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CONVENZIONE SUL DIRITTO DEL MARE
CORTE DI GIUSTIZIA DELLE COMUNITA' EUROPEE - GRANDE SEZIONE 30 MAGGIO 2006
SKOURIS, Pres., TIMMERMANS, Rel. A. POJARES MADURO, Avv. Gen.
REGNO UNITO DI GRAN BRETAGNA e IRLANDA DEL NORD c. IRLANDA
[1] [1] Convenzi one sul di ri tto del mare - Rati fi ca da parte del l a UE - Avvi o da parte Convenzi one sul di ri tto del mare - Rati fi ca da parte del l a UE - Avvi o da parte
di Stato membro di procedi mento per l a ri sol uzi one del l e controversi e previ ste di Stato membro di procedi mento per l a ri sol uzi one del l e controversi e previ ste
dal l a Convenzi one - Vi ol azi one del l 'art. 292 CE dal l a Convenzi one - Vi ol azi one del l 'art. 292 CE
[2] Convenzi one sul di ri tto [2] Convenzi one sul di ri tto del mare - Rati fi ca da parte del l a UE - Sottoposi zi one del mare - Rati fi ca da parte del l a UE - Sottoposi zi one
di strumenti di di ri tto di strumenti di di ri tto comuni tari o al Tri bunal e arbi tral e previ sto dal l 'al l egato VI I - comuni tari o al Tri bunal e arbi tral e previ sto dal l 'al l egato VI I -
Vi ol azi one art. Vi ol azi one art. 292 CE 292 CE
[3] Convenzi one sul di ri tto del mare - Rati fi ca da parte del l a UE [3] Convenzi one sul di ri tto del mare - Rati fi ca da parte del l a UE - Avvi o da parte - Avvi o da parte
di Stato membro di procedi mento per l a ri sol uzi one di controversi e di Stato membro di procedi mento per l a ri sol uzi one di controversi e previ sto dal l a previ sto dal l a
Convenzi one - Omessa i nformazi one al l e i sti tuzi oni comuni tari e Convenzi one - Omessa i nformazi one al l e i sti tuzi oni comuni tari e - Mancato ri spetto - Mancato ri spetto
del l 'art. 10 CE e del l 'art. 192 EA del l 'art. 10 CE e del l 'art. 192 EA
A seguito del rilascio da parte del Regno Unito della autorizzazione di installare a
Sellafield, sulla costa occidentale scozzese, un impianto per la riconversione del combustibile
nucleare gi utilizzato in nuovo combustibile, chiamato mixed oxide o MOX, l'Irlanda ha
promosso nei confronti del Regno Unito un procedimento dinanzi al tribunale arbitrale
previsto dall'Annesso VII alla Convenzione sul diritto del mare e, quindi, ha presentato
ricorso all'International Tribunal for the Law of the Sea invocando, a norma dell'art. 290
della Convenzione, l'adozione di misure provvisorie per prevenire seri danni all'ambiente
marino provocati dalla emissione accidentale di materiali radioattivi o da atti terroristici.
Con ordinanza 3 dicembre 2001 (in questa Rivista, 2003, 1242, con nota di TERRILE)
l'International Tribunal for the Law of the Sea ha disposto una serie di misure cautelari
diverse da quelle richieste dall'Irlanda nei seguenti termini:
L'Irlanda e il Regno Unito devono cooperare e, a tal fine, procedere senza indugio a
consultazioni al fine di:
a) scambiarsi informazioni integrative sulle possibili conseguenze, per il mare
d'Irlanda, dell'attivazione dello stabilimento MOX;
b) controllare i rischi o gli effetti che potrebbero derivare o risultare, per il mare
d'Irlanda, dalle operazioni dello stabilimento MOX;
c) adottare, ove necessario, misure volte ad evitare l'inquinamento dell'ambiente
marino che possa risultare dalle operazioni dello stabilimento MOX".
Nella stessa ordinanza il detto tribunale si dichiarato prima facie competente e ha
respinto l'eccezione di incompetenza sollevata dal Regno Unito sul fondamento dell'art. 282
della Convenzione, laddove tale Stato sosteneva che taluni aspetti dei motivi sviluppati
dall'Irlanda rientravano nell'ambito del diritto comunitario, cosicch la Corte era
esclusivamente competente a conoscere della controversia.
