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Ludovica Drusi - Archetipi dellImmaginario

Analisi archetipica del lungometraggio Basquiat USA, 1996


Regista: Julian Schnabel
Sceneggiatore: Julian Schnabel
Cast: Jeffrey Wright, David Bowie, Dennis Hopper, Gary Oldman, Michael Wincott, Parker
Posey, Elina Lwensohn, Willem Dafoe, Tatum O'Neal, Benicio Del Toro, Claire Forlani,
Courtney Love
1. Introduzione al modello archetipico
L'archetipo dellArtista incarna la passione nell esprimere una dimensione di vita che appena
al di l dei cinque sensi. La psiche dell Artista animata dall'energia valorizzata attraverso
forme fisiche. La natura o la grandezza di qualsiasi forma di espressione irrilevante: la firma
degli artisti non racchiusa in ci che fanno, ma in quanto intensa la loro motivazione di
manifestare lo straordinario. Per lArtista conta fare in modo che si crei un campo emotivo
capace di ispirare gli altri, che indica anche l'energia dellArtista nella realizzazione della sua
opera, cos come il bisogno emotivo e psicologico di esprimere se stessi.
Il modello archetipico dellArtista comprende molti luoghi comuni, tra cui un carattere
eccentrico e la follia, che spesso accompagna il genio. LArtista scapestrato rappresenta la
paura della rovina finanziaria o la convinzione che la fama e la fortuna arrivino solo dopo la
morte, aspetti che sono spesso la causa che lo porta a sopprimere il suo talento.
2. Svolgimento
Il film Basquiat, rappresenta in parte gli aspetti sopra citati attraverso la singolare biografia
dellartista, accennando ad un periodo della sua vita, dai 19 ai 27 anni. La pellicola si
preoccupa di mostrare la sensibile introspezione del protagonista, alternandola ai rapporti
complessi col mondo esteriore. Questi ultimi affondano le loro radici nella cultura di strada,
elemento di forte influenza nella carriera del giovane Basquiat, dapprima graffitista sotto lo
pseudonimo di Samo, successivamente artista compiuto tramite le opere su tela, portavoce di
concetti complessi e violenti, da cui traspare il suo malessere.
Il Basquiat del film magneticamente attraente da adulto e innocente quando appare per la
prima volta, ancora bambino. Egli sembra magicamente consacrato come artista fissando
lopera di Picasso '' Guernica '', accompagnato dalla madre . Poi , anni dopo, emerge da una
scatola di cartone a Tompkins Square Park nell'East Village , mentre la voce narrante del film ,
quella del critico d arte Ren Ricard ( Michael Wincott ) , narra in maniera esemplare la
condizione del modello archetipico usando come esempio Van Gogh.
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La cinebiografia inquadra lartista come un essere consapevole della propria solitudine,
condizione costante sia da povero che da ricco, in cerca di una collocazione nel mondo
sfortunatamente raggiunta tramite la contesa del suo straordinario talento tra i galleristi di
una vorace new york, citt per cui Basquiat prova sentimenti di amore-odio: se da una parte
vorrebbe allontanarsene, dall'altra lei a fornirgli l'ispirazione per le sue opere.
New York diventa la tela sulla quale il pittore lascia il suo messaggio, con uno stile nervoso e
immediato, di grande potenza espressiva.
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La fama lo consuma giorno dopo giorno e il film di Schnabel riflette proprio su questo aspetto:
fondamentale il rapporto con Warhol (rappresentato nella pellicola dal poliedrico David
Bowie), con il quale Basquiat vive una sorta di simbiosi, tanto che la morte del genio della Pop
Art decreta un crollo psicologico nel suo pupillo, con un conseguente, notevole peggioramento
della sua tossicodipendenza, preludio alla successiva e prematura morte da overdose di eroina.
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Pregiudicato come afroamericano, rappresentante non solo della sua personale opera, ma
anche del riscatto di uno status raziale che fino ad allora non aveva ancora toccato le corde
delllite newyorkese in campo artistico.
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Tutta la sua storia, dunque, rende giustizia al modello archetipo dellArtista maledetto: una
vita breve e sregolata, il fervente desiderio di fama, una rete di rapporti sentimentali e di
amicizia destinati all inesorabile rottura, la scontentezza incessante e la morte tragica,
sopraggiunta allapice del successo.
Non casuale anche la scelta degli interpreti, denominabili come i freaks del mondo del
cinema e della musica (David Bowie, Dennis Hopper, Christopher Walken, Gary Oldman,
Benicio Del Toro, Claire Forlani, Parker Posey, Willem Dafoe e Courtney Love), come a voler
rendere ancora pi facile da parte del pubblico essere convolto dallautenticit della storia.
Lattore interpreta dunque una parte facile, poich simile allo stesso modello che incarna
nella sua vita quotidiana.
Gina Cardinale (Claire Forlani): modello
archetipico della Principessa. Salvata dalla
sua torre, Gina, cameriera di un anonimo bar,
entra nelluniverso eccentrico e folle del
protagonista, sfuggendo alla sua realt
monotona e priva di stimoli. Favola che si concretizza in un vortice amoroso costituito da
assenteismo e abuso di droga da parte del suo salvatore.
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Andy Warhol (Davi d Bowi e): model l o
archetipico del Mentore che combina il talento
artistico e la capacit di entrare in empatia con un
numeroso gruppo di persone riversando su di esse
le proprie conoscenze. Basquiat naturalmente
portato a riconoscere Warhol nel ruolo di guida nel
crudele mondo dellarte.
Re n Ri c har d ( Mi c ha e l
Wincott): modello archetipico del
Giudice/Mediatore. Colui che
scova lartista, ne giudica il
talendo e lo porta alla ribalta.
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3. Temi
- Desiderio di fama e successo
- Riscatto sociale
- Arrivismo
- Arte per denaro
- Discrimiazione raziale
- Desiderio di evasione
- Solitudine
- Tossicodipendenza

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