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1 ad lectorem; Questo quello k tu leggi, k tu ricerki cio quel marziale conosciuto in tutto il mondo x i libretti arguti di epigrammi, al quale, o benevolo lettore, hai dato quel decoro mentre sono in vita, mentre sono sano di mente, che pochi poeti hanno dopo la morte. 1.9 ad cottam; Cotta, tu vuoi insieme un belluomo e importante: ma colui che un belluomo, cotta, un uomo insigni icante. 1.10 de gemello et magnolia; !emello vuol sposare "aronilla, la brama e la corteggia assiduamente, la prega e le a doni. #ma veramente cos$ bella%& #macch' (on vi nulla di ) brutto& #cos* dunque che piace e attira tanto%& #tossisce&. 1.16 ad avitum, de libro suo; tra le poesie ke tu leggi qui, alcune sono buone, altre poesie mediocri ma ) numerose son quelle brutte: un libro, o avio, nn si a diversamente. 1.19 ad aeliam; +e ricordo bn tu avevi, o ellia, , denti, - andati via cn un colpo di toxe, gli altri - con un altro. .ra puoi toxire senza problemi tutti i gg. /n 0 colpo di toxe nn ha nulla da buttar uori. 1.32 in sabidium; (n ti amo, o sapidi, e nn poxo dire il x: solo questo poxo dire: nn ti amo. 1.33 de gellia; Quando gellia da sola nn piange il padre morto, se presente qualcuno le lacrime sgorgano a comando. (n piange gellia chiunque desideri di essere lodato, si duole veramente colui che so re senza testimone. 1.38 ad fidentinum; Quelle che stai leggendo sn le mie poesie, o identino, ma quando te le reciti male, iniziano a essere tue. 1.40 in livicum; . invidioso, che arricci il naso e nn leggi volentieri questi epigrammi, voglia il cielo che tu invidi tutti e nex invidi te. 1.47 de diaulo; 1iaulo poco a era un medico, ora un becchino: ci2 ke a ora cm becchino lo aceva anke da medico. 1.63 de celere; mi preghi a ink ti reciti i nostri epigrammi. (n voglio. (n vuoi ascoltare, o celere, ma in realt* recitare i tuoi. 1.64 ad fabullam; sei bella, lo sappiamo, e giovane, vero, e ricca, ki in atti lo pu2 negare negare% "aquando tu, o asulla, ti lodi troppo, nn sei n3 ricca n3 bella n3 giovane. 1.75 ad linum; ki pre erisce donare a lino la met* piuttosto ke dargli in prestito lintera somma, pre erisce kiederne la met*. 1.91 de laelia; mentre tu nn pubbliki i tuoi lavori, critichi le mie poesie, o lelio, tu nn critiki i miei carmi oppure pubblica i tuoi. 1.102 in lycoridem; Colui che dipinse la tua venee, o licoride, penso sia un pittore ke voleva ar piacere a "inerva. 1.110 de risco; Quando nn ti conoscevo ti chiamavo padrone e re. .ra ti ho conosciuto bn: #gi* ora x me sarai prisco&. 1.115 in rocillum; "i desidera una, invidiami, o procillo' 4 ) candida di un cigno lavato, ) bianca dellargento, della neve, del giglio. "a io voglio una ragazza ) scura della notte, ) nera della ormica, della pece, della cornacchia e della cicala. 5u gi* pensavi di impiccarti orribilmente, o procillo, se ti conosco bn vivrai. 2.3 de se!to; . sexto, nn devi niente, niente devi o sexto, lo ammetto. 6n atti debitore, se qualcuno pu2 sdebitarsi, o sexto. 2.13 in se!tum; e chiede il giudice e chiede il padrone. 7itengo opportuno, o sexto, ke tu debba pagare il debito al creditore. 2.20 ad aulum; paolo compra i carmi, paolo recita i suoi carmi. 6n atti ci2 ke tu compri si pu2 giustamente chiamare tuo.
2.27 de selio coeni eta; sia ke tu legga in pubblico, sia ke tu conduca una causa, sia cm padrone, sia cm avvocato, ascolta selio ke loda, qnd va a caccia della cena. 8 ettivamente' bene' gravemente' 9e e icacia' :rontamente' 6ndegnamente' #questo ha voluto' gi* pronta una cena x te, taci'&. 2.79 de nasica; . nasica, mi inviti quando sai ke ho gi* degli invitati. +cusami, ceno a casa. 2.80 de fannio; :er uggire a un nemico, annio si ammazzato da s3. Questo, mi kiedo, nn orse una pazzia, uccidersi x nn exere uccisi% 3.8 in "uintum; quinto ama taida: quale taida% 5aida la cieca. 5aida nn ha un occhio, quello -. 3.43 in laetinum; 5i ingi giovane, o lettino, cn i capelli tinti, cos$ improvvisamente scurito, tu che eri ino a poco a bianco. (n puoi ingannare tutti, proserpina sa ke eri bianco: lei quella ke ti smascherer*. 4.36 de oli barba coma"ue; la barba a te bianca, la chioma scura: nn puoi tingere la barba questo il motivo mentre puoi, ole, tingere la chioma.
