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NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI E EUROCODICI

CONCETTI FONDAMENTALI, CONFRONTI, DUBBI E QUESITI


Domenico Leone
PROGETTAZIONE DI
STRUTTURE METALLICHE:
DOMANDE E RISPOSTE
S.T.A. DATA srl - C.so Raffaello, 12 - 10126 Torino
011 6699345 fax 011 6699375 www.sa!aa."o#
Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

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Pubblicazione gratuita edita da S.T.A. DATA srl
Tutti i diritti sono riservati
Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

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Lautore


Ling. Domenico Leone vanta unesperienza pi che trentennale nel campo della
progettazione e realizzazione di strutture metalliche sia in campo industriale che
infrastrutturale e civile.
Attualmente consulente di azienda avendo occupato in precedenza il ruolo di
Responsabile del settore di progettazione di opere in carpenteria metallica prima
presso la Societ Italimpianti S.p.A. e successivamente presso le Societ SMS-
Demag e Paul-Wurth S.p.A.
Ha partecipato alla progettazione di grandi impianti industriali di produzione e tra-
sformazione dellacciaio e ne ha seguito la realizzazione con le imprese costruttrici
e di montaggio acquisendo ampia esperienza in tutti i settori del ciclo di esecuzio-
ne di opere metalliche.
Per il suo impegno in campo internazionale vanta ampia conoscenza delle norme
di settore utilizzate in varie nazioni con particolare riguardo agli Eurocodici.
Ha esercitato ed esercita tuttora attivit formativa in ambito Aziendale, Universita-
rio, Pubblico, Privato e dellOrdine Professionale.
autore di numerose pubblicazioni tecniche utilizzate sia da Societ Impiantistiche
Industriali che nella formazione Universitaria quali Specifiche Tecniche per il pro-
getto, costruzione e montaggio di strutture in acciaio, Manuali Tecnici di proget-
tazione per componenti di edifici industriali in conformit a diverse normative in-
ternazionali.
inoltre autore del libro Eurocodice 3 edito da Sistemi Editoriali nonch di nume-
rosi programmi di calcolo automatico dedicati sia alla progettazione di strutture in
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acciaio di impianti industriali (altoforni, scambiatori di calore, ciminiere, torri piezo-
metriche, sili, impalcati, apparecchi in pressione ecc.) che alla progettazione di
componenti strutturali e di dettaglio proprie degli edifici civili e delle infrastrutture
(pacchetto SAITU edito da STA DATA S.r.l.) in base agli Eurocodici (nel seguito
EC3, EC8 ecc) ed alle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (nel seguito NTC
2008).
titolare del laboratorio di Costruzione dellArchitettura presso la facolt di Archi-
tettura di Genova in qualit di professore a contratto.


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Premessa

Durante la mia lunga esperienza progettuale di opere in carpenteria metallica
ho dovuto studiare ed approfondire i contenuti di varie normative internazio-
nali avendo come riferimento il quadro normativo italiano che mi appariva
sempre pi scarno e limitato per il compito che dovevo svolgere. Gi con la
normativa italiana del 96 veniva timidamente introdotta la possibilit di uti-
lizzare le norme europee allora sperimentali (ENV) mentre in Europa gli Eu-
rocodici stavano diventando di uso comune e nel mondo si progettava solo
agli stati limite.
Questa necessit di conoscenza mi ha spinto ad anticipare i tempi in attesa
che lacquisizione degli Eurocodici da parte dellUNI diventasse realt ( suc-
cesso solo ed in modo incompleto il 31/12/2007) e quindi a studiare da subito
le norme sperimentali (ENV) e di seguito quelle definitive (EN), compararle
con le varie norme internazionali (DIN, AISC, ASME, BS, IS, GOST) ed ese-
guire progettazioni di strutture complesse in un modo accettabile anche da al-
tre nazioni.
Lapprofondimento dei contenuti degli Eurocodici e la costruzione di pro-
grammi di calcolo automatici sulla base delle indicazioni in essi riportate mi
hanno fatto scoprire problematiche di applicazione, errori non segnalati, limi-
tazioni di impiego e incongruenze con norme della stessa famiglia o deriva-
te quali le NTC 2008 che in pi occasioni ho pubblicamente segnalato. Inol-
tre, il contatto con molti colleghi professionisti sia attraverso collaborazioni a
progetti che in incontri formativi sui temi fondamentali delle nuove norme mi
ha fatto capire come sia traumatico il passaggio da regole intuitive e con-
trollabili a regole ad alto contenuto teorico e scarsa praticit di impiego (vedi
ad esempio la dispersione di argomenti correlati in pi Eurocodici o argomenti
identici trattati in modo diverso in funzione del tipo di materiale).
Ancora oggi molti professionisti tentano una improbabile resistenza alluso
delle nuove norme piuttosto che una immersione graduale in un mondo che
allapparenza poco comprensibile ma che consente in realt di esplorare
nuove possibilit di verifica della sicurezza attraverso lo sfruttamento otti-
mizzato del materiale. Nel seguito proporr le domande pi frequenti che mi
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vengono rivolte da quei professionisti che si avvicinano per la prima volta al
mondo degli Eurocodici e alle NTC 2008 su argomenti fondamentali per lo
svolgimento dei loro progetti o anche su contenuti non esplicitamente esposti
nel testo normativo.
Le risposte ai quesiti sono sIntetiche ma esaustive e corredate da riferimenti,
formule, schemi, disegni ed esempi di calcolo ove necessario.

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Le domande pi frequenti
1. Quali sono le principali differenze tra lEurocodice 3 e le NTC 2008? ...................................... 8
2. Quali sono le principali differenze tra lEurocodice 8 e le NTC 2008 nella progettazione
antisismica? ...................................................................................................................................... 11
3. Come si calcolano i parametri e per la classificazione delle sezioni presso-flesse? ......... 18
4. Come si classifica una sezione in presso-flessione deviata? ................................................... 20
5. Il valore di si riferisce al rapporto delle tensioni alle estremit di ciascun elemento
presso-flesso?................................................................................................................................... 22
6. implicito che una sezione in cui sono presenti elementi di classe 4 sia sempre
parzializzata? .................................................................................................................................... 23
7. Nella classificazione delle sezioni presso-flesse in cui prevalente la forza di compressione
corretto confrontare i rapporti larghezza/spessore delle parti compresse con i valori limite
definiti per il caso di compressione uniforme?................................................................................ 24
8. Nel caso di sezioni presso-flesse ad anima irrigidita con comportamento elastico di classe
4 quali sono i riferimenti geometrici e tensionali per definire la sezione efficace? ........................ 25
9. Come si calcola la sezione efficace di elementi presso-flessi di classe 4 col metodo
approssimato? come si verifica a resistenza la sezione? ................................................................. 27
10. Come si calcola la sezione efficace di elementi presso-flessi di classe 4 col metodo
iterativo? .......................................................................................................................................... 32
11. Come si calcola la riduzione di resistenza di una sezione in presenza del taglio e della forza
assiale? ............................................................................................................................................. 35
12. Quali sollecitazioni agenti lungo lasta devono essere considerate nel calcolo di verifica
della stabilit?................................................................................................................................... 37
13. La verifica di stabilit di profili laminati o composti saldati con pareti sottili soggetti a stati
di presso-flessione diversa dalla verifica di stabilit di elementi in lamiera piegata a freddo?.... 38
14. Come si esegue il calcolo a presso-flessione deviata di elementi composti da profili
ravvicinati e uniti con traliccio o calastrelli? .................................................................................... 40
15. In un giunto bullonato di continuit lecito trasmettere la forza assiale attraverso la
giunzione delle sole piattabande?.................................................................................................... 41
16. Un giunto trave-colonna a flangia bullonato pu essere progettato a parziale resistenza?
Quando necessaria la piena resistenza?........................................................................................ 42
17. In un giunto trave-colonna di struttura dissipativa il criterio della gerarchia delle resistenze
va esteso anche alle componenti interne al nodo? Se si in quale scala gerarchica? ....................... 43
18. In base a quali sollecitazioni si progetta un sistema di ancoraggio di una colonna in
condizioni sismiche?......................................................................................................................... 44
19. Il criterio della gerarchia delle resistenze per la progettazione in condizioni sismiche va
applicato anche al sistema di ancoraggio alla base delle colonne? ................................................. 46
20. Si possono utilizzare le sezioni di classe 4 in zona sismica ? ................................................... 47


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1. Quali sono le principali differenze tra lEurocodice 3 e le
NTC 2008?

