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IMMORTALE ODIUM
2007
Un delitto L'aria notturna era ferma e umida. Una nebbiolina d'afa saliva dalla strada fin quasi ai mozzi delle ruote della carrozza che, con insopportabile fracasso, rotolavano sull'acciottolato. Malgrado il fragore che squassava la notte nella via deserta, l'onorevole Artemisio Manfroni, deputato eletto al parlamento del Regno per la circoscrizione del suo capoluogo, ronfava della grossa stravaccato sul sedile di marocchino sdrucito. Gli scossoni del veicolo e il frastuono non lo disturbavano. Anzi, era cos sprofondato nel sonno che i sobbalzi regolari e monotoni praticamente lo cullavano. Aveva lasciato la capitale da soli due giorni per una vacanza estiva nella sua villa di campagna e, dopo aver riabbracciato la sua famiglia, i molti nipotini soprattutto, aveva trascorso il primo giorno di riposo a ricevere le visite continue, una dietro l'altra, dei notabili cesenati venuti a porgere i loro omaggi. ! biglietti da visita si erano accatastati sulla guantiera all'ingresso e la servit" aveva portato, via via, bicchierini di rosolio, tazze e tazzine di t# e caff#, a seconda dell'orario. $er i postulanti, invece, l'%norevole aveva dato disposizione che ci sarebbe stato tempo poi, tra qualche giorno& tanto, contava di stare l almeno un mesetto. !l pi" fastidioso tra loro sarebbe stato, gi' lo sapeva, il ragionier (asali, che si occupava dell'aspetto fiscale della sua amministrazione. )uell'uomo sapeva troppo dei suoi affari e non gli si poteva dire di no. Ma voleva una piccola spinta per aprire una ricevitoria del lotto, e la richiesta poneva un problema di coscienza. *on per la raccomandazione in s+, ci mancherebbe, n+ per il probabile zuccherino di qualche migliaio di lire che avrebbe comportato, no. !l fatto era che la massoneria, cui si onorava di appartenere, aveva tra i suoi scopi filantropici anche l'abolizione del gioco del lotto, che la ,ratellanza considerava una vera e propria tassa sulla credulit' del popolo, contraria dunque al $rogresso e alla -cienza.
(erto, l'unanimit' tra i ,ratelli sull'argomento era ancora lungi dall'essere raggiunta. -ia perch+ non pochi tra loro ci cavavano un certo vantaggio, sia perch+ lo -tato, che in gran parte coincideva con gli stessi, incassava. . poi si trattava pur sempre di un'invenzione del fratello Giacomo (asanova, che si era reso benemerito presso molte corti europee con quella sorta di libera contribuzione popolare agli erari. /ra le visite di cortesia non si poteva negare che la pi" gradita era stata quella del ,ratello che l'aveva solennemente invitato all'Agape organizzata in suo onore nello splendido salone della Loggia Alla 0irt", presente il gotha cittadino oltre ai 1ignitari venuti apposta da fuori. Anche se si stimava un forte bevitore, il (ommendatore nonch+ %norevole quasi non riusc a eseguire, negli ultimi tre brindisi, il complicato gesto triangolare con il calice, prescritto prima di vuotarlo2 dovette essere aiutato a sollevare il gomito, in mezzo a grandi applausi. ,u infine portato a braccetto alla sua carrozza& dopo avergli ravviato i capelli e pulito dalle tracce di sugo i baffi arricciati, i ,ratelli si ritrovarono i guanti bianchi striati dal nero della tintura che il sudore aveva cominciato a sciogliere. !l cocchiere Gesualdo ciondolava a cassetta, vinto dalla stanchezza. .rano quasi sei ore che stava l , seduto, senza che nessuno si fosse ricordato di lui per portargli non dico una coscia di pollo, ma almeno un goccetto. La fame, il caldo e la noia gli avevano procurato una specie di torpore e solo la voce biascicante del suo padrone lo scosse quel tanto che bastava a fargli assumere una postura pi" dignitosa. Apr e chiuse pi" volte gli occhi per riacquistare lucidit' e attese che il (ommendatore nonch+ %norevole venisse caricato a bordo. La sua corpulenza e il fatto che due volte manc3 il gradino richiesero qualche minuto per l'operazione. ,inalmente sent lo sbattere della porta e gli allegri 45uonanotte67 conclusivi. /olse dunque il freno e schioccando la lingua tra i denti avvi3 il cavallo.
$rima al passo e, quasi subito, al trotto. .ra davvero tardi. L'uomo che aveva atteso paziente nel buio pesto del vicolo ud avvicinarsi il rumore e sporse la testa oltre l'angolo per accertarsi che fosse la carrozza giusta. $recauzione inutile perch+ per tutta la sera non l'aveva persa d'occhio. Ma la prudenza non era mai troppa. -pense la sigaretta e la gett3 fra le altre che aveva fumato in tutte quelle ore. -i tolse il cilindro e, con un colpetto sulla sommit', lo appiatt per metterlo nella tasca della palandrana nera stretta in vita che lo avvolgeva fino ai piedi. -istem3 con gesti veloci la mezza mantellina, rialz3 il bavero. -i rincalz3 i guanti e cav3 da un'altra tasca un cappuccio, anch'esso nero, che si infil3 in testa. *ella tenebra del vicolo si poteva vedere solo il bianco dei suoi occhi, lasciati scoperti da due buchi rotondi che un robusto rammendo aveva rinforzato in quella che doveva essere stata una fitta calza di seta. Aspett3 che la vettura fosse arrivata alla sua altezza, la lasci3 passare ma subito, con un paio di balzi precisi, si aggrapp3 alla parte posteriore del tettuccio. !n due mosse si port3 sul fianco del veicolo, poggiando un piede sul predellino e la mano sulla maniglia della portiera. *on fece alcun rumore, n+ il cocchiere, con tutto quel fracasso di ruote e zoccoli, avrebbe potuto sentirlo. *eanche la variazione di peso fu avvertita, dati i sobbalzi quasi continui. L'uomo apr , si infil3 dentro e richiuse alle sue spalle. L'%norevole dormiva e il suo fiato puzzolente di alcolici si avvertiva anche da sotto il cappuccio, in quello spazio angusto. L'uomo lo tocc3 su una spalla ma l'%norevole era troppo inabissato nel sonno per accorgersene. La mano guantata gli apr la giacca e tir3 fuori dal taschino del panciotto la lunga catenella d'argento dell'orologio, a cui erano appesi vari ciondoli e medagliette. Li fece scorrere tra le dita e finalmente trov3 quel che cercava2 una medaglia con la scritta 8!mmortale odium8. La strapp3 e se la mise in tasca.
Allo strattone l'%norevole apr di scatto gli occhi e un uomo incappucciato chino su di lui fu l'ultima cosa che vide, perch+ quello gli tapp3 la bocca con una mano e con l'altra gli piant3 un pugnale nel cuore. L'uomo attese pochi secondi per assicurarsi che l'%norevole fosse morto. $oi, messa in tasca la lama, sporse la testa dal finestrino per controllare se il cocchiere si fosse accorto di qualcosa. *ulla, quello guidava come al solito. L'assassino apr la portiera, si bilanci3 sul predellino, richiuse e salt3 a terra, guadagnando con una falcata un punto della strada in cui la luce dei lampioni a gas non arrivava. !l buio lo inghiott prima che toccasse il suolo. Il prete .ra una mattinata radiosa e fresca, di quelle che a *apoli allargano il cuore quando si apre la finestra e si vede tutto quel sole e cielo azzurro. L'arietta frizzantina dispone al buonumore e si # contenti di esistere. -i pregusta il caff#, il cui odore ci raggiunge dalle case, e ci si stira alla luce apprezzando l'allegro vocio della citt' pi" bella del mondo, i richiami cantilenanti dei carrettieri, l'organetto dell'ambulante che tintinna le note di (aterina che l'ha lasciato per un altro e lui se ne muore per l'infamit'. ., mentre si sorride al panorama e l'animo si eleva alle sublimi altezze, uno scassacarrozze si insinua con la sua voce petulante e rovina tutto. 41on Gaetano6 1on Gaeta'6 Affacciatevi67 (os , ci si guarda allo specchio la faccia mezzo bianca di sapone, ci si butta l'asciugamano sulla spalla e, con il rasoio in mano, si va a vedere chi # e cosa vuole. 40engo, vengo6 . che #, tutta questa prescia di prima mattina6 .ccolo qua, don Gaetano. . tu chi sei9 (osa c'#97
)uello che chiamava era un ragazzotto sui tredici:quattordici anni, scalzo, i piedi sozzi e le unghie nere di sudiciume, braghe sfilacciate sopra la caviglia con vistose toppe alle ginocchia& la camicia mezza dentro e mezza fuori, un tempo doveva essere stata bianca& maniche rimboccate pi" volte& un gilet sdrucito con i bottoni, quelli rimasti, penduli& un berretto in stile con il resto e tenuto rispettosamente tra le mani& un viso sveglio e birbone, un accenno di peluria sul labbro, capelli biondastri e scarmigliati. -udato per la corsa, si sgolava verso il prete affacciato. )uesto sporgeva la testa robusta2 naso aquilino, sopracciglia squadrate, occhi scuri e ironici, capelli folti e tirati all'indietro in onde accentuate. L'espressione del volto era bonaria ma sembrava dire al contempo che, su quella bonariet', era meglio non contarci troppo. 41on Gaetano, venite, presto6 !l professor Anzalone sta morendo67 Anzalone9 )uel massone mangiapreti9 4. a me che me n'importa9 (hi ti manda, guaglio'97 4Me l'ha detto lui6 1on Gaeta', quello se ne sta andando, fate presto67 !l prete aggrott3 le sopracciglia, incredulo. 4/e l'ha detto lui9 Ma sei sicuro97 4- , s 6 0uole a voi6 -cendete, per carit'67 1on Gaetano Alicante non se lo fece dire due volte. -ubito scomparve dal riquadro della finestra mentre il ragazzo, gi", scalpitava. $os3 il rasoio sul bordo della bacinella fumante, si pul alla meno peggio con l'asciugamano e corse a infilarsi la tonaca. La fece passare dalla testa, come al solito. (on quella fila di infiniti bottoni, dal collo ai piedi, ci sarebbe voluta una vita& cos , la sera, prima di coricarsi, slacciava solo i primi sette e se la sfilava da sopra. %ra, con una mano si abbottonava e con l'altra agguantava la maniglia della porta, spalancandola e precipitandosi per le scale senza neanche chiudere a chiave. 1el resto, a parte il fatto che non
c'era nulla da rubare, nessuno avrebbe osato. . non solo per timore reverenziale. 1on Gaetano era un metro e ottanta, spalle larghe, con due mani capaci di piegare il ferro battuto di un cancello. -altando i gradini tre alla volta scese al primo piano e si mise a picchiare a una porta. 4*icola6 *ico'6 *icoli', apri, spicciati6 Anzalone sta tirando le cuoia67 !l battente si apr di scatto e comparve un prete dalla faccia spiritata. /utto vestito, sbarbato e pettinato. 1on *icola .sposito era, come diceva il suo cognome, un trovatello. L'avevano sentito miagolare nella ruota le suore redenzioniste un bel mattino e l'avevano cresciuto nel loro orfanotrofio. .ra stato don Gaetano, loro confessore, a cogliere i segni della vocazione sacerdotale in quel ragazzino timido e smunto. Aveva pagato lui i suoi studi e aveva ottenuto dal cardinale Arcivescovo di poterlo avere come vice. %ra, a venticinque anni, don *icola era la fedelissima spalla di don Alicante, che per lui rappresentava l'unico padre che avesse avuto. $retino dal fisico minuto, grandi occhi azzurri, fronte resa ancor pi" ampia da una stempiatura precoce& questa, sommata alla larga tonsura e al giallo dei capelli sottili, faceva sembrare la sua testa troppo grande per il gambo nero che doveva sostenerla. 1ebole di petto, le sue prediche all'altare non erano tonanti come quelle del suo mentore& ma la bont' d'animo unita a una disarmante semplicit' lasciavano il segno nel cuore dei fedeli. (i mise un fiat ad afferrare, nell'ordine, la situazione, la stola, l'aspersorio, la teca con l'ostia e il crocifisso e si precipit3 appresso a don Gaetano, senza dire niente. !n strada, si avviarono ad andatura sostenuta dietro allo scugnizzo. Ma dopo qualche metro don Gaetano afferr3 quest'ultimo per una spalla, lo volt3 verso di s+ e gli disse quasi all'orecchio2 4Guaglio', m3 tu te ne vai. /ieni7 e gli mise in mano una moneta cavata di tasca. 4*on fare parola con nessuno.7 !l ragazzino annu , baci3 la mano al prete e spar . ! due
sacerdoti, che per la fretta avevano dimenticato i cappelli, proseguirono a passo concitato mormorando giaculatorie. $er la strada rispondevano a cenni a quanti li salutavano, schivando cortesemente i postulanti e gli importuni. (erto, fossero andati a dare gli ultimi sacramenti a un buon cristiano, ben altra sarebbe stata la coreografia. /utti si sarebbero rispettosamente scansati al loro passaggio cavandosi il cappello e segnandosi. Ma stavolta non c'erano chierichetti e calici ricoperti di stoffa preziosa, n+ sopravvesti di pizzo e turiboli. - , perch+ il professor Anzalone era uno dei pi" rinomati anticlericali del quartiere, un senzad o da sempre2 autore di canzoni e pasquinate contro la mala gen a pretesca, teneva al capezzale un quadro in cui Garibaldi benediceva il $opolo, con ai piedi un'!talia popputa e paludata nel tricolore, in un tripudio di stelle a cinque punte che parevano i fuochi a mare della piedigrotta. *essuno era capace come lui di improvvisare brindisi in versi, il cui protagonista negativo era, come sempre, il papa. !l venerd santo, per educare : come diceva lui : il popolo, andava a comprare un chilo di salsiccia da un beccaio ogni anno diverso, avendo cura di far sapere a tutti i presenti, ad alta voce, che lui non credeva alle superstizioni clericali. -i diceva : e lui si era guardato bene dallo smentire : che avesse preso parte, a Roma, all'assalto al corteo funebre di $io !;. )uella traslazione era stata effettuata nottetempo, alla luce di fiaccole, appunto per scansare guai del genere. Ma, trapelata la notizia, era finita a mazzate sul ponte, tra chi gridava 4Al /evere il porco67 e chi difendeva il feretro. -e questa sua partecipazione alla gloriosa impresa era fortemente dubbia, non lo era tuttavia quella all'Anticoncilio di razionalisti e mangiapreti, indetto per rispondere al (oncilio che i vescovi celebravano negli stessi giorni in 0aticano, e che era culminato nella proclamazione dell'infallibilit' del papa, cio# il massimo dell'oscurantismo. L'Anticoncilio si era tenuto a *apoli, i pi" anziani se lo ricordavano bene. Anche perch+ era stato proprio Anzalone a
mandare tutto all'aria quando aveva preso la parola per dare addosso a *apoleone !!!, colpevole di tenere i suoi zuavi a difesa di Roma e di impedire cos il compiersi dei destini nazionali. L'alato discorso era stato interrotto dal delegato di polizia, il quale aveva avuto ordini precisi2 finch+ se la pigliavano con i preti, tutto bene& ma, se si toccava la politica, intervenire. (os , l'.vento internazionale era stato sciolto d'autorit'. . Anzalone era diventato un martire del libero pensiero. %ra, con tutta evidenza, la morte, per lui, si presentava non pi" come problema altrui. *on era la prima volta che la paura faceva novanta ad atei professionisti& ma certo il dietrofront di Anzalone aveva proprio del clamoroso. /roppo, pensava don Gaetano nell'andare. . aveva ragione. -eppe che i suoi timori erano fondatissimi quando lui e don *icola entrarono nel portone del palazzo e salirono le scale verso l'appartamento che Anzalone, vedovo, condivideva con la figlia signorina <bravissima giovine a malapena battezzata2 dalla madre, santa martire, di nascosto=. 1avanti alla porta due uomini dall'aspetto deciso facevano la guardia. 1all'uscio, accostato, provenivano singhiozzi. ! due, abbigliamento borghese e scuro, guanti e bombetta, allertati dallo scalpiccio per le scale si erano fatti attenti. )uando videro i preti fecero per pararsi davanti alla porta ma finirono, uno di qua e l'altro di l', per terra, spintonati da don Gaetano che, senza neanche aprire bocca, li aveva fatti volare. )uelli si rialzarono lesti e segu una zuffa feroce, mentre don *icola, svelto come un gatto, infilava la porta. *e usc un quarto d'ora dopo e trov3 don Gaetano che faceva a cazzotti. 4,atto97 4,atto.7 A quel punto don Gaetano assest3 un gran calcio nel deretano a uno dei due, facendolo ruzzolare per le scale. $oi si volse verso l'altro alzando il pugno. )uello si par3 la faccia con i gomiti, intimorito, e arretr3 verso le scale. )uando trov3 il gradino, si
volt3 e scese a precipizio. Al primo pianerottolo, sentendo di non essere inseguito, gir3 la testa e grid32 4Maledetto corvo, la pagherai67. . scapp3. 1on Gaetano si sporse per le scale e gli mand3 dietro un sonoro 4A s3reta, figliuolo67. $oi, rassettandosi i capelli, disse2 4Andiamo via, prima che tornino con i rinforzi7. 4%hin#, *icoli', dopo quella scazzottata 'sto caff# mi pare un sorso di paradiso67 1on Gaetano pos3 la tazzina sul tavolo, si pul le labbra con il dito e si stir3 sulla sedia. 1alla finestra aperta giungevano i suoni di *apoli e lui si sentiva proprio bene. 1on *icola si serv ancora dalla caffettiera, soffiando prima di bere. 4Guaglio', statti accorto con tutto questo caff#, che poi stanotte non dormi67 4*on vi preoccupate, don 'Aita'. Male che vada, dir3 dei requiem per il professore.7 L'Alicante si stizz e per un momento perse il suo buonumore2 41on 'Aita', don 'Aita'...7 scimmiott3 gesticolando e torcendo la bocca 4Ma che # 'sto don 'Aita'9 Mi chiamo Gaetano, don Gaetano, te lo vuoi cacciare nella capa una buona volta9 . che # 'sta confidenza97. Ma quello non fece una piega. .ra abituato al carattere del suo padrino2 ogni tanto scattava, e sempre quando meno te lo aspettavi. Ma gli passava subito& dunque, non c'era da farci caso. . poi si comportava cos solo con lui. (erto, perch+ lo considerava un figlio. !nfatti, don Gaetano si mise subito a sorridere come se nulla fosse successo e scosse la testa2 4- , s , fai pure lo spiritoso, ma quello # stato di sicuro la messa che ho detto per la sua salvezza. 1i Anzalone, dico. /u ti succhiavi ancora l'alluce quando quella
santa donna di sua moglie, 1io l'abbia in gloria, venne da me, in lacrime e di nascosto dal marito. $iangeva che non era cattivo, che lei gli voleva bene, che quelle idee gliele avevano messe in testa le male compagnie... !o le promisi una messa secondo la sua intenzione. ., come hai visto, la Madonna di Montevergine all'ultimo soffio ha fatto la grazia7. 4!n effetti, di poter confessare Anzalone non avrei mai pensato. . quei due mariuoli, erano massoni97 4$u3 darsi di s e pu3 darsi di no. *on tutti i massoni sono anticlericali e non tutti gli anticlericali sono massoni. (he t'ha detto la figlia97 4Mah, povera creatura, non # che ci sia stato gran tempo di parlare, ovviamente. Mentre eseguivo l'ufficio mio sul morente ho afferrato, da quel che lei farfugliava tra le lacrime, che gi' da due giorni il padre era in delirio, che si capiva solo che voleva il prete, anzi che voleva proprio a voi. %ra, dato il viavai di medici e conoscenti al capezzale del professore, # chiaro che qualcuno ha deciso di piazzare un paio di galantuomini l , davanti alla porta, per non avere sorprese.7 4Ma la sorpresa gliel'abbiamo fatta noi, n#, *icoli'9 (on l'aiuto della 0ergine, s'intende67 rise don Gaetano. 41obbiamo aspettarci vendette97 chiese con una punta di apprensione il giovane prete. 1on Gaetano si fece serio, guard3 il cielo oltre la finestra, sembr3 riflettere. $oi disse2 4*o, non credo. -econdo me, incasseranno e staranno zitti. A patto che stiamo zitti anche noi. Mi spiego. (i3 che pi" temono i circoli anticlericali # l'utilizzo propagandistico, da parte nostra, della conversione in punto di morte del de cuius. -e chiudiamo qui la cosa, non hanno interesse a fare di noi due dei martiri, anche se solo di una sonora mazziata. *o, tranquillo. $aradossalmente, il pericolo vero lo corrono quei due energumeni, se fiatano su questa storia. 1unque, a umma umma tutti quanti e chi ha avuto ha avuto7. 4. la guagliona97 domand3 ancora don *icola, leggermente
rinfrancato. 4)uella # un altro discorso. > rimasta sola al mondo e sicuramente a lei provvederanno i sodali di suo padre. ! massoni sono anche filantropi e si aiutano molto l'un l'altro& severo esempio per noi che ci diciamo cristiani, non dimenticarlo. -e invece la guagliona decider' di venire da noi, chieder3 a (ostanzina di occuparsene.7 40olete dire madre Maria .ustorgia delle (inque $iaghe97 4U#, *icoli', quella per me rimane sempre (ostanzina 1e 5ustis, superiora, s , delle redenzioniste, ma anche cara sorella per me e mamma per te6 0abbuo', m3 finisco di radermi.7 1on Gaetano punt3 i palmi sulle ginocchia e si tir3 su dalla sedia. -cosse una gamba informicolita e cominci3 a sbottonarsi la tonaca. Anche don *icola si alz3 e, avviandosi alla porta, disse2 4?o ancora una mezz'oretta prima della messa. -tamani la devo dire per le 1ame dell'!mmacolata. Magari leggo qualche altra paginetta di quel libro su (avour7. L'altro, che stava insaponandosi, lo guard3 ironico nello specchio2 4.cch#, non hai di meglio da leggere97. !l giovane sacerdote si ferm3 con le dita sulla maniglia, si strinse nelle spalle e rispose2 4Mah, devo confessarvi che mi sto chiedendo se, dopo tutto, non avesse ragione lui7. 1on Gaetano si accigli3, smise di rasarsi e si volt32 4(he vuol dire97. 1on *icola arross imbarazzato e balbett32 45e', magari # vero, magari l'abolizione del potere temporale...7. 4... ha purificato la (hiesa e la religione. - , 'sta canzone la conosco67 1on Gaetano a quel punto era diventato serio, anzi severo2 4Ma, dimmi un po', se io vengo a casa tua e te ne caccio dicendoti che l'ho fatto per il tuo bene, tu che mi dici9 Giovino', a quelli gl'interessava solo mettere le mani su tutta la penisola, altro che6 Garibaldi, (avour, 0ittorione e quel pazzariello di Mazzini con la sua /erza Roma 8del popolo86 1a' retta, leggitelo pure, il tuo libro
su (avour. Ma poi vieni da me, che te lo spiego io come stanno davvero le cose67. 1on *icola, per3, non demorse, assunse un'espressione cocciuta e, senza tuttavia osare guardar fisso negli occhi il suo padrino, insist+2 4Ma se la sua intenzione fosse stata retta9 -e davvero avesse inteso, sia pure a modo suo, purificare...7. 1on Gaetano lo interruppe alzando la voce2 4. chi l'avrebbe autorizzato, anche se fosse vero9 1io9 1io gli ha parlato9 . quando9 Ricordati, i santi fondatori o riformatori, quelli che davvero in certi momenti storici hanno agito con incisivit' per il bene della (hiesa, non si sono levati di loro iniziativa, ma sono stati suscitati da 1io stesso, che a un certo punto li ha chiamati, vocati& lo sai il latino, no9 )uelli hanno operato in tutta obbedienza ai papi e su impulso soprannaturale, che so, una visione, un'apparizione6 !l tuo (avour, invece, guarda un po', # stato scomunicato67. 4*on # il mio (avour67 si rabbui3 l'altro. 4U#, non fare il testardo con me6 . non ti permettere di contraddirmi67 1on *icola divent3 rosso e le orecchie gli si fecero paonazze. Abbass3 la testa confuso, come un bambino che, rimproverato, stia per piangere. 1on Gaetano si intener e subito la sua faccia ritrov3 la consueta espressione bonaria. (ol rasoio ancora in mano avanz3 verso il giovane e and3 a dargli una sonora pacca sulla spalla. 4*on te la prendere, *icoli', lo sai che per certe cose mi scaldo6 Ma subito mi passa, non # vero97 )uello sorrise rinfrancato e finalmente trov3 il coraggio di alzare lo sguardo2 4*o, no, scusatemi voi, don Gaetano. Lo so che voi siete nato prima di me e le cose le sapete bene. -olo che, mi conoscete, all'idea che un'anima possa finire all'!nferno quasi mi sento male. -pero sempre che la Madonna benedetta tenga conto dell'eventuale retta intenzione, la buona fede...7. 4*ico', la buona fede ce l'aveva pure Lutero ma di buone
intenzioni # ammattonata una certa via, lo sai. Ges" (risto ha detto2 perch+ mi dite -ignore, -ignore, e poi non fate quel che dico9 -e uno disubbidisce al papa pu3 avere tutte le buone intenzioni di questo mondo ma va a finire male6 $er quanto riguarda (avour, # morto con i sacramenti, non ti preoccupare. 0edi un poco se nel tuo libro c'# scritto come mor , senn3 te lo dico io.7 4. ditemelo subito, allora67 esclam3 don *icola incuriosito. 1on Gaetano sorrise amaro2 40a bene. Lo sai cosa disse al frate accorso al suo capezzale prima di spirare9 Lo afferr3 per un braccio e gli grid32 8$adre, padre, libera (hiesa in libero -tato68. !nsomma, anche sulla soglia del tribunale di 1io tentava di giustificarsi. !l fatto # che (avour in tutta la sua vita ha adorato un altro dio, la politica, che l'ha ricompensato riempiendo l'!talia di monumenti e piazze intitolati al suo devoto. Resta da vedere cosa se ne fa, adesso, il devoto, di vie con il suo nome e busti di marmo. -enti a me, quando finisci il libro, di' una preghiera per lui. $er lui e pure per tutti i $adri della $atria, ch'# meglio. . ora vai, che la mezz'ora sta squagliando e a me si secca il sapone sulla faccia67. 4Un'ultima cosa, don Gaeta'. 1itemi sinceramente, voi che con i preti e con i vescovi avete avuto i guai vostri2 siete in coscienza convinto, voi, proprio voi, che la perdita dello -tato $ontificio sia stata effettivamente una sciagura per la (hiesa9 (apitemi, ho bisogno del conforto del vostro giudizio.7 1on Gaetano si tast3 la faccia e si rassegn3 all'idea di doversi insaponare di nuovo. 4*ico', tu sei giovane e hai ragione a voler essere di ferme convinzioni. Lo so che ci sono preti che vanno dicendo che la (hiesa senza l'impiccio delle cure temporali svolge meglio la sua missione spirituale. %ra, ascolta bene quel che ti dico. *ostro -ignore # bravissimo a cavare il bene dal male e ci sono casi in cui il bene # nemico del meglio. Ma il futuro lo sa solo Lui, noi al massimo possiamo conoscere il passato e, forse, dico forse, il
presente. La storia insegna che quando ,ilippo il 5ello si port3, a schiaffoni, la -anta -ede ad Avignone il papa divenne di fatto il cappellano del re di ,rancia, e ne fecero le spese i poveri /emplari. $er settant'anni, guarda un po', quasi tutti i papi furono francesi. !nsomma, quasi un secolo di sconquasso. 0edi, come il corpo non pu3 stare senza l'anima e l'anima non pu3 andare in giro su questa terra senza il corpo, cos # la (hiesa. -enza un posto dove stare, un posto in cui possa dire2 signori, questa # casa mia, ci faccio quel che mi pare e qui non entra nessuno senza il mio permesso, la (hiesa finisce con il dover obbedire al (esare di turno. . quando mai s'# visto (esare accontentarsi di quel ch'# di (esare e non cercare di mettere le mani anche su quel che # di 1io97 4*on mi pigliate per petulante, don Gaetano, ma ho bisogno ancora di un lume. *ostro -ignore, per3, non aveva dove posare il capo67 4M3 mi spazientisco, *ico'67 sbuff3 don Gaetano agitando il rasoio. 4Anche tu sei un prete6 . mi dici certe cose9 )uesta di prendere le -critture alla lettera lo fanno i protestanti6 )uella di pigliare un passo del 0angelo e non considerare il resto lo fanno gli eretici6 . che9 ,orse (risto ha scritto qualcosa9 ,orse ha lasciato un (orano9 ,orse che li ha scritti lui, i 0angeli9 *on lo sai che l'unica cosa che ha fatto # stata quella di fondare una (hiesa9 4!l -ignore ha preso dodici tizi, li ha radunati e ha detto2 cari miei, venite appresso a me per tre anni e guardate bene quello che faccio. $oi ha dato loro le chiavi del Regno dei (ieli, dicendo2 m3 io me ne devo andare, quindi d'ora in avanti fate da soli& anzi, per essere sicuri, tenete lo -pirito -anto, ecco qua, che vi dar' la forza e vi ricorder' tutto quello che vi ho insegnato& e non preoccupatevi, perch+ io vi guardo. 4(ome volevasi dimostrare, manco aveva svoltato l'angolo che gi' si presenta un caso da risolvere e, ma guarda un poco, # una delle tante, ripeto tante, cose che non aveva lasciate dette2 la
circoncisione. .ggi', c'erano quelli che si volevano battezzare cristiani ma non erano ebrei. . m3 che si fa9 (irconcidiamo anche loro9 $aolo dice no, $ietro dice s , e tutti quanti non sanno come uscirne. Allora, fermi tutti, sediamoci e discutiamo. .d # il primo (oncilio, quello di Gerusalemme. Alla fine, la sentenza2 no. . noi maschietti cristiani stiamo ancora grati della negativa. 4Guaglio', te lo ricordi cosa c'# scritto negli Atti, vero9 (ito2 8Abbiamo deciso, lo -pirito -anto e noi...8. *icoli', quelli e lo -pirito -anto stavano cos 67 Alicante un gli indici e prese a sbatterli tra loro. 4. cosa # successo quando, passato il tempo, di testimoni oculari non ce n'erano pi" per ragioni anagrafiche9 La (hiesa ha detto2 signori miei, qui ci sono troppi vangeli in giro e chi piglia un turco # suo, non si capisce pi" niente& perci3, portatemeli tutti qua che vi dico quali sono quelli veri. !nsomma, # la (hiesa che ha scritto i vangeli giusti, e ci3 vuol dire che la (hiesa # pi" importante del 0angelo, tienitelo bene a mente67 1on *icola era senza fiato, lui che pure non aveva aperto bocca. (on occhi traboccanti d'ammirazione esclam32 41on 'Aita', certo che come la spiegate voi non la spiega nessuno67. 1on Gaetano si scherm , scuotendo le spalle2 40a', va', giovanotto. . lasciami finire 'sta barba, che questa mattina # stata anche troppo movimentata6 . non chiamarmi 'Aita', capa tosta che non sei altro67 concluse alzando la voce. . torn3 al lavabo. $rese il pennello in mano ma esit3 e sembr3 pensarci su. -i volse ancora e fece2 4/i voglio dire un'ultima cosa. /u stavi ancora a studiare al tempo in cui potevamo fare le processioni solo tutt'attorno alle chiese. *oi preti dovevamo presentarci al commissariato un giorno s e l'altro pure per giustificare ogni nostra azione e ogni centesimo d'elemosina ricevuto. Ma sappi questo2 quando il @A settembre fu proclamato festa nazionale, quel giorno era un venerd , e al )uirinale, l'eB palazzo dei papi, banchettavano di grasso in un trionfo di luci e balli, mentre il papa, nel buio di -an $ietro, con i pi" stretti della sua corte
recitava il rosario e i salmi penitenziali, rimettendo a 1io il giudizio. 4.bbene, quello stesso giorno il *egus chiam3 gli abissini alle armi contro gli italiani, e sai com'# andata a finire. La cosa grottesca # quella che ti vado a dire. Alla fine della guerra civile americana l'esercito pontificio aveva acquistato una partita di fucili Remington ultimo modello. )uesti fucili erano stati incamerati dai piemontesi dopo $orta $ia. Lo sai a chi il Regno d'!talia li aveva poi donati9 Agli abissini. *on ti dico altro. 4Anzi, no. L'ultima2 gli italiani non avevano il cappellano, naturalmente. !nvece gli abissini, che sono cristiani, prima della battaglia si erano raccomandati alla Madonna. (i vediamo, *ico'67. . ricominci3 a insaponarsi. 1on *icola era rimasto stordito da quel che aveva ascoltato, non sapeva se congratularsi con la giustizia di 1io o dispiacersi per tutti quei poveracci massacrati dagli abissini. (erto, il suo essere prete era diverso da quello del suo mentore ed eB tutore, un uomo che era stato gendarme e che ne aveva viste, diversamente da lui, di tutti i colori. .ppure, lo aveva osservato tantissime volte esercitare la paternit' pi" tenera, con la gente, con i peccatori, anche quelli pi" incalliti& anche di fronte a situazioni in cui lui si sarebbe lasciato andare allo sdegno, don Alicante in parecchie occasioni gli aveva dato esempio di moderazione e misericordia. Altre volte, per3, laddove lui avrebbe compatito, eccolo ergersi in severit'. /uttavia, dopo, aveva dovuto ammettere che, ancora una volta, aveva ragione. - , don Gaetano sembrava avere il dono di sapere sempre quale fosse la cosa giusta. $er questo gli era cos attaccato, non solo per riconoscenza. -embrava davvero che don Gaetano potesse in ogni circostanza dire2 8Abbiamo deciso, lo -pirito -anto e io...8. %h, anche don *icola aveva provato tante volte a pregare lo -pirito -anto perch+ scendesse pure su di lui con i suoi doni... Gli sarebbe bastato, tra questi, quello della ,ortezza, non li pretendeva
tutti. Macch+, niente. Magari non era tanto questione di indegnit' da parte sua& certo, c'era anche quella, ma forse quel che gli mancava era l'esperienza umana. ,orse lo -pirito scende solo quando trova una maturazione adeguata, chiss'... 5oh. (on questi pensieri in testa don *icola, la mano sempre sulla maniglia, finalmente si decise a voltarsi verso la porta per aprirla e una buona volta andarsene. La apr , effettivamente, e per poco non sbatt+ contro l'allampanata figura nera che vi stava dietro. 4-an Giuseppe, che impressione67 gli scapp3 detto. $oi, tutto confuso ma anche a bocca aperta per la meraviglia, si scost3 rientrando nella stanza e spalancando del tutto la porta. *el riquadro si ergeva in tutta la sua magrezza nientemeno che il vicario, monsignor (oviello, fascia nera alla vita lunga fino ai piedi, cappello a cupola e falda rigida in testa, viso scavato, occhi febbrili, naso affilato e diritto. 1on Alicante lo vide nello specchio e subito pens3 che, se si era scomodato a venire fin l , delle due l'una2 o don Gaetano l'aveva fatta grossa <ma non sapeva cosa, a dire il vero= o si trattava di una rogna di quelle che 1io ci scampi e liberi. (omunque, decisamente, quella mattina per radersi non era cosa. 4%h, monsignore6 (he sorpresa6 Accomodatevi, prego6 .ntrate, entrate67 esclam3. ., mentre si toglieva il sapone dalla faccia con un lembo dell'asciugamano, con gli occhi fece cenno a don *icola di squagliarsi. Ma il vicario lo prevenne2 4*o, don .sposito, restate. /anto, chi vi spiccica a voi due9 -iete 1on (hisciotte e -ancio $anza, (osma e 1amiano, padre e figlio, maestro e discepolo, il Gatto e la 0olpe67. *el dire questo avanz3 e chiuse la porta alle sue spalle. ,ece segno di no con la testa all'offerta di don Gaetano che gli indicava la poltrona. 40ado di prescia. -ua .minenza vi vuole parlare. A tutti e due. -ubito. !o per3 adesso me ne esco da solo, cos sembrer' che sono
venuto a farvi una visita di cortesia. 0oi due aspettate un poco e poi andate. -i tratta di cosa della massima delicatezza, come avrete dedotto dalla circostanza che sono venuto di persona. /anto delicata che, vi stupir', non ne so niente nemmeno io. -ua .minenza ha preteso che fossi io stesso a portarvi l'ambasciata perch+ vi conosce, soprattutto voi, don Alicante, e non intende ammettere tergiversazioni. $erci3, anche se ci fosse uno che sta morendo, perfino se si trattasse di vostra madre, se volete un consiglio, questa volta non abusate della sua pazienza. (i siamo capiti. 5uona mattina, e con salute67 (i3 detto, apr la porta e usc senza pi" voltarsi. 1on *icola, ossequioso, si precipit3 a tenergli l'uscio. $oi, una volta che il vicario fu scomparso nelle scale, richiuse accuratamente e guard3 interrogativo il padrone di casa. 4> inutile che mi guardi cos , *ico'6 (he ne so io9 Le tue 1ame aspetteranno. M3 per3, ti voglio bene, lasciami fare questa benedetta barba una buona volta, e speriamo che sia quella giusta. 0atti a preparare, va'6 !n un quarto d'ora ti voglio pronto67 1on *icola esegu , pi" confuso che persuaso. 1i certo doveva trattarsi di affare veramente straordinario. !nfatti, la personale antipatia del vicario nei confronti di don Alicante <e, di conseguenza, nei confronti di tutti quelli che a don Gaetano facevano capo, don *icola in primis= era ben nota in (uria. . di certo doveva aver contagiato anche il cardinale, dal momento che don Alicante era rimasto praticamente il solo, tra gli aventi diritto, a non essere ancora monsignore. (i3 era, certo, dovuto al carattere di don Gaetano, insofferente, sempre pronto a eccepire e a discutere i comandi. 1i fatto, per3, don Gaetano i comandi, poi, li eseguiva e il suo stato di servizio era davvero encomiabile. -olo, prima di fare una cosa voleva essere convinto, tutto qui. $er lui, l'obbedienza perinde ac cadaver era roba da gesuiti settentrionali. . lui era un prete semplice, napoletano per giunta. 1iversamente dai colleghi, dunque, non si profondeva in salamelecchi e sensi di sincera devozione, nemmeno con il cardinale, che trattava con la
deferenza dovuta al suo grado, sicuro, ma restando in un atteggiamento da pari a pari, da uomo a uomo, che indispettiva chi era, invece, abituato alla cortigianeria, alla piaggeria e al timor reverentialis. ('era una spiegazione, in effetti2 don Gaetano non veniva dal seminario, non faceva parte di quelli che, cresciuti in parrocchia e nell'oratorio, avevano indossato la talare da ragazzini. Lui s'era fatto prete a trent'anni suonati. 1opo essere stato uno sbirro. - , Gaetano Alicante, figlio di un poliziotto gi' duosiciliano, aveva fatto una certa carriera nell'amministrazione arrivando, cos don *icola aveva sentito dire, a un passo dal grado di delegato. *el contempo si era laureato in giurisprudenza e pure fidanzato. Ma a un certo punto era successo qualcosa, qualcosa che non c'era stato verso di sapere, e aveva mollato tutto, anche la fidanzata, per farsi prete. !l predecessore dell'attuale cardinale non l'avrebbe voluto perch+ non si fidava molto di chi veniva dal secolo. . ci3 per tre motivi. $rimo, in base alla sua esperienza, i mutamenti radicali e troppo repentini spesso si rivelano aborti. !n secondo luogo riteneva, e non a torto, che le vocazioni tardive sono poco malleabili e tendono all'indisciplina. !nfine, venendo alla considerazione pi" seria, vista la temperie politica del momento, temeva infiltrazioni. .ra rimasto scottato dal caso /aBil, che aveva gabbato perfino un'anima santa come suor /eresina di LisieuB. . lui in quei giorni si trovava proprio in ,rancia, in predicato per diventare vescovo. !nsomma, solo quando il suo carissimo don (arlo $ascale, un santo sacerdote della diocesi, aveva impegnato la sua parola per l'Alicante si era deciso ad ammettere quest'ultimo nel suo clero. Ma con il nuovo cardinale e il nuovo vicario don Alicante aveva dovuto ricominciare praticamente da capo nel cercare di guadagnarsi stima e simpatia nei vertici della chiesa napoletana. (on la non piccola difficolt' che lui proprio non faceva nulla per procurarsi simpatia, e la stima la lasciava ai fatti.
