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Il Capretta - Scoria Moderna (1492-1848)
1. La popolazione e le strutture familiari.
Primi studi demografici si devono a Malthus (1766-1834): la sua teoria assume che la popolazione
cresca se incontrollata in progressione geometrica, mentre le risorse in progressione aritmetica. Ci
che attenua la sproporzione, dato che lo sviluppo tecnologico considerato insufficiente per la
risoluzione del problema, sono i freni (1) repressivi - carestie, epidemie, guerre - e (2) freni
preventivi come limitazione dei matrimoni e quindi della riproduzione, soprattutto delle classi pi
povere. Tra '600 e '700 studi degli aritmetici politici (William Petty) di statistica. Inoltre altre fonti
sono quelle dei registri ecclesiastici e dei primi catasti, quello fiorentino del 1427 per esempio, poi
dal XVIII secolo registri pi moderni.
Popolazione dell'et moderna: nelle americhe ricorda catastrofe demografica tra 1500 e 1600 e
correlata stasi demografica dell'africa a causa della deportazione dal 1700 in poi.
In europa 3 fasi: (1) crescita costante tra '400 e inizi '600; (2) rallentamento del XVII sec a causa di
comportamenti demografici; (3) ricrescita nel '700 fino al secolo successivo.
Trasmissione del patrimonio nelle famiglie determinava comportamenti demografici: se avveniva
spartizione tra figli maschi, veniva favorita la formazione di famiglie nucleari (quindi crescita
demografica e polverizzazione propriet); se si favoriva solo un figlio si formava famiglia ceppo,
che rimaneva nello stesso luogo. Fedecommesso: disposizione di ultima volont mediante cui chi fa
testamento obbliga l'erede o gli eredi a trasmettere beni sottoposti a vincolo agli ulteriori chiamati,
di solito per discendenza maschile. Assieme a primogenitura evitava dispersione patrimonio.
2. L'economia dell'europa preindustriale.
Innovazioni tecnologie agricole dopo l'anno mille: aratro pesante, ferratura degli zoccoli dei cavalli,
rotazione triennale dei campi (frumento o segale - orzo o avena - riposo). Nei paesi mediterranei
poca innovazione ma nuove culture arboree tra cui olivi e viti. Aumento demografico del 1500
comporta aumento domanda alimentare, soddisfatta soprattutto con cereali, legumi e verdure.
Risposta estensiva: allargamento delle zone coltivate, soprattutto nel sec XVI. Risposta intensiva:
miglioramento delle tecniche di sfruttamento del suolo che aumenta produttivit. Nel '400
diminuzione temperature (piccola glaciazione) ostacol agricoltura. Nonostante ci nell'europa
centro settentrionale (Paesi Bassi e Inghilterra) si riusc a mantenere alti i rendimenti agricoli: (1)
messa in pratica di idraulica nell'irrigazione (2) piante foraggiere assicurano fertilit del terreno e
aumento rendimenti anche dell'allevamento.
Europa centro-occidentale: il sistema feudario era andato disgregandosi, la propriet del signore era
frazionata in piccoli appezzamenti affidati alle famiglie coloniche in piccoli affitti; le corves non
erano impegnative. Il potere del signore rimaneva nella giustizia civile e nella sicurezza, anche se
molte volte era soggetto di abusi verso i contadini. Gli aumenti demografici per portarono ad una
crescente proletarizzazione delle campagne, soprattutto dei piccoli proprietari e dei contadini
autosufficienti, il tutto a favore dei grandi proprietari che comprarono le terre e costrinsero i
contadini ad affitti e lavori gravosi. Inoltre vigevano forti imposte statali e persisteva la decima
ecclesiastica.
Europa orientale: grandi terreni fertili scarsamente abitati erano coltivati ancora dalla servit della
gleba che rispondeva alle ingenti richieste dell'aristocrazia proprietaria interessata ad entrare
nell'economia di mercato per soddisfare le proprie spese di lusso. Situazione di sfruttamento delle
famiglie contadine da parte del signore era incentivata dallo stato sia ufficialmente sia per il suo
scarso peso politico, (in russia contadini venivano addirittura venduti assime alla terra). Solo dalla
seconda met del '700 venne frenato il potere dell'aristocrazia e dal '800 iniza abolizione servit
della gleba. Nel 500 e nel '700 per risposta a pressione, i contadini si mossero in vere e proprie
rivolte sparse nell'europa.
Economia urbana: citt erano centri di 2000/3000 abitanti, caratterizzati da una pi o meno forte
presenza di ceto artigiano e mercantile. Ci si rivolgeva al mercato urbano solo per manufatti di
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fattura pi complessa, per il resto le famiglie provvedevano da s al proprio fabbisogno di beni.
Contadini potevano abitare anche la citt e occuparsi delle terre appena fuori o addirittura all'interno
delle mura. All'interno delle citt si producevano manufatti di pellami, legname, tessili, anche se
quest'ultima vedr dal XV secolo uno sviluppo al di fuori delle mura con la protoindustria a
domicilio (il lavoro veniva commissionato dal proprietario ad una famiglia che veniva pagata a
cottimo e lavorava nella propria abitazione). Prima del 1800 li sviluppo tecnologico vedr una
crescita ma non una vera e propria rivoluzione industriale, comunque lo sfruttamento di energia
idraulica favorisce il trasporto e la tecnologia d'estrazione di metalli e lavorazione assieme
all'invenzione di altifomi.
Economia monetaria: gi dal XIII secolo si affermava economia monetaria, con diversi coni dei vari
paesi, accanto alle forme di autoconsumo molto diffuse. Tra il quattrocento e il settecento i vari
paesi procedettero a svilire i propri coni (riduzione della quantit di metallo prezioso), con ci si
accompagn una svalutazione sul mercato della moneta e il conseguente aumento dei prezzi,
favorito anche dall'aumento demografico e quindi della domanda.
Mercato: espansione dei traffici a causa deH'aumento della domanda, si preferisce ancora il
trasporto navale, migliorato da costruzione di nuove navi (es. caravella). Mediterraneo ancora
centro degli scambi africa-europa. Rapporti commerciali fra asia e europa caratterizzati da
colonizzazione di portoghesi, olandesi e inglesi delle indie orientali, da cui si importava soprattutto
spezie e tessuti. Concezione mercantilista della ricchezza: la ricchezza una quantit statica, non se
ne crea nuova, ma si sottrae ai competitori. La ricchezza viene identificata nei metalli preziosi. Dal
settecento in poi mercantilismo verr superato dalle teorie liberiste e fisiocratiche.
3. Ceti e gruppi sociali
Prima deH'illuminismo settecentesco l'individuo non aveva diritti in quanto singolo, ma in quanto
membro di un determinato gruppo sociale, sia esso famiglia, corporazione o comunit. Solo ai
gruppi sociali erano riconosciute delle libert - privilegi o immunit. Tra i pi antichi
macrogruppi sociali abbiamo oratores (chi prega, il clero), bellatores (chi fa la guerra, i nobili),
lavoratores (chi lavora). Corrisponde anche alla divisione dell'assemblea francese, gli stati generali,
fino alla rivoluzione. Ceti o classi sociali? Ceto= rango sociale determinato da origine, funzione
nella vita pubblica, prestigio e privilegi. Classe= rango sociale determinato da posizione occupata
nel processo economico. Denominazione di ceto pi adatta a et moderna. Parallelismo tra
concezione gerarchica della natura (scala naturae) e gerarchie sociali.
Nobilt: oltre agli aspetti culturali (richiamo alla tradizione classica, tradizione cavalleresca) si
identifica con ricchezza data dal possesso della terra e dai poteri giuridici e di polizia sui possessi e
gli abitanti della signoria. Inoltre proventi della terra oltre che agricoli sono minerari e finanziari
(interessi su prestiti). Sottocategorie meno ricche: hidalgos e caballeros villanos in Spagna, gentry in
inghilterra, hoberaux in francia. Rapporto fra nobilt e politica cambia con il rafforzamento
dellapparato statale, la rivoluzione dei prezzi e il rafforzamento delle classi mercantili e borghesi
(tra XV e XVII). Titolo nobiliare poteva essere acquisito tramite sistemi di cooptazione (italia),
nomina regia per merito o per sanzione sociale di status economico (francia).
Borghesia: non vera e propria classe sociale autocosciente, meglio parlare di ceto civile o
cittadinesco. Si indicano quindi tutti i membri di certe professioni (alto artigianato, mercanti,
banchieri, proprietari non nobili ecc) che godono di una certa sicurezza economica ma che aspirano
sempre alla rendita.
Marginali: distinzione tra poveri strutturali - chi vive di elemosina; poveri congiunturali - chi
lavora ma guadagna pochissimo, instabili economicamente. Poveri strutturali: nel medioevo
considerati controfigura del cristo, nell'et moderna percezione sociale cambia: appare minaccia per
salute e sicurezza pubblica come potenziale delinquente. Citt prima, stati poi prendono
provvedimenti severissimi come espulsione e pi tardi la reclusione in ospizi e nel peggiore dei casi
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nelle workhouses in Inghilterra. Ad ingrossare numero dei poveri strutturali fu proletarizzazione in
seguito a ingresso di sistemi di fabbrica tra sette/ottocento.
4. Forme di organizzazione del potere
In et moderna affermazione di potere statale, di solito incarnato o in un individuo (monarca) o in
ceto ristretto (soprattutto dopo rivoluzione francese con la borghesia). Sovranit tra 5-600
riconosciuta con potere assoluto, cio sciolto da limiti di tempo e di legge. Stato moderno quindi si
riconosce con (1) territorio definito esclusivo ambito di dominio, (2) popolo come insieme di
perssone legate da sentimento di appartenza, (3) potere sovrano che ha monopolio della forza fisica
ed indipendente giuridicamente da altre istanze, (teoria di Reihnard). Vi sono per limiti: il
sovrano deve rispettare la legge divina e le leggi naturali, quali il rispetto di patti e propriet, e le
leggi fondamentali del regno per quanto riguarda la successione e l'inalienabilit del demanio
territoriale. All'inizio dell'et moderna il sovrano solo un gradino sopra le signorie, e ha la
funzione di trattenere le spinte centrifughe. Fra XIII e XIV sec si configura lo stato per ceti, dove
periodicamente si organizzano assemblee (es. diete, o stati generali) dove tre camere rappresentanti
dei tre ceti discutono sostanzialmente sulle imposte. Se in francia soprattutto decadono fino alla
rivoluzione francese persistono in europa centrale e in inghilterra e Svezia sono all'origine dei
parlamenti. In italia giusto parlare non di monarchie o stati moderni ma di stai rinascimentali, date
dimensioni e centralit della citt. In et moderna parlare di nazione improprio, concetto che
prender forma nel romanticismo, gli stati dell'et moderna sono prima di tutto stati come
organizzazione politica pi che insieme di persone che condividono appartenenza e identit
culturale. Il potere statale consisteva solo nella difesa e nella regolazione della giustizia (che
consisteva nella legislazione e nellapplicazione della legislazione stessa). Il resto dei servizi era
compito di privati o della chiesa. Centro del potere statale era la CORTE. Essa radunava nobili,
funzionari e intellettuali, che circondavano il re il quale elargiva favori per assicurarsene la fedelt.
Dal S-600 entra nella direzione politica dello stato la figura del ministro.
5. Religione mentalit, cultura.
Nella vita degli europei centrale la presenza della religione e del sacro. La parrocchia diventa il
centro della vita sociale e il sacerdote il punto di contatto con il mondo. La caratteristica del
sentimento religioso del tardo medioevo fino a prima dell'et industriale era l'ossessione della morte
e quindi della vita dopo di essa (pensa al successo della vendita delle indulgenze da parte della
chiesa cattolica), e non secondario l'elemento del magico e della superstizione (pensa agli untori
accusati di diffondere la peste e alla condanna delle streghe tra il 1580 e il 1660). La diffusione del
protestantesimo segn un distacco dalla mentalit superstiziosa nei paesi in cui ebbe successo.
La stampa della bibbia ebbe nei paesi protestanti l'effetto di contribuire all'alfabetizzazione del
popolo. Il resto della cultura popolare era orale, consisteva in rituali sociali come festivit pi o
meno legate alla religione; la vita di un villaggio poteva ruotare attorno due poli opposti: la
parrocchia e l'osteria. Di grande importanza per la cultura scritta l'invenzione della stampa a
caratteri mobili e la pubblicazione della bibbia da parte di Gutenberg. La stampa fu sfruttata dagli
stati per la promulgazione di leggi e informazioni, e usata naturalmente per l'insegnamento. Tra 6 e
700 inizia la diffusione di periodici. L'educazione era controllata sia da stato che da chiesa. Le
universit create nel medioevo si moltiplicarono, ma rimasero come custodi di un sapere
tradizionale almeno fino al 1700, dove ci fu una ripresa della ricerca. Rampolli di famiglie nobili si
affidavano a precettori, mentre si registra una domanda di istruzione per i figli maschi delle famiglie
cittadine. Attorno alle corti regali iniziano a crearsi dei circoli di alta cultura (come la royal society
di londra).
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6. Monarchie e imperi tra XV e XVI secolo.
FRANCIA: Carlo Vili (1483-1498) - Luigi XII (1498-1515) - Francesco I (1515-1547)
Si continua opera di accentramento del potere iniziata da Carlo VII e Luigi XI: (1) rafforzano
amministrazione finanziaria con imposta della taglia (sui redditi del terzo stato) e la suddivisione
del paese in circoscrizioni fiscali - gnralits. (2) aumento importanza del Consiglio del re a
scapito degli stati generali che si riuniscono sempre pi di rado. (3) in ambito giudiziario si creano
organismi presieduti da funzionari borghesi che riescono a comprare cariche dal re (ufficialmente
dal 1522). Inizio della rivalit tra nobilt di toga (comprata) e nobilt di spada (tradizionale).
Rapporti con la chiesa: Francesco I stipul concordato a Bologna con Leone X: il papa conserva
superiorit sul concilio dei vescovi ma il re di francia pu nominare vescovi, arcivescovi, abati e
priori nel suo territorio.
Il re di francia in questo periodo non ha ancora autorit assoluta su tutto il territorio: prevalgono
ancora autorit locali dei grandi feudatari e in molte zone le assemblee trattavano con il re
l'ammontare delle imposte e la riscossione. Anche alcune citt conservavano forme di autogoverno.
SPAGNA, nel 1469 matrimonio tra Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona. Il loro regno
inizia nel 1479 dopo delle guerre civili. I sovrani risiedono nella pi popolosa regione della
Castiglia: riorganizzano controllo politico istituendo un'unione di citt chiamata Santa Fratellanza
che aveva compiti di polizia, le citt erano controllate da nomine regie e le cortes (tipo stati
generali) si riunivano poco ed erano sottomessi alla corona. Ferdinando rafforza il suo potere
ottenendo benefici ecclesiastici e proteggendo l'ordine degli allevatori di capre controllati
dall'aristocrazia. Nomina giuristi borghesi nel consiglio di castiglia. In Aragona le cortes erano pi
orgogliose, si nomina quindi consiglio di aragona e si istituisce un vicere come nei possedimenti
italiani. Lunione spagnola era fondata soprattutto sull'unit religiosa cattolica, di cui la tradizione
della reconquista ne era l'espressione. Nel 1492 viene riconquistato il regno di Granada (ultima citt
musulmana) da dove vengono scacciati gli ultimi arabi, ebrei e mori che non si volevano convertire.
1504 muore Isabella e la figlia Giovanna si sposa con Filippo d'Asburgo: questo muore giovane e
Giovanna impazzisce. Ci consente a Ferdinando di regnare fino alla morte (1516) e di annettere il
regno pirenaico di Navarra (1512).
INGHILTERRA: Enrico VII Tudor vincitore della guerra delle due Rose (tra Lancaster e York,
1455-1485), consolida proprio potere riuscendo a sventare congiure nobiliari, occupandosi della
riscossione fiscale che aumenta di tre volte, rafforzando gli organi di governo come il Consiglio
della Corona (formato da non nobili fidati al re), consigli territoriali, il tribunale della Camera
Stellata per reati politici. Il parlamento viene convocato sempre pi di rado.
Il figlio Enrico VIII (1509-1547) lascia il governo interno al cancelliere Wosley e si occupa di
politica estera per i primi venti anni, ma le guerre intraprese non portano vantaggi. Con l'atto di
supremazia si segna il distacco da chiesa di Roma (1534) e si rafforzano gli organi di governo, tra
cui proprio il parlamento come portavoce della nazione.
IMPERO GERMANICO: nel 1493 Federico III d'Asburgo lascia alla sua morte l'impero in un caos
politico, l'impero era un insieme di stati, principati ecclesiastici, citt, feudi con lingue diverse e
sviluppi squilibrati (regioni meridionali ricche e sviluppate, la parte centrale ancora medievale). Il
sovrano era sia erede dei territori d'Asburgo, sia designato da una Dieta ristretta composta da sette
grandi elettori (Boemia, Sassonia, Brandeburgo, Palatinato e i vescovi di Magonza, Treviri e
Colonia). Massimiliano I (1493-1519) sposa Maria di Borgogna e firma la pace di Senlis con la
Francia, ottenendo il controllo di paesi bassi, artois e della franca contea. I suoi progetti erano una
crociata antiturca e consolidamento del potere in italia a danno della francia, ma non riesce a causa
della divisione interna all'impero (Dieta imperiale di Worms del 1495 ha scarso successo). Nel 1499
perde una battaglia che sancisce indipendenza della Svizzera dall'impero.
GUERRE D'ITALIA - PRIMA FASE DA 1494 A 1516. Pace di Lodi (1454) dura sostanzialmente
fino alla scomparsa nel 1492 di due uomini chiave: papa Innocenzo Vili (a cui succede Rodrigo
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Borgia con il nome di Alessandro VI, guidato da interessi personali) e Lorenzo de' Medici. Sia
Ludovico Sforza detto il Moro signore di Milano, sia Venezia che Borgia per alimentare i propri
interessi erano pronti a chiamare in causa i grandi stati europei, ma il problema era la fragilit degli
stati italiani e la grande potenza politico-militare di francia e spaglia.
Carlo Vili rivendica diritto sul regno di Napoli (discendenza Angioina) e, avendo ceduto all'impero
territori di confine nel 1493 (pace di Senlis), con l'incoraggiamento di Sforza e Venezia (che
volevano Ferrante d'Aragona re di Napoli umiliato) varca le alpi con un forte esercito di mercenari e
artiglieria nel 1494. Nel febbraio 1495 entra a Napoli senza resistenza. Gli stati italiani si rendono
conto del pericolo e formano a Venezia una Lega formata dalla Serenissima, Milano, Firenze, Stato
pontificio, Spagna e Impero. L'esercito della lega cerca di fermare Carlo Vili sulla via del ritorno
ma non riesce, nel frattempo Ferdinando II d'Aragona riesce con l'aiuto dei veneziani a riprendere il
regno di Napoli. L'impresa di Carlo si conclude con un nulla di fatto per la Francia ma apre alla
crisi degli stati Italiani.
A firenze viene cacciato il successore di Lorenzo il Magnifico, Piero; la citt deve subire le
ribellioni dei comuni sudditi come Pisa, che acquista indipendenza nel 1509. nel frattempo a firenze
c' la rivolta dei piagnoni guidati dal frate domenicano Gerolamo Savonarola, che predicava contro
la corruzione della chiesa e puntava a fare di firenze una nuova gerusalemme. Nel 1497 il papa
scomunica il savonarola e il consiglio cittadino istituito dalla rivolta viene sciolto. Il tutto si
conclude con la condanna di savonarola (1498) e la ripresa del potere da parte delle famiglie nobili.
Venezia conclude nel 1498 un trattato dalleanza con la francia di luigi XII, che le garantiva
cremona e ghiara d'adda in cambio dell'appoggio alla conquista francese di Milano. Nel 1499
milano capitola in mano francese e Ludovico il moro viene fatto prigioniero in francia.
La guida del Regno di Napoli venne decisa definitivamente da uno scontro nel 1503 fra francia e
Spagna che vide la vittoria di quest'ultima.
Il figlio di alessandro VI, Cesare Borgia tenta di appropriarsi di alcuni ducati romagnoli, ma fallisce
a causa della morte del padre nel 1503.
Nuovo papa giulio II (1503-1512) ha mire espansionistiche: spedizioni militari nelle terre di perugia
e bologna; a rimini e a faenza intima alla serenissima di ritirarsene. Al rifiuto di Venezia il papa
organizza lega anti veneziana (Cambrai, 1508) coinvolgendo re di francia, di Spagna e imperatore
massimiliano. 1509 disfatta dell'esercito veneziano a Agnadello. Giulio II ritira scomunica a
Venezia, e impaurito dalla potenza francese organizza una lega antifrancese detta Santa,
coinvolgendo inghilterra, Spagna, svizzera (1511). 1512: conseguenze delle alleanze sono il ritorno
dei medici a firenze grazie agli spagnoli, occupazione di milano degli svizzeri. La francia fa pace
con Venezia e l'aiuta a cacciare gli svizzeri da milano.
1515: Francesco I re di francia prepara spedizione per l'italia. Ad agosto passa le alpi con esercito di
gran parte lanzichenecca e scaccia gli svizzeri fino al canton ticino.
1516 pace di Noyon stabilizza possedimenti francia/spagna in italia (milano/regno di napoli).
CARLO V. discendenza:
Spagna Impero
Ferdinando d'Aragona 11516 + Isabella di Castiglia tl504 Massimiliano I tl519
detto il Cattolico
Giovanna la Pazza + Filippo d'Asburgo 1i 506
Carlo V dAsburgo (nato 1500)
Eredita la corona di Spagna a causa della pazzia della madre. Eletto nel 1519 imperatore dalla Dieta
grazie a elettori tedeschi che lo preferiscono all'altro pretendente Francesco I re di Francia
appoggiato da Leone X e grazie ai voti comprati dal denaro dei banchieri Fugger e Welser.
Cresce imparando cultura aristocratica e cavalleresca dalla corte della zia Margherita e senso
Il Capretta - Storia Moderna ( 1492-1848)
religioso profondo.
Soggiorna in Spagna dal 1517 al 1520 dove provoca scontento dei nobili locali che non ricevono
cariche e alla sua partenza organizzano rivolta che si riverbera nel popolo diventando antifeudale.
La rivolta viene sedata da esercito aristocratico nel '21. Successivamente cario impara la lezione e
trascorre pi tempo in Spagna (14/40 anni di regno), elegge spagnoli come consiglieri e capitani,
sposa Isabella infanta del Portogallo nel 1526 e la lascia reggente in sua assenza.
Dal 1520 riemerge questione italiana: la Francia impaurita dal accerchiamento asburgico, mentre
germania voleva appropriarsi dei possedimenti milanesi e borgognoni. 1521 francesi evacuano
ducato di milano; 1522 diventa papa Adriano VI ex precettore di cario, enrico Vili e Venezia
passano ad appoggiare l'impero. 1524 Francesco primo raduna esercito per met svizzero per
riprendere milano, ma nel '25 viene sconfitto dai rinforzi tedeschi e condotto prigioniero in Spagna,
dove nel '26 costretto a firmare trattato di Madrid che consegna a Carlo sia Milano che Borgogna,
riottenendo la libert.
Nello stesso anno 1526 Francesco I, papa Clemente VII (dei Medici), Firenze e Venezia stipulano
lega difensiva a Cognac; mentre i turchi appoggiano la Francia e avanzano in Ungheria.
1527 Carlo V fa scendere esercito di Lanzichenecchi in Italia, i quali arrivano a Roma e la
saccheggiano costringendo il papa a rifugiarsi a Castel sant'angelo per diversi mesi. Approfittando
di ci a Firenze si scacciano i Medici e si instaura una repubblica. Nel '28 i francesi decidono di
scendere nel mezzogiorno ma Andrea Doria volta le spalle a Francesco I, lo lascia senza navi e
ritoma a Genova per instaurare un'oligarchia.
1529 si decide di cessare le ostilit. Carlo V preoccupato per le sue finanze e per gli Ottomani,
firma a Barcellona una pace con il papa, un mese dopo a Cambrai con Francesco I: milano a Carlo e
Borgogna a Francesco. Nuovo incontro tra imperatore e papa a Bologna, si decide per Francesco II
di Sforza a Milano e dopo il suo decesso ducato annesso aH'impero. Per l'ultima volta in italia il
papa incorona un imperatore. Clemente VII ottiene appoggio per riconsegnare Firenze ai Medici
(1530). Francesco I ritenta di accendere le ostilit prima nei paesi bassi poi a milano ma la
situazione territoriale rimane stabile (1535-'37 e 1542-'44).
IMPERO OTTOMANO. Dinastia Ottomana (o degli Osmanli) nasce nel XIV secolo dall'emiro
Osman I. Dal nucleo situato in Anatolia, i suoi successori (dal 1388 sultani) ampliano i loro
territori nei balcani, asia minore fino a far cadere Costantinopoli nel 1453. Maometto II la ribattezza
Istanbul e ne fa la capitale dell'impero ottomano. A est gli ottomani devono scontrarsi dal XVI
secolo con la dinastia safawide (sciiti) che tenta di ricostruire l'impero persiano. Nel 1514 Selim I
sconfigge a Cialdiran il capo safawide Ismail e annette all'impero ottomano armenia e curdistan.
Sempre Selim I tra 1516-'l 7 sottomette Siria ed Egitto sconfiggendo i mammelucchi, conquistando
vantaggi commerciali e religiosi - viene riconosciuto capo dell'islam avendo in potere la Mecca e
Medina. 1526 Solimano il Magnifico risale il Danubio, affronta il sovrano ungherese Luigi II
Jagellone, lo sconfigge e uccide. Inizia scontro per l'eredit dello stato ungherese rivendicato
dall'arciduca Ferdinando - fratello minore di Carlo V e cognato di Luigi. Nel 1529 gli ottomani
arrivano alle porte di Vienna, ma nel '32 Solimano conclude una pace con Ferdinando che divide
l'ungheria in parte imperiale a nord-ovest, in mano a Ferdinando; stato di Buda in mano a principe
della transilvania, vassallo degli ottomani. Tra 1534-'38 lotta fra Carlo V e Khayr-al-Din il
Barbarossa signore di Algeri per dominio su mediterraneo - '34 Barbarossa prende Algeri, '35 Carlo
V la riconquista, '38 Barbarossa sconfigge flotta francospagnola a prevesa.
Nel 1530 impero ottomano conta 30 milioni di abitanti, gran parte cristiani di differenti chiese.
Caratteristica era convivenza pacifica, corpo dei Giannizzeri erano i figli dei cristiani allevati come
musulmani, lo stato era meno pesante al livello fiscale e giuridico di quanto lo fossero gli stati
europei, non esisteva servit della gleba.
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7. Nuovi orizzonti geografici
Alla fine del medioevo la conoscenza della geografia del mondo era di un globo tondo (vd.
Tolomeo) il cui emisfero settentrionale ospitava tre continenti.
Oltre l'europa, dell'asia si sapeva grazie ai resoconti di viaggiatori come Marco Polo, ma dopo
espansione ottomana e della dinastia ming (1364) il contatto diretto si era fatto difficile.
Dell'africa si aveva un'idea di continente senza storia ed era rappresentata sulle cartine
rinascimentali come una fascia di terra obliqua tendente a sud-est. In realt in africa vivevano tra i
40 e i 50 milioni di persone alla fine del XV secolo, distribuiti irregolarmente sul territorio, era
varia anche leconomia (da forme primitive a produzione agricola e artigianale - utensili e tessuti).
Con la penetrazione araba all'interno del continente si assiste ad una fioritura tra XIV e XVI secolo
di formazioni statali complesse tra cui spicca l'impero etiopico. Importanza come snodo
commerciale e culturale era Timbuct che contava forse 100.000 abitanti.
AMERICA PRECOLOMBIANA. Civilt in america si sviluppano nel millennio precedente alla
conquista, nell'america centrale e lungo la catena delle Ande, praticando la coltura del mais, tuberi,
pomodori, peperoni, fagioli e cacao; l'allevamento di lama soprattutto per la soma e per la lana, e
tacchini. Non si conosceva la ruota e il ferro, ma la produzione artigianale era varia, da tessuti a
utensili. Diffusione di opere pubbliche soprattutto sulle ande e di luoghi di culto come ziggurat.
Gli spagnoli trovarono la civilt pi fiorita al livello culturale e politico, i maya, da tempo decaduta:
tra il X-XII secolo le popolaizoni guerriere dei toltechi, poi degli aztechi avevano preso il suo posto
fondando nel XIV secolo la capitale Tenochtitln sulle rive del lago Texoco, e estendendo il loro
dominio fino alla penisola dello Yucatan. Nel 1519 l'impero azteco contava 25 milioni di abitanti
ancora in aumento. Religione azteca era fondata sulla precariet del mondo e richiedeva sacrifici
umani. L'impero inca si estendeva lungo la cordigliera delle ande, la capitale era Cuzco, situata
nell'attuale per. Il sovrano-semidio, Tinca, aveva poteri politici, militari e religiosi, era circondato
da nobilt e figli dei capi sottomessi tenuti a corte come ostaggi. L'impero aveva raggiunto una forte
organizzazione politica: in ogni territorio era mandato un governatore, le comunit contadine si
incaricavano di amministrare la giustizia, si erano istituiti grandi magazzini pubblici alimentati dai
contadini per sfamare lavoratori che in una sorta di corve erano impiegati nella ostruzione di
infrastrutture. Nella religione erano meno importanti i sacrifici umani, si adorava il dio sole e
Viracocha, il creatore del mondo, di cui si attendeva il ritorno e fu identificato nei conquistadores di
Pizarro.