9 A UN VANESIO Bell'uomo e grande personaggio tu ad un tempo vuoi apparire, o Cotta; ma !i " un #ell'uomo, o Cotta, " an !e un essere pi ino$ %& 'O S(ASI)AN*E +I )A,ONI''A -emello vuol sposare )aronilla, la #rama e la orteggia assiduamente, la prega e le .a doni$ /)a " veramente os0 #ella12 /)a !34 non v'" nulla di pi5 #rutto$2 /Cos'!a dun6ue !e pia e e attira tanto12 /Essa tossis e per tu#er olosi$ E lui da tempo vuole morire2 %% A UN CAVA'IE,E BEONE (oi !3 die i #uoni per il vino .uron dati a ias un dei avalieri, ome mai tu, Sestiliano, ne #evi venti e da solo1 ''a 6ua alda ai nostri a 6uaioli sare##e gi7 man ata, se tu, Sestiliano, non #evessi soltanto vino puro$
!e re itando vai i versi miei, spa iandoli per tuoi, dinan>i a un uditorio numeroso$ Se permetti !e siano detti miei, gratis io ti mander< gli epigrammi; se #rami inve e !e siano detti tuoi, omprali? os0 miei non lo saranno pi5$ @8 AN*I(A*IA (E, SABI+IO Bene io non ti voglio, o Sa#idio, n3 ti so dir per !3? posso soltanto dire !'io non ti voglio #ene$ @@ 'AC,I)E A CO)AN+O ;uando -ellia sta sola soletta, non piange per il padre !e !a perduto, ma se 6ual uno s'avvi ina a lei, s orre gi5 a omando un pianto sen>a .ine$ C!iun6ue er a di essere lodato, non piange, o -ellia; sente il dolor veramente !i piange in segreto$
8& A UN +IVO,A*O,E +I 9UN-:I +immi, !e .ollia " otesta1 )entre la .olla dei tuoi onvitati ti guarda a dente as iutto, tu, da solo, Ce iliano, divori i por ini$ ;uale augurio rivolgerti, degno d'una gola e d'un ventre os0 grandi1 C!e tu possa mangiare un #oleto, ome 6uello !e Claudio mangi<$ =si dice sia stato avvelenato cos) A& A UN 'E**O,E SC:IBBINOSO E INVI+IOSO *u !e .ai delle smor.ie, o velenoso, e volentieri non leggi 6uesti versi, possa di tutti essere invidioso, nessuno mai di te$ A@ UN OS(I*E AVA,O 9ummo in sessanta ad essere invitati ieri da te, )an ino, e nulla i .u a tavola im#andito, tranne un ing!iale? non le uve !e vengono las iate sulle viti tardive o le mele otogne, !e gareggiano oi dol i .avi,
89 A UN CO(IONE Sento dire di te, 9identino, non le pere !e pendono legate on lung!i .ilamenti di ginestra oppur le melegrane di 9eni ia dal olore simile alle rose di #reve vita, n3 la rusti a Sarsina mand< oni di a io di latte an or stillanti, n3 venne dagli or i del (i eno la verde oliva, ma un nudo ing!iale e 6uesto addirittura pi olino, 6uale pu< essere a##attuto da un nanetto on le mani inermi$ Nulla, dopo di 6uesto, .u servito$ *utti stemmo a guardar sen>a mangiare? an !e l'arena suole in 6uesto modo esporre un ing!iale alla vista degli spettatori$ Non ti venga un ing!iale pi5 servito, dopo otesta tua gloriosa impresa, ma !e tu venga esposto ad un ing!iale simile in tutto a 6uello !e u ise il #andito Caridemo$ =CIN-:IA'E ENO,)E E 9A)E'ICOC DD ''I+EA'E +I VI*A +E' (OE*A
Se vuoi onos ere in #reve del tuo )ar o gl'intimi desideri, o mio 9rontone, de oro illustre dei nostri ittadini in pa e e in guerra, e o i< !e desidera, di essere oltivatore di un proprio ampi ello, egli !e ama, tra modesti #eni, la vita agreste sempli e e serena$ 9orse 6ual uno ti .re6uentere##e il .reddo degli atrii rivestiti di variopinto marmo di 'a onia e, ome un vero s io o, re !ere##e il saluto mattutino, se, ontento dei .rutti del suo #os o e del ampo, potesse roves iare le reti piene dinan>i al .o olare e pes ar on la len>a tremolante un pes e saltellante e .are gi5 olar da un or io rosso il miel dorato1 Se inoltre una grassa ontadina gli olmasse la mensa >oppi ante e un eppo non omprato ne uo esse le uova nella enere1 Auguro a !i non mi vuol #ene di non amar 6uesta vita e di viver, tra le .a ende ur#ane, pallido ome un panno del #u ato$