)uando don Alicante gli aveva raccontato il 8caso /aBil8, don *icola era rimasto basito. Un francese, tal Marie:Coseph:Antoine: Gabriel Cogand, con lo pseudonimo di L+o /aBil aveva pubblicato libri pieni di 8rivelazioni8 su pratiche sataniste all'interno del mondo massonico. )uegli scritti avevano fatto scalpore, anche perch+ l'autore diceva di essere un massone pentito che aveva deciso di convertirsi al cattolicesimo. All'apice dello scandalo aveva annunciato che avrebbe presentato al pubblico una eB sacerdotessa di Lucifero, anch'ella pentita e desiderosa di conversione. Gli ambienti cattolici si erano entusiasmati e anche suor /eresa del 5ambin Ges", dal suo convento carmelitano, aveva fatto sapere di star pregando per la conversione definitiva della donna. )uando finalmente il /aBil si era presentato nella sala stracolma, aveva dichiarato di essersi inventato tutto e di aver voluto mostrare al mondo quanto fossero creduloni i cattolici. *aturalmente, la 8eB sacerdotessa8 non esisteva. 1on *icola non credeva che la perfidia umana potesse arrivare a tanto. Aveva chiesto al suo mentore come mai i cattolici francesi ci fossero cascati& possibile che fossero tutti cos ingenui9 1on Gaetano aveva trovato giusta l'osservazione e cos spiegato2 la menzogna migliore # quella che mescola verit' e bugie. Le opere del /aBil erano credibili proprio per questo motivo. $robabilmente non tutto quel che aveva scritto era falso, perci3 don Gaetano sospettava che il /aBil potesse esser parte di un'operazione ben congegnata e avente lo scopo di screditare non solo i cattolici ma chiunque, da l in avanti, avesse tirato fuori dal cappello 8rivelazioni8 di quel tipo. 1on *icola era restato esterrefatto e aveva meditato sull'avvertimento evangelico di essere candidi come colombe ma anche astuti come serpenti. .ra immerso proprio in questo ricordo quando la porta della sua stanza si spalanc3 e comparve don Gaetano, bello sbarbato e con il tricorno in testa. 4Andiamo, forza. . lascia perdere i serpenti.7
1on .sposito sbalord 2 4.cch#, don Gaeta', m3 vi siete messo anche a leggere nel pensiero97. )uello scoppi3 a ridere. 4Ma ti sei visto in faccia97 .ggi', a furia di pensare a quella frase evangelica don *icola aveva d'istinto atteggiato l'espressione a vipera. Ges", che figura6 -i strinse nelle spalle, si calc3 il cappello in capo e si avvi3 dietro a don Gaetano, gi' sulle scale. Un altro delitto ('era una bella luna in cielo e (elestino Dapponi si ferm3 un momento a guardarla. (ominciava a far fresco e la fiamma nella lanterna si inchinava ogni tanto a qualche sospiro di vento. !l soprintendente e capomassaro Dapponi si rincalz3 il cappellaccio da lavoro e aggiust3 la cinghia della doppietta sulla spalla, rimettendosi in cammino, senza fretta. 1oveva dar tempo alla signora di arrivare. -i sa come sono le donne, pens3 sorridendo sotto i baffetti2 le ultime cose da terminare, gli ordini alla servit", una guardata allo specchio, un'assestata ai capelli, uno spruzzetto di colonia. La immagin3 mentre la governante la preparava per la notte, acconciandole la camiciona e la cuffietta. Lei che si infilava nel letto sbadigliando. Ah, come sono stanca stasera. 0ai pure, .rsilia. *o, non ti preoccupare, faccio io, grazie. (hiudi bene, buonanotte, 1io che stanchezza. )uasi la vedeva attendere che i passi nel corridoio si allontanassero, poi balzare dal letto, infilare i piedi nelle pantofole, andare al guardaroba, prendere i vestiti. 5e', non # che l'intero personale di casa non sapesse di loro due, ma bisognava pur osservare almeno le forme. Lo sapeva anche quel cornuto di suo marito, certo, ma era contento cos . *on avevano figli, poteva starsene quanto voleva al bordello della !rma e anche dormirci. 1i quel che faceva la moglie in sua assenza nulla gli importava, bastando che il decoro esterno fosse conservato. Lo sapeva, eccome, che madama la contessa si dava il
bel tempo nel casino di caccia con lo Dapponi, dieci anni meno di lei, alto, viso spavaldo e testa che riusciva a restare impomatata anche durante il lavoro. .ra il tacito patto2 io ho licenza di andare dalla !rma, tu con il tuo ganzo, purch+ nello stesso giorno della settimana e la faccia in societ' sia salva. 1ormivano, come tutti i bennati, in stanze separate e, loro, addirittura in piani diversi. *ell'immensa magione sprofondata nell'immenso parco ci si muoveva, si entrava e si usciva senza darsi fastidio. Ai malintenzionati, di notte, pensavano i cani. Ma quelli erano buoni amici dello Dapponi, che praticamente li aveva cresciuti. .ra bella matura, la contessa, e tirava i suoi ultimi colpi. Al di l' delle frasi romantiche che le uscivano nei momenti pi" intimi, tutti e due sapevano perfettamente che si trattava di un passatempo esclusivamente fisico. Anzi, a dirla tutta, a (elestino nemmeno piaceva come tipo, sia perch+ cominciava a esser davvero vecchia, sia perch+ era fidanzato con (armela, diciotto anni e occhi di cielo. Ma quella era guardata a vista, e poi era tutta chiesa. $er (elestino le donne si dividevano in due categorie, quelle da sposare e quelle da giocarci. Le prime dovevano essere come la sua (armela, vereconde e timorate di 1io. Lui, certo, in 1io non credeva& che diamine, c'era la ferrovia, il telegrafo, la nave a vapore& angeli e diavoli erano roba medievale. Ma l'irreligiosit' nelle donne gli pareva una cosa contro natura, mascolina, come fumare, bere e giocare a carte all'osteria. !nvece, la contessa fumava. . bestemmiava anche, ogni tanto. - , ma quel che era peggio era che lo faceva a freddo, non come lui che tirava moccoli solo quando era infuriato o, che so, se incespicava e si faceva male. La signora, dicevano, era stata rivoluzionaria e patriota in giovent", sfegatata contro i preti e il papa. $er la verit', sul suo conto ne correvano tante, si diceva che avesse partecipato a complotti e congiure, che usasse travestirsi da maschio per compiere azioni audacissime e perfino attentati. . non mancava chi giurava, sul suo onore, sul cospicuo numero di letti patriottici allietati dalla vivace marianna giacobina. Le
malelingue si spingevano fino a elencare le presunte gravidanze da poeti, alti ufficiali, repubblicani in esilio. $er lui, il favorito attuale, tutto questo era terreno pericoloso, perch+ lei troncava imperiosamente ogni domanda indiscreta. Anzi, in quelle occasioni, il gelo del suo tono bastava a ripristinare le distanze e a ricordare all'impudente chi era la contessa e chi il semplice stallone. (osi, (elestino aveva imparato a farsi i fatti suoi, ad accettare il grazioso dono senza prendersi confidenze importune, a divertirsi e far divertire ma non osar pretendere di uscire anche per un attimo dal suo ceto. $oteva solo immaginare che forse alcune, se non tutte, di quelle dicerie dovevano essere vere, a giudicare dalle cicatrici che le sue dita sfioravano sul corpo di lei. Una senza dubbio d'arma da fuoco. Gi', il fuoco. (elestino valut3 la fiammella portandosi la lampada ad altezza d'occhi. .ra rincarato anche il petrolio, pens3. Maledetti succhiasangue. Gli torn3 in mente quell'epigramma che aveva letto qualche tempo prima sulla gazzetta e che gli era piaciuto tanto da mandarlo a memoria2 8!l governo italiano E oh, santi numi6 E carca di nuove imposte anche il petrolio. . poi s'atteggia a protettor dei Lumi8. .ra firmato 8,rancesco $roto duca di Maddaloni, napolitano8. 1oveva essere un nostalgico delle 1ue -icilie. (elestino di quel periodo conosceva solo i racconti di suo nonno, che considerava fanfaluche senili. -i sa, i vecchi dicono sempre 4Ai miei tempi certe cose non succedevano67 o 41ove andremo a finire67 e robe del genere. (elestino sospettava che, in realt', quel che i vecchi rimpiangono # solo la loro giovinezza. .h, che bello quando combattevamo contro Garibaldi6 La verit' # che di 8bello8 c'erano solo i suoi vent'anni, non il regime borbonico retrogrado e reazionario sotto le cui bandiere militava. /uttavia, man mano che anche lui invecchiava, (elestino cominciava a sentire il peso di un fulgido avvenire che mai veniva, con i maestri di scuola che si sgolavano per farti entrare in testa quanto facesse schifo il vecchio regno, cos che ti paresse oro tutto
quel che non ti tornava nel nuovo. 5oh, d'altra parte risultava che anche 8ai bei tempi8 c'erano le nobildonne che andavano con gli stallieri. 1a questo punto di vista non era cambiato molto. -i accorse che, tra sguardi alla luna e riflessioni filosofiche, il suo passo inavvertitamente era rallentato, diventando quasi un passeggio tra le fresche frasche. .strasse l'orologio dal taschino e lo consult3. - , si era davvero attardato e conveniva accelerare. La signora non aveva tutta la notte e, conoscendola, era meglio non contrariarla2 quando si stizziva sapeva essere veramente cattiva e velenosa. (elestino allung3 il passo e si chiese fino a quando sarebbe durata quella storia. ,ino al suo matrimonio con (armela9 ,ino a quando le rughe e l'alito di madama gli sarebbero divenuti insopportabili9 Gi', ma questo era solo il suo punto di vista. . se la contessa non avesse alcuna intenzione di troncare, mai9 -ud3 freddo all'idea. )uell'arpia era capacissima di metterlo sul lastrico, non solo facendolo licenziare ma anche creandogli il vuoto attorno& nessuno gli avrebbe dato lavoro, forse in tutto il Regno. -arebbe finito emigrante oltreoceano, come tanti. 1i pi"2 se a quella baldracca fosse saltato il ticchio di inventarsi qualche mala azione dello Dapponi9 )uale giudice avrebbe creduto a lui piuttosto che a lei9 Rabbrividendo cerc3 di togliersi questi pensieri dal capo. 1'improvviso si rese conto che ci3 di cui aveva creduto di potersi vantare e l'aveva ingalluzzito fin dall'inizio, lui che se la spassava con la contessa, era in verit' una trappola pericolosissima, una tela nella quale lui, imbecille, si era avvoltolato da solo e al cui centro stava la mantide con il suo abbraccio senza scampo. 5ravo merlo. . ora9 -i riscosse con uno sforzo. -tava esagerando. Magari si sarebbe stufata prima lei, quando avesse trovato qualche altro trastullo. *iente, ormai c'era solo da andare avanti e basta. Ma s , si stava fasciando la testa prima di essersela rotta. -i costrinse a immaginare lei che lo aspettava, magari gi' spogliata e con i
capelli sciolti, magari sorridente e materna. - , s , via i pensieracci, e che diamine, dove lo trovava un altro bell'uomo come lui, quella9 Uno di necessit' discreto e muto come un pesce, anche con gli amici9 *o, no, anzi, quasi sicuramente si sarebbe stufata prima lei e un bel giorno gli avrebbe detto, odiosa come solo lei sapeva essere, di usare da l in avanti il casino solo per la caccia. (elestino si scopr a sogghignare all'associazione di idee che la parola 8casino8 gli suggeriva. !ntanto, eccolo l', il casino, era arrivato. La sagoma tozza della costruzione cominciava a intravedersi nel buio, tra gli alberi. A giudicare dal bagliore giallastro e quadrato che faceva capolino nell'intrico di rami e foglie la finestra aveva gli scuri aperti. -trano. )uella di chiudere ogni anta era la prima cosa che lei faceva quando arrivava, solo dopo accendeva la lampada. *on si trattava, naturalmente, di discrezione, perch+ anche lei sapeva che tutti sapevano <e stavano zitti=. -olo, non voleva che qualcuno la vedesse in atteggiamenti sconvenienti. /utto qui. Allora, se non lei, chi c'era l' dentro9 % era lei ma si era sentita male9 %ppure, semplicemente, una sua disattenzione9 )uest'ultima ipotesi, per3, conoscendola, era da scartare. (elestino si fece guardingo nell'avanzare. Anzi, d'istinto tolse il fucile dalla spalla e lo imbracci3, tenendolo sul fianco. (ontinu3 a muoversi con circospezione, avvicinandosi. 1i colpo, vide un'ombra scura che schizzava da dietro il muro del casino e si allontanava velocissima, sparendo subito nel buio. (elestino, allarmato, apr la bocca per gridare il chival' ma si trattenne in tempo. Gi'2 per quel che ne sapeva, la signora poteva aver dato un doppio appuntamento galante, prima a quello l e poi a lui. /uttavia, non lo aveva mai fatto prima. Mai. . poi, certo, non era cos stupida2 poteva avere tutti gli uomini che voleva quando voleva, non c'era bisogno di riceverli nello stesso posto alla stessa ora. ,orse le era saltato il ghiribizzo di un nuovo gioco o,
poniamo, la voglia di farlo ingelosire9 Ma no, figuriamoci, chi, quella9 *o, tali frivolezze non erano da lei& lei comandava, lei prendeva, lei dominava. /utti questi pensieri gli si affollarono in testa contemporaneamente e contribuirono a renderlo d'un tratto preoccupato. ,orse si trattava di un delinquente9 . come mai i cani non si erano neanche sentiti9 .rano ben dieci le bestiacce che gironzolavano nel parco di notte, addestrate a latrare a squarciagola e ad azzannare qualunque cosa si muovesse, lasciando la presa solo all'ordine di pochissime persone. /ra cui lui e la contessa. %rmai correva piegato, il fucile all'altezza del viso. Arriv3 alla finestra, mise l'arma sotto il braccio, pul furiosamente il vetro con la manica e guard3 dentro. !l casino era un unico locale2 camino, un tavolo, un paio di sgabelli, un pagliericcio addossato alla parete. Lei era distesa su quello, vestita. $areva dormire. Lo Dapponi apr la porta. (ome al solito non era chiusa a chiave. .ntr3, pos3 il fucile sul tavolo e si avvicin3 alla donna. - , pareva dormire. Ma era morta. Una chiazza scura, bagnata, sui vestiti all'altezza del cuore. (elestino la tocc3, poi si port3 le dita davanti agli occhi e pieg3 la testa per osservarle alla luce della lampada. -angue. !norridito e sbalordito avvicin3 l'orecchio al petto di lei. *iente. Morta. L'assassino l'aveva composta e le aveva anche chiuso gli occhi. -i precipit3 fuori con il fucile imbracciato, tese le orecchie nella speranza di cogliere almeno un fruscio, qualche rumore che gli segnalasse che l'omicida era ancora l intorno, da qualche parte. *ulla, silenzio. -olo il lieve stormire delle foglie. /orn3 dentro. %sserv3 la stanza. .ra in ordine. *on c'erano segni di lotta. ,rastornato, si guard3 intorno, ma non sapeva neanche lui cosa cercare. Un ladro9 0ediamo. La borsetta. .ccola,
sul pavimento, vicino al letto, chiusa. La prese, la apr . Le solite cose, fazzoletto, rosso per labbra, un mazzo di piccole chiavi da scrigno tenute insieme da una catenella d'argento. Rotta. La avvicin3 alla luce. Una maglia spezzata. ,orse c'era attaccato qualcosa, chiss'. .ra questo ci3 che cercava l'assassino9 (elestino si riscosse. Ripose tutto nella borsetta, la chiuse, la rimise dov'era. (ome un lampo un pensiero lo trafisse2 lui era il capro espiatorio ideale, il primo a venir sospettato. Lo prese il panico. L'unica era fuggire, levarsi da l , subito. /ornare a casa sua, mettersi a letto come se nulla fosse. - , di corsa. Lei, l'avrebbero scoperta solo l'indomani, sicuramente dopo parecchie ore. Avrebbe avuto tutto il tempo per pensare al da farsi. !ntanto, via. Usc , chiuse la porta alle sue spalle e si avvi3 a passo sostenuto, cercando di fare il meno rumore possibile, ogni tanto guardandosi alle spalle. -ignore !ddio, invoc3 mentalmente, /u solo puoi aiutarmi. Sua Eminenza -ua .minenza Giovannantonio Rapece non era certo quel che si sarebbe detto una figura ieratica. 5asso, tracagnotto, la pancia a mongolfiera lo costringeva a portare la fascia purpurea praticamente sotto le ascelle, e si era dovuto accorciare la catena del crocifisso pettorale perch+ non gli sbattesse sulle ginocchia. 1alla faccia rotonda e perennemente sudata sporgeva un naso cos curvo che pareva volesse infilarsi in bocca. $er potergli vedere le orecchie bisognava che si mettesse di profilo, tanto erano schiacciate ai lati dalla testa. )uest'ultima, praticamente sferica, era sormontata da alcuni ciuffetti napoleonici, ormai bianchi, che sporgevano in avanti a tentare di coprire la mezza calvizie. -opra di essi stava appiccicato lo zucchetto, tenuto incollato al cranio non si sapeva come. !nvece,
mistero della natura, le sopracciglia erano nere e cos folte da far quasi sparire gli occhi, che erano banalmente castani, obliqui e a fessura. La bocca tumida e sempre sorridente completava un ritratto che sarebbe stato meglio addosso a un bonario e paterno parroco di campagna, di quelli sempre pronti a scusare, a compatire, ad accettare un posto a tavola e un bicchiere di vino. Ma mai l'apparenza aveva tanto ingannato, come ben sapevano i suoi sottoposti, le autorit' civili e chi l'aveva messo l' dove stava. !l cardinal Rapece era infatti una volpe, e in troppi se n'erano accorti quando ormai non restava loro che mangiarsi le mani. -'era fatto le ossa in Africa, dove i capitrib" delle dodici diverse etnie con cui aveva avuto a che fare esigevano approcci da contorsionista mentale, acrobazie dialettiche ed equilibrismi da funambolo del doppio e triplo pensiero. Le estenuanti contrattazioni per tutto, sempre e comunque, anche solo per ottenere il permesso affinch+ una suora potesse entrare in una capanna a curare una malata, avevano sviluppato in lui un talento diplomatico che gli era tornato buono nel successivo incarico alla *unziatura presso la -ublime $orta, dove aveva dovuto destreggiarsi non solo con i musulmani ma pure con i massoni turchi. .d era anche : non lo si sarebbe detto, data l'apparenza e il curriculum : uomo di preghiera. /eneva sempre tra le dita grassocce il rosario, che soleva sgranare nelle pause recitandolo mentalmente. )uando doveva prendere una decisione importante si piazzava in cappella, in ginocchio davanti al tabernacolo, e non ne usciva finch+ non aveva le idee chiare. Una volta che aveva deciso, poi, neanche il 0esuvio lo smuoveva2 ogni tentativo di fargli mutare proposito si infrangeva inesorabilmente contro il granitico scoglio della sua diplomatica, proteiforme e inafferrabile inamovibilit'. 1on Alicante e don .sposito, ginocchio destro a terra e cappello in mano, aspettavano che lui si avvicinasse per farsi
baciare l'anello, come d'uso. Ma il cardinale li aggir3 e and3 a chiudere la porta alle loro spalle. $oi con un gesto comand3 loro di alzarsi e con un altro li invit3 ad accomodarsi sulle poltrone che stavano davanti alla sua immensa scrivania. ! due preti si guardarono in faccia titubanti prima di eseguire. Lo studio di -ua .minenza effettivamente incuteva soggezione. Affreschi, arazzi, candelabri, quadri antichi e crocifissi preziosi. Libri, tendaggi, maioliche di (apodimonte, ceramiche di 0ietri, vasi cinesi, cristalli, calamai d'argento, un reliquiario settecentesco dorato e dalla decorazione complicatissima. -edie di marocchino e damasco, una consolle impero, classificatori in cuoio legati in seta, perfino un narghil# in un angolo. /utto lucente, non un grano di polvere2 le suore erano state, come al solito, diligentissime. !l cardinale, seduto nella sua enorme sedia nera dietro alla scrivania, non aveva ancora detto una parola. *el silenzio immobile allung3 il braccio, prese il crocifisso da tavolo che stava un po' discosto sul piano di lavoro e se lo piazz3 proprio davanti agli occhi. Lo fiss3 e con la mano destra si fece un ampio, lento segno di croce. $oi gir3 il crocifisso con la faccia ai due ospiti e, con il mento, accenn3 verso di loro. )uelli, scambiatasi un'altra occhiata, si segnarono a loro volta con gesti altrettanto ampi e lenti. -olo allora, finalmente, il cardinale parl32 4Giurate davanti a questo santissimo crocifisso che non una parola di quel che diremo uscir' mai da questa stanza7. ! due si guardarono per la terza volta in faccia e poi, all'unisono, fecero di s con la testa. 45ene7 disse il cardinale, e rimise il crocifisso al suo posto. $oi si appoggi3 allo schienale e cominci3 a sbottonarsi la veste all'altezza del petto. )uelli, sempre pi" sbigottiti, lo guardavano fare. !l silenzio era diventato, se possibile, ancora pi" plumbeo. -ua .minenza slacci3 solo tre bottoni, quanti bastavano per infilare un mano ed estrarre dalla tasca interna una busta. La tenne
all'altezza del suo viso e di quelli degli altri, mentre si riabbottonava con l'altra mano e trapanava con le pupille don Alicante. !nfine, pos3 la busta sulla scrivania, congiunse le dita e disse2 40engo adesso da un colloquio riservatissimo con -ua -antit'. -ono rientrato proprio ieri. !l papa ha bisogno dei vostri servigi7. 1on Alicante fu il primo a riprendersi dallo stupore2 4Nostri97. 4- , vostri, vostri.7 4-ta dicendo che il papa ci conosce97 !l cardinale poggi3 le palme aperte sulla scrivania e rispose rapido2 4*aturalmente non di persona. Ma la -anta -ede # sempre bene informata sui suoi uomini. $er farla corta, si # presentata una questione che richiede competenze e capacit' investigative. Una questione della massima importanza e delicatezza. -ua -antit' ha chiesto discretamente ad alcuni prelati della sua corte se la (hiesa italiana avesse a disposizione qualcuno in grado di farsene carico. (os , quando mi ha convocato d'urgenza, ho appreso che di voi, don Alicante, il -anto $adre sapeva vita, morte e miracoli. Aveva in mano un corposo scartafaccio in cui c'era scritto anche quante paia di pedalini possedete. Gli ho fatto presente che, per la particolare bisogna, certo avreste necessitato di un aiuto e che il vostro figlioccio qui presente era la persona giusta. ?a dato il suo benestare dopo aver sentito il mio parere su voi due7. *el dir questo accenn3 con il dito a entrambi i suoi interlocutori. Ma non aveva finito. 4$arliamoci chiaro, don Alicante7 e strinse gli occhi indurendo l'espressione. 4(ome prete non siete in cima alle mie preferenze, e il giudizio comprende il discepolo di cotanto maestro.7 1on *icola divent3 rosso come una ciliegia e rimpicciol nella poltrona. 4*on ho nulla da dire sulla vostra ortodossia dottrinale7 prosegu il cardinale. 4Anzi, giustizia vuole che ve ne dia atto. Ma
non mi piacciono i vostri metodi. /ipo la zuffa di stamattina, indegna dell'abito che portate.7 1on Gaetano, imbarazzato, si gratt3 la fronte. 1iavolo d'un cardinale, gi' lo sapeva6 Ma era mai possibile che un povero cristo di prete non potesse neanche soffiarsi il naso in quella citt' senza che qualcuno si sentisse in dovere di andarlo a riferire9 -i strinse nelle spalle. (osa fatta, capo aveva. 4Ma sorvoliamo7 riprese il cardinale. 4!ntendiamoci, nessuno mi toglie dalla testa che non avreste dovuto farvi prete. !o vi ho ereditato dal mio predecessore, il quale, sant'uomo, era evidentemente di manica pi" larga della mia. ?o sempre avuto di lui grande stima, che si # mutata in venerazione da quando ha raggiunto la casa del $adre& dunque, non mi permetto di toccare niente di ci3 che mi ha lasciato in carico. Ma, ve lo dico chiaro, fosse stato per me sareste ancora a fare lo sbirro. - , lo so che la gente vi # affezionata e non mi # ignoto il bene che avete compiuto. Ma il momento # difficile e io ho bisogno di sacerdoti che si comportino da sacerdoti e non da energumeni. 0i siete mai chiesto perch+ non vi abbia affidato una parrocchia ma vi utilizzi in diocesi come cane sciolto, absit iniuria verbis97 1on Alicante sbuff3 apertamente, provocando un mutamento d'espressione nel suo superiore. 4. s che lo so, .mine'6 Lo so da sempre67 esclam3. 4(he volete che vi dica9 Mi dispiace, sono addolorato, mi si spezza il cuore6 Ma per quanti esercizi spirituali faccia, per quanti fioretti e propositi, quando vedo un'ingiustizia divento una bestia6 Lo so, lo so che non volete neanche che mi occupi di catechismo senn3 i poveri bambini li faccio diventare caporali. Lo so che ancora non mi date il permesso di confessare per timore di qualche mia sfuriata con i penitenti dalla capoccia tosta. Lo so che le vostre preferenze vanno ai santarellini tutti chierica e collo storto, mentre io mi scordo pure di farmi tagliare i capelli sulle chioccile, lo so. Me ne volete cacciare9 . ditelo, che ci togliamo il pensiero6 (omandate e io obbedir3. (ome ho sempre fatto, e voi lo sapete
bene67 /acque, rote3 le pupille e si assest3 la veste sulle ginocchia con gesti seccati. 1on *icola avrebbe voluto scomparire. Ma grande fu la sua sorpresa quando vide che il cardinale, anzich+ incarognirsi e gettarli fuori a male parole, distese il volto in un sorriso sornione. 4*on ve la pigliate, don Alicante7 disse. 4-o bene che siete un uomo retto. Lo so bene.7 -ottoline3 la parola 8bene8 unendo indici e pollici. 1on Alicante, che ne aveva sostenuto lo sguardo, all'improvviso si rese conto di quanta considerazione, in realt', avesse di lui il suo cardinale. La scoperta lo confuse, perch+ aveva sempre pensato il contrario. -i accorse di avere avuto, fino a quel momento, un'opinione errata di quell'uomo. 1agli ordini, sempre mediati, che gli arrivavano, aveva cavato l'impressione di un curiale, una testa fasciata, un bizzoso avido di adulazione. -olo adesso, che finalmente si erano parlati di persona e a cuore aperto, si capacitava di quanto fosse difficile la posizione del cardinale di *apoli, sempre all'erta su due fronti, quello esterno e quello interno. 1oveva gestire i delicatissimi rapporti con le autorit' civili di un regno che si era costituito contro la (hiesa e trattava quest'ultima da sorvegliata speciale. %gni mossa falsa sarebbe stata pretesto per invelenire la situazione. *on era poi cos lontana l'epoca in cui i vescovi e i preti entravano e uscivano di galera ch'era un piacere, con i fogli diocesani sequestrati, le tipografie sfasciate, perfino le sassate contro le finestre dell'Arcivescovato e la triviale arroganza di una teppaglia anticlericale che sapeva di poter contare sull'impunit'. - , forse era davvero necessario, in quel particolare momento storico, preferire sacerdoti che offrissero anche nei modi l'immagine che ci si aspettava da loro2 quella del buon pastore, mite, umile, pronto a porgere l'altra guancia ai cattivi e una spalla su cui piangere ai buoni. Ma don Alicante che ci poteva fare9 Lui era cos e non si pu3
far diventare blu l'erba. 1el resto, aveva scelto la talare quando aveva capito quale fosse la parte giusta per cui combattere. Ma, per lui, sempre di combattere si trattava. (omunque, fu allora che vide con chiarezza il peso che gravava sulle spalle del suo superiore, il quale doveva fare i conti anche con certuni, nel suo clero, che nemmeno quei tempi di persecuzione amministrativa distoglievano dalle solite miserie2 invidie, mormorazioni, avidit', nepotismi. (ui bisognava, ahim#, aggiungere gli infettati dalle idee moderne, quelli <non molti, per fortuna= che si ergevano a -avonarola e pretendevano di riportare la religione alla purezza delle origini& invece, in verit', erano solo smaniosi di saltare sul carro del momentaneo vincitore. (ostoro, che per vilt' e conformismo calcavano la corona di spine sulla testa di (risto, ad Alicante facevano prudere le mani. 1isposto a compatire umane debolezze tipo la fuga d'amore con la perpetua, diventava una iena con i preti liberali. ,osse dipeso da lui, per costoro avrebbe ripristinato la -anta !nquisizione. ,ortunatamente non dipendeva da lui ma da quel cardinale che adesso lo guardava con severa paternit'. Alicante ringrazi3 il (ielo di non essere al suo posto. 4$erdonatemi, .minenza7 si umili3. 4-ono a vostra disposizione.7 4Amico mio7 fece, paterno, il cardinale. 4$ermettete che vi chiami amico97 40ostra .minenza mi confonde67 rispose don Gaetano, sinceramente lusingato. 4.bbene7 prosegu il cardinale, 4per risolvere la spinosa faccenda che vado a sottoporvi c'# bisogno di un poliziotto che sia anche prete. (io#, di voi, che siete stato poliziotto e ora siete prete ma nessuno sa esattamente quando in voi prevalga l'uno o l'altro. $er ora va bene cos , perch+ qui si tratta di omicidi e (hiesa, (hiesa e omicidi. . se non si scoprono gli autori di questi omicidi e non li si ferma in tempo la (hiesa ci andr' di mezzo. (apite adesso che cosa # in gioco97
1on Alicante strabili32 4(hiesa, omicidi9 (he significa97. 40engo e mi spiego. Leggete.7 Apr la busta. (onteneva una lettera. La tir3 fuori e la porse, piegata, a don Alicante. )uesti la prese, la spieg3 e, dopo un'occhiata, corrug3 la fronte, poi guard3 interrogativamente il cardinale. )uesti esort32 4Leggete a voce alta, cos anche don .sposito sentir'7. 1on Alicante lesse2 48!n nome di -an Michele e dei -anti ,ratelli Maccabei, amen. -antit', piegati al bacio della -acra $antofola 0i offriamo queste e 0i comunichiamo che le altre seguiranno prontamente. ! nemici di 1io e della -ua -posa presto sapranno che c'# un 0indice della loro pravit'. 1a oggi in poi chi oser' offendere quanto abbiamo di pi" caro e sacro dovr' tremare.8 > firmato con una zeta e una emme maiuscola. Ma che viene a dire97. 4*on # una zeta ma un sette.7 L'Alicante osserv3 meglio e, s , poteva anche trattarsi di un numero sette. 4Ma che cosa sono 8queste89 A cosa si riferisce9 ('era qualcos'altro dentro alla busta9 . a chi # indirizzata97 !l cardinale gliela porse. Alicante vide che sopra c'era scritto semplicemente 8-ul -acro /avolo8. Un le punte delle dita della mano destra e le agit3 su e gi" nel classico gesto napoletano che sta per 8...e allora98. !l cardinale, che non era napoletano ma a *apoli ci stava ormai da anni, rispose nello stesso linguaggio2 chiuse gli occhi, apr le palme delle mani e le rivolse a don Alicante, come a dire 8aspetta8. $oi si lev3 in piedi per avere agio di infilare una mano nella tasca destra della veste, quella all'altezza delle anche e dissimulata nelle pieghe dell'abito. *e estrasse un fazzoletto strettamente annodato e si risedette. $os3 l'involucro sulla scrivania, cominciando a svolgerlo sotto gli occhi attenti dei due preti. )uando allarg3 le quattro cocche comparvero due medaglie. *e porse una a don Alicante. 4-ono uguali7 disse.