LE ESPLORAZIONI. Il Portogallo fu il primo ad intraprendere esplorazioni nellatlantico nel XV
secolo, grazie alla posizione, alla volont del sovrano Enrico il Navigatore (1394-1460) e all'abilit
dei marinai e alla costruzione di nuove navi dette caravelle, piccoli e agili velieri. Nel 1415 i
portoghesi conquistano Ceuta, fra il '20-'30 proseguono impadronendosi di Madera e delle Azzorre,
nel 1456 con il veneziano Cadamosto scoprono le isole di Capo Verde e il golfo di Guinea nel '72;
tornando a casa con le navi piene d'oro e di schiavi. Sotto il regno di Giovanni II, Bartolomeo Diaz
doppia nel 1487 l'estremit meridionale dell'africa, ribattezzandola Capo di Buona Speranza e
aprendo cos la strada per una nuova spedizione verso l'asia, che comunque viene rimandata a causa
di problemi tra cui della morte di Giovanni II, al quale nel frattempo Cristoforo Colombo si era
rivolto per una spedizione verso occidente per raggiungere lasia (alimentato dalle idee
dellumanista fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli). Rifiutato dal Portogallo, colombo si rivolge
alla corona spagnola cbe, esaltata dalla Reconquista, gli concesse una parte del denaro, privilegi di
vicer delle terre scoperte e titolo nobiliare trasmissibile. 3 agosto 1492: Colombo parte con due
caravelle (la Nina e la Pinta), un veliero pi grande (la Santa Maria) e 120 uomini dal porto di
Palos. Dopo un mese di sosta alle Canarie, il 12 ottobre approda probabilmente nell'isola di Watling,
nelle Bahamas, che Colombo battezza San Salvador. Colombo ritorna in Spagna il 14 marzo 1493,
portando con s oro, pappagalli e indiani, credendo di essere giunto in Giappone (in realt aveva
esplorato Cuba) afferma la validit della sua teoria e Isabella gli finanzia una ben pi grande
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spedizione. Ma il secondo viaggio e quelli seguenti sono pi fallimentari in termini di guadagno,
anche se avviano l'esplorazione dell'america centrale e danno fiato a viaggi di altri esploratori:
Giovanni Caboto porta a termine due spedizioni a Terranova (1497) e Labrador (1498) per conto
della corona inglese. Soprattutto Amerigo Vespucci compir una ricognizione dell'america
meridionale che gli far capire di non trovarsi in asia ma in una nuova terra (spedizioni per conto
sia di spaglia fra 1499 e 1500, sia di Portogallo fra 1501-02). i viaggi di colombo creano una disputa
fra Spagna e Portogallo sulla propriet delle terre scoperte: la mediazione del papa Alessandro VI
fallisce, quindi Giovanni II stipula con la corte spagnola il trattato di Tordesillas (1494) che fissa
una linea divisoria immaginaria fra parte portoghese (da Capo Verde fino a 370 leghe a ovest) e
parte spagnola. Nel 1497 proprio i portoghesi guidati da Vasco da Gama decidono di doppiare il
Capo di Buona Speranza e grazie ad un pilota musulmano approdano a Calicut (India) nel 1498,
tornando a casa nel 1499 carichi di spezie e pietre preziose solo dopo aver subito scorbuto e
tempeste che dimezzarono i membri della spedizione. Nel 1500 il Portogallo organizza una
spedizione verso le americhe, affidata a Pedro Alves Cabrai, che approda nell'attuale Brasile
rivendicandone la propriet per il re (rientra nei confini del trattato di Tordesillas). Nello stesso
anno cabrai ripete la rotta di Gama e riesce a stabilire relazioni commerciali con il sovrano di
Cochin, lungo la costa del Malabar (India meridionale). Successivamente il compito degli
esploratori fu quello di cercare un passaggio a sud o a nord oltre le americhe verso le indie. Nel
1513 lo spagnolo Nunez de Balboa attravers l'istmo di Darien (Panama). Il portoghese Ferdinando
Magellano (al servizio della spaglia) parte da siviglia nel 1519 e nel '20 scavalca la patagonia
passando in uno stretto che prende il suo nome. Perse due navi, con le restanti tre attraversa il
pacifico e dopo tre mesi approda nelle filippine che proclama possesso spagnolo. Nel '21 Magellano
muore in uno scontro con gli indigeni. Prende il comando Sebastiano del Cano che con soli 25
uomini e 2 navi ritorna in Spagna circumnavigando l'africa nel 1522.
PORTOGALLO. Primariamente, il Portogallo si concentr sulla rotta africana per le indie e al
relativo sfruttamento a fini commerciali. Andata e ritorno durava un anno e mezzo, la rotta era
percorsa a cadenza annuale, ma circa 7mila portoghesi soltanto si stabilirono tra mozambico e
macao, rendendo impossibile la conquista. La strategia fu quella di (1) costruire fortezze lungo la
rotta, (2) stipulare trattati commerciali con i sovrani locali, fornendo prove di forza se necessarie,
(3) combattere i concorrenti. Nuovi possedimenti portoghesi nei decenni successivi: Celyon,
Molucche, Macao in Cina (concessione di un emporio), visite in Giappone. Importazione di spezie,
cotone, sete, e prodotti cinesi. La corona portoghese istitu la Casa da India che prelevava il 30%
delle importazioni. Ma il commercio delle indie continu attraverso il mar rosso, il che avvantaggi
Venezia nell'importazione dei prodotti indiani; inoltre il Portogallo non monopolizz il commercio
come fecero inglesi e olandesi tra XVII e XVIII secolo.
SPAGNA. Gli indigeni dei caraibi, scoperte da colombo, furono decimati nel giro di vent'anni.
Questo e la ricerca dell'oro spinsero solo dal 1517 all'esplorazione dell'entroterra, ad opera dei
conquistadores. Nel 1519 Cortes con un piccolissimo esercito attraversa l'impero azteco e arriva a
tenochtitln accolto dal sovrano Montezuma II credendolo la reincarnazione di un dio. Cortes lo
imprigiona e lo costringe ad un riscatto enorme, che viene evitato da una rivolta: gli spagnoli
vengono messi in fuga ma Montezuma rimane ucciso. Nel '21 cortes ritorna nella capitale, massacra
gli abitanti e rade al suolo la citt, fondandone una nuova spagnola che chiama Mexico (Citt del
messico). Nel '22 Carlo V lo nomina governatore e capitano della nuova spaglia. Francisco Pizarro e
Diego Almagro partono nel '31 da Panama (citt fondata dagli spagnoli nel '19) con pochi uomini
alla volta di un favoloso regno detto Per. A Cajamarca, nel 1532, gli spagnoli incontrano
l'esercito inca guidato da Atahualpa, che viene sconfitto, fatto prigioniero, costretto a pagare un
riscatto in oro, ma lo stesso strangolato (1533). la capitale Cuzco fu saccheggiata. Nel '35 pizarro
fonda Lima, destinata a essere la capitale del vicereame spagnolo del Per (1544). Nel corso del
'500 la Spagna occupa anche la florida e la California. L'emigrazione verso le terre conquistate
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raggiunse nello stesso periodo 220mila unit, soprattutto maschi castigliani e 30mila schiavi
africani. Iniziano le unioni miste (meticci=uomo bianco+donna indigena; mulatto=bianco+nero;
zambos=neri+indiani). Si fondarono nuove citt; si concessero territori con encomienda ai
conquistadores con il compito di amministrare e convertire - in pratica era il nulla osta allo
sfruttamento indigeno. Vicereami di nuova Spagna e per vennero divisi in province di cui i
funzionari (clero compreso) veniva nominato direttamente dal re su proposta del consiglio delle
indie. Nel 1542 Carlo V promulga le Nuove Leggi che impongono un regolamento al
comportamento degli encomenderos (ricorda pubblicazioni di las casas a favore degli indigeni),
denunciato dagli ordini dei frati. Dopo la fase della ricerca dell'oro, si inizi a coltivare canna da
zucchero (caraibi), che richiese ingenti quantit di schiavi africani. Nel per si insedia allevamento
di animali europei e la coltura accanto al mais di frumento, viti e olivi. La scoperta di miniere
d'argento peruviane fece s che si esportassero 2000 quintali all'anno solo a Siviglia (dopo il 1580).
8. Rinascimento e Riforma
Rinascimento: termine coniato da Jules Michelet e Jakob Burckhardt verso la met del XIX secolo,
indica rinascita come ritorno ai valori e alla cultura dell'et classica, e un nuovo modello culturale
che pone al centro del mondo l'uomo, e guarda positivamente alla natura. Rinascimento include
concetto di Umanesimo come studio delle Humanae litterae. Grosso modo rinascimento va da
Petrarca a Erasmo da Rotterdam (da met 1300 a met del 1500).
RIFORMA. In generale cultura rinascimentale laica, talvolta anticlericale, ma soprattutto in
Europa centro settentrionale un approcio umanistico alla lettura dei testi sacri e sulla scia delle
polemiche (scisma d'occidente 1378-1415) sulla corruzione della chiesa romana - sempre pi
concentrata su mire politiche - porta alla creazione di un movimento detto protestantesimo. Fra gli
intellettuali protestanti spicca erasmo da rotterdam, educato in convento agostiniano, lo abbandona
e intraprende vita da intellettuale tipico dell'et moderna. Fra opere principali educazione del
principe cristiano dove concilia classicismo e cristianesimo puro privo di superstizioni. Importante
anche edizione critica del Nuovo testamento, base della rivoluzione protestante.
Martino Lutero. Nato da padre piccolo imprenditore, nel 1505 decide di farsi monaco tormentato da
una crisi interiore e dalla concezione di Dio come buono e allo stesso tempo severo giudice.
Intraprende studi teologici e nello studio dell'epistola ai romani di san paolo matura una nuova
concezione della grazia, della giustizia divina e della fede: essendo la natura umana malefica per
peccato originale, la giustizia divina non deve essere intesa come giudizio di dio, ma come
giustificazione, ovvero dono della grazia offerto dal dio misericordioso al peccatore (inevitabile il
peccato per luomo) che per fede si penta dei suoi peccati e si affidi alla misericordia. La sua visione
dell'uomo viene esposta nello scritto de servo arbitrio (programmaticamente contrapposto a de
libero arbitrio di erasmo da rotterdam). Lutero sostiene quindi l'interpretazione personale del testo
biblico senza fare affidamento alle speculazioni teologiche tradizionali: la Rivelazione non era pi
esclusiva della Chiesa, ma allo stesso tempo si acquisiva grazie alla Lettura, senza scorciatoie
mistiche. Per di pi Lutero ammise solo due dei sette sacramenti (battesimo e eucarestia), e annull
l'ordinamento sacerdotale. La rottura con Roma avvenne con diversi strappi: (1) nel 1517Lutero
affigge il portone della chiesa di Wittemberg 95 tesi contro l'appalto delle indulgenze ad Alberto di
Flohenzollern da parte di Leone X, che stava raccogliendo fondi per la costruzione della basilica di
San Pietro. Le tesi furono stampate ed ebbero un enorme successo in germania. Il papa solo nel
1520 emana contro Lutero la bolla Exurge Domine, invitandolo a ritrattare entro sessanta giorni le
sue posizioni, pena la scomunica. La scomunica vera e propria avvenne nel 1521, ma il neoeletto
Carlo V convoca a corte Lutero per giustificarsi almeno all'imperatore. Lutero non tratta e Carlo lo
mette al bando: rischia l'uccisione quando viene messo in salvo dall'elettore di sassonia nel castello
di Wartburg. L traduce il nuovo testamento in tedesco. Nel frattempo gli scritti luterani riscuotono
sempre pi successo facendo venire a galla un grosso risentimento verso la chiesa romana, sia da
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parte del popolo, sia da parte dell'aristocrazia (Filippo d'Assia per esempio coglie l'occasione per
appropriarsi dei beni della chiesa e rafforzare i suoi possedimenti). Gi dal 1520 si formano i primi
gruppi ribelli di predicatori che seguono le idee di Lutero. Il movimento prende una forma violenta
che punta anche alla riforma sociale oltre che religiosa, atta a instaurare un regno divino basato
sulla fratellanza. Thomas Muntzer arringa la folla e nel '25 prende il controllo della citt di
Muhlhausen. Dal '24 anche le campagne si sollevano e cercano di riprendersi dai soprusi feudali.
Nel '25 principi e prelati affrontano i ribelli in battaglia dove catturano e uccidono anche Muntzer.
Lo stesso luter si scaglia contro le rivolte violente chiedendo ai principi di opprimere i ribelli. Ma
ai gruppi ribelli sopravvive una frangia comunque radicale, quella degli anabattisti, che dalla
regione della svizzera si diffondono in regioni della germania e olanda. Essi formano comunit
incentrate su fratellanza e solidariet, disconoscendo le autorit tradizionali, inoltre somministrano
battesimo agli adulti. Intanto Carlo V tenta di risolvere la questione luterana: nel 1530 convoca una
dieta ad Augusta. Qui Filippo Melantone (braccio destro di luter) presenta una professione di fede
- Confessio Augustana - a cui aderiscono la maggior parte delle citt e dei principi che, alle
minacce di Carlo V, rispondono formando la Lega di Samalcanda. Nel 1541, dopo un ultimo
tentativo verbale, si passa allo scontro armato. Nel 1547 Carlo V sconfigge la lega a Muhlberg, ma
il re di francia Enrico II si allea con i protestanti e con il sultano turco. Nel 1551 Enrico II si
assicura l'acquisto di tre vescovati in cambio dell'appoggio diplomatico e militare; intanto l'esercito
protestante avanza e Carlo V costretto alla fuga da Innsbruk (1552). dato che i principi tedeschi
non volevano la vittoria francese, le ostilit scemano e nel 1555 dopo le trattative si giunge ad una
pace firmata ad Augusta: si riconosce l'esistenza di due fedi in germania, nelle citt convivono, nei
territori vengono imposte dal principe; si confermano le secolarizzazioni dei beni ecclesiastici fino
al 1552. conseguenze sono (1) scissione religiosa (2) indebolimento autorit imperiale a favore dei
principi. Carlo V abdica fra 1555 e '56: il fratello Ferdinando diventa imperatore del Sacro Romano
Impero, il figlio Filippo II re di Spagna.
Zwingli e Calvino. Zwingli ha esperienza parallela a quella di Lutero: cappellano a Zurigo dal 1518,
tra il 1523 e il 1525 riesce a far abolire la messa, riformare liturgia, imporre la bibbia come unica
fonte sacra e abolire le immagini sacre. La riforma da Zurigo si estende in parte della Svizzera. Nel
'29 Lutero e Zwingli si incontrano a Marburgo per unire le forze, ma a causa di una disputa
teologica sull'eucarestia non trovano accordo. Zwingli muore in battaglia contro esercito cattolico
nel 1531. Calvino coglie l'eredit del predecessore. Studia in francia e pubblica nel '36 l'Institutio
christianae religionis, una guida allo studio della Bibbia. Calvino condivide molti punti assieme a
Lutero, ma la sua concezione di Dio pi vicina al vecchio testamento, che combina
predestinazione e colpa; il cristiano non pu fare altro che glorificare Dio soprattutto nel pubblico
partecipando alle celebrazioni. Importante nel calvinismo il concetto di "vocazione come
attuazione della volont divina e la conseguente attribuzione di grande importanza al lavoro. Inoltre
il potere temporale ha il compito di promuovere la dottrina e la purezza dello spirito. Tra il '36 e il
'38 e dal '41 fino alla morte Calvino a Ginevra, dove riorganizza la chiesa suddividendo i vari
compiti fra pastori, dottori, diaconi e presbiteri; costituisce il Concistoro, organo supremo della
chiesa. Crea una chiesa dalla disciplina e dal controllo di questa ferrei, vietando svaghi e bandendo
chi non rispettava la morale.
Enrico Vili Tudor (1509-1547), infatuatosi di una dama di nome Anna Bolena e scontento di non
aver avuto un figlio maschio da sua moglie Caterina d'Aragona, domanda al papa Clemente VII il
permesso di annullare il matrimonio. Poich questi preferisce non concederglielo, nel 1529 Enrico
convoca il Parlamento, che non solo legittima il divorzio, ma proclama un Supreniacy Act che
svincola le dipendenze dalla chiesa di Roma e proclama il re capo supremo della chiesa
d'Inghilterra. Dal 1536 i beni della chiesa furono confiscati e venduti, facendo nascere una nuova
classe di proprietari terrieri (gentry). Il figlio di Enrico e della terza moglie, Edoardo VI introduce in
inghilterra la dottrina calvinista, mentre Maria Tudor (Bloody Mary), succedutagli, invano cerca di
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far ritornare l'Inghilterra al cattolicesimo con condanne e persecuzioni.
Nei paesi scandinavi il luteranesimo diventa religione di stato.
9. Controriforma e Italia nel tardo '500.
termine Controriforma da intendere sia come un movimento di rinnovamento interno alla chiesa
cattolica alla luce dell'ideale di vita cristiano, sia la risposta autoaffermativa della chiesa cattolica
alla luce della diffusione del protestantesimo. Tra il '400 e il '500 in italia molti predicatori
(Savonarola a Firenze, Contarmi cardinale veneziano, Gilberti vescovo di Verona) si muovono verso
un rinnovamento morale della chiesa cattolica, dato anche il momento storico di continue guerre, di
spirito anticlericale, e di profezie di apocalisse. Lo stesso fanno lo spagnolo Valds e l'inglese Pole.
Solo papa Paolo III farnese (1534-'49) asseconda lo spirito di rinnovamento, nomina Contarmi,
Gilberti e Pole cardinali e organizza una commissione per una riforma della chiesa, le cui
produzioni per non verranno messe in atto. Nello spirito della Controriforma rientrano nuovi ordini
religiosi quali cappuccini, e sopratutto la Compagnia di Ges (gesuiti) fondati da Ignazio di Loyola:
questi, che faceva parte del ceto cavalleresco degli hidalgos, ferito nell'assedio di Pamplona, si
converte e nel 1534 fa voto di castit e povert consacrando la propria vita alla difesa della Terra
Santa. Nel '40 la Compagnia di Ges viene approvata da papa Paolo III e Ignazio eletto primo
generale del pontefice: i membri giurano obbedienza e fedelt alle direttive del pontefice. L'ordine
si caratterizz per disciplina, energia, tenacia e abnegazione, e si specializz nell'educazione
soprattutto del ceto aristocratico e altoborghese. Importante inoltre la loro attivit di missionari
nell'evangelizzazione dell'america spagnola e nell'introduzione del cattolicesimo in Giappone
(1549) e Cina (1583-1610).
CONCILIO DI TRENTO. [1540: approvazione regola gesuita; '41: fallisce accordo fra cattolici e
protestanti a Ratisbona; '42: istituzione a Roma della Congregazione del Sant'Uffizio o
dell'Inquisizione]. Il livello di intolleranza in Italia era altissimo: o ci si autoesiliava o si partecipava
alle celebrazioni ufficiali professando interiormente altra fede (NICODEM1SMO). Nel 1542 papa
Paolo III chiama concilio ecumenico a Trento (vescovado dell'impero) - che in realt viene
effettuato nel '45 per gli attriti tra francia e germania: si discutono dogmi proclamando cos il
definitivo distacco con i culti protestanti. Proseguito dal Giulio III e interrotto dalle tensioni europee
fra impero e francia, alla fine Paolo VI, ostile all'imperatore e al concilio estese i poteri
dell'inquisizione e nel '59 promulg l'indice dei libri proibiti. L'esperienza del concilio si conclude
con papa Pio IV fra il '62 e il '63: ne esce un rafforzamento dell'autorit papale anche sopra il
concilio stesso, e al livello dogmatico si afferma il valore delle opere al fine della salvezza, l'autorit
della Chiesa in materia di verit di fede accanto alla Scrittura, la natura dei sacramenti in particolare
all'eucarestia, l'ordine superiore del sacerdote rispetto ai fedeli; inoltre si approva la validit delle
indulgenze e dell'esistenza del Purgatorio, e infine il culto dei santi. Il sacerdozio si ottiene
obbligatoriamente frequentando i seminari; si vieta il cumulo di benefici e si impone castit e abito,
si obbliga il vescovo a risiedere nella propria diocesi, visitarla, tenerne registri e di rimanere in
costante contatto con la curia romana.
Anche se le riforme dovettero incontrare l'ostilit dei sovrani europei a cedere il controllo sulle
diocesi, la chiesa romana riesce nel suo intento di riaffermare la sua autorit sia in campo religioso
che politico-sociale. Infatti i successivi papi riuscirono a imporre la loro autorit con scomuniche
(per esempio Pio V con Elisabetta I di Inghilterra nel '70), ispirando massacri e promuovendo
fortemente evangelizzazioni anche in europa (es. in Polonia con Sisto V). sempre Sisto V
riorganizza le strutture politiche della chiesa aumentando il numero dei cardinali e delle
congregazioni, diventando strumento del potere papale. Ferrara viene annessa allo Stato Pontificio e
si completa l'abbellimento architettonico di Roma. Non solo i papi ma anche i vescovi si fanno
protagonisti dello spirito controriformista: per esempio grande importanza ha la figura del cardinale
Carlo Borromeo che nel '65 viene nominato arcivescovo di Milano, esempio di grande zelo e
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impegno nella predicazione e nella gestione sia politica che religiosa della sua diocesi.
GLI SPAGNOLI IN ITALIA. Con la pace di Cateau-Cambresis fra Francia e Spagna nel 1559, nel
nord italia si avvia l'egemonia iberica che durer fino al XVIII secolo: la Spagna controlla, oltre al
regno di napoli, il ducato di milano il piccolo stato dei presidi. Inoltre genova rimane legata alla
Spagna per interessi commerciali, Savoia e toscana lo stesso ma per dovere politico. Solo Venezia
conserva una sua indipendenza. I territori spagnoli erano presidiati da dei vicer che aveva poteri
militari, ma le autorit giudiziarie e finanziarie rimanevano autoctone. La Spagna quindi aveva il
dovere di difendere militarmente i territori e il diritto di prelevarne le risorse economiche, ma
l'amministrazione della giustizia e della finanza (prelievo e gestione delle imposte) era affidata al
territorio stesso: per esempio a Napoli era prestigioso il Consiglio Collaterale, a Milano il Senato,
entrambi composti da laureati in legge. La legge spagnola riusc a contrastare i peggiori abusi che
avvenivano nel mezzogiorno feudale.
FIRENZE: dopo la risalita dei Medici che ottengono il titolo di granduchi di toscana dagli spagnoli,
il governo prende una piega assolutistica, prima sottoponendo le istituzioni repubblicane a due
assemblee composte da famiglie nobiliari, poi con Cosimo I svuotando queste istituzioni di
qualsiasi valore politico e creando un consiglio informale di segretari che assistono il governo del
principe. Firenze annette Siena nel 1557.
STATO SABAUDO: dopo cateau-cambresis si ricostituisce il ducato sotto Emanuele Filiberto
(1553-1580), il quale sposta la capitale a Torino e accentra il potere soprattutto fiscale istituendo la
Camera dei conti. Lo stato acquista compattezza e crescita grazie alla costituzione di un esercito
permanente. Carlo Emanuele I cerca di sottomettere Ginevra nel '89 ma riesce solo a fare uno
scambio di territori con la francia ottenendo il marchesato di Saluzzo.
REPUBBLICHE: a Genova nel 1575 si scatena uno scontro fra vecchia e nuova nobilt: la prima
costretta ad abbandonare la citt. Accanto all'emergere del nuovo ceto, lo strato popolare chiede
meno tasse e protezione per le arti.
A Venezia aumenta la differenziazione economica fra patriziato e nobilt povera. Anche qui la
nobilt prende il potere e trasforma le istituzioni creando il consiglio dei dieci e un organo di polizia
di stato. Nel '83 l'opposizione dei giovani ristabilisce la situazione e spinge per una politica estera
indipendente.
10. L'Europa nell'et di Filippo II
dopo labdicazione di Carlo V tra il 1555 e '56, al figlio Filippo toccano la Spagna e i possedimenti
in europa e nel nuovo mondo. Enrico II, il nuovo re di Francia tenta ancora una volta di sconfiggere
la Spagna, ma invano: la pace si firma a Cateau-cambresis nel 1559, e segna il dominio spagnolo.
Filippo II fu sovrano dal forte sentimento religioso: cerc di ricomporre unit religiosa nel territorio
spagnolo: tra il '58 e il '60 rafforza l'Inquisizione, proibisce viaggi all'estero degli studenti e l'entrata
di libri stranieri, stermina comunit protestanti e 10 anni dopo anche i moriscos formalmente
convertiti. Questi ribellatisi verranno cacciati dal regno nel 1609. nonostante ci non rimane
dipendente dalla chiesa di roma: pubblica due anni dopo i decreti del concilio di trento. L'unit
religiosa viene vista da filippo come base dell'unit politica del regno. Nello stesso periodo la
Spagna conosce un'et d'oro per la letteratura e le arti. Nel '59 dopo essere tornato dai paesi bassi
sposta la sede della corte a madrid, scelta per la sua posizione al centro della Spagna. Le decisioni
vengono accentrate nella sua persona, ma si mantiene la caratteristica del regno spagnolo di
autonomia territoriale dei possedimenti: i vicer infatti dialogavano con le assemblee e le autorit
locali. Nel 1580 il Portogallo viene annesso alla Spagna a causa dell'estinzione della dinastia
regnante.
Il sistema tributario spagnolo penalizzava le rendite produttive a favore di quelle parassitarie, per di
pi i soldi della corona venivano spesi nelle campagne militari o nell'importazione di manufatti
esteri, andando ad arricchire prevalentemente gli altri stati europei: nella castiglia infatti il re
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dovette fronteggiare una rivolta, culmine della sua caduta di popolarit proprio a causa delle
imposte (da cui la nobilt era esente).
CONFLITTI NEL MEDITERRANEO. L'isola di Cipro nel 1570 venne assaltata e conquistata dal
sovrano ottomano Selim II (1566-74). per iniziativa del papa Pio V (1566-72) si forma una santa
lega composta da Venezia (che aveva in mano Cipro prima dell'assalto), Spagna (nemico numero 1
degli ottomani nel mediterraneo), Genova, Savoia e l'ordine di Malta. Il 7 ottobre 1571 la flotta
cristiana affronta a Lepanto, nell'imboccatura del golfo di corinto, la flotta ottomana composta da
250 galere comprate dai veneziani. La battaglia di Lepanto - l'ultima combattuta con la tecnica
dell'abbordaggio - si risolse con un massacro e la vittoria cristiana, ma non risolse il problema della
sicurezza nella navigazione nel mediterraneo; tra l'altro Venezia rinunci lo stesso a Cipro e firm
una pace separata con gli ottomani per assicurarsi un vicinato pi o meno pacifico con i turchi. I
sovrani di Spagna e turchia firmarono una pace nel '78 che dur fino alla fine del secolo perch
impegnati entrambi ad affrontare i problemi il primo in nord europa, il secondo con la persia. I
commerci nel mediterraneo si svolsero con molto vigore in tutto il cinquecento, anche se l'attivit
piratesca si faceva sempre pi aggressiva, soprattutto con la guerra di corsa (pirati ingaggiati o
protetti da sovrani per attaccare le navi degli avversari). Alla fine del XVI secolo si assiste
all'entrata nei commerci mediterranei di inglesi e olandesi, che si assicurarono una grossa fetta dei
commerci.
LA RIVOLTA NEI PAESI BASSI. All'origine della rivolta ci sono tre fattori:
1. Religioso: nei paesi bassi trova terreno fertile la riforma protestante, sopratutto nella forma
del calvinismo. Ci contrasta con la forte fede cattolica militante del sovrano spagnolo.
2. Politico: il governo dei paesi bassi era stato affidato alla sorellastra di Filippo, margherita,
affiancata dal cardinale di Granvelle, che si mostr poco tollerante per le tradizioni locali e
soprattutto per le questioni religiose, tanto da rafforzare l'operato e il potere
dell'Inquisizione. Il cardinale viene adontato nel 1564, ma due anni dopo i nobili
fiamminghi invasero il palazzo della governatrice chiedendo abolizione dell'inquisizione e
delle leggi antiprotestanti.
3. Economico: i paesi bassi caddero in profonda crisi economica a causa della chiusura dei
traffici nel baltico (per una guerra tra danimarca e Svezia) e per il trasferimento ad amburgo
del centro di raccolta dei tessuti inglesi.
Nel 1566 i calvinisti distrussero le chiese cattoliche e le immagini sacre. Nel 1567 Filippo II invi
un grosso esercito nelle Fiandre comandato dal duca d'Alba, il quale a Bruxelles fece arrestare i capi
dell'opposizione. In pochi mesi oltre un migliaio di persone furono condannate a morte.
Nel 1569 scoppia una nuova rivolta a causa della nuova pressione fiscale, in particolare per
l'imposta contro le transazioni commerciali. Approfittando di ci il principe Guglielmo di Orange-
Nassau, rifugiatosi prima all'estero per sfuggire al duca d'Alba, mette insieme una flotta e nel 1572
riesce ad impadronirsi delle province di Olanda e Zelanda, facendosi proclamare statolder
(governatore militare). I ribelli riuscirono a difendersi dai tentativi spagnoli, sfruttando i territori
acquitrinosi e potendo contare sull'aiuto di protestanti inglesi, tedeschi, e sugli ugonotti. La manica
divenne impraticabile per la flotta spagnola, la via di terra fu troppo costosa e filippo and in
bancarotta. I soldati spagnoli rimasti non pagati nel '76 saccheggiarono terribilmente Anversa.
La rivolta prosegu e la prepotenza dei calvinisti caus nel '79 la scissione del paese: le province
dell'attuale belgio si riconciliarono con la spaglia cattolica, ma le province settentrionali, rafforzati
dai calvinisti meridionali emigrati, continuarono la ribellione anche dopo l'assassinio di Guglielmo
nel 1584, che pian piano conquistarono l'indipendenza.
INGHILTERRA NELL'ET' ELISABETTIANA. Elisabetta, figlia dichiarata illegittima di Enrico
Vili e la seconda moglie Anna Bolena, sale al trono nel 1558.
Si dimostr abile nel calcolo politico: riusc a tenere buoni rapporti con il parlamento nonostante
concentr il potere decisionale nel consiglio privato della corona, trov un compromesso nella
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delineazione della chiesa anglicana riaffermando la supremazia del sovrano, pubblicando il Libro
delle preghiere comuni, conformi alla liturgia tradizionale, e i Trentanove articoli di fede, che
accolgono la teologia calvinista. Nonostante ci e la generale tolleranza religiosa, Elisabetta dovette
affrontare nel '69 una rivolta cattolica dei conti del nord.
In campo finanziario nel '63 stabilizza la moneta e modera la pressione fiscale, rinunciando cos a
far fronte alle spese straordinarie con l'aumento di tributi, ma vendendo i beni residuali della corona
e partecipando dei profitti delle guerre di corsa. Conseguenza fu un'espansione dell'economia e
quindi della societ inglese: la popolazione raddoppi nel giro di un secolo e si rafforz la classe
media della propriet terriera - la gentry, i ceti mercantili, gli uomini di legge. Il tutto a spese della
nobilt tradizionale. I nuovi proprietari terrieri accumularono vari appezzamenti di terra che
recintarono, eliminando la gestione comune contadina, e dedicarono alla produzione per i mercati.
Questo provoc l'impoverimento del ceto contadino che, senza pi lavoro, dovette darsi al
vagabondaggio: per arginare questi fenomeni Elisabetta dovette promulgare le prime leggi sui
poveri. Alternativa al lavoro agricolo furono le prime proto-aziende tessili, oltre che il lavoro come
minatori. Ma l'attivit pi importante nell'et elisabettiana il commercio navale: si istituiscono
vere e proprie societ per azioni che ottengono dalla corona il monopolio dei commerci in certe
zone del mondo, in cambio di prestiti e compartecipazione degli utili: la pi importante la
Compagnia delle Indie Orientali, istituita nel 1600. negli stessi anni si contano le imprese di
navigatori singoli quali Francis Drake che saccheggi le coste sudamericane, e Walter Raleigh, che
approd in nord america nel 1585 battezzando la terra Virginia in onore della regina vergine.
Elisabetta entra in guerra con la Spagna quando nell'85 decide di appoggiare la rivolta dei Paesi
Bassi, ma la goccia che fa traboccare il vaso la condanna a morte nell'87 di Maria Stuart, nobile
scozzese discendente di Enrico VII e soprattutto cattolica. Nel 1588 Pinvincibile armada di filippo
viene sconfitta nella manica dalla piccola ma veloce flotta inglese.