DE A UN OS*E ''uva " rigon.ia d'a 6ua, .lagellata da ontinui a 6ua>>oni; oste, ammesso !e tu ne avessi voglia, non puoi vender 6uest'anno il vino puro$ E8 'A )E*A)O,9OSI +I 'EVINA 'a asta 'evina, non da meno delle anti !e sa#ine, se##ene pi5 rigida essa stessa del severo marito, mentre nel #agno si rilassa, ora nelle a 6ue del 'u rino, ora d'Averno, e mentre spesso prende un #agno aldo nelle terme di Baia, e o !e ade in amoroso .uo o? pianta il marito e segue un giovanotto? ome (enelope a Baia era venuta, ome novella Elena part0$ E@ VI-I'E (,ECAUBIONE *u mi vai pregando !e ti re iti gli epigrammi miei$ Non voglio$ *u, Celere, #rami non di udire, ma re itare i #rutti versi tuoi$ EA C:I SI 'O+A, SI SB,O+A Sei #ella, 9a#ulla, lo sappiamo, e giovane, e 6uesto " pure vero, e ri a? !i potre##e mai negarlo1 )a 6uando tu ti lodi di sover !io, n3 ri a sei, n3 giovane, n3 #ella$ EF UN -IU+IBIO *,O((O (E,SONA'E /Sei un uomo troppo li#ero2 G sempre tu mi ripeti G$ Cerilo, per te " troppo li#ero, !i parla ontro te$ )A,*IA'IS G E(I-,A))A*A
F% B,IN+ISI (E, 'E +ONNE A)A*E Cin6ue #i !ieri si #evano per 'evia, otto per -iustina, 6uattro per 'i a, e 6uattro an !e per 'ide e per Ida tre$ *anti #i !ieri siano per ias una, 6uante sono le lettere del nome, e poi !3 nessuna d'esse viene, o Sonno, vieni almeno tu da me$
DF 'A +ONNA C:E (,E9E,ISCO *u mi domandi, o 9la o, 6uale tipo di donna vorrei per me e 6uale non vorrei1 Non troppo ompia ente la vorrei e non troppo s ontrosa$ 'e 6ualit7 intermedie pre.eris o? !e non mi stia l0 a tormentare e non mi sa>i su#ito di s3$ D9 ''ASSE-NO +A*O A BAIA
EH CIECO +'A)O,E A 6ualun6ue .a enda ,u.o attenda, non '" per ,u.o !e soltanto Nevia$ Se gode o piange oppur se ne sta >itto, parla o pensa di lei$ (ran>a o propone un #rindisi, !iede o di e di no o un enno .a, sempre Nevia " presente al suo pensiero$ Se non '" lei, muto se ne sta$ S riveva ieri una lettera a suo padre e omin iava? /Nevia, lu e mia, ave, Nevia, pupilla dei miei o !i$2 Nevia legge 6uest'ini>io e ride, tenendo il viso #asso$ Nevia non " mi a uni a al mondo$ (er !3 .olleggi, dun6ue, o uomo s io o1
Assomma a ento 6uadranti la sportula datami a Baia$ C!e senso !a 6uest'assegno di .ame .ra tante lussuose deli>ie1 ,endimi, o 9la o, i #agni tene#rosi di 'upo e di -rillo? !e giova .are un #el #agno e poi mangiare a ste !etto1 E% *,IBU*O +I 9A)A +I (OE*I A''A *E,,A NA*IA Ama Verona i armi del suo dotto poeta, )antova " .eli e per Virgilio; la terra di A#ano " appre>>ata per il suo 'ivio e non meno per Stella ed il suo 9la o$ (laude ad Apollodoro il Nilo a 6uoso, !anno .ama i (eligni per Ovidio, parla sovente Cordova .a onda dei due Sene a e dell'uni o 'u ano$ Cadi e, !e " dei giuo !i amante, gode della .ama del suo Canio, ome Emerita per il mio +e iano? la nostra Bil#ili di te si glorier7, 'i iniano, n3 ta er7 di me$