere efficacia s#i locali
immediatamente attraversati da tale canalizzazione. Altri ancora ritengono che tale rete di canalizzazione a
tiraggio nat#rale avesse #n pi1 ampio coinvolgimento interessando finanche #n corridoio di ronda sotterraneo
(indiana) limitrofo all%edificio s# alc#ni lati. Altri ancora ,-H.! pi1 pragmaticamente! opinano che tali
canalizzazioni fossero a servizio di posti f#oco a dei singoli piani3 che fossero nient%altro che camini (canne
f#marie originariamente pi1 o meno m#ltiple) di c#cine.
Una presa di posizione s#ll%argomento meritere$$e oggi pi1 attente indagini ed esami di reperti in locoM
non #ltimo la esatta individ#azione della #$icazione delle finestre che vari st#diosi! in varie epoche! hanno
localizzato! v#oi s#l lato maggiore delle torri! v#oi s#i d#e lati minori delle torri! v#oi s# t#tti i tre lati! v#oi in
ness#no di essi.
U#i si ritiene #tile mettere in l#ce le seg#enti argomentazioni3
1. #n canale verticale collegante #n am$iente! interno in c#i vi siano s"#ili$ri termici! con l%am$iente esterno
+ sempre sede di transito d%aria originata da s"#ili$ri termogravimetrici (effetto camino) che viene
richiamata dall%am$iente ed esp#lsa all%esterno!
2. l%aria effl#ente attraverso il camino viene richiamata nell%am$iente attraverso le apert#re praticate nelle
pareti dell%am$iente stesso!
I
3. )e apert#re esterne all%epoca erano del t#tto permea$ili all%aria e protette soltanto da mushara12ja/
%. se nell%am$iente vi + presenza di apert#re o finestre in prossimit delle $ocche di aspirazione della canna di
ventilazione di fatto viene escl#sa "#alsiasi possi$ilit di richiamo di aria da altra via che non sia "#ella
della stesse finestre!
+. la depressione di tipo termogravimetrica (tiraggio) determinato dagli s"#ili$ri termici am$ientali + di entit
cosE modesta che possono essere interessati soltanto circ#iti aera#lici (percorsi d%aria) estremamente
elementari!
,. circ#iti complessi coinvolgenti l%attraversamento di n#merosi am$ienti e di n#merose apert#re comportano
resistenze al moto (perdite di carico) elevate e non compati$ili con l%azione di prop#lsione (tiraggio)
assic#ra$ile da #na canna di ventilazione a tiraggio nat#rale!
-. Il sistema a canna di ventilazione nat#rale od a captazione di $rezze si presta tradizionalmente a vol#metrie
edilizie estremamente semplici
C. la presenza di finestre nello stesso am$iente in c#i vi + #n $occa di presa di #na canna di ventilazione
limita l%azione di "#esta! al massimo allo stesso locale in c#i + la canna!
@. se ris#ltasse confermato che s#lle pareti delle torri! a ciasc#n piano! v%erano sin dalla origine finestre allora
dovre$$e accettarsi che l%azione delle canne di ventilazione si esa#rire$$e nello vol#me della stessa
nicchia della torre!
1&. In tale #ltima circostanza ac"#istere$$e corpo l%ipotesi che! in realt! le torri e le canne di ventilazione
fossero destinate a posti f#oco e che le canne altro non fossero che !amini da !u!ina.
=al#no ha anche ipotizzato che i canali avessero f#nzione di torri di ventilazione a captazione di vento o
$rezze! diaframmate al loro interno. A s#ffragio di tale ipotesi dovre$$ero ritrovarsi riscontri di tali diaframmi.
/ontrasta t#ttavia con essa la circostanza che #na torre a captazione richiede che in loco vi sia #na $rezza #tile
fortemente dominante. Ciffatta circostanza non si verifica oggi e non vi + alc#n motivo di ritenere che si
verificasse allora. )%efficacia del sistema restere$$e com#n"#e limitato al solo locale in c#i + #$icata la $occa
della canna.
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