GUERRE DI RELIGIONE IN FRANCIA. Il calvinismo in francia fa proseliti nell'est e nel sud del
paese, nelle zone insoddisfatte dalla monarchia dei Valois e nella nobilt stretta fra l'ascesa dei
borghesi e l'inflazione. A capo delle fazioni nobiliari ugonotte troviamo le famiglie: Borbone e
Montmorency-Chatillon, mentre a capo dei cattolici ci sono i Guisa. La regina Caterina de medici
per arginare il potere dei guisa con l'editto di san germano fa concessioni agli ugonotti, ma i seguaci
del duca di guisa massacrano a Vassy i partecipanti di una riunione protestante (1562). Si apre la
prima fase di guerre che si conclude nel 1570 con la pace di san germano che ribadisce il contenuto
delleditto. La seconda fase si apre con il matrimonio tra l'ammiraglio Coligny, dei Montmorency-
Chatillon, e Margherita di Valois, sorella del re Carlo IX. Caterina, preoccupata dall'influenza
dell'ammiraglio sul figlio (il re) d piede libero ai Guisa e alla plebaglia parigina antiugonotta, che
nella notte tra 23 e 24 agosto 1572 massacrano pi di 2000 ugonotti. Le violenze poi si espandono
nelle province, costringendo i calvinisti ad emigrare. Ma enrico di borbone si mette a capo delle
province protestanti e affronta la lega santa capeggiata dai guisa. Nella battaglia muore l'ultimo
figlio di enrico II: a questo punto si trovano come pretendenti al trono Enrico di Borbone, e Enrico
di Guisa, capo della lega cattolica; che decidono di sfidare il re Enrico III. La cosiddetta guerra dei
tre enrichi: il Guisa con l'appoggio spagnolo riesce a sostituire la propria autorit a quella del
monarca. La risposta del re fu quella di attirarlo con un tranello a Blois dove si era rifugiato e farlo
assassinare. Il re si allea con il borbone e stringe d'assedio Parigi, ma viene ucciso da un frate
fanatico, e in punto di morte disegna il borbone come erede al trono. Enrico di Borbone sale al trono
di francia come Enrico IV. La Spagna preoccupata dal prestigio di Enrico, e appoggiando la lega
cattolica tenta di porre sul trono una figlia di Federico II, Isabella. Ma questo d ad enrico il pretesto
per trasformare la guerra civile in guerra contro lo straniero e i traditori, facendosi paladino
dell'unit della francia. Inoltre enrico viene appoggiato dal partito dei politiques, cattolici che hanno
a cuore lo stato al di l della fazione religiosa. Nel '93 enrico si converte pubblicamente, nel '94
entra trionfalmente a parigi, nel '95 il papa Clemente VII! pronuncia la sua assoluzione. Nel '98 un
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Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
Filippo II infermo costretto a firmare la pace di Vervins. Con l'editto di Nantes Enrico IV
proclama cattolicesimo religione di stato, lasciando libert di culto agli ugonotti (con eccezione di
Parigi e pochi altri luoghi) e il diritto di presidiare alcune piazzeforti per difendere la loro libert
religiosa.
POLONIA E RUSSIA. La Polonia accoglieva molti popoli e molte fedi religiose: principalmente a
ovest cattolici e a est ortodossi, si aggiungono a questi luterani, calvinisti, anabattisti e gran numero
di ebrei. Dopo un periodo nero di offensiva gesuita, dal 1573 si proclama la tolleranza religiosa. Il
gran numero di identit e il forte orgoglio nobiliare non permetteva l'affermazione di un'autorit
statale. Proprio la nobilt fu protagonista di una fioritura intellettuale (vedi Copernico) ed
economica (esportazioni di cereali). Con la morte dell'ultimo re Jagellone la monarchia decade
definitivamente, i nobili nominano un sovrano estero, ma di fatto sono loro a reggere lo stato.
La Russia vanta un vasto territorio, ma scarsamente abitato, basato ancora su un'agricoltura
signorile e lo sfruttamento della gleba. Ma la nobilt si dimostrava asservita allo zar, figura
comunque sacra, a cui davano obbedienza incondizionata. Dopo che la Moscovia si liber dai
mongoli e inizi la sua espansione territoriale, viene incoronato zar Ivan IV (1533-1584) che nel '47
rafforza la monarchia legando con i ceti inferiori in funzione anti-nobiliare. Nel 1550 convoca
un'assemblea nazionale, concorrente alla Duma, e crea un esercito professionale, inoltre combatte la
corruzione e riordina l'amministrazione. Ivan intrattiene rapporti commerciali sopratutto con
lInghilterra e intraprende campagne militari allargandosi nel bacino del volga fino al mar caspio. La
morte della moglie porta Ivan in uno stato di squilibrio psicologico che raggiunge il culmine nel '70
con il massacro dei Novgorod. Si espande il terrore nella popolazione che si sente costretta a
fuggire. A Ivan succede il figlio Fedor (1584-1598) anche lui infermo di mente. Il potere tenuto
dal cognato boris Godunov che riusc a farsi riconoscere zar. Continua la politica antinobiliare e
promuove l'esplorazione della Siberia. Alla sua morte la russi sprofonda nell'anarchia (epoca dei
torbidi) fin quando nel 1613 l'assemblea elegge zar Michele Romanov, dinastia che durer fino al
1917.
11. L'Europa nella guerra dei Trent'anni.
Il Seicento europeo era prima considerato un secolo di crisi: in realt dal 1620 al '50 si pu parlare
di vera e propria recessione solo per la germania (territorio della guerra dei trent'anni) e per i paesi
mediterranei colpiti da pestilenze. Leuropa nord occidentale e orientale, invece, continuano a
crescere in popolazione. Si assiste inoltre ad un abbassamento dei prezzi a causa della diminuzione
di domanda (per la popolazione) e della diminuzione dei metalli preziosi importati dalle americhe.
Alla recessione delle manifatture tessili italiane e fiamminghe, si accompagna il successo di quelle
olandesi e inglesi: si sposta cos il baricentro dal mediterraneo ai paesi atlantici. L'agricoltura vide
un ulteriore sviluppo solo in inghilterra, nel resto d'europa si aggravano invece i prelievi feudali
(rifeudalizzazione), in francia un generale appesantimento fiscale.
Al livello culturale la fine del secolo d'oro spagnolo lascia spazio ad un fiorire scientifico e
filosofico in francia, spinta dalle idee che circolavano in inghilterra e olanda che rispetto alla prima
avevano rinunciato ad un regime oscurantista.
OLANDA. I paesi bassi si scoprono nel Seicento la potenza economica pi importante d'europa:
1. a differenza delle Fiandre, rimaste sotto il giogo spagnolo, conoscono l'indipendenza
politica;
2. si trovano in una posizione strategica per i commerci: di fronte alle isole britanniche, a met
strada tra atlantico e baltico, allo sbocco delle principali vie fluviali europee;
3. oltre che commercialmente, i paesi bassi sostituiscono le fiandre come centro finanziario, da
anversa ad amsterdam.
Tutto ci spinge gli impreditori a trasferirsi l, trovando un luogo sicuro e strategico per gli affari;
anche la pesca olandese si sviluppa, soprattutto in quella delle aringhe che trovano una grossa fetta
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di mercato nei ceti popolari dell'europa orientale e meridionale. Durante il seicento mettono assieme
la flotta pi grossa dell'europa, dominando i mari europei soprattutto a nord, ma spingendosi anche
nell'oceano indiano impadronendosi dei possedimenti portoghesi (appartenenti alla corona
spagnola): Ceylon, Molucche, Giava, Sud Africa e addirittura Brasile (fino a met seicento). Sono
loro che fondano Nuova Amsterdam, destinata a diventare New York con la conquista inglese nel
1664. queste conquiste vengono portate avanti dalle compagnie olandesi delle indie orientali
(fondata nel 1602) e delle indie occidentali (1621): queste societ per azioni arrivarono a distribuire
dividendi altissimi e acquisire prestigio oltre che economico militare. Oltre a trasportare le merciin
europa come facevano i portoghesi, gli olandesi si inserirono nella produzione stessa delle merci
riducendo in schiavit i popoli, inoltre si inserirono nel commercio fra i popoli orientali,
aggiungendo questi profitti a quelli della vendita in europa. In questa condizione scoprono
l'australia e la nuova Zelanda nel 1606 e nel 1642.
l'ingegneria idraulica all'avanguardia permise nuove tecniche di irrigazione e un conseguente
sviluppo dell'orticultura; le manifatture si svilupparono oltre che nel tessile, nella distillazione,
lavorazione dei prodotti orientali, vetro, armi ed editoria; Amsterdam diventa centro finanziario
europeo, nel 1609 viene fondata la banca sul modello dei banchi italiani, la Borsa, luogo di
contrattazione di merci e azioni. Nonostante la religione ufficiale era il calvinismo, gli affari
imponevano un generale rispetto di tutti i culti, consentendo una vita facile alle minoranze
cattoliche ed ebree. Le Province unite erano una repubblica confederale, ciascuna delle province era
governata dal consiglio cittadino dove sedevano esponenti delle famiglie mercantili; gli stati
generali si riunivano all'Aja: dato che i deputati dovevano prendere decisioni all'unanimit, di
grande importanza fu la figura dello statolder della provincia di Olanda, la pi ricca delle province,
ed esponente della famiglia dOrange.
FRANCIA. Con Enrico IV di Borbone la Francia si riprende dalle guerre di religione: ritorna
dominante sulla scena europea, d fiato all'agricoltura grazie a sgravi fiscali e la costruzione di una
rete stradale. La nobilt venne tenuta mansueta grazie a favori, ma anche con condanne esemplari.
Inoltre l'ereditariet delle cariche venali venne riconosciuta nel 1604 dietro pagamento di una tassa
annua, paulette: dalla terza generazione gli si conferiva inoltre la nobilt di toga, in costante rivalit
con quella di spada. Enrico che preparava una guerra contro gli asburgo d'austria e di spaglia, venne
assassinato a parigi nel 1610. L'erede al trono, Luigi XIII (1610-'43), era troppo piccolo per
governare e fu quindi affiancato dalla madre Maria de' Medici, che inaugur una politica
filospagnola. Ci innesc la reazione orgogliosa della nobilt che ambiva a riacquistare potere
politico. Tra il 1614e il '15 vengono convocati gli stati generali ma con scarsi risultati: l'assemblea
non verr pi convocata fino al 1789. Il re fa assassinare il Contini, fiorentino a cui Maria aveva
affidato il governo: come mediatore nei contrasti fra la madre e il re, si impose un portavoce del
clero agli stati generali, il duca di Richelieu. Acquisendo la fiducia del re, il Richelieu ottiene la
nomina a cardinale, nel '24 viene inserito nel consiglio della corona, accentrando su di s le
decisioni interne ed estere della francia. Il cardinale decise di contrastare la potenza asburgica,
mettendo in secondo piano le esigenze interne, deludendo le mire del partito della regina madre, che
aspirava alla restaurazione cattolica in francia per non avere problemi militari con la Spagna. Il
rafforzamento interno della francia era indispensabile prima di intraprendere campagne militari:
furono condannati a morte decine di nobili, fu assediata la roccaforte calvinista di la Rochelle
(1628) e agli ugonotti furono tolte le garanzie politiche e militari, lasciando solo la libert di culti
nei limiti dell'editto di nantes. Per sostenere le campagne militari lo stato aument la pressione
fiscale sul popolo: la situazione insostenibile sfoci nel '25 in una ondata di rivolte popolari,
estendendosi nel 36-'37 nel nord-ovest e nel '40 in Normandia. Per tutta risposta si inviarono nelle
varie regioni dei commissari regi che diventarono la mano della volont del re. Un grande lavoro di
accentramento politico attorno al richelieu, ma anche culturale (nel '35 si fonda l'accademia di
francia) ed economico, con la penetrazione della francia nell'espansione coloniale nelle antille,
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Canada e senegai.
SPAGNA. Gli eredi di Filippo II si mostrarono inetti, tanto da delegare loro stessi il comando a dei
favoriti, detti provados o validos. Il favorito di Filippo III (1598-1621), Fancisco Gomez de
Sandoval duca di Lerrna, riusi soltanto ad arricchire s e i parenti alle spese della corona. Fu lui a
stipulare la pace con l'Inghilterra (1604) e la tregua dei dodici anni con le Province Unite (1609).
espulse inoltre i moriscos, gli arabi convertiti, che nella zona di valencia erano un'importante
manodopera agricola e industriale, segnando cos il declino economico dell'intera spaglia.
Il favorito di Filippo IV (1621-1665) fu Gaspar de Guzman conte di Olivarez e duca di San Lucar. Il
conte-duca era pi interessato allo stato del predecessore, e altrettanto sensibile ai conflitti
religiosi in europa: decise cos di appoggiare gli asburgo d'austria contro la rivolta boema, e di non
rinnovare con l'olanda la tregua dei dodici anni. Per sostenere le spese militari, present al re nel
1626 un programma di reclutamento a spese delle province chiamato Union de las armas. In un
primo momento fu un'operazione di successo, e grazie ad una nuova bancarotta nel '27 i debiti della
corona si alleggerirono, ma nel '28 l'apertura di un nuovo fronte per la successione di Mantova e la
cattura da parte degli olandesi della flotta spagnola carica di argento americano fu il colpo di grazia
per la monarchia spagnola, che dovette affrontare l'opposizione per l'union de las armas e in
generale varie rivolte delle province.
IMPERO GERMANICO. Con la morte di Ferdinando I (1564), la corona - che comprende quelle di
Ungheria, boemia e i ducati austriaci, passa prima al figlio Massimiliano II (1564-1576) poi a
Rodolfo II (1576-1612), rigido cattolico che deve vedersela con la grossa diffusione di luteranesimo
e calvinismo anche fra i nobili oltre che come scelta religiosa, come presa di posizione politica in
favore delle assemblee, gli Stati, in opposizione all'assolutismo. Rodolfo sposta la residenza a praga
circondandosi di scienziati e artisti. Approfittando della sua pazzia in tarda et, i nobili boemi lo
costringono a firmare nel 1609 una Lettera di maest che gli concede libert religiosa. Nel 1611
viene deposto e la corona di Boemia passa al fratello Mattia, che nel '12 viene proclamato
imperatore. Nel frattempo i contrasti tra cattolici e protestanti si acuirono: oltre ai luterani, i
calvinisti potevano contare sull'appoggio del principe elettore del Palatinato Federico IV e l'elettore
del Brandeburgo Giovanni Sigismondo. Nel 1608 in risposta alla Controriforma creano un'alleanza
difensiva, l'Unione evangelica, assieme a molte citt imperiali. A questa si contrappone la Lega
cattolica del potente duca di Baviera Massimiliano di Wittelsbach.
SVEZIA. Sigismondo Vasa, eletto nel 1587 re di Polonia, eredit nel '92 la corona di Svezia. Lo zio
Carlo si mette a capo di un movimento aristocratico e riesce a deporre il nipote, assumendo nel
1604 il titolo di imperatore come Carlo IX. Pone subito il suo sguardo ad espandere i territori in
direzione della Polonia e della Danimarca di Cristiano IV, ma i conflitti aperti verranno risolti
trionfalmente nel giro di vent'anni dal successore Gustavo Adolfo (1611-1632). le ragioni del
successo furono i grossi giacimenti svedesi di ferro e rame, che vennero sfruttati da imprenditori
olandesi, il che garantiva l'esportazione e la fabbricazione interna di armi. Le campagne erano
gestite da piccoli proprietari che avevano addirittura un rappresentante nella Dieta. L'aristocrazia
non era in opposizione con il sovrano e nel 1612 si giunge anche a firmare una sorta di carta
costituzionale. Gustavo Adolfo con il cancelliere Axel Oxenstierna riform l'esercito e introdusse un
sistema di coscrizione obbligatoria: le prime prove militari furono contro la Russia, che nel 1617
con la pace di Stolbova cede alla Svezia l'Ingria e la Carelia orientale, permettendo il completo
dominio del golfo di finlandia. Nel '21 conquista il porto di Riga approfittando delle ostilit tra
polonia e turchia, ma la questione del dominio sul baltico verr ripresa con la guerra dei Trent'anni.
GUERRA DEI TRENTANNI (1618-1648). successore di Mattia al trono imperiale, Ferdinando
duca di Stiria, ottenne nel 1617 la corona dalla Dieta nonostante la sua educazione gesuita. I ceti
boemi si indignarono per le sue misure controriformiste e si autoconvocarono l'anno successivo. 11
23 maggio del 1618 una folla di delegati della nobilt invase il palazzo reale a Praga e defenestr
due reggenti cattolici e il loro segretario, formarono un governo provvisorio e iniziarono a reclutare
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un esercito in previsione della reazione degli asburgo. Lo stesso accadde successivamente nelle
province della Moravia, Salesia, Lusazia e dai ceti dell'alta e bassa Austria. Nel 1619 la stessa
Vienna viene invasa dalle truppe della confederazione evangelica. Con la morte di Mattia nello
stesso anno, la Dieta elegge Ferdinando II (1619-1637); la confederazione invece aveva gi offerto
la corona al calvinista Federico V, genero di Giacomo I di Inghilterra, con la speranza di un ampio
appoggio dei protestanti. L'imperatore di tutta risposta chiede aiuto alla Spagna e alla lega cattolica
tedesca. Nel 1620 l'esercito imperiale sottomette prima alta e bassa austria, poi la boemia,
nell'inverno sbaraglia anche i ribelli attorno Praga. Segu un periodo di repressione: Federico fu
privato dei suoi domini e del titolo di elettore, in Austria e Boemia luterani e calvinisti furono
espulsi e i capi ribelli giustiziati. Chi non si convertiva era costretto ad emigrare e le sue terre
venivano date a fedeli cattolici, spesso stranieri. Alla boemia si impose l'ereditariet della famiglia
Asburgo. Nel 1621 ripresero le ostilit fra Spagna e Province unite, con la novit fra il '24-'25
dell'appoggio francese ai paesi bassi in funzione antiasburgica e la discesa in campo del sovrano di
danimarca Cristiano IV. Sia la francia che la danimarca fallirono nei loro intenti. Soprattutto
Cristiano se la dovette vedere con il ceco Albrecht von Wallenstein, nobile che si era arricchito con
le terre confiscate ai ribelli boemi nel '24. Questo respinse l'esercito danese e invase vari territori
fino allo Jutland. Nel 1629 viene firmata la pace: Cristiano riottiene i territori perduti a patto di non
interferire negli affari imperiali, dove in realt il Wallenstein diventava diretto rivale degli asburgo.
Lo stesso anno viene pubblicato l'Editto di restituzione, con cui si imponeva la restituzione dei beni
secolarizzati dopo il 1552. nei paesi bassi la fortezza di Breda nel 1625 veniva conquistata dagli
spagnoli, dando un grosso vantaggio e la vittoria quasi in mano degli asburgo.
Tra il 1628 e il '30 l'attenzione si sposta nell'italia settentrionale: morto il duca di Mantova Vincenzo
II Gonzaga, il successore designato fu il francese Carlo duca di Nevers. Ma questo scontenta gli
asburgo, che rivendicano la dipendenza del ducato di mantova e monferrato all'impero: scendono
con un esercito in italia e saccheggiano mantova, mentre la guarnigione francese riesce a resistere
agli spagnoli nella fortezza di Casale Monferrato. A causa di problemi interni di francia e Spagna, e
ad una forte epidemia di peste, nel 1631 si firma una pace a Cherasco: Mantova rimane ai Gonzaga-
Nevers ma si riconoscono sudditi dell'impero, mentre alla francia rimane Pinerolo. Sempre nel '31 il
sovrano di Svezia Gustavo Adolfo entra in guerra finanziato dalla Francia per difendere la causa
protestante e rafforzare il dominio sul Baltico. Con la schiacciante vittoria di Breitenfeld, Gustavo si
apr la strada per la germania meridionale: mentre gli alleati Sassoni si impadronivano di Praga e
della Boemia, si diresse verso la Baveria che, dopo l'inverno passato in Magonza, invase nel '32
saccheggiandola. Nel frattempo Wallenstein si era ritirato nel suo ducato di Friedland e dopo aver
radunato un grosso esercito espulse prima i sassoni dalla boemia, poi affront gli svedesi che
risalivano verso nord. Nella battaglia di Lutzen questi ultimi hanno il sopravvento, ma Gustavo
Adolfo lascia la vita in battaglia. Nel '34 Wallenstein venne ucciso da alcuni sicari per conto di
Ferdinando, che lo accusava di trattare con il nemico. La sconfitta degli svedesi avvenne nel 1634
da parte di un esercito composto da spagnoli e imperiali a Nordlingen: i principi protestanti si
affrettano quindi a concludere una pace con l'imperatore nel '35. anche la Svezia si preparava a
ritirarsi dalle ostilit, ma la discesa in campo della francia riapr la quesione: Richelieu infatti
voleva a tutti i costi arginare la potenza asburgica e decise di scendere in campo al fianco dei
protestanti. L'intervento francese rianim le mire della Svezia e la resistenza delle Province Unite
che volevano riconosciuta l'indipendenza e i domini coloniali. A questo si aggiunga che la spaglia
iniziava a subire delle rivolte interne nel 1640. la flotta spagnola venne distrutta dagli olandesi nella
battaglia delle Dune nel '39, nel frattempo gli svedesi ricominciarono a devastare la germania,
mentre nel 1643 la francia ottenne una sorprendente vittoria sull'esercito spagnolo nella battaglia di
Rocroi. La pace inizi a essere trattata dal '41, ma solo nel '48 si stipularono singoli trattati fra le
nazioni noti conte pace di Vestfalia: le Province Unite ottennero l'indipendenza; la Francia ottenne il
possesso dei vescovati di Metz, Toul, Verdun, gran parte dell'Alsazia, piazzeforti sul Reno e
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Piemonte; la Svezia, che nel 1643-45 aveva sconfitto ancora la Danimarca, rimaneva padrona della
Pomerania occidentale e della provincia di Haland. L'elettore di Brandeburgo invece acquisiva la
pomerania orientale, Magdeburgo, Minden e Halberstadt: Federico Guglielmo poneva cos le basi
per l'ascesa della Prussia. All'interno delTimpero venne riconosciuta la libert di culto dei calvinisti
e l'anno normale per la secolarizzazione dei beni ecclesiastici fu spostato al 1624. La guerra fra
Francia e Spagna si concluse solo nel '59 con la pace dei Pirenei.
La guerra dei Trent'anni rimane nella storia europea come una delle pi sanguinose e violente,
seconda solo alle atrocit del XX secolo.
12. Rivoluzioni e rivolte.
INGHILTERRA. Alla regina Elisabetta, rimasta nubile e senza eredi diretti, succede il re di Scozia
Giacomo I Stuart, con il nome di Giacomo VI (1603-1625). ci non comport l'unione delle due
corone, anzi, il sovrano non era visto di buon occhio dagli inglesi: era scozzese, con inclinazioni
omosessuali, i favori alle persone sbagliate e una condotta pedante e volubile. I rapporti con il
parlamento erano difficoltosi per le solite questioni religiose e finanziarie: nel 1605 viene sventato
un attentato al parlamento noto come Congiura delle polveri, a causa di ci venne inasprita la
legislazione contro i cattolici; ma allo stesso tempo le richieste puritane di pulire la chiesa anglicana
dei residui di papismo con la diminuzione di vescovi e maggiore autonomia locale non venne
soddisfatta. Nei primi decenni del seicento il puritanesimo era una condotta di vita estremizzata del
calvinismo, senza nuove basi teologiche nuove, diffuso soprattutto nella gentry e nei ceti mercantili
e artigianali delle citt, che rifiutava ogni sfarzo o vizio della corte. Inoltre si faceva sempre pi
frequente l'emigrazione in america settentrionale: nel 1620 i cosiddetti padri pellegrini a bordo della
Mayflower attraversarono l'atlantico e fondarono la colonia del Massachusetts. La situazione
finanziaria era stata aggravata con la guerra contro la Spagna: le entrate della corona erano
insufficienti a coprire le spese, una soluzione sarebbe stata quella di tassare le rendite fondiarie ma
il Parlamento vi si opponeva fermamente. Inoltre l'inghilterra in particolare conosce fino al 1650 un
grosso aumento della popolazione (la popolazione di Londra diventa pi del doppio), ma
parallelamente non si assiste ad un aumento delle attivit produttive, n l'esportazione conosce un
periodo fortunato a causa della guerra in europa. Durante il regno del successore Carlo 1 aumenta
inoltre il divario fra ceti ricchi e poveri a causa di cattive annate agricole e l'espandersi del
fenomeno delle recinzioni. Giacomo I cerca d risolvere il problema finanziario convocando quattro
Parlamenti durante il suo regno, ma questo si rifiutava di soddisfare le richieste della corte
denunciando invece gli sprechi e la corruzione di essa e del governo: da finanziario il problema
diventa politico. La monarchia non ha gli strumenti per aumentare le sue casse, n il denaro per
procurarseli. Inoltre la monarchia continuava a elargire favori alla corte, tanto che il numero dei
lord raddoppi nel giro di dieci anni, venne persino creato il titolo di baronetto, apposta per essere
venduto.
Carlo I (1625-1649) si vede negare dal Parlamento la tradizionale riscossione dei dazi su vino e altri
articoli. Per guadagnare popolarit tra i puritani dichiara guerra alla Spagna e invia una spedizione
navale per soccorrere gli ugonotti assediati a La Rochelle. Fallisce su entrambi i fronti
guadagnandosi definitivamente l'impopolarit: il parlamento del 1628 gli impone di accettare una
Petizione di diritto dove si dichiarano illegali le tasse imposte senza il consenso del parlamento,
gli arresti arbitrari, il ricorso alla legge marziale e l'acquartieramento forzoso di soldati in case
private. Successivamente viene assassinato il duca di Buckingham, favorito di Giacomo 1 e simbolo
della degenerazione della corte inglese: il popolo festeggia e il parlamento continua ad ostruire
l'operato del re. Carlo, stanco della situazione, decide di sciogliere il parlamento (1629). fino al
] 640 il re si appoggia al consiglio privato e ai tribunali regi per governare e mantenere l'ordine,
d'altro canto Carlo si mostra capace di riforme che pongono termine ad alcune inefficienze dello
stato e con le paci stipulate con spaglia e francia alleggeriscono il peso sulle casse della corona,
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assieme ad alcuni tributi quali la ship money che permise la costruzione di porti da guerra. Nel
frattempo William Laud, dal '33 arcivescovo di Canterbury, riforma la chiesa anglicana escludendo i
calvinisti dai seggi vescovili e rimettendo in onore le pratiche pi vicine alla chiesa cattolica: tutto
ci alimenta lo scontento puritano, gi molto forte per il comportamento della regina Enrichetta,
francese e cattolica. La corona inglese sembra avviata ad un consolidarsi assolutistico, ma non
avendo un forte esercito, n un'efficiente burocrazia, non riesce a contrastare l'opposizione dei
sudditi. Nel 1638 scoppia una rivolta in Scozia, che costringe Carlo a convocare un nuovo
parlamento nel '40 per ottenere i mezzi militari e sedare la rivolta. Anche se sciolto dopo poche
settimane (Breve Parlamento), Carlo mette insieme un esercito, che viene messo in rotta per dai
ribelli scozzesi: la crisi scoppia quando i banchieri londinesi decidono di non concedere prestiti alla
corona. Carlo apre sempre nel '40 un nuovo parlamento, questa volta Lungo, che rimane in carica
fino al '53. La Camera dei Comuni, guidata da abili politici come Pym e Hampden, riusc ad
impaurire la Camera dei Lord e smantellare i principali capisaldi del potere regio: viene abolita la
Camera stellata e altri tribunali sotto il potere regio, sia Laud viene imprigionato e condannato a
morte assieme a Strafford (nobile fervido sostenitore dell'assolutismo), si aboliscono le tasse come
la ship money e altre recenti, i vescovi non possono pi sedere nella camera dei Lord e il
Parlamento non pu essere sciolto senza il consenso del parlamento stesso. Nel 1641 scoppia una
rivolta cattolica in Irlanda: il Parlamento chiede al re il comando dell'esercito, ma questo di tutta
risposta decide di arrestare i capi dell'opposizione. Il colpo fallisce grazie ad una soffiata: nel '42 il
parlamento si riunisce a Londra, mentre il re prepara la reazione fuori dalla capitale.
La guerra civile vera e propria scoppia in estate: dopo un primario successo realista (la fazione del
re), grazie al sostegno finanziario della City e ad una alleanza con la scozia nel '43 (patto solenne
chiamato Covenant) la fazione del parlamento guidata da Oliver Cromwell sconfigge i realisti a
Marston Moor nel '44. costituito un nuovo esercito chiamato New Model Army, Cromwell pone
fine alla guerra con le vittorie nel '45 a Naseby e Langport. Carlo I si arrende agli scozzesi, che lo
consegnano al parlamento di Londra, dove cerca comunque di dividere gli alleati. Le divisioni non
arrivano al livello politico (tutti non volevano fare a meno del monarca), ma sul piano religioso: la
maggioranza presbiteriana voleva riformare la chiesa anglicana per dargli una piega calvinista,
mentre gli indipendenti, soprattutto soldati dell'esercito, erano per la tolleranza delle fedi - ad
eccezione di quella cattolica. A complicare il quadro era il fervore di nuove tendenze eterodosse che
si accompagnavano a forme d estremismo politico: fra questi vi erano i livellatori, chiamati cos
perch accusati di voler cancellare le distinzioni sociali e la propriet privata, che in realt chiedono
una semplificazione legislativa, un'istruzione, abolizione dei privilegi e diritto di voto per i maschi
non salariati (quindi artigiani e piccoli proprietari). I livellatori hanno successo nel nuovo esercito;
il parlamento ne ha paura e nel '47 dichiara la volont di scioglierlo: i soldato nominano dei
rappresentanti (agiatori) per trattare con il parlamento, ma lo stesso anno fanno irruzione a londra e
rapiscono il re. Cromwell vede nell'esercito un pericolo per le gerarchie sociali e quando il re
scappa grazie all'aiuto degli scozzesi tentando di riaccendere la guerra, dopo averlo sconfitto, epura
il parlamento delle forze pi moderate e nel '48 nomina un tribunale di alta giustizia che processa il
re e lo condanna a morte nel '49.
Nonostante il popolo non approv luccisione del re, Cromwell prosegu per la sua strada: sempre
nel '49 sostituisce il consiglio privato della corona con un nuovo Consiglio di Stato, sopprime la
camera dei Lord e proclama la Repubblica unita di inghilterra, Scozia e Irlanda (Commonwealth).
Permangono per i conflitti fra moderati, capi dell'esercito e livellatori. Nel frattempo il figlio di
Carlo I si rifugia nei Paesi Bassi, assume il titolo di Carlo II e viene riconosciuto sia dagli scozzesi,
sia dagli irlandesi, che non avevano deposto le armi dal '41. Cromwell per unire l'esercito fa
arrestare i capi livellatori e reprime duramente un ammutinamento a Burford; poi si mette a capo
dellesercito e fra il '49 e il '50 compie un vero e proprio genocidio dei cattolici ribelli in irlanda,
quasi dimezzando la popolazione e confiscando le loro terre per darle ai soldati. Dopo essersi
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sbarazzato rapidamente anche dei ribelli scozzesi e quindi unito politicamente le isole britanniche,
Cromwell volge la sua attenzione all'estero: promulga l'atto di navigazione che riserva alla
Repubblica il commercio con le colonie nordamericane, escludendo sia dai traffici sia dai porti le
navi straniere. Ci colpisce direttamente il commercio olandese e inaugura una serie di guerre
navali anglo-olandesi (1652-1654 questa, poi 65-67 e 72-74) che vedranno sorgere la supremazia
inglese. Nel '55 Cromwell entra in guerra con la Spagna cui strappa l'isola di Giamaica, fulcro della
tratta degli schiavi. In politica interna, Cromwell scioglie il lungo parlamento nel '53 e ne convoca
uno nuovo formato solo dai capi dell'esercito (Barebone Parliament), ma non dura pi di cinque
mesi: decide di proclamarsi Lord protettore del Commonwealth, formando un consiglio di stato di
soli capi militari, unendo cos potere politico e quello della forza. Il territorio viene diviso in undici
distretti e amministrato da maggiori generali. Tutto ci per esclude dal potere politico la gentry, gi
colpita da una tassazione per sostenere le spese militari. Cromwell muore nel '58: gli succede il
figlio Richard che per si mostra incapace. La dittatura militare finisce con la sua abdicazione e il
richiamo in patria nel 1660 di Carlo II. Con la dichiarazione di Breda, il sovrano si impegna a
governare assieme al Parlamento, di concedere una larga amnistia e una certa libert religiosa.