1on Gaetano rigir3 l'oggetto tra le dita. .ra grande quanto una moneta da una lira e di color bronzo scuro. -u una faccia c'erano dei complicati simboli intrecciati. !l contorno era tutto a foglie di acacia, di quercia e di alloro. -ull'altro lato, una data e una scritta in latino2 8FG luglio FHHF. !mmortale odium et numquam sanabile vulnus8. 40igliacchissimi6 Uomini di niente67 sibil3 tra i denti. 40edo che avete capito. Mi fa piacere. .ro certo di poter contare sul vostro acume. %ra sono un po' pi" tranquillo.7 40i dispiacerebbe far capire qualcosa anche a me97 1on *icola si pent subito della sua impertinenza e si agit3 sull'imbottitura della poltrona come se questa fosse riempita di spine. 4-cusate7 mormor3, confuso. . subito si rimise impettito, con le mani sulle cosce come quando serviva messa a qualcuno pi" alto in grado e si sedeva al lato dell'altare per ascoltare l'omelia del celebrante. 4-iete scusato, don .sposito, ci mancherebbe67 disse il cardinale. 40i spiego tutto. La settimana scorsa un gentiluomo dall'accento indefinibile si # presentato in 0aticano alla postierla delle guardie svizzere e ha consegnato al piantone un plico, con preghiera di farlo avere al -egretario di -tato. ?a aggiunto una buona mancia e si # dileguato prima che la guardia potesse replicare. )uest'ultima ha subito chiamato l'ufficiale di servizio e... !nsomma, vi risparmio la trafila. *aturalmente, sapete bene che, dati i tempi che corrono, in 0aticano si esamina ogni pacco e pacchetto, in special modo se il mittente o il latore sono sospetti. !l -egretario di -tato ha dunque fatto eseguire gli accertamenti di rito dal gabinetto chimico, il quale, con le dovute precauzioni, ha aperto il plico e ha trovato le medaglie che avete visto, pi" la busta chiusa. $oich+ questa, osservata in trasparenza, non presentava problemi, # stata riconsegnata al -egretario di -tato insieme alle medaglie. )uello l'ha portata al papa, che l'ha aperta in sua presenza.7
4Un momento67 lo interruppe don Alicante. 4)uanta gente ha visto le medaglie97 41ue persone, oltre al pontefice e al cardinale. -i tratta di due esperti fidatissimi, per soprammercato parenti di -ua .minenza il -egretario di -tato. !n pi", hanno giurato sui 0angeli di mantenere il riserbo. $osso andare avanti97 Alicante annu . 4)uesto # l'antefatto, diciamo cos 7 riprese il cardinale. 4%ra la spiegazione. La data sulle medaglie si riferisce alla notte in cui la salma di $io !; fu traslata a -an Lorenzo in Lucina, secondo quello che era stato il desiderio del defunto. !l trasporto si svolse dopo diverso tempo dalla morte e, appunto, di notte, per scongiurare quello che, invece, si verific3. !l funerale vero e proprio di $io !;, di certo lo saprete, avvenne in 0aticano nel FHIH con gran concorso di popolo. $i" di trecentomila persone, molte delle quali venute da ogni dove. A quell'epoca Roma contava sui duecentomila abitanti, quindi vi lascio immaginare la devozione di cui era circondato quel grande papa. .gli aveva espresso il desiderio di essere sepolto in -an Lorenzo ma, per ovvi motivi, si dovette attendere quasi tre anni. 4!l corteo funebre, senza pompa e in sordina, procedette alla sola luce delle fiaccole e nel silenzio pi" totale. Ma, giunto che fu sul ponte di (astel -ant'Angelo, una masnada di senzad o aggred quelli che accompagnavano la bara. .rano circa le due di notte. !l feretro, con sopra una coperta rossa, stava su un carro tirato da quattro cavalli. -eguivano alcune carrozze che portavano i cardinali. (ominci3 una sassaiola, poi l'attacco vero e proprio. -puntarono perfino pugnali. Urlavano insulti al povero morto. Alcuni si misero a cantare canzonacce oscene, altri intonarono Camicia rossa. )ualche brav'uomo del corteo prov3 a opporre resistenza ma si mise subito male. ,iguratevi che a certuni fu strappata la torcia di mano e spenta sulla faccia. ,inalmente squillarono le trombe e arrivarono i carabinieri. Giusto in tempo, perch+ ci poteva anche scappare il morto. *el parapiglia ci fu uno
che per sottrarsi all'arresto mostr3 addirittura una tessera da deputato. (redo fosse il (avallotti ma non si ebbe mai la certezza. La forza pubblica riusc a identificare qualcuno, gli altri si eclissarono.7 -i interruppe, amareggiato, e don .sposito approfitt3 della pausa per esprimere tutta la sua indignazione2 4Avevo sentito parlare, come tutti, del fatto ma non ne conoscevo i particolari. 1itemi, .minenza, che successe dopo9 0oglio dire, come reagirono la (hiesa, il papa, i dignitari, la gente...7. !l cardinale si strinse nelle spalle, fece l'espressione rassegnata, giunse le mani e le agit3 su e gi". 4. come volete che abbia reagito la buona gente9 (on tridui e preghiere di riparazione, come al solito. 0oi siete giovane e non sapete qual era il clima a quel tempo. !o ero ancora in seminario ma ricordo i giornali dei giorni seguenti. $er esempio, 8La (apitale8 parl3 di 8carrettone dell'accalappiacani8. . vi risparmio il resto. !l famoso eB garibaldino Alberto Mario...7 4(hi, quello che la moglie...97 salt3 su don *icola& ma si avvide subito della scortesia, oltre che della sconvenienza, e divent3 paonazzo. 4- , don .sposito7 rispose condiscendente il cardinale. 4)uello la cui moglie era, si dice, molto amica dell'.roe. Ma siamo sacerdoti, si ricordi, e i pettegolezzi, anche se di pubblico dominio, non si addicono al nostro abito.7 L'altro, ucciso dall'imbarazzo, avrebbe voluto sprofondare. -i limit3, non potendo sparire, ad atteggiare il viso alla massima compunzione. Riassunse la posizione canonica e se non fosse stato seduto si sarebbe detto in punta di piedi. 41icevo del Mario. -i scaten3 a scrivere contro la 8sbirraglia8 che aveva impedito di rovesciare la 8carogna8 di quel 8pagliaccio8 nel fiume. -e la prese, tanto per cambiare, con la (hiesa, secondo lui ormai ridotta a una 8mostruosa sciocchezza8. .ccetera. Ma il bello viene adesso, un'interpellanza parlamentare all'allora $residente del (onsiglio, Agostino 1epretis <che nome, nevvero9=,
chiedendo lumi sui disordini di qualche giorno prima. -apete cosa rispose 1epretis9 (he si trattava di una provocazione clericale. -ubito si alz3 un deputato di cui mi sfugge il nome e si augur3, anzi, che il colpo di mano preludesse all'occupazione militare del 0aticano67 4. gli ambasciatori stranieri97 chiese don .sposito, cui l'interesse del racconto aveva fatto prestissimo dimenticare la figuraccia precedente. 4A quelli pens3 il ministro degli Affari .steri, $asquale -tanislao Mancini. -tufo di sentirsi chiedere conto dei fatti del FH luglio, mand3 una circolare a tutti i governi d'.uropa ribadendo la storia dell'aggressione clericale. /utto era stato originato, scrisse, dalla gran folla di fanatici che seguivano il corteo, corteo per giunta non autorizzato dalle autorit' di pubblica sicurezza.7 1on Alicante si sporse in avanti2 4?o capito. )ualcuno sta eliminando tutti quelli che parteciparono all'aggressione del feretro. . il papa vuole che io scopra chi #. $ossibilmente prima della polizia. .ggi', sarebbe uno scandalo enorme6 ! mangiapreti direbbero che si tratta della vendetta del 0aticano, e altre secchiate di fango si riverserebbero sulla (hiesa. *oi preti non potremmo pi" farci vedere in giro perch+ chiss' quante teste calde si sentirebbero autorizzate a spararci addosso. Ges", non ci posso pensare6 Gi' li vedo, i titoli sui giornali...7. !l cardinale cav3 un fazzoletto candido dalla manica e si tampon3 la fronte sudata, poi con gesti nervosi lo rimise dov'era. 4.h, magari si trattasse solo di titoli sui giornali o di qualche pistolettata al clero, amico mio67 Alicante, visibilmente sorpreso, esclam32 4(ome67. 4Ma si, agli insulti siamo ormai abituati, e qualche martire ci potrebbe anche far comodo quale intercessore in (ielo, cari miei6 %h, mi si intenda2 non auguro la morte a nessuno, ci mancherebbe, dico cos per dire6 *o, quel che non sapete # che l'opzione militare contro il 0aticano non # mai stata del tutto accantonata. (redetemi se vi dico che c'# sempre qualcuno, nei posti dove si decide, che
non vede l'ora di mettere i ferri al papa e spedirlo fuori dall'!talia, con tutti i preti dietro. -e la regia polizia acciuffasse gli assassini, state sicuri che si scatenerebbe una campagna di stampa : e di tribuna : senza precedenti, il partito delle soluzioni spicce prenderebbe il sopravvento e a poco servirebbe, dopo anni, la scoperta in sede giudiziaria che gli omicidi non avevano mandante. . dove andrebbe la -anta -ede9 !n Austria9 !n $ortogallo9 ,iguriamoci. La storia ci insegna che se il papa non # padrone in casa sua finisce cappellano di corte.7 4-e voi avete capito, don Alicante, io no7 disse a quel punto l'.sposito con il dito alzato a chiedere il permesso di interrompere. 4(he sono 'ste medaglie97 Alicante guard3 il cardinale e questi, annuendo, gli concesse di spiegare. 4(erti massoni con il dente particolarmente avvelenato verso il papa del -illabo fecero incidere quelle medaglie per premiare quanti avevano partecipato al colpo. 8%dio immortale e ferita mai sanabile8, c'# scritto. Gli assassini si sono presi la briga di andare a cercare tutti i possessori di queste medaglie e, secondo la loro logica contorta, fare vendetta.7 4Gli assassini97 4.ss , don *ico'6 L'hai visto il sette in calce, no97 4Ah. . la emme97 45oh. Magari sta per Maccabei.7 4. perch+ non per Michele, visto che ci sta anche l'invocazione all'Arcangelo97 4$erch+ di san Michele ce n'# uno solo, benedetto figlio67 si spazient don Alicante. 4Mentre i Maccabei, guarda caso, erano in diversi. > chiaro ora9 *ella 5ibbia, come dovresti sapere bene, ci stanno ben due Libri dei Maccabei, il $rimo e il -econdo. /rattano della rivolta dei fratelli Maccabei contro il paganesimo ellenista. )uesti Maccabei qua erano i vendicatori di !sraele, e non vanno confusi con i sette fratelli, pure Maccabei, che della persecuzione pagana furono vittime. .videntemente i maluomini che si firmano
Maccabei sono in sette67 concluse sbuffando. 4%hin#, non vi accalorate, don Alica', non avevo capito67 4$ace, pace67 disse il cardinale. $oi, rivolgendosi a don Gaetano, protese verso di lui il mento con espressione interrogativa. )uello si pass3 pi" volte le dita della destra fra i capelli, fissando un punto imprecisato tra le punte delle sue scarpe. 1on *icola conosceva quel gesto2 il suo padrino stava pensando furiosamente. Alicante, senza cambiare posizione, parl3 come tra s+2 4)uesti stanno facendo come certi seguaci del Mahdi...7. 4.satto, esatto67 esclam3 il cardinale, illuminandosi. 40edo che avete compreso dove vogliono andare a parare. Ma adesso spieghiamo tutto a don .sposito, prima che ce lo chieda lui. ,accio io. 0edete, il Mahdi <che si scrive con la acca dopo la a= # una specie di messia per i musulmani sciiti. %gni tanto tra di loro ne spunta uno e finisce in guerra santa <loro la chiamano jihad e si scrive iota, i, acca, a, d=, non di rado contro altri musulmani ma di diverso orientamento.7 1on *icola si indispett per il tono da maestrino del suo superiore. .cch#, lo credeva un povero scemo9 Acca, iota... Avrebbe voluto dirgli che, lui, l'asilo lo aveva superato da un pezzo. Ma doveva portare rispetto e, dunque, si sforz3 di fare la faccia interessata. !l cardinale, dato il fervore con cui spiegava, nel ruolo di docente pareva starci a suo agio e, nulla sospettando di quel che frullava in capo al suo sottoposto, prosegu imperterrito. 4L'ultimo Mahdi riusc a coinvolgere mezza Africa, a invadere il -udan e a trucidare il governatore Gordon, prima che gli inglesi riprendessero in pugno la situazione. 0edete, secondo alcuni musulmani, alle offese alla religione bisogna rispondere con le cattive. (erto, per noi si tratta di fanatici& ma non si pu3 negare che il sistema, mi si passi l'espressione, funzioni. Gli infedeli, siano europei o cristiani locali o ebrei, in certi posti devono stare
bene attenti a trattare con i guanti il credo islamico e tutto quanto lo riguarda, perch+ non si sa mai. (i pu3 essere qualcuno, non sai chi, che prende e te la fa pagare. 1unque, occhio. 1on Alicante sta dicendo che i nostri -ette Maccabei devono aver pigliato esempio e deciso che porgere l'altra guancia serve solo a incoraggiare gli schiaffeggiatori.7 45e', perdonate, .minenza, ma se non vado errato anche don 5osco diceva che tutta la forza dei cattivi sta nella vilt' dei buoni67 si permise di obiettare don *icola. 4*on credo che quel sant'uomo alludesse a omicidi a tradimento come nuovo metodo di apostolato. 1ifendersi # un conto& uccidere nell'ombra, a freddo e per giunta dopo tanti anni # un peccato gravissimo. 8Mia # la vendetta8, dice il -ignore. 0edete, caro figliolo, a noi cristiani Ges" ha comandato di amare il prossimo e di fare suoi discepoli tutti quanti. (onverrete con me che ammazzare la gente non # il miglior sistema per indurla a convertirsi67 A don *icola cominciava a dare sui nervi quel tono mellifluamente sarcastico che -ua .minenza aveva assunto, man mano che parlava, nei suoi confronti. Ma fece buon viso <che altro poteva fare9= e annu . !l cardinale tir3 ancora fuori il fazzoletto e si asciug3 le mani. 4Avete detto bene, don Alicante2 il sistema, ahinoi, ha una sua sinistra efficacia. (i3 significa che abbiamo anche un altro problema.7 40eramente l'avete detto voi, .minenza67 rispose l'interpellato. $oi, senza far caso al gesto evasivo del prelato, disse2 4Gi', gli eventuali imitatori. -arebbe una carneficina e magari piomberemmo in quella guerra di religione che siamo riusciti fin qui a evitare. ., poich+ non # pi" tempo di 0andea n+ di !nsorgenze...7. 4(on le armi abbiamo sempre perso, lo sapete. (on tutta evidenza, 1io ha altri disegni. $ersonalmente, poi, sto con $io !; che a $orta $ia permise ai soldati pontifici solo una resistenza
simbolica. !n ogni caso, il metodo di questi Maccabei ripugna alla nostra religione. 5isogna fermarli. . subito.7 4$er fermarli, per3, bisogna trovarli, .mine'6 . per trovarli bisogna sapere chi sono. .h, avete detto niente67 41a questo momento, e per tutto il tempo che sar' necessario, vi dispenso da ogni obbligo, anche da quello di dir messa e della talare. $er il resto dei vostri impegni, non vi preoccupate. 1iremo che vi ho mandati in ritiro spirituale in monastero, che so, a Gaeta o... no, forse # meglio in -icilia. 0ia, ci penser3. $er quanto riguarda le vostre indagini...7 1on .sposito, che al sentire le parole 8ritiro spirituale8 si era allarmato, non pot+ trattenersi2 4Ma, .minenza, con tutto il rispetto, si penser' che ci avete allontanato per punizione67. 4Lo so, lo so, ma non ho alternative. 1ovete avere mano libera. A cose fatte trover3 il modo di farvi recuperare la reputazione, avete la mia parola.7 1on Alicante salt3 su2 4-cusate, ma qui a *apoli le nostre facce sono conosciute. Anche vestiti in borghese. -pero non vogliate, ci mancherebbe anche questa, che ci mettiamo dei baffi finti o dei nasi posticci6 Andiamo6 La gente sa che siamo in -icilia in ritiro spirituale e poi ci vede senza abito in giro per *apoli6 (os , anzich+ dissimularci, finiamo in cronaca67. 4. chi ha parlato di *apoli9 0oi partite oggi stesso per le $uglie67 4Le $uglie97 4Andrete a 5rindisi. $orterete i miei saluti e una mia lettera al barone Leonardo Rapece (utolo di $ianosa. (omincerete da l .7 4Rapece9 $er caso # vostro parente97 scapp3 detto a don *icola. 4> un mio cugino. -coprirete che # un ottimo punto di partenza per quello che dovete fare. Gli ho mandato un telegramma stamattina. 0i aspetta. %ra non perdiamo altro tempo. Andate a cambiarvi. ('# un treno fra cinque ore, all'arrivo vi aspetter' una carrozza. )uesti sono i biglietti e questa # la lettera.
. questi sono un po' di soldi.7 /ir3 fuori il tutto da un cassetto e lo consegn3 a don Alicante, poi si alz3 e lev3 il braccio. ! due, quantunque poco persuasi, meccanicamente piegarono il ginocchio e ricevettero la benedizione. ,ecero anche per baciare l'anello al cardinale ma questi li licenzi3 con un breve cenno. *on rimase loro che rimettersi in piedi e andarsene. Nebbia Giovambattista Li 0olsi si lasci3 scivolare lungo il tronco della quercia e sedette nell'erba alta, la schiena appoggiata all'albero. !l carniere, ancora vuoto, lo aveva appeso a una sporgenza nodosa della corteccia. La cartucciera, dato il ventre piuttosto prominente, lo impacciava un poco& ma non se la sfil3 perch+, tanto, la sua sosta sarebbe stata breve. La doppietta, aperta e prudentemente scarica, era accanto a lui. La tast3 per scrupolo, anche se non ce n'era bisogno. Gesto istintivo, il suo, da persona meticolosa. . quanto fosse meticolosa lo sapevano anche troppo bene i suoi dipendenti alla redazione del 4/amburo garibaldino7. Ma forse non sapevano che lui sapeva dei gestacci e delle smorfie che facevano dietro alle sue spalle dopo l'ennesima, fastidiosa, osservazione. A lui non importava un accidente. %cchio non vede, cuore non duole, principale non s'arrabbia. (os , eccoci tutti : pensava : appassionatamente avvinti nella sceneggiata& perci3, spassiamocela come se nulla fosse. L'importante era che il giornale andasse avanti come diceva lui. .ra il direttore, no9 . anche il maggiore azionista. Loro non c'erano quando stampava volantini a mano rischiando le galere di -ua Maest'. Loro al massimo rischiavano una sua sfuriata coram populo. 1unque, ci potevano anche stare. )uel giornale era tutta la sua vita. (i andava anche la
domenica, anche il giorno di *atale e pure quello di (apodanno. Giovambattista Li 0olsi non aveva una vita privata n+ teneva famiglia. Aveva la fortuna di potersi guadagnare il pane, e anche il companatico, con un'attivit' che avrebbe fatto anche gratis. Una fortuna, s , perch+ dirigere un giornale non era un lavoro, era un eccitante divertimento. Gli permetteva di andare a pranzo con persone importanti, di essere riverito e temuto, di comandare. (he, come tutti sapevano, era meglio che... 5ah, quel che contava era che quando passava lui, nei caff# all'aperto si levavano la paglietta. )uando entrava don Li 0olsi, nelle sale da t# erano in parecchi ad alzarsi in piedi. )uando Li 0olsi prendeva di mira uno, quello veniva a chiedere piet', fosse pure il sindaco. La sua dedizione al giornale che aveva fondato era leggendaria e lo portavano a esempio con gli sfaticati. La verit' era, tuttavia, che non avrebbe saputo cosa farsene, della sua esistenza, senza quell'attivit'. )ualche volta questo pensiero lo prendeva alla bocca dello stomaco e gli dava una sensazione di smarrimento. Ma era, appunto, solo una sensazione, nient'altro. *essuno avrebbe potuto togliergli la sua creatura. -i era fatto dei nemici, s , ma erano i perdenti di quella temperie storica. (on i vincenti era bene ammanicato e lo spasso era vicendevole. Aveva fatto del suo giornale un randello che gli uni potevano usare contro gli altri e gli altri contro gli uni, cos che a nessuno veniva in mente, mai, di privarsi del randello in questione. La testa di Li 0olsi era un archivio che conteneva preziose informazioni su tutti e a cui tutti, chi prima chi dopo, facevano ricorso nei momenti di bisogno. .ra piuttosto ricco, era conosciuto all'interno dei giri che contavano, viveva di soddisfazioni. La mancanza di una famiglia non gli pesava affatto. Anzi, vivendo le ventiquattr'ore al giornale e per il giornale, nessuno era in grado di tenergli testa riguardo a mole e qualit' di lavoro, cosa che scoraggiava ogni concorrenza e faceva di lui, per certuni, il primo, l'unico a cui ricorrere in caso di bisogno. !l dietro le quinte della politica interna quotidiana non
poteva fare a meno di lui. *el complicato muovere di scacchi che ogni giorno si svolgeva fra i partiti, lui era un pezzo da non perdere2 talvolta pedone, talaltra alfiere o torre o cavallo& ma sempre in gioco. . poi, gli bastava sapere cosa succedeva nelle famiglie altrui per non avere alcun rammarico di non tenerne una sua. Le mogli e i figli costano di pi" di quel che danno e sono come il melone, che a volte riesce guasto ma ormai l'hai gi' rotto. L'unica pausa che si concedeva era un giorno di caccia al mese. . pure questo rimaneva potenziale, dal momento che ci andava senza cani e il pi" delle volte tornava senza aver preso niente. *o, a lui interessava unicamente sgranchirsi le gambe e raccogliere le idee. $er questo cacciava, se cos si pu3 dire, da solo. $artiva prestissimo perch+ gli piaceva vedere sbiadire le stelle in cielo, sentire nei polmoni l'aria frizzante dell'alba nei giorni d'estate, affondare i talloni nel fango in quelli d'inverno. -i parava dalla testa ai piedi, piuma sul cappello e stivaloni alla coscia. 1ell'attrezzatura da cacciatore non gli mancava nulla, richiami per uccelli compresi. Ma di fatto era interessato soltanto alla giornata all'aria aperta, lontano da tutti. .ra in quei momenti che gli venivano le idee migliori, le campagne di stampa pi" efficaci, gli articoli pi" pungenti e quei motti di spirito che, lo sapeva, facevano la felicit' dei pi" anticlericali tra i suoi lettori. Un giorno al mese, cascasse il mondo, da ormai tanti anni. -i rialz3 da terra con una certa fatica. .h, non aveva pi" vent'anni, osserv3 fra s+. -i era levata la nebbia e dovette recuperare il fucile quasi a tentoni. $i" che nebbia, in effetti, era densa foschia2 ci si vedeva, insomma. *on che la nebbia lo sgomentasse, perch+ aveva con s+ la bussola e, in pi", conosceva quei luoghi come le sue tasche. Un fruscio, d'un tratto, lo rese attento. Un altro, pi" vicino. Un altro ancora e poi un altro. /ese l'orecchio. *o, non si trattava di
un animale. )ualcuno si stava avvicinando e non certo in modo furtivo. -i indispett . *on aveva voglia di fare conversazione con qualche scassatasche, anche perch+, della caccia, a Li 0olsi importava meno di niente e nulla gli era pi" molesto di doversi mettere a conversare del pi" e del meno con uno sconosciuto durante la sua giornata di svago mensile. $est3 pi" volte i piedi, per farsi sentire nel caso si fosse sbagliato e si trattasse di un cane in cerca. $oi, lo vide spuntare dal biancore lattiginoso. (ome aveva immaginato e temuto, era un cacciatore. Avviluppato in un mantellaccio verde da cui spuntavano gli stivali e la canna del fucile. $ortava un cappello floscio marrone calato sul naso e un fasciacollo dello stesso colore gli tappava la bocca. 40i porgo il buongiorno, signore67 disse costui appena fu a tiro. 45uongiorno anche a voi67 rispose Li 0olsi, e riusc a non far trapelare il disappunto. 4.h, questa mattina la lepre non si fa vedere67 esclam3 quello avvicinandosi. 4*on me ne parlate67 finse l'altro. 4)uasi quasi me ne torno a casa67 4Gradite un goccio di quello forte97 L'uomo aveva estratto una fiaschetta piatta e metallica da sotto il mantello e ora la porgeva. Li 0olsi esit3. !l cacciatore sconosciuto dovette accorgersene perch+ svit3 il tappo e, guardando fisso il suo interlocutore, avvicin3 la fiaschetta alle labbra. (on l'angolo di questa scost3 appena il fasciacollo dalla bocca, bevve una sorsata e torn3 a porgere il recipiente. 4(hi non beve in compagnia...7 ridacchi3. A quel punto sarebbe stato da maleducati traccheggiare ancora. (os , Li 0olsi accett3 la fiaschetta e bevve a sua volta. Grappa. . di quella buona. 5ruciava come era giusto che facesse e Li 0olsi si accorse che l'imprevisto si stava rivelando
non proprio sgradevole. 4Grazie. 5uona davvero67 40i prego, non fate complimenti6 -ervitevi ancora67 Li 0olsi si scherm con una mezza smorfia ma poi decise di acconsentire. ,ece il saluto e bevve di nuovo. 1avvero eccellente. Restitu la fiasca e il cacciatore ribevve. 4-icuro che non ne volete un'altra sorsata97 Li 0olsi fece cenno di no con la mano, sorridendo. L'uomo avvicin3 il recipiente all'orecchio e lo scosse. 4(e ne sono rimasti solo un paio di sorsi. Uno voi e uno io, poi buona caccia e ognuno per la sua strada. (he ne dite97 Li 0olsi fu contento di sentire che non avrebbe dovuto pagare la bevuta con una conversazione importuna. )uasi quasi... 4Ma a voi non ne rester'67 si rammaric3. )uello fece gli occhi furbi e armeggi3 sotto il mantello. /ir3 fuori un'altra fiaschetta, uguale alla prima, e la agit3 davanti agli occhi di Li 0olsi. 4Allora # un altro discorso67 esclam3 Li 0olsi, e tese la mano. 5evvero, prima l'uno e poi l'altro. Li 0olsi toss e si ritrov3 leggermente euforico. ,orse, a stomaco vuoto com'era, non avrebbe dovuto bere, pens3. !nfatti, gli stava dando un po' alla testa. Ma quel calore che sentiva dietro allo sterno non gli dispiaceva. 45e', ancora buongiorno67 disse, e accenn3 ad andarsene. Mise la doppietta sotto il braccio destro e pass3 la cinghia del carniere sulla spalla sinistra. Ma vide che l'uomo faceva un passo nella sua stessa direzione. Risero entrambi e con grandi gesti cercarono di cedersi il passo l'un l'altro. La situazione parve loro buffa, tanto che scoppiarono a ridere di nuovo. La foschia nel frattempo era diventata vera nebbia e ormai ci si vedeva in modo indistinto& ma Li 0olsi era troppo preso dall'incontro e dalla grappa per farci caso. *eanche per un istante pens3 al fatto che il nuovo arrivato non aveva mai scoperto la
faccia. -empre ridacchiando gli volt3 le spalle per andarsene. 1i colpo si ritrov3 bocca e naso tappati da qualcosa di morbido. 0ide il guizzo della mano guantata che gli premeva sul volto mentre sentiva il braccio sinistro torcerglisi dietro la schiena per effetto di una stretta vigorosa al polso. (erc3 di reagire ma, impacciato com'era dal fucile e dalla cinghia del carniere, ottenne solo di finire a gambe levate addosso al suo aggressore. Rotolarono avvinghiati mugolando per lo sforzo. Li 0olsi era pi" alto e grosso dell'avversario, e certo ne avrebbe avuto ragione se la sorpresa non gli avesse fatto aspirare una profonda boccata di cloroformio. La colluttazione e il respiro concitato fecero il resto. Lentamente il nero cal3 sulla sua visuale. $erse i sensi afflosciandosi sul corpo del sicario, che dovette penare un poco per svincolarsi e rimettersi in piedi. Ansimando, il cacciatore sconosciuto trasse di tasca un lungo pezzo di spago e con quello leg3 il tampone di cloroformio alla bocca di Li 0olsi, annodandoglielo dietro alla nuca. $oi gli rimise il cappello in testa calzandoglielo bene e gli assicur3 ad armacollo fucile e carniere. Lo afferr3 per le ascelle e cominci3 a trascinarlo. L'erba umida lo facilit3 perch+ l'inerte giornalista vi scivolava sopra. Li 0olsi fu portato dentro a una grotta che si apriva a meno di cento metri da l e voltato bocconi. !l misterioso cacciatore sciolse lo spago, che recuper3 insieme al tampone. $oi si allontan3 di qualche passo, si appoggi3 alla parete di roccia e attese. $ass3 mezz'ora circa, trascorsa la quale l'uomo si appress3 al corpo esanime e lo tast3 con il piede. *essuna reazione. -i tolse il guanto, mise due dita sul collo di Li 0olsi e ce le tenne qualche istante. Li 0olsi era morto. Lo volt3 supino, gli apr la giacca e frug3 nel gilet. .strasse l'orologio e fece scorrere la catena sulle dita. /rov3 quel che cercava e lo strapp3 con un gesto secco. Riabbotton3 con cura la
giacca e se ne and3, sparendo velocemente nella nebbia. Il mini tro !l commissario Ribaudo pag3 il cocchiere e cominci3 a salire i gradini dello scalone. !l palazzo del ministero era davvero imponente, tutto colonne, archi, leoni accucciati. !n cima alla scalinata, due bersaglieri in garitta, di qua e di l', baionetta in canna ed espressione marziale. Ribaudo si ferm3 un attimo ad assestarsi il bavero del soprabito prima di riprendere la salita. Alzando lo sguardo vide un ufficiale in uniforme di servizio scendere le scale verso di lui, guardandolo e sorridendo. )uando gli fu di fronte, tese la mano aperta e disse2 4!l commissario Giorgio Ribaudo97. )uest'ultimo strinse meccanicamente la mano al militare e rispose2 4- 7. 4Mi segua, prego67 fece l'altro, e prese a risalire impettito. ! bersaglieri scattarono sull'attenti quando i due furono alla loro altezza. L'ufficiale, passo deciso, entr3 nel grande portone e Ribaudo gli tenne dietro. -uperarono un vasto cortile interno, sulla cui pavimentazione i tacchi rimbombarono ritmicamente. -egu uno scalone adorno di statue, poi un lungo e ampio corridoio alle cui pareti stavano, alternati a porte chiuse, enormi ritratti a olio raffiguranti ecclesiastici d'altri tempi. %gni tanto incrociavano un impiegato, inconfondibile per le mezze maniche nere e gli scartafacci sotto il braccio. $i" spesso si vedevano gendarmi dai grandi cappelli, carabinieri impennacchiati, qualche lanciere che procedeva in un tintinnio di speroni. /utti, anche gli ufficiali, salutavano militarmente al passaggio dell'accompagnatore di Ribaudo. )uello, per3, non li degnava di risposta. !l che fece pensare al commissario di avere a che fare con un altissimo grado, anche se dall'uniforme non avrebbe saputo dire neanche a quale corpo appartenesse. -uperarono altre scale e un altro paio di corridoi, e finalmente
l'ufficiale fece cenno di attendere. 5uss3 a una porta dalla decorazione maestosa, aspett3 di sentire un 4Avanti67 da dentro, apr e si introdusse, chiudendosi il battente alle spalle. Ribaudo, rimasto solo, si guard3 intorno. -i trovava in una specie di anticamera dalle dimensioni notevoli, con tante sedie addossate ai muri. -u una delle pareti c'era un grande specchio fastoso. %sserv3 la sua figura riflessa e si avvicin3 per controllarsi il nodo della cravatta a papillon. Lo assest3 con un tocco. -i rimir32 trentanove anni tutto sommato ben portati. -i tolse la bombetta. -ui capelli castani tagliati corti qualche traccia d'argento. -i stir3 i baffetti, controll3 la pulizia dei denti. Ma s , era ancora un bell'uomo, snello e dritto. (erto, gli mancava un po' l'altezza e solo l'abitudine a vestire di scuro lo faceva sembrare slanciato. Uno e sessantacinque. -tatura normale, insomma. %ttima, certo, per passare inosservato nei pedinamenti ma che non aiutava granch+ negli sporadici ricevimenti ai quali veniva invitato. Le dame sembravano avere occhi solo per i galletti tutti spalline e alamari, ghette bianchissime e bottoni dorati, spadini argentati e mostrine lucenti. (e ne fosse stato mai uno, uno solo, pi" basso di lui... !l suo sogno di bambino sarebbe stato di fare addirittura il granatiere ma poi aveva dovuto accontentarsi di una autorevolezza di ordine diverso. *iente cariche eroiche, sciabola sguainata e bandiera al vento, per lui. -olo delinquenti di mezza tacca, ruffiani, tagliaborse, truffatorelli di borgata. . scartoffie, un mucchio2 relazioni, rapporti, riassunti, schede. La carriera9 $er arrivare a questore non aveva la moglie giusta. Anzi, non aveva moglie e basta. $er forza2 a lui piacevano le signorine della buona societ'& solo che quelle, dietro ai ventagli, non avevano occhi che per i famosi galletti in uniforme. A distoglierlo di botto da questi pensieri fu la porta che si apr . L'ufficiale usc e gli fece segno di entrare& poi richiuse dietro di lui e spar dalla vista.
Ribaudo si ritrov3 in un ambiente cardinalizio il cui aspetto, da solo, testimoniava della storia recente. )uello in cui si trovava era un antico palazzo curiale di colpo passato di mano, come quasi tutti quelli della capitale. !l colore predominante nella stanza era, appunto, lo stesso della veste dei cardinali di -anta Romana (hiesa, nei tendaggi e nei rivestimenti. Grandi dipinti a soggetto religioso, busti di papi, una croce fiorita a rilievo sul soffitto. !n fondo, una smisurata scrivania rococ3, dietro alla quale, sul muro, campeggiavano il ritratto del Re e due vessilli nazionali incrociati. Un uomo che sarebbe parso il Jaiser se non fosse stato vestito in borghese si alz3 dalla scrivania e venne avanti. (apelli bianchi e lisci divisi di lato, baffi lunghissimi e folti& abito nero a code, scarpe lucide e scricchiolanti, camicia dal collo alto, fermacravatta a perla. !l ministro. La soggezione di Ribaudo, gi' grande di suo, divenne quasi insopportabile quando quello gli si fece vicino. /anto per cambiare, lo superava in altezza di tutta la spalla. Ma, si consol3 Ribaudo, meglio guardare dal basso un superiore che un inferiore, come, purtroppo, era spessissimo costretto a fare. %ra che ci pensava, per3, il ministro non lo aveva accolto seduto, non aveva alzato lo sguardo su di lui solo dopo aver finito di firmare pratiche, non lo aveva invitato seccamente a sedere, cos come si fa quando si convoca un sottoposto, uno, per giunta, quasi in fondo alla scala amministrativa. *o, si era levato ed era andato riceverlo alla porta. 1i pi"2 tendeva la destra. Ribaudo era meravigliato. $rese timidamente la mano del ministro ma non os3 stringerla. L'altro, invece, strinse la sua con calore. ., dopo la stretta, non accenn3 a lasciarla. Anzi, con il pollice tocc3 il polso di Ribaudo in modo curioso, mentre con l'indice della sinistra sul naso imponeva il silenzio. Ribaudo fece solo2 4Ah7. 1i colpo era tutto chiaro, la convocazione, l'atteggiamento
confidenziale del ministro. !l segno di riconoscimento della fratellanza massonica gli aveva rivelato a quale titolo era stato chiamato in quell'ufficio. Ma a che scopo e perch+ proprio lui9 1i massoni la pubblica amministrazione era piena e, anzi, quasi quasi sarebbe stata l'ora, per le Logge, di calmierare il settore perch+ in troppi ormai chiedevano 8la Luce8 per puro carrierismo. )uando il prefetto gli aveva fatto recapitare il telegramma, il giorno prima, non aveva idea che sarebbe stato ricevuto dal ministro in persona. L'ordine era di presentarsi al ministero l'indomani all'ora tale, e basta. Aveva riconosciuto il ministro solo perch+ ne aveva visto le foto sui giornali. .d era trasecolato. %ra, il segno massonico e l'uomo che gli indicava la poltrona davanti alla scrivania. Ribaudo sedette in punta di natica, cappello tra le mani, e attese. !l ministro and3 ad accomodarsi alla scrivania e porse una scatola di sigari2 4*e vuole uno9 (oraggio, lo prenda67. Ribaudo esit3 un attimo ma poi, rinfrancato dall'espressione cordiale del suo interlocutore, allung3 la mano e accett3 il sigaro. *ot3 che il ministro non gli dava del 8voi8 ma un molto pi" rispettoso 8lei8. Lusingato, trov3 che, per lui, il minimo era contraccambiare. !l ministro scelse anch'egli un sigaro, lo rigir3 tra le dita all'altezza dell'orecchio saggiandone la consistenza, poi se lo mise in bocca, mordicchi3 la punta e la sput3 sul tappeto. Lo stesso fece Ribaudo con il suo sigaro, ma non os3 sputare. Attese che l'altro gli porgesse una ceneriera di bronzo a forma di tartaruga per depositarvi il frammento con due dita. Attese anche che gli venisse porta la scatola dei fiammiferi e accese solo dopo il ministro. )uesti, con le labbra a %, sbuff3 un perfetto anello di fumo e lo osserv3 per un secondo allargarsi nell'aria. $oi, fingendo di controllare la brace, disse2 4Lei si chieder' perch+ l'ho fatta venire qui7. Ribaudo assent timidamente con un cenno del capo e delle spalle.
4Avr' capito di essere qui non davanti al suo massimo superiore ma a un ,ratello, ,iglio della 0edova come lei.7 Ancora una volta Ribaudo si esib nel suo gesto da tapino. 4*on stia a disagio, commissario. )uesto colloquio # confidenziale in tutti i sensi. -ono io ad aver bisogno di un favore. /iri dunque qualche altra boccata e mi sappia dire quando sar' sufficientemente rilassato. !nfatti, ho bisogno che lei mi cavi una castagna dal fuoco e vorrei assicurarmi della sua fraterna lealt'. !ntendo affidarle un incarico particolarmente delicato e tengo molto a che lei lo porti a termine come se fosse cosa sua. Lo prenda a cuore, la prego, # un favore che le chiedo.7 ,inalmente Ribaudo trov3 il coraggio di parlare2 4.ccellenza, sono uomo suo. 1isponga pure di me7. 45ene. !nnanzitutto le dico che sono stato io personalmente a chiedere di lei. Lei mi # stato segnalato, e non le dir3 da chi, perch+ # la persona pi" adatta alla mia bisogna. !l suo stato di servizio, certo, non # proprio impeccabile ma a me non serve un poliziotto modello, bens , mi perdoni, un filibustiere, uno che segua la pista in barba ai regolamenti, se del caso, e non la molli finch+ non ha addentato l'osso. Un segugio, insomma, un cane da caccia, un mastino napoletano per l'esattezza. -ua madre era di *apoli, giusto97 4- , e mio padre siciliano. Ma io sono nato e cresciuto al *ord. ('entra qualcosa97 4$u3 darsi, pu3 darsi. %ra, mi dica, ha mai sentito parlare di Giovambattista Li 0olsi97 Ribaudo ci pens3 su. )uel nome non gli era nuovo. 4> il direttore del 8/amburo garibaldino8, quel giornale che si stampa a *apoli97 4- , proprio lui... .ra.7 4.ra97 4L'hanno trovato morto. .ra uscito a caccia e non era pi" tornato. > stato archiviato come incidente ma io so che non # cos . Lo conoscevo bene, andava a caccia pi" che altro per svagarsi e
sempre negli stessi posti, non poteva finire in quel modo.7 4$erch+, com'# morto97 si permise di interrompere Ribaudo. 4?a mai sentito parlare della Grotta del (ane97 4*o, mai.7 4> una cavit' naturale nella campagna napoletana. 1a quelle parti tutti la conoscono. !noltrandovisi per un tratto si incontra una fuoruscita di gas venefico. -olo che questo gas # talmente pi" pesante dell'aria da restare all'altezza del ginocchio, cos che una persona in piedi non se ne accorge nemmeno. Ma non un cane, che respira l'effluvio e, se non lo si tira fuori in tempo, ci resta secco. A volte le guide della zona ci portano gli stranieri in visita e, per qualche soldo, mostrano l'esperimento2 un cane, appunto, che appena entrato sviene. 1a qui il nome della grotta. .bbene, Li 0olsi # stato trovato l dentro, morto per inalazione di quel gas. *essun segno di violenza. $oich+ il giorno in cui era uscito a caccia c'era stato un improvviso acquazzone, si # pensato che avesse cercato riparo, senza avvedersi di dove fosse finito.7 4Ma lei non ci crede.7 4*o, infatti. (onoscevo Li 0olsi fin da quando eravamo ragazzi. $i" volte siamo stati insieme a caccia da quelle parti. -apevamo perfettamente della grotta, dalla quale anche gli animali, del resto, si tengono alla larga. *o, il mio amico forse ci sarebbe entrato ma avrebbe avuto cura di non abbassarsi, n+ sedersi, n+, figuriamoci, stendersi e addormentarsi. -ono convinto che qualcuno lo abbia tramortito e portato l' dentro.7 4Ma ha appena detto che non c'erano tracce di violenza67 4- , # questo il mistero. Resto comunque della mia opinione.7 Ribaudo, messo ormai a suo agio dal tono amichevole del ministro, appoggi3 il cappello su uno dei pomelli della poltrona su cui stava seduto, accavall3 le gambe e tir3 una boccata dal sigaro. $oi fece2 4Mi pu3 dire perch+ si sta rivolgendo a me invece di seguire la normale procedura di indagine9 Anzi, perch+ ha preferito accettare ufficialmente la versione dell'incidente da parte della gendarmeria di *apoli7.