La detta eccezione di incompetenza stata nuovamente sollevata dal Regno Unito
nell'ambito della fase scritta dinanzi al Tribunale arbitrale ed stata dibattuta nel corso
delle udienze dinanzi a detto organo giurisdizionale.
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Con ordinanza 24 giugno 2003, notificata alla Commissione il 27 giugno seguente, il
Tribunale arbitrale ha deciso di sospendere il procedimento fino al 1 dicembre 2003 e ha
chiesto di essere maggiormente informato, entro tale data, sulle implicazioni del diritto
comunitario nella controversia ad esso sottoposta.
Nella detta ordinanza, tale tribunale ha affermato che si erano presentate difficolt
strettamente connesse al diritto comunitario a proposito di questioni importanti come la
capacit di agire dell'Irlanda e del Regno Unito, la ripartizione delle competenze tra la
Comunit e i suoi Stati membri per quanto riguarda la Convenzione, la misura entro cui il
detto giudice poteva pronunciarsi sulla base delle disposizioni invocate dalle parti e la
competenza giurisdizionale esclusiva della Corte.
Nella stessa ordinanza il Tribunale arbitrale ha confermato le misure cautelari
precedentemente disposte dall'International Tribunal for the Law of the Sea, rigettando la
domanda di misure cautelari supplementari presentata dall'Irlanda.
In seguito alla decisione della Commissione di avviare il presente ricorso per
inadempimento, l'Irlanda ha chiesto al Tribunale arbitrale di sospendere le udienze fino a
pronuncia della Corte. Con ordinanza 14 novembre 2004, il detto tribunale ha accolto tale
domanda.
La Commissione, stata informata del procedimento avviato dall'Irlanda, dinanzi al
Tribunale arbitrale dopo uno scambio di corrispondenza con l'Irlanda ha avviato il
procedimento per inadempimento di cui all'art. 226 CE. Con lettera del 15 maggio 2003 ha
intimato all'Irlanda di presentare le sue osservazioni sull'addebito secondo cui essa era
venuta meno agli obblighi previsti dagli artt. 10 CE e 292 CE, da un lato, e dagli artt. 192
EA e 193 EA, dall'altro, avviando un procedimento nell'ambito della Convenzione.
Poich l'Irlanda, con lettera del 15 luglio 2003, ha manifestato il proprio disaccordo
con la posizione della Commissione, il 19 agosto seguente questa ha emanato un parere
motivato invitando il detto Stato membro ad adottare le misure necessarie per conformarvisi
entro un termine di due settimane, successivamente prorogato di ulteriori due settimane, a
partire dalla ricezione del parere.
Non soddisfatta della risposta fornita dall'Irlanda al detto parere, la Commissione ha
presentato ricorso alla Corte di Giustizia delle Comunit Europee per inadempimento
dell'Irlanda ai sensi degli articoli 10 CE e 192 EA.
[1] Avviando il procedimento per la risoluzione delle controversie previsto dalla
Convenzione sul diritto del mare al fine di dirimere la controversia con il Regno Unito
relativa allo stabilimento MOX, l'Irlanda non ha rispettato la competenza esclusiva della
Corte di Giustizia per quanto riguarda le controversie relative alla interpretazione e alla
applicazione del diritto comunitario, violando cos l'art. 292 CE.
[2] Sottoponendo strumenti di diritto comunitario alla interpretazione e alla applicazione
del Tribunale arbitrale previsto dall'allegato VII alla Convenzione sul diritto del mare
l'Irlanda ha violato l'art. 292 CE e, per quanto riguarda gli strumenti invocati che rientrano
nell'ambito del Trattato CEEA, l'art. 193 EA.
[3] Dando avvio ad un procedimento nell'ambito del regime di soluzione delle
controversie previsto dalla Convenzione sul diritto del mare senza avere previamente
informato e consultato le competenti istituzioni comunitarie, l'Irlanda non ha rispettato il
dovere di cooperazione che discende dagli articoli 10 CE e 192 EA.
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