In generale c una esatta corrispondenza tra le prescrizioni riportate nel Cap. 4 delle
NTC 2008 e relative Istruzioni e quelle dellEC3 ad eccezione dei seguenti punti chiave:
- momento critico elastico di instabilit torsionale: nelle NTC 2008 viene definito solo
per il caso di sezione doppiamente simmetrica a I o H secondo la seguente espressione
(4.2.4.1.3.2):


Per altri tipi di sezione tale valore pu calcolarsi, per profili di qualunque geometria, utiliz-
zando metodi numerici, quali ad esempio metodi agli elementi finiti oppure programmi di
calcolo strutturale che consentano di eseguire analisi di buckling
Nella versione pi recente dellEC3 il valore del M
cr
non viene pi riportato
M
cr
is based on gross cross sectional properties and takes into account the loading
conditions, the real moment distribution and the lateral restraints

mentre, a mio avviso, rimane valida lespressione generale riportata nellappendice F del-
la norma sperimentale ENV 1993-1 per sezioni mono-simmetriche:



- verifica di stabilit a presso-flessione e flesso-torsione: nelle NTC 2008 viene intro-
dotto il metodo A (&C4.2.4.1.3.3.1) che fa riferimento al momento equivalente come gi
proposto dalle vecchie norme CNR-UNI 10011; quindi, solo per aste prismatiche di
classe 1,2,3 deve essere soddisfatta la seguente relazione:
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e, in presenza di fenomeni di instabilit flesso-torsionale, anche la seguente relazione:

La norma europea EC3 e la norma italiana NTC 2008 (&C4.2.4.1.3.3.2) concordano
sulluso del metodo B applicabile anche a sezioni di classe 4:
nel caso di membrature a sezione costante con sezioni doppiamente simmetriche aperte o
chiuse, soggette a sforzo assiale e momento flettente, la verifica di stabilit a pressofles-
sione, per sezioni di classe 1, 2 o 3, pu essere eseguita controllando che siano soddisfat-
te le seguenti disuguaglianze

che, per sezioni di classe 4 si modificano nelle seguenti:


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k
yy
, k
yz
, k
zy
e k
zz
sono opportuni coefficienti di interazione che hanno uguale formulazione
sia secondo NTC 2008 che secondo EC3 metodo 2 ; lEC3 propone un ulteriore metodo
per il calcolo dei coefficienti di interazione (metodo 1) che tiene conto dello spostamento
dellelemento dalla configurazione iniziale nel caso di diagramma parabolico del momento
lungo lasta e di momenti di estremit non nulli. Tale metodo richiede quindi unanalisi pi
rigorosa del complesso strutturale cui appartiene lelemento in esame
Per molti altri calcoli strutturali le NTC 2008 fanno esplicito (o implicito) riferimento agli eu-
rocodici come ad esempio le verifiche di stabilit dei pannelli irrigiditi (&C4.2.4.1.3.4 NTC
2008 rif. EN 1993-1-5) e lintero capitolo delle lamiere sottili grecate o piegate a freddo
(&C4.2.1 NTC 2008 rif. EN 1993-1-3)


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2. Quali sono le principali differenze tra lEurocodice 8 e le
NTC 2008 nella progettazione antisismica?

Non c una corrispondenza diretta tra le prescrizioni riportate nel Cap. 3 e 7 delle NTC
2008 e relative Istruzioni e quelle dellEC8 relativamente ai seguenti argomenti:
- stati limite per la progettazione antisismica: A differenza dellEC8 che prevede due
soli stati limite (SLU e SLD) le NTC 2008 prevedono due Stati Limite di Esercizio (SLE) e
due Stati Limite Ultimi (SLU).
Per gli Stati Limite di Esercizio (SLE), lo Stato Limite di Danno (SLD) - ridefinito come sta-
to limite da rispettare per garantire inagibilit solo temporanee nelle condizioni post-
sismiche preceduto dallo Stato Limite di immediata Operativit (SLO), particolarmente
utile come riferimento progettuale per le opere che debbono restare operative durante e
subito dopo il terremoto (ospedali, caserme, centri della protezione civile, etc.), in tal modo
articolando meglio le prestazioni della struttura in termini di esercizio.
In modo analogo, per gli Stati Limite Ultimi (SLU) lo Stato Limite di salvaguardia della Vita
(SLV), individuato definendo puntualmente lo stato limite ultimo seguito dallo Stato Limi-
te di prevenzione del Collasso (SLC), particolarmente utile come riferimento progettuale
per alcune tipologie strutturali (strutture con isolamento e dissipazione di energia) e, pi in
generale, nel quadro complessivo della progettazione antisismica.
La forma spettrale per le componenti orizzontali definita dallEC8 (EN 1998-1) mediante
le stesse espressioni fornite dalle NTC 2008 nelle quali, tuttavia, non si assunto un sin-
golo valore per lamplificazione massima ma si fornita tale grandezza, F
o
, in funzione
della pericolosit del sito insieme alle grandezze a
g,
T
C
e, conseguentemente, T
B
, T
D
.
- Spettro di risposta elastico in accelerazione delle componenti orizzontali
secondo NTC 2008 (&3.2.3.2.1):


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secondo EC8 ;


differenze tra NTC 2008 ed EC8 per gli spettri di accelerazione orizzontale:
- S il coefficiente che tiene conto della categoria di sottosuolo e delle condizioni topogra-
fiche mediante la relazione seguente (NTC 2008)
S = = = = S
S
S
T

essendo S
S
il coefficiente di amplificazione stratigrafica (vedi Tab. 3.2.V) e S
T
il coeffi-
ciente di amplificazione topografica (secondo EC8, S il fattore del suolo)
- F
o
il fattore che quantifica lamplificazione spettrale massima, su sito di riferi-
mento rigido orizzontale, ed ha valore minimo pari a 2,2 (secondo EC8 valore unico
pari a 2,5)

- T
C
il periodo corrispondente allinizio del tratto a velocit costante dello spettro
T
C
= = = = C
C
T*
C

dove:
T*
C
il periodo di inizio del tratto a velocit costante dello spettro in accelerazione
orizzontale (definito per ciascun sito)
C
C
un coefficiente funzione della categoria di sottosuolo (vedi Tab. 3.2.V)
- T
B
il periodo corrispondente allinizio del tratto dello spettro ad accelerazione co-
stante,
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T
B
= T
C
/3
- T
D
il periodo corrispondente allinizio del tratto a spostamento costante dello
spettro, espresso in secondi mediante la relazione:



secondo EC8 i valori di spettro S, T
B
, T
C
, T
D
sono forniti solo in funzione del tipo di terreno
e per due tipi di spettri dipendenti dalla conoscenza o meno del substrato.