FRANCIA. La tassazione imposta da Richelieu provoc per la maggior parte delle rivolte spontanee
e circoscritte anche se a intere regioni. Ma i disordini della Fronda (francese per fionda) coinvolse
le classi dirigenti e si svolsero oltre che nella capitale nel resto del paese. Richelieu e Luigi XIII
muoiono fra il 42 e il 43; la reggenza, non potendo passare nelle mani del troppo piccolo Luigi XIV,
viene affidata alla regina madre Anna d'Austria che a sua volta incarica un uomo vicino al
Richelieu, il cardinale Mazzarino (1602-1661), il quale prosegue la politica del predecessore con
pi diplomazia, lo stesso guadagnandosi impopolarit. Come al solito i nobili iniziano a muoversi
per guadagnare potere; chi deteneva uffici venali (officiers) protestava per la creazione di altre
cariche che deprezzavano le proprie; i rentiers, ovvero detentori di cartelle statali, lamentavano il
ritardo dei pagamenti; tutti accusavano la corte di arricchire a sproposito finanzieri e appaltatori
delle imposte. Nel 1648, per protesta contro nuove misure fiscali, il Parlamento di Parigi si inette
alla testa di un movimento di opposizione: fra giugno e luglio presentarono 27 articoli al re
(analoghi a quelli presentati dal Parlamento inglese) che chiedevano la soppressione degli
intendenti, diminuzione di imposte e abolizione degli appalti tributari, invalidit delle tasse imposte
senza il consenso, invalidit degli arresti arbitrari. Regina e Mazzarino decretano l'arresto di Pierre
Broussel, autorevole magistrato parigino, ma il popolo risponde alzando le barricate e costringendo
la corte a lasciare la capitale e piegarsi alle richieste del Parlamento (Dichiarazione regia del 22
ottobre). Nel 49 si firma una pace a Saint-Germain, decretando una apparente sconfitta della
monarchia e la vittoria della Fronda Parlamentare. Ma dal 50 al 53 si apre una nuova protesta, la
Fronda dei principi, tra tutti il principe di Cond, spinti dall'odio per la regina e per Mazzarino. Vere
vittime di questa rivolta sono le campagne, che subiscono fra 50 e 51 estorsioni e violenze. La
fronda si risolve per stanchezza e nel 53 regina e cardinale rientrano trionfalmente a parigi:
l'autorit monarchica si dimostra la sola che possa tenere a bada l'anarchia feudale. Intanto il paese
ancora in guerra con la Spagna, provata anch'essa da rivolte: grazie all'intervento di Cromwell, il
conflitto si conclude con la pace dei Pirenei nel 1659: oltre all'annessione di Artois, Rossiglione e
parte di Cerdagna, la francia si assicura il matrimonio di Luigi XIV con la figlia di Filippo IV,
Maria Teresa.
SPAGNA. Tra il 37 e il 43, mentre la guerra volge a favore delle Province Unite, in Portogallo e
Catalogna scoppiano rivolte. La Catalogna si considera (tuttora) una nazione a parte, sia al livello
linguistico-culturale sia al livello politico: nel 1640 chiese l'appoggio della Francia in opposizione
ai voleri del duca di Olivares e l'anno seguente la monarchia Borbonica ammette la Catalogna nella
sua corona, pur concedendogli il mantenimento di istituzioni e leggi. Il Portogallo alla fine del 40
rifiuta la chiamata alle armi di Madrid e con una rivolta organizzata pone sul trono il duca Giovanni
di Braganza col nome di Giovanni IV. Filippo IV licenzia l'Olivares per il suo fallimento nel 43; nel
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Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
47 scoppia una rivolta anche nel regno di Napoli, e mentre anche in Aragona prendono vigore
intenti separatisti, la corona spagnola dichiara bancarotta. Nel 49, infine, una gravissima pestilenza
riduce di un terzo la popolazione della Castiglia. La riconquista della Catalogna resa possibile
dalle rivolte della Fronda in Francia, e dal cambiamento di faccia della rivolta separatista: infatti da
movimento per la separazione si stava trasformando in una guerra poveri contro ricchi. L'esercito
spagnolo entra a Barcellona nel 1652. Il Portogallo invece resiste alla guerra contro la Spagna e si
vede riconoscere l'indipendenza nel 1668.
13. LItalia del Seicento.
Nel corso del Seicento l'economia italiana, basata soprattutto su prodotti di lusso (tessile laniero e
serico) destinati all'esportazione, sperimenta una fase recessiva anche se in alcuni casi non grave.
Questo anche perch le manifatture continuarono a produrre le merci tradizionali, con notevole
vantaggio delle new draperies inglesi, che producevano beni a prezzo contenuto; e naturalmente per
effetto sia della guerra dei trent'anni, sia per una grave epidemia di peste che colp l'italia
settentrionale (30-31; 56-57 il sud e genova), che alla fine del seicento viene demograficamente
recuperata. L'agricoltura - nonostante carestie - resse pi dell'industria: alle colture di grano (che
diminuirono per calo di domanda) si aggiunsero quelle di vite, riso, gelso e nel veneto mais. Il gelso
era importante per l'allevamento dei bachi da seta, che costitu il settore tessile meno contagiato
dalla crisi anche grazie alle nuove tecniche di filatura con mulini e altre macchine. Il mezzogiorno
invece sar soffocato sia dalle tasse spagnole, sia dalla pressione baronale.
Al livello sociale si marca sempre pi il distacco dalla classe aristocratica, proprietaria terriera, e il
ceto dei lavoratori agricoli e artigianali. Tradizionalmente le famiglie arricchite investono i loro
guadagni in rendite fondiarie - segno di prestigio per una famiglia - o di titoli di stato, ma dal
seicento nessuno prende pi il posto lasciato vuoto da queste, mentre le famiglie aristocratiche
cercano di consolidare i propri averi e affermare la loro superiorit sociale. Accanto alla nobilt
anche il clero ormai aveva assunto un notevole ruolo politico ed economico: lo stato pontificio era
uno dei pi importanti della penisola, nelle citt il clero poteva costituire il 10% della popolazione;
inoltre i beni immobili erano intoccabili senza autorizzazione pontificia (cosiddetta manomorta), il
clero si sentiva suddito politico del papa ed erano esenti sia da imposte che dalla giustizia civilie
(immunit reale e personale), i luoghi di culto erano indipendenti dall'autorit statale (immunit
locale) tanto che le chiese erano usate dai malfattori come rifugio politico (diritto d'asilo). Anche
l'istruzione, la morale, l'assistenza e i registri anagrafici erano sotto controllo della chiesa.
L'adesione all'autorit temporale della chiesa era un fatto squisitamente culturale per la popolazione
italiana, mentre per l'autorit politica il clero svolgeva funzioni di ordine sociale oltre che essere
uno sbocco per i figli dei nobili non destinati al matrimonio. Effetto del massiccio controllo morale
ecclesiastico l'impoverimento culturale dopo la grande stagione umanista-rinascimentale: in
questo secolo le condanne di Galilei, Bruno e Campanella; il resto degli intellettuali dovette
conformarsi oltre che al livello religioso a quello filosofico, dove l'autorit aristotelico-scolastica
imperava.
ITALIA SPAGNOLA: MILANO E REGNO DI NAPOLI. Se inizialmente il dominio spagnolo
contribu a rafforzare l'autorit statale e un riequilibrio fiscale, dal 1620 con l'avvio della guerra dei
Trent'anni la pressione fiscale divenne via via insostenibile, accompagnata anche dal peggioramento
economico e le epidemie di peste attorno al '30 in lombardia. Ad approfittarne furono le classi
dominanti locali (patriziato milanese e il baronaggio a napoli) che rafforzarono la loro posizione
politica all'interno della societ. Milano per, nonostante divenne spesso campo di battaglia fra le
varie potenze europee e la pressione fiscale fosse comunque alta, per la sua posizione strategica
venne trattata di riguardo dalla corona spagnola, facendo affluire grandi somme per il mantenimento
delle truppe in stanza nel capoluogo. Ci spiega la pronta ripresa economica dopo la pace dei
Pirenei e la mancanza di vere e proprie rivolte come nel mezzogiorno. Napoli era la pi grossa
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metropoli del seicento dopo londra e parigi, con 300mila abitanti; in essa affluiva tutta la ricchezza
proveniente dalle campagne, l'olio delle puglie e la seta delle Calabrie, oltre alle rendite dei baroni
che risiedevano in citt. La campagna non era assoggettata direttamente alla citt, ma lautorit
feudale dei baroni era molto pi radicata dei tribunali provinciali, laddove il territorio non era sotto
diretto controllo dell'autorit regia. 1 baroni si fecero via via pi forti, si fecero riconoscere sempre
pi potere dalle autorit spagnole che di fatto legalizzarono le loro scorribande e le estorsioni
feudali. A napoli il ceto aristocratico era in forte concorrenza con quello dei togati, laureati in legge
di origine borghese che aspiravano a diventare nuova classe dirigente, spesso sfruttando il
malcontento del popolo fomentandolo. In Sicilia il potere era esercitato da un Paramento, composto
da un braccio feudale, uno ecclesiastico e l'altro demaniale (regio). Anche qui dal '20 il fenomeno
del baronaggio crebbe fino a danneggiare il ceto contadino; la poco popolata Sardegna invece, dopo
un timido sviluppo aiutato dall'istituzione di due universit una a Cagliari, l'altra a sassari, inizi una
fase di decadimento a causa dei tributi, delle carestie e della peste.
Le rivolte nel regno di napoli scoppiarono nel 1647: a maggio a Palermo, una carestia e il fiscalismo
fecero esplodere il malcontento: saccheggi e incendi costrinsero il vicer ad abolire le gabelle e a
consegnare i poteri di polizia alle maestranze. Il tutto per fu ritirato e i capi della rivolta condannati
a morte. Sempre nel '47 la rivolta scoppia a Napoli a causa di una gabella sulla frutta: un
pescivendolo di nome Tommaso Aniello (Masaniello) prese in mano la sommossa, appoggiato
silenziosamente anche dai togati. Anche se Masaniello fu ucciso dai suoi stessi seguaci, la rivolta si
estese nelle campagne: mentre a napoli si teneva sotto scacco il vicer, nelle campagne si dava la
caccia ai baroni. Dopo qualche mese i napoletani proclamano la repubblica: chiedono aiuto alla
francia, ma mazzarino non volendosi impegnare, invia Enrico duca di Guisa il quale cerca di
appropriarsi della repubblica chiedendo aiuto alla nobilt locale. La situazione si risolve quando la
flotta spagnola si riprende Napoli nel '48, mentre i baroni si vendicano nelle campagne della rivolta
contadina. Dopo un'iniziale crisi, Napoli si riprese dando vita ad uno dei pi importanti centri
culturali fra sei e settecento, anche grazie al contrasto del baronaggio e al favoreggiamento dei
nuovi ceti civili ad opera del governo spagnolo. A Messina prima nel 72 poi nel 74 una rivolta pi
organizzata della precedente si accese in favore della repubblica. Nonostante l'aiuto di una squadra
navale francese inviata da Luigi XIV, il tutto si risolse nel '78 con una dura repressione anche grazie
alla lealt del resto dellisola alla monarchia spagnola.
DUCATO DI SAVOIA. Carlo Emanuele I (1580-1630) prese le redini del Ducato sabaudo
restaurato dal padre Emanuele Filiberto. Le campagne di espansione intraprese, per quanto costose,
rafforzarono il piccolo stato con l'istituzione di un notevole apparato militare e fiscale. Nel 1601
Carlo Emanuele deve cedere alcuni territori alpini al re di Francia in cambio del marchesato di
Saluzzo (trattato di Lione). Successivamente l'attenzione si spost ad est verso il Monferrato: la
prima guerra (14-15) fu un nulla di fatto; la seconda (28-30) vide l'alleanza Savoia-Spagna in
funzione antifrancese: col trattato di Cherasco del 31 firmato dal nuovo duca Vittorio Amedeo vide
lo scambio del Pinerolo (alla Francia) con delle terre del Monferrato. Pestilenza del 30 e spese
militari gettarono il Piemonte in una crisi economico-sociale, a cui si aggiunse con la morte di
Vittorio Amedeo nel 37 quella politica. Solo con Carlo Emanuele II si ripristiner la situazione,
riaccentrando i poteri feudali sorsi durante la crisi.
GRANDUCATO DI TOSCANA. Dopo i progressi con Cosimo I e i figli Francesco e Ferdinando, la
situazione politica ristagna, appoggiandosi alle vecchie famiglie nobili e ai legami con il papa. Le
manifatture declinano e le campagne entrano in uno stato di semifeudalesimo, troncando sul nascere
possibilit di rinnovo tecnologico. Unica eccezione fu Pisa, con la sua fiorente universit in
opposizione al bigottismo aristocratico e Livorno, perno dei traffici nel mediterraneo.
REPUBBLICHE OLIGARCHICHE E STATO DELLA CHIESA. Venezia conosce la politica del
partito dei giovani, che determina una crescente tensione con la Santa Sede a causa di una legge
che proibiva la costruzione di chiese senza l'autorizzazione della Repubblica. Il tutto culmina con
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l'arresto di due prelati nel 1605, che provoca la reazione di papa Paolo V: prima la scomunica ai
governanti, poi l'interdetto nel 1606, ovvero il divieto di celebrare messa. A parte i gesuiti il clero
non ubbidisce al divieto papale, cui segue proprio l'espulsione dei gesuiti. Il frate Paolo Sarpi
difende strenuamente la posizione di Venezia e dopo l'intervento di Francia e Spagna la repubblica
pu uscire dalla questione a testa alta. In politica estera si registrano la guerra di Gradisca (15-17)
contro l'austria per levare l'appoggio asburgico a dei pirati slavi; tra il 45 e il 69 la guerra di Candia
(Creta) a difesa dellavamposto mediterraneo contro i turchi, risolto con l'evacuazione dell'isola.
Venezia si avvia ad un declino politico ed economico in favore di altre citt adriatiche come ancona
e ragusa (dubrovnik), anche se vi sopravvive un rinomato artigianato.
Lo Stato Pontificio, dopo aver conosciuto le annessioni di Ferrara (1598) e Urbino (1631), si avvia
ad un periodo di decentramento politico: il versante adriatico rimaneva amministrativamente ed
economicamente indipendente e differente dal resto dello stato, caratterizzato dal sistema
mezzadrile. A tutto ci si contrapponeva lo splendore artistico e architettonico di Roma.
14. Imperi e civilt dell'Asia tra XVI e XVIII secolo.
CINA. Attorno al 1600 il continente asiatico ospitava due terzi della popolazione mondiale (stimata
sui 550 milioni). Fra le fiorenti e evolute civilt la pi importante quella del Celeste Impero cinese
che in questi anni raggiunge la massima estensione: 160 milioni di abitanti, una avanzatissima
coltura del riso soprattutto nelle aree maggiormente dense di abitanti (regioni meridionali bagnate
dai fum giallo e fiume azzurro) che rendeva assieme a frumento e soia e piante da t l'agricoltura
come settore economico fondante dell'impero. Nel periodo del medioevo europeo la Cina conobbe
molte nuove scoperte come la bussola magnetica, carta, la stampa e la polvere da sparo; inoltre
erano artigiani migliori degli europei, soprattutto nella porcellana, nel ferro e nella tessitura serica.
Durante la dinastia Ming (1368-1644) l'economia cinese si espande verso il Giappone, l'Indonesia e
l'India; al livello politico la capitale viene trasferita da Nanchino a Pechino, il governo era
incentrato nelle mani dell'imperatore (detto figlio del Cielo) e il confucianesimo rimesso in voga dai
Ming esaltava soprattutto la virt dell'obbedienza e della sottomissione. Pi concretamente la Cina
era divisa in 15 province, affidate ad una classe di letterati-burocrati reclutati per concorsi in cui
non erano infrequenti casi di corruzione; gli eunuchi di corte riuscirono ad accumulare enormi
ricchezze influenzando molto la politica e costituendo una sorta di polizia segreta. Dal XVII le
condizioni dei contadini peggiorarono in seguito ad una carestia e all'elevata pressione fiscale: fra i
'30 e i '40 innescarono una serie di rivolte di cui approfittarono i manci della Manciuria, noti per
una solida organizzazione statale, i quali invasero Pechino nel 1644 e dopo il suicidio dell'ultimo
imperatore ming, il governo passa alla dinastia Q'ing che regner fino al 1911 quando crolla l'intero
impero. Dopo un primo momento di discriminazione da parte dei manci ai cinesi, i primi si
accorsero di non poter fare a meno dell'apparato burocratico cinese e dal 1656 ripristinano sia i
concorsi che il confucianesimo nel 1669 con l'editto sacro promulgato da K'ang-tsi. Ci inaugura
una nuova crescita economica e demografica, dovuta anche all'introduzione di mais e patata. Con
Ch'ieng-lung (1736-1796) l'impero giunge alla sua massima espansione sottomettendo alcune
regioni dell'asia centrale tra cui il Tibet.
GIAPPONE. Costituitosi nel VII secolo sul modello statale cinese e sulla fusione tra buddhismo e
scintoismo, il Giappone conosce un lungo periodo medievale dove l'autorit statale viene
soppiantata da quella dei grandi signori fondiari (daimyo) che si avvalevano dei samurai per
mantenere lordine. In questo periodo sono incessanti le guerre tra i vari signori per determinare i
rapporti di forza e vassallaggio. Dalla fine del XII secolo entra accanto all'imperatore (mikado) la
figura dello shogun, il generalissimo, signore di una delle pi importanti case feudali, il quale
detiene di fatto il potere. Da qui una serie di violente guerre intestine che videro nel 1603 vittorioso
Tokugawa Ieyasu, che detiene il titolo di shogun trasmettendolo per via ereditaria fino al 1867 (era
Tokugawa, o Edo - cio Tokyo). Nell'era Tokugawa si assiste ad un forte accentramento anche se i
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Tokugawa controllavano solamente un terzo del paese e il resto era diviso tra gli oltre 250 daimyo,
la cui obbedienza era garantita dal fatto che i loro familiari residievano a Edo in qualit di ostaggi.
Era anche vietata l'esportazione e di lasciare il Giappone tanto che i missionari europei che vi
entravano erano frequentemente messi a morte. Solo agli olandesi dal 1640 avevano diritto ad una
piccola colonia a Deshima. Nonostante leconomia fosse esclusivamente interna, il Giappone riusc
a crescere, sviluppando soprattutto una grossa borghesia affaristafnonostante il ceto mercantile
fosse aH'ultimo posto della gerarchia sociale). Ci aprir nell'ottocento inoltrato, al crollo del regime
feudale, all'acquisizione diretta di un'economia capitalistica.
INDIA. Caratterizzata da un territorio esteso, enorme popolazione (arriva nel 1700 a 160 milioni) e
crogiolo di razze, lingue e religioni. DaH'VIII secolo a nord-ovest si diffonde l'islam arrivando a
diffondersi alle porte del cinquecento ad un quarto degli abitanti, che si emancipano dalla societ a
caste ind, mentre inizia ad affermarsi il movimento sikh, monoteista e militante, e nei porti
mercantili alcuni si convertono al cristianesimo. A questo quadro religioso corrisponde una
frammentazione politica: alla fine del XII secolo un sultano musulmano si insedia a Delhi, ma viene
contrastato dall'aristocrazia guerriera dei rajput; nella penisola meridionale del Deccan domina
l'impero di Vijayanagar (nome della capitale) e fra questo e il sultanato una dozzina di stati
indipendenti. Il precario equilibrio viene rotto tra il 1526 e il 1530 da un capo militare afgano,
Babur, che getta le basi per la formazione dell'impero Moghul (fino al XVIII secolo). Soprattutto
Akbar il grande (1556-1605) sottomise l'india centro-settentrionale, la un politicamente e si sforz
di abolire la discriminazione che veniva fatta nei confronti degli ind, cercando di creare un nuovo
culto che fondeva le due religioni incentrato sulla figura del monarca. La societ rimaneva fondata
sul villaggio autosufficiente ed essenzialmente povero a causa delle frequenti inondazioni e del
prelievo fiscale, le uniche terre ad avanzare tecnologicamente furono quelle dell'aristocrazia, che
sfruttava il lavoro salariato per produrre piante pregiate. Sviluppata e ricca la produzione
manifatturiera soprattutto tessile. Con il regno di Aurangzeb (1658-1707) si assiste all'apogeo dei
Mogul, che unisce politicamente quasi tutto il subcontinente indiano, ma dopo la morte del sovrano
l'impero decade e comincia a diventare teatro di invasioni, prima arabe, poi europee.
PERSIA. La fragilit della persia era determinata da una frontiera poco definita e la lotta intestina
tra sciiti e sunniti. Lo sci Abbas il Grande cerc di dare un nuovo impulso al paese: oltre alla
conquista della Georgia e dell'Arzebaigian, incoraggi alla produzione di tessuti pregiati destinati
all'esportazione, ma l'economia di gran parte della popolazione rimase nomade-pastorale. Dopo la
conquista da parte dell'afgano Nadir Shah nel 1722 la persia si getta in un periodo di lotte intestine.
IMPERO OTTOMANO. Con la chiusura del fronte occidentale contro l'Austria nel 1606 determin
una crisi politica, dovuta proprio alla fine dell'espansione e della guerra santa. La fedelt dei
giannizzeri si incrina sempre pi e la corruzione dilaga. Cambia anche il metodo di successione del
sultano: se prima toccava al figlio pi forte e capace (che costava la vita dei suoi fratelli uccisi per
sua stessa mano), il potere passa ai fratelli del sultano per ordine di et. Per di pi inetti, la direzione
del governo passa di fatto al Gran Visir, sorta di primo ministro-consigliere del sultano. L'autorit
morale-giuridica era in mano degli ulema, che amministravano la shar'ia. Il conservatorismo di
questi e il notevole indebolimento politico saranno la causa dello sfaldarsi dell'impero.
15. Apogeo dell'assolutismo: Francia di Luigi XIV.
Figlio di Luigi XIII e Anna d'Austria sale al trono a 5 anni (1643), assume personalmente il potere
alla morte di Mazzarino nel '61. Mor nel 1715.
Amministrazione: Decide di non delegare a nessuno il potere e nomina ministri di nascita modesta
per assicurarsene la fedelt: il ministro delle finanze Colbert per esempio figlio di mercante.
Importanti al livello politico sono il Consiglio che si articolava in pi forme (superiore, dei dispacci,
delle parti e delle finanze), e gli intendenti che governano le gnralits in cui suddivisa la
francia, nominati dal re, che costituiscono sia il prolungamento del braccio del re in termini politici
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e di amministrazione, sia rappresentano le esigenze delle elite locali. Sotto la dinastia Borbone la
Francia fu campione nella vendita delle cariche pubbliche: gli officers divennero un vero e proprio
ceto intermedio tra societ e Stato, e la monarchia dovette assicurarsi la loro fedelt per non
destabilizzare il sistema.
Il limite della monarchia francese stava nel fatto che persistevano i privilegi feudali e corporativi,
mentre la monarchia non aveva il diretto controllo di ogni aspetto del paese (per esempio la
giustizia locale, affidata a giudici che dipendevano dal signore del luogo o da tribunali di diritto
canonico): il re si configurava come figura carismatica, in questo senso il Re Sole diceva: lo Stato
sono io.
Il Paese: Solo negli anni '80 la corte abbandona la vita itinerante per trasferirsi a Versailles: la vita di
10.000 persone ruotava intorno alla figura del Re, di cui si cercava il riconoscimento o solamente la
vicinanza, mentre fra cortigiani regna la dissimulazione e la manipolazione. La prigione d'oro di
Versailles separa la corte dal resto del paese: 20 milioni di persone, di cui )'80% contadina. Le
tecniche agricole erano quelle del basso medioevo (nord, sud ancora con rotazione biennale),
mentre il rapporto sfavorevole fra agricoltura e allevamento non garantiva la quantit necessaria di
concime. Met del suolo agricolo era gestito con la solita mezzadria o con l'affitto, laltra met era
propriet dei contadini stessi: questi dovevano comunque integrare con lavori salariati sia agricoli
che industriali (tessiture) per sopravvivere. I proprietari nobili o ecclesiastici esercitavano una
pressione tributaria che poteva arrivare al 60% delle rendite, a cui si aggiungevano le tasse statali.
Economia: Colbert punta alla diminuzione del debito pubblico: istituisce una Camera di giustizia
straordinaria contro gli arricchimenti illeciti degli appaltatori delle imposte, che produssero una
notevole entrata; si introdussero imposte indirette che permisero di diminuire quelle dirette a favore
delle campagne. L'obbiettivo del ministro era lesportazione di manufatti a basso costo, in modo da
aumentare la massa di denaro in circolazione e quindi aumentare la grandezza della francia.
Questo comport: un rigido regolamento che le manifatture dovevano rispettare, il quale interessava
anche la manodopera; reclusione dei mendicanti nelle case di lavoro; possibilit di creare
manifatture regie ovvero imprese private con capitale pubblico; protezionismo doganale a
scoraggiare le importazioni; costituzione di compagnie commerciali; aumento e sviluppo della flotta
e delle infrastrutture.
Le campagne militari peggiorarono le condizioni dell'erario, diminuendo i vantaggi delle politiche
di Colbert (che muore nel '83), politiche (soprattutto infrastrutture e colonie) che si riveleranno
azzeccate nel lungo termine.
Direzione delle coscienze: Giansenismo: seguaci del vescovo Giansenio (1585-1638) ponevano
l'accento sull'interiorit della fede in contrasto con lesteriorit della Controriforma; diffuso a Parigi
e con centro culturale nel monastero di Pori Royal, che vede come inquilino anche Blaise Pascal.
Nel 1711 con la bolla Unigenitus viene definitivamente condannato, ma la corrente era ormai
diffusa nel medio-basso clero e fra la borghesia e nobilt di toga, opposto al centralismo papale.
Regale (stabilito nel 1516 nel concordato di bologna): si tratta del diritto regio di percepire le
rendite dei seggi vescovili vacanti e di conferire i benefici da essi dipendenti fino all'arrivo del
successore. Il re estende questo diritto nel 1673 a tutte le nuove diocesi, e nel '82 il concilio francese
afferma la propria superiorit rispetto al pontefice. Questa controversia con roma si risolve con il
riconoscimento della regale e ha come effetto un allentamento della pressione verso i giansenisti.
Questione ugonotta: nel 1685 viene di fatto negato l'editto di Nantes con l'editto di Fontainebleau
che obbligava al culto cattolico. Molti ugonotti (che erano soprattutto artigiani e mercanti) scelsero
l'esilio all'abiura.
Guerre di Luigi XIV: il re si impegn a riorganizzare l'esercito, i cui componenti salirono a 400.000
unit, e istituendo nel 1688 una milizia a difesa locale costituita da celibi sorteggiati nelle
parrocchie. La prima campagna militare fu la guerra di devoluzione contro la Spagna: Luigi
occupa la parte meridionale dei paesi bassi suscitando l'allarme da parte di Olanda e Inghilterra.
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Con la pace di Aquisgrana si riconosce alla francia i vantaggi sui territori occupati.
Luigi poi nel '72 si allea con Inghilterra e Svezia contro le province unite che gli facevano
concorrenza commerciale. All'invasione militare le province rispondono con l'apertura delle dighe
trasformando l'olanda in un'isola inaccessibile. L'entrata in guerra di Spagna e impero, la sconfitta
della Svezia, la pace fra inghilterra e olanda costringono Luigi a firmare la pace di Nimega, da cui
ottiene territori nelle fiandre a scapito della spaglia. Luigi non si ferma, occupa Strasburgo e Casale
Monferrato, e tra 83-84 bombarda dal mare genova alleata della Spagna. Tutto ci preoccupa le
potenze europee e nel 86 stipulano una lega ad Augusta (Spagna, Impero, Olanda e Svezia). Scatena
le ostilit linvasione dell88 del Palatinato ordinata da Luigi. L'anno seguente entrano in scena
l'Inghilterra di Guglielmo d'Orange e il duca di Savoia Vittorio Amedeo. Prima i francesi aiutano lo
sbarco in irlanda dello spodestato Giacomo II Stuart, ma viene costretto ad abbandonare l'isola nel
1690 dopo la battaglia di Boyne. Nel 92 la flotta francese viene distrutta da quella inglese, nel 96
Luigi stipula una pace separata con il duca di Savoia a cui cede il Pinerolo. La pace generale viene
firmata nel 97 a Ryswick ristabilisce la situazione a prima del conflitto annullando anche le
acquisizioni francesi degli anni 80.
16. Nuovi equilibri europei tra sei e settecento.
INGHILTERRA. Nel 1660 si restaura la monarchia Stuart: Carlo II (1660-1685) poteva contare
sulle entrate derivate da un aumento dei consumi e su quelle garantite da un accordo segreto con il
re di Francia, il quale attraverso un sussidio annuo si garantiva l'appoggio inglese contro l'Olanda e
per la restaurazione del cattolicesimo. L'inclinazione cattolica del re comunque fu sensibile per
l'opinione pubblica e nel 73 il parlamento approva il Test Act: l'assunzione di cariche civili o
militari subordinata ad una professione di fede anglicana. A ci si aggiunge il problema dinastico
dato che Carlo era privo di figli maschi e il fratello erede al trono Giacomo era un fervente
cattolico. Inoltre in questi anni nasce la contrapposizione politica dei partiti storici inglesi, i tories
e i whigs. Salito al trono Giacomo II (1685-1688), dopo aver influenzato in senso assolutistico il
fratello prima della morte, si occupa di rafforzare l'esercito con uomini cattolici. Nel 87 annulla il
test act, mentre la nascita di un figlio maschio preoccupa i suoi oppositori. Questo spinge sia i tories
che i whigs di contattare lo statolder dolanda Guglielmo III che aveva sposato una figlia di
Giacomo II, Maria Stuart. Nell'88 Guglielmo sbarca a Torbay: Giacomo si sente costretto alla fuga
rifugiandosi in Francia dopo qualche mese (1689). il Parlamento offre il trono a Guglielmo e Maria,
i quali firmano una dichiarazione di diritti a favore del Parlamento: autorizza i provvedimenti sulle
imposte e sugli arruolamenti e garantisce libert delle elezioni e indipendenza dei giudici. Con il
triennal act si impongono elezioni triennali per il parlamento, mentre con l'act of settlement si
escludono i cattolici dalla successione (1694 e 1701). si apre cos la strada per un governo
monarchico-parlamentare, escludendo l'inghilterra dai paesi assolutisti. Le campagne militari
imposero nuovi prelievi fiscali con lintroduzione dell'accisa sui consumi e con la fondazione nel
1694 della Banca dInghilterra autorizzata ad emettere buoni del tesoro con valore di cartamoneta.
Nel frattempo la stasi demografica e l'aumento della produzione determinarono lespansione delle
manifatture e l'aumento del potere d'acquisto dei ceti inferiori: ci pose le basi per la seguente
rivoluzione industriale.
AUSTRIA. 1 territori austriaci godevano di una forte compattezza culturale basata sul sentimento
della Controriforma, a cui si aggiunse una clamorosa vittoria contro gli ottomani nel 1664. esclusa
da ci risultava l'Ungheria imperiale (l'altra parte era sotto il controllo ottomano o del principe della
transilvania). La nobilt rivendicava lo ius resistendi sul monarca austriaco: nel 78 scoppi la
ribellione, Leopoldo I (1658-1705) cerca di sedarla sospendendo le libert costituzionali e punendo
i protestanti. I rivoltosi chiesero aiuto agli ottomani, che si apprestarono ad assediare Vienna: in
difesa della cristianit si schier solo il re polacco Jan Sobieski. Nel 1683 austriaci e polacchi
respinsero l'avanzata turca e l'austria riprese possesso dell'intera Ungheria. Nel 97 a Senta Eugenio
Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
di Savoia sconfigge l'ultimo grande esercito ottomano. Nel 99 la pace di Carlowitz vede i turchi
costretti a cedere l'Ungheria all'austria e il Peloponneso a Venezia. Con la guerra di successione
spagnola l'austria si conferma una delle potenze europee con l'acquisizione dei possedimenti
spagnoli in italia e belgio, e dei territori del Banato. La debolezza dell'impero austriaco stava per
nella sua economia poco sviluppata e nella fragilit politica del rapporto fra sovrano e dieta.
GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA. L'1 novembre del 1700 muore senza eredi Carlo II re
di Spagna. A ci le potenze europee si erano preparate stipulando un'accordo sula successione, che
prevedeva la spartizione dell'eredit fra Carlo, figlio di Leopoldo d'Austria, e Filippo d'Angi,
nipote di Luigi XIV. Ma la spartizione non era gradita a Madrid, e un testamento del re legittima il
duca d'Angi a salire al trono col nome di Filippo V, a condizione della sua rinuncia perpetua alle
pretese sul trono di francia. La francia per non sembra rispettosa di questa divisione: l'invio di
guarnigioni francesi a Milano e nei paesi bassi, e i diritti commerciali delle compagnie francesi con
le colonie americane, provocano la reazione di Austria, Inghilterra e Olanda che nel 1701 stipulano
una Grande alleanza. La guerra si apre ufficialmente nel 1702, con l'entrata di principi tedeschi e
della danimarca. Nel 1703 il duca di Savoia e il re del Portogallo abbandonano Filippo e Luigi per
unirsi all'alleanza. Dopo alcuni successi francesi le capacit militari dell'alleanza permettono di
collezionare svariati successi arrivando nel 1708 a minacciare addirittura parigi con l'esercito anglo
olandese. Ma nel 1710 il governo inglese whig cade e viene sostituito da uno tory, pi sensibile alle
lamentele popolari contro le tasse per la guerra; nel frattempo nel 1711, dopo la scomparsa di
Leopoldo, viene a mancare il suo successore Giuseppe I, fratello dell'arciduca Carlo che a
Barcellona si era fatto proclamare re di Spagna. Si viene a configurare quindi lo stesso rischio causa
del conflitto per l'equilibrio europeo, ma in una nuova veste. Nel 1713 quindi inglesi e olandesi
stipulano con la francia la pace a Utrecht, mentre l'austria ceder l'anno seguente con la pace a
Rastatt.
Spagna senza pretese su Francia: Filippo V d'Angi; Austria+possedimenti spagnoli in italia e paesi
bassi: Carlo VI d'Asburgo; Sicilia i-Monferrato, Alessandria, Valenza e Lomellina: Vittorio Amedeo
II; all'Olanda piazzeforti sulla frontiera franco-belga; Minorca, Gibilterra-*- Terranova, nuova scozia,
e privilegi dasiento e vascello di permissione: Inghilterra.
Filippo V si fa autore di un rinnovamento al livello politico-finanziario sull'impronta francese. Sotto
l'influenza della moglie Elisabetta Farnese e dell'uomo di fiducia Giulio Alberoni, cerca di
riprendere possesso dei domini in Italia. Il conflitto contro la quadruplice alleanza composta dal
Inghilterra, Olanda, Austria e Francia si risolve con la pace dell'Aja del 1720, che decide solamente
lo scambio fra austria e Savoia di Sardegna e Sicilia.
RUSSIA DI PIETRO IL GRANDE E DECLINO DELLA SVEZIA. La dinastia dei Romanov
riprese l'andamento assolutista con Michele (1613-1645); con Alessio (1645-1676) conosce una
notevole espansione territoriale: consolidamento della Siberia, conquista dello Smolensk e
annessione dell'Ucraina. La gravissima pressione fiscale aggrav la condizione dei contadini servi
della gleba, inoltre nel 1654 scoppi una pestilenza cui si aggiunse il fermento popolare per uno
scisma religioso negli anni Sessanta, derivato dal cambiamento delle liturgie da parte del patriarca
di Mosca Nikon. In questo clima si succedettero una serie di rivolte sociali tra cui quella di Sten'ka
Razin tra il 67 e il 71 fra il Don e il basso Volga. Dopo una crisi dinastica nel 1689 sale al trono un
figlio di Alessio, Pietro, il quale era deciso di modernizzare il paese sul modello dell'occidente
europeo. Fra il 97 e il 98 compie un viaggio in olanda, inghilterra e germania dove apprende le
tecniche relative agli armamenti e alla costruzione navale. Pomato in patria per affrontare una
ribellione, si dimostra sanguinario nella repressione arrivando a decapitare di persona alcuni
responsabili. Il programma di Pietro viene portato avanti con risultati anche sulla cultura: vengono
abbandonate le cerimonie religiose tradizionali, i giovani aristocratici venivano mandati in europa a
studiare le scienze e i costumi europei, vennero chiamati in Russia tecnici olandesi tedeschi e
italiani, fu addirittura imposto di radersi il viso. Deciso a conquistare uno sbocco sul mar baltico,
Il Capretta - Storia Moderna (L492-I848)
Pietro entra in guerra nel 1700 contro la Svezia, a fianco di Danimarca e Polonia. La Guerra del
Nord (1700-1721) si apre a favore del sovrano Svedese Carlo XII. Nel 1703 Pietro si impadronisce
di una striscia di costa orientale del Baltico, ordina la costruzione di una nuova capitale,
Pietroburgo. Nel 1707 Carlo XII avanza, ma Pietro decide di indietreggiare e con la tattica della
terra bruciata taglia i rifornimenti al nemico. Preso dall'inverno Russo, il sovrano di Svezia muove
verso sud in cerca di appoggio e di viveri in terre ucraine, ma nel 1709 viene accerchiato e distrutto
a Pollava, permettendo a Pietro di impadronirsi delle coste baltiche. Con la pace di Nystadt del 1721
lo zar si assicura la Livonia, l'Estonia, l'ingria e parte della Carelia. La sconfitta determin in Svezia
la fine dell'assolutismo e l'inizio di una monarchia costituzionale, con un parlamento e il consiglio
di stato. La guerra invece aveva spinto l'industria russa a provvedere all'armamento dell'esercito: le
imprese erano o sovvenzionate dallo stato o interamente statali; inoltre l'apertura dei porti sul
baltico diede uno slancio agli scambi con gli altri paesi. Tutto ci comunque non cambi l'economia
russa che rimase prevalentemente agricola volta all'autoconsumo. L'organizzazione statale sent di
pi le riforme di Pietro: vennero aboliti il patriarca di Mosca e il consiglio della Duma, al loro posto
si istituirono le assemblee del Santo Sinodo e del Senato, l'ultimo a nomina regia. La nobilt venne
invece inquadrata nella Tabella dei ranghi: pi il nobile saliva di grado nell'esercito o nella marina,
maggior prestigio aveva nell'incarico burocratico, arrivando al massimo con il titolo nobiliare
ereditario. Ultima mossa dello zar fu l'istituzione dell'accademia delle scienze di Pietroburgo, che
arriv solo dopo la sua morte nel 1725. risultato del regno di Pietro fu l'ingresso della russia nello
scacchiere delle potenze europee.
NASCITA DELLO STATO PRUSSIANO. L'elettore Federico Guglielmo di Hohenzollern (1640
1688) dopo una trattativa con la Dieta riesce ad ottenere prima la formazione di un esercito
permanente, poi, dopo le sconfitte inflitte a Polonia e Svezia, con la pace di Olivia del 1660
acquisisce la piena sovranit sulla Prussia. Gli Junker, proprietari terrieri di Brandeburgo e Prussia,
concessero l'accentramento del potere in cambio di rafforzamento di privilegi e impieghi al servizio
del re soprattutto militari. Con un esercito ormai a 30.000 uomini, il figlio di Federico Guglielmo
ottenne il titolo di imperatore con il nome di Federico I nel 1701, partecipando alla guerra di
successione spagnola. Le premesse per l'ascesa della prussia si devono per al figlio, Federico
Guglielmo I (1713-1740) detto il re sergente. Ridusse al minimo le spese della corte e si dedic
con zelo alla formazione dell'esercito, che arriv a contare 80.000 uomini reclutati non pi solo fra
mercenari, ma anche con coscrizione obbligatoria su base territoriale (dal 33). L'esercito era
mantenuto dalla rendita del demanio statale, e dalla ridistribuzione delle tasse sulla terra e le accise
sui consumi. Le citt vennero amministrate da Commissari locali, mentre le campagne rimasero al
controllo dei junker. Questi amministratori erano sotto il controllo della Camere provinciale della
guerra e del demanio. Al vertice deH'amministrazione dal 23 vi era un Direttorio della guerra, delle
finanze e del demanio. Quindi una forte impronta burocratico-militare che caratterizza la Prussia
fino all'annessione alla Germania nel 1870.
17. Una nuova epoca di espansione.
L'espansione settecentesca si differenzia da quella del cinquecento per il suo carattere di
irreversibilit, non essendo stata seguita da un arresto ma da una successiva espansione. Europa e
Asia conoscono un aumento demografico di quasi tre quinti, mentre nelle americhe la popolazione
raddoppia.
Se da un lato all'aumento demografico si accompagnata una rivoluzione economica, daHaltro gli
aumenti decisamente superiori si hanno nelle zone a bassa densit di popolazione. Le cause possono
essere il miglioramento delle condizioni sanitarie e di immunizzazione; minore incidenza di
epidemie+guerre+carestie; l'aumento della natalit, dovuto forse alla diffusione del lavoro salariato
che garantiva matrimoni precoci; nuove colture e quindi nuova alimentazione (per esempio il caso
della patata in Irlanda, accompagnato dall'aumento della popolazione di tre volte nel giro di un
Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
secolo).
Prima ancora della patata incisive sono state le coltivazioni di nuovi cereali: mais a sud e granturco
a nord. A ci si aggiunge un aumento del suolo coltivato e nuove tecniche di rotazione che
eliminano il maggese e di fertilizzazione con erbe o con la tecnica del marcite, messe a punto per
intensificare il lavoro e aumentare la rendita; si inizia inoltre ad associare strettamente la pratica
agricola con quella deH'allevamento. Per mettere a punto queste nuove pratiche si presuppone
l'esistenza di aziende agricole di grandi dimensioni, con capitali, affitti a imprenditori e lavoro
salariato.
In inghilterra si assiste al fenomeno delle enclosures, le recinzioni: se fra cinque e seicento
riguardavano i villaggi con uno o pochi proprietari terrieri, nel settecento il fenomeno si estese. Se il
fenomeno avvantaggi i grandi proprietari, le recinzioni andarono a svantaggio dei piccoli
proprietari, cui la spesa per la recinzione gravava in modo maggiore e cui venivano sottratte terre
per l'allevamento: essi erano costretti a vendere e trovare lavoro salariato o come fittavoli. A lungo
andare i piccoli proprietari si trovarono senza lavoro; questo assieme alla crescente produzione di
materie prime e manufatti danno un forte contributo alla rivoluzione industriale inglese.
Altro fattore che spinse l'industrializzazione fu l'aumento dei profitti, generato da un aumento dei
prezzi dovuto all'aumento demografico (quindi della domanda) e dall'incremento della quantit di
metalli preziosi in circolazione. Nel settecento si assiste all'uso diffuso di nuovi mezzi di pagamento
come le cambiali, o le banconote emesse dalla banca di inghilterra. Importante anche il
miglioramento delle infrastrutture per i trasporti: il caso di colbert in francia o la costruzione di
canali in inghilterra (a basso costo per la corona che si avvalse della corve).
Si assiste ad un boom del commercio: con un ridimensionamento dell'Olanda, che conservava
Amsterdam come polo finanziario, a vantaggio di Inghilterra e Amburgo; con una riapertura dei
traffici mediterranei a beneficio di Marsiglia, Livorno e Trieste (porto franco dal 1719). Pi
importanti per sono i traffici dell'oceano Indiano e Atlantico.
Nella situazione delle colonie sud americane si registra l'espansione della Spagna a nord del messico
e a sud verso le ande, e qualche inserimento inglese e francese. L'economia era diversificata in base
alla latitudine. La catastrofe demografica degli indios del cinquecento permette la diffusione di vasti
latifondi (estancias) destinati alla coltura intensiva e all'allevamento. Gli indios e i meticci erano
sfruttati sia qui che nelle manifatture cittadine. Nel brasile portoghese la principale produzione era
quella dello zucchero di canna, a cui si affiancava l'estrazione mineraria e la vendita di schiavi.
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE. Complesso di trasformazioni nel modo di produrre manufatti
che determin a sua volta un profondo e irreversibile cambiamento nei consumi, nella vita e nei
rapporti sociali. Le trasformazioni sono la diffusione di macchine azionate da energia inanimata, la
concentrazione del lavoro nelle fabbriche, l'incremento della produttivit che arriva ad essere in
serie e a rivolgersi ad un mercato pi vasto. Culla della rivoluzione industriale l'Inghilterra del
settecento.
Le manifatture, o industria a domicilio, o protoindustria, consistevano nel reclutamento dei
lavoratori nelle compagne a cui si consegnava la materia prima per raccogliere il prodotto finito.
Questa forma aveva dei limiti quando si doveva aumentare la produzione, o quando avvenivano dei
furti. La spinta a superare questo tipo di produzione fu dato dall'aumento della domanda, dalla
scarsit di manodopera specializzata, la fantasia tecnica per la messa a punto di macchinari, il costo
e la disponibilit di energia, la disponibilit di capitale, la fiducia nell'assetto politico e legislativo
per la tutela della propriet anche intellettuale dei brevetti. A ci rispondeva solo un pese,
l'Inghilterra.
Il primo settore a decollare fu quello del cotone: la materia prima veniva importata a basso costo
dagli stati uniti, dove l'invenzione della sgranatrice meccanica aveva facilitato la selezione delle
fibre; inoltre la fibra del cotone si mostrava pi resistente alla lavorazione a macchina della lana che
fino a met settecento venne difesa limitando le importazioni di altri tessuti. Il progredire del tessile
Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
spinse anche il settore chimico per la lavorazione dei tessuti; inoltre si cercarono nuovo
combustibili per sostituire il carbone di legna durante la fase di fusione dei metalli: il carbonfossile
raffinato coke assieme ad un nuovo forno che permetteva di scartare le impurit che si legavano
al metallo. L'inghilterra divenne da nazione importatrice a primo produttore ed esportatore europeo.
L'uso dell'energia del vapore si perfezion grazie all'invenzione della macchina a vapore di James
Watt brevettata nel 1769.
L'impatto sociale dell'industrializzazione non fu immediato: le industrie si collocarono
nell'inghilterra centro-settentrionale e occidentale, nella vicinanza di fiumi e dei giacimenti. Proprio
queste zone furono teatro di un gran incremento demografico, con la nascita di citt industriali;
inoltre, dato che il lavoro con le macchine non richiedeva specializzazione, furono impiegati anche
donne e bambini. Questi venivano reclutati fra le parrocchie e gli orfanotrofi, bisogna aspettare il
1820 per una regolamentazione del lavoro minorile e femminile. Se da un lato i lavoratori erano
sottoposti a ritmi di 14/24 h e 6/7 giorni rigidamente regolamentati, dall'altro non raramente si
assisteva a scioperi o boicottaggi, anche petizioni al parlamento. Da notare anche il movimento
luddista, protagonista tra il 1810 e 20 di retate contro i macchinari accusati di provocare la
disoccupazione. Per la creazione delle trade unions il processo fu pi complicato a causa della
legislazione che le ostacolava, emessa in concomitanza con la rivoluzione francese.
L'industrializzazione cre due nuove classi: il proletariato e gli imprenditori. Gli ultimi, spesso di
origini modeste, costituivano i nuovi ricchi ed erano guardati con sufficienza sia dall'aristocrazia
terriera, sia dai grossi mercanti e finanzieri.
18. La civilt del Lumi
19. Francia e Inghilterra nel Settecento.
FRANCIA. Il successore del re sole, Luigi XV, quando sale al trono nel 1715 ha solo 5 anni. Il
parlamento di Parigi decide cos di affidare a Filippo d'Orleans la Reggenza, ottenendo il diritto di
avanzare rimostranze prima di registrare gli editti regi. Filippo accoglie le rivendicazioni della
nobilt, emarginata da Luigi XIV, che voleva ritornare a coprire incarichi di prestigio, ma dopo i
primi tempi decide di ritornare al sistema dei ministri segretari di Stato. In questi anni la francia
conosce un clima pi disteso, come dimostrano le pubblicazioni satiriche di Montesquieu e Voltaire.
Il problema principale per la Francia erano le finanze. Il reggente decide di affidarsi allo scozzese
John Law, il quale propone il suo sistema consistente nello stampare nuova cartamoneta per
stimolare il mercato interno e consentire alla corona di ripagare i suoi debiti. Tra il 16 e il 19 Law
crea una banca con diritto esclusivo di emettere banconote, e una Compagnia delle Indie che
assorb tutte le compagnie precedenti. Le azioni della compagnia andarono a ruba. Nel 20 viene
nominato controllore generale delle finanze, ma nello stesso anno la Compagnia si rivel un
fallimento, gettando panico fra gli azionisti. Law fugge all'estero. Solo il Tesoro esce vittorioso,
saldando gran parte dei debiti con la nuova cartamoneta. Morto Filippo nel 23 gli succede il duca di
Borbone, ma Luigi XV nel 26 affida il governo al suo precettore, l'ecclesiastico Fleury (1652-1743),
il quale guid la francia per un periodo di pace (esclusa la guerra di successione polacca che frutt
la Lorena) e stabilit economica.
INGHILTERRA. Con l'atto di successione del 1701, alla morte della regina Anna, sale al trono
inglese il principe elettore di Hannover Giorgio I (1714-1727). I sostenitori degli Stuart, detti
giacobiti, tentarono nel 15 e nel 45 di reimpadronirsi del trono, ma con lunione politica della gran
bretagna (1707) trovarono sempre meno appoggio nelle terre scozzesi. Giorgio I e suo figlio II si
interessavano pi delle vicende tedesche, lasciando l'inghilterra in mano a un governo di gabinetto
formato da un primo ministro e i collaboratori. Il governo influenzava le elezioni del parlamento per
ottenere la maggioranza, il che risultava facile dato i pochi elettori dei boroughs che eleggevano
tre quarti della camera dei comuni.
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Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
Tra 1721-1742 il primo ministro fu Robert Walpole il quale con buone capacit negli affari avvi
una politica di buone relazioni con la Francia, di riduzione del debito pubblico e di protezione del
commercio e dell'industria.
Tre quarti delle campagne inglesi erano gestite dei grandi proprietari terrieri, non pi di 30.000
famiglie (gentry), di cui 200 erano Lord. Essi controllavano la politica inglese attraverso il
Parlamento, oltre alla giustizia locale. A questa aristocrazia terriera, di cui faceva parte anche il
clero pi benestante, aspirava integrarsi i mercanti pi ricchi, finanzieri e banchieri Londinesi, i
quali costituivano il vertice sociale della popolazione urbana, costituita da artigiani e piccoli
commercianti e, pi sotto, salariati, vagabondi e poveri.
Nonostante queste forti differenze fra ceti, non ci furono sommosse sovvertitrici dell'ordine, ma
solo rivendicanti quei piccoli diritti come il basso prezzo del pane. Per il resto l'inghilterra era
famosa in europa per la sua monarchia costituzionale, le garanzie legali, le libert di opinione e di
credo, una burocrazia efficiente.
CONFLITTI. La guerra di successione polacca (1733-38) vide Paustria e la russia fronteggiarsi
contro la francia per il trono polacco. I francesi si coalizzarono con il regno di Sardegna e gli
spagnoli. Nel 33 i franco-piemontesi invasero Milano, mentre l'esercito spagnolo nel 34 si
impadroniva del regno di Napoli. Nel 38 la pace di Vienna garantiva all'Austria il ducato di Milano,
con la concessione al Piemonte di Novara e Tortona, e alla Spagna Napoli e la Sicilia. La Toscana
orfana dei Medici venne assegnata al marito di Maria Teresa d'Asburgo, il duca di Lorena Francesco
Stefano, mentre la Lorena and in mano a Stanislao Leszczynski, col patto che alla sua morte
sarebbe stata annessa alla Francia.
I mercanti inglesi, dopo il diritto all'asiento e al vascello di permissione, iniziarono a praticare il
contrabbando lungo le coste delPamerica spagnola. Quando il contrasto a questa attivit si fece pi
duro, Walpole decise di muovere guerra alla Spagna (1739). Questo conflitto conflu nella guerra di
successione austriaca (1740-48). Maria Teresa era salita sul trono nello stesso anno, ma dovette fare
i conti con le pretese degli elettori di Baviera e di Sassonia, a cui si aggiunsero i Borbone di Francia
e Spagna da tempo nemici degli Asburgo. Iniziata con l'aggressione del re di Prussia Federico II alla
Slesia, il conflitto mut proprio con il ritiro di quest'ultimo, pago del territorio conquistato.
Allaustria si affiancarono il re di Sardegna che chiese territori lombardi in cambio dell'appoggio, e
l'inghilterra, che alla morte di Walpole nel 42 entr in guerra. Nel 44 Luigi XV di Francia dichiara
guerra agli inglesi: riesce a batterli sulla terra ma non pu sovrastare la flotta inglese. La pace di
Aquisgrana del 48 viene firmata da tutte le potenze in guerra: il re di Prussia si vede riconosciuta la
Slesia, Maria Teresa d'Austria deve concedere a Filippo di Borbone i ducati di Parma e Piacenza.
Un trattato di alleanza tra Inghilterra e Prussia del 56, la diplomazia del cancelliere austriaco
Kaunitz, deciso a strappare la Slesia a Federico II, determin il rovesciamento delle alleanze
rispetto alla guerra precedente e diede inizio alla Guerra dei Sette anni (1756-63).
Austria+Francia+Russia+Svezia+Polonia contro Inghilterra+Prussia. Con l'entrata in scena di
William Pitt, ministro degli esteri inglese nel 57, la guerra mut faccia: conquist le colonie francesi
sia in nord america che in india. Nel 61 neanche l'entrata in guerra della Spagna ferm l'avanzata
inglese, che arrivarono nelle AntiIle e nelle Filippine. Con le dimissioni di Pitt, si avviarono le
trattative di pace, concluse a Parigi nel 1763. La Francia dovette riconoscere all'inghilterra sia
l'america settentrionale, sia l'india, mentre la Spagna dovette cedere la florida in cambio di territori
pi a est. Sempre nel 63 la pace di Hubertusburg conferm a Federico II la Slesia.
FRANCIA. Uscita umiliata dalla guerra dei sette anni, nonostante l'annessione della Lorena e della
Corsica nel 66 e nel 68, la politica francese conosceva un periodo di crisi. II Parlamento si
opponeva duramente contro la monarchia soprattutto in questioni religiose (ottennero l'espulsione
dei gesuiti nel 64) e fiscali, arrivando a mettere in discussione la legittimit del sovrano. Nel
frattempo l'applicazione delle teorie fisiocratiche fallirono in seguito ad un cattivo raccolto dei
cereali, che determin un innalzamento dei prezzo. Si arriv addirittura ad un colpo di stato da parte
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Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
del cancelliere de Maupeou, che fall e determin l'abolizione del Parlamento da parte del re,
sostitutito da consigli superiori a nomina regia. Il triumvirato Aiguillon, Maupeou, Terray riusc a
ridurre il deficit pubblico. Luigi XV muore nel 1774, gli succede il nipote Luigi XVI, che ristabil i
Parlamenti e nomin ministro delle finanze Turgot, illuminista. Turgot eman un editto di libert di
commercio dei grani nel 74, ma coincise ancora una volta con un cattivo raccolto, a cui segu un
aumento dei prezzi. Turgot sciolse le corporazioni, elimin la corvee sostituendola con una tassa sui
proprietari terrieri. Ci and contro gli interessi del Parlamento e dei finanzieri, Luigi tolse
l'appoggio al ministro che si dimise nel 76.
INGHILTERRA. Dopo la guerra l'inghilterra esce da padrona: prima nei commerci e nelle colonie e
lanciata verso la rivoluzione industriale. Dall'altro lato la politica interna conosce tensione per tre
ragioni: il nuovo re Giorgio III (1760-1820), nato ed educato in Inghilterra, mostra l'intenzione di
agire in prima persona sulla politica interna suscitando l'opposizione di parlamento e opinione
pubblica; una nuova corrente pi radicale dei whigs contesta duramente l'ordine politico del post
rivoluzione, chiedendo la ridistribuzione dei seggi parlamentari, un allargamento del suffragio e
un'estensione delle libert civili e religiose; la disastrosa conduzione della rivoluzione americana da
parte del governo di lord North, che dopo la vittoria dei coloni, alimenta le spinte autonomistiche
dell'irlanda, che chiedeva l'indipendenza del suo parlamento e il voto per i cattolici.
Dopo i disordini di Londra del 1780, Giorgio III si convince nell'83 ad affidare un nuovo governo al
figlio omonimo di William Pitt. Pitt il giovane intraprese una serie di riforme, accogliendo le
richieste degli irlandesi, combattendo la corruzione, introducendo nel 97 un'imposta proporzionale
al reddito. D'altra parte si dimostra molto duro nei confronti delle agitazioni operaie, per timore che
lo spirito della rivoluzione francese si espandesse in inghilterra.
20. Assolutismo illuminato e riforme.
Assolutismo illuminato un termine degli storici tedeschi dell'ottocento, che indica la stessa cosa
di dispotismo illuminato gi in voga alla fine del settecento: sovrani europei che dichiaravano di
operare per il bene dei loro sudditi, giustificando il loro ruolo come unico capace di combattere i
privilegi e attuare le riforme, ispirandosi alle idee dei philosophes di cui erano amici o discepoli.
FEDERICO II DI PRUSSIA (1740-1786). Scrittore, musicista, irreligioso, amico di Voltaire,
mecenate di altri philosophes che ospitava nell'accademia delle scienze di Berlino. Considerava il
suo ruolo come primo servitore dello Stato, con il compito di operare con onest e saggezza.
Nonostante ci prosegu la politica del padre di rafforzamento militare-burocratico, mantenne la
servit della gleba, prefer la nobilt per cariche militari e civili. Il suo genio militare riusc a
difendere la Slesia anche contro la coalizione della Guerra dei Sette anni. Nel 72 riesce a collegare
la Prussia orientale a quella occidentale con la prima spartizione della Polonia, segnando un
raddoppio di superficie per la Prussia. A questo si aggiunge la triplicazione della popolazione,
aiutata dal popolamento delle terre orientali e la politica di tolleranza religiosa. Sul piano interno la
burocrazia era la pi efficiente e onesta d'europa; fu abolita la tortura e limitata la pena di morte; il
codice civile prussiano promulgato dopo la morte di Federico II mischia lo spirito garantista con
quello conservatore (divisione giuridica dei ceti). Inoltre era garantita la libert di stampa e
obbligatoria l'istruzione elementare.
MARIA TERESA (1740-1780) E GIUSEPPE II (1765-1790) D'AUSTRIA. Maria Teresa con dure
sconfitte militari in europa, decide di avviare assieme i suoi collaboratori una serie di riforme
dell'esercito per concorrere con le altre potenze. Nel 48 costringe i ceti di ciascun Land (alta e
piccola nobilt, clero, citt) a votare le imposte per un decennio e non pi annualmente, affidando a
organi di governo il riparto e l'esazione. Nel 49 le cancellerie austriaca e boema vengono sostituite
da un unico Direttorio con funzioni amministrative e finanziarie. Per non scontentare la nobilt, essa
viene preferita per le cariche militari e civili, a cui per viene formata attraverso dei collegi statali.
Dopo questa politica di accentramento statale per i territori dell'austria-boemia, il cancelliere di
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Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
corte e Stato dal 1753 von Kaunitz-Rittberg diventa l'artefice di una politica volta alla pubblica
felicit. KR, a cui si deve il rovesciamento delle alleanze per la guerra dei Sette anni, approfitta
dell'emergenza bellica per imporre l'istituzione di un consiglio di stato che diventa influente anche
per la politica intema.
Nel 1765 muore Francesco Stefano, marito di Maria Teresa e imperatore del Sacro Romano Impero
dal 45 come Francesco I. Gli succede Giuseppe II, primogenito della coppia, nominato co-
reggente dalla madre. Dall'80 al 90 affronta il suo compito da solo, mantenendo lo stesso indirizzo
precedente, ma mutando i metodi, che diventano pi dispotici e pi frequenti. La politica religiosa
del giuseppinismo confluiscono istanze cattoliche sia di giurisdizionalismo, cio di prevalenza
dello Stato sul clero, a cui spettava il benessere morale e civile della societ. Nell'81 viene emanata
la patente di tolleranza per protestanti e greco-ortodossi, e vengono combattute le manifestazioni
antisemite. Circa 700 monasteri vennero soppressi e i beni incamerati dallo Stato e usati per scuole
e attivit assistenziali. Per rispondere all'ideale giuseppino vengono costituiti seminari statali per la
formazione dei parroci. Dal 74 viene introdotto l'obbligo scolastico, e gli studi superiori furono
riordinati. Alla riforma delle campagne, che prevedeva l'abolizione della schiavit personale e la
sostituzione delle corve con tasse in denaro, si oppongono i nobili e non pu entrare in vigore
anche per la morte del sovrano nel 1790. Nell'87 viene promulgato il codice penale giuseppino, che
accoglie la legalit della pena e non la sua arbitrariet e la parit dei sudditi di fronte alla legge.
Le riforme provocarono rivolte nei territori del belgio e in Ungheria. Il primo proclam
l'indipendenza nell'89.
A Giuseppe II succede il fratello minore Pietro Leopoldo con il nome di Leopoldo II, il quale tenta
di calmare le rivolte con alcune concessioni, ma muore nel 92 prima di proseguire con le riforme.
Gli succede Francesco II, il figlio. Con lo scoppio delle ostilit con la Francia rivoluzionaria,
l'Austria si trasforma in uno stato immobile e poliziesco che sar soprannominato prigione dei
popoli per met dell'Ottocento.
CATERINA II DI RUSSIA. Dopo Pietro il Grande, la figlia Elisabetta (1741-1762) prosegue la
politica di avanzamento culturale (Universit di Mosca nel 55), rafforzamento militare e
partecipazione nella politica europea. 11 successore Pietro III viene deposto nel 62 con un colpo di
stato organizzato dalla stessa moglie, Caterina, una principessa tedesca che si fa proclamare
autocrate di tutte le Russie. Caterina II (1762-1796), amica dei philosophes, fa di tutto per aprire
la russia alla cultura europea. Fino al 90 la russia conosce una notevole libert d'espressione e di
critica. Nel 64 viene decretata la confisca delle propriet ecclesiastiche, vengono soppressi buona
parte dei conventi e ai sacerdoti viene assegnato uno stipendio. I contadini che erano sotto la
propriet ecclesiastica, passando sotto il demanio regio, migliorarono le proprie condizioni. Nel 67
la zarina convoc una commissione legislativa formata dai rappresentanti dei nobili, cittadini,
contadini e nazionalit non russe, con il compito di stilare un nuovo codice di leggi seguendo le
indicazioni della stessa Caterina, ispirate a Montesquieu e Beccaria. Sorsero per dei contrasti nella
commissione e con la scusa della guerra nel 68 Caterina la sciolse. La guerra fece crescere il
malcontento nelle campagne, e nel 1773 Pugacev cominci a raccogliere seguaci spacciandosi per
Pietro III, denunciando l'oppressione dei nobili. Raccolti attorno a s cosacchi, baskiri, servi, operai,
e vecchi credenti. L'insurrezione venne domata solo nel 74, e l'anno successivo Pugacev viene
processato e giustiziato. Il timore di nuove rivolte spinse Caterina a non prendere provvedimenti a
favore delle campagne, anzi si inasprirono le condizioni dei contadini. Nel frattempo portava a
termine la riforma dell'amministrazione interna, e migliorava le condizioni delle manifatture, delle
miniere e del commercio con l'estero.