!l ministro schiacci3 il sigaro nella ceneriera, apr un cassetto della scrivania ed estrasse alcuni incartamenti. *e porse uno a Ribaudo. 4La prego di dare un'occhiata a questo rapporto.7 Ribaudo lo prese, spense a sua volta il sigaro e sleg3 il nastro che teneva insieme le carte. 0ide che era il rapporto riguardante il ritrovamento del cadavere di Li 0olsi. -corse velocemente le pagine, soffermandosi particolarmente su una. 4?a trovato qualcosa di interessante97 chiese il ministro. 4)ui dice che tra gli oggetti rinvenutigli addosso c'erano anche il portafogli e l'orologio, il che porta a escludere la rapina. $er3 la catena dell'orologio era spezzata. )uesto # curioso e forse meriterebbe un approfondimento.7 !l viso del ministro si allarg3 in un sorriso soddisfatto e speranzoso. 4.satto, esatto, mio caro6 Ah, lei # davvero l'uomo di cui avevo bisogno67 esclam3. $oi, febbrilmente, tese al commissario gli altri due incartamenti. 4%ra esamini questi67 $iuttosto sorpreso dalla reazione del ministro, Ribaudo li prese, li apr e cominci3 a scorrerli. Uno riguardava l'omicidio del deputato Artemisio Manfroni, avvenuto alcune settimane prima nella sua citt'. *e avevano parlato tutti i giornali e l'inchiesta era ancora in corso. )ualcuno aveva sollevato l'ipotesi degli anarchici, ma la verit' era che la polizia brancolava nel buio. Le altre carte concernevano l'assassinio della contessa Mafalda (eli da Montelago, in /oscana, due giorni dopo. ('era un uomo fortemente indiziato in stato di fermo, il capomassaro (elestino Dapponi, a quanto si diceva amante della vittima. Anche di questo fatto, naturalmente, si erano occupati i giornali, specialmente quelli scandalistici. Ribaudo, che si teneva sempre informato a puntino, non trov3 nei resoconti dei due omicidi nulla che non sapesse gi' dalla stampa. Ma se il ministro glieli aveva sottoposti voleva dire che c'era un nesso fra tutti e tre. ., data la faccia che aveva fatto quando lui aveva notato il particolare della catena
spezzata, anche nei casi dell'onorevole e della contessa ci doveva essere qualcosa del genere. (os , il commissario and3 a cercare i fogli su cui stavano elencati gli oggetti trovati addosso alle vittime, li lesse e constat3 di avere avuto ragione. 40edo che pure nel caso della contessa abbiamo una catenella spezzata. !n quello dell'onorevole no& ma leggo che dalla catena del suo orologio pendevano medagliette e ciondoli. > possibile, ritengo a questo punto, che ne manchi uno o una, e che per strapparlo via l'assassino o gli assassini non abbiano avuto bisogno di rompere la catena. -e # questo il collegamento tra gli omicidi, mi sfugge tuttavia il movente. Attendo dunque che sia lei a dirmelo.7 !l ministro, senza distogliere lo sguardo dal suo interlocutore, raddrizz3 il busto e infil3 due dita in un taschino del panciotto. *e estrasse un piccolo oggetto che poggi3 sulla scrivania proprio sotto gli occhi del commissario. 4.ccolo qui il movente7 disse in tono serissimo. .ra una medaglia, forse di bronzo, scurita dal tempo e grande come una moneta. Ribaudo la prese e la esamin3 pi" da vicino. 4!mmortale odium et numquam sanabile vulnus7 lesse. La volt3 e i segni che vide gli riuscirono familiari. 4Ah, massonica67 esclam3. 4(he significa97 4-ignifica che c'# una lista di gente da ammazzare e che in questa lista c'# anche il mio nome7 sospir3 il ministro. -i abbandon3 sulla sedia. 40ede, commissario, si tratta di una cosa successa tanto tempo fa, quando questo regno era appena nato e io ero uno scapestrato pieno di romantici furori. .ravamo un gruppetto di teste calde, arrabbiati mangiapreti. La notte andavamo in giro a prendere a sassate le edicole devote, sa, quelle con le madonne o le anime del purgatorio. 1etestavamo la superstizione che, secondo noi, teneva la nostra !talia sotto il tallone del 0aticano. Lutero e Machiavelli, Giordano 5runo e Arnaldo da 5rescia erano i nostri eroi. $urtroppo la nostra amata $atria non aveva avuto il bene di una
Riforma protestante e di una Rivoluzione francese, per questo era in grave ritardo rispetto alle nazioni civili. $er colpa della presenza della peste clericale, del cancro papista. *on vedevamo l'ora di regolare i conti con i papalini e ce la prendevamo con il governo che secondo noi era pieno di pavidi, pi" preoccupati degli equilibri internazionali che della salvezza della nostra $atria. !o e i miei amici eravamo sempre a disposizione per spedizioni punitive contro parroci reazionari o per dare una lezione a qualche codino nostalgico. *aturalmente fummo in prima fila quando si tratt3 di attaccare il corteo che portava il feretro di $io !; a -an Lorenzo in Lucina.7 -i ferm3 un attimo per vedere se il commissario sapeva a cosa si riferiva. . in effetti quello disse2 4- , ricordo che mio padre ne parl3 a tavola. -a, era un uomo religioso e ne rimase scandalizzato. (onfesso che a me il fatto sembr3 pi" che altro di cattivo gusto. $rendersela con i morti...7. 4- , ha ragione. Ma, come ho detto, a quel tempo ero uno scapestrato e, anzi, lo eravamo tutti in quel gruppo. -capestrati e spensierati, anche perch+ sapevamo di avere protettori potenti. !nfatti, non solo avemmo l'impunit' ma fummo anche premiati. (i fu, certo, un'inchiesta, ma si risolse in una bolla di sapone e, anzi, poco ci manc3 che in galera finissero i clericali che avevano partecipato al corteo funebre. !l premio per noi fu quella medaglia, coniata appositamente da una loggia che per3, lo dico per sua informazione, fu disapprovata dal Grande %riente. $er noi, i protagonisti di quella nottata voglio dire, in seguito si apr l'empireo di brillantissime carriere. (hi fin deputato, chi direttore di testata, chi ministro... come pu3 vedere. Mafalda, 1ina per noi, spos3 addirittura un blasonato.7 4Ah, la contessa uccisa. 1unque, lei pensa che qualcuno si sia messo a far vendetta per quell'episodio97 4/emo proprio di s . (ominciai a sospettarlo dopo il secondo omicidio. !l terzo me ne ha dato conferma. ! tre assassinii si sono susseguiti a distanza ravvicinata di tempo. . l'unica cosa che
avevano in comune era il passato. $ensi alla medaglia, il solo oggetto che manchi su ciascuno.7 Ribaudo si pass3 una mano sulla testa, pensieroso. 4Ma come mai le tre vittime la portavano addosso, quella medaglia9 Anche lei, del resto, lo fa.7 4?a mai visto un eB garibaldino senza le sue9 (erto, non le portavamo in petto o in bella evidenza per motivi ovvi, direi. Ma tenga presente che cosa ha significato per noi quell'azione. !o ero un orfano, praticamente messo alla porta dal mio tutore per via delle mie turbolente frequentazioni. Li 0olsi era un poeta squattrinato e senza prospettive. 1ina viveva dei regali dei suoi amanti, tutti regolarmente coniugati. 1opo quella notte, e anche grazie a essa, la nuova !talia ci prese sotto la sua protezione e ci garant un avvenire che mai avremmo potuto sognare. La medaglia fu a lungo il nostro ricordo pi" caro, l'oggetto portafortuna, il segno di un'appartenenza mai rinnegata e, anzi, vantata. ! credenti usano portare croci o immaginette al collo. *oi dell'anti:(hiesa... Meglio, noi della (hiesa del $rogresso e della Ragione, della $atria e dell'Umanit', ci fregiavamo di questa medaglia. .ravamo in pochi a poterne esibire una siffatta, come le cicatrici gloriose di un reduce.7 45e', # una posa emotiva comprensibile, lo ammetto. 1'accordo, abbiamo il movente. -olo, non capisco come mai qualcuno abbia deciso di lasciar passare tutto questo tempo prima di cominciare a vendicarsi67 4)uesto # quanto dovr' scoprire lei& oltre ai colpevoli, s'intende. 1eve fermarli, prima che uccidano ancora. Le ricordo che sono anch'io nella lista. -ono altres convinto che se capissimo perch+ hanno preso ad agire dopo anni avremmo un'idea di chi siano. /enga.7 $rese una busta dal cassetto e la diede al commissario. 4-ono i nomi degli altri possessori di medaglia. (ome vedr', sono nomi di tutto riguardo. -u di essi le raccomando la totale discrezione. ?o gi' provveduto ad avvertirli personalmente di
quanto sta accadendo. *aturalmente contano su di me per la loro incolumit'. Ma lei si star' chiedendo perch+ non voglio che la cosa diventi di dominio pubblico.7 4Aspettavo solo che me lo dicesse.7 !l ministro appoggi3 la nuca sullo schienale della poltrona, piazz3 i gomiti sui braccioli intrecciando le dita. -ospir3 e disse2 4?o letto nel suo incartamento che lei dedica mezz'ora tutte le mattine alla lettura dei giornali. )ualche burocrate particolarmente ottuso potrebbe rimproverarle di sottrarre quel tempo al suo orario di servizio& io dico invece che fa benissimo. Un poliziotto deve essere continuamente a giorno di tutto. 5ene, lei sicuramente sapr' in quali ambasce si dibatte attualmente la maggioranza di governo7. /acque come se attendesse risposta. Ribaudo comprese che poteva essere franco. 4! socialisti7 disse, 4e gli anarchici. -oprattutto i primi. -tanno crescendo troppo. . la maggioranza ha bisogno di alleati alla sua destra per controbilanciarli.7 4> proprio cos . *oi liberali eravamo abituati ad avere alla nostra sinistra solo i repubblicani mazziniani, che non ci davano troppo pensiero, data la loro esiguit' numerica. Anzi, il loro estremismo ci faceva comodo perch+ ci permetteva di presentarci come moderati. !n tal modo raccoglievamo consensi, a destra, da quanti volevano evitare il peggio. Mai avremmo pensato che potesse emergere una forza ancora pi" estremista dei mazziniani e che questa crescesse a vista d'occhio fino al punto di impensierirci seriamente. L'unificazione nazionale # stata la Rivoluzione francese applicata all'!talia, in ritardo e per via militare. *oi liberali abbiamo fatto quella rivoluzione e non possiamo permettere che ce ne sia un'altra che spiazzi noi. !nsomma, duole dirlo ma a questo punto abbiamo bisogno dei voti dei papisti. (ome non faticher' a comprendere, per3, ci sono delle notevolissime resistenze al nostro interno, soprattutto da parte di quelle realt' che non hanno alcuna simpatia per la (hiesa. !o, e
spero anche lei, siamo sufficientemente illuminati per comprendere che il momento storico # adesso diverso e dobbiamo far fronte comune con i nemici di ieri per affrontare quelli di oggi.7 4?o capito. > bene che questa storia non venga a galla, affinch+ quelle realt' a cui accennava non inaugurino un'altra stagione di anticlericalismo spinto e vanifichino gli approcci discreti che il governo sta cercando di fare con il 0aticano. Giusto97 4.sattamente.7 4?a qualche idea sugli omicidi97 4*eanche la pi" pallida. *on riesco a immaginare chi possa avere interesse a ucciderci tutti dopo cos tanto tempo. Mi spiace, dovr' partire da zero.7 4?o bisogno di denaro e di assoluta carta bianca, fa problema97 !l ministro cav3 dalla tasca una busta chiusa e la pass3 al commissario, dicendo2 4)ui trover' una certa somma, pi" un cifrario che user' per tenermi al corrente tramite telegrafo. -e avesse bisogno di vedermi di persona, mi telegrafi il giorno e l'ora, e io penser3 a farla passare tramite l'ufficiale che l'ha accompagnata qui. 1a dove intende cominciare97. 4$enso che per prima cosa andr3 a dare un'occhiata al corpo di Li 0olsi. (hiss', forse comprendere come hanno fatto a ucciderlo mi fornir' qualche traccia. 1urante il viaggio studier3 il cifrario e la lista di potenziali vittime. $er il resto, dovr3 improvvisare.7 4Allora parta subito, ogni istante # prezioso. *ella busta che le ho dato c'# anche un documento firmato da me che la autorizza a servirsi della forza pubblica, quando e se ne avr' bisogno, scavalcando ogni gerarchia. Le raccomando per3 di farne uso solo in caso di estrema necessit'& meno gente coinvolgiamo meglio #.7 !l ministro tir3 un cordone pendente dalla parete e si accomiat32 40err' riaccompagnato fuori. Mi raccomando, il futuro del $aese e la mia vita sono nelle sue mani. Le auguro il
buon giorno7. -i alzarono e si strinsero la mano. -ubito la porta si apr e l'ufficiale fece la sua comparsa. Un'ora dopo, Ribaudo era sul treno per *apoli. Il direttore pirituale 41on 'Aita', che ci facciamo qui97 4/i ho detto mille volte di non chiamarmi 'Aita'6 Mi chiamo don Gaetano, Gaetano, hai inteso97 4-cusate.7 1on *icola gonfi3 le guance per sbuffare ma non emise un fiato, limitandosi ad accavallare le gambe con gesto indispettito. *aturalmente, fece ci3 mentre don Alicante, le mani dietro la schiena, guardava dalla finestra e voltava le spalle. Mai si sarebbe permesso di mancargli di rispetto apertamente. -i rassegn3, abituato com'era a dipendere in tutto dal suo maestro, a seguirlo docile come un cane, a ubbidirgli a comando. Usciti dall'arcivescovato, era convinto che sarebbero andati a casa per cambiarsi d'abito e fare le valigie. Ma solo dopo un tratto di strada si era reso conto che si dirigevano in tutt'altra direzione. 1omandato a don Alicante dove mai stessero andando, si era sentito rispondere2 4*on te ne incaricare, sta' zitto e cammina7. Aveva cortesemente insistito per essere messo a parte delle intenzioni del suo capo ma quello aveva aperto bocca solo per dire2 4M3 che arriviamo lo vedi7& poi l'aveva richiusa e non c'era stato modo di fargliela riaprire fino a destinazione. (io#, una porticina bassa in una viuzza defilata. Alicante aveva bussato e atteso. *iente. Altra bussata. La porticina si era aperta dopo poco con uno sferragliare di catenaccio. Una vecchietta curva e mezzo sdentata aveva sporto il viso incorniciato da un fazzolettone nero. 4%h, siete voi67 esclam3 con voce chioccia. 40olete a monsignore9 /iene da fare, sta occupato6 . questo prevetiello qua,
chi #97 4> persona mia, zi' ,ilume', non vi preoccupate6 0ado di prescia. 1ite a monsignore che # cosa della massima importanza.7 La donna non si mosse, mise l'indice davanti al naso adunco e ribatt+2 4)uello mi ha raccomandato di non disturbarlo per nessun motivo6 *emmeno se viene il papa in persona67. 4. io proprio da parte del papa vengo6 Ma, mi raccomando, questo non ditelo a nessuno, per carit' e amor di 1io6 Andate, andate a dirgli che noi ci mettiamo nell'anticamera e aspettiamo senza disturbare. *on ce ne possiamo andare senza parlargli. (redetemi, zi' ,ilume'6 0i ho detto mai una cosa per un'altra97 La vecchia si strinse nelle spalle rinsecchite e ammise2 4. anche questo # vero, non lo posso negare6 5e', venite, far3 come dite voi. 0i mettete nell'anticamera e io gli vado a dire che ci siete. Ma non voglio responsabilit' se poi non vi riceve67. Apr del tutto la porticina e li fece passare, richiudendola subito dopo. ! due preti si ritrovarono nel cortile di un tipico basso, che attraversarono nella lunghezza. *el lato prospiciente la porticina da cui erano entrati stava una scala di pietra che occupava met' della parete, e che dava ricovero a un carretto a due ruote con le stanghe inclinate a terra& sotto di esso razzolavano quiete un paio di galline. Una balconata correva tutto intorno al primo e ultimo piano, le sbarre di ferro completamente nascoste da lenzuoli, camicie, mutandoni e fazzoletti stesi ad asciugare. 1a qualche parte un gallo cant3. -alirono la scala di pietra, lentamente perch+ tenevano dietro alla zi' ,ilomena. )uesta, reggendosi al corrimano con la sinistra, con la destra sollevava l'ampia gonna quanto bastava per non impicciarvisi, ansimando a ogni gradino. !mpiegarono diversi minuti per arrivare in cima. ,inalmente giunti, furono fatti accomodare in una camera rischiarata da un'unica finestra. ! mobili erano pochi e modesti, con suppellettili di qualche utilit' come un servizio di piatti& oppure devozionali
come una campana di vetro con dentro un 5ambin Ges" di cera. -u di un'angoliera stava un opuscoletto dalla copertina giallognola che, a giudicare dalle orecchiette in diverse pagine, doveva essere stato letto a puntate ma con molta attenzione. L'anziana donna fece loro cenno di sedersi e subito si diresse verso la porta che si apriva alla loro sinistra. *e scost3 il battente quel tanto che bastava a infilarvisi, senza dar modo agli ospiti di sbirciarvi dentro, richiudendola subito alle sue spalle. 1opo pochissimo ricomparve e, tirandosi la porta dietro, sussurr32 4?a detto di aspettare67. Alicante annu mentre quella usciva dalla porta verde e li lasciava soli. L dov'erano non giungevano i rumori della citt' e anche il suono della voce risultava ovattato, inducendo a parlar piano, quasi a sussurrare come aveva fatto, chiss' perch+, la vecchia. !nfatti, fu con tono istintivamente sommesso che don *icola chiese a don Gaetano2 4M3 che facciamo97. 4*iente. -iediti e aspettiamo. -e ti annoi, leggiti quello, che ti fa bene67 1on Alicante indic3 il libretto sull'angoliera. !l giovane prete accett3 il suggerimento, incuriosito. $rese l'opuscolo e si sedette su una sedia appoggiata al muro. .ra l'enciclica Humanum genus. -fogli3 a caso. L'occhio gli si ferm3 su un passo che diceva2 4!n questo pazzo e feroce proposito pare quasi potersi riconoscere quell'odio implacabile, quella rabbia di vendetta che contro Ges" (risto arde nel cuore di -atana7. !ntrigato, and3 a leggere qualche rigo pi" sopra per capire di cosa stesse parlando il testo e trov32 41a questi brevi cenni si scorge abbastanza chiaramente che cos'# e che cosa vuole essere la setta massonica. ! suoi dogmi ripugnano tanto e con tanta evidenza alla ragione, che nulla pu3 esservi di pi" perverso. 0oler distruggere la religione e la (hiesa fondata da 1io stesso, e da Lui assicurata di vita immortale, voler dopo ben diciotto secoli risuscitare i costumi e le istituzioni del paganesimo, # insigne follia e sfrontatissima
empiet'7. 4*on l'avevi mai letta, eh97 sorrise don Alicante. 4*o, in effetti. (erto, ne avevo sentito parlare, ma non avevo mai avuto il tempo...7 4*icoli', per certe cose il tempo lo si deve trovare6 *on c'# scusa6 1a' a me67 Gli tolse il libretto dalle mani e lo sfogli3 mostrando di cercare un passo in particolare. 4Ah, ecco6 /o', leggi in questo punto67 1on *icola segu il dito del suo mentore e pronunci3 ad alta voce2 40arie sono le s#tte che, sebbene differenti di nome, di rito, di forma, d'origine, essendo per uguaglianza di proposito e per affinit' dei sommi princ pi strettamente collegate fra loro, convengono in sostanza con la setta dei frammassoni, quasi centro comune, da cui muovono tutte e a cui tutte ritornano7. 4,orse mi volete significare che i delitti di cui dobbiamo occuparci hanno origine massonica e che quei -ette Maccabei sono un nome di copertura9 -enza offesa, come ragionamento mi sembra parecchio contorto67 4*ico', io non ti voglio significare niente67 scatt3 Alicante. 4-appi, per3, che non mi stupisco pi" di nulla da un sacco di tempo. /u, comunque, tieni a mente questo brano. *on si sa mai. A volte quel che sembra non # e quel che non sembra #, anche se non di rado quel che sembra #. ?ai capito97 1on *icola si strinse nelle spalle2 4*o. Ma se lo dite voi...7. Alicante fece un gesto spazientito e si mise a passeggiare avanti e indietro per la stanza senza ribattere. *icola attese invano una sua parola, poi, visto che quello taceva, torn3 a immergersi nell'enciclica. /rascorsero cos altri minuti. 1on *icola era un bel pezzo avanti con la lettura quando decise di azzardare nuovamente2 4*on ho capito cosa siamo venuti a fare qui67. 4!nfatti non te l'ho detto. Leggi, leggi.7
Rassegnato, don *icola lesse, lesse. Ma dopo tre pagine torn3 alla carica e si prese l'ingiunzione, di cui abbiamo gi' riferito, a non storpiare dialettalmente il nome di battesimo di Alicante. !l quale, a quel punto, volt3 un poco la testa e accett3 di fornire almeno una spiegazione parziale2 4*on comincio mai qualcosa di importante se prima non ho consultato il mio direttore spirituale7. 4Ah6 . voi tenete un direttore spirituale, don Gaetano9 . chi ne sapeva niente97 4Anche i preti si devono confessare, lo sai. /u ti confessi con me e io con lui.7 4*on pensavo che l'incarico che abbiamo ricevuto fosse di carattere spirituale67 si permise di ironizzare don *icola. 4. che, fai lo spiritoso, m39 Guaglio', tu non sai niente6 Lascia perdere, va'67 !n effetti, la vita di don Gaetano aveva parecchi tratti oscuri per il suo discepolo, il quale sapeva poco del di lui passato e anche del suo presente, visto che ogni tanto spariva per intere giornate e non c'era tra loro la confidenza necessaria per chiedergliene conto. Lui e don *icola, abitavano, s , in differenti piani della stessa casa, in pratica uno sopra e l'altro immediatamente sotto, ma conducevano due esistenze diverse. A volte passavano settimane senza neanche incrociarsi per le scale. Altre, si vedevano ogni giorno a tavola& quando le suore della $rovvidenza preparavano loro da mangiare, don *icola andava a prendere il fagotto e poi chiamava don Gaetano2 se c'era, pranzavano insieme. -e non c'era, pazienza, e chiss' dov'era. 1'altra parte, don *icola era prete da poco tempo e non conosceva tutto il numeroso clero della diocesi. $erci3, se il confessore di don Gaetano era un vecchio sacerdote in pensione, come probabile, nulla di strano che non ne avesse mai sentito parlare. !nvece no2 ne aveva sentito parlare, eccome. !nfatti, cos di punto in bianco esord don Gaetano2 4/i dice niente il nome di monsignor $ascale97.
1on *icola si illumin3. 4. come no9 !n seminario era una leggenda6 -i dicevano di lui cose turche, alcune delle quali, devo dire, mi sembrano tutt'ora un po' esagerate. > lui97 4- , proprio lui. /u cosa ne sai97 41icevano che era scienziato, matematico, musicista, che sapeva suonare tutti gli strumenti, che era stato militare e aveva anche fatto la guerra. $er3 nessuno di noi seminaristi l'aveva mai visto, n+ io dopo l'ordinazione l'ho mai incontrato. . nemmeno voi me ne avete parlato mai, devo dire67 45e', te ne parlo adesso, cos quando lo vedi non mi fai fare brutte figure. Monsignor (arlo $ascale era un sottotenentino della *unziatella quando il felice Regno delle 1ue -icilie piomb3 nelle grinfie di Garibaldi prima e dei $iemontesi poi. ,u cos che quell'ufficialetto ancora imberbe si ritrov3 tenente d'artiglieria dell'esercito italiano e (adorna gli fece il discutibile onore di poter tirare la prima cannonata su $orta $ia. (ome sai, i papalini avevano ordine di opporre una resistenza simbolica, giusto per dimostrare al mondo che il papa cedeva al sopruso. (ome forse non sai, per3, 5iBio continu3 a far sparare anche dopo l'alzarsi della bandiera bianca, cos come aveva fatto il suo degno compare (ialdini sui borbonici a Gaeta. !nsomma, te la faccio breve2 cinque ore di combattimenti pur ci furono, e il giovane $ascale si prese una scheggia nel collo. -i svegli3 in ospedale e trov3 che 1e Amicis lo voleva intervistare.7 4(hi, quello di Cuore97 4$roprio lui, l'autore di quel manuale di patriottismo agnostico per ragazzini7 rispose acido Alicante. 4All'epoca era inviato di un giornale toscano, mi pare. !l 1e Amicis in questione si stup nel trovare non un soldato fiero di aver preso parte a un avvenimento di portata storica, bens un giovanotto che piangeva perch+ aveva tirato sul papa. !l giovane (arlo, infatti, era religiosissimo e veniva da una famiglia di tutto riguardo. -uo padre era prefetto di -alerno ed era stato rimosso per avere inferto due ceffoni a fra $antaleo.7 1on *icola un le punte delle dita di una mano e le agit3 nel
gesto che a *apoli significa2 8e chi #98. 4(ome6 *on sai chi era fra $antaleo9 All'anima di chi t'# vecchio, *icoli'67 si spazient don Gaetano. 4Ma voi giovani d'oggi non sapete proprio niente6 )uello era uno spretato che si era messo con Garibaldi e i cosiddetti Mille6 Un traditore della causa di (risto6 $ensa che era andato a -alerno in un teatro a dire in pubblico che i miracoli di Lourdes erano una truffa6 . il prefetto $ascale l'aveva schiaffeggiato altrettanto pubblicamente, perdendo il posto. Ma torniamo a suo figlio, degno di tale padre. )uando fu dimesso dall'ospedale la prima cosa che fece fu andare a chiedere perdono al papa. . quello gli disse di non preoccuparsi, perch+ aveva solo eseguito gli ordini. Ma il tenentino, ora promosso capitano per meriti patriottici, non se ne dava pace. $ortava un nome onorato e non si capacitava di dover servire un re che lo costringeva a scegliere tra l'onore di soldato e quello di credente. (os , pensa che ti ripensa, decise di buttare la divisa alle ortiche e di farsi prete. ,igurati che era anche fidanzato6 *iente, disse alla fidanzata che non era cosa e si mise la tonaca.7 1on *icola, che ascoltava a bocca aperta, a quel punto chiese2 4. lei che fine ha fatto97. 4-i fece suora non so dove. Ma attento perch+ ora viene il bello. 1on $ascale divent3 parroco qui a *apoli, alla $ietrasanta. ,u anche cappellano militare per qualche tempo. $oich+ era devotissimo alla Madonna, si fece pure terziario dei serviti.7 4Ah, i -ervi di Maria67 4- , s , non m'interrompere67 lo zitt don Alicante, che nel narrare era andato entusiasmandosi. 41icevo che m3 viene il bello. )ui a *apoli il nome di don $ascale fin sulle bocche di tutti per un paio di episodi che adesso ti dico. Uno riguarda un ruffiano che teneva casa nel suo rione. 1a don $ascale venivano a piangere le povere mogli degli operai, che vedevano i magri guadagni dei mariti sperperati in quel luogo di perdizione. $er giunta, non poche delle donne di quella casa erano costrette a vendersi per fame. !nsomma, una situazione delicata e incresciosa sotto ogni
aspetto. (os , un bel giorno don $ascale che ti fa9 Raccoglie un po' di soldi da alcuni benefattori, altri ce li mette di tasca sua e va dal ruffiano. Gli propone di vendere la casa a lui e offre una somma di tutto rispetto. Ma il magnaccia si schiatta dalle risate e dice che lui si diverte di pi" cos . Allora don $ascale lo minaccia del giudizio di 1io e quello lo caccia in malo modo. .bbene, quella stessa notte, a mezzanotte in punto, ci credi9 la casa se ne sprofond367 4*o6 1avvero9 . morirono tutti quelli che ci stavano dentro97 4Macch+, la casa era vuota6 !l ruffiano era all'osteria e le donne erano per strada ad adescare. /utte. $er singolare coincidenza, chiamiamola cos . *ello sprofondamento ci rimasero solo quattro cavalli della $remiata 1itta di $ompe ,unebri 5ellomunno 0incenzo fu Giovanni, che teneva la stalla giusto l' sotto. !l 5ellomunno era amico intimo di mio padre& ricordo quando venne a raccontarci la disgrazia.7 4. come and3 a finire97 41a quel momento il rione ebbe pace, perch+ il ruffiano spar per sempre e diverse di quelle che lavoravano per lui furono onestamente sistemate da don $ascale.7 4Ma voi, don Gaetano, pensate che la Kettatura l'abbia gettata proprio don $ascale97 45e', in queste cose non si pu3 avere mai la certezza. (omunque, c'# un altro fatto che lo lascia pensare. -ai chi # $odrecca97 4.h, mi credete cos ignorante9 > il direttore di quella fetenz a dell'8Asino867 4Appunto, il foglio pi" anticlericale d'!talia. .bbene, questo $odrecca doveva venire qui a *apoli a fare una conferenza, anche lui sulla supposta menzogna di Lourdes. La citt' era tappezzata di manifesti, i biglietti erano stati venduti tutti, l'evento era annunciato il tal giorno alla tal ora. . don $ascale che fa9 Radunato qualche amico prete, si piazzano tutti davanti al teatro e, in coro, recitano i -almi imprecatori& poi pigliano e se ne vanno a
casa. 0iene il giorno della conferenza, il teatro # gi' pieno. $odrecca arriva con il treno, scende e prende la carrozza. Ma per strada si spezza l'assale di una ruota, la carrozza si ribalta e $odrecca si rompe una gamba, finendo all'ospedale. (onferenza annullata, l'impresario deve restituire il prezzo dei biglietti. 1a quel momento nessuno ebbe pi" dubbi sulle capacit' Kettatorie di don $ascale e tutti si guardarono bene dal fargli saltare la mosca al naso. !l cardinale, allora, lo nomin3 esorcista ufficiale della diocesi.7 !n quel preciso momento si spalanc3 la porta sulla sinistra e apparve un vecchio sacerdote che esclam32 4'Aitani', e che vai raccontando9 (hi # questo guaglione97. 1on *icola scatt3 in piedi, mentre Alicante si inchinava a baciare la mano all'anziano prete. )uest'ultimo aveva i capelli completamente bianchi ma ancora folti. Anche le sopracciglia erano bianche& insieme alle rughe che scavavano il viso e al passo leggermente faticoso, erano le uniche tracce di senilit' nell'uomo. Alto, robusto, fronte spaziosa, si vedeva che era stato un militare. - , sembrava proprio un soldato vestito da prete. $ortamento eretto, schiena dritta, lineamenti squadrati, espressione franca, guance ben rasate2 tutto irradiava schiettezza e vigoria in quell'uomo. 1on *icola attese il suo turno di baciare la mano al $ascale, che essendo monsignore aveva diritto a quel saluto. $arl3 don Gaetano2 4)uesto # don *icola .sposito, mio figlioccio7. L'anziano monsignore squadr3 don *icola e disse2 45ene, bene. . che siete venuti a fare da me9 %ggi # un giornaccio67. 4Monsignore, c'# una certa questione che mi preme e vorrei sentire un vostro parere. > cosa della massima importanza e riguarda anche don .sposito7 rispose don Gaetano. 4Avete scelto, temo, il momento sbagliato, perch+ anch'io ho qualcosa di molto importante da fare, e lo devo fare giusto adesso67
(olse l'espressione di vivo disappunto che aveva invaso la faccia di Alicante e riprese2 4(erto, ti conosco e so che non verresti a farmi perdere tempo se la faccenda non fosse davvero spinosa6 0ediamo... come si pu3 fare9 Ma s , siete preti tutti e due, no9 5enissimo. 0enite con me67. -enza dar tempo di replica si volse e si avvi3 per quello che, dalla porta adesso aperta, appariva uno stretto e lungo corridoio. 1on Gaetano subito lo segu e don *icola si vide costretto a seguire don Gaetano dietro a monsignor $ascale. !l corridoio a un certo punto svoltava e continuava fino a una porta che occupava tutta la parete di fondo. )ualche metro prima di arrivarci, sulla destra, c'era un'altra porta pi" piccola, tanto bassa che i tre dovettero chinare il capo per passarvi dopo che monsignor $ascale la ebbe aperta. 1ava su una stretta scala a chiocciola alla cui fine si scorgeva un bagliore di candele. 1iscesero e si ritrovarono in una cappella rettangolare di architettura tra il barocco e il neoclassico, tutta stucchi bianchi e dorati, con cupi affreschi di santi sul soffitto e alle pareti. Al centro dei lati lunghi stavano due confessionali neri e scolpiti, uno per parte. (andele ardevano un po' dovunque, proiettando ombre danzanti. -ull'altare maggiore, il cui piano era coperto da una bianca trina, c'era un grande quadro che raffigurava l'!mmacolata. Al lato opposto, un portone sbarrato da un grosso chiavistello e puntellato ai lati da due sbarre di ferro che, partendo ciascuna da un occhiello infisso nel muro, andavano a infilare la punta ricurva in un anello al centro del battente. ! banchi per sedersi erano in tutto otto, quattro per parte. !n prima fila, dal lato del pulpito, sedeva una donna piuttosto giovane e vestita di scuro. Un fitto velo grigio scuro annodato sotto il mento le copriva i capelli e le incorniciava il volto bianchissimo. -tava tutta raccolta, stringendo tra le mani un fazzoletto. 1agli occhi cerchiati e dalle ciglia umide si sarebbe detto che aveva appena smesso di piangere. -ollev3 i grandi occhi arrossati sui tre preti, mostrando un certo disagio.
Ai suoi fianchi stavano due uomini tarchiati, uno brizzolato e con un paio di baffoni& l'altro, pi" giovane e con il viso rasato, gli somigliava parecchio. 4*on ti preoccupare, Angioli', che questi sono qui per aiutarmi. !nfatti, ho bell'e visto che non ce la posso fare da solo. /e li presento. )uesto # don Gaetano Alicante e questo # don .sposito, che non ricordo come fa di nome. Ah, s , *icola, ecco67 le disse il $ascale quando ancora era sugli ultimi gradini. Lei fece un mezzo inchino con la testa in direzione dei nominati e quelli ricambiarono il cenno. $ascale, rivolgendosi ai preti, bisbigli3 che gli uomini accanto alla giovane erano il padre e il fratello, la cui presenza era necessaria per tenere ferma l'Angiolina quando dava in escandescenze. $oi, senza prestare attenzione allo sguardo interrogativo che i due si scambiarono, torn3 a parlare alla ragazza2 4Adesso, mentre voi cominciate a dire il rosario, io e questi sacerdoti andiamo a prepararci. Abbiate fiducia, figli miei, e soprattutto fede67. La giovane annu ed estrasse la corona da una tasca della gonna. $ascale le si avvicin3 e le carezz3 la testa con gesto paterno& poi, rivolgendosi a don *icola, chiese a quest'ultimo di risalire la scala per assicurarsi che la porticina in cima fosse ben chiusa, cosa che quello esegu prontamente. )uando don *icola ridiscese, l'anziano sacerdote guid3 lui e Alicante dietro l'altare maggiore. L , nel minuscolo coro, c'erano dei paramenti appesi a un attaccapanni. $ascale prese tre stole di colore viola, se ne mise una al collo e porse le altre ai due. )uesti lo imitarono2 con sicurezza Alicante, con imbarazzata incertezza .sposito, che con gli occhi cercava nel volto del suo mentore una spiegazione a tutto ci3. *on dovette attendere a lungo perch+ il $ascale, parlando a don Gaetano, a bassa voce cominci3 a dire2 4(ome avrai capito, qui c'# da fare un esorcismo. )uella povera figliola # la terza volta che viene e io finora non sono riuscito a liberarla. -tavo giusto
pensando se non fosse il caso di chiedere aiuto quando san Giuseppe, terror daemonum, mi ha mandato voi7. Mentre parlava apriva i cassettini di un piccolo mobile. *e estrasse un crocifisso, una boccetta di vetro, due libretti neri bordati di rosso. 4Ma io non ho mai fatto esorcismi67 si allarm3 don *icola, abbassando subito la voce. 4. poi, scusate monsignore, ma noi abbiamo un importantissimo affare da sbrigare67 4-ei un prete anche tu, no97 ribatt+ tranquillamente $ascale senza neanche volgersi verso di lui. 4. non c'# affare pi" importante di sciogliere dai lacci di satana un'anima acquistata al prezzo del sangue di (risto. -an Giuseppe non mi ha mai ingannato e se ha mandato voi vuol dire che dovete aiutarmi voi. . ora to', valla a riempire di acqua santa7 gli fece porgendogli la boccetta e accennando con il mento verso il fondo della cappella. 1on *icola non seppe che dire. Guard3 interrogativamente don Gaetano ma quello, con un cenno della testa, gli intim3 di obbedire. $i" confuso che persuaso don *icola esegu meccanicamente, avviandosi verso l'acquasantiera che stava vicino al portone. /orn3 mentre il vecchio prete stava dicendo a don Gaetano2 4... l'ho fatta visitare da ogni sorta di medico ma tutti hanno allargato le braccia. Mi sono accorto subito, in verit', di quale fosse il problema ma # sempre bene non lasciare nulla di intentato. . poi, ricordati, guaglio'2 mai ricorrere al soprannaturale se prima non si # esperito il naturale. (omunque, # stato proprio il professor Moscati, cardiologo di fama ma anche uomo di 1io, a segnalarmi questo caso. )uando l'ha vista sollevare la sua scrivania con una mano sola e minacciare di tirargliela in testa ha capito che con la scienza per quella l c'era poco da fare7. $rese un libretto e cominci3 a sfogliarlo fino a che non trov3 il punto che gli interessava. )ui mise il segnapagina che pendeva dalla costola e disse, porgendolo ai due2 4/enete, qui c'# quello che dovete rispondere7.
$oi ripet+ l'operazione con l'altro libretto e, tenendolo aperto, mormor32 4,orza, cominciamo7. Lo seguirono davanti all'altare e si schierarono sul gradino, $ascale in mezzo. La donna si alz3 in piedi in evidente stato di apprensione. 4(oraggio, figlia mia67 le disse $ascale. 4*on preoccuparti, stai nelle mani del -ignore.7 $oi guard3 prima l'uno e poi l'altro dei due preti, come ad assicurarsi che fossero pronti. Apr dunque il suo libretto alla pagina segnata e ad alta voce lesse in un latino reso quasi musicale dall'inflessione napoletana2 4!n nomine !esu (hristi 1ei et 1omini nostri, intercedente immaculata 0irgine 1ei Genitrice Maria, beato MichaLle Archangelo, beatis Apostolis $etro et $aulo et omnibus -anctis, et sacra ministerii nostri auctoritate confisi, ad infestationes diabolicM fraudis repellendas securi aggredimur7. -i fece con un ampio gesto il segno della croce, subito imitato da tutti i presenti. 4Adesso viene il -almo NI7 sussurr3 ai due sacerdoti. $oi rialz3 la voce2 4-orga il -ignore e siano dispersi i suoi nemici. ,uggano dal cospetto di Lui coloro che lo odiano. -vaniscano come svanisce il fumo, come si fonde la cera al fuoco. (os periscano i peccatori dinanzi alla faccia di 1io7. !mprovvisamente una folata spense tutte le candele e la cappella piomb3 nel buio. 1on *icola non pot+ trattenere un impaurito 4Ah67 e subito agghiacci3 al pensiero che, in quell'ambiente chiuso, un colpo di vento era semplicemente assurdo. 4-sst6 (alma6 -tate calmi, calmi67 La voce ferma di $ascale ebbe il potere di rassicurare un po' il giovane prete, che socchiudeva gli occhi cercando di abituarli all'oscurit'. -ent accanto a s+ un fruscio, poi il tipico sfrigolare di un fiammifero che veniva acceso. La fiammella squarci3 le tenebre e $ascale, che la teneva in mano, la porse a don *icola.
4/ieni, appiccia le candele. $ortane una qui, nel caso dovessero spegnersi di nuovo.7 )uando don *icola ebbe eseguito e fu tornato al suo posto, l'anziano monsignore gli affid3 la scatola di fiammiferi che aveva cavato di tasca. 4/ienteli vicini. Anzi, tieni la candela sempre in mano, pronto a riaccendere. %ra vieni, mettiti al lato di don Gaetano, cos seguite insieme le risposte sul libro.7 *ella luce ritornata si vide che il viso della donna era diventato livido. /remava leggermente e aveva gli occhi sbarrati dalla paura, mentre le mani torcevano il fazzoletto. $ascale alz3 il crocifisso davanti a lei ed esclam32 4.cco la (roce del -ignore. ,uggite, potenze nemiche67. 1on Gaetano e don *icola lessero all'unisono2 40inse il Leone della trib" di Giuda, il discendente di 1avide7. $ascale2 41iscenda su di noi, -ignore, la tua misericordia7. (oro2 4(ome abbiamo sperato in /e7. 1'un tratto si sent un ululato, basso e lontano, di cui non si capiva la provenienza. $ascale rimase tranquillo mentre ai due preti si accapponava la pelle. 1on *icola avvert un tuffo al cuore e lo stomaco stringersi ma non ebbe il coraggio di aprire bocca. -udando freddo volse gli occhi in direzione del monsignore. )uello, senza alzare lo sguardo dal libro, gli sussurr32 4Lo dico a te che non hai esperienza2 qualunque cosa succeda, mai interrompere il rito, mai. $er nessun motivo. )uesti disturbi, chiamiamoli cos , sono fatti apposta per spaventarci e indurci a smettere. /i ripeto2 qualunque cosa succeda, qualunque, non fermarti. (apito97. Malgrado il collo irrigidito dalla paura don *icola riusc a far segno di s ripetutamente. L'ululato si spense in lontananza e don *icola espir3 di sollievo. Ma proprio in quell'istante la candela che teneva in mano si incendi3 con una vampata.
-paventato, ritir3 la mano di scatto lasciando cadere il cero. -i guard3 le dita, credendo di trovarle ustionate. (on sua grande sorpresa non erano nemmeno annerite, nulla. -i affrett3 dunque a raccogliere la candela, che non si era spenta, prima che questa appiccasse il fuoco, questa volta per davvero, al tappeto. 4Mai interrompere il rito67 Uno sguardo eloquente del vecchio sacerdote bast3 a ricordargli l'ammonimento. Il !e""#io !l vecchio era seduto sulla poltrona, con la coperta scozzese ad avvolgergli le gambe ossute. !l volto, lungo e scavato, era una ragnatela di rughe& la pelle del collo gli pendeva floscia e grinzosa sul colletto della vestaglia. ! capelli, bianchi con sfumature giallastre, scendevano lisci e radi fin sulle orecchie. (on le dita adunche e nodose premette il tabacco nel fornello della lunga pipa ricurva. ! gesti erano stanchi e tremolanti. 1ietro alle labbra esangui si vedevano denti perfetti ma color avorio consunto, che facevano sibilare oltremodo le esse. )uanti anni poteva avere9 1a ottanta in avanti tutto era possibile, anche novanta, anche cento. -occhiuse le palpebre attraversate da un reticolo di venuzze rosse. Gli occhi, celesti e inespressivi, fissarono un punto indefinito nel fuoco del camino. -i spost3 in avanti per prendere uno stecco ardente con cui accendersi la pipa ma poi rinunci3 tornando ad appoggiare la schiena. -enza volgere la faccia verso il suo interlocutore cominci3 a parlare. 4$oco prima di morire, nel FHON, Gregorio ;0! convoc3 al )uirinale lo storico francese Cacques (r+tineau:ColP, che gi' aveva scritto libri sulla 0andea e sui gesuiti. Gli consegn3 tutte le carte che la polizia papalina aveva sequestrato nel corso delle indagini sulle cospirazioni europee del tempo della Restaurazione.