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- Spettro di risposta elastico in accelerazione della componente verticale

secondo NTC 2008:


secondo EC8:

differenze tra NTC 2008 ed EC8 per gli spettri di accelerazione verticale:
Fv il fattore che quantifica lamplificazione spettrale massima, in termini di accelerazione
orizzontale massima del terreno a
g
su sito di riferimento rigido orizzontale, mediante la re-
lazione:

secondo EC8: F
v
= 3 ; a
vg
= 0,9. a
g
per lo spettro tipo 1
a
vg
= 0,45. a
g
per lo spettro tipo 2
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secondo NTC 2008:


secondo EC8:


- Spettro di risposta elastico in spostamento delle componenti orizzontali
(&3.2.3.2.3)
Lo spettro di risposta elastico in spostamento delle componenti orizzontali S
De
(T) si ricava
dalla corrispondente risposta in accelerazione S
e
(T) mediante la seguente espressione:

in accordo con EC8 dove si raccomanda che T sia limitato a 4 sec
secondo NTC 2008 T <= T
E
tabellato in funzione della categoria del suolo:

- metodi di analisi e criteri di verifica
La trattazione la stessa per le due norme ad eccezione dei seguenti punti:
- Il fattore di struttura q per componenti non dissipative uguale a 1 per le NTC 2008
ed limitato a 1,5 per lEC8
- Per lanalisi lineare statica il periodo del modo principale di vibrazione T
1
secondo
NTC 2008 non deve superare 2,5 T
C
o T
D
mentre secondo EC8 T
1
deve essere mi-
nore di 4.T
C
e comunque <= 2 sec.
- Il fattore di sovraresistenza del materiale
Rd
secondo NTC 2008 dato in funzione
del valore di snervamento nominale dellacciaio e varia da 1,1 a 1,2 passando da
acciai ad alta resistenza (> 355 N/mm
2
) ad acciai a normale resistenza (235
N/mm
2
); secondo EC8 il valore raccomandato pari a 1,25 per tutti i tipi di acciaio.
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- La classe di duttilit secondo NTC 2008 e definita bassa (CD B) o alta (CD A)
mentre, secondo EC8, in uguale corrispondenza sono definite le classi di duttilit
media (DCM) e alta (DCH) con i seguenti valori di riferimento del fattore di strut-
tura q.

secondo NTC:

secondo EC8


- Il collegamento colonna-fondazione deve essere progettato in modo tale da risultare
sovra-resistente rispetto alla colonna ad esso collegata. In particolare, secondo
NTC 2008) il momento resistente plastico del collegamento deve rispettare la se-
guente disuguaglianza

dove M
c,pl,Rd
il momento resistente plastico di progetto della colonna, calcolato per
lo sforzo normale di progetto N
Ed
che fornisce la condizione pi gravosa per il colle-
gamento di base.

Si richiede tuttavia che tali azioni risultino non maggiori di quelle trasferite
dagli elementi soprastanti, amplificate con un
Rd
pari a 1,1 in CD B e 1,3 in
CD A, e comunque non maggiori di quelle derivanti da una analisi elastica
della struttura in elevazione eseguita con un fattore di struttura q = 1
(&7.2.5 NTC 2008)

Secondo EC8 gli effetti dell'azione sugli elementi di fondazione devono essere valu-
tati sulla base di considerazioni di progetto relativa al criterio della capacit tenendo
conto dello svilupparsi di possibili sovraresistenze, ma necessario che non siano
superiori agli effetti dellazione corrispondenti alla risposta della struttura sot-
to la situazione sismica di progetto, avendo assunto un comportamento di ti-
po elastico (q = 1). Per le fondazioni di singoli elementi verticali (pareti o colonne),
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la condizione di cui sopra pu ritenersi soddisfatta se i valori di progetto degli effetti
delle azioni E
Fd
sulle fondazioni sono ottenuti come segue:

Rd
il coefficiente di sovraresistenza, preso uguale a 1,0 per q <= 3, o uguale a 1,2
altrimenti;
il valore di (R
di
/E
di
) <= q della zona dissipativa o dellelemento i della struttura
che ha la pi alta influenza sulleffetto E
F
considerato


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3. Come si calcolano i parametri e per la classificazione
delle sezioni presso-flesse?

Una sezione viene classificata confrontando il rapporto larghezza/spessore di ciascuna
componente compressa o presso-flessa (anima, ala o parte interna di piattabande ) con
dei valori limite tabellati forniti dalla Norma.

Per elementi presso-flessi tali valori sono definiti attraverso due parametri , per sezioni
con comportamento plastico e , per sezioni con comportamento elastico.
La determinazione del parametro non riportata nelle ultime versioni dellEC3 ma, nel
caso generale di una sezione mono-simmetrica, pu essere calcolato attribuendo alla
porzione danima (d
N
) centrata sullasse neutro elastico la resistenza alla forza assiale di
progetto N
Ed
e alla restante parte danima e piattabande la resistenza alla sollecitazione
flessionale M
Ed ;
ponendo h
w
= d, si ha la seguente schematizzazione di comportamento
plastico della sezione.


















Per lequilibrio deve risultare :

f
y
. [(Z
N
t
i
). t
w
+ b
i
. t
i
] = f
y
. [b
s
. t
s
+ (h
w
+ t
i
Z
N
). t
w
d
N
. t
w
]

da cui si ricava la posizione dellasse neutro plastico in presenza di forza assiale:

Z
N
= [A/2 b
i
. t
i
N
Ed
/ (2. f
y
) ] / t
w
+ t
i


e quindi: = [ d - (Z
N
t
i
) ] / d : 0 <= <= 1

=
T
/f
y
dove:
T
= [(-M
Ed
/ W
y.inf
+ N
Ed
/ A) (fy
C
)]
b
s

b
i

h
h
w
= d
t
s

t
i

t
w

Z
N

y y
asse neutro plastico
asse neutro elastico
. d
+f
y
+f
y

-f
y
-f
y

+f
y

M
Ed
N
Ed
= d
N
. t
w
. f
y

d
N

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per sezione bi-simmetrica: .f
y
=
N
-
M
e f
y
=
N
+
M
: sommando i 2 termini si ha

. f
y
+ f
y
= 2.
N
;
N
= N
Ed
/ A ; = 2. N
Ed
/ (A. f
y
) - 1

Nel caso di sezione doppiamente simmetrica quindi, i valori di e da usare per la
classificazione di sezioni presso-flesse sono dati da:

= . [ 1 + N
Ed
/ (d. t
w
. f
y
) ] <= 1
il limite di compressione uniforme plastica raggiunto quando N
Ed
uguale alla resistenza
di progetto a compressione dellanima ( o parte di altezza d) N
tw,Rd
= d. t
w
. f
y


= [ 2. N
Ed
/ (A. f
y
) - 1 ] <= 1
il limite di compressione uniforme elastica raggiunto quando N
Ed
uguale alla resistenza
di progetto a compressione della sezione N
Rd
= A. f
y


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4. Come si classifica una sezione in presso-flessione deviata?