La guerra contro gli Ottomani scoppia nel 68: la flotta russa circumnaviga l'europa e distrugge
quella turca a Cesm. La russia conclude la guerra nel 74 a condizioni vantaggiose, ottenendo
l'accesso al mar Nero e il passaggio libero nel Bosforo. Con la spartizione della Polonia si
garantisce l'annessione della Bielorussia e successivamente (93 e 95) il resto del territorio polacco.
Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
Per l'annessione definitiva della Crimea bisogna aspettare la seconda guerra contro i turchi
combattuta a fianco dell'austria.
SPARTIZIONI DELLA POLONIA. La grande guerra del Nord aveva avuto gravi conseguenze in
termini economici e demografici, e aveva segnato il rafforzamento delle famiglie magnatizie.
D'altra parte ogni tentativo assolutistico veniva fermato sul nascere dal Parlamenti, dove i nobili si
avvalevano continuamente del liberum veto. Alla morte di Augusto III (1733-1764) la Russia
appoggi l'ascesa di Poniatowski (1764-1795) che si apprest a introdurre nuove riforme e a
sopprimere il liberum veto. In questo clima scoppi il conflitto fra la Russia e la nobilt polacca
riunita nella confederazione di bar, ostili alla Russia e alle riforme. Nel 72 dopo le lotte, le grandi
potenze si accordano per la spartizione del regno (prima spartizione della Polonia): alla Russia la
Bielorussia, all'Austria la Galizia e la Lodomiria, alla Prussia la saldatura dei domini Occiddentali e
Orientali. Nonostante ci Poniatowski riusc a far approvare nel 91 una costituzione che prevedeva
una monarchia ereditaria e la soppressione del liberum veto. Ancora una volta sub l'invasione russa
e questa volta nel 91 il regno venne diviso fra Russia e Prussia. Con la terza spartizione del 95, a
seguito della rivolta nazional-liberale di un polacco che aveva partecipato alla rivoluzione
americana, scompare dalle cartine il regno polacco.
RIFORME IN SCANDINAVIA. Dopo Carlo XII la Svezia conosce un periodo noto come era della
libert (1720-1772). Il successore tedesco Federico I d'Assia-Cassel dovette riconoscere una
costituzione che affidava alla Dieta, composta da nobili, clero, borghesi e contadini, compiti in
precedenza sostenuti dal monarca. Se le guerre per riprendersi il Baltico furono fallimentari, la
Svezia progred economicamente e socialmente, tanto da poter vantare un tasso d'analfabetismo
quasi a zero. Nel 72 il colpo di stato di Gustavo III cancell la costituzione del 20 e restaur
l'assolutismo, anche se port avanti riforme arrivando a cancellare i privilegi dei nobili.
In Danimarca l'assolutismo era legge dal 1665.1 nobili anche se senza peso politico, portavano
avanti un regime signorile nelle campagne, dove vigeva ancora la servit della gleba. Solo con
Cristiano VII (1766-1808) viene abolita la servit, dando la possibilit di riscattare la propria terra
e, di conseguenza, dando una forte spinta all'agricoltura.
CRISI DEL PAPATO. La Chiesa Romana fu duramente attaccata dalla cultura del tempo, per la sua
struttura sovranazionale a cui competevano non soltanto questioni spirituali, ma anche matrimoni,
stampa e pubblica assistenza. Obbiettivo erano soprattutto i privilegi come l'immunit, il diritto
d'asilo, l'esenzione da tasse. La manomorta, ovvero i beni agricoli del clero protetti, costituivano
dal 10 al 30% del territorio.
Con i pontificati di Clemente XII e Benedetto XIV, si assiste ad un'apertura alle correnti politiche e
culturali all'insegna di un cristianesimo ragionevole. Trattano con Sardegna, Napoli e Spagna sui
principali problemi quale la tassazione. Con Clemente XIII la rotta si inverte e i rapporti peggiorano
quando il clero si dimostra poco generoso nel finanziare la guerra dei Sette anni contro gli stati
protestanti. Nel frattempo si inasprisce la polemica contro la Santa Sede, e in molti stati vengono
cacciati i gesuiti. I Borbone spingono Clemente XIV a sciogliere la Compagnia di Ges (1773). A
ci si accompagna un progressivo ridimensionamento del potere e delle ingerenze della Chiesa
negli Stati europei.
REGNI IBERICI. Il Portogallo inizia il 700 come un paese arretrato e immobile, ma sotto Giuseppe
I (1750-1777) la situazione cambia radicalmente, anche grazie ai suoi ministri. Tra essi il marchese
Pombal si rese protagonista nella gestione del dopo terremoto a Lisbona nel 1755. Guadagnatosi
prestigio, avvi una serie di epurazioni nell'aristocrazia sfruttando un attentato fallito al re, e una
serie di riforme dall'istruzione all'esercito all'economia delle colonie, facendo riprendere l'economia
portoghese nonostante il declino dell'estrazione d'oro in Brasile.
Da Filippo V la Spagna aveva subito una svolta assolutistica, ma con Ferdinando Vi e Carlo III si
avviarono una serie di riforme. L'ultimo, ex re di Napoli, si circond di ministri illuminati. Sue sono
le risposte ai benefici ecclesiastici, la cacciata dei gesuiti, riforme economiche e dell'istruzione.
Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
La popolazione aument, ci fu un risveglio economico nelle periferie (cotone in catalogna e carbone
nelle asturie). Le colonie si vedono riformate nell'amministrazione, ma la corona dovette vedersela
con le nascenti spinte autonomistiche dei creoli, la classe dirigente locale di origine spagnola,
embrione dei moti indipendentisti dell'Ottocento.
21. L'Italia del Settecento.
Con le guerre di successione i domini italiani subirono trasformazioni profonde, a parte le
repubbliche di Venezia, Genova, Lucca e lo Stato Pontificio. Alla fine delle guerre, met del 700,
l'italia si configurava cos: i domini spagnoli (Milano, Napoli, Sicilia, Sardegna), dopo essere
passati in mano asburgica, ritornarono ai borbone, i quali prima dovettero cedere la Sicilia ai
Savoia, poi imposero lo scambio con la Sardegna. Sorte simile per Palma e Piacenza che passano
prima all'austria e poi al fratello minore del re di Napoli. Il gran ducato di Toscana, all'estinzione dei
Medici pass agli Asburgo. [VEDI CARTINA PAG 288]
Nel frattempo si registrava l'indebolimento dello Stato della Chiesa nella sua influenza politica.
Molti intellettuali presero posizione contro il papato, uno su tutti Muratori. Lanticurialismo fu il
punto di incontro per il ceto intellettuale del sud (fra cui Vico e Doria) e la monarchia asburgica.
Ripreso lo scambio intellettuale all'interno dell'europa, in Italia molti prendono coscienza
dell'arretratezza politica della penisola.
REGNO DI SARDEGNA. L'espansione dello stato Sabaudo fu accompagnato dalle riforme di
Vittorio Amedeo II (1682-1730), dal 20 re di Sardegna: nuovo catasto e censimento delle propriet
fondiarie, che ebbe come conseguenza una nuova tassazione e l'eliminazione dei privilegi dei
signori e degli ecclesiastici. Nel 27 e nel 40 dei concordati limitarono le libert giuridiche dei
ministri della Chiesa. Venne rilanciata l'universit di Torino, e creata un sistema di scuole
secondarie. L'accentramento si espresse con le Costituzioni del 27 e del 40; furono adottati
provvedimenti mercantilisti che favorirono le industrie tessili. Con il successore Carlo Emanuele III
(1730-1773) si prosegu l'accentramento assolutistico; nel 71 si abol il feudalesimo e con il
ministero di Bogino la Sardegna fu oggetto di provvedimenti per limitare il potere baronale e della
Chiesa e diffondere l'istruzione.
REGNO DI NAPOLI E DI SICILIA. Dal 1734 con Carlo di Borbone Napoli venne regnata da un
re proprio, acquistando l'indipendenza della corona. Le riforme limitarono le giurisdizioni
baronali, intrapresero una politica giurisdizionalista contro la Chiesa, riformarono l'Universit,
avviarono il catasto di terre e beni. L'ultimo per risult lento per l'arretrato impianto tecnico. La
vita intellettuale in compenso si mantenne molto vivace, con l'emergere delle nuove scienze
naturali, dell'economia e degli studi statistici. Nelle province per la situazione era ancora
catastrofica, soprattutto per i contadini soffocati dal regime feudale. Carlo divenne re di Spagna nel
59 e data la minore et del successore Ferdinando IV (dal 1816 al 25 re delle Due Sicilie) venne
costituito un consiglio di reggenza, la cui figura pi importante fu il toscano Tanucci. Intransigente
contro la Chiesa (espelle i gesuiti e promulga leggi sulle manimorte) affront la carestia del 63-65
con metodi tradizionali senza incisive riforme contro i baroni. Ferdinando IV spos la figlia di
Maria Teresa d'Austria, Maria Carolina, che fece licenziare Tanucci, imprimendo una politica filo
austriaca. Sulla spinta di intellettuali si arriv all'istituzione di un credito per i coltivatori, si
fondarono manifatture regie e si eresse con i beni sequestrati agli ecclesiastici una cassa per
soccorrere la Calabria colpita nel 1783 da un terremoto. In Sicilia nel viceregno di Caracciolo
(1781-1785) si abol l'inquisizione, mentre fall il progetto di un catasto a cui erano contrari i nobili.
Sia nell'isola che nel regno di Napoli le riforme arrivarono ad abolire il feudalesimo, vera scure
sull'agricoltura.
ILLUMINISMO NELLA LOMBARDIA AUSTRIACA. Tra gli anni 40 e 50 lo stato di Milano
conobbe una serie di riforme: riordino dell'amministrazione delle finanze, abolizione della vendita
delle cariche in favore del merito. In ambito finanziario si costitu sia una Ferma generale unica
Il Capretta- Sloru Moderna (1492-1848)
per i dazi, sia un banco per la gestione del debito pubblico. Nel 1760 entr in vigore un nuovo
sistema censuario, dopo anni di lavoro contro l'opposizione del patriziato fedele ai suoi privilegi:
ridistribuzione proporzionale dell'imposta fondiaria, riduzione dell'imposta che gravava sui
contadini, riforma amministrativa che vedeva i rappresentanti dei fondiari sotto il controllo di
funzionari regi. Fiorente la vita culturale milanese che conobbe grandi nomi. Dal 59 il conte Carlo
di Firmian ristruttura le magistrature, separando gli affari giudiziari (al Senato) da quelli
amministrativi e finanziari (al Magistrato Camerale). Nel'86 Giuseppe II abolisce il Senato per
sostituirlo con un moderno sistema giudiziario a tre istanze, mentre nelle province i consigli
cittadini vennero sostituiti da funzionari regi. Vantaggi economici derivarono dalle infrastrutture e
dell'accesso privilegiato all'economia austriaca. Nell'istruzione superiore si ricordano le scuole
superiori di Milano e l'Universit di Pavia, mentre le scuole elementari vennero introdotte solo
nell'86.
TOSCANA. Francesco Stefano (37-65) risiedeva a Vienna, e si mostr interessato solo a garantirsi
una consistente entrata dal suo granducato. Perci le riforme significative furono in materia
finanziaria, come l'accentramento degli appalti in una Ferma generale, e il riordinamento del debito
pubblico. Contro la Chiesa fu ribadito il controllo statale della censura e la promulgazione di una
legge sulle manimorte. La carestia del 63-65 indusse il consiglio a promulgare leggi fisiocratiche
liberalizzando il commercio del grano. Queste soluzioni si affermarono sotto il governo di Pietro
Leopoldo (65-90) figlio di FS. Sulla stessa scia vennero eliminati le coiporazioni e le dogane
interne. Altre iniziative di Leopoldo furono la bonifica della Valdichiana e della Maremma senese, e
di allivelare, cio di dividere in piccoli lotti le terre della corona e le manimorte per assegnarle a
coltivatori diretti in cambio di un canone (livello") annuo fisso. Nel 1786 promulg un nuovo
codice penale che per la prima volta in europa abolisce la pena di morte (oltre alla tortura).
Fallirono i progetti della costituzione di un'assemblea rappresentativa per limitare i poteri del
sovrano e una riforma potenzialmente scismatica della chiesa toscana sul programma del vescovo
giansenista Scipione de' Ricci.
22. Nascita degli Stati Uniti d'America.
Ai primi del Settecento le colonie inglesi nel nord America raggiunsero quota 13: New Hampshire,
Massachussets (fondata da puritani inglesi detti Padri Pellegrini fuggiti dall'Inghilterra nel 1620),
Connecticut, Rhode Island, New York (ex-New Amsterdam, strappata agli olandesi nelle guerre
del Seicento), New Jersey, Pennsylvania, Maryland, Virginia (regalata dalla corona stessa alla
Compagnia della Virginia), Delaware, North Carolina, South Carolina e Georgia (fondata nel
1732 in onore di Giorgio I). Durante il Settecento la popolazione crebbe fino a due milioni e mezzo
sia per il maggior numero delle nascite sui decessi sia per le continue migrazioni di coloni
provenienti da tutta europa. Gli schiavi neri superavano il mezzo milione, concentrati soprattutto
nelle colonie meridionali, dove si form un'aristocrazia di grandi proprietari terrieri. Le colonie del
nord erano meno differenziate e ospitavano agricoltori, pescatori, mercanti e artigiani, i quali
vivevano soprattutto di esportazione. L'organizzazione politica era simile in tutte le colonie: vi era
un governatore, di solito di nomina regia, assistito da un consiglio che nominava assieme ai giudici.
Il potere legislativo, su cui aveva diritto di veto, era affidato da un'assemblea eletta a suffragio che
comprendeva dal 50 al 70% dei maschi adulti. Le citt e le campagne godevano di ampie
autonomie.
1 CONTRASTI TRA COLONIE E MADREPATRIA. Le colonie avevano combattuto a fianco della
madrepatria durante la Guerra dei Sette anni, prendendo coscienza della loro forza. L'eliminazione
della presenza francese a nord, inoltre, faceva apparire meno indispensabile il sostegno
dell'inghilterra; per di pi proprio la corona si apprestava a chiedere il rimborso delle spese di
guerra alle colonie. Questi fattori si aggiunsero allo ^contento gi presente a causa dei divieti che gli
impedivano di commerciare direttamente con altri paesi, e all'imposizione di pesanti dazi per evitare
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Il Capretta - Storia Moderna ( 1492-1848)
che facessero concorrenza alle esportazioni dell'inghilterra. Ci favor il contrabbando. Sul piano
politico il veto dei governatori era sentito come oppressivo. Oltre a questi motivi, nei primi anni del
settecento le colonie acquistarono coscienza della loro autonomia primariamente al livello culturale:
Harvard e Yale sono universit fondate prima dell'indipendenza; sul piano religioso fra gli anni 30 e
40 conobbero un periodo di grande risveglio, mentre la diversa provenienza dei coloni aveva
creato un effetto crogiuolo e una nuova cultura pragmatistica e individualista.
L'inghilterra, oltre a imporre il divieto nel 63 di acquisto di nuove terre oltre i monti Appalachi
(riservando quelle a est agli indiani, i quali resistevano con sempre pi forza), era decisa a sfruttare
le colonie per rifinanziare le proprie casse: repressione del contrabbando, imposizione di nuovi dazi
e tasse sui documenti e i periodici su carta colpirono i coloni. 1 delegati di nove colonie riuniti a
New York dichiararono incostituzionali le nuove tasse sul principio del no taxation without
representation, dato che erano state varate da un Parlamento che non li rappresentava. Il governo
inglese ritir la tassa di bollo nel 66, ma l'anno seguente introdusse nuovi dazi. 1 coloni decisero di
boicottare le merci inglesi, riducendo le vendite di due terzi. Nel 1770 a Boston i soldati inglesi
spararono sulla folla uccidendo S persone; nel 1773 il Boston tea party: un gruppo di patrioti
travestiti da indiani sali su una nave della Compagnia delle Indie orientali in attesa di scaricare la
merce, gettando in acqua le casse di t.
LA GUERRA DI INDIPENDENZA. Dopo gli episodi di Boston iniziano le ostilit aperte fra
colonie e madrepatria. Dopo la reazione del governo inglese, che chiuse il porto di Boston e
modific l'autorit della costituzione del Massachussets, nelle colonie si crearono organismi
indipendenti che presero il posto delle autorit britanniche. Nel 1774 si tenne a Filadelfia la prima
di queste assemblee al livello generale, il primo Congresso continentale, che ribad il boicotaggio
e il rifiuto delle tasse e delle leggi della madrepatria. Il secondo Congresso continentale nel 75 si
chiuse con uno scontro armato tra coloni ed esercito britannico. 11 4 luglio 1776 venne approvata la
Dichiarazione di Indipendenza, che proclamava il diritto di autodeterminazione del popolo
americano sulla base dei diritti dell'uomo di uguaglianza, felicit e libert. Il comando delle forze
amiate fu assegnato a George Washington (1732-1799) che a campo aperto riport alcune sconfitte,
ma ridusse il morale degli occupanti con azioni di guerriglia. Nella battaglia di Saratoga 1777 un
contingente britannico si arrese agli americani. Dopo questo evento e grazie alla mediazione
dell'inviato americano a Versailles Benjamin Franklin, la Francia decise di appoggiare la causa
americana. Assieme alla Spagna riusc a contrastare la flotta britannica e interrompere i rifornimenti
alle truppe in America. Nel 1781 il generale inglese Comqallis, stretto fra la flotta francese e
l'esercito franco-americano, capitol a Yorktown. La guerra fin. Nel 1783 col trattato di Versailles
la Gran Bretagna riconosceva l'indipendenza delle tredici colonie, e restituiva alla Francia i territori
dei Caraibi e del Senegai, alla Spagna la Florida e Minorca.
LA COSTITUZIONE. La guerra lasciava problemi irrisolti, come le conseguenze sulla popolazione,
sulla moneta deprezzata, la rivalit tra stati nell'occupazione a nord e i provvedimenti
particolaristici delle assemblee degli stati. A ci il congresso continentale aveva posto una soluzione
con gli Articoli di Confederazione nel 77, ma entrarono in vigore solo nell'81 dopo la ratifica degli
stati: al congresso degli stati uniti competevano la politica estera e la difesa, il resto era lasciato a
discrezione dei singoli stati. Alcuni politici per, come Madison e Hamilton, vedevano nella
confederazione una debolezza e spinsero per un governo centrale che gestisca i conflitti intemi, la
finanza e gli interessi all'estero degli stati. Su spinta dei federalisti, nel 1787 si riun una
convenzione a Filadelfia. Si decise per sostituire gli articoli con una nuova Costituzione federale,
che venne approvata nel 1788. Il nuovo Congresso era formato da Senato e Camera dei
rappresentanti, e deteneva il potere legislativo. Il potere esecutivo era affidato ad un presidente,
eletto a doppio grado (elettori che eleggono elettori che eleggono il presidente). Al vertice del
potere giudiziario stava la Coite suprema, nominata senza revoche dal presidente. Nel 91 vennero
introdotti i primi 10 emendamenti che costituiscono una dichiarazione dei diritti del cittadino
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Il Capretta - Storia Moderna ( 1492-1848)
americano.
SVILUPPO DEGLI STATI UNITI. La popolazione crebbe, con essa anche l'espansione a ovest,
dove le nuove comunit che superavano i 60.000 abitanti avevano il diritto di proclamarsi stato. Il
sud degli stati uniti mantenne rapporti commerciali con la madrepatria, a cui vendeva cotone in
cambio di manufatti a basso prezzo. Le manifatture del centro-nord invece avevano da guadagnare
con l'imposizione di dazi protettivi, ed espansero la loro influenza sulla politica americana. Il primo
presidente degli USA fu Washington, eletto prima nel 1789, poi nel 1793. Il suo carisma gli permise
di istituire nuovi dazi sulla popolazione e una Banca degli Stati Uniti. Ma quello che non piacque fu
l'accentramento dei poteri e la promozione degli interessi centro-settentrionali, e nel 91 nacque il
partito Repubblicano, che riusc a far eleggere nel 1800 il suo pi importante esponente Thomas
Jefferson e nel 1808 James Madison. Si ridussero le spese statali e si restitu il potere tolto agli stati.
In politica estera gli Usa oscillarono dall'appoggio alla Gran Bretagna durante la rivoluzione
francese, ai rapporti con Napoleone, che vendette per 15 milioni di dollari la Louisiana, fino ad
un'altra piccola guerra contro la Gran Bretagna, in guerra con la Francia.
23. Rivoluzione Francese.
Con l'ascesa di Luigi XVI (1774) la Francia conobbe un periodo di difficolt e malessere per la
situazione economica. Se da mezzo secolo l'industria e il commercio erano cresciuti a ritmi
paragonabili a quelli inglesi, la palla al piede della Francia era la scarsit di carbone, il ritardo di
meccanizzazione delle manifatture tessili, la mancanza di un moderno sistema di credito e
l'arretratezza dell'agricoltura, che aveva grossi limiti produttivi. Ci si aggrava se fra imposte,
decime ecclesiastiche e diritti feudali, i contadini trovavano difficile vivere con il ricavato dei propri
campi. In pi l'aumento dei prezzi danneggi le classi lavoratrici, che dovevano fare i conti con il
raddoppiarsi dei prezzi e delle rendite, mentre i salari aumentarono neanche di un quinto. A questi
fattori economici si affiancarono altri motivi di disagio, quali il ripristino degli usi feudali,
l'aumento delle imposte, le misure fisiocratiche quali la privatizzazione dei beni comunali e
l'abolizione degli usi collettivi (a cui seguirono le rivolte nel 75 contro Turgot). Il clima culturale si
era diffuso in generale nella popolazione, dove una scristianizzazione strisciante si tradusse anche
con l'indebolimento del rispetto per le gerarchie sociali. Questo nonostante il fatto che nel Terzo
Stato confluivano una variet di condizioni non omogenee, che non poteva contrapporlo
direttamente alla nobilt visto che la stessa borghesia pi alta ambiva ancora all'aristocratizzazione,
frequentava gli stessi salotti e condivideva la stessa insofferenza verso l'arbitrio monarchico. Ma
verso la fine del settecento l'aumento spaventoso di persone n nobili n clericali rendeva difficile il
salto di qualit sociale.
CRISI DELLA MONARCHIA. Per recuperare il divario tra spesa ed entrate i responsabili delle
finanze tentarono prima come Turgot di spostare il peso fiscale sulla propriet terriera, fidandosi
dell'ascesa economica per l'aumento delle entrate; poi Jacques Necker (1732-1804) nel 76 decise di
puntare su tagli agli sprechi e riduzione della spesa pubblica. Snell quindi l'apparato statale dagli
organismi superflui, abbass le spese della corona, riform la gestione del demanio regio e la
gestione delle imposte sui consumi che divenne responsabilit diretta dello stato. Nell'81 venne
licenziato dal re per la sua intenzione di pubblicare il bilancio della corona, da sempre segreto di
stato. FI suo successore de Calonne per si rese conto che il deficit superava i 100 milioni e sul
bilancio gravavano gli interessi sul debito. L'unico modo per risanare le casse era l'istituzione di una
nuova imposta proporzionale alla rendita (la sovvenzione territoriale) che gravava su tutti i
proprietari, l'abolizione di dazi intemi e la liberalizzazione dei cereali. Per ottenere il consenso, de
Calonne chiese al re la convocazione dell'assemblea di notabili (che era caduta in disuso), la quale
venne convocata nell'87 a Versailles, ma che si espresse per esaminare la questione negli Stati
Generali. Il re sostitu quindi il controllore con l'arcivescovo di Tolosa Lomnie de Brienne, il quale
nonostante la sua influenza sull'assemblea non risolse la questione e l'assemblea venne sciolta lo
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stesso anno. Il re doveva fare i conti anche con l'opinione pubblica: sui giornali si criticava il
dispotismo monarchico e la condotta della regina Maria Antonietta; molti pi che una rivoluzione,
invocavano una forma di rappresentanza sul modello inglese che controbilanciasse il potere del re;
inoltre l'eco della rivoluzione americana fu potente. Le misure dei ministri venivano viste quindi pi
come imposizioni arbitrarie che come misure ragionevoli. Il Parlamento di Parigi assunse la guida
dell'opposizione, rifiutandosi di registrare le riforme e ottenendo dal governo misure temporanee.
Intanto l'opinione pubblica vedeva negli Stati Generali il passaggio obbligato per una riforma non
solo economica ma dell'intero apparato statale. Nell'88 il responsabile delle finanze annunci a
nome del re la convocazione degli Stati Generali per il 1 maggio 89 prima di rassegnare le
dimissioni. Necker, richiamato dal re, si mostr irremovibile nella decisione di attendere la riunione
dell'assemblea. Il Parlamento di Parigi decise che dovevano essere rispettate le modalit dell'ultima
convocazione (1614), con camere separate, ma ci avrebbe previsto un maggior peso decisionale
per gli Stati del clero e della nobilt. Questo spacc il fronte assolutistico, dato che la nobilt
conservatrice appoggi la decisione del Parlamento, mentre attraverso la stampa si chiedeva
un'assemblea unica con voto a maggioranza.
1789, RIVOLUZIONE. In gennaio venne emanato il regolamento elettorale, che prevedeva il
raddoppio dei rappresentanti del Terzo Stato, senza specificare se i voti contassero per testa o, come
in precedenza, per ordine. Tutti i francesi dovevano far pervenire le loro richieste ai propri
rappresentanti attraverso i cahiers de dolances: questa consultazione effettuata fra marzo e aprile,
arriv in concomitanza con una grave carestia che aveva ridotto il raccolto dell'anno precedente,
colpendo allevatori e viticoltori, creando una grossa disoccupazione che aveva spinto i senza lavoro
a mendicare nelle citt. In questo clima gli Stati Generali si riuniscono a Versailles il 5 maggio.
1165 deputati di cui la met del Terzo Stato fra legali, impiegati pubblici, intellettuali, imprenditori
(assenti artigiani, contadini e salariati); 270 nobili - di cui 90 si consideravano liberali, fra loro il
marchese La Fayette che aveva partecipato alla rivoluzione americana; il resto rappresentanti del
clero, che vedevano fra le loro fila molti parroci simpatizzanti del terzo stato. Il TS propose la
riunione delle tre rappresentanze in una sola assemblea: dopo un primo rifiuto, il voto del clero si
dimostr favorevole. Il re decise quindi di chiudere la sala delle riunioni. Il TS si proclam il 17
giugno Assemblea Nazionale, e decise quindi il 20 di riunirsi nella sala della pallacorda e di non
sciogliersi fino alla redazione di una nuova Costituzione. Pi tardi le fazioni degli altri due Stati
simpatizzanti del Terzo si unirono all'assemblea, che dal 9 luglio si proclam Costituente. La
reazione del re fu silenziosa: mentre la costituente lavorava, fece arrivare a Parigi reggimenti di
mercenari stranieri. L'11 luglio Necker fu sostituito dal reazionario barone Breteuil. Come risposta
la municipalit semiclandestina di Parigi costituita dal TS deliber per la formazione di una milizia
borghese. Il clima del popolo per si riscald, e i ceti pi bassi iniziarono la rivolta il 12 (fino al
giorno seguente) assaltando i caselli del dazio. Il 14 attaccarono la fortezza della Bastiglia. Il
governatore della fortezza de Launay apr il fuoco contro la folla, ma nel pomeriggio armati
addirittura di cannoni presero la fortezza e lo massacrarono assieme ai suoi soldati. Il re ritir i
reggimenti e il 16 richiam Necker. Nei giorni seguenti in tutta la Francia si costituirono nuove
municipalit fedeli all'Assemblea nazionale che armarono milizie nominate Guardia nazionale. Dal
20 luglio fino ad agosto presero a rivoltarsi disordinatamente anche le campagne con un movimento
denominato Grande Paura, assaltando i castelli dei signori feudali. Il 4 agosto l'Assemblea decise
di eliminare il regime feudale in nome dell'uguaglianza dei diritti, anche se successivamente
dichiararono che i beneficiari dei diritti di prelievo pecuniario dovevano essere rimborsati. I
contadini rifiutarono le condizioni e continuarono l'agitazione fino al 92-93, quando sarebbe stato
abolito il feudalesimo incondizionatamente. Il 26 agosto l'Assemblea approv la Dichiarazione dei
diritti dell'uomo e del cittadino in 17 articoli, che affermava le libert fondamentali di pensiero,
parola e stampa, l'uguaglianza dei cittadini (maschi) di fronte alla legge, la divisione del potere e la
sovranit popolare. Naturalmente Luigi XVI non si mostr disposto a concedere un tale decreto. Le
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Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
fughe di nobili e membri della famiglia reale, e i nuovi movimenti delle truppe al soldo del re fecero
salire nuovamente la tensione, che arriv al culmine quando si seppe l'I ottobre che alcuni ufficiali
avevano calpestato a Versailles la coccarda tricolore dei rivoluzionari. Il 5 e il 6 ottobre una folla di
donne che chiedeva pane, seguita dalla Guardia Nazionale guidata da La Fayette, si mise in marcia
per Versailles. Luigi XVI approv i decreti ma accett di trasferirsi a Parigi solo dopo che i
manifestanti invasero gli appartamenti reali insultando la regina.
NUOVA UNIT NAZIONALE. L'atteggiamento ambiguo del re, che sperava nell'intervento delle
altre potenze europee, non incoraggi il sostegno degli aristocratici pi conservatori e spense quello
dei monarchici all'inglese. Per tutto il 1790 nell'Assemblea prevalsero i nobili liberali (come La
Fayette e Mirabeau) e il triumvirato di Lameth, Duport e Barnave, autore del corpo legislativo. A
sinistra andava crescendo l'ala radicale di Robespierre sensibile alle rivendicazioni popolari.
Durante la rivoluzione sorsero numerosi i circoli o club: la Societ degli amici della
Costituzione del 1789, che si riuniva in un convento di domenicani, da cui il nome giacobini,
che sarebbe diventato centrale nella vita politica francese; pi popolare il club dei cordiglieri
datato 1790, tra cui spicca Danton. Centrali anche le pubblicazioni periodiche, che contribuirono a
politicizzare la vita dei parigini. Prese forma cos la figura del popolano, soprattutto con i contrasti
sociali tra 91 e 92, denominato sanculotto: artigiano o piccolo commerciante, ferocemente
attaccato all'uguaglianza di diritti e quindi ostile ai nobili e ai ricchi, pronto alla rivoluzione armata.
L'Assemblea decise gi dall'89 per l'abolizione delle pratiche inumane del codice penale d'antico
regime e per lo scioglimento dei Parlamenti. Nel 90 nuove regole per l'amministrazione della
giustizia: giudice di pace per ogni cantone, tribunale civile e criminale per ogni distretto, tutti a
nomina popolare, con un tribunale d'appello per ogni distretto. Il giudizio penale era affidato ad una
giuria popolare a sorteggio. Questo sistema garantiva la separazione dei poteri e eliminava la
venalit delle cariche.
Al livello finanziario dall'89 l'Assemblea aveva confiscato i beni della Chiesa ed emesso dei buoni
del tesoro fruttiferi per acquistarli. L'ingente emissione di questi assegnati di fatto la rese
cartamoneta, inflazionandoli, a spese delle classi lavoratrici e a vantaggio degli speculatori. Tra il
90 e il 91 furono sostituite le vecchie imposte con una contribuzione fondiaria proporzionale al
valore della propriet, una sulla ricchezza mobile, e una patente per l'esercizio delle professioni.