/ra di esse, costituite da corrispondenza e altro, c'era la copia di un'!struzione diretta a un ristretto numero di persone. 4!l cognome dello storico vi suona un po' buffo9 !n effetti, convengo che 8grazioso cretino8 sembra alquanto ridicolo. 5e', del suo aspetto fisico nulla saprei dirvi ma # certo che egli stupido non era affatto, anzi. Giovandosi di quelle carte avrebbe dovuto scrivere una Storia delle societ segrete, poi gli avvenimenti si susseguirono convulsi e l'opera non vide mai la luce. -olo nel FHQR fece uscire un lavoro in francese, L'Eglise omaine en !ace de la "volution. Ma ormai era troppo tardi perch+ qualcuno prendesse sul serio quei documenti. 4!n quell'!struzione, segretissima, permanente e rivolta ai soli membri dell'Alta 0endita, stava scritto testualmente2 8)uello che noi dobbiamo cercare e aspettare come gli ebrei aspettano il Messia # un papa secondo i nostri bisogni8. 4Gi'. La nostra guerra poteva durare anni, forse secoli, ma con un papa del genere avremmo fatto in un sol colpo incommensurabilmente molto di pi" di quanto avessero fatto i nostri predecessori francesi con i loro corrosivi pamphlet o l'!nghilterra con il suo oro. 4!mmagino le vostre domande e le prevengo. %ro9 L'!nghilterra9 *o, non interrompetemi, sono fin troppo vecchio e mi resta poco fiato. 4! nostri amici in tutto il mondo, ma soprattutto britannici, finanziarono in oro sonante l'impresa di Garibaldi nel -ud. .ra una somma di tutto rispetto che serv in particolare a ungere certi pezzi grossi borbonici, diversi dei quali gi' simpatizzavano per la nostra causa. )uando qualcuno cominci3 a chiedersi come mai le 1ue -icilie fossero crollate cos velocemente, in pochi mesi, come un castello di carte, ormai era cosa fatta.7 -i ferm3 un attimo, come a raccogliere i pensieri. Ma anche a riprendere fiato, a giudicare dai profondi, ripetuti respiri che tir3. /eneva costantemente la bocca semiaperta. Le labbra, sottili e bluastre, erano vizze e screpolate per via dell'aria che entrava e
usciva irregolarmente. Ricominci3. 41icevo che ci voleva un papa 8liberale8. *essuno era mai arrivato a concepire un'enormit' del genere, nemmeno ,ilippo 5uonarroti. %h, quel giacobino livornese6 (redeva di essere il 0ecchio della Montagna delle cospirazioni& invece, come quel fanatico di Mazzini, non sapeva di lavorare per qualcuno al di sopra di lui. )ualcuno di cui non si sospettava neanche l'esistenza. 4.bbene, quel papa 8liberale8, inaspettatamente, arriv3 prima di quanto sperassimo. !n soli tre giorni di (onclave, in quello stesso anno, FHON. ! cardinali dovevano scegliere tra un candidato 8conservatore8, Lambruschini, gi' -egretario di -tato di Gregorio ;0!, e uno 8di progresso8, il Mastai:,erretti. -celsero quest'ultimo, forse credendo di poter ammansire la 8belva8 rivoluzionaria. 4)uello per3 si mise nome $io !;, richiamandosi ai due papi reazionari, $io 0! e $io 0!!, che avevano tenuto testa a *apoleone. %ccorreva dunque agire subito e, immediatamente, partirono le manifestazioni per l'amnistia. (hiedere l'amnistia era far leva sul cuore del popolo e su quello dei preti. -peravamo, in realt', di ottenerla un po' pi" tardi per aumentarne l'effetto propagandistico& ma il nuovo papa la concesse subito. 1a allora facemmo gridare nelle piazze 80iva $io !;68. 5adate bene, non 80iva il papa68. .gli credette di essere pi" furbo di noi, pubblicando in contemporanea un'enciclica, la #ui pluribus, in cui ribadiva la dottrina tradizionale della (hiesa. 4!ntanto, con l'amnistia poteva rientrare in Roma il medico $ietro -terbini, un tipo trasandato e sudicio nel vestire. -i compiaceva di farsi chiamare 8il Marat romano8. .ra stato carbonaro e mazziniano e passava tranquillamente dall'adulazione al pugnale. Al suo fianco accorse il principe di (anino, cio# (arlo Luciano 5onaparte, nipote di *apoleone. .ra lui che aveva inventato quei congressi scientifici che si tenevano in tutta !talia : tranne che nello -tato $ontificio, naturalmente : e che noi
avevamo abbondantemente popolato di uomini nostri. ,u amnistiato anche l'avvocato bolognese Giuseppe Galletti, gi' condannato all'ergastolo. Grottesco2 era stato un affiliato di 5uonarroti e poi divent3 ministro di polizia6 A Roma vennero anche i barnabiti Alessandro Gavazzi, mazziniano, e Ugo 5assi, garibaldino. 4(otale gruppetto aveva bisogno di un aggancio popolare. Glielo fornimmo con Angelo 5runetti, un arruffapopolo meglio conosciuto come (iceruacchio. $revengo l'inevitabile domanda2 in dialetto romanesco 8ciccia8 e 8racchio8 indicano un omaccione grosso e brutto. 4(on questa gente la piazza era assicurata. !nfatti, per l'anniversario dell'ascesa al soglio $io !; sent il 8popolo8 chiedere a gran voce l'istituzione della Guardia *azionale, che il pover'uomo concesse provocando le sdegnate dimissioni del cardinal Gizzi, suo -egretario di -tato. !l 8popolo8 chiese anche il (onsiglio Municipale e il -enato, e li ottenne. %ttenne anche un governo laico con nove ministri. A quel punto era solo questione di tempo. *aturalmente, gli unici ad accorgersene furono i possessori dei cervelli tra i pi" lucidi del tempo, l'austriaco Metternich e il piemontese -olaro della Margarita, ma ormai era troppo tardi. 4La scintilla part , al solito, da $arigi, dove Luigi ,ilippo dovette fare fagotto. -ubito si propag3 a 0ienna, 5erlino, ,rancoforte, Milano, $arma, 0enezia. .ra l'anno fatale, il FHOH. A Londra comparve in sordina il $ani!esto del partito comunista, che la 8Lega dei Giusti8 aveva commissionato a MarB ed .ngels2 un piccolo seme che secondo me andr' coltivato per un'altra fase e in un altro tempo. Ma sar' cura di chi, allora, sar' al nostro posto.7 ,issava il fuoco e pareva divertirsi a seguire la danza delle fiamme. L'ultimo pensiero doveva aver eccitato in lui chiss' quali visioni, perch+ i pomelli delle guance gi' smorte gli avevano preso colore. $er alcuni istanti sembr3 perso dietro alle immagini che si
erano generate nella sua mente. Ma dur3 poco. -i riscosse e riprese a parlare. 4(he stavo dicendo9 Ah, s . /utte le teste coronate si affrettarono a concedere la (ostituzione, paradossalmente cominciando da ,erdinando !! delle 1ue -icilie. Anche $io !;, naturalmente. (os , la posta venne leggermente alzata ancora un po'2 quasi tutti i giorni il 8popolo8 tirava sassate ai vetri della chiesa del Ges" al grido di 8Morte ai gesuiti6 Guerra all'Austria68. !l papa fu costretto a consigliare ai gesuiti di lasciare la citt'. 4*el febbraio di quell'anno fatale $io !; pronunci3 una allocuzione che terminava con queste precise parole2 85enedite, dunque, o grande !ddio, l'!talia, e conservatele questo dono, il pi" prezioso di tutti, la fede68. (i appropriammo solo delle prime, naturalmente, e le facemmo ripetere su tutte le piazze della penisola2 85enedite, gran 1io, l'!talia68. .h, l'aveva detto nientemeno che il papa6 1unque, il papa era dei 8nostri86 !l papa era con noi contro l'Austria6 4A Roma l'ambasciata austriaca fu assaltata e il tricolore issato in (ampidoglio, sulla statua di Marco Aurelio. !l prete Gavazzi, un grosso crocifisso in una fondina e un pi" grosso revolver nell'altra, arringava la folla chiamando alla 8santa crociata8 contro gli austriaci mentre la piazza intonava la $arsigliese. $io !; fu praticamente costretto a permettere all'esercito pontificio di radunarsi alla frontiera. -olo per difendere i confini, naturalmente, ma il generale 1urando, di sentire diverso, si preparava a mettere il papa di fronte al fatto compiuto. 4Mazzini, fissato, aveva scritto al papa una lettera in cui diceva testualmente2 80i chiamo, dopo tanti secoli di dubbio e di corruttela, a essere apostolo dell'.terno 0ero8. (he maniaco, fosse stato per lui avrebbe fatto fallire tutto. $er come la vedo io, era un esaltato che mandava i suoi ragazzi a fare attentati mentre lui aveva sempre in tasca un passaporto per cavarsela in ogni eventualit'. *on ne ha mai imbroccata una. )uella lettera si aggiunse a un'altra imprudenza, da parte della piazza romana2
pretendere che il papa dichiarasse guerra all'Austria. (os , con l'allocuzione Non semel, $io !; si tir3 indietro e da quel momento la situazione sfugg di mano anche a noi. 4! circoli rivoluzionari romani erano ormai lanciati e l'euforia del 8popolo8 si tramut3 in rabbia. (ori contro il papa, scritte sulle chiese2 8Morte a (risto, viva 5arabba68, addirittura. La Guardia (ivica occup3 (astel -ant'Angelo e il povero $io !; fu costretto a cercare di ammansire la piazza mettendo a capo del ministero il conte /erenzio Mamiani della Rovere, uno dei capi dei moti del FHGF. . dire che costui aveva rifiutato l'amnistia6 )uesto vi fa capire a qual punto di disperazione fosse arrivato il papa. 4(ercammo di recuperare il terreno perduto facendo venire da /orino l'abate Gioberti, il quale propose a $io !; di incoronare (arlo Alberto re d'!talia. $io !; rifiut3 e Gioberti dovette tornarsene indietro. !n effetti, Gioberti era troppo compromesso agli occhi del papa. (os , fu deciso di mandare una persona a lui pi" accetta, l'abate Rosmini. .ra un rischio, certo, e infatti per noi si rivel3 un errore. /ant'# che a Roma il Mamiani si dimise. A quel punto Rosmini consigli3 di nominare il conte $ellegrino Rossi. . per noi fu un guaio. 4,orse vi sto annoiando9 $erdonate i ricordi di un vecchio, amico mio. Ma faccio appello alla vostra pazienza perch+ ho ancora molto da dire. 1el resto, siete qui per ascoltare, nevvero9 Molti dei dettagli che vi ho narrato sembrano superflui, ne convengo, ma l'importanza del tutto vi apparir' chiara a suo tempo. A suo tempo.7 (on uno sforzo dolente riusc , dopo qualche tentativo, a sporgersi e afferrare un rametto dalla punta infiammata. $oi, torn3 ad abbattersi esausto sullo schienale. Gli ci volle qualche istante prima di trovare l'energia necessaria ad accendersi la pipa. E$or"izo te% immundi ime piritu ! tre sacerdoti si erano ritirati nella minuscola sacrestia dietro
all'altare maggiore. )ui il $ascale apr uno sportellino nella parte posteriore dell'altare in questione ed estrasse una piccola urna nera di legno intagliato. 4)uesta # una reliquia della 0era (roce7 disse. 4Una scheggia infinitesima, naturalmente, perch+, come ben sapete, l'originale ritrovato da sant'.lena a suo tempo fu ridotto in frammenti minutissimi e distribuito in tutta la (ristianit'. (redo che questo sia il momento di farla intervenire.7 4-cusate, monsignore7 non seppe trattenersi don *icola. 4Ma io me la sto letteralmente facendo addosso dalla paura6 (he # 'sta cosa9 (hi # quella giovane9 Abbiate pazienza ma non so nemmeno cosa ci faccio, io, qua dentro67 $ascale si gratt3 la nuca e disse2 45e', s , hai ragione. 1el resto una piccola pausa sar' utile, perch+ se saprete esattamente di che cosa si tratta sarete maggiormente motivati per questa battaglia. 1unque. !nnanzitutto # bene che vi dica che considero provvidenziale la vostra visita e il conseguente aiuto che mi state dando. !nfatti, sono due settimane che cerco di liberare quella povera ossessa ma ancora non sono riuscito del tutto. (redo, s , che lo spirito che si # impadronito di lei sia ormai notevolmente indebolito dai miei esorcismi. Ma proprio per questo adesso # disperato. . pi" pericoloso. $erci3 # meglio essere in tre per la spallata finale. Anzi, in quattro, con la 0era (roce7. L'anziano sacerdote si ferm3 a baciare la reliquia prima di continuare. 45revemente2 Angiolina, un giorno, di colpo si # messa a fare cose turche, come ballare la tarantella per ore e ore, fino a cadere sfinita per terra, o cantare con voce meravigliosa interi brani d'opera, lei che # stonata. . la conosco da quando # nata, l'ho battezzata io. $oi, uno dietro l'altro, nuovi fenomeni. (on le mani sui fianchi, teneva infuocati comizi davanti al muro, in lingue straniere, lei che non ha studiato. A volte ruggiva o uggiolava o ululava o sibilava come una serpe. Altre, come una biscia scivolava tra le sbarre della testiera del letto o tra le gambe delle
sedie. Altre ancora, saltava sul com3 e dal com3 alla credenza, al tavolo, o restava a penzolare appesa per i piedi alle travi del soffitto come un pipistrello. (erti giorni non lasciava in casa una pezza integra perch+ lacerava con i denti i vestiti, le lenzuola, le tendine. Magari si metteva a piangere e diceva che in quel momento, che so, a $ortici stavano seppellendo una bambina. Andando poi a verificare, era vero. ! cani abbaiavano spaventati davanti a lei e se ne fuggivano, i gatti arruffavano il pelo e soffiavano al suo passaggio. !nsomma, un indemoniamento bello e buono.7 Un'altra breve pausa per un segno di croce. 4> orfana di madre e vive con il padre e il fratello, quei due che avete visto insieme a lei7 riprese $ascale. 4La tengono chiusa in casa per la vergogna, la fanno uscire solo per portarmela qui. %gni giorno l'ho esorcizzata e mi pare di essere ormai a buon punto. Ma ci vogliono quei due a tenerla ferma, senn3 # capace che si fa male per davvero. % strangola me, ci ha provato tre volte. (i sono volute le forze congiunte di quei due uomini per togliermela di dosso, tanto diventa furiosa e dotata di energia sovrumana. L'altro giorno ci # sfuggita e si # arrampicata sulla parete come un ragno. -iamo riusciti ad afferrarla per le caviglie e a tirarla gi" dopo molti sforzi. !n chiesa il soffitto # alto e di certo l'intenzione del demonio era di farla cadere di colpo per ucciderla o storpiarla. .cco, vi ho detto tutto. Adesso torniamo di l' e vediamo di liberare quella disgraziata una buona volta.7 1on *icola aveva il pomo d'adamo che andava su e gi" per l'impressione, ma non os3 ribattere. $ens3 che, s , era vero2 era un prete anche lui. $erci3, la salute di quella povera anima tormentata diventava prioritaria. (erto, il dubbio sulla perdita di tempo rispetto alla importantissima missione appena affidata loro dal cardinale restava& ma la sicurezza del suo padrino e mentore lo tranquillizzava, almeno da quel punto di vista. Alicante sembrava non avere altro pensiero, in quel momento, che coadiuvare il suo direttore spirituale nell'esorcismo. ., se stava bene a lui, stava
bene anche a don *icola. -egu dunque, senza aggiungere altro, don Gaetano e monsignor (arlo nella cappella. )ui, il padre e il fratello avevano preso per le braccia la ragazza, tanto pallida che sembrava sul punto di svenire. $ascale si avvicin3 e le tocc3 la fronte con l'urna della 0era (roce, provocandole una convulsione. La giovane cominci3 a divincolarsi con violenza ma i due uomini riuscirono a tenerla sufficientemente ferma perch+ l'esorcista potesse aspergerla con l'acqua benedetta. 1i colpo si afflosci3 e la testa le ricadde sul petto. ! due ai suoi lati la fecero sedere delicatamente ma senza lasciare la presa sulle sue braccia. 4*el nome di *ostro -ignore Ges" (risto, io ti comando, spirito immondo, incursione dell'Avversario, fantasma e legione, di uscire da questa creatura di 1io67 intim3 l'esorcista. )uella alz3 lenta la testa, mostrando un volto divenuto aguzzo, da faina, con il mento mostruosamente allungato e gli occhi ridotti a due punti nerissimi. -ogghignava in modo raggelante lasciando intravedere tra le labbra tirate i canini inferiori divenuti sporgenti. 4!o, sacerdote di (risto, impongo a te, chiunque tu sia, di non fare del male a questa creatura n+ a quelli che stanno con lei6 Ubbidisci67 disse $ascale ad alta voce. Una risata baritonale e gorgogliante fu la risposta. 40ecchio caprone6 Ma lo sai chi sono io97 sussurr3 l'ossessa, mentre un filo di bava rossastra le colava dagli angoli della bocca. 4(hi sei97 40orrai dire chi siamo67 4)uanti siete97 4-ettanta67 41i' la verit'67 4-iamo settanta67 4(hi sei97 4(i vedremo presto67 4(he significa97
4$ensa ai tuoi due scagnozzi67 4$erch+97 4! tuoi manutengoli lo scopriranno quanto prima6 Magari in una delle cento stanzulelle67 biascic3, torcendo la bocca sull'ultima parola. 4(he c'entrano loro9 (osa vuoi dire9 -piegati67 La faccia dell'ossessa adesso aveva assunto un'espressione porcina, sembrava che il naso le si fosse allargato e ritorto oscenamente all'ins", mentre gli occhi sparivano sotto le palpebre e diventavano completamente bianchi. Lentamente, scandendo, cominci3 a recitare con voce fattasi melliflua2 4Medipal mutlucco seinevni odnacifitcer earret aroiretni atisiv. Medipal mutlucco seinevni odnacifitcer earret aroiretni atisiv. Medipal mutlucco seinevni odnacifitcer earret aroiretni atisiv...7. . and3 avanti cos , come in trance, sempre ripetendo le stesse incomprensibili parole. $ascale si rivolse a don Gaetano parlando in fretta2 4$resto, riesci a scriverti questa frase97. )uello, superato un attimo di incertezza, rispose2 4(ome9 Ah, s , s 67. 0eloce sbotton3 la tonaca all'altezza del petto e, infilata la mano, trasse un mezzo lapis e un sottile taccuino. ,ebbrilmente, mentre l'ossessa ripeteva monotona, appunt3 quel che sentiva. 1ovette tornare pi" volte su quel che scriveva per correggere ma alla fine fu abbastanza sicuro di aver trascritto esattamente. L'anziano esorcista disse2 4$otrebbe trattarsi di una tattica. /alvolta i posseduti cominciano con tergiversazioni e ripetizioni, o filastrocche senza senso o giochi di parole o frasi in lingue antiche o parole pronunciate alla rovescia, per farci innervosire ed esasperarci. -iate preparati. L'importante # non darle retta e soprattutto tenere presente che # solita alternare bugie e verit', per confonderci. Riprendiamo. 5adate solo a rispondere seguendo il rituale7.
Alz3 la voce2 4% -ignore, ascolta la mia preghiera67. 4. il mio grido giunga a /e67 recitarono concitati i due. 4% 1io del cielo, 1io della terra, 1io degli angeli, 1io degli arcangeli, 1io dei patriarchi, 1io dei profeti, 1io degli apostoli, 1io dei martiri, 1io dei confessori, 1io delle vergini, 1io che hai il potere di donare la vita dopo la morte e il riposo dopo la fatica, giacch+ non vi # altro 1io al di fuori di /e n+ vi pu3 essere, se non /u, creatore eterno di tutte le cose visibili e invisibili...7 A un tratto la donna cerc3 di scagliarsi contro monsignor $ascale. !l suo slancio colse di sorpresa quelli che la tenevano. ! lunghi minuti in cui era stata tranquilla, quasi inerte, li avevano impercettibilmente indotti ad allentare la sorveglianza e lei ne aveva approfittato. -egu una colluttazione in cui tutti e sei si ritrovarono aggrovigliati. La furia dell'urto spost3 alcuni banchi e il rumore rimbomb3 nella cappella. (i volle qualche istante per riprendere il controllo dell'ossessa e metterla seduta, agguantata saldamente dai suoi congiunti. !l padre di lei singhiozzava, e anche l'altro aveva gli occhi bagnati. Lo spettacolo della figlia e sorella cos fuori di s+ straziava i loro cuori. *el contempo, trasparivano dai loro volti lo smarrimento e la paura di fronte a quell'essere amato che non era pi" Angiolina ma chiss' chi, un estraneo, un mostro terrificante. ! tre sacerdoti, ansanti, si ricomposero, si riaggiustarono sul collo le stole scivolate di sghimbescio, ravviarono i capelli finiti sugli occhi. Alicante ebbe un sussulto di sorpresa e dispiacere quando si accorse che al suo pupillo una striscia sulla tempia, partendo dall'attaccatura, era diventata completamente bianca. -i ritrov3 a pensare che era colpa sua, che forse stava sbagliando a non aver seguito immediatamente gli ordini del cardinale e che stava coinvolgendo don *icola a suo discapito. Ma era troppo abituato a fidarsi ciecamente del giudizio di $ascale.
Aveva visto le profezie di quel sant'uomo avverarsi tante di quelle volte che non aveva dubbi sull'opportunit' di consultarlo prima di affrontare una incombenza importante. /anto pi", dunque, nella missione affidatagli da -ua .minenza. . se $ascale gli avesse chiesto di eseguire preventivamente qualcosa di strampalato e l per l privo di senso come la biblica richiesta di lavarsi sette volte nel Giordano, ebbene, l'esperienza glielo aveva insegnato2 alla fine usciva sempre che aveva ragione lui, il vecchio prete, in evidente combutta con lo -pirito -anto. *o, non avrebbe lasciato *apoli senza abboccarsi con $ascale. Anche se ci3 implicava un esorcismo fuori programma e qualche spavento per lui e il suo protetto. 4... umilmente /i supplichiamo di volerci liberare da ogni tirannia, laccio, inganno e infestazione degli spiriti infernali e di mantenercene sempre incolumi. $er (risto, *ostro -ignore.7 L'anziano prete aveva ripreso dal punto in cui era stato interrotto. . i due risposero, come da rituale2 4Amen67. La giovane, intanto, aveva riacquistato il suo aspetto consueto. -olo, una tristezza profondissima, un dolore infinito le invadevano il viso. Alz3 gli occhi rossi e gonfi su $ascale e, con voce malinconica, si lament32 4*on # merito tuo. (i sono altri che stanno pregando con te in questo momento7. 4(hi97 ordin3 perentoriamente l'esorcista. 4Le suore di clausura.7 41ove97 4!n tutto il mondo.7 $ascale decise di approfittare di quel momento di sconforto nella posseduta per incalzarla2 41a dove vieni97. 41al deserto.7 4(ome sei entrato in lei97 4$er mezzo di un tavolo (raSford.7 4(he cos'#97 -tranamente remissiva, la giovane rispose2 4> un tavolino a tre
gambe, senza chiodi n+ viti. -erve a fare le sedute spiritiche. (i vuole anche il medium, che nel mio caso era una medium. *on lo sapevi che a *apoli ci sono diverse societ' spiritiche9 *aturalmente, tutti pensano che il medium sia qualcuno che ha un potere speciale, che sia una persona con qualcosa in pi" rispetto alle altre. !nvece, # uno con qualcosa in meno7 calc3 sulle ultime parole. 4?a una personalit' cos fragile e malata da poter essere facilmente cavalcata da noi. (os , i partecipanti credono di parlare con i defunti ma # con noi che parlano. . noi sappiamo esprimerci con la voce dell'evocato e pure rispondere alle domande sui dettagli della sua vita, quelli che solo lui e chi lo chiama conoscono. Mamma, mamma67. . dalla sua gola usc una voce di bambina. Ma non era l'imita%ione di una voce infantile, bens un'altra voce, e ci3 atterr gli astanti. -egu un brano di canzone eseguito a bocca chiusa con voce da tenore. $oi la voce mut3 ancora e divenne quella di un vecchio decrepito2 4Assunta, perch+ hai regalato a /itta quel mio fermacravatta a forma di farfalla97. Ancora la voce cambi3 per diventare quella di un ragazzo2 4(aro padre, non vi preoccupate per me. !o qui sto bene. ('# tanta luce...7. Una risata raggelante chiuse l'alternarsi delle voci. -ubito il corpo dell'ossessa prese a gonfiarsi e poi a raggrinzirsi, poi tornare gonfio e ancora sgonfiarsi come un mantice. Allora l'esorcista si tolse la stola dal collo e la mise sulla testa della ragazza. )uesta cominci3 a dimenarsi per sottrarsi al contatto ma il padre e il fratello aumentarono d'intensit' la presa. )uando il corpo le si gonfiava il volto di lei assumeva un'espressione dura e risoluta& ma quando di colpo dimagriva fino a poterle contare le ossa era come se fosse un'altra persona, completamente differente da quella di prima. /anto decisa e orridamente ferma quella, quanto insicura e angosciata questa. 1'un tratto afferr3 con i denti la stola e, buttando la testa
completamente all'indietro come certi uccelli acquatici, ne strapp3 un lungo brandello. -ubito pi" mani si precipitarono a togliergliela di bocca e con un deciso strattone riuscirono a recuperarla. 1on *icola se la ritrov3 tra le dita, trascinato dal suo stesso impeto alcuni passi indietro. La guard3 sconcertato2 era intatta. Alz3 di scatto gli occhi sulla donna, tra i cui denti aveva visto il pezzo strappato dalla stola& ma questo non c'era pi", non c'era pi" niente. ('era solo lo sguardo di lei su di lui, e un ghigno beffardo sul suo volto. 4!n nome del 1io altissimo, dimmi cosa dobbiamo fare per espellerti67 url3 disperato alla posseduta. )uesta, ridiventata di colpo magrissima, con voce indicibilmente addolorata sussurr32 4$regate7. Ma subito si gonfi3 e la voce divenne completamente diversa, come appartenente a un'altra persona2 4-tupidi6 $regare non serve a niente67. A quel punto la voce di prima si sovrappose e si udiva contemporaneamente il disperato invito a pregare, intrecciato a quello, sprezzante, contrario. La cacofonia and3 avanti per due minuti buoni. 1on Gaetano e don *icola guardavano la donna e poi $ascale, a bocca aperta, non capendo pi" niente e non sapendo cosa fare. !l vecchio esorcista cerc3 di sovrastare il baccano gridando loro che evidentemente gli spiriti erano due e che erano indifferenti l'uno alla sorte dell'altro perch+ i demoni odiano, s , 1io e l'uomo, sua creatura prediletta& ma si odiano anche tra di loro, essendo fatti di puro odio. 4!n nome della 0ergine Maria, uscite da costei67 url3 l'esorcista. L'ossessa, svincolatasi con un gesto disperato, si copr le orecchie con le mani e si accartocci3 per terra. 4!n nome di san Giuseppe, terrore dei demoni67 La donna si torceva vieppi", con la testa ormai tra i ginocchi. 4!n nome di san Michele Arcangelo67
Un fiotto di vomito usc dalla bocca spalancata della posseduta. Acqua giallastra e melmosa, tanta da formare una larghissima pozza che si sparse fin quasi all'altare. $oi, rivoltandosi sul dorso, giacque immobile sul pavimento. ! cinque uomini, stravolti e ansanti, si guardarono l'un l'altro interdetti. Ma subito il vecchio esorcista disse2 4$resto, adagiatela su un banco, fate piano. $overetta, deve essere sfinita67. 1on Gaetano chiese con apprensione e speranza2 4(e l'abbiamo fatta9 > libera97. $ascale scosse la testa, provatissimo2 4*o. -ono ancora dentro. 1obbiamo completare il rituale. (oraggio, ricominciamo7. (on voce rotta dalla stanchezza, riprese2 4*oi ti imponiamo di fuggire, spirito immondo, potenza satanica, invasione del nemico infernale, con tutte le tue legioni, riunioni e s#tte diaboliche, in nome e con l'autorit' di *ostro -ignore Ges" (risto7. )ui si segn3 con una larga croce, subito imitato dagli altri due. 4-ii sradicato dalla (hiesa di 1io, allontanato dalle anime create a immagine di 1io e riscattate dal prezioso -angue del divino Agnello.7 Mand3 uno schizzo di acqua benedetta sul corpo della giovane, che si irrigid e rimase teso. 41'ora innanzi non ardire, perfido serpente, ingannare il genere umano, perseguitando la (hiesa di 1io e scuotere e crivellare come frumento gli eletti di 1io.7 Altro spruzzo di acqua santa. !l corpo della ragazza si inarc3, curvando la schiena all'indietro e restando in quella contorta posizione. 4/e lo comanda l'altissimo !ddio, al quale, nella tua grande superbia, presumi di essere simile. /e lo comanda 1io $adre, ,iglio e -pirito -anto67 Un segno di croce tracciato nell'aria, cui gli astanti risposero segnandosi a loro volta. 4/e lo comanda il (risto, 0erbo eterno di 1io fatto carne7 altro segno di croce, 4che per la salvezza della nostra progenie
perduta dalla tua gelosia si # umiliato e fatto obbediente fino alla morte. /e lo comanda la potente Madre di 1io, la 0ergine Maria7 ancora un segno di croce, 4che, dal primo istante della sua !mmacolata (oncezione, per la sua umilt' ha schiacciato la tua testa orgogliosa. /e lo comanda il sangue dei martiri e la potente intercessione di tutti i santi67 Angiolina lentamente adagi3 le reni sulla panca e stette immobile, gli occhi sbarrati, senza pi" muovere un muscolo. $ascale attese un attimo, abbass3 lo sguardo, sembr3 riflettere. $oi disse, rivolto all'ossessa2 4-ei stanco9 -iete stanchi97. -ilenzio. 4!n nome della 5eatissima 0ergine Maria, ti comando di rispondermi6 -ei ancora dentro questa creatura97 La giovane spalanc3 ancora di pi" gli occhi, assumendo un'espressione terrorizzata. !l cuoio capelluto le scivol3 orridamente indietro, facendola apparire mezzo calva. 4-e non riesci a parlare, solleva un dito67 (on lentezza esasperante un dito della mano sinistra di lei si sollev3 a perpendicolo fino ad assumere una posizione innaturale, poi ricadde di colpo producendo un tonfo sordo sul legno del banco. L'esorcista riprese a leggere dal rituale, questa volta con voce irata. 41unque, dragone maledetto e ogni schiera diabolica, noi te lo ordiniamo per il 1io7 segno di croce, 4vivo, per il 1io7 segno di croce, 4vero, per il 1io7 segno di croce, 4santo2 cessa di ingannare gli uomini e di propinare loro il veleno della dannazione eterna& cessa di nuocere alla (hiesa e di mettere lacci alla sua libert'67 !l corpo della posseduta si gonfi3 nuovamente& al di sotto della pelle si vedevano i muscoli guizzare, le ossa evidenziarsi e sparire quasi al ritmo del respiro che si era fatto affannoso. 40attene, -atana, inventore e maestro di inganni, nemico della salvezza dell'uomo. (edi il posto a (risto, cedi il posto alla (hiesa che il (risto ha acquistato con il suo sangue67
Angiolina, mentre l'esorcista declamava l'antica preghiera, era divenuta magrissima e respirava in modo spasmodico. 4Umiliati sotto la potente mano di 1io, trema e fuggi all'invocazione che noi facciamo del santo e terribile *ome di quel Ges" che fa tremare l'!nferno, cui le 0irt" dei (ieli, le $otenze e le 1ominazioni sono sottomesse, che i (herubini e i -erafini lodano incessantemente, dicendo 8-anto, -anto, -anto # il -ignore, 1io dell'universo867 La ragazza emise un lunghissimo sospiro, molto pi" lungo di quanto un essere umano possa, un'espirazione tanto protratta da dare il tempo agli uomini presenti di guardarsi in faccia l'un l'altro, interdetti. $oi smise. !l suo viso divenne sereno, roseo, e i segni della magrezza scomparvero. 1ue lacrime scesero dagli occhi chiusi a rigarle il volto. Lacrime di gioia e di commozione, si vedeva benissimo dall'espressione. Ma tutti, a quel punto, quasi piangevano di sollievo. !l padre della ragazza si precipit3 a baciare la mano di $ascale, il fratello singhiozzava carezzando delicatamente i capelli della giovane. 1on Gaetano mise una mano sulla spalla di don *icola, stringendola. )uest'ultimo si guardava smarrito intorno, non sapendo se ridere o continuare ad aver paura. 4,ermi tutti67 disse a quel punto il vecchio esorcista. 4!n ginocchio, e recitiamo la preghiera di san Michele. *on si sa mai.7 /utti obbedirono, inginocchiandosi attorno alla ragazza che, distesa e spossata, teneva la mano in quella del fratello. La litania si lev3 lenta e monotona nel silenzio della cappella. 4Gloriosissimo principe delle milizie celesti, Arcangelo san Michele, difendici nella battaglia contro le potenze delle tenebre...7 )uando ebbero terminato si rialzarono e a turno depositarono un bacio sulla fronte della giovane. 4$ortatevela a casa, adesso # tutto finito7 disse $ascale ai due, padre e figlio.