I due parametri e per la classificazione di sezioni presso-flesse si riferiscono a casi di
sollecitazione semplice nel qual caso sono di facile determinazione mentre nulla detto
dalla norma per casi di sollecitazione bi-assiale che sono i pi frequenti.
Lanalisi delle tabelle (Tab. 5.2 della EN 1993-1-1 e Tab. 4.2.I 4.2.II delle NTC 2008) fa
pensare a distribuzioni delle tensioni su sezioni aventi almeno un asse di simmetria e a
sollecitazioni distinte N, My o N, Mz. In questi ultimi anni sono state sviluppate alcune teo-
rie per tener conto, nella classificazione di una sezione, degli effetti combinati di sollecita-
zioni assiali e flessionali nei due piani principali. Tali teorie sono molto complesse e spes-
so poco comprensibili da un tecnico e, in ogni caso, richiedono luso di programmi auto-
matici appositamente elaborati.
Leffetto combinato di pi sollecitazioni sulle parti compresse di sezioni in presso-flessione
bi-assiale pu essere dedotto dalla sovrapposizione degli effetti nei due piani in campo
plastico ed in campo elastico.
Il seguente schema illustra il comportamento plastico di un elemento interno di una se-
zione scatolare in presso-flessione bi-assiale.
















Il seguente schema illustra il comportamento elastico di un elemento interno di una se-
zione scatolare in presso-flessione bi-assiale.








'
T,y

c,z

t

M
z

M
y

N asse baric.
asse neutro 1
asse neutro 2
elem. interno presso-flesso
f
y
f
y

T,y
= '
T,y
+
c,z
= . f
y

M
z

d'

d
N

f
y

f
y

f
y

f
y

M
y

N asse baric.
asse n.p. 1
asse n.p. 2
N + N
Mz

N
Mz
= M
z
/ d
G

d
G

elem. interno presso-flesso
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Esaminiamo per primo il caso di sezione doppiamente simmetrica di tipo scatolare sogget-
ta a presso-flessione deviata con presunzione iniziale di comportamento plastico

Il criterio per la valutazione dei parametri e su sezione con anima singola pu essere
esteso al caso di sezione con doppia anima (sezioni scatolari composte-saldate o profili
IPE o HE accoppiati o ancora sezioni chiuse con lamiera piegata a freddo) trasformando il
momento laterale in una forza assiale (N
Ed,Mz
) agente nel baricentro di met sezione (d
G
)
che si somma alla forza assiale di progetto gi distribuita uniformemente sulle due anime
N
Ed,Mz
= M
z
/ d
G
e quindi N
Ed,1
= N
Ed
/2 + N
Ed,Mz

Nella valutazione della classe dellanima pi compressa, questo comporta una estensione
della fascia di carico d
N
che risente delleffetto di compressione uniforme con distribuzione
plastica dovuto al momento laterale fino a raggiungere il valore d
N
che definisce la posi-
zione dellasse neutro plastico.
Conseguentemente si valuta nel seguente modo (sezione bi-simmetrica).
= . [ 1 + (N
Ed
+2. N
Ed,Mz
) / (2. d. t
w
. f
y
) ] <= 1

Nel valutare la classe delle piattabande (parte interna e parte sporgente) si esegue lo
stesso ragionamento fatto per le anime ricercando lasse neutro plastico come esposto in
precedenza considerando una compressione totale che include leffetto del momento prin-
cipale trasformato in forza assiale aggiuntiva baricentrica di met sezione.

Esaminiamo ora la stessa sezione con presunzione iniziale di comportamento elastico.

In questo caso leffetto del momento laterale sullanima quello di produrre una tensione
di compressione uniforme che si somma a quella prodotta dalla forza assiale individuando,
insieme alleffetto prodotto dal momento principale, uno stato di tensione combinata che
parte dalla tensione di snervamento al lembo compresso.
Il valore di al lembo teso dellanima sar definito dalla seguente condizione di equilibrio.

f
y
=
N
+
Mz
+
My







.f
y
=
N
+
Mz
-
My





sommando i due valori si ha: f
y
+ .f
y
= 2.
N
+ 2.
Mz
da cui = 2. (
N
+
Mz
) /f
y
- 1

ovvero: = 2. (N/A + M
z
/W
a
) /f
y
- 1
'
T,y

c,z

t

M
z

M
y

N asse baric.
asse neutro 1
asse neutro 2
elem. interno presso-flesso
f
y
f
y

T,y
= '
T,y
+
c,z
= . f
y

Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 22 -

5. Il valore di si riferisce al rapporto delle tensioni alle e-
stremit di ciascun elemento presso-flesso?

No, a differenza di quanto prescritto per le sezioni in alluminio (EN 1999-1) dove si fa rife-
rimento allo stato tensionale effettivo sul singolo elemento il valore di dedotto dal dia-
gramma lineare delle tensioni in cui la fibra pi esterna compressa posta pari al limite di
snervamento (f
y
). La norma non dice nulla di come riportare il valore di riferito alla fibra
estrema al valore riferito alla parte di larghezza d ( o c secondo la tabella 5.2) e la stessa
tabella 5.2 pu indurre in errore se il valore di calcolato per le fibre estreme viene inseri-
to direttamente nelle formule di limitazione del rapporto larghezza/spessore di elementi in-
terni al diagramma di tensione f
y
-f
y
.
Altri approcci al problema propongono un calcolo di riferendo la tensione di snervamento
alla estremit compressa della parte in esame ma ci in contrasto col dettame della
norma per le sezioni di classe 3 che prevede snervamento della fibra estrema della se-
zione.
Lespressione geometrica che consente di riportare il valore estremo di al valore riferito
allelemento interno (da me chiamato coefficiente di adattamento c

) la seguente:

c

= [(h - z
N
). (c - c
s
)] / (c
s
. z
N
) per cui : = c

.
in cui:
z
N
= distanza asse neutro dal bordo teso calcolata con riferimento ad un diagramma di
tensione che prevede lo snervamento al lembo compresso
c = larghezza dellelemento in esame
c
s
= larghezza della parte di elemento sopra lasse neutro










Elemento interno Ala sporgente
f
y

.f
y

c
.


c

cf
.f
y

z
N

Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 23 -
6. implicito che una sezione in cui sono presenti elementi di
classe 4 sia sempre parzializzata?

Ragionando in linea con la norma EN 1993 per le strutture in acciaio si ottiene una classi-
ficazione della sezione in base allo stato limite plastico o elastico mentre per il calcolo
della sezione efficace delle parti compresse si fa riferimento allo stato tensionale ef-
fettivo su ciascuna di esse.
Ci porta ad avere una NON corrispondenza diretta tra la CLASSIFICAZIONE e la
PARZIALIZZAZIONE delle sezioni di classe 4 ovvero, a titolo di esempio, si pu classifi-
care unanima presso-flessa di classe 4 allo stato limite ultimo mentre questa potrebbe
non richiedere alcuna riduzione di sezione in base alleffettivo stato di sollecitazione. Que-
sta incongruenza particolarmente onerosa per verifiche di componenti strutturali in con-
dizioni sismiche non possibili per sezioni di classe 4.
Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 24 -
7. Nella classificazione delle sezioni presso-flesse in cui pre-
valente la forza di compressione corretto confrontare i
rapporti larghezza/spessore delle parti compresse con i va-
lori limite definiti per il caso di compressione uniforme?