In campo economico si abolirono le corporazioni, proclamando la libert di iniziativa. Nel 91 si
proibivano le associazioni operaie. Per timore di agitazioni le campagne furono risparmiate dalla
politica liberista.
La chiesa francese fu riformata: furono ridisegnate le diocesi e i parroci divennero dei veri e propri
pubblici funzionari con stipendio statale. Ci provoc il malcontento del clero: molti rifiutarono il
giuramento alla Rivoluzione e il pontefice si espresse contro la riforma. La conseguenza fu la
perdita di stabilit e linquietudine delle campagne, dove spesso erano presenti un parroco
rivoluzionario e uno refrattario.
CADUTA DELLA MONARCHIA. La notte tra il 20 e il 21 giugno 1791 il re Luigi XVI con
familiari e un piccolo seguito abbandon Parigi diretto verso oriente. La comitiva venne fermata a
Varennes, e obbligata a tornare indietro sotto scorta. Il 25 ritorn a Parigi sotto lo sguardo silenzioso
della folla: il mito della regalit era definitivamente caduto. Il fronte rivoluzionario si divise: da un
lato Robespierre e Marat chiedevano la deposizione, ma la maggioranza dell'Assemblea non voleva
credere alla fuga. Il 17 luglio una manifestazione dei cordiglieri che invocavano la repubblica fu
dispersa con i fucili dalla Guardia nazionale. Nel frattempo l'ala moderata dei fogliatiti di La
Fayette e del triumvirato si stacc dai giacobini. Il 4 settembre la nuova Costituzione (che
incorporava la Dichiarazione) fu approvata: i cittadini furono divisi in attivi, chi pagava in
imposte un equivalente di almeno tre giornate di lavoro, e passivi. Solo i primi avevano diritto di
voto (equivaleva ai due terzi dei maschi adulti) e potevano eleggere amministratori, giudici e
rappresentanti nazionali. L'assemblea legislativa invece veniva eletta con un doppio turno: i
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Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
cittadini dovevano designare degli elettori dei deputati fra coloro che pagavano di imposte
l'equivalente di almeno dieci giornate lavorative. Alla monarchia rimaneva il potere esecutivo,
limitato alla nomina di ministri, diplomatici e generali; il re doveva sottoporre inoltre all'Assemblea
i trattati e le dichiarazioni di pace e di guerra.
La prima Assemblea legislativa (a cui non potevano essere eletti i membri della costituente) fu
composta da 250 fogliatiti (destra moderata) e 136 giacobini su un totale di 745 deputati.
Nonostante ci la sinistra riusc a imporsi per tre ragioni: 1) era pi organizzata e poteva contare su
esponenti come Brissot, l'ex marchese Condorcet (erede del movimento illuminista), e aveva
l'appoggio esterno nei club dove trionfava la retorica di Robespierre; 2) riespolosero le rivolte
popolari dopo un nuovo rincaro dei viveri dovuto ad una rivolta degli schiavi a Santo Domingo; 3) i
brissottini perseguivano una politica intransigente contro il possibile intervento delle potenze
straniere, appellandosi allo spirito patriottico della rivoluzione.
Questa politica fu sfruttata dal re che, come avvertiva anche Robespierre, sperava in una guerra
condotta in fretta e furia per rovesciare le sue sorti. Luigi sostitu i ministri fogliami con dei
brissottini e nel 1792 propose all'Assemblea di dichiarare guerra all'imperatore austroungarico
Francesco II, che fu accolta all'unanimit. L'offensiva nei Paesi Bassi fu fallimentare. Dopo una
prima sommossa il 20 giugno, a luglio la situazione precipit, grazie anche al manifesto di
Brunswick che minacciava la distruzione di Parigi se fosse stata oltraggiata la famiglia reale. Il 10
agosto le sezioni parigine e i federati guidati dai sanculotti proclamarono la Comune
insurrezionale, nuova municipalit di Parigi, e assaltarono il palazzo reale. L'Assemblea legislativa
vot la deposizione del re, il riconoscimento della Comune e la creazione di un Consiglio esecutivo
provvisorio.
La fase della Rivoluzione che si apriva fu caratterizzata dal contrasto tra il potere legale e il potere
esercitato di fatto dai sanculotti.
24. Dalla Repubblica giacobina al Direttorio.
Il 10 agosto 1792 segna una svolta nella Rivoluzione: labbattimento della monarchia, il prevalere
della piazza sulla rappresentanza nazionale, l'abrogazione di fatto della Costituzione del 91. A
questo si aggiunse il panico per l'avanzata dell'esercito prussiano a nord-ovest: questo costrinse
l'Assemblea legislativa e la Comune insurrezionale a promulgare misure straordinarie, come
l'arresto dei sospetti, l'espulsione dei preti refrattari, sequestro dei beni degli emigrati, requisizione
del grano, leve di soldati a Parigi e nei distretti circostanti. Il culmine giunse tra il 2 e il 6 settembre
92, quando folle di sanculotti invasero le carceri e trucidarono detenuti ritenuti sospetti. Danton,
ministro della giustizia del consiglio esecutivo non intervenne.
Il 20 settembre l'artiglieria francese ferm l'esercito prussiano, spingendosi in autunno in Belgio e a
sud conquistando Nizza e la Savoia.
Il 21 la monarchia fu definitivamente abolita; la nuova assemblea eletta era nettamente sbilanciata a
sinistra: solo 200 erano i girondini (brissottini); un centinaio quelli pi vicini ai sanculotti, detti la
Montagna per il collocamento sulle gradinate; il resto si collocava nella cosiddetta Pianura, nella
parte bassa della gradinata oscillante tra le due parti. Intanto si scoprirono gli intrighi segreti del re
con le potenze straniere, e si inizi a dibattere sul trattamento da riservare al monarca: i
montagnardi Robespierre e Saint-Just consideravano il re come nemico della nazione, ma il 5
dicembre si decise per un processo di fronte alla Convenzione. I girondini chiesero per lappello al
popolo, ma la condanna a morte pass lo stesso di misura. Il 21 gennaio 1793 Luigi XVI muore
sotto la ghigliottina.
L'esecuzione e le annessioni del 92 a cui si aggiunse quella della riva sinistra del Reno,
risvegliarono le potenze europee, che diedero vita ad una coalizione antifrancese, a cui aderirono
Inghilterra, Olanda, Spagna e gli stati tedeschi e italiani. La Convenzione in febbraio dichiara
guerra alle prime due, in marzo anche alla Spagna. La disorganizzazione dell'esercito francese cost
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Il Capretta - Storia Moderna (L492-I848)
gravi sconfitte ai rivoluzionari, mentre l'Inghilterra occupava le Antille bloccando i commerci. I
territori a sinistra del Reno furono evacuati. Nel 73 ripresero le sommosse interne guidate dagli
arrabbiati per il carovita e la penuria di generi coloniali. Nella Vandea, inoltre, esplose una rivolta
contadina contro la leva: organizzati e motivati dalla difesa della religione tradizionale e l'odio
verso la citt, occuparono Machecoul e fecero una strage.
La Convenzione decise di istituire il Tribunale rivoluzionario per il processo dei sospetti e promosse
la creazione di Comitati di sorveglianza nei comuni; ad aprile venne formato un Comitato di salute
pubblica (di cui faceva parte Danton) che doveva vigilare sull'esecutivo. La tensione sal quando si
pass al voto sui provvedimenti economici. I sanculotti fecero votare alla Convenzione, sotto
minaccia armata, una mozione che disponeva l'arresto dei deputati girondini e di due ministri.
IL TERRORE. Intanto gli eserciti stranieri avanzavano sia a nord (austriaci) che a sud (piemontesi);
i vandeani assediavano Nantes e la sommossa delle province si espanse, protestando contro la
pesante influenza della capitale sui provvedimenti nazionali. I sanculotti chiedevano misure sempre
pi dure contro aristocratici e ricchi. La classe politica dell'89 per si dimostr capace di gestire
l'anarchia: il 25 giugno approvarono una nuova costituzione, a cui si aggiunse nella Dichiarazione i
diritti di sussistenza, lavoro, istruzione e insurrezione. I poteri legislativi vennero concentrati in
un'unica assemblea eletta a suffragio universale con sistema uninominale, prevedendo il referendum
per le leggi pi importanti. Approvata a plebiscito, questa costituzione in realt non entrer mai in
vigore. Il comitato di salute pubblica venne ampliato con l'inserimento dei montagnardi Couthon,
Saint-Just e Robespierre. Di fatto il comitato eserciter una sorta di dittatura fino alla fine del luglio
94: riorganizz l'esercito, diresse l'economia di guerra, intraprese una lotta senza quartiere contro i
nemici intemi ed esterni. La contraddizione con la richiesta di democrazia da parte delle masse
popolari e l'appoggio borghese che venne meno quando l'emergenza si ristabil segnava gi la fine
della dittatura.
Dopo l'abolizione fra giugno e luglio 93 dei diritti signorili senza indennizzo, le nuove proteste dei
sanculotti furono gestite dai montagnardi con la creazione di un esercito rivoluzionario incaricato
di requisire il grano nelle campagne, con una legge che consentiva l'arresto dei sospetti e con
l'approvazione di un maximum per i generi di prima necessit e per i salari. Il Tribunale
rivoluzionario ghigliottin centinaia di persone, tra cui Maria Antonietta e deputati girondini. Nelle
campagne dei movimenti estremisti avviarono una campagna di scristianizzaizione, chiudendo
chiese e sostituendo al culto dei santi quello dei martiri della rivoluzione (Marat fu assassinato nella
vasca da bagno nel luglio 93). Fu riformato anche il calendario in novembre, inaugurando la nuova
era repubblicana dall'anno I. Ci provoc lo scontento delle campagne e anche di Robespierre, che
cerc di frenare questo processo. Il 1 agosto 93 fu introdotto il sistema metrico decimale.
In autunno Marsiglia fu riconquistata, a dicembre Tolone fu ripresa anche grazie al capitano
Napoleone Bonaparte. I rivoltosi della Vandea furono massacrati. Anche grazie alla nuova leva
imposta dal Comitato, furono cacciati dal Reno gli austriaci, cos come spagnoli e piemontesi.
All'inizio del 94 Robespierre, con Saint-Just e Couthon si liber sia della sinistra estrema guidata da
Herbert, che fu arrestato e ghigliottinato assieme ai compagni, sia degli indulgenti capitanati da
Danton, che avrebbe voluto porre fine al Terrore, il quale fa la stessa fine di Herbert. Questa mossa
per allontan l'appoggio del popolo e della Convenzione che temeva di fare la stessa fine alla
ghigliottina. Mentre le vittorie militari continuavano, il Tribunale rivoluzionario fra il 93 e il 94 fece
in tutta la Francia 50.000 vittime. Tra l'8 e il 9 termidoro (luglio 94) Robespierre venne arrestato
assieme ai due compagni, e furono trascinati alla ghigliottina sotto lo sguardo indifferente degli
operai.
DA TERMIDORO A FRUTTIDORO. La caduta di Robespierre liber la vita della borghesia pi
ricca, e a Parigi si arriv a manifestazioni di violenza contro sanculotti e giacobini da parte della
giovent dorata (giovani di buona famiglia armati di randello), ma soprattutto nelle province
meridionali si assistette ad unondata di Terrore bianco che cont centinaia di vittime fra i
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giacobini. La Convenzione decise per l'abolizione del Tribunale rivoluzionario, i poteri del
Comitato di salute pubblica furono ridotti e vennero riammessi nella Convenzione i girondini
superstiti. Il club dei giacobini chiuse nel novembre 94.
In campo economico furono eliminati i vincoli e definitivamente abolito il maximum, il che
aggrav le condizioni dei ceti urbani pi bassi. Nel 93 sanculotti e donne invasero la Convenzione
chiedendo pane e Costituzione del '93, e per risposta ottennero lepurazione dei montagnardi.
Nel 95 fu approvata la Costituzione dell'anno III, che vedeva una snella dichiarazione dei diritti e
una nuova dichiarazione doveri (sottomissione alle leggi e il rispetto delle autorit). Se il diritto di
voto spettava a tutti i contribuenti, per essere elettore dell'assemblea nazionale vigeva un restrittivo
sbarramento censuale. Erano previste due camere rinnovabili annualmente per un terzo: il Consiglio
dei 500 e il Consiglio degli Anziani. Gli anziani inoltre eleggevano un esecutivo (il Direttorio) di 5
elementi fra 50 deputati dei 500. Per timore di un ritorno dei filomonarchici, venne approvata una
legge secondo cui due terzi delle assemblee dovevano essere eletti tra i membri della convenzione. I
filomonarchici organizzarono quindi una rivolta che fu repressa dal generale Napoleone Bonaparte
a colpi di cannone.
Un episodio singolare fu la congiura degli eguali organizzata da Babeuf nell'inverno 95-96, con la
collaborazione del toscano Filippo Buonarroti e di alcuni ex montagnardi. Prevedeva una sorta di
regime comunista con l'abolizione della propriet privata e la comune dei beni. La congiura venne
scoperta, Babeuf decapitato e Buonarroti deportato.
Nel frattempo la situazione finanziaria divenne catastrofica: il deprezzamento degli assegnati
costrinse nel 97 al ritomo alla moneta metallica, e il tutto si concluse con la bancarotta. La
dipendenza dai banchieri del Direttorio fu determinante per la vittoria dei filomonarchici nel 97 al
rinnovo dei Consigli. Il Direttorio si affid quindi all'esercito per un colpo di forza: nel mese di
fruttidoro (settembre) due Direttori furono destituiti e le ultime elezioni furono dichiarate nulle.
Seguirono arresti, deportazioni e chiusure dei circoli di destra.
LA RIVOLUZIONE E L'EUROPA. Nell'ambiente intellettuale europeo la Rivoluzione scaten
reazioni contrastanti. Nei governi assoluti si rafforzarono le censure e le persecuzioni contro i
filogiacobini, soprattutto in quei territori gi in fermento come il Belgio, l'Ungheria, lIrlanda, la
Polonia e la Sardegna.
Alcune potenze abbandonarono le armi contro la Francia: la Prussia riconobbe i territori del Reno,
le Province Unite accettarono di mantenere un esercito francese di 25.000 uomini e di trasformarsi
in repubblica (Repubblica di Baiava, maggio 95), la Spagna cedette la parte occidentale dell'isola di
Hispaniola. Rimanevano in armi Inghilterra, Austria e Piemonte. Il Direttorio decise di attaccare
l'Austria nel 76 con un doppio fronte: uno in Europa centrale, il principale, l'altro in Italia, con
funzione diversiva. Le cose andarono all'opposto: in Germania le truppe francesi furono respinte al
di qua del Reno, mentre in Italia il generale Bonaparte a capo dell'armata d'Italia collezionava
successi. Battuti i piemontesi e gli austriaci, Bonaparte stipul con Vittorio Amedeo III l'armistizio
di Cherasco (28 aprile 96). Decise poi di aggirare l'esercito austriaco passando il Po a Piacenza e
risalendo verso Lodi, dove sconfisse la retroguardia, mentre il resto dell'esercito si rifugiava a
Mantova. Si ritrov quini la strada libera per Milano, dove entr il 15 maggio. Da luglio a gennaio
del 97 Bonaparte avanz verso sud, costringendo Parma, Roma e Napoli a tregue onerose; a
febbraio capitol Mantova, e Pio VI fu costretto con la pace di Tolentino a cedere Bologna, Ferrara
e la Romagna. A marzo Napoleone si preparava ad avanzare verso Vienna: i rappresentati austriaci
per si garantirono una pace preliminare, riconoscendo le conquiste francesi in Italia. Il Direttorio
voleva usare i territori italiani come moneta di scambio per il riconoscimento delle frontiere naturali
(a est le Alpi e il Reno), ma Bonaparte proclam una repubblica indipendente.
1796-1799: TRIENNIO RIVOLUZIONARIO IN ITALIA. La venuta di Napoleone aveva esaltato il
morale dei patrioti che celebravano gli ideali dell'89, si dedicarono alla stampa di opuscoli e alla
creazione di club popolari. Se molti intellettuali invocavano un regime democratico, uguaglianza sia
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giuridica che economica, e una rigenerazione morale dell'uomo, dall'altra Napoleone e il Direttorio
sembravano preferire la parte illuminata dell'aristocrazia e della borghesia che era per una
Costituzione repubblicana a caratteri liberisti. La prima delle repubbliche napoleoniche fondate su
questa impronta fu la Repubblica Cispadana, proclamata nel dicembre 1796 dalle citt di Bologna,
Ferrara, Modena e Reggio. Nel maggio 97 fu inglobata nella Repubblica Cisalpina, creata a Milano
comprendente anche Bergamo, Brescia, Crema e la Valtellina. Sempre nel 97 la repubblica di
Genova fu ribattezzata Repubblica Ligure con ordinamento democratico. Intanto la repubblica di
Venezia aveva conosciuto municipalit democratiche sorse spontaneamente e la stessa Venezia
aveva deposto il suo ultimo doge. Ma la pace di Campoformio con l'Austria accordava a Napoleone
il riconoscimento della repubblica Cisalpina in cambio di Veneto, Istria e Dalmazia, deludendo le
speranze degli italiani. Alla fine dell'anno Napoleone abbandona l'Italia, e nel 98 le truppe francesi
invadono lo Stato pontificio, espellendo papa Pio VI che morir prigioniero in Francia e
proclamando la repubblica romana; lo stesso anno i francesi invadono la neutrale svizzera facendo
della nuova repubblica elvetica un protettorato. Dopo una piccola offensiva del re Ferdinando IV i
francesi proclamano la Repubblica anche a Napoli, costringendo il re a rifugiarsi in Sicilia. Stessa
sorte per la famiglia Savoia, che si rifugia in Sardegna dopo l'annessione del Piemonte alla Francia.
Con l'occupazione militare della Toscana, la Francia si assicurava il controllo quasi totale della
penisola attraverso i nuovi stati repubblicani, costituzionalmente ricalcati sul modello francese, ma
in realt controllati quasi direttamente da Parigi. L'obbiettivo era lo sfruttamento finanziario del
territorio, mascherato dalle dichiarazioni di libert civili fatte dalle autorit, spesso apertamente
violate. Le plebi rurali e urbane per erano attaccate sia alle autonomie locali o alla fedelt al
sovrano, sia alla religione: nel 1799 in coincidenza dell'occupazione austro-russa di Milano e Torino
scoppiarono molti moti di ribellione in varie regioni italiane. Le repubbliche giacobine caddero
come castelli di carta. Il pi sanguinoso fu l'episodio dell'Armata cristiana e reale nella Repubblica
Napoletana: contadini e briganti guidati dal cardinale Ruffo lasco una scia di sangue nella sua
marcia verso Napoli. L'ammiraglio inglese Nelson consegn ai Borbone la citt e con lei il fior fior
di intellettuali sostenitori della repubblica, che vennero condannati a morte.
SECONDA COALIZIONE ANTIFRANCESE E COLPO DI STATO DI BRUMAIO. Unica nemica
della Francia rimaneva l'Inghilterra del governo Pitt il Giovane. Uno sbarco francese oltremanica
sarebbe stato azzardato, Napoleone opt quindi per un intervento in Egitto, da cui minacciare gli
interessi inglesi in India. La flotta francese si impadron prima di Malta, poi si present nel luglio
98 ad Alessandria. I mamelucchi furono sconfitti nella battaglia delle Piramidi, ma la flotta francese
fu distrutta dagli inglesi guidati da Nelson. Nel frattempo il nuovo zar russo Paolo I accett la
proposta inglese di una coalizione antifrancese (seconda coalizione) siglata nel 98, a cui si unirono
Austria e Turchia. Al 1799 i francesi conservavano in italia solo la repubblica ligure, mentre
conservavano sia la svizzera che il belgio. In patria, il Direttorio era sempre pi screditato dagli
scandali e dalla corruzione. Le elezioni del 98 volsero dalla parte neogiacobina, ma furono annullati
i risultati, mentre riprendevano terreno i monarchici e i Consigli osteggiavano sempre pi i direttori.
Il colpo di scena lo fece Bonaparte, sbarcando miracolosamente a Frjus nell'ottobre 99. Il direttore
Sieys aveva in mente da tempo un colpo di forza e si accord con il generale. Il 18 brumaio anno
Vili col pretesto di una congiura giacobina i Consigli furono scortati fuori dalla capitale, mentre tre
direttori (Sieys, Ducos e Barras) rassegnarono le dimissioni. Dopo aver disperso i deputati ostili
con l'ausilio dei soldati, i pochi rimasti votarono per la consegna dei poteri a tre consoli: Bonaparte,
Sieys e Ducos.
25. La Francia e l'Europa nell'et napoleonica.
La Costituzione dell'anno Vili, riveduta personalmente da Bonaparte e Sieys, entr un vigore il 25
dicembre 1799: la Dichiarazione dei diritti venne sostituita da una sommaria menzione delle libert
fondamentali; il suffragio universale maschile fu ripristinato, ma anche svuotato di contenuto, dato
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che eleggeva solo i componenti di liste comunali, dipartimentali e nazionali, da cui poi il governo
sceglieva gli amministratori e i membri delle assemblee (Tribunato e Corpo legislativo). Il risultato
era un forte accentramento dei poteri nellesecutivo, capeggiato da un primo console (Bonaparte)
che nominava ministri, ambasciatori e giudici, e che era fiancheggiato dagli altri due consoli e da un
consiglio di Stato in cui si elaboravano le leggi. Accanto a questo potere sostanzialmente
monarchico venivano ribaditi alcuni cardini della rivoluzione, come l'abolizione dei privilegi
feudali, l'uguaglianza dei cittadini davanti al fisco e alla legge, carriere aperte ai talenti, libert di
impresa, riconoscimento della propriet terriera a chi l'aveva acquistata. Questi, assieme alla
risposta che costituiva al decennio di instabilit, e la gloria di Bonaparte assicurarono al regime un
larghissimo consenso, anche se censura e regime poliziesco non permettevano l'attivit
d'opposizione. Anche localmente, l'accentramento del potere prevedeva la nomina governativa di
prefetti con ampi poteri, da cui dipendevano sottoprefetti e sindaci; vennero costituite delle corti
d'appello e una corte di cassazione che poteva annullare i giudizi dei tribunali inferiori; anche i
giudici erano di nomina governativa. Tutti questi funzionari furono scelti sia tra i filomonarchici che
tra i politici dell'89-99. Importanti furono le promulgazioni dei Codici civili, di commercio, di
procedura penale e civile e il codice penale. Il ribaltamento delle imposte da dirette a indirette e i
monopoli su sale e tabacco, e la riscossione statale delle imposte fecero raggiungere nel 1802 il
pareggio di bilancio. Nel 1800 venne creata la Banca di Francia e venne coniato il nuovo franco
germinale.
Sempre nel 1800 la Russia si ritir dalla coalizione antifrancese; Bonaparte spost la sua attenzione
verso l'Austria: valicato il Gran San Bernardo prese di spalle l'esercito austriaco, occup per la
seconda volta Milano e ottenne la decisiva vittoria di Marengo a giugno. L'Austria firm la pace a
Lunville nel 1801 che concesse i territori del Reno alla Francia e l'allargamento dei confini della
repubblica cisalpina. Dopo lunghe trattative nel 1802 si raggiunse la pace anche con l'Inghilterra, ad
Amiens, che restituiva alla Francia le colonie americane e lisola di Malta ai cavalieri di San
Giovanni, mentre l'Egitto ritornava Turco. Col concordato stipulato assieme papa Pio VII il
cattolicesimo veniva riconosciuto religione della grande maggioranza dei francesi, si assicurava la
libert di culto e il mantenimento degli ecclesiastici a spese dello stato, in cambio della nomina
governativa dei vescovi e la rinuncia ai beni confiscati.
L'IMPERO E 3
A
E 4
A
COALIZIONE ANTIFRANCESE. Napoleone sfrutt i suoi successi militari
per accrescere i suoi poteri all'interno: con un plebiscito fu nominato primo console a vita, e il
Senato modific la costituzione accrescendo i suoi poteri, fino a nominarlo nel 1804 imperatore
dei francesi. Con l'ereditariet della carica e la creazione di una corte sul modello borbonico
complet la svolta monarchica. Il 2 dicembre Napoleone si incoron con le proprie mani a Notre
Dame con la corona offerta dal pontefice, giurando il rispetto ai valori della Rivoluzione.
L'inghilterra aveva ripreso dal 1803 le ostilit contro la Francia e nel 1805 entr a far parte della
terza coalizione con Austria, Russia, Svezia e Regno di Napoli. La Spagna si schier a fianco di
Napoleone. 11 21 ottobre la flotta franco-spagnola fu distrutta a Trafalgar dagli inglesi di Nelson, ma
Bonaparte sconfisse gli eserciti austriaci e russi ad Austerlitz a dicembre. Priva di difese l'Austria
dovette cedere alle condizioni del trattato di Presburgo, che la obbligava a concedere al Regno
d'Italia (ex-repubblica cisalpina) il Veneto, l'Istria, la Dalmazia, l'aggregazione del Tirolo alla
Baviera e il pagamento di una ingente indennit di guerra. All'inizio del 1806 il regno di Napoli fu
occupato dai francesi e il fratello di Napoleone, Giuseppe Bonaparte, fu messo sul trono, mentre i
Borbone si rifugiarono a Palermo. A luglio in germania venne creata la Confederazione del Reno,
associazione filo-francese degli stati tedeschi. Federico Guglielmo III, re di Prussia, intimorito dalla
confederazione, promosse la quarta coalizione formata assieme all'Inghilterra e alla Russia.
L'imbattibilit sul campo terrestre di Napoleone valse lo smembramento dello stato prussiano dopo
le vittorie a Jena e Auerstaedt. Nel 1803 la campagna contro la Russia si concluse con laccordo di
Tilsit. Venne creato il regno di Vestfalia annettendo parte occidentale della Prussia con Hannover,
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Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
mentre al re di Sassonia fu dato il nuovo granducato di Varsavia, che comprendeva le vecchie
province polacche occupate.
BLOCCO CONTINENTALE, GUERRA DI SPAGNA, QUINTA COALIZIONE. Riconoscendo la
superiorit navale inglese, Napoleone tent di piegare linghilterra dichiarando il blocco dei
commerci con le isole britanniche; successivamente al blocco aderirono Russia (obbligata ad aiutare
la Francia dall'accordo di Tilsit), Prussia, Danimarca e Spagna. Anche se l'attivit di contrabbando
era gi presente proprio per opera degli inglesi, e nonostante alcune eccezioni alle importazioni
indispensabili alla Francia come il cotone, l'Inghilterra (guidata dal ministro della guerra Robert
Stewart) fu colpita da una grave crisi. Fu per capace di resistere fino a quando la penisola iberica si
rivolt contro Napoleone e i Russi riaprirono i commerci.
Napoleone tent dapprima a impadronirsi del Portogallo fra il 1807 e il 1808, fallendo, poi riusc a
spodestare il re di Spagna Carlo IV, proclamando al suo posto suo fratello Giuseppe. Il popolo
spagnolo rispose insorgendo, e inizi una forte campagna di guerriglia contro l'esercito francese,
organizzata da clero e nobilt. Essi fecero leva sul sentimento religioso, dato che lo Stato pontificio
era stato occupato dai francesi con la scusa di imporre l'applicazione del blocco nel 1808, e annesso
all'Impero francese l'anno seguente, mentre papa Pio VII venne portato prigioniero a Savona dopo
aver scomunicato Napoleone.
Mentre le violenze in Spagna non si placavano, l'Austria decise di vendicare l'umiliazione subita.
Alleata con l'Inghilterra nella quinta coalizione, invase la Baviera alleata della Francia. Napoleone
rispose, ed entr a Vienna a maggio, mentre due mesi dopo sconfisse a Wagram l'arciduca Carlo.
Con la pace di Vienna firmata ad ottobre, l'Austria perdeva la Galizia settentrionale, annessa al
granducato di Varsavia, mentre la Carinzia, la Camiola, Trieste e Fiume formarono le province
Illiriche assieme Istria e Dalmazia, parte del'Impero. Per acquietare il vincitore, il cancelliere
austriaco conte di Metternich offri in sposa a Napoleone (divorziato dalla prima moglie) una tiglia
di Francesco I, Maria Luigia, che gli diede il primo erede, Napoleone Francesco Carlo Giuseppe
Bonaparte, che ebbe il titolo di re di Roma.
SOCIET FRANCESE ALL'APOGEO DELL'IMPERO. L'impero raggiunse la massima
espansione con le annessioni dei 09-10, arrivando a comprendere 44 milioni di abitanti, di cui 30
solo in Francia.
Al vertice della societ c'era la corte imperiale, sempre pi simile a quella dell'antico regime. Oltre
alla Legione d'onore composta dai meritevoli servitori dello stato, venne creata una nuova nobilt
imperiale, composta in maggioranza da borghesi, ma anche da una parte consistente di antichi nobili
e popolari, avanzati socialmente grazie all'esercito. I nobili imperiali percepivano una rendita
graduata secondo il titolo. L'elite sociale era quindi composta da persone che ricoprivano una carica
pubblica e che erano proprietari di un fondo.
Le camere erano sostanzialmente delle casse di risonanza della volont di Napoleone, cos come i
suoi ministri ne erano esecutori. Tra di essi c'era Talleyrand, ministro degli esteri, forte personalit
che Napoleone pens bene di sostituire assieme ad altri ministri brillanti, per far posto a persone pi
incolori.
Il controllo della stampa fu completato nel 10, quando si limitarono i giornali ad uno per
dipartimento (quattro per Parigi), e l'istituzione della Direzione di stampa e libreria, che aveva il
compito di impedire l'uscita di notizie sgradevoli al regime e promuovere una propaganda attiva
attraverso gli organi di stampa. Anche l'istruzione fu controllata attraverso delle leggi che
riorganizzavano le scuole e le Universit. Altro ruolo cardine era quello della religione, stabilito con
il concordato del 1801, dove un catechismo imperiale imponeva al clero l'obbedienza.
L'occupazione dello stato pontificio nel 1809 per ne min le basi, grazie anche al rifiuto del
deportato Pio VII di consacrare i nuovi vescovi.
A minare ulteriormente la popolarit dell'imperatore fu la crisi economica del 10-12; la
congiunzione di una crisi del tessile a causa della scarsit di materie prime e di un cattivo raccolto
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Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
che fece alzare i prezzi, determin un aumento della disoccupazione e un peggioramento della
condizione dei ceti pi bassi. Al livello finanziario, per far fronte al venir meno delle indennit di
guerra, si alzarono i dazi e le imposte sui consumi che, assieme alla continua leva militare per far
fronte alla situazione spagnola e alla campagna di Russia, non fecero altro che aumentare il
malcontento.
RIORGANIZZAZIONE DELLA PENISOLA ITALIANA. Al livello politico Napoleone riusc a
creare un sistema continentale composto da tre situazioni diverse: territori direttamente annessi
all'impero (Reno, Belgio, Olanda, Province Illiriche, parte dell'Italia centrosettentrionale); Stati
separati dalla Francia, ma con a capo un parente (Spagna, Regno di Napoli) o sovrani amici
(Vestfalia, Baviera, Sassonia); Stati separati ma posti sotto l'autorita di Napoleone (regno d'Italia).
Dovunque furono imposti sistemi amministrativi e giudiziari affini a quello francesi, subordinazione
in campo economico, finanziario e militare.
L'Italia vedeva contrapposti il regno d'Italia al regno di Napoli, mentre il resto della penisola veniva
man mano annesso direttamente all'impero francese. Solo la Sicilia, rifugio dei Borbone, e la
Sardegna, rifugio dei Savoia, rimanevano fuori dall'influenza francese.