!l giovane aiut3 la sorella a sollevarsi, poi, assicuratosi che era in grado di reggersi sulle gambe, la prese sottobraccio e si avvi3 lentamente all'uscita. 4/u no, aspetta un momento67 disse $ascale al padre, prendendolo per un gomito. 4(os'# 'sta storia della seduta spiritica97 L'uomo divenne rosso, abbass3 lo sguardo e con un filo di voce rispose2 4$erdonatemi, monsignore. -ono stato un imbecille. Ma che potevo sapere io9 > successo che ho sognato tre volte di fila la mia povera moglie, sembrava che mi volesse dire qualcosa, ma non si capiva. (os , pensando che forse mi voleva dare i numeri per il lotto, sono andato a fare quella maledetta seduta. . l'ho pagata pure67. 4$ezzo di cretino, e ti porti dietro tua figlia quando vai a fare certe cose9 *on lo sai che la (hiesa le proibisce97 4Ancora perdono, monsigno'67 fece quello, torcendosi le mani. 4Mi possa ciecare se lo far3 mai pi"6 !l fatto # che Angiolinella era molto legata a sua madre. ?o pensato che magari a lei i numeri glieli dava6 Ma da oggi in poi...7 41a oggi in poi guai a te se non ti vedo a messa tutte le mattine per un mese6 )uesta # la penitenza che ti assegno. 5ada di non mancare, se non vuoi che succeda di peggio6 Guaglio', guarda che non sto scherzando6 La Madonna del (armine ha sanato tua figlia, e la Madonna non la si fa fessa67 4.h, l'ho visto, eccome se l'ho visto, ch'# cosa della massima seriet'6 -tate sicuro che io qui ci vengo pure con la lingua a strascinoni per terra, se me lo comandate6 *on sapete il bene che mi avete fatto, monsignore6 *on si viveva pi"6 *on si viveva pi" con questa povera figlia mia67 . scoppi3 in un pianto dirotto. 45e', meno male che non ti sei portato il tuo figlio maschio a far ballare tavolini6 Robusto e impostato com'#, e chi lo teneva a quello9 0a', va', che il -ignore ti ha fatto una grande grazia. (erca di non dimenticartelo67
40ossignoria ha in me d'ora in poi un uomo suo6 $otessi ciecarmi67 . gli prese la mano per baciarla ancora e ancora. $ascale si sfil3 delicatamente e accompagn3 la famigliola all'uscita. )uando fu rimasto solo con i due preti, disse loro, sorridendo e fregandosi le mani2 4(e lo siamo meritato un bel caff#, o no97. &A uo tempo' a!e!a detto il !e""#io (uardando il )uo"o* &A uo tempo*' 4A suo tempo $ellegrino Rossi era stato, s , dei nostri ma ora non lo era pi". $ersonaggio pericoloso e inaffidabile, quello. 5orbonico in (alabria, svizzero a Ginevra, toscano a ,irenze, era riuscito a diventare ambasciatore di ,rancia e ora sarebbe stato di certo pi" papalino del papa. (onosceva bene i nostri sistemi, e infatti prese anche il portafogli degli !nterni oltre a quello delle ,inanze. (on lui le cose per noi si sarebbero messe male. 1ovemmo correre ai ripari.7 !l vecchio, avvolto in una nuvola di fumo, seguiva con gli occhi socchiusi le volute azzurrine che lentamente si avvolgevano su se stesse prima di svanire in alto. -buff3 altre due boccate prima di riprendere a parlare. 4Mettemmo in giro la voce che Rossi intendesse ripristinare l'!nquisizione, tant'# che gi' aveva dato ordine di approntare mordacchie per chi bestemmiava e gogne e cavalletti da mettere in (ampo dei ,iori. )uesto serviva a preparare il clima. *aturalmente, avevamo in testa misure pi" efficaci per neutralizzare il pericolo. Ma la voce che qualcuno voleva morto il Rossi si diffuse con la stessa celerit', tanto che furono in diversi a mettere in guardia il primo ministro. !l quale, per sicurezza, prese a girare scortato. Allora facemmo s che sui giornali si ironizzasse pesantemente sul 8glorioso ministero8 che avvertiva la necessit' di farsi accompagnare dalla forza pubblica. 4(os , il Rossi il giorno dell'apertura dei lavori parlamentari si
sent in dovere di presentarsi alla (ancelleria da solo. .ra quanto volevamo. 4-e per3 volete la mia opinione, credo che si trattasse solo di intimidire il Rossi. % almeno di farlo allontanare per qualche tempo. La cosa deve essere finita nelle mani di qualche circolo pi" esaltato degli altri e infine trascesa, fino all'omicidio.7 -badigli3 rumorosamente. (ome se stesse discutendo amabilmente di storia antica e non rievocando un efferato fatto di sangue. (hiuse alfine la bocca schioccando pi" volte la lingua, e si riassest3 la dentiera. 4!l moderato riformatore # il primo nemico della Rivoluzione, amico mio7 scand . Affond3 il mento nel petto e sogghign3. Riprese a succhiare il cannello della pipa ma si accorse che questa si era spenta. (on un sospiro, rialz3 la testa e prosegu . 4(os , avvenne che un primo ministro fosse ammazzato nell'atrio del parlamento senza che nessuno muovesse un dito per mettere le mani sull'assassino. 4Ricordo ancora benissimo come and3 la cosa. !l giorno in cui doveva tenere il discorso inaugurale, Rossi arriv3 alla (ancelleria in carrozza. -ceso che fu, si ritrov3 circondato da una piccola folla che cominci3 a insultare e a fischiarlo. *ella calca, uno gli diede un colpo di bastone a un fianco, costringendolo a voltarsi. )ui intervenne un altro che per maggior sicurezza era stato ben istruito da un chirurgo anatomista. Un'unica pugnalata alla gola e il Rossi non fu pi" un problema. La sera quel pugnale fu portato in trionfo per le strade alla luce delle torce, mentre il 8popolo8 si recava sotto le finestre dell'ucciso a inveire contro la vedova e i figli inneggiando al 8vindice 5ruto8. 1evo dire che si tratt3 di un episodio discutibile ma, che volete, # difficile frenare la valanga dopo che la si # scatenata.7 -badigli3 ancora. 4L'indomani, -terbini e (anino radunarono la folla,
ingrossandola con militi della Guardia (ivica. !l (anino, sciabola in pugno, guid3 l'assalto al )uirinale. -puntarono un paio di cannoni. Al )uirinale ci stavano solo una settantina di guardie svizzere e circa venti carabinieri. Ma subito arrivarono gli ambasciatori degli -tati esteri a fare scudo alla persona del papa. Allora si cominci3 a parlamentare. -ingolare2 proprio quel giorno su Roma apparve un'aurora boreale color del sangue. 41i l a poco il papa scappava travestito a Gaeta. .ra fine novembre, un venerd . $io !;, travestito da semplice prete, lasci3 il )uirinale di notte, attraverso corridoi segreti. Lo aiutarono i diplomatici, soprattutto l'ambasciatore bavarese. A Gaeta fu ricevuto dai sovrani borbonici, anche loro partiti da *apoli nel cuore della notte. *aturalmente, una delle prime cose che il papa fece fu di scomunicare tutti quelli che l'avevano costretto a fuggire, nonch+ tutti coloro che avrebbero partecipato alle elezioni dell'annunciata assemblea costituente.7 (oncluse con un gesto di noncuranza e si osserv3 le unghie della destra. Alcune erano marroni, per la lunga abitudine a pressare il tabacco nella pipa. 4(osa stavo dicendo9 Ah, ecco. !ntanto, un sacco di gente nostra da ogni parte d'.uropa era convenuta a Roma non appena saputo delle elezioni. A votare and3 solo un terzo degli aventi diritto. L'eletta costituente dichiar3 il papato decaduto e proclam3 la Repubblica, affrettandosi a dare la cittadinanza a tutti i nuovi arrivati, Mazzini per primo. )uest'ultimo fece premettere a tutti gli atti pubblici il suo motto preferito, 81io e $opolo8. 5ah, fissazioni di quell'esaltato. 4- , certo, troppi avventurieri erano calati a Roma. . non si poteva controllare tutto. (i ritrovammo con occupazioni di conventi, profanazioni di chiese, omicidi di preti. (he posso dirvi, qualcosa alle teste calde bisognava pur concedere. ,ecero addirittura circolare una fotografia truccata2 il papa paludato con insegne massoniche. . la voce si sparse talmente che quello fu costretto a smentire. ,iguratevi che una suora di $ortici, pur
nell'imbarazzo, gli chiese apertamente se la sua affiliazione massonica rispondeva al vero. )uesta storia and3 avanti praticamente fino alla sua morte.7 -i mise a ridere scompostamente ma il suo debole petto non resse a lungo i singulti e un altro accesso di tosse intervenne a tramutare la risata in rantolo. -caracchi3 nel fuoco e si pul la bocca con la manica. 4)uei mattacchioni7 disse divertito, 4avevano confiscato tutti i beni ecclesiastici6 A Roma6 )uando $io !; pot+ rientrare trov3 un deficit spaventoso2 due milioni di lire6 !mmaginate quanti erano, questi beni ecclesiastici. Gli oggetti preziosi presenti nelle chiese vennero inventariati. !l clero fu rimosso dagli ospizi. *essun prete poteva girare per le strade in tonaca. $erfino dagli ospedali tolsero le -uore della (arit' e le sostituirono con le prostitute tirate fuori dalle case di correzione. !l santuario di Loreto, per non essere spogliato degli eB voto accumulati nei secoli dalla devozione dei fedeli, dovette versare trentamila scudi. Avrebbero venduto anche le opere d'arte dei palazzi papali se il cardinale Antonelli, nuovo -egretario di -tato, da Gaeta non avesse dichiarato nulli i contratti di qualunque natura stipulati a Roma in assenza del pontefice. ! governi, per evitare contenziosi futuri, furono costretti a vietare l'importazione di opere d'arte provenienti da Roma. 4(iceruacchio e i suoi si scatenarono. ,acevano irruzione nelle chiese anche durante l'esposizione del -acramento e mettevano tutto a soqquadro. Andarono perfino a liberare i prigionieri del -ant'Uffizio. Ma ci trovarono solo un prete accusato di falso. (he mattacchioni6 $ensate, recuperarono nei cimiteri qualche cesto di ossa, scovarono chiss' dove certi antichi strumenti di tortura ed esposero il tutto al pubblico, provocando sdegno e orrore per l'8efferatezza8 dell'!nquisizione. 4(osa non combinarono6 *ella basilica di -an $ancrazio distrussero la reliquia del Martire, dispersero le sacre ceneri, fecero i loro bisogni nell'urna consacrata. 1ivelsero le mense degli
altari e le frantumarono, le immagini le presero a sciabolate, scrissero col carbone frasi sconce e le misero in bocca alla Madonna, si sbizzarrirono in disegni da lupanare...7 -orrideva paterno al pensiero delle marachelle di quei birboni, tratteneva a stento le risate come un nonno che deve fingersi burbero con i nipotini turbolenti, scuoteva la testa ma si vedeva che cercava di reprimere il riso. !n fondo, doveva trovare sconvenienti e forse anche deplorevoli gli eccessi che aveva descritto. !nfatti, fu con tono di rammarico che prosegu . 4*on nascondo che talvolta esagerarono. A -an $ancrazio, per esempio, due della Guardia (ivica decapitarono un prete e gettarono il corpo nel /evere. Un altro fu trascinato in un portone e sgozzato, gli occhi cavati, le budella attorcigliate al collo, la lingua tagliata& lo lasciarono l per strada. Uno che predicava contro la Repubblica fu linciato in /rastevere. Ma tutto sommato gli ammazzamenti furono pochi, non infieriamo.7 Liquid3 l'argomento con un gesto evasivo. 4(he volete, era con la Roma del clero che ce l'avevano. !nvasero monasteri e cacciarono per strada le monache, anche quelle troppo vecchie o malate. /utti gli arredi d'oro e d'argento delle chiese furono portati via, le campane fuse, le sacrestie smurate, i chiostri scavati, le tombe sfondate in cerca di gioielli. *aturalmente, un migliaio di preti se la diede a gambe, seguiti da circa tredicimila civili. $er inciso2 fu cos che $io !; cess3 di essere 8liberale8 e invert la sua rotta di centottanta gradi. Ma ormai un papa liberale non serviva pi".7 !l vecchio a questo punto assunse un'espressione perplessa2 4Malgrado tutte le ruberie e gli espropri, le casse della Repubblica erano sempre a corto. La zecca stampava cartamoneta a tutta manetta, fino a quando quella cartaccia non ebbe praticamente pi" valore. ,u allora imposto un prestito forzoso, fu perfino sequestrata l'argenteria a ogni famiglia che godesse di un minimo di agio. /utto il fondibile fu fuso, l'oro e l'argento delle chiese, il bronzo delle campane per fare cannoni. $arte del metallo prezioso
prese la via di $arigi, per finanziare i deputati amici affinch+ si opponessero alla spedizione francese a Roma. Ma una buona altra parte non si sa che fine abbia fatto. !o stesso non ne ho la pi" pallida idea. 4$ermettetemi adesso di tornare un po' indietro7 disse, ridivenuto amabile. 4Alla mia et' si vive di ricordi e mi fa piacere cogliere l'occasione per reimmergermi nel clima di quei giorni. )uel che volevamo era provocare una specie di Rivoluzione francese in !talia. L'idea era di giacobinizzare il Regno di -ardegna e farlo espandere in tutta la penisola. !l papato9 1oveva semplicemente sparire. $er sempre. 4)uando Rossi fu pugnalato qualcuno chiese l'intervento dei deputati che di mestiere facevano i medici. !l (anino si indign3 per la confusione& 8Manco fosse il re di Roma68 esclam3 in aula. Mandarono a cercare il comandante dei carabinieri, perch+ arrestasse i facinorosi che avevano fatto ressa attorno alla vittima& ma questi aveva capito da che parte stava tirando il vento. !nfatti, l'indomani si un coi suoi uomini alla folla che assaltava il palazzo del papa. $io !; era ormai prigioniero nel )uirinale, dove le guardie civiche avevano preso il posto degli svizzeri. ,u allora che decise di fuggire. 4Ma questo devo averlo gi' detto. .h, sono proprio vecchio6 ., come accade ai vecchi, ricordo benissimo particolari di molti decenni fa ma scordo quel che ho mangiato ieri. 0ogliate compatirmi, amico mio, ma non commettete l'errore di cessare di prestarmi attenzione. 4/ornando al Rossi, in seguito un'inchiesta sul suo omicidio ci fu e vennero condannati a morte Luigi Grandoni, che si suicid3 in carcere, e -ante (ostantini. Ma a vibrare la coltellata, ne rimango persuaso, era stato Luigi 5runetti, il figlio di (iceruacchio. 1opo il crollo della Repubblica fugg con Garibaldi e venne fucilato dagli austriaci col padre e col fratello Lorenzo.7 -i strinse la radice del naso con due dita, come se stesse sforzandosi di ricordare. Ridacchi3 e fece un gesto indefinibile
con la mano. Uno schiocco nel fuoco lo riscosse. Riprese a raccontare. 41icevo che tutti i patrioti d'!talia erano accorsi a Roma. . -terbini, ministro dei Lavori $ubblici, garantiva loro un impiego retribuito. Arrivarono anche, naturalmente, Garibaldi e 5iBio. 0ennero costituiti dappertutto comitati di salute pubblica. Mazzini era sbarcato a Livorno, accolto dal dittatore Guerrazzi. !l $rofeta della Rivoluzione, il Mos# della Repubblica, il Messia della Religione dell'Umanit' propose a Guerrazzi di fondere subito la /oscana con la Repubblica Romana. Ma figurarsi se quello, che lo conosceva bene, gli avrebbe consegnato il suo trono6 (os , Mazzini dovette accontentarsi del solo trono romano. Una volta a Roma, eman3 un pomposo proclama a tutte le genti della terra affinch+ corressero in aiuto alla Repubblica, perch+ la Roma degli !mperatori era scomparsa, cos come quella dei $api, ed ora splendeva la stella sempiterna della Roma del $opolo. Una stella che dur3 tre mesi. Una Repubblica a cui il denaro non bastava mai, cosa che non si capirebbe se non si ammettesse che molti 8patrioti8, mi vergogno a dirlo, si riempivano le tasche a man bassa. . nemmeno le case private erano sicure2 col pretesto di perquisizioni irrompevano, frugavano e intascavano.7 $arlava seguendo il filo dei suoi pensieri, i quali non avevano un ordine logico ma venivano da lui esposti cos come gli si presentavano. 4! canonici di -an $ietro, rifiutatisi di cantare il &e 'eum per la Repubblica, vennero pesantemente multati. Ma se la passarono meglio dell'arcivescovo di -enigallia, che per lo stesso motivo fu stecchito. )uando le cose si misero male, in citt' accorse Dambianchi, gi' galeotto per nove omicidi. La Repubblica l'aveva nominato comandante di reparto a /erracina. $rese quartiere nel convento di -an (allisto in /rastevere. )ui torturava e fucilava frati, monaci e preti ch'era un piacere& ne fece fuori, dicono, una cinquantina. . anche nel convento di -anta -abina ci scapparono diversi morti ammazzati. -i tratta, non posso darvi torto, di cose
deprecabili...7 -i interruppe per l'ennesimo attacco di tosse catarrosa che lo squass3 per lunghi secondi. )uando pot+ finalmente riprendere fiato, ansimando si mise a ridere2 4-cusate, ma mi sovviene un particolare grottesco che vi voglio raccontare. )uando tutto fu finito e Roma aspettava il ritorno di $io !;, un mattino i circoli misero in giro la voce che a mezzogiorno il papa sarebbe entrato da porta -an Giovanni. -i radun3 un'immensa folla che attese per ore. Alla fine arriv3 un cane con il triregno in testa e drappi pontificali sulla schiena. L'associare quel papa a un animale non rimase una novit' isolata. A (aprera, Garibaldi chiam3 il suo mulo $ionono. . $ionono si chiamava anche il cane di Luigi (iari, che fu il primo civile a entrare nella breccia di $orta $ia dopo i bersaglieri. .ra un colportore, cio# un venditore ambulante di 5ibbie protestanti. *e aveva riempito un carretto che faceva tirare al suo cane. Anche Garibaldi si fece colportore, sapete9 - , per una sorta di obbligo morale nei confronti dei suoi finanziatori inglesi. )uando si ritir3 nell'isoletta del valore di due milioni di lire che il governo gli aveva regalato in ringraziamento per avergli servito mezza !talia su un piatto d'argento, Garibaldi si port3 dietro, s , il famoso sacco di sementi dell'agiografia& ma anche una cassa di 5ibbie protestanti da distribuire ai sardi. 4.h, gli inglesi ci tenevano proprio a far dilagare i loro predicatori e le loro 8societ' bibliche8 nella culla del papismo6 (avour dovette impegnarsi in tal senso con loro fin dai tempi della (rimea, dove ai bersaglieri piemontesi fu gentilmente donata una 5ibbia a testa. $rotestante, naturalmente. -apete, c'# chi pensa che l'!talia sia in ritardo rispetto alle nazioni civili perch+ non ha avuto una Riforma o un suo equivalente, qualcosa, insomma, che, infrangendo le catene del dogma cattolico, avesse inaugurato anche qui il regno della libert'. )ualcun altro, al contrario, ritiene di dover ringraziare la resistenza della (hiesa perch+, se alla frammentazione politica si fosse aggiunta anche quella religiosa,
per l'!talia sarebbe stato un disastro. -enza contare le opere d'arte di cui la penisola trabocca2 le iconoclastie luterana e calvinista e anabattista eccetera eccetera avrebbero fatto il deserto. 45e', vi dir3 che a noi il protestantesimo interessava solo come anticipazione del $ositivismo e dell'!lluminismo alla francese, tutto qui. Ma non # che avessimo intenzione di far diventare protestante l'!talia. *o, noi volevamo molto di pi". !l fatto # che, in quella fase, il protestantesimo era un cuneo infilato nelle fessure del cattolicesimo papista. Una cosa alla volta, amico mio. Una cosa alla volta.7 /acque e armeggi3 per riaccendere la pipa. Con i(lio Monsignor $ascale, don Gaetano e don *icola erano seduti attorno a un tavolo e consumavano i maccheroni che la perpetua aveva fatto loro trovare pronti e fumanti nella piccola cucina. *el corso del veloce pranzo Alicante ebbe modo di rendere edotto il suo direttore spirituale a proposito dell'incarico loro affidato dal cardinale. Ma non riusc a finire il discorso perch+ fin dalle prime battute aveva visto l'anziano sacerdote sorridere e annuire. 4(ome, monsignore6 Gi' sapete tutto9 . come fate a saperlo9 0abbe' che siete un santo, ma...7 4Gaetani', m3 finiscila con questa storia del santo6 (he santo e santo67 si spazient $ascale. 4)ua dentro di santo ci sta solo quello l'67 . indic3 la parete dove era appeso un quadro con san Giuseppe. $oi, con il dito sempre teso verso il quadro, aggiunse2 4/i sei scordato che sono io il confessore di -ua .minenza97. Alicante fece l'espressione strabiliata. Monsignore si batt+ la mano sulla fronte, si fece il segno della croce ed esclam32 4- , buona notte6 . che hai capito9 Mica sto infrangendo segreti rivelatimi in confessionale6 -ua .minenza ne
ha parlato anche con voi due, no9 . poi, non si tratta di materia di peccato, visto che anche nel corso di una confessione si pu3 chiedere un consiglio che non c'entra niente con il sacramento in senso stretto. .cch#, ti devo insegnare tutto97. 4*on vi inquietate, n+, monsignore mio bello, perdonatemi, avevo preso fischi per fiaschi7 si giustific3 don Gaetano. A $ascale, nel vedere la faccia angustiata del suo discepolo, pass3 subito la voglia di fingersi seccato e, sorridendo, torn3 al suo solito buon umore2 4-tavo dicendo che so dei delitti e so dove il cardinale vi vuole mandare. /uttavia...7. 4/uttavia97 incalz3 Alicante. 4/uttavia # possibile che san Giuseppe, cui avevo chiesto consiglio ieri in merito a 'sta faccenda, abbia scelto un modo diciamo piuttosto brusco oltrech+ diretto per darmi, e darci, una mano.7 4(he volete dire97 4/ira un po' fuori quella carta che hai scritto prima, durante l'esorcismo.7 Alicante, che nel parossismo delle ultime fasi del rito se ne era dimenticato, trasse dalla tasca in petto il taccuino e lo sfogli3. 4.cco qua. ?o scritto 8medipal mutlucco seinevni odnacifitcer earret aroiretni atisiv87 scand con qualche difficolt'. 4(he diavolo, # il caso di dirlo, viene a dire97 4,a' vedere, dammi qua67 $ascale si fece passare il taccuino e lo allontan3 alquanto dagli occhi per mettere la pagina a fuoco. -tudi3 la scritta per qualche secondo, poi disse2 4$roviamo a scriverlo alla rovescia7. 1on Gaetano stacc3 un foglietto bianco e verg3, compitando ad alta voce2 48Lapidem occultum invenies rectificando terrae interiora visita.8 Ma # latino6 0ediamo... La pietra occulta troverai rettificando... 5oh6 *on ci capisco niente67. 4*o, no. -e # alla rovescia, devi cominciare dall'ultima parola67 4Ah6 Allora, ecco2 8visita interiora terrae rectificando invenies
occultum lapidem. - , adesso ha un senso2 8visita le viscere della terra rettificando troverai la pietra nascosta8. > gi' meglio, certo, ma non ci capisco niente lo stesso67 4?o capito io. 0ai, forma un acrostico con le iniziali delle singole parole.7 Alicante esegu e scrisse2 80.!./.R.!.%.L.8. (orrug3 la fronte pensieroso. 4Ma io questa sigla l'ho gi' vista6 -olo, non ricordo dove.7 4-ta a simboleggiare la morte iniziatica e la discesa agli inferi dell'adepto. La sigla corrisponde alchemicamente ai primi tre gradi...7 4... del Rito -cozzese Antico e Accettato6 Ma certo67 esclam3 Alicante battendosi la mano in fronte. 4Ma perch+ i diavoli che si erano impossessati di quella povera ragazza avrebbero dovuto mettere di mezzo la massoneria97 4. io che ne so, Gaeta'9 *on ne ho la pi" pallida idea. $er3...7 4$er397 4$er3 so cosa sono le (ento -tanzulelle.7 4Ah, gi', c'era anche questa6 $erci3 non avete costretto i diavoli a spiegarsi6 Gi' lo sapevate67 4- , e se volete sapere come la vedo io, prima di partire per le $uglie fossi in voi andrei a dare un'occhiata a queste (ento -tanzulelle. -econdo me, san Giuseppe ha voluto indicarvi una direzione precisa.7 4(on tutto il rispetto, monsignore, ma quelli erano diavoli, non santi67 4.h, 'Aitani', e non lo sai che san Giuseppe # il terrore dei demoni9 . che, dunque, questi gli devono ubbidire9 1a' retta a me, andate alle (ento -tanzulelle, sono sicuro che qualcosa di buono ci esce.7 1on *icola, che aveva seguito il dialogo fin l senza capirci niente, sbott32 4$erdonate, signori miei, ma qui si vuole farmi uscire pazzo6 Riassumo per vostra comodit'7 e cominci3 a contare sulle dita. 4-tamattina il tafferuglio alla porta del moribondo, poi
il cardinale mi incarica di una missione sconvolgente, poi mi ritrovo alle prese con i diavoli e ne vengo fuori incanutito, ora esce che devo andare a sfruculiare (erte -tazioncelle6 Ma che so' 'ste -tazioncelle97 4!h6 M3 t'impappini pure67 lo sfott+ don Gaetano. 4-tanzulelle, -tanzulelle6 Ma quale incanutito, poi6 )uante storie per una sola strisciolina bianca in testa6 . che sar' mai6 1'altronde, ti sta pure bene, ti d' un'aria vissuta, pi" matura6 . poi, visti i tempi che corrono, caro mio, # bene che cominci a fare pratica con gli esorcismi, se vuoi fare il prete. (he cosa siano queste (ento -tanzulelle non lo so neppure io, ma ora monsignore ce lo dice.7 . si volse verso l'anziano sacerdote, in attesa. 4-i tratta di un intrico di cisterne e cunicoli di epoca romana che il popolo chiama le (ento -tanzulelle. *on sono lontane. -tanno su un promontorio che scende verso il mare. $oi vi spiego io come arrivarci. Ah, portatevi la luce, perch+ dentro non ci si vede. . con buona fortuna.7 4Un momento, un momento67 interruppe don *icola. 4Monsignore, con tutto il rispetto, ve la pigliate voi la responsabilit' di contraddire il cardinale9 )uello ci ha detto di andare alle $uglie, non a infilarci dentro a 'ste (ento -tanzulelle67 4,iglio mio7 rispose calmo $ascale. 4,ino a prova contraria, siete stati voi a venire a cercarmi. Mi avete chiesto un consiglio e io ve l'ho dato. *on lo volete seguire9 A piacere vostro. !o mica m'offendo6 $er3, poi, non venitemi a dire che non ve l'avevo detto.7 Alicante era imbarazzato. Aveva perfettamente compreso lo stato d'animo del suo figlioccio e non si sentiva di dargli torto. Ma sapeva anche che monsignor $ascale aveva qualcosa in pi" rispetto ai preti, diciamo cos , normali. .ra infatti dotato di diversi carismi soprannaturali, tanto pi" sorprendenti quanto pi" il loro detentore appariva cordiale, alla mano e a tratti sanguigno come ogni buon partenopeo. -empre sereno, sempre di buon umore, a
volte giocherellone perfino. (erto, quando era il caso sapeva inalberarsi e usare la bacchetta. Ma non faceva lo stesso Ges" con i suoi discepoli quando questi si dimostravano di dura cervice9 !nsomma, non si sarebbe detto, a prima vista, che quell'anziano sacerdote era anche un mistico. .ppure era cos . /ra i carismi di cui era provvisto c'era il dono del consiglio. (hi aveva sperimentato i suoi suggerimenti era in condizione di affermare che il vecchio monsignore su certe cose difficilmente sbagliava. (ome facesse, lo sapevano solo lui e lo -pirito -anto, elargitore di quel dono. (ome tale dono si potesse ottenere, poi, era uno dei tanti misteri della mistica. (risto nel 0angelo aveva detto di pregare per chiedere a 1io lo -pirito -anto e i suoi famosi sette doni, uno dei quali era appunto quello di saper consigliare i dubbiosi azzeccandoci. (risto aveva, anzi, insistito sulla facilit' con cui il -ignore concede lo -pirito -anto a chi glielo domanda. Aveva detto, suppergi"2 chi di voi se suo figlio gli chiede un pane gli d' un sasso9 . chi di voi se suo figlio gli chiede un uovo gli d' una serpe9 %r dunque : aveva aggiunto : se voi che pur siete cattivi date cose buone ai vostri figli, tanto pi" il $adre vostro dar' lo -pirito -anto a chi gliene fa richiesta. (os aveva detto Ges" (risto. . Alicante stesso aveva provato mille volte a pregare il $adre in questo senso. $er3, di -pirito -anto, lui, ancora non ne aveva visto. !nvece, era sicuro che monsignor $ascale l'avesse. - , perch+ in parecchie occasioni l'aveva osservato all'opera nel dar consigli e altrettante aveva toccato con mano che il suo direttore spirituale aveva visto giusto. *on aveva perci3 potuto fare a meno di chiedersi come mai lo -pirito fosse calato su monsignor $ascale e su di lui no. ,orse che Alicante non pregava nel modo giusto9 ., se le cose stavano cos , qual era il modo giusto9 Una volta si era fatto coraggio e aveva posto la domanda allo stesso $ascale. )uesto aveva sorriso e gli aveva detto di non stancarsi di pregare. (os , Alicante aveva inserito, da quel giorno,
una giaculatoria in tal senso alla fine del breviario. -olo che era poi passato tanto di quel tempo che la giaculatoria aveva finito per suonare come una stantia filastrocca di chiusura. A furia di dirla, insomma, Alicante aveva quasi dimenticato a cosa serviva. *iente, lo -pirito su di lui non era mai disceso. .videntemente non ne era degno. %ppure il destinatario del dono veniva scelto in base a criteri che gli sfuggivano. (os , si era rassegnato, concludendo che, come dice il 0angelo, lo -pirito soffia dove vuole. ., se non voleva soffiare su don Gaetano, chi era lui per mettersi a discutere9 Mah. Misteri di un 1io insondabile, ineffabile e imprevedibile. !l risultato era, per3, che quando Alicante doveva prendere una decisione di peso non gli restava che andare a bussare alla porta di monsignor $ascale. !nvariabilmente, quello, dopo avere ascoltato i corni del dilemma, distoglieva gli occhi dal suo interlocutore, si concentrava su di un punto a caso nel pavimento e, dopo averlo guardato fisso per qualche secondo, emetteva la sentenza. Mai una volta, una sola, Alicante si era dovuto pentire di aver seguito le dritte di $ascale anzich+ il suo personale giudizio. Anche quando la logica sembrava cozzare contro il consiglio ricevuto. !n una determinata circostanza, infatti, tale consiglio gli era parso cos strampalato che Alicante aveva preferito fare di testa sua. .d era rimasto scornato. -i trattava di un diamante. Un oggetto che era appartenuto alla sua famiglia per secoli e che era stato tramandato all'interno di essa di generazione in generazione. Anche quando suo padre si era trovato in ristrettezze economiche quel diamante era rimasto gelosamente custodito e l'uomo aveva preferito far mancare il pane ai suoi figli pur di non privarsene. Alicante ricordava il racconto che accompagnava quella pietra preziosa le rare volte che veniva tirata fuori dall'angolo pi" riposto del cassetto del com3 e con orgoglio mostrata. !l racconto cominciava invariabilmente dal primo possessore, quel lontano antenato che l'aveva ricevuto in dono per i suoi
servigi dal barone tal dei tali. !l diamante alla morte di lui era passato al figlio, il quale l'aveva lasciato al suo primogenito, e cos via fino a Gaetanino Alicante, il piccolo ultimo arrivato che ascoltava a bocca aperta. Gaetanino, per3, aveva interrotto la dinastia facendosi prete. -uo padre non gli aveva lasciato in eredit' che quel diamante, essendo morto privo di beni di fortuna. . don Gaetano l'aveva conservato non per avidit' ma per non fare torto alla memoria di suo padre, che si sarebbe rivoltato nella tomba al pensiero di un passaggio in mani di estranei dell'unico tesoro degli Alicante. (os , quel tesoro era rimasto religiosamente avvolto nel velluto rosso, stretto da un cordoncino dorato e chiuso in una scatoletta foderata di raso che don Gaetano teneva nel cassetto del comodino da notte, vicino alla testa del suo letto. %gni tanto lo tirava fuori e lo guardava, mormorando una prece per l'anima di suo padre. $oi lo rimetteva a posto, tra i rosari e le boccette di medicinali. ,ino al giorno in cui aveva visto la *unziatina al giardino comunale, accomodata su una panchina. La giovane stava messa in posa scostumata, con la gonna tirata fino ai polpacci e il petto mezzo sbottonato. -orrideva allusivamente a una recluta che era seduta nella panchina di fronte. Alicante era piombato giusto mentre il giovanotto si alzava per rispondere all'invito. !l prete aveva spintonato rudemente il milite e mollato uno schiaffone alla ragazza. !l soldato aveva cercato di protestare ma ne aveva ricavato un altro spintone e la minaccia di un rapporto ai suoi superiori, nonch+ di una denuncia alla gendarmeria perch+ l'adescatrice era minorenne. )uando quello se ne era andato bofonchiando, Alicante aveva ordinato alla giovane di ricomporsi, cosa che *unziatina, scoppiata in lacrime, aveva fatto in fretta e furia. !l sacerdote l'aveva poi presa per un braccio e, fattala alzare, l'aveva portata via. (ammin facendo le aveva chiesto conto del suo comportamento e aveva appreso che la *unziatina, troppo povera
per farsi un corredo e perci3 senza prospettive circa un onesto matrimonio, aveva solo ceduto a un momento di particolare sconforto. Alicante aveva ascoltato tutto il racconto della ragazza e aveva finito per commuoversi. *on aveva trovato altro da dirle che le solite cose sulla fiducia nella $rovvidenza e la bont' della Madonna benedetta che mai distoglie lo sguardo da chi le si affida. Ma poi aveva pensato che forse la $rovvidenza aveva fatto s che fosse proprio lui a passare per il giardino comunale quel giorno e a quell'ora. !n breve, aveva deciso di provvedere egli stesso alla dote di quella sfortunata giovane onde impedire che finisse al malaffare. *unziatina, infatti, era rimasta orfana di padre per via di un brutto incidente. L'uomo, muratore e unico sostentamento della famiglia, era caduto da un'impalcatura rimanendo ucciso. Aveva lasciato la moglie malata e cinque bambini piccoli cui *unziatina doveva provvedere. La ragazza, oltre a occuparsi della casa, per sfamare la famiglia era stata costretta ad andare a servizio. Ma era troppo sviluppata e procace per la sua et', il che la rendeva oggetto delle attenzioni dei padroni e dei loro rampolli. (os , finiva ogni volta che le padrone gelose la cacciavano. %ra non sapeva pi" dove andare e, nella sua disperazione, aveva deciso di farsi pagare per il solo servizio che da lei, a quanto pareva, gli uomini volevano. $er questo Alicante, a sua volta, aveva deciso che era giunto il momento di vendere quel suo famoso diamante. $er una buona causa. -uo padre, dal (ielo, avrebbe capito. *aturalmente, prima ne aveva parlato con il suo direttore spirituale. )uesti gli aveva chiesto di mostrargli il prezioso. ., quando l'aveva avuto davanti agli occhi, aveva dichiarato che era falso. Alicante era rimasto di sasso. (ome6 ,also, il diamante familiare9 !l bene gelosissimamente custodito per generazioni e tramandato di padre in figlio fino a lui9 La pietra che, pur di non
venderla, aveva costretto suo padre a far debiti per tirare avanti9 *o, non era possibile, questa volta $ascale aveva sbagliato, sicuro come la morte. -ant'uomo, s , il suo direttore spirituale, ma mica esperto di pietre preziose6 )uando mai6 *o, no, questa volta stava prendendo una cantonata grossa come una casa, la santit' gli aveva dato alla testa6 .ra stato cos che Alicante, deciso a procurarsi il denaro necessario ad assicurare un futuro alla sua protetta, aveva portato il suo diamante dal pi" rinomato gioielliere di *apoli e ne aveva chiesto la valutazione. )uello, incastratosi lo speciale monocolo nell'orbita, aveva scrutato attentamente l'oggetto e poi scosso il capo. ,also. Alicante aveva avuto un bel protestare, chiedere di guardare meglio, insistere. Ma il responso era stato sempre lo stesso. La sua famiglia si era trasmessa per secoli un pezzo di vetro. .videntemente, il barone tal dei tali aveva fatto il millantatore e gradasso con il lontano antenato primo possessore del diamante. . l'antenato, confuso da cotanto onore, aveva deciso di farne il bene per eccellenza della famiglia. 5ravo fesso& se avesse provato subito a venderlo, l'inghippo sarebbe saltato fuori. !nvece... Morale2 all'avvenire di *unziatina aveva provveduto un benefattore procurato da monsignor $ascale e da quel momento Alicante non si era pi" permesso di dubitare del suo direttore spirituale. %ra, se $ascale diceva di andare alle (ento -tanzulelle anzich+ in $uglia, non ci potevano essere dubbi. $erci3, Alicante mise una mano sulla spalla di don *icola e lo guard3 negli occhi. 4*ico'7 gli disse, 4tu ti fidi di me97 41on Gaeta', io per voi mi butterei nel fuoco, lo sapete67 rispose quello con trasporto. 4. allora dammi retta e andiamo a 'ste (ento -tanzulelle. Me la piglio io la responsabilit'.7 4(ome volete voi, don Gaetano.7 4(oraggio, figli miei67 rise monsignor $ascale. 4,iniamo
questi maccheroni, che senn3 donna ,ilomena se ne ha a male6 )uella li ha fatti con tanto amore67 Al caff# don *icola non seppe trattenersi e ingaggi3 monsignor $ascale in una discussione politica. !l fatto era che aveva sempre sentito don Alicante quasi rimpiangere i tempi dei regni prima dell'Unit' e duramente criticare il modo con cui quest'ultima era stata portata a termine. !l suo padrino gli pareva soprattutto nostalgico dello -tato $ontificio e del papa re, quando la religione cattolica era tenuta in maggior conto e onore, quando i sovrani chiamavano il pontefice 8padre8 e gli baciavano la sacra pantofola, quando i capi di stato reggevano il baldacchino nella processione del (orpus 1omini. Ma lui era nato dopo e non era mai stato del tutto persuaso che 8prima8 fosse meglio. !nsomma, l'idea di una (hiesa liberata da ogni gravame temporale e politico, e perci3 obbligata a concentrarsi esclusivamente sulla sua missione spirituale, non gli dispiaceva. !n cuor suo riteneva, per giunta, che l'attuale situazione di ostilit' tra la (hiesa e l'!talia potesse essere superata alla luce del 0angelo. %ra, proprio coloro che del 0angelo erano portatori dovevano farsi carico del primo passo, di tendere la mano, di perdonare i torti ricevuti e riconquistare i cuori con la mansuetudine evangelica. Alicante ce l'aveva con (avour, con Garibaldi, con la massoneria. 1on *icola non possedeva n+ la cultura n+ l'esperienza per contraddirlo, anche perch+ quello prendeva fuoco subito e non c'era modo di ragionarci. Ma don *icola non se la sentiva di condannare senza appello. %gnuno di noi la vede a modo suo, pensava. Un suo compagno di collegio, un siciliano, soleva dire che ogni testa # tribunale. -e dunque don Alicante era convinto di avere ragione, lo stesso valeva per (avour, Garibaldi e i massoni. . come Alicante era in buonissima fede, perch+ non ammettere la stessa buona fede negli altri9 $erch+ non riconoscere la sincerit' dei sentimenti patriottici che li animavano9 $erch+,
infine, escludere a priori che potessero aver ragione loro9 L'enormit' di quest'ultimo pensiero era tale da sgomentarlo, per questo don *icola si fermava sempre un attimo prima, timoroso di quel che poteva esserci al fondo ultimo di tale ragionamento. /emeva infatti di scoprirsi 8prete liberale8, cosa che avrebbe fatto venire un colpo al suo padrino. 1el resto, che i $adri della $atria avessero scippato il regno al papa e a tutti gli altri re e granduchi in modi che definire poco urbani era dir poco, non si poteva negare. Ma ormai era andata cos e ora bisognava uscirne. -olo, non per via politica, come appunto i preti liberali. -emmai evangelica. (erto, non # che non ci dormisse la notte. $er3 non gli piaceva restare 8tra color che son sospesi8 <l'unico verso dantesco che ricordava=. %ra, ecco, aveva trovato uno di fronte al quale Alicante si metteva sull'attenti. (os , dopo che ebbero bevuto il primo sorso di caff#, esord 2 4Monsignore, voi che ne dite, si arriver' mai a una conciliazione tra la (hiesa e il Regno d'!talia97. Alicante pos3 rumorosamente la sua tazzina sul piattino e chiuse gli occhi per reprimere il moto di rabbia. Riusc a contenersi e con voce pacata 4*icoli'67 flaut3. 4Ma che ti metti a infastidire a monsignore con questi discorsi6 . lasciagli bere il caff# in pace67 4*o, no7 fece quello. 4,allo parlare. -commetto che con te non riesce mai a dire niente perch+ tu subito ti scaldi. /i conosco, sai97 Alicante divent3 rosso e tacque. 4-ono sicuro7 prosegu $ascale, rivolgendosi a don *icola, 4che t'ha fatto una capa tanta su (avour, Garibaldi, la massoneria e quant'erano belli il re di *apoli e il papa re, non # vero97 1on *icola timidamente guard3 verso il suo padrino e fece segno di s . Alicante finse di essere intento a girare lo zucchero.