Mentre esiste una transizione continua tra i valori limite della presso-flessione e quelli della
flessione semplice, il passaggio da uno stato di presso-flessione ad uno di compressione
pura (tab. 5.2 EC3 o 4.2.I NTC) si ha solo quando la forza assiale di progetto N
Ed
rag-
giunge la resistenza limite di progetto (A. f
y
o d.t
w
.f
y
) e solo in questo caso si avreb-
be = 1 e = 1.
Con riferimento al caso pi semplice di sezione doppiamente simmetrica si ha:

= [ 2. N
Ed
/ (A. f
y
) - 1 ] <= 1 ; = 1 quando N
Ed
= A. f
y


= . [ 1 + N
Ed
/ (d. t
w
. f
y
) ] <= 1 ; = 1 quando N
Ed
= d.t
w
.f
y


finch N
Ed
< N
pl,Rd
(= A.f
y
o d.t
w
.f
y
) e sono minori di 1 secondo le espressioni sopra ri-
portate e mantengono lo stesso valore indipendentemente dal valore del momento
flettente.
Ci significa che nel caso di presso-flessione con forte prevalenza della forza assiale
rispetto al momento (tendenza alla compressione pura) si farebbe riferimento a valori di
e < 1 (anche di molto se N
Ed
<< N
pl.Rd
essendo i due parametri indipendenti dal mo-
mento di progetto M
Ed
) anzich tener conto di una distribuzione uniforme o quasi della
tensione di compressione.
Sorge quindi il dubbio se in presenza di stati di presso-flessione con forza assiale preva-
lente e con N
Ed
< N
pl,Rd
il rapporto larghezza / spessore effettivo dellelemento debba esse-
re confrontato con quello limite tabellato per definire la classe delle parti uniformemente
compresse o con quello limite tabellato per definire la classe delle parti presso-flesse.
Il sottoscritto utilizza il criterio del confronto diretto per sezioni soggette a presso-flessione
ovvero, nei programmi di calcolo automatico, si assume = 1 e = 1 in presenza di sola
forza assiale N
Ed
e, in caso di presso-flessione, e sono calcolati come preceden-
temente esposto anche per gli stati di sollecitazione in cui prevalente la forza as-
siale rispetto al momento flettente.



Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 25 -
8. Nel caso di sezioni presso-flesse ad anima irrigidita con
comportamento elastico di classe 4 quali sono i riferimenti
geometrici e tensionali per definire la sezione efficace?

A titolo di esempio si riporta di seguito lanalisi (classificazione e parzializzazione) di una
sezione a I presso-flessa, mono-simmetrica con anima irrigidita eseguita in base alla nor-
ma EN 1993-1-5 da cui si evince il differente riferimento tensionale per le varie fasi di cal-
colo.
Fase 1 classificazione della sezione Fase 2 instabilit dellanima

Fase 3 parzializzazione della sezione (metodo approssimato)

f
y

.f
y

Asse neutro al limite
di snervamento del
lembo compresso
Asse neutro elastico
della sezione presso-
flessa

cr,p


sl,1

Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 26 -




Asse neutro elastico
della sezione parzia-
lizzata inflessa

c

Nella fase di classificazione la posizione
dellasse neutro definita dallequilibrio tra le
forze esterne e la tensione di snervamento al
lembo compresso ;
nella fase di definizione del coefficiente di
instabilit dellanima compressa lasse
neutro quello conseguente allo stato di
presso-flessione mentre la tensione
allestremit dellanima assunta pari alla
tensione critica di instabilit a piastra;
la parzializzazione della sezione eseguita
con riferimento allo stato tensionale effet-
tivo
Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 27 -
9. Come si calcola la sezione efficace di elementi presso-flessi
di classe 4 col metodo approssimato? come si verifica a re-
sistenza la sezione?

Penso che la cosa migliore sia presentare un esempio applicativo da cui si evince la pro-
cedura che deve essere seguita.
Esempio:
Profilo composto saldato mono-simmetrico soggetto a presso-flessione:

Materiale: S 355 EN 10025 (f
y
= 355 N/mm
2
)
Sollecitazioni: N
Sd
= 391,5 kN
M
Sd
= 630 kNm

1 calcolo delle caratteristiche della sezione lorda:
- area della sezione A = 118,5 cm
2

- momento di inerzia I I = 140000 cm
4

- modulo elastico superiore W
sup
= 3723 cm
3

- modulo elastico inferiore W
inf
= 3150 cm
3

- posizione baricentro z
G
= 44,4 cm
820
400 x 10
300 x 10
800 x 6
189
139
8x8
Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 28 -

2 calcolo della sezione efficace a compressione e flessione:
sequenza operativa col metodo approssimato:
a ) sezione lorda soggetta a compressione pura:
- piattabanda superiore:
c/(t.) = 189 / (10. 0,81) = 23,3 > 14 (classe 4) ;
p
= 1,253 > 0,748 ; = 0,678
c
eff
= 189. 0,678 = 128 mm
- piattabanda inferiore:
c/(t.) = 139 / (10. 0,81) = 17,2 > 14 (classe 4) ;
p
= 0,92 > 0,748 ; = 0,865
c
eff
= 139. 0,866 = 120 mm
- anima:
d/(t.) = 784 / (6. 0,81) = 161 > 42 (classe 4) ;
p
= 2,84 > 0,673 ; = 0,325
d
eff
= 784. 0,325 = 255 mm
questa larghezza ripartita in due parti uguali collegate alle piattabande (127 + 8) mm
Calcolo delle caratteristiche della sezione efficace completa:













- area efficace della sezione: A
eff,N
= 70,4 cm
2

- posizione asse baricentrico: z
G
= 41,95 mm
- spostamento della posizione dellasse neutro: e
N
= 24,7 mm
820
278 x 10
262 x 10
800 x 6
128
120
135
Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 29 -


b ) sezione lorda soggetta a flessione pura:

- si calcola la sezione efficace della piattabanda compressa come effettuato nel caso
precedente
c
eff
= 128 mm
- la sezione efficace della piattabanda tesa lintera sezione lorda della stessa
c
eff
= c = 139 mm
- si considera una sezione composta dalla sezione efficace della piattabanda com-
pressa e dalla sezione lorda della piattabanda tesa e dellanima.
Si determina la posizione del baricentro e si ricava il rapporto algebrico tra la ten-
sione al lembo estremo teso dellanima e la tensione al lembo opposto compresso
dellanima.
- Si calcolano le caratteristiche della sezione composta

- area della sezione A = 106,5 cm
2

- momento di inerzia I I = 121449 cm
4

- modulo elastico sup. anima W
sup
= 2978 cm
3

- modulo elastico inf. anima W
inf
= 3097 cm
3

max
= M
Sd
/W
sup
= 217 MPa

max
=- M
Sd
/W
inf
= -209 MPa
820
400
384
128
300 x 10
800 x 6
278 x 10

1
= 212 MPa
.
1
=
2
= -203 MPa
=
2
/
1
= -0,96
Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 30 -
- posizione baricentro z
G
= 40,2 cm

- Si ricava la larghezza efficace dellanima in funzione del rapporto d/(t.) e di ovve-
ro:

d/(t.) = 784 / (6. 0,81) = 161 ; = -0,96 ;
p
= 1,18 > 0,673 ; = 0,766
d
eff,w
= 0,766. 784 / (1 + 0,96) = 306 mm

- si calcolano le larghezze efficaci dellanima adiacenti alla piattabanda compressa e
allasse neutro

d
e1
= 0,4. d
eff,w
= 0,4. 306 = 122 mm
d
e2
= 0,6. d
eff,w
= 0,6. 306 = 184 mm

- si calcolano i moduli di resistenza W della sezione parzializzata:


- modulo elastico superiore W
eff
.
sup
= 2738 cm
3
= W
eff,M

- modulo elastico inferiore W
eff
.
inf
= 3037 cm
3

- posizione baricentro z
G
= 38,9 cm
800 x 6
408
392
Gg
820
278 x 10
300 x 10
128
90
122 + 8 = 130
580
Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 31 -


La verifica di resistenza a presso-flessione e effettuata tenendo conto dellincremento del
momento flettente per effetto dello spostamento dellasse neutro sulla sezione unifor-
memente compressa efficace.
c ) verifica di resistenza a presso-flessione:
N
Sd
/ (A
eff,N.
f
yd
) + [M
Sd
+ N
Sd
. e
N
] / (W
eff,M.
f
yd
) <= 1
391,5/(70,4. 35,5/1,05) + (63000 + 391,5. 2,47) / (2738. 35,5/1,05) = 0.855 < 1
e
N
= spostamento della posizione dellasse neutro calcolato per la sezione
uniformemente compressa parzializzata.
e
N
= 24,7 mm



Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 32 -
10. Come si calcola la sezione efficace di elementi presso-
flessi di classe 4 col metodo iterativo?