La Repubblica Cisalpina venne trasformata in Repubblica Italiana, con Napoleone come presidente.
Le istituzioni repubblicane vennero modellate su quelle francesi, cos come gli interventi
sull'economia, l'istruzione ecc. Dal 1805 si trasforma in Regno d'Italia, sempre con Napoleone re, il
quale nomina come vicer il figliastro Eugenio di Beauharnais. Il Regno d'Italia, nonostante le
poche libert, conosce un periodo di ammodernamento con l'adozione di Codici francesi e con la
realizzazione di opere pubbliche (come la strada del Sempione), mentre Milano diventa capitale
culturale. L'agricoltura era l'attivit principale e, nonostante la tassazione eccessiva fu stimolata
dalla richiesta del mercato francese, sia per le industrie che per l'esercito.
Pi forte l'incidenza napoleonica nel Regno di Napoli, a causa dell'arretratezza di cui soffriva il
Mezzogiorno. Dopo Giuseppe Bonaparte, la corona di Napoli fu indossata da Gioacchino Murat,
cognato di Napoleone. Una nuova divisione delle amministrazioni provinciali fecero emergere
centri come Salerno e Bari. Oltre ai nuovi ordinamenti a stampo francese, dal 2 agosto 1806 fu
abolito il sistema feudale, ma la ridistribuzione dei terreni non favori i contadini, ma i
galantuomini, ovvero i benestanti locali. Inoltre sempre forte era il fenomeno di brigantaggio,
alimentato dagli inglesi, che cost l'intervento dell'esercito francese in Calabria. Dalla nuovo
esercito costituito, si form una nuova classe borghese che sar decisiva per il fenomeno
risorgimentale.
EUROPA CENTRO-SETTENTRIONALE. L'impero napoleonico impresse profondi cambiamenti
nei territori tedeschi. La riorganizzazione fu varata nel 1803, le piccole autonomie furono posti sotto
l'autorit degli stati pi grandi; il Sacro Romano Impero veniva sciolto ufficialmente nel 1806,
mentre nello stesso anno veniva istituita la Confederazione del Reno sotto il protettorato
dellimperatore, il quale dirigeva la politica estera e vi reclutava un piccolo esercito.
Degli altri stati tedeschi, l'Austria si manteneva apparentemente fedele alla Francia, e vedeva
l'ascesa del ministro degli esteri il principe di Metternich. Il re di Prussia Federico Guglielmo III
(dal 1797) intraprende dopo la sconfitta di Jena una serie di prudenti riforme, tra cui l'abolizione
della servit della gleba anche nelle propriet private e l'abbattimento di vincoli all'iniziativa
economica. Con l'attivit di intellettuali come Fichte (con i Discorsi sulla nazione tedesca) la
Prussia si preparava a diventare la guida politica e morale dell'intera Germania.
La ricostituzione della Polonia non avvi grosse modernizzazioni al livello statale, ma catalizz la
formazione di un movimento nazionale che sarebbe stata la base per l'indipendenza dalla Russia nel
1831. Stati come Danimarca e Svezia, che orbitavano attorno alla Francia, fecero venir meno il loro
appoggio dopo la sconfitta di Napoleone in Russia.
Il dominio Napoleonico in europa segn un profondo cambiamento delle strutture politiche e
giudiziarie in senso ugualitario, d'altra parte il giogo fiscale e il tributo in soldati non poteva far
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Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
altro che generare malcontento e sentimenti di rivalsa, che non sempre presero la forma delle rivolte
spagnole, anzi si espressero attraverso campagne di unificazione e indipendenza nazionale.
CAMPAGNA DI RUSSIA E CROLLO DELL'IMPERO. Il giovane zar Alessandro I (1801-1825)
educato da precettori francesi, diede inizio a una serie di riforme tra cui il rafforzamento dei poteri
del Senato e una forte spinta all'istruzione. Dal 1809 intraprese una campagna di espansione,
conquistando la Finlandia. Dal 1806 al 1812 le operazioni contro la Turchia e la Persia fruttarono la
conquista di Bessarabia, Georgia e Azerbaigian. Questo, oltre alla ripresa dei commerci con
l'Inghilterra dal 1810, raffredd i rapporti con Napoleone che nel 12 si alle con la Svezia. Nello
stesso anno Napoleone radun 700.000 uomini da una ventina di paesi diversi fra i fiumi Older e
Vistola; pi tardi varc il fiume Niemen, mentre i generali russi ritiravano ordinatamente le proprie
truppe senza scontrarsi con Napoleone, lasciando alle spalle terra bruciata in modo da tagliare i
rifornimenti al nemico. Il primo scontro dall'inizio in primavera si ebbe a settembre, dove i russi
cercarono di sbarrare la strada per Mosca. I francesi ebbero la meglio a prezzo di gravi perdite;
Napoleone entr al Cremlino, ma perse settimane in attesa dei messaggeri di Alessandro. Ormai in
ottobre Napoleone diede l'ordine di ritirata, procedendo verso sud, ma i russi gli chiusero il passo
obbligandolo a ripercorrere la campagna devastata. Con la venuta dell'inverno e i continui attacchi
russi, la ritirata divenne letale: l'esercito francese era senza rifornimenti, mutilato della cavalleria e
dell'artiglieria, con meno della met degli uomini.
Al ritorno di Napoleone a Parigi, la situazione in Europa si stava ribaltando: nel 1813 Federico
Guglielmo III strinse alleanza con lo zar, proclamando una guerra di liberazione; Mettermeli entr
segretamente nella sesta coalizione. Gli inglesi avevano occupato l'Andalusia, mentre a Cadice gli
insorti approvavano una Costituzione liberale; lo stesso accadeva in Sicilia. Napoleone riusc a
reclutare un milione di uomini entro la primavera. La battaglia delle nazioni si svolse a Lipsia tra
il 16 e il 19 ottobre 1813 e determin la sconfitta di Napoleone, dopo che non sopraggiunsero i
rinforzi sperati e i soldati tedeschi disertarono passando al nemico. Mentre si Napoleone si ritirava
sul Reno, Svizzera, Germania e Olanda si ribellavano; la Spagna veniva evacuata dai francesi e
Murat trattava con lAustria. Il popolo francese non rispondeva pi agli appelli del primo console,
che fu sconfitto nel marzo 1814 ad Arcis-sur-Aube, dopo gli alleati erano entrati in francia. Il 31
marzo gli invasori entrano a Parigi. Il senato francese, manovrato da Talleyrand, proclam la
decadenza dell'imperatore. Il 6 aprile Napoleone abdic, chiedendo la sovranit dell'isola d'Elba e
un lauto appannaggio. Nel frattempo la Francia chiedeva a Luigi XVIII, fratello di Luigi XVI, di
ritornare sul trono con una Costituzione alla inglese, ma costui si appell al principio di legittimit
monarchica e promulg un giugno una diversa costituzione definita graziosa concessione. I
confini della Francia ritornavano quelli del 1789, con l'aggiunta di Avignone e Savoia. Il resto
veniva rimandato al congresso internazionale di Vienna. Il regno d'Italia veniva tenuto dal vicer
Eugenio grazie ad un trattato con l'Austria, ma durante una sommossa popolare venne linciato dalla
folla. Decise cos di abbandonare l'Italia e in nome dell'imperatore d'Austria si insediava il
maresciallo Annibaie Sommariva. Anche Pio VII e Vittorio Emanuele I e il granduca di Toscana
Ferdinando III riprendevano possesso dei rispettivi stati.
Mentre nel 1815 si svolgeva il congresso di Vienna, in Francia ritornava il malcontento per le
cariche date ai nobili, la disoccupazione e i timori per la restaurazione. Napoleone decise di
sfruttare tutto ci: sbarcato a Cannes, l'esercito inviato per arrestarlo pass dalla sua parte ed entr a
Parigi. Nel frattempo si formava la settima coalizione antifrancese, che Napoleone affront in
Belgio a Waterloo, il 18 giugno 1815, subendo una dura sconfitta. Ritornato a Parigi abdic. I
Cento giorni si conclusero con l'entrata a Parigi di Luigi XVIII. L'ex imperatore si consegn agli
inglesi che lo deportarono nell'isola di Sant'Elena, dove morir in solitudine il 5 maggio 1821.
Murat tent un'impresa simile, dichiarando guerra all'Austria nel 1815 temendo di essere
spodestato. L'appello all'indipendenza dei napoletani valse a poco, come la concessione di una
Costituzione liberale. Sconfitto a Tolentino, Murat firm la convenzione di Casa Lanza che sanciva
Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
il ritorno dei Borbone. Dopo il rifugio in Corsica. Murat tent il colpo di mano sbarcando in
Calabria, ma venne immediatamente fucilato.
26. L'et della Restaurazione.
IL CONGRESSO DI VIENNA. Le grandi potenze europee dovettero ricostruire un nuovo ordine
che soffocasse nuovi moti rivoluzionari o egemonici e garantisse un certo equilibrio politico.
Russia, Austria, Prussia e Inghilterra accolsero con loro la Francia, considerando la monarchia
vittima dell'esperienza napoleonica; questo anche grazie alla diplomazia di Talleyrand, ministro
degli esteri con esperienze rivoluzionarie e napoleoniche, interlocutore degli omologhi austriaco
Mettermeli e inglese Castlereagh. Il congresso inizi nel novembre 1814 e si concluse a ridosso di
Waterloo nel giugno 1815. Le potenze operarono in nome del principio di legittimit delle
monarchie, cio sul modello anteriore alla rivoluzione francese.
Francia: venne riportata ai confini del 1792, quindi con Avignone e parte della Savoia, mentre ai
confini orientali vennero rafforzati gli stati cuscinetto per arginare eventuali espansioni.
Belgio: unito all'Olanda form il Regno dei Paesi Bassi sotto dinastia Orange.
Regno di Sardegna: venne ricostruito, e ampliato con l'annessione della Liguria.
Prussia: a lei tocca la maggior parte del regno napoleonico di Vestfalia e, assieme alla Baviera
(ingrandita con il Palatinato), difende la riva sinistra del Reno.
Al posto del Sacro Romano Impero venne istituita la Confederazione germanica, composta da 39
stati e presieduta dall'Austra.
Danimarca: perde la Norvegia a vantaggio della Svezia.
Russia: si annette il regno di Polonia, Lituania, Bielorussia e Ucraina, conservando Finlandia e
Bessarabia.
Austria: rinuncia al Belgio, ma conserva Lombardia, Veneto, Istria, Dalmazia e Province Illiriche,
mentre tramite parentele si assicurava l'egemonia su tutta l'Italia centrale.
Il regno di Napoli si trasformava in Regno delle Due Sicilie con Ferdinando IV che prese il nome di
Ferdinando I.
Gran Bretagna: si assicura Gibilterra, Minorca, Malta, Isole Ionie; nei Caraibi Tobago, Santa Lucia
e altra isole; in Africa la colonia del Capo; in Asia Ceylon, Singapore oltre all'India.
Si formarono due nuove alleanza: la Santa Alleanza promossa dalla Russia a cui aderirono Prussia e
Austria, in seguito anche la Francia; la Quadruplice Alleanza promossa dall'Inghilterra con Russia,
Prussia e Austria, con l'intento di vigilare sull'equilibrio europeo. Si tennero frequenti congressi fra
le potenze per mantenere la situazione di pace, ma inevitabilmente si andava a scontrare con le
aspirazioni alla libert e all'indipendenza dei popoli e con le forze storiche che andavano
configurandosi (nazionalismo, socialismo e liberalismo).
SVILUPPO ECONOMICO E QUESTIONE SOCIALE. Dopo una frenata, dal 1820 circa riprese la
crescita demografica, che a met secolo risulta il doppio del secolo antecedente, nonostante nuove
malattie come il colera: ci dato da un progressivo aumento della natalit e un aumento delle
condizioni igieniche. L'agricoltura assorbiva la maggior parte della manodopera, solo a met del
secolo iniziano a diffondersi fertilizzanti chimici e nuove macchine. In inghilterra la Rivoluzione
industriale entr in una nuova fase, e vide l'applicazione delle macchine a vapore ai trasporti su
rotaia, mentre su acqua tardavano a svilupparsi. Iniziano a costruirsi le prime reti ferroviarie in
europa, anche se in inghilterra sono molto pi capillari.
Fino al 1870 in Gran Bretagna si producono la met dei manufatti in circolazione sul pianeta. A
seguire l'Inghilterra nell'industrializzazione furono il Belgio, la Germania e la Francia, dove lo Stato
incentiv il processo. Si accompagnavano a ci i fenomeni sociali di migrazione dalle campagne
alle citt, la formazione della classe operaia, in condizioni di vita pessime, che spesso si organizz
in scioperi e boicottaggi contro l'imprenditore. In francia la questione sociale viene affrontata con
una serie di progetti di socialismo utopico, che ripensavano l'organizzazione sociale e produttiva.
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Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
QUESTIONE NAZIONALE E MOTI PER LIBERT E INDIPENDENZA. A differenza dei grandi
stati nazionali come Francia, Inghilterra... nelle zone dell'attuale Germania e Italia non esisteva
unit politica, ma era presente un sentimento di identit culturale fin dal Medioevo, soprattutto
sentito dagli intellettuali. Dai primi anni dell'Ottocento questo sentimento inizi a spargersi anche
nella popolazione come gi era successo nelle rivoluzioni americana e francese, dove in nome della
nazione sovrana si erano costituiti nuovi stati o ordini sociali. La diffusione in europa si deve
all'esportazione compiuta da Napoleone delle promesse della rivoluzione, ma anche ai processi di
modernizzazione che non isolavano pi le comunit locali mettendo in contatto gli individui, e il
lavoro degli intellettuali romantici. Questi movimenti causarono le prime scosse all'equilibrio della
restaurazione.
Primariamente, la Spagna di Ferdinando VII sprofond nel malcontento quando il sovrano abol la
Costituzione di Cadice e ripristin l'Inquisizione e i gesuiti (resuscitati da Pio VII nel 1814) e i
privilegi di nobilt e clero. Nel 1820 alcuni reparti militari si ribellarono: la rapida diffusione del
movimento convinse il sovrano a ristabilire la Costituzione e indire elezioni per le Cortes. Dopo
poco le forze assolutistiche organizzarono una controrivoluzione e la Santa Alleanza decise di
appoggiarla. Luigi XVIII varc i pirenei nel 23 e spezz la resistenza liberale. Dopo la morte del
sovrano in Spagna scoppi la guerra civile fra liberali e carlisti, i fedeli al monarca (1833-1840).
In Portogallo il secondogenito del re Giovanni VI, don Miguel, con i suoi seguaci (miguelisti)
rovesci il regime costituzionale instaurato dal padre nel 21, approfittando della lontananza del
fratello don Pedro che decise di sistemarsi in Brasile. Quest'ultimo impose una nuova costituzione,
ma non venne rispettato, e il Portogallo sprofond in un periodo di lotte fino al 1851.
Nei Balcani, Serbia e Montenegro avevano di fatto gi ottenuto un'indipendenza daU'impero
ottomano, ormai in decadenza, e si governavano con dinastie proprie. Pi risonanza ebbe la lotta
intrapresa dalla Grecia, che insorse contro i Turchi nel 21 e l'anno seguente un'assemblea
panellenica proclam l'indipendenza. La repressione sanguinosa dell'esercito ottomano guidato da
Mehemet Ali (pasci d'egitto) suscit un'ondata di indignazione in Europa: gente come Byron e
Santorre di Santarosa lasciarono la vita in Grecia combattendo a fianco degli indipendentisti. Nel 27
Francia, Inghilterra e Russia (che al tempo si era proclamata protettrice degli stati di religione
ortodossa) intervenirono con i propri eserciti. Nel 29 la pace di Adrianopoli sanc l'indipendenza
della Grecia (anche se in parte era ancora sotto gli ottomani). L'esperienza repubblicana fin nel 32
quando le tre potenze vincitrici imposero un monarca nella persona del principe bavarese Ottone di
Wittelsbach.
EMANCIPAZIONE DELLE COLONIE LATINO-AMERICANE E SVILUPPO DEGLI USA. La
popolazione dell'america latina era all'inizio del XIX secolo composta da 3 milioni di creoli
(spagnoli nati nel nuovo mondo), 2 milioni di schiavi neri, 4/5 milioni di meticci, 10 milioni di
indios immersi nella miseria. Con l'invasione napoleonica della Spagna, si formarono nelle colonie
delle Giunte che di fatto interruppero le dipendenze dalla madrepatria, soddisfacendo cos il
desiderio dell'aristocrazia creola di potere, fino ad allora escluso dalle cariche pubbliche. Ma
parallelamente sorsero anche moti di indipendenza popolari, come nel 1810 a Caracas, in Messico e
nel Rio de la Piata; assieme ad essi nacquero nuovi conflitti fra le province dei vicereami per il
controllo del territorio. Una dopo l'altra proclamarono l'indipendenza, anche grazie alle determinanti
personalit dell'argentino Jos de San Martin e del venezuelano Simon Bolivar, che assieme
sconfissero tra il 18 e il 24 le ultime roccaforti spagnole. Bolivar voleva riunire le ex colonie
spagnole in una federazione sul modello statunitense, come aveva iniziato a fare assumendo la
presidenza della Repubblica della Grande Colombia nel 19. Ma il suo progetto fall, lasciando le ex
colonie frazionate in una dozzina di stati o repubblicani o monarchici, ma in ogni caso fortemente
autoritari.
Caso a parte per il Brasile, la cui indipendenza si deve alla dinastia di Braganza. Nel 1815 Giovanni
VI proclam l'autonomia del Brasile e nel 21 lasci la reggenza al figlio don Pedro che si proclam
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imperatore Pedro I del Brasile. A causa dell'andamento assolutistico della sua politica e l'insuccesso
militare contro l'Argentina per impedire la Secessione dell'Uruguay, l'imperatore fu costretto ad
abdicare nel 1831 in favore del figlio Pedro II, ancora bambino, il quale inizi a regnare dal 47
assicurando un periodo di pace dopo le lotte inteme.
Gli Stati Uniti quadruplicarono la propria popolazione in quarant'anni raggiungendo nel 1850 quota
31 milioni. L'espansione verso ovest frutt la creazione di nuovi stati come Michigan, Wisconsin,
Florida e Louisiana. Lannessione del Texas del 1845 port la guerra contro il Messico, che fin con
laccorpamento di Nuovo Messico, Arizona, Colorado e California. In tutto ci le popolazioni indie
furono sterminate. Nel frattempo crescevano i contrasti tra il sud agricolo e schiavista e il centro
nord mercantile e industriale. Dopo un duplice mandato presidenziale del repubblicano Monroe
(1817-1825) coniatore dello slogan lAmerica agli Americani; segu Quincy Adams del partito
opposto. Dal 29 al 37, la presidenza tocca ad Andrew Johnson, uno dei padri del partito
democratico, eletto grazie al crescente peso dei ceti popolari. I governi democratici introdussero
l'istruzione elementare obbligatoria e gratuita, l'allargamento del suffragio, riconoscimento dei
diritti sindacali. Dopo la Guerra di Secessione tra Nord e Sud (1861-1865) gli Stati Uniti si
preparavano a diventare una delle maggiori potenze mondiali.
27. Maggiori Paesi europei tra 1815 e 1848
GRAN BRETAGNA. Non tanto nel periodo di guerra con la francia, quanto nel dopoguerra la Gran
Bretagna conobbe un periodo di tensioni sociali. La disoccupazione sal bruscamente anche per gli
effetti dellindustrializzazione, a cui si aggiunsero cattivi raccolti e prezzi alti a causa delle leggi
protezionistiche. Sorsero le prime unioni sindacali, anche se illegali fino al 24, crebbero le petizioni
al Parlamento e le adunanze in massa. Nel 1819 una di queste venne dispersa a St. Peter's Field,
Manchester, con una carica di cavalleria che cost 11 morti (massacro di Peterloo). Negli anni
Venti il potenziale conflitto sociale fu disinnescato dalla politica dei tory con il governo Liverpool
(1812-1827). Col suicidio di Castlereagh nel 22, si fece spazio al liberale Canning nel ministero
degli esteri, mentre agli intemi segu Peel, il quale riform il diritto penale rendendolo pi umano,
costitu un corpo di polizia, emancip i cattolici dalle discriminazioni giuridiche, consentendo agli
irlandesi rappresentanza nel Parlamento unito dal 1800. Il partito radicale per pose l'attenzione
sulla riforma del Parlamento e sull'abolizione della schiavit. In sei mesi tra il 1830 e 31, pi di
3000 petizioni furono presentate per la ridistribuzione dei seggi parlamentari. Nel 1830 alla morte
di Giorgio IV sal al trono Guglielmo IV (fino al 37), accompagnato dalla formazione dal governo
whig di lord Grey. Solo nel 32 dopo la dura opposizione della camera dei Lord pass la riforma
parlamentare, riuscendo a sanare le ingiustizie senza per applicare un criterio proporzionale, n un
suffragio esteso (solo un quinto dei maschi, uno dei pi larghi d'Europa). L'anno seguente venne
abolita la schiavit nelle colonie, dopo che nel 1807 era stata interrotta la tratta degli schiavi. Nel 34
per far fronte alle condizioni sociali in peggioramento, fu votata una legge di assistenza che
prevedeva la reclusione forzosa dei poveri in case di lavoro, tenute in condizioni bassissime per
fungere da deterrente. Oltre alle numerose organizzazioni sindacali, sorse il movimento cartista, una
lega popolare-operaia che si basava sulle rivendicazioni della Carta come il suffragio universale
maschile, voto segreto, parlamenti annuali, l'eliminazione dei requisiti di censo per i deputati e
l'introduzione per loro di uno stipendio; inoltre prese corpo la Lega contro le leggi sul grano.
Questo, a differenza del primo, riusc a far valere le proprie richieste nel 46, dopo aver messo in
cattiva luce legoismo dell'aristocrazia terriera. Tra il 30 e il 51 la politica estera fu guidata da
Palmerston, che nascose dietro la difesa delle istanze libertarie dei popoli gli obbiettivi
imperialistici: nel 38 invase l'Afghanistan, mentre con la Cina intraprese la guerra dell'oppio
proprio per aprire i commerci alla Compagnia delle Indie, che frutt l'affitto di Hong Kong.
L'avvento della regina Vittoria (1837-1901) inaugur un lungo periodo di crescita, riforme e di
supremazia mondiale, oltre che perpetuare un modello etico di culto della rispettabilit, del lavoro,
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del fare da s e del decoro, che si incarnarono in tutta la societ inglese non senza ipocrisie.
FRANCIA. La nuova monarchia di Luigi XVIII (1814-1824) si accompagnava con una carta
costituzionale promulgata dal monarca che, con l'istituzione di due camere una di nomina regia e
l'altra a suffragio ristrettissimo, tentava un compromesso con la Rivoluzione. Si lasciavano intatte le
libert di opinione e di stampa e i codici napoleonici assieme all'uguaglianza di fronte alla legge. Le
elezioni del 15 premiarono il partito realista che dopo una piccola parentesi distensiva, si
abbandon a politiche reazionarie, come l'intervento in Spagna promosso dal governo Villle (1822
1827), rafforzate dalla successione al trono di Carlo X (1824-1830). La nomina del 29 del governo
Polignac suscit vaste proteste che dopo la sospensione della carta costituzionale e della camera dei
deputati si trasformarono in una rivolta armata a Parigi tra il 27 e il 29 luglio 1830. Carlo X si
rifugi in Inghilterra e nonostante le richieste per la repubblica, si opt per cedere la corona al
principe Luigi Filippo d'Orleans, membro della famiglia reale con idee pi moderate. Una nuova
costituzione monarchica liberale eliminava il cattolicesimo come religione ufficiale, trasferiva il
potere legislativo alle camere, aboliva censure e tribunali straordinari, mentre il re si dichiarava dei
francesi, adottando il tricolore come bandiera; nel 31 si allargava anche il suffragio e si istituiva la
Guardia Nazionale. I moti del 30 ispirarono i sollevamenti in Belgio, che si nomin indipendente
dai Paesi Bassi dandosi una costituzione monarchica liberale affidando la corona a Leopoldo I di
Sassonia-Coburgo. La monarchia orleanista si fece espressione degli interessi di borghesia bancaria
e finanziaria, mentre i moti popolari subirono una dura repressione. La politica estera vedeva la
Francia alleata agli inglesi, e l'inizio di una nuova espansione coloniale come in Algeria.
Successivamente si riaccost all'Austria irritando l'ala liberale. Gli altri schieramenti politici erano i
bonapartisti, i legittimisti e a sinistra repubblicani e socialisti di Louis Blanc. Scontri politici e
sociali culmineranno con i moti rivoluzionari del 48.
PRUSSIA. Grazie alle riforme dopo Jena, al prestigio dell'apparato militare e burocratico e delle
sue istituzioni culturali, la Prussia diventava la prima rivale dell'Austria per il primato sulla
Confederazione germanica. Primo passo per l'unione politica della confederazione fu l'unione
doganale che per escluse le province austriache. Questo diede un forte impulso al mercato interno
e all'industrializzazione. Insoddisfatto era il ceto intellettuale che chiedeva una costituzione liberale
come quella degli stati meridionali, soprattutto dopo le notizie degli avvenimenti francesi nel 30. Le
illusorie speranze riposte nel re Federico Guglielmo IV (1840-1861) provocarono un fermento nel
popolo che crebbe fino al 48.
IMPERO AUSTRIACO. Un clima di sospetto e repressione per paura della rivoluzione anim il
periodo politico austriaco guidato dal cancelliere Metternich. L'immobilismo politico poggiava sulle
salde basi della monarchia, e fu accentuato dalla successione al trono di Ferdinando nel 1835,
minorato mentale. L'economia dava segni di ripresa, anche se nelle campagne persisteva la servit
della gleba, mentre Vienna rimaneva centro letterario-musicale. La debolezza e la minaccia alla
monarchia era il gran numero di nazionalit che ospitava al suo interno, tra cui l'italiana e
l'ungherese, la quale non teneva conto le altre minoranze serbe, croate e rumene.
RUSSIA. Il secondo decennio di regno di Alessandro I vide l'abbandono delle tendenze riformatrici.
La popolazione era prevalentemente contadina, in misura maggiore servi della gleba nelle mani dei
signori proprietari; si assisteva per ad una certa industrializzazione. Con la morte dello zar nel 25,
alcuni reparti dell'esercito vicini ad ambienti liberali si ammutinarono: i decabristi (era dicembre)
intendevano imporre al successore Nicola I (1825-1855) una Costituzione e l'abolizione della
servit della gleba. La ribellione fu subito repressa, il che accentu il contrasto tra aristocrazia
illuminata e governo zarista dedito a politiche poliziesche e censorie. Nel 1831 venne repressa una
ribellione polacca, Nicola I abrog la costituzione e russific il paese; l'intervento in Grecia a
fianco degli indipendentisti si spiega con la volont di presentarsi come protettori degli stati
balcanici di religione ortodossa in funzione anti-turca.
QUESTIONE D'ORIENTE. 3radizionalismo religioso e corruzione avevano indebolito l'impero
Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
ottomano, risvegliando l'interesse delle potenze europee e le volont indipendentiste di popoli
cristiani e prinicipati musulmani. Indipendenza greca e la perdita dell'Algeria furono i primi sintomi
della crisi denominata questione d'oriente, che raggiunse una fase acuta quando il pasci d'egitto
Mehmet Ali attacc direttamente il sultano. Nicola I intervenne preoccupato a fianco dei turchi,
ottenendo da questi il passaggio delle sue navi negli stretti fra mar nero e mediterraneo. Le potenze
europee, allarmate dal legame russo-ottomano, imposero un compromesso che imponeva la
restituzione dei territori occupati dal pasci, che diventava sultano nominale del sultano, e la
chiusura degli stretti alle navi da guerra (1841).
28. L'Italia dalla Restaurazione al Risorgimento.
REGNO LOMBARDO-VENETO. Unito sotto la persona del vicer arciduca Ranieri, era diviso in
due giurisdizioni separate dal Mincio che facevano capo ai governi di Milano una e di Venezia
l'altra. Dal 29 il governatore affiancato da Senato amministrativo e Senato finanziario;
all'accentramento faceva da contrappeso l'autonomia concessa ai comuni e la rete di congregazioni
provinciali: tutto ci faceva dell'amministrazione asburgica una delle pi moderne in italia. La
polizia era autonoma e soggetta a Vienna. L'agricoltura era avanzata, mentre si avviavano le
industrie tessili e metallurgiche. Le proteste contro il forte prelievo tributario a diretto favore
dell'impero era destinato ad unirsi con le istanze liberali e patriottiche delle societ segrete.
REGNO DI SARDEGNA. Riusc a compiere la politica pi restauratrice degli stati italiani: ristabil
l'assolutismo con le costituzioni del 1770, ripristin i privilegi aristocratici e del clero, riaccolse
anche i gesuiti, riassegn le cariche pubbliche ai nobili. Con la crisi del 21 Vittorio Emanuele I
abdic a favore del fratello Carlo Felice continuando la politica assolutistica. Nel 31 succede Carlo
Alberto che abol il feudalesimo in Sardegna, promulg codici moderni, liberalizz l'economia. Al
livello economico lo Stato Sabaudo prometteva un'agricoltura avanzata assieme alla nascente
industria laniera e cotoniera, e vedeva la ripresa del porto genoano. Solo dal 48 si assistette ad una
svolta politica.
DUCATI PADANI E ITALIA CENTRALE. Se il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla benefici
di un nuovo codice avanzatissimo con il governo di Maria Luigia d'Asburgo Lorena (1815-1847),
nel regno di Modena e Reggio il duca Francesco IV dAustria-Este cancell ogni traccia del regime
napoleonico, ripristinando i privilegi, richiamando i gesuiti, richiudendo gli ebrei nei ghetti,
ripristinando i vecchi codici estensi e soffocando la vita culturale. Il granduca di Toscana
Ferdinando III d'Asburgo-Lorena, condusse una politica moderata ispirata al padre Pietro Leopoldo,
liberalizzando i cereali e tollerando tutte le espressioni culturali come dimostra una delle pi
importanti riviste italiane, l'Antologia, stampata a Firenze. Lo stesso fece il figlio e successore
Leopoldo II (1824-1859), che ospit in Toscana molti esuli liberali. Nonostante la mezzadria, una
gestione illuminata delle campagne miglior le rese di vino e olio; buoni i risultati delle industrie
laniere e cartiere. Nello Stato Pontificio, papa Pio VII (1800-1823) aiutato dal segretario di stato
Ercole Consalvi riform l'organizzazione territoriale con la divisione in diciassette province di cui
cinque rette da cardinali. I diritti feudali vennero aboliti o ammessi con restrizioni.
REGNO DELLE DUE SICILIE. La parte peninsulare del regno fu quello che mantenne i legami
con le istituzioni napoleoniche. Con la Costituzione del 12 infatti la Sicilia non era pi indipendente
e governata da un luogotenente generale e non pi da un vicer. Responsabile del governo moderato
del regno fu Luigi de' Medici, che inser nel governo ex collaboratori di Murat e conserv la
divisione amministrativa napoleonica, addirittura introducendo in Sicilia i Codici francesi; le
finanze furono rifocillate con tagli alla spesa pubblica e all'istruzione. Un irrigidimento assolutistico
nella politica dei successori al trono Francesco I e Ferdinando II portarono ai moti del 20-21. In
campo economico, l'agricoltura da un lato si specializzava con nuove culture, dall'altro rest fedele
ai metodi arcaici di sfruttamento a danno della condizione dei contadini, mentre l'industria vedeva il
nascere delle prime iniziative. In Sicilia l'abolizione del feudalesimo non cambi molto le gerarchie
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