45e', se vuoi sapere come la penso io, credo che sia giunto il tempo e che un accordo in qualche modo lo si debba trovare7 sospir3 $ascale. 4$erch+, io ho mai detto qualcosa di diverso97 intervenne piccato Alicante. 4*o, certo. Lo so bene come la pensi7 rispose $ascale. 4Ma sono sicuro che se avessi alle spalle anni e anni di confessionale come me giudicheresti meno con l'accetta e pi" con il piumino. 0edi, il cuore umano # complicato e le cose non sono mai del tutto bianche o del tutto nere. !l colore pi" diffuso, ahim#, # il grigio, con una gamma pressoch+ infinita di sfumature che vanno dal grigio sporco e fetente al quasi bianco. )uasi, per3.7 -i ferm3 per l'ultimo sorso del suo caff#. Gli altri due percepirono che intendeva continuare a parlare e non aprirono bocca. 4(aro don Gaetano, ti stupiresti se ti dicessi che razza di gente viene da me. $ersone che mai immagineresti. .ppure # cos . .d # alla luce di questo che ho imparato a guardare la politica. )uando passi un guaio senza rimedio, quando un gravissimo lutto ti colpisce, quando il medico ti dice che hai una cosa brutta, quando la disgrazia ti zompa tra capo e collo, allora l'importanza che davi alle cose importantissime svanisce come neve al sole. Allora scopri che hai passato l'esistenza a inseguire un fantasma, che pu3 avere anche la corona sulla testa ma sempre fantasma #, fatto d'aria, fatto di niente. 4. anche a te, prete, passano le fantasie. /utte le parole che avevi detto, e magari gridato, dal pulpito, quelle che avevi scritto sul foglio cattolico, i fulmini che avevi scagliato tuonando contro la cattiveria dei tempi, tutto questo ti si affloscia in mano e devi, ripeto, devi6 aprire le braccia benedicenti al fratello che il dolore ha schiacciato e umiliato. 4/u, Gaeta', ti arrabbi perch+ il papa ha perso tutte e tre le sue corone9 .h, non hai visto ancora niente6 0erranno tempi in cui ai cattolici resteranno solo i santuari, quelli della Madre 5enedetta in
particolare.7 -i fece assorto e prese a fissare un punto indefinito del pavimento. $ochi istanti, poi distolse lo sguardo e riprese2 4. s , che vuoi9 (he vai trovando9 *apoleone ha arrestato ben due papi, uno l'ha fatto addirittura morire carcerato. . ancora prima, in ,rancia, i preti finivano alla ghigliottina senza tanti complimenti. Mi sembra che adesso le cose stiano molto meglio, o no9 !h6 Al papa gli hanno levato il )uirinale9 . se lo tengano. !n attesa che qualcuno lo levi a loro. $igliamo esempio da quel santo di don 5osco. Lui, lo sai che diceva9 1iceva cos 2 dobbiamo chiedere mille permessi per aprire un asilo9 . noi li chiederemo. 1obbiamo affrontare diecimila pastoie e complicazioni per fare il catechismo9 . noi le affronteremo. 1obbiamo sottostare a ispezioni, cavilli e dinieghi9 . noi sottostaremo. !nfatti, lui, che guardava avanti, ha combinato qualcosa di buono, caro il mio Gaetano. /u, che tieni la testa voltata all'indietro, non gli arrivi nemmeno alle caviglie. *eanche io, del resto. /roppo tardi ho cominciato a capire7. 1on *icola non aveva mai visto il suo padrino cos , con la coda tra le gambe, come sembrava adesso. /uttavia, era sempre lui, tant'# che, pur umilmente, ribatt+2 4Ma a voi, allora, questa !talia piace cos com'# diventata97. 4*on ho detto che mi piace. ?o detto che non me ne frega niente. ?o detto che ormai c'# ed # inutile recriminare. (erto, la si poteva unire politicamente meglio, chi lo nega9 Ma credi davvero che prima ci fossero solo rose e fiori9 *e sei proprio sicuro9 Lo sai, no, che ho qualche anno pi" di te9 Guaglio', da' retta, lascia perdere le beghe politiche, ti fai solo il sangue amaro. $rendiamo esempio da don 5osco, ti ripeto. !l cristiano non vive nel passato ma nel presente. Guarda, s , al futuro, ma sa bene che questo ancora non c'#. -olo il presente c'#. -ai come dicono i benedettini9 -tat cruB dum orbis volvitur. !l mondo gira ma la croce # sempre l . $ensa all'hic et nunc. $ensa al presente. $ensa alla salute6 1ell'anima, naturalmente, tua e degli altri.7
Alicante non seppe che rispondere. Abbass3 la testa come uno scolaretto rimbrottato dal maestro. 1on *icola quasi si dispiacque per lui. .d esult3 quando lo vide, subito, rialzare il capo per sorridere grato al monsignore. 4,ilomena6 ,ilome'6 0edi se c'# rimasto un altro poco di caff#6 0a bene pure riscaldato67 grid3 $ascale rivolto alla porta. &Una "o a alla !olta' a!e!a detto il !e""#io prima di a""ender i la pipa* &Una "o a alla !olta*' !l vecchio scosse la testa e poggi3 la nuca sullo schienale della poltrona, chiudendo gli occhi. (on le pesanti palpebre abbassate le occhiaie sembravano quelle di uno scheletro. !l pomo d'adamo aguzzo emerse dalle pieghe cadenti e rugose della pelle. Le labbra erano sparite e la bocca era diventata una linea grinzosa e cattiva. 4-ono cos stanco67 disse. 4. ci sarebbe ancora cos tanto da fare6 -apete, non ho mai occasione di abbandonarmi ai ricordi e sto scoprendo con piacere che raccontare mi consola. (apite bene, del resto, che non sono molte le persone a cui io potrei affidare la mia memoria. Anzi, non ce ne sono. $erdonate, dunque, se vi user3 ancora un poco come uditorio, amico mio. . portate pazienza se il filo della narrazione non vi sembrer' granch+ coerente. 0i dico le cose cos come si affacciano alla mia mente, man mano che un ricordo ne fa affiorare un altro, anche se il legame tra due ricordi consecutivi sar' noto solo a me. La memoria, nei vecchi, # come una galleria di quadri. 1i soggetto diverso, magari di stile diverso. .ppure, con una loro logica d'insieme. 4.cco, in questo momento vedo le due grandi ceste del plebiscito a *apoli, una con sopra scritto 8s 8 e una con su 8no8. !n esse l'elettore doveva pescare per poi infilare la scheda nell'urna dopo aver firmato. -e prendeva un 8no8 veniva subissato dagli insulti e dalle urla minacciose dei garibaldini presenti. ! quali, pur essendo quasi tutti settentrionali, avevano diritto di voto in qualit'
di 8liberatori8. 4. ce n'erano addirittura anche di inglesi. !n !nghilterra esisteva una legge che permetteva l'arruolamento di volontari per le indipendenze altrui. -olo che $almerston la interpretava nel senso di favorire quelli che andavano a combattere con Garibaldi ma bloccare chi voleva arruolarsi sotto le bandiere del papa. )uesti ultimi erano parecchi, sapete, e non solo irlandesi. !l sistema escogitato era semplice2 si cavillava per impedire la partenza di qualunque volontario, tranne quelli che venivano fatti passare per 8escursionisti8. . tutte le 8escursioni8 valevoli erano solo verso *apoli. 4L'annuncio del reclutamento, comparso sul 8/imes8, era rivolto agli escursionisti che volessero visitare l'!talia meridionale. La gratuit' del viaggio era generosamente assicurata dal generale Garibaldi. Ma, poich+ si trattava di zone piuttosto instabili, a ogni escursionista sarebbe stato consegnato un mezzo di difesa e uno speciale abbigliamento che lo rendesse riconoscibile da parte degli altri escursionisti. .h, non si pu3 dire che i britannici manchino di humour67 Rise di cuore alla sua facezia. ., sempre ridendo, aggiunse2 4-apete perch+ il rosso divenne il colore garibaldino9 $erch+, quando Garibaldi combatteva nel -udamerica, i suoi guerriglieri acquistarono a prezzo stracciato una partita di camicie da macellaio, che erano appunto rosse per non impressionare i clienti con le macchie di sangue. $eccato che, come uniforme di guerra, fosse fin troppo visibile anche a grande distanza67. Un'altra risata. 4Mi sono sempre chiesto cosa avr' pensato il papalino o il borbonico di origine sudamericana al veder avanzare baionetta in canna una schiera di carnizzieri del suo $aese6 *on lo trovate buffo97 Rise di nuovo, pi" forte questa volta. Ma quasi subito torn3 serio. 4)uando l'unificazione fu compiuta qualcuno si chiese se per
caso non si trattasse, in verit', di una pura e semplice occupazione piemontese, visto che le opere d'arte, perfino l'argenteria e i mobili della reggia borbonica, erano state trasferite a /orino. -ubito dopo il famoso incontro di /eano, quello in cui Garibaldi consegn3 il -ud a 0ittorio .manuele, la cassa del nuovo regno italiano era esattamente di seicentosettanta milioni di lire:oro. 1i questi, quattrocentocinquanta erano stati presi a quella delle ormai eB 1ue -icilie. 4.h, i 5orboni6 (omplimentatevi con me per come siamo riusciti a far diventare questo nome un aggettivo spregiativo2 borbonico uguale retrivo, incivile, oppressivo, retrogrado e chi pi" ne ha pi" ne metta. *aturalmente, le cose non erano cos tetre. ,erdinando !!, quando girava per il regno, per risparmiare alloggiava in qualche locanda o in un convento francescano. Aveva ridotto al minimo il suo appannaggio, le spese di corte e perfino gli stipendi dei ministri. Le tasse nel suo regno erano almeno la met' di adesso e l'accattonaggio era completamente sparito. ! piemontesi, invece, smontarono pure le fabbriche per portarsele a casa, praticamente costringendo i meridionali a emigrare in America. 4Unificazione o piuttosto colonizzazione9 Ai posteri l'ardua sentenza, come dice il grande Manzoni domandandosi, a proposito di quel *apoleone che l'!talia conobbe pi" che altro come invasore, repressore e ladro, se la sua fu vera gloria. Ah, i poeti6 -empre con la testa fra le nuvole, beati loro6 )uelli che non si suicidano, intendo.7 Rise ancora e gli si leggeva in faccia che stava congratulandosi con se stesso per le spiritosaggini che proferiva. 4Gli eB duosiciliani fecero la conoscenza con tasse sul macinato e perfino sulle porte e le finestre. !l risultato furono un po' pi" di fame e tuguri senza aria e luce. !nsomma, la tubercolosi. !nvece, ,ranceschiello stava costruendo mulini a vapore statali per la macinazione gratuita quando arriv3 8Garibbardo8.7 -torse la bocca nel pronunciare alla siciliana questo nome e
mim3 una posa tronfia. -cacci3 con una mano qualcosa nell'aria e, data la lentezza dei suoi gesti, ci volle qualche istante per capire che stava solo esprimendo disprezzo. 4(he volete farci, la guerra # guerra e non potevamo andare per il sottile, n+ impensierirci con scenari amministrativi futuri. Solve et coagula. -ciogli e ricomponi& ma in modo differente. !l nostro lavoro non # molto diverso da quello degli antichi alchimisti. .ra necessario prima dissolvere gli antichi regni per poi riaccorparli, trasfigurati, in unit' pi" grandi. (io#, lo -tato *azione. !n attesa che anche questo venga, a suo tempo, smantellato per lasciare il posto a quello che verr' dopo.7 /acque e sembr3 concentrarsi su quel nuovo pensiero. La mimica facciale prese a mutare velocemente. Alzava un sopracciglio, poi l'altro, lo sguardo diventava ora corrucciato ora ilare, muoveva le dita come a zittire invisibili presenze. !l gioco delle fiamme nel camino proiettava sul suo volto sprazzi di rosso che in certi momenti parevano vere luci infernali. !n quegli istanti la sua figura, pur cos macilenta, sembrava emanare un'energia che metteva paura. . la sua ombra, gigantesca sulla parete, diventava davvero quella di un alchimista tra i barbagli di un laboratorio sotterraneo. $oi, repentinamente, la fantasmagoria cess3 e il suo profilo si distese. .d egli riprese, calmo, a parlare. 4Lavorammo soprattutto di propaganda, nella quale non avevamo rivali. ,in dal secolo precedente e dai nostri maestri, i philosophes francesi. La direzione che questi ci avevano indicato # ancora la stessa, e tale rester' anche dopo di noi. Un solo esempio2 all'ora del trasferimento della capitale a ,irenze, a /orino ci furono dimostrazioni di protesta& i manifestanti ebbero centocinquantasette morti e migliaia di feriti perch+ soldati e gendarmi spararono sulla folla, anche su donne e bambini. 1i questo, per3, si # subito spento il ricordo. *on cos , naturalmente, se una cosa del genere l'avessero fatta i pontifici. Avremmo eretto colossali monumenti in marmo e bronzo, la cui memoria avrebbe
superato i secoli. ,in dopo la morte dei testimoni oculari, fino a che per le generazioni a venire non sarebbe stata 0erit' con la maiuscola, adamantina, assiomatica, evidente come il verde dell'erba e l'azzurro del cielo.7 Aveva pronunciato le ultime frasi via via animandosi e quasi gridava quando termin3. (oncluse con un pugno sul bracciolo. 1ovette fermarsi a riprendere fiato. 4> anche vero che la Rivoluzione si serve di uomini che a volte non sanno di servirla7 ricominci3 con tono pacato. 4Gli idealisti lavorano con pi" entusiasmo e dedizione. A questo servivano, infatti, le nostre parole d'ordine2 a suscitare idealisti armati. ! quali avrebbero svolto il loro compito tanto pi" egregiamente quanto pi" avrebbero considerato alto e puro l'ideale. Altre parole d'ordine sarebbero state elaborate per quelli che li avrebbero sostituiti quando fosse giunto il momento. -ono le parole a far girare il mondo, amico mio. Mi correggo2 sono ormai le parole a far girare il mondo.7 Rise fragorosamente ma subito, con un'inversione ormai consueta, mut3 umore e si rattrist3 al punto di sembrare sinceramente addolorato. 4!l resto, ne convengo, era tragico7 fece con tono lamentoso. 4(ome la guerra civile tra italiani, cominciata mentre ancora si combatteva al 0olturno. (inque anni, dur3. . fu chiamata lotta al brigantaggio. Ma ormai la propaganda procedeva per cos dire da sola e a nessuno venne in mente che, prima, i briganti erano quattro disperati mentre ora pi" di met' dell'esercito piemontese doveva essere impiegata al -ud. Ahim#, le cose si erano dimostrate pi" difficili del previsto e fu dunque d'obbligo calcare la mano. 5isognava fare in fretta, perch+ la Rivoluzione non era ancora compiuta. Anzi, la Rivoluzione non ( ancora compiuta. *+ lo sar' mai.7 Ancora si ferm3 a rimuginare su quel che aveva detto. . ancora torn3 a intristirsi quando riapr la bocca. 4La Rivoluzione si serve degli uomini, come ho detto. . gli
uomini hanno le loro debolezze, il loro lato piccino. 0oi sapete che nel FHQN il conte di (avour mand3 la sua diciottenne cugina contessa (astiglione, donna bella e navigata, a cercare di sedurre l'imperatore dei francesi. A scopo patriottico, s'intende. 0i piacciono i pettegolezzi9 !o ne vado matto. -apete che certe epistole amorose inviate da (avour a varie donne erano cos sconvenienti che furono in parte distrutte dagli eredi9 . lo stesso fece la (orona, che acquist3 la parte rimanente.7 -orrise perfido e squadr3 il suo interlocutore. 40i guardo in faccia, in questo momento, e posso leggervi nel pensiero. 0oi vi state chiedendo qual sia, comunque, il fine di tutto ci3, il fine della Rivoluzione. Ma non c'# fine, n+ c'# una fine. !l fine della Rivoluzione # la Rivoluzione, amico mio, e sappiate che ci sono uomini che si dedicano a essa sacrificando anche la vita, l'altrui e perfino la propria se necessario, con la stessa passione e dedizione con cui i santi cristiani consumavano le loro esistenze in vista del Regno dei (ieli. -e non capite questo, non avete capito nulla.7 Il "ada!ere !l commissario Ribaudo sal i gradini dell'obitorio e mostr3 il tesserino che lo qualificava all'usciere. )uesti, all'apprendere di trovarsi di fronte a un autorevole rappresentante della forza pubblica, assunse un atteggiamento di deferenza e, con mille inchini, accompagn3 il commissario nell'ufficio del conservatore, il dottor (oviello. !l dottor (oviello, un uomo sulla cinquantina e con i capelli brizzolati tagliati cortissimi, saputo di cosa si trattava, fece strada al commissario fino alla sala dei cadaveri. .ntrati, il medico richiuse la porta alle loro spalle e disse2 4Mi segua, prego7. Ribaudo gli tenne dietro nel corridoio formato dalla doppia fila di tavoli su cui stavano, a occhio e croce, una quindicina di corpi ricoperti da lenzuoli. 1alla parte della testa, sul muro a piastrelle
bianche, ciascun tavolo era contrassegnato da un numero. !l dottor (oviello si ferm3 davanti a quello con il numero undici e attese che il commissario lo raggiungesse. 4)uesto # quello che cercate. . questi sono i suoi effetti personali.7 -i chin3 e trasse da sotto il tavolo una scatola di cartone che mise nelle mani di Ribaudo. 40i lascio al vostro esame. 0i bastano venti minuti97 !l commissario accenn3 di s con il capo. 45ene. Allora ritorno dopo.7 . se ne and3, lasciandolo solo. Ribaudo non perse tempo. $os3 per terra la scatola e scopr il capo del cadavere. Una zaffata di formalina lo aggred . -i mise il fazzoletto sulla bocca e scost3 del tutto il lenzuolo, lasciandolo scivolare sul pavimento. (on la mano libera estrasse una lente tascabile dal panciotto e cominci3 a esaminare il morto centimetro per centimetro. (ome gli era stato detto, il cadavere non presentava segni di violenza. Apparteneva a un uomo anziano ma vigoroso, alto e con il ventre prominente. L'esame del corpo non rivel3 nulla di interessante, a parte l'attentissima cura delle unghie, alle quali il defunto doveva aver tenuto parecchio. $assati in rassegna piedi, mani, gambe, braccia e tronco, il commissario si concentr3 sulla testa. (apo quadrato, osserv3, capelli bianchi e folti, naso corto, sopracciglia regolari, bocca decisa. Avvicin3 la lente alle labbra ben rasate del cadavere e si sporse per vedere meglio. *el far questo si tolse il fazzoletto dalla bocca, e pot+ avvertire un odore leggerissimo, diverso da quello della formalina. La lunga esperienza di poliziotto gli disse che quel che sentiva era cloroformio. *e ebbe conferma visiva accostandosi di pi". Un paio di pelucchi bianchissimi. %vatta. -ollev3 la testa del cadavere ed esamin3 la nuca. La lente rivel3 un tenue filo giallastro impigliato tra i capelli. (anapa. -pago. %ra sapeva come avevano fatto a uccidere Li 0olsi.
$urtroppo, questo non aggiungeva nulla a quanto gi' gli era noto. 1ecise che il cadavere non gli avrebbe detto altro e che poteva ricoprirlo. Raccolse il lenzuolo e lo stese sul corpo. 0ediamo se ho miglior fortuna con il contenuto della scatola, si disse. $ieg3 le ginocchia e la raccolse. La scatola conteneva i vestiti, le scarpe, il cappello, l'armamentario da caccia. !l fucile non c'era, naturalmente& data la natura dell'oggetto, dovevano averlo conservato da qualche altra parte. -i ripropose di chiedere al dottor (oviello se, a esame completato, l'avesse ritenuto necessario. ,rug3 in tutte le tasche, pass3 in rassegna la giacca, i pantaloni, il gilet. /rov3 le solite cose2 portafogli, penna, orologio, un anello d'oro, spiccioli. L'esame del portafogli non aggiunse molto. 5iglietti da visita intestati al morto, qualche banconota, la carta d'identit', un appunto su un invito a pranzo dal conte ,ranza per la settimana successiva. !l conte avrebbe risparmiato sul banchetto, pens3 cinicamente il commissario. Ricerca deludente, la sua. 1el resto, cosa si aspettava9 La polizia aveva gi' passato al vaglio tutto e difficilmente si sarebbe trovato ancora qualcosa da scoprire. (erto, non si sapeva mai. 1ue esami erano meglio di uno solo e con un pizzico di fortuna... (hiss', magari un dettaglio era sfuggito. *on troppo convinto, il commissario rimise tutto a posto e pass3 al cappello. Un normalissimo cappello da cacciatore, di feltro verde e con tanto di piuma di gallo cedrone. .ra stato appiattito perch+ potesse entrare nella scatola e Ribaudo, d'istinto, cerc3 di ridargli la forma. *el far questo ci infil3 una mano dentro e si accorse che le punte delle sue dita incontravano qualcosa. *ella balza interna che correva lungo tutta la circonferenza c'era un foglio ripiegato pi" volte. Ribaudo lo prese& pos3 la scatola per terra e ci mise sopra il cappello. .ra un quadratino di carta di buona qualit', ingiallito dal
sudore. Lo svolse e vi lesse sopra2 80.!./.R.!.%.L. (ento -tanzulelle. FO8. La scritta era vergata a mano con inchiostro blu. -ubito and3 a riprendere il portafogli e ne trasse l'appunto sull'invito a pranzo dal conte. La calligrafia era la stessa. $er sicurezza, tolse la penna dal taschino della giacca del morto, svit3 il cappuccio e tracci3 un ghirigoro sul bordo dell'invito2 anche l'inchiostro era lo stesso. 1unque, era stato il Li 0olsi a prendere quell'appunto infilato nel cappello. Ma qual era il significato della frase9 Ripieg3 il foglio e se lo mise in tasca. $oi ripose tutto nella scatola e mise quest'ultima sotto il tavolo, dove stava prima. (onsult3 il suo orologio. ! venti minuti erano quasi passati. -i dispose ad attendere che il dottor (oviello venisse a riprenderlo riflettendo sulla strana scritta. /rascorsi un paio di minuti la porta si apr ed entr3 il medico. 4Allora, # stato proficuo il vostro esame, signor commissario97 41irei di s , dottore, vi ringrazio.7 40enite, vi accompagno all'uscita.7 !l conservatore lo scort3 cortesemente fino alle scale, dove l'usciere si alz3 rispettosamente in piedi. Ribaudo e (oviello si salutarono dandosi la mano e il commissario cominci3 a scendere le scale. Ma dopo un paio di gradini si volt3 e chiese al medico2 4-cusate, una domanda. ('# per caso qui a *apoli un posto che si chiama (ento -tanzulelle9 *on so, un albergo, un ristorante...7. !l conservatore incurv3 all'ingi" gli angoli della bocca e scosse la testa, mostrando di non averne idea. ,u l'usciere, alzando un dito per avere il permesso di interloquire, a parlare2 4$erdonate, signor commissario. Ma questo nome io l'ho gi' sentito da un mio cognato che abita a Marina di $ercoli, che # un paese non molto lontano ma neanche vicinissimo devo dire. 1ovrebbe trattarsi di un antico rudere romano. -ta sopra una collina che dall'altra parte scende fino al mare. $er3 non ci va mai nessuno, # abbandonato
proprio. Ma come mai vi interessa97. 4)uesti, se non vi dispiace, sono affari miei7 rispose Ribaudo con fare amabile, anche se la sua amabilit' non imped all'usciere di arrossire violentemente2 si mise sull'attenti e si inchin3 pi" volte, mormorando imbarazzate parole di scusa. 4(ome ci si arriva97 tagli3 corto il commissario. 4L'unica # una vettura. -e volete ve ne vado a chiamare una7 disse quello. 4Grazie, mi fareste davvero una grande cortesia. $ermettete7 concluse Ribaudo, e cav3 dalla tasca dei calzoni mezza lira che and3 a porgere all'usciere. )uesti, sorridendo a tutti denti, accett3 la lauta mancia e la intasc3 velocemente. $oi fece2 4(hiedo scusa7. ., messe due dita in bocca, fischi3 verso la piazza antistante. 4%h#, 0incenzi'6 (arrozza67 url3, sbracciandosi. Un cocchiere, fermo sulla piazza, alz3 la testa e fece cenno di aver sentito. !l commissario, ringraziato l'usciere, discese le scale mentre la carrozza si avvicinava. )uando questa si fu accostata al marciapiede, l'usciere, sceso anch'egli, and3 a confabulare con il vetturino, il quale accenn3 di aver capito e attese che il commissario salisse. $oi la carrozza si avvi3 lasciandosi dietro l'usciere che salutava con la mano. -profondato nel sedile della vettura Ribaudo si ritrov3 a pensare che forse era stato troppo precipitoso e stava agendo esclusivamente d'impulso senza avere ben riflettuto prima. -tava dirigendosi fuori *apoli, verso un posto mai visto n+ sentito, sulla base di un esile indizio. Ma andava pur detto, si rispose, che altri non ne aveva e che da qualche parte si doveva iniziare. Restavano ancora due elementi da decifrare sul foglietto di Li 0olsi, la sigla 0.!./.R.!.%.L. e il numero FO. !nnanzitutto, come mai quel foglio era sfuggito alla perquisizione della polizia per essere ritrovato solo da lui9 !n effetti, era possibile. ,ittamente ripiegato e, per giunta, ulteriormente pressato ogni volta che il cappello veniva calcato in
testa, se a qualcuno non fosse venuto in mente di cacciare le dita sotto la fascia interna era praticamente impossibile che venisse scoperto. -olo lui aveva potuto perch+ stava cercando di ridare forma al cappello in questione, appiattito e stropicciato da chi l'aveva infilato a forza nella scatola. )uando era stato trovato il cadavere, il cappello era calzato sulla testa o si trovava per terra poco discosto. !n tutti e due i casi aveva conservato la sua forma. 1unque, per esaminarlo bastava darci una semplice occhiata sia al di fuori che all'interno, senza doverlo tastare accuratamente. (os doveva aver fatto la polizia e per questo non si era accorta del foglietto. Lo trasse di tasca e lo spieg3, concentrandovisi. Le (ento -tanzulelle, se l'informazione era giusta, stava raggiungendole. Ma 0.!./.R.!.%.L.9 . FO9 Un elemento per volta, decise. Aveva tutto il tempo. $rima il numero. -e quel foglietto era un promemoria per un impegno o un appuntamento alle (ento -tanzulelle, cosa indicava quel numero9 ,orse l'ora9 *o, il foglietto era da tempo nel cappello e, se si fosse trattato di impegno o appuntamento gi' trascorso, non ci sarebbe stata ragione per conservarlo. Allora era una data9 -e s , non poteva riguardare il giorno FO dei mesi precedenti, per la stessa ragione. *el mese corrente, pens3 Ribaudo, il FO # tra un giorno appena. 1unque, si era ancora in tempo per scoprire che razza di impegno avesse il Li 0olsi alle (ento -tanzulelle per il FO. Ma se non si trattava nemmeno di una data9 Allora era buio completo e, in tal caso, a maggior ragione era necessario andare a indagare in quel posto. La sigla, ora. 0.!./.R.!.%.L. Ribaudo prov3 a pronunciarla scandendo le lettere una per una. $oi la lesse come un'unica parola. *o, non gli faceva venire in mente nulla. Altro mistero. 1i solito, quando si ritrovava a un punto morto aveva la buona abitudine di richiamare alla memoria tutti i dati a sua disposizione, riassumendo, in ordine e in dettaglio, il caso fin dal principio. 1unque. !l ministro l'aveva incaricato di risolvere alcuni delitti
che avevano in comune solo la sottrazione alle vittime di una medaglia, identica per tutte loro, di matrice probabilmente massonica... . qui ebbe il lampo. Massoneria6 .cco dove aveva visto quella sigla, 0.!./.R.!.%.L.6 !l giorno in cui era stato ricevuto in Loggia, quando, cio#, era stata accettata la sua richiesta di 8vedere la Luce8 come si diceva nel linguaggio della ,ratellanza, la sua iniziazione era cominciata, secondo la prassi consueta, con una benda nera sugli occhi. (os bendato era stato condotto per mano attraverso alcuni ambienti. $oi la benda gli era stata tolta e si era ritrovato in una stanza dipinta di nero, arredata con un'iconografia mortuaria. .ra il cosiddetto Gabinetto di Riflessione, dove l'adepto trovava svariati simboli. Al centro della stanza c'era un tavolino con sopra un calamaio, una penna d'oca, un pane secco, una brocca d'acqua e un teschio umano, pi" tre ciotole contenenti rispettivamente sale, zolfo e sabbia. Adesso non ricordava pi" il significato di ciascuno di quegli oggetti, solo che avevano a che fare con la morte alla vecchia vita e la rinascita simbolica del neofita. -ulla parete settentrionale erano disegnati uno scheletro, il segno zodiacale del (ancro, i simboli alchemici dello zolfo e del sole. . una sigla2 0.!./.R.!.%.L. .ra un acronimo latino, e questa era l'unica cosa che rammentava su di essa. *on era mai riuscito a ricordarsene lo sviluppo per esteso n+ il significato. ,orse perch+ non l'aveva ritenuto importante, visto che il linguaggio massonico implicava tanti di quegli acronimi da rendere la loro confezione e il loro uso appannaggio pressoch+ esclusivo dei gradi pi" alti e di quelli che sovrintendevano ai lavori di Loggia. Magari, pi" dei secondi che dei primi. Ribaudo, del resto, era stato cooptato nella massoneria quando era un giovane di belle speranze. -peranze soprattutto di far carriera, dal momento che quel particolare club pi" d'ogni altro era in grado di garantire le giuste relazioni. .ra quasi una via obbligata per un giovane agnostico e ambizioso, e lui l'aveva
infilata volentieri. !l prezzo era la barbosit' delle riunioni in guanti e grembiulino, a sorbirsi declamazioni e retorica, nonch+ la disponibilit' a dare una mano a quei ,ratelli che ne facevano richiesta. $er fortuna, quest'ultimo aspetto non aveva mai scalfito la sua integrit' professionale come poliziotto, altrimenti si sarebbe visto costretto non solo a rifiutare ma anche a deferire l'incauto al giudizio degli altri ,igli della 0edova. 5ene, allora Li 0olsi era massone, cosa probabilissima stando a quel che aveva detto di lui il ministro e al tono generale del suo 4/amburo garibaldino7. %ppure stava svolgendo un'inchiesta per il suo giornale. !n quest'ultimo caso, per3, perch+ non aveva mandato uno dei suoi cronisti9 A meno che non si trattasse di cosa cos delicata da richiedere il personale intervento del direttore. )ualunque delle due ipotesi fosse valida, tuttavia, restava il mistero di quell'appunto. 0!./.R.!.%.L. Alle (ento -tanzulelle. !l FO. *iente, non restava che andare a vedere. Guard3 fuori dal finestrino. .ra stato cos immerso nei suoi pensieri da non essersi accorto che la carrozza era ormai fuori citt' e percorreva un'ampia strada sterrata che si snodava tra due file di platani. -i sporse e batt+ con la mano contro la fiancata per attirare l'attenzione del cocchiere. Appena l'uomo gir3 la testa verso di lui, gli grid32 4)uanto ci vuole per arrivare97. 4Un paio d'orette abbondanti, signo'67 rispose quello, cercando di superare il frastuono delle ruote e degli zoccoli del cavallo. 4-e facciamo due scarse, ci sta la mancia67 4A disposizione67 Ribaudo ritir3 la testa e sent lo schiocco della frusta. !l trotto si fece pi" concitato, divenendo un leggero galoppo. 0isto che non rimaneva che attendere, pens3, tanto valeva cercare di riposarsi. (os , si accomod3 meglio che pot+, inclin3 il cappello sugli occhi e intrecci3 le dita sul petto. !n poco tempo, il
rollio monotono della carrozza lo fece scivolare in una specie di torpore vigile, da cui si lasci3 invadere con piacere. 1a quello stato, tuttavia, fece presto a passare al dormiveglia e da qui all'assopimento vero e proprio. /rascorse cos un po' di tempo, non avrebbe saputo dire quanto. -tava ancora gustando la piacevole sonnolenza quando si rese conto che non si avvertiva pi" n+ il rollio della carrozza n+ il rumore regolare degli zoccoli. -i erano fermati. -i svegli3 del tutto, scost3 il cappello dalla fronte e si affacci3 dal finestrino. La polvere sollevata dalla vettura era ancora in aria e non si vedeva quasi niente. Grid3 in direzione del cocchiere2 4(he succede9 $erch+ ci siamo fermati97. 4*ulla di grave, signo'67 sent di rimando. La polvere, presto diradatasi, mostr3 le figure di tre persone a qualche metro dal muso del cavallo. Una pareva una donna. Ribaudo apr lo sportello e scese. %rmai ci si vedeva bene. $oco pi" oltre, nella direzione di marcia, c'era un'altra vettura, ferma sul ciglio della strada e notevolmente inclinata. Un assale doveva aver ceduto. !l suo conducente era inginocchiato, si reggeva ai raggi della ruota e aveva la testa infilata sotto al pianale. !l cavallo, ancora imbracato nei finimenti e alle stanghe, brucava tranquillo. !l cocchiere di Ribaudo stava discutendo in modo abbastanza animato con due persone. Una era un giovanotto dall'aspetto distinto, alto e snello. !n testa aveva un cappello a larga tesa, al collo una cravatta vaporosa e ricamata, in mano una sottile canna da passeggio. $ortava la barba, nera come i capelli e gli occhi vivaci. L'altra persona era in effetti una donna. ., ora che la polvere si era completamente posata al suolo, Ribaudo pot+ notare che era la creatura pi" incantevole che avesse mai visto. $roprio in quell'istante lei si volt3 verso di lui e gli sorrise, e al commissario
sembr3 che dentro gli si fosse riversata la primavera. $oteva avere una ventina d'anni, forse ventidue. % ventiquattro, perch+ era in quella fase della vita in cui una donna # nel pieno della sua bellezza e, tra i diciotto e i ventotto anni, qualunque et' potrebbe essere quella giusta. 5ionda, gli occhi verdi, un nasino delizioso e denti perfetti che scintillavano tra due labbra naturalmente color carminio. $arlava e il commissario non sentiva quel che diceva, stordito com'era da una rosea fossetta... anzi, due, una fissa sul mento e una che compariva sulla guancia destra quando sorrideva. Aveva la vita sottilissima e il collo lungo e delicato. ! capelli erano raccolti sotto il cappellino con la veletta sollevata. Le mani guantate erano poggiate sul pomello del parasole chiuso. ! suoi movimenti erano l'armonia fatta persona. Ribaudo rimase fermo dov'era, con un piede ancora sul predellino, troppo imbambolato per decidere cosa fare. ,u lei ad avvicinarsi con passo deciso. -i ferm3 a meno di mezzo metro da lui, sorrise ancora e disse2 4%h, signore, non vorreste aiutarci97. $ronunci3 queste parole con una leggerissima inflessione francese, cosa che ne aumentava la grazia agli occhi del vieppi" stordito Ribaudo, il quale sent le orecchie riempirglisi di soavit' argentine e ci mise qualche secondo a balbettare2 4(o... io, cio#... - , certo...67. La meravigliosa visione inclin3 graziosissimamente il capo e una luce radiosa si accese sul suo volto. ,ece ancora un passo verso Ribaudo, fino ad arrivargli a pochi centimetri. !l commissario si ritrov3 avvolto dalla tenue fragranza che la ragazza emanava e non cap pi" niente, mentre lei, guardandolo di sotto in su, esclamava2 4%h, grazie, mille volte grazie, signore6 1io vi benedica6 !o e mio fratello eravamo disperati67. Ribaudo sent l'entusiasmo arrossargli le orecchie. 1unque, non era il marito, n+ il fidanzato, ma il fratello6 5e', calma, calma, pens3. *on # detto che non sia lo stesso fidanzata o addirittura
sposata. $urtroppo, i guanti impedivano di vedere se all'anulare sinistro ci fosse qualche anello o una fede matrimoniale. Ribaudo, dopo aver brevemente chiuso gli occhi per imprimersi nelle nari il dolce effluvio, si riprese e, con la sua voce migliore, rispose2 4-ono a vostra disposizione, signora. % signorina97. Lei arross delicatamente e replic32 4-ignorina7. 5ene, pens3 Ribaudo. -posata non #. !l resto si vedr'. 4-uppongo che abbiate bisogno di un passaggio. $osso sapere dove eravate diretti97 chiese. 4!o e mio fratello stavamo andando, per una breve gita, ai ruderi delle (ento -tanzulelle. . contavamo di rientrare in giornata. Ma, come vedete, la vettura si # rotta e siamo praticamente a met' strada, troppo lontani sia per tornare indietro a piedi che per procedere.7 4$erbacco, questa s che # una combinazione6 Anch'io sto andando alle (ento -tanzulelle6 Ma, ditemi, come mai avete scelto proprio quel posto per la vostra gita97 /roppo tardi Ribaudo si rese conto di aver commesso un errore e subito il commissario si impadron di lui, accantonando, almeno per il momento, l'uomo ammaliato dalla vista di una cos bella donna. !nfatti, a lei riuscirono del tutto spontanee la risposta e la successiva domanda2 4Mio fratello # appassionato di storia romana. . voi97. Gi', lui. (osa ci andava a fare, lui, alle (ento -tanzulelle9 !l Ribaudo commissario, abituato alle bugie professionali, ebbe la prontezza di dire2 4Ma che coincidenza straordinaria6 Anch'io67. . subito si morse la lingua per il secondo, e pi" grave, errore2 a quel punto, dando a quei due un passaggio avrebbe dovuto senza dubbio sostenere una conversazione con il fratello di lei sulla storia romana. %rmai aveva fatto la frittata. -i diede dello stupido mentalmente, immaginando a quali acrobazie verbali si sarebbe dovuto sottoporre durante il viaggio per nascondere il fatto che lui
di storia romana non sapeva proprio niente. -enza considerare, poi, l'arrivo a destinazione2 come avrebbe fatto a svolgere la sua indagine con quei due tra i piedi9 *on che gli dispiacesse, certo, avere tra i piedi lei. Ma il dovere era il dovere. !ntanto, il fratello della celestiale signorina era sopraggiunto mentre loro pronunciavano le ultime battute. /ese la mano cordialmente a Ribaudo, togliendosi il cappello e sorridendo. 4$ermettete9 Mi chiamo Gaston 1e -+gur e vedo che avete gi' fatto la conoscenza di mia sorella. !mpulsiva com'#, forse non si # ancora neppure presentata. -i chiama Louise7 disse in perfetto italiano. Aveva la stessa lievissima cadenza francese della ragazza. 4Giorgio Ribaudo, molto onorato7 fece il commissario, scoprendosi a sua volta. La stretta del giovane era decisa, segno di carattere franco, osserv3. $oi prese tra le dita la mano che la ragazza gli tendeva e se la port3 galantemente alle labbra. 4$ensa, Gaston, il signor Ribaudo sta andando anche lui alle (ento -tanzulelle6 *on # una stupenda coincidenza9 (i ha offerto molto cortesemente un passaggio6 ., pensa, # anche lui appassionato di storia romana67 cinguett3 lei, felice. 4%h, grazie, davvero grazie, signore67 fece lui. 41avvero vi interessate di storia romana9 Ma guarda6 %ra, per3, permettete che mi abbocchi un attimo con il nostro cocchiere e poi potremo proseguire. -e ci3 non vi # di eccessivo disturbo, naturalmente67 4*o, nessun disturbo, ci mancherebbe6 $rego, signorina, voi intanto accomodatevi7 disse Ribaudo, che non aveva ancora lasciato la mano di lei ed era felicissimo di constatare che neanche lei aveva sentito la necessit' di staccarsi dalla sua. (os , la aiut3 a montare in carrozza, mentre Gaston andava a confabulare con il suo vetturino. $roprio allora sopraggiunse una terza carrozza, il cui avvicinarsi non era stato notato dai tre, impegnati com'erano nei convenevoli. -i ferm3 alla loro altezza e il suo conducente, nel trattenere il cavallo, grid3 in direzione del collega ingaggiato dal
commissario2 4U#, 0incenzi', tieni bisogno di una mano d'aiuto97. 4-alutiamo, .lpidio67 rispose quello. 4*o, non sono io che ho passato un guaio, ma questo qua67 . indic3 il cocchiere che parlava con Gaston. !l commissario not3 che i due cocchieri, 0incenzino ed .lpidio, si conoscevano tra di loro ma non conoscevano il terzo, quello dei francesi. .videntemente a *apoli la categoria era cos numerosa da non permettere a tutti i suoi appartenenti di sapere chi fossero molti dei loro colleghi. %sserv3 il cocchiere dei due fratelli2 era un uomo di taglia eccezionale, con due mani enormi e i bicipiti che gli gonfiavano la giubba. /rov3 singolare che un tipo del genere, uno a cui di solito veniva affibbiato un roboante soprannome, non fosse noto agli altri. Ma pens3 subito che, a furia di fare lo sbirro, stava finendo per trovare il pelo anche nell'uovo. La cosa pi" ovvia era che i cocchieri napoletani fossero davvero tanti& in fondo *apoli era una delle metropoli pi" grandi del mondo. Lui, continuando cos , si sarebbe garantito una vecchiaia sospettosa e brontolona. 1istolse allora l'attenzione e la port3 sulla carrozza appena arrivata. 1al finestrino di questa si era sporta una testa maschile, subito seguita da un braccio. !l proprietario, giunte le dita a cono, agitava la mano in su e in gi", esclamando2 4*e, guaglio', perch+ ci siamo fermati97. 4-cusatemi tanto, signo', ma quello # un mio compare67 rispose il cocchiere interpellato, quello che si chiamava .lpidio. 4(redevo che fosse sua la carrozza scassata. Giusto un minuto, abbiate pazienza. -e non ci si aiuta tra di noi cocchieri...6 .h, un domani potrebbe capitare a me67 . scese da cassetta per andare a raggiungere gli altri due vetturini. L'uomo dentro alla terza carrozza diede una manata sullo sportello per il disappunto e, rivolto verso l'interno della vettura, abbai32 4Ma porca miseria, porca6 $roprio m3 che andiamo di prescia67.