La procedura da seguire di seguito schematizzata in passi sequenziali.
a) in presenza di N
Sd
e M
Sd
+ M (con M = 0 al primo step) si calcolano le tensioni
riferite al baricentro delle piattabande.

b) si determina la sezione efficace della piattabanda compressa nel modo seguente
- si calcola per la piattabanda compressa un valore modificato di
= [ 235 / ]
1/2

con = tensione di compressione nel baricentro della piattabanda
- si calcola il rapporto c/(t.) dellala della piattabanda e quindi la sezione efficace del-
la piattabanda compressa. Questa operazione dovr essere applicata anche alla
seconda piattabanda se entrambe risultano compresse. Se la seconda piattabanda
tesa la sua sezione pienamente efficace.

c) considerando la sezione ridotta composta dalle sezioni efficaci delle piattabande e
dalla sezione lorda dellanima, nel caso in cui N
Sd
0, si determina la posizione del
baricentro e quindi la distanza e di questo dal baricentro della sezione lorda ; il mo-
mento flettente secondario M risulta: M = N
Sd
. e


e
G
G
820
Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 33 -
d) considerando la sezione ridotta di cui sopra ed in presenza di N
Sd
e M
Sd
+ M si de-
termina il rapporto algebrico tra la tensione nella fibra tesa estrema dellanima e
quella nella fibra compressa estrema dellanima definendo un diagramma lineare
delle tensioni su tutta laltezza della trave.

e ) si determina la sezione efficace dellanima nel seguente modo:
- si calcola un valore modificato di per lanima
= [235 /
c.max
]
1/2

- si deduce il rapporto di snellezza efficace d
eff
/(t.) in funzione del rapporto d/(t.) e
di e quindi le larghezze efficaci d
e1
e d
e2
adiacenti a ciascuna piattabanda.









f) considerando la sezione efficace completa composta dalla sezione efficace delle
piattabande come definita al punto b) e dellanima come definita al punto e) si de-
terminano le caratteristiche A
eff
e W
eff
della sezione presso-flessa.

.

c.max
=
1

d
e1

d
e2

Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 34 -

g) Se N
Sd
0 si determina la nuova posizione del baricentro e quindi la sua distanza
dal baricentro della sezione lorda ; il nuovo momento flettente secondario M sar:
M = N
Sd
.








A
eff
W
eff




h) si riparte dal punto a) iterando finch sia ottenuta la convergenza per la tensione
nel baricentro della piattabanda compressa. Lobiettivo raggiunto definisce la
sezione efficace finale

i) si calcola la tensione massima
x.Ed
(trazione e compressione) nella sezione effica-
ce finale in presenza di N
Sd
e M
Sd
+ M

j) si verifica il criterio di resistenza

x.Ed
<= f
yd





G
G
Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 35 -
11. Come si calcola la riduzione di resistenza di una se-
zione in presenza del taglio e della forza assiale?

Quando il valore di progetto della forza di taglio V
Ed
< 50% V
pl.Rd
non necessario effet-
tuare alcuna riduzione delle resistenze definite per momento e forza assiale eccetto dove
linstabilit a taglio (calcolata secondo EN 1993-1-5 item 5.1) riduce la resistenza della se-
zione.
Se V
Ed
> 50% V
pl.Rd
la resistenza di progetto della sezione a combinazioni di momento e
forza assiale deve essere calcolata con riferimento ad una tensione di snervamento ridotta
per larea di taglio f
y
= (1- ).f
y
dove data da:


Nel caso di sezione doppiamente simmetrica di classe 1 e 2, il valore del momento resi-
stente ridotto per la presenza del taglio e della forza assiale, non specificato nelle ultime
edizioni dellEC3, dato da:

M
NV,Rd
= [W
pl,y
[ . A
v
2
+ N
Ed
2
/ ((1 ). f
y
2
)] / (4. t
w
) ]. f
y
/
M0

con M
NV,Rd
<= M
pl,Rd
= W
pl,y
. f
y
/
M0

e con N
Ed
<= d. t
w
. (1-). f
y

per sezioni di classe 3 e 4 devono essere effettuate entrambe le verifiche, in assenza di
taglio ed in presenza di taglio come per le sezioni di classe 1 e 2.

Nel caso di sezione monosimmetrica di classe 1 e 2, il valore del momento resistente ri-
dotto per la presenza del taglio e della forza assiale e deducibile da considerazioni di e-
quilibrio delle tensioni plastiche sulla sezione secondo lo schema sotto riportato:







b
s

b
i

h
h
w
= d
t
s

t
i

t
w

Z
N

y y
asse neutro plastico
asse neutro elastico
. d
+f
y

-f
y

N
Ed
<= d. t
w
. (1-). f
y

(1-).f
y

Z
G

Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 36 -



M
NV,Rd
= [b
s
.t
s
.(h-t
s
/2).f
y
+ 0,5.t
w
.((d+t
i
)
2
2.Z
N
2
+ t
i
2
). (1-).f
y
0,5.b
i
.t
i
2
.f
y
Z
G
.N
Ed
] /
M0

ed in assenza di forza assiale:
M
V,Rd
= [b
s
.t
s
.(h-t
s
/2) + 0,5.t
w
.((d+t
i
)
2
2.Z
N
2
+ t
i
2
). (1-) 0,5.b
i
.t
i
2
]. f
y
/
M0


Anzich considerare una riduzione della tensione di snervamento consentito ridurre lo
spessore dellarea di taglio del valore (1- ) ricercando le caratteristiche geometriche di una
sezione efficace ridotta resistente allazione combinata della forza assiale, momento e
taglio. Ci vale anche per le sezioni di classe 3 e 4.
In particolare, per le sezioni di classe 4, larea efficace dellanima viene ulteriormente ri-
dotta del fattore (1- )


Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 37 -
12. Quali sollecitazioni agenti lungo lasta devono essere
considerate nel calcolo di verifica della stabilit?

In generale si deve fare riferimento alle massime sollecitazioni agenti lungo lasta indi-
pendentemente dal loro punto di applicazione (sollecitazioni non congruenti). Per solleci-
tazioni bi-assiali si terr conto del massimo momento principale, del massimo momento la-
terale e della massima forza assiale insieme alla loro distribuzione lungo lasta.
La distribuzione dei momenti (principale e laterale) lungo lasta pu essere di tipo lineare,
triangolare, quadrilatero o parabolico con valori non nulli positivi o negativi dei momenti di
estremit (vedere figura seguente). Lo schema a lato illustra una possibile distribuzione
dei momenti lungo lasta con momenti di estremit non nulli e momento intermedio gene-
rato da un carico trasversale agente nei due piani in prossimit della mezzaria (distribu-
zione triangolare)

Per la verifica di stabilit flesso-torsionale la lunghezza dellelemento quella compresa
tra due vincoli torsionali (L
T
) mentre le lunghezze libere di instabilit flessionale possono
essere diverse nei due piani (L
y
; L
z
). Inoltre la forza assiale di compressione pu agire in
tre punti diversi: baricentro, centro di taglio, estradosso della sezione con influenza sul va-
lore del momento critico elastico.


Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 38 -
13. La verifica di stabilit di profili laminati o composti
saldati con pareti sottili soggetti a stati di presso-flessione
diversa dalla verifica di stabilit di elementi in lamiera pie-
gata a freddo?

In generale la norma EN 1993-1-1 si riferisce alla verifica di sezioni laminate a caldo o
composte saldate e rimanda alla norma EN 1993-1-3 per la verifica di sezioni in lamiera
piegata a freddo di spessore <= 3 mm (& 1.1.2 EN 1993-1-1). In realt le sezioni scatolari
o tubolari (hollow & tubular sections) in lamiera piegata a freddo sono trattate dalla norma
EN 1993-1-1 mentre la norma EN 1993-1-3 si riferisce a sezioni aperte in lamiera piegata
a freddo di spessore fino a 15 mm compreso (& 3.2.4 EN 1993-1-3). Al di l delle contrad-
dizioni il problema dellinstabilit di elementi in lamiera piegata a freddo si pone in modo
diverso da quello dei profili laminati o saldati con pareti sottili anche in considerazione del
fatto che dalle lamiere piegate a freddo possono essere ricavate forme lontane da ogni
simmetria e suscettibili di forti instabilit locali o globali specie se si tratta di sezioni aperte
con marcata eccentricit tra il centro di taglio ed il baricentro (instabilit torsionale).
La procedura di verifica della stabilit per le sezioni in lamiera sottile piegata a freddo deve
partire dal controllo delle instabilit locali per definire la minima tensione di buckling in
base alla quale devono essere controllate le instabilit distorsionali locali delle parti com-
presse sporgenti o irrigidite ed infine la stabilit globale dellelemento secondo il seguente
schema.

Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 39 -
Per i profili laminati a caldo o saldati con pareti sottili il controllo della stabilit
dellelemento eseguito sulla sezione sezione efficace ottenuta per parzializzazione del-
le parti compresse (EN 1993-1-1) mentre leffetto della instabilit locale (incurvamento o
distorsione) delle parti irrigidite compresse tenuto in conto secondo le indicazioni della
EN 1993-1-5 attraverso una opportuna riduzione dello spessore della parte efficace.
Quindi, in base alla norma EN 1993-1-1 la verifica di stabilit a presso-flessione e flesso-
torsione eseguita in base alle seguenti espressioni:

Mentre, per le sezioni in lamiera piegata a freddo, oltre alle verifiche di cui sopra
(richiamate negli items 6.2.4 ; 6.2.5 della EN 1993-1-3 con riferimento ad una particolare
curva di instabilit ) devono essere eseguite anche le seguenti:
- Controllo della forza critica per instabilit torsionale (&6.2.3 (5) EN 1993-1-3):

- Controllo della forza critica per instabilit flesso-torsionale (&6.2.3 (7) EN 1993-1-3)

- Effetto combinato forza assiale momento (&6.2.5 (2) EN 1993-1-3)

In cui: N
b,Rd
=
min
. A
eff
. f
y
/
M1

M
b,Rd
=
LT
. W
y,eff
. f
y
/
M1




Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 40 -
14. Come si esegue il calcolo a presso-flessione deviata di
elementi composti da profili ravvicinati e uniti con traliccio
o calastrelli?

La norma EN 1993-1-1 e la norma EN 1993-1-3 prevedono il calcolo di elementi composti
da profili ravvicinati ed uniti da tralicciatura o calastrelli solo per lo stato di compressione
uniforme e con vincolo di estremit a cerniera. Non previsto il calcolo come elementi
soggetti a presso-flessione tantomeno se deviata con momento non nullo alle estremit.
Una impostazione attendibile del calcolo pu essere fatta per analogia con profili ad anima
piena se i profili ravvicinati sono dello stesso tipo, mono o bi-simmetrici, se le estremit
sono atte a distribuire equamente tra i due profili le sollecitazioni e se gli elementi di colle-
gamento degli stessi sono opportunamente dimensionati per trasmettere il taglio. Il com-
portamento globale della sezione a resistenza e stabilit flessionale cos del tutto analo-
go a quello di un profilo bi-simmetrico composto da 2 profili a C o ad I accoppiati mentre il
singolo profilo deve essere verificato anche agli effetti della instabilit nel piano principale
e nel pano laterale tra i rispettivi vincoli di estremit.
A questo scopo si stabiliscono le seguenti condizioni di progetto:
1 il singolo profilo soggetto ad una forza assiale uniforme aggiuntiva dovuta alla tra-
sformazione del momento laterale in una coppia di forze agenti nei baricentri dei rispettivi
profili.
2 per la verifica di stabilit nel piano principale si assume come lunghezza libera lintera
lunghezza dellelemento mentre per la verifica di stabilit nel piano laterale la lunghezza
libera coincide con la distanza tra due collegamenti contigui.
3 la verifica del singolo profilo nel piano principale eseguita a presso-flessione tenendo
conto della quota di momento laterale intermedio se presente e delleventuale imperfezio-
ne iniziale di freccia mentre la verifica del singolo profilo nel piano laterale eseguita a
compressione uniforme.

Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 41 -
15. In un giunto bullonato di continuit lecito trasmette-
re la forza assiale attraverso la giunzione delle sole piatta-
bande?

Qualunque distribuzione delle forze esterne accettabile purch in equilibrio con le forze
interne. In generale ai bulloni di giunzione delle piattabande viene affidata quota parte del-
la forza dovuta al momento flettente in funzione del momento di inerzia delle stesse non-
ch la forza assiale. Ai bulloni dellanima, oltre la forza generata dal momento flettente non
assorbita dalle piattabande, viene attribuita la forza di taglio.

Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

- 42 -
16. Un giunto trave-colonna a flangia bullonato pu esse-
re progettato a parziale resistenza? Quando necessaria la
piena resistenza?

Secondo litem 5.2.3.3 della norma EN 1993-1-8 un giunto trave-colonna si definisce a
piena resistenza quando la resistenza del giunto sia maggiore della resistenza
dellelemento collegato, in particolare:
- Per giunto su colonna passante il momento resistente del giunto sia maggiore del
momento resistente plastico di progetto della trave oppure sia maggiore di 2 volte il
momento resistente plastico di progetto della colonna.
- Per giunto su estremit colonna il momento resistente del giunto sia maggiore del
momento resistente plastico di progetto della trave oppure sia maggiore del mo-
mento resistente plastico di progetto della colonna.
In particolare il giunto a piena resistenza preferito qualora le sollecitazioni di progetto
provengano da una analisi sismica di una struttura dissipativa ad alta duttilit per cui sia
richiesto il rispetto della gerarchia delle resistenze trave-colonna.
Nel caso in cui il giunto a parziale resistenza sia usato in condizioni sismiche il criterio di
sovraresistenza delle travi rispetto alle colonne viene modificato sostituendo al momento
resistente delle travi il momento resistente del giunto (& 6.6.1 (4) - EN 1998-1)
In ogni altra condizione di progetto il giunto pu essere realizzato a parziale resistenza.


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17. In un giunto trave-colonna di struttura dissipativa il
criterio della gerarchia delle resistenze va esteso anche alle
componenti interne al nodo? Se si in quale scala gerarchi-
ca?

In una struttura a telaio resistente a momento (moment resisting frame) richiesta la
formazione delle cerniere plastiche nelle travi piuttosto che nelle colonne (salvo in casi
particolari chiaramente individuati dalle norme). Ci richiede che gli elementi di giunzione
o pi precisamente le componenti nodali siano dotate di adeguata sovraresistenza per
consentire la formazione della cerniera plastica nelle travi collegate.
Le componenti interne al nodo sono le seguenti:
1 - Pannello danima della colonna irrigidito o no
2 - Saldatura della trave alla flangia di testa bullonata o alla piattabanda della colonna
3 - Bulloni del giunto a flangia (se previsto)
4 - Flangia di testa della trave
5 - Piattabanda della colonna
6 - Parte tesa dellanima della colonna
7 - Parte compressa dellanima della colonna
8 - Parte tesa dellanima della trave
9 - Parte compressa dellanima della trave
La scala gerarchica, a partire dalla maggior resistenza richiesta, delle componenti nodali
prevede, in ordine decrescente, il pannello danima della colonna, la saldatura trave-
flangia e il minimo valore della resistenza delle componenti da 2 a 9.
La maggior resistenza del pannello danima della colonna richiesta dallitem 7.5.4.5 delle
NTC 2008 e dallitem 6.5.2 (4)P della EN 1998-1.
La sovraresistenza della saldatura della piattabanda tesa della trave richiesta dallitem
7.5.3.3 delle NTC 2008 e dallitem 6.2.3 (4) della EN 1998-1
Il momento resistente minimo delle componenti nodali richiesto dallitem 7.5.4.4 delle
NTC 2008 e dallitem 6.2.7.2 della EN 1998-1


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18. In base a quali sollecitazioni si progetta un sistema di anco-
raggio di una colonna in condizioni sismiche?

Vediamo innanzitutto cosa propone il testo normativo delle NTC 2008
- Il collegamento colonna-fondazione deve essere progettato in modo tale da risultare
sovra-resistente rispetto alla colonna ad esso collegata. In particolare, il momento
resistente plastico del collegamento deve rispettare la seguente disuguaglianza

dove M
c,pl,Rd
il momento resistente plastico di progetto della colonna, calcolato per
lo sforzo normale di progetto N
Ed
che fornisce la condizione pi gravosa per il colle-
gamento di base.

Si richiede tuttavia che tali azioni risultino non maggiori di quelle trasferite
dagli elementi sovrastanti, amplificate con un coefficiente di sicurezza
Rd
pari
a 1,1 in CD B e 1,3 in CD A, e comunque non maggiori di quelle derivanti
da una analisi elastica della struttura in elevazione eseguita con un fattore di
struttura q = 1 (&7.2.5 NTC 2008)

La norma europea EN 1998-1 recita invece:
- Gli effetti dell'azione sugli elementi di fondazione devono essere valutati sulla base
di considerazioni di progetto relativa al criterio della capacit tenendo conto dello
svilupparsi di possibili sovraresistenze, ma necessario che non siano superiori
agli effetti dellazione corrispondenti alla risposta della struttura sotto la si-
tuazione sismica di progetto, avendo assunto un comportamento di tipo ela-
stico (q = 1).
Per le fondazioni di singoli elementi verticali (pareti o colonne), la condizione di cui
sopra pu ritenersi soddisfatta se i valori di progetto degli effetti delle azioni E
Fd
sul-
le fondazioni sono ottenuti come segue:

Rd
il coefficiente di sovraresistenza, preso uguale a 1,0 per q <= 3, o uguale a 1,2
altrimenti;
il valore di (R
di
/E
di
) <= q della zona dissipativa o dellelemento i della struttura
che ha la pi alta influenza sulleffetto E
F
considerato.
In altre parole pu rappresentare il rapporto tra il momento resistente plastico di
progetto e il momento di progetto per effetto sismico alla base della colonna qualora
fosse questa la zona dissipativa influente oppure il rapporto massimo tra il mo-
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mento resistente plastico di progetto delle travi con estremit dissipativa e il relativo
momento di progetto per effetto sismico nel caso di colonna non dissipativa.

In conclusione il sistema di ancoraggio pu essere progettato secondo 3 criteri:
1 - considerando il momento resistente plastico della colonna opportunamente
maggiorato giusto il criterio di sovraresistenza dellelemento di ancoraggio.
2 in base alle azioni trasmesse dalla colonna in condizioni sismiche amplificate con
un coefficiente di sicurezza
Rd
pari a 1,1 in CD B e 1,3 in CD A (NTC 2008) op-
pure in base alleffetto dei carichi permanenti e delleffetto sismico incrementato del
fattore
Rd
. <= q per q <= 3 oppure
Rd
. <= 1,2. q per q > 3 (EC8)
3 in base alle azioni trasmesse dalla colonna derivanti da una analisi elastica della
struttura in elevazione avendo assunto un fattore di struttura q = 1.



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19. Il criterio della gerarchia delle resistenze per la proget-
tazione in condizioni sismiche va applicato anche al sistema
di ancoraggio alla base delle colonne?

Se la zona dissipativa individuata alla base della colonna il criterio della gerarchia
delle resistenze va applicato anche al sistema di ancoraggio e, per strutture ad alta
duttilit, anche alle parti interne al nodo di base ovvero, in sequenza gerarchica, alle
seguenti:
1 - Saldatura della colonna alla piastra di base
2 - Bulloni di ancoraggio
3 - Piastra di base della colonna
4 - Parte tesa dellanima della colonna
5 - Parte compressa della flangia e dellanima della colonna
gerarchia delle resistenze
resistenza collegamento > resistenza elementi di giunto > resistenza colonna
saldatura colonna - piastra momento resistente minimo sezione dissipativa

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20. Si possono utilizzare le sezioni di classe 4 in zona sismica ?

Per strutture dissipative richiesto un comportamento duttile delle sezioni ovvero la
capacit di raggiungere la piena plasticizzazione senza che insorgano fenomeni di
instabilit locale. Questo requisito proprio delle sezioni di classe 1 e 2 ma gi per queste
bisogna distinguere il grado o classe di duttilit. Il legame duttilit-fattore di struttura-classe
espresso in modo diverso dalle NTC 2008 rispetto allEC8 come riportato nelle seguenti
tabelle.
secondo NTC :


secondo EC8


Si nota che lEC8 pi permissivo consentendo luso di sezioni di classe 3 (com-
portamento elastico) per classi di duttilit basse in strutture con fattore di com-
portamento q <= 2
Gli elementi strutturali dissipativi devono quindi avere sezioni di classe 1 o 2 (3 per DCM
secondo EC8) e, poich il comportamento sismico della struttura largamente dipendente
dal comportamento delle sue zone critiche (dissipative), queste devono formarsi dove
previsto e mantenere la capacit di trasmettere le sollecitazioni dissipando energia.
Pertanto le parti non dissipative del resto della struttura devono possedere una sufficiente
sovraresistenza nei confronti delle zone dissipative per consentire in esse la
plasticizzazione ciclica (criterio della gerarchia delle resistenze)
Quindi, non consentito luso di sezioni di classe 4 per elementi importanti di
strutture dissipative che concorrono cio alla stabilit globale mentre consentito
per elementi secondari (travi secondarie di copertura e/o parete ecc).
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In strutture non dissipative (fattore di struttura q = 1) la progettazione eseguita in
campo elastico lineare e nulla vieta lutilizzo di sezioni di classe 4 qualora ne sia
possibile limpiego in base alle sollecitazioni di progetto.

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