$oi, subito rassegnatosi2 45ah, sai che ti dico9 -granchiamoci le gambe, va'6 Ah3, ma che sia un minuto67 termin3, abbaiando verso il cocchiere. -i aprirono gli sportelli e scesero, ciascuno dal rispettivo lato, due uomini, uno parecchio pi" giovane dell'altro. /uttavia, era quello pi" giovane ad avere sulla testa una vistosa striscia di capelli bianchi. L'abito civile donava ad Alicante, che vi stava a proprio agio. *on cos .sposito, che appariva piuttosto impacciato. $antaloni e giacchetta di una misura pi" grandi, panciotto abbondante di petto, camicia larga di collo. -i era dovuto accontentare, data la scarsit' di tempo a disposizione, di un completo dismesso dal suo padrino e risalente all'epoca in cui quest'ultimo era giovane e snello. La differenza d'altezza completava il quadro rendendo il tutto un po' goffo, anche perch+ le maniche lasciavano fuori solo la punta delle dita e i calzoni ridondavano sulle scarpe. -i avvicinarono ai tre cocchieri, frattanto raggiunti dai due fratelli e dal commissario. $reso atto del danno, si pass3 alle presentazioni. ! due preti declinarono solo nome e cognome. Grande meraviglia manifestarono tutti gli altri quando appresero che anche loro stavano andando alle (ento -tanzulelle. Al commissario non sfugg il velo di irritazione che attravers3 fugacemente gli occhi dei nuovi arrivati, in special modo il pi" anziano. .d egli stesso non pot+ fare a meno di osservare, tra s+, che, decisamente, o quella destinazione era molto ambita dagli escursionisti oppure si trattava davvero di una coincidenza a dir poco straordinaria2 ben tre vetture che, nelle stesse ore, andavano verso la medesima destinazione. Ma l'usciere dell'obitorio non gli aveva detto che si trattava di un posto scarsamente frequentato9 Ribaudo trov3 che non era il caso, per il momento, di sottilizzare e si concentr3 sulla discussione che segu . Alla fine venne stabilito che i cinque viaggiatori avrebbero utilizzato tutti insieme la carrozza di Ribaudo, mentre l'ultima sopraggiunta sarebbe servita a riportare a *apoli il cocchiere dei
due 1e -+gur, che cos avrebbe potuto procurare un fabbro o un carpentiere per far riparare l'assale spezzato. (ondotto l'artigiano alla carrozza danneggiata, il cocchiere di Alicante ed .sposito avrebbe raggiunto questi ultimi alle (ento -tanzulelle per ricondurli indietro una volta finita la visita. La soluzione riscosse l'approvazione di tutti. Rimessisi in viaggio, la conversazione fu piacevole finch+ rimase sulle generali. $oi, fatalmente, si arriv3 all'argomento 8occupazione abituale8. ! due fratelli francesi dissero in tutta semplicit' che praticamente campavano di rendita, visto che i loro genitori, ahim# defunti da un anno, li avevano lasciati pi" che benestanti. $roprio qualche mese prima era stato aperto il testamento ed erano potuti entrare in possesso dell'eredit'. (os , avevano deciso di compiere un viaggio di piacere in !talia, dove la passione di Gaston per la storia romana avrebbe trovato di che soddisfarsi. Ribaudo, che praticamente si era comportato tutto il tempo come se parlasse solo alla ragazza e non ascoltasse che lei, quando fu il suo turno di dichiarare qual fosse il suo mestiere disse di essere un funzionario del ministero degli Affari !nterni. !l che, del resto, era vero. !nfatti, da poliziotto sapeva bene come le bugie pi" difficili da smascherare siano quelle che pi" si avvicinano alla verit'. ! due signori ultimi arrivati dichiararono di essere anche loro funzionari e di prestare servizio presso la curia di *apoli. Avevano sempre sentito parlare delle (ento -tanzulelle ma non le avevano mai viste. (om'# noto, quando si # del posto si pensa sempre di avere tutto il tempo di visitare le bellezze circostanti& per questo si finisce per non andarci mai e con il saperne meno degli escursionisti forestieri. %ra, si dava il caso che avessero qualche giorno di ferie arretrate e che giusto la sera prima un loro conoscente avesse decantato il piacere di una gita alle (ento -tanzulelle. (os , avevano deciso sui due piedi di farci un salto l'indomani. !l commissario not3 che, dei due, parlava sempre e solo il pi"
anziano. %sserv3 anche che, evidentemente, l'usciere dell'obitorio doveva aver preso un abbaglio riguardo alle (ento -tanzulelle. Una meta cos ambita non poteva essere un posto 8abbandonato proprio8. Ma era troppo preso dalla grazia personificata che gli sedeva davanti per dare importanza alla cosa. *on si accorse nemmeno che la storia romana non fu mai nemmeno sfiorata. &Se non "apite +ue to% non a!ete "apito nulla' di e il !e""#io* &Nulla*' !l fuoco nel camino cominciava a languire. Lingue agonizzanti di fiamma gettavano qualche barbaglio sul volto del vecchio che teneva gli occhi chiusi. La pipa, ormai spenta, era poggiata sulle ginocchia, tenuta tra due dita. !l petto si sollevava leggermente al ritmo del respiro e un sordo sibilo usciva dalla bocca semiaperta quando il petto si riabbassava. La sua voce arriv3 del tutto inaspettata dopo quei lunghi minuti di silenzio. 4$ensavate che stessi dormendo9 *o, io non dormo mai. 1alla vostra espressione ho colto, poco fa, una certa sorpresa quando ho esternato la mia, chiamiamola cos , disistima nei confronti di Mazzini. Mi dispiace sinceramente di aver intaccato il piedistallo del vostro idolo, di avere appannato la lucentezza del mito. Ma # giusto che ve ne esponga succintamente i motivi. 0edete, a conti fatti quell'uomo non ne imbrocc3 mai una. -eguitemi, vi prego. *el FHGG tent3 di prendere Genova. Risultato, dodici fucilati, un suicida, gli altri finiti in esilio, tra cui Gioberti. L'anno dopo, partendo dalla -vizzera, cerc3 di invadere la -avoia con qualche decina di uomini, mentre Garibaldi doveva fare insorgere Genova. Ma gli uomini se la svignarono. Garibaldi, rimasto solo, dovette scappare, guadagnandoci una condanna a morte in contumacia. 4*el FHOA una banda di mazziniani assal un distaccamento di
guardie pontificie, fucilandone un ufficiale. !ntanto, duecento altri marciavano su 5ologna. ,in con diversi morti e la fuga dei sopravvissuti. 1el fallimento della Repubblica Romana abbiamo gi' detto. *el FHQG fu la volta dei 8martiri8, cio# fucilati, di 5elfiore, come ben sapete. *el FHQO ci furono i moti, naturalmente falliti, di Lunigiana e -vizzera. *onch+ l'inutile omicidio del duca di $arma e $iacenza, (arlo !!! di 5orbone. FHQQ, altro moto in Lunigiana, anche questo andato in fumo. FHQN, idem a Massa e (arrara. 1ieci anni dopo, Monti e /ognetti accoppavano nottetempo ventidue zuavi francesi e quattro civili romani con una bomba alla caserma -erristori. /errorismo puro. . strategicamente inutile. *aturalmente, i mandati ci lasciavano sempre la pelle. Mentre il mandante teneva al sicuro la sua, di pelle. L'unica volta che partecip3 di persona fu in -avoia, ma al primo colpo di pistola ebbe le convulsioni e svenne.7 Rimise la pipa in bocca e cominci3 a succhiare meditabondo il cannello. 4. Garibaldi9 0i piaccia o no, era un eroe. Anzi, l'.roe per antonomasia. Anche lui, quando seppe della fuga del papa, si precipit3 a Roma& ma non senza aver imitato il suo maestro in una preventiva visita al dittatore Guerrazzi a ,irenze. L'.roe dei 1ue Mondi non aveva, a differenza di Mazzini, teorie politiche da offrire, solo la sua spada. Ma il furbo Guerrazzi si sbarazz3 anche di lui. (os , al *ostro non rimase che proseguire per Roma, dove giunse accompagnato dai suoi soliti fedelissimi, uno dei quali si era caricato in spalla il Generale, che era afflitto dai reumatismi. Anche all'Assemblea *azionale entrava in quel modo. ! suoi uomini9 5ella banda di disperati. ! pi" decenti erano ragazzini tra i dodici e i quindici anni, scappati di casa per romanticismo. Gli altri, o erano studenti che lo avevano seguito per gli stessi motivi, o sudamericani vestiti da gauchos, la cui attivit' preferita era prendere animali al laccio e arrostirseli l dov'erano, incuranti delle proteste dei padroni. )uesti ultimi venivano pagati con bolle di requisizione, cio# con pezzi di carta senza valore. % cos o una
fucilata. -cegliere. 4-o cosa state pensando2 ma il popolo, i contadini9 *eanche uno tra i seguaci di Garibaldi. /utti borghesi e qualche nobile cadetto. La gente comune stava coi francesi o con gli austriaci o coi papalini, ed era gi' tanto se ai 8patrioti8 della Repubblica Romana non sparava addosso. -trana Repubblica Romana, vero9 ! capi non erano romani, i difensori nemmeno. *o, i romani stavano chiusi in casa, anche perch+ le strade erano percorse da bande di tagliagole pronte a ogni ruberia e sacrilegio. 0idi con i miei occhi questa teppa acciuffare tre preti qualsiasi per strada e linciarli al grido di 8a morte i gesuiti68.7 $roruppe in una risata chioccia da gelare il sangue. )uel vecchio demonio sembrava divertirsi davvero al ricordo. -i terse una lacrima e termin3 con un accesso di tosse. -putacchi3 per terra, poi rimise in bocca la pipa, tirando una boccata che gli caus3 altra tosse e altri sputi. 4Ricordo un epigramma dell'epoca... Aspettate, come faceva9 Ah, s . 8Alma citt' latina, fatta tu sei latrina, e nella sua cloaca, tutta l'.uropa caca.87 Un'altra risata e questa volta la tosse lo squass3 pi" forte. $er un poco sembr3 dover soffocare. /irava gli scaracchi dall'altra parte della poltrona, dove restavano nascosti alla vista. Gli ci volle qualche tempo per calmarsi e riprendere. 4L'ultimo giorno di giugno era tutto finito. Mazzini se la svign3 travestito da cuoco. Al solito, aveva un passaporto inglese in tasca. -i port3 via trecento lire dalla cassa repubblicana. %h, per non farle cadere nelle mani dei francesi, naturalmente6 (e l'ho ancora davanti agli occhi, con quel ridicolo cappello in testa e l'espressione sempre depressa. And3 a finire a Marsiglia, dove si nascose, sapete dove97 risatina stridula. 4*el manicomio6 - , sempre come cuoco7 altra risatina. 4. da l in -vizzera. Lui, il $rofeta dell'Unit'6 1a cuoco6 !n manicomio67 . ancora a ridere, fino alle lacrime. 4Ah, gi'. Garibaldi. .h, quello6 A Roma l'aveva raggiunto
Anita. -empre incinta, tanto per cambiare. -i era tagliata i capelli e vestiva da ufficiale. Gli cavalcava al fianco, giorno e notte. *aturalmente, i mitografi pensano alla bella prova di dedizione6 Ma quale6 .ra gelosa marcia6 . ne aveva tutti i motivi. !l Generale non guardava in faccia nessuno, n+ minorenne n+ moglie altrui, e lei lo sapeva bene6 Ma non tentate di interrompermi, vi prego. 1unque, dov'ero rimasto9 Ah, s . Garibaldi. 4!nsomma, con Garibaldi scapparono da Roma in cinquemila circa. Meno di una settimana dopo erano rimasti la met'. $er forza. Garibaldi aveva assicurato loro che le popolazioni si sarebbero sollevate solo al vederlo spuntare, invece erano costretti a saccheggiare casali e monasteri per potersi nutrire. La gente anzich+ aiutare loro aiutava i francesi e gli austriaci a scovarli. 4Molti vennero presi. ! pi" se la squagliavano di notte, anche perch+ Garibaldi non ci pensava due volte a freddare di sua mano i disertori, senza neanche prendersi il disturbo di togliersi il sigaro di bocca. -e ne andavano soprattutto gli ufficiali. !l guaio era che nei garibaldini gli ufficiali erano pi" numerosi della truppa67 Ancora rise e sput3. 4$ure Anita aveva i gradi. Un colonnello se la svign3 con la cassa e si consegn3 agli austriaci& i quali, grati, lo lasciarono tornare sano e salvo in America. Giunti a -an Marino fu giocoforza sciogliere quei pochi che erano rimasti. Garibaldi voleva imbarcarsi per costituire una specie di forza marittima con cui accorrere al servizio della 8libert'8 ovunque possibile. !l punto # che qui non aveva a che fare con i raccogliticci eserciti sudamericani. La marina austriaca era un'altra cosa, cos come lo erano le truppe francesi a Roma. Lui, il Generale dei miei stivali, era abituato a ordinare assalti alla baionetta, alla disperata, ondate su ondate, una dietro l'altra. .ra l'unica tattica di guerra che conoscesse. *aturalmente, dopo contava soprattutto i suoi, di morti. (os , i bragozzi su cui aveva imbarcato quelli che gli erano rimasti vennero catturati uno dopo l'altro, e l' non c'erano navi inglesi a toglierli dai guai.7
Agit3 infastidito l'aria con una mano, come a scacciare un argomento superfluo. 41icevo di Garibaldi. La sua imbarcazione si aren3 vicino a Magnavacca. -i nascose, travestito, in un casolare nelle terre del marchese Guidiccioli. . Anita sempre dietro. 8/u vuoi lasciarmi6 /u vuoi lasciarmi68 gli gridava.7 !mit3 una voce femminile, riuscendo solo a rendere ancora pi" stridula, se possibile, la sua. 4Ma ormai la malaria l'aveva bell'e spacciata. .ra incinta di sei mesi. La seppellirono di fretta sotto mezzo metro di sabbia. )ualche giorno dopo, certi ragazzini videro una mano che usciva da sottoterra e chiamarono i gendarmi. !l cadavere aveva un segno intorno al collo e la trachea rotta. *on so cosa fosse successo. ,orse, quelli che li nascondevano, partito Garibaldi, si spaventarono. Magari la donna non era pi" trasportabile perch+ troppo malata e l'.roe l'aveva lasciata l . (os , quelli probabilmente la strangolarono e nascosero il corpo, in modo da risultare puliti quando fossero arrivati gli austriaci. (hiss'.7 . si rimise a ridere. ., sempre ridendo, aggiunse2 4Ma volete sapere quale fu la cosa veramente buffa9 .ccola. )uando il corpo di spedizione francese sbarc3 a (ivitavecchia, il comandante, %udinot, prese terra al grido di 80iva la Repubblica68. - , perch+ Luigi *apoleone non aveva dato alcun ordine preciso. .gli, da buon ,ratello, avrebbe voluto aiutarla, la Repubblica Romana. Ma il suo elettorato era di parere contrario. (os , %udinot non seppe esattamente cosa dovesse fare fino all'ultimo. 1ite, non # buffo97. . gi" risate. 4,iguratevi che mand3 a dire ai /riumviri di essere venuto per prevenire l'avanzata degli austriaci da *ord e dei napoletani da -ud6 Roba da schiattare dal ridere67 Altre risate. 4$ensate, avanzarono verso Roma in uniforme da parata e con la banda in testa67 %rmai non riusciva pi" a smettere di ridere, parlava a tratti,
quasi soffocava. 4Ma la notizia dello sbarco francese aveva acceso la rivolta contro la Repubblica in tutti gli stati del papa7 riprese quando riusc a calmarsi. 4Garibaldi a 0elletri fucil3 senza misericordia alcuni cittadini dichiaratisi a favore del papa, poi sconfin3 nelle 1ue -icilie aspettandosi, al solito, che i popoli sarebbero insorti al suo seguito. *aturalmente fu vero il contrario. 4!ntanto gli austriaci liberavano la /oscana da Guerrazzi& poi avanzarono su 5ologna, prendendola. $otevano scendere su Roma e unirsi agli spagnoli, fermi a /erracina, e ai napoletani che avanzavano. (on i francesi, facevano ben quattro eserciti che avrebbero potuto prendere Roma per fame, senza spargimento di sangue. !nvece %udinot pretese che l'8onore8 fosse tutto francese. (os , lo spargimento di sangue ci fu, eccome. 41entro la citt', in quei giorni, si fucilava e pugnalava ch'era uno spasso. -e trovavano un prete sulle mura, era una spia in procinto di fare segnalazioni. -e un cittadino deprecava il rogo della carrozza di un cardinale finiva ammazzato. -e uno mostrava in qualunque modo scarso patriottismo verso la Repubblica, male per lui. ,u anche seriamente proposto in Assemblea di far saltare -an $ietro e il 0aticano in caso di resa. 4Militarmente non avevano speranze, e lo sapevano. Allora, direte voi, perch+ resistere9 0edete, la verit' # che Mazzini contava sulla riuscita di un complotto che, a $arigi, avrebbe dovuto scatenare un'insurrezione, far prender il potere ai comunisti di Ledru Rollin e, dunque, richiamare %udinot. La cosa era prevista per met' giugno ma and3 malissimo, come # noto, e i capi dovettero fuggire. (os , per molti repubblicani a Roma le cose si misero al peggio e in migliaia ci lasciarono la pelle. Mazzini aveva chiesto una resistenza disperata, casa per casa. Mentre lui se la batteva, naturalmente. !nvece i deputati, saggiamente, decisero per la capitolazione. 4/irando le somme, va detto che se avessimo permesso a
(arlo Alberto di accettare le proposte austriache la Lombardia sarebbe diventata piemontese e 0enezia sarebbe tornata pressoch+ indipendente. !nfatti, l'esercito napoletano sarebbe rimasto a far la guerra all'Austria e, insieme ai sardi, sicuramente l'avrebbe messa alle strette. Ma le insurrezioni scoppiate nelle (alabrie, in -icilia e nella stessa *apoli costrinsero il re a richiamarlo. 4- , perch+ noi non volevamo affatto l'!talia divisa in tre, il *ord sardo, lo -tato $ontificio e il Regno delle 1ue -icilie. *oi volevamo l'!talia unica e giacobina. $er questo avremmo contrastato qualunque esito differente, $er questo saremmo stati disposti ad aspettare ancora. Anni, secoli se necessario. (ome disse quel deputato, di cui mi sfugge adesso il nome, all'Assemblea francese mentre si votava lo sterminio della 0andea9 Ah, ecco2 faremo della ,rancia un cimitero se non potremo rigenerarla a modo nostro. Riflettete, amico mio.7 La sua espressione si fece di colpo seria. ,iss3 lo sguardo nel fuoco languente e un improvviso barbaglio riflesso sul suo viso gli confer per un attimo un aspetto veramente demoniaco. (ome se parlasse soprattutto a se stesso, riprese2 4La rivoluzione delle barricate e delle insurrezioni fin con la Repubblica Romana. *on serviva pi". 1a quel momento si pass3 a un'altra fase, quella della diplomazia. La Rivoluzione sarebbe calata dall'alto e portata a compimento dai gabinetti ministeriali. Avevamo un vero e proprio genio dalla nostra, (avour, l'uomo che non sbagliava mai una mossa. /utto procedeva secondo i piani, come da programma. 4Gli procurammo l'aiuto giusto, un giovane romagnolo che nessuno conosceva, ,ilippo (urletti. )uesti, poi, a cose finite, scrisse un libercolo in cui raccontava tutto, firmandosi 8C.A., agente segreto di (avour8. Ma a quel punto nessuno gli diede retta. La sua prima missione, per provarne le capacit' e la dedizione, consistette nel rapire una ragazza e portarla di notte a Moncalieri, a disposizione di quel mandrillo del re. (erto, avr' pensato che era uno strano modo di servire la causa italiana&
comunque esegu il compito alla perfezione. La cosa, per3, pass3 di bocca in bocca a /orino e la fanciulla venne tacitata con un incarico di funzionario alle $oste per il fratello. 1opo questa 8prova8, l'agente ebbe incarichi pi" seri, come infiltrare le truppe pontificie comprando diserzioni col denaro o facendo arruolare uomini nostri. )uesti, nel bel mezzo della battaglia, dovevano mettersi a gridare il 8si salvi chi pu368 e, nella confusione che ne seguiva, sparare alle spalle agli ufficiali pi" validi.7 -i ferm3 per uno sbadiglio. 4-apete7 disse, quando ebbe finito, 4che non ho mai parlato cos a lungo prima d'ora9 Ma dovrete avere la pazienza di ascoltarmi ancora, perch+ non ho intenzione di fermarmi. -iete stato convocato apposta, come meglio capirete pi" avanti. -appiate comprendermi, amico mio, non ho molto tempo. *on ho pi" molto tempo.7 Il ar"o)a(o A un certo punto la strada terminava e bisognava proseguire a piedi. Anzi, arrampicarsi, per l'esattezza. Louise trasse dalla sua borsa un paio di scarpe basse e piuttosto robuste, che indoss3 prima di scendere dalla vettura. Mise al loro posto quelle, con i tacchi, che aveva avuto ai piedi fino a quel momento. (os , Ribaudo, da buon poliziotto sempre attento ai particolari, comprese perch+ fin da principio avesse trovato la borsa della giovane tanto gonfia. !l cocchiere gir3 il cavallo e torn3 indietro, mentre i cinque si accingevano alla scarpinata. -i ritrovarono a procedere quasi in fila indiana, con l'impaziente Gaston davanti a tutti. !n certi punti Louise doveva appoggiarsi al braccio di Ribaudo, visto che il fratello, salendo agile e veloce, era sempre al di l' della sua portata <di questo il commissario gli era, naturalmente, grato=. (hiudevano la cordata i due preti, di cui era singolarmente il pi" anziano a dimostrare
maggiore energia. L'ascesa sulla collina, che si rivel3 un promontorio, dur3 un quarto d'ora circa e alla fine giunsero. !n cima la vista era stupenda. !l mare blu profondo e il cielo azzurro terso, con la linea dolcemente curva dell'orizzonte a separarli. !l vento leggero scompigliava le chiome agli uomini e liberava una lunga e morbida ciocca dal cappellino della leggiadra Louise. Le voci risuonavano ovattate per via del vento e della mancanza di ostacoli alla rifrazione. Lass" c'erano rocce ed erba, il luogo ideale per un picnic se quella fosse stata l'intenzione. Ma dopo pochi altri passi la meta apparve, e questa volta bisognava scendere. !nfatti, l'ingresso delle famose (ento -tanzulelle era dentro a una grande apertura nel terreno, quasi una voragine naturale. A circa trenta metri pi" in basso, su di un lato dell'enorme buca, si apriva una serie di archi alti e stretti, costruiti in pietre e mattoni. Rotti e diseguali, mostravano il tipico aspetto del rudere d'epoca romana. ! cinque, dal ciglio della fossa, osservavano lo spettacolo. (he, per3, non aveva proprio niente di straordinario, osserv3 tra s+ Ribaudo. (avit' buie, cespugli e sterpi, tutto qui. 0ide che l'espressione dei due funzionari di curia era anch'essa delusa. Gli unici contenti e, anzi, eccitati, sembravano i fratelli francesi. 4Madre santa67 esclam3 .sposito. 4Aveva ragione monsignor $ascale67 L'altro lo fulmin3 con un'occhiataccia, ma ormai Ribaudo stava gi' chiedendo2 4A cosa vi riferite97. Rispose velocemente Alicante, mentre .sposito diventava rosso2 4Un sacerdote amico nostro che c'# gi' stato. (i ha suggerito di portarci qualcosa per far luce7. 4. voi l'avete portato97 fece il commissario. 4- , ecco qua7 risposero i due quasi all'unisono, cavando dalle tasche dei soprabiti due candele per tasca, in tutto otto. 4Ma anche noi ne abbiamo67 trill3 Louise. . trasse dalla solita borsa una piccola lampada a spirito.
45ene67 disse Ribaudo. 4L'unico a non sapere che avrebbe dovuto addentrarsi nelle tenebre ero io, a quanto pare. Meno male che ci siamo incontrati, altrimenti avrei dovuto rinunciare. !nfatti, l'unica luce che ho # quella dei miei fiammiferi. 5e', allora, forza67 (ominciarono prudentemente la discesa, badando bene a dove mettevano i piedi, perch+ il cammino era disagevole e ogni tanto qualche ciottolo mobile sotto la suola costringeva ad agitare le braccia per ritrovare l'equilibrio. 1avanti, al solito, il giovanotto francese, seguito da Ribaudo che, da cavaliere, precedeva Louise. )uesta, letteralmente aggrappata alla sua mano, in due riprese gli fin addosso. !l commissario si ritrov3 a rammaricarsi che quella discesa prima o poi sarebbe terminata. !nfatti, termin3 e i cinque furono ai piedi degli archi. 45ene, eccoci qua. (oraggio, entriamo67 disse Gaston, con gli occhi che gli brillavano per l'eccitazione. 4*on sar' pericoloso97 fece, titubante, .sposito. 4Ma che pericoloso e pericoloso, *icoli'6 . che siamo venuti a fare, senn397 si spazient Alicante. 4Andiamo, signori, mano alle candele. 1irei di entrare insieme& poi, se del caso, potremo dividerci e ognuno visiter' le rovine come meglio gli aggrada. -iete d'accordo97 /utti si guardarono in faccia l'un l'altro alla ricerca di eventuali disapprovazioni, ma non ce n'erano. (os , annuirono ciascuno per proprio conto e si apprestarono ad accendere le candele, una a testa, e la lampada. (on quelle in mano si addentrarono. -ubito si ritrovarono in un ampio spazio a volta, al di l' del quale si aprivano diversi corridoi che conducevano chiss' dove. Mentre, con le candele alzate, ne rischiaravano la parte superiore e si guardavano attorno, il commissario e i due preti cominciarono a riflettere su come fare a esplorare le (ento -tanzulelle senza rivelare il rispettivo vero movente. $er combinazione furono proprio i francesi a prendere l'iniziativa. 4-ignori, a questo punto suggerisco di procedere ciascuno per
conto proprio. 1opo, se qualcuno avr' trovato qualcosa talmente degno di interesse da meritare la vista di tutti, torner' indietro e lo comunicher' agli altri. (he ne dite97 propose Gaston 1e -+gur. 4Mi sembra una buona idea7 si affrett3 a dire Ribaudo. 4Anzi, forse # meglio darci un appuntamento.7 !n verit', non sapeva come liberarsi della comitiva per condurre in santa pace la sua ispezione. (oncluse che gli conveniva perdere un'ora a far la parte dell'escursionista. $oi, nel caso l'ambiente avesse richiesto una visita pi" lunga, avrebbe trovato una scusa per tornare indietro. % sarebbe tornato, da solo, l'indomani. .strasse l'orologio, lo consult3. 4,acciamo qui tra un'ora97 chiese. Gaston e Alicante tirarono fuori le loro cipolle e, dopo averle guardate, fecero segno che per loro andava bene. ,u del tutto naturale, a quel punto, ricostituire le primitive compagnie <i due preti, i due fratelli francesi e il commissario= che presero tre direzioni diverse. !l commissario domand3 e ottenne un'altra candela da tenere in tasca perch+ non si sapeva mai. Le coppie e il commissario si infilarono nei corridoi prescelti e nel vasto atrio rimasero solo il buio e il silenzio. )uando fu sicuro di essere fuori portata d'orecchio, don *icola prese per un braccio don Gaetano, lo ferm3 e gli disse2 41on Gaeta'6 . m3 che facciamo97. 45oh6 Andiamo avanti, che vuoi che ti dica9 )ualcosa troveremo67 rispose l'altro. $roseguirono per lo stretto corridoio che sapeva di umido e chiuso. La pavimentazione, stranamente, si era conservata quasi intatta. Le larghe pietre da cui era costituita erano state rese lisce e levigate dal secolare scorrere dell'acqua, e lo stesso valeva per le pareti e il soffitto a volta. *aturalmente, ora tutto era asciutto e secco& chiss' quanto tempo prima quel luogo aveva cessato di funzionare come sistema di cisterne. Andavano avanti lentamente perch+ dovevano far passare la
luce delle candele quasi su ogni pietra, alla ricerca di un'iscrizione o un'incisione o qualunque cosa che recasse scritto 80.!./.R.!.%.L.8. 41on Gaeta', ma siamo sicuri che 'sto vitriolo sta proprio qua dentro97 4. che ne so67 sbott3 Alicante. 4L'acronimo 0.!./.R.!.%L. # l'unica cosa che conosciamo, insieme all'indicazione topografica delle (ento -tanzulelle. *elle -tanzulelle gi' ci stiamo, dunque c'# da cercare, presumo, una scritta o qualcosa con quella scritta sopra. Ma fammi la cortesia di parlare a bassa voce, che non si sa mai.7 Avanzarono di qualche metro, poi don *icola torn3 alla carica2 4Ma sono proprio (ento queste -tanzulelle97. 4.cco un'altra cosa che non so67 sbuff3 don Gaetano. 4-pero proprio di no, altrimenti ci vorranno giorni per girarle tutte. Ma no, via6 -i tratta di un nome popolare e il popolo, lo sai com'#, esagera sempre. )uando c'# un numero imprecisato ma cospicuo si spara 8cento8, come a dire tante assai. ,igurati6 -e qualcuno le avesse esplorate tutte e ne avesse perci3 conosciuto il numero esatto, se lo sarebbe giocato al lotto, quel numero. ., data l'antichit' di questo luogo, 'sto numero sarebbe finito sulle pagine della Smor!ia da un pozzo di tempo. $erci3, dato che non c'# napoletano che non la conosca a memoria, noi lo avremmo saputo.7 1on *icola parve quietarsi, pago della spiegazione. /uttavia, trovarsi l , candela in mano, a cercare nel buio non sapeva bene cosa, non lo rendeva affatto tranquillo. Anzi. .ra, certo, abituato a seguire il suo mentore e a cacciarsi, perci3, in situazioni complicate quando non addirittura pericolose. Ma una cosa era un'azzuffata con qualche frammassone per portare i sacramenti a un moribondo, altra era infilarsi in un budello a chilometri da *apoli solo perch+ l'aveva detto il diavolo durante un esorcismo. . se il demonio avesse mentito9 *on era forse uno spirito ingannatore9 -e li avesse sviati apposta per indurli a disobbedire
al cardinale9 !n tal caso, gli omicidi dei Maccabei sarebbero continuati e gli assassini non avrebbero avuto punizione. Un risultato, questo, perfettamente gradito al diavolo. !n verit', per3, loro non erano l per aver dato retta al diavolo, bens a monsignor $ascale. (os , $ascale aveva dato retta al diavolo, Alicante a $ascale ed .sposito ad Alicante. 1on .sposito cav3 l'orologio2 erano passati solo venti minuti. Un'altra mezz'ora e sarebbero dovuti tornare indietro per l'appuntamento. Ma, guardando l'orologio anzich+ dove metteva i piedi, incespic3 e, per non finire con la faccia per terra, fu costretto a prodursi in alcuni scomposti salti in avanti, piegato in due, cosa che lo mand3 a colpire di testa la schiena di Alicante. )uesti, perso l'equilibrio, cadde lungo com'era sul pavimento. La candela gli sfugg di mano e, senza spegnersi, rotol3 parecchi metri in l', andando a fermarsi contro quella che sembrava una lastra di marmo verticale. Alicante si rialz3 inveendo contro il figlioccio2 4$ossa passare un guaio, *ico'6 . sta' attento, all'anima di chi ti # vivo6 $er poco non mi spaccavo la faccia6 )uella, la pavimentazione, # sconnessa, non lo vedi9 Mannaggia a te, mannaggia67. 1on *icola, costernato, cerc3 di massaggiare la schiena del suo padrino ma ne fu distolto da una manata infastidita. - , perch+ Alicante aveva smesso di imprecare e si era subito incuriosito di quel che vedeva. !n pochi passi raggiunse la candela caduta, la raccolse e illumin3 un parallelepipedo perfettamente regolare, disteso al centro di una stanza larga di cui non riusc a cogliere i limiti. Le dimensioni del solido erano, all'incirca, due metri e mezzo per uno, e uno di altezza da terra. .saminato da vicino, non era marmo ma pietra levigatissima. 4(os'#, un altare97 chiese don *icola. 4*on lo so. ,ammi guardare meglio.7 Alicante si avvicin3, accost3 la candela e not3 che a pochissimi centimetri dalla superficie, proprio sotto il bordo,
correva una linea nera quasi impercettibile. 4Ma questo # un coperchio67 esclam3 don Gaetano. 4. a noi che c'importa97 replic3 don *icola. 4*on ci sta mica scritto sopra 80.!./.R.!.%.L.687 4Un momento, vediamo di non essere precipitosi6 ,ammi pensare... (om'era, svolto, l'acronimo9 80isita !nteriora /errae Rectificando !nvenies %ccultum Lapidem.8 ,ortuna che monsignor $ascale me l'ha fatto scrivere per dritto e per rovescio, cos che ormai lo so a memoria. 0ediamo. 80isita le viscere della terra.8 . noi qua stiamo. 8/roverai la pietra occulta.8 (he sia questa cosa qui97 4. di 8rectificando8 che ce ne facciamo97 4$iano, piano. Una cosa alla volta. *icoli', dammi una mano67 4A fare cosa97 disse, confuso, don *icola. 4Ma ad aprire questo coperchio, no9 ,orza, spingi67 -i appoggiarono entrambi sul bordo del parallelepipedo cercando, a forza di pollici, di far scivolare quello che, secondo Alicante, doveva essere il coperchio di una specie di grande scatola. $er vedere se dentro c'era la famosa 8pietra occulta8 o quel che era. 4%h, siete qui67 La voce, forte e repentina, li fece sussultare. !mpegnati com'erano nello sforzo non si erano accorti del sopraggiungere di una terza presenza, n+ della luce che, pur fioca, l'aveva preceduta. .ra Ribaudo. -i voltarono, sorpresi. 40oi6 . da dove siete uscito97 4$otrei farvi la stessa domanda, e in effetti ve la faccio2 voi, da dove siete usciti67 !ndicarono il corridoio da cui erano venuti. 4*oi di l'. . voi97 !l commissario sollev3 la candela e mostr3 la buia apertura di un altro corridoio. )uesta era sulla destra, alle spalle dei due preti e al di l' del cerchio di luce delle loro candele. (oncentrati
com'erano sul parallelepipedo non l'avevano vista. 4Ma, scusate7 fece Alicante. 40olete dire che il tunnel che avete percorso voi conduce dritto qua97 4*o7 rispose Ribaudo. 4A un certo punto ho trovato una biforcazione e ho dovuto scegliere. $oi ho sentito le vostre voci ed eccomi qua.7 4Al bivio avete girato a destra97 4- , ma come fate a saperlo97 4.cco trovato il nostro 8rectificando867 disse come fra s+ Alicante. 4(ome dite97 chiese il commissario. 4*iente, niente7 si affrett3 a rispondere Alicante. 4-eguivo un mio pensiero, nulla di importante, non fateci caso.7 Ribaudo, per niente convinto dalla risposta, insist+2 4$er combinazione c'entra con questo97. . indic3 la pietra. ! due preti si guardarono imbarazzati. $arl3 ancora Alicante2 4(i siamo imbattuti in questa cosa qui e, s , stavamo cercando di aprirla. -empre che si apra, naturalmente67. $oi, lieto di aver trovato un argomento atto a distogliere il suo interlocutore da quel che a lui era scappato di bocca, lo invit32 40ia, dateci una mano, chiss' che in tre non riusciamo davvero ad aprirlo67. Ribaudo trov3 scortese insistere ancora su quel che aveva sentito e in effetti la sua curiosit' si trasfer sull'oggetto al centro della stanza. !n fondo, pens3, era venuto per scoprire qualcosa, anche se non sapeva bene cosa. .bbene, l c'era appunto qualcosa. 41'accordo7 disse, e si appoggi3 anche lui al bordo del parallelepipedo. 4,orza, insieme. Uno, due e tre67 -pinsero all'unisono e, con un rasp o di pietra contro pietra, quel che sembrava un coperchio si rivel3 esserlo davvero perch+ si mosse di un mezzo palmo mettendosi di sghimbescio. 1all'apertura prodotta usc una zaffata maleodorante che aggred con violenza le gole dei tre. 1on *icola si scans3 di botto e cominci3 a tossire piegandosi. Anche gli altri due ebbero un moto
di ripulsa verso quella schifezza di odore, denso e greve, proveniente dall'interno del parallelepipedo. 4Madonna del (armine6 . che #, una tomba, questa97 esclam3 Alicante, cavando un fazzoletto e portandoselo alla bocca. 4Mi sa tanto di s 67 disse Ribaudo, imitandolo. 4. neanche tanto antica, a quanto pare67 4*o, no7 ribatt+ Alicante, riprendendosi. 4Antica # antica. > quel che c'# dentro a non risalire di certo all'epoca romana67 4. se fossero carogne di animali97 disse don *icola, ancora ansimante. 4. se non lo fossero97 replic3 Ribaudo. ! due ammutolirono. -i guardarono in faccia l'un l'altro, poi guardarono il commissario. L'incertezza dur3 qualche secondo. 4*on c'# che un modo per sincerarsene. (oraggio67 disse Ribaudo, e afferr3 il coperchio. -i mise in posizione per spingere ancora, indi si volse verso i due che esitavano, invitandoli con gli occhi. )uelli, vinto l'imbarazzo, si accodarono e, un, due, tre, spostarono vieppi" il coperchio. )uesta volta non ci furono odori di sorta, evidentemente usciti in un'unica bolla. *e trassero coraggio per prodursi in un ulteriore sforzo, fino a ottenere un'apertura sufficiente a infilare un braccio con una candela. Alicante guard3 per primo. 40ergine santa67 esclam3, e si ritrasse impressionato. Al vedere la reazione di Alicante, Ribaudo si sporse precipitosamente e, quando vide quel che c'era in fondo all'apertura, non pot+ trattenere un moto di raccapriccio. 4Mamma mia67 mormor3. 1on *icola, a quel punto, non sapeva se affacciarsi anch'egli o rinunciare. $ens3 che, se avesse chiesto al suo mentore cosa aveva visto, quello gli avrebbe risposto 8Guarda tu stesso68. Lo conosceva talmente bene, ormai, da non avere dubbi. (os , si fece forza e infil3 la mano con la candela nell'apertura. )uel che vide provoc3 in lui un'identica reazione.
4-an Gerardo, ora pro nobis67 quasi grid3. -i affrett3 a passare la candela nella mano sinistra e a segnarsi tre volte. 4-ignori, dobbiamo cercare di togliere del tutto il coperchio7 disse Ribaudo. 4$erch+97 chiese timidamente don *icola. 4Richiudiamolo, semmai67 Ribaudo ebbe un attimo di esitazione, non sapendo cosa dire. Ma si riprese subito2 4-piacente, ma sono un pubblico funzionario e ho il dovere...7. 4?a ragione67 incalz3 subito Alicante, scoccando un'occhiataccia a don *icola. 4. anche noi dobbiamo fare il nostro dovere di buoni cittadini67 )uesta volta don *icola comprese e annu decisamente. -i riaccinsero dunque allo sforzo e, con alcuni colpi di reni ben assestati, riuscirono a far scorrere del tutto il coperchio, che scivol3 per terra con un tonfo. La luce di tre candele illumin3 il cadavere di un uomo. (hiss' da quanti giorni era l' dentro. All'altezza della gola si apriva nella carne uno squarcio osceno. Gli occhi erano sbarrati e quasi fuori dalle orbite. Le labbra e il mento erano completamente neri di sangue raggrumato. La bocca, spalancata, mostrava qualche dente spezzato e, soprattutto, l'assenza della lingua. )uesto era quanto colpiva a prima vista, e incuteva orrore e ribrezzo. -uperata la stomachevole impressione, il primo a recuperare il sangue freddo fu il commissario, che riavvicin3 la candela al cadavere e con essa lo percorse dalla testa ai piedi. Anche gli altri, con i lineamenti contorti in una smorfia, si appressarono al sarcofago e trovarono il coraggio di riaffacciarvisi. %sservando il cadavere, si vedeva chiaramente che doveva essere stato immerso qualche tempo nell'acqua. Adesso era completamente asciutto, certo, ma i ciuffi di capelli impastati e appiccicati alla fronte e al viso, le pieghe e i rigonfiamenti degli abiti, indicavano un corpo deposto l ancora bagnato e poi
seccatosi con il passare delle ore. Apparteneva a un uomo di circa sessant'anni, ben vestito, capelli grigi piuttosto lunghi, lineamenti aristocratici, viso rasato. !l commissario stim3 a occhio e croce che doveva essere morto da almeno tre giorni. -enza badare alle espressioni contrariate degli altri due, allung3 una mano per frugare nelle tasche del morto. La prima cosa che le sue dita incontrarono, entrando nella tasca sinistra della giacca, fu un oggetto voluminoso, duro e scabro. Lo estrasse e guard3 alla luce della candela. Una pietra. -ubito si port3 all'altra tasca. Ancora una pietra. A quel punto Ribaudo pass3 all'esame delle tasche interne e vide che non mancava niente di quel che di solito un gentiluomo porta addosso2 orologio, chiavi, portafogli, biglietti da visita. Alzando la candela pot+ illuminare anche i piedi e si accorse che c'era perfino il cappello, messo in fondo. 1unque, l'assassino o gli assassini non avevano agito a scopo di furto, pens3 l per l . Ma si accorse subito che si trattava di una deformazione professionale. A ben rifletterci, i rapinatori non si preoccupano di comporre la loro vittima all'interno di un sarcofago, specialmente in un posto come quello. *o, a quello sventurato era stata tagliata la gola e strappata la lingua. . non necessariamente in quest'ordine. $oi doveva essere stato buttato in mare, a giudicare dalla salsedine che gli striava il viso e le mani. %ppure lasciato sulla battigia, dove le onde lo avevano ricoperto. !nfine, preso e portato l . Ma perch+9 1'impulso esamin3 la catenella dell'orologio ma dovette constatare che non c'erano maglie spezzate. 1unque, pens3, non si trattava di un omicidio ascrivibile a quelli su cui era stato mandato a indagare. ! biglietti da visita, adesso. /utti uguali, perci3 appartenenti senza dubbio alla vittima. 4*.?. Leonardo Rapece (utolo di $ianosa7 lesse ad alta voce. ., nella penombra, non pot+ vedere che i due preti erano impalliditi. 1on *icola ebbe solo il tempo di esclamare2 4Ma...7 prima di ricevere una gomitata nelle costole da don Gaetano. Anche lui,
infatti, aveva capito che si trattava del cugino del cardinale, quello da cui si sarebbero dov